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Crediamo nel Paese perché ogni giorno lo aiutiamo a crescere 65° anno - n.1 gennaio 2013 Periodico di Coldiretti Piacenza Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p.

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mensile La Voce dei Coltivatori gennaio 2013

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Crediamo nel Paeseperché ogni giorno lo aiutiamo a crescere

65° anno - n.1 gennaio 2013 Periodico di Coldiretti Piacenza

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sommario

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Mauro Tonello confermato alla guida di Coldiretti Emilia Romagna

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Editoriale: con la rete di Campagna Amica cresce anche il Paese ........5Le nuove generazioni puntano all'agricoltura ...................................... 11Ok al provvedimento "salva stalle" ...................................................... 12Approvato regolamento per i contratti del settore latte ...................... 13Liberalizzazione diritti vigneti: 1° passo indietro dell'UE ..................... 14Diventa legge la norma salva olio Made in Italy ................................... 14Vino: le imprese che esportano crescono il triplo ................................ 15Expo 2015: intesa con Coldiretti per valorizzare l'agricoltura .............. 16Fisco più semplice ................................................................................ 17Vendita ortofrutticoli ............................................................................ 17Donne imprenditrici in Emilia Romagna .............................................. 18Agriturismi en plein air .........................................................................20Terranostra: convenzione SIAE per nuovi servizi .................................21La dieta dopo le feste ...........................................................................23

l'agricoltura che fa l'Italia

coltiviamo la speranza che non delude

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Periodico mensiledi COLDIRETTI PIACENZA

Autorizzazione Tribunale di Piacenzan. 71 del 24 Ottobre 1953

DirettoreMassimo Albano

Responsabile di redazioneElisabetta Montesissa

Direzione artisticaMarino Galli

Comitato editorialeAngela Poggi, Antonella Bazzini, Dario Panelli,

Elisabetta Montesissa, Emanuele Gonsalvi, Laura Barbieri,Luca Piacenza, Maurizio Maffi, Milena Galli, Nadia Marcotti

Hanno collaboratoCinzia Pastorelli, Claudia Albertazzi, Enrica Gobbi, Monica Maj,

Riccardo Piras, Sabrina Cliti, Stefano Cavanna

Direzione, redazione e amministrazione:COLDIRETTI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura

29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511 | Fax 0523 596596

[email protected]

Progetto grafico e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafiche Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quota associativa.

Non è in vendita.

In copertina:chi trae il proprio sostentamento dalla terra sa che i frutti

si raccolgono solo quando il lavoro di ogni giorno è finalizzatoad uno scopo. Con il nostro lavoro vogliamo lasciare ai

nostri figli un'Italia degna del nome che porta

La Voce dei Coltivatori online: ..................................................................................... www.piacenza.coldiretti.it

Questo numero è stato chiuso in redazione il 10 gennaio 2013

Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n.0523 596511, e-mail: [email protected]

© tutti i diritti riservati

La Voce dei Coltivatori è stampato su carta di cellulosa certificata FSC con elevato contenuto di fibre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile.

CapVarie ...........................................................................................................................50

Iniziative Coldiretti

Bottega di Campagna Amica protagonista dell'inaugurazione di Via Colombo ...........24

Le aziende di montagna alle scuole di Bobbio ...............................................................24Consorzio di Bonifica e Coldiretti insieme per lo sviluppo sostenibile ...........................24

fiscalepaghe - rinnovo contrattuale per gli impiegati del settore agricolo ............................42paghe - riforma del mercato del lavoro ........................................................................45paghe - decreto flussi 2012 ...........................................................................................46

eventi dal mondo agricoloLa pagina del Consorzio di Bonifica di Piacenza ........................................................27La pagina dell’Associazione Piacentina Latte.............................................................28La pagina del CIO (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli) ......................................29CAP: con gli auguri di Natale il prestigioso traguardo dei 100 milioni di fatturato ...30Bio?Logico! .................................................................................................................32

tecnicoRegistro dei trattamenti prodotti fitosanitari ............................................................34Programma di Sviluppo Rurale ..................................................................................36Dop e Igp: aperto il bando per prodotti tipici e biologici ...........................................38Corso di formazione Addetti alla Mungitura ..............................................................38Corso Operatori Agrituristici ......................................................................................38Manuale buona prassi operativa ................................................................................39Sicurezza ....................................................................................................................40Fabbricati rurali a imponibile zero .............................................................................41

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editoriale5

}In quasi ognuno degli ottomila comuni italia-ni è oggi attivo un punto vendita di Campagna Amica. Basterebbe questo a dare la cifra di come il 2012 abbia visto la nostra Rete estendere la sua presenza ancora più capillarmente nel Paese. Una rete fatta di Mercati, Bot-

teghe, Agriturismi e Fattorie, fino agli Orti e ai Ristoranti, tutti identificati da un marchio che garantisce prodotto italiano fatto dagli agricoltori, oltre al rispetto di determinati parametri di sicurezza e qualità. Rispetto a dodici mesi fa, ne sono stati aperti duemila in più, praticamente sei al giorno. Un’operazione la cui riuscita era tutt’altro che scontata, tanto più in un periodo di profonda crisi e calo dei consumi, ma che ha portato oggi il marchio Campagna Amica a diventare per il consumatore sinonimo di buon cibo italiano, sano e di qualità. Un valore immateriale prezioso che le nostre aziende accreditate possono spendere sul mercato con legittimo orgoglio. È anche da qui che dobbiamo partire per portare avanti l’ulteriore fase del progetto, che vedrà Campagna Amica integrarsi sempre di più con i prodotti Fai, “Firmati dagli agricoltori italiani”. Un nuovo protagonismo agricolo in quelle filiere pro-duttive che da troppe stagioni sono finite in mani sbagliate, spesso con gravi danni di immagine per il made in Italy a tavola. Queste filiere è ora di ri-portarle nelle mani giuste. Le nostre!

MARINI con la rete di Campagna Amica cresce anche il Paese

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}Sotto l’attenta regia del Direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto, introdotto dal Direttore Massimo Albano, anche l’appuntamento prenatalizio di quest’anno, organizzato da Coldiretti Piacenza, in collaborazione

con l’Università Cattolica di Piacenza, si è caratterizzato per il livello elevato degli interventi.

“La speranza ci aiuti a scrivere parole di vita per la nostra storia”. Ha aperto così il Vescovo di Piacenza Mons. Gianni Ambrosio, nel ricordo di una riflessione fatta dal Cardinal Martini in occasione del pellegrinaggio della nostra Diocesi in Terra Santa, proprio partendo da quella parabo-la del granello di senape citata nella brochure dell’invito: questo seme che rappresenta in se stesso la perseveranza e la costanza del cristiano. “Non chiediamoci cos’è la speranza, ma chi è la speranza: Gesù, quel Dio che si è fatto uomo e che, nel momento stesso in cui viene crocefisso, manifesta la speranza in una vita che inizia ancora”. Ma anche il lavoro è speranza e proprio il lavoro agricolo rappresenta un modello per i nostri giorni per il Professore di sociologia Giancarlo Rovati dell’Università Cattolica. “In un momento di grande frammentazione, come quello attuale – ribadisce il Prof Rovati - il valore di unità sociale, fondante del mondo agricolo, è certamente un punto di riferimento.” Ma le conseguenze della situazione lavorativa si ripercuotono nelle nuove generazioni, per le quali può essere prezioso un ambiente come quello della Coldiretti caratterizzato da un for-te senso di appartenenza e di identità. “Credere e Sostenere”. Queste le due parole d’ordine nel rapporto con i giovani per Don Stefano Segalini, assi-stente ecclesiastico dell’organizzazione. “Consapevole di questa potenziali-tà dell’agricoltura – dice Don Stefano - la Coldiretti da sempre punta pro-prio sui giovani, sia nella compagine sociale, che nella struttura e fra i suoi dirigenti: uno investe nella propria attività pensando al futuro e proprio nella misura in cui uno crede in te, ti da fiducia e affida delle responsabilità, allora ti fa andare avanti”. Oggi proprio questa forma di solidarietà e mu-tualità, tipiche del mondo rurale, possono rappresentare la salvezza per chi è in difficoltà. Ma secondo il Presidente Provinciale di Coldiretti Luigi Bisi questa organizzazione fa molto di più: promuove una speranza attiva. “Sia-mo imprenditori, produttori di cibo, che non stanno fermi ad aspettare, ma si organizzano in una struttura capace di portare all’esterno tutta la propria forza propositiva e il bagaglio valoriale ed etico che ci caratterizza”. Proprio in quest’ottica si inquadra il decalogo “L’Italia che vogliamo” pre-sentato al Forum di Cernobbio.

coltiviamo la SPERANZA che NON DELUDE

da sinistra, Gaetano Rizzuto, Mons. Gianni Ambrosio

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sindacale7 gennaio 2013

}Fino a qualche anno fa, in una regione molto produttiva come la Lombardia, c’era una disoccupazione frizionale che non superava il 3 per cento. Erano

ancora gli anni in cui la globalizzazione sembrava essere la panacea socioeconomi-ca proprio per la possibilità, per aziende e individui, di allargare il proprio orizzonte. Poi è arrivata la crisi del 2008 con la circolazione di prodotti finanziari tossici, che sono passati da un mercato all’altro senza alcuna difesa. La delocalizzazione produttiva è diventata di moda, con uno spostamento di investimenti in terre lontane, da parte delle multinazionali prima e della media impresa poi. Da quel momento in poi la parola globalizzazione fu sinonimo di disfunzione economica. In questa situazione la prossimità della produzione agricola è un valore che diviene socialmente ed economicamente valido. In un mondo caratterizzato da una grande frammentazione e una pluralità di interessi corporativistici, quello rurale, anco-ra una volta, è un mondo che ha una lettura diversa della realtà. Lo stesso fenomeno dell’immigrazione, in questi anni particolar-mente impattante e tante volte raccontato col peggior sensazionalismo della cronaca, in agricoltura è stato assorbito all’insegna di un approccio pragmatico tipicamente ambrosiano del “non ti chiedo da dove vieni, ma cosa sai fare”. Quando negli anni settanta avevamo un’inflazione quasi al 20 per cento, avevamo maggiore incertezza economica di oggi, ma eravamo stati educati col con-cetto di sviluppo lineare crescente, che ci forniva una certa sicurezza. Il mondo rurale è da sempre caratterizzato da una condizione economica esattamente contraria in cui non c’è certezza della produzione in termini quanti - qualitativi. Proprio per difendersi da questa incertezza l’agricoltore ha sviluppato un modello i cui valori fondanti, solidarietà, prossimità, fratellanza, rappresentano un ottimo antidoto a quest’incertezza. Questo modello è il contributo più prezioso della ruralità alla società moderna.

}Coldiretti Piacenza ha colto l'occasione dell'incontro prenatalizio per salutare Maria Luisa Cassi, responsabile fiscale che dopo 38 anni è andata in pensione, anche se continuerà a collaborare con l'Organizzazione. ”Queste circostanze, ha sottolineato commossa Maria Luisa, mi imbarazzano e mi emozionano, ma voglio ugualmente cogliere l'occasione per ringraziare. Innanzitutto i miei colleghi e tutta la struttura, ma soprattutto gli associati che in così tanti anni sono diventati anche amici. Voglio, inoltre, ringraziare tutti i direttori con cui ho lavorato in tutti questi anni, i presidenti e i dirigenti, ma sopratutto il Signore per avermi illuminato nei momenti più difficili della mia vita professionale”.

Prof. Rovati: "La società agricola

è un VALORE AGGIUNTO per questi tempi"

il saluto a MARIA LUISA CASSI dopo 38 anni di Coldiretti

Maria Luisa Cassi, Luigi Bisi

Da sinistra Massimo Albano, Gaetano Rizzuto, Monsignor Gianni Ambrosio, Giancarlo Rovati

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Coldiretti Piacenza durante la conferenza stampa di

fine anno, presenta il valore della produzione agricola

piacentina e l’indotto sociale del comparto

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}“Abbiamo voluto dare questo titolo “L’agricoltura che fa l’Italia” alla no-

stra annuale conferenza stampa di fine anno, ha sottolineato Elisabetta Montesissa, responsabile

Relazioni Esterne di Coldiretti Piacenza, perché riteniamo che mai come negli ultimi mesi il nostro comparto abbia dimostra-to di poter dare effettivamente un aiuto concreto a questa crisi, sia in termini di produttività, occupazione e impatto sociale, sia per la fiducia e l’ottimismo. Non vogliamo negare le diffi-coltà, né prospettare un futuro facile, perché sappiamo bene che ci aspetteranno ulteriori e pesanti sacrifici; tuttavia Coldi-retti vuole guardare avanti con fiducia e ottimismo, presuppo-sti indispensabili per uscire dalla crisi. L'agricoltura nel nostro territorio non significa solo reddito per le aziende e per la Plv (produzione lorda vendibile) che esprime, ma si distingue al-tresì per un importante impatto sociale che proprio in questa occasione di bilancio di fine anno vogliamo sottolineare”.Coraggio, capacità di guardare avanti e fiducia. Con questo messaggio forte e chiaro il presidente Luigi Bisi ha voluto apri-re la sua relazione. “E siccome nel bilancio sociale di un com-parto, l'occupazione costituisce un elemento determinante, vo-glio partire proprio da questo dato, ha dichiarato Bisi. Dalle nostre statistiche che riguardano tutto il settore si evidenzia una crescita degli occupati a tempo indeterminato nel 2012 ri-spetto al 2011. Un dato interessante, se consideriamo che oggi l'agricoltura, anche grazie alla multifunzionalità dell'azienda agricola, richiede professionalità di un certo livello con una preparazione specifica e con qualifiche precise. Tra i com-parti che denotano la salute del settore e anche la capacità e l'efficienza dei servizi, va segnalato sicuramente il Patronato e l'area credito che attraverso Credit Agri sta diventando un vero riferimento per tutta l’agricoltura”. “Coldiretti, ha ricor-

dato il Presidente, parlando degli aspetti più strategici, già da anni è impegnata nella valorizzazione dei prodotti tipici loca-li, attraverso politiche e dinamiche che migliorino il rapporto con i consumatori in funzione di una maggiore consapevolez-za da parte del pubblico circa la qualità dei prodotti. Il tutto con ricadute positive sul reddito delle aziende. La Bottega di Campagna Amica rappresenta sicuramente un esempio della contestualizzazione del progetto, ma non solo, possiamo cita-re il Grana Padano Biologico di montagna, unico esempio a livello nazionale, grazie al quale si sono mantenute numero-se stalle anche in zona altrimenti abbandonate. Una citazione particolare sicuramente il progetto FAI (Firmato Agricoltori Italiani), attraverso il quale, con l’appoggio di Consorzi Agrari d'Italia si sta lavorando in modo articolato per realizzare filiere interamente italiane (si pensi agli esempi della pasta, del riso, dell’ortofrutta e in prospettiva del latte). In questo percorso un ruolo fondamentale è sicuramente svolto dai Mercati di Cam-pagna Amica e dagli Agriturismi di Campagna Amica, come hanno ribadito il presidente di Agrimercato Giovanni Manfredi e il presidente di Terranostra Carlo Pontini.Coldiretti, ha concluso Bisi, proprio nell'ottica di lanciare un messaggio propositivo, e di rilancio ha sintetizzato nel docu-mento “l’Italia che Vogliamo” che è stato inviato a tutti i nostri associati e istituzioni insieme al nostro periodico di dicembre, una serie di proposte in cui sono raccolte le questioni più ur-genti per il nostro Paese e nel quale viene privilegiata un'ottica nuova che parte appunto dal rilancio dell'agricoltura. Ovvia-mente questo documento deve essere presentato da tutti i no-stri dirigenti locali agli enti e istituzioni del territorio e rappre-sentare la base per concretizzare i nostri progetti.”

LA VOCE DEI PRINCIPALI COMPARTIDELL’AGRICOLTURA PIACENTINAProprio dalla voce dei rappresentati delle strutture economi-che “governate” da Coldiretti è stato possibile disegnare un quadro della realtà del comparto agricolo. A partire da una

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sindacale9 gennaio 2013

l'AGRICOLTURAChE fA L'ITALIA

cooperativa che oggi celebra risultati significativi, dopo anni in cui si è “letteralmente rimboccata le maniche” per porta-re il Consorzio Agrario agli splendori che merita. Come ha spiegato il direttore generale Dante Pattini, “il Cap quest’an-no ha raggiunto i 100 milioni di euro di fatturato, grazie al lavoro di squadra e alla fiducia del mondo agricolo. Non si può parlare di agricoltura senza parlare di acqua che da di-verse estati costituisce motivo di tensione e di discussione. “Non va dimenticato che è proprio la disponibilità di acqua a fare la differenza tra la Plv di una coltura e quella di un'al-tra, ha sottolineato il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani. In realtà, il problema non è la piovosità, quanto lo stoccaggio e la capacità di conservare acqua nei momenti di abbondanza e rilasciarla al bisogno. Tra le colture storiche maggiormente idroesigenti, c’è senza dubbio il pomodoro, come ha ribadito il presidente di Ain-po Filippo Arata: “una coltivazione che però sta perdendo superficie; per questo è necessaria una attenta lettura del mercato e una valorizzazione delle nostre produzioni; anche perché sappiamo bene quale sia l'indotto legato al comparto del pomodoro da industria in provincia di Piacenza”. Un altro comparto fondamentale per il nostro territorio è sicu-ramente la vitivinicoltura: “ un settore che vale più di 90 mi-lioni di euro”, ha dichiarato il presidente del Consorzio Vini Roberto Miravalle; ovviamente occorre un lavoro di squadra maggiore per valorizzare meglio i nostri vini, così come è necessario che le nostre aziende agricole siano maggiormen-te attente alla qualità”. Di aumento del prezzo del latte alla stalla ha parlato il presidente dell’Associazione Piacentina Latte Fabio Minardi, “questo ci consente di guardare con un po' più di fiducia al futuro, anche in considerazione dei buo-ni risultati conseguiti dal Grana Padano, formaggio tipico cui viene destinata oltre il 90% della produzione piacentina, senza dimenticare la professionalità dei nostri imprenditori che con l’innovazione e gli investimenti sono sicuramente sempre stati molto avanguardisti.”

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}Si è svolta il 17 dicembre l'assem-blea regionale di Coldiretti Emi-lia Romagna alla

quale hanno preso par-te anche numerosi piacentini.I lavori hanno visto la conferma alla carica di presidente regionale di Mauro Tonello, impren-ditore agricolo di Ferrara. Nel ringraziare l'as-semblea per la fiducia riconfermata, Tonello che è anche vice-presidente nazionale, ha ribadito che Coldiretti Emilia Romagna “proseguirà l'at-tività di applicazione del progetto promosso da Coldiretti a livello nazionale per l'accorciamen-to della filiera agricola in modo da assicurare all'azienda maggiore forza economica e un red-dito adeguato. Sicuramente i tempi richiedono un impegno più intenso e un più rilevante coin-volgimento nei progetti economici che possano sostenere le imprese ad avere più peso lungo la filiera e a far riconoscere la qualità e quindi il valore delle produzioni agroalimentari naziona-li”. Alla parte pubblica dell’assemblea alla quale ha preso parte anche l'assessore regionale all'a-gricoltura, Tiberio Rabboni, si sono susseguirti diversi interventi tra cui quello del presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, che ha ripercor-so le tappe principali dell’Organizzazione pia-centina. “Tra gli esempi virtuosi che possiamo citare - ha sottolineato Bisi - vi è quello della

Bottega di Campagna Amica, che rappresenta senz'altro un modello. Attraverso la Bottega siamo riusciti ad intensificare il dialogo con i consumatori, ottenendo al tempo stesso nuove opportunità di redditività per le aziende agricole”. Il presidente Bisi, ovviamente ha rappresentato all’assessore regionale anche le numerose problematiche legate al nostro territorio, tra cui i problemi legati alla siccità, così come i numerosi danni da fau-na selvatica; l’esigenza di mettere in campo progetti concreti per evitare lo spopolamento delle nostre montagne e la necessità di una tutela sempre più intensa delle nostre produzioni. Durante l'assemblea sono stati anche eletti i componenti del consiglio direttivo regionale, del quale fanno parte oltre ai presiden-ti provinciali anche alcuni soggetti indicati dalle federazioni provinciali. Per Piacenza è stato eletto Pierluigi Scrocchi. Nella prima riunione del consiglio regionale saranno invece eletti i due vicepresidenti. Durante l'assemblea sono anche stati for-niti alcuni dati sull'export della nostra regione che si conferma dotata di ottime potenzialità. Infatti le esportazioni di prodotti agroalimentari dell'Emilia Romagna ammontano a 4.896 mi-lioni di euro. A trainare l'export ci sono i prodotti lattiero-ca-seari, con i grana in testa (549 milioni); le carni preparate, su cui spiccano i salumi (548 milioni di euro), i derivati da cereali, con la pasta (522 milioni), la frutta fresca (446 milioni), le car-ni fresche (445 milioni), gli ortaggi trasformati (380 milioni). Si tratta di un notevole valore che potrebbe triplicare se tutti i prodotti venduti nel mondo spacciati come emiliano romagno-li provenissero effettivamente dall'Emilia Romagna. In questo modo si compenserebbe abbondantemente il passivo della bi-lancia agroalimentare regionale che ammonta a 1.162 milioni di euro. Infatti i dati di Coldiretti evidenziano che il fatturato del falso "made in Emilia Romagna" solo nell'agroalimentare ha superato gli 8 miliardi di euro (60 miliardi a livello nazionale), sottraendo risorse economiche e occupazione al settore agroa-limentare regionale .

Pierluigi Scrocchi, vice presidente di Coldiretti

Piacenza, entra nel direttivo regionale

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Coldiretti Emilia Romagna:MAURO TONELLO confermato alla guida dell’organizzazione

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a sinistra Mauro Tonello e sopra Pierluigi Scrocchi

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Bettola

Carpaneto

Cortemaggiore

Gropparello

Lugagnano

Pianello

}Si è concluso il ci-clo di dieci incontri formativi che Col-diretti Piacenza ha organizzato su tutto

il territorio provinciale, dalla montagna fino alla pianura per incontrare la base sociale, presentare la strategia e le linee gui-da, ma soprattutto ascol-tare i soci e cogliere dal territorio, idee, suggeri-

menti. “Nel Forum Internazionale dell’Agricol-tura e dell’Alimentazione di Coldiretti che si è tenuto a Cernobbio, sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, il presidente Marini ha presentato la nostra proposta per il Paese. Un documento in dieci punti dal titolo “L’Italia che vogliamo” che costituirà la base per il lavoro dei prossimi mesi e che sarà in-viato a soci e istituzioni attraverso il nostro periodico. Ed è stato proprio questo l’ogget-to del momento di apertura degli incontri sul territorio”. “La cosa che mi ha fatto più piacere, partecipando a diversi incontri, ha proseguito Bisi, è stata vedere una grande partecipazione di associati, in tutte le zone e soprattutto la presenza di tanti giova-ni imprenditori agricoli che hanno scelto di impegnarsi in quella che per me è la “professione più bella del mondo”. Fare l’agricoltore non è un mestiere, ma una passione, uno stile e una scelta di vita. Se quella che abbiamo incontrato costitui-sce il presente e il futuro dell’agricoltura piacentina, è davvero un onore per me rappresentarli”. “Naturalmente, sottolinea il presi-dente, gli incontri sono stati veri e propri momenti formativi, con l’approfondimento di aspetti tecnici, fiscali oltre che dei vantaggi offerti dalla rete di Campagna Amica”. Al termine delle assem-blee formative, a tutti gli associati è stato, inoltre, distribuito un manuale riassuntivo, che può essere richiesto agli uffici zona. Si tratta di una pratica sintesi delle principali novità sindacali, tecniche e fiscali.

Concluso il ciclo di 10

appuntamenti dedicati alla

formazione che Coldiretti ha

tenuto in tutto il territorio provinciale

Produzione 2012 Emilia Romagna

(*) dati provvisori

Fonte: elaborazione Coldiretti Emilia Romagna su dati Istat

le NUOVE GENERAZIONI puntano all'agricoltura

sindacale11 gennaio 2013

da sinistra Gianluca Lelli, Tiberio Rabboni, Mauro Tonello

prodotto  Produzione  2011    

x  .000  tonnellate  

Produzione  2012    

x  .000  tonnellate(*)  Variazione  %    

ORTOFRUTTA      

mele   142,2   126,5   –11  

pere   646,5   521,2   –19,4  

pesche   197,7   196,6   –0,5  

nettarine   300,7   281,3   –6,5  

albicocche   67,6   70,2   +3,8  

ciliegie   8,7   12,7   +45,9  

susine   80,5   74,4   –7,6  

kiwi     79,0   82,6   +4,5  

cachi   17,9   18,4   +2,8  

meloni   40,0   29,2   –27  

fragole   9,7   10,1   +4,1  

Zucchine     39,4   48,3   +22,6  

cipolla   149,2   127,5   –14,5  

COLTURE  INDUSTRIALI        

barbabietola   1.233,5   1.203,8   –2,4  

Pomodoro     1.759,8   1.488,3   –15,4  

patate   227,0   213,8   –5,8  

soia   70,3   46,3   –34,1  

Girasole     13,3   16,1   +21  

fagiolini   41,4   34,4   –16,9  

CEREALI        

Frumento  tenero     842,3   1.065,2   +26,5  

Frumento  duro   215,9   278,3   +28,9  

orzo   88,1   110,2   +25  

mais   1.286,4   1.148,3   –10,7  

sorgo   234,8   191,0   –18,6  

 

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gettare ed attuare i necessari "programmi d'azione" per ridurre l'inquinamento idrico provocato da composti azotati, preve-dendo misure intese a limitare l'impiego in agricoltura di tutti i fertilizzanti contenenti azoto e stabilendo restrizioni specifiche nell'impiego di effluenti zootecnici. La Direttiva 91/676/Cee è stata recepita a livello nazionale con il D.Lgs. 152/99 successiva-mente sostituito dal D.Lgs. 152/2006 (c.d. Codice dell’ambien-te) e le singole Regioni hanno emanato i provvedimenti neces-sari per applicare le norme comunitarie e nazionali sui rispettivi territori. Ogni Regione ha individuato le zone vulnerabili ed ha stabilito gli obblighi che ogni azienda deve rispettare per una corretta utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti azotati. Con l’Accordo sull'applicazione della direttiva 91/676/Cee, siglato in data 5 maggio 2011, le Regio-ni e le Province autonome e i Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole, hanno convenuto, tra l’altro, sulla necessità di procedere ad uno studio finalizzato all’aggiornamento delle zone vulnerabili da nitrati in relazione ad una serie di indagini indicate nel medesimo accordo, soprattutto al fine di individua-re le fonti di pressione e le specifiche cause di inquinamento. Si ricorda, inoltre, che con la decisione 2011/721/Ue, l’Unione europea ha concesso alle Regioni del bacino padano (Piemon-te, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) la possibilità di operare in deroga alle disposizioni della “direttiva nitrati”. Tale deroga consente agli allevatori ed agli agricoltori, che abbiano avanzato specifica richiesta, di distribuire per la fertilizzazione delle colture una quantità di effluenti zootecnici maggiore di quella prevista per le zone vulnerabili. La deroga permette di incrementare la quantità di effluenti annualmente distribuita, passando dai 170 kg/ha di azoto di origine zootecnica, come previsto dalla “direttiva nitrati”, a 250 kg/ha nel caso di aziende beneficiarie della deroga, nel rispetto dei criteri stabiliti dall’Ue. “Il problema dei nitrati, quindi, dichiara il responsabile ambien-te di Coldiretti Piacenza Enrica Gobbi, costituisce una annosa questione di vecchia data: negli anni si sono stratificati errori, che hanno individuato nell'agricoltura la principale responsabile dell'inquinamento delle acque e reso insostenibile per le azien-de agricole delle regioni del Nord del Paese, l'applicazione della Direttiva comunitaria in materia di gestione degli effluenti. Oggi finalmente, per la prima volta e grazie all’azione di Coldiretti, si sta affrontando il problema da un punto di vista scientifico. E la scienza ci sta confermando quello che andiamo dicendo da tem-po, ovvero che gran parte dell'inquinamento delle risorse idriche deriva invece da scarichi civili e industriali”.

}La Camera, dopo aver esaminato gli ordini del giorno, ha ap-provato in via definitiva il disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese. L’ar-ticolo 36, nel testo riformulato al Senato, inserisce i commi 7

ter e 7 quater finalizzati alla soluzione delle problematiche emerse sul territorio in materia di nitrati. Le nuove disposizioni prevedono che entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, le Regioni e le Province autonome, in conformità all'Accordo concernente l'applicazione della direttiva n. 91/676/CEE relativa all'inquinamento provocato dai nitrati pro-venienti da fonti agricole, procedono all'aggiornamento delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, anche sulla base dei criteri contenuti nel medesimo Accordo. Qualora le Regioni e le Province autonome, entro un anno dalla data di entrata in vigore della leg-ge di conversione del decreto, non abbiano provveduto, il Governo deve esercitare il potere sostitutivo secondo quanto previsto dall'ar-ticolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131. La norma prevede, ancora che nelle more dell’aggiornamento previsto e, comunque, per un periodo non superiore a dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, nelle zone vulnerabili da nitra-ti si applicano le disposizioni previste per le zone non vulnerabili. In pratica si riconoscono le buone ragioni portate avanti dalla Coldiretti per la gestione di un problema la cui origine è molto più diversificata rispetto a quella agricola, ma che se non si fosse intervenuti rischiava di mettere in ginocchio la zootecnia del nord Italia (Veneto, Lombar-dia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) con migliaia di aziende destinate a chiudere, con conseguente perdita di posti di lavoro e di produzioni Made in Italy a favore di quelle di altri paesi eu-ropei. La “direttiva nitrati” (91/676/Cee) è stata emanata allo scopo di ridurre e prevenire l’inquinamento delle acque e del suolo causato dai nitrati provenienti da fonti agricole. Gli Stati membri sono stati chiamati ad individuare le Zone Vulnerabili da Nitrati (Zvn) di ori-gine agricola, ossia quelle in cui le acque di falda contengono o pos-sono contenere, ove non si intervenga, oltre 50 mg/l di nitrati, a pro-

Nitrati: il Parlamento approva le norme

OK AL PROVVEDIMENTO SALVA-STALLE12

In provincia di Piacenza le aziende ubicate in area vulnerabile sono circa 250

Grande soddisfazione di Coldiretti per l’approvazionedelle disposizioni sui nitrati che prevedonol’obbligo per le Regioni di procedere alla revisionedelle zone vulnerabili e, nelle more, l’applicazione,nelle aree attualmente designate come vulnerabili,delle norme previste per le zone non vulnerabili

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approvato il regolamento per i

CONTRATTI del settore LATTE

sindacale13 gennaio 2013

} Il Mipaaf ha emanato il decreto di recepimento del re-golamento CE che reca norme specifiche per il settore latte per:• Il conoscimento delle organizzazioni dei produttori• la negoziazione dei contratti

• la redazione dei piani di regolazione dell’offerta dei for-maggi a denominazione di origine protettaOrganizzazione dei produttori e loro associazioniIl riconoscimento delle organizzazioni produttori spetta alla Regione ai sensi della D.Lgs.102. Il riconoscimento del-le organizzazioni dei produttori all’Albo nazionale delle or-ganizzazioni dei produttori, istituito presso il Ministero del-le politiche agricole e forestali eʹ comunicato dalle regioni tramite il Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN).Le O.P. devono dimostrare preventivamente di avere un mandato espressamente conferito da ciascuno dei propri aderenti, ove è precisata la qualità di latte (non meno del 75% della quantità media consegnata negli ultimi 2 anni) per la quale è conferito il mandato. Il requisito deve esse-re dimostrato entro la fine del terzo anno a condizione che ala fine del secondo anno la quantità sia pari ad almeno il 37,5%. Ciascun produttore può aderire ad una sola O.P.Il volume minimo di produzione commercializzata è di 3.000 tonnellate.

Norme specifiche per la negoziazione dei contrattiLe O.P. riconosciute possono negoziare e sottoscrivere, a nome degli agricoltori aderenti, i contratti per la consegna di latte da parte dell’agricoltore aderente ad un trasforma-tore/raccoglitore.Le O.P. effettuano la negoziazione senza l’obbligo di un tra-sferimento della proprietà del latte dall’agricoltore all’O.P.

Nel mandato conferito dall’agricoltore all’O.P., con rap-presentanza e formalizzato in maniera chiara, deve essere specificata la quantità di latte interessata e la di validità del mandato.(minimo tre anni)Il contratto deve essere stipulato prima della consegna e deve contenere i seguenti elementi:i) il prezzo da pagare alla consegna, che: - è fisso ed è stabilito nel contratto, e/o - è calcolato combinando vari fattori stabiliti nel contratto, che possono comprendere indicatori di mercato che riflet-tono cambiamenti nelle condizioni di mercato, il volume consegnato e la qualità o la composizione del latte crudo consegnato; ii) il volume di latte crudo che può e/o deve essere consegna-to e il calendario di tali consegne; iii) la durata del contratto, che può essere determinata o indeterminata, con clausole di risoluzione; iv) le precisazioni riguardanti i periodi e le procedure di pa-gamento; v) le modalità per la raccolta o la consegna del latte crudo; e vi) le disposizioni applicabili in caso di forza maggiore. Tutti gli elementi del contratto sono negoziabili.Il primo acquirente presenta una offerta scritta di contratto al venditore indicando la durata che non può essere inferio-re ai 6 mesi.Il fornitore può rifiutare la durata minima formalizzando il rifiuto per iscritto. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Associa-zione Piacentina Latte o l’ufficio economico di Coldiretti Piacenza.

Page 14: la voce 1-2013

14

liberalizzazione diritti vigneti

1° PASSO INDIETRO DELL'UE diventa legge la

norma SALVA OLIO Made in ItalyColdiretti:

“ancora molti i punti che necessitanodi chiarimenti”

} Primo passo indietro sulla liberalizzazione dei diritti di impianto vigne-ti. Il Gruppo ad alto livello Ue, incaricato di analizzare la

questione, ha terminato il suo lavo-ro con la redazione di una relazione. Innanzitutto è emerso un consenso sulla necessità assoluta di mantenere un dispositivo di gestione degli impianti di vigneti all'interno dell’Unione europea per tutte le categorie di vini (DOC, IGT senza IG), dopo la fine dell’attuale regime fissato per il 2015. Il Gruppo di alto livello ha studiato varie opzioni per il futuro e proposto un sistema di autorizzazione di nuovi impian-ti applicabile a tutti i vini, che dovrebbe essere gestito dagli Stati membri tenendo conto delle raccomandazioni delle organizzazioni professio-nali rappresentative riconosciute. Tutti i nuovi im-pianti dei vigneti saranno sottoposti alle modalità di autorizzazione. Queste ultime saranno gratuite, non alienabili e valide per un periodo limitato di 3 anni. Questo sistema sarà dotato di una clausola di salva-guardia o tetto massimo stabilito a livello comunitario, che consiste nella fissazione di una percentuale annua di nuovi impianti autorizzati. Gli Stati membri avranno la possibilità di prevedere una percentuale inferiore a livello nazionale, regionale o per una categoria di vino determi-nata, a determinate condizioni. Il nuovo sistema si appli-cherà per un periodo potenziale di 6 anni, con una clausola di revisione. Infine, saranno previste delle disposizioni tran-sitorie. Queste conclusioni saranno presentate al Consiglio e al Parlamento europeo, ed alimenteranno il dibattito in corso nel quadro della riforma della Politica agricola comune. “È evidente, sottolinea il responsabile del servizio vitivinicolo di Coldiretti Piacenza Dario Panelli, che, rispetto alla prevista liberalizzazione degli impianti, il risultato raggiunto oggi è si-curamente positivo, come richiesto da Coldiretti. Purtroppo però ci sono ancora molti punti che necessitano di importanti chiarimenti. Il documento fornito dalla Commissione non è suf-ficientemente chiaro sul concetto di ammissibilità delle richieste di impianto, che dovrà essere legato a criteri minimi generali fis-sati a livello Ue. Se così non fosse, il nuovo sistema nasconde-rebbe di fatto una liberalizzazione nell’ambito della percentuale di incremento. È estremamente importante quindi che il nuovo sistema preveda una clausola di salvaguardia fissata a livello Ue ad una percentuale molto bassa e sicuramente inferiore a quella proposta dalla Commissione (2%). Inoltre, bisognerà specificare meglio la portata delle misure transitorie che necessariamente do-vranno accompagnare il passaggio al nuovo sistema con partico-lare riguardo ai diritti in portafoglio detenuti dai produttori. Su questi aspetti bisognerà quindi lavorare per costruire un sistema che possa effettivamente consentire una maggiore flessibilità e ca-pacità di adattamento al mercato, ma senza incorrere nel rischio di una “deregulation” che finirebbe per modificare il volto della vitivinicoltura piacentina.

}“Siamo molto soddisfatti – è il pri-mo commento del presidente della Coldiretti Sergio Marini -. Un risul-tato che rappresenta un passo stra-ordinariamente importante nella

direzione della trasparenza e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva a tutela dei produttori e dei cit-tadini. L’unanimità nell’approvazione della legge da parte di tutti i gruppi par-lamentari sia al Senato che alla Camera ed il parere positivo del Governo sta a

significare come la norma sia fortemente condivisa e da parte nostra - conclude Marini - va un forte ringraziamento a tutti co-loro che hanno permesso, nonostante i non pochi bastoni tra le ruote, una conclusione positiva entro la fine della legislatura”. Ma vediamo cosa prevede la nuova legge. Innanzitutto mette-re in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive” diventa reato di contraffazione di indicazioni geografiche o de-nominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale). Vengono inoltre aggiunte sanzioni accessorie, con l’interdizione per cinque anni dal realizzare attività di comunicazione com-merciale e attività pubblicitaria aventi per oggetto oli di oliva e il divieto di ottenere, a qualsiasi titolo, contributi, finanziamenti o mutui agevolati da parte di i-stituzioni nazionale e/o europee, per chi sia stato oggetto di condanna per reati nel settore. Per i mar-chi che evocano una specifica zona geografica che non coincide con l’effettiva origine delle materie prime scatta quindi il ritiro. Si inaspriscono anche i controlli, con il rafforzamento degli istituti processuali e investigativi (intercettazioni, ecc.). Con-tro il segreto sulle importazioni agroalimentari, verrà poi garantito il diritto d'accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbli-che a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate. Si va, ancora, a migliorare la leggibilità delle etichette e si completa l’intervento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul valore probatorio del panel test, al fine di garantire la corri-spondenza merceologica e la qualità degli oli di oli-va e punire la non conformità dei campioni degli oli di oliva vergini alla categoria dichiarata in eti-chetta. Si fissano inoltre limiti più restrittivi per il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (Eeag) e di metil esteri degli acidi grassi (Meag) e saran-no rese note le risultanze delle analisi che sono pubblicate ed aggiornate mensilmente in una apposita sezione del portale internet del Mi-nistero delle Politiche Alimentari e Forestali. Previsto in etichetta anche un termine mi-nimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento non che specifiche modalità di presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, im-ponendo l’obbligo di idonei dispositivi di chiusura o di etichettatura e di sanzio-ni connesse alla violazione delle relative disposizioni.

Via libera alla legge che salva l’olio made in Italy. La norma fortemente

voluta da Coldiretti è stata proposta dai senatori Mongiello e Scarpa e definitivamente approvata con il

via libera in sede deliberante della Commissione Agricoltura della Camera

presieduta da Paolo Russo, con relatore Nicodemo Oliverio

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sindacale15 gennaio 2013

}Secondo i dati, l’Italia produce il doppio della do-manda interna e il consumo pro

capite cala di un litro all’anno (ora si attesta fra i 35 e i 37 litri, negli anni Settanta arrivava a 100). La ricerca mo-stra come solo il 14 per cento delle aziende che

non esportano continua a crescere. Il dato invece quasi triplica (43 per cento) per le imprese che operano sui mercati internazionali. Le aziende italiane che esportano (sono il 70 per cento del campione) raccolgono mediamente fuori dai confini nazionali circa il 37 per cento del proprio fatturato. Nonostante l'Italia rischi il sorpasso da parte della Spagna come primo fornitore mon-diale (in volume), grazie soprattutto al contributo dei vini sfusi, non sembra arrestarsi la crescita in valore del vino italiano che, dopo l'ottima performan-ce del 2011 (4,4 mld di euro), è cresciuto di un ulteriore 8 per cento nei primi sette mesi del 2012. Ed è proprio la crescita in valore il dato più attendibile per valutare la capacità di penetrazione dei vini di pregio (il dato in volume risente infatti dell'incidenza degli sfusi cresciuta fino al 40 per cento del to-tale). I dati sui Paesi importatori nel mondo mostrano come la Cina, pur restando un nuovo mercato, si sia avviata a raggiungere volumi e valori che la mettono alla pari con i principali mercati consolidati mondiali. La Cina sale al quinto posto assoluto in valore con 1.037 milioni di euro facendo segnare un +71 per cento e superando in un solo anno Giappone, Belgio, Svizzera e Paesi Bassi. A riprova delle enormi potenzialità di questo Paese vi è anche la forbice fra crescita di importazioni di vino in valore e in volume. Le quantità crescono “solo” del 27,7 per cento (sesto mercato al mondo) evidenziando una maggiore attenzione per i vini di pregio. Una tendenza che pare consolidarsi nei nuovi mercati visto che anche la Russia fa registra-re una forbice netta: cresce in valore (+14,6 per cento) e cala in volume (-6 per cento). Secondo Ismea, le maggiori potenzialità si riscontrano nei nuovi mercati dell'Europa dell'Est, comunitari e non, che negli ultimi cinque anni hanno incrementato notevolmente la propria domanda: Bulgaria, Slovac-chia, Ungheria, Estonia, Lituania, Lettonia. A questi si affiancano, fuori dal continente, alcuni Paesi sudamericani, come Brasile, Argentina e Messico, o quelli dell'Estremo Oriente quali India, Corea del Sud e Thailandia. I volumi sono ancora piuttosto limitati e solo in pochi casi superano il milione di et-tolitri importati, ma i tassi di crescita sono talvolta travolgenti. Oggi l’Italia è leader in Bulgaria (58 per cento davanti a Spagna e Francia), Slovacchia (36 per cento davanti a Ungheria e Rep. Ceca), Ungheria (88 per cento davanti a Germania e Spagna), è seconda in Estonia (14 per cento dietro alla Spagna, davanti alla Francia), Lituania (27 per cento dietro la Francia, prima della Spagna), Romania (15 per cento dietro la Spagna e davanti alla Bulgaria), e terza in Lettonia (20 per cento dietro Francia e Spagna). Fuori dal continen-te europeo, il Belapaese è il maggiore fornitore in Thailandia (24 per cento davanti ad Australia e Francia), ed è terzo in Brasile (17 per cento dietro Cile e Argentina), Messico (dietro Spagna e Cile), Corea del Sud (dietro Cile e Spagna), India (dietro Francia e Australia), Australia (dietro Nuova Zelan-da e Francia), Argentina (1 per cento dietro a Cile con 87 per cento, Spagna e a pari quota con la Francia).

È l’export il principale motore di sviluppo per il settore vitivinicolo, tanto che le imprese che vendono

all’estero crescono il triplo delle altre. Ad affermarlo è un’indagine realizzata

da Ismea-Mps sull’andamento del mercato mondiale del vino, sfuso e imbottigliato, per volume e valore

Vino: le imprese che esportano

CRESCONO IL TRIPLO

Page 16: la voce 1-2013

16

}L'impegno comune sottoscritto vedrà le isti-tuzioni lavorare insieme su tre ambiti molto concreti: la valorizzazione dell'eccellenza dell'a-gricoltura italiana attraverso la presentazione a livello nazionale e internazionale delle migliori

esperienze sviluppate dalle nostre imprese; l'indivi-duazione di forme e modalità di una presenza della Coldiretti al Padiglione Italia; e, infine, la diffusio-ne delle tematiche e dei contenuti dell'Esposizione nonché dell'eventuale realizzazione di iniziative o azioni comuni sul fronte della comunicazione. “Il tema dell'agricoltura è assolutamente centrale nell'impostazione dell'evento che stiamo costruen-do - ha sottolineato Formigoni -. Secondo l'inda-gine del 2012 sul futuro dell'agricoltura a cura della Fao la produzione agricola dovrà crescere del 60% nei prossimi quarant'anni per far fronte alla do-manda determinata dall'incremento demografico. Questa esigenza può trasformarsi anche in oppor-tunità per lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile a livello globale". “L'Expo sarà un'occasione - ha detto Prandini - per far conoscere il nostro territo-rio, i nostri prodotti, il loro valore e la loro capa-cità di rispondere ai bisogni della gente. L'Expo è anche l'occasione per ribadire l'importanza di una informazione trasparente sull'origine di quello che

mettiamo in tavola, in Italia e all'estero dove i falsi sottraggono ogni anni 60 miliardi di euro alla nostra economia. Lavoreremo affinché Coldiretti possa essere presente al Padiglione Italia per rappresentare al meglio la nostra agricoltura. Desideriamo promuovere i nostri prodotti, pun-tando sul concetto di chilometro zero come principio di valorizzazione del Made in Italy". “La Coldiretti è l'associazione di categoria degli agricoltori più numerosa e capillare del nostro Paese e averla a fianco nell'entusiasmante avventura della realizzazione del Padiglione Italia è un motivo di grande soddisfazione” ha affermato Dia-na Bracco, commissario generale di sezione per il Padiglione Italia e pre-sidente di Expo 2015 spa. “Sono convinto che Coldiretti giocherà un ruolo decisivo nella diffusione dei temi dell'Esposizione universale e che la sua collaborazione sarà determinante per la riuscita della manifestazione”.

Valorizzare l'eccellenza agricola italiana, essere presenti al

Padiglione Italia e diffondere i grandi temi promossi da Expo

Milano 2015: sono questi, in sintesi, gli obiettivi del

Protocollo d'intesa sottoscritto dal Commissario generale di

Expo, Roberto Formigoni, dal presidente di Coldiretti

Lombardia, Ettore Prandini, su delega del presidente nazionale Sergio Marini, dal commissario per il Padiglione Italia, Diana Bracco, e dall'amministratore

delegato della società Expo 2015 Spa, Giuseppe Sala

Expo 2015: intesa con Coldiretti per

VALORIZZARE L'AGRICOLTURAEttore Prandini

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sindacale17 gennaio 2013

}Ridurre l’afflusso presso gli uffici e razionalizzare i costi degli adempimenti fiscali sono i principali obiettivi del protocol-lo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate, la Coldiretti e le altre organizzazioni agricole. L’accordo apre la strada all’utilizzo diffuso dei servizi telematici dell’Agenzia, con particolare rife-

rimento alla registrazione dei contratti di affitto dei fondi rustici, che in questo ambito saranno arricchiti e migliorati. Inoltre, l’in-tesa prevede che le Entrate forniscano, entro un massimo di 10 giorni lavorativi, risposta alle richieste inviate all’indirizzo di Pec e a quelle pervenute tramite Civis. La semplificazione degli adem-pimenti è al centro dell’accordo. Le organizzazioni si impegnano, infatti, a promuovere l’utilizzo dei servizi telematici delle Entrate, con particolare attenzione ai canali Civis e Pec, e la registrazione online dei contratti di affitto dei fondi rustici (predisposti in base alla legge n.20 1982). Nella stessa direzione va l’azione dell’Agen-zia che si impegna ad arricchire e migliorare le procedure per re-gistrare in via telematica gli stessi contratti. L’Amministrazione, inoltre, provvede a esaminare e fornire risposta entro un massimo di 10 giorni lavorativi a tutte le istanze di riesame in autotutela pervenute tramite Civis e Pec. Per le tipologie di servizi non di-sponibili tramite canale telematico è riconosciuta la possibilità di usufruire di un canale preferenziale per prenotare gli appunta-menti presso gli uffici. L’Agenzia delle Entrate e le organizzazio-ni daranno vita a un “osservatorio” che consenta di monitorare l’andamento delle attività intraprese sul territorio. Inoltre, è previ-sta la promozione di iniziative di formazione dedicate ai canali di comunicazione telematica e la reciproca assistenza a livello nazio-nale. Appositi protocolli di intesa attueranno gli impegni previsti dall’accordo quadro a livello territoriale.

}Agecontrol, l’organismo responsabile dei controlli sulle norme di com-mercializzazione dei prodotti ortofrutticoli freschi, ha reso noti i dati dell’attività svolta fino al 30 settembre 2012. Nel complesso quest’anno sono stati effettuati oltre 60mila controlli, di cui 43.000 sulle merci in esportazione per un quantitativo di prodotti ve-

rificati pari a circa 467mila tonnellate (di cui 6.555 sui prodotti importati da Paesi terzi alla Ue), verificando la conformità di circa 398mila tonnellate di merce e intercettando circa 7mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli irrego-lari che sono stati respinti o ricondizionati. Sul mercato interno sono stati effettuati 13.170 controlli attraverso i quali sono state verificate 9.349 partite di prodotti ortofrutticoli in fase di commercializzazione. Nel complesso sono state controllate circa 3.376 tonnellate di prodotti, dei quali circa 237 sono ri-sultati non rispondenti alle norme di commercializzazione con una incidenza di irregolarità pari al 7%.

accordo con l'Agenzia delle Entrate

FISCO PIù SemPlICe

vendita ortofrutticoli serve aumentare i controlli al dettaglio

Page 18: la voce 1-2013

18

} Sono 15.654 mila le aziende agricole guidate da donne in Emilia Romagna. Il dato è emerso all’assemblea re-gionale di Coldiretti Donne Impresa di Coldiretti, che ha riconfermato Lorella Ansaloni imprenditrice agri-cola di Medolla (Modena) alla guida dell’associazione

delle donne Coldiretti. L’Ansaloni, dopo una lunga attività nel settore bancario, nel 2000 ha affiancato il marito nella gestione dell’impresa florovivaistica e frutticola, con 15 ettari di frutteto, 2 etta-ri di vigneto, 2 ettari di vivaio a pieno campo e un garden con 4.000 metri quadrati di superficie, di cui 2.500 coperti. Nell’azienda è responsabile della gestione del Garden. Vice delegate sono state elette la bolognese Silvia Bendanti e la ferrarese Monia Dalla Libera.Secondo le elaborazioni Coldiretti dei dati Istat è in crescita

il dato percentuale delle donne titolari di azienda: nel 2000 infatti le donne guidavano il 20,7% delle aziende agricole regionali, mentre nel 2010 la percentuale è salita al 21,5%.L’aumento delle imprenditrici donne – secondo Coldiretti – è andato di pari passo con nuove attività aziendali, in par-ticolare la vendita diretta e diffusione dei mercati contadini e l’agriturismo.“Per i prossimi anni – ha detto Lorella Ansaloni – il nostro obiettivo è favorire la formazione e la specializzazione del-le imprenditrici e delle donne in generale affinché possano affrontare le nuove sfide dell’agricoltura del futuro con pro-fessionalità e determinazione. È un obiettivo che vogliamo tra l’altro condurre insieme ai giovani di Coldiretti, molto sensibili a questi temi”

Lorella Ansaloni confermata Delegata regionale delle Donne Coldiretti

aumentano le donne alla guida di aziende agricole

DONNE IMPRENDITRICI IN EMILIA ROMAGNA

Page 19: la voce 1-2013

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aumentano le donne alla guida di aziende agricole

DONNE IMPRENDITRICI IN EMILIA ROMAGNA

Page 20: la voce 1-2013

2020

Terranostra: presentato il nuovo

bando agriturismi EN PLEIN AIR

} Gli oltre 130 agriturismi che hanno già aderito alla con-venzione, offrendo la sosta gratuita ai camperisti per 24 ore, e tutte le strutture prossime alla sottoscrizione dell’accordo potranno partecipare, entro il 28 febbraio 2013, all’assegnazione di tre camper service (sistemi per

il carico e lo scarico delle acque), presentando il proprio progetto di ospitalità dedicata ai turisti in camper all’inter-no della propria struttura agrituristica. Dalla home page del sito http://www.terranostra.it/ è pos-sibile scaricare il regolamento completo di “Agriturismi en plein air 2012-2013”, che prevede tre categorie di partecipa-zione: Nord Italia (in cui è compresa l’Emilia Romagna), Centro, Sud e Isole.Tra i criteri di selezione applicati, riceveranno una maggio-razione di punteggio i progetti di sosta integrati con il ter-ritorio e con un’offerta di servizi multi-funzionali (servizi igienici, area picnic, area barbecue, area giochi bimbi), che prevedranno inoltre un buon collegamento con l’area urba-na e turistica, oltre a disporre di informazioni, servizi e tour ad hoc per i camperisti. Saranno tenuti in considerazione anche criteri di progettazione green, come l’inserimento delle strutture ricettive in zone verdi, la presenza di accorgi-menti per il risparmio idrico ed energetico, l’utilizzo di fonti energetiche alternative e la predisposizione di contenitori per la raccolta differenziata. Non dovrà mancare, inoltre, la possibilità di acquistare presso la struttura agrituristica i prodotti, il vino e la ri-

storazione tipica proposta all’interno dell’agriturismo, con offerte pensate per turisti itineranti. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate via posta, insieme alla documentazione richiesta, entro il 28 febbraio 2013 (farà fede il timbro postale) presso Terrano-stra, via XXIV Maggio 43, 00187 Roma, all’attenzione di Rosalina Vertuani - Tel. 06.48993209 - e mail [email protected]. Il Comitato selezionatore, formato da rappresentanti delle due associazioni, designerà i tre agriturismi che vinceranno i camper service, omaggiati da APC, con spese di implemen-tazione a carico dell’agriturismo. I premi saranno assegnati sotto la condizione della realizzazione dei progetti, entro e non oltre 120 giorni a partire dalla proclamazione di vincita (e quindi entro il 15 luglio 2013). "Dopo l’accordo di programma con l’offerta di una sosta gratuita per una notte negli Agriturismo di Campagna Amica, - sottolinea Tulio Marcelli, Presidente di Terrano-stra- la collaborazione con Apc prosegue con questo con-corso nazionale, sempre con l’obiettivo di sensibilizzare e sviluppare la cultura e l’offerta del turismo en plein air.”Per ulteriori informazioni e per il supporto nella compilazione della domanda

Nell’ambito dell’accordo di programma siglato tra Apc-Associazione Produttori Caravan e Camper e Coldiretti per

promuovere l’ospitalità in camper presso gli Agriturismi Campagna Amica di Terranostra, è stata presentata la nuova

iniziativa “Agriturismi en plein air 2012-2013”

Page 21: la voce 1-2013

sindacale21 gennaio 2013

TERRANOSTRAUNA CONVENZIONE CON LA SIAE PER NUOVI SERVIZI

} Sarà operante anche per il 2013 l’accordo per le utilizzazioni del repertorio ammini-strato dalla Sezione Musica nella aziende agrituristiche a mezzo di apparecchi sono-ri, video sonori o strumenti musicali diffusi

come musica d’ambiente. Secondo i dati rilevati dall’Istat, l’indice dei prezzi al consumo relativo al mese di settembre 2012 è pari a 3,1%. Consi-derando che i punti ISTAT tutt’ora accantonati da applicare per l’aggiornamento delle tabel-le tariffarie relative ai diritti di autore, dovuto per le utilizzazioni in oggetto ammontano a 1,4 punti, l’adeguamento da apportare alle tariffe è pari a 4,5 punti percentuali.La SIAE tenuto conto del perdurare della grave crisi economica, ha ritenuto limitare l’aumento dei compensi al 1,5% accantonando la differen-za di 3 punti percentuali.Tutte gli imprenditori agrituristici che in azienda hanno strumenti musicali, televisori a disposizio-ne dei clienti, o che organizzano manifestazioni ed eventi possono recarsi presso gli uffici di Coldiretti Piacenza a ritirare copia della convenzione per esi-birla agli uffici Siae competenti per l’ottenimento dello sconto.

STRUMENTI MECCANICI E UTILIZZAZIONI VARIE

Per i soci Terranostra è applicato uno sconto del 15% sulle tariffe indicate

Categoria     Tipo  1,3     Tipi  2,8,9,13     Tipo  5     Tipo  6     Tipo7a     Tipo7b    

1°Categoria  fino  a  30  posti  

letto/ristorazione    

€  48,20       €  111,00     €  151,60     €  128,70     €  303,80       €  455,40    

2°Categoria  oltre  30  posti  

letto/ristorazione    

€  58,20       €  133,30     €  188,80     €  128,70     €  303,80     €  455,40    

 

Tipo 1 – 3 Strumenti musicali a disposizione del cliente (es. pianoforte, chitarra, fisarmonica, etc. tipo 1) Apparecchi radioriceventi tradizionali (tipo 3)

Tipo 2 -8 -9 -13 Apparecchi riproduttori o diffusori audio (quali: Filodiffusione, CD, apparecchi multimediali, PC-INTERNET, radio dedicate)

Tipo 5 Apparecchi televisivi Tipo 6 Juke-boxes, Juke-boxes digitali Tipo 7a Video juke-boxes Tipo 7b Videolettori  

Categoria Compensi minimi Trattenimenti danzanti € 28,60

 

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Ci vediamo al mercato!

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Piacenzalunedì, piazza Cavallivenerdì, piazza Duomo

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Page 23: la voce 1-2013

Zuppa di legumi

la dieta DOPO LE fESTE

23le qualità nutrizionali dei prodotti del territorio a cura della Dott.ssa Monica Maj

solubile capace di rimuovere i metalli pesanti dall’organismo e di ridurre i livelli di colesterolo; se possibile è meglio consuma-re la pera con la buccia poiché apporta antiossidanti quali gli acidi idrossicinnamici, che si ritiene possano bloccare la forma-zione di certi agenti cancerogeni.• Utilizzaremetodidicotturasemplicichevipermetta-no di ridurre i grassi.• Aumentareilconsumodilegumipoichécontengono:1. modiche quantità di grassi2. ferro, calcio e fosforo3. fitoestrogeni4. fibra5. proteine che apportano alcuni aminoacidi essenziali Iniziare a camminare all’aria aperta almeno 30 minuti al giorno poiché oltre a favorire uno stile di vita attivo comporta anche numerosi benefici:1. migliora la funzione respiratoria;2. favorisce la vascolarizzazione del cuore;3. migliora l’apparato cardiocircolatorio;4. favorisce il calo ponderale;5. mitiga la fame nervosa; 6. contiene lo stress e arreca benefici psicologici.

Le feste natalizie, come spesso accade, lasciano oltre a gioia e serenità anche qualche

chilo di troppo

Ecco, quindi, alcune regole semplici per ritornare in forma dopo le feste.• Berealmeno8bicchieridiacquaalgiornoperpreve-nire la disidratazione e “lavare via” le tossine dall’organismo. • Consumareverdurecotteocrudeinabbondanza,traqueste prediligere:1. carciofi e topinambur; ricchi di frutto-oligosaccaridi (FOS) che aiutano a mantenere il giusto equilibrio della flora batterica intestinale, particolarmente instabile nei cambi di sta-gione;2. cavolo verde, buona fonte di luteina, agente protettivo della vista. Alcuni studi indicano che i soggetti che si nutrono di cibi ricchi di luteina sembrano avere una minore incidenza di degenerazione maculare ; 3. tutta la verdura a foglie verde scuro come spinaci e cicoria che contengono acido folico. La sua presenza abbassa i livelli dell’aminoacido omocisteina, associato al rischio di ma-lattie cardiovascolari e infarti;4. finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza. • Consumaretralafrutta:1. agrumi e kiwi, ricchi di vitamina C che migliora il si-stema immunitario2. pera: ottima fonte di antiossidanti e pectina, una fibra

la ricettaPreparazione:La sera precedente mettete a ba-gno tutti i legumi (tranne i piselli). Fate bollire i legumi con la foglia di alloro. A cottura ultimata scola-teli e passatene circa un terzo nel mixer. Fate passare in una pentola (meglio se di coccio) l’aglio con 4 cucchiai di olio, aggiungete tutti i legumi, condite con pepe, sale e rosmarino. Fate insaporire per una decina di minuti e aggiungete un mestolo di acqua di cottura dei le-gumi, fate restringere il tutto. Ser-vite con pane tostato.

Ingredienti per 4 persone:• 100 g di fagioli borlotti• 100 g fagioli cannellini• 100 g di ceci• 100 g di lenticchie • 100 g di piselli • 100 g di fave• Pane tostato• Due spicchi di aglio• Olio evo• Foglia di alloro• Rosmarino• Pepe• Sale

Alimentazione

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la Bottega di Campagna Amica

agricoltori di Coldiretti che festeggia un anno dall’apertura. La Bottega, che è ormai diventato un punto di riferimento per l’intera zona e non solo, porta l’agricoltura piacentina in Città, offre tutte le produzioni tipiche della nostra provincia e non solo.“Questo progetto, sottolinea il Presidente Bisi, rientra nella stra-tegia di Coldiretti di avvicinare i consumatori e fare comprendere i valori dell’agricoltura e delle produzioni sostenibili”. Proprio La Bottega, con l’offerta di un aperitivo a base di prodotti locali, è stata al centro dell’inaugurazione con un brindisi benaugurale che ha coinvolto tutti gli intervenuti alla manifestazione.

Via Colombo, una vetrina per tutta la Città: è la porta di accesso per chi arriva dalle autostrade e dalla Via Emilia. Proprio alla cit-tadinanza è stata restituita dopo diversi mesi in cui il cantiere per il suo restyling aveva causato qualche disagio agli abitanti e agli esercenti della zona. È stata un’inaugurazione in piena regola, con la banda musicale, tutte le autorità e i Sindaci sia quello attuale, Paolo Dosi, che quello sotto cui iniziarono i lavori di riqualificazione dell’area Roberto Reggi. “Dovremo chiamarlo ormai Viale Colom-bo” dice il Sindaco. Proprio in questa vetrina brilla particolarmente La Bottega di Campagna Amica, il punto vendita gestito dagli

protagonista dell'inaugurazione di Via Colombo

le aziende di montagna alle scuole di Bobbio

24

ragazzi il valore del cibo prodotto in montagna, non solo per il valore intrinseco ma anche per il ruolo che l’agricoltore svolge nella tutela del territorio, preservando l’ambiente e creando lavoro in queste zone. Il Consorzio Biopiace - ha inoltre ricordato Giacomo Sala - ha ricevuto pochi mesi fa il premio Economia Verde dell’Emilia Romagna, rivolto alle aziende della regione promotrici di politiche imprenditoriali a favo-re dell’ambiente, un concorso organizzato da Legambiente, in colla-borazione con Coldiretti Emilia Romagna. Le aziende delle montagna – continua Sala- rappresentano una realtà importante per l’economia del territorio e per la salvaguardia ambientale. Biopiace è un’impresa oltre che ecologica anche innovativa perché si occupa non solo di produzione, ma anche di distribuzione dei prodotti biologi nelle mense e negli agriturismi, rappresentando un settore strategico per l’agricol-tura ma anche per cittadini e per tutto il Paese.

Si è svolto a Bobbio il convegno “Madre terra, alimentazione agricol-tura ed ecosistema” rivolto agli studenti dell’Istituto Comprensivo che ha visto la presenza del Consorzio BioPiace e dell’azienda agricola Pattarini Gianguido di Perino. L’evento organizzato in occasione della settimana dell’Unesco, ha offerto agli studenti la possibilità di con-frontarsi con esperti delle tematiche legate all’ambiente, all’agricoltura e all’alimentazione, in quanto la salute si conquista e si conserva so-prattutto a tavola attraverso il rispetto di regole basilari sul mangiare sano. Ringraziamo i docenti e la Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Bobbio Adele Mazzari per la sensibilità dimostrata ai temi della soste-nibilità, dell’agricoltura locale e del consumo consapevole di prodotti del territorio, commentano Giacomo Sala presidente del Consorzio BioPiace e Gianguido Pattarini – e per averci permesso di illustra-re ai ragazzi il ruolo centrale dell’agricoltura nelle zone di montagna. Pattarini nell’illustrare la sua azienda apistica biologica ha espresso ai

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza e Coldiretti Piacenza sono stati i protagonisti della Settimana di educazione allo sviluppo sostenibile, proclamata dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e dal tema “Madre Terra: Alimentazione, Agricoltu-ra ed Ecosistema”. Questa iniziativa ha coinvolto i bambini della scuola Vittorino da Feltre di Piacenza, che attraverso i dirigenti di Coldiretti e del Consorzio di Bonifica hanno affrontato i temi della sostenibilità dell’alimentazione, dell’agricoltura e dell’ecosistema. Coldiretti Piacenza, per voce del presidente Luigi Bisi ha rimar-cato l’importanza del consumo di prodotti stagionali, strumento di valorizzazione dell’agricoltura locale e della sostenibilità del ter-ritorio. La nostra Organizzazione, prosegue Elisabetta Montesis-

sa, Responsabile Relazioni Esterne, propone da oltre dieci anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica coinvolgendo oltre 2000 studenti di Piacenza e provincia. È importante comunicare nelle scuole i temi della sostenibilità, dell’alimentazione, dell’agri-coltura e dell’ecosistema agli studenti, che saranno i componenti della società del domani. Le quattro classi quarte della Vittori-no da Feltre hanno incontrato la nutrizionista Monica Maj che, attraverso favole e racconti, ha affrontati i temi della corretta alimentazione. La mattinata si è conclusa con laboratori di pittura curati da Maurizia Gentili e animazione teatrale a cura di Lorenzo Bonazzi che già da alcuni anni ha portato con successo all’interno delle scuole la conoscenza dell’attività di Bonifica.

Consorzio di Bonifica e Coldiretti insieme per lo sviluppo sostenibile

Page 25: la voce 1-2013

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Page 26: la voce 1-2013

Finarda: da novant’annia protezione della cittàNella città di Piacenza la difesaidraulica interessa un’area di circa18 kmq quasi totalmente urbanizzati. Nella zona urbana le acquemeteoriche tramite i canali Settentrionale e Rifiuto, giungonoall’Impianto Idrovoro Finarda,costruito negli anni ‘20,in grado, mediante cinque pompedi sollevamento, di immetterefino a 25 mc/sec di acquanel fiume Po.

Strada Val Nure, 3 - Piacenza - 0523 [email protected] - www.cbpiacenza.it

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Finarda: da novant’annia protezione della cittàNella città di Piacenza la difesaidraulica interessa un’area di circa18 kmq quasi totalmente urbanizzati. Nella zona urbana le acquemeteoriche tramite i canali Settentrionale e Rifiuto, giungonoall’Impianto Idrovoro Finarda,costruito negli anni ‘20,in grado, mediante cinque pompedi sollevamento, di immetterefino a 25 mc/sec di acquanel fiume Po.

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Notizie tecnicheSi è conclusa la trattativa sul prezzo del latte, dopo mesi di stallo, grazie anche al tavolo di confronto aperto presso il mini-stero delle Politiche agricole tra allevatori e trasformatori, per affrontare la difficile situazione del settore lattiero-caseario.

L’accordo regionale sul prezzo del latte alla stalla raggiunto in Lombar-dia tra parte agricola e industriale, che prevede il pagamento di 39,5 euro per 100 litri di latte a dicembre e di 40 euro per 100 litri nel primo quadrimestre 2013, è visto con fiducia da tutti gli allevatori. Le aziende devono guardare positivamente all’accordo trovato in Lom-bardia, in quanto il prezzo a 40 centesimi garantirebbe a tutti i produt-tori di recuperare anche se solo parzialmente i costi sostenuti per la produzione, dove incidono in maniera sempre più pesante i costi per l’alimentazione degli animali. Se si è arrivati a questa intesa è anche perché, nonostante i consumi stiamo registrando una flessione signi-ficativa, sul mercato non c’è latte a sufficienza; ciò è dovuto al fatto che grandi paesi esportatori, come Francia e Germania, storicamente in questo periodo dell’anno immettono meno prodotto in circolazione. Auspichiamo, dunque, che anche in altre regioni si possa giungere ad un accordo mancante ormai da troppi mesi, in modo da garantire un po’ di serenità alle tante aziende che continuano a produrre un bene primario nella più totale incertezza. Il prezzo fissato in Lombardia resta un punto di riferimento equo, affidabile, rispettoso delle attese dei produttori e in linea con l’andamento dei mercati. Attualmente ci sono le condizioni produttive e commerciali per raggiungere mete fino a qualche tempo fa irraggiungibili: ci sono, infatti, prospettive discrete per fissare la quotazione su livelli in grado di soddisfare le esigenze di allevatori e industriali del latte. Il prezzo lombardo, così come lo storico indicizzato, restano i due riferimenti dai quali partire, in quanto non possiamo permetterci la “desertificazione della zootecnia” nel nostro paese, con perdite sia economiche che di posti di lavoro. Per quanto riguarda il Grana Padano regge alla forte e diffusa crisi dei consu-mi, e nel 2012 conferma gli ottimi risultati dell' annata precedente. L'Assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Grana Padano Dop ha approvato il nuovo Piano produttivo per il triennio 2013/2015, il primo adottato in base alle norme comunitarie sulla programmazione produttiva, realizzato puntando su equità, lungimiranza, buonsenso ed equilibrio. Sul piano della produzione al 30 novembre si è raggiunta la quota di 4.321.877 forme, con una crescita contenuta dell' 1.84 % rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre continua la crescita dell' export, che secondo la rilevazione dell' Istat di novembre 2012, sale del 7.52 %. Sono tutti dati complessivi e positivi rispetto ad altre tipologie di consumo e fondamentali nell' impostazione delle produ-zioni per il 2013, evitando spinte produttive nei primi mesi del 2013 analoghe a quelle eccessive del 2012. L'obiettivo per il nuovo anno è una produzione non superiore a 4.500.000 forme.

Rilevazione prezzi del latte e prodotti caseari - fonte Camera di Commercio di Lodi - rilevazione dal 1 al 15 dicembre 2012

LATTE SPOT

Latte nazionale crudo Euro/1000Kg

min max media

Franco arrivo in latteria pagamento 60 giorniIVA esclusa

415,00 430,00 422,50

PRODOTTI LATTIERO CASEARI

Formaggi - Da produttore a grossista franco caseificio - per forme intere MERCE NUDA - IVA esclusa

Euro/Kg

min max media

Grana padano (scelta 01) stagionatura 15 mesi e oltre

7,40 8,70 8,05

Grana padano (scelta 01) stagionatura 9 mesi e oltre

6,80 7,10 6,95

Per approfondimenti e ulteriori informazioni sul sistema lat-tiero–caseario l'ufficio Apl è a completa disposizione.

ASSOCIAZIONE PIACENTINA LATTEVia Colombo 35 – 29122 PiacenzaTel. 0523/578489Fax. 0523/607375e-mail: [email protected]

Orari d’ufficio:lun. - ven. 9.00 - 13.00

L'accordo sul prezzo del lattealimenta la speranza degli allevatori

Page 29: la voce 1-2013

il pomodoro da industriaè la coltura orticola più importante del piacentinocon 8600ha; di questi il 30% fa capo ad Ainpo

Presidente qual è oggi la tua visione nella doppia veste di produttore e di presidente di una grande O.P. come Ainpo?Devo dire che la mia famiglia è totalmente dedicata all’agri-

coltura ed ha da tempo impostato il piano colturale dell’azienda sul pomodoro da industria con colture cerealicole di rotazione. In pratica essendo il pomodoro la mia fonte di reddito debbo constatare, come del resto tutti i miei colleghi produttori, di essere uscito da un 2012 che si può considerare l’annus orribilis di questa coltura. Infatti oltre ad un calo di prezzo di circa il 10% sono aumentate di parecchio le spese di coltivazione con particolare riguardo ai costi energetici sostenuti per le maggiori irrigazioni. Facendo un rapido “conto della serva” posso dire che nel 2012 pur producendo di più, lavorando e spendendo molto di più abbiamo incassato circa 650 € in meno per ettaro. Come ti poni quindi e come intende porsi Ainpo di fronte ad una coltura che, seppur molto interessante per il nostro territo-rio, presenta costi di produzione ed anticipazione di capitali così elevati?Dobbiamo considerare che dal 2010, con l’entrata a regime del “disaccoppiamento totale”, il prezzo del pomodoro, come del resto avviene per tutti gli altri prodotti, è e sarà determinato totalmente dal mercato e quindi regolato dalla domanda e dall’offerta. Ora sappiamo altresì tutti l’influenza negativa della crisi economica e finanziaria che stiamo vivendo, i risvolti della globalizzazione che mette in stretta com-petizione le nostre produzioni di qualità con i prezzi mondiali e, come spesso ripetuto, anche alcune pratiche poco corrette che permettono di italianizzare prodotto che di italiano ha molto poco o addirittura niente e quindi di “svendere” il made in italy a danno dei produttori e trasformatori seri e corretti.Presidente, quali pensi possano essere le correzioni indi-spensabili per riportare questa coltura su livelli di reddito di nuovo interessanti per i produttori?È risaputo che le nostre produzioni sono più “costose” rispetto al resto del mondo, vuoi per il sistema Paese vuoi per le pratiche sa-lutistiche, di rispetto ambientale e di eticità del lavoro; però proprio partendo da questo dato di fatto dobbiamo concentrare i nostri fu-turi sforzi per aumentare le produzioni, salvaguardando la qualità, e valorizzando di più il nostro prodotto, comunicando quanto facciamo e quanto riusciamo a distinguerci dal resto del mondo. Per queste motivazioni posso confermare che AINPO sarà ancora più impegnata nel seguire ed indirizzare i propri associati verso quelle pratiche agro-nomiche che, pur contemplando gli obiettivi sopra ricordati, possano realmente incrementare i redditi netti. Sarà altrettanto attenta ai siste-mi ed alle regole di valutazione del prodotto in entrata agli stabilimenti sia al momento della contrattazione che al momento della consegna. Ritengo inoltre fondamentale che la redditività debba essere ricercata anche attraverso un uso più “mirato” delle risorse ed in definitiva spendendo meglio i nostri soldi.

Il Distretto, secondo te, potrà avere nel futuro veramente quel ruolo di Organismo Interprofes-sionale capace di coalizzare l’intera filiera facen-do fare un passo in avanti a tutti componenti?AINPO è tra i soci fondatori del Distretto in quanto già dal 2007, anno di costituzione, gli amministratori hanno ritenuto di impegnarsi in un organismo che potesse es-sere più “vicino”e direttamente composto e guidato dalle componenti agricola ed industriale, consapevoli che solo lavorando insieme le due parti sarebbero state in grado di gestire le notevoli complessità del comparto. A fine 2011 il Di-stretto del pomodoro è stato riconosciuto Organismo Interprofessionale dalla Unione Europea per cui, a mag-gior ragione, dovrà raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti e per i quali ci sentiamo impegnati e, tra i tanti, voglio ricordare la valorizzazione e la competitività del pomodoro dell’area nord. Solo compattando la filiera e mettendo in comune le naturali esigenze delle “due parti” si può pensare di essere competitivi: facendo reddito ed anche sviluppo. Certamente lavorare insieme non è sempre facile, ma dobbiamo capire e far capire che mai come oggi siamo tutti sulla stessa barca.In definitiva, secondo il tuo parere il pomodoro potrà essere ancora quella coltura che, come nel passato ha permesso lo sviluppo di tante nostre aziende piacentine? Al momento attuale per quanto riguarda il 2013 debbo essere ancora cauto e realista in quanto il mercato dei trasformati è ancora molto appesantito dagli stock degli anni precedenti. Le impressioni e le aspettative degli ope-ratori sono comunque improntate ad un probabile rialzo dei prezzi, che ripeto esser per il momento fallimentari, e quindi ci aspettiamo che il comparto possa ritornare a essere redditizio per tutti. Ai soci di AINPO, ma anche a tutti gli altri produttori di pomodoro, mi sento di chiedere che venga posta grande attenzione alla qualità, alla com-petitività e di non voler eccedere nelle superfici, perché in questo modo potremo uscirne più forti di prima.Presidente un augurio per il 2013.Un contratto che riporti redditività nelle campagne e stipulato in tempi utile che permettano ai produttori le necessarie e serene decisioni aziendali.

Quale migliore occasione, se non questo inizio 2013, per porre qualche domanda al Presidente di AINPO Filippo Arata, sulle aspettative del pomodoro da industria

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30

Coldiretti e che noi come Cap abbiamo condiviso e “sposato” fin dall’inizio. Anche perchè, come mi piace sempre sottoline-are, noi abbiamo un unico azionista di maggioranza, che è la Coldiretti, e senza la quale non saremmo qua a festeggiare i nostri traguardi.“Abbiamo voluto questa serata a Palazzo Galli, ha dichiarato Crotti, e vogliamo ringraziare la Banca di Piacenza che ci ha ospitati, perché proprio qua, oltre 100 anni fa è nata la Feder-consorzi. Oserei dire che “siamo tornati a casa” e mi piacereb-be considerare questo luogo “il nostro salotto” simbolo della centralità dell’agricoltura piacentina”.Numerosi gli amici presenti, come li ha definiti il presiden-te Crotti, tra cui rappresentanti, di enti, istituzioni, realtà del territorio e strutture economiche. Tanti i saluti portati. Il pre-sidente della provincia di Piacenza Massimo Trespidi, ha sot-tolineato l'importanza storica del Consorzio, riportando inoltre l'attenzione su un problema concreto dell'agricoltura: quello della gestione della risorsa idrica, ribadendo come nel prossi-mo anno sia indispensabile prendere in considerazione la que-stione della necessità di un grande invaso. Franco Timpano, assessore allo sviluppo economico del Comune di Piacenza, ha invece voluto porre l'accento sulla positività dei risultati economici raggiunti dalla cooperativa, non mancando di ricor-

Consorzio Agrario:con gli auguri di Nataleil prestigioso traguardodei 100 milioni di fatturato“È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato” (Einstein)

Questa era la frase augurale per le festività Natalizie scritta del Consorzio Agrario Provinciale... questo il significato dell’evento organizzato a Palazzo Galli per condividere con la struttura e le autorità non solo un prestigioso traguardo, ma il definitivo su-peramento di un momento di difficoltà che ha reso la struttura cooperativa ancora più forte. 102 milioni di euro: il valore del fatturato del Consorzio agrario provinciale nel 2012. Un dato prestigioso che sfonda il tetto di quel traguardo (i 100 milioni di euro) che solamente qualche anno fa sembrava un sogno.“Vogliamo ringraziare tutta la squadra del Cap, hanno sotto-lineato il presidente Marco Crotti e il direttore Dante Pattini. Perché è grazie a loro, alla capacità di mettersi in gioco e al servizio dell’agricoltura che abbiamo raggiunto questo risultato. Il futuro del Cap, la capacità di crescere e di fare non è una cosa astratta, è nelle nostre mani e nelle mani di tutti quelli che in questi anni ci hanno creduto e che ci sentiamo in dovere di ringraziare: amministratori, dirigenti, soci e collaboratori… tutti insieme per far crescere l’agricoltura piacentina”. “Tra le nuove strategie per il futuro, ha ribadito Pattini, vi è anche quella che consiste nell'assunzione da parte del Cap di un nuovo ruolo nell'agroalimentare, che potrà consentire alla nostra cooperativa di accostarsi anche a nuove attività per la realizzazione di quella filiera agricola italiana che rappresenta la base della strategia di

Foto Lunini

da sinistra Gaetano Rizzuto, Massimo Albano, Massimo Trespidi, Pierluigi Scrocchi, Dante Pattini

Marco Crotti

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31 eventi dal mondo agricolo gennaio 2013

dare l'attenzione posta dal Cap al futuro dei giovani. Il direttore di Libertà Gaetano Rizzuto ha ribadito che il Consorzio agrario potrà essere un grande protagonista, così come tutta l'agri-coltura piacentina, per vincere la sfida della ripresa. Una sfida che richiede coraggio e capacità prospettiche. Doti che questa cooperativa ha dimostrato di possedere, investendo tra l'altro anche in comunicazione e migliorando la consapevolezza dei piacentini circa il ruolo che ha avuto e sta avendo nello sviluppo del territorio”.

Tre giovani piacentine vincitrici delle borse di studio ideate dal Consorzio AgrarioBorse di studio del valore di 1000 euro per i migliori diplomati e laureati nel 2012, figli di soci della cooperativa, consegnate durante la serata a Palazzo Galli

“L’idea delle borse di studio che possono essere lette anche come segno di incoraggiamento per coloro che si affacciano al mondo del lavoro in questo momento difficile, è stata del no-stro ex presidente Pierluigi Scrocchi, che ha voluto dimostrare

concretamente la volontà del Cap di investire sui giovani”. Con queste parole il direttore amministrativo del Cap, Alessandra Ticchi, ha presentato l’iniziativa prima di procedere alla conse-gna delle borse di studio."I nostri figli sono il futuro delle nostre imprese", aveva scritto Scrocchi nella lettera di presentazione: una convinzione che sta profondamente a cuore alla cooperativa, che negli ultimi anni ha assunto un numero elevato di giovani laureati e diplomati; un segnale, ha sottolineato la Ticchi, attraverso il quale il Con-sorzio vuole ribadire la fiducia che ripone nei giovani e quindi nel futuro. Così durante la serata a Palazzo Galli, le tre giovani ed emozionate ragazze, hanno ritirato il loro riconoscimento. Pierluigi Scrocchi ha premiato Lucia Maria Renata Azzoni di Monticelli, che ha conseguito il diploma di Tecnico dei servizi della ristorazione presso l'Istituto professionale G. Marcora. Il vicepresidente Filippo Ronda ha invece consegnato il premio a Stefania Bargazzi di Bacedasco, laurea magistrale in Giurispru-denza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore; mentre Lu-igi Bisi, presidente di Coldiretti Piacenza e consigliere del Cap a Valentina Olivotti di Caorso che ha raggiunto la laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari presso Università Cattolica del Sacro Cuore.

da sinistra Stefania Bargazzi, Valentina Olivotti, Lucia Maria Renata Azzoni

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La coltivazione biologica, come valorizzazione territoriale e opportunità economica. È stato questo il tema del convegno organizzato da Coldiretti Pavia a Varzi e al quale ha parteci-pato in qualità di relatore anche Giacomo Sala, presidente del Consorzio BioPiace. “È stato molto importante, ha sottolineato Sala, avere la possibilità di portare l’esperienza piacentina, in una provincia contermine con caratteristiche morfologiche e territo-riali molto simili alla nostra. Il dibattito si è incentrato sulla pro-duzione di cibo biologico quale possibilità di valorizzazione del tessuto territoriale, promozione del prodotto locale e tutela agro ambientale. Ritengo, ha proseguito Sala, che potrebbero esser-ci ampie possibilità di collaborazione e sinergia”. Il convegno, dopo i saluti delle autorità e rappresentanze locali è entrato nel vivo con la relazione del professor Roberto Spigarolo, docente dell’Università di Milano, che ha dissertato sul prodotto biologico quale fattore di rilancio economico illustrando i sistemi agro-alimentari locali ed è proseguito con l’intervento di Giacomo Sala, presidente di BioPiace. Con il coordinamento di Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia, i presenti hanno avuto l’opportunità di ascoltare le testimonianze di Luciana Masinari titolare di un’azienda biologica in Lomellina con produzione di cereali e di bovini da carne e di Alberto Lucotti, presidente di Terranostra e titolare dell’agriturismo Chiericoni e dell’omonima azienda biologica con produzione di frutta. Il consuntivo della giornata, dopo le partecipate domande dei presenti, è stato sin-tetizzato da Marco Camilli, presidente di Anagribios, l’associazio-ne che a livello nazionale raggruppa tutte le aziende biologiche di Coldiretti.Repubblica, 80 – 29010 Villanova sull’Arda (PC)

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Bio? Logico!Il Consorzio BioPiace porta l'esperienza Piacentina a Varzi nell'ambito di un convegnosulla coltivazione biologica

da sinistra Bruno Tagliani (Presidente Comunità Montana), Roberto Spigarolo, Giovanni Roncalli, Giacomo Sala, Marco Camilli.

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Page 34: la voce 1-2013

Registro dei trattamenti prodotti fitosanitariD.Lgs 150 del 14 agosto 2012: obbligo di ogni azienda agricola di compilare e tenere aggiornato il Quaderno di Campagna

Un nuovo servizio di Coldiretti Piacenza per il supporto delle aziende agricole

34

Il comma 3 dell'articolo 42 del D.p.r. 290/01 prevede l'entrata in vigore del cosiddetto "registro dei trattamenti" (quaderno di campagna) per gli acquirenti e gli utilizzatori di prodotti fitosanitari e di coadiuvanti di prodotti fitosanitari (T+, T, Xn, Xi, NC).

Ogni Agricoltore dovrà compilare e tenere aggiornato il "Quaderno di Campagna" che trovate allegato al presente numero del periodico;

chi non dovesse ottemperare a questa normativa verrà sanzionato (l'ac-quirente e l'utilizzatore che non adempia agli obblighi di tenuta del regi-stro dei trattamenti, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 500 euro a 1.500 euro). le sanzioni sono entrate in vigore il 14 settembre 2012.

QUALI DATI RIPORTA:• Datianagraficidell’azienda;• Denominazionedellacolturatrattata;• Estensioneinettari;• Datadeltrattamento;• Prodottoutilizzato;• Quantitàimpiegata(kgol);• Avversitàcheharesonecessarioiltrattamento.• Fasifenologiche(semina,trapianto,fiorituraeraccolta)Ogni scheda rappresenta un modello utilizzabile e riproducibile in copia fotostatica in numero corrispondente alle esigenze aziendali e hanno validità annuale. La scheda che vi alleghiamo può essere fotocopiata in base alle esigenze aziendali. Per ogni annata agraria occorre predisporre un nuovo quaderno di campagna.Sulle schede devono essere annotati i trattamenti in ordine cronologico effettuati con tutti i prodotti fitosanitari utilizzati in azienda entro il pe-riodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall’ese-cuzione del trattamento stesso.

PER QUANTO TEMPO:Il registro va conservato per i tre anni successivi a quello a cui si riferi-scono gli interventi annotati;Vanno conservati anche per tre anni:• lefatturediacquistodeiprodottifitosanitari;• lacopiadeimodulidiacquistodeiprodotticonclassificazionedi pericolo di molto tossici, tossici e nocivi;

CHI LO PUÒ COMPILARE, DOVE PUÒ ESSERE CONSERVATO:Il registro può essere compilato dal titolare dell’azienda oppure da un uti-lizzatore diverso dal titolare (il titolare deve firmare il registro al termine dell’anno solare) ed unitamente al registro dei trattamenti dovrà essere presente relativa delega scritta da parte del titolare..Per la compilazione il titolare può avvalersi dei Centri di Assistenza Agri-cola, previa notifica alla ASL di competenza.Il registro può essere compilato e sottoscritto da una persona diversa, qualora l’utilizzatore non coincida né col titolare dell’azienda né con l’ac-quirente dei prodotti. In questo caso in azienda, unitamente al registro dei trattamenti, dovrà essere presente relativa delega scritta da parte del titolare.Se il trattamento è effettuato dal contoterzista, il titolare compila il registro e allega l’apposito modulo rilasciato dal contoterzista, oppure il

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IMPIANTI CASEARI E ZOOTECNICILAVORAZIONE FERRO E ACCAIO INOX

MANUTENZIONE ALLEVAMENTI SUINI E BESTIAME

• costruzione e riparazione doppiofondi in rameper caseifici per produzione di grana padanoe parmigiano reggiano

• impianti termici-idraulici • costruzioni inferriate, cancellate ecc. in ferro o

acciaio inox

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tecnico35 gennaio 2013

contoterzista compila il registro per ogni singolo trattamento e contro-firma ogni intervento effettuato;Nel caso di cooperative di produttori che acquistano prodotti fitosanitari con i quali effettuano trattamenti per conto dei loro soci il registro dei trattamenti può essere conservato presso la sede sociale dell’associa-zione e deve essere compilato e sottoscritto dal legale rappresentante previa delega rilasciatagli dai soci.Il registro dei trattamenti deve essere compilato anche quando gli inter-venti fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derrate alimentari immagazzinate. Il registro dei trattamenti deve essere utilizzato inoltre per gli impieghi effettuati in ambito extra-agricolo.Sono esentati dalla compilazione del registro dei trattamenti i soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari esclusivamente in orti e giardini fami-liari il cui raccolto è destinato al consumo proprio.

Attenzione!

La compilazione del Registro dei trattamenti rientra anche nella CONDIZIONALITA': norme da rispettare per beneficiare di contributi pubblici in agricoltura (criteri di gestione obbligatori)

Obblighi da rispettare•L’operatorecheutilizzaiprodottifitosanitariclassificaticomemoltotossici (T+), tossici (T) e nocivi (Xn) deve essere in possesso dell’auto-rizzazione all’acquisto dei prodotti stessi (Patentino).• Il titolare del patentino è responsabile del trasporto, della correttacustodia e del loro corretto impiego.•Iprodottifitosanitaridevonoessereconservatiinappositilocali-o,inalternativa, all’interno di armadietti chiusi a chiave e fuori della portata dei bambini - nei pressi dei quali devono essere disponibili dispositivi per la protezione e la sicurezza dell’operatore (guanti, mascherina, ecc.), le schede di sicurezza dei prodotti fiotosanitari fornite dal venditore e ma-teriali inerti (ad esempio sabbia, segatura, ecc.) per tamponare eventuali fuoriuscite. Come comportarsiOgni volta che viene eseguito un trattamento l’operatore deve attenersi alle indicazioni contenute nell’etichetta e nelle schede di sicurezza per tutelare la propria salute, evitare sprechi, danni alle altre persone, agli animali, agli insetti pronubi ed all’ambiente. In fase di fioritura è vietato

eseguire trattamenti con prodotti insetticidi e acaricidi o che possono essere tossici per gli insetti pronubi. In presenza di terreni inerbiti in fioritura, in corrispondenza dell’area da trattare è necessario effettua-re in via preliminare le operazioni di sfalcio per evitare che i prodotti fitosanitari possano contagiare i fiori e di conseguenza danneggiare gli insetti pronubi.Servizio ColdirettiColdiretti offre la compilazione del Quaderno di Campagna presso i propri uffici notificando all’ASL di appartenenza la tenuta dello stesso presso il Caa.L’agricoltore dovrà consegnare all’ufficio le bolle d’acquisto dei prodotti fitosanitari indicando sulle stesse per quale coltura è stato utilizzato il prodotto e il calendario di massima dei trattamenti.Per avere maggiori informazioni e per aderire al servizio rivolgiti al tecni-co del tuo ufficio Coldiretti entro il 31 gennaio 2013.

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programma di sviluppo rurale (PSR 2007/2013)

ASSE 3 “ QUALITA’ DELLA VITA NELLE ZONE RURALI E DIVERSIFICAZIONE DELL’ECONOMIA RURALE”

36

Apriranno nel mese di gennaio 2013 i bandi Asse 3 volti a finanziare le aziende che vorranno creare e/o sviluppare all’interno della propria azienda attività agrituristica e/o realizzare impianti per energia da fonti alternative.La misura 311 “ diversificazione in attività non agricole” prevede :•azione1“agriturismo”•azione3“impiantidienergiadafontirinnovabili”

Azione 1 “ agriturismo”

Beneficiari:Possono beneficiare degli aiuti gli imprenditori ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile iscritte ai registri della C.C.I.A.A nella sezioni imprese agri-cole, in possesso dell’attestato di partecipazione ad un corso regionale per operatori agrituristici o ad un corso per operatori di fattorie didat-tiche nel caso in cui gli interventi proposti siano rivolti esclusivamente a tale attività. I requisiti suddetti devono essere posseduti alla data di scadenza del bando (01 luglio 2011) Localizzazione degli interventi:L’Azione è applicabile nei Comuni di Castel S. Giovanni, Borgono-vo V.T., Sarmato, Rottofreno, Calendasco, Gragnano, Agaz-zano, Gazzola, Rivergaro, Gossolengo, Podenzano, Vigolzo-ne (con esclusione della parte ricadente in area Leader), S. Giorgio, Pontenure, Caorso, Carpaneto, Cadeo, Cortemaggiore, S. Pietro in Cerro, Monticelli D'Ongina, Castelvetro, Villano-va, Besenzone, Fiorenzuola, Castell'Arquato (con esclusione della parte ricadente in area Leader) e Alseno (con esclusione della parte ricadente in area Leader).È escluso dall'applicazione il Comune di PiacenzaTipologia di intervento e spese ammissibili:Sono ammesse a finanziamento le seguenti tipologie di intervento:1) investimenti per l’adeguamento delle aziende al fine di realizzare o ampliare attività agrituristica con le seguenti spese ammesse:- interventi di recupero o ristrutturazione dei fabbricati esistenti in azien-da, realizzazione di piazzole e relative strutture idriche e sanitarie per campeggio compresa l’eventuale impiantistica necessaria, realizzazione ed allestimento di strutture fisse per attività ricreative, sportive, culturali, didattiche e per il tempo libero;- sistemazione esterne a servizio di fabbricati agrituristici (con esclusione

di qualsiasi impianto produttivo agricolo)- allestimento di camere, sala ristorazione, cucina e locali accessori uti-lizzati per attività agrituristica( acquisto mobili ed eventuali attrezzature fisse per la preparazione, lavorazione e conservazione dei cibi)- acquisto di attrezzature informatiche relativo software ( di base e spe-cifico) per la gestione dell’attività agrituristica- spese generali e tecniche nella misura massima del 10% della spesa ammissibile2) investimenti dedicati esclusivamente all’attività didattica:- acquisto di attrezzature e macchinari per l’attività didattica- ristrutturazione e allestimento dei locali e degli spazi esterni specifica-tamente dedicati all’attività nel limite massimo di un locale coperto e di un bagno ad uso esclusivo degli utenti- spese generali e tecniche nella misura massima del 10% della spesa ammissibileDocumentazione specifica:- copia dell’attestato di partecipazione al corso di formazione profes-sionale della Regione Emilia Romagna per operatore agrituristico o per operatore di fattoria didattica svolto successivamente al 28 Giugno 1994. Dichiarazione di inizio attività agrituristica in data antecedente all’entrata in vigore della L.R. 26/1994 per le aziende in possesso dell’ autorizzazione comunale rilasciata ai sensi della L.R. 8/1987

Azione 3 “impianti per energia da fonti rinnovabili”

Obbiettivi dell’Azione:La presente misura è volta - all’integrazione del reddito dell’imprenditore agricolo- accrescimento dell’attrattività dell’ambiente rurale come sede di inve-stimento e residenza con realizzazione di interventi per la costruzione di impianti volti alla produzione e alla distribuzione di bioenergie.Beneficiari:Possono beneficiare degli aiuti gli imprenditori ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile, iscritte ai registri della C.C.I.A.A nella sezioni imprese agricole.Localizzazione degli interventi:Tutti i comuni ricadenti nel territorio piacentino ad esclusione delle azien-de ricadenti nel polo urbano di Piacenza.

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programma di sviluppo rurale (PSR 2007/2013)

tecnico37 gennaio 2013

Tipologia di intervento e spese ammissibili:Gli interventi ammissibili riguardano la realizzazione di impianti per la produzione, utilizzazionee vendita di energia e/o calore di potenza massima di 1 MW quali:· centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a cippato o a pellets;· microimpianti per la produzione di biogas dai quali ricavare energia termica e/o elettrica (compresa cogenerazione);· microimpianti per la produzione di pellets e oli combustibili da materiale vegetale;· microimpianti per la produzione di energia eolica;· microimpianti per la produzione di energia solare;· microimpianti per la produzione di energia idrica (piccoli salti);· impianti combinati per la produzione di energia da fonti rinnovabili; in tali impianti la somma delle singole tipologie di produzione non può superare la potenza massima di 1MW;· piccole reti per la distribuzione dell’energia a servizio delle centrali o dei microimpianti realizzati in attuazione della presente Azione nel limite massimo del 20% della spesa ammissibile del progetto presentato ed alla condizione che tale rete sia di proprietà del beneficiari.Spese ammissibiliPer gli interventi sopra indicati sono ammissibili le seguenti spese:· opere murarie ed edili per la realizzazione di vani di servizio, reti per la distribuzione, attrezzature e macchinari, nei limiti di quanto strettamente necessario alla realizzazione dell’intervento secondo le migliori tecniche di progettazione in materia;· spese generali e tecniche per la progettazione, direzione lavori e collau-do per un massimo del 10% della spesa ammissibile.In sede di determinazione dell’ammissibilità della spesa sarà valutata la compatibilità del progetto presentato con gli obiettivi dell’Azione.

Norme comuni a tutti i bandiScadenza: Marzo 2013

Documentazione da allegare :a) copia del titolo di proprietà o di possesso degli immobili per la du-rata almeno pari al vincolo di destinazione ( 10 anni strutture, 5 anni attrezzature)b) per le aziende non in unica proprietà, dichiarazione del proprietario

e/o comproprietario che autorizza la realizzazione delle opere strutturali oggetto d’interventoc) copia del titolo abilitativo urbanistico comunale ad eseguire i lavori oggetto della domanda o per i casi previsti, copia delle Dia presentata al comune ,nonché la sua efficacia per la decorrenza del termine previsto per l’opposizione da parte del Comune. Nel caso in cui la domanda sia presentata prima della dichiarazione sopra indicata, tale dichiarazione dovrà essere presentata entro 30 giorni dalla scadenza dell’Avviso, pena l’inammissibilità della domanda. Ove la Dia non fosse richiesta, occorre presentare dichiarazione del progettista attestante l’immediata cantiera-bilità del progetto. d) stralcio della Carta Tecnica Regionale ( scala 1:5000) con evidenziati confini dell’azienda e gli oggetti di interventoe) copia delle visure catastali e dei mappali ( scala 1:2000) relativi alle aree su cui si intende eseguire le operef) relazione tecnica illustrativa del progetto per il quale si richiede il finanziamentog) disegni che vanno ad evidenziare lo stato di fatto, di progetto e degli interventih) documentazione fotografica degli immobili oggetto di interventoi) relazioni specialistiche, studi ed indagini preliminari necessarij) computo metrico estimativo calcolato in base al prezziario pubblicato nel sito delle Regione Emilia Romagna. Per i lavori non previsti potrà essere adottato il prezzario della Camera di Commercio, Industria, Arti-gianato e Agricoltura di Piacenza e per ultimo eventuali preventivi redatti da 3 ditte fornitrici differentiLa documentazione tecnica deve essere predisposta da un professioni-sta abilitato iscritto all’albo.

Non sono ammessi all’aiuto:· opere, materiali, attrezzature e macchinari realizzate o acquistati prima della notifica di concessione dell’aiuto, fatto salvo il rilascio di autorizza-zione espressa;· acquisto di attrezzature o macchinari usati;· prestazioni volontarie di manodopera aziendali;· importi corrispondenti all’IVA.

Per qualsiasi informazioni o chiarimenti potete contattare le Unità locali di Coldiretti o l’ufficio tecnico provinciale

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La Regione ha stanziato 1 milione e 800 mila euro per so-stenere la promozione dei prodotti tipici e biologici dell’Emilia-Romagna. Il bando finanziato dal Programma regionale di sviluppo rurale è aperto fino al 28 febbraio 2013. Saranno finanziate iniziative di informazioni sui prodotti, di promozione pubblicitaria e la partecipazione ad eventi. Il bando riguarda tutti i prodotti ottenuti con il metodo dell’agricoltura biologica, i prodotti Dop e Igp, i vini Docg e Doc, Igt e le produzioni a marchio “Qualità controllata”. I progetti proposti dovranno avere una dimensione minima di 50 mila euro ed una massi-

DOP e IGPAperto il bando per prodotti tipici e biologici

Corso di formazione Addetti alla mungitura

38

ma di 150 mila euro e potranno essere presentati dalle organizzazio-ni di produttori, in qualsiasi forma giuridica, e dai Consorzi di tutela. L'entità dell'aiuto è pari al 70 per cento della spesa ammissibile e sarà a fondo perduto. Saranno finanziate iniziative quali le infor-mazioni ai consumatori ed agli operatori economici sulla sicurezza igienico-sanitaria, le caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali dei prodotti di qualità; le attività di promozione pubblicita-ria, da realizzare anche nei punti vendita e nella grande distribuzione; la partecipazione a manifestazioni, fiere, esposizioni ed eventi di im-portanza nazionale ed europea.

1,8 MILIONI DI EURO PER LA PROMOZIONE - domande entro il 28 febbraio 2013

La Regione Emilia Romagna ha definito le linee guida per l’e-secuzione dei controlli tesi a garantire la sicurezza alimentare nell’ambito della produzione di latte destinato al consumo e alla trasformazione.La determina prevede, dal 1° gennaio 2013, la formazione dell’addetto alla mungitura mediante un corso di almeno 6 ore con i seguenti contenuti:1. La mastite: informazioni di base su eziologia, patogenesi e controllo2. La corretta routine di mungitura: elementi di fisiologia e di igiene

Si informano tutti gli imprenditori agricoli interessati che è ancora possibile iscriversi al corso per Operatore Agrituristico.Il corso si svolgerà presso il palazzo dell’agricoltura a Piacenza in Via Colombo, 35.

Per qualsiasi ulteriore informazione potete contattare l’ente di formazione Dinamica al n° 0523/523080

3. Buone Pratiche di mungitura: procedure e registrazioni dati 4. Esercitazione pratica sulla corretta routine di mungitura presso un allevamento (con vacche munte alla posta o in sala di mungitura a seconda del tipo di partecipanti al corso)

Coldiretti Piacenza, in accordo con il Servizio Veterinario rilascerà un attestato di partecipazione, se il corso è tenuto dal veterinario aziendale. Si invitano le aziende zootecniche a contattare i tecnici delle Unità Locali di Coldiretti per ulteriori informazioni in materia

Corso per operatori agrituristici

Page 39: la voce 1-2013

Corso di formazione Addetti alla mungitura

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tecnico39 gennaio 2013

Le imprese agricole, anche quelle che effettuano attività connesse, devono avere uno strumento operativo (Manuale di Buona Prassi Operativa), utile a implementare le procedure previste dal Reg. Ce n. 178/2001 sulla Rintracciabilità, dal Reg. Ce n.183/2005 sull’igiene dei mangimi, in coerenza con le Linee Guida emanate dal Ministero della salute, per garantire l’obiettivo della sicurezza alimen-tare. Tali norme coprono l'intera filiera alimentare, inclusa la produ-zione di mangimi per gli animali, per consentire un elevato livello di protezione della salute dei consumatori ed attribuire in modo chiaro la responsabilità della sicurezza della produzione alimentare ai pro-duttori, compresi quelli primari (agricoli), alle industrie ed ai fornitori. Coldiretti intende fornire un supporto operativo e un servizio agli

agricoltori per implementare le procedure di sicurezza alimentare, mettere in condizione le imprese agricole di rispettare le disposizioni previste dai regolamenti comunitari sull'igiene dei prodotti alimenta-ri, dei mangimi e sulla rintracciabilità, uniformare a livello nazionale le procedure di autocontrollo e controllo, soddisfare in ogni circostanza il requisito della trasparenza richiesto dai consumatori.

Per ulteriori informazioni in merito alla predisposizione del Manuale di Buona Prassi Operativa è possibile rivolgersi ai tecnici delle Unità Locali di Coldiretti Piacenza

Manuale buona prassi operativa

Obbligo per tutte le imprese agricole, comprese quelle che effettuano attività connesse

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Sicurezzaobbligo di formazione in materia di sicurezza in agricoltura

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ACCORDO STATO REGIONI 21 DICEMBRE 2011 (FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA)

Entrato in vigore il 26 gennaio 2012, l’accordo ha stabilito la durata, i contenuti minimi e le modalità di svolgimento della formazione che il datore di lavoro deve somministrare a lavoratori, e ai soci di società, in materia di salute e sicurezza, ai sensi dell’art. 37 del d.lgs. 81/2008

I percorsi formativi da somministrare ai lavoratori sono articolati in 2 moduli distinti: 1) modulo di formazione generaleRiguardante i concetti guida in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro (durata: 4 ore), a cui dovranno ottemperare tutti i datori di lavoro e che sarà comune a tutti i macro settori di rischio (basso, medio, elevato).2) modulo di formazione specifica durata minima di 4, 8 o 12 ore, in funzione dei diversi livelli di rischio riferiti ai diversi settori di attività delle aziende.Si precisa che per il settore Agricoltura il modulo di formazione previsto è quello di 8 ore.N.B. per i lavoratori stagionali nel settore agricolo l’accordo non sarà applicabile fino al 26 luglio 2013…ma dopo ci sarà da adeguarsi!!!!I corsi in questione saranno soggetti ad aggiornamenti periodici della durata di 4 ORE, da effettuarsi nei 5 anni successivi alla data di conclusione del percorso di formazione. Nei corsi di aggiornamento quinquennale,non dovranno essere meramente riprodotti argomenti e contenuti già proposti nei corsi base, ma si dovranno trattare significative evoluzioni e innovazioni, applicazioni pratiche.Nell’aggiornamento non sono ricomprese le attività formative pre-

viste in caso di trasferimento o di cambio mansioni, introduzione di nuove attrezzature di lavoro, nuove tecnologie, nuove sostanze e preparati pericolosi e quelle derivanti dall’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.

ACCORDO STATO REGIONI 22 FEBBRAIO 2012 (FORMAZIONE SULL’UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO)

Viene emanato perché l’accordo relativo alla formazione dei lavorato-ri del 21/12/2011 non contemplava la formazione delle attrezza-ture di lavoro di cui all’art 73 del d.lgs. 81/2008.Il 12/03/2013 entreranno in vigore le prescrizioni dell’accordo sta-to regioni in merito alla formazione specifica sull’utilizzo di particolari attrezzature di lavoro, per le quali è richiesta specifica abilitazione da parte degli utilizzatori.

Tali attrezzature vengono individuate in un allegato specifico e, quelle di maggior interesse per l settore agricolo sono:•Piattaformedilavoromobilielevabili(carroraccoglifrutta);•Carrellielevatorisemoventi(mulettiecaricatorifrontali);•Trattriciagricoleoforestali;•Macchinemovimentoterra(escavatoriindustrialiutilizzatiinagri-coltura).Al fine di consentire il rispetto degli Obblighi di cui ai sopracitati accordi, Coldiretti Piacenza, ha organizzato presso i propri uffi-ci specifici percorsi formativi per il personale dipendente dando priorità ai dipendenti a tempo indeterminato e ai soci di società agricole.Per informazioni è possibile contattare le unità locali di Coldiretti o l’ufficio tecnico provinciale

Attrezzatura   Modulo  teorico  (ore)  

Durata  modulo  pratico  (ore)  

Piattaforma  di  Lavoro  mobili  elevabili  (PLE)  

4   4  (PLE  con  stabilizzatori)  4  (PLE  senza  stabilizzatori)    6  (PLE  con  e  senza  stabilizzatori)  

Carrelli  elevatori  semoventi  con  conducente  a  bordo  

8   4  (carrelli  semoventi)  =  es.  muletti  4  (carrelli  semoventi  a  braccio  telescopico)  =  es.MANITOU  

Trattori  agricoli  o  forestali   3   5  per  trattori  a  ruote  5  per  trattori  a  cingoli  

Escavatori,  pale  caricatrici,  terne  ecc   4   6  per  scavatori  idraulici  6  per  caricatori  frontali  6  per  terne  12  per  scavatori  idraulici,  caricatori  frontali  e  a  terne  

 

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tecnico41 gennaio 2013

La rendita catastale è ricompresa nel reddito dominicale se l'immo-bile è asservito al fondo agricolo. I dati identificativi dei fabbricati rurali iscritti con attribuzione di rendita nel Catasto dei fabbricati devono essere inseriti nella dichiarazione di successione con indi-cazione del corrispondente valore imponibile pari a zero. Torna di importanza fondamentale il chiarimento fornito dalla risoluzione n. 207/E (Agenzia delle Entrate) proprio in considerazione dell’obbligo ( scadenza del 30/11/2012) di attribuzione di una rendita a tutti i fabbricati rurali. La questione, già posta a suo tempo all'esame dell'Agenzia delle Entrate, derivante dalla circostanza che, in occa-sione dell'istituzione del Catasto dei fabbricati (disposta dall'articolo 9 del decreto legge n. 553 del 1997 al fine di inventariare in modo completo e uniforme il patrimonio edilizio), il legislatore ha stabili-to che anche i fabbricati rurali - diversamente da quanto previsto in passato - devono essere censiti in Catasto con attribuzione di rendita propria. Oggi il problema è di grande attualità in quanto, la maggior parte delle costruzioni rurali, sono state già censite e iscritte al Catasto fabbricati e, quindi, hanno una rendita catasta-le autonoma, anche se nonostante la scadenza del 30/11/2012 alcune ne sono ancora sprovviste, perché ancora non ancora ac-catastate. Ciò comporta, per l'appunto, la necessità di ribadire che l'autonoma rendita catastale attribuita ai fabbricati rurali non rileva (in presenza dei requisiti ) ai fini dell'imposta sulle successioni e donazioni. In particolare, nella risoluzione 207/E, l'Agenzia richiama l'attenzione sull'espressa previsione dell'articolo 9 del decreto legge n. 553/1997, ai sensi del quale l'iscrizione in Catasto dei fabbricati rurali non determina la perdita del carattere di ruralità ai fini fiscali, purché, ovviamente, continuino a sussistere tutte le condizioni sog-gettive e oggettive di ruralità previste dal medesimo articolo 9. Di conseguenza, la previsione normativa dell'attribuzione di una rendita catastale a tali costruzioni, non può considerarsi influente sui criteri di determinazione del reddito dominicale dei terreni, in base ai quali il reddito del terreno agricolo è comprensivo anche della redditività degli immobili rurali allo stesso asserviti. La rendita catastale del fabbricato rurale assumerebbe rilevanza autonoma solo nel caso venissero a mancare i prescritti requisiti di ruralità, i quali vanno

considerati attentamente e da valutarsi caso per caso. In sostan-za sulla base delle predette considerazioni, l'Agenzia afferma che, ai fini dell'applicazione dell'imposta sulle successioni e donazioni e della compilazione della relativa dichiarazione, la rendita dei fabbri-cati rurali - ove attribuita - deve considerarsi ricompresa nel reddito dominicale dei terreni agricoli ai quali detti edifici sono asserviti e non rileva, quindi, in sede di determinazione dell'imposta. Dal punto di vista pratico, ne discende che, nel quadro B del modello 4, da utilizzare per compilare la dichiarazione di successione, deve essere indicata la rendita catastale dell'edificio (oltre a quella del terreno agricolo sul quale insiste) mentre, relativamente al fabbricato, deve essere segnalato un valore imponibile pari a zero. Al riguardo, l'A-genzia evidenzia che, affinché la rendita catastale dei fabbricati rurali non rilevi autonomamente, ma sia considerata ricompresa nel red-dito dominicale dei terreni sui quali insistono, è, tuttavia, necessario che gli immobili in questione, oltre a presentare tutti i requisiti sopra descritti, risultino effettivamente asserviti e strumentali al fondo agricolo e vengano, altresì, trasferiti unitamente al fondo stesso. Il servizio successioni è a disposizione per ogni informazione e per la predisposizione di tutte le pratiche di successione e volture catastali.

Per informazioni o chiarimenti è possibile contattare le Uni-tà Locali di Coldiretti o l’Ufficio Successioni Provinciale

solo però in presenza dei requisiti di ruralità

10 Piacenza agricola n. 4 Dicembre 2010

Sindacale

Refresh e attività istruttorie: rallentamenti sulle correttivecoNfagricoLtura scrive aD agrea

Confagricoltura Emilia-Romagna, facendosi portavoce delle istanze provenienti dalle varie sedi locali, ha scritto nei giorni scorsi ad Agrea chiedendo l’adozione immediata di procedure snelle per la risoluzione di quelle situazioni che bloccano indebitamente i pagamenti alle aziende. Pur essendo stati avviati i pagamenti degli anticipi sui premi PAC restano, infatti, irrisolte rilevanti problematiche quali il refresh delle superfici e le correttive delle domande, che

determinano recuperi importanti e spesso non dovuti alle aziende. In questo contesto è stata richiesta, e ritenuta inderogabile, l’attivazione dello sportello per la risoluzione dei contenziosi. Ad oggi, pur avendo concluso, come CAA, entro il 17 settembre la presentazione delle domande di riesame dei debiti refresh, AGREA non ha ancora avviato le attività istruttorie. Stesso discorso, con tempi diversi, per le correttive sugli anni pregressi. Ciò comporta un danno economico

per le imprese coinvolte. Il CAA, nella lettera inviata, si è reso disponibile a codificare, anche con un atto formale, un percorso impegnativo tra le parti col quale definire il calendario dei lavori e ha ribadito la propria volontà di prestare collaborazione, anche operativamente, per superare il momento di criticità e rimettere, così, in circolo le risorse indispensabili alle imprese.

sempre più DifficiLe avviare uN’impresa agricoLa“Futuro Fertile”: proposte importanti per incentivare i giovaniConfagricoltura ha sempre sottolineato la centralità dell’agricoltura, settore portante su cui sviluppare le filiere, in primis quella alimentare, ma non solo. Il comparto agroalimentare rappresenta il 15-16% del Pil, senza considerare le positive ricadute socio-ambientali e culturali generate a favore della collettività. E poi c’è il contributo importantissimo, in termini occupazionali, di oltre un milione di dipendenti agricoli. “Il problema – sottolinea Luca Segalini Presidente Provinciale di ANGA – è che il settore primario sta invecchiando sempre più, con un ricambio generazionale, come abbiamo più volte denunciato, molto al disotto della media degli altri settori. Se, da un lato, solo il 6 % delle imprese italiane è gestita da giovani imprenditori, dall’altro, nel settore agricolo questa cifra praticamente si dimezza (3,3%)”. Tutti i giovani aspiranti imprenditori rimarcano analoghe ‘barriere d’ingresso’: burocrazia, accesso al credito e, per il settore agricolo, difficoltà di acquisire la terra. Avviare un’impresa in agricoltura e poi gestirla, è una fatica titanica: un’azienda agricola media ha un carico burocratico che Confagricoltura ha quantificato in due giorni di lavoro a settimana e oltre 100 in un anno, che sono sottratti all’attività imprenditoriale vera e propria. “Le imprese condotte da giovani agricoltori – ricorda Segalini – sono quelle con una maggiore vitalità, che innovano, si collocano

in nicchie di mercato remunerative e puntano su politiche commerciali evolute. Ma proprio perché queste imprese hanno maggiori prospettive di medio e lungo termine serve un quadro legislativo stabile con politiche mirate, che diano sostegni e certezze almeno quinquennali. Confagricoltura ha ben presente queste priorità e all’interno del progetto Futuro Fertile ha previsto indicazioni specifiche dedicate ai giovani agricoltori come l’introduzione di una norma che riconosca riduzioni contributive ai datori di lavoro agricolo sino al compimento

del 40° anno indipendentemente dalla collocazione dell’azienda. Personalmente - conclude Segalini – ritengo importante anche la proposta di istituire, a favore dei giovani agricoltori, un credito d’imposta per gli investimenti in ricerca ed innovazione tecnologica. La nostra associazione, da sempre, si impegna per diffondere l’informazione scientifica ed il progresso tecnologico in agricoltura; poter contare sugli adeguati strumenti finanziari è, però, la condizione imprescindibile per poter attuare la progettualità.”

Fabbricati rurali a imponibile zero

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In data 11 novembre 2012 COLDIRETTI, unitamente alle altre Organizzazioni di datori di lavoro ed a Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil e Confederdia, ha proceduto alla sottoscrizione del verbale di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i quadri e gli impiegati agricoli scaduto il 31 dicembre 2011.In ordine ai risultati del negoziato, è il caso di sottolineare come lo sforzo profuso in sede di trattativa al fine di creare le necessarie condizioni per un intervento incisivo sulla parte normativa finalizzato a rendere meno onerosi alcuni istituti contrattuali abbia avuto un esito decisamente positivo, riuscendo a contenere entro limiti ragionevoli, tenuto conto della categoria a cui si applica, gli aumenti stipendiali riconosciuti. Per quanto riguarda la parte economica, l'aumento

concordato è pari al 5,5% suddiviso in 2 tranche, la prima con decorrenza 1° dicembre 2012 (2,6%) e la seconda con decorrenza 1° settembre 2013 (2,9%). Nessun adeguamento è stato previsto per le indennità di funzione quadri, l’indennità di cassa e gli scatti di anzianità. Non è stata prevista decorrenza retroattiva degli aumenti né alcuna una tantum a copertura degli 11 mesi di vacanza contrattuale. Il contratto, fatte salve le specifiche decorrenze espressamente previste, ha durata quadriennale, dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015.

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Rinnovo contruattuale per gli impiegati del settore agricolo

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43 fiscalegennaio 2013

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La legge Fornero (c.d. riforma del lavoro) è intervenuta a modificare la disciplina delle collaborazioni coordinate e continuative a progetto intro-ducendo delle introducendo alcune restrizioni finalizzate a contrastare un utilizzo non corretto dell’istituto. Il Ministero del lavoro nella circolare n. 29 dell'11 dicembre 2012 fornisce indicazioni al proprio personale ispettivo, volti ad un corretto svolgimento dell'attività di vigilanza nei confronti delle collaborazioni coordinate e continuative a progetto, in relazione alle novità introdotte. La circolare ripercorre tutte le singole modifiche intervenute, definendo un quadro assolutamente coerente di

obblighi e principi cui è vincolata la legittimità di applicazione dell’isti-tuto e la cui violazione viene a determinare una presunzione assoluta di subordinazione. Per le aziende agricole viene ribadito l’assoluta incompatibilità dell’istituto con le prestazioni di manodopera nel setto-re agricolo. Viene anche ulteriormente sottolineato come nemmeno i commessi ed addetti alle vendite, addetti alla somministrazione di cibi e bevande, baristi e camerieri (agriturismi) possano ritenersi figure inqua-drabili come co.co.pro.

45 fiscalegennaio 2013

i chiarimenti per la verifica della genuinità delle collaborazioni coordinate e continuative a progetto

Riforma del mercato del lavoro

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È stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale con il quale è stata prevista la programmazione transitoria per i flussi d’ingresso per lavoratori extra comunitari non stagionali per l'anno 2012. I La quota complessiva di ingressi, stabilita è di 13.850 unità suddivisa in 2.000 unità per lavoro autonomo riservate a cittadini stranieri residenti all’estero appartenenti alle seguenti categorie; 100 unità per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo per lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado di linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile; 11.750 unità riservate a coloro che devono convertire in lavoro subor-dinato il permesso di soggiorno già posseduto ad altro titolo. In questo

specifico ambito le quote sono così ripartite:- per 4.000 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno per lavo-ro stagionale da convertire in permesso di soggiorno lavoro subordinato non stagionale;- 6.000 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale;- 1.000 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro;- 500 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno CE per sog-

Decreto flussi 2012

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47 fiscalegennaio 2013

giornanti di lungo periodo rilasciato non dall’Italia ma da altro Stato membro dell’Unione europea;- 250 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno CE per sog-giornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro dell’Unione europea da convertire in permesso di soggiorno per lavoro autonomo.Le domande con modalità telematica potranno essere inviate fino alle ore 24 del 30 giugno 2013.Relativamente alla procedura successiva all’inoltro delle domande di conversione, il lavoratore, al momento della convocazione presso lo Sportello Unico, dovrà presentare la proposta di contratto di soggiorno

sottoscritta dal datore di lavoro - valida come impegno all’assunzione da parte dello stesso datore di lavoro - utilizzando il modello Q ricevuto insieme alla lettera di convocazione. Successivamente il datore di lavoro sarà tenuto ad effettuare la comunicazione obbligatoria di assunzione secondo le norme vigenti.

Per tutte le informazioni necessarie e per la compilazione ed invio telematico delle domande le aziende o i lavoratori interessati potranno rivolgersi al nostro Ufficio Paghe Pro-vinciale o alle Unità Operative locali Coldiretti .

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notizie in brevegennaio 201349

UMA 2013

agriturismi: visite tecnici

INAIL infortunio dipendente

disposizioni in materia di farmaci

cassetto fiscale

assunzioni giovani e donne - stabilizzazione rapporti di lavoro giovani e donne

assunzioni - comunicazioni obbligatorie - per via telematica i nuovi modelli unilav

riforma del lavoro: convalida dimissioni

responsabilità datore di lavoro verifica del permesso di soggiorno

A partire dal mese di gennaio 2013 sarà possibile richiedere il Buono per il Carburante Agricolo Age-volato, assegnato in funzione dei terreni condotti e delle attrezzature in possesso dell’azienda agricola.Dal 2013 sarà inoltre possibile richiedere il Buono anche in via telematica, in forza di convenzione stipulata tra il CAA Coldiretti e la Provincia di Piacenza: L’assegnazione di carburante avrà tempi più rapidi rispetto al passato.

Si ricorda che tutte le aziende agrituristiche associate a Terranostra, che ancora non ne hanno usu-fruito, possono richiedere la visita di nostri tecnici specializzati in agriturismo.Obiettivo di questo servizio, che è totalmente gratuito, è quello di verificare il mantenimento dei requisiti previsti dalle normative vigenti in materia di agriturismo.Per prenotare l’intervento telefonare al n° 0523/596513, Stefano Cavanna.

Dall’11 novembre 2012, è in vigore il “Decreto Sanità” che contiene disposizioni in materia di farmaci L’art.13 stabilisce che non è più necessaria la dichiarazione controfirmata dal veterinario attestante eventuali trattamenti farmacologici e medicamentosi effettuati nei 90 giorni precedenti la macellazione. Resta a carico dell’allevatore l’autocertificazione di eventuali trattamenti, fermo restando i controlli da parte delle autorità pubbliche e le sanzioni in caso di inadempienza.

Il “cassetto fiscale” è un servizio gratuito offerto a cittadini e imprese che hanno la necessità di tenere sempre visualizzata la propria posizione con l’Agenzia Entrate; permette infatti di poter consultare, anche a distanza di anni, le dichiarazioni fiscali, gli F24, gli eventuali condoni o liti pendenti, inoltre consente la registrazione dei contratti di locazione on-line.Maggiori informazioni sono reperibili sul sito www.agenziaentrate.gov.it.

I datori di lavoro che entro il 31 maro 2013 stabilizzano rapporti di lavoro a termine, di collaborazione coordinata e di associazione in partecipazione con apporto lavoro, possono essere ammessi ad un incentivo pari a 12mila euro. Incentivi di importo minori possono essere riconosciuti a chi instaura, sempre entro il 31 marzo 2013, rapporti di lavoro a tempo determinato di durata minima di 12 mesi. L’incentivo riguarda uomini con meno di 30 anni o donne di qualunque età, ed è autorizzato dall’Inps nei limiti delle risorse appositamente stanziate dal decreto del Ministero del lavoro.Per tutte le informazioni necessarie e per l’invio delle domande sono a disposizione il nostro Ufficio Paghe provinciale o le Unità Operative Locali Coldiretti.

Il Ministero ha reso noto che a partire dal 10 gennaio 2013 saranno operativi i nuovi modelli di comunicazioni obbligatorie. Tra le novità si segnalano quelle relative alla nuova dicitura “prosecuzione di fatto” relativa al contratto a termine e quella che, con riferimento al contratto di apprendistato, riguarda il nuovo campo “data fine periodo formativo”.

La risoluzione consensuale del rapporto o la richiesta di dimissioni presentate dalla lavoratrice o dal lavoratore è sospensivamente con-dizionata alla convalida effettuata presso la Direzione territoriale del lavoro o il Centro per l’Impiego territorialmente competente; oppure, in alternativa, alla sottoscrizione di apposita dichiarazione della lavo-ratrice in calce alla ricevuta di trasmissione della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro “Unificato lav” (entro 30 gg. dalle dimissioni il datore di lavoro deve invitare il lavoratore a convalidare).

Con sentenza n. 32934 del 31 agosto 2011, la I Sezione Penale della Cassazione ha affermato la responsabilità penale del datore di lavoro che, in buona fede, assume un lavoratore extracomunitario non in regola con il permesso di soggiorno.A detta della Suprema Corte, il datore di lavoro deve sempre verifi-care la regolarità del documento e non "fidarsi" di ciò che gli viene detto dal lavoratore, in quanto non potrà invocazione a sua discolpa la buona fede in caso di inesattezza o insussistenza delle affermazioni del cittadino extracomunitario

Con prognosi superiore a 3 giorni il datore di lavoro ha l’obbligo di trasmettere la denuncia di infortunio all’ Inail e alla Pubblica Sicurezza entro 48 ore dall’evento. Il termine viene ridotto a 24 ore in caso di infortunio mortale. Il datore di lavoro deve presentare denuncia all’Inail anche se il pronto soccorso effettua l’invio del certificato.In caso di mancata denuncia la legge 561/93 ha previsto sanzioni da Euro 1.290,00 a €Euro 7.745,00.

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