“La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL...

28
Istituto comprensivo “San Leo IX” Sessa Aurunca “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Sviluppo della competenza: Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente Prof. ssa Nafisio

Transcript of “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL...

Page 1: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Istituto comprensivo “San Leo IX”

Sessa Aurunca“La rete di scuole”

LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO

Sviluppo della competenza: Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la

loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente

Prof.ssa

Nafisio Patrizia

Page 2: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Docente: NAFISIO PATRIZIA

Competenza: Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente.

Titolo dell’esperienza didattica: La breve parentesi della Repubblica Partenopea del 1799: la figura del “lazzaro”, tra stereotipo e pregiudizio.

Destinatari: Classe II C della Scuola Secondaria di I grado “De Sanctis”, I.C. “San Leone IX”MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA

La presente esperienza didattica, finalizzata allo sviluppo della competenza di Italiano sopraindicata, estratta dalle Indicazioni Nazionali, ruota intorno ai temi dello stereotipo e del pregiudizio, cause, spesso di discriminazione e di gesti violenti anche in ambienti che dovrebbero garantire la crescita civica e morale dell’individuo. Quest’anno ho avuto il piacere di partecipare al progetto: “Formazione e Ricerca- La rete di scuole”, consistente in un corso di formazione, attraverso il quale abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con stimati professori, che ci hanno proposto validi suggerimenti sulle strategie e le metodologie da adottare in classe, per meglio garantire lo sviluppo delle competenze e il successo formativo dell’allievo. Durante gli incontri siamo stati invitati, per scuole, a scegliere una competenza da sviluppare in classe attraverso un percorso didattico. Avendo concordato con le colleghe del mio plesso una tematica comune da trattare, “Dallo stereotipo alla discriminazione”, ho ritenuto opportuno approfondire un avvenimento spesso trascurato dai testi di Storia della Scuola Secondaria di I grado, ma per me molto importante, perché fortemente legato alla realtà regionale dei miei allievi: la Repubblica partenopea e la figura del lazzaro (progenitore dello “scugnizzo”), tra stereotipo e pregiudizio.

Page 3: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Attraverso l’ascolto di testi precostituiti, visione di filmati e ascolto di canti, ho proposto l’analisi e l’approfondimento degli eventi accaduti a Napoli nel 1799 e che videro la monarchia dei Borbone, sostenuta dall’azione dei lazzari, entrare in aperto conflitto con la borghesia intellettuale napoletana: gli allievi sono stati chiamati a comprenderne le dinamiche, gli intrecci e le eventuali ripercussioni sulla realtà meridionale di oggi.L’argomento scelto ha permesso, altresì, di consolidare l’apprendimento di argomenti trattati (quali l’Illuminismo, la Rivoluzione francese e Napoleone Bonaparte), di cogliere con facilità l’importanza degli ideali di libertà e democrazia, fondamentali per la creazione, nei discenti, di un senso civico maturo e consapevole, non fondato sullo stereotipo, anticamera della discriminazione e causa, nella maggior parte dei casi, di contrasti che sfociano, spesso e volentieri, in azione violente (un esempio fra tanti: striscioni e cori offensivi negli stadi).Ho perseguito, pertanto, le seguenti finalità: comprendere che la memoria del passato va recuperata in quanto tale, nella

consapevolezza che il passato svolge un’importante funzione di comprensione e orientamento del presente;

formare la coscienza civile, educando ai valori della democrazia, dello Stato, dell’Europa, della mondialità, del pluralismo e del rispetto delle differenze;

cogliere i nessi tra fattori politici,economici, culturali e sociali, che determinano un fatto storico o ne conseguono;

formare una coscienza storica e critica, cioè la capacità di leggere eventi e processi inquadrandoli nel contesto spazio-temporale e interpretandone i rapporti di causalità, interazione, continuità e frattura con la storia passata e successiva;

Fornire un bagaglio di informazioni utili anche per lo studio di altre discipline come la letteratura, l’arte e la cittadinanza.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 4: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

CONTENUTI

La Repubblica partenopea del 1799: breve riassunto ciclostilato

Brani tratti dal Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, di Vincenzo Cuoco

Articoli tratti da “Il Monitore Napoletano”, di Eleonora Pimentel Fonseca

Canto dei Sanfedisti, con traduzione e commento

Inni (dell’Italia, della Repubblica partenopea)

Storia dei lazzari attraverso vari autori

• “I lazzari e la difesa della napoletanità”:

www.brigantaggio.net/brigantaggio/storia/altre/Ferrara03.htm

• I lazzari, di Andrea Balia: www.eleaml.org/nicola/rubrica/ab_lazzari.html

• Il regno dei lazzari, tratto da “Masaniello, il Re degli scalzi”, di Gabriele Scarpa

Lo stereotipo, il pregiudizio e la discriminazione

• Stereotipi di genere“Dalla parte di Camilla” e “Cosa leggono i bambini che ti stanno

intorno”, tratti da: http://leadershipfemminile.org/category/stereotipi-di-gener/

• articolo “Cuntala, il gioco contro gli stereotipi”, tratto da:

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2014/30-aprile-2014/cuntala-gi

oco-contro-stereotipi-223148292187.shtm

• Video scaricati da youtube di: cori razzisti cantati negli stadi e immagini di scritte

offensive sui napoletani; atti di bullismo fuori e dentro la scuola.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 5: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

PREREQUISITI

Nell’affrontare le tematiche proposte in questo lavoro gli allievi devono possedere i seguenti prerequisiti:

saper identificare le categorie di causa-effetto che si instaurano tra gli eventi storici;

saper comprendere gli argomenti nella loro successione diacronica e sincronica;

saper interpretare le fonti;

conoscere i tratti salienti del pensiero illuminista;

conoscere le tappe essenziali della Rivoluzione francese e le sue conseguenze;

conoscere gli eventi legati a Napoleone Bonaparte, in particolar modo la nascita

delle Repubbliche sorelle in Italia;

conoscere il significato di termini chiave come giacobinismo;

conoscere il significato di stereotipo, pregiudizio e di discriminazione.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 6: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Attraverso questa esperienza didattica ho inteso offrire agli allievi una base per riflettere sugli eventi storici attraverso la ricerca e il ragionamento critico. Sono fortemente convinta che tramite lo studio di questa disciplina gli alunni sono educati alla cittadinanza attiva, in quanto si mettono in evidenza i rapporti tra istituzioni e società, differenze di genere e di generazioni, forme statuali, istituzioni democratiche. In linea di massima e tenuto conto delle singole peculiarità dei discenti, gli allievi sono pervenuti ai seguenti obiettivi:

Conoscere le vicende della campagna d’Italia di Napoleone e come erano visti i “popolani” (lazzari) attraverso le parole di uno scrittore e saggista italiano dell’epoca: Vincenzo Cuoco;

conoscere gli avvenimenti e i personaggi che ispirarono, animarono, interpretarono ed esaltarono la Repubblica Napoletana del 1799;

ricostruire idee ed eventi attraverso documentazioni, fonti e contributi apportati; conoscere le coordinate spazio-temporali in cui si inserisce l’evento storico; conoscere il significato storico e le personalità degli intellettuali napoletani protagonisti

della rivoluzione; saper riscontrare analogie e differenze con la Rivoluzione francese; saper usare in modo appropriato la terminologia relativa all’evento storico esaminato:

sanfedismo, giacobinismo, lazzari, patrioti; saper riscontrare le cause dei contrasti tra il popolo dei “lazzari” e i patrioti intellettuali; comprendere i motivi della breve durata della Repubblica; comprendere l’importanza e l’influenza del sentimento religioso sul popolo.

Nel corso delle lezioni sono stati coinvolti diversi ambiti disciplinari, oltre Storia, come: Italiano, proponendo testi e brani che si riferiscono ai temi trattati (Vincenzo Cuoco, Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, Eleonora Pimentel Fonseca, articoli tratti da “Il Monitore Napoletano”); Arte e immagine, per lo studio delle fonti iconografiche a disposizione; Cittadinanza e Costituzione, per i rimandi alla Costituzione e ai diritti dell’uomo.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 7: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

ABILITÀ

Attraverso le attività svolte, gli allievi hanno sviluppato le seguenti abilità:

assume l’ascolto come compito individuale e collettivo, eliminando gli elementi di

distrazione;

mantiene la concentrazione con intensità e durata adeguate, sufficienti per comprendere

il messaggio e i contenuti e gli scopi di una comunicazione;

distingue le informazioni necessarie da quelle accessorie;

applica tecniche di supporto alla memoria e alla rielaborazione, durante e dopo l’ascolto

(parole chiave e regola delle 5W);

identifica la fonte, la funzione e le caratteristiche di testi orali e anche proposti dai media

tramite un percorso guidato dall’insegnante;

individua tesi, argomenti e prove in un brano storiografico;

produce messaggi chiari, corretti, organici, adattandoli allo scopo;

interagisce e comunica verbalmente in contesti di diversa natura;

collabora in gruppi di pari;

impara ad imparare.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 8: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

STRATEGIE E METODOLOGIE

Ho preferito lavorare con i miei allievi nella loro aula scolastica, munita di LIM, per sperimentare nel loro ambiente giornaliero le tecniche e le strategie ideate e programmate. L’unità di lavoro è stata strutturata in diverse fasi. Per ogni fase è stata operata, poi, un'ulteriore suddivisione: un primo momento in cui ho sondato le preconoscenze tramite brain-storming, oppure ho proposto domande o attività stimolo, a seconda dell’ascolto da fare in quella determinata ora. È seguito il momento più ampio dedicato all'attività degli studenti che ho monitorato. Vi è stato, poi, un terzo momento in cui si è avviata la riflessione su ciò che è stato fatto e su ciò che non si conosceva prima ed è stato “scoperto” durante l'attività.Mai come in queste attività mi sono resa conto di quanto sia fondamentale il ruolo dell’insegnante, che deve porsi non come colui che dall’alto cala le conoscenze, ma come un vero mediatore della conoscenza, stimolando i ragazzi alla scoperta: sono diventata, così, ricercatrice insieme ai miei alunni. L’azione didattica si è, pertanto, articolata nelle seguenti fasi:

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 9: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

BRAIN-STORMING (tabella usata durante le attività)ILLUMINISMO

Quando? Dove?Perché?Chi? Che cosa?

RIVOLUZIONE FRANCESEQuando? Dove?Perché?Chi? Che cosa?

NAPOLEONE BONAPARTEQuando? Dove?Perché?Chi? Che cosa?

REPUBBLICA PARTERNOPEA - I LAZZARIQuando? Dove?Perché?Chi? Che cosa?

STEREOTIPO-PREGIUDIZIOQuando? Dove?Perché?Chi?

DISCRIMINAZIONE Quando? Dove?Perché?Chi?

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo I FASE

Brain-storming, per un’iniziale verifica delle conoscenze pregresse degli allievi. Ho

precostituito una tabella che ha funzionato,nel corso delle attività successive, come

mappa concettuale, essa è stata usata come modello per la preparazione di questa attività

ogni volta che si è ripetuta; è stata utilizzata come lista di controllo prima di rendere

conto dell’attività; è stata usata in classe per la valutazione dei contributi dei compagni;

ha funzionato come archivio dentro il quale sono stati collezionati, con il ripetersi

dell’attività, correzione di errori, competenze, idee per migliorare i prodotti e potenziare la

strategia per l’apprendimento.

Page 10: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Breve lezione frontale e presentazione del nuovo argomento da trattare (nascita e

fine della Repubblica Partenopea e la storia dei lazzari), attraverso la lettura e l’ascolto

di appunti proiettati sulla LIM e anche debitamente ciclostilati e distribuiti agli allievi,

per facilitare la fruizione dell’argomento. Durante ogni ascolto abbiamo creato insieme

un glossario, sempre consultabile attraverso la lavagna interattiva. Per verificare la

comprensione, ho fatto ricorso all’Idea Spinner[1], appresa durante le ore di corso del

prof. Comoglio. Non essendo riuscita a reperire una trottola, l’ho fatta costruita

artigianalmente da un amico, con il legno e un perno di ferro e, quando l’ho mostrata

agli allievi, ho colto l’occasione per parlare loro dello “strummolo”, un antico gioco di

strada napoletano, ormai caduto quasi completamente in disuso, che consiste in una 

trottola solitamente di legno, terminante in un chiodo di metallo, e in una funicella

usata per lanciarla.

Tempo utilizzato: 2 ore.

[1] Idea Spinner: l’insegnante crea una trottola divisa in 4 quadranti, ognuno dei quali viene “etichettato” con una operazione come “Predire, spiegare, riassumere, valutare”. Dopo che viene presentato un nuovo contenuto, l’insegnante fa girare la trottola e chiede agli studenti di rispondere a una domanda in base alla posizione della trottola.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 11: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Griglia di osservazione della tecnica “Idea Spinner”N° ALUNNI PREDIRE SPIEGARE RIASSUMERE VALUTARE

1 Angelone Emanuele2 Capasso Gabriele3 Capasso Tobia4 D’Addeo Antonio5 De Pamphilis Miriam6 De Paola Ernesto7 Della Monica Cecilia8 Di Notte Benedetta9 Di Resta Roberta10 Di Stasio Carola11 Fasulo Marta12 Franzone Marco13 Morrone Aquino14 Picierno Raffaella15 Sportiello Matteo16 Varone Emanuele

Esito tecnica applicata

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 12: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

II FASE

Attività di pre-ascolto. Sono ricorsa a strategie di supporto, affinché gli allievi non

restassero passivi: ho letto loro i titoli dei brani che hanno ascoltato e ho posto domande

volte e prevedere quali informazioni avrebbero fornito i testi. In questa fase ho concordato

con la classe una tabella per comparare ipotesi personali e informazioni dell’ascolto (essa

è stata usata durante l’ascolto dell’intero brano). Nella colonna di sx sono stati indicati gli

argomenti a cui si prevedeva ricorresse il saggista, nella colonna di centro ogni allievo,

individualmente, ha sviluppato le sue ipotesi, le sue idee sul cosa, sul perché e sul come;

nella colonna di dx – durante l’ascolto – sono state appuntate le informazioni. Sono state,

infine, segnalate le coincidenze o meno con le previsioni.

Tabella per comparare ipotesi personali e informazioni dell’ascoltoPrevedo ciò che ascolterò Ipotizzo come si evolverà la

storiaConfronto tra le mie ipotesi e

le informazioni reali dell’ascolto

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 13: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Ascolto di brani tratti dal Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 di V. Cuoco.

Dopo aver effettuato un veloce brain-storming sugli argomenti trattati precedentemente

(aggiornando sistematicamente la tabella precostituita), ho proposto agli allievi la pratica

“Pollici in su e pollici giù”: mentre leggevo, cambiando il tono e l’espressione della voce

(quando ritenevo fosse opportuno sottolineare il messaggio trasmesso dal testo) ho

chiesto agli studenti di tenere le mani abbassate sul banco e di indicare se ciò che stavo

leggendo era comprensibile per loro: mostrando il “pollice in su” indicavano di aver

compreso, se non capivano mostravano “il pollice in giù”. Secondo il numero di studenti

che hanno indicato una mancata comprensione, ho distinto gli allievi in due versanti, ho,

poi, messo in coppia gli studenti e ho chiesto loro di discutere ulteriormente il concetto e

di predisporre domande. Sono ricorsa, a questo punto, alla tecnica Dentro-fuori il

cerchio[1]. Tempo utilizzato: 1 ora e 30 minuti.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

[1] Dentro-fuori il cerchio: cerchi interni ed esterni di allievi con uno di fronte all’altro. All’interno di ogni coppia di studenti che stanno di fronte, uno studente pone al compagno le domande che hanno scritto. Poi il cerchio esterno si muove per creare una nuova coppia e l’attività viene ripetuta.

Page 14: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

III FASE

Lettura ed ascolto di un articolo tratto dal “Monitore Napolitano”, debitamente

proiettato sulla LIM, ascolto del Canto dei Sanfedisti, della traduzione all’impronta e

del commento, ascolto dell’inno della Repubblica partenopea e dell’inno nazionale di

Mameli (confronto fra i due inni, cogliendo analogie e differenze, attraverso un rapido

brain-storming). Applicando la tecnica Teste numerate insieme[1], ho sottoposto

quesiti agli allievi e le risposte sono state debitamente annotate in una griglia di

osservazione-valutazione, predisposta all’inizio delle attività e puntualmente

aggiornata.

Tempo utilizzato: 1 ora.

[1] Teste numerate insieme: ad ogni allievo viene assegnato un numero. La classe viene divisa in gruppi di lavoro. I membri di un gruppo lavorano insieme per concordare una risposta. L’insegnante sceglie a caso un numero. Lo studente con quel numero risponde per il gruppo.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 15: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

IV FASE

Visione del film “Il resto di niente” , regia di Antonella de Lillo e tratto dall’omonimo libro

di Enzo Striano sulla vita e l’esperienza rivoluzionaria di Eleonora Pimentel Fonseca.

Per lavorare efficacemente sul materiale cinematografico mi sono garantita la possibilità di

permanere in classe il tempo necessario e ho cercato di instaurare un clima ideale per la

visione del film (aula opportunamente oscurata, silenzio assoluto, motivazione ad una

buona recezione del video, ricorrendo all’uso di carta e penna, per appuntare nomi e

situazioni resi ormai noti nelle attività precedenti). È seguita una breve discussione guidata,

attraverso la quale ho colto l’occasione per spiegare dei punti del film che sono risultati

poco chiari. Per verificare la comprensione, gli allievi sono stati invitati a completare una

scheda. Tempo utilizzato: 3 ore.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 16: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

V FASE

Partendo dallo stereotipo del “lazzaro” abbiamo letto e ascoltato articoli di giornale tratti

direttamente dal web. Abbiamo analizzato immagini e situazioni, annotando nella nostra

tabella (quella del brain-storming) diversi luoghi comuni. Molto interessante è risultato il

momento in cui gli allievi hanno chiamato in causa loro stessi, recriminando ai rispettivi

compagni atteggiamenti discriminatori, basati su pregiudizi (secchione, incapace, snob,

adulatore, calcolatore…). Si è aperto un vivace dibattito che ha evidenziato l’eterogeneità

del gruppo-classe. Senza rendersene conto, ciascuno di loro ha finalmente espresso

chiaramente cosa pensava del rispettivo compagno. In questa fase ho funto da

moderatore, guidando gli allievi alla riflessione. Alla conclusione del dibattito, gli alunni

hanno ammesso che è stato bello lavorare con compagni con i quali non si sono mai

rapportati, perché hanno scoperto delle sfaccettature di questi che mai avevano notato,

per cui si sono ripromessi di conoscersi meglio, anche al di fuori delle mura scolastiche. Tempo utilizzato: 1 ora.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 17: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

VI FASE

Somministrazione prova di competenza, strettamente correlata ai contenuti

del mio percorso didattico.

Tempo utilizzato: 1 ora.

STRUMENTI

Durante lo svolgimento delle attività didattiche mi sono avvalsa dei seguenti strumenti:

Appunti ciclostilati predisposti da me

Film

Sussidi audiovisivi ed iconografici

Fotocopie (articoli tratti dal Monitore Napoletano)

SPAZI Aula scolastica.

ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTISono state svolte attività in itinere durante le quali mi sono concentrata soprattutto sulle osservazioni di processo.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 18: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

VERIFICA DELLA COMPETENZA

La verifica di competenza si è articolata in diverse fasi distinte per sondare la capacità di

ascolto in diversi contesti comunicativi.

In una fase ho proposto l'ascolto di un brano e a seguire la compilazione di un questionario.

In un’altra fase vi è stata la visione di un film e la compilazione del relativo questionario.

Un’ulteriore fase è consistita in un dibattito in cui la comunicazione tra pari è stato il banco

di prova per sondare la capacità di ascolto dei miei alunni.

Nell’ultima fase ho somministrato agli allievi una prova in situazione.

Il tutto è stato supportato da griglie di osservazione e da griglie dettagliate per la valutazione

e la certificazione del livello di competenza.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 19: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

OSSERVAZIONI FINALI

Durante le attività svolte in classe per lo sviluppo della competenza scelta, ho avuto

l’opportunità di mettere in pratica alcune tecniche suggerite dai diversi professori che si sono

avvicendati nei seminari del corso. Mi sono resa conto che attraverso queste strategie

didattiche abbiamo la possibilità non solo di facilitare l’apprendimento dell’allievo, ma anche

di riuscire a monitorare momento per momento la capacità di recezione dell’alunno e, quindi,

a valutare lo sviluppo delle competenze del discente, attraverso l’acquisizione delle abilità e

delle conoscenze.

Gli allievi, dopo aver appreso di dover fare insieme a me questa esperienza didattica, hanno

lavorato con entusiasmo e curiosità, mettendo in pratica tutte le tecniche di ascolto che,

prima dell’inizio di ogni attività, suggerivo loro di praticare.

Tutti hanno partecipato apportando il loro contributo, sia nei lavori di gruppo che nei dibattiti,

rispettando il turno di parola, ascoltando con attenzione il punto di vista dell’altro e anche

quelli che sono restii a partecipare si sono messi in discussione, facendo registrare risultati

positivi.

In questo contesto ho effettivamente potuto rendere protagonisti della mia attività, del mio

fare didattico, non esclusivamente i programmi, ma gli allievi, sviluppando la propria

competenza di estrapolare la motivazione all’apprendimento e cercando di indurre loro ad

“imparare ad imparare”.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 20: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Competenza da rilevare

Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le

informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente.

Produce messaggi chiari, corretti, organici.

PROVA IN SITUAZIONE

La professoressa di Storia, in seguito agli argomenti trattati in classe sulla Repubblica partenopea e sullo stereotipo

del “lazzaro”, chiede agli allievi di trovare su internet articoli e proposte di libri che possono essere utili a

comprendere meglio la figura del lazzaro nella società contemporanea, per redigere una relazione che metta in

evidenza l’effetto negativo "dello stereotipo" nei rapporti sociali, poiché generatrice di pregiudizio e di

discriminazione. Alcuni alunni trovano diverse fonti interessanti e le leggono alla classe.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 21: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Articolo di giornale tratto da La Repubblica.it pubblicato l’8 ottobre 2005 di Vittoria Fiorelli

Recensione del libro “Masaniello, il re dei lazzari” (sottotitolo: storia di una rivoluzione tradita)

“Masaniello e i suoi fratelli, la lunga storia dei lazzari”

“L’ epopea dei lazzari si stempera in seguito nella narrazione degli anni della repressione della rivolta ad opera del

viceré duca di Onante il cui rigore veniva completato dalla violenza cieca della terribile peste del 1656 che avrebbe

decimato l’intera popolazione napoletana, ma che si è accanita in modo particolare su questa massa informe e

cenciosa, senza protezione e via di scampo. Il segno della presenza dei popolani dal rosso berretto frigio riemerge

nell’episodio della Repubblica napoletana del 1799. Una rivolta popolare raccontata come un fremito

incontenibile, della quale gli umori della marmaglia oscillavano dal sostegno del re alla fanatica protezione della

Santa Fede quando, influenzati da preti e predicatori, i lazzari diventarono strumento inconsapevole della

repressione. (…) Il libro si chiude accompagnando i lazzari nella storia dell’Ottocento, attraverso il loro legame con

i Borbone che si trasforma e trascolora in un rapporto ancestrale con la loro terra incarnata nella persona del re. E

il riscatto finale di questa plebaglia è assegnato agli scugnizzi, ultima trasformazione dello stereotipo che ha

accompagnato nei secoli il popolo di Napoli senza mai riuscire a liberarsi del tratto della violenza e del disordine

che, oggi, è tutto ciò che resta nei vicoli di questa città.

Page 22: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

da “Vedi Napoli e poi vivi” gennaio 2, 2014 di Giulio Pica

“…lazzari, progenitori degli scugnizzi, costituivano l’elemento più turbolento della plebe cittadina, tanto da far coniare a

Wolfgang Goethe la famosa definizione di Napoli come “un paradiso abitato da diavoli”. All’interno di questa enorme

massa di sottoproletariato che non ebbe mai l’occasione di trasformarsi in proletariato industriale, iniziava a svilupparsi

un’associazione criminale dedita al controllo delle attività legali ed illegali; nelle carceri borboniche degli inizi del XIX

secolo i primi camorristi imponevano il pizzo anche sull’olio che gli altri detenuti usavano per illuminare il quadro della

madonna posto in una stanza del carcere. L’avvento dell’Unità d’Italia non migliorò la situazione, anzi si può dire che le

classi dirigenti del nuovo Stato italiano trovarono nella camorra un elemento utile a mantenere la pace sociale, nonché

un antagonista da combattere in alcuni momenti ed un alleato con cui trattare in altri. Del resto, gli ultimi tragici eventi

legati all’inquinamento della terra dei fuochi, dimostrano come industriali ed affaristi del Nord non abbiano avuto

alcuno scrupolo ad allearsi con i camorristi per trasformare gran parte del Sud nella loro pattumiera. Al di là di questi

aspetti negativi la cui ricostruzione storica richiederebbe pagine e pagine ancora, mi piacerebbe, invece, sottolineare

ciò che questa città ha dato e continua a dare in termini di produzione culturale e di elaborazione musicale. A

cominciare da Gian Battista Vico, passando per Cuoco, Filangieri, Mario Pagano, Eleonora Pimentel Fonseca, Matilde

Serao, fino ad arrivare a quella vera e propria icona del pensiero filosofico contemporaneo che è stato Benedetto

Croce….”.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 23: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

“A vulimmo ferni?… sempre pizza, mandolino e … chiavica” di Marina Salvadore

Rai, martedì 17 aprile, "Chi l'ha visto?". Quindicenne napoletano fuggito da casa cercasi. Gli occhioni della

madonnella addolorata, introducono penosamente il morboso servizio televisivo, girato nella "fatiscente" periferia

napoletana dal cui "malfamato" rione è scappato questo "meninho de rua". (…) Ancora non si sa se il ragazzino è

scappato per finire nel giro degli spacciatori, dei "mariuoli", della prostituzione o in altro inferno non dissimile;

non si sa se il ragazzino ha fatto una semplice "bravata": le immagini ci costringono su di un'unica pista possibile,

lastricata di MISERIA, ARRETRATEZZA, INCIVILTA' quindi DELINQUENZA!.. Senz'altro, il povero ragazzino, voce

narrante docet, è finito nei cunicoli della piramide fecciaiola del quartiere Gianturco; quartiere stranamente

impenetrabile persino alle forze dell'ordine ma NON ai potenti mezzi di Mamma RAI che, anzi, a lungo vi sostano!

(…) Matrigna Rai ha per l'ennesima volta pronunciato la sua sentenza su quella Napoli, su quel Meridione fetente

d'Italia che occorre tenere nelle retrovie dello scibile umano; quel Sud che costituisce e dovrà SEMPRE costituire la

cloaca massima d'Italia, perché alla classe dirigente italiana così necessita che sia. Stavolta, però, la Rai viene

pubblicamente "sputtanata", quando il dirigente il Centro di Prima Accoglienza dei Minori di Napoli, telefona in

diretta e riferisce alla "madonnella" che il "LAZZARO NAPOLITANO" è - dalla sera stessa in cui è scomparso - presso

il medesimo Centro, colà accompagnatovi da due Guardie Municipali. La madonnella, addestrata solo alle CERTE

sventure di Lazzari e Scugnizzi, irrecuperabili, ha un attimo di defaillance ed è costretta a sedersi per meglio

cogliere la madornale stranezza di un Servizio Sociale che a Napoli ha funzionato, eccome! (…)

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 24: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

Da “Lezione di Legislazione minorile”del prof. Guida Gianluca

“ (…) quelli sono gli anni in cui a Napoli imperversano i Lazzari. Compaiono per la prima volta accanto a Masaniello, per sostenere la rivolta del 1647; senza arte né parte, senza casa né mestiere rappresentano il ceto più insignificante della plebe. Esattamente così li descrive A. Dumas nelle cronache di quei giorni:<<Il lazzaro non ha padrone, non ha leggi, è al di fuori delle esigenze sociali: dorme quando ha sonno mangia quando ha fame, beve quando ha sete. Gli altri popoli si riposano quando sono stanchi di lavorare; lui invece quando è stanco di riposare lavora[…]. Il lazzaro non ha opinione politica: si può dire innanzi a lui tutto che si vuole…, purché non si parli male della Madonna, di San Gennaro e del Vesuvio…>> (Dumas, il Corricolo, Napoli Riccardo Riccardi editore, 1950). I lazzari hanno costruito all’interno della loro società una vera e propria gerarchia tanto che tra loro eleggono un capo ufficialmente riconosciuto anche a Corte. Il lazzarone viene descritto come uno che risponde solo a se stesso ed alla sua libertà. Indubbiamente il confine tra camorristi ed i lazzari spesso è molto sottile, tanto che una forte presenza della camorra tra i lazzari della città la si ritrova anche nelle pagine del romanzo di Mastriani a loro dedicato; anche il Del Balzo racconta: << il lazzarone non ha perduto le sue tradizioni. E queste sono tre: lo scippo, lo sfregio, il piatto di maccheroni mangiato con le mani, in mezzo alla via… c’era una scuola tra i lazzaroni che al guaglione insegnava a scippare con destrezza>> (C. Del Balzo, Napoli ed i Napoletani, Milano fratelli Treves 1885).Tuttavia non si può dimenticare che alcuni lazzari idealisti hanno combattuto al fianco degli intellettuali ed alcuni dei loro capi sono stati impiccati come i martiri liberali. I guaglioni “scugnati” (espressione napoletana che vuol dire “senza denti”), altrimenti detti scugnizzi, come i lazzari prima diventano poi il simobolo della napoletanità. Vengono descritti di nobile cuore, intelligenti ed avvezzi alle privazioni ed alle sofferenze, pronti all’amore come all’odio (F. Mastriani, I Vermi, Napoli Luca Torre editore1994). Ragazzi completamente soli, spesso orfani, affollano i saloni dell’Annunziata dove l’unico ricordo felice può essere quel 25 marzo di ogni anno, giorno in cui vengono puliti e vestiti per poter essere esposti a chi cerca un figlio da adottare o una ragazza da sposare, da lì poi vanno ad affollare le strade della città. L’arte dell’arrangiarsi, che li caratterizza e che ha poeticamente riempito pagine di molti scrittori, nasconde una vita di stenti e di dolore.Ed è questa povertà che alimenta in quegli anni la devianza e popola gli stanzoni del Filangieri […].

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 25: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

1. I testi ascoltati sono articoli di giornale saggi storici recensioni di libri2. Chi sono gli autori dei testi ascoltati?………………………………………………………………………………………. 3.I diversi testi presentano i lazzari nello stesso modo?………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 4.In alcuni testi viene citata la Repubblica partenopea del 1799. Essa è nata grazie all’azione diLazzari Patrioti giacobini Sanfedisti

5.Definisci con una semplice frase chi erano i “lazzari”…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………6.Definisci con una semplice frase chi erano i “giacobini”………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 7.Definisci con una semplice frase chi erano i “sanfedisti”…………………………………………………………………………………………………………………….

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 26: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

8. Secondo i giornalisti, l’eredità dei lazzari è raccolta dagli scugnizzi: essi, oggi, rappresentano: La parte della popolazione napoletana che vive nella piena legalità Lo stereotipo di coloro i quali anelano a una vita scevra di ogni forma di sopruso e di violenza Lo stereotipo di coloro i quali vivono all’insegna della violenza e del disordine

9.Il testo inerente la puntata di “Chi l’ha visto?” mette o no mette in evidenza uno stereotipo? Se sì, quale? Crea, secondo te, un pregiudizio?

………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 10. Ritieni che sia giusto giudicare in base ad uno stereotipo?………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 11. Il pregiudizio è l’anticamera di

FratellanzaDiscriminazione e razzismoSolidarietà

 12. Indica, ora, quale tipo di strategia di ascolto hai usato…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 27: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.

14. Quali informazioni utili hai ascoltato e ritieni di poter usare per stendere la relazione commissionata dall’insegnante? Scrivile in un breve testo, usando un linguaggio formale.

RUBRICA SPECIFICA OLISTICAlivelli A B C

indicatori descrittori descrittori descrittori

Ricavare informazioni da un testo ascoltato

Sa ricavare solo poche informazioni dal testo ascoltato. Le informazioni ricavate non sono tutte precise.

Sa ricavare parte delle informazioni dal testo ascoltato. Le informazioni ricavate sono precise

Sa ricavare tutte le informazioni dal testo ascoltato. Le informazioni ricavate sono precise

Essere consapevole delle strategie di ascolto attivate

Indica solo qualche fase della procedura utilizzata

Indica le principali fasi della procedura utilizzata

Indica con chiara consapevolezza le fasi della procedura utilizzata

Esattezza e chiarezza delle informazioni

Espone in modo disordinato e confuso le informazioni richieste

Espone ordinatamente le informazioni richieste,utilizzando opportunamente gli indicatori temporali e servendosi di un linguaggio chiaro

Espone con ordine e con precisione le informazioni, utilizzando opportunamente gli indicatori temporali e servendosi di un linguaggio chiaro e preciso

Adeguatezza dello stile alla situazione comunicativa e scelta del lessico

Il testo non risulta adattato al destinatario e alla situazione formale.

Il testo utilizza un registro semplice e un linguaggio adatto al destinatario e alla situazione.

Il testo utilizza un linguaggio formale e nel contempo ampio e vario adatto al destinatario e alla situazione.

Strutturazione della frase Le frasi sono spesso incomplete e non ben costruite.

Le frasi sono brevi, ma complete.

Le frasi sono complete, ben costruite e di varia lunghezza.

Un’esperienza didattica nella Scuola Secondaria di primo grado

Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo

Page 28: “La rete di scuole” LA BREVE STORIA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA DEL 1799: LA FIGURA DEL “LAZZARO” TRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO Prof. ssa Nafisio Patrizia.