L’INFLUENCER COME RE MIDA Caos Filobus: Chiamate la Ferragni! · 2020-07-21 · da proporre al...

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21 LUGLIO 2020 - NUMERO 2703 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI VAI SUL SITO CRONACADIVERONA.COM SEGUICI SUI SOCIAL Maurizio Danese Il presidente di Veronafiere guiderà fino al 2022 Aefi, l’associazione che riunisce 40 operatori fieristici Nazionali. La sua nomina è stata votata dal- l’assemblea dei soci riuniti a Bologna. Nuovo Stadio Che fine farà il sogno del nuovo stadio visto che il piano economico finanziario delll’opera si basa in mas- sima parte proprio sugli introiti delle attività commerciali da intallare? KO OK Airbnb in collaborazione con il CIO, il CONI e il Comitato Paralimpico Internazionale porta per la prima volta online lo spirito dei Giochi grazie a un Festival internazionale di Esperienze Online con oltre 100 atleti da tutto il mondo, per dare la possibilità a chiunque di conoscere virtualmente i campioni olimpici e paralimpici qualificati per Tokyo 2021. Tra questi, anche il veneto Elia Viviani (Isola Della Scala, 1989), ciclista velocista e medaglia d’oro ai Giochi di Rio 2016. “Per la prima volta avrò la possibilità di invitare chi di solito segue questo sport solo in TV a visitare virtualmente il velodromo in cui mi alleno. Qui grazie a un collegamento internet potrò rispondere a tutte le domande degli appassionati di ciclismo e spiegherò loro tutti i retroscena di una vera gara” dice Elia Viviani. Elia Viviani nel progetto internazionale OLIMPIADI TOKIO 2021 Elia Viviani L’INFLUENCER COME RE MIDA Stallo dei lavori, residenti inferociti, raccolte firme contro, il sindaco che rivede il progetto ma tira dritto, le opposizioni all’attacco, il tempo che passa. Non resta che la regina dei social per rilanciare il progetto: con lei gli Uffizi hanno avuto il boom di visite Caos Filobus: Chiamate la Ferragni!

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21 LUGLIO 2020 - NUMERO 2703 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI

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Maurizio DaneseIl presidente di Veronafiere guiderà fino al 2022 Aefi, l’associazione che riunisce 40 operatori fieristici Nazionali. La sua nomina è stata votata dal-l’assemblea dei soci riuniti a Bologna.

Nuovo StadioChe fine farà il sogno del nuovo stadio visto che il piano economico finanziario delll’opera si basa in mas-sima parte proprio sugli introiti delle attività commerciali da intallare?

KOOK

Airbnb in collaborazione con il CIO, il CONI e il Comitato Paralimpico Internazionale porta per la prima volta online lo spirito dei Giochi grazie a un Festival internazionale di Esperienze Online con oltre 100 atleti da tutto il mondo, per dare la possibilità a chiunque di conoscere virtualmente i campioni olimpici e paralimpici qualificati per Tokyo 2021. Tra

questi, anche il veneto Elia Viviani (Isola Della Scala, 1989), ciclista velocista e

medaglia d’oro ai Giochi di Rio 2016. “Per la prima volta avrò la possibilità di invitare chi di solito segue questo sport solo in TV a visitare virtualmente il velodromo in cui mi alleno. Qui grazie a un collegamento internet potrò rispondere a tutte le domande degli appassionati di ciclismo e spiegherò loro tutti i retroscena di una vera gara” dice Elia Viviani.

Elia Viviani nel progetto

internazionale

OLIMPIADI

TOKIO 2021

Elia Viviani

L’INFLUENCER COME RE MIDA

Stallo dei lavori, residenti inferociti, raccolte firme contro, il sindaco che rivede il progetto ma tira dritto, le opposizioni all’attacco, il tempo che passa. Non resta che la regina dei social per rilanciare il progetto: con lei gli Uffizi hanno avuto il boom di visite

Caos Filobus: Chiamate

la Ferragni!

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I veronesi oggi si dividono in tre categorie: quelli fa -vorevoli al filobus, i con -trari, e quelli a cui non glie -ne frega niente, un po' per disinteresse verso le cose cittadine e un po' perché cre dono che come tutte le altre grandi opere pro mes -se negli ultimi anni non ve -drà mai la luce. “ intanto io pago!” I politici di Palazzo Barbieri se ne stanno di -cendo di tutti i colori. Il sindaco, dopo aver annun -ciato che il progetto andrà adattato alle esigenze po -st-Covid, è comunque de -terminato ad andare fino in fondo. Con lui buona parte della maggioranza ma non tutta: c'è anche chi mu -gugna. Le opposizioni in ve -ce lo bombardano: dal -l'inquieto Tosi, all'ingel la -tis simo Croce (lo stesso che fino all’altro giorno so -steneva Sboarina il quale lo aveva messo a capo dell'Agsm), al Pd, fino al 'compagno' Bertucco che però nel 2017 si riuniva al ristorante Tabià con Sbo -arina per paura che alla fine vincesse la Bisinella. E' la politica, bellezza! I so -cial si dividono in due ca -tegorie: c'è chi odia Chiara Ferragni e chi la idolatra. Noi andiamo al sodo e ne riconosciamo lo straor -dinario merito di trasfor -mare in oro tutto ciò che toc ca, come Re Mida. Po -trebbe farlo anche col fi -lobus: perché anziché tan te conferenze stampa (chi le ascolta?), chi di dovere non pensa ad ingaggiare la bionda influencer per piaz -zarla davanti ai cantieri, agli alberi segati, a quelli ri -piantati, al deposito dei mezzi, ai pali dello stadio?

Gli Uffizi di Firenze l'hanno chiamata e la Venere di Bot -ticelli dell'Instagram in pochi giorni ha fatto cre scere il numero di visitatori del 27%, soprattutto gio vani. L'operazione, di cer to, non è stata gratuita. Ma chi più spende meno spen de. Per di più la Ferragni a Verona è di casa: Fedez le ha chiesto di sposarla sul palco dell'A -rena. La so rella, Valentina, è stata in caricata dalla Re -gione Ve neto di rilanciare il turismo. Assumendo la Fer -ragni, di sicuro Sboarina si gua dagnerebbe il voto delle ven tenni e la ribalta na zio -nale e ospitate nei talk-show: sarebbe l’occasione per mettere piede anche in quelli politici. E a quel punto la scia che Tosi e Bertucco parlino... A.G.

TIREREBBE SU LE ‘TIRACHE’

Dopo la proposta di matrimonio in Arena perché non farne la testimonial dell’opera?Varrebbe mille conferenze stampa...

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2 • 21 luglio 2020

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3 • 21 luglio 2020

"Sboarina dice di voler modificare il progetto? Non c'è niente di ufficiale negli uffici""Gli uffici proprionei giorni scor-si mi confermavano che sulle pluri-annunciate modifiche al progetto filobus non c’è nulla di scritto: non c’è una intesa con l’Ati che porti tra l’altro anche alla sospensione dei lavori, e non c’è una ipotesi di revisione del progetto con il Ministero." dice Bertucco, Verona e Sinistra in Comune. "Mancano dunque i presuppo-sti fondamentali per poter par-lare seriamente della possibi-lità di modificare in corsa il pro-getto. Qualsiasi ipotesi di revi-sione deve prima passare da un accordo con l’Ati, l’associa-zione di imprese che sta rea-lizzando i lavori, tra mille diffi-coltà, ma che ha in mano un contratto valido e firmato. In secondo luogo occorre una ipotesi di modifica del progetto da proporre al Ministero. Di tut-to questo al momento non c’è nulla, siamo alle chiacchiere in libertà, che sono materia da bar e non da consiglio comu-nale", conclude Bertucco. Sulla questione filobus inter-vengono anche Benini ed Elisa La Paglia, del Pd. "Se Sboari-na vuole davvero un filobus senza fili, come noi chiediamo inascoltati dallo scorso dicem-bre, fermi la posa dei plinti che sta proseguendo in tutta la città causando disastri alla viabilità pedonale e ciclistica, oltre che agli alberi, e riunisca tutti (Ati, consiglieri comunali) attorno ad un tavolo per illustrare i reali spazi di manovra. Che cosa ce ne faremo dei pali già installati se e quando l’annunciato rivo-luzionamento del progetto filo-bus dovesse andare in porto? Sboarina sta abusando della pazienza dei cittadini veronesi e dello stesso Ministero che aveva dato la propria disponi-bilità a valutare soluzioni alter-

native". Infine, Michele Croce, Prima-Verona.“Ciò che pare oggi il Sindaco abbia deciso di fare (il condizionale è d’obbligo poiché non esistono atti for-mali) è esattamente ciò che i Comitati propongono da 3 anni. Basti leggere il testo del-la petizione, che ha già raccol-to oltre 5 mila adesioni. Que-sto ritardo non è però accetta-bile, perché il tergiversare del sindaco ha comportato 9 milioni di euro fino ad oggi spe-si per i lavori. Se a ciò som-miamo che non c’è un atto for-male di variante dell’opera, che centinaia di imprese han-no dovuto chiudere, spostarsi o anche semplicemente per-dere fatturato a causa dei lavori, ne esce una tragedia che vede come unico grande responsabile il sindaco di Verona, che parla ma non decide e intanto crea danni".

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IL DIBATTITO SU UNA QUESTIONE DI GRANDE ATTUALITÀ

SBOARINA: "ATTACCHI STRUMENTALI"

“Sulla filovia si sprecano le fandonie e fa ridere che ognuno pensi di saperla più lunga dei tecnici che stanno lavorando", ha replicato il sindaco Federico Sboarina. "Adesso c'è anche chi ha cominciato a dare i numeri, nel vero senso della parola, facendo anche perdere del tempo ai veronesi racco-gliendo firme. Questo è l'unico lavoro inutile che al momento si sta facendo. La bufala più grossa infatti è quella sui milioni spesi, che sono 4,5 per opere stradali o di pali tutti utilizzati. Tra l'altro, Michele Croce, si è già dimenticato di essere stato fino a un anno fa in maggioranza e quindi sa benissimo che per fermare quella filovia, che altri han-no approvato, non c'era

nessuna possibilità. Se adesso mi sono impegnato a farlo è perché solo da un paio di mesi si è aperto uno spiraglio in cui potersi inse-rire. E così ne ho approfitta-to per portare a Verona un mezzo moderno: Non certa-mente quello che dicono i comitati, per il semplice motivo che la tecnologia di cui si sta parlando in questa fase fino a pochi mesi non esisteva per le filovie. La soluzione che i comitati chiedevano da tempo non è certamente questa, ma soprattutto avrebbero dovuto farsi ascoltare da chi allora ha firmato tutte le car-te, disinteressandosi dei loro problemi. Io invece di cercare la soluzione miglio-re per la città ci sto pensan-do, eccome".

Bertucco, il Pd e Croce giù dal filobus

Michele Croce, Federico Sboarina ed Elisa La Paglia

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4 • 21 luglio 2020

PRESENTATI A VENEZIA I CONTENUTI PER L’ISCRIZIONE

Il programma per la salvaguardia dei giochi e degli sport tradizionali è un successo Sono stati presentati a Vene-zia, a palazzo Grandi Stazioni della Regione, i contenuti e le finalità della candidatura mul-tinazionale di iscrizione al patrimonio culturale immate-riale tutelato dall’UNESCO di “Tocatì, un programma condi-viso per la salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali”. Da festival di successo, ideato e realizzato dal 2003 a Verona dall’Associazione Giochi Anti-chi insieme all’amministrazio-ne comunale, Tocatì è andato oltre l’evento, diventando un progetto ampio e ambizioso di salvaguardia di un patrimonio culturale immateriale che appartiene a tante comunità internazionali. L’assessore regionale alla cul-tura, nel suo intervento di apertura, ha sottolineato pro-prio “l’originalità e lo straordi-nario valore culturale e stori-co” del programma e ha ricor-dato come la Regione non solo sostenga il festival sin dalla sua nascita, ma stia for-nendo un concreto appoggio per l’iscrizione di Tocatì nel registro UNESCO, con l’ap-provazione di una deliberazio-ne che attesta la condivisione del percorso di candidatura e con una lettera del Governa-tore veneto al Ministro italiano della cultura nella quale espri-me a nome della Regione “pie-no supporto istituzionale… confidando in un positivo esito della procedura, nella convin-zione che il progetto possa sicuramente rientrare fra i casi esemplari nella salvaguardia del patrimonio intangibile, e che il riconoscimento concor-rerebbe a promuovere valori quali il rispetto per le apparte-nenze locali e la diversità cul-turale, la conservazione di retaggi del passato e la tra-smissione di saperi in continua

evoluzione, favorendo una visione del patrimonio come processo vivo, veicolo di con-tenuti e funzioni sociali identi-tari”. Dopo l’assessore regionale è intervenuto, in collegamento telefonico, il sindaco della città scaligera, che ha sottolineato l’importanza di Tocatì, oltre che culturale, anche in termini di attrattività turistica di Verona

e poi, riferendosi al festival in programma il 19 e 20 settem-bre prossimi, ha auspicato “che l’evento sia un’occasione di rilancio e porti una ventata di serenità in un periodo diffi-cile come quello che stiamo vivendo”. Paolo Avigo, presidente del-l’Associazione Giochi Antichi, ha evidenziato il carattere internazionale del progetto a

cui hanno dato vita l’Italia (capofila), insieme a Belgio, Cipro, Croazia e Francia, ma al quale hanno già manifesta-to interesse anche altri Paesi. Avigo ha ricordato la comples-sità del processo di candida-tura, che ha portato il 31 marzo scorso alla consegna del dos-sier, predisposto con l’aiuto della Regione del Veneto e del MIBACT, per il quale è inter-venuto in collegamento da Roma Antonio Parente, diret-tore del Servizio UNESCO del Ministero, il quale ha eviden-ziato come questa sia la prima candidatura dell’Italia al regi-stro di salvaguardia del patri-monio culturale immateriale (ICH). Ora non rimane che attendere la risposta, che arriverà da Parigi, sede del segretariato UNESCO, prevista entro la fine del 2021.

Per il Tocatì candidatura all’Unesco

Il presidente del Tocatì Avigo e l’assessore Corazzari. In collegamento il sindaco Sboarina

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5 • 21 luglio 2020

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CON LA PARTNERSHIP DELL’AZIENDA DI VIA AVESANI

Amia,“Ci sto? Affare fatica!” un progetto sociale e verdeCapofila dell’iniziativa per adolescenti è la cooperativa “L’albero”

Il presidente di Amia Bruno Tacchella si è recato questa mattina in sopralluogo presso le serre Comunali di Porta San Giorgio per visionare le attività legate al progetto “Ci sto? Affare fatica!”. Insieme a lui il responsabile del settore verde Marco Magnano e Francesco Righetti presidente della coo-perativa "L'Albero", capofila del progetto. Un’iniziativa giunta alla sua seconda edi-zione che recupera il tempo estivo degli adolescenti, facendo loro svolgere attività legate alla cura del verde, del patrimonio pubblico, del deco-ro e dell’ambiente. Un'espe-rienza formativa, che vede giovani veronesi impegnati a “fare fatica” per il proprio terri-torio con lavori appositamente programmati in tutte le circo-scrizioni cittadine. “Ci sto?

Affare fatica!” è un’iniziativa promossa dal Comune di Verona, con il supporto di Fon-dazione Cariverona, coordi-nata dalle cooperative sociali L'Albero ed Energie Sociali, con la partnership di Amia, che mette a disposizione dei volontari tutto il materiale e gli strumenti necessari per le atti-vità di giardinaggio, di decora-zione, di abbellimento di ver-niciatura e di manutenzione di panchine, fioriere, serre, aree verdi. Un progetto che vede coinvolti centinaia di ragazzi da tutta la provincia scaligera impegnati per tutta l’estate in una quarantina di cantieri cit-tadini. Tra questi anche le ser-re di Porta San Giorgio, dove la cooperativa è impegnata in questi giorni nella manuten-zione e riverniciatura di una serra che a causa della parti-

colare vetustà presentava importanti segni di degrado ed ammaloramento. I ragazzi hanno inoltre provveduto alla riverniciatura di circa un cen-tinaio di vasi di grosse dimen-sioni e fioriere utlizzate all’in-terno della serra. Il tutto utiliz-zando materiale ed attrezza-ture della società di via Ave-sani. “Un’iniziativa particolarmente lodevole che ha avuto fin dal-l’inizio la nostra partnership ed il nostro pieno supporto – ha commentato Tacchella - Par-chi, aree verdi, piste ciclabili, scuole, marciapiedi ed edifici pubblici saranno interessate dalle attività dei ragazzi che stanno così contribuendo al bene della propria città. Un progetto che coniuga sociale, ambiente, verde e pulizia, da sempre le mission di Amia”.

Troppi veronesi utilizzano l’auto

per muoversi

Troppi veronesi utilizzano l’au-to per muoversi, anche per tra-gitti molto brevi. Il 61 per cento dei cittadini, infatti, sceglie la macchina per spostarsi in cit-tà, nonostante il 50 per cento dei tratti urbani percorsi sia sotto i 3 chilometri, la distanza che separa Borgo Venezia o lo Stadio da piazza Bra. Dati pre-Covid che potrebbero registrare un’impennata a set-tembre, se anche solo una parte del 23 per cento dei frui-tori del trasporto pubblico, cir-ca 10 mila lavoratori e 28 mila studenti nelle ore di punta, ini-ziasse a preferire la macchina all’autobus. Una tendenza che, nell’arco di una decina d’anni, potrebbe portare alla congestione del traffico citta-dino. Solo il 5 per cento dei veronesi, infatti, sceglie la bici-cletta per muoversi durante il giorno e l’11 per cento va a pie-di. È quanto emerge dal Pums, il primo Piano urbano della mobilità sostenibile di Verona ultimato in queste settimane. Un documento che analizza e studia i flussi di movimento in città, proponendo indicazioni precise su come intervenire sulle infrastrutture, sulle piste ciclabili e sul trasporto pubbli-co. Ad illustrare quanto emer-so nei mesi di lavoro per la redazione del Pums, in diretta streaming, l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto.

Luca Zanotto

TRAFFICO

I l sopralluogo alle serre comunali di Porta San Giorgio

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CASARTIGIANI SI BATTE PER UNA PROFONDA RIFORMA DEL SISTEMA FISCALE

LA CONFEDERAZIONE DEGLI AGROMECCANICI E IL RECOVERY FOUND

Prando: “La politica non ci ascolta e addirittura ci consiglia di cambiare mestiere”Pagamenti Irpef, Irap, Ires, imposte di bollo e versamenti vari. Fino alla fine del mese, le imprese artigiane e le Pmi sono chiamate a fare decine di versamenti in quello che è un vero e proprio ingorgo da Tax Day. Questo, nonostante gli artigiani debbano già fare i conti con una durissima crisi economica determinata dal-l’emergenza sanitaria che col-pisce su tutti i fronti. “Rimaniamo profondamente convinti – ribadisce Andrea Prando segretario regionale di Casartigiani – della neces-sità di una profonda riforma del sistema fiscale e di una detassazione per le attività più piccole e indifese. Artigiani e Pmi lamentano una manca-ta diluizione dei versamenti

che si sono accumulati. La politica non ci ascolta e addi-rittura ci consiglia di cambiare mestiere se quello che faccia-mo non va. Ma alla politica rispondiamo che versare gli anticipi di ciò che probabil-mente non si incasserà è un presupposto che in un momento come questo anda-va evitato. Infine ci chiediamo, come Casartigiani ma anche come singoli imprenditori, come sia possibile che in Europa esistano differenze fiscali così accentuate da ren-dere le nostre imprese "obbli-gate" a trovare alternative. E perché la politica ancora oggi non senta la necessità, come la sentono le imprese, di una riforma epocale nei rapporti Stato-contribuente”.

Andrea Prando

Le imprese nell’ingorgo del Tax day

“L’intesa raggiunta in Europa sul Recovery Fund ha forse aperto la strada a una nuova Europa. Vogliamo sperare, con ottimismo, nell’ottica del-la solidarietà economica e sociale. La Confederazione degli Agromeccanici e Agri-coltori Italiani auspica che, pur secondo esigenze nazio-nali indipendenti, l’Unione europea trovi la convergenza su politiche di rafforzamento della sovranità alimentare comunitaria, tema che è ritor-nato alla luce con urgenza nella fase di lockdown per la prevenzione da Covid-19”. A sollecitare l’attenzione su

un tema tutt’altro che secon-dario è il presidente della Confederazione degli Agro-meccanici e Agricoltori Italia-ni, Gianni Dalla Bernardina, alla luce dell’accordo rag-giunto nella notte e che si tra-duce per l’Italia in una dote finanziaria (a vario titolo fra trasferimenti e prestiti) di qua-si 209 miliardi di euro. “Ciascun Paese, Italia com-presa, dovrà fare la propria parte – prosegue Dalla Ber-nardina – cercando di coniu-gare, per la propria specifica agricoltura, gli aspetti di sostenibilità economica, ambientale e sociale a stru-

menti innovativi in grado di garantire maggiore produtti-vità, nell’ottica di sostenere un obiettivo comune”. “Anche il settore di meccaniz-zazione agricola – sottolinea il vicepresidente di Cai, San-dro Cappellini – dovrà poter rientrare nelle nuove politiche di rilancio dell’agricoltura, essendo il contoterzismo pro-fessionale la leva per rag-giungere gli obiettivi della sostenibilità, moltiplicare il valore aggiunto dei prodotti agricoli e per innescare eco-nomie di scala a vantaggio delle piccole e medie impre-se”.

Gianni Dalla Bernardina

L’intesa raggiunta in Europa va nell’ottica della solidarietà

6 • 21 luglio 2020

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Sandro Cappellini

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7 • 21 luglio 2020

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ALL’OSPEDALE SACRO CUORE DI NEGRAR

L’altra novità per la sicurezza riguarda il sistema di etichettatura robotica delle provetteA partire da mercoledì 22 luglio, il Centro prelievi del-l’Ospedale di Negrar sarà tra-sferito dal “Sacro Cuore” nella nuova struttura con ingresso pedonale da viale Rizzardi, inaugurata lo scorso 19 giu-gno. Ai donatori di sangue, invece, la nuova sede sarà accessibile dal 29 luglio. L’ingresso diretto alla palazzi-na è possibile dai parcheggi interrati di via Ghedini, salendo al piano terra dove sono collo-cati gli sportelli per l’accetta-zione. Svolta questa operazio-ne, si passa al primo piano per effettuare il prelievo - in base al numero di chiamata - nei sette ambulatori dedicati. Per ridurre l’attesa ed evitare gli assembramenti, rimane il sistema di prenotazione on line (su www.sacrocuore.it bot-

tone “prelievo senza coda”) oppure telefonico al numero 045.6013081. In questo modo si può scegliere l’orario più adeguato alle proprie esigen-

ze: dal lunedì al venerdì nella fascia dalle 6 alle 8.15 o il sabato dalle 7 alle 10.30. Con la prenotazione non è neces-sario prelevare il biglietto dal

totem “elimina coda” collocato all’entrata, ma solo attendere di essere chiamati dagli spor-telli dell’accettazione in base all’orario dell’appuntamento. Il trasferimento di sede non è la sola novità del Centro pre-lievi. Nel processo di gestione del prelievo è stato introdotto un sistema di etichettatura robotica delle provette, che garantisce maggiore sicurez-za nell’identificazione del pre-lievo. In pratica le etichette non vengono consegnate al paziente all’accettazione e poi applicate a mano sulle provet-te nel momento del prelievo, ma l’operatore sanitario prele-va direttamente dal ‘robottino’ le provette già etichettate dopo aver digitato sullo stesso il numero di accesso del pazien-te.

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dalle 9 alle 13 - il Mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14:30 alle 17 - il Giovedì dalle 8:30 alle 13:30 - il Sabato dalle 9 alle 12:30)

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8 • 21 luglio 2020

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9 • 21 luglio 2020

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10 • 21 luglio 2020

LA MANIFESTAZIONE È GIUNTA ALLA DECIMA EDIZIONE

Cariverona affianca la Provincia. Scalzotto e Mazzucco: "Orgogliosi dell'iniziativa"È stata presentata oggi,in Loggia di Fra’ Giocondo al Palazzo Scaligero, la decima edizione del Festival degli Organi Antichi. Sono intervenuti il Presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto, il Presiden-te della Fondazione Carivero-na, Alessandro Mazzucco, il Direttore Generale della Fon-dazione, Giacomo Marino, l’Assessore del Comune di Verona con delega al Patrimo-nio, Edi Maria Neri e il Presi-dente dell’associazione Musi-cale di Vigasio, il Maestro Roberto Bonetto. Erano, inol-tre, presenti i rappresentanti dei Comuni che ospiteranno la rassegna. Il Festival, nato per promuo-vere gli organi antichi in terri-torio veronese e organizzato dall’associazione Musicale di Vigasio, si colloca all’interno di un più ampio progetto che pre-vede diverse iniziative analo-ghe realizzate in collaborazio-ne tra la Fondazione Carive-rona e realtà attive nei diversi territori di sua operatività con il coordinamento generale del maestro Andrea Marcon. Com’è noto, Fondazione Cari-verona da sempre sostiene iniziative culturali in ambito musicale e ha una tradizione pluridecennale di attenzione alle attività che valorizzano gli strumenti musicali oggetto di restauro, così com’è stato per il recupero di oltre 20 organi storici, costruiti tra il ‘600 e l’800, presenti nei territori di riferimento. Manuel Scalzotto, Presidente della Provincia di Verona “Ritengo che questa rassegna sia importante per due aspetti. Il primo è artistico: interpreti italiani e stranieri toccheranno diversi luoghi della provincia per dar vita a concerti di gran-

de valore. Il secondo aspetto riguarda il patrimonio: tra le molte attività per la comunità poste in essere dalla Fonda-zione, ritengo essenziale quella della tutela e del recu-pero di beni, come gli organi antichi di questo Festival, e del patrimonio storico-architetto-nico scaligero. Ringrazio perciò il Presidente Mazzucco per l’agire quotidia-no della Fondazione e per aver voluto coinvolgere, nella presentazione di oggi, la Pro-

vincia”. Alessandro Mazzucco, Presi-dente Fondazione Cariverona “È gratificante per Fondazione Cariverona dare continuità al sostegno di questo Festival insieme alle altre rassegne dedicate alla Musica antica nei nostri territori di riferimen-to. La risposta del pubblico e dei più giovani in particolare, la loro partecipazione, è signi-ficativa e ci conferma la bontà del comune impegno per la crescita dell’offerta culturale e la solidità delle reti territoriali createsi in questi anni oltre alla proficua collaborazione con la Provincia di Verona, elemento per noi di ulteriore soddisfa-zione.” Il primo appuntamento è per domenica prossima alle 21 nella chiesa parrocchiale di Erbezzo, in Lessinia, dove il Maestro Christian Tarabbia si siederà all’organo realizzato nel 1735 dal costruttore vero-nese Gaetano Amigazzi.

Festival degli Organi antichi: brividi !

Il maestro Andrea Marcon che coordina l'intero cartellone dell'iniziativa

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"La risposta dei giovani ci gratifica

e ci racconta del loro interesse

per questa iniziativa"

Secondo appuntamento mar-tedì 25 agosto alle 21, nella chiesa parrocchiale di Monte di Sant’Ambrogio. Organista: Margherita Sciddurlo Lunedì 7 settembre, sempre alle 21 nella chiesa di San Tomaso Cantuariense in città, si terrà l’appuntamento forse più atteso dell’intera rasse-gna. Liuwe Tamminga – artista olandese si esibirà all’organo realizzato, nel 1716, da Giu-seppe Bonatti, il costruttore più prestigioso della scuola veronese. La chiesa parrocchiale di Cal-dierino ospiterà, venerdì 11 settembre alle 21, la tappa successiva del Festival. Il Maestro Nicolò Sari si esibirà all’organo del 1777 firmato da Gaetano Callido. Il venerdì successivo la rasse-gna tornerà in città, nella Chie-sa di San Pietro in Monastero. A suonare, dalle 21 in poi, un organo firmato da Amigazzi, sarà la marchigiana Federica Iannella. Domenica 4 ottobre l’appunta-mento, alle 19, è alla chiesa parrocchiale di Nogarole Roc-ca. Per la prima volta nella sto-ria della rassegna, accanto a Ugo Spanu all’organo realiz-zato da Giovan Battista De Lorenzi nel 1853, ci sarà un secondo strumento: la tromba di Antonio Mura. Il festival terminerà domenica 25 ottobre nella chiesa parroc-chiale di Valeggio sul Mincio.

Secondo appuntamento

il 25 agosto a Monte

Spettacoli

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11 • 21 luglio 2020

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12 • 21 luglio 2020

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SABATO SERA A TREGNAGO, ORE 19

Gli allievi della Scuola teatrale d'Eccellenza, domani e giovedì in scena al ChiostroUn debutto nel nome di Sha-kespeare. Dopo aver animato il palcoscenico digitale della “Stagione sul sofà” nei mesi di lockdown e dopo essere stati protagonisti della ripresa delle attività teatrali a Verona, nel-l’ambito dell’iniziativa “Il teatro riparte”, gli allievi della Scuola Teatrale d’Eccellenza – Model-lo Veneto TeSeO, Teatro Sta-bile del Veneto in partnership con Accademia Teatrale Vene-ta – debuttano all’Estate Tea-trale Veronese con ‘Poetry Death Match’: una selezione dei Sonetti di Shakespeare che i giovani attori, diretti dal regi-sta Giorgio Sangati, porteran-no in scena domani e giovedì al Chiostro di Sant’Eufemia. Una location inedita per il festi-val scaligero. Quest’anno la rassegna, in veste extra_ordi-naria, alza, infatti, un secondo sipario per le nuove generazio-ni di artisti e spettatori. Ingres-so a 5 euro per gli under 26 e gli studenti universitari Esu. Poetry Death Match. I Sonetti di Shakespeare è una delle raccolte di poesie più famose al mondo, una collezione di

154 liriche che affrontano sen-za ombra di retorica i temi più profondi dell'esistenza umana: l'amore, la bellezza ma anche lo scorrere inesorabile del tem-po e la caducità della vita. La loro anticonvenzionalità li ha

resi universali e li ha fatti arri-vare fino a noi: una vera e pro-pria sfida alla fine, alla morte. Giorgio Sangati ha chiesto a ogni allievo di scegliere un sonetto e insieme a loro ha cer-cato di analizzarlo e di trasfor-

marlo in parola e corpo. Il risul-tato è uno studio per mettere alla prova il potenziale teatrale della poesia, un viaggio alla ricerca della forza evocativa dell'immaginario shakespea-riano attraverso mini perfor-mance studiate sulle caratteri-stiche di ognuno dei giovani interpreti. Nata nel 1948 per volontà del Comune di Verona di sottoli-neare il legame fra William Shakespeare e la città scalige-ra, Estate Teatrale Veronese, realizzata dal Comune di Vero-na – Assessorato alla Cultura con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Cultu-rali e della Regione Veneto con la collaborazione di Arteven, con il supporto di Cattolica Assicurazioni e Banco BPM e con il patrocinio di ESU Vero-na, propone un cartellone ricco e variegato a cura del nuovo direttore artistico, Carlo Man-golini.Biglietti in vendita al Box Office di via Pallone e su Getic-ket.it. Ulteriori informazioni sul sito www.estateteatraleveronese.it.

Un debutto nel nome di Shakespeare

Ogni nord ha il suo sud e in alcuni casi il nord diventa addi-rittura il sud del sud, basti pen-sare al film “Bienvenue chez les Ch’tis” (“Giù al nord” in ita-liano), dove un trasferimento al nord viene usato per una punizione esemplare. Niente è assoluto nelle rela-zioni umane e la musica ne ha

sempre rappresentato ogni aspetto, contraddizioni com-prese. Vuelvo al sur vuole essere una piccola testimonianza d’amo-re verso ogni sud, e quindi contro ogni razzismo, discri-minazione e disuguaglianza, attraverso cantautori che l’hanno rappresentata attra-

verso musica meravigliosa. Il quarto e ultimo spettacolo della rassegna “Improvvisa-mente l’estate scorre”, quattro eventi per riprendere contatto con musica e teatro in que-st’estate pandemica: si svol-gerà all’aperto, sul sagrato dell’antica Chiesa di Marcemi-go (ci si arriva a piedi dopo una

breve passeggiata attraverso il borgo) - il concerto dura mez-z'ora al massimo. Elena Bertuzzi, soprano Enrico Breanza, chitarra sagrato della Chiesa di Mar-cemigo (Tregnago), sabato, ore 19.

Vuelvo al sur, testimonianza contro ogni tipo di razzismo

Elena Bertuzzi, soprano

DUE GIORNI DI GRANDE SPETTACOLO A SANT'EUFEMIA

Una fase dell'allestimento a Sant'Eufemia

Spettacoli

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13 • 21 luglio 2020

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14 • 21 luglio 2020

GRANDE SUCCESSO PER IL WEBINAR “VERONA - WHERE LOVE BEGINS”

L’obbiettivo è quello di promuovere la destinazione Verona ai buyers internazionaliGrande successo per il webi-nar “VERONA - WHERE LOVE BEGINS”, organizzato da Verona Booking e Studio-ventisette, in diretta dagli sce-nografici studi di Show Time Verona e promosso da ENIT Agenzia Nazionale Turismo e Regione Veneto. Il meeting è stato realizzato con l’obiettivo di promuovere la destinazione Verona a buyers del settore turistico internazionale proventi da Stati Uniti, Canada e Sud America. Un’azione ora più che mai importante e che guarda al futuro e alla ripresa, spingendo su un asset, quello turistico, di grande rilevanza per la città di Verona, dando visibilità a quelle realtà ed ini-ziative che rendono il territorio scaligero unico e di grande interesse soprattutto per un target proveniente da oltreo-ceano. Dopo un periodo diffi-cile, come quello che abbiamo vissuto, e che senza dubbio ha messo a dura prova il settore turistico, appena possibile, la voglia di viaggiare sarà tanta e il territorio deve essere pre-parato e promosso per acco-gliere un rinnovato bacino di turisti. Un’occasione unica e prestigiosa che contava nella platea online oltre 150 buyers provenienti da Stati Uniti, Canada e Sud America i quali hanno accolto con grande plauso gli interventi e i relatori lasciando commenti entusiasti in chiusura dell’incontro: “Gre-at group of presenters! Their participation is appreciated, wonderful support for agents” (commento riportato nella chat attiva durante il webinar). Ad intervenire Daniel Frank di Verona Booking per dare un quadro generale sugli asset della città dando evidenza del-la posizione strategica di Vero-

na, Stefania Zanuso dell’Hotel Villa Malaspina e Sergio Cuci-ni dell’Hotel Firenze in merito alla proposta di accomoda-

tion, le eccellenze del Museo Nicolis con Carla Abbate e di Arena di Verona Opera Festi-val con Romy Gaida; Carlo

Nerozzi de Le Vigne di San Pietro e Simone Vesentini di Osteria Caffè Monte Baldo e Ristorante La Piazzetta per la proposta enogastronomica; Matteo Pasqualotto di Verona-lity e Ways Tours sulle espe-rienze straordinarie; Alessan-dra Biti e Francesco Biti di Stu-dioventisette per Verona in Love e Sposami a Verona con focus su Verona Città del-l’Amore e destination wed-ding. Un gruppo di imprenditori, che hanno fortemente voluto e creato questa importante occasione dimostrando come dallo spirito d’iniziativa e della volontà si possa ripartire pro-muovendo il territorio ad un pubblico molto interessato a scoprire la bellezza e le eccel-lenze di Verona.

Il settore turistico guarda all’America

Il gruppo di imprenditori al Webinar promosso da Enit

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16 • 21 luglio 2020

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POST COVID 19, UN ARGOMENTO TIENE BANCO TRA GLI STUDIOSI

"Stiamo avendo risultati importanti, che ci inducono a sperare in tempi più veloci del previsto" spiega l'azienda di Pomezia"Il report di Lancet è il primo risultato veramente importan-te pubblicato su questo candi-dato vaccino". Lo spiega Mat-teo Liguori, amministratore delegato della Irbm di Pome-zia, la società che in partner-ship con l'Università di Oxford ne ha prodotto le prime dosi per la sperimentazione clinica, secondo il quale ora occorre attendere i risultati della fase 2-3, "con tutta probabilità dopo l'estate, auspicabilmente tra settembre e ottobre". ll report su Lancet "dimostra che è sicuro e stimola la crea-zione di anticorpi in oltre il 90 per cento dei casi. Con una doppia somministrazione, si arriva al 100 per cento. Per sapere se e per quanto ci pro-tegge dal virus, dobbiamo aspettare i risultati della fase 2-3 della sperimentazione, attualmente in corso nel Regno Unito, in Brasile e in Sudafrica". "Si sta andando dietro al con-tagio, per testarlo in zone dove i focolai sono più forti e diffusi. Grazie all'ingresso nel proget-to della multinazionale Astra-zeneca è stato possibile dare, a tempo di record, una dimen-sione globale alla fase speri-mentale clinica". Cosa deve accadere, dopo lo studio di fase 2-3, per poter avviare la distribuzione? "Bisognerà avere la conferma che gli anti-corpi generati difendono con-tro il Covid, cioè che sono in grado di impedire alla proteina della membrana del virus, la cosiddetta spike, di aggredire il recettore Ace-2. E poi capire come reagiscono al vaccino i

soggetti più fragili". Se infatti "nella fase 1-2 il cam-pione di 1.077 cui è stato som-ministrato il vaccino è stato selezionato tra volontari sani che hanno tra 18 e i 55 anni, la fase 2-3, invece, è realizza-ta su persone esposte a rischio contagio, sugli anziani e su chi aveva patologie pree-sistenti. È previsto anche uno studio clinico ad hoc per i bam-bini". Per quanto saremo coperti dagli anticorpi? "È presto per dirlo. Per adesso lo studio dimostra che rimangono nel-l'organismo almeno 56 giorni, che è l'intervallo di tempo del monitoraggio della fase 1-2". Il candidato vaccino è stato somministrato seguendo il modello già usato per quello anti-malaria e anti-ebola. "Non sono state registrate rea-zioni importanti, se si eccet-tua, in qualche caso, un po' di febbre". Mettiamo che tutto vada per il verso giusto anche nella fase 2-3, quando comincerà la distribuzione del vaccino in Italia? "L'obiettivo è arrivare alla distribuzione entro la fine dell'anno, diciamo a dicembre - continua Liguori - Il nostro governo ha siglato un accordo con Astrazeneca, insieme ad altri Paesi europei, per avere una prima tranche di 60 milioni di dosi, che sarà divisa tra i partecipanti. Saranno distri-buite con algoritmi e modelli di calcolo che fanno parte di quell'accordo. Qualcuno lo avrà prima e qualcun'altro dopo".

"Vaccino entro dicembre? Possibile"

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Il Brasile ha superato gli 80mila morti per complicanze legate al coronavirus, mentre sono più di 2,1 milioni i conta-giati. Lo riferisce il ministero della Sanità brasiliano, spie-gando che nelle ultime 24 ore si sono registrati 632 altri decessi e aggiornando a 80.120 il totale dei morti. Altri due ministri del governo sono risultati positivi. Per quanto riguarda il numero dei conta-giati, le autorità sanitarie bra-siliane hanno riferito di 20.257 nuovi casi, aggiornan-do a 2.118.646 il totale dei positivi. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha avvertito nel frattempo che l'Africa potrebbe essere l'ori-

gine di una nuova grande epi-demia di coronavirus. "Sono molto preoccupato adesso, perché stiamo iniziando a vedere un accelerazione del-la malattia in Africa", ha detto il numero uno dell'emergenze per l'Oms Michael Ryan. Nel Continente africano si conta-no al momento 725mila casi confermati e 15mila morti. Il Sudafrica il Paese più colpito. Sempre preoccupante anche l'India che è il terzo Paese (dopo Usa e Brasile) per numero di contagiati dal coro-navirus, con 1.118.206 perso-ne esposte al virus. La segue, con 776.212 positivi la Russia e poi il Sudafrica con 364.328 colpiti dal virus.

Brasile, 80 mila morti E c'è il "rebus Africa"

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17 • 21 luglio 2020

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ACCADDE IERI. IL 20 LUGLIO 1996, OLIMPIADI DI ATLANTA

Raffaele Tomelleri L''immagine è forte, ma rende bene l'idea. "Hai presente una lavatrice? Ecco, quando gareggi, finchè sei un campio-ne in attività, sei come dentro una lavatrice. Giri e continui a girare, non hai neanche il tempo di pensare, a volte di godere appieno dei successi che centri. Vinci l'oro olimpi-co? Bene, poi devi già pensa-re al prossimo obiettivo, il mondiale, Poi l'europeo, poi quell'altra gara. Sì, sei felice, un oro ti cambia la vita, ma non hai tempo per pensare, devi solo stare sul pezzo, concen-trato, vietato abbassare la guardia, perchè se arrivare è difficile, restare in alto lo è mol-to di più". Parole e musica di Roberto Di Donna, quello che "vinse un oro che era già stato annucia-to come argento". "Mi ricordo, c'era Stefano Bizzotto, un grande, che commentava la gara. Prima del colpo di Wang,

che sembrava infallibile, Ste-fano aveva già esultato per la mia medaglia d'argento. Poi arrivò il clamoroso errore di Wang e lì Bizzotto urlò felicis-simo. "E' oro, è oro". Di Donna ricorda e usa un aggettivo che rendbene l'idea: "Un oro alle Olimpiadi ti pro-ietta tra gli Immortali dello sport. Un oro dura per sempre, ancora oggi mi fermano, mi chiedono, si ricordano. La gente è così, le Olimpiadi poi sono speciali, soprattutto per quegli sport, come il mio, che hanno un quarto d'ora di cele-brità ogni 4 anni". Quello sparo, quell'oro, "...fu

importante non solo per me, ma per tutto il movimento. Per-chè quando vinci, è più facile creare attenzione, attirare interesse, anche tra i giovani. Campriani, tanto per dire, ha sempre detto di essere cre-sciuto col mio poster in came-ra, diciamo che ha seguito le mie gesta, la mia strada". Parla di "...privilegiati, gli atleti lo sono e forse non se ne con-to". "Perchè -spiega - in fondo, noi siamo riusciti a far diven-tare lavoro quella che era la nostra passione, un nostro hobby. E poi, lo sport ad alto livello, non è solo vincere, ma è confronto, stimolo a miglio-rarti, conoscenza. Io mi ricor-do ad esempio le gare prima della caduta del Muro di Ber-lino, tra est e ovest non c'era comunicazione. Sembrava impossibile che le cose potes-sero cambiare. Respiravi la storia, una gara non è mai sol-tanto un evento sportivo. Ecco, ti rendi conto, quando

sei a certi livelli, che è comun-que bello esserci, poi vincere non sempre è la cosa più importante". E poi arriva sempre un dopo. "Già, c'è sempre il momento in cui la...lavatrice si ferma. Arriva per tutti il momento di chiudere, anche se non lo vor-resti mai. E lì è dura, per tutti. Prima è come se tu vivessi in un mondo in cui tutto gira intor-no a te. Poi, quel mondo si fer-ma, tocca a te girare, reinven-tarti giorni diversi, spazi che non avevi mai pensato. Io sono stato fortunato, sono rimasto nell'ambiente e oggi sono responsabile dei "gran-di" della Nazionale, dopo aver lavorato con i giovani. Giro quasi come prima, sono rima-sto nel mio mondo. Ma non per tutti è così. E' l'altra faccia del-la medaglia, che spesso ti tro-va impreparato. Perchè lo sport, che è bellissimo, è solo una parentesi. Quando finisci, comincia la vita".

Roberto Di Donna, campione olimpico nel '96 ad Atlanta, dove conquistò anche una medaglia di bronzo

Wang sbaglia l'ultimo colpo e "...l'argento diventò oro". Il racconto del campione

Bang! E Di Donna divenne Immortale

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18 • 21 luglio 2020

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STORIE DI CALCIO E DI VITA, DI GOL E DI SACRIFICIAveva gli occhi svegli, il picco-lo Musa. Poco più di un bam-bino, 16 anni o giù di lì, l’aria di chi ne aveva già viste abba-stanza. Arrivò a Veronello con un padrino d’eccezione, Gio-vambattista Pastorello, uno che di giocatori se ne intende. “Questo diventerà un grande” disse Pastorello. Con lui c’era Francesco Grillo, a sua volta talent scout di vecchia militan-za. Gliel’avevano segnalato, erano andati a vederlo, si era-no guardati e avevano già capito tutto. Mica c’è bisogno di troppi passaggi, per capire se uno è buono o no. Giocava a Potenza, Avigliano la squa-dretta, ma si capisce che Musa è solo di passaggio. “Questo diventerà un grande” ripeteva Pastorello, che lo por-tò a Veronello e lo affidò alla “scuola Chievo”, un tempo una garanzia. Era in età da allievo, ma faceva la differen-za già in Primavera. Gol e gio-cate da giocatore vero, magari “leggerino”, ma uno come Pastorello capisce al volo se c’è della qualità. E così, Musa Juwara, nato in Gambia, arri-vato in Italia su un barcone, entrò nel mondo Chievo. Classe 2001, gioca con quelli più grandi di lui e fa gol. Gli basta un campionato Prima-vera per essere inserito tra i 60 migliori 2001 del mondo. Debutta anche in A, l'ultima di campionato, spiccioli di parti-ta, il resto verrà. Il Chievo ha tra le mani un gioiellino, uno che potrebbe esser buono per la prima squadra, sfondare, diventare un pezzo da 90 del mercato. E poi, Campedelli è amico di Pastorello, che dà al Chievo la priorità su Juwara. Un’opzione da far scattare nei tempi giusti, senza bisogno di contratti e di discussioni. “Se ci credete, Musa è vostro”, questo il concetto. E come si fa a non crederci? Eppure succede e qui sarebbe inte-ressante capire chi sceglie di

“non scegliere Juwara”, di lasciarlo andare. “Juwara è del Bologna”, dice radiomer-cato l’estate scorsa. A costo zero. Il resto è storia d’oggi. Musa viene aggregato ai grandi del Bologna, dove Sinisa Mihajlo-vic, un altro che di giovani capisce, lo mette dentro spes-so e volentieri. Il piccolo Musa lo ripaga con un gol a San Siro, dove il Bologna batte l’In-ter e dove Musa scrive la sua prima straordinaria pagina della carriera. "Voglio diventa-re un campione", il suo sogno. Lo farà, lontano dal Chievo, che per lui rimarrà una piccola parentesi. Complimenti a chi l'ha chiusa...

Juwara bolognese e con la maglia del Chievo. Sotto, Giambattista Pastorello

Portato da Pastorello e "lasciato andare" senza contropartita !

Juwara, "meteora" al Chievo E poi l'esplosione al Bologna

Un viaggio allucinante, quello della speranza. Musa l'ha raccontato così:"Avevo 15 anni, mi proposero di andare in Europa. Il viaggio costava troppo. Mamma, che era insegnante, vendet-te tutto, pur di aiutarmi. Abbiamo attraversato Sene-gal, Mali, Burkina Faso, Niger... E' stata dura, ma il peggio è stato in Libia, dove ho temuto di morire, di non arrivare mai in Italia. Poi l'ar-rivo, ho cominciato a gioca-re, prima calcetto, poi a Potenza, facevo tanti gol. L'allenatore mi voleva bene. Mi proposero al Chievo,

dove mi portarono Pastorel-lo e Grillo. Pastorello mi aiu-tò anche a risolvere un pro-blema di documenti, per i quali non potevo giocare. Sono stato al Chievo, ho debuttato in serie A, ora sono al Bologna dove il mister mi vuole bene e con-tinua a insegnarmi. Il gol a San Siro? Un'emozione for-tissima, vorrei che fosse la prima di una lunga serie. Sono qui per diventare un campione e per aiutare la mia famiglia che ha fatto tanti sacrifici per me. Li devo ripagare e c'è una sola maniera per farlo..."

"IN LIBIA HO TEMUTO DI MORIRE

Sport

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19 • 21 luglio 2020

APPROVATO IN GIUNTA IL PROGRAMMA PER IL FINANZIAMENTO AGEVOLATO

Tra le aziende c’è anche la Sipro srl di Verona per lo studio delle tecnologie avanzate La giunta regionale ha appro-vato le delibere che formaliz-zano quattro nuovi accordi di programma con aziende venete per il finanziamento agevolato di rilevanti progetti di innovazione aziendale. “Anche oggi abbiamo dato il via libera a iniziative di inno-vazione aziendale che valgo-no oltre 40 milioni di euro – sot-tolinea l’assessore regionale allo sviluppo economico ed energia – sono progetti molto importanti. Le aziende potran-no accedere ai finanziamenti previsti dal Fondo Crescita Sostenibile, che prevede un contributo da parte del MISE e un finanziamento agevolato da parte della Regione che farà leva su Veneto Sviluppo”. Il primo schema di accordo per l’innovazione riguarda il soste-gno del progetto denominato “Dispositivo Medico di Stimo-lazione Biofisica per la Rige-nerazione della Cartilagine Articolare” attuato da una par-tnership composta da IGEA S.p.A. (capofila) e i partner Sinesy S.r.l. (con sede a Oder-zo in provincia di Treviso), Uni-versità degli Studi di Ferrara, Istituto Ortopedico Galeazzi S.p.A., Istituto Ortopedico Riz-zoli IRCCS. Il secondo progetto denomi-nato “Innovazione del proces-so produttivo del sito di Mar-ghera di Fincantieri S.p.A.”. L’iniziativa sarà realizzata nell’ unità produttiva della Fincan-tieri S.p.A. sita in Marghera (VE). La società intende pro-cedere con una completa riprogettazione del processo produttivo delle navi da crocie-ra attraverso la sperimenta-zione di tecnologie innovative per la lavorazione e l’assem-blaggio di semilavorati in acciaio e la realizzazione di componenti modulari prefab-

bricati. L’iniziativa prevede inoltre di modificare processi e programmi di supply chain e una revisione delle infrastrut-ture telematiche e di intercon-nessione dei sistemi di cantieri Operatione Techology (OT), dei sistemi centrali di elabora-zione dati e di sviluppo di impiantistica. La revisione del-l’intero processo produttivo e l’introduzione di specifiche innovazioni oltre che mante-nere la competitività a livello internazionale del sito di Mar-ghera, darà la possibilità al

proponente di rispondere alle attuali esigenze del mercato acquisendo e realizzando nuove commesse per navi di grandi dimensioni, di 140.000 tonnellate di stazza lorda. Il terzo accordo al quale viene dato via libera riguarda il pro-getto denominato “Studio e sviluppo di Tecnologie avan-zate per il SORting automati-cO nei processi di produzione alimentare – TESORO” a cui partecipa, all’interno di una partnership, l’impresa Sipro S.r.l. di Verona.

Sipro è tra i leader italiani di mercato di costruttori di con-trolli numerici e ne produce cir-ca 4000 all’anno. La società risulta in possesso di rilevanti competenze ed esperienza consolidata rispetto al settore tecnologico e, da tempo, ha scelto strategicamente di investire nell’ambito agroali-mentare su cui si incardina il progetto. La proposta proget-tuale presentata, infatti, è fina-lizzata allo studio e sviluppo innovativo di tecnologie di manipolazione e di selezione per prodotti alimentari che uti-lizzino in modo sinergico le più avanzate tecniche di ripresa di immagini di automazione alta-mente sofisticate nel campo della visione iperspettrale (con l’utilizzo di telecamere 3D e di telecamere sensoristica iper-spettrale) unitamente alle soluzioni algoritmiche con par-ticolare riferimento all’Intelli-genza Artificiale (deep lear-ning, reti neurali, machine lear-ning, etc). Tali sistemi faranno da “vista” per i robot di mani-polazione ed i sistemi di sele-zione del materiale alimentare che dovrà essere posizionato e selezionato. La sfida del pro-getto sarà quindi quella di indu-strializzare ed inserire nelle soluzioni di automazione le tecnologie di manipolazione e di visione necessarie per gesti-re l’enorme variabilità della materia prima e di semilavora-ti. Il quarto accordo approvato oggi in giunta è relativo al pro-getto “Sviluppo di una gamma di componenti ed apparecchi refrigerati per la moderna distribuzione alimentare a bas-so consumo energetico/ridotto impatto ambientale e verso l’agricoltura digitale (RENAD)” presentato da Epta S.p.A. di Limana (BL).

Innovazione, 4 accordi da 40 milioni

La Sipro di Verona. Sotto Roberto Marcato

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Cronaca del Veneto

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20 • 21 luglio 2020

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È STATO VOTATO DALL’ASSEMBLEA DEI SOCI DI AEFI

Danese neopresidente delle FiereSuccede a Giovanni Laezza con un mandato fino al 2022

È Maurizio Danese il nuovo presidente di AEFI, l’Associa-zione Esposizioni e Fiere Ita-liane che riunisce 40 operatori fieristici nazionali, con oltre 1.000 manifestazioni ed eventi organizzati di media ogni anno. La nomina è stata votata dal-l’Assemblea dei soci di AEFI, riunitasi nella sede di Bologna-Fiere. Imprenditore nel settore del food service, già vicepresiden-te di AEFI dal 2018 e presiden-te di Veronafiere Spa dal 2015, Maurizio Danese (57 anni) suc-cede così a Giovanni Laezza, con mandato fino al 2022. L’As-semblea dei soci di AEFI, inol-tre, ha nominato un nuovo vice-presidente, Pietro Piccinetti (amministratore unico di Fiera Roma) che si aggiunge ad Antonio Bruzzone (direttore generale di BolognaFiere) e Lorenzo Cagnoni (presidente di IEG-Italian Exhibition Group), confermati vicepresi-denti. AEFI, dal 1983, rappresenta il sistema fieristico italiano e ne promuove e supporta lo svilup-po. Si tratta di un comparto strategico per il Paese, in grado di generare un giro d’affari di 60 miliardi di euro ogni anno, coinvolgendo 200mila imprese e oltre 20 milioni di operatori professionali dall’Italia e dal-l’estero. «Ringrazio tutti gli associati per la fiducia e chi mi ha preceduto per il lavoro svol-to in questo periodo di grave e inaspettata criticità – ha com-mentato Maurizio Danese –. L’emergenza Covid-19 ha col-pito duramente anche il settore delle fiere: quasi il 90% delle rassegne programmate nel 2020 sono state posticipate o cancellate con un danno e una previsione di riduzione del fat-

turato complessivo che supe-rerà ampiamente il 60 per cen-to. Non dimentichiamo, poi, l’indotto delle filiere collegate, come quella degli allestimenti, dove si stimano cali anche dell’80 per cento, o delle strut-ture ricettive. Oggi più che mai serve un nuovo paradigma programmatico e strategico, che metta al centro dell’azione di AEFI la promozione di una grande alleanza tra operatori fieristici e che acceleri anche su fusioni di sistema. Solo così sarà possibile misurarsi con i competitor stranieri, mante-nendo al contempo la territoria-lità e le specificità delle mani-festazioni storiche». Le fiere si confermano uno dei più potenti ed efficaci strumenti di politica industriale a disposi-zione del Paese da cui si origi-nano direttamente o indiretta-mente quasi il 50% delle espor-tazioni. Per oltre il 75% delle

PMI italiane rappresentano l’uni-ca piattaforma di visibilità inter-nazionale per il business, in gra-do di garantire alle aziende chi vi partecipano un ritorno dell’in-vestimento fino a dieci volte. «Finora il Governo non ci ascol-tato ma deve prendere neces-sariamente atto che le rassegne fieristiche non possono essere equiparate a spettacoli e sagre, come, purtroppo, abbiamo letto in alcuni DPCM e nel Decreto Rilancio – ha continuato Danese –. Come AEFI, ribadiamo con fermezza la matrice industriale della nostra attività. Per questo, alle Istituzioni chiediamo azioni concrete e incisive che vadano oltre la valutazione di istituire un generico fondo di sostegno, di cui al momento non c’è traccia nei provvedimenti governativi, o finanziare la partecipazione del-le nostre imprese a eventi fieri-stici all’estero, organizzati dai nostri diretti concorrenti».

Un patto tra cacciatori e agricoltori

Insieme per la gestione delle risorse naturali, per collabora-re ad iniziative di carattere ecologico, per vigilare sul ter-ritorio, per tutelare il paesag-gio agrario. È quanto prevede il protocollo siglato questa mattina, nella sede provinciale di Coldiretti Verona, da Danie-le Salvagno, presidente di Col-diretti Verona e Alessandro Salvelli, presidente provincia-le di Federcaccia. Alla firma dell’accordo era pre-sente anche il direttore di Col-diretti Verona Giuseppe Ruffi-ni. L’accordo rappresenta un’importante intesa tra due Associazioni impegnate a tro-vare soluzioni che uniscano agricoltori e cacciatori in una relazione sostenibile con l’am-biente. Nel veronese i caccia-tori sono circa 6800 di cui 3000 iscritti a Federcaccia. “La firma di questo protocollo è particolarmente importante – commenta Daniele Salva-gno – in quanto, effettivamen-te, si pongono le basi, anche a livello provinciale, per un’at-tività che sicuramente prose-guirà nel tempo, per la tutela del territorio e delle aziende agricole dalla fauna selvatica e dai grandi predatori”.

Da sx Salvagno e Salvelli

AMBIENTE

Maurizio Danese

Cronaca dell’Economia

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