L'Illustre bassanese

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BIMESTRALE MONOGRAFICO DI CULTURA N° 142/143 · MARZO-MAGGIO 2013 PIETRO RAGAZZONI DISTRIBUZIONE GRATUITA Fondato nel 1989 www.editriceartistica.it

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[n142/143] Pietro Ragazzoni

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BIMESTRALE MONOGRAFICO DI CULTURA

N° 142/143 · MARZO-MAGGIO 2013

PIETRO RAGAZZONI

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Fondatonel 1989

www.editriceartistica.it

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Comune di

BASSANO DEl GRAPPA

Comune di

VAlSTAGNA

Comune di

CAMPOlONGO SUl BRENTA

Comune di

CARTIGlIANO

Comune di

CASSOlA

Comune di

MAROSTICA

Viale Venezia, 4 - Bassano del Grappa

Biblioteca Civica “Pietro Ragazzoni”

Marostica

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Marostica, tra i suoi concittadini illustri, che sisono distinti per il loro impegno, la loro disponi-bilità e per i risultati ottenuti nei diversi campi delsapere, non ha dimenticato Pietro Ragazzoni.Questi, con grande spirito civico, ha lasciatotrent’anni fa al Comune, una cospicua sommain denaro per borse di studio a studenti diMedicina e Farmacia e ha donato alla nostraCittà tutti i suoi possedimenti interni alla cintamuraria, più i suoi libri e i mobili, per dare unasede decorosa alla Biblioteca. Il Centro culturaledella nostra Città, per volontà testamentariaintitolata al nostro mecenate, è stato inauguratoil 2 maggio 1998, ed è diventato un luogo diincontro, di condivisione dei saperi, di scambioe di creatività per ogni cittadino.In suo onore, nel 2012, in ricordo dei 30 annidella morte e nel 2013 per i 120 anni dellanascita, è stato organizzato dalla Biblioteca edalle Associazioni Culturali della Consulta,l’“Anno Ragazzoniano” con 13 conferenze emanifestazioni, 3 rappresentazioni teatrali, 4corsi, 11 concerti, 2 pubblicazioni, 6 mostre, 2

Desidero ringraziare la Biblioteca, tutte leAssociazioni Culturali della Consulta e quan-ti, in vario modo si sono impegnati, in questo“Anno Ragazzoniano”, nel presentare la posi-tiva figura di Pietro Ragazzoni.Con raffinata sensibilità e proposte cariche diespressività si è voluto testimoniare le vicendepersonali e professionali del nostro mecenate emettere in evidenza la ricaduta positiva che lasua donazione ha avuto sulla crescita culturaledi Marostica. Tutto questo ci fa capire, anche,che per ricercare la nostra identità e conoscerele nostre radici bisogna saper valorizzare i per-sonaggi illustri della nostra Città.

Marica Dalla ValleSindaco di Marostica

L’ILLUSTRE BASSANESE - Bimestrale monografico di cultura a distribuzione gratuita … dal 1989ANNO XXV n° 142/143 MARZO-MAGGIO 2013 - Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n° 3/89 R.P. del 10-5-1989

Direttore responsabile: Giambattista Vinco da Sesso - Coordinatore editoriale: Andrea MinchioRedazione: livia Alberton, Elena Trivini Bellini Hanno collaborato: A. Agnoli, A. Berton, M. Cogo, M. A. Cuman, M. Dalla Valle, A. Franceschetti, A. Frison, G. A. Muraro, C. Padovan, E. Riello, G. Strada; il personale della Biblioteca e le Associazioni Culturali della ConsultaStampa: Stampatori della Marca - Castelfranco Veneto (TV) - Iconografia: divieto totale di riproduzione con qualsiasi mezzoTiratura: 2000 copie - Pubblicità e informazioni: 0424 523199; 335 7067562; E-mail [email protected]

© COPYRIGHT Tutti i diritti riservati EDITRICE ARTISTICA BASSANO Piazzetta delle Poste, 22 - 36061 Bassano del Grappa (VI)

PIETRO RAGAZZONIe le sue donazioni a favore di Marostica

convegni: uno su Pietro Ragazzoni e la suaCittà, per valorizzare chi ha fatto crescere lapropria Comunità dal punto di vista culturale, el’altro su Volontariato culturale (1992-2012):esperienze e proiezioni per il futuro. Infatti la Biblioteca, in più di vent’anni, si è fattacarico di chi sa dedicare parte del proprio tempoalla Comunità per rispondere, assieme al persona-le, alle necessità degli utenti e potenziare la cresci-ta civile, sociale e culturale del territorio. Gli oltre100 volontari, costituitisi in associazione il 16 set-tembre del 1999, sono inseriti a pieno titolo nellanostra Biblioteca e nel panorama intellettuale citta-dino, promuovendo relazioni sociali e umane.Incamminarci, con il nostro Ragazzoni, in questosimbolico viaggio ci ha permesso di riflettere sualcune significative tappe culturali della nostra Città.

Maria Angela CumanPresidente della Biblioteca

la nostra rivista dedica giustamente un numerodoppio a Pietro Ragazzoni, che Marostica celebracon un calendario ricchissimo di manifestazioninell’“Anno Ragazzoniano 2012-2013”.E’ un’iniziativa ben meritata da un cittadino che,con il suo gesto di grande mecenatismo verso laComunità, ha dato un fondamentale impulso alledonazioni e al volontariato culturale -in particolarea quello dedito alla Biblioteca che porta il suonome- del quale ha ben analizzato la valenza nelsuo intervento, riportato in queste pagine,Antonella Agnoli durante i due convegni dell’ot-tobre scorso. Il personaggio Ragazzoni prendeluce dalle varie relazioni di studiosi, soprattut-to marosticensi, a quei due convegni e accoltenella presente monografia, che ha offerto anchel’occasione di illustrare la vitalità delle molteassociazioni culturali cittadine.

Giambattista Vinco da SessoDirettore de L’Illustre bassanese

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La famiglia Ragazzoni tra iniziativa economica e impegno civico-amministrativoIntendiamo di seguito offrire, al fine di rendereonore e memoria al nostro concittadino illustrePietro Vincenzo Ragazzoni, alcune brevi notebiografiche relative alla sua famiglia di origine,sia pur limitandoci all’Ottocento e agli inizi delNovecento. Troviamo attivo in Marostica nellaprima metà dell’Ottocento (all’epoca del regnolombardo-Veneto) il bisnonno di Pietro VincenzoRagazzoni, ossia Giacomo, figlio di Pietro.Giacomo (nato nel 1796) era titolare di una far-macia e, quindi, era lo specier di Marostica.E’ interessante notare che la farmacia, secondola terminologia tecnico-giuridica e amministra-tiva del tempo, compare nella documentazionedel Catasto austriaco come “casa con bottega eportico”. E’ presto detto: le attività, gli esercizicommerciali (e quindi anche le farmacie), maanche professionali, gli stessi medesimi labora-tori artigianali rientravano in questa categoriaedilizia catastale appunto come casa con bottega.Dal Registro rubrica dei terreni e fabbricatirisulta che la superficie di base della farmaciaera abbastanza ampia: 250 mq. Il numero diMappa al foglio X del Catasto registra la farmaciaal n. 565 e coincide perfettamente con l’attualesede della farmacia Riello che, di conseguenza,è un edificio di notevole rilevanza storica, vistoche ospita la farmacia da circa due secoli.Poco lontano, al mappale n. 569, sempre lungoil lato orientale dei portici di Piazza, esistevaun’altra casa con bottega adibita a farmacia,ossia quella della famiglia Sorio: il farmacista,per la precisione, era Francesco, il quale gestiva

PIETRORAGAZZONI

Un grande mecenate a Marostica

l’esercizio con il figlio Pietro. Pertanto nella prima metà dell’Ottocento imarosticani del tempo potevano fare riferimen-to a ben due farmacie ubicate nel cuore urbanodel borgo scaligero di Marostica, quella deiRagazzoni e quella dei Sorio. Ricordo, al fine dicollocare con precisione quanto stiamo dicen-do, nel giusto contesto storico-urbanistico dellaMarostica di allora, che il comune di Marosticacon Roveredo Basso comprendeva allora lacittà murata, i borghi Panica e Pieve-Giara el’agglomerato di Marsan. Nel 1822 la popola-zione ascendeva a 2.846 abitanti e nel 1851risultava essere di 3.401 abitanti. Ritorniamo al bisnonno di Pietro Vincenzo. lasorte avversa colpì la famiglia Ragazzoni inquanto nel pieno della maturità Giacomo vennea morte nel 1849 a soli 53 anni. lasciò alla suascomparsa due figlie in minore età e unmaschio, Pietro (il nonno, dunque, del nostroPietro Vincenzo). Ed è proprio sulla figura diPietro che è necessario convergere l’attenzione.Pietro nacque il 14 novembre 1824 e si unì inmatrimonio con Elisa Guberle ed ereditò dalpadre la farmacia e la professione di specier,diventando, ben presto, una figura di spicconella Marostica del tempo, accrescendo il pre-stigio sociale della famiglia e riuscendo ad inse-rire la famiglia Ragazzoni nel novero di quelledi maggior prestigio sociale. Fu, infatti, graziealla professione che riuscì ad intrecciare numerosie produttivi rapporti con le famiglie della possi-denza e dell’imprenditoria più radicate nel tes-suto sociale della Marostica del tempo. Ricordoi nomi di alcune di queste notabili famiglie:Bonomo, Bonotto, Borghi, Cumani, Chiminello,Colpi, Canevari, Corsiero, Dalla Tavola, Doni,Modenese, Menegotto, Notte, Parise, Pizzato,Rota, Sorio, Toniazzo, Vajenti, Zanfrà. Orientò ben presto il suo pensiero politico nelladirezione del liberalismo, in momenti difficiliquali gli ultimi quindici anni del dominioaustriaco, quelli per intenderci dal 1850-1851 al1866, quando, anche a Marostica, crebbe l’op-posizione antiaustriaca e aumentò sensibilmen-te il numero degli oppositori. lo possiamo defi-nire senz’altro un “liberale moderato”.Fu in un certo senso premiato, in quanto nelmovimentato periodo di transizione dal domi-nio austriaco a quello dell’Italia unita (siamo

In copertina: ritratto fotografico di Pietro Vincenzo Ragazzoni.

L’accesso meridionaleall’attuale via Cairoli,con la casa Ragazzoni,

all’inizio degli anni Venti.

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nell’estate del 1866) Pietro Ragazzoni risultafar parte della Giunta municipale nell’ottobre1866 (il 3 ottobre venne firmata la pace di Viennatra Italia ed Austria che sanciva la definitivaannessione del Veneto all’Italia e inizia ancheper questa regione la “storia unitaria italiana”).Era in Giunta assieme a Orazio Colpi, patriotae fiero oppositore al dominio austriaco, a PietroGiaretta (sindaco) e al notaio Angelo Matteazzi.Il suo impegno civico-amministrativo continuònegli anni seguenti: fu componente il primoconsiglio comunale della Marostica “italiana”,ricoprì la carica di consigliere comunale dal1868 al 1872 e dal 1876 al 1880. Fu componentela Giunta municipale nel 1869 e negli anni 1872,1876-1877, 1879.Fece parte della Commissione visitatrice dellecarceri di Marostica, che erano ospitate nelmastio del Castello Inferiore: questa commis-sione consiliare svolgeva un’attività di sorve-glianza sul corretto andamento della vita carce-raria e di controllo sull’operato del custode car-cerario e del suo assistente. Fece parte anchedella Commissione Sanità (era del resto un far-macista) e profuse con serietà il suo impegnoanche in qualità di Sovrintendente scolastico. Siimpegnò attivamente nella vita culturale e asso-ciativa di Marostica: nel 1868 risulta essere,

assieme a Giovanni Pagan e a FrancescoBenozzo, amministratore del Teatro Sociale, cheaveva sede nel Castello Inferiore. Fu tra i pro-motori della nascita della Società di MutuoSoccorso (1880) e il 17 novembre 1880 lo tro-viamo tra i componenti il Consiglio di ammini-strazione del Mutuo Soccorso con la carica direvisore dei conti assieme a leonardo Grimani.Pertanto, possiamo senz’altro dire che ci trovia-mo di fronte a una personalità che ha operato atutto campo, spaziando dall’impegno ammini-strativo a quello dell’associazionismo civile e

Piazza degli Scacchi a Marostica con, in evidenza, il palazzo del Doglione prima del restauro del 1936.

I preparativi per l’edizionedella Partita a Scacchi del1923.

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culturale. Ma non è tutto: convinto sostenitoredella necessità di fondare anche a Marosticauna banca mutua popolare di credito che avreb-be garantito un aiuto a tutti gli operatori econo-mici del territorio fu uno dei 52 soci fondatoridella Banca Popolare di Marostica. Non solo: fu il primo presidente della BancaPopolare di Marostica dalla fondazione, 2 otto-bre 1892, al 13 febbraio 1900. la Popolare diMarostica aprì il suo primo sportello presso ilpalazzo del Doglione nel gennaio 1893. Morì il14 gennaio 1904.le vicende successive della famiglia Ragazzonisono tali da confermare che questa famiglia si è

successivamente mossa e ha operato attivamentein Marostica sulla scia di quanto tracciato dal-l’avo Giacomo e da Pietro Ragazzoni: quest’ul-timo ebbe tre figli: Guido Giacomo Arpi (1860-1944), Euclide (1863-1919), Ermenegilda(1866-1952). Guido Giacomo Arpi continuò asvolgere la professione di farmacista e, al paridel padre Pietro, si impegnò attivamente nellaCommissione comunale di Sanità; affiancò alsuo impegno civico quello di amministratoredella Banca Popolare di Marostica, ricoprendoper numerosi anni nella prima metà delNovecento la carica di consigliere, ma fu anchevicepresidente negli anni 1903-1904. Del resto

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Il Castello Inferiore e ilmastio all’inizio del ’900,

prima dei restauri deglianni Trenta.

Casa Ragazzoni con la Calzoleria Alpina nel 1960.

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anche il fratello di Guido Giacomo Arpi ossiaEuclide -zio del nostro Pietro Vincenzo Ragazzoni-si impegnò attivamente nella Marostica tra Ottoe Novecento. Euclide, farmacista e di idee poli-tiche liberali, nacque a Marostica il 18 maggio1863 e si unì in matrimonio con Alice Turchetti.Fece parte della Società di Tiro a SegnoNazionale. Rappresentò la Società di MutuoSoccorso di Marostica alla visita alla tomba diGaribaldi a Caprera. Ricoprì la carica di consi-gliere comunale ininterrottamente dal 1895 al1909. Espletò il mandato di assessore negli anni1898-1905. Da giugno ad ottobre 1905 gli venneaffidato l’incarico di facente funzione di sindaco.Eletto sindaco nel novembre 1905, espletò ilmandato di primo cittadino fino alla prima metàdel 1909. Fu vicepresidente della Banca Popolaredi Marostica dal 1905 al 1919. Morì il 2 novem-bre 1919.Ritorniamo a Guido Giacomo Arpi che sposòAdele Bonomo. Da questo matrimonio nacquePietro Vincenzo Ragazzoni (1893-1982) alquale ora è stato dedicato l’“Anno Ragazzoniano.2012-2013” di cui fa parte il Convegno del 6ottobre 2012. Possiamo senz’altro affermare chel’indiscussa serietà professionale del nostro far-macista Pietro Vincenzo e quanto ha generosa-mente lasciato alla comunità di Marostica costi-tuiscono il corollario prezioso della storia di unafamiglia che aveva nel profondo del suo animoun forte e profondo senso civico. Giuseppe Antonio Muraro

Il libro più antico del fondo ragazzoniano, quasi ilnucleo germinale intorno a cui è venuta racco-gliendosi l’intera collezione, è una cinquecentina:un’edizione lionese del 1587 degli Emblemata diAndrea Alciati, un giurista milanese (1492-1550),interamente illustrata da xilografie, corredate dadistici latini, che ne spiegano il significato allego-rico. E’ un libro che certo non si può definire una

rarità visto che dalla prima edizione, pubblicata ad Augusta nel 1531, in poco menodi un secolo ne furono stampate, comprese le traduzioni in varie lingue europee, cen-tosettanta. Tra queste si possono ricordare quella di Venezia presso gli Aldi del 1546,quelle di Lione presso Bonhomme del 1548, del 1549 e del 1551, e infine quella diPadova del 1621, la più voluminosa (oltre mille pagine) corredata di note ed illustra-zioni. Un libro famosissimo, dunque, e perciò molto importante dal punto di vista dellacultura e della storia della iconografica. Basti ricordare ciò che scrive la studiosainglese Frances A. Yates: “La vasta letteratura di emblemi del XVI secolo assume perla prima volta la sua forma tipica con l’Emblematum liber del 1531 di Andrea Alciati”.Angelina Frison

Il dott. Pietro Vincenzo Ragazzoni (1893-1982), che esercitò la professione difarmacista, appartiene a una delle famiglie più illustri della Marostica dell’Otto-Novecento, all’interno della quale furono farmacisti, oltre al padre, GuidoGiacomo Arpi, anche il nonno Pietro (1824-1904) e il bisnonno, Giacomo, chemorì nel 1849. Una famiglia, dunque, ben radicata nel tessuto sociale e civiledella cittadina scaligera di Marostica. Pietro Vincenzo, nato a Marostica il 4 aprile 1893, si laureò in Farmacia aPadova nel 1916. Combattente nella Prima Guerra Mondiale, continuò la “tradi-zione” di famiglia, esercitando con attenzione, rigore e professionalità l’attività difarmacista, ma parimenti si impegnò attivamente a Marostica, quale componentein diverse Commissioni comunali. Fece altresì parte del Direttorio dei Farmacistidella Provincia di Vicenza e di quello dei Commercianti Prodotti Chimici. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni alla comunità di Marostica, testimonianzatangibile di un grande senso civico e del suo amore per Marostica. A Pietro Vincenzo Ragazzoni è intitolata la Biblioteca Civica di Marostica.Angelina Frison

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La storia della farmacia in una mostra In occasione dell’anniversario dei trent’annidalla morte di Pietro Vincenzo Ragazzoni,l’Assessorato alla Cultura, l’Assessorato allaBiblioteca e alle Associazioni Culturali, assiemealla famiglia Riello (attuali farmacisti proprie-tari dell’Antica Farmacia Ragazzoni), hannoorganizzato una mostra dedicata alla “Storiadella Farmacia” e, in particolare, alla farmacia incui operava Pietro Ragazzoni. la figura di PietroRagazzoni farmacista si colloca tra il 1916, annodella sua laurea in Chimica Farmaceuticaall’Università di Padova, e il 1961, anno in cuilasciò la professione. Pietro Ragazzoni era unfarmacista apotecario, allestiva lui stesso nume-

rose formulazioni secondo precise indicazionidella Farmacopea corrente e secondo le prescri-zioni dei medici. le formulazioni create daldott. Ragazzoni erano molto efficaci e moltorichieste. Tra le più famose troviamo: la lozio-ne contro l’alopecia, composta da acido acetico,acido fenico, acido salicilico, canfora e mento-lo; il callifugo a base di acido salicilico e acidolattico con etere; le formulazioni a base di tin-tura di làudano e acqua di melissa per curare lecoliche e i dolori, o a base di tintura di atropa bel-ladonna e solfato di chinino come antipiretico. Ildott. Pietro distillava inoltre moltissimi oliessenziali per inalazioni e suffumigi: tossi,bronchiti e disturbi del sistema respiratorio veni-vano curati con sciroppi, cataplasmi e, appunto,i suffumigi (i profumi). I farmaci più vendutierano i purganti, considerati un po’ il rimedio pertutti i mali. In particolare quelli più consigliatierano l’olio di ricino, lo sciroppo di rabarbaro elo sciroppo di tamarindo. Un’altra pratica che sisvolgeva in farmacia era l’uso delle sanguisu-ghe per i salassi. Anche i muri della sua farma-cia -detta Al Coccodrillo- avrebbero molte storieda raccontare, soprattutto per aver avuto ancheuna valenza politica oltre che sanitaria. Infatti ilnonno di Pietro riuniva, in una stanzetta picco-la e buia nel retrobottega della farmacia, alcunipatrioti del luogo per complottare contro il

A fianco, un alcolimetro della fine del XIX secolo: tale strumento veniva adoperato per misurare il grado

alcolico del vino che spesso veniva prodotto in casa.

Sotto, un vaporizzatore per profumi della stessa epoca.

In basso, da sinistra,una pilloliera e uncontenitore in lattaper le sanguisughe.

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dominio austriaco e, durante la Terza Guerrad’Indipendenza (1866), in quella stessa stanzaveniva raccolto denaro che serviva per sovven-zionare quei volontari che andavano ad arruolar-si nell’esercito italiano e con Garibaldi. In farma-cia è presente un coccodrillo imbalsamato porta-to dall’Egitto dal celebre medico e naturalistamarosticense Prospero Alpini, il quale verso lafine del ’500 portò dall’Africa moltissimi esem-plari di animali, piante e minerali. Un’altra curio-sità della sua farmacia era la finestrella per svol-gere il turno notturno, una botola con manigliache dal primo piano del salotto guardava diretta-mente sotto i portici e attraverso la quale potevaparlare col cliente che si trovava sotto.la mostra dedicata alla Storia della Farmacia,allestita nella sala del Sindaco, è stata inauguratail 6 ottobre 2012 alla chiusura del convegno“Pietro Ragazzoni e la sua città”.Sono stati esposti i principali strumenti di labo-ratorio usati da Pietro Ragazzoni.Tra i più interessanti e antichi troviamo:• il distillatore a vapore d’acqua per separare lesostanze liposolubili da quelle idrosolubili, cioèseparare le sostanze oleose da quelle acquose eprodurre così essenze balsamiche o oli essenziali;• la pilloliera, nella quale si stendeva la pastacon il principio attivo mescolato e si schiacciavanella griglia formando tronchetti omogenei che

poi andavano tagliati e mescolati con polvere diliquirizia per renderne più piacevole l’assunzione;• l’alcolimetro per misurare il grado alcolicodel vino che spesso veniva prodotto in casa;• la piastra in marmo con spatola per la prepa-razione di pomate e unguenti.Naturalmente non potevano mancare le duebilance del ’700, gli antichi mortai in bronzo ein ceramica, le bottiglie per l’acqua distillata, iporta-pesi in ottone, un antico aerosol, le variebottiglie e le scatole in latta per contenere lesostanze. Di notevole interesse, un vaso di vetrotrasparente contenente una vipera in formaldeide,antiche scatole di latta usate in passato comecontenitori di sanguisughe per salassi, una sputac-chiera degli anni ’40 e un “pappagallo” in vetro.Sono state esposte, oltre ad alcune ricette ori-ginali create dal dottor Pietro, anche delle anti-chissime ricette risalenti al 1838 che Pietro con-servava in farmacia e che devono essere statespedite da suo nonno Pietro (1824 -1904).Poiché la professione farmaceutica è radical-mente cambiata negli ultimi 50-60 anni e lavita che conduceva il dott. Pietro nella sua far-macia non è più la stessa, diventa importante,se non fondamentale, preservare una memoriastorica di metodi, usi e strumenti di lavoroormai scomparsi.Elena Riello

Un distillatore a vapore d’acqua, usato per separare le sostanze liposolubili da quelle idrosolubili e produrre così essenze balsamiche o oli essenziali.

Una ricetta originaleper tingere i capelli “in bruno scuro”.

Una vipera conservatanella formalina.

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Il cittadino Pietro Ragazzoni Il dottor Pietro Ragazzoni, di Guido e BonomoAdele, nacque a Marostica il 4 aprile 1983.Dopo aver frequentato le scuole superiori, siiscrisse alla facoltà di Chimica e Farmaciadell’Università di Padova. Poco dopo la laurea venne chiamato alle armi eaggregato al Battaglione MT (Milizia Territoriale)il 14 novembre 1917. Il 12 dicembre fu inviato interritorio dichiarato in stato di guerra in cui rimase,con qualche breve intervallo, aggregato a varieunità fino al 4 novembre 1918. Congedato defi-nitivamente il 5 settembre 1919, gli fu concessol’attestato di aver tenuto buona condotta e averservito con fedeltà e onestà. Gli fu pure ricono-sciuta la Campagna di guerra: per questo venneautorizzato a fregiarsi della medaglia comme-morativa della guerra, di quella interalleata dellaVittoria e di quella a ricordo dell’Unità d’Italia. A suo tempo, inoltre, fu nominato cavaliere diVittorio Veneto. Ritornato a casa riprese il suo

lavoro in farmacia. Si interessò di molte cose: fusocio del Touring Club Italiano, amò la musicae continuò sempre a coltivare gli studi di chimi-ca-farmaceutica e di finanza. Era di sicura fede liberale ma negli anni delfascismo, come tutti i professionisti che volevanocontinuare senza noie il loro lavoro, dovetteiscriversi al Partito Nazionale Fascista. Interessato alla cosa pubblica, fu stato di sicuromembro del Consiglio Provinciale dell’Ordinedei Farmacisti tra il 1922 e il 1924 e, successi-vamente, del Sindacato Fascista dei Farmacisti;dal 1936 al 1942 fu membro del DirettorioProvinciale. Durante l’Amministrazione delpodestà Giovanni Pianezzola, nel 1927, venneinvitato a fare parte della CommissioneFinanziaria del Comune, della Commissioneper la Revisione delle licenze del Commercioe della Commissione Mandamentale delleImposte Dirette. Nel 1928 figurava nellaCommissione per i Tributi locali: commissionenella quale venne nominato anche nel 1932 (main questa circostanza Ragazzoni rassegnò fin dasubito le dimissioni).Il podestà lorenzo Padovan lo nominò nellaCommissione per il Commercio nel 1932, nel 1933e nel 1936, e nella Commissione Mandamentaleper le Imposte Dirette nel 1932 e nel 1935. Nel 1934 venne scelto nella Commissione perla Disciplina del Commercio Ambulante mentre, il 4 febbraio 1961, venne eletto membro dellaCommissione Ospedaliera. Si può quindi constatare che Pietro Ragazzoniera molto attivo e stimato. Dopo la seconda guerra mondiale visse però inmodo riservato. Aveva rapporti solo con vecchiamici e parenti; era iscritto all’AssociazioneCombattenti e Reduci e seguiva con interessel’attività delle associazioni di MutuoSoccorso e della Pro Marostica. Nel suo testa-mento lasciò a ciascuna di esse la somma dilire dieci milioni. Sempre attento all’operato dell’AmministrazioneComunale, fu molto legato al dottor leonardoPiazza, per il quale nutriva grande stima. Fu molto rispettoso con il suo inquilino GiovanniMarinello e, seppur estremamente oculato epreciso nell’amministrazione del suo patrimo-nio, si comportò sempre correttamente con chiagiva allo stesso modo con lui.

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Alan Reed, la Biblioteca di Marostica, acquerello, 2006. Marostica, Biblioteca Civica.

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Verso le iniziative popolari, anche legate a festi-vità religiose, dimostrò sincera generosità. Nonfrequentava molto la chiesa, ma era credente:nel suo testamento stabilì un lascito per la chie-sa di Sant’Antonio Abate, perché venisserocelebrate anche per il futuro Sante Messe insuffragio della sua anima e delle anime di suopadre, sua madre e sua sorella. Subito dopo la sua morte, avvenuta il primoagosto 1982, il dottor Umberto Riello telefonòa chi scrive, allora sindaco, informandolo che neltestamento del defunto era contenuto un cospi-cuo lascito a favore del Comune.Il sindaco si mosse subito e venne a sapere chePietro Ragazzoni prima di decidere di lasciare ilsuo patrimonio immobiliare dentro le mura diMarostica, accompagnato da 380 milioni dilire, si era consigliato con pochissime persone. Si sa per certo che il dottor Riello, con cui si eraconfidato, aveva cercato di convincerlo a opta-re per il Comune. Il dottor Mario Boschetti, suo

grande amico e suo notaio di fiducia, fece sape-re che quando il defunto si era recato da lui perfare la stesura del testamento era ancora incertose lasciare tutto all’università di Padova o aMarostica. Fu lui a convincerlo di scegliere ilComune facendogli notare la correttezza e laserietà delle varie amministrazioni della città,compresa quella in carica.Di questo testamento Marostica ha beneficiatoin modo straordinario.Bene allora hanno fatto l’Assessorato alla Cultura,l’Assessorato alla Biblioteca e alle AssociazioniCulturali, coaduivate dal Comitato dellaBiblioteca e dalla Consulta delle AssociazioniCulturali, ad indire l’“Anno Ragazzoniano”. Un plauso particolare a chi ha avuto questa bellaidea perché i cittadini benemeriti, che hanno invario modo donato molto alla città, meritanosempre di esse ricordati e additati come esempioalle nuove generazioni.Aliprando Franceschetti

ANNO FARMACIA MEDICINA E CHIRURGIAAssegnatario Assegnatario

1984-1985 Claudia Tonello Paolo Pezzato

1984-1985 non assegnata Maria Caterina Bonotto

1985-1986 Claudia Tonello Renzo Gusi

1986-1987 non assegnata Paolo Pezzato

1987-1988 non assegnata Fabio Cremasco

1988-1989 non assegnata Massimo Venezian

1989-1990 non assegnata Massimo Venezian

1990-1991 Patrizia Erbisti Fabio Cremasco

1991-1992 Raffaella Pianezzola Massimo Venezian

1992-1993 non assegnata Alessandra Parise

1993-1994 Federico Perin Alessandra Parise

1994-1995 Chiara Ulian non assegnata

1995-1996 Federico Perin Monica Perin

1996-1997 laura Savietto Roberta Bisol

1997-1998 non assegnata Roberta Bisol

1998-1999 Davide Dal Moro Monica Perin

1999-2000 Maria Chiara Nicolussi Hatixhe Kambo

2000-2001 Barbara Poletto Michele Bonomo

2001-2002 Marta Scalabrin Elisa Pozza

2002-2003 Barbara Poletto non assegnata

2003-2004 Barbara Poletto Elisa Pozza

2004-2005 Silvia Toniazzo non assegnata

2005-2006 Anna Farina Silvia Toniazzo

2006-2007 Anna Farina Silvia Toniazzo

2007-2008 Agnolin Fabio Farina Anna / Silvia Toniazzo

2008-2009 Costa Giulia Silvia Toniazzo

2009-2010 non assegnata non assegnata

2010-2011 Busatta luca Bordignon Giovanni / Valastro Chiara

2011-2012 Costa Giulia Busatta luca / Costacurta Matteo

2012-2013 Telatin Giorgia Anna Costacurta Matteo

Il torresino del giardino della Biblioteca, donato da Pietro Ragazzoni, che da dieci anni ospita anche l’Associazione Nazionale delle Ciliegie.

L’elenco dei premiati, in “Farmacia” e in “Medicina e Chirurgia” con la borsa di studio intitolata a Pietro Ragazzoni.

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“Cultura Marostica”, indispensabile strumento di formazioneIl 6 marzo 1983 nasceva Cultura Marostica,periodico dell’Assessorato alla Cultura ePubblica Istruzione, della Biblioteca Civica edella Consulta fra le Associazioni Culturali delTerritorio, numero zero in attesa di registrazione.Era allora sindaco di Marostica il prof. AliprandoFranceschetti, assessore alla Cultura lidia TonioloSerafini e presidente della Biblioteca Civica ilprof. Mario Consolaro.Da allora, e per tutti questi anni, il periodico haregistrato le fasi della crescita culturale dellacittà e del territorio, facendosene interprete etestimone fedele. Basti vedere quanta documen-tazione è contenuta nelle sue pagine sulle attivitàdell’Assessorato alla Cultura e della Biblioteca,intesa come istituzione deputata non solo allaconservazione dei libri, ma anche all’irradiazionedel sapere e della conoscenza ad ampio raggio:convegni, mostre, pubblicazioni, corsi, incontridi vario tipo, concerti e rappresentazioni teatra-li e coreutiche, com’è nel caso di questo “Anno

Ragazzoniano 2012-2013”. Tutto o quasi tuttoviene registrato e sviluppato in articoli e contri-buti di ragguardevole spessore.E’ praticamente impossibile fare una disanimaesauriente dei contributi maggiori presenti inCultura Marostica: potrei scorrere rapidamentela prima quindicina di numeri lasciando a chivuole continuare questa interessante verifica, diprendersi la briga di sfogliare e registrare il resto.Già al n. 2 si annuncia la pubblicazione di unsupplemento sul 1° Simposio su Prospero Alpinonella sua città e nel suo tempo (16 ottobre 1983),a cura dell’Assessorato alla Cultura; il n. 3, delmarzo 1984 ricorda la scomparsa del prof. MarioConsolaro e la presentazione della sua ultimafatica, la Storia manoscritta di Gio. PaoloMatteazzi, scritta insieme con il genero, il prof.Giuseppe Antonio Muraro, il quale nel successivon. 5 traccia un profilo bellissimo del suocero,corredandolo di ricordi personali, che contribui-scono a esaltarne la grandezza morale e intellet-tuale; sempre nello stesso numero si parlaampiamente della Partita a Scacchi e delle sueorigini, a cura di lidia Toniolo Serafini; nel n. 6abbiamo un resoconto dei primi 15 anni di atti-vità dei Cantori di Marostica; nel n. 7 il restauro

Un’immagine emblematicadei trent’anni di vita dellatestata: la prima edizione

di Cultura Marostica(marzo 1983), affiancata al

numero 81 - Marzo 2013.

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della Chiesetta di S. Vito e la consegna allaChiesa di S. Maria Assunta delle porte bronzee,opera di Gigi Carron, mentre iniziano i contribu-ti storici, artistici e paesaggistici, a cura di grandiesperti dei vari settori, come il prof. G. AntonioMuraro, il prof. Giovanni Nicolli, l’arch.Duccio Antonio Dinale, il prof. Attilio Bertolin,il prof. Bortolo Franceschetti e altri ancora.Del prof. Muraro ad esempio abbiamo nei n. 8e n. 9 due contributi storici sul Bando diAnsedisio e sulla Campagna di Napoleone nelnostro territorio; nei n. 10 e n. 11 contributi dilidia Toniolo Serafini su Arpalice CumanPertile e sul Teatro Sociale di Marostica, mentrenel n. 12, che personalmente considero tra i piùrappresentativi insieme con il n. 13 in questaprima fase di vita del periodico, compaionocontributi importanti di Dionigi Rizzolo e HugoResch sui cosiddetti Cimbri dell’Altopiano deiSette Comuni, di G. Antonio Muraro eGiovanni Nicolli sul Tentativo di GiangaleazzoVisconti di deviare il corso del fiume Brenta, diDuccio Dinale, il quale ricostruisce in un dise-gno lo sbarramento visconteo e scrive poi unarticolo sul Punto di vista come elementoambientale, di Giorgio Parise sui Gorghi scuri,di Emilia Bertacco su Contrà Campi, di AttilioBertolin sulle Masiere delle nostre colline, diGiovanni Nicolli sulle Pietre confinarie, dilidia Toniolo Serafini sulla Storia del granderovere; ancora di Bortolo FranceschettiEcologia ed ecologisti, di Duccio DinaleNatura, cultura paesaggio, infine di DionigiRizzolo La presenza dei Cimbri nel versantemeridionale dell’Altopiano dei Sette Comuni,con alcune note di toponomastica.Come si può vedere, si verificava già da allora(seconda metà degli anni ’80) una convergenzadi apporti ad alto livello in un contesto preva-lentemente locale, riversati tutti in CulturaMarostica, che diventava effettivamente stru-mento essenziale di formazione e di crescitaumana e culturale per la nostra comunità.Si lascia quindi intravedere la possibilità con-creta e sempre più probante di questo ruolo fon-damentale svolto dal nostro periodico neglianni successivi, allorché maturava la consape-volezza, sia a livello istituzionale sia alla basenella cittadinanza, di questo scambio benefico ecostruttivo, che ha di fondo la cultura vera.

Pensiamo ai vari convegni, mostre, pubblica-zioni, approfondimenti, ecc. promossi dagliAssessorati alla Cultura e dalla BibliotecaCivica, a partire dalla inaugurazione dellanuova Biblioteca Civica Pietro Ragazzoni, il 2maggio 1998; il convegno sulla Prima GuerraMondiale, cui hanno partecipato studiosi e spe-cialisti di primo piano; il contributo di GiovanniMarcadella su Una Marostica di metà Ottocento,di Mario Guderzo su Jacopo Bassano, alchimieper il territorio; e poi i Concerti della Domenica,il convegno di studi su Bernardino Frescura, ivari inserti su tematiche di volta in volta fruttodi approfondite ricerche, come le mostre e lerelative pubblicazioni curate dall’AssociazioneSuggestioni del mondo rurale, solo per fare unriferimento, fino al giusto riconoscimento diMarostica, Città Veneta della Cultura nel 2002.E così si continua con una serie impressionantedi appuntamenti culturali di grande spessore inun contesto più ampio, tutti registrati e svilup-pati sul nostro periodico, dove è evidente que-sta convergenza di apporti ad ampio raggio, conl’Assessorato alla Cultura a fare da elementocatalizzatore e una stretta collaborazione daparte del Comitato della Biblioteca e dei gruppidella Consulta, per dei risultati significativi.In questo contesto, che potremmo definire unavera e propria sinergia culturale, si collocanobene i nomi delle persone che hanno svolto fun-zioni istituzionali, come il direttore responsabile,che fin dal n. 1 risulta essere il prof. Antonio F.Celotto, recentemente scomparso, più che maiinteressato e appassionato al buon nome delgiornale e alla sua funzione educativa e forma-tiva in seno alla Comunità marosticense, attentosoprattutto alla brevità e all’efficacia giornali-

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Antonio F. Celotto, primo e storico direttore diCultura Marostica, e Chiara Padovan, oggi allaguida del giornale.

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stica degli articoli, secondo una visione moltopratica ed empirica, fondata sulla comprensionedi quello che si legge e sull’interesse suscitatonel lettore. Ci sono stati poi i cosiddetti curato-ri editoriali del nostro periodico: all’inizioovviamente era il prof. Consolaro a curare l’im-paginazione e la veste editoriale del giornale,ma allora era abbastanza semplice, perché sitrattava di poche pagine e i gruppi non produce-vano tutta quella mole di articoli, come oggi siverifica. A seguire è venuto il prof. AngeloSpagnolo, che ha segnato l’impronta soprattuttolocale del periodico, quella che personalmenteritengo fondamentale, in vista dello svilupposuccessivo. Occorre anche ricordare che inalcuni periodi la figura dell’impaginatore, permotivi contingenti veniva a mancare, allora idiretti responsabili delle tre componenti,Assessorato, Biblioteca, Consulta, intervenivanodirettamente a svolgere quella funzione, con l’aiu-to della bibliotecaria dr. Angelina Frison, sempreattenta a seguire tutte le fasi delle operazioni.Dal n. 51 (Dicembre 2001) appare, in ultimapagina nell’apposito riquadro, insieme con ilComitato di Redazione e il Consesso dei Garanti,il termine curatore editoriale, con il riferimentopreciso alla prof. Cecilia Battaglin, che peralcuni anni ricoprirà questo incarico, dando algiornale una forma editoriale ordinata, fresca einvitante all’approccio con il lettore, attraversouna cura particolare della lingua italiana, l’usopiù attento della fotografia e il passaggio, cheera già avvenuto da qualche numero, alla stampaa quattro colori. Anche Cecilia Battaglin, comeil prof. Celotto, se n’è andata prematuramente,lasciando tuttavia una traccia indelebile, chesegnerà per sempre la crescita della dimensioneculturale nella nostra città.Dal n. 73 (2009) al 78 il curatore editoriale èMatteo Vivian, con il quale si attua un trend piùmarcatamente computerizzato nella preparazionedel periodico, che tra l’altro cambia formato in A4.Il prof. Mario Consolaro nel numero zero delnostro periodico scriveva: “l’associazionismoa Marostica è una pianta antica, rigogliosa,ramificata. Gruppi di amici che costituisconouna associazione nuova o confluiscono inIstituzioni e Associazioni esistenti, dando vita aéquipes di lavoro per intervenire, organizzare,gestire iniziative e attività, portatrici di movi-

mento e arricchimento alla vita della comunità,sono un fenomeno frequente, caratteristico diMarostica; fenomeno positivo che ha diffuso,con la disponibilità alla collaborazione e la capa-cità organizzativa, un costume di vivace parteci-pazione democratica in tutti i campi della vita cit-tadina”. Un simile costume di maturità democra-tica non è nato all’improvviso, dal nulla; esso èstato preparato lentamente… da anni di impegnodi tutte le forze politiche e sociali, dal loro vivaceconfronto, dalla loro dialettica interna ed esterna,dall’attività di tutte le associazioni… dall’azio-ne delle Amministrazioni comunali via via suc-cedutesi...Qui si apre il discorso sulla Consulta, ma sicoglie all’origine quella che è anche oggi la mollache spinge i gruppi ad agire culturalmente perla crescita della nostra comunità: una miriade diiniziative, tutte solitamente ben organizzate econdotte con passione e competenza, rivolte adare un senso vitale all’esperienza comunitaria,la quale non è più chiusa e fine a se stessa, maacquista valore dall’apporto comune, che vienedai gruppi, con tutta l’originalità e la creativitàche ciò comporta.E’ singolare il fatto che, attraverso il percorsofatto in questi anni dal nostro periodico, sipossa cogliere quel processo di formazione ematurazione sociale e culturale del contesto cit-tadino, magari non così completo come ci siaugurerebbe, ma tangibile e verificabile nellamaggiore partecipazione dei cittadini agli eventiculturali che vengono proposti, nel coinvolgi-mento dei gruppi, finalizzato alla preparazionee al compimento delle singole attività culturali,che vengono a loro volta studiate, misurate,pesate e poi calate nella realtà cittadina con quelpiglio di carattere e di voglia di fare che segnada sempre l’indole dei marosticensi. Non credoci si possa facilmente attribuire l’epiteto di pigrie indolenti nell’intraprendere cose che ci inte-ressano molto... e non è un caso che nel frattemposiano maturati molti interessi nel contesto citta-dino, grazie proprio ai gruppi e alla Consulta.Il convegno, infine, e tutta l’attività promossa dalComitato della Biblioteca, con i gruppi dellaConsulta nell’ambito dell’“Anno Ragazzoniano”,stanno a indicarci ancora una volta quale sia larotta da seguire per fare della vera Cultura.Albano Berton

Le copertine dei numeri 74 e 75 di Cultura Marostica.

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Dal Gabinetto di Lettura alla Biblioteca Civica Pietro RagazzoniNella pubblicazione del 1923 che si intitolaMarostica, pagine di memorie e di ideali, ilprof. Bernardino Frescura ricorda che, nellanostra città alla fine del XIX secolo esisteva un“Gabinetto di lettura”, sorto all’interno dellaSocietà di istruzione e ricreazione.Ecco come lui lo descrive: “Arredato con gustodisponeva di numerosi giornali e riviste, di unabiblioteca e di un biliardo e promuoveva confe-renze ed accademie musicali. E le serate nonpassavano noiosamente inacidite, erano ralle-grate dalle note della nostra brava orchestra, ela musica geniale commuoveva, mormoravaall’animo tante cose soavi, arcane”.Il Gabinetto di lettura, sorto il 16 aprile 1892per interessamento dell’ing. Poli-Bellon, diCammillo Bernardi, di Giovanni Pagan, diVittorio Benozzo, del prof. Antonio Fabris edell’avv. Melchiorre Cuman, rimase attivo perun decennio e si sciolse il 12 maggio 1902. Si può ritenere che questo sia stato il primopubblico centro di lettura e di attività culturaliistituito a favore della cittadinanza. Però, secondola testimonianza riportata da Giovanni Spagnolonell’opera Marostica ed i Comuni del suo terri-torio, l’arciprete Alberto Matteazzi della pievedi S. Maria, nell’anno1768 aveva lasciato la sua

biblioteca a disposizione dei chierici o di altricittadini per i loro studi. Questo pertanto sarebbeil primo lascito in pro di una istituzione pubblica.Inoltre vale la pena di ricordare che il 27 giugno1889 venne istituita presso le scuole elementaridi Marostica la Biblioteca Pedagogica Magistralea favore dei maestri del Mandamento diMarostica. Nel periodo tra il 1940 e i primi annidel 1950 funzionò in modo continuo e ordinato laBiblioteca Parrocchiale Circolante della parroc-chia di S. Antonio Abate, dotata di un discretonumero di volumi, voluta e curata da mons.luigi Fiorio, uomo molto colto, che si avvalsenei primi anni della collaborazione del cappel-lano don Mario Tonello che allora dirigeva lascuola media parrocchiale. Il patrimonio libra-rio e di giornali e riviste, che era appartenuto alvecchio Gabinetto di lettura, incrementato dalledonazioni dei professori Spagnolo e Frescura,era conservato presso il torrione del Castello e,in parte, presso le scuole e la biblioteca del cir-colo di cultura della Pro Marostica.Nel 1950 venne eletta un’Amministrazionecomunale guidata dal sindaco Marco Bonomo,che espresse una giunta comunale molto apertae dinamica. Per il fattivo interessamento anchedell’ assessore prof. Ernesto Xausa, il consigliocomunale, nell’ottobre del 1952, deliberò l’isti-tuzione della Biblioteca Civica. Questa trovò la

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La Sala Lettura al primopiano della Biblioteca.

La tessera elettronica adisposizione degli utentidella Biblioteca.

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sua prima sistemazione all’interno del Castelloin un locale che la stampa di allora definì “unagrandissima sala” ubicata sulla sinistra entrandodal portone a Nord.l’iniziativa incontrò il plauso della cittadinanzaed ebbe come primo presidente il dott. AlbertoValerio e come coordinatore-moderatore il sig.Antonio De Gregorio allora studente. Già nel1953 numerose donazioni e acquisti avevanocreato un significativo patrimonio librario e inquell’anno si decise di comperare la monumentaleEnciclopedia Treccani. Nello stesso anno, inoccasione del IV centenario della nascita diProspero Alpini, la nostra biblioteca venne inti-tolata all’illustre personaggio che tanto onoreaveva fatto alla Città. Nel 1958 viene nominatocustode della biblioteca il sig. Gino Pulita.Allora l’orario di apertura, oltre al tempo diur-no, prevedeva anche il tempo serale e l’attivitàculturale si presentava ricca e articolata: veni-vano organizzate serate musicali e conferenzedi argomento umanistico.Nel 1964 venne eletta la prima AmministrazioneFranceschetti e in essa assunse l’incarico diassessore alla cultura il prof. Mario Consolaro,che così faceva il suo ingresso nella vita civicae politica. Questi voleva dare alla Bibliotecauna nuova strutturazione più aderente alle esi-genze moderne e chiedeva una sua più incisivaazione nel campo culturale. Dopo varie discus-sioni venne ai ferri corti con l’allora dirigenzaValerio e questo provocò una rottura che fuparzialmente ricomposta per l’intervento per-sonale del sindaco.Nel 1968 la Banca Popolare di Marostica misea disposizione, per un affitto simbolico, duesale del piano nobile del palazzo del Doglione elì venne trasferita la nostra istituzione, chefinalmente poteva usufruire di uno spazio ade-

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guato che le permetteva di svolgere veramentela sua funzione di centro delle attività culturali cit-tadine. Il trasloco venne effettuato con la fattivacollaborazione degli studenti.Sempre nel 1968 vennero rinnovate le caricheistituzionali. Il presidente dott.Valerio, che avevamantenuto ininterrottamente l’oneroso incaricofin dal 1952, fu sostituito dal prof. Consolaro.Questi, nelle elezioni del 1970, venne rieletto,divenne vice-sindaco e nel 1971 fu nominatosindaco. Nel 1971 fu eletto presidente dellaBiblioteca il prof. Bortolo Franceschetti, chemantenne l’incarico fino al febbraio 1979. Nel frattempo venne predisposta una correttaclassificazione dei 12.000 volumi, cui alloraammontava il patrimonio librario.Durante la presidenza del prof. BortoloFranceschetti furono istituite le sezioni staccatedella Biblioteca presso le frazioni di cui rimaneattiva ancora quella di Crosara.Nel 1975 il patrimonio librario fu ulteriormentearricchito e predisposto un consistente program-ma di conferenze su tematiche di attualità.Nel 1978, su proposta del prof. Consolaro e del-l’assessore prof. Albano Berton, il ConsiglioComunale istituì la Consulta tra le associazioniculturali, anello di congiunzione tra queste e laBiblioteca. la Consulta è un organismo semprevivo e in crescita, anche per merito dei varicoordinatori. Nel 1979 l’allora sindaco Franceschetti riesce aconvincere il prof. Consolaro a farsi eleggerepresidente a pieni poteri. Nel 1982 il dott. PietroRagazzoni lascia al Comune tutti i suoi possedi-menti interni alla cinta muraria, più una cospi-cua somma di denaro, tutti i suoi libri e i mobi-li che li contengono. Il tutto finalizzato,tra l’al-tro, alla costituzione di una biblioteca intitolataa suo nome. Nel 1984 scompare il prof. Mario

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I presidenti della Bibliotecadal 1953 al 2013:

1 - Alberto Valerio

(1952-1968);

2 - Mario Consolaro

(1969-1970 / 1979-1984);

3 - Baldassarre Basso

(1970-1971);

4 - Bortolo Franceschetti

(1971-1978);

5 - Giuseppe De Antoni

(1984-1985);

6 - Albano Berton

(1985-1999 / 2004-2009);

7 - Cecilia Battaglin Ignazzi

(1999-2001);

8 - Mario Cogo

(2001-2004);

9 - Maria Angela Cuman

(2009-2013).

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Consolaro e con lui se ne va un protagonista diprimaria importanza della vita civica e cultura-le di Marostica. Egli è stato colui che ha datouna svolta definitiva alla Biblioteca e che hagettato le basi perché diventasse una strutturaaperta e all’altezza dei tempi. la nuova Biblioteca nasce con lui.Gli succede il maestro Giuseppe De Antoni.Nel settembre 1985 viene eletto presidente ilprof. Albano Berton che manterrà la carica finoal 1999. Nel 1986 viene nominata bibliotecaria ladott.ssa Angelina Frison, che si dedicherà con gran-de passione e generosità a questo difficile lavoro.In questi ultimi anni, dopo il trasferimento dellastruttura dal palazzo del Doglione alla vecchiasede all’interno del Castello, avvenuto nel1991, l’Amministrazione Bonotto si attiva perla progettazione della nuova sede e successiva-mente l’Amministrazione Zanforlin pervieneall’approvazione degli elaborati e all’esecuzionedell’opera. la sua inaugurazione avviene il 2maggio 1998 e la biblioteca è intitolata al dott.Pietro Ragazzoni. Il progetto è razionale edefficiente e consente alla nostra istituzione, oraorganizzata modernamente e collegata alServizio Bibliotecario Nazionale, di mantenerepienamente la funzione di centro culturale citta-dino. l’allora presidente prof. Cecilia Battaglin e isuoi collaboratori potevano contare su una struttu-

ra di prim’ordine, come pure i presidenti successi-vi Mario Cogo, Albano Berton e la sottoscritta.Al suo interno esistono una sala di consultazionedi interesse generale, una sala informatica,l’emeroteca, apprezzata per la varietà di giornalie riviste, e un ampio spazio dedicato ai bambini eai ragazzi.Vi trovano sede la Consulta tra leassociazioni culturali, lo sportello Informagiovanie l’Ufficio Cultura del Comune. Attualmente la Biblioteca svolge egregiamentela funzione per cui a suo tempo è stata costitui-ta e collabora in pieno alla crescita culturale ditutta la comunità.Penso che il prof. Bernardino Frescura, se lapotesse vedere, troverebbe, per elogiarla, parolealtrettanto belle di quelle usate a suo tempo perricordare il Gabinetto di lettura del secolo scorso.Maria Angela Cuman

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La “Sala riservata” e la “Sala lettura”della Biblioteca.

Lee Babel, la città di Marostica, 2004.Opera donata dall’artistaalla Biblioteca.

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La donazione Ragazzoni e il “rinascimentoculturale” marosticense (1979-1982)la Consulta fra le Associazioni Culturali diMarostica ha vissuto in prima persona tutta lavicenda della realizzazione della nuova sededella Biblioteca, con un’intensità di partecipazio-ne pari a quella del Comitato della Bibliotecastesso. Eravamo nell’autunno del 1982, presi-dente della Biblioteca era il compianto MarioConsolaro, coordinatore della Consulta chi scri-ve, quando con gioia e sorpresa di tutti, in unaseduta dell’allora Comitato di Gestione dellaBiblioteca, l’assessore Serafini dava lettura deltestamento del compianto dott. Pietro Ragazzoniche lasciava alla città la quasi totalità del suopatrimonio e decideva che, a suo memoriale peri posteri, un’opera pubblica dovesse sorgere:una sede propria per la Biblioteca Civica, daintitolarsi al suo munifico donatore.Dico sede propria in quanto i precedenti allog-giamenti della civica biblioteca erano stati rica-vati in strutture o di terzi, o comunali, ma fina-lizzate fondamentalmente ad altri usi.le associazioni della Consulta, molte dellequali da sempre hanno utilizzato la Bibliotecaquale sede delle loro riunioni, erano interessatead avere spazi adeguati in cui esplicare la loroattività, ma soprattutto erano desiderose dicogliere l’occasione storica che si presentava per

dar vita a una struttura che costituisse la “casadella cultura” di Marostica.In quegli anni si avviava la gestione Consolarodella Biblioteca (1979), artefice della coevacreazione della Consulta e di un “rinascimentoculturale” per tutta la nostra città, destinato peròa un pesante ridimensionamento nel momentoin cui venne meno l’apporto del suo fondatore:Mario Consolaro infatti si ammalò gravementenell’estate del 1981; pur mantenendo la presi-denza della biblioteca fino alla morte (1984).la capacità di produzione culturale e la fiorituradi iniziative e di manifestazioni di allora, fineanni ’70-inizio anni ’80, aveva creato una ric-chezza dell’offerta culturale ben difficile dadescrivere nella miserevole temperie odierna,dove, col pretesto dei tagli di bilancio, sipotrebbe arrivare presto al deserto culturale perla nostra città (risorgeva allora il CircoloScacchistico, ritornava a Marostica l’organizza-zione di Umoristi a Marostica, nascevano gliAmici della Musica, il Centro Radio Marostica;molte altre cose accadevano come la grandemostra “Torri Mura e Castelli”...).Dalla scomparsa di Ragazzoni (1982) alla rea-lizzazione della sede (1998) passano oltre quin-dici anni; quelli nei quali finalmente le macchinesi sono messe in moto sono stati gli anni dal1990 in poi, con l’Amministrazione Bonotto eil pungolo costante delle forze di minoranza alivello politico, col Comitato della Biblioteca,la Consulta e le associazioni tutte a livello cul-turale e, ultimo ma non ultimo, con lo sprone ei solleciti di quel concittadino che si è fattogarante dell’esecuzione delle volontà ragazzo-niane, il geom. Angelo Parolin.Ora la Biblioteca a Marostica esiste, anzi ilmovimento di utenza che si è creato nella sededi via Cairoli ci consente di dire senza tema dismentite che detta location comincia addiritturaa diventare ristretta, se non addirittura angusta.Non mi illudo che in tempi di regressione comequesti vi siano possibilità non dico di risolvere,ma neppure di immaginare soluzioni per questoproblema. Si confida però sul fatto che l’esempiodi grandi figure del passato possa essere di spro-ne per le generazioni del prossimo futuro per riu-scire a riprendere quel cammino di crescita civilee sociale di cui Marostica oggi ha bisogno.Mario Cogo

Donazioni Rubbi eRagazzoni conservate

in Biblioteca.

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I coordinatori della

Consulta dal 1979 al 2013:

1 - Mario Consolaro

(1979-1980);

2 - Aurora Costacurta

(1980-1981);

3 - Mario Cogo

(1982-1983 / 2010-2012);

4 - Duccio Dinale

(1984-1988);

5 - Giorgio Bonotto

(1989-1990);

6 - Giuseppe Padovan

(1991-1994);

7 - Chiara Padovan

(1995-1998);

8 - Cinzia Battistello

(1999-2010);

9 - Gabriella Strada

(2012-2013).

La Consulta fra le Associazioni CulturaliAssociazione Cultura e Vita Associazione Danz’Arte Associazione Danza Marostica Associazione Insieme per leggere A.I.M.C. Associazione Italiana Maestri Cattolici Associazione Italiana Rapaci Associazione Il Gufo Associazione la Fucina letteraria Associazione l’Urtica Associazione Marostica Accoglie Associazione Marostica Archeologia Associazione Marostica Fotografia 1979Associazione Marostica Incontra Associazione Mondo RuraleAssociazione Musica ReservataAssociazione MusicultureAssociazione Psicologi MarosticensiAssociazione Ricercatori e Amici della StoriaAssociazione UjamaaAssociazione Terra e VitaBanca del Tempo C.A.I. Club Alpino Italiano C.I.F. Centro Italiano Femminile Circolo Filatelico Numismatico Marostica Circolo Scacchistico “Città di Marostica” Comitato Vivere e Creare per la Pace Coro Gioventù in Cantata Coro I Cantori di MarosticaGruppo Cineforum di Marostica Gruppo Grafico Marosticense laboratorio Analisi PoliticaScuola di Musica Guido D’Arezzo U.C.I.I.M. Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi

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Alcuni corsi tenuti in Biblioteca fra il 2012 e il 2013

Il Volontariato culturale, 2012-2013 AnnoEuropeo dell’invecchiamento attivo e della soli-darietà generazionale.

Approccio al computer, privilegiando assoluta-mente la pratica, in collaborazione con l’UCIIMCommiss. Pari Opportunità, rel. Iride Missaggia.

Approccio al computer, alfabetizzazione infor-matica a vari livelli, rel. Renato Bertolin.

Sportello Compiti, servizio rivolto soprattuttoad alunni stranieri per facilitare l’apprendimentodella lingua italiana e delle materie scolastiche.Con la Scuola Primaria e l’Oratorio Don Bosco.

Compitando, servizio rivolto agli studenti peroffrire potenziare le conoscenze e migliorare irisultati scolastici, in collaborazione con i gio-vani volontari della Biblioteca.

Il metodo di studio, studiare è un’arte che si puòapprendere, rivolto ai ragazzi tra i 12 e 15 anni, incollaborazione con l’Ass. Psicologi Marosticensi.

Lettura espressiva per adulti, leggere ai bambini,Ass. Il Gufo.

A Ottobre piovono libri, letture animate per gliallievi della Scuola d’Infanzia, Ass. Il Gufo

Imparo gli Scacchi, rivolto ai giovani e a coloroche desiderano accostarsi a questo gioco, in colla-borazione con il Circ. Scacc. Città di Marostica.

Avvio alla danza classica, contemporanea,moderna e hip hop, con l’Ass. Danza Marostica.

Yoga, meditazione, risveglio muscolare, biodan-za, salsa afro-cubana, tango argentino e danzescozzesi e irlandesi, con l’Ass. DanzArte.

Lingua Inglese, in collaborazione con la Bancadel Tempo e il Mondo Rurale.

In omaggio alle Città Gemelle, Tendo, MontignyLe Bretonneux e São Bernardo do Campo, corsidi lingua e cultura giapponese, francese e brasiliana.

I martedì in Biblioteca, rel. Attilio Bertolin, incollaborazione anche con l’UCIIM.

I mercoledì pedagogici in Biblioteca, in colla-borazione anche con l’UCIIM.

Origami, con Ruriko Nagano in alcune ScuolePrimarie del territorio, con l’UCIIM.

Il pensiero storico-filosofico greco, rel. GuidoSnichelotto, con la Commissione Intercomunaleper le Pari Opportunità.

Lingua italiana per stranieri, rivolto soprattutto adonne per facilitare l’apprendimento della linguae l’inserimento nel nostro territorio, in collabo-razione con la Commissione Pari Opportunità el’UCIIM. Docenti: Anna Consolaro, AnnaMaria Marini, Giuliano Zanocco

Saper Pensare, rel. Umberto Riva, in collaborazio-ne con la Commissione Pari Opportunità e l’UCIIM.

Tracce per la costruzione di un percorso al fem-minile, in collaborazione anche con l’UlSS 3,l’Unione dei Comuni del Marosticense. Rel. PieroConz, Iride Missaggia, Sonia Rossi, Emma Tellatin.

La palestra della memoria, stimolazione cognitiva.Rel. Carla Mogentale, in collaborazione con il CIF.

La Cultura della Città, con il laboratorio diAnalisi Politica per la formazione del cittadino.

Scrittura creativa: favole senza buonanotte, conl’Associazione Culturale la Fucina letteraria.

Lectio magistralis, rel. Gianni Giolo, conl’Associazione la Fucina letteraria.

Incontro con fotografi professionisti, a cura dimarosticafotografia 1979.

Ritocco digitale (con Photoshop) a cura dimarosticafotografia 1979.

Riflessioni sulla crisi economica, con CommissionePari Opportunità, UCIIM, Banca Etica.

... e inoltre una serie di conferenze e corsi sumolti altri aspetti culturali.

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Biblioteche e volontariato: quale idea di Cultura, quale idea di Comunità?Anche il volontariato culturale vive la crisi checoinvolge le grandi organizzazioni pubbliche,fra le quali le Biblioteche. E’ importante, allora,assegnare alcuni compiti significativi ai cittadiniche offrono il loro servizio. Non ci servono cioèvolontari per rimettere i libri sugli scaffali, maper riattivare la società civile, offrire consigli,tenere lezioni di lingue, insegnare musica...Coinvolgere i cittadini e farli partecipare signi-fica trovare persone che ci accompagnino epossano aiutarci a fare meglio. Tale coinvolgi-mento contribuisce a creare consenso e a ren-derli attivi e propositivi. Avremo migliori infor-mazioni, avremo la possibilità di stabilirenuove forme di relazione, di ascolto e di comu-nicazione con la città. la biblioteca, quindi, si trasforma in centro diservizi, dove trovare informazioni pratiche(quelle che le biblioteche anglosassoni chiamanocommunity information), incontrare qualcunoche ci aiuti a compilare una domanda di lavoro,anche un luogo dove sentirsi meno soli. E ci sisente meno soli quando si fa qualcosa di utile.Focalizzare l’attenzione solo sul tema deivolontari che “portano via” posti di lavorosarebbe un errore; l’orizzonte della questione èche oggi è necessario coinvolgere i cittadini inuna biblioteca che a loro serva per davvero. E mi sembra chiaro che, semplicemente perragioni di mancanza di risorse (spesso anche di

idee!), non possiamo fare tutto da soli. la biblioteca ha sviluppato nei secoli procedure,tecniche, professionalità preziose per la conser-vazione che resteranno importanti anche nelfuturo. Non altrettanto possiamo dire per labiblioteca di pubblica lettura, che chiaramente èstata investita dallo “tsunami Google”, propriocome i maniscalchi che ferravano i cavalli furonoinvestiti dalle prime automobili.Noi dobbiamo quindi pensare a delle publiclibrary che trovano senso in una società in cuiil “mezzo di trasporto” delle informazioni ècambiato: si viaggia su internet. Al tempo di Google, anche l’idea di biblioteca“sociale” è inconsistente se non guardiamo achi sono i nostri potenziali utenti. In Italia, ilnumero medio al giorno, di utilizzatori dellaRete è di circa 14 milioni, ovvero neppure uncittadino su quattro. Nell’arco del mese sono 28milioni gli italiani che si collegano a internet,cioè meno di uno su due.la crisi attuale ha moltiplicato il numero deigiovani disoccupati, ma ci sono anche quaran-tenni e cinquantenni disoccupati che, se nonimparano a usare internet e a conoscere l’ingleseo qualche altra lingua, difficilmente troverannoil modo di reinserirsi nel mondo del lavoro. labiblioteca può essere un’occasione per reinven-tarsi un’occupazione. Non solo: se torniamo aipensionati, nella maggior parte dei casi giovanie in buona salute, questi possono essere unarisorsa per la città, mettendo a disposizione leloro competenze in un’opera di auto-aiuto che èpiù che mai necessaria. Nel fare questo dobbia-mo guardare lontano, a un progetto in cui sem-pre più i cittadini si auto-organizzano e usano leloro risorse di conoscenza e di entusiasmo permigliorare la qualità della vita in città.Antonella Agnoli

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In occasione del convegno su Volontariato culturale(1992-2012): esperienze e proiezioni per il futuro,il dott. Martino Bonotto, già Assessore Provincialealla Cultura e Volontario culturale, ha ricordato comela Provincia di Vicenza si sia impegnata a sottoporrealla Regione del Veneto una proposta di regolamen-tazione del Volontariato culturale, in particolare afavore delle Biblioteche. Un impegno volto alla valorizzazione del volonta-riato quale importante risorsa del territorio.

Un gruppo di Volontari della nostra Biblioteca.

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Il volontariato culturale, risorsa della Comunità e forza trainante della BibliotecaVent’anni di volontariato in Biblioteca, ormaitrentacinque dalla nascita della Consulta fra leassociazioni culturali del territorio sono traguardidi assoluto rispetto per una realtà, quella del-l’impegno gratuito in campo culturale, che aMarostica affonda radici antiche ed è testimo-nianza del reale incontro tra le necessità dei cit-tadini e il piacere di chi vuole dedicare parte delproprio tempo alla propria città.la presenza del volontariato, nella Bibliotecacivica di Marostica vede partecipazione di per-sone (studenti, lavoratori, bambini, gente di ognietà) che hanno dimostrato con la loro disponibi-lità e il lavoro diretto l’attaccamento e l’amoreper la Biblioteca, punto di riferimento moltoimportante per la nostra città.Negli ultimi vent’anni, 1992-2012, il volonta-riato si è in qualche modo istituzionalizzato: erainfatti il 1992 quando un gruppetto di studentidiede vita al “Gruppo di autogestione”, gettandocosì il seme di un progetto destinato a evolversi ea diventare un importante riferimento in città.Nel marzo del 1992 l’allora assessore allaCultura Antonio Patassini, venuto a sapere dellerichieste di un gruppo di ragazzi di usufruiredella sala studio anche nei giorni di chiusura, liconvocò per capire come si sarebbe potuta con-cretizzare la loro proposta.Sentì poi il parere del presidente della BibliotecaAlbano Berton, del sindaco Martino Bonotto e,con i buoni auspici di tutti, il 13 aprile del 1992undici studenti iniziarono i vari turni, secondoun calendario che di settimana in settimana eradepositato in biblioteca.Allora la sede era all’interno del CastelloInferiore ed era particolarmente frequentata nonsolo dai ragazzi di Marostica, ma anche da stu-denti di Bassano, che per diversi mesi non pote-rono usare la sede della loro biblioteca in piaz-za Garibaldi perché era in corso una grandemostra dedicata a Jacopo dal Ponte.Troviamo così due semplici ma fondamentalielementi: da una parte la richiesta seria e motivatadi un gruppo di giovani di utilizzare i locali dellaBiblioteca e alcuni strumenti a essa in dotazio-ne, in orari diversi, da quelli riservati all’apertu-ra al pubblico e, dall’altra, la disponibilitàdell’Amministrazione di accogliere tale richiesta.

Abbiamo iniziato a percorrere una strada senzache nessuno di noi potesse vantare un’esperienzaprecedente di questo tipo, ma c’erano alcunipresupposti fondamentali, che ci sono ancoraoggi, che hanno permesso a quel gruppo inizialedi evolversi con sempre nuove adesioni: lavolontà, la serietà, l’apertura e la collaborazionedelle istituzioni.Con il passare degli anni le modalità di organiz-zazione si sono via via perfezionate, e ampliate,grazie anche alla felice intuizione dell’assessorealla Cultura liliana Contin di affiancare agli stu-denti universitari anche gli studenti dell’UniversitàAdulti-Anziani che, oltre a integrare i turni perl’apertura della Biblioteca, hanno iniziato atenere aperte le sedi espositive dove venivanodi volta in volta allestite le mostre.Il 16 settembre del 1999 con l’assessore allaCultura prof. Maria Angela Cuman, si è costitui-ta l’Associazione volontari della biblioteca, cheoggi conta più di cento soci e si inserisce a pienotitolo nel panorama culturale cittadino che vedeal suo interno la Consulta fra le associazioniculturali del territorio, uno strumento di coordi-namento che dimostra ulteriormente l’attacca-mento alla città da parte dei cittadini e che èinvidiato da diversi altri ambiti territoriali. Molte sono le persone che all’interno delle istitu-zioni ci hanno sostenuto e incoraggiato: i sindaciche si sono succeduti in questi anni e il responsa-bile della Biblioteca, dott.ssa Angelina Frison,che con lungimiranza e grande passione per ilsuo lavoro ha capito fin dall’inizio il valoreaggiunto che il volontariato avrebbe portato allaBiblioteca e che la Biblioteca si fa tutti insieme. Negli anni sono stati organizzati e seguiti corsidi formazione (uno attivo in questo periodo),sono aumentati i servizi offerti e le ore di aper-tura. Oggi la Biblioteca può vantare un orario diapertura al pubblico di 53 ore, 12 delle qualigestite da volontari.Ciò che è importante sottolineare, oltre al servi-zio che viene offerto e di cui si usufruisce, è ilvalore sociale di questo tipo di volontariato, cheporta a essere sempre partecipi di quello che suc-cede a Marostica e nel territorio, a dare ognuno ilproprio contributo per la crescita della vita civile,a essere parti attive e importanti di una comunitàdi persone in grado di “fare la differenza”.Soprattutto nei tempi difficili che stiamo vivendo,

Un’opera dello scultoreToni Venzo, donata allaBiblioteca.

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A fianco, la Partita a Scacchi di Marostica, in carta,

dono della città gemellata di Tendo (Giappone).

Sotto, da sinistra verso destra

Opere degli artisti Mario Pozza, Carlo Contin,

Toni Zarpellon.

sapere di avere a disposizione un luogo dove legenerazioni si possono confrontare, dove si vieneaccolti e ci si può sentire a casa propria in ognimomento della giornata è davvero importante.Quella del volontariato è una realtà che riesce adare senso e valore a chi a esso si dedica e a chigrazie a esso riceve aiuto e sostegno. le espe-rienze di volontariato, quindi, contribuiscono apromuovere una “cittadinanza attiva”, a rende-re il cittadino consapevole del proprio valore edelle proprie potenzialità nel contribuire a sod-disfare i bisogni altrui. l’esperienza del volontariato culturale che laBiblioteca civica di Marostica propone è, daquesto punto di vista, un’opportunità unica,perché permette di valorizzare le persone e altempo stesso di creare cultura.Quando si parla di volontariato il primo pensierova alla gratuità del gesto, al fare senza interessee senza tornaconto. In realtà un tornaconto c’è,

ma non è di tipo economico, come ormai siamoabituati a pensare, bensì in termini personali eumani di crescita. Volontariato, infatti, vuol direcrescere e condividere con l’altro “buone prati-che”, mettere a disposizione della comunità leproprie energie e le proprie competenze, permigliorare la società, di cui si è parte integrante, eche è in continua espansione ed evoluzione. Anche dal punto di vista tecnologico l’evolu-zione è continua e, credo, nessuno di noi sia ingrado di prevedere esattamente come si evolveràil mondo dell’editoria nel futuro. Ciò significa che anche la Biblioteca si deveaprire a nuove attese, essere sempre pronta aoffrire nuove opportunità e a essere lo specchiodella propria comunità.In un momento di tante porte chiuse è giustoche le biblioteche le tengano aperte.Chiara Padovan

L’elegante scala di accessoai piani superiori.

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L’angolo della Biblioteca riservato ai bambini e la Sala Informatica al primo piano.

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Ofelia Guerra e Marco Aurelio Guatelli, con la nipote Maria Rosa Bonomo,

donano alla Biblioteca l’Atlas de Geographie del 1842.

Le ricercatrici Ornella Minuzzo e Lorena Andriolo durante la conferenza sulle donazioni.

24Valore e significato delle donazioniCome già detto da altri prima di me in questonumero speciale de “l’illustre bassanese”,Pietro Ragazzoni affidò all’atto della donazio-ne il compito di segnare nel tempo una tracciaindelebile di se stesso e del suo pensiero. E’ sembrato quindi naturale e logico prevedere,per l’anno commemorativo a lui dedicato, unincontro su Valore e significato delle donazioni,che si è tenuto il 9 febbraio in collaborazione conla Biblioteca Civica, la Consulta fra le AssociazioniCulturali del Territorio, le Associazioni PsicologiMarosticensi, Marostica Fotografia 1979,Marostica Incontra e con la CommissioneIntercomunale per le pari opportunità. Ornella Minuzzo di Psicologi Marosticensi haillustrato la pratica della donazione, definen-dola, in premessa, “un’attività estremamentecomplessa e raffinata che sta alla base dellerelazioni umane”.Sostiene Marcel Mauss -antropologo, sociologoe storico delle religioni- che ancor oggi, comenelle società primitive, lo scambio di beni èuno dei modi più comuni e universali per crearerelazioni umane, il nucleo che sta a fondamentodella natura e del vivere sociale degli uomini.

Il meccanismo corretto del dono, per il socio-logo francese, si articola in tre fasi: dare, rice-vere (non si può non accettare il dono ricevuto),ricambiare. Il dono appare, dunque, come l’at-to per eccellenza attraverso il quale gli uominiconquistano la propria soggettività e prendonocoscienza del rapporto con gli altri.Per Godelier, settanta anni dopo Mauss, dona-re vuol dire mantenere qualcosa del donatorenell’oggetto dato, ovvero conservare, azioneche implica che la persona e la cosa restanouniti a sancire un’identità storica che deveessere trasmessa nel tempo.Ed è proprio partendo dal concetto di “conser-vazione” da un punto di vista legislativo, chelorena Andriolo e Ornella Minuzzo -dopo unlungo excursus storico che è andato dall’etàclassica ai giorni nostri, passando per ilCristianesimo, il Medioevo, il Rinascimento,la Rivoluzione Francese, l’Editto Pacca, lalegge Rosadi, le Commissioni Franceschini ePapaldo, fino ad arrivare al Testo Unico del1999- hanno affrontato la tutela della donazionedi quello che poi diventa “Bene Culturale”,ovvero del patrimonio storico artistico privatoe pubblico.

La scheda di lavoro usataper l’inventariazione del

patrimonio storico-artistico.

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Qui sotto e a fianco, un quadro floreale (1932)

del pittore Archimede Primon e una ceramica

rococò di Demetrio Primon, donate da Laura,

Luca e Loris Inzoli.

Ecco, quindi, che il conoscere, il catalogare, ilfotografare le donazioni -ora divenute BeniCulturali- secondo princìpi standard comuni, èdiventato necessario perché non vada perduto edimenticato il patrimonio stesso e la sua storia.le immagini qui presenti costituiscono solouna minima parte del patrimonio artistico chela Biblioteca Civica P. Ragazzoni ha acquisitonegli anni, compresa una prestigiosa collezio-ne di materiale filatelico proveniente da tuttoil mondo -annulli, targhette, buste e, ovvia-mente, francobolli- avente per tema gli scac-chi ed emesso tra il 1923 e il 1973, che DonMario Geremia, che della Comunità Marosticensefece parte dal 1965 al 1975, ha fatto dono allanostra Città. A Marostica, quindi, la pratica deldonare a futura memoria sembra essere attoormai consolidato. E’ auspicabile che, pari-menti, venga continuata anche l’opera di cata-logazione e conservazione, pensando alla pos-sibilità di poter finalmente creare anche aMarostica una mostra permanente o un museodiffuso, che diventerebbero fonte certa di svi-luppo turistico e culturale.Gabriella Strada

Il Cenacolola prestigiosa opera del pittore e scultore novese

Demetrio Primon (1864-1950), costituita da perlacee

sculture in porcellana che, disposte secondo la clas-

sica iconografia, raffigurano il “Cenacolo”, è stata

donata alla Città di Marostica dalla Signora Angela

Casalin Primon (vedova di Archimede Primon, figlio

e artista collaboratore di Demetrio). Nella cerimonia

di consegna, tenutasi presso la Biblioteca Civica,

l’opera è stata presentata dalla dott. Giuliana Ericani,

direttrice del Museo Civico di Bassano, che ne ha

evidenziato il valore artistico. la composizione, pro-

tetta da una struttura trasparente, è esposta nella sala

riservata della Biblioteca.

Composizione floreale,opera di Elisabetta Nicoli.

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28 novembre

Caffè letterario: Il bosco parla - letture trattedal Bosco vecchio di Buzzati (a 40 anni dallamorte), Ass. Il Gufo -CAI-AIR  15 dicembre

Il gioco degli scacchi - Torneo di scacchi congli allievi delle scuole, Circ. Scacchistico  16 dicembre

Simultanea scacchistica in ricordo del centenariodella nascita del Sindaco, Marco Bonomo, e deitrent’anni della morte di Pietro V. RagazzoniCircolo Scacchistico 8 febbraio

Significato delle donazioni - Opera di ElisabettaNicoli, Rel. lorena Andriolo, Attilio Bertolin,Ornella Minuzzo, Gabriella Strada - con Biblioteca,Consulta e Ass.: Psicologi Marosticensi -Marostica Fotografia 1979 - Marostica Incontra -Comm. Intercom. Pari Opportunità 

Rappresentazioni teatrali

28 settembre

No ve capisso più, Comitato della Biblioteca -Comp. Teatrale Thiene - Marostica AccoglieAss. Culturali El Graspo - Giovani dell’Oratorio13 ottobre

In ricordo del Dottor Ragazzoni e della suaFarmacia di Irene Minuzzo - lettura di MiloscVoutcinitch, Ass. A.I.M.C.La magica medicina di Roal Dahl, Ass. Il Gufoe Danza MarosticaL’ojo de rissino, Ass. Cultura e Vita-UniversitàAdulti-Anziani20 ottobre

Gli uomini-libro, liberamente tratta da Fahrenheit451. Redazione e regia a cura di AntonellaCarullo - Intermezzi musicali: Jacopo Bonatoalla chitarra - Annalisa Roman - Voce: Cantiispirati alla poesia arabo-siciliana dell’XI sec.,in collaborazione con U.C.I.I.M.

Corsi in Biblioteca tra ottobre e novembre

I volontari culturali, Associazione Volontari e Biblioteca;A ottobre piovono libri, letture animate per gliallievi della Scuola d’Infanzia, Ass. Il Gufo;I Martedì  culturali in Biblioteca, rel. AttilioBertolin; Leggere ai bambini, Lettura espressiva per adulti,Ass. Il Gufo

ANNO RAGAZZONIANO 2012-2013Con il desiderio di far conoscere quanti hannoreso Marostica vivace e dinamica culturalmente,su spinta anche di Matteo Minuzzo, assessorealla Biblioteca e alla Consulta, si è ricordatoPietro Ragazzoni con un articolato calendario.

Incontri16 agosto 2012

Apertura dell’“Anno Ragazzoniano”: cortome-traggio della Partita a Scacchi viventi di T. DeGregorio e film La guerra dichiarata di ValerieDonzelli, Ass. Gruppo Cineforum 17 agosto

I diritti fondamentali dell’uomo e della donna -Halidou Ouedraogo, Fondation Nord-Sud pourle dialogue interculture Ass. Ujamaa - ComitatoVivere e Creare per la Pace - CUAMM2 Settembre

Donazione alla Biblioteca della collezione fila-telica sugli Scacchi (1923-1973) di don MarioGeremia - Coro I Cantori di Marostica21 settembre

Aspettando l’equinozio d’autunno, quando lanotte è uguale al giorno, Ass. Air - Cai - CentroStudi Prospero Alpini- Danza Marostica - IlGufo- Insieme per leggere - Guido d’Arezzo -Uciim - Vessilliferi con Dame e Cavalieri delCastello, coordinate da la Fucina letteraria  25 settembre

Com’è cambiata la professione del Farmacista.Da Prospero Alpini a Pietro V. Ragazzoni e i cam-biamenti nella farmacopea, Giuseppe Ongaro,Centro Studi P. Alpini - Giuseppe Maggioni,Acc. Storia della Farmacia - Università di Padova25 ottobre

La Farmacia ieri - oggi, Elena Riello, CI.F.29 ottobre

Le malattie genetiche rare in neurologia: dalmetabolismo cellulare al danno cerebrale,Alessandro Burlina, Ass. Banca del Tempo14 novembre

Dal circolo di lettura alla biblioteca Ragazzoni,dal Servizio Bibliotecario Nazionale alle tessereelettroniche, Maria Angela Cuman, AngelinaFrison, Nereo Scanagatta-Consulta21 novembre

La Biblioteca liberty e le carte geografiche di P.Ragazzoni, A. Bertolin e B. FranceschettiAssociazione Marostica Archeologia

La cartolina che riproduce l’acquerello di Alan Reed, con l’annullo del 6 ottobre 2012, proposto dal Circolo Filatelico Numismatico per l’“Anno Ragazzoniano”.

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Concerti

16 settembre

Giovane Podio Musicale Dresda-Venezia e ilcoro I Cantori di Marostica23 settembre

Note a fronte, Ass. Musica Reservata19 gennaio

Concerto augurale, Coro Gioventù In Cantata20 gennaio-24 marzo

Concerti della Domenica, con i giovani musicistidel territorio

Pubblicazioni

15 dicembreDe Ludis Scacchorum di Jacopo da CessoleBiblioteca - Cir. Scacchistico 8 giugno

L’Illustre Bassanese: Pietro Ragazzoni

Convegni in Sala Consiliare e Annulli Postali

del Circolo Filatelico in Sala Armi

6 ottobrePietro Ragazzoni e la sua Città13 ottobre

Volontariato culturale (1992-2012): esperienzee proiezioni per il futuro

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Mostre nelle sale del Castello

29 settembre

Cosroe Dusi - Diario Artistico di un Venezianoalla Corte degli Zar, visita guidata a cura diMaurizio Mottin6-13 ottobre

Pietro Ragazzoni e la farmacia, a cura di RosannaGiuseppina Cattaneo - Angelina Frison - ElenaRiello - Francesca Rodeghiero, con le Ass.: Culturae Vita, Insieme per leggere, laboratorio di analisipolitica, Mondo Rurale, Marostica Fotografia,Ricercatori e Amici della Storia, Terra e Vita. 22 dicembre 2012 - 6 gennaio 2013

Fiabe delle Dolomiti - Mostra Internazionale diIllustrazione per l’infanzia - Stepan Zavrel diSarmedeMarostica e gli scacchi - Raccolta Filatelica1923 -1973 di D.Mario Geremia - Cartoline diMario Strada - Circ. Filatelico 13-28 aprile

Dimensioni Espressive - XVI Rassegna Biennaledella ricerca, tecnica, grafico-pittorica e linguisticadell’Istituto Comprensivo di Marostica - U.C.I.I.M.13-28 aprile

Hidropolis, Mechanical Fishes, di Paolo CecconComm. Intercom. Pari Opportunità - U.C.I.I.M

Don Mario Geremia firmal’atto di donazione dellaRaccolta filatelica scacchistica (1923-1973).

A sinistra, due cartoline d’epoca della collezionedi Mario Strada espostenella mostra “Marosticae gli Scacchi”.

Sotto, una scena della rappresentazione teatralela magica medicina diRoal Dahl.

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I rilevanti archivi amministrativi, a partire dal1667, del Civico Ospedale di Marostica, conannessa la Casa di Salute Psichiatrica e l’AsiloInfantile, autonomo sino alla riforma sanitariadel 1979 con l’istituzione delle Unità localiSocio-Sanitarie, sono depositati presso laBiblioteca Civica, dopo un accurato riordino.Per questo lavoro dobbiamo essere grati all’al-ta professionalità del dott. Giovanni Diquattro.Presso l’archivio sono conservati documentiarchivistici di notevole pregio in particolare:la matricola del collegio notarile di Marostica,con frontespizio decorato con l’immagine diSant’Antonio benedicente, redatta a partiredalla fine del XVI secolo ma con copie di attidatati dal 1459, registro importante non solonei riguardi dell’istituzione notarile locale, maanche della situazione sociale ed economicadella comunità, particolarmente in rapporto aicontrasti giurisdizionali e commerciali conVicenza; il codice si presenta fortemente mal-concio e squadernato.Il libro d’oro delle famiglie nobili e notabilidella Città, decorato e redatto in epoca tarda(XVIII secolo), su pergamena a sottolinearneil carattere celebrativo.Una grande e malconcia pergamena del 1421(cm 41 x 58), contiene l’arbitrato per la defini-

L’Archivio Storico del Comune di MarosticaI fondi archivistici, conservati presso la biblio-teca civica “Pietro Ragazzoni”, sono statiquasi sempre considerati come istituzioni cul-turali e centri di ricerca storica a cui riservaregrande attenzione.Già dal 2004 l’Amministrazione comunale haproceduto alla informatizzazione dell’archiviostorico, così come schedato in un precedenteintervento di riordino degli anni Novanta. Sono confluiti presso l’Archivio Storico delComune di Marostica:- Archivio del Comune di Crosara

dal 1878-1938;- Archivio del Comune di Vallonara

dal 1848-1938;- Congregazione di Carità, poi E.C.A.

dal 1930-1978;- Patronato scolastico

dal 1946-1979;- Archivio aggregato, Giudice Conciliatore;- In fase di sistemazione l’archivio storico

del cessato Ospedale Civile di Marostica.

l’Archivio Storico con più di millecinquecen-to faldoni e registri, raccoglie la documenta-zione prodotta dal Comune di Marostica dallametà dell’Ottocento sino al 1980 e presentanon pochi motivi di interesse per gli studiosidel territorio. Un primo progetto d’intervento,piuttosto laborioso, ha riguardato l’implemen-tazione ed il riversamento su database infor-matico dell’inventario dattiloscritto compilatoagli inizi degli anni Novanta: ciò permette dioperare ricerche, anche complesse, in brevissi-mo tempo e con notevole precisione. Un secondo intervento, con i medesimi obiettivie risultati, è stato operato sugli archivi storicirisalenti entrambi al secondo quarto del XIXsecolo dei Comuni di Crosara e Vallonara, dopoche nel 1938 sono stati aggregati a Marostica. Parimenti sono stati informatizzati gli inventa-ri di altri enti minori controllati dal Comune,tra cui l’Ente Comunale di Assistenza, sortonel 1937 sulle ceneri delle preesistenti istitu-zioni di pubblica beneficenza e assistenza,anche sanitaria, quali il Monte di Pietà, il PioOspitale e la Congregazione di Carità, nati nelXVII secolo per sopperire alle necessità mate-riali del territorio.

Il frontespizio della Terminazione estesa dall’Illustrissimo ed Eccellentiss. Sig. Andrea Renier Capitanio, e v. Podestà di Vicenza per la buona economia e governo della comunità di Marostica (1760).

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zione dei confini tra le comunità di Marosticae Angarano (sulla riva destra del Brenta, in ter-ritorio vicentino).Il registro delle ducali, codice membranaceocon funzione di registro redatto nel XVI seco-lo, con registrazioni datate dal 1411 al 1537.Una particolare attenzione ai suoi archiviMarostica l’ha mostrata quando ha aderito alprogetto “Archivio elettorale amministrativoveneto 1866 - 2000”, di cui è responsabile, perl’Istituto per le ricerche di storia sociale e reli-giosa di Vicenza, il prof. Filiberto Agostini,docente dell’Ateneo patavino. Tale ricerca haaperto una pista di indagine assolutamente ine-dita sia a livello regionale che nazionale, rico-struendo in una ventina di Comuni delVicentino il profilo della classe politica venetadall’Unità d’Italia ad oggi e che ci è tornatoutile anche per ricordare un momento signifi-cativo come i 150 dell’Unità.Infatti attraverso la ricostruzione storico-archivistica, in una banca dati, del curriculumpersonale e politico di tutti gli amministratoricomunali (sindaci, podestà, assessori, consi-glieri) che hanno “governato” i nostriComuni, per un secolo e mezzo, si è volutoelaborare la fisionomia di un ceto dirigentelocale che ha dovuto seguire tutti i cambia-

menti intervenuti nel lungo periodo preso inesame, dall’industrializzazione alle guerre,dal fascismo alla ricostruzione, dal boom eco-nomico alla crisi. Sono stati così evidenziati 1200 amministra-tori che hanno avuto responsabilità di gover-no dal 1866 al 2008, gli amministratori comu-nali dei 121 Comuni della provincia diVicenza nel decennio 1985 - 95, e completatipure i dati dal 1946 al 1960, per una ventinadi Comuni vicentini.Per il Comune di Marostica, si è rilevato comenel secondo Ottocento e nel primo Novecento,siano emersi alcuni dati peculiari nella gestio-ne del potere locale: la continuità di mandatoin capo ad una stessa persona, la familiarizza-zione delle cariche, la forte presenza dell’alta emedia borghesia che organizzava la vita politi-ca locale in assoluta autonomia almeno sino alprimo dopoguerra, quando, per l’emergeredelle prime esperienze socialiste agli inizidegli anni Venti del Novecento e poi per il pas-saggio dal regime liberale al sistema podestari-le, la fisionomia amministrativa marosticense,cambia radicalmente.Angelina Frison

Pergamena risalente al XVII secolo.

L’archivio storico della Biblioteca.

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30QUADRO CRONOlOGICO

VITA DI PIETRO RAGAZZONI AVVENIMENTI STORICI

Il 16 settembre nasce a Budapest Albert Szent-Györgyi,

premio nobel nel 1937 per la scoperta della vitamina C.

Il 15 maggio inizia la Strafexpedition: le truppe asburgiche

sfondano il fronte italiano, dilagano sugli altopiani di

Tonezza del Cimone e di Asiago e calano in pianura.

Sempre il 14 novembre da Asiago alla Valsugana si

svolgono vivaci combattimenti.

Il 4 novembre il generale Armando Diaz annuncia la

fine della Prima Guerra Mondiale.

Ad Ancona inizia la storia della casa farmaceutica Angelici

che, per prima, importa la vitamina B12 in Italia.

Charles Scott Sherrington e Edgar Douglas Adrian sono

premi Nobel per la Medicina per la scoperta dei neuroni.

Bengt Ingemar Samuelsson con Sune Bergstrom e John

Robert Vane sono premi Nobel per la Medicina con gli

studi sulle prostaglandine.

1893

1916

1917

1918

1919

1932

1982

Il 4 aprile nasce a Marostica da Guido Giacomo Arpi

e Adele Bonomo.

Si laurea in Farmacia all’università di Padova.

Il 14 novembre è chiamato alle armi e aggregato

al Battaglione Milizia Territoriale.

Fino al 4 novembre è aggregato a varie unità.

Il 5 settembre viene congedato definitivamente e torna

a Marostica dove continua a lavorare nella farmacia di

famiglia.

Partecipa alla Commissione Mandamentale per le Imposte

Dirette e per il Commercio.

Il 1° agosto muore in Marostica.

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N° 121 Castelli e battaglie di Ezzelino III 2009N° 122 I Giacobbi Maggiotto 2009N° 123 Marco Sasso 2010N° 124 Pietro Bonato 2010N° 125 Melchiore Fontana 2010N° 126 Guglielmina Bernardi 2010N° 127 Unitalsi - Gruppo di Bassano 2010N° 128 luigi Chiminelli 2010N° 129 leone Carpenedo 2011N° 130 Efrem Reatto 2011N° 131 Pacifico Pianezzola 2011N° 132 la Carrozzeria Pietroboni 2011N° 133 Gianni Visentin 2011N° 134 Mons. Ferdinando Dal Maso 2011N° 135/136 Noè Bordignon 2012N° 137 Don Didimo Mantiero 2012N° 138 luigina Trentini 2012N° 139 Aristide Nonis 2012N° 140 la Filarmonica Bassanese 2012N° 141 Mons. Giulio De Zen 2013N° 142/143 Pietro Ragazzoni 2013

NUMERI SPECIALIN° I la Carrozzeria Fontana 1990N° II  Il Giardino Parolini 1991N° III  Gaetana Sterni (IIa edizione 2001) 1991N° IV  Il C.A.B. 1991N° V la Grande Guerra 1992N° VI Il Club Alpino Bassanese 1992N° VII Maria Prosdocimo Finco 1993N° VIII lo Scautismo bassanese 1993N° IX  l’arte orafa veneta 1993N° X  Il colore a Bassano 1995N° XI Il castello di Bassano 1996N° XII Il Rotary Club di Bassano 1996N° XIII Palazzo e “Illustri” Roberti 1999N° XIV Il Gruppo “Bresadola” 1999N° XV Il lions Club di Bassano 2002N° XVI l’Oreficeria Balestra 2002N° XVII la Fondazione Don Cremona 2002N° XVIII 25 Anni di Premio Cultura 2003N° XIX l. Bonfanti e il Museo dell’Auto 2003N° XX Antonio Bianchi 2003N° XXI la Società Tennis Bassano 2004N° XXII I 100 anni del Rotary International 2005N° XXIII I 25 anni del Panathlon Club Bassano 2005N° XXIV M. Cremona ed E. Vendramini 2006N° XXV la Croce Rossa a Bassano 2007N° XXVI Il CIF di Bassano 2008N° XXVII la Battaglia di Arresto 2008N° XXVIII I 20 anni di Casa Sichem 2009N° XXIX I 25 anni dell’A.I.B. 2010N° XXX le chiese della Fond. Pirani-Cremona 2012N° XXXI I Tottene di Bassano 2012

NUMERI ORDINARIN° 1 Alberto Parolini 1989N° 2 Castellano da Bassano 1989N° 3 Bartolomeo Gamba 1990N° 4 Antonio Gaidon 1990N° 5 Oscar Chilesotti 1990N° 6 Tiberio Roberti 1990N° 7 Giuseppe lorenzoni 1990N° 8 Plinio Fraccaro 1990N° 9 Pietro Colbacchini 1991N° 10 Bortolo Sacchi 1991N° 11 Giovanni Montini 1991N° 12 Giovanni Volpato 1991N° 13 Jacopo Apollonio 1991N° 14 lazzaro Bonamico 1991N° 15 F. e l. dal Ponte 1992N° 16 Giovanni Miazzi 1992N° 17 Bartolomeo Ferracina 1992N° 18 Antonio Marinoni 1992N° 19 Antonio Baggetto 1992N° 20 Jacopo Bassano 1992N° 21 San Bassiano 1993N° 22 Antonio Suntach 1993N° 23 I Remondini 1993N° 24 Pietro Stecchini 1993N° 25 Gina Fasoli 1993N° 26 luigi Fabris 1993N° 27 Giambattista Volpato 1994N° 28 Sebastiano Chemin 1994N° 29 Giambattista Roberti 1994N° 30 Ezzelino da Romano 1994N° 31 Teofilo Folengo 1994N°  32 Giusto Bellavitis 1994N° 33 Danilo Andreose 1995N° 34 Giovanna M. Bonomo 1995N°  35 Giuseppe J. Ferrazzi 1995N° 36 Giambattista Verci 1995N°  37 Giuseppe Betussi 1995N° 38 Giambattista Brocchi 1995N° 39 Jacopo Vittorelli 1996N° 40 Domenico Freschi 1996N° 41 Giuseppe Barbieri 1996N° 42 Roberto Roberti 1996N° 43 la Battaglia di Bassano 1996N° 44 Francesco Antonibon 1996N° 45 Pietro Menegatti 1997N° 46 Giuseppe Frasson 1997N° 47 Pietro Fontana 1997N° 48 Giacomo Angarano 1997N° 49 G. Vanzo Mercante 1997N° 50 Giovanni Brotto 1997N° 51 Il Millennio di Bassano 1998N° 52 I larber 1998N° 53 Orazio Marinali 1998N° 54 Angelo Balestra 1998N° 55 Giuseppe Bombardini 1998N° 56 Francesco Vendramini 1998N° 57 Francesco Roberti 1999N° 58 Miranda Visonà 1999

N° 59 Guido Agnolin 1999N° 60 Elisabetta Vendramini 1999N° 61 Ottone Brentari 1999N° 62 Achille Marzarotto 1999N° 63 Gino Pistorello 2000N° 64 Francesca Roberti 2000N° 65 Aurelio Bernardi 2000N° 66 Zaccaria Bricito 2000N° 67 Antonio Viviani 2000N° 68 Domenico Conte 2000N° 69 Domenico Maria Villa 2001N° 70 Antonio Bernati 2001N° 71 Tito Gobbi 2001N° 72 Bortolo Zanchetta 2001N° 73 Giovanni Balestra 2001N° 74 Pietro Malerba 2001N° 75 Ferruccio Meneghetti 2002N° 76 Fratel Venzo 2002N° 77 Niccolò leszl 2002N° 78 Antonio Marcon 2002N° 79 Gregorio Vedovato 2002N° 80 Bruno Baruchello 2002N° 81 luigi Vinanti 2003N° 82 Sebastiano Baggio 2003N° 83 Virgilio Chini 2003N° 84 luigi Viviani 2003N° 85 Alessandro Campesano 2003N° 86 Giorgio Pirani 2003N° 87 Guido Cappellari 2004N° 88 Roberto Cobau 2004N° 89 Francesco Facci Negrati 2004N° 90 luigi Zortea 2004N° 91 Villa Morosini Cappello 2004N° 92 Giovanni lunardi 2004N° 93 Alfeo Guadagnin 2005N° 94 Carlo Paroli 2005N° 95 Vigilio Federico Dalla Zuanna 2005N° 96 Francesco dal Ponte il Vecchio 2005N° 97 Pietro e Giuseppe longo 2005N° 98 I Bortignoni 2005N° 99 Giuseppe Zonta 2006N° 100 Giovanni Bottecchia 2006N° 101 Andrea Secco 2006N° 102 Giuseppe Ruffato 2006N° 103 Tommaso Tommasoni 2006N° 104 I fondatori dell’Orfanotrofio Cremona 2006N° 105 Prospero Alpini 2007N° 106 Quirino Borin 2007N° 107 Teresa Rossi Rampazzi 2007N° 108/109 Pietro Roversi 2007N° 110 Don Domenico Brotto 2007N° 111 Don Antonio Dalla Riva 2008N° 112/113 Guglielmo Montin 2008N° 114 Monsignor Egidio Negrin 2008N° 115/116 Arpalice Cuman Pertile 2008N° 117 Antonio Andriolo 2009N° 118 Primo Silvestri 2009N° 119 Bortolo Camonico 2009N° 120 I Passarin 2009

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