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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria Economia delle forme di mercato Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 10 Regolamentazione imprese in monopolio P f Gi li M i Regolamentazione imprese in monopolio Prof . Giuliano Masiero

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

Facoltà di Ingegneria

Economia delle forme di mercatoLaurea Triennale in Ingegneria Gestionale

Lezione 10Regolamentazione imprese in monopolio

P f Gi li M i

Regolamentazione imprese in monopolio

Prof. Giuliano Masiero

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2Regolamentazione

In cosa consiste la regolamentazione?

o La regolamentazione consiste in disposizioni governative o leggi emanate al fine di

controllare i prezzi, la qualità, la sicurezza e le decisioni delle imprese in merito al

proprio livello di produzione.

Si possono distinguere due diverse forme di regolamentazione.

o Regolamentazione economica: controllo dei prezzi, delle condizione di

ingresso e di uscita nel mercato, della qualità del servizio offerto.

o Regolamentazione sociale: tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza

di lavoratori e consumatori.

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3Regolamentazione economica tradizionale

La regolamentazione consiste nella definizione di regole contrattuali tra lo Stato regolatore e un’impresa pubblica o privata.

Le condizioni contrattuali riguardano principalmente:

o la fissazione delle tariffe di vendita del servizio ai consumatori;

o la quantità e la qualità dei servizi prodotti;

o le modalità del trasferimento che lo Stato deve effettuare perché l’impresa sia incentivata ad accettare il contratto.

i è i i i f iIl problema della regolamentazione è quello di riuscire a fornire all’impresa regolata sufficienti incentivi ad evitare forme di inefficienza

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4Principali metodi per la regolamentazione di li t lun monopolio naturale

o Regolamentazione diretta delle tariffe;

o Regolamentazione basata sul tasso di rendimento del capitale;

o Price cap;

o Revenue cap

o Yardstick competition

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5Regolamentazione diretta delle tariffe

Limitare la rendita del monopolista imponendo un controllo sulle tariffe e più p p pprecisamente imponendo le politiche tariffarie seguenti:

o Prezzo = costo medio

o Tariffa a due parti

o Tariffe Ramsey

Vincoli d’applicazione di queste regole:

o vincoli di carattere informativo: difficoltà di conoscere esattamente il livello dei costi medi, del disavanzo d’esercizio, della struttura della domanda

o vincoli di costi di transazione: difficoltà di scrivere contratti completio vincoli di costi di transazione: difficoltà di scrivere contratti completi

o vincoli amministrativi e politici: ambiti di manovra e di indagine delle commissioni di regolamentazione limitati

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61) Politiche tariffarie di imprese pubbliche oprivate in situazione di monopolioprivate in situazione di monopolio

Le politiche tariffarie di imprese pubbliche o private che i it i di li t loperano in una situazione di monopolio naturale sono

influenzate da molti fattori:

o grado di contendibilità del mercatoo monopolio naturale monoprodotto o multiprodottoo monopolio naturale monoprodotto o multiprodottoo elasticità delle differenti curve di domanda (caso

multiprodotto)multiprodotto) o tipo di regolamentazione

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7Possibili politiche dei prezzi nel monopolio naturale

Prezzo fissato in modo da massimizzare i profitti

Prezzo

Prezzo fissato al livello dei costi mediProfitto unitario = differenza

di

Profitto delmonopolista

Prezzo fissato al livello dei costi marginali

tra prezzo e costo medioP

marginaliDomanda

o Tariffa pubblica: prezzo base di beni e servizi offerti alla collettività da imprese pubbliche

i h òCosto

Costo medioRicavomarginale

o private che sono però comunque sottoposte al controllo dello Stato.

marginale

Q* QuantitàQ Q

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Produzione di monopolioQ QuantitàQ1 Q0

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8Il monopolio naturale e perdita di benessere

P, Rm,Cm CU

DomandaCm, CU

Ricavo marginale

B

Costo medioF Costo medio

Costo marginale

F

CGA

Q

Q1Q0

Q* Quantità

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Q2Q Quantità

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9Caso limite: monopolio naturale che applica la regola P CM e realizza dei profitti (extra profitti)P=CM e realizza dei profitti (extra-profitti)

In questo caso abbiamo f i di tuna funzione di costo

subadditivaApplicando la regola P CM tt i d i

P, CM, CMe

P=CM otteniamo dei profitti

o Efficienza allocativa i

D

CM raggiuntaProblemi di equità (monopolista che realizza

CMCMe

degli extra-profitti)o Possibilità di introdurre

un’imposta a somma fissa

P*

(non si modificano i prezzi relativi) per l’impresa che “catturi” tutti gli extra-

Q*Q*Output

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profitti)QQ

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10Monopolio naturale contendibile

Un mercato è detto contendibile se esiste piena libertà di l d di ientrata nel mercato da parte di nuove imprese.

Se un monopolio naturale è contendibile la necessità di pregolamentazione è scarsa o nulla perché le pressioni provenienti dal mercato eliminano il potere di monopolio. (Assenza di costi non recuperabili)

Costi non recuperabili (sunk costs): si tratta di quel tipo diCosti non recuperabili (sunk costs): si tratta di quel tipo di costi che non è possibile recuperare se si esce dal mercato.

N l di li t l d tt lNel caso di monopolio naturale monoprodotto la contendibilità porterà il prezzo ad essere fissato al livello del costo medio

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costo medio.

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11Politiche tariffarie che permettono di chiudere in pareggio

P i l il bl S li h l’i hi d iPer risolvere il problema della perdita di gestione mantenendo la regola del costo marginale esistono due

Se vogliamo che l’impresa chiuda in pareggio senza il sussidio dello Stato e senza applicare una tariffa a due parti allora dobbiamo accettare una produzionecosto marginale esistono due

possibilità:dobbiamo accettare una produzione inferiore a quella, da un punto di vista allocativo, ottimale.

o Perdita a carico dello Statoo Tariffa a due parti

Opzioni tariffarie a disposizione:

o Prezzo fissato a livello del costo medio

o Discriminazione dei prezzi (Ramsey,..)

o Peak-load pricing

o Combinazione della tariffa a due parti con il k l d i i l di i i i

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peak-load pricing e la discriminazione

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12Perdita a carico dello Stato

P di i d ll S fi i i ilo Perdita a carico dello Stato e finanziamento tramite il ricorso alle imposte a somma fissa (lump sum tax) Con questa imposta non si introducono distorsioniCon questa imposta non si introducono distorsioni nell’utilizzazione delle risorse (non si modificano i prezzi relativi). p )

o Il ricorso alle imposte sul reddito potrebbe invece avere l’ ff tt di i l’ ff t di ll’effetto di scoraggiare l’offerta di lavoro.

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13Tariffa a due parti

o Tariffa a due parti: particolare tariffa pubblica che si forma dalla somma di due componenti: una componente fissa e una componente variabile

o Pagamento di un prezzo iniziale per acquisire il diritto ad acquistare un prodotto; gli utenti pagano quindi un’ulteriore prezzo per ciascuna unità addizionale del prodotto che intendono consumareaddizionale del prodotto che intendono consumare

o Fissare il prezzo a livello dei costi marginali e richiedere ai consumatori il pagamento di una somma fissa, indipendente dal consumo del bene oil pagamento di una somma fissa, indipendente dal consumo del bene o servizio

o Tariffe applicate dalle società telefoniche o elettriche

o Quando viene utilizzata una tariffa a due parti, un’impresa deve poter impedire la rivendita. In caso contrario un cliente potrebbe pagare la sua

t fi i t t tt l d i i i d l li lt iquota fissa e acquistare tutta la produzione per poi rivenderla agli altri consumatori.

o S(q) = A + pq

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o S(q) A + pq

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14Determinazione della somma fissa massima

L’impresa deve decidere il prezzo di ingresso T in

l diP, CM, CU

rapporto al prezzo di utilizzo P.Nel caso di un monopolio naturale e della presenza

D

naturale e della presenza di un solo consumatore la tariffa a due parti può permettere di raggiungere l’obiettivo dellaD

CU

l obiettivo della massimizzazione del benessere dei consumatori: T=copertura deficit eCU

CM

T copertura deficit e P=CM.

Senza regolamentazione

Output

gpotrebbe massimizzare gli extra-profitti: T= rendita del consumatore e P=CM.

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15Discriminazione dei prezzi: caso monoprodotto con prezzi Ramsey

Discriminazione dei prezzi: lo stesso prodotto (o sue versioni leggermente differenziate: prima e seconda classe nei treni) viene venduto a prezzi differenti a seconda della categoria di clienti.Prezzi Ramsey: prezzi regolamentati che massimizzano il benessere del consumatore a condizione che i ricavi coprano i costi.Per massimizzare una funzione di benessere sociale, con il vincolo di un profitto non negativo per l’impresa, la tariffa ottimale di un monopolista monoprodotto segue la regola delle elasticità inverse: la tariffa sarà più elevata per i servizi che presentano un’elasticità più bassa e viceversa.Es tariffe trasporti ferroviari prima e seconda classe

P

D2D1

Es. tariffe trasporti ferroviari, prima e seconda classe

PR1

PR2

D2D1Minimizzare la perdita secca grazie ad un maggior aumento dei prezzi per i servizi che presentano

PR1

PMCun’elasticità più bassa.

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QRamsey QCM Q

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16Discriminazione dei prezzi: caso multiprodotto con prezzi Ramsey

Caso 2: impresa multiprodotto caratterizzata da costi decrescenti sia nella d i d l d tt A i ll d i d l d tt B i tproduzione del prodotto A sia nella produzione del prodotto B: in questo caso

non è possibile attuare una politica di sussidio incrociato.

A t d i i diff i t d l l RAumento dei prezzi differenziato secondo la regola Ramsey

PR2

D1 D2

PCM

PR1

PR2

PCM

Q2Q2CMQ2RamseyQ1Ramsey Q1CM Q1

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17Prezzi Ramsey: caso con due prodotti

∂∂ TCTC

σ=∂

∂−

=∂

∂−

22

22

11

1

1

ep

qTCp

ep

qTCp

Si può inoltre dimostrare che nel caso di un monopolista cono funzioni di domanda indipendentio funzioni di domanda indipendentio funzioni di domanda lineario costi marginali costanti

Con q1 e q2 sono le quantitàdi produzione ottenute

La formula dei prezzi Ramsey diventa:

TCTC ⎞⎛ ∂⎟⎞

⎜⎛ ∂

fissando i prezzi al livello dei costi marginali. q1

R e q2R sono le quantità di

d i d l

R

RR

R

RR

q

qqTCq

q

qqTCq

21

1

1

22

21 −⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛∂∂

=

−⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

∂∂ produzione secondo la

regolaRamsey

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18Esempio dell‘applicazione di prezzi Ramsey confunzioni di domanda indipendentifunzioni di domanda indipendenti

fittF i21

:domanda di funzioni 2

10101350 qqTC ++=

)( 2211 −+=π TCqPqP

profittoFunzione

22

11

1002000501000

PqPq

−=−=

13501010100

1501

2122

21 −++−−=π qqqq

11120

:inverse domanda di funzioni 2

qP −=

?= MCPregolalaapplicandocapitaCosa

22

11

100120

5020

qP

qP

−=marginali)(costi1010

21

=∂∂

=∂

∂qTC

qTC

1350

1000500 21

−=

==

π

qq

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19

( ) ( ) RRRR qqqq11

013501010100

1501

Ramsey?prezziiimplicanocosaChe

22

22

=−++−−=π

RRR qTCqqTCq

e10050

1 −⎟⎟⎞

⎜⎜⎛ ∂−⎟

⎟⎞

⎜⎜⎛ ∂

R

R

R

R

q

qq

q

q

qq

q

21

1

1

22

21 ⎟⎟⎠

⎜⎜⎝ ∂

=⎟⎠

⎜⎝ ∂

Sostituzione di

qTC

qTC marginali)(costi1010 =

∂∂

=∂

qq

qq

1000500 21

21

==

∂∂

RRRR qq

1 2100005000100005000condizione seconda nella

2−−

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RRRRRR qq

qqqq

qq

12

2121

1 22 ===>===>=

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20

qq RR =

11

212

( ) ( ) qqqq RRRR =−++−− 01350)2(10102100

1501

12

12

11

( ) qq RR =−+− 0135030100

6 2

11

aacbb

qa

acbbq RR −−−

=−+−

=2

42

4 22

11

sceltoqq RR ==>== 4505045011

casounditrattasiPeP

domandadicurvenellenesostituziodopoqRR

R

==>==

=

1111

900

2

2

1

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21Discriminazione dei prezzi: caso multiprodotto

Impresa multiprodotto con un andamento diverso dei costi medi per la produzione del prodotto A rispetto a quelli per la produzione del prodotto B: in questo caso

d li i di idi i i è ibil fi i l di d lattuando una politica di sussidio incrociato è possibile finanziare le perdite del mercato A con i profitti del mercato B (esempio delle PTT: telecomunicazioni e posta)

P, CM , CMeP CM CMe

D1

P, CM, CMe

DCM

CMe

CMCMe

P*

Output

CMeCM

Q*Q*Output

Q*

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QQQ*

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222) Peak-load pricing

La domanda di energia elettrica varia notevolmente nel corso delle 24 ore. Si può distinguere una domanda delle ore di punta e una domanda delle ore fuori puntapunta.

Curve di potenza elettrica richiesta nel tempo

(a) (b)

9000

7500

8000

8500

7500

8000

8500

9000

5500

6000

6500

7000

Pote

nza(

MW

)

5500

6000

6500

7000

Pote

nza

(MW

)

4000

4500

5000

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 244000

4500

5000

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

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Ore Ore

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23

Questo andamento della domanda impone alle aziende elettriche di avere una capacità produttiva tale da soddisfare la domanda delle ore di punta.

Durante le ore dove la domanda è bassa parte dei generatori non viene utilizzata e quindi si ha capacità in eccesso.

Normalmente l’azienda elettrica utilizzerà per la produzione di punta i generatori meno efficienti e quindi caratterizzati da costi marginali più elevati.

Fissando il prezzo dell’energia elettrica al livello del costo medio di produzione al consumatore non viene indicato il reale problema economico ed il problema dell’ottimizzazione del parco di produzione non viene risolto.

Grazie al peak load pricing è possibile risolvere questo problema

La discriminazione intertemporale di prezzo (peak load pricing ) consiste nelLa discriminazione intertemporale di prezzo (peak load pricing ) consiste nel separare i consumatori in diverse classi, ognuna caratterizzata da differenti funzioni di domanda applicando prezzi diversi in diversi periodi di tempo.

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24Rappresentazione semplificata del Peak load pricing

La domanda di certi beni aumenta negli orari di puntanegli orari di punta.Durante questi periodi aumentano i costi marginali e a causa della presenza di vincoli nell’offerta di

P Cts./kWh

pquesti beni i prezzi aumentano. Se il Cme è di 10 cts/Kwh, il CM nelle ore di punta deve essere superiore (13

Domanda delle ore non di punta

Domanda delle ore di punta

cts/Kwh) mentre il CM relativo alle ore non di punta deve essere inferiore (5 cts/Kwh) .N ll di t è ibil

CM ore di punta

Nelle ore non di punta è possibile offrire un Kwh in più senza modificare il parco di produzione, mentre dovremmo aggiungere altri generatori

CM ore non di

Cme

dovremmo aggiungere altri generatori per fornire un Kwh nell’orario di punta.

non di punta

Q1 Q2Q1 Q2 Q KwhQ Kwh

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Q1 Q2Q1 Q2 Q KwhQ Kwh

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25Rappresentazione semplificata del Peak load pricing

La strategia del Peak loadi i i di t iù ffi i t P Ct /kWhpricing si dimostra più efficiente

che non una strategia del prezzo fissato a livello della media dei costi medi nei due periodi

P Cts./kWh

costi medi nei due periodi

La somma della rendita del produttore e del consumatore

Domanda delle ore non di punta

Domanda delle ore di puntaproduttore e del consumatore risultano maggiori, essendo i prezzi uguali al costo marginale

p

CM ore di punta

Grazie al Peak load pricing si determina una riduzione nel consumo nel periodo di punta

> t tt di ff i ilCM ore non di

Cme

==> questo permette di offrire il prodotto ricorrendo a un numero inferiore di macchinari

non di punta

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Q1 Q3 Q4 Q2 Q Kwh

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26Prezzi Ramsey: derivazione formale

Prezzi Ramsey: per massimizzare una funzione di benessere sociale, con il vincolo di un profitto non negativo per l’impresa la tariffa ottimale di unvincolo di un profitto non negativo per l impresa, la tariffa ottimale di un monopolista multiprodotto segue la regola delle elasticità inverse: la tariffa sarà più elevata per i servizi che presentano un’elasticità più bassa e viceversa.Presentazione della regola Ramsey per il caso dove le curve di domanda sonoPresentazione della regola Ramsey per il caso dove le curve di domanda sono indipendenti:

iiiii

q

i )q(qpdqqpi

−∫= )( CSi π+= ∑ iCSW)q(qpqqp∫ )(0

)( i

n

iii qTC)q(qp − = ∑π

π+∑ iCSW

)(Lmax ππλ −+= W)(1

ii

iii qC)q(qp ∑=

π )(Lmax ππλ+= Wq

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27

[ 0)())(/ =⎥⎥⎦

∂−′++

∂−=∂∂ iiiiiiiiii q

qTC

)(qpq(qpqq

TC)(qpqL λ

[ ] λλ )(qpqqTC)(qp iiiiii ′−=+⎥⎦

⎤⎢⎣

⎡∂

∂− 1)( [ ] )(qpqq

q)(qp ⎥

⎦⎢⎣ ∂

)(

TC)( )(∂

ie)(qp

qq

)(qp

ii

iii1

1

)(

λλ

+−

=∂−

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28Prezzi Ramsey

conq

qTC)(qp iii

σλλ=

−−=∂

∂−

1)(

i

cone)(qp ii

σλλ

=++

=11

qq

TC)(qp iiiσ

=∂∂

− )(

ie)(qp ii=

Lo scostamento percentuale del prezzo rispetto al costo marginale (pi –MCi)/ pi è inversamente proporzionale all’elasticità della domanda di quel bene rispetto al prezzo. Se s = 1 ==> monopolio; se s = 0 ==> concorrenza.

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29Regolamentazione del tasso di rendimento del capitale

Negli Stati Uniti le commissioni regolatrici utilizzano la regolamentazione dei tassi di rendimento per limitare il tasso di rendimento sul capitale investito dalle p pimprese, invece di controllare direttamente i prezzi.

Obiettivo: stabilire un tasso di rendimento che porti l’impresa a fissare le iff i i i itariffe a livello dei costi medi

CT = PLL + zK + I (1)

CT = costi totali; PL = prezzo del fattore lavoro (L) ; z = prezzo dei servizi del capitale definito da a + r , dove a é il tasso d'ammortamento, r é il costo opportunità dello stock di capitale (K) o il prezzo per i servizi del capitale e I sono le imposte.

Il tasso di rendimento di un’impresa (ROR) viene definito come il rapporto tra i ricavi meno i costi operativi, escluso il costo del capitale, e il valore del capitale sociale:

ROR = (PQQ - PLL- aK - I) / K ≤ RORm (2)

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PQ = prezzo del prodotto (Q); RORm è il tasso di rendimento ammesso dalla commissione regolatrice.

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30Il livello di RORm

ROR = (PQQ - PLL- aK - I) / K ≤ RORROR (PQQ PLL aK I) / K ≤ RORm

Molti regolatori fissano RORm ad un tasso di rendimento ritenuto “equo”

corrisponde al tasso di rendimento medio dei settori non regolamentati

generalmente è superiore al prezzo dei servizi del capitale e quindi include un premio per il rischio imprenditorialequindi include un premio per il rischio imprenditoriale

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31Esempio

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32Conseguenze dell’introduzione di un tasso di rendimento RORm

Se il tasso di rendimento ammesso dal regolatore è superiore al prezzo di mercato dei servizi del capitale, l’impresa può aumentare i propri p , p p p pprofitti sovrainvestendo nel capitale.

o Un’impresa regolamentata ha un incentivo ad aumentare il capitalerispetto alla quantità di lavoro che utilizza per massimizzare i suoirispetto alla quantità di lavoro che utilizza per massimizzare i suoi profitti (Averch, Johnson 1962)

o A parità di altre condizioni, maggiore è il capitale, più basso è il p , gg p , ptasso di rendimento, quindi l’impresa può avere un livello di profitto più alto e mantenere il tasso di rendimento al di sotto di quello richiesto.q

Altri possibili effetti negativi dell’introduzione di un tasso di rendimento:

o inefficienza di costo

o innovazione tecnologica

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33Price cap

Il price cap è un meccanismo che individua inizialmente un livello massimodi prezzo consentito del servizio, inferiore a quello praticato in un monopolionon regolamentato. Questo livello massimo deve essere rispettato nellepolitiche tariffarie applicate dalle singole imprese.

Esso concentra poi la sua attenzione sulla dinamica del prezzo del servizio in un certo intervallo di tempo.

Formula per il price cap:

( ) /1 −+−+= EEXIPCPP

dove: P1 = prezzo nel periodo 1; Pt-1= prezzo nel periodo t-1

( ) 111 /1 −−− ++= tttt EEXIPCPP

IPCt-1= tasso di variazione dell’indice dei prezzi al consumoX = tasso di variazione della produttivitàEE = tasso di variazione dei costi dovuto a fattori esogeni

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EEt-1 = tasso di variazione dei costi dovuto a fattori esogeni

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34Price cap

Pregio più importante del sistema price-cap: separazione tra costi e g p p p p pprofitto il prezzo limite viene determinato in modo indipendente dai

costi annualmente realizzati dall’impresacosti annualmente realizzati dall impresa

L’impresa che ottiene guadagni di produttività superiori a X può trattenere i relativi profitti incentivi ad operare in modo efficiente

Il price cap impone minori oneri amministrativi al regolatore in p p p g

quanto la verifica del rispetto della regola è più semplice rispetto al

ROR

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ROR

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35Price cap

Il metodo price cap può presentare alcuni lati negativi:Il metodo price cap può presentare alcuni lati negativi:

P bl i l d fi i il i i i l l d fi i XProblemi nel definire il prezzo iniziale e nel definire Xe EE

il regolamentato può decidere di diminuire i costi perincrementare i profitti incidendo negativamente sullaqualità del servizio offerto.

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36Revenue cap

Il metodo del revenue cap impone all’impresa regolamentata il rispetto di un limite di reddito massimo conseguibile.

Interessante per imprese multiprodottoInteressante per imprese multiprodotto

Meccanismo che si basa sulla separazione netta tra costi e reddito incentivo al contenimento e alla diminuzione delle spese per l’impresa.

Differenza con la formula del price cap: introduzione di un fattore diadeguamento (FCU) relativo alla variazione della struttura clienti

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37Revenue cap

Formula per il revenue cap:

1111 /)1(*)*( −−− −+−+Δ+= ttt EEXIPCCUFCURCRC

dove: RC1 = ricavi nel periodo 1; RCt-1= ricavi nel periodo t-1

IPCt-1= tasso di variazione dell’indice dei prezzi al consumoX = tasso di variazione della produttivitàEEt-1 = tasso di variazione dei costi dovuto a fattori esogeniFCU = struttura clientiFCU = struttura clientiCU = numero clienti

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38Revenue cap

Aspetto negativo secondo Crew e Kleindorfer (1996): le imprese sottoposte a t ti di l t i i t di i i l' t tquesto tipo di regolamentazione possono essere spinte a diminuire l'output

prodotto attraverso un aumento del prezzo di vendita e quindi creare una situazione di inefficienza allocativa tipica del monopolio naturale.

Affinché tale strategia possa essere sfruttata dal monopolista occorrecomunque che si verifichino due condizioni

o una domanda particolarmente sensibile al prezzo;

o dei costi totali costituiti in gran parte da costi variabili.

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39Regolamentazione tramite yardstick competition

Q t ti di l t i i t d fQuesto tipo di regolamentazione introduce una forma indiretta di concorrenza tra imprese che operano in condizioni di monopolio localep

La strategia della yardstick regulation si basa sullaopportunità di effettuare un monitoraggio ed unopportunità di effettuare un monitoraggio ed un confronto dei costi, dei livelli qualitativi dei servizi e così via, tra imprese che operano nello stesso settore

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40Regolamentazione tramite yardstick competition

CMeI regolatori non possiedonoi f i i l li ll diinformazioni accurate sul livello di efficienza di costo raggiunto dalleimprese che devono regolamentareper fare fronte a questo deficit di

Metro di misura per il benchmarking:costruito con la stima econometrica

per fare fronte a questo deficit di informazione il metodo dellayardstick competition suggerisce di impiegare i dati riferiti ad altre

di una funzione di costoimprese per costruire una sortadi metro di misuraPossibile strumento: la stimaeconometrica di na f n ione dieconometrica di una funzione di costoFattori esplicativi che non possonoessere influenzati dall’impresaessere influenzati dall impresa

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Output

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Esempio di possibile regolamentazione nel settore della distribuzione di energia elettrica

Le aziende comunicano all‘autorità di regolamentazione informazioni sui costi,

Sulla base di queste informazioni l‘autorità:

1. verifica il rispetto del vincolo del tasso di sul livello delle tariffe e dei ricavi e sul tasso di rendimento atteso

prendimento del capitale2. Esegue un‘analisi di Benchmarking sui costi (impiego di un modello econometrico)

Livello dei costi Livello dei costi OK; troppo elevato: discussione con l‘azienda

ve o de cos O ;introduzione della tariffa per un periodo di 4 anni

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422) Regolamentazione: concorrenza per il mercato

U di l i h ò ili d ll SUno strumento di regolamentazione che può essere utilizzato dallo Stato per raggiungere situazioni di efficienza allocativa e quindi estrarre la rendita del monopolista è quello d’introdurre la concorrenza per il

tmercato.

Le attività di produzione di servizi pubblici vengono affidate in p p gconcessione (tramite politiche di competitive tendering e contracting-out) a imprese pubbliche o private che acquistano il diritto ad esercitarle secondo criteri e modalità che massimizzano il benessere collettivo e che sono definiti dallo Stato.

Si aggiudica la concessione l’impresa che offre le migliori condizioni in i i di li à liti d l fi t li ll d l ttermini di prezzo e qualità: politica del prezzo fissato a livello del costo

medio.

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Competitive tendering: le concessioni per la produzione di servizi pubblici vengono affidate grazie ad aste aperte sia ad imprese delpubblici vengono affidate grazie ad aste aperte sia ad imprese del settore pubblico sia ad imprese del settore privato.

Contracting-out: le concessioni per la produzione di servizi pubblici vengono affidate grazie ad aste aperte solamente ad imprese del settore privato.

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44Concessioni e politiche dei prezzi second-best

La soluzione di second-best che minimizza la perdita secca dipende da molte ipotesi che non sempre si riscontrano nella realtà. Ad esempio:

o tutte le imprese conoscono le tecnologie esistenti e hanno liberoo tutte le imprese conoscono le tecnologie esistenti e hanno libero accesso ad esse

o le imprese partecipanti non devono avere incentivi a tenereo le imprese partecipanti non devono avere incentivi a tenere comportamenti collusivi

o il numero di partecipanti deve essere altop p

o assenza nel settore di costi irrecuperabili (barriere all’entrata)

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45Problemi connessi con le aste

I vantaggi della concorrenza per il mercato non devono essere sopravvalutati, soprattutto nel caso delle imprese di servizi pubblici. p p p

Il bando d’asta non è di facile formulazione. Il processo di definizione delle condizioni contrattuali a cui il vincitore dell’asta dovrà attenersi (tariffe,condizioni contrattuali a cui il vincitore dell asta dovrà attenersi (tariffe, frequenza del servizio, qualità, sicurezza,…) è alquanto complesso:

o asimmetria nell’informazioneo asimmetria nell informazione

o condizioni qualitative mutevoli nel tempo

o necessità di un continuo monitoraggio dell’attività dell’impresagg p

Per sfruttare al meglio i vantaggi della concorrenza per il mercato è necessario prevedere delle ripetizioni periodiche delle aste ==> problema dei settori con costi irrecuperabili.

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46Le esperienze di ricorso alle gare d’appalto

La maggior parte delle esperienze nazionali ed europee prevede unmodello “ad uno stadio”: l’ammissibilità viene ottenuta suiprerequisiti e il contraente iene per lo più scelto s lla base del migliorprerequisiti e il contraente viene per lo più scelto sulla base del migliorprezzo o anche aggiungendovi una valutazione parametrizzata di alcunevariabili tecnico-qualitative.

Tali opzioni però valgono per servizi specifici e non troppo complessie i requisiti sono poco selettivi (questa condizione viene peraltrosollecitata anche dalla nostra Antitrust per evitare poco giustificabilibarriere all’accesso).)

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47Il meccanismo d’asta multi-stadio

Il meccanismo dell’asta multi-stadio può essere così descritto:

1) Selezione dei soggetti ritenuti adeguati sulla base di criteri reputazionali e direquisiti di carattere tecnico-finanziario.

Questo tipo di selezione, presente anche nelle aste ad un solo stadio (nel qual casosi parla di preselezione dei soggetti), consente di utilizzare le informazionistoriche per costruire una valutazione circa l'affidabilità economico/finanziaria delpsoggetto. Trattandosi di informazioni storiche la capacità da parte del soggettoconcorrente di riportare il falso è chiaramente limitata.

2) Ulteriore selezione sulla base di parametri tecnico-qualitativi. Questo tipo diinformazioni si riferiscono sia all'esperienza passata (ad esempio attività tecnichesimilari condotte nel passato) sia a quella futura (ad esempio il Business Plan perl'attività in questione). Il problema informativo si pone rispetto al secondo tipo.

3) Asta sulla base del prezzo per l'aggiudicazione del servizio.

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bl d ll d l d i iProblema delle gare “deserte” nel settore dei trasporti pubblici locali italiani

“Dopo Cremona, Como. Anche il secondo tentativo in Lombardia di liberalizzare i trasporti pubblici è fallito. Q l i d ll li b di CQuesta volta si trattava delle linee extraurbane di Como: ebbene, la gara d’appalto è andata deserta. Esattamentecome a Cremona.……”

“Il problema è quello che era già emerso a Cremona: icapitolati dei bandi regionali sono considerati troppocapitolati dei bandi regionali sono considerati troppoonerosi dalle aziende ….”

Corriere della Sera (30.10.02)

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493) Regolamentazione su pressione di un gruppo di interessi

Accanto alle giustificazioni normative della regolamentazione vi sono cc o e g us c o o ve de ego e o e v so oaltre ipotesi teoriche sulla genesi di quest’ultima: Teoria della cattura e la teoria dei gruppi di interesse.g pp

Queste teorie sono state sviluppate da alcuni economisti di Chicago (il premio Nobel Stigler in primis) dopo aver constatato che gran partepremio Nobel Stigler in primis) dopo aver constatato che gran parte delle regolamentazioni hanno un effetto perverso in quanto, limitando l’accesso di nuove imprese ai settori regolamentati garantisconol accesso di nuove imprese ai settori regolamentati, garantiscono notevoli benefici alle società già presenti sul mercato.

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50Teoria della cattura

Teoria della cattura: le imprese in un’industria desiderano essere regolamentate perché confidano nella possibilità di catturare i regolatori governativi (convincendoli, corrompendoli o minacciandoli), in modo tale che questi ultimi perseguano gli interessi delle impresedelle imprese.

Generalizzazione di questa teoria : in generale si ipotizza che i vari gruppi d’interesse q g p g pp

(le imprese, i consumatori o altre associazioni) sono in grado di catturare e di

influenzare l’ente di regolamentazione

In generale, i gruppi d’interesse che sono organizzati meglio o che vengono

maggiormente colpiti dalla normativa spendono di più per tentare di promuovere imaggiormente colpiti dalla normativa spendono di più per tentare di promuovere i

propri interessi, influenzando leggi e organismi di regolazione.

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514) Autorità di regolamentazione: modelli possibili

Modello 1:ff d l l l d l i iRafforzamento del ruolo regolatore del Ministero competente

Modello 2: C i di di l i ll’i di Mi iCreazione di un ente di regolazione all’interno di un Ministero competente

Modello 3:E di l i i di dEnte di regolazione indipendentecollegamento funzionale tra Ente di regolazione e Ministero competentenotevole autonomia nelle mani degli EntiT it il liti i d fi i d li bi tti i di l t iTramite il processo politico si definiscono degli obiettivi di lungo termine

Modello 4:D l d ll tti ità ll’A t ità t d llDelega delle attività all’Autorità garante della concorrenzaRispetto ai modelli 1 e 2 si tratta di un controllo ex-post e non ex-anteModello molto debole per organizzare la regolamentazione

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52Autorità di regolamentazione

Caratteristiche di un’autorità di regolamentazione efficace :

Indipendenza dalle imprese e dall’autorità politica

Risorse finanziarie e di personale adeguate

Possibilità di raccogliere tutte le informazioni

Regolatore e membri della commissione altamente qualificati

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