Liu Shao-Chi (Liu Shaoqi)- Come Diventare Un Buon Comunista (1939)

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c omunista I , i Liu Shao - chi Come diventare un buon A cura di Arn al do Bressan E di zioni Oriente Via della Guastalla 5 - Milano

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Liu Shao-Chi (Liu Shaoqi)- Come Diventare Un Buon Comunista (1939)

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Liu Shao - chi

Come diventareun buon

A cura di Arnaldo Bressan

Edizioni OrienteVia della Guastalla 5 - Milano

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Tutti i diritti r iservati

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Liu Shaochi. presidente della RepubblicaPopolare di Cina e vice-presidente del Com ìuuocentrale del Partito com unista cinese. è unodei dirigenti del m ovimento rivolut.ionario con­temporaneo e del movimento sindacale in Cina.

Nato nel 1898 nel distretto di Ningsiang,provincia dell'Hunan, aderì nel 1920 alta Fede­razione della Gioventù S ocialista d i Cina ( cheprecedette il Partito Comunista Cinese ), [onda­ta in quello stesso anno. Nel 1921 veniva creatoil Partito Comunista Cinese e Liu Shao-chi viaderI nello stesso anno.

Nella primavera del 1912 venne nomina tosegretario deIl'o rganitz.azione cile precorse loFederazione del lavoro in Cina .

Da allora, fino alla sconfi tta detla Rivolu­zione nel 1927. egli diresse il lavoro nvoìuziona­rio sindacale in Cina.

Dopo il 1927, Liu Shao-chi pass ò nella clan­d~stinità ~ continuò a dirigere il movimentosindacale. N~ll'autunno 1932. raggiunse la bas~

rivoluzionaria del Kiangsi e diresse il mavimen­to operaio nelle regioni rosse.

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Dal 1936 al 1942, fu success ivam ente segre­lario dell'Uflìcio del Nord, deltìl tt ìcio delle pia­nure centrali e dell'Ufficio della Cina Centraledel Comitato Centra le del Partito Comunistacinese.

Quando il r ottobre }949 fu proclamata laRepubblica popolare di Cina, Liu Shao-cni di­venne vice-presidente del Gover no e t'n trale. DalJ958 è presidente della Repub bl ica Popolare diCina.

Pu.bblichiam o l'opuscolo del com pagno LiuShao-<:hi in un mometlto che lo rende partico­larm ente importante e attuale per la nostracleuse operaia, per il movimento marxista-leni­nista italiano. e in modo speciale per la Gio­ventù rivoluzionaria.

Tale opuscolo è [armato da una serie diconferenze tenute dal com pagno Liu Shaochinel iuglio 1939 aìì'lstituto di marxìsmo-ìeninismodi }·enan.

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PERCH E' I COMUN ISTIDEVONO ASSUM ERSI IL COMPITO

DI EDUCARE SE STESSI

Per vivere. l'uomo è costretto a lo tt a re duoramente con tro la natura per sfruttarla al finedi produrre i beni materiali . In ogni tempo cin qualsiasi circos tanza, tale produzione di benimateriali ha un carattere sociale. Di conseguen­za , quando gli uomini si trovano impegnati nellaproduzione, a qua lsiasi stad io dello sviluppo so­ciale, essi necessariamente si trovano coinvoltiin cer ti rapport i di produz.ione con altri indivi­dui. Nella loro incessante lotta con la natura,gli uomini mutano incessantemente la naturae contemporaneamente se stessi e i loro recipro­ci rapporti.

Gli uomini stessi, le loro relazioni e le lorofanne di organizzazione sociale. le loro coscienzemu tano e progrediscono continuamente nel coroso della lunga lo tt a in cui, come esseri sociali ,affrontano la natura. Nell'antichità , le formed 'esis tenza dell'uomo, l'organizzazione sociale ela coscienza erano molto diversi da quelli dioggi. e in futuro saranno ancora più differenti.Il genere umano e la socie tà umana esistono inun processo di sviluppo s torico.

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Quando la soc ietà umana raggiunge unadata fa se sto ric a, emergono le classi e la lottad i classe. Ogni membro d i una classe socialecstste come membro di una dala classe t: vivein datc condizioni della lotta di classe. L'esseresociale dell'uomo determina la sua coscienza.Nella società d i classi , l'ideologia dei membridi ciascuna classe riflette una diversa posizionedi classe e diversi interessi di classe. La lottaincessantemente si sviluppa tra le classi, conle loro d iverse posizioni, interessi, ideologie. Sic­chè non è solo nella lotta contro la natura, maanche nella lotta delle classi sociali che gliuomini trasformano la natura, la società e con­temporaneamente se stessi.

Dissero Marx ed Engels: .. Perchè si fonnia livello delle masse q uesta coscienza comunistae al tempo stesso perché la causa comunistaabbia successo. è necessaria una modificazionedegli uomini a livello di massa, modifi cazio­ne che può verifica rsi solo nell 'ambito di unmovimento pratico, nella rivoluzione: la rivolu­zione inoltre è necessaria non solo perché laclasse dominante non può essere rovesciata innessun altro modo, ma anche perché solo nellarlvoluziode la classe eversiva può aver successonel liberare se stessa da ogni sopravvivenza delpassato e mettersi in condizioni di fondare unasocietà nuova ". 1

In alt re parole. il proletariato deve affron­tare coscien temente lunghi periodi di lotte so-

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cieli r ivoluzionarie per trasformare la società ecambiare se stesso.

Dobbiamo dunque capire che è necessariomodificarci c che siamo in grado di farlo. Nondobbiamo concepirci come immutabili, perfctti ,sacrosanti, come persone che non hanno nè ilbisogno nè la possibilità di modificarsi . Quandoaffermiamo la necessità di rtplasmare noi stessinella lotta di classe, anzichè abbassa rci o avvi­lirci, noi obbediamo alla legge oggettiva dellosviluppo sociale. Non facendo così, non potremoprogredire nè adempiere al compito di trasfor­mare la società.

Noi comunisti siamo i rivoluzionari p iùavanzati della storia moderna; oggi compete anoi trasformare la società e il mondo e siamonoi. in tale cambiamento, la forza motrice. Bnella lotta instancabile contro i controrivoluzio­nari e i rifonnisti che noi Comunis ti cambia mola società e il mondo, e contemporaneamentenoi s tessi.

Quando affe rmiamo che i Comunist i devonoriplasmare se stessi lottando in ogni campo COll ­

tra i con tro-rivoluzionari e i riformisti, ìnten­diamo dire che è attraverso ognuna di questelotte che essi devono cercare di progredire emigliorare le proprie qualità e abilità di rivo­luzionari. Un rivoluzionario che sia ancora imomaturo deve attraversare un lungo processo dimaturazione ed auto-educazione rivoluzionar ia.un lungo processo di t rasformazione, prima di

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poter essere un rivoluzionario maturo c temopra to, in gra do cioè di possedere fino in fondoc d i applicare corre ttamente le leggi de lla rivo­luzione, Innanzitutto , un rivoluzionario relativa­men te immaturo . nato e cresciu to ne lla vecchiasocietà, porta con se i residui di diverse ideolo­gie di tale soc ietà (inclusi i suoi pregiudizi. abi­tu dini, t radizioni ): seconda riamente egli non èpassato attraverso u n lungo periodo di attivitàrivoluziona ria. Egli inolt re a ncora manca di unareale cd a pprofondita conoscenza del nemico,d i sè s tesso, nonchè delle leggi dello svilupposociale e della lotta r-ivoluziona ria . Per modi­ficare tale si tuazione, olt re a s tudiare I'espe,r ìenza rivoluzionaria del passa to (l'at t ivi tà deinostri predecessori ), egli deve impegnare ses tesso nell'at tività rivoluzionaria a lui cc ntem­poranea , e in tale attività rivoluziona ria non­chè nella lotta contro ogni genere di cont rori­voluzionari c riforrni sti, lavora re st re nuamen­te alla propria preparazione cd auto-educazione.So lo cosl eg li può acquisire gradatamente un'e­sperienza e una conoscenza tanto del nemicoche d i sè s tesso, scoprire c correggere le p ro­prie idee sbagliate, le abitudini e i p regiudizi,elevare il prop rio livello d i coscienza politica,col tivare le proprie qualità di rivoluzionario eperfezionare i propri metodi rivoluzionari.

Quindi, per riplasma re se s tesso ed elevareil proprio livello, un rivoluzionario deve parte­cipa re all'attività rivoluzionaria dalla Quale non

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deve in alcun caso isolarsi. Ma non può parte­ciparvl, d 'alt ra parte, senza sforzo soggettivo;senza au to-ed uca rsi e s tudiare. Altrimenti glisarà impossibile migliorare.

Per esempio. molli Comunicai partecipanoalla stessa lotta rivoluzionaria di massa e sonoimpegnat i nell'attività rivoluzionaria all'incircanelle medesime ci rcostanze l- cond izioni. Eppu­re è possib ile che l'effetto della lotta non sia los tesso su questi membri del Part ito. Alcuni Ia­ranno progressi molto rapid i c alcuni, che disolito segnavano il passo, potranno Superaretutti gli altri. Altri membri del Partito andran­no avanti m olto adag io. Altri ancora oscilleran­no nella lotta , e invece d i essere spinti in avantidall'attività rivoluzionar ia resteranno ind ietro.Perchè?

Oppure prend ia mo un alt ro esempio. Moltimembri del nos tro Part ito parteciparono a llaLunga Marcia; ciò rappresentò per loro un se­vero processo di formazione, e la schiacciantemaggioranza di loro fece grandi progressi. Mala l unga Marcia ebbe un effetto opposto sucerti alt ri membri del Partito. Dopo essere statind la Lunga Marcia essi com incia rono a lndìe­t reggìare di fronte 3 lotte d ifficili : alcuni diloro progettarono di ritira rsi o fuggirono e in­fine, soc:combendo a lusinghe esterne, diserta­rono i ranghi rivoluzionari. Molt i membri delPartito parteciparono insieme alla Lunga Mar­cia. eppure lo. sua influenza su d i loro e i risul-

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tati che ne derivarono diffe rirono grandemente.Perchè?

In generale, tali fenomeni sono i riflessi neinostri ranghi rivoluzionari della lotta di classenella società. I membri del nos t ro Partito diffe­riscono qualìtativamente perchè provengono daambienti sociali diversi ed hanno subito influen­ze sociali diverse. Essi differiscono nel loro at­teggiamento, posizione e gradi d i comprensionein rapporto all'a ttività rivofua ìc na r ia , e conse­guentemente si evolvono in direzioni d iverse Delcor so dell'attività rivoluzionaria . Ciò si può ososervare chiaramente anche nel vostro Istitu to.Voi tutti qui ricevete la s tessa educazione e lostesso t rattamento, eppure, poichè avete qualitàcd esperienze diverse e poichè è diverso il gradodi impegno e d'autoeducazione. potete ottenererisultati diver si o addiri ttu ra contrastanti. Quin­di lo sforzo ~ggetth..o e l'autoeducazione nelcorso della lotta rivoluzionaria sono assoluta­mente necessari. e direi indi spensabili. perchèun rivoluzionario riplasmi se stesso ed elevi ilproprio livello.

Ch'egli sia en trato da poco o da tanto nel­l'att ività rivoluzionaria , ogni Comunista che vo­glia d iventare un buon rivoluziona rio , politica­mente maturo, deve sottopors i a un lungo t i­rocinio di formazione nella lotta rivoluzionaria,deve forgiare sè stesso nelle lotte rivoluzionariedi massa e in ogni genere di difficoltà e traver­sie. deve accumulare q uell'esperienza che si guao

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dagna solo neìt'an ìvìr à, compiere grandi sforzinella propria autoeducazione, e levare il propriolivello ideologico. migliorare le proprie qualitàe non perdere mai il senso del nuovo. Solo cosìegli puù rrastormare se stesso in un rivoluzio­nario politicamente sicuro e di elevate qualità .

Confucio di sse: c A 15 anni. ero deci so aimparare. A 30. ero in grado di pensare con lamia testa . A 40. conoscevo i decreti del Cielo.A 60. i miei o recchi si accordarono con la ve­rità. A 70, potevo seguire i desideri del mio cuo­re senza trasgredire la giust izia". I

Qul il ntc scrc feudale si riferiva a l suo pro­prio processo di auto-educazione; egl i non ere.deva di essere nato c saggio lt .

Mencio, un altro fi losofo feudale, disse chenessuno ha mai svolto c una gra nde missione "ed avuto una parte nella s to ria senza sottoporsi innanzitutto a un d uro processo di foromazlone, un processo che c affina la mentecon la pazienza e indurisce nervi ed ossa conla fatica, costringe il corpo alla fame e lo as­sogget ta a un'estrema povertà, contrasta i suoiimpulsi e in tal modo ne stimola il pensiero,tempra il carattere e accresce le sue ca pacità ". '

Ancora di più i Comunisti devono impegnar­si nel forgiare ed educare se stessi nelle lotterivoluzionarie, poichè essi hanno storicamentelo. c grande missione ", senza precedenti. di tra­sformare il mondo.

La nostra autoeducazione comunista è lo.

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qualità essenziale per i rivoluz ionari proletari.In nessun modo essa si deve sepa rare dall'at ti­vità rivoluzionaria o daU'attuale movimen to n­voluzicnaric delle masse lavorat rici e specìal­mente delle ma sse proletarie.

Ha detto il compagno Mao Tse-tug:• Scopri la verità nell'attività p ratica ; e di

nuovo attraverso la p ra t ica verifica e sviluppa laveri tà. Parti dalla conoscenza se ns ibile per tra­!;fon narla mediante la prut ica in conoscenzarazionale; quindi, pa r tendo dalla conoscenza ra­zionale. guida praticamen te l'attività rivoluzio­naria per t rasformare il mondo sia soggettivoche oggettivo. Attivi t à pratica, conoscenza. d inuovo pratica . d i nuove conoscenza. Questo pro­cesso si ripete in cicli consecut ivi. c ad ogni ci ­clo il con tenuto dell'attività pratica e della co­noscenza si innalza a livelli sempre più a lt i. Que­sta è la sostanza della teoria della conoscenzadel materialismo diale ttico su ll'unità dci cono­scere e del fare _. '

I mem bri del nostro Pa rtito dovra nno for­giare se stessi e intensificare la loro auto-educa­rione non solo nelle traversie. d iftk oltà e rove­sci dell 'a ttività rivo luzionaria bensì anche neisuccessi e nelle vittorie. Alcuni membri del no­s tro Partito non sanno resistere a lle lusinghe delsuccesso e della vittoria . Le vittorie fa nno lorogirare la testa : diventano sfron tat i. a rroganti eburocrat ici e addi rittu ra possono vacillare, de­generare e diven tare corrotti, una volla che ab-

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biano di ment icato la loro origina ria qualità dirivoluzionari . Ca si di questo genere non sonora ri t J'3 i m emb ri dci nostro Pa rt ito . Il manì­festarsi di feno meni di questo t ipo nel Pa rtitorichiede la vigile a ttenzio ne dei nostri com pa­gni.

Nelle epoche pa ssate, prima che apparisseroi rivoluzionari proleta ri. p raticamente tutti i ri­voluzionari si corrompevano c degeneravanocon il raggiungimen to della vittoria. Essi abban­donavano il loro primitivo spiri to rivoluziona­rio C diventavano degli ostacoli a ll'ult eriore svi­luppo della ri voluzione. NCj?:1i u lt imi cento annidella storia cinese, o per parlare d i tempi piùvicini, negli ultim i cinquan ta anni noi abbia movisto che molti rivoluzionari, borghesi e p icco lo­borghesi, si sono co rrotti e degenerati dopo avero ttenuto qua lche successo ed essere saliti a lpotere. Questo fu determinato dalla ba se d iclasse dci rivoluzlonar ì nel passa to e dalla na­tu ra delle p ri me r ivoluzioni. Prima della Gran­de Rivoluz ione Socialista d i Ottobre in Russia .tutte le rivoluzioni invariabilmente so no finit econ Ja sosti tuzione del dominio d i una classesfrutta trice con un'altra . Pertan to questi rivo­luz ionari. una volta diventati classe dominanteperdevano la loro qual ità r ivoluzionaria c simettevano ad opprimere le masse sfruttate :questa era una legge inesorabile.

Ma questo non potrà mai verificarsi con larivoluzione proleta ria e con il Par tito Comun i-

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sta. La rivoluzione proletaria è una rivoluzioneche abolisce ogni sfruttamen to e oppressione etu tte le classi . Il Pa rtito Comunis ta rappresentail proletariato che è sfruttato e non sfrutta glialtri ed esso può perciò portare la rivoluzionefino in fondo. abolire definitivamen te ogni sfrut­tamento e spazzar via la corruzione c il mar­ciume nella società umana. Il proletariato è ca­pace di cost ruire un partito fortemente organiz­zato e discip linato e mettere insieme un appa­rato statale centralizzato e nello stesse tempodemocratico. Attraverso il Partito e l'apparatostatale esso è capace di guidare le masse delpopolo in una lotta incessante contro la cororuzione e il marciume epurando dal Partito edagli organi s ta tali tu tt i quegli elementi che so­no d iventati corrotti c degenerati (qualunquesia il posto che essi possono occupare) assicu.randc con ciò la purezza del Partito e dello Sta­to . Questa caratteristica specì tica della rivo­luzione proletaria e del partito proletario rivolu­Donarlo non esistette e non potè esistere nelleprime rivoluzioni e in quei partiti rivoluzionari.l membri del nostro Partito devono aver chiaroquesto punto e - particola rmente quando larivoluzione avanza ed è vittoriosa e quando es­si s tessi ottengono una sempre più grande fidu­cia e appoggio da parte delle masse - essi de­vono acuire la loro vigilanza ed intensificare laloro autoeducazione nell 'ideologia proletaria cpreserva re sempre il loro puro carattere di ri-

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voluzionari proletari, in modo da non caderenel solco dei precedenti rivoluziona ri i qualidegenerarono nell 'ora del successo.

Temprarsi ed autoeducars! nella pratica ri­voluzionaria e tem prarsi ed autoeduca rsi nellaideologia proletaria è importante per ogni Co­munis ta soprattu tto dopo la conquista del po­tere politico. Il Pa rt ito Comunista non è pio­vuto dal cielo ma è so rto dalla società cinese.Ogni- membro del Part ito Comunista provieneda questa società , vtve sempre in essa ed è co­stantemente esposto a tutti i suoi mali. Non c'èda sorprendersi che anche i Comunisti , sianodi origine proletaria, s iano da poco o da tantoiscritti al Partito, si porteranno dietro, chi piùchi meno, il modo di pensare e le abitudini de l­la vecchia società. Per preservare la nost ra pu­rezza di combattenti di avanguardia del prole­tariato e per migliorare le nostre qualità dirivoluzionari e la nostra abilità nel lavoro, èessenziale per ogni comunista lavorare dura­mente per forgiare J'.C stesso da ogni punto divis ta.

Suno queste le ragioni per cui i comunistidevono assumersi il compito della propria au­toeducazione. Discuterò ora i criteri dell'auto­educazione comunista.

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asscas J PlU' DEGNI DISCEPOLIDI MARX E DI LENIN

Lo Statuto dci Destro Partito sancisce chepuò diven ire memb ro del Partito chiunque neaccetta il Programma e lo Statuto. paga unaquota e milita in una delle organizzazioni delPa rtito. Nessuno può di venire membro del Pa r­tito se non rispetta q ueste condizioni. Ma nes­sun co munista potrebbe accon ten tarsi di milita­re nel Partito adempiendo soltanto al minimodegli obblighi richiest i dallo Statuto; egli cerocherà di m igliorarsi. di e levare il proprio livellodi coscienza polit ica . di approfond ire la p ropriaconoscenza del Marxismo-Lenìnìsmo. Per edu­carci e formarci prenderemo a nostro esempiole pa role e gli a tti. le realizzazioni e le q uali tàche i grandi fondatori dci Marxismo-Lenìnismohanno manifesta to nel corso della loro esistenza.

Engels ha detto di Marx:•...Marx era innanzitutto un r ivoluzionario .

Lo scopo supremo dclla sua vita era quello dicon t r ibu ire. in qualsiasi modo. a rovesciare lasocietà capitalista e le sue istituzioni politiche;di cont r ibuire a lla liberazione del moderno pro­letariato che egli è s ta to il primo a far sì che

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prendesse coscienza della propria posmone edei propri bi sogni, nonch é delle condizioni dellapropria liberazione. La lotta era il suo elementovitale. Ed egli lottò con una passione, una tena­cia ed un successo con cui ben pochi potrebberoconfrontarsi -.•

Engels ha inoltre "de l to di Marx:c Nessuno di noi ha quell'ampiezza di vedu­

le che gli permetteva . ogniqua lvolta era neces­sario, di agire rapidamente, di prendere la de­cisione più giusta e di t rova re la soluzione de­cisiva _. -.

Sulla necessità di apprendere e d i ispirarsiall'esempio di Lenin, Stalin ha detto:

.. Ricorda, ama e stud ia tue, nostro mae­stra, nostro capo.

Combatti c annienta i nostri nemici, inter­ni ed esterni , nel modo lnsegnatoci da Wc.

Edifica la nuova società, il nuovo modo divivere. la nuova cultura nel modo insegnatocida Wc.

Non trascurare mai le piccole cose. perchédalle p iccole cose nascono le grandi : questo èuno dei p iù grand i insegnamenti d i Wc - .-

In un'altra occasione S talin ha detto:.. Gli elet tori, il popolo. devono esigere che

i lo ro deputati siano sempre all'altezza dei lorocompiti; che nelle loro attività non si abbaSsin?al livello politico dei filistei pk:colo-borghesl ;che nei lo ro incarichi si uniformino politica.mente al modello leninis ta : che sappiano , come

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Lcn ìn, mantenersi sgombri da ogni f erma d i pa­nico, q uando le cose si complicano e u n qua l­siasi pericolo o difficoltà d 'altro genere appa ionoa ll'orizzonte; che s ia no, come Leriin , a lt rettan toesperti e p rivi di precipitazione nel r isolveretutti quei problemi la cui complessità r-ichiedeuna grande am piezza di vedu te nonchè la con­siderazione di tu tti gli inconvenienti e vantaggipossibili; chc abbiano la s tessa diri ltura e one­stà di Lenin; che sappiano amare come lui ilproprio popolo . r.

Abbia mo qui una breve descrizione di Ma rxfa tta da Engels, e di Lenin fa tta da S talin. Eccocome tutti i membri del nostro Partito devonosa per im parare dal pensiero e dalle quali tà diMarx e di Lenin , e come devono cercare d i d i­venta re i loro più degni di scepoli.

Taluni sostengono che è impossibilc acq ui­sire il modo di pensare e Ic qualità d i geni ri­voluzionari così grandi come i fondatori dciMarxismo-Lenìnlsmo. e che è impossibile eleva­re il nostro livello d i pensie ro e d i qualità fi noai loro livelli. Essi considerano i fondatori delMarxismo-Lenin ismo come dei geni nati, comedegli esseri misteriosi. Ma è corretto un similepun to di vista? l o non lo credo.

E. abbastanza vero chc la media dei rnili­tanti del Partito è lontana dal possedere legrandi doti e la profonda conoscenza scien tificadei fondatori del Marxìsmo-Lenìn tsmo. e chemolti dei nostri co mpa gni non sono in grado di

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raggiungere, nella scienza della ri vo luzione p ro­letaria, una maestria così profonda e cos't vastacome la loro, Ma è de l tutto possibile, per inostri militanti, impadronirsi della teoria e dcimetodo del Marxismo-Lcninismo. utilizzare lostile di M arx e di Lenin nell'attività pratica enella lotta, sviluppare costan temente le loroqualità r ivoluzionarie e diventare uomini polìtì­ci di tipo m a rxìsta-lcninis ta, a condizione chene abbiano veramente la volontà , a ssu mano u­na posizione veramente salda e consapevo le allatesta delle lotte del proleta riato, acquisiscanouna concezione d el mondo realmente comuni­s ta . non si isolino mai dalla vasta e p rofondacorrente del movimento rivoluzionario del p ro­le tariato e delle ma sse lavorat rici, e a condi­zione che progrediscano nello s tudio e nella pro­p ria formazione cd educazione.

E. un detto di Mcncio: ~ Ch iunque può di­veni re un Yao o un Shun » ' .

E io penso che s ia ben detto, Ogni Comun i­s ta deve camminare coi piedi per ter ra , cerca rela verità a par t ire dai fatti, lavorare duramcn­te per forgiare se s tesso, a ttendere coscienzio­samen te 0110 propria au toeducazione c fa re delsuo meglio per sviluppa re ed elevare il propriopensiero e le proprie Qualità . Egli non deve, dalconfronto con il pensiero e le Qualità d i rivo­luzionari cost grandi come i fondatori del Marxi­smo-Leninismo, disperarsi e ave r paura d i an­dare avanti. Comportars i così vorrebbe d ire

".-

com portarsi come gretti piccolo-borghesi , C~

mc .. u n legno ma rcio (che) non si può scol­p lre _.

Naturalmente, dobbiamo assumere un a tteg­giamen to corretto nello stu d io delle qualità deifondatori d el Merxìsmo-Leninìsmc e nello stu­dio del Marxismo-Lenin ismo medesimo. Altri­menti. è assolu tamente impossibile s tu d ia re conprofitto . Vi sono infatti, nelle nostre file, spcct

diverse di persone con diverse attitudini neiconfront i di tale stu dio.

Vi sono delle persone che s tudiano il Ma rxl­smo-Lenìn ìsmo senza afferrarne "essenza, m aimparandone solo ak u ni termini e frasi su peroficiali. Benchè leggano e rileggano i testi marxì­sti-lenìn is ri, sono incapaci di utilizzarne i p rin­cipi e le conclus ioni per orientarsi nell'azione edi applicarli nell a soluzione dei problemi pra­tici e concre ti della vita reale . Essi si accon­ten tano di recitare a memoria qualche p r-incl­pio e conclusione isolati, e per di più s i credonodei .. gen uinl » marxisti -Ieninisti ; ma non sonocer to dei marxisti-leninlst! autentici ; le loro a­zioni e i loro metodi sono diametralm ente op­posti a Quelli del Ma rxlsmo -Len tnì smo.

Abbiamo avuto non pochi individu i d i Que­s to tipo nel Partito Comunista Cinese. Abbiamoconosciu to un tempo ta luni rappresentanti dcidogmatismo che erano anche peggio d i loro.Questa gente non capiva assolu ta men te niente

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del Marxìsmo-Leninlsmo, non sapeva che bal­bettarne qualche fra se. e per di p iù :.i conside­ravano • Il Marx cinese _ o • Il Lenin cinese » ,

si mettevano a t roneggiare come ta li nel Par­t ito e avevano l'impudenza di esigere che i mem­bri del nostro Pa r t ito li rispettassero come rì­spettano Marx e Lenìn, li sostenessero come• capi _ e acco rda ssero loro fedeltà e devozione.La loro sfrontatezza li portava così lontano cheessi s tessi. senza essere eletti. s i designavano co­me • capi _. occupavano posti di au torità. deve­no ordini al Partito com e dei patriarchi , cerca­vano di diffondere i loro insegnamenti nel Par­tito a ttaccando ostinatamente, punendo e deni­grando in tutti i modi quei militanti del nost roPartito che non erano d 'accordo con loro. Que­s ta gente non aveva nessuna seria int enzione d istudiare il Marxismo-l..enini smo nè di lotta reper la realizzazione dcI Comunismo: essi eranosolo dei carrieristi nel Partito e delle termit i nclmovimento comunista. A sim ile gen te bisognavaopporsi. ed even tualmente smascherarli e cac­ciarli fuori dai nostri ranghi. E infa tti sono staticacciati ad opera dci militanti del nostro Par­tito. Ma possiamo affermare con tutta sicu rezzache simile gente non riapparirà più nel nostroPartito? No. ancora non possiamo affermarlo.

Ma vi sono anche dei com pagni di una spe­cie com pletam en te diversa dalla loro. Questi siconsiderano innanzitutto dei discepoli dei fon­datori del Marx ìsmo-Lent nìsmo. s tudiano co-

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scìenaìosamcnte la teoria e i metodi del Marxl.smo-L.enlnismo e ce rcano di impadron irsi dellasua essenza e del suo spiri to. Ammirano la no­b iltà di carattere e le quali tà pro letarie e rivo­luzionarie dci fondatori e nel corso delle lotterivoluzionarie si impegnano con serietà nellapropria autoeducazione; si esaminano per ca­pire se il modo in cui si occupano dei proble­mi e trattano con la gente e se il loro propriocom portamento sono oppure no conformi allosp irito del Marxismo-Leninismo. Leggono e ri­leggono i testi marxìstl-lenlnl sti ma al tempostesso si applicano in modo particolare nellaricerca e nell'analisi della realtà vivente. nellos tud io delle caratterist iche p rop rie del nostrotempo e d i tutti gli a"JlCu i della situ azione d ifronte a cui si trova il proletaria to del loro pro­prio paese per in tegra re la verit à universale delMarxi smo-Leninisrnc con le esigenze praticheconcrete della rivoluzione ncl loro paese. Nonsi accontentano di im para re a memoria i prtn­cìpì e le conclusion i del Marxlsmo-Lenìnìsmo,ma assumono anche una salda posizione marxi­sta-len ìnìsta e cercano d i impad ronirsi del meto­do marxista-Ieninista e di metterlc in pratica,cosi da poter porsi con decisione alla testa ditutte le lottc rlvcluztonarìe : t ra sformano cost larealtà e al tempo stesso se medesimi. Ogni lo roa tto. senza eccezione. s i basa su i. p rincipi delMarxismo-Leninismo ed è in funzione della vit­to ria della causa del proletaria to. della lìbera-

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zione nazionale e dell 'intero genere u mano, deltrionfo del comunlsmo.

Questo ~ il solo atteggiamento corretto , edè questo - nello s tud io del Ma rxismo-Lennìn],sm o e delle qualità dei suoi fondatori _ il solomodo per diventare dei comunis ti p role tari ri­voluzionari del tipo di Marx e di Lenin.

Colui che si impegn a realmente nell'educa.re se stesso per diventare un degno discepolodei Iondatorf del Ma rxìsmo-Lcn ìn tsmo, si preoc­cupa In pa rnco ìar m odo di avere sempre u naposizione marxista-Ieninista e di app licare laconcezione del mondo e il metodo marxìsn-lenì­nisti nella ri soluzione dei problemi che n asco.no nel movimento rivoluzionario sotto la guidadel p roletariato, così come fece ro i fondatoridel Marxismo-Leninismo . Egl i non si preoccupe­rà di quale sia la sua posi zione o il prestigio nelPa n ito , non p roclamerà ma i d i essere un Marxo un Lenin, non esigerà nè si attenderà che glialtri abbia no per lui lo s tesso rispetto che perMarx o Lenin nè presumerà di dover ottenereun trattamento speciale pcr quello che fa. Unatale persona , a l cont rario, si rallegrerà per il ri­spetto e l'appoggio che la ma ssa dei membrid el Partito gli accorda no perchè agisce in taJemaniera, perché è semp re onesto e leale , corag­gioso e incrollabile, e perchè d imostra una gran­de abilità nella tor ta r ivoluzionaria.

Naturalmente non è facile modellarsi sulloesempio dd fondatori del Marxismo-Leninlsrno

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c divenirne i p iù fedeli e degni discepoli. Ma p o­tremo di ventare i loro più fedeli e degni disce­poli se avremo la volontà decisa e risoluta dilo ttare con tutte le nost re forze per la causa delComunismo. se ci impegneremo seriamente nel­lo s tudio del Ma rxismo-Lenin ismo e nella suaapplicazione pratica nel corso stesso d elle grandilo tte rivoluzionarie delle ma sse, se saremo ca­p aci. di r ta ssumerne l'esper ienza, se sapremofonnarci cd educarci da ogni punto di vista ed edicare tulta la n o s l ra c !>istcn za 3 11a eau ea

proìeeerìa c comunista.

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JII

L'AUTOEDUCAZIONE DEI COMUNISTIE LA PRATICA RIVOLUZIONARIA

DELLE MASSE

Per diven tare i più fedeli c i più degnidiscepoli dei fondatori dd marxismo-lcninismo.dobbiamo svi luppare la nostra autoeducazioneda ogni pun to di vis ta - a contatto e nel corsodelle grand i c prolungate lotte r ivoluziona riedel p roleta r iato e delle masse. Dobbiamo impe­gnarci a sviluppare la nostra au toeducazionestud iando la teoria marxista-leninista, appren­dendo ad a pplicare correttamente la posizione, ipunti d i vi s ta c il me todo del marxismo-Ien ini.s rno a llo s tud io c alla soluz ione pra tica di q ual­siasi problema . c di venendo esper ti nella st ra te­gia e nelle tattiche rivoluziona rie ; dobbiamo au­toeducarci nel l'ideologia e nel la morale p roleta­r ie. med iante la 101la per salvaguardare l'unitàdel Parti to , praticando la cr it ica c l'auto-cr-i ticaC r ispettandone la discip lina ; dobbiamo auto­educarci mediante uno s tile di lavoro tenaceche svilup pi le nosirc capaci tà d i res istenza e dilotta ; dobb iamo sviluppa re la nost ra autoed u­cazione mediante la creazione di legami semp repiù st retti con le ma sse, studiando i diversi sct­tori della conoscenza scien tifica, ecc. Noi tu tti

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siamo membri del Partito Comunista e d i con­seguenza dobbia mo tutt i, senza eccezione, svi­luppare in Questo senso le nostra au toeduca­zione. Tuttavia, t ra questo e Quel membro delPartito, esis tono delle diversità da l punto d ivis t a dd live llo d i co scie n za poli tica . delf'espc,rienza d i lotta , del campo specifico di lavoro,del livello culturale e delle cond izioni in cui sitrova a lavo rare ; è: percì ò del tutto naturale chei d iversi compagni, in una cer ta misura, p resen­t ino delle lacune in questo o quell'aspetto del­l'autoeducazione, aspe t to d i cui devono tenerconto pcrtlcolarmente e su l quale devono mag­giormente impegnarsi.

Nei tempi antichi. Wcn Tseng Tzu, parlan­do della introspezione, d iceva : « Per tre volte 0­

gni giorno riflette su me stesso . " , t'c Il Librodelle Odi i versi famosi : «Come osso che limae pugnale han spolpato - Come giada che pie­tra e bulino han scolpito . s i riferivano allanecessità per gli am ici di aiu ta rs i reciproca­mente mediante la critica. Tu tte ciò dimostrache se si vogliono realizzare dei progressi, è in­dispensabile un lavoro molto duro e molto dif­fici le, M.a l'.. autoeducazione . perseguita da moloti nel passato era generalmente idea listica , for­malist ica. astratta e sepa ra ta dalla p raticasociale. Costoro esageravano il ruolo delle in­tenzioni soggett ive c ri tenevano che l'astratta• buona volontà . fosse sufficiente per t rasfor­mare la realtà , la società e loro stessi. Natura l-

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men te tutto ciò è assurdo. La nostra auro-edu­ca zio rrc n on puù es sere separata dalla p raticarivoluzionaria delle masse.

Per noi è della massima importanza non se.parare! mai dall 'a ttuale lotta rivoluzionariadelle massc: al cont ra rio. dohbiamo iden tificarcicon essa, così come dobbiamo s tudiare, s in te­t izza re e applicare l'esperienza rivoluz iona ria delpassa to. Ciò significa che dobbiamo educarci etemprare! nella pratica rivoluzionaria e che lanostra auto-educazione deve forgiarsi nell'esclu­sivo interesse del bene del popolo e della pra­t ica rivoluziona ria . Ciò sign ifica che dobbiamostud iare e apprendere con modestia la posizio­ne , il punto d i vista e il metodo marxisti-leni­nìs t ì, metterei a lla scuola delle nobili qualitàp roletarie dei fondatori del marxìsmo-leninìsmc,e p raticare tutto d ò a pplicandolo a lle nostre pa­role e azioni, alla nostra esistenza quotidiana eal lavoro di ogni giorno, correggendo instanca­bilmente o eliminando quanto nella nostra ideo­logia vi si oppone: rafforzeremo così le qualitàproletarie e comuniste della nostra ideologia cdel nostro ca ra ttere. Ciò significa che dobbiamoprestare a scolto con m odestia alle opinioni ea lle critiche dei com pagni del nostro Partito edelle masse. s tudiare attentamente i problemipratici della nostra vi ta e dci nostro lavoro,sin tet izzare accu ratamente le nostre esperienzec mettere a profitto le lezioni che dobbiamo ri­cavare dalla nost ra esperienza d i lavoro: è su

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questa base che dobbiamo accer ta re se la nostracomprensione del marxismo-Icninismo è cor­retta, se abbiamo co rrettamen te a ppl icato il me-­todo marxlsta-lenlnìsta, se abbiamo scoperto lenostre imperfezioni e i nostri errori, se li abbia­m o superati e se abbia mo migliorato il nostrost ile di lavo ro . Inoltre, sulla base delle nuove e­sperienze, dobbiamo accer tare se vi s iano tuluneconclusioni o aspetti part icolari del rna rxismo­leninismo che hanno bisogno d 'essere completa­li , arricch il i e sviluppat i. In breve, dobbiamo in.tegrare la verità universale del marxismo-leni­nismo con la p ratica concreta della rivol uzione.

~ questo il metodo che noi comunist i d ob­biamo adottare nella nostra educazione perso­nale. Esso è del tutto diverso dai m etodi d'auto­educazione di ti po idealis tico. ca ra t terizzati dal­Ia separazione dalla p ratica rivoluzionaria dellemasse.

Se voglia mo perseverare nel metodo marxi­s ta-lenin is ta di au to-ed ucazione, dobbiamo op­porci r isolutamente e sradica re fi no in fondouno dei peggiori vizi che la vecchia socie tà citramanda nel campo d ell 'educazione e dello s tu­dio, e cioè la sepa razione della teoria d alla pra­tica. Nella vecchia società , molt i di q uelli chestudiavano pensavano che non fosse necessa­rio, addirittura che fosse impossibile, agire con­formemente a ciò che aveva no appreso, e ben­ch è quando scrivevano e pa rlavano predicas­sero continuamente la gius tizia e la moralità ,

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nei fatti s i com por tavano da farabutti. Così ireazionari dci Kuomlntang, benchc apprendanoa memoria i « T re Principi del Popolo » li e re­citino il Testamento di Sun Yat-sen ", nellapratica dissanguano le popolazioni delle regio­ni bianche con ogni sor ta d i estorsioni. vivonodi corruzione e di massacri, op primono le mas­se, si oppongono a l princi pio d ell 'eguaglianzatra le nazioni e giu ngono al punto di rendersicomplici o addirittura di assoggetta rsi a l nemi­co naz iona le . Un vecchio hsiutsai U mi disse u­na volta che di tutte le massime d i Confucio e rain grado di ri spettare solo la seguente : « Per lu inon ci sarà mai cibo t roppo delicato , o t ropposquisito _ IO; quanto alle' altre massime, non a­vrebbe potu to prarlcarle. e del res to non gli e­ra mai pa ssato per la testa di farlo . Pe rch è allo­ra s im ili individu i s i danno tanto da fare perinsegnare e s tudia re gli « insegnamenti dei sa g­gi . ? Essi !òi preoccu pano soprattu tto di procac­clarsi dei buoni posti e del denaro, utilizzandogli « insegnamenti dei saggi . per opp rimere glisfrutta ti e parlano di giustizia e d i moralità. u ­nicamente per ingannare il popolo. r. questo l'at­teggiamen to tipico delle classi sfrutta t rici del­la vecchia società nci confron ti dci saggi cheesse « venerano _. E superfluo d ire che quandonoi co mun is t i studiamo il marxisrno-Icninlsrnq

• • •e quanto vi è d i meglio del nostro pemrnomonazionale , non dobbiamo m ai adotta re un si­mile atteggiammcnto . Ciò che a pprend iamo lo

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dobbiamo a ttuare. Noi. rivoluzionari prole tari ,siamo puri nei nostri prcposìu: noi non pos­s iamo ingannare nè noi s tess i, n è il popolo, nequant i s i a vvicinano a noi. E q ues ta una qualitàdel nostro cara ttere e uno dci grand i meriti d inoi comunisti.

E possibile che le putride tradizioni dellavecchia società esercitino su d i noi u na qualcheinfluenza? Sì , è possibile. e. vero che t ra di voi ,s tudenti, non c'è nessuno che studi il marxìsmo­Jeninismo per fare ca r ri era e denaro e per op.primere ~Ii sfruttati. Ma è forse possibile so­s tenere che proprio a nessuno di voi sia maipassata per la testa l'idea che i suoi pensieri ,parole, azioni, che la sua vita non abbiano ne­ccssa ri amen te bisogno d 'esser gu idat i dai prin­cipi del rnarxtsmo-lenìntsmo . oppu re l'idea chenon sia necessario app licare praticamente tuttii pricipi ch 'egli ha appreso? e. possibile che p ro­prio nessu no t ra di voi abbia mai pensa to distudiare il marxisrno-Ieninismo o d i perfeziona­si nella teoria con l'intenzione d i fa rs i s t radanella vi ta , d i mettersi in mo st ra c divenire fa­moso ? Non ho alcuna gara nzia che proprio nes­suno tra di voi la pensi in questo modo . Questomodo d i pensare non è conlorme al marxismo­leninismo e a l suo principio fondamentale del­l'unità de lla teoria con la p rat ica. Certamentedobbia mo s tudiare la teoria , ma dobbiamo an­che mettere in pra tica ciò che abbiamo appre­so. Ed è in Iu nxionc della p ratica , del Partito.

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dci popolo e del tr ionfo della ri vo luzione chenoi s tud iamo la teor ia .

Il com pagno MOlO Tse-tung ha detto:• La grande forza del marxismo-lcnin ìsmo

sta esat tamente nel suo integrarsi alla concretapratica r ivoluzionaria di tutti i paesi. Per Il Par­tito Comunista Cinese , s i tratta di imparare adapplicare la teoria del marxismo-Ientnismo alleci rcostanze specifiche d ella Cina. Per i com uni­sti cinesi che sono parte della grande nazionecinese, di cui sono carne e sangue, quals iasi d i­scnssione su l marxtsmo che prescinda dalle ca­ratteri s tiche specifiche della Cina, è una discus­s ione che trasforma il merxìsmo in una puraastrazione e lo priva d'ogni sostanza . Bisognadunque applicare concretamente il marxismoa lle condizion i specifiche della Cina, in modoche ogni sua manifestazione abbia la necessa­ria imp ron ta del ca rat tere cinese. Applicare ilmarxìsmo-lenìnìsmo confonnemente alle carat­teristiche specifiche della Cina è un problemache l'intero Partit o deve comprendere e rìsot­vere a l più pre sto. I modelli s t ran ier i devonoessere aboliti ; bisogna sme tter la di cantare ri­tornelli vuoti e astratti, e sba razzarsi del dogma.ti smo: t u tte ciò bi sogna sostitui rlo con il fre­sco e vivace s tile cinese e con u n canto cineseche la gente comune della Cina ama .....

I nos t r i com pagn i devono stud iare la teoriadel ma rxismo-Ieni nismo secondo il metodo dicu i parla qui il compagno Mao Tse.tung.

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IV

L'UNITA' DELLO STUDIO TEORICOE DELL'AUTOEDUCAZIONE IDEOLOGICA

Noi com unis t i non dobbiamo mai separareil. nostro studio della teoria dalla nostra autoe­ducazione ideologica. Dobbiamo trasformare!e temprare la nostra ideologia proletaria nonsolo nell'esperienza pratica rivoluzionaria maanche nello s tudio del rnarxlsmo-lenlnlsmo.

E opinione corrente t ra alcuni membri ddnostro Partito che una posizione com unista sal.da cd esclusivamente proletaria è irrilevante af­finchè i membri dci Partito cap iscano e padro­neggino la teoria e il metodo marxi st i-leninistl .Essi r itengono che s ia possi bile cap ire a fondoe utilizzare genuinamente la teoria e il metodornarxisti-len ìnisti anche senza avere una posi.ztone proletaria molto solida e con una Ideolo­gia non molto pura (il che equivale a ritenereche è lecito restare int risi da residui di idee nonproletarie). Costo ro credono che sia possibileimpadronirsi a fondo della teoria e del metododel marxismo-Jenini smo semplicemente stu­diando sui libri . Ma questo modo di vedere èsbagliato.

Il marxismc-Ieninisrno è la scienza della TI-

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voluzione proletaria, la scienza med iante la qua.le la classe operaia costruisce il socialismo e ilcomunismo. Perciò esso può essere compresoc posseduto a fondo solo d a chi a ssume una sal­da posizione proletaria e fa suoi gli ideali delp roleta ria to. Senza una salda posizione prole­taria e senza la purezza degli ideali proletari èimpossibile per chiu nque arrivare a capire o apossedere la scienza del rnarxismo-leninisrno. Lascienza del marxtsmo-tenìnlsmc è di scarsa o dinessuna utili tà per chiunque non sia un autenrì­co rivoluzionario , per ch iunque non sia contutto se s tesso un rivoluzionario di tipo prole­tario, per chiu nque non voglia far avanzare ilsocialismo c il comunismo in tutto il mondo edemancipare l'in tera uma nità, per chiunque nonvoglia la ri voluzione o non inten da spingerla fiono in fondo, bensì a rrestarla a m età strada.

Incontriamo spesso t ra i migliori membridel partito provenientl dalla classe operaia deicompagni che non sono molto avanzat i nella co­noscenza teorica del ma rxismo-Ieninismo e chesfigurerebbero rispetto ad alt ri se li s i interro­gasse su i testi marxìstì-Ienìnìstt o si chiedesseroloro delle citazioni a memoria. Ma nello stu diadel marxismo-Ieninismo . purchè lo si spieghi lo­ro in un linguaggio ad essi comp rensibile, essidimostrano un interesse assai p iù vivo e unacomp rensione assai p iù profonda di molti mem­bri del Partito d i provenienza intellettuale. Peresem pio, la sezione del CAPITALE che tratta

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della teoria dci plus-valore r iesce difficile peralcuni m embri del Pa rtito . ma non per quelliche provengono dalla classe operaia.

E dò p e rcb è nel processo produttivo c nellalotta con tro i ca p ita lis ti. gli operai giungono arend ersi conto assai bene di come i capitalisticalcolano le paghe e le ore d i lavo ro e di comesfru ttano c op primono gli ope rai al fine d i ac­cumu lare sempre nuovi profitti. Perciò. d i soli­to, essi capiscono la teoria del p lus-va lore d iMarx assai meglio di taluni membri del Partitop roven ient i da altre classi. Quando d icia mo chemolti membri del Pa rt ito p rovenienti dalla clas­se operaia sono più adatti di a ltr i ad assim ilareil marxìsmo-Ienìnlsmo, non intendiamo d ire. ov­viamente. che la loro origine di classe fa d i es­s i dei marxisf l-lenin ìst! nati . Noi in tend iamodire che - a condizione che s tudino con mode.s tia e coscienziosamente la teoria marxista-lc­ninista e acquisi scano una reale comprensionedel metodo con cui cogliere la verità a partiredai fa tti - questi compagni. i quali poss iedonoun punto di vista proletar io solido e puro c sonoliberi da pregiudizi individua listici o da altrid ife tti. si rivelano p iù per spicaci e più corrett idi a ltri neU 'a nalis i c nella ri soluzione dei pro­b lemi pratici. Inolt re . questi compagn i s i di­mostreranno - nella lotta - più capaci di d i­scernere la verità e di sostenerfa pi ù coraggia­samcme e senza esitazion i.

Noi incon tr iamu pure m olti membri dc!

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Partito di o rigine non-proleta ria i q ua li d iffe r ì­scono nel loro p roprio sviluppo a causa delled iverse a ttitudini che assumono ncì confrontidci rapporto esis ten te t ra s tudio del marxismo­leninismo cd a u toeducazione ideologica. In ge­nerale. quando essi si schierano d alla parte del­la rivoluzione . non hanno un pun lo d i vista pro­letario solido e ch iaro. non possiedono un'ideo­logia m olto corretta o su fficen tem en te lim pida cportano con se, in m isura più o meno grande,le p iù svariate idee non-proletarie della vecchiasoc ietà . Naturalmente Queste idee en trano inconflitto con i principi dc i m arxismo-lenìni smo:siccome ognuno d i loro p rende un a tteggia­mento diverso, anche i risultati di tale con­flitto risultano diversi. Nello s tud io del marxi­smo-lenìn lsrno. ta luni riescono a com binare lostudio teorico con la loro autoeducazione ideo­logica usando i principi del m arxi smo-leninismoper combattere e supera re ciò che vi è d i retro­grado nel loro modo d i pensare. In ta l modoessi riescono ad acq uisire una posizione p iùau tenticamen te p roletaria e una ideologia p ro­leta ria più pu ra . e ad apprendere co me applicarei principi rnarxisf i-lcnin ist i a lla soluzione deiproblemi pratici. Nel Pa rtito abbiamo m olticompagni come questi. Alt ri. tuttavia. seguonouna st rada opposta e diversa ; conservano nellelo ro tes te una q uan tità d i id ee ant iqua te. sonoostinatamente attaccati alle lo ro abitud ini. nu­t rono una quantità di desideri egois t ici , c per

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di p iù m anca no della volont à e del coraggio dit ra sfo rma rsi. Nello stud io del marxismo-lenìnì.smo essi non ne u tilizzano i p rincip i per c rit icaree ri fiutare ciò che vi è di retrogrado nella loroparticolare ideologia . m a lo utilizzano comeun'arma per perseguire d ci fini p riva t i e perso­nali. arrivando a l punto di deformare i principidel marxismo-Ieninismo in virtù dci loro vecchip re giudizi : a causa d i ciò, costoro non possonoraggiungere una corretta comprensione di taliprincipi, nè cogliere lo sp iri to e l'essenza d elmarxismo-Ieninismo. Quando essi s i trovano ad over a ff ron ta re, nel corso della lotta r ivolu­zionaria. dci problemi d 'ordine prat ico, le a bi­tudini e i pregiudizi che si sono portati con sèd alla vecchia società c i loro calco li individua­list ici li portano a pensare in termini di guada­gno o di perdita personale. ad essere esitanti eoscillan ti e incapaci d i rare le cose fi no in fondospon taneamen te e di loro iniziativa o di sos te­nere la ve ri tà con coraggio: essi giungono in­consapevo lmen te o add iri t tura d eliberatame ntea dissimulare o a deformare Ja verità . Tutticos toro sono a cso iuta mente Incapact d i o rgan iz­za re la loro vita sulla base dei p rincipi del rnar­xismo-Ieninismo e sono di conseguenza incapacid i affrontare i p roblemi p ratici con prontezza.co rrettamente e rea lìst tcamente, c in confo rmitàa tali p rincipi ; ta lvolt a . essi giungono persinoa d adottare un atteggiamento negativo Quandoi problemi pra tici sono sta ti risolti corretta-

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mente , in conformi tà a qucsr ì pri ncipi, dall 'or­ganlzzaaìone del Partito o da a lt ri compagniche non siano loro stessi. Ouesti casi non sononè rari n è st ra ni: al contrario, so no molto co-m uni.

Possiamo dunque affermare che un membrodel Part ito il quale manchi di una posizioneprole taria salda , chiara e decisa e d i una cor­retta c pura ideologia p role taria , non riusciràmai a ca pire veramente e ad impadronirsi real­mente della teoria e del metodo rnarxista-leni­nìsta . ne a servìrsene come di un'arma nelco rso della lotta rivo luzionaria , In alt re parole:un membro del Partito. per impad ronirsi dellateoria marxista-leninista , deve fa r propria lanobile posizione del prole taria to .

Al tempo stesso dobbiamo aggiungere chenessun membro del Partito potrà mantenereuna posizione proletaria ed esprimere concre­tamente in ogni 10t13 rivoluzionaria l'ideologiaproletaria se non stud ia coscienziosamen te lateoria c il metodo del marxismo-lenìnìsmo c senon vi conforma i suoi pensieri ed azioni.

Vi sono alcuni membri del Partito che pen­seno sia sufficiente possedere un saldo spiritorivoluzionario e la capaci tà di lotta re e che nonsia molto importante per loro studiare e intra­prendere la p ropria auto-educazione nella teoriamarxista-leninista. Alcun i ccrnpagnì pensanoaddirittura che una buona origine di classe Q

una buona situaz ione personale di classe é

q uan to basta per fa re d i loro dei comba t tentiproletari d'avanguardia senza che a bbia no s tu­dia to il marxismo-leni nìsmo. Vi sono altri com­pagni che non l'hanno mai seriamen te stud ia tonel corso del loro lavoro o della lotta , bench éin generale ammettano l'importanza della teoria .Tutt i quest i atteggiamenti $00 0 ovviamente sba-•• •g. iat i.

La teoria dd marxtsmo-tcnìntsmo è l'armache noi utilizzi::tmo nello stud io di ogni fenomenoe nell'affrontare qualsiasi problema d 'ordinesoc iale. Se noi non sappia mo come utilizzare"arma della teoria marxì sta-tenìntsra , saremoincapaci d i comprendere e risolvere corretta.mente i problemi che ci si pongono nel corsodella lotta rivoluzionaria e correremo il"r ischiodi perdere il nostro appoggio e a llontanarcidalla posizione proletaria rivoluzionaria o add i­rittura di divenire, coscien temen te o senza sa­perlo, degli opportunisti di non importa chespecie. prigionieri e servi della borghesia.

La fermezza rivoluzionaria e il coraggio d iton are sono delle p reziose qualità che ogni co­munista deve possere. Oltre a q ueste qualità ,se vogliono far trionfa re la rivoluzione e realiz­zare gli alti ideali del comunismo. i comunistidevono essere capaci di scopri re la via giustaper dirigere la rivoluzione e condurre la lottanei diversi periodi storici e in d iverse condizionidi lotta.

Solo applicando il marxtsmo-lenì nismo nor

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possiamo risolvere correttamente dei problemitanto importanti della 10110. rivoluziona ria comequello dì sapere su chi dobbiamo appoggiarci,con chi unirei e chi rovesciare; il problema dichi sono i nostri dirctti alleati e di quali sonoi nost ri a lleati indiretti; il problema di chi è ilnemico principale di quali sono i nemici secon­dari: il problema di realizzare l'unità con tutt ii possibili alleati , lvi compresi talora - sottocerte condizioni - i nemici secondari; il pro­blema dell'annientamento del nemico principalee queUo di modificare lo. st rategia e lo. ta ttica aseconda del modificar si delle si tuazioni. Se nonpossediamo a fondo l'anno. del marxtsmo-lenì­nismo e senza reali zzare un elevato livello d 'an-

••toeducaàìone nella teoria marxìsta-ìenlniste , èassolutamente imposs ibile mantenere una posì­zione proletaria salda e corretta su qualsiasiimportan te problema della lotta rivoluzionaria,o elaborare lo. linea di condotta più vantaggiosaper lo. causa della rivoluzione p roleta ria o didifendere gli interessi complessivi e a lungotermine della lot ta rivoluzionaria proletaria inmezzo a situazioni complesse e a bruschi cam­biamenti, allorchè ci è necessario avanzare inmodo tortuoso.

Consideriamo, per esempio, l 'esperienza delnostro Partito nel porta re avanti lo. politicadel fronte uni to nazionale contro il Giappone.Prima dell'incidente del 7 luglio 1931 ", alcunicompagni non avevano capito che lo. contradd io

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rione tra la nazione cinese e l'imperialismo giap­penose era diventata la contraddizione prtnc ì,pale, mentre le contraddizioni fra le d iverseclassi e gruppi politici all 'in terno del Paeseerano divenute secondarie. Di conseguenza siopponevano a lla linea del Panito intesa a costi.tuirc un fronte unito nazionale con tro il Giap­pone, a unire tutte le classi, ceti , partiti politicie raggruppamenti sociali patriottici in una resi.stenza comune, e in particolar modo a unireicol Ku omintang per combattere il Giappone.Benché questi compagni credessero di assumereuna salda posizione proletaria opponendosi allagiusta linea del Partito , in realtà se ne allenta.navano e cadevano in posizioni chiuse e se ttar ìc.Se avessimo adottato i loro e rronei punti divista , il proleta riato e il suo par tito non sareb­bero stati in grado di unire e dirigere tutte leclassi, ceti, partiti e gruppi sociali patriotticinella lotta per sconfiggere l'imperialismo giap­ponese; di conseguenza, le forze del Fronte UIÙtoNazionale Antigiapponese sa rebbero state Inde­bol ìte e il proletariato e il suo partito si sareb­bero trova ti isolati. a lutto danno della lotta diresistenza contro il Giappone e per la sa lvezza~ella Cina. Do~ l'incidente del 7 luglio, quandoIl nostro Partito ebbe forma to col Kuomintangil Fronte Unito Nazionale Antigiapponese, talunicompagni caddero nell'estremo opposto soste­nendo che , dal momento in cui il Kuomin tangs'era unito neUa resistenza con tro il Giappone,

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qualsiasi differenza tra esso e il Par tito comu­nista ven iva meno. Essi adottarono una Lineadi capitolazione. di pacificazione e di concessioniverso le classi dei grandi agrari c dell 'alta bor­ghesia e verso il Kuomìntang e si opposero allalinea del Partito intesa a salvaguardare la suaindipendenza nell'ambito d el fronte .unito . Es~isopraV\"alutavano la forza dci Kuommtang. e ri­

ponevano in esso una fiducia che non mern ava .riponendo in esso tutte le loro ~.peranz~ perresistere al Giappone e salvare la eme: essi n~navevano alcu na fiducia nella forza d el Partitocomunista e del popolo. non riponevano le lorosperanze nel Par t ito comunis ta : non osavano,di conseguen::a, lavorare apertamente per fa:­forzare il Partito e le forze rivol uzionarie ann­giapponesi del popolo e com~~ttere ~isolut~.mente contro la politica di ostIlità e di rest~.

aioni portata avan ti dal Kuomintang con tro I~Partito com unis ta . I compagni che avevano tal~punti di vista si ri tenevano i rapp resentanti

. . d I proletariato ma la natura dellaau tenucr e ' .loro politica avrebbe (alto del proleta~lato unva ssallo o un'appen dice della borghes~a, e sa­rebbe costala a l p roletariato la pe rd ita ,d~lIadirezione del Fronte Unito Nazionale ~ntlglap-

Ques ti errori di c sinist ra .. e di destrapone~. _ " ' à '

esempi impressionanti dcII tncapacn SIasono • . hedi assumere u na salda posizione p rotetarra cdi discernere la gius ta vi a per far avanzare 1~causa r ivoluzionaria alìorche si verifica no d el

grand i mutamenti nella s ituazione poli tica.Il proletariato non può emancipa re solo se

s tesso; esso d eve lottare per l'emancipazione ditutti i lavorator i, per l'emancipazione della na­zione e di tutta l'umanità : solo così esso puòemancipare se s tesso com pletamen te e definì­tivamente. Di conseguenza una salda posizionep roletaria deve nettamente d ifferenziarsi dai­l '. esclusivismo . e dal se tt a ri smo. Nel corsodelle lot te il prole tariato e il suo partito politicodevono stab ilire s tretti legami con le m asse ditutti i lavoratori, realizzare alleanze r ivoluzio­narie con gli altri parti ti e cla ss i rivoluzionariee dirigere le masse lavoratrici e tu tti i loroa lleati perché avanzino a ssieme; essi devonorappresentare gli interessi d i tutto il popolo lavo­ratore, d i tu tte le classi rivoluzionarie e quellidella nazione: essi devono, cioè , rapp resen ta rein ogn i m omento e in tutte le circostanze gliinteressi fondamentali della st ragrand e mag­gloranza deUa popolczìone: dobbiamo ave re benchiaro che tali interess i coi.ncidono con gli inte­ressi fond amentali del p rotetaria to. D'altra parteu na sa lda posizione p roletaria deve essere net­tamente dis t inta da u na posizione di pacifica­zìone, d i concessioni e di capi tolazione. Nelcorso delle lotte ri·voiuzionarie il prolctariato e,il suo partito devono tracciare una linea didemarcazione chia ra non solta nto t ra essi e laclasse d egli agrari e dei borghesi, ma anch etra essi e i democratici rivoluzionari dell a pic-

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cola borghesia e devono Inol tre d istinguersidalle masse lavorat rici. Nella lotta rivoluzionariaess i devono in ogni momento difendere confermezza la loro indipendenza e preservarsi li­beri da ogni influenza borghese o d 'altre classIn on-prolctarie. In ogni tappa dello sviluppodella lotta rivoluzionaria essi devono saper con­giungere gli interessi della parte con Quelli deltutto e gli interessi immediat i con Quelli alungo tennine. Così Marx ed Engels si esprime­vano a proposito dei comunisti :

« I. Nelle lotte nazionali dci prclcta rì deidiversi paesi, i proleta r i mettono avanti e fannovalere gli in teressi comuni il tutto il proleta­riato, indipendentemente da ogni nazionali tà.2, Nelle diverse fasi di sviluppo che attraversala lotta della classe operaia contro la borghesia,essi rappresentano sempre e dovunque gli inte­ressi del movimento nel suo complesso »" .

Durante lo. sua lo tta per organizzare un par­tito politico del proleta riato verso la fine delsecolo XIX, Lenin scriveva:

« •..10. coscienza delle masse operaie non puòessere un'autentica coscienza di classe se glioperai non apprendono. sulla base dei fatti eavvenimenli politici concreti e a ttuali , cd esser­vare ogni a ltra classe socia le in agili mani­festazione deJla sua vi ta intellettuale. etica, po­litica; se essi non imparano ad applicare pra­ticamente l'analisi materialista e il modo di valu­tare materi ali sta ad ogni aspetto della vita c

dcft'aulvh à di runc le classi. ce li e gruppidella popolazione . ''.

E più olt re:. ....ì'Idcalc del socia l-democra tico non deve

t:s~cre il segreta rio di un sindaca te , bensì ilt ribune d d po polo, i l q ua le !>i\ reagire ce n n-oogni manifestazione di a rbitrio e di oppressioneovunque essa si manifes ti l ' qualunque sta laclasse o ceto sociale colpiti. sa generalizzare tutt iquesti fatti c sa dare di essi un quad ro com.pleto della violenza poliziesca e dello sfrutta­mento capi tali st ico, sa infine approfi t tare dellabench é minima occasione per manifesta re dio­nanzì a tutti le proprie convinzioni sociali stec: le proprie ri vendicazloni democrat iche. perspiega re a tutti l'impor tanza stor ica mondialedclla . Ietta per t'emancì paztone del proleta­ri a to » " ,

Per corrispondere ai requisi ti citat i da Leninin ques ti due passi. noi comunisti dobbiamoovvia mente partecipare senza sosia a ll 'a tt ivi t àpratica rivoluzionaria c così accrescere le nostreconoscenze immediate e accumulare dctt'espc­rienza prat ica . Ma bisogna rilevare cbe la cono.scenza immedia ta e l'e sperienza pratica di persé non bastano. Come ha dello il compaano~'ao Tse-tung:

• Per riflettere pienamente una cosa nellasua totalità . per r iflettere la sua essenza e le SUl'

leggi ìntem c, è necessar io a t traverso l'eserc izioconcettuale r icostruire i ricchi dat i della perce-

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zione, scar tare il superfluo c scegliere l'essen­nate, elim inare il fal so e conservare il vero.procedere d a og ni cosa a un 'altra e dall 'esternoa ll'interno, per cos tituire un sistema d i concetti,e teorie : è necessario sa ltare dalla conoscenzaim mediata alla conoscenza razicnale » ".

Pe rci ò, ment re s iamo impegnati nella pra .t ica rivoluziona ria , dobbiamo studiare con lamassima a ttenz ione la teoria e il metodo dcimarxismo-leninismo .

La teoria del marxlsmc-leninismc è la sintesi del l'esperienza del movimen to lnternaalo­nalc d ella cla sse operaia ; essa ~ una teoria fo romulata nella pratica rivoluzionaria c con lescopo di servi re la pratica rivoluzlonarìa. Sol­tanto se noi s tudiamo questa teoria , se sapp ia ­mo applicarla e ne siamo padroni in saldo le­ga me con l'alli\'it a p rat ica r ivoluzionaria, sa rc ­100 capaci di capire le intime connessioni deimutamenti che avvengono attorno a no i e di sa­pere come e in quale d irezione le d iverse class isi stanno ora muovendo e :!>i muove ranno Irapoco, e saremo ccpect di. determinarc ~a nostralinea d 'azione e di a .. ere semp re maggiore fidu­cia netrevvcotre del movjrnen\o rtvoluaicnarìc .

E appunto perchè la teoria del marxlsmceIcnìnìsmo ha un ruolo così determinante cheLenin diceva : « ••.50 10 un par tito guidato da unateoria d'a, ·anguard ia p uò s 'volgcrc interamenteil ruolo d i combattente d'avanguardia ,."'. 1memb ri del Partite comu n is ta de...onc unire sal-

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damentc lo studio della teoria c del metodoma rxista.len in tstn con la loro educazione ideo­logica c la loro fo rmazione pratica: questi duea spe t ti non devono m ai essere separati .

Il com pagno Mao Tse-tung ha p iù. e più vol teinsis tito sull'im portanza decis iva di educare c[annate SI: s tessi nella teor-ia del rnarxiamn.lcninisrno. Egli ha scritto:

« D~, I punto di vista ma rxìs ta. la teoria cfondam en ta le , e la sua impor tanza si esprimepienamente nella tesi d i Lenin : " Senza una teo­ria rivoluzionaria non può esservi m ovimentorivoluzionario ", Ma il man d smo insiste sull 'im ­por la nza d e lla teoria precisame n te c :.ulu perch é

essa può guidare l'azione e =,Il compagno MOlO Tse-tung ha costan temen te

raccomandato che tutti i membri del Partit o chehanno qua lche ca paci tà d i stud ia re s tudino lateoria marxista-leninlsta, s tudino le condizioniattuali del movimento, s tudino la s toria dellaCina e dci mondo , imparino a guida re le loroazioni su lla base della teoria m arxtsta-lenìnìstae aiu tino inollrc a ed ucare i compagn i con u r,.livell o cultu rale e teorico p iù modesto. Tutto ilPartito d eve aver e sem p re presen te q u e s t a rac­

com and azione del compagno M ao Tse-tung.

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Page 26: Liu Shao-Chi (Liu Shaoqi)- Come Diventare Un Buon Comunista (1939)

•!

v

REALIZZAR E IL COMUN ISMO f~ ILCOMPITO PlU ' GRANDE E PIC ' DIFFICILE

NElLA STORIA DELL'UMANITA'

Riprendiamo o ra l" nostra di scusalone ~tl l ,

t'autoeducazione ideologica dei membri dci Par­tito Comu nista .

Che cosa significa autoeducazione ideolo­gica? Sostanzialmente, secondo mc, significa cheogni mem bro dd Partito dcve, util izzando l'ideo­logia proletaria . comb attere tutte le idee nonproletarie da cui è infl uenza lo. ricorrere all aconcezio ne d el mondo comu nis ta per indivi­duare c supe rare q uals iasi residuo di concezion idci mondo non comuniste da cui la sua perso.nalìtà è influenzata. c applicare il p rinci pio del lasup remazia degli in tercs... i dc i proletariat o . de lpopolo c dci Pa rtito per combattere le p ropriesopravvivenze c tendenze ind ividualist iche.

Questo conrl luo tra ideologie antagonistiche~, il riflesso nell'individuo della lotta d i classeinerente alla soc ietà. Per un membro del Parti totale confli tto dovr à ri solversi nella vitto ria del­l'ideologia proletar-ia c neu'el tm tu az tcnc dcfmi­

tlva di ogni altra ideologia. nella vittoria delboconcezione comunista della vit a c del mondo cnell'eliminazione definitiva di ogni concez tonc

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non comunista della vira e del mondo, nella vi t­toria degli interessi generali e dei compiti delPartito, della rivoluzione e dell'emancipazionedel p role taria to c dell'in tera umanità e nell'eli­min.:uione dcfinifiva d'ogni residuo individuali­s tico. Se accadesse il cont rar io, se cioè l'anticoprevalesse sul nuovo. il compagno ;11 questioner eg redire b be su posizioni ri t a r d atarie l' potreb­be capitargli di perdere le sue s tesse caratteri­s tiche d i memb ro dci Parti to Comunista . Perun comun ista , ciò rappresenterebbe un'eventua­lira tremenda c insieme disa st ro..a .

Noi, mcmb ri del Pa rtito Comunis ta , ci temopriamo ideologica mente nel corso di lo tte d'ogntgenere den tro e fuori il Pa rtite, r icapitolandoc sinte tizzando incessan temen te cio che appren­diamo dall'espe r ienza acquisita nell'ar tivit à pra ­tica rivoluzionaria cd a nalizzando le nos treidee per veri fi ca re se siano sem p re rigorosa­mente conformi al marxismo-lenlnismo e agliinteressi della loua per I'ema ncìpazlone del pro­leta ri a to. E in virtù d i tale !iludio, riflessionecd auto-analisi che noi ci emancipiamo da. qual­siasi residuo d i idee sbag uarc ed elim iniamoin noi fine alle radici ogni idea che contrast i congli interessi del comu nismo.

Come voi tutti sa pe te, le parole e le azionidi u n uomo sono determinate dalla su a ideolo­gia. che è inseparabile dalla sua concezione delmondo. La concezione della vita e del mondopropria dei membri del Pa rtito Comunista è la

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\,,,

concezione comunis ta della vita c del mondo.Ta le concezione del mondo costituisce 11 sistemafi losofico del proletariato e d i conseguenza anchela metodoìogta comu nis ta , Tutto ciò è s ta to amopiamen te di scusso nella lettera tura marxista­Jeninista e, in part icolare, nelle opere filosofichedci fondatori. Puk hè avete già s tudia to la que­s tione , non ent rerò nei dettagli , limitandomiq ui a trattare brevemente della nostra causaco munista, di ciò che essa è e di come i membr idel Partito comunista devono farla progredire.

Qual'è il nost ro compito principale, inquanto membri del Partito ? r:. quello di realiz­zare il comunismo. Per ciò che riguarda i PartitiComunis ti dd dlvcrs! paesi, (comp ito Conda­mentale d ei Partiti Comunisti c dei popoli) ì:quello di trasformare tali paes i face ndo affida.mento su lle proprie forze: in ta l modo. a passoa passo , tutto il mondo verrà t rasfo rmato inun mondo comunista . Sarà. il m ondo comunistamiglio re dell 'attua le ? Tutti noi sapp iamo chelo sarà. In esso non troveran no più posto n èsfruttatori né o ppressori, nè latifondisti nè cap ì­talis ti. ne imperiali st i nè rascìsu: non ci sarannopiù degli esseri umani oppressi e sfrutta ti , nèquell'oscuran tismo, ignoranza e a r ret ratezza chederivano dal sistema d i sfrutta men to. In talesocietà la produzione di valori materiali e mo­rali s i svilupperà c fiorirà in tu tta la sua rtc­chezza c appagherà i più diversi b isogni di tuttii suoi membri. Di conseguenza l'intera umanità

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sarà fo rmata da lavorator i comun is t i disin te­

rcssatt, intelligenti. d otati di un ...-Ieva to livello

cultu rale e tecn ico : prevarra nno tra gli uom in i

l'a iu to recip roco e l'affetto c nun esisteranno

più delle assu rdità come lo. ditfid ....nza e l'inganno

r...-cìprccì, il reciproco farsi del male . il massa­

cro e la guerra. Una tale socie tà sarà c vvìa­

mente la m igliore, lo. più bella e lo. più evoluta

tra quante lo. s toria dell 'umanit à conosca, Ch i

può negare i pregi di una sim ile socie tà? Nes.

su no . evidenteme nte ; ma !ii pone q ui u n a ltro

problema: questa meravig liosa societ à comuni­

s ta , e possi b ile edi ficarla? La nost ra ri sposta è:

sl , è possibile e noi lo. c reeremo . La teoria m a r­

vis ta-lenin ista ci dà, a q ues to proposito, una

"p it"gazione sc icn ufica e al di fu ori d'ogni dub­

bio; lo. Grande Rivoluzio ne d 'Ottobre e i success i

nell'edificazione del socialismo ne ll 'Unione Sovtc­

uca ci h anno dato le p rove ...li ra t to . Nost ro

dovere è quello di far progred ire incessante.

mente, in accordo co n le k'l!~i di sviluppo de lla

socie tà umana, la causa del socialismo e dci

comunismo per fa r sì che lo. socie tà socia lis ta

c com unis ta venga realizzat a al più pres to. E

questo il nostro idea le.

Tuttavia , la causa del social ismo e del com u­

nismo ha ancora davant i a sè dd poderosi ne.

m iei che bisogna abbattere c a nnien tare defirri ­

uvamcnt c in ogni ca mpo: solo allora sarà

possibile ed ificare una socter à socialis ta e co­

munlst a. 1/ rrtonto della causa corrnmts ra può

,eSM:I"e realizzato MIlo uuruvcrsc una Io n a lunga

e difficile. Senza di essa . .non può esserci vitto­

ri a. Tale Iotta . ovviam en te, non è un fenomeno

socia le . accidenta le " o u n'Invenzione di c ua tche

comunis ta , co me ta luni affermano: essa è ine­

ren te a llo s tesso svilupparsi del/a società di

classe , e a pp un to In quanto lo tta di classi essa

è incvi tab ile. La na scita del Pa rtito Comunis ta

e il fa tto che i comunisti partecipino a ta le lot te .

lo. o rganizzi no c la dirigano rappresen tano al­

rret ta nf fenomen i inevitabili pe rch é co nfo rm i

a lle legg i di svi lup po della socie tà . Gli imperla.

listi, i fascisti, i cap italisti e i Iatìfondbt! - in

b reve, tutt i gli s frutta tori c gli opprcscorì ­

sfruttano e opp rimono la st ragrande maggio­

ranza degli individ ui al pun to che pe r Quest i

ultimi è d iffici le sop ra vvivere. ciò li cos t ringe

a unirsi e a lotta re cont ro lo sfruttamento c

l'oppressione, poiché in nessun altro modo sa­

rebbe loro possibile sopravvivere e p rogredire .

Onesta lotta è d unque na tu rale e inevit abi le.

Da un lato . dobbia mo cap ire che la causa

dci comunismo c la p iù grande nella s toria dcl ­

l'umanità, poichè il com un ismo eliminerà una

volta per tutte lo sfrutta men to e le cla ssi, libe­

rerà l'uman ità intera , creando per essa u n mondo

d i fe lici tà c d i radiosa bellezza . quale essa non

ha mai conosciu to. Ma , d 'alt ro la to , dobbiamo

anche ca pire che lo. causa del comu nismo è il

com pilo più difficile in tu tta la s toria , e che

solo a t traverso una lott a p rolungata, asp ra e

;)

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d ifficile riusciremo ad annien tare i nostri poten­tissimi nemici, ad annientare futte le classisfruttatrici. Inoltre per molto tempo dopo lanostra vittoria dovremo con pazienza portareavanti la rivoluz ione sociale. economica, ideolo­gica e culturale . perchè solo cosl saranno elimi­nate tra il popolo tutte le influenze, co nvenzionie abitudini delle cta ssì sf rutta trici , e solo cosrun nuovo sistema soCia le ed economico ; un•.nuova cultura comu nis ta e u n nuovo codicemorale socialista saranno realizzati.

Il Partito Co munis ta trionferà definit iva.mente : basandosi su l p roletariato e su lle ma ssedei popoli opp ressi e sfrutta t i c basand osi su lmarxismo-Ieninismo per guidare la lotta rivo­luzionaria delle ma sse farà avanzare la societàverso il grande obiettivo del com unismo. Questoperché le leggi storiche dello svilu ppo socialerendono inevitabile il progresso d ella societàuma na a t t raverso i l comunismo; perch é il pro­letariato e le altre masse sfru tta te del mondohanno una forza rivoluziona ria latente estrema.mente forte che, una volta m obilitata. unita l '

organizzata può trionfare sopra tutte le fo rzereaziunarie d ellc classi sfrut tarrfcì c d el l'im pe.rialismo: e perch é il Partito Com unis ta c il p ro­letariatc sono forze nuove e in pieno sviluppo etutto ciò che è nuovo e in pieno svilu ppo è tnvin­cibile. Ciò è s ta to pienamente d imostrato dallas toria del m ovimento comu nista mondiale e d elPartito Comu ni s ta Cinese. la si tuazione a ttuai.

men te si presen ta nei seguen t! lerm ini: iJ sccla.lism o h a co nscgu rro una vlu u r l.. v~n"neD t.,.

grande nell 'Unione Sovietica, cioè un sesto dellasuperficie della terra: Pa rtiti Comunist i mili·tanti, a rmati della teoria del marxìsmo-lenlnl­SnIO, si sono organizzar] in mo lti paesi; il movi­men to com u nista m ondiale s ia crescend o c sisviluppa rapidamente: le forze del proleta riatoc le a lt re m asse oppresse e sfru tta te della terrasono in via d i mobili tazione L' si s ta nno unendurapidamen te nel co rso d i lot te Incessan ti. Il mo .vìmento co mu nis ta è llià d ivenuto u na f017..amondia le posscn tc c invincibile. Non c'è a lcundubbio che la causa del comunismo continuer àa svilupparsi e a progred ire, c che riporterà unavi t toria to tale c defin itiva. Tu t tavia , d obb iamoanche tener conto che la reazione inrernazio,nalc c le classi sfrut tat rici sono ancora più for tidi noi, che provviscrtamente esse hanno 1.1 supc­riorità in m olti campì e che solo mediante unalu nga , difficile I.' dolo rosa Jo u a noi potremoannientarle .

In una società in cu i la p roprietà prtvaradei mezzi di produzione è esis tit a per migliaiad 'anni. le classi sfrutta t r ici hanno acq uis ito m c­d iante la loro dominazione una grande potenzain ogni campo C' s i sono impad ron ite di tu tto ciòche esis te sotto il sole. Il loro lungo p redomi nioha provocato nella socie tà u mana arretratezza .igno ranza. egoismo. diffidenza c ingan no reci­p roci, il reciproco farsi del m a le e i m assacri

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che sono esistiti in tutte le epoche. Essa ha eser­citato l'influenza più dannosa sulle masse sfrut­ta te e sugli alt ri membri della societ à. E. questoil ri sultato In evitabile d e gl i s rorat delle classi«rruu a rr tct per preservare i lo ro in teressi e illo ro dominio di classe. Per esse sarebbe impos­sibile mantenere 13 lo ro posizione dominantese le masse sfru tta te e i popoli colonizzali nonfossero arretrati, dìsorganìzzati e divisi. Di con­scguenza, per conquistare la vittoria. noi dob­biamo non solo condurre una lotta accanitacont ro le c:1as~ i !oCnattalrici m a a!lre"ì lottarecent ro la loro prolungata influenza Ira le masse.cont ro le idee ar re t rate c a lt ri fenomeni regres­sìvì che esis tono tra le m asse: solo così possiamoelevarne la coscienza politica c unirl ... nella lottaper l'annien tamento delle classi sf rutta tr ici. Stain ciò la difficoltà che incontriamo nella lottaper il comunismo. Compagni! Se le masse fos­sero tutte politicamen te consapevoli. u nite.libere dall'influenza delle classi sfru tta t ric i clibere da ogni oscu ranti smo . come qualcuno ' r i­rlene, perch é sare bbe così diffici le fare la rivo­luzione?

- Ouest'inlluenza delle classi s frut ta t r ic i esistenon solo prima della vi ttoria della r ivoluzione.ma sopravvive per un lungo tempo dopo chele classi sfru ttat r ici sono s ia te eliminate dalleloro posizioni di dominio. Riflet te te su quan tosia tortuo so il processo c su quanto s iano a rdu iil lavoro e la lotra che so no necessari per debel-

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1

larc una volta per tut te le class i s fru cta rrici l '

la loro influenza tra le masse, per emanciparec trasformare l'intera umanità , per rieducarem iriad i di p iccoli produttori, c infine per abo­lire all'm classe c .trasfc rmarc gradualmen teun 'umanità vissuta in socie tà classis te per m i­gliaia d 'anni e influenzata da ogni genere dia ntichc t radizioni e luogh i comuni in un'umantrad i tipo comunista, in telligen te e disinteressata ,dotata di un elevato livello cu ltu ra le e tecnico!

Lenin diceva:.. L'abolizione delle classi non significa so l­

tanto cacciare i proprietari fond iari o i cap ita­listi - ciò che abbiamo fa llo con relativa facì­Iit à - ma s ignifica anche eliminare i piccoliproduttori cli merci , e questi non possono esserecacci ati, o schiacciati; noi dobb ia mo trovareun'intesa con loro; essi si possono (e si devono)trasforma re. ricduca re solo con un lu ngo , lentoc prudente lavoro di organìzznzlonc. Essi avvo l­gono il proletariato da ogni parte in un'armo­sfera p iccolo-borghese che lo penetra e lo COl'"

rompe c lo spinge con ti nuamente a ricaderenella mancanza di carattere, nella divisione ,netl 'indivlduali smc, nell'alterna rsi di entusiasmoe di abbattimen to che sono prop ri della piccolaborghesia. Occorre la p iù severa centra lizza­zione e d isciplina in seno al Partito politico dciproletaria to per comba ttere questi dife tti. per­chè il proletariato adempia correttamente consuccesso, vitto riosamente la funzione organ ìzxe-

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uva (che è la sua funzione tondamentale}. (...)Wl forza dell'abitudine di milioni e decine dimilioni di uomini è la più terribile delle forze(...) ~ mille volte più facile .~'i~cere ~~ g~~d~bor~h<:~ia cen trulizzata che vmc~re ~111on1... milioni di piccoli padroni; infat ti quesu. m c ­

dìan te la loro attività quotidia na , co ntinua. nonappariscente. impercettibile. elusiva e demora:lizzante pervengono 3 quei medesimi risultatiche sono necessari alla borghesia e che portanoa lla restau razione della borgbesìa » ..,

Diceva inoltre:•...la borghesia. la cu i n..sìs tenza vìcnc ad

e ssere decuplicala dal s uo rovesciamento (a nc he

in un solo paese ). e la cui potenza non risiede-.010 nella forza del capitale internazionale. nellaforza e neUa consistenza dei legami internazio­nal i della borghesia. ma anche nella iorza del­t'abitudine, nella forza della piccola produzione.Perch é, sfo r tunata men te, la piccola produzioneè a ncora mollo ma mollo estesa nel mondo,e la p iccola produzione genera incessantementeil capitalismo c la borghesia . ogni giorno, adogni ora, in modo spon tanee e su scala di massa.Per tu tti quest i motivi... la vittoria sulla bor­gbcsìa è impossibile senza una lunga , ostinatac accanila guerra per la vltn o per la morte,una guerra che r ichiede perseveranza. disc iplina ,fermezza, uno spi ri to indomabik c un'unicavolont à . ...

Perciò il prolet ariato ha un com pito assai

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difficile d a s vo fge r e anche d opo I.. v iuol"J.. dell..rivoluzione. La rivoluzione proletaria differisceda tutte le altre rivoluzioni della s toria. Le rivo­luzioni borgbest. per esem pio, d i so lito si con­cludono con la conquis ta del potere s ta tale, M.\per il proletariato, la vittoria e l'emancipazionepolitica sono soltan to gli inizi della rivoluzione :dopo la vittoria e la conquis ta dello Stato , re­s tano ancora da assolvere compiti tremendi.

La causa del comunismo è simile, come noid iciamo, a un • compito d i cen to anni . e nonpuò venire realizzata defini tivamen te .. in un solcolpo _. In diversi paesi tale compito deve a ttra­versare fasi d ive rse C dive rsi avversari devonoessere ann ien ta li p rima che gradualmente sirealizzi una società com unista , La Cina aura ­versa a ncora la fase della rivoluzionc democra­ttco-borghese e i nostri nemici sono l'imperiali­smo , con le sue a ttivi tà aggressive. e le fOT7.l \

feudali c dei comprador, in collisione con l'im­perialismo. Solo quando avremo annientato talinemici potremo por tare a com pimen to nel no­st ro paese la rivoluzione democratico-borghese .Allora, dopo la vittoria della rivol uzione demo­crat ico-borghese. sarà necessa rio com piere larivoluzione socialista e a ttraversare un lungoperiodo di trasformaz ione ed edificazione socia­lista : solo così diverrà possib ile il pa ssaggiograduale alla società comunis ta.

Poichè il traguardo fina le della nostra lottae la realizzaz ione del comunismo. è natu rale

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che il nos t ro don-n- d i comu msu sia quello disuperare tutte le d ifficoltà che vi si frappongono.

Polche la causa del comunismo i: un 'impresa<': 0 "" grande e diffici le, v i sono talunl che , purfautori del p rogre s so socia le , sono ancora scc t.tici e non sono ccnvìntt che il comunismo possavenire realizzato. Essi non c redono che sotto 1;;1

guida del proleta ria to e del suo par t ito la specieumana possa svilu ppa re e trasformare se s tessain un'umani tà co munista ·d i tipo c q ualità el e­va ti, e che tutte le difficoltà dd p rocesso rivoluzionaric e di edificaz ione pos-ano venire supe­rate, Essi o non prevedono le d ifficoltà o cadononel pessimismo quando si trovano ad atlrontar le : vi sono addirittura dei membri del Partitoche o sci llano e ne abbandonano le fi ìe.

Noi comunis t i dobbiamo essere degli uominidotat i della più grande ampiezza di vedute edella più grande r isolu tezza rivoluzionari a . Ognimembro del Par tito deve essere deciso ad assu­mersi , con gioia e solennemen te , il compito direalizzare il com unism o, ques t'i mpresa di unagrandezza e d ifficoltà senza precedenti nella sto­ria umana . Dobbiamo avere ben chia re davan tiagli occh i le di fficoltà defprocesso di realizza­zione del -com unismo, m a al tempo s tesso sap­piamo con altrettanta chiarezza che esse possonovenire sic u ra men te superate dall'azio ne ri vclu-'zionaria di milioni di individui in movìmentc ­e ' che nessu na ' diffico ltà potrà arrestarci. Ndabbiamo I'appoggto delle m asse e s iamo in tera,'

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m ente convin ti che u na par te scs tanzta tc et c- llavoro di costruzione del com un ismo verrà com­piuta .nella nostra epoca e che tale m agnificaImpresa verrà comp letamente e tr ionfalmenteportata a termine dalle p rossime generazion i.Nessun eroe d i alcun'altra classe nella s tor iadell'umanità avrebbe potuto a vere UII id ealedella grandezza d i quello com un ista, n è la stessaamp iezza d'orizzonti. Da ques to pun to di vistaabbiamo ogni ragione d 'esserne fie r i.

Ricordo il caso di un biografo bo rghese "'.dell'Europa Occiden tale che, durante una visi tane ll 'Un ione ' Sovie tica, in tervis tò il '. compagnoStalin chiedendogli dei paragoni tra diver si per­sonaggi s torici. II compagno Stahn gli risposeche Len in era come .un oceano, mentre lo Za rPietro il Grande era a ppen a una goccia del ­l'oceano . Onesto è il posto che occupa nellas tor ia un capo p roletario della causa del com u­nismo al con fron to di u n capo della cau sa dcilatifondisti e della c lasse mercan ti le in ascesa.Da ques to confron to possiamo ved ere tutta lagrandezza di un capo che lott a per il trionfodel com unismo e la causa de ll'emancipazionedell 'u manità e la piccolezza d i ch i, invece com­baue per la ca usa delle classi s frutta tr ici .

Noi, membri del Partito Comu nis ta , dob­biamo avere nella nostra lotta i più grand i tra­guardi e gli ideali p iù elevat i. mentre, c al tempos tesso, d obbia mo anche a vere u no sp ir ito pra ticoe compiere un reale lavoro pra tico . Sono quest e

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Ìe cara tteris tiche che ci distinguono in q uantocomunisti. Se tu tto ciò che ha una persona èun gra nde generoso ideale senza però possederedelle capacità pratiche o svolgere una reale atti.vit à pratica, costui non è un buon m embro delPa rtito ma soltanto un sognatore, un chiacchic­rene o un pedante. D'alt ra parte, colui che siin teressa unicamente dell'a ttività pratica ma èprivo dei gra ndi e generosi ideali del comuni­smo, non c un buon comunista , ma è soltan toun volgare praticonc. E solo u nendo i grandie generos i ideali del comunismo con un realelavoro pratico e con uno spiri to p ratico che s ipuò essere un buon comu nis ta. Tale modo d iessere un buon comu nis ta è s tato messo in ri­lievo del compagno Mao Tse-tung. ca po del no­st ro Partito .

L'ideale comunis ta è be llo, mcntre la realtàdel mondo capitalista è laida. E. appunto perciòche la stragrande maggioranza della popola­zione vuole cambiare tale realtà , ed e perciò chetale realtà va camb ia la . Per poter tra sformareil m ondo non dobbiamo separare! dalla realtà ,nè volla r lc le spalle o cercare l'evasione : manon dobbiamo nemmeno accettarne la bruttezza .Dobbiam o a ffron tare la realtà co n co ra gg io, s tu ­diaria e comp renderla, vivere e svìlupparct inessa , com battere la sua bruttezza e trasforma rla:cos] potremo realizzare via via il nostro ideale ,Noi dobbiamo dunque, in quanto membri delPart tro Comunista, iniziare e portare evan t! con

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ri.solutezza il nost ro grande com p i to comunistadi trasfonnare il mondo, a com incia re dai no .s rrt più p rossimi vrcrnì . dalle persone che sonoin p iù s t retto conta tto con noi , dall'atuvìt à checi ~ pcsslbìlc In tr a prende re s ubito. A ques topunto devo crtucarc quei giovani compagni chespesso comme t tono I'errc re di cercar d i voltar lespa lle c d i evade re da lla rea ltà, r. una buonacosa che essi abbiano dei generosi ideali, ma essi"'PC:iSU ::.1 Iamcrua no dd p o eau u d d genere di la.

ve re che viene loro affidato. Essi sono semp rea lla r icerca di un luogo . ideale . o di un tipo d ia ttività • ideale . in modo d a poter • t rasfor­mare il mondo . a tutto loro agio..Ma ne unsim ile luogo ne u n tale lavoro esis tono se nonIlei loro sogni.

L 'l causa del comu nismo ~ I'a utvì tà d i tu ttala nostra esis tenza. Durante la no stra vita, ogni1l0 St r3 a t tivit à è dedicata esclusivamente a ta lecausa e a n lcnt 'al rrc che ad essa .

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. '.'l

GLI JNTERESSI PERSONALIDI UN MEM BRO DEL PARTITO

DEVONO ESSER EI~CONDIZJONATAM ENTE SUBORDIN ATI

AGlI INT F. RESS I DEI. PARTITO

Gli interessi personali devono essere subor­d inati agli interessi del Partito, gli in teressi del.l'orga nizzazione locale del Pa rt ito a quelli delloin tero Part ito, gli interessi dl,.· lI ~l parte a que llidel tu tt o c quelli immcdi at ì ag li Interessi a Iun­go termine. Ques to è Wl principio marx lsta-le­ninist a che ogni comun ista deve osservare.

Un comunìsta deve avere le idee chia re su igius ti rapport i t ra gli in teressi personali e diPar tito.

Il Partito Comunis ta è il parti to polit ico delpro leta r- iato e non ha a ltro interesse al d i fuoridi q uel lo del l'emancipazione del proletariato .L'emanci pazione definitiva dci proletaria to com­porterà inevitabi lmente la definiti va ema ncipa­zione dell 'umani tà in tera. Se il proleta r iato nonemancipa tutto il popolo lavoratore c tutte lenazioni - se non emancipa l'intera u manità- non può ema ncipare completamente se stesso .La ca usa dcl l'cm.ancipa ;o:ionc d e l proletariato siidentifica con la causa dclt 'emancipazione ditutto il popolo lavo ratore. d i tutte le nazionio p p resse, dell 'intera umanità . c ne è lnsepera-

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bilc. Perciò gli interessi dci Partito Com unis tasono l'emancipazione del proletariato c dell 'in ­tera umanità , il com unismo c il p rogresso so­ciatc. Quando gli interessi personali di u nmembro del Partite vengono subordina ti a quellidel Part ito , essi sono su bord ina t i agli interessidell'emancipazion~ delle classe c della nazione .a quelli del comunismo c del progresso sociale.

Il compagno Mao Tse-tu ng ha detto:• In nessun momento c in nessuna circo­

s tanza un comunista deve porre come p rimar ii suoi in teressi personali ; egli deve subordìna rfagli interessi della nazione c delle ~asse popo­lari. Di conseguenza l'egoismo , la rilassatezza .la corruzione, l'ambizione persunale, e tc. sonoi difetti più sprcgc\'Oli, ment re il dis interessepersonale, il lavorare con tutte le p rop rie enc~.

glc . la devozione profonda a i doveri verso IIpopolo e il duro lavoro pcrtato ava nti con calmasono delle Qua lità che impongono rispetto IO '",

1..;,1 p rova della lealtà di un membro delPartito verso il Partito , la j-ivo luzic ne c la causadel comu nismo, è la sua capacità di subordinareo meno il suo proprio interesse pe rsona le , inco n­d izionatamen te c senni a lcuna rtscrvc . agli in tcresei del Partito in qualsiasi ci rcostanza .

In ogni momento e su og ni p roblema , u~membro dci Par t ito deve considerare innanzi­tutto gli interess i del Pa rtito nel suo assieme.considerandoli come primari c ponendo le suequestioni e i suoi problemi e in teressi perso-

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nali come secondari. la su premazia degli in.teressi del Partito è il principio più alto chedeve guida re i pensier i e le azioni dei membridel nostro Partito. In conformità a tale p rin­cipio, ogni membro dcI Partito deve ident ifi ­ca re completamente i suoi interessi personalicon quelli del Part ito sia nei suoi pensieri chenelle sue azioni. Ouando i suoi interessi PCI-'sonati si trovano in conflitto con gli ìn teresstdci Partito egli deve essere capace d i snbord i­narc c sacri fica re i p rop ri interess i personalisenza la bcncbe m inima esitazione o ri lu t tanza .Sacrifica re risolutamente e senza esi tazione ilproprio interesse personale, sac rificare anchela p ropria vita pe r il Pa rt ito c il pro leta r ia to ,per l'emancipazione della nazione e dell 'umani ­tà intera. ques to è ciò che noi intendiamo usual­mente parlando d i " spi rito di Partito » . <I. sigul.ticuto d i Partito » o .. slgn ìficato deh 'organizzu­alone e. E questa la pi ù elevata m anifes tazionedella morale comunis ta, la natura fondamenta ledel Partito c del p roletariato c della più p uracoscienza prole taria c d i classe.

I membri del nostro Pa rt ito non devono ave­re scopi personali che siano indipendenti dagl iìnteresst del Parrìto . I lo ro sco pi personali de­vene arrnonizzars! con gli interessi del Part ito .Se i loro scopi personali sono lo studio dellateoria marxist a-leninista, lo sviluppo della loroca paci tà di lavoro, la creazio ne di organ izza-

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zioni l'"ivoluzionarie e il guida re a l successo lelotte rivoluzionarie delle masse - se il loroscopo è fare d i più per il Pa r ti lv - allura i I~

re scop i personali si armonizzano con gli ime.ress i del Parti to. Il Pa rt it o bu bisogne di averemolti m ilitan ti c dirigenti di ques to tipo, A pre­scindere da ta li scop i, i mem bri dci Parti to nondevono pors i dCJ,!1i scopi indipendenti e loro pro­pri, "come farsi una poslztonc o della pubblicit à,o giuoca re a ll'eroismo Ind ividua le: in tal modoinfa tt i si a llontanerebbero da quelli che sono gliin teressi dd Pnrtl to 1..' porrebbero add iri t turat rasformarvi in dci corrte r t.. ti a ll'i n terno delPa rtito.

Se un m embro del Partito s i p reoccu pa u n i­camen te degli interessi del comunismo 1.." degliscopi dci Partit o. se non ha mire personali t:

p reoccupazioni indipendenti da q uelle del Par.tito, se è realmen te di si nlt' ressato e se cercaincessantemen te d i e levare il livello dell a p ro­pria coscienza politica mediant e la pratica r i­voìuztona rìa c lo s tudio dci ma rxlsmo-lcnlntsmo.a llora. ne deriva quanto segue :

I · , Egli Ila Wl erevero t ìve ìto di moratita c'o­mun ìsta. Assumendo u na ' deci sa c ri soluta po­sizione p roleta ri a egli i: in gr;..o (Jo di di m ostrarsileale c a ffe ttuoso con tu t ti i com pagni. co n tu ttii r ivoluzionari c con il popolo lavoratore, diaiutar li incondizionatamente c di agi re versod i loro come verso p ropri eguali: egli non en­trerà mai in conflitto con nessuno di loro a

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III

causa dei suoi interessi personali. Egli è ca.pace di immedesimare! negli altri. d i porre sestesso a l loro posto c d i fondersi con loro. AItempo s tesso egli c capace d i lo tt are con riso­lu tezza contro i pernicios i nem ici ddI 'umanitàc d i con tin uare. ostina tamente ;J lottare per glitnreress ì del Pa r ti to, dd pro letariato e per laemancipazione della nazione e dell 'intera uma­nità . Egli è • il primo a p reoccupar..i C' l'ulrimna raltegrarsi s " . Tanto nel Purthc che tra la

gente, egli è il pri mo a soppor tare le privazionic l'ultimo a concede rsi q ua lche p iacere ; egli con­fron ta se s tesso " gli altri non per considerarese ha più o meno facil itazioni ma teri a li ma pervatutare il Ic vorc che egli ha svolto per la r t­voluztone e il proprio livello d i cc mba tti vi t ùnella 10Ua . Nei moment i avvers i egli avanza au­dacemente e di fronte a lle d ifficoltà compie ilsuo dovere fino in fondo. Egli possiede una talefermezza C' Integr-i t à rivoluzionaria che • nè r ic­chezza n è o no ri possono cor ro mper lo ; nè la po­verr à ne la condizione modesta. possono farlodeviare dai suoi p ri ncip i, ne Il' m inacce nè laf0 17.01 possono piegar'lc v " .

2·, Egli è dotato del più gra nde coraggio ri­voìuzionario. Libero da ogn i interesse egoist i­co , è libero da ogni timore. Poichè agisce sem­pre in buona fede , gli è passibile mettere a nudoe correggere coragglosa memc i propri errori eInsufficienze, s imili a • un'ec lisse di sole o d iluna " " . Pcìch è ha il coraggio delle sue giuste

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con vinzioni, non ha mai paura della verità; alcon t rario, la sost iene. la d iffonde e combattearditamente per il suo trionfo . Anche se ciòpuò essergli temporaneamente svan taggioso eanche se, per sostenere la verità , soffra anghe­rie d'ogni genere, ~ ia combat tuto o c ritica to damolti e venga a trovarsi in un momentaneo (maonorevole) isolamento, anche se ciò possa co­s t~l rl! li la "'iI::I , a nch e 3110l'" egli a nd rà cont rocorrente pu r di sostenere la ve rità c non s ila scerà mai trascinare a lla deriva.

3a• Egli studia come assimilare ilei m igliore

Ilei modi ICI teoria e il nunodn ciel marx ìsm o-ìe­ninismo. Egli c in grado d i app licar lo all'ana­lisi approfondi ta della reul tu nonch è alla cono­scenza e alla trasformaz ione della realtà stessa .Poichè egli possiede una limpida c salda posi­zione proletaria c si è temprato nello s tudio delmarxismo-leninismo, egli è libero da ogni In­qu ietu d ine e preoccupazione d 'ordine personale.che in tal modo non gli sono d'impedimentonell'esame delle cose, nè possono deformare Insua com prensione d ella verit à. Egli coglie la ve­rità a part ire dai fatti, c verifica ogni teoria cdistingue ciò che è vero da ciò che è fal so su lmet ro della pra tica rivoluzionaria . Nei confront idci marxlsmo-lcnlnìsmo l.'g li non assu me un at.tcgg'iamento dogmaticu ·0 empir ico, m a sa in­tegrare la ver it à universale del marxl smo-len t­nismo con la concretezza della pratica rivolu­zionaria.

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-t-. Egli è il più sincero, il più onesto e ilpiù felice degli uomini. Poich è nessun tormentoprivato lo turba . po ìchè n on ha niente da na­scondere al Partite e niente che non possa direa chiu nque, poichè non ha alcun p roblema divincita o di perd ita personale, egli non ha nullaper cui inquietarsi, tranne che per il Partito cla Rivoluzione . Anche quando egli lavora dasolo, senza alcun con t rollo c in una posizionein cu i può com mettere degli errori , egli « vigilasu di s è quando è solo .. *' c fa in modo d a noncommettere il be nc h é minimo sbaglio. L'at ti­vità ch'egli ha svolta regge a ogni con trollo, edegli non teme che sia sottoposta a ve r ifica. Lacri tica non lo spaven ta; a l tempo s tesso egli i:capace di crit icare gli altri con coraggio e sin­cerità .

S~. Egli IIu lre 1)t;r se il più grande rispe ttoe la massima stima. Per amore dci Partito edella Rivoluzione egli può essere il più indu l­gente e tollerante degli uomini nei confronti dciprop ri compagni. Se è necessario , egli può sop­portare - n ell'interesse gene ra le - l'ingiust i.zia, l'incomprensione c l'umiliazione senza al­cuna am arezza . Nessu n m ovente personale loinduce ad adulare qualcuno nè a desiderare diessere adulato dagli altri. Nelle sue faccendepersonali, egli sa come comporta rsi c n on habisogno di um iliarsi per ch iedere aiuto a q ual­cu no . Egli sa , nell'interesse dci Partito c dellaRi voluzione , prender cu ra d i se r: elevare s ia

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la propria ca pacì ta teorica che l'effic ienza pra­tica. Se occo rre, per realizzare qualche impor­tante incarico nctl'ìntcressc de Partito e del­la rivoluzione , egli i: capace d i soppo rtare umi­liazioni ed affron ti. assumendosi gli impegnipiù difficil i c pi ù im port anti senza la min imaesitazione c senza Cerca re di scaricar ti su altri.

Un me m bro dci Partit o Comunis ta deve pos­sedere le più nobili c le più e leva re q ualilaumane ed avere una limpida e salda posìaìonedi Part ito c p ro let a ria {possedere cioè sp iri to di.Partito e spiri to di cla sse ). La nostra mora le\= nobile appunto perché è proletaria e com u­nista. Essa no n ~ i basa su lla di fesa degli in te­ressi di singoli individui o di pochi sfrutta tori ,ma si Conda sugli in teressi del proletariato edelle grandi masse dci popolo la vo ratore. sullacausa dell'emancipazione definitiva dell'interaumanità c de lla liberazione del mondo interodalle sciagure dci ca p italismo. ncnchè su lla co­s t ruzione di un mondo comun is ta bello e felice :q uesta morale si fondu sulla teo ri e ma rxista­lcninista del com unismo scien t ifico.

Agli occhi di un com unista non può esservinien te di più Indegno e inammissibile che ilsacri ficars i o esigere sacrifici nell'i nteresse d iu n individuo o di una picco la m inoranza, maa l mondo non esis te cosa p iil vatida c più giustadel sacri ficarsi per il Pa rti to, per il proleta­riato, per l'emancipazione della nazio ne c del­l'umanità intera. per il progresso socia le e per

i pi ù n o hili Im ere ss ! d etta .<; t r a g ra n d c m a g g iu .

ranza del popolo . E in effett i Innumerevol i m i­litanti dci Partito Comunista hanno sapu toguardare m faccia la morte co n tutta tranquil­lità e a ff rontare il sac ri ficio supre mo senza lamini ma esitazione. La maggior parte dci co­munisti considera co sa d ci tutto ovvia darela p ropria vita per la causa e im molars i per lagiustizia q uando ciò è necessa ri o : e ciò non perun q ualche fanat ismo r'ivoiuziona r'io o per sered i glor ia , ma in ragione della loro comprcn­sfone scicnt ifica dello sviluppo sociale c de llaprofondità della loro coscienza polit ica . Nonesiste in una società divisa in classi nessun t ipod i morale comparabile per elevatezza alla mo­rale com unis ta. La m orale universale che p rc­tende di porvi a l di sop ra e al di. fuori dellccla ssi è una pura a ssurd ità e un sem plice nonsenso: in rea ltà essa è un tipo di morale cheha lo scopo d i salvaguarda re gli interessi di unpugno di sf rut tatori . Una ta le concezione dellamorale è sempre idea listico. Soltanto noi co­munist i cost ruiamo la nostra moralità su lle ha ­~ i scien t ifiche del materialismo storico e pro­cla mia mo apertamen te che essa ha lo scopo d isa lvaguardare ~Ji intere ssi del p roleta riat o nel­la tona per la propria ema nci pa zione e perquella dell 'umani t à in tera .

Il Pa rt ito Comunista ra ppresenta g. 1i ime­ressi genera li C' permanen ti dci proletariato cdell'intera uman ità nella loro lotta per cman-

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ci pa rs i; gli tnte rcsst del Pa rt ito riass.umono edesp rim ono tale causa. Non si deve mai consl­derarc il Partito Comunista come un grupporist retto, come una sella che cerchi d i soddì­stare gli interessi dei suoi membri. Chiu nque lapensa così non è un com unis ta.

Un membro del Partito ha interess i suo ipropri che in talunc circostanze possono esserecon t rastan t i con Quelli del Pa r tito. In tal casoè suo dovere sacrificare il suo interesse per­sonale e subordinarlo incondizionatam ente aq uello del Partito : con nessun p retesto e giu­s tificazione egli può sacrificare gli interess i delPartito a vantaggio dci suoi interessi perso­nali. Ad ogni Istante c in qualsiasi ci rcostanza ,egli deve lottare corpo ed anima per gli inte­rcsst del Pa r tito c per lo svilu ppo del Partito .co nsider and o ogni successo c vittoria riportat idal Par t ito c dal p roletariato come suoi successic vittorie" Ogni m embro del Partite d eve cer­care di m igliorare la propria efficienza e le p ro­p rie capacit à per pe rle a l serv izio del popolo. M>lq uesto deve farlo nel corso de lla lotta per il pro­gresso, il successo c la vittoria della causa dciParti to: egli non deve cacare di m igliorare in ­dìvidualmente prescindendo d alla lotta per ilprogresso della ca usa del Partito . L'esperienzad imost ra che solo in virtù di una completa ab­negazione a lla lotta per ìI p rogresso. il successoe la vìnorta della causa del Par tito un m em­bro del Par-tito può migliorare la sua efficienza

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c le sue capacita e che gli i.: impossibile svi­luppa rsi o migliora rle in alcun altro modo . Diconseguenza un membro del Pa rt ito può e deveidentificare totalmen te il suo interesse perso­nate con gli interessi del Pa rt ito.

I m ili tant i del nos tro Part it o non sono i n­d id d ui qual unque: cssi sono i p iù consapevol icomba tten ti d'avanguardia dc i proletariato. E~" i

devono rappresentare coscien temen te gli inte­ressi di classe c l'ideologia di cla sse del prole­tariato. Di conseguenza i loro interessi perso­nali non devono mai sovrapporsl a quelli de lPartito e del proletari•.uo. t. assolu ta mente ne­cessar io che ogni q ua dro e d irigen te del Pa rt ito..ia una vivente incarnazione degll interessi ge­nerali del Part ito e dci proletariato e che idcn ­t ifichi totalmen te i suoi interessi personali congli interessi generali e gli obie ttivi del Part it ol" del proletariato. Al giorno d'oggi in Cina , chirappresenta meglio gli ìn teressì della li berazionenaziona le è il p roleta r iato e d i conseguenza imemb ri d el n ostro Partito devono essere i rni­gliorì d ifensori degli lntcressl dell'In tera na­zione.

I membri dci nost ro Pa rt ito devono subo r­dinare gli in teressi personali a quelli del Per­rit o e sacrificarli se è necessario . Ma ciò nonsignifica che il nostro Partito non riconosce oca lpes ta g li interessi personali dei propri rnl­li tanti o che esso si proponga d i a nnullarne I'In ­dividualità. I membri del Part ito non solo hanno

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i loro p roblemi personali cui badare. ma de­

vano anche svilupparsi in armonia con le loro

inclinazioni c a ttitudin i i ndividua ti. Di cense­

guenza, rìnch è gli lnteress! dd Panno 11011 sono

comp rom ess i. un membro dci Parti to può avere

una sua vita p ri va ta c fcm igfiu rc, c svilu llpa r~'

le sue inclinazioni c a lt itudini ind ividuali. AI

tempo stesso il Parti to far-d il posslblle per

a iutare i militanti a svilup pare le loro inclina­

zion i e at ti t udi ni personal i ili confo rmità con i

loro interes si. procurerà lo ro u n lavoro e

condizioni (.li lavo ro appropriate, li incoraggerà

e li rjco mpcnxe r à . Pe r q uanto possibil e, il Par­

tuo si preoccuperà di salvag ua rdare gli tntc­

re ss t essenziali dci p rop ri membri. Per esem ­

pio, darà loro 13 poss ib ilità di studia re c d i

is t rui rsi. li aiu te rà a r isolvere i loro problemi

fa miliari e a curare la lo ro salute ; se nec essar io

sollever à da taluni incarichi i compagni che la­

vorano soli o il giogo de lla reazione in modo d'l

non esporli: ma tutto ciò nel superiore inte­

resse d ci Pa r t ito , Per "adempimento dei com­

piti il Part ito deve assicu rare ai suoi mi­

litanti il necessario per vivere, lavorare e istruir­

si affinchè essi siano in grado d i por tare a com ­

pimen to con en tusiasmo e senza inquietudini gli

incar ich i ad ess i affida t i. I compagni che occupa.

no pos ti d i rcenc nscbilit à nel Part ito d...vono re­

nere conto d i tUItO ciò q uando considera no le

q uestl un! pen;ona li dci membri del Partito .

Riassumendo: da part e sua . ogni membro

so

dd Par tito deve subord ina re comp le ta men te :.c

s tesso agli interessi del Pa rtito c votare se s teso

!'(), fin~ a l sacr ificio d i sè, a i dover i ch 'cgf ha

'-cr~o I.' popolo. Egli d eve rinunciare ad ogmi

nsprrazronc personale e ad ogni considerazione

pri vata che con tras ti con g li interessi dd Pa r.

tito . E gli non deve pensare sem p re " se s tesso.

n è porre a l Partim una seri e in ter minabile d i

domande personali nè bia sima rle "e non ne ha

a~l.lto ava nzamenti o ricompense. In qualsia si

ci rcostanza. egli de \'C s tudia re con serietà, cero

ear di com piere dd progressi , saper lotta re co'

ragglosamcntc c comp iere xtorai incessanti per

eleva re il proprio livello di coscienza poli tica

c d i comprensione del ma rxismo-Icnin ismo , in

modo da poter dare un cont r ihu to sem pre mi.

gliore al Partito c a lla r ivoluzione. D'altra parte ,

ogni orgaJ:i7.Zazione di Pa r ti to c- i compa;ni che

occupano posizioni di responsabilità. ncll'aìlron­

rare i p roblemi dc i mem bri dci Pa r tito devono

tener conto delle loro cc ndt-ìcn ì d i lavoro, d i

"~ta c di s tud io, in modo da rncnertì in grado

~I lavorare rncgii o per il Partito, di sviluppare

mccssan tcm..' rt te se s tessi c d i elevare il proprio

livello n\..1 corso della lott a ri voluz ionaria del

proletariato. Una pa r tico la re a ucnzlone deve es.

sere rivolta ai compagni realmente dìslr uercs­

sa ti c veram e n te d evo ti a l popolo. Solo così.p re s tando atte nzione a entrambe le parti e ar­

monizzandole, si possono servire bene Illi in ­

te ress i dci Partito ,

Page 41: Liu Shao-Chi (Liu Shaoqi)- Come Diventare Un Buon Comunista (1939)

VII

ESEMPI DI ERRATE IDEOLOGIE~EL PARTITO

Alla luce di quanto si è dette, se assumiamocome criteri di valutazione dci membri e deiquadri del Partito il loro grado di comprensionedel comunismo c il corretto rapporto ch'essihanno realizzato tra interessi personali c inte­ressi di Partito. vedremo duo' molti compagn ivi si conformano c possono servire da esempioma che vl sono dci compagni che non si con­formano a tali criteri c che, in misura m agogiore o minore continuano ad essere In fl uen.zati da idcotogle sb a gliate. Forse non O! fuor iluogo che le delinei in modo da sot toporlc al­l'attenzione dci compagni.

Quali sono queste idee radicalmente sba­gliate che troviamo ancora diffuse nel nost roPartito?

l. Coloro che aderiscono al Partito nonso lo differiscono per origine di classe c per lad iversa situazione di classe, ma portano anchecon sè scopi c motivi d'ogni genere, Molti , na.turalmentc . aderiscono al Partito per edificareil comunhmu c realizza re il grande traguardodell'emancipazione del proletariato c dell'intera

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umani tà, ma taluni vì . aderiscono per alt reragrom c con a ltri scop i. Per esem pio, alcun icom pagni d i origine con tadina 5 0 110 soli ti ri to­nere che com unismo significh i .. espropriazionedei t iranni locali e dist r ibuzione della terra ».Quando sono ent ra t i nel Pa rt ito. non avevanouna ccmprenstooc effettiva d i ciò che i realtàsign ifichi il comunismo. Oggi, un certo numerodì persone aderiscono al Part ite soprau unc per­ch è lot ta ri solutamente contro il Giappone cporta ava nti la causa del Fronte Uni to Nazìo­naie contra il Giappone. Altr i entrano nelle no­sue file pcrcbè ammirano il Pa rt ilo Comunistaper il suo grande pres tigio o pcrcbe ritengono ,anche se in m odo nebuloso, ch 'esso soltantopuò salva re la Cina. Altri a ncora per cercar dicrearsi u n avvenire, tutte le a ltre vie essendoloro sbar ra te: ì: gen te senza occu pazione sta­bi le, sono disoccupati , non han no i mezzi pers tud ia re, o cercano di sott ra rsi all'oppressionefamiliare o a un matrimon io Iorzato. ccc. AI·cuni inoltre ader iscono pcrchc contano su l Pa r­tu e per far diminu ire le loro impos te, o per­ehè sperano di diven tare in segu ito fa mosi. operché i loro parenti o am ici ve li hanno por­tati, ecc. Naturalmente tal i ..-cm pa gnì nonhanno u na lim pida c coerente concezione comunista del mondo, non com prendono la gran­dezza della causa com un is ta I: Il.' d ifficoltà cheim plica. c m ancano di una salda posizione pro­le tar ia . Inoltre e naturale che alcuni di quesu

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in talunc ci rcos tanze o in cer ti momen ti cr iticioscilleranno o faranno marcia Indietro. Essi por.tano quind i con sé ne ll 'a m bito del s ar r lto ogn isor ta d i idee : di co nseguenza è della massimeim portanza che essi vengano educa ti . che s tu­dino e tem prino Se s tessi. Atmmenu. c tmpos.sibile che essi divengano dd com ba ttent i rivo­luziona r i del proletariato.

Nonostante ciò non c'c in questo niente d iterriblìe . DOflu:ulIo non i,- un male che coston.. s iavvicinino a l Partito Comuni st a. vi en trino percercare una soluzione ai lo ro p roblem i c m:upprovì nc la linea polilica . Non c un errore chesia no venu ti co n noi. Noi li accogliamo vo lcn­t ieri a condiz ione che non sì trau! d i :'lg":lIt inemici, di traditori , d i carrierist i o d i arrivistisenza scrupoli. A condizione che essi acce ttinoe osservino lo s ta tu to c il pro gra mma dci Pa r.lito, diano att ività in u n'organìzza zlone d i Par.rito e paghino le quote, essi possono venire amomessi al Partito Comunista. Quanto afl 'appro­Iond ire i lo ro s tud i c la co mprensione dd co­m unismo , nonch é dello s ta tu to c dcI p rogram­ma del Pa r tito , essi possono fa r lo dopo avereaderito al Pa rtito . così come possono educa re l ­

temprare se stessi - su lla base d i ciò che a l'"p rendono - nel corso della 101ta riv oluzionari a :in tal modo vengono date loro tunc le pos .. j .bilità di diventare dci b uo ni comu nisti . f'. in .dubbio che , per i più, è impossibile avere unaprofonda conoscenza del comunismo, del pro-

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gramma e dello sta tu to del Partito prima di en­trare nel Parti to. ~ questo il motivo per euinoi poniamo come condizione per esservi amomessi l'accettazione del p rogramma e dello sta­Iuta del Partito e non gi~ una loro approton­dita comprensione. Benché molti prima d i ade­l'ire al Partito, non com prend a no profonda .men te il com unis mo, tuttavia possono diveniredei combatten ti attivi dell'attuale movimentocomunis ta e rivoluzionario . A condizione ch 'essistudino con seriet à e tenacia dopo essere cn-ì rat i nel Partito , essi possono divenire d ei co.munisti pcl ìtlcamenre consapevoli . Inoltre, los ta tu to - dci nostre Partito sa nc isce che i suoimembri sono liber -i d ì d im...·ttersi dal Partito(ment re non tutt i possono b cri \'c l"s iJ. Oualun­que membro Ì;: libero ùi comunicare a l Partitola su a in tenzione di ritirarsi se non ha una p ro­fonda fiducia nel com unismo, se non può sop .portare il rigore d ella vita d i Partlt o , o pe r nonimporta quale altra ragione, c il Partito gliconcede la libertà di r-it irarsi . Se non fa rà nientecontro il Par-tit o. se non ne divulga i segreti ose non si dedica ad att ività di sabotaggio cou­[fa il Partito sa rà lasciat o in pace . Quanto a icarr ie ris ti c <Igli sp iani che si siano infiltrat inel Parlilo . n n ruralm ente ne ver ran no e spuls i..Solo così possiamo preservare la pure zza del

nostro Partito.2. In taluni membri del nost ro Part ite so-

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Ino ancora rudicati un individuali smo cd unegoismo relativamente fo rti.

Tale individualismo si esprime nei seguen t imodi: alcuni antepongono i loro interessi per­sonali a quelli dd Partito allorché s i t ratta d iquest ione p ratiche; si p reoccupano dei va ntaggie d egli svantaggi personali e calcolano tutto inter mini d i int c rcssl persona li. Essi a b usano dci .la fiducia degli alt ri e utilizzano l'attività di Par.tito per ques to o qu el vantaggio p riva to , oppurea ttaccano dci compagn i che non sono di lorogradimento {: danno sfogo alle lo ro inimiciziepr-ivate adducendo clamorusamentc a p retestodelle questio ni d i p rincipio o l'in teres se ddPartito. Quando si t ra tta di qucsrioui di sala rio.di vantaggi materiali o di a ltre questioni ri .gua rda nti In vi ta di ogni giorno, costoro cerocano inva riab ilmente di avere più degli a ltri . s iparagonano sem pre a quelli che sta nno più inalto, sono sempre alla caccia di benefici perso­nali semp re più grand i c sch iam azzano non ap­pena li hanno ri cevuti . Ma quando si tratt a d iq ues tioni di lavoro ama no paragonarsi a i menucapaci. Quando si traue di affronta re inca rich idifficili o faticosi cercano di schivar li. Ne l m a-­mento del pe rico lo se la danno a gambe. Nonhanno mai abba stanza attendenti. Quan to a l­l'unu~io. d eve e ssere il miglio re. Vogliono sem­

pre mettersi in mostra cd essere partecipi aglionori d ovut i a l Partito . Vogliono godere di tuttele cose piacevol i della vita . ma quando si tratta

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d i que lle " spiacevoli lO , pensano che d ebbano es­sere riservate agli altri . U· tes te di simili indi­vidui sono infarcitc dell'ideologia delle classis rruu at ricl. Essi credono nei d etti " Aiu to:tti cheil d ci ti aiuta ». " S i arrar. ;!i c h i può - , " Conq uel che ca pita al giorno d'oggi. so lo un m gc­nuo o uno sciocco può essere ve rament e dis in­teressato lO. Cos toro si servono d i tali immondi­zii... delle c lassi sfru ttat rici per giust ificare illoro proprio egoismo c Individuali smo . Vi sonoanche d i tali individu i ncl nost ro Par ti to.

Questo t ipo d i ind i\'idual ismo une a se stes-M) si manifest a spesso nell'ambi to dci Parti toin discussioni senza p rincipi. nelle lot te di Ia-:alone nel setta rismo c nel ca mpa nilismo: esso

• •si ma nifesta inolt re ncll'irrbionc c nell a VIO-

lazione cosd eOlc d ella d isciplina di Part ito. L Imaggior pa r te delle lotte senza p rincipi tro­vano la lo ro spiegazione in ques tion i di int c­ressi personali. Coloro che 'ò{)110 dedi t i a lle lotte..Ji fazione c al scu a rìsrno . d i so lito a nt epongonoi loro p ropri interess i indi vidual i. Il gli inte­ressi d i u na piccola minoranza, a quelli dd Par­rit o. SPCSMl nella loro faz io-;ita senza pri ncipiminano dclil",,'rata mcnte l'organizzazione e la di­sciplina di Pa r t ito, s i dan no ad a ttacchi senzaprincipi . c ta lo ra d i p roposito . con t ro taluncpe r-sone: e a llo s tesso modo cont raggono delleumlclzic senza principi per non urt arsi , per co ­prirsi l'un l'alt re, per mcenlfìcars ì il vicenda .ccc. Il cam panilismo all' in terno del Pa rtito nn-

SCI.' sop ra ttu tto da l fatto che a lcuni compagnivedono solo gli interessi della par te, ossia illavoro del loro particolare campo d i a tt ivitào della loro località, senza ri uscire il vede re gliln tc res.sì d ci rutto , ossia d ci Pa r-t i to, c il lavoro

degli a lt ri settori d i a t tivit à '" dell e a ltre.. lo­cali tà. Dal p un to d i vis ta poli tico c ideologicociò ha delle som iglia nze con una concezione delmonclo di t ipo co rporat ivo . N O li tutti i ca mpa­pagni che co mmettono degli e r ror i d i cam pa .nilismo sono ne..x cssarìamem c indott i a ciò da l­!'individua lismo: ma tutti colo ro che hanno unaid ...-otogle d i tipo individualisfi cu d i solito com­me ttono degli errori d ì campani lismo .

3. Prcsu naìoo...-. mania di grandezza , esi­bizionismo, ecc. c tuttora possibile trova rll . inmisu ra maggio re o m inore. nell'ideologia d i u nes iguo numero J i membri dci Partit o.

La preoccupazione fondamenta le d i indivl­dui che nu t ro no tali idee rigua rda la loro po­sìztonc nell'am bite del Pa rt ito . Amano cslbl rsie ci rcondars i d i gente che ca nta le loru lodi cli a dula . Sono a mbiziosi, a mano fare bella fiogura. pretendono della fiducia c di essere sem­pre alla ribalta; amano accentrare tutt o nelleloro mani e sono privi d i u no s t tic di lavo rodemoc ratico . Vanitosi al ma ssimo. s i ri fi u tanod i impegnarsi in lavori fa ticosi o di esp le tare adincarichi umili o pu ramen te esecut ivi. Sonoarrogant i e non ap pena sono r iuscit i a combi­nare qualcosa la gonfiano al massimo , diveno

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tana insopporta bili c si danno a rie di padre­temi, e non tra ttano più gli a lt ri come loro paricon modest ia c amichevolmente. Infatuati di sestessi, zitt iscono c fa nno la lezione agli altri,danno in giro degli o rdin i c cerca no sem pre d imet tersi so tto i pied i gli a lt ri. Non han no cb­bastanza modestia per me ttersi a lla scuola d ia lt ri, e in particolare delle masse; non soppor­lana nemmeno le opinioni giusle l.' le crh tchc.Soppor ta no bene gli avanzamenti di grado manon r iescono a tollerare d 'essere revoca t i: sop­portano il bel tempo ma non il brutto , c nonsoppor tano d i essere train rcs! o d i esse re giu­d icati male, Siccome in loro il desiderio di rinornanza è ancora profondamente radicato , cer ocane di atteggiarsi u " gra ndi uomlnì » ed" ero ì » dci movimento com unis ta , e non si al"restano di l' l'onte a n ien te pur di a ppagare i lorodesideri. Quando non reaiizznno le loro amb i­zioni, o quando sono incompresi o giudicat imale , c'è il pericolo che vengano meno. Non pc­chi individui sono venuti meno c hanno discr­tato per tali ragioni il nostro Partito durantelo. sua storia. Nella mente di tali individui con­tinuanu a vegetare idee propr ie delle classisfruttat rici : essi non r iescono a capire la gran­dezza della causa del comunismo e manca nodell'ampiezz a di vedute d'un comunista.

I com unisti non devono permetterai lo. ben­ch è minima fatuit à o a rroganza. Sono d 'accordoche molti compagni hanno delle grandi capa-

cì tà, hanno svolto un buon lavoro e hanno alloro attivo realizzazioni notevoli, di cui si puòriconoscere la « grandezza » c delle quali a gìu­sto titolo possono andare fieri (per esempio, icomanda nti del nostro esercito che hanno gu i­dato migliaia e decine di migliaia di uomini inbattaglia e al~a vittoria , o i dirigenti dci no­s tro Partito e del lavoro di massa che in di­verse regioni sono riusciti a determinare dcimutamenti di situazione a bbastanza consìde­revol ì). Ma dopo tutto, quanto grandi sono que­ste realizzazioni se confron tate alla causa delcom unismo nel suo complesso? E per chi hauna concezione comunista dell a vita e del mon­do, cosa c'è - in queste rea lizzazion i - d i cu iandar tanto fieri ?

Per lU1 comunista la vora re bene c coscìen.ziosa mente significa so lo compiere il propriodovere. Deve evitare qualsiasi infatuazione car roganza e fare del suo meglio per non com­mettere errori, o per com metterne il menopossibile.

Per un comunista, che cosa c'e nella suasituaz ione personale che possa preoccupar-lo ?Non c'è posizione più elevata di quella di unimpera to re ; e tuttavia che cosa è un imperato renl confronto di un comba tte nte per lo. eausadci comunismo? Non è appena una « goccianell'oceano _, come ha detto il compagno Sta­Iin? Di conseguenza , che cosa c't: nella situa-

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710nc di una pe rsona che meriti che ci s i preoc­cu pi o che ci si vanti?

~ vero, abbiamo b isogno che ncl nost roPar t ito e nel movimento comun is ta vi s iano in­numerevol l eroi com unis t i e molli dirigent i d imassa d i grande prestigio. Attualmente, ne ab­biamo a ncora veramente t roppo pochi e nonabbiamo ancora educato c temp ra to un numerosufficien te di dirigenti e d i eroi comunist i r i­vofuaìonart eccellen ti sotto ogni punto d i vis ta .Ciò è cer ta men te molto impor tan te pe r la nn­s tra causa e non deve essere trascu rato . Chiun­que p rende ciò alla leggera dimo st ra di non ca ­pire niente circa il modo d i fare avanzare lacausa del co mu nismo. Il suo progresso esigeche noi svilu ppiamo al massimo l'a rdimen to r i­voluzionar io dci mem b ri de l nost ro Part ito cche intensifich iamo a l m assi mo la loro vìtalìt à.

Dobbiamo a mmettere (:)1(' finora , da ques to pun­lo d i vis ta , non abbiamo fatto abbastanza. Lodimost ra il fatto, per esemp io, che talu ni mcm­br! del Pa r t ito non stud iano con abbas tanza as­sidu ità e dimo strano sca rso in teresse per leq uestioni politiche e teoriche. Tuttavia , men­tre ci oppon iamo a ll'eroismo Individuali stico ca ll 'esibizionismo, non ci opponiamo cer ta men teallo spirito di inizia tiva dei mem bri del Pa r­tito. Il d es iderio di realizzare dei p rogressi nel­l'interesse del popolo è la più preziosa qualit àd i un comu nis ta . Ma lo spir ito di inizia tiva d iu n comu nis ta , di un p roleta rio, è comp letamente

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dive rso dallo .. cpu-no d 'inizia tiva .. ind ividuali­s tico. Il pr imu significa ricerca della veri tà, di.resa della ve rità c lotta per la ver ità condottecon la più ,grandc efficacia . Esso è di naturan rogressìs ta cd ap re u na p rospettiva illimitatad i svilu ppo. men tre il secondo offrc solo u naprospeniva d i t ipo individualistico . Co lui cheSO{!giacc a un'ideologta ind ivid ualistica è di sa­lito portato, nel p rop rio Interesse personale. atrascurare dcnbera tamem c. a m aschera re o adis torcere la realt à.

I nostri compagn i devono ca pire che gliuu tcn rici d irigen ti ed eroi dci movimento co­m unis la non sono mai degli ind i..-idua lìs fì e nonsono mai essi s tessi a propors i o a designars icome tali. Chiunque si designi da se s tesso co.me un dirrgcm c o cerch i di diventare un dìrt­gente non può in nessun caso diventare un di .rlgcntc dci nostro Parti to. I militanti del nostroPartite non designeranno m ai come dirigenti dc­p;Ji individu i infa tuati d i se s tess i, maniaci d igrandezza, esi bizionisti , ros i da ambizion i per­sona li c da vanit à. Nessu n memb ro del nostroPa r tito ha il bench é min imo d iritto di chiedereche i m ilitanti lo a ppoggino come lo ro d ìrìgentco lo mantengano in tale posizione. Solo coloreche sono to talmente d isinteressati e devoti .11Part ito . .'0010 colo ro che sono dotati di una ecoce llen te mora lità comu nis ta e delle m iglio r iQualità comuniste, che hanno assimilato profon­damente la teoria e i metodi del marxì smo-lenì-

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ntsmo. che possiedono una considerevole intcl li­genza pratica, che sono capaci di dirigere cor ret­tamente il lavoro d i Pa rtito, di s tudiare conserietà e tenacia e di migliorarsi costantemente,possono merita re la fiducia del Partito, la fiduciae rapporto dci militanti , e divenire in tal mododi rigent i ed eroi del movimento comunis ta.

I nostri compagni devono anche eapire chenel movimento comunista un m ilita nte, o undirigente. o un eroe, chiunq ue egli sia , può svol­ge re so lo una parte del lavoro e può assumers isolo una parte di re sponsabili tà , La causa delcomunismo è un compito che richiede l'impe­gnu collet tivo di decine di milioni di personeper un lungo periodo di tempo e che non puòessere svolto da non im porta quale individuo.Anche grandi uomini come Marx. Engels, Len inc Stalin poterono svolgere solo una parte dellavoro necessario alla causa del comuntsmo. Lacausa per cui lavorarono rich iede gli sforzicongiun ti e l'apporto c tn vo di decine di mi­lioni di sem plici militan t i comunisti come no i.che devono svolgere la loro parte di lavoro perla ca usa del comunismo e assumersi la loro par.te di responsabilità . Naturalmente la nostra par­te è assai più modesta di quella d i Marx . En­ge ls, Lenin o Stalin . Tuttavia ognuno di noi hauna sua parte. Per grande o modesta che sia.essa è parte integrante di una grande causa .Basterà quindi che noi svolgiamo bene la no­st ra parte d i lavoro per poter ri tenere che ab-

,.

biamo adempiuto al nostro dovere. Certo, dob­biamo fare del nostro meglio per fare d i più ;ma se non possiamo fa rlo e ci è possibile svol­gere solo una piccola parte. a nche ciò tuttaviaè utile, giusto e degno di s tima. In ogni caso ,dobbiamo a lmeno non intralciare il progressodella causa comunista: a l contrario dobbiamofare la nostra parte, per grande o piccola chesia. e farla bene. sia essa p iacevole o penosa: cq uesto I'a t tegglamen to corretto che deve assu­mere ogni membro del nostro Partito. I com­pagni che rifiutano di assumere delle mansion ipuramente esecutive ritengon o che ciò smìnul­sca la loro qualità e che ciò imped isca loro d idiventare famosi (anche se non è così , come d i­mostra l'opera io tecn ico Stakhanov]. Essi pen­sano che non potrebbero sviluppare com pleta­mente le to ro qualità c che ciò ann ien terebbe inloro mollo d i q uello spirito di iniziat iva cheogni comunista deve avere. Ta le pun to di vl­sta è sbagtìatc. Le attività d i carattere tecnicohanno una grande importanza nel lavoro delnostro Partito, e i com pagni in esse impegnatiadempiono a lla loro parte d i lavoro per la causadel comuni smo allo stesso modo dei com pagniche sono im pegnati in a ltri t ipi d i attività. L'at­teggiamento corretto di un comunis ta è quellod i svolgere bene e con gioia qualsiasi incaricoche il Partito gli affida, a pre scindere dal fattoche sia o no conforme a lle sue incl inazion i.

Naturalmente. nell'assegnare il loro lavo ro

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..li milit ..mti, le orguntzzazion t e i dirigenti delPartito devono, nella misura dci possibile, p ren­dere in considerazione le loro inclinazioni c at­titudini personali, sviluppa re i loro punti d iforza e incoraggiare il loro en tusiasmo di an:dare olt re. Tuttavia, .ncssun comunista ' deve -ri­fi u tare un incarico di Partit o per ragioni per­sonali .

4. Un esiguo numero di co mpagni l'p rofondamen te imbevuto dall 'ideologia delleclassi sfru ttat r ici. Generalmcn te quest i trattanosenza alcuno scrupolo i problemi riguardan tisia i compagni che la vita in terna d i Pa rtito , csono completa men te sprovvis t i dd grande e sin­ce ro sp irito di solidarietà c di aiuto reci procoproprio dei com unisti proleta ri.

Gen te con (pesta ideologia vuole semprepassare sopra agli alt r i c, a tale scopo , rlcor­l'ono agli a t tecchì personali c fanno torto aglia lt r i. Sono gelosi di coloro che valgono più diloro . Cercano sempre di cacciare indiet ro qtl<: 11iche li stanno avanzando. Non sopportano d iavere una parte secondaria; si p reoccupano solodi se stessi e mai degli alt r i. Quando all ri com­pagni si tro..'ano in difficoltà o at traversano unacrisi. se ne rallegrano o esul tano segretamente,privi come sono della benché mi nima simpatiaper gli a lt r i compagni. Essi tramano add iritturacon tro i com pagni, p ronti a darc- addosso a chi~- cadu to c ad approfi tta re delle dnllcclta e de­bolezze dei compagn i per attaccarli e recar Io -

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'l'O danno. Essi « si arrampicano sugli specch i "pur di accentuare e sfruttare a loro vantaggioogni debolezza che trovano nel lavoro e nell'or­ganìazazlone d i Partito. Amano esacerbarne idissensi interni, spa rlare di questo e di q uelloalle loro spalle e tramare per aggravare i con­t rasti tra compagni. Se si dà il caso che nelPartito si veri fichi una discussione senza prin­cipi . vi si gettano den tro a corpo morto e s'In­tere ssano enormemente a qualsiasi polemicasenza fondamen to. Sono particolarmente viru­lenti nel provocare ed esace rba re tali polemicheq ua ndo il Partito si t rova in d iffico ltà. Per farlabreve. sono profondamen te di sonesti e assolu­tamente slea li. Non è una pura assurdità so­s tenere che simili individ ui sono capaci di as.sim ilare la teoria e il metodo marxis ta-lenini­s ta e d i rappresentare l'ideologia proletaria? Eanche troppo ch iaro che essi rappresentanol'ideologia delle vecchie classi sfruttat rici.

Tutt i gli sfrutta tori devono , per espandersi,nuocere ag li interessi degli alt ri. Per acc rescerela loro ricchezza o per evitare la bancarotta nelcaso di una crisi economica , i capi talis t i p iùgrandi devono liquidare un gra n numero dipiccoli cap ita lis t i e costringe re all'inedia innu­merevoli operai. Per arricchirsi, i latifondistidevono cspropriare i contad ini e spossessaremolti di loro delle terre. Per espandersi la Ger­mania , l'Italia e il Giappone fascisti devonosaccheggiare alt ri paesi: hanno sogglogato I'Au-

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s tria , la Cecoslovacchia, l'Abissinia e s tanno agogredendo la Cina . Sempre gli sfru ttatori dan­neggiano e mandano a lla ro vina gli altri perchéq uesta è la condizione necessaria della loroespansione: la loro Felicità si basa sull'infeli­cità dcgli altri. Quindi. t ra gli sfrutla tori, unaunità veramen te solida. u n au tent ico reciproco

aiu to e una reale simpa tia uma na sono impossi­bili : i: ìncvìtabìle che essi ricorrano agli in­trighi e trami no per ro....inare gli altri. Tutta­via essi si atteggiano a sant i c a pilas tri dellagiust izia davant i agli occh i dci popolo. Sonoqueste ic tipiche cara tteris t iche di ogni classesfrut ta t r ice a l suo dccl ino . Per gli sfruttato ricos toro possono anche rappresentare dei mo­delli di • nobile .. compor tamento morale. madal punt o di vis ta del proletariato e delle ma sseessi sono indubbiamente dei crimina li.

Il proletariato è assolutamente d iverso daquals iasi classe sf ru tt at r ice. Non sfrut ta gli a l­tri ma è sfru tta to dagli altri . Tra gli operai etra q ues ti e le altre masse lavorat rici oppressee sfrutta te non esis tono conflitti di interessefondament ale . Anzich': avere bisogno. pcr po­tersi svilu ppa re ed emancipare , d i danneggian ole alt re masse lavoratrici. il proletariato ha b i­sogno d i forgiare con esse la .più .s t retta unitàin una toua comune. L'cmanctpazso nc del pro­le taria to compor ta l'ema ncipazione di tutti glialt ri lavora tori e dell'in tera u manità . E impo..·sib ile l'em::mcipazione di un operaio singolo

o di un singolo gruppo di opera i: la causa del­l'emancipazione dell'umanità deve essere dife­sa fino in fondo dal proleta ria to mediante u nalotta graduale per la libe ra zione dell 'intera urna­nità , senza arrestarsi o arriva re a compro mcssia mezza strada .

Come uno dei risul tat i di ques ta situazioneoggett iva del p roleta riato. l'ideo logia dell'ope­raio politica me nte cosciente c diametralmenteopposta a quella degli sfrut tatori . l co munis tisono i co mba ttenti d 'avanguardia del p roleta­r iato: arma ti dci marxtsmc-leninismc, essi so­no sp ietati contro i nemici dci popolo. ma ma icom rc i lavoratori. loro Fra tel li d i classe e co m­pagni. Essi d istinguono con ch iarezza e deci.samente t ra l'atteggiamento e i me todi da adot­tare con t ro i nemici c que lli da adottare versoi loro compag ni ed amid o Essi nut rono unagrande e sincera amicizia , ca lore (' simpa tia pergli altri membri della loro propria classe e pertutti i lavoratori oppressi c sfruttat i, verso iq uali dimost rano uno spiri to gene roso di rcct­proco aiu to . di salda unità e di autent ica cgua­glianza. Essi sono assoluta mente cont rari aq ua lsiasi genere d i privilegi pe r non importachi, giud icano inamm issibile ragionare in tcr­mini di p rivilegio personale e considererebberoimpensabile. e sim ile quasi a un affronto, ave reuna posizione di privilegio rispetto ag li altri.Per sviluppare la propria personalità e migliorarela p ropria co ndizione essi devono sviluppare

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cc n tcmporanca men re la personalità degfl a lt r ie migliora re la condizione dell'inte ro popolo 101­voratore. Sono ansios i di non res ta re indiet rosia sul piano idwlogico che polit ico che dellaloro a ttivi tà, sono dota ti di un risoluto spiri tod i iniziativa, ma a l tempo s tesso app rezzano .a mano e sostengono quelli che sono p iù avan tidi loro in ques ti se tt o r i c, senza alcuna gelosia .(anno del loro meglio per segui rnc l'esempio.Le soffe renze e le pri vazioni della loro classec di tutto il popolo lavo ra tore li toccano p ro­fond ament e, s i sen tono compartecip i d i qual­siasi lotta condotta dalle masse lavora t r ici perla propria emancipazione in ogni parte del mon­do , con sidera no ogni vi ttoria o sconfi tta dellemasse lavora tri ci d i ogn i pa r te del mondo CO Ol l '

una loro propria vutorta o scoon ne. c inoltremanifes tano per esse la più gra nde solidari e tà.Giudicano sbagliato restare indifferenti a lla 10t­la dei lavoratori e dci popoli op pressi per la10 1'0 liberazione e criminale esultare dci lorofa llimenti. Essi amano i propri compagn i cfra telli, le cu i debolezze cd errori criticano confranchezza c sincerità (e ciò è la prova di unautent ico affetto ); su lle questioni d i p rincip iorestano intransigen ti e non incoraggia no mai glierrori dei compagni (lasciar correre o addiri t­tura incoraggiare gli errori degli al tr! d imost rala m ancanza di au ten tico a ffe tt o verso i com.pagni). Fanno il possibile per a iu ta re i campa .gni a superare le debolezze e correggere gl i

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• sbagli e non sfruttano o peggiorano quelle de.bolezze ed error i per mcu crtì nei guai, ma rt ­cercano la causa d egli errori per ai utar li a COI"

reggerli. Non nutrono alcun des iderio di sal­dare i vecchi conti, possono rendere bene permale ai 101'0 compagni c fra telli e aiu tar li a l'i.trovare la giusta s tr ada.

Sono ri gorosi con se s tess i ma indulgenticon gli al tri. Heuno u na posizione salda, ri gorosa e di principio; il loro a t teggiamcnn, è fran­co e responsa bile. Non to llerano che nessunodanneggi il Part ito, non perme ttono a nessunodi insull"lrlo c disprezzano in modo purficn­la rc l'ad ulaLione e la lode come cont rarie adogni pri nci pio. Si Oppongono ad ogni lotta senzaprincipi ; non permettono che li si co involga inlali q u t?st ioni o! n on s i la scia no inll uçuL<lH: alle

I~ro spall~ a l punto da venire meno ai principi.dl\'en~are Incapaci di pensare con calma o perderc 1/ sa ngue freddo. Ecco le qualità p role­tarie che ogni membro del Partito deve essenocapace di assimilare e sviluppa re. I grandi fon­dator i del marxlsmo-Ienin lsmo inca rnano quc­s te qualit à proletarie ne! modo più sin te t icoesemplare e concre to . Ques te q ualità rupprc­sen tano tuuo ciò che vi è di integro.: d i onc­s to nella socie tà a t tuale. cd è cer to che è ilPar tito Comunis ta a rappresentar/e. Noi dob­b ia mo far progredire c ralforzare tali qualit àp roletarie per poter così supera re tutto ciò cheè putrido e corrotto.

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5, La meschineria, l'agitars i per niente e ilmisconoscere quello che è l'In teresse generalesono d ife tti ancora diffus i fra taluni membridel Partito. Ouesti compagni non hanno la sta­tura e l'ampiezza di vedute dei comun ist i; difronte alle cose più grandi sono c iechi: ess i ve­dono solo quc:J che è piccolo c a portata del loronaso. l grandi problemi cd avvenimenti che ri­gua rdano il Partito e la Rivoluzione appena lisfiorano: in compenso fanno un gran baccano csi emozionano grandemente a p roposito dellequestioni p iù insignificanti, ne lle quali interven­gono con estrema gravità e con argomen tazionia non finire . Come se non bastasse , con qual­che piccolo favo re o cortes ia , li si mena Iacil­mente per il naso . Essi hanno la ri strettezzamen tale tipica dei piccoli prod uttori delle camopagne.

Vi sono altri individui che semb rano, nellaloro vita d i Partito , privi di un Qualsiasi puntodi vista chia ro e ben defini to . lluttuanti ed elu­s ivi. Costoro si raggruppano in due categorie :per gli uni si tratta d i comprendon io. per glialtri di carattere e di mo ra le . I secondi assu­mono regolarmen te u n a tteggiamento oppor­tunis t ico ne lla loro condotta personale : cercanod i accattivarsi il favore di u.nt con le lusingh ee si s forzano di piacere a ch iunq ue . Adattanoi loro discorsi a lle persone e alle cì rco stanze,cercano di s tare su lla cresta dell 'onda c sonosprovvis ti di qualsiasi p r incipio . Talvolt a si Il-

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mirano ad attendere per vedere qua le pfegaprenderanno gli avvenimenti, come il pipistrel­lo della favola di Esopo " pronti a segu ir la cororeme. Questi individui dalla doppia faccia e daldoppio gioco, che non sono nè carne nè pesce ,no n sono del tutto int rovabili nelle nostre file.Essi presen tano le cara t te ri st iche t ipiche delsensale. A questi bisogna aggiungere degli indi­vidui che, incapaci di resi stere alla ten tazionedelle classi sfrut ta trici della vecchia società, alloro mondo scint illante, a l denaro , alle benedonne, vacillano , si mettono su una s trada sba­glia ta e a ll 'occas ione giungono a t radi re il Pa r.ti to e lo r ivoluzione.

Infine, l'ideologia di taluni compagni r ì­ncue talvolta l'avventatezza e i tentennamentiprop ri della piccola borghesia, nonchè la maniadis truttiva tipica del sotto-proletariato e deicon tadini andati in rovina: ma non mi soffer­mero qu i su tale quest ione.

6. Ria ssu mendo : il nostro Partito rappresentala grande e posscu re ìdec-toeìa comunrsta ddprole ta rio, ma bisogna tener conto che ogni sor­ta d'ideologia non p roleta ria compresa persinoquella delle classi sfrutta tr ic i in declino conti­nua a r itle t te rsì in m isura più o meno gran­de nella mente di ta luni compagni. In cer timoment i ta li ideologie non proletarie sc nnec­chiana nel Pa rtito. manifestandosi solo a pro­posito di piccole quest ioni d'ogni giorno: m ain alt r 'i mo mcnti. acqu ista no virulenz..'l manifc-

IO.~

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s ta ndosl su tu tto un complesso di q uestioni dipr incipio , sulle più. importa nti ques t ioni polit i­che e sui prob lem i della lotta interna del Par­tito. Alcune sezioni c talune maglie dell'erga­nlzaazlone del Parti to possono veni re d omi natec corrose Ila ta li erra te ideologie : in casi ecce­zional i è addir ittu ra possibile che, temporanea­mente, s 'impadron iscano dei pu nti ch iave delladirezione del Partito , come quando essa si tro­\ 'Ù nelle m ani d i Chen Tu-hsiun e d ì Chang Kuo­tac . ~a in per-iodi normali tal e ideologie nonprole tarie sono tenu te in scacco dalla giustaideologia proletaria , come è dimos t rato d allalo tta all 'interno dci Parti to fra ideologia pro­tc tarla e non p role ta r ia, Altre ttanto accade contaluni s ingoli mem bri del Partito .

Per un dato per iodo ciò che vi e di sb aglia tonella loro ideologia sonnecchia ed è tenu to so t­to cont rollo, ma in un a lt ro per iodo tutto ciòpuò d ilatarsi e giunge re persino a dominare leloro azion i. È ques ta una ma nlfestaaìonc. fra is ingo li membri del Partito , della cont rnddizlonce dci confli tto es is tc:uti t ra l'ideo logia proleta­ri a e q uelle non-prole tarie , Per i militan ti delnostro Pa rtito , l'autoeducazi one ideologica s i­gnilica che essi, per superare ed elim inare ogn isor ta di idee sbaglia te e non-proleta ri e, devonoadotta re coscien temente l'Ideulogla prole taria cla concezione comunis ta della vita e dci m ondo .

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VIU

L'ORIG I~ E DELL'ID EOLOGIA SBAGLIATANEL PARTlTO

Il Pa rt ito Comunis ta, che rappresenta l'a­spe tto più lu minoso c pì ù p rogressista dell a so­cietà u mana contemporanea, è il portatore e ilcen tro d iffusore del ma rxis mo-Ieninismo, ossiadci pun to pi ù. a lto a cu i s ia ar r iva to il pens ieroum ano.

Le pe rsone p iù consapevol i politicamente.p iù. p rogress is te e più sviluppa te in tu tto il mon­do si trovano raggru ppate nei Partiti Comun i­s ti: sono coloro che hanno un p iù eleva to sensodi m oralità c d i gius t izia e che combattono in­cessantemen te con tro tutte le fo rze oscuran ti­s tc, per un fu tu ro luminoso e per la fina le \.....ma nct na ztcne dell 'umani tà . Il Partito Comunis taCinese è uno dci mi gliori Partiti Comunisti dcimondo. Gu idato dal nostro capo, co mpagno MaoTsc-tung. il nostro Pa r t ito è armato della po tentearma della teoria del marxlsmo-leninìsmo c , a l­lo s tesso tempo , por ta avant i c sviluppa le no­bili trad izioni dei pensmor t progressi sti c dcirivoluzionari della s to r ia ci nese, E sso rappre­sen ta gli aspetti più. luminosi e progress is ti del­lo. società ci nese, e nelle sue file s i trovano o r.

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ganizza ti i figli c le figlie più nob ili della na­zione cinese. Esso ha condo tto una lunga batta­g lia con tro le forze oscuran rìs te della socie t àcinese, è pa ssato attraverso un di fficile p rocessodi formazione c ha accumu lato una ricca espe­rienza a elta lotta r ivoluziona ria : tutto questo ègiusta men te pe r noi comunì srt mo tivo d i orgo­glio e fierezza . Vi sono tu t ti gli elemen ti chepossono garan ti rci un successo e una vittoriafi inale. Ma ancora non possiamo a fferma re cheogn i cosa nella nost ra o rga nizzazione e pcrfe t­ta , o che non vi sono defi cienze e d ifetti. E nem­meno possiamo d ire che nelle nost re fil e non visono elementi scadent i o anche pessim i. chepossono essere capac ì di qua lche m alvagit à. Inaltre parole. vi sono nel nost ro glorioso Pa rt itoalcu ne manifestazion i indesiderabili, a lcu ne mac­chie che noi abbiamo sinceramen te denunciato,

- Ora. q ua ndo in u na famiglia ent rano-u n ge­nero o una nuo ra con u n b rullo aspetto non i:sem pre possibile na sconder-li agli ospiti. Anchese volessimo fare cosi. assumendo l'atteggia­mento di chi vuole . lavare in famigli a i pannisporch i _, sarebbe im possibile tene re cela ta unas im ile spiacevole s ituazione. Le ma sse popolarisono s t rettamen te collegate col nostro Partito, islmpa tlzean u vt:lIgouu d \, i:;i l drd c: y,udli chcguardano a no i, t ra cu i molti gtoven i t:ragazze, vengono qui pe r stud ia re o per en­t rare nel nostro Partito. Quando essi a r r iva no,olt re agli aspetti progressi st i. nobili e a t-

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Il

traent i, e a i • m embri della fa rnigli a » natu­ta lmen te vedranno anche i generi e le nuorebru ll i, che posso no pu bblicam ente d ire o fa requa lcosa d i scon venien te o dare spettacolo d i ses tessi, con grande stupore dci nos t ri ospiti odei nuovi membri dci Pa rtito . l nuovi venu tipossono c h ieder-o : • M.:l nd Partito Com unistanon \'03 rutto bene ? Non sono i Comu nis t i lagen ie m iglio re ? Com'e che vi sono a ncorapersone ma lvagie c cose brutte nel Parti toComunis ta ? Ques to i: veramente s t ra no! _ P rl,ma di ader-ire al Pa rt ito. alcuni gtovc nlcompagni era no veramen te ama reggiat i e scc n.tenti d ella socie tà in cu i vivevano, non vedeva novia d i uscita c ... i volgevano a l Pa rtito Comuni.s ta come a un fa ro luminoso. Essi pensavanoche una volta em ra ri nel Pa r t ito ogni cosa sa.rebbe s ta ta positiva e che lutto s i sarebbe svol­to nel m igliore dei modi. Così dopo che vi sonoeru ra t f, o dopo il loro arrtvo nelle nost re basirivoluzionarie. hanno trovato che anche nel Pa r.ti to vi sono deficienze ed e rro ri e che nella vi tareale non tutto li sodd is faceva (molte cose cheli ..oddisfacerebberc non sa rebbero nelt'ìn teres­se della rivoluzione c dci Pa rt ito ), e così si ac­co rgono che la realtà non è come l'avevano im omapina ta , non co s-r jsp-o rsdc in pieno ai loro dc,.; ·deri, ed alcuni incom inciano ad a ve re dei dubbi cdelle perplessi tà , Essi chiedono: • Perch è cap i­tano sim ili co se anc he ncl Pa r -t ito Com unista ? ..,Pr ima d i ventre nello Yenan o d i entra re ne lla

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Universi tà Milita re e Politica Anti-G iapponescalcuni im maginavano che lo Yenan c l'Univer­sità sarebbero s tate a l di sopra dei loro sogn i.ma dopo il loro ar r ivo e dopo essere ent rat i a l­l'Università t rovano che non tutto è soddisfa­cen te e rimangono perplessi.

Essi chiedono: " Com'è che cose de l generepossono accadere anche nello Yenan e nell 'U­niversità Anti-Giapponese? », E poìchè non rie­scano a trovare u na r ispos ta , alcuni diventanopessimisti e si scorag giano.

Le loro domande dovrebbe ro rendere vigi­la nt i gli iscritti c i membri dd nos tro Partito ,cd insegnar loro che devono p reoccuparsi se r ia­men te della guida c della cura di tutti j nuovimembri del Partito e di tu tti coloro che si muo­vono nella nost ra d irezione per evitare che ri­mangano sfavorevolmente colpit i. Ma , a partequesto, noi dobbiamo spiegare c hiaramen te co­me s tanno le cose sia agli isc ri tti al Partito chegli a lt ri.

Perch é vi sono ancora sim ili cose indeside­rabili nel nos tro splendido Partito ? La ra gione, amio parere, è piuttosto semplice. Il nostro P,lT­tito non è caduto dal cielo, ma è sorto dallasocie tà cinese. In generale , il nos t ro Part ito ècomposte da i più nobili ligli dci nostro paese,l'avangu ard ia dci prole tariato cinese, ma essip rovengono da tu tti gli s trat i sociali de lla vec­ch ia società ; inoltre ancor oggi in Cina sop rav­vivono le classi sfrutta t r ici c si manifesta la loro

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influe nza, il che singifica egoismo, int rigo, bu­rocratismo ed altro putridume dci genere. Visono molti eccellenti mem bri del Partito chenon sono facilmente influenzabili da queste co­se; ma c'è da s tupirsi se alcuni por tano con seilei Parti to inconsapevol mente o riflet tono partedel putridrme della vecchia classe ? C'è da stu­pirsi che sia coperto di fango chi è appena s tri­scia to fuori da una fogna? Certamen te no. 1:­ciò che possiamo aspe tta rci. Sarebbe mol­to strano, e de l tutto inc redibile, se le fi ledci Pa r tito Comunista fossero assolutamenteimm uni da questo pu tr'idumc. Si deve di re chefinchè ta le putr'idume esiste nella socie tà , finch èle classi c l'influenza delle classi frutta t rici e­sistonu nella società, il puu-ìdumc trova spazioa nche net Pa r tito Comunista . Ed è precisamen­te perché vi è un tale putridume ne lla società , c­ilei Par tito, che è comp ito dci Pa rt ito Comunistaca mbiare l'a ttuate socie t à e che e necessarioche ogni comunista rinnovi. educhi c temprise s tesso. Olt re a por tare avanti nella socie tàuna lotta su vast a sca la cont ro ogni ma lvagitàc ogni a rret ratezza , è assolutamente necessarioche portiamo avanti all'i nterno del Pa r t ito unalotta contro la malvagità e con tro le influenzeretrograde che gli elementi vaci lla nt i e ince r tiV I portano.

1:. ques ta la causa delle contraddiz ioni c del­la 101la all 'in terno del nostro Partito. Attraver­so la lo tta all 'interno c all'esterno cercheremo

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di cam biare la societ à e d i liberarla gradua l­mente dclle sue malvagità c arretratezze. e allos tesso tempo ci sforzeremo di perfezionare ilnostro Partito. di t rasformare i suoi membri e dirisolvere le nostre co ntrad dizioni interne, cosìche il nostro Pa rt ito e i suoi militanti d iventinopi ù sani c più forti.

Stalin disse :« La causa delle con t ra ddizioni all' interno

dci parti ti proletari si ba sa su due ci rcos tanze .

Qua li sono q ueste ci rcosta nze?

In primo luogo , la pressione esercitata dal­Ia borghesia e dalla ideo logia bo rghese su lproletariato e il suo part ito ne l quadro delleto uc di cla sse - pressione che influi sce soprat­tutto sugli s t ra t i meno solidi del p roleta riato e ,d i conseguenza . sugli s t ra ti meno solid i del par.ti to proletario . Non si può pensare che il pro­letario sia completamente isola to dalla soc ietà ,o che si t rov i fuori dalla soc ietà . Il proletariatoè una parte della società ed è lega to ai suoi d i­versi st rat i soc iali con molteplici legami. Ma ilpa r t ito è u na parte del proletariato . quindi nonpuò essere esente da legami o da ìntl ucnz e dapa rte de i diversi st rat i della socie tà borghese.La pressione che la borghesia e la ideologiaborghese eserci tano su l proletariato c sul suopartito si trad ucono spesso nella penetrazioned i idee, costumi c sen t iment i borghesi ncl p ro­letariato e nel suo part ito. tramite certi st ra t i

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del prole tariato che in modo o nell'a ltro sonolegati a lla socie tà borghese.

Secondariamente. la eterogeneità della clas­se operaia. l'esistenza cioè d i diversi st ratia ll' interno stesso della classe operaia...

Uno di q uesti rappresenta la massa fe nda­men tale del proleta riato , il suo nucleo. la suaparte perma nente. la massa di proletari .. pu­rosangue ». di coloro cioè che da lungo tempohanno spezzato ogni rapporto con la classe ca­pi talista.

Questa parte dci pro letaria to c il più sicuroba lua rdo del marxìsmo.

Il secondo stra to co mprendé' quelli chesolo da poco sono usciti da lle classi non p role­tarie : i contadini. la p iccola borg hesia e gli In­tellettuali. Questi appa r tenevano prima ad al­t re classi e solo recentemen te sono stati assor­bit i dal proletaria to, cd hanno portato con s è al­l'interno della classe operaia le loro ab itudin i.i loro cos tum i, le loro incertezze e le loro osctt.lazio ni. QUesta ca tegoria offre un terre no pro­pizio ad ogni sorta di gruppi anarchici , semi-a­narchici o d i .. es t rema sinis t ra ...

Infi ne. il terzo st rato è costi tuito dall'a.ristccrczla operaia. lo s t rato più eleva to dellaclasse operaia . la parte più agia to. del prok.. te­riato , ca ratter izzato dalla sua tendenza al com­promesso con la borghesia, dali" sua fonda­mentale inclinazione ad accettare e ad adattarsia l potere costitu ito . e da lla sua p reoccupazione

II I

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d i c fare la sua strada ... Questa ca tegoria offreil terreno p iù propizio ai revis ionisti c agli o p.rortunlsrì . ....

t q uesta l'origine delle varie ideologie nonproletarie. dei vari errori, insufficienze ed altrem anife sta zioni inil<:'siil('r"bili c he a ncora este ro­

no nel nostro Partito p roletario . t. questa, senzadubbio, l'origine delle varie con t radd izioni cheesis tono nel nost ro Part ito.

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,,II

IX

L'ATTEGGIAMENTO DA PRENDERE NEICON FRONTI DELLE IDEOLOGIE S BAGLIATEE DELLA LOTTA INTERNA DEL PARTITO

L'in fl uenza esercitata dalle classi sfru tta tr i­ci e dalla pi ccola borghesia , l'esis tenze di dtffo­"enti s t rat i nell 'ambito della classe operaia c led ifferenze nella o rigine di classe dei membri delnos tro Part ito fanno sorgere t ra questi ideediverse, talune dìrterenzc nei loro r-ispet t ivl pun­ti di vista , abitudini e sent imen t i. nella vis ionedella vita e dci mondo e nei va lo ri morali , e del­le divergenze nel IaTO modo di co nsidera re lecose in ge nerale c i p roblem i del la rtvoluzfoncin particolare.

Ci sono nel nostro Par tito dci com pagn i ingrado di vedere le cose ne l loro sviluppo e nellelor o reciproche relazioni, ma ve ne sono anchealt ri che di solito le vedono in modo statico cisola te le une dalle a lt re. I p rimi sono capaci d ìcogliere Ie cose nel IaTO assieme e con obietti­vn è, da ciò t raendo delle conclusion i co rretteche possono servi re efficacemente come guidaall'azione.

Ouanto agli altri, a lcuni vedono c so ttoli­neano un solo a spetto delle cose, mentre altrivedono e ne sottolineano un altro a spetto: sia

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gli uni che gli a lt ri sono incapaci di considera­re j p rob lemi nel loro complesso e nelle lo rorelazioni reciproche in conform it à alle leggi disviluppo e d i interrelczìone dei fenomeni og­gettivi poichè la loro visione dei problemi èsoggettiva e unila te ra le. Di co nseguenza, sonoincapaci di a r rivare: a conclusion i corrette o distabili re una giu sta linea d 'azione .

Le diversità che es is tono tra i membri delPa rtito nel loro modo d i affrontare i proble mipor ta a dei modi diversi di t ratta re i p roblemi,a divergenze e a con troversie di op inion i e d ipunti di vista, e a lla lo tta in terna d i Pa rt ito . Sot­to la press ione delle classi s frutta t rici e dellaloro ideologia, ta li divergenze e con troversiesono dest inate a d iventare part icolarmente acuote nei momenti c rit ici della r ivoluzione, o quan­do la lotta cresce d 'inten sità c le dittìcoltà au­mentano.

Di conseguenza. il nodo della q ues tione noni.: di s tabil ire se ci s ia no o meno delle d ivergen­l e di pensiero e d i op inioni nell'ambito del Pa r­t ilo, poich é q ues te non possono non esserci ; ilvero problema è il come ri solvere le con t raddiozioni, com po r re le d ivergenze e superare ognimodo di pensare scor re tto e non-prole tario . Ov­via mente, è solo median te la lo tta interna d iPartito che tali con t radd izion i possono venirer isolte , le d ivergenzc co mposte c i modi scorret­ti di pensa re super a t i. Come sottolineava Engels« Alla lun ga le con tradd izioni tornano sempre

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Ia lta luce: per rl soìverte. occo r re affrontar le de­ci samen te • = ),

Individu i divers i assu mono d ive rsi punti d ivis ta c a tteggia menti diversi nei confron ti delleInsufficienze, degli c r rori c di a lt r i fenomeniindesiderabili neU'ambito del nostro Pa rt ito.

Gente di un cer to ti po non vede o non vuolevedere le insul1ìci enze, gli errori c a lt ri feno­meni indes iderabili nell'ambito dci nostro Par.tito: costoro sorto cieca mente co nvint i che inesso quas i tutto proceda per il meglio, Di con.seguenza allenta no la loro vigilanza c indebolì­scene la lotta contro ta li fenomeni. Gente diun altro tipo vede solta nto o q uasi tali indc.siderabili fe nome n i (' non rie sce a renders! con todi q uanto vi è di gius to e di glorioso nel nos tro~ar!ito. Di conseguenza essi cadono nel pes­sumsmc e nella sfid uci a , s i spaven tano e sonodi sorienta ti di fro nte a fenomeni dci genere. En­tram bi i pun ti di vis ta sono sbaglia ti c unila­te rali. Il no stro pun to d i vista è diverso : da u nJato noi sa ppiamo c he il nostro Parti to è il pa r .ti to politico dci prole ta ri ato . ed (: il partito piùprogressista c rivoluzionario della Cina ; dall 'al­tro, siamo pienamen te consapevoli che nel no­stro Pa r- tito persis tono ancor insuffic ienze, cr­To r i ed altri fenomeni indes iderabili , più o me­no gravi. Inolt re , conosciamo ch iaramen te la lo­ro origine, sap piamo come corregge r-l i ed climi­uarl i gradatamente e ci sfo rzia mo cos tan temen­te di rcmp rarc t, di mìgl lorare il nos tro lavoro•

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di condurre la lotta necessar ia per promuoverei l progresso del Pa r tito c della rivoluzione.

Polch è gli ind ivid ui d iffer iscono . hanno unadiversa posizione socia le e diversi pun ti d i vì­sta. essi a ssumono a neggtamem ì d ìvers! neiconfront i di ciò che vi è di indes iderabile nclnostro Partito. Uno di quest i atteggiamen ti equello degli avversari d i cla sse e degli clemen tio stili che sono riusciti a infi ltra rsi nel nos troPa r tito . Un a ltro atteggia men to è quello deimem bri del Pa rtito che ma ncano di una saldaposizione p roleta ri a e che hanno dei modi d ipen sa re sbaglia ti. Un terzo a t teggiamento i:quello dei membri del Partito che sos tengonocon fermezza i principi del marxismo-lcnlnismo.

Gli avve rsar i d i classe c gli e lemen t i ost iliche sono riusciti a infilt rars i nel Part ito si ral­legrano delle sue insuffi cienze. e rrori cd alt rifenomeni indesiderabili : cogliendo con gioia 0­

gni occasione propizia. utilizzano ogn i mezzoper sfrutta re e accen tuare q ues to o quel feno­meno indesiderabile. allo scopo d i mina re ilPart ito ; talora giungono al punto d i finge re dilotta re cont ro certi erro r i e di a ppoggia re Ialinea del Parti to allo scopo d i fa r com metteregli errori con trari.

I membri del Pa rtito che ha nno il secondotipo di a tteggiamen to. s i possono cla ssifica recome segue:

L Alcuni d i costo ro vedono con s impa tia cacce ttano tal une idee sb agliate, o seguono il

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can ivo esempio di cer ti membri del Pa rt ito, inmodo da soddisfare le proprie ambizioni e scopipersonali. Ess i ritengono che l'esistenza d i cer teinsufficit'nzc ed erro ri nel Part ito vada a loro\'an taggio c quindi. più o meno delibera tamen teaggravano tali de tìclcnzc e le sfruttano. F. que.s to l'att~gg.i,a~ento t ipico dei carrier is ti c deglidemen ti pru ìndesìdcrabi tì.

. 2. Alt r i non fan no nulla cen n-o le ìnsunì­CH"'~z_e , gli errori e gli a lt r i fenomeni indeside­rabili nel Pa rtito e permettono che s i aggravino.Cost<~ro ti ra no evann a lla meglio e non sono d i.sposn a Ie t ta re con tro ques ti mali. Temono lalo tta in terna nel Partit o c l'autoc,:ril ica censì­dcran.dole ~a n nosc a l Par tito. Oppure si copro­no gli occhi e restano insensibili di fronte a llcco se sg:adc\'oli. o ado tta no un a ttegg iamentosupcrfìciale, e ccncìhame nel lotta re corum dieSSI, Qucs to a tleggiamen to è tip ico dei com u­msu che possiedono uno scarso senso del do­vere verso il Pa r tito , oppure sono in tri si d ilibe ra fi smo, o pecca no di burocra lismo.

3, Altri ancora n utrono un odio < viscere-I , c l ' " " lic ic » on l'O tan m surrìctcnzc ed crror! e con troquel compagni che hanno del le idee sbegfintc.Rompono a lla leggera ogni relazione con com.pegni che hanno com messo degli errori e ceroca no di espellerli seduta s tan te d a l Pa r tito .

Se non ci r iescono c incont rano delle res i.s tenzc. ci r inunziano e cadono ncl pessimismo cnello scoraggiamen to, oppu re s i isolano sdegno-

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samenre. «p reservano la loro purezza . o adi­rittura si allontanano dal Partito . Questo a ttcg ­Hiamcnto es tremis tico si manifesta anche nellaconcezione meccenicìst ìca che alcu ni compagnihanno della lotta inte rna dci Pa r tito e dell'auto­

cri t ica.Costoro ritengono che la lo tta all 'interno

del Pa rtito debba essere portata avan ti semprec in qual siasi circostanza , e che quan to più es­sa è acuta e frequente, tanto meglio è , Essi fan­no di ogni piccolezza una « questione di p rinci­pio . e bollano il minimo sbaglio con l'e tichettadi oppor tunismo politico . Costoro non condu­cono la lotta interna d i Parti to in modo appro­priato c concreto. con fo rme a lle esigenze dellaoggctth·ità e delle kp.gi og~etti\"C dello svi lu ppo .ma al cont ra rio « lo tt ano . meccanici sticamente.in modo soggestivistico e con violenza, senzatener conto minimamente delle conseguenze.Ques to atteggiaml'n to è t ipico di "luci compagniche non comp rendono l'ori gine delle contradd i­zioni esis tent i a ll'i nterno del Pa r ti to, mancanodella capaci tà di affrontare correttamente le d i­vergenze all' interno del Pa r tito e hanno u na con­cezione meccanici stica della lotta nell 'a mbitodel Partito. Per un cer to periodo, questo atteg­gia men to est remistico nei con front i della lottainterna di Part ito fu u t ilizzato nel sue ambitodagli opportunis t i di " sin is tra • . Cos toro aggra­varono la lotta interna in modo così rneccani ­c is tico ed eccessivo da giu ngere al punto di dare

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la .caccia deliberatamen te a dci " cap ri espia­t~rl " c da su scitare del iberatamente la lotta a l­l interne del Partito abusando delle m isure di-

o scip lina ri per punire dei com pagni e app licando-ad essi delle misu re a pplicabili solo all 'esternodel Pa rtito : cd e ra mediante tali '" lo tte . e '" mi­sure ~i ;;ci plinari • ch'essi cercava no di mandareavanu Il lavoro.

. L'atteggia mento che dobbiamo adottare èquel lo prolctarlc , ma rxts ta-tentnts ra . Contriaria­mente .agli c: ra t i a tteggiamenti d i cui sopra, noisosteruamo I seguenti punti di vista :

I. Innanzitutto occorre cercare di conoscereI .di~ers~ fenomeni. idee. pun ti di vis ta e opi­ruom esistent i nell'am bi to del Partito e d ist inoguere .fra quelli .che sono co rre tti e utili a gli tn­reressr del Pa rtito e della ri vol uzione e quellich~ non lo sono: nel caso di una discussione inC UI entrambe le parti sbaglino. sappiamo ren­dcrcene conto e siamo capaci di formarci unp~nto di vista o un'opinione corre tti. Sulla basedi un'analisi equili bra ta e d i un esame non af­Fret ta te. scegliamo u n a tteggiamen to ben d e llonito .c p rendiamo una posizione co r re tta. Nonse~U1amo ciecamente nessuno ne ci lasciamo tra­scmare dalla cor rente.

2. Mettiamo a profitt o ogni huon esemp io ,promuoviamo, incoraggiamo e sviluppiamoquan to vi è d i buono e di o nesto nel Partito ca ppoggiamo ene rgica men te ogni punto d i vistasiusto e ogni o pinione co rre tta . N o n imi t ia m o i

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ca ttivi esempi nè ci lasciamo influenzare dalle i­dcc sbagliate.

3. Non adottiamo a tteggiamenti liberaloidinè -rifuggiamo dalla lott a interna d i Partitoquando è necessa ria. Scateniamo nell'ambito delPartito una lotta inflessibile contro le idee e ipunti di vis ta sbaglia ti per p rincipio e con troqualsiasi altro fenomeno indesiderabile, in mo­do da riuscire costantemente a debellarli: innessun caso permettiamo che si sviluppino alpuma di compromettere gli interessi del Pa r­tito e della rivoluzione.

·t Rifiut ia mo gli a tteggiamenti meccanici­s t ici ed estremistici . AI rifiu to d'ogni compro­messo e a lla chia rezza in materia di p rincipi, ac­compagnarno t'elasticità e la persua sione pa­ziente nei metod i d i lotta : qua ndo si tratti d ilotte prolungate, ce rc hia mo di educare, criti­care , temprare c t rasforma re i com pagni chehanno commesso degli sbagli ma che non sonoincorreggibili. Nel Pa rtito, le lotte ideologichedi principio che si rendono necessarie nei di­versi momen ti, bisogna comba tterle in modiconcreti ed appropriati, senza cadere nel fata­ttsmo, nel soggeu lvlsmo e nel meccanismoo sulla base di "aghi p retesti. Non non abbiamola mania di ta li Iene.

5, Med iant e la lo tta interna d i Part ito. raf­forziamo l'uni t à e la di sciplina del Pa rti to e neaccresciamo il prcst igio . Le sanzioni discipl i­na rr, ivi co mpresa l'espulsione. devono venire

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applicati agli elementi incorreggibili: quando sitratti d ì salvagua rdare l'unità del Partito. p ro­servare la purezza ideologica e rafforzarne l'or­ganizzazione, dobbiamo considera rle come no­st ro dovere supremo.'

. E questo. nell 'ambito dd Partito, I'a ueggta­men to di ogn i buon comunista, ed c questo ilsolo giusto atteggiamento marxi sta-Ienini sta.

Non è affa tto s t rano che i nostri nemici ce r­chino di ut ilizzare ogni nost ra deficienza ed cr­rare per minare il Parti to. Non soltanto debbia­ma intensificare costan temen te la nostra vìgilan­7..3 ma , ogni volta che nell'ambito del Pa rt ito simanifestano delle deficienze e degli errori. dob­biamo (are il possibile affinchè sia to lta al ne­mica la benchè minima possibilità di u t ilizzarli:è questo il dovere di ogni com pagno cui s ta acuore i.I Pa r tito . Se un mili tante, nel corso dellalotta di Pa rt ito , t rascura questo aspetto, oppuresi p reoccupa solo di dar sfogo a lla sua suscenì­bilit à, o giunge a l pun to di unirsi a degli ele­menti equivoci anzichè rifiutarne l'aiuto, o ad­diri ttura fa ricorso a delle forze esterne al Par­tito per realizzare dei suoi scopi personali.costui a vrà commesso un errore politico imper­donabile e avrà violato la disciplina d i Pa rtito.

I membri del nos tro Parti to devono inca r­nare la giusta ideologia e mettersi a lla scuoladegli esempi migliori; essi devono combattere,e non imitare. le idee sbaglia te e gli esempi ca t­tivi . Accade invece a ttualmente che alcuni com.

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pagni, pur essendo di soli to ideologicamente cor­retti c p u r segu endo i buoni esempi, talora r t­ttettano delle idee sbaglia te e segua no dei cat­tivi esempi. Altri compagni sem brano ritenerepiù facile t'apprendere dai ca ttivi esempi piu t­tosto che dai buoni. c tutte ciò va consideratoda noi a ttentamente. Oua ndo nel Pa rtito si ve­ri fi ca no degli er rori, cssl tendono a incoraggiarli

C) ad aggravarli. più o meno deliberatamen te ;nci cont rasti interni dci Pa r -t ito, si a llineano dal­la parte sbagliata o dalla parte vincente; non­curant i di quel che i= giu s to c d i quel che è sbc­elta to. Tali compagni d iffici lmente faranno de iprogressi se non verranno ser iamen te cri tica tie aiutati a temprarsi.

Per vo i, s tuden t i de ll'Istituto di marxismo­lcnini smo, ritengo sia perfet tamen te chiaro eh...·i compagn i i quali adot tano ne! confronti delleìnsuttìcìcnze, er rori t: altri fenomeni indesidera­b ili nell'ambite del Pa rtito un a t teggia mento li­bcra toide o burocra tico, ha nno torto . Nel corso..ulla Costruzione del Pa rtito c he a vet e studia to ,la necessitò. dell 'autocr itica c della lot ta ìdcolo­glca nel Partito è discussa in termini chia ri eapprofondìn : potete ro rnarvt sopra , senza c~o.:

io abb ia ad insistere olt re. Desidero ruuaviamettere in evìdcaac il fatto che non pochi com­pagni adotta no un nn eggta rnen to libc raleggiante.L'uso veramen te responsabile e sincero dellacri t ica e dell'autocr it ica - in confo rmità ai prin~

cip! d'o rganizzazione dal Par tito - al fi ne th

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esporre, cor reggere cd cfiuriua rc i . Ienom..-n i in­dcsideTOIhili nel Pur-rlto , è sta to spesse inade­gu ato c in pa r t ico la re a lla base, presso la qualel'uso della cri tica c detl'a urocrltlca \"01 g rande­mente inco re ggia to . D'alt r-a l'a r ie , vi sono ungra n numero di cr it iche Irresponsabili ..' con tra­r ie ai p r inci p i d 'organizzazione dci Pa rt ito, comeil pa rlare a lle spa lle della gente c lo spa rla re diq ues to e di q ue llo. In en tra mb i i cas i si trattad i una mlllni resta7.ion~ di lib crafisrno ne tt'nm .hi to del Parti to. Ciò prova che vi 5';00 dei com­pagni non abbast a nza ma turi pol iticamen te ...non abbas tanza coraggtost ne l condurre la lo tt ari voluz iona ria ; ciò indica ino ltre che la demo ­crazia interna di Par tito è ancora carente. Al­cuni com pagni non riescono 3 Fare a meno di« sa lva rs! la faccia .. e temono di offendere glia lt ri per paura d'Incorrere nella lo ro anirncs lt àe diventa re oggetto delle loro cri tiche. Prctort­scano piu ttosto passare sopra alle in sufficienzeed errori. assumendo l'a tl l.:~'~i :;lmento di chi " la­scia correre .. e pensa che " il meglio è il menopegglo s: m a nello s tesso tem po parlano maledei com pagni a lk loro sp alle. Tutto c iò non solonon è uttlc, ma ì; nocive al Parti to . Lo: c r itich...e i discorsi irresponsabili anz ich é p romuovereil supcramento delle insufficienze e degli errorinel Part ito conducono :I d iscussioni non di p rin­cip io c alla di sunionc. Noi siamo per la cri ticaC l'au tocrit ica all 'interno del Partito , a cond i-

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zione che sia responsabile. utile al Parti to e con.forme ai suoi principi d'organizzazione.

Esistono nel Partito insufficienze ed errori,idee sbaglia te e non-proletarie che possono inun dato mom ento divenire tendenza , far sorgeredivergenze di principio c incrinare l'unità d'a­alone del Partito. 1:. perciò impossibile educarecorrettamente il Parti to , il proletariato e lemasse se non facciamo ricorso a lla cri t ica e al­l'au toc ri tica, se non denunciamo e correggiamocostan temen te le insufficienze e gli errori, se nondebelliamo le idee sbagliate e non conduciamouna lotta in terna nel Partito al fine di risolverele divergenze interne, ma al contra rio assumiamodegli atteggiamenti conci lianti e di compro­messo, seguiamo una " via di mezzo " o cerch ia­mo di cava rcela alla meno peggio.

L'atteggiamento libcralcggiarne nella lottaall'in terno del Partito sì manifes ta anche in una ltro modo . Ouando scoppia una disputa nelPartito, molti co mpagni la sciano da parte illoro lavoro c Ind ulgono in discussioni senzascopo per giorni c mesi di segu ito, oppu re per­dono ogni ritegno: come risultato , l'unità ddPartito si a llenta , la d isciplina di Partito si af­fievolisce, il suo p restigio ne viene compromessoc le organizzazioni militanti del Partito si tra­sformano in circoli di di scussione. Cii.> è cap i­tato più di una volta in talune organizzazionidi Partito , ma non ha nien te a che vedere conil tipo di cri tica e d 'autocritica che noi soste-

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n ìamo. Noi abbiamo bi sogno della critica e del­l'autocritica non per comprom ettere il pres tigiodel Partito, minarne la disciplina e indebolirnela direzione, ma per aumentare il suo prestigio .consolidarne la disciplina e raffcrzarne la dire­zione.

E dunque sbag lia to adottare un a tteggia.mento Iiberaleggiantc o burocratico nei co n­fronti delle diverse in sufficienze cd errori delPartito . Per combat tere ogni fenomcno indesi­de rabile c risolvere le divergenze, dobbiamosviluppare la cri tica e l'autocritica c condurrecorrettamen te la lotta all 'interno del Partito.Solo cosi si può rafforza re , sviluppare c fa ravanzare il Parti to.

I compagni che assumono un a tteggiame ntoestremista nei confronti della lotta all'in ternodci Partito hanno ugualmente torto.

L'atteggiamento estrem is ta è l'esatta anrì­tesi dell 'atteggiamento liberalcggiante. Esso na­sce dal fatto che questi compagni non r iesconoa capire che le idee "baglia le nel Partito hannoprofonde radici soc iali c non possono essere eli ­minate d 'un colpo. In diverse epoche e in mi­sure diverse, può capitare che multi compagn idci nostro Parti to rillettano talune idee sbaglia teesistenti nella società e commettano nel lorolavoro, sotto l'influenza di ideologie non-prole­tarie, alcuni errori. Nessun militante può evitareciò completamente. Se il Partito rifiutasse d imantenere nelle p roprie file o di tollerare lutt i

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quei compagn i ctw in qualche mt sura r ifTl.'t tonocelle ideologie non prob ta r ic o hanno commessoq ualche errcrc, ma che non suno Inco r rcggtbì tì.se l i rifiutasse categorica me n te c add irt uura licspcucsse. auora il compite di ...ducar... i cc m­pegni e d i consolidare l'organizzazione dci Par­tito verrebbe meno . Se il nost ro Partito a ssu­messe una liocn di co ndotta cosi es tremi... ta, icompagni che ndettane ta le un cggtamcntc es tro­mi s ta probabilmente dovrebbero essere espuls i.Sonraumo questi com pagni non riescono a ca­pi rc che la realizzazione dci comunismo co m­porta il t remende c difficile co mpito di trasfor­mare tutti J;! li uomini in cittadini d isinteressatidella societ à comunista, di trasformare gli uo­mini con le loro debolezze in comunisti dotali diun elevalo livel lo cu ltu ra le. att raverso un lun goprocesso di formazione c di educazione portatoavan ti nel corso s tesso della lotta . Se r iesconoa capire ciò. devono anche cap ire c he il nostroPartito ho. il dovere impe ri oso c co s tan te di edu

care c trasformare quelli dei propri membri chenon possiedono un'ideologia interamente prole­taria.

Naturalmente, t 'c-ducare e il trasfo rmare talimembri del Pa rt ito richiede sforzi pazienti cprolungati ed è uno dci compiti p iù d ifficili, mase ci rifìu tfumo di addossarcene le difficoltà ecerchiamo di sch ivar lc, co me possiamo poi par­lurc di t ras formare il mondo e l'intera u manità ?Siccome però, lungt dall'cvitar!o, abbiamo preso

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le: decisione d 'im pord questo comp ito. d 'una d jf­

Iicolt à senza precedenti, di t rasforma re il mondo.: il genere umano, Quali sono a l mondo le a ltreimprese diffic ili che potrebbero int im id irei :' Imìth anr ì dd Pa rtno do ta rì di una concezionecomunista della vita c del mondo sono intre­pidi. no n temono alcuna difficoltà o prova. e s ire ndono como che il processo d i sviluppo i! sì­nuoso. I compagni che hanno un'atteggiamentoestremis ta non ca piscono che la realizzazionedel comunis mo è u n compi to d ifficile e s inuoso,pavcntcno le d ifficolta, vogliono segui re una viadiritta, e liminare in u na sola volla ru t to ciò chei: sgradevole e trovarsi d 'un solo colpo nel lo rouniverso ideale. Pensando cd agendo in tal mo­do , essi fin iscono inevitabilmente con lo sba t.tcre la testa cont ro u n muro ; dopo avere sba t­tul o la tes ta contro il muro l' d essersela am-maccata, cadono qua si sempre nel pessim ismo \e perdono ogni fiduci a nel comunismo. Essioscillano cu!!. l rru dUl" cstrernì . d a or s in is tra" udestra, riveland o interamente la natura non-pro­lctar ta della loro ideologia . f::. deplorevole chequesto a tteggiamen to erroneo ed estremis ta neiconfront i delle insufficienze c degli errori delPartito s ia ancora presente in maggiore o mi­no re mi sura in alcuni compagni, bencbè siadannoso al Parti to . ad altri co mpagni c a lo rostessi.

La lotta all'in te rno dd Pa rtito è necessari anon perché noi si sia soggettivamente dei ma-

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niaci della lotta o per un nostro a more sfrenatode lla d isputa , ma perché le divergenze di prin­cipio all 'in terno del Parti to sorgono nel corsostesso dello sviluppo del Pa rt ito e della lotta delproleta riato, Quando ciò si verifica, • le con­traddlztoni possono essere supera te solo mc­diante una lotta per il trionfo di questo o diQuel principio, d i q ues to o d i quell 'a ltro obiet­tivo d i 10Ha , di uno o d i un altro metodo d icondurre la lotta al fine d i rea lizza re quel datoscopo _". Un compromesso su tali questioni nonservirebbe a niente. Ciò significa che quandouna divergenza tocca delle q uestioni d i pri n­cip io ed è possib ile r ìsolverta solo mediante lalotta , dobbiamo condurre la lotta a ll' interno delPartito senza ind ietreggiare li no a risolve r- la. Ciònon vuol dire che si debba pian tar gra ne su ognipiccola q uestione. fa re la grin ta dura e rifiut areogni compromesso su l problemi politici d'ognigiorno e su quelli d 'ordine esclusivamen te pra­t ico.• Si può, c si deve , accetta re ogni sorta d icompromesso con chi, nel Part ito , d issente suiprob lemi della polit ica del gio rno c sui problc­mi di ca ra ttere esclusivamente prat ico _ ....

Qua ndo sorgono nel Pa rt ito delle idee op­portuni stiche e delle divergenze di principio ab­biamo il dovere, evidentemen te , di co nd urre lalo t ta per debella re tali ideo: cd errori di prin­cipio : il che però non significa affatto che,quando nel Partito non vi sono divergenze diprincipio o idee opportunistiche , s i debba dclibe-

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i,

l

ra ramen te ing randire una divergenza d i o pinionet ra compagni su question i di carattere esclusi­vamente pra tico fino a tra..formarla in una• q uestione di principio _.

Il co mpagno Mao Tse-tung ha dello ; « ... ilPart ito deve da un lato condurre u na seria lottacontro i modi d i pensare sbagliati. c deve dal­l'alt ro da re ai compagn i che hanno com messodegli errori un 'ampia possibilità di riabilitarsidei loro errori. Così s tando le COse, una lottatroppo severa è evidentemen te fuori luogo " ,

è necessario crit ica re severamen te certicom pagni, o add iritt u ra ìnfhggcrc loro dci prov­ved imenti d iscip linari. allorch é, dopo aver com­messo degli e rrori di carattere opportunis ticoo aitri errori d i principio , res tano sordi ai tun­ra rìv ì di persua sione e a lle crit iche del Partito ,consapevo lmen te c ostinatamente persistono neiloro errori c cont rastano la linea dci Part ito . osi dimostra no ipocriti. Ma se q uest i compagninon persisto no nei loro errori e non cont ras tanola linea del Pa rt ito ; se al contrario. dopo unadiscussione spassionata, persuasiva , critica , essidimostrano di volersi co r reggere e di fa re .ameno dei loro precedenti pun ti d i vis ta; 'se essiri flettono con ca lma e seriamente sui loro sba­gli o spassiona ta mente ne discutono con i com­pagn l, allo ra noi dobbiamo eccogticre co me ben­venu to ogni benchè minimo indizio d i rn vvcdì­

mento da pa rte loro c non infliggere ind iscrimi­natamente dci provved imen ti di sciplinari. So-

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stcnendo la necessi tà della cnnca c dclfu Ionacn'tnrcmo dd Pc rm o. non sos tcnìamo affattoche pi ù la nostra faccia c dura, o che più com­pagni puniamo, tanto meglio c: il nostro scopopiù alto è d i educare i compagni che sbaglianonel modo più efficace. di niutnrfì a correggere iloro errori , di educa re tuul i r-iittta r ut e di raf­forzare il Partito ,

Gli opportunist i di .. s in i.slra .. benne dirne­strato con grande evidenza c111' il loro òl Uci:!gi.l­me-nto nei con fronti della lotta alliruernc dciPartito era sbaglia to. Secondo quest i ind ividuipressocbe is terici . 1.1 Iranquillità all'interno ddPa rtito era un da te intollerabile, anche ..e rea­lizzatn sull a base d i una comple ta unanimi t àne lle questioni di principio e sulla linea dd Par.tito. PUI" mancando nel Par tito una qual -da si d i ­vcrgenz.a di p r inci pi, essi deliberata mente sieserci tavano in t iri a l bersapliu, quot uìcavancalcuni compagni come . opportunisti .. e ne fa­cevano delle .. sa gome IO con t ro cui scagliarsi nelcorso della lotta aìt't ntcmo del Par tito. E~s i r i­tenevano che una lotta sbagliata di q ues to tipoc una s im ilc e caccia a ll'uomo _ fossero la Ior­mula magica pcr . svltuppa rc il Pa r t ito e ripor.tare la vittoria nella lotta rivo luz ionaria dci pro­letariato. Essi pensavano chc il solo modo d 'e..·sere dci .. bolscevich i .. re sse quello d i far na­scere dci cont rast i dal nulla o di att izzare deli­beratamen te e in modo a r tificioso la lotta a ll 'in­terno dci Parti to. Ovviamen te . questo tipo di

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,

lo tta in terna non è n è serio n,'! o nes to: esso èpiuttosto una derisione del Par tito e una per­versione della lotta al suo interne , che è unacosa a ssai seria, in un gioco frivolo . I sosteni­tor i di ques to modo di fa re non so no per nientedei bolscevichi: sl t ratta invece d i individuipressocbè incorreggibili, e ppure di car r ie r is t iche u..u rpano il titolo di .. bo lscevico ».

Abbiamo cosi esaminato I'at teggla mcruo d'ladotta re nel confront i delle insu fficienze. degl ierrori e dcglì a ltri feno meni indesiderabili a l­l'interno del Partito. E combattendo con troqual s iasi oscurantismo sia all'interno che a l­I'cstcm c del Partito che noi modilichiam u ilmondo e il genere umano c che al tempo stessoperfezioniamo il Partito c rt modclllamo noi..tessi. L'l lotta all'interno del Partito L' il rl ­flesse nell'in terno dcl Partit o del le contradd iozioni esis tenti nella soc ietà tra le classi e tra ilvecchio cd il nu ovo. Il Partito forgia, svi fuppc I.'

rafforza se s tesso ne lla lo u a atrcstemo del Par ti­to (e cioè nelle lotte rivoluzionarie delle mas..epopolari) {' l',mtc mpuranenmcn tc con..ollda crafforza la sua unità mediante la lotta a ll'in­terno dci Part ito , me ttendo..i così in condizionedi dirigere più s tstcma t tca rnentc. più corret te ­mente e in modo più efficace la lo tta r ivoluzio­naria ddlc masse. Sarebbe dunque Interamente..bagfiarc . .., ,"anlaggioso per il nemico, contra r iea lle leggi di svilu ppo della lo tt a d i classe c in­com patibile con Ic nos tre lesi fondamentali sulla

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trasformazione del mondo e dell'umanit à me­dianto la lotta . se adotta ssimo un a tteggiamentoliberaleggiante nei confronti delle insufficienze,degli errori e di altri fenomeni indesiderabilidel Pa rtito passando sopra a lle divergenze in­

. rerrte di principio , accantonando le contraddi­zioni interne del Partito, eludendo la lotta all'in­terno del Partito e cercando semplicemen te d icavarcela alla meno peggio. Analogamente , sa­rebbe sbagliato separare la lotta a ll'in ferno dciPartite dalla lotta di cla sse all 'interno del Pa r­tuo o dal movimento rivoluzionario de lle ma sse,tra sformando così la lotta all 'interno del Par­tito in vuo ti discorsi . E infatti impossibile tern­prnre, sviluppa re e raffo rzare il Pa rt ilo indi pen­dentemente dalla lotta rivoluzionaria delle mas­se, Sarebbe tuttavia egualmen te sbaglia to e con­trario alle leggi d i sviluppo del Partito il passareda un estremo all'a lt ro e l'adottare un atteg­giamento est remista nei confronti di tutti queico mpagni che hanno delle deficienze o hannocom messo degli errori ma che sono correggib ili ,o se non riusci ssimo a di s t inguere tra lo ro e ilnemico, conducendo contro d i loro le lotte al­l'Interno del Pa rt ito in modo meccan icist ico edeccessivo e macchinando ad arte tali lotte. Nondobbiamo rompere con quei compagni che han­no co mmesso degli errori in buona fede: a l con­trar io , dobbiamo dimostrare loro interesse esim pa tia , persuaderli ed educarli, e aiutarli atempra rsi e a rieducarai ncl corso della lotta .

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Se non si ostinano nei loro errori e non si di ­mostra no inco rreggib ili, non dobbiamo nè pu­nirli nè espellerli.

Benchè vi siano ancora delle insufficienze edegli er ror i, nonchè dci fenomeni indesiderabilima isolati e seconda ri, siamo completa mente fioduciosi che con il progresso d el moviment oopera io li possiamo eliminare e li elimineremosicuramente attraverso la grande louu rivolu­alonarta delle masse. La storia degli ull imi duec.1...·c enn i di lotta e il grand ioso progresso delParti to Comunista Cinese, noncbè lo sviluppomondia le del movimento operaio. cc ne convin­co no assolutamente.

La lotta a tl' Im c r n o dci Pa rtito ~ una com­

ponen te indi spensabile della lotta r-ivoluz iona riapresa nel suo complesso. I nostri compagni dc­vano dunque tem prar si ed educa re se stess i sianelle lo tte al d i fuori dci Parti to che nella louua ll'interno dci Part ito . Vi sono tuttavia numerosico mpagni che anco ra non riescono ad avereuna comprensione esatta cd a pprofondi la dellana tura dell a lo t ta all'interno d ci Pa rti to : ci iJ

d ipende da l fa tto che non sono abbastanza tcm­prati c che la loro au toeducazione è insullìcicnle.Ciò si manifesta non solo nelle frequenti lo tteno n di principio sostenu te da taluni com pagni .ma anche nel fa tto che alcuni di essi, com presit ra questi dei compagni con una lunga espc­rienza mi litare , non riescono a sopportare dcl­le c ri tiche o d i veni re mal giudicat i.

ll3

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Ouando combattono contro i com ro-rìvolu­

aìonarl . no n vac fllano mai , mai si lamentano, o s i

deprimono , per quanto crudele s ia la le tta, pc.

quan to dure e difficili le condizioni, o per quanto

rabbiose sia no le ranichc nem iche. Ma nella

tetto all'inte rno del Part ite essi non rfcsconc ~I

sopporta re d'essere crlucar ì. a u ccca t t. mtscono­

sciu rl o frai ntesi. o tollerare anche una sola pa­

rola sgradevole. Oppure vedono nelle pa role de­

gli altri delle a llusioni nei loro riguardi, sicch è

si lamentano e !'i.i demcrulizzano. Dobbiamo pre­

sta re a questo genere di cose tutt a la no... tra a t­

tenzione.Bisogna di re che nel loro complesso q ues ti

compagni SQIlO eccellen t i, po iché cc mba u onu ri­

so lu tamen te cont ro i ce nt ro-ri voluzionar i c

guardano .11 Partito come a lla più affe tt uosa

delle madri . Quando ri tornano nelle bracc ia della

loro !Irande madre, dopo avere combattuto dure

battaglie conrrc i centro-rivoluzionari. essi si

aspettano di ricevere incoraggiamento. confo r to

e carezze, e non degli a t tacch i, delle c rit iche

o delle cri tiche sbaglia te. 1::. dci t u t to naturale

per loro aspettarsi u n simile trattamento . Tut­

tavìa. c'è un punto che essi non riescono a con­

..idcrare o a comprendere interamente - e cìoè

che il nosu'c Pe rutc ha ancora delle insufficienze

e de lle cose sbagliate c che a ll' in terno dci Par­

tito l'i sono delle lotte alle quali deve p rendere

parte ogn i co mpagno. Il nostro Part ito critica

e comba n ..- IL' in sufficienze e gli e rrori non per-

chè sia senza cuore. ma perch é tale azione i:

inevi tabile nel corso della lotta rivoluziona ria .

E n cccssartn che i compagni nel corso della

lo tta a ll'in te rno del Pa r ti to s iano c r it ica r! a ra­

gione dagli a ltri compagni c dall 'intero Pa rt ito .

perchè ciò li aiuta grandemen te. D'altra parte

è anche inevitabile che in ce r ti momen ti ta lun i

('ompagni siano so ttoposti a delle cri t iche in .

fondate, ~ubiscano degli a t tacch i eu cer te que­

s tioni o addirittura subiscano delle ingiustiz ie c

delle sanzioni Immcrtratc. Non ri uscendo ad al:'

cc t ta rc ta le s ta re d i cose, o gni " alta essi ne re­

s ta no Scossi c si sentono in felici c scoraggiati.

Da quest o pu nto di vista , la m ia opinione l'

che ogni membro d el Part ito d ebba p reoccu pa r s!

di essere uni to con i suoi coropac nt. essere s in.

cero cd aperto, rifuggi re dall'urta re gli a lt ri co n

(~ssenrazion i avventate o sa rcas tiche e. in par.

ttcola rc, dal criticare i compagn i alle loro spanc

in modo irresponsabile. L'a tteggiamen to correuo

verso gl_i er ro ri dei com pagni i: d i d iscuterne

sinceramente con lo ro e cri ticar li in loro p rc­

senza . in uno spi r ito di interessamento per i

co mpagn i c ncl desiderio di essere loro di aiu to.

Tutti noi, e in particola re quel li che occupano

posizioni d i maggiore responsabilità , devono t e­

ncrsclo bene a mente.

D'altra parte, ritengo che i compagn i d..-b.

ba no essere mora lmente preparati per la IlIlla

atl'ìn tcrnc dci Part ito. CSS4.'re capaci d i accettare

con apertura d i mente ogni cri tica ben fonda ta

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c di soppor ta r..- le ìncum p rcn ston i c gli a t tacc hi ,o addirittura i malin tesi e l'ingiustizia : in par­ricolare, essi no n devono scm irsl provoca ti o ir­ritarsi per le critiche o le voci ir responsabili eingiusr ifica te. Per ciò che riguarda i malintesi ele critiche - escluse le critiche posit ive e reci­proche tra compagni o nell 'organizzazione dciPar tito _ quando lo sì ri tenga nece ssa rie sipuò cercare di chiarire la cosa o di dare qualchespiegazione; ma se ciò non è d i alcu n aiuto , sipuò lasciare che gli a ln-i parlino a loro piaci-omento, a condizione che non s iano in malafede.Ricordiamoci i detti ci nes i: « Chi è che no n hamai fatto delle ch iacchiere alle spa lle degli a lt r i.c chi non ne ha mai sub ite?-,

Nessuno al mondo può evi tare cu mple ta­mente d 'essere incompreso; ma i malin tesi pri­ma o poi possono essere chia r iti . Dobbiamo es­sere capaci d i soppor tare le incomprens toni cnon dobbiamo mai lasciarci trasc inare in discus­s ioni senza fondamento; a l tempo stesso dob­b iamo res tare sempre vigilant i e sorveglia re lenost re Idee e le nos tre azioni .

Detto in a ltro modo , dobb iamo aver cura dinon usare p arole che possano offendere i nostricompagni ed essere capaci di soppor ta re un lin­guaggio ingiurioso da par te degli altri.

S ia mo n~~olutamente ccnrr ur t a lle d iscus­

s ioni non di principio all 'in te rno del Pa r tito : da lmomento che non sono di pr incipio , sono inut ilie dannose al Partito, e in esse non vi è nien te

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di gius to o di s bagliate , di buono o di ca tt ivo .In tali disc ussioni non di principio non si trattadi cerca re chi ha torto o l:hi ha ragione, o di va,lu ta r e chi sia il m igl iore c ch i il peggiore, poi .chi: ciò il impossib ile , Tutto quel che possiamofa re e opporci radicalmen te a lotte di ques totipo chiedend o ai compagni che vi si trovanocoìnvo td d i sme uerta incond izionatamen te c ditorna re alle quest ioni d i principio: è questa lalinea di condon o che dobbiamo adottare neicon fro nt i delle d iscussioni e delle Io ne non diprincipio, Ma che cosa si dovr à fare se si l'C­

rificano del le di scussioni non d i principio c se ingran numero vengono fa lle interfer ire in dellediscussion i di principio ? Cosa si dovrà fa re ~tal i d iscussio ni ci vengo no im poste e ci tro vla m ocoinvolti in esse ? Tu tto ciò che poss ia mo farein tal caso è , ancora , di concent ra rci su lle quc­stion ì di pri nci pio c d i rifiutare la nostra a tt enoatone allc quesriou l non di p r incipio. Attencndocl

a lla linea di condo tta qui del inea ta, dobbiamocccuparc t di tali d iscussioni non di p ri ncipio conseveri tà c r imanend o fermi ai princi pi dall 'i­n taic a l la fin.., rifi utando d i lascia rci coinvolgerein discuss ioni senza p ri ncipio, Se qualcuno com ­mette lino sbaglio ne i nostri conf ronti, non d ob .biamo ricambiarlo sbag fla n do verso di lui: perlottare contro ciò che è sbaglia to , dobbiamosta re sempre da lla parte del g iUMO. Alcuni dcinostri compagni trovano che agire in tal modosia molto diffici le : ciò dimostra perch é è neces-

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sario pres ta re particolare a t tenzione a l lavorod i auto-Iormazionc ed au to-educazione personale.

Riassumiamo brevemente .Lo scopo J d l'au to-cduc.'\ziollC id....-ologtca Jci

membri del Pa rt ito Com un ista <: quello di tcm ­prare se stessi p.... r divenire de! mìtitan t! e d ...·iquadri lea li c totalmente devo ti a l Pa r tito , pe rpro ll' rcd irc costan temente e per scn .. ire da escm.pio agli altri. Ecce quanto è richiesto:

I. Formarci una concezione comunista d ellavue e dci mondo e un sa ldo pun to d i vista pro­letar io , d i Partito e d i classe, mediante lo studiodel marxismo-h..n inismo c la partecl paxicnc ;11­l'attività pra tica rivoluzionaria .

2. Anali zzare il nost re modo dì pensare e ilnost ro comportamento, per correggerci d'ogniidea sbaglia ta e a l tem po s tesso per valutare iproblem i e gli altri compagn i sulla base dellanost ra concezione comunista della vtra e ddmondo c sulla base di un saldo punto d i l' i!': t;;p role tar io, di Partito e d i classe.

3. Ado tta re in ogni ci rcostanza un a t teggia­mento corretto c dei me todi adeguati nella lottacontro le idlce legie sbagliate all'in temo del Par­tito . e in partico la re contro quelle ideo log ie sba­glia te che compromet tono la lot ta r ivo luz iona­ria in cono.

4. Ese rcita re un rigoroso controllo su noi:o; tessi, su lle nostre idee, pa role ed azioni : dob­biamo pa rticolarmente sorveglia rci pe r poterespr imere un saldo punto d i vista e dei pr-in-

c ip i co rre tti delle Id ee politiche, utknnuJ'ioni r:

auivhà a ttinen ti alla lotta rivoluzlonarla lm rne­diata. Inol tre , è be ne far molta a ttenzione an­che alle " piccolezze " (vita pr-lvota. condotta per­sona te. a tteggia ment i, ecc.j. Ma , a parte le qucstionl d i principio e le q uestioni politiche piùimpor tanti, non dobbiamo essere troppo severtin ciò c he esigiamo dagli altri com pagni, nèmetterei a ce rcare " il pelo nell'uovo ".

Scstanzla lmcn te , ecco quel che bisogna in­tende re, secondo me, per a u to-educazione ideo­logica dei militanti del Pa r ti to Comunis ta .

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I Tllc Germull I de% gy (L'ideologia tedesca ), In­tcrna tìcnaì Publishers. Ncw Ycrk, 1947, p . 69.

l Massime Contuciane, « Wei Che ng _. Confuciovisse dal 551 a l 478 prima della nostra era .

" Mellcio, Libro VI. « Kao Hzu ", par te II. Men·cio visse da l 372 a l 289 prima della Il. e .

' S ulla prassi, in « Scritti filosofici », « S ullaprassi _, Milano 1964, Edizioni Oriente, p . 27. Sullaprassi, Opere scelt e di Mao Tsc-tung. VoI. I , Edi­zione inglese.

• « Orazione per la sepoltu ra di Macx _, in« Opere $t;elte d i Karl !darx e Friedrick. Engets « ,

Ed. inglese, Edh:ion i in lingue estere, Mosca 1953,Vo I. II, p . 163,

• Lettera a J . P. Bccker , IS ot tobre 1884, Cita­zione da « Fr{ederil:k En~ds ~ , d i Iclena S tepanova.Ed. inglese , Ed izioni in lingue es te re, Mosc a, p, 221.

• Alla Rubccìaìa Gaze ta » , J . V. S ta lin , « Ope.re ", Ed. inglese, Edizion i in lingue es tere, Mosca ,195-1, Va l. VII , p . 15.

• J . V. Saalin, • Discorso pronunciato a W l co­mizio elenorale " elfo. :0110. Stalill d i Most;a _. Ed .inglese. Edizion i in lingue es te re. Mosca. 1943.pp. 12-13.

- Yao e Shun furono dei re leggenda ri dell'an­t ica Cina, r inoma t i per la loro benevolenza e sai'j el.z.a.

.. Da «,\fas~ jme contuciane _, « Hsueh Ecb _." I « Tre Principi del Popolo _ costituiscono i

t re pr inc ipi e il p rogr-amma sostenut i da Su n Yat·scn sul problema del naztcnaltsmo. della democra-

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zia o:: dei ,mezzi d i suss istenza dci popolo dura n tela rr veluzione d Cffiocralico-bocght:l>c in Cina. NelMa mfesto adottato dal Kuo mint3ng duran te il 51)0

, . Cong~s$O Nazionale, fl<:1 192~, Sun Ya t-sen rì­fonnulò ~ .. Tre Princip i del Popolo _, Il nazionali.s,mo fu inte rp retato come opposizio ne all 'imperia.hsmo, come eguaglianza tra tutte le naz ional ità delpaese .e ~me unità nella 10 113 comune con tutteI ~ nazl,o nl d~1 mondo che c i trat tassero su un piedelh pa rtt à: VI S I espresse Ino lt re un appoggio a ttiveal . m(:)V~men to operaio e contadino. I veccnt « T reP.n~clp l ~ fu rono t rasfonnati nei " Nuovi Tre Prtn­CIP! .dcl Popolo ", cara tterizza t i dalle « T re gra nd ipoht lche, ~ : aJ I~an 7.a con " Unione Sovietica. allean­~ ~on 11 Pe rr tto Comunist a e appoggio a i conta.(hm e aa li opera i.

, .. Il Testa me nto. stese da S un Yat-sen sul lettodi. morte. nel marzo 1925, rtchiedeva l'in tegrale a p­ph~lone del Ma nifes to adottato dal I · Congressonazionale del Kuomin ta ng.

.... .Da lla dinas t ia dci Ta ng in poi. i ccnccrs! imopen.a h nell a Cina feudale si svolsero a Ire livelfi:nazionale , provinciale c d i contea (o c hou). Ch iavesse supera to l'esa me d i concorso a livello dico ntea acq uìsla \'a il l ito lo d i hsiutsai.

" Da « Massime cO tl fuduIle ~ , " Hsiani Tang » .

IO Da « II ruolo del Pa r tito COmuniSla Cinesend la il~erra nazionale ", Opere scel/t d i Mao Tsetung, \ 01. II.

." I l 7 IUj lio 1937 le t ruppe d 'invasione gicppo­n~SI . aU acca rono la guacniaione d i Lu ko uch tao, adlec~ km. a sud-est d i Pechino. Sotto l'inlluenza delmO\'lmen!O ~nt i-gia~ponese e dell'intero popolo, letruppe ClnCfoI staiUlate nella guarnigione r iusciro­no a resis tere, Ouesto incidente segnò l'in izio dellaGuerra d i Res iste nza con tro il Giappone deJl'eroicupopolo cinese, che si p ro trasse per ono a nni,

.. «M ani festQ dei comunistìv - C. .\ ta r"·F. En-gelso .

" «Che fa re? », V, I. Le nln. O pere scelte, Edi.

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7.ione ìngtcsc. Edizion' in linaue estere. MOSl'U. I% l.w l. V p . 412.

" Ibidem . p . 423.'" ~ Sulla pratica». Scrtu t hlosolic : di .\ 1<10 Ts.,: .

l u n g o F.di7io l'll Or if-Illt' . Milano. 19M." ~ Che fa re? », id .. p. 370.'" ~ Sulla pratici! ". Id ,,. V. 1. Lcnin. L'estremismo, mr.llllli;J. iil/ l./ll /ile

del co/1/m,i.m/Q, Edil ion~' in::k'iC. p:, . 34·35, Edizio­ni in linJ ue estere , MU)I; l'l .

•• Ibidem . p p . I(). II.~ Si t ra tta dci h ioli1ralu ted esco Em il Lutlwi~

11&11·19481.'" Il nwlu d d 1''''' 110 (. ·o m ....rU(l Cill.'~e /ldl..

Jo llt'rra IIa;:iorrtll<' . Ooere scene d i 'bo T~·lun l: .

" 01. Il.p }-'tu '" Yal/;: lA;f/ CIIi, di Fa n Chu nil-)'cn della

d inastia dei SUll il (9$1052)., ft AlrmC'io , Lib ro III , .. Tenll \'.'t'n K un g a, pa r.l e I.

,. ),[an im f.' CUli'''': ;''''.', Libro XI , .. Tl U ehang ~,

upilolo XX I. .. GI: crrort dc!I 'UOfIIo svperìore sanecome le ecuvst d i soìc c d i luna : qu ando essì a p­r a iano lu ll i li vedono, qua ndo li corresse. tutt ilo notano a .

.. Libro dt'i Rit i, Cun:udo, '; Dorrrina dci s i·i!ni ficalo _. .. Non \'i è nu lla d i ~';ù \'lsibile d i ciòche è: segreto , e nulla d i p :ù \ 'is:bilt: d i c iò che i 'minu to. E per t a le mc rìvc che 1·1" ·"' .... "upcr ior-cson 'cglia se ere..-.o qU;lnw é solo , .

.. Ftu 'Ql c di E50f1<,l. • C'era u~a 101t<1 un pipi­~1 1Y1I0 che. caduto d3l1'alb<: ro. fu ca tlu rato da u nado nnola. Esso la pregi. d i ri~roanniarlo. La 001'1 1'101<1:,!:Ii disse : - l o odio gl: uccetu: non I: lascerò scap­pa re. Ma il pipj ~lrdlo le repl icò: - l o Il:H1 senoun ucccuo. sono 11 1'1 topo. F. la d onnola lo la1>Ciòa ndare. Oualcho.; tempo ..supo, il p lpis treUo caddedi nuove c fu cattura to da un'altra d onnola . Essola prego di rispa rm ia rlo. La donnola IiI li d is >c che

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,

non poteva soffrirt j topi. Ma il pipistrello le re­plicò che non t ra u n topo. ma u n p .ptstrenc. Ladonnola a llo ra lo 100Sd ò andare . Fu così che il pi­pistrello, cam biando nome. ~ i salv ò per d ue vol te .

'" J . V. S ta lio, • VII Plenum allar gato del Co­mi tazc Esecutivo de! Comintern », Opere, edizioneine lesc. Ed izioni in linau.. es te re, Mosca . 1954. vo IIX, pp. 9-11 .

.. Mar.'(·Enl:els Ard lives (Archivi Marx·En aels l.libro I. p . 371 . cita lo da Stalin, OtJtre, "01. 9, p . 9,cd , Inil'lesc. Mosca . ..

.. J . V. Stalin, d r . noI' 31. idem. p . 4.

.. Ibidem.

.. .. S ulla contradd il ione _. Mao Tsc....tune. Sr ri l fi{alosor,.. ;. Edbio ni Oriente. Mila no , 1965.

IU

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Finito di stam pare nel m ese di feb b ra io 1965presso In lipogrnfilJStella Alpina di NOIIIJr a

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