l’al l’alponepone · cos’è stata l'ultima marcia tra i ciliegi. ... figli chi li sostituirà...

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l’alpone l’al pone Domenica 18 aprile si è svolta l’otta- va edizione della Gran Fondo del Durel- lo. Con una Piazza allestita per le gran- di occasioni il gruppo Basalti dava il via a questa grande manifestazione. Nonostante un meteo inclemente che ha tenuto ai Box circa 300 dei 1000 iscritti, intimoriti dalla pioggia caduta copiosa fino a mezzora prima dello start. La gara allestita da ASD Basalti su un bel tracciato di 44 Km e 1330 metri di dislivello e un percorso di 20 Km reso particolarmente viscido e fangoso nella seconda metà. La seconda prova del cir- cuito Veneto Fizik e Lessinia Tour Cup, terza del XC Verona. Rispetto all’anno passato, diversi i sentieri nuovi e la direzione di percor- renza del tracciato era invertita. Una lunga salita iniziale con due «denti» il primo che portava al Monte Cucco e il secondo al Gran Premio della Montagna a Bolca (750 mt sul livello del mare). La parte finale era invece un veloce mangia e bevi inframezzato da divertenti saltelli e per lo più su fondo prativo e cemento prima di arrivare alla picchiata finale da Castello fino a giun- gere in via IV Novembre, sede logistica di partenza e arrivo. Già sulla prima salita in asfalto, verso Cattignano, era guidata dai co- lombiani del Team Focus con Marzio Deho che controllava a vista. L’attacco di Rojas nel punto più duro sembrava sor- tire gli effetti desiderati con il colom- biano che guadagnava un vantaggio massimo di venti secondi su Deho, il quale aveva a ruota i compagni di Rojas Spadi e Bacerra. Il bergamasco del Team Olympia però sulla prima discesa attaccava e rientrava su Rojas. Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 25 - N. 2 - Giugno 2010 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane Anno 25 - N. 2 Giugno 2010 Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR) Dopo mesi in cui si è fatta atten- dere, finalmente arriva l’estate e con essa si apre la stagione più ricca di manifestazioni: un augu- rio di buon lavoro a tutti i comi- tati sagra, alle associazioni e ai gruppi spontanei che saranno impegnati nell’allestimento delle feste di paese e di quartiere, per- ché si tratta di momenti che fanno onore alla nostra terra e rendono più accogliente il paese anche per i tanti visitatori che passeranno di qua e magari si fer- meranno a gustare i nostri pro- dotti e a godere di qualche gior- nata di relax. Un momento importante per la nostra Pro Loco è stato vissuto al recente Vinitaly di Verona, dove la nostra ultima pubblicazione, riguardante i basalti della vallata, è stata presentata di fronte ad un pubblico numeroso e ad autorità di alto livello. Il nostro “Alpone” intanto si sta avviando a compiere il 25° anno di vita e a dicembre ci stiamo preparando a festeggiare il 100° numero: è un traguardo che uni- sce un quarto di secolo e tante persone che sulle nostre pagine hanno lasciato un segno del loro passaggio o hanno trovato un ri- cordo della loro esistenza. Anche per questo ringrazio tutti i lettori che ultimamente hanno accettato di sostenere il giornale versando il loro contributo, veramente pre- zioso perché la pubblicazione possa continuare anche in futuro. Malgrado le molte difficoltà che gli impegni comportano, l’estate appena iniziata ha quindi molti motivi per farci ben sperare. È importante però che tutti si senta- no partecipi e che diano il loro sostegno, anche piccolo, per il bene del nostro paese e della no- stra gente. FRANCO CAVAZZOLA NON GETTARE IL TUO BAMBINO: TELEFONA !! Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1 Saluto del Presidente www.ilarione.it PAG. 6-7 INFORMA L’Amministrazione Comunale PAG. 11 PADRE AGOSTINO LOVATIN PAG. 5 PAG. 3 Lettera al Direttore Corrispondenza 8° Granfondo del Durello Probabilmente non sono la persona più indicata per raccontare ai lettori cos’è stata l'ultima marcia tra i ciliegi. Per me era la prima esperienza e dei tre disponibili ho pure intrapreso il percorso più breve. Non bastasse questo, aggiun- giamoci il timore reverenziale che incu- te la tradizione pluriennale della manife- stazione: i miei genitori partecipavano già prima che io nascessi, ovvero negli anni in cui la tivù iniziava a trasmettere a colori. Partiamo quindi, per rompere un po’ il ghiaccio, enunciando un dato certo e incontrovertibile: nell’edizione 2010 della marcia gli iscritti sono stati poco meno di 1700, a fronte dei 1500 dell’an- no scorso. Quale sarà mai la molla che fa saltare fuori dal letto prima dell’alba, quando in cielo è ancora visibile “la stella boara” (come chiamavano Venere i nostri nonni bovari), in un giorno di festa come quel- lo di pasquetta, anche quando le previ- sioni meteo non promettono nulla di buo- no? Non so per certo, posso solo ipotiz- zare. Però pensando a quel gruppo che è partito di buon’ora dalla provincia di Ro- vigo per partecipare alla marcia, mi sono venuti in mente i braccianti, raccontati da Dino Coltro nel libro “I lèori del sociali- smo”, che camminavano nel buio costeg- LA PASSIONE A CASTELLO Varie Dalle Parrocchie PAG. 12 Sport, sport e ancora sport Sport Un momento della partenza MARCIA TRA I CILIEGI IXª EDIZIONE TROFEO FEDERICO Un gruppo di marciatori sul percorso. Segue a pag. 2 Parrocchia di San Giovanni Battista in collaborazione con Noi Associazione organizza SAGRA DI SAN GIOVANNI BATTISTA 32ª MOSTRA PROVINCIALE DELLE CILIEGIE Venerdì 25 Giugno ore 22.00 Serata Afro Raduno con DJ YANO Specialità della ser ata: PIZZA AL FORNO e panini caldi Sabato 26 Giugno ore 20.00 Apertura giochi con due maxigonfiabili e mini moto per bambini e ragazzi ore 21.00 Serata DJ REPINO con la voce di Sama Specialità della ser ata: PIZZA AL FORNO e panini caldi ore 22.30 Serata House ‘70 ‘80 con Dj The Ross e Dj Coffee - con la voce sexy di Luky Voice Specialità della serata: TORO ALLO SPIEDO Domenica 27 Giugno ore 10.00 Santa Messa del Patrono ore 11.00-14,30 Consegna ciliegie per la 32ª Mostra ore 12.00 APERTURA CHIOSCHI con Pranzo delle migliori specalità del “el cogo” ore 15.00 Torneo sotto ils ole: Calcio Saponato ore 16.30 Esibizione della Banda Giuseppe Verdi di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione ore 17.00 Apertura al pubblico della 32ª MOSTRA PROVINCIALE DELLE CILIEGIE ore 18.00 Premiazione Mostra delle Ciliegie ore 21.00 Serata Ballo Liscio con Gigio Valentino ore 23.00 Meraviglioso spettacolo pirotecnico con l’INCENDIO DEL CAMPANILE DURANTE LA MANIFESTAZIONE FUNZIONERANNO CHIOSCHI ENOGASTRONOMICI PESCA DI BENEFICENZA PARCO DIVERTIMENTI SPORT E TERRITORIO Segue a pag. 12 Sabato 5 giugno scorso alle ore 16, nella Cat- tedrale di Vicenza il vescovo monsignor Cesare Nosiglia ha ordinato 5 sacerdoti fra i quali il no- stro concittadino don Paolo Burato. Si erano recati ad assistere a questo importan- tissimo ed emozionante evento molti ilarionesi fra cui il sindaco Dal Cero, giunti con due pullman e parecchie auto; la chiesa cattedrale era come sem- pre in queste circostanze gremita di fedeli. Alla cerimonia, davvero imponente, hanno partecipato quattro vescovi ed oltre un centinaio di sacerdoti fra i quali il nostro parroco don Elio, che ha avuto il privilegio di aiutare il novello sacerdote ad indossare la veste. Il giorno seguen- te, festa del Corpus Domini, nella sua e nostra chiesa parrocchiale, addobbata a festa dentro e fuori, don Paolo, attorniato da una ventina di sa- cerdoti, i cerimonieri ed un diacono, ha celebrato la sua prima Santa Messa. Hanno partecipato tutti a questa importante cerimonia: il sindaco Dal Ce- ro, le autorità militari, i rappresentanti di tutte le associazioni d’arma e di volontariato, la banda “Giuseppe Verdi” di Montecchia e San Giovanni PRIMA MESSA PER PAOLO BURATO Segue a pag. 3

Transcript of l’al l’alponepone · cos’è stata l'ultima marcia tra i ciliegi. ... figli chi li sostituirà...

l’alponel’alpone

Domenica 18 aprile si è svolta l’otta-va edizione della Gran Fondo del Durel-lo.

Con una Piazza allestita per le gran-di occasioni il gruppo Basalti dava il viaa questa grande manifestazione.

Nonostante un meteo inclemente cheha tenuto ai Box circa 300 dei 1000iscritti, intimoriti dalla pioggia cadutacopiosa fino a mezzora prima dellostart.

La gara allestita da ASD Basalti suun bel tracciato di 44 Km e 1330 metridi dislivello e un percorso di 20 Km resoparticolarmente viscido e fangoso nellaseconda metà. La seconda prova del cir-

cuito Veneto Fizik e Lessinia Tour Cup,terza del XC Verona.

Rispetto all’anno passato, diversi isentieri nuovi e la direzione di percor-renza del tracciato era invertita.

Una lunga salita iniziale con due«denti» il primo che portava al MonteCucco e il secondo al Gran Premio dellaMontagna a Bolca (750 mt sul livellodel mare). La parte finale era invece unveloce mangia e bevi inframezzato dadivertenti saltelli e per lo più su fondoprativo e cemento prima di arrivare allapicchiata finale da Castello fino a giun-gere in via IV Novembre, sede logisticadi partenza e arrivo.

Già sullaprima salita inasfalto, versoCattignano, eraguidata dai co-lombiani delTeam Focus conMarzio Dehoche controllavaa vista.

L’attacco diRojas nel punto più duro sembrava sor-tire gli effetti desiderati con il colom-biano che guadagnava un vantaggiomassimo di venti secondi su Deho, ilquale aveva a ruota i compagni di Rojas

Spadi e Bacerra. Il bergamasco delTeam Olympia però sulla prima discesaattaccava e rientrava su Rojas.

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 25 - N. 2 - Giugno 2010 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

Anno 25 - N. 2Giugno 2010Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)

Dopo mesi in cui si è fatta atten-dere, finalmente arriva l’estate econ essa si apre la stagione piùricca di manifestazioni: un augu-rio di buon lavoro a tutti i comi-tati sagra, alle associazioni e aigruppi spontanei che sarannoimpegnati nell’allestimento dellefeste di paese e di quartiere, per-ché si tratta di momenti chefanno onore alla nostra terra erendono più accogliente il paeseanche per i tanti visitatori chepasseranno di qua e magari si fer-meranno a gustare i nostri pro-dotti e a godere di qualche gior-nata di relax.Un momento importante per lanostra Pro Loco è stato vissuto alrecente Vinitaly di Verona, dovela nostra ultima pubblicazione,riguardante i basalti della vallata,è stata presentata di fronte ad unpubblico numeroso e ad autoritàdi alto livello. Il nostro “Alpone” intanto si staavviando a compiere il 25° annodi vita e a dicembre ci stiamopreparando a festeggiare il 100°numero: è un traguardo che uni-sce un quarto di secolo e tantepersone che sulle nostre paginehanno lasciato un segno del loropassaggio o hanno trovato un ri-cordo della loro esistenza. Ancheper questo ringrazio tutti i lettoriche ultimamente hanno accettatodi sostenere il giornale versandoil loro contributo, veramente pre-zioso perché la pubblicazionepossa continuare anche in futuro. Malgrado le molte difficoltà chegli impegni comportano, l’estateappena iniziata ha quindi moltimotivi per farci ben sperare. Èimportante però che tutti si senta-no partecipi e che diano il lorosostegno, anche piccolo, per ilbene del nostro paese e della no-stra gente.

FRANCO CAVAZZOLA

NON GETTARE IL TUO BAMBINO:

TELEFONA !!

Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1

Saluto del Presidente

www.ilarione.it

PAG. 6-7

INFORMA

LL’’AAmmmmiinniissttrraazziioonneeCCoommuunnaallee

PAG. 11

PADRE AGOSTINOLOVATIN

PAG. 5PAG. 3

Lettera al Direttore

CCoorrrriissppoonnddeennzzaa

8° Granfondo del Durello

Probabilmente non sono la personapiù indicata per raccontare ai lettoricos’è stata l'ultima marcia tra i ciliegi.Per me era la prima esperienza e dei tredisponibili ho pure intrapreso il percorsopiù breve. Non bastasse questo, aggiun-giamoci il timore reverenziale che incu-te la tradizione pluriennale della manife-stazione: i miei genitori partecipavanogià prima che io nascessi, ovvero negli

anni in cui la tivù iniziava a trasmetterea colori.

Partiamo quindi, per rompere un po’il ghiaccio, enunciando un dato certo eincontrovertibile: nell’edizione 2010della marcia gli iscritti sono stati pocomeno di 1700, a fronte dei 1500 dell’an-no scorso.

Quale sarà mai la molla che fa saltarefuori dal letto prima dell’alba, quando in

cielo è ancora visibile “la stella boara”(come chiamavano Venere i nostri nonnibovari), in un giorno di festa come quel-lo di pasquetta, anche quando le previ-sioni meteo non promettono nulla di buo-no? Non so per certo, posso solo ipotiz-zare. Però pensando a quel gruppo che è

partito di buon’ora dalla provincia di Ro-vigo per partecipare alla marcia, mi sonovenuti in mente i braccianti, raccontati daDino Coltro nel libro “I lèori del sociali-smo”, che camminavano nel buio costeg-

LA PASSIONEA CASTELLO

VVaarriiee DDaallllee PPaarrrroocccchhiiee

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Sport, sport e ancora sport

SSppoorrtt

Un momento della partenza

MARCIA TRA I CILIEGI IXª EDIZIONE TROFEO FEDERICO

Un gruppo di marciatori sul percorso.

Segue a pag. 2

Parrocchia di San Giovanni Battista in collaborazione con Noi Associazioneorganizza

SAGRA DI SAN GIOVANNI BATTISTA 32ª MOSTRA PROVINCIALE DELLE CILIEGIEVenerdì 25 Giugno

ore 22.00 Serata Afro Raduno con DJ YANOSpecialità della serata: PIZZA AL FORNO e panini caldi

Sabato 26 Giugno

ore 20.00 Apertura giochi con due maxigonfiabili e mini moto per bambini e ragazzi

ore 21.00 Serata DJ REPINO con la voce di SamaSpecialità della serata: PIZZA AL FORNO e panini caldi

ore 22.30 Serata House ‘70 ‘80 con Dj The Ross e Dj Coffee - con la voce sexy di Luky VoiceSpecialità della serata: TORO ALLO SPIEDO

Domenica 27 Giugno

ore 10.00 Santa Messa del Patronoore 11.00-14,30 Consegna ciliegie per la 32ª Mostraore 12.00 APERTURA CHIOSCHI con Pranzo delle migliori specalità del “el cogo”ore 15.00 Torneo sotto ils ole: Calcio Saponatoore 16.30 Esibizione della Banda Giuseppe Verdi di Montecchia di

Crosara e San Giovanni Ilarioneore 17.00 Apertura al pubblico della 32ª MOSTRA PROVINCIALE

DELLE CILIEGIEore 18.00 Premiazione Mostra delle Ciliegieore 21.00 Serata Ballo Liscio con Gigio Valentinoore 23.00 Meraviglioso spettacolo pirotecnico con

l’INCENDIO DEL CAMPANILE

DURANTE LA MANIFESTAZIONE FUNZIONERANNO CHIOSCHI ENOGASTRONOMICIPESCA DI BENEFICENZA PARCO DIVERTIMENTI

SPORT E TERRITORIO

Segue a pag. 12

Sabato 5 giugno scorso alle ore 16, nella Cat-tedrale di Vicenza il vescovo monsignor CesareNosiglia ha ordinato 5 sacerdoti fra i quali il no-stro concittadino don Paolo Burato.

Si erano recati ad assistere a questo importan-tissimo ed emozionante evento molti ilarionesi fracui il sindaco Dal Cero, giunti con due pullman eparecchie auto; la chiesa cattedrale era come sem-pre in queste circostanze gremita di fedeli.

Alla cerimonia, davvero imponente, hannopartecipato quattro vescovi ed oltre un centinaiodi sacerdoti fra i quali il nostro parroco don Elio,che ha avuto il privilegio di aiutare il novellosacerdote ad indossare la veste. Il giorno seguen-te, festa del Corpus Domini, nella sua e nostrachiesa parrocchiale, addobbata a festa dentro efuori, don Paolo, attorniato da una ventina di sa-cerdoti, i cerimonieri ed un diacono, ha celebratola sua prima Santa Messa. Hanno partecipato tuttia questa importante cerimonia: il sindaco Dal Ce-ro, le autorità militari, i rappresentanti di tutte leassociazioni d’arma e di volontariato, la banda“Giuseppe Verdi” di Montecchia e San Giovanni

PRIMA MESSA PER PAOLO BURATO

Segue a pag. 3

gli impianti?L’attività ebbe ini-

zio esattamente nel1980, in forma dipartenariato con l’im-presa di famiglia finoal 1992 quando que-st’ultima passò defi-nitivamente ad Au-gusto e ai suoi figli.Furono anni di gran-de impegno per tutti.In particolare per miamoglie alla qualedevo molto in terminidi riconoscenza. Misostenne nei momentidifficili e mi incorag-giò a guardare conserenità al futuro anche perché, nel frat-tempo aveva vita a due splendide figlie.

Che ... continueranno l’attività pa-terna?

Francesca, la maggiore, credo espero proprio di sì. Ha 32 anni, unfiglio, una laurea in Economia azienda-le e uno spiccato interesse per il settoreedilizio nel quale già opera ormai daanni. Ilaria, la minore, ha 28 anni ed èlaureata in Farmacia. Onestamente vadetto che entrambe hanno mostrato sem-pre buona volontà e impegno, e non solonello studio.

A questo punto si impone una do-manda per Francesca: essere donna im-pegnata in un settore lavorativo tipica-

mente maschile ha comportato o com-porta qualche difficoltà?

All’inizio qualche pregiudizio è statoavvertito: battutine, occhiate maliziose... fortunatamente niente di serio ma de-vo confessare che è stata dura. Da partemia ho sempre cercato di mantenere at-teggiamenti corretti e rispettosi nei con-fronti di tutti. La stima reciproca non hatardato a farsi strada e a risolvere ogniproblema.

Qualcosa da aggiungere da partesua, Bruno?

Confermo quanto detto da Francescae aggiungo che, senza il suo determi-nante apporto, forse non avrei trovato laforza per superare i momenti di diffi-

Augusto,sessantanove anni, Giusep-

pe (deceduto nel 1972, a seguito di ungrave incidente sul lavoro, a soli tren-t’anni) e Bruno, 60 anni, sono i tre fra-telli Panarotto che non hanno seguito leorme del padre nella scelta del lavoroma che troveranno sicuramente nei lorofigli chi li sostituirà nell’attività ediliziaintrapresa fin dalla seconda metà delsecolo scorso. Prima, nessuno in fami-glia aveva pensato di diventare costrut-tore edile. Il padre era coltivatore direttoe così anche il nonno, in tempi in cui larendita dei campi non era certamentelauta ma consentiva, tuttavia, alle fami-glie contadine di sbarcare il lunario conuna certa dignità.

L’attività nel settore edilizio avevapreso piede, per iniziativa di Giuseppe,nel 1968, ma dopo la sua morte, quandol’impresa già contava una ventina didipendenti, fu presa in carico dai fratelliAugusto e Bruno.

Per lei, in quanto “fratello d’arte”,non c’è stata possibilità di scelta ...

In effetti le cose andarono propriocosì. In famiglia non si parlava d’altro inquanto la situazione economica andavaa gonfie vele. San Giovanni, sotto laspinta del settore calzaturiero, era diven-tato un cantiere aperto e, ben presto, sicominciò a prendere in seria considera-zione l’ipotesi di mettersi in proprioanche con la produzione del calcestruz-zo. Fatti quattro conti e assunte le debi-te informazioni tecniche la decisionevenne presa senza ulteriori ripensamen-ti.

Quando cominciarono a funzionare

sentire, senza una prospettiva di soluzio-ne a breve/medio termine. Sulla nostraattività ha gravato e continua a gravarein particolar modo, il ristagno nel setto-re edilizio, oltre ad altri fenomeni legatialla delocalizzazione all’estero di sva-riate attività produttive col conseguenteabbandono di molte strutture costruitenegli anni settanta/ottanta.

Può quantificare il calo del fatturatoin conseguenza della crisi in atto?

Il calo effettivo si può realisticamen-te quantificare intorno al 20/25%. Undiscreto risultato se rapportato al35/40% su base nazionale. Sono conten-to perché, almeno fino a questo momen-to, non si sono resi necessari dei licen-ziamenti.

Dall’inizio dell’attività produttiva,quanti metri cubi di calcestruzzo stimadi aver prodotto e venduto?

Almeno un milione e cinquecentomi-la in trent’anni di attività.

Qualche difficoltà particolare inquesto lungo cammino?

Purtroppo non sono mancati gravimomenti critici, e non solo a livello eco-nomico e finanziario.

Alcuni incidenti sul lavoro, a comin-ciare da quello di mio fratello, hannoinciso profondamente sull’animo ditutti.

Nell’attuale momento storico, qualeconsiglio per programmare il futuro?

Occorrono determinazione e corag-gio, ovviamente tenendo ben saldi ipiedi per terra e leggendo correttamentegli indicatori che vengono dai mercati,oltre che dalle scelte politiche dei nostrigovernanti e dei nostri amministratori.

DELIO VICENTINI

coltà che non sonomancati.

L’attuale strut-tura dell’azienda?

“CalcestruzziAlpone s.r.l.” at-tualmente operacon 9 dipendenti,tra operai e autistie tre impiegati.Oltre all’impiantocentrale dove vieneprodotto il calce-struzzo abbiamootto betoniere e trepompe per la di-stribuzione neicantieri. Un’attrez-zatura di tutto ri-

spetto da mantenere in perfetta efficien-za ...

L’ambito di mercato?Prevalentemente la vallata dell’Alpo-

ne. In questi ultimi anni, tuttavia, la con-correnza tra strutture operanti nel mede-simo settore si è fatta più serrata con laconseguenza che anche gli orizzontioperativi si sono andati allargando. Oggiper poter lavorare occorre garantire ilmassimo livello di qualità. Lavora di piùche produce meglio, non c’è via discampo!

Soprattutto in presenza dell’attualecrisi economica o a prescindere?

Purtroppo negli ultimi due/tre anni lacrisi si è fatta sentire e continua a farsi

L’ALPONE 2

L’INTERVISTA

DI PADRE IN FIGLIA ...

La ditta Calcestruzzi Alpone.

giando i lunghi argini della bassa verone-se per andare a faticare “a opera” neicampi dei mezzadri.

Quando sono arrivato in piazza io,che per mia natura non sono, per cosìdire, mattiniero, salutavo quelli che in-contravo con un appena percettibile mo-vimento del sopracciglio, ma il popolodei marciatori, era già lì, pimpante, nelbel mezzo del riscaldamento e producevaun festoso vociare.

A mano a mano che si avvicina l’oradella partenza ufficiale arrivano allaspicciolata anche le famiglie con i bam-bini al seguito. Sono loro la vera animadella marcia perché sono la presenza pre-minente.

PARTITI! Un drappello variopinto di

persone di tutte le età si avventura per levie di San Giovanni Ilarione e i tratturel-li resi un po’ fangosi dalle piogge deigiorni scorsi. Il tempo è incerto ma for-tunatamente tiene. C’è un che di emozio-nate nel vedere intere famiglie presenti,con tanto di passeggino per i bimbi, ani-mate dallo stesso spirito con cui si

affronterebbe unascampagnata.

Ho atteso ildeflusso e ho segui-to il lungo serpento-ne su per le colline:il mio compito erafornire le testimo-nianze fotografiche.

“Varda! I ne fa lefoto ...”.

“Si signora, poila mettiamo sulgiornale!”.

“Sta fermo! Se teme fé le foto a mi tese crepa la machine-ta!”.

Il marciatore è diper sè dotato di autoironia, il che nonguasta mai!

In men che non si dica (e ci credo: erail percorso più corto!) mi sono ritrovatodi nuovo in piazza dove i primi partiti sta-vano già con le gambe sotto i tavoli mes-si a disposizione dalla polisportiva: ri-scaldati da un tiepido sole che giocava anascondino tra le nuvole, si godevano ilpiatto di pasta ristoratore. Come se nonfossero bastati i luculliani ristori lungo ilpercorso! Conferma alle mie aspettativeera il leggendario pane con il cotechinoche veniva elargito in contrada Boarie.

A conferma di quanto sia radicata lamarcia anche tra quelli che non girano laprovincia veronese ogni domenica perpartecipare ad analoghe manifestazioni,

va segnalato che ilpremio per il gruppopiù numeroso se l’èaggiudicato la com-pagine delle scuoledi Castello e SanGiovanni Ilarione.

Verso l'una inpiazza dei Martirisono rimasti solo gliorganizzatori: è arri-vato il momento dismontare tutto. Ri-mane la soddisfazio-ne per come tutto siaandato per il meglioe per il trend dellepresenze in costanteaumento di anno inanno. Un grosso

ringraziamento va a tutti quelli che sisono spesi perchè anche la marcia 2010risultatasse un successo.

Per i fuochi d'artificio aspettiamo l'e-dizione del 2011, quella del decennaledella Polisportiva.

EMANUEL RIGHETTO

Il gruppo Scuole Castello e San Giovanni Ilarione vin-citore del Premio Gruppo più numeroso.

I volontari della Protezione Civile e dei Carabinieri inCongedo.

Segue da pag. 1

MARCIA TRA I CILIEGI – IXª EDIZIONE TROFEO FEDERICO

Anche quest’anno si è svolta la tradizionale gita dei pensionati Coldi-retti di San Giovanni, Roncà e Vestananova. In questa occasione lameta è stata Siena e San Giminiano con la famosa piazza del Campo,dove ogni anno si svolge il palio delle contrade, il Duomo e il palaz-zo pubblico con la torre del Mangia.Vi aspettiamo numerosi per la prossima occasione!!!

RINA URBANI

Gli Amministratori comunali dellaVal d’Alpone, delegati al turismo, stan-no progettando una serie di iniziativefinaliziate alla valorizzazione del terri-torio, con l’intento di farlo conoscere efrequentare da parte dei turisti, siano es-si valligiani o provenienti da altre zonedella provincia o regione.

La Val d’Alpone è poco conoscìuta,ma possiede una notevole ricchezza dimete turistiche, sia di carattere naturali-stico e geologico, sia storico e artistico,sia enogastronomico.

Sono presenti in Valle:• 2 Musei dei fossili (a Bolca e Roncà)

e un Museo del vino (Ca’ Rugate)• 5 chiese romaniche (S. Salvatore a

Montecchia, S. Antonio Abate aMonteforte e a Vestenavecchia, S.Zeno a Castello di S. Giovanni Ilario-ne e S. Margherita a Roncà)

• 15 chiese ottocentesche nelle singoleparrocchie, oratori e cappelline inogni comune, con pregevoli dipinti,affreschi e opere d’arte, oltre a co-lonnine e capitelli di arte popolare

• il Palazzo Vescovile a Monteforte e14 Ville venete, sparse nei 5 comuni,di cui alcune ben conservate

• due Enoteche (a Monteforte e Ron-cà)

• 25 cantine a Monteforte, 17 a Roncà,8 a Montecchia, per la produzionedel vino Soave e Durello

Alla scopertadella Val d’Alpone

• 5 caseifici (Roncà, S. Giovanni Ila-rione e Vestenanova) e un frantoio(Roncà)

• 4 alberghi (a Montecchia, S. Giovan-ni Ilarione e Bolca), 17 ristoranti, 7trattorie, 13 pizzerie e 21 agriturismoo bed&breakfast

• rinomati prodotti tipici locali (vino,ciliegie, olio, formaggi, salumi, ca-stagne e frutti di bosco)

• un paesaggio strordinario, caratteriz-zato dai più svariati colori stagionalie ricco di luoghi interessanti per lebellezze naturali, per la suggestionedei percorsi escursionistici, per lapresenza di famosi basalti colonnari(Roncà, S. Giovanni Ilarione e Veste-nanova) e di siti di escavazione difossili (Roncà e Bolca).Il Comitato per il turismo in Val

d’Alpone intende proporre dei percorsidi visita ai luoghi più significativi dellaVallata e organizzare degli eventi chepromuovano il territorio.

La prima iniziativa è stata realizzatail 19 aprile u.s. con “MontecChiAma”,quando, oltre ad un convegno sui pro-dotti vinicoli e sulle prospettive turisti-che, è stato possibile accompagnarealcuni ospiti a conoscere la media vallecon un percorso in carrozza fra i ciliegie i vigneti del Soave e del Durello.

Il prossimo appuntamento (27 giu-gno 2010) prevede un giro turistico gui-dato della Vallata alla scoperta dei“tesori” dei 5 comuni, in una giornataintera dedicata alla visita del PalazzoVescovile di Monteforte, del Museogeopaleontologico di Roncà, della Chie-sa di S. Salvatore a Montecchia, dellachiesa di castello e dei basalti colonnaridi S. Giovanni Ilarione, del Museo deifossili di Bolca e della chiesetta di S.Antonio a Vestenavecchia, oltre alla so-sta in un caseificio e in una cantina.

Altri 6 percorsi guidati sono pro-grammati nei mesi successivi e sono infase di predisposizione un opuscolo e unfilmato sulla Val d’Alpone.

Ogni cittadino della Valle è invitato aconsultare i siti web dei Comuni per te-nersi informato sulle singole iniziative esoprattutto è sollecitato a visitare la pro-pria valle e a promuoverne la conoscen-za.

GIANCARLA GUGOLE

Perdere la notte

“Sabato sera esco con gliamici,in compagnia,la notte è già buia e inoltra-ta.

La discoteca gremita digente,la musica suona, le cubiste ballano,bicchieri vuoti, fumo e non soaltro.Si va a casa; la strada, lo scherzare,il ridere.D’un tratto una botta!!“Non capisco”.

Molta gente intorno a me,cosa vogliono, i miei genitori,urlano, ma perché?Che freddo, questo non è ilmio letto.I miei amici!Che fanno qui con me albuio?

CCllaauuddiioo TTeezzzzaa

gni e le compagne che non erano in seminario”.“Finiti i 5 anni del Liceo ho dovuto fare la

scelta: ero fortemente attratto dall’idea di donarela mia vita agli altri integralmente, in tutti i suoiaspetti, donandola a tutte le persone che avreiavuto occasione di incontrare lungo il mio cam-mino; e così ho scelto di frequentare il corso diTeologia che ha una durata di 6 anni, al terminedei quali lo scorso 24 maggio mi sono laureato inTeologia”. Per completezza di informazione, di-ciamo che ha discusso la tesi di laurea dal titolo“La Chiesa come comunione”. Al terzo anno diTeologia gli è stato chiesto di svolgere il tirocinioPastorale presso la parrocchia di Lonigo dove halavorato praticamente fino alla sua ordinazionesacerdotale. In questo periodo molto intenso ècresciuto in lui sempre di più l’attaccamento allagente, ai bambini, agli anziani, alle famiglie concui ha vissuto momenti molto belli anche di fede.Ci racconta che in lui rimane fisso nella mente unpasso del Vangelo di Luca nel quale Gesù invitaPietro a seguirlo con queste parole: “Seguitemi,vi farò pescatori di uomini”; ed il suo forte desi-derio è quello di rispondere alla chiamata rispon-dendo: “Sulla tua parola, Signore, ti seguirò!”.

Don Paolo ci invita a sostenerlo nella pre-ghiera in questa importante scelta della sua vita.

Vuole rivolgere anche ai giovani un invito esognare magari ad occhi aperti e pensare ad unavita donata agli altri che possono essere gli amici,i famigliari, gli anziani e tutte lepersone che hanno bisogno diaiuto. Per fare questo è necessa-rio prendere in mano la propriavita e non avere paura di spicca-re il volo verso le mete più alte ebelle della propria vita! Ci diceancora che gli piace molto unafrase lasciatagli da una personavissuta per molti anni in Thai-landia: “Ogni uomo è una stellaed ogni stella ha il suo splen-dore”. Questo è il suo augurioper tutti i lettori, soprattutto per igiovani affinché sappiano brilla-re nella comunità come stelleluminose!

E conclude: “Voglio rivolge-re un sincero ringraziamentoalla mia famiglia che in questianni mi ha sostenuto e guidatocon grande affetto ed una delica-ta presenza in queste scelteimportanti della mia vita”. Gra-zie don Paolo, e dalla parte dellaredazione de “L’Alpone” i mi-gliori auguri per l’importantecammino che stai percorrendo!

A. P.

Venerdì 30 maggio, Sala civi-ca “Mariano Rumor” dove ilprof. Claudio Beschin, geologoed assessore alla cultura del Co-mune di Montecchio Maggiore,ha accompagnato il numeroso edinteressato pubblico presente allaserata in un affascinante viaggionell’antico mare eocenico di SanGiovanni Ilarione, 45 milioni dianni fa.

Un mare ricco di vita animalee vegetale, con alghe, coralli,molluschi gasteropodi e lamelli-branchi, ricci, nautiloidi e gran-chi, tutti organismi che sono statitrovati fossilizzati nelle rocce dialcune delle nostre località, comeCiupio, Case Pozza, Bosco del Prete eCroce Grande.

Beschin ha ricordato come le roccedi San Giovanni Ilarione siano prevalen-temente di due tipi: sedimentarie marinee vulcaniche, queste ultime soprattutto,che furono prodotte nel corso delle eru-zioni sottomarine che hanno interessatol’area per lungo periodo, ed esattamentedai 40 ai 55 milioni di anni fa.

La ricca fauna fossile è stata indaga-ta scientificamente soprattutto dal mar-chese Antonio De Gregorio di Palermo(anno 1880) nonché da altri studiosi,quali Vinassa de Regny (1896-1898),Fabiani e Dainelli (1915) e, ultimamen-

Una serata con i fossili di S. Giovanni IlarioneNuove scoperte nel mondo della paleontologia

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Per tutti, è stata però grande la sor-presa di scoprire come a San GiovanniIlarione siano ben rappresentati anche igranchi fossili, che furono descritti edillustrati in splendide tavole dallo stu-dioso dell’Università di Vienna Alexan-der Bittner. Alcuni nomi? Ad esempioHepatiscus neumayri e pulchellus, Pe-riacanthus horridus, Micromaia tuber-culata, Lambrus nummuliticus e Heu-morphactaea scissifrons, specie tutteistituite dallo studioso viennese neglianni 1875 e 1883 e che non hanno più

In questo momento non ricordo bene achi sia venuta questa idea particolare dirivivere la passione di Cristo, forse a donAngelo, forse a Marisa o a Luigi, non so.Quello che so è che avevamo da poco fini-to con il presepio e tutte le attività natali-zie. Abbiamo accettato tutti, subito conslancio e entusiasmo e con una bella dosed’incoscienza. In quel momento non ave-vamo proprio idea di che sorta di lavorostavamo andando a mettere in piedi.

I primi tempi sono stati dedicati esclu-sivamente ai testi. Le prime serate soltan-to per leggere e destinare le parti da inter-

per noi non è stata una recita, anzi, duran-te le prove non sono mancati i momenti diallegria e di tensione, ma non abbiamomai pensato ad uno spettacolo teatrale; ilnostro scopo è sempre stato quello di ten-tare di dare un senso per rivivere la pas-sione con sentimento ed immedesimazio-ne. Fra di noi non c’erano certo attori, masoltanto gente comune, con la voglia diimpersonare questa via crucis.

pretare. Man, mano che passavano i gior-ni, gli incontri si facevano sempre piùnumerosi, come del resto le difficoltà.Una grossa mano è arrivata dagli amicidella parrocchia di Costalunga che ci han-no prestato i costumi. Siamo partiti con 50persone e siamo arrivati a circa 80 parte-cipanti fra preparativi, prove il sabato serae la domenica mattina; siamo così giuntialla sera del venerdì santo. Siamo arrivatia reclutare gente da tutti i paesi: Castello,S. Giovanni, S. Bonifacio, Chiampo, Mi-strorighi, fino a Castelgomberto e Pu-gnello.

Qualcuno ci telefonava per partecipa-re: è stato entusiasmante, tengo a dire, che

Si apre con il cenacolo la prima scenache viene svolta in teatro. Dentro è stra-pieno e fuori la gente preme per entrare esentire le conversazioni che sono appenainiziate. Il tutto viene ambientato nelperiodo storico del tempo di Gesù. Unamamma, col nonno, spiega ai bambini ilsignificato del pane azzimo, delle erbeamare e dello svolgersi veloce delle azio-ni, perché non c’è tempo da perdere, nonsi può aspettare che lieviti il pane, occor-re mangiarlo così, è ora d’incamminarsi.

Entrano ora i 12 apostoli con Gesù. Siprocede con l’ultima cena e la lavanda deipiedi. Altre spiegazioni vengono dateriguardo all’uovo quale simbolo di conti-

discendenti nei nostri maricaldi tropicali o subtropicali.

L’importanza dei granchidi questa nostra terra, hadetto Beschin, sarà illustrataprossimamente a Eichstätt inGermania nel corso del Con-gresso mondiale di carcino-logia che si terrà dal 7 al 10giugno 2010. San GiovanniIlarione sale in cattedra, dun-que! Un onore per tutti noi.

Alla serata, che ha visto lapresenza del sindaco Dome-nico Dal Cero, dell’assessorealla cultura Augusto Gam-baretto e del presidente della

Pro Loco Franco Cavazzola, nella qualeha portato il proprio suo saluto ancheLuciano Vanzo, il nostro notissimo e-sperto di fossili ed amante del territorio.

Vanzo, giova ricordarlo, nel 1988 haindividuato sul Monte Serea un nuovogiacimento a granchi, come pubblicatonella rivista del Museo Civico di StoriaNaturale di Verona sul finire dello scor-so anno.

In suo onore, gli autori dello studioClaudio Bechin, Antonio De Angeli eRoberto Zorzin, hanno istituito una nuo-va forma di crostaceo: Homola vanzoi,che si affianca ad altre due interessantispecie mai studiate prima, Ctenochelessereaensis e Typilobus alponensis.

LA PASSIONE A CASTELLOnuità e di vita. Il coro parrocchiale intonaun canto e ci si avvia verso il parco per farrivivere il Getzemani. Qui dall’alto sivedono passare tutti gli apostoli con Gesùe a seguito tanta, tanta gente che partecipacon attenzione e coinvolgimento. All’ortodegli ulivi l’angelo si presenta. Gesù sve-glia Pietro.

Giovanni e gli altri apostoli comincia-no a capire il messaggio del loro maestro.

Intanto Giuda li raggiunge con le guar-die e col bacio si compie l’atto del tradi-mento. Prosegue il corteo fra le fiaccoleche illuminano il territorio in modo sug-gestivo. Le note dei cantori ci accompa-gnano e quando si fa silenzio sentiamosolamente il rumore dei passi lenti sullaghiaia. Al pretorio si apre un nuovo scena-rio. Ora è tutto ben illuminato, quasi avoler sfidare il momento terribile che stia-mo per vivere. Ecco la condanna di Pilato,la folla che scalpita e grida e le trombeche suonano per sottolineare questo dram-matico passaggio. La gente che ci circon-da è veramente presa dalla situazione enoi stiamo vivendo appieno la nostra“passione”. Gesù viene flagellato e tornafra la gente con la tunica ricoperta di san-gue, con la corona di spine, il mantello elo scettro. I soldati impietosi adesso losbeffeggiano. Giuda si è pentito, getta aterra 130 denari e corre via disperato, maoramai è troppo tardi. Ora Maria, la madredi Gesù, cerca in ogni modo di raggiunge-re suo figlio per un’ultima, amorevolecarezza. Il centurione sembra impietosirsie acconsente al doloroso e toccante incon-tro. Ci avviamo ancora, passiamo davantia Pietro che ha rinnegato il suo maestro equi il gallo canta come era stato detto.

È la volta della Veronica. Con corag-gio affronta i soldati per soccorrere Gesùe asciugargli il volto. Quando comincia-mo a salire verso la chiesa, un vento geli-

do ci taglia il viso, ma i brividi che sentia-mo non sono solo per il freddo; qualchecosa dentro di noi ci smuove e al tempostesso ci sostiene. Intanto il Cireneo vienecostretto dal centurione a caricarsi dellacroce perché Gesù è sfinito e non ce la fapiù. simbolico questo momento: i due nar-ratori continuano a descrivere lo svolgersidegli eventi; chi non ha una croce da por-tare? mentre riflettiamo su questo, le piedonne, si recano da Gesù, invocano aiutoe pietà perché non ha fatto nulla di male,ma non vengono ascoltate. Ecco ... orasiamo al calvario.

Ancora umiliazioni per Gesù, ancorafreddo, quando viene inchiodato alla cro-ce. I due ladroni partecipano a questo mo-mento intenso. Un uomo gli grida di sal-varsi se è vero che è figlio di Dio. Poi ilampi, i tuoni, il vento, tutto è così reale,vediamo attorno le persone coinvolte co-me noi: tutto è compiuto. Ora che Gesù èmorto, Giuseppe d’Arimatea viene a re-clamarne il corpo straziato. il figlio tantoamato viene posto fra le braccia di suamadre che lo accoglie con infinita tene-rezza.

Notiamo intorno a noi una grandecommozione. Fra la gente che ora si è rac-colta all’interno della chiesa, passa Gesùtrasportato dai suoi discepoli; al seguito,sua madre, Giovanni l’apostolo prediletto,le pie donne. Viene posto nel sepolcro co-struito per l’occasione e posto dove solita-mente posa l’altare. Ora nemmeno il corocanta più, c’è un silenzio assoluto di rac-coglimento. La nostra passione è compiu-ta: don Angelo Sacchiero, il nostro par-roco, chiude questa particolare cerimoniae saluta tutti. Noi siamo in uno stato digioia totale, siamo proprio felici.

Abbiamo corso, lasciato tutto da partenegli ultimi giorni, ma il sacrificio è statopienamente compensato. È nato un nuovogruppo fra i partecipanti della passionefatto di giovanissimi, adulti, gente di tuttii tipi e di tanti paesi. È stata un’esperien-za bellissima. siamo contenti e incredulidi come la gente abbia partecipato in mo-do così numeroso. Ci piace pensare chenon sia stata solamente la sete di novità,ma soprattutto la voglia di vivere la pas-sione in prima persona, in maniera nonsuperficiale, ma profonda e che va a toc-care sentimenti magari un po’ assopiti.Ora siamo pronti per una Pasqua nuova,una Pasqua sentita.

GABRIELLA PERNIGOTTO

Un gruppo di insegnanti della scuola primaria “Aristide Stefani”, ilgiorno 29 marzo ha avuto l’onore di fare visita all’ambasciata diTaiwan a Roma, presso la Santa Sede.

Segue da pag. 1

Ilarione che con le sue note ha accolto il novellopresbitero al suo arrivo in piazza della chiesa,scortato da un corteo di auto che lo aspettava alleBoarie.

Sul sagrato della chiesa lo attendevano unaventina di sacerdoti fra i quali don Francesco Me-neghello che 24 anni fa battezzò il piccolo Paolo,don Cesare, le suore, i chierichetti, i bambini del-la prima comunione nella loro vestite candida, ibambini della scuola materna con in mano deipalloncini colorati che hanno poi lasciato salire alcielo. Nella sua prima omelia don Paolo ha volu-to ricordare la sua missione: “è bello trovarci riu-niti per cibarsi del pane spezzato e sentirsi donoper poterci donare a chi ci sta attorno, donare lapropria vita per gli altri”. Don Elio, ha ringrazia-to il Signore per avergli consentito di vivere lagrande gioia di veder crescere e consacrare unsacerdote nella sua parrocchia. Nella chiesa laCorale parrocchiale ha contribuito a rendere piùsolenne la liturgia. È seguita la tradizionale pro-cessione del Corpus Domini, durante la quale donPaolo per la prima volta ha portato per le vie diSan Giovanni Ilarione il Santissimo, accompa-gnato dai parrocchiani con i bambini che sparge-vano come vuole la tradizione i petali di rosalungo il cammino.

Dalla nascita della parrocchia di Santa Ca-terina in Villa avvenuta 101 anni fa, don Paolo èil primo Sacerdote diocesano consacrato, e noiauspichiamo che sia il primo di una lunga serie!

Paolo è il terzo figlio di Agostino e diBertilla, è nato a Soave il 7 dicembre 1985 ed hadue fratelli: Davide e Denis. Il neosacerdote ciracconta che all’età di 11 anni il parroco don Elio,che evidentemente aveva letto nel suo cuore, loinvita a visitare il Seminario di Vicenza; Paolo c’èandato e ... ci è rimasto. Sono partiti in 25 a fre-quentare le scuole medie, ma di essi solo 2 sonoarrivati al sacerdozio; tutti gli altri durante la stra-da hanno fatto altre scelte. Il seminario, ci dicedon Paolo, è un formidabile luogo di aggregazio-ne e di condivisione: negli anni delle scuolemedie si pratica molto sport soprattutto il calcio,si sta sempre insieme, si dorme in camere da 6persone e non si pensa solo a se stessi, ma si con-divide ogni momento della giornata.

Ma dopo le medie non basta più lo sport e sisente il desiderio del silenzio, della riflessione edel bisogno di cercare un contatto con Gesù.

“Ho deciso perciò di continuare le scuolesuperiori frequentando i 5 anni dell’Istituto Fari-na che è il liceo scientifico di Vicenza”, continuaPaolo, “e sono stati anni importanti che hannoaiutato noi seminaristi a rapportarci con i compa-

PRIMA MESSA PER PAOLO BURATO

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Al Vinitalycon la Pro Loco

Canto come servizio alla comunità e servizio di aggregazione tra i vari gruppi.Un esempio che balza all’attenzione di tutti è il feeling tra le corali di Villa e Castello.Non è da adesso, ma da alcuni anni che c’è questo scambio canoro, in sintesianche questo è fare “comunione” cioé, di condividere gli stessi obiettivi, le stessepassioni, le stesse emozioni per raggiungere obiettivi comuni, ovvero il servizio ela disponibilità verso gli altri.Mons. Vescovo Cesare Nosiglia, nell’occasione dell’ultima visita pastorale “in cuile due corali si sono esibite assieme a Castello e in Villa”, ha espresso il desiderio

e l’augurio che l’intera comunità persegua idealicomuni e condivida lo stesso percorso.A questo proposito, è diverso tempo che le due coralihanno degli appuntamenti fissi con tutta la comunità:la festa del Ringraziamento e la festa dell’Anzianooltre ad altre occasioni.Le due corali si sono impegnate ad essere ancor piùunite in altre circostanze di fronte a tutta la comunità.

G. T.

Momento di festa conviviale con le corali di Villa e Castello

Venerdì 9 aprile al Vinitaly di Ve-rona, la più grande fiera internazionalesulla produzione vinicola, si è tenutaun’iniziativa che ha interessato diretta-mente la Pro Loco di San Giovanni Ila-rione.

Nel chiosco del Consorzio del vinoSoave, un’elegante costruzione in formadi borgo fortificato, si è tenuta la pre-sentazione alla stampa e alle televisionidel testo di J. Strange sui monti colon-nari dello Stato Veneto del 1778, pubbli-cato recentemente in forma fotostatica

dalla Pro Loco.Fra il Consorzio vino

Soave, rappresentato dalpresidente, Aldo Loren-zoni, da una parte e la ProLoco dall’altra, si è rag-giunto un accordo in baseal quale è stato fornito uncerto numero di copie delvolume dello Strange alConsorzio. Con esse il

Consorzio intende valorizzare il vinodurello, partendo dall’idea che tale vinoprosperi sul terreno vulcanico ed il testodello Strange tratta appunto della valled’Alpone e dintorni, luoghi di eccellen-te produzione. Nell’occasione, in unclima piuttosto “divino”, il dottor Lo-renzoni e i professori Mario Gecchele eLuca Ciancio hanno sottolineato al pub-blico il valore del testo, che è stato mol-to apprezzato, e si è messa in luce l’im-portanza della collaborazione fra ProLoco e Consorzio, in vista di eventualiiniziative future. I giornali e alcune tele-visioni locali hanno poi trasmesso ripe-tutamente l’evento dilatandone l’impor-tanza. Per la Pro Loco è stato un palco-scenico enorme e la collaborazione conil Consorzio vino Soave permetterà, inun futuro prossimo, la pubblicazione dialtri libri rari, quali quello di AntonioDe Gregorio che nel 1880 diede allestampe una poco nota ricerca sui fossilipresenti a San Giovanni Ilarione.

donna col-pita da que-sta pato-logia possapensare dinon essere

portata per il ruolo di genitore.Un’altra causa possibile va ricer-

cata nella percezione che la madreha di sé e del proprio corpo; unadonna abituata, prima della gravi-danza, ad essere percepita e di con-seguenza a percepirsi, come attraen-te e desiderabile, è più soggetta, qua-lora non riuscisse ad elaborarlo cor-rettamente, ad essere vittima delladepressione. La gravidanza, masoprattutto il parto, sono periodi dicambiamenti corporei rilevanti. Sedurante la gestazione le attenzioniche ottiene sono dirette a lei e al suogrembo, che per nove mesi sono unasola cosa, dopo il parto, la scissioneche si viene a creare può avere riper-cussioni sul piano della percezionedi sè. Non è più lei ora l’oggetto diinteresse, ma il bambino, del qualesi sente “svuotata”, lasciandola solacon un corpo che porta e porteràancora a lungo i segni della gesta-zione (smagliature, chili in eccesso,dolori vari).

Il ruolo del marito gioca un ruolofondamentale; dire ad una donna dismettere di compiangersi, di esseretriste ed insistere con la retorica cheun figlio dovrebbe essere la cosa piùbella del mondo non è la cosa giustada fare. Le mogli hanno bisogno disentire che chi le circonda deve esse-re in grado di accettare i loro senti-menti e le loro paure, offrendo loroconforto e accettando il loro stato

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buona madre, quella che il sensocomune si aspetta.

Anche la relazione con il coniugepuò subire un deterioramento,soprattutto quando quest’ultimo nonfunge da supporto morale allamoglie, che necessita ora più chemai comprensione e sostegno, nonsolo psicologico, ma anche comeaiuto concreto sia con la cura delfiglio che con la casa.

La depressione si sviluppa quan-do, una volta dato alla luce il figlio,si realizza dentro alla madre unasensazione di inadeguatezza al ruolocui è stata chiamata, sente che l’e-sperienza della genitorialità non èproprio come se l’era immaginatadurante i nove mesi, comporta sacri-fici ai quali non si sente preparata,non è pronta all’abnegazione di séstessa in funzione della sola cura delfiglio. Inizia così a sentire il bambi-no come un peso, associato allapaura di rimanere sola con lui, dinon essere in grado di soddisfare isuoi bisogni, o a non riuscire a com-prendere quali essi siano. La relazio-ne madre-figlio non è percepitacome idilliaca, o perlomeno cosìfelice e naturale come si usa far cre-dere. È proprio questo il nucleo fon-damentale della depressione post-partum, quando sembra che tutte lealtre madri attorno a lei siano cosìfelici e dedite incondizionatamentealla cura del figlio, è possibile che la

In que-sto numero, nella rubri-

ca Inno alla vita, vogliamo affronta-re un argomento particolare e moltoimportante: il cambiamento fisico –psicologico delle neomamme nelperiodo successivo al parto. È unasituazione che molte volte viene tra-scurata, forse perché ci si occupapiù dei bambino che della faticadella mamma stessa.

Vogliamo focalizzare questo”breve” tempo, come vedremo nellaricerca del dott. Filipozzi, perché èun argomento che in alcune situa-zione ha portato a delle tragediefamigliari, anche nella nostra valla-ta.

Ci sono centri di aiuto, e associa-zioni pronte a queste esigenze, capa-ci di consigliare e risolvere i proble-mi del post-partum.

DEPRESSIONE POST PARTUM

Dalla consapevolezza del conce-pimento, al periodo della gestazione,fino al parto, si scatena nella donnauna serie di cambiamenti a livellofisico-fisiologico e psicologico chepossono sfociare, specialmente dopoil parto, in disturbi dell’umore. A se-conda dei sintomi manifestati, questidisturbi, possono essere più o menogravi e necessitano tutti di particola-re attenzione.

La patologia meno grave vienedefinita baby blues o maternityblues. Avviene nei giorni successivial parto, colpisce il 70% delle madri

senza giudizio.A volte, quando il grado depressi-

vo è troppo elevato, la madre puòprendere in considerazione l’ideadel suicidio o, peggio ancora, l’ideadell’infanticidio, con l’intento diporre fine alla causa di questo suostar male.

I fatti di cronaca, in questo ultimoperiodo, ne sono una testimonianza.Un numero maggiore di madri,rispetto agli anni scorsi (145 fra il2000 e il 2007) è portata a far rica-dere violentemente la propria fru-strazione sul figlio per l’incapacitàdi entrare in relazione con lui, dioccuparsene, o di sentirsi una madresufficientemente buona. Le cause diquesto delitto non sono ancora deltutto chiare, certo è che, il sensocomune, specialmente quello fem-minile, non si sente di biasimarequeste donne pur condannandone ilgesto gravissimo. Quasi tutte lemadri, però, avevano dato segni discompenso ben prima dell’omicidio,ma non sono stati colti o trattati intempo.

Il marito e i familiari devonoessere in grado di capire in tempoquesti messaggi, non sottovalutarliconfidando nel tempo o magari ver-gognandosene, in quanto la malattiamentale è considerata come un tabùo qualcosa da tenere nascosto. Conuna psicoterapia associata magari aduna terapia farmacologia si può aiu-tare la madre ad acquisire la forzanecessaria per riuscire a stabilirequella relazione duale unica nel suogenere, innata per definizione ma avolte anche imperfetta come puòesserlo il genere umano.

DOSSIERe di solitosi esauriscenel giro disette giorni,ma puòperdurareanche qualche settimana. Tende amanifestarsi attraverso crisi di pian-to, sbalzi di umore, tristezza e ansiadiffusa. Non è considerato un vero eproprio disturbo psicologico, ancheperché la causa principale sembraattribuibile al riassestamento ormo-nale cui la donna va incontro neigiorni seguenti il parto.

La depressione post-partum sipuò considerare come il passo suc-cessivo al baby blues, qualora que-st’ultimo non si esaurisse nei tempiprevisti.

Ne sono affette circa il 10-15%delle neomamme ed è una patologiasempre più complessa e frequente.Si manifesta, solitamente, dal secon-do al dodicesimo mese dopo il parto.I sintomi sono più o meno gli stessidescritti precedentemente, ma conintensità e frequenza maggiori. Oltreal fattore ormonale, si aggiungonomaggiori complicazioni sul pianopsicologico. Altri sintomi possonoessere l’insonnia o ipersonnia, perdi-ta o aumento spropositato di appeti-to, la sensazione di poter far male albambino

Durante tutto il periodo dellagestazione, la coppia, ma soprattuttola futura madre, sviluppa una seriedi preoccupazioni e attese riguar-danti il figlio in grembo e il loro rap-porto una volta nato: “sarà sano”,“sarà bello”, ma si chiede soprattut-to se sarà in grado di essere una

di PRANDO SUSY, GECCHELE LORENZO E SEBASTIANO FILIPOZZI

Inno alla Vita

“ “Se gà desfà la bruma drio le scalsàgne,

ma sora chela tera desgrendernà e patia

piande malinconie ...

Case orbe in medo ai campi

sarae su da cadenassi de silensi indormensai.

Copi veci inpendolon, gnari udi sensa n’alfio

doe scorla le baute de miserie mai smorsae.

Drio dai veri mal sarai casca ombrie

in costo ai muri,

iè ricordi ancora svei che nessun gà pi sercà.

Tere sute de scaiola, erbe fiape in te le rive,

gnanca on fiore che rebuta

al slusare dele sguasse ...

Se ransigna le staion stofegae da on vento

cruo

e le case orbe e fiache con el core oramai

copà

le se incucia rassegnae

rancurando in denocion gomissiei de nine

nane

che sti ani soto on lume

tante mame gà cantà.

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Ex allievi del Don Bosco di Verona all’incontro annuale,uno di loro incontra il gruppo dopo 45 anni. “Che comme-vente, l’ultima volta avevamo 18 anni”.

anno, la terza domenica di gennaio.Sui loro volti egli vede impresso an-

che il ruolo del CFP nell’azione di recu-pero di ragazzi demotivati “da una scuo-la tutta teoria e niente pratica”.

“Mi guardo intorno – aggiunge ilnostro Bepì – e riconosco tra gli ex allie-vi tanti tecnici, stimati professionisti,titolari di aziende di tutto rispetto ...‘scartati’ dalla scuola di serie A, ma inte-gralmente ‘recuperati’ e valorizzati dauna scuola che molti si ostinano a defini-re di serie B. La risposta – aggiunge – vaindividuata:• nella proposta educativa globale che

caratterizza l’ambiente oratoriano;• nella vicinanza con persone che, nei

fatti, hanno dedicato, e continuano adedicare, la loro vita all’educazionedei giovani;

• nei valori forti testimoniati con asso-luta coerenza, giorno dopo giorno;

• nel coraggio di proporre regole ecomportamenti a volte esigenti masorretti da motivazioni chiare e comu-nicate con linguaggio semplice.Questo – conclude Bepi – è il miglior

concime che fa germogliare l’educazione.Grazie Bepi!!!

D. V.

Giuseppe Arvoti – Bepi per tutti – 77anni, dei quali 50 dedicati ai giovani delCFP (Centro di Formazione Professiona-le salesiano) di San Donà di Piave comeinsegnante di meccanica. Una vita dedi-cata all’emergenza educativa e ai giovaniin puro stile salesiano, sulle orme delgrande maestro di Valdocco al quale iragazzi rimangono strettamente legati,come ex allievi, anche dopo la conclusio-ne dell’iter scolastico e il conseguenteimpegno nel mondo del lavoro. Bepi liricorda tutti quando si incontrano, ogni

Agostino Beltramenasce a San GiovanniIlarione il 28 Maggio1924, secondo di trefratelli rimane orfanodi padre in tenera età.Poi la mamma si ri-sposa con AntonioFusi, il quale si fa ca-rico della famigliola es u c c e s s i v a m e n t enasce Maria.

Nel 1939 partonoper la Libia, coloniaitaliana, e lavoranocome braccianti a col-tivare la terra.

Adelina MariaViola nasce a Gavello(Rovigo) il 25 Marzo1926, penultima dicinque fratelli, anchelei rimane orfana di padre in giovaneetà. La famiglia è costretta a trasferirsida un paese all’altro del Veneto e anchedel Friuli in cerca di lavoro e sostegnoper la famiglia; finché decidono diandare, a loro volta, in Africa a lavora-

re la terra.Ed è in quella terra straniera che le

vite di Agostino e Adelina si incontrano.Agostino nota subito quella giovane

biondina e se ne innamora.Adelina invece, forse per la tenera

età, forse perché deve dare una mano infamiglia, non presta molta attenzione aquel ragazzo che le gironzola attorno.

Ancora una volta la famiglia di Ade-lina si trasferisce presso un altro villag-gio africano e Agostino, pur di conqui-stare la sua bionda, convince la famigliaa trasferirsi nel nuovo paese di Adelina.

Complice un po’ il destino, Adelina inmare, un giorno, rischia l’annegamentoma Agostino, pronto, le salva la vita e un

po’ la complicità di Francesco, fratello diAdelina, la ragazza finalmente si innamo-ra di quel giovane alto e bello. Agostinoriesce alla fine a conquistare quella bion-dina che sarà la sua Bionda per sempre.Ancora oggi, molti la conoscono e lachiamano la Bionda dei Beltrami.

Si sposano a Tripoli nell’ottobre del1945: lui con un vestito rigirato per l’oc-casione, lei con un tailleur bianco rica-vato dalla stoffa dei vestiti arabi.

Qualche anno dopo nasce il primoge-nito Pietro; il bimbo non ha ancora seimesi quando rientrano in Italia, un viag-gio in nave interminabile, ma final-mente si ritorna a casa. La convivenzanella famiglia patriarcale non è semprefacile e armati di pazienza, sopportazio-ne e rinunce si fa fronte alla vita, colti-vando quella grande passione che unisceda sempre la coppia: il ballo.

Agostino trova lavoro in paese pressouna ditta che tratta terre colorate, la

quale però si trasferisce, pochi annidopo, in città a Verona e successivamen-te a Vicenza commerciando nel campo

dei colori e dellevernici; Agostinosegue il suo lavoroe per lunghi annifa il pendolare aVerona prima eVicenza poi.

Nel frattemponascono Pasquali-na e Paolo.

Nel 1984 arrivala pensione, maquella che seguenon è una vita dariposo. Grandi la-voratori entrambi,i due sposi si dedi-cano a coltivare icampi, o meglio le“rive” e allevanoanimali da cortile.Gli anni che se-guono non sono

sempre facili, ma loro affrontano levarie difficoltà insieme, sempre disponi-bili e generosi, aiutando i figli e le fami-glie dei figli nelle varie vicissitudinidella vita. Si acquistano la stima e lafiducia di tutti in paese.

Ora si avvicina il loro 65° anniversa-rio di matrimonio. Adelina semplice etimida è un po’ titubante a festeggiarel’anniversario nei primi banchi in chiesaassieme agli amici più giovani dellaParrocchia il giorno dell’Ottava di Pa-squa; Agostino invece è fiero e orgo-glioso: lui, la sua donna la vorrebbe por-tare sull’altare per risposarla una secon-da volta.

Anche i figli sono fieri e orgogliosidei loro genitori e anche i nipoti e sicu-ramente anche il piccolo pronipote Ma-nuel, loro grande gioia.

Un grazie grande come il mondo.Auguri.

G. S.

Egregio Direttore,anche se è da molti anni

che abitiamo a Bussolengo, ilricordo di S. Giovanni restaimmutato. Mio papà, Luigi,era stato direttore della BancaPopolare molti anni fa. Io eropiccolo, ma San GiovanniIlarione è rimasto nel cuoredella nostra famiglia quasicome una seconda casa. Leinvio una foto di quegli anni,con mio papà (il secondo dadestra) e alcuni suoi colleghidi fronte al portone dellabanca.

Purtroppo lui non c’è più,ma noi manterremo con affettoquesto legame con il paese.

La foto era stata scattatanel 1980. Purtroppo non so inomi dei colleghi.

Mia mamma si ricorda il cognome di due di loro: Zanderigo (di Bolca) e Corrà,ma ne manca ancora uno. Mi spiace.

La ringrazio se vorrà mettere la foto sul prossimo numero dell’Alpone: è un belricordo per noi perché sono tutti e quattro sorridenti.

Cordialmente,Sebastiano Zampini

Lettera al Direttore

Foto di gruppo del matrimonio diGiovanni Marcazzan, professore di“belle lettere” e padre del più famosoMario Marcazzan al quale è intitolata lanostra scuola media, con “Nani” Bo-nafin davanti alla chiesetta di santa Ca-terina in Villa, poi abbattuta per farposto alla nuova chiesa. Siamo nel 1901,come si legge sull’immagine.

LA FAMIGLIA BELTRAME

Eccezionale documento fotografico!Qui è proprio la nostra storia che parla!

“clan Marcazzan” venuti nel 1853 a la-vorare la terra come “laorenti”alleBoarie dalla Contra’ Cerina e per que-sto saranno soprannominati “Serinati”.Interessante notare i costumi d’epoca, ivestiti castigati, ma eleganti delle don-ne, la pesante e vistosa collana al collodella moglie di Abbondio Marcazzan,probabilmente dote della famiglia. So-no volti che rievocano una societàdiversa, i bambini stessi sembrano cat-turati dalla solennità della cerimonia,che solo qualche famiglia borghese po-teva permettersi.

Su tutti i volti è stampata la serietà,tutti risentono della fatica quotidiana.

Persino gli sposi, nel momento piùsolenne della loro vita, non tradisconoemozioni. La moralità e la tradizionedel tempo pretendevano questo.

Don Francesco Trecco, con l’insepa-rabile tricorno in testa e la tradizionaleveste talare, forse pensa già alla mae-stosa nuova chiesa in fieri, ma che “in-colarum stipe ac labore” sarà inaugura-ta nel 1909.

Anche questo aiuta a conoscere e adapprofondire la storia del nostro paese.

GIANNI SARTORI

Una piacevole gita domenicale ha offerto l’occasione ad un gruppo dicompaesani di San Giovanni di entrare nello studio televisivo diAntenna 3-Milano, e partecipare come spettatori-attori alla trasmis-sione televisiva “Festa in Piazza”. Alcune ore piacevoli in mezzo atanta musica ed allegria. Immancabile alla fine la foto di gruppo con isimpatici presentatori Eugenio e Clara ed un “Arrivederci a presto”.

Una vita interamentededicata ai giovani I due sposi sono al centro, con a fian-

co, in doppio petto, il papà della sposa.In prima fila, seduto, Domenico

Marcazzan con in braccio un erede econ a fianco la moglie Erminia Pozza daCastello.

In seconda fila, dietro al padre dellasposa, Abbondio Marcazzan con la mo-glie Roccabianca. Sono i capostipiti del

Destina-zione deiproventidellemulte

dalla Giunta comunale

A decorrere dal 1° gennaio 2010 il gettone di presenza, da corrispondere aiConsiglieri comunali in occasione delle sedute di consiglio, viene fissato in 18,08euro per ogni seduta. Tale determinazione, valida per i comuni da 1.001 a 10.000 abi-tanti, è prevista dall’art. 23 della legge 265 del 3 agosto 1999.

(Delibera n. 2 del 4 marzo 2010)

L’ALPONE 6

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA testi a cura di DELIO VICENTINI

Gettone di presenza

dal Consiglio comunale

Patto dei sindacid’Europa

Per il primo semestre 2010 la gestionedel servizio di assistenza domiciliare èstata affidata, per il primo semestre 2010,alla Cooperativa sociale di Solidarietà“Promozione e lavoro a.r.1.” di SanBonifacio. Sulla base della convenzioneallo scopo stipulata e tenuto conto deglieffettivi bisogni degli utenti, accertati dalComune attraverso il proprio Servizio diassistenza sociale o su segnalazionedell’Assistente sociale della stessa Coo-perativa, verranno assicurati i seguentiinterventi:• Cura della casa (governo e pulizia,

approvvigionamento alimenti, vestia-rio e generi di consumo, medicinali,preparazione pasti ...);

• Cura della persona (igiene personale,cambio biancheria, lavaggio, nell’or-

ganizzazione quotidiana ...);• Accompagnamento e socializzazione

(disbrigo di varie commissioni varie,partecipazione dell’utente nei luoghidi vita associativa ...);

• Assistenza speciale per evitare la spe-dalizzazione (aiuto e controllo per ilrispetto delle terapie prescritte, igienee moto fisico, trasporto dell’utenteper raggiungere le strutture socio-sanitarie di “appoggio”, assistenzadiurna e/o notturna in occasione diricoveri ospedalieri, vigilanza perso-nale e telefonica dopo la guarigioneclinica ...).Limitatamente al primo semestre

2010 è stata impegnata la somma di2.025,00 euro. (Delibera n. 32 del 18 marzo 2010)

Il B.I.M.A. informa

È stata confermata per l’anno 2010 l’aliquota ICI nella misura del 7 per mille,senza alcuna diversificazione, agevolazione o riduzione.

(Delibera n. 4 del 4 marzo 2010)

Determinazionealiquota i.c.i.

Commis-sionecollaudoimpianti

In attuazione della L.R.23/10/2003 n. 23 è stata nominata lanuova Commissione comunale di col-laudo degli impianti di distribuzionedei carburanti. Ne fanno parte:• il responsabile del Servizio Com-

mercio e Polizia Amministrativa(segretario comunale, dott. FeliceStefani) che funge da presidente;

• il Responsabile dell’area tecnica(geometra Maurizio Bacco) o unsuo delegato;

• l’ingegnare Capo dell’Ufficio Tec-nico di Finanza territorialmentecompetente o un suo delegato;

• il Comandante provinciale deiVigili del fuoco di Verona o un suodelegato;Le funzioni di segretario saranno

espletate dal vigile urbano ErnestoSartori o da un suo delegato.

(Delibera n. 7 del 14 gennaio 2010)

Sulla base di apposita convenzione,stipulata tra il B.I.M.A. (Bacino Imbri-fero Montano dell’Adige) e il comunedi San Giovanni viene attivato il pro-getto SER.P.I.CO (Servizi PermanentiInformativi Comunali). Si tratta, insostanza di un software che verràmesso a disposizione – per il momentosenza oneri – delle strutture comunaliallo scopo di poter attingere ad infor-mazioni utili allo svolgimento dei ser-vizi e alla stessa cittadinanza.

Una volta attivato il servizio potran-no essere acquisite utili informazioni inordine ai seguenti settori di attività:– gestione dei servizi offerti nell’am-

bito del progetto Ser.P.I.Co;– la manutenzione delle strumentazio-

ni e dei software costituenti il PoloTecnico BIMA per l’erogazione deiservizi al Comune;

– gestione del geoportale con eroga-zione di banda per consentire alComune l’accesso alle informazionied ai servizi implementati nell’am-bito del progetto e nelle sue futureevoluzioni pianificate;

– gestione del geoportale per l’acces-so agli applicativi implernentati nel-l’ambito del progetto per la distribu-zione dei servizi e nelle sue futureevoluzioni pianificate;

– gestione del geoportale per consen-tire ai cittadini di accedere in con-sultazione ad alcune delle informa-zioni messe a sistema e concordate

preventivamente con il Comune;– pubblicazione nel geoportale del

Data Base Geografico, di nuova rea-lizzazione;

– mantenimento dell’aggiornamentodel Data Base Geografico, standardIntesa GIS, con le modalità operati-ve concordate con il Comune;

– aggiornamento della pubblicazionedelle banche dati geografiche pro-dotte dal Comune;

– pubblicazione delle banche datiaggiomate rilasciate ufficialmenteda altri Enti Locali;

– gestione evolutiva nell’ambito delprogetto con l’integrazione di nuovefunzionalità applicative e nuovebanche dati geografiche e non;

– utilizzo dei dati catastali con le altreinformazioni implementate nell’am-bito del progetto;

– distribuzione e consultazione delleimmagini prospettiche Pictometryintegrate con le informazioni conte-nute in Ser.P.I.Co.;

– formazione in sede BIMA o pressole sedi comunali da concordare.

– supporto diretto al Comune per leattività relative alla produzione,gestione, utilizzo delle informazionicontenute in Ser.P.I.Co..Tali servizi saranno erogati secondo

le modalità standard previsti dal BIMAe concordati con il Comune.

(Delibera n. 9 del 4 marzo 2010)

Servizio di assistenzadomiciliare

Facendo seguito all’approvazione deldocumento “Energia per un mondo checambia” da parte del Consiglio d’Euro-pa, il 9 marzo 2007, ha preso il viaun’interessante iniziativa, che dovrebbecoinvolgere tutti i sindaci europei, fina-lizzata al contenimento dei consumienergetici e alla conseguente riduzionedel 20% delle emissioni di anidride car-bonica entro il 2020.

Per raggiungere tale fondamentaleobiettivo l’UNICOGES s.r.l. (Commis-sione Europea per Riduzione delle E-missioni di Anidride Carbonica), appo-sitamente costituita, dovrà:• promuovere l’adesione al Patto dei

sindaci tra i comuni europei offrendosupporti adeguati e coordinamentodelle azioni;

• sostenere finanziariamente i comuniper i costi correlati alla preparazionedei Piani di azione, alla contrattazio-ne e alla gestione dei servizi che sirender anno necessari;

• definire gli obiettivi e le metodologiedi valutazione, le modalità di moni-toraggio e i rapporti di verificadiffondendo la cultura della sosteni-bilità;

• fornire supporto tecnico per l’orga-nizzazione di “giornate per l’ener-gia” allo scopo di sensibilizzare l’o-pinione pubblica su un problema chesta diventando drammatico;

• aumentare la presa di coscienza deicittadini che dovrebbero adoperarsìper la realizzazione dei Piani nei varicontesti europei;

• relazionare regolarmente alla Com-

missione dell’Unione Europea suirisultati ottenuti nel territorio dei co-muni aderenti.Da parte sua, il comune di San Gio-

vanni si impegna a:- raggiungere gli obiettivi fissati dall’

U.E. per il 2020, riducendo le emis-sioni di C02 nel territorio comunaledi almeno il 20%;

- predisporre un Piano di Azione sul-l’Energia Sostenibile (SEAP), cheincluda un inventario base delle e-missioni e indicazioni, su come gliobiettivi verranno raggiunti, entro 12mesi dalla data di esecutività dellapresente deliberazione consiliare;

- predisporre un rapporto, a cadenzabiennale, sullo stato di attuazione delPatto dei Sindaci e relativo Piano diAzione, ai fini di una valutazione,monitoraggio e verifica;

- organizzare, in cooperazione con laCommissione Europea, il Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Ter-ritorio e del Mare ed altri interessati,eventi per i cittadini finalizzati aduna maggiore conoscenza dei benefi-ci dovuti ad un uso più intelligentedell’energia ed informare regolar-mente i mezzi di comunicazionelocali sugli sviluppi del Piano diAzione;

- partecipare e contribuire attivamentealla Conferenza annuale dei Sindaciper un’Europa sostenibile.

(Delibera n. 13 dell’8 aprile 2010)

Anche la gestione dei servizi sociali è stata affidata, per il primo semestre 2010,alla Cooperativa sociale di solidarietà “Promozione e lavoro a.r.l.” con sede in SanBonifacio. La somma impegnata, ammontante a 10.000,00 euro, consentirà allaCooperativa di mettere a disposizione del comune di San Giovanni una propria assi-stente sociale per 25 ore settimanali. Il servizio permetterà di:• integrare le prestazioni socio-sanitarie;• facilitare l’accesso alle prestazioni attivate in collegamento operativo tra l’ULSS

20 e i servizi comunali;• contenere i costi;• promuovere il benessere fisico e psichico degli utenti.

(Delibera n. 31 del 18 marzo 2010)

Gestione servizisociali

Bilancio di previsione2010

Entrate Spese

QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO

Titolo I Entrate tributarie € 1.031.877,00

Titolo II Contributi e trasferimenticorrenti dello Stato, dellaRegione e di altri enti pubblicianche in rapporto all’eser-cizio di funzioni delegatedalla Regione

€ 920.877,00

Titolo III € 801.938,00

Titolo IV Alienazioni, da trasferimen-ti di capitale e da riscossionidi credito

€ 2.977.490,00

Titolo V Da accensioni di prestiti € 616.000,00

Titolo VI Servizi per conto di terzi € 450.082,00

Avanzo di amministrazione

TOTALE € 6.797.490,00

Totale entrate finali € 5.731.408,00

€ 6.797.490,00TOTALE COMPLESSIVO ENTRATE

Titolo I Spese correnti € 2.404.134,00

Titolo II Conto capitale € 3.193.490,00

Titolo III Rimborso di prestiti € 749.784,00

Titolo IV Servizi per conto di terzi € 450.082,00

Disavanzo di amministrazione

TOTALE € 6.797.490,00

Totale spese finali € 5.597.624,00

€ 6.797.490,00TOTALE COMPLESSIVO SPESE

(Delibera n. 8 del 4 marzo 2010)

Sistema-zionistradali

Per la sistemazione delle stradeBellieri-Todeschi-Meletta è stato predi-sposto un progetto esecutivo, pari a47.000,00 euro, finanziato in parte dal-l’Amministrazione provinciale e in par-te dalla Comunità Montana della Lessi-nia.

(Delibera n. 22 del 18 febbraio 2010)

Per l’anno 2010 i proventi dellemulte per violazioni al Codice Stradalevengono destinati, nella misura del 50%per le seguenti tipologie di interventi:

• interventi didattici dei vigili urbani,nelle scuole dell’infanzia, primarie esecondarie di primo grado, finalizzatiall’educazione stradale;• miglioramento della circolazione

stradale;• miglioramento della segnaletica;• fornitura di mezzi tecnici necessari

per i servizi di Polizia stradale.Una quota non inferiore al 10% verrà

destinata ad interventi per la sicurezzastradale e, particolare, per la tutela deicosiddetti “utenti deboli”: pedoni, cicli-sti, bambini, anziani e disabili.

(Delibera n. 133 del 22 dicembre 2009)

Rendiconto finanziarioesercizio 2009Fondo di cassa 01.01.2009 693.112,73 €

Riscossioni 3.342.973,27 €

Pagamenti 3.778.990,37 €

Fondo di cassa 31.12.2009 257.095,63 €

Residui attivi 1.355.168,47 €

Residui passivi 1.598.064,26 €

Avanzo di amministrazione al 31.12.2009 14.199,84 €

(Delibera n. 30 del 18 marzo 2010)

L’ALPONE 7

della L.R. n. 11/2004.Secondo quanto previsto dall’articolo 9,

comma 6, gli ampliamenti di cui all’articolo 2si applicano anche agli edifici che non sonoancora stati realizzati ma il cui progetto orichiesta di titolo abilitativo siano stati pre-sentati al Comune entro il 31 marzo 2009

PPRRIIMMAA CCAASSAA DDII AABBIITTAAZZIIOONNEE.. La normaintende favorire la cosiddetta “edilizia di ne-cessità” (prima casa) richiamandosi ad unafattispecie già presente nella legislazionestatale sia relativa alla materia edilizia chealla materia fiscale, consentendo in sede diimmediata applicazione gli interventi in fa-vore del proprietario o avente titolo che in-tendano procedere all’ampliamento dellaprima casa di abitazione e riducendo l’onero-sità di tale interventi (articolo 7, comma 1).

ZZOONNEE AAGGRRIICCOOLLEE.. Per quanto concerne lezone agricole, va evidenziato che la legge vifa riferimento esplicitamente solo all’art. 9,comma 6, nel determinare le modalità di cal-colo dell’incremento consentito sulla primacasa di abitazione, e all’articolo 5, comma 2,ove si precisa che le pensiline e le tettoie perimpianti solari e fotovoltaici possono essererealizzate anche in zona agricola.

Considerato che, per gli altri interventi,non viene dettata una apposita e specificadisciplina, non vi è motivo per escludere lezone agricole dall’applicazione delle regolegenerali. È pertanto possibile realizzare gliinterventi di cui agli articoli 2, 3 anche suedifici situati in zona agricola senza che ciòsia condizionato alla sussistenza di requisitioggettivi o soggettivi diversi da quelli previ-sti dalla legge, ed è ammesso anche nel casoin cui l’edificio non sia più funzionale allaconduzione del fondo.

Ecco cosa è possibile realizzare:a) È consentito l'ampliamento degli edifici

esistenti nei limiti del 20 per cento delvolume se destinati ad uso residenziale edel 20 per cento della superficie copertase adibiti ad uso diverso”.L’ampliamento deve essere realizzato inaderenza rispetto al fabbricato esistenteo utilizzando un corpo edilizio contiguogià esistente; ove ciò non risulti possibileoppure comprometta l’armonia esteticadel fabbricato esistente può essere auto-

stallazione di impianti solari e fotovoltai-ci, così come definiti dalla normativa sta-tale, di tipo integrato o parzialmenteintegrato, con potenza non superiore a 6kWp. Le pensiline e le tettoie sono realiz-zabili anche in zona agricola e sono sot-toposte a denuncia di inizio attività (DIA).Gli interventi di cui sopra sono sottoposti

a denuncia di inizio attività (DIA) ai sensidegli articoli 22 e seguenti del decreto delPresidente della Repubblica 6 giugno 2001,n. 380 “Testo unico delle disposizioni legisla-tive e regolamentari in materia edilizia” esuccessive modifiche e integrazioni.

Per gli interventi di cui agli articoli 2 e 3della L.R. 14/2009, il contributo di costruzioneè ridotto del 60 per cento nell’ipotesi di edifi-cio o unità immobiliari destinati a prima abi-tazione del proprietario o dell’avente titolo.

Gli interventi previsti dalla legge regiona-le non trovano applicazione per gli edifici:a) ricadenti all’interno dei CENTRI STORICI

definiti “Z.T.O.A” dagli atti di pianificazio-ne comunale;

b) vincolati ai sensi della parte seconda deldecreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42 “Codice dei beni culturali e del pae-saggio;

c) oggetto di specifiche norme di tutela daparte degli strumenti urbanistici e territo-riali che non consentono gli interventi edi-lizi previsti dai medesimi articoli 2, 3 e 4;

d) ricadenti nelle aree di inedificabilità asso-luta di cui all’articolo 33 della legge 28febbraio 1985, n. 47 “Norme in materia dicontrollo dell’attività urbanistico-edilizia,sanzioni, recupero e sanatoria delle opereedilizie”, o di quelle dichiarate inedifica-bili per sentenza o provvedimento ammi-nistrativo;

e) anche parzialmente abusivi soggetti al-l'obbligo della demolizione;

f) aventi destinazione commerciale qualorasiano volti ad eludere o derogare le di-sposizioni regionali in materia di pro-grammazione, insediamento ed aperturadi grandi strutture di vendita, centri com-merciali e parchi commerciali;

g) ricadenti in aree dichiarate ad alta peri-colosità idraulica e nelle quali non è con-sentita l’edificazione ai sensi del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Normein materia ambientale”.

MMAAUURRZZIIOO BBAACCCCOO

IL PIANO CASA(Legge regionale 8 luglio 2009, n. 14)

lacci al metanodotto;• Illuminazione votiva (allacciamenti e

abbonamenti);• Servizio soggiorni climatici, con ri-

serva di adeguamento a quanto stabi-lito dal Consorzio provinciale per iSoggiorni climatici;

(Delibera n. 130 del 22 dicembre 2009)❊ ❊ ❊

• Occupazioni temporanee di suolopubblico;

• Occupazioni permanenti del suolopubblico;

• Occupazioni del sottosuolo e del so-

prasuolo;• Occupazioni temporanee;• Distributori di carburanti;• Distributori automatici di tabacchi.(Delibera n. 131 del 22 dicembre 2009)

❊ ❊ ❊

• Imposta comunale sulla pubblicità ediritti sulle pubbliche affissioni.

(Delibera n. 128 del 22 dicembre 2009)

❊ ❊ ❊

• Tariffe per l’utilizzo della sala civica“M. Rumor”.

(Delibera n. 127 del 22 dicembre 2009) rizzata la costruzione di un corpo edilizioseparato, di carattere accessorio e perti-nenziale.La percentuale va applicata esclusiva-mente alla consistenza degli edifici esi-stenti, prescindendo quindi dagli even-tuali ampliamenti realizzabili in via ordi-naria sulla base degli strumenti urbani-stici vigenti. L’unica eccezione è rappresentata dallaprima casa di abitazione in zona agricolail cui ampliamento, secondo la previsionedi legge, è calcolato non sul volume esi-stente bensì sul volume massimo assen-tibile ai sensi della normativa vigente.L’ampliamento può essere realizzato an-che qualora la prima casa di abitazioneubicata in zona agricola abbia una volu-metria esistente superiore al predetto li-mite, nel qual caso la percentuale diampliamento va calcolata sul volume esi-stente.La percentuale di cui sopra è elevata diun ulteriore 10 per cento nel caso di uti-lizzo di tecnologie che prevedano l’uso difonti di energia rinnovabile (pannelli so-lari o impianti fotovoltaici) con una po-tenza non inferiore a 3 Kwh., ancorchégià installati.

b) Sono consentiti interventi di integraledemolizione e ricostruzione degli edifici,realizzati anteriormente al 1989 e legitti-mati da titoli abilitativi, che prevedanoaumenti fino al 40 per cento del volumeesistente per gli edifici residenziali e finoal 40 per cento della superficie copertaper quelli adibiti ad uso diverso, purchésituati in zona territoriale propria e soloqualora per la ricostruzione vengano uti-lizzate tecniche costruttive di cui allalegge regionale 9 marzo 2007, n. 4 “Ini-ziative ed interventi regionali a favoredell’edilizia sostenibile.Le disposizioni di cui al presente articolosi applicano anche nel caso che gli edifi-ci siano demoliti o in corso di demolizio-ne sulla base di un regolare titolo abilita-tivo, purché, all’entrata in vigore dellapresente legge, non sia già avvenuta laricostruzione.

c) Non concorrono a formare cubatura lepensiline e le tettoie realizzate su abita-zioni esistenti alla data di entrata in vigo-re della presente legge, finalizzate all’in-

essa. Proprio per il suo carattere straordina-rio, la nuova disciplina ha una durata limita-ta a due anni a partire dalla data di entrata invigore della stessa, anche se i suoi effetti siprodurranno per l’intero arco di validità deititoli abilitativi degli interventi.

Nella definizione delle modalità di appli-cazione della legge i Comuni svolgono unruolo fondamentale, soprattutto per quantoconcerne gli edifici residenziali non destinatia prima casa di abitazione e quelli adibiti aduso diverso. Spettava, infatti, ai Consigli co-munali deliberare, entro il 30 ottobre 2009,se o con quali ulteriori limiti e modalità ap-plicare le nuove disposizioni.

A questo proposito, il comune di San Gio-vanni Ilarione con deliberazione Consigliaren. 30 del 30 ottobre 2009 ha recepito inte-gralmente la L.R. 14/2009, mantenendo inal-terate le distanze come previste nel vigenteP.R.G..

Considerato che alcuni termini e concettivengono utilizzati in molti articoli, si ritieneopportuno fornire, in via preliminare, le ri-spettive definizioni.

EEDDIIFFIICCIIOO EESSIISSTTEENNTTEE.. L’espressione piùrilevante è il concetto di edificio, fabbricato ocorpo edilizio “esistente”. Gli interventi ediliziconsentiti dalla Lr 14/2009, infatti, si esten-dono a tutti gli edifici esistenti alla data dientrata in vigore della legge, indipendente-mente dalla loro destinazione e dimensione,o dalla circostanza che si tratti di edifici prin-cipali o pertinenziali.

In analogia a quanto operato in applica-zione della legislazione sul condono edilizio,per poter essere considerato “esistente” l’edi-ficio deve essere perlomeno caratterizzatodalla presenza delle strutture portanti e dellacopertura, mentre non ne è richiesta l’agibi-lità. Di conseguenza, restano esclusi dalcampo di applicazione della L.R. n. 14/2009 imanufatti di cui all’articolo 44 comma 5 ter

IL CAMPO DA CALCIO SI RIFÀ L’ABITO

Anche San Giovanni Ilarione avràfinalmente, come richiesto da molti, il suocampo da calcio in erba artificiale.

Inizialmente era prevista la costruzio-ne di un secondo campo da calcio, com-pleto di spogliatoio e parcheggio, in loca-lità Belui sul terreno comunale a nord delponte per Cattignano.

Le ristrettezze economiche e i limiti dispesa imposte dalle Leggi statali in rela-zione al rispetto del Patto di Stabilità,hanno indotto ad abbandonare quel pro-getto ricercando altre soluzioni che potes-sero soddisfare l’attività sportiva preva-lente, il gioco del calcio, praticato da circa230 ragazzi suddivisi in 11 squadre iscrit-te nei vari tornei della FIGC.

L’intensa attività agonistica praticatasull’attuale terreno in erba naturale, nonpermetteva a quest’ultima un adeguatoattecchimento e una ricrescita soddisfa-cente.

La soluzione a questo problema è con-sistita nella sostituzione del terreno digioco da erba naturale a erba artificiale.

L’erba artificiale di ultima generazio-ne, pur necessitando di un’adeguata ma-nutenzione ordinaria e straordinaria, per-mette di avere in qualsiasi stagione e conqualsiasi condizione meteorologica, unterreno di gioco sempre in ordine, elimi-nando quegli inconvenienti derivanti dallamancata ricrescita dell’erba, causata prin-cipalmente all’intensa attività svolta dallenumerose squadre che ogni settimanasvolgono gli allenamenti e le partite inbase ai calendari dei vari tornei.

Il terreno di gioco del campo da calcioavrà le stesse dimensioni di quello attuale,vale a dire metri 100 x 60, adatto per cate-gorie fino alla serie C.

Attorno al campo da gioco, per poteressere omologato come previsto dal Re-golamento della Lega Nazionale Dilet-tanti (LND), sarà realizzata una fascia dirispetto, in erba artificiale, denominata“campo per destinazione”, della larghezzadi ml. 2,50 lungo i lati maggiori e di ml.3,50 lungo i lati minori (dietro le porte),

Perimetralmente al “campo per desti-nazione” verrà realizzato uno spazio per“riscaldamento”, in erba di colore rosso,che potrà essere utilizzato anche dellavicina scuola media, in occasione di com-petizioni didattiche di atletica.

Sul lato Est si prevede di ricavare uncampetto in erba sintetica, per il gioco delcalcio a 5 avente dimensioni di metri26x16.

L’intervento progettato si esplicheràmediante: asportazione dello strato di ter-reno vegetale e degli attuali impianti d’ir-rigazione, stabilizzazione del terreno esi-stente con l'apporto di idoneo legante chi-mico e l'utilizzo di speciali macchinari acontrollo laser per la corretta livellazione,formazione del sottofondo realizzato dauno strato in laminato impermeabilizzan-te, drenante ad alta performance di assor-bimento degli impatti e minima deforma-zione, posa di manto in erba sintetica adalta densità di filamenti, realizzato in trediverse tonalità di verde per ottenere unasomiglianza del tappeto all'erba naturale,

costituito da morbide e resistenti fibremonofilo estruse con polimeri a 100% inpolietilene, sagomate con forma ad "esse"per ottenere una sezione del filo che gra-zie alle nervature create dalle "doppiecurve", consenta l'immediato ritorno dellefibre in posizione eretta durante e dopol’uso, formazione del 1° strato di sabbiasilicea per zavorrare il manto su tutta lasua superficie, posa di intaso prestaziona-le in opera di granulo elastomerico ingomma nobilitata di colore verde o mar-rone, macinato in particelle di pezzaturaminuta, completamente esente da polveretela e parti estranee, ricoperto e incapsula-to con un film di resina poliuretanica ver-gine, verniciato e nobilitato con pigmentiecologici e atossici, di grande resistenzaall’abrasione, inodore.

Durante l’esecuzione dei lavori saràverificato e sottoposto a certificazione, acura di tecnici della LND, il sottofondoper il benestare alla pose del manto; ver-ranno eseguiti i seguenti test per la valuta-zione di alcuni requisiti tecnici: la per-meabilità del sottofondo, il numero dellefalde, la pendenza di realizzazione, ilmodulo dinamico di deformazione dellacompattazione del sottofondo.

A fine lavori saranno eseguiti altri testper l’omologazione finale della superficiedi gioco quali: assorbimento dello shock(con o senza tacchetti), deformazione ver-

ticale (con o senza tacchetti), restituzionedi energia (con o senza tacchetti), rimbal-zo verticale del pallone, rimbalzo angola-re del pallone, trazione rotazionale, roto-lamento della palla, pendenze di realizza-zione, planarità delle superfici per dre-naggio orizzontale e verticale, verifichedelle misure di tracciatura del campo.

Come accennato in premessa, anche sel’erba è artificiale, sono necessarie sia lemanutenzioni ordinarie che quelle straor-dinarie.

La manutenzione ordinaria deve esse-re eseguita settimanalmente a cura dellaproprietà e della società sportiva che ha ingestione il campo. Essa consiste: a) spaz-zolatura del manto con apposito attrezzoal fine di rendere omogenea la distribu-zione del granulo di gomma od organicod’intaso; b) irrigazione del manto neiperiodi caldi e/o secchie e assolati, al finedi stabilizzare l’intaso nelle varie azioni digioco, altre a rendere la superficie delcampo veloce in funzione dell’effetto sci-volo del pallone come sull’erba naturale,inoltre serve a ridurre le temperature nelperiodo più assolato; c) controllo dellezone con eventuale ricarico del granulo digomma od artificiale; d) rimozione diagenti contaminanti (foglie, semi, polveriecc.) con apposita spazzolatrice per evita-re l’indurimento del terreno di gioco; e)controllo dell’intasamento; f) monitorag-gio e controllo corretto delle linee e deldischetto di rigore; g) ispezione del siste-ma drenante; h) non utilizzare la superfi-cie di gioco per eventi alternativi, come adesempio spettacoli, concerti, campeggi,fiere, mercati, parcheggio, ristoro ecc..; i)non utilizzare scarpe di gioco con tacchet-ti non regolamentari e/o scarpe chiodate

da atletica; j) non gettare oggetti contun-denti o appuntiti (come ad esempio attrez-zi per atletica o simili) e non lasciare perlungo tempo oggetti pesanti sul tappetoerboso; k) non gettare mozziconi e siga-rette accese, bengala o qualsiasi tipo diprodotto infiammabile; l) non realizzarealtre marcature sul tappeto erboso.

La manutenzione straordinaria deveessere eseguita almeno due volte l’anno acura di tecnici del produttore del manto.Le operazioni richieste sono: 1) controlloaccurato delle zone di massima attività digioco riguardante particolarmente l’inta-samento prestazione con ricarica dellostesso; 2) controllo di eventuali presenzedi scollature delle giunte dei teli in corri-spondenza degli inserti della segnaleticada gioco; 3) ispezione del sistema d’irri-gazione; 4) ispezione del sistema drenan-te; 5) decompattazione e pulizia della su-perficie con apposite attrezzature; 6) ri-carica dei materiali sda intaso e spazzola-tura finale della superficie; 7) disinfezio-ne del terreno di gioco e dovunque vi siaerba artificiale entro la recinzione delcampo.

La durata media di un terreno in erbaartificiale è ricompresa tra i 10 e 15 annia seconda dell’intensità di utilizzo e dellaperizia nelle manutenzioni.

Oltre ai pregi sopra descritti si è vistoche esistono anche alcune limitazioni sul-l’utilizzo dell’area. Non da ultimo, vale lapena di rilevare, che le caratteristiche pre-stazionali del terreno di gioco andrannodecrescendo negli anni e, a fine vita, sidovranno trovare i finanziamenti necessa-ri per la sostituzione e lo smaltimento del-l’intero tappeto erboso.

MAURIZIO BACCO

Rispetto all’esercizio precedente ri-sultano confermate sia le addizionali chele tariffe fiscali comunali. Per la consul-tazione delle specifiche tabelle relativealle specifiche tipologie si invitano gliutenti a prenderne visione presso i com-petenti uffici. Eccone, di seguito, il detta-glio:• Addizionale I.R.P.E.F. nella misura

dell’8%.(Delibera n. 132 del 22 12 1999)

❊ ❊ ❊

• Servizio di trasporto scolastico;• Contributo a fondo perduto per gli al-

Bilancio di previsione 2010:addizionali e tariffe

Il Consiglio regionale del Veneto ha ap-provato, lo scorso 1 luglio, la legge regionalen. 14 del 2009, avente come oggetto “Inter-vento regionale a sostegno del settore edilizioper favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile emodifiche alla legge regionale 12 luglio 2007,n. 16”, meglio nota come “Piano Casa”.

Si tratta di un provvedimento che non hala valenza e le caratteristiche di un “piano” –inteso come insieme di scelte territoriali,regole e risorse finanziarie – ma di una leggeche si prefigge l’obiettivo prioritario di pro-muovere il rilancio dell’attività edilizia attra-verso l’ampliamento degli edifici esistenti e ilcontestuale miglioramento della qualitàarchitettonica ed edilizia, nonché di favorirel’utilizzo dell’edilizia sostenibile e delle fontidi energia rinnovabili.

A tale proposito è opportuno evidenziareche la L.R. 14/2009 non è una legge urbani-stica né edilizia – pur avendo contenuti cheincidono significativamente sulla disciplinadi queste materie - ma è, prima di tutto, unalegge economico-finanziaria che mira a pro-muovere gli investimenti privati per il recu-pero e la riqualificazione del patrimonio edi-lizio esistente nel territorio regionale, in mo-do generalizzato e capillare, attraverso mi-crointerventi idonei ad alimentare soprattut-to il mercato delle piccole e medie impresedel settore edilizio.

Va altresì precisato che gli interventi edi-lizi consentiti dalla legge non implicano al-cuna forma di condono o sanatoria di immo-bili abusivi che, ai sensi dell’articolo 9, com-ma 1, lett. e), risultano esplicitamente esclu-si dal campo di applicazione della stessaqualora soggetti all’obbligo di demolizione.

La legge, di carattere straordinario, pre-vale sulle previsioni dei regolamenti comu-nali e degli strumenti urbanistici e territoria-li, comunali, provinciali e regionali, nonchésulle altre leggi regionali in contrasto con

ESTATE ILARIONESE 2010GIOVEDÌ 29 LUGLIODagli studi di Telelombardia (Antenna 3) “FESTA IN PIAZZA” pre-sentano Eugenio e Clara con gli artisti: Enrico Musiani, RomanaSandri e i Coperfisa

VENERDÌ 30 LUGLIOSerata danzante con l’orchestra spettacolo “LA CASA DEL SOLE”

SABATO 31 LUGLIOCANTALPONE, voci alla ribalta. Presenta Dino

DOMENICA 13 LUGLIOSerata Rock anni 60 con due gruppi: “I Falchi” - “Penni

Lane”

L’ALPONE 8

Dal gruppo Alpini

Hai sofferto quando il nostro papà ti hamanifestato il suo amore: prima la grandegioia, poi il dolore perché il nonno vi osta-colava ... poi la guerra, i lunghi mesi senzaricevere posta a causa della prigionia incampo di concentramento. Finalmente ilsuo ritorno, il matrimonio, la convivenzacon la nonna che aveva vissuto fino adallora sola con il figlio e per il figlioessendo rimasta vedova giovanissima.

Noi figli arrivammo uno dopo l’altro,sempre accettati come una benedizione dalcielo e tutti sani, ma con tanti sacrifici che,via via, si facevano più duri anche econo-micamente.

Il duro lavoro nei campi, che al temposi mandavano avanti con la sola forza dellebraccia, ma tu eri sempre accanto al papà afargli da manodopera anche se eri semprein attesa ...

Col passare del tempo c’era da pensarea dare una casa ed un futuro a tutti i figli:

più importanti musei dell’AmericaLatina), e abbiamo trascorso una splen-dida giornata in compagnia, completandoil tutto con il tour al Castello di Bornato econ un delizioso ed abbondante pranzodove non ci siamo certo risparmiati risatee buon umore. Non eravamo tantissimima, come si dice, “pochi ma boni!!”. Esperiamo di essere di più l’anno venturo.

Da ricordare poi l’importante iniziati-va dell’incontro con l’autore organizzataassieme alla Biblioteca Comunale diMontecchia di Crosara ed alle scuole diSan Giovanni Ilarione dove i bambinidelle scuole elementari hanno potutoincontrare lo scrittore di libri per ragazziGuido Quarzo imparando, divertendosi,l’importanza della lettura e del giocarecon la fantasia. I nostri ragazzi si sonodimostrati attentissimi ed incuriositiinondando l’ospite di un mare di doman-de ed è per questo che speriamo viva-mente che la cosa si possa ripetere anchenel prossimo anno scolastico, natural-mente con un altro autore. L’incontro si èsvolto nel teatro parrocchiale di SanGiovanni e per questo non possiamo cheringraziare il nostro parroco Don Elio perl’immancabile disponibilità. Ed ora ciòche deve venire. In tal senso ricordo atutti la mostra che ogni anno dedichiamoa qualche argomento culturale durante ilperiodo della Sagra delle Castagne e chequest’anno avrà come protagonisti i pitto-ri Masaccio, Beato Angelico e Piero dellaFrancesca. Ogni anno cresce il numero di

visitatori che vengono durante i giorni diesposizione e di questo andiamo orgo-gliosi e ci fa enormemente piacere l’in-teresse che gli insegnanti delle nostrescuole dimostrano verso tale iniziativaportando numerose classi di tutte le età avisionare le mostre. Anche qui, natural-mente, alcuni ringraziamenti sono d’ob-bligo: l’Associazione Culturale Rivela,promotrice ed organizzatrice di questemostre itineranti ed il Cav. Marcegagliache ogni anno sostiene economicamentel’iniziativa.

Dobbiamo ricordare e ringraziare in-fine l’Amministrazione Comunale che sidimostra sempre sensibile ed attenta asostenere la Biblioteca come centro ne-vralgico di spinta delle attività culturali inpaese ed in particolar modo l’Assessoratoalla Cultura con il quale cooperiamo eche ci aiuta costantemente nella realizza-zione delle nostre idee. Segnaliamo, adesempio, che sono stati acquistati a fine2009 numerosi libri nuovi che sono adisposizione degli utenti sugli scaffali eche l’operazione verrà ripetuta ancheentro la fine di quest’anno.

Insomma non ci resta che invitarvi avenire a trovarci, troverete tutto (o quasi)quello di cui avete bisogno grazie ancheall’interprestito con le altre bibliotechedella provincia ed un clima gioviale dovepoter scambiare anche commenti e consi-gli sulle proprie letture o più semplice-mente fare quattro chiacchiere.

ALESSIO CAMINITI

Ciao a tutti!! Eccoci tornati su “L’Al-pone” per informarvi riguardo alle nostrenumerose attività. Siamo circa a metà2010 e alcune cose sono state fatte, altrele organizzeremo da qui alla fine dell’an-no. Ma partiamo con ordine e, quindi,innanzitutto ciò che è stato.

Alla fine del mese di gennaio ci siamotrovati al teatro di Castello per ricordare,come ogni anno, il “Giorno della Memo-ria” (27 gennaio), attraverso la visione diun bellissimo film intitolato “Il bambinocon il pigiama a righe” tratto dall’omoni-mo romanzo di John Boyne. Naturalmen-te l’occasione non era adatta ad un filmdivertente ed il finale non poteva cheessere inevitabilmente triste; ma siamotutti usciti dalla sala profondamente com-mossi ed arricchiti da spunti su cui riflet-tere. Nonostante l’intensa nevicata chenel frattempo aveva imbiancato le nostrecolline e reso impraticabili le strade, lapartecipazione è stata piacevolmente nu-merosa e speriamo che ogni anno questopossa accadere, vista l’importanza delnon dimenticare.

Altra consuetudine con cadenzaannuale è la gita a sfondo culturale chenei primi giorni del mese di marzo ci havisti protagonisti, a Brescia, per la mo-stra-evento dedicata alla civiltà Inca e allealtre popolazioni pre-colombiane. Ab-biamo visto cose straordinariamente belleed uniche nel loro genere (per la primavolta infatti una mostra del genere venivaallestita in Italia con reperti arrivati dai

La biblioteca comunale informa

tutto passava attraverso la tua testa ed iltuo cuore ... Poi i matrimoni, anche due inun anno! tutte belle feste partecipate egodute. L’arrivo dei primi nipotini e tu lì adare una mano alle nuore affinché potes-sero mantenersi il posto di lavoro. Poi, congli anni, gli acciacchi, la malattia e lamorte del papà, che ti aveva sempre difesae protetta dai piccoli screzi. Ora con i tuoi88 anni, con la tua mente, a volte vigile, avolte labile, che ti fa dire cose che nonavresti mai detto un tempo!

La carità sì, la carità di noi che dovrem-mo nutrire riconoscenza nei tuoi confronti ...

Purtroppo gli anni passano per tutti eanche noi abbiamo le nostre preoccupazio-ni, i nostri difetti che si accentuano; invecedi migliorare diventiamo più insofferenti.

Comunque sei sempre la nostra mam-ma e ti vogliamo un mondo di bene, pic-cola grande donna!

ALMERINA GAMBARETTO

Una lunga vita di mamma GIULIA GAMBARETTO:per tutti ... la bidellaÈ un sabato pomeriggio quando, ac-

compagnato dal mio amico Martino vadoa trovare Giulia Gambaretto, che ci acco-glie festosamente con un buon thè caldo.Dopo i saluti preliminari e lo scambio diqualche battuta ha inizio il racconto dellavita di questa simpatica signora che nellavita ha dovuto affrontare molte situazionidifficili.

Giulia nasce 1’8 aprile 1934 in contra-da Gambaretti, figlia di Alessandro eAntonia Vicentini. È settima di ben ottofigli: la precedono Adele, Giuseppe, Ida,Vittorio, Giobatta (Tita) e dopo di lei Ar-turo. Da bambina frequenta la scuola finoalla terza classe elementare per poi dedi-carsi completamente alla famiglia, aiutan-do la mamma nei lavori di casa e anche ilpapà nel pascolare le pecore nei campi.Lavora anche nei terreni di proprietà diDomenico Dal Cero (Benetto). La vita,allora già era molto dura con l’arrivo dellaguerra le cose peggiorano. Due sono lecose che Giulia ricorda maggiormente: unmattino, in cortile mentre stava stendendoil bucato, i tedeschi videro delle personemuoversi e credendo fossero partigianiiniziarono subito a sparare.

Tanta era la paura di Giulia e della suafamiglia, costretta a precipitose fughe tra icampi per nascondersi. Il tempo passa, e

dopo la fine della guerra tutte le famigliesi ritrovano nella miseria.

Intanto, Giulia cresce, aiuta la mammae il papà e a 17 anni conosce Antonio Ma-rana che abitava in via Bodi e che poidiventerà suo marito. “Quando lo gò cono-sù me parea de stare in Paradiso” ci dice.Si sposano il 4 febbraio del 1956 presso laChiesa di S. Caterina in Villa partendo apiedi dai Gambaretti e tornando, sempre apiedi, nella nuova abitazione di via Bodi

dove è seguita una grande festa. Il marito Antonio, per lavoro emigrava

in Francia sette mesi all’anno. Nell’ultimapartenza è seguito anche da Giulia. Eranoun gruppo di 13 persone e lei si adoperavanel preparare da mangiare per tutti. Nelfrattempo, Giulia rimane incinta ed ècostretta a rientrare in Italia. Marito emoglie partono dalla stazione di Parigi e sifermano a Desenzano per fare visita aigenitori di Giulia, decidendo di stabilirsi aPeschiera. Ma proprio qui, accade l’incre-dibile. Era l’11 agosto del ’56 quando An-tonio, insieme ai cognati esce per fare unanuotata in un laghetto. Quella che si pen-sava fosse una semplice e banale scampa-gnata si trasforma in tragedia. Antoniomuore per una forte congestione dopo solisei mesi di matrimonio. Giulia precipitanella disperazione più nera. Rimane sola,giovane, senza lavoro, incinta, insieme aisuoceri e alla cognata. Dopo altri 6 mesi,nel febbraio del ’57, nascono due gemelli:un maschio e una femmina che Giulia bat-tezzerà con i nomi di Antonio e Antoniet-ta. La vita era dura, molto dura, dovendocrescere due figli, in una casa dove man-cava tutto. Non beneficiava di alcun aiutoeconomico, nemmeno della pensione delmarito perché il suo lavoro era a contratto.I suoceri non avevano raggiunto ancoral’età della pensione. Non sono mancati,come lei ci racconta i momenti di sconfor-to, i pianti, la preoccupazione di non esse-re in grado di crescere i figli. Ma si dove-va andare avanti.

Nel ’58 trova lavoro presso la filandaSperotti. Il primo mese la paga fu di10.000 lire. Giulia, prova a richiedere unaiuto all’amministrazione comunale ma sisente rispondere che lei un lavoro lo avevae poteva benissimo cavarsela da sola. Lafilanda nel ’70 chiude ma trova lavoro nelcalzaturificio “Valbrunella” di AngeloZanchi per sei mesi fino a quando nonviene assunta come bidella alle scuoleMedie. Tutto questo grazie a Romano DalBrolo il quale, venuto a conoscenza chenelle scuole avevano bisogno di una signo-ra per le pulizie si ricorda subito di Giuliae della sua situazione. “Romano è una per-sona che ricordo sempre e che non avròmai finito di ringraziare” dice.

Dopo tanto patire e penare, cresciuti ifigli, raggiunge la sospirata pensione neglianni ’90.1 figli si sistemano, hanno la lorofamiglia e Giulia è finalmente tranquilla.

Non mancano, gli alti e i bassi dellasalute, alcuni problemi derivanti anchedalle ansie delle paure trascorse. Infatti, treanni fa subisce un intervento al cuore, dalquale si riprende abbastanza bene. Manonostante ciò un’altra disgrazia colpiscelei e la sua famiglia. Purtroppo, un anno fale viene a mancare la figlia Antonietta acausa di una seria malattia. “Il colpo piùbrutto della mia vita”. Giulia ora vive nellasua casa di via Bodi in compagnia dei fa-migliari, dei suoi nipoti che la vanno spes-so a trovare. È anche bisnonna di Samuelee Sara.

EMANUELE SARTORI

Di ritorno dall’imponente Adunatanazionale di Bergamo dello scorso 9maggio, è doveroso fare un bilancio.

La partecipazione degli alpini a que-sta adunata nazionale in questa città cherappresenta la Sezione più numerosad’Italia è stata davvero imponente: sistima in 500.000 il numero delle personeche vi hanno partecipato!

Le previsioni meteorologiche nonerano motlo incoraggianti, e durante lasfilata è anche piovuto, ma il cattivotempo non è riuscito a fermare gli alpinie la gente che si è assiepata fin dal primomattino ed ha seguito il passaggio deglialpini per oltre 13 ore.

Anche il gruppo di San Giovanni Ila-rione ha fatto la sua parte partecipando

massiccio al più importanteappuntamento sociale, ac-campandosi accanto agli al-pini di Montecchia di Cro-sara con i quali da qualcheanno collabora e fornendoun ottimo supporto logici-stico anche agli alpini chesono arrivti per l’adunata so-lo il giorno precedente.

La prossima adunata na-zionale sarà l’anno prossimoa Torino, e fra due anni toc-cherà con molta probabilitàa Bolzano e come sempre glialpini ilarionesi saranno pre-senti!

Gli alpini di S. Giovanni e Montecchia ritratti aBergamo vicino all’accampamento.

Scorre impetuoso l’Alpone, il corso d’ac-qua che lambisce la contrà Miotti dove abitaBruno Panarotto, il nostro protagonista.Lungo il suo corso tanti mulini, tante seghe-rie di legnami hanno nutrito molte famiglie.Nelle sue acque, un tempo pulite, si pescavail pesce minuto con rustiche retine o batten-do le pietre con un piccolo maglio di ferro.Bruno Panarotto, classe 1923, nasce aiPanarotti l’11 aprile, in casa di ArcangeloVirgilio, soprannominato Brenda, e di PozzaItalia. È il primo di una famiglia ricca di figliseguito da Silvino (Cicio), Norina, emigratain Belgio, Arcangelo (Belgio), Marcello,emigrato in Canada, ed infine Maria. C’eraanche la sorellina Bruna, purtroppo scompa-ra all’età di 8 anni.

Papà Virgilio, in congedo dai reali carabi-nieri, è mugnaio, con qualche appezzamentodi terreno da coltivare e il piccolo Brunoassapora subito il significato del lavoro.Frequenta le scuole elementari a Castello,fino alla classe terza, ed ha la fortuna di averedegli ottimi insegnanti, come Mario Sopranae le maestre Panarotto. La scuola allora davagli strumenti essenziali per la vita e Brunodiviene bravissimo nel “far di conto” e que-sto sarà per lui fondamentale. Terminata lascuola di Castello lavora nel mulino, giorno enotte, festa e giorno di lavoro. A sedici anni,durante il solito giro per portare la farina aiclienti e ritirare le granaglie da macinare, incontrada Cerina, viene colto da fortissimidolori allo stomaco: un'ulcera duodenale loriduce in fin di vita. Veramente straziante lasituazione creatasi all’ospedale di SanBonifacio, ove viene ricoverato. In un lettoBruno, e in un’altra stanza vicina la sorellinaBruna, morta. Ma Bruno ce la fa, si ristabili-sce in fretta e su questo concorda anche ildistretto militare che l’8 settembre 1942 lochiama a vestire la divisa dell’artiglieria,prima a Bolzano e poi a Rovereto. Marcavisita, viene dichiarato idoneo, ma trasferitoalla sussistenza.

In procinto di essere inviato in Montene-gro, l’8 settembre 1943 a Vicenza scappainsieme ad altri commilitoni e torna a casa.In paese cominciano a girare tedeschi e ca-mice nere. Sbandato per qualche mese, vieneprovvidenzialmente assunto alle dipendenzedella ditta carbonifera gestita da MartinoParlato, insieme ad Angelo Sartori (AngiMocia), un Mazzasette, Gino Zanarotto. Ilcarbone scavato viene trasportato con mulo ecarretto alla stazione ferroviaria di SanGiovanni Ilarione. All'osteria di RaffaeleSartori (Cinciolo) si mangia “na grosta” diformaggio seguita da tanti bicchieri di vino.Al ritorno, sosta all’osteria di Vittorino, dallaSegata, da Michele de la Paula ed infine daGali. Sulla via forse un modo originale perstabilire dove si vendeva il vino migliore epiù genuino ... I muli stessi avevano memo-rizzato le tappe e si fermavano davanti alleosterie senza bisogno di incoraggiarli!

La guerra non dà tregua il movimento par-tigiano comincia a prendere piede e ancheBruno viene arruolato nella brigata Garibaldi.

Bruno concorre anche a salvare personefalsamente accusate di collaborazionismocon i Tedeschi, subito dopo la guerra. “Unasoddisfazione me la sono tolta – esclamacompiaciuto –, quando ho disarmato un mag-giore tedesco, facendomi consegnare la suapreziosa pistola”. L’arma fu poi ceduta ad uncollezionista. Il 25 aprile 1945 è un giornocruciale: in contrada Fusa avviene un sangui-noso scontro con una pattuglia tedesca, muo-re il partigiano Isidoro Confente, fratellodella futura moglie Giuseppina, mentre inpiazza a San Giovanni vengono eseguite al-cune fucilazioni. A questo punto intervienenel racconto la moglie. Quando ho visto i Te-deschi disarmati dai partigiani, sconfitti,anche forse maltrattati in quella giornata diodio, ho provato per essi pietà, non riuscivo avederli come nemici, ma ragazzi lontani dalleloro case, abbandonati, pensavo alle loromamme, anche se avevano appena uccisomio fratello Isidoro ...”. Questi sono senti-menti veramente eroici, che nobilitano lanostra gente.

Passata la bufera della guerra, tenta la viadelle miniere di carbone in Belgio, ma dopoquattro mesi rientra in Italia. Erano condizio-ni disumane, tanti hanno resistito, alcuni no.

“Se una mamma avesse visto in che con-dizione erano i figli all’uscita dalla minieradopo il lavoro sarebbe morta! – Si sfoga Bru-no –. I mejo omeni i è morti in guerra, i altrimejo omeni i è morti ne le miniere!”.

Bruno non ha bisogno di percorrere tantastrada per incontrare la dolce metà. Proprionella sua contrada, ai Panarotti, vive la fami-glia di Giovanni Confente, Nane Sgiofa, ed a-docchia la figlia Giuseppina. “Me go ingriàlì, non so sta bon de far de manco. Go fatol’amore par cinque anni e dopo me go sposànel 1949”. Attenzione: fare l’amore, allora,significava solo essere fidanzati. Nel 1950arriva la figlia Bruna, seguita, nel 1952, daLuisa ed infine Natalina.

L’attività del mulino è sempre preminen-te, quando torna dai giri quotidiani per porta-re la farina, ci sono le sue bimbe che lo atten-dono ed allora dimentica tutta la fatica, leprende in braccio e le stringe forte. In segui-to non disdegna di impegnarsi nell’alleva-mento intensivo di polli, tacchini ed infinemaiali. È un lavoro intenso, ma che assicuradei ritorni economici. Bruno ha un po’ il pal-lino per la gestione economica. Capiscequando deve iniziare una nuova attività, macapisce anche quando è il momento di smet-tere. Alla fine prova la via della fabbrica econ essa arriva pure la pensione. purtropponella sua vita non manca neanche il dolore,che si porta via la figlia minore. È un corpo acui è difficile resistere, ma che viene assorbi-to con l’aiuto delle altre due figlie, dei nipo-ti e con l’aiuto di Dio. Continua allora a col-tivare il piccolo podere, è contento di quelloche è riuscito a realizzare. È partito con lesole braccia, tuttavia qualche cosa è riuscito afare. Qualche domanda si impone: – Un giu-dizio sulla polìtica? – “I politici pensano soloa loro, di noi non si interessano minimamen-

te. – i ne tien solo parpagare le tasse – Ne haviste troppe nella vita,non si fida ormai di nes-suno, specialmente dichi promette troppo.

Il 31.12.2009 ha fe-steggiato il 60° anniver-sario di matrimonio, incasa, attorniato da figlie,generi e nipoti. È bi-snonno ed è contento, an-che se la salute cominciaun po’ ad incrinarsi, marimane sempre lo stesso,con il suo eterno sorrisosulle labbra e il suo con-sueto ottimismo.

GIANNI SARTORI

Bruno Panarotto,eroe partigiano

allora partecipare alla battaglia di Cassi-no, una battaglia impressionante per in-tensità e potenza di fuoco. Sembravaproprio la fine del mondo.

Il fronte è in continuo movimento eper alcune ore viene preso prigionierodalle SS tedesche. Per fortuna prima,durante il lancio dall’aereo, aveva avutol’ispirazione di far scivolare la pistolaall’interno dei pantaloni da lancio. LeSS avevano già predisposto i ganci aiquali appendere per il mento i prigionie-ri e lasciarli agonizzare fino alla mortequando Angelo, grazie alla sua arma,riesce ad eliminare la prima SS e i suoicompagni, con le nuove armi, hanno ilsopravvento sulla pattuglia tedesca perpoi tornare insieme a combattere. Supe-rata Cassino, lasciando dietro morte edistruzioni inimmaginabili, anche ilnostro protagonista risale la penisola,sempre in prima linea, a fianco dell’8ªarmata britannica agli ordini del genera-le Alexander, il quale capisce il valore ela capacità operativa delle nostre “aqui-le” e le apprezza. Man mano che si saleverso Nord, si succedono vari scontricon l’esercito tedesco.

I paracadutisti vengono lanciati nelleretrovie nemiche, per segnalare, sabota-re e per preparare la strada all’esercitoche avanza. È una situazione critica, checoinvolge anche la coscienza. Si devecombattere contro gli italiani fedeli alDuce e ai Tedeschi, alleati di ieri, a voltesi è pure mal sopportati dalle truppe in-glesi. E così arriva il 25 aprile 1945, siarriva a casa. L’Italia è liberata, ma devericostruirsi.

Gli Inglesi offrono ad Angelo la pos-sibilità andare in Inghilterra a fare l’i-

Angelo Beltrame,un “nembo” nel cielo

L’ALPONE 9

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struttore per i giovani paracadutisti bri-tannici, ma il nostro protagonista prefe-risce rimanere in Italia, anche se sa cheil futuro non sarà facile. I paracadutistinon sono mai arretrati e neanche Angeloarretra davanti ai problemi della vita.Parte come stagionale in Francia, per laraccolta delle bietole e del frumento eporta a casa i primi soldi per poter rea-lizzarsi. A 24 anni si sposa con ElisaLovato, che lo rende papa felice diGraziella, ma nel 1954 un male incura-bile si porta via la moglie, lasciando ilmarito e la figlioletta in una situazionedelicata ed amara. L’unica soluzione èquella di dare una nuova mamma allapiccola Graziella e allora si risposa nel1955 con Maria Ottavia Colognato, daiBellieri.

Comincia una nuova vita, trova stabi-le occupazione in paese, da Soprana,che tratta le terre coloranti e per arro-tondare distilla grappa “casalina”. È unasituazione forse un po’ comica: di gior-no lavoro, di notte distillazione, ma ilsuo fisico da vero parà batte anche lafatica e il sonno. Arrivano intanto adaumentare la famiglia Marisa, Lorenzo,Anna, Maurizio, Franco, Paola e Gio-vanna. Sono veramente in tanti, ma sullatavola non manca mai il necessario. ASanta Lucia c’è sempre un regalo pertutti. Chiusa la ditta Soprana, passa alledipendenze della ditta “Dal Cero” a fareil ferraiolo, poi dai F.lli Beschin e daRomeo Pandolfo.

Continua la sua esistenza con sacrifi-cio, porta avanti la famiglia con orgo-glio. È uno spirito altruista, quando edove può aiuta gli altri, è fra i primi inpaese a diventare donatore di sangue.

La sua felicità raggiunge l’apicequando i figli, chiamati alle armi, scel-gono il corpo dei paracadutisti. È la con-tinuazione di una tradizione, una conti-nuazione di valori, una continuazione diesempi.

Tutti si sposano, si realizzano e ilpapà vede la realizzazione delle propriefatiche nel futuro dei suoi ragazzi. Adessi ha trasmesso il senso dell’onestà,della laboriosità, del sacrificio, dell’al-truismo.

Il 1995 è segnato da una grave malat-tia che lo tiene fra letto e divano per 9mesi, ma poi si riprende, come il troncodi quercia che secca sopra, ma da sottospunta sempre un nuovo germoglio.

Arrivano i nipoti, che sono il suo or-goglio e il suo avvenire, ad essi racco-manda “mente sveglia e nervi saldi”,proprio come prima di ogni lancio con ilparacadute.

Viene decorato con la croce al meri-to di guerra, con l’attestato degli alleatia firma del gen. Alexander, con il diplo-ma di onore del Presidente della Repub-blica Italiana.

Nel 2006, sette mesi dopo la scom-parsa della seconda moglie, Angelomuore e compie idealmente il suo ulti-mo lancio nella vita, raggiungendo icompagni caduti e planando sereno nelcielo, libero ormai dall’odio e ove si re-spira solo fratellanza e pace, la “Folgoresucceduta alla Nembo, lo accoglie nelsuo abbraccio, con il basco in testa dalcolore ciliegia matura, per portarlo nelmondo degli eroi.

GIANNI SARTORI

Lo scorso 26 marzo, Venerdì Santo, sul piazzale della chiesa di Villa è tor-nata in vita un'antica tradizione: dopo mezzo secolo sono tornate a suona-re le "racole".Nell'occasione del Venerdì e sabato santo è tradizione che le campane tac-ciano. Al loro posto, fino a 50 anni fa, era consuetudine far far suonare leracole.Sono stati i tre fratelli Giuseppe, Angelo e Francesco Biondaro che in com-pagnia di Piero Pandian, tutti con in mano la loro racola, hanno ripropostoquesta particolare tradizione che un tempo prevedeva un primo concertoin piazza della chiesa, la via crucis del Venerdì santo e poi, fino a tutto ilsabato santo, una grande racola, suonata a turno sul campanile, scandivale ore.Lo strumento usato da Angelo Biondaro (Nervi) risale al 1938 mentre quel-la di Piero Pandian è datata 1890: sono costruite in legno di castagno esono tuttora perfettamente funzionanti.Anche il parroco don Elio ha assistito incuriosito e compiaciuto a questasimpatica rievocazione di cui non era a conoscenza, e che sarebbe buonacosa recuperare fra le nostre tradizioni.

A. P.

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Un fisico asciutto, un volto squadra-to e ben conscio delle difficoltà dellavita, un’esistenza passata a confrontarsicon il bisogno e la necessità, ma con unacarica di energia e di vitalità che lo han-no sempre contraddistinto, questo eraAngelo Beltrame, paracadutista di SanGiovanni Ilarione, reduce dalla guerra edall’emigrazione ed assurto ad emblemadella giovane associazione paracadutistidi San Giovanni Ilarione.

Nasce ai Beltrami il 22 settembre1923 e vive una giovinezza non diversadai coetanei, fatta di scuola, lavoro neicampi, ma all’età di 15 anni emigra conla famiglia in Tripolitania, in cerca difortuna.- Non si ha tempo per pensare aisommovimenti politici europei in corso,si deve badare a dissodare la terra e farlaprodurre.

Nel 1940 osserva casualmente unlancio di paracadutisti; è la prima voltache vede un tale spettacolo e segue conapprensione uno a cui disgraziatamentenon si è aperto il paracadute e che ca-dendo si impianta nella sabbia.

Capisce da quel momento che il suofuturo con le stellette sarà da paracadu-tista. Rientra in Italia nel 1940 e nel1942 viene arruolato come paracaduti-sta. La situazione della patria, tuttavia,precipita, ma lo spirito della divisione“Nembo”, che raggruppa i paracadutistiitaliani, divisione mai sconfitta su nes-sun teatro bellico, è sempre alto. I paràsi sono dovuti ritirare per obbedire agliordini superiori. Fra questi c’è il giova-ne Angelo, che ha scelto, insieme all’in-tera divisione, dopo l’8 settembre, dicombattere la dittatura e l’invasore tede-sco a fianco delle truppe alleate. Eccolo

TESTIMONIANZE

Angelo Beltrame premiato da Loris Salgaro Vaccaro, Presidente Paraca-dutisti in congedo.

Nei giorni 15-16-17 e 18 aprile 2010a Reggio Calabria si è svolto, con unabuona partecipazione, il XX° RadunoNazionale Carabinieri che ha visto lapartecipazione anche di un gruppo di 8soci della Sezione di San GiovanniIlarione, partiti la sera di giovedì 15 conun pulmino ed altri due partiti la mattinadel 16 in aereo da Verona per Catania(questi hanno avuto anche seri problemiper il rientro a causa della nube del vul-cano) e rientrati la sera del 19 aprile.

Dall’esperienza avuta sul posto si èpotuto constatare la buona accoglienza,la cortesia dei locali ed un ottimo pianologistico dell’organizzazione che oltreal Carosello Storico del 40° Reggimentoa Cavallo, ha permesso di assistere all’e-sibizione straordinaria della famosaBanda dell’Arma dei Carabinieri, allabellissima manifestazione offerta dainumerosi Paracadutisti che, libranti nelcielo, con lo sventolio delle bandiereItaliana e dell’Arma, raggiungevano conestrema precisione il luogo dell’atter-raggio. Ma il culmine si è avuto la mat-tina di domenica 18, quando da diversis-sime località giungevano i pullman cari-

chi di radunisti che in bell’ordine si am-massavano e sfilavano sul lungomare diReggio, dichiarato dal “Vate” (GabrieleD’Annunzio), “il chilometro più bellod’Italia”.

La nostra Sezione ha partecipato,con lo striscione personalizzato, in testail suo Presidente e l’Alfiere portaban-diera, ricevendo gli applausi sentiti esinceri del pubblico assiepato sui mar-ciapiedi, pubblico tra il quale si è potutonotare una figura a noi ben nota, l’Ap-puntato Antonio Corsaro che, tramitenoi, saluta caramente quanti lo hannoconosciuto. I nostri soci che si sonospinti sino a Reggio Calabria sono, ilPresidente Mario Rossetto e Omar Ros-setto, Antonio Dal Zovo, Nicola Poli-cante, Francesco Rossetto, VicentiniMirco, i due simpatizzanti soci volonta-ri Paolo Allegri e Giannino Beltrame,nonché un vecchio e caro amico impor-tato momentaneamente da Zuclo (TN)Mario Che motti, per l’occasione Alfie-re e Mario Tomiozzo da Vestenanova.

IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE

MARIO ROSSETTO

Associazione Nazionale Carabinieri

IL VENERDÌ SANTO SONO TORNATEA SUONARE LE “RACOLE”

La locale sezione paracadutisti della Valdalpone, con sede a Cattignano, hafesteggiato il 21 marzo u.s., la sua tradizionale adunata annuale, riunendo nella bellachiesa un nutrito gruppo di “aquile volanti” con il basco colore ciliegia matura intesta.Hanno ribadito il loro impegno sociale, hanno rivissuto il tuono della folgorecon lo sparo dei trombini nella piazza, si sono confrontati a tavola sugli impegni, pro-getti, sul futuro, ma hanno tutti voluto ricordare attraverso le pagine del giornale lafigura di uno dei primi paracadutisti di San Giovanni Ilarione, Angelo Beltrame, cheassurgerà come emblema della sezione stessa.

Dopo sei anni di attività chiudeil gruppo del Commercio Equo e solidale

della Parrocchia di Castello

Domenica 14 marzo a Genova, pres-so il centro di Don Orione-Castagna, siè spento don Mario Salgaro. Il martedìsuccessivo, il feretro è giunto a Castelloaccompagnato da alcuni confratelli, chehanno concelebrato assieme al parroco ead altri sacerdoti nativi del luogo.

Tra i fedeli in chiesa era presente unnumeroso stuolo di nipoti e pronipoti,tutti stretti attorno al loro caro nelmomento dell’ultimo saluto.

Il celebrante, Direttore Generale del-l’Ordine, ha ricordato l’amato confratel-lo come uomo “tutto stola e lavoro”,cioè sacerdote e lavoratore, secondo gliinsegnamenti del fondatore San LuigiOrione. Molti lo ricordano come unuomo sempre in movimento e a disposi-zione degli altri, delle loro esigenze edei loro problemi: un uomo che avevafatto del servizio umile e sorridente ilsuo stile di vita, un “uomo del fare” an-ziché “del comandare”.

Anche per questo non accettò mai ladirezione di un istituto. Amava la com-

acquistare prodotti provenienti da realtàeconomiche penalizzate (Paesi del Suddel Mondo, ma anche fasce sociali indifficoltà pur trovandosi in Italia), unavolta al mese nella stanza adiacente al-l’altare maggiore della chiesa di Ca-stello, faceva la spesa in modo respon-sabile e non caritatevole.

Con questa sensibilità profondaverso tematiche che rischiano di rimane-re al di fuori dei nostri interessi, atutt’oggi siamo riusciti ad aiutare econo-micamente e materialmente, nei limitidelle disponibilità finanziarie, i progettidi seguito elencati:• 200 € al “Progetto Valeria”, promos-

so dall’Associazione “Il Cuore inAfrica” di Montecchia di Crosara,che raccoglie offerte per sostenere

Valeria, una ragazzinanata in Guinea Bissaucon gravi malformazionifisiche e che proprio perquesto nel suo paesesarebbe stata abbandona-ta e lasciata morire.• 470 € al “Centre JeunesKamenge”, in Burundi:si tratta di un centro diaggregazione giovaniledove quasi 14.000 giova-ni iscritti possono trovareun aiuto concreto percostruire una vita di dia-logo e di pace, dopo avervissuto una sanguinosaguerra civile. A guidare ilCentro è Padre ClaudioMarano, missionario sa-veriano, che svolge la suamissione a Bujumbura,

Il gruppo del Commercio Equo eSolidale, operante dal 2004 nella frazio-ne di Castello, vuole esprimere un rin-graziamento a quanti hanno creduto esostenuto, fin dall’inizio anche econo-micamente, il Mercatino, in particolare iParroci di Castello e il locale ComitatoSagra, allora rappresentato da AlmerinoMarcazzan.

Questa iniziativa dal sapore tipica-mente cristiano della condivisione, ter-mina in “attivo”.

Le risorse che abbiamo speso conentusiasmo e in forma gratuita, rita-gliando dagli impegni familiari il tempoper fare ciò, sono state appagate dallasolidarietà sempre dimostrataci dallagente.

La nostra “clientela” consapevole di

Che moduli scegliere nel caso di unimpianto integrato?

Ovviamente, nel caso dell’integrazio-ne il fattore estetico ha un’importanzafondamentale e in tal senso potrebbeessere una buona soluzione la scelta dimoduli in film sottili. Infatti, le colora-zioni omogenee su tutta la superficie delmodulo offerte da questa tecnologia rap-presentano un’ottima soluzione esteticafondamentale per l’integrazione.

In commercio si trovano numerosesoluzioni molto interessanti dal punto divista estetico. Per un’integrazione in fac-ciata, come nel caso di un impiantoinstallato su un tetto, si sceglierà di pre-ferenza la tipologia cristallina se la fac-ciata è ventilata. In genere i moduli perfacciate sono fatti su misura e devonoessere compatibili con i requisiti di sicu-rezza: il tipo e lo spessore del vetro e imateriali di laminazione devono corri-spondere alle esigenze dell’applicazio-ne.

Al giorno d’oggi la tecnologia in sili-cio cristallino propone moduli di grandidimensioni che si adattano bene allegrandi vetrate, ma come si diceva in pre-cedenza, in questo caso una ventilazionepuò risultare necessaria per evitare tem-perature troppo alte, compromettenti unabuona resa energetica dell’impianto.

Altri aspetti importanti da tenere inconsiderazione riguardano i requisiti disicurezza e le caratteristiche fisiche edenergetiche dello stabile. Nel caso diun'integrazione in un edificio nuovo, alfine di ottenere i migliori risultati esteti-ci, energetici ed economici è necessariotener conto dell’installazione dell’im-pianto sin dalla fase di progetto.

Quali certificazioni dovrebbero averei moduli?

Il tipo di certificazioni riportate sulleschede tecniche del modulo sono unindizio importante sulla qualità del pro-dotto.

Per una persona poco esperta non ècomunque facile orientarsi nella giungladelle certificazioni dichiarate dal fabbri-cante. Una delle certificazioni esplicita-mente richiesta per la commercializza-zione dei moduli in Italia è la qualificaper i moduli in silicio cristallino (IEC61215 o CEI EN 61215).

Questa norma garantisce che il pro-dotto abbia passato delle severe prove diresistenza elettrica e meccanica, equiva-lenti a 20 anni di vita, ma non sostituiscela garanzia che va comunque richiesta alproduttore o distributore di moduli.

Quali garanzie vanno richieste quan-do si acquistano dei moduli?

L’azienda produttrice dei modulidovrebbe rilasciare due garanzie: una diprodotto e una di prestazione.

- La prima riguarda esclusivamente idifetti di produzione e di materiale, tipi-camente della durata di 2-5 anni;

- La seconda riguarda invece le pre-stazioni del modulo solare nel tempo egarantisce il mantenimento della potenzainiziale: normalmente viene garantito il90% della potenza minima dopo 10-12anni e/o l'80% della potenza minimadopo 20-25 anni dalla produzione.

È sempre consigliabile farsi rilasciareuna copia delle garanzie.

Quando è necessario dubitare di unpreventivo relativo a un impianto foto-voltaico?

Da un punto di vista generale, risultadubbio un costo in preventivo di un

capitale del Burundi, dal 1991. Oltreal progetto di pace, Padre Claudio,sostiene il diritto all’alfabetizzazionee alla sensibilizzazione sull’Aids. Perattuare i campi lavoro si avvale dipersone provenienti da vari paesi:italiani, svizzeri, tedeschi che gene-rosamente offrono le loro ferie, e nonsolo, nei vari periodi annuali.

• 270 € all’Orfanotrofio di Freetown eMakeni in Sierra Leone, gestiti dalleSuore di Madre Teresa di Calcutta.Negli orfanotrofi vivono bambini af-fetti da varie malattie e malformazio-ni. La più grave è l’AIDS. Abbiamopertanto procurato test monousorapido per la diagnosi dell’HIV, far-maci ed integratori vitaminici, guan-ti sanitari monouso.

• 270 € sono stati consegnati per unprogetto di solidarietà a favore dialcune famiglie del nostro paese cheversano in difficoltà economiche.

• Il poco materiale invenduto lo abbia-mo consegnato alle Suore del SacroCuore di Gesù che seguono la Scuolamaterna “Papa Luciani” del nostroComune.Speriamo di avere agito nella manie-

ra più consona all’iniziativa; certamentenon siamo riusciti a produrre grandi ci-fre, ma anche se sembra retorica, ri-cordiamo sempre che “il mare è forma-to da tante piccole gocce”.

Ringraziamo nuovamente tutti maproprio tutti, simpatizzanti e non, e inmodo cordiale e solidale salutiamo.

NADIA, MARIA ROSA,ANTONELLA, ANNA MARIA

Inoltre dal 1° gennaio 2008 tale convenzione è estesa anche ai seguenti prodotti: INFORTUNI - CASA

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L’ALPONE 10

ci dati elettrici. Ad esempio, dovrebberoessere specificati i dati ottici, termici emeccanici per diverse posizione delmodulo: verticale, a 45° e orizzontale,tenendo cosi conto dell’integrazionearchitettonica.

Quali sono le principali differenze tramoduli in silicio monocristallino e poli-cristallino?

Le differenze principali tra la tecno-logia mono e policristallina sono a livel-lo elettrico ed estetico. Queste differenzesono il risultato dei diversi processi difabbricazione delle celle. A livello diefficienza, i moduli in silicio monocri-stallino presentano in media valori del 2-5% superiori rispetto al policristallino. Iprocessi di fabbricazione delle cellemonocristalline sono più costosi rispettoalle policristalline, in quanto richiedonopiù energia: le temperatura sono soventecomprese tra 400 e 900 °C.

Tutto questo influisce e ha chiara-mente un effetto sui costi dei prodottifinali, con il monocristallino che è gene-

ralmente un po’ più caro a parità dipotenza rispetto al policristallino.

A livello estetico le celle monocri-stalline prendono le dimensioni dei cilin-dri in silicio puro dai quali si ottengono iwafer. La colorazione è omogenea ed ètipicamente blu scuro. Per le celle poli-cristalline le forme sono rettangolari edesteticamente si presentano blu vivo, conla struttura cristallina ben visibile

Nell’acquisto delle nuove tecnologie(che in alcuni casi sono ancora a livellisperimentali e non sufficientementemonitorate nel lungo periodo) è buonacosa non abboccare al primo prodottoofferto dal primo rivenditore incontrato(a volte anche quest’ultimo potrebbeessere alle prime esperienze nel settore),ma è necessario informarsi e valutarecon cura, consapevoli che le fonti rinno-vabili, allo stato attuale, non sono anco-ra in grado di controbilanciare alle tradi-zionali, ma costituiscono un valido sup-porto a quest’ultime.

MAURIZIO BACCO

FOTOVOLTAICO: COME SCEGLIERE I MODULI GIUSTI

Per una persona poco esperta non èfacile orientarsi fra gli innumerevolimoduli proposti sul mercato. Cerchiamodi dare una risposta ad alcune semplicidomande che potranno aiutare chi inten-de acquistare dei moduli a compiere unascelta più consapevole e avveduta.

Quali sono i criteri generali per lascelta dei migliori moduli per il proprioimpianto.

Gli elementi da considerare quando sivuole acquistare un modulo di qualitàsono, soprattutto:

• la resa energetica,• la stabilità nel tempo;• la durata di vita.Per avere una descrizione completa

delle caratteristiche dei moduli si devonoconsultare le schede tecniche dei modulistessi. In esse sono indicate le caratteri-stiche fisiche, meccaniche ed elettrichecome pure le tolleranze e le garanzie neltempo.

Oltre a quelli che abbiamo indicati,esistono comunque altri elementi daconsiderare.

Per un impianto residenziale sonomolti rilevanti l'aspetto estetico e, natu-ralmente, quello economico, soprattuttoin relazione all'incentivo in conto ener-gia.

Nel caso di un impianto integrato gliaspetti architettonico ed estetico assumo-no un'importanza cruciale: per primacosa i moduli andrebbero scelti in basealle esigenze d’integrazione e di correttoinserimento dell’impianto nell’edificio.

Vi sono chiaramente altri fattori che èimportante considerare al momento del-l’acquisto dei moduli e direttamentelegati a questi aspetti: tanto per fare adesempio:

• le condizioni climatiche fondamen-tali del sito dove si andrà a installarel’impianto fotovoltaico;

• le caratteristiche del tetto. Se il tetto è piano, quale tipologia di

modulo andrebbe preferito?Se si è ancora nella fase di costruzio-

ne dell’edificio o se s’intende sostituireil tetto con una nuova copertura ha sicu-ramente senso puntare su un mantoimpermeabile nel quale venga integratouno strato fotosensibile in film sottile. Acausa dell’accumulo di neve, questasoluzione, però, non si addice a dei climidi montagna con elevati livelli di in-nevamento.

Quali moduli scegliere se si vive inclimi particolarmente caldi?

Se nei mesi estivi o in primavera sicorre il rischio di un surriscaldamentodei moduli, andrebbe preferita la tecno-logia in film sottile (per esempio amor-fa), visto il comportamento termicofavorevole rispetto alla tecnologia in sili-cio cristallino. Il film sottile è quindi unasoluzione che si adatta molto bene aiclimi dell’Italia centrale e meridionale.Se il tetto è a falda ed è dotato di una suf-ficiente ventilazione, i moduli in siliciocristallino risultano comunque analoga-mente validi.

E se si vive in montagna o in climiparticolarmente rigidi?

In generale, nei climi freddi si adatta-no bene anche i moduli in silicio cristal-lino perché in estate, pur essendoci unforte irraggiamento, la temperatura nonraggiunge dei livelli elevatissimi. Diconseguenza l’efficienza di questa tipo-logia di moduli non viene ridotta inmaniera eccessiva.

impianto inferiore ai 3.000/4.000 euro alkW installato (tutto compreso).

Che cosa deve comparire obbligato-riamente sull'etichetta del modulo?

Secondo la norma europea EN50380,sull’etichetta del modulo, oltre al nomedel fabbricante o del distributore e ilmodello del prodotto, è obbligatorioindicare la classe di protezione (se effet-tuata, per esempio TUV SKL2), la ten-sione massima di sistema e le seguenticaratteristiche elettriche: massimapotenza (Pm) e relativa tolleranza (inpercetuale), corrente di corto circuito(Isc), tensione di circuito aperto (Voc) etensione di massima potenza (Vm) allecondizioni standard STC (irraggiamentodi 1.000W/m2, temperatura di 25°C eAM1.5).

Il numero di serie ben visibile e con-cepito per restare tale nel tempo è ugual-mente necessario.

Per moduli che vengono integrati èuna necessità dare specifiche molto piùcomplete e dettagliate rispetto ai sempli-

Con il sorriso a servizio di Dio e dei fratelli

LA SCOMPARSA DI DON MARIO SALGARO

pagnia, dove portava sempre il buonu-more e a contraddistinguerlo era pro-prio il suo atteggiamento gioviale edaccogliente, sempre pronto a valorizza-re quello che di buono c’era in chi

incontrava. Nato nel 1922 e partito nel 1935 da

Castello, giunse a Tortona per entrarenella Congregazione della Piccola casadella Divina Provvidenza, fondata daSan Luigi Orione, all’interno dellaquale avrebbe trascorso 67 anni di vitareligiosa e 55 di sacerdozio, tutti vissu-ti con intensa dedizione nei vari istitutiitaliani della Congregazione.

Trascorse nella malattia gli ultimianni della sua vita, ben accolto e accu-dito in un istituto dell’Opera, dove haricevuto quell’amore che tanto avevaseminato nel corso della sua esistenza.

Ora il suo corpo riposa nel cimiterodi San Giovanni Ilarione, il paese versoil quale, anche nei lunghi anni di servi-zio pastorale, aveva sempre mantenutoun affettuoso ricordo, rinsaldato dalcontatto con i tanti parenti a cui era inti-mamente legato e che non mancava divisitare quando ritornava nei luoghidella sua prima giovinezza.

MARISA RISSOTTO

Attraverso le pagine dell’Alpone chericeveva e leggeva regolarmente, con lanostalgia di chi vive lontano, il marito ei figli vorrebbero ricordare la loro caraLidia, che purtroppo non c’è più, aquanti l’hanno conosciuta e le hanno vo-luto bene.

Lidia era nata a San Giovanni, nellafrazione dei Giannini il 9 novembre1932.

Cresciuta in una famiglia numerosa epresto orfana di entrambi i genitori, daragazza aveva lavorato alcuni anni infilanda ed era stata anche al servizio diuna famiglia di Pinzolo, nel Trentino.

Nel 1958 dopo il matrimonio conPiero Dugato di Fusa, era andata ad abi-tare con lui in Castello.

Lovato Marino, Chiampo (VI)Confente Anna, USAPernigotto Laurent, FRANCIAGambaretto Vittorio, Peschiera delGarda (VR)Beschin Sergio, S. G. Il.Ex Reduce Biondaro Angelo, S. G. Il.Pozza Gino, Montecchio Maggiore (VI)Gugole Giancarla, Vestenanova (VR)Galiotto Guglielmo, S. G. Il.Munaretti Rita, S. G. Il.Zandonà Agnese, Vestenanova (VR)Dammi Antonio, S. G. Il.Dammi Bruno, S. G. Il.Corradini Margherita, S. G. Il.Dammi Cornelio, S. G. Il.Rivato Agostino, S. G. Il.Allegri Augusto, S. G. Il.Ambrosi Gina, MontecchiaGaliotto Giuseppe, S. G. Il.Ambrosi Sante, S. G. Il.Ambrosi Lucia, Castello (VR)Ambrosi Lorenzo, S. G. Il.Niselli Paolo, S. G. Il.Casarotto Rino, S. G. Il.Cavazza Angelina, S. G. Il.Salgarolo Vccaro Donna, S. G. Il.Mazzasette Luigi, S. G. Il.Bricca Sante, S. G. Il.Martinelli Venuta, Montecchia diCrosaraMarchesini Elio, Garda (VR)Confente Rino, S. G. Il.Giuseppe Rossetto (Istitutio DonBosco), TorinoGambaretto Tesera, Vestenanova (VR)Beschin-Prando Santina, S. G. Il.Panarotto Luigi, Nuoro - SardegnaOlmari Roberto, S. G. Il.Gambaretto Alessandro, S. G. Il.Gallo Gianpaolo, S. G. Il.Gazzo Spedito, S. G. Il.Dal Cortivo Riccardo, Minerbe (VR)Catazzo Giuseppina, Salò BresciaMunaretto Domenico, S. G. Il.Colognato Daniela, Albaredo D’Adige (VR)

L’ALPONE 11

CONTRIBUTI PER L’ALPONE

NATI: 9

MORTI: 10

Ingredienti (per 6 mesi): 1 kg di melanzane • 750 gr di pomo-dori maturi • 250 gr di mozzarella di bufala • 1 cipolla • 1spicchio d'aglio • 1 mazzetto di basilico • 80 gr di parmi-giano reggiano grattugiato • origano • olio extravergine d'o-liva • salePreparazione: lavate le melanzane, tagliatele a fette nel sensodella lunghezza, mettetele nello scolapasta a strati e spolve-ratele tutte con sale grosso. Lasciatela riposare per due ore.Risciacquatele bene, asciugatele con un canovaccio. In untegame largo e antiaderente scaldate un filo d'olio e cuocetele melanzane, girandole. Quando sono dorate, appoggiatelesulla carta assorbente per eliminare l'unto in eccesso. Scottatei pomodori, passateli al passaverdure e cuoceteli per 20 minu-ti con un filo d'olio, la cipolla e l'aglio tritati, il basilico, l'ori-gano e il sale.Mettete sul fondo di una pirofila un mestolino di salsa, copri-te con uno strato di melanzane, formaggio grattugiato, unostrato di fette di mozzarella, qualche foglia di basilico.Continuate gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti, ter-minate con salsa di pomodoro.Cuocete in forno a 180° per 30 minuti.Servite caldo così la mozzarella rimane filante.Varianti: potete sostituire il parmigiano con il grana padano ocon il nostro squisito Monte Veronese stagionato.Se volete un piatto meno calorico, cucinate le melanzane sullagriglia.Buon appetito.

LUCIANA DAMINI

L’Angolo del golosoMelanzane alla parmigiana

MATRIMONI: 5

Marangoni Franco, S. G. Il.Dirupo Anna Maria, Soave (VR)Agresti Amalia, S. G. Il.Gecchele Giustina, S. G. Il.lncontro Giorgio, Gazzolo D’Arcole (VR)Cavazzola Marsilia, S. G. Il.Pozza Linda, S. G. Il.Monchelato Luciano, S. G. Il.Ciman Luigia, S. Bonifacio (VR)Marcazzan Aristide, Roncà (VR)Panarotto Rosanna, Agrate Contur-bia (NO)Marchi Lino, Beinasco (TO)Marcazzan Pila, S. G. Il.Rivato Ferdinando, S. G. Il.Filipozzi Onorio, S. G. Il.Zaltron Giovanni, Castronno (VA)Zanella Giovanna, S. G. Il.Zandonà Mano, S. G. Il.Panarotto Mario, S. G. Il.Suor Anna Camilla Perazzolo, GenovaSuor Galiotto M. Palma, GenovaPerazzolo Dal Brolo Santa, Chiampo (VI)Lovato Rosario, S. G. Il.Micheletto Noemi, S. G. Il.Fratta Claudine, BELGIOFratta Francesco, BELGIOBeschin Teresa, S. G. Il.Perazzolo Lino, Volargne Dolce (VR)Offerta per L’Alpone, Besozzo (VA)Lovato Elisa, Albaredo d’Adige (VR)Posenato G iandomenico, S. G. Il.Beltrame Paolo, S. G. Il.Raffaella Salgaro Vaccaro, Cattigna-no - S. G. Il.Zanchi Giovanni, Sabbadori - S. G. Il.Marcazzan Luigia, Boarie - S. G. Il.Panarotto Sergio, S. G. Il.Mantello Ivano, Monteforte D’Alpo-ne (VR)Filipozzi Giuseppina, Vestenanova (VR)Marcazzan Benvenuto, Boarie - S. G. Il.Allegri Lino, Terossa Roca (VR)Salgarolo Giuseppe, Montebello Vi-centino (VI)Ciman Olimpio, Monferrato (AL)

Totale residenti maschi al 30.04.2010: 2.671Totale residenti femmine al 30.04.2010: 2.518

Totale residenti: 5.189TOTALE FAMIGLIE: 1.794

Anche qui non si era risparmiata, epur dedicando tante energie alla fami-glia e ai due figli nati nel frattempo,aveva sempre collaborato con il maritonella conduzione della loro piccola bot-tega di scarpe.

Purtroppo erano tempi difficili, iguadagni incerti e nel febbraio del 1962,con il rammarico di lasciare parenti,amici e … un pezzo di cuore, tutta lafamiglia dovette trasferirsi in Piemonte,a Venaria (TO), per avere un lavoro piùsicuro.

Nonostante il distacco doloroso, ilsuo carattere estroverso e la sua disponi-bilità verso gli altri le hanno permessodi inserirsi bene nel nuovo ambienteinstaurando rapporti cordiali e durevolicon tante persone.

Ma le sue radici e il suo cuore, comeper il marito ed i figli, restavano a SanGiovanni. Ogni anno erano numerosi i

Vanzo Gma, S. G. Il.Beschin Maria, S. G. Il.Cengia Lorenzo, Cattignano - S. G. Il.Mella Maria in Fratta, Olmo di Creaz-zo (VI)Gambaretto Giulia, S. G. Il.Lovato Valentino, Monfalcone (MI)Bilancini Gabriella, Chiampo (VI)Da Ronco Dama, S. Bortolo (VR)Gecchele Clelia, S. G. Il.Pemigotto Laurentd, FRANCIABevilacqua Gianpaolo, S. G. Il.Dal Cero Maria, Montecchia di Cro-sara (VR)Marcazzan Giovanna, Alte di Mon-tecchio Maggiore (VI)Micheletto Luigina, Arzignano (VI)M. Giobatta, Carpi (MO)Zamichele Gina, Montebello Vicenti-no (VI)Tonin Bertilla, Vestenanova (VR)Erzonelli Augusto, S. G. Il.De Carli Dino, BELGIOCristofari Antonietta, Montecchia diCrosara (VR)Zanchi Anna, Comun Nuovo (BG)Zandonà Ernesto, Cattignano - S. G. Il.Cavazza Daniela, Pasquaro Montec-chia (VR)Gambaretto Almerina, San Bonifacio (VR)Soprana Roberto, Valdagno (VI)Galiotto Lorenzo, S. G. Il.Roncari remo Mario, Selva di Progno(VR)Sperotti Giancarla, San Bonifacio( VR)Marchetto Renza, Chiampo (VI)Damini Aristea, Tiezzo do Azzano X (PN)Andriolo Silvano, S. G. Il.Costalunga Teresa, Benedettini (MI)Da Ronco Maria Luisa, Merano (BZ)Eriani Antonio, Cassano Magnago(VA)Marcazzan Paolo, S. G. Il.Marcazzan Giuseppe, Lonigo (VI)

viaggi per trascorrervi almeno qualchegiorno e le ferie di agosto erano un’oc-casione irrinunciabile per riunirsi confratelli e amici, ritrovando anche i luo-ghi cari.

Purtroppo nell’ultimo anno le suecondizioni di salute sono diventate viavia più critiche. Malgrado ciò, benchécon fatica, a ottobre ha ancora rivisto lesue amate colline, la Chiesa di Castello,Fusa … La sua speranza era di ripren-dersi presto e poter tornare a SanGiovanni per il tempo delle ciliegie.

Ma il Signore ha deciso diversamen-te, chiamandola a sé improvvisamente il2 maggio.

Noi che l’abbiamo e l’avremo sem-pre nel cuore, siamo certi che sarebbefelice di salutare tutti, ancora una volta,con la sua solita serenità e il suo imman-cabile sorriso.

PIERO, VALERIA E SERGIO DUGATO

attento controllo. In ciò hairisposto in pieno alle nostre atte-se. Inoltre, in tutto hai portato lenote della serenità, della bono-mia e della schiettezza, senzaesibizionismi, nonostante le tuebelle doti di intelligenza e dibuon gusto.” Questo è Agostino.Giunge allora anche per lui ilmomento di passare l’oceano,con destinazione Nord America,facendo la spola fra Stati Uniti eCanada, testimoniando a tutti, inuna società non facile, la buonanovella, il messaggio dell’amoresublime di Dio, l’amore e la pro-pria disponibilità verso gli altri,in primis per gli emarginati, ibisognosi, cercando di aprire unafinestra verso la speranza per idisperati, per coloro che si sento-no rifiutati dalla vita. Alla fineprevalgono sempre il suo sorrisoe il suo invito a respirare profon-damente e a guardare in avanti,perché in fondo si scorge semprela Luce.

Nel 2005 rientra in patria perassumere la direzione dell’Istitu-

to storico della Congregazione, ri-siedendo al Collegio Internazionale SanCarlo, a Roma, di cui diviene superiorenel novembre 2006. Tornato negli StatiUniti nel 2008, prosegue il suo apostola-to nell’Illinois e il 25 marzo 2010 vienecolto da infarto lungo il tragitto versol’ospedale, ove sta recandosi per un con-trollo a seguito di un precedente inter-vento chirurgico. Ora dei “Magnificiquattro” rimane solo Valentino, in pre-carie condizioni di salute nella casa diriposo della congregazione a Bassanodel Grappa. È vivo desiderio di noi tuttiringraziare il Signore per questi quattromeravigliosi doni cresciuti a San Gio-vanni Ilarione, per il loro prezioso apo-stolato “su tutta la faccia della terra”,per l’onore e il buon nome del nostropaese portato nei quattro continenti.

Agostino sarebbe dovuto ritornare inagosto in Italia per tre appuntamenti im-portanti, rivedere la casa paterna dove ilfratello Danilo con la sua famiglia con-tinua la tradizione, battezzare le duegemelline del nipote Marco e officiare ilmatrimonio di Paola, sorella di Marco.Il Signore ha disposto diversamente.

Un altro sacerdote celebrerà il matri-monio di Paola e battezzerà le gemelli-ne, ma entrambi hanno fin d’ora in para-diso uno speciale protettore ed un inter-locutore diretto con Dio.

GIANNI SARTORI

Certamente non si rendevaconto Massimo Francesco Lo-vatin quando si è sposato nel lon-tano 1927 con Maria Bacco cheavrebbe dato origine ad una nobi-le stirpe, ad una famiglia numero-sa nella quale il Signore avrebbeattinto a piene mani. Ma è statoproprio così!

Uomo di fiducia e operaiofisso presso la locale miniera dicarbone, prima a Nogarotto e poia Castello, ha saputo crescere unafamiglia ricca di entusiasmo e ditimore di Dio dove il lavoro, l’im-pegno e la fiducia nell’avvenirenon sono mai mancati. Luigi,Luigina, Francesco, Teresa, Dani-lo, Valentino, Agostino e Anna-maria riempiono la casa e lamamma ha un bel da fare per riu-scire a tenere tutto sotto control-lo.Difficile per loro progettarel’avvenire, viste le situazioni eco-nomiche dell’Italia di allora. MaQualcuno “molto in alto” ha giàdistribuito le chiamate. Luigiprima, seguito poi da Francesco eValentino subiscono il fascinodell’opera fondata dal Beato Mons.Scalabrini vescovo di Piacenza, neaccolgono il messaggio ed entrano a farparte della congregazione come sacer-doti impegnati nell’assistenza religiosae morale degli emigranti italiani e sispargono nei vari continenti: Luigi inArgentina, Francesco in Australia, Va-lentino in Francia e Belgio. Agostino, ilmaschietto più giovane- classe 1944, daicapelli biondo oro (tanto che l’alloracappellano di Castello, don DamianoAndriolo, lo aveva soprannominato “ba-co da seta” con chiaro riferimento al co-lore dei capelli), è un ragazzino sveglio,bravo a scuola, pieno di entusiasmo edaspetta con ansia il termine della Vª ele-mentare per poter seguire le orme deifratelli.

Il primo approccio con la Congrega-zione scalabriniana avviene a Bassanodel Grappa e il suo “curriculum studii”prosegue a Rezzato (BS), poi a Cerme-nate (CO) ed infine la Teologia a Pia-cenza. Per la sua intelligenza acuta edintuitiva viene inviato alla celebre Ponti-ficia Università Gregoriana di Roma,ove ottiene a pieni voti la licenza in filo-sofia e teologia. Nel 1969 viene ordina-to sacerdote nella chiesa parrocchiale diCastello da Mons. Giuseppe Cognata eper i genitori è un altro dono a Dio.Mamma e papà sono orgogliosi di que-sti quattro figli offerti al Signore. Bellovederli, nelle rare occasioni di rientro in

famiglia, camminare tutti insieme,intrattenersi con la gente, ritornare nel-l’animo bambini ... e per i genitori efamiliari è un giusto orgoglio. Danilo,l’unico maschio in famiglia rimasto“laico”, a pieno titolo si sente un po’missionario perché ha contribuito con ilsuo lavoro a sostenere le spese per glistudi e la realizzazione dei fratelli, sem-pre pronto e disponibile ad ogni eve-nienza.

Aria scanzonata, sorriso aperto,capelli biondi, desiderio di dedicarsi allenecessità degli altri,Agostino trasmetteil messaggio evangelico in maniera con-tagiosa ,con quell’ottimismo e dinami-smo che lo contraddistinguono, prima lovive profondamente in prima persona epoi invita gli altri a seguirlo, presentan-do Cristo come un amico e un compa-gno di viaggio di cui fidarsi. I Superiorisi accorgono ben presto quale stoffahanno tra le mani e lo trattengono qualesegretario presso la Direzione generaledal 1969 al 1972 e, al momento di desti-narlo all’attività pastorale, che per unsacerdote rappresenta l’intima essenza,scrivono”... hai saputo attendere all’uf-ficio di segretario con semplicità, confedeltà, con umile disponibilità, concompetenza e con rispetto, senza maisapere né volere dire di no. In ogni cir-costanza e circa tutti i problemi, nonsolo per quelli più delicati, hai mantenu-to riserbo con disinvolta naturalezza e

PADRE AGOSTINO LOVATINServo buono e fedele alla casa del Padre

La festa di classe 1974 si è tenuta al ristorante al Zovo di Bolca il 17aprile 2010.

Don Agostino Lovatin

Assessorato alla Cultura e BibliotecaMostre itineranti 2010

“Masaccio-Beato Angelico-Piero della Francesca. L’avventura della cono-scenza nella pittura”.Questo è il titolo della mostra sponsorizzata quest’anno dal Cav. StenoMarcegaglia, dall’1° all’11 ottobre prossimo in via Ca’ Rosse n. 6.La mostra viene proposta dall’Assessorato alla Cultura del comune in col-laborazione con l’Associazione “Rivela”. Sarà visitabile tutti i giorni con entra-ta libera.Un grazie particolare a Francesco Beltrame, impresa edile per la disponibi-lità del locale.

NUOVO SITOÈ attivo il nuovo sito della Polisporti-

va Ilarione all’indirizzo www.polisporti-vailarione.it.

Sul sito sono disponibili aggiorna-menti e novità, foto e molto altro sulleattività dell’Associazione.

TORNEO DI CALCIO A 6Anche quest’anno in vista della Festa

dello Sport si sta svolgendo il Torneo diCalcio a 6. Il torneo è iniziato lunedì 7giugno. Le finali saranno disputate do-menica 4 luglio in occasione della Festadello Sport.

CONCORSO: TROVA UN NOMEALLA MASCOTTE

Questa è la nuova mascotte della Po-lisportiva Ilarione.

Ci serve il vostro aiuto per trovare unnome carino.

Ecco quindi il concorso: tutti potran-no suggerire un nome da far pervenireentro il 30 giugno via mail all’[email protected] o telefonan-do al 347 4420071.

Il direttivo della Polisportiva prenderàin esame le segnalazioni pervenute. Il piùbravo, oltre all’onore di dare il nome allanostra mascotte, sarà premiato nel corsodella Festa dello Sport con due buonipasto.

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Sport, sport e ancora sport

L’Associazione conta ora 11 compo-nenti del Consiglio con le cariche cosìassegnate: Presidente: Lucia Burato; Vi-cepresidente: Benito Di Franco; Segrete-ria: Nadia Mazzasette; Tesoreria: LuigiGonzato; Tutela patrimonio: AlessioSperandio; Manutenzione: Arturo Bura-to; Relazioni pubbliche: Emanuel Ri-ghetto.

Consiglieri: Danese Mauro, GaliottoAlessandro, Martemucci Giovanni, Pic-cinin Andrea.

Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376Se vuoi inviare il tuo contributo all’Alpone utilizza c/c postale n° 15684376 intestato a: Pro Loco di SanGiovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5Direttore responsabile: Delio VicentiniRedazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori, Lucia Burato,Lorenzo GeccheleRecapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento, 3/C - S. Giovanni Ilarione (VR) -Tel. 045 7465727Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San Giovanni Ilarione (VR)Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - [email protected] - Colognola ai Colli (VR) Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221 - 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)

Il 2010 Ilarionese si è aperto con dueimportanti manifestazioni che hanno tra-scinato migliaia di sportivi a visitare ilnostro territorio: la Marcia tra i ciliegi infiore, e la Granfondo del Durello.Due importantissime manifestazioni, duesuccessi senza precedenti che dimostranoche la pratica dello sport è diventata unfatto di straordinaria importanza, un ser-vizio sociale riconosciuto in ogni angolodel pianeta, una pratica a cui i governi ditutto il mondo hanno affidato il compitodi far crescere nella salute psico-fisica lenuove generazioni. Una pratica che haprofondamente inciso sul costume delalsocietà e sulle abitudini dei cittadini.Ne sono testimonianza la nascita di nu-merose società sportive, affiancate a quel-le di più lunga tradizione offrendo nuoveopportunità per la pratica dello sport,l’impegno dei mezzi di informazione dimassa per avvicinare il grande pubblicoalle diverse discipline sportive, l’attenzionedegli enti pubblici e di privati per dotarsidi strutture sportive corrispondenti ai cre-scenti bisogni per la pratica dello sportindividuale o di società. Senza contare letrasformazioni avvenute negli ultimi anninel campo educativo e in particolare il ri-conoscimento del ruolo pedagogico e for-mativo dello sport nella scuola, che ha de-terminato una diversa disponibilità dellefamiglie verso la pratica di una o più disci-pline sportive da parte dei figli.L’amministrazione Comunale crede in tuttiquesti valori correlati all’attività motoria,

Tornei di S. Giovanni e frazioni

Festa dello sport 2010La Polisportiva Ilarione e l’Assessorato allo Sport organizzano la FESTA DELLO SPORTche si svolgerà nei giorni 2-3-4 luglio presso gli impianti sportivi di Via Torino. Quattro giorni di sport, musica e divertimento.

ProgrammaVENERDÌ 2 LUGLIOOre 21 Live music

A seguire Disco music 360°

SABATO 3 LUGLIOOre 9.00 Torneo di Tennis per ragazziOre 16 Gimkana con le bici per ragazziDalle 20 alle 22 Esibizione arti marzialiDalle 22 Live music

A seguire – Disco music 360°

DOMENICA 4 LUGLIOOre 9.00 Tennis- campi aperti per tuttiOre 15 Torneo di bocceOre 18 Finale 3°-4° posto Torneo di calcio a 6Ore 19.30 Finale 1°-2° posto Torneo di calcio a 6

A seguire – Live Music

Durante la serata si svolgeranno le premiazioni dei tornei

Notizie dalla Polisportiva IlarioneÈ nata la nuova Polisportiva Ilarione

Dopo una lunga stagione, iniziata già ametà Agosto con duri e faticosi allenamentisotto il tipico solleone estivo, siamo arrivatialla conclusione dei campionati di tutte lenostre squadre. Un’annata iniziata appunto congrandi sudate, proseguita con un inverno parti-colarmente rigido, ma pioggia, neve, tempera-ture siberiane, non hanno impedito ai nostrigiovani (dai più grandi ai piccini) di allenarsicon il solito impegno e entusiasmo. Un pensie-ro particolare, visto l’inverno trascorso, va airagazzi degli allievi che si sono allenati tuttol’anno a Vestenanova. Fine stagione, dunquetempo di bilanci che nei sogni di inizio annopotevano essere migliori, ma tutto sommato danon buttare; la prima squadra si è fermata apochi punti dalla zona play off disputando uncampionato privo di gloria ma allo stessotempo privo di particolari sofferenze.

Gli Juniores regionali purtroppo non sono

riusciti a mantenere la categoria, l’anno prossi-mo i ragazzi partiranno più motivati che maiper vincere il campionato provinciale e rime-diare a una stagione particolarmente sfortuna-ta.

Con la fine della stagione sono arrivatedelle buone notizie riguardo il nostro impiantosportivo. Infatti, dalla prossima stagione tutti inostri atleti giocheranno sull’erba sintetica.Nessuno avrà l’alibi di uno stop sbagliato acausa di un rimbalzo strano del pallone dovutoalle buche.

Un ringraziamento a tutti i dirigenti,accompagnatori e genitori che ogni sabato edomenica hanno seguito le nostre squadre alDon Bosco e in trasferta. Insomma un'altra sta-gione è finita ma il pensiero di tutti noi è giàrivolto alla prossima, perché la passione perquesto sport porta sempre a pensare avanti.

LUCA ROSSETTO

Arriva la bella stagione e con essa i consueti tornei di calcetto organiz-zati nel comune e frazioni.Il primo in ordine di tempo è il torneo di Cattignano che quest’anno èstato sostituito dal “primo torneo di bocce dei boce” e si sta svolgendonei due campi messi a disposizione dal bar Confente.In questo torneo si scontrano 16 coppie suddivise in quattro gironi che sicontenderanno il primo trofeo dell’anno. Finora è andato a rilento a causa del tempo che non ha permesso il rego-lare svolgimento delle partite. Nel mese di giugno, come di consuetudine, si svolgerà il torneo di calcioa 7 a San Giovanni, dietro le scuole medie, all’interno della festa dellosportivo che quest’anno presenterà molte novità e intrattenimenti. Ogni anno è battaglia vera in campo per assicurarsi l’ambito trofeo dicampioni del paese ma poi, al fischio finale, il clima di compagnia e festanon è mai venuto a mancare.Ricco di tifosi e molto sentito è il torneo di Castello che prenderà il via aluglio e, di sicuro, sarà spettacolare ed emozionante anche grazie alcampo di gioco che rende le partite ricche di gol a discapito dei poveriportieri che molte volte si dovranno chinare a raccogliere il pallone inrete.Gli organizzatori di queste manifestazioni, che come ogni anno impie-gano tempo e cuore perché tutto sia svolto al meglio, si augurano chel’entusiasmo dei tifosi e dei partecipanti sia sempre maggiore e ricorda-no che la porta è sempre aperta per aiutare e per nuove idee.

MMAARRAANNAA SSEEBBAASSTTIIAANNOO ((BBOODDII))

intesa anche come prevenzione finalizzataalla tutela della salute e a contrastare gliinadeguati stili di vita che sono i principa-li fattori di rischio di gravi patologie comeobesità, diabete, malattie cardiovascolari.Anche i bambini ne sono interessati per-ché il gioco è uno strumento necessarioper acquisire equilibrio, per sviluppare po-tenzialità e per la formazione stessa dellapersonalità.Ma vorrei tornare, in concreto, alle “no-stre” due manifestazioni sportive, la Mar-cia tra i ciliegi in fiore e la Granfondo delDurello, per ribadirne l'importanza, anchein un’ottica di promozione dell’attivitàsportiva in stretta sinergia con la promo-zione del territorio. Infatti, migliaia di turi-sti hanno potuto visitare il nostro paese,ammirando le bellezze del paesaggio con iciliegi in fiore.Infine, permettetemi di esprimere gratitu-dine, anche a nome dell’intera Ammini-strazione Comunale, alla Polisportiva e al-l’A.s.d. Basalti, che in collaborazione estretta sinergia con le altre associazioni divolontariato Ilarionesi hanno permesso larealizzazione di questi eventi. Il successo èil frutto di anni di duro lavoro da partedelle società presenti sul territorio, fatte dipersone che credono fermamente neivalori che lo sport rappresenta, e cheimpegnano gran parte del loro tempo li-bero alla promozione della disciplina spor-tiva.

DDOOTTTT.. TTHHOOMMAASS PPAANNDDIIAANN

AASSSSEESSSSOORREE AALLLLEE PPOOLLIITTIICCHHEE DDEELLLLOO SSPPOORRTT

Fino all’altezza della grande palaeolica i due procedevano di pari accordoma poco prima dello scollinamentoDeho forzava e al controllo del Gpm, ametà gara circa, aveva già un vantaggiodi 45 secondi su Rojas, seguito a suavolta a quasi un minuto dal propriocompagno di Team Bacerra e Spadi.

Sulla successiva lunga discesa Ba-cerra rompeva la catena, mentre davantiDeho procedeva indisturbato verso l’ar-rivo.

Rojas scendeva molto guardingo eveniva raggiunto da Spadi.

Primo successo alla Durello perMarzio Deho che ha coperto 144 Km inun’ora 44,42 davanti a Spadi e Rojas,staccati di tre minuti. Quarto assoluto, eprimo degli amatori, il campione delmondo Zaglio Carlo Manfredi, che hapreceduto la sorpresa di giornata ovverol’Elite Sport del grande Stefano del-l’Asd Basalti e ottavo assoluto DirupoNicola sempre dell’Asd Basalti.

Nella gara femminile, duello accesosulla lunga prima salita tra la vicentinaAnna Ferrari e la svizzera Sofia Pezzati;al controllo intermedio la Ferrari transi-tava prima per soli sei secondi, ma nellaseconda parte aumentava il propio ritmoe alla biker svizzera infliggeva un di-stacco di circa tre minuti e trenta.

Per la Ferrari si tratta del secondosuccesso nella prova di S. Giovanni do-po quello dell’edizione del campionatoeuropeo del 2007.

Sul tracciato corto di 20 km da sen-galare il successo di Manuel Pressi conil tempo di un’ora e 9,46 e di Elisa Cap-pellari per le donne col tempo di un’orae 33,35. Il presidente del gruppo AsdBasalti Franco Pegoraro ringrazia tutti edà appuntamento per la 9ª edizione.

DALLE ASSOCIAZIONI

La vincitrice Sofia Pezzati.

Segue da pag. 1

8° Granfondo delDurello

SAGGIO DELL’ENERGY STUDIO“L’Associazione sportiva dilettantistica Energy Studio in collaborazionecon il Comune di San Giovanni Ilarione, l’Assessorato allo Sport e laPolisportiva, vi invitano allo SPETTACOLO DI DANZA CHE SI TERRÀMARTEDÌ 22 GIUGNO 2010 presso il Palazzetto dello Sport. LA SERA-TA INIZIA ALLE ORE 21.15, apertura ore 20.45, ingresso gratuito.Energy Studio partecipa quest’anno alla Rassegna voluta dal Comunedi Verona “I colori della danza” al Teatro Romano: un’occasione unicaed emozionante per poter ballare in una cornice magica ed esclusiva.”

FEDERICO GALLO

Fine stagione ... si pensa già alla prossima