La segnalazione cellulare - bioing.it · Recettori di superficie (di membrana) • Impiegati per...
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La segnalazione cellulare
Gabriele Candiani
Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica "Giulio Natta"
Via Mancinelli 7 - 20131 Milano
e-mail: [email protected]
Brixen, 16/09/2013
XXXII Scuola Annuale di Bioingegneria
Approccio Integrato per la Medicina Rigenerativa
Gabriele CANDIANI
2
• Gli organismi pluricellulari
• La cellula e la sua organizzazione • Il flusso dell’informazione
• La comunicazione cellulare • La trasduzione del segnale e sue caratteristiche
• «Primo messaggero», recettori e via di segnalazione
• La morte cellulare programmata
• Conclusioni
Outline
X
Gabriele CANDIANI
3
Nessuna cellula vive isolata • cellula (+ matrice) → tessuto → organo → apparato → organismo
Dal micro al macro
tessuto
muscolare
tessuto
epiteliale
tessuto
muscolare
tessuto
muscolare
tessuto
nervoso
tessuto
connettivo
Gabriele CANDIANI
4
La cellula (piccola camera) è l'unità morfofunzionale minima
costituente organismi viventi pluricellulari • Compartimentazione interna
La cellula eucariote animale
nucleo
membrana
plasmatica citoplasma
Chem Comm, 2010, 46, 3538-40
Gabriele CANDIANI
5
Ogni cellula somatica di un organismo pluricellulare
contiene un corredo completo di geni, ma non li esprime tutti • Per lo sviluppo di un organismo pluricellulare è necessario che determinate
proteine siano sintetizzate solo al momento «giusto» e nelle «giuste» cellule
Il flusso dell’informazione intracellulare
fattori di
trascrizione cellule del
sangue
osteoblasti
neuroni
cellule muscolari striate
Gabriele CANDIANI
6
Il fenotipo di una cellula viene mantenuto o modificato
mediante la ricezione di stimoli • Coesistenza coordinata di tutte le parti che lo compongono
• Tutte le cellule provviste di complessi sistemi per la ricezione di segnali
dall’ambiente
• Le cellule comunicano e interagiscono tra loro mediante la segnalazione
cellulare
La comunicazione intercellulare
segnale radio
(stimolo)
suoneria
(risposta)
stimolo → risposta cellulare
molecola
segnale A
(stimolo)
molecola
segnale B
proliferazione
differenziamento
migrazione
morte…
(risposta)
nucleo
Gabriele CANDIANI
7
La segnalazione cellulare è l’insieme dei processi che
permettono il dialogo tra due o più cellule di un organismo o
tessuto o costrutto in risposta a segnali specifici
La segnalazione cellulare
1) Sintesi
2) Rilascio
3) Trasporto
4) Captazione
5) Trasduzione
6) Risposta cellulare
7) Rimozione del segnale
Cellula
segnalante
nucleo
nucleo
A → B
Cellula
bersaglio
Gabriele CANDIANI
8
La trasduzione del segnale è il processo di conversione
dell’informazione portata dal «primo messaggero»
(extracellulare) in alterazioni intracellulari che evocano una
risposta
La trasduzione del segnale
«primo messaggero»
Recettore
(o trasduttore primario)
Legame ligando-recettore
Trasduzione del segnale
(modificazioni di enzimi,
variazioni [ioniche]…)
Risposta cellulare
e
«secondo messaggero»
Gabriele CANDIANI
9
La trasduzione del segnale può avvenire seguendo 2
principali vie
La trasduzione del segnale
Gabriele CANDIANI
10
Caratteristiche generali delle vie di trasduzione 1. Specificità: solo i «primi messaggeri» complementari al sito di legame del
recettore possono legarsi
2. Amplificazione: gli enzimi attivano altri enzimi o mediatori chimici. Il
numero di molecole in gioco aumenta geometricamente, generando
cascate di segnali
La segnalazione cellulare
Adrenalina (o Glucagone)
Glucosio
Glicogeno fosforilasi
Glicogeno
Gabriele CANDIANI
11
Caratteristiche generali delle vie di trasduzione 3. Integrazione: 2 segnali si legano a 2 recettori con effetti anche diversi su
una via metabolica danno luogo a un segnale integrato
La segnalazione cellulare
Gabriele CANDIANI
12 Costituenti della segnalazione
Legame ligando-recettore
Trasduzione del segnale
(modificazioni di enzimi,
variazioni [ioniche]…)
Risposta cellulare
«primo messaggero»
Recettore
(o trasduttore primario)
e
«secondo messaggero»
Gabriele CANDIANI
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Il «primo messaggero» è il ligando che agisce su un
recettore, inducendo una risposta 1. A seconda della distanza tra il loro sito di produzione (cellula segnalante)
ed il tessuto bersaglio su cui agiscono
Il «primo messaggero»
neurotrasmettitori,
fattori di crescita (GF),
prostaglandine ormoni
fattori di crescita (GF),
prostaglandine
Gabriele CANDIANI
14
Il «primo messaggero» è la molecola o ligando che agisce
su un recettore, modificandone la conformazione 2. Sulla base della loro natura chimica
a) Aminoacidi e loro derivati
b) Gas (NO, CO…)
c) Ormoni steroidei
d) Eicosanoidi
e) Peptidi e proteine
Il «primo messaggero»
Molecole troppo grandi o
idrofiliche per attraversare la
membrana (alcuni derivati
aminoacidici, peptidi e proteine)
o lipofile che legano recettori di
superficie (eicosanoidi)
Piccole molecole lipofile
che attraversano la
membrana (gas, ormoni
steroidei, alcuni derivati
aminoacidici)
Gabriele CANDIANI
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2. Sulla base della loro natura chimica
a) Aminoacidi e loro derivati
Il «primo messaggero»
Aumentata produzione di calore; mantenimento del
metabolismo del glucosio; ampi effetti sull'espressione
genica e sull'induzione di sintesi enzimatiche
Tetraiodiotironina (T4)
Triidiotironina (T3)
Tiroide
Contrazione delle arteriole; diminuzione della circolazione
periferica
Epinefrina
Norepinefrina
Istamina
Midolla surrenale
Mastociti
Aumento delle pulsazioni e della pressione sanguigna;
contrazione della maggior parte dei muscoli lisci;
glicogenolisi nel fegato e nel muscolo; idrolisi dei lipidi del
tessuto adiposo
Vasocostrizione delle grandi arterie e vasodilatazione delle
arteriole; broncocostrizione
Gabriele CANDIANI
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2. Sulla base della loro natura chimica
c) Ormoni steroidei
Il «primo messaggero»
Progesterone
Estradiolo
Testosterone
Cortisolo
Ovaio, corpo luteo;
placenta
Ovaio, placenta
Testicolo
Corteccia surrenale
Differenziamento dell'utero in preparazione all'impianto del
embrione; mantenimento delle prime fasi della gravidanza,
sviluppo del sistema alveolare delle ghiandole mammarie
Maturazione e normale funzionamento degli organi sessuali
accessori maschili; sviluppo delle caratteristiche sessuali
maschili
Differenziamento dell'utero e di altri organi sessuali
femminili; mantenimento dei caratteri sessuali secondari
della femmina e delle normali funzioni cicliche degli organi
sessuali accessori; sviluppo del sistema duttale delle
ghiandole mammarie
Effetto sul metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle
proteine aumentndo la glicemia; riduzione
dell'infiammazione e delle risposte immunitarie; aumento
delle risposte fisiologiche globali allo stress
Gabriele CANDIANI
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2. Sulla base della loro natura chimica
d) Eicosanoidi: Prostanoidi e Leucotrieni
Il «primo messaggero»
Infiammazione; contrazione o rilassamento
del muscolo liscio
Prostaglandina
> Parte del corpo
Pareti dei vasi Prostaciclina Vasodilatezione e ipotensione;
antiaggregante verso le piastrine
Piastrine Vasocostrizione delle coronarie e
ipertensione; antiaggregante verso le
piastrine
Chemiotassi, infiammazione e reazioni
allergiche Leucociti
Trombossano
Leucotriene
Gabriele CANDIANI
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2. Sulla base della loro natura chimica
e) Peptidi e proteine
Il «primo messaggero»
Denominazione Struttura Sito di
produzione Effetto
Glucagone Peptide, 29 aa Cellule α del
pancreas
Sintesi del glucosio e la degradazione del glicogeno nel
fegato (effetto iperglicemizzante), idrolisi dei lipidi nel
tessuto adiposo
Insulina Polipeptide, catena A:
21 aa, catena B: 30
aa
Cellule β del
pancreas
Assunzione di glucosio nelle cellule adipose e muscolari
(effetto ipoglicemizzante). Anabolismo dei carboidrati e
sintesi/accumulo di lipidi nel tessuto adiposo
Gastrina Polipeptide, 17 aa Intestino Secrezione di HCI e di pepsina da parte dello stomaco
Secretina Polipeptide, 27 aa Intestino
tenue
Secrezione di enzimi digestivi pancrea Secrezione di
enzimi digestivi pancreatici; svuotamento della cistifellea
Ormone adreno
corticotropo (ACTH) Polipeptide, 39 aa Adenoipofisi
Idrolisi su lipidi da parte del tessuto adiposo; stimola la
corteccia surrenale a produrre cortisolo e aldosterone
Ormone follicolo
stimolante (FSH)
Proteina, catena α: 92
aa; catena β: 118 aa Adenoipofisi
Crescita degli oociti e dei follicoli ovarici e sintesi di
estrogeni da parte dei follicoli
Ormone luteinizzante
(LH)
Proteina, catena α: 92
aa; catena β: 115 aa Adenoipofisi
Maturazione dell’oocita; secrezione di estrogeni e di
progesterone da parte dei follicoli ovarici
Ormone
tireostimolante (TSH)
Proteina, catena α: 92
aa; catena β: 112 aa Adenoipofisi Rilascio di tiroxina da parte delle cellule tiroidee
Ormone paratiroideo Proteina, 84 aa Paratiroide
Aumento del Ca2+ e diminuzione dei fosfati nel sangue;
mobilizzazione dei fosfati di calcio dalle ossa; aumento del
riassorbimento di Ca2+ e diminuzione di riassorbimento di
fosfato dal filtrato renale
Gabriele CANDIANI
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2. Sulla base della loro natura chimica
e) Peptidi e proteine
Il «primo messaggero»
Denominazione Struttura Sito di
produzione Effetto
Vasopressina (ADH) Proteina, 9 aa Neuroipofisi Aumento dell’assorbimento di H2O dall’urina da parte dei
tubuli renali; costrizione dei capillari sanguigni e aumento
della pressione sanguigna
Ormone di rilascio del
TSH Polipeptide, 3 aa Ipotalamo
Secrezione dell’ormone tiroido-stimolante da parte
dell’adenoipofisi
Fattore di crescita
epidermica (EGF) Polipeptide, 53 aa
Ghiandole
salivari e altre Crescita delle cellule dell’epidermide e di altre cellule
Somatotropina (GH)
(ormone della crescita) Polipeptide, 191 aa Adenoipofisi
Assunzione di aa da parte di molte cellule; stimola il fegato
a produrre IGF-1 inducendo la crescita di ossa e muscoli
Eritropoietina Polipeptide, 166 aa Rene Differenziamento delle cellule staminali eritrocitarie
Fattore stimolante le
colonie granulocitiche
e macrofagiche (GM-
CSF)
Polipeptidi, MW 14 e
35 kDa
Linfociti T,
cellule
endoteliali e
fibroblasti
Differenziamento di cellule staminali granulocitiche e
macrofagiche
Interleuchina-2 (IL-2) Polipeptide, MW
15.5 kDa
Linfociti T e
macrofagi Divisione dei linfociti T nel sistema immunitario
Fattore di crescita
delle cellule nervose
(NGF)
2 catene identiche
di 118 aa
Tessuti
innervati da
neuroni
simpatici
Crescita e differenziamento dei neuroni sensori e simpatici
Gabriele CANDIANI
20
Il «primo messaggero» è la molecola o ligando che agisce
su un recettore, modificandone la conformazione 3. Sulla base del loro effetto
• I «primi messaggeri» agiscono sempre in combinazione per regolare il
comportamento cellulare
Il «primo messaggero»
Gabriele CANDIANI
21
Ogni tipo cellulare esprime un set di recettori proteici che
permette di rispondere a un numero corrispondente di ligandi • La cellula non può rispondere al segnale senza uno specifico recettore
• Il «primo messaggero» scatena una risposta ma il tipo di risposta è
determinata dal recettore (e dagli effettori o «secondi messaggeri»)
• Le cellule modulano la risposta variando la [recettori] (down- e up-
regulation)
I recettori cellulari
cellule acinose del
pancreas
secrezione
cellule muscolari lisce
non vascolari
contrazione
cellule muscolari
cardiache
↓frequenza e forza
ACh
Gabriele CANDIANI
22
Poiché la risposta ad un segnale dipende dalle proprietà del
recettore, questo ha portato allo sviluppo di farmaci • Agonisti hanno lo stesso effetto del «primo messaggero»
• Antagonisti impediscono il legame del «primo messaggero»
I recettori cellulari
«primo messaggero» agonista antagonista
attivazione
inattivazione
Adrenalina Isoproterenolo Propranololo
Cardiomiocita
Cellula
muscolare
liscia
bronchiale
β1 β2
Gabriele CANDIANI
23
Ogni tipo cellulare esprime un particolare set di recettori
che permette di rispondere a un numero corrispondente di
«primi messaggeri» 1. Recettori di superficie (di membrana)
2. Recettori intracellulari (citoplasmatici e nucleari)
I recettori cellulari
«primo messaggero»
idrosolubile
«primo messaggero»
liposolubile (2)
«primo messaggero»
liposolubile (1)
nucleo
citoplasma
Gabriele CANDIANI
24
Ogni tipo cellulare esprime un particolare set di recettori
che permette di rispondere a un numero corrispondente di
«primi messaggeri» 1. Recettori di superficie (di membrana)
• Impiegati per classificare le cellule sulla base della presenza o
assenza di marcatori di superficie o Cluster di differenziazione (CD)
(http://www.pathologyoutlines.com/cdmarkers.html)
I recettori di membrana
Tipo di cellula Marker CD
Cellula staminale CD34+, CD31-
Tutti i leucociti CD45+
Granulociti CD45+, CD15+
Monociti CD45+, CD14+
Linfociti T CD45+, CD3+
Linfociti B CD45+, CD19+
Gabriele CANDIANI
25
Ogni tipo cellulare esprime un particolare set di recettori
che permette di rispondere a un numero corrispondente di
«primi messaggeri» 1. Recettori di superficie (di membrana)
I. Recettori accoppiati a proteine G (GPCR) trimeriche
I recettori di membrana
risposta cellulare
Interazione
con effettore
Gabriele CANDIANI
26
1. Recettori di superficie (di membrana)
I. Recettori accoppiati a proteine G (GPCR) trimeriche
I recettori di membrana
«secondi messaggeri»
Variazione
conformazionale
Gabriele CANDIANI
27 I messaggeri intracellulari
1. Recettori di superficie (di membrana)
• Il legame di «primi messaggeri» a molti recettori di superficie porta alla
variazione della concentrazione di «secondi messaggeri», molecole
a basso peso molecolare che portano ad un’amplificazione del
segnale
a) AMP ciclico (cAMP)
b) GMP ciclico (cGMP)
c) Diacilglicerolo (DAG)
d) Inositolo trifosfato (IP3)
e) Ca2+
Gabriele CANDIANI
28 I messaggeri intracellulari
1. Recettori di superficie (di membrana)
I. Recettori accoppiati a proteine G (GPCR). Il legame di «primi
messaggeri» a molti recettori di superficie porta alla variazione della
concentrazione di «secondi messaggeri» a basso peso molecolare
a) AMP ciclico (cAMP)
↑ cAMP
↑ PKA
Glicogeno Glucosio
Epatocita
Gabriele CANDIANI
29 I messaggeri intracellulari
1. Recettori di superficie (di membrana)
I. Recettori accoppiati a proteine G (GPCR). Il legame di «primi
messaggeri» a molti recettori di superficie porta alla variazione della
concentrazione di «secondi messaggeri» a basso peso molecolare
c) Diacilglicerolo (DAG)
d) Inositolo trifosfato (IP3)
e) Ca2+
contrazione muscolare,
proteolisi,
glicogenolisi,
secrezione…
(PKC)
contrazione muscolare,
secrezione,
glicogenolisi…
effetti tessuto-specifici
Gabriele CANDIANI
30
1. Recettori di superficie (di membrana)
II. Recettori ad attività enzimatica intrinseca o legati ad enzimi
I recettori di membrana
Proliferazione
Differenziamento
«primo
messaggero»
espressione genica,
riorganizzazione citoscheletro…
Gabriele CANDIANI
31
1. Recettori di superficie (di membrana)
II. Recettori ad attività enzimatica intrinseca o legati ad enzimi
a) Recettori guanilil-ciclasi
b) Recettori tirosin-chinasi (RTK)
c) Recettori associati a tirosin-chinasi
d) Recettori tirosin-fosfatasi
e) Recettori serin/treonin-chinasi
I recettori di membrana
Gabriele CANDIANI
32
1. Recettori di superficie (di membrana)
II. Recettori ad attività enzimatica intrinseca o legati ad enzimi
b) Recettori tirosin-chinasi (RTK)
I recettori di membrana
Gabriele CANDIANI
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1. Recettori di superficie (di membrana)
II. Recettori ad attività enzimatica intrinseca o legati ad enzimi
b) Recettori tirosin-chinasi (RTK)
I recettori di membrana
PKC
↑ proliferazione
↑ motilità
cellulare
Gabriele CANDIANI
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1. Recettori di superficie (di membrana)
III. Recettori ionotropici (o canali ionici ligando-dipendenti)
a) Eccitatori
b) Inibitori
I recettori di membrana
«primo messaggero» Tipo di
recettore
Distretto
d’azione Effetto
Glutammato NMDA e non-MDA SNC Eccitatorio
(depolarizzazione)
Acido γ-aminobutirrico
(GABA) GABAA SNC
Inibitorio
(iperpolarizzazione)
Glicina GlyR Midollo allungato
e spinale
Inibitorio
(iperpolarizzazione)
Gabriele CANDIANI
35
Ogni tipo cellulare esprime un particolare set di recettori
che permette di rispondere a un numero corrispondente di
«primi messaggeri» 2. Recettori intracellulari
I recettori intracellulari
Ghiandole surrenali
Gabriele CANDIANI
36 La morte cellulare programmata
L’apoptosi è un processo fisiopatologico che attraverso
una sequenza di eventi ben coordinata conduce alla morte
cellulare programmata • Provvede all’eliminazione di cellule «pericolose» per l’organismo
• Contribuisce al mantenimento del numero di cellule di un sistema
• E’ contrapposta alla necrosi, risultante da un acuto stress o trauma
cellulare
4 μm
SEM: Linfocita T apoptotico
Immunomarcaggio di una (a) cellula
sana vs (b) apoptotica. Blu = nucleo;
verde = citocromo c (mitocondrio)
a)
b)
Gabriele CANDIANI
37 La morte cellulare programmata
Apoptosi e necrosi sono distinguibili sulla base di
differenze morfologiche e biochimiche
Necrosi Apoptosi
Caratteristiche
biochimiche
ATP-indipendente ATP-dipendente
Perdita regolazione omeostasi ionica Fine regolazione dell’attività caspasica
Digestione random del DNA Digestione del DNA in «tipici» frammenti
Caratteristiche
morfologiche
Inizia con il rigonfiamento del
citoplasma e mitocondri
Inizia con la contrazione del citoplasma e
del nucleo
Perdita dell’integrità di membrana Presenza di membrana integra
Termina con la lisi cellulare Termina con la formazione di corpi
apoptotici
Gabriele CANDIANI
38 La morte cellulare programmata
Il destino (vita o morte) di una cellula dipende da un mix di
segnali anti- e pro-apoptotici
TNF-R1 (CD120a)
TNF-α
Via intrinseca
Via estrinseca
Via estrinseca
Gabriele CANDIANI
39
Al fine di capire quale è «l'errore» che genera l'insorgenza
dei processi patologici e per migliorare le strategie
terapeutiche è fondamentale comprendere i complessi
meccanismi responsabili della vita, ma…
Conclusioni (1)
Gabriele CANDIANI
40 Conclusioni (2)
«Parlando di fenomeni complessi spesso si tende a semplificare, ma a semplificare (troppo) spesso si sbaglia»
Grazie per l’attenzione
Gabriele Candiani
…purtroppo c’è ancora molto da fare
Proteomica
Citometria a
flusso Trascrittomica