LE ABITUDINI ALIMENTARI DEGLI ALLIEVI DELLA DREAM … · Non ci soffermiamo più a gustare i sapori...

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LE ABITUDINI ALIMENTARI DEGLI ALLIEVI DELLA DREAM FOOTBALL ACADEMY OTTOBRE 2017 L’alimentazione è parte integrante della nostra vita, ma oggi giorno sembra essere l’aspetto meno curato nella nostra quotidianità. Mangiamo sempre più spesso quello che capita, quando capita. Non ci soffermiamo più a gustare i sapori e gli odori di quello che mangiamo, e il fine sembra sempre più quello di riempire il vuoto nello stomaco, più che nutrire ogni cellula del nostro corpo affinché tutto funzioni in modo corretto. Quali rischi corriamo se nella nostra alimentazione vengono a mancare i giusti nutrienti e nelle giuste quantità? E soprattutto quali rischi corrono i nostri figli se la loro alimentazione non è gestita in modo corretto? In futuro questi giovani rischiano di sviluppare patologie cronico degenerative come il diabete, l’ipertensione, la sindrome metabolica, cardiopatie, epatopatie, ecc. compromettendo la qualità e la durata della vita. I dati del 2016 riportati dal ministero della salute mostrano un trend positivo, con una lieve diminuzione dei casi di obesità e sovrappeso, ma rimane sempre il dato ancora preoccupante che il 21,3% dei bambini tra i 6 e i 10 anni è in sovrappeso ed il 9,3% obeso. Per di più, nel 40% di questi casi i genitori ritengono che il peso del loro figlio sia adeguato. Questo dimostra la scarsa sensibilizzazione di fronte al problema, soprattutto da parte delle istituzioni, che ancora troppo poco fanno per promuovere campagne a favore di una sana e corretta alimentazione e dal lato opposto la continua e sempre pressante offerta di prodotti industriali, che presentano profili nutrizionali non adatti al consumo giornaliero, come spesso accade da parte dei piccoli consumatori che trovano invece, molto appetibili questa tipologia di prodotti. L’educazione alimentare rivolta alle famiglie e soprattutto ai giovani è di fondamentale importanza per creare le basi di un progetto di prevenzione che dura tutta la vita. Sui nostri piccoli allievi è stata condotta un’indagine per verificare il loro stato di nutrizione. Hanno partecipato allo studio 47 bambini tra i 5 e i 12 anni, sui quali sono stati rilevati i dati antropometrici e le abitudini alimentari. Il dato antropometrico si è basato sulla misurazione dell’altezza, del peso e della circonferenza addominale. Il questionario alimentare è stato somministrato ai genitori e prende in esame la frequenza di assunzione dei prodotti alimentari di uso comune suddivisi nei vari momenti della giornata: colazione, spuntini, pranzo e cena. Di seguito le risultanze dello studio e una breve conclusione su quello che maggiormente emerge dall’osservazione di tali dati. RISULTANZE ANTROPOMETRICHE: Il primo dato preso in esame è il rapporto circonferenza vita / altezza. Come per gli adulti, una circonferenza vita elevata si associa ad una maggiore presenza di grasso addominale; nei bambini se superiore al 90 esimo percentile si associa con un aumentato rischio di sviluppo di insulino resistenza e patologie cardiovascolari e metaboliche. Si ritiene un valore di allerta un rapporto maggiore di 0,5 ed un valore grave un rapporto maggiore di 0,62. Nel grafico a torta si evidenzia che il 30% dei ragazzi ha un valore superiore alla soglia di attenzione, e un 2% un livello grave.

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LE ABITUDINI ALIMENTARI DEGLI ALLIEVI DELLA DREAM FOOTBALL ACADEMY OTTOBRE 2017

L’alimentazione è parte integrante della nostra vita, ma oggi giorno sembra essere l’aspetto meno curato nella nostra

quotidianità.

Mangiamo sempre più spesso quello che capita, quando capita.

Non ci soffermiamo più a gustare i sapori e gli odori di quello che mangiamo, e il fine sembra sempre più quello di

riempire il vuoto nello stomaco, più che nutrire ogni cellula del nostro corpo affinché tutto funzioni in modo corretto.

Quali rischi corriamo se nella nostra alimentazione vengono a mancare i giusti nutrienti e nelle giuste quantità?

E soprattutto quali rischi corrono i nostri figli se la loro alimentazione non è gestita in modo corretto?

In futuro questi giovani rischiano di sviluppare patologie cronico degenerative come il diabete, l’ipertensione, la sindrome

metabolica, cardiopatie, epatopatie, ecc. compromettendo la qualità e la durata della vita.

I dati del 2016 riportati dal ministero della salute mostrano un trend positivo, con una lieve diminuzione dei casi di

obesità e sovrappeso, ma rimane sempre il dato ancora preoccupante che il 21,3% dei bambini tra i 6 e i 10 anni è in

sovrappeso ed il 9,3% obeso.

Per di più, nel 40% di questi casi i genitori ritengono che il peso del loro figlio sia adeguato.

Questo dimostra la scarsa sensibilizzazione di fronte al problema, soprattutto da parte delle istituzioni, che ancora

troppo poco fanno per promuovere campagne a favore di una sana e corretta alimentazione e dal lato opposto la

continua e sempre pressante offerta di prodotti industriali, che presentano profili nutrizionali non adatti al consumo

giornaliero, come spesso accade da parte dei piccoli consumatori che trovano invece, molto appetibili questa tipologia di

prodotti.

L’educazione alimentare rivolta alle famiglie e soprattutto ai giovani è di fondamentale importanza per creare le basi di

un progetto di prevenzione che dura tutta la vita.

Sui nostri piccoli allievi è stata condotta un’indagine per verificare il loro stato di nutrizione.

Hanno partecipato allo studio 47 bambini tra i 5 e i 12 anni, sui quali sono stati rilevati i dati antropometrici e le abitudini

alimentari.

Il dato antropometrico si è basato sulla misurazione dell’altezza, del peso e della circonferenza addominale.

Il questionario alimentare è stato somministrato ai genitori e prende in esame la frequenza di assunzione dei prodotti

alimentari di uso comune suddivisi nei vari momenti della giornata: colazione, spuntini, pranzo e cena.

Di seguito le risultanze dello studio e una breve conclusione su quello che maggiormente emerge dall’osservazione di

tali dati.

RISULTANZE ANTROPOMETRICHE:

Il primo dato preso in esame è il rapporto circonferenza vita / altezza.

Come per gli adulti, una circonferenza vita elevata si associa ad una maggiore presenza di grasso addominale; nei

bambini se superiore al 90esimo percentile si associa con un aumentato rischio di sviluppo di insulino resistenza e

patologie cardiovascolari e metaboliche.

Si ritiene un valore di allerta un rapporto maggiore di 0,5 ed un valore grave un rapporto maggiore di 0,62.

Nel grafico a torta si evidenzia che il 30% dei ragazzi ha un valore superiore alla soglia di attenzione, e un 2% un livello

grave.

Fig.1: percentuali dei rapporti circonferenza vita (cm) / Altezza (cm) dei 47 soggetti che hanno partecipato allo studio.

Guardando il risultato antropometrico sotto il profilo del BMI, ovvero del rapporto tra il peso del soggetto e la sua altezza,

si riscontra una distribuzione sovrapponibile a quella della popolazione generale.

Con una distribuzione dei ragazzi in cui il 23% presenta uno stato di sovrappeso e l’11% di obesità.

Fig.2: distribuzione dei soggetti in base al BMI (rapporto peso/altezza).

RISULTANZE ABITUDINI ALIMENTARI:

Le nuove linee guida fornite dal CREA (Ex INRAN), e dalla nuova piramide alimentare suggeriscono quale sia la

distribuzione e la frequenza di assunzione di alimenti migliore al fine di ottenere tutti i macro- e micro-nutrienti utili a

soddisfare le esigenze nutrizionali della popolazione generale. Possiamo facilmente dedurre che è richiesto un consumo

quotidiano di vegetali e frutta e di cereali di tipo integrale, e man mano salendo nella piramide un consumo sempre

meno frequente di pesce, carni bianche e uova, a cui seguono formaggi grassi e infine in cima alla piramide quei prodotti

il cui consumo è consigliato in modo limitato e saltuario come carni rosse, cereali raffinati, zuccheri semplici (anche quelli

contenuti nelle bevande) e i dolci in generale.

< 0,568%

>0,530%

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RAPPORTO VITA/ALTEZZA

NORMOPESO66%

SOVRAPPESO23%

OBESO11%

RAPPORTO PESO/ALTEZZA (BMI)

Fig.3: la nuova piramide alimentare (fonte: www.dietagenetica.it).

Di seguito verrà mostrata la frequenza di assunzione degli alimenti dei partecipanti allo studio.

Ogni grafico rappresenta la percentuale di bambini che consumano quel dato alimento con quella data frequenza.

Esempio: nel grafico COLAZIONE quasi il 40% di bambini consuma biscotti tutti i giorni, ma nessuno consuma caffè

(nessuno ha mai indicato il caffè tra le assunzioni). La banda gialla che indica il MAI, è la differenza percentuale tra di

chi assume un alimento e la totalità dei bambini.

Nel grafico sono state evidenziate in un riquadro verde le abitudini positive che seguono le linee guida, in un riquadro

rosso le abitudini non in linea con la piramide alimentare. Sotto ad ogni figura, la spiegazione delle buone (verdi) o

cattive (rosse) abitudini.

La colazione abituale dei nostri bambini: latte e biscotti, il 60% dei bambini dichiarano di consumare latte

quotidianamente e il 35% consuma insieme al latte anche biscotti.

Poco più del 10% consuma pane con marmellata, ma a malapena il 5% consuma frutta fresca, a cui invece sono preferiti

i succhi di frutta, in poco meno del 10% dei casi.

Il consumo di cornetti per circa il 20% dei casi avviene più di una volta a settimana.

Un altro dato indice di abitudini non salutari è il consumo abituale di zucchero (spesso in aggiunta al latte ed ai biscotti

che ne contengono già a sufficienza) per più del 20% dei casi.

Una buona abitudine, al fine di assumere una giusta quantità di calcio, è invece quella di assumere quotidianamente

latte e derivati (yogurt, formaggi, ecc). In caso di intolleranza, la quota di calcio potrà essere fornita, in alternativa, da

fonti vegetali (es: verdure come i broccoli o frutta secca), nonché da acque ricche in calcio.

Dai dati inoltre è emerso che non tutti i bambini fanno colazione la mattina.

È importante fare la prima colazione, ma è importante anche variare le fonti alimentari che si scelgono, puntando su

alimenti il meno lavorati e trasformati possibile.

Un esempio alternativo per una buona prima colazione può essere il pane integrale con ricotta e marmellata, o un velo

di burro e marmellata, oppure dei cereali integrali accompagnati da frutta fresca e secca.

Non è da denigrare nemmeno la colazione salata, magari con un toast o delle uova freschissime. Una giusta quota di

proteine e grassi nella prima colazione aiuta i giovani a mantenere più a lungo la concentrazione a scuola e non avere

fame molto presto.

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COLAZIONE

Giornaliero

2-4 volte a sett

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Dal grafico emerge una situazione molto comune, gli spuntini spesso non vengono fatti (meno del 25% dei soggetti

consuma degli spuntini nella giornata) e anche dove vengano consumati le scelte alimentari sono orientate a prodotti ad

alta densità energetico/calorica, con basso valore nutritivo.

Tenendo presente che siamo di fronte a bambini che in più svolgono attività fisica, questo trend, riflesso dei ritmi

frenetici dei tempi moderni, mostra quanto poco tempo e attenzione riusciamo a dedicare all’alimentazione.

Proporre della frutta fresca sotto forma di frullati (anche preparati con latte) è sicuramente una scelta più salutare che

somministrare del succo di frutta, che per quanto pratico, contiene ben poca frutta e micronutrienti, e tanti zuccheri.

Anche i succhi di frutta 100% frutta contengono spesso poca frutta, perché provenienti da concentrati a cui è aggiunta

acqua.

Preparare un panino con dell’affettato magro (non più di 2 volte a settimana), o mettere a disposizione del parmigiano

con un frutto o del pane integrale o crackers integrali non salati, o del pane e marmellata (magari bio o fatta in casa) se

andranno a fare sport nel pomeriggio, sono alternative altrettanto pratiche e nutrienti.

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SPUNTINO MATTUTINO

Giornaliero

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2-3 volte mese

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SPUNTINO POMERIDIANO

Giornaliero

2-4 volte a sett

2-3 volte mese

Mai

Molti bambini consumano il pranzo a scuola, ed è risaputo che il menù della mensa scolastica è generalmente poco

gradito. Nonostante il menù sia studiato in modo da essere completo e bilanciato, almeno così dovrebbe essere, si rileva

uno scarto molto elevato dei prodotti alimentari forniti in mensa. Questo è vero soprattutto per i contorni e in successione

per i secondi, meno per i primi, che sono i più graditi tra le pietanze consumate (dati ricavati dall’analisi degli scarti

alimentari dei bambini delle scuole del Comune di Roma nel 2015).

Lo stesso profilo si ritrova nelle risultanze grafiche sopra mostrate.

I bambini non mangiano verdura, sia essa crudo o cotta, ma almeno il 20%, anche se è poco, dichiara di consumare

abitualmente frutta al pasto.

Il quadro è parallelo per quanto riguarda la cena che invece abitualmente viene consumata a casa.

La frequenza di consumo di carni bianche e rosse e cereali è coerente con le indicazioni fornite dalla piramide

alimentare; ma ancora siamo fuori schema se analizziamo il consumo dei dolci. Nel 15% dei casi circa vengono

consumati abitualmente merendine o caramelle.

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PRANZO

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CENA

Giornaliero

2-4 volte a sett

2-3 volte mese

Mai

Altro dato rilevante è che è bassa la frequenza di assunzione di legumi, per i quali è suggerito un consumo di 2/3 volte a

settimana, vediamo che solo il 20% dei bambini rispetta l’indicazione.

Corretto l’uso dei condimenti grassi, in cui viene preferito l’olio extra vergine d’oliva, anche se dai dati non è stata rilevata

la quantità utilizzata.

Altro dato, ma che non desta preoccupazione, è che solo in alcuni casi, meno del 7%, vengono consumati dopo cena

prodotti come latte e biscotti.

Benché non sia indicato il consumo giornaliero, occasionalmente nell’alimentazione dei bambini possiamo far rientrare

un dolcetto in più. Ma dove possibile scegliete prodotti fatti in casa, di cui conoscete tipologia e provenienza degli

ingredienti.

CONCLUSIONI:

Il quadro che emerge da questi dati è in linea con le rilevazioni effettuate per la popolazione generale, questo indica in

sostanza che ancora c’è molto lavoro da fare, e molte risorse da impiegare, per diffondere in modo più capillare e

ricettivo la sana e corretta alimentazione.

Per quanto risaputa sia la reticenza dei bambini al consumo di alimenti quali verdura e frutta, questo non vuol dire che

non dobbiamo far nulla per cercare di modificare questa situazione.

I gusti dei bambini sono particolari, spesso rifiutano prodotti con colori e odori non noti, o tendenzialmente amari/acidi e

sono naturalmente tesi alla ricerca di prodotti che stimolino positivamente le papille gustative, quindi prodotti ricchi di

grassi e zuccheri. Il motivo di queste scelte è profondamente radicato anche nel nostro DNA, nel retaggio lasciato dai

nostri antenati, in cui la ricerca di cibi dolci e grassi era utile e finalizzata alla necessità di accumulare più calorie possibili

per creare nel corpo scorte (di grasso) adatte a far fronte ai periodi di carestia. I bambini rispondono all’alimentazione in

questi termini perché il loro atteggiamento nei confronti dell’alimentazione è istintivo e non razionale.

Ma nell’assecondare queste richieste ai giorni di oggi, dove invece ci troviamo di fronte ad un eccesso di offerta

alimentare, rischiamo a lungo andare di creare un danno organico permanente.

Cosa possiamo fare noi allora per cercare di migliorare l’alimentazione, nostra e dei bambini?

La migliore strategia da attuare in questi casi è quella di mettere a disposizione dei nostri bambini cibi sani, e

riproponendoli sempre sotto forme diverse, per renderli anche più appetibili e orientare i gusti alimentari verso quelle che

sono scelte più salutari. Oggi lo rifiuteranno, domani anche, ma magari al terzo giorno saranno propensi ad assaggiarne

un pezzetto…

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%

SPUNTINO DOPOCENA

Giornaliero

2-4 volte a sett

2-3 volte mese

Mai

Cercare di scegliere sempre prodotti di stagione e freschi, dove possibile biologici. Spesso il rifiuto nasce anche dal fatto

che i prodotti freschi, soprattutto frutta e vegetali, provenienti da coltivazioni intensive, purtroppo non presentano più le

caratteristiche organolettiche del prodotto originale. E per dirla tutta e vera, non sanno di niente, e sfido io chiunque a

pretendere che dei bambini accettino prodotti insipidi e veramente poco appetibili!

Lasciare spazio nella settimana anche ai prodotti “meno salutari”, in modo che il bambino non percepirà la privazione e

imparerà a variare e ad ampliare la gamma degli alimenti consumati.

Non è facile ed il successo non è sempre garantito, ma dobbiamo avere pazienza e costanza, perché la salute è un

bene prezioso, e la prevenzione un’arma vincente in moltissimi casi.

Bibliografia

Waist-to-height ratio, a useful index to identify high metabolic risk in overweight children Maffeis et al. J Pediatr. 2008

Feb;152(2):207-13

Il cervello goloso, André Holley e A. Pizzone. 2015 Ed. Bollati Boringhieri.

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2929