LA SINDROME DI DOWNLA SINDROME DI DOWN

METODOLOGIE METODOLOGIE

DI INTERVENTODI INTERVENTO

MUSSINI KATIAEDUCATRICE PROFESSIONALE

LA MODIFICABILITA’ NEGLI UOMINI E’

SEMPRE POSSIBILE INDIPENDENTEMENTE

DALL’ETA’, DALLA GRAVITA’ DI UNA

PATOLOGIA, DAL PUNTO DI PARTENZA.

MODIFICABILITA’MODIFICABILITA’

MODELLO PASSMODELLO PASSDas e Naglieri (1996)

PIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONE

ATTENZIONEATTENZIONE

SIMULTANEITA’SIMULTANEITA’

SUCCESSIONESUCCESSIONE

PROCESSO COGNITIVO ATTRAVERSO PROCESSO COGNITIVO ATTRAVERSO

IL QUALE GLI INDIVIDUI IL QUALE GLI INDIVIDUI

DETERMINANO, DETERMINANO,

SELEZIONANOSELEZIONANO

E UTILIZZANO E UTILIZZANO

STRATEGIE E METODI STRATEGIE E METODI

PER RISOLVERE UN PROBLEMA.PER RISOLVERE UN PROBLEMA.

PIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONE

ATTENZIONEATTENZIONE

PROCESSO COGNITIVO ATTRAVERSO PROCESSO COGNITIVO ATTRAVERSO

IL QUALE GLI INDIVIDUI IL QUALE GLI INDIVIDUI

SONO IN ALLERTA E PRESTANOSONO IN ALLERTA E PRESTANO

INTERESSE AD UNO STIMOLOINTERESSE AD UNO STIMOLO

INIBENDO L’ATTENZIONE AINIBENDO L’ATTENZIONE A

STIMOLI DISTRATTORISTIMOLI DISTRATTORI

SIMULTANEITA’SIMULTANEITA’

ABILITA’ DEGLI INDIVIDUI DIABILITA’ DEGLI INDIVIDUI DI

CORRELARE ED INTEGRARECORRELARE ED INTEGRARE

LE VARIE PARTI DELL’INFORMAZIONE,LE VARIE PARTI DELL’INFORMAZIONE,

COORDINANDO GLI STIMOLI SEPARATICOORDINANDO GLI STIMOLI SEPARATI

ALL’INTERNO DI UN TUTTOALL’INTERNO DI UN TUTTO

SUCCESSIONESUCCESSIONE

ABILITA’ DEGLI INDIVIDUI DI ABILITA’ DEGLI INDIVIDUI DI

LAVORARE IN UNO SPECIFICO LAVORARE IN UNO SPECIFICO

ORDINE SERIALEORDINE SERIALE

AROUSALAROUSAL

OO

ATTENZIONE GENERALIZZATAATTENZIONE GENERALIZZATA

LIVELLO DI ATTIVAZIONE LIVELLO DI ATTIVAZIONE

DI UN ORGANISMODI UN ORGANISMO

PREDISPOSIZIONEPREDISPOSIZIONE

A RICEVERE INPUTA RICEVERE INPUT

AROUSALAROUSAL

IPERATTIVATAIPERATTIVATA IPOATTIVATAIPOATTIVATA

SOGLIA RICEZIONE BASSASTIMOLI LIEVE E’ PERCEPITO

COME SIGNIFICATIVOBOMBARDAMENTOAUTOSTIMOLAZIONI

RICEZIONE MOLTO ALTASTIMOLI FORTI E SIGNIFICATIVINON ENTRANO NEL SISTEMA

DI ELABORAZIONEDELL’INFORMAZIONE

ATTENZIONE SELETTIVAATTENZIONE SELETTIVA

CAPACITA’ DI FOCALIZZARE CAPACITA’ DI FOCALIZZARE

L’ATTENZIONE L’ATTENZIONE

SU UNO STIMOLO RILEVANTESU UNO STIMOLO RILEVANTE

DIFFICOLTA’ NEI PROCESSI INIBITORIDELLA RISPOSTA IRRILEVANTE

SHIFT ATTENTIVOSHIFT ATTENTIVO

CAPACITA’ DI ALTERNARE L’ATTENZIONECAPACITA’ DI ALTERNARE L’ATTENZIONE

TRA DUE STIMOLI PRESENTATITRA DUE STIMOLI PRESENTATI

CONTEMPORANEAMENTECONTEMPORANEAMENTE

(SIMULTANEITA’)(SIMULTANEITA’)

DIFFICOLTA’ A SUPERARE LA DISTRAZIONE DI INFORMAZIONI

IRRILEVANTI

INERZIA COGNITIVAINERZIA COGNITIVA

TENDENZA A PERSEVERARE SU UN TENDENZA A PERSEVERARE SU UN

CERTO COMPORTAMENTOCERTO COMPORTAMENTO

ANCHE QUANDO QUESTO NON E’ANCHE QUANDO QUESTO NON E’

PIU’ ADATTIVO ALLA SITUAZIONEPIU’ ADATTIVO ALLA SITUAZIONE

COMPORTAMENTI E PROCESSI COGNITIVIPOSSONO ESSERE RIGIDI, STEREOTIPATI

ATTENZIONE SOSTENUTAATTENZIONE SOSTENUTA

ABILITA’ DI DIRIGERE E MANTENERE ABILITA’ DI DIRIGERE E MANTENERE

L’ATTIVITA’ COGNITIVA SU L’ATTIVITA’ COGNITIVA SU

STIMOLI SPECIFICISTIMOLI SPECIFICI

PER POTER COMPLETARE QULASIASI ATTIVITA’ PIANIFICATA (PIANIFICAZIONE)

QUALSIASI AZIONE IN SEQUENZA (SUCCESSIONE)E’ NECESSARIO

USARE L’ATTENZIONE SOSTENUTA

SE SONO ACQUISITE ABILITA’ DI BASE MA NON SONO AUTOMATIZZATE, NON

POSSO DEDICARE RISORSE ALL’APPRENDIMENTO DI UN’ ALTRA

ABILITA’.

SOLO QUANDO AVVIENE IL PASSAGGIO DA UN’ ATTENZIONE

CONTROLLATA AD UN’ ATTENZIONE AUTOMATIZZATA POTRO’ ACQUISIRE

NUOVI CONTENUTI.

AUTOMATICITA’AUTOMATICITA’

EMOZION I COGNIZIONI COMPORTAMENTI

PERSONALITA '

LO SVILUPPO GLOBALE DELLALO SVILUPPO GLOBALE DELLAPERSONALITA’PERSONALITA’

BASTA UNA MINIMA ALTERAZIONE DI UNA DI ESSE PER PRODURRE UN CAMBIAMENTO ANCHE NELLE ALTRE..

SCHEMA GENERALE DI INTERVENTOSCHEMA GENERALE DI INTERVENTO

INTERVENTIINTERVENTI

INDIVIDUALI FAMILIARISCOLASTICI

STRUTTURALISTRUTTURALI PROFESSIONALIPROFESSIONALI

STRUTTURALISTRUTTURALI

PULIZIA DEL SETTINGPULIZIA DEL SETTING

ORDINEORDINE

DISPOSIZIONE BANCHIDISPOSIZIONE BANCHI

COSTANZA E PREVEDIBILITA’COSTANZA E PREVEDIBILITA’

OBIETTIVO:OBIETTIVO:

CREARE AMBIENTE PREVEDIBILECREARE AMBIENTE PREVEDIBILE

Le regoleLe regole

L’organizzazione della classeL’organizzazione della classe

L’organizzazione dei tempi di L’organizzazione dei tempi di lavorolavoro

L’organizzazione del materialeL’organizzazione del materiale

PREDISPORRE AMBIENTE FACILITANTEPREDISPORRE AMBIENTE FACILITANTE

PROFESSIONALIPROFESSIONALI

NON VERBALINON VERBALI VERBALIVERBALI

BUONA COMUNICAZIONEBUONA COMUNICAZIONE

SGUARDOSGUARDO

VOCE VOCE

GESTOGESTO

POSTURAPOSTURA

REGOLEREGOLE

LE REGOLELE REGOLE

POSITIVE

LE REGOLELE REGOLE

CHIARE E CONCISE

CONTESTO PIACEVOLE

POCHE

CONCRETE

VISUALIZZABILI

CARTELLONI

NON PARLATE TUTTI INSIEME

NON SI CORRE NEI CORRIDOI

NON SI PRENDONO LE COSE DEGLI ALTRI

NON SI VA IN BAGNO

DURANTE LA LEZIONE

NON SI TENGONO TROPPI OGGETTI SUL BANCO

NON SI DONDOLA SULLA SEDIA

NON SI RISPONDE MALEDUCATAMENTE

AI COMPAGNI

USA IL CESTINO PER GETTARE LA CARTA E I RIFIUTI

ALZA LA MANO PRIMA DI PARLARE

TIENI IL BANCO IN ORDINE

CAMMINA LENTAMENTE NEI CORRIDOI

LA GESTIONE LA GESTIONE DEL COMPORTAMENTODEL COMPORTAMENTO

COMPORTAMENTI ADEGUATI

COMPORTAMENTI INADEGUATI

IL RINFORZOIL RINFORZO

DINAMICI

SIMBOLICI

IL RINFORZOIL RINFORZO

IN BASE AL CONTENUTOIN BASE AL CONTENUTO

PASAT

COMMESTIBILI

SOCIALI

L’ESTINZIONEL’ESTINZIONE

L’ESTINZIONEL’ESTINZIONE

DEFINIZIONE:UN COMPORTAMENTO NON RINFORZATO DIMINUISCE LENTAMENTE LA FREQUENZA DELLA SUA EMISSIONE

LA PUNIZIONELA PUNIZIONE

LA PUNIZIONELA PUNIZIONE

DEFINIZIONE:QUALSIASI CONSEGUENZA CHE RIDUCA LA PROBABILITÀ CHE IN FUTURO SI RIPETA IL

COMPORTAMENTO A CUI ESSA VIENE FATTA SEGUIRE

SITUAZIONI SGRADEVOLI

ELIMINAZIONE DI RICOMPENSE

TIME OUTTIME OUT

CONTENIMENTO FISICOCONTENIMENTO FISICO

Tecniche che consentono di imparare Tecniche che consentono di imparare senza commettere errorisenza commettere errori

FADINGFADING

SHAPINGSHAPING

colore (uso h)colore (uso h) freccette direzionali (b/d)freccette direzionali (b/d) mascherine della rigamascherine della riga disegno...disegno...

TECNICHE DI DISCRIMINAZIONE TECNICHE DI DISCRIMINAZIONE SENZA ERRORISENZA ERRORI

FADINGFADING

DEFINIZIONE:ATTENTUAZIONE DELL’AIUTO

SHAPINGSHAPING

DEFINIZIONE:RINFORZARE OGNI APPROSSIMAZIONE SEMPRE PIÙ

SIMILE AL COMPORTAMENTO CHE SI VUOLE RAGGIUNGERE

Pppp Pa..Pa Papà

  

stare seduto

      contatto oculare (in assenza mettersi un bollino sulla

fronte)      comprendere semplici consegne

(dammi, fai, prendi, tocca, dimmi…)

      coordinazione oculo-motoria (stimolo sonoro e luminoso)

PREREQUISITI DEI PREREQUISITIPREREQUISITI DEI PREREQUISITI

AREA LETTURA

IL BAMBINO NON RIESCE A RICONOSCERE DEI SUONI

ASSOCIATI ALLE LETTERE DELL’ALFABETO

PASSARE DALL’IMMAGINE AL SUONO E VICEVERSA

        TRAININGlettere con disegno

(es. P disegno pancia)  

CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICACONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA

INTEGRAZIONE UDITIVA-VISIVAINTEGRAZIONE UDITIVA-VISIVA

TRAINING: presentare le lettere molto separate nel

tempo  

FRECCETTE DIREZIONALI (b/d)

Ogni volta che si incontra la lettera b si deve mettere una freccetta sotto la lettera . Quando

è automatizzato si passa alla lettera d con la freccetta . Non bisogna presentare le due

lettere contemporaneamente, ma una alla volta.

ANALISI E MEMORIZZAZIONE VISIVAANALISI E MEMORIZZAZIONE VISIVA

DELLE FORMEDELLE FORME

GESTIRE ORDINATAMENTE MOLTE FORME DIVERSE

COMPLETARE LA PAROLA SENZA LEGGERLA

MASCHERINE DELLA RIGASi comincia con una maschera che lascia fuori una sola parola, poi si passa a più parole, poi ad una riga

fino ad arrivare a tutto il testo.

ANALISI SERIALE VISIVAANALISI SERIALE VISIVA

COMPLETAMENTO COGNITIVOCOMPLETAMENTO COGNITIVO

        TRAINING COLORE

Enfatizzare con il colore la lettera, Enfatizzare con il colore la lettera, e man mano sbiadire.e man mano sbiadire.

ESEMPIO: ESEMPIO: USO HUSO H

ce ci: H enfatizzata con colore ce ci: H enfatizzata con colore che viene fatto man mano sbiadire.che viene fatto man mano sbiadire.

OMISSIONIOMISSIONI

DECODIFICA DECIFRATIVADECODIFICA DECIFRATIVA

DECODIFICA SEMANTICADECODIFICA SEMANTICA

LETTURA

COMPRENSIONE DEL TESTO

DEC.DECIFRATIVADEC.DECIFRATIVA DEC.SEMANTICADEC.SEMANTICA

LEGGERE FRASE ALEGGERE FRASE A RIPETERE FRASE ARIPETERE FRASE A

LEGGERE FRASE BLEGGERE FRASE B

LETTURA SCORRETTA (RILEGGERELETTURA SCORRETTA (RILEGGERE))

RIPETERE FRASE BRIPETERE FRASE B

LEGGERE FRASE A e BLEGGERE FRASE A e B RIPETERE FRASE A e BRIPETERE FRASE A e B

RIPETERE FRASE CRIPETERE FRASE CLEGGERE FRASE CLEGGERE FRASE C

LEGGERE FARSE A, B e CLEGGERE FARSE A, B e C RIPETERE RIPETERE

INCIDERE PRESTAZIONE MIGLIORE

AREA SCRITTURAAREA SCRITTURA

VITA PERSONALEVITA PERSONALE

VITA FAMILIAREVITA FAMILIARE

CONTESTO ALLARGATOCONTESTO ALLARGATO

CONTESTO SCOLASTICOCONTESTO SCOLASTICO

DARE CONTESTODARE CONTESTO

PRIMA – DOPO – INFINE

SE SONO PRESENTI GROSSE DIFFICOLTA’ INIZIARE CON “PRIMA-DOPO”, SOLO SUCCESSIVAMENTE

INSERIRE “INFINE”.

ARRIVARE A 5-6 UNITA’.

ESEMPIO: Questa mattina prima ho fatto colazione, dopo mi

sono lavato e infine mi sono vestito.

TECNICA CONNETTIVI LINEARITECNICA CONNETTIVI LINEARI

SE ………… ALLORASE ………… ALLORA

ESEMPIO:ESEMPIO:Se domani piove, allora non vado al parco

 

CONNETTIVO LINEARECONNETTIVO LINEARE

UTILIZZO DELLA LOGICA UTILIZZO DELLA LOGICA

SEQUENZIALE DI TIPO SEQUENZIALE DI TIPO

CONDIZIONALE CONDIZIONALE

PERCHE’ PERCHE’ A CAUSA DIA CAUSA DI

POICHE’POICHE’ IN QUANTOIN QUANTO

CONNETTIVI LINEARICONNETTIVI LINEARI

CAUSALICAUSALI

MI PIACEREBBE ……………… MI PIACEREBBE ……………… MAMAVORREI …………………………….. VORREI …………………………….. MAMA  TUTTAVIATUTTAVIASEBBENESEBBENEPERO’PERO’…….. DI CONSEGUENZA.. DI CONSEGUENZA………….QUINDI.QUINDI

CONNETTIVI CONNETTIVI

NON LINEARINON LINEARI

QUANDO – DOVE – CHI – COSA – PERCHE’

TOGLIERE LO SCHEMA DAL FONDO

ESEMPIO Oggi non vado a scuola perchè c’è sciopero.

TECNICA 5 WTECNICA 5 W

INTERCORRELARE I CONNETTIVIINTERCORRELARE I CONNETTIVILINEARI E NON CON LE 5 WLINEARI E NON CON LE 5 W

ESEMPIO: Ieri pomeriggio prima sono stato a casa perchè dovevo fare i compiti, dopo sono andato al parco a giocare con Davide.

TECNICA COSTRUZIONETECNICA COSTRUZIONE

COMPLESSACOMPLESSA

FOCUS POSTO SU UNA DIMENSIONEFOCUS POSTO SU UNA DIMENSIONE

F/V9+1: DETTARE 9 SILLABE CHE INIZIANO CON IL FOCUS (FA, FO, FU…), LA DECIMA SILLABA DETTATA INVECE INIZIA CON LA LETTERA DISTRATTORE (VA).

FAR RIPETERE AD ALTA VOCE LA SILLABA PRIMA DI FARLA SCRIVERE.

SE PER 5 GIRNI IL BAMBINO SCRIVE CORRETTAMENTE LA SEQUENZA DI ALMENO 30 SILLABE, PROCEDERE CON:8+1, 7+1, 6+1……FINO AD ARRIVARE ALL’ARTENANZA 1+1.

QUANDO E’ RAGGIUNTA L’ALTERNANZA TOTALE (1+1), SI RICOMINCIA DETTANDO LE PAROLE.

TECNICA FOCUSTECNICA FOCUS

DARE LA DEFINIZIONE DEL VOCABOLO NUOVO (SPIEGARE SIGNIFICATO) E CHIEDERE DI INSERIRLO IN UNA FRASE.PRESENTARE AL MASSIMO 7 PAROLE ALLA VOLTA, SOLO QUANDO UNA PAROLA E’ AUTOMATIZZATA INSERIRNE UNA NUOVA.

QUANDO E’ RAGGIUNTA L’AUTOMATIZZAZIONE, COMSEGNARE UN “DIPLOMA” E FAR UTILIZZARE LA PAROLA APPRESA DAL BAMBINO CON UNA TERZA PERSONA (GENERALIZZAZIONE) 

TECNICA AMPLIAMENTOTECNICA AMPLIAMENTO

VOCABOLARIOVOCABOLARIO

Scuola media Milano ……………………… 12 gennaio ‘05

CONGRATULAZIONI

MARCO

Hai affrontato molto bene l’allenamento per diventare un Campione!

Continua così e non ti fermare.La strada è ancora lunga e solo chi

desidera con tutto il cuore realizzare il proprio sogno arriva fino in fondo!

Il tuo allenatore Katia

RESPIRAZIONE CORRETTA DURANTE L’EMISSIONE DELLE PAROLE

BALBUZIEBALBUZIE

AREA LOGICO-MATEMATICAAREA LOGICO-MATEMATICA

3 LIVELLI: 3 LIVELLI:

•                 CORPO•                 OGGETTO CONCRETO•      OGGETTO SIMBOLICO/ASTRATTO

INIZIARE SEMPRE CON IL CONCETTO PIU’ GRANDE

PREREQUISITIPREREQUISITI

DENTRO-FUORI, DAVANTI-DIETRO, SOPRA-SOTTO, IN ALTO-IN BASSO…..

DISCRIMINAZIONI SPAZIALI DISCRIMINAZIONI SPAZIALI DI BASEDI BASE

TANTI-POCHI……

CONOSCENZA CONCETTICONOSCENZA CONCETTI VERBALI QUANTIFICATORIVERBALI QUANTIFICATORI

TANTI-POCHI……

3 LIVELLI: 3 LIVELLI:           OGGETTO CONCRETOOGGETTO CONCRETO

OGGETTO ASTRATTO (FOTO/IMMAGINE)OGGETTO ASTRATTO (FOTO/IMMAGINE)OGGETTO OGGETTO   SIMBOLICO (NUMERO)  SIMBOLICO (NUMERO)

CONOSCENZA CONCETTICONOSCENZA CONCETTI VERBALI QUANTIFICATORIVERBALI QUANTIFICATORI

SERIAZIONESERIAZIONE

CORRISPONDENZA BIUNIVOCA

ESEMPIO: QUALI ANIMALI HANNO 4 ZAMPE?

IL CAVALLO HA 4 ZAMPE?

INCLUSIONE IN CATEGORIEINCLUSIONE IN CATEGORIE

Presentare il numero all’interno di un disegno (es. due-oca, quattro-vela…)

 

TRAININGTRAINING SULLASULLA DISCRIMINAZIONEDISCRIMINAZIONE

SENZA ERRORISENZA ERRORI

PER L’ACQUISIZIONEPER L’ACQUISIZIONE

DEL SIMBOLO NUMERICODEL SIMBOLO NUMERICO

FAR RIPETERE SEQUENZA

0 – 5 / 5 – 0

0 – 10 / 0 – 10

10 – 20 / 20 – 10

SERIE/RANDOM

  

TRAINING RELATIVO AI MODELLITRAINING RELATIVO AI MODELLI

MENTALI PER CONTAREMENTALI PER CONTARE

STRATEGIA LINEARE

Disegnare alcune palline e tra queste fare delle linee (orizzontali o verticali) fare contare facendo

seguire l’ordine dato dalle palline. Sbiadire di volta in volta le linee

fino a toglierle totalmente.

NUMERI SCRITTINUMERI SCRITTI

Quando viene dimenticato un numero scrivere la serie dei numeri a grandezza normale, mentre il numero dimenticato

bisogna scriverlo molto grande, enfatizzandolo.

INTERFERENZE: 1 (1, 3, 1, 4, 1, 5, 1…) 2 (1, 2, 4, 1, 3, 6, 1…) 3 (1, 2, 5, 8, 1, 4, 7, 9, 1…)

TRAINING SUI “SALTI” DEL NUMEROTRAINING SUI “SALTI” DEL NUMERO

DIRETTA: n° + due cartoncini con all’interno numeri di palline diverse, in uno il numero di palline corrisponde al numero corretto presentato, nell’altro cartoncino il numero delle palline deve essere diverso dal numero scritto sul cartoncino.INVERSA: un cartoncino con le palline + due cartoncini con i numeri (un numero rappresenta le palline del cartoncino, l’altro no).

TRAINING SULLA CORRISPONDENZA TRAINING SULLA CORRISPONDENZA

BIUNIVOCABIUNIVOCA

““QUANTITA’/NUMERO”QUANTITA’/NUMERO”

Ripetizione per velocizzare le abilità di base.

TRAINING SULLA AUTOMATIZZAZIONETRAINING SULLA AUTOMATIZZAZIONE

DELLE OPERAZIONIDELLE OPERAZIONI

Utilizzare dei bastoncini dello stesso colore, preparare due colonne e presentare i bastoncini al bambino, che li

posizionerà nella colonna corretta (quella delle unità). Quando nella colonna delle unità si raggiungono dieci

bastoncini si mostra al bambino che legandoli insieme si forma una decina, che andrà messa nella colonna delle

decine.Domande:

Nelle unità cosa è rimasto?Quante unità ci vogliono per fare una decina?

Dieci unità cosa fanno?

PRIMA FASE: utilizzo dei materialiSECONDA FASE: utilizzo dei disegni

Se il bambino ha difficoltà ripetere più volte la prima fase, altrimenti farla solo una volta.

TRAINING SUL PASSAGGIO UNITA’/DECINETRAINING SUL PASSAGGIO UNITA’/DECINE

DIRETTO: scrivere simbolo e chiedere significato

INVERSO: scrivere significato e chiedere simbolo corrispondente.

(almeno 5 significati, presentare un significato alla volta in caso di soggetti con ritardo, mentre per i soggetti normali si possono presentare tutti insieme). SIGNIFICATI: + aggiungere, mettere insieme, andare avanti, unire, aumentare.- togliere, andare indietro, diminuire, portare via, rubare.

TRAINING SUL RANGE SEMANTICOTRAINING SUL RANGE SEMANTICO

TRAINING DIAGRAMMI DI FLUSSOTRAINING DIAGRAMMI DI FLUSSO

DEL PROBLEM SOLVINGDEL PROBLEM SOLVING

ee

DIAGRAMMA POST HOCDIAGRAMMA POST HOCScrivere i passaggi su cartoncini, che poi verranno eliminati uno a uno a partire dal fondo:

COMPRENDO IL TESTOCOMPRENDO IL TESTOPENSOPENSO

INDIVIDUO I DATIINDIVIDUO I DATIDECIDO LE OPERAZIONIDECIDO LE OPERAZIONIESEGUO LE OPERAZIONIESEGUO LE OPERAZIONI

RISPONDO.RISPONDO.

POST HOC: POST HOC: Che cosa ho fatto?Perchè?

INTERVENTO A LIVELLOINTERVENTO A LIVELLOEMOTIVO-AFFETTIVOEMOTIVO-AFFETTIVO

ROLE-PLAY

OPPORTUNITA’ DI IDENTIFICARSI CON RUOLI DIVERSI DA QUELLI SOLITAMENTI ASSUNTI E DI

VIVERE L’ESPERIENZA ALTRUI ATTRAVERSO UNA RIELABORAZIONE EMPATICA DELLA SITUAZIONE

GESTIRE LE EMOZIONIGESTIRE LE EMOZIONI

OASI: ASCOLTO PULITO

DISCRIMINAZIONE SEMANTICADELLE EMOZIONI

TERMOMETRO DELLE EMOZIONI

FIABA TERAPEUTICA

L’OASI OL’OASI OASCOLTO PULITOASCOLTO PULITO

LA DISCRIMINAZIONELA DISCRIMINAZIONESEMANTICA DELLE EMOZIONISEMANTICA DELLE EMOZIONI

FELICITÀ

TRISTEZZA PAURA

RABBIA

IL TERMOMETROIL TERMOMETRODELLE EMOZIONIDELLE EMOZIONI

CONSIDERARE LE DIVERSE CONSIDERARE LE DIVERSE TRAIETTORIE SEMANTICHETRAIETTORIE SEMANTICHE

LA FIABALA FIABATERAPEUTICATERAPEUTICA

C’era una volta...

Creazione dei due protagonisti

Fiaba in cui uno raggiunge l’obiettivo

Racconto alla classe

Richiamo individuale