L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle...

16
Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2, comma 20/b legge 662/96 Filiale E.P.I. 52100 Arezzo aut. nr. 745 dell’26.08.97 - Abbonamento: Ordinario Euro 26,00 - Sostenitore Euro 77,00 - Benemerito Euro 103,00 Estero Euro 37,00 - Estero via aerea Euro 52,00 - Autorizzazione del Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 – Iscrizione Registro Nazionale della Stampa n. 5896 - Stampa: Arti Tip. Tosc. Cortona. Una copia arretrata Euro 2,6. Direttore: Vincenzo Lucente. Redazione, Amm. Soc. Coop. a.r.l. Giornale L’Etruria - Cortona Loc. Vallone 34/B - Casella Postale N° 40 - 52044 Cortona - C/C Post. 13391529 - Tel. (0575) 60.32.06 L ETRURIA PAGINA 1 di Enzo Lucente PERIODICO QUINDICINALE FONDATO NEL 1892 Cortona - Anno CX - N° 23 - Martedì 31 dicembre 2002 EURO 1,30 www.letruria.it - email: [email protected] I l nuovo anno è ormai giunto alle porte ed il giornale giun- gerà nelle case degli abbonati quando il tappo dello spu- mante è saltato per salutare l’anno che è trascorso e per festeggiare il nuovo che è appena iniziato. Per la nostra realtà cortonese il nuovo anno è sicuramente forie- ro di notizie positive, ma è anche legato alle tante incertezze che percorrono la vita del mondo che stiamo vivendo. Le calde e calorose parole del vecchio papa Giovanni Paolo II contro la guerra e per la pace sembrano essere oggi un grande monito che pochi ascoltano. C’è una strana voglia di porre fine ai problemi con le armi; c’è altrettanto la certezza di una stra- na guerra di religione all’inverso; oggi assistiamo alle crociate mus- sulmane che vogliono ottenere la supremazia religiosa sul mondo cattolico. Queste tensioni, si sono accentuate dopo la crisi delle torri gemelle americane. Una strana paura serpeggia in tanti di noi e tutto questo che ci sta intorno non può non condizionare la nostra vita quotidiana nella realtà corto- nese. Ci siamo da anni impegnati ad essere un polo turistico di gro- so richiamo; queste situazioni contingenti necessariamente pur- troppo condizioneranno la vita tu- ristica italiana e cortonese in par- ticolare. Anche se non dovesse scatta- re la scintilla della guerra, il turi- smo americano certamente sarà meno massiccio del solito, nono- stante l’ultimo film della Disney che parla di Cortona. Il Consorzio Operatori Turi- stici dovrà necessariamente stu- 2003, tra certezze ed incertezze diare nuovi indirizzi per convo- gliare il turismo nella nostra reatà. Già si parla, ed è una certez- za, di aggredire, in senso buono, il mercato del nord Europa. E’ pre- visto un incontro con i tours ope- rators ad Oslo in Norvegia ed in Scandinavia. I popoli del nord potrebbero essere nostri buoni clienti nel prossimo futuro, così come nello scorso anno è successo per gli olandesi e i belgi. Sicuramente sarà necessario intensificare la conoscenza di Cor- tona anche a livello italiano. Occorrerà realizzare incontri con personale specializzato per convogliare nella nostra città d’ar- te maggiore interesse di nostri conterranei. Questo è il panorama di cer- tezze ed incertezze legato alla vi- cenda internazionale che ci cir- conda, della quale però non pos- siamo farne a meno. Ora invece analizziamo bre- vemente le nostre certezze locali che devono rallegrarci perché fi- nalmente qualcosa di positivo si sta realizzando nella nostra realtà. Il progetto della piscina so- pra i monti del Parterre trova nel- l’anno 2003 il suo momento ma- gico; dopo il 10 di gennaio, allor- ché il bando di gara sarà scaduto, il Tennis Club insieme alle altre due aziende che la affiancano po- trà iniziare la costruzione dopo a- ver completato il piano esecutivo dei lavori. Non sarà facilissimo, ma con- tano di poter inaugurare almeno la piscina per l’estate 2003. Anche un altro problema in- cancrenito nel tempo troverà un avvio di cantiere. Ci riferiamo al posteggio nel centro storico. Abbiamo notizie che anche questo bando di gara è stato espletato e che c’è già una a- zienda pronta ad iniziare il lavoro. Questi due momenti positivi devono indurre tutti i cortonesi ad una attenta riflessione; non pos- siamo delegare gli altri a fare ciò che ci serve, dobbiamo avere la determinazione e la capacità di operare nell’interesse nostro che si identifichi nell’interesse colletti- vo; solo così riusciremo a trovare una perfetta simbiosi tra pubblico e privato. Troppo spesso il nostro DNA di guelfi e di ghibellini ha prevalso, producendo fumo. Un presepe realizzato dagli alunni delle elementari I n prossimità di ogni Natale il presepe è sempre un’impresa che coinvolge adulti e bambini nella dolce incombenza di ricreare con il muschio, le statuine, la grotta, le luci quella meravigliosa rievocazione della Natività, con cui San Francesco rese famosa Greccio. Quest’anno gli alunni delle quinte classi della Scuola Elemen- tare Girolamo Mancini di Cortona non si sono accontentati di “assem- blare il presepe”, ma lo hanno vo- luto costruire integralmente, con la loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st- tuine”. Il lavoro dei bambini è iniziato già a settembre, quando le maestre di italiano hanno “lanciato” l’im- presa, coinvolgendoli e catalizzando la loro attenzione e il loro impegno. Certamente il lavoro più im- pegnativo appariva la costruzione delle statuine, da realizzare in terra- cotta. La non facile impresa si è concretizzata iniziando con una visita alle Antiche Fornaci Toscane di Monsigliolo, ove il signor Giovan- ni Spadaro, con la passione dell’ar- tista e con la pazienza del padre di famiglia, oltre a far visitare la for- nace, ha spiegato ai bambini i primi rudimenti della tecnica della lavora- zione dell’argilla, finendo poi con il donare loro anche i pani di argilla necessari per “l’impresa”. Tornati a scuola e dedicando per tutto l’autunno un paio di ore ogni settimana, i nostri ragazzi delle quinte classi hanno saputo far na- scere dalle loro piccole mani pasto- ri, artigiani, animali, case: insomma un intero splendido presepe in ar- gilla, che poi è stato sottoposto alla necessaria cottura nella fornace di Monsigliolo, sempre grazie alla cor- tese disponibilità del signor Spa- daro. Il lavoro è riuscito come meglio non si poteva sperare, premiando l’entusiasmo dei bambini e l’impe- gno delle maestre, per cui era doveroso offrirlo alla visione e al- l’apprezzamento di tutti. Alla mostra del presepe ha provveduto “Terre Etrusche”, con- sentendone l’allestimento nella sede in Via Nazionale, ove rimarrà e- sposto per tutto il periodo natalizio. Un bravo ai nostri ragazzi delle quinte elementari e un grazie a tutti coloro che con entusiasmo e sensi- bilità li hanno aiutati e incoraggiati. Università della terza età Questa nuova istituzione che è nata a Terontola qualche giorno fa ha già predisposto per il 4 gennaio 2003 alle ore 16,00 presso la sala comunale in via Combattenti, l’assemblea straor- dinaria dei soci della Unitre di Terontola per discutere sulla realizzazione dei programmi dei corsi scolastici per l’anno 2002- 2003 e per organizzare la manife- stazione inaugurale che è prevista per sabato 11 gennaio alle ore 16 presso la sala refettorio delle scuole elementari di Terontola. E’ previsto infine l’ammissione dei nuovi soci ordinari. Questa associazione della terza età è sviluppata in molte realtà del territorio nazionale ed im- pegna attivamente tante persone in attività utili per la cultura e per occupare il tempo libero.

Transcript of L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle...

Page 1: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2, comma 20/b legge 662/96 Filiale E.P.I. 52100 Arezzo aut. nr. 745 dell’26.08.97 - Abbonamento: Ordinario Euro 26,00 - Sostenitore Euro 77,00 - Benemerito Euro 103,00Estero Euro 37,00 - Estero via aerea Euro 52,00 - Autorizzazione del Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 – Iscrizione Registro Nazionale della Stampa n. 5896 - Stampa: Arti Tip. Tosc. Cortona. Una copia arretrata Euro 2,6. Direttore: Vincenzo Lucente. Redazione, Amm. Soc. Coop. a.r.l. Giornale L’Etruria - Cortona Loc. Vallone 34/B - Casella Postale N° 40 - 52044 Cortona - C/C Post. 13391529 - Tel. (0575) 60.32.06

L’ETRURIA

PAGINA 1

di Enzo Lucente

PERIODICO QUINDICINALE FONDATO NEL 1892 Cortona - Anno CX - N° 23 - Martedì 31 dicembre 2002 EURO 1,30 www.letruria.it - email: [email protected]

Il nuovo anno è ormai giuntoalle porte ed il giornale giun -gerà nelle case degli abbonatiquando il tappo dello spu -

mante è saltato per salutare l’annoche è trascorso e per festeggiare ilnuovo che è appena iniziato.

Per la nostra realtà cortoneseil nuovo anno è sicuramente fo rie -ro di notizie positive, ma è anchelegato alle tante incertezze chepercorrono la vita del mondo chestiamo vivendo.

Le calde e calorose paroledel vecchio papa Giovanni PaoloII contro la guerra e per la pacesembrano essere oggi un grandemonito che pochi ascoltano.

C’è una strana voglia di porrefine ai problemi con le armi; c’èaltrettanto la certezza di una stra -na guerra di religione all’inverso;og gi assistiamo alle crociate mus -sulmane che vogliono ottenere lasupremazia religiosa sul mondocattolico. Queste tensioni, si sonoaccentuate dopo la crisi delle torrigemelle americane. Una stranapaura serpeggia in tanti di noi etutto questo che ci sta intorno nonpuò non condizionare la nostravita quotidiana nella realtà corto-nese.

Ci siamo da anni impegnatiad essere un polo turistico di gro -so richiamo; queste situazionicon tingenti necessariamente pur -trop po condizioneranno la vita tu -ri stica italiana e cortonese in par -ticolare.

Anche se non dovesse scatta-re la scintilla della guerra, il tu ri -smo americano certamente saràmeno massiccio del solito, no no -stante l’ultimo film della Di sneyche parla di Cortona.

Il Consorzio Operatori Tu ri -stici dovrà necessariamente stu -

2003, tra certezze ed incertezzedia re nuovi indirizzi per convo-gliare il turismo nella nostra rea tà.

Già si parla, ed è una certez-za, di aggredire, in senso buono, ilmercato del nord Europa. E’ pre -visto un incontro con i tours ope -ra tors ad Oslo in Norvegia ed inScandinavia.

I popoli del nord potrebberoessere nostri buoni clienti nelpros simo futuro, così come nelloscorso anno è successo per gliolandesi e i belgi.

Sicuramente sarà necessariointensificare la conoscenza di Cor -tona anche a livello italiano.

Occorrerà realizzare incontricon personale specializzato perconvogliare nella nostra città d’ar -te maggiore interesse di nostricon terranei.

Questo è il panorama di cer -tez ze ed incertezze legato alla vi -cenda internazionale che ci cir -conda, della quale però non pos -siamo farne a meno.

Ora invece analizziamo bre -vemente le nostre certezze localiche devono rallegrarci perché fi -nalmente qualcosa di positivo sista realizzando nella nostra realtà.

Il progetto della piscina so -pra i monti del Parterre trova nel -l’anno 2003 il suo momento ma -gico; dopo il 10 di gennaio, allor-ché il bando di gara sarà scaduto,il Tennis Club insieme alle altredue aziende che la affiancano po -trà iniziare la costruzione dopo a -ver completato il piano esecutivodei lavori.

Non sarà facilissimo, ma con -tano di poter inaugurare almenola piscina per l’estate 2003.

Anche un altro problema in -can crenito nel tempo troverà un

avvio di cantiere. Ci riferiamo al posteggio nel

cen tro storico. Abbiamo notizieche anche questo bando di gara èstato espletato e che c’è già una a -zienda pronta ad iniziare il lavoro.

Questi due momenti positividevono indurre tutti i cortonesi aduna attenta riflessione; non pos -sia mo delegare gli altri a fare ciòche ci serve, dobbiamo avere ladeterminazione e la capacità dioperare nell’interesse nostro chesi identifichi nell’interesse colletti-vo; solo così riusciremo a trovareuna perfetta simbiosi tra pubblicoe privato. Troppo spesso il nostroDNA di guelfi e di ghibellini hapre valso, producendo fumo.

Un presepe realizzato dagli alunni delle elementariIn prossimità di ogni Natale il

presepe è sempre un’impresache coinvolge adulti e bam bininella dolce incombenza di

ricreare con il muschio, le statuine,la grotta, le luci quella meravigliosarievocazione della Natività, con cuiSan Francesco rese famosa Greccio.

Quest’anno gli alunni dellequin te classi della Scuola E le men -tare Girolamo Mancini di Cortonanon si sono accontentati di “as sem -blare il presepe”, ma lo hanno vo -lu to costruire integralmente, con lalo ro fantasia e con la loro vivacecrea tività, a cominciare dalle “st -tuine”.

Il lavoro dei bambini è iniziatogià a settembre, quando le maestredi italiano hanno “lanciato” l’im -pre sa, coinvolgendoli e catalizzandola loro attenzione e il loro impegno.

Certamente il lavoro più im -pegnativo appariva la costruzionedel le statuine, da realizzare in terra-

cotta. La non facile impresa si èconcretizzata iniziando con unavisita alle Antiche Fornaci Toscanedi Monsigliolo, ove il signor Gio van -ni Spadaro, con la passione dell’ar-tista e con la pazienza del padre difa miglia, oltre a far visitare la for -nace, ha spiegato ai bambini i primirudimenti della tecnica della lavora-zione dell’argilla, finendo poi con ildonare loro anche i pani di argillanecessari per “l’impresa”.

Tornati a scuola e dedicando

per tutto l’autunno un paio di oreo gni settimana, i nostri ragazzi dellequinte classi hanno saputo far na -sce re dalle loro piccole mani pa sto -ri, artigiani, animali, case: insommaun intero splendido presepe in ar -gilla, che poi è stato sottoposto allanecessaria cottura nella fornace diMonsigliolo, sempre grazie alla cor -tese disponibilità del signor Spa -daro.

Il lavoro è riuscito come meglionon si poteva sperare, premiando

l’en tusiasmo dei bambini e l’impe-gno delle maestre, per cui eradoveroso offrirlo alla visione e al -l’ap prezzamento di tutti.

Alla mostra del presepe haprov veduto “Terre Etrusche”, con -sen tendone l’allestimento nella sedein Via Nazionale, ove rimarrà e -sposto per tutto il periodo natalizio.

Un bravo ai nostri ragazzi dellequinte elementari e un grazie a tutticoloro che con entusiasmo e sensi-bilità li hanno aiutati e incoraggiati.

Universitàdella terza età

Questa nuova istituzione che ènata a Terontola qualche giornofa ha già predisposto per il 4gennaio 2003 alle ore 16,00presso la sala comunale in viaCombattenti, l’assemblea straor-dinaria dei soci della Unitre diTerontola per discutere sullarealizzazione dei programmi deicorsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la manife-stazione inaugurale che è previstaper sabato 11 gennaio alle ore 16presso la sala refettorio dellescuole elementari di Terontola.E’ previsto infine l’ammissionedei nuovi soci ordinari.Questa associazione della terzaetà è sviluppata in molte realtàdel territorio nazionale ed im -pegna attivamente tante personein attività utili per la cultura e peroccupare il tempo libero.

Page 2: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

ATTUALITÀL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

PAGINA 2

Arezzo - OlmoRipa di Olmo, 137Tel. 0575 959017Fax 0575 99633

Camucia - CortonaViale Gramsci, 66/68Tel. 0575 630444Fax 0575 630392Tel. e Fax 0575/630308 - 52042 Camucia (Ar)

Discountaffiliato

Via Gramsci, 65/D

Si da il caso che fatti o avveni-menti riguardanti la co mu -nità cortonese, siano statipresi di mira, con precedenti

articoli di critica nei confrontidell’amministrazione comunale, inquanto, a mio modesto avviso, perumano sentire, erano meritevoli dicensura. Non tutto però delle cosefatte è da deprecare e, per motividi obiettività e di coscienza, non sipuò fare a meno di dire, panepane e vino al vino, che quando lecose vanno bene, non solo nondevono essere sottaciute ma evi -denziate ed incoraggiate per faredi più e meglio. E’ stata vista dibuon occhio e di buon auspiciol’iniziativa “Inverno in mostra”,ini ziativa riesumata da una ideamessa in pratica ed abbandonata,circa vent’anni fa, per valorizzareil centro storico, non più limitatonel periodo natalizio a Piazza dellaRepubblica e Piazza Signorelli, maanche il borgo medioevale com -prendente le Vie del Gesù, Via Zef -ferini, Via lannelli e Via Roma. So -no stati riaperti, per la verità an -cora troppo pochi a nostro mo -desto avviso, fondi meravigliosi,che ben si prestano all’esposizionedei prodotti dell’artigianato localedelle arti e dei mestieri. PalazzoCasali ha ospitato l’esposizione deiprodotti tipici enogastronomicide l la nostra Valdichiana e nella lo -ro cornice naturale ed ambientalesi è potuta assaporare l’irrefrena-bile meraviglia che a Cortona nonfosse stata presa prima l’iniziativadella valorizzazione ditali beni e

INTELLIGENZAALLA

GUIDA

prodotti. Dunque vada un plauso

all’assessorato comunale delleattività produttive, agli artigiani edassociazioni commercianti, came -ra di commercio ed in particolare,per la parte artigianato, alla pro-mo trice sig. Fanny Alunno e parteeno-gastronomica alla dr. Eleo -nora Sandrelli; al sig. Franco San -drelli, per l’impegno e cura degliallestimenti degli stands.

Le poche adesioni, o meglio,lo scarso interesse per la mancatamessa a disposizione da parte deiprivati dei fondi, non dovrannoscoraggiare in futuro l’iniziativaintrapresa: si dovrà avere ancoraun po’ di pazienza perché altri,molti altri, rimuovano delle incro-stazioni mentali e riaprano fondi ecantine esistenti a piano terra esottoterra dei monumentali pa lazziche, riportati all’antico splendore,facciano rivivere il tempo di unacittà fiorente ‘ed attiva.

Non basta il turismo nel pe -riodo estivo; il periodo invernaledeve essere momento di sapientevetrina per incrementare le com -messe da parte del visitatore dibeni di consumo e durevoli, qualii nostri artigiani, sapientemente econ spirito creativo, san no mate -rializzare.

Un plauso dunque ed un in -co raggiamento a quanti hanno re -so possibile l’iniziativa che potràcomunque avere sempre piùbuoni frutti nel futuro se si ha latenacia di continuare.

Piero Borrello

Cortona - Loc Vallone 34BPer corrispondenza Casella Postale 40 - 52044 Cortona (Ar)

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEPresidente: Gabriele ZampagniConsiglieri: Vito Garzi, Mario Gazzini, Vincenzo Lucente, Sonia Salvadori

SINDACI REVISORIPresidente: Franco SandrelliConsiglieri: Isabella Bietolini, Ivo Camerini

Direttore Responsabile: VINCENZO LUCENTEVice Direttore: Isabella BietoliniRedazione: Francesco Navarra, Riccardo Fiorenzuoli, Lorenzo LucaniOpinionista: Nicola Caldarone

Collaboratori: Evaristo Baracchi, Davide Bernardini, Rolando Bietolini, Stefano Bistarelli,Loris Brini, Ivo Camerini, Luciano Catani, Alvaro Ceccarelli, Francesco Cenci, Ivan Landi, LauraLucente, Claudio Lucheroni, Franco Marcello, Pri sca Mencacci, Noemi Meoni, Katia Pareti,Mara J. Prat, Benedetta Raspati, Albano Ricci, Ma rio Ruggiu, Eleonora Sandrelli, Gino Schippa,Danilo Sestini, Padre Teobaldo, Padre Ugolino Vagnuzzi, Alessandro Ven turi, GabrieleZampagni.

Progetto Grafico: G.Giordani Foto: Fotomaster, Foto LamentiniPubblicità: Giornale L’Etruria - Casella Postale n. 40 - 52044 CortonaTariffe: A modulo: cm: 5X4.5 Euro 207,00 (iva esclusa), pubblicità annua (23 numeri) Euro 258,00 (iva esclusa), modulo cm: 10X4.5 Euro 310,00 (iva esclusa), pubblicitàannua (23 numeri) Euro 413,00 (iva esclusa) – altri formati da concordare

L’ETRURIA Soc. Coop. a.r.l.

Il giornale è chiuso in Redazione venerdì 27 dicembre 2002E’ in tipografia lunedì 30 dicembre 2002

Benfatto! Concerto di Natale 2002della Fanfara dei Carabinieri

Gent.mo Prof. Caldarone, Ho letto il suo articolo sul “Natale 2002: il silenzio degliAngeli “e l’ho trovato molto suggestivo e adatto all’attuale situazione storica chestiamo vivendo, anche se, per chi vive in questa terra tranquilla, devo dire che iveri problemi, che male si conciliano con la natura delle festività natalizie, nonsono quelli legati al terrorismo ma alla vita sprecona, elevata senza più regole e némoderaziorie.Io vivo lontano da Cortona ma da buon cortonese faccio spesso ritorno a casa enoto purtroppo cose che soprattutto in questo periodo trovo assurde e cheriguardano in modo particolare l’aumento dei prezzi in relazione ad alcuniprodotti. E’ chiaro che quando torno a Cortona mi piace rifarmi la bocca con unbuon bicchiere di vino toscano, ma caro mi costa. E se una volta mi scaldava ilpetto e mi lasciava un sapore forte e nello stesso tempo amabile in bocca, oggi milascia l’amaro. Come è possibile pagare in questa nostra terra ricca di vigneti unabottiglia di vino da tre quarti di normale qualità 11,15, 25 euro?.Lei che vive la vita di Cortona in tutti i suoi aspetti più di tanti cortonesi che sidicono doc, come giustifica questa impennata di prezzi, che, sono sicuro, a lungoandare potrebbe danneggiare la stessa economia del territorio?La saluto cordialmente con molta stima

Un lettore cortonese residente a RomaVecchio problema quello dei prezzi alti a Cortona, purtroppo! Enonostante gli inviti alla moderazione lanciati anche da questoGiornale, si assiste in continuazione a lamentele da parte sia deiresidenti che dei visitatori. Evidentemente la moderazione a cui facevariferimento il lettore è una merce di altri tempi e quindi fuori moda. Esono altrettanto convinto con il lettore che questa condotta a lungoandare non paga.Ho in più circostanze denunciato l’impennata dei prezzi di affitto dellecase nel Centro storico, che scoraggia le giovani coppie, costrette, così,ad emigrare, provocando, loro malgrado, un pericoloso e irreversibileimpoverimento del tessuto urbano. Un fenomeno dovuto all’abitudineoramai invalsa dalla fine degli anni settanta, di orientare il soggiornodei turisti non solo nelle strutture predisposte (alberghi -Agriturismi...)ma anche nelle case private vuote, con conseguenze che avrebberodovuto, nel corso di questi anni, insegnare qualcosa: prezzi di affittoalle stelle e quindi divieto di abitare a Cortona per i giovani e riduzionesempre più drastica dei residenti stabili. E poi c’è chi grida allo scanda-lo, se qualche giornale straniero elenca Cortona tra quei centri turisticiche si devono evitare proprio a causa delle sconsiderate pretese di chi,a vario titolo, opera nel settore dell’accoglienza.Ma, eccomi al vino, nobile ed insostituibile elemento della nostratavola, preso di mira dal nostro lettore. In una società come la nostra dilibertinaggio affaristico, mascherato da una parola più chic di liberomercato o di liberismo, anziché vedere scendere i prezzi al consumocome sarebbe logico e naturale, si assiste allo strano fenomeno innatu-rale in questo tipo di economia, del rialzo dei prezzi. Accade oggi per ilvino qui da noi, e accade in generale per le assicurazioni, per labenzina, per i telefonini: i più cari servizi d’Europa! E così se si capitain qualche enoteca o in qualche supermercato i prezzi di un vino,prodotto nelle nostre terre anziché essere concorrenziale facendoregistrare costi più bassi, constatata la variegata produttività nel settore,qui da noi si gioca al rialzo con i prezzi già indicati dal lettore e checorrispondono al vero. Insomma se vuoi bere a tavola una bottiglia ditre quarti di vino di media qualità, devi spendere non meno di 11 europari a quasi ventiduemila delle vecchie lire.E dire che non più lontano dell’anno scorso una bottiglia dello stessovino poteva essere pagata dalle sei, alle otto mila lire. Due sono le coseo non s’è ancora capito il valore dell’euro e lo si fa corrispondere amille lire per cui 11 mila dell’anno scorso corrispondono a 11 euro diquest’anno (così è più sbrigativo fare i calcoli!); oppure è la logicadell’ingordigia che non conosce né regole né moderazione e nécontrolli e rende gli uomini folli e insaziabili.E visto che sono in programma mostre-mercato di prodotti tipici tra cuiil vino e per di più nelle stanze riservate di solito a mostre d’arte eesposizioni di antiquariato, vorrei augurarmi che, per la circostanza,constatata anche la vicinanza con la Biblioteca comunale edell’Accademia etrusca., si riflettesse sul valore di un libro e sul suocosto e poi si pensasse a stabilire il prezzo di una bottiglia di vino. Oforse un simile riferimento pudet dictu, ossia, è vergogna a dirsi?

Il “caro” Natale!!

PRONTA INFORMAZIONETurno settimanale e notturnodal 30 dicem. ‘02 al 5 gen. ‘03Farmacia Centrale (Cortona)Turno festivoMercoledì 1 gennaio 2003Farmacia Centrale (Cortona)

La Guardia Medica entra in attività tutte le sere dalle ore 20 alleore 8, il sabato dalle ore 10 alle ore 8 del lunedì mattina.Cortona - Telefono 0575/62893Mercatale (la guardia medica è soltanto festiva ed entra pertan-to in attività dalla domenica e nelle altre giornate festive infra-settimanali dalle ore 8 alle ore 20.) - Telefono 0575/619258

Dott. Gallorini - Tel. 0336/674326L’Arca - Tel. 601587 o al cellulare 0335/8011446

Ambulanza con medico a bordo - Tel. 118

GUARDIA MEDICA

GUARDIA MEDICA VETERINARIA

EMERGENZA MEDICA

FARMACIA DI TURNO� �Turno festivoDomenica 5 gennaio 2003Farmacia Centrale (Cortona)Turno settimanale e notturnodal 6 al 12 gennaio 2003Farmacia Bianchi (Camucia)

Per il terzo anno consecutivo il teatro Signorelli ha avuto il tuttoesaurito per il concerto di Natale della Fanfara della Scuola deiMarescialli e Brigadieri della Legione di Firenze. Ventinove elementi chehanno infervorato i presenti ottenendo applausi e tanti consensi tantoche è giunta la promessa di realizzare il prossimo concerto del 2003 indue serate per consentire a tutti di ascoltare la musica seduti.

Bisogni realiBisogni speculativiE’ vero signor Sindaco, co -

me lei ha dichiarato sullastampa locale che nonpossiamo bloccare l’urba-

nistica e l’edilizia, perché bisognadare risposte alle aspettative deicittadini.

Bisogna però a tale propositofare alcune precisazioni e laprima riguarda il fato che a voltei bisogni e le aspettative dei citta-dini sono indotte, quindi dobbia-mo saper discernere tra i bisognireali e quelli speculativi.Comunque anche i bisogni realidevono rientrare nell’ambito dellaprogrammazione urbanistica enel rispetto delle norme inmateria edilizia e dei vincoli sulterritorio altrimenti se si accettala logica delle varianti individualie cioè che ciascun cittadino vuolcostruire sul proprio terreno,ovunque si trovi, andremo versol’anarchia urbanistica, alloscempio del patrimonio ambien-tale e paesistico del nostro territo-rio.

Una buona Ammini stra -zione si identifica anche dallacapacità di resistere a questespinte egoistiche, basterebbeandare a Pompei o Ercolano perpotersi rendere conto che anchepoco meno di 2000 anni fa, viera una programnazioneurbanistica ed edilizia da fareinvidia alle nostre attuali città,anzi qualcuno dirà sicuramenteche erano fatte meglio, l’unicadifferenza tra ieri e oggi sta nelfatto che allora non c’eranomeccanizzazione ed elettrifica-zione, ma nelle loro città nonmancava nulla ed anche intempi più recenti, nel medioevofino alla fine della secondaguerra mondiale, la culturaurbanistica ed edilizia harappresentato periodi benriconoscibili da un punto di vistaarchitettonico, ma che si sonosempre inseriti nel contesetopaesaggistico ed ambientale.

I nostri precedessori hannoper secoli costruito in cima allecolline senza mai deturpare ilterritorio, ma sempre secondoregole rigide e presabilite.

Tutto dipende da come sicostruisce e da quali materiali siusano! Pertanto in questa fase distudio, occorre precedere conmaggiore cautela anche perchédobbiamo tener conto di un datofondamentale, e cioè quellodell’attuale calo demografico, cheporta con se anche la fine dell’e-mergenza abitativa nel nostroterritorio e la limitatissimapossibilità di espansione perquanto concerne le attivitùcommerciali ed artigianali,nonché due aspetti in qualchemodo preoccupanti, qualil’eccessivo costo delle abitazionidel centro storico, che di fattoimpediscono a chiunque lapossibilità di scegliere Cortonacome propria residenza e laquestione delle richieste di nuoviinsediamenti zootecnici di variogenere, che pur nella naturalevocazione del nostro territorionon possono più oggettivamentetrovare posto, e se a Venezia e inaltre città già si pensa di intro-durre il concetto di numerochiuso ai turisti, va da se che nelnostro territorio dovremopensare di introdurre un numerochiuso ai capi allevabili, e giovaricordare a chi se lo fosse giàdimenticato, che dai dati fornitiad un convegno del WWF, l’inqui-namento prodotto dagli alleva-menti zootecnici in Valdichiana,è pari a quello prodotto da unacità come Firenze.

La richiamo ad una maggio-re attenzione a queste problema-tiche.

Dobbiamo fermarci unattimo a riflettere, per discutereanche con i cittadini, gli impren-ditori edili ed i tecnici.

Doriano Simeoni

Page 3: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

CULTURAL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

PAGINA 3

La bellezza del Sacro nonè soltanto il titolo della mo -stra aperta in Arezzo fino afeb braio 2003 in più sedi

espositive, è anche un modo - tuttoda scoprire - per avvicinarsi aquesta straordinaria serie di scultu-re policrome provenienti dal patri-monio artistico del nostro territorioe raccolte per l’occasione.

E se è vero che l’occasione sfu -me rà e che le opere torneranno allepro prie sedi originarie, ciò che re -sta è il bellissimo catalogo che ri -pro pone “La bellezza del sa cro” eche la racconta scientificamentenelle schede e poi nei principiispiratori che intendono condurrealla scoperta di opere meno notema forse più di altre connesse allaspiritualità vera della nostra terra.

Le grandi opere di Piero, di Lu -ca, gli angeli del beato Angelico e diBartolomeo della Gatta, gli altri in -nu merevoli capolavori dei nostriMu sei sono famosi nel mondo: le o -pe re di questa raccolta “effimera”sono invece capolavori riscoperti, avolte recuperati dall’antico degradoo da restauri sbagliati, ma tutti senzadubbio accomunati dal valore dellafede popolare, accresciuti dal valoredella venerazione che ne fa comun-que simboli di quella “bellezza delsacro” che titola la mostra. Questesculture medievali di grande qualitàartistica di cui appare così singolar-mente ricco il territorio dell’interaprovincia, sono esempio infatti diuna bellezza religiosa nata dallapreghiera e dalla fede, dall’interpre-tazione che di essa dà il senso po -po lare della speranza, del dolore,della gioia, del buio e della luce. Gliautori sono quasi sempre anonimi ese non brillano del genio di Piero,pure percorrono una strada che algenio conduce perché legata alloSpi rito.

Sono soprattutto Madonne conbam bino, Crocifissi, Pietà e santirac colti in mute e antiche preghiere.Spicca, in particolare, la spiritualitàsof ferente del Crocifisso di Mar ghe -ri ta “…veneratissima scultura inle gno policromo…” davanti allaqua le la Pe nitente pregava e con la

qua le parlava. Quel Cristo che d’im -prov viso un giorno la chiamò“Figlia”.

Un’opera che, forse, viene dalon tano afferma A.Maria Maetzke,Soprintendente Beni architettonici,artistici e storici di Arezzo nonchéResponsabile del progetto scientifi-co della Mostra, e non solo perdatazione, ma anche per manifattu-ra che la studiosa, con manifestaprudenza, collega alla terra di Spa -gna per analogie evidenti con operesi mili.

La Mostra di Arezzo, e le paginedel catalogo, hanno evidenziato lagrande suggestione di questo CristoCro cifisso ed anche della Pie tà cu -stodita oggi nella Cat te drale corto-nese: un’opera, quest’ultima, certa-mente meno nota al grande pubbli-co che l’esposizione ha avuto il pre -gio di valorizzare. Il gruppo sculto-reo proviene dall’antica Chiesa di S.Maria del Pianto, posta in Borgo S.Vincenzo, e ancora esistente attornoal 1639. Pur troppo, successivamen-te distrutta. Si tratta di un’operacol legabile al la tradizione tedesca diim magini sacre dette “Vesperbild”:do po studi attenti e importanti in -ter venti di restauro che ne hannosalvaguardato la definitiva conserva-zione, la Pietà è stata identificatadagli studiosi, tra cui Stefano Casciuautore della scheda scientifica incatalogo, quale opera italiana da ta -bile alla metà del Quat tro cen to.

Questi sono solo due tra i ca po -la vori “minori” che si scoprono, osi riscoprono, tra le pagine del ca ta -lo go e nei luoghi espositivi.

Il messaggio è comunque im -por tante e invita a tornare su per -corsi dimenticati che comprendonole raccolte diocesane, così ricche disuggestioni, le Chiese dei nostriCen tri storici e delle campagne, conl’ob biettivo di vedere, piuttosto cheguardare.

Perché “museo” non è soltantoil luogo dove per eccellenza ven -gono raccolte e custodite opered’arte: museo è anche, per fortuna,il nostro intero territorio.

Isabella Bietolini

Si racconta che nel castellodi Greccio viveva un nobilesignore, Giovanni Vellita,ammiratore di S. Fran ce -

sco che un giorno lo invitò arag giungerlo nell’eremo di FonteColombo. Il rude cavaliere diuna volta, at tratto dal carismadel Poverello, fu oltre modo fe li -ce di essere convocato da chi a -ve va sempre desiderato d’incon-trare. Non perse tempo. Sellò ilca vallo e, ansioso’ corse all’ere-

mo francescano, chissà conquanti pensieri in testa. Tom -ma so da Celano, il più attendi-bile biografo di S. Francesco, citra manda la foto di identità diques to personaggio., “di buonafama e di vita anche migliore edera molto caro al beato Fran ce -sco perché pur essendo nobile emolto onorato nella sua regione,stimava più la nobiltà dello spi -rito che quella della carne”.

Eravamo vicino al Natale del

Sculture medievali policrome

Nel catalogo dell’esposizione il Crocifissodi S. Margherita e la Pietra della Cattedrale

Gustav Leonhardt a Cortona

Harry Potter incanta (o strega) il Signorelli

1223 e Francesco aveva il gran dedesiderio di rivivere “plastica-mente la nascita del Sal va tore,dando così origine alla commo-vente e suggestiva tradizionecristiana del presepio.” (Cfr. P.Lazzarin - Il libro dei Santi- Ed.Mes saggero.-Padova-1987). IlSan to ripeteva spesso ai suoifrati che il Natale era: “è ilgiorno della contentezza, dellafelicità”.

Mi piace riportare le paroleche Francesco disse tanto confi-denzialmente all’amico Giovan -ni: “Se vuoi che celebriamo aGreccio il Natale di Gesù, prece-dimi e prepara quanto ti dico.Vorrei rappresentare il Bambinonato a Betlemme, e in qualchemodo vedere con gli occhi delcorpo i disagi in cui si è trovatoper la mancanza delle cose ne -cessarie a un neonato, come fuadagiato nella greppia e comegiaceva sul fieno tra il bue el’asinello”(Cel. Vita prima-cap.XXX). E subito l’obbediente e de -vo to cavaliere corse a Greccioper i preparativi.

Era la notte del 25 dicembre1223 un festoso scampaniosvegliò tutta la valle Reatina. Daipaesi e dai casolari della campa-gna uscì una fiumana di gente,devota e curiosa. Vedendo i frati

in testa ai cortei il popolo capìsubito che sarebbe successo ungrande evento. E tutti salironoalla grotta allestita da messerGiovanni che aveva deposto unneonato sul fieno tra il bue el’asinello Ognuno avanzava con“con ceri e fiaccole per illumi-nare quella notte, nella quales’accese splendida la Stella cheilluminò tuffi i giorni e i tempi”(Cel: ivi). Un silenzio mistico av -volse la scogliera all’arrivo diFrancesco raggiante di gioia. Poii frati dettero inizio a canti discel te lodi e “la notte sembròtutto un sussulto di gioia.”.

Durante la S. Messa Fran ce -sco, diacono, a voce spiegatacan tò il Vangelo. Poi tenne l’o -me lia sulla nascita del Salvatore,“Re povero, nella piccola città diBetlemme”. Terminata la litur-gia natalizia il Santo stette lì e -sta tico di fronte a quel bambinodi carne, com’era Gesù, nellagrot ta di Betlemme. E meditòtan to.

Tutti tornarono alle loro ca -se, con il cuore gonfio di gioia,

pregando e cantando. Avevanovis suto in diretta la storia delprimo presepio del mondo.

Viviamola anche noi nellacapannuccia delle nostre anime.

Padre Ugolino Vagnuzzi

Venerdì 13 dicembre al tea -tro Signorelli di Cortona èsta to celebrato un rito dirara bellezza: Gustav Leon -

hardt ha diretto un gruppo di mu -sicisti nel concerto “Omaggio allafa miglia Bach: Johann Sebastian,Carl Philipp e Wilhelm Frie de -nann”.

Gustav Leonhardt è uno deipiù grandi interpreti di musicaantica; dalle sue mani sono uscitesplen dide interpretazioni di J.S.Bach all’organo e al clavicembalo;i noltre le molte energie che hapro fuso nella ricerca in campomu sicale, lo hanno posto da annial centro della scena mondiale.

Ingegno precoce, ha insegnatopresso la Musikhochsschule diVien na e il conservatorio di Am -sterdam, svolgendo parallelamen-te una intensa attività di organistae di concertista, con la produzio-ne di incisioni di un vasto reperto-rio che vede in primo piano il cla -vi cembalo.

Ha al suo attivo una pubblica-zione sull’ “Arte della fuga” diJ.S.Bach e altre edizioni critichedel repertorio sei-settecentesco.

A Cortona Gustav Leonhardtha diretto l’orchestra da camera“L’arte dell’arco”, composta davio lini, viole, violoncelli, violone ecla vicembalo: l’orchestra è attivadal 1994.

Sono stati eseguiti i brani “Dis -sonanzen” per archi di W.F.Bach;il concerto per violoncello, archi econtinuo di C.P.Bach quindi il con -certo per violino, archi e continuodi J.S.bach e l’ouverture n. 5, si -nora attribuita a J.S.Bach, anchese in realtà sembra sia stata com -posta da W.F.Bach.

E’ scontato che i brani di J.S.Bach siano i più conosciuti, inquanto la loro esecuzione deter-mina, in certo qual modo, il livellodel l’orchestra, ma anche perché ilsuo modo di comporre, di esplo-rare ogni recondito anfratto delproprio essere attraverso un col -lo quio di armonie, lo rende go -dibilissimo e mai ovvio.

E’ stato un atto di profondo a -

mo re per la musica proporrebrani dei figli di J.S.Bach, chehanno acquisito spessore e nuovosmalto attraverso una direzioneprecisa, incalzante e asciutta, tuttagiocata sulla dinamica, in un di -stendersi fluente e misurato, comese tutta la musica del mondopotesse nascere in quel momentosul palco, a ogni piccolo mo vi -mento del Maestro, che sviluppavaciascuna voce per renderne ap -pie no l’unicità.

Belli i brevi interventi alternatidei violini, pensoso il clavicemba-lo e stupendo il violoncello del -l’ot timo Pietro Bosna, che vibravaall’unisono con il musicista.

Nel complesso una serata daricordare. Gustav Leonhardt è sta -to insignito del premio “Il Filar -mo nico”, che tutti gli anni l’EnteFilarmonico Italiano assegna a“… uno dei più valorosi combat-tenti impegnati nel mondo acombattere per la musica controil Nulla”.

Le parole sono di QuirinoPrin cipe, insigne musicologo egermanista (è il curatore dell’edi-zione italiana del “Signorelli deglianelli” di J.R.R. Tolkien) e criticomusicale per “Il sole 24 ore”, cheha personalmente consegnato ilpremio al Maestro e ha preparatola prolusione al concerto.

Anche Quirico Principe è unpersonaggio di grande rilievo nelpanorama musicale italiano, che,nato a Gorizia, ha colto subito lacompleta “italianità” di un centrocome Cortona, racchiuso nel cuo -re della penisola italiana.

Per la realizzazione della sera -ta, inserita nel programma “Igran di appuntamenti della mu si -ca”, hanno collaborato il Mini ste -ro per la cultura, la Regione To -sca na, la Provincia di Arezzo, ilCo mune di Cortona, l’Accademia“B.Cristofori” di Firenze, l’Ac ca de -mia degli Arditi, l’Associazione“Amici della Musica”, la BancaPo polare di Cortona, con la di re -zione artistica di Giulia Ambrosio.

M.J.Prat

La bellezza del sacro Il primo Presepe del mondo

Questo è un articolo profondamente natalizio. Parla di un film decisamentenatalizio, profondamente commerciale, decisamente ammiccante, pro fon -damente evitabile. De ci sa mente e profondamente magico. Il nostro cinemaSignorelli lo ha proiettato nel cuore del mese più illuminato e fanciullesco dell’anno. Tra pioggia e freddo, buio e luci, attese e paure, natale e natali

sono venuti a farci compagnia, con una macchina vo lante un po’ scontrosa, HarryPot ter e i suoi amici, dall’insormontabile Ron (non il cantante) alla delizia diErmione... fino alla saggezza disarmante di Albus Silente. Quindi il castello, leatmosfere gotiche, irreali e trasognate, paura delicata come una farfalla, anzi comeun folletto domestico. E’ un film forse lungo, la se conda parte non tiene il diverti-mento e le sorprese della pri ma, ma confortante. Da qui il messaggio di Na tale. Unafamiglia di musulmani era seduta davanti a me, perfettamente e gentilmente a loroagio: un figlio maschio piccolo e tranquillo, un amore, seduto tra il padre vestitoall’occidentale e una madre giovane e bella con un fazzoletto bianco in testa. Mi hacolto una commozione buo na per uno dei pasticci della globalizzazione che nondevono spa ventare. Quel bambino e il suo Harry, mia cugina vicino a me e la suaErmione, un bambino dietro e il suo Ron, io e il mio Albus Silente. Era una cosabella e non c’erano tristezze, differenze, paure, attentati, sale americane, coloristonati. Tutto questo anche se non fosse stato Na tale, tutto questo anche se non cifossero stati pop-corn o lustrini vari, anche se Harry avesse avuto un turbante..perché c’era la magia, quella vera intendo, di un cinema. Albus Babbo Natale-Merlino Silente verso la fine dice una frase molto scontata o molto spiazzante, nonso; più o meno è questa: siamo ciò che scegliamo. Detta meglio, confezionata beneche quasi ci ho creduto. Tra cinema e scelte va bene anche la magia di un Natalequa lunque ma di buona vo lon tà Albano Ricci

Foto: padre Federico Cornacchini

Greccio - Santuario del Presepe

Un’occasione da non perdere per tutti gli amanti della musica

Page 4: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

PAGINA 4

CULTURAL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

(Da un manoscritto cortonesedel diciottesimo secolo) Le truppefrancesi dell’armata d’Italia, agli or -dini del giovane Napoleone Bona -parte, avevano già sonoramentescon fitto gli austro-piemontesi nel1796 (armistizio di Cherasco) e nel1797 (armistizio di Campoformio),quando, ormai padrone di tutta laToscana, entrarono in Firenze il 25marzo 1799. Dopo solo due settima-ne, l’8 aprile, raggiunsero Cortona ene presero possesso. Nei giornisuccessivi il grosso del contingentese ne andò, lasciando a difesa dellacittà solo una trentina di soldatiguidati dal Comandante Jacote. Lamattina del 6 maggio 1799 arrivò uncorriere da Arezzo con la notizia, poirisultata falsa, che la coalizione anti -francese, composta in maggioranzada truppe russe e dal-l’Armata Im -periale austriaca dell’im peratore Fer -dinando III di Lo rena (Firenze26.05.69. - ivi 8.06.24), era ormaiall’Abetone e diretta alla conquista diFirenze. La novità in brevissimo tem -po divenne di pubblico dominio cosìche la cittadinanza e l’intera Val di -chiana si sollevarono; a farne subitole spese fu la guarnigione francese,che, incarcerata senza tanti compli-menti, dovette assistere impotenteall’abbattimento e all’incendio del -l’Al bero della Libertà che era statoeretto in Piazza di S. Andrea (ora Si -gnorelli). Fu intonato nella Cat te draleil Te Deum dal vescovo A lessandri,accompagnato dal popolo festanteche gridava ad una sola voce “VivaFerdinando Terzo, viva l’Im pe ra to -re”. Per la difesa di Cortona furonomo bilitati molti cittadini e buonaparte del contado, con l’acquisto dinumerose spingarde e con la costru-zione di due cannoni di legno “persempre più guardare la nostrainfelice città”. La mattina dell’11maggio, vigilia di Pentecoste, ilvescovo Alessandri, in aperto contra-sto con la municipalità, invitò dalle“Pubbliche Scale della Comunità”il popolo cortonese a seguirlo nellaChiesa di S. Francesco per ascoltarepiù comodamente la sua predica.Dal pulpito il prelato arringò la follaammutolita, invocando con fermezzauna rinnovata fedeltà alla “GranNazione Francese”, per far tornarela pace in città e nelle campagne. Mail giorno successivo i cortonesi fu -rono turbati da un’altra nuova: unacolonna di soldati polacchi, truppenazionaliste dell’armata d’Italia fran -cese, si stava avvicinando minacciosada Perugia. Tutte le campane di Cor -to na suonarono a distesa perradunare la cittadinanza e la gente dicampagna che, accorsa in grannumero, fu distribuita in varie zonedella città. In poco tempo “l’esercitocor tonese” fu spedito al confine um -bro per osservare l’arrivo dei Po lac -chi e all’imbrunire, infatti, entraronoin contatto visivo con essi, stimandoche fossero circa 4.000 uomini. Ri -tennero più prudente ritirarsi dentro

le mura, allertando subito il popolocortonese e i vicini castiglionesi, cheper rinforzo inviarono alcuni volon-tari; gli stessi aretini, avuto notiziadell’imminente scontro, fornironoun corpo di spedizione composto da260 soldati. La mattina del 13maggio 1799 il nemico giunse nellevicinanze del Campaccio e sotto leContesse, dove “vennero alle mani”e alle armi “con alcuni contadini ealtri armati”. A seguito delle scari-che di fucileria i polacchi ebberoalcune perdite e furono costretti aretrocedere “cioè dal cancello delPuntelli fino alla strada maestrain faccia alla villa del Lucci.Sonato il tamburo per rimettersiin ordine di battaglia nel campodel Cavalier Burchi, fu dato ordined’avanzarsi da 3 parti, e avanzato-si il nemico in più luoghi misero ilfuoco a molti pagliai, a case dicampagna, saccheggiando alcuneville lungo la strada con morte deicontadini trovati nelle case loro; dinuovo avanzati fino alla Portacciae entrati fino alla casa del Bellacciposta in Borgo S. Domenico, daimuri della città li fu fatto un vivis-simo fuoco addosso avendo lascia-ti morti due Uffiziali li maggiori e3 comuni, dovettero retrocederealla Portaccia che conduce allecase basse e nell’abbandono chefacevano diedero foco alla casadel l’Alticozzi, dove c’era moltarob ba seguitando il cammino sac -cheggiando molte case e diederofoco di nuovo alla casa di Giovan -nino Capucci, dove dentro allame desima ci era molta robba. An -cora dalla porta detta S. Agostinosi avanzavano molti Polacchi, madal muro di S.Bastiano li fu fattoun vivissimo foco adosso che furo -no costretti a nascondersi dietroalle case delle Monache di S. Mi -che langiolo, ma di nuovo furonoinquietati da molte sassate tirateda molti contadini. I medesiminon potendo salire in città si con -ten tarono di entrare nel Mo na ste -ro di S. Michelangiolo, e saccheg-giandolo tutto, furono costrette lepovere monache a ritirarsi in unachiesina detta S. Giliolo; le medesi-me non furono offese nellapersona, ma solo nella robba.Dalla parte del mulino a ventosaliva intanto una piccola divisio-ne polacca con tamburo battente einoltratasi dalla Fortezza nellastrada che conduce a Porta Mon ta -nina per volere da detta portapassare in città, ma accortosene idifensori della medesima e fattoalcune cariche sopra ai medesimili convenne abbandonare l’impre-sa lasciando uno di loro mortosotto alla porta e altri dietro allaFortezza”.

La mattina del 14 maggio 1779l’armata polacca abbandonò ogniproposito di conquista e, presa lastrada per Camucia, si diresse versoCastiglione ed Arezzo; lasciava aCortona nove prigionieri fatti nellamattina stessa della partenza e circa“dugento morti”. Le truppe corto-nesi, invece, ebbero lievissime per -dite “dalla parte nostra in battagliasoli due, un certo Salvicchio aPergo e l’altro Nasorri, e altrinostri contadini in circa che fu ro -no ammazzati nelle loro case neltempo che bruciavano e saccheg-giavano. Però non si pole negareche Iddio e la nostra S. Margheritaci abbiano fatto la grazia, perchéal tro che loro ci volevano a gui -dare le nostre truppe a salvare lacit tà di Cortona dal saccheggio,

l’incendio, la morte agli infeliciabitanti innocenti, perché il Nemi -co era in numero di circa 4.000 ealla difesa della Città non arriva-vano a cinquecento essendo la

maggior parte scappati la sera a -van ti dopo la battaglia del Cam -paccio. […]. Questo dì 19 maggio1799 Carlo Bruschetti”.

Mario Parigi

La chiave di lettura dell’ultimoromanzo di Zhai Ran, “Il segno dal cielo”(Ali&no editrice) è ab ba stan za nascosta earriva, dramma nel dramma, nelle ultimepagine di questo testo, che, anche se non hai toni lirici e la levatura letteraria del classicoDottor Zivago , offre al mondo occidentalelo spaccato drammatico, tragico dellarivoluzione cinese realizzata dalle guardierosse di Mao Tze Tung e Lin Piao nella Cinadel secondo Novecento.

E’ la storia di un amore che arriva tra ifurori della Rivoluzione culturale scatenatadalle guardie rosse di Lin Piao e che siripropone ai due protagonisti in età piùmatura quando ormai la Cina ha voltatopagina e quando il destino generale di unpopolo, di una società in nuovo tumultuosocambiamento, non più ideologico maeconomico, si incrocia nuovamente con ildestino personale di due cuori che ,separatidalla tragedia e dal segno del cielo, sitrovano ad avere una nuova occasione perreincontrarsi.

Sola nella sala d’attesa dell’aeroportoQian-Qian , eroina di un particolare sturmund drang cinese, ritrova l’uomo della suavita che la furia cieca e selvaggia dell’ideolo-gia rivoluzionaria aveva reso carnefice delsuo amatissimo nonno: un direttore di

scuola elementare giudicato borghese ereazionario soltanto perché non tropposollecito a distribuire i libretti rossi dellarivoluzione tra i giovanissimi allievi. L’aereoper tornare a casa è partito e questa donna,sembra rimanere sola con i suoi ricordi adattendere il successivo quando inveceall’improvviso la porta si apre e appare Mei-Jun. Dopo qualche minuto di silenzio e dicolloquio fatto solo con gli occhi il senti-mento di due cuori innamorati sembranoaverla vinta sulle ingiustizie e la crudeltà diun periodo storico che ha segnato persempre la Cina moderna.

L’autrice, Zhai Ran, giornalista cineseche ora vive in Umbria vicino a Perugia,non ci dice come la storia va a finire, maquesto ro manzo ci appare estremamenteinteressante perché al di là della saga senti-mentale e familiare, ci apre uno squarciorealistico e storico sulle vicende civili,sociali e culturali di un periodo politicocinese di cui poco sappiamo oltre la propa-ganda di parte .

Le pagine iniziali e i primi quattrocapitoli sono infatti letteratura veristica chedenunciano dall’interno la barbarie di unaideologia che si fa dittatura e terrore controi suoi stessi figli che non la pensano comel’élite-guida. Onore e merito quindi allapiccola casa editrice Ali&no di Città diCastello che ha saputo investire in questonon facile romanzo scritto in italiano dallastessa Zhai Ran, ma dove ancora predomi-nante restano il pensiero e il linguaggiooriginari di una scrittrice che in linguacinese ha pubblicato il fortunato romanzo Ilsogno dell’occidente.

Ivo CameriniZhai Ran , Il segno dal cielo, A li & no editri-ce, Città di Castello (Pg), 2002

S.A.L.T.U.s.r.l.Sicurezza Ambiente e sul Lavoro

Toscana - Umbria

Sede legale e uffici:Viale Regina Elena, 70

52042 CAMUCIA (Arezzo)Tel. 0575 62192 - 603373 -601788 Fax 0575 603373

Uffici:Via Madonna Alta, 87/N

06128 PERUGIATel. e Fax 075 5056007

Libri in

Redazione

Seleziona:agriturismi

ville in campagnaresidenze d’epoca

appartamentinel centro storicoVi

colo Alfieri, 3 Cortona (Ar)

Tel. +39 575 605287Fax +39 575 606886

Il segno dal cielo

Calosci conquista Roma

Wolfang Molkow

“Ricordo Memorabile della Grazia Ricevuta da Iddio,e S.Margherita il dì, 13 maggio del 1796 in Cortona”

Meritato successo dell'edi-tore cortonese Caloscialla Prima Fiera Na zio -nale della piccola e

media editoria, svoltasi a Romapresso il Palazzo dei Congressidell'Eur agli inizi del mese didicembre.

L'evento romano svoltosi conil patrocinio del Comune di Roma,dell'Associazione Italiana Editori,del Gruppo Bancario Capitalia,dell'Atac, dell'Acea e del quotidia-no “Il Messaggero”, ha messo in -sie me un grande numero di pic co -li e medi editori italiani, che, perquasi cinque giorni,hanno offertoil meglio della loro produzione adun numeroso pubblico sia pro -fes sionale sia di lettori giovani emeno giovani.

Questi editori, definiti dallacritica I mille fiori dell'editoriaita liana, oltreché esporre i loroprodotti hanno promosso tuttauna serie di eventi facendo incon-trare, in quella che i giornali han -no chiamato la più grande libre-

ria di Roma, il lettore comunecon i personaggi della cultura, del -lo spettacolo e dello sport, interve-nuti a promuovere il libro delco sidetto Piccolo è bello.

Sotto lo slogan Più libri, piùli beri si è infatti organizzato cin -que giornate non solo espositive,ma piene di incontri culturali edi dibattiti informativi dove si èpassati da tematiche politiche atematiche letterarie, da discussioniconfinate all' angolo delle favole aquelle relative all'incentivazionedella lettura di libri oltre le libre-rie, dal rapporto tra editori edEuropa al rapporto tra l'editoria ele case di scrittura creativa .

In tutto questo ha fatto benparlare di sé il nostro concittadinoGiuseppe Calosci che con la suaat tiva presenza e con il suostand editoriale ha conquistato lasti ma e l'amicizia sia di lettori-visitatori sia di colleghi-professio-nisti del libro.

Ivo Camerini

Al Caffè “La Saletta”

Alcuni giorni fa al caffè “LaSa letta” di Cortona si èsvolta la serata “Il salottoromantico - Fantasie o -

peristiche e brani classici”presentati dal maestro WolfangMol kow.

E’ stata una serata originale,in cui il Maestro ha eseguito unaserie di brani composti propriopensando ai luoghi raccolti e aipiccoli gruppi, come potevanoessere i salotti di casa quandopiù componenti della famigliasuonavano insieme.

Il maestro Molkow ha propo-sto brani di Grieg, Shubert, brevima intensi, perché, come spiega-va il Maestro, un brano concisospesso contiene più spunti origi-nali, che semplicemente sonostati solo abbozzati, in attesa diessere ulteriormente sviluppati.

Quindi, sotto l’occhio attentoe partecipe del pubblico, WolfangMolkow ha suonato alcune suecomposizioni, ispirate al tema diopere celebri: da una parte hasviluppato il nucleo de “Il ballo inmaschera” di Verdi, dall’altro hacomposto una fantasia basatasulla “Tosca” di Puccini.

In entrambi i casi c’èun’amore impedito: il primo dalfato, il secondo dal potere,impersonato da Scarpia.

Quello che ha colpito di più èstato un brano di Mascagni, cosìdiverso dallo stile che di solito locaratterizza, da sembrareattuale.

Il prof. Molkow è un musici-sta, compositore e critico, dotatodi una vastissima culturamusicale che ha il grande pregiodi saper trasmettere agli altri,

così tutti si sentono in grado dicomprendere i brani presentati edi confrontarli.

Ma un altro pregio è la versa-tilità, perché passa con disinvol-tura da un autore all’altro, sinte-tizza in modo magistrale ognibrano suonando al pianofortesolo il tema principale.

Nel complesso una seratabella e interessante, sicuramenteda riproporre.

M.J.P.

Page 5: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

DAL TERRITORIOL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

PAGINA 5

Vacanze all’isola d’Elba

Appartamenti in villa e nuovi bilocali nel parco. Il complesso è dotato di piscina, campi da tennis, bocce e parco

per bambini; parcheggio ombreggiato.

TEL. UFFICIO 0575.630364 CELL. 329.2312968

Villa Teresa di Tiezzi Corsi Concetta

Un albero meraviglioso, av vapiù di 50 anni, è stato ta -gliato perché, questa è laspiegazione ufficiale, lesio-

nava un muro di sostegno alto m.1,70 che confina con la via S.Marco. La domanda è questa: èstato fatto tutto il possibile persalvarlo?

Sono stati chiamati al suo ca -pezzale ingegneri, architetti, laforestale, il WWF, Lega ambiente,Italia nostra e chi più ne ha più nemetta? Sono dieci anni che abito invia S.Marco e quel muro è semprestato così, e allora non si potevaintervenire sul muro ogni volta chesi fosse presentato un problema? Daun responsabile mi è stato detto cheil muro poteva crollare e travolgereun bambino, ma finora nessuno si èmai preoccupato che questa piazzo-la non ha un parapetto ed i bambinipos so no cadere in ogni momento.

Nell’era della tecnologia si fan -no interventi miracolosi per salvarequalsiasi patrimonio (si veda labasilica di Assisi), ma se fossesuccesso a Cortona l’avremmoforse demolita perché pericolante?Sempre il responsabile con cui hoparlato ha detto che do vreb berorimettere un altro al bero, ma vistoche sono anni che a spetto di rivede-re piantati gli al beri, dove mancano,in via S. Margherita, penso che nepasserà del tempo.

Purtroppo con velocità si tagliaun albero ma con estrema lentezzalo si sostituisce.

Avevo sentito delle voci che

avrebbero compiuto questa im pre -sa, ma non le avevo prese in consi-derazione e mi sembrava una smen -tita il fatto che sono stati mes si icartelli di divieto di sosta PERPOTATURA. A questo punto mi sonotranquillizzata, purtroppo quand’eratroppo tardi mi sono accorta diquel lo che era successo. Nonconosco bene il dialetto o i modi didire cortonesi ma si vede che quipotatura significa tagliare alla base.A questo punto sarebbe graditaun’opinione di qualche associazio-ne ambientalista.

Sono anni che dalle pagine dique sto giornale pongo una do man -da: ma l’Amministrazione si ren deconto di quale enorme pa trimonioartistico, naturalistico, paesaggisticoè stata chiamata ad amministrare?Perché con la stessa celerità non sicompie un’opera di risanamentodel Parterre?

E’ un parco meraviglioso cheal tri farebbero carte false per a -verlo, ed è abbandonato a se stesso.A monte e a valle del viale lì sì cisarebbe da tagliare, ripulire, risana-re ed infine abbellire la passeggiata.

Poi se proprio c’è tanta voglia ditagliare basta che gli addetti dianouno sguardo alle mura di Cortona.Troveranno di tutto: erba, sterpi epersino alberi…

In questo caso tutti sarebberocontenti di questa opera di bonifica:chi taglia e chi finalmente potràrivedere le mura nel loro aspettomigliore.

Giuliana Mazzeri

L’atmosfera natalizia chestia mo vivendo in questima gici giorni sembra es se -re passata persino attraver-

so le finestre degli uffici dell’am-ministrazione L.F.I. Infatti se vicapita di sfogliare lo scorso nu -mero de L’Etruria vi era un artico-lo dello stesso collaboratore in cuisi criticava un servizio poco com -pleto riguardante una delle corsescolastiche del mattino. Final -mente anche L.F.I. ha deciso difare qualche dono infatti la corsada Terontola a Cortona “via os -saia” delle 7:50 sfrutta le fermatestraordinarie terontolesi anche la

mat tina del martedì quando invecefino ad una settimana fa era sop -pressa causa mercato. Muo ven doper Via dei Combattenti an zi chéper Via Michelangelo dove haluogo il mercato si riesce a rag -giun gere la stazione e quindi lefer mate ordinarie senza dover a -bo lire la corsa. Purtroppo rimanean cora ingiustificata l’abolizionedella corsa del sabato, non si puòa vere tutto in una festa sola. Spe -riamo che in occasione della Be fa -na L.F.I. torni a fare regali a noipo veri studenti aumentandoci cor -se e fermate e risolvendo il pro -ble ma di cui sopra. D. B.

Sappiamo quanto sia bello ar -rivare all’8 dicembre ovveroil giorno dell’ImmacolataCon ce zione di Maria SS,

quan do tutte le luci, le lucine, lecomete e gli alberini si accendonolungo le vie dei nostri paesi. De li -zia passare piano con la macchina

davanti alle vetrine illuminate pie -ne di collane di perle rosse, pal li -ne, presepi, muschio… poi giri ilcapo verso la scritta luminosaappesa fra due palazzi e leggi“Bune Feste” o “Bone Fe ste”…ca pitasse mai di trovarne una cherecita correttamente la formula di

auguri in lingua italiana ovvero“Buo ne Feste”. E mentre ci di -straia mo ancora persi nella cartarossa cha avvolge i pacchetti neinegozi ci giriamo ed ecco che ilfiocco di neve fatto da lucine èacceso solo per metà. Ma tornia-mo in dietro diciamo alla settima-na dopo la festa di Ogni santi. Visembrerà fuori luogo tornare cosìindietro nel tempo ed invece èproprio in quei giorni che ven go -no montati gli addobbi. Poi il ven -to la pioggia ed un mese di attesaprima della corrente elettricafanno sì che ci auguriamo buone

feste in vernacolo (Bone feste) eche le stelle comete non hannocoda o gli alberini non hannopunta. È chiaro che l’appalto vie neconcesso a ditte che non hanno acapo il comune e che devono ri -spettare i propri tempi nel com -pletare gli addobbi in ogni paesema non è neanche corretto cheogni anno ci siano sempre queibuchi fra le luci.

Ci auguriamo che l’anno pros -simo si risolvano questi disguidi eche finalmente i paesi risplendanoe che risplenda il natale.

Davide Bernardini

Luci, lucine ... lucciole

Nuovo orario ferroviario 2003Dal 15 dicembre scorso è

entrato in vigore il nuovoorario ferroviario naziona-le, destinato a prolungare

la sua vigenza per un anno intero.L’intendiniento, manifestato conogni mezzo di comunicazione daparte di Trenitalia, è quello digarantire un servizio progressiva-mente migliore, più confortevole,insomma, in linea con lo standardche da anni contraddistingue le retiferroviane europee. Sul pianonazionale è evidente un deciso in -vestimento sul “prodotto’7 E u ro -star, in grado di collegare i grandicentri della nostra penisola impie-gando tempi rapidi e improponibi-li~ almeno fino a pochi anni fa.

La preoccupazione degli uten -ti, soprattutto pendolari, tuttavia,riguarda il servizio dei treni ordina-ri che, si teme, possano fare lespese della complessiva nstruttura-zione tenoviana in atto. Siccomel’ac cesso a questi convogli è con -sentito senza il previo pagamentodel supplemento, più volte èaccaduto in passato che Trenitalia liabbia considerati secondari o co -munque non meritevoli di un rilan-cio qualitativo.

Ad una sommaria analisi delnuovo orario in vigore, si può,almeno in riferimento ai nodi ferro-viari delle nostre zone, tirare unsospiro di sollievo, poiché nessunservizio è stato soppresso o limitatoe, anzi, si nota un timido tentativo dimiglioramento da parte delle ferro-vie. In particolare, nelle direttriciFirenze-Foligno e Firenze-Roma èstato confennato il sistema dei trenicadenzati (con transito ogni dueore per Foligno e per Roma) ed èstata aggiunta una corsa mattutina,solo feriale, con partenza ad Arezzoalle ore 11.51 per Foligno e Orte.

Se, dunque, la stazione di C -mucia mantiene sostanzialmenteinalterati i suoi livelli di serviziofferti, qualche novità più interes-sante si nota in riferimento alloscalo ferroviario di Terontola. Quisono stati sostanzialmente confer-mati i (pochi) collegamenti diretti alungo percorso, sia diurni chenotturni, mentre si è deciso dimigliorare il collegamento conl’Umbria, aggiungendo alcune corseeffettuate con materiale rotabiledelle Ferrovie Centrali Umbre. Ilmiglioramento, più che in relazionealle tabelle di marcia, che rimango-no le stesse, si rivela a proposito delnumero dei collegamenti quotidianicon la regione confinante, che au -menta sensibilmente.

Sul piano operativo e della e -sperienza vissuta quotidianamente,invece, cogliamo l’ooccasione pertornare su alcuni punti di polemicache, sebbene siano stati già sollevatiin passato, appaiono ben lungi dalpotersi dire superati. In particolareci riferiamo alla condizione dellastazione di Camucia. Siamo statirmai costretti, in questo quadro, adingoiare la completa automatizza-zione della linea che, insieme all’ab-battimento dei costi di gestione, haprodotto la dequalificazione delnostro scalo a “stazione tantasma”,con tutte le conseguenze immagina-bili, compresa quella di transitare inambienti non sempre sicun e,comunque, non controllati. I fautori

del rigorismo e dei tagli alle spesepotrebbero ribattere, non senzafondamento, che talerealtà corrisponde ai criten dimassimizzazione del risultatonspeffo ai costi e che, diversamente,la “mannaia” si sarebbe potutaconcentrare nel taglio a se~~iziben più importanti. Mche a voleraccettare questa tesi, tuttavia, deveessere riconosciuto sempre ecomun que il diritto degli utenti alrispetto delle loro individualità e deiloro impegni. Ciò, purtroppo, nonsempre avviene, soprattutto neiluoghi in cui l’utente ha, comecontraddittore, non un uomo, mauna voce fredda e metallica. Sulpiano eseniplificativo, valga citareun paio di casi, molto riconenti eche haìino come vittinie “designate”i pendolari che usano il treno perlavoro o studio.

In primo luogo è insostenibilela condizione delle portiere deiconvogli ultimamente riqualificati:un numero elevatissimo di questeporte, probabilmente per un difettodi fabbricazione, non si apre all’ar-rivo in stazione, cosicché moltiutenti desiderosi di scendere,rimangono “sequestrati” all’internodelle vetture e rischiano di ritrovarsinella stazione successiva. Poichéquesto fenomeno si è presentatoormai da diversi mesi, non avrebbealcun pregio una giustificazionedelle ferrovie fondata sulla necessitadi presunti periodi di “stabilizzazio-

ne” delle nuove portiere, essendo,invece, tutto ciò imputabile ad unagrave e prolungata incuna.

Ancora, ma non di secondariaimportanza, è da segnalare la condi-zione di grave iniprecisione deimessaggi vocali che dovrebberosegnalare l’arrivo dei treni edil loro eventuale ritardo Ebbene,capita ogni giorno che la ‘misterio-sa” voce della stazione di Camucia,sia troppo spesso latitante, lascian-do i poveri viaggiatori in balia diloro stessi e sprov~isti di ogniassistenza. In particolare è frequen-te che, a fronte di ritardi anche“macroscopici” (ottanta, novantaminuti), quella voce rimanga silenteper lungo tempo, quasi ù’attenutada un falso pudore o dalla vergognadi dire la verità Il risultato, tuttavia,grava ancora una volta sugli utentiche, oltre al dauno di subire ilritardo, sofii’ono anche la “befl~”di non rendersi conto di quandopotranno arrivare alla loro destina-zione.

Siamo ben consapevoli chequesti rilievi non costituiscano dellenovità, ma abbiamo reputato oppor-tuno sollevarli di nuovo nella(vana?...) speranza che qualcuno,da lassù, li possa udire. Appaiono,inoltre, particolarmente opportuni,dal momento che, come si sussurrada più parti, Trenitalia ha intenzio-ne, con l’anno nuovo, di ritoccare lesue tariffe, e non certo “al ribasso”.

Gabriele Zampagni

Aggiunta una corsa Firenze-Orte, confermate le altre. Migliora il collegamento con l’Umbria. Restano i soliti, vecchi problemi

CORTONA

Nel pieno del suo verde rigoglio è stato ucciso un alberoLutto in via San Marco

Dobbiamo complimentarci con l’amico Enzo Baldoni, che per oltrequaranta anni è stato un valido collaboratore di Icaro Bonin se gni nellagestione della Con ces sionaria FIAT di Camucia, per la festa che realizzatodomenica 22 dicembre a Piana di Castiglione del Lago, in occasione delcompleanno centenario del proprio padre Natale.

Natale Baldoni è nato il 22 dicembre 1902 e a Piana ha vissuto granparte della propria vita, a parte il periodo tra il 1930 e il 1948 trascorso conla famiglia in località Confino di Valiano di Mon tepulciano, facendo l’agricol-tore, mestiere di cui è sempre andato fiero.

Alla festa di compleanno erano presenti tutti gli amici del paese oltre aifigli, nipoti e il pronipote Lorenzo.

Per l’occasione Giacinto Zucchini ha scritto la poesia commemorativadel compleanno. C.L.

Natale Baldoni con il pronipote Lorenzo

I cento anni di Natale Baldoni

A Natale tutti più buonipersino l’L.F.I.

LaureaSi è brillantemente laureata in dicembre con 110 e lode in Economia

e Commercio presso l’Università di Perugia, SERENA PASCOLETTI,discutendo la tesi “Il modello logistico nel rating del merito di credito”.Relatore la professoressa Elena Stanghellini.

Alla neo laureata le più vive felicitazioni da parte de L’Etruria.

Page 6: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

DAL TERRITORIOL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

Pensioneper Anziani „S. Rita‰

di ELIO MENCHETTI

C.S. 39 - TERONTOLA ALTA di CORTONA (AR)Tel. 0575/67.386 - 335/81.95.541www.pensionesantarita.com

PAGINA 6

Frescucci, Victor Leonardo Frivoli,Silvia Giuliarini, Carolina Gonnelli,Emanuele Matteassi, Elvira Pareti,Alessia Sommariva, AriannaSonnati, Andrea Vanni.

E’ quasi mezzanotte...lo spetta-colo è finito...vengono offerti dolcie bibite e poi...tutti a casa? No,rimangono ancora alcuni professo-

ri e le bidelle a ripulire (tutti “fuori servizio”) ma nessuno silamenta o sbuffa, anzi sorridonosoddisfatti.

Nonostante l’acustica dellapalestra lasciasse molto a desidera-re, lo spettacolo è stato davvero diqualità.

Cesarina Perugini

Non si va a scuola soltantoper studiare grammatica,geometria, algebra,storia... ma anche per dise -

gnare, suonare, cantare, ballare,inventare poesie e testi teatrali,recitare, per poter cioè esprimeretutta la propria creatività e fantasia,in una parola il proprio saper fareed il proprio saper essere.

Se agli alunni si dà questapossibilità il risultato non può cheessere soddisfacente ed appagante.E’ quanto hanno dimostratomercoledì, 18 dicembre, gli alunnidella scuola media “Berrettini-Pancrazi” di Terontola, nel lorotradizionale spettacolo natalizio chesi e’ tenuto, alle ore 21, presso lapalestra comunale

Per oltre due ore i ragazzihanno intrattenuto il numerosopubblico con canti, poesie, scenet-te e musicals, inventati da loro: unospettacolo in cui essi hanno potutomettere in evidenza la loro bravura,simpatia ed ironia e gli applausiche hanno avuto sono stati benmeritati. C’è voluto l’impegno ditutti: degli alunni che hanno prepa-rato i dialoghi, scenografie, partimusicali e di tutti i professori chehanno dato piena disponibilità edappoggio.

L’aria che si respirava, giàancora prima che lo spettacoloiniziasse, era elettrizzante: si vedevache i ragazzi erano impazienti diesibirsi, di cimentarsi nella lorobravura.

“Buonasera, Signori e signoree benvenuti alla tradizionale recitanatalizia, realizzata da noi alunnima soprattutto rivolgiamo il nostrobenvenuto alla nostra Preside,presente tra il pubblico...Prima diiniziare dobbiamo chiedervi unpiacere. Durante la recita, poichél’acustica della palestra non è dellemigliori, vi preghiamo di non fareconfusione, altrimenti non riuscire-te a sentire nulla. lnoltre... ricorda-tevi che... lavoriamo per voi!..”.

Le spigliate presentatrici,hanno annunciato, durante laserata , i vari momenti dello spetta-colo.

Hanno iniziato gli alunni della IE e della I F, suonando tre brevibrani con i flauti e chitarre (Mi -nuetto grazioso, Polka del Danu -bio, Arriva Babbo Natale); poisempre le prime insieme alleSeconde hanno eseguito HappyChristaman e Jingle Bells.

E’ toccato poi alla classe II Fesibirsi in una esilarante parodiadel programma televisivo “C’èposta per te”.

Sempre le Prime e le Secondehanno avuto il piacere e l’onore dicantare e suonare “T’u scendi dallestelle”: musiche e canti natalizi chehanno creato un’atmosfera specia-le, di serenità e commozione.

Bravi i ragazzi della classe II E iquali, con la scenetta “Vacanze diNatale”, ci hanno portato a

conoscere alcune tradizioni dipopoli lontani.

A questo punto la preside,prof.ssa Giuliana Bianchi Caleri,visibilmente soddisfatta, ha preso laparola ed ha avuto parole di elogiosia per gli alunni ,sia per i profes-sori e per i bidelli, che li hannoaiutati, con grande disponibilità epazienza, sia per i genitori,anch’essi sempre pronti a dare unamano e a partecipare alle varieiniziative ed ha messo in evidenzache se c e una sinergia fra alunni-professori-famiglie che ha comeobiettivo la crescita qualitativa deglialunni, la scuola e la società stessanon possono che trarne giovamen-to e miglioramento.

Subito dopo.. ecco la lotteria!Anch’essa ha riscosso un belsuccesso, visti i premi sostanziosiche erano stati messi in palio.

Ma attenzione, lo spettacoloriprende...Già si sente che l’aria sielettrizza perché... stanno perentrare in scena ... i mitici ragazzidelle Terze ...o meglio gli “sballati”della “Febbre del Sabato sera”:bulli con i capelli tutti impomatati(avete presente la battuta :”Che tiha leccato un bue?”), i giubbotti dipelle, gli occhiali neri da bossetti,l’aria spavalda, lo spider decappot-tabile per far colpo sulle ragazze...le “pupe .... vestiti aderenti e flut -tuanti, chiome vaporose, tacchi aspillo... tutti che si lasciano travol-gere dallo sballo del ballo... ragazzitrasgressivi, a prima vista, ma sotto,sotto teneri e romantici...

E alla fine?...Vince l’amore. Ealla fine vincono anche le lacrimedi alcuni di loro che, mentre glialtri applaudono, si abbraccianomormorando:” Quest’anno cidovremo lasciare’

Erano dei bambini quando ,treanni fa, sono arrivati alle medie,ora sono giovani “donne” e giovaniuomini, dalle fattezze armoniche,dalle personalità ormai bendelineate, cresciuti nel corpo enella mente e...le loro lacrimestanno a significare che questobreve tratto di vita che hannopercorso insieme ai compagni e ai

loro insegnanti è stato un momentosignificativo, importante...un brevepercorso di vita che rimarràindelebile nella loro memoria.Mettiamo i loro nomi perché ègiusto così (per gli alunni dellealtre classi ci saranno ancora altreoccasioni).

III E: Gabriele Angori, NadiaBarbini, Cristina Barcacci, SerenaBucaletti, Chiara Calzini, RaffaellaCaterino, Francesco Cottini, Ma riusFerri, Katia Fitah, Felice Genca,Luca Gissi, Davide Morini, MartinaOstili, Chiara Polezzi, EraldaSkhurti, Federico Stuart.

III F: Lorenzo Bianchi, SilviaCaprini, Andrea Casucci, GabrieleCavallucci, Paolo Cecconata,Francesca Cherubini, GabrieleCiampi, Elena felici, Davide

Bambini e insegnanti in festa alla Scuola Materna di via Scotoni, aCamucia, per ri vivere il Natale dai sapori e dalle tradizioni antiche. Èritornato “il Ceppo” fatto di cose semplici e naturali, come i no strinonni ci hanno raccontato. Nonna Rosina, nonna Lina, non na El vira

e nonna Rosa ci han no riportato indietro nel tem po: siamo davanti al focola-re, alle faville di fiocco che, scintillando, si innalzano su per la cappa, al cep -po di legno che brucia piano, ai bambini che trepidanti attendono con ansiache anche questa volta si compia “la magia”. E così, improvvisamente, ad o -gni colpo della paletta ecco ap pa ri re sul ventre del ceppo qualche caramella,un mandarino, due ca val lucci, qualche noce, fichi sec chi, insieme, come inun gioco dell’alternanza, a qualche cipolla, ad alcuni tizzi di carbone, perchénon siamo stati bravi. C’è stupore, incredulità negli occhi dei bam bini,sapientemente ammaliati dal le parole calde del racconto e dai gesti dellenonne. Nella notte san ta, i bimbi di una volta sono come i bimbi di og gi, tuttiad attendere qual che e vento buono.

Il ceppo che ha scaldato le no stre case, tanti Natali e soprattutto i nostricuori, è tornato. Le insegnanti

Albergo RistoranteETRURIA

***

Cucina toscana - specialità carne chianina e pesce di mare dal giovedì alla domenicaSalone per cerimonie e banchetti

Giardino attrezzato con giochi per bambini

Terontola - CortonaTel. 0575/67.109 - 0575-67.80.72

Un calendario speciale per il nuovo anno

Quest’anno il calendarioproposto dalle farmaciedel nostro territorio èveramente speciale: rac-coglie infatti una serie di

fotografie scattate da NatalinaSartini, che riproducono i qua -dri ad olio realizzati dagli alun -ni che frequentano le classiquinte della scuola elementaredi Terontola, lo scorso annoscolastico, insieme alle loro in -se gnanti, fra cui spicca An to -nella Sisinni,

Il curatore del calendario,dott. Enzo Lucente, ha visitatola mostra dei quadri, organiz-

zata prima all’interno dellascuola e poi al teatro Signorelli,ed ha scelto una serie di opereda riprodurre, anche in relazio-ne al mese.

Un piccolo oggetto, unagrande soddisfazione per tutti iragazzi che potranno ammirareil loro quadro per tutti i giornidell’anno ed uno stimolo per glialtri giovani a cimentarsinell’entusiasmante arte dellapittura.

M.J.PNella foto: il quadro di DeboraSaba ti ni

a cura di GINO SCHIPPA

Noterelle... notevoli:Torna a casa “l’uomo Pantera”Giovanni, affettuosamente chiamato “Pantera” per il suo passo felino

e per la determinazione con cui affronta la giungla del traffico camucie-se è tornato in Valdarno.

Già ospite del Centro di Assistenza del Ferretto, è diventato un“esubero” per i nuovi gestori del servizio. Di meglio non gli potevacapitare perché adesso vive con la madre a Bucine e questo ha funzio-nato bene per la sua tranquillità e autonomia.

Giovanni grazie a Gianfranco Daddi, (titolare del Banco Lotto dipiazza de Gasperi (che lo preleva a Bucine e almeno tre volte alla setti-mana lo riconduce dagli amici di Camucia) può così mantenere la suarete di pubbliche relazioni.

Che fa di speciale di Giovanni?E’ prestoso (un termine popolare con il quale si indica una persona

sempre disponibile ad aiutarvi). Piccole commissioni lo aspettano e luile porta infaticabilmente a compimento, sia che si tratti di volantinaggio,ordinazione di un caffè, trasporto della borsa della spesa... La suaspecialità è il gioco del lotto dove inventa previsioni spesso azzeccate equindi provvede anche alla riscossione perché, tra l’altro, raccogliepiena fiducia.

Secondo noi potrebbe fare il Ministro delle Finanze (scusa Giovanni,l’accostamento a Tremonti non vuole essere un’offesa): lui si che tienealtre le entrate!

Piovono regali da ogni parte si che si può dire che le sue “falcate”sono ben ripagate tanto sul piano della simpatia che su quello del rispet-to.Perché solo il Sindaco di New York?Il Sindaco di New York dopo avere applicato tasse sopra le sigarette

(un pacchetto costa più di 7 euro) ha deciso di adottare restrizioni sulfumo, proibendolo nei luoghi di lavoro, nei bar, discoteche, ristoranti.Le nuove regole, che entreranno in vigore nella primavera, sono volte aproteggere la salute dei fumatori passivi e i lavoratori di quei locali.

I controlli saranno severi e chi violerà la legge rischia multe da 200a 2000 euro. A Cortona soltanto due locali hanno adottato autonoma-mente questo divieto.

A Cortona si fuma dappertutto e soprattutto fumano quelli chedevono confezionare e distribuire cibi, bevande, gelati. Basterebberoqueste motivazioni igieniche a spingere il Sindaco di Cortona a emanareordinanze senza esclusioni di sorta perché non esistono esercizi conlocali strettamente riservati ai fumatori o con impianti di aspirazionefunzionanti, né esiste una qualsiasi forma di controllo!

TERONTOLA

A Scuola .... con divertimento e passioneGli alunni delle Medie festeggiano il Natale

CAMUCIA

Il Ceppo è tornato a ScuolaNatale di una volta alla Scuola Materna

Foto scattata da Cesare di anni 5

Page 7: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

PAGINA 7

TERRITORIOL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

di Zampagni Livio & C. s.n.c.MATERIALI EDILI - SANITARI E ARREDOBAGNO

Via Gramsci, 139/C52042 Camucia di Cortona (Ar)

Tel. e Fax 0575/63.04.13

TESTO per la pubblicazione di un annuncio economico

ABBONATO: PUBBLICAZIONE GRATUITA X 1 NUMERONON ABBONATO: 1 uscita (Euro 2,58) 4 uscite (Euro 5,0)

...........................................................................................

...........................................................................................

...........................................................................................

Cognome .......................................................................

Nome .............................................................................

Via .................................... N° ........................................

Città .................................. ..................................

VENDO & COMPROQUESTI ANNUNCI SONO GRATUITI SOLO PER GLI ABBONATI

CORTONA Montecchio recuupero rustico 120 mq, terreno 880 mq collinare, vista Cortona.930,00 Euro. OLD MILL Tel. 0575/680224CEDESI nel comune di Cortona ventennale attività di sanitaria ed articoli per bambini beneavviata. Per informazioni tel. 0575/678055CERCASI urgentemente ragazzo/a come dog-sitter. Si richiede massima serietà. LocalitàCortona. Tel. 0575/604260AFFITTASI a Cortona garage zona centrale. Tel. 0575/603230AFFITTASI centro storico di Cortona quartiere ammobiliato, vani quattro oltre servizi, vistapanoramicissima. Tel. 0575/355420 ore pastiVENDESI Cortona 15 km dal centro storico casale agriturismo 6 appartamenti, piscina. 15ettari terreno. 550,000 euro. Tel. 0575/68224 Old MillUCRAINA 35 anni, referenziata, cerca lavoro: colf e badante, italiano discreto. Tel.0575/616034AFFITTASI in palazzo del ‘600 locali uso negozio in via Nazionale, composti da 3 stanze(mq 98), con riscaldamento autonomo, aria condizionata e interamente ristrutturati. Tel.338/4007307UCRAINO 46 anni agricoltore, boscaiolo, muratore, coniugato con lavorante in zona re fe -ren ziato, cerca lavoro agricoltura edilizia. Tel. 0575/616034 ore pastiVENDO comoda poltrona imbottita, come nuova. Tel. 0575/678089

Tel.

Via Sacco e Vanzetti 14 - 52044 Camucia di Cortona (Ar)Tel. e Fax 0575/63.11.12 - 335/77.33.754

www.immobiliare-cortonese.come-mail:[email protected]

di Burazzi rag. MicheleCamucia, in zona collinare, appartamento di nuova realizzazione composto da soggiorno/cucina, bagno, 3camere, grande mansarda completamente rifinita, garage e giardino privato. Richiesta Euro 160.000 rif. 545Camucia, in nuova lottizzazione n° 6 appartamenti da mq 60 a mq 70, in corso di realizzazione, compostida 2 camere, soggiorno/cucina, bagno, garage e grande terrazza, alcuni anche con giardino privato.Richieste da Euro 105.000Camucia, appartamento di recente realizzazione composto da 2 camere, cucina, sala, bagno, 2 terrazze,garage, ottimo per investimento in quanto già affittato. Richiesta Euro 103.000 trattabili rif. 0571Cortona centro, appartamento con ingresso indipendente da ristrutturare di mq 115 circa su 2 livelli,vista Valdichiana. Richiesta Euro 235.000 rif 0567Cortona, campagna in posizione collinare grande colonica da ristrutturare di mq 800 complessivi, con 1,5ha di terreno attorno. Ottima per struttura ricettiva o agrituristica. Richiesta Euro 260.000 rif. 0463Cortona centro storico, in bellissimo palazzo storico appartamento al piano secondo di mq 100 suddivi-so in 2 camere, bagno, sala, cucina, studio, piccolo terrazzo e cantina al piano terra. Richiesta Euro217.000 rif. 0497Camucia, a circa 1 km, in bella zona residenziale, abitazione indipendente di mq 500 circa, parzialmen-te da ristrutturare con mq 3000 di terreno attorno. Richiesta Euro 340.000 rif 0565

Di Tremori Guido & Figlio0575/63.02.91�

“In un momento particolare,una serietà particolare”

Via XXV Aprile, 5 - Camucia - Cortona

Se il lungo e inoperoso silen-zio della Pro Loco mercata-lese, più volte qui segnalato,era stato scarsamente avver-

tito dalla gente, ora che è Nataleesso si è reso così manifesto dada re al paese un’impronta di ab -ban dono e di umiliazione. Mer ca -ta le, una frazione cor tonese che inpas sato ha saputo sempre or ga -nizzarsi e, nei limiti della sua en -tità, stare al passo con le altre, og -gi non si dimostra nemmeno ca -pa ce di esprimere, in ve ste di co -mu nità, le luci, i colori e quindi lagioia della grande festa, come safare anche ogni piccolo borgo. Lesimboliche raffigurazioni, policro-me e luminose, vivaci nella lorointermittenza sulle vie e sulle piaz -ze, messe in atto gli altri anni permerito della Pro-Loco ad ac cre -scere il tono festoso del tempo na -ta lizio, questa volta non ci sono.

Assai vivo il disappunto non -ché il risentimento nei confrontidi chi, secondo l’opinione di tutti,avrebbe dovuto come sempre al -le stire l’illuminazione. Molti, per -tanto, hanno inteso reagire sup -plendo alla mancanza con perso-nali iniziative che hanno dato vitaad accesi alberelli e ad altri effettidi luci davanti alle proprie abita-zioni; alcuni volenterosi, coadiu-vando il parroco, hanno dato inol -tre bel ri salto alla chiesa mediantela sua il luminazione esterna e larea lizzazione del presepe.

Ci pare ancora evidente, per -ciò, la limitata capacità del paesedi organizzare, ove ne sia la ne -ces sità, un esercizio collettivo edar mo nico delle sue molteplici po -ten zialità e delle varie risorse chepe raltro non scarseggiano. Nel -l’am bito privato i mercatalesi so -no ricchi di idee, pieni di iniziative

o addirittura geniali: moltissimi gliesempi che qui si potrebbero fare,quasi tutti collocati però in quelcon testo individualistico, solo sog -get tivamente utile e importante.Con ciò nulla togliamo alla gene -

rosità e alla solidarietà che la no -stra stessa gente ha saputo sempreevidenziare, e in misura assai no -te vole, soprattutto quando non e -mergono facili motivi di disgrega-zione e sono in atto, oltre alle im -pre se umanitarie promosse dallaparrocchia e dalla scuola, altrielementi emozionali o legati ame ritorie finalità di associazionibenefiche o sportive. Ne dannopro va - e dovrebbero servire d’e -sempio per altre compatte iniziati-ve - le componenti Avis-Mise ri cor -dia e l’U nio ne Polisportiva, ef fi -

MERCATALE

Luci ed ombre natalizieLungo ed inoperoso silenzio della Pro-Loco

cientissima la pri ma ed esaltantedi risultati la se conda, proprio perla capacità che esse hanno di a -mal gamare non solo la partecipa-zione di Mer ca tale ma anche quel -la del vicino paese di Lisciano.

Stiamo vivendo quindi un Na -ta le non tanto descrivibile in riferi-mento a Mercatale, quanto inveceai mercatalesi. I quali, riavutisi or -mai dalla sorpresa e dal magoneper il nuovo tributo versato daquest’anno alla Comunità Mon ta -na, trascorrono serenamente econ devozione le Feste, allietati,an che senza le luci delle strade,dal la luce e dal calore dell’intimitàfamiliare, dallo scambio di augurie di doni, dal sorriso e dalla gioiadei bimbi.

Mario Ruggiu

Ancora una notizia positivaper la montagna cortonesee novità assoluta per Te ve -rina. Ha aperto i battenti

pochi giorni fa il nuovo ristoranteVAL LE DAME.

Il locale, annesso alla preesi-stente Casa-Vacanze e situato lun -go la provinciale Umbro Cor to ne -se, è stato fortemente voluto daGiuseppina Bastianini che, insiemealla “squadra” dei figli Sandro,Stefano e Spartaco e alla nipoteGio vanna, ne curerà la gestione.

Il ristorante è accogliente, uncaminetto acceso crea un’atmosfe-ra intima e familiare, il servizio èaccurato, il vino generoso.

La cucina, in coincidenza con i

natali di Giuseppina (metà umbrae metà toscana) e anche della col -locazione (il ristorante è vicino alconfine) prevede specialità to sca -ne e umbre e sarà, probabilmen-te, il punto di forza del ristorante.

Giuseppina parla di cucinagenuina, ancorata ai sapori tradi-zionali.

Non mancheranno crostini,tagliatelle, funghi e cinghiale.

Nel periodo invernale il localesarà aperto solo nel week-end esu prenotazione (0575/616079 –320/0838566), mentre nella buo -na stagione l’apertura sarà ininter-rotta.

Alla simpatica Pina i miglioriauguri di successo. M.M.

Giuseppina con i figli e la nipote

Due nuovoi negozi a Terontola

Novità cortonesi

Nuovo ristorante a Teverina

Nello sfavillio di luci natalizie a Terontola, percorrendo Via XXSettembre, la strada che congiunge la Statale 71 e la Sta zione, spiccanole vetrine di due nuovi negozi: “IL MONELLO” e “WEB TIME COMPU-TERS”.

Il primo è specializzato in abbigliamento per bambini dai 0 ai 16anni ed è gestito dalle sorelle Elena ed Eleonora Ciam belli, mentre ilsecondo si occupa di vendita, assistenza e centro servizi per computer esiti internet ed è gestito da Marco Fal toni.

In entrambi i negozi si trova cortesia e professionalità. Ai titolari inostri migliori auguri. C.L.

Dopo lunga ed ampia ristrutturazione l’ex locale della Podrì harivisto finalmente una nuova luce ed una ricca varietà di nuovi prodottidella ditta BoscoVivo che è un’azienda di Badia Alpino che vende iprodotti da lei confezionati.

Sarebbe troppo lungo l’elenco, ma il solo entrare nel nuovo localestimola i succhi gastrici. Dal tartufo ai formaggi ai piatti pronti allafrutta secca e sciroppata. C’è di tutto.

Anche la piccola galleria d’arte Il Dipinto che è sita in via GinoSeverini 1, gestito dal signor Marra, come documenta la foto in basso,presenta una serie molto caratteristica di prodotto da acquistare, dalpresepio napoletano, che viene presentato in vari formati, a dipintirealizzati su tela, porcellana, vetro, tessuto, legno tutti prodotti dallacapacità inventiva del titolare. Molto spesso trovate la madre che è laprima entusiasta dell’artigianato che troverete in questo negozio.

Page 8: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

PAGINA 8

L’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002ATTUALITÀ

CONCESSIONARIA TIEZZIINFORMAZIONI E SERVIZI- OPEL ASSISTANCE PREMIUMTre anni di copertura con soccorso stradale

- SERVIZI FINANZIARIPossibilità di finanziamento rateizzati epersonalizzati

- OK USATO DI QUALITÀAmpia gamma di usato rigorosamentecontrollato e collaudato

- AUTO SOSTITUTIVA(su prenotazione) per riparazioni in garanzia

Via Gramsci, 876 - 52042 Camucia di Cortona (Ar)Tel. e Fax 0575 630482 www.tiezzi.itE-mail: [email protected]

GRUPPI DONATORI DI SANGUECAMUCIA - Tel. 0575/60.47.70 - 0575/61.27.15TERONTOLA - Tel. 0575/67.81.55 - 339/81.40.026

“Fai rifiorire la vita”

Donare sangue, un impegno di tutti

� Creazioni Siti Commerciali - � Cataloghi su CD� Commercio Elettronico - � Lezioni di Informatica� Materiale Multimediale

Viti Dr. Gabriele www.lotoms.com

Tel. 0575/618737 - Cell. 380/3244818 - Fax 0575/618654 C.S. Montecchio, 65 - 52042 Camucia (Arezzo)

Premio di Poesia in dialetto chianino - 1Con questo numero inizia la pubblicazione delle poesie premiate enon che hanno partecipato all’edizione 2002, svoltasi l’8 dicembre aSan Pietro a Cegliolo. Come Presidente della Giuria ringrazio pubbli-camente i numerosi autori (ben ventiquattro!) che hanno inviatoloro composizioni e li invito a prepararsi all’edizione 2003, che saràdavvero speciale in quanto celebrerà il decennale del Premio. Nella foto 1: Giorgio Malentacchi cosegna il Primo Premio a Caterini.

Nella foto 2: il sindaco Emanuele Rachini, con don Ferruccio, mentreporta il saluto dell’Amministrazione comunale a questa manifesta-zione di cultura popolare. Alle sue spalle, il prof. Evaristo Baracchi,consigliere della Banca Popolare di Cortona.Nella foto 3: Rolando Bietolini e Carlo Roccanti, poeti dialettali eappaluditissimi lettori delle poesie vincitrici.

Ivo Camerini

Primo premio

LA ‘SSUNTA DEL PINZUTIUnguanno un vulivo manco partecipère,perché unn’aìvo l’argomento da trattère, ma l’ho fatto per voaltre che m’ascoltète:spero m’ariesca a favve fè do’ risète.

Ve volgo raccontère en do’ menuti la storia de la ‘Ssunta del Pinzuti. Era ‘na donna dalo stampo grosso tanta la ciccia ch’aiva ‘ntorno a l’osso.

Appena nèta era sempre a belère,la facion poccè per falla azzittère. La su’ mama era preoccupèta:anco ne le pocce era sboconcellèta.

Doppo un mese gne spuntò i denti,fu ‘na disgrazia per glie e pe’ i su’ parenti,venne ‘l momento de divezzalla t’avarebbe magno tutte le bestie dela stalla.

Anco co’ l’ostie de la cumunioneel préte gne dovette dè ‘no scioventelone, e quande abadèa i maièli, le chèpre e gl’oci s’agoluppèa un chil de pèn co’ le noci.

La citta doventò ‘na signurinae a petto a quel’altre paréa ‘na tina:un gn ‘entrèa più manco ‘l vistitoe ‘n c’era verso de trovè marito.

Gne balenò l’idéa de fè la diéta,ché la su’ vicina l’aéa provèta,cusì un magnò gnente per tre giorni, de la furcina se scordò dei corni.

Però sintia calcosa che unn’andèa el corpo tutto ‘l giorno gne rugghjèa,l’8 de dicembre al Ceglielo, sù pe’la ritta, vette a fè ‘n giro con un’antra citta.

Vedde a la festa tanto bén de Ddio, de ciacce fritte ne magnò ‘n freghioeppù anco de vin trenta bicchjéri:occò falla portè via dai carabigneri.

Da quela volta conobbon tutti la ‘Ssunta e gne diceon “La ‘Ssunta da la bocc’unta"un soprannome stampo propio a bomba che glie se lo portò ‘nfino a la tomba.

Pier Giorgio Caterini

Secondo premio ex-equo

LA SERA DEL CEPPO RACCONTATA DAL NONNOChèro nipote, te volgo raccontèrede quande ‘l Ceppo ce nìa a trovère.

I tempi d’alora eron diferenti:póca la ròbba da mette sott’i denti,

tul mondo d’ogge ‘nvece è sempre festa,nòn c’è voglia de corpo che fóra aresta:

Panettoni, panforti, cavallucci e torronice l’éte tuttje fin drento i calzoni.

Quande ai mi’ tempi io ero cittino,m’acontentèo de ‘n sol gingillino.

En vedéo l’ora ch’arivasse ‘l Notèle,ché calcósa de bóno podéo scaroglière.

El mi’ pòro babo da la barchèael ceppo più grosso en chèsa portèa;

Uno de stucchjo lu’ ne scegliea,cor un bel buco, che meglio ardea.

Si da le volte ‘l buco ‘n ce l’éa,lù col succhjello gne ne facea.

Prima de cena s’acendea ‘l fócocon do’ tizzoni, per cunsumè póco.

Noaltre a l’orloggio ce s’amirèa,ma ‘l tempo mèi nòn ce passèa.

Quande la cena era funita,se dèa a la tavela ‘na ripuglita,

eppù ce s’ardunèa al focolère,‘spettando che ‘l Ceppo aviasse a cachère.

‘L mi’ babo a sbruzzallo engumincèa,eppù ‘gni tanto lu’ ce dicéa:

“I mi’ cittini, enguanno mègra sirà,sbruzza sbruzza, chjssà si cacarà?

Séte stèti un po’ birboni:cacarà aglio e carboni!”.

Naltre ‘ntu gl’occhj ce s’amirèa,tanta paura a no’ ce piglièa.

Era ormèi giónto ‘l momento aspettèto;un mandarino, ‘n fico secco c’éa regalèto;

‘na nocia, ‘na mela, ‘n bambuccin zuccarètoquel buco de stucchjo c’avéa cachèto.

Quande vìa béne, cavallucci e caramellese granocchjèno a creppapelle.

Naltre contenti se cuntinuèa a sbruzzallo,per vedé si calcos’altro lu’ podéa dallo.

En chèsa c’era tanta alligriae cusì la vigiglia del Notèle funìa.

Classe 4^ Scuola Elementare “Aldo Capitini” di Montecchio 2° Circolo di Cortona con sede in Terontola

Secondo premio ex-equo

LA FESTA DELLA BEFANA AI TEMPI DEI NOSTRI NONNI

Quande ‘l mi’ nonno era pichjnonìa la Beffèna col carrittino.

Prima de vire a riposèremettéa le calze tul focolère,

e preparèa ‘n mannillin de fiénoperché ‘l somèro aésse ‘l corpo piéno.

La Beffèna de notte zitta zitta,visto ch’è buio se n’apprufitta:

entra de ringuatto drento la stalladucche trova ‘l caldo ad aspettalla.

Mentre ‘l somèro va a la magnatoia,glie saglie ‘n chèsa pe’ la cadetoia,

perché déve fère el su’ doveree tanta robba cià da donère.

Le calze lasce appese al caminosòn tutte piéne quand’è ‘l mattino.

I ragazzi che sòno stèti buninice trovéno noci e mandarini,

queli cativi e birbaccionitróveno aglio, cipolle e carboni.

Classe 3^ Scuola Elementare “Aldo Capitini” di Montecchio 2° Circolo di Cortona con sede in Terontola

Premio Val dell’OretoEl piazzèle

Finalmente!!!... Menomèle!!!... Al Sodo han fatto ‘n bel piazzèle.Sirìa a costo a la scuola elementère

‘ndu’ se va a ‘mparère.A ‘gni cantone han pianto ‘n alberello

per fallo muriggèto e bello.Anco si ‘n è de cimento

de machine ce n’entron più de cento. Ce s’aéa ‘n giardino per giochère

ma chi ce nia a ‘rpiglièreel mezzo ‘ntu la via dovéa lascère.Chj arivèa per primo era furtunèto,

ma l’ultemo armanéa sempre freghèto. Nìa fóra ‘n affère ‘ngarbuglièto,

calcuno podéa anco finì drento al fusèto.Mo’ tutto è stèto armedièto

grazie a le teste che de fallo han pensèto e al Cumune che l’ha spianéto.

Classe Quinta Scuola elementare del Sodo

Pe’ la vigiglia de Natèle, bùja‘n ceppo de cèrqua se mettea a brucètal focolère: TUM! qualche calùjavolèa pel cielo nero p’avisè

P’avisè ‘l Bambinello che passèvasopra le chèse col su somarino,e per fagni sapè che l’aspettèvamozionèto, laggiù, qualche cittino.

Davanti ai capifóchi c’éra ‘l fienoe ta ‘n piatto ‘l tritello preparèto...e ‘nanto i fréghi se tenéon per mènoco’ l’occhi aperti, senza artirè ‘l fièto.

E Lu scendeva giù, ma ‘n se vedéva:éra Gesù! Do’ colpi, do’ scatizzi...e da la cappa nera, ecco, cadéva‘na mela, ‘na merànguala... do’ tizzi.

Doppo avé ditto la sua poesiael ragazzino, rosso!... ‘n battimèno...Gesù Bambino se ne giva vialappe le stelle, sempre più lontèno

Che ricordi meravigliosi! Allora i doni li portava il Bam bi -no; oggi Babbo Natale!

Natale (Il ceppo)di FEDERICO GIAPPICHELLI

La poesia è tratta dal libro L’ombra delle nuvole

� �

Page 9: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

ATTUALITÀ SCOLASTICHE L’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

PAGINA 9

Storicamente siamo arrivati al 1860,anno in cui Garibaldi in Sicilia (alloraStato Pontificio), compì la sua grandeimpresa, contro cui la Monarchia,cercando di bloccare la marcia delcondottiero verso Roma, inviò ilproprio esercito; vincendo la battagliadi Castelfidardo contro l’esercitopapalino, le truppe sarde invaseroMarche e Umbria ed il 12 ottobre sicongiunsero all’esercito garibaldino.

La filatelia ricorda che in quelperiodo Garibaldi fece emettere aNapoli una serie di francobolli famosicon la dicitura di “trinacrie e crocet-te”, passati agli onori della storia, allagrande, per il loro alto valore politicoe commerciale. Troviamo poi,scorrendo la lunga scala della storia,la sconfitta sul Volturno, per cui iBorboni si asserragliarono a Gaeta edil 15 febbraio 1861 si arresero.

Pertanto in quei 102 giorni diassedio, ci fu tempo per organizzareanche un efficiente servizio postale,regolarmente funzionante sino aMarzo: nota di questo periodo unalettera di un Volon tario toscanoaffrancata con francobollo delGoverno Provvisorio della Toscana,usato chiaramente fuori del territoriodi appartenenza.

Il Re, dopo la conquista delRegno delle Due Sicilie, smobilitòl’esercito garibaldino, per cui iVolontari vennero riuniti in varicampi di raccolta a Napoli, Aversa eSanta Maria, sedi di altrettanti ufficipostali; mentre da una parte le Postedell’epoca si resero encomiabili peravere dato la possibilità ai volontari,perché esprimessero tutto il lororisentimento contro l’ingratitudinedel governo sabaudo, che ha consi-derato i Garibaldini autentici malfat-tori, per cui vennero accolti, innumero limitato, “senza gradi” nell’e-sercito regio.

Anche in questa circostanza, ilservizio postale è stato di grandeausilio per questi” sciagurati volonta-ri”, che, bontà loro, negli annisuccessivi, avvennero quegli episodipolitici, conclusisi con l’UnitàNazionale, senza in quel momento lapresenza di Roma e di Venezia.Praticamente siamo nel 1866, con loscoppio della guerra: la Corona ed isuoi alleati naufragarono a Custoza eLissa, e solo grazie alle vittorie dellaPrussica, con cui la Monarchia si eraalleata, l’Italia ottenne il Veneto.

Ogni unità terrestre in questaoccasione venne datato di un ufficiodi Posta Militare e per gli smistamenti

IL FILATELICO a cura di

MARIO GAZZINI

1858 - Napoli, stemma delle DueSicilie. Bolli della posta napole-tana da 1/2 grana Euro 3.150,002 grana euro 550,00

Via La Dogana, 27 - 52040 Pergo di Cortona (Ar)Tel. 0575 61.41.43 e-mail:[email protected]

dal 1970

L'Istituto Tecnico Com mer cia -le "F:Laparelli " di Cor tona èpresente nel nostro territoriocon le sue due sedi di

Cortona, via Maffei n. 7 e Foianodella Chiana, piazza Nen cetti. E' unIstituto di consolidata validità, cheha dato nel tempo un notevolecontributo di competenze e profes-sionalità specifiche per formarequadri intermedi da in se ri re nelleaziende, banche, assicurazioni edattività produttive della Valdichiana.

Al termine dei cinque anni distu dio viene rilasciato il diploma diRagioniere e Perito commerciale,che, dati recentissimi alla ma no,costituisce ancora oggi di gran lun -ga il titolo preferenziale per a vereaccesso nel mondo del lavo ro.

La scuola, ora nella nuova ebel lissima sede di palazzo Lapa relli-Pitti, si è notevolmente ag giornatanel corso degli anni fa cendo leva,soprattutto su due elementi cardini:le nuove tecnologie informatiche elo studio quinquennale di duelingue straniere (inglese e france-se), con sa pevole che senza questoin dispensabile bagaglio formativorisulta assai problematico per ungiovane entrare a far parte delmondo produttivo.

Il piano dell'offerta formativadell'I.T.C. "Laparelli" assai bel as -sor tito ed aperto alle esigenze diuna società in continua trasforma-zione, consta di due capisaldi es -senziali. Da una parte un buon ba -gaglio di cultura "generale" conmaterie di stampo umanistico-linguistico- matematico e scientifi-co, dall'altra tutto il settore giuridi-co- amministrativo- gestionale, cheoffre un'ottima preparazioneprofessionale per affrontare larealtà produttiva e le sfide del nuo vomercato globale.

In tal senso nel corso degli annisono stati fati cospicui inve stimentiper i laboratori di informatica e dilingue straniere, tutti moderni,efficienti e collegati in rete. La cosapiù significativa sta pro prio nel fattoche il nuovo in dirizzo IGEA (indirizzo giuridico economicoaziendale) contempla nel suobudget di ore una presenza quoti-diana degli alunni nei laboratori peril trattamento testi, matematica edinformatica, scien ze ed economiaaziendale.

Ciò signi fica che gli alunni nonvedono i laboratori saltuariamente,come in altre scuole, ma li frequen-tano quotidianamente ed acquisi-scono delle competenze davveroimportanti.

Come complemento di que -st'aspetto essi possono accederecon facilità al conseguimento dellapatente europea di Informatica edalle certificazioni esterne in linguastraniera Pet e Trinity.

Come si vede siamo molto lon -tani da una scuola tutta teoria,lezione solo frontale e da una di -dattica ormai obsoleta.

Un'altra caratteristica davveroen tusiasmante è costituita dagli sta -ge aziendali, che ogni anno glialunni delle classi quarte effettuanopresso le aziende, studi com -merciali, assicurazioni ecc. delnostro territorio per la durata didue settimane, che consentono lo rodi prendere diretto contatto con larealtà del mondo del la voro. Non èun caso che diversi alun ni siano poistati richiamati una volta diplomatiin queste stesse aziende e regolar-mente as sun ti.

Quello che poi costituisce lanota più squisitamente individualiz-

zante ed irripetibile dell'IstitutoTecnico Commerciale "Laparelli" diCortona è senza dubbio la gran derivoluzione nella didattica, av venutaormai da anni con tante iniziativeconcrete, che tendono a mettere alcentro di tutto la personalità dell'a-lunno con i suoi biso gni formativi econ il crescente biso gno di vederevalorizzate le sue risorse umane.Essendo una scuola a dimensionefamiliare, ogni alunno non è unnumero, ma una persona, che sa dipoter contare su un ambientesolidale e disponibile, aperto alconfronto ed al dialogo.

Tutte queste caratteristiche fan -no di questa realtà scolastica delnostro territorio una realtà altamen-te formativa, seria e mo derna, edanche stimolante culturalmente eprofessionalmente.

Tutta una serie di altre attivitàintegrative ( teatro e cineforum,sport, viaggi d'istruzione, visite gui -date, convegni, conferenze ecc.)completano un quadro di at ti vitànotevolmente valido e collaudato daanni di grande esperienza e profes-sionalità da parte del Pre si de e deidocenti.

In questi tempi di grande fer -mento nel mondo della scuola ita -liana tra illusioni, disillusioni emancate certezze di una riforma,che non si sa quando verrà, unadelle pochissime certezze per il no -stro territorio è costituita dal -l'Istituto Tecnico Commerciale "La -parelli " di Cortona, che offre allacittadinanza del nostro territorio fatticoncreti, non fumo e chiac chiere, esoprattutto la possibilità ai diplomatiragionieri di accedere in tempibrevi al mondo del lavoro. E' troppofacile vantare a parole, come fannoaltre scuole, grande professionalità,curricula altamente formativi, livellieuropei d'occupazione, effettispeciali, tec no logie mirabolanti,esibire im pianti sportivi e quant'al-tro, quan do poi manca ciò che perun gio vane diplomato è essenzialecioè una qualche possibilità dientrare nel mondo del lavoro.

Al di là delle solite operazione dimarketing, chiaramente interessatee di parte, sarebbe più onestoconfrontarsi con i dati dell'econo-mia reale del nostro paese per nonilludere i giovani su carriere e postidi lavoro che non esistono in

concreto ma solo nella fantasia dialcuni "orientatori" chiaramenteinteressati..

In tal senso si ripropone perone stà intellettuale la tabella giàcomparsa in un numero precedentedi questo giornale, pubblicata nelSole 24 ore del 23 settembre u.s.che riassume le assunzioni di diplo-mati e qualificati previste dalleimprese italiane nel 2002 inrapporto ai vari indirizzi di studiosecondario superiore .

E' evidente che i Ragionieri so -no di gran lunga al primo posto,mentre altre figure professionalipresenti nel curriculum di altrescuole secondarie superiori pre -senti nel nostro territorio registranodei numeri a dir poco ridicoli

Tutto questo non per polemicao per vanteria ma per fare chia rezzatra tanta propaganda in te res sata esterili chiacchiere poco veritierenell'interesse dei nostri gio vani edelle loro famiglie, cui sta a cuoreinvestire il proprio fu tu ro in qualco-sa di certo e solido e non in generi-che ed infondate spe ranze..

Alessandro Silveri

i reparti militari si appoggiavano aglisportelli di Posta di Bologna, Brescia,Ferrara, Firenze, Milano, Napoli,Piacenza, Torino e per snellire ilservizio, il Comando Supremo nonbadò a spese, tanto che il QuartierGenerale dell’esercito, che era distanza a Cremona, autorizzò l’utilizzodi 12 cavalli di Posta, 4 vetture aquattro posti, 6 postiglioni al costo di30 lire giornaliere per pariglia.

Spesso la Posta, per mancanza dicoincidenze, aveva degli inghippi, percui i corrieri militari dovevanopercorrere quotidianamente enormidistanze, per recapitare i di spacciurgenti. La Marina, per man canza dipersonale, non ebbe un proprioufficio postale, e dovette appoggiarsial servizio della Posta Civile; invececon la collaborazione della postamilitare italiana e garibaldina, possia-mo visitare numerosi documentidella liberazione del Veneto città percittà.

Questo è solo un sempliceaspetto di quel periodo molto agitato,che indica i primordi della politicaitaliana; ma come si può notare , laposta è stata ancora una volta unmagico anello di congiunzione fraquelli che soffrivano nelle trincee ed ifamiliari trepidanti a casa!

Percorreremo ancora, passo apasso con la storia, avvenimenti edazioni, a cui il francobollo è legato;definendolo così un grande toccasa-na ad alcuni aspetti della vita umana,ricordo che il francobollo è stato ungrande aiuto per tanti, tanto è veroche tramite lui, posso ancora inviarVitantissimi auguri di buon 2003!

I motivi di una scelta importanteSiamo arrivate al quinto ed ul -

timo anno di corso del -l’Istituto Professionale “G.Severini” ed abbiamo deciso

di fare un breve resoconto su ciòche questa scuola ci ha offerto e unquadro delle prospettive che cipotrà offrire in futuro, nel mondodel lavoro.

La scuola che abbiamo fre -quentato ci ha dato la possibilità divenire a contatto con una realtà chemolti giovani non solo nonconoscono, ma non immaginanoneanche lontanamente; tale realtà,per quanto sia difficile ammetterlo,esiste davvero, ed è molto vi cina anoi: parliamo degli anziani, deitossicodipendenti, dei portatori dihandicap, dei minori in difficoltà enon. Prima di frequentare l’IstitutoProfessionale per i Servizi sociali,avevamo sentito parlare in modovago e confuso di questo mondo esolo approfondendo la conoscenzadi esso, ci siamo rese conto diquanto tali aspetti della realtà sianomolto più vicini e diffusi di quantopotevamo im ma ginare prima di farela nostra scel ta.

Questa ultima è stata dettata perognuno di noi da sollecitazioni divaria natura: consigli (spes so,purtroppo, ironici, da parte di certiinsegnanti, che evidentemente diquesto tipo di scuola sapevanomolto poco, del tipo “tu sei ungenio, quindi vai al Pro fessio na -le!”), suggerimenti da parte deigenitori, comodità (la scuola piùvicina e non ti devi alzare presto),notizie sul tipo di studi dati da amicipiù grandi, insuccessi in con trati inaltri tipi di scuola ecc., nessuna oquasi aveva però una chia ranozione di ciò che real mente questascuola avrebbe po tu to offrirci.

Certamente da un istituto pro -fessionale, considerato ingiusta-mente una “scuola di serie B”,nessuna di noi si sarebbe aspettatadi avere una solida preparazione dicultura generale in tutto e per tuttocorrispondente a quella del bienniodi una qualsiasi scuola secondariasuperiore; inoltre l’IstitutoProfessionale per i Servizi sociali

offre la possibilità di una prepara-zione più specifica nel campo dellediscipline psicologiche, sanitarie egiuridico-economiche che costitui-scono un’ottima base per superareI test di ingresso ad alcune facoltàuniversitarie come Giurisprudenza,Scienze infermieristiche, Assistentesociale, Fisioterapista, Logopedistaecc.

Queste sono le basi di cuipossono disporre quelle di noi chevolessero continuare gli studi; perchi invece non ha questa intenzione,ma vuole inserirsi nel mondo dellavoro, le prospettive sono sicura-mente buone dal momento che unagrossa percentuale dei/lle alunni/eche hanno frequentato questascuola, si sono molto velocementeinseriti nel mondo del lavoro,tramite le cooperative cui sonoaffidati oggi i compiti dell’assistenza

nel mondo del sociale.Dal punto di vista strettamente

individuale poi, questa scuola ci hafato crescere anche come persone,oltre che culturalmente: è sempreun fattore di crescita infatti venire acontatto, non superficialmente, main modo diretto, con situazioni chenon sono quelle rosee e so li -damente gaie che di solito civengono propinate dalla televisionee dalle riviste giovanili; la realtà,nella sua interezza, non è infattilimitata alla presenza di persone odi situazioni allegre e spensierate.

La realtà, lo abbiamo scopertograzie a questa scuola e costatatodirettamente grazie alle 400 ore ditirocinio che abbiamo svolto nelcorso del quinquennio, è molto piùvariegata e complessa.

Le alunne della classe V T.S.S., dell’I.P.S.S.

L’Istituto Tecnico Commerciale “Laparelli”

Una Scuola che apre ai giovani le porte del mondo del lavoro

1859 - Sicilia, effigie di Fer di -nan do II. Bolli della posta diSicilia da 1/2 grana Euro1.100,00. 2 grana Euro 250,00. 5grana Euro 1.250,00Cortona@Circolo1

E’ uscito in questi giorni il periodico “Cortona@Circolo1” e trattasi di ungiornale a distribuzione interna. L’edizione che avrà quattro uscite, nell’arco di unanno, è stato voluto e programmato per offrire una maggiore trasparenza a tutticoloro che usufruiscono del Circolo Didattico di Cortona I°. In questo giornale, alcontrario di quelli scolastici tradizionali, vi è una parte dedicata alla vita ed agliavvenimenti, anche burocratici, che hanno l’andamento delle varie scuole; anchelavori realizzati dagli alunni trovano posto in questo periodico ma con un tagliodiverso o per lo meno con argomentazioni non strettamente legate ai programmiministeriali. Gli scolari per “entrare” nelle pagine della loro testata devonoguardarsi intorno e cogliere ciò che di buono o meno vedono e proporlo all’atten-zione degli altri. Nel numero appena uscito i nostri alunni propongono alcune loroesperienze legate a contatti diretto con: Medici senza frontiere, la produzione delfilm “Sotto il sole di Toscana”, girato a Cortona, e poi ancora del Circo entrato perun giorno nelle aule dei plessi scolastici di Sodo e Fratta. Non mancano rubrichetenute da esperti, alle quali potranno fare riferimento tutti coloro che avranno deiquesiti da proporre. A questa che è un’opera che ha come obiettivo la qualità dellascuola, hanno offerto sostegno e collaborazione diversi enti pubblici e privaticome: Vincenzo Ceccarelli per la provincia di Arezzo, Emanuele Rachini per ilComune di Cortona, Paolo Bruschetti per l’Accademia Etrusca di Cortona, donAntonio Mencarini oltre che come sacerdote come fautore e socio di due impor-tanti Associazioni cortonesi: “Gli amidi di Vada” e gli “Scout”. Non mancanemmeno lo sponsors identificato nel Credito Cooperativo Tosco-Umbro, che hadato il suo sostegno. La scuola, infatti, attualmente e con l’entrata in vigore delregime di autonomia può elaborare e proporre dei progetti a soggetti esterni chene apprezzano la valenza possono prendere parte attiva al lavoro. Questo è ciò cheè stato messo in essere dal Dirigente scolastico del Circolo Didattico di Cortona I°,dott.ssa Carla Fierli Donati, con il periodico in questione. Il giornale ha una suaredazione composta da: Lilly Magi capo redattrice, Giovanna Cavalucci, PaolaMartini, Vittoria Mangani, Brunera Paci, Maria, questi ultimi collaboratori.

E’ nato il giornale delle elementari

Page 10: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

PAGINA

AGRICOLTURAL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

10

PRODUZIONE E VENDITA DI VINIPRESSO LA CANTINA DIDATTICA

ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE

“Angelo Vegni” Capezzine52040 Centoia - Cortona (Arezzo)

Centralino 0575/61.30.26Presidenza 0575/61.31.06Cantina: Tel. CentralinoFax 0575/61.31.88e-mail: [email protected]

Sulla possibile origine dei viniliquorosi, derivati in parte daBotrytis, alcuni autori partonodalla parola sapros che in

greco antico significa putrido,marcio, guasto. “Per fare un buonvino, vendemmia tardivamente”,cantava Virgilio nelle Bucoliche.Nel l’an tichità era praticata lavendemmia tardiva, che non avevainizio prima del mese di ottobre sesi vo levano ottenere vini eccezionalie che invecchiassero bene; ciòavveniva, come capita oggi, ascapito del la quantità ma a vantag-gio della qualità.

Nei vigneti del bacino del Me -diterraneo la pratica più usata eraquello dell’appassimento su gratic-ci. Ma le condizioni climatiche,tipiche di alcune zone geografiche,

potevano favorire anche in modomaggiore la concentrazione zucche-rina dell’uva dovuta al marciume.L’austero Catone proclamava che“per fare dei buoni vini bisogna chel’uva sia raccolta matura e perfinocandita”. Ginestet suggerisce che lasovramaturazione dell’uva perappassimento e/o marciume, vadaricercata fin dalle origini del vino.

Un’altra pista è suggerita daRoger Dion il quale riferisce che nelXIII secolo i vini liquorosi presentiin Occidente provenivano sempredal Mediterraneo, da Creta e daCipro, da vitigni di malvasia e dimoscato. Comunque è nel XVIIsecolo che si diffondono le traccescritte dell’esistenza dei vini nonsolo liquorosi, ma da uve botritizza-te, nelle regioni viticole d’Europaancora sconosciute per questaproduzione.

E’ il vigneto austriaco situatointorno al lago Neusiedlersee, conla città di Rust, che rivendica ilprimo testo con questo soggetto,datato 1617. In seguito vennero gliungheresi del Tokay “aszu”, cioècolpiti da muffa nobile nel 1631.

A Sauternes un atto di mezza-dria del 1666 specifica. “per nonfar torto alla fama di suddetto vino,non si può lasciare che si vendem-mi prima che l’uva sia ben matura”e la data è fissata “verso il 15 diottobre”, quando si sa che all’epocala vendemmia cominciava verso lametà di settembre. In Germania,Hugh Johnson parla di riferimentialla Botrytis in Renania nel 1687, divini nati esclusivamente da muffenobili nel 1753. E’ molto difficile enon sarà probabilmente mai possi-bile districarsi in questo labirinto distoria e l’assenza di notizie scrittenon significa l’assenza di questi vini,tanto più che la Botrytis e la vite nonhanno atteso il XVII secolo pervivere insieme.

I vini ungheresi e austriacisembrano aver privilegiato benpresto il metodo della cernita edella macerazione degli acini botri-tici in mosti derivati da uve menoimportanti o non botritiche: si tratta

Un filo di extraverginesopra una fetta di panecasereccio appenasfornato per celebrare il

matrimonio tra due simbolidella nostra tradizione alimen-tare.

Quelle passate sono state lesettimane della raccolta delleolive e nella nostra zona, comein altre tantissime zonedell’Italia, è stato ed è ancora unpullulare di iniziative per festeg-giare l’olio novello.

Complici le bizzarie meteo-rologiche dei mesi scorsi, chenella nostra zona hanno scate-nato attacchi della famigerata“mosca olearia”, quest’annonon è stato un gran raccolto.

Quindi per essere più precisila campagna oleicola del2002/2003, in base al fenomenociclico dell’alternanza produtti-va, era prevista di scarica ecome tale si è confermata conun calo rispetto all’annataprecedente.

La variazione è stata conte-nuta per due ragioni: in primoluogo il dato di partenza dellascorsa campagna era relativa-mentè basso a causa dellasiccità che aveva influito negati-vamente sulle rese; in secondoluogo il buon andamento dellecondizioni climatiche,abbastanza favorevoli sino almomento della fioritura, cheaveva fatto sperare addiritturain un mantenimento del livelloproduttivo della campagnaprecedente.

In generale la campagna èstata anticipata di almeno duesettimane a causa delle condi-zioni climatiche, caratterizzateda temperature elevate conside-rando il periodo. Su questoaspetto occorre sottolineare chel’olivicoltura sembra subire,forse in misura maggiore rispet-to ad altre colture, dei cambia-menti climatici degli ultimianni con gravi conseguenze peril reddito degli olivicoltori chevedono aumentare il livello diincertezze.

Si può, quindi, definirecritico il livello qualitativo dellacampagna sicuramente inferio-re alla precedente. A partire dalmese di agosto, ma soprattuttonel mese di settembre, le tempe-rature relativamente elevate el’elevato tasso di umidità hannodeterminato una grave sitùazio-ne fitosanitaria che si è concre-tizzata in massicci e diffusiattacchi della mosca delle olive

Muffa nobile e vini liquorosi: un po’ di storia

A livello qualitativo inferiore all’annata precedente

dei Tokay “aszu” e degli Ausbruch.Si confondono troppo spessovendemmia tardiva, in senso stretta-mente temporale, e uve botritiche.Spesso la Botrytis agisce moltopresto sui grappoli e in unmomento in cui il sole è ancorapiuttosto forte può provocare,prima della data media della raccol-ta, una quantità non trascurabile diacini allo stato di “muffa nobilesecca”. Ciò accade soprattutto inanni particolarmente soleggiati espesso le uve raccolte in questomomento, quindi scelte, dannomosti di qualità superiore, di unaconcentrazione e di ifna purezzaincomparabili.

Così l’Ausbruch e con tuttaprobabilità i Tokay, furono raccoltifin dal XVII secolo un po’ prima oall’inizio della raccolta propriamen-te detta. A seconda dell’evoluzionedella stagione, questi grappoli messida parte, potevano essere in seguitoposti a macerare in mosti di uvematurate più tardi e non sovramatu-re. Ma la Botrytis interviene ancheper ondate successive. Se l’autunnoavanzato lo permette è possibile piùdi una cernita della muffa nobile.Fin dal 1634 si trovano a Rusttracce di vendemmie protrattesi daottobre a dicembre. Tuttavia esiste-vano parallelamente altri modi dioperare: vendemmiare tardivamen-te senza mondare, cioè ottenendograppoli che comprendevanoporzioni variabili di acini conBotrytis secca, un “marciume

pieno” e uve maturate in “modonormale”.

A Sauternes l’audacia di mon desuccessive, è un passo che si è fattosolo nel XIX secolo. Prima ci si

accontentava di vendemmie tardive,quando il tempo lo permetteva, eprobabilmente gli acquirenti sivedevano offrire delle barriques diqualità diversa a seconda dei soldiche erano disposti ad offrire. AdAnjou nel 1842, più di uno scrittoattesta la necessità di aspettare una“sovramaturazione come quella chesi raggiunge a volte intorno allafesta di Ognissanti”, e descrive ipassaggi successivi precisando: perquel che riguarda le uve bianche, ilmarcio, se non è né secco némuffo, si mette con il buono.Questa influenza è tuttavia piena dirischi, poiché giocare tutti gli annila carta della botritizzazione mette iproduttori in condizione di non-ritorno. Essi infatti rischiano sultappeto verde delle condizionimeteorologiche il loro guadagnoannuale: quando la botritizzazionedell’uva è iniziata è indispensabileun tempo asciutto per poter ottene-re la muffa nobile, altrimenti granparte del raccolto degenera inmarciume grigio, che produce vinidal gusto ammuffito agli antipodidella canditura solare del marciu-me nobile.

Il successo di unatale specia-lizzazione richiede nervi piuttostosaldi, vigneti coltivati con grandeperizia, la stessa perizia nellagestione della vendemmia e dellivello dei prezzi, quindi unanotorietà che permetta di finanzia-re le annate negative, che sonoineviitabili, grazie ai ricavi di

quelle positive. Ciò è possibile ma pericoloso

e indubbiamente non generalizza-bile.

Francesco Navarra

salvando, se così si può dire,alcune zone delle aree internecollocate in altitudine piùelevata.

La realizzazione di incisivitrattamenti antiparassitari nonha sempre avuto l’effetto speratoanche per il permanere per unperiodo prolungato di unasituazione climatica sfavorevoleche ha causato il ripetersi degliattacchi.

Si può confermare cherispetto a questo andamentogenerale si sono registrate situa-zioni differenti nei diversi arealie nelle singole aziende.

In effetti le realtà aziendaliche hanno provveduto in tempoad effettuare i trattamentinecessari e ad anticipare laraccolta delle olive, hanno difatto ridotto il danno.

Infine, a peggiorare la situa-

zione sono intervenuti i fortiventi di scirocco che nellaseconda settimana di novembrehanno imperversato nellanostra zona accentuando lacaduta delle olive con perditerilevanti di prodotto.

Prodotto scarso e tuttosommato qualità che si attestasu discreti livelli. Nonostante ciònon sono mancate le degusta-zioni e le visite nei frantoi conla possibilità di farsi unapiccola scorta domestica diextravergine acquistato in“loco”.

E i prezzi? Variano molto dazona a zona a seconda le carat-teristiche del prodotto: si va dai6 euro agli 8-9 e anche 10 perquello confezionato in bottiglia.

Francesco Navarra

Cura e prevenzioneAiutiamo le piante

HYPOESTES(H. ARISTATA- H.SANGUINOLENTA)-Nome comune: ipestes, erantemo.-Provenienza: Madagascar.-Forma: è un cespuglio alto 30 cm.con singolare maculatura delle foglieche lo rendono assai originale.-Condizioni ambientali di coltivazione:preferisce molta luce, ma non solediretto. Attraverso incroci e selezioni si

sono ottenute varietà che vivono facilmente in casa. In ambienti troppobui o al sole diretto le foglie perdono la variegatura. Temperaturaminima 130 C., massima 250 C., ottimale 200 C.-Propagazione: per talea.-Acqua: durante la stagione calda il terriccio deve essere mantenuto benumido, senza provocare ristagni; in inverno attendere che il terriccio siaasciutto tra una bagnatura e l’altra.-Terriccio: 4 parti di terra universale, 2 di torba, 2 di sabbia

MALATTIE1) Deformazione dei margini delle foglie.2) Sulle foglie e sui fusti compaiono scudetti cerosi bruni.3) Comparsa di piccoli insetti bruni e deformazione degli e delle foglie.4) Le foglie perdono la classica maculatura.

CAUSE1) L’ambiente troppo freddo e i colpi d’aria causano il sintomo accen-nato.2) Presenza di cocciniglie.3) In questo caso sono gli afidi a provocare la deformazione.4) Luce insufficiente o troppo sole.

RIMEDI1) Spostare in ambiente più caldo e lontano da correnti d’aria.2) Asportare gli insetti con un batuffolo di cotone imbevuto con alcol;dopo trattare con Diazinone o Fenitrotion miscelato a olio bianco.3) Irrorare con Pirimicarb o Etiofencarb.4) Spostare la pianta in ambiente ben illuminato e non al sole diretto

Francesco Navarra

Olio di oliva: annata di “scarica”

Page 11: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

ATTUALITÀL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

PAGINA 11

Il Presidente della Coo pe ra tivadel nostro giornale non finiscemai di stupirci. Dopo aver conse-guito brillantemente la laurea, ha

ottenuto presso l’Università diPerugia un dottorato che lo im pe -gna sia in le zioni che per gli esami econ temporaneamente ha iniziatol’attività forense per la quale in que -

sti giorni ha dato gli esami scrittiper ottenere l’iscrizione all’albodegli avvocati.

Un’attività intensa e piena disoddisfazioni che si vivificano anchecon l’inserimento di questo suostudio sulla rivista “Queste istituzio-ni”, che viene diffusa in tutto l’am -bien te universitario.

Sarebbe molto interessante en -tra re nel merito ma per ovvio mo -tivo di spazio e per impostazioneedi toriale non possiamo approfon-dire l’argomento se non ricordareper sommi capi gli argomenti tratta-ti: “L’opposizione secondo due ac -ce zione”, “Pratiche consociative etutela delle minoranze”, “Le diffi-coltà politiche di definire l’opposi-zione”, “Strumenti normativi e con -venzionali da impiegare”, “I presi-denti delle Camere di altri organipar lamentari”, “Opposizione CorteCostituzionale, Corte dei Conti”,“Fuo ri dalle tentazioni di inciucio”.Tutti argomenti importanti che ap -pas sionano il lettore.

Itempi e le finanze degli entilocali non sono tra i più fa vo -re voli, nonostante ciò un’Am -mi ni stra zio ne deve sempre

da re risposte adeguate in un set -tore che riteniamo importante ede terminante. E’ difficile trovareri sorse, quando queste vengonode curtate e settori dominanti pre -ten dono interventi e finanziamen-ti.

Sta ad un’Amministrazione a -per ta e progressista non deluderecerte aspettative che vengono dalmondo dei pensionati, per e sem -pio, se non vuole essere conside-rata alla stregua di quelle che nelso ciale poco credono e meno siimpegnano.

In un recente confronto conla nostra Amministrazione i pen -sio nati hanno rivolto all’Assessorealle Politiche Sociali pressanti edirrinunciabili richieste, che do -vran no essere valutate e analizzatein una prossima riunione, agli i -nizi del nuovo anno.

La problematica sollevata èstata la definitiva istituzione di uncentro diurno per anziani a Ca -mu cia.

Diciamo Camucia perché èqui che il problema della suaman canza viene avvertito in ma -niera forte e provoca notevoli di -sa gi.

Altre realtà hanno una “qual -che risposta” non esaustiva, maqual cosa esiste. A Terontola c’è ilDopolavoro-Ferroviario, il circoloCom battenti, in varie frazioni visono altrettanti circoli che, in par -te assolvono a questa mancanza,ma a Camucia il mondo degli an -ziani è relegato alla compiacenzadi alcuni bar e ritrovi, ma comeben sappiamo i consumi di unpen sionato non sono certo le con -sumazioni di un giovane di oggi.

Ecco pertanto che questomon do della terza età non è vistoin buona ottica e deve allora limi -tar si ad ammirare le auto che pas -sano e respirare, a pieni polmoni,i loro scarichi e nei mesi invernalio piovosi starsene dietro i vetridella finestra.

La richiesta all’Ammini stra zio -ne comunale è pertanto chiara esemplice: va individuato un locale,pos sibilmente ampio che permettaalcune semplicissime attività, let tu -ra di quotidiani, t.v., gioco del lecar te e perché no anche quattrosalti per coloro che hanno ancoragambe buone, incontri e semplicidibattiti.

Non è facile, ma se vi è buonavolontà e qualche soldo da investi-re nulla è impossibile.

Ivan Landi

Nei giorni scorsi una rap -pre sentanza dell’As socia -zio ne Centro CulturaleIsla mico Cortona-Toscana

è stata ricevuta dal sindaco Ema -nue le Rachini.

La delegazione era guidata dalpresidente dell’Associazione AliSa lem e dal suo vice El Yamani Sa -lam.

La comunità islamica rappre-senta una realtà importante delcomune di Cortona e dell’interavaldichiana, e questo incontro harappresentato un momento utileper la costruzione di un dialogopositivo al fine di affrontare e ri -solvere le differenti necessità diquesto gruppo di cittadini.

Le cifre pongono Cortona alpri mo posto, dopo il capoluogoArezzo per presenza di popolazio-ne immigrata, con un cifra di 957persone.

Tra queste le etnie maggior-mente rappresentate sono quelleche fanno riferimento all’area deiBalcani e dei paesi dell’Est ed alnord Africa.

I temi sul tappeto erano e ri -

mangono molti e di grande im por -tanza dalla casa alla scuola (inque sto settore sono 152 gli stu -denti extracomunitari che fre -quentano gli istituti cortonesi), dalrap porto tra le cultura all’integra-zione lavorativa e sociale, ma an -che temi concreti come il cimiteroe la sede dell’associazione.

Al termine dell’incontro il sin -daco Rachini ha espresso ungiudizio assai positivo sia sullemodalità con le quali sono stateaffrontate le questioni, sia sullaqualità stessa della discussione.

Cortona, ha ribadito il Sin da -co, è un comune aperto e multi-culturale, nel quale le diversitàassumono valore di ricchezza pertutta la comunità.

E’ chiaro, quindi, che le esi -genze di questa parte della nostrapopolazione che da tempo lavoraed è inserita nella nostra co mu -nità, devono trovare delle risposte.

Il primo passo che abbiamodefinito è quello di fissare rapida-mente incontri tematici nei qualiaffrontare un singolo argomentocosì da poter meglio intervenire.

Per uno “Statuto” dell’opposizione Per gli anzianibisogna fare di più

Donare sangue è una sana abitudineDonare sangue è costante conoscenza della propria salute

Donare sangue è dovere civico ed atto d’amorePer informazioni ed iscrizioni rivolgersi: AVIS - SezioneComunale di Cortona. Tel. 630650 (Segreteria telefonica)

MASSERELLI GIROLAMOINSTALLAZIONE E ASSISTENZA IMPIANTIDI RISCALDAMENTO, CONDIZIONAMENTO

E TRATTAMENTO ACQUA

V.le G. Matteotti, 95Tel. 0575/62694 - Cell. 335/6377866

52044 Camucia (Arezzo)

Concessionario:

Temi come la casa, la scuola e l’integrazione

Lettera ai lettori

Uno studio di Gabriele Zampagni

Parole di maestroBrusio di gioioso alvearedalle tue aule, scuola, cantiere di vita,al vecchio maestro che passa.E come un ventoche muove da lontano e all’improssivo investe,quel brusio per lui diventa prorompente coroche lo afferra e travolge,tumultuoso abbraccio a cui non c’è riparo.E da quel coro una vocechiara s’inalza, la sua. Parole ...parole...

Cede il fitto spessore del tempoe come in un rapido videogli passano davanti voltie volti di ragazzi,

cuori in ascolto!Si turba il maestro.Immensurabilela potenza della parolarivolta a chi da sé non discerne.Che disse in tanti anni? Quali strade indicòe su quali camminano,uomini oggi,i suoi ragazzi di ieri?

Cinguettio tenero dalle finestrema ora non ode il maestro.Nudi gli oscillano intorno i rami d’autunno.(Dettero turgidi frutti o solo labili foglie?)Greve gli curva le spalleil peso di tutte quelle parole.

Valeria Antonini Casini

La luce della vitaQuante volte, o Signore,ho alzato gli occhi al cieloimplorando il tuo aiuto.Quante volteho scrutato tra le stellein cerca di una luceche illuminasse il mio cammino.Quante volte,solo e smarritoho cercato la tua mano sicura,ma troppe mani protesecercavano la tua mano,ed io ho pensato che Tu

non avresti avuto tempo per meche stanco e insicurocercavo di salire la grande vetta;ma quandoho raggiunto la cima,una luce grande s’è accesa.Ho sentito la tua manosfiorare la mia mano,solo allora ho capitoche Tu, o Signore,non mi avevi abbandonato.

Sergio Grilli

Estrazione biglietti sotoscrizione interna a premipromossa dall’Associzione “L’Accoglienza”N. 302 - Quadro di Camilia Puali (Giacomo Fascetto)N. 146 - Quadro di Ilena Gallorini (Milanovic Jovo)N. 641 - Quadro di Iole Crivelli (Sante Tassi)N. 301 - Quadro di Mauro Alunni (Antonietta Donnini)N. 24 - Quadro di Umberto BianchiN. 173 - Disegno di Antonio Giornelli (Agostino Bartolini)N. 988 - Quadro di Franco Sandrelli (Gina Vella)N. 476 - Quadro di Antonio Sbrana (Wanda Moretti)N. 112 - Incisione Primi ‘900 della Galleria Nocchia(Gianpiero Bennati)N. 413 - Quadro di Ivo Goretti (Luigi Cuomo)N. 916 - Quadro di Olivastri (don Ottorino Capannini)N. 62 - Piatto dipinto a mano di Casantonio (Italo Monacchini)N. 116 - Oggetto in vetro di Michaela Freni, (Remo Tanganelli)N. 764 - Antica zuppiera - Il Cocciaio (Ida Fabianelli)N. 115 - Stampa di foto di Dominique Bollinger (Remo Tanganelli)N. 905 - Foto con cornice di Foto Atelier di Roberto Masserelli (don Ottorino Capannini)N. 380 - Lampada Tiffany di Machaela Freni (Roberta Ciccarelli)N. 488 - Pannello in terracotta - Il Rustico di Sartini (Devis Milighetti)N. 37 - Teiera in ceramica dipinta a mano di Clelia TondiniN. 375 - Scultura a ciondolo in argento Lo Scrigno (Marcello Pucci)N. 865 - Quadro di Franco de Poi (De Borgagni)

Incontro tra il Sindaco ed i rappresentanti della comunità islamica cortonese

Da parte mia voglio chiudereque sta tematica dei cosiddetti “Polli,capponi o impauriti uccellini”, chie -dendo scusa ai lettori, per averli te -diati con toni, a volte, un po’ accesi,ma mai offensivi o irriguardosi.

E’ nel mio carattere dire le cose,in cui onestamente credo, con quellacarica di dinamismo e di colore chea qualcuno sarà sembrato, forze, ec -cessivo, era nelle mie intenzioni a -vere un confronto serie e costruttivo.

Voglio ringraziare il direttore peravermi ospitato e dato spazio, visibi-lità e soprattutto per aver fatto co no -scere la posizione del Comitato di cit -tadini, residenti ai “Palazzi” a Fratta

Posizione che è stata sostenutada autorevoli firme del nostro gior -na le e non solo, ovviamente da co -loro che hanno firmato la petizione,ma da tanti cittadini, di ogni colloca-zione politica, che hanno espressola loro condivisione, che era ed ècon traria, non ad uno sviluppo so -stenibile, ma verso allevamenti cheproducono, nel tempo, più pro ble -matiche che economie.

Il comitato ha avuto positivo a -scolto perché i cittadini hanno sem -pre e DEVONO avere sempre più vo -ce ed ascolto, non per populismo,ma per il sacrosanto rispetto che tuttidobbiamo avere per la comunità.

La funzione del consigliere è an -che quella appunto di essere unionetra le istituzioni e la gente, e quandocondivide le proposte farle proprie edifenderle. In questo forse sta il fattodella mia elezione e di quella man -cata del mio troppo saccente interlo-cutore.

Elezione la mia, dovuta alle di -missioni, per motivi di lavoro, del

consigliere dott. Giuliano Scoscia, alqua le il mio interlocutore SI SA REB -BE DOVUTO RIVOLGERE, per co no -scere la verità, mentre ha preferitoscri vere il FALSO, manifestando inmo do palese, la propria malafede edignoranza, ed oltretutto anche unagrave mancanza di rispetto verso ildott. Scoscia stesso.

Tra di noi una “fregnaccia” inpiù o in meno non conta, è Natale,fac ciamo fmta di non averla letta, maquan do citiamo altre persone biso -gna essere MOLTO RISPETTOSI, per -ché è una questione, non dì libertà,ma di galateo.

Voglio comunque porgere gli au -gu ri, almeno, di Buon Anno, ancheal mio interlocutore, che, per la ve ri -tà, se è caduto in un linguaggio al -quanto becero, e menzognero hacon tribuito, inconsapevolmente afarmi della, non richiesta, pubblicità.

Il mio è stato solo un interessa-mento, condiviso integralmente, maper ché sollecitato da uno spontaneoe libero comitato che qui ringraziopubblicamente per avermi interpella-to per il loro, ma che io ritengoproblema di molti cittadini.

In un passaggio però, devo rico -no scere che il mio interlocutore hara gione, non ho mai preteso di es se -re uno che “conta”; il mio impegnopolitico però, veramente libero edonesto, è stato e sarà sempre rivoltoper dare un servizio, anche se a vol -te, non sufficiente, a tutti coloro cheo ne stamente si impegnano per unanuova convivenza basata, non su leg -gi e leggine, ma piuttosto sul ri spettore ciproco.

Ivan Landi

Page 12: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

Il 14 dic. 1602 il Crocifisso cheaveva avuto tanti colloqui conS. Margherita, nella chiesa diS. Francesco, fu trasferito da

quella chiesa, con partecipazionedi tutta la cittadinanza, nelSantuario dove riposava la SantaProtettrice dei Cortonesi. Eragiusto ricordare una data storicaper la città e per la Basilica di S.Margherita.

Ed è ciò che ha ideatoP.Federico Cor nac chini, Rettoredel Santuario, realizzando unprogramma che ha coinvolto tuttaCortona e Vicariati vi cini.

Il giorno del IV Centenario

(14 dic.) della traslazione del Cro -cifisso è stato preceduto da treserate culturali ed artistiche che sisono svolte nella “Sala SantaMargherita” con questo ordine“Gesù crocifisso, icona dell’a-more” -Relatore: Prof: VincenzoBattaglia; “Il Crocifisso nellastoria e nell’arte “- Relatrice-Dott.ssa An na Maria Maetzke; “IlCrocifisso e la mistica francesca-na” Re la tore, prof Cornelio DelZotto. All’inizio ed al termine diogni conferenza è stata eseguitamusica sulla Passione di Cristo.

Il 14 dic, 2002 è stato ungiorno straordinario per i colle-zionisti di francobolli, perché inquella data storica, il Rettore dellaBa silica ha ottenuto l’annullofilatelico (Dic. 1602- Dic.2002).

Solenne corteo storico perrievocare la traslazione del Cro ci -

MOMENTI DI RIFLESSIONE 31 DICEMBRE 2002L’ETRURIA N. 23

PAGINA 12

Da “Le Celle”

E’ naturale che il genitore so gniper i figli un avvenire che sia nellasua previsione il massimo del laloro realizzazione e successo. Maspes so accade che il figlio scelgastrade impreviste lasciando i fa -miliari delusi nelle loro attese oaddirittura in stato di shock.

In questo caso il genitore devericordare che non è padrone delfuturo dei figli e ciò che gli resta dafare è di non abbandonarli mai,quali siano le loro im prevedibiliscelte, può infatti ac cadere chel’inatteso si riveli alla fine l’opzionepiù provvidenziale e più adatta peruna determinata persona

L’esempio più eclatante ci vienedalla lettura del Vangelo di questaDo menica celebrativa della Fa mi -glia ideale, quella di Gesù, annun-ziato alla madre come:

Rovina e resurrezione di molti inIsraele, segno di contraddizione perchésiano svelati i pensieri di molti cuo ri. Eanche a te una spada trafiggerà l’anima.

Lo shock per questa madre èche, la salvezza di cui suo figlio èportatore legata al nome stessoche gli è stato dato, non sarà eventoche toccherà tutti, ma sarà unpren dere o lasciare a seconda cheegli sia oggetto di accoglienza o dirifiuto, perché venuto non a unireper forza l’umanità ma a dividerla,come da sempre gli uo mi ni si

dividono di fronte al bene e al male,di fronte alla verità ac colta o rifiuta-ta.

E’ vero che questo figlio met -terà a nudo la vera entità che sinasconda in ogni uomo, svelando ipensieri di molti cuori, ma ve -derlo momento di frattura e di di -visione, segno di contrad di zio ne,da alcuni seguito da altri o dia to eperseguitato, non è l’avvenire cheuna madre desidera per un figlio, equesta sarà la spada che le trafig-gerà l’anima.

Anche in seguito, a propriespese, sperimenterà come questofiglio la deluda nelle sue attese dafarle dire in una particolare circo-stanza: Figlio, perché ci hai fattoquesto? Ecco, che tuo padre ed io,angosciati ti cercavamo, Lc 2, 48.Non riuscendo a capire un suogesto tanto imprevisto quanto an go -scioso. Ma essa, vero esemplare dimam ma che mai nel suo intimo sisepara dal destino del figlio, nonindugia nel disorientamento nelquale è piombata all’improvviso,ma recupera riflettendo forse pertutta la vita il senso vero delle coseaccadute, e vivendo fino in fondoquel misterioso rapporto che lalegava a colui che, come David,essa poteva chiamare suo Signoree suo Figlio Mt 22, 41-44.

Cellario

L’ABC della fedenella liturgia delle Domeniche

fisso. Si ritorna indietro di quattrosecoli.

Il chiostro di S. Francescobrulica di gente che rivive unadelle pagine più belle della suastoria religiosa.. Presenti ilVescovo Mons. Gualtiero Bassetti;il Ministro Provinciale dei PadriConventuali, P. Antonio Mar can -tonio. il Ministro Prov:le dei Fratiminori, P. Maurizio Faggioni: leautorità civili e militari; gli Araldidi S. Margherita, e tanti uomini edonne in costumi medievali.Presenti anche i vari rappresen-tanti degli Ordini religiosi e cittadi-ni

Padre Federico rivolge a tuttiun caloroso saluto ed il corteosfila lentamente Un gruppo diuomini del Consiglio dei Terzieri,in costumi del tempo, portano aspalla il Crocifisso. Preghiere e

rulli di tamburi si alternano. Ilcorteo è veramente imponente- Fauna prima sosta davanti all’ospe-dale fondato da S. Margherita, edil Vescovo benedice gli ammalati.La seconda sosta presso la casa diriposo e la terza vicino al San tua -rio.

Il piazzale Santa Margherita,preventivamente transennato,offre spazio agli sbandieratori peril loro spettacolo. Il Crocifisso è li,in mostra, sugli scalini dellafacciata della Basilica. Canti epreghiere e poi l’ingresso trionfalein Basilica, stipata di gente, cheapplaude fragorosamente creandoun momento di forte commozio-ne.

Il Sacro Simulacro torna atroneggiare sul suo altare a destradel presbiterio. Quindi segue lasolenne Con celebrazione presie-duta dal Mm. Provinciale dei FratiMinori della Toscana, P.. M.Faggioni . Prestano servizio liturgi-co i Novizi della Verna e quellomusicale, la Corale di S. Ceciliadella Fratta.

Domenica 15 dicembre ifesteggiamenti solenni si conclu-dono con il Concerto del GruppoPolifonico “F. Coradini” di Arezzo-con un programma di musichesacre e inerenti alla Passione diCristo. L’esecuzione polifonica èstata intramezzata dal Preludio eFuga in Si m. di J.S.Bach eseguitodall’Organista Francesco Cortisull’Organo Mascioni. Direttore:Roberto Tofi.

Padre Ugolino Vagnuzzi

La incontrai il 20 ottobre1982 al Palazzo dello Sporta Firenze dove ebbi mododi parlarle e di fotografarla.

Confesso che provai una emozioneprofonda e un forte imbarazzocome mai avevo sperimentatonelle numerose interviste rilascia-tami dai più grossi personaggiincontrati nella mia professione digiornalista.

Gli occhi di quella donna mipenetravano fino al midollo delleossa. Vestiva il sari, cioè unsemplice abito indiano, l’abitocioè dei poveri, che, oggi, vestonogià circa cinquemila sue consorel-le attive sparse in 127 Paesi.

A queste vanno aggiunte oltreduecento contemplative. Ma ilcarisma di Madre Teresa ha fattoleva anche sul ramo maschile cheattualmente comprende circacinquanta sacerdoti, seicentofratelli attivi e venticinque fratellicontemplativi.

Un movimento a cui solo un’anima eletta poteva dar vita e checertamente donerà copiosi fruttialla Chiesa ed all’umanità intera..

Ebbi la fortuna di avvicinarladopo la sua conferenza. Miaccolse con molta gentilezza.Preferì rispondere in inglese allemie domande.

Una brava interprete mi fu digrande aiuto

Il volto scarno di quella don -na, eroe della carità cristiana, mi èrimasto impresso nella mente enel cuore E non riuscirò a dimen-ticarlo. Nella prossima primaverao nell’autunno Madre Teresa saràbeatificata di fronte ad una follache non è facile immaginare.

E Papa Wojtyla, sempreammiratore di questo apostolodell’amore fraterno, sarà certa-mente felice di innalzarla aglionori degli altari.

Ben volentieri riporto, insintesi, alcune domande e rispo-ste dall’intervista che MadreTeresa mi rilasciò nel nostroincontro di Firenze.

Come giudica l’attentatoalla vita del bambino nelgrembo materno?

Quel bambino, non ancoranato, è stato creato per amare edessere amato.

Dio nella Sacra Scrittura dice:“Anche se la madre dimenticassesuo figlio, Io non mi dimenticheròmai di lui”.

Purtroppo oggi il bambinonon ancora nato è un bersaglioper la morte e l’aborto è la piùgrande piaga della nostra società.;è quella che distrugge di piùl’amore e la pace.

Quindi il rispetto alla vita,secondo lei, si basa sull’amo-re?

Sì. Guardiamo a queste creatu-re, ancora non nate,. comeespressione dell’amore tenero diDio e quindi dobbiamo rispettarle.Hanno il diritto alla vita. “Amatevigli uni gli altri- disse Gesù- comeio vi ho amati.

Come il Padre vi ama, così iovi ho amati. Amatevi scambievol-mente”.

Dove incomincia questoamore?

Nella famiglia, nella casa e conla preghiera.

Quando la famiglia prega restaunita. Per renderci più facilequesto amore Gesù ci ha promes-so: “Qualsiasi cosa avrete fattoall’ultimo di questi miei fratellil’avete fatto a me. Se riceverete unbambino nel mio nome è come se

Domenica 29 dicembre 2002Lc 2, 22-40

VIA XXV APRILE, 45 CAMUCIA (AR) - TEL. 0575.62122

riceveste me.”Ma cos’è la vita per lei?La vita è creata ad immagine di

Dio. La vita è amare ed essereamati. Perciò nessuna creatura,maschio o femmina, può essererigettata., ma si deve amare adogni costo perché è simbolodell’amore di Dio che deve diffon-dersi per tutta la terra..

Se qualcuno vuole disfarsidella propria creatura, e vuoi farel’aborto, cercate di persuaderlo anon fare ciò e ditegli di portarequella creaturina a me. Io lavoglio, perché è figlia di Dio.

Cosa pensa delle barriereche dividono il mondo?

Tempo fa fui invitata dal Go -ver no Comunista in Cina a visitarequel Paese e uno di quei capi michiese: “Per te cos’è un comuni-sta?” Gli risposi: è un figlio di Dio,quindi è un mio fratello, o una miasorella.

Nelle Congregazioni da lei

fondate si emette un quartovoto. In cosa consiste?

I nostri fratelli e sorelle siconsacrano a Dio in una manieraspeciale per offrire il loro amorepiù tenero ai poveri tra i piùpoveri.

Ai voti di obbedienza, povertàe castità aggiungono quello dioffrire servizio gratuito alla gentepiù bisognosa per vivere realmen-te il precetto cristiano dell’amorefraterno..

Un augurio.Che possiate crescere nella

santità attraverso l’amore vicende-vole. Pregate per noi perché nonroviniamo il lavoro di Dio.

Il lavoro che rimane è sempreSuo. Pregate per i nostri poveri,gli anziani, i malati, i lebbrosi, peri bambini non desiderati, perquelli che soffrono, affinché lipossiamo servire come dono diDio e Lui vi conceda la sua gioia.

Padre Ugolino Vagnuzzi

Solenni festeggiamenti per il V centenario della traslazionedel crocifisso che parlò a S.Margherita Ricordando madre Teresa di Calcutta

13 AgostoOggi cerchiamo di capire meglio com’è la situazione

politica e civile del Kosovo discutendone tra di noi.Lasituazione in Kosovo rimane critica. La violenza adesso ènascosta e per lo più verbale, anche perchè la KFOR nonpermette ai più esaltati di fare i propri comodi.

In Kosovo la popolazione è a prevalenza mussulmanadi origine albanese.

C’è poi una minoranza cristiano-ortodossa di origineserba. Fra i due gruppi c’è un odio grandissimo che si èportato avanti per secoli. Un odio controllato soltantodurante il periodo di Tito.

Nel 98, quando l’odio fra ortodossi e mussulmanisembrava scomparso in seguito alla guerra del 91 fraSerbi e Croati, riesplode con violenza fra i kosovarimussulmani che vogliono l’indipendenza dalla Serbiaortodossa. In seguito all’intervento delle nazioni unite lasituazione si tranquillizza, almeno in teoria. La situazioneadesso è relativamente calma.

Il Kosovo oggi è indipendente, anche se ovunque cisono militari stranieri a garantire la pace. Gli albanesimussulmani odiano i serbi ortodossi e viceversa. Leminoranze serbe vivono nelle enclavi, che sono protette etenute sotto stretta sorveglianza dalle forze militari inter-nazionali. I serbi non possono uscire dalle loro città senon scortati. Agli albanesi è vietato entrare in queste città.La situazione è la stessa per i monasteri e le chiese

ortodosse, che si trovano nelle vicinanze di città a preva-lenza mussulmana.

Invece in Serbia sono le persone di etnia albanese adessere chiuse in casa.

“La guerra è uno dei mali più grandi del mondo. Unmale ancora più grande è il risentimento e l’odio fra ledue parti quando la guerra finisce. Se qua in Kosovo nonci fossero i militari internazionali, noi, anche finita laguerra, avremmo continuato ad ucciderci...” così miracconta un ragazzo kosovaro che non ne può più di odie violenze fra persone di etnia e religione diversa...

Oggi sono stato invitato a pranzo a casa di Afriminsieme a Nicolò e Camilla(due scout del clan Val diMugnone). Afrim è un ragazzo di 25 anni, sposato, conuna bambina. Lui parla solo albanese, non sa una parolané di inglese né di italiano. Com uni chiamo a gesti, poiper fortuna entra in casa sua una ragazza di 15 anni, suavicina di casa, che parla abbastanza bene l’inglese. Sco -pro che Afrim e suo padre hanno combattuto con l’UCK.Sul muro della stanza dove siamo possiamo vedere isegni dei proiettili sparati dalla polizia serba. Il fratello diAfrim, Burim, si sta laureando in medicina, arrivaquando stiamo bevendo il tè prima di mangiare, portaamici e amiche, smettiamo di parlare di guerra e inizia-mo a scherzare tutti insieme. Nella sala siamo tuttiragazzi, c’è un’atmosfera felice.......(continua)

fla

Un’estate diversaAppunti di diario-5

E ... tutti i mercoledì sera cenecon cacciucco di pesce di mareed altre specialità marinare

su prenotazione entro il martedì

Le sceltedei figli

Page 13: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

PARTITI E MOVIMENTIL’ETRURIA N. 22 15 DICEMBRE 2002

PAGINA 13

TARIFFE PER I NECROLOGI: Euro 25,00. Di tale importo Euro 15,00 sono destinate alla Misericordia di Cortona o ad altri Enti su specifica richiesta. L’importo destinato all’Ente sarà versato direttamente dal Giornale L’Etruria.

MARMI - ARTICOLI RELIGIOSI

Terontola di Cortona (Ar)Tel. 0575/67.386Cell. 335/81.95.541

www.menchetti.com

Autofunebre propria gratuita entro 60 Km

L’anno 2002 si chiude all’inse-gna di una situazione generale digrande incertezza per i cittadini, maanche il 2003 non promette nulla dibuono. La situazione internazionale égià di per se fonte di grande preoc-cupazione per i cittadini che vedonoall’orizzonte il profilarsi una nuovaguerra che andrà ad aggiungersi allealtre cento guerre dimenticate in tuttii continenti nel mentre si stannoaggravando i problemi per queipaesi del terzo e quarto mondo i cuibambini muoiono ogni giorno difame e malattie. E’ riferendosi aquesti temi che il Papa nei giorniscorsi ha detto che Dio ha abbando-nato gli uomini al proprio destino.

Anche i Verdi rimangono in -creduli di fronte al fatto che gliappelli del Papa rimangono inascol-tati soprattutto da chi sotto campa-gna elettorale invece chiede i voti aicattolici in nome dei valori che lareligione cattolica esprime.

Non a caso i Verdi pur essendoup partito laico, ma pluralista erispettoso di ogni credo reilgioso,danno ogni giorno seguito concoerenza ai messaggi del Papa,battendosi per la Pace e contro lafame, le malattie e lo sfruttamentodei bambini in tutto il mondo,nonché nella difesa del nostropianeta. I Verdi sono e sarannocontro la guerra ed il terrorismo,perché si alimentano a vicenda,mentre occorrerebbe una azione dipace costante e continua da partedegli organismi internazionali ed in

particolare dell’ONU.I cittadini si facciano questa

domanda. “perché i soldi per le armici sono sempre, ma mancano per lemedicine e il cibo per centinaia dimilioni di persone?” Allora chiedia-mo che il nostro Governo non accettile logiche che altri paesi percorronoe che portano dritti verso altri stermi-ni, ma che perse gua anche andandocontrocorrente una poiltica di pace edi sviluppo.

In questo quadro anche la situa-zione nazionale lascia ben pochispiragli all’ottimismo, vista la crisiche si é venuta a creare in settoriimportanti della nostra economia,come quello automobilistico, dell’ab-bigliamento e del settore orafo.Soprattutto quello orafo e dell’abbi-gliamento sta colpendo l’economiadel comune di Cor tona, con la crisidella Cantarelli a Te rontola e dialcune aziende orafe. I Verdi sonosoprattutto preoccupati per la possi-bile perdita di posti di lavoro, in unmomento in cui diventerebbe moltodifficile trovarne un altro. Ciò si va adaggiungere al dato negativo che hacolpito anche il settore turistico nelnostro territorio e che alla luce diquanto sta verificandosi in campoeconomico, fa temere gli operatorianche per il 2003.

Anche Cortona, pagherà il prez -zo dei tagli prodotti dalla LeggeFinanziaria per il 2003 ai comuni perun importo di 1,7 miliardi di euro eche obbligherà gli amministratoriloro malgrado ad aumentare le tasseoppure a ridurre gII attuali livelli dei

servizi erogati ai cittadini. PerCortona non sappiamo come possaessere possibile un aumento delletasse, visto che l’ICI é già al livellomassimo consentito dalla legge.

Nel prossimo anno sono previstipiù farmaci a pagamento, il bloccodelle assunzione del personalesanitario, attese più lunghe per leanalisi, in campo sanitario, mentreper la scuola sono stati pre visti 100milloni di euro nei pros simi tre anniper i “Bonus” a coloro che iscrive-ranno i propri figli alle scuole pri -vate, in pratica siamo allo smantella-mento del sistema sanitario pubblicoe di quello scolastico. Vengonoridotti i mutui per l’edilizia scolastica,diminuiscono i docenti di sostegno, ilpersonale tecnico, i bidelli.

Meno risorse, saranno previste atutela dell’ambiente e quindi meno

risorse per la prevenzione di frane,alluvioni e terremoti, con il conse-guente aumento di rischi per i citta-dini e le loro abitazioni ed aziende.Tutto ciò, per una vana promessa diriduzione delle tasse ai cittadini daparte di questo Governo, che nonpotrà manteneria e comunque se lofarà, dopo aver distrutto la strutturaportante di questo paese. I Verdi,invece come negli altri paesi europei,non chiedono la riduzione delletasse, bensi il rafforzamento ed ilmiglioramento degli attuali livelli deiservizi come sanità, scuola e traspor-ti, una legge di riforma fi scale chefaccia pagare le tasse a tutti e soprat-tutto come ripete continuamente ilPontefice, una politica per la Pace econtro la fame e le malattie nelmondo. Verdi Cortona

Doriano Simeoni

Un 2003 pieno di incertezzeZona industriale“depressa”

NECROLOGIO

SCADENZARIO FISCALEE AMMINISTRATIVO(A CURA DI ALESSANDRO VENTURI)

SCADENZE DI GIOVEDÌ 16 GENNAIO 2003IMPOSTA SUI REDDITI - SOSTITUTI D’IMPOSTA - RITENUTE AL LA FONTE-Scade il termine per il versamento delle ritenute ope ra te nel corso del meseprecedente sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, sui redditi di lavoroautonomo, etc. IVA - LIQUIDAZIONE E VERSAMENTI - Scade il termine per effettuare la liqui-dazione periodica ed il versamento del l’Imposta sul Valore Aggiunto. DATORI DI LAVORO E COMMITTENTI - Scade il termine per il ver samentodei contributi relativi ai lavoratori dipendenti e ai collaboratori coordinati econtinuativi.

E’ molto tempo che la proble-matica del Centro abitato di Fratta,cioè la sua ristrutturazione e riqua-lificazione, è al centro di diversiinterventi di cittadini, di esponentipolitici, di amministratori. Il gruppodella “Margherita” ha voluto cono -scere le varie posizioni e in un re -cente incontro tra iscritti e simpatiz-zanti, le ha attentamente valutate edora vuole precisare la propriaposizione, che vuole essere atto co -struttivo e non depositario assolutodi alcuna verità.

L’ubicazione a Fratta del nuo vocomplesso ospedaliero certamenteha portato ampio dibattito in tutti icittadini del cortonese ed ancheoltre, la scelta per questa frazionedel cortonese inciderà profonda-mente sul tessuto culturale ed eco -nomico.

Già si sta letteralmente modifi-cando il quadro urbanistico con va -ri cantieri aperti che dobbiamo sa -lutare positivamente, anche se, inqual che caso, vi sono state e si ver -ificheranno grosse difficoltà oggetti-ve.

Specificatamente vediamo comel’edificabilità, a volte, caricheràalcune strade ed alcuni settori ur ba -niz zati che nel proseguo degli anniporranno all’attenzione varie edovvie difficoltà.

Troppo lungo evidenziarle tutte,troppo difficile avere una soluzioneper tutto, ma se vogliamo ristringe-re la nostra analisi al centro viariodi Fratta possiamo onestamentedire che: se da un lato l’interventoannunciato da parte del Comune diCortona e della Provincia di Arezzofavorirebbe una maggiore sicurezzadi transito, dall’altra evidenzia ilnotevole disagio che si andrebbe acreare per numerose famiglie cheda tempo hanno edificato lungo la

provinciale, e in alcuni casi sonoproprio al ridosso; solo qualchemetro li separa dalla strada.

Il problema invece, noi credia-mo che vada in maniera più fattibiledi quanto si presentava qualche an -no fa. La viabilità alternativa alla exstatale 71 che collegherà presto lazona del Vallone di Camucia conMontecchio Vespo ne, passerà mol -to vicino alla nuova struttura o spe -da liera, (sul lato nord ovviamente)per tanto sarà compito poi del l’Am -mini stra zione comunale collegarequesta importante arteria con l’O -spe dale stesso, disimpegnando e -nor memente la provinciale del cen -tro abitativo di Fratta.

Allora si pone la domanda, valela pena effettuare onerosi interventisu questo tratto di strada quandopoi avrà più o meno lo stesso im -patto di transibilità di quell’effetti-vità che bisogna a volte rispettare?

Sarà opportuno intervenire inmaniera corretta sulle nuove lottiz-zazioni, ma lasciando inalterate lestrut ture murarie esistenti?

I risparmi che Provincia e Co -mu ne faranno, potranno servire ami gliorare, ove possibile, strade in -terne come quella che porta alcam po sportivo o quella di mezzaFratta (stazione di Camucia - Chiesadi Fratta e l’altra traversa Ponte diSanchione - Casa Carini) che do -vran no sostenere oltre il normaletraffico anche quello derivato dallavicina ubicazione ospedaliera.

E’ notorio che, a volte strade“secondarie” svolgono una notevo-le funzione di collegamento per icittadini e pertanto sarà opportunoqui intervenire con ampliamenti a -de guati, rifacimento di fondi strada-li che, in alcuni casi, non sono piùd ilazionabili. Ivan Landi

Capo-Gruppo “Margherita”

Non è stata sicuramenteScoperta “l’acqua calda” ilproblema è più che conosciuto,anzi forse fin troppo ma nonbasta stimolare gli amministra-tori, per rimediare ad un proble-ma oggettivo e di immagine.Stiamo parlando della “famosa”zona P.I.P Vallone, piani insedia-menti produttivi, l’argomentotrattato dal sottoscritto piùvolte, ha avuto sempre unacritica in termini di logistica,viabilità, urbanistica.

Questa volta il problemariguarda la manutenzione cheuna zona produttiva dovrebbeavere, non c’è bisogno di andareal Nord o lontano da Cortonabasta recarsi nei comunilimitrofi dove esistono zoneartigianali e industriali moltocurate, infatti per un imprendi-tore che viene da fuori, il primoimpatto è l’ingresso, i viali dicollegamento e le varie stradeinterne alla zona produttiva. Sequesta logica di immagine servea creare un impatto positivo, lazona P.l.P non ha sicuramentequeste caratteristiche, infatti sipuò notare bene anche passan-do per la SR 71 che nell’ingressoal posto delle aiuole ci sonosterpaglie come anche nei vialiinterni, lampioni di illumina-zione piegati “e molto pericolo-si”.

Non parliamo poi di quandopiove, in questo caso sarebbemeglio usare un mezzo anfibioper girare all’interno del P.l.P, la

domanda a questo punto sorgespontanea, ma gli amministra-tori, la maggioranza, dovesono?...

Tutti gli imprenditoriproprietari di capannoni,pagano l’Ici e quindi dovrebberoavere in cambio anche deiservizi, fra cui la manutenzionedella zona da parte dell’ammi-nistrazione, ma questo nonaccade. A questo punto midomando se qualcuno “dorme”,e allora avrebbe bisogno di

essere “svegliato”, oppuredicano pubblicamente che aCortona le imprese non sonobene accolte. Si può secondo voilasciare in simili condizioni -una zona P.I.P, il nome diCortona dovrebbe servire anchealle imprese per la propriaimmagine aziendale, ma senella carta può servire nel realebasta una visita di un clienteper danneggiare il tutto.

Cari amministratori, ricor-datevi che non ci sono soloturisti per l’arte, per il nostroricco patrimonio artisticoimportantissimo, ma ci sonoturisti imprenditori che visitanole zone produttive per cercarerapporti con gli -imprenditorilocali legando il primo aspetto alsecondo, ed è certo che usciti dalP.I.P non rimarrà loro unabuona immagine di Cortona ascapito sempre e comunquedegl’imprenditori locali edell’immagine in generale.

Luciano Meoni

Il 28 febbraio 1992 cessava di vivere,all’età di 89 anni, Pietro Pagani.E’ stato un momento importante perl’intera famiglia Pagani. Da lui è partitaogni iniziativa ed ogni insegnamentoche ancora oggi è guida nel nostrovivere quotidiano.

X Anniversario

PietroPagani

Lo ricordano con affetto i nepoti e quanti gli hanno voluto bene e lohanno stimato per la sua semplicità, la sua grande bontà ed il rispettoverso

Nel ricordarlo con affetto, la famigliaringrazia tutti gli amici che lo hannoconosciuto ed apprezzato ed anche perla generosa offerta che è stata devolutaal Calcit Valdichiana (Euro 616,20).

La famiglia

10-04-193810-12-2002

LiberoGallorini

Nell’undicesimo anniversario dellascomparsa, i tuoi cari ti ricordano conaffetto e rimpianto.

XI Anniversario

Mario DinoBiondi

7-1-1992 / 7-1/2003

Centro abitato di Fratta

Page 14: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

PAGINA 14

ATTTUALITÀL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

TRASFORMAZIONE VEICOLI INDUSTRIALI

Zona P.I.P. Vallone, 34/I - 52042 Cortona (Ar)Tel. 0575/67.83.44 - Fax 0575/67.97.84

CONCESSIONARIA: PALFINGER

GRU PER AUTOCARRI

LUCIANO MEONI

MEONI

SSttuudd iioo TTTeeccnnn iicccoo 8800P.I. FILIPPO CATANI

Progettazione e consulenzaImpianti termici, Elettrici, Civili,Industriali, Impianti a gas, Piscine, Trattamento acque,

Impianti antincendio e Pratiche vigili del fuocoConsulenza ambientale

Via di Murata, 21-23Tel. (2 linee) 0575 603373 - 601788

Tel. 0337 675926 Telefax 0575 603373

52042 CAMUCIA (Arezzo)

ricordo di questo cortonese, che ènato in questa parrocchia di cam -pagna e che, altresì , fu suo carocom pagno di studi nel Seminariodi Cortona.

Arrivo da don Ferruccio saba -to sera 21 dicembre verso le di -ciotto e lo trovo come al solitotutto indaffarato a sistemare, conl’aiuto di alcune parrocchiane, gliarredi della chiesa per la festivitàdella domenica. Una festività cheha paura che il governo, in os se -quio alle direttive europee, vogliaderubricare a semplice giornataferiale e che, lo rassicuro, nonpotrà avvenire, pena una rivoltacivile degli italiani che ancora citengono alle loro tradizioni cristia-ne. Sistemata la chiesa passa unamezzora a salutare i suoi polac-chi, che stanno partendo per iloro paesi d’origine per trascor-rervi il Natale e le festività di fineanno.

Finalmente alle diciannoverie sco a portarlo nel suo studio,mol to francescano, dove avvienela seguente chiacchierata, utile peruna prima, essenziale biografiadel vescovo Sandrelli anche sestrettamente legata ai suoi ricordipersonali.

Don Ferruccio, mi puoitrac ciare una breve nota bio -grafica di S.E.Mons. Sandrelli?

“Don Dante nacque qui a SanPietro a Cegliolo il 6 giugno 1922in una casa contadina sita lungo lastatale 71. La sua famiglia eramol to numerosa, oggi si direbbeallargata. I suoi genitori avevanoprofonde radici di cristianesimo e,mi raccontava proprio don Dante,all’imbrunire lasciavano con anti -ci po il lavoro dei campi perrecarsi tutte le sere di maggio inchie sa a pregare la Madonna.Nella sua casa, mi raccontavasem pre don Dante, si era cosìpoveri che alla domenica siandava alla Santa Messa in dueturni diversi perchè le scarpe nonc’erano per tutti. Alla prima messaandava una parte che poi tornan-do a casa dava le scarpe all’altraparte della famiglia per recarsi allaseconda messa”.

Quando lo hai conosciuto?E’ vero che siete entrati in sie -me in seminario?

“Si, lo ho conosciuto quandoa dodici anni entrammo insiemein Seminario. Egli si distinse su bi -to per la sua religiosità e per il suoimpegno nello studio. Anche sedopo poco che stava in seminariogli morì il babbo a causa di unagrave malattia, egli mi fu sempredi esempio in tutto e un caro, fra -teno amico negli studi”.

Quando fu ordinato sacer-dote?

“Venne fatto sacerdote il 27luglio 1947 e celebrò la sua primaMessa solenne il 10 agosto pro -prio qui nella Chiesa di San Pietroa Cegliolo. Se mi aspetti un attimoti leggo cosa scrisse in quell’occa-sione il parrocco di allora, donAldo Garzi, sul quaderno-re -gistro, che ancor oggi io continuo,della Cronaca parrocchiale. Ec -co, ascolta: ...Tutto il popolo ac -corse a rendere omaggio al Sa -cerdote novello da tutti amatoper la sua bontà. Ma don Dantenon può avere la gioia d’impar-tire la sua benedizione ai suoigenitori, ché dopo la morte delbabbo anche la mamma eravenuta a mancare. Queste paroleconfermano quanto io avevo po -

tuto conoscere dell’indole, buonae santa, di don Dante durante glianni passati insieme in Seminario.A proposito dei suoi genitori devisapere che riposano qui nel cimi -tero di San Pietro dove il giornodi Natale, cioè tra tre giorni, por -rò, a nome del Consiglio parroc-chiale e della popolazione tutta,una lapide di marmo in memoriae suffragio di questo mio amico,figlio di questa terra contadina egrande vescovo della Chiesa catto-lica”.

Quali furono i primi passidi don Dante dopo l’ordina-zione?

“Quasi subito, dal vescovoFran ciolini, egli venne nominatoAs sistente dei giovani di Azionecattolica e anche organista dellaCattedrale, sotto la direzione didon Pietro Fiorenzi. Poi fu no -minato Vicerettore del Seminario”.

In mezzo ai giovani comeeducatore e come istruttoreper formare bravi laici e bravisacerdoti. Davvero un compitoim pegnativo! Quanto rimasein Cortona?

“Non molto. Infatti Dio glitrac ciava un altro cammino. Pro -prio in quegli anni fine qua rantaritornò dall’Argentina Mons.Alunni, parente di Manlio Barto -loni che aveva il bar vicino alSeminario, alla Croce del trava-glio. Il ritorno di Mons. Alunniera dovuto al suo scopo di trovaresacerdoti disposti a seguirlo inArgentina . Don Dante accettò taleproposta e lasciando tutto, nel1950, partì missionario, affidan-dosi ai disegni della Divina Prov vi -denza, per quella terra lontana,meta, in quei difficili anni deldopoguerra, di tanti emigrantiitaliani.”

Anche se don Dante erapartito per una terra così lon -tana e tu eri parroco contadi-no a Fasciano, in mezzo allaValdichiana, senz’altro avretemantenuto contatti e amici-zia fraterna. Puoi raccontarmiqualche cosa sul suo arrivo esulla sua azione missionariasvolta in Argentina?

“Giunse in Argentina, così miscrisse in una delle prime letteredella nostra lunga corrispondenza,dopo ben ventisei giorni di nonfacile navigazione. Ma ti raccon-terò solo alcuni passaggi essen-ziali della sua azione pastoraleco là svolta perchè a scendere neidet tagli ci si potrebbe scrivere unlibro! Appena arrivato a BuenosAires, il Cardinale lo inviò nellaDiocesi di Resistencia dove ilvescovo lo nominò subito suo Vi -ca rio generale. Dopo alcuni annies sendo rimasta vacante la Dio -cesi di Formosa, Mons. Laghi,

Nun zio apostolico in Argentina, lonominò vescovo di questa Diocesiche, bisogna ricordarlo, era tra lepiù povere strutture ecclesiastichedi quella lontana terra. Pensa cheappena consacrato Vescovo avevacon sé un solo sacerdote. Essendoegli stesso un povero, tra i poverisi trovava bene e in pochi anni lasua Diocesi, come si dice oggicon parole sociologiche, s’imple-mentò di sacerdoti e di seminari-sti. Ma egli, che era moltoconcreto e pratico, volle anche

una Chiesa delle opere. Spese tuttose stesso, nella costruzione primae nella direzione poi, per il Centrodi Formazione Professionale diFormosa. Una istituzione ormainota a tutti e su cui non mi di lun -go”.

D’accordo, ne hanno par -lato anche altri diffusamentee la cosa è conosciuta. Mapuoi continuare a raccontarmiancora qualcosa della sua vitadi Vescovo in pensione?

“E’ vero, i vescovi a 75 annide vono andare in pensione. Be -ninteso una pensione tutta partico-lare e dedicata al Signore e allapreghiera. Ma don Dante eratroppo attivo e pellegrino delmondo per ritirarsi in un conven-to. A settantacinque anni chiese sìdi essere esonerato dalla curadella Diocesi di Formosa, ma sifece inviare missionario a Cubadove la Chiesa poteva uscire alloscoperto, dopo tanti anni dimartirio, a seguito della caduta delcomunismo sovietico e dellastraor dinaria visita del Papa inquel l’isola. Egli assunse l’incaricodi Direttore del Santuario dellaCarità di Cobre e vi è rimasto finoall’altr’anno, quando, ormai ac -ciac cato in salute, è tornato quidai suoi parenti dove è rimastofino al settembre scorso. Primacioè di ripartire ancora una voltaper l’Argentina. E questa voltasarebbe stato davvero il suo ultimoviaggio nella sua amata terra chelo ha avuto per oltre quarant’annisacerdote e vescovo. Sempre buo -no, gioioso, premuroso con tutti euomo di Dio e di immensi sacrifi-ci”.

Un’ultima domanda: qual -che tuo ricordo particolaredi quando spesso tornava atrovarti e, se vuoi, del tuo ul -timo incontro con Don Dante.

“Egli, soprattutto in quest’ulti-mo decennio, è tornato spesso atrovarmi. Una delle sue ultimemesse solenne l’ha celebrata pro -prio qui a San Pietro il trentagiugno scorso dando la Prima Co -mu nione ai bambini della parroc-chia. Prima di ripartire, in settem-bre ha celebrato Messa al nostroSan tuario della Madonna di Mez -

zavia di cui era devotissimo. Pro -prio in queste due messe egli eb -be parole di grande bontà verso dime e disse ai miei parrocchiani divolermi bene e di seguire i mieiconsigli perché dopo di me sa -rebbe stato difficile avere un altroparroco a San Pietro. Soprattutto,come ricordo personale, porteròsempre con me le parole di ap -provazione e di compiacimentoche, sia a giugno sia a settembrenel nostro ultimo incontro, egli haindirizzato verso la mia piccolaopera di accoglienza gratuita chein questi ultimi anni ho svoltoverso i tanti lavoratori polacchiche sono stati qui da me nellacasa parrocchiale. Salutandomi,pri ma di ripartire, mi disse contoccante fraternità: non smetteremai di fare questa carità, que -sta ac co glienza fraterna versochi viene in Italia per lavorareonestamente, perché noi sacer-doti sappiamo meglio di altriche nel fratello che soffre e che

Don Ferruccio Lucarini ricorda il vescovo Dante SandrelliUna lapide in memoria è stata inauguraaga a San Pietro a Cegliolo il giorno di Natale

Ho avuto la fortuna e l’o n -ore di conoscere il Ve -scovo Mons. Dante San -drelli nel corso delle mie

frequentazioni, ormai quindicen-nali, della Parrocchia di San Pietroa Cegliolo. Me lo aveva presentatoil parroco Don Ferruccio Lucarini,che l’otto dicembre scorso è statoanche il messaggero dell improv-viso ritorno alla Casa del Padre diquesto “pastore buono e missio-nario”, che tanto pre stigio e famaha arrecato al nome di Cortona siain Ar gen tina sia a Cuba.

Per me si è trattato di una co -no scenza straordinaria in quantoho sempre incontrato nelle mieconversazioni con questo vescovocortonese non il prelato di Curia,figura istituzionale importante edalle funzioni decisive, seppur ta -lora lontana dalle querelles delquo tidiano, ma il buon parroco dicampagna, il pellegrino cristianoche, in un mondo avverso o co -mun que diverso, con la bontà del -la solidarietà, del sorriso fraternocondivide con te i dolori di unacondizione umana dura e ostileper aiutarti a portare il peso delvivere quotidiano e a trasformarloin gioia, in comunione e serenitàcristiana.

Cinque anni fa, in un bell’in-contro a casa di Francesca Pel le -grini che cominciava a veder cre -scere attorno a sé quella strutturache è oggi la sua As so cia zione,parlammo a lungo di volontaria-to, di solidarietà, di impegnocivile, di impegno missionario diglo balizzazione e di sindacato. Eb -bi l’impressione netta di un ve -scovo strenuo difensore della dot -trina sociale della Chiesa e che,nella sua azione pastorale, avevafatto la scelta forte di stare con gliultimi , con gli esclusi. Con colorocioè che nella cosiddetta societàpolitica quasi sempre non hannovoce. Ebbi netta, in quell’occasio-ne, la sensazione ch’egli era dav -vero un prete integrale e che ilsuo credo evangelico s’incarnavanelle sue opere verso i giovani ed inon-inclusi in maniera dolce e na -turale perché c’era in lui una ma -trice umana mai cancellata: quelladella provenienza, vissuta e nonsoltanto ascoltata, della povertà edella condizione lavorativa emar -gi nata.

Proprio per questi motivi,aven do anche saputo che la po po -lazione della parrocchia di SanPie tro a Cegliolo nel giorno di Na -ta le porrà una lapide in me mo -ria del Vescovo Sandrelli nel lo ca -le cimitero accanto alla tomba deisuoi genitori, ho voluto incontrareDon Ferruccio Lucarini per ten ta -re attraverso alcune domande un

Foto tessera del seminaristaDan te Sandrelli, a 21 anni(allora la maggiore età)

��don Dantedon Ferruccio

ha bisogno c’è sempre presenteGesù Cristo.

Queste sono le ultime paroleche mi disse nel salutarmi, men -tre mi mostrava il suo portafoglioche conteneva tutti i soldi che eglipossedeva. Cioè: i pochi euro utilia pagare il suo viaggio di ritornoin Argentina. Questo era il ve -scovo Sandrelli: un uomo poverodi ricchezze, di lussi e di soldi, matanto ricco di Dio”.

Dette queste parole Don Fer -ruccio si commuove e va in chiesaa pregare. Io raccolgo i fogli deimiei appunti e ritorno a casa.Naturalmente non indifferente allaricchezza di questa biografia, perme sconosciuta, di Mons. San -drelli, vescovo in Argentina e mis -sionario a Cuba; ma sopratutto fi -glio di contadini della Valdi chianae un vero cortonese da am miraree portare ad esempio per i gio -vani, ma non solo.

Ivo Camerini

Foto ricordo, scattata nel 1935 in Piazza Duomo, dei seminaristi contutti coloro che avevano organizzato il II Con gresso eucaristico diocesa-no. Don Dante e don Ferruccio sono nella seconda fila partendo dall’altocome indicato dalle freccette.

S. Messa in suffragio di mons. Sandrelli

Domenica 15 dicembre, alleore 17, il vescovo mons. Gual tie roBassetti ha concelebrato, nellaCattedrale di Cortona, con tutti isacerdoti della nostra Diocesi,una santa messa in suf fragio delvescovo mons. Dante Sandrelli,morto in Argentina l’8 di dicem-bre. Alla Messa ha partecipatogran parte della popolazionecortonese proveniente anche dal lefrazioni della campagna.

Ha concelebrato anche S.E.mons. Luciano Giovannetti, at -tual mente vescovo di Fiesole, giàvescovo incaricato di Cortona.

Page 15: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

SPORTL’ETRURIA N. 23 31 DICEMBRE 2002

PAGINA 15

ImPIAnTI ElETTrICI - AllArmI - AuTomAzIonI -TV CC - VIdEoCIToFonIA - ClImATIzzAzIonEProgettazione, Installazione, Assistenza

52042 - Camucia - Via G. Carducci n. 17/21Tel. 0575/630623 - Fax 0575/605777

http://www.cedaminpianti.it -E.mail:[email protected]

Taverna Il GhibellinoVia Ghibellina, 9 - Cortona (Ar)

Tel. 0575/630254 - 62076

Ristorante serale - Su prenotazione aperto anche a pranzo

Seconda Cat.Montecchio

Fratta

Terontola

Terza Cat.Fratticciola

Pietraia

La prima parte del campio-nato per la squadra dipal lavolo Cortonese ha a -vu to un andamento di-

scor dante; l’inizio è stato pres -so chè perfetto con una bellastriscia di vittorie, il prosieguoinvece ha presentato molte notedolenti e a causa anche del -l’infortunio del palleggiatore ilgioco si è involuto e le vittoriesono diventate solo un ricordo.

Ma sentiamo cosa ci ha det -to l’allenatore Andrea Madau suquesta prima parte di annata a -gonistica e sul futuro dellesqua dre da lui allenate.

Siete partiti veramente al -la grande ...

Già nella fase iniziale di Coppaci eravamo ben integrati così nelleprime gare di campionato siamoandati veramente bene con deibuoni automatismi; le prime cin -que partite sono state belle anchese proprio nella quinta gara ab -bia mo perso, pur giocando bene,con tro l’Arezzo.

Quasi irriconoscibile lasqua dra nelle altre gare, pe -ché?

I buoni risultati ed i punti con -quistati nelle prime gare sonoandati poi persi nelle altre gareanche perchè il nostro palleggia-tore, Mechini, si è infortunato nel -la gara contro il Siena e tutti gliautomatismi della squadra sono

saltati; il secondo palleggiatore ègiovane. L’anno scorso ha giocatoin Prima Divisione ma pur bravonon ha esperienza della serie C; hafatto tutto quello che poteva e cheaveva imparato: la situazione eradifficile da gestire e forse ha sen -tito troppo la responsabilità delruo lo.

Con il rientro di Mechini le co -se sono cambiate e contro il CusFirenze in trasferta abbiamo vintoal tie-break .

Dopo la pausa cosa vi a -spetta?

Il campionato ricomincerà sa -bato 11 gennaio con la gara con -tro il Valdarno, in casa; invece laprima gara dell’anno sarà quelladi coppa sabato 4 gennaio controil Grosseto. Sarà una gara di se -mifinale chi la vincerà arriverà allaFi nal Four.

Una fase di Coppa decisa-mente buona e siete ancora incorsa...

Nella fase iniziale avevamovinto le eliminatorie perdendo unasola gara ed arrivando primi nelgirone; adesso ci aspetta la semifi-nale, se vinciamo contro il Gros -seto andremo a giocarci la Fi nalFour a fine gennaio. Il Gros se to èuna incognita ma se la nostrasquadra sarà al completo potremogiocarci questa opportunità conbuone chances.

Come sta andando invece

l’Under 20?L’Un der 20 sta andando ve ra -

mente molto bene; stiamo avendograndi soddisfazioni, siamo giuntiallo scontro diretto con l’Arezzoed entrambe le squadre erano apunteggio pieno; abbiamo persoma abbiamo giocato una gara ti ra -ta e tutto sommato anche al limitedel le nostre possibilità. Loro han -no gente molto preparata conmolti anni di esperienza e di buonli vel lo, noi siamo una squadra piùgio vane ma sono soddisfatto dellaprestazione.

Passeranno comunque duesqua dre alla fase successiva. A feb -braio termina la fase eliminatoriae da marzo in poi ci saranno gliscontri (andata e ritorno) consquadre dell’altro girone. Dispu te -re mo anche la Prima Divi sio ne,sempre da febbraio.

Con il rientro del pallegia-tore quali potenzialità avrà lasquadra?

Nel campionato i gio chi an -cora non sono fatti anche per chèle prime in classifica non sonoimbattibili, anzi. Nessuna squadraha “ammazzato” il campionato; IlNie vole, attualmente prima, haperso diverse gare e ne ha vinte al -cune al tie-brek. C’è molto equili-brio tra le prime della classificanon esiste la squadra “imbattibi-le”.

Ancora adesso è possibile

arrivare primi anche se sarebbemolto difficile; mancano due gior -nate alla fine del girone di andatae siamo oltre metà clas sifica ma cisarebbe tempo per recuperare.Una previsione più rea listicacomunque è puntare a raggiunge-re i play-off, ovvero con quistarealmeno uno dei quattro posti oltreil primo per giocarci poi lapromozione negli scontri di retti.

I due rinforzi, possonoba stare alla squadra per a ve -re la cosiddetta marcia in più?

Sia Filippo Rinaldi che ha gio -cato in B2 con il Marciano(schiac ciatore-ricettore) che A -lessandro Oggiano (opposto) cheanno scorso ha giocato in serie Ca San Mariano sono due ottimigiocatori. Li abbiamo presi pro -prio perchè ci consentissero as -sieme al palleggiatore Rinaldi difare il sal to di categoria e potreb-bero farlo sia per le capacità chehanno ma soprattutto per l’espe-rienza che han no portato nellasquadra. A desso l’infortunio delpalleggiatore ha interrotto unabuona fase di intesa tra i varicomparti della squa dra ma con ilrientro di Ri nal di tutto dovrebbeandare per il verso giusto. Comesempre sem pre il ruolo del palle-giatore è fon damentale per ilgioco di tutti i com ponenti dellasquadra.

Riccardo Fiorenzuoli.

Il Montecchio regge il passo, incespica la Fratta, crolla il Terontola

Intervista all’allenatore Andrea Madau

La fine di questo anno tri -bo lato per i colori aran -cioni vede la squadra al -lenata da Fiori in una

posizione di classifica tutt’altroche tranquilla.

Dopo la gara con il T.Bettolle la squadra si trova consoli 14 punti in classifica interzultima posizione avendoperò gettato al vento la possibi-lità di fare punti in due garecasalinghe contro av versarinon trascendentali .

L’arrivo del nuovo tecnicoFio ri ormai da diverse gare allaguida degli arancioni sta co -min ciando a dare i suoi frutti alivello di gioco e di intesa delgruppo.

La squadra presenta ungioco più armonico, aggressivo,è anche più equilibrata tra i re -parti dove con qualche innestosi sta cercando di supplire alleevidenti carenze che si eranomanifestate nelle prime gare dicampionato.

Così, pur senza la confermadei risultati, la squadra aran -cione sta lentamente miglio-rando.

La sua tattica in campo, lacoe sione tra i reparti e global-mente sui può affermare chestia pian piano migliorando illivello di gioco espresso.

Con il suo arrivo il tecnicoGiu seppe Fiori aveva chiestotempo ed era giusto accordar-glielo ma certo, se la squadradeve in qualche modo dimo -strare di essere migliorata, a -desso comincia ad essere ar -rivato il momento giusto perfarlo.

Certo la squadra arancionenon è stata aiutata dalla buonasorte e anche nelle ultime duega re casalinghe poteva, è vero,perdere ma avrebbe anche po -tuto vincere senza che si fosse

dovuto gridare allo scandalo.Nella gara contro il Torrita,

su un fondo di gioco davverodifficile, i ragazzi di Fiorihanno cercato di fare tutto ilpossibile per vincere edla garaed anche se gli ospiti possonorecriminare per un rigoreparato dal bravo portierearancione Mariotti, è anchevero che il portire dei Se nesiFunaioli è stato il migliore incam po a dimostrazione dellabontà e della volontà del giocodei padroni di casa.

Sino all’ultimo gli aran cionihanno cercato di fare loro lapartita ma non ci sono riuscitie davvero è mancata anche unpizzico di buona sorte.

La gara ha evidenziato unbuon gioco corale della squadrae, pur senza segnare, unaottima prova degli attaccantilocali.

Purtroppo anche nella garacontro il T. Bettolle la storia si èripetuta non nel risultato, in -fatti è terminata 1-1 ma neipun ti conquistati dagli aran -cioni che infatti condividono laterzultima posizione in classifi-ca (14 punti) proprio con isenesi loro avversari in questagara.

Se è vero che gli arancionistan no dimostrando di avermigliorato il loro gioco adessoperò è anche giunto il mo -mento di mettere in campomaggiore determinazione perconquistare punti preziosi cheservano a risollevarsi da questaimbarazzante posizione diclas sifica.

Questo si può fare innanzi-tutto non sprecando più le oc -casioni offerte dalle gare in ca -sa contro avversari abbordabili.Con l’inizio del campionatodopo le feste, vedremo

Riccardo Fiorenzuoli

Solo due pareggi nelle ultime due gare

N.Cortona Camucia

Cortona Volley

I bianco-rossi dovevano giocare in trasferta contro la modesta Poggiola.Almeno sulla carta sem brava per il Montecchio una vittoria scontata, purtroppoinvece do po in primo tempo all’altezza della situazione, i ragazzi di mister Bu sattinella ripresa si sono quasi af flosciati, abbandonando quella ver ve e quella grintadimostrata nel la prima parte della gara. Na tu ralmente il risultato a rete bianche èstata la finalizzazione più con so na a quello che è stato. Adesso bisogna puntualiz-zare e focalizzare quelle che veramente sono le intenzioni fin qui ventilate daidirigenti del Montecchio. Lo sforzo per gli acquisti di nuovi importanti giocatoriè stato notevole, e ne sa bene il presidente Marino Barbini, che non ha lesinatoal cospetto di tutta la tifoseria, però la squadra deve avere una giusta carburazio-ne.

E’ vero che da pa rec chio tempo la squadra consegue risultati positivi, mapurtroppo manca quel di più che le farebbe fare il vero salto di qualità.

E pro prio con il Poggiola doveva es se re un solo risultato, la vittoria. Per noiè questione di mentalità. Que sta soltanto il tecnico la può dare. Tutte le riprovesaranno vi sio nate alla ripresa del campionato dopo le feste, quando all’Ennio Vitiscenderà la terza forza del campionato, la Voluntas di Tre quanda.

La Fratta nelle due ultime due partite ha racimolato un solo punto, dopola sconfitta rimediata in casa per 0-3 contro il Chian ciano (prima sconfittacasa lin ga e solo la seconda in ben quat tordici partite). Questa de ba cle è statoil frutto di un arbitro in gior nata no, con l’aggiunta pal pa bile del nervosismodegli uomini in rosso-verde e ben quattro espulsioni che hanno decimato lasquadra di Parri.

Nella domenica successiva la compagine del presidente Ga briel li va farevisita al forte Trequanda. Naturalmente con mezza squadra, completata daragazzini del vivaio. Tutti sappiamo però che il calcio non è una scienzaesatta, ed è successo il contrario di quello che molti “sfiduciati” avevanopensa to. Hanno conseguito un pareggio 0-0, che assomiglia molto ad unavittoria, perché è un punto ha fato muovere la classifica. Il 5 gennaio 2003 laFratta giocherà in casa contro l’Acquaviva. L’auspicio magari incrociando ledita, è quello di una bella vittoria a favore dei colori rosso-verdi, soprattuttoper iniziare bene il nuovo anno con l’auspicio che la squadra si riportarti alpiù presto ai vertici della classifica.

Tempi veramente duri per gli amici di Terontola. La squadra dei celesti ècaduta in totale depressione, continua come al solito a perdere in trasferta,ma adesso è sconfitta anche tra le mura amiche. Dopo la sconfitta casalinganel derby con i cugini del Montecchio, gli uomini di Biagianti vanno aconfrontarsi in casa di uno dei fanalini di coda, il modestissimo S.Albino, chefino ad adesso in sei gare casalinghe giocate, aveva realizzato solo una vittoria.Era questa una ghiotta occasione per riassaporare i tre punti. Niente di tutto

questo, il Terontola purtroppo, ancora per la settima volta,resta a mani vuotecon conseguenze che crudamente rivelano i numeri: 14 partite giocate, 4vittorie, 3 pareggi e 7 sconfitte.

Da modesti osservatori pensiamo chiaramente che qualcosa non vada.All’inizio di questo campionato e anche in seguito, sono arrivati a Terontolafior di giocatori e tutti veramente come si suol dire, di categoria,. Cosa stiasuccedendo nel clan del Farinaio, non lo sappiamo. Non vogliamo ergerci acoloro che suggeriscono qualcosa per risolvere la situazione, però è naturalee chiaro che qualcosa di importante vada modificato. Il tempo materiale perrimediare ancora c’è.

In questi quindici giorni di sosta il presidente Biagianti con tutto il suostaff potranno pensare e lavorare a beneficio di tutto l’ambiente.

Soliti alti e bassi per gli uomini di Gori, due domeniche fa la Fratticciola vaa perdere a Badia Agnano per 3-2, addirittura in casa dell’ultima in classificache fino ad allora aveva racimolato solo tre punti. Nella domenica successivainvece i giallo-rossi riescono a rimandare sconfitto il Pieve al Toppo con unarete del bomber Capecchi. Adesso tutti speriamo che questa vittoria sia ilgiusto viatico per una serie di risultati positivi favorevoli per tutto il clan diFratticciola.

Grande defaiance per la squadra di Pietraia. Ricordate quando i giallo-neri si trovavano al primo posto in classifica?Adesso la squadra è precipitata nella nona posizione, dopo una serie di

sconfitte incredibili. Non riescono ad avere la minima parvenza della compa-gine iniziale, che con un bel gioco riusciva a conquistare vittoria su vittoria.

Tutto questo ha dell’incredibile e forse non sa spiegarselo nemmeno ilprimo tifoso di Pietraia, il presidente e amico Giuseppe Basanieri.

Perciò gli auguri di un buon anno al nostro Beppe sono di dovere, masoprattutto gli auguriamo che la sua squadra al più presto riprenda l’inizialecammino, quello spedito che aveva ottimamente intrapreso.

Danilo Sestini

Ai nostri lettori questo articolo sul nostro calcio locale uscirà

all’inizio del nuovo anno, perciò il vostro modestissimo

reporter, che cerca quindicinalmente di illustrarvi le vicissi-

tudini del calcio minore cortonese, coglie l’occasione per

ringrazirvi porgendo a tutti i suoi migliori auguri.

Page 16: L'etr. IMP 31/12/20 n. 23 · loro fantasia e con la loro vivace creatività, a cominciare dalle “st - tuine”. ... corsi scolastici per l’anno 2002-2003 e per organizzare la

DAL TERRITORIO

ATTUALITÀ

CULTURA

SPORT

CORTONA

TERONTOLA

MERCATALE

MONTECCHIO REGGE IL PASSOIN CRISI IL TERONTOLA

PICCOLI PASSI DEL N.CORTONA CAMUCIA

LA BELLEZZA DEL SACROGUSTAV LEONHARDT A CORTONAWOLFANG MOLKOW AL CAFFÈ LA SALETTA

2003 TRA CERTEZZE ED INCERTEZZEBISOGNI REALI, BISOGNI SPECULATIVI

NUOVO ORARIO FERROVIARIO 2003

VIA SAN MARCO IN LUTTO

A SCUOLA CON DIVERTIMENTO E PASSIONE

IL SILENZIO DELLA PRO-LOCO