La Stadera n. 91 Giugno-Luglio 2014

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta anno XI 91 “PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007” 2014 6 giu/lug per segnalazioni e comunicazioni [email protected] puoi seguirci anche su www.facebook.com/sscrocifissobarletta delegato relazioni stampa [email protected] EFFETTO CHIESA OLTRE agenda giugno/luglio/agosto 2014 Direttore editoriale: Ruggiero Caporusso Direttore responsabile: Ruggiero Dimonte Vicedirettore: Angela Rizzi Ruggiero Rutigliano Redazione: Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, don Alessandro Brandi, Liana Caputo, Alberto Cassano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre Hanno collaborato: Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro Premio “Fallani” Miglior Testata 2007 LA STADERA Mensile di informazione e formazione della Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta Anno XI - n. 91 giugno/luglio 2014 Registrazione n. 4 del 5/2/2007 presso il Tribunale di Trani Direzione, redazione e ammin.: Parrocchia SS. Crocifisso Via Zanardelli, 33 76121 Barletta Tel. e fax 0883.333382 Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta AGOSTO LUGLIO 1. Eminenza, potrebbe analizzare questo primo anno di pontificato di Papa Francesco? “Analizzare un anno di pontificato” mi sembra… troppo impegnativo per me. Mi limito a comunicare qualche im- pressione. Nella Chiesa ed in Vaticano c’è stata una “rivoluzione copernicana”, ma, come è ovvio, non nella sostanza del cattolicesimo, ma nel modo di es- serlo e di comunicarlo. In breve, Papa Francesco insegna ed è modello di come farlo e cioè: Essere e presentarsi come testimoni di Gesù, ma semplici, diret- ti, umili, modesti, senza imporsi con presunzione e supponenza. Allo stesso tempo: essere gioiosi e desiderosi di co- municare la “gioia del Vangelo” (questo è l’inizio del recente documento di Papa Francesco). E bisogna andare ai proble- mi concreti della gente, con la soluzione cristiana da proporre, ma non rimanere teorici. Ma non è certo cambiata l’es- senza del vivere cristiano: ad esempio rimangono intatti i cosiddetti “valori non negoziabili” (termine che non piace a Papa Francesco), come aborto, matri- moni “gay”, divorzio, e così via. 2. Come reputa la "ristruttura- zione", materiale e spirituale, che la Chiesa sta affrontando in questi anni alla luce anche della profonda diversità di "stile" tra Benedetto XVI e Francesco? Certamente è un fatto positivo, cioè farà bene alla Cristianità ed al mondo. Non toglierà nulla all’efficacia nel rispondere ai bisogni dei fedeli, in forme più sempli- ci, con strutture più snelle. Ciò dovrebbe fare emergere più facilmente l’essenzia- le: Cristo che comunica a noi ed ai fra- telli la sua Dottrina e la sua Vita. 3. Lei, ha conosciuto diversi Papi. Può raccontarci l'eredità spiri- tuale che Le hanno lasciato? Ciascun Papa porta alla Chiesa ed al mondo, e quindi anche a ciascuno di noi, un lascito speciale, originale. Tutti sanno cosa è stato il Santo Papa Gio- vanni XXIII, con la sua bontà e la sua apertura al mondo. Che dire dell’influsso che ha avuto il Santo Giovanni Paolo II per la diffusione del messaggio di Cri- sto in tutti i Paesi, contribuendo valida- mente a liberare il mondo dal terribile flagello dell’ateismo di stato dei Paesi comunisti. E quanto ha dato al mondo, durante la Seconda Guerra Mondiale, il Papa Pio XII! Di Paolo VI e della sua profonda spiritualità ho avuto un’espe- rienza: in un’incontro personale mi dis- se: <Chi serve la Santa Sede non deve farlo certo per la “carriera” e nemmeno solo “per fare il proprio dovere”, ma per amore di Gesù>. 4. Tutti noi, in momenti particolari, in giorni particolari, ci fermia- mo e a volte tiriamo le somme riguardo la nostra vita, il nostro lavoro...Come nel giorno del proprio compleanno. Lei che ne pensa? Dalla vostra domanda capisco che al- ludete al mio prossimo 80.mo comple- anno. Rispondo che è di certo l’ora di “tirare le somme”. La prima cosa che viene alla mente è la misericordia di Dio che conosce cosa c’è nell’intimo dell’uomo e, nonostante tutte le sue mancanze e manchevolezze, abbonda nel dare esperienze gioiose, capacità di amore spesso ricambiato, comprensio- ne delle realtà che danno senso all’esi- stenza. Per quanto mi riguarda, è vero che il Signore, facendomi Sacerdote, Vescovo, Collaboratore del Papa, e tan- to altro, mi ha dato più del centuplo di tutte le rinunce che una vita del genere comporta. 5. Delle Sue esperienze come Nun- zio Apostolico, anche in zone molto rischiose, cosa ricorda con piacere e cosa Le è rimasto im- presso negativamente? Ho avuto in effetti esperienze molto varie, poiché ho lavorato nelle Rappre- sentanze Diplomatiche del Papa in Ma- dagascar ed in Egitto, come Segretario, ed in Corea del Sud ed in Bosnia, come Vescovo e Nunzio Apostolico. Sono sta- te esperienze che mi hanno provocato in effetti sentimenti contrastanti. Ho incontrato cristiani ed uomini di buona volontà dai comportamenti esemplari come umanità e generosità verso Dio e verso i fratelli. Ma ho visto anche molta miseria materiale e spirituale: ho toc- cato con mano gli effetti delle guerre e dell’odio, specialmente al Cairo, nella guerra arabo-israeliana del 1967, e a Sarajevo, nella lotta fratricida della dis- soluzione della Jugoslavia, negli anni dal 1993 al 1998. In tali circostanze ho spe- rimentato la bontà dei Papi del tempo, cioè Paolo VI e specialmente Giovanni Paolo II, che fu impedito di volare a Sa- rajevo, dove voleva andare durante il R icorrendo il 90° genetlia- co di S.E. mons. Carmelo Cassati, nostro Arcivesco- vo negli anni 1991-1999, lunedì 7 aprile (il compleanno, però, ca- deva il 6), una folta delegazione di preti, diaconi, suore e laici, guidata dall’attuale Arcivescovo, mons. Giovan Battista Pichierri, si è recata a Tricase, per porgergli gli auguri ed testimoniargli affetto e gratitudine. Della delegazione ha fatto parte anche S. E. mons. Miche- le Seccia, vescovo di Teramo-Atri, già suo stretto collaboratore come Vicario generale. “Sono commosso, sorpreso. Vi ringrazio tanto, tutti quanti. Grazie, grazie. Vi porto sempre nel cuore, nella preghiera, tutti …”. Con queste parole, pro- nunciate con un fil di voce, p. Carmelo (come affettuosamente viene chiamato) ci ha accolti nella sua attuale residenza, all’interno dell’Azienda Ospedaliera “Card. G. Panico”. Il grande nosocomio è intestato al suo zio materno, di cui – su suo mandato - egli ha curato la costruzione. Un centro di eccellenza del nostro territorio, ove continua a collaborare, coadiuvato dalle Suore Marcelline. Durante il gioioso incontro d. Angelo ha offerto a mons. Carmelo un cadeau a nome di tutti i presenti. Il brio di d. Franco Di Liddo, che ha ripercorso alcuni momenti belli vissuti in quegli anni, ha vivacizzato la festosa riunione. Nella tarda mattinata, ci siamo recati in visita alla tomba di mons. Tonino Bello, nel cimitero di Alessano (sua città natale), dove abbiamo pregato l’Ora media. Lì ci ha raggiunti il fratello di don Tonino, Trifone, che nell’aspetto e nella voce ricorda molto il suo indimenticato fratello. Poi, abbiamo visitato la Chiesa dove fu battezzato e il Museo allestito nella sua casa, in cui è custodito, tra gli altri ricordi, anche il letto sul quale morì. Nel pomeriggio, nella Chiesa Madre di Tricase, il card Salvatore De Gior- gi, arciv. emerito di Palermo, ha presieduto la solenne concelebrazione, a cui hanno preso parte: mons. Pichierri, mons. Seccia, mons. Cacucci, arciv. di Bari-Bitonto e Presidente della C.E.P., mons. Papa, arciv. emerito di Taranto, mons. Panico, vescovo missionario in Brasile e cugino di mons. Cassati, mons. Angiuli, vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca (nel cui territorio è compreso Tricase), che ha porto il suo iniziale saluto e augurio; oltre a numerosi preti e diaconi. Nella sua omelia, il card. De Giorgi, ha esordito sottolineando che 90 anni sono “un traguardo della vita non comune, un grande dono di Dio, un segno della sua benedizione”. Poi, prendendo spunto dalle letture del giorno, particolarmente dal Salmo 22, ha tratteggiato la figura e il ministero pastorale di mons. Cassati, sottolineandone il molteplice servizio offerto alla Chiesa, in cui ha profuso le sue doti di intelligenza, prudenza, cultura, generosità. Nella diplomazia, nel servizio alla S. Sede, nelle missioni, nel governo pastorale delle varie diocesi in cui ha svolto il suo ministero: Pinheiro in Brasile (tra i poveri delle favelas) e, in Italia, Tricarico, S. Severo-Lucera, Trani-Barletta-Bisceglie, mons. Cassati “ha guidato il gregge di Cristo sulla via che porta alla salvezza, con i mezzi propri che danno sicurezza (…), con la forza della comunione ec- clesiale, garanzia delle credibilità e dell’efficacia della missione alla quale egli ha consacrato la vita”. Ovunque, si è impegnato a realizzare il suo programma, presentato il giorno del suo solenne ingresso nella Cattedrale di Trani: “… ven- go per parlarvi dell’amore di Dio che si è manifestato in Cristo Signore”. Al termine della liturgia, hanno rivolto i loro auguri all’illustre Concittadino il Sindaco di Tricase e una Suora, a nome della Madre generale delle Suore Marcelline. Un momento di festosa e ricca convivialità offerta dal festeggiato nella sua residenza, ha concluso questa indimenticabile giornata. Paolo Dargenio, diacono [email protected] Purificare i ricordi Quest’anno l’estate porta con sé i ricordi più contrastanti. La vitalità del- la bella stagione dovrà fare i conti con la voglia di dimenticare. La freschezza dell’evasione dovrà fare a pugni con la volontà di rimanere chiusi in casa a rappacificare il cuore per chi è partito e mai più tornerà. “Mi hai insegnato ad amare, mi hai insegnato tante cose meravigliose. Al- lora, dimmi, perché non mi hai inse- gnato a vivere senza di te?”. L’oltre questa volta si fatica a scor- gerlo. Eppure c’è. Esiste. Il mio cuore lo sa. Non solo lo spera, lo desidera. Ne è certo. C’è un orizzonte da raggiunge- re. Una costa da approdare. Natural- mente è difficile raggiungerla perché di mezzo c’è il grande abisso del dolore. Il fossato della disperazione che dia- bolicamente chiama. Ma la sofferenza non è l’ultima parola. È certamente la penultima che fa molto fumo, che an- nebbia la vista e la mente. Ma non è quella definitiva. Perché c’è un ponte che permette di percorrere questa vo- ragine senza paura. Ed è Cristo risorto che è il senso ad ogni limite. La luce al buio insistente. La vita incipiente men- tre tutto intorno sembra parlare solo di morte e distruzione. Non è mai facile sopravvivere ad un dolore lancinante eppure la vita, le persone che ti stanno accanto, che ti amano, invitano a camminare con loro verso un oltre più bello. A guardare in- torno la bellezza dei colori, a lasciarti toccare dalla brezza di questo vento primaverile, a sentire la melodia gio- iosa degli uccelli del cielo. A fare l’e- sperienza che non siamo soli. Che la natura ci invita a rinascere. A ricomin- ciare. Con una ferita che fa fatica a ci- catrizzarsi. Ma con un insegnamento in più nell’affrontare la quotidianità. Che non ti risparmia nulla. Perché siamo tutti sotto l’unico cielo. Ma il cielo non è vuoto e tale speranza è la colonna sonora per avanzare sempre più in questa battaglia. È la marcia di questa guerra che non perderemo se l’affron- teremo con le armi della fede, della speranza e dell’amore. È arrivata l’estate. Le strade comin- ciano a svuotarsi e l’asfalto brucia. Le ville sono vuote. Gli amici sono partiti. Resta chi non ha paura della solitudi- ne. Ma anche chi decide di non fuggire davanti ai problemi. Chi decide di af- frontarli. Di fare pace con la vita. E di perdonarla affinché i ricordi tornino a splendere per la loro bellezza e perché il perdono “rimetta in contatto con l’ener- gia dell’amore” (Massimo Gramellini). Massimo Serio [email protected] Una giornata di festa e di comunione Intervista a Sua Em.za il Sig. Cardinale Francesco Monterisi in occasione del suo 80° genetliaco e il 20° anniversario di sacerdozio del nostro parroco don Rino HO RICEVUTO IL CENTUPLO L’oratorio come dono di spiritualità I l tema formativo e la condivisione nella preghiera sono da sempre i motivi che si coniugano nell’esperienza dell’orato- rio estivo. Anche quest’anno la nostra parrocchia ha voluto orientare il progetto educativo che lo accompagna su una te- matica che sarà motivo di riflessione e di drammatizzazione da parte di bambini e ragazzi, sostenuti da animatori e catechisti: il dono. La tematica emerge da una storia di partenza ambientata in Africa i cui protagonisti sono stati prescelti per compiere una missione e sono sottoposti ai pericoli che il sentiero del fuoco che devono attraversare, chiamato Zawadi, nasconde. Il nome Zawadi è di per sé eloquente dal momento che zwahili significa proprio dono. Gli episodi della storia sono articolati attorno a 4 aspetti: il villaggio, la natura, i segni e i riti di passaggio. Ognuno di essi è legato al dono come espressione di spiritualità e chiama noi tutti ad una profonda riflessione, volta a valorizzare la speci- ficità degli esseri umani e delle relazioni instaurate. L’aspetto de- cisivo che l’itinerario educativo dell’oratorio considera è questo: la vita ci è stata donata, l’abbiamo ricevuta gratuitamente da persone che ci hanno messo al mondo tramite la loro stessa vita e man mano che si diventa grandi si mette a frutto tale dono con generosità. Non può esserci filo conduttore più adatto allo spirito di gruppo e alla condivisione di fede che l’oratorio consente di vivere: sperimentare il dono l’uno con l’altro come capacità di accogliere e donare se stessi e il proprio tempo per l’educazione altrui significa già mettere in pratica lo scopo teorico che l’orato- rio persegue. I momenti in cui la giornata si articola sono la pre- ghiera come inizio, la drammatizzazione in cui la storia è i rap- presentata in episodi durante i giorni, e infine il terzo momento comprende le varie attività che riprendono il tema della giornata e a giorni alterni si tratta di laboratori e giochi senza frontiere che stimolano la creatività e il confronto reciproco. Ciascuno di questi momenti è l’espressione diretta del dono come simbolo, il simbolo dell’amore per eccellenza, della capacità di amare e del bisogno di essere amati e forse per educare bambini e ragazzi bisogna partire dall’esigenza di trasmettere la necessità che ogni essere umano ha bisogno di amare e di essere amato e non c’è esperienza migliore dell’oratorio che insegni ad aprire gli occhi sulla capacità di dono dei singoli e della comunità. Silvia Giannella, [email protected] 1 dom Ascensione del Signore ore 10.00 2ª Comunione del gruppo di Lucia e Giulia ore 11.30 1ª Comunione del gruppo di Antonella e Miriana ore 20.00 Catechesi Biblica (Di Marcantonio) 1ª e 3ª del mese 2 lun ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamente abili) ogni lunedì e giovedì ore 18.30 Catechesi RnS (ogni lunedì) 3 mar ore 20.00 Prove di Canto 4 mer ore 18.00 Catechesi 3ª Elementare (ogni mercoledì) 5 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa, ogni giovedì) 1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (scuola scrittura, ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione eucaristica animata dai giovani 6 ven ore 19.00 S. Messa in riparazione e consacrazione al Cuore di Gesù 1° venerdì 7 sab ore 20.00 Catechesi Giovani/issimi ore 20.00 Incontro pellegrini Medjugorje 2014 8 dom Domenica di Pentecoste ore 10.00 1ª Confessione del gruppo di Suor Luciana ore 10.00 2ª Comunione del gruppo di Antonella e Miriana ore 17.30 Corso Genitori Battezzandi (2ª e 4ª del mese) ore 17.30 Catechesi Cresimandi adulti ore 20.00 Catechesi Giovani Coppie (2ª domenica) ore 20.00 Catechesi Genitori Cresimandi ore 20.30 S. Messa di Ringraziamento 1ª Confessione 10-11 ore 8.00 Ritiro Spirituale Cresimandi e Confessioni (San Ferdinando) 12 gio ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamente abili) ogni lunedì e giovedì ore 18.30 Catechesi RnS (ogni lunedì) ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione eucaristica animata dai catechisti e RnS 13 ven ore 20.00 Prove Cresimandi con i Padrini 15 dom Domenica della Santissima Trinità ore 10.00 1ª Confessione del gruppo di Francesco e Daniela ore 11.30 Cresime ore 20.30 S. Messa di Ringraziamento 1ª Confessione 16 lun ore 19.30 Plenaria Catechisti ore 20.30 Gruppi Internet e “La Stadera” (1° e 3° del mese) 17 mar ore 19.30 Verifica Catechisti 1ª e 2ª Elementare 18 mer ore 18.00 Verifica Catechisti 4ª Elementare ore 19.30 Verifica Catechisti 3ª Elementare ore 20.00 Verifica Catechisti 3ª Media 19 gio ore 18.00 Verifica Catechisti 5ª Elementare ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamente abili) ogni lunedì e giovedì ore 18.30 Catechesi RnS (ogni lunedì) ore 19.30 Verifica Catechisti 1° Superiore ore 20.00 Adorazione eucaristica animata dai catechisti e RnS ore 20.30 Prove Cresimandi con i Padrini 20 ven ore 18.00 Verifica Catechisti 1ª Media ore 19.30 Verifica Catechisti 2ª Media ore 20.00 Incontro con le famiglie 21 sab ore 19.00 S. Messa prefestiva ore 20.00 Cresime 22 dom Corpus Domini ore 10.00 1ª Confessione del gruppo di Suor Franca ore 19.00 S. Messa di Ringraziamento 1ª Confessione 24 mar ore 18.00 Incontro con le famiglie ore 19.30 S. Messa inizio Oratorio “Zawadi” con il nostro arcivescovo 26 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna 26-27 Campo-scuola 3ª Media a San Ferdinando di Puglia, consegna del Credo 27 ven S. Cuore di Gesù 28 sab ore 16.30 Biciclettata “Zawadi” ore 19.00 S. Messa conclusione Biciclettata 29 dom Giornata per la Carità del Papa ore 10.00 1ª Confessione del gruppo di Lorenza e Francesca ore 20.30 S. Messa di Ringraziamento 1ª Confessione 12-13-14 Festa Patronale 14 lun Gita ad Acqualand 23 mer Sagra e Festa Finale Oratorio T.E.E. 1 ven Gita ad Acqualand 4/9 Campo Scuola per giovani/issimi a Vitulano (Bn) 10/17 Pellegrinaggio Tour della Sicilia 14 gio ore 21.00 Veglia dell’Assunta – Compleanno del Parroco 1 lun 2° Anniversario Sacerdotale di don Alessandro ORARIO SANTE MESSE feriali: 7.15 (solo giugno) - 19.00 | festivi: 8.30 - 19.00 - 20.30 P resentato in anteprima al Bif&st 2013 il film di Winspeare è un commosso e sincero omaggio alla memoria del vescovo Antonio Bel- lo ormai prossimo alla beatificazione. Come più volte precisato dal regista “l’anima attesa” non è un film sulla vita del vescovo salentino bensì è dedicato alla sua figura spirituale ancora viva e presente. Carlo, un uomo d’affari sui quarant’anni, vittima della crisi econo- mica e sull’orlo del fallimento, decide di lasciare la sua città di residenza, Mol- fetta (dove don Tonino ha vissuto da vescovo) per raggiungere la sorella ad Alessano (paese natale del vescovo). Proprio durante questo viaggio, fisico e spirituale, grazie ad una serie di segni eccezionali, sperimenterà concretamente il reale messaggio del vescovo di Molfetta e per questo motivo avverrà in lui un cam- biamento radicale. Carlo compie un piccolo percorso di rinnova- mento di se stesso e rievoca, attraverso la gente che incontra e le sue azioni, i valori che don Tonino ha promosso nel corso della sua vita. Un percorso che lo porterà a confrontarsi con una vita migliore, una vita più sana e felice. È come se, grazie alle parole e all’insegnamento del grande vescovo salentino, per la prima volta Carlo scoprisse che “l’intelligenza è dei semplici e dei puri mentre la. stupidità è dei cinici”. “L’anima attesa” è un film voluto da Pax Christi, il movimento pacifista di cui don Tonino Bello è stato presidente dal 1985 al 1993, e da Mosaico di Pace la rivista fondata da don Tonino. “L’anima attesa”, però, è anche il film di tutti, voluto per il ventennale della morte del vescovo di Molfetta. Sicuramente un film da vedere. Liana Caputo, [email protected]

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Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta

anno XI

n°91

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

2014

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per segnalazioni e comunicazioni

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EFFETTO CHIESA OLTRE

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agenda giugno/luglio/agosto 2014

Direttore editoriale:Ruggiero Caporusso

Direttore responsabile:Ruggiero Dimonte

Vicedirettore:Angela RizziRuggiero Rutigliano

Redazione:Rossella Acconciaioco, Maria Rita

Borraccino, Mario Borraccino, don Alessandro Brandi, Liana Caputo, Alberto Cassano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre

Hanno collaborato:Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani”Miglior Testata 2007

LA STADERAMensile di informazionee formazione della ParrocchiaSS. Crocifisso - BarlettaAnno XI - n. 91 giugno/luglio 2014Registrazione n. 4 del 5/2/2007presso il Tribunale di Trani

Direzione, redazione e ammin.:Parrocchia SS. CrocifissoVia Zanardelli, 3376121 BarlettaTel. e fax 0883.333382

Impaginazione e stampa:Editrice Rotas - Barletta

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OSTO

LUG

LIO

1. Eminenza, potrebbe analizzare questo primo anno di pontificato di Papa Francesco?

“Analizzare un anno di pontificato” mi sembra… troppo impegnativo per me. Mi limito a comunicare qualche im-pressione. Nella Chiesa ed in Vaticano c’è stata una “rivoluzione copernicana”, ma, come è ovvio, non nella sostanza del cattolicesimo, ma nel modo di es-serlo e di comunicarlo. In breve, Papa Francesco insegna ed è modello di come farlo e cioè: Essere e presentarsi come testimoni di Gesù, ma semplici, diret-ti, umili, modesti, senza imporsi con presunzione e supponenza. Allo stesso tempo: essere gioiosi e desiderosi di co-municare la “gioia del Vangelo” (questo è l’inizio del recente documento di Papa Francesco). E bisogna andare ai proble-mi concreti della gente, con la soluzione cristiana da proporre, ma non rimanere teorici. Ma non è certo cambiata l’es-senza del vivere cristiano: ad esempio rimangono intatti i cosiddetti “valori non negoziabili” (termine che non piace a Papa Francesco), come aborto, matri-moni “gay”, divorzio, e così via.

2. Come reputa la "ristruttura-zione", materiale e spirituale, che la Chiesa sta affrontando in questi anni alla luce anche della profonda diversità di "stile" tra Benedetto XVI e Francesco?

Certamente è un fatto positivo, cioè farà bene alla Cristianità ed al mondo. Non toglierà nulla all’efficacia nel rispondere ai bisogni dei fedeli, in forme più sempli-ci, con strutture più snelle. Ciò dovrebbe fare emergere più facilmente l’essenzia-le: Cristo che comunica a noi ed ai fra-telli la sua Dottrina e la sua Vita.

3. Lei, ha conosciuto diversi Papi. Può raccontarci l'eredità spiri-tuale che Le hanno lasciato?

Ciascun Papa porta alla Chiesa ed al mondo, e quindi anche a ciascuno di noi, un lascito speciale, originale. Tutti sanno cosa è stato il Santo Papa Gio-

vanni XXIII, con la sua bontà e la sua apertura al mondo. Che dire dell’influsso che ha avuto il Santo Giovanni Paolo II per la diffusione del messaggio di Cri-sto in tutti i Paesi, contribuendo valida-mente a liberare il mondo dal terribile flagello dell’ateismo di stato dei Paesi comunisti. E quanto ha dato al mondo, durante la Seconda Guerra Mondiale, il Papa Pio XII! Di Paolo VI e della sua profonda spiritualità ho avuto un’espe-rienza: in un’incontro personale mi dis-se: <Chi serve la Santa Sede non deve farlo certo per la “carriera” e nemmeno solo “per fare il proprio dovere”, ma per amore di Gesù>.

4. Tutti noi, in momenti particolari, in giorni particolari, ci fermia-mo e a volte tiriamo le somme riguardo la nostra vita, il nostro lavoro...Come nel giorno del proprio compleanno. Lei che ne pensa?

Dalla vostra domanda capisco che al-ludete al mio prossimo 80.mo comple-anno. Rispondo che è di certo l’ora di “tirare le somme”. La prima cosa che viene alla mente è la misericordia di Dio che conosce cosa c’è nell’intimo dell’uomo e, nonostante tutte le sue mancanze e manchevolezze, abbonda nel dare esperienze gioiose, capacità di amore spesso ricambiato, comprensio-ne delle realtà che danno senso all’esi-stenza. Per quanto mi riguarda, è vero che il Signore, facendomi Sacerdote, Vescovo, Collaboratore del Papa, e tan-to altro, mi ha dato più del centuplo di tutte le rinunce che una vita del genere comporta.

5. Delle Sue esperienze come Nun-zio Apostolico, anche in zone molto rischiose, cosa ricorda con piacere e cosa Le è rimasto im-presso negativamente?

Ho avuto in effetti esperienze molto varie, poiché ho lavorato nelle Rappre-sentanze Diplomatiche del Papa in Ma-dagascar ed in Egitto, come Segretario, ed in Corea del Sud ed in Bosnia, come

Vescovo e Nunzio Apostolico. Sono sta-te esperienze che mi hanno provocato in effetti sentimenti contrastanti. Ho incontrato cristiani ed uomini di buona volontà dai comportamenti esemplari come umanità e generosità verso Dio e verso i fratelli. Ma ho visto anche molta miseria materiale e spirituale: ho toc-cato con mano gli effetti delle guerre e dell’odio, specialmente al Cairo, nella guerra arabo-israeliana del 1967, e a Sarajevo, nella lotta fratricida della dis-soluzione della Jugoslavia, negli anni dal 1993 al 1998. In tali circostanze ho spe-rimentato la bontà dei Papi del tempo, cioè Paolo VI e specialmente Giovanni Paolo II, che fu impedito di volare a Sa-rajevo, dove voleva andare durante il

Ricorrendo il 90° genetlia-co di S.E. mons. Carmelo Cassati, nostro Arcivesco-

vo negli anni 1991-1999, lunedì 7 aprile (il compleanno, però, ca-deva il 6), una folta delegazione di preti, diaconi, suore e laici, guidata dall’attuale Arcivescovo, mons. Giovan Battista Pichierri, si è recata a Tricase, per porgergli gli auguri ed testimoniargli affetto e gratitudine. Della delegazione ha fatto parte anche S. E. mons. Miche-le Seccia, vescovo di Teramo-Atri, già suo stretto collaboratore come Vicario generale.

“Sono commosso, sorpreso. Vi ringrazio tanto, tutti quanti. Grazie, grazie. Vi porto sempre nel cuore, nella preghiera, tutti …”. Con queste parole, pro-nunciate con un fil di voce, p. Carmelo (come affettuosamente viene chiamato) ci ha accolti nella sua attuale residenza, all’interno dell’Azienda Ospedaliera “Card. G. Panico”. Il grande nosocomio è intestato al suo zio materno, di cui – su suo mandato - egli ha curato la costruzione. Un centro di eccellenza del nostro territorio, ove continua a collaborare, coadiuvato dalle Suore Marcelline.

Durante il gioioso incontro d. Angelo ha offerto a mons. Carmelo un cadeau a nome di tutti i presenti. Il brio di d. Franco Di Liddo, che ha ripercorso alcuni momenti belli vissuti in quegli anni, ha vivacizzato la festosa riunione.

Nella tarda mattinata, ci siamo recati in visita alla tomba di mons. Tonino Bello, nel cimitero di Alessano (sua città natale), dove abbiamo pregato l’Ora media. Lì ci ha raggiunti il fratello di don Tonino, Trifone, che nell’aspetto e nella voce ricorda molto il suo indimenticato fratello. Poi, abbiamo visitato la Chiesa dove fu battezzato e il Museo allestito nella sua casa, in cui è custodito, tra gli altri ricordi, anche il letto sul quale morì.

Nel pomeriggio, nella Chiesa Madre di Tricase, il card Salvatore De Gior-gi, arciv. emerito di Palermo, ha presieduto la solenne concelebrazione, a cui hanno preso parte: mons. Pichierri, mons. Seccia, mons. Cacucci, arciv. di Bari-Bitonto e Presidente della C.E.P., mons. Papa, arciv. emerito di Taranto, mons. Panico, vescovo missionario in Brasile e cugino di mons. Cassati, mons. Angiuli, vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca (nel cui territorio è compreso Tricase), che ha porto il suo iniziale saluto e augurio; oltre a numerosi preti e diaconi. Nella sua omelia, il card. De Giorgi, ha esordito sottolineando che 90 anni sono “un traguardo della vita non comune, un grande dono di Dio, un segno della sua benedizione”. Poi, prendendo spunto dalle letture del giorno, particolarmente dal Salmo 22, ha tratteggiato la figura e il ministero pastorale di mons. Cassati, sottolineandone il molteplice servizio offerto alla Chiesa, in cui ha profuso le sue doti di intelligenza, prudenza, cultura, generosità. Nella diplomazia, nel servizio alla S. Sede, nelle missioni, nel governo pastorale delle varie diocesi in cui ha svolto il suo ministero: Pinheiro in Brasile (tra i poveri delle favelas) e, in Italia, Tricarico, S. Severo-Lucera, Trani-Barletta-Bisceglie, mons. Cassati “ha guidato il gregge di Cristo sulla via che porta alla salvezza, con i mezzi propri che danno sicurezza (…), con la forza della comunione ec-clesiale, garanzia delle credibilità e dell’efficacia della missione alla quale egli ha consacrato la vita”. Ovunque, si è impegnato a realizzare il suo programma, presentato il giorno del suo solenne ingresso nella Cattedrale di Trani: “… ven-go per parlarvi dell’amore di Dio che si è manifestato in Cristo Signore”.

Al termine della liturgia, hanno rivolto i loro auguri all’illustre Concittadino il Sindaco di Tricase e una Suora, a nome della Madre generale delle Suore Marcelline.

Un momento di festosa e ricca convivialità offerta dal festeggiato nella sua residenza, ha concluso questa indimenticabile giornata.

Paolo Dargenio, [email protected]

Purificare i ricordiQuest’anno l’estate porta con sé i

ricordi più contrastanti. La vitalità del-la bella stagione dovrà fare i conti con la voglia di dimenticare. La freschezza dell’evasione dovrà fare a pugni con la volontà di rimanere chiusi in casa a rappacificare il cuore per chi è partito e mai più tornerà.

“Mi hai insegnato ad amare, mi hai insegnato tante cose meravigliose. Al-lora, dimmi, perché non mi hai inse-gnato a vivere senza di te?”.

L’oltre questa volta si fatica a scor-gerlo. Eppure c’è. Esiste. Il mio cuore lo sa. Non solo lo spera, lo desidera. Ne è certo. C’è un orizzonte da raggiunge-re. Una costa da approdare. Natural-mente è difficile raggiungerla perché di mezzo c’è il grande abisso del dolore. Il fossato della disperazione che dia-bolicamente chiama. Ma la sofferenza non è l’ultima parola. È certamente la penultima che fa molto fumo, che an-nebbia la vista e la mente. Ma non è quella definitiva. Perché c’è un ponte che permette di percorrere questa vo-ragine senza paura. Ed è Cristo risorto che è il senso ad ogni limite. La luce al buio insistente. La vita incipiente men-tre tutto intorno sembra parlare solo di morte e distruzione.

Non è mai facile sopravvivere ad un dolore lancinante eppure la vita, le persone che ti stanno accanto, che ti amano, invitano a camminare con loro verso un oltre più bello. A guardare in-torno la bellezza dei colori, a lasciarti toccare dalla brezza di questo vento primaverile, a sentire la melodia gio-iosa degli uccelli del cielo. A fare l’e-sperienza che non siamo soli. Che la natura ci invita a rinascere. A ricomin-ciare. Con una ferita che fa fatica a ci-catrizzarsi. Ma con un insegnamento in più nell’affrontare la quotidianità. Che non ti risparmia nulla. Perché siamo tutti sotto l’unico cielo. Ma il cielo non è vuoto e tale speranza è la colonna sonora per avanzare sempre più in questa battaglia. È la marcia di questa guerra che non perderemo se l’affron-teremo con le armi della fede, della speranza e dell’amore.

È arrivata l’estate. Le strade comin-ciano a svuotarsi e l’asfalto brucia. Le ville sono vuote. Gli amici sono partiti. Resta chi non ha paura della solitudi-ne. Ma anche chi decide di non fuggire davanti ai problemi. Chi decide di af-frontarli. Di fare pace con la vita. E di perdonarla affinché i ricordi tornino a splendere per la loro bellezza e perché il perdono “rimetta in contatto con l’ener-gia dell’amore” (Massimo Gramellini).

Massimo [email protected]

Una giornatadi festae di comunione

Intervista a Sua Em.za il Sig. Cardinale Francesco Monterisi in occasione del suo 80° genetliacoe il 20° anniversario di sacerdozio del nostro parroco don Rino

HO RICEVUTO IL CENTUPLO

L’oratorio come dono di spiritualità

Il tema formativo e la condivisione nella preghiera sono da sempre i motivi che si coniugano nell’esperienza dell’orato-rio estivo. Anche quest’anno la nostra parrocchia ha voluto

orientare il progetto educativo che lo accompagna su una te-matica che sarà motivo di riflessione e di drammatizzazione da parte di bambini e ragazzi, sostenuti da animatori e catechisti: il dono. La tematica emerge da una storia di partenza ambientata in Africa i cui protagonisti sono stati prescelti per compiere una missione e sono sottoposti ai pericoli che il sentiero del fuoco che devono attraversare, chiamato Zawadi, nasconde. Il nome Zawadi è di per sé eloquente dal momento che zwahili significa proprio dono. Gli episodi della storia sono articolati attorno a 4 aspetti: il villaggio, la natura, i segni e i riti di passaggio. Ognuno di essi è legato al dono come espressione di spiritualità e chiama noi tutti ad una profonda riflessione, volta a valorizzare la speci-ficità degli esseri umani e delle relazioni instaurate. L’aspetto de-cisivo che l’itinerario educativo dell’oratorio considera è questo: la vita ci è stata donata, l’abbiamo ricevuta gratuitamente da persone che ci hanno messo al mondo tramite la loro stessa vita e man mano che si diventa grandi si mette a frutto tale dono con generosità. Non può esserci filo conduttore più adatto allo spirito di gruppo e alla condivisione di fede che l’oratorio consente di vivere: sperimentare il dono l’uno con l’altro come capacità di accogliere e donare se stessi e il proprio tempo per l’educazione altrui significa già mettere in pratica lo scopo teorico che l’orato-rio persegue. I momenti in cui la giornata si articola sono la pre-ghiera come inizio, la drammatizzazione in cui la storia è i rap-presentata in episodi durante i giorni, e infine il terzo momento comprende le varie attività che riprendono il tema della giornata e a giorni alterni si tratta di laboratori e giochi senza frontiere che stimolano la creatività e il confronto reciproco. Ciascuno di questi momenti è l’espressione diretta del dono come simbolo, il simbolo dell’amore per eccellenza, della capacità di amare e del bisogno di essere amati e forse per educare bambini e ragazzi bisogna partire dall’esigenza di trasmettere la necessità che ogni essere umano ha bisogno di amare e di essere amato e non c’è esperienza migliore dell’oratorio che insegni ad aprire gli occhi sulla capacità di dono dei singoli e della comunità.

Silvia Giannella, [email protected]

1 dom Ascensione del Signore ore 10.00 2ª Comunione del gruppo di Lucia e Giulia ore 11.30 1ª Comunione del gruppo di Antonella e Miriana ore 20.00 Catechesi Biblica (Di Marcantonio) 1ª e 3ª del mese

2 lun ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamente abili) ogni lunedì e giovedì

ore 18.30 Catechesi RnS (ogni lunedì)

3 mar ore 20.00 Prove di Canto

4 mer ore 18.00 Catechesi 3ª Elementare (ogni mercoledì)

5 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa, ogni giovedì)1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (scuola scrittura, ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione eucaristica animata dai giovani

6 ven ore 19.00 S. Messa in riparazione e consacrazione al Cuore di Gesù1° venerdì

7 sab ore 20.00 Catechesi Giovani/issimi ore 20.00 Incontro pellegrini Medjugorje 2014

8 dom Domenica di Pentecoste ore 10.00 1ª Confessione del gruppo di Suor Luciana ore 10.00 2ª Comunione del gruppo di Antonella e Miriana ore 17.30 Corso Genitori Battezzandi (2ª e 4ª del mese) ore 17.30 Catechesi Cresimandi adulti ore 20.00 Catechesi Giovani Coppie (2ª domenica) ore 20.00 Catechesi Genitori Cresimandi ore 20.30 S. Messa di Ringraziamento 1ª Confessione

10-11 ore 8.00 Ritiro Spirituale Cresimandi e Confessioni (San Ferdinando)

12 gio ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamente abili) ogni lunedì e giovedì

ore 18.30 Catechesi RnS (ogni lunedì) ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione eucaristica animata dai catechisti e RnS

13 ven ore 20.00 Prove Cresimandi con i Padrini

15 dom Domenica della Santissima Trinità ore 10.00 1ª Confessione del gruppo di Francesco e Daniela ore 11.30 Cresime ore 20.30 S. Messa di Ringraziamento 1ª Confessione

16 lun ore 19.30 Plenaria Catechisti ore 20.30 Gruppi Internet e “La Stadera” (1° e 3° del mese)

17 mar ore 19.30 Verifica Catechisti 1ª e 2ª Elementare

18 mer ore 18.00 Verifica Catechisti 4ª Elementare ore 19.30 Verifica Catechisti 3ª Elementare ore 20.00 Verifica Catechisti 3ª Media

19 gio ore 18.00 Verifica Catechisti 5ª Elementare ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (catechesi diversamente abili)

ogni lunedì e giovedì ore 18.30 Catechesi RnS (ogni lunedì) ore 19.30 Verifica Catechisti 1° Superiore ore 20.00 Adorazione eucaristica animata dai catechisti e RnS ore 20.30 Prove Cresimandi con i Padrini

20 ven ore 18.00 Verifica Catechisti 1ª Media ore 19.30 Verifica Catechisti 2ª Media ore 20.00 Incontro con le famiglie

21 sab ore 19.00 S. Messa prefestiva ore 20.00 Cresime

22 dom Corpus Domini ore 10.00 1ª Confessione del gruppo di Suor Franca ore 19.00 S. Messa di Ringraziamento 1ª Confessione

24 mar ore 18.00 Incontro con le famiglie ore 19.30 S. Messa inizio Oratorio “Zawadi” con il nostro arcivescovo

26 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna

26-27 Campo-scuola 3ª Media a San Ferdinando di Puglia, consegna del Credo

27 ven S. Cuore di Gesù

28 sab ore 16.30 Biciclettata “Zawadi” ore 19.00 S. Messa conclusione Biciclettata

29 dom Giornata per la Carità del Papa ore 10.00 1ª Confessione del gruppo di Lorenza e Francesca ore 20.30 S. Messa di Ringraziamento 1ª Confessione

12-13-14 Festa Patronale

14 lun Gita ad Acqualand

23 mer Sagra e Festa Finale Oratorio T.E.E.

1 ven Gita ad Acqualand

4/9 Campo Scuola per giovani/issimi a Vitulano (Bn)

10/17 Pellegrinaggio Tour della Sicilia

14 gio ore 21.00 Veglia dell’Assunta – Compleanno del Parroco

1 lun 2° Anniversario Sacerdotale di don Alessandro

ORARIO SANTE MESSEferiali: 7.15 (solo giugno) - 19.00 | festivi: 8.30 - 19.00 - 20.30

Presentato in anteprima al Bif&st 2013 il film di Winspeare è un commosso e sincero omaggio

alla memoria del vescovo Antonio Bel-lo ormai prossimo alla beatificazione. Come più volte precisato dal regista “l’anima attesa” non è un film sulla vita del vescovo salentino bensì è dedicato alla sua figura spirituale ancora viva e presente. Carlo, un uomo d’affari sui quarant’anni, vittima della crisi econo-mica e sull’orlo del fallimento, decide di lasciare la sua città di residenza, Mol-fetta (dove don Tonino ha vissuto da vescovo) per raggiungere la sorella ad Alessano (paese natale del vescovo). Proprio durante questo viaggio, fisico e spirituale, grazie ad una serie di segni eccezionali, sperimenterà concretamente il reale messaggio del vescovo di Molfetta e per questo motivo avverrà in lui un cam-biamento radicale. Carlo compie un piccolo percorso di rinnova-mento di se stesso e rievoca, attraverso la gente che incontra e le sue azioni, i valori che don Tonino ha promosso nel corso della sua vita. Un percorso che lo porterà a confrontarsi con una vita migliore, una vita più sana e felice. È come se, grazie alle parole e all’insegnamento del grande vescovo salentino, per la prima volta Carlo scoprisse che “l’intelligenza è dei semplici e dei puri mentre la. stupidità è dei cinici”. “L’anima attesa” è un film voluto da Pax Christi, il movimento pacifista di cui don Tonino Bello è stato presidente dal 1985 al 1993, e da Mosaico di Pace la rivista fondata da don Tonino. “L’anima attesa”, però, è anche il film di tutti, voluto per il ventennale della morte del vescovo di Molfetta. Sicuramente un film da vedere.

Liana Caputo, [email protected]

di Mariagrazia [email protected]

T.E.E. (Tempo d'Estate Eccezionale)

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L'APPUNTONOI PARROCCHIA

conflitto per portare consolazione alle vittime ed ai poveri della Bosnia.

6. Lei è molto legato alla città di Barletta. Cosa ne pensa della politica locale che amministra la nostra città? Che cosa desidera, che cosa sogna per questa città?

Questa è veramente una domanda im-pegnativa, anche perché non posso conoscere la “politica locale” della mia Città, se non “da lontano”, vivendo a Roma. Che io sia legato a Barletta cre-do che si vede. C’è tanto bene che si fa nella nostra Città e la maggior parte di esso è nascosta. Ma molto più si po-trebbe fare. Sarebbe bello se Barletta, con il concorso generoso di tutti i citta-dini, divenisse una città modello per la vicinanza ai più poveri della nostra co-munità, vincendo l’egoismo di ciascun suo componente. Ma soprattutto fosse impregnata dei valori cristiani, con un sempre più approfondito senso religioso e livello culturale. E non sarebbe male se ciascun barlettano si preoccupasse della bellezza esteriore della Città, ad esempio tenendola pulita e sana in tutti gli angoli di tutti i quartieri.

7. La Chiesa locale può intrapren-dere iniziative concrete per la lotta alla disoccupazione? Le strutture ci sono. Forse manca la volontà? O la capacità di entrare nel concreto da parte del nostro clero?

Mi sono domandato spesso cosa può fare il clero in questa terribile situa-zione della disoccupazione, il più grave problema del nostro tempo, anche a Barletta. Sono andato a vedere quanti capannoni sono stati chiusi nella zona del Santuario dello Sterpeto. E quante richieste di raccomandazioni ricevo, a Barletta, oltre che a Roma. Proprio non so che dire. So soltanto che ci deve es-sere una “sinergia” totale, dalle iniziati-ve nazionali a quelle locali, delle Comu-

nità e degli individui. La Chiesa è chiamata a collaborare,

ma mi sembra che sa-

rebbe già molto se infon-desse il senso comunitario e disinteressato dei citta-dini, con il concreto richia-mo alla speranza cristiana. E pregando con fiducia per il vero bene del generoso Popolo Barlettano.

Angela Rizzi,[email protected]

“Solo facendoci poveri riusciamo a cogliere le vere ricchezze della vita”. Così affermava Don Fabio,

curatore del don Guanella, struttura religiosa nella città di Passoscuro (vicino Fiumicino) e che ci ha ospitato per 10 giorni l’estate scorsa. E’ stato questo il suo benvenuto ed è così che per noi iniziava un cammino connotato di tenerezza,ma anche di gran coraggio e forza di volontà.Durante i primi giorni abbiamo osservato ed esaminato gli altri volontari lì presenti e notavamo la loro umiltà e l’allegria con la quale quotidianamente si prendevano cura di quelle persone. Questo tipo di osservazione ci ha incoraggiati ed è cominciata così la nostra grande esperienza di Volontariato con i disabili.Le nostre giornate cominciavano molto presto. Scendevamo giù a svegliare i ragazzi cantando e ridendo. Dopo averli sistemati, li accompagnavamo a fare colazione, durante la quale noi volontari avevamo il compito di servirli ed aiutare coloro che non erano autonomi nell’alimentarsi. Successivamente, li accompagnavamo in cappella per le lodi mattutine. Sempre con grande entusiasmo li scortavamo al mare. Lì alcuni restavano in spiaggia sotto il gazebo con noi e ci divertivamo tantissimo ad intonare canzoni con la chitarra, altri scendevano in spiaggia per un bagno in mare o una passeggiata in riva. Che gioia!Finita la mattinata al mare, rientravamo per il nostro pranzo. Una breve pausa e poi si riprendeva nel pomeriggio con attività in piscina e giochi d’acqua tra volontari e ragazzi. Come ci divertivamo insieme! I loro sorrisi e la loro voglia di entusiasmarsi, nonostante la sofferenza, ci riempiva il cuore di gioia,ci emozionavamo e ci sentivamo davvero bene!Le serate continuavano con la partecipazione alla S. Messa celebrata in cappella da don Fabio oppure dal nostro don Alessandro. Un’occasione preziosa durante la quale ascoltavamo l’omelia ed avevamo modo di riflettere sulla giornata che stavamo trascorrendo. Dopodiché si andava tutti a cenare e ancora una volta insieme! Qualche volta abbiamo cenato sotto un cielo di stelle, con musica e balli! Ed è dopo la cena che cominciava l’animazione della serata: c’era chi ballava sul palco,chi cantava,chi suonava,chi gironzolava con la carrozzina, chi saltava e così via… quanto entusiasmo, quanta allegria! Che gioia!

Giunta l’ora, accompagnavamo i ragazzi nelle loro stanze

e auguravamo loro la

buonanotte. Invece,per noi la giornata non era ancora finita!! Noi giovani ci riunivamo per programmare le attività da svolgere il giorno seguente e trovavamo sempre l’energia per proseguire le nostre serate nei giardini della struttura raccontandoci le nostre vicende quotidiane, scherzare e ridere ancora, gustare deliziosi pezzi di torta e godere insieme delle stelle del don Guanella. Concludevamo così le nostre serate, in maniera serena e carichi di ilarità.Concludendo, devo riconoscere come quest’esperienza sia stata una delle più grandi che abbia potuto vivere! Un’esperienza unica, significativa, profonda nella quale abbiamo potuto toccare con mano la sofferenza dei nostri fratelli, ma un’esperienza che ci ha insegnato soprattutto a sorridere sempre e accettare gli ostacoli che la vita ci offre e saperli affrontare con coraggio e tenacia. Dobbiamo anche aiutare il prossimo senza tirarci indietro. Cito, infatti, don Guanella ed una delle sue frasi che mi ha particolarmente colpito e mi ha fatto riflettere: “Qualunque impresa, qualunque strada che il Signore ci apre, dobbiamo gettarci dentro ad occhi chiusi, con grande buona volontà e non risparmiare nessuna fatica purché si possa fare un po’ di bene per noi e per il nostro prossimo”. Forza e coraggio!

FUORI DAI RIFLETTORI

Nella sala di comunità “Don Luigi Filannino” subito dopo la S. Messa di rin-graziamento dell’ottantesimo genetliaco del Cardinal Monterisi si è svolta una serata di omaggio alla sua persona e alla sua famiglia organizzata

dal nostro giornale La Stadera e dall’Associazione dei Santi Medici. La scuola media Ettore Fieramosca ha eseguito: “Le origini” di John Williams, Fantasia da “Lo schiaccianoci” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Marcia trionfale dalla “Aida” di Giuseppe Verdi. Il coro parrocchiale ha eseguito: “Io vi do un grande esempio”, “Tu nostro pastore”, “Magnificat” di M. Frisina. Tutti i brani musicali sono stati intervallati dal racconto della vita degli esponenti illustri della famiglia del Car-dinale: S.E. mons. Ignazio Monterisi (*1860 +1913) vescovo di Potenza e Marsico Nuovo e S.E. mons. Nicola Monterisi (*1867 +1944) arcivescovo di Salerno, pastori di alto calibro umano e spirituale che “fecero” la storia del Mez-zogiorno; Donna Francesca Monterisi (*1869 +1966) “direttrice” e grande educatrice di fanciulle e famiglie in Barletta; P. Giuseppe Filograssi (*1875 +1962) collaboratore teologo della Commissione addetta alla stesura della Bolla per il Dogma dell’Assunta e per ben tre volte predicatore degli Esercizi Spirituali ai Prelati della Curia Romana e al S. Padre Pio XII. Nella seconda parte del con-certo, abbiamo rivissuto la vita del Cardinale, la sua vocazione, il suo servizio nella Diplomazia e il legame con la città di Barletta e con la nostra parrocchia. Una serata ben riuscita e dalla partecipazione numerosissima, ringraziando il Signore di una vita che continua ad essere spesa “ fuori da tanti riflettori “.

Nicola Salvemini, [email protected]

Da sinistra: don Rino Caporusso, Ibrahim El Sheik El Rashid, mons. Francesco Montenegro, Badr Fakhouri, Ric-cardo Losappio, Abramo Ferrara, Ruggiero Dimonte

E tu… partecipi?Per molti l’estate è l’occasione giusta per riposarsi, ma può essere anche

l’occasione per formarsi riposandosi. Infatti, come ogni anno, anche questa estate, la nostra parrocchia propone ai giovani dei momenti di riposo “forma-

tivo”, dei momenti di condivisione che possono essere vissuti partecipando ai diversi campo-scuola organizzati.

Il 10 e 11 giugno si terrà a San Ferdinando il ritiro spirituale per i ragazzi che si preparano a ricevere il sacramento della confermazione.

Mentre nell’ultima settimana di giugno (le date si definiranno nei prossimi giorni) la nostra parrocchia propone il campo-scuola per i ragazzi di terza media.

Dal 4 al 9 agosto a Vitulano (Bn), si terrà il campo-scuola per i giovanissimi e giovani accompagnati dal nostro viceparroco, don Alessandro. Questo campo coin-volge non solo i “nostri” ragazzi, ma anche quelli della parrocchia Madonna del Pozzo di Trani, con il viceparroco don Natale, con cui si è deciso di collaborare. La novità di questo campo-scuola è che saranno i giovani, gli animatori dei gio-vanissimi. Non possiamo che invitarvi a partecipare numerosi; divertimento, formazione, riposo e nuove amicizie sono assicurate!

Ruggiero [email protected]

la gioia delSERVIRE

campi-scuola

“Terre senza promesse”

Il 9 maggio 2014 presso la nostra Parrocchia si è tenuto il Meeting del-le Testate giornalistiche cattoliche

e non dal tema “Terre senza promesse. Storie di emigrazione".

Ibrahim El Sheik El Rashid, mem-bro della Caritas diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie, è intervenuto sul XIII rapporto Immigrazione con dati e carat-teristiche.

La caratteristica nella nostra Arcidio-cesi è la seguente: presenza dei cosid-detti Neocomunitari, cioè rumeni, bulga-ri e qualche polacco; i nordafricani sono pochi e pochissimi i nigeriani.

Secondo Ibrahim la Puglia ha affron-tato il problema dell’immigrazione dei nordafricani di questi ultimi mesi in ma-niera eccellente rispetto ad altre regioni; questo è stato notato durante gli incon-tri di coordinamento nazionale Caritas a Roma. Fino a poco tempo fa si aveva un contatto con il CARA (Centro Accoglien-za per Richiedenti Asilo) a Bari, presso l’Aeroporto di Palese, tramite l’associa-zione “Etnie Onlus”: all’interno del CARA vi era un ufficio che all’inizio dell’anno è stato chiuso; ciò dipende dal Ministero degli Interni. Secondo Ibrahim questo vuol dire non volere in nessun modo ve-dere o pubblicizzare situazioni e disagi all’interno del Centro (una città all’inter-no di una città) perché in alcuni momen-ti ci sono stati episodi di “disordine”.

Circa la presenza di lavoro sottopa-gato e sfruttato degli immigrati nei ter-ritori della nostra Arcidiocesi, si sta per realizzare un progetto Caritas in colla-borazione con altre nove diocesi d’Italia per creare presidi della legalità: siamo chiamati a dare una risposta sia dal punto di vista dell’informazione sia dal punto di vista di assistenza per gli stra-nieri e i datori di lavoro. E’ un progetto finanziato direttamente dalla C.E.I., al di là dei fondi dell’8x1000. Abbiamo deci-so di collocare tre presidi nel territorio diocesano: a Trinitapoli, a S. Ferdinando

e a Trani. Qui offriremo una serie di informazioni obbligatorie:

sui contratti, sui sostegni

minimi materiali, anche se questo ultimo aspetto è marginale rispetto al progetto.

Oltre questo progetto abbiamo uno sportello all’interno della Casa Circonda-riale di Trani a favore degli extracomu-nitari nordafricani: abbiamo un servizio di mediazione culturale e di formazione, orientamento e tutela della persona. In essa sono presenti, in maniera oscillan-te, tra i 40 e i 60/70 extracomunitari su 300 detenuti.

L’ultimo progetto nato si chiama “Terre solidali”: la creazione di un’im-presa sociale in collaborazione con al-tre realtà territoriali, in particolare con

un’associazione di promozio-ne e una cooperativa sociale per dare sviluppo nell’ambito del territorio al fine di creare posti di lavoro.

Vogliamo essere un so-stegno per tutti, italiani e stranieri, per non creare si-tuazioni di rivalità tra questi due gruppi.

Badr Fakhouri, Vicepre-sidente e coordinatore Asso-ciazione Home & Homme a Barletta, siriano in Italia da 24 anni, è intervenuto sul tema “Una presenza a Bar-letta per l'inclusione”. Dice Badr: “Ci lamentiamo sem-pre degli immigrati, ma non

sono un peso e diversamente da quanto si potrebbe pensare in Italia sono in di-minuzione. In Puglia c’è la percentuale più bassa rispetto all’intero territorio na-zionale”.

Gli immigrati non possono restare in Italia se non hanno lavoro regolare. Al-trimenti il permesso di soggiorno scade e sono rimandati indietro. Gli immigrati contribuiscono in termini di PIL alle cas-se dello Stato di oltre l’11%. Se gli stra-nieri dovessero andare via, in futuro i pensionati non potrebbero più percepire la pensione. La percentuale è notevole come somma versata allo Stato. Nessu-no però dice questo!

Prosegue Badr: “Spesso assumia-mo una colf o una badante straniera a 600/700 € mensili per l’intera giornata circa l’assistenza di anziani o malati non autosufficienti. Un italiano non accet-

terebbe mai di restare chiuso in casa a queste condizioni!”.

La città di Barletta ha una storia di integrazione. Per esempio abbiamo una testimonianza nel ricordo in Via Mariano Sante che si chiamava “Via dei Saraceni” dove il termine “Via” era detto “Ruga” (da rrugë in albanese): era una via di scambio di tutte le etnie tra cui ebrei, slavi, e islamici.

“Quando sono arrivato a Barletta – continua Badr - non c’era niente. Non c’erano strutture. L’unico aiuto era la Caritas: il dormitorio e qualche corso di alfabetizzazione con la distribuzione del panino per chi non poteva mangiare la sera. Siamo partiti all’interno della scuola Manzoni con i primi corsi di alfabetizza-zione anche professionale per integra-zione al lavoro come i corsi di alfabetiz-zazione metalmeccanica. Hanno avuto successo e ci sono state assunzioni. All’inizio ho svolto tutti i lavori possibili ed immaginabili ed è stata veramente dura. Dopo un po’ di tempo sono stato apprez-zato per quello che sapevo fare e ciò mi ha gratificato molto spingendomi ad im-parare a relazionarmi con le istituzioni: abbiamo creato un’associazione, pensato diversi progetti e i corsi di alfabetizzazio-ne sono diventati veramente tanti.

Io sono l’esempio autentico di im-migrato che è arrivato, ha lavorato ed è rimasto integrandosi con la cittadinanza. Aumentiamo le azioni buone, facciamo capire che Barletta è una città accoglien-te, conserviamo la nostra storia.

Infine mons. Francesco Monte-negro, Arcivescovo di Agrigento (che comprende anche l’isola di Lampedusa) ha concluso il Meeting con la sua testi-monianza di pastore di periferie, come abbiamo riportato nell’intervista all’in-terno di questo numero. Al termine della serata è stata consegnata a mons. Mon-tenegro la "Cattedra degli Anàrgiri" con la seguente motivazione: “Anàrgiro della cultura della differenza”, un segno d’a-more gratuito per il prossimo, sull’esem-pio dei Santi Medici Cosma e Damiano.

Antonio [email protected]

Ruggiero [email protected]