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Psicologia dello sviluppo LO SVILUPPO MORALE Lavoro di gruppo: Viozzi Emanuela Sagripanti Annalisa Teodori Silvia Scalzone Sofia Di Stefano Eleonora Raimondo Barbara Iommi Vissia Giuliani Emanuela D’Amore Mariarosaria

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Psicologia dello sviluppo

LO SVILUPPO MORALE

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Iommi VissiaGiuliani EmanuelaD’Amore Mariarosaria

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La MORALE in ambito psicologico indaga il modo in cui gli individui

sentono, pensano e agiscono riguardo a:

Benessere e cura degli altri

Diritti e giustizia nelle relazioni interpersonali(Turiel, 1983)

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L’organo della morale è la COSCIENZA:

l’insieme di processi cognitivi, affettivi e relazionali che

influenzano il modo in cui gli individui agiscono, in relazione a

standard di comportamento.

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Piaget (1932) Approccio cognitivo - evolutivoIl giudizio morale nel fanciullo (1932)

Lo sviluppo morale si evolve parallelamente allo sviluppo cognitivo secondo una sequenza ordinata di stadi.

Studia come i bambini si rapportano con le regole, di cui quelle morali sono una parte.

Compie osservazioni durante il gioco

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GIOCO

PRATICA DELLA REGOLA

• FINO A 3 ANNI. Non applica vere e proprie regole• FINO A 5 ANNI. Applicazione acritica e regolata dall’esterno, da un adulto o da un compagno più grande.• FASE DEL PENSIERO

OPERATORIO.Prevale l’interesse sociale, la condivisione delle regole e la cooperazione.

COSCIENZA DELLA REGOLA• 1° FASENessuna coscienza ed interesse per le regole.• 2° FASEPensiero preoperatorio. L’origine delle regole è esterna pertanto le regole sono inviolabili in relazione all’autorità che le trasmette.• 3° FASE Intorno ai 10

anni. Le regole sono considerate come il prodotto di un accordo reciproco.

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SVILUPPO DELLE REGOLE MORALI

FINO A 5 ANNI.

CONDIZIONE PREMORALE

(Anomia)Il bambino non

mostra interesse per le regole morali

FINO A 8-10 ANNI.REALISMO MORALE

(Eteronomia) imperativo esterno Le regole morali sono

considerate immutabili e inviolabili

RESPONDABILITA’ OGGETTIVA: la gravità della colpa è in funzione del danno.

GIUSTIZIA RETRIBUTIVA: es. occhio per occhio, dente per dente.

SANZIONE ESPIATORIA: ogni violazione della regola implica una punizione.

DOPO 9-10 ANNI(Autonomia) imperativo internoLe regole morali

sono fondate su cooperazione e reciprocità

RESPONSABILITA’ SOGGETTIVA: lega il giudizio sul comportamento all’intenzione dell’azione.

GIUSTIZIA DISTRIBUTIVA: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.

SANZIONE PER RECIPROCITA’: occorre trovare una punizione che sia in grado di far capire la gravità degli atti.

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Kohlberg (1976) Teoria stadiale dello sviluppo morale

teoria sistematica ispirata alle intuizioni di Piaget

ha come presupposto il concetto di sviluppo morale inteso come uguale in tutti gli esseri umani indipendentemente dal contesto

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Principi

UNIVERSALITA’La morale deriva da schemi mentali analoghi in tutti gli individui;

EVOLUZIONEGli schemi mentali variano col variare dello sviluppo cognitivo e permettono livelli sempre superiori di moralità;

STADIALITA’ DEGLI SCHEMIGli schemi compaiono in sequenza ordinata e invariabile

Il ragionamento morale che caratterizza le azioni è di tipo specificatamente morale e non include sentimenti, pensieri e azioni.(Gielen, 1991)

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Metodo di ricerca: dilemmi morali Ad un individuo vengono proposte alcune situazioni che egli deve riuscire a fronteggiare scegliendo quale tra due o più doveri (o principi morali) ritiene più giusto.

Dilemma di Heinz (1969)

“Heinz è un uomo la cui moglie, malata di cancro, potrebbe

salvarsi grazie ad un farmaco molto costoso scoperto da un

farmacista del suo paese. Heinz non ha i soldi per acquistarlo ed è

alle prese col dilemma se rubare il farmaco o vedere morire la

propria moglie. Che cosa dovrebbe fare Heinz ? E quali sono i

motivi alla base della sua scelta?”

A bambini ed adulti Kohlberg chiede come si sarebbe dovuto

comportare Heinz in questa situazione e perché.

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I risultati ottenuti dalle ricerche Gli stadi dello sviluppo morale di Kohlberg

Livello Pre – convenzionale Stadio 1 - Orientamento premio punizione

Stadio 2 - Orientamento Individualistico e strumentale

Livello Convenzionale Stadio 3 – Orientamento del “bravo ragazzo”

Stadio 4 – Sistema sociale e coscienza

Livello Post - Convenzionale

Stadio 5 – Contratto sociale dei diritti individuali

Stadio 6 – Principi etici universali

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Livello Pre ConvenzionalePrevalente al di sotto dei 9-10 anni. La norma è legata alla punizione. Si considera prevalentemente il proprio punto di vista. C’è consapevolezza del punto di vista dell’altro ma non dei principi che regolano il giudizio morale.

Stadio 1 – (orientamento premio-punizione)

“non si ruba per non finire in prigione” – “si ruba il farmaco per non essere giudicati male dagli altri per avere fatto morire la moglie” – morale eteronoma Stadio 2 – (orientamento individualistico e strumentale) si riconosce che i bisogni possono essere diversi e bisogna rispettarli – non c’è un criterio universale di giustizia – Hanno ragione sia Heinz che il farmacista – giusto è ciò che è leale, uno scambio alla pari, un patto.

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Livello Convenzionale Dalla pre-adolescenza alla tarda adolescenza (20 anni) consapevolezza del carattere convenzionale e societario delle norme

Stadio 3 (orientamento del “bravo ragazzo”) Il rispetto delle norme è realizzato in modo tale da rispondere alle aspettative della comunità ai cui valori si aderisce – Heinz ruba perché la famiglia lo giudicherebbe inumano – Heinz non ruba perché non sopporterebbe l’onta di essere giudicato un ladro dalla comunità

Stadio 4 (orientamento al mantenimento dell’ordine sociale)

Il sistema sociale si basa sul mantenimento ed il rispetto delle regole – Le norme non sono legate al rapporto affettivo con la propria comunità ma riguardano la società nel suo insieme – Heinz ruba perché deve salvare la moglie ma dopo deve accettare la condanna – Heinz non ruba perché la legge va rispettata anche se va contro i sentimenti personali

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Livello Post Convenzionale Le norme morali vanno al di là della società e sono legate ad un sistema di principi astratti ed universali

Stadio 5 – (orientamento del contratto sociale) – Le

regole morali non sono fisse ed immodificabili ma create in

base ad un contratto sociale. Alcuni valori sono assoluti anche

se non condivisi da tutti – Heinz può rubare perché una legge

va sì rispettata ma non può violare il diritto universale alla

vita – Heinz va condannato ma la legge andrebbe rivista

Stadio 6 – (orientamento della coscienza e dei principi

universali) – Si seguono principi etici universali, che possono

non essere scritti nelle leggi, e dei quali ognuno risponde con

la propria coscienza. Sono principi astratti e non regole

concrete di comportamento. – Heinz ruba perché la questione

si pone in una sfera diversa da quella della legge cioè in

quella dei principi etici universali.

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Turiel (1983), Nucci (2001)Approccio cognitivo – evolutivoTEORIA DEGLI AMBITI Principi e regole di comportamento appartengono a 3 domini

MORALE CONVENZIONALE PERSONALE

Concetti di benessere, giustizia e diritti umani

-obbligatori (obbligo interiore)-generalizzabili-impersonali

• Es. Non uccidere

Convenzioni che servono per regolare le

interazioni tra persone

-stabilite d’autorità-non sono generalizzabili-non sono universali

• Es. Non andare in giro nudi

Comportamenti e regole che ricadono unicamente sul soggetto che li attua

-stabilite dall’individuo-si possono cambiare a piacimento

• Es. Gusti musicali

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Difficile discriminare i 3 ambiti

(morale/convenzionale/personale) ma

Ricerche hanno dimostrato che

Nucci e Turiel ‘93

norme morali NO suscettibili di modifica

norme convenzionali SI possono modificare

(opzione moralmente accettabile)

il bambino è in grado di

distinguerli precocemente

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modi di intervento

Interventi disciplinari: variano in funzione dello specifico ambito di violazione (adeguatezza o meno all’ambito morale / convenzionale) nello specifico…

A scuola (Nucci 2011): 5 modi di intervento educativo

1_evidenziare che il comportamento è in sé dannoso e ingiusto 2_indurre ad assumere un punto di vista diverso dal proprio 3_ribadire la norma 4_evidenziare che il comportamento è fuori luogo 5_chiedere in modo perentorio di interrompere il comportamento

?? IN CAMPO EDUCATIVO ??

situazioni ambiti

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HoffmanRadici affettive dello sviluppo moralePresupposti: Non si può comprendere la MORALE se ci si limita alla sola

componente cognitiva: occorre, infatti, tenere in conto il VISSUTO EMOZIONALE.

Empatia è alla base delle origini affettive dello sviluppo morale.E’ l’attivazione di processi psicologici che fanno sì che una persona abbia sentimenti più congruenti con la situazione di un’altra persona che con la propria.LO SVILUPPO DELL’EMPATIA

L’empatia si modifica durante lo sviluppo passando da modalità primitive ed automatiche a quelle più mature e sofisticate, attraverso 5 stadi.

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Stadio 0 Stadio1 Stadio2 Stadio3 Stadio 4

Dato dal pianto reattivo del neonato. Quando il neonato ascolta il pianto di un altro bambino piange a sua volta. Si parla di contagio emotivo attivato da un meccanismo di imitazione motoria.

Stadio dell’empatia egocentrica (circa 6 mesi) il bambino in presenza di un coetaneo che manifesta sofferenza assume un’espressione triste e mostra segnali di disagio.

Stadio dell’empatia quasi egocentrica (compare intorno al 2° anno di vita). L’empatia comincia a mostrare le prime connessioni con il comportamento morale, prendersi cura dell’altro.

Stadio dell’empatia in risposta, permette al bambino di distinguere chiaramente fra sé e l’altro, fra i propri bisogni e quelli dell’altro. (empatia veridica)

Stadio dell’empatia per la condizione esistenziale dell’altro. Implica la capacità di astrazione del pensiero.

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Dall’empatia alla moralitàAlla base di un pensiero e di un

comportamento morale c’è un’esperienza empatica. Perché ciò si verifichi è necessario che tale esperienza diventi SIMPATIA (sentimento che spinge a prendersi cura di una persona sofferente).

ATTORI: vittima (distress)osservatore (distress empatico).

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La simpatia produce elevati livelli di sviluppo morale

Esperienza empatica Distress

Simpatia

Azione morale

prosociale

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Personal distress

Quando il distress empatico è troppo elevato l’osservatore prova più sofferenza della

vittima: il distress empatico non si trasformerà in simpatia e,

quindi, non produrrà un comportamento morale

prosociale.

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Socializzazione e coscienza morale

La socializzazione morale si riferisce a quei processi cognitivi, affettivi e sociali attraverso cui i

bambini assimilano e rielaborano, durante la crescita,

regole e norme proprie della comunità in cui vivono. Tutto ciò

accade perché c’è una coscienza morale: un

meccanismo psicologico che guida le azioni del soggetto in

assenza di controllo.

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SOCIALIZZAZIONE MORALE E STILI DISCIPLINARIDisciplina basata sul potere (il

bambino aderisce alle richieste per paura del genitore).

Disciplina basata sul rito dell’amore (il bambino aderisce alle richieste per paura di perdere l’affetto dei genitori).

Disciplina induttiva (il bambino è stimolato dai genitori a mettersi nei panni dell’altro e a valutare le conseguenze delle proprie azioni. Solo la terza favorisce l’INTERIORIZZAZIONE dei principi morali)

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La socializzazione morale non dipende solo dalle strategie dei genitori, ma anche dal modo in cui il figlio percepisce e valuta i valori dei genitori.

Il bambino non coglie passivamente i messaggi dei genitori ma li seleziona, li elabora, li trasforma e ne viene influenzato nei modi e contenuti.

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SVILUPPO ATIPICO

3 situazioni differenti in differenti fasi del ciclo di vita:

Bullismo a scuola: messa in atto, in gruppi di pari, di ripetuti atti aggressivi verso una vittima (abuso di potere). possono essere intesi come una violazione dei principi morali portano a vantaggi materiali + simbolici (dominio sociale nel gruppo)

Componenti antisociali e delinquenziali nell’adolescenza

Meccanismi di disimpegno morale nell’età adulta

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Ruolo dei partecipanti

Il bullismo può derivare da un deficit nelle

capacità empatiche?

Ricerche

Componente cognitiva (PERSPECTIVE TAKING abilità nel comprendere gli

stati mentali dell’altro)

Componente affettiva (non ha la capacità di sintonizzarsi affettivamente con le

emozioni dell’altro, con il grado di sofferenza inflitta)

Il bullo = NO carenza nella componente cognitiva SI carenza nella componente affettiva

BULLOspettatori passivi

difensori

sostenitori

aiutanti

EMPATIA