Nº2 · Art. 5bis, CPO PARMA ISSN: 1122-147X SINDROME DOWN NOTIZIE ANNO 2015. Sindrome Down Notizie...
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Nº2Periodico quadrimestrale anno XIV - n. 2/2015Poste Italiane S.P.A.Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 63/2012(conv. in L. 16/07/2012 n. 103)Art. 5bis, CPO PARMAISSN: 1122-147X
SINDROME DOWN NOTIZIE
ANNO 2015
Sindrome Down Notizie 1
Periodico quadrimestrale dell’Associazione Ita-
liana Persone Down Onlus, 2015, anno XIV, n. 2
Questo numero è stato chiuso in tipografia nel
mese di agosto 2015
Registrato presso il Tribunale di Roma il 18-09-
2002 al n. 533/2002 - Poste Italiane S.P.A. - Spe-
dizione in Abbonamento Postale D.L. 63/2012
(conv. in L. 16/07/2012 n. 103) - Art. 5bis, CPO
PARMA
Direttore responsabile: Anna Contardi
Comitato di redazione: Anna Contardi, Patrizia
Danesi, Federica Girard, Marta Rovagna
Redazione: Viale delle Milizie 106, 00192 Roma,
telefono 06/3722510 - 06/3723909
Indirizzo internet: http://www.aipd.it
Posta elettronica: [email protected]
Editore: AIPD - Associazione Italiana Persone
Down - Onlus, Viale delle Milizie 106, Roma
Stampa: Gruppo Spaggiari Parma S.p.A.
Abbonamenti: CCP 74685009 intestato a:
Associazione Italiana Persone Down,
Viale delle Milizie 106, 00192 Roma
Abbonamento annuo (2015)
€ 18,00, estero € 57,00 - un fascicolo € 5,00
SommarioIl TemaParlare della sindrome di Downdi Anna Contardi ................................................... 2
Dai progetti
Volontari Stellati .................................................. 5
Il Mercato dei Saperi .......................................... 6
Dalla società
Migranti con disabilitàdi Patrizia Danesi .................................................. 7
Caratteristiche di adulti con la sindrome di Down: prevalenza delle condizioni legate all’etàdi A. Carfì, M. Antocicco, V. Brandi, C. Cipriani, F. Fiore, D. Mascia, S. Settanni, D.L. Vetrano, R. Bernabei, G. Onder ............... 9
Dal mondo ............................................................... 10
Novità legislative ................................................. 11
Recensioni .............................................................. 12
In breve ..................................................................... 13
L’intervistaSindrome Down, quali progressi nella medicinaIntervista di Marta Rovagna al prof. Bruno Dallapiccola, Ospedale Bambino Gesù, Roma ..................... 14
Vi voglio parlare di…Alessandra e Francesco .................................... 15
Questionario .......................................................... 16
È con questo spirito di continuità e di attesa che vi presentiamo il nuovo
Sindrome Down Notizie: la rivista cartacea diventa più snella rinviando
per eventuali approfondimenti al sito internet di AIPD dove il numero, con
l’eventuale ampliamento di alcuni articoli, apparirà in simultanea all’invio
nelle case di soci, abbonati e amici.
Stiamo andando verso un’era sempre più tecnologica e l’uso dei computer
e di internet sta prendendo velocemente il posto della carta stampata,
ma sappiamo anche che a molti di noi piace avere la rivista o un libro tra
le mani, seduti comodamente in poltrona o poter portarli con noi per far
vedere magari un articolo a un amico.
Così abbiamo pensato di riorganizzare la rivista proponendo un tema di
rifl essione in ogni mese e alcuni articoli brevi che introducono argomenti
ed esperienze dentro e fuori l’associazione, alcuni dei quali troveranno
poi ampliamenti nel nostro sito, sotto forma di ulteriori pagine o di link di
approfondimento.
Il n. 1/2015 che presentava il Bilancio sociale 2014 è stato diff uso ai soci
solo via sito e in forma cartacea agli stakeholders di AIPD.
Ci piacerebbe avere in proposito commenti e suggerimenti dai nostri let-
tori, per questo troverete nell’ultima pagina un breve questionario che po-
trete inviarci per posta (normale o elettronica).
Vi ringraziamo fi n d’ora per la collaborazione e vi auguriamo buona lettura.
Anna Contardi
Editoriale
Sindrome Down Notizie
“Fate allora che ciascuna stagione racchiuda tutte le altre,
e il presente abbracci il passato con il ricordo ed il futuro con l’attesa”
Khalil Gibran
Sindrome Down Notizie - Il Tema 2
Chi è una persona con sindrome di Down? Parliamone
La sindrome di Down (sD) è una con-
dizione genetica dovuta alla presenza
di un cromosoma in più nella coppia
21, motivo per cui è anche chiamata
trisomia 21. È diagnosticabile durante
la gravidanza o alla nascita.
Come tutti i genitori riferiscono, i primi
giorni sono un momento di grande di-
sorientamento.
Per questo la loro prima esigenza è
quella di una corretta informazione.
Man mano che il bambino crescerà,
l’esigenza di capire chi è si aff accerà
negli incontri con gli altri e l’esigenza
di “parlarne” si riproporrà coi parenti, i
vicini di casa, gli insegnanti, i compagni
di scuola, gli stessi fi gli con sD.
Per questo ci sembra importante rifl et-
tere su questo: come parlarne, che cosa
dire, come aiutare le persone con sD a
costruire nel tempo una propria identi-
tà di cui fa parte anche la consapevo-
lezza di essere una persona con sD.
Le informazioni essenziali
Un gruppo di lavoro, nell’ambito della
costruzione di Linee guida per la sD per
l’Istituto Superiore di Sanità, ha identi-
fi cato nei seguenti, i contenuti informa-
tivi essenziali da trasmettere alla nasci-
ta, su che cosa è la sD e chi sono questi
bambini. Ci sembra utile ricordarli.
• Il bambino ha la sD, ciò signifi ca che
è nato con un cromosoma in più nel
suo patrimonio genetico, condizione
che nella stragrande maggioranza
dei casi è tuttora spiegata come un
“incidente genetico” e come tale im-
possibile da evitare.
• Le cause della sD sono ancor oggi
sconosciute. Molti studi sono stati
fatti ma ancora non è possibile forni-
re una chiara spiegazione sul perché
l’evento sia avvenuto in una coppia
piuttosto che in un’altra.
• Le uniche cose sicure e dimostrate
nella sD sono:
Anna Contardi - nel 99% dei casi, pur essendo
una condizione “genetica”, non
è ereditaria, non può essere attri-
buita a comportamenti materni o
eventi avvenuti durante o prima
la gravidanza;
- l’incidenza aumenta con l’età ri-
produttiva dei genitori, con una
infl uenza dell’età materna più
evidente di quella dell’età pa-
terna, ciò è legato alla diversa fi -
siologia delle cellule riproduttive
femminili da quelle maschili;
- la nascita di un bambino con sD
si verifi ca quando la mamma ha
20 anni, come a 40... anche se la
frequenza media è diversa: 1 su
1.600 a 20 anni, 1 su 100 a 40.
• Attualmente: in Italia e in altri Paesi
sviluppati nasce circa un bambino
con la sD su 1.250; in Italia vivono
circa 38.000 persone con questa
condizione1 e negli ultimi anni si è
molto allungata la vita media. Alcu-
ni studi danno un’aspettativa di vita
intorno ai 60 anni2.
• Il bambino con sD presenta un varia-
bile grado di ritardo nello sviluppo
cognitivo e motorio. L’entità del ritar-
do dipende da un fattore genetico,
ma è anche frutto delle modalità con
cui sarà cresciuto ed educato. Il bam-
bino infatti, con tempi diversi, avrà
tappe di sviluppo sostanzialmente
analoghe a quelle degli altri bambini,
sia pure con alcune specifi cità.
• I bambini con sD sono tutti diversi,
hanno un cromosoma in più che li
accomuna, ma il resto del loro patri-
monio genetico è quello della loro
famiglia e la loro storia è individua-
le. Per questo somigliano ai loro ge-
nitori, hanno i loro interessi, le cose
che gli piacciono e non.
• Come tutti i bambini hanno la capa-
cità di stabilire relazioni aff ettive si-
gnifi cative inizialmente con i propri
genitori, poi con altre fi gure di rife-
rimento (nel tempo familiari, amici,
partner).
• La maggior parte dei bambini con sD
può raggiungere un buon livello di
autonomia personale; possono fare
sport e frequentare gli amici, andare
a scuola e imparare a leggere e scri-
vere. Attualmente alcuni adulti la-
vorano, nel futuro potranno essere
certamente di più.
• Non esiste una “cura “ per la sD. Non
ci sono medicine o trattamenti che
possono eliminare l’esistenza del
cromosoma in più o i suoi eff etti più
rilevanti, ma molto è possibile fare
per lui con l’educazione e la riabili-
tazione e la cura della salute.
Ne parliamo con loro
Dice Serena, una ragazza con sD di 20
anni: “Una persona Down ha la trisomia
21, cioè ha un cromosoma in più rispet-
to alle persone normali, ma la diff erenza
secondo me non è poi così tanta. Io, di-
cendo questo ho capito di essere Down,
ma mi considero una persona normale
anche se mi ci vuole tempo a capire e a
fare le cose. Io vorrei essere una farfalla
per volare in alto e non fermarmi mai e
andare sempre avanti per la mia strada
che sarà molto scoscesa e ripida”.
Man mano che un bambino con sD cre-
sce, in lui e in chi lo circonda cresce
la percezione della sua “diversità”. Si
accorge magari di fare più fatica dei
fratelli o dei compagni di scuola a fare
alcune cose o di avere un’insegnante
solo per lui, di trovare spesso più con-
discendenza rispetto ai suoi errori e di
potersene approfi ttare, di essere in al-
tre parole “diverso”.
Ma perché questa percezione diventi
consapevolezza e ne nasca compren-
sione ed accettazione della sua con-
dizione è necessario che nascano mo-
menti in cui “parlarne” e dove la parola
“sindrome di Down” assuma signifi cato
e diritto di presenza, non come una
“parolaccia” o un problema, ma come
un elemento di realtà.
È importante sfatare l’idea che una per-
sona con la sD possa non accorgersene
Sindrome Down Notizie - Il Tema 3
o che la mancanza di consapevolezza
possa rendere la vita più facile.
Come sa bene chiunque, far fi nta che
i propri limiti non esistono non rende
felici, ma anzi spesso rende più diffi cile
il contatto con la realtà. Se, ad esempio
io sono grassa e tutti intorno a me lo
negano e mi dicono che sono magra, io
cercherò di comprarmi vestiti di piccole
taglie che mi staranno male e mi rende-
ranno ridicola, ma se gli altri mi dicono
che sì sono grassa, ma sono anche sim-
patica, forse mi comprerò dei vestiti più
comodi e allegri in cui stare meglio.
Il nostro conoscere e riconoscere noi
stessi passa inevitabilmente attra-
verso il riconoscimento dell’altro, “mi
vedo” attraverso gli occhi degli altri e
spesso mi modulo sulle loro aspetta-
tive nei miei confronti. Ma quello che
aiuta ognuno di noi nella propria vita
quotidiana è saper mettere insieme li-
miti e risorse, sapere di non sapere o
non poter fare alcune cose e al tempo
stesso saperne o poterne fare altre. Per
questo in qualsiasi conversazione è ne-
cessario tener presenti i due elementi,
sempre su un piano di realtà e mai di
illusione o di rinvio.
È importante inoltre che il nostro “es-
serci” si basi su cose concrete e veri-
fi cabili e non solo legate alle relazioni
aff ettive (“non hai la laurea e non puoi
fare l’avvocato, ma sai cucinare e puoi
lavorare in cucina” piuttosto che “non
hai la laurea e non puoi fare l’avvocato,
ma magari se studi molto…” oppure “…
ma tanto sei la preferita di mamma”).
Come una volta disse una mamma “in
fondo la cosa più importante è dire
sempre la verità!”.
Spesso operatori, familiari, la gente in
genere tende a sfumare o minimizzare
pensando di rendere così più accet-
tabile una condizione che è, per loro
stessi, diffi cile da accettare. L’impossi-
bilità di specchiarsi nel bambino o nel
ragazzo con la sD e di poter così capire
fi no in fondo le sue diffi coltà fa nascere
il desiderio di “eliminare la sindrome”
e, non potendolo fare, di nasconderla o
ignorarla. Ma tutti noi sappiamo quanto
sia importante per ognuno potersi co-
noscere per quello che ognuno di noi
è, chiunque esso sia.
A volte sono i ragazzi stessi a fare del-
le domande, a volte in modo indiretto
a volte in modo più diretto: “mamma
perché non sono bravo come mio fra-
tello?”, “perché ho gli occhi strani?”
“perché sono Down?” “perché non mi
togli il cromosoma in più?”. A tutte va
data risposta. Altre volte la domanda
non viene fuori, ma la percezione esi-
ste e starà a noi allora creare occasioni
per dare spazio al tema. Dire a un fi glio
“Tu hai la sindrome di Down” signifi ca
rassicurarlo che anche i genitori hanno
accettato la realtà con cui lui fa i con-
ti da sempre. Signifi ca raff orzare il suo
senso di identità e permettergli un rap-
porto più lucido e certamente più sere-
no con se stesso.
Una volta ho conosciuto un ragazzo
molto in gamba, un giorno sua madre
venne da noi dicendo che era preoc-
cupata perché le raccontava molte bu-
gie, che aveva fatto il compito di greco
che era fi danzato con una compagna di
scuola, ecc.; tutto questo non avveniva
quando frequentava il gruppo con altri
ragazzi con sD in associazione. Andando
a fondo scoprimmo che in casa non si
era mai nominata la sD e che il ragazzo
credeva che la mamma non se ne fos-
se accorta e per questo la “difendeva”
dalla verità raccontandole bugie. Ci si
può facilmente rendere conto di quanto
fosse diffi cile per lui fare questa doppia
vita e di come poi divenne più semplice
quando in modo molto sereno la madre
gli disse che sapeva che lui era un ra-
gazzo con sD e che era molto soddisfat-
ta di lui, del fatto che avesse imparato a
prendere l’autobus e a fare tutte le cose
che eff ettivamente faceva.
Ci sono a volte domande “diffi cili”
per un genitore: “quando mi sposo?”
Sindrome Down Notizie - Il Tema 4
“quando posso guidare la macchina?”,
queste domande chiamano in causa
l’immaginario che abbiamo su di loro
e spesso si ricorre a soluzioni quali
rinviare la risposta “quando sarai più
grande” o chiudere con un “per te non
è possibile”, quando, ancora una volta
è la verità l’unica risposta possibile: “ti
sposerai se troverai una persona di cui
ti innamorerai e questa di te, se avre-
te voglia di passare la vita insieme, se
avrai una casa dove vivere, un lavoro
o abbastanza soldi per mantenerti, se
avrai imparato a gestire in casa le fac-
cende di ogni giorno…”. Le parole per
dirlo potranno essere diverse da ra-
gazzo a ragazzo, ma centrale è sempre
dire la verità in modo comprensibile e
distinguere tra quelli che sono davvero
obiettivi impossibili o molto molto dif-
fi cili da raggiungere (quali la patente o
una laurea vera) e quelli che sono pos-
sibili , ma richiedono un cammino e il
realizzarsi di alcune condizioni.
Ancor prima di porsi la domanda del
“come parlarne” crediamo che genito-
ri e operatori debbano prima di tutto
domandarsi “Che cosa penso io della
realtà di essere una persona con sD?”
“Chi penso che siano?”.
Se noi pensiamo che avere la sD sia
NON DIRE DIRE PERCHÉ
Aff etto da sD
o malato di sD
Ha la sD
Con la sD
La sD non è una malattia ma una
condizione genetica.
Il riferimento a una malattia ha con sé
concetti come guarigione o morte
Una persona,
bambino
fi glio Down
Una persona,
bambino fi glio con
la sindrome di Down
o che ha la sD
Scrivere “persona Down”, signifi ca
identifi care quella persona con la sua
condizione. Le persone con sD sono
prima di tutto persone, la sD è una
condizione che le caratterizza ma non
le annulla nella loro specifi cità
un “problema” e non una “condizio-
ne” passeremo questo messaggio alle
persone con cui parliamo e per le quali
sarà più diffi cile accettare la realtà e
convivere serenamente con essa.
Anche per questo crediamo che il lin-
guaggio con cui ci esprimiamo con le
persone con sD e più in generale con
gli altri, parlando di loro debba essere
oggetto di attenzione (vedi tabella).
Nella nostra esperienza abbiamo visto
come per un ragazzo/a con sindrome
di Down, l’accettare o meno la propria
condizione sia direttamente connesso
con l’immagine che essi stessi associa-
no alla parola “sindrome di Down”. Se
l’immagine è quella di una malattia, si-
curamente questa non è un’immagine
piacevole anzi è spesso fonte di paura,
se l’immagine è quella di totale inca-
pacità è fonte di frustrazione, ma se
invece una persona con sD viene vista
come una persona che ha dei limiti, ma
ha anche delle capacità e se gradual-
mente queste crescono in direzione
di una sempre maggiore autonomia,
l’accettazione e l’autostima crescono.
Nell’esperienza associativa dei percor-
si di autonomia abbiamo visto concre-
tamente molti ragazzi parlare di una
persona con sD come un “ragazzo in
gamba” che, magari, prende l’autobus
da solo ed esce coi suoi amici e si paga
la pizza, perché questa è la loro con-
creta esperienza. Io faccio, quindi sono.
L’assunzione di un ruolo sociale contri-
buisce alla crescita di consapevolezza
e identità profondamente agganciate
alla realtà.
Nella vita di ogni persona con sD, così
come in quella di chi le sta intorno, non
esiste un solo momento di presa di co-
scienza e di accettazione della propria
condizione, ma questa si ripropone più
volte nel corso della vita, via via che
mutano gli ostacoli e le conquiste, così
come per ogni essere umano. Ad ogni
età e ad ogni momento vanno adattati
il linguaggio e le modalità della comu-
nicazione in un percorso insieme fatto
di mille piccoli passi.
Esistono libri e fi lm che possono essere
condivisi tra genitori e fi gli come spun-
to, per parlarne quando le domande
non salgono da sole (vedi link in calce
alla pagina). Esperienze, ad esempio,
come la trasmissione televisiva di Rai
3, “Hotel 6 stelle” possono essere un
buon pretesto per parlarne. Off rire alla
parola sindrome di Down lo spazio per
esserci nelle conversazioni in famiglia
permetterà di avvicinarla con più tran-
quillità da parte di tutti, di esprimere
emozioni, di riconoscerci “tutti uguali
e tutti diversi”, senza mai dimentica-
re che, come non esiste una persona
uguale all’altra, così non esiste una
persona con sD uguale all’altra.
1 P. Mastroiacovo, L. Diociaiuti, A. Rosa-
no, “Epidemiology of Down syndrome in
the third millennium”, in J.A. Rondal, A.
Rasore Quartino, S. Soresi, The adult with
Down syndrome: a new challenge for so-
ciety, Whurr, Londra, 2004.
2 P.A. Baird, A.D. Sadovnik, Life expec-
tancy in Down syndrome adults, Lancet,
1988; U. Ambrosetti, V. Gualandri (a cura
di), Inquadramento clinico, chirurgico e ri-
abilitativo della persona con sindrome di
Down, Omega, Milano, 2008.
SUL SITO AIPD LE BIBLIOGRAFIE RAGIONATE SUL COME PARLARE DELLA DIVERSITÀhttp://aipd.it/che-cosa-facciamo/servizi/biblioteca/bibliografie-ragionate/
Sindrome Down Notizie - Dai progetti 5
Lo scorso 14 gennaio a Castel Volturno,
in provincia di Caserta, è stato avviato
il progetto di collaborazione tra il Cor-
po forestale dello Stato e l’AIPD, che
coinvolge diversi giovani con sindrome
Down in un programma educativo e
formativo di volontariato.
Questa collaborazione prevede il coin-
volgimento di ragazzi con sindrome di
Down di età compresa tra 18 e 30 anni
accompagnati da un tutor AIPD; le attivi-
tà sono di collaborazione con i Forestali
nella cura delle riserve (lavori di piccola
manutenzione forestale e vivaistica, nu-
trimento e cura degli animali sequestra-
ti, sistemazione sentieri e segnaletica) e
supporto durante le visite delle scola-
resche nelle riserve naturali gestite dal
Corpo forestale, dal Tarvisio all’Aspro-
monte. L’obiettivo di questa esperienza
è off rire un’opportunità di crescita per-
manente ai protagonisti delle attività e
dimostrare come le persone con sindro-
me di Down nel loro ruolo di volontari
sono cittadini attivi che contribuiscono
alla crescita del bene comune.
La prima tappa della collaborazione è
iniziata signifi cativamente nella Terra
Volontari stellati
dei fuochi, territorio così violato, per
trasmettere con maggiore forza un
messaggio di impegno globale a difesa
dell’ambiente.
A inaugurare la prima esperienza nel-
la Riserva naturale di Castel Volturno
sono stati presenti il Capo del Corpo
forestale dello Stato Cesare Patrone,
la responsabile dell’Osservatorio sul
mondo del lavoro di AIPD Monica Be-
rarducci, la presidente della Sezione
AIPD di Caserta Giovanna Gionti, oltre
a personaggi noti quali Marek Hamsik,
calciatore della squadra del Napoli,
l’attore Carlo Croccolo ed altri della fi c-
tion “Un posto al sole”.
Dopo il coinvolgimento di Monica, Gre-
gorio, Marinella e Marco, i 4 giovani
della Sezione AIPD di Caserta, è stata la
volta, nel mese di maggio, di tre ragaz-
zi della Sezione AIPD di Perugia, Pao-
PER APPROFONDIMENTI SULL’ESPERIENZAhttp://aipd.it/volontari-per-la-natura-castel-volturno/https://www.youtube.com/watch?v=uGPjfs60A0I
lo, Alessandro e Chiara, che sono stati
impegnati nella Riserva di Pieve Santo
Stefano. Questo gruppo ha, nel corso
dell’ultima settimana di lavoro, anche
pernottato presso la foresteria del Cor-
po forestale.
Le attività proseguiranno per tutto il
2015 e prevedono il coinvolgimento in
autunno di giovani provenienti da altre
Sezioni AIPD.
Sindrome Down Notizie - Dai progetti 6
Il 7 luglio 2015 si è concluso, dopo
una anno di vita, il progetto “Il Merca-
to dei Saperi” fi nanziato dal Ministero
delle Politiche sociali con la legge n.
383/2000 anno fi nanziario 2013 lett f.
Idea centrale del progetto è la creazio-
ne di occasioni di incontro tra giova-
ni con sD e persone anziane, per uno
scambio intergenerazionale che produ-
ca percorsi e strumenti di conoscenza e
crescita reciproca. Il motto del progetto
è: “Tutti hanno qualcosa di utile da off ri-
re ad altri e tutti hanno bisogno di qual-
cosa!”. In tal senso sia anziani sia gio-
vani con sD possono off rire la propria
disponibilità a insegnare attività di vita
quotidiana, trasmettere saperi e riceve-
re in cambio, nella logica del baratto,
ciò che viene da loro stessi richiesto.
Il progetto ha coinvolto 12 sezioni AIPD
che hanno aperto nelle loro sedi le
“Porte dei Saperi”, veri e propri contact
point in cui i coordinatori locali, con
l’aiuto di operatori presenti durante gli
scambi, hanno gestito il progetto nel
suo sviluppo locale. Le sedi coinvolte
sono state: Bari, Potenza (nella zona
della Val D’Agri), Matera, Milazzo-Mes-
sina, Termini Imerese, Viterbo, Marca
Trevigiana, Roma, Campobasso, Manto-
va, Belluno, Vulture.
Il Mercato dei Saperi
Il progetto è stato un successo in ter-
mini di visibilità per le varie sedi in cui
erano attive le “Porte dei Saperi” e per
quanto riguarda l’elevato numero delle
persone raggiunte, sia anziani sia per-
sone con sindrome di Down, che hanno
partecipato agli scambi.
In avvio di progetto è stato realizzato
il sito www.mercatodeisaperi.it, che
ha avuto un ruolo centrale e multiplo.
È stato in primo luogo la vetrina da cui
diff ondere e pubblicizzare il progetto
con la descrizione in alta comprensibi-
lità dello stesso e correlato dallo spot
realizzato da professionisti del settore
che ha avuto dei passaggi in tv nazio-
nali (RAI 3) e locali, anche nelle regioni
in cui erano attive le “Porte dei Sape-
ri”. Il sito inoltre ha un’area riservata ai
soli operatori dalla quale i coordinatori
locali hanno potuto inserire sia i parte-
cipanti che i loro “desideri di scambi”
all’interno di un data base che ha faci-
litato la gestione degli incontri tra an-
ziani e persone con sindrome di Down.
Infi ne sul sito, nello spazio “Lo sapevi
che…” sono stati caricati tutti i docu-
menti in alta comprensibilità (110 ad
oggi), sia video sia materiali scritti, che
sono stati realizzati durante gli scambi
e che spiegano, in maniera chiara e ac-
cessibile a tutti, come si fanno alcune
cose, dai piatti di cucina alle tecniche
per travasare le piante, dalle antiche
tradizioni alle spiegazioni di tecnologie
semplici e molto altro.
In tutto le persone che hanno parteci-
pato al mercato, donando o ricevendo
“saperi”, sono state 493, di cui 311
anziani e 182 persone con sindrome di
Down. Le manifestazioni di interesse,
ossia le richieste di scambio fatte dai
partecipanti, sono state 2396. Alla fi ne
gli scambi eff ettuati sono stati 1033!
Le maggiori richieste sono state fatte
nell’ambito della cucina (215 scambi)
o nelle commissioni fuori casa (185
scambi) che hanno visto i partecipan-
ti con sindrome di Down protagonisti.
Se infatti gli anziani erano prodighi di
insegnamenti soprattutto all’interno
delle loro abitazioni e nei centri anzia-
ni, i partecipanti con sindrome di Down
delle “Porte dei Saperi” delle sedi
AIPD, hanno contraccambiato facendo
la spesa, pagando le bollette, andan-
do a comprare medicine in farmacia,
lavando automobili o dipingendo in-
ferriate dei balconi (solo per citarne
alcuni).
Durante il progetto sono stati formaliz-
zati 7 partenariati con enti e istituzioni
e moltissime collaborazioni informali
con associazioni e centri sociali. Ma
l’aspetto più signifi cativo è che, questo
progetto, ha cambiato l’immagine di
due categorie di persone che, da pas-
sivi e poco utili, sono diventate attive
e produttive.
Molte sedi in cui è stato avviato tale
servizio stanno chiedendo aiuti fi -
nanziari a enti pubblici e privati per
permettere a questo progetto di con-
tinuare. Anche l’AIPD Nazionale sta
partecipando a diversi bandi per racco-
gliere fondi che diano la possibilità ad
alcune Porte dei Saperi di continuare
ancora questa splendida avventura. Tra
l’altro, come dice il protagonista delle
spot: “Il Mercato dei Saperi è l’unico
mercato che cresce. Semplice no?”.
Sindrome Down Notizie - Dalla società 7
AIPD è una associazione che da più di
30 anni si occupa delle persone con
sindrome di Down e delle loro famiglie,
con attività e servizi volti a rendere le
persone consapevoli dei loro diritti,
delle opportunità che il territorio off re
e deve o dovrebbe garantire, a far co-
noscere chi sono e cosa possono fare le
persone con sindrome di Down.
Il nostro è dunque un osservatorio at-
traverso il quale abbiamo accesso, sa-
pendole cogliere, alle trasformazioni in
atto nella società; quella cui siamo di
fronte da alcuni anni è certamente la
presenza sempre più importante di fa-
miglie migranti e la nostra associazione
è stata dunque chiamata a confrontarsi
con quelle in cui sono presenti fi gli con
sindrome di Down.
L’attenzione a chi presenta tale doppia
condizione è nata solo recentemente
e questo si riscontra dall’assenza di
servizi in grado di accogliere e soste-
nere le diverse esigenze delle persone
con disabilità migranti; esistono infatti
i servizi e le associazioni che si occu-
pano delle persone con disabilità, ed
esistono servizi e associazioni che si
occupano di migranti, ma non esiste un
collegamento tra questi e dunque una
risposta effi cace alle particolari esigen-
ze di tali persone.
Gli stessi dati sulla popolazione non rie-
scono a far affi orare la dimensione reale
del fenomeno ma solo a determinarne
una stima; dal Censis abbiamo dati rela-
tivi alla percentuale di persone con disa-
bilità in Italia (il 6,7% della popolazione
totale, cioè complessivamente 4,1 mi-
lioni di persone); dall’Istat quelli relativi
ai migranti residenti in Italia (5.073.000
al 1° gennaio 2015, pari all’8,3% della
popolazione). Il MIUR ha fornito dei dati
Migranti con disabilità
Patrizia Danesi
Assistente sociale Telefono D,
responsabile progetto “Easy Info.
Sapere è Potere”
incrociati, e nell’anno scolastico 2012-
2013 gli alunni non italiani con disabili-
tà sono stati 26.626 (il 10,8% sul totale
degli alunni con disabilità che rappre-
sentano il 2,5% dell’intera popolazione
studentesca).
Le persone migranti con disabilità sono
portatrici dunque di una doppia con-
dizione di svantaggio che le mette a
maggior rischio di marginalità sociale;
le famiglie dei migranti, specialmente
se arrivate da poco tempo in Italia o
se vivono in contesti “chiusi” con po-
chi scambi esterni alla loro comunità di
origine, possono presentare diffi coltà
di padronanza della lingua italiana e
quindi di comprensione dei contenuti
delle informazioni presenti su siti in-
ternet italiani e/o diffi coltà anche nelle
relazioni dirette con i servizi territoriali
cui si rivolgono. La diffi coltà di espri-
mersi in una lingua che non è quella
madre sono amplifi cate per le perso-
ne con sindrome di Down che spesso
presentano già diffi coltà di linguaggio
determinate dalla sindrome.
Il rischio della doppia discriminazione
è dunque molto alto, una storia che
vale per tutte è quella di Cristian Ra-
mos, ragazzo con sindrome di Down
nato in Italia da mamma colombiana
che al compimento dei 18 anni ha fatto
domanda per avere la cittadinanza ita-
liana. Per la sua disabilità intellettiva,
o meglio per l’idea che chi di dovere
aveva della disabilità intellettiva, ha
trovato una serie infi nita di diffi coltà
che però per fortuna e per l’impegno di
tanti sono state superate. Ma la sua sto-
ria, che ha avuto una forte eco a livello
mediatico, come spesso accade in que-
ste circostanze, è stata l’occasione per
far rifl ettere su temi più ampi, primo fra
tutti sulla necessità di non contrastare
quanto sancito dall’art. 18 della Con-
venzione ONU sui diritti delle persone
Sindrome Down Notizie - Dalla società 8
con disabilità in merito alla libertà di
movimento e di cittadinanza o, molto
più in generale una rifl essione sul tema
per esempio dello ius soli.
La vicenda di Cristian, che abbiamo se-
guito fi no al giorno del suo giuramento,
ci ha permesso di conoscere famiglie di
altri giovani nella sua stessa situazio-
ne, magari di provenienza geografi ca
diversa, magari con una disabilità intel-
lettiva di altro tipo, ma tutti accomuna-
ti dalla stessa esigenza di superare la
doppia diffi coltà determinata dall’esse-
re straniero e dall’essere persona con
disabilità intellettiva. Dal punto di vista
della tutela economica per esempio ci
sono volute molte sentenze della Corte
costituzionale perché venisse ricono-
sciuto il diritto alle provvidenze econo-
miche dell’invalidità civile alle persone
non italiane ma regolarmente soggior-
nanti nel nostro Paese, la più recente
risale al gennaio scorso e si è espressa
sul diritto alle provvidenze per cecità.
Dunque per avere accesso alle provvi-
denze economiche erogate a fronte del
riconoscimento di invalidità civile o ce-
cità civile tale da presupporne l’eroga-
zione, è richiesto, oltre alla residenza,
la titolarità del permesso di soggiorno
di almeno un anno di cui all’art. 41 del
Testo Unico sull’immigrazione, e non
più - come stabilito con la precedente
normativa - il permesso di soggiorno di
almeno 5 anni che era rilasciato solo ai
possessori di reddito suffi ciente per il
sostentamento proprio e dei familiari.
Riguardo il diritto alla studio, la fre-
quenza scolastica è garantita (obbli-
gatoria e gratuita) a tutti i bambini e
ragazzi dai 6 ai 16 anni che vivono in
Italia, anche se non italiani e anche se
non regolari; all’arrivo in Italia, in qual-
siasi momento dell’anno è possibile
procedere con l’iscrizione a scuola e
normalmente gli alunni migranti, anche
quelli con disabilità, vengono iscritti
alla scuola e alla classe corrispondente
alla loro età.
Il “fenomeno” è oggi sempre più al cen-
tro delle attenzioni delle associazio-
ni. AIPD ha recentemente realizzato il
progetto “Easy Info. Sapere è potere”,
fi nanziato dal Ministero del lavoro e
delle politiche sociali in base alla legge
383/2000, con il quale ha previsto at-
tività mirate a incrementare l’accessibi-
lità alle informazioni delle persone con
sindrome di Down non italiane e delle
loro famiglie, ampliando le consulenze
sugli aspetti assistenziali e sull’inclu-
sione scolastica e pubblicando il qua-
derno “Down to Italy”. La caratteristica
di questo quaderno (presentato con un
convegno presso la Camera dei Deputa-
ti lo scorso 23 febbraio e disponibile an-
che in inglese, francese e spagnolo) è la
scrittura altamente comprensibile, che
ha voluto quindi coniugare le esigenze
delle persone con disabilità intellettiva
e delle persone che, per motivi anche
molto diversi, hanno poca dimestichez-
za con la lingua italiana. I temi trattati in
questo volume sono quelli assistenziali
e di diritto allo studio.
Anche la FISH (Federazione Italiana Su-
peramento Handicap) ha realizzato un
progetto dedicato, “Migranti con disa-
bilità. Conoscere il fenomeno per tute-
lare i diritti”, attraverso il quale è stata
realizzata una indagine conoscitiva i
cui dati sono stati presentati lo scorso
9 giugno a Roma con un convegno.
La migrazione delle popolazioni è or-
mai un fenomeno globale e inarresta-
bile, il numero delle persone con di-
sabilità non italiane o fi gli di genitori
migranti è dunque destinato a cresce-
re; le azioni che le associazioni stanno
realizzando devono contribuire alla
crescita della consapevolezza delle
istituzioni circa la presenza di questi
nuovi cittadini, perché i servizi siano
in grado di riconoscerne le esigenze,
off rire risposte adeguate e effi caci, ga-
rantirne la piena inclusione.
Sindrome Down Notizie - Dalla società 9
La traduzione è stata curata
da Paola Gherardini e Federica Girard
Introduzione: negli ultimi decenni l’a-
spettativa di vita delle persone con
sindrome Down (sD) è aumentata in
maniera esponenziale, si stima che nel
corso della prossima generazione la du-
rata della loro vita sarà uguale a quella
della popolazione generale. Anche se
la sD è inclusa tra le sindromi a invec-
chiamento precoce per la presenza di
caratteristiche osservate negli adulti
più anziani, è ancora studiata come un
problema di interesse pediatrico. Con-
siderato che la conoscenza delle carat-
teristiche cliniche degli adulti con DS è
piuttosto limitata, si è intrapreso que-
sto studio per valutare gli aspetti clinici
di questa popolazione e di descrivere
quali sono le similitudini con la popo-
lazione anziana.
Metodi: in questo studio abbiamo pre-
so in considerazione 60 adulti con sD,
che sono stati esaminati presso il Day
Hospital del Dipartimento Geriatrico
del Policlinico Gemelli, Università Cat-
tolica del Sacro Cuore in Roma. Ogni
individuo è stato valutato con un pro-
tocollo standardizzato.
Risultati: l’età media dei partecipanti
allo studio era di 38 anni (range 18-58
anni) e 42 (70%) erano donne.
Condizioni geriatriche erano ampiamen-
te prevalenti: in 39 soggetti (65%) dei
partecipanti allo studio, è stata diagno-
sticata disabilità cognitiva, in 25 (41.7%)
erano presenti sintomi comportamentali
e in 23 (38.3%) disabilità funzionale. 6
(10%) dei partecipanti vivevano in Isti-
tuti e 11 (18.3%) erano stati diagnosti-
Caratteristiche di adulti con la sindrome di Down: prevalenza delle condizioni legate all’età
A. Carfì, M. Antocicco, V. Brandi,
C. Cipriani, F. Fiore, D. Mascia,
S. Settanni, DL. Vetrano, R. Bernabei,
G. Onder
L’abstract in lingua originale (di cui pubblichiamo in questa pagina la traduzione in italiano) è disponibile online su http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25593924Il testo integrale dell’articolo tradotto in italiano è disponibile sul sito AIPD all’indirizzo: http://aipd.it/sdn2-2015-dalla-societa-ricerca-adulti/
cati obesi. Il numero medio dei farmaci
usati era di 2.4, l’uso di medicamenti
psicotropici era prevalente.
La malattia cronica più comune era le-
gata a problemi tiroidei (44, 73.3%),
seguita dai disturbi dell’umore (19,
31.7%), osteoporosi (18, 30%) e pro-
blemi cardiaci (10, 16.7%).
Condizioni geriatriche e malattie cro-
niche erano per lo più prevalenti tra i
partecipanti di ≥40 anni.
Conclusioni: sono state osservate con-
dizioni simili tra adulti più anziani e
adulti con DS. In entrambe le popola-
zioni sono prevalenti stati patologici,
condizioni geriatriche, defi cit cognitivi
e funzionali e problemi sociali, il che
contribuisce a rendere la valutazione
e il trattamento di questi pazienti alta-
mente complessi.
ABSTRACT
Sindrome Down Notizie - Dal mondo10
XII congresso mondiale sulla sindrome di Down
Dal 19 al 21 agosto 2015 si svolgerà a Chennai, in India, il do-
dicesimo congresso mondiale sulla sindrome di Down. Come
è stato nelle due precedenti edizioni del congresso mondiale,
anche questo prevede lo svolgimento di un forum pre-congres-
suale aperto agli adulti con sindrome di Down per fornire uno
spazio nel quale esprimere desideri e scambio di idee. Il sito:
http://www.wdsc2015.com/
Assemblea AGA
A Lisbona da 18 al 20 settembre prossimi si terrà l’Annual Ge-
neral Assembly 2015 delle associazioni europee aderenti a
EDSA (European Down Syndrome Association). Si tratteranno
i temi scuola, lavoro e self-advocacy.
21 Marzo WDSD 2015
In occasione della scorsa Giornata mondiale sulla sindrome di
Down, EDSA ha realizzato un fl ashmob virtuale per sfruttare
l’occasione di dare voce alle persone con sindrome di Down
a livello europeo. AIPD ha partecipato all’evento inviando – e
invitando ad inviare - una mail con oggetto “WORLD DOWN
SYNDROME DAY 2015 – ITALY” (testo concordato con gli al-
tri membri di EDSA) al presidente della Commissione euro-
pea per ricordare la presenza delle persone con sindrome di
Down in Europa e il rispetto dei loro diritti.
Down Syndrome International ha lanciato il video “My Oppor-
tunities, My Choices”: un’intervista realizzata a persone con
sindrome di Down di 39 paesi del mondo (per l’Italia Giovanni
Grillo, AIPD) sullo stato del reale godimento dei loro pieni ed
uguali diritti nella società e nelle loro famiglie:
https://www.youtube.com/watch?v=BwlJ6iIQ1Bo
Coordown ha partecipato con una campagna di sensibilizza-
zione per promuovere l’importanza dell’autonomia e il diritto
a scegliere una dimensione residenziale indipendente, realiz-
Dal mondo
zando il video “The Special Proposal”:
https://www.youtube.com/watch?v=lnaajSxOsWI
Guida al voto in alta leggibilità
dalla Down Syndrome Ireland
In occasione del recente referendum che ha chiamato al
voto i cittadini irlandesi lo scorso 22 maggio (sui temi del
matrimonio e dell’età dei candidati alla presidenza del Pae-
se), l’associazione Down Syndrome Ireland ha prodotto una
guida in alta comprensibilità per spiegare a tutti i cittadini
modalità di voto e signifi cato dei quesiti posti. La guida è
disponibile sul web all’indirizzo:
http://www.downsyndrome.ie/wp-content/uploads/2015/05/Referendum-Guide.pdf
DOWNSIDE UP, una risorsa multilingue sulla sindrome di
Down
Su iniziativa della fondazione russa “Charity fund” è stato
aperto sul web il sito “Downside Up”, uno spazio in multilin-
gue dove professionisti e associazioni possono registrarsi e
caricare materiale informativo sulla sindrome di Down. Più
di 4mila utenti si sono registrati in pochi mesi di vita del
progetto, la maggior parte provengono dalla Russia, il resto
da altri Paesi. I materiali (quasi mille) sono pubblicati in vari
formati: immagini, video, presentazioni, articoli, riviste e
giornali, libri e materiali d’archivio. Il sito:
http://downsideup.wiki/en/
“The Easy Cook Book”
L’associazione ungherese “Down Egyesulet” ha pubblicato il
libro ad alta leggibilità “The Easy Cook Book” che contiene
12 ricette di cucina internazionale. Il libro è disponibile in
ungherese, inglese, slovacco, ceco e polacco. Per saperne di
più e per scaricare il libro di cucina:
http://0321.hu/easycookbook
Sindrome Down Notizie - Novità legislative 11
Congedo parentale
È stato pubblicato il Decreto legislativo
15 giugno 2015, n. 80 “Misure per la
conciliazione delle esigenze di cura, di
vita e di lavoro, in attuazione dell’artico-
lo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicem-
bre 2014, n. 183.” (Gazzetta Uffi ciale
n.144 del 24 giugno2015 – Supplemen-
to Ordinario n. 34), le cui disposizioni
sono in vigore dal 25 giugno e resteran-
no valide, in via sperimentale, solo per
l’anno in corso. Tra le novità segnaliamo
quella di specifi co interesse per i geni-
tori di bambini riconosciuti con handi-
cap in situazione di gravità (ai sensi del
comma 3, art. 3 della legge 104/92).
L’art. 8 del decreto modifi ca l’art. 33
del decreto legislativo n. 151/2001 e
dispone l’estensione del periodo entro
il quale è possibile fruire del prolunga-
mento del congedo parentale: il limite
di età del fi glio passa da 8 anni a 12
anni. Resta invece invariato il periodo
di prolungamento del congedo che ri-
mane fi ssato in tre anni (nei quali sono
ricompresi i mesi di congedo parentale
ordinario). Anche il congedo parentale
ordinario può essere utilizzato fi no al
dodicesimo anno di vita del bambino
Novità legislative
(art. 7), potrà essere anche fruito in ore
e sarà pagato, entro il sesto anno di vita
del bambino, al 30% dello stipendio.
ISEE
Sono state pubblicate tre sentenze del
TAR del Lazio che si è pronunciato fa-
vorevolmente nei confronti di ricorsi
presentati da comitati di famiglie di
persone con disabilità contro alcune
questioni previste nel nuovo ISEE, en-
trato in vigore nel 2015.
Le questioni aff rontate riguardano:
• l’articolo 4, comma 2, lettera f del
DPCM 159/2013 che considera tra
i redditi anche i “trattamenti assi-
stenziali, previdenziali e indennitari,
incluse carte di debito, a qualunque
titolo percepiti da amministrazioni
pubbliche” e quindi le provvidenze
economiche degli invalidi civili;
• l’articolo 4, comma 4, lettera d, nume-
ri 1, 2 e 3, che prevede la sottrazione
di spese o franchigie per le persone
con diversi gradi di disabilità (media,
grave, non autosuffi cienza), aumenta-
te solo nel caso di persone minorenni.
Questi due punti sono stati annullati
dal Tar del Lazio ma il sistema opera-
tivo dell’INPS presso il quale sono regi-
strati i modelli ISEE non è stato ancora
modifi cato, in assenza delle indicazioni
che devono arrivare dal Ministero del
Lavoro e delle Politiche sociali che ne
aveva dettato il modello con il decre-
to 7 novembre 2014. Concretamente
quindi le dichiarazioni ISEE che posso-
no essere rilasciate sono quelle prece-
denti alle sentenze, che considerano
dunque tra i redditi anche le provvi-
denze economiche degli invalidi civili
e applicano le franchigie diverse per
maggiorenni e minorenni. La FISH, Fe-
derazione Italiana Superamento Han-
dicap, cui AIPD aderisce, ha pubblica-
mente chiesto al Ministero del Lavoro
chiarimenti in merito alle intenzioni del
Governo.
Provvidenze economiche, importi
2015
Come ogni anno gli importi delle prov-
videnze economiche erogate per in-
validità civile, cecità e sordità sono
stati rivalutati. L’INPS ha pubblicato la
circolare n. 1/2015 con tutte le nuove
indicazioni (la tabella di riferimento è
la M.3 dell’allegato 3).
Minori
riconoscimento provvidenza economica mensilità importo 2015 limite di reddito 2015
diffi coltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età
indennità di frequenza (legge 289/90)
pagata per i mesi in cui il minore frequenta nido, materna, scuola o svolge terapie presso ASL o strutture convenzionate, al massimo 12 mesi
€ 279,75 € 4.805,19
necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita
indennità di accompagnamento (legge 18/80)
12 mesi € 508,55 non è previsto
Maggiorenni
riconoscimento provvidenza economica mensilità importo 2015 limite di reddito 2015
riduzione permanente della capacità lavorativa in misura superiore ai 2/3 (dal 74% al 99%)
assegno mensile (legge 118/71)
13 mesi (12 mesi più la tredicesima)
€ 279,75 € 4.805,19
100% pensione di invalidità civile (legge 118/71)
13 mesi (12 mesi più la tredicesima)
€ 279,75 € 16.532,10
100% e con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita
pensione e indennità di accompagnamento
13 mesi la pensione (12 mesi più la tredicesima), 12 mesi l’indennità
complessivamente € 788,3 (279,75 più 508,55)
non è previsto per l’indennità di accompagnamento; per la pensione è di € 16.532,10
Sindrome Down Notizie - Recensioni 12
G.E. Buzzelli
Principi di progettazione universale
Yucca Design, Reggio Emilia, 2015
Collana di e-book dedicata all’adatta-
mento e accessibilità degli ambienti
domestici per persone con disabilità
Questa collana aff ronta la vasta gam-
ma di argomenti specifi ci che coin-
volgono non solo gli anziani ma tutte
le persone con disabilità che devono
poter vivere la propria vita a casa loro,
senza diffi coltà o preclusioni, con sicu-
rezza e con serenità. Riuscire a creare
un ambiente familiare accogliente e
positivo, dove chi ha particolari neces-
sità possa esplicitare i suoi bisogni in-
tellettivi, culturali e aff ettivi, non è sol-
tanto un fatto di sensibilità, ma anche
progettuale e tecnico. E questi sono i
presupposti su cui è fondata la collana
monografi ca, dedicata alle innumere-
voli problematiche che possono insor-
gere in un’abitazione durante l’arco di
vita delle persone, che viene analiz-
zata ambiente per ambiente, nell’ot-
tica dei principi dell’universal design.
Una rilevante problematica prelimina-
re è data innanzitutto dalla salubrità
dell’abitazione, trattata nella seconda
monografi a “Gli ambienti confi nati”, e
una seconda problematica è aff rontata
nella terza monografi a “Gli artefatti”
considerando l’interazione individuo-
ausilio-oggetto-spazio e l’importanza
della realtà transizionale e del concet-
to di Lebenswelt, ovvero del rapporto
aff ettivo che la persona instaura an-
che con un oggetto inanimato come la
bambola per le bimbe e l’orsacchiotto
per il bimbo. Due monografi e sono de-
dicate agli aspetti edili e impiantistici
dell’abitazione e la sesta, che conclu-
de la prima parte della collana, ana-
lizza le caratteristiche funzionali degli
ambienti abitativi, che devono poter
rispondere a una serie di prestazioni
oltremodo complesse e che non sono
solo quelle puramente materiali.
Recensioni
A. Contardi A., M. Berarducci, AIPD
Musica, fi lm e pizzeria: divertirsi
in compagnia. Idee e consigli per
imparare a gestire il tempo libero
Trento, Erickson, 2015
Sesto volume della collana “Laboratori
per le autonomie” nato dall’esperienza
dei Percorsi di Educazione all’autono-
mia dell’AIPD. Si rivolge ai giovani e
agli adolescenti con disabilità intellet-
tiva che iniziano ad avere interessi al di
fuori della sfera familiare e desiderano
imparare a gestire da protagonisti il
proprio tempo libero. In linguaggio al-
tamente comprensibile, è corredato di
un’agile guida per educatori e genitori.
A. Farinella
Siblings.
Essere fratelli di ragazzi con disabilità
Trento, Erickson, 2015
Il rapporto tra fratelli e sorelle è tra le
relazioni umane, una delle più intense:
vi si intrecciano allo stesso tempo sen-
timenti di attaccamento, confi denza,
competizione, istinto di protezione e
confl ittualità. Cosa accade quando uno
dei fratelli ha una disabilità?
L’esperienza dei SIBLINGS è una traccia
importante nello studio delle relazio-
ne dei fratelli e sorelle di persone con
disabilità. Il testo dà testimonianza di
questa esperienza a partire dall’inda-
gare la natura del legame fraterno, i
processi di adattamento e di fronteg-
giamento, dei bisogni familiari, le varie
tappe evolutive dei fratelli e come que-
sti si intrecciano fi no all’età adulta, età
della responsabilità come caregiver.
C. Imprudente
Re 33 e i suoi 33 bottoni d’oro
Bari, La Meridiana, 2006
Il libro è lo strumento intorno a cui è
nato il Progetto Calamaio del Centro
Documentazione Handicap e Coo-
perativa Accaparlante: il tema del-
la diversità legato alla disabilità è il
percorso intorno a cui muove il lavo-
ro del progetto, che ha nell’autore il
suo animatore. È una storia da legge-
re e far leggere ai bambini, ma anche
uno strumento per avvicinarli ai temi
dell’handicap, della diversità, della
condivisione di progetti ed esperienze
in gruppi.
D.R. Beukelman, P. Mirenda
Manuale di comunicazione
aumentativa e alternativa.
Interventi per bambini e adulti con
complessi bisogni comunicativi
Trento, Erickson, 2014
Il testo è rivolto ai professionisti, agli
studenti e a tutte le persone interes-
sate ad approfondire le possibili alter-
native di quanti non sono in grado di
soddisfare le proprie esigenze comu-
nicative attraverso modalità naturali,
quali il linguaggio vocale, i gesti o la
scrittura... I contenuti e l’organizzazio-
ne di questo libro rispecchiano le più
attuali linee di intervento in CAA e si
avvalgono dei contributi dei più impor-
tanti professionisti internazionali e di
numerose testimonianze dirette delle
persone che si affi dano alla CAA.
Fundacio Catalana Sindrome de Down
Su hijo con síndrome de Down,
de la A a la Z. Guía práctica para
padres de los aspectos médicos
del síndrome de Down
Barcellona, Fundacio Catalana
sindrome de Down, 2008
Il libro off re ai genitori una prima infor-
mazione oggettiva e pratica su proble-
mi di salute, educazione e sviluppo dei
loro fi gli con sindrome di Down.
Sindrome Down Notizie - In breve 13
Opuscolo “Interventi per familiari e fi gli
nella fascia d’età 0-6 anni.
Linee guida per il lavoro nelle sezioni AIPD”
È stato pubblicato un nuovo volume rivolto alle sedi locali
AIPD con indicazioni su come organizzare al proprio inter-
no interventi rivolti alla fascia dei bambini con sindrome di
Down tra 0 e 6 anni e le loro famiglie. Il quaderno è stato
realizzato sulla base delle esperienze già realizzate in asso-
ciazione, a seguito di un seminario di confronto tra operatori
che operano in tale area provenienti da 14 Sezioni che si è
tenuto a Roma nel giugno 2014. Contiene linee di intervento
per il lavoro individuale e di gruppo sia con i genitori sia con
i bambini, distinguendo tra interventi di accoglienza, di infor-
mazione, di consulenza e di conoscenza.
Politica e disabilità, le interviste AIPD ai politici
Residenzialità, lavoro e tutele per un empowerment delle
persone con disabilità: questi i punti centrali delle 5 inter-
viste che AIPD ha realizzato qualche settimana fa a 4 parla-
mentari e 1 sottosegretario (Franca Biondelli, sottosegretario
ministero Lavoro e Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, se-
natrice del Partito Democratico, già sottosegretario del mini-
stero del Lavoro e delle Politiche sociali con il governo Monti,
Eugenia Roccella, deputata del Nuovo centro destra, vicepre-
sidente della commissione Aff ari sociali, Giulia Di Vita, de-
putata del Movimento 5 Stelle, membro della commissione
Aff ari sociali e Antonio Palmieri deputato di Forza Italia della
commissione Cultura, scienze e istruzione).
Sono 7 le raccomandazioni (frutto del progetto europeo “L’es-
senziale è invisibile agli occhi”, conclusosi a gennaio 2015)
che AIPD pone al mondo politico per sollecitare una rifl essio-
ne sulle responsabilità politiche legislative e promuovere (e
non ostacolare) l’emancipazione delle persone con disabilità
intellettive: 1) adottare una pratica educativa e assistenziale
individualizzata e centrata sulla persona; 2) “convertire” la tu-
tela giuridica in sostegno attivo al processo decisionale della
persona con disabilità; 3) garantire la libertà di movimento, di
decisione sul luogo dove vivere e lavorare della persona con
disabilità; 4) incoraggiare la partecipazione delle persone con
disabilità intellettiva nelle decisioni politiche senza restringe-
re il loro diritto di voto; 5) riconoscere il loro diritto di avere
un proprio partner e una famiglia; 6) garantire un ambiente
mentalmente accessibile, a cominciare dagli uffi ci pubblici e
dai servizi di base e applicando tale principio anche nei servizi
alla persona, 7) aprire uno spazio per la partecipazione della
persone con disabilità intellettiva in situazione di gravità nella
vita “normale”.
Le interviste sono sul canale YouTube di AIPD Nazionale o
direttamente a questo indirizzo:
http://aipd.it/campagna-social-progettoinv-su-politica-e-disabilita/
In breve
Giornata della
Lentezza 2015
Dal 7 al 13 giugno
2015 si è svolta
la lunga giornata
mondiale della
lentezza, che ha
invitato a ritrovare
il tempo per ascol-
tare il ritmo di stile
di vita armonico,
rispettoso e fruga-
le che consenta di
superare i danni causati dalla frenesia con la semplicità di
una pausa, di un gesto e di un sorriso. AIPD ha partecipato
con una rifl essione sulla lentezza abbinata con la sindrome
di Down; l’andare piano, una caratteristica dei ragazzi con
sindrome Down, non è solo un limite ma anche la scoperta
di poter vivere in modo più tranquillo e “rilassato”. Qualche
anno fa, in occasione del fi lm “Johnny Stecchino” fu proprio
Roberto Benigni a scrivere una lettera ad Alessandro/Lillo su
questo tema, sottolineando come il tempo che l’attore con
sindrome Down si prendeva per fi nire il suo cappuccino pri-
ma delle riprese fosse un tempo necessario per vivere bene
e un esempio da seguire.
Indagine Università degli studi di Napoli
La facoltà di Psicologia Clinica dello Sviluppo e di Tecniche
di Osservazione del Comportamento Infantile presso il Di-
partimento di Psicologia della Seconda Università degli studi
di Napoli sta conducendo un’indagine, attraverso la compi-
lazione di questionari anonimi, sulle credenze della gente
circa le competenze delle persone con sindrome di Down.
L’indagine prevede tre gruppi chiamati a compilare questio-
nari diversi: adulti senza fi gli, genitori, genitori con fi gli con
sindrome di Down.
I genitori di persone con sindrome di Down che vogliono
prendere parte a questa indagine possono compilare il que-
stionario a loro riservato collegandosi al link:
https://docs.google.com/forms/d/1mqJs42vIieVE3usf5eedvWlyMDTfrqx1l0AIy9ULtfU/viewform
Hotel 6 stelle, le repliche
Dal 28 giugno Rai 3 sta trasmettendo le repliche della docu-
fi ction “Hotel 6 Stelle”, realizzata da Magnolia in collabora-
zione con l’AIPD.
Tutte le domeniche fi no al 9 agosto andranno in onda le pun-
tate della seconda stagione (con Alice, Andrea, Daniela, Ga-
briele, Giordana, Giovanni) mentre dal 16 agosto e fi no al 20
settembre saranno trasmesse quelle della prima serie (con
Benedetta, Edoardo, Emanuele, Livia, Martina, Nicolas).
Sindrome Down Notizie - L’intervista 14
Riabilitazione, psicomotricità e conoscen-
ze biologiche. Quanto questi tre elementi
infl uiscono sulla vita delle persone con la
sindrome di Down (sD) oggi? Quali sono
le diff erenze principali rispetto a ieri?
L’ultimo mezzo secolo della ricerca ap-
plicata alla sD ha permesso, tra l’altro,
dapprima di identifi care le basi biolo-
giche di questa condizione (trisomia
21), comprenderne l’eterogeneità (tri-
somia libera, da traslocazione, in mo-
saico, completa/parziale), defi nire il
tratto di cromosoma 21 principalmente
responsabile del quadro clinico (regio-
ne distale del braccio lungo), chiarire
i meccanismi alla base della non-di-
sgiunzione del cromosoma 21 (preva-
lente non-disgiunzione materna, più
spesso alla II divisione meiotica, favori-
ta da una riduzione dei chiasmi correla-
ta spesso all’età materna), identifi care
da 477 a 635 geni sul cromosoma 21,
studiarne la diversa espressione nei
tessuti, silenziare (cioè annullare gli ef-
fetti del cromosoma soprannumerario)
in vitro. Tutte queste conoscenze, asso-
ciate alle acquisizioni cliniche in larga
misura raggiunte già nei primi 100 anni
della storia della sindrome (Langdon
Down, 1866), perfezionate con le tec-
niche strumentali degli ultimi decenni,
ne hanno precisato il profi lo clinico e
biologico chiarendo le molte sfaccetta-
ture di una condizione multisistemica.
È abbastanza chiaro che l’elevata ete-
rogeneità dei sintomi di una sindrome
tanto complessa può essere aff rontata
solo con un approccio relativamente
aspecifi co e, solo limitatamente ad al-
cune manifestazioni cliniche, con un
approccio diretto al controllo dei sinto-
mi (questo è, ad es., il caso del tratta-
mento dell’ipotiroidismo o della corre-
zione chirurgica delle cardiopatie). Ne
consegue che la psicomotricità, avviata
Sindrome Down, quali progressi nella medicina
il più presto possibile, diventa lo stru-
mento di elezione nella presa in carico
e nella gestione di un sintomo maggio-
re, il ritardo nelle tappe dello sviluppo
psicomotorio. Anche in questo caso la
ricerca clinica è stata trainante.
Come si tratta una patologia cromoso-
mica oggi? La ricerca aiuta la vita quo-
tidiana delle persone con sD a vivere
meglio?
Gli sbilanciamenti cromosomici pro-
ducono eff etti devastanti attraverso
modifi cazioni signifi cative dell’omeo-
stasi genomica. Le più signifi cative con-
seguenze si verifi cano sullo sviluppo
psicomotorio, che è rallentato e che oc-
casionalmente si associa a difetti conge-
niti. Il trattamento è per lo più sintoma-
tico e mira a correggere o a modifi care
il quadro clinico. Tutto ciò solo minima-
mente è possibile utilizzando farmaci
tradizionali, mentre la psicomotricità
e la logopedia costituiscono interventi
elettivi, spesso in grado di produrre ri-
sultati signifi cativi. Nel caso specifi co
della sD, paradossalmente, la migliore
comprensione delle basi biologiche
della condizione non è stata rivoluzio-
naria nel migliorare la presa in carico
delle persone con la sindrome, mentre
ben più effi cace è stata la ricerca clini-
ca che ha sviluppato protocolli, diete,
occasionale impiego di alcuni farmaci
che, di fatto, hanno modifi cato la storia
naturale della sD. Accanto a tutto que-
sto, hanno fatto la diff erenza le azioni
rivolte all’empowerment dei pazienti, le
strategie per il loro inserimento nella
scuola, nel mondo del lavoro e, in gene-
rale, nella vita relazionale e sociale.
Quale futuro si prospetta per le persone
con sD?
È diffi cile fare una previsione realistica,
anche se, in estrema sintesi, è giusto at-
tendere che nei prossimi lustri la condi-
zione generale di queste persone potrà
ulteriormente migliorare. Non dobbia-
mo negare l’evidenza che da molti anni
a questa parte si è molto più investito
nel cercare strumenti di diagnosi preco-
ce e di selezione per non nascita della
sD, piuttosto che nello sviluppare inter-
venti rivolti a migliorare la qualità della
loro vita. Ci sono però alcuni punti fermi
sui quali rifl ettere. In questi anni sono
caduti alcuni luoghi comuni. Il rischio di
infezioni non costituisce più un sostan-
ziale problema. La correzione dei difet-
ti congeniti ha prodotto risultati sor-
prendenti e intervenire a cuore aperto,
quando necessario, si è rivelato meno
rischioso sui bambini con sD, rispetto
ai bambini a cariotipo normale. Di tanto
in tanto spuntano articoli entusiasmanti
sull’impiego di integratori alimentari o
di diete modifi cate: va detto che i ven-
ditori di illusioni scientifi camente non
supportate continuano ad aff acciarsi nel
modo della medicina; ognuno di questi
messaggi necessita di essere valutato,
interpretato e spiegato. Il metabolismo
umano (e quello delle persone con sD)
è troppo complesso e ancora in larga
misura inesplorato per pretendere che
un cambiamento nel carico di certi ami-
noacidi possa produrre eff etti sostan-
ziali. Resta certamente da verifi care se
qualcosa emerso dagli esperimenti in
vitro dedicati a spegnere la funzione del
cromosoma 21 in sovrannumero potrà
essere trasferito nella pratica clinica.
Anche se ciò non può essere escluso è
poco verosimile che di questo benefi -
cerà lo sviluppo psicomotorio, dato che,
anche nel caso di una diagnosi prenata-
le precoce, tale diagnosi coinciderebbe
con un danno anatomo-funzionale del
cervello già presente e perciò irrever-
sibile. Lasciamo tuttavia che la ricerca
faccia il suo corso ed accontentiamoci
di verifi care che la condizione genera-
le delle persone con sD è signifi cativa-
mente migliorata negli ultimi lustri, per
il concorrere di una serie di fattori, sani-
tari ed educazionali. Abbiamo ragione di
ritenere che questa asticella potrà esse-
re ulteriormente elevata e questo basta
a guardare il futuro con ottimismo.
Intervista di Marta Rovagna al
professor Bruno Dallapiccola,
Ospedale Bambino Gesù, Roma
Sindrome Down Notizie - Vi voglio parlare di... 15
Come vi siete conosciuti?
Ci siamo conosciuti in un soggior-
no estivo nel 2004 a Santa Marinella.
Quando sono arrivata non conoscevo
nessuno, poi lì ho fatto amicizia con al-
tri ragazzi, tra cui lui. Quando l’ho visto
mi piaceva, la cosa che mi ha colpito di
più è che era molto dolce, divertente e
simpatico ma anche molto romantico
(questo l’ho scoperto dopo).
Quando vi siete fi danzati?
Poco tempo dopo ci siamo messi insie-
me uffi cialmente. Quando siamo torna-
ti a casa ci siamo scambiati il numero
di telefono, piano piano ci siamo dati
degli appuntamenti. Ci siamo messi in-
sieme il 24 giugno 2004. La cosa che
mi ricordo con più tenerezza di quel
giorno è stato quando lui ha iniziato il
discorso dicendomi che eravamo solo
amici e invece poi a un certo punto mi
ha chiesto di fi danzarci.
Vi voglio parlare di...
Negli anni che cosa hai capito di te stan-
do insieme al tuo fi danzato?
Prima ero molto timida , stando con lui
ho imparato a tirare fuori il mio caratte-
re. Prima ero pessimista, ora la vita mi
sorride, sono più ottimista. Da quando
sto con lui ho imparato anche ad essere
più autonoma: ora quando ci vediamo
mi muovo da sola, prendo l’autobus, il
tragitto è lungo abitiamo in due zone di
Roma molto distanti
Qual è la cosa più ti piace di Francesco?
All’inizio ero rimasta colpita dalla sua
simpatia, ora nel corso degli anni ho
scoperto anche la sua dolcezza, che
mette nei messaggi a poesia che mi
scrive, nei regali che mi fa o nel fatto
che chiede alla mamma di poter fare le
vacanze insieme
Qual è il problema maggiore nella vostra
relazione?
Litighiamo quando lui vuole mettermi i
paletti: le cose che io decido di fare a lui
non stanno bene, per esempio quando
non voglio vederlo perché sono impe-
gnata con le amiche lui vorrebbe venire
lo stesso. A volte è un po’ appiccicoso.
Mi cerca quando non riesce a difender-
si o per avere il mio sostegno, però io
penso che a volte debba anche fare
da solo, perché questo lo aiuterebbe a
crescere.
Qual è il tuo ricordo più bello della vo-
stra storia?
Il nostro primo bacio. Era il mio primo
in assoluto ed è stato bellissimo. Era-
vamo al soggiorno di Santa Marinella,
sulla terrazza, sotto c’era il mare che si
muoveva, le stelle su di noi. Ero emo-
zionatissima. Quando lui mi ha dato il
primo io ero talmente contenta che l’ho
baciato a mia volta
La vacanza più bella che avete fatto?
A Sabaudia nell’estate del 2009. Ci sia-
mo divertiti tantissimo e poi abbiamo
dormito insieme, è stata la prima vol-
ta. Mi piace moltissimo quando ci ad-
dormentiamo accarezzandoci. Russa, a
volte mi dà fastidio ma invece altre mi
fa addormentare, è come se fosse una
ninna nanna!!
Alessandra, 27 anni di Roma ci
racconta il suo fi danzamento con
Francesco, che di anni ne ha 27 come
lei e con il quale sta da 11 anni
Sindrome Down Notizie - Questionario di gradimento16
Trovate utile la presenza di una rivista quadrimestrale cartacea dell’AIPD? ❑ Sì ❑ No
La preferireste solo in formato digitale? ❑ Sì ❑ No
Pensate che la comunicazione on line sia esaustiva? ❑ Sì ❑ No
Vi piace la nuova organizzazione dei contenuti della rivista? ❑ Sì ❑ No
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Vi piace la grafi ca? ❑ Sì ❑ No
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Siete d’accordo all’approfondimento di un articolo cartaceo sul sito? ❑ Sì ❑ No
I contenuti della rivista sono interessanti e chiari? ❑ Sì ❑ No
Preferivate la precedente rivista? ❑ Sì ❑ No
Perché? .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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Siete iscritti alla newsletter del sito? ❑ Sì ❑ No
Se si, la trovate utile? ❑ Sì ❑ No
Trovereste utile una periodica diff usione di notizie tramite SMS? ❑ Sì ❑ No
Potete inviare questo questionario via posta ordinaria a: Redazione Sindrome Down Notizie, viale delle Milizie 106, 00192 Roma oppure ac-
cedendo alla rivista online, scaricando il fi le “Questionario di gradimento” (http://aipd.it/sdn-2-2015/) che lo contiene, compilarlo e inviarlo
per posta elettronica a [email protected] con mail avente per oggetto “SDN, questionario di gradimento”
Sindrome Down NotizieQuestionario di gradimento
Il questionario è anonimo ma vi chiediamo di rispondere alle seguenti domande.
Chi siete: ❑ familiare ❑ operatore
Sesso: ❑ M ❑ F
Fascia d’età: ❑ 20-40 anni ❑ 41-60 anni ❑ oltre
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L’AIPD fa parte di:FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)FID (Forum italiano per la disabilità)COORDOWN (Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down)EDSA (European Down Syndrome Association)