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LA PRINCIPESSA MATILDE VA A SCUOLA Regole no, regole no io non ci stoMa le regole sono importanti e aiutano a vivere meglio insieme CLASSI I°A – I°B – II°A – II°B

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LA PRINCIPESSA MATILDE VA A SCUOLA

“Regole no, regole no io non ci sto”

Ma le regole sono importanti e aiutano a vivere meglio insieme

CLASSI I°A – I°B – II°A – II°B

IL RACCONTO "LA PRINCIPESSA MATILDE VA A SCUOLA"

La principessa Matilde aveva i capelli rossi, la carnagione chiara con le lentiggini e portava gli occhiali.

Faceva scherzi a tutti e mangiava soltanto patatine fritte e cioccolata! Non stava mai ferma, non stava mai zitta, una ne pensava e cento ne faceva di marachelle.

La sua mamma Emma era una regina e il suo papà Emilio era un re.

Finalmente per Matilde era arrivato il momento di andare alla scuola primaria... ormai era cresciuta! Lei era molto eccitata all'idea, anche perchè lì ti prendono solo se sei grande e se sai fare delle cose da solo.

E Matilde sapeva fare tante cose: mettere i ragni finti sotto le coperte della baby-sitter, la marmellata negli stivali del maggiordomo e inventare scherzi terrificanti per i suoi amici. Ma sì, sì, non preoccupatevi sapeva fare anche disegni meravigliosi con colori allegri, raccontare le storie e leggere i libretti della Nuvola Olga e degli animali.

C'era, però, una cosa che proprio non le veniva bene... RISPETTARE LE REGOLE!

REGOLE NO, REGOLE NO, IO NON CI STO! Se la mamma le diceva di rifare il letto, lei ci saltava sopra; se il

papà le raccomandava di lavarsi i denti, lei pettinava il cane... REGOLE NO, REGOLE NO, IO NON CI STO!

Era tutto pronto: lo zaino profumava di nuovo, l'astuccio aveva ben tre cerniere, le matite colorate erano talmente temperate che sembravano frecce e il temperamatite era carinissimo, a forma di coccodrillo. I libri e i quaderni erano perfetti, questi avevano pure i brillantini.

La mamma, prima di partire per il primo giorno di scuola, le aveva ricordato le regole e si era raccomandata: - Matilde stai attenta in classe! Ascolta sempre la maestra, tieni con cura il tuo materiale e rispetta i compagni!

Quanti nuovi amici c'erano: alti, bassi, a metà, cicciottelli, magrolini, bianchi, marroncini e a pallini. Matilde era proprio contenta. La maestra era simpatica, aveva il naso a punta e gli occhi piccoli e saggi. Con tutte queste novità la bambina si dimenticò le regole che la mamma le aveva ripetuto...

REGOLE NO, REGOLE NO, IO NON CI STO!

Cominciò a guardare fuori dalla finestra, poi a dondolarsi sulla sedia e a girarsi di qua e di là che quasi le veniva il mal di mare, così le orecchie, per il troppo movimento, le si tapparono. Non sentiva nemmeno la maestra, anzi le venne in mente uno scherzo fantastico. Aprì il suo astuccio, prese le matite e cominciò a bersagliare lo zaino del suo compagno! I suoi quaderni erano già stropicciati, ma non era colpa sua se non sapeva dove mettere i gomiti! Lo zaino ormai le faceva da tappeto, era sotto i suoi piedi, pieno di impronte polverose!

REGOLE NO, REGOLE NO, IO NON CI STO! Durante l'intervallo la maestra portò la scolaresca in atrio

perchè fuori pioveva. Subito Matilde prese i cappellini appesi agli attaccapanni e li

lanciò in aria, ma non appena cadevano a terra, i bambini li calpestavano; con le mani sporche di cioccolato iniziò a toccare tutti i bei disegni appesi alle pareti e infine si mise a correre veloce tra le colonne insieme a Paolo, il suo amico di marachelle, si scontrarono e cadendo, sbatterono la testa per terra.

La maestra si preoccupò molto e subito chiese alle bidelle del ghiaccio da mettere sulla botta. Al ritorno in aula Matilde e il suo compagno erano doloranti e così rimasero tranquilli.

Invece i loro cappellini decisero di nascondersi nell'armadio per non fare la fine degli altri. Anche lo zaino di Matilde, stanco di essere trattato così male, mise le gambe e se ne andò in palestra, sotto al materassino. Le sue matite, offese, saltellando piano piano andarono nello stanzino delle scope e i suoi quaderni per la vergogna di avere le orecchie, le sventolarono davanti volando fuori dalla finestra! Ma non era finita qui... nemmeno i suoi compagni volevano lavorare con lei perchè era troppo dispettosa!

  Matilde ci rimase proprio male! Non poteva più disegnare, nè

scrivere il suo nome, nè prendere il pupazzetto che teneva nello zaino, nè stare vicino ai suoi amici.

Si accorse che non era più divertente comportarsi così. Si ricordò delle regole che la sua mamma le aveva detto di

rispettare... ohi ohi! Non si era certo comportata bene a scuola! Allora andò alla cattedra e chiese scusa alla maestra e ai compagni

per quello che aveva combinato. Così decise che da quel momento avrebbe di sicuro rispettato le regole!

CACCIA ALLE REGOLE Dopo aver ascoltato il racconto " La principessa Matilde

va a scuola", abbiamo parlato di regole. La prima domanda che ci ha fatto la maestra è stata:

COS'E' UNA REGOLA PER VOI? Queste sono state le nostre risposte: - un ordine –

ascoltare - qualcosa da rispettare - è una legge da rispettare e se non lo si fa non va bene - è un modo di comportarsi positivo - ascoltare chi parla e facendo ciò che dice - è come ci si deve comportare quando giochiamo insieme - è giocare insieme senza arrabbiarsi - è ascoltare le maestre - è alzare la mano quando si deve parlare.

MA A COSA SERVONO LE REGOLE? Noi abbiamo risposto così: senza regole non si sta bene; ¢  per imparare; ¢  per vivere bene; ¢  per non farci male; ¢  per rispettare tutto il mondo; ¢  per il nostro bene; ¢  per far contenta la mamma; ¢  per non prendere un brutto voto; ¢  per non prendere una punizione; ¢  per fare felici gli altri; ¢  per spiegare in modo educato le cose; ¢  per vivere meglio insieme.

Dopo aver detto le nostre idee, la maestra ci ha chiesto: MA DOVE LE TROVIAMO QUESTE REGOLE?

Ecco un'altra domanda fatta dalla maestra e noi ormai pronti abbiamo detto:

Le regole le troviamo: a casa, a scuola in giardino, in chiesa, in pizzeria, al ristorante, in mensa, in banca, in un negozio, in ufficio.....LE REGOLE SONO DAPPERTUTTO.

Ad un certo punto la maestra ci ha chiesto di dettarle delle regole, che lei ha scritto alla lavagna, e ci ha fatto capire che esistono diversi tipi di regole: PER LA SICUREZZA: non correre in atrio, non spingere i compagni, non giocare con lo zaino, mettersi in fila senza spingere... PER IMPARARE: ascoltare la maestra in silenzio, alzare la mano per chiedere quando non si è capito qualcosa, eseguire sempre i compiti...PER STARE BENE INSIEME: salutare quando si arriva e quando si va via, giocare insieme senza litigare, tenere in ordine l'aula, aiutare un compagno in difficoltà....

ABBIAMO IMPARATO CHE....   Le regole sono obblighi o divieti che ci dicono

come dobbiamo comportarci. Ci vietano alcune cose, ma ce ne permettono

altre...   Tutti devono rispettare le regole sia i grandi che i

bambini.

Posso dire che…. La lettura della maestra mi è piaciuta Attraverso la lettura ho capito di cosa si voleva parlare   siamo riusciti a discutere parlando uno alla volta?   ho capito quali sono i comportamenti sbagliati? sono riuscito a trovare una soluzione?   ho capito cos'è una regola?   ho capito come devo comportarmi in atrio?   CHE VOTO TI DARESTI? ………………………………………..  dopo aver svolto l'attività