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Gluconeogenesi Il glucosio può essere sintetizzato a partire da precursori più semplici, i precursori possono essere vari a seconda della specie vivente, nei mammiferi sono: piruvato, lattato, amminoacidi, glicerolo. Fegato e reni La gluconeogenesi condivide con la glicolisi tutte le reazioni reversibili le quali procedono in direzione opposta quando utilizzate nella sintesi Le reazioni irreversibili della glicolisi sono aggirate attraverso l’azione di enzimi differenti È operativa in condizioni di digiuno estremo (dopo le 24 h) → forte ipoglicemia e dopo deplezione delle riserve di glicogeno endogeno.

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Gluconeogenesi

Il glucosio può essere sintetizzato a partire da precursori più semplici, i precursori possono essere vari a seconda della specie vivente, nei

mammiferi sono: piruvato, lattato, amminoacidi, glicerolo.

Fegato e reni

La gluconeogenesi condivide con la glicolisi tutte le reazioni reversibili le quali procedono in direzione opposta quando utilizzate nella sintesi

Le reazioni irreversibili della glicolisi sono aggirate attraverso l’azione di enzimi differenti

È operativa in condizioni di digiuno estremo (dopo le 24 h) → forte ipoglicemia e dopo deplezione delle riserve di glicogeno endogeno.

PIRUVATO COME PRECURSORE GLUCONEOGENICO

Bicarbonato + piruvato

Piruvato carbossilasi

a

Ossalacetato Dentro il mitocondrio può alimentare il ciclo di Krebs

o essere utilizzato per sintetizzare glucosio

2 piruvato + 2 NADH + 4 ATP + 2 GTP + 6 H2O + 2 H+ →Glucosio + 2 NAD+ + 4 ADP + 2 GDP + 6Pi

Il piruvato prodotto dalla glicolisi è immediatamente trasportato nel

mitocondrio dove può subire diversi destini metabolici.

Se è necessario utilizzarlo per la isntesi di glucosio deve essere carbossilato a

ossalacetato

Ossalacetato

Malato deidrogenasi mitocondriale

H

lOH

Malato

NADH + H+

NAD+

NAD+

NADH + H+

Ossalacetato

citosolMalato

deidrogenasi citosolica

Si genera una scorta di NADH citosolici che sono necessari per il proseguimento della gluconeogenesi

glicolisi

gluconeogenesi

Reazioni inverse della glicolisi

(stessi enzimi e stessi intermedi metabolici)

Il piruvato è riconvertito a PEP (fosfoenolpiruvato)

attraverso una via alternativa (un bypass alla piruvato

chinasi)

L’ossalacetato nel citosol è convertito in fosfoenolpiruvatodalla FOSFOENOLPIRUVATO CARBOSSICHINASI

Ossalacetato

Fosfoenolpiruvato

2-fosfoglicerato

Enolasi

gluconeogenesi

glicolisi

Reazione alternativa

Reazione alternativa

Glucosio 6-fosfato

Il glucosio neosintetizzato è liberato dagli epatociti nel torrente circolatorio per raggiungere i tessuti extraepatici che sono in carenza di glucosio (in particolare il cervello)

Piruvato

Glutammato

ALANINA

α-chetoglutarato

Transamminazione extra-epatica

Alanina trasportata al fegato attraverso il circolo sanguigno

Transamminazione epatica, il piruvato può essere utilizzato per sintetizzare glucosio

Piruvato

Glutammato

ALANINA

α-chetoglutarato

Il lattato prodotto nei muscoli in esercizio può essere un precursore gluconeogenico nel fegato (Ciclo di Cori).

Vari amminoacidi sono precursori del glucosio durante il digiuno, per es. l’alanina, che partecipa al Ciclo Glucosio/Alanina con cui il piruvato

prodotto nei tessuti extraepatici raggiunge il fegato per essere indirizzato verso la gluconeogenesi

DEGRADAZIONE DEL GLICOGENO

Glicogeno fosforilasi Scinde i legami glicosidici α(1→4) attraverso una fosforolisi a partire dalle estremità non riducenti e liberando glucosio 1-fosfato

Glicogeno n unità

cofattore: piridossal-fosfato (PLP), che aiuta l’enzima a scindere il legame C-O)

Glicogeno n-1 unitàGlucosio 1-fosfato

si ferma a 4 residui dal punto di ramificazione lasciando una destrina limite

Interviene l’enzima bifunzionale deramificante

Gli ultimi 3 residui del ramo sono trasferiti sull’estremità libera della catena principale

Scinde il legame α(1→6) liberando glucosio non fosforilato

La fosfoglucomutasi converte il glucosio 1-fosfato in glucosio 6-fosfato

Glucosio 6-fosfato

Glicolisi

Via dei pentoso-fosfatiGlucosio 6-fosfatasi

Nel fegato viene defosforilato a glucosio e liberato nel circolo sanguigno per essere trasportato ai tessuti che lo richiedono

Glucosio

UDP-glucosio pirofosforilasi

Sintesi del glicogeno

Fegato e muscoli nei vertebrati

Fosfoglucomutasi

Il glucosio 1-fosfato deve essere attivato per essere incorporato nella molecola di

glicogeno. Viene convertito in UDP-glucosio

Glucosio 6-fosfato

Glucosio 1-fosfato

Donatore di glucosio all’estremità non-riducente delle catene di glicogeno

Glicogeno sintasiAggiunge, una alla volta, unità di α-D-glucosio alla catena polisaccaridica crescente

Richiede un innesco (catena di 7 residui di glucosio legati da legami α(1→4)

Glicogeno (n + 1 unità)

Estremità non riducente del Glicogeno (n unità)

L’innesco con la sua estremità riducente è attaccato ad un residuo di Tyr della proteina

GLICOGENINA

La glicogenina è sia l’impalcatura su cui sicostruisce la molecola di glicogeno, sia l’enzima checatalizza la sintesi dell’innesco.

la glicogenina ha attività glucosil-trasferasica

la glicogenina estende la catena ripetendo 6 volte la reazione

GLICOGENINA

GLICOGENINA

Ramificazioni Interviene l’enzima ramificante [amilo-(1,4→1,6) transglicosilasi]

Rimuove un frammento di almeno 6 residui dall’estremità non riducente della catena principale e lo riattacca a questa con legame α(1→6) nel punto di ramificazione.

I rami devono essere distanziati almeno 4 residui, si creano numerose estremità non riducenti che contribuiscono ad aumentare la velocità di degradazione o di

allungamento del glicogeno

La via dei pentoso fosfati

Sintesi di RNA, DNA, ATP…, NAD+, NADP+, FAD, FMN, Coenzima A,

Sfrutta il glucosio per produrre ribosio 5-fosfatoe equivalenti riducenti in forma di NADPHè la via con cui i pentosi introdotti con la dieta entrano nel metabolismo

Biosintesi di: ac. grassi, colesterolo, neurotrasmettitori, nucleotidi.

Detossificazione: riduzione del glutatione ossidato; citocromo p450 monoossigenasi

si realizza in due fasi: OSSIDATIVA (genera NADPH)NON-OSSIDATIVA (interconversione degli zuccheri)

Ribosio 5-fosfato

NADPH

Fase ossidativa: produce NADPH

Glucosio-6-fosfato + 2 NADP+ + H2O → ribulosio 5-fosfato + 2 NADPH + CO2 + 2H+

glucosio-6-fosfato deidrogenasiossidazione del C-1 del G6P: formazione di un legame estere intramolecolare

6-fosfo-glucono-lattonasiidrolisi del legame estere

6-fosfo-gluconato deidrogenasiossidazione del C-3 e decarbossilazione

se nella cellula la [NADPH] è molto

maggiore della [NADP+]:

La [NADP+] ha un ruolo fondamentale nel determinare il destino del glucosio 6-fosfato

NADPH compete con NADP+ per il sito attivo della Glucosio 6-fosfato

deidrogenasi inibendo l’enzima.

La produzione di NADPH è strettamente associata al suo utilizzo nelle reazioni di biosintesi (es.: sintesi degli acidi grassi)

bassa attività degli enzimi della fase ossidativa della Via dei Pentoso-fosfati

(manca l’accettore di e-) il Glucosio 6-fosfato è indirizzato verso la

glicolisi o la sintesi di glicogeno

Fosfopentoso isomerasi

Se sono necessarie grandi quantità non solo di NADPH ma anche di ribosio 5-fosfato per la sintesi di nucleotidi il

ribulosio 5-fosfato è isomerizzato a ribosio 5-fosfato nella fase non-

ossidativaRibosio 5-fosfato

Fase non ossidativa: rappresenta un raccordo con la glicolisi, smaltisce i pentoso-fosfati formati nella prima fase

produce intermedi della glicolisi, dai quali si può riottenere il glucosio 6-P

(ogni 6 molecole di glucosio 6-fosfato che vengono ossidate, nella via dei pentoso-fosfati, se ne riproducono 5)

Ribulosio 5-fosfato

Ribosio 5-fosfato

xilulosio 5-fosfato

Gliceraldeide 3-P

Sedoeptulosio 7-P(zucchero a 7 atomi di carbonio)

Fruttosio 6-P

Eritrosio 4-P

Gliceraldeide 3-P Fruttosio 6-P

Sono utilizzati come intermedi della glicolisi o della gluconeogenesi: il Glucosio 6-fosfato rigenerato con la gluconeogenesi può essere utilizzato per alimentare di nuovo la via dei pentoso-P

isomerasi

epimerasi

transchetolasi transaldolasi

transchetolasi

sono tutte reazioni REVERSIBILI che collegano la via dei pentoso-fosfati alla glicolisi/gluconeogenesi e vicerversa

Tymoczko et al. Principi di Biochimca. Zanichelli editore S.p.A 2010

La via dei pentoso-fosfati è versatile e può avere diverse finalità

glucosio 6-P

fruttosio 6-P

glucosio 6-P

Ribulosio 5-Pfruttosio

1,6-bis-P

Diidrossiacetonefosfato

Gliceraldeide 3-P

2NADP+ 2NADPH

Fabbisogno di Ribosio 5-P maggiore rispetto a quello di NADPH:

- la glicolisi è dominante rispetto alla via dei pentoso-P,

- una buona parte della gliceraldeide3-P e del Fruttosio 6-P sono utilizzati

per produrre ribosio 5-P con le reazioni inverse della fase non-

ossidativa

Fabbisogno equivalente di Ribosio 5-P e di NADPH:

- è preferita la fase ossidativa della via dei pentoso fosfati che termina con la conversione del

ribulosio 5-P in ribosio 5-P

Tymoczko et al. Principi di Biochimca. Zanichelli editore S.p.A 2010

glucosio 6-P

glucosio 6-P

Fabbisogno di NADPH maggiore rispetto a quello di Ribosio 5-P: - la via dei pentoso-fosfati avviene completamente - il ribosio 5-P è riciclato come glucosio 6-P attraverso la via non-ossidativa e parte della via gluconeogenica (fegato).

fruttosio 6-P

fruttosio 1,6-bis-P

Diidrossiacetonefosfato

Gliceraldeide 3-P

ribulosio 5-P

ribosio 5-P

2NADP+ 2NADPH

fruttosio 6-P

fruttosio 1,6-bis-P

Diidrossiacetonefosfato

Gliceraldeide 3-P

ribulosio 5-P

ribosio 5-P

2NADP+ 2NADPH

PIRUVATO

2 ATP

Fabbisogno equivalente di NADPH e di ATP: - il ribosio 5-P ottenuto dalla via dei pentoso-fosfati è trasformato in piruvato attraverso la via non-ossidativae parte della via glicolitica.

Non tutte le cellule hanno le stesse esigenze di NADPH e ribosio 5-fosfato,es.: fegato, tessuto adiposo, ghiandole mammarie che mantengonoattiva un’intensa biosintesi di acidi grassi hanno necessità di grandiquantitativi di NADPH; cellule che si riproducono molto velocementehanno necessità di grandi quantità di ribosio 5-fosfato.

TESSUTI IN CUI E’ ATTIVA LA VIA DEI PENTOSO-FOSFATI

Ghiandola surrenale sintesi steroidiFegato sintesi ac. grassi e colesteroloOvaio/Testicoli sintesi steroidiTessuto adiposo sintesi ac. grassiGhiandola Mammaria sintesi ac. grassiEritrociti mantenimento del glutatione

ridotto

H2O2

Glutatione perossidasiGlutatione reduttasi

il NADPH prodotto dalla via dei pentoso-fosfati ha un ruolo fondamentale nel sistema di omeostasi redox che serve a proteggere le cellule dagli attacchi di

agenti ossidanti (ROS) prodotti in condizioni di stress ossidativo

All’interno degli eritrociti il sistema glutatione-perossidasi/glutatione-reduttasiè l’unico sistema di difesa dai ROS mantenendo l’ambiente intracellulare in unostato riducente.

il sistema GSH/GSSG controlla il livello di meta-Hb (la formazione di meta-emoglobina può avvenire a causa della presenza di idroperossidi, che si originanospontaneamente in presenza di alte concentrazioni di O2). il sistema GSH/GSSG mantiene nello stato ridotto i gruppi sulfidrilici (-SH) dellaemoglobina,

>>> in condizioni ossidanti si possono formare derivati ossidati delle cisteine eponti disolfuro fra molecole di Hb, che causano la formazione di grossi aggregati(Corpi di Heinz) i quali vanno a depositarsi sulla membrana eritrocitariadeformandola e danneggiandola insieme all’azione dei ROS > ANEMIAEMOLITICA.

La carenza di glucosio 6-fosfato deidrogenasi (G6PDH) può causare anemia emolitica in condizioni di stress ossidativo (per es.: con

assunzione di farmaci che producono ROS, favismo), perché gli eritrociti non producono abbastanza NADPH per mantenere il glutatione nel suo

stato ridotto