8 “IL SISTEMA” Tesi & Proposte · Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di...

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Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 8 Marzo 2015 L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https:// www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa?fref=ts https://twitter.com/CarmineGonnell1 ] e’ in costruzione un website .... “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“ Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore E-mail : [email protected] Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmer ini DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi. Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto. La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fle tchers Close, Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie . 8 6 2 POESIA 9 4 Calabritto e dintorni 11 FREE Il mio è più Dio del tuo Gli ‘infedeli cristiani’ uccisi in Pakistan ( Ennio Remondino) .Medaglia a repubblichino Mori, Boldrini nega coinvolgimento: "Decisione di P. Chigi" Tesi & Proposte LA TESI CHIAREZZA Giorgio Brignola Il Punto ... Carmine Gonnella Da Goffredo Palmerini LETTERA AL PRESIDENTE 7 Medico, professione al servizio della società Giuramento dei medici della provincia di Latina Cripta Gallery di St Pancras A cura di Nino Bellinvia L' ITALICUM RENZIANO Vannino Chiti Premierato assoluto” “SCHILIPOTISMO “ Enzo Apicella ( UK) “IL SISTEMA” Il controllore controllato. Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsa- bile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'at- tività dei ministri e i ministri a loro volta sono responsabili collegialmente degli atti del Consig- lio dei ministri [art. Cost. 95] L’ assenza e l’ incapacita’ dello Stato di coordinare responsabilmente e moralmente la ges- tione della Res Pubblica, in decenni ha genera illegalita’ e corruzione pressapoco in tutti i settori pubblici, dove il controllore e’ diventato “sistematicamente” un controllato , Da questo ennesimo caso di illegalita’ e corruzione istituzionalizzata , viene fuori un sistema basato su classi poitiche vecchie e nuove , controllotate e forgiate da vecchie classi di dirigente. Il legis- latore ne prenda atto e si innovi legislativamente e culturalmente ! [cg] ENNESIMO CASO D’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONE ISTITUZIONALIZZATAPOLITICA E AMMINISTRATIVA IN ITALIA Incalza fa emendamenti, Ncd li presenta. E se non passano “cazziatone ai deputati” IL TEMPO DELL’ AQUILONE Un aquilone volava leggero, in alto nel cielo: un bimbo teneva per mano il suo filo e lo portava in giro, nell’aria agitata dal vento. Come un esile uccello volteggiava nel cielo azzurrino e al bimbo mancava il respiro, mentre correva sul prato felice e contento. Passò tanto tempo: il bimbo diventò grande, adesso era un uomo importante. Sul prato soffiava ancora il vento, ma lui non aveva più il tempo di far volare il suo colorato aquilone e poi era finita, purtroppo, della vita la bella stagione. Maria Rosaria Longobardi (IT) DIO Dio e' in ognuno di noi...se lo cerchi lo trovi quando vuoi...non ha un volto ne un'eta'... e neanche una casa a dir la verita'... risiede stabilmente nelle nostre anime..comprese quelle che spargono lacrime... che siano bianche,gialle o nere...del resto ogni cultura ha le proprie c himere... non ha nessuna legge da far rispettare...se non i propri simili,gli animali,la natura e l'ambiente da tutelare... e' e sara' soltanto uno per tutti...quando si riuscira' a capire cio' si raccog- lieranno i frutti...l a mia forse vi sembrera' follia...ma per una volta provate a mettere da parte l'egoismo e l'ipocrisia...augh!!!! Di Antonio Murabito (UK) 10 FREE Rodotà: “Così stravol- gono anche la forma repubblicana” Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è Silvio Berlusconi siamo alla deriva etica” !! 5 3 “la politica non è un mestiere ma passion” SUE PAROLE Di Pietro: “Vi racconto io chi è Incalza“ Zuppa di Piselli Spezzati con Speck e Zafferano Cortesia di cucina24ore.it Ingredienti 250 gr di piselli spezzati 1 carota 1 costa di sedano 1 pezzo di porro 1 litro di brodo vegetale zafferano in pistilli 3 cucchiai di olio extravergine di oliva Sale pepe Metto in ammollo i piselli in acqua fredda. Preparo il brodo vegetale con cipolla,pomodo ro, zucchina, patata, carota, sedano e, se l’avete, una scorza di parmigianoper dare più sapore. E’ chiaro che se non avete tempo, potete ripiegare sul dadovegetale. Faccio poi un soffritto di carota, sedano e il porro, potete scegliere voi la grandezza dei pezzi a seconda di come volete che si pre- sentino nella zuppa. Io li ho lasciati di una grandezza media per sentirli distintamente. Lavo i piselli sotto l’acqua fredda, aggiungo lo speck a dadini al sof- fritto e lascio andare a fuoco lento per una decina di minuti. Aggiungo i piselli e li faccio insaporire per qualche minuto, aggiungo un po’ di sale. Dopo qualche minuto aggiungo il brodo vegetale già bollente. Aggiungo i pistilli dizafferano, continuo a far bol- lire a fuoco lento fino a quando i piselli non saranno cotti. Potete aggi- ungere del riso o tocchetti di pane abbrustolito, io ho aggiunto solo qualche altro pistillo di zafferano! Il ricettario dello scapolo www.facebook.com/lavocealternativa?fref=ts @Britalycanews website in costruzione

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Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 8 Marzo 2015

L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO

CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata

a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https://

www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa?fref=ts https://twitter.com/CarmineGonnell1 ] e’ in costruzione un

website ....

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di

razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo

imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“

Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore

E-mail : [email protected]

Collaboratori:

DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini

DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi. Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.

La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close,

Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie .

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2

POESIA

9

4

Calabritto e dintorni 11

FREE

Il mio è più Dio del tuo Gli ‘infedeli

cristiani’ uccisi in Pakistan

( Ennio Remondino)

.Medaglia a repubblichino Mori,

Boldrini nega coinvolgimento:

"Decisione di P. Chigi"

Tesi & Proposte LA TESI

CHIAREZZA

Giorgio Brignola

Il Punto ... Carmine Gonnella

Da Goffredo Palmerini

LETTERA AL PRESIDENTE

7

Medico, professione al servizio della società

Giuramento dei medici della provincia di Latina

Cripta Gallery di St Pancras

A cura di Nino Bellinvia

L' ITALICUM RENZIANO

Vannino Chiti “Premierato assoluto”

“SCHILIPOTISMO “

Enzo Apicella ( UK)

“IL SISTEMA” Il controllore controllato.

Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsa-

bile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l'at-

tività dei ministri e i ministri a loro volta sono responsabili collegialmente degli atti del Consig-

lio dei ministri [art. Cost. 95]

L’ assenza e l’ incapacita’ dello Stato di coordinare responsabilmente e moralmente la ges-

tione della Res Pubblica, in decenni ha genera illegalita’ e corruzione pressapoco in tutti i

settori pubblici, dove il controllore e’ diventato “sistematicamente” un controllato , Da questo

ennesimo caso di illegalita’ e corruzione istituzionalizzata , viene fuori un sistema basato su

classi poitiche vecchie e nuove , controllotate e forgiate da vecchie classi di dirigente. Il legis-

latore ne prenda atto e si innovi legislativamente e culturalmente ! [cg]

ENNESIMO CASO

D’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONE

ISTITUZIONALIZZATAPOLITICA E

AMMINISTRATIVA IN ITALIA

Incalza fa emendamenti, Ncd li presenta. E se non passano

“cazziatone ai deputati”

IL TEMPO DELL’ AQUILONE

Un aquilone volava leggero,

in alto nel cielo:

un bimbo teneva per mano il suo filo

e lo portava in giro,

nell’aria agitata dal vento.

Come un esile uccello

volteggiava nel cielo azzurrino

e al bimbo mancava il respiro,

mentre correva sul prato

felice e contento.

Passò tanto tempo:

il bimbo diventò grande,

adesso era un uomo importante.

Sul prato soffiava ancora il vento,

ma lui non aveva più il tempo

di far volare il suo colorato aquilone

e poi era finita,

purtroppo, della vita

la bella stagione.

Maria Rosaria Longobardi (IT)

DIO Dio e' in ognuno di noi...se lo

cerchi lo trovi quando vuoi...non

ha un volto ne un'eta'... e neanche

una casa a dir la verita'...

risiede stabilmente nelle nostre

anime..comprese quelle che spargono lacrime...

che siano bianche,gialle o nere...del resto ogni cultura ha le proprie c

himere...

non ha nessuna legge da far rispettare...se non i propri simili,gli animali,la

natura e l'ambiente da tutelare...

e' e sara' soltanto uno per tutti...quando si riuscira' a capire cio' si raccog-

lieranno i frutti...l

a mia forse vi sembrera' follia...ma per una volta provate a

mettere da parte l'egoismo e l'ipocrisia...augh!!!!

Di Antonio Murabito (UK)

10

FREE

Rodotà: “Così stravol-

gono anche la forma

repubblicana”

Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è

Silvio Berlusconi siamo alla deriva

etica” !!

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3

“la politica non è un mestiere ma passion”

SUE PAROLE

Di Pietro:

“Vi racconto io chi è Incalza“

Zuppa di Piselli

Spezzati con Speck

e Zafferano Cortesia di cucina24ore.it

Ingredienti

250 gr di piselli spezzati

1 carota

1 costa di sedano

1 pezzo di porro

1 litro di brodo vegetale

zafferano in pistilli

3 cucchiai di olio extravergine di

oliva

Sale pepe

Metto in ammollo i piselli in acqua

fredda. Preparo

il brodo vegetale con cipolla,pomodo

ro, zucchina, patata, carota, sedano e,

s e l ’ a v e t e , u n a s c o r z a

di parmigianoper dare più sapore. E’

chiaro che se non avete tempo, potete

ripiegare sul dadovegetale.

F a c c i o p o i u n s o f f r i t t o

di carota, sedano e il porro, potete

scegliere voi la grandezza dei pezzi a

seconda di come volete che si pre-

sentino nella zuppa. Io li ho lasciati

di una grandezza media per sentirli

distintamente.

Lavo i piselli sotto l’acqua fredda,

aggiungo lo speck a dadini al sof-

fritto e lascio andare a fuoco lento

per una decina di minuti. Aggiungo

i piselli e li faccio insaporire per

qualche minuto, aggiungo un po’ di sale.

Dopo qualche minuto aggiungo

il brodo vegetale già bollente. Aggiungo

i pistilli dizafferano, continuo a far bol-

lire a fuoco lento fino a quando

i piselli non saranno cotti. Potete aggi-

u n g e r e d e l r i s o o t o c c h e t t i

di pane abbrustolito, io ho aggiunto solo

qualche altro pistillo di zafferano!

Il ricettario dello scapolo

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“ IL SISTEMA” , Il controllore controllato 2 11

Calabritto: pronti a spendere 19

banconote false da 50 euro.

Bloccati e

E' esplosa una bombola di gas

all'interno di un palazzo a

Calitri. Gravemente ferito un

giovane, Emilio Gervasio, 37

anni, che in questo momento è

stato trasferito d 'urgenza

all'ospedlae di Avellino. Sul

posto i soccorsi sanitari, le forze

dell'ordine e i vigili del fuoco. Il

palazzo di due piani risulta par-

zialmente danneggiato. Le

fiamme avrebbero avvolto solo

una parte dello stabile. Oltre alla

vittima, non sono stati riscontrati

altri feriti gravi.

.ottopagine.it

FOTO D’ EPOCA (Calabritto Chesa Madre & Don Ugo )

Avevano appena speso nel

comune di Calabritto due ban-

conote da 50 euro falsificate e si

preparavano a spenderne altre.

Ma il loro piano è stato ostaco-

lato dall'intervento di una pattug-

lia della locale Stazione Carabini-

eri. I carabinieri della Stazione di

Calabritto, a seguito di segnalazi-

one da parte di un esercente che

ha denunciato la presenza di due

persone in possesso di denaro

contraffatto, sono prontamente

intervenuti riuscendo a bloccare

l'autovettura con a bordo i due

soggetti, identificati in un

26enne e di una 34enne della

provincia di Salerno, entrambi

con precedenti penali, che tenta-

vano di allontanarsi velocemente

dal centro abitato.

La coppia, perquisita dai militari,

è stata trovata in possesso di ulte-

rioridiciassette banconote da 50

euro, di ottima fattura e difficil-

mente distinguibili da quelle

originali, riportanti lo stesso nu-

mero di serie.

Le diciannove banconote contraf-

fatte sono state quindi sottoposte

a sequestro e, alla luce delle evi-

denze, i due giovani deferiti in

stato di libertà alla Procura della

Repubblica di Avellino, per de-

tenzione e spendita di monete

false.

ilciriaco.it

Lastre di eternit abbandonate: sigilli a 2

discariche abusive L'attività dei carabinieri di Montella a Cassano e

Calabritto

LocalNews Calabritto e dintorni

Domani al termine dell'informativa"

alla Camera, "rassegnerò le dimis-

sioni". Lo ha detto il ministro Mauri-

zio Lupi durante la registrazione di

Porta a Porta. "Per me la politica non è

un mestiere ma passione. È poter ser-

vire il proprio Stato. Non ho perso né

l'onore né la passione", ha aggiunto

Lupi.

Lupi ha spiegato: "Credo che forse un

mio gesto - che non vuol dire ritirarmi

alla politica, perché non c'è bisogno di

una poltrona per fare politica - questa

mia decisione rafforzerà l'azione del

governo".

L'esponente dell'Ncd ha definito le

"Devo ringraziare anche il mio partito.

Tutto il mio partito mi ha detto che

non devo dimettermi perché non c'è

ragione".

"Quando ti vedi tirato in ballo - ha

aggiunto -, pur avendo valutato i mag-

istrati che non ho alcuna responsa-

bilità, vedi tirato in ballo tuo figlio, gli

amici... Ma perché tirare in ballo la

mia famiglia? Non me la sono sentita

di dire a mio figlio di restituire il Ro-

lex. Forse ho sbagliato. Non so. Ma

con Perotti ci conosciamo da una vita".

L'esponente dell'Ncd ha detto: "Franco

Cavallo è un mio carissimo amico e

rimane un mio carissimo amico, se ha

sbagliato" pagherà.Maurizio Lupi di-

venterà probabilmente il nuovo capog-

ruppo alla Camera di Ncd. Lo si ap-

prende da fonti parlamentari. Stasera il

ministro incontrerà il leader del partito

Angelino.

"La decisione di Maurizio Lupi è un

gesto politico da apprezzare. Un atteg-

giamento ragionevole e serio che di-

dimissioni "la deci-

sione migliore"

anche perché sic-

come "ho fatto in-

sieme a Renzi una

legge che si chiama

Sblocca Italia" non

"è possibile con-

tinuare il proprio

mestiere" se ci sono

delle ombre.

"Ho voluto fortemente l'informativa in

Parlamento - ha continuato il ministro -

perché voglio rispondere alle doverose e

legittime domande che i gruppi parla-

mentari e i giornalisti si sono posti da

quando è scoppiato lo scandalo" dei

grandi appalti.

Lupi ha continuato: "Renzi mi ha detto:

"io non ti ho mai chiesto né chiederò le

tue dimissioni perché non posso chied-

erle, dico che è una tua decisione". Lo

ripeto: né il segretario del Pd, né il presi-

dente del Consiglio mi hanno chiesto le

dimissioni". Il ministro ha affermato:

mostra la sua attenzione per le istituzi-

oni. Avanti insieme per procedere

senza esitazione a cambiare l'Italia e a

renderla più giusta e competitiva". È

questo il commento di Lorenzo

Guerini, vicesegretario Pd. Per Debora

Serracchiani "il ministro Lupi ha di-

mostrato sensibilità istituzionale e

cognizione dell'opportunità politica".

"La decisione del ministro Maurizio

Lupi è da uomo delle istituzioni per-

bene e onesto. In lui l'uomo e il poli-

tico coincidono per correttezza e lin-

earità. Gli siamo stati accanto e gli

saremmo stati a fianco qualunque

scelta avesse deciso di fare". Così il

ministro dell'Interno Angelino Alfano,

commentando le annunciate dimissioni

di Maurizio Lupi. Il suo gesto - prose-

gue il leader di Ncd - è la più alta testi-

monianza di distanza da logiche di

potere. Lupi non si dimette da politico.

Farà politica, se possibile, con più

f o r z a e d e t e r m i n a z i o n e .

Insieme a noi. Come sempre".

Intervista a Di Pietro: "Lupi si deve dimettere. Vi racconto io chi è Incalza"

“Eccerto che in un paese normale Lupi

si dovrebbe dimettere”. Il telefono di

T o n i n o D i P i e t r o , q u a n d o

c’è un’ordinanza, bolle. Perché la toga,

in fondo, non se l’è mai tolta. Legge le

carte, si informa, ha fiuto. E lo scandalo

che coinvolge il ministro Lupi è grosso:

“Si, però non farmi parlare di Rolex al

figlio e vestiti a lui, che devo prima

leggere bene le carte”. Ma la responsa-

bilità politica del ministro, secondo l'ex

pm, c’è già tutta.

Scusi Di Pietro, Lupi poteva non sa-

pere?

Risposta: “Eh no, il ministro mica può

dire: non sapevo nulla e facciamo finta

che nulla sia successo. Un ministro che

non si accorge di quello che è successo,

ammesso che non se ne fosse accorto,

ha già una responsabilità enorme”.

Tanto che lui, Di Pietro, quando mise un

piede al ministero delle Infrastrutture, la

prima cosa che fece fu quella di allon-

tanare Ercole Incalza.

Scusi Di Pietro, partiamo dall’inizio. Ci

dice chi è davvero questo Incalza?

Incalza è un manager già in voga nella

Prima Repubblica che, a partire dalla

gestione del ministro Signorile, ha pas-

sato la sua attività professionale, nel

bene o nel male, al ministero dapprima

come dirigente e poi come consulente.

N e l b e n e o n e l m a l e .

Io ho avuto modo di prendere atto della

esistenza del personaggio Incalza

all’epoca di Mani Pulite svolgendo in-

dagini nei confronti di imprenditori che

tra i tanti appalti con l’amministrazione

dello Stato avevano anche ottenuto al-

cuni appalti per la progettazione ed

esecuzione della Tav.

E che scoprì?

Successe che, nell’ambito delle attività

investigative e in particolare di documen-

tazione reperita a seguito di perquisizioni

e sequestri, avevo avuto modo di indi-

viduare anche in Incalza un punto di

riferimento per fatti la cui valutazione

penale non poteva essere data da noi,

poiché non competenti territorialmente.

E quindi tutti gli atti furono trasmessi

alla procura di Roma che "se ne occupò,

e non se ne occupò", tanto che vero che,

se va su internet, vedrà una serie di in-

dagini della procura di Perugia sui mag-

istrati di Roma per valutare l’approfondi-

mento delle indagini.

Sta dicendo che l’indagine su Incalza si

perde nel porto delle nebbie di Roma?

Questo lo sta dicendo lei… E Perugia ha

indagato. Quel che è certo è che, avendo

preso atto della sua esistenza, arrivai al

ministero nel 2006 con le idee chiare.

E che successe?

Aspetta che qua viene il bello. Succede

che, quando divento ministro, andando al

ministero trovo due novità. Primo: era

stato creato un ufficio “strano” dal mio

predecessore chiamata “struttura tecnica

di missione” posto alle dirette

dipendenze del ministro e al di fuori

delle competenze dei provveditori alle

opere pubbliche e della direzione gener-

ale del ministero. Una struttura col com-

pito specifico di occuparsi delle grandi

opere e grandi commesse. E la seconda è

che la struttura era coordinata da Incalza.

Direbbe lei: “Capisci a me…”.

Bravo, e infatti hai già capito… Dunque,

appena arrivai in ufficio alla luce dell’es-

perienza di Mani Pulite, feci due cose

in via preventiva: la rotazione di tutti

gli incarichi direttivi e quindi del prov-

veditorato e della direzione generale. E

la sostituzione di quelle realtà profes-

sionali che, al netto della posizione

processuale, ritenni poco opportuno

lasciare al loro posto. E i due per-

sonaggi erano Incalza (alla struttura di

missione) e Angelo Balducci (come

presidente del consiglio superiore dei

lavori pubblici). E qua ci vuole un

altro “capisci a me…”.

Li tolse entrambi?

Sì. Incalza era un consulente esterno e

venne allontanato dal ministero facil-

mente. Mentre Balducci era un

dipendente e l’ho relegato a una funzi-

one per cui egli stesso ha chiesto di

essere assegnato fuori dal ministero e

purtroppo non da Prodi, ripeto non da

Prodi, ma dalla presidenza del Consig-

lio fu poi nominato commissario

straordinario per la realizzazione delle

opere e degli interventi funzionali allo

svolgimento dei mondiali di nuoto

"Roma 2009", su cui poi si aprì la

famosa inchiesta.

Come si spiega che poi Incalza torna al

ministero?

La morale della favola è: se Incalza da

allora ad ora, al netto della gestione Di

Pietro, può mantenere incarichi

nonostante le vicende che gli sono

accadute, significa che ha un giro di

relazioni per cui, diciamo così,

“spontaneamente o spintaneamente”

non hanno potuto fare a meno di dar-

glielo. È cioè a conoscenza di fatti,

cose o circostanze, per cui chi avrebbe

dovuto fare a meno di lui ha ritenuto di

non poterlo fare.

Lupi compreso. Le leggo la dichiarazi-

one del ministro su Incalza: “Era ed è

una delle figure tecniche più autorevoli

che il nostro paese abbia sia da un

punto di vista dell'esperienza tecnica

nazionale che della competenza inter-

nazionale, che gli è riconosciuta in

t u t t i i l i v e l l i ” .

Mi auguro che Lupi abbia fatto un’af-

fermazione del genere un po’ perché

non conosce il curriculum di Incalza

un po’ perché non conosce il curricu-

lum che serve per dirigere strutture

del genere…

Battute a parte?

È evidente che c’è un problema di

responsabilità oggettiva e politica di

Lupi, perché rimettere allo stesso

posto personaggi discussi e discutibili

che hanno tante stagioni non può

essere passato in cavalleria. In un

paese normale le sue dimissioni si

imporrebbero.

Lei dice: anche se non sapeva ha una

responsabilità politica.

Dando pure per presupposto che non

sapesse nulla, proprio il fatto di non

essere informato non può essere irrile-

vante Insomma, ai lavori pubblici

c’erano i terminali di una cricca e

Lupi non può dire: io non c’entro.

Mettiamola così. Io, quando arrivai,

tolsi Incalza e ci misi l’ufficiale di

polizia giudiziaria che avevo ai tempi

di Mani Pulite e altri due sottoufficiali

della finanza. Infatti in quei due anni

scandali non ci sono stati.

E a Renzi che vuole dire?

Renzi dovrebbe decidersi tra i tanti

decreti legge a farne uno di anti-

corruzione. E soprattutto non condi-

vido neanche la proposta con cui se ne

è uscito ieri il mio amico Cantone

secondo cui si dovrebbe riformare la

Severino: prima combattiamo il

crimine poi, magari, si parla di modi-

ficare le parte che riguarda chi è con-

dannato in primo grado. Non mi pare

sia questa l’urgenza.

Calitri. Esplode bombola di gas in un

palazzo, un ferito grave Emilio Gervasio risulta la sola vittima dell'esplosione, trasferito d'ur-

genza ad Avellino

I carabinieri di Montella

hanno effettuato, nel territorio di

competenza, dei controlli mirati so-

prattutto allo smaltimento illecito di

rifiuti e sostanze inquinanti, in conse-

guenza all’emergenza connessa alla

problematica che affligge aree della

Regione Campania.

E’ stata proficua l’attività info-

operativa dell’Arma di Compagnia di

Montella: due le aree individuate

all’interno delle quali erano stati

abbandonati rifiuti pericolosi, com-

preso lastre amianto. In particolare,

a Cassano Irpino è stata localizzata

un’area demaniale, vasta circa 4.800

mq, all’interno della quale erano stati

stoccati rifiuti di ogni genere: pneu-

matici, elettrodomestici, materassi ed

anche lastroni di eternit.

A Calabritto, inoltre, i Carabinieri

della locale Stazione, sotto un caval-

cavia, in area anche in questo caso di

proprietà del Comune, rinvenivano

una decina di lastre di eternit con-

tenenti amianto, che qualche sprov-

veduto aveva abbandonato. Nella

considerazione che i rifiuti presenti

avrebbero potuto provocare l’inqui-

namento del sottosuolo, le due aree

sono state sequestrate e poste a dis-

posizione dell’Autorità Giudiziaria.

In capo alle Amministrazioni

Comunali il compito di bonificare le

aree. Sono in corso indagini finaliz-

zate all’identificazione dei responsa-

bili dello scempio ambientale nonché

all’individuazione di altre aree con-

taminate

ottopagine.it

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CRONACA 10 3

LE CARTE - Il superburocrate al tele-

fono con Vito Bonsignore discute del

testo per la Orte-Mestre (10 miliardi)

bocciato in Commissione. "Quei tre

sono tutti di Ncd, si può intervenire,

no? Sto chiamando Lupi". La risposta:

"Bernardo e Pagano si sono presi il

cazziatone. Vignali mi ha raccontato

una palla, lo vado a beccare e gli fac-

cio il culo". Pochi giorni dopo Vignali

non sarà più tesoriere del Nuovo Cen-

trodestra

“Abbiamo fatto un emendamento, ricordi? L’hanno

reso inammissibile”, dice Ercole Incalza, il control-

lore, all’amico Vito Bonsignore, il controllato. Sono

allarmati. “Adesso vedo di parlarne

con Capezzone e Epifani, mi sto muovendo”, rep-

lica il controllato. Bisogna manovrare i lavori parla-

mentari. Una storia esemplare di come si sfascia

l’Italia. La nuova autostrada Orte-Mestre è un af-

fare da 10 miliardi di euro, almeno due dei quali

pubblici. Il promotore dell’ambizioso project-

financing è Bonsignore, ex europarlamentare Udc,

oggi vicino a Ncd, ma so-

prattutto potente uomo d’af-

fari, indagato dalla Procura

di Firenze per induzione

indebita: avrebbe promesso a

Incalza (arrestato lunedì

scorso) la direzione lavori

della nuova arteria perSte-

fano Perotti (arrestato anche

lui) in cambio della promessa

da parte del superburocrate

del ministero delle Infrastrut-

ture di “un favorevole iter

delle procedure amministra-

tive relative al finanziamento

dell’opera”. La fotografia del

verminaio di Porta Pia dove

non si capisce più chi è

guardia e chi ladro, ma è

chiaro solo che nessuno

difende l’interesse pubblico,

è affidata dai pm fioren-

tini alla ricostruzione di un

giro di telefonate con cui si

tenta di modificare niente-

meno che il Codice degli

appalti.

Nel pomeriggio di martedì

28 gennaio 2014 Daniele

Capezzone eGuglielmo Epi-

fani, presidenti delle com-

missioni Finanze e Attività

produttive della Camera,

dichiarano inammissibili

alcune centinaia di emendamenti al decreto

legge “Destinazione Italia” del governo Letta. Tra

questi c’è quello scritto da Incalza e presentato da tre

parlamentari Ncd, Alessandro Pagano, Nino Mi-

nardo e Maurizio Bernardo: serve ad agevolare il

percorso della Orte-Mestre modificando l’articolo

175 del Codice degli appalti, che riguarda la cosid-

detta “bancabilità” del project- financing. E qui ri-

cordiamoci che stiamo parlando di miliardi di euro.

Un affare enorme, tanto che il piano di sostenibilità

economico-finanziaria, approvato dal Cipe a novem-

bre 2013 ma da allora fermo alla Corte dei conti, è

per legge segretato.

La bocciatura dell’emendamento stranamente agita

Incalza più di Bonsignore. È il superburocrate a dare

la notizia all’imprenditore. “Abbiamo fatto fare ri-

corso all’inammissibilità da… come tu sai… tre par-

lamentari… che sono Pagano, Minar-do e

Bernardo… ne conosci qualcuno di questi tre?”. Bon-

signore: “Come no?! Pagano è uno dei nostri, anche

Bernardo”. Incalza, allora, incalza l’amico: “Sono

tutti e tre di Ncd, puoi intervenire?.. no? … Si vota

tra un’ora … un’ora e mezza… sto chiamando

Lupi … tutti sto chiamando (…) basterebbe sentire…

o Vignali che è il relatore.”Raffaello Vignali, uomo

di Cl, è in quel momento tesoriere del neonato partito

di Angelino Alfano, di cui Bonsignore è finanziatore.

E suggeritore: “Ah Vignali , e come no ?!… è un

altro dei nostri … vabbè… vado io alla Camera

adesso… vabbè”.

A questo punto Incalza chiama Antonio Bargone, ex

proconsole dalemiano a Brindisi, sottosegretario ai

Lavori pubblici nel governo Prodi che nel 1999 pri-

vatizzò la società Autostrade. Adesso è manager

autostradale (noblesse oblige) e presiede la Sat, che

deve costruire la nuova Livorno-Civitavecchia. In-

calza è disperato, come se la Orte-Mestre fosse sua:

“Non si è mosso nessuno per ora… solo noi…

vabbè… (…) Non so che cazzo può fare”. Bargone lo

rassicura: “Io mo’ vado alla Camera vediamo che

succede.” Arrivano i nostri.Bargone è indagato con

Bonsignore. Nel frattempo Bonsignore ha parlato con

Vignali, e riferisce a Incalza che il relatore si

sente impotente, pare addirittura che alla Camera ci

sia qualcuno che difende la legalità: “Proprio mi ha

detto guarda… ‘gli uffici sono irremovibili sono

spaventati dalla Presidenza della Repubblica per

queste cose qui… hanno un orientamento molto ri-

gido’”. Ma niente paura. Se il Quirinale non vuole

nuove norme fantasiose infilate come emendamenti

in leggi che non c’entrano niente, Bonsignore vuole

fortissimamente farlo lo stesso: “Vediamo quale può

essere il veicolo dove lo mettiamo (…) Voi ne avete

qualcuno in preparazione?”. Incalza è pronto come

un autonoleggio: “E adesso vediamo… ce ne stanno

otto, dieci, ce ne stanno no uno, dieci! Però se l’atteg-

giamento è questo mi preoccupa”. Intanto Bon-

signore lo rassicura: “Bernardo e Pagano si son presi

il cazziatone… hanno lasciato Vignali da solo”. Poi

tocca anche a Vignali il cazziatone. Incalza spiega a

Bonsignore che il relatore del “Destinazione

Italia” gli ha raccontato un sacco di balle. Bonsignore

si incazza: “Allora mi ha raccontato una palla… è

scemo allora (…) ecco fammi una cortesia … perché

io domani (…) lo vado a beccare e gli faccio il

culo… e infatti… è inutile allora… una persona in-

utile“. Pochi giorni dopo Vignali non sarà più tesori-

ere di Ncd.

Ma entra in scena un nuovo controllore, Alessandra

Dal Verme, dirigente del ministero dell’Economia

che si occupa del Cipe, il rubinetto da cui escono i

miliardi per le grandi opere. È un controllore gallo-

nato, sindaco revisore di Poste Italiane e di Anas,

mica poco. Eccola al telefono con Incalza: “La ques-

tione è molto complicata … e non faranno fare altri

emendamenti (…) o noi siamo in grado

di riformulare quelli esistenti… allora… in quelli

perExpo si può mettere Rho-Monza (…) perché bene

o male lo riformulo (…) però mandateli gli emenda-

menti (…) e quell’altro di Orte-Mestre… mandatemi

questi due (…) che io provo a riformulare quelli esis-

tenti … (inc.)”.

Con questo livello di rigore e trasparenza il sistema

Incalza si preparava a spendere 10 miliardi di

euro per la Orte-Mestre.

ilfattoquotidiano

Medaglia a repubblichino Mori,

Boldrini nega coinvolgimento:

"Decisione di P. Chigi"

Scoppia il caso della medaglia attribuita a Paride Mori, un fascista repub-

blichino insignito in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo

dell'onorificenza che viene assegnata alle vittime delle foibe nell'immediato

dopoguerra. Un riconoscimento consegnato ai figli in occasione di una ceri-

monia avvenuta a Montecitorio. A denunciare il caso l'edizione di Bologna

de 'La Repubblica', che ricorda che "Mori fu ucciso in uno scontro coi par-

tigiani il 18 febbraio del '44 e quindi l'episodio non c'entra niente con le

vendette post belliche delle milizie di Tito nei confronti degli italiani".

Sotto accusa finiscono la presidente della Camera, Laura Boldrini, e il sotto-

segretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, perché il tutto si

sarebbe svolto durante la cerimonia per la Giornata del Ricordo, organizzata

a Montecitorio alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mat-

tarella.

In realtà l'onoreficenza è stata sì attribuita alla Camera, ma in un momento

diverso e distinto rispetto alla celebrazione della Giornata del Ricordo,

senza l'intervento di Boldrini né la presenza del Capo dello Stato e per una

decisione presa da una commissione insediata presso la presidenza del Con-

siglio. A ricostruire il tutto è il portavoce della presidente della Camera, che,

spiega, "non ha dato alcun premio alla memoria del repubblichino Paride

Mori, né ha in alcun modo concorso ad individuare il suo nome tra quelli

meritevoli di onorificenza".

"L'individuazione dei soggetti cui attribuire le medaglie - sottolinea ancora

il portavoce di Boldrini - spetta infatti a una commissione istituita presso la

presidenza del Consiglio, che le ha consegnate durante uno specifico incon-

tro che la Camera ha ospitato nella sala Aldo Moro, a margine della cerimo-

nia per la Giornata del Ricordo svoltasi nella Sala della Regina alla presenza

del Presidente della Repubblica e con la partecipazione della presidente

Boldrini".

A questo punto la palla passa quindi a Palazzo Chigi, che in queste ore

starebbe verificando le modalità attraverso le quali opera la commissione

che si occupa della questione e che avrebbero portato all'individuazione di

Mori tra i destinatari dell'onorificenza

adnkronos.com

UN ITALIA CHE NON HA MAI ROTTO CON

IL SUO PASSATO, DALL' "UNIFICAZIONE

" ALLA REPUBBLICA DEMOCRATICA !

Il passato va analizzato e ricordato non riesumato .....

“ IL SISTEMA” , Il controllore controllato

Il mio è più Dio del tuo

Gli ‘infedeli cristiani’

uccisi in Pakistan ( Ennio Remondino)

Un attacco terrorista coordinato e

organizzato contro le chiese cristi-

ane, tutte nella stessa area di La-

hore, capitale del Punjab paki-

stano. Youhanabad -letteralmente

‘città di San Giovanni’- quartiere

interamente cristiano; con

200mila abitanti, è l’insediamento

cristiano più grande in Pakistan.

Due kamikaze e il massacro di

fedeli alla messa. Donne e bam-

bini fra le vittime. Una folla in-

ferocita ha poi picchiato a morte

due persone sospettate e le ha

bruciate. Attentato rivendicato da

Tehrek-e-Taliban, Jamat-ul-Ahrar,

un’organizzazione di gruppi

islamici delle Aree tribali sul con-

fine afghano.

All’Angelus papa Francesco ha

denunciato che ‘I cristiani sono

perseguitati solo perché cristiani’.

Il premier pachistano Nawaz

Sharif ha definito l’accaduto ‘non

un attacco alla comunità cristiana

ma allo stesso Stato pachistano’.

Drammatica la situazione nel Pun-

jab dove -viene denunciato-

‘bambini donne e uomini cristiani

vengono bruciati vivi con il pre-

testo della legge sulla blasfemia’.

Vale per tutti il dramma di Asia

Bibi, la madre cristiana di cinque

figli condannata a morte per blas-

femia. Altro precedente nel 2013,

quando due esplosioni in una chiesa

di Peshawar uccisero 82 persone.

Ma sarebbero milioni i cristiani

perseguitati nel mondo, dalla So-

malia al Pakistan, con migliaia di

vittime per la loro fede. Secondo

l’organizzazione americana protes-

tante Open Doors, che ha preso in

esame il periodo dal 1° novembre

2013 al 31 ottobre 2014, 50 i Paesi

dove i cristiani sarebbero persegui-

tati: la Siria e in parte l’Iraq dove

spadroneggiano i tagliagola

dell’Isis, la Nigeria dei

Boko Haram, ma brutti

segnali arrivano anche da

Messico, Turchia e Azer-

baijan. Fra i primi dieci

stati dove i cristiani ven-

gono sopraffatti, il Sudan

e l’Eritrea, mentre dal

Medio Oriente è in corso

l’esodo.

Da : remocontro.it

IO DA ATEO VORREI

TRATTARE CON UN DIO

RAZIONALE E DISCUTIBILE E NON

ONNISCENTE E ONNIPOTENTE, PER

QUELLO MI BASTA L' UOMO [cg]

Incalza fa emendamenti, Ncd li presenta. E se non passano “cazziatone ai deputati”

UN DETTAME E PRINCIPIO COSTITUZIOINALE VIOLATO, SIA DAL CITTADINO, SIA

DAL LEGISLATORE

Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. L' arti-

colo 50, doveva essere un anditodo contro il lobbismo e tutti i nostri padri costituenti in questo momento si stanno rivoltando

nelle tombe, al cospetto di cotanta lesa sovranita’. [cg]

Page 4: 8 “IL SISTEMA” Tesi & Proposte · Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione

Tesi & proposte 4 9

PREMIERATO ASSOLUTO

In un tripudio di abbracci e

di cinque, di tweet e Sms, la

maggioranza di governo si è

votata la legge numero 2613

A. Esulta la ministra Boschi,

esulta con lei il regista della

nuova Costituzione Denis

Verdini. La dichiarazione di voto del Partito Democ-

ratico, fatta da Lorenzo Guerini è zeppa della più

vieta propaganda con la quale Renzi pensa di aver

venduto agli italiani la Costituzione del ’48. I depu-

tati di SEL stringono in mano vecchie copie della

Costituzione .Più che a un momento solenne pare di

assistere allo spettacolo di un circo, nel quale molti, i

più, gioiscono e gli altri osservano attoniti

le esibizioni di belve e pagliacci.Cupe, cupissime le

voci dei Pd dissenzienti che però votano ancora una

volta, ma la prossima no se il testo (ma quale?

Quello della legge elettorale o della riforma?) non

cambia, se il governo non accetta di dialogare. Bru-

netta attacca il Parlamento delegittimato e accusa la

maggioranza fatta di deputati eletti con un premio

dichiarato illegittimo dalla Corte. Ma fino a sta-

mani, dov’era? Incredibile ma vero, tanto per spie-

gare la buffonata che si è svolta in quell’ aula dove

si è fatta la storia d’Italia, anche quella drammatica

e violenta della dittatura, Brunetta cita condividen-

doli i severi giudizi di Stefano Rodotà e di Gus-

tavo Zagrebelsky.Il più interessante, nel gran circo

di Montecitorio, è Danilo Toninelli dei 5 Stelle,

unico rimasto in aula, tira fuori dagli stenografici

della Camera un discorso del 20 ottobre del 2005.

“Oggi voi del governo della maggioranza vi state

facendo la vostra Costituzione, avete escluso di

discutere con l’opposizione, siete andati avanti solo

per non far cadere il governo, ma le istituzioni sono

di tutti, della maggioranza e dell’opposizione.”

Un’accusa firmata Sergio Mattarella. Dieci anni fa.

Contro il governo Berlusconi.

Ma questa legge 2613 A è molto peggio di quella di

Calderoli. Nel salone della Regina alla vigilia del

voto lo hanno detto e ripetuto costituzionalisti e

L' ITALICUM RENZIANO SARA' VALIDO O APPLICABILE SOLO SE PASSERRANNO LE RIFORME

ISTITUZIONALI, ALTRIMENTI DA ITALICUM RITORNERA' PORCELLUM

Il legislatore sta distruggendo una delle piu' moderne ed avanzate costituzione nel mondo

politici dissidenti. Vannino Chiti definisce il sistema

introdotto dalla legge Boschi come un “premierato

assoluto, senza contrappesi”. Dice che la rappresen-

tanza è mortificata e che su questi temi c’è una re-

sponsabilità individuale. Nega che si possa scambiare

la riforma con ritocchi alla legge elettorale: non c’en-

tra nulla sono piani diversi. L’avvocato Bisostri,

quello che fece il ricorso alla Corte e lo vinse,

sostiene che si introduce l’elezione diretta del capo

del governo e dice: Renzi non riforma ma deforma la

Costituzione”. Gaetano Azzariti pensa già a come

affrontare il referendum: non sulla difensiva, ma

all’attacco, sulla concezione di democrazia e sui

diritti dei cittadini. Raniero La Valle , storico ispira-

tore dei comitati Dossetti, afferma che “questa è la

Costituzione più brutta del mondo” Ma eravamo nella

Sala della Regina, tra gufi e professoroni. E la casta

ha fatto in aula il suo dovere di obbedienza al potere

occulto: quello a cui non andavano bene le Costituzi-

oni nate dopo il fascismo e ha chiesto ai capi di Stato

di cambiar verso. Questa era davvero la volta buona.

Presidente di Libertà e Giustizia

adnkronos.com

CHIAREZZA

Nella situazione di difficoltà che con-

traddistingue la vita socio/politica

italiana, s’inseriscono le perplessità di

un’ampia fascia d’italiani che, con

crescente apprensione, vede svanire le

occasioni e le promesse di ripresa in

tutti i più importanti settori produttivi

del Paese. Oggi, i problemi che

travagliano l’Italia sono molteplici e

tutti complessi. Tuttavia, ci sarebbero

delle accortezze per tentare di salvare

il salvabile. Le elenchiamo, con real-

istica obiettività.

*Politica tendente a sanare, con prov-

vedimenti condivisi, le incognite

strutturali dell’economia che, proprio

per la precaria situazione nazionale,

sono anche alla base dell’acuirsi delle

tensioni sociali e del degrado italiano.

*Ampio e responsabile esame delle

esigenze della società italiana, con

l’esecuzione d’accordi di programma

per accelerare, ma non congestionare,

l’indispensabile ripresa di tutte le

LA TESI

La Legislatura ha il tempo contato e i

partiti, tra vecchi e nuovi, già si

stanno preparando alla gestione

dell’Italia “dopo”Renzi. Da subito,

però, qualche distinguo è opportuno

segnalarlo. Per carità, è nostra con-

vinzione che i partiti siano indispen-

sabili per la gestione democratica di

questo nostro meraviglioso Paese.

Sempre che le formazioni politiche

che li rappresentano siano, realmente,

in grado di instaurare uno Stato

nuovo. Ma, “nuovo” in tutto; senza

compiacenti esclusioni. Insomma, alla

guida d’Italia saranno favoriti gli

uomini capaci, già da ora, di proporre

riforme, anche di natura strutturale,

che l’attuale Esecutivo non è in grado

di mettere in campo. Purtroppo, al-

meno secondo il nostro modo di ve-

dere, i partiti in essere sono sempre

troppi e le possibili alleanze restano

risicate. Le strategie del “buon gov-

erno” hanno dimostrato d’essere inef-

ficaci proprio nel momento di servire.

Si devono studiare nuove regole del

gioco politico, evitando quei patti

scellerati che, poi, non portano a nulla

di buono. Girare pagina, sarà difficile;

ma necessario.

Prima di tutto, si dovrebbe accelerare

per cambiare ‘attuale legge elettorale.

Se il “bipolarismo” è naufragato nel

disinteresse e nelle lotte di potere, un

altro sistema, in alternativa, si dovrà

pur trovare. In altri termini, chi

“vince” governa e chi “perde” con-

trolla il rispetto delle regole. Magari

anche con proposte sfuggite alla

Maggioranza. Perché, nella nuova

Italia, essere all’Opposizione non

significa non aver spazio politico. Se

si riuscisse a tornare a quello spirito

di servizio che aveva caratterizzato la

Repubblica in certe Legislature del

secolo scorso, il più sarebbe fatto.

Il concetto d’italianità renderà anche

un prezioso servizio al futuro della

Nazione. Senza fronzoli di residenza

e di confini geografici. Tanto per fare

intendere a chi non vuole, che anche

la strada del voto degli italiani nel

mondo dovrà essere adeguata all’I-

talia post crisi. Perché, ne siamo

certi, politici validi ce ne sono an-

cora; sempre con la premessa di pre-

parare anche uno scambio generazi-

onale tra il “vecchio” ed il “nuovo”.

Se la linea politica di questo scorcio

di Terza Repubblica non ha superato,

in tempi più che ragionevoli, la

prova, non mancheranno altre strade.

Percorsi che, per la verità, abbiamo

iniziato a osservare verso l’ultimo

semestre dello scorso anno. La strada

per la futura Legislatura è ancora da

tracciare. Non sarà, sia chiaro, priva

d’ostacoli, ma ci porterà dove, prima,

non siamo stati in grado d’arrivare.

Le realtà socio/politiche d’altri Stati

europei dovrebbero esserci d’esem-

pio e di conforto. Le difficoltà, sia

chiaro, non mancheranno; ma su-

perarle sarà il tangibile segnale di

una volontà che questa Repubblica

non è riuscita ancora a rendere opera-

tiva. Sarà il Popolo italiano a de-

cidere, consapevolmente, del suo

destino. Perché l’età della “pensione”

matura anche per i responsabili del

potere. Conviene che se ne rendano

conto; indipendentemente dall’età

anagrafica.

. Giorgio Brignola

Il Punto ...

DA DECENNI LA POLITICA IN ITAL.IA E’ STATA ED E’ FOR-

GIATA DA POTERI OCCULTI VOLTI ALL’ ILLEGALITA’ E CORRUZIONE

attività produttive della Nazione.

*Relazione strutturale per un progetto

di pianificazione economica; intesa

come connessione d’interventi atti a

salvaguardare la ripresa degli investi-

menti, nazionali ed internazionali, sul

territorio; anche con agevolazioni fis-

cali a medio termine.

Chiaramente, quanto palesato, richiede

responsabilità; oltre che sacrificio.

Responsabilità, soprattutto, da parte di

chi è alla guida del Paese. I provvedi-

menti governativi non possono rappre-

sentare solo motivo d’equilibrio per

bilanciare una crisi plurisettoriale. A

nostro avviso, criticare, non basta più.

L’importante è essere propositivi.

Bisogna offrire, con maturità e respon-

sabilità, un concreto appoggio a chi è

i n d i f f i c o l t à . F a v o r e n d o l a

“produttività” e, in ultima analisi,

l’”occupazione”. La condivisione poli-

tica, dati i tempi, può essere un mezzo

per tentare di chiarire la situazione ed

essere, più che vittime, protagonisti dei

destini del Paese. La partita non spetta

solo alla Maggioranza Parlamentare

che supporta l’attuale Esecutivo, ma

anche all’Opposizione in forma profi-

cua.

Premesso che....

“L’attuale questione morale

politico/amministrativa, deriva

sopratutto da una pessima

interpretazione dei dettami

costituzionali da parte del

legislatore”

dature, ineleggibilita’ e durata di man-

date elettorali e nomine.

Questo puo’ avvenire sole se: (1) rein-

trodurre le preferenze (uninominali o

prurime) (2) un solo mandato , due se

rieletti ed uno fuori sia dalla politica,

sia dall’ amministrazione della Cosa

Pubblica, per poter essre ricandidabile.

(3) Occorre stabilire che i presunti

deliguenti ( o chi ha la predisposizione

a delinguere) vanno tenuti fuori dalla

politica e l’ amministarzione pubblica e

quindi l’ incandidabilita’ di coloro che

hanno pendent giudiziari penali e civili

al momento della presentazione delle

liste elettorali. (4) Per un cambiamento

generazionale e politico la classe diri-

gente va cambiata ad ogni legislatura,

perche’ la Cosa Pubblica e’ amminis-

trata dalla Politica. Deve essere la poli-

tica a “forgiare” le classi dirigenti e

non vice/versa , come e’ avvenuto da

decenni. Da decenni in Italia la

politica e’ stata ed e’ “forgiata’ da

poteri occulti volti all’ illegalita’ e

corruzione. Sono circa 60 i miliardi

che i cittadini si vedono “sparire”

dalle proprie , con questo sistema

amministativo incontrollato, dove il

controllato diventa controllore

Come tutti sappiamo ( o dovremmo

sapere) il controllore par eccellenza

e’ il parlamento e se questi non e’ in

grado di rimuovere rimuovere gli

ostacoli di ordine economico e so-

ciale, che, limitando di fatto la lib-

ertà e la uguaglianza dei cittadini,

impediscono il pieno sviluppo della

persona umana e l'effettiva parteci-

pazione di tutti i lavoratori all'or-

ganizzazione politica, economica e

sociale del Paese, non e’ piu’ sov-

rano.

Badate bene che l’imputato non è

considerato colpevole sino alla con-

danna definitiva , non significa che

chi e’ accusato e imputato di aver

commesso un reato e’ innocente,

sino alla condanna definitiva. In altre

parole se un cittadino e’ accusato di

pedofilia, in attesa della condanna

definitiva, pur volendo essere ga-

rantisti al massimo , non lo si lascia

lavorare negli asilo nidi. Cosi’ come

un gestore della Cosa Pubblica ,

indagato di aver commesso reati di

corruzione e mala amministrazione,

dovrebbe, per una questione morale

dimettersi , oppure revocargli l’

incarico, se si tratta di un funzionario

pubblico.

Ecco perche’ occorre una legge elet-

torale trasparente, riguardo alle candi-

“ scilipotismo”...........ABUSO PALESE DEL LIBERO MANDATO .. Non solo Razzi e Scilipoti, in due anni 185 parlamentari hanno cambiato maglia

Se è vero che le bandiere nel calcio

non esistono più (a parte qualche caso

che conferma la regola, leggi Totti,

capitano da sempre giallorosso),

anche in politica il cambio di maglia è

uno sport che ormai dilaga. Nella

XVIIesima legislatura, quella in corso

da marzo 2013, ci sono stati 235

cambi di gruppo che hanno coinvolto

185 parlamentari. Un numero da re-

cord, considerando che in due anni di

Legislatura si è quasi raggiunto il dato

precedente, quello della XVIesima

con 261 cambi di casacca in cinque

anni, riguardanti 180 parlamentari. E'

quanto emerge dal dossier appena

pubblicato da OpenPolis, dal titolo

'Giro di Valzer'. Tra i dati fotografati

dai grafici e dalle statistiche parla-

mentari emerge poi come questo

fenomeno, negli ultimi due anni, sia

stato alimentato dalla liquefazione di

Scelta civica, dalla emorragia nel

M5s, tra parlamentari espulsi e delusi.

Da quando Renzi è a Palazzo Chigi in

tredici hanno fatto addirittura il salto

doppio, passando dalla opposizione

alla maggioranza, tutti sul carro del

Pd, sull'esempio di Razzi e Scilipoti,

simboli del trasformismo dell'ultimo

quinquennio. Alcuni dei transfughi,

infine, si sono rivelati veri e propri

equilibristi: c'è chi è rius-

cito ad attraversare per

intero quello che una volta

si chiamava l'arco parla-

mentare.

Quasi un quinto degli ono-

revoli ha tenuto così conto

di quanto prevede l'articolo

67 della nostra Carta Cos-

tituente, che ricorda come

'Ogni membro del Parla-

mento rappresenta la Nazi-

one ed esercita le sue funzioni senza

vincolo di mandato'.

I gruppi parlamentari hanno assistito

ad un vero e proprio terremoto dalle

ultime elezioni politiche, dal 2013 ad

oggi. Per capire la reale portata del

dato, la media di cambi di gruppo al

mese della XVI Legislatura era di

4,50, ora, nella XVIIesima, la media è

salita a 10,22. Nella classifica dei

governi, sul podio figura l'esecutivo

Letta, con 15,33 cambi di gruppo al

mese, seguito da Renzi, 8 cambi al

mese, subito davanti a Berlusconi e

Monti, che durante la loro perma-

nenza a Palazzo Chigi hanno visto,

rispettivamente, 5,56 e 2,94 cambi al

mese.

Primo dato, l'unico in positivo, è

quello della crescita del gruppo del Pd

di Renzi (+16 deputati e +8 senatori),

che ha avuto nuovi ingressi di parla-

mentari, sia grazie al salto di schiera-

mento di molti deputati Sel che in

virtù della confluenza del Gruppo di

'Scelta Civica' al Senato.

A perdere pezzi invece, registrando le

perdite maggiori, sono stati il gruppo

del 'Popolo delle Libertà' da un lato

(con la rottura Berlusconi-Alfano che

ha determinato l'addio di 28 deputati e

di 30 senatori), e Scelta Civica per

l’Italia, dall’altro, che ha pagato la

fine dell'alleanza con Udc e popolari

(-23 deputati). A seguire, in questo

valzer di cambi, terzo per membri

persi, il Movimento Cinque Stelle,

che risulta in forte ridimensionamento

sia a Montecitorio (-18) che a Palazzo

Madama (-17): in questo caso a deter-

minare la diaspora un mix di espul-

sioni e di abbandoni volontari nella

compagine grillina.

Al Senato recordman è il senatore

Luigi Compagna (Pdl), che dal Misto

è passato a Gal, poi all'Ncd, di nuovo

al Gal, per rientrare ancora tra gli

alfaniani. A seguirlo nella classifica

di Palazzo Madama è Paolo Nacca-

rato, che dalla Lega è transitato per

Gal, poi l'Ncd, e infine di nuovo al

Gal.

Fermi a tre cambi dodici senatori

provenienti da Scelta Civica, che

dopo il passaggio a 'Per l'Italia -

Centro Democratico', si sono assestati

in quattro al 'Gal' (Andrea Olivero,

Mario Mauro, Angela D'Onghia e

Salvatore Di Maggio), in cinque sono

finiti per via dell'unione dei gruppi, di

Ncd e Udc ad Ap (Luigi Marino,

Antonio De Poli, Pier Ferdinando

Casini, Aldo Di Biagio e Gabriele

Albertini), due invece gli approdati al

gruppo per le Autonomie (Lucio

Romano e Maria Paola Merloni), un

al Misto (Maurizio Rossi). Tre i sena-

tori che hanno invece lasciato Berlus-

coni: uno per l'Ncd, via Gal (Pietro

Langella), uno a Gal, passando per

l'Ncd (Antonio Caridi) e l'ultimo,

Antonio D'Alì, che è rientrato in Fi,

dopo un passaggio in Ncd.

Tre i senatori usciti dal Misto: uno per

andare in Lega Nord (Jonny Crosio),

due invece in Ncd (Laura Bianconi e

Giovanni Bilardi). Due i transfughi dal

Cinque Stelle, Fabiola Anitori (Ncd) e

Lorenzo Battista alle Autonomie. Un

leghista invece è passato attraverso

Gal per poi rientrare nel Carroccio

(Gian Marco Centinaio).

Tra gli onorevoli più ballerini si seg-

nalano Angela Rosaria Nissoli che, ad

oggi, ha cambiato quattro gruppi alla

Camera: prima con Scelta Civica, poi

al misto, tornata a Scelta civica e ora

seduta nel gruppo 'Per l'Italia - Centro

Democratico'.

Altri undici, invece, i deputati che

hanno fatto un doppio salto, Adriano

Zaccagnini (M5S-Misto-Sel), mentre

in otto hanno cambiato scranno, pas-

sando da Sel al Misto e poi al Pd: Titti

Di Salvo, Ileana Piazzoni, Gennaro

Migliore, Fabio Lavagno, Alessandro

Zan, Nazzareno Pilozzi, Martina Nardi

e Luigi Lacquaniti.

In libera uscita dieci deputati inizial-

mente in Scelta Civica, tra questi, sei

sono approdati all'Ncd di Alfano, tran-

sitando prima nel gruppo 'Per l'Italia -

Centro Democratico' (Gianpiero

D'Alia, Rocco Buttiglione, Stefano

Quintarelli, Paola Binetti, Giuseppe

De Mita, Angelo Cera e Ferdinando

Adornato). Altri tre ex montiani, in-

vece, sono confluiti nel Pd, dopo il

passaggio in 'Per l'Italia - Centro De-

mocratico' (Andrea Romano, Gitti

Gregorio e Gea Schirò).

adnkronos.com

RIFORME

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COMUNICATI 8 5

ROMA - Una copia speciale

del “Dizionario Enciclopedico

delle Migrazioni Italiane nel

Mondo” è stata consegnata nei

giorni scorsi al Presidente

della Repubblica Sergio Mat-

tarella, tramite il suo Ufficio

di Segreteria, da Tiziana

Grassi, ideatrice dell’opera e

direttrice del progetto editori-

ale. La Grassi ha sottolineato

che “il Dizionario intende sis-

tematizzare, ricordare e vivifi-

care il grande contributo che

tra Otto e Novecento hanno

dato 27 milioni di italiani alla

crescita del Paese di origine e

di destinazione, e che oggi si

riverberano in 80 milioni di

oriundi. Un’altra Italia che ha

segnato indelebilmente una

pagina fondativa della nostra

storia e a cui dovremmo rivol-

gere una più consapevole e

propulsiva attenzione perché è

una pagina che deve essere

maggiormente conosciuta,

soprattutto tra le giovani gen-

erazioni, dentro e fuori i con-

fini nazionali. E’ per questo

che ho voluto che il nostro

Capo dello Stato ricevesse il

Dizionario che focalizza l’at-

tenzione sull’universo migra-

torio degli italiani nel mondo -

anche sui tanti giovani italiani

che tornano ad emigrare

dall’Italia -, e quindi sui nostri

valori identitari, sul coraggio,

l’orgoglio, i sogni, le con-

quiste di milioni di connazion-

ali.”

“Mi ha molto colpito, infatti,

nel suo discorso d’insedia-

mento, il pensiero affettuoso

che il Presidente Mattarella ha

rivolto alle comunità italiane

nel mondo. Un’attenzione

che, unita al suo richiamo

all’unità del Paese, fa final-

mente sperare in un consolida-

mento dei legami tra le cosid-

dette ‘due Italie’, facendo

subito identificare Mattarella

come il Presidente di tutti, al

di là di ogni distanza

geografica. Il mio augurio,

così come quello del mondo

dell’associazionismo degli

italiani residenti all’estero che

instancabilmente si occupa

delle loro numerose istanze,

così come dei ponti da creare

con gli oriundi – osserva inol-

tre la Grassi, studiosa di migrazi-

oni – è che in questo settennato

il Capo dello Stato, da persona

attenta qual è ai problemi reali

degli italiani che si trovano in

grave difficoltà a causa della

crisi e della mancanza di lavoro,

auspicando il profilo di una so-

cietà inclusiva, integrata e soli-

dale, voglia valorizzare il patri-

monio costituito da milioni di

italiani nel mondo, una risorsa

che in passato si è spesso trascu-

rata per una certa miopia di

‘sguardo’, e che invece merita di

essere sostenuta per tutta la

valenza culturale, economica e

sociale che costituisce. Un degno

riconoscimento e un’attenzione

da molto tempo attesi da chi,

anche da lontano, sente forti le

proprie radici, i legami e il senso

di appartenenza all’Italia.”

Il “Dizionario Enciclopedico

delle Migrazioni Italiane nel

Mondo” è stato consegnato da

Tiziana Grassi insieme ad uno

dei 168 autori, Angelo Giovanni

Capoccia, esperto in internazion-

alizzazione del Sistema Paese,

una prospettiva di sviluppo socio

-economico che l’Italia oggi at-

traversa nelle complesse di-

namiche globali della contempo-

raneità. L’iniziativa editoriale

del Dizionario, che ha coinvolto

tanti esperti e studiosi nella

stesura del ponderoso volume

(1500 pagine con 700 lemmi, 17

appendici monotematiche, 160

box di approfondimento, 500

illustrazioni a colori e in

bianco e nero) pubblicato

nel 2014 dalla SER Itali-

Ateneo con la collabora-

zione della Fondazione

Migrantes, vede la Di-

rezione editoriale di Enzo

Caffarelli e il Coordina-

mento scientifico di

Delfina Licata, con Pre-

fazione di Mario Morcel-

lini, direttore del Diparti-

mento di Comunicazione

e Ricerca Sociale della

Sapienza Università di Roma.

Il Dizionario ha un’impostazione

di servizio divulgativa e scien-

tifica, particolarmente rivolta a

scuole, giovani, amministratori

pubblici e operatori culturali. La

monumentale opera, cui anche

chi scrive ha avuto il privilegio

di collaborare come autore e

membro del Comitato scien-

tifico, è aperta dall’Introduzione

del Cardinale Francesco Monte-

negro, presidente della Fondazi-

one Migrantes, su diritti umani e

sul ruolo della Chiesa cattolica

nell’assistenza ai migranti di ieri

e di oggi, e reca in apertura il

Saluto a tutti gli italiani

all’estero dell’allora Presidente

della Repubblica Giorgio Na-

politano, che ha definito il Dizi-

onario ‘una vera e propria

summa’ dell’emigrazione ital-

iana, evidenziando quanto non

sia possibile ignorare “il deci-

sivo contributo che milioni di

emigranti hanno assicurato allo

sviluppo dell’Italia e al suo pres-

tigio nel mondo. Ovunque l’emi-

grazione italiana ha saputo

distinguersi per i valori di cui è

stata portatrice. (…). Oggi, le

nostre collettività all’estero con-

corrono ancora in maniera essen-

ziale al consolidamento delle

r e l a z i o n i p o l i t i c h e e d

economiche tra i Paesi di resi-

denza e la madrepatria, alla dif-

fusione della lingua e della cul-

tura italiana e al rafforzamento

dell’immagine del nostro Paese”.

Goffredo Palmerini

INFO:

"mailto:dizionarioitalianinelmon

[email protected]"�dizionarioitali

[email protected]

� H Y P E R L I N K " h t t p : / /

www.editriceromana.com"�ww

w.editriceromana.com�

da Goffredo Palmerini

Intervista a...

Stefano Rodotà

di Silvia Truzzi, da il Fatto quotidiano, 10 marzo 2015

E dunque, nonostante i Nazareni tra-

montati e i mal di pancia dei dissidenti

Pd, si va verso la riforma del Senato.

“Questa riforma è un cambiamento

radicale del si stema poli t ico -

istituzionale: cambia la forma di gov-

erno e viene toccata la forma di Stato”,

spiega Stefano Rodotà, emerito di

diritto civile alla Sapienza. “E dire che

si sarebbe dovuto procedere con la

massima cautela: questo Parlamento è

politicamente delegittimato dalla sen-

tenza della Consulta. Invece si è scelto

di andare avanti imponendo un punto di

vista non rivolto al Parlamento, ma a un

patto privato, il Nazareno”##

Lei – come altri “professoroni” – è

stato da subito molto critico.

La riforma è un’occasione perduta: la

discussione che all’inizio era stata

generata dalle proposte del governo,

aveva determinato una serie di indi-

cazioni che non erano tese all’immo-

bilismo, ma partivano da due

premesse. Il Titolo V è stato un disas-

tro e il bicameralismo perfetto non

può essere mantenuto: si poteva in-

ventare – era possibile - una forma di

organizzazione che concentrasse il

voto di fiducia nella Camera super-

ando il sistema attuale, creando nuovi

equilibri e controlli e non scardinando

la Repubblica parlamentare voluta

dalla Costituzione. Ora si comincia ad

avere la consapevolezza di ciò che sta

accadendo: molti tra quelli che

avevano detto “non esageriamo, non

si dica svolta autoritaria ” stanno cam-

biando idea. Si parla di un’Italia a

rischio “democratura”, di tendenze

alla fine di un iter molto preoccupante

perché nasce dalla cultura della deci-

sione. In questi anni decidere è stato

considerato l’unico imperativo.

Di fatto, si sono già modificati i rap-

porti tra governo, parlamento e par-

titi. Basta vedere quante leggi per

decreto, o le indiscrezioni sulla ri-

forma della Rai.

’è già una trasformazione del sistema.

L’abuso della decretazione ha una

lunga storia in Italia, ma il decreto

legge è stato impugnato come

un’arma, dicendo “è l’unico modo che

consente di decidere”. Sulla Rai c’è un

punto fermo rappresentato da una sen-

tenza della Consulta che ha esplicita-

mente detto che la Rai è affare di par-

lamento e non di governo. Comunque

se il controllo parlamentare avrà le

caratteristiche derivate dal combinato

disposto di riforme e Italicum, quel

Parlamento non sarà altro che la

prosecuzione dell’esecutivo: la desig-

nazione da parte del governo di un

amministratore delegato, non troverà

nel Parlamento nessuna forma di con-

trollo.

Anche sul Jobs Act, il governo non

ha tenuto in considerazione il parere

delle commissioni Lavoro contrarie

a inserire nel testo i licenziamenti

collettivi.

La crescente delegittimazione del Par-

lamento è evidente. Il tema del licen-

ziamento collettivo non è un fatto mar-

ginale, cambia la qualità della disci-

plina del licenziamento. Il parere delle

commissioni non era vincolante certo,

ma la domanda è: il governo tiene

conto del parere del Parlamento?

La risposta è:no.

plebiscitarie, di deperimento del sistema

dei controlli. Se ne sono accorti un po’

tardi.

L’Italia non sarà più una Repubblica

parlamentare?

Formalmente resterà tale, ma ci sarà un

accentramento dei poteri nelle mani

dell’esecutivo e della Presidenza del

Consiglio e insieme una depressione di

ogni forma di controllo. Non dimen-

tichiamo mai che questa riforma è ac-

compagnata da una proposta di legge

elettorale che costruisce una maggio-

ranza artificiale nell’altra Camera: Mon-

tecitorio diventerà un luogo di ratifica

delle decisioni del governo.

Lei dice: “Si tocca anche la forma di

Stato”: cambierà l’equilibrio tra gov-

ernanti e governati?

L’ultimo articolo della Carta dice che la

forma repubblicana non è modificabile.

Non vuol dire solo che non si può tor-

nare alla monarchia: si vuol dire che la

forma di Stato delineata dalla Costituzi-

one – una delle nuove costituzioni del

Dopoguerra, segnata dal passaggio da

Stato di diritto a Stato costituzionale dei

diritti - è una combinazione tra repub-

blica parlamentare e repubblica dei

diritti. Se si abbandona questa strada, si

rischia di uscire dall’art. 139 modifi-

cando la forma repubblicana, ritenuta

invece un l imi te inval icab i le .

I richiami sulla gravità di questo pas-

saggio sono stati trascurati?

Assolutamente sì, tanto che oggi siamo

GIU’ LE MANI DALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA Anche Rodota' tira ( come abbiamo fatto noi da alcuni mesi) in ballo l' articolo 139 della Costituzione Italiana:" La forma repubblicana non può essere

oggetto di revisione costituzionale."

Attenzione che ( come sostiene lo stesso Rodota' ), la "forma repubbicana non ha niente a che vedere con il ritorno a sistemi legislativi precedenti, monar-

chici e fascisti, bensi' riguarda essenzialmente il sistema elettivo e legislativo, ossia L’ ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA, che va dal voto a suf-

fragio universale e diretto al governo e agli organi di garanzie istituzionali e della stessa democrazia.

Rodotà: “Così stravolgono anche la forma repubblicana”

Stefano Rodotà: “se si dimentica chi è

Silvio Berlusconi siamo alla deriva Parla di deriva etica e si rammarica

per la perdita della memoria. Ste-

fano Rodotà è tanto felpato nei toni

quanto duro nella sostanza quando,

ospite di Fabio Fazio a Che tempo

che fa, stronca l’incontro Renzi-

Berlusconi.“Sento grandi inni al

realismo da chi dice che l’incontro

si doveva fare ma io sono sempre

prudente di fronte agli eccessi di

realismo e ai danni che ha provocato

negli anni”, ricorda il costituzional-

ista. Il fatto è, osserva, che “non si

può mettere tra parentesi chi fossero

gli interlocutori, anzi, uno degli inter-

locutori”. “Per chi è cittadino del

Paese – osserva ancora Rodotà – e

ritiene che ci sia da ricostruire un’etica

pubblica e civile, abbiamo perduto

tutta la memoria se non ricordiamo

che Silvio Berlusconi è stato condan-

nato a agosto e che solo da poche

settimane è stata dichiarato decaduto

da senatore”.Rodotà segnala che “uno

solo tra i commentatori ha detto che

Berlusconi a breve sarà o ai domi-

ciliari o ai servizi sociali e allora c’è

un’anomalia se abbiamo bisogno di

rilegittimare chi si trova in questa

condizione”. Anche perchè, pronos-

tica, “quando finalmente quella deci-

sione arriverà, immediatamente Ber-

lusconi dirà ‘guardate, oggi che sono

un padre della patria che modifica la

Costituzione, come mi tratta questa

giustizia. Per questo Rodotà avverte

che “questa è la deriva che sta di

fronte a noi. Dobbiamo esserne

consapevoli ed anche questo è segno

di quanto ancora fragile sia il nostro

sistema”.

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO

MATTARELLA IL “DIZIONARIO

ENCICLOPEDICO DELLE MIGRAZIONI ITALIANE

GIU LE MANI DALLA COSTITUZIONE

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Cultura & Societa’ a cura di Nino Bellinvia 6 7

Alla Cripta Gallery di St Pancras Church di Londra

Mostra di successo della QueenArtStudio Padovacon

opere anche del pugliese Nicola Andreace

Medico, professione al servizio della società Giuramento dei medici della provincia di Latina

Nei giorni scorsi (dall’1 all’8 marzo) si è

tenuta a Londra, nella storica e sugges-

tiva Cripta Galleria St. Pancras, un’im-

portante mostra pittorica curata e otti-

m a m e n t e o r g a n i z z a t a d a

� H Y P E R L I N K " h t t p s : / /

www.facebook.com/pages/Todaro-

M a r i a - G r a z i a / 5 4 9 7 9 5 7 5 7 6 2 ?

ref=hl"��Maria Grazia Todaro�,

c r i t i c o e a r t d i r e c t o r d e l l a

� H Y P E R L I N K " h t t p : / /

www.queenartstudio.it/"��QueenArtSt

udio� di Padova che da anni diffonde e

promuove la Cultura portando in primo

piano artisti di tutto il mondo, come:

Anneli Di Francis, Ambra Loreti, Anna

Maria Caboni, Angela Vatielli, Anto-

nio Pamato, Cornel Vana, Ferruccio

Pecchioni, Francesco Nucciotti, Geor-

gio G. Kola, Gianfranco Rampazzo,

P a t G u g l i e l m o , C a r c o s a

Sirigu, Karina Sechi, Irene Di

Gregorio, Lorenzo Rappelli, Marinella

Mari, Albora Maela Silvestrin, Nadia

Buroni, Nicola Andreace, Nicoleta G.

Noroc, Nina Gonzalez, Osvaldo Maris-

cotti, Pietro Carrieri, Patrizia

Poli, Roberto Bonetti, Serena Baldac-

cini, Sergio Pitteranera, Silvia

Caiti, Simone Berno, Siro Po-

lazzetto, Una St Tropez, Vilma Lan-

dro, Yuni Ko, Zeno Verlato, Zheni

Warner.

Artisti che hanno già esposto opere di

pittura, scultura, grafica e installazioni

visive nei principali musei del mondo.

Ci soffermiamo in particolare sull’artista

pugliese Nicola Andreace, il cui curricu-

lum con questa mostra si è arricchito

di una nuova importante presenza

con l’opera “Concetto di Natura” del

1986 e con altri due piccoli formati

riproducenti nudi di modelle. La

partecipazione a questa mostra fa

parte del progetto espositivo della

Galleria Queen Art di Padova, gui-

data dalla dinamica e infaticabile

dott. Maria Grazia Todaro, che si

propone di divulgare le tendenze

caratterizzanti l’arte contemporanea.

L ’ o p e r a “ C o n c e t t o d i

Natura” (tecnica mista su tela

cm.50x70, già esposta con la

QueenArtStudio a Barcellona

(Spagna), presso la casa di Batlò di

Gaudi, è un’osservazione della realtà

che ci circonda, perché c’è sempre

una netta relazione tra dipinto e vis-

suto. Andreace, che nelle sue creazi-

oni sottolinea l’amore per il suo terri-

torio, le riflessioni sui suoi cambia-

menti, il rispetto delle tradizioni, in

“Concetto di Natura” cerca verità

nascoste, valori dimenticati, risposte

a domande ancestrali riferite all’u-

mano sentire. La tecnica mista com-

pone il figurato che guida l’im-

maginazione verso una delle cause

dell’inquinamento: la superficialità

dell’uomo che, stretto dalla morsa

dell’avidità, evidenzia il suo nar-

cisismo per l’ostentazione ad erigersi

a simbolo della città. Ma soltanto la

trasparenza, l’onestà e le scelte ocu-

late, che rispettino la natura,

del comune di Formia Maria Antonietta

De Meo che, con il presidente Giovanni

Maria Righetti, hanno ricordato la figura

di Roberto D’Alessandro, il medico

autore del logo scelto per celebrare la

giornata di quest’anno. Nel suo ruolo di

medico, D’Alessandro, ha sempre con-

siderato il paziente al centro delle sue

attenzioni, ritenendo il medico, per ca-

pacità, professionalità, attitudine all’as-

colto, l’unica figura in grado di poter

infondere coraggio e speranza, un im-

portante insegnamento per chi si affac-

cia alla professione di medico. E proprio

del ruolo e della responsabilità del med-

ico nella comunità si è parlato durante la

giornata che ha consacrato alla profes-

sione ben sessantuno giovani medici.

Alla celebrazione di oggi è intervenuto

anche il prof. Roberto Tersigni che ha

presentato un filmato realizzato con il

Dott. Giudo Battisti con il quale hanno

raccontato la storia della chirurgia Ital-

iana del XX secolo dal titolo: Chirurgia

… un mondo tra costume e sala operato-

ria. Nel filmato, l’evoluzione della chi-

rurgia, il diverso modo di interpretare il

ruolo del medico nella comunità e, le

differenti abitudini scandite dal trascor-

rere dei secoli. La manifestazione che ha

consegnato l’Esculapio d’argento ai

giovani medici chirurghi ed odontoiatri,

ha visto sul palco anche i professionisti

che hanno celebrato 40 e 50 anni di

carriera, tutti hanno rinnovato la loro

promessa professionale, impegnandosi a

salvaguardare la salute dei cittadini.

I medici che si sono formalmente im-

pegnati sono (elenco neo iscritti):

La tradizionale cerimonia dell’ordine dei

medici della provincia di Latina: Medico,

una professione al servizio della società,

ha presentato i medici di ieri e quelli di

domani. Sabato, 7 marzo, hanno giurato i

giovani medici della provincia di Latina,

durante l’annuale incontro, organizzato

dall’ordine dei medici Chirurghi ed

Odontoiatri della Provincia di Latina

presieduto dal dott. Giovanni Maria

Righetti e, dedicato ai giovanissimi della

provincia che si affacciano alla profes-

sione. Questa mattina (sabato 07 marzo)

presso la sala conferenze della Curia

vescovile in Piazza Paolo VI, la mani-

festazione si è aperta sulle note dell’Inno

d’Italia, intonato per l’occasione dalla

banda musicale G. Rossini Città di

Latina diretta dal maestro Rolando Ve-

tica. Il prefetto di Latina, Sua Eccellenza

Pierluigi Faloni, si è congratulato con i

neo medici auspicando una fattiva col-

laborazione futura e, gli ha augurato di

“volare alto, perché solo così si può

avere un’ampia visione di ciò che accade

sul territorio e si può essere pronti ad

intervenire in quella, che oltre ad essere

una professione, è anche una missione”.

Sono intervenuti anche il presidente del

corso di laurea di medicina di Latina

Carlo della Rocca, il direttore generale

della ASL della provincia di Latina

Michele Caporossi, il consigliere provin-

ciale Maurizio Mansutti, il sindaco di

Ventotene Giuseppe Assenso, il presi-

dente della commissione servizi sociali

del comune di Latina Marcello Ripepi e

il consigliere della commissione sanità

Renza Ambrosanio, Giulia Maria

Amorelli, Valerio Anelli, Mar-

tina Bondanese, Vittorio Cacace, Sil-

via Capriello, Giuseppe Chizzoniti,

Fab io Cio t t i , Lu isel la Corso ,

Chiara D'Alessandro, Margherita De

Masi, Angela Di Giulio, Di Macio,

Cristina Diana, Umberto Fanelli,

Tiziana Feola

Gi a n lu c a Ga r g a ru t i , D i e g o

Giulitti, Luca Leonardi, Cris-

tina Maggioni, Tiziano Marian,

Roberta Marzullo, Jacopo Mastrac-

chio, Michela Milani, Matteo

M o n t a n o , B a r b a r a M u o i o ,

Michela Nardacci, Fabio Nota,

Simone Orelli, Melania Palmiero,

Marta Palombini, Damiano Patriarca,

Francesca Perrone Congedi, Alessandro

Pintore, Raffaella Razza, Gian-

marco Rea, Adriana Redi, Angela Ric-

cio, Noemi Rossi, Giovanni Ruocco,

Sara Ruscio, Giusi Santangelo,

Sara Santarsiero, Erika Sciscione, At-

tilio Silvestri, Beatrice Simeone,

Noemi Simeone, Giuseppe Spagnolo,

Marco Stefanelli, Roberta Terrinoni,

Daniela Tommasino, Sara Tontini,

Andrea Varone, Gaia Varriale, Mavi

Venditti, Marco Vicari, Lorenzo Zap-

pari, Francesca Zerbin, Roberto Zini-

cola, Michele Zitiello.

Hanno rinnovato il giuramento i medici

con 50 Anni di attività Calogero Car-

bone, Giuseppe Cardi, Domenico Raf-

faele Coniglio, Anita Gallu, Cesare

Marchetti, Nicola Oddi, Nicola Ro-

magnoli, Giovanni Sardella ed i medici

con 40 Anni di attività Vitto-

rio Aguzzi, Luciana Arrigucci,

G i u s e p p e A s s e n s o ,

Domenico Avvisati, Vin-

cenzo Bonifacio, Oscar Bruni,

Giuseppina Buonomo, Raf-

faele Carnevale, Benedetto Catone,

Carlo Cianfoni, Ermene-

gildo Colonna, Gabriele Costa,

Antonio De Angelis, Simone De

Angelis, Pietro Del Greco, Fran-

cesco Destrero, Rosario La

Marca, Luigi Lazzari, Mauri-

z i o L e o n o r o ,

Lucio Luciano, Guido Marchetti,

Alessandro Marullo Reedtz,

Clemente Napolitano, Au-

gusto Orsini, Ugo Pagliari,

Roberto Palumbo, Michelan-

g e l o P a p u z z o , E r n e s t o

Filippo Pimpinella, Alberto

R a p o n i , M a u r i -

zio Ricci, Tito Ricci, Mari-

lena Rocchi, Claudio Ronza,

Rita Salvatori, Giuseppe San-

tamaria, Rosario Sciuto, Alessan-

d r o S c o z z a f a v a , R e m o

Spiezia, Rosario Spirito, Gab-

riele Stabile, Abondio Targa,

Paolo Vitale.

Nella foto di Gabriele Tamborrelli

il momento del giuramento dei

medici della provincia di Latina.

Per informazioni: Dina Tomezzoli -

Ufficio stampa e Comunicazione

"

potranno superare la minaccia sulla

qualità della vita e consentire la so-

pravvivenza collettiva. La simbiosi

tra equilibrio estetico e struttura con-

cettuale con l’innata padronanza

creativa rendono efficace il messag-

gio di Andreace, il quale con le inter-

essanti sfumature tonali, intrise di

luce morbida, auspica un equilibrio

salvifico tra l’uomo e la natura.

Queste le note esplicative che accom-

pagnano l’opera, da lui a suo tempo

redatte: “Immagini evocative,

sospese in un tempo senza tempo,

avvolte in una luce morbida, invitano

a riflettere sul mistero che si nas-

conde dietro la loro forma e sull’in-

sipienza umana che minaccia la

natura”.

Con documentazione e suoi dipinti con

Queenartstudio di Padova è stato anche

ad Art Fair Rotterdam con “Dinamica

sociale” (12-13 settembre 2014); con

EA ad Art Shopping del Caroussel du

Louvre di Parigi con “Essenza di vis-

suto” ed “Eterno divenire” (24-26 otto-

bre 2014); con Queenartstudio di Pa-

dova ad Art Fair di Barcellona con

“Dinamica sociale” e “Concetto di

Natura” (12-13 dicembre 2014).

Il percorso artistico di Andreace dal

1957 al 2014 è documentato dalle sue

mostre personali e collettive nazionali e

internazionali e dalle gratificanti recen-

sioni e dagli articoli su quotidiani, peri-

odici, riviste specializzate di critici ac-

corsati. Tra le sue mostre all’estero, si

ricordano tra le altre: 1964/ Huit pein-

tres Tarentins, Brest; 1965/ Key Bis-

cayne Art Festiva, Miami Fla (USA);

Burdines Artist Cove at Dadeland Mi-

ami Fla (USA); Esposizione di Grafica

Italiana Contemporanea, Montevideo

(Uruguay); 1966 / VII Exposition de

Peintures, Paris; 1967 / Mostra del

paesaggio italiano in Canada, Toronto-

Ontario (Canada); Mostra d’Arte Ital-

iana, Toronto- Ontario (Canada); 1969 /

Expo Internacional Buenos Aires

(Argentina); VIII Premi Internacional di

Buix “Joan Mirò” Barcellona (Spagna);

1971 / III Bienal de Deporte en las Bel-

las Artes, Barcellona (Spagna); 1974 /

26^ Exposition Internationale d’Art

Contemporain , Luxemburg; 1978/ XVI

premio di Pittura Castello di Serravalle

Repubblica di San Marino; 1992/ Pre-

mio “Itallia’92”, Mostra itinerante,

Museo Nazionale, Budapest (Ungheria),

Museo Nazionale Stoccolma (Svezia),

Galleria Jacob Javits Center, New YorK

(USA); 1994 / Premio Italia 1994 a

Parigi, Maison des Loisirs de la Culture

de Montmorency, Paris; New York

video exibit for the italian Artist, New

York; Primavera’94 Milano - Cannes;

Premio Art And Words Hong Kong

(Cina), ecc.

Nelle foto: le opere di Nicola Andreace

in mostra; locandinaQueenArtStudio.