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67
0 1 2 3 4 25 50 75 100 Glicogeno muscolare glicogeno FFA ematici captazione di glucosio + FFA Glucosio ematico captazione glucosio captazione FFA Contributo percentuale dei diversi substrati come fonte energetica durante esercizio fisico ore

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0 1 2 3 4

25

50

75

100Glicogeno muscolare

glicogeno

FFA ematici

captazione di glucosio + FFA

Glucosio ematico

captazione glucosio captazione FFA

Contributo percentuale dei diversi substrati come fonte energetica durante esercizio fisico

ore

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Glucosio

Lattato Corpi chetonici

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NORMALE

8 12 16 20 24

180

100

ore

Gli

cem

ia (

mg

/dl)

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Principali ormoni coinvoltinell’omeostasi glicemica

Insulina

Glucagone Catecolamine

Cortisolo GH

iperglicemia ipoglicemia

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REGOLAZIONE INSULINICA DELL'UTILIZZO DI GLUCOSIO

- Tessuti insulinodipendenti (muscolo, grasso, fegato):tessuti di deposito, possono utilizzare glucosio solo in presenza di insulina

- Tessuti non insulinodipendenti (sistema nervoso, globuli rossi):tessuti vitali, utilizzano glucosio anche in assenza di insulina

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FEGATO Glucosio

SANGUE

SNC/GR

INTESTINO

MUSCOLO/TESS. ADIP.

Ormoni controinsulari

Insulina

_+ _+

REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA

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Principali risposte ormonali all’esercizio fisico

Si riduce: Insulina

Aumentano: Glucagone Catecolamine Cortisolo GH

iperglicemia

ipoglicemia

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FEGATO

Ormoni controinsulari

Insulina

_+

Glucosio

SANGUE

SNC/GR

TESSUTIINSULINODIP.

_+

REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA DURANTE ESERCIZIO FISICO

MUSCOLOCHE LAVORA

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FATTORI CHE AUMENTANO LA CAPTAZIONE MUSCOLARE DI

GLUCOSIO DURANTE ESERCIZIO

- Aumento del flusso sanguigno ai muscoli in attività

- Apertura dei capillari con aumento del letto vascolare

- Reclutamento di trasportatori del glucosio (GLUT-4)

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EFFETTI DELLA CONTRAZIONE SUL TRASPORTO DEL GLUCOSIO NEL

MUSCOLO

Aumentato rapporto

AMP/ATP

Attivazione Kinasi AMP-dipendente

Traslocazione GLUT4

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• ••••

•••••• •

•••

• • • • • • •

calcium

?

contraction

MAPK/JNKp38

Chronic adaptations?

Autocrine(no adenosine?)

Plasma membrane

paracrine• • • • • • •Glucose

?IRS-1

PI3-kinase

Rab4

GLUT4 Vesicles

Sarcoplasmatic reticulumTransverse

tubule

Insulin Exercise

Insulina e contrazione muscolare inducono la traslocazione alla superficie cellulare dei GLUT-4 con meccanismo diversi

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Tra

spor

to (

nmol

/g m

in)

glucosio (mmol/l)

riposo

citocalasina B

contrazioni (48/min)

riposo+insulina (10mU/ml)

0

100

200

300

400

0 10 20 30

(da Nesher et al, 1985)

contrazioni+insulina

Effetti di insulina e/o contrazione muscolare sulle curve dose-risposta fra concentrazione di glucosio e trasporto del

glucosio nel muscolo in vitro

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Catecolamine ()

ESERCIZIO FISICO(Intenso)

RIDUZIONE INSULINEMIA

Effetti metabolici

• aumento produzione epatica di glucosio• aumento lipolisi• aumento rilascio tessutale aminoacidi• conservato effetto su utilizzazione del glucosio nel

muscolo in attività

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Ruolo degli ormoni controinsulari nell’adattamento all’esercizio fisico

Effetti emodinamici• aumento gettata cardiaca• ridistribuzione del flusso sanguigno

Effetti metabolici• aumento glicogenolisi muscolare• aumento produzione epatica di glucosio• aumento lipolisi e chetogenesi• riduzione utilizzazione del glucosio

Effetti ventilatori• broncodilatazione• aumento frequenza respiratoria

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Produzione epatica

di glucosioGlicemia

Captazione muscolare di glucosio

Cervello

Regolazione ormonale del flusso di glucosio durante esercizio fisico

Esercizio

+Insulina

- +

GlucagoneCatecolamine

Adrenalina

+ -

+

-

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Effetti acuti dell’esercizio fisico sulla produzione e utilizzazione di glucosio

• Aumento utilizzazione muscolare di glucosio, malgrado la riduzione dei livelli di insulina (aumento sensibilità periferica all’insulina)

• Nell’esercizio protratto riduzione progressiva della glicemia

• Graduale sostituzione del glucosio con gli acidi grassi come substrato energetico muscolare

• Aumento produzione epatica di glucosio (glicogenolisi + neoglucogenesi), a bilanciare l’aumentato consumo e garantire l’apporto del substrato per muscolo e SNC

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DIABETE MELLITOTipo 1 :

carenza assoluta di insulina- esordio in genere in età giovane- peso in genere normale

Tipo 2 :carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza)

- esordio in genere in età adulta/senile- spesso associato a obesità

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Steve Redgrave5 volte oro olimpico nel canottaggio

(1984,1988,1992,1996,2000)

Diabete tipo 1

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Atleta Allenatore

Diabetologo Dietista

Il team per l’atleta affetto dadiabete tipo 1

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Mortalità a 7 anni in pazienti diabetici di tipo 1 (n=548) suddivisi in quintili di attività fisica

0

5

10

15

20

25

1 2 3 4 5

p=0.001

Quintili di attività fisica

%

(Moy et al, 1993)

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FEGATO Glucosio

SANGUE

SNC/GR

MUSCOLO/TESS. ADIP.

Ormoni controinsulari

Insulina

_+ _+

REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA

Insulina esogena

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Fattori che influenzano la risposta glicemica all’esercizio nel diabete tipo 1

• terapia insulinica– tipo di insulina e dose– distanza di tempo dalla somministrazione– sito di iniezione (evitare arto esercitato)

• controllo metabolico del momento• alimentazione prima e durante l’esercizio• intensità e durata esercizio

• temperatura esterna

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Effetti dell’esercizio fisico su insulinemia e glicemia nel diabete tipo 1

.

.

0

3

6

9

12

0 40 80 120 160

glicemia (mmol/l)

minuti

esercizio esercizio

(Ronnemaa e Koivisto, 1988)

insulina/colazione

riposoesercizio

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Andamento dell’insulinemia durante esercizio nel diabete insulino-trattato

soggetto non diabetico

ipoinsulinemia

iperinsulinemia

normoinsulinemia(stabile)

durata esercizio

insu

linem

ia

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Inconvenienti di un eccesso di insulina durante esercizio fisico

• aumento captazione di glucosio indotto dalla attività muscolare, con rischio di ipoglicemia (che persiste anche dopo l’esercizio)

• inibizione mobilizzazione acidi grassi, con ridotta disponibilità di substrati energetici alternativi al glucosio

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GlucagoneCatecolamine

Adrenalina

Produzione epatica

di glucosio

Glicemia

Esercizio

Captazione muscolare di glucosio

Cervello

Regolazione ormonale del flusso di glucosio durante esercizio fisico in un soggetto diabetico tipo 1 con iperinsulinemia

+ +-

+

Insulina

+-

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Inconvenienti di una mancanza di insulina durante esercizio fisico

• ridotta captazione di glucosio nel muscolo che lavora, con scadimento della performance

• mancato bilanciamento effetto iperglicemiz- zante degli ormoni controinsulari, con aumento della glicemia

• eccessiva mobilizzazione di acidi grassi, con aumentata sintesi chetoacidi e rischio acidosi

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GlucagoneCatecolamine

Adrenalina

Produzione epatica

di glucosio

Glicemia

Insulina Esercizio

Captazione muscolare di glucosio

Cervello

Regolazione ormonale del flusso di glucosio durante esercizio fisico in un soggetto diabetico tipo 1 con ipoinsulinemia

+

Chetonemia

+-

+

- +

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Principali fattori determinanti il tipo di risposta della glicemia all’esercizio in pazienti con diabete tipo 1

• Riduzione della glicemia- iperinsulinemia relativa- esercizio protratto (>30-60 min) o intenso- distanza dal pasto > 3h/mancanza di spuntini

• Glicemia stabile- esercizio di breve durata- insulinemia e alimentazione adeguate

• Aumento della glicemia - ipoinsulinemia - esercizio estenuante - eccesso di carboidrati prima/durante esercizio

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Massimo carico di lavoro permesso nei diabetici

• Fino alla stanchezzaSenza complicanze

• I parametri cardiovascolari e metabolici devono restare negli intervalli di normalità

Con complicanze

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Possibili alterazioni che possono ridurre la capacità di esercizio nei diabetici

• attività neuromuscolare • neuropatia autonomica

• attività cardiocircolatoria • cardiopatia diabetica

• attività respiratoria • capacità respiratoria

• metabolismo • iper-ipoinsulinemia

• risposta controregolatoria • alterazioni ormoni controregolatori

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Esercizio fisico e diabete tipo 1Principi fondamentali da seguire

• Avere una buona conoscenza della malattia e degli effetti dell’esercizio• Intensificare l’autocontrollo in occasione dell’esercizio per prevenire effetti metabolici sfavorevoli e per saggiare la risposta individuale allo sforzo e ai provvedimenti adottati• Assumere supplementi di carboidrati nel corso dell’esercizio in caso di sforzo protratto o sintomi di ipoglicemia• Sottoporsi a controlli medici regolari• Rendere nota la malattia ad un compagno/allenatore• Evitare sport particolari (roccia, immersione subacquea)

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Attività fisica nel diabete insulino-trattato

- automonitoraggio -

• controllare le urine prima (chetonuria)

• controllare la glicemia prima (eventualmente durante)

e dopo

Attenzione all’ipoglicemia durante e dopo l’esercizio

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Attività fisica e diabete tipo 1Norme pratiche generali

- controllare la glicemia e la chetonuria prima di iniziare l’esercizio fisico• con chetonuria: NO ESERCIZIO FISICO• con glicemia non elevata: INGERIRE CHO

- al primo segno di malessere assumere bevande zuccherate o caramelle

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Attività fisica e diabeteAdattamento della terapia

- Se si somministra la dose abituale di insulina, durante l’esercizio fisico sostenuto la glicemia

può diminuire di 2-4 mg/dl/min

- Sperimentare le reazioni individuali all’esercizio fisico e verificare la risposta ai vari aggiustamenti adottati

- Ridurre la dose di insulina (precedente ed eventualmente successiva all’esercizio fisico) con criteri vari a seconda dello schema di terapia e

della glicemia

- Evitare le miscele di insulina (rapida + lenta)

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Esercizio fisico programmato nel diabete insulino-trattato

1.Ridurre del 20-40% la dose di insulina pronta precedente

2. Iniziare l’attività fisica 1-2 ore dopo il pasto

3. Iniettare l’insulina in zone non interessate dall’attività fisica

4.Nelle ore successive assumere un supplemento di carboidrati, se necessario (misurare glicemia)

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Esercizio fisico non programmato nel diabete insulino-trattato

1. Controllare chetonuria e glicemia

2. Se vi è chetonuria non effettuare l’esercizio

4. Se la glicemia e >140 mg/dl, iniziare l’esercizio e assumere CHO dopo 20-30 minuti

5. Se l’esercizio fisico è intenso e protratto, ridurre del 30% la dose insulinica successiva e/o aumentare l’apporto di CHO

3. Se la glicemia è <140 mg/dl, ingerire 10-20 g di carboidrati (CHO) subito e quindi ogni 20-30 minuti

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Quantità di alimenti con un contenuto in carboidrati di circa 10 g

Alimento Peso in grammi

121215100130200

CrackerFette biscottatePaneMelaAranciaLatte

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DIABETE MELLITO

Tipo 1 :carenza assoluta di insulina

- esordio in genere in età giovane- peso in genere normale

Tipo 2 :carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza)

- esordio in genere in età adulta/senile- spesso associato a obesità

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Effetti di una singola seduta di esercizio sulla omeostasi glucidica

• Aumento marcato dell’utilizzazione del glucosio• Aumentata sensibilità all’insulina per la

captazione del glucosio

Gli effetti possono persistere per diverse ore dopo la cessazione dell’esercizio

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Modificazioni della glicemia e dell’insulinemia durante esercizio fisico prolungato in pazienti con diabete tipo 2

5

10

15

20

25

-15 0 60 120 1803

4

5

6

7

8

-15 0 30 60 90 120 150 180

Glicemia (mmol/l)

minuti minuti

Insulinemia (mU/l)

controlli

diabetici

controlli

diabetici

(Devlin et al, 1987)

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Effetti metabolici positivi a lungo termine dell’esercizio fisico aerobico

• Aumento della sensibilità insulinicaaumento massa magra aumento capillarizzazione muscolareaumento trasportatori di glucosio nel muscoloaumento attività glicogeno-sintasi

• Modificazioni anti-aterogene del profilo lipidicoaumento colesterolo HDLriduzione colesterolo LDLriduzione trigliceridi

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Mitocondri e secrezione insulinica

ATP/ADP conseguente a ingresso e utilizzo glucosio determina la

chiusura dei canali del K+ ATP-sensibili.

depolarizzazione della membrana

Apertura canali del Ca2+ voltaggio-dipendenti

[Ca2+]

esocitosi granuli insulina

L’insulina viene stoccata come PROINSULINA in granuli secretori ed elaborata nella forma biologicamente attiva e secreta sotto lo stimolo del glucosio

L’ATP PRODOTTO DAI MITOCONDRI NELL’OSSIDAZIONE DEL GLUCOSIO MODULA LA SECREZIONE INSULINA

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PREVALENZA DI DISORDINI METABOLICINEL DIABETE TIPO 2

(Verona NIDDM Complications Study, n=1780)

Sovrappeso e obesità

Adiposità centrale

Ipertensionearteriosa

Dislipidemia0

20

40

60

80

%

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ATEROSCLEROSI E SINDROME METABOLICA

obesità diabete dislipidemia

ipertensione iperuricemia trombofilia

ATEROSCLEROSI

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RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO PER MALATTIE CARDIOVASCOLARI IN MASCHI DIABETICI DI ETA’ >40 anni

(Framingham Study, 1979)

-

Pro

bab

ilità

di C

HD

in 8

ann

i (%

)

0

10

20

30

40

50

60

Fumo

P.A. sistolica

Colesterolo

135

185

2% nei non-diabeticisenza fattori di rischio

3%

-

195

185

8 %

-195

336

33 %

+195

336

46 %

32 %non

diabetici

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Perché consigliare l’attività fisica al soggetto diabetico?

• Migliora il controllo glicemico

• Migliora il profilo cardiovascolare

• Riduce l’incidenza delle complicanze croniche

• Migliora l’aspettativa di vita

• Migliora il senso di benessere psico-fisico

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Effetti del training sul metabolismo energetico

• Aumento dell’ossidazione dei lipidi

• Diminuzione relativa dell’utilizzazione del glucosio

• Minore produzione di acido lattico

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Effetti favorevoli dell’esercizio fisico sui fattori di rischio cardiovascolare nel diabete tipo 2

• Riduzione glicemia• Aumento sensibilità insulinica• Riduzione colesterolo LDL e trigliceridi• Aumento colesterolo HDL• Riduzione tessuto adiposo, specie viscerale• Riduzione fattori trombofilici• Controllo dell’ipertensione (lieve)

Riduzione mortalità cardiovascolare

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Peculiarità del diabete tipo 2 in relazione all’esercizio fisico

L’esercizio ha effetti benefici sui meccanismi patogenetici della malattia e sui fattori di rischio cardiovascolare associati al diabete: è uno strumento di cura.

Non vi è ipoinsulinemia assoluta: difficilmente l’esercizio può precipitare uno scompenso metabolico.

• L’eventuale iperinsulinemia è in genere conseguenza dell’insulinoresistenza e si riduce con il miglioramento della sensibilità insulinica (non è così se farmaco-indotta)

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Ruolo preventivo sul rischio CV dell’esercizio fisico

• Aumentata sensibilità all’insulina (aumentata sintesi dei glucotrasportatori GLUT-4, aumentata glicogenosintesi, aumento della capillarizzazione muscolare )

• Riduzione del peso

• Riduzione del tessuto adiposo, soprattutto viscerale

• Controllo dell’ipertensione (lieve)

• Riduzione del fibrinogeno

• Migliore performance cardiorespiratoria

• Modificazioni anti-aterogene del profilo lipidico (riduzione colesterolo totale e LDL, aumento HDL, riduzionei trigliceridi)

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Attività fisica nella cura del diabete tipo 2 Norme generali

L’attività fisica intensa non è necessaria; anche le passeggiate comportano vantaggi metabolici

L’attività fisica va consigliata e valutata singolarmente

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Malgrado una robusta evidenza scientifica che l’attività fisica è molto benefica per le persone con diabete tipo

2 è difficile trasferire questi principi nella pratica

• Pazienti in genere anziani e sedentari (abitudini inveterate, bassa potenza aerobica, complicanze, comorbidità)• Scarsa cultura dell’esercizio in Italia (scarso valore percepito, nessuna formazione medica)• Problemi logistici (struttura urbana, scarsità di strutture e di personale formato)• Non incentivazione da parte del SSN (costo)

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Exercise and Type 2 DiabetesACSM & ADA Joint Position Statement

• Attività aerobica: almeno 3 ma meglio 5 giorni/settimana, per almeno 150 min/settimana (o 60-75 min se vigorosa)

• Se moderata, considerare intensificazione (>60% VO2 max)• Attività di forza: da associare all’attività aerobica, almeno 2 ma

meglio 3 giorni/settimana, per migliorare forza e az. insulinica• Moderata (50% 1-RM) o vigorosa (75-80% 1-RM)• Se autogestita può essere meno efficace per controllo

metabolico, adeguata per massa muscolare e forza • Lenta progressione fino a 1-4 serie di 8-10 ripetizioni di 5-10

esercizi, con uso di macchine di resistenza e pesi liberi, a carico dei principali muscoli di arti superiori, arti inferiori e tronco

Colberg et al, Diabetes Care, December 2010

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Rischi connessi con l’esercizio fisico nel diabete tipo 2

• Aggravamento complicanze croniche severe (retinopatia, piede diabetico)

• Evento cardiovascolare acuto• cardiopatia ischemica (silente!)• neuropatia autonomica

• Traumi muscolo-scheletrici

• Ipoglicemia (anche tardiva, interazione con insulina, sulfoniluree, glinidi)

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Attività fisica nella cura del diabete tipo 2Indagini preliminari

1.Retinopatia

2.Nefropatia

3.Coronaropatia (forme silenti!) e macroangiopatia

4.Neuropatia somatica

5.Neuropatia autonomica

Valutare la presenza e la gravità di:

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Esercizio fisico e diabete tipo 2Precauzioni da adottare

• Sottoporsi a visita medica preliminare

• Se non vi sono sufficienti elementi di giudizio relativi alle complicanze privilegiare attività di intensità moderata

• Effettuare autocontrollo glicemico in caso di terapia farmacologica con insulina o farmaci che stimolano il rilascio di insulina

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Il problema della neuropatia autonomica• Altera il compenso emodinamico allo sforzo• Si associa ad un aumentato rischio cardiovascolare e di

lesioni al piede• Interferisce con la possibilità di usare la frequenza

cardiaca come indice di intensità dello sforzo• Comporta una ridotta capacità di contrastare e percepire

l’ipoglicemia • Può provocare incoordinazione temporale fra effetto dei

farmaci ipoglicemizzanti e assorbimento dei nutrienti• Può comportare difficoltà nel controllo termico

Necessario non far superare livelli di attività fisica percepiti come sforzo moderato

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-60 0 70 130 1900

6

7

9

10

11

8

esercizio

Glibenclamide

*

SE

0-60 0 70 130 190

30

40

60

70

80

20

50

esercizio*

Glibenclamide

S+E

S+E

E

S

Glicemia (mmol/l) Insulina (pmol/l)

minuti minuti(Larsen et al, Diabetes Care 1999)

Interazione fra sulfoniluree ed esercizio sull’omeostasi glucidica nel diabete

Dopo glibenclamide (S)Dopo 60’ di cicloergometro (E)Esercizio + glibenclamide (S+E)

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-60 0 70 130 190

0.2

0.3

0.5

0.6

0.7

0.1

0.4

0.0

*Glibenclamide

minuti

esercizio

**

**

**

*

*

FF

A (

mm

ol/l)

S+E

E

S

(Larsen et al, Diabetes Care 1999)

Concentrazioni plasmatiche di FFA in 8 pazienti studiati in 3 occasioni: dopo glibenclamide (S), dopo esercizio fisico (E) e dopo sulfonilurea combinata con esercizio fisico (S+E)

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Rischio relativo di diabete tipo 2 in 5990 maschiin base all’attività fisica e al BMI

<500500-1999

≥2000

<24

24-25.9

≥26

0

0,5

1R

isch

io r

elat

ivo

Attività fisica(Kcal/settimana)

p=0.007

BMIp<0.0001

(Helmrich et al, NEJM 1991)

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Cambiamenti nel peso e nell’attività fisica in 3234 soggetti con IGT assegnati a un programma intensivo di modifica dello stile di vita*,

metformina o placebo

Diabetes Prevention Program, NEJM 2002

peso (kg)

anni

-8

-6

-4

-2

0

2

4

0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0anni

Placebo

Metformina

0

2

4

6

8

0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0

Placebo

Metformina

Stile di vita

Stile di vita

Attività fisica (MET/h/settimana)

* dieta ipocalorica ipolipidica (obiettivo: calo ponderale≥7%) + attività fisica moderata ≥150 min/settimana

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Effetto della modifica dello stile di vita o della terapia con metformina sulla comparsa di diabete tipo 2

in 3234 soggetti con IGT

anni

(%)

Placebo

0

10

20

30

40

0.50 3.5 4.01.0 1.5 2.0 2.5 3.0

Stile di vita

Diabetes Prevention Program, NEJM 2002

Metformina

p<0.001

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-34%

-18%

anni

Lancet, November 2009

Stop RCT Frequenza cumulativa di diabete a 10 anni nel Diabetes Prevention Program-58%

-31%

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Chi può beneficiare maggiormente dell’esercizio fisico nella prevenzione del diabete tipo 2?

• Soggetti con ridotta tolleranza glucidica

• Soggetti con pregressa alterata tolleranza glucidica, attualmente normali

• Gemelli omozigoti di diabetici tipo 2

• Fratelli, figli di diabetici tipo 2

• Soggetti obesi

• Madri di figli con macrosomia

• Soggetti di gruppi etnici con aumentata prevalenza di diabete tipo 2

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Cornelissen & Fagard, Hypertension 2005; 46: 667

mm

ol/

lm

mo

l/l -0.04

-0.078-0.11

-0.15

-0.31

0.032

-0.4

-0.3

-0.2

-0.1

0

0.1Col tot Col HDL Col LDL TG Glucosio HOMA

Metanalisi degli studi randomizzati sugli effetti dell’attività fisica aerobica sui parametri metabolici

-0.4

-0.2

0

(Soggetti sedentari sani/ipertesi; esercizio unico intervento; durata >4sett.)

72 trial; 3936 soggetti

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-2,4-1,7

-6,9

-1,6 -1,7

-4,9

-8

-7

-6

-5

-4

-3

-2

-1

0

Normotesi Preipertesi Ipertesim

mH

g

PAS PAD

Cornelissen & Fagard, Hypertension 2005; 46: 667

Metanalisi degli studi randomizzati sugli effetti dell’attività fisica aerobica sui valori pressori