L’ATTIVITA’ - naturopatiagruppo2013.files.wordpress.com · parte dello stesso tipo di cellule...
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nutrizione
riproduzione
crescita
movimento
mantenimento delle strutture
comunicazione
eliminare i rifiuti
Per soddisfare le sue esigenze biologiche di adattamento all’ambiente, la cellula deve introdurre al suo interno i materiali che le servono per la nutrizione e la respirazione ed al tempo stesso eliminare i prodotti di rifiuto
Il passaggio di materiali tra l’ambiente interno e l’ambiente
extracellulare è regolato dalla
MEMBRANA PLASMATICA
TRASPORTO ATTRAVERSO LA MEMBRANA
La membrana cellulare ha una permeabilità selettiva; fa
passare alcune sostanze e ne esclude altre mediante
attraverso
2 MECCANISMI
Trasporto passivo
non implica consumo di energia
Trasporto attivo
comporta consumo di energia
Trasporto passivo
Non implica consumo di energia
Movimento di particelle secondo gradiente di concentrazione
(le molecole si muovono spontaneamente da zone ad alta concentrazione a zone a bassa concentrazione)
DIFFUSIONE SEMPLICE
DIFFUSIONE FACILITATA
OSMOSI
Diffusione semplice
• acqua
• molecole gassose (O2,CO2)
• molecole liposolubili
attraversano liberamente
il doppio strato lipidico
della membrana
• La velocità è proporzionale alla differenza di concentrazione tra interno ed esterno
• La diffusione prosegue finché la concentrazione ai due lati della membrana diventa uguale
Diffusione facilitata
• ioni
• aminoacidi
• monosaccaridi
mediato da proteine di membrana
proteine
canale
proteine di
trasporto
(carriers o vettrici)
• velocità di diffusione più bassa rispetto alla diffusione semplice
Proteine che attraversano
la membrana unite a
formare un poro.
Ciascuna subunità
proteica è costituita da
una regione idrofobica che
si unisce efficacemente al
doppio strato lipidico della
membrana
CANALI IONICI
Un canale proteico regolato si apre in risposta a uno stimolo
Il canale proteico presenta un poro costituito da amminoacidi polari e acqua; esso è ancorato
all’interno del doppio strato lipidico dal suo rivestimento esterno di amminoacidi non polari.
La proteina canale cambia il suo aspetto tridimensionale quando una molecola che funge da
stimolo vi si lega, facendo aprire il poro, cosicché le sostanze idrofile polari possano
attraversarlo.
2. Il legame con la
molecola stimolo
determina l’apertura del
poro…
1. Una certa sostanza polare
è più concentrata sul lato
esterno della cellula rispetto
a quello interno
3. …e la sostanza polare
può diffondere attraverso la
membrana.
Una proteina di trasporto facilita la diffusione Il trasportatore di glucosio attraverso la
membrana è una proteina che permette al glucosio di entrare nella cellula ad una velocità
superiore a quella possibile per semplice diffusione. (a) La proteina di trasporto si lega al
glucosio, lo introduce all’interno della membrana e successivamente cambia forma rilasciandolo
nel citoplasma. (b) A concentrazione di glucosio relativamente basse, non tutti i trasportatori
sono occupati e un aumento del numero di molecole di glucosio fa aumentare la velocità di
diffusione. Ad alte concentrazioni di glucosio, invece, tutte le proteine di trasporto sono
impegnate (il sistema è saturo) e il tasso di diffusione rimane costante.
1. La proteina di
trasporto ha un sito
di legame per il
glucosio
2. il glucosio si
lega alla proteina
3. che di
conseguenza
cambia forma
4. Rilasciando il
glucosio
5. La proteina di trasporto ritorna alla
sua forma originaria, pronta a legare
un’altra molecola di glucosio
OSMOSI
È un processo di diffusione che avviene quando 2 soluzioni
acquose sono separate da una membrana semipermeabile
Diffonde soltanto l’acqua e non il soluto
Non è influenzata dal tipo di sostanza disciolta, ma dalla sua
concentrazione
L’acqua passa gradualmente dalla soluzione più diluita a
quella più concentrata
Raggiungimento di equilibrio tra le due concentrazioni
Equilibrio osmotico
Concentrazione delle
molecole non diffusibili
è uguale tra interno ed
esterno.
Soluzione ipotonica:
la concentrazione delle molecole
non diffusibili è più alta all’interno
per cui il solvente tende ad
entrare nella cellula
per diluirlo.
Soluzione ipertonica:
la maggior concentrazione
esterna delle molecole non
diffusibili fa sì che il solvente
diffonda all’esterno.
L’osmosi fa gonfiare o contrarre le cellule animali
La cellula vegetale presenta una differente risposta alle
variazioni della pressione osmotica esterna
Mezzo ipotonico
Il vacuolo centrale si gonfia e
la membrana cellulare è
spinta contro la parete rigida
Mezzo ipertonico
Il vacuolo centrale si contrae e
la membrana cellulare si
stacca dalla parete
Trasporto attivo
• comporta consumo di energia
• movimento di molecole contro gradiente di
concentrazione
(le molecole sono trasportate da zone a bassa concentrazione a zone
ad alta concentrazione)
POMPE
(proteine intrinseche)
ENDOCITOSI
ESOCITOSI
POMPE
• proteine transmembrana provviste di due siti di legame per
molecola da
trasportare
ATP
L’idrolisi dell’ATP fornisce l’energia necessaria alla proteina
trasportatrice per cambiare forma e trasportare la molecola
attraverso la membrana.
Una volta liberata la molecola, la proteina trasportatrice riacquista
la configurazione originaria
Tre tipi di proteine per il trasporto attivo. Si osservi che in ognuno dei tre casi il
trasporto è direzionale. Simporto e antiporto sono esempi di trasporto accoppiato.
Tramite l’uniporto
viene spostata una sola
sostanza in una sola
direzione.
Tramite il simporto
vengono spostate due
sostanze diverse nella
stessa direzione.
Tramite l’antiporto
vengono spostate due
sostanze diverse in due
direzioni opposte.
Trasporto attivo primario: la pompa sodio-potassio. Nel trasporto attivo, l’energia
viene utilizzata per spostare un soluto contro il suo gradiente di concentrazione.
Anche se la concentrazione di Na+ è più alta all’esterno della cellula e quella di K+
all’interno della cellula , per ogni molecola di ATP idrolizzata due molecole di K+
entrano nella cellula e tre di Na+ fuoriescono (l’idrolisi di ATP libera energia e scinde la
molecola di ATP in una di ADP e in uno ione di fosforo inorganico: Pi).
3. Il cambiamento di forma
rilascia Na+ fuori della
cellula e permette al K+ di
legarsi alla pompa.
4. Il rilascio di Pi fa ritornare la
pompa alla sua forma originaria,
libera K+ all’interno della cellula
e rende di nuovo disponibili i siti
di legame per il Na+.
Il ciclo si ripete.
1. Tre ioni Na+ e un
ATP si legano alla
pompa proteica
2. L’idrolisi dell’ATP
attiva la pompa
proteica e ne cambia
la forma
Il trasporto attivo secondario. Il gradiente di concentrazione di Na+ stabilito dal trasporto
attivo primario (a sinistra) provoca il trasporto attivo secondario di glucosio (a destra). Il
movimento di glucosio attraverso la membrana, contro il suo gradiente di concentrazione, è
accoppiato da una proteina di trasporto con quello di Na+ all’interno della cellula.
Trasporto attivo secondario. Gli ioni
sodio muovendosi secondo il gradiente
di concentrazione instauratosi grazie
alla pompa sodio-potassio,
determinano il trasporto del glucosio
contro il suo stesso gradiente di
concentrazione.
Trasporto attivo
primario. La pompa
sodio-potassio sposta
Na+ utilizzando l’energia
derivata dall’idrolisi di
ATP per stabilire un
gradiente di
concentrazione di Na+.
Finora abbiamo esaminato le varie modalità con le quali
gas, acqua, ioni e piccole molecole come amminoacidi e
zuccheri semplici possono entrare od uscire dalla cellula.
Ma nel caso di GRANDI MOLECOLE come PROTEINE
POLISACCARIDI ED ACIDI NUCLEICI che sono
fisicamente troppo voluminose o troppo cariche
elettricamente o troppo polari per poter passare
attraverso le membrane biologiche come si realizzano
tali processi?
Mediante meccanismi totalmente diversi…
La cellula circonda le particelle da introdurre con la membrana plasmatica
(invaginazione o estroflessione) fino ad inglobarla in una vescicola che si
fonderà con un lisosoma primario. Esempi di endocitosi sono la fagocitosi:
assunzione di particelle solide da parte della cellula e la pinocitosi cioè
l’assunzione di liquidi.
ENDOCITOSI
ESOCITOSI
Le sostanze da rimuovere
(i rifiuti) o secernere fuori
dalla cellula (es. gli
ormoni) vengono
racchiuse in una vescicola
che si fonderà con la
membrana plasmatica per
riversare all’esterno il
proprio contenuto.
Organismi unicellulari
L’unica cellula deve svolgere da sola tutte le funzioni necessarie alla vita
Organismi pluricellulari
Le varie cellule sono differenziate: assumono forme molto diverse
in relazione a funzioni altamente specializzate
Le cellule che si sono specializzate per svolgere la stessa
funzione si associano a formare
tessuti
Insieme di organi molto diversi tra loro per il tipo di tessuto che li costituisce. Es. apparato respiratorio: naso e polmoni
Organi costituiti dallo stesso tipo di tessuto Es. sistema nervoso: cervello e nervi
organi
apparato sistema
Ogni apparato ed ogni sistema svolgono una
funzione specifica, ma il loro lavoro è integrato.
Per il buon funzionamento dell’organismo
pluricellulare diventa perciò indispensabile che le
cellule interagiscano continuamente tra loro e
svolgano azioni coordinate.
A tale scopo esiste una complicata rete di
meccanismi attraverso i quali le singole cellule
possono comunicare tra di loro
Comunicazione tra cellule
Diretta
Quando le cellule sono
vicine, la comunicazione
avviene mediante
strutture che mettono in
stretta comunicazione le
cellule adiacenti
Indiretta
Quando le cellule sono
lontane, i segnali vengono
scambiati mediante
l’ escrezione di sostanze
(es. ormoni)
La comunicazione tra cellule mediata da segnali extracellulari
richiede 6 tappe:
1. Sintesi della molecola segnale da parte della cellula
2. Rilascio della molecola segnale
3. Trasporto alla cellula bersaglio
4. Legame con specifici recettori di membrana della cellula
ricevente
5. Traduzione del segnale all’interno della cellula
6. Risposta della cellula bersaglio ed inattivazione della
molecola segnale
Segnalazioni indirette
Negli organismi superiori la comunicazione indiretta tra
cellule può essere classificata sulla base della distanza su
cui le molecole segnale operano
ENDOCRINA PARACRINA AUTOCRINA
CLASSIFICAZIONE
Le molecole segnale sono dette ormoni ed agiscono su cellule bersaglio lontane
Segnalazione endocrina
Segnalazione paracrina
cellula secernente cellula bersaglio
Le molecole segnale rilasciate da una cellula agiscono su cellule bersaglio situate nelle immediate vicinanze. Le sostanze chimiche che servono per questo tipo di trasmissione sono dette mediatori chimici locali. La conduzione di impulsi elettrici tra c. nervose o tra c. nervose e c. muscolari o c endocrine avviene grazie a sostanze chiamate neurotrasmettitori che sono un esempio di segnale paracrino.
Segnalazione autocrina
Le cellule rispondono a stimoli chimici che esse stesse producono (es. fattori di crescita)
COMUNICAZIONE ENDOCRINA
ormonale
COMUNICAZIONE PARACRINA
nervosa
• Circolo sanguigno
• Lunga distanza
• Può coinvolgere diversi organi
• Risposte lente e protratte nel tempo
• Sinapsi
• Breve distanza
• Diretta alla cellula bersaglio
• Risposte veloci e temporanee
I neuroni agiscono su
cellule situate a
breve distanza.
La comunicazione ha
luogo in pochi
millisecondi.
Gli ormoni agiscono su
organi e cellule in qualsiasi
parte dell’organismo.
La comunicazione può
richiedere diverse ore.
Nella comunicazione cellulare è fondamentale l’interazione tra la molecola segnale (prodotta dalla cellula secernente) ed il recettore di membrana (presente sulla cellula bersaglio).
Meccanismo d’interazione
• La molecola segnale si lega ad uno specifico sito
del recettore
• Il complesso segnale-recettore determina una
modificazione del recettore stesso
• Inizio di eventi chimici che portano ad una risposta
cellulare: indurre la sintesi di nuove proteine o
alterare la sintesi di quelle esistenti.
Molecole segnale
Molecole idrosolubili Molecole liposolubili
Per entrare nella cellula hanno bisogno di legarsi ad un recettore proteico specifico presente sulla membrana della cellula bersaglio
Attraversano direttamente la membrana della cellula bersaglio (steroidi e tiroxine).
Recettore
E’ un proteina di membrana
E’ caratterizzato da
Specificità di legame Specificità di effettore
risposta
La risposta di una cellula ad una specifica molecola
segnale è determinata
1. dal tipo di recettore espresso dalla cellula
2. dalla modalità di trasduzione del segnale attivato dal
complesso mediatore-recettore
LA RISPOSTA
I° CASO la stessa molecola segnale può usare più di un tipo di comunicazione
Endocrina come ormone
Paracrina come neurotrasmettitore
… ad esempio
noradrenalina
Ormone
contrazione cardiaca
contrazione muscolare (arti)
dilatazione dei bronchi
glicogenolisi e lipolisi
Neurotrasmettitore
vasocostrittore
II° CASO Lo stesso tipo di recettore può essere presente in differenti tipi cellulari ed il legame con il mediatore chimico può scatenare una differente risposta in ogni tipo di cellula
ad esempio…
acetilcolina
muscolatura
striata
Contrazione
muscolare
muscolatura
cardiaca
Diminuzione
della velocità
di contrazione
Pancreas
Esocitosi di
enzimi digestivi
III° CASO Diversi complessi mediatore-recettore possono evocare la stessa risposta da parte dello stesso tipo di cellule
… ad esempio
glucagone adrenalina
Degradazione del
glicogeno e liberazione in
circolo del glucosio
(glicogenolisi)
Recettori intracellulari
La molecola
segnale penetra
direttamente
attraverso la
membrana
plasmatica della
cellula bersaglio
e si lega ai
recettori
specifici situati
nel citoplasma
Recettori di superficie
La molecola segnale non è in grado di passare attraverso la membrana
plasmatica e si lega a recettori di superficie.
Il complesso recettore-messaggero stimola la produzione di un secondo
messaggero all’interno della cellula
recettori di superficie messaggero legato
ai recettori di superficie
Bassa concentrazione del
secondo messaggero
Alta concentrazione del
secondo messaggero
Segnalazioni dirette
La comunicazione avviene mediante strutture che mettono
in stretta comunicazione cellule adiacenti.
Coinvolge in genere due o poche cellule che sono a contatto
tra loro:
1. Contatto momentaneo tra cellule mobili (es. sangue)
2. Contatto permanente tra cellule impossibilitate a
muoversi (es. tessuti)
Segnalazione diretta attraverso giunzioni comunicanti
che servono a collegare cellule adiacenti e possono
essere di tre tipi:
1. giunzioni occludenti (non lasciano spazi
intercellulari)
2. desmosomi (tra le cellule permane uno spazio
intercellulare che consente il movimento di sostanze)
Ruolo
meccanico
di
adesione
3. giunzioni serrate (canali che si
formano tra cellule adiacenti e
permettono il passaggio di
molecole disciolte o segnali elettrici
da una cellula all’altra facilitando
la comunicazione.
N.B.
Le c. tumorali non formano giunzioni serrate.
È dunque la mancanza di comunicazione tra
c. adiacenti a contribuire al loro sviluppo
anomalo ed incontrollato.
Vantaggi della comunicazione diretta
Molecole prodotte da un limitato
numero di cellule all’interno di un
tessuto, possono essere sfruttate
anche da altre cellule dello stesso
tessuto.
Un segnale chimico può essere
trasmesso anche alle cellule non
stimolate direttamente; questo
permette di dare una risposta
comune da parte di tutte le cellule di
un tessuto.
Cooperazione metabolica
Amplificazione dei segnali
Tipologie di movimento
CIGLIARE
ONDULATORIO
AMEBOIDE
movimento di liquidi intorno alla cellula : garantisce un continuo ricambio delle sostanze con cui la c. viene a contatto (ciglia)
Spostamento da un punto ad un altro con andamento sinusoidale (flagelli)
probabilmente dovuto ad un meccanismo di dissociazione ed assemblaggio delle strutture citoscheletriche: - linfociti, granulociti (difesa) - macrofagi (fagocitosi)