CONFIMI · l'inizio dell'incontro è fissato per le 18. Ad organizzare la tappa bassanese di Zaia...

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La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. CONFIMI 17 ottobre 2017

Transcript of CONFIMI · l'inizio dell'incontro è fissato per le 18. Ad organizzare la tappa bassanese di Zaia...

La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o

parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la

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quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.

CONFIMI

17 ottobre 2017

INDICE

CONFIMI

17/10/2017 Corriere del Veneto - Vicenza

Il mondo delle piccole imprese chiama il governatore Zaia6

17/10/2017 Eco di Bergamo

Le Bcc rassicurano le Pmi «La riforma non ci cambierà»7

17/10/2017 Gazzetta di Mantova

Sicurezza in fabbrica L'idea dell'avvocato: l'infortunio in scena8

17/10/2017 Il Giornale di Vicenza

Luca Zaia oggi presenta il referendum sull'autonomia9

17/10/2017 L'Arena di Verona

Diventare imprenditor i? Anche con le gare10

17/10/2017 Giornale di Carate

Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentate giovedì 26ottobre

11

17/10/2017 Giornale di Monza

Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentate giovedì 26ottobre

12

17/10/2017 Giornale di Seregno

Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentate giovedì 26ottobre

13

17/10/2017 Giornale di Vimercate

Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentate giovedì 26ottobre

14

CONFIMI WEB

16/10/2017 bologna2000.com 19:41

Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini,presidente di Confimi Bologna

16

16/10/2017 modena2000.it 14:57

Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini,presidente di Confimi Bologna

18

16/10/2017 sassuolo2000.it 15:32

Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino ...20

16/10/2017 sassuoloonline.it 14:35

Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini,presidente di Confimi Bologna

22

16/10/2017 Zazoom Social News 19:40

Calenda | in manovra 10mld su Impresa 4 024

16/10/2017 Zazoom Social News 16:57

Via libera alla manovra di bilancio Ecco cosa prevede25

16/10/2017 bologna.virgilio.it 16:39

Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini,presidente di Confimi Bologna

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SCENARIO ECONOMIA

17/10/2017 Corriere della Sera - Nazionale

«I nazionalismi che avanzano? La globalizzazione non frena E a Google penserà ilmercato»

29

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Una scienza rigorosa e versatile31

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

La razionalità da prendere con le molle33

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Cuneo, Iva, industria 4.0: manovra da 20,4 miliardi34

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Per i giovani risorse limitate (da difendere)38

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Rossi: la cultura digitale aiuterà la ripresa dell'Italia39

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Rottamazione-bis anche per chi ha saltato le rate41

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Tutta l'innovazione delle imprese consolidate43

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

La Russia riparte e il made in Italy torna a crescere45

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Per Tim l'obbligo di un comitato di sicurezza47

17/10/2017 La Repubblica - Nazionale

Dal 2019 in pensione a 67 anni Gentiloni chiude ai sindacati49

17/10/2017 La Repubblica - Nazionale

I nati nel '52 bloccati al lavoro51

17/10/2017 La Stampa - Nazionale

LA SFIDA CHE LANCIANO I BITCOIN53

17/10/2017 La Stampa - Nazionale

Mossi e Ghisolfi cerca di evitare il fallimento54

17/10/2017 Il Messaggero - Nazionale

Trattenere i tributi al Nord rompe il patto costituzionale55

17/10/2017 Il Messaggero - Nazionale

Sgravi per i giovani Pensione a 67 anni novità per le donne57

SCENARIO PMI

17/10/2017 Corriere della Sera - Nazionale

Il presidente del Real pensa al muro per Atlantia60

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Accordo fra Lendix e Openjobmetis61

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Scontro al vertice nel noleggio *62

17/10/2017 Il Sole 24 Ore

Il car sharing aziendale ottimizza il parco auto65

17/10/2017 La Stampa - Imperia

Extravergine, Imperia regno delle micro e piccole imprese67

17/10/2017 MF - Nazionale

Portogallo di moda tra export e sfilate68

17/10/2017 ItaliaOggi

Risorse alle pmi fino a 1,5 mld69

17/10/2017 ItaliaOggi

Nuovo rating e arrivano altri moduli per garanzie alle pmi70

CONFIMI

9 articoli

Oggi dibattito sul referendum Il mondo delle piccole imprese chiama il governatore Zaia Bassano Il governatore del Veneto Luca Zaia sarà in città nel tardo pomeriggio di oggi per spiegare al

mondo imprenditoriale locale il senso della consultazione referendaria per l'autonomia del Veneto che si

terrà domenica prossima.

Il numero uno della Regione interverrà nella sala congressi del Palazzo delle Professioni di viale Asiago;

l'inizio dell'incontro è fissato per le 18. Ad organizzare la tappa bassanese di Zaia è stato il mandamento

bassanese di Apindustria Confimi Vicenza del quale è presidente William Beozzo. A dialogare con il

governatore saranno il costituzionalista Mario Bertolissi, nonché docente di diritto all'università di Padova, e

il direttore di Rete Veneta Luigi Bacialli. (r.f. )

17/10/2017Pag. 14 Ed. Vicenza

diffusione:47960La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam

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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 6

Le Bcc rassicurano le Pmi «La riforma non ci cambierà» Le Bcc orobiche e Imprese & territorio a confronto. Obiettivo dichiarato: capire come cambierà il mondo del

credito cooperativo bergamasco dopo il 1° luglio 2018 quando diventerà operativa la riforma ed entrerà in

gioco Iccrea (il gruppo bancario nazionale a cui hanno aderito anche i sei istituti bergamaschi) ma

soprattutto, quale sarà il rapporto delle «nuove» banche con le piccole imprese. Il timore, nemmeno tanto

nascosto, è che il processo di aggregazione si accompagni ad una riduzione degli affidamenti. Il vertice, ieri

mattina nella sede di Confcooperative. Presenti il presidente della Bcc di Treviglio (Giovanni Grazioli), della

Bergamo e Valli (Duillio Baggi), della Oglio e Serio (Battista De Paoli), quello della Caravaggio (Giorgio

Merigo insieme al vice Carlo Mangoni), il vice vicario della Bergamasca e Orobica (Gualtiero Baresi).

Assente la Bcc di Mozzanica. Dall'altra parte del tavolo i vertici delle dieci associazioni che rappresentano

le Pmi. «Non condivido tutto questo entusiamo sulle aggregazioni - ha sottolineato provocatoriamente

Paolo Agnelli (Confimi) - perchè l'esperienza degli ultimi tempi ci dice che più le banche sono grandi più

piccole diventano le possibilità di accesso al credito per le Pmi». Dal fronte bancario è arrivata la

rassicurazione unanime che «nulla cambierà nel rapporto con le imprese bergamasche» rimarcando la

natura mutualistica del credito cooperativo. Ma è apparso chiaro a tutti, di fronte alle spiegazioni di Carlo

Napoleoni vice direttore generale di Iccrea Holding, che se da un lato entrare a far parte di un grande

gruppo darà modo alle Bcc di fornire servizi più qualificati, dall'altra introdurrà una stretta sulle regole da

rispettare per far quadrare i bilanci, prima fra tutte quelle imposte dalla Bce. A chiedersi se il modello

cooperativo reggerà l'urto del cambiamento che sta investendo il sistema bancario italiano con l'«arrivo dei

fondi esteri nel capitale delle grandi banche, anche quelle ex popolari», Battista De Paoli. «Una banca

esiste se è capace di raccogliere capitali» ha ricordato a tutti il presidente confermando che le verifiche per

valutare possibili «nozze» della sua banca con la Bcc del Basso Sebino «sono in atto». «Se un'unione ci

sarà, sarà un'unione alla pari», ha precisato.

Alla fine le proposte operative esplicitate da Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative: l'apertura di

un tavolo di confronto permanente con l'intero sistema del credito; l'individuazione di un fondo territoriale

per le nuove aziende innovative con le nuove regole europee per il venture capital (Euveca);

l'organizzazione di un'Academy che organizzi corsi di formazione per far crescere la cultura finanziaria delle

piccole imprese e, nel contempo, la conoscenza della Pmi da parte di chi sta dietro lo sportello della banca.

• E. Con.

17/10/2017Pag. 8

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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 7

Sicurezza in fabbrica L'idea dell'avvocato: l'infortunio in scena La pressione di certi padroni, vero. La disinvoltura di qualche lavoratore, anche. La burocrazia che tutto

complica e dilata: come orientarsi agilmente tra i 306 articoli e i 51 allegati del Testo unico sulla sicurezza?

Morale, di lavoro si continua a morire (anche se, fortunatamente, meno che in passato) e nelle fabbriche ci

si fa sempre male: diffusi dall'Anmil, gli ultimi dati segnalano un incremento degli infortuni dell'0,4% nei

primi sette mesi del 2017. Lo sa bene Giovanna Rosa, avvocato, formatore e rspp (l'acronimo sta per

responsabile del servizio di prevenzione e protezione), autrice di due volumi sulla materia: l'ultimo dal titolo

"Responsabilità infortuni sul lavoro" (Grafill) rovescia il punto di vista e d'analisi, parte dal caso concreto per

individuare la norma applicabile, mettendosi prima nei panni della vittima, con tutto il portato emotivo e

pratico di una mutilazione, e, quindi, in quelli del giudice e dell'ispettore. Non solo, l'avvocato Rosa compie

un'operazione di rottura, indagando una materia così tecnica con l'approccio creativo delle mappe mentali.

Ne parlerà il 24 durante un corso organizzato da Apindustria, nella sede di via Ilaria Alpi 4 (dalle 9 alle 13,

per informazioni [email protected]). Possibile che nel 2017 il lavoro sia ancora un azzardo, perché?

«Sottovalutazione del rischio, negligenza, lavoro eccessivo, burocrazia - mette in fila Rosa - Ma la colpa

non è solo dei datori né dei preposti, spesso i lavoratori sono insofferenti ai dispositivi di sicurezza, è

capitato che qualcuno tagliasse i polpastrelli ai guanti per avere una presa migliore. E poi c'è un contesto

che esaspera la concorrenza, bisogna lavorare in fretta e sicurezza è la prima cosa che si sacrifica». Il

pensiero va allo studente di La Spezia che si è ribaltato col muletto durante uno stage per l'alternanza

scuola-lavoro (dei giorni scorsi la firma di un protocollo tra ministero dell'Istruzione e Anmil, come richiama

il presidente della sezione mantovana Gianni Rebuzzi). Insomma, per Rosa la chiave è l'immedesimazione,

per questo, ha intenzione di portare in scena l'infortunio, secondo un montaggio da sliding doors: cosa

succederebbe se? (ig.cip)

17/10/2017Pag. 9

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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 8

GOVERNATORE Luca Zaia oggi presenta il referendum sull'autonomia Tappa del governatore del Veneto Luca Zaia a Bassano per parlare di referendum. Oggi il presidente della

Regione sarà ospite del mandamento bassanese di Apindustria-Confimi Vicenza, in un incontro che lo

vedrà confrontarsi con il costituzionalista Mario Bertolissi. Tema del dibattito, moderato da Luigi Bacialli, la

consultazione elettorale di domenica 22 ottobre, che vedrà i cittadini del Veneto chiamati a esprimersi

sull'autonomia. Bertolissi, illustre costituzionalista e professore di diritto all'università di Padova,

collaboratore della Regione in progetti sul federalismo, si è già schierato a favore del referendum,

soprattutto perché permette ai cittadini di esprimersi su un'istanza di cui si parla da tempo. L'appuntamento

è per le 18 nella sala congressi del Palazzo delle Professioni di viale Asiago 113. Ad accogliere gli ospiti

sarà il presidente di Apindustria Bassano William Beozzo.

17/10/2017Pag. 37

diffusione:29901tiratura:37376

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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 9

FORMAZIONE. Conclusi i corsi per la nuova imprenditoria ideati da «Giovani» delle associazioni Diventare imprenditor i? Anche con le gare sportive Zorzi (Confindustria): «Mettersi in gioco per capire che per il nostro lavoro servono passione esfide» La prossima edizione: il confronto con i manager Per un anno formativo che si chiude, inizia la progettazione di quello ai blocchi di partenza. Quando la

scuola per l'imprenditoria giovanile di Verona, caso unico in Italia, spegnerà le 10 candeline.Sabato sera, al

Museo Nicolis di Villafranca, i presidenti dei Giovani Imprenditori delle associazioni di categoria della

provincia hanno tirato le somme dell'attività svolta durante il 2017, nel corso di cinque giornate formative

che hanno coinvolto 60 partecipanti. A raccontare, passandosi il testimone, le esperienze costruite insieme,

Michele Mozzo (Ance), Daniele Maccari (Api), Carlo Marcolongo (Casartigiani), Michele Rossetto

(Confcommercio), Davide Zorzi (Confindustria), Gabriele Garmilli (Confartigianato), Gianmario Aldegheri

(Confcooperative) e Filippo Toso (Ordine ingegneri). Quest'anno la scuola, rivolta a chi ha un'età compresa

tra i 18 ed i 40 anni, ha previsto un percorso dedicato a «L'impresa di chi fa impresa», sui temi della

crescita personale del titolare d'azienda. Come di consueto, un team di facilitatori esperienziali ha guidato i

partecipanti negli incontri, quattro moduli da otto ore ciascuno, verso l'identificazione e la realizzazione di

un'impresa sportiva da compiere come sfida di crescita manageriale. I giovani hanno potuto scegliere tra le

attività di trekking, ferrata, mountain bike e corso di sopravvivenza. Il tutto è stato costruito e vissuto in

presa diretta, filmato e riassunto in un cortometraggio del regista Manuel Bressan, proiettato nell'incontro

conclusivo. «All'origine del percorso c'è la condivisione. La sfida è mettersi attorno al tavolo e cercare la

formula che supera l'eterogeneità che esprimiamo», spiega Rossetto, alla guida dei Giovani di

Confcommercio e coordinatore dell'iniziativa. «Scuola per l'imprenditoria», sostiene Zorzi, presidente dei

Giovani di Confindustria, «fornisce strumenti per mettersi in gioco per capire che al di là delle nozioni per

fare bene il nostro lavoro servono passione, voglia di crescere e mettersi alla prova ogni giorno».Ma già ci

sono le linee tracciate per la prossima edizione della scuola per l'imprenditoria. «Per il 2018 abbiamo

intenzione di puntare al confronto con i manager. In molte delle nostre imprese è importante capire quando

e cosa si può delegare», aggiunge Rossetto. Il percorso formativo si articolerà sempre in quattro giornate.

Previste anche attività di speed date - per dare la possibilità ad ogni partecipante di presentare la propria

impresa in pochi minuti - e visite guidate in aziende da cui trarre spunto per situazioni di problem

solving.«L'evento conclusivo», anticipa Zorzi, «sarà incentrato sulla celebrazione dei dieci anni della

scuola, www.scuolaimprenditoria.it, nella speranza di raccogliere sempre più adesioni e che la

partecipazione risulti il più possibile utile al lavoro futuro di ognuno». © RIPRODUZIONE RISERVATA

17/10/2017Pag. 9

diffusione:32775tiratura:41410

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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 10

Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentategiovedì 26 ottobre MONZA (gmc) Maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed estensione della tutela sanitaria integrativa ai

lavoratori. Queste le principali novità del nuovo Contratto collettivo nazionale Confimi Meccanica, già

utilizzato con successo in molte parti d'Italia e che adesso approda anche nella nostra provincia. Per

scoprire novità e opportunità di questo Ccnl per le aziende del settore metalmeccanic o, Confimi Industria

Monza e Brianza organizza una presentazione gratuita e aperta a tutte le imprese del territorio.

L'appuntamento è per giovedì 26 ottobre alle ore 14.00 presso Helios Hotel in viale Elvezia 2 a Monza.

L'inco nt ro sarà introdotto da Sim ona Ron chi, presidente di Confimi Imp resa Meccanica Monza e

Brianza; Daniele Trez zi, presidente dell'O rd ine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza; Fabriz io T

r e m o l a d a, p re s i d e nt e de ll' Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro U.P. di Monza e

Brianza. Entrare nel dettaglio del Ccnl Confimi Meccanica, giunto al suo secondo rinnovo il 22 luglio 2016,

spetterà all'avvocato Stefano Bosio, consulente sindacale di Confimi Industria Monza e Brianza. «La

flessibilità dell'orario è una importante possibilità per le aziende, sia per gestire nel migliore dei modi i flussi

ormai sempre meno programmabili di lavoro, che come soluzione alternativa in caso di crisi, evitando così il

ricorso agli ammortizzatori sociali - ci spiega l'avvocato Bosio - Una maggiore libertà per l'azienda

preservando ovviamente le tutele per i lavoratori. I sindacati hanno compreso e accolto queste esigenze».

Infatti, la trattativa contrattuale può essere ricondotta a livello territoriale e dove possibile anche a livello

aziendal e. «Un'altra importante novità - aggiunge il consulente Confimi - è rappresentata dal contratto

Socrate, che riguarda l'inserimento di persone in cerca di lavoro e con maggiori difficoltà, giovani e meno

giovani. Si tratta di un contratto di ingresso, massimo 18 mesi, con un compenso più basso rispetto ai

minimi, ma se alla fine non si passa a una assunzione a tempo indeterminato l'imprenditore deve versare la

differenza non pagata al lavoratore. Quindi una bella scommessa per favorire il rilancio dell'occupazione».

Per informazioni e adesioni s c r i v e re a i n f o @ c o n f imi mb.i t.

Foto: STEFANO BOSIO Avvocato e consulente sindacale di Confimi MB

17/10/2017Pag. 40

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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 11

Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentategiovedì 26 ottobre MONZA (gmc) Maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed estensione della tutela sanitaria integrativa ai

lavoratori. Queste le principali novità del nuovo Contratto collettivo nazionale Confimi Meccanica, già

utilizzato con successo in molte parti d'Italia e che adesso approda anche nella nostra provincia. Per

scoprire novità e opportunità di questo Ccnl per le aziende del settore metalmeccanico, Confimi Industria

Monza e Brianza organizza una presentazione gratuita e aperta a tutte le imprese del territorio.

L'appuntamento è per giovedì 26 ottobre alle ore 14.00 presso Helios Hotel in viale Elvezia 2 a Monza.

L'incontro sarà introdotto da Simona Ronchi, presidente di Confimi Impresa Meccanica Monza e Brianza;

Daniele Trezzi, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza; Fabrizio T r e m o l a d

a, p re s i d e nt e dell' Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro U.P. di Monza e Brianza. Entrare nel

dettaglio del Ccnl Confimi Meccanica, giunto al suo secondo rinnovo il 22 luglio 2016, spetterà all'avvocato

Stefano Bosio, consulente sindacale di Confimi Industria Monza e Brianza. «La flessibilità dell'orario è una

importante possibilità per le aziende, sia per gestire nel migliore dei modi i flussi ormai sempre meno

programmabili di lavoro, che come soluzione alternativa in caso di crisi, evitando così il ricorso agli

ammortizzatori sociali - ci spiega l'avvocato Bosio - Una maggiore libertà per l'azienda preservando

ovviamente le tutele per i lavoratori. I sindacati hanno compreso e accolto queste esigenze». Infatti, la

trattativa contrattuale può essere ricondotta a livello territoriale e dove possibile anche a livello aziendale.

«Un'altra importante novità - aggiunge il consulente Confimi - è rappresentata dal contratto Socrate, che

riguarda l'inserimento di persone in cerca di lavoro e con maggiori difficoltà, giovani e meno giovani. Si

tratta di un contratto di ingresso, massimo 18 mesi, con un compenso più basso rispetto ai minimi, ma se

alla fine non si passa a una assunzione a tempo indeterminato l'imprenditore deve versare la differenza

non pagata al lavoratore. Quindi una bella scommessa per favorire il rilancio dell'occupazione». Per

informazioni e adesioni s c r i v e re a i n f o @ c o n f imimb.it.

Foto: STEFANO BOSIO Avvocato e consulente sindacale di Confimi MB

17/10/2017Pag. 39

diffusione:8000La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam

pa è da intendersi per uso privato

CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 12

Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentategiovedì 26 ottobre MONZA (gmc) Maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed estensione della tutela sanitaria integrativa ai

lavoratori. Queste le principali novità del nuovo Contratto collettivo nazionale Confimi Meccanica, già

utilizzato con successo in molte parti d'Italia e che adesso approda anche nella nostra provincia. Per

scoprire novità e opportunità di questo Ccnl per le aziende del settore metalmeccanico, Confimi Industria

Monza e Brianza organizza una presentazione gratuita e aperta a tutte le imprese del territorio.

L'appuntamento è per giovedì 26 ottobre alle ore 14.00 presso Helios Hotel in viale Elvezia 2 a Monza.

L'incontro sarà introdotto da Simona Ronchi, presidente di Confimi Impresa Meccanica Monza e Brianza;

Daniele Trezzi, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza; Fabrizio T r e m o l a d

a, p re s i d e nt e dell' Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro U.P. di Monza e Brianza. Entrare nel

dettaglio del Ccnl Confimi Meccanica, STEFANO BOSIO Avvocato e consulente sindacale di Confimi MB

giunto al suo secondo rinnovo il 22 luglio 2016, spetterà all'avvocato Stefano Bosio, consulente sindacale di

Confimi Industria Monza e Brianza. «La flessibilità dell'orario è una importante possibilità per le aziende, sia

per gestire nel migliore dei modi i flussi ormai sempre meno programmabili di lavoro, che come soluzione

alternativa in caso di crisi, evitando così il ricorso agli ammortizzatori sociali - ci spiega l'avvocato Bosio -

Una maggiore libertà per l'azienda preservando ovviamente le tutele per i lavoratori. I sindacati hanno

compreso e accolto queste esigenze». Infatti, la trattativa contrattuale può essere ricondotta a livello

territoriale e dove possibile anche a livello aziendale. «Un'altra importante novità - aggiunge il consulente

Confimi - è rappresentata dal contratto Socrate, che riguarda l'inserimento di persone in cerca di lavoro e

con maggiori difficoltà, giovani e meno giovani. Si tratta di un contratto di ingresso, massimo 18 mesi, con

un compenso più basso rispetto ai minimi, ma se alla fine non si passa a una assunzione a tempo

indeterminato l'imprenditore deve versare la differenza non pagata al lavoratore. Quindi una bella

scommessa per favorire il rilancio dell'occupazione». Per informazioni e adesioni s c r i v e re a i n f o @ c o

n f imimb.it.

17/10/2017Pag. 70

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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 13

Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentategiovedì 26 ottobre MONZA (gmc) Maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed estensione della tutela sanitaria integrativa ai

lavoratori. Queste le principali novità del nuovo Contratto collettivo nazionale Confimi Meccanica, già

utilizzato con successo in molte parti d'Italia e che adesso approda anche nella nostra provincia. Per

scoprire novità e opportunità di questo Ccnl per le aziende del settore metalmeccanic o, Confimi Industria

Monza e Brianza organizza una presentazione gratuita e aperta a tutte le imprese del territorio.

L'appuntamento è per giovedì 26 ottobre alle ore 14.00 presso Helios Hotel in viale Elvezia 2 a Monza.

L'inco nt ro sarà introdotto da Sim ona Ron chi, presidente di Confimi Imp resa Meccanica Monza e

Brianza; Daniele Trez zi, presidente dell'O rd ine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza; Fabriz io T

r e m o l a d a, p re s i d e nt e de ll' Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro U.P. di Monza e

Brianza. Entrare nel dettaglio del Ccnl Confimi Meccanica, giunto al suo secondo rinnovo il 22 luglio 2016,

spetterà all'avvocato Stefano Bosio, consulente sindacale di Confimi Industria Monza e Brianza. «La

flessibilità dell'orario è una importante possibilità per le aziende, sia per gestire nel migliore dei modi i flussi

ormai sempre meno programmabili di lavoro, che come soluzione alternativa in caso di crisi, evitando così il

ricorso agli ammortizzatori sociali - ci spiega l'avvocato Bosio - Una maggiore libertà per l'azienda

preservando ovviamente le tutele per i lavoratori. I sindacati hanno compreso e accolto queste esigenze».

Infatti, la trattativa contrattuale può essere ricondotta a livello territoriale e dove possibile anche a livello

aziendal e. «Un'altra importante novità - aggiunge il consulente Confimi - è rappresentata dal contratto

Socrate, che riguarda l'inserimento di persone in cerca di lavoro e con maggiori difficoltà, giovani e meno

giovani. Si tratta di un contratto di ingresso, massimo 18 mesi, con un compenso più basso rispetto ai

minimi, ma se alla fine non si passa a una assunzione a tempo indeterminato l'imprenditore deve versare la

differenza non pagata al lavoratore. Quindi una bella scommessa per favorire il rilancio dell'occupazione».

Per informazioni e adesioni s c r i v e re a i n f o @ c o n f imi mb.i t.

Foto: STEFANO BOSIO Avvocato e consulente sindacale di Confimi MB

17/10/2017Pag. 57

diffusione:10000La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam

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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 14

CONFIMI WEB

7 articoli

Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a PinoFlamini, presidente di Confimi Bologna Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna

16 Ott 2017 Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese del

territorio emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno dopo anno,

legge dopo legge, cercano di affossare e di rendere sempre più difficile il quotidiano delle nostre imprese;

aziende spesso a gestione famigliare, aziende con una trentina di dipendenti, non certamente

multinazionali, ma che messe insieme, impresa dopo impresa, formano l'ossatura centrale della nostra

economia.  Abbiamo incontrato Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna, per parlare con lui di

economia, di territorio, di giovani e di futuro. L'imprenditore, molto conosciuto a Bologna, ha messo la

propria esperienza al servizio del territorio e delle imprese, cercando così di riunire le eccellenze bolognesi

sotto la bandiera di Confimi Emilia. Presidente, lei sta svolgendo una funzione importantissima su tutto il

territorio bolognese, territorio che racchiude una grande tradizione in materia di piccole e medie imprese.

"Bologna ha molto da dare e molto da insegnare, ma deve anche imparare dagli errori del passato. Oggi

dobbiamo stare uniti, dobbiamo affrontare insieme le problematiche che ci impediscono di crescere e di

investire. Vederci presso la sede di Confimi, stilare una lista di problemi da affrontare, discutere e

organizzarci: tutto questo è importante e dobbiamo impegnarci per lavorare insieme. Solo così possiamo

resistere negli anni futuri". Lei non parla da politico, parla da imprenditore. Infatti ha fatto della praticità il

suo biglietto da visita. "A mio avviso servono cose semplici e concrete. Appena mi sono insediato alla

presidenza di Confimi Bologna alcuni imprenditori locali mi hanno parlato della difficoltà che hanno nel

reperire giovani preparati, al contempo mi sono trovato a parlare con alcuni professori e dirigenti che

lavorano con il mondo formativo del Cnos-Fap dei Salesiani e mi hanno parlato della grande lacuna che

affligge il mondo della scuola. Dopo la maturità non ci sono programmi di orientamento che assistano

azienda e giovane volenteroso nella stipula e nella nascita di un nuovo rapporto di lavoro. I giovani non

conoscono le aziende e le aziende non conoscono i giovani. Ecco allora che, con l'aiuto del gruppo dirigenti

dei Salesiani e con l'aiuto del presidente Giovanni Gorzanelli siamo riusciti a segnare una sorta di iter che

portano i ragazzi dal percorso scolastico fino alla piccola e media impresa, cercando di tenere conto delle

abilità del ragazzo e delle specificità della piccola e media impresa dove si svolge il tirocinio. La persona

giusta al posto giusto, almeno ci proviamo. Altra importante novità: stiamo lavorando molto a quello che è il

welfare aziendale, altro capitolo da mettere in risalto e da non chiudere nel dimenticatoio. Insieme alle

aziende associate stiamo valutando progetti e iniziative utili a migliorare la qualità della vita e del lavoro di

tutti noi". Questo progetto sembrava solo una semplice idea invece a distanza di pochi mesi è diventato

realtà. "Mi piace agire da imprenditore. Funzioni o no, una volta deciso, dobbiamo fare. Questo verbo,

"fare", è importantissimo, fondamentale. Il progetto funziona. Nella mia azienda ci sono due bravissimi

tirocinanti che si stanno mettendo alla prova lavorando al fianco di persone con grande esperienza. Forse

resteranno in azienda da me per molti anni, forse andranno altrove e l'esperienza in azienda li aiuterà a

farsi strada. In ogni caso è una soluzione semplice che aiuta i ragazzi di una scuola a farsi le ossa e a

trovare lavoro" Il vulcano Flamini è stato essenziale anche nella ricerca e nel taglio del nastro della nuova

sede di Confimi a Bologna. Una sede che lei definisce "la casa delle pmi di Bologna". "Abbiamo trovato una

bellissima sede, comoda e a disposizione di tutte le aziende associate del territorio. Al taglio del nastro

erano presenti le autorità politiche del territorio, non è voluto mancare nemmeno Stefano Bonaccini,

presidente col quale abbiamo costruito un filo diretto. Ci segue con interesse e partecipa sempre alle nostre

iniziative, sintomo che, quello che facciamo, è fondamentale per tutto il territorio. Con le istituzioni siamo in

16/10/2017 19:41Sito Web

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

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sintonia: di recente abbiamo creato una nomina dedicata a Cultura e Turismo, una nomina molto

importante per la promozione del territorio." In una recente intervista lei, con estrema schiettezza, ha

ribadito che oggi mancano le banche locali, gli istituti di credito cooperativi nati con l'aiuto del territorio e

costruite per aiutare aziende e privati ad evolversi. Oggi la banca, almeno nella maggior parte dei casi, è

lontana dai capannoni, dai centri produttivi. Imprenditore e istituto di credito parlano due lingue diverse e,

probabilmente, questo ha seriamente compromesso la crescita delle nostre aziende. Oggi l'imprenditore

deve scegliere se investire in innovazioni o se pagare gli stipendi. "Questo è uno dei punti più importanti su

cui riflettere e sul quale lavorare. La banca nasce grazie alla generosità del territorio, che diventa produttivo

e laborioso tanto da generare la nascita di istituti di credito, organi essenziali e di primaria importanza al

benessere del territorio e alla crescita delle aziende. Nel momento in cui la banca si allontana dalla realtà

imprenditoriale tutto cambia: investimenti e innovazione calano e spariscono. Gli altri paesi ci sorpassano e

ci salutano e noi restiamo indietro. La banca deve avvicinarsi, come accadeva negli anni '90, alla realtà

produttiva. Serve una lingua comune, una lingua semplice e trasparente. Senza accesso al credito, al primo

scossone, tutto il nostro comparto chiude e con noi migliaia di famiglie". In chiusura, perché associarsi?

"Non abbiamo tempo da perdere: non siamo venditori ma informatori. Oggi l'associazione è importante per

tutti coloro che hanno bisogno di affacciarsi in mercati esteri, è importante per avere consulti legali in tempo

reale. Io dico sempre che non serve associarsi e basta, associarsi senza frequentare i nostri eventi non

serve a nulla. Quello che conta è la volontà di partecipare al cambiamento. Purtroppo, nessuno di noi, ha

molto tempo libero, io sono come voi, ma è importante tentare di alzare la voce insieme. Abbiamo qualità

artigiane antiche e creatività che possono garantirci una seconda vita, magari in mercati a noi sconosciuti.

Dobbiamo avere coraggio e capire che, solo spalla a spalla, saremo in grado di farci valere. Oggi ed in

futuro. Vi aspetto in sede per una chiacchierata".

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Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a PinoFlamini, presidente di Confimi Bologna Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna

16 Ott 2017 Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese del

territorio emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno dopo anno,

legge dopo legge, cercano di affossare e di rendere sempre più difficile il quotidiano delle nostre imprese;

aziende spesso a gestione famigliare, aziende con una trentina di dipendenti, non certamente

multinazionali, ma che messe insieme, impresa dopo impresa, formano l'ossatura centrale della nostra

economia.  Abbiamo incontrato Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna, per parlare con lui di

economia, di territorio, di giovani e di futuro. L'imprenditore, molto conosciuto a Bologna, ha messo la

propria esperienza al servizio del territorio e delle imprese, cercando così di riunire le eccellenze bolognesi

sotto la bandiera di Confimi Emilia. Presidente, lei sta svolgendo una funzione importantissima su tutto il

territorio bolognese, territorio che racchiude una grande tradizione in materia di piccole e medie imprese.

"Bologna ha molto da dare e molto da insegnare, ma deve anche imparare dagli errori del passato. Oggi

dobbiamo stare uniti, dobbiamo affrontare insieme le problematiche che ci impediscono di crescere e di

investire. Vederci presso la sede di Confimi, stilare una lista di problemi da affrontare, discutere e

organizzarci: tutto questo è importante e dobbiamo impegnarci per lavorare insieme. Solo così possiamo

resistere negli anni futuri". Lei non parla da politico, parla da imprenditore. Infatti ha fatto della praticità il

suo biglietto da visita. "A mio avviso servono cose semplici e concrete. Appena mi sono insediato alla

presidenza di Confimi Bologna alcuni imprenditori locali mi hanno parlato della difficoltà che hanno nel

reperire giovani preparati, al contempo mi sono trovato a parlare con alcuni professori e dirigenti che

lavorano con il mondo formativo del Cnos-Fap dei Salesiani e mi hanno parlato della grande lacuna che

affligge il mondo della scuola. Dopo la maturità non ci sono programmi di orientamento che assistano

azienda e giovane volenteroso nella stipula e nella nascita di un nuovo rapporto di lavoro. I giovani non

conoscono le aziende e le aziende non conoscono i giovani. Ecco allora che, con l'aiuto del gruppo dirigenti

dei Salesiani e con l'aiuto del presidente Giovanni Gorzanelli siamo riusciti a segnare una sorta di iter che

portano i ragazzi dal percorso scolastico fino alla piccola e media impresa, cercando di tenere conto delle

abilità del ragazzo e delle specificità della piccola e media impresa dove si svolge il tirocinio. La persona

giusta al posto giusto, almeno ci proviamo. Altra importante novità: stiamo lavorando molto a quello che è il

welfare aziendale, altro capitolo da mettere in risalto e da non chiudere nel dimenticatoio. Insieme alle

aziende associate stiamo valutando progetti e iniziative utili a migliorare la qualità della vita e del lavoro di

tutti noi". Questo progetto sembrava solo una semplice idea invece a distanza di pochi mesi è diventato

realtà. "Mi piace agire da imprenditore. Funzioni o no, una volta deciso, dobbiamo fare. Questo verbo,

"fare", è importantissimo, fondamentale. Il progetto funziona. Nella mia azienda ci sono due bravissimi

tirocinanti che si stanno mettendo alla prova lavorando al fianco di persone con grande esperienza. Forse

resteranno in azienda da me per molti anni, forse andranno altrove e l'esperienza in azienda li aiuterà a

farsi strada. In ogni caso è una soluzione semplice che aiuta i ragazzi di una scuola a farsi le ossa e a

trovare lavoro" Il vulcano Flamini è stato essenziale anche nella ricerca e nel taglio del nastro della nuova

sede di Confimi a Bologna. Una sede che lei definisce "la casa delle pmi di Bologna". "Abbiamo trovato una

bellissima sede, comoda e a disposizione di tutte le aziende associate del territorio. Al taglio del nastro

erano presenti le autorità politiche del territorio, non è voluto mancare nemmeno Stefano Bonaccini,

presidente col quale abbiamo costruito un filo diretto. Ci segue con interesse e partecipa sempre alle nostre

iniziative, sintomo che, quello che facciamo, è fondamentale per tutto il territorio. Con le istituzioni siamo in

sintonia: di recente abbiamo creato una nomina dedicata a Cultura e Turismo, una nomina molto

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importante per la promozione del territorio." In una recente intervista lei, con estrema schiettezza, ha

ribadito che oggi mancano le banche locali, gli istituti di credito cooperativi nati con l'aiuto del territorio e

costruite per aiutare aziende e privati ad evolversi. Oggi la banca, almeno nella maggior parte dei casi, è

lontana dai capannoni, dai centri produttivi. Imprenditore e istituto di credito parlano due lingue diverse e,

probabilmente, questo ha seriamente compromesso la crescita delle nostre aziende. Oggi l'imprenditore

deve scegliere se investire in innovazioni o se pagare gli stipendi. "Questo è uno dei punti più importanti su

cui riflettere e sul quale lavorare. La banca nasce grazie alla generosità del territorio, che diventa produttivo

e laborioso tanto da generare la nascita di istituti di credito, organi essenziali e di primaria importanza al

benessere del territorio e alla crescita delle aziende. Nel momento in cui la banca si allontana dalla realtà

imprenditoriale tutto cambia: investimenti e innovazione calano e spariscono. Gli altri paesi ci sorpassano e

ci salutano e noi restiamo indietro. La banca deve avvicinarsi, come accadeva negli anni '90, alla realtà

produttiva. Serve una lingua comune, una lingua semplice e trasparente. Senza accesso al credito, al primo

scossone, tutto il nostro comparto chiude e con noi migliaia di famiglie". In chiusura, perché associarsi?

"Non abbiamo tempo da perdere: non siamo venditori ma informatori. Oggi l'associazione è importante per

tutti coloro che hanno bisogno di affacciarsi in mercati esteri, è importante per avere consulti legali in tempo

reale. Io dico sempre che non serve associarsi e basta, associarsi senza frequentare i nostri eventi non

serve a nulla. Quello che conta è la volontà di partecipare al cambiamento. Purtroppo, nessuno di noi, ha

molto tempo libero, io sono come voi, ma è importante tentare di alzare la voce insieme. Abbiamo qualità

artigiane antiche e creatività che possono garantirci una seconda vita, magari in mercati a noi sconosciuti.

Dobbiamo avere coraggio e capire che, solo spalla a spalla, saremo in grado di farci valere. Oggi ed in

futuro. Vi aspetto in sede per una chiacchierata".

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Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino ... Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna

16 ottobre 2017 Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese

del territorio emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno dopo

anno, legge dopo legge, cercano di affossare e di rendere sempre più difficile il quotidiano delle nostre

imprese; aziende spesso a gestione famigliare, aziende con una trentina di dipendenti, non certamente

multinazionali, ma che messe insieme, impresa dopo impresa, formano l'ossatura centrale della nostra

economia.  Abbiamo incontrato Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna, per parlare con lui di

economia, di territorio, di giovani e di futuro. L'imprenditore, molto conosciuto a Bologna, ha messo la

propria esperienza al servizio del territorio e delle imprese, cercando così di riunire le eccellenze bolognesi

sotto la bandiera di Confimi Emilia. Presidente, lei sta svolgendo una funzione importantissima su tutto il

territorio bolognese, territorio che racchiude una grande tradizione in materia di piccole e medie imprese.

"Bologna ha molto da dare e molto da insegnare, ma deve anche imparare dagli errori del passato. Oggi

dobbiamo stare uniti, dobbiamo affrontare insieme le problematiche che ci impediscono di crescere e di

investire. Vederci presso la sede di Confimi, stilare una lista di problemi da affrontare, discutere e

organizzarci: tutto questo è importante e dobbiamo impegnarci per lavorare insieme. Solo così possiamo

resistere negli anni futuri". Lei non parla da politico, parla da imprenditore. Infatti ha fatto della praticità il

suo biglietto da visita. "A mio avviso servono cose semplici e concrete. Appena mi sono insediato alla

presidenza di Confimi Bologna alcuni imprenditori locali mi hanno parlato della difficoltà che hanno nel

reperire giovani preparati, al contempo mi sono trovato a parlare con alcuni professori e dirigenti che

lavorano con il mondo formativo del Cnos-Fap dei Salesiani e mi hanno parlato della grande lacuna che

affligge il mondo della scuola. Dopo la maturità non ci sono programmi di orientamento che assistano

azienda e giovane volenteroso nella stipula e nella nascita di un nuovo rapporto di lavoro. I giovani non

conoscono le aziende e le aziende non conoscono i giovani. Ecco allora che, con l'aiuto del gruppo dirigenti

dei Salesiani e con l'aiuto del presidente Giovanni Gorzanelli siamo riusciti a segnare una sorta di iter che

portano i ragazzi dal percorso scolastico fino alla piccola e media impresa, cercando di tenere conto delle

abilità del ragazzo e delle specificità della piccola e media impresa dove si svolge il tirocinio. La persona

giusta al posto giusto, almeno ci proviamo. Altra importante novità: stiamo lavorando molto a quello che è il

welfare aziendale, altro capitolo da mettere in risalto e da non chiudere nel dimenticatoio. Insieme alle

aziende associate stiamo valutando progetti e iniziative utili a migliorare la qualità della vita e del lavoro di

tutti noi". Questo progetto sembrava solo una semplice idea invece a distanza di pochi mesi è diventato

realtà. "Mi piace agire da imprenditore. Funzioni o no, una volta deciso, dobbiamo fare. Questo verbo,

"fare", è importantissimo, fondamentale. Il progetto funziona. Nella mia azienda ci sono due bravissimi

tirocinanti che si stanno mettendo alla prova lavorando al fianco di persone con grande esperienza. Forse

resteranno in azienda da me per molti anni, forse andranno altrove e l'esperienza in azienda li aiuterà a

farsi strada. In ogni caso è una soluzione semplice che aiuta i ragazzi di una scuola a farsi le ossa e a

trovare lavoro" Il vulcano Flamini è stato essenziale anche nella ricerca e nel taglio del nastro della nuova

sede di Confimi a Bologna. Una sede che lei definisce "la casa delle pmi di Bologna". "Abbiamo trovato una

bellissima sede, comoda e a disposizione di tutte le aziende associate del territorio. Al taglio del nastro

erano presenti le autorità politiche del territorio, non è voluto mancare nemmeno Stefano Bonaccini,

presidente col quale abbiamo costruito un filo diretto. Ci segue con interesse e partecipa sempre alle nostre

iniziative, sintomo che, quello che facciamo, è fondamentale per tutto il territorio. Con le istituzioni siamo in

sintonia: di recente abbiamo creato una nomina dedicata a Cultura e Turismo, una nomina molto

importante per la promozione del territorio." In una recente intervista lei, con estrema schiettezza, ha

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ribadito che oggi mancano le banche locali, gli istituti di credito cooperativi nati con l'aiuto del territorio e

costruite per aiutare aziende e privati ad evolversi. Oggi la banca, almeno nella maggior parte dei casi, è

lontana dai capannoni, dai centri produttivi. Imprenditore e istituto di credito parlano due lingue diverse e,

probabilmente, questo ha seriamente compromesso la crescita delle nostre aziende. Oggi l'imprenditore

deve scegliere se investire in innovazioni o se pagare gli stipendi. "Questo è uno dei punti più importanti su

cui riflettere e sul quale lavorare. La banca nasce grazie alla generosità del territorio, che diventa produttivo

e laborioso tanto da generare la nascita di istituti di credito, organi essenziali e di primaria importanza al

benessere del territorio e alla crescita delle aziende. Nel momento in cui la banca si allontana dalla realtà

imprenditoriale tutto cambia: investimenti e innovazione calano e spariscono. Gli altri paesi ci sorpassano e

ci salutano e noi restiamo indietro. La banca deve avvicinarsi, come accadeva negli anni '90, alla realtà

produttiva. Serve una lingua comune, una lingua semplice e trasparente. Senza accesso al credito, al primo

scossone, tutto il nostro comparto chiude e con noi migliaia di famiglie". In chiusura, perché associarsi?

"Non abbiamo tempo da perdere: non siamo venditori ma informatori. Oggi l'associazione è importante per

tutti coloro che hanno bisogno di affacciarsi in mercati esteri, è importante per avere consulti legali in tempo

reale. Io dico sempre che non serve associarsi e basta, associarsi senza frequentare i nostri eventi non

serve a nulla. Quello che conta è la volontà di partecipare al cambiamento. Purtroppo, nessuno di noi, ha

molto tempo libero, io sono come voi, ma è importante tentare di alzare la voce insieme. Abbiamo qualità

artigiane antiche e creatività che possono garantirci una seconda vita, magari in mercati a noi sconosciuti.

Dobbiamo avere coraggio e capire che, solo spalla a spalla, saremo in grado di farci valere. Oggi ed in

futuro. Vi aspetto in sede per una chiacchierata".

16/10/2017 15:32Sito Web

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Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a PinoFlamini, presidente di Confimi Bologna Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna

16 Ott 2017 Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese del

territorio emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno dopo anno,

legge dopo legge, cercano di affossare e di rendere sempre più difficile il quotidiano delle nostre imprese;

aziende spesso a gestione famigliare, aziende con una trentina di dipendenti, non certamente

multinazionali, ma che messe insieme, impresa dopo impresa, formano l'ossatura centrale della nostra

economia.  Abbiamo incontrato Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna, per parlare con lui di

economia, di territorio, di giovani e di futuro. L'imprenditore, molto conosciuto a Bologna, ha messo la

propria esperienza al servizio del territorio e delle imprese, cercando così di riunire le eccellenze bolognesi

sotto la bandiera di Confimi Emilia. Presidente, lei sta svolgendo una funzione importantissima su tutto il

territorio bolognese, territorio che racchiude una grande tradizione in materia di piccole e medie imprese.

"Bologna ha molto da dare e molto da insegnare, ma deve anche imparare dagli errori del passato. Oggi

dobbiamo stare uniti, dobbiamo affrontare insieme le problematiche che ci impediscono di crescere e di

investire. Vederci presso la sede di Confimi, stilare una lista di problemi da affrontare, discutere e

organizzarci: tutto questo è importante e dobbiamo impegnarci per lavorare insieme. Solo così possiamo

resistere negli anni futuri". Lei non parla da politico, parla da imprenditore. Infatti ha fatto della praticità il

suo biglietto da visita. "A mio avviso servono cose semplici e concrete. Appena mi sono insediato alla

presidenza di Confimi Bologna alcuni imprenditori locali mi hanno parlato della difficoltà che hanno nel

reperire giovani preparati, al contempo mi sono trovato a parlare con alcuni professori e dirigenti che

lavorano con il mondo formativo del Cnos-Fap dei Salesiani e mi hanno parlato della grande lacuna che

affligge il mondo della scuola. Dopo la maturità non ci sono programmi di orientamento che assistano

azienda e giovane volenteroso nella stipula e nella nascita di un nuovo rapporto di lavoro. I giovani non

conoscono le aziende e le aziende non conoscono i giovani. Ecco allora che, con l'aiuto del gruppo dirigenti

dei Salesiani e con l'aiuto del presidente Giovanni Gorzanelli siamo riusciti a segnare una sorta di iter che

portano i ragazzi dal percorso scolastico fino alla piccola e media impresa, cercando di tenere conto delle

abilità del ragazzo e delle specificità della piccola e media impresa dove si svolge il tirocinio. La persona

giusta al posto giusto, almeno ci proviamo. Altra importante novità: stiamo lavorando molto a quello che è il

welfare aziendale, altro capitolo da mettere in risalto e da non chiudere nel dimenticatoio. Insieme alle

aziende associate stiamo valutando progetti e iniziative utili a migliorare la qualità della vita e del lavoro di

tutti noi". Questo progetto sembrava solo una semplice idea invece a distanza di pochi mesi è diventato

realtà. "Mi piace agire da imprenditore. Funzioni o no, una volta deciso, dobbiamo fare. Questo verbo,

"fare", è importantissimo, fondamentale. Il progetto funziona. Nella mia azienda ci sono due bravissimi

tirocinanti che si stanno mettendo alla prova lavorando al fianco di persone con grande esperienza. Forse

resteranno in azienda da me per molti anni, forse andranno altrove e l'esperienza in azienda li aiuterà a

farsi strada. In ogni caso è una soluzione semplice che aiuta i ragazzi di una scuola a farsi le ossa e a

trovare lavoro" Il vulcano Flamini è stato essenziale anche nella ricerca e nel taglio del nastro della nuova

sede di Confimi a Bologna. Una sede che lei definisce "la casa delle pmi di Bologna". "Abbiamo trovato una

bellissima sede, comoda e a disposizione di tutte le aziende associate del territorio. Al taglio del nastro

erano presenti le autorità politiche del territorio, non è voluto mancare nemmeno Stefano Bonaccini,

presidente col quale abbiamo costruito un filo diretto. Ci segue con interesse e partecipa sempre alle nostre

iniziative, sintomo che, quello che facciamo, è fondamentale per tutto il territorio. Con le istituzioni siamo in

sintonia: di recente abbiamo creato una nomina dedicata a Cultura e Turismo, una nomina molto

16/10/2017 14:35Sito Web

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importante per la promozione del territorio." In una recente intervista lei, con estrema schiettezza, ha

ribadito che oggi mancano le banche locali, gli istituti di credito cooperativi nati con l'aiuto del territorio e

costruite per aiutare aziende e privati ad evolversi. Oggi la banca, almeno nella maggior parte dei casi, è

lontana dai capannoni, dai centri produttivi. Imprenditore e istituto di credito parlano due lingue diverse e,

probabilmente, questo ha seriamente compromesso la crescita delle nostre aziende. Oggi l'imprenditore

deve scegliere se investire in innovazioni o se pagare gli stipendi. "Questo è uno dei punti più importanti su

cui riflettere e sul quale lavorare. La banca nasce grazie alla generosità del territorio, che diventa produttivo

e laborioso tanto da generare la nascita di istituti di credito, organi essenziali e di primaria importanza al

benessere del territorio e alla crescita delle aziende. Nel momento in cui la banca si allontana dalla realtà

imprenditoriale tutto cambia: investimenti e innovazione calano e spariscono. Gli altri paesi ci sorpassano e

ci salutano e noi restiamo indietro. La banca deve avvicinarsi, come accadeva negli anni '90, alla realtà

produttiva. Serve una lingua comune, una lingua semplice e trasparente. Senza accesso al credito, al primo

scossone, tutto il nostro comparto chiude e con noi migliaia di famiglie". In chiusura, perché associarsi?

"Non abbiamo tempo da perdere: non siamo venditori ma informatori. Oggi l'associazione è importante per

tutti coloro che hanno bisogno di affacciarsi in mercati esteri, è importante per avere consulti legali in tempo

reale. Io dico sempre che non serve associarsi e basta, associarsi senza frequentare i nostri eventi non

serve a nulla. Quello che conta è la volontà di partecipare al cambiamento. Purtroppo, nessuno di noi, ha

molto tempo libero, io sono come voi, ma è importante tentare di alzare la voce insieme. Abbiamo qualità

artigiane antiche e creatività che possono garantirci una seconda vita, magari in mercati a noi sconosciuti.

Dobbiamo avere coraggio e capire che, solo spalla a spalla, saremo in grado di farci valere. Oggi ed in

futuro. Vi aspetto in sede per una chiacchierata".

16/10/2017 14:35Sito Web

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

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Calenda | in manovra 10mld su Impresa 4 0 Calenda | in manovra 10mld su Impresa 4 0 La natura delle misure previste, in prevalenza incentivi fiscali e

crediti di imposta - ha proseguito - ... Segnalato da : ansa Commenta Calenda, in manovra 10mld su

Impresa 4.0 (Di lunedì 16 ottobre 2017) "La natura delle misure previste, in prevalenza incentivi fiscali e

crediti di imposta - ha proseguito - consentirà di anticipare e concentrare gli effetti sull'economia reale nel

corso del 2018 ... CChessa69 : RT @MinSviluppo: Manovra #bilancio, @CarloCalenda: più di 10 miliardi

per #formazione #produttività #competitività #Impresa40 - confartigianato : RT @MinSviluppo: Manovra

#bilancio, @CarloCalenda: più di 10 miliardi per #formazione #produttività #competitività #Impresa40 -

mcristinaporta : RT @MinSviluppo: Manovra #bilancio, @CarloCalenda: più di 10 miliardi per #formazione

#produttività #competitività #Impresa40 - Confimi_Bergamo : RT @MinSviluppo: Manovra #bilancio,

@CarloCalenda: più di 10 miliardi per #formazione #produttività #competitività #Impresa40 - Confimi_MB :

RT @MinSviluppo: Manovra #bilancio, @CarloCalenda: più di 10 miliardi per #formazione #produttività

#competitività #Impresa40 - Leggi la notizia su ansa Altre notizie : Calenda in ... L.Bilancio : Calenda spiega

la manovra come selettiva. Questa parola cosa nasconde e significato reale : Una manovra la legge di

bilancio selettiva così la spiega Calenda, lasciando alcune perplessità sulle priorità Calenda : "MANOVRA

NON RECESSIVA MA SELETTIVA" : "La manovra non sarà RECESSIVA, sarà una manovra selettiva, il

tema è ridurre il debito e spostare il carico fiscale in modo che non colpisca più le imprese, e questo è

successo nel governo Renzi. ... Calenda : manovra sarà 'selettiva' - nessun assalto alla dirigenza : 'La cosa

importante è che i soldi vengano impiegati in modo efficiente, il carico fiscale non deve colpire solo le

imprese' ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico. La prossima legge di ... L.Bilancio : sarà selettiva la

manovra spiega Calenda . Cosa nascondono queste parole : Una manovra la legge di bilancio selettiva

così la spiega Calenda, lasciando alcune perplessità sulle priorità La promessa di Calenda : "Non faremo

una manovra elettorale" : "Non sarà una manovra elettorale, ma faremo una legge di completamento della

legislatura, che in campo economico è stata oggettivamente di successo". Lo assicura il ministro dello

Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un'intervista al Corriere della Sera in cui spiega che "le tre priorità

della politica economica dove concentrare le risorse sono gli investimenti, l'internazionalizzazione e i

giovani. Anche in futuro - ... Calenda "NON SARÀ MANOVRA ELETTORALE" : "Non SARÀ una

MANOVRA elettorale, ma faremo una legge di completamento della legislatura, che in campo economico è

stata oggettivamente di successo. Io sono sempre molto cauto, ma considerato il punto ... DIETRO LE

QUINTE/ Calenda -Padoan-Renzi - via allo scontro sulla manovra : La crescita in più registrata dall'Italia

consegna al Governo un "tesoretto" da gestire in vista della manovra. C'è da chiedersi però chi detterà la

linea, dice STEFANO CINGOLANI Calenda vs RENZI/ La mossa per allontanare il voto e le ingerenze sulla

manovra : Il ministro CALENDA avverte che la crisi non è alle spalle e sembra mandare un messaggio a

RENZI e al Pd rispetto alla manovra e alle elezioni, dice FRANCESCO FORTE Dopo Fincantieri e manovra

- Renzi l'ha capito. Non va il duo - senza partito - Padoan- Calenda : Renzi sta capendo che affrontare una

campagna elettorale con Padoan all'Economia, e il suo neorigorismo montiano-europeo, non si va da

nessuna parte. La freddezza del tecnico Ocse è un incentivo per andare a sbattere sul fiscal compact, che

Padoan non vuole toccare, e sulla stesura della legge di stabilità futura, dove di sgravi irpef non vuole

sentire parlare.Vai dagli elettori, in campagna elettorale, con questa mummificazione ... Zazoom Tv - Live

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16/10/2017 19:40Sito Web Zazoom Social News

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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 24

Via libera alla manovra di bilancio Ecco cosa prevede Ophelia - dirottati voli verso scali GB Oggi presidio lavoratori Agile al Mise Trump fa battute su Pence e i

gay Credit Suisse - hedge fund verso affondo Catalogna - Spagna abbassa stime crescita

Catalogna.Spagna abbassa stime crescita Somalia - Stati Uniti condannano attacchi Borsa - Tokyo apre in

rialzo a +0 - 48% N.Corea: diplomazia con Usa?prima razzi Londra. Tre accoltellati - uno è morto

Anticipazioni Amici 2017 : arrivano tre celebri preparatori Udine : Grave bimba di due anni azzannata al

viso da un cane Uragano Ophelia : Una vittima in Irlanda, 120 mila case senza luce Blitz pedofilia : Yara

Gambirasio nell' inchiesta Black Shadow Pensioni - Sindacati preoccupati : mancanza di risposte, in

Pensione ... Allerta rossa Uragano Ophelia sull'Irlanda : venti a 130 km/h Anticipazioni Uomini e Donne,

Annamaria ha mentito? Ecco la ... Francesco Palumbo uccide ladro Domenico Bardi : indagato per eccesso

... Forza Italia : Si dimette il sindaco di Priolo Antonello Rizza Vanessa Marquez : L' ex star di E.R Medici in

prima linea contro ... Via libera alla manovra di bilancio Ecco cosa prevede ... la più seria dal dopoguerra ed

entri in una fase nuova in cui serve il sostegno alla produttività con ... Segnalato da : ilfoglio Commenta Via

libera alla manovra di bilancio. Ecco cosa prevede (Di lunedì 16 ottobre 2017) ... la più seria dal dopoguerra

ed entri in una fase nuova in cui serve il sostegno alla produttività con investimenti pubblici accresciuti nel

medio termine', ha spiegato il ministro dell'Economia. Per ... FemcaCISL : RT @ilfoglio_it: Il Consiglio dei

ministri ha dato il via libera alla #manovra. Ecco cosa prevede - RealTimeNews__ : RT @ilfoglio_it: Il

Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla #manovra. Ecco cosa prevede - VELOSPORT1960 : Il

Consiglio dei ministri ha approvato questo pomeriggio il disegno di legge di Bilancio che dovrà ora essere

pres... - Confimi_Bergamo : RT @ilfoglio_it: Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla #manovra. Ecco

cosa prevede - oggitreviso : No tasse e blocco Iva: via libera a manovra - Leggi la notizia su ilfoglio Altre

notizie : Via libera alla ... Via libera alla manovra con sgravi per assunzioni giovani. Sì al golden power su

Tim. Padoan : no interventi sul superticket : Tra le novità varate oggi dal Governo l'assunzione di 1.500

ricercatori nell'Università e una detrazione del 36% per gli investimenti nel verde privato. Nessuno spazio

per ora alla graduale eliminazione del superticket. E nessun blocco dell'adeguamento automatico dell'età

pensionabile all'aspettativa di vita nel 2019, chiesto invece dai sindacati... Italia - Via libera del governo alla

manovra : Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha confermato il proseguimento del percorso avviato

negli anni precedenti e il sostegno alla crescita senza dimenticare il consolidamento del bilancio ...

Consiglio dei Ministri dà Via libera a golden power su TIM : (Teleborsa) - Telecom Italia affonda a Piazza

Affari. Il titolo osservato speciale per tutta la giornata arretra dopo che il Consiglio dei Ministri ha dato il via

libera all'esercizio della 'golden ... No tasse e blocco Iva : Via libera a manovra : Per il ministro

dell'Economia Pier Carlo Padoan la manovra certifica "un punto svolta". Le risorse "sono limitate ma ben

indirizzate" e quindi porteranno "più crescita". La manovra approvata dà ... Manovra - Via libera del

governo. Sì a esercizio golden power su Tim - sgravi sulle assunzioni fino ai 34 anni : Via libera del

Consiglio dei ministri alla legge di bilancio. «Mesi fa si parlava in rapporto a questa sessione di bilancio di

lacrime e sangue, di una situazione che non si sapeva come... Consiglio dei Ministri dà Via libera a golden

power su TIM : Telecom Italia affonda a Piazza Affari . Il titolo osservato speciale per tutta la giornata

arretra dopo che il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all'esercizio della " golden power " per il ...

Legge di Bilancio - Via libera del Consiglio dei Ministri alla manovra da 20 mld : La manovra per il 2018

'certifica il punto di svolta dell'economia italiana', infatti sono state messe a disposizione risorse affinché

questo punto di svolta si rafforzi', ha aggiunto il ministro, ... Manovra - Via libera dal Cdm. Gentiloni : "No

nuove tasse o aumenti Iva" - : Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di Bilancio. Il primo ministro:

"Sessione snella, no lacrime e sangue ma utile alla nostra economia". Previsti incentivi per giovani e lavoro,

rinnovi per pubblico impiego. Padoan: "È svolta: crescita robusta e inclusiva" Tim - Via libera del governo a

16/10/2017 16:57Sito Web Zazoom Social News

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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 25

esercizio golden power : Il consiglio dei ministri ha poi autorizzato l'esercizio del golden power su Tim.

Sono in arrivo dunque i paletti per Vivendi, che controlla il gruppo tlc al 23,9%. Paletti che riguardano di

sicuro le ... Pneumatici invernali - Via libera al cambio gomme : Sebbene le temperature miti di questo

periodo facciano desiderare gite al mare piuttosto che a ghiaccio e neve, il 15 ottobre coincide con una

delle scadenze clou per automobilisti, il via libera al montaggio dei Pneumatici invernali. Niente fretta, però:

cè ancora un mese di tempo per mettersi in regola. Meglio, quindi, rimandare la visita dal gommista

aspettando larrivo dellautunno vero e proprio. Anche se è consigliabile prenotare ... Via libera del Governo

alla manovra - Gentiloni : "Senza lacrime e sangue" : Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla legge

di bilancio. Lo rivela l'Ansa, citando fonti interne di palazzo Chigi al termine... Manovra - Via libera

assunzione 1500 ricercatori : La Manovra prevede l'assunzione di 1.500 ricercatori . Lo ha detto il ministro

dell'Economia Pier Carlo Padoan dopo il via libera del Cdm alla legge di bilancio . Via libera alla manovra

con sgravi per assunzioni giovani. Padoan : no interventi sul superticket : Il Consiglio dei ministri ha varato

la manovra per il 2018, attesa in Parlamento, al Senato, entro il 20 ottobre. L'esecutivo ha scelto di

anticipare i tempi per approvare il ddl in parallelo al passaggio in cdm del Draft Budgetary Plan, che deve

essere trasmesso a Bruxelles entro questa sera... Via libera a manovra : "Niente lacrime e sangue" :

Abbiamo invece una manovra snella che sarà utile per la nostra economia ", ha detto il premier Paolo

Gentiloni al termine del Cdm. Per il presidente del Consiglio, con la manovra approvata oggi ... Manovra -

Via libera del governo. Sì a esercizio golden power su Tim : Via libera del Consiglio dei ministri alla legge di

bilancio. «Mesi fa si parlava in rapporto a questa sessione di bilancio di lacrime e sangue, di una situazione

che non si sapeva come... Zazoom Tv - Live Video Breaking News Segui gli aggiornamenti e vedi gli ultimi

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16/10/2017 16:57Sito Web Zazoom Social News

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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 26

Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a PinoFlamini, presidente di Confimi Bologna Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna

Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese del territorio

emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno...

16/10/2017 16:39Sito Web bologna.virgilio.it

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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 27

SCENARIO ECONOMIA

16 articoli

L'intervista a Rich Lesser (Boston Consulting Group) «I nazionalismi che avanzano? La globalizzazione non frena E a Googlepenserà il mercato» Marco Sabella Rich Lesser, presidente e amministratore delegato del Boston Consulting Group (Bcg), guida dal 2013 una

società considerata un nome storico della consulenza strategica aziendale, fondata a Boston,

Massachusetts, all'inizio degli anni Sessanta.

Sotto la guida di Lesser il Bcg ha raggiunto il massimo storico del fatturato, toccando nel 2016 i 5,6 miliardi

di dollari, con 85 uffici distribuiti in 48 paesi e un totale di oltre 14mila dipendenti. «Quella di Milano, con

una magnifica vista sul Duomo, è forse la più bella di tutte le sedi di Bcg nel mondo», esordisce Lesser.

Possiamo affermare che la globalizzazione è un fenomeno in declino?

«Sono tanti gli elementi che fanno pensare a un arretramento della globalizzazione, dalla crescita dei

nazionalismi, alla nuova ondata di protezionismo, fino al malessere sociale provocato dall'aumento delle

disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Tuttavia anche se il mondo tende a diventare più

frammentato politicamente e socialmente, la domanda da parte della clientela delle aziende, i servizi, i

processi produttivi in tutti i settori continuano ad integrarsi sotto il profilo della digitalizzazione»..

È dunque il digitale il motore dello sviluppo?

«L'adozione delle nuove tecnologie è un fattore critico in tutti i settori, anche quelli che apparentemente

sembrano più lontani da questa trasformazione. Il comparto dell'acciaio, tanto per fare un esempio, dovrà

trovare il modo di introdurre le tecnologie digitali all'interno della propria catena del valore».

Industria 4.0 è la risposta?

«Industria 4.0 ha l'effetto di aumentare del 30% la produttività riducendo i costi del lavoro; l'introduzione di

sistemi digitali avanzati nell'industria manifatturiera altera completamente la scala dei processi produttivi,

rendendo conveniente la manifattura all'interno di impianti più piccoli, più flessibili e più vicini ai consumatori

finali di quanto non sia la concentrazione della produzione in impianti di grandi dimensioni in paesi a basso

costo del lavoro».

Le piccole e medie imprese, che formano l'ossatura produttiva di paesi come l'Italia, ne saranno favorite?

«Un tempo le piccole imprese erano tagliate fuori dai grandi investimenti, ad esempio in ricerca e sviluppo e

innovazione. La rivoluzione digitale sta cambiando completamente gli scenari perché andiamo verso

un'economia in cui gli "attivi aziendali", vale a dire gli impianti fissi, hanno minore importanza, pesano di

meno. La gestione dei processi aziendali diventa più economica, software gestionali poco costosi riescono

a colmare il gap rispetto alle risorse dei grandi gruppi».

Quali sono dunque i pericoli per le imprese ?

«In generale tutte le imprese devono fare i conti un cambiamento rapidissimo dell'ambiente circostante

perché i processi di trasformazione dei mercati sono diventati molto più veloci di un tempo e nessuna

azienda può sentirsi al riparo dall'ingresso nel proprio settore di nuovi attori "non tradizionali».

C'è un rischio monopolio per società come Google o Amazon ?

«Ancora pochi anni fa società come Microsoft o Wal Mart erano considerate invincibili e il governo veniva

invitato a prendere iniziative che favorissero la concorrenza. Poi la situazione è cambiata. Personalmente

non credo che i governi dovrebbero intervenire e sarebbe meglio lasciare a queste imprese il tempo per

maturare nuovi valori collettivi. I governi dovrebbero stabilire le regole generali entro cui si svolge la

competizione, ma poi devono essere le aziende che si adattano per ottimizzare il proprio successo di lungo

periodo e generare nuovi benefici per i consumatori».

17/10/2017Pag. 37

diffusione:231083tiratura:321166

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 29

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Al verticeRich Lesser dal 2013 è presidente e ceo del Boston Consulting Group, un leader nella consulenza

strategica La società ha oggi 85 uffici nel mondo, è presente in 48 Paesi, e nel 2016 ha raggiunto un

fatturato di 5,6 miliardi di dollari La caduta delle barriere Nessuna azienda è al riparo dall'ingresso di nuovi

concorrenti nel settore in cui opera

17/10/2017Pag. 37

diffusione:231083tiratura:321166

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 30

PROCESSO ALL'ECONOMIA Una scienza rigorosa e versatile Francesco Trebbi L'economia insegnatae applicata sta cambiando. Da anni. Quella che 40o 30 anni fa era una disciplina

sostanzialmente teoricae limitata in ambizionie metodologie oggiè indiscussamente la regina delle scienze

sociali in termini empiricie metodologici. Continua pagina 11 Gruppi di economisti lavorano non più solo

nelle banche centrali o d'affari, ma, spesso in veste di data scientist, in ospedali dove si fa ricerca medica,

con gestori di banche dati, in organizzazioni nongovernative per lo sviluppo economico. L'economia è oggi

una disciplina che tocca i confini della psicologia, della sociologia matematica, delle scienze politiche, degli

studi giuridici e dell'antrolopologia culturale. Questo non è il risultato di hubris intellettuale, ma di un

approccio metodologico comune (che permette a qualunque ricercatore nel nostro campo di interpretare i

risultati altrui con chiarezza) e sufficientemente flessibile da accomodare contesti empirici disparati,

dall'acquisto di un'auto alla scelta di formare un legame di matrimonio (immagino i lettori del Sole 24 Ore

abbiano preferenze ben precise sia peri veicoli che scelgono di guidare che per i propri partner ­ noi

economisti le semplifichiamo solamente). L'autore di quest'articolo è un esempio della versatilità della

disciplina. Il mio lavoro e la mia carriera si sono sviluppati in un'area pressoché inesistente in economia

trent'anni fa, quella che viene definita " political economics ", che non è l'economia politica di Karl Marx, per

intendersi, ma lo studio dell'interazione tra sistemi politici e mercati. Una sorta di esplorazione del confine

tra economia e governi, che studia distorsioni istituzionali ed elettorali nelle scelte di politica economica e

fiscale, nella regolamentazione, nelle scelte di architettura istituzionale in democrazie e non, analizza e

predice il comportamento e gli incentivi di elettorie politici,e così via. Tutto questo viene fatto con gli

strumenti teorici ed empirici che la disciplina economica ha sviluppatoe testato nel corso degli anni nei suoi

vari sottocampi (e che le altre discipline, incluse scienze politiche, hanno spesso fatto proprie a loro volta).

Political economics è anche il campo dove, per intendersi, nel futuro prossimo non è uno sproposito

attendersi Nobel sia per il professor Alberto Alesina di Harvard che per il professor Guido Tabellini

dell'Università Bocconi, entrambi italiani e pionieri in quest'area di ricerca.E forse, più avanti vista l'età

ancora giovane, anche per Daron Acemoglu del Massachusetts Institute of Technology, che ha dedicato

una carriera all'approfondimento delle interazioni tra le strutture istituzionali e i processi di crescita e

sviluppo economico. Questi sono temi che non appartenevano alla disciplina economica vera e propria

negli anni ottanta (le tesi di Alberto Alesina apparvero circa nel 1985­86), esattamente nello stesso modo in

cui i temi di economia comportamentale del professor Richard Thaler di Chicago, il Nobel per l'economia di

quest'anno, all'epoca non vi appartenevano. Forse il segnale più concreto che l'economia sia una scienza

sociale matura e rigorosa sta nella sua apertura al cambiamento negli anni. L'economia ammette e premiai

suoi pionieri. Tornando al nostro esempio, la political economics traccia le sue origini nella Social Choice

fondata dal professor Kenneth Arrow, Nobel per l'economia nel 1972 per il suo celebre teorema di

impossibilità, e poi sviluppata in termini non normativi nella Public Choice di Gordon Tullock e James

Buchanan (Nobel nel 1986). Il Nobel di Thaler di quest'anno traccia dei precedenti in quello di Daniel

Kahneman, un psicologo premiato nel 2002, e di Robert Shiller, un economista finanziario

comportamentale, nel 2013. Ma l'economia lascia anche delle vittime illustri nel suo percorso di progresso -

Social Choice è oggi praticamente abbandonata una volta che obiettivi più concreti per l'analisi di scelte

collettive sono apparsi più promettenti e Public Choice, nella sua connotazione divenuta troppo ideologica,

è stata messa da parte a favore di approcci meno politicamente distorti e più scientifici. Gli economisti si

aprono ad altre discipline con entusiasmo. È facilissimo trovare nelle bibliografie di articoli pubblicati nelle

migliori riviste accademiche economiche internazionali riferimenti a ricerca psicologica, giuridica,

politologica, o sociologica. Le opportunità di arbitraggio intellettuale sono enormi e intere aree nella nostra

17/10/2017Pag. 1

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 31

disciplina, inclusa political economics ed economia sperimentale/ comportamentale, lo dimostrano. È un

campo attivo e fertile, dove il rigore statistico e sperimentale si affianca alla curiosità per il comportamento

umano, individuale e collettivo. La vignetta del macroeconomista iperrazionale che fallisce nel predire la

crisi del 2007­09 fa ridere. Questa disciplina è molto di più. Parliamone al prossimo Nobel per l'Italia.

Francesco Trebbi è docente di Economia all'Università della Columbia Britannica e visiting professor a

Stanford

Il Sole 24 Ore ha aperto un dibattito su come cambia l'economiae il modo di insegnarlae praticarla. Gli

a r t i c o l i s u

http://www.ilsole24ore.com/dossier/commenti­eidee/2017/20171016­processo­economia/index.shtml

Foto: FOTO DAISUKE SHIMA «Forest of Numbers». L'installazione di Emmanuelle Moureaux si trova al

National Art Center di Tokyo

17/10/2017Pag. 1

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 32

PROCESSO ALL'ECONOMIA La razionalità da prendere con le molle Paul Krugman Come la maggioranza degli economisti, sono stato felice di vedere Richard Thaler ricevere il premio Nobel.

Chi ha un pizzico di buon senso sa bene che le persone non sono perfettamente razionali. pagina 11 Ma il

presupposto di razionalità gioca ancora un ruolo troppo importante nel nostro campo. E Thaler non ha

semplicemente documentato deviazioni dalla razionalità, ha dimostrato che ci sono schemi coerenti e

utilizzabili in queste deviazioni. La domanda, però, è quanto conti questa scoperta per la nostra

professione. E qui le opinioni si dividono: uno schieramento dice che la razionalità imperfetta cambia tutto,

l'altro afferma che il presupposto di razionalità resta lo strumento migliore,o quantomeno fissa una base di

riferimento da cui discostarsi solo per ben motivate ragioni. Chi ha ragione? La mia considerazione è che

dipende dal campo di studi. Prendiamo la macroeconomia, che credo di conoscere piuttosto bene,e la

finanza, dove sono molto meno informato. La cosa che mi colpisce è che in uno dei due casi applicare

vagamente i ragionamenti thaleriani ha un'enorme importanza, nell'altro non tanto. Proviamo a esporre due

affermazioni derivate dall'idea che le persone siano perfettamente razionali: 1. Gli investitori razionali

inseriscono tutte le informazioni disponibili nei prezzi delle attività, quindi i movimenti di questi prezzi

saranno determinati solo da eventi non previsti: in altre parole, seguiranno una traiettoria casuale, senza

schemi ricorrenti che si possano utilizzare per fare soldi. 2. Gli individui razionali che fissanoi salari e i

prezzi prenderanno in considerazione tutte le informazioni disponibili al momento di fissare il prezzo della

manodopera e dei beni, e ciò implica che gli shock per la domanda avranno effetti reali solo se imprevisti: in

particolare, che la politica monetaria «funziona» solo seè una sorpresa,e non può giocare un ruolo

stabilizzatore. Ora, la prima affermazione corrisponde alla teoria del mercato efficiente, che quando si

scende nei dettagli sappiamo essere sbagliata. Nella finanza internazionale, per esempio, c'è il ben noto

rompicapo della parità scoperta dei tassi di interesse: le differenze tra i tassi di interesse nazionali

dovrebbero essere predittori delle variazioni dei tassi di cambio, ma in realtà non hanno potere predittivo. E

chi credeva che la razionalità degli investitori precludesse distorsioni dei prezzi colossali ha avuto un

decennio complicato. Ma l'affermazione più generale chei movimenti dei prezzi delle attività sono

imprevedibili, che gli schemi ricorrenti sono astrusi, instabili e difficilmente utilizzabili per farci soldi, sembra

essere corretta. Nel complesso, mi sembra che tener conto delle implicazioni del comportamento razionale

faccia più bene che male nel campo della finanza. E per quanto riguarda la seconda affermazione? Qui

entra in gioco l'economista Robert Lucas, che cerca di razionalizzare i fatti osservati dei cicli economici con

un comportamento perfettamente razionale di fronte a un'informazione imperfetta. Questo approccio ha

avuto un'influenza smisurata sulla professione macroeconomica. Ma ha infilato il settore in un labirinto

senza uscita. La determinazione dei salarie dei prezzi non riflette le migliori informazioni disponibili sulle

politiche monetarie future. Insomma, la razionalità è una bugia. Ma in alcune aree dell'economia sembra

essere una bugia a fin di bene, utile come guida per ragionare se non la si prende troppo sul serio. In altre

aree, invece, è soltanto un disastro. Mi vengono in mente alcune ragioni. Gli investitori intelligenti possono

fare arbitraggio sfruttando l'irrazionalità degli altri. Un equivalente nel mercato del lavoro e in quello dei beni

non esiste. Ma l'applicabilità disomogenea delle teorie comportamentali è un tema che merita ulteriori

ricerche. (Traduzione di Fabio Galimberti) Paul Krugman ha vinto il Premio Nobel per l'Economia nel 2008

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GLI ECONOMISTI: Paul Krugman

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17/10/2017Pag. 1

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 33

Sì del Cdm alla legge di bilancio 2018 ­ Stop ad addizionali regionali e locali, credito d'imposta per il verde,sconto investimenti al Sud Cuneo, Iva, industria 4.0: manovra da 20,4 miliardi Gentiloni-Padoan: snella ma efficace - Boccia: bene il bonus agli under 35 Marco Mobili Marco Rogari Lavoro, imprese, povertà e statali: è una manovra «snella», come l'ha definita il premier Gentiloni, quella

approvata dal Consiglio dei ministri. Tra le misure della legge di bilancio, che completa la manovra da 20,4

miliardi, spiccano lo sgravio alle assunzioni dei giovani fino a 35 anni, il rifinanziamento del bonus

investimenti al Sud, il pacchetto incentivi Industria 4.0, una detrazione «verde» del 36% per la cura di

giardini e terrazzi, stop alle addizionali locali. Il bonus giovani per gli under 35è «sicuramente una buona

notizia» ha commentato il presidente di Confindustria Boccia. Servizi e analisi pagine 2-­6 POLITICA 2.0 di

Lina Palmerini pagina 12 ROMA Obbligo di fatturazione elettronica tra privati in due tempi: dal 1° luglio

2018 la e­fattura sarà vincolante per le cessioni di benzinao gasolioe per le prestazioni di subappaltatori sul

versante degli appalti pubblici; dal 1° gennaio 2019 il meccanismo sarà generalizzato a tutte le operazioni

B2B. Stretta sui pagamenti della Pa, con il dimezzamento (da 10mila 5mila euro) della soglia che impone la

verifica della fedeltà fiscale prima di pagarei fornitori. Bonus verde con detrazioni del 36% (finoa 5mila euro

di spesa) per la cura di giardinie terrazzi privati anche in aree condominiali. Rifinanziamento per 200 milioni

del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali al Sud. Assunzione di 1.500 ricercatori nelle

Università. Asta per le frequenze 5G. Conferma del bonus cultura da 500 euro per i diciottenni. Sono

alcune delle ultime novità della bozza d'ingresso della legge di bilancio approvata ieri dal Consiglio dei

ministri. Che completa la manovra da 20,4 miliardi, di cui 10,9 ricavati agendo sui nuovi spazi di deficit (9,5

miliardi le coperture autonome) avviata con il varo venerdì scorso del decreto fiscale. Sono in ogni caso già

certi la conferma dell'Ecobonus, in forma rivista, per le riqualificazioni energetiche degli edifici, il taglio del

costo del lavoro stabile per gli under29 con la decontribuzione per gli under 35 per il solo 2018, la proroga

di super­ammortamento, che scende dal 140% al 130%,e iperammortamento (confermato al 250%). Queste

due ultime misure sono i cardini del piano Industria 4.0. Il testo prevede anche le annunciate risorse per il

rinnovo dei contratti degli statali e, sul fronte previdenziale, il bonus contributivo di sei mesi per ogni figlio

fino a un massimo di due anni per l'accesso delle donne all'Anticipo pensionistico social. Che diventa

maggiormente fruibile anche per i soggetti con contratti a tempo determinato. Confermato anche per il 2018

il blocco delle addizionalie dei tributi regionalie locali. Praticamente certa anche la norma "salva Tam Tam",

la squadra di basket di Castelvolturno che, composta da giovani immigrati non ha potuto giocare nei

campionati giovanili. Questa misura fa parte di un ampio capitolo di disposizioni in materia sporti­ va. Che

prevede un fondo ad hoc da2 milioni per tutelare le atlete in maternità, incentivi di vario tipo (compresi quelli

per l'ammodernamento di impianti sportivi), contributi di 5 milioni per la realizzazione dei campionati

europei di calcio under 21 del 2019e di2 milioni per il prossimo Giro d'Italia. La bozza d'ingressi inserisce

nel pacchetto anche la nuova ripartizione dei diritti televisivi per il campionato di calcio di serie A. La bozza

di disegno di legge di bilancio prevede naturalmente la completa sterilizzazione per il prossimo anno delle

clausole di salvaguardia fiscali (Ivae accise), avviata (un miliardo attinto dalla rottamazione) con il decreto

fiscale n. 148 pubblicato ieri in «Gazzetta». Arriva poi il credito d'imposta per le spese di formazione 4.0:

sarà pari al 50% delle spese (finoa1 milione di euro) relative al costo aziendale del personale occupato in

formazione in materia come big data, analisi dei dati, cyber security e robotica avanzata. Tra le misure

ancora in bilico, ma con molte chances di trovare posto nel testo finale la proroga, o addirittura la

stabilizzazione, del bonus cultura peri diciottenni. L'articolato del disegno di legge di bilancio, secondo

indiscrezioni, arriverà al Senato per la prima lettura soltanto la prossima settimana (probabilmente il 26

ottobre, dopo la chiusura della partita sulla legge elettorale). Alcune delle misure rimaste al palo potrebbero

17/10/2017Pag. 1.2.3

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 34

rientrare nella manovra proprio sotto la spinta di emendamenti parlamentari. È il caso della web tax, della

riduzione graduale dei super­ticket da 10 euro, che il Governo siè impegnato a valutare ma che non è

prevista dal testo del Ddl di bilancio, e del rinvio della decisione sull'adeguamento automaticoa 67 anni nel

2019 dell'età pensionabile all'aspettativa di vita (v. Il Sole 24 Ore del 15 ottobre). Sul terreno sanitario la

bozza del Ddl di bilancio prevede che entro la fine di gennaio 2018 l'Agenzia per il farmaco (Aifa) dovrà

definire l'eventuale superamento del tetto di spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera nel 2016 con

l'obiettivo di consentire alle regioni di incassare le somme dovute dalle case farmaceutichea titolo di

payback. Le misure chiave TAGLIO DEL CUNEO Sgravio contributivo del 50% peri primi tre anni (con tetto

annuo di 3mila euro), alle imprese che assumono giovani: nel 2018 l'incentivo scatterà per i contratti stabili

degli under35. Dal 2019 sarà limitato ai ragazzi fino a 29 anni INDUSTRIA E LAVORO 4.0 Credito

d'imposta per le spese di formazione legate alle attività 4.0. Confermato il superammortamento ma in

versione più leggera (l'aliquota al 130%) mentre l'iperammortamento prosegue un altro anno ancora nella

stessa forma, al 250% PENSIONI E APE SOCIAL Per l'accesso all'Ape sociale verrà riconosciuto un bonus

di6 mesi per ogni figlio alle lavoratrici, con un tetto massimoa 24 mesi. Per il momento nessuno stop

all'adeguamento automatico dei requisiti di pensionamento all'aspettativa di vita CONTRATTI DELLA PA

Dalla manovra dovrebbero arrivare quasi due miliardi peri contratti degli statali che si aggiungono agli 1,2

miliardi già accantonati. Dote che serviràa riconoscere 85 euro di aumento medioe «blindare» il bonus

RenziIn cifre

20,4 miliardi Il valore della manovra Il peso delle misure contenute nel Ddl di bilancio 9,5 miliardi Le

coperture Tra efficientamento di spesa e maggiori entrate 15,7 miliardi Le clausole di salvaguardia Quelle

sterlizzate dalla manovra per il prossimo anno 0,3% La correzione strutturale L'obiettivo 2018 con un calo

del rapproto deficit/Pil all'1,6%

SCHEDEA CURA DI Marzio Bartoloni, Davide Colombo, Marco Mobili, Marco Rogari, Gianni Trovati,

Claudio TucciCUNEO Assunti under35, sgravi con tetto a 3mila euro

Peri datori di lavoro privati viene introdotto uno sgravio del 50% peri primi tre anni di contrattoa tutele

crescenti, con un tetto annuo di 3mila euro, per le assunzioni di giovani. Il primo anno (il 2018) l'incentivo

riguarderà l'assunzione stabile di ragazzi under35. Da gennaio 2019 lo sgravio sarà limitato agli inserimenti

"fissi" dei giovani finoa 29 anni. Sul piatto ci sono circa 350 milioni il prossimo anno, si salea2 miliardia

regime. Lo sgravio sarà concesso anche in caso di conversione di rapportoa termine;e stabilizzazione di

apprendisti. L'incentivo sale al 100% per chi assume studenti in alternanza/apprendisti "duali"; al Sud,

giovanie disoccupati;e under29 Neet. Confermata la norma "antilicenziamento":l 'impresa perdeo non ha

l'esonero se licenziao lo ha fatto nei sei mesi precedenti nella stessa unità produttiva CONTRATTI PA In

arrivo altri 2 miliardi per gli statali Ieri il governo non ha voluto dare cifre ufficiali, ma la legge di bilancio

dovrebbe dedicare al rinnovo dei contratti degli statali una cifra vicina ai due miliardi, che si aggiungono agli

1,2 miliardi già accantonati negli ultimi due anni. Questi soldi serviranno a riconoscere 85 euro di aumento

medio (promesso dall'intesa fra governo e sindacati del 30 novembre 2016) ai dipendenti della pubblica

amministrazione centrale, e a garantire che gli incrementi in busta paga non cancellino il bonus Renzi (gli

80 euro) a chi oggi lo riceve in tutto o in parte. Le Regioni e gli enti locali dovrebbero trovare nei propri

bilanci i fondi per gli aumenti dei loro dipendenti, mentre in sanità il finanziamento è a carico del fondo

sanitario nazionale. Per questa ragione governatori e sindaci chiedono fondi in più FISCO Carburanti e

subappalti, obbligo dell'e-fattura dal 1 ° luglio 2018 La fatturazionee registrazione delle operazioni Iva per

cessioni di benie prestazioni di servizi dovranno essere «emesse esclusivamente» in formato elettronico

utilizzando il «il sistema di interscambio» a partire dal 1° gennaio 2019. Mentre per cessioni di benzina o

gasolio per motorie le per le prestazioni di subappaltatori nel quadro di un contratto di appalti pubblici,

l'obbliogo dell'e­fattura scatterà dal prossimo 1° luglio 2018. Per la verifica della fedeltà fiscale il tetto dei

10mila euro peri pagamenti della Pa oltre il quale l'ente dovrà prima verificare la presenzao meno di un

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debito con la agenzia entrate­ riscossione scendea 5.000 euro. Nuova stretta sulle compensazioni. Le

deleghe di pagamento F24 che contengono compensazioni con profili di rischio potranno essere sottoposte

a controllo preventivo per almeno 30 giorni. INDUSTRIA 4.0 Restano gli incentivi sugli acquisti, ma con

qualche ritocco L'impianto di industria 4.0 viene sostanzialmente riconfermato con qualche ritocco. Il

superammortamento ­ che agevola l'acquisto di macchine utensili tradizionaliresta, ma in versione più soft

(l'aliquota scende dal 140 al 130%). In particolare sarà esteso anche ad investimenti effettuati nel 2018e

fino al 30 giugno 2019 per le consegne semprea patto di aver versato un acconto di almeno il 20% entro il

2017. Anche l' iperammortamento, per l'acquisto di beni legati alla digitalizzazione della produzione, andrà

avanti con l'aliquota al 250% per il 2018 con coda per le consegne nel 2019. Potenziata anche la " Nuova

Sabatini" peri finanziamenti agevolati all'acquisto di macchinari: 55 milioni in più per il 2018, 110 milioni dal

2019 fino al 2022, 55 milioni per il 2023. Il 30% dei fondi sarà riservato ai finanziamenti industria 4.0

UNIVERSITÀ 1.500 ricercatori e scatti biennali per i docenti Duei segnali principali per l'universitàe la

ricerca. Innanzitutto l'assunzione di oltre 1.500 ricercatori tra atenei ed enti di ricerca (per quest'ultimi si

potrebbe trattare anche di stabilizzazioni). Il meccanismo replica quello utilizzato già nella legge di bilancio

del 2016. In particolarei ricercatori per le università sono di tipo "b", quelli che possono accedere alla

cattedra. Il secondo segnale riguardai prof universitari: dopo lo sciopero degli esami da parte dei docenti

che hanno protestato per il blocco degli stipendi del passato, sarà introdotta una frequenza biennale per gli

scatti (oggiè triennale) in modo da recuperare il pregressoe premiare allo stesso tempo con aumenti più

rapidii giovani professori. Sul fronte scuola c'è un primo riallineamento delle buste paga dei presidi ai

dirigenti statali con 31 milioni nel 2018e 95 milioni dal 2019 ECOBONUS Scende al 50% la detrazione per

le caldaie Arriva il bonus verde, un credito d'imposta del 36% delle spese finoa 5mila euro per gli interventi

di ristrutturazionee irrigazione delle aree verdi di unità immobiliarie dei condomini, così come per la

coperturaa verdee di giardini pensili.Proroga con alcune novità di rilievo per la riqualificazione energetica

degli edifici: viene prorogatoa tutto il 2018 il credito d'imposta del 65% per le singole unità immobiliarie fino

al 31 dicembre 2021 peri condomini. Per alcuni beni, come finestree caldaiea condensazioneea biomassa,

la detrazione scende al 50%. Tra le novità principali la portabilità dell'ecobonus. Il credito per interventi su

singole unità immobiliari potrà essere cedutoa terzi. Arriva poi il Fondo di garanzia finanziato con 50 milioni

ripartiti tra Mise e Ambiente che potrebbe mettere in moto 600 milioni di lavori in casa.LAVORO 4.0 Credito

d'imposta al 50% sulle spese di formazione

Per le imprese che effettuano spese in attività di formazione a decorrere dal periodo d'imposta successivo

a quello in corso al 31 dicembre 2017 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020 è attribuito un credito

d'imposta nella misura del 50 per cento delle spese relative al solo costo aziendale del personale

dipendente. L'incentivo è riconosciuto, fino a un importo massimo annuale di 1 milione di euro per ciascun

beneficiario, per le attività di formazione pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali. Il credito

d'imposta dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui sono state

effettuate le spese di formazione. In caso di indebita fruizione toccherà alle Entrate recuperare il relativo

importo (maggiorato di interessi e sanzioni) PENSIONI Nessuno stop sull'età. Alle donne Ape con bonus

Partiamo da ciò che non c'è: l'intervento sull' età di pensionamento. Il premier Gentiloni ha annunciato ieri

che il Governo «rispetterà» la legge in materia di adeguamento automatico dei requisiti di pensionamento

all'aspettativa di vita. Quindi nessuno stop per il momento all'elevamento dell'età a 67 anni dal 2019. Novità

in arrivo in vece per l' anticipo pensionistico delle donne. Per l'accesso all'Ape sociale verrà riconosciuto un

bonus di 6 mesi per ogni figlio alle lavoratrici, con un tetto massimo a 24 mesi. Novità infine anche sull' Ape

ai contrattisti. Potranno accedere all'Ape sociale anche i lavoratori con i requisiti in regola alla scadenza

dell'ultimo contratto a termine a patto che abbiamo cumulato almeno 18 mesi di contratti di lavoro negli

ultimi tre anni INVESTIMENTI PUBBLICI Per gli enti locali in arrivo più spazi di spesa Per sostenere gli

investimenti degli enti locali la manovra apre spazi finanziari nel periodo 20182023, che consentono

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 36

l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione. Per i comuni che hanno realizzato risparmi sui propri bilanci è

previsto infatti un finanziamento aggiuntivo da 200 milioni che porterebbe a 900 milioni il valore del Patto

nazionale. Per gli enti che invece non registrano invece alcun avanzo ci sarebbe un contributo diretto di

circa 150 milioni per il prossimo anno. Rimborsi poi alle amministrazioni penalizzate dalla sostituzione

dell'Imu sull'abitazione principale con la Tasi su tutti gli immobili. Nel 2018 la legge di bilancio stanzia nuove

risorse in favore delle regioni per la riduzione del debito e per la riduzione della manovra a loro carico.

CRISI AZIENDALI Ricollocazione incentivata durante la Cigs Le politiche attive entrano nella gestione delle

ristrutturazioni aziendali: con accordo sindacale si potrà attivare un percorso di ricollocazione "anticipato"

già durante il periodo di collocamento in Cigs. In caso di ricollocazione il lavoratore risolverà il precedente

rapporto. Sul piatto potrà essere messo un i ncentivo all'esodo detassatoe decontribuito. Ci sarebbe poi un

incentivo per il nuovo datore che assume il lavoratore in Cigs: otterrebbe uno sgravio contributivo del 50%

finoa un tetto massimo di 4.030 euro annui, per 12 mesio 18a seconda se firma un contrattoa termineoa

tutele crescenti. Se non scatta la ricollocazione si prosegue nella Cigs;e se licenziati si va in Naspi. Il nuovo

meccanismo verrebbe finanziato dal raddoppio del ticket attualmente previsto per ogni licenziato con la

procedura collettiva (da 1.500 euro si passerebbea 3mila euro) SPENDING REVIEW Tagli ai ministeri, si

parte dal 2017 con oltre 1 miliardo La "fase tre" della spending review poggia prevalentemente su una

nuova stretta selettiva alle dotazioni dei ministeri. Che per effetto del decreto fiscale varato venerdì scorso

scatta già nel 2017 garantendo alle coperture una dote quasi 1,1 miliardi con un contributo di 594 milioni

del ministero dell'Economia e di oltre 224 milioni del dicastero del Lavoro. Dal 2018 per il triennio

successivo i ministeri dovranno assicurare riduzione di spesa per un altro miliardo l'anno sulla falsariga di

quanto già previsto dal Dpcm di attuazione della riforma del bilancio, firmato a metà estate dal premier

Paolo Gentiloni. L'intervento di rimodulazione delle uscite dovrebbe riguardare anche il Fondo "esigenze

indifferibili" ed è accompagnato da misure mirate su singoli capitoli di spesa . POVERTÀ E FAMIGLIA

Nuove risorse per il Fondo contro la povertà Con l'ultima manovra della legislatura arriveranno 300 milioni

in più nel 2018, 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Con queste risorse dal 1° gennaio del prossimo

anno decollerà il Rei, il Reddito di inclusione: oscillerà dai 190 euro mensili per una persona sola fino a

485­490 euro per un nucleo con 5 o più componenti. Il Rei sarà "associabile" allo svolgimento dell'attività

lavorativa ma non sarà compatibile con la fruizione da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare

della Naspi o di altri ammortizzatori sociali per la disoccupazione volontaria.Parte della maggioranza ha

insistito per interventi a favore delle famiglie numerose in difficoltà economica. Il nodo è reperire le risorse

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 37

CRESCITA E LAVORO Per i giovani risorse limitate (da difendere) Giorgio Santilli La legge di bilancio «snella» varata ieri, 20,4 miliardi lordi per il 2018 di cui 15,7 se ne vanno per evitare gli

aumenti dell'Iva e altri due per il rinnovo del contratto degli statali, evita «lacrime e sangue» e continua il

«sentiero stretto» degli ultimi anni, con alcune novità importanti ma senza impennate. È, in fondo, una

legge che sceglie il rigore ma non fa ricorso a misure choc pure necessarie. Un profilo moderato che non si

riscontra nelle ambizioni del Governo, certo di rafforzare la crescita e stabilizzare i conti con questa

manovra. Piuttosto, nel modo in cui la legge si presenta in Parlamento: il profilo moderato potrebbe

garantire al Governo un percorso meno accidentato in una turbolenta fase pre­elettorale. Le novità degli

ultimi giorni sulla decontribuzione per le assunzioni dei giovani sono positive: bene l'allargamento del bonus

del 50% fino ai 34enni nel 2018 e bene l'ampliamento al 100% del beneficio per i giovani che hanno svolto

apprendistato o alternanza scuola­lavoro. Si tratta di correzioni e limature che vanno nella giusta direzione,

ma non modificano in modo consistente la dimensione dell'intervento che, per il 2018, resta intorno ai 300

milioni. La cifra dice che non siamo in presenza di un massiccio piano straordinario per l'occupazione

giovanile che avrebbe avuto il merito di mettere al centro della scena politica­e probabilmente della

campagna elettorale ­ la questione più grave che il Paese attraversa in questo momento: il lavoro dei

giovani. Una questione con cui le forze politiche dovrebbero cominciare a fare i conti dimostrando di saper

andare oltre l'immediato calcolo elettorale. Continua pagina 2 Continua da pagina1 Va dato atto al Governo

Gentilonie al ministro Padoan di aver resistito a pressioni che avrebbero preferito altre priorità e comunque

di aver portato fino in fondo la norma per il lavoro ai giovani. Così come va dato atto al Governoe al ministro

Calenda di aver riconfermato gli incentivi fiscali per gli investimenti delle imprese in industria 4.0.

Interrompere un flusso che ha contribuito non pocoa far ripartire l'economia italiana sarebbe stato un errore

gravissimo. Non solo siè evitato ma, anche qui con qualche restrizione come quella sui veicoli, si consentea

quel flusso di espandersi ancora per due anni, con cifre non trascurabili (l'entità del superammortamento

sul 2019 è di 1,25 miliardi). Va continuato negli anni prossimi con una prospettiva di medio termine, dando

attuazione a quel piano organico lanciato da Calenda. Senza dimenticare che proprio sull'inno­ vazione

tecnologica si gioca una partita competitiva fondamentale per il nostro futuroe per quello della nostra

industria. Se la Germania è la patria di «industria 4.0», la Francia ha speso in due fasi 16,6 miliardi tra

istruzione, ricerca e aiuti alle imprese. Resta la difficoltà della politica di restare concentrata sulle vere

priorità senza disperdersi fra mille altri obiettivi, spesso correnti. In un Paese che ­ come ha scritto «Il Sole

24 Ore» domenica scorsa­ ha speso 30 miliardi di flessibilità Ue in quattro anni per sterilizzare il

meccanismo delle clausole Iva, aumentare il deficit e anche per aumentare la spesa corrente. Ma che con

quella flessibilità nonè riuscito ­ ed era nata proprio per questo­a far riparire gli investimenti pubblici. C'è da

augurarsi allora che il Parlamento resti concentrato sugli obiettivi prioritari della manovrae non la trasformi

in un terreno di scontroe di dispersione: non servirebbea nessuno. Men che meno al rafforzamento della

ripresa.

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 38

GIOVANI INDUSTRIALI Rossi: la cultura digitale aiuterà la ripresa dell'Italia Nicoletta Picchio Un piano industriale di legislatura che rafforzi Industria 4.0 in chiave non solo di digitalizzazione, ma di

formazione per l'occupazione. È la proposta di Alessio Rossi, presidente dei Giovani di Confindustria in

vista del convegno di Capri (20­21 ottobre). pagina 16 ROMA Una parola che va declinata ad ampio raggio.

E che Alessio Rossi ha scelto come slogan del convegno di Capri (20­21 ottobre) per dare il segno del

percorso che l'Italia ha davanti, superando i condizionamenti, gli ostacoli che le impediscono di crescere ed

essere competitiva come potrebbe. "Oltre".E quindi uno sguardo in avanti che si materializza nei numeri

con il segno "più": dal Pil, all'occupazione, agli investimenti, all'export. Ma non solo: «In una politica agente

di cambiamento, con il coraggio di fare le scelte giuste», dice Rossi, che sollecita «un piano industriale di

legislatura per il paese su cui confrontarsi con le imprese».I margini per crescere, continua il presidente dei

Giovani industriali, ci sono: «In questi anni l'export ci ha salvato da una crisi ancora più dura, ma le

esportazioni possono essere un elemento di una strategia più articolata di crescita, adatta a sistemi

complessi come quelli attuali». "L'Italia nel mondo e il mondo in Italia", è il sottotitolo. «Molto dipenderà

dalla nostra capacità di attirare investimenti e da un salto di qualità del nostro stare sui mercati», continua

Rossi. Si deve puntare sul made in Italy «inteso in senso ampio, non solo moda, alimentaree arredamento

ma anche meccanica, hi­tech, automotive», andando oltre l'export: «Le aziende dovranno cambiare

paradigma, non solo esportare o produrre all'estero, ma vedere che la catena globale del valore non iniziae

finisce nello stesso luogo geografico. Una strategia finora attuata dalle grandi aziendee che deve diventare

un comportamento diffuso. In questo modo il mercato diventa il mondo intero. Una sfida che la nostra

manifattura, un'eccellenza riconosciutaa livello mondiale, deve cogliere». Le imprese hanno dimostra­ to di

reagire,ci viene riconosciuto di aver realizzato alcune riforme: a che punto siamo? Abbiamo una situazione

positiva di rilancio del paese. Gli investimenti sono ripresi, abbiamo raggiunto un livello record di export, le

imprese hanno fatto la propria parte, apprezzando la scelta dei due governi Renzi e Gentiloni di realizzare

un piano di politica industriale puntando sui fattori. Anche il Jobs act ha avuto effetti positivi

sull'occupazione. La reputazione del paeseè migliorata, il paese suscita interesse, ma altre nazioni, come

Germania e Francia, attraggono più investimenti rispetto a noi. Pesa ancora un rischio paese, abbiamo

zavorre, disfunzioni del sistema che vanno cambiate. Dalla politica si attende un'azione determinante? La

politica deve essere autorevole, occorre un piano industriale di legislatura che guardi avanti. Bisogna

evitare di smontare le riforme fatte, sia in questa fase di campagna elettorale, sia dopo le elezioni, magari

per pura contrapposizione politica. Le priorità sono la conferma del piano Industria 4.0 in chiave non solo di

digitalizzazione delle imperse ma soprattutto di formazione; l'occupazione giovanile; un taglio al cuneo

fiscale. La politica metta al centro la questione industriale, che non è la questione degli industriali: l'impresa

è il motore del paese, senza industria non c'è crescita. Non solo export, ma far parte della catena del

valore: le aziende sono pronte? Il mondo imprenditoriale sta cambiando mentalità, stanno crescendo gli

investimenti, aumenta la patrimonializzazione. C'è più sensibilità ad aprire i propri capitali, grazie anche

all'impegno di Confindustria. Molto è già stato fatto con il progetto Elite di Borsa italiana per una crescita

senza debito delle imprese. In Borsa ci sono segnali di risveglio, con quotazioni anche di pmi. Bisogna

andare avanti su questa strada, crescere di dimensione e rafforzarsi finanziariamente. Ma dall'altra parte

occorre un sistema paese che sia da supporto per rendere più competitive le imprese, affrontando gli

ostacoli strutturali dell'Italia,e che sostenga il made in Italy all'estero. Penso per esempio ad un Exim Bank,

ad una cabina di regia per l'attrazione di investimenti, ad una rete consolare e diplomatica attenta ai dossier

economici. L'Italia, ma anche un'Europa dove la competizione non sia tra nazioni europee... Bisogna creare

campioni europei, evitare situazioni come Fincantieri­Stx. Ben vengano norme antiscorrerie ma a condizioni

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 39

di reciprocità per costruire un vero mercato unico europeo e per tutelare interessi strategici e non per

bloccare il mercato. In una logica di fair trade con il resto del mondo.

Foto: Verso Capri. Alessio Rossi

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 40

Il decreto legge. Le misure fiscali Rottamazione-bis anche per chi ha saltato le rate Luigi Lovecchio La nuova rottamazione delle cartelle con l'agenzia delle Entrate­Riscossione, prevista dal decreto fiscale (Dl

148/2017) approvato venerdì scorsoe pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale riguarda i carichi dal 1° gennaio al

30 settembre 2017. La sanatoria è concessa anche a chi non ha versato le rate dei piani di dilazione in

corso. pagina 19 La nuova rottamazione con l'Agenzia delle Entrate­Riscossione prevista dall'articolo1 del

Dl 148/2017 pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» di ieri riguarda i carichi affidati dal 1° gennaio al 30

settembre 2017. Anche questa volta quindi non rileva la data di notifica della cartella di pagamento o di

comunicazione al contribuente della trasmissione del carico, ma quella in cui il credito erariale è uscito dalla

disponibilità dell'ente creditore (circolare 2/ E/2017). Non rileva pertanto neppure la data convenzionale di

presa in carico da parte dell'agente della riscossione. Ciò significa che il debitore deve chiedere all'Agenzia

delle Entrate - Riscossione la stampa dell'estratto di ruolo per conoscere l'entità delle somme definibili.A

tale scopo, entro il 31 marzo 2018 l' agente della riscossione comunica per posta ordinaria al debitore

l'importo dei carichi definibili dei quali non è ancora stata ufficializzata l'esistenza. Vale peraltro ricordare

che la mancata trasmissione di tale comunicazione non esime il contribuente dal rispetto dei termini di

legge, ragion per cui è opportuno che ci si attivi comunque presso l'ente di riscossione. Il vantaggio è

rappresentato dall'azzeramento di sanzionie interessi di mora. Restano dovuti, invece, la sorte capitale, gli

interessi affidati all'agente della riscossionee l'aggio sulle somme rivenienti dalla definizione agevolata, oltre

alle spese per notifica della cartellae eventuali procedure esecutive. La domanda deve essere presentata

entro il 15 maggio 2018 su appositi moduli, che saranno pubblicati dal concessionario entro fine mese.

L'agente della riscossione comunica l'importo da versare entro il 30 giugno 2018. Il numero massimo di

rateè 5, tutte di uguale importo, in scadenza nei mesi da luglio a novembre 2018 (escluso agosto) e l'ultima

a febbraio del 2019. Il debitore peraltro potrebbe avere interesse ad anticipare i tempi di presentazione

della domanda per prevenire misure cautelari (fermo e ipoteca) o peggio ancora esecutive (pignoramento

presso terzi). Va infatti ricordato che la pendenza della procedura non determina l'interruzione delle

operazioni di recupero coattivo, salvo che non si provveda alla presentazione della domanda. Pertanto, se

si è ricevuta ad esempio l'intimazione di pagamento propedeutica all'ipoteca oppure se si teme che venga

aggredito il conto bancario o lo stipendio, si ha l'esigenza di inoltrare quanto prima l'istanza. Un'altra novità

riguarda i rapporti con le dilazioni pregresse. Questa volta, per accedere alla definizione non occorre

essere in regola con i pagamenti delle rate,a prescindere dal fatto che la dilazione sia decadutao meno.

Questo significa che se si ha intenzione di aderire alla definizione, si possono interrompere da subito i

pagamenti delle rate. Questo anche perché, come per la precedente definizione, non si possono dedurre le

somme pagate a titolo di sanzioni, interessi di mora e interessi da dilazione. Inoltre, una volta presentata la

domanda, relativamente ai carichi inclusi, sono sospesi ope legisi pagamenti delle rate che scadono

successivamente alla stessa. Resta inoltre ferma la facoltà del contribuente di non versare la rata di luglio

2018 e di riprendere i versamenti della rateazione esistente alla data di trasmissione dell'istanza. Dopo che

si è pagato la prima rata, invece, se si decade dalla dilazione non è più possibile rateizzare il carico

scaduto. Si ricorda infine che tale divieto non opera se l'istanza viene presentata prima che siano decorsi

60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento. Da segnalare infine lo slittamento di un anno della rata di

novembre 2017 per le università che hanno aderito alla sanatoria.Il calendario per aderire Le date della

nuova rottamazione delle cartelle a seconda delle tre diverse vie (*) 1 - RIAPERTURA DELLA

ROTTAMAZIONE 30 NOV 2017 Termine per pagare l'unica rata o le rate non versate alle scadenze del

31/07 o del 2/10 (il termine slittato dal 30/09 che cadeva di sabato) 2 - RIPESCAGGIO DEGLI ESCLUSI 31

OTT 2017 Agenzia delle Entrate - Riscossione deve predisporre il modello di adesione al ripescaggio dei

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 41

contribuenti esclusi dalla prima rottamazione perché al 24/10/2016 avevano piani di dilazione in corso con

l'ex Equitalia e non erano in regola con i pagamenti 31 DIC 2017 Richiesta di adesione alla rottamazione

delle cartelle presentabile soltanto online da parte dei contribuenti che avevano saltato rate del piano di

dilazione (il termine di presentazione dovrebbe slittare al 2 gennaio 2018 perché il 31/12 cade di domenica

e il 1° gennaio è festivo) 31 MAR 2018 L'agente della riscossione comunica l'ammontare delle rate scadute

da versare per mettersi in regola (la data del 31 marzo 2018 cade di sabato) 31 31 MAG 2018 Per essere

riammessi alla rottamazione delle cartelle bisogna versare in un'unica soluzione le rate non versate del

vecchio piano di dilazione LUG 2018 L'agente della riscossione comunica ai contribuenti riammessi

l'importo delle rate dovute per aderire alla definizione agevolata 30 SET 2018 I soggetti riammessi devono

versare entro questa data la prima o unica rata della rottamazione maggiorata degli interessi calcolati al 1°

agosto 2017 (il termine di versamento dovrebbe slittare al 1° ottobre 2018 perché il 30 settembre cade di

domenica) 31 Scadenza per il versamento della seconda rata della rottamazione da parte dei r iammessi

30 31 OTT 2018 NOV 2018 Scadenza per il versamento della terza rata della rottamazione da parte dei

riammessi 3 - ROTTAMAZIONE PER I CARICHI 2017 OTT 2017 Agenzia delle Entrate - Riscossione deve

predisporre il modello di adesione alla rottamazione dei car ichi affidati al concessionar io dal 1° gennaio al

30 settembre 2017

Nota: (*) le date potrebbero essere soggette a variazione a seguito dell'approvazione del decreto fiscale in

Parlamento 31 15 MAR 2018 Agenzia delle Entrate-Riscossione comunica al contr ibuente l'affidamento di

car ichi per i quali al 30 settembre 2017 non r isulta ancora notificata la cartella (la data del 31 marzo 2018

cade di sabato) MAG 2018 Termine per l'adesione alla rottamazione per i car ichi affidati alla r iscossione

dal 1° gennaio al 30 settembre 2017 30 31 GIU 2018 Agenzia delle Entrate - Riscossione comunica entro

questa data gli importi dovuti per l'adesione alla rottamazione bis secondo le rate prescelte (la data del

30/06/2018 cade di sabato) LUG 2018 Scade il termine per il versamento della prima o unica rata 30 30

SET 2018 Scade il termine per il versamento della seconda rata (il termine di versamento dovrebbe slittare

al 1° ottobre 2018 perché il 30 settembre cade di domenica) 31 OTT 2018 Scade il termine per il

versamento della terza rata NOV 2018 Scade il termine per il versamento della quarta rata 28 FEB 2019

Scade il termine per la quinta e ultima rata

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 42

LE VIE DELLA CRESCITA. LA CATTEDRA IN MEMORIA DI RODOLFO DEBENEDETTI Tutta l'innovazione delle imprese consolidate Nel pensare all'imprenditorialità bisogna rivalutare il peso delle aziende già esistenti Nicolai Foss L'economia italiana sta solo lentamente tornando ai livelli di crescita pre­crisi. Gli investimenti esteri

rimangono scarsi. È forte la tentazione di collegare questo aspetto ai bassi livelli di imprenditorialità e ad

alcune caratteristiche dell'economia italiana che indicano un clima non ottimale per l'avvio di nuove

imprese. Così, nel 2014, l'Italia ha registrato il più basso livello di investimenti in venture capital in rapporto

al Pil (0,002%) tra le grandi economie europee. Il tasso di mortalità delle impreseè superiore al tasso di

natalità. L'Italia è al 45° posto nella classifica della Banca mondiale sulla Facilità di fare impresa, e quasi

all'ultimo posto della Ue. Per quanto riguarda la protezione dei contratti, l'Italia è 111esima al mondo e in

fondo alla Ue. Non sorprende che abbondino le iniziative voltea stimolare in qualche modo

l'imprenditorialità, sia dal punto di vista dell'offerta che della qualità, con politiche e istituzioni che la

favoriscano. Ci sono, naturalmente, teorie ed evidenze che supportano l'idea che un clima favorevole alla

nascita di nuove imprese promuova la crescita. Il mio lavoro con Christian Bjørnskov esamina l'impatto

dell'imprenditorialità sulla produttività totale dei fattori e l'influenza di istituzioni e politiche. La "produttività

totale dei fattori" cattura gli aumenti della produzione che non sono riconducibili all'aumento dei fattori

tradizionali di produzione. Bjørnskove io sosteniamo che l'aumento della produttività totale dei fattori è il

risultato di nuovi processi, nuove forme di organizzazionee migliori tecniche manageriali. Una

sperimentazione imprenditoriale di questo genere, che combina fattori produttivi e mette alla prova tali

nuove combina­ zioni, può risultare più o meno agevole. Se, ad esempio, un'economia è al 111° posto al

mondo per protezione dei contratti, il processo imprenditoriale è gravemente ostacolato. Quindi, le

istituzioni contano. Sosteniamo che la libertà economica è vantaggiosa per il processo imprenditoriale.

Quindi, lo stato di diritto, diritti di proprietà ben definiti, norme comprensibili, una tassazione ridotta e

ingerenze limitate dello Stato nell'economia favoriscono l'imprenditorialità. Il meccanismo che ipotizziamoè

che queste istituzioni aumentino la cosiddetta elasticità aggregata di sostituzione, un meccanismo

importante nel processo di crescita. Ciò accade perché queste condizioni riducono i costi di transazione

dell'attività imprenditoriale. Minori saranno i costi di transazione, più sarà vantaggiosa l'attività di

sperimentazione. Le risorse saranno assegnate e riassegnate a usi migliori. La crescita deriva di

conseguenza. Attraverso un database di 25 Paesi analizzati dal 1980 al 2005 per testare queste idee,

abbiamo osservato che l'imprenditorialità ha un impatto effettivo sulla produttività totale dei fattori. Una

domandaè se si debbano realizzare politiche specifiche volte ad aumentare l'imprenditorialità. Questo è

spesso dato per scontato. Probabilmente non c'è un governo in nessuna parte del mondo occidentale che

non prometta di aumentare l'imprenditorialità nell'economia. Non è scontato che sia opportuno utilizzarei

fondi pubblici per stimolare direttamente le nuove imprese. Questo per una serie di ragioni. In primo luogo,

la produttività dipende positivamente dall'età dell'impresa; le startup, in realtà, non sono molto produttive. In

secondo luogo, non è ancora chiaro quanto le nuove imprese contribuiscano alla creazione di posti di

lavoro; probabilmente non molto. In terzo luogo, le politiche statali per l'imprenditorialità tendono a creare

molti posti di lavoro in settori altamente competitivi. Ciò significa che creano anche molti fallimenti. Non sto

dicendo che l'imprenditorialità non sia importante. Naturalmente lo è, perché l'imprenditorialità può creare le

prossime Luxottica, Tenaris, Atlantia, Procter and Gamble, Microsoft, ecc. Talora l'imprenditorialità crea

imprese grandie longeve, che continuanoa essere innovativee imprenditoriali per lungo tempo e

contribuiscono in modo determinante alla crescitae alla creazione di posti di lavoro. Nel pensare

all'imprenditorialità dobbiamo, perciò, pensare anche all'impresa già esistente. Molti dei grandi

dell'economia non limitavano l'imprenditorialità alla sola formazione di nuove imprese. Così, JeanBaptiste

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 43

Say, fra i primi a studiare il tema, descriveva l'imprenditore come colui che «sposta le risorse economiche

da un'area di minore produttivitàa un'area di produt­ tivitàe rendimento maggiori». Forse la focalizzazione

sull'imprenditorialità come attività di startup non è così strana: le innovazioni pionieristiche delle nuove

imprese d'avanguardia sono notevoli. Si dà per scontato un "effetto piccola impresa", valea dire che le

imprese più piccole, spesso in fase di avviamento, siano sproporzionatamente più imprenditoriali delle

imprese più grandi. Ciòè in parte motivato da molte ricerche sul rapporto tra dimensionee R&S, che

suggeriscono che c'è più R&S nelle imprese più piccole. Tuttavia, la R&S nonè la stessa cosa

dell'imprenditorialità (né dell'innovazione). Inoltre, si fa molto folklore sui fallimenti imprenditoriali delle

aziende affermate. Tutto ciò è comprensibile - a partire dall'irresistibile richiamo a Davide contro Golia­ ma

siamo sicuri che l'effetto piccola impresa regga alla prova dei fatti? Non dimentichiamo che anche le

innovazioni pionieristiche di aziende più grandie affermate sono impressionanti. Non abbiamo grandi prove

che le piccole imprese emergenti siano sproporzionatamente più responsabili di innovazioni rivoluzionarie.

In realtà, abbiamo prove più solide dell'esatto contrario. Vi è la tendenzaa concentrarsi troppo sull'atto della

scoperta delle opportunità e sul ruolo dei singoli individui, ma l'imprenditorialità comporta complessi

processi di assemblaggio di pacchetti di risorse complementari e di coordinamento nel tempo delle azioni e

degli investimenti, nel perseguimento del profitto in condizioni di incertezza.I processi attraversoi quali le

idee imprenditoriali si traducono in azioni tendono a essere ignorati se si pone l'accento solo sulla

scopertaei suoi antecedenti. E tali processi coinvolgono in genere molte persone,i cui sforzi devono essere

coordinati - esattamente quello che l'impresa consolidata fa meglio.

Il confronto La produttività totale dei fattori in Francia, Germania, Italia e Stati Uniti. 1998=1,00 1,20 1,10

1,00 0,90 0,80 Stati Uniti Italia Francia Germania 1985 1988 1991 1994 1997 2000 2003 2006 2009 2012

Fonte: Dino Pinelli, I st ván Székely, Janos Varga: "It aly's Product ivity Challenge," 22 Dic. 2015

LA CATTEDRA Dal 2017 la Rodolfo Debenedetti Chair in Entrepreneurship viene ricoperta da Nicolai

Foss, che ieri ha tenuto la Lectio Inauguralis (di cui in pagina proponiamo uno stralcio) e che è docente

ordinario in Bocconi dal 2016. La Rodolfo Debenedetti Chair in Entrepreneurship è stata istituita grazie a

una donazione a titolo personale, dell'ammontare di 3 milioni di euro, di Carlo De Benedetti, che ha inteso

così «onorare la memoria di mio padre Rodolfo attraverso un atto filantropico a ricordo delle sue capacità e

dei suoi insegnamenti, che sono stati alla base della mia crescita professionale e del mio percorso

imprenditoriale». www.ilsole24ore.com Nella sezione Commenti l'intera Lectio

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 44

Mobile. Ai Saloni di Mosca operatori in aumento del 9,3% La Russia riparte e il made in Italy torna a crescere La sfida delle aziende è radicarsi anche nelle aree interne e nei Paesi limitrofi I PROSSIMI PASSI Luti(Salone): pensare a iniziative che garantiscano continuità durante l'anno Orsini (Federlegno): nel 2018vogliamo tutti i marchi top Giovanna Mancini MILANO Corsiee stand espositivi pieni; visitatori interessati a comperare e non solo a guardare; ordini

firmati per nuove forniture e nuovi negozi. Il verdetto sembra unanime: il mercato russo è tornato. Non lo

dicono soltanto i numeri sulle esportazioni di mobili italiani verso Mosca (+0,2% nel primo semestre del

2017, dopo tre anni di crolli a doppia cifra) e le buone previsioni peri prossimi mesi. Lo confermano i risultati

della 13esima edizione dei Saloni WorldWide di Mosca, che dall'11 al 14 ottobre scorsi ha portato nella

capitale russa una selezione delle aziende e dei prodotti presenti lo scorso aprile al Salone del Mobile di

Milano. Gli organizzatori stimano un aumento di oltre il 10% delle presenze in quattro giorni (+9,3% gli

operatori, oltre 18mila) rispetto all'anno scorso. Ma la soddisfazione delle imprese che hanno esposto

deriva anche da tutto quello che sta dietroi numeri dell'affluenza: «È stata una festa - commenta il

presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti ­. Abbiamo percepito la ritrovata fiducia da parte dei buyer

russi, che sono arrivati non soltanto da Mosca e San Pietroburgo, dove ormai le aziende italiane sono

presenti e radicate, ma anche dalle province più lontane della Federazione russa e dai Paesi confinanti,

dove è più difficile farsi conoscere e instaurare contatti». Dopo due anni di "resistenza" ai contraccolpi della

crisi dell'economia russae delle sanzioni internazionali, dunque, «questa edizione ha segnato un evidente

cambio di passo», commenta Luti. Non solo sono tornati in massa i visitatori, ma sono inoltre arrivati clienti

nuovi ed è tornata la voglia di investire per intercettare il clima di ripresa economica diffuso nel Paese. «Il

mercato siè sbloccato - conferma il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini - e le prospettive

sono buone, sia perché c'è grande attenzione per il made in Italy, sia perché an­ che gli investimenti

immobiliari sono in ripresa: nel 2017 si prevedono nuove abitazioni per 88 milioni di metri quadrati, che

salirannoa 94 milioni l'anno prossimo». Certo non sarà facile tornare ai livelli (record) del 2013, quando le

esportazioni italiane di arredamento e illuminazione avevano superato i 900 milioni di euro (contro i 506 del

2016) ma, anche sulla base della sostenuta ripresa dell'export complessivo italiano in Russia nei primi sette

mesi di quest'anno, le premesse per una rapida ripresa ci sono tutte. Le incertezze, soprattutto di natura

politica, non siano del tutto superate, ma l'Italia rimane nonostante tutto il secondo Paese fornitore di

arredamento in Russia, con una quota di mercato del 24,5%, seconda solo alla Cina (che detiene il

36,1%)e ben distante dalla Germania, al terzo posto con il 9,8%. L'interesse principale delle imprese

italiane è ora radicarsi maggiormente e più diffusamente sul territorio russoe sui territori limitrofi.A questo

scopo sono stati organizzati oltre 3mila incontri B2B tra le aziende italiane e 120 buyer invitati al Salone di

Mosca grazie al programma di promozione portato avanti nei mesi scorsi da FederlegnoArredo e Ice in 24

Paesi (oltre alla Russia, anche Bielorussia, Armenia, Georgia, Azerbaijan, Kazakhstan, Uzbekistan e

Turkmenistan). «Ci siamo dati appuntamento fra tre mesi con i responsabili dell'ufficio Ice di Mosca per fare

un follow up di questi incontri e capire quanti si sono trasformati in ordini e contratti veri e propri - spiega

Orsini ­. La nostra volontà è infatti garantire una maggiore continuità dell'azione in questo Paese, che vada

oltrei quattro giorni della fiera». Sulla stessa linea il presidente del Salone, Claudio Luti: «C'è un enorme

potenziale su questo mercato, non dobbiamo mollare, ma anzi intensificare. Non bastano quattro giorni di

fiera, occorre creare relazioni più frequenti e diffuse su tutto il territorio, che è molto vasto. I buyer che

abbiamo incontrato ci hanno dimostrato di avere grande interesse per il made in Italy. Vogliono conoscerci

meglioe cercano contatti più stretti» Il lavoro inizia subito: «Faremo al più presto delle riunioni con gli

imprenditori italiani - chiosa Luti -, per decidere come organizzare al meglio le attività dei prossimi mesi e

arrivare l'anno prossimo a un Salone con più eventi e più espositori, coinvolgendo il maggior numero di

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 45

marchi di gamma alta». «Siamo già al lavoro per l'edizione 2018- conferma il presidente di Fla Orsini -. Con

l'obiettivo di una maggiore continuità sul territorioe di una maggiore qualità, per attrarre al Salone tutti i

brand più importanti».

LA PAROLA CHIAVEB2B 7 Sono stati oltre 3mila gli incontro B2B - ovvero «Business to Business» - organizzati all'interno dei

Saloni di Mosca tra le aziende italiane dell'arredo e 120 buyer selezionati provenienti da 24 Paesi dell'area

ex sovietica: oltre ai buyer russi, erano presenti professionisti da Bielorussia, Armenia, Georgia, Azerbaijan,

Kazakhstan, Uzbekistan e Turkmenistan. Gli incontri sono il frutto del piano di promozione del made in Italy

in Russia portato avanti da FederlegnoArredo insieme con l'agenzia governativa Ice In ripresa. La 13esima

edizione dei Saloni WorldWide Moscow (nella foto) si è chiusa con un aumento di oltre il 10% dei visitatori

Made in Italy al secondo posto La top ten dei Paesi fornitori di arredamento della Russia Valore delle

importazioni in milioni di euro, 2016 Quote % di mercato 1 Cina 668,7 36,1 Fonte: Centro studi

FederlegnoArredo 2 ITALIA 453,6 24,5 3 Germania 181,7 9,8 4 Lituania 108,2 5,8 5 Polonia 81,6 4,4 6

Spagna 28,1 1,5 7 Paesi Bassi 27,9 1,5 8 Ucraina 25,3 1,4 9 Lettonia 23,7 1,3 Austria 22,5 1,2

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 46

Tlc. Palazzo Chigi esercita il golden power nei confronti di Vivendi ­ Membri del cda con gradimento delgoverno per la capogruppo e per Sparkle e Telsy Per Tim l'obbligo di un comitato di sicurezza Al via nuovo procedimento per paletti sulla rete - Giovedì incontro Calenda-Genish su societarizzazione delnetwork Celestina Dominelli Carmine Fotina Gli obblighi del «golden power» su Vivendi riguarderanno anche Tim oltrea Telecom Sparklee Telsy, come

anticipato dal Sole 24 Ore del 14 ottobre. Lo ha deciso ieri il consiglio dei ministri. Dovrà essere previsto un

componente di gradimento dell'esecutivo da nominare nei cda di Tim e delle controllate Sparkle (cavi

sottomarini internazionali) e Telsy (apparati e terminali di sicurezza Ict). E, per la prima, si prevede anche

l'obbligo di un'«Organizzazione di sicurezza» che dovrà essere coinvolta in tutti i processi decisionali

riguardanti «le attività strategichee la rete»e che dovrà, tra l'altro, supervisionare tutte le attività «svolte nei

diversi ambiti aziendali e attinenti alla gestione degli asset rilevanti ai fini della difesae della sicurezza

nazionale. Sono questi i passaggi più significativi del Dpcm (decreto della presidenza del Consiglio) con cui

il governo ha esercitato il «golden power»e cheè in corso di trasmissione alle Camere (si veda anche l'art.a

pag. 20). Palazzo Chigi, però, ha messo in pista ieri anche un'altra mossa. Secondo quanto risulta al Sole

24 Ore, in seguito alla notifica depositata da Tim nei giorni scorsi, il governo ha formalizzato alla società

l'avvio di un procedimento, sotto l'egida del ministero dello Sviluppo Economico, che prelude al possibile

esercizio del golden power anche nei confronti di quest'ultima facendo in sostanza valere, in questo caso,

l'articolo 2 del decreto del 2012 che disciplina gli asset giudicati strategici per le telecomunicazioni. Il Mise,

si specifica,è «l'amministrazione responsabile dell'istruttoria e della proposta per l'esercizio dei poteri

speciali». Una decisione, quest'ultima, che arriva alla vigilia dell'incontro, in programma per giovedì, proprio

tra il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda,e l'ad di Tim, Amos Genish. Sul tavolo la possibile

societarizzazione sul modello inglese Openreach, che potrebbe aprire una strada per un eventuale approdo

in Borsa con ingresso della Cdp. Tornando, invece, alla decisione adottata ieri, in base allo schema

approntatoa valle dell'istruttoriaa cui ha lavorato il gruppo di coordinamento, che affianca la presidenza del

Consiglio in questo dossier, e di cui il Sole 24 Ore è venuto in possesso, i nuovi membri del board dovranno

possedere il Nos (vale a dire, l'abilitazione alla gestione di informazioni per la sicurezza nazionale). Quanto

a Telecom Italia, il Dpcm dispone, come detto, la costituzione di un comitato di sicurezza che dovrà essere

pienamente autonomo sia sotto il profilo economico­finanziario che di gestione del personale.A capo di

questa nuova unità, dovrà essere poi designato un funzionario da individuare in una terna di candidature

formulate dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. All'unità saranno attribuiti poteri incisivi e

dovrà dettagliare lo stato di conformità alle prescrizioni e condizioni imposte dall'esecutivo, su cui vigilerà

un comitato di monitoraggio appositamente costituito presso Palazzo Chigi. Tim dovrà poi approvare un

piano di security che includa una ricognizione degli asset e delle attività di carattere strategico, la

programmazione annuale sulle criticità «anche solo potenziali», nonché gli obiettivi di sviluppo

manutenzionee gestione delle attività strategichee le risorse destinate. Telecom deve poi mantenere

«stabilmente» nella penisola «le funzioni di gestionee sicurezza delle retie dei servizie delle forniture che

supportano le attività strategiche e strategiche chiave». La società dovrà poi «fornire preventiva

informazione» su tutte le decisioni che possano «ridurre, anche solo temporaneamente, o cedere capacità

tecnologiche, operative, industriali nelle attività strategiche» e sarà altresì chiamata a garantire «la

continuità e il mantenimento in Italia» di tutte le attività attinenti la difesa e la sicurezza nazionale forniti

dalle società alle forze armate, alle forze di poliziae alle altre amministrazioni dello stato, che dovranno

essere "blindate" anche per quanto attienei diritti di proprietà industriale e il know how. Per Sparkle, poi,

arriva la richiesta di «un adeguato piano di investimentoe sviluppo» per reti, sistemi, nonché per prodotti e

soluzioni crittografiche, con l'ulteriore obbligo di comunicare quanto deciso al comitato di monitoraggio e al

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 47

gruppo di coordinamento che dovranno essere investiti anche di qualsiasi «variazione e riorganizzazione

degli assetti societari», come pure di «qualsiasi piano di cessioneo alienazione», al fine di valutarne

l'impatto sulla sicurezza nazionale». Mentre Telsy dovrà proteggere ancora di più le informazioni sensibili

detenute. I punti chiave del decreto IL BOARD Nei consigli di amministrazione di Tim e delle controllate

Sparkle (cavi sottomarini internazionali) e Telsy (apparati e terminali di sicurezza Ict) dovrà essere

nominato un componente di gradimento dell'esecutivo. I nuovi rappresentanti, che entreranno nei board

delle tre società, dovranno occuparsi di sicurezza aziendale degli asset a tutela dell'interesse nazionale.

Questi consiglieri non disporranno di un diritto di veto; dovranno però avere «cittadinanza italiana» ed

essere in possesso del Nos (vale a dire, l'abilitazione alla gestione di informazioni per la sicurezza

nazionale). La loro presenza avrà un ruolo di «garanzia» rispetto alla strategicità delle attività delle tre

aziende ai fini della difesa e sicurezza nazionale. IL COMITATO DI SICUREZZA Il decreto dispone la

costituzione di un comitato di sicurezza che dovrà essere pienamente autonomo sia sotto il profilo

economico­finanziario che di gestione del personale e di dotazioni tecnologiche. A capo di questa nuova

unità sarà designato un funzionario individuato in una terna di candidature formulate dalla presidenza del

Consiglio. Al comitato dovranno essere sottoposti tutti i processi decisionali che insisteranno sugli asset

strategici e sulla rete. Il gruppo dovrà poi approvare un piano di security che includa una ricognizione degli

asset e delle attività di carattere strategico, la programmazione annuale che metta in fila eventuali criticità

«anche solo potenziali» e gli obiettivi di sviluppo manutenzione e gestione delle attività strategiche. LA

SEDE Il testo approvato ieri prevede una serie di prescrizioni, a cominciare dalla necessità per Telecom

Italia di mantenere «stabilmente» nella penisola «le funzioni di gestione e sicurezza delle reti e dei servizi e

delle forniture che supportano le attività strategiche e strategiche chiave». La società dovrà poi «fornire

preventiva informazione» su tutte le decisioni che possano «ridurre, anche solo temporaneamente, o

cedere capacità tecnologiche, operative, industriali nelle attività strategiche» e sarà altresì chiamata a

garantire «la continuità e il mantenimento in Italia» di tutte le attività attinenti la difesa e la sicurezza

nazionale forniti dalle società alle forze armate, alle forze di polizia e alle altre amministrazioni dello Stato.

Foto: ANSA

Foto: L'esercizio del «golden power». Il caso Telecom Italia al consiglio dei ministri

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 48

La legge di bilancio Dal 2019 in pensione a 67 anni Gentiloni chiude ai sindacati Approvata la manovra da 20,4 miliardi, dimezzati i contributi per chi assume under 35 Camusso: "Siamopreoccupati". I bersaniani: "Ci hanno sbattuto fuori dalla maggioranza" Valanga di bonus, arriva anchequello per i giardini. Proroga allo stop alle addizionali Irpef ROBERTO PETRINI ROMA. Proroga allo stop delle addizionali Irpef di Comuni e Regioni; sgravi del 50 per cento (al 100 per

cento al Sud) per le assunzioni, già a partire da novembre e dicembre di quest'anno, di under 35 per il

primo anno e a età decrescente per i due successivi; confermati i superammortamenti per le imprese,

anche se più bassi ma estesi anche alle auto aziendali.

Una valanga di bonus tra conferme e novità: rinnovato il «cultura» per i giovani, arriva quello per le

mamme atlete, si aggiunge il bonus-verde (il 36 per cento per la cura dei giardini privati) tornano anche

l'ecobonus e il sismabonus per le case popolari.

Arrivano anche i soldi, dopo dieci anni, per il contratto degli statali e una norma - una sorta di ius soli

sportivo - per tesserare nei club sportivi i giovani immigrati senza permesso ma con almeno quattro mesi di

scuola.

Gentiloni e Padoan imboccano l'ultima curva della legislatura imbracciando una "Finanziaria" che il premier

definisce «snella» e che Pier Carlo Padoan descrive con risorse «limitate» e fanno appello al «senso di

responsabilità» di Parlamento e maggioranza. Ma comunque, alla fine dei cinque anni, e in vista delle

elezioni, il ministro dell'Economia può contare su un quadro positivo: «L'Italia è uscita dalla crisi, siamo ad

un punto di svolta dell'economia, la crescita è robusta», annuncia a poche ore dal rientro dall'assemblea

dell'Fmi di Washington. «Scende il debito e aumenta l'occupazione», annota nella conferenza stampa

seguita ieri al consiglio dei ministri che ha varato legge di Bilancio e Draft Budgetary Plan, il "riassunto"

subito inviato a Bruxelles.

Risorse in movimento per 20,4 miliardi, di cui 10 vengono dall'aumento del deficit, grazie allo sconto

dell'Europa, e 10 da tagli (circa il 40 per cento) e nuove entrate (circa il 60 per cento). Ma di queste risorse

15,7 miliardi sono destinati ad evitare l'aumento dell'Iva, a garanzia di precedenti impegni di spesa, e solo

3,8 miliardi per "spingere" l'economia. Un gruzzolo modesto, se si tiene conto della necessità di rimanere

agganciati alla ripresa e di risolvere i problemi interni, e già spalmato a pioggia, che il governo dovrà

tuttavia difendere con i denti in Parlamento: contemporaneamente dall'assalto alla diligenza e dalla

instabilità della maggioranza. Mdp non è stata accontentata con la richiesta di cancellazione dei superticket

e con il congelamento dell'età pensionabile che dunque scatterà a 67 anni come previsto dal 2019. Per

questo Gentiloni, che stoppa l'idea di bloccare la crescita dell'età di ritiro dal lavoro («C'è una legge in

vigore e la rispetteremo»), lancia il suo appello: «Il Parlamento sia responsabile». Ma a conferma delle

tensioni possibili e imminenti arriva la staffilata dell'Mdp con il capogruppo a Montecitorio Francesco

Laforgia: «Altro che responsabilità, siamo stati sbattuti fuori dalla maggioranza». La Cgil con Susanna

Camusso rincara: «Siamo preoccupati».

Certo la manovra come ha detto Gentiloni non è «lacrime e sangue» e non ci sono «nuove gabelle», ma la

carenza di risorse non permettono di più. Così il governo valorizza il pacchetto messo in campo. «Siamo in

una Repubblica parlamentare», ha tagliato corto il premier a chi gli chiedeva se esistessero margini per

rafforzare la manovra durante il passaggio alle Camere.

FOTO: ©ROROBERTO MONALDO / LAPRESS La legge di Bilancio 2018 Maggiori entrate Tagli di spesa

di cui Spending review Maggior deficit Totale Coperture Uscite Sterilizzazione clausole Iva Sviluppo

Competitività e innovazione Coesione sociale Misure da rinnovare di cui Contratto P.A.

Totale 5,1 3,5 1,0 10,9 19,5 15,7 0,3 0,3 0,6 2,6 1,65 19,5

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 49

Foto: Il premier, Paolo Gentiloni, e il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 50

Con l'aumento della speranza di vita circa 60 mila persone dovranno restare più a lungo in attività I nati nel '52 bloccati al lavoro Secondo le simulazioni derogare all'automatismo costerebbe 3 miliardi già nel 2020 Quando i babyboomers lasceranno il lavoro la spesa per agli assegni raggiungerà il picco VALENTINA CONTE ROMA. L'età per andare in pensione salirà, dal 2019 in poi.

Nessuna trattativa, nessuno slittamento, nessuna deroga.

«Rispettiamo la legge in vigore», ha annunciato ieri il premier Gentiloni, spegnendo ogni velleità di

sindacati, malpancisti interni ed esterni al Pd. Quando dunque l'Istat, entro l'anno, comunicherà il nuovo

dato sulla speranza di vita quanti anni ancora restano da vivere in media, arrivati a 65 anni - l'adeguamento

per le pensioni di vecchiaia sarà automatico. Si uscirà non più a 66 anni e 7 mesi come ora, ma forse a 67

anni tondi. Il nuovo traguardo impatterà sulle scelte della classe 1952: 60 mila persone, per due terzi

donne, se si conferma il trend del 2016.

Dovranno lavorare cinque mesi in più? Non è detto. L'Istat sta facendo ancora i calcoli. Alla fine sottrarrà la

speranza di vita del 2016 - ancora ignota - a quella del 2013, come vuole la legge. E non sappiamo se

questa differenza sia proprio cinque mesi. Potrebbe essere quattro o sei. O anche zero e allora il periodo

residuo da vivere per un 65enne potrebbe rimanere pari a 20 anni e 3,6 mesi, proprio come nel 2013. A

quel punto anche l'età per la pensione di vecchiaia resterebbe inchiodata a 66 anni e 7 mesi, come oggi.

Se così fosse, la discussione si sposterebbe di due anni.

L'adeguamento all'aspettativa di vita, sin qui triennale, dopo il 2019 diventa biennale (lo dispone la legge

Fornero). Nel 2021 l'Istat quindi deve ricalcolare il dato. E se questo rimane ancora sotto i 67 anni, allora

scatta la clausola di salvaguardia messa nella legge Fornero, all'epoca voluta da Bruxelles: si sale a 67

anni comunque dal 2021 in poi. Volente o nolente lì si finisce. La normativa d'altro canto guarda alla

stabilità dei conti. Derogare all'automatismo del 2019, quale che sia l'entità dei mesi da aggiungere,

significa affossare da subito - già nel primo anno, nel 2020 - i conti pubblici di oltre 3 miliardi, come mostra

la simulazione della Ragioneria dello Stato.

D'altro canto le bombe pronte ad esplodere sono due. Da una parte, quella demografica.

Nel giro di un secolo - come mostrano le elaborazioni di Progetica su dati Istat - la piramide della

popolazione italiana tende a rovesciarsi. Nel 1957 c'erano più giovani e giovanissimi che vecchi e

centenari. Nel 2057 si tenderà quasi all'inverso. Anche per questo la gobba previdenziale - la seconda

bomba - mostrata dalla Ragioneria nel suo studio è inequivocabile: attorno al 2045 la spesa previdenziale si

impenna, raggiunge un picco pari al 17% del Pil, per poi scemare. E questo grazie ai baby boomers, i nati

tra 1958 e 1964: vanno in pensione nel 2030, quando la curva inizia a impennarsi, e ci restano fino al 2045.

Intaccare il meccanismo dell'adeguamento automatico alla speranza di vita prima del 2045 significa far

esplodere i conti. Scaricandone il peso sui giovani di oggi.

Giovani che non avrebbero alcun vantaggio dal congelamento della speranza di vita, chiesto dai sindacati.

Né sotto il profilo della staffetta: uno studio Ocse, tra gli altri, dimostra che i posti per i giovani crescono se

cresce il Pil, non se gli anziani vanno in pensione. Né sotto il profilo del conto da pagare.

Sotto quest'aspetto, i trentenni e quarantenni di oggi andranno in pensione dopo il 2045, con una curva

della spesa previdenziale messa in sicurezza. Ecco perché già oggi sembra logico ragionare di come

sganciare queste generazioni da un meccanismo dell'adeguamento due volte penalizzante.

Primo, perché vanno in pensione a 70 anni. Secondo, perché quel sistema è di fatto già insito nel modo in

cui viene calcolato il loro assegno, e cioè con il metodo contributivo: prendi in base ai contributi versati, se

lavori di più hai una pensione più alta. Il contrario del retributivo, laddove fino al 1996 - quando intervenne

la riforma Dini - la pensione era determinata in base agli ultimi stipendi e non aveva nessun tipo di

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 51

aggiustamento attuariale. I giovani quindi si trovano in pieno nelle regole Dini. Sommano anche quelle di

Sacconi-Tremonti: l'età che si adegua e cresce. E si portano dietro pure le ultime della Fornero: anche i

contributi per la pensione di anzianità aumentano con la speranza di vita. Risultato: a metà secolo,

pensione a 70 anni di età o con 45 anni di contributi.

Troppo.

La bomba demografica Composizione della popolazione italiana per classi di età 0ltre 95 90-94 85-89

80-84 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 0-4

2.500 2.000 1.500 L'Italia del 1957 1.000 500 500 0 0 1.000 1.500 2.000 Fonte: Elaborazioni Progetica su

dati Human Mortality Database e Istat 2.500 2.500 2.000 1.500 L'Italia del 2017 1.000 500 500 0 0 1.000

1.500 Popolazione maschile (x 1.000) 2.000 2.500 2.500 2.000 1.500 L'Italia del 2057 Popolazione

femminile (x 1.000) 1.000 500 500 0 0 1.000 1.500 2.000 2.500 COME CAMBIA L'ITALIA Nel 1957 nella

popolazione italiana prevalevano i bambini e i giovani, gli anziani erano pochi e gli ultraottantenni una rarità.

Adesso c'è una prevalenza di persone di mezz'età, e tra quarant'anni andrà ancora peggio, con più anziani

che giovani

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 52

Le idee LA SFIDA CHE LANCIANO I BITCOIN ALBERTO MINGARDI «Quel che sale deve anche scendere». Ogni volta che Bitcoin raggiunge un nuovo picco, qualcuno ne

prevede l'imminente tracollo. Una delle caratteristiche delle bolle finanziarie è che è difficile accorgersi che

sono tali. Prima della crisi dei mutui subprime, erano in pochi a pensare che il perenne rialzo dei prezzi

degli immobili, negli Stati Uniti, non obbedisse a qualche legge naturale. Bitcoin invece ha già le sue

Cassandre, a cominciare da Jamie Dimon, l'Ad di JP Morgan, che non perde occasione per attaccarlo.

D'altronde è difficile non insospettirsi innanzi a qualsiasi cosa che nel giro di dieci mesi passa dal «valere»

1000 dollari a 5600. A inizio settembre, Bitcoin è molto sceso di prezzo, quando la Cina ne ha annunciato

una più stretta regolamentazione. Poche settimane dopo, un'analoga iniziativa da parte della Corea del Sud

non ha avuto effetti. Ricordiamoci che non esistono prezzi giusti o sbagliati. Il sistema dei prezzi serve a

comunicare informazioni. Le persone che vendono Bitcoin a una certa cifra, oppure ne acquistano a un

dato valore, fanno l'una cosa e l'altra sulla base di aspettative maturate con la loro comprensione delle

circostanze in cui questi scambi avvengono. E' difficile avere aspettative salde sulle cose nuove. la

metafora più appropriata per Bitcoin è l'«Internet della moneta» (Giacomo Zucco su VanityFair). Quando

avviene un pagamento in Bitcoin, questi si trasferiscono dal portafoglio di chi li cede a quello di chi li

acquisisce. Non c'è un «bonifico» né una controparte centralizzata. Il nostro primo problema, in una

compravendita, è accertarci che l'altra persona ci stia cedendo un bene che è effettivamente nelle sue

disponibilità. Dopo Totò non sono stati in molti a vendere la Fontana di Trevi, ma per noi tutti è di

fondamentale importanza sapere che l'appartamento che stiamo acquistando non è gravato da ipoteca. Nel

corso della storia abbiamo sviluppato registri di diverso tipo (a cominciare dalla partita doppia), abbiamo

inventato professionalità specifiche come il notaio, e per questo chiediamo allo Stato di essere il garante di

ultima istanza dei contratti che sottoscriviamo. La blockchain di Bitcoin è un «libro mastro» che contiene

tutte le transazioni che avvengono in Bitcoin. Queste informazioni non sono archiviate al catasto: non c'è un

unico punto d'ingresso, ma sono registrate, replicate e distribuite su tutta la rete. E, ovviamente, crittate per

ragioni di sicurezza. Il processo rende inimmaginabili le frodi: non esiste un singolo documento da

contraffare, ma un'infinità di copie dello stesso, tutte costantemente aggiornate. A questa innovazione, che

potrebbe avere vaste applicazioni, Bitcoin unisce una logica che è quella dell'oro, per secoli la vera moneta

dell'umanità. A differenza della valuta emessa dagli Stati, l'oro è scarso: la sua disponibilità dipende da

quanto si riesce a estrarne. Noi sappiamo già ora che le «miniere» di Bitcoin andranno pian piano ad

esaurirsi fino a essere vuote nel 2140. Ciò lo rende molto attraente agli occhi di chi teme la deriva

«inflazionistica» delle banche centrali. Bitcoin «capitalizza», ma il termine è improprio, meno di 100 miliardi

di dollari. Le dimensioni del fenomeno sono ancora contenute, ma il potenziale d'innovazione è grande. Si

capisce che ci siano molti timori, soprattutto se l'esito ultimo può essere davvero la «disintermediazione»

dei tradizionali sistemi di pagamento: una sfida a banche e finanza. Siamo spesso tentati di regolamentare

ciò che non capiamo. Oscillazioni di prezzo violente sembrano esigere regole più stringenti. Ma forse prima

di deliberare sarebbe meglio darsi l'opportunità di conoscere: e capire le novità richiede tempo e pazienza.

Twitter @amingardi c

Foto: Illustrazione di Dariush Radpour

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 53

INDUSTRIA Mossi e Ghisolfi cerca di evitare il fallimento Schiacciata da debiti per 2,5 miliardi, chiede il concordato "in bianco" Gianluca Paolucci A PAGINA 23 Mossi e Ghisolfi getta la spugna. Il gruppo chimico, uno dei principali operatori mondiali della

produzione di Pet e di impianti per la lavorazione delle materie plastiche, ha presentato ieri la richiesta di

concordato «in bianco» per le attività italiane. Nei prossimi giorni è prevista la richiesta d'accesso alla

protezione dai creditori secondo la normativa del chapter 11 per le attività in Usa. La crisi innescata dai

ritardi nel maxi investimento per l'impianto in Texas, con i costi lievitati da un miliardo a oltre due miliardi,

ha messo in ginocchio il gruppo che a fine 2016 aveva 1,7 miliardi di ricavi a livello globale con circa 2,5

miliardi di debiti. Continuità aziendale A presentare le richieste è la M&G Finanziaria, capogruppo operativa

alla quale fanno capo le attività italiane e internazionali del gruppo di Tortona, in provincia di Alessandria.

L'obiettivo, secondo quanto ricostruito, è di cercare nuovi investitori per le attività all'estero oltre agli Usa

anche Messico e Brasile -. Mentre per le attività italiane la richiesta di concordato assicura la continuità

aziendale lasciando aperte varie strade al gruppo, compreso un accordo con i creditori per la

ristrutturazione del debito o l'ingresso di nuovi partner. Le attività in Italia sono concentrate sullo sviluppo

dell'impianto di di Crescentino, in provincia di Vercelli, che realizza componenti per biocarburanti grazie a

una tecnologia propria. A far implodere il gruppo chimico, tra i principali operatore mondiali nel mercato del

Pet - la materia con la quale sono realizzate tra l'altro le bottiglie per acqua e bevande - i ritardi nel lavori e

gli aumenti dei costi per l'impianto di Corpus Christi, in Texas. Nel settembre scorso, uno dei principali

concorrenti, la Dak Americas, che aveva fatto un accordo con Mossi e Ghisolfi per finanziarie la

realizzazione dello stabilimento in Texas con l'obiettivo di comprare parte della produzione e vendendo in

cambio materia prima per il mercato messicano, ha richiesto il pagamento di uno scaduto di circa 50 milioni

di dollari che messo in allarme i fornitori e innescato una situazione di stress finanziario. A fine settembre il

gruppo aveva interrotto i pagamenti delle cedole su un bond perpetuo - 70 milioni di euro i titoli residui in

circolazione - in mano a investitori internazionali come Pioneer e Invesco. Banche e fondi creditori Al lavoro

per assistere il gruppo sono stati chiamati Mediobanca e Gop come consulente legale, mentre in Usa

lavorano alla ristrutturazione delle attività Rothschild, Allen Overy, Jones Day e Alvarez & Marsal. Le attività

italiane hanno circa 500 milioni di euro di debiti, dei quali circa 200 in mano alle banche con Unicredit,

Intesa Sanpaolo e Banco Bpm tra i creditori principali. Per la parte restante figurano tra i creditori anche

fondi specializzati in debiti difficili come Och Ziff, mentre il fondo di private equity Tpg, che è socio di una

delle controllate italiane del gruppo. I dipendenti interessati sono circa 700, tra gli impianti produttivi di

Crescentino e Tortona e le attività di ingegneria e progettazione per impianti chimici. La parte all'estero, che

ha circa 2500 dipendenti tra Usa, Messico e Brasile, è invece focalizzata sulla produzione di Pet e di

materie prime per il Pet. Di questi solo i dipendenti Usa saranno interessati dalla procedura del chapter 11.

Tra i creditori, oltre a Dak, figura anche il fondo Tpg oltre ad alcune banche come la messicana Banco

Inbursa, Bank of America e Deutsche Bank che è agente di una emissione del gruppo. c

I numeri Da Tortona agli Stati Uniti1,7 miliardi I ricavi del gruppo nell'esercizio 2016, stabili rispetto al precedente. 55 milioni La perdita

consolidata dell'ultimo esercizio, il quarto consecutivo in rosso. 2,5 miliardi I debiti del gruppo, la maggior

parte per la costruzione di un nuovo impianto in Texas. 500 milioni L'indebitamento al livello delle attività

italiane. 200 milioni I crediti delle banche italiane: Unicredit, Intesa e Banco Bpm in primis. 3.000 dipendenti

Di questi circa 700 in Italia, il resto tra Usa, Messico e Brasile

Foto: Carburanti verdi Lo stabilimento di Crescentino (Vercelli) della Beta Renewables, controllata della

Mossi e Ghisolfi che produce biorburanti di seconda generazione MICHELE D'OTTAVIO/BUENAVISTA

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 54

Lombardia e Veneto Trattenere i tributi al Nord rompe il patto costituzionale Gianfranco Viesti Domenica in Lombardia e in Veneto si vota sui soldi. Scopo del referendum è infatti quello di trattenere sul

territorio delle due regioni una quota maggiore del gettito fiscale, sottraendolo alla fiscalità nazionale e

quindi a tutti gli altri cittadini italiani. Non sembri un'interpretazione forzata. È quanto esposto a chiare

lettere, onestamente, dai suoi promotori. Si guardino ad esempio la deliberazione della Giunta Regionale

del Veneto del marzo 2016 con cui si indice il referendum, o la più recente mozione approvata dal Consiglio

Regionale della Lombardia lo scorso 13 giugno. Come scritto in quest'ultimo documento, la maggiore

autonomia sarebbe "a beneficio esclusivo del grande popolo lombardo che si vedrebbe così sgravato,

grazie all'autonomia fiscale, di ampie porzioni di fiscalità regionale (bollo auto, aliquota regionale Irpef ecc.)

e godrebbe di uno spettro maggiore di servizi e di un'assistenza rafforzata". Ma non finisce qui: perché il

presidente della Regione Lombardia è impegnato a convocare un tavolo, dopo lo svolgimento del

referendum, composto da tutte quelle regioni che vantano un credito annuale nei confronti dello Stato

centrale, per costituire un "Fronte del residuo fiscale", "applicando il sacrosanto principio, ormai non più

trascurabile, che le risorse rimangano nei territori che le hanno generate". Continua a pag. 22 segue dalla

prima pagina Lo scopo sono le risorse, non le maggiori competenze per le regioni. Questo spiega perché

viene convocato un referendum del tutto inutile, dato che il processo di attribuzione di maggiori competenze

alle regioni a statuto ordinario, così come previsto dall'articolo 116 della Costituzione, non lo richiede. E se

le competenze fossero così importanti, perché il referendum non specifica (a differenza di una recente

iniziativa della regione Emilia-Romagna) su quali materie Lombardia e Veneto vorrebbero più autonomia?

In quali ambiti si ritiene che sia meglio essere amministrati dalle autorità regionali invece che da quelle

centrali? Discorso serio, interessante: che riguarda l'organizzazione migliore delle politiche pubbliche, la

ripartizione ottimale dei poteri fra stato e regioni, e la possibilità di un'organizzazione differenziata sul

territorio nazionale, grazie all'esistenza di entità amministrative (come le attuali regioni a statuto speciale)

che hanno più poteri di altre. Ma non è questo in discussione: ottenere nuove competenze in sé non

cambia molto sul piano finanziario; le stesse risorse che un intervento statale destina ad uno specifico

territorio, sarebbero ora gestite dall'Amministrazione regionale. Peraltro, come ha notato recentemente

quello che è forse il massimo esperto italiano di questi temi, Alberto Zanardi ora componente dall'Ufficio

Parlamentare di Bilancio, "per la grande maggioranza delle materie trasferibili la spesa aggiuntiva da

finanziare a livello regionale sarebbe in realtà piuttosto modesta", con l'importante eccezione dell'istruzione

scolastica. Il voto è politico, e il punto centrale è il "residuo fiscale". Si tratta di questo, in termini molto

semplificati. Per il dettato costituzionale, ogni cittadino è tenuto a pagare, in misura progressiva, le tasse sul

proprio reddito: i ricchi pagano (in teoria...) di più. Ma ogni cittadino ha alcuni diritti fondamentali (ad

esempio l'istruzione o le cure sanitarie) indipendentemente dal suo reddito. Quindi lo stato nazionale, come

in tutti i paesi europei, svolge una fondamentale azione redistributiva: con le tasse dei cittadini più abbienti

finanzia i servizi per tutti. Si badi bene: il principio costituzionale riguarda la redistribuzione fra cittadini, non

fra territori. Ma in un paese come l'Italia, la distribuzione territoriale dei ricchi e dei poveri non è omogenea.

In Lombardia ci sono relativamente più ricchi: quindi il gettito fiscale complessivo dei cittadini lombardi è

superiore alla spesa complessiva per tutti i servizi pubblici di cui essi si giovano. La differenza, che può

essere calcolata non senza qualche problema, è il residuo fiscale. Le stime variano molto. L'impatto

territoriale della redistribuzione fra i cittadini è sensibile, in Italia, così come in Germania e in Spagna, paesi

che hanno ampie disparità regionali. Lo sanno bene i Catalani, che con la richiesta di indipendenza mirano

sostanzialmente allo stesso obiettivo. Stime della Banca d'Italia mostrano che il residuo fiscale dell'intero

Centro-Nord è sensibile, circa il 6% del PIL nazionale: per due terzi a vantaggio del Mezzogiorno e per un

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 55

terzo a finanziare l'avanzo fiscale dei conti pubblici; e mostrano anche come l'effetto redistributivo a favore

dei cittadini meno abbienti del Sud si sia ridotto negli ultimi anni. Un recente fascicoletto propagandistico

della Regione Lombardia presenta per la regione addirittura la cifra di 54 miliardi all'anno, che appare molto

superiore a stime di altre fonti (anche la metà). Una cifra che, naturalmente, mira a "ingolosire" l'elettore.

Quante cose si potrebbero fare in Lombardia con questi soldi: cominciando dal pagare meno tasse! Il punto

è che questo modo di ragionare, con la stessa logica catalana, mette in discussione i principi costituzionali,

l'esistenza e le finalità del nostro stato nazionale: il patto fra tutti i suoi cittadini che è contenuto nella Carta

Costituzionale. I cittadini italiani hanno gli stessi diritti, e gli stessi doveri, indipendentemente da dove

nascono. Potrebbe essere adoperato dai cittadini milanesi, per non ripartire il loro gettito fiscale con gli altri

lombardi; o dai cittadini del centro di Milano, per non condividerlo con quelli delle periferie... Molte forze

politiche stanno prendendo sottogamba il referendum, mirando a non perdere voti "né qui né là". Stanno

forse commettendo un grave errore. Domenica si vota su questioni molto importanti sulle quali è

fondamentale discutere e prendere posizione. Si vota su quale significato abbia, per gli elettori del

lombardo-veneto, essere cittadini italiani; e quanto contino per loro il portafoglio o il cuore e la ragione. Si

vota su grandi temi politici destinati a restare, anche dopo domenica: da un lato, il crescente malessere dei

cittadini delle aree più ricche d'Europa, e il loro crescente egoismo; dall'altro il ruolo degli stati nazionali e il

sentimento di cittadinanza, le disuguaglianze e la redistribuzione. Un referendum da non prendere

sottogamba .

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 56

LE MISURE Sgravi per i giovani Pensione a 67 anni novità per le donne Ape più facile per madri e precari Gentiloni: «Né lacrime né sangue» Oneri dimezzati per chi assume fino ai29 anni, 34 solo per il 2018 VALGONO 15,7 MILIARDI GLI AUMENTI IVA CANCELLATI NON VIENETOCCATO PER ORA IL SUPERTICKET SANITARIO Luca Cifoni ` R O M A Paolo Gentiloni l'ha definita una manovra «snella», oltre che «senza lacrime e sangue» ed in

effetti la legge di Bilancio approvata ieri dal Consiglio dei ministri si presenta un po' meno imponente

rispetto ad altre che l'hanno preceduta; anche includendo il decreto fiscale collegato che ieri è andato in

Gazzetta ufficiale l'entità complessiva degli interventi è di 20,4 miliardi, di cui però 15,7 servono a

disinnescare l'aumento Iva che sarebbe scattato in forza delle clausole di salvaguardia. Dunque per le altre

mosse di politica economica ne restano 4,7. Le coperture valgono 9,5 miliardi tra maggiori entrate da lotta

all'evasione o da riscossione e tagli di spesa: i restanti 10,9 corrispondono ad un incremento del deficit

2018 dall'1 all'1,6 per cento del Pil. In realtà per inviare il provvedimento alle Camere c'è tempo fino a

venerdì e quindi il testo definitivo manca ancora; nelle prossime ore l'esecutivo deve anche inviare a

Bruxelles il suo Documento programmatico di bilancio, che riassume dimensioni e contenuti della legge.

IMPATTO LIMITATO Tra i capitoli di impatto tutto sommato limitato c'è quello relativo alle pensioni. Le

novità principali riguardano l'Ape sociale, l'indennità che anticipa il trattamento previdenziale a beneficio di

alcune particolari categorie. Le maglie dell'Ape si allargheranno in due situazioni: quella delle lavoratrici

madri e quella dei disoccupati che hanno interrotto l'attività alla fine di un contratto precario. Nel primo caso

scatterà una riduzione dei contributi richiesti di sei mesi per ogni figlio fino ad un massimo di due anni: in

questo modo si potrà accedere all'anticipo, nell'ipotesi più favorevole, con 28 anni di contributi invece di 30

e di 34 (invece di 36) nel caso delle cosiddette mansioni faticose. Invece lo status di disoccupato a seguito

di licenziamento (uno dei possibili canali per accedere all'Ape) viene allargato a coloro che hanno smesso

di lavorare a seguito della scadenza di un contratto a termine, purché abbiano svolto lavoro dipendente per

almeno 18 mesi nei 3 anni precedenti. Non dovrebbe cambiare nulla per quanto riguarda l'aumento dei

requisiti per l'accesso alla pensione, destinato a scattare nel 2019 per la generalità dei lavoratori. Il gradino

di cinque mesi in conseguenza dell'aumento della speranza di vita scatterà quindi anche per l'età dell'uscita

di vecchiaia, che salirà a 67 anni. Il previsto provvedimento amministrativo sarà adottato entro i termini

previsti, ovvero la fine di quest'anno. «C'è una legge in vigore e la rispetteremo», ha sintetizzato Gentiloni,

ma questa risposta non piace per nulla ai sindacati che in mattinata avevano visto il ministro Poletti e ora

minacciano agitazioni. SGRAVI TOTALI AL SUD La misura simbolo della legge di Bilancio resta

naturalmente il dimezzamento dei contributi per le imprese che assumono giovani fino 29 anni: possono

farlo anche nei prossimi mesi di novembre e dicembre, purché l'assunzione abbia decorrenza 2018. Solo

per il prossimo anno l'agevolazione sarà applicata con una soglia di età maggiore, fino a 34. Inoltre lo

sconto contributivo scatterà anche nei casi di prosecuzione di un contratto di apprendistato in contratto a

tempo indeterminato, con qualunque età anagrafica, e per gli studenti che abbiano svolto percorsi di

alternanza scuola-lavoro o di apprendistato. Mentre per il solo Mezzogiorno sono confermati gli incentivi più

generosi, di fatto una decontribuzione totale. Alcune misure attese non hanno trovato posto nel testo ma

dovrebbero essere aggiunte più tardi durante l'iter parlamentare. È il caso della cosiddetta web tax,

un'imposta sui ricavi dei colossi digitali, ma anche della parziale abolizione del superticket sanitario

applicato dalle Regioni per le visite specialistiche e le analisi. Un tema delicato perché anche su questa

materia si gioca la possibile mediazione politica con le forze a sinistra del Pd.

I numeri9,5

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 57

20,4In miliardi di euro è l'entità definitiva della manovra varata dal governo Quasi 11 miliardi saranno indeficitIn miliardi di euro sono le coperture della manovra: 4 miliardi di tagli e 5,5 miliardi di nuove entrate Bonus

per chi ristruttura giardini e verde La gamma di incentivi per i lavori di ristrutturazione si arricchisce del

"bonus verde": una detrazione del 36% per la «sistemazione a verde» di aree scoperte di qualsiasi genere

(terrazzi, giardini, anche condominiali) anche mediante impianti di irrigazione. Riconfermati gli incentivi di

Industria 4.0 La legge di bilancio 2018 conferma gli incentivi agli investimenti alle imprese:

l'iperammortamento, rimane al 250%, mentre il superammortamento scende dal 140% al 130%. Previsto

anche il credito di imposta per la formazione digitale, che dovrebbe essere stabilito al 50% delle spese. Per

il contrasto alla povertà altri 300 milioni Il contrasto alla povertà è uno degli obiettivi di politica sociale del

governo: il reddito di inclusione (strumento di sostegno universale che inizierà ad essere applicato dal

2018) viene potenziato di 300 milioni per il 2018, cifra che si aggiunge agli 1,7 miliardi già previsti a

legislazione vigente. Salva la squadra di basket degli immigrati La legge di bilancio salva "Tam Tam", la

squadra di basket di Castelvolturno composta da giovani immigrati, che non ha potuto giocare nei

campionati giovanili. Ora sarà possibile il tesseramento annuale per i minorenni extracomunitari, anche

senza permesso di soggiorno.

La manovra20,44,05,510,91,5

1,2 2,0

15,7 IMPEGNI Politiche invariate Rinnovo statali Nuove spese imprese/giovani (338 milioni), poveri (600),

investimenti (300) Blocco aumenti Iva Competitività e innovazione Coesione sociale Politiche invariate

Investimenti pubblici Fonte: Mef Così nel 2018 2018 COPERTURE miliardi di euro 2019 300 1.300 Tagli

spese (spending review) Nuove entrate (lotta evasione) Le cifre sul piatto nel triennio (milioni di euro)

Deficit 2020 338 2.162 4.000 600 900 1.200 2.600 3.000 3.000 1.900

Foto: Gentiloni e Padoan a Palazzo Chigi

17/10/2017Pag. 1.2

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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 58

SCENARIO PMI

8 articoli

Sussurri & Grida Il presidente del Real pensa al muro per Atlantia (d. pol.) Conto alla rovescia per Florentino Pérez, presidente del Real Madrid, qui nelle vesti di imprenditore

del gruppo spagnolo delle costruzioni Acs. Per allestire la sua controfferta su Abertis il patron avrà infatti

tempo fino a domani quando scadranno i termini per l'annuncio di una eventuale offerta pubblica d'acquisto

concorrente a quella lanciata la scorsa settimana da Atlantia che si concluderà il 24 ottobre. Ieri il mercato

ha cercato di scommettere sulla contro opa di matrice spagnola facendo salire del 3,78% alla Borsa di

Francoforte il titolo di Hochtief. La contromossa iberica partirebbe infatti dalla Germania, dove ha appunto

sede la controllata al 70% di Acs nelle concessioni. Si tratterebbe di un'operazione che gli analisti giudicano

complessa, anche perché richiederebbe un aumento di capitale importante per Hochtief, che dovrebbe

offrire più di quei 16,50 euro per ogni azione Abertis messi sul piatto dal gruppo guidato da Giovanni

Castellucci (foto). È una mossa che non si può escludere e che, se ci sarà, potrebbe forse emergere

domani, giorno in cui si riunirà un consiglio di Hochtief. Richiederebbe un impegno rilevante per la sua

taglia. Secondo le indiscrezioni, l'offerta sarà metà in contanti e per il resto in azioni di nuova emissione di

Hochtief che capitalizza 9,2 miliardi contro i 22,7 di Atlantia. Il gruppo rilancerebbe? L'offerta non si

modifica, dicono ambienti finanziari. Certo è che se Peréz lanciasse una contro opa, la situazione si

incarterebbe. La Cnvm, la Consob di Madrid, congelerebbe tutto attorno ad Abertis finché non avrà

approvato l'operazione concorrente. Solo a quel punto, a mesi di distanza, Atlantia sarebbe libera di

rilanciare. Il gruppo ha già avuto l'ok dell'Ue.

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Il fondo per una sola azienda,

con soci Ainio e Rossi Ferrini

( f.mas. ) Non hai i soldi ma li sai trovare. Non hai un'idea ma sai riconoscere quelle degli altri. Non hai

l'intenzione di creare una start up ma vuoi comunque diventare imprenditore comprandone una sul

mercato. Chi rientra in questo profilo è il potenziale manager di un «search fund», un fondo - teorizzato una

trentina di anni fa negli Usa - che raccoglie capitali presso vari investitori e punta su un gestore-manager, di

solito di giovane d'età, per effettuare una sola operazione: l'acquisto di una piccola-media azienda da

rilanciare, con il manager del fondo che diventa ceo dell'azienda target. Un gruppo di investitori, tra i quali

Paolo Ainio (Banzai), Francesco Rossi Ferrini (Jp Morgan), Sandro Mina (Relay Investments) e l'investitore

tedesco in search fund Jürgen Rilling, ha scommesso su Maestrale Capital, veicolo ideato dal finanziere

Vito Giurazza, 36 anni, napoletano laureato in Bocconi, già in Bain e Merrill Lynch, che per questa

avventura ha lasciato Jp Morgan. A detta dei fondatori, è il primo caso di «search fund» italiano. La caccia

all'azienda è già partita: deve essere una pmi da 10-50 milioni di fatturato con ebitda sopra il 10%, non

quotata, attiva in settori stabili, magari alle prese con il passaggio generazionale. In Italia o in Canton

Ticino. Per trovarla, si sono dati due anni di tempo.

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 60

PMI /BREVI Dalla Finanza Accordo fra Lendix e Openjobmetis Lendix, società leader in Europa nel lending­based crowdfunding - e Openjobmetis, l'Agenzia per il Lavoro

attiva nella somministrazione, ricerca, ricollocazione e formazione del personale - hanno stretto un accordo

di collaborazione. Le due società hanno deciso di sfruttare le sinergie esistenti tra le rispettive attività per il

lancio sul mercato italiano di un'offerta congiunta che abbini ai servizi di somministrazione del personale di

Openjobmetis le soluzioni di finanziamento di Lendix. Grazie a questa intesa, le PMI italiane con progetti di

crescita che prevedono l'ampliamento del personale potranno sfruttare la semplicità e la velocità del

processo di erogazione del credito di Lendix per coprire il fabbisogno finanziario derivante dall'investimento.

L'avvio dell'accordo è previsto per l'autunno 2017 e prevederà un road­show sul territorio presso le principali

città italiane.

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 61

Scontro al vertice nel noleggio * Nel comparto a lungo termine Ald Automotive (gruppo Société Générale) si avvicina alla leader Leasys(Fca) LA CONCENTRAZIONE DEL SETTORE Il quartetto di testa è completato da Arval (Bnp Paribas) eLeasePlan (controllata da fondi a prevalenza olandesi). Assieme, le «Fab four» si spartiscono il 73,7% delmercato Salvatore Saladino Se il mercato dell'auto continua a correre come una locomotiva il merito è, oltre che delle km zero,

dell'unico canale indirizzato a clienti finali "veri" che si dimostra in ottima forma: il noleggio. Da gennaio ad

agosto il lungo termine ha immatricolato 198.360 veicoli (passenger cars più Light commercial vehicles),

con una crescita rispetto allo stesso periodo del 2016 del 12,3% (sono circa 22mila unità in più), a

conferma dell'eccellente stato di salute del comparto del long rent, che quest'anno ha sviluppato con

particolare efficacia la sua strategia di diversificazione del target clienti: non solo aziende (dalle Pmi alle

grandi imprese) ma anche ditte individuali, micro­ditte artigiane, liberi professionisti e privati. Se si eccettua

la (modesta) battuta d'arresto di agosto (mese di per sé poco significativo in termini di volumi per il mercato

dell'auto in generale, a prescindere dal canale di vendita), il noleggio a lungo termine si sta confermando la

soluzione d'acquisto con le migliori prospettive. La crescita del numero dei contratti è uniforme per le due

principali tipologie di operatori: gli Nlt Top (con questa denominazione Dataforce identifica i player

"generalisti" di prima fascia in termini di volumi) hanno aumentato le vendite dell'11,8% nel 2017; gli Nlt

Captive (le società di noleggio controllate dalle Case costruttrici) del 13,7%. Il mercato italianoè saldamente

nelle mani dei quattro noleggiatori principali: Leasys (di Fca Bank), Ald Automotive (Gruppo bancario

Société Générale), Arval (Bnp Paribas) e LeasePlan (controllata da L.P. Group B.V., consorzio di investitori

e fondi a prevalenza olandese). Assieme, le «Fab four» si spartiscono il 73,7% del mercato. Differente,

però,è l'andamento nei primi otto mesi dell'anno: Leasys è cresciuta in misura leggermente minore rispetto

alla media del mercato (9,5% rispetto al 12,3%). La sua market share (21,7%), infatti, è calata dello 0,6%

sul 2016. Ald Automotive, fino allo scorso anno terzo in graduatoria, è il player più aggressivo del momento:

non solo ha strappato la seconda piazza ad Arval, ma tallona ormai da vicino la leadership di Leasys.

Detiene una quota di mercato del 21% (+1,7% di share), il che significa solamente circa 1.200 contratti in

meno del noleggiatore di Fca. Rispetto al 2016, la sua crescita di volumiè stata del 21,9%, il tasso

incrementale migliore tra le big. Ald si sta dimostrando un player ipe­ rattivo: recentemente ha persino

strappato a Leasys la gara per il rinnovo del parco di Enjoy, l'operatore di car sharing di Eni che, come

prodotto automobilistico, continuaa puntare su Fiat. In affanno Arval, che ora detiene una quota del 16,9%

(­3,4 punti di share) con vendite in calo del 6,4%. Arval, però, si consola con la seconda posizione nella

graduatoria del noleggio a lungo termine di veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 ton), a brevissima

distanza dal leader Ald. LeasePlan, quarta nella classifica passenger cars + Light commercial vehicles,

cresce più della media del mercato (+15,1%)e detiene una market share del 14,1% (+0,3% sul 2016). La

riorganizzazione dell'azienda, a poco più di un anno dal cambio di proprietà, sta dando buoni risultati. Le

posizioni di rincalzo vedo­ no la captive di Volkswagen al quinto posto, con un eccellente tasso di crescita

(+16,3%), seguita da Mercedese da Car Server. La società di Reggio Emilia punta anche quest'anno non

solo sulle aziende, ma anche sul mercato dei privati, segmento in cui siè cimentata anticipando la

concorrenza con il prodotto Drive Different. La capacità di innovazione di Car Serverè dimostrata dal fatto

cheè stata anche la prima ad aprire verie propri "negozi" per la vendita del noleggio. Alphabet, controllata

da Bmw, da tempo ha avviato una strategia commerciale generalista: una politica che dài suoi frutti. Oltre il

50% dei suoi contratti provengono da clienti che scelgono auto di altre marche. Il suo tasso di crescita nel

2017è del 18,4%. Scorrendo la parte bassa della graduatoria, le captive delle francesi Renault e Psa

stanno vivendo un momento d'oro, grazie soprattutto al supporto della rete di vendita dei dealer: +71,3%

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 62

per Renault e +268% per la società che rappresenta i marchi Peugeot, Citroen e DS. Risultati che sono

destinati a crescere: Psa ha appena lanciato il nuovo prodotto di noleggio a lungo termine Free2Move,

dedicato ai professionisti e ai privati. Quello dei privati è il segmento di mercato a cui tutti i player guardano

con molta attenzione, perché si tratta di vere e proprie praterie da conquistare (anche per Arval, che è in

leggero ritardo sulla concorrenza, ma si sa per certo che uscirà presto con un prodotto molto

concorrenziale e innovativo). Leasys, per esempio, ha appena varato Unlimited in occasione del lancio

della nuova Jeep Compass: è una sorta di "abbonamento" al noleggio, con possibilità di cambiare l'auto

ogni 12 mesi o di interrompere il contratto dopo un anno senza penalie un ventaglio di servizi di

connessione (nel canone sono compresi 20 GB di traffico dati erogati da Tim). Da segnalare, infine,

l'eccellente tasso di crescita di Sifà, giovane realtà "generalista" del noleggio a lungo termine (è una newco

a capitale interamente italiano): rispetto al 2016 ha più che raddoppiato le venditee insidia le posizioni delle

captive francesi che la precedono in graduatoria. Country Manager Dataforce Italia

Gli acquisti degli operatori

Var. % su

Le immatricolazioni di passenger car e di veicoli commerciali leggeri degli operatori Gen/Ago 2017 Quota di

mercato Var. % su stesso periodo 2016

stesso periodo 2016

Leasys

42.957

21,7%

9,5

-0,6

Ald

41.716

21,0%

21,9

1,7

Ar val

33.608

16,9%

-6,4

-3,4

Leaseplan

27.965

14,1%

15,1

0,3

Volkswagen

11.076

5,6%

16,3

0,2

Mercedes-Benz

7.979

4,0%

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 63

-7,7

-0,9

Car ser ver

7.274

3,7%

13,5

0

Alphabet

6.583

3,3%

18,4

0,2

Athlon

5.937

3,0%

44,0

0,7

Renault/Nissan

4.948

2,5%

71,3

0,9

Psa

2.591

1,3%

268,0

0,9

Sifa

2.366

1,2%

121,7

0,6

Fonte: Dataforce Italia

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 64

Il car sharing aziendale ottimizza il parco auto Lanciate nuove offerte di servizi e soluzioni digitali per la mobilità condivisa a misura di Pmi e professionistiI PIONIERI DEL BENEFIT CONDIVISO Prosegue il progetto AlphaCity di Alphabet, che consente diutilizzare in sharing le vetture premium aziendali. In pista anche Arval, Ubeeqo (gruppo Europcar) el'italo­cinese Share'ngo Claudia La Via Non sempre una flotta­ di proprietào in noleggioa lungo termine­è in grado di soddisfare appieno le esigenze

di mobilità di un'azienda e dei suoi dipendenti. Alcune volte i mezzi non sono mai disponibili quando

servono, per scarsità apparente di risorse. Altre volte, invece, il parco auto resta inutilizzato per buona parte

del tempo. Due scenari opposti, ma che raccontano la stessa criticità: quando si tratta di mobilità aziendale

oggi non si può più pensare in modo standard. Servono modelli flessibilie sinergia fra diverse soluzioni,

ciascuna adattaa specifiche esigenze di utilizzo, anche momentanee. Un approccio che ha portato negli

ultimi anni alla diffusione di servizi di corporate car sharing, che assicurano ai dipendenti l'accesso a

un'auto on demande sollevano le aziende dall'onere della proprietào dei contrattia lungo termine quando

non necessari. In molti casi sono le stesse società di Nlta offrire il servizio di auto condivisa. Il gruppo

Alphabet, per esempio, propone dal 2014 AlphaCity, una soluzione che consente di utilizzare in sharing le

vetture premium del parco aziendale. Secondo gli ultimi dati di agosto, il servizio conta oltre 650 iscritti per

un totale di più di 480mila chilometri percorsi. Dall'esigenza di "sfruttare" al meglioi veicolia noleggio già

presenti in flottaè nata da alcuni mesi anche la nuova soluzione di car sharing di Arval. L'operatore del

gruppo Bnp Paribas offre la possibilità di utilizzare le auto in condivisione non solo per scopi aziendali, ma

anche per uso privato semplicemente modificando il profilo di accesso e di addebito del costo. «I veicoli

aziendali stanno fermi per l'80% del tempo», sottolinea Grégoire Chové, direttore generale di Arval Italia,

spiegando che offerte di mobilità come il car sharing promiscuo (a uso aziendalee privato) continueranno a

crescere nei prossimi anni. Ha iniziato a guardare alle aziende anche Ubeeqo, start­up francese di mobilità

condivisa acquisita dal gruppo Europcar. La societàè da poco arrivata in Italia (per ora soloa Milano) con un

servizio di car sharinga postazione fissa: alle grandi aziende offre la possibilità di un servizioe una flotta

dedicata, mentre a piccole realtà e professionisti consente di accedere alle auto disponibili prenotando in

anticipo la vetturae attivando un profilo business con cui gestire le corseei dipendenti. C'è poi il tema della

sostenibilità ambientale che si sposa alle necessità aziendali di mobilità urbana soprattutto in zone a traffico

limitato: in questi casi la soluzioneè l'elettrico che, però, porta con sé oneri pesanti.A partire dai costi per

acquistare un veicolo verdee per dotarsi di strutture di ricarica efficaci. Un investimento troppo impegnativo,

soprattutto se si tratta di piccole imprese o professionisti. Anche in questi casi il car sharing è un prezioso

alleato. In questa direzione si muove la società italo­cinese di car sharing elettricoa flusso libero Share'ngo.

Oggi conta su una flotta di poco più di 1.600 veicoli fra Milano, Roma, Firenzee Modena. Si tratta di

quadricicli elettrici che ora Share'ngo ha deciso di mettere anchea disposizione delle aziende: non

attraverso veicoli dedicati ma attingendo dalla flotta già su strada, gestibile con un software dedicato alle

aziende. La piattaforma permette di abilitare i driver, definire le autorizzazionie controllare le corse,i livelli di

spesa, la fatturazioneei pagamenti. «Sul sistema sarà indicato anche il credito ambientale guadagnato con

ogni corsa», dice Emiliano Niccolai, amministratore delegato di Share'ngo CS Group, spiegando che in

questo modo le aziende possono ottenere tuttii vantaggi delle elettriche senza sostenernei costi. Quando si

parla di mobilità, però, sono soprattutto le piccole aziendeei professionisti ad avere bisogno di soluzioni

alternative al classico noleggio o possesso. A volte è sufficiente poter gestiree ottimizzare al meglio le

poche auto disponibili puntando alla condivisione. In questa direzione vanno alcune piattaforme

tecnologiche che trasformano una normale flotta in un servizio di car sharing privato. Lo fa per esempio la

veneta Targa Telematics, che fornisce le auto di black box collegate a una piattaforma tecnologica e a

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 65

un'applicazione per smartphone, oppure la soluzione realizzata da Omoove­ società del gruppo Octo

Telematics ­ che tramite una piattaforma web abilita l'uso condiviso di vetture anche all'interno di piccoli

parchi auto aziendalio consente di utilizzare soluzioni di ride sharing per spostamenti di lavoro. Le

previsioni al 2021 sulla mobilità in condivisione Segmentazione in base all'uso e al profilo degli utenti. Dati

in milioni Uso urbano Utenti registrati degli operatori car sharing Forti utilizzatori (noleggi multipli al mese)

Mondo 385 35 3,5 300 200 100 0 81 Europa Fonte: elaborazione Share'n go su dati Statista e Bcg 14 1,4

300 200 100 0 13 Germania 2 0,2 300 200 100 0 Nord America 50 6 0,6 300 200 100 0 Asia-Pacifico 253

15 1,5

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 66

Il settore oleario è il più importante con quello floricolo. Giovani in aumento Extravergine, Imperia regno delle micro e piccole imprese andrea pomati Micro e piccole imprese. Imperia ha il primato in Regione tra i produttori di extravergine con 37 aziende,

precedendo nettamente la provincia di Savona che ne ha sette, La Spezia con sei e Genova con tre sole

microimprese artigiane in questo settore. Un dato, questo di Confartigianato ripreso da Unioncamere, che

s'inserisce nel più vasto settore produttivo dell'agricoltura collegata all'industria agroalimentare. Dove i

giovani sono in aumento. Sono quasi 900 le imprese agricole liguri under 35, il 10,4% in più rispetto al 2016

e nell'Imperiese, la provincia più a vocazione agricola, la percentuale è ancora più rappresentativa. Sono i

dati Unioncamere di questo caso a evidenziarlo: è Imperia ad avere il maggior numero di imprese giovanili

che operano nel settore, 290, con una crescita rispetto ad un anno fa del 13,7% (semestre 2017/primo

semestre 2016). L'incidenza sul totale dell'agroalimentare è pari al 7%, quasi il 65% è costituito soprattutto

da oleifici (altra fetta importante è costituita da floricoltori) e, per inquadrare le percentuali, occorre ricordare

che l'aumento medio nazionale è del 6,8%. In quanto all'annata olivicola, nonostante la siccità, sembrano

essere positivi i dati relativi alla qualità delle olive e anche le rese sono abbastanza buone. L'orientamento

è quello di anticipare la raccolta per evitare che le olive cadano a terra a causa della carenza d'acqua che

ha indebolito la robustezza dei piccioli. E per scongiurare attacchi della mosca olearia. Le prime analisi

effettuate da alcuni produttori nell'imperiese hanno riscontrato un'acidità molto bassa e una componente

organolettica assolutamente molto gradevole e di alta qualità.

La Taggiasca è avanti nella maturazione e in molti produttori in Val Prino, Valle Impero, Valle Arroscia e

Valle Argentina hanno deciso di anticipare la raccolta. E anche i frantoi si sono organizzati di conseguenza.

Al di là del rischio di caduta delle olive, vi è anche la preoccupazione che il forte innalzamento del tasso di

umidità registrato soprattutto negli ultimi giorni, possa provocare attacchi da parte della famigerata mosca

olearia, con conseguenti danni al raccolto. Motivo in più per scegliere di mettere subito le reti sotto gli alberi

e abbacchiare. La mosca preoccupa di più per le piante della pianura e della prima collina, mentre è un

fenomeno meno sentito negli uliveti sopra ai quattrocento metri di altezza, dove le temperature frizzantine

sono un buon antidoto al proliferare di questo parassita.

Il momento per un bilancio più certo sulla produzione olivicola di quest'anno sarà comunque, come

sempre, Olioliva, la rassegna dell'olio nuovo, promossa a Imperia dall'Azienda speciale della Camera di

commercio PromImperia e dall'Associazione nazionale Città dell'olio, in programma nel centro di Oneglia

dal 10 al 12 novembre.

17/10/2017Pag. 50 Ed. Imperia

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 67

Portogallo di moda tra export e sfilate Con un giro d'affari di 7,3 miliardi di euro (+5,1%), di cui oltre 5 miliardi derivanti dalle esportazioni (+5%), ilmade in Portugal è andato sotto i riflettori durante la fashion week di Lisbona. In attesa di fare tappa aPorto dal 19 al 21 ottobre Valentina Nuzzi Il Portogallo si conferma tra le forze trainanti della produzione tessile europea. Con un giro d'affari annuo di

7,3 miliardi di euro, in crescita del 5,1% rispetto al 2015, e una produzione da 6,2 miliardi di euro, che

tuttavia nell'ultimo anno ha subito un calo del 8,3%, l'industria della moda portoghese genera la maggior

parte del suo business grazie all'export. Un comparto che nel 2016 ha superato i 5 miliardi di euro (+5%) e

che vede tra i suoi principali clienti la Spagna, in testa con il 35,4% delle esportazioni, seguita da Francia

(12,3%), Germania (8,7%), Regno Unito (8,4%), Usa (5,2%) e Italia (4,4%). E proprio l'industria del fashion

Made in Portugal, che continua a pag. II segue da pag. I impiega il 20% della forza lavoro del settore

manifatturiero del Paese, è stata sotto i riflettori questo weekend a Lisbona grazie a Portugal fashion,

l'evento organizzato da Anje-Associação nacional de jovens empresários in tandem con Atp-Associação

têxtil e vestuário de Portugal che, giunto quest'anno alla sua 41ª edizione, proseguirà dal 19 al 21 ottobre

alla volta di Porto. Due tappe simbiotiche che porteranno in scena un totale di 42 proposte targate spring-

summer 2018 tra designer locali, talenti emergenti, fashion school e brand di abbigliamento e calzature,

con lo scopo di promuovere e supportare i designer portoghesi offrendogli una piattaforma dal respiro

internazionale. «La moda Made in Portugal è molto apprezzata all'estero, lo conferma il fatto che moltissimi

brand internazionali scelgono il nostro Paese per produrre le loro collezioni», ha detto a MFF Marco

Galinha, vicepresidente di Anje, in occasione della prima tappa di Portugal fashion che ha portato in

passerella le creazioni technicolor di Pedro Pedro, la moda spirituale di Tm collection by Teresa Martins,

l'ispirazione botanica di Carlos Gil, le proposte footwear firmate Luís Onofre e le silhouette sperimentali di

Alves/ Gonçalves, la label più interessante di questa tranche. «Il nostro obiettivo è ora quello di far

conoscere sempre di più i nostri talenti anche all'estero», ha continuato Galinha. Un impegno sostenuto

anche dalle recenti partnership strette da Portugal fashion con istituzioni internazionali come Cnmi-Camera

nazionale della moda italiana a Milano, CfdaC o u n c i l o f fashion designers of America a New York e

Chambre syndicale de la mode a Parigi, che durante le passate fashion week hanno prestato i loro

palcoscenici ad alcuni talenti portoghesi. Come Pedro Pedro e Carlos Gil, da qualche stagione presenza

fissa nel calendario di Milano moda donna. (riproduzione riservata) Valentina Nuzzi (Lisbona) IL FINALE

DELLA SFILATA DI ALVES/GONÇALVES PRIMAVERA-ESTATE 2018

Foto: ONLINE SU MFFASHION.COM LE GALLERY FOTOGRAFICHE DELLE COLLEZIONI S/S 2018

Foto: Sopra, look Carlos Gil e Pedro Pedro

17/10/2017Pag. 1Fashion

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 68

Lo strumento fi nanziato è di Springrowth sgr. Il Fei pietra angolare dell'operazione Risorse alle pmi fino a 1,5 mld Da Cdp 50 milioni ad un fondo di credito diversifi cato MARCO OTTAVIANO Cassa depositi e prestiti approva il primo investimento in un fondo di credito diversifi cato a supporto delle

piccole e medie imprese. L'investimento è pari a 50 mln di euro nel fondo di credito diversifi cato per le

imprese di Springrowth Sgr. I fi nanziamenti attivabili a supporto delle aziende potranno arrivare a 1,5 mld

di euro. È con la nota tecnica del 15 ottobre 2017 che Cassa depositi e prestiti spiega l'investimento Con la

fi nalità di ampliare la capacità di accesso al credito delle pmi e delle small mid-cap italiane (imprese il cui

numero di dipendenti non superi le 499 unità e il cui fatturato annuo non superi 100 mln di euro o il totale di

bilancio annuo non superi gli 86 mln di euro) attraverso lo sviluppo di canali di fi nanziamento alternativi.

Ruolo di Cassa depositi e prestiti. Il fondo di credito diversificato (primo del suo genere in Italia) vede Cdp

nel ruolo di anchor investor, accanto al Fondo europeo per gli investimenti (Fei). Il fondo ha un obiettivo di

raccolta di euro 500 mln, un target di almeno 100 imprese e un volume potenziale di fi nanziamenti fi no a

euro 1,5 mld, anche grazie alla possibilità di reinvestire i fi nanziamenti rimborsati da parte delle aziende e

al modello di collaborazione attivato con il sistema bancario. L'impegno di Cassa depositi e prestiti a fi anco

di Springrowth Sgr rappresenta l'operazione pilota di un più ampio progetto di cooperazione tra Cdp, Fei e

altri istituti nazionali di promozione, la cui fi nalità è la creazione di una piattaforma pan-europea che

favorisca lo sviluppo di un mercato di alternative fi nancing, a supporto dell'accesso al credito delle Pmi.

Caratteristiche del fondo diversifi cato di Springrowth. Il fondo diversifi cato di Springrowth offre alcune

peculiarità uniche che unite all'elevata diversifi cazione e al rigore del processo di investimento

determinano un profi lo di rischio-rendimento particolarmente adatto a investitori istituzionali di medio e

lungo termine che ricercano una sana esposizione creditizia verso aziende che rappresentano l'eccellenza

dell'imprenditoria italiana. Questa iniziativa, che è complementare alla fi nanza fornita dal sistema bancario,

si prefi gge di rafforzare il capitale strutturale delle migliori Pmi per renderle più competitive sui rispettivi

mercati di riferimento. Il fondo d'investimento è un fondo alternativo, chiuso e riservato di diritto italiano:

persegue una strategia incentrata sul contenimento del rischio, basata sulla rilevante diversificazione del

portafoglio. Il modello di business di Springrowth si basa su un approccio di condivisione con il sistema

bancario e con gli intermediari fi nanziari in una logica di cooperazione nel rispetto della reciproca

indipendenza e separatezza dei ruoli. Ruolo fondo europeo per gli investimenti. L'impegno del Fei come

cornerstone investor nel fondo di credito diversificato per le imprese, e più in generale nel private debt

europeo, è mirato a facilitare l'allocazione di capitali privati a benefi cio delle pmi. Questa iniziativa in linea

con la strategia del Fei di migliorare l'accesso al credito a medio e lungo termine delle pmi e facilitare la

disponibilità di fi nanziamenti non bancari in Europa.

I canali di fi nanziamento alternativi Cassa depositi e prestiti approva il primo investimento con una dote

da 50 milioni di euro in un fondo di credito diversifi cato a supporto delle piccole e medie imprese I fi

nanziamenti attivabili dal fondo di credito diversifi cato per le imprese di Springrowth Sgr potranno arrivare

a 1,5 miliardi di euro Il fondo di credito diversifi cato (primo del suo genere in Italia) vede Cdp nel ruolo di

anchor investor, accanto al fondo europeo per gli investimenti (Fei) L'impegno del Fei come cornerstone

investor nel fondo di credito diversifi cato per le imprese, e più in generale nel private debt Europeo, è

mirato a facilitare l'allocazione di capitali privati a beneficio delle Pmi e in ultima istanza dell'economia reale

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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 69

Nuovo rating e arrivano altri moduli per garanzie alle pmi Il fondo pmi si dota di una nuova modulistica per la richiesta della garanzia statale a supporto dei fi

nanziamenti concessi dalle banche o dagli intermediati fi nanziari. Con modelli ad hoc utilizzabili sia per la

valutazione delle nuove imprese (ovvero quelle che sono state costituite o hanno iniziato la propria attività

non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione all'intervento del fondo) sia delle aziende operanti su

commessa o a progetto non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati. Il Mediocredito

centrale dopo l'approvazione del nuovo modello di rating (decreto del ministero dello sviluppo del

7/12/2016, in vigore dal 14/6/2017), che è attualmente utilizzato per le nuove operazioni Sabatini ter, ha

redatto i nuovi modelli per richiedere in generale le garanzie statali. La nuova modulistica dedicata per le

start up. Le nuove imprese non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati : - sono

ammissibili alla garanzia statale solo se l'operazione per la quale è richiesto l'intervento del fondo è a fronte

di un programma di investimento; - non sono ammissibili se i mezzi propri, che devono risultare già versati

alla data di erogazione del fi nanziamento o di acquisizione della partecipazione (si considerano mezzi

propri anche i fi nanziamenti dei soci in conto futuro aumento di capitale sociale), sono inferiori al 25% del

importo del programma di investimento. Contestualmente alla comunicazione dell'erogazione del fi

nanziamento o dell'acquisizione della partecipazione i soggetti richiedenti devono far arrivare al gestore -

Medio credito centrale idonea documentazione comprovante l'avvenuto versamento dei mezzi propri. Per la

valutazione di tali imprese deve essere inviato il business plan, completo di un bilancio previsionale almeno

triennale, compilato secondo lo schema di cui all'allegato 7 (scaricabile dal sito di ItaliaOggi ). Nel caso di

operazioni fi nanziarie di importo pari o inferiore a 50 mila euro, per la valutazione di tali nuove imprese

deve essere inviato il business plan, completo di un bilancio previsionale almeno triennale (ovvero, del solo

conto economico nel caso di operazioni fi nanziarie di importo pari o inferiore a 25.000 euro), compilato

secondo lo schema di cui all'allegato 7bis (scaricabile dal sito di ItaliaOggi ). Come richiedere la

controgaranzia. Per la richiesta della controgaranzia (utilizzare l'allegato 4 scaricabile dal sito di ItaliaOggi)

può essere concessa fi no alla misura massima dell'80% dell'importo garantito dal soggetto richiedente, a

condizione che la garanzia da questi rilasciata non superi la percentuale massima di copertura dell'80%,

per le operazioni fi nanziarie a favore dei seguenti soggetti: - benefi ciari fi nali aventi sede legale e/o

operativa nelle regioni del Sud; - imprese femminili; - soggetti benefi ciari fi nali di operazioni a valere sulla

riserva Pon; - soggetti benefi ciari fi nali di operazioni a valere sulla riserva Pon in attrattori; - soggetti benefi

ciari fi nali di operazioni a valere sulla riserva pon in energia e relative sottoriserve; - imprese di

autotrasporto; - imprese ubicate in aree di crisi; - start-up innovative e Incubatori certifi cati ammissibili ai

sensi del modello di valutazione di cui alla parte VI paragrafo H delle disposizioni operative del fondo; - pmi

benefi ciarie ex dm 17/10/2016. Intervento massimo garantibile. L'intervento è concesso, fi no ad un

massimo dell'80% del fi nanziamento, su tutti i tipi di operazioni sia a breve sia a mediolungo termine, tanto

per liquidità che per investimenti. Il fondo garantisce a ciascuna impresa o professionista un importo

massimo di 2,5 milioni di euro, un plafond che può essere utilizzato attraverso una o più operazioni, fi no a

concorrenza del tetto stabilito, senza un limite al numero di operazioni effettuabili. Il limite si riferisce

all'importo garantito, mentre per il fi nanziamento nel suo complesso non è previsto un tetto massimo.

La nuova modulisticaI modelli per la valutazione riguardano: 1) Sia le nuove imprese (ovvero quelle che sono state costituite o

hanno iniziato la propria attività non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione all'intervento del

fondo) non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati (allegati 7 e 7bis) 2) Sia le

aziende operanti su commessa o a progetto non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci

approvati (allegato 7 ter)

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Foto: La nuova modulistica su www. italiaoggi.it/documenti

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