La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

8
Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 9 marzo 2014 Per fare tanti “Mosè”, cioè per fare degli uomini disposti al servizio, la Chiesa, come la voce di Dio nel roveto, mentre invita a servire, ha an- che un altro compito: deve saper gridare “la miseria del suo popolo”. Abbiamo davvero bisogno di comunità capaci di vedere e di gridare i tanti bisogni nella Chiesa e nel mondo. E se vi sarà inoltre una Chie- sa, fatta di Comunità in grado non solo di indicare i tanti bisogni, ma anche di impegnarsi per i più urgenti e per i più poveri di pane, di Dio e di pace, allora nasceranno nel popolo di Dio tanti Mosè, cioè tanti uomini e donne, che per il Padre e per i fratelli, diventeranno preti o laici o religiosi, corresponsabili nella Chiesa e nasceranno così anche uomini impegnati socialmente o persone dalle mani giunte, che of- frono il servizio prezioso della preghiera. (Come una chiesa suscita servizi – Quaresima 1980) Il nuovo volto della Pastorale giovanile: ono passati ormai diversi mesi da quella sera dell’8 ottobre in cui più di 100, tra animatori e giovani si sono incontrati in Vescovado con il Vescovo Simone per dare le linee al «Volto Nuovo della Pastorale Giovanile». Ma a che punto siamo? Lo domandiamo ad uno dei referenti dell’ufficio don Fabio Menicagli, che con don Federico Locatelli, direttore della PG, e suor Raffaella Spiezio, forma una sorta di coordinamento dell’ufficio insieme con il Vescovo. Don Fabio come si è strutturato il nuovo ufficio e quali sono i suoi compiti? «Partirei intanto dai compiti, perché mi sembra importante comprendere che come tutti gli uffici di curia, anche il Servizio diocesano alla Pastorale Giovanile ha il compito primariamente di essere di ausilio alle parrocchie attraverso alcune proposte di studio e di formazione. Quello che ci proponiamo, dopo l’ultimo incontro avuto il 24 Febbraio, con quelle che sono le nuove commissioni costituende dell’ufficio, è di iniziare a studiare nuovi percorsi di fede, sia per gli adolescenti per accompagnarli alla Professione di Fede, termine del percorso dell’Iniziazione Cristiana, sia per i veri giovani, quelli over 19. Altro compito, come ho detto, è quello della formazione degli animatori attraverso i GAV (Gruppi Animatori Vicariali) , che hanno già iniziato il loro percorso in tre zone della nostra Diocesi. Alla luce di questi compiti si è pensato di strutturare l’ufficio in équipes di competenza, quindi abbiamo: l’équipe dei GAV, l’équipe per gli adolescenti/giovanissimi 13-19, l’équipe giovani, e un’altra équipe importantissima per far sì che tutte le informazioni siano divulgate a tutta la Diocesi, che è l’équipe della comunicazione». Andando per ordine, puoi parlarci dei GAV, quali sono le zone della Diocesi e qual è il percorso di formazione che è offerto quest’anno? «I GAV come ho detto hanno iniziato i loro incontri in tre zone della Diocesi, partendo dal nord: VI vicariato, la città e il V vicariato. Questa scelta è stata fatta per permettere agli animatori di incontrarsi e soprattutto conoscersi di più per una maggiore collaborazione tra loro. Come ho detto, alla fine di Gennaio hanno iniziato il loro percorso formativo, che è costituito da 5/6 incontri, per non appesantire troppo gli impegni degli animatori. Quest’anno il percorso, che vede dei momenti comuni a tutti i GAV, segue due linee, una spirituale e una pedagogica, infatti il primo incontro è stato la Lectio Divina, il secondo di tutti i GAV, è stato il 26 Febbraio a Stagno, con il Dr. Curti che ha affrontato il tema: “Come comunicare con le nuove generazioni” al quale seguirà il terzo incontro di confronto nelle zone, poi avremo un incontro sul tema: “La confessione tra dottrina e celebrazione”, che prevedrà anche una celebrazione penitenziale, il quinto incontro sarà la partecipazione all’evento diocesano di Maggio e un eventuale incontro a Giugno come verifica dell’anno». Hai parlato dell’evento di Maggio, ma neanche quest’anno avremo l’incontro della Palme? «Come hai ben capito l’incontro della Giornata Diocesana della Gioventù, non sarà fatto nel giorno delle Palme, che vedono i giovani impegnati nelle celebrazioni della Settimana Santa, quindi abbiamo deciso di posticiparlo al 17 Maggio, in quello che è stato il “Festival della Carità”. Il bello di questa iniziativa è che vedrà la collaborazione della Pastorale Giovanile con la Caritas , la Pastorale Familiare e l’Ufficio Missionario, proprio per sottolineare che è inutile fare tanti incontri diocesani, ma è bene farne uno unico che vede la partecipazione di tutta la Diocesi con i giovani, cosa necessaria per dare un radicamento diocesano e non soltanto parrocchiale». È stato sottolineato molte volte che la Pastorale Giovanile, non è la pastorale degli eventi. Eppure il Giovedì Santo darete appuntamento a tutti i giovani, cosa mi dici in merito? «In effetti non è un’ulteriore iniziativa, ma soltanto un invito a tutti quei giovani che tradizionalmente la sera del Giovedì Santo fanno il “giro delle sette chiese”, che generalmente vedeva il passaggio dalla Cattedrale. L’appuntamento sarà per le 23,00 in Cattedrale, per un momento prolungato di preghiera davanti all’altare della reposizione. Durante questo tempo, la preghiera sarà animata con canti e piccole riflessione, inoltre saranno a disposizione il vescovo e alcuni presbiteri per le confessioni». Altre novità? «Sì, abbiamo delle novità di comunicazione: il nuovo blog della pastorale giovanile: pglivorno.blogspot.it.; la pagina FB della Pastorale Giovanile di Livorno e la nuova mail: [email protected]». Don Fabio quali saranno le prospettive future di questo progetto di rinnovamento? «Certamente la prima prospettiva è quella di iniziare a lavorare nelle eéquipes, così come si sono costituite. Seguirà un altro momento in cui le stesse commissioni proporranno a coloro erano presenti l’8 Ottobre di partecipare in base al loro interesse ad una piuttosto che all’altra. Una seconda prospettiva… più ambiziosa è quella che tutti i giovani si sentano parte dell’unica Chiesa diocesana, e rinnovando la loro scelta di seguire Cristo, possano essere i nuovi evangelizzatori del nostro territorio!» M. B. S gni giorno siamo informati su sperperi e sprechi che fanno rabbrividire e che provocano rabbia e di- sgusto. Milioni di euro gettati in opere iniziate e poi ab- bandonate. Altri milioni elargiti a lobby di potere, sen- za alcun pudore di fronte alle difficoltà di tante persone sempre più povere. E poi un immobilismo raccapric- ciante e una burocrazia incancrenita che scoraggia an- che i più entusiasti e assidui quando ci sono da prende- re decisioni urgenti capaci di produrre un "fare operoso e costruttivo". Dobbiamo impegnarci a essere vigili. Essere delle sentinelle nei nostri ambienti di vita per frenare gli sperperi e richiamare alla sobrietà, all’etica della condivisione e del bene comune. A partire anche dalla nostra vita in famiglia e dalle nostre tavole im- bandite. Non sprechiamo questa occasione per frenare lo spreco, di risorse economiche, di denaro, di tempo, di cibo. Madre Teresa affermava: «Quello che mi scan- dalizza non sono i ricchi e i poveri. È lo spreco». O Le équipe Il coordinamento generale: Mons. Simone Giusti, Don Federico Loca- telli, Sr. Raffaella Spiezio, Don Fabio Menicagli, Don Michele Esposto, Diac. Andrea Zargani, Paola Batoli (AGESCI), Don Rosario Esposito. GAV: Don Federico Locatelli, Don Valerio Barbieri, Don Cornel Ben- cea, Don Piotr Graiper, coordinamento temporaneo: Don Fabio Meni- cagli. Adolescenti/giovanissimi - 13/19: Don Fabio Menicagli (coord.), Don Federico Pozza, Don Francesco Galante, Diac. Andrea Zargani, Natalia Pallesi, Teresa Marano, Elena Galletti, ElisaVerrastro, Monica Calvaru- so. Giovani over 19: Don Michele Esposto (coord.), Irene Ciampaglia, Margherita Roffi, Alessio Volani, Andrea Risaliti. Comunicazione e eventi: Sr. Raffaella Spiezio, Giovanni Pirollo, Gaeta- no Mastrorilli Spreco che scandalizza IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi LINEA di Pensiero di Luca Lischi LAVORI IN CORSO

description

Settimanale della Diocesi di Livorno

Transcript of La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

Page 1: La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

9 marzo 2014

Per fare tanti “Mosè”, cioè per fare degli uomini disposti al servizio, laChiesa, come la voce di Dio nel roveto, mentre invita a servire, ha an-che un altro compito: deve saper gridare “la miseria del suo popolo”.Abbiamo davvero bisogno di comunità capaci di vedere e di gridare itanti bisogni nella Chiesa e nel mondo. E se vi sarà inoltre una Chie-sa, fatta di Comunità in grado non solo di indicare i tanti bisogni, maanche di impegnarsi per i più urgenti e per i più poveri di pane, di Dioe di pace, allora nasceranno nel popolo di Dio tanti Mosè, cioè tantiuomini e donne, che per il Padre e per i fratelli, diventeranno preti olaici o religiosi, corresponsabili nella Chiesa e nasceranno così ancheuomini impegnati socialmente o persone dalle mani giunte, che of-frono il servizio prezioso della preghiera.(Come una chiesa suscita servizi – Quaresima 1980)

Il nuovo volto dellaPastorale giovanile:

ono passati ormai diversi mesida quella sera dell’8 ottobre incui più di 100, tra animatori egiovani si sono incontrati in

Vescovado con il Vescovo Simoneper dare le linee al «Volto Nuovodella Pastorale Giovanile». Ma a chepunto siamo? Lo domandiamo aduno dei referenti dell’ufficio donFabio Menicagli, che con donFederico Locatelli, direttore dellaPG, e suor Raffaella Spiezio, formauna sorta di coordinamentodell’ufficio insieme con il Vescovo. Don Fabio come si è strutturato ilnuovo ufficio e quali sono i suoicompiti?«Partirei intanto dai compiti, perchémi sembra importante comprendereche come tutti gli uffici di curia,anche il Servizio diocesano allaPastorale Giovanile ha il compitoprimariamente di essere di ausilioalle parrocchie attraverso alcuneproposte di studio e di formazione.Quello che ci proponiamo, dopol’ultimo incontro avuto il 24Febbraio, con quelle che sono lenuove commissioni costituendedell’ufficio, è di iniziare a studiarenuovi percorsi di fede, sia per gliadolescenti per accompagnarli allaProfessione di Fede, termine delpercorso dell’Iniziazione Cristiana,sia per i veri giovani, quelli over 19.

Altro compito, come ho detto, èquello della formazione deglianimatori attraverso i GAV (GruppiAnimatori Vicariali) , che hanno giàiniziato il loro percorso in tre zonedella nostra Diocesi. Alla luce diquesti compiti si è pensato distrutturare l’ufficio in équipes dicompetenza, quindi abbiamo:l’équipe dei GAV, l’équipe per gliadolescenti/giovanissimi 13-19,l’équipe giovani, e un’altra équipeimportantissima per far sì che tuttele informazioni siano divulgate atutta la Diocesi, che è l’équipe dellacomunicazione».

Andando per ordine, puoi parlarcidei GAV, quali sono le zone dellaDiocesi e qual è il percorso diformazione che è offerto quest’anno?«I GAV come ho detto hannoiniziato i loro incontri in tre zonedella Diocesi, partendo dal nord: VIvicariato, la città e il V vicariato.Questa scelta è stata fatta perpermettere agli animatori diincontrarsi e soprattutto conoscersidi più per una maggiorecollaborazione tra loro. Come hodetto, alla fine di Gennaio hannoiniziato il loro percorso formativo,che è costituito da 5/6 incontri, pernon appesantire troppo gli impegnidegli animatori. Quest’anno il

percorso, che vede dei momenticomuni a tutti i GAV, segue duelinee, una spirituale e unapedagogica, infatti il primoincontro è stato la Lectio Divina, ilsecondo di tutti i GAV, è stato il 26Febbraio a Stagno, con il Dr. Curtiche ha affrontato il tema: “Comecomunicare con le nuovegenerazioni” al quale seguirà ilterzo incontro di confronto nellezone, poi avremo un incontro sultema: “La confessione tra dottrina ecelebrazione”, che prevedrà ancheuna celebrazione penitenziale, ilquinto incontro sarà lapartecipazione all’evento diocesanodi Maggio e un eventuale incontro aGiugno come verifica dell’anno».

Hai parlato dell’evento di Maggio,ma neanche quest’anno avremol’incontro della Palme?«Come hai ben capito l’incontrodella Giornata Diocesana dellaGioventù, non sarà fatto nel giornodelle Palme, che vedono i giovaniimpegnati nelle celebrazioni dellaSettimana Santa, quindi abbiamodeciso di posticiparlo al 17 Maggio,in quello che è stato il “Festivaldella Carità”. Il bello di questainiziativa è che vedrà lacollaborazione della PastoraleGiovanile con la Caritas , laPastorale Familiare e l’UfficioMissionario, proprio persottolineare che è inutile fare tantiincontri diocesani, ma è bene farneuno unico che vede lapartecipazione di tutta la Diocesicon i giovani, cosa necessaria perdare un radicamento diocesano enon soltanto parrocchiale».

È stato sottolineato molte volte chela Pastorale Giovanile, non è lapastorale degli eventi. Eppure ilGiovedì Santo darete appuntamentoa tutti i giovani, cosa mi dici inmerito?«In effetti non è un’ulterioreiniziativa, ma soltanto un invito atutti quei giovani chetradizionalmente la sera del GiovedìSanto fanno il “giro delle settechiese”, che generalmente vedeva ilpassaggio dalla Cattedrale.L’appuntamento sarà per le 23,00 inCattedrale, per un momento

prolungato di preghiera davantiall’altare della reposizione. Durantequesto tempo, la preghiera saràanimata con canti e piccoleriflessione, inoltre saranno adisposizione il vescovo e alcunipresbiteri per le confessioni».

Altre novità?«Sì, abbiamo delle novità dicomunicazione: il nuovo blog dellapastorale giovanile:pglivorno.blogspot.it.; la pagina FBdella Pastorale Giovanile di Livorno ela nuova mail:[email protected]».

Don Fabio quali saranno leprospettive future di questo progetto

di rinnovamento?«Certamente la prima prospettiva èquella di iniziare a lavorare nelleeéquipes, così come si sonocostituite. Seguirà un altromomento in cui le stessecommissioni proporranno a coloroerano presenti l’8 Ottobre dipartecipare in base al loro interessead una piuttosto che all’altra. Unaseconda prospettiva… piùambiziosa è quella che tutti igiovani si sentano parte dell’unicaChiesa diocesana, e rinnovando laloro scelta di seguire Cristo,possano essere i nuovievangelizzatori del nostroterritorio!»

M. B.

S

gni giorno siamo informati su sperperi e sprechiche fanno rabbrividire e che provocano rabbia e di-

sgusto. Milioni di euro gettati in opere iniziate e poi ab-bandonate. Altri milioni elargiti a lobby di potere, sen-za alcun pudore di fronte alle difficoltà di tante personesempre più povere. E poi un immobilismo raccapric-ciante e una burocrazia incancrenita che scoraggia an-che i più entusiasti e assidui quando ci sono da prende-re decisioni urgenti capaci di produrre un "fare operosoe costruttivo". Dobbiamo impegnarci a essere vigili.Essere delle sentinelle nei nostri ambienti di vita perfrenare gli sperperi e richiamare alla sobrietà, all’eticadella condivisione e del bene comune. A partire anchedalla nostra vita in famiglia e dalle nostre tavole im-bandite. Non sprechiamo questa occasione per frenarelo spreco, di risorse economiche, di denaro, di tempo,di cibo. Madre Teresa affermava: «Quello che mi scan-dalizza non sono i ricchi e i poveri. È lo spreco».

O

Le équipe Il coordinamento generale: Mons. Simone Giusti, Don Federico Loca-telli, Sr. Raffaella Spiezio, Don Fabio Menicagli, Don Michele Esposto,Diac. Andrea Zargani, Paola Batoli (AGESCI), Don Rosario Esposito.

GAV: Don Federico Locatelli, Don Valerio Barbieri, Don Cornel Ben-cea, Don Piotr Graiper, coordinamento temporaneo: Don Fabio Meni-cagli.

Adolescenti/giovanissimi - 13/19: Don Fabio Menicagli (coord.), DonFederico Pozza, Don Francesco Galante, Diac. Andrea Zargani, NataliaPallesi, Teresa Marano, Elena Galletti, ElisaVerrastro, Monica Calvaru-so.

Giovani over 19: Don Michele Esposto (coord.), Irene Ciampaglia,Margherita Roffi, Alessio Volani, Andrea Risaliti.

Comunicazione e eventi: Sr. Raffaella Spiezio, Giovanni Pirollo, Gaeta-no Mastrorilli

Sprecoche scandalizza

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

LINEAdi Pensiero

di Luca Lischi

LAVORI IN CORSO

Page 2: La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI9 marzo 2014II

tempo di CAPITANI CORAGGIOSI

GUARDARE AL LAVORO CON LE LENTIDELLA SPERANZA E DEL FUTURO

Il confronto sul lavoro

DI NICOLA SANGIACOMO

l Progetto Culturale diocesano è tornato a proporreuna riflessione originale sul tema del lavoro.Lo abbiamo già fatto in varie occasioni nei mesi scor-si, siamo tornati a farlo con l’incontro «Capitani Co-

raggiosi». Abbiamo voluto guardare alla questione lavo-ro attraverso due lenti diverse da quelle che solitamentevengono utilizzate per leggere questo fenomeno: quelladella speranza e quella del futuro. Abbiamo voluto scoprire con i testimoni della serata lasperanza che deriva da chi decide di rischiare in proprioper realizzare un’idea e, su questa strada, crea benesseree dignità per i tanti che, grazie a questa sfida coraggio-sa, trovano un lavoro. Abbiamo voluto guardare con la lente del futuro alle nu-merose situazioni in cui potenzialmente la nostra cittàpotrebbe creare nuove occasioni di lavoro se in tanti riu-scissero a fare rete in modo efficace, superando così gliostacoli che spesso impediscono di realizzare i progetti.La questione lavoro non deve essere letta solo in terminipuramente economici (tasso di disoccupazione che cre-sce, PIL che scende ad ogni rilevazione, sistema Paeseche non offre nessun dato economico positivo ormai daanni) ma anche dal punto di vista culturale. Si tratta diripensare il lavoro che non è più quello che era stato con-cepito nel 900, ma ha bisogno di trovare nuove chiave diinterpretazione, soprattutto tra i giovani che, se conti-nuano a pensarlo con le categorie dei genitori o addirit-tura dei nonni, rischiano davvero di rimanere esclusi dalmondo produttivo odierno.E se il problema è anche culturale, la comunità ecclesia-le è chiamata a diventare protagonista di questo nuovopercorso, che non si limita a rimanere un sentiero intel-lettuale ma può diventare strada importante per rispon-dere efficacemente alle domande più urgenti dell’uomodel nostro tempo.In questo senso la vicenda del grande Bacino di Care-naggio, salita alla ribalta delle cronache cittadine grazieall’attenzione intensa che le ha dato il Vescovo Giusti,risulta quindi esemplare.

I

abato 15 Marzo a Populonia incontro di formazione con Mons.

Carlo Ciattini, Vescovo di MassaMarittima e Piombino, sul tema “Ilcarisma dell’Ordo Virginum perl’evangelizzazione nel territorio dellaDiocesi”.L’incontro è per le donne consacratenell’Ordo Virginum delle Diocesi dellaToscana e per tutte coloro che sono informazione o interessate.Programma della giornata: ore 10recita dell’Ora Media a seguiremeditazione di Mons. Ciattini, ore 12S. Messa

Si ricorda che l’Incontro nazionaledell’Ordo Virginum quest’anno saràdal 31 Luglio al 3 Agosto a Orosei(Nuoro) sul tema “Vivano con lodesenza ambire alla Lode” – perché“esprimano nella vita quanto hannoricevuto con la fede”.Info: [email protected]

S

Un carisma perl’evangelizzazionedel territorio

Ordo Virginum incontrodi formazione

LE PAROLE DEL VESCOVO

«È necessario uno chocpositivo per la città»

a nostra città ha biso-gno di uno choc positi-vo: nei prossimi mesioccorre realizzare

qualche progetto che crei qualchecentinaio di nuovi posti di lavoroper far capire ai livornesi chequalcosa sta cambiando». E’ que-sto l’appello lanciato dal Vescovomonsignor Giusti al termine del-l’incontro «Capitani coraggiosi»promosso dal ProgettoCulturale diocesanosul tema del lavoro.Un appuntamento si-gnificativo che si èsvolto in un luogosimbolo, la nuova se-de della Caritas dioce-sana, le Sorgenti di Ca-rità, dove, nelle prossi-me settimane, prenderà il via laScuola dei Mestieri che intendeoffrire occasioni di formazione ericollocazione lavorativa a quantistanno vivendo il dramma delladisoccupazione in questo tempodi crisi.Speranza e futuro sono le lenticon cui si è guardato al tema lavo-ro con l’aiuto delle testimonianzedi alcuni «capitani coraggiosi» chehanno messo in gioco le loro ca-pacità per creare posti di lavoro e,indirettamente, offrire benessere,dignità, serenità a tante persone.

La questione lavoro non è solo unproblema di carattere economicoo sociale ma anche culturale; loha sottolineato anche monsignorGiusti nelle sue conclusioni di-cendo che «per uscire da questasituazione di stallo occorre supe-rare la cultura individualistica eridare dignità al Paese ritornandoad uno Stato che abbia un sensoetico e in cui si evitino gli sperperi

di ogni tipo». E tor-nando a un tema peril quale si è spesomolto in questi mesi,ha detto che «per ilgrande Bacino di Ca-renaggio è arrivato iltempo di agire emet-tendo il bando di ga-ra per il suo affida-

mento come era stato sollecitatoanche nel dibattito da alcuni sog-getti economici, tra cui la CNA. E’un’occasione che la città in que-sto periodo non può permettersidi perdere e che potrebbe rappre-sentare il famoso choc positivoche segna un’inversione di ten-denza per tutto il territorio».Tra il pubblico che ascoltava, ol-tre a molti imprenditori, tanti deiprossimi candidati alle elezioniamministrative, speriamo che neabbiano preso buona nota ...

n.s.

Per il grandeBacino èarrivato iltempo delbando di gara

Una questione anche culturale

Gli ospitiSUOR RAFFAELLA SPIEZIO,PRESIDENTE FONDAZIONE CARITAS«Siamo qui in questo luogo dove vorremmoridare speranza a tutte quelle persone che vivonola drammaticità della perdita del lavoro. Lasituazione è veramente pesante: l’osservatorioCaritas conta delle 3000 persone che sonogiunte qui quest’anno, il 90% senza lavoro e siparla della fascia di età dai 35 ai 50 anni, quindinella piena produttività. La casa dei mestieri divia Donnini vuole formare agli antichi mestieri evuole attraverso l’occupazione ridare dignità aqueste persone rimaste disoccupate.Qui si faranno corsi di formazione accompagnatida un tutor, da un mastro (gli artigiani offrono laloro opera in modo volontario) e da un educatoree poi ci sarà un inserimento lavorativo attraversole borse lavoro, nella speranza che queste sitrasformino in opportunità a lungo termine. Lacosa bella è che sono molte le persone che sisono offerte di venire qui a fare formazione: chevogliono aiutare in modo totalmente volontario,ma molti altri possono farlo sostenendoci ancheeconomicamente».

SIMONE FERRI GRAZIANI,PRESIDENTE COLDIRETTI LIVORNO«L’agricoltura è un settore che è tornato di moda,anche tra i giovani. Oggi questo è l’unico settoreche nonostante la crisi ha aumentato il valoredella produzione. I giovani si presentano da noiper creare qualcosa di nuovo, imprese nuove,idee nuove. C’è un approccio al settore agricolospesso da parte di chi invece prima faceva unlavoro sedentario.Tutto quello che è made inItaly, riscontrabile e tracciabile è il comparto che

va più forte perché è più attraente per ilconsumatore rispetto alla produzione di massa.Abbiamo aperto botteghe, mercati specifici conprodotti di nicchia (miele, latte, produzioniparticolari, vino, olio, ecc): al centro di questeattività c’è la faccia dell’imprenditore, la suascommessa in questo settore. Alle istituzionilocali chiedo di fare il possibile per accorciare lafiliera e dare la possibilità di vendere i prodottisul mercato, nonché di facilitarci il lavorodiminuendo la burocrazia per cambiare ladestinazione d’uso dei locali».

ROBERTO RAZZAUTI,DIRETTORE DI INLINESA SRL«Inlinea ha riunito 5 società in 20 anni di attività

e attualmente si occupa di servizi internet adaziende e professionisti, tecnologie web ecomunicazione: oltre 250 addetti (100 a Livornoe il resto nei tribunali di tutta Italia per i serviziche offre in collaborazione con gli uffici digiustizia). Siamo partiti nel 1994 e forsenemmeno ci aspettavamo di arrivare qui, non cisiamo arricchiti, ma diamo lavoro e questo èimportante. Come azienda non abbiamo grandiinterazioni con le istituzioni e questo non so se èun bene o un male, però notiamo una difficoltànel reperire personale qualificato: forse certipercorsi formativi andrebbero aggiornati ai tempiper permettere ai giovani di accedere a tipologiedi lavoro come il nostro».

c.d.

ell’intervista pubblicata su questepagine e poi ripresa da Il Tirreno, la

Jobson group aveva fatto una propostaper l’utilizzo del bacino di carenaggio inmuratura, una proposta che potrebbeportare centinaia di posti di lavoronell’ambito delle riparazioni navali e unanotevole ricaduta economica in città.Massimo Netti, technical managerdell’azienda, era presente ancheall’incontro in via Donnini ed haconfermato l’interesse di Jobson a gestirela struttura, tra l’altro unica in tutto ilMediterraneo, nonché a effettuare unaformazione specifica per i giovani chevogliono intraprendere questo mestiere emaster di aggiornamento in questosettore.La CNA, attraverso il suo presidenteMarco Valtriani, ha appoggiato laproposta di utilizzo del bacino dicarenaggio: «l’Autorità portuale deve fareil bando– ha detto Valtriani – poisaranno valutate tutte le proposte: masono anni che va avanti questo problema,non possiamo permetterci di perderealtro tempo! I problemi dell’accesso edelle utenze elettriche ci sono da tempo,ma non possono non essere superati. Oraspetta all’Autorità portuale fare laprossima mossa, emanando il bando digara, così come ordinato dal Ministero,Livorno non può nel modo più assolutolasciare niente per strada!»All’incontro hanno partecipato ancheConfcommercio, Confesercenti,Confartigianato: ogni categoria èintervenuta chiedendo alle istituzioniun’attenzione particolare al mondo dellavoro, e facilitazioni anche moltoconcrete (dalle semplificazioniburocratiche, all’unificazione dellenorme su tutto il territorio dell’area vasta,alle tasse sui rifiuti e sui pedaggi) perchéchi lavora possa farlo meglio e con piùentusiasmo.

c.d.

N

La proposta JobsonCNA: «Ora spettaall’Autorità Portuale»

Nelle foto: qui sopra Massimo Netti, in piedi, in mezzo agliospiti. Nell’altra pagina in alto da sinistra: AntonelloRiccelli, suor Raffaella Spiezio, Simone Ferri Graziani,Roberto Razzauti; in basso uno scorcio della platea.

Page 3: La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI9 marzo 2014 III

UNA STORIA IN ATTESAdel lieto fine

Il sogno di una casa…che si trasforma in un incubo

DI MARTINA BONGINI

l sogno di avere una casa èpiù o meno il sogno di tutti;avere a disposizione unluogo tuo, dove poter

costruire la tua famiglia, farcrescere i tuoi figli, esprimerti erealizzarti come persona.Un desiderio legittimo, che sirealizza il piùdelle volte congrande fatica emagari conqualche aiutoe con moltisacrifici,ripagati perònel momentoin cui si varcala soglia dicasa.Per circacinquecentofamiglie peròquesto sogno èdiventato unincubo perchéancora oggi adistanza diquasi diecianni si trovanocostretti a combattere per vederriconosciuti i propri diritti.Si, perché oltre al danno(ovvero la mancatarealizzazione dell’opera edile"Borgo di Magrignano") gliacquirenti degli immobili,hanno dovuto subire anche labeffa.Ma partiamo dall’inizio….Durante la Festa dell’Unità del2001, viene presentato ilprogetto di prossimarealizzazione "Borgo diMagrignano"; un’operaaccattivante e perfetta pergiovani famiglie che voglionometter radici in un quartierespeciale con parchi e spaziverdi, un centro commercialeed altri servizi su misura.Inizialmente gli appartamentiche dovevano essere realizzatierano 316 ma poi sono quasiraddoppiati arrivando a 604.Centinaia di famiglieaderiscono a questo progetto eacquistano dalle dodicicooperative coinvolte, una casa.Nel 2005 partono i lavori ma

Isubito nascono i primiproblemi perchél’amministrazione non haespropriato i terreni perl’urbanizzazione dell’area(ovvero la creazione di una retefognaria, dell’illuminazione,del gas, e della viabilità) su cuidovranno sorgere gli edifici; lacostruzione delle case

comunqueprosegue e tra il2007 e il 2009vengonorealizzati gliappartamenti.Nel frattempo ilritardo nellaconsegna dellecase però, creainnumerevolidisagi aiproprietari tracui: ilpagamento diun affitto per unappartamento(molte dellefamiglieavevanovenduto laprecedente

proprietà) oltre alla rata delmutuo sulla nuova casa, ilpagamento dell’IMU sullaseconda casa, perchéproprietari ma non residenti ecosì via.A fronte di ciò nel 2009 nasceun comitato che finalmente,dopo varie pressioni, riesce adottenere l’esproprio dei terrenicon la conseguente possibilità(da parte di alcuni) di entrarein casa….anche se le stradenon sono asfaltate,l’illuminazione è scarsa (se noninesistente) e di "verde"neppure una traccia.Non tutti gli appartamenti peròhanno ancora oggi ricevutol’abitabilità, ma i proprietari,con "l’acqua alla gola", si sonovisti costretti a trasferirvisiugualmente, ricevendo spessoanche multe da partedell’amministrazionecomunale. I lavori comunque, anche se inmodo piuttosto lentocontinuano, fino al settembre2011 anno in cui, il Consorzio

Edilporto, (su cui grava laresponsabilità di adempimentodegli oneri di urbanizzazione)che a sua volta aveva stipulatouna convenzione con ilComune, non ha più soldi perpoter investire all’interno delquartiere: tutto si blocca.Si ma….i soldi le famiglie lihanno versati!Cosa fare dunque?Il Comitato del Borgo diMagrignano congiuntamente alComitato Salviano, nei giorniscorsi è stato ricevuto daitecnici del Comune; dopo unconfronto piuttosto acceso trale parti è stato deciso che entrola fine di aprile la dittaBellabarba, incaricata deilavori, dovrà ultimare la cassadi espansione del Rio Cignolo.Qualora non accadesse ciò ilComune, interverrà perl’escussione della fideiussioneversata da Edilporto a garanzia

dei lavori da finire, comprese lealtre urbanizzazioni nonancora realizzate, che ad oggiammonta a circa 9 milioni dieuro (la fideiussione stipulatainizialmente era di 12 milioni e900 mila euro).Altri lavori, soprattuttoriguardanti la viabilità sonostati posticipati, secondo il"decreto del fare" dell’exgoverno Letta al 2018.Una ventata di positività peròper il Borgo di Magrignano, èrappresentatadell’approvazione del progettoper la costruzione della nuovachiesa "Beata Madre Teresa diCalcutta", che non solo potràessere un punto di riferimentoe di aggregazione per lefamiglie del quartiere ma daràanche la possibilità diterminare i lavori e veder cosìfinalmente realizzato quelsogno chiamato CASA.

La vicendainfinita dellecinquecentofamiglie del Borgo diMagrignano,che ancoraattendono la fine dei lavoridelle proprie case

ell’accogliente Sala Ferretti dellaFortezza Vecchia, rimessa a

nuovo dalla Porto 2000, l’assessoreall’Associazionismo e alVolontariato, Massimo Gulì, hapresentato una iniziativa che volevamettere insieme “un avvenimentosportivo con il giorno dellaMemoria”, in linea con una recentedichiarazione dello stesso assessoreche aveva ricordato di avere duepassioni: la politica e il calcio.Infatti il tema dell’incontro, che èstato coordinato ed animato dalgiornalista Luca Salvetti, è stato:“Dallo scudetto ad Auschwitz. Vita emorte di Arpad Weisz, allenatoreebreo”. Ma chi era Arpad Weisz?Weisz era stato un famoso allenatoreche con la sua attività avevacontribuito a scrivere la storia delcalcio italiano negli anni ’30 e unadelle sue ultime partite la disputòproprio a Livorno con la sua squadradi allora: il Bologna. Il tavolo deirelatori era infatti abbellito, oltreche con la maglia del Livorno, anchecon quelle del Bari, dell’Inter, delBologna e del Novara, le squadre cheWeisz aveva allenato nel corso dellasua carriera. Salvetti ha poi dato laparola a Matteo Marani, direttoredel Guerin Sportivo e autore dellibro che ha dato origine al temadell’incontro. Marani, bolognese etifoso della sua squadra, aveva visto,su un vecchio libro che narrava lastoria del Bologna, una fotografia diWeisz che lo aveva incuriosito e gliaveva fatto nascere la voglia diconoscere la sua storia. Aveva cosìincominciato a condurre una ricercache lo aveva portato a scoprire cheWeisz aveva portato l’Inter aconquistare lo scudetto nelcampionato 1929/30 dove avevamesso in campo il grande GiuseppeMeazza che sarà uno dei piùaffermati goleador della Nazionale.Nel torneo del 1931/32 salva il Baridalla retrocessione e vincerà poi duescudetti con il Bologna nellestagioni 1935/36 e 36/37. Weisz -hacontinuato Marani- è uno dei primiallenatori a dare grande importanzaalla preparazione atletica e partecipaattivamente agli allenamentiinsieme ai suoi giocatori, nel 1930aveva scritto un manuale del calcioche aveva avuto la prefazione diVittorio Pozzo, il mitico allenatoredella Nazionale Italiana. E’ poiintervenuto Renzo Ulivieri, attualepresidente dell’Associazione ItalianaAllenatori Calcio che ha detto che ilvolume di Marani lo avevaaffascinato ed emozionato per il suocontenuto e lo aveva donato a tutticoloro che stavano seguendo il corsoper allenatore. L’autore del libro haquindi evidenziato che Weisz iniziail campionato 1938/39 ma lo deveinterrompere a causa delle Leggirazziali che colpiscono gli ebrei, il17 ottobre abbandona l’Italia, nel1939 è a Parigi, poi passa in Olandaad allenare una squadra locale. Maanche l’Olanda viene occupata daitedeschi sempre a caccia di ebrei eviene catturato nell’agosto del 1942.Dopo essere stato condotto nelcampo di concentramento diWesterbroch, nell’ottobre del 1942viene deportato ad Auschwitz dovetrova la morte il 31 gennaio 1944. Laricerca di questa data -ha spiegatol’autore- è stata lunga perché in unprimo tempo aveva cercato il nomedi Weisz, ebreo di origini ungheresi,tra le vittime della comunità ebraicaungherese nei campi di sterminio,aveva invece trovato il suonominativo tra gli ebrei deportatidall’Olanda, l’ultima nazione in cuiaveva vissuto. Vista la presenza diparecchi giovani all’incontro,Ulivieri ha ancora evidenziato che citroviamo ad affrontare un tempo dicrisi in cui va scomparendo il sensodella solidarietà, ha aggiunto chespetta ai più anziani saper tirar fuoridai giovani quello che hanno dentrodi buono, far capire loro il rispettodell’uomo e condurli a pensare diessere cittadini del mondo.

Gianni Giovangiacomo

N

La storia di unallenatore morto ad Auschwitz

Dal campo di calcio al campodi concentramento

I LAVORI DA COMPLETARE A «BORGO DI MAGRIGNANO»Opere primarie:

-Cassa di espansione (realizzata parzialmente) e areaGoleanale mai iniziata.-Realizzazione ponte e canalizzazioni primarie (serviziacqua, gas e fognatura) di collegamento tra il quartiere evia della Padula area di costruzione Nuova Chiesa-Realizzazione bretella via dei Pelaghi e via Impastato-Realizzazione bretella tra Via del Giaggiolo e via dellaValle Benedetta-Realizzazione ponte e canalizzazioni primarie viadell’Uliveta-Completamento rete stradale e canalizzazioni II e III lotto-Passaggio di proprietà da Consorzio Edilporto al Comunedelle aree e dei sottoservizi

Opere secondarie

I° lotto: pavimentazione ed illuminazione delle APUP(aree private ad uso pubblico), realizzazione del verde conparchi a tema. Le corti si presentano con chiusini rialzati oin alcuni casi rimossi dalla loro posizione con l’evidentepericolo di danni alle persone.II° e III° lotto completamento della rete viariapavimentazione ed illuminazione delle APUP (aree privatead uso pubblico), realizzazione del verde con parchi atema.

«Non tutti gli appartamenti peròhanno ancora oggiricevuto l’abitabilità, ma i proprietari, con "l’acqua allagola", si sono visticostretti a trasferirvisiugualmente,ricevendo spessoanche multe da partedell’amministrazionecomunale»

Page 4: La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI9 marzo 2014IV

VITTIME DI UN NARCISISMOMORTALEOggi i medici ci dicono che tra lecause principali delle odiernenevrosi si deve annoverare lamancanza, interiore ed esterioreinsieme, di orientamentoesistenziale, conseguenza d’ungenerale e diffuso permissivismo. Non è davvero difficile rendersiconto che finisce in effetti perammalarsi colui che ignora chi eglisia e qual è il termine ultimo dellapropria esistenza.

Ma è importante sottolineareancora uno dei rilievi avanzatidalla scienza medica:permissivismo eostilità verso iminori appaionoessere l’espressionedi uno stesso mododi concepire la vita. Sono entrambiindici diquell’atteggiamentoin cui non si èdisposti a sacrificarsiper un’altra persona. Da entrambi traspareun narcisismomortale:quell’attaccamento asé che rende l’uomo sempre piùgretto e lo impoverisce tanto piùquanto più egli vuolespasmodicamente difendere la suabreve vita, chiedendole tutto efacendo attenzione che nullapossa sfuggirle. Il permissivismo non èespressione di magnanimità, ma èpiuttosto un egoismo chedefrauda l’altro di ciò che piùdecisivo, e priva se stessi dellacapacità di dedizione amorosa,dedizione che, sola, è in grado diinsegnare continuamente a vivere.

COME LIBERARCI DA QUESTONARCISISMO MORTALE?«Conoscete infatti la grazia del

Signore nostro Gesù Cristo: daricco che era, si è fatto povero pervoi, perché voi diventaste ricchiper mezzo della sua povertà» (2Cor 8,9). Lo scopo del farsi povero di Gesùnon è la povertà in se stessa, ma –dice san Paolo – «...perché voidiventaste ricchi per mezzo dellasua povertà». Non si tratta di un gioco di parole,di un’espressione ad effetto! E’invece una sintesi della logica diDio, la logica dell’amore. La carità,l’amore è condividere in tutto lasorte dell’amato. L’amore rende simili, crea

uguaglianza, abbatte imuri e le distanze. E Dio ha fatto questocon noi. Questa è lalogicadell’Incarnazione edella Croce.

Ci colpisce chel’Apostolo dica chesiamo stati liberatinon per mezzo dellaricchezza di Cristo,ma per mezzo dellasua povertà.Che cos’è alloraquesta povertà con

cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, ilsuo farsi prossimo a noi come ilBuon Samaritano che si avvicina aquell’uomo lasciato mezzo mortosul ciglio della strada (cfr Lc10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà,vera salvezza e vera felicità è il suoamore di compassione, ditenerezza e di condivisione. Lapovertà di Cristo che ci arricchisceè il suo farsi carne, il suo prenderesu di sé le nostre debolezze, inostri peccati, comunicandoci lamisericordia infinita di Dio.

LA POVERTÀ DI CRISTO È LA PIÙGRANDE RICCHEZZA: - Gesù è ricco della sua sconfinata

fiducia in Dio Padre, dell’affidarsia Lui in ogni momento, cercandosempre e solo la sua volontà e lasua gloria. - È ricco come lo è un bambinoche si sente amato e ama i suoigenitori e non dubita un istantedel loro amore e della lorotenerezza. La ricchezza di Gesù è ilsuo essere il Figlio, la sua relazioneunica con il Padre è la prerogativasovrana di questo Messia povero.Quando Gesù ci invita a prenderesu di noi il suo “giogo soave”, ciinvita ad arricchirci di questa sua“ricca povertà” e “poveraricchezza”, a condividere con Lui ilsuo Spirito filiale e fraterno, adiventare figli nel Figlio, fratellinel Fratello Primogenito (cfr Rm8,29). È stato detto che la sola veratristezza è non essere santi (L.Bloy); potremmo anche dire che viè una sola vera miseria: non vivereda figli di Dio e da fratelli diCristo.

Potremmo pensare che questa

“via” della povertà sia stata quelladi Gesù, mentre noi, che veniamodopo di Lui, possiamo salvare ilmondo con adeguati mezziumani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Diocontinua a salvare gli uomini e ilmondo mediante la povertà diCristo, il quale si fa povero neiSacramenti, nella Parola e nellasua Chiesa, che è un popolo dipoveri. La ricchezza di Dio non puòpassare attraverso la nostraricchezza, ma sempre e soltantoattraverso la nostra povertà,personale e comunitaria, animatadallo Spirito di Cristo.Ad imitazione del nostro Maestro,noi cristiani siamo chiamati aguardare le miserie dei fratelli, atoccarle, a farcene carico e aoperare concretamente peralleviarle.

DIO È L’UNICO CHE VERAMENTESALVA E LIBERA?Il Vangelo è il vero antidoto contro

nel giorno delle CeneriL’OMELIA DEL VESCOVO.........

Si è fatto povero perarricchirci con la sua povertà

L’amore rendesimili, creauguaglianza,abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fattoquesto con noi.Questa è la logicadell’Incarnazione e della Croce

QU

ARE

SIM

A

Page 5: La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI9 marzo 2014 V

IL PROGETTO PER LA QUARESIMA.........

Per una Chiesa sempre più missionaria

arissimi,l’ultimo ConvegnoEcclesiale sul PrimoAnnuncio ha

evidenziato l’esigenza di unaChiesa sempre più missionariae quindi estroversa, in ricercadell’altro soprattutto se debolee fragile: il mandato di PapaFrancesco è chiaro, farsiprossimo nelle periferieesistenziali della vita. Qualeperiferia esistenziale della vitamaggiore della vecchiaia e pergiunta se essa è segnata dallamalattia e dall’impossibilità amuoversi autonomamente? Dasempre la Chiesa annovera frale opere di misericordiacorporale: visitare gliammalati.

Pertanto invito tutte leComunità Parrocchiali a “Farsiprossimo” di tutti gli anzianisoprattutto se ammalati ecostretti all’immobilità.Ma come fare per arrivare atutti? Certo il solo parroco nonce la può fare. Da molti anni lanostra Chiesa Locale si è

arricchita della figura del ministro straordinario dell’Eucarestia. Sonodonne e uomini che collaborano con il parroco nella visita degliammalati.

Queste figure ministeriali vanno incrementate e sempre più qualificate.Sarebbe bello che ogni condominio o via avesse un proprio ministro ilquale conoscendo i residenti, sa chi di loro avrebbe piacere o bisognodi una visita, di una parola di conforto e di speranza, di una preghiera.Questi uomini o donne, sono collaboratori preziosi perl’evangelizzazione, essi se bene motivati e preparati, potranno favorirenon poco l’incontro fra Gesù e l’ammalato. Con questi intendimenti ènata una Commissione Diocesana per la Formazione el’Accompagnamento dei Ministri Straordinari dell’Eucarestia, ècoordinata da Suor Gabriella Gigliucci insieme a Pietro Grajper,direttore dell’Ufficio Liturgico e al Diacono Bartolini, già animatoredella Pastorale degli Anziani.

Invito pertanto a segnalare alla mia segreteria i candidati che ogniparroco vorrà proporre per questo ministero.Essi, unitamente ai ministri straordinari dell’Eucarestia che dovrannoricevere un nuovo mandato, saranno chiamati a partecipare a unpercorso formativo (liturgico – pastorale) che si svolgerà da marzo agiugno; per la Solennità del Corpus Domini (22 giugno) è previsto iltermine della formazione e il conferimento del Mandato.Sperando che questa iniziativa missionaria trovi una rispondenzapositiva, porgo a tutti il mio saluto e la mia paterna benedizione,

+ Simone, Vescovo

C

ella pastorale parrocchiale spesso la visita agliammalati è finalizzata soltanto al “portare la

comunione”, dimenticando che oltre a questo mi-nistero la parrocchia ha il compito di visitare anchecoloro che ancora devono approfondire o rinnova-re o iniziare un cammino di fede. La malattia èun’occasione per mostrare che Cristo non lascia so-la l’umanità, ma le è vicino sempre. Per questi moti-vi la nostra diocesi propone, a chi si sente chiamatoa questo servizio, degli incontri formativi che sisvolgeranno da Marzo a Giugno in Vescovado dalleore 18,00 alle 19,30.

IL PROGRAMMA DEGLI INCONTRIA livello relazionale:1. La relazione con l’anzianoa. La capacità di entrare in relazione con l’anziano (relazione che cura)- Dott. Anna Paggini 17 marzo2014b. L’esperienza dell’anziano come necessità di vitatrasmessa ( necessità che l’anziano si racconti) -

Dott Anna Paggini 31 marzo 2014

2. Linee di relazione spiritualea. Come la Parola di Dio ci aiuta a vivere la soffe-renza - Don Piergiorgio Paolini (14 Aprile 2014)b. La testimonianza della carità vicino alla sofferen-za - Don Ivano Costa (28 Aprile2014)c. La Parola di Dio: dalla sofferenza alla redenzione– Don Piergiorgio Paolini (19 Maggio 2014)

3. Linee di relazione pastoralea. Volontario e compagno…perché? – Don FabioMenicagli (26 Maggio 2014)b. L’anziano nella partecipazione alla vita della co-munità parrocchiale e Diocesana –( Sr Gabriella Gi-gliucci (9 Giugno 2014)

4. Aspetto liturgico sacramentalea. Il sacramento dell’Unzione dei Malati Don PioterGrajper (16 Giugno 2014)

Sr Gabriella Gigliucci m.p.v.

N

Pastorale anziani INCONTRI PER I VOLONTARI

MEDITAZIONI PER LA QUARESIMA

Questo è il tempo della PurificazioneI. LA QUARESIMA, TEMPO DI PURIFICAZIONE (Dai«Discorsi» di san Leone Magno, papa Disc. 6 sullaQuaresima, 1, 2; PL 54; 285-287)

1. TEMPO DI CONVERSIONEIn questo tempo di Quaresima, fratelli carissimi, ci vienechiesto un completo rinnovamento dello spirito: sono igiorni dei misteri della redenzione umana e che precedonopiù da vicino le feste pasquali. È caratteristica infatti dellafesta di Pasqua, che la Chiesa tutta goda e si rallegri per ilperdono dei peccati: perdono che non si concede solo aineofiti, ma anche a coloro che già da lungo tempo sonoannoverati tra i figli adottivi.Certo è nel lavacro di rigenerazione battesimale chenascono gli uomini nuovi, ma tutti hanno il dovere delrinnovamento quotidiano: occorre liberarsi dalleincrostazioni proprie alla nostra condizione mortale. Epoiché nel cammino della perfezione non c’è nessuno chenon debba migliorare, dobbiamo tutti, senza eccezione,sforzarci perché nessuno nel giorno della redenzione sitrovi ancora invischiato nei vizi dell’ uomo vecchio.Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo,deve ora praticarlo con maggior sollecitudine e devozione,perché si adempia la norma apostolica del digiunoquaresimale consistente nell’astinenza non solo dai cibi,ma anche e soprattutto dai peccati.

2. LE OPERE DI MISERICORDIAA questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si puòassociare più utilmente dell’elemosina, la quale sotto ilnome unico di «misericordia» abbraccia molte operebuone. In ciò i fedeli possono trovarsi uguali, nonostante ledisuguaglianze dei beni. L’amore che dobbiamougualmente a Dio e all’uomo non è mai impedito al puntoda toglierci la possibilità del bene. Gli angeli hanno cantato: «Gloria a Dio nel più alto deicieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2,14).Ne segue che diventa felice e nella benevolenza e nellapace, chiunque partecipa alle sofferenze degli altri; di

qualsiasi genere esse siano. Immenso è il campo delle opere di misericordia. Non solo iricchi e i facoltosi possono beneficare gli altri conl’elemosina, ma anche quelli di condizione modesta opovera. Così disuguali nei beni di fortuna, tutti possonoessere pari nei sentimenti di pietà dell’anima.

II. INVITO ALLA PENITENZA (« Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa, cap. 7,4-8,3; 8, 5-9, 1; 13, 1-4; 19,2; Funk 1, 71-73. 77-78). Teniamo fissi gli occhi sul sangue di Cristo, percomprendere quanto sia prezioso davanti a Dio suo Padre:fu versato per la nostra salvezza e portò al mondo intero lagrazia della penitenza.

1. QUARESIMA: UN TEMPO PER PENTIRSIPassiamo in rassegna tutte le epoche del mondo econstateremo come in ogni generazione il Signore abbiaconcesso modo e tempo di pentirsi a tutti coloro che furonodisposti a ritornare a lui. Noè fu l’araldo della penitenza ecoloro che lo ascoltarono furono salvi. Giona predicò larovina ai Niniviti e questi, espiando i loro peccati,placarono Dio con le preghiere e conseguirono la salvezza;eppure non appartenevano al popolo di Dio. Lo stesso Signore di tutte le cose parlò della penitenzaimpegnandosi con giuramento: ” Com’è vero ch’io vivo -oracolo del Signore - non godo della morte del peccatore,ma piuttosto della sua penitenza”. Aggiunse ancora parolepiene di bontà: “Allontanati, o casa di Israele, dai tuoipeccati. Di’ ai figli del mio popolo: Anche se i vostri peccatidalla terra arrivassero a toccare il cielo, fossero più rossidello scarlatto e più neri del cilicio, basta che vi convertiatedi tutto cuore e mi chiamiate «Padre», ed io vi tratteròcome un popolo santo ed esaudirò la vostra preghiera.”.Obbediamo perciò alla sua magnifica e gloriosa volontà.Prostriamoci davanti al Signore supplicandolo di esseremisericordioso e benigno.

2. IL DISTACCO DALLE OPERE DEL MALE

Convertiamoci sinceramente al suo amore. Ripudiamo ogniopera di male, ogni specie di discordia e gelosia, causa dimorte. Siamo dunque umili di spirito, o fratelli. Rigettiamoogni sciocca vanteria, la superbia, il folle orgoglio e lacollera. Mettiamo in pratica ciò che sta scritto. Dice, infatti,lo Spirito Santo:“Non si vanti il saggio della sua saggezza, né il forte dellasua forza, né il ricco delle sue ricchezze, ma chi vuolgloriarsi si vanti nel Signore, ricercandolo e praticando ildiritto e la giustizia”. (cfr. Ger 9, 23-24; 1 Cor 1, 31, ecc.).Ricordiamo soprattutto le parole del Signore Gesù quandoesortava alla mitezza e alla pazienza: Siate misericordiosiper ottenere misericordia; perdonate, perché anche a voisia perdonato; come trattate gli altri, così sarete trattatianche voi; donate e sarete ricambiati; non giudicate, e nonsarete giudicati; siate benevoli, e sperimenterete labenevolenza; con la medesima misura con cui avretemisurato gli altri, sarete misurati anche voi (cfr. Mt 5, 7;6,14; 7,1.2.12, ecc.).

3. L’OBBEDIENZA ALLA PAROLA DI DIOStiamo saldi in questa linea e aderiamo a questicomandamenti. Camminiamo sempre con tutta umiltànell’obbedienza alle sante parole. Dice infatti un testosacro: Su chi si posa il mio sguardo se non su chi è umile epacifico e teme le mie i parole? (cfr. Is 66, 2). Perciò avendo vissuto grandi e illustri eventi corriamoverso la meta della pace, preparata per noi fin da principio.Fissiamo fermamente lo sguardo sul Padre e Creatore ditutto il mondo, e aspiriamo vivamente ai suoi donimeravigliosi e ai suoi beni incomparabili.

Le meditazioni sono tratte da “I QUADERNI DISANTA GIULIA” (N. 3 Gennaio 2014) a cura di

mons. Mauro Peccioli

(Adattamento dalla seconda lettura dell’Ufficiodelle Letture della Liturgia delle Ore secondo ilRito Romano, Tempo di QUARESIMA)

la miseria spirituale: il cristiano èchiamato a portare in ogniambiente l’annuncio liberanteche esiste il perdono del malecommesso, che Dio è più grandedel nostro peccato e ci amagratuitamente, sempre, e chesiamo fatti per la comunione eper la vita eterna. Il Signore ciinvita ad essere annunciatorigioiosi di questo messaggio dimisericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia didiffondere questa buona notizia,di condividere il tesoro a noiaffidato, per consolare i cuoriaffranti e dare speranza a tantifratelli e sorelle avvolti dal buio.Si tratta di seguire e imitare Gesù,che è andato verso i poveri e ipeccatori come il pastore verso lapecora perduta, e ci è andatopieno d’amore. Uniti a Luipossiamo aprire con coraggionuove strade di evangelizzazionee promozione umana.

LA QUARESIMA È UN TEMPOADATTO PER LA SPOGLIAZIONECi farà bene domandarci di qualicose possiamo privarci al fine diaiutare e arricchire altri con lanostra povertà. Nondimentichiamo che la verapovertà duole: non sarebbevalida una spogliazione senzaquesta dimensione penitenziale. Diffidate dell’elemosina che noncosta e che non duole

Testi di riferimento: JosephRatzinger, Zeitfragen undchristlicher Glaube, pp. 54s;Messaggio per la Quaresima 2014di Papa Francesco

+ Simone, Vescovo

Nasce «Farsi prossimi»

Page 6: La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI9 marzo 2014VI

VENERDÌ 7 MARZONella mattina, udienze laici in vesco-vado18.30 incontro con i cresimandi, geni-tori, catechisti e parroci al circolo del-la Parrocchia della Santissima Trinità 21.15 in occasione della visita pastora-le al VI vicariato, incontro con i geni-tori dei bambini e ragazzi del catechi-smo alla parrocchia dei SS Cosma eDamiano a Nugola

DOMENICA 9 MARZO10.30 S. Messa e presentazione delladomanda alla cresima alla parrocchiadi S. Giovanni Bosco a Coteto16.00 ritiro di Quaresima per gli ope-ratori pastorali e incontro con i cate-chisti del VI vicariato alla chiesa di S.Ranieri a Guasticce

Lunedì 10 marzo e Martedì 11 marzo,il Vescovo è a Roma per lacommissione beni culturali della CEI

MERCOLEDÌ 12 MARZONella mattina udienze clero in vesco-vado21.00 alla chiesa di S. Sebastiano S.Messa con il Rinnovamento dello Spi-rito

GIOVEDÌ 13 MARZO9.30 incontro con i vicari foranei invescovado21.00 incontro con i consigli pastoraliparrocchiali e responsabili Caritas delV vicariato alla chiesa di S. Teresa aRosignano Solvay

VENERDÌ 14 MARZONella mattina, udienze laici in vesco-vado18.00 il Vescovo partecipa alla presen-tazione del libro "Vita di don Giussa-ni" a cura del Portico di Salomone alMeeting & Conference Centre Pancal-di (ingresso Bagni Pancaldi)

SABATO 15 MARZO8.00 pellegrinaggio mensile diocesanoa Montenero a seguire S. Messa e ritodei catecumeni 16.00 incontro con i bambini capitanidelle squadre partecipanti alla JuniorTim Cup, il calcio degli oratori

DOMENICA 16 MARZOIl Vescovo è a Verona per impegni pa-storali

Agenda del VESCOVO

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Vigini G. - Papa Francesco. La Chiesa incontra ilmondo.- Ed. Paoline, pp. 112, euro 7,50

Giuliano Vigini, riflette sul nuovo modo di essere Chiesapromosso da Papa Bergoglio, ad un anno dalla suaelezione (13 marzo 2013). Il solco profondo che il Papasta scavando nella vita della Chiesa - con i gesti primaancora che con le parole - è stato paragonato a unarivoluzione o a una svolta storica. In effetti, la forza delsuo messaggio e della sua testimonianza, stadelineando un volto nuovo della Chiesa e soprattutto unmodo nuovo di essere Chiesa, nel segno dellamisericordia, dell’apertura e dell’accoglienza, dellascelta preferenziale per i poveri. L’autore ci descrive ilmagistero di Papa Francesco attraverso sei brevi capitoli(Per una fede più autentica; Il volto della misericordia;Le periferie della vita; Nel cuore dei giovani; La nuovaevangelizzazione; Il decalogo ecclesiale di PapaFrancesco), aiutando il lettore a scoprire l’essenziale diquesto insegnamento e a coglierne i frutti. Scrive Vigininell’introduzione: "È questo mettersi personalmente ingioco che rende più convincente e suggestival’immagine di Chiesa che egli vuol contribuire amodellare, chiedendo di essere aiutato in questodall’impegno collaborante di quanti hanno davvero acuore il bene della Chiesa e il bene comune di tutti.Tutto questo crea, non solo un’istintiva corrente disimpatia, ma produce - ed è quello che più conta - unapotente iniezione di fiducia, che, nello smarrimento,nell’apatia, nella perdita di speranza collettiva suidestini individuali e sulle sorti del mondo, genera unascossa salutare, che dà la forza di credere e sperareancora. Fosse anche soltanto questo, non è un meritoda poco, dopo un solo anno di pontificato".

arissimi ragazzi,siamo tre associazioni dibambini/ragazzi con disabilità e anchequest’anno siamo ad organizzare la

seconda edizione di "In Cammino Con Noi",una camminata solidale finalizzata alla raccoltafondi in favore di progetti necessari allosviluppo motorio e cognitivo dei nostri figli.Quest’anno abbiamo deciso di promuovere unConcorso per la realizzazione della grafica dellemagliette.Il nostro pensiero è andato a voi ragazzi deiGruppi Parrocchiali della nostra città, certi chein voi, i nostri figli, possano trovare nuovi amicipronti ad accompagnarli nel cammino dellavita.Per la realizzazione dell’idea grafica sarà neces-sario seguire queste poche ma precise regole:

o Il tema da sviluppare è “L’accettazione dell’altro”o Nel disegno si dovrà evidenziare che è la “2° edizione”o La data “17 Maggio 2014”

Il lavoro dovrà essere consegnato entro domenica9 marzo 2014 agli animatori della Parrocchia No-stra Signora del Rosario di Pompei in via Mangi-ni:Giacomo Manfredini e Marco Rosabianca o spe-dito via E-Mai! ad una delle tre AssociazioniIl giorno della camminata, il Gruppo Parrocchia-le vincitore del Concorso, sarà premiato ufficial-mente.Vi ringraziamo e cogliamo l’occasione per invi-tarvi il 17 maggio presso lo Stadio dell’Accade-mia Navale (Viale Italia angolo Via Lepanto), percamminare insieme.

Cordiali Saluti.Le associazioni:

AIPD Livorno ONLUSAutismo Italia LivornoVolare senz’Ali ONLUS

C

A CURA DI UMBERTO DEL CORONA

Il cineforum del Lunedì in VescovadoUn film al mese per approfondire il tema della Vocazione

ull’onda della vittoria agli Oscar di Sorrentino, perché non tornare ad utilizzare ilcinema per approfondire alcuni concetti, magari ritrovandosi insieme per vedere un

film e confrontarsi sulle tematiche che da esso emergono? È questa l’idea di un cineforumcurato da Umberto Del Corona, che prenderà il via proprio nel mese di Marzo e sisvolgerà in Vescovado. Il primo gruppo di film ha come titolo e tema la Vocazione e quindiil rapporto tra l’individuo, il Creatore e Redentore, ed il mondo: “AB AETERNO,VOCATI ALLA TESTIMONIANZA, Possiamo eludere Dio? Nudeimmagini allo specchio”.La prima data sarà Lunedì 17 marzo con la proiezione della pellicola“COURAGEOUS” di Alex KENDRICK (Pastore Battista) del 2010: un bellissimo filmcommovente ed estremamente forte. Questo film è il terzo e attualmente ultimo film diKendrick, dopo i precedenti “Affrontando i giganti”del 2006 e “Fireproof”del 2008, èuscito nelle sale americane nel 2011 e dimostra come un film ispirato dalla Fede eassolutamente cristiano possa essere anche un ottimo successo commerciale. E’ unfilm sentito, sincero, dove gli attori non professionisti dimostrano una maestriaimpareggiabile, una simpatia ed una credibilità profonda; il tempo scorre veloce, e lospettatore viene coinvolto personalmente fino alla commozioneL’inizio della proiezione è previsto per le 21 nel salone Fagioli del Vescovado.Il secondo appuntamento con il cineforum è in programma Lunedì 28 aprile con“L’ISOLA (Ostrov)” di Pavel LONGUINE

S

In cammino CON NOI

Cooperatori Paolini- Cif- Aimc- CesvotSABATO 15 MARZO DALLE 10.30 ALLE 16.30Presso la Casa di ferie "Regina Mundi" incontro dal titolo "Le donnenella Bibbia"Introduce e saluta monsignor Giovanni Paolo Benotto Arcivescovodi Pisa, intervengono: Lidia Giorgi (pastora battista), Barbara Pan-dolfi (teologa), Maria Paola Foralni (Pittrice), Mariangela Sarti (scrit-trice), Massimo Lucchesi (giornalista dell’Osservatore Romano), Ma-ria Letizia Gaudenzi (Presidente Cif Regionale). Modera: MonicaLeonetti CuzzocreaSaranno esposte le opere della pittrice Maria Paola Forlani di Ferrara

Diocesiinforma

Page 7: La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI9 marzo 2014 VII

MA

RIA

Nell

’anno

di

■ L’APPROFONDIMENTO STORICO a cura di don Luca Bernardo Giustarini

L’Incoronazionedell’immagine dellaMadonna di Montenero

a miracolosa cessazionedella pestilenza del 1684commosse talmente l’ani-mo dei livornesi, che per

unanime voto, si volle rendereperpetua la memoria della gra-zia, incoronando la miracolosaImmagine.Mons. Francesco D’Elci, Arcive-scovo di Pisa, supplicato dai Pa-dri Teatini, custodi del Santua-rio, e dalle Autorità civili di Li-vorno, ne fece domanda al Capi-tolo Vaticano, il quale ben vo-lentieri l’accordò, e delegòMons.Michelangelo Mattei, Ar-civescovo di Adrianopoli a com-piere la solenne cerimonia che,per desiderio del Granduca Co-simo III, doveva svolgersi nellaCollegiata (attuale Duomo) diLivorno. Per la festa fu fissato il4 maggio del 1690, giorno del-l’Ascensione.La mattina del 3 maggio partì daMontenero la processione con100 cavalleggeri, 100 alabardierie 100 soldati di fanteria, seguiva-no 18 fratelli con le torce perogni Compagnia, i Padri Teatiniche portavano con un baldacchi-no, offerto dalla famiglia Teroni,

la Sacra Immagine e una grandefolla. Tutte le Corporazioni Reli-giose erano ad attendere la Tau-maturga nella Chiesa della San-tissima Trinità dei Cappuccini equi l’Immagine fu scoperta.Invece presso la Porta Colonnel-la erano ad attendere la miraco-losa Icona il Governatore, il Ma-gistrato e le Autorità civili e mili-tari e la nobiltà. A questo puntoi Canonici della Collegiata pre-sero in consegna dai Padri Teati-ni la Sacra Immagine e, comin-ciate a suonare tutte le campanedella Città, la processione si av-viò verso la Collegiata in PiazzaGrande.Prima di entrare in Chiesa, la Sa-cra Immagine ricevette gli onorimilitari e, dalla loggia, si benedìil popolo al canto dell’Ave MarisStella; la facciata della Collegiataera ornata di arazzi e fiori.La mattina del 4 maggio la Col-legiata era stracolma di popoloche, insieme alle Autorità Reli-giose, Civili e Militari, assistevaalla solenne Santa Messa Ponti-ficata da mons.MichelangeloMattei. Durante la celebrazioneil Presule riceveva da mons.Fran-

chi, Propopsto della Collegiata,le due corone d’oro massiccio, lequali venivano imposte sul capodella Vergine e del Bambino allapresenza del Gonfaloniere Gio-vanni Battista dell’Aquila. Il 5maggio, dopo il canto dei Vespri

e del Te Deum, la Sacra Immagi-ne veniva riportata a Monteneroe, giunta l’Icona al Santuario, alassù un’altra volta veniva bene-detta la Città. Nel Santuario i fe-steggiamenti durarono una setti-mana.

L

entusiasmo che suscitò in Città l’Incoronazione dellaMadonna fece nascere la “Compagnia dei Servi di Maria”

allo scopo di celebrare ogni anno l’anniversariodell’Incoronazione.Questa festa annuale veniva annunciata dal suono dellaCampana del Municipio ed in questa occasione venivanostampati lavori poetici come attestano i documenti del 1730.Questa festa fu soppressa con la cacciata dei Padri Teatini dalSantuario nel 1783, e affidato il Santuario ad un Parroco delClero Diocesano, Montenero cadde in tanto squallore dal non

riconoscerlo più, che obbligò il Granduca di ToscanaFerdinando III a cercare un Ordine Religioso che potesserisollevare le sorti del Santuario.Il Granduca, succeduto a Pietro Leopoldo che aveva tentato distravolgere la vita devota del popolo con il Concilio di Pistoiapresieduto dal Vescovo Scipione de Ricci, doveva riordinare lavita ecclesiastica nei suoi Stati con la benedizione del PapaPio VI.Finalmente nell’anno 1792 il Santuario veniva affidato ainuovi custodi: i monaci benedettini di Vallombrosa.

’L

Il progetto delle 15 cappelle da edificare in cittàLa Sacra Lega ed il manifesto per i devoti cittadini

ndici anni dopo lasolenneincoronazione dellaMadonna per

preparare un accesso degnoal trono della loro Regine, eche offrisse a quella gita piùcomodità e insiememaggiore raccoglimento,alcuni ragguardevolicittadini stabilirono diedificare sulla via, che daLivorno conduce aMontenero, 15 Cappelle, adegual distanza tra di loro,dedicate ai 15 misteri delRosario.A questo scopo fu fondatauna Pia Associazionedenominata la Sacra Lega, laquale pubblicò unmanifesto, esortando tutti idevoti della Madonna aconcorrere alla costruzionedi queste Cappelle, chedovevano invitare tutti ifedeli a recitare per via ilSanto Rosario, nello stessotemo dovevano pure serviread offrir loro, ogni tanto, unriposo e un ricovero nellacattiva stagione.Promotore di questaassociazione fu il negoziantefrancese Giovanni BattistaCastinell, che dava il buonesempio, edificando subito,a tutte sue spese, la prima

U

Cappella nel luogo dettol’Erbuccia, che rimane inBorgo Cappuccini, quasi

rimpetto a Via del Bosco.Dedicata al misterodell’Annunciazione, era

ornata di portico, di pitture,di stucchi, e sulla facciataaveva una statua di marmodella Madonna diMontenero, con al di sopralo stemma di Castinell e consotto la seguente iscrizione:"Joannes Baptista CastinellGallus An. 1701".Due anni dopo, i pubblicicassieri di Livorno, al luogostabilito, edificarono laseconda Cappelladedicandola al mistero dellaVisitazione e a S. MicheleArcangelo. Porta la seguenteiscrizione latina:"Sacellum- DeiparaeVisitationi et S. MichaeliArcangelo- Dedicatum- Abiitin montana dilectione etgaudio- Rebelles fulminat-Gloria, zelo et justitia- ICassieri di Livorno l’anno1703"Quest’opera delle 15Cappelle, sì lodevolmenteincominciata dalla SacraLega, non fu compiutaperché la pietà dei fedeli fudistratta dalla costruzione dialtri edifici sacri, necessari aLivorno per il grandeincremento dellapopolazione e soprattuttodei lavori della nuovaCappella della Madonna,cominciati nel 1720.

La terza traslazione in città: 4 maggio 1690

La Pia associazione dei servi di MariaNel 1792 il Santuario veniva affidato ai nuovi custodi:i monaci benedettini di Vallombrosa

Page 8: La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI9 marzo 2014VIII