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Direzione Centrale della Contabilità Nazionale
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26 Novembre 2015
Roma
Le componenti della domanda: la spesa per consumi delle famiglie e gli investimenti lordi
Carmine Fimiani Massimiliano Iommi Stefania Massari
I conti economici regionali in SEC2010 - Anni 1995-2014
La spesa per consumi finali delle famiglie
• In seguito alla revisione dei Conti nazionali la spesa per consumi finali
delle famiglie ha subito una rivalutazione del 4%, pur non essendo stata
interessata da cambiamenti metodologici e di definizione introdotti dal
nuovo Sec.
• Tale revisione è spiegata per 1,6 punti percentuali dalle riserve (quasi
interamente connessa all’inclusione dell’economia illegale) e per 2,4 punti
dalle modifiche apportate nei metodi e nelle fonti (di cui le principali sono
state la revisione della spesa per affitti effettivi ed imputati e le spese
relative ad elettricità e combustibili).
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La spesa per consumi territoriale La spesa per consumi finali delle famiglie a livello territoriale ha risentito in primo luogo del benchmark nazionale che ha rivalutato i livelli dei consumi mentre gli effetti nella composizione regionale sono dovuti alle seguenti fonti di revisione:
Utilizzo dei dati del 15° Censimento popolazione e abitazioni 2011 per l’aggiornamento della spesa per affitti effettivi ed imputati.
Utilizzo dei primi risultati della nuova indagine sulle spese delle famiglie.
Nuova metodologia di stima della spesa per acquisto di auto nuove e introduzione della spesa per consumi dell’acquisto di auto usate.
Introduzione della spesa per attività illegali (droga, prostituzione e contrabbando).
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Classificazioni
La spesa per consumi finali di contabilità nazionale segue una classificazione di tipo funzionale, la COICOP (Classification of Individual COnsumption by Purpose) che raggruppa i consumi secondo il tipo di bisogno che gli stessi vanno a soddisfare.
La diffusione a livello territoriale è effettuata secondo 12 divisioni e tre tipologie (durevoli, non durevoli e servizi).
1. Alimentari
2. Alcolici, Tabacco e Stupefacenti
3. Vestiario
4. Abitazioni
5. Mobili e manutenzione casa
6. Servizi sanitari
7. Trasporti
8. Comunicazioni
9. Ricreazione e cultura
10. Istruzione
11. Alberghi e ristoranti
12. Beni e servizi vari
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Le fonti utilizzate per la stima territoriale della spesa per consumi delle famiglie
Fonti Istat: Indagine sulla spesa delle famiglie Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi Statistiche giudiziarie
Fonti informative diverse: Immatricolazioni di autovetture _ UNRAE Distribuzione regionale dei premi delle compagnie di assicurazione _ IVASS (Istituto per
la vigilanza sulle assicurazioni) Spesa farmaceutica regionale _OSMED
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La ricostruzione della serie storica e l’evoluzione della spesa delle famiglie
La ricostruzione della serie storica 1995-2011 è stata effettuata conservando le vecchie dinamiche.
Si evidenzia un andamento differente e contrapposto nella composizione per le diverse aree
geografiche: • un progressivo ridimensionamento della quota sul totale nazionale della spesa per
consumi delle famiglie del Mezzogiorno che passa da 29 a 26,4
• nel Nord-ovest dal 1995 al 2014 si assiste invece ad un aumento di più di un punto della quota dei consumi, trainato principalmente dalla crescita della Lombardia
• anche il Nord-est registra un aumento ma più contenuto rispetto al Nord-ovest
• piuttosto stazionaria è infine la situazione dei consumi del Centro.
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L’evoluzione della spesa delle famiglie
Figura 1 - Evoluzione della composizione percentuale dei consumi sul territorio economico per ripartizione geografica
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29,3
21,1 20,6
29,0
29,5
21,6
20,6
28,3
29,5
21,6 20,9
28,0
30,3
22,0
20,7
27,1
30,7
22,1
20,8
26,4
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno
1995 2000 2005 2010 2014
Spesa per consumi delle famiglie per abitante
• Il quadro regionale della spesa pro capite delle famiglie per consumi finali (rispetto alla media Italia) rimane tra il 1995 e il 2014 sostanzialmente inalterato, mantenendo la contrapposizione evidente tra Nord e Mezzogiorno che rimane ben al di sotto della media Italia.
• Il centro, in linea con il Nord nel 1995 con valori superiori alla media Italia, vede nel 2014 uno spostamento di Umbria e Marche che registrano livelli di consumo pro capite inferiori alla media Italia. Anche la Sardegna subisce un arretramento, riducendo ulteriormente il suo valore di consumo pro capite.
• Livelli di consumo pro capite molto elevati sono concentrati esclusivamente nelle province autonome di Trento e Bolzano e in Valle d’Aosta che mantengono il loro primato nel corso degli anni.
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Spesa per consumi delle famiglie per abitante numeri indice Italia=100 1995 2014
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I risultati per il triennio 2012-2014 VARIAZIONI PERCENTUALI DELLA SPESA PER CONSUMI PER REGIONE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
- Anno 2014. Valori concatenati (anno di riferimento 2010).
Il triennio 2012-2014 è stato caratterizzato da una diminuzione dei consumi totali nazionali che si arresta solo nel 2014 con un lieve aumento pari a +0,4%.
La tavola evidenzia come la crisi dei consumi che ha investito l’Italia abbia in realtà assunto dimensioni diverse nelle varie aree del paese.
Le regioni del Centro-nord complessivamente registrano variazioni in linea con quelle della media Italia, il Mezzogiorno sperimenta invece contrazioni sensibilmente più significative.
Il 2014 registra inoltre per il mezzogiorno ancora una contrazione dei consumi (-0,5%) a fronte di una crescita nel resto del Paese.
2012 2013 2014
Piemonte -3.5% -1.7% 0.2%
Valle d'Aosta -3.2% -3.2% 1.2%
Lombardia -3.3% -2.9% 1.3%
Bolzano -2.6% -2.2% 0.2%
Trento -2.0% -1.8% 0.3%
Veneto -3.5% -2.7% 1.0%
Friuli-V.G. -5.3% -3.0% 0.8%
Liguria -3.5% -2.3% -0.8%
Emilia-Romagna -2.9% -1.8% 0.3%
Toscana -4.0% -2.6% 0.6%
Umbria -3.7% -2.6% 0.3%
Marche -4.1% -2.8% -0.4%
Lazio -3.4% -1.9% 1.3%
Abruzzo -5.1% -3.6% -0.5%
Molise -4.0% -4.2% 0.2%
Campania -5.0% -2.7% -0.1%
Puglia -5.2% -3.0% 0.1%
Basilicata -5.1% -2.1% -0.3%
Calabria -4.3% -4.3% -0.7%
Sicilia -3.9% -3.7% -1.2%
Sardegna -4.2% -3.7% -0.6%
Italia -3.8% -2.6% 0.4%Nord-ovest -3.3% -2.5% 0.8%
Nord-est -3.3% -2.3% 0.6%
Centro -3.7% -2.3% 0.8%
Mezzogiorno -4.6% -3.3% -0.5%
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I risultati per il triennio 2012-2014
DurevoliNon
DurevoliServizi
Totale
ConsumiNord-ovest 2.9% 0.2% 1.0% 0.8%
Nord-est 3.5% -0.3% 0.8% 0.6%
Centro 4.5% -0.9% 1.6% 0.8%
Mezzogiorno 1.5% -1.3% 0.1% -0.5%
Italia 3.1% -0.6% 0.9% 0.4%
La contrazione dei consumi 2014 nel Mezzogiorno deriva in particolare dalla dinamica negativa dei beni non durevoli determinata principalmente dai beni alimentari. Le spese per beni durevoli e servizi crescono soprattutto nelle regioni del Centro trainate rispettivamente dall’acquisto di autovetture e dalle spese per l’abitazione. Il Nord-ovest è l’unica ripartizione che registra una crescita per tutte le tipologie di spesa.
VARIAZIONI PERCENTUALI DELLA SPESA PER CONSUMI PER TIPOLOGIA E PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - Anno 2014. Valori concatenati (anno di riferimento 2010).
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Investimenti fissi lordi
• Diffusione investimenti fissi lordi regionali: – Investimenti fissi lordi totali per regione e 29 branche di attività economica (1995-2013)
«di cui» investimenti in costruzioni per regione (2010-2013)
• Metodo di stima – prezzi correnti – Vincolo investimenti per branca proprietaria
– Dettaglio di stima: 44 branche
– Regionalizzazione separata per settore delle AAPP (S13) e per gli altri settori
– Regionalizzazione separata per singole componenti utilizzando fonti specifiche
per ogni componente
Approccio introdotto in occasione della precedente revisione generale dei conti
In questa occasione solo raffinamenti della sua implementazione, ma effetti non trascurabili sui risultati
• Disaggregazione settore non-S13 – Costruzioni, Macchine e attrezzature, Software, Ricerca e sviluppo, Autoveicoli,
Navi e Materiale rotabile
• Disaggregazione settore S13 – Beni mobili, immobili, armamenti e R&S
• Scomposizione prezzo-volume – Deflatore di branca proprietaria (a livello di 44 branche)
– Deflazione separata per costruzioni e altri investimenti
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La spesa per investimenti fissi lordi territoriale La spesa per investimenti fissi lordi a livello territoriale ha risentito in primo luogo del benchmark nazionale che ha rivalutato il livello degli investimenti fissi lordi, mentre gli effetti nella composizione regionale sono dovuti alle seguenti fonti di revisione:
Capitalizzazione della Ricerca e Sviluppo e degli Armamenti
Modifica trattamento rilevazioni SCI-PMI (investimenti non compresi tra le variabili FRAME)
Nuova metodologia di stima della spesa per acquisto di autoveicoli nuovi e introduzione del circuito dell’usato
Stima investimenti extra-regio
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Nuova distribuzione per branca proprietaria
Nuova stima del costo di costruzione regionale dei fabbricati non residenziali
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Principali fonti utilizzate per la stima territoriale degli investimenti fissi lordi
Settore non-S13 (escluse costruzioni) Rilevazioni SCI-PMI (Macchine e attrezzature e Software) Immatricolazioni di autoveicoli Registri navali Bilanci delle società di trasporto ferroviario e Rilevazione SCI Rilevazioni sull’attività di R&S nelle Imprese e nelle Istituzioni sociali non-profit (R&S)
Settore S13: Conti Pubblici Territoriali del Ministero dello Sviluppo Economico (separatamente per
beni mobili e immobili) Addetti Ministero della Difesa (armamenti)
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Principali fonti utilizzate per la stima territoriale degli investimenti fissi lordi
Costruzioni non-S13 Quasi il 90% degli investimenti in costruzioni, al netto dei costi di trasferimento di
proprietà (l’ 80% al lordo), è stimato partendo da un insieme di fonti e di elaborazioni disponibili su base regionale (celle in blu nella slide successiva)
“Permessi di costruire” per nuove costruzioni residenziali e non-residenziali Stima dei costi di costruzione regionali per nuove costruzioni residenziali e non-residenziali Conti Pubblici Territoriali (CPT) del Ministero dello Sviluppo Economico per la stima degli
investimenti in costruzioni degli enti a controllo pubblico ma non inclusi nel Settore S13 Informazioni dai modelli di dichiarazione dei redditi delle persone fisiche (concernenti le
spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio e per l’efficientamento energetico per le quali spetta la detrazione di imposta) e indagine Istat sui consumi delle famiglie per la stima dell’attività di manutenzione straordinaria sui fabbricati residenziali
Informazioni del Censimento della Popolazione e delle Abitazioni, dei Permessi di costruire e sul numero di abitazioni abusive di fonte Cresme per la stima dell’abusivismo a livello regionale
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Investimenti fissi lordi in costruzioni
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Prodotti
Fabbricati
residenziali
Fabbricati
non
residenziali
Opere di
ingegneria
civile
Nuove costruzioni e ampliamenti di attività edilizia
Nuove costruzioni pubbliche e opere di ingegneria civile sia pubbliche che private
Manutenzione straordinaria
Miglioramenti fondiari
Abusivismo
Demolizioni
Costi di trasferimento di proprietà
INVESTIMENTI
Investimenti fissi lordi, revisioni nella composizione percentuale, anno 2011
ediz 2015ediz 2013revisione
(A) (B) A-B
Piemonte 8.8% 8.6% 0.2%
Valle d'Aosta 0.4% 0.3% 0.1%
Lombardia 21.3% 20.2% 1.1%
Bolzano-Bozen 1.7% 1.7% -0.1%
Trento 1.5% 1.5% 0.0%
Veneto 9.5% 10.3% -0.8%
Friuli-V. Giulia 2.4% 2.6% -0.2%
Liguria 3.0% 2.8% 0.2%
Emilia-Romagna 8.2% 8.4% -0.2%
Toscana 6.0% 6.4% -0.5%
Umbria 1.4% 1.6% -0.1%
Marche 2.5% 2.6% -0.1%
Lazio 10.3% 9.6% 0.6%
Abruzzo 2.3% 2.2% 0.1%
Molise 0.5% 0.5% 0.1%
Campania 5.5% 5.4% 0.2%
Puglia 4.3% 4.9% -0.6%
Basilicata 0.8% 0.8% 0.0%
Calabria 2.5% 2.6% -0.1%
Sicilia 4.9% 5.2% -0.3%
Sardegna 2.1% 1.9% 0.3%
Extra-regio 0.1% 0.0% 0.1%
Nord-ovest 33.5% 31.9% 1.6%
Nord-est 23.2% 24.4% -1.3%
Centro 20.1% 20.2% -0.1%
Mezzogiorno 23.1% 23.4% -0.3%
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Investimenti in R&S su investimenti totali per regione quartili - Anno 2011
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Investimenti in costruzioni su investimenti fissi lordi totali - Anno 2011
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L’evoluzione degli investimenti fissi lordi Evoluzione della composizione percentuale degli investimenti fissi lordi sul territorio economico per ripartizione geografica
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Investimenti fissi lordi a valori concatenati tassi di crescita medio annui 2007-2013
21
Grazie per l’attenzione
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