La Settimana n. 26 del 8 luglio 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 8 luglio 2012 U n giorno è risuonato per la prima volta nel mondo il nostro nome, quel- lo che rappresenterà la nostra persona: è iniziata la nostra storia. Dio e i nostri genitori ci hanno chiamati ad esistere. È stato un loro atto d’amore che ci accompagnerà in ogni tempo. Il nostro nome è poi risuonato sulla bocca di parenti e amici, tra le labbra di coloro che ci vogliono bene; quando una persona ci chiama per nome la consideriamo amica, parte della nostra vita. Il reciproco nome lo pronunciano anche con amore i fidanzati e, con parti- colare emozione, gli sposi iniziando la formula del loro matrimonio. Essi si sono “chiamati” virtualmente per tanto tempo in un misterioso desiderio di avvicinamento, pur senza conoscersi, guidati dalla Divina Provvidenza, che poi finalmente li ha fatti incontrare, e così il nome dell’uno ha riempito la vita dell’altro, vicendevolmente. Anche gli uomini del XXI secolo, dotati di computer e di Internet, scelgono di partire per compiere un cammino: per raccogliere esperienze e vivere la fede sulle orme dei santi I pellegrinaggi: un modo speciale per vivere la fede estate tutto rallenta, gli impegni diminuiscono, c’è tempo per riposarsi, per rinfrancare il corpo, ma anche l’anima. L’estate infatti può diventare il periodo ideale per guardarsi dentro, per verificare le condizioni del nostro cuore, se esso vive nella speranza, nella serenità. L’estate può diventare il momento giusto per "ritrovare" Cristo, conoscerlo, amarlo, sapere quanto ha fatto per noi, e attraverso questo rinnovato attaccamento alla fede, per ritrovare tutte quelle energie che servono per affrontare la vita di tutti i giorni. Per intraprendere questo cammino di approfondimento può essere molto utile partecipare ad un pellegrinaggio, un viaggio della fede, magari insieme ad una comunità parrocchiale o ad un gruppo ecclesiale, meglio se accompagnato da un sacerdote, oppure dal Vescovo, con la possibilità di partecipare all’eucaristia quotidiana e di confessarsi. «Ogni essere umano è, in fondo, un pellegrino in ricerca della verità e del bene» e così «nella misura in cui il pellegrinaggio della verità è vissuto autenticamente, esso apre al dialogo con l’altro, non esclude nessuno e impegna tutti ad essere costruttori di fraternità e di pace». Le parole di Papa Benedetto XVI rappresentano un grande stimolo alla ricerca personale della verità e allo stesso tempo invitano ogni cristiano a farsi «pellegrino», cioè cercatore di questo bene grande. Ma nelle parole «pellegrino», «pellegrinaggio», è insita la necessità che l’uomo affronti un viaggio, un cammino, perché questa ricerca porti i suoi frutti, perché la meta possa essere raggiunta. Un viaggio che spesso è spirituale, realizzato nel quotidiano, nell’apprendimento e nella maturazione personale, ma ancor più spesso è compiuto con un vero e proprio itinerario, con una partenza, un tragitto, un arrivo. Perché è in questo iter che è contenuta la possibilità di un incontro con il divino, un’esperienza viva, sperimentata con i sensi, che apre il cuore alla fede. Da tempo immemorabile gli uomini si sono messi in viaggio per raggiungere una meta, per devozione, per chiedere una grazia, per ringraziare il Signore, ma anche per conoscere, per verificare la storia, per vedere con i propri occhi i segnali di santità disseminati in ogni terra conosciuta. Ma anche oggi il pellegrinare non ha perso il suo significato: anche gli uomini del XXI secolo, dotati di computer e di Internet, scelgono di partire per compiere un cammino. Per raccogliere esperienze, per vivere la fede sulle orme di uomini e donne santi che ci hanno preceduti e per farlo magari insieme ad altre persone perché la condivisione di un’esperienza ne accresce la valenza e la profondità. Anche quando la meta non è espressamente religiosa il cristiano può trovare in essa motivo di crescita, di approfondimento, anche spirituale, perché il mondo è intriso di cristianità. Sono certo che ogni viaggio possa rappresentare un evento unico nella vita di ogni persona. + Simone, Vescovo D tempo di dichiarazioni dei redditi e molti in questi giorni sono chiamati a firmare per la destinazione dell’8 per mille. Non firmare significa lasciare il contributo nelle casse dello Stato, ma firmare e firmare per la Chiesa Cattolica, significa contribuire a tanti progetti di pastorale e di solidarietà che essa mette in campo attraverso le sue strutture, i suoi ministri e tanti uomini e donne di buona volontà. Chi volesse avere un’idea dell’impiego dei fondi a livello nazionale e internazionale può consultare il sito http://www.chiediloaloro.it/ nel quale attraverso tante testimonianze si mette in luce le opere di sostegno della Chiesa Cattolica. Grazie alle firme di tanti italiani, alla diocesi di Livorno lo scorso anno, dal fondo nazionale dell’8 per mille, sono giunti quasi 800.000 euro. Circa 420.000 euro sono stati destinati alla carità ed in particolar modo alla Fondazione Caritas per gli interventi concreti (mensa, gestione guardaroba e docce, commissioni carcere, handicap, tossicodipendenze, ecc) e la progettazione dei prossimi aiuti a favore dei più poveri. Gli altri 373.000 euro sono stati impiegati per esigenze di culto e pastorale, ovvero per gli interventi di restauro alle chiese (in particolare a S. Giuseppe, S. Maria in Torretta, Sacro Cuore e San Nicola in Capraia), per la gestione dei servizi di curia, per la formazione del clero, per i seminaristi e le parrocchie in straordinaria necessità. Il rendiconto delle assegnazioni dell’8 per mille alla diocesi di Livorno, approvato dal Consiglio Affari Economici diocesano e dal Collegio dei Consultori, dal direttore della Caritas e dal responsabile della diffusione dell’8 per mille, è pubblicato sull’ultimo numero del 2011 del Bollettino Diocesano. È L’AGENZIA DELLA DIOCESI Le proposte di Pharus viaggi TERRA SANTA Dal 22 al 28 LUGLIO con il vescovo GIUSTI Dal 14 al 21 settembre pellegrinaggio interdiocesano Livorno-Firenze (8 giorni/ 7 notti Con volo Alitalia da Pisa) Oppure dal 03 al 10 agosto; dal 3 al 10 settembre; dal 6 al 13 settembre; dal 24 al 31 Ottobre nell’itinerario classico di 8 giorni in aereo. MEDJUGORJE dal 13 al 17 settembre (con partenza in aero da Pisa) pellegrinaggio accompagnato dal vescovo Giusti Per chi volesse, lo stesso pellegrinaggio può avvenire anche in pullman e traghetto con partenza un giorno prima (il 12 settembre) e rientro sempre il 17 settembre, accompagnati dal parroco di Montenero, don Luca Giustarini. Una volta in Terra Santa i pellegrini del pullman si ricongiungeranno con il gruppo guidato dal Vescovo LOURDES Dal 4 al 7 Settembre pellegrinaggio interdiocesano (con volo in partenza da Pisa) FATIMA E SANTIAGO DE COMPOSTELA Dal 27 agosto al 1 settembre pellegrinaggio con la parrocchia S. Jacopo Dal 25 al 29 ottobre. Tra settembre e ottobre saranno realizzati anche brevi pellegrinaggi di due o tre giorni verso santuari e luoghi della fede in Italia. Si ricorda che tutti i proventi dell’agenzia diocesana Pharus viaggi vanno ad incrementare il fondo di solidarietà a favore delle parrocchie in difficoltà. Una firma per la Chiesa Cattolica Gli impieghi dell’8 per mille IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di mons. Ezio Morosi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

8 luglio 2012

Un giorno è risuonato per la prima volta nel mondo il nostro nome, quel-lo che rappresenterà la nostra persona: è iniziata la nostra storia. Dio e i

nostri genitori ci hanno chiamati ad esistere. È stato un loro atto d’amoreche ci accompagnerà in ogni tempo.Il nostro nome è poi risuonato sulla bocca di parenti e amici, tra le labbra dicoloro che ci vogliono bene; quando una persona ci chiama per nome laconsideriamo amica, parte della nostra vita.Il reciproco nome lo pronunciano anche con amore i fidanzati e, con parti-colare emozione, gli sposi iniziando la formula del loro matrimonio. Essi sisono “chiamati” virtualmente per tanto tempo in un misterioso desiderio diavvicinamento, pur senza conoscersi, guidati dalla Divina Provvidenza, chepoi finalmente li ha fatti incontrare, e così il nome dell’uno ha riempito lavita dell’altro, vicendevolmente.

Anche gli uomini del XXI secolo, dotati di computer e di Internet, scelgonodi partire per compiereun cammino: per raccogliereesperienze e vivere la fede sulle ormedei santi

I pellegrinaggi:un modo specialeper vivere la fede

estate tutto rallenta, gliimpegni diminuiscono, c’ètempo per riposarsi, perrinfrancare il corpo, ma

anche l’anima. L’estate infatti puòdiventare il periodo ideale perguardarsi dentro, per verificare lecondizioni del nostro cuore, se essovive nella speranza, nella serenità.L’estate può diventare il momentogiusto per "ritrovare" Cristo,conoscerlo, amarlo, sapere quanto hafatto per noi, e attraverso questorinnovato attaccamento alla fede, perritrovare tutte quelle energie cheservono per affrontare la vita di tutti igiorni.Per intraprendere questo cammino diapprofondimento può essere moltoutile partecipare ad unpellegrinaggio, un viaggio della fede,magari insieme ad una comunitàparrocchiale o ad un gruppoecclesiale, meglio se accompagnato daun sacerdote, oppure dal Vescovo, conla possibilità di partecipareall’eucaristia quotidiana e diconfessarsi.

«Ogni essere umano è, in fondo,un pellegrino in ricerca dellaverità e del bene» e così «nellamisura in cui il pellegrinaggiodella verità è vissutoautenticamente, esso apre aldialogo con l’altro, non escludenessuno e impegna tutti ad esserecostruttori di fraternità e di pace».Le parole di Papa Benedetto XVIrappresentano un grande stimoloalla ricerca personale della verità eallo stesso tempo invitano ognicristiano a farsi «pellegrino», cioècercatore di questo bene grande.Ma nelle parole «pellegrino»,«pellegrinaggio», è insita lanecessità che l’uomo affronti unviaggio, un cammino, perchéquesta ricerca porti i suoi frutti,perché la meta possa essereraggiunta.Un viaggio che spesso è spirituale,realizzato nel quotidiano,nell’apprendimento e nellamaturazione personale, ma ancorpiù spesso è compiuto con unvero e proprio itinerario, con unapartenza, un tragitto, un arrivo.

Perché è in questo iter che ècontenuta la possibilità di unincontro con il divino,un’esperienza viva, sperimentatacon i sensi, che apre il cuore allafede.Da tempo immemorabile gliuomini si sono messi in viaggioper raggiungere una meta, perdevozione, per chiedere unagrazia, per ringraziare il Signore,ma anche per conoscere, perverificare la storia, per vedere con i

propri occhi i segnali di santitàdisseminati in ogni terraconosciuta.Ma anche oggi il pellegrinare nonha perso il suo significato: anchegli uomini del XXI secolo, dotatidi computer e di Internet,scelgono di partire per compiereun cammino. Per raccogliereesperienze, per vivere la fede sulleorme di uomini e donne santi checi hanno preceduti e per farlomagari insieme ad altre persone

perché la condivisione diun’esperienza ne accresce lavalenza e la profondità.Anche quando la meta non èespressamente religiosa il cristianopuò trovare in essa motivo dicrescita, di approfondimento,anche spirituale, perché il mondoè intriso di cristianità.Sono certo che ogni viaggio possarappresentare un evento uniconella vita di ogni persona.

+ Simone, Vescovo

’Dtempo di dichiarazioni dei redditie molti in questi giorni sonochiamati a firmare per ladestinazione dell’8 per mille.

Non firmare significa lasciare ilcontributo nelle casse dello Stato, mafirmare e firmare per la Chiesa Cattolica,

significacontribuire a tantiprogetti dipastorale e disolidarietà cheessa mette incampo attraversole sue strutture, isuoi ministri etanti uomini edonne di buonavolontà.Chi volesse avereun’ideadell’impiego deifondi a livello

nazionale e internazionale puòconsultare il sitohttp://www.chiediloaloro.it/ nel qualeattraverso tante testimonianze si mette inluce le opere di sostegno della ChiesaCattolica.

Grazie alle firme di tanti italiani, alladiocesi di Livorno lo scorso anno, dalfondo nazionale dell’8 per mille, sonogiunti quasi 800.000 euro.Circa 420.000 euro sono stati destinatialla carità ed in particolar modo allaFondazione Caritas per gli interventiconcreti (mensa, gestione guardaroba edocce, commissioni carcere, handicap,tossicodipendenze, ecc) e laprogettazione dei prossimi aiuti a favoredei più poveri. Gli altri 373.000 euro sono statiimpiegati per esigenze di culto epastorale, ovvero per gli interventi direstauro alle chiese (in particolare a S.Giuseppe, S. Maria in Torretta, SacroCuore e San Nicola in Capraia), per lagestione dei servizi di curia, per laformazione del clero, per i seminaristi ele parrocchie in straordinaria necessità.Il rendiconto delle assegnazioni dell’8per mille alla diocesi di Livorno,approvato dal Consiglio Affari Economicidiocesano e dal Collegio dei Consultori,dal direttore della Caritas e dalresponsabile della diffusione dell’8 permille, è pubblicato sull’ultimo numerodel 2011 del Bollettino Diocesano.

È

L’AGENZIA DELLA DIOCESI

Le proposte di Pharus viaggi

TERRA SANTADal 22 al 28 LUGLIO con il vescovo GIUSTIDal 14 al 21 settembre pellegrinaggiointerdiocesano Livorno-Firenze (8 giorni/ 7 nottiCon volo Alitalia da Pisa)Oppure dal 03 al 10 agosto; dal 3 al 10 settembre;dal 6 al 13 settembre; dal 24 al 31 Ottobrenell’itinerario classico di 8 giorni in aereo.

MEDJUGORJEdal 13 al 17 settembre (con partenza in aero daPisa) pellegrinaggio accompagnato dal vescovoGiustiPer chi volesse, lo stesso pellegrinaggio puòavvenire anche in pullman e traghetto conpartenza un giorno prima (il 12 settembre) erientro sempre il 17 settembre, accompagnati dalparroco di Montenero, don Luca Giustarini. Unavolta in Terra Santa i pellegrini del pullman siricongiungeranno con il gruppo guidato dalVescovo

LOURDESDal 4 al 7 Settembre pellegrinaggiointerdiocesano (con volo in partenza da Pisa)

FATIMA E SANTIAGO DECOMPOSTELADal 27 agosto al 1 settembre pellegrinaggio conla parrocchia S. JacopoDal 25 al 29 ottobre.

Tra settembre e ottobre saranno realizzati anchebrevi pellegrinaggi di due o tre giorni versosantuari e luoghi della fede in Italia.Si ricorda che tutti i proventi dell’agenziadiocesana Pharus viaggi vanno ad incrementareil fondo di solidarietà a favore delle parrocchiein difficoltà.

Una firmaper la ChiesaCattolica

Gli impieghi dell’8per mille

IL GRANELLODI SENAPEper gli sposi

di mons. Ezio Morosi

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 luglio 2012II

Brilla potente la luce dei santiLe celebrazioni a Livorno e Firenze per ricordaremonsignor Pio Alberto Del Corona

el ringraziare per l’articolopubblicato su Toscana Oggi del

19.06.2012 desidero aggiungere unabreve riflessione.L’ACOS (associazione cattolicaoperatori sanitari) costituisce unvalido punto di riferimento, disostegno, di formazione, diaggregazione di chiara improntacattolica per gli operatori sanitariinfermieri , oss e medici che siriconoscono in questi valori. Facendoriferimento all’articolo sull’ACOSapparso sulla rivista desideroprecisare che il nostro anno socialenon inizia né con la Festa dellaPatrona degli Infermieri e neppurecon l’inaugurazione dell’AnnoAccademico del Corso di Laurea inInfermieristica, come erroneamente sipoteva pensare leggendo l’articolostesso. Molto semplicemente l’ACOSin occasione della S. Messa per la festadella Patrona sarà presente con i suoiiscritti per celebrare un momento dicondivisione spirituale e diaggregazione.

Annalisa Pistoia, Presidente Acos Livorno

N

LivornoMercoledì 20 giugno Livorno,città natale di Monsignor PioAlberto del Corona ha volutoricordare nel centenario dellasua morte, questa grandissimafigura di vescovo in occasionedella processione dellaMadonna del Buon Rimedionello storico quartiere dellaVenezia che gli dette i natalinel lontano 1837. Nacqueinfatti in un palazzo davantialla chiesa di San Ferdinando,un palazzo che ora è statosostituito da un altro, perché,come tanti altri edificilivornesi, è stato distruttodalle bombe nell’ultimaguerra e che conserva la lapideche ne ricorda la sua nascita.La Venezia, “un quartiereumile, dove tra gente semplicenascono i santi”, come haricordato mons. PaoloRazzauti nel presentare questovescovo prossimo allabeatificazione, torna ad essereal centro dell’attenzione perricordare che i santiapprendono la fede dove vi èla semplicità e unaquotidianità fatta di piccolecose, ma che guarda al Signorecome al Padre provvidente e aMaria, la Mamma che ponetutti sotto il suo celestemanto. Pio Alberto nella suavita mantenne sempre questasua umiltà e devozione aMaria e in occasione di questaprocessione essa ha sostatonelle vie più significative perpoi essere messa sul gozzo delVenezia che partecipa al PalioMarinaro, e portata via marefino alla Capitaneria delPorto, percorso questo che PioAlberto spesse volte ha fatto,mentre maturava la suavocazione sacerdotale.Durante le soste i fedelihanno pregato Maria con lesue profonde e dolcissimeparole che a Lei spessorivolgeva e che sonoraccolte nel libretto“Le rose di Maria”. Inquesto libretto spiegache cosa sia il Rosarioed invita a ripetereper ogni mistero“dieci volte Ave Mariaperché in questocanto vi è tuttol’amore dell’universo.Il mistero è come adire, l’intonazione,data la quale, l’animacontemplante toccale dieci corde del suoSalterio, e tutte ledieci corde lerendono unmedesimo soavesuono, Ave Maria”.Mentre la statua dellaMadonna sostava allaCapitaneria di Porto,il vescovo SimoneGiusti osservando ilbrulicare delle stelle

inno molto caro a Del Coronache dopo molte ricerche èstato ritrovato in unAntiphonarium del 1862 epadre Lucidi lo ha trascritto

secondo la grafia attuale. IlCardinale Betori nel ricordarela santità di vita di PioAlberto, ha volutosottolineare come la sua

consacrazione aDio sia statascelta per venireincontro aibisogni dellepersone; i pastoriinfatti devonosaper darerisposte aibisogni deltempo ed esserefedeli alla Diocesidi cui hannocura. La loro vitadeve esseresempreaccompagnatadalla preghieradel Padre Nostroche ci insegna adagire e ad amaresecondo lavolontà di Dio;

Del Corona è prossimo infattialla beatificazione, proprioperché durante tutta la suavita ha cercato sempre lavolontà di Dio. Bellissimo edemblematico questo suopensiero: “Impara da Gesù anasconderti e a non metter inmostra i tuoi tesori. Il pericoloti sovrasta nella luce;nell’ombra sei più sicuro. Néil mondo ti vegga, né ilprivato amore si accorga delbene che operi. Niuno deidoni santi traluca troppo fuoridi te; la tua intenzione sia unsacro segreto”.

Monica Cuzzocrea

che illuminavano la notteprofonda ha ricordato come laluce dei beati e dei santi comePio Alberto, Toniolo, Eliadella Costa, don Divo Barsottiillumini e riscaldi l’animo diciascuno di noi: “Del Coronacammina con noi più diprima e non ci sentiamo piùsoli e non abbiamo più pauradella notte”.

FirenzeGiovedì 21 giugno il CardinaleBetori ha presieduto la Messasolenne presso lacappella delconvento delle SuoreDomenicane dello SpiritoSanto, la congregazionereligiosa fondata da Mons.Del Corona. In questo Istitutosi è spento il giornodell’Assunta il 15 agosto 1912e nella cripta sonodevotamente conservate le suereliquie con la sua salma. Allaconcelebrazione hanno presoparte i Vescovi Fausto Tardellie Mario Meini delle Diocesi diFiesole e San Miniato; inrappresentanza della Diocesidi Livorno, mons. PietroBasci; il Superiore deiDomenicani; diversi sacerdotie religiosi della Diocesi diFirenze e la superiora generaledelle Suore Domenicane delloSpirito Santo, madreAmbrosina Tesi.La liturgia è stataaccompagnata dai canti delcoro gregorianodi Livorno cheporta il nomestesso del Servodi Dio e che èdiretta dalmonacovallombrosanopadre RobertoLucidi.All’ingresso èstato cantato il“Adesto SanctaTrinitas”, un

Unaprecisazione

Le parole dellaPresidente ACOS

La processionenella festadella adonnadel BuonRimedio e la Messapresieduta dal cardinalBetori

«La Venezia, “un quartiere umile, dove tra gentesemplice nascono i santi”, che torna ad essere al centro dell’attenzione per ricordare che i santi,apprendono la fede dove vi è la semplicità e unaquotidianità fatta di piccole cose, ma che guardaal Signore come al Padre provvidente e a Maria, la Mamma che pone tutti sotto il suo celeste manto»

A LIVORNO IL MULINO BIANCO

I LABORATORIPER I BAMBINI

l Tour Mulino Bianco è il progetto dieducazione alimentare che Mulino

Bianco ha intrapreso dal 2009 perinformare e sensibilizzare gli italianiverso una corretta e sana alimentazione.Ogni settimana Mulino Bianco è presentein piazza con una vera e propria strutturaitinerante, molto accogliente e aperta atutti i visitatori, che proponeun’interessante visita alla scoperta delleorigini della nostra tradizione alimentaree contenuti informativi che sottolineanol’importanza dell’equilibrio nutrizionalecomplessivo, con particolare attenzionealla prima colazione all’italiana e allabuona merenda. Durante ogni tappa,all’interno della struttura del Mulino, èpossibile scoprire qual è la propriatipologia di risveglio - grazie a unsimpatico e veloce test e gustare lacolazione più vicina al proprio modo diiniziare la giornata. Il Tour di Mulino Bianco sarà a Livornoin Piazza della Repubblica da Sabato 7 aMartedì 10 luglio.All’interno della struttura itinerante delTour, vengono proposte molte attivitàeducative dedicate ai bimbi dai 4 anni insu, studiate per far scoprire, divertendosi,le virtù dei cibi che ogni giorno trovanosulla loro tavola: si tratta di laboratorididattici e attività (Teatro scoperta, Maniin pasta, CIBO=ENERGIA e, per i piùpiccoli Orto) gestite da un gruppo dianimatori che spiegano ai bambinipresenti, intrattenendoli in manieragiocosa, le caratteristiche di alcuniingredienti e cibi, valorizzando il ruolodella natura.E’ possibile organizzare laboratorididattici per gruppi di bambini di varieetà nei seguenti orari: Sabato, Lunedì e Martedì: orari 9.00 -12.30; 14.30 - 19.00.È possibile scegliere una qualsiasi diqueste date e l’orario più comodo.Tuttavia, nel caso ci fosse interesse adaderire Mulino Bianco è disponibilemodificare l’orario stabilito.

PER LE PRENOTAZIONI DEI LABORATORI:TEL. 02.624119.22

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 luglio 2012 III

La forzadei gruppi

Carismatici

ra gli ultimi sacerdotivenuti a prestare la loroopera nella nostradiocesi c’è anche Padre

Emanuele Zippo, molti fedelilo hanno già potuto conoscereperché, insieme alleAggregazioni laicali, è statol’organizzatore della Messa diPentecoste che si è tenutanella parrocchia di S. Lucia adAntignano. Ha l’incarico diCappellano nella parrocchiadi S. Agostino e dimora nellastruttura della parrocchia deiSette Santi dove confessa ifedeli, compito che svolge congrande impegno dato cheritiene l’ascolto delle personefondamentale nella vita dellaChiesa. Per farlo conosceremeglio ai nostri lettori loabbiamo incontrato.

DA DOVE VIENE PADRE EMANUELE?«Sono della provincia diCaserta e precisamente diCancello ed Arnone, unpiccolo centro dove da secolisi fa l’allevamento dei bufali.L’industria casearia è moltosviluppata ed è uno dei paesipiù rinomati per laproduzione della mozzarelladi bufala. In questo paesesono stato consacratosacerdote il 4 ottobre 2007 damonsignor Bruno Schettino,attuale Vescovo di Capua,sono stato il primo sacerdotedi Capua, una delle diocesipiù antiche d’Italia».

A QUALE CONGREGAZIONEAPPARTIENE E COSA HA FATTO PRECEDENTEMENTE?«Appartengo allaCongregazione dei Passionisti,la Congregazione di cui hafatto parte Santa GemmaGalgani, che monsignor Giusticita molto spesso nelle sueomelie e che a Livorno èvenerata da un buon numero

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di fedeli che periodicamente siriuniscono nel suo ricordo.Fin dall’inizio la mia attività èstata indirizzata allapredicazione e alle missionipopolari, durante le missioniho privilegiato ilcoinvolgimento dei giovaniper l’annuncio del Vangelo.Ho operato nelle zone dellaCampania e del basso Lazio,specialmente nel Frusinate,dove ho svolto l’incarico divice-direttore per laformazione dei giovani inpreparazione della loro vitareligiosa.Ho avuto modo di accostarmial mondo delle Aggregazionilaicali specialmente deiFocolarini e ora deiCarismatici dove ricoprol’incarico di AssistenteSpirituale sia a livellonazionale che internazionale.

Con i Carismatici è in atto una“Iniziativa di Comunione”, infase di riconoscimento dallaSanta Sede, che si propone dimantenere un dialogo contutte le realtà carismatiched’Italia».

DA QUANDO È A LIVORNO?«La mia presenza a Livorno èdatata gennaio 2012; dalVescovo ho avuto l’incarico dicreare una esperienza dievangelizzazione incentratasul RinnovamentoCarismatico cattolico, sonodunque il responsabile deiGruppi Carismatici e comepunto di aggregazioneteniamo un incontro mensilenella Chiesa di San Martino aSalviano».

QUALI SONO I PROGETTI PER IL FUTURO?

«Stiamo organizzando unaserie di eventi, uno è quellodella “Pentecoste Toscana”che partendo da Livorno vuoleincludere anche Massa Carrarae Empoli. Naturalmente iprimi ad essere coinvoltisaranno i giovani. Credomolto nel potere aggregantedella musica e dei concerti, iostesso sono musicista ecantautore, ho prodotto giàdue CD e un terzo uscirà adottobre in concomitanza conil Congresso Nazionale deicarismatici.Ma uno degli eventi piùsignificativi sarà proprio qui aLivorno il prossimo 21 luglio,giovani e meno giovaniconfluiranno sul lungomareper un’opera dievangelizzazione “on theroad” sulle orme dell’Annodella Fede voluto da PapaBenedetto XVI. L’evento èstato approvato dal Vescovo edal Vicario episcopale per lacittà. Si vuole dare unmessaggio di gioia, disperanza, di fraternità per tuttie si concluderà con unconcerto al Gazebo dellaTerrazza Mascagni. Sarannosuonati brani di musicacristiana moderna, al jazz e alrock si alterneranno brani piùriflessivi e meditativi in unincontro virtuoso tra stilidiversi».

QUAL È IL MESSAGGIO CHE SI VUOLE TRASMETTERE?«La fede è un dono di Dio pertutti che si può testimoniarenella gioia. Attraverso illinguaggio della musica si puòarrivare al cuore di tutte lepersone portando un segno disperanza. Una speranzanuova, che ci fa vedere cieli eterre nuovi, perciò tuttipossiamo essere o diveniredegli “infuocati di Dio”».

Gianni Giovangiacomo

«Credo molto nel potereaggregantedella musica e dei concerti,io stesso sonomusicista e cantautore,ho prodottogià due CD e un terzouscirà ad ottobre inconcomitanzacon ilCongressonazionale deicarismatici»

Cappellano a S.Agostino e confessore alla parrocchia

dei Sette Santi, padre Emanuele sta preparando un evento in città

n occasione della festa europeadella musica, una grande

manifestazione popolare gratuita chesi tiene ogni 21 giugno per celebrareil solstizio d’estate, l’istituto musicalePietro Mascagni ha organizzato unaserie di eventi per festeggiare lamusica universale, intesa come formadi gioia condivisibile da tutti.All’interno dell’auditorium dellascuola si è tenuto un concerto dimusica da camera con opere trattedalle arie sacre di J.S. Bach: i ragazzidella classe di musica del maestroAngelo Bartoletti si sono cimentati in“Erwage” e“Ich folge dir…” tratte daPassione secondo Giovanni e in“Quondam tu solus sanctus” daMessa in Si minore. A seguire si èesibito il Coro Evergreen del maestro

Cristiano Grasso, un coro di adultiche ben incarna lo spirito ludico egiocoso della festa, che ha propostoun repertorio di musiche popolariitaliane, da “Azzurro” a “ Bellezza inbicicletta.”La manifestazione si è conclusa conun concerto in Cattedrale eseguito dasolisti, coro e Ensemble strumentale,con musiche di Antonio Vivaldi.L’istituto oltre a garantire laformazione professionale degliallievi con corsi universitari e ditriennio, si impegna nella diffusionedella musica di ogni genere e a ognilivello. Vi sono corsi pre accademiciper i ragazzi in età della scuoladell’obbligo, corsi di specializzazioneper tutti gli strumenti e per il jazz ecorsi propedeutici per bambini daisei ai dieci anni.Inoltre da poco tempo è statointrodotto un corso di violino perpiccolissimi, in modo tale da fornirenaturalezza e attitudine allostrumento sin dai tre anni di età. Glistrumenti più gettonati sono lachitarra e il pianoforte, ma l’Istitutocerca di promuovere lo studio anchedi strumenti meno popolari, comel’oboe, il fagotto e la viola, spessonon scelti dagli allievi in primabattuta, ma che risultano poi moltoapprezzati. La laurea in questosettore dà accesso all’insegnamentonegli istituti specifici e nelle scuole dimusica civiche. Altri sbocchi vipossono essere nella produzionemusicale dei teatri e nelle orchestre.

Alice Carpentiere

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All’Istituto Mascagni

LA FESTADELLAMUSICA

CONOSCIAMOPadre Emanuele Zippo

l 16 giugno è stata ufficialmenteinaugurata la sede della Sezione diLivorno della Delegazione di Pisadell’Ordine di San Giovanni Battista

di Gerusalemme, detto di Malta, ubicatain alcuni locali gentilmente messi adisposizione presso il Santuario diMontenero dal Priore, don A. Paradisi, edalla Comunità Vallombrosana delSantuario.Per l’inaugurazione è stato scelto ilgiorno del Pellegrinaggio mensileDiocesano.Dopo essersi radunati nei locali dellasacrestia, i cavalieri si sono recati aiposti riservati per la Santa Messa inprocessione, preceduti dalle bandieredell’Ordine e della Lingua d’Italia.L’omelia di Mons. Vescovo, partendo dalbrano del Vangelo del ritrovamento diGesù fra i Dottori nel Tempio, è stataincentrata sulle figure di Maria e

Giuseppe nel lororapporto conl’adolescente Gesù, allascoperta, giorno pergiorno, della sua divinitàe soprattutto del lororapporto di Amore, cheogni cristiano deveperseguire nei confrontidel prossimo, maparticolarmente neiconfronti di Gesùnell’Eucaristia, il cuicuore e il nostro "debbono battereall’unisono".Al termine della CelebrazioneEucaristica il vescovo Simone habenedetto alcune coppie di fidanzati,poi sempre processionalmente l’arrivonella sede della Sezione per labenedizione ai locali, a tutti i presenti ea quanti vi opereranno.

Un nutrito gruppo di membri evolontari della Delegazione di Pisa,guidati dal Delegato Mar.se dott. A.Mazzarosa Devincenzi Prini Aulla e unarappresentanza della sezione C.I.S.O.M.di Livorno hanno partecipato allasolenne cerimonia, stringendosi intornoal Responsabile della neonata Sezione,C.nte dott. C. Forni Niccolai Gamba.

I

A MONTENEROL’Ordine dei Cavalieri di Malta

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Palio

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 luglio 2012IV

DI FABIO FIGARA

na passione nata in giovane età, eproseguita negli anni con spirito disacrificio e impegno: questa è la storiasportiva di Roberto Mancini, allenatore

dell’equipaggio del Fabbricotti - Torretta epresidente del circolo "Il Gozzo dei Pirati".

COME HAI INIZIATO QUESTA AVVENTURA?«Frequentavo i canottieri livornesi insieme a miofratello, vogatore nel Pontino. Vedendo la suapassione ed i suoi sacrifici per questo sportmeraviglioso, ho voluto seguire le sue orme, e nonho mai smesso. Decisi poi di continuare comeallenatore, perché la voga, così come era stato perme, poteva dare tanto a molti ragazzi.»

CHE COSA SIGNIFICA "VOGARE"? «Anzitutto passione e sacrificio: questi due elementinon possono prescindere l’uno dall’altro. Nonbasta essere appassionati di uno sport senzalavorare duramente. E la voga è un’attività chenecessita di molte energie, sotto ogni punto di vista.Inoltre bisogna approcciarsi a tale attività conconvinzione: il Palio livornese rappresenta, nelpanorama italiano remiero, un veri fioreall’occhiello, e quindi è necessario affrontarloseriamente.»

PARLACI DEGLI ALLENAMENTI…«Gli allenamenti iniziano a settembre, e sono miratia seconda dell’individuo, soprattutto per iprincipianti, che devono irrobustire la massamuscolare anzitutto, ed in un secondo momentoimparare a vogare. E’ possibile allenarsi tutti i giornima, soprattutto all’inizio, sono consigliabili

almeno tre allenamenti alla settimana. In questomodo è possibile, a dicembre, poter vedere già illivello d’impegno degli atleti e valutare le loropossibili prestazioni in vista dei Palii futuri, sianoessi organizzati da privati, come la Risi’atori, che dalComune. D’altra parte, quando comincia il periododelle gare, lo stress fisico è alto, e a livello muscolaresi rischia di consumarsi "come candele". Ma èproprio a questo punto che inizia a formarsi ilgruppo, e si entra nel bello di questo sport.Comunque tutte le strutture e gli attrezzi sonoofferti dalla cantina tramite i fondi comunali: nonc’è pagamento del mensile e, per i vogatori agonisti,il costo del certificato medico è totalmente a caricodella cantina. In questo modo, in tutto il circuitolivornese, abbiamo più di duecento atleti, traragazzi e ragazze, che si sono avvicinati nell’ultimoanno al mondo della voga.»

HAI MAI AVUTO MOMENTI DI SCONFORTO,SOPRATTUTTO NELLA TUA ATTIVITÀ DI ALLENATORE?«La difficoltà di un allenatore è di poter essere disostegno a tutti. Il mio compito è quello di essereun po’ insegnante - nella vita e nello sport - un po’psicologo e in parte padre: io ci tengoparticolarmente a creare un ottimo rapporto con imiei allievi, proprio perché si sentano sicuri di farparte di una grande “famiglia”»

DALLO SCONFORTO AL TRIONFO. CHE GUSTO HA LAVITTORIA?«Vincere è sempre bellissimo, anche se lapartecipazione finale al Palio, al di là del risultato ingara, è la parte finale di un percorso durato tutto unanno, proprio in virtù di quello spirito di amiciziadi cui ho parlato prima. Personalmente ho avutomodo di allenare una generazione di ragazzi, primacon il Torretta (prima della fusione), poi nelColline, nel Quercianella e, prima del Fabbricotti,con il S. Jacopo. In particolare, con il S. Jacopo, nelgiro di tre anni, tra il 2003 ed il 2005, su trenta garedisputate siamo saliti ventisette volte sul podio! Mala soddisfazione più grande è vedere dei ragazziuscire da situazioni di disagio e diventare degli atletiveri! Ecco, l’aver fatto del bene tramite la voga è lamia più grande vittoria.»

ESISTE VERAMENTE LA RIVALITÀ TRA CANTINE?«Esiste una giusta rivalità agonistica, ma la rivalitàrionale, con gli attuali mutamenti sociali, non c’èpiù, e non ne avrebbe motivo. Forse è ancoraappannaggio, in senso piuttosto bonario, deglianziani che ancora sono a contatto con il mondoremiero».

Con l’associazione “Il gozzo dei pirati” affiliataA.C.S.I., Mancini partecipa anche ai campionatiitaliani di canottaggio a sedile fisso indetti dalC.O.N.I. ogni anno. Si prospetta un’estate ricca disfide: in bocca al lupo per tutto!

U

PAROLA DI ALLENATORE. ... L’intervista a Roberto Mancini, allenatoredel Fabbricotti - Torretta

La passione per la voga«La soddisfazione più grande è vederedei ragazzi uscire da situazioni didisagio e diventare degli atleti veri!Ecco, l’aver fatto del bene tramite la voga è la mia più grande vittoria»

Qui accanto l’allenatore Mancini davanti al suo locale «Il gozzodei Pirati»

Domenica 8 luglio sarà disputato il Palio

Marinaro 2012.

Abbiamo pensato di offrirein queste pagine una

carrellata su alcuni rionidella città per conoscere

come si preparano alla gararemiera più importante della

stagione.

Le cantine ed i circoli, luoghiche si rifanno alla tradizione

popolare livornese,rappresentano un punto di

aggregazione per moltigiovani, che nel mondo del

remo trovano amicizie,passione per lo sport, spirito

di competizione ed anche unpo’ di amore per la loro città.

Purtroppo invece sembraperdersi l’attaccamento ai

propri rioni da parte deilivornesi e di conseguenza il

sostegno ai «loro» vogatorinonché la partecipazione alle

competizioni della tradizione.

LA VOCE DEL BENCI CENTRO

Un grave luttouesto per noi è un annodifficile – racconta Sergio

Marco del rione Benci Centro,chiamato anche “ovo sodo” peri suoi colori bianco e giallo -proprio prima della coppaRisi’atori abbiamo perso unodei nostri ragazzi, in unincidente in moto: AlessandroBellandi. La tristezza e la rabbiadi questo lutto hanno coinvoltotutti, al punto che i compagnivolevano mollare tutto e nonvogare più. Poi invece hannodeciso di gareggiare e di farloproprio per lui, in suo onore,perché lui avrebbe sicuramentevoluto così ed il 4° posto èstato un ottimo piazzamento,visto lo spirito con cui sonoscesi in barca».Ma le difficoltà per l’Ovosodosono state anche altre: durantel’anno hanno avuto problemi con la sede,per la quale avevano ricevuto lo sfratto,poi l’intervento del Comune ha permessoal circolo di restare fino alla finedell’anno, ma il problema si ripresenteràl’anno prossimo.«La mancanza di fondi – rivela Marconi -è cronica, manca uno sponsor, masoprattutto manca il sostegno del rione,non c’è senso di appartenenza, siamorimasti noi, vecchi e appassionati, chespesso mettono mano anche alportafoglio se c’è da spendere qualcosa,

però non possiamo continuare così». I ragazzi che vogano però sono un belgruppo e si preparano con entusiasmo:«La nostra– continua Sergio– è unapreparazione “a lunga scadenza”, diciamonoi; noi ci alleniamo tutto l’annosoprattutto per il Palio, più che per lealtre gare remiere; non abbiamo unastrategia particolare, ma dalla nostraabbiamo la costanza e l’impegno con iquali ci siamo preparati nei mesi passati,speriamo che questo ci premi!».

c.d.

LA PAROLA A MAURIZIO BENDINELLI

Qui San Marco Pontino

Come hai iniziato questa avventura?«Sono nato e vivo tuttora nel Rione, e daquando sono piccolo respiro l’aria del Paliomarinaro. Quando, circa tre anni fa, ci furonoproblemi all’interno della cantina, decisi difarmi avanti e di occuparmi della gestione.»

Che cosa significa “vogare”? «Vogare è una grande passione, e per unlivornese amante della voga il palio significaorgoglio, un momento di unione di tutto unRione. Anche se oggi viviamo una realtàlocale multietnica, possiamo insegnare anchea questi “nuovi” livornesi ad apprezzare lanostra cultura, e possiamo riscoprirla noistessi, sempre che ci sia una continuità a talimanifestazioni. Anzi, auspico chel’organizzazione possa sempre migliorare,aumentando il coinvolgimento di tutta lacittadinanza, magari con cortei e parate incentro città per festeggiare il vincitore, comeavviene in parte per S. Giulia e come avvienespesso in molti palii in altre zone dellaToscana».

Come è andata la preparazione? Comestate affrontando questa attesa?«Quest’anno gli allenamenti sono statiperfetti, sia nelle modalità che nei tempi dipreparazione. Forse l’unica cosa chepaghiamo l’inesperienza, perché abbiamomolti vogatori giovani al primo anno di Palio,ma sicuramente lottiamo per il podio!»

Dallo sconforto al trionfo. Che gusto hala vittoria?«La vittoria della barca è quella dell’interoRione, e il mio interesse è quello di poterpartecipare e vincere per coinvolgere tutti gliabitanti, per far sì che si sentano uniti in unmomento sportivo e culturale cosìimportante. Una bellissima vittoria che possovantare durante la mia gestione è quelladello scorso anno per il Palio dell’Antenna,competizione a cui sono particolarmenteaffezionato perché ritengo che sia il veropalio storico livornese e, nel 2002, fui unodei promotori della sua riapertura. È unagara bellissima perché è incerta finoall’ultimo momento».

Per far riscoprire i valori del Palio, quest’annoil Pontino, insieme ad altri Rioni come ilVenezia, il Borgo e l’Ovosodo, sarannoprobabilmente presenti ad “Effetto Venezia”con uno stand espositivo.

F.F.

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 luglio 2012 V

In acqua «tutti contro tutti»DI MARTINA BONGINI

a pochi giorni sonoterminati i campionatieuroperi di calcio, tra pocomeno di un mese si alzerà il

sipario sulle Olimpiadi di Londra;milioni sono i telespettatori cheseguono i loro beniamini in tv,incollati davanti allo schermo a fareil tifo per giovani ragazzi acentinaia di chilometri di distanza.In questo stesso periodo però altriragazzi sono protagonisti diappassionanti sfide sportive a pochichilometri, se non metri, dallenostre case: ogni estate infatti più diun centinaio di giovani della nostracittà si sfidano nelle acque delnostro mare, i vogatori.Per entrare in questo piccolomondo, pieno di tradizione, disacrifici e impegno, siamo andati adincontrare uno di questiprotagonisti, Gianni Voliani,veterano dell’equipaggio delVenezia, per farci raccontare la suaesperienza.

Gianni, come hai iniziato questaavventura?«Ho iniziato ad affacciarmi almondo remiero nel 1999; giocavo acalcio ma ebbi una discussionepiuttosto accesa con la mia società eallo stesso tempo la voglia digiocare andava esaurendosi.Conoscevo l’allora presidente delVenezia e parlando con lui mi disse"perche non provi a vogare?" e daallora non ho più smesso.Oggi sono sempre meno i ragazziche si affacciano nelle cantine; nelVenezia negli ultimi anni siamostati fortunati ed abbiamo accoltodiversi giovani, rinnovando cosìl’equipaggio ma la tradizioneremiera ultimamente purtroppomanca di spirito e di partecipazione».

Che cosa significa "vogare"? «Vogare soprattutto è passione!Senza passione non è possibile farniente, come in ogni altro sportsicuramente, ma il bello e allostesso tempo il brutto di questosport ,è che ti giochi l’impegno ditutto l’anno in tre gare: la CoppaRisi’atori, la Coppa Barontini e ilPalio Marinaro che si svolgono tra imesi di Giugno e Luglio.Negli altri sport, puoi calibrare inqualche modo il tuo lavoro aseconda dei risultati ottenuti,mentre qui devi attendere l’estateper metterti alla prova».

Quanto tempo dedicate agliallenamenti?«L’impegno, anche se non sembra, èenorme e spesso ti mette di fronte amolte rinunce.Diciamo che da settembre afebbraio ci alleniamo "a terra" , inpalestra, 4-5 volte a settimana; aMarzo quando arriva la barca dagara, gli allenamenti siintensificano, si inizia ad uscire inmare tutti i giorni o quasi. Se si èfortunati, in alcuni casi le cantinehanno delle barche di loroproprietà e gli allenamenti in acquapossono iniziare prima, per i più

però è necessario aspettare che ilComune consegni la barcaassegnata.Non tutti forse infatti sanno che lebarche da gara sono di proprietà delComune e che ogni 3 anni vengonoriassegnate tramite sorteggio aidiversi equipaggi; questo per nonfavorire o sfavorire nessuno».

Hai mai avuto momenti disconforto?«Come no! Momenti diabbattimento e di sfiducia ci sonostati e continuano ad esserci ma è ilmodo di fronteggiarli che ècambiato. Quando si è ventenni si

ha voglia di spaccare il mondo, sisubisce quasi tutto mentre con ilpassare degli anni si cresce ed anchequeste occasioni, almeno perquanto mi riguarda, riesco a viverlein maniera diversa, forse piùmatura.La sconfitta si cura con l’esperienzaed il tempo; oggi riconosco labravura altrui, se perdo, seperdiamo, vado dai vincitori e micomplimento con loro perchéhanno dimostrato di essere imigliori: la sportività ed il rispettoho capito che sono fondamentalinello sport.»

Dallo sconforto al trionfo. Chegusto ha la vittoria?«La vittoria è bella! Quando vinci hai la sensazione diessere il più forte e soprattutto hai ilriscontro di aver fatto bene quelloche dovevi fare.A questo poi si aggiunge lasoddisfazione di chi tifa per te;ritornare in cantina ed essereaccolto da tante persone che hannocreduto in te, nell’equipaggio, chebattono le mani, che cantano e avolte si commuovono, hanno unsapore veramente unico. È lì che sisente il calore della gente.La cantina non è il semplicedeposito della barca, è un mondotutto particolare; non è vissutasoltanto da noi che voghiamo mada un sacco di altre persone apartire dai dirigenti, dai familiari,dai soci ma soprattutto dai tifosi. Èun luogo di ritrovo dove siorganizzano cene, si chiacchiera,ma soprattutto un punto diriferimento».Esiste veramente la rivalità tracantine?«Credo che una frase giusta chepossa riassumere la vita di unvogatore e di chi frequenta lecantine sia: "fuori dall’acqua tuttiamici, in acqua tutti contro tutti".La rivalità, è una rivalità sportiva,che qualche volta non nego, èsfociata magari in qualchediscussione, dettata per lo più dallastanchezza, dalla frustrazione diaver perso.Chi vince è matematico: è il piùantipatico!...e il tuo diretto rivale èquello che potrebbe far sfumare latua vittoria con un colpo di remo».

La scaramanzia nelle cantine èall’ordine del giorno per cui…..nonci rimane che stare a guardare, tifaree vedere che cosa succederà nelprossimo Palio Marinaro!

D

PAROLA DI VOGATORE.........

La tradizione e la passioneremiera raccontataattraverso gli occhi di unvogatore espertoche da anni lotta con il suoequipaggio per essere il migliore

IL RIONE DEL BORGO CAPPUCCINI

«SPERIAMO IN UNA BELLA GARA»i eravamo preparati a fondo per la Risi’atori e invece è andatamale…ma poi ci siamo rifatti con la Barontini!» Risponde contento

Massimo Donati, tra i dirigenti del Borgo Cappuccini, quando gli chiediamol’andamento della stagione. E continua: «Non vorrei fare pronostici, ma per ilPalio partiamo con lo spirito giusto, i ragazzi sono elettrizzati, penso e spero chesia davvero una bella gara».Il rione del Borgo è uno dei più popolari e più seguiti, le sue radici forti cheaffondano tra le strade più antiche della città, hanno permesso che negli anni cifosse sempre un ricambio generazionale, anche se negli ultimi anni è stato piùdifficile: «Indubbiamente un po’ di calo lo abbiamo sentito – rivela Donati - eper un problema con l’allenatore quest’anno non possiamo disputare ilminipalio, però le persone continuano a seguirci, il tifo lo sentiamo e questo èimportante. Abbiamo un bel gruppo: ci sono i ragazzi della barca a 10 remi, 8ragazze che vogano e poi altri che si occupano dell’organizzazione e tutto ilresto.Vogliamo comunque coinvolgere la gente del rione: dopo il Palio, comunquevada, organizzeremo una festa, un momento per stare insieme, in modo daringraziare tutti del sostegno».

c.d.

BRUNO MENGHERI,PRESIDENTEDELL’ANTIGNANO

A SUDDELLA CITTÀ

Come hai iniziato questaavventura?«Ho iniziato molto piccoloseguendo mio zio, che vogavanel Venezia, e mi portava con sédurante gli allenamenti. Poi adiciassette anni cominciai conl’Ovosodo, e da quarantottoanni sono Presidente dellaSezione Nautica di Antignano».

Che cosa significa “vogare”? «Per quanto mi riguarda la vogaidentifica i livornesi veri: non cisi può sentire livornesi senzainteressarsi a questo mondomeraviglioso. Poi il Paliosignifica identità di quartiere: intutto questo tempo ho visto unpiccolo Rione di appenaottocento abitanti crescere edarrivare fino a cinquemilapersone, l’Antignano di oggi.Proprio per questo motivo soffrose penso al problema degliaccorpamenti tra Cantine,perché si perdono questeidentità dei nostri quartieri. El’insieme delle varie entitàrionali, in occasione del Palio,crea la nostra “livornesità”,un’identità nell’Identità,imprescindibili l’una dall’altra».

Come è andata lapreparazione? Come stateaffrontando questa attesa?«La nostra è l’unica Cantina condiciotto ragazzi. Purtroppo, pervari motivi, quest’anno ivogatori hanno dovuto faremolto allenamento a terra, esolo in aprile, al momento dellaconsegna della barca, sonopotuti uscire in mare.Tuttavia,essendo un gruppo molto unito,siamo molto fiduciosi di fare unabuona gara. Certo, per lestrutture paghiamo un po’ lacrisi economica: anche seabbiamo avuto degli aiuti daparte dei privati, a volte, a causadella mancanza dei fondi, glistessi atleti contribuiscono allepiccole spese» .

Dallo sconforto al trionfo.Che gusto ha la vittoria?«Bellissima, perché vince unasquadra ed un intero quartiere.Abbiamo avuto bellesoddisfazioni, soprattutto nellepiù recenti gare a quattro remi,ma aver creato un gruppo dipersone serie e motivate è la piùgrande soddisfazione».

F.F.

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 luglio 2012VI

DOMENICA 8 LUGLIO8.30 il Vescovo è in visita pastorale inGorgona21.00 a Castell’Anselmo, concerto diinaugurazione per l’organo restaurato

MARTEDÌ 10 LUGLIONella mattina, udienze clero in vesco-vado

MERCOLEDÌ 11 LUGLIO11.00 S. Messa per S. Benedetto, patro-no degli architetti, al Santuario diMontenero21.00 alla parrocchia di San Jacopo,incontro dal titolo “Quanto la fede hainciso e incide tutt’ora nell’arte”

GIOVEDÌ 12 LUGLIO9.30 visita alle “Ceramiche Barbieri”11.00 incontro con la comunità edu-cante del seminario, in vescovado

VENERDÌ 13 LUGLIO9.00 Saluto al convegno nazionale sul-la portualità organizzato dall’ordinedegli ingegneri di Livorno10.30 incontro con i vicari episcopaliin vescovado

SABATO 14 LUGLIO15.00 S. Messa al campeggio organiz-zato dalla Commissione Handicapdella Caritas a Rosignano

DOMENICA 15 LUGLIO10.30 S. Messa e ingresso del nuovoparroco alla chiesa di Ss. Maria Assun-ta e Lorenzo a Castell’Anselmo18.00 Il vescovo a Montignoso, celebrala Messa per la Madonna peregrina diFatima

Agenda del VESCOVO

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

De Luca V. - Siamo tutti migranti. La conviven-za possibile- Ed. Paoline, pp. 192, euro 14,00

Tanti sono i volti dai diversi colori che passa-no ogni giorno sotto i nostri occhi. Si tratta dipersone con le quali camminiamo a fianco afianco, forse senza accorgercene. Spesso sonostranieri. Stranieri fra noi. Il pregiudizio so-ciale è la barriera da abbattere prima dentrodi noi, per fare chiarezza sulla complessitàdel vivere quotidiano. Vittorio De Luca giàautore televisivo e scrittore, dirigente pro-grammista RAI ci presenta una precisa e pun-tuale valutazione del fenomeno dell’immi-grazione, che diventa spunto di riflessione etraccia per un cammino verso la convivenza.Dopo aver fornito dati e statistiche sul feno-meno, attraverso gli ultimi rapporti e dossierMigrantes e Caritas, e aver ricordato che, infondo, siamo tutti migranti (quanti italiani,ieri e oggi, nel mondo!), egli si sofferma aconsiderare quali siano le cause del razzismo,come i giovani si relazionino col fenomenoimmigratorio (con atteggiamenti che oscilla-no tra accoglienza e disprezzo), riportandoanche alcune storie particolarmente rappre-sentative. Nell’ultima parte ci presenta coloroche sono stati i più grandi pacifisti dei tempimoderni: Gandhi, Martin Luther King, papaGiovanni XXIII, Madre Teresa di Calcutta,Nelson Mandela, Giorgio La Pira.

CHI PUO’ PARTECIPARE?Tutti i nati entro il 1999COME ISCRIVERSI?Cercate lo staff della vostra parrocchia, se non sapete chi sia,consultate il sito www.amichiamoci.it e nella pagina“Referenti parrocchie” troverete tutti i nomi, oppure inviateuna email a [email protected], o cercate il SignorAmichiamoci su Facebook .SCADENZA?Le iscrizioni per partecipare ai tornei scadono il 16 luglio.PREZZO?10 euro comprensivi di maglietta e assicurazione (tiricordiamo che andranno in beneficienza)TORNEI OVER(nati entro il ’95):pallavolo misto, calcio a 8 maschile, basketa 3 misto, calcio a 5 femminileTORNEI UNDER(nati dal ’96-‘99):calcio a 5 maschile e femminile, pallavolomisto

Ti ricordiamo che puoi ricevere gli aggiornamenti iscrivendotialla Newsletter:manda una email a [email protected] conoggetto NEWSLETTER.E quest’anno una novità!Domenica 16 settembre Maratona incollaborazione con il CSI. Partenza dalla chiesa di San Jacopoe arrivo alle villette di Antignano, andata e ritorno, per untotale di circa 7 km.

Cosa aspetti?

EMERGENZATERREMOTO

estate avanza e la temperatura èelevata. Questo però non ferma

l’incessante attività dei volontari delGruppo di Livorno del Corpo Italiano diSoccorso dell’Ordine di Malta. Il CISOM èinfatti presente in Emilia nei campi di SanPossidonio, dove opera congiuntamente adaltre associazioni nel campo allestito dallaRegione Toscana, e nel campo di Bomporto, di cui hala gestione completa.Il Campo di Bomporto accoglie fin dalle prime ore successive alterremoto circa 200 persone. Accanto alle tende di accoglienza, al puntomedico avanzato, alla mensa, ai locali lavanderia ed alla ludoteca sonostati allestiti anche la chiesa e la moschea per i molti musulmani presentinel campo.A ripagare lo sforzo di medici, psicologi e soccorritori costantementepresenti sul campo la popolazione ha assegnato spontaneamente alla viaprincipale del campo il nome della nostra città. Un segnaleinequivocabile dell’opera effettuata con competenza e dedizione, senzarisparmio di energie.Coloro che fossero interessati a prestare la propria opera in favore deiterremotati o donare vestiario e viveri, può contattare il CISOM Livornopresso la sede di Via Fagiuoli n. 1, od inviando una email all’indirizzo: [email protected], o contattando il numero388.3423514.

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AMICHIAMOCI 2012Work in progress!

Da un semplice pezzo di corda…n pezzo di corda, una sagola si direbbe, era in terra di-menticato in un angolo, uno dei volontari della Stella

Maris salendo verso la sede lo raccoglie con l’idea che pote-va essere utile per qualche cosa … lo ha guardato meglio,troppo corto, non era neppure di canapa, così Tommaso lolascia più o meno dove lo aveva trovato, ma non per terra,

ma appoggiatosu una delle gri-glie che fungonoda separazionetra una zona el’altra del porto,anche se non ser-viva a molto unbuon pezzo dicorda non si puòlasciare per terra.Stava chiudendoil centro quandoTommaso incon-tra un marittimoche cercava la

Stella Maris, ma era troppo tardi e doveva rientrare dallamoglie: i due parlano un po’ e si danno appuntamento perle quattro del pomeriggio. Come il solito è Michele ad apri-re nel pomeriggio e dopo poco arriva anche Tommaso chenon tarda a riconoscere il marittimo che era passato pocoprima, si chiama Davele e viene dall’America, tra le maniaveva una croce che nel frattempo aveva fatto usando il no-do a mandorletta proprio con quel pezzo di corda che erastato abbandonato per la seconda volta.Occhi esperti hanno subito riconosciuto la bravura di chiaveva manipolato quel pezzo di corda: ogni tradizione dànomi diversi allo stesso nodo … a mandorletta, a turbante,catenella, paglietto, eccetera. Non ha grande importanza,quello che invece è importante cosa quel pezzo di corda haispirato quell’uomo di mare e come gli ha permesso di rac-contare con semplicità la sua abilità e la sua fede.

U

ASSOCIAZIONE Stella Maris

di L.C.

Nella foto: i volontari della Stella Maris di Livorno

Diocesiinforma

CISOM LIVORNO

Page 7: La Settimana n. 26 del 8 luglio 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 luglio 2012 VII

L’intersessione del Concilio1962-1963 si mostrò alquantofeconda. Da segnalare inparticolare il tema sulla Chiesamistero di salvezza.L’11 aprile 1963 vennepubblicata la Pacem in terris,l’enciclica nella quale per laprima volta un Papa si rivolgevaa tutti gli uomini di buonavolontà In essa il Papa riassumeva idiritti fondamentali di tutti gliuomini, la necessità di unasolidarietà fra le nazioni, edinsieme apriva a nuoveprospettive: vi è accennata lalibertà di coscienza; èriconosciuta la possibilità di unacollaborazione tra forzecattoliche e forze di altraispirazione.La sera del 3 giugno 1963 PapaGiovanni XXIII moriva all’età di82 anni .

Gli successe il cardinaleMontini, che assunse il nome diPaolo VI, e che il 22giugno1963 annunciò ilproseguimento del Concilio ene stabilì la riapertura per il 27settembre.Vennero annunciate anchealcune importanti novità, tra cuila nascita di un segretariato perle religioni non cristiane

Si apriva così il secondo periodo29 settembre - 4 dicembre 1963

RIAPERTURA DEL CONCILIOIl 29 settembre 1963 Paolo VIapriva il periodo conciliare conuna allocuzione, nella qualeaffermava che tema principalesarebbe stato quello dellaChiesa, del suo rapporto conCristo, la sua riforma, il dialogocon i fratelli separati, il dialogocol mondo intero.Questo secondo periodo ècaratterizzato dall’approvazionedella Costituzione sulla Liturgia,Sacrosanctum Concilium, e deldecreto sulle comunicazionisociali, l’Inter Mirifica La costituzione sulla Liturgia,ribadisce la vera natura dellaLiturgia, "esercizio delsacerdozio di Cristo" ed auspicala piena, attiva e consapevolepartecipazione dei fedeli. Durante il secondo periodo sipassò a discutere la nuovaredazione dello schema sullaChiesa, di cui fu decisa unanuova rielaborazione.Si esaminò lo schemasull’ecumenismo. In esso ilcapitolo sugli ebrei, fuintrodotto per iniziativa delcardinal Bea, che voleva superareper sempre l’antisemitismo,incontrò la resistenza dei vescoviarabi del Medio Oriente, chetemevano un’interpretazionepolitica di tale riavvicinamento.La questione rimase in sospeso everrà ripresa e risolta più tardi. Molto importante fu l’interventodi mons. De Smedt, vescovo diBruges, sulla libertà religiosa.Egli dapprima confuta le falseaccezioni di libertà religiosa(uguaglianza obiettiva di tutte lereligioni o indifferentismo) epoi ne ricorda la vera natura: ildiritto della persona umana allibero esercizio della religionesecondo i principi della propriacoscienza e l’immunità da ognicoazione esterna.

1963 A LIVORNO NASCE LAQUARESIMA DELLA CARITÀ.Siamo all’inizio della quaresimadel 1963 mons. Guano scrive lasua lettera pastorale

Nasce il “Servizio Carità eAssistenza della Diocesi di Livorno"

che, oltre ad essere il necessariotramite fra il Vescovo e le diverseOpere Assistenziali che fanno capoa Istituti, parrocchie e privati delladiocesi, si occupadell’organizzazione dellaQuaresima della Carità. Questainiziativa - spiegava il Vescovo -risponde a una duplice finalità:invitare tutti i fedeli ad elevareunanimi preghiere perché Diomantenga accesi nei cuorisentimenti di solidarietà con ifratelli tribolati; alimentare, nelsenso più vasto del termine, lacarità fraterna ; far prenderecoscienza dei gravi bisogni esistentinella diocesi e nel mondo; stimolarela generosità dei doni e delleprestazioni; realizzare una più equaripartizione dei fondi - mediante laconsegna nelle mani del Vescovo -tra le molte e oscillanti necessità”.La prima domenica diQuaresima vennero lanciate lariflessione e le intenzioni dipreghiera che accompagnaronola Diocesi fino alla Pasqua. Nelcorso delle celebrazioni dellaquarta domenica di Quaresima,in ogni parrocchia si svolse laraccolta delle offerte chedovevano essere consegnatenelle mani del Vescovo lamattina di Pasqua.Terzo periodo 14 settembre -21novembre 1964Dal settimanale La Vita che,come tutta la stampa cattolica enon cattolica, continuava aseguire con interesse i lavori delConcilio e pubblicava ampiresoconti, apprendiamo in data29 settembre 1964 quali sianostati gli elementi di novitàintrodotti dalla Riforma dellaLiturgia:

Il mistero pasquale torna alcentro di tutta la Liturgia. Soloimmergendosi nel misteropasquale si rinnoverà a fondo lavita cristiana. La lettura della Sacra Scritturasarà più abbondante e frequentenella Messa,nell’amministrazione deiSacramenti e nell’ufficio divinoche viene proposto anche aifedeli come preghieraprivilegiata Verità ed intelligibilità deiRiti. I sacri testi sarannorevisionati per unapartecipazione attiva e sentitaalla Liturgia e, verrà mantenutala lingua latina, ma leconferenze episcopali possonopermettere l’uso del volgarenelle letture. La lingua delpopolo è uno dei punti rilevanti:essa prende posto ufficialmentenella Liturgia latina. Si ammette un certopluralismonell’amministrazione deisacramenti, nelle processioni,nella musica; E’ semplificato il rito dellaMessa; Celebrazione comune. Altroelemento interessante è ilcarattere collettivo, comunitario,della preghiera. Di quil’importanza della Messasolenne e del canto. l Cantigregoriani, che per secoli hannorivestito con splendore i sacritesti, non possono esseresostituiti con melodie banali osciatte, si porrà specialeattenzione per redigere testiadatti. La Comunione sotto le dueSpecie permetterà ai fedeli unapartecipazione in forma nuova

alla Mensa del Signore. Anche selimitata a casi singoli essacostituirà per i fedeli unaricchezza nel rito liturgico. Iniziazione liturgica: ilrinnovamento liturgico richiedeuno spirito nuovo e un’ educazione alla Liturgia. Peruna riforma efficace nonbastano solo dei cambiamentiesterni. La Costituzione chiedenuovi sforzi di comprensione .

Il 15 novembre 1964 Mons.Guano scrive alla la diocesi lasua lettera per l’Avvento e trattal’argomento del rinnovamentoliturgico:“….: Questa volontà dirinnovamento è ispirata ai bisognied alle tendenze della Chiesa inquesto momento….Di cosa si parlaquando si parla di Liturgia?Pensate alle Chiese..al succedersidelle domeniche e delle altrefestività.. ai Sacerdoti.. ai riti sacriBattesimo, Cresima ecc..,allepreghiere solenni della SettimanaSanta…e soprattutto al Santosacrificio della Messa a cui sipartecipa con la comunione delCorpo e del Sangue di Gesù.Ebbene tutto questo insieme di coseè ciò che si chiama Liturgia…Comevedete si tratta dell’incontro con ilSignore non solo dell’incontropersonale,ma quello di noi tuttiinsieme…Voi capite che la nostravita cristiana attinge tutto di qui eperché il Concilio e la Chiesaattribuiscono grande importanzaalla Liturgia….Come viviamoqueste cose?. Alcuni rimangonoindifferenti, estranei…. a volte icontatti anche di quelli che hannomaggiore familiarità con i riti sacrisono marginali. isolati dalla nostravita. Abbiamo una religiosità troppopersonale senza che avvertiamo diappartenere ad una comunità difigli di Dio. La ragione del distaccosta in parte nella lingua in cui laLiturgia si esprime e che la gentenon capisce…sta nelle forme nondel tutto adatte. Dovrebberealizzarsi sempre più lo spirito difamiglia nella celebrazione dellaLiturgia… Si tratta di impegnarcipersonalmente e di collaborare nellaDiocesi, nelle famiglie edAssociazioni in questo anno 1964-65, a una particolare cura per laconoscenza ed il rinnovamentodella Liturgia… dobbiamoimpegnarci nella conoscenza eriflessione,nella partecipazionepersonale consapevole, nelrinnovamento del senso dellacomunità e della partecipazionecomunitaria ai riti sacri …si ricordiche più che il rinnovamento dei ritiimporta lo spirito e l’anima di talerinnovamento …..Scrivo questalettera mentre si sta chiudendo laterza fase del Concilio,nel cuispirito vogliamo rinnovare lanostra vita ,la famiglia della nostradiocesi” + Emilio Vescovo

Paolo VI succede a Giovanni XXIII: inizia il secondo periodo

LA NUOVA VISIONE DELLA CHIESA.... .....

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 luglio 2012VIII