La voce alternativa edizione del 22 novembre 2014

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Qundicinale di lbere e gratuite informazonioni di : opinioni, politica e attualita’’. Fondato ed edito da Carmine Gonnella , seconda edizione n: 1 Nov. 23 /14 CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori,con CIRCA 24 pagine, con un formato Pdf telematico, spediad una vastissima mail list. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusion e.senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” MOTTO: “Al Mondo non esistono diversita’ ma corpi e anime con eguale esigenze esistenziali” [cg] Siamo operatori non politicanti , analizziamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“ Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore E-mail : [email protected] Collaboratori: Dall’ Italia , Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Dall’ estero, Alfonso Del Guerc io (Redazione), Carmine Gonnella (Editore e fondatore) e alla distribuzione Ilario Mario Ponzi. Giorgio Brignola UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE P . 8 VAJNT : L’ onda della morte Arnaldo De Porti Soccorritore Vajont p. 5 Marylon (Maria) Rosaria Longobardi) Gli anagrammi in musica di Marylon p 6 Maria Iacuzio NUOVE MIGRAZIONI Dal vecchio, al nuovo P. 4/10 Il primo periodic cartaceo pellegrino , preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a patenti e amici dopo averlo letto. Siamo operatori d’ informazione non politicanti , analizziamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto o da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni volontarie: Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent Oppure sul conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie . SPECIALE NONCOMITES 2014 Pagine 2 3 4 5 Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni. pagina 11 Economia & Emigrazione pagina 13 RIFORMA RADICALE COMITES di Carrmine Gonnella pagina 19 Papa Francesco tuona contro la Chiesa pagina 15 C’ERA UNA VOLTA IL BELPAESE pagina 9/ 15 CRONACA pagina 7 CULTURA "La censura non ci ferma" pagina 18 LOCALNEWS Regione Campania pagina 17 ANCORA OGGI ANCORA LUI Pagina 12 ANCORA LUI Berlusconi ai pensionati: «Avrete dentista, veterinario, cinema, treno e taxi gratis» pagina 14 Vignette di ... BIANI & APICELLA IO STO CON GINO..... La Repubblica riconosce e garantisce i diritti invio- labili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle for- mazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale [cg] RESTIAMO UNITI Si chiama “Vittorio Arrigoni” una nuova scuola a Gaza Di Doriana Goracci pagina 16 EMIGRAZIONE Dal vecchio al nuovo Maria Iacuzio Promoting Italian Talent Through Ar The story of your migration started a long time ago when you first de- cided to go to America. Can you tell us a bit more about this? I moved to New York with my husband. We very newly-wed and he were relocated through his company. I wasn’t happy at first to leave London. New York is somehow faster than London which is something that I adore but I didn’t like the American work ethic and neither did I like to be so far from my family and friends... Contiua a pagina 10 . FREE FREE

Transcript of La voce alternativa edizione del 22 novembre 2014

Qundicinale di lbere e gratuite informazonioni di : opinioni, politica e attualita’’. Fondato ed edito da Carmine Gonnella , seconda edizione n: 1 Nov. 23 /14

CHI SIAMO

Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’

una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori,con CIRCA 24 pagine, con un formato Pdf telematico, spediad una

vastissima mail list.

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza

distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

MOTTO:

“Al Mondo non esistono diversita’ ma corpi e anime con eguale esigenze esistenziali” [cg]

Siamo operatori non politicanti , analizziamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da

salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“

Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore

E-mail : [email protected]

Collaboratori:

Dall’ Italia , Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Dall’ estero, Alfonso Del Guercio

(Redazione), Carmine Gonnella (Editore e fondatore) e alla distribuzione Ilario Mario Ponzi.

Giorgio

Brignola

UN ALTRO MONDO E’

POSSIBILE P . 8

VAJNT :

L’ onda

della morte

Arnaldo De Porti

Soccorritore Vajont p. 5

Marylon (Maria) Rosaria

Longobardi)

Gli anagrammi in musica di

Marylon p 6

Maria

Iacuzio

NUOVE MIGRAZIONI

Dal vecchio, al nuovo P. 4/10

Il primo periodic cartaceo pellegrino , preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a patenti e amici dopo averlo letto. Siamo

operatori d’ informazione non politicanti , analizziamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese

pressapochista da salotto o da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo

La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni volontarie: Via posta, pagabili a

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Oppure sul conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie .

SPECIALE NONCOMITES 2014 Pagine 2 3 4 5

Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni. pagina 11

Economia & Emigrazione pagina 13

RIFORMA RADICALE COMITES di Carrmine Gonnella pagina 19

Papa Francesco tuona contro la Chiesa pagina 15

C’ERA UNA VOLTA IL BELPAESE pagina 9/ 15

CRONACA pagina 7

CULTURA "La censura non ci ferma" pagina 18

LOCALNEWS Regione Campania pagina 17

ANCORA OGGI

ANCORA LUI

Pagina 12

ANCORA LUI

Berlusconi ai

pensionati: «Avrete dentista,

veterinario,

cinema, treno e taxi gratis»

pagina 14

Vignette di ...

BIANI & APICELLA

IO STO CON GINO..... La Repubblica riconosce e garantisce i diritti invio-

labili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle for-mazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di

solidarietà politica, economica e sociale [cg]

RESTIAMO UNITI

Si chiama “Vittorio Arrigoni” una nuova scuola a Gaza

Di Doriana Goracci pagina 16

EMIGRAZIONE

Dal vecchio al nuovo

Maria Iacuzio – Promoting Italian Talent Through Ar

The story of your migration started a long time ago when you first de-

cided to go to America. Can you tell us a bit more about this?

I moved to New York with my husband. We very newly-wed and he were

relocated through his company. I wasn’t happy at first to leave London.

New York is somehow faster than London which is something that I adore

but I didn’t like the American work ethic and neither did I like to be so far

from my family and friends... Contiua a pagina 10 .

FREE FREE

19 2 RIFORMA RADICALE DEI COMITES di Carmine Gonnella IL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES

Elezioni Comites rinviate alla primavera

del 2015. Il sottosegretario agli Esteri con

delega agli italiani nel mondo, Mario Giro,

ha spiegato aItaliaChiamaItalia che la

decisione è stata presa per dare ai connazi-

onali più tempo per iscriversi al registro

elettorale, non certo per presentare nuove

liste. “Non si riaprirà tutta l’indizione. Per

quanto riguarda la presentazione delle liste

tutte le leggi danno il limite di un mese.

Laddove non ce ne fossero, valuteremo,

anche dal punto di vista giuridico”. Dun-

que, Giro è stato chiaro: in quelle città

liste, non ci sono tempi supplementari per

presentarne di nuove. Per il voto

dell’aprile 2015 correranno le liste presen-

tate finora. Altro discorso, ha spiegato lo

stesso sottosegretario, riguarda la circo-

scrizioni in cui non è stata presentata…

nemmeno una lista: in quei casi, appunto,

“valuteremo”.

Proprio su questo punto interviene Aldo Di

Biagio, senatore del gruppo Per l’Italia

eletto nella ripartizione estera Europa: "Mi

auguro – dichiara in una nota - che non si

vanifichi il senso dell'oculata decisione del

Ministro Gentiloni di rinviare le elezioni

dei Comites". Spiega il senatore: “qualora

si decidesse di non riaprire ovunque i ter-

mini per la presentazione di nuove liste si

perderebbe l'occasione di una vera e reale

partecipazione democratica”. E conclude:

“Non vorrei che chi è responsabile del

primo pasticcio a cui si è dovuto mettere

una toppa perseveri nel suo atteggia-

mento”.

Qualora si

decidesse di

non riaprire

ovunque i

termini per la

presentazione

di nuove liste

si perderebbe

l'occasione di

una vera e

reale

partecipazione

democratica’

Anche Claudio Micheloni, Pd, presidente

del Comitato per le questioni degli italiani

all’estero in Senato, in uncomunicato dif-

fuso l’altro giorno, spiegava: “E' evidente

che al rinvio delle elezioni deve corrispon-

dere la riapertura dei termini di presentazi-

one delle liste, ferma restando la validità di

quelle già depositate, altrimenti tale deci-

sione non avrebbe senso”.

Comites, Di Biagio (Pi):

rinvio elezioni scelta di buon senso, salve le liste già

presentate

‘Si darà la possibilità di partecipare alla

competizione elettorale anche a chi per i

tempi oltremodo ristretti non aveva com-

pletato tutti gli adempimenti’

Aldo Di Biagio, Vice Presidente Vicario del Gruppo Per l'Italia, commenta la deci-sione del governo di rinviare le elezioni dei Comites alla primavera del 2015: "Chi ha a cuore gli interessi degli italiani all'estero non può che esprimere soddisfazione per la scelta del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, di rinviare al 17 aprile 2015 le elezioni per il rinnovo dei Comites", dichiara in una nota l’eletto oltre confine, secondo cui quella del rinvio è “una decisione di buon senso che accoglie quanto più volte suggerito da me e da i

colleghi senatori del Comitato per le Ques-tioni degli Italiani all'Estero”.

"Voglio chiarire - spiega Di Biagio - che il lavoro fin qui svolto non andrà perso, ver-ranno fatte salve le liste già presentate, ma si darà la possibilità di partecipare alla competizione elettorale anche a chi per i tempi oltremodo ristretti non aveva com-pletato tutti gli adempimenti".

"Mi auguro – conclude Di Biagio - che questo rinvio possa dare nuova linfa ad un meccanismo di partecipazione democ-ratica, svincolato da logiche partitiche, che deve coinvolgere tutti gli italiani all'estero per dare la giusta dignità alle loro rappre-sentanze”.

Rinvio elezioni Comites, Micheloni (CQIE): la politica è tornata alla

Farnesina

"Il Consiglio dei Ministri, prendendo atto

di una realtà che da più parti e fin

dall'inizio era stata denunciata come insos-

tenibile, ha deciso di riconvocare le elezi-

oni dei COMITES in data 17 aprile 2015.

Considero questa decisione, assunta dal

Ministro Gentiloni a pochi giorni dalla sua

nomina, molto opportuna, doverosa e tut-

tavia non facile, e desidero ringraziare il

Ministro stesso, il Governo nel suo in-

sieme e i Senatori - che hanno approvato

l'ordine del giorno in cui si chiedeva lo

spostamento delle elezioni - per la sensi-

bilità dimostrata nei riguardi dei cittadini

italiani residenti all'estero”.

Così Claudio Micheloni, Pd, presidente del

Comitato per le questioni degli italiani

all’estero al Senato.

Nella seduta della Camera di

giovedi’ 26 Febbraio corrente mese fu

annunciata una petizione di comune

necessita’ presentata dal sottoscritto

a nome anche del PIE. Detta petizi-

one recante il numero 607 assegnata

(come per protocollo) alla III Com-

missine Affari Esteri, nella quale si

chiedeva al parlamento italiano:

(1) Abolizione del Consiglio Generale

degli Italiani all'Estero (CGIE), organ-

ismo ormai del tutto pletorico, estre-

mamente costoso e inefficiente. Con

questo si intende esercitare un

severo controllo sulla correttezza,

sull'efficienza e sulla trasparenza

delle nostre rappresentanze all'estero

(Ambasciate, Consolati, Uffici Com-

merciali, Istituti di Cultura, Camere di

Commercio, ecc). La lotta agli sprechi

e ai soprusi andrà a beneficio di tutti

gli italiani.

(2) Una riorganizzazione dei vecchi

Comites con sistemi elettivi traspar-

enti sotto il controllo preventivo del

dipartimento estero e con la possi-

bilità, una volta alleggeriti dall'elefan-

tismo dei CGIE, di poter incaricare,

con nomine ufficiali, delegati gover-

nativi che organizzino le operazioni di

voto con funzioni ispettive e di con-

trollo. Questi nuovi organismi faranno

da strutture locali per le esigenze de-

gli Italiani ivi residenti.

(3) I compiti dei Comites debbono

restare ben distinti da quello dei Con-

solati. I Presidenti dei Comites vanno

eletti direttamente e non scelti dai

Consiglieri. Il compito del Presidente,

sarà quello di coordinatore senza

diritto di voto, mentre il potere deci-

sionale resterebbe ai Consiglieri a

maggioranza relativa con voto

segreto.

(4) Per evitare ulteriori sprechi oc-

corre spostare le sedi e le segreterie

nei Consolati. Le riunioni da tenersi

negli stessi o negli Istituti di Cultura

con dibattiti ed interrogazioni da

parte dei partecipanti.. In altre pa-

role, coinvolgere ed invogliare di più’

i cittadini e in primis i giovani.

I Presidenti dei Comites avranno il

compito di presentare agli eletti

all’estero nelle rispettive Circoscrizi-

oni, un’appropriata relazione di pro-

poste e interrogazioni, scaturita dalle

riunioni. Almeno fino a termine di

legislatura.

(5) Va istituita una Commissione di monitoraggio dei Comites all’interno

del Comitato Permanente Italiani all’Estero, sanzionando con dei richiami i Comitati dormenti o poco efficienti, dopo il terzo richiamo prevederne la chiusura.

Ho avuto modo di leggere un po’ tutte le proposte di riforme dei Comi-tati presentate dagli eletti all’estero da Micheloni a Riccardo Merlo, nes-

suna di queste apportera’ un minimo di concretezza ed efficacia ai Comites. Ultima presentata quella di Merlo / Gai, una proposta se non in-utile addirittura irrisoria che darebbe secondo questi piu’ autorevolezza e pari opportunita’. Onorevole Merlo

(1) le devo comunicare che nei com-piti e funzioni della legge 2003 e’ gia’ prevista una partecipazione giovanile e femminile, basterebbe applicarla alle liste.(2) Autorevolezza ma solo se lo vuole il Console? Merlo:” l’at-

tribuzione di valore vincolante ai pareri espressi dai Comites intro-ducendo due requisiti: devono essere presi all’unanimità dai loro membri e devono coincidere col parere del Con-sole; ciò darà un’indicazione non eludibile da parte del governo, sulla

destinazione, ad esempio, dei fondi destinati all’editoria” Onorevole carissimo questo gia’ avviene ogni anno poi se Lei riesce a mettere in-sieme la meta’ dei consiglieri io mi faccio prete. [cg]

QUESTA PROPOSTA LEGISLATIVA,

NELLA PASSATA LEGISLAZIONE E’

STATA ABBINATA AL DISEGNI DI

LEGGE TOFANI, PASSATO AL

SENATO ARENATO ALLA CAMERA

[cg]

Comites, Di Biagio (Pi): non vanificare il rinvio

deciso da Gentiloni

La Repubblica Italiana riconosce la libertà di

emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero. NONCOMITES 2014

3 18 CULTURA IL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES

NONCOMITES 2014

Comites, (quasi) una sola voce dal mondo: no a

nuove liste

Elezioni Comites rinviate, com’è noto.

Ormai se ne parla da giorni: non si voterà

più a dicembre, ma nell’aprile 2015, anche

se c’è chi è convinto che anche in prima-

vera il rinnovo dei Comitati degli italiani

all’estero salterà. Intanto il dibattito con-

tinua, all’interno del mondo politico e as-

sociativo che ruota intorno al mondo

dell’emigrazione.

Mario Giro, sottosegretario agli Esteri

con delega agli italiani nel mondo,

intervistato da ItaliaChiamaItalia ha spie-

gato: “giusto il rinvio, connazionali

avranno più tempo per iscriversi al registro

elettorale. Ma non si potranno presentare

nuove liste in quelle circoscrizioni dove

già sono state presentate una o più liste”.

Su questo, però, non tutti sono d’accordo.

Sergio Gaudio, segretario del Pd negli

Stati Uniti, in una nota dichiara: "Preso

atto della decisione del consiglio dei Min-

istri di uno slittamento della data delle

elezioni per i Comites, e' nostra decisa

opinione che questa non possa che avere

come conseguenza naturale, visto anche il

dispositivo della legge istitutiva dei Comi-

tati per gli italiani all'estero, una riapertura

di tutti i termini, compreso quello per la

presentazione delle liste, fermi restando i

diritti acquisiti, per favorire pluralismo e

partecipazione".

Della stessa opinione sono anche alcuni

eletti all’estero, in particolare in

Senato. Claudio Micheloni, Pd, nei giorni

scorsi ha scritto che non avrebbe senso un

rinvio del voto senza riaprire i termini per

presentare le liste.

Naturalmente c’è anche chi è contro tale

Ai vostri casting si sono presentate

anche ragazze molto giovani: ven-

tenni decise a reimporre la cen-

tralità del corpo come strumento

d'azione politica. Non la sorprende

questo atteggiamento, in un mo-

mento in cui si allunga il fascino di

movimenti come “Women against

feminism”?

«Nonostante la maggioranza delle gio-

vani donne non si riconosca come

femminista - complice un po' di igno-

ranza storica e una rilettura main-

stream che ha svuotato la parola dei

suoi significati piú “avanzati” - se le

ragazze di oggi hanno una maggiore

consapevolezza di quelle che chiami-

amo le politiche del corpo è proprio

grazie ad un percorso storico e di ri-

flessione delle donne. Non mi sor-

prende questo atteggiamento tra le più

giovani. Non c'è bisogno di aver un

master in studi di genere per notare

che il corpo delle donne è il territorio

simbolico più sfruttato ed espropriato:

col corpo delle donne si vende di tutto

e sul corpo delle donne si concentra

un'oppressione spaventosa. E non

parlo solo degli standard di bellezza

ma anche di quell'idea di pudore per

cui, ad esempio, allattare in uno spazio

pubblico diventa un gesto por-

nografico. Anche non avendo una co-

scienza politica o dei saperi specifici

questo paradosso è evidente. E la ribel-

lione – che può prendere forme diverse

ma che evidenzia in ogni caso la ne-

cessità di riappropriarsi del corpo e

della sessualità come spazio di libera

espressione – è un fatto inevitabile».

C'è, tra voi, chi parla esplicitamente

di censura, in Italia, nel cinema.

Anche lei è convinta che molte fan-

tasie delle donne non trovino ancora

possibilità di espressione?

«La censura è una diretta conseguenza

dell'esaltazione di quelle regole di

mercato che valorizzano ciò che è

“vendibile”, senza considerare che è

l'offerta a generare la domanda. Il

grande esperimento di marketing che è

stato “50 sfumature di grigio” (mi rifi-

uto di considerarlo un caso letterario,

se quella è letteratura io sono Virginia

Woolf) può essere considerato come

un paradigma: una storia di sottomis-

sione malamente travestita da sado-

maso viene pompata come “porno per

madri” e durante una lunga stagione

promozionale te la ritrovi su tutti i me-

dia e come referente di qualsiasi dis-

corso possibile sulla pornografia. Il li-

bro è stato venduto ovunque: edicole,

supermercati, autogrill, forse anche in

macelleria».

Sembrerebbe il contrario della cen-

sura...

«La censura non funziona più come ap-

parato repressivo che vieta esplicita-

mente, piuttosto rende invisibili le

forme dissidenti (o le ridicolizza: in

questo la televisione è maestra) ed

esalta quelle forme di “trasgressione”

che sono funzionali al mantenimento

del sistema, come la sottomissione fem-

minile al maschio ricco e potente. Vo-

glio dire che non esiste una censura che

vieta, esistono le regole di mercato che

impongono ciò che è vendibile e ciò che

non lo è, perché minimamente dissi-

dente».

È la difficoltà che Le ragazze del

porno stanno vivendo nel reperire

finanziamenti?

«Esattamente. A livello mediatico c'è

una grandissima curiosità, e un pubblico

potenzialmente enorme, ma nessun pro-

duttore si prende la responsabilità di

agevolare economicamente un'iniziativa

che potrebbe essere molto remunera-

tiva.Il potere clericale e sessuofobico

non si manifesta con la repressione di-

retta, ma agisce in maniera sotterranea,

togliendo ossigeno alle iniziative piú

avanzate. Per fortuna però le forme di

produzione culturale cambiano (si pensi

al crowdfunding) e come Ragazze del

porno siamo talmente motivate che ci

stiamo buttando anche senza rete. La

censura non ci ferma».

Intervista

DI SABINA MINARD

(da l’ Esptesso)

Slavina: "La censura non ci ferma" Slavina è una videomaker, performer, antropologa, autrice di

“Racconti erotici per ragazze sole o male accompagnate” (Perrone). E di politiche del corpo si occupa da sempre

eventualità. E’ il caso del MAIE, il

Movimento Associativo Italiani all’Estero

guidato da Ricardo Merlo. Il presidente

del Comites di Bahia e coordinatore del

MAIE locale, Juan Carlos Paglialunga,

dichiara: “Purtroppo a pochi giorni dalla

decisione del governo di posticipare le

elezioni dei Comites ad aprile, per con-

sentire ad un maggior numero di connazi-

onali di iscriversi per votare, dobbiamo

constatare che quanto avevamo previsto

sta avverandosi. Ossia che qualcuno

cominci a pensare che possano essere

anche riaperti i termini per la presentazi-

one di altre liste di candidati. Il Comites di

Bahia Blanca si oppone a questa possi-

bilità”.

Sulla stessa linea Mario Castellengo, pre-

sidente Uim: "Non avevamo dubbi sul

fatto che non ci sarebbe stata grande folla,

non giudico la scelta di rimandare le elezi-

oni, ma non si devono riaprire procedure

per liste, laddove ci sono liste non se ne

presentano altre. Sarebbe una presa in giro

per tutta la gente che si è impegnata per

raccogliere le firme entro i tempi previsti".

Fabio Porta, deputato Pd eletto nella

ripartizione estera Sud America, non la

pensa come il Pd USA: intervenendo al

quinto congresso Uim a Roma, riguardo

alla questione dei Comites, il governo – ha

spiegato - ha voluto "rispettare i diritti di

partecipazione degli italiani all'estero e il

ministro degli Esteri Gentiloni, in buona

fede, ha voluto dare qualche mese in più

per aumentare la partecipazione; forse non

erano in buona fede quei nostri colleghi

parlamentari che hanno insistito per una

proroga e che ora insistono perché ci sia

una proroga anche dei termini per la pre-

sentazione di nuove liste". Così Porta, sot-

tolineando la necessità di dare un "esempio

di serietà" a "chi si è dato da fare nella rac-

colta di firme per presentare in tempo le

liste". Poi, ha aggiunto il parlamentare

eletto all'estero, "bisognerà fare una rifles-

sione sulla rappresentanza all'estero" per-

ché "quei numeri bassi non dipendono dai

tempi, ma sono figli di un problema più

grande che la Uim ci deve aiutare a indi-

viduare per capire meglio quali sono oggi

gli italiani nel mondo e qual è il modo mig-

liore per rappresentarli".

Laura Garavini, deputata Pd eletta in

Europa, fra coloro che hanno lottato per-

ché le elezioni si svolgessero comunque

entro il 2014, spiega: "Il governo non

voleva più rimandare e aveva messo a dis-

posizione 9 milioni di euro. Questa cifra

con un 2% di iscritti sarebbe stato uno

spreco enorme. Con il rinvio di quattro

mesi avremo dati diversi? Il rischio è che si

riproponga lo stesso stato dell'arte" ma la

"sfida che ci aspetta" è "la revisione degli

organi di rappresentanza a partire dai

Comites, quelli più vicini alle esigenze

delle comunità". (RF)

( ItaliaChiamaItalia)

17 4 LOCALNEWS Regione Campania IL RINVIO AD APRILE 2015 DEL RINNOVO DEI COMITES

Maria Iacuzio della lista

ItalUk di Londra replica

al Sen. Di Biagio

(Per l'Italia) che ha

dichiarato che il rinvio

delle elezioni dei Comites

"è una decisione di buon

senso" e che "si darà la

possibilità di partecipare

alla competizione

elettorale anche a chi per

i tempi oltremodo

ristretti non aveva

completato tutti gli

adempimenti

.

MARIA IACUZIO - Gentile Senatore Di

Biagio, la mia critica non ha parte politica,

così come la vostra manovra contro un

minimo di giustizia verso gli italiani

all’estero non la ha, è trasversale. Vi scrive

una vostra vittima su questa circostanza

Comites. Pertanto gentilmente passi anche

il messaggio al Senatore Micheloni, con cui

vi potete dare la mano, la prego. Il Senatore

Micheloni non dispone di twitter o altro, lui

non dialoga con il suo elettorato, gli impone

solo cose fatte: perchè lui sa. dialoga solo

nei palazzi romani. Mi piacerebbe avere da

voi anche una vostra risposta ad una sem-

plice cittadina. Questo e’ ciò che penso, io

come molti altri, con l’unica differenza che

io adesso ho il coraggio di dirlo aperta-

mente. Spero che almeno questo sia apprez-

zato.

Sulla sospensione delle elezioni Comites,

cosa già fatta, e sulla riapertura dei termini

per presentare le liste, cosa da lei sostenuta

c o m e g i u s t i z i a e d i r i t t o .

Che delusione Senatore, lei non ha idea

cosa è il diritto e la certezza del diritto, su

questa storia, nonostante il ruolo che rico-

pre. Riaprire i termini per la presentazione

delle liste, dove già ci sono liste presentate,

lede il principio in base al quale il diritto

deve ricevere una applicazione prevedibile

per tutti. Lede coloro che quelle norme

hanno rispettato, lede la legalità. Ma non

andiamo neanche nel mondo del diritto,

andiamo nel mondo dello sport. Corsa dei

200 metri: a gara finita lei propone di ri-

farla, perchè qualche suo amico non ha rag-

giunto il traguardo? O che facciamo

spostiamo il traguardo di un metro, per dare

la possibilità a qualcuno di raggiungere il

traguardo. Vede Senatore lo stato di diritto,

anche per cose piccole come i Comites, è

una cosa seria, questo non è l’asilo Mariuc-

Sen. Di Biagio, quello che lei sostiene assieme al suo collega

Micheloni è ingiusto

Salvini contestato a Salerno:

urla e insulti dai centri sociali

Urla e insulti contro Matteo Salvini al suo arrivo a Salerno, dove il segretario della Lega Nord si è recato oggi per partecipare alla manifestazione 'Panorama d’Italia' presso la sede del Comune. Solo poche settimane fa l'auto del leader del Carroccio era stata assaltata a pochi passi dal campo no-madi di via Erbosa, a Bologna. Imponente il servizio di sicurezza, con transenne lungo il percorso, per evitare disordini. Una volta dentro, Salvini, su Twitter e su Facebook ha postato una foto della sala gremita e ha scritto: "Sala strapiena e gente in piedi a Salerno con la Lega per parlare di la-voro, di immigrazione, di Europa, di futuro. E i soliti centri sociali fuori a urlare...Dai, dai, dai!!!".

Pompei: Franceschini a stampa

estera, non date rappresentazione

tragico

Bisogna stare attenti a non dare una rap-

presentazione sbagliata di Pompei. Io ho

incontrato turisti andati a Pompei convinti

di avere poche settimane per vedere gli

scavi prima che crolli tutto, tale è stata la

rappresentazione mediatica". Lo ha detto

il ministro per i Beni e le Attività Cul-

t u r a l i e d i l T u r i s m o , D a r i o

Franceschini parlando stamane con i gior-

nalisti della stampa estera in Italia, che gli

avevano rivolto un invito per un colloquio

a tutto campo.

"Su Pompei è vero il contrario, come ha

spiegato in Parlamento la scorsa settimana

il generale Nistri: stiamo lavorando a

testa bassa per rispettare i tempi

dell'Unione Europea per l'utilizzo dei

105 milioni di fondi. Ma vorrei che fosse

chiaro - e per capirlo bisognerebbe vederla

Pompei - che non è che spesi quei 105

milioni di euro abbiamo risolto il problema

Pompei e inauguriamo gli scavi come

fossero un museo: Pompei si estende su

decine e decine di ettari che richiedono

una manutenzione perenne e quindi il

cantiere sarà un cantiere sempre aperto, di

manutenzione e di restauro. Ed è quello

che sta avvenendo: a Pompei, rispetto

all'action plan siglato con l'Ue che preve-

deva di rendicontare a fine 2014 2.300.000

euro, ne sono stati rendicontati 3 milioni, il

valore dei lavori in corso è fissato a 50

milioni e siamo già a 46. Dei 55 progetti

originari, 25 sono già stati banditi. Ci sono

attualmente 11 cantieri attivi per le opere

ma a breve saranno 13. Certo ci sono anni

di ritardi ma stiamo lavorando con dei

risultati anche in termini di presenze in

continua crescita", ha sottolineato il minis-

tro.

Quanto alle assemblee sindacali, che

hanno fatto trovare chiusi gli scavi in più

di un'occasione a turisti arrivati anche da

molto lontano, Franceschini aggiunge:

"Vorrei che anche qui non si generaliz-

zasse e nessun turista arrivasse a pensare:

'Non vado a Pompei perché è sempre

chiuso'. È capitato due mattine per delle

assemblee, dalle 8.30 alle 11.30, e il terzo

giorno, per la pressione mediatica che si

era generata, hanno rinunciato all'assem-

blea"

Viabilità: senso unico alternato su

statale 'Bussentina' in provincia

Salerno

Dal 24 novembre al 31 dicembre, sarà

istituito un senso unico alternato, rego-

lato da impianto semaforico, sulla

strada statale 517var “Bussentina”,

nel tratto compreso tra i km 36,500 e

36,600, nel comune di Buonabitacolo,

in provincia di Salerno.

Il provvedimento, riferisce l'Anas, si

rende necessario per consentire i lavori

di ripristino e messa in sicurezza di un

muro di sottoscarpa danneggiato da un

evento franoso. Le attività si svolger-

anno dalle 7,30 alle 17,30 esclusi i

giorni festivi e prefestivi.

L’Anas raccomanda agli automobilisti

prudenza nella guida e ricorda che

l'evoluzione della situazione del traf-

fico in tempo reale è consultabile sul

sito web http://www.stradeanas.it/

traffico oppure su tutti gli smartphone

e i tablet, grazie all`applicazione `Vai

Anas Plus`, disponibile gratuitamente

in “App store” e in “Play store”. Gli

utenti hanno poi a disposizione la web

tv www.stradeanas.tv e il numero 841-

148 ‘Pronto Anas’ per informazioni

sull’intera rete Anas.

Detenuto muore in ospedale a

Napoli, i familiari: "Pestato in

carcere"

E' morto nell'ospedale Loreto Mare di Napoli Luigi Bartolomeo, detenuto 45enne in coma, per il quale i familiari e l'associazione Ex detenuti organiz-zati napoletani avevano parlato di un pestaggio in carcere. Nei giorni se-guenti si è fatta strada l'ipotesi che sia stato aggredito e picchiato da due conoscenti. Bartolomeo era stato arrestato lo scorso 21 ottobre perché evaso dai domiciliari. Dopo il giudizio direttis-simo ed essere stato condotto in car-cere, l'uomo è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni. La Pro-cura di Napoli ha aperto un fascicolo per ricostruire la vicenda. Fonte : adnkronos

cia. Si fa una norma che ha un effetto retrat-

tivo nel bel mezzo di elezioni e lei la

chiama ‘scelta di buon senso’? Pazzesco.

Vede in Francia, paese serio, alle ultime

elezioni politiche (no Comites), dove hanno

espresso il voto anche i francesi all’estero,

la partecipazione e’ stata del 2% e lo si e’

fatto senza tante polemiche. Non perche’ il

2% sia un qualcosa di gratificante, assoluta-

mente, ma perchè c’era una legge che aveva

avviato quel processo ed andava rispettata al

di sopra di tutto. Socrate per questa ragione,

addirittura, bevve l’estratto di cicuta. Non e’

che le chiediamo questo ma almeno si ris-

parmi felicitazioni per un qualcosa che ci

umilia come i taliani all’estero.

In realtà il vero calcolo non sono i Comites,

tramite i quali lei appunto con questa

manovra si sono umiliate oltre 60mila per-

sone, ma il nuovo sistema della doppia opzi-

one, di un elettorato seppur minimo ma ver-

issimo! Un elettorato che vi fa tremare i

polsi non perchè numericamente imoprtante

ma perche VERO! In ciò si sommano le

manovre per entrare nella Camera dei Depu-

tati, essendo che per il Senato non ci sara'

piu' possibilità-abolito. Noi candidati ai

Comites ci sentiamo umiliati, ci siamo im-

pegnati tantissimo per presentare una lista e

promuovere tante sottoscrizioni, gratis

gratis gratis. Quando voi avete cercato di

sabotare l’adesione al voto e non avete in-

centivato nessuno ad iscriversi, sin

dall’inizio. Pero’ adesso è anche suo do-

vere informare tutta la gente che le elezioni

sono slittate. Sono stati spesi 2 milioni di

euro! Presi dalle tasche dei cittadini italiani,

per informare tutti, che l'elezioni erano il 19

dicembre, ed ora ci metta il suo corposo

salario e del Senatore Micheloni, insieme ad

altri compari, per dirgli che non è più così.

Io informerò tutti coloro che ci hanno sos-

tenuto perchè ho una faccia e sono una

donna onesta, ma mi viene tanta voglia di

mandarvi la mia bolletta del telefono, quella

invece non è gratis per me, invece per voi

Senatori SI.

Con tutta la sincerità

Un’italiana all’estero che parla

Fonte L’ Italiano

NONCOMITES 2014

5 16 RESTIAMO UNITI VAJONT : L’ onda della morte Arnaldo De Porti Soccorritore Vajont

Basta, il disastro non è un palcoscenico sul

Vajont: sono due tragedie, e sarebbe ora di

distinguerle. La prima tragedia è quella della

Diga. Tragedia vera e immane per il dolore

pubblico e privato che ha generato, per le ines-

cusabili responsabilità che sottende, per l'eva-

nescenza delle istituzioni coinvolte, per l'irri-

sorietà dei risarcimenti. Per non dire della avid-

ità degli interessi privati che l'hanno generata.

È una tragedia sotto i nostri occhi da cin-

quant'anni, circa la quale è stato detto tutto o

quasi tutto. Quello che manca, se manca, non

potrà di certo modificare il giudizio storico di

quanto è accaduto. Il fatto si è che la tragedia

del Vajont ha generato un'altra tragedia, dove

noi siamo carnefici e vittime allo stesso tempo.

Una tragedia, anche questa, evitabile e ines-

cusabile. Anche questa collettiva, con l'aggra-

vante che sembra non finire mai. È la tragedia

della retorica e del dolore usati come arma

contundente per una narrazione del territorio

bellunese come luogo minore, marginale, op-

presso, defraudato quando non deriso. Ci sono

state le Vittime del Vajont? Ebbene, anche noi

siamo vittime, pur se in un altro modo: vittime

dell'economia, della storia, della politica, vit-

time del grande su noi che siamo piccoli. Non

che questo non sia stato vero. Lo è, in parte,

anche oggi. Ma spesso la tragedia del Vajont è

stata usata per ricostruire il bellunese come

luogo di periferia a credito con lo Stato, peren-

nemente in stato di bisogno, sempre defraudato.

Se il bellunese oggi è un luogo di acrimonia

diffusa – non passa giorno che qualcuno, la

politica in primis, non si lamenti di qualcun

altro - lo si deve soprattutto al brodo culturale

che la Tragedia del Vajont ha generato. Non era

un esito scontato. Complice la politica, soprat-

tutto quella “grande”, che quando viene nel

bellunese corre a rendere omaggio alle Vittime

del Vajont. É sempre giusto rendere omaggio ai

morti, ma alcuni omaggi contengono una over-

dose di retorica del dolore della quale faremmo

bene a liberarci. Essi omaggiano il territorio

bellunese come eterna vittima, e al bellunese,

oramai, piace sentirsi vittima. Complice certa

cultura locale che sulla tragedia del Vajont, e

sulla propria presunta estraneità sociale, cul-

turale e financo morale, ha costruito miti di

libertà e di riscatto. Il Vajont come il male

assoluto degli altri, in contrapposizione ad una

propria purezza tenace e garibaldina. Cosa di

meglio, allora, ad ogni anniversario, del reggere

la bandiera dei giusti defraudati, dei preveg-

genti inascoltati, dei miseri derelitti? Oggi,

trascorsi cinquant'anni, bisognerebbe farla fi-

nita con la retorica del dolore che ci fa vittime

di continuo, usandoci come strumenti per un

altro fine. Basta con il Vajont come palcosce-

nico, soprattutto politico, ma non solo, dove si

sale ogni 9 ottobre a far comizi. Dobbiamo

andare oltre. E andare oltre non vuol dire di-

menticare, ma avere il coraggio di scrivere

un’altra storia, migliore di quella che abbiamo

alle spalle. Non è con la cultura del dolore e

della strumentalizzazione che si ricostruisce

qualcosa di duraturo. Elaboriamolo, il lutto del

Vajont, gli strumenti per farcene una ragione

storica, politica e sociale li abbiamo. Poi basta.

Poi, almeno per una volta, quando arriva il 9

ottobre, restiamo in silenzio. I cittadini sa-

pevano. E gli scienziati? Voglio raccontare due

episodi ai quali sono stato presente pochi giorni

prima del disastro. Il primo a Longarone, dove

mi sono recato da Igne, dove abitavo con mio

nonno, a render visita a un suo amico, Fran-

cesco “Checo” Pioggia. Tra le chiacchere parla-

rono della diga. Checo disse: “Bepi, questa

prima o poi ci porterà via tutti”. Detto e fatto: è

morto con tutta la famiglia. Il secondo a Villa-

nova, a casa di mio zio, dove ora si trovano i

negozio Fercas. Un'amica di mia zia che abi-

tava dove ora c'è l'azienda Teza, della famiglia

Dalla Betta, disse: “Cara Ada uno di questi

giorni mi vedrai passare davanti a casa in bar-

chetta”. Non è passata in barca, ma l'acqua se

l'è portata via con tutta la famiglia e di passag-

gio si è portata anche la madre e i due fratelli

con le famiglie. Abitavano di fronte a mio zio. I

miei parenti sono stati recuperati alle 3 del

mattino, salvi. Se queste persone comuni , e

non solo loro, presagivano questo evento per-

ché gli scienziati geologi no? Domanda ormai

stantia, ma perché l'attuale presidente degli

scienziati geologi ,che non deve esser un ra-

gazzino di primo pelo, ha aspettato questa buf-

fonata del 50° per parlare? Noi supestiti in-

vece , a parte i soliti noti facenti parte della

ghenga, sappiamo benissimo lo scopo di questa

baraonda, che nulla a che fare con noi e meno

ancora con i nostri morti, ma serve a parecchia

gente, con grande supporto dei media che nulla

a che fare con il disastro, per scopi personali

politico/ finanziari. Quanti anni dovranno pas-

sare perché qualcuno rispolveri questa storia e

indaghi sullo sperpero che è stato fatto dei soldi

dei contribuenti? Giuseppe De Cesero Lon-

garone vajont 1963-2013 Un grazie alla gente

di Cimolais e Claut nIn questi giorni di ottobre,

la triste e terribile sciagura di Lampedusa , in

cui sono morti molti innocenti e molti altri sono

profughi, le parole “compassione” e

“accoglienza” mi risuonano spesso nella mente

e, inevitabilmente, la memoria mi porta al 9 -10

ottobre1963, quando la gente del mio paese si

trovò nella stessa situazione di bisogno. Anche

da noi molti morirono travolti dall’acqua

Contnua a pagina 6

Caro Gonnella,

sono stanco di sentir cavalcare politicamente e demagogicamente il dolore e la immane disgrazia

del Vajont mentre i veri superstiti stanno a casa a piangere in composto silenzio. Io ho partecipato

come soccoritore al disastro ed oggettivamente provo vergogna (come ho scritto più volte in tanti

giornalii !!!) per le tante menzogne che vengono dette al riguardo. Ho conservato un "pezzo", letto

da qualche parte, nel quale mi identifico anche come giornalista, pezzo da me religiosamente con-

servato e che riporto in appresso

Che sia il caso di ricordare queste cose a certa gente ?

Che viene a Longarone solo per visibilità e politica ?

Che gioia poter comunicare che una

nuova scuola è stata aperta a Gaza ed è a

nome di Vittorio Arrigoni.L’Associazione

per lo sviluppo “Ghassan Kanafani”

comunica questa bellissima notizia

dicendo che sono ben 98 i bambini regis-

trati nella scuola materna e che possono

contare su sette maestre assunte per l’

occasione. La lettera comunicato inizia

così ” Compagni e amici in

Italia, I nostri calorosi saluti

a tutti voi da Gaza, dalla

terra della fermezza e

dell’eroismo.Calorosi saluti

dai bambini della scuola

materna “Vittorio Arrigoni”

per l’anima di Vittorio Ar-

rigoni, quei ragazzi ai quali,

con il vostro sostegno,

siamo riusciti a disegnare un

sorriso sui volti….” e si con-

clude con un “promettiamo a

tutti voi di tenere fede e

mantenere i principi per i

quali Vittorio il Ribelle ha

vissuto e combattuto e vi

promettiamo di insegnare ai

nostri figli il patriottismo, il

rispetto per l’umanità ed a

resistere all’oppressione

ovunque si trovi.”

Alla fine potrete trovare

tutte le indicazioni per il

contatto.L’asilo,grazie anche

alla raccolta fondi tramite la

vendita del dvd “Restiamo

umani – the reading

movie” scritto dallo stesso Vittorio Ar-

rigoni, ha beneficiato di fondi a supporto

delle sue attività e dei futuri progetti edu-

cativi. (*)

Scrive Mariagiulia Agnoletto, psichiatra e

coordinatrice dell’Associazione Salaam

Ragazzi dell’Olivo Milano-Onlus, che dal

2001 collabora con l’associazione palesti-

nese socio-educativa Remedial Educatioon

Center con progetti di affido a distanza dei

bambini/e dei villaggi e del campo pro-

fughi del nord della striscia di Gaza: “La

mia esperienza nella striscia di Gaza è

nell’incontro con i bambini/e e le loro

famiglie e nel rapporto con i volontari e gli

operatori (educatori, insegnanti, psicologi,

clown, animatori) delle associazioni pales-

tinesi psico-educative, che quotidiana-

mente “resistono”, cercando di trasmettere,

condividere con i bambini un attaccamento

alla vita, una speranza per il futuro.A Gaza

tutti i diritti del’infanzia sono negati quo-

tidianamente: alla vita, alla libertà, alla

salute fisica e psichica, alla casa, all’is-

truzione, al gioco, alla libertà di

movimento. I bambini appaiono passivi,

ritirati o più spesso tesi, con atteggiamenti

di sfida, rabbia, che nascondono dolore,

paura, frustrazione. Infatti “i bambini delle

pietre non sono di pietra, soffrono, hanno

paura”, come diceva un amico psichiatra

palestinese. Sono bambini continuamene

traumatizzati, quindi gli educatori palesti-

nesi devono intervenire “durante il

trauma” e cercare di aumentare la resil-

ienza dei bambini: identificare il trauma,

dare un senso all’evento e alla propria rea-

zione emotiva, cercare di garantire loro

una protezione di fronte agli eventi trau-

matici successivi, per evitare che il disagio

psichico si strutturi in patologie. Permet-

tere ai bambini di esprimere emozioni,

bisogni, disagi, dare un significato alle

proprie paure, angosce, aiutarli ad uscire

dalla alienazione/rabbia, trovare soluzioni

costruttive e specialmente riconoscere e

stimolare le loro risorse positive (con

teatro, danza, pittura, narrazione, clown-

eria, psicodramma, tecniche di rilas-

samento).Ho visto le maestre accogliere i

bambini terrorizzati (come loro stesse),

dopo una notte sotto le bombe, propo-

nendo una narrazione singola e collettiva,

come valore terapeutico della testimo-

nianza e condivisione. Una possibilità di

distinguere i fatti reali da quelli

amplificati e deformati dalla

paura, piuttosto che il disegno,

come occasione per proiettare le

conseguenze emotive del trauma.

Ho visto costruire con i bambini

le lanterne e gli aquiloni, con

scritti e disegnati sopra messaggi

di pace, giustizia, desideri, sper-

anze … da far navigare in mare o

volare in cielo, oltre l’isolamento

di Gaza. Ho visto incontri tra

madri e insegnanti per costruire,

ideare, immaginare, imparare gio-

chi, canzoni, racconti da utilizzare

per sé e i propri bimbi nelle suc-

cessive situazioni di paura, ter-

rore.”

Restiamo umani

Doriana Goracci

http://www.reset-italia.net/

Si chiama “Vittorio Arrigoni” una nuova scuola a Gaza

15 6 ...L’ onda della morte CULTURA C’ ERA UNA VOLTA IL BELPAESE

Continua da pagina 5

e fango e pochi furono ritrovati; i superstiti fu-

rono costretti a lasciare le loro case e il paese;

raccolsero frettolosamente poche cose, quelle

che ritenevano indispensabili o quelle a cui

erano affettivamente più legati, e ,per la

maggior parte con mezzi militari, furono portati

nei paesi vicini di Cimolais e Claut. In questi

due Comuni ci fu una gara di solidarietà indici-

bile, le amministrazioni si prodigarono a mettere

a disposizione le loro strutture per accogliere gli

sfollati.

Ma la generosità più commovente fu quella

spontanea della popolazione. Ogni famiglia aprì

la propria casa per ospitare ,offrendo e condivi-

dendo ciò che avevano,

dimenticando campanilismi e difficoltà

economiche Spesso i profughi vivevano proprio

assieme ai loro ospiti, come un’unica famiglia,

ricevendo supporto materiale e morale. Questa

solidarietà non fu solo nell’immediatezza dell’e-

mergenza, ma è durata per moli anni. Io sono

“Informatore della memoria” e accompagno

gruppi sui luoghi del Vajont, raccontando

l’evento in tutte le sue sfaccettature e quasi sem-

pre parlo loro di come fummo accolti, consolati

e aiutati. In occasione del 50° Anniversario del

Vajont, voglio esprimere pubblicamente la mia

personale gratitudine e ammirazione alla gente

di Cimolais e Claut che, secondo me, vanno

meritatamente annoverati tra i soccorritori del

Vajont. Italo Filippin Erto Centro diurno a ris-

chio Non penalizzate i disabili nSono Raul, una

persona diversamente abile che usufruisce per

quattro giorni a settimana di un servizio di

trasporto che mi porta da Padola di Comelico

Superiore dove vivo, al Centro diurno di Pieve

di Cadore, dove posso partecipare a iniziative

sociali e svolgere numerose attività. La princi-

pale è comporre poesie, grazie alle quali sono

riuscito a entrare nel Club della Poesia e del

Teatro di Pieve di Cadore. Mi è giunta voce che

grazie alla spending rewiev prevista per il 2014,

il servizio dei trasporti dei Centri diurni è a

rischio. Ma noi che viviamo in montagna non

abbiamo tante possibilità e alternative per

spostarci e partecipare a queste manifestazioni.

Siamo già penalizzati dalle nostre condizioni

fisiche, applicando la spending review ci tagli-

per essere meglio compresa appieno e valoriz-

zata. Il pezzo è intitolato 'Ti arrida Amor'- . (Ti

sia propizio l'Amore). Ti arrida amor o sarai/

radiosa a mirar arti o/ ariosa trama ordirai.

Ara, a mirti sorrida o a / amori d'arti; ora sarai/

a rimar, irosa o ardita (da Anagrammi, pubbli-

cato nel 2007). Ti sarà propizio l'Amore (ti

arrida amor) o sarai raggiante nel contemplare

le arti (poesia, letteratura) oppure comporrai

saggi freschi e innovativi (ariosa trama

ordirai). Coltiva le tue passioni letterarie (ara)

così da raccogliere successi o amori verso le

arti; ora ti accingi a scrivere, con toni infiam-

manti o coraggiosi. Maria Rosaria ci ha detto

che aspirerebbe ad avere un'eco per

quest'iniziativa – una eco, cioè 'una risonanza,

un riscontro'. Perchè se ne parli… e poi aggi-

unge: Anzi, già che ci penso, mi occorrerebbe

non un'eco, ma proprio… Eco. Umberto

Eco… grande esperto di parole, soprattutto

queste, così misteriose! Ma finora non sono

riuscita a contattarlo.

Ancora altri Premi per Marylon: Nella sug-

gestiva cornice dello storico Palazzo Recupero

di Martina Franca (Ta), il giorno 18 Settembre

si è tenuto un incontro culturale presieduto

dalla Prof. Teresa Gentile, in cui la maestra

Marylon è stata insignita del Premio Internazi-

onale di Letteratura infantile e poesia 'Maestro

Egidio Gentile', premio conferitole per – come

si legge nella motivazione – 'rieducare alle

Emozioni e prevenire l'Anestesia dei cuori ' e

del Premio 'Ignazio Ciaia ', un premio in libri,

dalla Fondazione Nuove Proposte su Progetto

Giambattista Gifuni. Ed ancora , dulcis in

fundo, il 12 Ottobre a Casalnuovo di Napoli la

cantautrice Maria Aprile presenterà il suo

nuovo album, in cui è presente anche un testo

di Marylon, intitolato 'La strega Melodia' Cosa

aggiungere ancora? Ad maiora, Marylon, per

un futuro da ...favola!

Fonte: .internapoli.it

La maestra favolista di Melito,

Maria Rosaria Longobardi,

pluripremiata per le sue

straordinarie poesie ed

anagrammi

di Sabrina Della Corte

MELITO. Nel corso dell'Evento che si è

svolto il 26 Settembre scorso ad Afragola, inti-

tolato 'Suggestioni settembrine' e promosso

dall'Associazione Culturale 'La Madia dell'Arte '

del Dott. Massimo Capriola, è stato proposto,

come pezzo lirico, anche un anagramma

'poetico' della maestra favolista ed enigmista

Marylon, alias Maria Rosaria Longobardi, origi-

naria del Vomero, residente a Melito ed oper-

ante a Scampia. L'interprete straordinaria di

questo gioco di lettere (ma più che gioco di

lettere si potrebbe definire uno stupendo 'gioco

del pensiero') è stata la soprano Rosy Pinto,

accompagnata al piano dalla maestra Sandra

Lepore. Si è trattato di un esperimento letterario

-musicale originale ed unico, presentato per la

prima volta proprio a 'La Madia dell'Arte'. At-

traverso la permutazione delle lettere di una o

più parole, Marylon riesce ad arrivare a for-

marne altre, che nell'insieme le danno un testo

di senso compiuto. La serie anagrammatica

cantata è dedicata ad una persona, il cui nome e

cognome è celato in quelle diciotto lettere di

ogni verso. Straordinaria e innata la capacità che

ha Marylon di legare le parole con l'effettiva

realtà del soggetto anagrammato: una capacità

forse unica, che andrebbe studiata e analizzata,

Gli anagrammi in musica di Marylon alle "Suggestioni Settembrine" di Afragola

Autodefinirmi ‘cervello in fuga’

rievoca immediatamente nella mia testa

la battuta di un famoso comico ai danni

della Marini: “Signora, il suo cervello

quando è scappato?”

Perciò, non mi definirò tale. Quello di

cui sono certa è il mio status di expa-

triate: ormai da 4 anni lavoro come

fiscalista all’estero (prima ad Amster-

dam ed ora a Ginevra, con anche un

lavoretto come barman part-time in

quel di Chamonix) e di rimpatriare non

ne ho davvero voglia. Ho, anzi, sug-

gerito a mio fratello – neolaureato con

lode al Politecnico di Milano – di fare

armi e bagagli a sua volta.

La mia idea dell’Italia, dove ho la-

vorato per 6 anni e vissuto per 29, è

oggi cosi sintetizzabile: un’impareg-

giabile fucina di talenti che si trova

schiacciata tra una crisi economica

senza soluzione di continuità ed una

“res publica”governata da una classe

politica incapace (quando non corrotta-

e-incapace) passando per una società

dalla mentalità estremamente retro-

grada. Negli ultimi anni, tutta questa

zavorra è arrivata a pesare al punto

tale che la decisione di andarsene sia

diventata per molti giovani una scelta

obbligata.

Pubblicità

Del resto, per quale motivo un neolau-

reato medio – che non possa contare

su l l e so l i t e r ac co manda zio n i

CRONACA

Papa Francesco

tuona contro la

Chiesa

affarista che

scandalizza i fedeli

Il Papa tuona contro la chiesa affarista

e lancia forte il suo anatema, nel corso

dell'omelia alla messa celebrata nella domus

di Santa Marta in Vaticano. Una Chiesa che

pensa solo a fare affari fa "peccato di scan-

dalo" , avverte Francesco commentando il

brano del Vangelo in cui Gesù caccia i mer-

canti dal Tempio, perché hanno trasformato

la casa di preghiera in un covo di ladri.

"Penso allo scandalo che possiamo fare alla

gente con il nostro atteggiamento, con le

nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio",

sottolinea il Papa, condannando lo scandalo

del commercio e della mondanità. "Quante

volte - lamenta - vediamo che entrando in una

chiesa, ancora oggi, c'è lì la lista dei prezzi! E

il popolo dei fedeli si scandalizza".

Parlando poi durante l'udienza concessa ai

partecipanti al congresso mondiale della pas-

torale sulle migrazioni, il Papa esalta la Chi-

esa come "luogo che dà speranza e accog-

lienza". Francesco sottolinea che "purtroppo i

migranti vivono spesso situazioni di delu-

sione, di sconforto e di solitudine. In effetti, il

lavoratore migrante si trova teso tra lo

sradicamento e l’integrazione. E' anche qui

che la Chiesa cerca di essere luogo di sper-

anza: elabora programmi di formazione e di

sensibilizzazione; alza la voce in difesa dei

diritti dei migranti; offre assistenza, anche

materiale, senza esclusioni, affinché ognuno

sia trattato come figlio di Dio".

Esorta il Papa: "Nell’incontro con i migranti,

è importante adottare una prospettiva inte-

grale, in grado di valorizzarne le potenzialità

anziché vedervi solo un problema da affron-

tare e risolvere. L’autentico diritto allo

sviluppo riguarda ogni uomo e tutti gli uo-

mini, in visione integrale. Questo richiede

che si stabiliscano per tutti livelli minimi di

partecipazione alla vita della comunità

umana. Tanto più è necessario che ciò si

verifichi nella comunità cristiana, dove nes-

suno è straniero e, quindi, ognuno merita

accoglienza e sostegno".

Fonte : adnkronos.

“all’italiana”, ma solo sul proprio tal-

ento – dovrebbe scegliere proprio

questo Paese come luogo dove iniziare

la propria carriera? La gavetta è per-

cepita dal datore di lavoro come stru-

mento per sfruttare il neolaureato “a

costo zero” anziché un investimento

per entrambi, le prospettive di carri-

era sono inversamente proporzionali

allo sforzo (a maggior ragione se uno

ha avuto anche la “sfortuna” di nascere

donna e, magari, desiderare una

famiglia) e, last but not least, la pen-

sione rappresenta crescentemente una

sorta di miraggio… un premio da ero-

gare solo ai più fortunati al raggiungi-

mento dell’età pensionabile. A far da

ciliegina su questa torta già di per se’

non buonissima c’è, poi, l’attu-

ale politica “del Fare” che arriva

dopo un ventennio di politica “del Dis-

fare” con risultati del tutto identici:

tanto marketing e “poche idee, ma con-

fuse” (da cui va il mio sentitissimo

“grazie” all’attuale premier che è, dav-

vero, il degno erede del pregiudicato

con il quale ha stretto il suo patto frat-

erno!).

La conclusione è, quindi, che non ci

siano molti motivi per restare. Specie

una volta che si è toccata con mano la

meritocrazia estera, gli orari di lavoro

più umani, il miglior trattamento riser-

vato alle donne con figli, una buro-

crazia più snella, infrastrutture funzi-

onanti, etc., etc.

Perciò – e tutto sommato – io mi reputo

molto fortunata ad essere riuscita

nell’impresa di emigrare. Il “tutto som-

mato” racchiude gli inevitabili sacrifici

che questa scelta comporta: occorre

ambientarsi, imparare nuove lingue,

ristabilire un proprio network di per-

sone care, fare i salti mortali per non

perdere quelle in patria, stringere i

denti quando si sente la mancanza di un

Paese che comunque (e a prescindere)

si ama sempre alla follia… e via

dicendo. Quella di expatriate non è cer-

tamente una condizione ideale, specie

con il passare degli anni…

Ma tant’è!

Eleonora Calandri

Da: Il Fatto

Espatriare? Una scelta obbligata ai tempi del

‘disfare’

7 14 ANCORA LUI CRONACA

Continua a crescere il numero di italiani che vanno a vivere all'estero: nel

2013 ne sono partiti 94.126 contro i 78.941 del 2012. E se il Regno Unito è il

Paese verso cui si sono maggiormente diretti i recenti migranti italiani, con una

crescita del 71,5% rispetto all'anno precedente, a sorpresa è una regione del

Nord, la Lombardia, quella che ha subito la maggiore 'emorragia', con 16.418

partenze. E' quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fon-

dazione Migrantes, presentato oggi a Roma. Gli espatriati nel 2013 sono in

maggior parte uomini (56,3%), non sposati nel 60% dei casi, e la classe di età

più rappresentata è quella che va da 18 a 34 anni (36,2%), seguita ds quella dei

35-49enni, a riprova di come la decisione di partire sia motivata in gran parte

dalla crisi economica e dalla disoccupazione. L'aumento in assoluto dei citta-

dini italiani iscritti all'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, è di

141 mila nel corso del 2013, il 3,1% in più rispetto all'anno precedente. Nel

mondo sono 4.482.115 i connazionali residenti all'estero iscritti all'Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) al primo gennaio

2014. L'Argentina è il primo Paese di residenza per tutti gli italiani, seguita da Germania, Svizzera e Francia. l 52,1% degli italiani iscritti

all'Aire è di origine meridionale. I minori iscritti all'Aire al primo gennaio 2014 sono 691.222, in lieve calo rispetto all'anno precedente

(673.489). Se il numero dei minori continua a decrescere, è in aumento quello delle iscrizioni per nascita: si passa, infatti, dal 38,8%

dell'anno passato al 39% di quest'anno. Sono in aumento anche gli over 65, che sono 878.209 (+0,8% dal 2010) e la maggior parte risiede

Continua la fuga degli italiani all'estero: in un

anno +16,1%, Gran Bretagna preferita

Rapporto Migrantes, Lombardia prima per numero di partenze

Sversavano liquidi inquinanti di vario

genere in un torrente del fiume Tanagro.

Con questa accusa sei titolari di attività

commerciali di Sassano sono stati denun-

ciati per inquinamento ambientale. I

carabinieri della compagnia di Sala Consil-

ina hanno accertato che tre caseifici, un

autolavaggio ed un'azienda di trasformazi-

one di prodotti gastronomici, attraverso

Azienda comprava olio extra-

vergine nei supermercati e lo spac-

ciava per prodotto cilentano doc

Un’azienda

di Laure-

ana Cilento

aveva ac-

q u i s t a t o

dalla rete

di grande

distribuzi-

one 1.600

litri di olio extravergine industriale pagan-

dolo a un prezzo molto basso rispetto a

quello di mercato. Successivamente,

questo prodotto veniva imbottigliato e

venduto come, con un prezzo enorme-

mente maggiorato rispetto a quello d’ac-

quisto, come olio artigianale di qualità

dell’area del Cilento. Il titolare

dell’azienda, scoperto dai carabinieri dei

Nas e denunciato all’autorità giudiziaria, si

riforniva presso gli ipermercati della

provincia. Nei depositi sono stati ritrovati

lattine di olio, 700 bottiglie e tutto il mate-

riale necessario per il travaso. L’intero

quantitativo di prodotto, per un valore di

110mila euro, è stato sottoposto a se-

questro. Durante questi controlli i carabini-

eri hanno anche scoperto, e sequestrato, 15

tonnellate di mangime destinato ad animali

di cortile – galline, maiali e conigli – in

precarie condizioni igieniche pronto ad

essere venduto senza alcuna certificazione

sanitaria. [Il Corriere del Mezzogiorno]

condotte abusive, scaricavano direttamente

liquidi di vario genere altamente inquinanti

nel torrente Cavarelli. Nel corso d'acqua,

con preoccupante cadenza periodica, si

formava una schiuma bianca putrida che

provocava an una morìa di pesci. Nell'am-

bito della stessa operazione, ad un acheltro

titolare di un esercizio commerciale è stata

comminata una pesante multa pecuniaria

per eccesso di emissioni di acque di scarico

dall'impianto di depurazione.

[La Città di Salerno, foto repertorio, dal web

riservaseletanagroeremitamarzano.com]

Sversavano liquami

inquinanti nel fiume

Tanagro. Sei denunce

«Ai nostri amici in pensione diciamo:

non commettete l'errore che avete fatto

alle ultime elezioni europee di rasseg-

narvi e di non andare a votare perchè

l'Europa non vi è simpatica e perché

non c'era Berlusconi candidato: dovete

andare a votare. Ve lo manda a dire un

vostro coetaneo che Vi vuole bene, pro-

prio lui: Silvio Berlusconi». È quanto si

legge in un passaggio della lettera in-

viata da Silvio Berlusconi ai dirigenti

azzurri.

«Continuo a lavorare alla rifondazione

di Fi e sto cominciando a lavorare bene

alla ricostruzione di tutto il centrodestra.

Sono convinto che lo splendore di Renzi

e di questo governo sia appannato», ha

poi detto Silvio Berlusconi collegato

telefonicamente con una manifestazione

elettorale di Forza Italia a Roccella

Ionica. «Si è capito che dopo tante

promesse i risultati non ci sono. Siamo

dentro ad una purtroppo grave crisi che

non è congiunturale ma strutturale per

cui non ci saranno risultati che potranno

portare voti alla sinistra», ha aggiunto

l'ex Cavaliere.

Berlusconi chiama a raccolta il popolo

azzurro e dopo il tam tam dei giorni

scorsi decide di prendere carta e penna e

inviare una lettera per invitare tutti i

chio, soprattutto in Emilia Romagna,

di un sorpasso della Lega su Forza

Italia. Un'ipotesi che potrebbe riac-

cendere i mal di pancia dentro Forza

Italia di chi, come Raffaele Fitto, da

tempo insiste affinché il partito abbia

una posizione più dura nei confronti

del governo.

L'ex premier però preferisce tenersi

lontano dalle beghe di partito

(complice anche i problemi agli oc-

chi) invitando però i quadri azzurri a

mobilitarsi per la fine di novembre:

«Vi chiedo - scrive nella missiva -

uno sforzo organizzativo che servirà

a dare un segnale chiaro della nostra

o p p o s i z i o n e a l l e p o l i t i c h e

economiche e fiscali di questo gov-

erno». L'obiettivo è dunque quello si

provare ad uscire dalla zona grigia in

cui è collocata Fi per colpa del patto

del Nazareno e provare a risalire nei

consensi. Ecco perchè l'ex premier

oltre a criticare «il governo del cieco

rigore» che fa «solo gli interessi del

suo elettorato», propone una sorta di

programma elettorale rivolto innanzi-

tutto ai pensionati. «Quando

torneremo al governo», promette,

alzeremo le pensioni minime a 1000

euro. Poi elenca: «Questo è ciò che ci

impegniamo a fare per voi quando

saremo di nuovo, e presto, al gov-

erno: 1) aumento delle pensioni

minime a 1000 euro per 13 mensilità;

2) no tasse sulla casa di vostra pro-

prietà; 3) no tasse sui vostri risparmi,

quelli che volete lasciare ai Vostri

f i g l i e a i Vo s t r i n ip o t i » .

«Non dobbiamo permettere allo Stato

- sostiene - di allungare le sue mani

sul frutto di ciò che avete risparmiato

con una vita di lavoro e di sacrifici,

quello su cui avete già pagato im-

poste pesanti; 4) Avrete assistenza

medica gratuita: odontoiatria sociale

(impianti dentali gratis) e oftalmolo-

gia sociale (operazione della cataratta

gratis). E infine - aggiunge Berlus-

coni - convenienze varie: cinema al

pomeriggio e treno durante la setti-

mana gratuiti, bonus taxi e bonus ac-

quisti, veterinario gratuito una volta

al mese per i Vostri amici a quattro

zampe».

dal Mattino

dirigenti Fi, locali e nazionali, a or-

ganizzare una mobilitazione generale

di tutto il partito in vista del «no tax

day», la due giorni di manifestazioni

organizzate da Forza Italia su tutto il

territorio. L'ex premier però va oltre,

e insieme alla missiva allega una

serie di documenti (una sorta di pro-

gramma elettorale) con cui spiegare

ai militanti azzurri che «Forza Italia

si opporrà al salasso sulla classe me-

dia fatto dal governo Renzi»

Si tratta, mette bene in chiaro, il

Cavaliere solo di una prima ker-

messe perché l'intenzione è quella di

tornare di nuovo in piazza a prima-

vera, a ridosso delle elezioni region-

ali. Appuntamento che l'ex capo del

governo è pronto a giocare in prima

fila: «Tra poco tonerò in campo in-

n o c e n t e e a l l a g r a n d e » .

Ancora in cura per il ritorno dell'u-

veite all'occhio sinistro, ma in con-

tatto diretto con i suoi fedelissimi,

l'ex premier guarda con attenzione ai

diversi fronti aperti: la legge eletto-

rale che ha iniziato il suo cammino

in Senato, ma soprattutto il voto di

domenica in Emilia e Calabria. Nes-

suno si attende sorprese, l'unica at-

tesa è quella per i risultati con il ris-

Berlusconi ai pensionati: «Avrete

dentista, veterinario, cinema, treno

e taxi gratis»

13 8 ECONOMIA, IMMIGRAZIONE UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE

Dato che gli effetti dei nuovi provvedimenti

economici del Governo si potranno apprezzare

solo alla fine del prossimo anno, non ci resta che

la possibilità di prendere in esame questo 2014

che si avvia a un’ingloriosa fine. L’ultimo tri-

mestre di quest’anno ha iniziato a evidenziare il

fenomeno della deflazione. Cioè del calo forzoso

dei prezzi al consumo. Se l’inflazione ci perse-

guita da tempo, ora la deflazione inizia a preoc-

cuparci. L’Italia arretra economicamente e non si

vedono vie d’uscita concrete. In concreto, il calo

dei prezzi, dei generi più gettonati, si avvia al -

0,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. Può

sembrare poco, ma non lo è. Anche perché le

famiglie possono contare su un risparmio che

consente di terminare l’anno con qualche Euro in

più a disposizione. Anche se, in concreto, non ci

sarà Euro da accantonare. Intanto, le spese

“inderogabili” (imposte e tasse) non hanno risen-

tito della deflazione. Insomma, il fisco non perde

nulla. Con una disoccupazione superiore al 20%,

c’è da considerare anche la fitta schiera di chi ha

perso il lavoro. Del resto, l’economia familiare

resta sempre in prima linea. Per tirare avanti, si

spende di meno e i consumi sono cambiati; più

per necessità, che per convinzione. Si compra in

misura inferiore (-5% rispetto al 2013) e con

molta più attenzione. Lo conferma anche il segno

ancora negativo del PIL (Prodotto Interno

Lordo). Pure se la vita costa meno, i problemi di

fondo restano immutati. Sperare in un 2015 mig-

liore è impossibile. Nonostante la manovra

dell’Esecutivo Renzi, l’economia del Paese

resterà in fibrillazione. Per i giovani, le speranze

per un futuro migliore si sono ridotte. “Tira” solo

l’informatica ed i telefonini ad alta tecnologia.

Tra i Paesi UE, siamo quello che dedica maggior

tempo a Internet. Per la telefonia mobile la crisi

non si sente. Sono le famiglie a supportarne la

spesa a vantaggio dei figli senza lavoro incapaci,

però, di rinunciare a un “messaggino” (SMS).

Pur senza voler fare i conti in tasca a nessuno,

nel 2014, la spesa per generi alimentari è calata

del 3% rispetto all’anno precedente e del 20%

rispetto all’ultimo anno della Lira (2001). Sono

le famiglie “giovani”, in ogni caso, le più colpite.

Sotto i 40 anni, la crisi obbliga a un “aiutino”

da parte dei nonni che hanno la fortuna d’aver

maturato una pensione. finanche se modesta.

Fermo, appunto, il concetto che il poco si

conta. Di fatto, però, il 70% degli italiani di-

chiara d’aver ridotto le spese non assoluta-

mente indispensabili. Di male in peggio la

spesa sanitaria che è scesa ai livelli del 2007

(valore medio Euro 458 pro capite). Con una

riduzione, stimato su base annua, mai inferiore

a Euro 50 l’anno. Con questi valori, è improb-

abile che il 2015, pur con la manovra Renzi,

possa essere il primo dei cinque anni che

dovrebbero farci rivedere la “luce”. A noi non

resta che continuare a monitorare, senza illu-

sioni, il fronte economico nazionale con la

speranza d’intravedere effettivi segnali in con-

trotendenza.

Giorgio Brignola

UN

ALTRO MONDO

Il problema dell’inserimento dei giovani nel

mondo del lavoro in Italia è sempre stato, per

sua natura, assai complesso. Analizzare le varie

cause che hanno implicato, ed implicano, un

insufficiente assorbimento di nuove leve di

lavoro non è semplice, ma non impossibile.

Facendo riferimento allo scorso anno, circa

700.000 giovani ( 18/25 anni), in parte qualifi-

cati, non hanno trovato una qualsiasi occupazi-

one. Se a questo numero si aggiungono i disoc-

cupati ed in cassintegrati, la situazione si fa

preoccupante. Neppure Monti, secondo noi,

riuscirà a trovare nuovi spazi occupazionali.

Neanche “inventandoli”. Sembra di vivere in

un altro mondo. Più del 20% dei nostri giovani

non trova lavoro o, peggio, lo ha anche perduto.

Nel problema della disoccupazione, in gener-

ale, non solo c’è da tener conto della nostra

incerta espansione economica, ma anche di una

certa disinformazione sul rapporto richiesta/

offerta di lavoro. Pur allontanandosi il cambio

generazionale, a causa della riforma previden-

ziale, il mercato è privo d’indiscusse figure

professionali che potrebbero, invece, essere

riscoperte. Sull’emergenza lavoro, a nostro

avviso, manca ancora una più capillare infor-

mazione da parte degli imprenditori e degli

aspiranti ad un’occupazione. Non è una ques-

tione d’intesa, ma di collaborazione. La pro-

grammazione del lavoro non sembra entrare

nell’ottica della produttività nazionale. Ovvia-

mente quella privata. Ne deriva che anche la

riqualificazione professionale, dopo una certa

età, appare inconcludente; se non apertamente

rifiutata. Dopo la scuola dell’obbligo, che resta

una realtà comune a tutti, oltre alla scuola media

superiore, esistono i corsi di formazione profes-

sionali che sono gestiti, almeno per ora, dalle

amministrazioni provinciali d’Italia. La loro

durata triennale, completamente gratuita, con-

sente, se non la matematica certezza, una buona

garanzia di trovare un’attività meno precaria.

Non sarebbe male riscoprire, con tutte le dovute

garanzie, anche l’apprendistato nel settore

dell’artigianato e delle sue attività correlate. Il

“pezzo di carta” conta sempre di meno e si può,

in ogni caso, ottenerlo anche esercitando un’at-

tività lavorativa retribuita. Essere occupati a

sedici anni non è un disonore; piuttosto, pot-

rebbe essere un incentivo a migliorare la propria

posizione lavorativa nel futuro. Siamo entrati

nel “secolo tecnologico, ma noi abbiamo fatto

poca strada. A questo livello, la buona volontà

non basta. E'necessario fare molto di più e di

meglio. Dovrebbero essere gli enti pubblici a

fare più adeguatamente la loro parte. Non solo

favorendo l’occupazione a costi contenuti per il

datore di lavoro, ma anche richiedendo una sorta

di nuova normativa che contenga il fenomeno

della disoccupazione a livelli meno patologici.

Insomma, non resta che incentivare l’occupazi-

one. Non c’è futuro per l’Italia, se mancano le

possibilità occupazionali per gli italiani. Non

esistono mestieri che i nostri giovani rifiutano a

priori. E’ assurdo soli il pensarlo. Lavorare,

oltre che un diritto è anche un dovere. Utile per

noi e per gli altri. Ai tempi di Brunetta era la

Pubblica Amministrazione ad essere nell’occhio

del mirino. Per il Privato è tutta un’altra storia.

La realtà è differente anche perché chi investe

del suo vuole delle garanzie che, con i tempi che

corrono, nessuno può più concedere. Il Minis-

tero del Lavoro, oggi come ieri, ha dei limiti che

non possono essere ignorati. I “tecnici”, per

bravi che siano, non sono in grado di incremen-

tare l’occupazione, quando è l’economia, in

generale, a non consentirlo. Del resto, le stesse

forze sociali si sono, da sempre, impegnate nella

tutela del lavoratore, ma non sono state in grado

d’imbastire una concertazione sulle figure che

non hanno trovato occupazione alcuna. A nostro

avviso, c’è da fare una netta distinzione tra

“disoccupato”, inteso come licenziato, da chi è

alla ricerca di una “prima”occupazione. Del

resto, senza lavoro non c’è futuro. Non è possi-

bile fare progetti. E'assurdo pensare a formarsi

una famiglia. Mancando una certa tranquillità

economica, la vita perde molto della sua qualità

e le demotivazioni aumentano. L’Esecutivo

Monti ha da tener conto anche di queste rifles-

sioni.

Perché prima di pretendere bisognerebbe dare.

Attenzione: l’impopolarità non favorisce né

l’Italia, né, tanto meno, gli italiani.

2014: ANNO

FATALE

Nonostante la manovra dell’Esecutivo Renzi,

l’economia del Paese resterà in fibrillazione.

I GENOVESI , TIRCHI MA ONESTI !

Renzi rilancia: "Via gli scontrini fiscali". Irregolari in oltre la metà

dei negozi

Avranno vita breve gli scontrini fiscali.

Il premier Matteo Renzitorna a indicare

uno degli obiettivi della delega fiscale.

"Cambiamo l'Agenzia delle Entrate, che

smette di essere un gufo o un avvoltoio

appollaiato sulla spalla e diventa il con-

sulente di una azienda o di una persona",

spiega, alla presentazione dei 100 digital

champions locali. E aggiunge: "Andiamo

nella logica di eliminare gli scontrini con

la tracciabilità, così non c'è più la logica

della Agenzia delle Entrate fuori dal ne-

gozio che ti pizzica ma c'è un nuovo rap-

porto tra cittadino e Agenzia".

La svolta pianificata dal Governo arriva anche alla luce dei dati sempre più elo-quenti sulla mancata emissione di ricevute fiscali: in media, secondo quando emerge da un'indagine dell'Adnkronos effettuata con la collaborazione di diverse associazi-oni di categoria e dei consumatori sul terri-torio, in Italia più di un negozio su due (il 55%) non fa scontrini o li fa irregolari.

Il fenomeno raggiunge punte prossime

all'evasione totale a Napoli (83%), men-

tre Genova si conferma la città a più alto

tasso di lealtà fiscale, con 'solo' il 18% di

irregolarità. Intorno alla media Roma, Mi-

lano e Palermo, con percentuali che oscil-

lano fra il 45% e il 50%. In un mese di

monitoraggio, dal 15 settembre al 15 otto-

bre 2014, viene tratteggiata la geografia

dell'evasione fiscale quotidiana, quella che

nasce da piccoli importi ma che accumula

cifre consistenti su tutto il territorio nazion-

ale: dai conti della pizzeria appuntanti sul

bordo di una tovaglia di carta, al classico

cornetto e cappuccino pagato direttamente

al bancone del bar. Fino ai macellai, ai frut-

tivendoli e agli alimentari che tengono

spento il registratore di cassa.

Fonte .adnkronos

Immigrati, Alfano: ‘avamposti Ue in Africa per capire chi ha diritto ad asilo’

Angelino Alfano, ministro dell’Interno, nel

corso di una audizione al Comitato Schen-

gen, ha parlato anche di immigrazione. Per

il rappresentante del governo italiano “il

nostro nuovo obiettivo, la nostra nuova

priorità è quella di affidare l'esame dei mi-

granti richiedenti asilo ad avamposti

dell'Unione Europea in Africa, cooperati

dalle organizzazioni umanitarie internazi-

onali, per fare sì che lì avvenga lo screen-

ing tra chi abbia diritto e chi no".

Secondo il titolare del Viminale questo permetterebbe "in collaborazione con Unhcr e

l'organizzazione internazionale dei migranti, di decidere, secondo preventivi accordi

tra gli stati membri, anche la destinazione del migrante" in modo da garantire una

"equa distribuzione tra i Paesi europei dei migranti che richiedono asilo".

Il ministro dell'Interno ha poi sottolineato gli sforzi del governo "per ottenere una ap-

plicazione più flessibile del regolamento di Dublino, in favore dei minori e dei ricongi-

ungimenti familiari".

Per quanto concerne l'operazione Triton, Alfano ne ha sottolineato il carattere europeo

e non solo italiano, come era invece 'Mare nostrum'. Triton, ha spiegato poi il ministro,

si dispiega nel Mediterraneo centrale e in parte nello Ionio, oltre al canale di Sicilia

interessa la parte ionica della Calabria, parte della Puglia e la Sardegna meridionale.

Inoltre, gli assetti di Malta hanno messo a disposizione anche mezzi per la distruzione

dei barconi che potrebbero essere riutilizzati dai trafficanti. Fonte: ItaliaChiamaItalia

Anche noi eravamo

stranieri

Se siete in America da più di cinque anni, se avete figli americani o residenti, se vi registrate,

non avete precedenti penali e siete disposti a pagare le tasse, allora potete rimanere nel paese,

senza paura di essere deportati. Potete uscire dall'ombra ed essere a posto con la legge". Così

Barack Obama, nell'atteso discorso pronunciato la notte scorsa alla Casa Bianca, ha annunciato

la firma delle le misure esecutive con cui potranno essere regolarizzati 4, forse 5, milioni di im-

migrati senza documenti, applicando così una parte della riforma dell'immigrazione che i repub-

blicani dal giugno del 2013 tengono bloccata al Congresso.

Una mossa che sta provocando le ire e gli attacchi dei repubblicani da una parte, ma la gioia e

l'immensa soddisfazione della comunità ispanica dall'altra. Una folla di persone ha aspettato

infatti, nonostante le temperature polari che si registrano in questi giorni negli Stati Uniti, fuori

dalla Casa Bianca l'annuncio di Obama, scadendo slogan in spagnolo, come 'si se pudo', la

traduzione dello storico slogan della vittoria elettorale del 2008 'Yes, we can', e "Obama, amigo,

el pueblo esta contigo".

La decisione di Obama di aggirare il blocco del Congresso infatti mette al riparo quasi la metà

degli 11,3 milioni di immigrati senza documenti dall'incubo della deportazione. In particolare le

misure tutelano i 3,7 milioni di genitori di bambini nati in America, e quindi cittadini, o residenti

legali, insieme a 300mila persone arrivate da bambini nel paese. In questo modo, ha detto ancora

Obama, si fermano le politiche che negli ultimi anni hanno "lacerato le famiglie", permettendo

alle forze dell'ordine di concentrarsi nella deportazione "dei criminali non delle famiglie". "Le

Scritture ci dicono che non dobbiamo opprimere gli stranieri, e noi conosciamo il cuore degli

stranieri, perché siamo stati stranieri anche noi un tempo" ha detto ancora il presidente citando la

Bibbia e ricordando che l'America è nel cuore una nazione di immigrati.

Fonte: adnkronos

9 12 ANCORA OGGI, ANCORA LUI C‘ ERA UNA VOLTA IL BELPAESE

SE IL PAESE NON CRESCE DAL 1995 E’ TO-

TALMENTE COLPA DELLA POLITICA E DA

QUANDO IL MONDO DEL

LAVORO E’ SCESO IN POLITICA N’ E’

PARIMENTI COLPEVOLE [cg]

Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la

politica generale del Governo e ne è responsabile.

Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministra-

tivo, promovendo e coordinando l'attività dei minis-

try, per gli ostacoli di ordine economico e sociale,

che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei

cittadini, impediscono il pieno sviluppo della per-

sona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i

lavoratori all'organizzazione politica, economica e

sociale del Paese

IL VOTO E’ UN PRINCIPIO DEMOCRATICO

VIRTUOSO E NON VIRTUALE

Io da “povero” Cultore della Costittuzione italiana

dei nostri padri costituenti, insisto ad esaltare la

virtuosita’ del voto. Il voto e’ innanzitutto personale

e libero. Personale perche’ applicato dalla persona

alla personaa, libero perche’ dovrebbe eseere esente

da ogni imposizioni da parte dei governanti. Questo

e’ un principio che vale parimenti sia per il cittadino

che espime il suo voto a suffragio universale e di-

retto, che per il legislatore con il libero mandato. Un

principio democratico che dal mattarellum ad oggi( e

domain) e’ stato violato e letteralmente “rottamato”

dalla politica. Si e’ illuso l’ attuale legislatore che

con I vari premi di maggioranze, liste bloccate e

livelli di sbarramenti avrebbe avuto piu’ govern-

abilita’, quanto tutti sappiamo che nell’ ultimo ven-

tennio, si e’ governicchiato a forza di decreti e ques-

tioni di fiducie e se insiste su questa strada, il pros-

simo ventennio sara’ ancor piu’ complicate

LA VERA SBUROCRATIZZAZIONE

INIZIA A CASA

Oggi con Matteo Renzi si parla tanto di sburocratiz-zare l' amministrazione della cosa pubblica e i nostri

politici non hanno ancora capito che laddove ci sono

meno competenze locali v'e' meno burocrazia e piu'

legalita' e trasparenza.

In altre parole, il problema non e' se un ente locale vada eletto oppure no' , ma sono le loro competenze

sulk territorio che spesso si incrociono, dando il via

allo scarica barili, tra un ente e l' altro. Faccio un esempio, hanno abolito le province ma le loro compe-

tenze sono rinaste, quindi non cambiera' assoluta-

mente niente.

Ecco perche' e' auspicabile una riforma del Titolo V,

che vada nella direzione di una razionalizzazione delle

competenze, abolendo in primis le regioni, onde ap-punto evitare conflitti con le amministrazioni

comunale e provinciale, con una ridisctribuizione

delle loro attuali competernze territoriali. Quelle piu' dirette con i cittadini ai comuni, le altre alle amminis-

trazioni provinciale [cg]

LO STATO VIENE MENO QUANDO VIENE

MENO IL PRINCIPIO SOLIDARISTA

Il principio solidarista non l’ abbiamo inventato noi

“sporchi” comunisti, come ridirebbe il Cav. e quando ne parliamo o ne trattiamo le tematiche, ci riferiamo

innanzitutto all’ articolo 2 della Costituzione Italiana:

“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti invio-

labili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni

sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà

politica, economica e sociale.”

Uno dei principi fondamentali inderogalibe costituzi-

onali a cui nessuno si dovrebbe sentire immune, tassa-

tivo sopratutto per la politica! [cg]

DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA A

PARTECIPAZIONE DIRETTA DI TUTTI I CIT-

TADINI ALLA VITA SOCIO/POLITICA DEL

PAESE

Sia il bipolarismo, sia la questione di fiducia non sono mai stati contemplati dalla nostra Costituzione. La

nosta democrazia era ed e' basata sulla rappresenta-

tivita' a partecipazione diretta dei cittadini alla vita

socio/politica del Paese, il resto se lo sono inventato i

nuovi legislatori a partire dalla questione di fiducia

inserita INCOSTITUZIONALMENTE ( senza cam-biare un solo comma della Costiutuzione) nel regola-

mento di Camera e Senato, nel 1970, prima alla Cam-

era e poi al Senato.

Con o senza la modifica del Senato e la nuova legge

eletorale, la nostra Repubblica restera’ una De-

mocrazia Rappresentativa a partecipazione diretta di

tutti I cittadini alla vita socio/politica del Paese [cg]

LA CULTURA ITALIANA E’

ANCHE COSTITUZIONE

Da un po’ di tempo in Italia si parla troppo di Costi-tuzione senza averne un minimo di cognizione reale.

Ieri sera ho assidtito ad un piccolo dibattito televisivo

tra la Onorevola di Forza Italia Santanche, con il “cosidetto” filosofo e professore Cacciari. La

Santanche accusava il Capo dello Stato di violazione

della Costituzione. L’ argomento era in riguardo alle dimissioni del 2011 del ex-Cavaliere e Capo del

Governo Silvio Berlusconi:” Napolitano doveva sec-

ondo Lei sciogliere le Camere e mandare tutti alle urne. Cacciari dal canto suo, ha solo menzionato la

Costituzione, senza fare nessun riferimento all’ arti-

colo in questione. Questa disinformazione cultural e dovuta ad una ignoranza da parte della politica e non

solo, riguardo ai nostril dettami costituzionali repub-

blicani.

Se il Capo dello Stato, scioglie le Camere senza prima

aver ascoltato il parere vincolante dei presidenti delle Camere, violerebbe la Costituzione e quindi potrebbe

essere messo sotto accusa per attentato alla Costituzi-

one, perche’ il Capo dello Stato: “può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di

esse. Quindi cari politici e non solo, prima di fare

delle accuse o sparare fregnate in television, informat-evi, perche’ in base alla nostra Costituzione nessuno

ha poteri assoluti !!! [cg]

IN ITALIA E’ SEMPRE VENUTO MENO IL

PRINCIPIO PLURALISTA ...

REPUBBLICANO

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti

inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle

formazioni sociali ove si svolge la sua person-

alità, e richiede l'adempimento dei doveri

inderogabili di solidarietà politica, economica e

sociale.

Quando si parla di democrazia partecipativa si parla

del principio costituzionale pluralista che “avrebbe dovuto esaltare la comunita’ nel suo insieme. Questo

principio nel corso dei decenni e’ stato “trascurato” e

sopraffatto dal principio personalista della politica.

“ Giuro di essere fedele alla repubblica, di osservare

lealmente la Costituzione e le leggi e di esrcitare la mie funzioni nell’ interesse esclusivo della Nazione” e

aggiungo...” di adempierle, con disciplina ed onore.

Ecco signori oggi la disciplina e l’ onore da parte dei nostri politici ( mi scuso per il mio pessimo latino)

sono andati letteralmente a puttane [cg]

DAL PASSATO NON SI ESCE SPAZANDO GLI ERRORI

POLITICI E AMMINISTRATIVI SOTTO ...

IL TAPPETO

L' Itaia a differenza di altre democrazie moderne e' l'

unica ad avere ancora un piede nel passato ed uno nel

presente, perche' da decenni non fa altro che spazzare

gli errori politici e amministrativi sotto il tappeto e

Matteo Renzi non rappresenta il nuovo, bensi' la con-

tinuazione del vecchio [cg]

Da:" Il Costiuente ha sempre

ragione"

LO STATALISTA E' QUEL GOVERNANTE CHE

GESTISCE E AMMINISTRA LA COSA PUB-

BLICA NELL'INTERESSE ESCLUSIVO DELLA

NAZIONE, MENTRE LO STATISTA E' COLUI

CHE LA GESTISCE E L' HA AMMINISTRA PER

PARTITO PRESO. [cg]

La ragione di base per cui i nostri padri re-

pubblicani, riconobbero il diritto a tutti i citta-

dini di associarsi liberamente in partiti per

concorrere con metodo democratico a deter-

minare la politica nazionale, con il finanzia-

mento pubblico, era per evitare in primis su-

premazia partitocratica, in secondo luogo per

evitare di lasciare la politica nelle esclusive

mani dei poteri fort [cg]

Senza deterrenza in politica la questione mo-

rale politico/amministrativa, l’ avremo sempre

con noi ! E’ da alcuni decenni che si parla di

questione morale e’ ancora la politica non e’

riuscita a risolverla. Eppure basterebbe intro-

durre il reato di lesa sovranita’ Ci sono alcuni

articolo della Costituzione che per carpiene la

loro essenza andrebbero riformulati, nel caso

specifico:

“Ogni membro del Parlamento rappresenta la

Nazione ed esercita le sue funzioni senza vin-

colo di mandato, non puo’ essere chiamato a

rispondere delle opinioni espresse e dei voti

dati nell'esercizio delle sue funzioni. La mozi-

one di sfiducia deve essere firmata da almeno

un decimo dei componenti della Camera e non

può essere messa in discussione prima di tre

giorni dalla sua presentazione.”

Mentre la questione di fiducia e’ unanime, la

mozione di sfiducia e’ rivolta eslusivamente ai

governanti. Dicasi governanti, la maggioranza

in parlamento. Alcuni anni fa giustamente la

Consulta, estese la mozione di sfiducia anche

ai ministri e sotto e non solo al Primo Minis-

tro. Adesso tutti sappiamo che il governo e’

composto non solo dal consiglio dei ministri,

ma anche dalla maggioranza di lista o di coal-

izione del governo, che in base all’ articolo 94,

concedo o non la fiducia.

Se un parlamentare dell’ opposizioni cambia

casacca non reca nessun danno alla legislatura,

mentre se lo fa uno della maggioranza di gov-

erno mette in seria difficolta’ l’ organo legisla-

tivo e qundi la democrazia, ecco perche’ i

nostri padri costituenti, non hanno mai con-

templato veti di nessun genere, a parte appunto

delle mozioni di sfiducia.

Veniamo alla soluzione, ossia il reato di lesa

sovranita’: “ La sovranità appartiene al

popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti

della Costituzione.

Premettendo che il primo comma dell’ articolo

68:” I membri del Parlamento non possono

essere chiamati a rispondere delle opinioni

espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro

funzioni.”, non significa immunita o peggio

impunita’. Significa semplicemente liberta’ d’

espessione e di libero voto senza vincolo di

mandato, nel corso della legislatura. In base a

questo principio, non vedo nessun motivo per

cui un parlamentare dissidente della maggio-

ranza di governo, dovrebbe dimettersi, cac-

ciato o cambiare casacca politica, creando

gruppi e sotto gruppi.. In conclusione, la ques-

tione morale e’ uguale a questione di ficucia e

senza una forma di deterrenza la questione

morale politico / amministrativa, l’ avremo

sempre con noi Il reato di lesa sovranita’ non

e’ altro che un’ ulterior estenzione della mozi-

oni di sfiducie a tutti i parlamenatri della

maggioranza, questo porterebbe non solo de-

terrenza , ma piu’ governabilta’ ed etica anche

in politica.

[cg]

ANCORA LUI : Facciamo presente che

Berluisconi e’ decaduto grazie ad una

legge dello stato, votata anche dal suo

partito.Se nella legge c’erano stati dubbi

di incostituzionalita’ non dovevano vo-

tarla La Corte Europea dei Diritti Umani,

non potra’ che rigettare tutti i suoi ricorsi

[cg]

Berlusconi all'attacco di Renzi,

presto di nuovo in campo alla

grande e innocente

Forza Italia in campo e in piazza contro le tasse sulla casa come "segnale chiaro" di op-posizione al governo di Matteo Renzi che

"salassa" il ceto medio. Silvio Berlusconi scrive ai parlamentari e ai coordinatori azzurri

richiamandoli all'appuntamento del 29 e 30 novembre come simbolo di un nuovo protago-

nismo del partito sul territorio. E lo fa con una lettera in cui il saluto suona come un grido di battaglia:"Un abbraccio af-

fettuoso (tra poco torno in campo innocente e alla grande!)". Si fa più forte, quindi, l'aspetta-

tiva di una decisione favorevole in sede euro-

pea sui ricorsi presentati contro la sentenza che ha decretato l'incandidabilità del Cav.

L'ex premier sottolinea che lo sforzo organiz-zativo della manifestazione "servirà a dare un

segnale chiaro della nostra opposizione alle politiche economiche e fiscali di questo gov-

erno e della nostra volontà di presidiare con determinazione gli interessi legittimi delle famiglie e delle imprese italiane".

In uno degli allegati alla lettera, Berlusconi traccia le linee portanti dell'attacco frontale

all'esecutivo: "La politica economica del gov-erno Renzi, così come quella dei due governi che lo hanno preceduto, tutti e tre non votati

dai cittadini, ha tartassato soprattutto la classe media italiana" e con i governi del "cieco

rigore prima, con i governi guidati dalla sinis-tra poi, la classe media è quella che ha pagato

il conto della varie manovre". Prima il "finto risanamento" del governo Monti, poi la redistribuzione del reddito prati-

cata da Matteo Renzi "a favore del suo elet-torato di riferimento" ed ecco che, grazie

anche alla legge di stabilità, per la classe me-dia è stato un "salasso". Per questo Fi ha presentato un emendamento

alla manovra volto "a riportare la tassazione sugli immobili al livello del governo Berlus-

coni del 2008", quando sugli immobili delle famiglie e delle imprese "gravavano circa 11

miliardi di euro di imposte, oggi sono circa 33/34 miliardi". Fonte: adnkronos

Ancora oggi "La questione morale esiste da tempo,

ma ormai essa e' diventata la questione politica

prima ed essenziale perche' dalla sua soluzione

dipende la ripresa di iducia nelle istituzioni, la effet-

tiva governabilita' del paese e la tenuta del regime

democratico."

Enrico Berlinguer

Da:”Seguendo Enrico”

QUESTIONE MORALE = QUESTIONE DI FIDUCIA

11 10 NUOVE MIGRAZIONI: Dal vecchio , al nuovo GIORGIO NAPOLITANO Giovanni Spadolini, a 20 anni dalla morte, alla Bocconi di Milano

I moved back to London as a mum. I had my

daughter and I strongly believe that it’s easy to

be a mum in London compared to Manhattan,

where I was living in New York. I hardly saw

any children there. In London, there are plenty

of mums and children and this creates occa-

sions for new friendships. I missed the intel-

lectual stimulation of work so I started writing

for a publishing house from home, when my

daughter was six months old. I discovered

soon after that I was expecting my son and I

had to stop working due to a difficult preg-

nancy. I then retrained to become a teacher

and tried to fit the work around my children.

Now you are helping a lot of Italian people

to ease their journey of being a migrant in a

new country. How did this initiative come

about?

I helped a friend who had been a victim of

domestic violence. I phoned the Italian consu-

late many times, trying to speak to the previ-

ous Console. His office ignored my requests of

help for information, as I was just a friend of

this person. At that moment I realised the im-

portance of representing people through an

Association. Six months later I founded the

Italian British Association.

For every migrant, one of the most difficult

things is finding a job – how do you remem-

ber dealing with this challenge in your be-

ginning?

I moved to London eighteen years ago and I

believe that at the time there was a bit less

competition than there is now. I was also

younger and more aggressive and that does

help!

What are the biggest challenges you have

faced to succeed in London?

Having two young children and no family

around to help. The cost of child care is huge

and stretches me to my limit.

What is your strong point which keeps you

working so hard?

Maria Iacuzio is from Italy and migrated at a

very young age. Her story of migration is a

long journey and it includes many changes in

her life. Now she is based in London, a mother

of two young children, a part-time teacher and

a freelance radio journalist.

Maria is very involved in the Italo-British

community with various activities, including

organising a conference at Camden Town Hall

for next year on domestic violence and its

impact on immigrants, with the support of the

Italian Mayor Lazzaro Pietragnoli. You will

discover more about Maria through this inter-

view.

The story of your migration started a long

time ago when you first decided to go to

America. Can you tell us a bit more about

this?

I moved to New York with my husband. We

very newly-wed and he were relocated through

his company. I wasn’t happy at first to leave

London. New York is somehow faster than

London which is something that I adore but I

didn’t like the American work ethic and nei-

ther did I like to be so far from my family and

friends.

To have only two weeks holidays a year is

very dysfunctional when you come from

Europe and I missed my family terribly. I got a

job at the bureau of “Il Sole 24 Ore” the finan-

cial paper of Italy, as the Editor assistant. I

accepted the long hours and I loved the chal-

lenge of the job and the pressure of the dead-

lines, but I reckon that I coped well with it all

because I had no children at the time. I would-

n’t like to sacrifice my children for my job.

How did you find London after this experi-

ence?

London is somehow home for me. I moved

here as a postgraduate student and I have beau-

tiful memories of my student life. It was here

that I met my husband and I feel especially

that I can easily go back and forward to Italy,

as it is important for me to be on the same time

zone.

How long did it take you to settle in a new

country?

I can lift the spirit of many Italian artists that we

help through the Association. We have a project

called “Exhibition for £1 a day” where they can

manage to get noticed and sell some of their

artwork in England. We also encourage those

artists to teach art workshops for children. We

are trying to take them out of some basic jobs

as waiters or kitchen porters, and to make them

focus on their skills and talents.

Are you happy with the life you are leading

now?

Yes I am. I still think that we could organise

more activities if we had a venue for the asso-

ciation. All the activities we do at the moment

are self-funded. However, the particular field of

our work has been recognised by the director

Luca Vullo, who has included our Association

in his documentary “Influx” on the Italians liv-

ing in London. Influx will be out in January. We

can’t wait to watch it.

What is your vision in the future?

Do more to facilitate the integration of the Ital-

ians living in the UK. I would like to create an

independent ‘Italian House’ supported by pri-

vate investors, to promote our culture and our

arts. I am also a candidate running for election

to the Comites (Committee of Italians Living

Abroad) that will take place in December. The

Comities need huge innovations and modernisa-

tion too. The last election happened 10 years

ago and they don’t have women representatives

or young people. People that work in the volun-

tary association have the proper understanding

of what the needs of the Ex-pats are as we deal

with the migrants needs every day. I hope we

will have a fair election and that people will

understand that this is the time to choose the

right candidates to represent them.

Who is Maria Iacuzio?

Maria Iacuzio is the founder of the Italian Brit-

ish Association. A women’s association that

promotes Italian art, culture and language in

England and working with other Italian Associa-

tions and cultural centres around the

world. Maria comes from a small town near

Salerno in the South of Italy. She studied at

Salerno’s University and achieved a first class

degree in Political Science. Coming from a mi-

grant working class family with three children,

she was the first that graduated in her family.

Maria first came to England with a post gradu-

ate scholarship to study Politics at Reading Uni-

versity, with a plan to return to Italy for a PhD

in History of Political Parties but she then de-

cided to stay and live in the UK.

Fonte: www.migrantwoman.com

Maria Iacuzio – Promoting Italian Talent Through Ar

"Il senso della Costituzione e delle

istituzioni devono essere sempre il

perno attorno a cui far ruotare

ogni impegno pubblico e ogni

scelta politica".

Lo ha detto Giorgio Napolitano nel videomes-

saggio in occasione della commemorazione di

Giovanni Spadolini, a 20

anni dalla morte, alla Boc-

coni di Milano. "Il bicam-

eralismo non è stata

un’esperienza né troppo

facile né idilliaca", ha poi

aggiunto Napolitano nel

suo intervento, in collega-

mento dal Quirinale Ri-

cordo di Spadolini - "Ma

veramente per gli italiani

più giovani di noi e molto

più giovani di noi che

ancora guardano dall’est-

erno la politica, o che, sia

pur molto giovani, sono

entrati in politica, personalità come quella di

Giovanni Spadolini che oggi onoriamo ap-

partengono ad un’era geologica che può inter-

essarci solo se facciamo gli 'archeologi'? E’ un

pregiudizio grave da rimuovere", ha detto il

Capo dello Stato, ricordando Giovanni Spado-

lini: "Per dare risposte lungimiranti ai prob-

lemi della politica italiana dobbiamo riflettere

sull'attività di uomini come lui".

Ruolo del Quirinale e del Parlamento - Ri-

forme e difesa del Parlamento sono punti fermi

della Presidenza della Repubblica da più di 20

anni, ha detto poi Napolitano. "Nel biennio

1992-1993, una fase cruciale per la storia della

Repubblica, con lo scandalo di Tangentopoli,

eravamo -ha ricordato ancora- presidenti dei

due rami del Parlamento. Ci univano profonda-

mente il senso della Costituzione, delle istituzi-

oni e l'ammirazione per l'Assemblea Costitu-

ente". E l'azione di entrambi era imperniata

sull'"affermazione piena del controllo di le-

galità, sulla difesa del Parlamento da una cam-

pagna condotta da alcune forze politiche che

sostenevano che il Parlamento nel suo com-

plesso fosse corresponsabile e quindi delegitti-

mato e potesse solo decidere sulle autorizzazi-

oni a procedere: in un momento in cui alcune

forze sostenevano fosse delegittimato, e su un

programma di riforme da portare avanti". La

necessità di riforme per modernizzare il

Paese "era stata indicata da Scalfaro nel suo

discorso al Parlamento dopo l'elezione": il

capo dello Stato "aveva chiesto a me e a Spa-

dolini" di promuovere quella che poi sarebbe

divenuta la Commissione bilaterale.

Fonte adnkronos

PAROLE SUE "Il senso della Costituzione e delle istituzioni devono essere sempre il perno attorno a cui far ruotare ogni impegno pubblico e ogni

scelta politica" Invece la Costituzione parla un altra lingua )1 Isenatori sono eletti a suffragio universale e diretto ) 2La funzione legislativa è eserci-

tata collettivamente dalle due Camere. )3 Ed e' Lui che autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. [cg]

I COMPITI DEL CAPO DELLO

STATO

Il Presidente della Repubblica è il Capo dello

Stato e rappresenta l'unità nazionale.

Può inviare messaggi alle Camere.

Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa

la prima riunione.

Autorizza la presentazione alle Camere dei

disegni di legge di iniziativa del Governo.

Promulga le leggi ed emana i decreti aventi

valore di legge e i regolamenti.

Indice il referendum popolare nei casi previsti

dalla Costituzione.

Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzion-

ari dello Stato.

Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici,

ratifica i trattati internazionali, previa, quando

occorra, l'autorizzazione delle Camere.

Ha il comando delle Forze armate, presiede il

Consiglio supremo di difesa costituito secondo

la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato

dalle Camere.

Presiede il Consiglio superiore della magistra-

tura.

Può concedere grazia e commutare le pene.

Conferisce le onorificenze della Repubblica.

Il Presidente della Repub-

blica può, sentiti i loro

Presidenti, sciogliere le

Camere o anche una sola di

esse.

I COMPITI DEL PRIMO

MINISTRO

Il Governo deve avere la fiducia delle due

Camere.

Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia

mediante mozione motivata e votata per appello

nominale.

Entro dieci giorni dalla sua formazione il Gov-

erno si presenta alle Camere per ottenerne la

fiducia.

Il voto contrario di una o di entrambe le Camere

su una proposta del Governo non importa ob-

bligo di dimissioni.

La mozione di sfiducia deve essere firmata da

almeno un decimo dei componenti della Camera

e non può essere messa in discussione prima di

tre giorni dalla sua presentazione.

Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la

politica generale del Governo e ne è responsa-

bile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed

amministrativo, promovendo e coordinando

l'attività dei ministri.

I ministri sono responsabili collegialmente degli

atti del Consiglio dei ministri, e individualmente

degli atti dei loro dicasteri.

IL PARLAMENTO

Dovrebbe in primis garantire che sia il

Capo dello Stato, sia il Primo Ministro

rispettino i diritti e doveri sanciti dalla

costituzione a tutti i cittadini

La funzione legislativa è

esercitata collettivamente

dalle due Camere.

Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni