La Resistenza nel bassanese ed a Cartigliano (Vicenza)
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«Almeno germogliassero le erbe. - scrive un parroco il 2 gennaio 1918 - Questo è l’augurio comune. Polenta di crusca… di macinato di pannocchia di grano…radici cotte.. . La patata diventa cibo per pochi. Il condimento scompare, il sale scarseggia. Di pepe non se ne parla. I fumatori utilizzano le foglie di noce. Anche i fiammiferi mancano. Ritorna in uso la pietra focaia.»
Noi abbiamo bisogno di gente che si infiltri tra le file del
nemico per osservare e riferire. Il compito è estremamente
difficile, non glielo nascondo. Non entro nei particolari
dell’impresa: tenente Tandura, si sente di accettare
quanto le propongo?
1. l'esperienza della guerra2. i problemi del dopoguerra
3. politiche socialilavori pubblici
propaganda
la nazione identificata con il regime, il partito con lo stato
nasce la politica come mestiere
confusione tra interessi dello Stato e del partito
l’appartenenza politica come garanzia di privilegio
Già dall’aprile 1936, Mussolini dà istruzioni
per un orientamento più filo-tedesco sul Popolo d’Italia ed il gerarca Roberto Farinacci
scrive: “l’antisemitismo è necessario per rendere totale
l’alleanza con la Germania”
nasce una “burocrazia parallela” (in ambito assistenziale ed economico) che introduce la discrezionalità nel cuore dell’amministrazione pubblica:
progressiva evanescenza delle regole, quotidianamente piegate sotto il peso di pressioni ed interessi