Voce del Donatore - dicembre 2013

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Oltre duemila avisini, provenienti da tutta la provincia con i loro responsabili di zona, si sono dati appuntamento a fine settembre in Città Alta, dove si è replicato il successo della prima edizione dell’adunata avisina. Dopo il raduno organizzato alla Fara, il lungo corteo di labari (con i gonfaloni dei comuni) si è snodato lungo il viale delle Mura fino a raggiungere Piazza Vecchia. A fare gli onori di casa erano presenti il presidente di Avis Provinciale, Oscar Bianchi con la vicepresidente Elisabetta Lanfranchi che hanno accolto, tra gli altri, il vice sindaco di Bergamo Gianfranco Ceci e l’assessore Silvia Lanzani in rappresentanza della Provincia. Numeroso il pubblico che ha fatto da cornice all’evento. «Con questa adunata che si tiene ogni due anni – ha ricordato Oscar Bianchi – vogliamo ricordare alla città e alla provincia che esiste l’Avis e che è indispensabile avere un’associazione numericamente forte come la nostra per poter garantire agli ammalati l’assistenza sanitaria sufficiente, anche attraverso l’uso del sangue e degli emoderivati». «Questo – ha sottolineato Bianchi – è un momento fortemente sentito dai nostri donatori, che vogliono sfilare con entusiasmo per ricordare a tutti la grande importanza di un piccolo gesto. Sono particolarmente orgoglioso di rappresentare la vera forza di una terra che sa dimostrare nei fatti in che cosa consiste la solidarietà. Sono tantissimi i bergamaschi che vogliono bene alla gente e lo dimostrano quotidianamente attraverso la donazione di sangue». La manifestazione si è poi conclusa con il lancio nazionale dello spettacolo «Rosso Sorriso. La Meraviglia del Donare», interpretato da Oreste Castagna, scritto e diretto da Silvia Barbieri, con la scenografia di Valentina Persico. Si tratta di un lavoro tratto dal progetto multimediale che Avis sta promuovendo nelle elementari di Bergamo e provincia e che, in partnership con Rai Yoyo, è stato presentato in anteprima lo scorso aprile al ministero dell’Istruzione a Roma. E che ha riscosso un grande successo tanto che Avis Nazionale si è associata alla produzione e così il progetto si è esteso anche alle scuole primarie del resto del Paese. ADUNATA AVISINA IN CITTÀ ALTA LA CARICA DEI 2000 CONTINUA IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA BIENNALE Carissimi amici avisini, un affettuoso augurio perché la magia del Natale possa riempire i vostri cuori generosi e i vostri sogni tutto l'anno. Il Presidente Oscar Bianchi Spedizione in AP – 45% – art. 2 comma 20/B Legge 662/96 BG DICEMBRE 2013 DONATORE la voce del

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Oltre duemila avisini, provenienti da tutta la provincia con i loro responsabili di zona, si sono dati appuntamento a fine settembre in Città Alta, dove si è replicato il successo della prima edizione dell’adunata avisina. Dopo il raduno organizzato alla Fara, il lungo corteo di labari (con i gonfaloni dei comuni) si è snodato lungo il viale delle Mura fino a raggiungere Piazza Vecchia. A fare gli onori di casa erano presenti il presidente di Avis Provinciale, Oscar Bianchi con la vicepresidente Elisabetta Lanfranchi che hanno accolto, tra gli altri, il vice sindaco di Bergamo Gianfranco Ceci e l’assessore Silvia Lanzani in rappresentanza della Provincia. Numeroso il pubblico che ha fatto da cornice all’evento. «Con questa adunata che si tiene ogni due anni – ha ricordato Oscar Bianchi – vogliamo ricordare alla città e alla provincia che esiste l’Avis e che è indispensabile avere un’associazione numericamente forte come la nostra per poter garantire agli ammalati l’assistenza sanitaria sufficiente, anche attraverso l’uso del sangue e degli emoderivati». «Questo – ha sottolineato Bianchi – è un momento fortemente sentito dai nostri donatori, che vogliono sfilare con entusiasmo per ricordare a tutti la grande importanza di un piccolo gesto. Sono particolarmente orgoglioso di rappresentare la vera forza di una terra che sa dimostrare nei fatti in che cosa consiste la solidarietà. Sono tantissimi i bergamaschi che vogliono bene alla gente e lo dimostrano quotidianamente attraverso la donazione di sangue».

La manifestazione si è poi conclusa con il lancio nazionale dello spettacolo «Rosso Sorriso. La Meraviglia del Donare», interpretato da Oreste Castagna, scritto e diretto da Silvia Barbieri, con la scenografia di Valentina Persico. Si tratta di un lavoro tratto dal progetto multimediale che Avis sta promuovendo nelle elementari di Bergamo e provincia e che, in partnership con Rai Yoyo, è stato presentato in anteprima lo scorso aprile al ministero dell’Istruzione a Roma. E che ha riscosso un grande successo tanto che Avis Nazionale si è associata alla produzione e così il progetto si è esteso anche alle scuole primarie del resto del Paese.

ADUNATA AVISINAIN CITTÀ ALTA LA CARICA DEI 2000

CONTINUA IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA BIENNALE

Carissimi amici avisini,un affettuoso augurio perché la magia del Natale

possa riempire i vostri cuori generosi e i vostri sogni tutto l'anno.

Il Presidente

Oscar Bianchi

Spedizione in AP – 45% – art. 2 comma 20/B Legge 662/96 BG

DICEMBRE 2013

DONATOREla voce del

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DONAZIONI DI SANGUE E PENSIONI, IL SENATO APPROVA

Nella seduta del 29 ottobre il Senato ha approvato definitivamente l’emendamento che estende la definizione di “prestazione effettiva di lavoro” anche alle giornate dedicate alla donazione di sangue ed emocomponenti."Comunichiamo con viva soddisfazione - ha dichiarato il presidente di Avis Nazionale, Vincenzo Saturni - che grazie all’impegno delle associazioni di donatori è stato ripristinato in via definitiva al Senato il riconoscimento a fini pensionistici della giornate di donazione di sangue ed emocomponenti, come previsto dalla legge 219/05. Per il raggiungimento di questo non semplice traguardo è doveroso ringraziare tutti coloro - volontari delle nostre sedi, esponenti della società civile e del terzo settore, parlamentari e membri del governo - che a vario titolo ci hanno sostenuto.Con soddisfazione di tutti siamo arrivati in tempi brevi ad una risoluzione definitiva del problema, che ha sanato un'ingiustizia e ha ribadito il valore etico e sociale della donazione, un gesto semplice e generoso che i nostri donatori mettono in atto ogni giorno”.

ANCORA PIÙ SICURE LE STRUTTURE DI AVISProcede speditamente il completamento delle procedure di accreditamento di Avis. L’obbligo normativo in tema di requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici minimi per le attività trasfusionali che prevede la scadenza il 31 dicembre 2014, a Bergamo è stato da subito considerato un’opportunità. “Un percorso sicuramente impegnativo, ma molto qua-lificante – ha assicurato il presidente provinciale di Avis, Oscar Bianchi - perché finalizzato ad una sempre maggiore qualità della donazione e sicurezza tanto del donatore quanto del ricevente”. Un processo culturale che si inquadra negli obiettivi della Comunità europea per quanto riguarda i concetti di autosufficienza, massima sicurezza, maggior fiducia del cittadino, coordinamento tecnico-sanitario, sussidiarietà e proporzionalità, uniformità di selezione e massima qualità. Gli attori coinvolti sono le istituzioni, i trasfusionisti e il volon-tariato organizzato del sangue.

Lo stato dell’arte in provinciaPer quanto riguarda i requisiti organizzativi (che spaziano tra personale e organizzazione, gestione delle tecnologie e dei materiali, valutazione e miglioramento della qualità, siste-ma informativo, regolamentazione dei rapporti con il servizio trasfusionale di riferimento, programmazione della raccolta sangue e degli emocomponenti, sensibilizzazione, informa-

La preoccupazione dei donatoriSi chiude così una vicenda iniziata alcuni mesi fa e che aveva preoccupato migliaia di donatori di sangue che, in seguito alla riforma Fornero, si sarebbero trovati costretti o ad allungare la propria permanenza sul posto di lavoro per un numero di giorni pari alle dona-zioni di sangue ed emocomponenti effettuate o ad una decurtazione del 2% dell’assegno previdenziale nel caso in cui non avessero voluto (o non avessero potuto) recuperare le giornate perse.Sulla questione Avis nazionale già lavorava da tempo con le istituzioni competenti e con le altre associazioni del dono per inquadrare e risolvere il problema, che si presentava delicato. La norma prevedeva, infatti, che sulle anzianità contributive maturate prima del 2012 venisse applicata una riduzione pari all'1% per ogni anno di anticipo nell'accesso al pensionamento rispetto all'età di 62 anni. Il taglio saliva al 2% per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto ai 60 anni.Diversi istituti contrattuali, seppur coperti da contribuzione effettiva e utili ai fini pensioni-stici – come ad esempio congedo matrimoniale, permessi per Legge 104/1992, donazione sangue, permessi retribuiti per motivi familiari e lutto, diritto allo studio, sciopero e congedi parentali (ex maternità facoltativa) – erano stati ritenuti non utili al fine di determinare l'anzianità da prendere in considerazione per non far scattare le penalizzazioni previste.La donazione di sangue, normata in Italia dalla legge 219/05, prevede invece secondo l’articolo 8 comma 1 della stessa legge il riconoscimento della retribuzione e dei contributi per la giornata in cui si è compiuta la donazione. “Penalizzando i donatori dal punto di vista pensionistico – aveva avvisato Vincenzo Satur-ni – non si riconosce il valore morale e solidale della donazione di sangue per il servizio sanitario nazionale, scoraggiando per l’immediato futuro la chiamata dei donatori (attuali e potenziali) e mettendo seriamente a rischio l’obiettivo dell’autosufficienza nazionale di sangue ed emocomponenti. E questo, semplicemente, non è accettabile”.Una motivazione che lo scorso 29 ottobre il Senato ha fatto sua riconoscendo, attraverso la votazione, il grande ruolo di tutti quei donatori che, in modo gratuito, continuo, periodico, volontario e anonimo, compiono un gesto di grande valore civico, etico e morale.

zione ed educazione del donatore di sangue ed emocomponenti, selezione del donatore, raccolta di sangue intero e di emocompo-nenti, conservazione e trasporto, rintraccia-bilità) si è in attesa di una valutazione della documentazione da parte del Simt (servizio immunotrasfusionale).In tema di requisiti strutturali (locali atti a garantire l’idoneità all’uso previsto, con spe-cifico riferimento alla esigenza di consentire lo svolgimento delle diverse attività in ordine logico, al fine di contenere il rischio di errori, nonché operazioni di pulizia e manutenzione atte a minimizzare il rischio di contaminazioni) l’Avis Provinciale, con la collaborazione delle direzioni delle Aziende Ospedaliere, sta inve-stendo per l’adeguamento dei locali.A Calcinate, Trescore e Gazzaniga verranno sistemati i servizi igienici, ritinteggiati i locali e individuati locali per spogliatoio del perso-nale Avis. Solo piccoli correttivi, invece, quelli che attendono le articolazioni organizzative periferiche di Sarnico, San Giovanni Bianco e Romano di Lombardia. La sistemazione com-plessiva delle deficienze strutturali dovrebbe concludersi nella primavera del 2014.Si ricorda che per Piario, Zingonia e Ponte San Pietro si è invece in attesa del trasferimento in ambienti dedicati che verranno individuati, negli ultimi due casi, nell’ambito dei progetti di ampliamento e ristrutturazione dei due ospedali.

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LA STORIA HA FATTO CENTROÈ stata la sezione di Antegnate a precedere tutti. Lo racconta Vera Pedroni, di professione mamma, alla sua prima esperienza da volontaria avisina nelle scuole. E la scelta natural-mente è caduta sulla presentazione di Rosso Sorriso che ad Antegnate è andato in scena già lo scorso anno scolastico. “Non c’è stata nessuna difficoltà, anzi erano tutti entusiasti, bambini e insegnanti – racconta Vera che con il presidente Emilio Riva ha seguito passo passo l’attività – e io per prima. È stata un’esperienza bellissima, pensi che i bambini quando mi incontrano in paese ancora mi riconoscono e mi salutano”.Addirittura tre le classi coinvolte: prima, seconda e terza elementare. Tutte si sono date appuntamento nell’atrio delle scuole dove è stata realizzata l’attività. “Inizialmente abbiamo raccontato molto semplicemente ai bambini cosa è l’Avis e cosa fa e poi ci siamo spesi sul concetto più generale del dono, generoso e gratuito, che poi è anche il tema portante di tutta la storia”. Sono stati immediati i riscontri dei bambini che hanno concretizzato nel loro quotidiano la meraviglia del donare, attraverso un dolce, una macchinina, una figurina, e senza pretendere nulla in cambio.“Quando è partito il video è stata una sorpresa grande – aggiunge Vera Pedroni - nessuno dei piccoli immaginava di veder apparire proprio lì, nella loro scuola Gipo, il protagonista indiscusso di tante storie di Rai YoYo che i bambini adorano”.E dopo il video via libera ai commenti dei giovani spettatori, qualcuno si è ricordato di avere la mamma o il papà donatore e l’ha dichiarato con orgoglio ai compagni, sentendosi ormai a pieno titolo parte di una grande famiglia.“Problemi e difficoltà? Proprio nessuno – assicura Vera – sarà stata nel mio caso la fortuna dei principianti. L’esperienza è stata bellissima. Non avevo ancora frequentato il corso di Castagna e se dovessi rivedere qualcosa, rifarei l’iniziativa stavolta classe per classe, con gruppi più raccolti. So comunque che il messaggio del dono è stato ripreso più volte anche

Laura Boschini, giovane presidente di Medolago, il progetto l’ha avviato solo qualche giorno fa nella classe terza elementare, con la collega Jessica Boschini. “Ed è andata benissimo, nel senso che dopo i primi cinque minuti una volta capito che sei lì per loro, i bambini diventano irresistibili. Sono loro a prenderti per mano e guidarti nella rifles-sione. Un fiume in piena. Anche quando racconti dell’Avis e l’argomento non è certo tra i più semplici”.Laura, fresca del corso promosso da Avis Provinciale, ha seguito la scaletta proposta da Oreste Castagna. “La storia ha incantato tutti, poi siamo passati ai laboratori con la realizzazione delle farfalle e dei cuori e lì li abbiamo davvero conquistati. Poi abbiamo consegnato ad ognuno i cartoncini per farli lavorare anche a casa con i genitori e abbiamo regalato coccarde e dvd. Con la promessa di vederci a fine anno scolastico per una sintesi. Grazie alle insegnanti durante l’anno continueranno con l’attività di laboratorio, ma anche con la realizzazione di temi sul concetto di dono”.L’auspicio di Laura è che anche le altre Avis della zona dell’Isola raccolgano la sfida di Rosso Sorriso. “Qualcuno ha lamentato difficoltà nella realizzazione del progetto, ma credo sia semplicemente perché non lo ha seguito fin dall’inizio e non ha partecipato al corso di formazione. Cercherò di rendermi disponibile ad accompagnare chi proprio non se la sente. Del resto bisogna capire che non è più possibile entrare nelle scuole e parlare di Avis senza avere un linguaggio adatto a questi bambini. Certo ci vuole un pochino d’impegno in più. Ma l’obiettivo è quello di cominciare proprio da questa età a creare la cultura del dono e delle solidarietà. Grazie ai bambini il messaggio può raggiungere le famiglie. Noi cominciamo a diffonderlo, e poi i donatori arriveranno”.

dalle insegnanti”.E che si sia trattato di una storia a misura di bambino che ha colto nel segno, lo testimonia anche il presidente dell’Avis di Antegnate, Emilio Riva: “Abbiamo regalato un dvd a tutti i bambini – racconta – e un quaderno Avis perché vi potessero disegnare quello che più li aveva colpiti. L’impegno è di ritornare alla fine di quest’anno e magari organizzare una piccola mostra con questi elaborati. La nostra attività nelle elementari è ormai ventennale – conclude Riva – e i risultati si vedono. Più di una volta ho visto avvicinarsi ad Avis giovani donatori che ci avevano conosciuto a scuola. Noi lasciamo dei piccoli semi”.E Rosso Sorriso ad Antegnate ha già portato i primi frutti: alla sezione Avis ci sono stati dieci nuovi contatti che si sono trasformati poi in iscrizioni.

ROSSO SORRISO ENTRA IN CLASSE

QUANDO AVIS È UN REGALO

“Riconosco che ero un po’ perplessa sul fatto di riuscire a realizzarlo. Un conto è fare l’in-segnante, un conto è essere Oreste Castagna – racconta Ornella Panza, volontaria avisina nelle scuole elementari di Palazzago, e insegnante da pochissimo in pensione – A Berga-mo, lo scorso settembre, avevo seguito per bene il progetto con una mia collega e un po’ di preoccupazione sul risultato c’era”. Ma poi, forte del fatto di giocare in casa – è la stessa scuola dove ha insegnato – di incontri Ornella ne ha già fatti addirittura quattro (classi seconde e terze) e con risultati più che soddisfacenti. “Sono piaciuti tanto, sia la storia che i laboratori e i bambini lo hanno raccontato subito ai genitori. Mi è capitato di incontrare delle mamme che mi hanno ringraziato per la bella attività”. E Ornella è pronta a suggerire alcune accortezze per chi volesse prepararsi a presentare Rosso Sorriso: “Il mio consiglio è di spiegare il concetto di dono attraverso piccoli gesti concreti, presentandosi con dei regalini insomma, come i gadget di Avis e spiegandolo semplicemente come il dono di un sorriso o il regalo di qualche ora di compagnia ai nonni. E poi suggerisco di guardarsi più volte la fiaba a casa. Sono infiniti gli stimoli e le sollecitazioni che ne emergono”.

DONARE CON GIOIA

Anche Vittorino Invernizzi, presidente dell’Avis di Pontida, si è lanciato. “Ho preso contatti con il dirigente e con le insegnanti delle terze elementari del mio comune. Sinceramente, una volta visto il progetto ero un po’ perplesso, troppo diverso dalla nostra solita attività nelle classi. Invece mi sono dovuto ricredere. Le maestre mi hanno subito spiegato che il linguaggio utilizzato nel video e la tipologia dei laboratori proposti erano il modo migliore per arrivare ai bambini”.In sostanza il connubio tra Avis e Oreste Castagna, volto noto anche per i bambini di Pontida, si è rivelato vincente, una garanzia di qualità del progetto. “Dopo l’ascolto della storia e gli interventi dei bambini – continua Vittorino Invernizzi – ci siamo lasciati con l’impegno degli alunni di realizzare i lavoretti durante l’arco dell’anno approfondendo i laboratori e con il nostro di organizzare una mostra conclusiva, magari in concomitanza con i festeggiamenti per il 55° compleanno della nostra sezione. E di certo c’è che ripeterò l’esperienza. Ho avuto modo di rendermi conto che Rosso Sorriso riesce a parlare ai bambini utilizzando lo stesso linguaggio. È questo il modo nuovo che dobbiamo introdurre per catturare e colpire la loro attenzione. È uno strumento davvero ben fatto e che ci consente di approcciarci con più facilità a questi piccolissimi”.

UN PROGETTO DI QUALITÀ

Il progetto multimediale di Avis è decollato. Presentiamo di seguito una serie di testimonianze di dirigenti avisini che l’hanno già proposto con successo nelle scuole del loro paese. Certo, come ogni novità ha bisogno di un pochino di rodaggio, e per questo Avis Provinciale ha programmato per i presidenti comunali anche un incontro con Oreste Castagna, che ha spiegato ai partecipanti come rapportarsi con insegnanti e alunni durante l’iniziativa. E i risultati, soprattutto in termini di coinvolgimento dei bambini, secondo chi l’ha già sperimentato sul campo sono stati entusiasmanti. Merito di una proposta che si rivolge ai bambini con un linguaggio adatto a loro, aiutandoli a concretizzare la “meraviglia del donare”. Non resta che provare!

M.M.

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Le epatiti virali di interesse trasfusionale sono la B e la C. Quali sono le loro caratteristiche principali?L’epatite B (che ha un periodo di incubazione tra i 40 e 180 giorni) è cau-sata dal virus HBV che non colpisce direttamente il fegato ma può provo-care attraverso la stimolazione del sistema immunitario dei seri danni e, in alcuni casi, la cronicizzazione della malattia stessa. Il virus è molto diffuso nel mondo; in Italia la malattia acuta colpisce due persone ogni 100.000 abitanti. Invece si stima che la frequenza di portatori cronici sia l’1% della popolazione generale (oltre mezzo milione di persone). L’epatite C (con un periodo di incubazione tra 15 e 120 giorni) è una in-fiammazione epatica causata dal virus HCV. La distribuzione del virus è universale. L'infezione colpisce circa il 3% della popolazione mondiale. In Italia la percentuale di soggetti infetti va dal 2 al 5% della popolazione generale. Le forme acute sono 5.000-6.000 all’anno. Il 60-70% delle perso-ne che si infettano con il virus dell'epatite C sviluppa una epatite cronica che, se non curata, con il tempo può evolversi fino alla fase della cirrosi e favorire lo sviluppo del cancro del fegato.

Come possiamo riconoscere i sintomi delle epatiti?Per quanto riguarda la B, questa può decorrere in modo inapparente o si può manifestare con la comparsa di inap-petenza, malessere generale, febbre e nausea, e dopo qualche giorno con una colorazione gialla degli occhi e della pelle chiamata ittero (dovuta alla aumentata concentrazione di bilirubina nel sangue a causa della diminuita funzio-nalità del fegato). In casi rari l’epatite ha un decorso detto "fulminante" per cui in pochissimi giorni si va incontro al coma e alla morte (ciò succede in un caso su mille epatiti acute). L’epatite C si sviluppa in maniera asintomatica o presenta sintomi vaghi e aspecifici; può manifestare gli stessi sin-tomi della B.

SINTOMI, DIAGNOSI E TERAPIA

A, B e C:SOS FEGATOLe infezioni virali che colpiscono il fegato sono numerose, perché numerosi sono i virus con potenzialità epatotossica, pur non essendo questo l’unico organo interessato dalla malattia.Le epatiti virali di interesse trasfusionale, in quanto hanno una certa trasmissione con il sangue, sono storicamente l’epatite B e l’epatite C, per le quali da anni è obbligo eseguire il controllo sul sangue donato.Da qualche tempo, a seguito dell’aumento di casi dell’epatite A, infezione a trasmissione per via oro-fecale (principalmente alimentare), anche questa ha avuto ripercussioni in ambito trasfusionale. In particolare una normativa del Centro Trasfusionale Sangue del luglio 2013 ha imposto di introdurre nell’indagine anamnestica da somministrare ai donatori anche il quesito sul consumo, nei 50 giorni precedenti la donazione, di frutti di mare crudi o poco cotti o frutti di bosco congelati, essendo queste due tipologie di alimenti un veicolo potenziale di tale infezione.

Sono malattie trasmissibili?L’epatite B è una malattia trasmissibile attraverso sangue, sperma, secrezioni vaginali e saliva. Quindi ci si può contagiare attraverso rapporti sessuali; scambiando spazzolini, rasoi, siringhe; facendo-si fare tatuaggi e piercing con strumenti non sterili contaminati da sangue altrui. Può essere trasmessa dalla madre infetta al neonato. Dopo un'epatite acuta la possibilità di contagiare può durare sei mesi. Nelle epatiti croniche si è contagiosi per tutta la vita. Il virus dell'epatite C si trasmette principalmente tramite il contatto con sangue infetto. Il rischio di trasmissione attraverso l’emodialisi è ormai praticamente azzerato (grazie all’introduzione dello scre-ening obbligatorio del sangue basato sulla ricerca degli anticorpi anti-HCV), mentre è basso quello conseguenza di punture e tagli (tra gli operatori sanitari), tatuaggi e piercing e rapporti sessuali.

Come si evolvono?Con la completa guarigione, con acquisizione dell'immunità dall’in-fezione (circa il 90% dei casi). Il 5-10% delle persone che si infettano con il virus HBV invece non riesce ad eliminare il virus e diventa por-tatore cronico. Con il tempo in questi soggetti si può avere un’in-fiammazione cronica (epatite cronica "attiva") che può trasformarsi poi in cirrosi e favorire lo sviluppo del cancro del fegato. È possibile lo stato di portatore inattivo: il virus persiste nel fegato ma non pro-voca danno epatico, nemmeno a lungo termine. È infine possibile il decorso fulminante.(Tra le altre complicazioni va ricordata l’infezione contemporanea del virus delta, che si avvera solo se si ha contemporaneamente l’in-fezione da HBV).Tra i soggetti colpiti da epatite C, per circa il 75% si tratta di infezio-ne con un’alta percentuale di cronicizzazione e può evolvere verso la cirrosi e l’epatocarcinoma (il tempo medio di progressione verso gli esiti è di 20-30 anni ). Il decorso fulminante è molto raro.

Quali sono le cure, si può guarire? Per la conferma della diagnosi durante una sospetta epatite acuta, o per sapere se si è stati esposti al virus, è possibile fare un semplice test di sangue. Al momento non ci sono cure efficaci per le malat-tie acute; il ricovero è necessario in qualche caso, negli altri occorre stare a riposo seguendo una dieta leggera ed evitando l’uso delle bevande alcoliche. Per l’epatite B il medico curante prescriverà analisi per confermare o meno la presenza di antigeni o di anticorpi e per valutare la fun-zionalità del fegato (il valore degli enzimi transaminasi - AST, ALT e delle yGT).

Eliseo Minola è oggi responsabile dell’Attività epatologica e controllo delle infezioni all’Humanitas-Gavazzeni di Bergamo, dopo essere stato dirigente medico nel reparto di Malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Specialista in malattie infettive, ha al suo attivo 144 pub-blicazioni su riviste internazionali e nazionali e 165 abstracts a congres-si inerenti la specialità di malattie infettive con particolare riguardo a temi epatologici.

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EPATITE E SOSPENSIONI DALLA DONAZIONEA proposito dell’incremento del numero dei casi di epatite A, su segnalazione del Centro Nazionale Sangue si applicano misure precauzionali in ambito trasfusio-nale in merito all'infezione da Hav (Epatite A). Ai fini della prevenzione, sono stati aggiunti dei quesiti da porre al donatore per verificare il consumo di:

• frutti di mare crudi o poco cotti;

• frutti di bosco surgelati o prodotti guarniti con gli stessi;

• acqua non potabile;

• viaggi in aree a rischio;

• contatti stretti con casi di malattia.

In caso di anamnesi positiva, sarà imposta una sospensione di 50 giorni dalla donazione.

Rimane invariata invece la sospensione del donatore per:

•Epatite A: un anno dalla scomparsa IgM (immunoglobulina M).

•Epatite B: definitiva.

•Epatite C: definitiva. Anche nel caso di convivente che ha rapporti sessuali con la persona malata.

I donatori volontari di sangue di Bergamo e pro-vincia hanno aderito con entusiasmo al progetto di ricerca coordinato da Anna Falanga, direttore del Centro Trasfusionale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. “Grazie di cuore agli amici avisini– commenta il pre-sidente provinciale di Avis, Oscar Bianchi – che colla-borano a questa importante ricerca. Non è la prima volta che i donatori vengono coinvolti in questi stu-di, dal momento che rappresentano una popolazio-ne di riferimento sana e sono animati da generoso

spirito altruistico. E un ringraziamento particolare va anche ai referenti di zona e a tutti i pre-sidenti delle comunali che con la loro efficiente organizzazione consentono l’iniziativa. Perché la ricerca abbia una sua validità è indispensabile però che partecipino 18.000 avisini. Facciamo insieme un ulteriore sforzo, il vostro ruolo è davvero fondamentale!“

Di cosa si trattaIl progetto, sostenuto dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) ha l’obiettivo di studiare il ruolo dei marcatori della trombosi (eccessiva coagulazione del sangue) nella preven-zione, diagnosi precoce e prognosi dei tumori.Ad oggi hanno aderito oltre 1700 donatori presso la sede Avis di Monterosso, le sue articola-zioni periferiche, e l’Ospedale di Bergamo. Per raggiungere questo risultato sono state mol-to importanti le giornate di sabato e domenica presso le articolazioni periferiche, coordinate dall’Avis Provinciale Bergamo, durante le quali hanno aderito al progetto circa 900 donatori.

Le modalitàLa partecipazione comporta un prelievo di sangue al momento dell’adesione, la compilazione di un questionario sullo stile di vita ed un secondo prelievo di sangue a distanza di 6-10 mesi dal primo. Ai donatori non viene rilasciato nessun referto, perché le finalità dell’iniziativa sono esclusivamente di ricerca e i risultati verranno resi noti nel tempo.

Possono partecipare donatori di ambo i sessi, di età compresa tra i 35 e i 65 anni (non ancora compiuti) che non abbiano effettuato una donazione di sangue intero da almeno due mesi o di plasma da aferesi da almeno 15 giorni e che siano in buone condizioni di salute e non abbiano assunto farmaci antidolorifici od antibiotici nella settimana precedente.Si ricorda che per partecipare è necessario prenotarsi chiamando la sede Avis di Monterosso allo 035.34.22.22 (dalle 8.30 alle 12 da lunedì a sabato) oppure direttamente on-line (www.avisbergamo.it) nella pagina del donatore tramite l’Agenda Airc (richiedendo la password, per chi ancora non ne fosse in possesso). Per eventuali chiarimenti sono a disposizione i ricercatori del Laboratorio Trombosi presso il Centro Trasfusionale dell’A.O. Papa Giovanni XXIII al numero dedicato 389.067.6515.

Ti aspettiamo per la seconda fase! Ricordiamo che, dopo 6 mesi ed entro 10 mesi dal primo, occorre effettuare il secondo pre-lievo con le medesime modalità del primo e quindi con una seduta dedicata, dal momento che non può essere eseguito contestualmente ad una donazione. Invitiamo quindi tutti i donatori che hanno aderito alla prima fase a prenotarsi ora per la seconda.

Nella maggior parte dei casi l’epatite B guarisce e nel sangue rimane la presenza di an-ticorpi, anti-virus dell’epatite B (anti-HBs) che testimoniano l’avvenuta infezione. In un certo numero di casi invece, il virus continua a replicarsi e a produrre “antigeni” (HBsAg), gli anticorpi protettivi non si formano. In tale situazione si può trasmettere l’infezione ad altre persone, la malattia può cronicizzare ed evolvere verso quadri clinici di grave compromissione epatica. In questi casi è importante eseguire periodicamente, sotto controllo medico, degli esami della funzionalità epatica. Gli esami disponibili per diagnosticare l’epatite C sono la ricerca degli anticorpi anti-HCV, per stabilire se il soggetto è entrato in contatto con il virus e se ha, quindi, sviluppa-to anticorpi (questo esame però non permette di distinguere tra malattia pregressa o in atto); la ricerca dell’HCV-RNA, per determinare la presenza o meno del virus nel sangue; la genotipizzazione virale, per stabilire il genotipo del virus e quindi poter impostare correttamente la terapia antivirale. È inoltre possibile valutare in modo indiretto lo stato di infiammazione del fegato determinando i livelli delle transaminasi epatiche. Una vol-ta accertata la presenza del virus si può eseguire una biopsia per avere un quadro più preciso sull’entità e sul tipo di danno al fegato. La terapia dell’epatite cronica B si basa ancora sull’uso dell’interferone peghilato ma recentemente sono stati approvati due nuovi farmaci antivirali, il Tenofovir e l’Entecavir.La terapia dell’epatite cronica C si basa ancora sull’uso dell’interferone peghilato asso-ciata alla Ribavirina, ma dal 2012 sono stati approvati due nuovi farmaci antivirali, il Bo-ceprevir e il Telaprevir per migliorarne la resa terapeutica contro i genotipi 1 che sono i più difficili da trattare.

È possibile la prevenzione?Per l'epatite B esiste un vaccino efficace, obbligatorio in Italia dal 1991 per tutti i nuovi nati e per tutti gli adolescenti che hanno compiuto 12 anni. E l’Avis lo mette a dispo-sizione. Si somministrano tre dosi di vaccino. La malattia può essere prevenuta, co-munque, adottando corretti comportamenti quali l’uso del preservativo nei rapporti sessuali, evitare lo scambio di siringhe usate, in caso di tatuaggi e piercing accertarsi delle condizioni igieniche dei locali in cui vengono eseguiti e pretendere l’impiego di aghi usa e getta; oltre a tutte le indicazioni per gli operatori sanitari. Per l’epatite C al momento non esiste nessun vaccino, è opportuno prevenirla adot-tando i comportamenti corretti di cui si è già detto.

Vi è stata recentemente una recrudescenza dei casi di epatite A, causata dall’in-gerimento di prodotti, provenienti da alcuni paesi dell’Est e colpiti da una contaminazione verificatasi durante i processi di lavorazione e distribuzione. Come ci tuteliamo?Nel caso specifico si raccomanda ovviamente di consumare alimenti congelati/sur-gelati solo cotti. L’epatite A comunque non cronicizza mai ed ha generalmente un’e-voluzione benigna che dura dalle 2 alle 10 settimane.

Quale ruolo può avere un’associazione come Avis nella prevenzione?A parte quanto è previsto per legge sulla donazione di sangue e mi riferisco allo screening dei donatori, direi che un ruolo fondamentale l’ha svolto negli anni pas-sati con la distribuzione del vaccino anti epatite B e continua a svolgerlo oggi con un’attenta e capillare informazione sanitaria anche attraverso i corretti stili di vita che promuove.

Mariagrazia Mazzoleni

SEI UN DONATORE? AIUTA LA RICERCA SUL CANCRO!

Dal primo dicembre 2013 tutti i provvedimenti finalizzati alla prevenzione della trasmissione del West Nile Virus sono sospesi. Le misure prevedevano la sospen-sione dalla donazione per 28 giorni di chiunque avesse soggiornato, anche solo per una notte, nelle province interessate.

WNV: DA DICEMBRESOSPESE LE MISUREDI PREVENZIONE

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MEDAGLIA D’ORO PER CASTIONE

A centocinquant’anni dall’autorizzazione per Castione ad aggiungere al nome del comune quello di “Presolana” - una delle espressioni più belle del territorio - l’Amministrazione comunale ha conferito all’Avis la medaglia d’oro quale riconoscimento del lavoro svolto da tutti i donatori di sangue che operano sul territorio sin dal lontano 1966. A ritirare la benemerenza sono stati il Presidente dell’Avis di Castione, Andrea Ferrari e l’alfiere Luca Migliorati.

NUOVO LOOK PER IL MONUMENTO DI ALBANO

Un importante intervento migliorativo ha interessato il monumento dei donatori che ha subìto una ristrut-turazione per riportare al massimo splendore il mes-saggio di solidarietà ed amore che vuole comunicare. Nell’occasione sono stati aggiunti due medaglioni (opera dell’artista locale E. Sartori) che hanno ulteriormente impreziosito l’opera.

TEMPO DI BILANCI A GHISALBA

È stato un altro anno di intense attività quello dell’Avis di Ghisalba, che ha coinciso tra l’altro con il 40° anniversario di fondazione della sezione. Per citarne alcune, basta ricordare le due prove di glicemia e colesterolo in piazza, la raccolta fondi in favore dell’associazione Telefono Azzurro, la “tradizionale” festa sociale nell’area feste del paese. E tutto questo ovviamente di pari passo con lo scopo primario dell’associazione, ossia diffondere il forte valore e significato che una donazione porta con sé.

Giovanna Zizioli

TREVIGLIO SI TINGE DI ROSA

È Daniela Remonti la nuova e prima presidente donna della sezione di Treviglio. Una notizia che inorgoglisce gli avisini insieme al brillante risultato dei donatori effettivi che hanno superato le 1900 unità, segno – vista la giovane età degli ultimi iscritti – che l'attività di informazione e promozione si è rivelata utile e proficua. Il 2013 è stato anche l’anno del 65°anniversario di fondazione e grande risonanza hanno avuto tutti gli eventi organizzati: l’Avis a teatro con la commedia dialettale, la gita sociale al lago d’Orta, i tornei estivi di calcetto maschile e fem-minile, la “biciclettata” nelle campagne trevigliesi, il pranzo nel verde del bellissimo parco del Roccolo in compagnia degli alpini, la festa del neogenitore con tante famiglie di giovani donatori. E per finire sono previsti nella prossima assemblea riconoscimenti per dieci giovani soci, o figli di soci, che hanno frequentato una scuola secondaria superiore con profitto.

Antonio Mazza

SPORT E TEATRO PER LA ZONA DELL’ISOLA

Tutto esaurito per il musical dedicato alle famiglie e pro-mosso nel teatro dell’oratorio di Terno d’Isola dalle Avis della zona, ma al di là delle più rosee aspettative – molti giovani hanno sottoscritto la promessa di adesione – è stato il successo del “1° torneo Sport e Solidarietà con Avis”, di calcio a 5 e beach volley organizzato per questa edizione a Suisio. In tutto sono state 20 le squadre che

si sono cimentate nelle due discipline. A vincere il calcetto è stata Avis Bottanuco, mentre nel beach volley l’ha spuntata la squadra di casa, Avis Suisio. Chiusura con il botto, sempre a Suisio, per gli auguri natalizi, con il concerto del coro Chorus Band.

Adriano Nava60° COMPLEANNO PER ALZANO

Grande adesione per il sessantesimo anniversario di fondazione della sezione Avis di Alzano Lombardo, anticipato da un concerto della cover band "Ligastory" e proseguito la domenica successiva con il corteo di donatori e autorità che hanno sfilato per le vie del paese verso la parrocchiale di S.Martino: un tripudio di labari accompagnato dal corpo musicale. La manifestazione si è conclusa con l'assegnazione di oltre 100 benemerenze, simbolo della straordinaria generosità degli avisini di Alzano.

Silvia Ghilardi

Teatro Donizetti gremito e grande entusiasmo per l’edizione 2013 di “Voci dal Cuore”, promossa da Avis Provinciale di Bergamo, in collaborazione con Usci. Sul palcoscenico si sono alternati incantando il pubblico sette cori di voci bianche: “Gli Harmonici”, "Goccia Dopo Goccia” e “I Grilli Canterini” (tutti e tre di Bergamo) “Melodia” di Stezzano, “Nuove Armonie” di Martinengo, “Degli Angeli” di S. Pellegrino e “Giacomo David” di Presezzo. Dopo i saluti di Oscar Bianchi, presidente provinciale di Avis e del vicesindaco di Bergamo, Gianfranco Ceci, il presidente dell’Associazione artigiani di Bergamo, Angelo Carrara, ha annunciato che è allo studio un’importante collaborazione che, nel corso del 2014, verrà avviata con Avis.

VITA ASSOCIATIVABERGAMO PREMIA I SUOI DONATORI

Elio Agnelli, Alessandro Allegrini, Adelia Mariarosa Baroni, Mario Capoferri, Zenone Colombo, Mauro Guerini e Antonio Musitelli sono stati premiati dal primo cittadino di Bergamo Franco Tentorio per aver superato la soglia delle 100 donazioni. Alla cerimonia, oltre all’attuale presidente dell’Avis Comunale, Roberto Guerini, al suo predecessore Mario Rivola ed al Presi-dente provinciale Oscar Bianchi, sono intervenuti il

presidente del Consiglio comunale Guglielmo Redondi e l’assessore Leonio Callioni. La città vanta una grande tradizione nella donazione di sangue, dallo scorso gennaio a oggi 3.056 avisini hanno effettuato 4.864 donazioni. “È una forma di generosità – ha detto il sindaco di Bergamo – di cui la comunità è estremamente grata perché si traduce in vite salvate”. NEMBRO TRIONFA A PALLAVOLO

Avis Nembro al 1° posto: è stato questo il verdetto fina-le dell’ottava edizione del torneo amatoriale misto di pallavolo. La manifestazione ha mobilitato 12 squadre provenienti da Alzano, Bergamo e Val Brembana. Le gare, che ogni anno acquisiscono maggiore consenso, si sono svolte in una cornice di pubblico particolarmente nutrita e festosa. Un premio speciale è stato attribuito alla più giovane avisina di Nembro che ha partecipato al torneo.

Walter Stancheris

CLUSONE INCONTRA GLI AMICI DEL CAI

L’Avis di Clusone ha organizzato l’incontro ormai ventennale con gli amici del Cai, al rifugio “Rino Olmo” ai piedi della Presolana. L’amore per la montagna e la solidarietà sono i valori comuni delle tante persone che si ritrovano in questa giornata di festa, e partecipano alla messa officiata da don Davide Rota Conti. E sempre con il Cai, a Piario, è stato proiettato all’aperto, il film “North face” di Philipp Stölzl (scalata all’Eiger ne1936): suspense ed adrenalina sono state assicurate ai numerosi spettatori.

Giovanni Gonella

A CAPRIATE AUTUNNO DENSO DI IMPEGNI

Si è rivelata un successo la collaborazione con le associazioni del territorio promossa da Avis che è sfociata in una serie di iniziative che hanno incontrato il consenso degli abitanti del paese. Dallo screening del diabete e controllo della pressione alle serate informative su temi sanitari (a cui ha partecipato anche Michele Albergati, Primario di “Medicina Riabilita-tiva” all’Ospedale di Romano di Lombardia) fino alla festa sociale e al palazzetto dello sport gremito in occasione del musical realizzato dal gruppo Favolo.s.a. dell’oratorio di Capriate. Conclusione istituzionale delle iniziative con la premiazione dei soci benemeriti.

Franco Magni

IL GABIBBO FESTEGGIA A SARNICO

L’evento “Castagne in festa” prende le mosse da un’antica tradizione popolare che l’Avis di Sarnico vuole salva-guardare. Una castagnata alla quale sono state abbinate ottime sardine di Montisola e cotechini nostrani cotti alla griglia, preziosi prodotti tipici dei nostri boschi e del nostro lago ma che, anche quest’anno, hanno un cuore pulsante dedicato alla solidarietà. Oltre ad essere un momento di ritrovo e di promozione dell’associa-zione, è anche una fonte di finanziamento per le tante

proposte che l’Avis ha in cantiere per il 2014. Ospiti speciali di questa edizione sono stati il simpatico Gabibbo e la conduttrice televisiva Juliana Moreira che hanno contribuito ad accrescere l’entusiasmo per la manifestazione.

Mario Dometti

Oltre 100 tra avisini e simpatizzanti hanno partecipato alla interessante e bellissima gita a Salisburgo, promossa dall’Avis di Seriate.

In occasione del 40° di Fondazione gli avisini di Verdello hanno organizzato il viaggio a Roma da Papa Francesco

Il direttivo dell'Avis di Pedrengo è lieto di comunicare che due suoi giovani componenti, Elena e Giovanni, si sono uniti in matrimonio.

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11 GENNAIO 2014IO DONO POSITIVOSono tantissimi – tra dipinti, disegni, grafiche vettoriali e da questa edizione anche racconti brevi – i lavori pervenuti dagli studenti delle scuole superiori della Provincia che hanno aderito al concorso “Io dono positivo” bandito da Avis Provinciale. Sabato 11 gennaio alle ore 11 saranno premiati i migliori, scelti dalla Commissione che ha selezionato anche le dodici opere che compongono il calendario 2014 di Avis Provinciale Bergamo.

I DONATORI PROTAGONISTIDEI NUOVI SPOT Sono delle vere e proprie candid camera i nuovi spot, promossi da Avis e realizzati da Polar Tv, che hanno come protagonisti i donatori. Ci spiega com’è nata l’idea Fabio Fassini che, con Roberta Marchesi, ha fondato Polar Tv (l’associazione, che collabora con l’Università di Berga-mo, si è costituita nel 2009 e oggi è composta da una trentina di giovani tra i 19 e i 33 anni che esprimono e realizzano le proprie idee attraverso il video).“La collaborazione con Avis è stata avviata già nel 2010 con la realizzazione di alcuni video. Adesso l’associazione dei donatori era alla ricerca di un prodotto accattivante, un po’ fuori dagli schemi della promozione classica e che si potesse diffondere anche via internet. Il nostro obiet-tivo è stato quello di rendere al meglio il messaggio che ogni persona che dona, e che si ritiene una persona “normale”, in realtà è “davvero importante”. Da qui l’idea che la candid camera fosse imperniata sul fatto che la “vittima”, scelta di volta in volta, venisse considerata alla stregua di una diva, una rockstar o un campione sportivo e con tanto di assalto del pubblico. Lo slogan individuato, infatti, è stato “non importa chi sei, chi dona il sangue è grande”. La location della nuova campagna è stato il centro di Monterosso dove i ragazzi di Polar Tv con cinque telecamere attendevano i nostri avisini al termine della loro donazione. “Abbiamo ripre-so persone appartenenti a tutte le fasce d’età, uomini e donne, giovani e meno giovani. E devo dire che gli avisini caduti nella nostra rete sono stati davvero sorprendenti e simpaticissimi. Il risultato è veramente piacevole. In realtà dovevamo scegliere le candid migliori, ma sono ve-nute tutte bene e allora abbiamo proposto di realizzare una serialità di spot di 30 secondi”. Un po’ sulle scia delle nuove campagne pubblicitarie che procedono per step. Oltre che nei circuiti televisivi, gli spot di Avis, verranno trasmessi al cinema e via internet.

M.M.

UNA BERGAMASCA NELLA CONSULTA NAZIONALE JUNIOR Il 31 luglio scorso ha avuto luogo il consiglio regionale del gruppo Avis Giovani Lombardia. Durante la riunione sono stati eletti tre rappresentanti per la Consulta nazionale Junior: Marica Venditti, Alessia Camiolo ed io, Natalia Novachuk - un gruppo del tutto rosa.Inizialmente non ero sicura di candidarmi, però grazie al sostegno dei ragazzi e ragazze che fanno parte del gruppo Avis giovani di Bergamo ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura.Ad oggi la Consulta Nazionale Giovani si è riunita un'unica volta, in occasione dell'elezione del nuovo esecutivo. Tra i ragazzi che attualmente ne fanno parte ci sono sia volti già conosciuti in occasione dei forum organizzati, altri invece sono nuovi, magari soltanto per me, ma il fattore che li accomuna, anzi che ci accomuna tutti, è la voglia di mettersi in gioco e di contribuire alla promozione dell'Avis non solo nelle nostre piccole realtà locali, ma a livello più globale come quello di tutto il territorio italiano.

Natalia Novachuk

SAVE THE DATE!

AVIS GIOVANI CERCA AMICI Dopo il gran successo della festa estiva a Leolandia Minitalia, promossa dal Gruppo Giovani dell’AVIS Provinciale Bergamo, non ci culliamo certo sugli allori e siamo pronti a proporre nuo-ve iniziative per gli avisini, ma anche per i tanti simpatizzanti che raccoglie la nostra associazio-ne. Come facilmente immaginabile questi eventi, questi momenti associativi così partecipati e intensi, non si creano da soli, ma solo con l’aiuto di tanti volontari. Abbiamo bisogno di nuove leve che ci possano dare una mano e che possano proporre qualcosa di ancora più coinvol-gente e accattivante. Sulla nostra pagina Facebook (www.facebook.com/AvisGiovaniProvincialeBergamo) trovate sempre le date dei nostri incontri che si tengono, una volta al mese, presso la sede dell'Avis Provinciale di Bergamo (quartiere Monterosso, Via Leonardo Da Vinci 4). Prossimamente ci troveremo per ultimare i dettagli degli eventi già programmati (volantinaggio alla partita del Volley Foppapedretti il 7 dicembre e la gita invernale a Foppolo il 2 febbraio), ma anche per iniziare a organizzare la festa estiva 2014 che quest'anno sarà ospitata dall'Avis Zona 8 (Albano, Carobbio, Casazza, Costa Mezzate, Endine, Entratico, Gorlago, Grassobbio, Media Val Cavallina, Orio al Serio, Seriate, Torre de Roveri, Trescore). Nuove idee e persone disponibili ad aiutarci sono sempre benvenute. Pertanto, cosa aspettate? Dateci una mano e non ve ne pentirete!Per info [email protected] https://www.facebook.com/AvisGiovaniProvincialeBergamo

Michele GottiReferente Gruppo Giovani

4° EDIZIONE CONCORSO

AVIS - IO DONO POSITIVO

CONCORSO PER LE SCUOLE SUPERIORI

DI BERGAMO E PROVINCIA A.S. 2013/14

www.avisbergamo.it

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Dicembre 2013Pubblicazione Quadrimestrale – Anno XL – N. 2Spedizione in AP – 45% – art. 2 comma 20/B legge 662/96 BergamoDir. e Amm.ne: 24123 Bergamo – Via Leonardo Da Vinci, 4 Tel.035.342.222 – fax 035.343.248

Legale rappresentante Oscar BianchiDirettore responsabile Mariagrazia MazzoleniRegistrazione Tribunale di Bergamo n.8 dell’11 maggio 1973

Fotocomp. Stampa Legatoria: CPZ – Costa di Mezzate (Bg)Rivista stampata su carta riciclata 100%

www.avisbergamo.it

INFO Orari Avis Provinciale Bergamo

* Per donazioni di sangue interoAccettazione, ambulatori e sala prelievi:da lunedì a sabato: ore 7.30 – 10.30domenica e festivi: ore 7.00 – 10.30

Presso le articolazioni organizzative periferiche per le donazioni di sangue intero sono attivi due canali di accettazione:• accesso libero, negli orari sopraindicati;• per appuntamento, da lunedì a venerdì ore 8.00 – 10.00. (Per l’appuntamento è

necessario telefonare allo 035/34.22.22 da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle 15.30)

* Per donazioni in aferesiAccettazione e sala prelievi:da lunedì a sabato: ore 7.30 – 10.30Il primo martedì del mese: ore 11.00 – 14.00Le donazioni in aferesi avvengono nell’Unità di Raccolta di Bergamo solo su appuntamento.Per prenotare, telefonare allo 035/34.22.22 da lunedì a sabato dalle ore 8.00 alle 12.00.

* Segreteria e uffici sanitarida lunedì a venerdì: ore 7.30 – 16.00sabato: ore 7.30 – 12.00

* Segreteria e uffici amministrativida lunedì a venerdì: ore 8.00 – 16.00sabato: ore 8.00 – 12.00

Si può donare nelle articolazioni organizzative periferiche di Calcinate, Gazzaniga, Piario, Ponte San Pietro, Romano di Lombardia, San Giovanni Bianco, Sarnico, Trescore e Zingonia oltre ovviamente al centro Avis del Monterosso. E anche presso i centri trasfusionali di Alzano, Gazzaniga, Lovere, Romano, Sarnico, Seriate e Treviglio e presso le Avis di Brembilla, Valle di Scalve, Grumello del Monte, Chiuduno, Cividino Quintano.

La donazione in aferesi è attiva anche nelle sedi di Piario (lunedì e martedì) e Romano di Lombardia (venerdì e sabato). Sempre previo appuntamento allo 035/34.22.22 da lunedì a sabato dalle ore 8.00 alle 12.00.

https://www.facebook.com/avis.bergamo

https://twitter.com/AvisProvBergamo

AVIS INCONTRA PAPA FRANCESCOIn occasione del 50° anniversario della morte di Papa Giovanni XXIII una delegazione di Avis Provinciale Bergamo, composta dai membri del suo Consiglio direttivo e dai referenti di zona, ha partecipato all'Udienza generale del mercoledì di Papa Francesco. La nostra associazione ha così potuto ricevere il saluto e la benedizione del Pontefice, testimoniando con la sua presenza l'importanza della sua opera di volontariato ed in particolare del dono del sangue. Per ricordare l’evento sono stati donati a Papa Francesco la medaglia di Avis Provinciale Bergamo raffigurante i monumenti della nostra Provincia ed una maglietta con i saluti della nostra associazione. “Un momento di intensa commozione – ha sottolineato il presidente provinciale Oscar Bianchi – che ha riempito di gioia i cuori di noi tutti e soprat-tutto ci ha stimolato a continuare con concreti esempi di altruismo e solidarietà”. E sempre in ricordo di Papa Giovanni XXIII, si è tenuta una camminata/staffetta da Venezia a Sotto il Monte organizzata dall'Avis Comunale di Grumello del Monte in collaborazione con Avis Provinciale. La staffetta, che ha toccato nelle sue diverse tappe, le città e i luoghi divenuti significativi nella vita e nel percorso spirituale del Papa buono, ha riscontrato una numerosa partecipazione delle Avis locali, accorse con i loro volontari per salutare il pas-saggio della fiaccola.

UN’ESPERIENZA SEMPLICE….Pubblichiamo la lettera di Anna, che si è aggiunta da poco alla nostra famiglia. Siamo sicuri che sarà di buon auspicio per il 2014, in attesa che il suo gesto sia condiviso da tanti altri nuovi amici.

M.M.

Lettera aperta per condividere……un’esperienza semplice ma carica di emozioni positive: il mio primo impatto con l’associazione Avis, nella sede di Monterosso (Bergamo).Decido di avvicinarmi all’AVIS un po’ per la curiosità di conoscere in prima persona e un po’ motivata dal credere nei valori della donazione (qualcosa che a me non costa nulla, se non un briciolo d’impegno, ma che per qualcuno può risultare vi-tale).Ci credo da tempo, ho ascoltato presentazioni e programmi del gruppo durante visite a scuola dei volontari, ho spiegato ai miei alunni in qualità d’insegnante; la spinta finale però mi arriva dalla mia amica Michela, ventenne “avisina” da un anno. A volte Michela mi racconta le iniziative del suo gruppo di appartenenza per diffondere informazioni e raccogliere adesioni.Mi piace l’idea di giovani che si impegnano in attività a titolo gratuito e spendono le loro energie per scopi meritevoli.Così, da over 50, decido di fare la mia prima donazione! No, per la verità è solo il primo prelievo, lo step iniziale di un percorso che appurerà se posso diventare donatrice.Mi aspetta la sede AVIS più vicina a casa e ci vado di buon mattino… accompa-gnata naturalmente!È sabato e immagino di trovarmi in un ambiente pseudo ospedaliero, asettico e distaccato, magari semideserto visto che sono le 7.15 di una giornata prefestiva.Invece, al contrario, la sala d’attesa è affollata: addirittura c’è gente che attende l’apertura e si fa coda già a porte chiuse. Poi si entra e ognuno ritira il biglietto in un contesto sereno e rilassato, dove la gentilezza sembra una tacita regola per

tutti, donatori e personale di ser-vizio… e già mi piace.La mia amica mi accompagna pazientemente e mi indica il percorso che comprende com-pilazione di un modulo con i dati personali, colloquio informativo ed elettrocardiogramma; anche se tutto è molto chiaro, apprez-zo la sua disponibilità di tempi e modi. Riscopro agli sportelli e nel personale medico lo stesso atteggia-mento.Sono per natura un po’ paurosa quando si tratta di medicina e ambulatori, ma il contesto pacato e pa-ziente mi rilassa,Mi ritrovo (e chi l’avrebbe detto) seduta su una poltrona con un minuscolo ago nel braccio a sorridere al medico che mi lancia occhiate incorag-gianti: mi ha sicuramente identificato come una “principiante” (malgrado i miei anni) e mi mette a mio agio.Ne ricavo che si possono fare azioni che ci parrebbero lontane dalla nostra vita frenetica senza traumi e con il piacevole ritorno di sentirsi protagonisti di atto moralmente dovuto.

Il pensiero che forse potrò contribuire al programma di questo gruppo di volon-tari che mi si presenta con disponibilità e senso dell’accoglienza (un biglietto da visita di tutto rispetto) mi lascia dentro una sensazione piacevole: tra un mese saprò se sarò anch’io una donatrice… e ci conto!

Anna Morzenti