L'Illustre bassanese

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bIMeStrALe MONOGrAFICO DI CULtUrA OttObre 2012 - Numero Speciale XXXI I tottene di bassano nell’Ottantesimo Anniversario della Fondazione / 1932 - 2012 DISTRIBUZIONE GRATUITA Fondato nel 1989

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[n.spec. XXXI] I Tottene di Bassano

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bIMeStrALe MONOGrAFICO DI CULtUrA

OttObre 2012 - Numero Speciale XXXI

I tottene di bassano nell’Ottantesimo Anniversario

della Fondazione / 1932 - 2012

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Fondatonel 1989

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Esclusivamente a Bassano del Grappa

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Da più di trent’anni vado raccogliendo storiedi Uomini e imprese della nostra regione.Queste ricerche, dai risultati incredibili, hannodato vita alla Enciclopedia del Motorismo,Mobilità ed Ingegno Veneto, ora alla secondaedizione, ma anche alla Galleria con la stessatitolazione, che sarà la spina dorsale del nostroMuseo nella prossima e futura sede del PoloMuseale Santa Chiara. Un percorso di primatie primatisti, di storie più o meno grandi, tuttefatte da Uomini o Donne che hanno saputomettere insieme ingegno, coraggio e costanza.Un insieme di elementi che possono smuoverele montagne. Come questa storia dei Tottene, partita conSilvio da una piccola officina a Ca’ Molin, perapprodare in via Beata Giovanna a Bassano eoggi in modernissimi spazi in località Tre Ponti.Dalla riparazione alla costruzione di ottimebiciclette, che primeggiarono nelle corse, allemotociclette rappresentate con varie marche,attività sviluppata con determinazione di figlie nipoti, sino ai grandi traguardi raggiunti conil Team Tottene, creato per gareggiare nel cross enel trial, fino alla conquista di tre titoli nazio-nali e del mondiale 1991 con il pilota Parker. Tenacia, passione, coraggio, amore per il lavoroben fatto, portano sempre a risultati di prestigio:migliori concessionari di moto del Veneto anchenell’ambito della sicurezza, titolo prestigiosoassegnato nel 2007 ai Tottene dalla rivistaMotociclismo, mentre la Casa giapponese dicui sono concessionari esclusivi li ha celebraticome i loro migliori dealer d’Italia! Bravi, é un esempio di aristocrazia del lavoro,é una storia di casa nostra da includerenell’Enciclopedia e da raccontare con orgoglio.

Nino balestra

Presidente Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”

Questo numero speciale de L’Illustre bassaneseè dedicato alla storia della famiglia Tottene diBassano, le cui vicende professionali e perso-nali si sono profondamente intrecciate per ottan-t’anni con quelle dell’agonismo, tanto nell’am-bito delle più classiche due ruote (in partico-lare del ciclocross) quanto in quello -roboante eavvincente- del motociclismo. Un brandello importante di “memorie” (non soloimprenditoriali) che, in considerazione dei grandisuccessi ottenuti, si inquadrano a pieno titolonel panorama sportivo italiano e internazionale. Le pagine che seguono, curate da AndreaMinchio (coordinatore editoriale e co-fondatoredi questa fortunata testata, il cui esordio risaleall’ormai lontano 1989), presentano -seppur informa estremamente condensata- un appassio-nante excursus sugli eventi dei quali sono statiprotagonisti dapprima Silvio, poi Franco, e orai fratelli Daniele e Remo Tottene: un viaggionel tempo, caratterizzato da una passione tra-volgente e contagiosa, sempre accompagnatada intuizioni felici e da grande lungimiranza.Importante il corredo iconografico che rico-struisce, attraverso la proposizione di immaginispesso spettacolari, le atmosfere di diverseepoche, calandoci in contesti temporali benprecisi: memorabile, in particolare, l’epopeadel Moto Club Tottene e delle competizionidell’allora nascente motocross, accompagnatedal fumo degli scappamenti e dal fango dellepiste di mezzo mondo. Così come le testimo-nianze delle persone che hanno affiancato iTottene nelle gare e nel lavoro; attestazioni distima e simpatia, che ci aiutano a capire leragioni di un successo dalle origini lontane eora degno di essere celebrato.

Giambattista Vinco da Sesso

Direttore de L’Illustre bassanese

L’ILLUStre bASSANeSeBimestrale monografico di cultura a distribuzione gratuita … dal 1989ANNO XXIV N° speciale / Ottobre 2012 - Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n° 3/89 R.P. del 10-5-1989

Direttore responsabile: Giambattista Vinco da Sesso - Coordinatore editoriale e autore dei testi: Andrea Minchioredazione: Livia Alberton, Elena Trivini Bellini Hanno collaborato: Nino Balestra - Franco, Daniele e Remo TotteneStampa: Arti Grafiche Bassano - Pove del Grappa (VI) - Iconografia: divieto totale di riproduzione con qualsiasi mezzotiratura: 3000 copie - Pubblicità e informazioni: 0424 523199; 335 7067562; e-mail [email protected]

© COPYrIGHt tutti i diritti riservati eDItrICe ArtIStICA bASSANO Piazzetta delle Poste, 22 - 36061 Bassano del Grappa (VI)

TOTTENE 1932-2012Un’impennata lunga ottant’anni

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Due splendide dimore hanno fatto da cornice agliesordi professionali di Silvio

Tottene: villa Morosini aCartigliano, suo paese natio(a fianco), e villa Morseletto a Bassano, nei pressi della

quale aprì la prima officina(in basso).

Silvio tottene. Inarrestabile creatività

C’era una volta un’osteria. Una di quelle case

coloniche, dall’architettura rustica e gentile al

tempo stesso, che all’inizio del Novecento tra-

puntavano la campagna veneta.

La Grande Guerra era da poco terminata,

lasciandosi alle spalle un’eredità pesante,

accentuata anche dagli esiti della terribile

influenza spagnola. Ma la vita aveva prepoten-

temente ripreso il suo corso e la gente, orgo-

gliosa della propria italianità, era tornata alle

vecchie occupazioni, spinta dal desiderio di

ricostruirsi un futuro.

Nell’osteria dei Tottene, in località Bruscaglie,

presso Cartigliano, il lavoro non mancava:

pochi chilometri a sud del Monte Grappa, teatro

di passate battaglie, i contadini ora si affacenda-

I TOTTENEUna famiglia bassanese che ha scrittopagine importanti di storia del ciclismo e del motociclismo

vano sui campi. E la sera un buon bicchiere di

vino, accompagnato da qualche fetta di sopressa e

da irrinunciabili partite a briscola, era l’ideale

per rinfrancare corpo e spirito dalle fatiche.

Ma il piccolo Silvio, che -vassoio alla mano-

aiutava come poteva i genitori, non amava trop-

po servire ai tavoli.

A lui, infatti, piacevano le biciclette!

Ne aveva viste alcune qualche anno prima,

durante il conflitto: di questi mezzi a due ruote,

ancora relativamente giovani e per lui così strani,

erano infatti dotati i reparti dei bersaglieri ciclisti,

diretti al Grappa e al Piave, che passavano

numerosi anche davanti alla grande villa

Morosini-Cappello proprio a Cartigliano.

Ora, negli anni Venti, se ne vedevano molte di

più: le biciclette cominciavano a correre sulle

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Due eleganti scudetti da bicicletta della Cicli Tottene, fondata da Silvio Tottene verso la metà degli anni Trenta, testimoniano la storica tradizione sportiva dell’azienda.

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Uno degli alfieri della Cicli Tottene di Bassano, il corridore Giorgio Battocchio, posa in studio per una cartolina-ricordo (seconda metà degli anni Trenta).

Bersaglieri ciclisti durante la Grande Guerra. Il giovaneSilvio Tottene ebbe modo divederne alcuni reparti nelle

campagne bassanesi: così si innamorò delle due ruote.

Silvio Tottene, ragazzino,davanti a uno dei portonidell’osteria di famiglia a

Bruscaglie di Cartigliano.

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strade imbiancate dell’agro bassanese; sfreccia-

vano veloci tra le borgate e lungo i campi colti-

vati, inerpicandosi coraggiosamente anche sui

tortuosi sterrati collinari del Pedemonte.

Fu così che Silvio, giovanissimo ma saldo nelle

idee, decise con lungimiranza di dedicarsi a

un’attività innovativa: con pochi mezzi, ma

ricco di quell’intraprendenza che ha fatto grande

nel mondo l’imprenditoria veneta, aprì infatti

una piccola officina nei pressi di Ca’ Molin,

vicino all’attuale centro studi di Bassano.

Qui eseguiva soprattutto riparazioni, il modo

migliore per impratichirsi acquisendo in breve

tempo molte conoscenze tecniche. Una scelta

felice, la sua. Infatti le commesse cominciarono

ad affluire copiose, nonostante l’evidente man-

canza di spazio. Così, per ovviare al problema e

servire a dovere la clientela, Sivio si trasferì

dapprima in via Ca’ Rezzonico e poi in via

Beata Giovanna 29, nel cuore di Bassano. Era il

1932 e, senza saperlo, l’appassionato meccanico

di Cartigliano dava ufficialmente il via -giusto

ottant’anni fa- a un’esemplare storia d’impresa.

Dinamico e vulcanico, nella nuova officina potè

ampliare in breve tempo l’offerta di servizi e

sviluppare la sua vocazione commerciale: l’of-

ficina Tottene garantiva infatti “pronta assistenza

a qualsiasi ora” nella riparazione di bici e moto-

ciclette, quest’ultime affiancate qualche anno

dopo alle prime.

Una specialità della ditta, oltre alla vendita dei

veicoli e dei relativi accessori, era rappresenta-

ta dal noleggio, richiestissimo, che comportava

la stabile disponibilità di un’ottantina di bici.

Fiore all’occhiello l’autonoleggio, con o senza

autista, di una fiammante Fiat Balilla: un servi-

zio prestigioso in seguito esteso ad altre vetture

Un’elegante bicicletta Tottene mod. “Specialissima” dal telaio in alluminio (inizio anni ’70).

A fianco, in prima posizioneDomenico Grego, campioneitaliano dilettanti di ciclocrossnel 1973 e nel 1975, in sella a una bicicletta di Silvio Tottenedurante una gara nazionale.

Silvio Tottene con la mogliePlacida Angelini e la loro primogenita Giuseppina in una foto degli anni Trenta.

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Silvio Tottene in età matura, in sella a una bicicletta di sua produzione, con l’amico Luigi Zanata al velodromo Mercante.

La famiglia di Silvio e Placida Tottene (al centro della fotografia) in una foto del 1955: in alto, da sinistra, si riconoscono i figli Giuseppina, Gino, Albino; in basso, sempre da sinistra, Franco, Marilisa, Stefania e Silvia.

Placida Tottene, in posa davanti alla storica “bottega” di via Beata Giovanna a Bassano.

Il diploma di “Volanted’Oro” dell’AssociazioneNazionale Autieri d’Italiarilasciato a Silvio Tottenenel 1982 per “la costante

perizia dimostrata nel condurre autoveicoli per

oltre 50 anni”.

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quali la Fiat 1100 B e, per i meno esigenti, la

più discreta “Topolino”.

Sempre molto indaffarato nell’attività, Silvio

Tottene trovava tuttavia anche il tempo per

dedicarsi ad altre passioni. Le corse in moto nei

circuiti cittadini erano una di queste: dopo avere

insegnato ai bassanesi come destreggiarsi alla

guida di roboanti Gilera ed eleganti Ducati (le

poche moto in circolazione erano le sue!),

Silvio si scatenava infatti in sella a una “Otto

bulloni” oppure a una “Saturno Sport”, bolidi

equipaggiati con propulsori da 500 centimetri

cubi che pilotava con navigata esperienza.

Sportivo purosangue e coerente con le proprie

scelte professionali, fu pure un amante del cicli-

smo, che praticò con buoni risultati sia nel cross

che su strada. Non a caso, con tanto di marchio

regolarmente depositato, costituì la Cicli

Tottene divenendo un apprezzato costruttore.

Le sue biciclette, realizzate a partire dalla metà

degli anni Trenta e fino al 1970, erano partico-

larmente note per la qualità dei telai e, più in

generale, per la cura con la quale venivano crea-

te. Una produzione di nicchia, estremamente

quotata, che si contraddistingueva anche per il

colore istituzionale: un verde metallizzato, noto

nell’ambiente come “verde Tottene”.

Il naturale sbocco agonistico di questa piccola e

grintosa realtà, divenuta nel tempo una scuola

dalla quale uscirono altri costruttori, fu la squa-

dra corse, destinata a competere con esiti più

che apprezzabili a livello regionale e nazionale:

tra i suoi ultimi testimonial, a partire dalla metà

degli anni Sessanta, il campione ciclocrossista

bassanese Domenico Grego.

Una vita intensa e ricca di successi, quella di

Silvio Tottene. Ma non furono sempre rose e

fiori. Non mancarono infatti i momenti difficili,

quelli delle scelte più delicate. Nel 1955, per

esempio, un calo di lavoro lo costrinse ad assu-

mere una decisione dolorosa, fortunatamente

limitata nel tempo. Poco più di un triennio...

Franco. Determinazione e buon senso

Gabriele Gianfranco Tottene, classe 1943, ha il

fisico dello sportivo e dimostra dieci anni di

meno. Lo incontriamo in ufficio, ma potremmo

benissimo trovarci ai bordi di una pista oppure

all’isola di Man, il paradiso dei motociclisti che

ama frequentare. Al suo fianco la moglie

Stefania, inseparabile compagna di vita e fati-

che, nonché memoria storica della famiglia.

“Già, il 1955...”.

Franco (tutti lo chiamano così) riprende le fila

del discorso: “Quell’anno mio padre Silvio

dovette affrontare una crisi grave e imprevista.

Avrebbe potuto ristrutturare la ditta licenziando

parte del personale e risolvere la situazione in

A fiancoFranco Tottene, nel 1959, insella a una BMW appartenutaalla Wehrmacht. Con questa moto, alla qualeil giovane aveva agganciatoun carrozzino civile, Francocorreva per le vie di Bassanomeritandosi l’appellativo di“mato sul sidecar”.

SopraLa R75 venne prodotta dallaBMW fra il 1941 e il ’44 perl’esercito tedesco. Fornita diun differenziale impostabileanche per il fuoristrada, erafacilmente manovrabile e siadattava a diversi terreni.Fu anche equipaggiata conla retromarcia.

Il passaporto di Franco Tottene, rilasciato dalla Questura di Vicenza nel 1955, anno in cui partì per la Svizzera.

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Albino Tottene, uno dei figli di Silvio, in posa nel 1958 a fianco di una fiammante

Lancia Augusta fuoriserie Spider (1936): tale auto, come accadeva anche per altre

vetture, moto e biciclette, era destinata al noleggio (con o senza autista).

Un’elegante pagina pubblicitaria dell’Officina meccanica Silvio Tottene & Figli

dei primi anni Sessanta: a pie’ di pagina sono riportati i recapiti delle due sedi e

la pronta assistenza a qualsiasi ora.

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modo drastico. Preferì non farlo, evitando così

di lasciare senza prospettive i suoi collaboratori.

Ma allo scopo di ridurre le uscite fu costretto a

rinunciare, per qualche tempo, a una parte della

famiglia. Decise infatti di mandarci in Svizzera,

dove viveva sua sorella Isetta: avevo solo dodici

anni quando partii per Basilea, assieme ai miei

fratelli Albino e Giuseppina. All’inizio fu quasi

un trauma. Poi però ci abituammo al nostro

nuovo status. Albino lavorava nell’officina di

L’OFFICINA DI PrIMOLANO

All’inizio degli anni Sessanta Franco Tottene aprì,assieme a suo fratello Albino, una filiale dell’offi-cina bassanese a Primolano. A quell’epoca il centrovallivo rivestiva ancora una discreta importanza:

posto lungo la Statale 47 per Trento, forniva infattianche l’accesso al Feltrino grazie alle famose“Scale”. Un punto strategico e poco servito, nelquale collocare un’attività concepita per dare unapronta e buona assistenza (incluso il soccorsoACI) lungo due direttrici di traffico molto fre-quentate. Attrezzatissima, dava lavoro a un paio dicollaboratori stabili, mentre i due fratelli si alter-navano nella conduzione per potere seguire con ildovuto impegno pure la ditta di Bassano. Con il tempo Primolano perse progressivamente diimportanza venendo di fatto tagliata fuori dal traffi-co. Dopo una decina d’anni, segnati da un buonsuccesso imprenditoriale, i Tottene decisero così diconcentrarsi esclusivamente su Bassano.

Franco Tottene in sella a una Benelli 500 nel 1958, davanti al negozio di via Beata Giovanna.

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Franco Tottene, al centro della fotografia, con un gruppo di ragazzi (muniti di cattivissimi cinquantini)in gita a Enego nel 1961: iniziative come questa, organizzate con entusiasmo dall’imprenditore bassanese

erano frequenti e sempre molto apprezzate.

La presentazione del TeamTottene in piazza Libertà

a Bassano nel 1973.In primo piano, da sinistra,

si riconoscono MaurizioRoman, Sergio Rigoni,

Giacomo Bizzotto, FrancoTottene, Jodi Tellatin, Danilo

Calmonte, Toni Tamiozzo,Miki Biasion, Peter Borgo

e Paolo Milani.

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nostro cugino Ernesto, Giuseppina serviva in

casa e io mi davo da fare nel negozio di frutta e

verdura della zia (aperto anche alla domenica)”.

Verso il finire degli anni Cinquanta l’economia

bassanese riprese a tirare e i tre ragazzi Tottene

poterono finalmente tornare in patria (reduci da

un’esperienza importante e in grado di parlare

correntemente il tedesco). Era inoltre giunto il

momento di sostenere Silvio, quasi cinquantenne,

nella conduzione dell’azienda. Attorno al 1965,

dopo qualche anno di affiancamento, fu proprio

Franco a prenderne le redini, coadiuvato dal fra-

tello Gino: dal padre aveva ereditato l’amore per

lo sport e la passione per le due ruote. Ma era

più portato sul piano commerciale e, soprattutto,

disponeva di un fiuto particolare: la capacità di

interpretare i cambiamenti.

“Socio del Moto Club Bassano e fondatore del

Team Tottene -prosegue Franco- avevo infatti

Dalla teoria alla pratica: al ruolo di team manager Franco Tottene ha affiancato pure quello di pilota da cross. Eccolo in azione, nel 1974, durante una gara.

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intuito l’imminenza di un avvento importante:

l’era del motocross, specialità che avevo iniziato a

praticare con entusiasmo io stesso. Conobbi

l’ing. Giuseppe Bianchi, allora titolare della

Fiorentina Beta, blasonata ditta costruttrice e

indiscussa leader di mercato: mi parlò, vide il

lavoro svolto in officina, valutò la bontà dei

marchi che già commercializzavo con successo

(Ancillotti, Simonini, DKW, ecc.), apprezzò la

passione con la quale seguivo i ragazzi impe-

gnati nelle competizioni e... mi diede fiducia.

Così, passo dopo passo, mi ritrovai alla fine

degli anni Sessanta con l’esclusiva per l’intero

territorio triveneto”.

Nel 1971 Franco Tottene rinunciò alla presidenza

del Moto Club Bassano, che a suo avviso era

eccessivamente orientato a favorire gli impegni

agonistici su strada, non assegnando al cross

quel giusto peso che ormai tale specialità aveva

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Un Beta Cross Special “48 ore”.Aggressivo e molto competitivo,

si affermò prepotentemente nelle gare della sua categoria.

Per i Tottene rappresentò un autentico successo

agonistico e commerciale.

assunto. Una decisione sofferta e ponderata, che

lo portò in breve tempo a costituire un proprio

sodalizio, il Moto Club Tottene Bassano, realtà

subito vincente e competitiva.

La prima conferma venne dai ragazzi del Team

Tottene che, abbandonando la società giallorossa,

lo seguirono in massa.

Poi, a ruota (è proprio il caso di dirlo), giunse-

ro le grandi affermazioni sportive in Italia e

all’estero. Nel cross, come nella regolarità e nel

trial, fino alla conquista, con il pilota statuniten-

se Trampas Parker, di ben tre titoli nazionali

(125, 250 e 500) e del mondiale nel 1991.

Un Beta “Camoscio” da 48 cc. e alcuni librettidi istruzione di altre fortunate creazioni della casacostruttrice di Rignano sull’Arno.

Franco Tottene a Giavera del Montello (1978).

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Daniele e remo. Sulla cresta dell’Honda

“Come nostro padre -interviene Daniele Tottene

(classe 1967), figlio di Franco- anche io e mio

fratello Remo (del 1977) siamo nati in bottega.

A quattro anni scorrazzavo per l’officina di via

Beata Giovanna alla guida di una piccola moto

a batteria. In seguito, ai tempi della scuola, non

vedevo l’ora (dopo avere terminato i compiti per

casa) di fiondarmi nella ditta di papà e seguire

il lavoro dei meccanici, ammirare i fiammanti

pezzi esposti e scambiare qualche parola con gli

appassionati. Verso la metà degli anni Settanta

nella nostra officina accorrevano infatti a decine

gli aficionados del motocross. Ragazzi un po’

più grandi di me che trasformavano il laboratorio

in una succursale della piazza. Ricordo che tra i

fanatici dei marchi che tiravano di più (Beta,

Ancillotti, DKW, KTM...) figuravano anche

Miki Biasion, che è stato campione triveneto

della specialità, Paolo Milani, Walter Moro,

Giampaolo Frau, Giacomo Bizzotto, Jodi Tellatin,

Peter Borgo, Vittorio Trani, i mitici gemelli

Pontoni, Maurizio Marchiori e Nico Alessi. Uno

dei temi più trattati, assieme a quello delle elabo-

razioni, era rappresentato dalla programmazione

delle competizioni. Molti di loro gareggiavano

infatti per il nostro motoclub, scrupolosamente

seguiti nelle preparazioni come nelle trasferte

tanto dal papà e dallo zio quanto da due soci

molto attivi e impegnati quali Toni Guglielmini

e Toni Stevan”.

Verso la metà degli anni Ottanta a Daniele

venne offerta la possibilità di misurarsi con se

stesso nella conduzione della ditta. Franco era

infatti alle prese con la realizzazione di una nuova

sede, più ampia e funzionale, in località Tre Ponti.

“In quella circostanza ho dovuto veramente

arrangiarmi, assumendo a tutti gli effetti la

responsabilità della gestione: l’organizzazione

del magazzino ricambi e la parte commerciale

vera e propria, una bella palestra per il futuro”.

Finalmente, nel fatidico 1986, i Tottene trasferi-

rono l’attività.

“Nei giorni del trasloco -interviene Remo- ave-

vamo parcheggiato le nostre moto davvero dap-

pertutto, perfino nel salotto di casa: la mamma

invitava scherzosamente le sue amiche a visi-

tarlo, ricco com’era di preziose opere d’arte.

Finita la buriana, però, eravamo perfettamente

organizzati e in grado di offrire un servizio

all’altezza delle migliori aspettative. E poi, pro-

prio in quell’anno, è avvenuta una svolta deci-

siva, destinata a imprimere un cambiamento

radicale al nostro modo di lavorare: la rappre-

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L’attrezzatissimo motorhome del Moto Club Tottene lungo una pista da cross, negli anni Settanta.

Franco Tottene, pilota e team manager, al termine di una gara. Tra i suoi fans più fedeli, la moglie Stefaniacon i figli Daniele e Remo (quest’ultimo praticamente cresciuto nell’ambiente delle competizioni).

Daniele Tottene a otto anni,in sella a una moto Beta da50 cc. (con tanto di magliaistituzionale del Moto ClubTottene).

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Sotto, Daniele Tottene con Trampas Parker,anch’egli pilota del Moto Club Tottene, campione del mondo di motocross nel 1991(su Honda CR 250).

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sentanza della Honda”.

Per i particolari presupposti che lo determinarono,

l’approdo dei Tottene alle giapponesi merita di

essere ricordato.

“Se nel nostro club cominciarono a fare capolino

le prime moto dagli occhi a mandorla -chiarisce

Daniele- questo si deve proprio a un vecchio

tagliaerba prodotto dalla casa alata: dopo dieci

anni di indefesso servizio, funzionava ancora a

meraviglia. Era robusto e affidabile, nonostante

il duro lavoro svolto non si era mai rotto ed era

anche facile da manutenere. Decidemmo così di

verificare sul campo se pure le motociclette

giapponesi godessero delle stesse prerogative.

Sperimentammo quindi Yamaha, Suzuki,

Kawasaki e, soprattutto, Honda. Furono in par-

ticolare quest’ultime a stupirci: preparandone i

motori in officina, non potemmo non ammirarne

la superiore meccanica e affidabilità, dovuta a

un’eccellente concezione costruttiva e all’im-

piego di materiali di primissima qualità”.

Un matrimonio azzeccato, quello fra i Tottene e

Thierry Marcon, pilota del Moto Club Tottene (su Honda CR 125), negli anni Novanta durante unacompetizione di motocross.

Una Honda XL 600 LM del 1985. Dotata di motoremonocilindrico a quattrotempi, rappresentò un verosuccesso (commerciale, maanche sportivo) per la casa giapponese.

Daniele Tottene, in tuta,assieme alla moglie Nadia,anche lei appassionatamotociclista.

Una Honda XL 125. Prodotta dal 1980 al 1985 e concepita per un uso mistoEnduro/Stradale, disponevadi un motore a 4 tempi (con cambio a 5 marce).

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la Honda: innamorati del proprio lavoro in

pochi anni i fratelli bassanesi sono stati infatti

in grado di sviluppare enormemente l’attività

divenendo esclusivisti per la provincia di

Vicenza. I tempi stavano inoltre cambiando e il

mercato spostava il fulcro della produzione

motoristica internazionale dal cross all’enduro,

specialità le cui gare venivano tarate sulla base

di medie velocistiche e tempi d’impiego prefis-

sati. Tra le protagoniste di questa rivoluzione,

verso la metà degli anni Ottanta, le Honda XL

250 e 500 (ma anche le Yamaha XT 500) rap-

presentarono un vero boom. Vocate per i grandi

raid africani (è il caso della Honda XL 600 R

Paris-Dakar), erano il mezzo ideale per gite

fuori porta facendo la loro bella figura anche tra

le vie cittadine.

“Piano piano -riprendono a una voce i fratelli

Tottene- si è passati dal cross (con i cattivissimi

motori a due tempi) all’enduro (con i più rassi-

curanti quattro tempi). Con la stessa gradualità

siamo poi giunti all’era delle maxistradali,

attuali regine del granturismo. Grazie alla

Honda, che ha sempre investito molto nella for-

mazione, abbiamo potuto crescere sotto tutti i

punti di vista. E’ doveroso ricordare che da tren-

t’anni il nostro personale frequenta regolarmente

i corsi di aggiornamento professionale. E noi

stessi riponiamo il massimo valore nell’orga-

nizzazione -accurata, attenta e rigorosa- di un

buon servizio al cliente”.

Una filosofia precisa, accompagnata da un

impegno lavorativo senza tregua, che si è con-

cretizzata nella costruzione di un’ulteriore sede,

sempre ai Tre Ponti, dirimpetto a quella realiz-

zata da Franco solo quattordici anni prima: un

grande spazio di oltre quattromila metri quadrati

nel quale si trovano l’officina, varie sale esposi-

tive, i reparti dedicati all’abbigliamento, agli

accessori e al tuning (il settore del magazzino

destinato al servizio personalizzato), nonché

l’area quick service (organizzata per un’assi-

stenza velocissima su corsia preferenziale). I

clienti in attesa, che provengono numerosi anche

da altre regioni, possono beneficiare di un

mezzo di cortesia (magari per fare un po’ di

shopping a Bassano), regalarsi qualche momento

di relax su apposite poltrone massaggianti

oppure cimentarsi sui simulatori di guida (uti-

lissimi soprattutto per chi è ancora praticante).

Dal 2006 anche la stampa nazionale segue con

la massima attenzione l’evoluzione del

Motosalone Tottene. Quell’anno, in collaborazio-

ne con l’Ente Fiera di Milano e la Federazione

Motociclistica Italiana, la rivista Motociclismo

(vera bibbia del settore) ha premiato gli impren-

ditori bassanesi segnalandoli quali “miglior

concessionario del Veneto”; nel 2007 lo stesso

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SopraUna delle due sedi del

Motosalone Tottene: si trattadella più recente, realizzata

praticamente dirimpetto a quella “storica” (foto alla

pagina a fianco).Posta lungo via Tre Ponti 7

a Bassano, si estende suun’area di oltre quattromila

metri quadrati. Per il futuro ègià in previsione un nuovo

ampliamento, destinato amigliorare ulteriormente la

logistica interna.

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giornale ha designato i Tottene “miglior conces-

sionario per la promozione della sicurezza”,

mentre la Honda ha assegnato loro il primo pre-

mio nel Veneto per il “servizio eccellente”.

Risultati ottenuti anche grazie all’impegno di

validi collaboratori, tra i quali va ricordato

Beppe During, vero “mago” dei motori.

Riconoscimenti ai quali se ne sono via via

affiancati altri, sempre più prestigiosi: basta

un’occhiata al sito web (dal quale emerge anche

l’orgoglio della bassanesità) per rendersene

conto: tra tutti spicca comunque la consacrazione

dei Tottene, da parte della casa alata, quali

migliori concessionari Honda d’Italia.

Da qualche tempo, inoltre, Daniele e Remo

Tottene stanno coltivando un progetto davvero

molto all’avanguardia sotto il profilo dell’edu-

cazione stradale e della sicurezza, cioè la realiz-

zazione di un minicircuito didattico destinato in

particolare ai motociclisti in erba: un’intuizione

della moglie di Daniele, Nadia, molto sensibile

alle problematiche dei giovani in relazione

all’approccio con la strada.

“L’idea -conclude Daniele- è quella di collocarlo

tra le nostre due sedi, subito a nord della strada.

Disponiamo infatti di un ampio spazio verde,

ideale per la costruzione di una piccola pista e

di un basso fabbricato, nel quale porre i box e le

aule per la parte teorica. Lungo il circuito si

potrebbero disporre diverse panchine per i geni-

tori. Si tratterebbe, dunque, di un servizio destina-

to soprattutto ai quattordicenni, concepito con lo

scopo di agevolare in sicurezza il loro ingresso

nell’universo stradale. Abbiamo pensato di chia-

marlo Circuito del Vallo Visconteo, per richiama-

re alla memoria l’opera ciclopica di Giangaleazzo

Visconti (eseguita nel 1402), le cui tracce sono in

parte visibili pure nella nostra proprietà”.

Page 20: L'Illustre bassanese

20

Alcune vedute dell’officina dei Tottene, cuore pulsante della loro attività.

Attrezzatissimo e molto frequentato, il magazzino ricambi garantisce alla clientela un’assistenza a 360 gradi.

Page 21: L'Illustre bassanese

teStIMONIANze

Ho conosciuto Silvio Tottene nei primi anni ’60.

Al lavoro nell’officina di via Beata Giovanna,

stava sagomando un telaio di bicicletta. Ricordo

che rimasi letteralmente affascinato dalla sua

arte: plasmava l’acciaio con la sensibilità dello

scultore, senza fatica, quasi modellasse la creta

o il gesso. Incarnava in pratica quella figura di

maestro artigiano che oggi purtroppo non esiste

più. Altro che telai realizzati in Cina e poi per-

sonalizzati in Italia con la griffe! Silvio Tottene

li costruiva su misura, adattandoli alla morfolo-

gia degli atleti. Con sapienza, con amore, con

precisione. Insomma, per il sottoscritto è stato

un colpo di fulmine. Tanto è vero che da allora

decisi di gareggiare con le sue biciclette e con

la sua squadra. Una scelta che fu coronata dal

successo sportivo, soprattutto nel ciclocross

(nel ’73 e nel ’75 ho vinto il titolo italiano dilet-

tanti), e dalla nascita di un’amicizia autentica,

destinata a durare negli anni. Un’amicizia della

quale sono orgoglioso ancora oggi, e non sola-

mente per gli aspetti affettivi. Silvio Tottene, in

ambito ciclistico, era infatti una vera autorità.

Nel 1966 eravamo a Prato, in Toscana, in occa-

sione di una gara alla quale presenziava l’indi-

menticato Gino Bartali. Appena i due si videro,

si corsero incontro: un abbraccio profondo e

prolungato, a suggello di una frequentazione

antica e una stima inalterata. Ma Silvio non era

“solo” un valente costruttore (un maestro che ha

insegnato il mestiere a fior di futuri industriali,

alcuni dei quali ancora felicemente attivi a

Rossano Veneto) e un grande amante del ciclismo

21

sportivo (come agonista e come team manager):

è stato pure un imprenditore lungimirante, ani-

mato da un sano spirito commerciale. Una perso-

na che sapeva vedere avanti. Sulla qualità delle

sue biciclette non si discuteva (molti gli accor-

gimenti tecnici e le soluzioni ingegnose, spesso

all’avanguardia) e, nelle gare degli anni Settanta,

la Cicli Tottene spopolava. Merito anche, a onor

del vero, di una squadra affiatata, un gruppo di

agonisti agguerriti e uniti da un formidabile spiri-

to di corpo. Squadra che Silvio seguiva con una

passione che rasentava il fanatismo e che, in più

di un’occasione, lo ha portato a fare coincidere

gli impegni ciclistici con le gite domenicali

assieme alla moglie Placida (non troppo entu-

siasta di tali concomitanze). Il figlio Franco ne

ha seguito con successo le orme, anche se nel-

l’ambito del settore motoristico. Ed eguale

capacità hanno ora i nipoti Daniele e Remo, la cui

concessionaria Honda è un esempio di efficienza

e professionalità. Ecco, a questi due “ragazzi”,

così bravi e volonterosi, vorrei suggerire una

idea: quella di organizzare, a cadenza periodica

(per esempio biennale), un memorial ciclistico in

ricordo del loro nonno. Credo sarebbe una cosa

giusta, soprattutto se pensiamo a quanto il mio

amico Silvio ha dato allo sport delle due ruote.

Domenico Grego

Campione Italiano Dilettanti di ciclocross 1973 - 1975

La prima competizione ciclistica della mia vita

è avvenuta nel 1975, quando avevo nove anni.

Al Velodromo Mercante, terminato solo poco

tempo prima, era stata infatti organizzata una

manifestazione particolare, aperta a tutti i

ragazzi del territorio. In quella circostanza,

dopo una certa insistenza da parte mia, ero stato

accompagnato da papà Luigi. Sebbene non pos-

sedessi ancora una bicicletta adatta, covavo già

una speciale passione per le due ruote; un sen-

timento certamente ereditato da lui, che per

oltre quarant’anni è stato una delle colonne del

Veloce Club Bassano e del ciclismo giallorosso

in genere. La gara consisteva in un solo giro di

pista, cronometrato e con partenza da fermo. Ai

concorrenti, che si cimentavano uno alla volta

in questa “impresa”, veniva assegnata una bici-

cletta, messa a disposizione dalla Cicli Tottene

Un giovanissimo Felics Zanata (attuale presidente del Veloce Club Bassano) in sella a una bicicletta Tottene, impegnato in una gara al Velodromo Mercante nel 1975.

Page 22: L'Illustre bassanese

di Bassano. Era proprio Silvio Tottene, affian-

cato dai giudici di pista, a seguire le operazioni

preliminari: sceglieva il mezzo più consono in

base alle caratteristiche fisiche del concorrente,

adattava manubrio e sellino, tranquillizzava i

ragazzi -in ansia per l’imminente prestazione-

con un sorriso e qualche parola di incoraggiamen-

to. Quando toccò a me (avevo il cuore in gola),

Silvio Tottene scelse una bicicletta di colore gri-

gio metallizzato con il logo della sua azienda

stampato sul telaio. Forse era leggermente più

grande del necessario, ma per l’emozione di

correre su un ciclo costruito a Bassano non ci

feci caso. Anzi, diedi il massimo e giunsi terzo:

fu l’inizio della mia carriera agonistica, subli-

mata tre anni dopo dal tesseramento nel Veloce

Club. Ancora oggi ricordo nitidamente quel

momento e, ripercorrendolo mentalmente, provo

grande rispetto per una persona e un imprendi-

tore, Silvio Tottene, che sacrificando qualche

ora di lavoro trovava il tempo per avvicinare i

giovani allo sport.

Felics Zanata

Architetto e presidente Veloce Club Bassano

Negli anni Settanta, quando abitavo con la

famiglia in via Parolini, percorrevo frequente-

mente via Beata Giovanna. Una delle sue mag-

giori attrattive era rappresentata, per noi ragazzi,

dalla vetrina dei Tottene. Posta in prossimità

dell’incrocio con salita Brocchi, ospitava infatti

diverse moto e numerosissime biciclette: una

gioia per i nostri occhi! L’officina, alla quale si

accedeva attraverso un grande portone, costituiva

inoltre un’autentica miniera, un luogo “mitico”

dove -tra una riparazione e l’altra- si trovava

anche il tempo di scambiare qualche chiacchiera

in amicizia. Per me si è trattato subito di una

famiglia “parallela”. Frequentavo gli ultimi anni

del Liceo Scientifico e spesso, al pomeriggio,

mi intrattenevo con i meccanici ammirandone

la grande sensibilità: un lavoro prevalentemente

manuale, il loro (all'epoca non esisteva l’elet-

tronica), per il quale contavano molto l’orec-

chio e una notevole capacità di intervenire sui

motori con regolazioni minuziose.

Essendo praticamente “di casa”, quando Franco

decise di fondare il Motoclub Tottene pensò

subito a me e al comune amico Antonio Stevan.

Entrambi avevamo deciso di iscriverci ad

Architettura, amavamo il motocross, disciplina

che a quel tempo cominciava a svilupparsi

anche nel nostro territorio, ed eravamo diligenti e

scrupolosi: insomma due “bravi tosi” che pote-

vano costituire un buon supporto nella gestione

del sodalizio, oltre che nella sua organizzazione

generale e dell'immagine. All’inizio non si pen-

sava alle competizioni; l’associazione era nata

soprattutto per raccogliere un gruppo di appas-

sionati, persone che condividevano l’amore per

il cross. L’approccio agonistico è giunto in un

secondo momento, quando molti nostri soci -in

gran parte ragazzi poco più giovani di me-

hanno avvertito il desiderio di cimentarsi nei

campi di gara. Così, passo dopo passo, abbiamo

affrontato dapprima le competizioni locali, poi

quelle regionali e trivenete, infine i grandi

appuntamenti nazionali. Bisognava tesserare i

soci, scegliere le piste adatte alle loro caratteri-

stiche, raccogliere le iscrizioni e spedirle ai club

organizzatori. Con l’andare del tempo abbiamo

acquisito l’esperienza necessaria: ogni sabato e

ogni domenica partecipavamo infatti alle mani-

festazioni che caratterizzavano le varie fasi dei

campionati di cross. Ricordo che il Motoclub

Tottene, soprattutto in occasione delle gare, si

distingueva da altri sodalizi, oltre che per il

grande spirito di corpo, anche per certi “com-

plementi”: la presenza di una idropulitrice,

messa a disposizione dal nostro primo sponsor

22

Il primo logo del Moto Club Tottene, disegnatoda Antonio Guglielmini all’inizio degli anni

Settanta: all’epoca era studente universitario maanche segretario e socio fondatore del sodalizio.

Lo stabilimento della BetaMotor a Rignano sull’Arno(FI) negli anni Settanta: sulla

catena di montaggio sonoallineati diversi “Camoscio”

in fase di ultimazione.

Page 23: L'Illustre bassanese

(che la produceva) e davvero molto utile, e un

tendone, progettato da me e da Antonio Stevan,

indispensabile nelle giornate di pioggia. Per

darci un tocco di distinzione, poi, noi due

indossavamo una tuta bianca. Il nostro ruolo in

ambito organizzativo e logistico, tuttavia, finiva

regolarmente per espandersi anche in campo

tecnico: c’era sempre da lavorare e il supporto

di una chiave inglese in più non guastava mai.

Anche la “cucina” rappresentava un punto di

forza della nostra compagine; in fin dei conti

Stefania, la moglie di Franco, era per tutti noi

una specie di mamma. Con i figli al seguito

(Daniele, più grandicello, e Remo praticamente

in fasce) provvedeva a sfamarci direttamente a

bordo pista. Alla sera, in ogni caso, le trasferte

si concludevano immancabilmente in qualche

trattoria. In molte occasioni, davanti a un piatto

di pasta, abbiamo celebrato affermazioni spor-

tive importanti!

A prescindere dalle note di colore, devo comun-

que riconoscere che gli anni trascorsi con i

Tottene sono stati preziosi nella mia formazione

umana e non solo, un rapporto splendido che si

è giocoforza concluso con la mia laurea, il ser-

vizio di leva e il successivo inserimento nella

professione. Franco Tottene è stato un precursore,

ha saputo sviluppare con oculatezza, generosità

e passione la sua attività tanto nel settore spor-

tivo quanto in quello commerciale. Ha gestito

con intelligenza la crescita della ditta, operando

scelte innovative (penso per esempio al rapporto

di reciproca collaborazione instaurato a quel

tempo con la casa motociclistica Beta), inve-

stendo nei giovani e individuando talenti ai

quali ha dato fiducia e ausilio. Anche suo fratello

Gino è stato determinante nel successo della

ditta: in officina era insuperabile, un maestro

che non si fermava mai e che seguiva con grande

competenza la preparazione delle moto per le

gare. Capiva subito i problemi e aveva sempre

pronta la soluzione; era anche un riferimento

per i costruttori perché verificava sul campo la

bontà delle scelte tecniche adottate, suggeren-

done le necessarie modifiche. Era insomma una

23

Prima di dedicarsi al rally,il pluricampione del mondoMiki Biasion, disputavacon successo competizionidi motocross: al suo attivo,in questa specialità, vantainfatti anche il titolo divicecampione italiano nellaCategoria Cadetti (1977).Eccolo in azione su unDKW 50 all’inizio deglianni Settanta.

Emanuele Cristanelli, pilotadel Moto Club Tottene, al Rally dei Faraoni versola fine degli anni Novanta.

Page 24: L'Illustre bassanese

sicurezza, ma anche un uomo di spirito con la

battuta sempre pronta, in grado di coniugare in

modo equilibrato lavoro e divertimento, i due

pilastri sui quali si reggeva la coinvolgente filo-

sofia aziendale. Uomini solidi e incisivi, che

hanno tracciato un solco indelebile. Basti pen-

sare che il Motoclub Tottene (del quale ho

l’onore di avere creato il primo logo) esiste

ancora e gode di ottima salute. Dai suoi albori

(quando ci recavamo ai campi di gara su un

vecchio e sfiatato furgone Fiat 238) ai giorni

nostri ha ingaggiato fior di piloti, passando dalle

promesse del territorio ai fuoriclasse internazio-

nali, offrendo agli uni e agli altri un trattamento il

cui requisito principale è sempre stato quello

dell’amicizia. Il che non ha impedito, come si

conviene nei migliori team agonistici, il sorge-

re di qualche sana rivalità fra i suoi atleti. Mi

torna in mente, in particolare, una gara del

Campionato italiano a Verona: Giampaolo Frau

e Walter Moro, entrambi nostri piloti, erano

partiti a razzo e, dopo il primo giro di pista, ave-

vano accumulato un vantaggio enorme sugli altri

concorrenti. Ma l’antagonismo fra i due era

molto sentito e il duello per la prima piazza

davvero serrato. Finì che si toccarono in volo,

con la conseguente eliminazione dalla gara,

pregiudicandosi la vittoria.

D’altronde gli episodi che riaffiorano alla

memoria sono innumerevoli. Credo che, a pre-

scindere dall’importante traguardo ottuagenario

della famiglia Tottene (e dai suoi successi in

campo imprenditoriale e sportivo), già il solo

motoclub meriterebbe una pubblicazione a parte.

Un frammento irrinunciabile di storia del moto-

rismo nazionale, al quale dedicare una sezione nel

futuro polo museale di Santa Chiara a Bassano.

Antonio Guglielmini

Architetto, Delegato Nazionale della Cassa

di Previdenza degli Architetti e Ingegneri

Ex segretario e socio fondatore del Moto Club Tottene

Ho cominciato a frequentare con assiduità l’of-

ficina dei Tottene, allora in via Beata Giovanna,

quando ero un ragazzino: probabilmente proprio

a quel tempo il profumo della benzina ha iniziato

ad assumere per me un significato particolare,

divenendo una sorta di costante esistenziale.

Franco e suo fratello Gino, attivissimi fra i

motori in riparazione, erano molto giovani e

subivano ancora il grande carisma esercitato dal

padre Silvio. Questi però, senza farne mistero,

privilegiava le bici, lasciando così ai tosi ampia

libertà di manovra nel settore delle motociclette.

Un ambito nel quale i Tottene sono stati pre-

cursori lungimiranti e appassionati. Non a caso

l’officina rappresentava per i cultori del moto-

cross -a livello provinciale- il punto d'incontro

per eccellenza, cuore pulsante di questa nuova

disciplina motoristica, dove ci si dava appunta-

Daniele, Franco e Remo Tottene a Milano, premiati dalla testata nazionale Motociclismo. Con loroPiero Bacchetti, presidente Edisport, Massimo Fiorentino della FMI e il giornalista Marino Bartoletti.

Daniele Tottene con Kusuki Yokoyama, director Honda Europa, e Yasuhiro Oyama, presidenteHonda Italia, durante una convention nella quale ha ritirato il premio per

i vent’anni di fedeltà al marchio giapponese.

Colin Edwards, campionemondiale Superbike nel

2000 e nel 2002: sulla suatuta, accanto ai grandi marchi

internazionali, figura anchequello dei bassanesi Tottene.

Page 25: L'Illustre bassanese

mento prima e dopo le competizioni. Ricordo

parecchi amici bassanesi (penso per esempio a

Peter Borgo e Paolo Milani), ma anche molti

ragazzi di altre città, tutti affascinati dal mondo

del cross. Il Moto Club Tottene era il nostro faro,

l’officina la nostra accademia. A livello perso-

nale conservo la memoria di alcune estati tra-

scorse in quel luogo magico, intento a trafficare

sulla mia moto: a metà mattinata avevo l'incarico

di recarmi in un vicino negozio di generi alimen-

tari, dove preparavano fantastici panini imbottiti

per i meccanici e gli aficionados. Ricordo poi

un vecchio furgone Mercedes destinato al tra-

sporto dei ricambi e parecchi viaggi in compa-

gnia di Gino, grande appassionato dei Platters,

che si scatenava intonando Only you (purtroppo

non c’era la radio!). E infine un’immagine più

delicata: quella di Daniele, poco più che bam-

bino, occupato ad aiutare papà Franco a

indossare le pettorine prima di una gara.

Un’impresa non sempre facilissima data la

corporatura del genitore.

Miki Biasion

Campione del Mondo Rally 1988 e 1989

Avevo da poco assunto l’incarico di Ispettore

commerciale del Triveneto per il marchio Honda

Motociclette quando, nei primissimi mesi del

1986, mi venne assegnato il compito di svilup-

pare un contatto esplorativo con i Tottene di

Bassano. Si trattava infatti di verificare se la

ditta ai piedi del Grappa avesse le carte in regola

per entrare nella grande famiglia del costruttore

giapponese. In effetti Franco e il suo staff gode-

vano già della nostra stima per il grande lavoro

svolto fino a quel momento, ma nella provincia

di Vicenza operavano tre nostri concessionari

(uno dei quali proprio nel loro stesso territorio).

Appena li conobbi ebbi un’impressione favore-

vole: gente che si era fatta strada non solo con i

numeri, ma soprattutto con la professionalità

investendo molto negli immobili destinati

all’esposizione e all’officina, nell’assistenza, nel

25

Foto di gruppo al circuito del Mugello. Si riconoscono, da sinistra: Vito Cicchetti, direttore generale Honda Italia, Yoshishige Nomura, presidente R&D Italia, Masumi Hamane, presidenteR&D e HRC Japan, e Tsutsumu Otani, assistente al presidente.Al centro, Daniele Tottene.

Remo Tottene, ai box dellaHonda HRC Repsol duranteuna gara di MotoGP.

I Tottene, premiatiall’EICMA(EsposizioneInternazionale delCiclo e Motociclo)di Milano nel 2007quali “Migliorconcessionarioitaliano”. Con lorola showgirl econduttrice televisivaMaria Teresa Ruta.

Page 26: L'Illustre bassanese

Il progetto del Circuito del Vallo Visconteo: l’idea dei Tottene è quella di realizzare, nell’area verde fra ledue sedi aziendali, un percorso didattico per l’esercitazione alla guida sicura, rivolto ai giovanissimi.

Sotto, una strumentazione molto importante, presente nella conces-sionaria dei Tottene: si tratta di un simulatore di guida Honda, ideale

per avvicinarsi al mondo delle due ruote. Dotato di una console concambio marce, freni, luci e altre funzioni, aiuta il neofita ad appren-dere la tecnica per avere poi un comportamento sicuro sulla strada.

In basso a destra, Daniele Tottene con gli alunni del Liceo“Da Ponte” in un momento del corso di guida sicura.

Page 27: L'Illustre bassanese

da e per l’azienda ottenendo costantemente

buoni risultati, al punto che ero quasi invidiato

dai colleghi. All’inizio del nostro rapporto,

divenuto nel tempo amicizia solida e sincera,

Daniele era un ragazzo in procinto di partire per

il servizio di leva, Remo un bambino che fre-

quentava le Elementari: ora hanno saldamente

in mano le redini della ditta. Da quando sono

andato in pensione, nel 2009, continuo a sentir-

mi con loro e, un paio di volte all’anno, ci incon-

triamo pure. Sempre ospitali e cordiali, non

dimenticano i ventiquattro anni che ci hanno

legati. Acquisita la piena fiducia dei vertici

Honda, sono divenuti l’unico concessionario per

la provincia di Vicenza e un importante punto di

riferimento in tutto il nord-est per i cultori del

motociclismo più autentico.

Roberto Saccarola

Ispettore commerciale Honda Italia

per il Triveneto - 1986-2009

A cura di Andrea Minchio

post-vendita, nell’accessoristica e nell’abbiglia-

mento tecnico. Persone simpatiche e alla mano

che trovavano anche il tempo per la battuta. E

che vedevano avanti. Così, in men che non si

dica, i Tottene diventarono il quarto concessio-

nario Honda del Vicentino, in un mercato effet-

tivamente in crescita ma con una concorrenza

agguerrita subito al di fuori della porta di casa.

Naturalmente si diedero da fare, con la laborio-

sità che li caratterizzava, con inventiva e lungimi-

ranza. Nel 1992, a seguito della svalutazione, la

lira perse circa il 40% del suo valore sul marco (in

pochi mesi passò da quota 750 a 1.300, per poi

stabilizzarsi a 1.050): Franco Tottene fu tra i

primi a comprendere l’opportunità di una colla-

borazione strettissima con la Germania; lavoran-

do giorno e notte intraprese relazioni importan-

ti con i tedeschi, ai quali in tale frangente con-

veniva decisamente comperare in Italia.

Autentico stacanovista, si impose nelle vendite

raggiungendo target importanti e ponendosi

allo stesso livello dei colleghi delle maggiori

città italiane. Soprattutto si fece conoscere dagli

alti dirigenti giapponesi che, da allora, non

mancarono mai di recarsi a Bassano in occasio-

ne delle loro missioni in Italia: incontri proficui,

in occasione dei quali l’aspetto tecnico (con

idee, richieste e suggerimenti) diveniva spesso

preminente rispetto a quello commerciale. Per

quel che mi riguarda, ricordo che durante le

visite di lavoro dai Tottene riscontravo sempre

molto movimento, un grande viavai di persone

provenienti anche da altre regioni, un “fenome-

no” davvero eccezionale: solo alla pausa pran-

zo si recuperava un po’ di tempo per discutere

delle nostre cose. Con il passare degli anni i

Tottene hanno continuato a investire nell’azien-

Una parte del reparto assistenza del Motosalone Tottene.

L’accogliente area ospitality.

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I fratelliDanielee RemoTottene.

Page 28: L'Illustre bassanese

Marco Melandri

Aaron Slight Nicky Hayden

Trampas Parker Kristian Ghedina

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Page 29: L'Illustre bassanese

29

Karl Muggeridge

Loris Capirossi

Andrea Dovizioso

Paolo Rossi

Page 30: L'Illustre bassanese

N° 117 Antonio Andriolo 2009N° 118 Primo Silvestri 2009N° 119 Bortolo Camonico 2009N° 120 I Passarin 2009N° 121 Castelli e battaglie di Ezzelino III 2009N° 122 I Giacobbi Maggiotto 2009N° 123 Marco Sasso 2010N° 124 Pietro Bonato 2010N° 125 Melchiore Fontana 2010N° 126 Guglielmina Bernardi 2010N° 127 Unitalsi - Gruppo di Bassano 2010N° 128 Luigi Chiminelli 2010N° 129 Leone Carpenedo 2011N° 130 Efrem Reatto 2011N° 131 Pacifico Pianezzola 2011N° 132 La Carrozzeria Pietroboni 2011N° 133 Gianni Visentin 2011N° 134 Mons. Ferdinando Dal Maso 2011N°135/136 Noè Bordignon 2012N° 137 Don Didimo Mantiero 2012N° 138 Luigina Trentini 2012N° 139 Aristide Nonis 2012

NUMerI SPeCIALIN° I La Carrozzeria Fontana 1990N° II  Il Giardino Parolini 1991N° III  Gaetana Sterni (IIa edizione 2001) 1991N° IV  Il C.A.B. 1991N° V La Grande Guerra 1992N° VI Il Club Alpino Bassanese 1992N° VII Maria Prosdocimo Finco 1993N° VIII Lo Scautismo bassanese 1993N° IX  L’arte orafa veneta 1993N° X  Il colore a Bassano 1995N° XI Il castello di Bassano 1996N° XII Il Rotary Club di Bassano 1996N° XIII Palazzo e “Illustri” Roberti 1999N° XIV Il Gruppo “Bresadola” 1999N° XV Il Lions Club di Bassano 2002N° XVI L’Oreficeria Balestra 2002N° XVII La Fondazione Don Cremona 2002N° XVIII 25 Anni di Premio Cultura 2003N° XIX L. Bonfanti e il Museo dell’Auto 2003N° XX Antonio Bianchi 2003N° XXI La Società Tennis Bassano 2004N° XXIII 100 anni del Rotary International 2005N° XXIII I 25 anni del Panathlon Club Bassano 2005N° XXIV M. Cremona ed E. Vendramini 2006N° XXV La Croce Rossa a Bassano 2007N° XXVI Il CIF di Bassano 2008N° XXVII La Battaglia di Arresto 2008N° XXVIII I 20 anni di Casa Sichem 2009N° XXIX I 25 anni dell’A.I.B. 2010N° XXX Le chiese della Fond. Pirani-Cremona 2012N° XXXI I tottene di bassano 2012

NUMerI OrDINArIN° 1 Alberto Parolini 1989N° 2 Castellano da Bassano 1989N° 3 Bartolomeo Gamba 1990N° 4 Antonio Gaidon 1990N° 5 Oscar Chilesotti 1990N° 6 Tiberio Roberti 1990N° 7 Giuseppe Lorenzoni 1990N° 8 Plinio Fraccaro 1990N° 9 Pietro Colbacchini 1991N° 10 Bortolo Sacchi 1991N° 11 Giovanni Montini 1991N° 12 Giovanni Volpato 1991N° 13 Jacopo Apollonio 1991N° 14 Lazzaro Bonamico 1991N° 15 F. e L. dal Ponte 1992N° 16 Giovanni Miazzi 1992N° 17 Bartolomeo Ferracina 1992N° 18 Antonio Marinoni 1992N° 19 Antonio Baggetto 1992N° 20 Jacopo Bassano 1992N° 21 San Bassiano 1993N° 22 Antonio Suntach 1993N° 23 I Remondini 1993N° 24 Pietro Stecchini 1993N° 25 Gina Fasoli 1993N° 26 Luigi Fabris 1993N° 27 Giambattista Volpato 1994N° 28 Sebastiano Chemin 1994N° 29 Giambattista Roberti 1994N° 30 Ezzelino da Romano 1994N° 31 Teofilo Folengo 1994N°  32 Giusto Bellavitis 1994N° 33 Danilo Andreose 1995N° 34 Giovanna M. Bonomo 1995N°  35 Giuseppe J. Ferrazzi 1995N° 36 Giambattista Verci 1995N°  37 Giuseppe Betussi 1995N° 38 Giambattista Brocchi 1995N° 39 Jacopo Vittorelli 1996N° 40 Domenico Freschi 1996N° 41 Giuseppe Barbieri 1996N° 42 Roberto Roberti 1996N° 43 La Battaglia di Bassano 1996N° 44 Francesco Antonibon 1996N° 45 Pietro Menegatti 1997N° 46 Giuseppe Frasson 1997N° 47 Pietro Fontana 1997N° 48 Giacomo Angarano 1997N° 49 G. Vanzo Mercante 1997N° 50 Giovanni Brotto 1997N° 51 Il Millennio di Bassano 1998N° 52 I Larber 1998N° 53 Orazio Marinali 1998N° 54 Angelo Balestra 1998N° 55 Giuseppe Bombardini 1998N° 56 Francesco Vendramini 1998

N° 57 Francesco Roberti 1999N° 58 Miranda Visonà 1999N° 59 Guido Agnolin 1999N° 60 Elisabetta Vendramini 1999N° 61 Ottone Brentari 1999N° 62 Achille Marzarotto 1999N° 63 Gino Pistorello 2000N° 64 Francesca Roberti 2000N° 65 Aurelio Bernardi 2000N° 66 Zaccaria Bricito 2000N° 67 Antonio Viviani 2000N° 68 Domenico Conte 2000N° 69 Domenico Maria Villa 2001N° 70 Antonio Bernati 2001N° 71 Tito Gobbi 2001N° 72 Bortolo Zanchetta 2001N° 73 Giovanni Balestra 2001N° 74 Pietro Malerba 2001N° 75 Ferruccio Meneghetti 2002N° 76 Fratel Venzo 2002N° 77 Niccolò Leszl 2002N° 78 Antonio Marcon 2002N° 79 Gregorio Vedovato 2002N° 80 Bruno Baruchello 2002N° 81 Luigi Vinanti 2003N° 82 Sebastiano Baggio 2003N° 83 Virgilio Chini 2003N° 84 Luigi Viviani 2003N° 85 Alessandro Campesano 2003N° 86 Giorgio Pirani 2003N° 87 Guido Cappellari 2004N° 88 Roberto Cobau 2004N° 89 Francesco Facci Negrati 2004N° 90 Luigi Zortea 2004N° 91 Villa Morosini Cappello 2004N° 92 Giovanni Lunardi 2004N° 93 Alfeo Guadagnin 2005N° 94 Carlo Paroli 2005N° 95 Vigilio Federico Dalla Zuanna 2005N° 96 Francesco dal Ponte il Vecchio 2005N° 97 Pietro e Giuseppe Longo 2005N° 98 I Bortignoni 2005N° 99 Giuseppe Zonta 2006N° 100 Giovanni Bottecchia 2006N° 101 Andrea Secco 2006N° 102 Giuseppe Ruffato 2006N° 103 Tommaso Tommasoni 2006N° 104 I fondatori dell’Orfanotrofio Cremona 2006N° 105 Prospero Alpini 2007N° 106 Quirino Borin 2007N° 107 Teresa Rossi Rampazzi 2007N° 108/109 Pietro Roversi 2007N° 110 Don Domenico Brotto 2007N° 111 Don Antonio Dalla Riva 2008N° 112/113 Guglielmo Montin 2008N° 114 Monsignor Egidio Negrin 2008N° 115/116 Arpalice Cuman Pertile 2008

NUMerI PUbbLICAtI DAL 1989

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Grazie alla Honda Italia dal 2012 il Motosalone Tottene

è diventato anche Goldwing Pro Shop per tutto il Nord Est

Tre momenti del motoraduno Goldwing organizzato dal Motosalone Tottene nel settembre del 2012.

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Esclusivamente a Bassano del Grappa