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all’interno: In treno per la memoria dei deportati ad Auschwitz / Facciamo il punto della situazione con Listiamo Uniti / Lo scientifico, questo sconosciuto / Assemblea: Il dramma del popolo curdo / Polizia penitenziaria? Un mestiere che è conseguenza del fallimento della società / Orientamento in uscita: le iniziative proposte dal nostro Istituto / Alternanza scuola-lavoro: uno sguardo al nostro futuro / Concorso Arturo: i tre racconti premiati / Onde gravitazionali / “Clarity” project: incredible things science can do / L’ultima frontiera della pubblicità: il neuromarketing / Esiste davvero il nono pianeta? / 19-2- 2016: È scomparso Umberto Eco / Lo sport può trasmettere valori che potranno essere riportati nella vita comune? Può quindi portare alla felicità? / Programma Arturiadi 9 aprile / AIDO: Amare oltre la vita / Post Oscar: Il Caso Spotlight / Lo sapevate? / Giochi / L’ultima: “Treno per la memoria” Mancano ormai pochi giorni al refe- rendum abrogativo del 17 aprile sul blocco delle concessioni per estrarre petrolio e gas dai giacimenti collocati entro le dodici miglia dalla costa. Se gli italiani voteranno a favore, l’ef- fetto del referendum sarà quello di negare alle società petrolifere il per- messo di continuare a trivellare oltre la scadenza dei contratti. Se invece l’esito dovesse essere negativo, tali società avrebbero accesso ai giaci- menti fino all’esaurimento degli stes- si. Non sarebbe in ogni caso conces- sa la stipulazione di accordi con altre imprese, come sancito dalla legge di stabilità 2016. Ma come siamo passati da non af- frontare mai l’argomento se non in caso di disastri ambientali (ad esempio lo sversamento massiccio di petrolio avvenuto nel 2010 dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, nel Golfo del Messico, du- rato centosei giorni) a proporre addi- rittura un referendum? Tutto parte dal ricorso effettuato dalle Regioni l’anno scorso contro il famoso decreto Sblocca-Italia, pro- mulgato dal governo Renzi nel 2014. Attraverso tale legge il governo tra- sferiva la gestione delle estrazioni di idrocarburi dalle Regioni allo Stato. Tuttavia nove di esse, non accettando questa esautorazione, decisero di op- porsi davanti alla Corte di Cassazio- Marzo 2016 EDITORIALE Referndum trivelle, su cosa si vota? numero 76 Liceo Scientifico Statale “Arturo Tosi” - Busto Arsizio ne e avanzare sei proposte referenda- rie, di cui una è stata approvata. È da ricordare che, sia in caso di vit- toria del sì, sia del no, l’attività di tri- vellazione oltre le dodici miglia (cir- ca diciannove chilometri) proseguirà inalterata. Nelle ultime settimane il dibattito è andato acuendosi, con numerosi interventi di esponenti politici e di associazioni ambientaliste. Alme- no dal punto di vista quantitativo, sembrano essere in vantaggio nella compagine politica le forze del sì. Le organizzazioni ambientaliste di spicco, tra le quali Legambiente, Greenpeace e WWF, sono in prima linea nel promuovere l’intento del referendum. A sostenerli figurano il Movimento 5 Stelle, Sinistra Italia- na e gli esponenti del Partito Demo- cratico non legati alla maggioranza governativa. Non mancano tuttavia personaggi del centro-destra quali il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (il cui partito, Forza Italia, non sembra aver preso una posizione chiara in materia referen- daria) e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Lega Nord). Le Regioni appena citate figurano tra le nove propositrici del referendum. Le altre sette sono invece amministrate dal PD. PROGRAMMA A PAGINA 18

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la degli

Liceo Scientifico Statale “Artuto Tosi” - Busto Arsizio

all’interno: In treno per la memoria dei deportati ad Auschwitz / Facciamo il punto della situazione con ListiamoUniti / Lo scientifico, questo sconosciuto / Assemblea: Il dramma del popolo curdo / Polizia penitenziaria? Un mestiere che è conseguenza del fallimento della società / Orientamento in uscita: le iniziative proposte dal nostro Istituto / Alternanza scuola-lavoro: uno sguardo al nostro futuro / Concorso Arturo: i tre racconti premiati / Onde gravitazionali / “Clarity” project: incredible things science can do / L’ultima frontiera della pubblicità: il neuromarketing / Esiste davvero il nono pianeta? / 19-2-2016: È scomparso Umberto Eco / Lo sport può trasmettere valori che potranno essere riportati nella vita comune? Può quindi portare alla felicità? / Programma Arturiadi 9 aprile / AIDO: Amare oltre la vita / Post Oscar: Il Caso Spotlight / Lo sapevate? / Giochi / L’ultima: “Treno per la memoria”

Mancano ormai pochi giorni al refe-rendum abrogativo del 17 aprile sul blocco delle concessioni per estrarre petrolio e gas dai giacimenti collocati entro le dodici miglia dalla costa. Se gli italiani voteranno a favore, l’ef-fetto del referendum sarà quello di negare alle società petrolifere il per-messo di continuare a trivellare oltre la scadenza dei contratti. Se invece l’esito dovesse essere negativo, tali società avrebbero accesso ai giaci-menti fino all’esaurimento degli stes-si. Non sarebbe in ogni caso conces-sa la stipulazione di accordi con altre imprese, come sancito dalla legge di stabilità 2016.Ma come siamo passati da non af-frontare mai l’argomento se non in caso di disastri ambientali (ad esempio lo sversamento massiccio di petrolio avvenuto nel 2010 dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, nel Golfo del Messico, du-rato centosei giorni) a proporre addi-rittura un referendum?Tutto parte dal ricorso effettuato dalle Regioni l’anno scorso contro il famoso decreto Sblocca-Italia, pro-mulgato dal governo Renzi nel 2014. Attraverso tale legge il governo tra-sferiva la gestione delle estrazioni di idrocarburi dalle Regioni allo Stato. Tuttavia nove di esse, non accettando questa esautorazione, decisero di op-porsi davanti alla Corte di Cassazio-

Marzo 2016

EDITORIALE

Referndum trivelle,su cosa si vota?

numero

76

Liceo Scientifico Statale “Arturo Tosi” - Busto Arsizio

ne e avanzare sei proposte referenda-rie, di cui una è stata approvata.È da ricordare che, sia in caso di vit-toria del sì, sia del no, l’attività di tri-vellazione oltre le dodici miglia (cir-ca diciannove chilometri) proseguirà inalterata.

Nelle ultime settimane il dibattito è andato acuendosi, con numerosi interventi di esponenti politici e di associazioni ambientaliste. Alme-no dal punto di vista quantitativo, sembrano essere in vantaggio nella compagine politica le forze del sì. Le organizzazioni ambientaliste di spicco, tra le quali Legambiente, Greenpeace e WWF, sono in prima linea nel promuovere l’intento del referendum. A sostenerli figurano il Movimento 5 Stelle, Sinistra Italia-na e gli esponenti del Partito Demo-cratico non legati alla maggioranza governativa. Non mancano tuttavia personaggi del centro-destra quali il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (il cui partito, Forza Italia, non sembra aver preso una posizione chiara in materia referen-daria) e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Lega Nord). Le Regioni appena citate figurano tra le nove propositrici del referendum. Le altre sette sono invece amministrate dal PD.PROGRAMMA A PAGINA 18

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2LICEO SCIENTIFICO STATALE “ARTURO TOSI” - BUSTO ARSIZIO

La Voce degli Studenti

Chi fosse interessato ad inserzioni pubblicitarie su questo giornale può indirizzare le proprie ri-chieste a:

[email protected]

http://www.liceotosi.va.it/genitori_news.aspx

con cui le aziende petrolifere effet-tuano licenziamenti. In ogni caso, il problema passa in secondo piano se si considera la risaputa scarsità di idrocarburi nel nostro paese. Inoltre, i nostri mari sono chiusi, pertanto un disastro ambientale assumerebbe indubbiamente dimensioni catastro-fiche.

Matteo Cremonesi 3F

referendum con quello delle elezioni amministrative, mossa che ci avreb-be fatto risparmiare trecento milioni di euro.L’unica ragione contraria alle con-cessioni di nuovi permessi per le trivellazioni che sembra potersi ad-durre senza evidenti contraddizio-ni è la perdita di posti di lavoro per numerosi dipendenti del settore. È tuttavia agli occhi di tutti la facilità

www.alboscuole.it/lavocedeglistudenti E D I Z I O N E O N - L I N E

Sembrerebbe a questo punto sconta-ta la vittoria del sì, dal momento che le forze a favore sono bilaterali. E in effetti l’oppositore è solo uno. Un oppositore autorevole ma pressoché solo nel promuovere il prolungamen-to dei permessi di trivellare il nostro mare attraverso piattaforme offsho-re. Si tratta del Governo Renzi. Il primo ministro, insieme ai deputati e senatori del PD della maggioran-za, promuove il boicottaggio del re-ferendum attraverso l’astensionismo (affinché esso sia ritenuto valido oc-corre che votino il cinquanta percen-to più uno degli aventi diritto).Da questo si può evincere la scarsa memoria del nostro premier, reo di aver dimenticato quale risultato ot-tenne il referendum del 1991 sulla ri-duzione delle preferenze nell’elezio-ne dei deputati. Craxi consigliò agli italiani di “andare al mare”, invece che votare. Risultato? Il referendum fu approvato con il novantaquattro percento dei voti. Come se questo non bastasse, è del Governo Renzi la scelta di votare il 17 aprile inve-ce che far coincidere il giorno del

Il Comitato di redazione è aperto a tutti coloro che desiderano partecipare alla redazione del giornale; per questo nu-mero hanno collaborato:

Bolis Francesca, Carrara Adelaide, Cassani Silvia, Colombo Alessandro, Cozzi Stefano, Cremonesi Matteo, Di Puorto Davide, Durante Ilaria, Esposito Camilla, Formenti Martina, Frigo Carlot-ta, Gandolini Matteo, Giorgetti Virginia, Gussoni David, Kereszteny Norbert, Luoni Maria, Magugliani Benedetta, Mara Elisabetta, Moscheni Maurizio, Nebuloni Chiara, Pastorelli Luca, Primi Marianna, Riva Andrea, Rossini Marco (rapporti con l’Associazione genitori), Taldo Rebecca, Travasoni Giovanni, Vi-gnati Laura (rapporti con i docenti).

LICEO SCIENTIFICO STATALE “ARTURO TOSI” - BUSTO ARSIZIO

La Voce degli Studenti

In treno per la memoria dei deportati ad AuschwitzPer la prima volta il nostro liceo ha partecipato all’iniziativa “In treno per la memoria”, organizzata dai sindacati CGIL, CISL e UIL con lo scopo di pro-muovere la consapevolezza nei confronti di uno degli eventi più significativi del secolo scorso: lo sterminio organizzato da Hitler e dai nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale. Quale modo migliore di commemorare se non quello di visitare il luogo simbolo di ciò che è stato, e cioè Auschwitz I Base e Auschwitz II Birkenau? I ragazzi, accompagnati dalle professoresse Ma-riella Bottini e Rosanna Pozzi e dal professore Giuliano Rambaldini, hanno soggiornato a Cracovia per il periodo compreso tra giovedì 10 marzo e lunedì 14 marzo, escludendo il tempo di viaggio. I 35 ragazzi, appartenenti a varie classi del triennio, hanno intrapreso un viaggio in treno della durata di circa 24 ore per raggiungere la meta, insieme a ragazzi di altre scuole, giovani lavoratori e adulti, provenienti da varie province della Lombardia, per un to-tale di circa 700 persone. Durante il loro soggiorno hanno visitato la città di Cracovia, comprendente anche ghetto ebraico, e i due campi, accompagnati da guide polacche conoscitrici dell’italiano; inoltre hanno partecipato ad un incontro volto alla riflessione collettiva, in cui ogni scuola ha presentato un progetto idealizzato e realizzato autonomamente.Tuttavia il viaggio non è stato altro che il compimento di un lavoro durato le settimane precedenti, in cui i ragazzi hanno affrontato conferenze con esper-ti e un corso con la prof Bottini, al fine di prepararsi a questa esperienza, e hanno lavorato sia per il progetto presentato a Cracovia che per poi, una volta tornati, continuare il loro atto di testimonianza sia nella nostra scuola, che per conto del comune.Questa è un’opportunità irripetibile, che i sindacati offrono ogni anno a isti-tuti differenti. Quest’anno è stata la volta del nostro liceo ed anche la preside Iotti ne è stata entusiasta, considerando lo spessore culturale ed etico dato dalla visita e dal lavoro in gruppo, componenti necessarie ad una crescita e ad una formazione personali.

Camilla Esposito 4I

Anche “La Voce degli studenti” riprenderà nel prossimo numero questa eloquente iniziativa, proponendo le riflessioni e le emozioni degli studenti. L’ultima pagina di questo numero l’abbiamo riservata a una carrellata delle foto del “Treno per la memoria”

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Nello scorso numero (n.75) abbia-

mo presentato i vari progetti che la

lista d’istituto avrebbe promosso nel

corso dei mesi successivi, ora siamo

tornati da Listiamo Uniti per fare il

punto della situazione riguardo alle

iniziative attualmente in corso nella

nostra scuola.

Come si è potuto notare dai volan-

tini informativi distribuiti nei cor-

ridoi, il 31 marzo è stato tenuto,

nell’ambito del progetto “Incontro

con l’artista” l’incontro con il foto-

grafo professionista Efrem Raimon-

di, che ha presentato attraverso i

suoi scatti la sua concezione di arte

e design, rendendo questo appunta-

mento imperdibile per tutti coloro

che sono interessati alla fotografia.

La lista inoltre conferma che entro

la fine dell’anno in corso si terrà un

secondo incontro (presumibilmente

con uno street artist, in data da de-

finire) auspicando ad una continua-

zione del progetto anche per gli anni

futuri, puntando sulla divulgazione

artistica che questa opportunità po-

trebbe conferire. Contemporane-

amente è stato attivato il progetto

“Tutor”, che vede ragazzi di quarta e

di quinta impegnati (principalmente

durante le seste ore) a seguire pic-

coli gruppi di ragazzi del biennio,

il calendario degli incontri varia di

settimana in settimana ed è esposto

nell’atrio del piano terra. Per quanto

riguarda “Arturo per la scienza” le

iscrizioni sono state chiuse all’inizio

delle vacanze di Pasqua e le squadre

avranno tempo fino a metà maggio

per elaborare il loro materiale, in se-

guito verranno sottoposte al vaglio

da una commissione per decretarne

il vincitore, che riceverà in qualità

di premio un biglietto gratuito per il

planetario di Milano.

Durante il mese di maggio partiran-

no le gare di dibattito: il progetto

“Debate”, che ha chiuso le iscrizioni

poco tempo fa registra una parteci-

pazione di quattro squadre formate

da sei persone ciascuna. I dibattiti

si svolgeranno durante le prime tre

settimane di maggio (date anco-

ra da definirsi) e saranno aperti al

pubblico esterno, previa firma in un

apposito elenco. Prima delle gare si

terranno durante le ore curricolari

degli incontri con esperti dell’argo-

mento per discutere di alcune te-

matiche legate ai dibattiti, quali la didattica dell’argomentazione e dell’oratoria, per fornire delucida-

zioni agli studenti circa questo par-

ticolare ambito. La squadra vincitri-

ce del torneo verrà premiata con un

biglietto di andata e ritorno per una

città lombarda ancora da stabilire.

Il Maxi-progetto proposto da Listia-

mo Uniti a gennaio sta manifestando

quindi un grande successo, ogni ini-

ziativa promossa dalla lista è stata

attivata cercando di coinvolgere il

maggior numero di persone, speran-

do di poter continuare così fino alla

fine dell’anno scolastico ed even-

tualmente anche l’anno prossimo.

Per rimanere aggiornati sulle attività

proposte la lista è attiva sui seguenti

social network:

Facebook: https://www.facebook.com/listiamouniti/Instagram: listiamouniti

David Gussoni, 5D

Facciamo il punto della situazione con Listiamo Uniti

Durante lo scorso anno scolastico, l’Associazione Genitori del Liceo Scientifico Arturo Tosi  è stata riconosciuta dalla Provincia di Varese come Associazione di Promozione Sociale con diritto a iscriversi,

dal periodo d’imposta 2015, nell’Elenco degli Enti di Volontariato che hanno diritto al 5 x 1000.Se vuoi sostenere i progetti dell’Associazione, tra cui quello della pubblicazione de “LA VOCE DEGLI STUDENTI”,

ricordati di firmare nella prossima dichiarazione dei redditi per il

5X1000indicando il codice fiscale

9 0 0 2 6 5 6 012 9

la Voce della Lista

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Facciamo chiarezza sulle domande più comuni.Il Tosi, scuola amata e odiata nello stesso tempo è, in un certo senso, un mistero svelato. Ci lamentiamo della “misteriosa” organizzazione scolastica, senza andare davvero alla ricerca delle risposte. Un’orga-nizzazione chiara perché, in fondo, è tutto lì, su quel sito che nessuno apre. Non serve solo per olischool: da quest’anno ogni classe dovrà ac-cedervi ad ogni intervallo per visua-lizzare le circolari, che non verranno più distribuite in cartaceo. Comun-que, con la collaborazione della diri-gente Iotti, ho provato a offrire delle risposte alle domande più frequenti.Ad esempio, come funziona l’orga-nizzazione delle gite? Tutti dobbia-mo compilare le sls, schede limiti spesa, ma in pochi sanno quale viag-gio compiono prima di concretizzar-si nella tanto desiderata gita. Tanto per incominciare il consiglio dei do-centi propone una destinazione, che potrà essere presa in considerazione in seduta integrale di studenti e ge-nitori solo se almeno due docenti si prendono l’incarico di accompagna-tori. Il consiglio di istituto passa poi al vaglio la proposta e, nel caso, la accetta. Ogni classe potrà effettua-re un viaggio nel biennio e due nel triennio per un massimo di sei gior-ni, tanti quanti sono consentiti ai do-centi per i viaggi formativi. L’uscita didattica, organizzata con un bando di gara se di più giorni, si effettua con un minimo di otto studenti su dieci che accettano. Riguardo alle Schede Limiti Spesa, la circolare del 26 Ottobre 2015 proclama che esse potranno essere presentate solo in via informatica. Le sls attualmente risultano difficoltose da compila-

re e da decifrare, poiché non è ben chiaro se il tetto massimo di spesa è riferito ad una sola uscita didattica o in generale, ma per ora la segreteria didattica assicura che presto saranno cambiate e migliorate, per renderle più facilmente comprensibili.Se uno studente presenta difficol-tà economiche e non può usufrui-re delle uscite didattiche, la scuola si propone di aiutare la famiglia a coprirne le spese, per quanta di-sponibilità possano avere le casse scolastiche. Certamente è un servi-zio del quale non si deve sfruttare se non in casi veramente necessari. La questione è tanto delicata quanto spinosa, gli studenti che si rendono conto di necessitare di un servizio di questo tipo non devono indugiare a contattare privatamente, e in tutta ri-servatezza, il coordinatore di classe o la dirigente stessa. Il tetto di spesa per permettere l’uscita didattica può venire integrato con donazioni vo-lontarie anonime, che possono esse-re tanto di un genitore quanto di una intera classe che, facendo una col-

letta, agevola la spesa al loro com-

pagno in difficoltà. In fondo, le gite

sono un momento unico per la clas-

se, una grande occasione di unione

tra compagni che si vedono costretti

a studiare e collaborare insieme per

cinque lunghi anni.

Per quanto riguarda la linea infor-

matica, i lavori di sistemazione del-

la copertura avverranno al termine

dell’anno scolastico: la commissio-

ne informatica si sta occupando di

migliorarla posizionando in modo

adeguato gli access point, che fino

a questo momento erano sistemati in

modo poco ottimale. La copertura

non è uniforme, alcune classi, seb-

bene siano di generazione web, rice-

vono la rete poco e male. Gran parte

della colpa della bassa ampiezza di

banda è da imputare alla mancanza,

in questa scuola, della fibra ottica

(impiegata nella fornitura di accessi

di rete), ma la commissione tecnica

di studenti e genitori si sta attivando

per cambiare abbonamenti.

Le tapparelle invece, senza le quali

i poveri studenti come la sottoscritta

si tostano al sole, arriveranno entro

fine mese, inizio aprile. I problemi

sono da imputarsi ad un primo ban-

do rifiutato, in quanto le veneziane

presentavano dei problemi formali

riguardo a questioni amministrative

della Provincia, e ai tempi di appro-

vazione del secondo. Comunque la

buona notizia è che dovrebbero ar-

rivare a breve.

Rebecca Taldo 4A

la Voce della Lista

Lo scientifico, questo sconosciuto

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5Vita da ArturoASSEMBLEA STUDENTESCA, PREZIOSA TESTIMONIANZA DELLA GIORNALISTA STEFANIA BATTISTINI, INVIATA DEL TG1 AL CONFINE TRA TURCHIA, SIRIA E IRAQ

Il dramma del popolo curdoCome ogni mese, lunedì 22 e mar-tedì 23 febbraio il Liceo Statale Ar-turo Tosi ha sospeso le lezioni in oc-casione dell’Assemblea Studentesca, giornata dedicata alla trattazione di argomenti extrascolastici di interes-se comune. La tematica affrontata in queste due giornate è stata l’ “estra-neità”.L’assemblea, che ha avuto luogo nel cineteatro Lux di Sacconago, si è aperta con la proiezione della pelli-cola “The Help”, film incentrato sul-la segregazione razziale e la lotta per i Diritti Civili delle donne afroame-ricane. Se l’apartheid è un fenomeno che risale agli anni ’60 del Novecen-to, per quanto a noi occidentali pos-sa sembrare anacronistico, esistono tutt’ora popolazioni marchiate dalla discriminazione, popoli cui non è riconosciuta la proprietà delle terre abitate. E’il caso del Kurdistan.La giornalista del TG1 Stefania Bat-tistini, che ha raggiunto il confine tra Turchia, Siria e Iraq a novembre, ci ha portato la sua preziosa testimo-nianza su quanto stia accadendo in quel territorio: “la guerra”.

I Curdi sono un popolo distribuito sui territori turchi, siriani e iracheni, di cui costituiscono una minoranza, e che chiedono a gran voce il rico-noscimento dell’indipendenza delle terre da loro occupate, che coinci-dono con i confini di quella che era l’Anatolia: il Kurdtistan, termine su cui grava il divieto di essere nomi-nato. Per quanto riguarda la Tur-chia, i curdi rappresentano il 16% della popolazione. Essendo l’HDP, il partito filocurdo, concretamen-te impotente, le loro rivendicazioni sono portate avanti dal PKK, un’or-ganizzazione non riconosciuta come partito in quanto colpevole di diver-si attentati terroristici. Per colpire il PKK il presidente turco Erdogan

sta procedendo con l’imposizione del coprifuoco in molte città curde: i militari chiudono l’accesso della città; i servizi, inclusi quelli fonda-mentali, vengono interrotti. Si tratta di un vero e proprio assedio, dove a pagare sono i civili. Ogni tentativo di difendere i diritti dei cittadini vie-ne messo a tacere con la forza. Ta-hir Elçi, presidente dell’ordine degli avvocati di Diyarbakir, impegnato nella causa curda, è stato ucciso per strada durante una conferenza in diretta televisiva: era stato accusato dalla magistratura di “propaganda terroristica”.Ufficialmente i Curdi non sono in guerra, di fatto la popolazione co-struisce barricate, diciottenni im-bracciano le armi, i quartieri ven-gono chiusi dalla resistenza per impedire l’accesso alla polizia, per le strade esplodono bombe. Eppure la storia dei curdi si intreccia con un’altra questione attualissima rias-sumibile nella parola ISIS. I Curdi siriani infatti, finanziati dagli Stati Uniti d’America, sono stati gli unici ad aver sconfitto ISIS riconquistan-do la città di Kobane. Qui si delinea

una forte contraddizione. La Tur-chia, essendo stato membro della NATO, si dichiara nemica di ISIS, ma di fatto bombarda le città cur-de, la polizia spara ai civili. Questo attesta come i primi veri nemici di Erdogan, timoroso di perdere terre, siano i Curdi.

Difficile non notare che si tratti di un argomento, per usare una litote, poco gettonato nei giornali. Le mo-tivazioni si possono solo intuire. Il costo di voler raccontare cosa succe-de è per molti giornalisti la prigione con l’accusa di spionaggio e soste-gno al terrorismo. Rimane l’interro-gativo sull’esistenza di contrasti di interesse riguardo a territori ricchi di oro nero.

La consapevolezza che solo la co-noscenza rende liberi fa sì che sia d’obbligo un sentito ringraziamento a Stefania Battistini e a chi come lei ha il coraggio e la generosità di de-dicare la sua vita alla ricerca e divul-gazione della verità.

Adelaide Carrara, 5B

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6 Vita da Arturo

Un’esperienza unica nel suo gene-re. E’quanto hanno vissuto parecchi studenti del liceo Tosi lo scorso 2 febbraio recandosi in visita alla casa circondariale di Busto Arsizio. Que-sta iniziativa è stata resa possibile dalla partecipazione di alcune clas-si del nostro liceo al progetto Cari-plo Laiv, a cui la scuola ha aderito lo scorso anno. Varcato il cancello del carcere di massima sicurezza, gli studenti sono stati accompagnati da un agente di polizia penitenzia-ria in una sala, dove hanno seguito una conferenza prima con l’ispettore Montagna e poi con il comandante Izzo. Durante il loro intervento han-no spiegato che il “nuovo” carcere, quello precedente adiacente a Palaz-zo Cicogna, è stato edificato nei pri-mi anni del 1980 per combattere il terrorismo italiano. Nel carcere sono reclusi oggi circa 360 detenuti uomi-ni, (le donne sono in percentuale mi-nore e vivono in un’altra ala), il 60% sono stranieri provenienti per lo più dall’America Latina e dal Nord Africa.Interessante la frase dell’ispettore che, rispondendo a chi gli ha doman-dato se gli piacesse il suo lavoro e da dove provenisse la sua passione, ha definito il mestiere di polizia peni-tenziaria, che consiste nel recupero di persone che hanno commesso dei reati più o meno gravi, come conse-guenza del fallimento della società.Il personale, costituito da uomini e da donne, dopo adeguati percorsi di recupero, offre a ogni detenuto la possibilità di svolgere un lavoro, che in alcuni casi, verso la fine del per-corso giudiziario, viene anche retri-buito. I lavori principali sono quelli dello “scopino”, che si occupa delle

faccende domestiche e lo “spesino”, cioè chi si preoccupa di prenotare la spesa. Dopo questo momento infor-mativo, accompagnati dall’ispettore gli studenti hanno iniziato la visi-ta nella parte più viva e anche più drammatica del carcere: le celle.Quando si è aperto l’enorme cancel-lo azzurro che conduce nella zona dove vivono i detenuti, grande è sta-ta l’emozione e la tensione; il cancel-lo automatico si apriva lentamente, dall’altra parte si vedeva il grigio di una vita dietro le sbarre. Dopo pochi giorni dalla giornata della memoria, quel cancello ricordava proprio la privazione della libertà, come acca-deva tristemente nei campi di con-centramento.Sicuramente i pregiudizi che accom-pagnavano i ragazzi erano molti; si provava anche un briciolo di paura. Tutto ciò però è finito quando gli alunni sono entrati in una classe di dodici studenti dell’America Lati-na tra i venti e i trent’anni, che da poche settimane stavano imparando l’italiano.Questi ragazzi si sono presentati, hanno raccontato le loro storie in spagnolo e francese, a seconda del-la zona da cui provenivano. L’altra tappa, forse la più impressionante è stata la visita in una cella di isola-mento, piccola e cupa, con un letto a castello da montare. L’aspetto più avvincente, oltre alla sproporzione della cella, (il bagno era infatti molto più grande dell’intera stanza), è stato sapere che ben tre persone dormono normalmente anche se, nei periodi invernali, si arriva a cinque ospiti per cella. Alcuni clochard piuttosto che restare al freddo spintonano o insultano gli agenti di pubblica si-

curezza così da essere arrestati per

ricevere vitto e alloggio almeno nei

tre mesi più freddi. Circostanza dav-

vero tremenda.

Nel cortile non ci sono più guardie,

ma telecamere panoramiche, che

controllano eventuali tentativi di

fuga.

Dopo aver conversato con due com-

ponenti della band musicale del car-

cere nel piccolo teatro, ecco l’incon-

tro con alcuni redattori del giornale

mensile “Voce libera”, che hanno

anche aperto una nuova biblioteca.

Dalle loro parole si è evinta l’im-

portanza che la lettura e lo studio

assumono a livello formativo per le

persone.

“Visitando la pasticceria del carcere,

che vede molti detenuti al lavoro –

racconta una studentessa - abbiamo

mangiato il panettone di San Biagio

e il cioccolato per celiaci, prodot-

to in vendita anche nelle farmacie,

per dare un senso e una credibilità

a queste persone che così capiscono

che altro, oltre al crimine, può esse-

re scelto nella loro vita.

Infine siamo tornati nell’aula dove

abbiamo incontrato per i saluti il Di-

rettore. È stata un’esperienza unica,

particolare e molto emotiva; avevo

quache timore e mi chiedevo cosa

potesse significare per me una visita

in carcere. Mi ha aperto gli occhi su

uno spaccato difficile della realtà”.

Benedetta Magugliani 1D

Polizia penitenziaria?Un mestiere che è conseguenza del fallimento della societàVisita nella casa circondariale di Busto Arsizio

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7Vita da Arturo

Aiutare gli studenti a scegliere al meglio un percorso di studi univer-sitario è uno degli obiettivi prima-ri del nostro liceo. La responsabile dell’orientamento, la prof. Pierange-la Gallazzi, ha organizzato diverse attività che permettono agli alun-ni di raccogliere informazioni sul mondo universitario e di conoscere al meglio le proprie inclinazioni per-sonali.“Alphatest”, un test psicoattitudinale suddiviso in tre parti, in collabora-zione con l’Università LIUC, è stato compilato da ottanta studenti delle classi quarte e quinte. Nella prima sezione, vengono testati gli interessi in ambito lavorativo con domande mirate, nella seconda sono presenti quesiti logico-matematici, nella ter-za sono presenti domande sugli in-teressi personali. I risultati indicano una propensione per la facoltà di in-gegneria e anche ambiti scientifici in generale ed è rilevata una buona at-titudine in problem solving. La prof Gallazzi ha riscontrato un migliora-mento rispetto all’anno scorso nei risultati, indice dell’impegno e della predisposizione con cui quest’anno

gli studenti hanno affrontato la pro-va.“Almadiploma” è un’iniziativa si-mile a quella precedente, è dedicata sia alle classi quarte, che a Gennaio hanno compilato la prima parte “i primi passi”, che alle classi quin-te, che cominceranno a compilare il curriculum vitae entro il mese di Aprile. In questo modo, il test for-nisce un profilo personale al sin-golo studente che sottolinea i suoi punti di forza e debolezza, facendo emergere le sue attitudini persona-li. La prof Gallazzi sottolinea l’im-portanza della partecipazione di un alto numero di alunni all’iniziativa, poiché il liceo riceverà un riscontro dagli ex-studenti del liceo che conti-nueranno a tenere aggiornato il loro profilo nel corso dei loro studi uni-versitari e quando troveranno un im-piego. In questo modo, attraverso i dati raccolti, la scuola può compren-dere i suoi eventuali punti deboli e migliorarsi.L’incontro con la psicologa France-sca Torretta, è stato molto utile agli studenti delle classi quarte e quinte per compiere una riflessione sui loro

punti di forza e debolezza per una futura scelta della facoltà universi-taria. Infatti, analizzando le princi-pali emozioni, come rabbia, felicità, tristezza spesso presenti dentro di noi, la dottoressa ha spiegato cosa ci spinge a compiere determinate scel-te nella vita.L’attività di orientamento organizza-ta dall’associazione Rotary club, al liceo scientifico Galilei di Legnano, ha avuto molto successo, con una grande affluenza di studenti del no-stro istituto. In diverse aule del liceo sono state presentate le caratteristi-che di professioni che spaziavano in diversi ambiti lavorativi da esperti del settore. L’incontro è stato molto interessante perché gli studenti han-no avuto la possibilità di risolvere i loro dubbi facendo domande mirate agli esperti.Infine, il nostro liceo ha dato agli studenti delle classi quinte l’oppor-tunità di partecipare a lezioni di matematica applicata ad economia e finanza presso l’Università LIUC. Dieci studenti hanno frequentato il corso di tre lezioni e hanno superato con successo il test finale, ricevendo un attestato che certifica la loro par-tecipazione all’iniziativa.L’iniziativa di “Almadiploma” e l’in-contro con la psicologa sono attività rese obbligatorie dalla scuola pro-prio per coinvolgere tutti gli studenti affinché affrontino al meglio il mon-do universitario e lavorativo. La prof Gallazzi riscontra un aumento di partecipazione all’iniziativa “alpha-test”, il doppio rispetto ai quaranta partecipanti dell’anno scorso, dovu-to soprattutto al coinvolgimento dei rappresentanti di classe che hanno informato gli studenti delle attività di orientamento organizzate dalla scuola.

Ilaria Durante, 5D

Orientamento in uscita:le iniziative proposte dal nostro Istituto

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Alternanza scuola-lavoro:uno sguardo al nostro futuro

La legge 107 della buona scuola ha previsto che vengano effettuate duecento ore di alternanza scuola-lavoro anche nei licei e non solo ne-gli istituti tecnici, nei quali era già in vigore.Questo progetto si espande nell’arco del triennio e avvicina i ragazzi al mondo del lavoro e li indirizza ver-so la facoltà universitaria più appro-priata per loro, conseguito il diplo-ma.La proposta può essere attuata in due modalità: la prima permette ai ragazzi di recarsi in diversi luoghi di lavoro e effettuare vere e proprie esperienze sul campo, simili ai vec-chi stage.

La seconda, invece, non comporta lo spostarsi fisicamente in un luogo lavorativo, ma consiste nel ricreare nell’ambiente scolastico, con attività didattiche, un’azienda simulata, fino a essere in grado, durante il quarto anno, di realizzare e vendere un pro-dotto o offrire un servizio.Il nostro liceo ha scelto la seconda possibilità, che permette una parte-cipazione di tutti gli studenti, senza dover eventualmente rallentare il programma scolastico e senza dover affrontare il problema della scar-sa disponibilità delle aziende nella provincia di Varese. Inoltre, offre la possibilità ai ragazzi di avere un’i-dea di come potrebbe essere un’a-

zienda e di come sviluppare da essa il processo aziendale e gli aspetti giuridici, finanziari…L’iniziativa avvicina il liceo al mon-do del lavoro, dal quale spesso è ri-tenuto più lontano rispetto agli isti-tuti tecnici, da una parte colmando le lacune in ambito finanziario con lezioni di marketing ed economia affinché gli studenti abbiano un’in-farinatura generale dell’argomento e dall’altra evidenziando come il ba-gaglio culturale offerto dalla nostra scuola possa essere determinante nell’inserimento nel campo lavorati-vo. Infine l’alternanza scuola-lavoro comprende incontri con alcuni im-prenditori e quattro ore con una psi-cologa per aiutarci a capire qual è davvero la nostra strada.

Chiara Nebuloni,Silvia Cassani 2A

8 Vita da Arturo

TEMA 2015: OMBRE

Concorso ArturoPubblichiamo qui gli elaborati dei dei primi tre classificati nella sezione racconto.

Il Grande PensatoreEra una giornata estiva quella in cui Anna incontrò il Grande Pensatore.Il sole già basso all’orizzonte proiet-tava sulla strada i profili di palazzi e cancellate che, storpiati dalla luce obliqua, si intrecciavano neri sull’o-ro dell’asfalto in arabeschi di miste-riosa bellezza. Il mare restituiva i raggi di sole in un mosaico tremo-lante di bagliori e macchie brune.Il famoso luminare se ne stava curvo a pochi passi da lei scrutando con gli occhi sgranati il marciapiede.- Ha bisogno di una mano? – chiese Anna.Il vecchio sentendo la sua voce la cercò con lo sguardo e le rivolse un sorriso imbarazzato: - Buonasera signorina, temo che mi siano caduti gli occhiali qui attorno, ma purtrop-po la mia vista è così debole che non riesco a ritrovarli… sarebbe così gentile da darmi una mano? –Ad Anna bastò una rapida occhiata

per notare un paio di occhiali ro-tondi riversi sul ciglio della strada; li raccolse, li pulì velocemente col dorso della mano e li porse al Gran-de Pensatore.- Grazie infinite, molto gentile… – la ringraziò inforcandoli con qual-che difficoltà – Nemmeno con gli occhiali vedo granché a dire il vero. Mi dica, mi sto perdendo un bel tra-monto? -- Si, c’è una luce bellissima – rispose Anna.- Per la verità la bellezza del tramon-to non sta tanto tanto nella luce - le rispose il vecchio – quanto nelle om-bre che proietta. Del resto le ombre sono la condizione della luce, senza di loro non avremmo nessuna cogni-zione della luce stessa, non avrem-mo giorno e notte, non distingue-remmo questo spettacolo magnifico dalla squallida luce al neon degli edifici pubblici. Come mi ha inse-gnato tanti anni fa il mio Maestro, “le cose esistono in funzione del loro

contrario” -Il Grande Pensatore prese una pausa e sospirò con lo sguardo rivolto ver-so il mare: - Ma la domanda che mi pongo è: cos’è la vita per un povero vecchio come me, a cui tanti anni di studio hanno tolto la vista e che non riesce più a distinguere la luce dal suo opposto? Qual è il senso di un’esistenza trascorsa a caccia della Verità se alla fine i confini di ogni opposto si confondono ai miei occhi in un’immagine sfocata e senza bel-lezza? –Quando ebbe finito si voltò verso Anna, le sorrise e si sollevò il cap-pello: - La saluto e la ringrazio anco-ra signorina, buona serata! –Anna lo osservò allontanarsi len-tamente trascinando sull’asfalto un’ombra tanto lunga da sembrare fin troppo pesante per quelle ossa ormai deboli e antiche; canticchiava tra sé un motivetto:“Il sole sorge, il sole tramontaE si affretta a tornare là dove rina-sce…Anche questo è vanità,e un correre dietro al vento… “

Matteo Gandolini 5E

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Un secondo in più«Che succede? Sta rallentando, di nuovo. Aiuto! Siamo arrivati?». Il camion si stava fermando, era la quarta volta che si fermava e, no, non era ancora ora di scendere. Da sei, dieci o venti giorni (chi lo sa, or-mai il tempo li ingannava) il terrore li assaliva ogni qualvolta il camion che li trasportava si fermava: magari solo per traffico o invece per un te-muto controllo… in quel caso il mi-nimo rumore avrebbe rovinato tutto: i risparmi di una vita, il sogno più grande. «Dov’è il mio sacchetto? Ri-dammelo!». I potentissimi scanner a raggi X di frontiera avrebbero rile-vato la loro presenza da un solo re-spiro: quelli non sbagliano mai. Chi aveva un sacchetto più grande era più fortunato, poteva respirarvi den-tro per più tempo. «Non resisto più». E pensare che i cavalli viaggiano più comodi, persino le galline, anche le confezioni di yogurt, che viaggiano al fresco, almeno. Invece loro non erano né cavalli, né galline, né pac-chetti, anche se poco ci mancava. Erano persone forse? Erano dieci anime senza identità, con dei sacchi in testa; dieci ombre che pregavano di non essere scoperte. Non erano più nessuno. Avrebbero dovuto rico-minciare da zero, rinascere, una vol-ta arrivati, se Dio lo avesse permes-so. Oppure sarebbero rimasti dieci ombre, sul fondo di chissà quale tir. Era stato detto loro che un italiano, un certo Testa D’Oro, possedeva una dozzina di campi e agrumeti, dove avrebbero potuto lavorare. Giu-sto per sopravvivere. Dodici ore al giorno erano molte, ma non aveva-no scelta. Dieci spettri si sarebbero sdoppiati in altrettante ombre sotto il sole cocente meridionale, piutto-sto che restare dieci ombre vaganti per le strade, alla perpetua ricerca di una moneta regalata per pietà o di un portafoglio mal custodito. Nes-suno li avrebbe scovati se avessero seguito le indicazioni. Almeno, da Testa D’Oro non sarebbero più stati costretti a respirare in un sacchetto per la paura di essere trovati. Intan-

to il camion si era rimesso in moto. Stava ripartendo. Anche questa volta non li avevano scovati. Potevano fi-nalmente togliere i sacchetti, respi-rare a pieni polmoni, sibilando: ave-vano sfiorato il limite. Quando tutti se lo tolsero, stremati, un sacchetto non si mosse. Quel secondo in più

gli era stato fatale. Adesso nove om-bre più una si dirigevano a ovest, verso la costa. Forse ancora un altro posto di blocco, poi il mare. E si sa che il mare non ha pietà per nessuno, nemmeno per nove ombre.

Francesca Bolis 5F

Vita da Arturo

中國影子«C’era una volta una farfalla che voleva fare un lungo viaggio.Arrivò vicino ad un coniglietto e gli si accostò ad un orecchio sussurrandogli speranzoso: -Parti con me! Ti stupirò!-La farfalla si posò sul morbido pelo del coniglio e si addormentò.Il coniglietto rincorse un cagnolino e con il fiatone gli chiese: -Ti va di se-guirmi?-Il cane caricò in groppa il coniglietto che, sfinito, si addormentò.Incuriosito dalla domanda del coniglietto di cui tanto si fidava, il cagnolino osò avvicinarsi ad un lupo, tanto feroce, ma in fin dei conti suo fratello.-Si vabbè posso venire con voi così arrivato alla metà potrò anche godermi un bello spuntino!- rispose il lupo alla richiesta del cane.Con vigore iniziò a viaggiare, trasportando il lupo, il cane, il coniglietto e persino la farfalla.Tutti dormivano e anche a lui venne sonno.Così pensò: -Trovando un elefante che ci trasporti, potrei concedermi un ri-posino anch’io-.Non molto tempo dopo ecco un elefante letteralmente coperto da tutti i suoi amici animali addormentati.-Mi si chiudono le palpebre, sono troppo stanco, buonanotte. -»“Clac”, Maddalena spegne la lampadina sul comodino di sua figlia Miriam sussurrandole:«Buonanotte Miriam sogni d’oro, ti aspetto domani per raccontarti il resto della storia.»Ora le accarezza il viso con quelle mani che, unite nelle pose più strane, avevano dato forma agli animali protagonisti della storia che ogni sera ac-compagna la figlia nel mondo dei sogni.

Elisabetta Mara 4D

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Scientifica...Mente

Il 14 settembre 2015 alcuni rivela-

tori hanno per la prima volta con-

fermato l’esistenza delle onde gra-

vitazionali. Si tratta di un tipo di

onda teorizzata da Albert Einstein

nel contesto della sua teoria del-

la relatività generale, di cui fino-

ra non si era riuscito a dimostrare

l’esistenza. Da settembre fino al 11

febbraio gli scienziati si sono occu-

pati di validare i risultati dell’espe-

rimento, per poi pubblicare la sco-

perta sulla rivista “Physical Review

Letters”. Perché hanno atteso tanto

e, soprattutto, perché la notizia è

stata così importante per il mondo

della fisica?

Per rispondere a queste domande

è necessario conoscere alcuni ele-

Onde gravitazionali

menti della teoria della relatività generale di Einstein. Essa afferma che la massa deforma, curvandolo, il tessuto dello spaziotempo di cui è costituito l’universo (allo stesso modo con cui un oggetto curva un lenzuolo teso su cui viene posto, curvandolo maggiormente quan-to più grande è la sua massa). Tale deformazione viene percepita come gravità. Quando la materia, che è dotata di massa, è in movimento, si genera una perturbazione oscil-latoria nello spaziotempo, che si diffonde per tutto l’universo sotto forma di onde (come le increspatu-re che si formano sulla superficie di un bacino d’acqua in cui viene get-tato un sasso), che vengono chiama-te onde gravitazionali. Le onde gra-

vitazionali sono prodotte da tutte le

masse in movimento, ma sono de-

bolissime; ciò determina l’enorme

difficoltà che si trova nel rilevare

queste onde, alla quale si aggiun-

ge il fatto che anche gli strumenti

di misura si deformano per effetto

delle stesse: esse infatti attraversa-

no (e deformano) tutti gli oggetti

nell’universo.

A causa della loro “sfuggevolezza”,

Albert Einstein aveva dichiarato

che sarebbe stato impossibile rile-

varne la presenza; inoltre, in una

fase successiva dei suoi studi, af-

fermò di essersi sbagliato e ne rin-

negò l’esistenza. Nonostante ciò, da

allora i ricercatori si sono impegna-

ti per dimostrare la loro presenza,

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Struttura del rilevatore “VIRGO”

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11Scientifica...Mente

trovandosi di fronte a grosse diffi-coltà tecniche.

L’esperimento LIGO (Laser In-terferometer Gravitational-wave Observatory) è riuscito nell’inten-to grazie a due strumenti gemelli collocati negli Stati Uniti, a Livin-gston, in Louisiana, e a Hanford, nello stato di Washington. Impor-tante ai fini della scoperta è stata la condivisione dei dati con un altro strumento analogo, VIRGO, che si trova a Cascina (Pisa), sotto il controllo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano e del Centre National de la Recher-che Scientifique (CNRS) francese. Questi strumenti, denominati in-terferometri, sono costituiti da due coppie di bracci disposti ad angolo retto, lunghi 4km in LIGO e 3km in VIRGO, nei quali è fatto il vuoto.

In essi si propagano dei fasci laser

che, riflessi da specchi per allun-

garne il percorso, vengono inizial-

mente separati e, al termine del

percorso, ricongiunti. Essi formano

così una figura di interferenza, che

viene acquisita da un sensibilissimo

rilevatore. Quando un’onda gravita-

Illustrazione della fusione dei buchi neri che ha generato le onde gravitazionali rilevate da LIGO

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12 Scientifica...Mentezionale attraversa l’interferometro si modifica leggermente la lunghez-za dei suoi bracci (uno si allunga mentre l’altro si accorcia); questa seppur piccolissima variazione fa sì che, ricombinandosi, i due fasci di laser producano una figura di in-terferenza diversa. Confrontando i dati rilevati dai due interferometri al fine di eliminare le influenze di fattori esterni (per quanto isolati, gli strumenti sono così sensibili da avvertire anche onde sonore pro-dotte a chilometri di distanza) e di avere un’ulteriore conferma dell’av-venuta identificazione, gli scienzia-ti hanno potuto dichiarare di aver rilevato un’onda gravitazionale e, considerando il ritardo di circa 20 millisecondi tra le due, hanno po-tuto fare una stima, sebbene molto approssimativa, della direzione da cui proveniva l’onda rilevata. Si tratta di un’onda che è stata gene-rata dalla fusione di due buchi neri in un unico buco nero di massa maggiore; le grandi masse che sono state protagoniste di questo evento hanno generato un’onda gravitazio-nale di ampiezza sufficiente per es-sere intercettata dai rilevatori.

Grazie alle onde gravitazionali avremo a disposizione un ulteriore strumento per indagare sull’uni-verso: affiancandosi ai metodi di osservazione “tradizionali” (luce, onde radio, raggi X e gamma, rag-gi cosmici, neutrini) ci potranno dare preziosissime informazioni sui fenomeni che le generano e sul-le masse dei corpi celesti. Inoltre, esse hanno l’enorme vantaggio di attraversare immutate i corpi che si frappongono tra la loro sorgente e i nostri rilevatori, consentendoci os-servazioni molto più precise; infine, i rilevatori di onde gravitazionali, a differenza dei telescopi, sono om-nidirezionali, cioè sono in grado di

Riferimenti e approfondimenti:

Le Scienze: “Onde gravitazionali, confermata la rilevazione diretta”: http://goo.gl/56dft1

INFN: Osservate le onde gravitazionali a 100 anni dalla pre-visione di Einstein: http://goo.gl/EVojYU

INFN: Che forma hanno le onde gravitazionali?:http://goo.gl/li6BBX

Installazione di uno specchio in VIRGO

Installazione della strumentazione in LIGO

rilevare onde provenienti da qualsi-

asi direzione. Le onde gravitazio-

nali saranno alla base di un nuovo

modo di studiare astronomia, l’a-

stronomia gravitazionale, dal quale

non possiamo che aspettarci la sco-

perta di insospettabili aspetti del

nostro universo.

Andrea Riva 4C

www.andreariva.tk

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Ever since the beginning of time, legends about a mysterious “invisi-bility” cloak have existed. Whether it was about the Welsh mythology or even Harry Potter, the ability to di-sappear has always been fascinating.

What if I said to you that scientist have found a way to make all the-se fantasies real? Well, there’s still a lot of work to do for people to ac-tually experience being “invisible”, but strange as it may seem, a team of neurobiologists of the California Institute of Technology (Caltech) recently managed to turn a mouse completely transparent. You may think to yourself: “How is this even possible?”, but remember, nowadays technology seems to be making in-credible progress.

Five years ago Viviana Gradina-ru, the Romanian researcher whose studies led to achieve this goal, was slicing thin pieces of mouse brain in a neurology laboratory in order to fi-gure out what kind of cells make up the rodent’s brain, but now thanks to “Clarity” there’s a far faster method to do that.

“Clarity” is basically about tissue clearing, and even if that has been around for more than a century, back then scientists had to soak

tissue samples in sol-vents which usually destroyed some pro-teins necessary for marking certain cells of interest. Now, the-re’s a whole new ap-proach. The first step is to euthanize a ro-dent and pump for-

maldehyde (CH2O) into his body,

through its heart. Then scientists

remove the skin and fill the mouse’s

blood vessels with acrylamide mo-

nomers, white, odorless, crystalline

compounds. The monomers create

a supportive hydrogel mesh, repla-

cing the lipids and clearing the tis-

sue. Two weeks’time and the whole

body is transparent. Even though it’s

no invisibility cloak, what Viviana

Gradinaru and her team discovered

it’s truly unbelievable.

But how can turning dead mice “in-

visible” be effectively helpful for

science and medicine? Well, resear-

chers used these lab animals to map

complete mouse nervous systems.

The transparency made it possible

for them to identify peripheral ner-

ves, which are generally poorly un-

derstood, and to study the spread of

certain viruses across the mouse’s

blood-brain barrier. They did it by marking the virus with a fluorescent agent, injecting it into the rodent’s tail and watch it spread into the brain. What Gradinaru said is that “it’s like seeing the whole world ver-sus individual slices of it”. Her next step, though, is to use this technique to find, map and learn more about cancers and stem cells.

Moreover, assistant professor Vivia-na Gradinaru was named to receive the PECASE (Presidential Early Ca-reer for Scientists and Engineers), which is one of the highest honor bestowed by the US Government on science and engineering professio-nals in the early stages of their in-dependent research careers. The ce-remony in which all of the winners will receive their award will take place in Washington this spring.

Norbert Kereszteny 2C

“Clarity” project: incredible things science can doLab mice turned completely transparent

Scientifica...Mente

Viviana Gradinaru

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L’ultima frontiera della pubblicità: Il neuromarketingSi analizzano le reazioni emotive dei consumatori di fronte a spot televisivi, marchi e prodotti di consumo: così si determinano le strategie che spingono all’acquisto

Una stanza semibuia, un compu-ter ed alcuni elettrodi. Ecco cosa serve per leggere nella mente dei consumatori e capire i loro desi-deri, testando il gradimento della pubblicità direttamente sul cervello. Il test a cui essi vengono sottoposti consiste nella rilevazione del battito cardiaco, della sudorazione, dell’an-damento delle onde celebrali e della dilatazione delle pupille guardando le immagini di uno spot pubblicita-rio su un monitor. Se la sudorazione aumenta leggermente, se le pupil-le si dilatano e lo sguardo indugia un po’ più lungo, non c’è dubbio: il prodotto o la réclame è da conside-rarsi attraente. Le indagini di neu-romarketing più avanzate utilizzano addirittura la risonanza magnetica per vedere quali aree del cervello si attivano durante la visione o l’uso di un prodotto, ricercando soprattutto l’ “accensione”, duratura ed intensa, del nucleus accumbens, un raggrup-pamento di neuroni che, presente in ciascun emisfero, si pensa giochi un ruolo determinante nei processi che portano alle sensazioni di piace-re. È proprio utilizzando la tecnica dell’imaging che è stato condotto un esperimento riguardo al gradimento di Pepsi e Coca-Cola presso il Bay-lor College of Medicine di Houston, negli USA. Dall’esperimento effet-tuato è emerso che, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non è questione di gusti: ad un gruppo di volontari è stato proposto un “as-saggio al buio” delle due bevande e la maggior parte di loro ha scelto la Pepsi, che è risultata più gradevole alle papille gustative comportando l’accensione intensa delle regioni ce-

rebrali del piacere. Successivamente,

l’esperimento è stato ripetuto con le

bibite nelle rispettive lattine: i degu-

statori sapevano ciò che bevevano.

Il risultato è sorprendente: a questo

punto infatti, la bibita più gradita è

risultata essere la Coca-Cola che ha

causato l’accensione delle aree del

piacere del cervello più della Pepsi.

Siamo ancora sicuri che la pubblici-

tà non conti nulla?

Si può dire, quindi, che il neuromar-

keting fonde marketing tradizionale,

medicina e psicologia, arrivando ad

elaborare quali sono le strategie che

spingono all’acquisto, in quanto lo-

gica e ragione possono facilmente

essere sopraffatte dai nostri sensi:

ad esempio, odori e colori piace-

voli comportano un sovraccarico

sensoriale che attiva un rilascio di

endorfine ed un conseguente stato

di maggior piacere che si concretiz-

za in una maggiore percentuale di

acquisti, così come una musica dal

ritmo lento porta i clienti a muoversi

con più calma e a comprare di più,

mentre il banco del pane, nei super-

mercati, si trova quasi sempre vicino

all’entrata perchè l’odore del pane

fresco stimola il nostro appetito e

ci fa percepire come freschi anche

prodotti che non lo sono. Rientra

nella scienza del neuromarketing

anche il sensory branding: lascia

allibiti pensare che nei condotti di

aerazione di molti fast food venga

spruzzato lo spray denominato con

la sigla RTX9338PJS che, contenen-

do l’aroma di cheeseburger e bacon,

inebria i clienti di quello che credo-

no essere vero profumo di barbecue,

così da favorire la vendita di ham-

burger e comportare, di conseguen-

za, la resa degli ignari consumatori

a quella che è l’ultima frontiera del

marketing.

Virginia Giorgetti 4E

Scientifica...Mente

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Da parecchie settimane, dopo la

pubblicazione di articoli riguardo a

un possibile nono pianeta, è compar-

sa sul web la domanda: “Esiste dav-

vero il nono pianeta?”. Non sappia-

mo la risposta con certezza ma, in

base a delle osservazioni effettuate,

si potrebbe rispondere affermativa-

mente. Due ricercatori, Konstantin

Batygin e Mike Brown del Caltech

di Pasasdena, non hanno osserva-

to direttamente il pianeta ma dopo

varie osservazioni hanno registrato

dei dati riguardo al movimento di

alcuni corpi minori, nella fascia di

Kuiper, imputabili proprio alla pre-

senza di un nono pianeta. Questi og-

getti avevano un particolarità: orbite

ellittiche che puntavano tutte nella

stessa direzione (30° verso il basso

rispetto agli altri pianeti noti), cau-

sate dalla possibile presenza di un

corpo di massa pari a 10 volte quella

della Terra (che non significa 10 vol-

te le dimensioni della terra; alcuni

studiosi ritengono che abbia una di-

mensione 3,8 volte più grande della

terra) che orbita nel sistema solare

esterno e che possiede un’orbita 20

volte più distante dal sole di quanto

non lo sia in media quella di Nettu-

no. Questa indiretta osservazione

potrebbe anche rivelarsi falsa, po-

trebbe essere una banale coinciden-

za, poiché c’è una probabilità dello

0,007% che le orbite di quei 6 og-

getti siano casualmente allineate, in-

clinate di uno stesso angolo rispetto

al piano descritto dagli otto pianeti.

Per dimostrare la reale esistenza di

questo nono pianeta è necessaria

una osservazione diretta. A questo

punto, molti di noi si staranno chie-

dendo perché non andiamo ad osser-

vare questo pianeta. Le operazioni

non sono così semplici, bisogna

considerare il fattore luminosità, che

varia in base alla distanza dal sole e

alle dimensioni. In astronomia la lu-

minosità viene valutata in base alla

magnitudine apparente: più questo

valore è basso, più l’oggetto è visi-

bile. L’occhio umano può arrivare,

in determinate condizioni, a vedere

oggetti con una magnitudine appa-

rente di 6. Qui è presente il proble-

ma poiché “Anche se fosse alla di-

stanza massima ipotizzata e avesse

le dimensioni minime ipotizzate,

sarebbe alla 24esima o 25esima ma-

gnitudine”, spiega Brown a Space.

“Non è follia: questo è il tipo di roba

che la gente trova continuamente.

Abbiamo solo bisogno di andare lì

fuori e coprire una buona fascia di

cielo”. Questa enorme fascia di cie-

lo, come ha ipotizzato l’astronomo

Scott Sheppard della Carnegie In-

stitution for Science, costituirebbe

circa 40000 gradi quadrati, ovvero

un’osservazione che coinvolgerebbe

tra il 5% e il 10% dell’intero cielo.

Non abbiamo quindi la certezza

dell’esistenza del nono pianeta: i dati

potrebbero essere una casuale coin-

cidenza oppure essere veri e, se così

fosse, è possibile che molti di noi

abbiano già fotografato il pianeta 9

senza saperlo.

Stefano Cozzi 2A

Scientifica...Mente

Esiste davvero il nono pianeta?NONO PIANETA: REALTA’O FINZIONE?

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19-2-2016: È scomparso Umberto Eco

Non possiamo dare una definizione

univoca di Umberto Eco. È stato fi-

losofo, semiologo, scrittore, esperto

di mass media, professore ordinario

all’Università di Bologna.

Tutti conoscono il romanzo “Il nome

della rosa” nel 1980, libro-fenomeno

che è stato tradotto in moltissime

lingue, ha venduto oltre 50 milioni

di copie e ha avuto anche una tra-

sposizione cinematografica.

Ma forse non tutti sanno che Um-

berto Eco è stato molto di più. La

sua conoscenza, estesa in tutte le di-

rezioni, lo ha reso il grande intellet-

tuale che ha dato inizio ad una vera

e propria rivoluzione della cultura.

Grazie al suo lavoro in RAI e alla

collaborazione con la casa editrice

Bompiani, ha avuto occasione di

confrontarsi con la società occupan-

do un punto di vista “strategico” e

ha raggiunto la consapevolezza che

si possono sovvertire i linguaggi

solo conoscendoli. In particolare

sono stati oggetto dei suoi studi i

linguaggi della comunicazione, a

partire da “Mike Bongiorno”, primo

grande fenomeno di massa televisivo

degli anni ’60, fino a quelli di oggi,

i social media che “danno diritto di

parola a legioni di imbecilli”. E ri-

guardo al giornalismo ricordiamo

le sue parole: “La questione è che i

giornali non sono fatti per diffonde-

re ma per coprire le notizie”.

Nemmeno le attuali tendenze so-

ciali sono sfuggite alla sua analisi:

nel suo ultimo libro, “Pape Satan

Aleppe”, studia il fenomeno della

“società liquida” e dei suoi sinto-

mi: il crollo delle ideologie, la per-

dita delle memorie di riferimento,

la mancanza di comunità con cui

identificarsi, l’eccesso dell’apparire

a discapito dell’essere, la bulimia di

consumismo.

Il lavoro di filosofo e semiologo si

è alternato all’attività di narratore

che comprende, oltre a “Il nome del-

la rosa”, anche “Il pendolo di Fou-

cault”, “L’isola del giorno prima”,

“Baudolino”, “Il cimitero di Praga”

e altri ancora.

Con la scomparsa di Umberto Eco

l’umanità ha perso un grande uomo

di cultura che ha saputo leggere i

vari aspetti della società con uno

sguardo attento e critico. Le sue

parole, mai mediate da formule di

buonismo, sono sempre state schiet-

te e cristalline, argute e “definitive”,

capaci di mettere il punto finale alle

infinite e vacue polemiche che per-

meano tanti ambiti della nostra vita

e della società.

Marianna Primi 4B

fuori dal tunnel

non solo SportPROGETTO: “BASKET, UNA SCUOLA DI VITA”

Lo sport può trasmettere valori che potranno essere riportati nella vita comune? Può quindi portare alla felicità?È stato certamente molto educativo per le classi 2A, 2G e 2L poter aderire al progetto “Basket, una scuola di vita”, ge-stito dalla società Pallacanestro Varese, che si è svolto domenica 6 e lunedì 7 marzo. Il primo giorno è stato dedicato alla partita di serie A tra Varese e Trento, finita 96-82 per i padroni di casa, quello successivo all’incontro nel quale sono intervenuti due grandi cestisti che si sono rivelati anche due grandi personaggi: Brandon Davies, ala grande di Varese, tra l’altro premiato come miglior giocatore della partita, e Cintia Silva Dos Santos, ex giocatrice di serie A e della nazionale brasiliana che ora milita nella Pro Patria di Busto Arsizio.

L’incontro pomeridiano è incominciato con un breve racconto della vita di Davies, descritta in prima persona dal gio-catore. Brandon viene adottato da genitori indiani in tenera età ed è il più piccolo di tre figli. Dopo aver tentato nume-rosi sport, la sua strada si incrocia con quella del basket, fin da subito deve impegnarsi tanto nello sport quanto nello studio per poter far parte della squadra di basket dell’high school, dalla quale era stato scartato per scarso rendimento scolastico. L’impegno di studio crescente gli permette successivamente di frequentare una prestigiosa università e di

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conseguenza di poter accedere alle

scelte di grandi squadre professioni-

stiche di Basket.

La sua prima importante afferma-

zione è: “Bisogna concentrarsi in

tutto quello che si sta facendo, anche

sulle cose che possono non sembrare

importanti al momento, perché con

il senno di poi ci si accorgerà che

anche esse potrebbero essere fon-

damentali tasselli della vita, tutto

concorre per una buona maturazio-

ne.” Dopo aver superato numerose

difficoltà, finalmente riesce a rag-

giungere il suo più grande sogno: far

parte di una squadra professionista

di Basket. Giocherà nell’NBA. A

Philadelphia e nei Brooklyn Nets di

New York per poi arrivare in Italia

al Varese.

Fin dalle prime parole si può capi-

re che per lui sono stati molto im-

portanti i sacrifici, l’allenamento e

la passione. Tutto è stato necessario

per raggiungere i suoi obiettivi, la

felicitá e l’autorealizzazione perso-

nale.

Dopo questa introduzione si è pre-

sentata anche Cintia: nata a San

Paolo, a 11 anni inizia a giocare a

basket e a 14 lascia la casa di fami-

glia per continuare il suo sogno di

cestista. Dopo numerosi tentativi di

entrare nell’under 18 brasiliana, a 18 anni viene chiamata nella nazionale principale, con questa maglia parte-cipa a 3 olimpiadi (con un argento e un bronzo) e 4 mondiali, di cui uno vinto. “L’olimpiade è un’esperienza surreale, incontri persone che hai sempre visto in tv, un sogno realiz-zato e l’obiettivo di tutti gli atleti”. Dopo aver militato nel campionato portoghese, ceco e spagnolo e nella WNBA (NBA femminile), arriva in Italia al Bari, dove vince 2 scudetti e 1 coppa Italia. Adesso gioca in serie C per divertimento e insegna questo sport alle ragazzine del settore gio-vanile della squadra bustocca. Lei stessa racconta che il basket è stata una grossa opportunità per conosce-re il mondo.

I due campioni si sono mostrati di-sponibili a rispondere a numerose domande dei nostri ragazzi, queste le più significative:

“Vi è mai capitato di sbagliare un tiro determinante per la vittoria?” Brandon:“Durante il college abbia-mo perso una partita di 6 punti e io ho sbagliato 7 tiri liberi, la sera stes-sa mi sono chiuso in una palestra e mi sono allenato su quel fondamen-tale per 4 ore di fila”.

Cintia: “Due volte mi è capitato di

dover tirare un tiro libero decisivo, i due esiti sono stati opposti, una vol-ta abbiamo vinto, l’altra perso. Da questo ho imparato che non si può raggiungere sempre la vittoria ma bisogna imparare a convivere anche con i propri errori trasformandoli in punti di forza attraverso l’allena-mento”.

“Vi è mai accaduto di litigare con compagni o allenatori?”

Brandon: “È capitato con un mio compagno a causa della comune vo-lontà di far parte della squadra del college dove era disponibile solo un posto. Poi ci siamo meglio conosciu-ti e alla fine siamo diventati grandi compagni ed amici”.

Cintia: “A volte capitano dei litigi, l’importante è il rispetto e la lealtà”.

“Individualità o gioco di squa-dra?”

Brandon: “Quando mi metto in testa di fare tanti punti il risultato è sempre deludente, al contrario, quando penso al gioco di squadra ottengo migliori performance”.

Cintia: “L’importante è la vittoria di squadra ed è per questo che bisogna ascoltare l’allenatore. Insieme tutto è più facile. Solo così sono raggiungi-bili grandi obiettivi”.

“È importante accettare la scon-fitta?”

Brandon: “Ho imparato maggior-mente dalle sconfitte che dalle vitto-rie. Le sconfitte ci fanno capire che bisogna continuare a lavorare sodo. Questo vale anche nella scuola”.

Grazie all’utilizzo delle pratiche sportive si può crescere, raggiungere i propri obiettivi e diventare grandi sportivi e anche grandi persone.

Davide Di Puorto 2AAlan Rickman il giocatore di basket BRANDON DAVIES e la cestista DOS SANTOS

non solo Sport

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Amare oltre la vita

“Prendeteli i miei reni, ve li regalo. E vi regalo tutto

quello che di me potete prendere perché io nasco a

un’altra vita e tutti questi doni che anche io ho avuto

ve li lascio”.

Questa una delle ultime frasi della commovente lettera

che il prof. Moscheni mi ha chiesto di leggere in occa-

sione dell’incontro svoltosi al nostro liceo il 25 febbra-

io alla presenza di tutti i ragazzi delle classi quinte, a

completamento del progetto di educazione stradale “On

The Road”.

Purtroppo si verificano ogni anno 3.500 eventi dram-

matici sulle strade italiane e l’incontro con queste si-

tuazioni non sono rare e colpiscono soprattutto giovani.

Il 40% dei decessi di giovani di età fra i 15 e i 30 anni

sono causati da incidenti stradali.

La morte, un evento innaturale per un giovane, la ces-

sazione di tutto, delle speranze delle gioie che la vita ci

dona spesso gratuitamente, il vuoto, il buio, niente più.

Possiamo noi cambiare il corso degli eventi? Siamo in

grado di guardare oltre il buio? Siamo capaci di restitu-

ire quello che ci è stato dato e di donarlo nel caso sfor-

tunato che la nostra vita sia definitivamente conclusa?

non solo Sport

PROPOSTA VOLONTARIATO A

Lourdes con O.F.T.A.L.dal 15 al 21 giugno 2016

Referenteprof. Moscheni

Le iscrizionisaranno ritirate

dall’11 al 15 aprile

PROGRAMMA 9 APRILE 2016 8.05 Ritrovo campo sportivo di SACCONAGO 8.25 Ingresso in campo fiaccola apertura ARTURIADI 8.45 Salto in alto Salto in lungo Getto del peso gr. A e B 8.45 Lancio del disco a seguire Salto in alto Salto in lungo Getto del peso 8.45 Getto del peso gr. A e B 9.20 1a / 2a / 3 a semifinale 100 m AF 9.35 1a / 2a semifinale 100 m JF 9.50 1a / 2a / 3 a / 4a / 5a semifinale 100 m AM10.20 1a / 2a / 3 a / 4a semifinale 100 m JM10.45 Finale 100 m AF10.50 Finale 100 m JF10.55 Finale 100 m AM11.00 Finale 100 m JM11.10 Finale 1000 m AFe JF11.20 Finale 1000 m AM11.30 Finale 1000 m JM11.45 Esibizione classi 5 Spettacolo e premiazioni Esibizione classi 5 12.15 Finalina staffetta 4x100 dal 8 al 15° A12.20 Finali staffetta 4x100 Premiazioni staffette A Premiazioni 1000 m 12.40 Finali staffetta 4x100 J Premiazioni staffette 12.50 Premiazione TROFEO CONI ALLA CLASSE CHE HA OTTENUTO I MIGLIORI RISULTATI

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In quelle situazioni si vorrebbe solo

avere una risposta logica impossibi-

le a trovarsi e si vorrebbe che nes-

suno potesse violare il corpo sacro

del proprio caro, per mantenere la

possibilità di un possibile ritorno

al recente passato. A volte in questi

momenti drammatici è difficile de-

cidere lucidamente cosa fare per chi

rimane. Il tempo non lascia alterna-

tive un SI o un NO determinerà la

definitiva morte o la possibile rina-

scita. È quindi importante esprime-

re chiaramente la propria opinione a

chi ci sta vicino senza timori violan-

do per un momento quel buio quel

vuoto che tutti vorremmo evitare.

L’AIDO (Associazione Italiana Do-

natori di Organi) è una associazione

che identifica tutte quelle persone

che desiderano ufficialmente dichia-

rare la volontà di donare i propri

organi, tessuti o cellule in caso di

morte.

L’incontro ha visto susseguirsi gli

interventi di numerosi testimonial,

dalla presidentessa dell’AIDO Sig.

ra Lombardo Gian Piera, alla dott.

ssa Luciano Isabella, ex studen-

tessa del liceo attualmente medico

del pronto soccorso dell’ospedale

di Busto. Quest’ultima ha esposto

dettagliatamente tutte le procedu-

re che permettono ad una équipe

di tre specialisti medici di decreta-

re l’impossibilità di un ritorno alla

vita. La morte cerebrale. 12 ore in

questo stato senza alcuna modifica

dei parametri vitali è il presuppo-

sto indispensabile perché si possano

espiantare gli organi ad una persona

adulta, sottolineandone l’assoluta af-

fidabilità.

Un altro protagonista dell’incontro

è stato un altro ex alunno Roberto

Felli, campione internazionale di

scherma e ora atleta di triathlon, il

quale, raccontando la sua esperienza

di sportivo, ha spiegato anche come

abbia preso la decisione di diventare

associato AIDO. Come atleta sono

sempre stati il cuore e la passione a

spingerlo a migliorarsi. Così, lo stes-

so gusto per la vita, lo ha portato a

scegliere di aderire a questa associa-

zione che, come lui affermava, per-

mette di “amare oltre la vita”.

Toccante la lettera (da cui è stata

tratta la citazione iniziale) scritta

dalla madre di Giulia, bimba morta

a 10 anni dopo essere stata investita

da un’auto, immaginando quelli che

avrebbero potuto essere gli ultimi

pensieri e parole della sua figliola. I

genitori di Giulia non riescono più

a gestire psicologicamente incon-

tri che riaccendono quel lancinante

dolore ed è per questo che hanno

scritto questa lettera, non solo per ri-

cordare la figlia che manca da venti

anni, ma per lanciare un messaggio

come testimoni diretti di un evento

terribilmente negativo, che ha biso-

gno di una motivazione positiva per

poter andare avanti.

Dopo la morte della figlia, infat-

ti, la donna e il marito decisero di

Roberto Felli, campione internazionale di scherma

non solo Sport

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permettere l’espianto degli organi,

come i reni, che hanno ridonato la

vita a due bambine costrette alla

dialisi. Solo così hanno visto Giulia

non morire, ma rivivere, nella felici-

tà di quella gente che porta in sè una

parte di lei.

All’incontro non poteva mancare un

trapiantato. Per questo il prof. Mo-

scheni coordinatore dell’attività di

progetto ha invitato a parlare il sig.

Fabrizio Saporiti trapianto di reni.

Un uomo pieno di energia esplosi-

va frutto di una generosa donazione

ed è proprio con questa vita rifiorita

che si è infatti concluso l’incontro.

Fabrizio ci ha raccontato di essere

nato due volte, di avere quindi due

date di nascita e per chi è ammalato,

condannato ad una vita ormai priva

di un futuro certo avere la fortuna

di ricevere un’altra chance significa

rinascere a vita nuova. Una vita ri-

cevuta in dono, da un semplice atto

di amore, proprio come quando si è

venuti al mondo per la prima volta.

Così si capisce come sia possibile

“amare oltre la vita”.

Maria Luoni 5hGiulia

non solo Sport

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È possibile provare tensione, inse-gnamenti, forti sensazioni e veri-dicità storica in una sola volta? A quanto ci dimostra la nuova sensa-zionale pellicola girata da Thomas McCarthy, “Il Caso Spotlight”, lo è.

Ambientato all’inizio degli anni 2000, il film racconta la storia vera di un team di giornalisti del Boston Globe, chiamato Spotlight, che, par-tendo da un’indagine su un caso di pedofilia ad opera di un prete catto-lico, si ritrova a fare i conti con uno scandalo più grande di quanto si po-tesse immaginare. Si rivelano infat-ti essere coinvolti, oltre a molti più sacerdoti del previsto, anche avvo-cati, giudici, abitanti delle comunità incriminate e alti prelati consapevoli degli avvenimenti che, per “salvare la faccia”, preferiscono insabbiare la faccenda, liquidando i casi come episodi isolati e senza precedenti.

Il realismo della pellicola, che tratta una tematica dolorosa e purtroppo sempre attuale, è sapientemente ar-chitettato per coinvolgere nelle inda-gini lo spettatore e per colpirlo nei punti giusti, lasciandolo indifeso da-vanti al vortice di emozioni conse-guenti agli sviluppi della situazione; l’elemento thriller è introdotto nella pellicola non tramite le classiche musiche, ma attraverso l’atmosfera omertosa e a tratti inquietante in cui le faccende prendono piede.

Ogni personaggio della storia poi, risulta essere tridimensionale e ben caratterizzato: spesso solo da un pic-colo dettaglio possiamo desumere un suo pensiero e ci ritroviamo, più o meno consapevolmente, ad essere legati ai protagonisti e a provare i loro stessi sentimenti nei momenti più difficili. Tutto ciò è sicuramen-te merito del cast che può vantare membri come Mark Ruffalo, Mi-

chael Keaton, Stanley Tucci, Rachel McAdams e molti altri attori di in-dubbia capacità.

Non dobbiamo quindi stupirci che questo thriller drammatico, sottile e toccante abbia avuto un successo tanto grande, aggiudicandosi ben due premi Oscar (tra i quali “miglior film”) e quattro nomination!

Carlotta Frigo 2A

Post Oscar: Il Caso SpotlightUn vero e proprio… “caso” cinematografico!

Consigliati per Te

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Sapevate che in febbraio le ragazze ed i ragazzi di quarta scelgono i candidati al PREMIO dell’ASSOCIAZIONE GENITORI, giunto alla sua decima edizione ?E sapevate che il criterio principale di selezione è aver dimostrato negli anni un COMPORTAMENTO improntato all’attenzione verso i compagni e al rispetto delle regole ?

Tante altre sono le iniziative che, nei quattordici anni della sua vita, l’ASSOCIAZIONE GENITORI ha realizzato. Tutte con lo scopo di contribuire alla formazione scolastica, ma soprattutto personale, delle studentesse e degli studenti del Liceo Scientifico Arturo Tosi.

Tra le principali: il giornale , l’acquisto di

strumenti musicali, di attrezzature per le

rappresentazioni in latino,

di dotazioni informatiche,

il sostegno agli stages,

la stampa dell’Annuario,

il corso di AutoCAD.

Maggiori dettagli si possono trovare nel sito

www.liceotosi.gov.it/assgenitori/

Tutto questo ha potuto prendere vita grazie ai fondi raccolti tramite le quote di iscrizione all’Associazione.L’importo è modesto: trentacinque Euro, che oltretutto consentono di ottenere degli sconti presso i molti esercizi commerciali convenzionati, presentando la tessera di associazione. Per associarsi, è sufficiente versare la quota tramite il bollettino di conto corrente postale che viene distribuito insieme al bollettino per l’iscrizione al Liceo.

+ ISCRITTI = + INIZIATIVE!

lo sapevate?LICEO SCIENTIFICO STATALE “ARTURO TOSI” - BUSTO ARSIZIO

La Voce degli Studenti

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a cura di Alessandro Colombo, Martina Formenti, Giovanni Travasoni IV E

GIOCHIGIOCHI GIORNALINO

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FormentiMartina4^E

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SUDOKU

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ORIZZONTALI:1. Spezia esotica7. Livorno9. Tredicesimo segno zodiacale10. Prodotto Interno Lordo11. Capitale della Bulgaria12. Desinenza verbale13. Singolo di Jovanotti16. Il kalashnikov “47”19. La musica dei Beatles20. Regione a nord del Trentino23. Assenza di turbamento nell’anima

VERTICALI:1. Taglio di carne2. Oggetto volante non iden-tificato3. Segmento musicale carat-teristico4. Al quale5. Ufficio complicazioni affari semplici6. La fine del cosmo7. Gioiosi8. Articolo determinativo10. Metodo da seguire12. La scimmia di Aladdin9. L’Oz scrittore10. Contrada senese16. L’Harington di “Game of Thrones”18. Il padre di Odino21. Dio del sole22. Los Angeles

ORIZZONTALI:1. Scimmia subsahariana9. Succo di frutta multivitami-nico10. Prefisso da sommelier11. Il Mastrota delle televendite13. Frase foneticamente com-plessa18. L’Ottavo ebbe 6 mogli19. Ubunto netbook edition20. Lo fu quello delle sabine22. La stampa di Glasgow24. Capitale nordamericana26. Istituto Tecnico27. Grumo di melanina28. Epigrafe comune30. Gran turismo31. Il centro della gens32. Attrezzo minerario35. struttura della scala a chiocciola

VERTICALI:1. Cavallo sterilizzato2. Eccetera3. Esiliato, scacciato4. Spuntano sul tessuto epi-teliare5. Pezzo di stoffa rettangolare6. Gestore gas e luce7. Insieme a10. Pistole americane12. L’albero più importante12. Smacco15. Crescere in Australia9. Suffisso chimico10. Ospite a Cardiff21. Genitrice della democrazia22. Pattuglia tecnica21. Il piede sinistro di Orione25. Struttura architettonica etrusca26. Moderno walkman26. Imposta comunale sugli immobili32. Un greco irrazionale33. Le doppie in “piccanti”34. Napoli

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l ’ultima “Treno per la memoria”LICEO SCIENTIFICO STATALE “ARTURO TOSI” - BUSTO ARSIZIO

La Voce degli Studenti