La Piazza del Delta - nov2012 n142

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 142 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it del Delta messaggio pubblicitario PORTO VITO (RO) Via delle Industrie, 3/I - Tel. 0426 360607/8 SPACCIO COSTUMI DA BAGNO E ABBIGLIAMENTO www.stema.it - [email protected]

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La Piazza del Delta - nov2012 n142

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 142 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

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Sanità. Un sistema diangnostico per le vertigini

Porto Viro

pag. 10

L’unione con Verona non entusiasma

Porto Tolle

pag. 16

pag. 6

Il “decreto sviluppo” riaccende le trivelleEstrazione di petrolio e metano dal fondale dell’Adriatico. No della Regione

Estrazioni di petrolio e metano dai fondali marini dell’Adriatico, esiste l’ipotesi che le trivelle possano tornare in azione. A far

correre tale rischio sarebbe il ‘decreto Svilup-po’, varato dal governo Monti lo scorso 7 ago-sto con il quale l’Esecutivo ha certamente spo-stato a 12 miglia dalla costa e dai confi ni delle zone protette pozzi e trivelle, ha vietato nuove autorizzazioni nelle acque territoriali e aumen-tato del 3 per cento il prezzo delle royalties per le piattaforme già in essere ma ha anche “scongelato” i procedimenti autorizzativi per

prospezioni ed estrazioni, che erano state bloc-cate nel giugno 2010 a seguito del dramma-tico incidente alla piattaforma PB nel golfo del Messico. Le Regioni italiane che affacciano sul mar Adriatico, riunitesi recentemente a Venezia hanno già fatto sapere che sono pronte ad av-viare la richiesta di referendum abrogativo se il Governo lascerà varchi, nel piano energetico nazionale, alla ripresa delle estrazioni. “Alle 9 piattaforme petrolifere già attive nei mari ita-liani - calcola il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani - con la riapertura dei termini

prevista dal governo se ne potrebbero aggiun-gere altre 70, che verrebbero a impegnare complessivamente una superfi cie di mare più grande di quella della regione Sardegna”. I pericoli, evidenziati dalle Regioni costiere, sono inquinamento, sprofondamento delle coste e dei territori costieri e grave compromissione di pesca e turismo, a fronte dei modesti quantita-tivi e della bassa qualità del greggio estraibile che - sempre Legambiente - calcola suffi ciente per coprire appena 7 settimane del fabbisogno energetico nazionale.

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del Delta

anello delle alpi, tra polesine ed europa

“Occorre tenere ben presente – afferma Siviero - che nel caso in cui non si trovasse

una soluzione alla situazione Italgas, il dottor Attilio Padoan, Revisore dei Conti del

nostro Comune, può interpellare la Corte dei Conti, aprendo così la fase di dissesto, cioè il

fallimento del Comune di Taglio di Po”.

taGlio di po, i deBiti con italGas

Dalle Alpi al Delta del Po, 1600 chilometri di pista ciclabile collegheranno l’Italia

con Germania, Francia, Austria, Svizzera. Si tratta del grande progetto ciclabile denominato Anello delle Alpi, che da

Chioggia a Rosolina a Cavarzere passerà per Lendinara, Badia Polesine, Legnago,

Verona e su verso le Alpi.

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

pag. 18

pag. 24

A Natale acquisti nel segno della sobrietà

Commercio

pag. 4-5

continua a pag. 8

L’Intervento

Siamo indignati. Ma l’indignazione non basta, non più. Vogliamo impe-gnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di costruttivo, che porti dei risultati, senza limitarci ad

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Per il futuro della scuola indignarsi non basta

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Sanità, Ulss 19iniziata la campaGna

vaccinazioni

La nuova campagna di vaccinazione antinfl uenzale anno 2012/2013

dell’Azienda Ulss 19 è passata alla fase operativa con la somministrazione

gratuita del vaccino, alle categorie di persone esposte a maggior rischio, presso gli ambulatori dei medici di

medicina generale e pediatri di libera scelta (medici di famiglia), allo scopo

di favorire l’utenza interessata evitando disagi e spostamenti. La disponibilità

dei vaccini necessari a fronteggiare l’al-ta richiesta che ha sempre caratteriz-

zato il Bassopolesine, che quest’anno si stima essere di circa 18 mila dosi.

I vaccini saranno disponibili presso le sedi dell’igiene pubblica di Adria,

Porto Viro, Porto Tolle e Taglio di Po e presso i medici di Medicina generale e i Pediatri di libera scelta, ovvero i medici

di famiglia.

Taglio di Po nel Cuoreiniziative e BeneFicienza

Per questo Natale 2012, l’associazione ha in serbo diverse iniziative. Venerdì

14 dicembre, alle ore 20.15, presso il ristorante King sulla S.S. Romea “Cena

degli Auguri”, alla quale è possibile partecipare con una quota di 40 euro che comprende la cena a base di pesce, ballo e diverse sorprese - info 348 5303736.

Venerdì 21 dicembre, alle ore 21, presso la Sala Europa si terrà il “Gran

Natale con il Cuore – Musica, Risate e Solidarietà”, con la partecipazione del comico Andrea Poltronieri. Durante la

serata premiazione Tagliolesi Illustri ed estrazione della lotteria. La prevendita

biglietti, costo 10 euro, è attiva presso la Tabaccheria Chiereghin. Infi ne, il 27-28

dicembre e 2-3 gennaio 2013, con il torneo “Tra un Pandoro e un Panettone dai un Calcio ad un Pallone – Atto IV”, in collaborazione con l’Amministrazione

Comunale, lo sport sarà di scena al palazzetto dello sport , dalle ore 20.30.

L’incasso della manifestazione sarà devoluto in benefi cienza.

Pro Locoappuntamenti sotto l’alBero

La Pro Loco di Taglio di Po ha defi nito il programma di eventi e spettacoli per le festività natalizie di questo fi ne 2012. Sabato 22 dicembre, per le vie del paese in programma Chiara – Stella in chiave moderna con Babbo Natale Dj che distri-buisce giochi e caramelle a tutti i bambini. Domenica 23 dicembre, in piazza uno straordinario Presepe “vivente” con personaggi reali in carne e ossa, la casetta di Babbo Natale che raccoglie letterine e distribuisce doni, ed inoltre, gonfi abili e zucchero fi lato. Il 5 gennaio 2013, si terrà la tradizionale festa dell’Epifania presso il Palazzetto dello Sport, con musiche e balli e calze omaggio per tutti i bambini.

Delta Provincia RegioneDelta Provincia RegioneDelta Provincia RegioneDelta Provincia RegioneDelta Provincia RegioneDelta Provincia RegioneDelta Provincia RegioneDelta Provincia RegioneDelta Provincia RegioneDelta Provincia Regionecentrale

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La Via potrebbe richiedere tutto il 2013

rosolina

pag. 23

La laguna di Marinetta si sta interrando

calcio

pag. 29

Rimonta del Delta, buio per Scardovari e Porto Viro

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srledito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 28 novembre 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Tagliolese Produttivamercatino di natale

L’associazione La Tagliolese Produttiva ha organizzato per sabato 8 dicembre, dalle ore 10 alle 19, un caratteristico mercatino di Natale, nelle piazze del paese. Saranno circa una ventina le bancherelle allestite per l’occasione nelle quali si potrà acquista-re anche qualche regalo di Natale. Un gazebo riscaldato potrà inoltre accogliere i bambini garantendo qualche ora di sicuro divertimento. Trasmetterà in diretta dall’area mercatino Delta Radio. La Perla in Festaun presepe da non perdere

Anche il comitato La Perla in Festa, da anni promotore di diverse iniziative nella zona del Villaggio Perla, ripropone per questo Natale 2012 due tradizionali eventi: dall’8 dicembre fi no al giorno dell’Epifania, sarà allestito, in piazza della Repubblica, un meraviglioso presepe all’interno di una tipica casetta di legno. Gli organizzatori pro-mettono un presepe davvero originale, da vedere assolutamente, mentre il 6 gennaio 2013, sempre in piazza della Repubblica, si terrà il Gran Falò Brusa la Vecia, animato dal coro Voci del Delta. Durante la serata saranno distribuiti assaggi di panettoni, pan-dori, cioccolato caldo, the, vin brulé oltre a calze di dolciumi per i piccoli spettatori.

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spazi aperti

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Sindaci a sostegno della green economy

mondo scuola

pag. 32

30 milioni in meno per gli enti di formazione

eventi

pag. 34

Natale accompagnato dal bel canto

territorio

pagg. 36-37-38

L’acqua è ancora un rischio per la nostra Regione

capodanno

pag. 39

Una notte con Diapason e Gruppo 7.2

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese4 Argomento del mese

Le festività natalizie si avvicinano e il portafoglio si al-leggerisce ma con un occhio di riguardo agli articoli per la casa e per la tavola, per se stessi e per i familiari.

Meglio la caccia alla promozione online e nei punti di ven-dita della grande distribuzione giocando d’anticipo. Meno lusso, meno esotico. Insomma, un Natale che si preannun-cia all’insegna della sobrietà. Se nel frattempo qualcuno aveva diffuso la voce sull’avvio anticipato dei saldi, arriva la smentita da parte di Renato Borghi, presidente Federazio-ne Moda Italia: “I saldi sono vendite di fi ne stagione e non possono iniziare a dicembre. Cominceranno in tutta Italia il 5 gennaio 2013”.

La grave crisi economica pesa dunque sullo shopping natalizio per regali che è stimato in calo del 3,7 per cento. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’indagine “Xmas Survey 2012” di Deloitte. La situazione di crisi ed il conte-nimento delle tredicesime favorisce un clima di sfi ducia che porta a una riduzione della spesa complessiva penalizzando soprattutto i regali che subiranno un taglio record dell’8,6 per cento ed i divertimenti (-0,3 per cento) mentre tiene

l’acquisto di cibo (+2,1 per cento). La Confcommercio fa inoltre sapere che, per quanto riguarda le vendite al det-taglio, siamo in piena recessione. La crisi della domanda, che interessa in misura molto accentuata i mobili e l’abbi-gliamento (-3,4% e -2,6% nei primi sette mesi dell’anno), non risparmia le imprese di maggiori dimensioni anche se è ancora la piccola distribuzione (-3,5% a settembre rispetto all’analogo mese del 2011) ad essere la più penalizzata.

Poco meno di un terzo di coloro che effettueranno i regali di Natale, faranno i propri acquisti nel mese di no-vembre, ovvero o li hanno già fatti o li stanno facendo in questo momento.

Dati che non stupiscono in Veneto, dove il numero dei poveri è almeno doppio o triplo rispetto a quanto rilevato dall’Istat. All’Istituto nazionale di Statistica, infatti, risultano essere 250 mila le persone sotto la soglia di povertà (pari al 5,3 per cento della popolazione veneta), mentre per gli operatori dei servizi di Ulss, Comuni e per le associazioni di volontariato la percentuale dei “poveri” oscilla tra il 12,6 per cento e il 17,2 della popolazione. Tradotto: un veneto

su sei è a rischio povertà. Il dato, che evidenzierebbe un sensibile impoverimento

di una regione sino a pochi anni fa considerata emblema del benessere, arriva dal Distretto 108 TA3 del Lions club, asso-ciazione benefi ca che conta oltre 1800 soci nelle province di Padova, Rovigo, Venezia e nella città di Treviso, e che sta impegnando i propri club in service rivolti al contrasto delle nuove povertà. Anche i dati elaborati dall’Uffi cio Studi della Cisl di Treviso parlano chiaro: se il 2011 si è chiuso con un saldo assunzioni-licenziamenti negativo di 3600 unità (3600 posti di lavoro persi), il 2012 si è aperto con 3598 licenziamenti, di cui 2422 nelle piccole imprese e 1176 nelle grandi imprese. “Ci preoccupa - afferma Alfi o Cal-vagna, segretario della Cisl di Treviso - il crescente disagio sociale indotto dalla crisi. I dati sulla disoccupazione sono la punta della piramide, alla sua base c’è un’ampia fascia di marginalità che non riguarda più solo gli immigrati”. Un Natale che, forse, dovrebbe ripartire da “Le Piccole Idee” come dal fi lm di esordio di Giacomo Faenza.

di Vesna Maria Brocca

Secondo i dati Istat il 5,3% delle

persone sono sotto la soglia

di povertà in Veneto

Per le associazioni di volontariato,

invece, la percentuale oscilla tra il 12,6%

e il 17,2%

COMMERCIOPer i regali c’è chi va a caccia

della promozione online, chi li ha già comprati a novembre e chi sta

sperimentando i gruppi d’acquisto. Ma i dati

parlano chiaro: la spesa subirà un calo record

dell’8,6%, solo gli alimentari tengono con un +2,1% Un Natale che si preannuncia all’insegna della sobrietà

imu e tredicesime Basse

Penalizzati i consumi

Già nel primo semestre il leader della Uil, Luigi Angeletti, sosteneva che: “Quest’anno, a causa delle tasse, dell’ul-

timo carico fi scale, si perderà la tredicesima”. Brutte notizie che trovano conferma nei calcoli realizzati dall’Uffi cio studi della Cgia di Mestre. Per i lavoratori dipendenti italiani, rispetto al 2011, la tredicesima sarà più leggera. I calcoli ci dicono che un operaio specializzato, con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 20.600 euro, si troverà con una tredicesima decurtata di 21 euro. Un impiegato, con un imponibile Irpef

annuo leggermente superiore ai 25.100 euro, perderà 24 euro. Un capo uffi cio, invece, con un reddito lordo annuo di quasi 49.500 euro, percepirà una tredicesima più leggera di 46 euro. “Visto l’avvicinarsi del Natale –afferma il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi (in foto) – mai come in questo momento abbiamo la necessità di lasciare qualche soldo in più nei portafogli delle famiglie. A dicembre bisognerà pagare il saldo dell’Imu e una serie di bollette molto pesanti. Pertanto, se non ci sarà qualche provvedimento a sostegno delle famiglie, i consumi natalizi saranno molto modesti”.

V.M.B.

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555Argomento del mese 5Argomento del mese

Nei negozi

I regali al tempo della crisi Non cala la spesa per gli oggetti “tecnologici”A Natale di certo non saremo tutti più buoni, ma se c’è una cosa di cui vi è

certezza, si tratta dello shopping alla ricerca dei regali per amici e familiari. Certezza, che se non sarà disattesa, è la speranza sulla quale gli esercenti

stanno puntando tutte le loro (ultime) aspettative. La crisi che ha attanagliato più o meno indistintamente tutti i settori dell’economia, ha lasciato un segno profondo sul commercio colpendo soprattutto i consumi degli acquirenti, ridotti drasticamente a diversi livelli.

L’attesa ora per i commercianti è riposta nelle tredicesime collegate a quella necessità quasi compulsiva, che tutti ben conoscono, tipica del mese di dicembre del dover fare i regali natalizi e di cui diffi cilmente si farà a meno, anche se in quantità probabilmente minori. In un anno che ha messo in ginocchio l’economia, a poco sono serviti gli “sbaracchi” estivi che un po’ dappertutto si sono diffusi nelle piazze estive popolate di tante persone, perlopiù a passeggio, e per nulla intenzionate all’acquisto. Insoddisfacenti anche i risultati dei saldi anticipati che hanno perso quel loro charme per la clientela quale momento di grandi affari. In un clima di demotiva-zione per gli acquisti in genere, ci si aggiunge anche il confl itto con la grande distribu-zione per l’apertura domenicale dei centri commerciali che aggiunge qualche cruccio in più ai commercianti preoccupati per le vendite deludenti. Natale pare quindi essere il momento ideale per ingegnarsi e cercare di catalizzare l’attenzione degli acquirenti giocando sull’unicità del momento. C’è tra i commercianti chi sta organizzando, in collaborazione con i titolari di alcuni bar dei centri, le pro loco e le associazioni del territorio, mercatini natalizi, concerti e momenti di intrattenimento, che prevedono la chiusura al traffi co delle strade con la speranza di avvicinare ai punti vendita tutti quelli che passeggiando, si imbatteranno per caso di fronte ad una vetrina che pas-sando in auto magari non noterebbero neanche. Un’associazione di commercianti, per dare impulso alle vendite nel territorio, ha creato una lotteria che mette in palio tutta una serie di buoni spesa di vario valore spendibili all’interno del circuito proprio per dare un stimolo e un ricircolo alle attività. C’è anche chi ha deciso di ampliare il proprio raggio d’azione con l’e-commerce e grazie a siti di facile accesso e social network come Facebook riesce a raggiungere e a far conoscere i propri prodotti ren-dendoli più accattivanti, ad un elevato numero di persone in tempo reale. Altri che, per andare completamente incontro alle esigenze degli acquirenti, hanno sviluppato la combinazione ad hoc delle “christhmas gift card”, carte prepagate spendibili in un determinato negozio, che permettono a chi le riceve di poter scegliere il proprio regalo in base alla somma che gli è stata destinata in dono. E se, dati alla mano, lo scorso Natale è stata ridotta drasticamente la spesa per i menù delle feste, di certo il budget per i regali tecnologici quali gli smartphone o le consolle dei videogame, inspiegabilmente, non cala e rappresenta anzi la branca in cui si concentrano mag-giormente i desideri natalizi con relativa spesa, prove ne sono state le immagini, in tempi di crisi, delle code fuori dai punti vendita per accaparrarsi i primi modelli di un cellulare. E in questo clima di contrapposizioni, incertezze e confl itti, chissà se anche i commercianti per Natale sotto l’albero troveranno il regalo che attendono.

El.Ca.

5Argomento del mese

di Vesna Maria Brocca

L’e-commerce il vero fenomeno del momentoLe vie del risparmio: Più made in Italy, meno champagne e addio all’ananas

Stando ai primi risultati di un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Ricerche, il 13,7% degli italiani non farà acquisti per Natale e, tra i destinatari dei regali, dopo i familiari, si pensa a se stessi. I principali destinatari dei regali del Natale 2012 sono dunque i familiari: il coniuge, i fi gli, il genitori, i propri fratelli (50,2%) e i parenti più in

generale (41,3%). Un’altra novità incentivata dalla crisi economica è: “il boom dell’ecommerce - commenta il Segretario generale dell’Unione

Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona - non solo per quanto riguarda i siti tradizionali, ma soprattutto sui gruppi d’acquisto, il vero fenomeno del momento. In questo periodo di regali, nonostante il budget ristretto, si prevede che gli acquisti sul web si moltiplicheranno per evitare lo stress delle fi le in centro, ma anche e soprattutto nella speranza di risparmiare”. Per le feste di fi ne anno le famiglie - sottolinea poi la Coldiretti - spenderanno per regali in media 263,6 euro, con un calo del 9 per cento rispetto allo scorso anno. Il 39 per cento della spesa è destinato ai più piccoli tra i quali prevalgono i giocattoli e le nuove tecnologie, mentre tra i più grandi abbigliamento ed accessori la fanno da padroni, anche se in calo rispetto allo scorso Natale. Non si rinuncia, infi ne, a preparare pranzi e cenoni, ma sulle tavole degli italiani crollano le mode esterofi le del passato pagate a caro prezzo a favore dell’aumento dei prodotti Made in Italy.

Saranno stappate il 24 per cento di bottiglie di champagne in meno; calano caviale e succedanei del 12 per cento; tende a scomparire la frutta esotica con ananas, manghi, avocado e datteri in calo del 12 per cento, sulla base delle tendenze emerse dalle elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

Un Natale che si preannuncia all’insegna della sobrietà

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6 Territorio66 Territorio

Estrazioni di petrolio e metano dai fon-dali marini dell’Adriatico, esiste l’ipo-tesi che le trivelle possano tornare in

azione. A far correre tale rischio sarebbe il ‘decreto Sviluppo’, varato dal governo Mon-ti lo scorso 7 agosto con il quale l’Esecutivo ha certamente spostato a 12 miglia dalla costa e dai confi ni delle zone protette pozzi e trivelle, ha vietato nuove autorizzazioni nelle acque territoriali e aumentato del 3 per cento il prezzo delle royalties per le piat-taforme già in essere ma ha anche “sconge-lato” i procedimenti autorizzativi per prospe-zioni ed estrazioni, che erano state bloccate nel giugno 2010 a seguito del drammatico incidente alla piattaforma PB nel golfo del Messico. Le Regioni italiane che affacciano sul mar Adriatico, riunitesi recentemente a Venezia hanno già fatto sapere che sono pronte ad avviare la richiesta di referendum abrogativo se il Governo lascerà varchi, nel piano energetico nazionale, alla ripresa del-le estrazioni.

“Alle 9 piattaforme petrolifere già attive

nei mari italiani - calcola il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani - con la ria-pertura dei termini prevista dal governo se ne potrebbero aggiungere altre 70, che ver-rebbero a impegnare complessivamente una superfi cie di mare più grande di quella della regione Sardegna”. I pericoli, evidenziati dalle Regioni costiere, sono inquinamento, sprofondamento delle coste e dei territori costieri e grave compromissione di pesca e turismo, a fronte dei modesti quantitativi e della bassa qualità del greggio estraibile che - sempre Legambiente - calcola suffi ciente per coprire appena 7 settimane del fabbiso-gno energetico nazionale, Da parte del mi-nistero all’Ambiente, per voce del direttore generale Renato Grimaldi, però l’articolo 35 del decreto sviluppo non sarebbe da but-tare, perché introduce importanti elementi di salvaguardia dell’ambiente marino e delle coste. “Di fronte al rischio di 70 nuove piat-taforme in mare “le Regioni - suggerisce Gri-maldi - possono organizzarsi in ‘subregione adriatica’ per farsi ascoltare a Bruxelles, a

Roma e presso i governi della sponda balca-nica, e chiedere la ratifi ca del protocollo per le piattaforme offshore della convenzione di Barcellona. Possono inoltre rivendicare, insieme al ministero per l’Ambiente, che l’Europa riconosca l’Adriatico come ‘zona di protezione ecologica’ in quanto area particolarmente sensibile, così come si è già fatto per il Tirreno, consapevoli che i rischi da prevenire non sono solo quelli generati dalle estrazioni di gas e petrolio, ma anche dall’inquinamento provocato da petroliere e navi gasiere che lo solcano quotidianamen-te”. Non sarà facile, in ogni caso, creare un unico asse tra le due sponde dell’adriatico: i rappresentanti di Montenegro e Slovenia hanno lasciato chiaramente intendere ai col-leghi della sponda italiana che c’è un ‘gap’ da recuperare tra paesi industrializzati come l’Italia e i paesi che solo ora stanno imboc-cando la strada dello sviluppo economico. I governi della sponda orientale dell’Adriatico, infatti, hanno fatto sapere di voler senz’al-tro imboccare la strada dello sviluppo soste-

nibile ma senza precludere alle generazioni presenti e future la possibilità di ricavare be-nefi ci dai giacimenti racchiusi al largo delle loro coste. Inoltre il massimo dirigente del dicastero per l’Ambiente ha fatto presente che la possibilità di riavviare le procedure autrorizzative per nuove estrazioni non è stata proposta dal ministro Clini, ma dal ministro Passera. E le commissione parla-mentari nelle quali giacciono attualmente le proposte di legge regionale per stoppare le trivelle sono quelle per le Attività produttive,

non quelle per l’Ambiente. “Da parte nostra massimo impegno per riappropriarci dell’ini-ziativa legislativa e condividere la battaglia delle Regioni assicurando tempi di istruttoria veloci alle proposte legislative depositate - hanno assicurato i presidenti delle commis-sioni Ambiente di Camera e Senato, Angelo Alessandri e Antonio D’Alì - ma non sarà facile perché “la determinazione con cui questo governo ha autorizzato la ripresa di prospezioni e trivellazioni va al di là del semplice interesse economico”.

di Fortunato Marinata

Generale levata di scudi da parte delle regioni rivierasche contro il Governo

Sfruttamento delle risorse Estrazioni di petrolio e metano dal fondale dell’Adriatico

Il “decreto sviluppo“ riaccende le trivelle

I giacimenti di gas dell’alto Adriatico (foto tratta dal sito “geografi camente”)

Sulla possibilità che le compagnie pe-trolifere possano riprendere le ricerche o addirittura le trivellazioni in Adriatico

si sono espressi anche i consiglieri regionali. “Bene ha fatto il Veneto ad esprimersi, con grande rapidità e voto unanime, per impe-gnare il governo e il parlamento a bloccare qualsiasi iniziativa estrattiva di idrocarburi dal sottosuolo marino e costiero e per avviare un piano di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio: è questa la più grande e più urgente opera pubblica che il nostro Paese dovrebbe realizzare. Dalle estrazioni di idrocarburi – ha commentato consigliere regionale polesano del Pd, Graziano Azzalin - non arriva nessun vantaggio economico al nostro Paese, solo co-sti enormi per le generazioni presenti e future. Nell’attuale stagione di ‘spending review’ e di razionalizzazione della spesa pubblica Az-zalin ha invitato il Governo e il Parlamento a mettere sui due piatti della bilancia i risparmi che derivano dell’operazione di riordino delle Province (che sta portando all’accorpamento della provincia di Rovigo) con il presunto rica-vo che il decreto Sviluppo calcola di ottenere

dalle royalties sulle concessioni per l’estrazio-ne di idrocarburi. “Una volta chiusi i pozzi - ricorda Azzalin - le società e le compagnie estrattive non pagano più nulla, mentre citta-dini e territorio devono sobbarcarsi l’enorme costo generato dal fenomeno della subsiden-za continua”. In Polesine sono stati spesi oltre 3 miliardi di euro per mettere in sicurezza gli argini, 500 milioni per ripristinare la rete idri-ca e, dal 1961, anno di chiusura delle attività di estrazione del metano, si spendono ogni anno 1,6 milioni di euro per pompare l’acqua di infi ltrazione, al fi ne di evitare che i territori del Delta fi niscano sott’acqua”. “Venezia è già sprofondata di 10 centimetri - ha ricordato il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato - a causa delle estrazioni di acqua e di fl uidi per le attività industriali di Porto Marghera. Così pure il Polesine porta ancora viva la memoria della grande alluvione del 1951 i cui effetti furono particolarmente disastrosi a causa della rottura degli argini, del collasso delle reti della bonifi ca determinato dall’abbassamento del suolo per l’estrazione delle acque metanifere”.

AZZALIN E RUFFATO “DALLE ESTRAZIONI SOLO DANNI”

Graziano Azzalin e Clodovaldo Ruffato

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A novembre sono stati approvati tre progetti inse-riti nell’appalto per la messa in gara di sei ope-re che prevedono i lavori per la riqualifi cazione

del Collettore Padano Polesano e di Piazza Garibal-di, della realizzazione dei marciapiedi in via Luigi Siviero, di via Malipiera e di via Torino, della messa in sicurezza dell’incrocio di Corso Risorgimento con via Mantovana, del parcheggio di via Nello Fregnan, il completamento dello stadio nella cittadella dello sport e il piano delle asfaltature sulle strade comu-nali. La riqualifi cazione del Collettore Padano Pole-sano, il cui progetto è già stato approvato in linea tecnica, è frutto del concorso di idee e progettazione nazionale, nel 2008, “Il fi ume e la città” ed inte-ressa tutta una serie di interventi atti a rendere la riva e il Collettore stesso, punti d’interesse turistico e sportivo. L’ideazione, curata dal team di architetti toscani capitanati da Gianfranco Franchi, sarà resa possibile con un fi nanziamento di un milione di euro da parte della Regione e di 300.000 euro dalla Fondazione Cariparo. A completamento del totale dell’opera del costo di due milioni di euro, saranno impiegati fondi comunali che prevedono, tra le altre cose, l’alienazione di immobili comunali come il campo da calcio sito in località Contarina. Il progetto prevede la creazione di una pista ciclabile che da via Marconi raggiungerà il ponte di Gramignara e che permetterà di giungere in bicicletta sino alla cittadel-la dello sport. Interventi sono previsti anche in zona di via Signoria, dove il Collettore sarà attrezzato con alcune sedute a gradoni. Vicino alla cittadella dello sport, è inoltre previsto un campo gara kayak, che già stato validato dal Coni. Qui l’argine sarà ridimensio-nato per permettere l’accesso alle imbarcazioni con un pontile per alaggio e si creerà una club house per l’associazione canoista con rimessaggio delle imbarcazioni oltre a “pontili belvedere” per la sosta

ricreativa o la pesca. Di recente approvazione sono anche i due progetti preparati dall’uffi cio tecnico comunale, relativi al completamento dello stadio nella cittadella dello sport e

al piano delle asfaltature sulle strade comunali. Il piano delle asfaltature dell’importo di 400.000 euro prevede, gli interventi di manutenzione straor-dinaria delle strade comunali che complessivamente interessano 130 chilometri e che necessitano mag-

giormente di sistemazione, considerato che gran parte del manto è stato realizzato con sottofondo non stratifi cato ma derivante da asfaltature di tipo agricolo e torboso, soggetto quindi a continui disse-sti. Il completamento dello stadio è pari invece a un importo di 600.000 euro e fa riferimento ai lavori per la copertura della tribuna che ospiterà 800 posti a sedere e dei locali che saranno adibiti agli spoglia-toi e ai servizi delle squadre, alla società sportiva calcistica e al bar.

di Elisa Cacciatori

Amministrazione Interventi per viabilità, stadio e sicurezza idraulica prossimi alla gara d’appalto

Tre progetti per sei opere pubbliche

Il progetto per la qualifi cazione del Colettore, frutto del concorso di idee e progettazione nazionale denominato “Il fi ume e la città”

Tra i lavori, la riqualifi cazione del Collettore Padano Polesano per trasformare l’argine in un luogo d’interesse turistico e sportivo

Costo dell’opera un milione e 300mila euro. Lo sosterranno Regione e Cariparo

Hanno risposto in 93 all’invito per il pranzo orga-nizzato per festeggiare i cinquant’anni. I nati del 1962 si sono così ritrovati numerosi a celebra-

re insieme e a rinverdire la loro amicizia ricordando il passato, dopo 50 primavere. La giornata è cominciata al mattino con la messa delle 11 presso la parrocchia di Scalon offi ciata da don Agostino, successivamente, i partecipanti all’evento hanno pranzato al ristorante King di Rivà dove gli amici delle scuole elementari,

medie, ma anche solo d’infanzia, sono arrivati anche da lontano. C’è infatti chi, è giunto appositamente da Firenze, Jesi, e Lugo di Romagna per vivere l’atmosfera nostalgica e allegra, arrivata al culmine con la proiezio-ne su un grande telo delle foto di un tempo che hanno portato i ricordi delle atmosfere e delle persone del pas-sato. “E’ stata tanta la commozione – racconta una delle organizzatrici - ma anche l’allegria e la curiosità per sapere ‘che fi ne avevano fatto?’ gli amici rincontra-

ti per l’occasione. Non si sono fatte mancare le vecchie foto degli Anni Settanta recuperate nei cassetti della mamma e papà, dove ognuno si è rivisto, forse anche con nostalgia”. Al termine della conviviale, il taglio del-la torta “classe 1962”, il karaoke, le barzellette, la musica, le canzoni degli Anni Ottanta, il coro di tutti con “I migliori anni della nostra vita” e la commozione per il minuto di silenzio e di una preghiera per la scomparsa della trentaseienne Morena Scarpa.

il caso I cinquant’anni della classe ’62 all’appello Hanno risposto in 93 arrivando da oGni parte d’italia

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Nella casa di cura Madonna della Salute di Porto Viro è nato il polo super specialistico per la diagnosi e cura delle vertigini. Attraverso il nuovo sistema diagnosti-

co, i medici e le strutture della casa di cura “Città di Rovi-go” e del presidio ospedaliero portovirese saranno messi in rete e le due strutture potranno contare su apparecchiature dignostiche uniche nel loro genere. “Il 25% dei rodigini so-pra i 40 anni potrà andare incontro ad un problema legato all’equilibrio. Un aspetto che negli anziani si lega al rischio di caduta. Circa il 40% delle persone sopra i 65 anni, infatti,

cade ogni anno con esiti traumatici e in un terzo dei casi si hanno conseguenze più o meno gravi come, ad esempio, la frattura del femore o del polso”. A parlarne è il direttore sanitario del presidio polesano, Fabrizio Negri, che elencan-do le problematiche collegate alle vertigini, ha introdotto la novità in ambito diagnostico nel comune deltizio. “Abbiamo creato un’integrazione polispecialistica in particolare, tra la chirurgia vascolare e l’otorinolaringoiatria – ha spiegato Ne-gri - i pazienti nei quali vengono riscontrate lesioni a livello dei vasi del collo per le quali si renda nececessario l’interven-

to chirurgico verranno presi in carico a Porto Viro, coloro che invece presentano problemi di vertigini che non possono es-sere risolti per questa via vengono invece indirizzati a Rovigo per gli approfondimenti del caso. E a Rovigo sono presenti apparecchiature all’avanguardia che non esistono in altre strutture del territorio”. Il riferimento è alla “pedana posturo-grafi ca dinamica”, unica macchina nel suo genere presente in Veneto, entrata in funzione alla “Città di Rovigo” presso il centro per la cura delle vertigini. “La sua particolarità con-siste nel fatto che riesce a fornire tutta una serie di stimoli

combinati, dai quali si comprende quali strategie la persona metta in atto per mantenere l’equilibrio. La pedana ha un motore al suo interno che fa muovere la base d’appoggio, contrariamente alle altre tipologie di macchine comunemen-te presenti sul mercato dove la base è stabile”. La struttura, difatti, muovendosi regolarmente e dando all’improvviso de-gli impulsi non prevedibili dal paziente, fa comprendere con precisione la reazione permettendo al medico vestibologo di prescrivere terapie assolutamente personalizzate.

di Elisa Cacciatori

Creata un’integrazione polispecialistica tra la chirurgia vascolare e l’otorinolaringoiatria. A Rovigo presenti apparecchiature d’avanguardia come la “pedana posturografi ca dinamica”

Sanità Nella casa di cura Madonna della Salute è nato il polo super specialistico

Il direttore sanitario del presidio polesano,

Fabrizio Negri

Il coro della parrocchia “San Bartolomeo ” di Porto Viro lo scorso 21 novembre è stato protagonista di un evento speciale, ossia accompagnare, presso la Basilica del Santo a Padova, la Messa

solenne, nella ricorrenza della “Virgo Fidelis”,” Patrona dell’Arma dei Carabinieri . La celebrazione della Virgo Fidelis risale all’11 novembre 1949, quando Papa Pio XII proclamò Maria Virgo Fi-delis patrona dei Carabinieri, fi ssando la ricorrenza della festa al

21 novembre, giorno della sua presentazione al tempio. L’invito è partito da don Corrado Tombolan, cappellano militare, che in occa-sione di alcune celebrazioni liturgiche ha avuto modo di apprezzare il coro Laudate Dominum . Il coro ha accolto di buon grado la richiesta inaspettata ed emozionante e si è preparato con impe-gno per tutto il mese di novembre. La comitiva formata da una trentina di persone tra coristi, strumentisti , rappresentanti delle parrocchie limitrofe e alcuni familiari, accompagnate dal maestri Graziano Nicolasi e Paolo Sottovia, dopo la simpatica benedizione del Parroco è partita alla volta di Padova, dove hanno raggiunto la basilica scortata dai carabinieri. La chiesa era gremita di persone:

presenti, tra gli altri, il comandante Interregionale “Vittorio Vene-to” generale di corpo d’armata Massimo Ladanza, il comandante della legione “Veneto” il generale di brigata Sabino Cavaliere e le autorità civili e militari. Sono stati eseguiti brani di Frisina, Rota , Bottazzo, brani della Messa di Loures. Momento molto suggestivo è stato il solenne fi nale con l’inno alla Virgo Fidelis, ma anche il salmo eseguito con maestria da suor Emerenziana è stato toc-cante. Bravi e preparati i cantori e gli strumentisti: Luca Moretto al sax, Matteo Sarto al clarinetto, Elisa Furlan al fl auto e Gloria Sottovia alla tromba,che hanno saputo sostenere la celebrazione con competenza e precisione.

il coro “laudate dominum” protaGonista alla celeBrazione “virGo Fidelis”

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La fi era del libro portovirese si è conclu-sa anche quest’anno con gran soddi-sfazione da parte dell’organizzazione.

“E’ stato un grande successo: di pubblico in primo luogo ma, pure, di proposte cultu-rali di qualità – spiega Maura Veronese, assessore alla cultura effettuando un bilan-cio - a dirlo sono i numeri e i commenti soddisfatti dei tanti lettori e cittadini che ho avuto modo d’incontrare durante una lunga settimana di appuntamenti, workshop ed incontri. Per dare un’idea di quante perso-ne siano venute all’Eracle e all’Ex Macello nella settimana dal 3 all’11 novembre pos-so dirvi che circa 900 alunni hanno visitato la mostra (ragazzi delle elementari, delle medie e del Centro Enaip), i vari laboratori creativi hanno potuto contare su 250 ade-sioni e oltre 1000 persone hanno frequen-tato i vari incontri (convegno sullo sport, incontri con l’autore e premio letterario). Grande successo ha avuto pure la vendita di libri grazie alla cura e alla disponibilità del nuovo fornitore, il Centro del Libro di Treviso che ha rifornito la Fiera con titoli nuovissimi ed accattivanti; oltre 3.000 i titoli venduti”. E alla Fiera, è ritornato a raccontare la sua Porto Viro dopo otto anni

di silenzio, Mario Naia, con la presentazio-ne del volume di prosa e poesie dialettali “Pensieri e parole”. Ma tra gli ospiti è stato molto apprezzato anche Giancarlo Marinelli che, oltre a premiare i vincitori del concorso letterario, ha ritirato il premio Adriatic Lng ed ha presentato il suo ultimo libro “Le penultime labbra”. I membri del Gruppo astrofi li polesani hanno invece colmato la sala tra il pubblico per la conferenza curata dall’astrofi sico Massimo Teodorani sul sole e la sua interazione con la magnetosfera terrestre. “Insomma è con grande soddi-sfazione che chiudo questa edizione della Fiera nata con un titolo “profetico”: Luci ed ombre in trasformazione – conclude Veronese - abbiamo accesso la luce dell’at-tenzione per un’intera settimana in tutto il Delta del Po e questo è stato possibile gra-zie al sostegno dell’Ente Parco, di Adriatic LNG e dei tantissimi volontari che si sono

di Elisa Cacciatori

Circa 900 gli alunni in visita, oltre 1000 persone hanno presenziato i vari incontri, più di 3.000 i titoli venduti

Manifestazioni L’assessore Maura Veronese ha fatto un bilancio della recente kermesse

Fiera del libro da grandi numeri

impegnati con un entusiasmo incredibile: Grazie a Tutti e Grazie anche al sindaco di Porto Viro che, durante questa manifesta-zione, in diverse occasioni ha sottolineato come sia un unicum nella promozione della cultura per tutto il nostro territorio”.

Giancarlo Marinelli ha presentato il suo ultimo libro “Le penultime labbra” Il Gruppo iniziativa per l’ambiente

col presidente Vincenzo Mancin, gli Amici del tartufo polesano presieduti

da Enrico Vicentini, gli alunni delle classi 2 A e B della primaria di Loreo Gugliel-mo Marconi con le insegnanti Chiara Armarolli e Stefania Bassan e della classe quarta della primaria portovirese di Porticino con Vima Veronese, hanno piantato ventitré piantine micorrizzate con il tartufo nell’Oasi di Volta Grimana in presenza del consigliere comunale di Loreo Domenico Cucchiari e dall’asses-sore all’istruzione di Porto Viro Doriano Mancin. Gli alunni, seguendo il buon esempio degli adulti, hanno collaborato nella piantumazione delle 8 piantine di leccio e delle 15 querce farnie coltivate nel centro sperimentale per la tartufi -coltura di Porto Viro , il tutto dopo aver ascoltato con partecipazione alla lezione introduttiva sull’ambiente autoctono del-le piantine e sull’Oasi a cura di Vincenzo Mancin e di Enrico Vicentini.

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Oasi di Volta Grimanapiantumati 8 lecci e 15 Querce

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Un momento tratto dall’inaugurazione della Fiera e nella foto piccola l’assessore alla Cultura, Maura Veronese

Veronese: “Abbiamo acceso la luce dell’attenzione per un’intera settimana

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Page 17: La Piazza del Delta - nov2012 n142

PORTO VIRO INFORMALA MACROAREA COMPOSTA DA ROVIGO, VICENZA E VERONAIl sindaco di Porto Viro Geremia Gennari spiega l’approvazione da parte del consiglio comunale“A seguito del decreto 95 del 6 luglio 2012 re-cante “disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cit-tadini” convertito poi in legge 135 il 7.8.2012, si è aperto un dibattito che ha coinvolto gli enti locali che non sempre è stato lineare e non ha focalizzato gli obiettivi veri della legge del rior-dino, quale è il superamento degli sprechi nella spesa pubblica e di riformare in profondità lo Stato italiano nel rispetto dei principi demo-cratici sanciti dalla Costituzione. Considerato anche che, molto probabilmente, era molto più utile e opportuno procedere all’eliminazio-ne di tutte le province, nel consiglio comunale del 16.10.2012 abbiamo approvato un ordine del giorno con il quale auspicavamo che tutti i Comuni della provincia concordassero, non tanto nel mantenere l’integrità geografi co-am-ministrativa della provincia, quanto invece le sue specifi cità e peculiarità che si identifi cano con la denominazione di Polesine, unico vero marchio riconosciuto. Ritenuto infatti che la denominazione Polesine, storicamente radicata tanto da rappresentare e racchiudere l’unico valore del territorio conosciuto dall’opinione pubblica e non solo nazionale, ci si è espressi per avviare un progetto con altre realtà per re-alizzare un’unica provincia con territori di pari dignità istituzionale in cui vengano esaltate le rispettive specifi cità. E’ stata così ipotizzata, nel caso in cui si verifi casse uno smembramento della realtà polesana, la collocazione del no-stro territorio nell’area costiera comprendente il Delta del Po, le valli e le lagune del nord prin-cipalmente per omogeneità territoriale e sotto il profi lo morfologico e socio-economico. Alcuni giorni dopo il consiglio comunale però, i sinda-ci di Rovigo e di Verona hanno preso un caffè insieme e hanno concordato, vista la grande incertezza che regnava in quel momento, di esprimere una linea di indirizzo e di proporre la perimetrazione di una nuova provincia formata da Rovigo e da Verona, ciò alla luce del fatto anche che Padova aveva espresso l’intento di collocarsi con Venezia città metropolitana. A questo punto, gli scenari sono completamente cambiati e, per quanto ci riguardava, erano sta-te colte le principali indicazioni del nostro ordi-ne del giorno, e cioè che la provincia non dove-va tenere i confi ni amministrativi, ma doveva restare unita come Polesine collocandosi con un’area più grande, quale Verona. Decadeva così la nostra scelta dell’inserimento nell’area umida verso nord. In seguito, abbiamo parteci-

pato ad alcune importanti riunioni apprenden-do che anche il sindaco di Vicenza ha espresso il desiderio di aggregarsi a questa ipotetica nuo-va perimetrazione della provincia dando vita ad una macroarea formata da Rovigo, Vicenza e Verona. Nell’altro versante, l’area orientale confi gurata con l’aggregazione di Treviso, Pa-dova e Venezia. D’accordo con il sindaco Piva, il sindaco di Adria Barbujani ha organizzato un incontro il 23 novembre con i sindaci del Delta, di Rovigo, di Verona e di Vicenza. Tale incontro è stato preceduto da una riunione dei soli sin-daci deltizi che, insieme, hanno stilato un docu-mento presentato nell’incontro del 23 nel quale si evidenziano le opportunità di sviluppo. Il de-nominatore comune è che il provvedimento ci ha visti ragionare insieme, rompere gli schemi, superare le paure e ad avere il coraggio di cam-biare attraverso un confronto serio e appro-fondito, capire meglio ciò che si ha e ciò che si potrebbe avere da un territorio così vasto come quello delle tre province messe insieme. Il Delta rappresenta il valore aggiunto della macroarea, è unico in Italia, è un’area umida di assoluto valore ambientale e naturalistico per il quale è in atto il riconoscimento da parte dell’Unesco, dove è presente un’importante attività della pesca sia dei molluschi, sia del pesce di valle e di mare. Fondamentale è la navigabilità tu-

ristica ma, soprattutto, lo sbocco a mare della via navigabile Fissero, Tartaro, Canal Bianco, Po di Levante. Qui ci sono delle spiagge importan-ti, soprattutto a Rosolina e un’offerta turistica che va sicuramente a completamento di ciò che offrono le altre due importanti province. Da parte nostra è assolutamente opportuno il collegamento rappresentato da progetti già av-viati della Nogara - mare, della Valdastico, della Romea commerciale, così pure il rafforzamen-to della linea ferroviaria e, sicuramente Vero-na rappresenta un’opportunità proiettando la macroarea verso l’Europa e nuovi mercati nel cuore della Pianura Padana. Il sindaco di Vicenza ha spiegato i motivi per cui ha scelto di far parte della macroarea, con convinzione e decisione, defi nendo la nascita di un polo tra i più forti del Nord Italia e di-segnando una grande prospettiva futura di sviluppo. Ha sottolineato il fatto che Vicenza non era indicata dal Ministero come provincia da accorpare, ma che secondo lui era impor-tante non lasciarsi scappare l’opportunità di costituire questo nuovo territorio formato da circa 2 milioni di abitanti. Il dibattito da parte dei sindaci ha espresso anche preoccupazioni per i servizi ai cittadini mettendo in evidenza punti di forza e debolezza ma con l’intento di cogliere la prospettiva come una grande sfi da

che ci dovrebbe esaltare a ricercare progettua-lità e soluzioni ai problemi, fi nalizzata al mi-glioramento della situazione attuale. La sfi da sarà di rimboccarci le maniche e di ridisegnare l’organizzazione politico-amministrativa del-la macroarea in modo che tutti i cittadini ne possano ricavare i futuri benefi ci sotto il profi lo economico e sociale dei servizi, organizzando sul territorio dei punti di riferimento oltre alla presenza degli ospedali, dei servizi sociali, am-ministrativi e giudiziari, distribuiti con giusti equilibri e disponibilità, guardando al futuro con serenità ed entusiasmo. Sono disposto a raddoppiare gli impegni fi n-tanto che avrò ruolo pubblico, superando fi nal-mente il provincialismo negativo sotto tutti i punti di vista. Ben venga questa sfi da e, insieme a tutti gli altri colleghi, vediamo di concentrarci per far si che il Delta sia inserito nel migliore dei modi in questi grandi circuiti che lo faranno conoscere, apprezzare e crescere. Nel consiglio comunale del 26 novembre abbiamo ripropo-sto l’ordine del giorno già approvato, modifi -candolo con le nuove indicazioni del ministero con cui ha previsto l’accorpamento tra Rovigo e Verona, esprimendoci favorevolmente e, con-siderata la novità della disponibilità di Vicenza, abbiamo auspicato nell’ordine del giorno che si proceda secondo la creazione di questa nuova provincia formata da Rovigo, Vicenza e Verona. Naturalmente questa sono decisioni importanti e determinanti ma devono essere seguite da altre coraggiose decisioni quali, per esempio, l’accorpamento tra i comuni, superando dei campanilismi arcaici e la riorganizzazione delle troppe società municipalizzate e degli enti di secondo grado eccetera eccetera”.

Il sindaco di Porto Viro

Geremia Giuseppe Gennari

Page 18: La Piazza del Delta - nov2012 n142

14 Porto Tolle141414 Porto Tolle

L’ultima assemblea del 2012 dei soci della Pro Loco di Porto Tolle non ha fatto altro che confermare la diffi coltà

di gestire servizi e attività dell’associazione nel complicato contesto economico in cui versa il Polesine e il Paese in generale. Nel-la relazione al bilancio di previsione 2013 il presidente Claudio Pavanati non ha po-tuto fare a meno di constatare la sempre minore disponibilità di fondi: un dettaglio che obbligherà la Pro Loco a dei cambia-menti. Il più evidente e imminente riguarda il programma delle attività natalizie: dopo quattro anni i portotollesi non vedranno più il palatenda in Largo Europa. “Purtroppo – ha spiegato Pavanati - la sua gestione comporta spese considerevoli. Nonostante ciò abbiamo già in calendario un corposo programma di manifestazioni, le quali sa-ranno organizzate perlopiù presso il Centro Sportivo di Ca’ Tiepolo”. Anche l’uffi cio IAT (Informazione e Accoglienza Turistica) dovrà stringere la cinghia: “La Pro Loco pro-segue con la promozione del territorio, ma non possiamo nascondere le diffi coltà eco-nomiche che attraversa la Provincia e che si ripercuotono sull’apertura dell’uffi cio. Si sta pensando infatti, per sopperire a questo, di rivedere gli orari di apertura”. Il tutto mal-grado i dati più recenti indichino una crescita dei visitatori del Delta e di turisti che si sono rivolti all’uffi cio di piazza Ciceruacchio. No-nostante questo Pavanati prova a guardare positivo: “Per il 2013 si prevede un ulterio-re restringimento economico, ma continue-remo comunque a fare del nostro meglio

con le risorse disponibili. Alcune attività, che defi niamo ormai storiche, sono già state programmate. Saremo infatti a Tolle il 27 e 28 aprile per Parco in Bici e nella prima settimana di settembre partirà la 50^ Fiera del Delta. Auspichiamo inoltre che si possa organizzare la 3^ Festa del Riso, manife-stazione sempre più importante e sentita in modo particolare per la qualità del prodotto presentato e per l’interesse dimostrato nei confronti dell’iniziativa anche al di fuori dei confi ni di Porto Tolle”.

Dopo quattro anni i portotollesi non vedranno più il palatenda in Largo Europa

PRO LOCO TAGLI OBBLIGATI AI PROGRAMMI NATALIZI

Al.Or.

Nelle acque a largo di Porto Tolle pare tornerà a soffi are lo sfi atatoio della grande Balena Bianca. Ma non si parla del leggendario

cetaceo nato dalla fantasia dello scrittore Herman Melville, quanto piuttosto del soggetto politico di centro che potrebbe nascere in vista delle prossime elezioni amministrative in primavera. Infatti con una mossa a sorpresa (ma non troppo) l’attuale assessore Ivano Gibin e il capogruppo di minoran-za Mirco Mancin hanno deciso di unire le forze dei due gruppi civici a cui fanno capo. La fi rma di un accordo programmatico tra i due gruppi (Gruppo Indipendenti per Porto Tolle e Progetto Civico per Porto Tolle) di fatto segna uffi cialmente l’inizio delle operazioni di po-sizionamento sullo scacchiere politico locale. La notizia ha destato un certo stupore, so-prattutto tra i sostenitori dello stesso Gibin, che però ha puntualizzato immediatamente: “In realtà ciascun gruppo manterrà la propria identità ma i movimenti s’impegnano reciprocamente a unire le loro forze per arrivare alla stesura di un programma

politico di legislatura esaltan-do i loro principi e la loro rappresentatività confi gurata nell’area moderata cattolica di centro”. L’assessore, uscito qualche mese fa in maniera piuttosto polemica dalla Lega

Nord dopo una rapida ascesa, ha defi nito l’accordo come “una pagina importante per Porto Tolle” e non esclude che questo possa “aprire nuovi scenari provinciali”. I numeri uffi ciali parlano già di trecento iscritti complessivi: “Chi vorrà discutere con un cen-

tro moderato – ha avvisato Gibin - non potrà non tenere conto di questa nuova realtà, siamo aperti alle consultazioni”. I diretti interessati tuttavia han-no già fatto sapere di non essere interessati a corre-re per la carica di sindaco, aderendo implicitamente al clima di “rottamazione” tanto in voga di recente: “Punteremo alle facce nuove – ha fatto sapere Mancin – i nostri due gruppi sono movimenti civici nati e accomunati dagli stessi principi e valori. Così come previsto anche all’interno dei rispettivi statuti, noi diciamo che dopo due mandati un amministra-tore debba farsi da parte”.

di Alessandro Orlandin

La mossa ha spiazzato i sostenitori di Gibin. “Ciascun gruppo – ha spiegato l’ex leghista - manterrà la propria identità”

Elezioni politiche Un accordo programmatico tra Gruppo Indipendenti e Progetto Civico

I moderati di centro sono già in campo

Il capogruppo di minoranza Mirco Mancin e l’assessore Ivano Gibin

Ne’ Mancin e ne’ Gibin si candideranno nel ruolo di primo cittadino

Da quasi un decennio le previsioni sull’inizio dei lavori di riconversione

della Centrale Enel di Polesine Camerini si rincorrono puntuali, offrendo ottimo materiale per le dichiarazioni pubbliche e i relativi rilanci delle testate giornalistiche: “il 2009 è l’anno buono”, “cantieri aperti a metà 2010”, “la svol-ta nel 2011”, “prime ruspe nell’autunno 2012” e così via. Una collezione che va allungandosi ulteriormente dopo l’ultimo incontro tra i rappresentanti dell’amministrazione comunale portotollese e quelli di Enel: stavolta ci si è trovati concordi nel constatare che l’iter burocratico per sbloccare il cantiere potrebbe occupare l’intero 2013 o poco meno. Questo se verranno rispettate le attese del colosso energetico, ovvero se il decreto di Valutazione di Impatto Ambientale dovesse arrivare a ridosso dell’estate 2013, favorendo così il successivo decreto autorizzativo. Il tavolo comune è stato sol-lecitato dal sindaco Finotti dopo le rimostranze di imprese e forze politiche, in modo da ricevere quantomeno un aggiornamento da Enel sullo stato dell’arte. Le parti sono destinate a rivedersi presto. Nel frattempo il primo cittadino di Porto Tolle, Silvano Finotti, ha messo l’accento sulla questione occupazionale legata alle sorti di Polesine Camerini: “Occorre predisporre un piano degli interventi che dia lavoro alle imprese: all’interno della centrale si potrebbe già partire con la messa in sicurezza o con lo smantellamento di quei settori inutilizzati. Insomma, non importa cosa, purché i lavori partano il prima possibile”.

neWs

Centrale Polesine Camerinil’ottenimento della via potreBBe ricHiedere tutto il 2013

Al.Or.

Claudio Pavanati

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16 Porto Tolle161616 Porto Tolle

La notizia dell’accorpamento della provincia di Rovigo con quella di Verona (e alla possibile aggiunta di Vicenza) ha colto quantomeno di

sorpresa l’opinione pubblica portotollese, per primo ovviamente il sindaco Silvano Finotti che nei giorni seguenti all’annuncio si è espresso in maniera abba-stanza eloquente sulle colonne della stampa locale: “È curioso che a parlare di questo tema siano i sin-daci dei capoluoghi e non i presidenti delle Province, forse quest’ultimi hanno delegato i rispettivi sindaci a trattare un argomento così importante? Perché Porto Tolle non solo non ha delegato nessuno a trattare per lui, ma il suo consiglio comunale ha deli-berato l’unitarietà e il mantenimento del Polesine”. Il primo cittadino si è detto un po’ preoccupato per certe dichiarazioni sul destino della provincia rodigi-na: “A leggere certi interventi mi sembra di vivere un moderno colonialismo: Verona dice che fi nalmente avrà uno sbocco sul mare, Vicenza afferma che fi -nalmente oltre alla via del mare avrà anche il gas. Qualcuno ha pensato di chiedere ai comuni che si affacciano sul mare cosa ne pensano?”.

Un ragionamento che si estende anche sul ver-sante pratico-economico: “Mi chiedo se questa scel-ta rappresenti un risparmio per lo Stato o se invece il tutto si traduca in un maggior onere per il cittadino”. Basta snocciolare un po’ di dati: Porto Tolle dista da Rovigo 55 chilometri, mentre per arrivare a Verona se ne devono percorrere ben 145. Di certo c’è che la popolazione locale non ha preso benissimo la possibile no-vità: basta fare un giro nei bar delle varie frazioni per rendersi conto del malumore generato dall’accostamento con Verona. “Che c’entriamo noi con Ve-rona? – chiede in modo retorico Giacomo, libero professionista – avrei visto molto più di buon occhio un’unione con Padova, che mi sembra una provincia molto più affi ne alla nostra, anche sotto il profi lo cul-

turale”. Il tema della matrice culturale per la verità è quello che solleva più distinzioni. Michele – pesca-tore – per esempio la pensa diversamente: “Se par-

liamo di compatibilità allora si doveva scegliere la fusione con Venezia a cui siamo sicuramen-te più simili anche per via dei precedenti storici”. L’aspetto pratico è comunque quello che più preoccupa la gente: “Spero

che vengano comunque garantiti dei servizi minimi – fa notare Sara, impiegata – perché non è conce-pibile doversi spostare per una distanza così lunga in caso di pratiche burocratiche o cose simili”. C’è però

anche chi vede di buon occhio il matrimonio con Ve-rona: “Se è vero che Padova non ci ha voluto con sé – sottolinea Andrea, studente - tanto vale accettare questa unione: sotto il profi lo economico credo possa solo darci dei benefi ci, a maggior ragione se dovesse essere inclusa anche Vicenza. Finire sotto Venezia ci avrebbe resi il fanalino di coda della nuova provincia, se non proprio della Regione intera”. Corposo anche il partito dei disincantati. Ne fa parte anche Giovan-ni, pensionato ed ex agricoltore: “Alla fi ne fa poca differenza la sigla che dovremo mettere sulla targa, non cambierà proprio nulla. Polesani siamo nati e tali resteremo”.

di Alessandro Orlandin

Enti locali Il comune è abbastanza refrattario all’accorpamento delle sue Province

L’unione con Verona non entusiasma nessuno

Il primo cittadino Silvano Finotti

Il sindaco Finotti è il primo dei contrari ma anche tra i cittadini regna lo scetticismo

“A leggere certi interventi mi sembra di vivere un moderno colonialismo”

Un tavolo in Regione che affronti in “maniera organica tutte le problematiche” sui danni causati dalle mareggia-te oltre ad “interessare” il ministero dell’Ambiente, dal

momento che la questione “riveste una importanza di livello anche sovraregionale”. E’ quanto è stato deciso recentemente a Palazzo Celio nella riunione che ha coinvolto gli assessori competenti provinciali, quelli dei comuni di Porto Tolle, Rosolina ed i rappresentanti di Aipo, Genio Civile e Consorzio di Bonifi ca Delta Po a seguito delle violente mareggiate che hanno colpito

i territori del delta ai primi di novembre. Sull’argomento la pre-sidente Tiziana Virgili ha inviato un lettera al governatore del Veneto Luca Zaia e all’assessore all’Ambiente Maurizio Conte affi nché vi sia al più presto un incontro. “La situazione è molto più preoccupante di quanto si possa immaginare - ha spiega-to l’assessore Giuliana Gulmanelli - gli enti strumentali non riescono più a far fronte non solo alle emergenze, ma anche ai necessari interventi di ordinaria manutenzione, nonostante abbiano fatto presente, a livello regionale e statale, l’indispen-

sabilità della concretizzazione di progetti già pronti da qualche anno”. “Le spiagge del Delta – ha concluso l’assessore di Palazzo Celio - rischiano di assottigliarsi sempre piu’ e di scom-parire assieme alle lagune: che resterà del nostro Delta? Quali i danni ambientali ed economici per gran parte del territorio polesano? Quali gli effetti sulla pesca e agricoltura e sull’attività turistica? E soprattutto: fi no a che punto potrà essere garantita la sicurezza di tutto il territorio, se l’intasamento della foce met-te a repentaglio gli argini delle difese a mare?”.

Focus Erosione dei littorali Gulmanelli: “non aBBiamo piÙ risorse per l’ordinaria manutenzione”

Giuliana Gulmanelli

La furia degli eventi atmosferici di ottobre e novembre sta già mettendo a repentaglio la stagione balneare 2013: le mareggiate del mese scorso hanno sconvolto i litorali porto-

tollesi, obbligando l’amministrazione comunale a mettersi imme-diatamente al lavoro per limitare i danni. Secondo il vicesindaco Massimino Zaninello – delegato al turismo – si possono presu-mere danni per un totale di quasi 400mila euro. Per affrontare l’emergenza sono già stati approntati incontri con il Genio Civile e le autorità provinciali, in modo da sviluppare un piano di in-terventi. “L’obiettivo principale – ha dichiarato Zaninello – è la messa in sicurezza delle spiagge per la stagione 2013. Una cifra attorno a 400mila euro sarebbe suffi ciente per i ripascimenti e la movimentazione di sabbia, ma non per interventi strutturali che sarebbero comunque diffi cili da pianifi care, poiché tra l’al-ta marea e le onde il livello dell’acqua può alzarsi anche fi no a due metri, scavalcando gli scanni e andando ad attaccare le dune, provocando così lo scivolamento in mare di ampi tratti di arenile”. Una situazione che ovviamente chiama in causa il settore della pesca. Sul tema è intervenuto l’assessore Raffaele Crepaldi: “La questione delle mareggiate è un problema che ciclicamente interessa le nostre coste, ma in questo frangente la situazione si presenta più diffi coltosa del solito. Cercheremo di sensibilizzare gli enti competenti, il Consorzio di Bonifi ca e i Sistemi Territoriali per le bocche, al fi ne di garantire ai pescatori di continuare a lavorare in totale sicurezza”.

il caso

Mareggiate, Pesca e Turismo creati 400mila euro di danni alle spiaGGe

Al.Or.

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In occasione del VII Tavolo Na-zionale dei Contratti di Fiume tenutosi a Bologna lo scorso 16 novembre, il Consorzio di Boni-fi ca Delta del Po di Taglio di Po ha proposto il progetto dal tito-lo “Territori all’interfaccia fi ume-mare: verso un CONTRATTO DI FOCE tra Brenta, Adige, Po di Le-vante, Po e Mare Adriatico” che è stato frutto di oltre un anno di lavoro ed è stato presentato dagli ideatori e progettisti ing. Giancar-lo Mantovani e arch. Laura Mosca (rispettivamente direttore e colla-boratore responsabile scientifi co di progetto, del Consorzio me-desimo, è stato premiato da una giuria presieduta dall’Unesco. Il riconoscimento è stato motivato “per la novità ed il coraggio di-mostrato nell’affrontare con l’ap-proccio dei processi del Contratto di Fiume situazioni fl uviali com-plesse come quelle rappresenta-te da una pluralità di foci a mare (interazioni fi umi – coste – mare) in un delta come quello del Po”. Partner del progetto all’evento di Bologna sono state la Regio-ne del Veneto (presente con le direzioni Agroambiente e Difesa del Suolo), Unesco Venice Offi -ce, Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po e GAL Polesine Delta del Po. “Il Contratto di Foce per il Delta del Po ha la sua cari-ca innovativa nella ricerca di un sistema integrato tra più ambiti di gestione delle acque (canali, fi u-mi, valli, lagune e coste marine) e quindi trasversale a più compe-tenze – ha considerato Massimo Bastiani, Coordinatore Scientifi co Tavolo Nazionale Contratti di Fiu-me – si tratta della proposizione di un percorso di governance am-bientale che, all’interno di un si-stema di obiettivi comuni, si pre-fi gge di valorizzare la ricchezza e la complessità di un Contratto di Contratti”. “E’ un riconoscimento importante – riferiscono Mantovani e Mosca dal Consorzio – che deve essere interpretato non come un risul-tato ma come punto di partenza, per procedere ora all’attivazione sul territorio del processo par-

Il Comitato di Approvazione di TÜV ha re-centemente autorizzato il rilascio del nuovo Certificato di Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 che avrà valenza fino all’11.06.2014 e il nuovo certificato di Siste-ma di Gestione Ambientale secondo la nor-ma UNI EN ISO 14001:2004, valevole sino al 24.05.2014, al Consorzio di Bonifica Delta del Po.I certificati ISO 9001 e ISO 14001 indicano che il Consorzio di Bonifica Delta del Po prov-vede a garantire una serie di servizi e di at-tività nel rispetto delle procedure di legge sia per quanto riguarda i servizi che per quanto riguarda la gestione ambientale. Tali attività sono:• l’erogazione di servizi relativi alla bonifica, alla difesa del territorio e all’irrigazione;• la gestione, la manutenzione e l’esercizio delle opere relative alla rete di bonifica ed ir-rigazione, delle opere complementari e degli impianti di sollevamento acqua;• la progettazione e l’esercizio di opere idrau-liche e di vivificazione ambientale.Avere ottenuto il Certificato di Qualità ISO 9001 è fonte di soddisfazione per gli ammi-nistratori e i dipendenti del Consorzio perché indica che l’Ente è organizzato per garantire e assicurare un servizio di qualità. Il Consorzio è infatti uno dei pochi enti pubblici ad aver intra-preso tale percorso ed aver ottenuto l’impor-tante riconoscimento. Per il raggiungimento di questo obiettivo il Consiglio di Amministra-zione del Consorzio, che ha appoggiato tale iniziativa informato dal Direttore del rilascio dei certificati del sistema di qualità, intende ringraziare tutto il personale dipendente per la professionalità e l’efficienza dimostrata du-rante le visite ispettive e per l’impegno pro-fuso nel garantire il superamento di tutti gli step necessari, puntualizzando che il risultato ottenuto va a beneficio di tutti i consorziati. In Veneto solo i consorzi di bonifica polesani hanno raggiunto l’obiettivo e l’aver ottenuto tali certificazioni è sicuramente un punto di arrivo. Certo è che i requisiti dimostrati de-vono essere mantenuti e migliorati nel tempo e a tale proposito, il Consorzio sarà soggetto a periodiche visite ispettive da parte di TÜV ITALIA S.r.l. che dovrà verificare che l’Ente abbia le carte in regola per mantenere le cer-tificazioni di qualità. L’importanza dell’ottenimento della certifica-zione di qualità è stata poi evidenziata dal vigente D.lgs n.207 del 05.10.2010 “Regola-mento di esercizio ed attuazione del decreto legislativo 12.04.2006 n.163”, recante “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione della direttiva 2004/17/CE e 2004/18/CE” che, nel caso di programmi redatti da progettisti interni come nel caso del Consorzio, consente che la validazione possa essere fatta dagli stessi uffici tecnici qualora l’ente sia dotato di un sistema interno di con-trollo di qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001 e il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha

dimostrato di essere organizzato secondo le norme internazionali di riferimento. Un orga-nismo esterno indipendente, opportunamente autorizzato, ha certificato la corretta applica-zione della norma.Organizzare l’azienda secondo la norma signi-fica implementare il sistema di gestione della qualità dei servizi e della gestione ambientale attraverso un insieme documentato di proce-dure e istruzioni di comportamento tali da es-sere certi di ottenere in termini di qualità ciò

che si promette al consorziato. Creare un si-stema di qualità di certo non è cosa semplice perché varia per ogni ente e deve essere co-struito caso per caso, adattando i meccanismi interni di controllo della qualità alle richieste della norma.Il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio, uno dei pochi enti pubblici ad aver ottenuto tali riconoscimenti, ringrazia tutto il personale dipendente per la professionalità e l’efficienza dimostrata.

Il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha ottenuto le certificazioni di gestione della qualità

ISO 9001 e di gestione ambientale ISO 14001

Sopra il Consiglio d’Amministrazione, a fianco le certificazioni ISO 9001 e Iso 14001

IL CONSORZIO IN CIFRE

SUPERFICIE COMPRENSORIALE 62.780 HAUnità territoriali: S.Anna; Rosolina; Porto Viro; Isola di Ariano; Porto TolleTerreni bonificati ed aree litoranee 45.295 haValli da pesca 8.641 ha Lagune 8.844 ha

GESTIONE IDRAULICACanali di scolo 650 KmImpianti idrovori n. 39Acqua sollevata ed espulsa dagli impianti idrovori in un anno 400.000.000 mcPotenza impegnata 18.000 kwEnergia consumata 10.200.000 Kwh

IRRIGAZIONECanali, canalette e tubazioni 200 KmImpianti irrigui n. 24Impianti pluvirrigui n.4 Potenza impegnata 1.176 KwEnergia consumata 2.200.000 Kwh

DITTE CONSORZIATE: n. 32.000

tecipato dalla comunità locale che porterà alla sottoscrizione del CONTRATTO DI FOCE”. Tale progetto, alla fi ne del mese di settembre, è stato proposto dal Consorzio di Bonifi ca (progettista e coordinatore) anche alla Co-munità Europea nell’ambito del-la Call for Proposal LIFE+ 2012 “Politica ambientale e Governan-ce”, per ottenere il fi nanziamento utile alla realizzazione delle prime fasi di avvio del processo e svi-luppo del Programma d’Azione. Anche in quel caso, partner im-portantissimi quali la Regione del Veneto, il GAL Polesine Delta Po, ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambien-tale e UNESCO Venice Offi ce.Il Contratto di foce è stato inol-tre assunto come “progetto pi-lota” da parte di Unesco Venice

il progetto del consorzio di Bonifi ca delta del po premiato al vii tavolo nazionale dei contratti di Fiume di Bologna

un “contratto di Foce” per il delta del po: cooperazione, inteGrazione e nuove risorse

Offi ce nell’ambito dello studio fi nalizzato alla candidatura a Ri-serva della Biosfera del Delta del Po (Programma MAB) sostenuto dall’Ente Parco Regionale Vene-to del Delta del Po. Non si pone come un nuovo piano né come l’ennesimo studio/ricerca fi ne a se stesso, il Contratto di foce è fi nalizzato a fornire uno stru-mento operativo condiviso e par-tecipato, e quindi non più calato dall’alto, per la gestione integra-ta della risorsa idrica, nelle tre tipologie d’acqua che caratteriz-zano il territorio compreso tra le foci di Brenta a nord e Po a sud (acque superfi ciali interne, ac-que di transizione e acque mari-no costiere), nonché per l’attiva-zione di nuove risorse attraverso il confronto e il coordinamento tra piani, politiche e programmi strategico/fi nanziari esistenti e previsti (programmazione 2014-2020). Il progetto, sinteticamen-te, persegue i seguenti obiettivi:• miglioramento della qualità e del valore ambientale delle tre tipologie di acqua e de-gli ecosistemi connessi;• miglioramento dell’uso e della gestione della risorsa idri-

ca attraverso linee strategiche integrate con altre politiche di settore che aumentino la sicu-rezza e la fruibilità del territorio, invertano i processi di degrado e garantiscano la capacità di resi-lienza del territorio con riguar-do all’agricoltura, alla pesca ed in generale agli ecosistemi, in modo tale da aumentare i livelli di adattamento al cambiamento climatico con la diminuzione del rischio idrogeologico e comun-que dei rischi conseguenti al pericolo alluvioni ed al pericolo carenza idrica/siccità;• integrazione tra le poli-tiche di settore e nel coordina-mento con la pianifi cazione;• partecipazione e coin-volgimento della comunità (isti-tuzionale e non) fi nalizzata alla costituzione di un sistema locale.“Entro l’anno - informano Man-tovani e Mosca - verrà dato lo start-up formale all’esecutività del progetto attraverso la costi-tuzione del “gruppo promotore” per l’avvio del non facile proces-so partecipativo che porterà alla sottoscrizione del Contratto di foce tramite la condivisione ini-ziale di un Manifesto di Intenti”.

tecipato dalla comunità locale

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18 Rosolina181818 Rosolina

Dalle Alpi al Delta del Po, 1600 chilo-metri di pista ciclabile collegheranno l’Italia con Germania, Francia, Au-

stria, Svizzera. Si tratta del grande progetto ciclabile denominato Anello delle Alpi, che da Chioggia a Rosolina a Cavarzere passerà per Lendinara, Badia Polesine, Legnago, Ve-rona e su verso le Alpi. In corrispondenza

di Adria sarà realizzato un percorso ciclabile sulle rive del Canalbianco che potrà essere abbinato al percorso navale e fl uviale. Costo complessivo del progetto: oltre un milione di euro, grazie al fi nanziamento europeo di cui sono stati fi nanziati 615mila euro per il pri-mo stralcio, 1,5 milioni per il secondo su un costo complessivo di 2,5 milioni mentre per il terzo 523mila euro su un costo comples-

sivo di 902mila. Al progetto ha partecipato anche la Fondazione Cariparo intervenuta cofi nanziandolo per una percentuale pari al 50% della quota a carico dei singoli comu-ni coinvolti. Stando alle dichiarazioni degli enti interessati, il progetto defi nitivo do-vrebbe chiudersi entro il 2014. Per quanto riguarda il Polesine, la pista ciclabile correrà lungo la destra Adige, coinvolgendo Badia, Lendinara, Lusia, Rovigo e San Martino di Venezze mentre l’Ente Parco del Delta su questa opportunità sta pensando ad un pro-getto di bike-sharing. Per quanto riguarda Consvipo, che vi partecipa in prima linea, essendo l’ente appaltante, il presidente An-gelo Zanellato si dichiara molto soddisfatto per l’assetto del territorio Polesano in merito alle di vie d’acqua, in quanto possono esse-re sfruttati sia per trasporti che come vere e proprie opportunità turistiche. “Esistono una serie di lobby sui trasporti. Basti pensare all’asta fl uviale del Canalbianco. L’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante è completamente navigabile e offre numerose

opportunità per la navigazione da diporto e per il turismo in Polesine. Si collega inoltre alla linea navigabile Po-Brondolo che dalla laguna di Chioggia permette di raggiungere Venezia. Occorre a mio avviso ripensare ai progetti di logistica fi nora fatti, dopo che la portualità di Venezia è stata messa in di-scussione. A Venezia sono arcinoti i proble-mi di inquinamento che gravitano sulla città per cui si sta ripensando di spostare lo scalo a Chioggia, sull’asta del Porto di Brondolo e su Porto Levante per lo scarico di merci e

l’approdo turisti, per cui le grosse navi inve-ce di attraccare a Venezia potrebbero passa-re per Chioggia e i turisti essere trasportati a Venezia tramite imbarcazioni più piccoli e battelli. L’Expo 2015 sarà uno strumento di lancio per la concretizzazione del trasporto di mezzi e turismo a sud del Canalbianco, per rilanciare le possibili aree per le nuove opportunità, a fronte dell’esigenza di un turismo diffuso. Si tratta di realizzare il porto off-shore in un luogo dove le merci e il turista abbiano più opzioni di visita sull’A-

driatico”. Sul ruolo di Consvipo dopo il taglio della Provincia di Rovigo, Zanellato spiega: ”Il Consorzio vive di cofi nanziamento dei soci, in particolare della provincia di Rovigo, per cui può risultare un’importante carta da giocare per unire persone, idee e progetti. Il consorzio è un soggetto che tiene unite real-tà diverse in vista di una provincia più vasta per proseguire le attività fi nora svolte, che spaziano dalla pesca ai trasporti, alla logi-stica, alle telecomunicazioni, infrastrutture, dalla banda larga alle imprese ai privati”.

di Melania Ruggini

Il progetto defi nitivo verrà completato entro il 2014. Anche Rosolina ne sarà interessata

Territorio Argini e vie d’acqua opportunità turistiche ed economiche

Anello delle Alpi, ciclabile tra Polesine ed Europa

1600 chilometri di pista ciclabile collegheranno l’Italia con Germania, Francia, Austria, SvizzeraIl percorso si snoderà in destra all’Adige, toccando: Badia, Lendinara, Rovigo e il Parco del Delta

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Prevenzionee salute dentale

PREVENZIONE “SECONDARIA”La prevenzione “secondaria” si attua per prevenire l’aggravarsi di una patologia. In odontoiatria un esempio di prevenzione se-condaria è il trattamento di una carie dentale nella sua fase precoce in modo da non farla progredire.

Chi fa prevenzione? Possiamo pensare che la prevenzione debba essere fatta da personale specializ-zato, questo è sicuramente vero, ma siamo noi il vero fulcro della “nostra” pre-venzione.

Decidere di prendersi cura della nostra salute, anche della salute dei nostri denti e delle nostre gengive è il primo passo, fondamentale, per un vero successo in prevenzione.

Decidere di dedicare tempo alla pulizia dei nostri denti, farlo tutti i giorni, è forse più importante che fare regolari sedute di igiene orale se poi non seguiamo i consi-gli dati dall’igienista dentale o dall’odontoiatra. L’igienista dentale o l’odontoiatra ci insegnano, in prima battuta, come poter rimuovere la placca batterica dei denti nel modo più efficace e con gli strumenti adeguati. Il successo sarà però dato da come sapremo mettere in pratica, con continuità, quei suggerimenti. Noi siamo i veri ar-tefici del successo della prevenzione su noi stessi. Possiamo andare dal dentista anche alcune volte l’anno, ma la placca si deposita sui denti di continuo. Dobbiamo regolarmente rimuoverla con una corretta igiene orale per non farla depositare e prevenire così efficacemente carie dentale e infiammazione delle gengive.

PREVENZIONE “PRIMARIA” La prevenzione primaria è rappresentata da tutto quello che possiamo fare “prima” che una patologia si instauri. Un esempio di pre-venzione primaria è sapere che il fumo di si-garetta è dannoso e quindi decidere di non iniziare a fumare. In odontoiatria prevenzio-ne primaria significa sapere che l’accumulo di placca batterica è dannoso per denti e gengive, che una corretta igiene orale rimuo-ve la placca batterica, quindi denti e gengive rimarranno in salute.

Le malattie parodontali (gengiviti, parodontiti) sono molto diffuse e, se non curate in tempo, possono creare seri disturbi arrivando a causa-re perfino la perdita definitiva dei denti. Questo

enoizammafini’nu ad atacovorp è aittalam id opitbatterica cronica che colpisce e danneggia in maniera grave l’osso e i tessuti molli che lo cir-condano e che trattengono la radice dei denti. È oramai accertato che la causa principale di que-sta malattia è l’accumulo indisturbato di batteri, presenti naturalmente nella nostra bocca, nel solco gengivale. Si pensi che questo tipo di ma-lattia colpisce circa il 60% della popolazione e il 10% si manifesta in forme avanzate.

Problemi alle gengive? Non sottovalutareil problema, parlane subito al tuo dentista.

Centri odontoiatrici Dentalcoop per la prevenzione dentale:Dentalcoop promuove la prevenzione in odontoiatria dif-fondendo la cultura di una corretta igiene orale. Poiché individuare precocemente le patologie orali permette al medico di risolvere il vostro problema con interventi poco invasivi. Al contrario, trascurare una semplice carie, un’infiammazione gengivale o un dente mancante può, nel corso degli anni, portare alla perdita dell’elemento denta-le cariato, ad una parodontite cronica o al collasso dell’in-tera arcata. Importanti ricerche dimostrano che i pazienti regolarmente sottoposti a visite di controllo annuali giun-gono alla 6°-7° decade di vita con le funzionalità mastica-torie in piena efficienza.

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Carie dentale e malattieinfiammatorie delle gengive.Queste sono le patologie che principalmente si riscontrano in odontoia-tria. L’accumulo di batteri sui denti è il momento primo di queste patologie multifattoriali. Rimuovere regolarmente e con efficacia questi depositi batterici è la base di una corretta prevenzione. Anche la terapia per con-trastare le malattie infiammatorie delle mucose orali si basa su questo con-cetto: rimuovere i depositi di placca e tartaro (placca batterica calcificata) dai denti e dalle superfici radicolari ed insegnare al paziente ad impedire un nuovo accumulo con corrette manovre di igiene orale. Anche antibiotici e antisettici possono essere utilizzati, ma il loro peso nella terapia di queste patologie è marginale. Il ruolo fondamentale è la corretta igiene orale.

Terapia fotodinamicaantimicrobica.La terapia fotodinamica antimicrobica consente di eliminare microorganismi batterici singoli e organizzati in biofilms. Questo processo di disin-fezione consente di integrare le comuni procedu-re in endodonzia, parodontologia e cariologia. Il contributo dato dalla terapia fotodinamica antimi-crobica si somma alla disinfezione comunemente eseguita in endodonzia, dove una contaminazio-ne residua del sistema dei canali radicolari è alla base di complicanze come il granuloma apicale. In parodontologia i comuni sistemi di levigatura delle radici dentali utilizzati nel trattamento delle parodontopatie hanno il significato di rimuovere i depositi batterici accumulati sulle radici dentali; la terapia fotodinamica antimicrobica aiuta la dimi-nuzione della presenza batterica ponendo le basi per una remissione della patologia infiammatoria. La rimozione del tessuto dentinale intaccato dalla carie è basilare prima di procedere con terapie conservative alla ricostruzione dell’elemento dentale. Anche in questo caso il contributo della terapia fotodinamica antimicrobica dà il suo contributo rimuovendo una quota di batteri.

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Page 25: La Piazza del Delta - nov2012 n142

Prevenzionee salute dentale

PREVENZIONE “SECONDARIA”La prevenzione “secondaria” si attua per prevenire l’aggravarsi di una patologia. In odontoiatria un esempio di prevenzione se-condaria è il trattamento di una carie dentale nella sua fase precoce in modo da non farla progredire.

Chi fa prevenzione? Possiamo pensare che la prevenzione debba essere fatta da personale specializ-zato, questo è sicuramente vero, ma siamo noi il vero fulcro della “nostra” pre-venzione.

Decidere di prendersi cura della nostra salute, anche della salute dei nostri denti e delle nostre gengive è il primo passo, fondamentale, per un vero successo in prevenzione.

Decidere di dedicare tempo alla pulizia dei nostri denti, farlo tutti i giorni, è forse più importante che fare regolari sedute di igiene orale se poi non seguiamo i consi-gli dati dall’igienista dentale o dall’odontoiatra. L’igienista dentale o l’odontoiatra ci insegnano, in prima battuta, come poter rimuovere la placca batterica dei denti nel modo più efficace e con gli strumenti adeguati. Il successo sarà però dato da come sapremo mettere in pratica, con continuità, quei suggerimenti. Noi siamo i veri ar-tefici del successo della prevenzione su noi stessi. Possiamo andare dal dentista anche alcune volte l’anno, ma la placca si deposita sui denti di continuo. Dobbiamo regolarmente rimuoverla con una corretta igiene orale per non farla depositare e prevenire così efficacemente carie dentale e infiammazione delle gengive.

PREVENZIONE “PRIMARIA” La prevenzione primaria è rappresentata da tutto quello che possiamo fare “prima” che una patologia si instauri. Un esempio di pre-venzione primaria è sapere che il fumo di si-garetta è dannoso e quindi decidere di non iniziare a fumare. In odontoiatria prevenzio-ne primaria significa sapere che l’accumulo di placca batterica è dannoso per denti e gengive, che una corretta igiene orale rimuo-ve la placca batterica, quindi denti e gengive rimarranno in salute.

Le malattie parodontali (gengiviti, parodontiti) sono molto diffuse e, se non curate in tempo, possono creare seri disturbi arrivando a causa-re perfino la perdita definitiva dei denti. Questo

enoizammafini’nu ad atacovorp è aittalam id opitbatterica cronica che colpisce e danneggia in maniera grave l’osso e i tessuti molli che lo cir-condano e che trattengono la radice dei denti. È oramai accertato che la causa principale di que-sta malattia è l’accumulo indisturbato di batteri, presenti naturalmente nella nostra bocca, nel solco gengivale. Si pensi che questo tipo di ma-lattia colpisce circa il 60% della popolazione e il 10% si manifesta in forme avanzate.

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Page 26: La Piazza del Delta - nov2012 n142

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Page 27: La Piazza del Delta - nov2012 n142

La laguna si sta interrando e il fenomeno provoca grossi rischi per le vongole e la navigazione. A lan-ciare il grido d’allarme è Alessandro Faccioli di Col-

diretti “Impresa pesca” a nome dei consorzi Delta nord e Molluschicolo polesano. “E’ fondamentale intervenire urgentemente in laguna Marinetta – ha considerato - con opere infrastrutturali di salvaguardia, tali da impe-dire l’ingresso di imponenti quantità di sabbia dal mare alla laguna, che interrando le concessioni dei produttori soffocano i molluschi”. L’associazione e i due consor-zi in merito alla questione si sono rivolti alla Regione inviando, in proposito, un telegramma agli assessori

regionali Maurizio Conte, Franco Manzato e Marialuisa Coppole a agli enti preposti alla salvaguardia degli ambienti lagunari. La speran-za è che si prendano in esame ur-gentemente tutte quelle azioni ne-cessarie a scongiurare situazioni di ulteriore criticità per il comparto ittico. La laguna di Marinetta, che si trova tra i comuni di Porto Viro e Rosolina, si estende per circa duecento ettari e rappresenta uno dei siti di eccellenza per l’allevamento delle vongole veraci del Delta. Senza contare che tale sito rappresenta una fonte di lavoro

per oltre 300 addetti del settore. Negli ultimi anni questa realtà si sta però interrando, principalmen-te a causa del copioso apporto di sedimenti che, dalla bocca a mare di Albarella, vengono sospinti dalle

mareggiate soprattutto di Bora. Le stesse mareggiate che negli ultimi periodi si sono fatte sempre più violente e numerose creando non pochi disagi e danni alle co-ste del litorale polesano. Non meno importanti sono le diffi coltà che, a seguito del continuo apporto di detriti a causa delle mareggiate, fanno si che si venga a svilup-

pare il fenomeno dell’interramento, un fattore dannoso e pericoloso per la navigazione. “Va pure ricordato – ha concluso Faccioli in merito all’interramento di Marinetta - che l’abbassamento del fondale, in alcuni punti, mette anche a rischio la sicurezza della navigazione”.

di Elisa Cacciatori

A rischio il lavoro di oltre 300 allevatori di vongole veraci, pericolo anche per la navigazione

Ambiente L’allarme lanciato Alessandro Faccioli di Coldiretti “Impresa pesca”

La laguna di Marinetta si sta interrando

Nella foto la lavorazione delle vongole in laguna

Interpellati gli assessori regionali: Manzato, Coppola e Conte

Rosolina Shopping, l’associazione nata nel 2011 come libera associazione di commercianti ed artigiani del territorio Comunale rosolinese, ha recentemente cam-

biato il direttivo interno per dare nuovo slancio per le attività in programmazione. I membri dell’associazione hanno così votato un nuovo presidente, carica che è stata ricoperta da Fabio Porzionato. In vista del periodo natalizio, il gruppo di commercianti ha così ridefi nito l’organigramma riconfermati

Roberto Braghin vice presidente e Sofi a Barison in qualità di segretaria, mentre è di nuova nomina, come il presidente, Monia Mantoan.

Già da qualche tempo è stata così proposta, tra le ini-ziative in programma volte a dare nuova linfa al commercio locale, la lotteria “Babbo botegaro” che mira all’attivazione del fl usso degli acquisti locali e che culminerà con l’estra-zione il 6 gennaio e i premi in palio sono buoni acquisto spendibili nel circuito Rosolina Shopping. Inoltre, anche quest’anno, a seguito del buon successo riscontrato nelle

passate edizioni, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Pro Loco, sarà riproposta la positiva esperien-za dei mercatini di Natale. Per lasciare spazio agli stand dei commercianti e delle associazioni, sarà chiuso al traffi co il primo tratto di Viale del Popolo nei due weekend precedenti il Natale. Sono in programma per l’occasione anche mani-festazioni e giochi per i più piccoli. A gennaio, inoltre, come ha fatto sapere il neopresidente Porzionato, sarà attivato un corso di tedesco per i commercianti.

El.Ca.

eletto il nuovo direttivo Rosolina Shopping

La Filarmonica Vicenzo Bellini di Roso-lina, come consuetudine in occasione della ricorrenza di Santa Cecilia, pa-

trona della musica, ha celebrato i festeg-giamenti accompagnando nella domenica seguente al giorno della Santa, la Messa presso la Chiesa parrocchiale di Sant’An-tonio. Durante la celebrazione, la giovane musicista Marta Zanini, accompagnata dal fl auto traverso suonato da Samantha Vivian, ha letto la preghiera del musicista. Inoltre, alcuni dei membri del corpo bandi-stico hanno offerto all’altare uno strumento e un vecchio spartito risalente ai primi anno della fondazione della banda che quest’an-no festeggia ben 104 primavere. Al termine della funzione, la Filarmonica ha intratte-nuto i presenti con un breve concerto com-posto da sei brani tra i quali “Millenium” in onore a papa Giovanni Paolo II. Dopo la Messa, i musicisti con i familiari e gli amici si sono ritrovati per il pranzo sociale al risto-rante Mancin di Taglio di Po dove, in presen-za del presidente onorario Lino Frasson che per tanti anni ha presieduto l’associazione, del fi glio del fondatore Guido, Gigi Dissette, e delle istituzioni civili e militari, oltre al sin-daco Franco Vitale e al vicesindaco Daniele Grossato, sono state consegnate le targhe ai nuovi entrati nella banda.

Quest’anno l’associazione rosolinese si è arricchita con alcuni giovani provenienti dalla scuola di formazione musicale: Flavio Paganin al clarinetto, Laura Duò, Alessandra

Salvagnini e Sabrina Fiocco al fl auto traver-so.

Una targa a testimonianza dell’im-pegno e della passione musicale per la Filarmonica, è stata consegnata ai familiari di Stefano Mazzucco, il trombettista scom-parso a luglio in un incidente stradale. Una pergamena è stata conferita ai familiari di Guerrino Cestarioli, con la banda per oltre vent’anni “con passione e dedizione per la tradizione musicale del territorio”. Mentre alcune menzioni speciali sono state fatte per i decani della Banda che tutt’oggi sono parte integrante del corpo: Angelo Crivellari che suona dal 1946, Mauro Grossato dal 1952, Valerio Gazzola dal 1956 e Mauro Donin dal 1957.

Offerto all’altare uno strumento e uno spartito risalenti all’anno della fondazione

NUOVE LEVE PER LA FILARMONICA VICENZO BELLINI

El.Ca.

23232323Rosolina

Un momento tratto dal recente pranzo sociale

Alcuni membri dell’associazione rosolinese

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24 Taglio di Po242424 Taglio di Po

Da sempre delicato, il tema del bilancio pro-voca spesso diverse discussioni e talvolta polemiche, soprattutto negli ultimi tempi,

sia tra gli amministratori che soprattutto tra i cittadini, esasperati dalla crisi economica che non accenna alla minima tregua. Ed in questo infelice periodo, il Consiglio Comunale di Taglio di Po diventa lo specchio istituzionale delle diffi coltà e dello scontento della po-polazione tagliolese. In una recente seduta, il Consiglio ha affrontato le problema-tiche relative al bilancio; in particolare, il consigliere di minoranza Marco Ferro, ha posto un’interrogazione avente come oggetto il “Riequilibrio di bilancio e Commissione Bilancio”.

Nel documento, diverse erano le domande rivolte alla giunta comunale, tra le quali, le in-tenzioni della giunta rispetto le aliquote Imu e l’eventuale risposta di Italgas alla proposta di

acquisto dell’ex scuola G. Pascoli di viale Kenne-dy come acconto su quanto dovuto dal Comune. “L’Amministrazione Comunale – ha risposto il sindaco Francesco Siviero – si è trovata costret-ta ad aumentare le aliquote Imu a causa dei tagli pesanti e improvvisi del Governo sui trasferimenti statali. Le aliquote deliberate sono le seguenti:

10,2 - aliquota base, 5,0 - aliquota abitazione prin-cipale, 0,2 - aliquota fab-bricati strumentali, 10,6 - aliquota catastale D5, 0,4 aliquota abitazione principale di persone disa-

bili o portatrici di handicap”. “Per quanto concerne la trattativa con la

Società Italgas, - ha proseguito Siviero – essa è ancora in piedi. Purtroppo la proposta di permuta della scuola G. Pascoli è diffi cilmente percorribile. Nonostante questo l’Amministrazione è fi duciosa e sta lavorando attentamente per trovare una soluzione”.

Ad oggi, la trattativa è ancora in corso e una soluzione al problema potrebbe essere trovata entro la fi ne di novembre, durante la fase di riequilibrio del bilancio. “Occorre tenere ben pre-sente – afferma Siviero - che nel caso in cui non si trovasse una soluzione alla situazione Italgas, il dottor Attilio Padoan, Revisore dei Conti del no-stro Comune, può interpellare la Corte dei Conti, aprendo così la fase di dissesto, cioè il fallimento del Comune di Taglio di Po”.

di Silvia Boscaro

Proposta di permuta della scuola G. Pascoli come acconto su quanto dovuto dal Comune. Siviero: “Via diffi cilmente percorribile”

Bilancio Interrogazione della minoranza in Consiglio comunale

Il caso di Italgas potrebbe portare al dissesto

Il Sindaco Francesco Siviero e l’ex primo cittadino Marco Ferro

La trattativa è ancora in corso. Forse la soluzione durante il riequilibrio del bilancio

La viabilità della centralissima via d’Annun-zio è stata defi nitivamente modifi cata, rendendola totalmente a senso unico. Ad

annunciarlo è stato l’assessore alla viabilità Davide Marangoni, deciso per questa solu-zione in comune accordo con il Comandante della Polizia Locale Maurizio Finessi. Via d’Annunzio è inserita in una zona cen-trale del centro cittadino, molto frequentata durante tutti i giorni della settimana soprattutto nel weekend, in occasione del mercato settimanale e dei numerosi appuntamenti organizzati in sala Europa. Inoltre, la via si trova dietro la sede comunale e a fi anco della biblioteca, strada di collegamento con le altre vie centrali del paese. “Da non sottovalutare, - afferma l’assessore – la problematica relativa agli incroci, alla visibilità ma soprattutto legata all’entrata e all’uscita degli studenti dalla vicina scuola elementare G.B. Stella. La circolazione della via era già parzialmente a senso unico, dall’incrocio con via Roma all’incrocio con via San Marco. Ora, con la segnaletica ultimata, viene adottata l’ordinanza istitutiva del senso unico, che rappresenta una parte del programma di viabilità che intende rivalorizzare dal punto di vista della sicurezza, la circolazione nel centro di Taglio di Po”. Attualmente, l’assessore Marangoni congiuntamente al Comando di Polizia Locale, nell’ottica di una maggiore sicurezza per il cittadino, intende rivedere l’intero sistema di circolazione con l’intento di aggiornarlo nel rispetto delle nuove problematiche sollevate direttamente dai cittadini.

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Viabilità via d’annunzio a senso unico

Si.Bo.

“Sono pochi i Comuni polesani che hanno recepito in pieno l’appello di Coldiretti per la riduzione al

minimo dell’aliquota per il calcolo dell’Imu su terreni agricoli e sui fabbricati rurali”.

Lo ha sostenuto la stessa associazione di categoria in occasione della diffusione dei dati sulle aliquote Imu applicate dai 50 Co-muni della provincia di Rovigo per il calcolo della relativa imposta municipale su terreni e fabbricati. La proposta di riduzione al mini-mo era stata presentata dall’organizzazione agricola, con lettera personale indirizzata a tutti i sindaci polesani, all’inizio dell’anno, sulla scorta del fatto che per gli imprenditori agricoli la terra e le stalle sono strumenti di lavoro, e che, come tali, richiedono una fi scalità differenziata rispetto alla mera pro-prietà.

Dai dati Coldiretti si rileva che le ali-quote fi ssate per i terreni agricoli variano, a seconda del Comune, dal 7,60 per mille al 10,60 per mille; mentre per i fabbricati strumentali dall’uno al due per mille. “Sono 21 i Comuni che hanno deciso di abbassare l’aliquota Imu sui terreni – commenta Coldi-retti – fra questi, i più virtuosi sono Bagnolo di Po, Loreo e Villanova Marchesana, che hanno fi ssato il minimo sia sui terreni (7,60 per mille) che sui fabbricati (1 per mille). Uno solo Comune, Papozze, ha totalmente ignorato le raccomandazioni di Coldiretti, mantenendo tutte le aliquote al massimo: 10,60 sui terreni agricoli e 2 sui fabbricati. Fra i meno virtuosi c’è anche Taglio di Po, col 10,20 sui terreni. Per quanto riguarda

l’aliquota sui fabbricati, sono 15 i Comuni che l’hanno ridotta rispetto al massimo. Fra tutti i Comuni, sono 5 quelli che hanno introdotto una differenziazione tra terreni agricoli condotti da coltivatori diretti o Iap (imprenditori agricoli a titolo principale) e terreni non gestiti da imprenditori agricoli, applicando a questi ultimi delle aliquote più elevate”.

“In termini monetari – spiega Coldiret-ti – mentre l’aliquota sui fabbricati rurali è un aumento secco d’imposta; per i terreni, su cui l’Imu va a gravare maggiormente, la forbice delle aliquote comunali, si traduce in una grande disparità di trattamento fi scale fra Comuni. Se consideriamo l’esempio di un’azienda con terreni di valore pari a mille

euro di reddito dominicale: l’anno scorso pagava 562 euro di Ici, indipendentemente dal Comune dove si trovava; quest’anno, la stessa azienda se si trova, ad esempio, a Villanova Marchesana (aliquota minima 7,60) verserà 1.045 euro di Imu, più del doppio dell’anno precedente; se, poi, si tro-va nel territorio di Papozze (aliquota mas-sima 10,60), pagherà addirittura 1.457 euro di Imu, cioè circa il 40 per cento in più rispetto ai Comuni più virtuosi e quasi il triplo di quanto pagava di Ici lo scorso anno.

Fra i meno virtuosi c’è anche Taglio di Po, col 10,20 sui terreni

IMU SU CAMPI AGRICOLI DISPARITÀ TRA I COMUNI

200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame.Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile.Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco.Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.

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• 07 gennaio 2013• 12 gennaio 2013

Page 30: La Piazza del Delta - nov2012 n142

26 Taglio di Po262626 Taglio di Po

Con l’approvazione all’unanimità nell’ulti-mo Consiglio Comunale della certifi cazione Emas, prosegue l’effi cace politica ambien-

tale messa in atto dal Comune di Taglio di Po. Il percorso, iniziato nel 2006 durante l’Ammi-nistrazione Crivellari, prosegue la sua naturale evoluzione con l’approvazione di un nuovo docu-mento di politica ambientale. “Con deliberazione della Giunta nel marzo 2006, - spiega l’assessore all’ambiente Alberto Fioravanti – veniva appro-vata l’adesione al Protocollo d’Intesa del Comitato Promotore per l’Emas, al quale hanno aderito enti pubblici e aziende private”. Nello specifi co, il ruo-lo dell’Emas è quello di migliorare l’ambiente e fornire alle organizzazioni, autorità di controllo e cittadini, uno strumento attraverso il quale è pos-sibile avere informazioni sulle prestazioni ambien-tali. “Il Comune di Taglio di Po – ha proseguito Fioravanti – ha cominciato un lungo cammino acquisendo i dati e le problematiche ambientali del proprio patrimonio, dotandosi di una Politica Ambientale e di un Programma Ambientale. Così

nel 2009 il Comune ha ottenuto la certifi cazione ISO 14001:2004, requisito fondamentale per im-postare e mantenere attivo il sistema di gestione ambientale e nel 2011 la prestigiosa certifi cazio-ne Emas, diventando il primo ente pubblico ad ac-quisirla nella Provincia di Rovigo. Ad oggi, questa certifi cazione non ha ancora avuto ripercussioni positive tangibili per la cittadinanza e nel turismo, ma le premesse per un reale impiego ci sono”. L’approvazione del nuovo documento di Politica Ambientale, si è reso necessario con l’insediamen-to della nuova Amministrazione Siviero. “Nel caso specifi co, - ha proseguito Fioravanti - sono stati mantenuti ed implementati la creazione di parchi giochi e piste ciclabili e la promozione e sviluppo di azioni atte ad incrementare le percentuali di raccolta differenziata dei rifi uti”. Concorde il pa-rere del consigliere di minoranza Marco Ferro: “La nostra Amministrazione ha cercato di proseguire questo cammino virtuoso; purtroppo per il citta-dino i benefi ci non sono ancora tangibili. Votiamo favorevolmente questo documento consapevoli

della reale necessità. Invito l’assessore Fioravanti a seguire attentamente questo ambito cercando di trarne vantaggi anche per i cittadini”. L’assessore Fioravanti ha infi ne concluso spiegando che presto saranno installati cartelli stradali così che la certifi -cazione sia “messa per iscritto”.

di Silvia Boscaro

Fioravanti: “Sono stati mantenuti gli impegni per la creazione di parchi giochi e piste ciclabili nonché per migliorare le percentuali di raccolta differenziata”

Votazioni in Consiglio comunale Unanimità per le Politiche ambientali

Tutti d’accordo per andare avanti con la certifi cazione Emas

L’assessore all’ambiente Alberto Fioravanti

In occasione della tradizionale ricorren-za di San Martino,

una bella festa è stata organizzata dalla Pro Loco nella centrale piaz-za IV Novembre, con il contributo dell’Ammini-strazione Comunale. In programma la prima edizione della sfi lata Gatto Martino – Mostra Felina con giochi e premiazioni per i gattini più belli. Sono stati tre i felini premiati dalla giuria presente: Teo, maschio di due anni, razza Meicun di Cosetta Fazzini si è aggiudicato il titolo di gatto più grosso, Oneday maschio di quattro anni, razza Meicun di Elena Domenicale ha vinto la “fascia” di gatto più bello ed infi ne, Tigro di sette mesi, razza Europea di Roberta Montini, è stato decretato gatto più ele-gante. A tutti e 15 i partecipanti è stato dato inoltre un attestato di partecipazione. Nel contempo, sono stati allestiti diversi stand, tra i quali quelli del Gruppo Missionario Francescano di Taglio di Po, impegnato da tempo a favore delle popolazioni della Guinea Bissau e quello degli Amici di Omisalj. Un ottimo successo hanno riscosso le degustazioni di castagne, patate americane, vino novello e cotechini nostrani mentre I più piccini si sono potuti divertire e svagare sulle diverse giostre presenti in piazza Venezia.

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A Porto Viro l’8 e il 9 dicembre in piaz-za Marconi a Donada e il 16 e 23 dicembre in località Contarina si svol-

geranno i mercatini di Natale organizzato dall’amministrazione comunale in collabo-razione con i commercianti e gli artigiani del territorio. A Rosolina, la Pro Loco, con Rosolina Shopping e le associazioni del ter-ritorio organizzano i mercatini di Natale nel primo tratto di Viale del Popolo, che sarà chiuso al traffi co per lasciare posto agli stand, nei fi ne settimana dell’8 e 9 e del 15 e 16 dicembre. E’ già stata attivata, inoltre, la vendita dei biglietti della lotteria “Babbo botegaro” che prevede l’estrazione dei premi, corrispondenti a buoni acquisto all’interno del circuito Rosolina Shopping, il 6 gennaio.

di Elisa Cacciatori

E’ già partita la vendita dei biglietti della lotteria “Babbo botegaro”

Eventi A Porto Viro e a Rosolina verranno allestite le tradizionali bancarelle

Tutto pronto per i mercatini di Natale

E’ uscito lo scorso 22 ottobre il li-bro “Pink Floyd. Storie e segreti”, edito da Giunti e scritto da cinque

collezionisti italiani della band, uniti da una forte passione comune e conosciuti come The Lunatics. Il gruppo composto da Nicola Gatti, Stefano Girolami, Danilo Steffanina, Riccardo Verani e dal rosoli-nese d’adozione Stefano “Mr Pinky” Tarquini, vanta una delle più vaste collezioni di dischi rari e memorabilia dei Pink Floyd al mondo. Il libro rappre-senta così un modo per condividere le conoscenze raccolte per tanti anni con gli altri appassionati a seguito degli incontri “sul campo di battaglia” in occasione di alcuni Pink Floyd Day, dove i cinque hanno diffuso il “verbo” sulla band, su-scitando interesse e raccogliendo doman-de e curiosità da parte dei visitatori. “Il materiale a nostra disposizione è sempre stato tanto trattandosi di collezionismo di vinili e poster legato alla band –raccon-ta Stefano Tarquini - per cui, tra di noi abbiamo sempre conosciuto delle piccole storie, aneddoti, curiosità, che la maggior parte del fan non hanno mai saputo, e forse non lo sanno gli stessi componenti dei Floyd. Grazie alla nostra esperienza e alle nostre continue ricerche, ci è venuta l’idea di mettere su carta l’esperienza della nostra conoscenza vista proprio dal punto di vista di un fan speciale, come lo può essere un collezionista”. E il libro viene così a rappresentare una storia inedita. “Non è la solita biografi a o discografi a che si può trovare su tanti libri in commercio – continua Tarquini - è un qualcosa di unico, tante piccoli aspetti della vita musicale di Floyd, relativa ai loro dischi, alle loro copertine, ai loro po-ster, ai loro concerti, alle loro avventure. Così è nata l’idea del libro due anni fa, che grazie alla Giunti è ormai realtà. Una serie di storie collegate tra loro solo dal fi lo temporale della vita musicale della band, dal 1966 al 1994, ma che, allo stesso tempo, si possono leggere come capitoli a sé stanti, e rese possibili dall’u-nione di cinque diverse realtà collezioni-stiche come le nostre... in effetti, è uno dei motti di uno dei più grandi album della band, “The Wall”: “Together we stand, divided we fall”. Ecco perché la nostra ricerca continua, come continuano le nostre rispettive collezioni”.

il liBro

“Pink Floyd. Storie e segreti”i retroscena di Gilmur e compaGni raccontati dai lunatics

El.Ca.

28 Cultura locale282828 Cultura locale

Per le festività natalizie il Coro Mi-scellaneous, realtà nata a Porto Viro nel 2008 da un’idea di Sara

Marafante e di alcuni coristi e compo-sto da elementi che arrivano da tutto il Delta, sarà presente nel territorio con varie date concertistiche. Il coro, spazia da canti liturgici alla musica leggera, il tutto riarrangiato dalla fantasia e dalle diverse infl uenze del gruppo composto da 30 persone. Nel periodo prenatalizio, momento in cui il repertorio si concen-trerà anche sui canti delle feste, dopo la data dell’8 dicembre alla chiesa della Tomba, il coro il 19 sarà a Rosolina (il luogo è ancora da defi nire ma con tutta probabilità sarà l’ex chiesa di Sant’An-tonio, il 23 sarà a Baricetta all’evento organizzato dal coro giovani e, il 5 gen-naio, a conclusione delle feste natalizie, si terrà la tradizionale serata “Note mu-sicali” nella chiesa di Scalon a Porto Viro con altri cori ospiti.

neWs

Concertiil coro miscellaneous sarÀ impeGnato nel repertorio natalizio

El.Ca.

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29292929

L’ultimo mese ha riservato diverse sorprese – tanto positive quanto negative – per le squadre polesane impegnate nei vari campio-

nati di competenza: come di consueto andiamo a vedere quanto è accaduto con una carrellata ad ampio raggio. Si parte dal vertice più alto, ovvero dal campionato nazionale di serie D, girone C: il Delta Porto Tolle dopo quindici giornate occupa la terza posizione in classifi ca a soli tre punti di distacco dalla battistrada Virtus Vecomp. Dopo un inizio non proprio esaltante, dovuto soprattutto all’ampio rinnovamento dell’organico, la squadra di Fabrizio Zuccarin ha ingranato le marce alte, portando a casa otto risultati utili consecutivi: tra queste ci sono ben sei vittorie, tra qui quella nel derby della riviera contro la Clodiense. I biancaz-zurri sono stati fermati sul pari per due volte in trasferta, da Tamai e Cerea. In Promozione (giro-ne C) non vivono un grande momento Scardovari e Porto Viro: i gialloblu hanno rallentato dopo un

inizio promettente, mettendo insieme solo quat-tro punti nelle ultime cinque partite disputate. A coronamento del momento negativo è arrivata la clamorosa sconfi tta interna per 0-7 contro la Vigontina, un marchio che rischia di lasciare il segno nella stagione dei Pescatori. Non se la pas-sa meglio la formazione di mister Bovolenta che occupa il quattordicesimo posto in classifi ca: il pari interno per 2-2 con il Loreggia sa di beffa e una vittoria sarebbe servita per voltare pagina dopo le sconfi tte contro Saonara e Casalserugo. In Prima Categoria il Loreo sembra decisamente aver bene-fi ciato del ritorno di Pino Augusti in panchina: da

quanto il nuovo mister si è insediato sono arrivate quattro vittorie e una sconfi tta, un andamento che ha permesso di portare la squadra al terzo posto in classifi ca. Un po’ più sotto, a quattro punti di di-stanza c’è la Tagliolese di Gregnanin che conferma la sua indole da squadra senza mezze misure: i giallorossi o vincono o perdono, lo testimonia l’uni-co pareggio colto fi nora su dodici incontri disputati. In Seconda Categoria prosegue invece il momento buio per i Blucerchiati: l’ultima vittoria dei ragazzi di Astolfi risale al 14 ottobre. Da allora quattro sconfi tte e un pareggio che valgono il tredicesimo posto in classifi ca.

di Alessandro Orlandin

Rimonta del Delta, buio per Scardovari e Porto Viro

volleY

È iniziata anche la stagione pallavolistica

e vale la pena pun-tare i rifl ettori su una gradita novità nel panorama gio-vanile: si è infatti presentata ai nastri di partenza l’under 13 dello Scardo-vari Volley che, inserita nel girone B del memorial “F. Renesto” giocherà con la denominazione “Volley Delta Adriatic LNG”. La giovanissima squadra agli ordini di coach Denis Bonandin nelle nove partite del campionato dovrà incontrare le pari età della Virtus Taglio di Po, dell’Ellepi Porto Viro, dell’Ariano e del Polesella in quelle che saranno sicuramente delle partite seguite da un folto pubblico di appassionati se non altro per i molti derby. La ragazze, partite a settembre in un numero esiguo, quasi a rischio di non iscrizione al campionato, grazie al buon lavoro di reclutamento svolto dalla società, si ritrovano oggi in un gruppo abbondante e rappresentativo di quasi tutte le frazioni del comune di Porto Tolle. Positive le prime impressioni del coach: “Per molte delle ragazze è la primissima esperienza di pallavolo, ma queste giovani atlete sono comunque attese a un buon livello già da questa stagione, dove l’obiettivo sarà la costante crescita tecnica ed il buon posizionamento in campionato”. Le partite casalinghe si disputeranno nella nuova palestra delle scuole medie di via Brunetti a Ca’Tiepolo.

delta adriatic lnG ai nastri di partenza

Al.Or.

Si è svolto venerdì 16 novembre presso l’hotel Stella d’Italia un ricco convivio in occasione dell’ormai consueto Gran Galà dello Sport indetto dal Panathlon club di Adria. Come da annuale tradizione,

lo scopo della serata sono state le premiazioni agli atleti affermati ed emergenti del nostro territorio. È stato un piacevole incontro ricco di atleti in rappresentanza delle discipline più diverse: dal ciclismo alla barca a vela, dalla pallavolo al nuoto, passando per il basket e gli atleti parao-limpici. Serata ricca di esperienze ed emozioni riportate dai migliori atleti veneti, tutti accomunati da un grande rispetto per i valori dello sport. Tema della serata lo sport come scelta di vita, come stimolo a superare i momenti più diffi cili, come simbolo di legame, affi atamento, spirito di squadra, di sacrifi cio e dedizione, come modo di esprimere la propria forza interiore anche a livelli a cui forza fi sica stenta ad arrivare. Tra i protagonisti della serata il ventenne ciclista veneziano Paolo Simion, accompagnato dal direttore sportivo Gianni Faresin, vincitore della Coppa del Mondo su Pista in Colombia e riserva alle scorse olimpiadi di Londra. Premiato come atleta affermato anche lo skipper Vladimiro Pegoraro che recentemente ha vin-to la “X-35 Class World Chamiponship”. Riconoscimento speciale per la società Aspea Padova Onlus, società italiana più rappresentata alle Paralimpiadi di Londra con quattro atleti convocati. Commovente il ricordo di Vigor Bovolenta, pallavolista scomparso prematuramente, in campo qualche mese fa e da sempre uomo e atleta modello. Presenti alla serata la sorella e il nipote di Vigor, promettente sedicenne giocatore di basket nella veneziana Reyer. In rappresentanza della città di Adria la ventiduenne nuotatrice in acque libere Elena Lionello, invitata ad illustrare le espe-rienze e i risultati della sua ricca stagione natatoria, accompagnata dal tecnico Massimo Bottaro e dal dirigente della società Antonio Baldetti. Elena era già stata protagonista qualche settimana fa della serata organizzata dal Panathlon sul tema “gli sport natatori” assieme a Ivan Saggia, capitano della squadra di pallanuoto ora in serie C, accompagnato dal tecnico Daniele Bulgarelli e Dino Barboni in rappresentanza del settore Master. In quell’occasione la fondista dell’Adria Nuoto aveva incuriosito i presenti illustrando la poco conosciuta realtà del suo sport, con riferimenti alla impegnativa preparazione tecnica, all’organizzazione e alle diffi coltà che si possono incontrare durante gare che spaziano dai 3 ai 25km. Durante il Gran Galà dello sport Elena ha avuto la grande soddisfazione di veder incoronati i propri sacrifi ci al termine di una stagione che l’ha vista cimentarsi per la prima volta nel gran fondo (con una 20 e una 25km) ottenendo il terzo posto in classifi ca nazionale. Un ringraziamento speciale al Panathlon club di Adria che ogni anno permette di diffondere e valorizzare lo sport a 360gradi, non solo le discipline più conosciute ma anche gli sport “minori”, che meritano altrettanto rispetto per l’impegno e la dedizione che tanti atleti ci mettono, affi nchè i nobili valori dello sport contribuiscano a rendere migliore la nostra società.

Panathlon clubelena lionello al Gran Gala dello sport

Elena Lionello

Calcio Panoramica sui campionati delle squadre del Basso Polesine

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Nell’immagine un momento di esultanza della formazione del Delta 2000

La formazione Under 13

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20

VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

L’impressione è che le Province siano rimaste da sole nella loro battaglia contro la spending review, sindaci e mondo economico si sono già adattati alla nuova situazione, intravedendone opportunità

e vantaggi. Così ad inizio dello scorso mese, mentre da una parte la presidente Tiziana Virgili dal palco dell’Upi (Unione province italiane) a Roma invitava i parlamentari a non convertire il decreto legge sul riordi-no delle Province “perché anticostituzionale”, dall’altra parte il mondo degli industriali spronava la politica nostrana (Province e Regioni) a farsi da parte preoccupati del fatto che la difesa ad oltranza delle singole pro-vince possa mettere il dibattito su un binario morto, arrestando di fatto il processo di creazione delle due macroaree: la Pa-Tre.Ve e la Vi-Ve-Ro. “E’ importante che il decreto venga approvato nei prossimi 40 giorni” aveva spiegato il presidente degli industriali padovani Massimo Pavin, applau-dito da quello di Treviso Alessandro Vardenega e da quello di Venezia Luigi Brugnaro apostrofando il presidente della Regione, Luca Zaia, dopo che si era espresso a favore di un arresto dell’intero riordino per aspettare un responso da parte della Consulta. “Grande Ve-nezia” avanti a tutta forza dunque, ma anche l’area Occidentale, quella formata da Verona, Vicenza e Rovigo, ha i suoi sostenitori. In primis il sindaco di Rovigo, Bruno Piva, che ai primi di novembre ha ospitato a Palazzo Nodari il collega di Verona, Flavio Tosi per discutere del comune futuro. Alla riunione era prevista anche la presenza del sindaco di Vicen-za, Achille Variati, poi assentatosi per altri motivi, in quanto l’obbiettivo comune è quello di gettare i primi accordi per la macro area Vi-Ve-Ro. I due sindaci, infatti, hanno parlato di infrastrutture: quelle necessarie al

Polesine per garantire la mobilità all’interno del nuovo ambito territoria-le, sia quelle che già sono in essere e che costituiscono un potenziale per avviare i progetti di comune sviluppo. Nella fattispecie la citazione riguarda la Nogara-mare, ora Transpolesana, che unisce i due capoluoghi veneti ma che in futuro dovrebbe raggiungere Adria e magari la Romea Commerciale per creare uno sbocco anche in direzione del veneziano.

Altra importante arteria è la Valdastico sud che una volta completa-ta metterà in collegamento il Polesine con il vicentino e con il prolunga-mento a nord con il Trentino e non va dimenticata l’asta fl uviale Tartaro-Fissero-Canalbianco-Po di Levante che costituisce il fi ore all’occhiello di quell’intermodalità nel trasporto delle merci che pare così strategico per

le imprese di domani. Un punto debole invece è costituito dalla linea ferroviaria Rovigo-Verona per la quale deve essere predisposto un suo potenziamento.

“Al di là di quello che sarà l’assetto ammi-nistrativo – ha spiegato il sindaco Piva - stiamo scoprendo che ci sono molte sinergie tra le no-

stre realtà e progetti che devono andare avanti per arrivare ad avere una macroaerea con benefi ci sociali ed economici per i territori coinvolti. Ci fa inoltre, piacere sapere che questi obiettivi sono stati accolti con favore da diverse categorie imprenditoriali”. Tosi ha parlato di pari dignità per le città capoluogo coinvolte in questo progetto. “Abbiamo molte cose in comune, ambiente interporti, energia, tanti temi sui quali si può lavorare insieme. L’idea è di unire progettualità condivisa con possibili vantaggi per tutti i cittadini e pari dignità per tutti i territori, al di là delle apparte-nenze politiche”.

di Mauro Gambin

Solo le Province e la Regione contrarie all’accorpamento, il mondo economico e favorevole alle due macro aree

Enti locali Dopo il decreto per l’accorpamento di Rovigo con Verona

La presidente Tiziana Virgili in occasione del suo intervento al convegno dell’Upi tenutosi a Roma

Virgili: “I parlamentari a non convertano il decreto legge, è anticostituzionale”

Il riordino delle province sta trovando una strada in salita. In Parlamento le forze politiche non paiono propense ad approvare il decreto così come è uscito dal Consiglio dei ministri. Il Pd ha chiesto di non far cadere, commissariando, le giunte delle province il prossimo

1° gennaio (come anticipato dal ministro Filippo Patroni Griffi ) ma rendere l’operazione contestuale alla nascita delle città metropolitane nel 2014. Nello specifi co è intervenuto il responsabile degli enti locali del Pd, Davide Zoggia. “Il riordino degli enti locali – ha spiegato – verrà sostenuto dal Pd ma servono modifi che. Noi proponiamo che vengano mantenute fi no a scadenza naturale le giunte delle Province soppresse”. Un’ipotesi che, secondo riportato da Maurizio Saia, ha preso forza in commissione Affari costituzionali del Senato (di cui Saia fa parte) dove sarebbe stato quasi raggiunto un accordo per mantenere almeno tre assessorati alla guida degli enti soppressi, per garantirne il funzionamento dell’i-stituzione fi no a novembre dell’anno prossimo, quando le Province passeranno dall’essere organi elettivi ad enti di secondo grado. “Non esiste – ha detto Saia - che il governo dia pochi mesi di preavviso agli assessori: è un trattamento da domestici”. Ma se al Senato le cose sembrano stare in questo modo alla Camera il confronto è su un disegno di legge del Governo per stabilire la designazione dei membri del Consiglio provinciale e del presidente. Infatti il presidente dell’Upi, Antonio Saitta, non è per niente rassegnato al fatto che i membri delle future province vengano nominati e non eletti. Sul punto raggiunto in Senato, invece, si è detto d’accordo accodandosi a chi chiede di attendere la naturale scadenza dei mandati degli assessori e dei consiglieri regionali prima di provvedere agli accorpamenti. “Dovrebbero essere i consiglieri attualmente eletti – ha concluso Saitta – a seguire le fasi del riordino. In tal senso al Parlamento, nei prossimi giorni, non faremo mancare emendamenti”.

Riordino delle Province

ipotesi di tre assessori Fino a Fine mandato

Il vicepresidente della Provincia di Rovigo, Guglielmo Brusco, ha scritto una lunga lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Na-politano, della quale proponiamo qualche passaggio, per sottoline-

are una volta in più il punto di incostituzionalità sul quale la Provincia fa leva per contrastare l’iniziativa governativa per le soppressioni di alcune Province italiane. “Mi scusi Presidente questa potrebbe essere l’ultima occasione che ho per poter interloquire con Lei in veste di Vice Presidente della Provincia di Rovigo e pertanto la voglio utilizzare per difendere la mia terra, la mia gente, la mia Provincia, le altre Provin-ce italiane e la Democrazia, che io considero sotto pesante attacco e gravemente in pericolo. Infatti, non credo si possa affermare che il

Decreto n.188/2012 con il quale si è provveduto all’accorpamento delle province di Verona e Rovigo sia un semplice riordino e non ci siano variazioni delle circoscrizioni provinciali italiane e venete, regolate dall’art. 133, comma 1 della Costituzione, che recita: “Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Provincie nell’am-bito d’una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione”. I ministri che Le hanno propo-sto il sopraccitato decreto conoscono bene tale articolo, il quale è stato perfi no richiamato nella premessa del decreto, laddove si dice: “si tiene conto delle iniziative comunali assunte ai sensi dell’art. 133 della Co-stituzione”. Cosa che non corrisponde al vero, a mio giudizio, se non in

piccola parte. I ministri proponenti sanno bene che l’iniziativa che porta al mutamento di tante circoscrizioni provinciali è stata del governo e non dei comuni (salvo qualche raro caso) e che l’art. 133 dice invece che l’iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali deve es-sere dei Comuni, in seguito alla quale deve essere sentita la Regione e solo alla fi ne lo Stato può legiferare”. A difesa delle Province, inoltre, l’assessore Brusco ha citato la La Carta Europea dell’autonomia locale, ratifi cata e vincolante per l’Italia con Legge 439/89, che all’articolo 5 recita: per ogni modifi ca dei limiti locali territoriali, le collettività locali in-teressate dovranno essere preliminarmente consultate, eventualmente mediante referendum, qualora ciò sia consentito dalla legge.

BRUSCO SCRIVE A NAPOLITANO PALAZZO CELIO INSISTE SULL’INCOSTITUZIONALITÀ DEL DECRETO

Vi-Ve-Ro il dialogo è già partito

Guglielmo Brusco

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Page 35: La Piazza del Delta - nov2012 n142

21Spazi aperti

Il riso – è noto – si caratterizza come una delle più apprezzate eccellenze nel campo delle produzioni dell’agricoltura polesana. E

da qualche tempo sono nate, tra Adige e Po, alcune iniziative di valorizzazione che, anche se non sempre collegate fra loro (l’opportunità di “fare squadra” è sempre proclamata, ma raramente realizzata), hanno sortito risultati quanto meno interessanti. E i risotti a base di Carnaroli del Delta, proposti dall’Accademia delle Verdure dell’ Adige di Lusia e da quella del Tartufo del Po di Papozze hanno ottenu-to signifi cativi riconoscimenti (primi premi) in competizioni culinarie interprovinciali. E’ stato proprio partecipando a questi incontri gastronomici che si sono abbozzate iniziative di collaborazione con comuni veronesi e man-tovani, in cui da tempo sono in atto iniziative di promozione del riso, con strepitosi consensi di pubblico, pronto ad accorrere negli appositi stand di degustazione. Il Polesine da questo punto di vista registra un notevole ritardo, che ci si augura possa essere quanto prima colma-to. Ma la novità è che un prodotto polesano di eccellenza, poco noto al grande pubblico - rappresentato dalle noci - costituisce già da tempo un ingrediente apprezzato nelle ma-nifestazioni culinarie a base di riso di Nogara (ovvero il paese delle noci). A Nogara per una decina di giorni all’anno si preparano centinaia di piatti di riso e noci; e parte delle noci arrivano a Nogara dall’antica azienda Valier di Rovigo. Non solo: l’azienda Valier - attiva dal 1484 - è solita presentare confetture, conserve, liquori e dolci che nascono nel laboratorio aziendale, in cui vengono sapientemente lavorate le noci

polesane. Per saperne di più sulla produzione polesana - auspice l’Accademia delle Verdure dell’Adige nelle persone del presidente Renato Maggiolo e del vice Adriano Buoso - sono giunti all’azienda Valier due assessori del comune di Nogara, Antonio Polo e Marco Poltronieri, che hanno potuto apprezzare le squisitezze a base di noci: dalle marmellate alle conserve per con-dimento, fi no ai prodotti di pasticceria e alle noci candite presentate in più varianti: ricoperte di cioccolato o con glassa e zucchero o in sci-roppo. E poi il “Nocino”, prelibato liquore alle noci, e perfi no l’olio derivato dalla spremitura delle noci, una vera eccellenza, questa, che costituisce una delle più recenti proposte pro-duttive e commerciali dell’azienda Valier. Piena soddisfazione per l’incontro è stata espressa da tutti i partecipanti all’iniziativa e, nel clima di comunanza creatosi tra Nogara ed il Polesine, qualcuno è arrivato ad ipotizzare, per la rea-lizzanda autostrada Nogara-Mare, il battesimo (in anteprima) di “Autostrada delle Noci”.

POLESINE TERRA DI NOCI

Li.Se.

Ambiente Cambiamenti climatici come sfi da per il rilancio dell’economia locale

Il patto dei Sindaci prosegue l’impegno degli enti locali polesani attraverso la stipula di un protocollo d’intesa per la programmazione sostenibile dei Co-

muni. Provincia di Rovigo, associazioni di categoria, imprese pubbliche, comuni e università hanno siglato una convenzione per l’attuazione congiunta degli obiet-tivi del 2020: riduzione delle emissioni e sostegno alla green economy, le politiche per la calmierazione dei cambiamenti climatici come sfi da per il rilancio dell’economia loca-le, innovazione del know-how e ambiente, energia e pianifi cazione ambientale sovra-provinciale per uno sviluppo economico green di area vasta. Provincia di Rovigo, Ca-mera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rovigo, Consorzio per lo Sviluppo del Polesine, Polesi-ne Acque, Asm-Set Srl, Unindustria Rovigo, Cna Rovigo, Università Iuav di Venezia sono i soggetti che, dopo un percorso di condivisione degli obiettivi del programma europeo del “Patto dei Sindaci” – Covenant of Mayors, hanno fi rmato nei giorni scorsi un protocollo d’ntesa per l’attuazione in Polesine del programma stesso. A pre-sentare l’evento, a Palazzo Celio sono stati l’assessore

provinciale all’ambiente Giuliana Gulmanelli, il presiden-te del Consvipo Angelo Zanellato, il direttore del Cna Alessandro Monini, il presidente di Asm Set Massimo Bergamin, il coordinatore scientifi co e rappresentante dello Iuav di Venezia Francesco Musco e il rappresen-tante di Polesine Acque Gaetano Guratti. Il protocollo è aperto in qualsiasi momento alla sottoscrizione da parte di altri enti locali e imprese pubblico-private im-

pegnate nell’erogazione di servizi energetici ed ambientali. Il patto dei Sindaci è nato poco dopo il pacchetto clima-energia del 2008, nella consapevolezza che gli obiet-tivi europei del 20/20/20 non sarebbero stati raggiunti se non

mobilitando gli attori locali e regionali. Con la fi rma del Patto, i Comuni si impegnano a preparare un inventario di base delle emissioni di Co2 nel proprio territorio e consegnare entro un anno un Piano d’azione per l’e-nergia sostenibile (Paes) che delinea le azioni concrete in grado di ridurre, attraverso la minimizzazione degli sprechi, il consumo energetico, di aumentare la produ-zione locale di energia, di creare posti di lavoro stabili e qualifi cati, un ambiente e una qualità della vita più sani,

un’accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica. Per raggiungere detti obiettivi è necessario pianifi care un adeguato processo, anche internamente all’Amministrazione, oltre ad aumentare il dialogo tra amministrazioni, cittadini, mondo econo-mico, attraverso un adeguato coinvolgimento dei vari stakeholder. Ad oggi in Polesine hanno aderito al Patto dei Sindaci i Comuni di: Badia Polesine, Bergantino, Canaro, Castelguglielmo, Castelnovo Bariano, Costa di Rovigo, Frassinelle, Fratta Polesine, Gaiba, Lendinara, Melara, Occhiobello, Polesella, Stienta, Taglio di Po, Villamarzana.

Patto dei sindaci a sostegno della green economy

A metà dello scorso mese si è tenuto al Castello di Ferrara un incontro tra operatori turistici e le Pro-vince di Rovigo, Ferrara e Ravenna per parlare del

progetto comunitario Motor e delle opportunità turistiche da Trieste a Ravenna in termini di intermodalità, cicloturi-smo ed enogastronomia. Obiettivo del progetto sulla co-operazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, è “il miglioramento e l’arricchimento” del potenziale turistico delle aree interessate, con riferimento alle desti-nazioni turistiche sviluppate in aree protette, aree rurali meno sviluppate e località dotate di antichi centri urbani. “La Provincia di Rovigo – ha spiegato l’assessore Laura Negri – ha partecipato al progetto con uno studio sulle potenzialità dell’intermodalità turistica fi nalizzata alla creazione di un sistema integrato polesano”.

Nella foto piccola l’assessore provinciale Giuliana Gulmanelli

Entro un anno un Piano d’azione per l’energia sostenibile. 18 le municipalità coinvolte

TurismoproGetto comunitario motor

Gli assessori di Nogara, Antonio Polo e Marco Poltronieri, si accingono alle degustazione delle prelibate noci candite al cioccolato

L’obbiettivo del 20/20/20 non sarebbe stato raggiunto senza gli enti locali

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23Mondo scuola

Le scuole professionali del Veneto sono in agitazione: l’assessore regionale Ele-na Donazzan ha prospettato alla com-

missione consiliare per l’istruzione un taglio di circa 30 milioni di euro per gli enti di for-mazione nei prossimi tre anni: 5 milioni nel 2013, 10 milioni nel 2014 e 15 milioni nel 2015. Immediate le manifestazioni di pro-testa, di fronte alle quali l’assessore ha pre-cisato che i soldi ci sarebbero ma possono essere sbloccati solo dal Governo: “Possia-mo aumentare tranquillamente anche di 10 milioni di euro l’importo da destinare ai corsi

– ha chiarito la Donazzan – ma la Regio-ne non può cambiare le regole del Patto di stabilità, come vorrebbe”. La giustifi cazione non soddisfa e la preoccupazione nell’am-biente rimane alta. Solo l’Enaip in Veneto gestisce 21 centri scolastici con 4 mila ra-gazzi che assolvono all’obbligo scolastico e

con 400 dipendenti, a cui si devono aggiun-gere i collaboratori. In Polesine l’Enaip è pre-sente a Rovigo e a Porto Viro e conta circa 430 iscritti. Il responsabile locale, Giovanni Amidei, spiega che da quest’anno, con il completamento della riforma Gelmini, le scuole professionali sono rimaste le uniche a poter rilasciare il diploma di qualifi ca dopo tre anni, garantendo in breve tempo una formazione nel campo delle professionalità pratiche: tutti gli istituti professionali, inve-ce, prevedono un percorso quinquennale. I tagli comporterebbero perdite di posti di la-

voro, lo scadimento della qualità dell’offerta formativa e un aumento degli abbandoni scolastici. Con evidenti ricadute nel tessuto sociale ed economico: Amidei spiega, infat-ti, che i centri Enaip attraverso il progetto “Fuoriclasse” organizzano attività ricreative e ludiche in orario pomeridiano, aiutando tanti genitori impegnati al lavoro e offrendo ai ragazzi un’alternativa alla strada o al bar. Ne risentirebbero anche le aziende del terri-

torio, con le quali Enaip è in stretto contatto: per tutti gli studenti sono previste quattro settimane di stage durante il secondo anno di corso, sei settimane nel terzo anno e la possibilità di tirocini nei mesi estivi. Amidei sottolinea che il tasso di occupazione dopo un anno dal conseguimento della qualifi ca è pari al 70 per cento e l’aumento delle iscri-zioni negli ultimi anni conferma l’interesse per questi percorsi scolastici.

di Mattia De Poli

L’assessore Donazzan si difende: Dobbiamo sottostare a vincoli imposti dal Patto di stabilità

Tagli A rischio posti di lavoro e qualità dell’offerta formativa

30 milioni in meno per gli enti di formazione

Focus Operatore del montaggio proposta Formativa unica cHe riscHia di sparire

I tagli prospettati alle scuole professionali rischiano di colpire anche proposte formative uniche a livello regionale. Il corso di Operatore del montaggio e della manutenzione di imbarcazioni da diporto,

previsto dall’Enaip di Porto Viro, è unico in Veneto. Lo stesso centro scolastico, inoltre, con la sua offerta formativa copre un bacino di utenza che supera i confi ni provinciali, accogliendo studenti del-

le province di Venezia e di Ferrara. In modo analogo, il corso di Operatore della ristorazione erogato dall’Enaip di Rovigo offre ai ragazzi dell’Alto Polesine un’alternativa all’istituto alberghiero di Adria. L’attenzione alle esigenze del mercato del lavoro, infi ne, ha indotto ad attivare ad anni alterni presso il centro di Porto Viro i corsi di Operatore del benessere ad indirizzo acconciatura e a indirizzo

estetica: “In questo modo – ha spiegato il responsabile provinciale dell’Enaip, Giovanni Amidei – evitiamo di formare un numero ec-cessivo di operatori che incontrerebbero maggiori diffi coltà a trovare impiego”. I prossimi 15 e 16 dicembre e 12 e 13 gennaio i ragazzi di terza media e le loro famiglie potranno conoscere l’offerta scola-stica di Enaip grazie all’iniziativa “Scuola aperta”. M.D.P.

Solo l’Enaip in Veneto gestisce 21 centri scolastici con 4 mila ragazzi

32 Mondo scuola323232 Mondo scuola

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34 Cultura provinciale343434 Cultura provinciale 25Cultura provinciale

Natale è una festa per tutti: per i bambini ma anche per gli adulti e gli anziani. E’ un’occasione per trascorre-re un po’ di tempo in compagnia di familiari, amici,

persone care. E se la compagnia porta gioia, questa gioia spesso si traduce in canto, una passione che coinvolge tutte le generazioni e che nella provincia di Rovigo ha dato vita e anima molte realtà corali. Ci sono cori scolastici, come il coro giovanile del Liceo “Celio” di Rovigo o il coro della Joska, legato al Liceo scientifi co “Paleocapa”, a cui parteci-pano ragazzi da tutta la provincia e dai paesi limitrofi . Questi spesso sono il trampolino di lancio verso cori che sono composti da persone più grandi e che di solito specializzano il loro repertorio, dal canto popo-lare al gospel. Tra i tanti c’è il coro polifonico Città di Rovigo, il coro Monte Pasubio-Rovigo Banca, il coro Vangadizza di Bagnolo di Po, il Delta Gospel Choir. Ma la passione per il canto a volte nasce già da bambini, come testimonia il coro

Piccoli cantori di San Bortolo. Nel periodo in cui l’atmosfera del Natale si accende di una luce particolare, tra il ponte dell’Immacolata e l’Epifania, questi gruppi canori vivono un periodo molto intenso e ricco di appuntamenti: dal Delta all’Alto Polesine il calendario dei concerti è fi tto. Ad aprire le danze ci hanno pensato le Strenne di Natale al Censer di Rovigo, inaugurate e chiuse da una doppia esibizione del

Delta gospel choir. Almeno tre gli appunti nel ponte dell’Immacolata: il 7 dicembre alle 21 il Monte Pasu-bio inaugura il teatro di Pontecchio, mentre l’8 dicembre i Piccoli cantori si esibiscono presso la chiesa Lusia. Lo stesso giorno a Lendinara, presso

la chiesa dei Cappuccini, alle 21 il Delta gospel choir, insieme al Piccolo coro dei Frati, anima una serata di benefi cenza a favore del centro di accoglienza per bambini di Mbanza Congo in Angola. Il 14 dicembre l’auditorium del Liceo “Pa-leocapa” ospita il coro della Joska che si esibisce insieme

al coro San Sigismondo di Bologna. Nei giorni immediata-mente precedenti il Natale il Delta gospel choir ha un doppio appuntamento, il 18 dicembre alle 21.30 presso il Ridotto del Teatro sociale di Rovigo e il 20 dicembre alle 21 presso la chiesa di San Bortolo del capoluogo polesano per il terzo concerto di benefi cenza “La voce dell’anima” a favore del Caritas baby hospital di Betlemme. Presso la stessa chiesa il 22 dicembre è in programma una serata animata dal coro giovanile del Liceo “Celio”, mentre il 19 dicembre alle 21 la chiesa di Villadose ospita il coro polifonico “Città di Rovigo”. Vigilia di Natale e Santo Stefano ancora in musica: il 24 dicembre con il coro Venezze consort presso la chiesa di San Domenico e con il Monte Pasubio presso l’auditorium San Rocco di Grignano, il 26 dicembre presso la chiesa di Sant’A-pollinare con i Piccoli cantori e con il Delta gospel choir in una serata veramente “corale”. C’è ancora tempo il pomeriggio del 6 gennaio per ascoltare il coro Vangadizza presso la chie-sa di Ca’ Emo in attesa dei Re magi.

di Mattia De Poli

Nelle prossime settimane non mancheranno gli appuntamenti con il bel canto

Musica I cori polesani impegnati in calendario che arriva al 6 gennaio

Natale, periodo di concerti

Due formazioni corali rodigine

Il 26 dicembre appuntamento con i Piccoli cantori e con il Delta gospel choir

Un teatro che riscopre le sue origini e le reinterpreta in modo

originale, diventando oc-casione per rifl ettere sulla natura umana: questo è il fi lo conduttore della stagione 2012-2013 del Teatro comunale di Occhio-bello, che non ha caso ha scelto la faccia di una scimmia come provocatoria immagine di manifesto. La rassegna si segnala per la ricercatezza delle proposte. Marco Sgarbi, direttore artistico del teatro, è stato protagonista dell’anteprima fuori abbonamento dal titolo “Giro solo esterni con aneddoti”, andata in scena il 26 ottobre scorso, che nel 2011 ha ricevuto il premio Tuttoteattro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti”. Lo spettacolo “Sequestro all’italiana”, interpretato da Michele Sinisi e Vittorio Continelli e in calendario per il 14 dicembre, è stato invece fi nalista al premio Riccione per il teatro nel 2009, mentre il prossimo 25 gennaio andrà in scena “Macbeth all’improvviso”, una rappresentazione che gioca con la commedia dell’arte e l’arte dei burattini, in-terpretata da Gigio Brunello e già insignita con il premio della Critica teatrale 2002 dall’Associazione nazionale dei critici di teatro. Non mancano i nomi più popolari: da Alessandro Bergonzoni, autore e interprete lo scorso 30 novembre dello spettacolo “Urge”, a Natalino Balasso, a sua volta autore e interprete de “L’idiota di Galilea” che chiuderà la rassegna il 22 febbraio. Completano il cartel-lone “Olivetti. Camillo, alle radici di un sogno”, dedicato al fondatore della prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, con Laura Curino per la regia di Gabriele Vacis (11 gennaio) e “Italianesi”, sui rapporti storici tra Italia e Albania nel Novecento, con Saverio La Ruina (8 febbraio). Dopo gli spettacoli, abbonati e spettatori possono cenare presso il ristorante “La colombara” al costo di 16 euro.

teatro di occHioBello

M.D.P.

Stagione all’insegna della ricercatezza

Non è necessario andare lontano, tra i monti del Trentino o dell’Alto Adige, della Svizzera o dell’Austria, per tro-

vare gli ormai tradizionali mercatini di Na-tale. La moda delle casette di legno è scesa fi no in pianura e il Polesine non fa eccezio-ne. Così il 22 e 23 dicembre il centro storico di Badia Polesine si anima con la “Favola di Natale”, promettendo di riaccendere l’atmo-sfera della festa. Per due giorni, per inizia-tiva dell’associazione culturale “Panta rei” con la collaborazione della Pro loco di Badia Polesine e della Idc Comunicazione e con il patrocinio del Comune, le vie e le piazze della località altopolesana saranno animate dal Mercatino dell’artigianato artistico: tra gli stand e le bancarelle sarà possibile trovare idee e oggetti originali, simpatici e preziosi da regalare sotto l’albero. L’allestimento, aperto il sabato e la domenica dalle 10 alle 19, sarà affi ancato da una Rassegna di prodotti tipici di stagione e di golosità legate alle celebrazioni natalizie con degustazioni. Domenica 23 la festa entrerà ulterior-mente nel vivo con l’animazione per i bambini, le esibizioni di artisti di strada e la distribuzione di cioccolata calda e di vin brulè. Non mancherà neppure l’arrivo di Babbo Natale che dalle 15.30 in piazza della Vangadizza incontrerà i più piccoli e raccoglierà le loro letterine. Per tutti, infi ne, l’appuntamento è presso il Teatro sociale di Badia Polesine, dove a partire dalle 18 l’Accademia della musica di Padova proporrà il grande concerto “Gospel”.

Appuntamenti

in Breve

Fresca di stampa, la nuova pla-quette di don Daniele Donegà conferma il legame tra poesia e

viaggio. Dopo le liriche scritte lo scorso anno durante il pellegrinaggio in Terra Santa, “Cime e onde di Toscana e di Liguria” raccoglie le impressioni di una vacanza condotta, come spiega l’au-tore nell’introduzione, “sulle tracce di alcuni poeti, di uno scrittore, di un musicista e di una santa”: Giovanni Pa-scoli, Giosuè Carducci, Carlo Betocchi, Camillo Sbarbaro, Francesco Biamonti, Giacomo Puccini e santa Gemma Galgano. Non un diario. Piuttosto il tac-cuino di un pittore dei sentimenti, che usa le parole al posto dei colori, la penna e la carta al posto dei pennelli e della tela. E talvolta si ha l’impres-sione che le parole non bastino: così il poeta si scopre anche fotografo, come testimoniano alcune immagini, scattate dallo stesso Donegà, inserite fra i testi con didascalie evocative. La natura è protagonista: il mare con le barche, il cielo con le nuvole, la terra con i vigneti, gli alberi, gli animali. Ma domina su tutto il mistero dell’invisibile e dell’indicibile: dal “disteso cin-guettio / di uccelli che non si vedono” alle “parole di silenzio in sazietà”. E la luce della fede si rivela come “un bacio pieno di respiro”, “un bacio forte sulla bocca […] per ricevere lo spirito buono / e trasmetterlo” in un sentimento d’amore cosmico: l’“amplesso dell’universo” in cui entrare per “sentire e godere i piaceri di tutti gli amori / e far brillare ognuno con una luce diversa / quanti sono i raggi delle stelle”.

Nuovo libro di Don Donegàimpressioni di un viaGGio

La nuova stagione di prosa del Teatro comunale Ballarin di

Lendinara si preannun-cia adatto a un pubblico eterogeneo: un mix equi-librato fra tradizione e innovazione, fra serietà e irriverenza con un’apertura signifi cativa alla musica. Distribuiti nell’ar-co dei cinque mesi, da novembre a marzo, si succederanno sei diversi spettacoli. L’apertura è stata affi data a metà novembre all’estro di Paolo Poli con “Aquiloni”, uno spettacolo liberamente ispirato all’opera di Gio-vanni Pascoli nel centenario della morte del poeta romagnolo. Il mese di dicembre riserva invece due appuntamenti all’altezza dell’esordio. Giovedì 6 il programma prevede la commedia di Neil Simon, “A piedi nudi nel parco”, mentre domenica 16 Gioele Dix dirige l’allestimento di un classico del teatro moderno, “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, interpretato da sette comici di Zelig con l’accompagnamen-to musicale del duo virtuosistico composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti in un connubio di sicuro effetto. Nel 2013 la rassegna prosegue con una nuova proposta fra tradizione e innovazione, fra teatro e musica: venerdì 18 gennaio “L’avaro” di Molière viene riletto in chiave moderna da Ketti Grunchi nello spettacolo “L’avaro in blues”. La musica sale in cattedra sabato 23 febbraio con “Noche tanguera ovvero Tango, danza y musica dal vivo”, nell’interpretazione della compagnia Naturalis Labor. Il 22 marzo “Gin game” di Donald Lee Coburn chiuderà il sipario sulla quinta stagione di prosa del Ballarin.

Teatro Ballarin di Lendinaracalendario di prosa

M.D.P. M.D.P.M.D.P.

natale a Badia polesine

Daniele Donegà

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Inizio novembre, metà novembre, fi ne novembre... Cos’accadrà a dicembre non può prevederlo nessuno ma sicuramente

le temperature ancora alte non fanno spe-rare nel meglio.

Eppure tutti ricordano benissimo lo sce-nario disastroso del 2010 e vien da chieder-si come mai oggi siamo ancora al punto di partenza o quasi. Il presidente dei consorzi veneti, Giuseppe Romano, assicura che “Se le precipitazioni dell’11 novembre scorso, durate 8 ore, fossero continuate per altre 24 ore ci saremmo trovati davanti la stessa situazione di due anni fa con relativi danni ingenti”.

Non si tratta più di eventi straordina-ri: ciò che accade è semplicemente frutto della cementifi cazione selvaggia e mal gover-nata che ha generato un fragile equilibrio idraulico che oggi sta cedendo.

Dal 2010 ad oggi si è tamponato, messo delle pezze qua e là, e forse in soli due anni non era possibile fare molto altro specie con le risorse a disposizione.

Dopo l’ennesimo pericolo esondazione sono molte le voci che si alzano per chie-dere interventi strutturali. Il vicecapogruppo

del PD in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, è tra i primi a chiedere “subito un Piano plu-riennale di opere per la salvaguardia idro-geologica, con relative previsioni sia delle risorse da esigere dallo Stato, sia degli in-vestimenti di parte regionale”. “Dalle città come Venezia e Chioggia, - continua Tiozzo – alle prese con l’acqua alta straordinaria, fi no a Vicenza e Padova, che devono fare i conti con la minaccia della tracimazione dei fi umi, passando per le campagne venete, il Veneto è un territorio in emergenza. Occor-re che Zaia metta in campo una strategia a lungo termine con ingenti risorse econo-miche: se pretendere il ‘tutto e subito’ è

pura demagogia, è tuttavia doveroso e ragionevole - conclude Tiozzo - mettere fi n da subito le basi per un percorso a tappe che con certezza permetta

di realizzare quella difesa di cui il Veneto ha assoluta necessità”.

E in merito al pericolo alluvioni anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce richia-mando il Governo affi nché sia migliorato il recepimento della direttiva in materia di prevenzione delle alluvioni.

“I nostri territori – ha ribadito il Go-vernatore Luca Zaia – sono sempre più a

rischio. Basti pensare che in Veneto l’ultimo bacino di laminazione risale a circa 80 anni fa. E in fatto di sicurezza idrogeologica ab-biamo pronti progetti signifi cativi, ma senza che il Governo e il Parlamento nazionali liberino risorse tutto quello che si può realiz-zare è limitato e parziale”.

“Sarebbe auspicabile – conclude il presidente - un regime diverso, nel quale il Veneto fosse autonomo nelle scelte e indipendente nel reperimento delle risorse. Così purtroppo non è e dunque perlomeno il Governo e il Parlamento nazionale facciano quanto l’Europa sta chiedendo con sempre maggiore insistenza”.

E proprio a inizio mese il Commissario delegato dal Presidente del Consiglio, Pre-fetto di Verona Perla Stancari, ha fi nanziato le prime grandi opere per la salvaguardia idrogeologica del territorio veneto e i bacini di laminazione di Trissino e Caldogno.

Hanno oggi, infatti, superato il va-glio degli organi di controllo le Ordinanze commissariali di fi nanziamento del bacino di laminazione di Trissino che mette in sicurezza i comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, quali Meglia-dino San Fidenzio, Saletto, Ospedaletto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, e del bacino di laminazione di Caldogno sul torrente Timonchio che mette in sicurezza i

di Germana Urbani

E’ ancora allerta meteo. A rischio l’intera regionePotremmo avere un Natale bagnato da piogge ed esondazioni anziché innevato. La speranza di tutti è che la colonnina di mercurio si decida a scendere

Tiozzo: “Subito un Piano pluriennale di opere per la salvaguardia idrogeologica”

Dopo due anni via libera a fi nanziamenti importanti

comuni lungo l’asta del Bacchiglione, quali Vicenza, Veggiano, Ponte San Nicolò e Ca-salserugo. I costi di realizzazione ammon-tano a euro 26.151.346,00 per il bacino di Trissino, dei quali euro 10.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali, ed euro 46.000.000,00 per il bacino di Caldogno dei quali euro 19.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali.

Tanti sforzi congiunti ma che diffi cil-mente risolveranno la pericolosa questione, l’arretrato è pesantissimo, per troppi anni si è tombinato, eliminato fossi e scoline e ce-mentifi cato senza tener conto di autorevoli

pareri idraulici. Oggi l’equilibrio ambientale è minato in profondità e vien da chiedersi per quali vie potrà tornare in sicurezza. Per i Consorzi di bonifi ca la ricetta per cominciare ha poche parole d’ordine e chiare: “Stop all’urbanizzazione selvaggia – afferma Il presidente Giuseppe Romano -, rispetto assoluto dei pareri di compatibilità sulle nuove urbanizzazioni; accordi con i Comuni e ripristino dell’invarianza idraulica delle zone già edifi cate; recupero degli scoli in aree residenziali private ed estensione a tutto il Veneto dei piani delle acque”. E su tutto questo: un buon governo del territorio.

Da sinistra Luca Zaia, Giuseppe Romano e Lucio Tiozzo

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800 943 333800 943 333www.parentproject.it

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Garantisci il suo diritto all’assistenza, difendi la qualità del suo futuro.Per sostenerci: ccp 94255007 - IBAN: IT 38 V 08327 03219 000000005775

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37373737Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

Basterebbe un solo dato per dire stop alla cementifi cazione: secondo le ul-time stime di Legambiente sulla testa

di ogni italiano gravano 415 metri quadri di costruzioni. Un numero esorbitante. Il consumo del suolo sta diventando sempre più pesante nel bilancio economico e sociale del nostro Paese e in testa alla graduatoria delle regioni maglia nera c’è la Lombardia con 14% di superfi ci artifi ciali sul totale, seguita da Veneto 11%, Campania 10,7%, Lazio ed Emilia Romagna 9%.

Basta spostarsi in auto lungo le diret-trici principali di queste regioni per vedere la desolazione prodotta: capannoni costruiti

e vuoti, quartieri nuovi rimasti invenduti, il tutto frutto di una speculazione che non ha più ragion d’essere.

Secondo studiosi e ambientalisti occor-re un’inversione di tendenza radicale da costruirsi mettendo in pratica gli esempi virtuosi che ci vengono da altri paesi euro-pei che hanno adottato precise normative di tutela fi ssando limiti e caratteristiche della crescita urbana. Prediligendo l’edilizia pubblica indirizzata a chi ne ha bisogno e interventi di riqualifi cazione.

Il vero dramma del veneto e dell’Italia sta nel fatto che amministrazioni pubbliche di ogni colore, strozzate da bilanci sempre

più in rosso, cercano di recuperare adope-rando il 75% degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti. La legge italiana, para-dossalmente, incentiva a rilasciare permessi a edifi care anche laddove non sarebbero necessarie nuove costruzioni. Una stortura a cui la politica è chiamata a porre rimedio al più presto.

Secondo quanto denunciato dalle as-sociazioni agricole, continuando con i ritmi di costruzioni visti fi no ad ora tra vent’an-ni toccheremo soglie pericolosissime: un consumo di suolo superiore ai 70 ettari al giorno. Solo negli ultimi dieci anni il settore agricolo ha dovuto rinunciare a quasi 2 mi-

lioni di ettari, una superfi cie pari all’intera regione del Veneto. Continuando così si mette a rischio un patrimonio paesaggistico da 10 miliardi l’anno che signifi ca anche dirigersi velocemente verso la non autosuffi -cienza alimentare.

di Germana Urbani

Il caso

Consumo del territorio: dati drammatici

neWs

Dopo l’ultimo allarme esondazione Legambiente lancia un appello alla Regione Vene-to e alle amministrazioni comunali e provinciali per stringere insieme un’alleanza, che coinvolga tutti gli attori, istituzioni regionali, nazionali, e autorità di bacino, in

grado di portare il proprio contributo per attuare una seria e concreta politica di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

Dieci le proposte di intervento prioritarie secondo l’associazione per una concreta azione di mi-tigazione del rischio: delocalizzare i beni esposti a frane e alluvioni, se legali, rappresenta una delle soluzioni apparentemente più diffi cili da percorrere, ma risolutive ed economicamente convenienti. Dopo di che occorre adeguare lo sviluppo territoriale alle mappe del rischio e restituire al territorio

corsi d’acqua e aree per permettere un’esondazione diffusa ma controllata. Controllare torrenti e fi umare e avere cura del territorio con una manutenzione ordinaria è d’importanza primaria come il lavoro per la riduzione degli incendi. In molti casi il disboscamento dei versanti causato dagli incendi può aggravare maggiormente il rischio di frana di un versante. Urge, inoltre, applicare una politica attiva di “convivenza con il rischio” con sistemi di allerta, previsione delle piene e piani di protezione civile aggiornati, testati e conosciuti dalla popolazione. Rafforzare le attività di controllo e monitoraggio del territorio per contrastare illegalità come le captazioni abusive di acqua, l’estrazione illegale di inerti e l’abusivismo edilizio. Serve subito una gestione accurata e sistematica da parte del Governo nazionale per l’impiego di adeguate risorse, soprattutto economiche.

leGamBiente: serve un patto per il territorio

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38 Voci da palazzo383838 Voci da palazzo 13Voci da palazzo

“Svincolarsi dal patto di stabilità e

realizzare gli interventi strutturali e le opere di manutenzione neces-sari per la salvaguardia del territorio, in particolare in una provincia interamente montana come Belluno”. E’ quanto ritiene necessario il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, a seguito dei danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Veneto a metà novem-bre. Si è trattato di un episodio di maltempo sicuramente molto intenso, ma è solo l’ultimo di una serie e non possiamo perciò defi nirlo eccezionale. Ad essere eccezionale è invece la necessità di una serie di opere di mitigazione del rischio idraulico e geologico, che solo la deroga al patto di stabilità e maggiori risorse trattenute in loco possono permettere. Il Ve-neto - prosegue - è una Regione che manda fi umi di denaro alle casse senza fondo dello Stato ed ha quindi il diritto di vedere soddisfat-te quanto meno le esigenze primarie dei suoi cittadini: tra queste ci sono oggettivamente le opere che servono a scongiurare vittime, feriti e danni ad abitazioni, infrastrutture e aziende. Dobbiamo quindi avere il coraggio e la forza di mettere la parola fi ne a un patto di stabilità che, di questo passo, metterà defi nitivamente in ginocchio anche le attività produttive delle poche regioni che mantengono gran parte dell’Italia”.

Matteo Toscani, Lega Nord“servono risorse, usciamo dal patto di staBilitÀ”

L’opinioneL’opinione

“Al Bel-l u n e s e servono

immediatamente 5 milioni di euro per i pronti interventi. Altrettanti dovranno essere messi a disposizione per mettere in sicurezza le principali criticità emerse durante l’ultima alluvione”. A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Dario Bond, dopo aver incontrato Sandro D’Agostini e Sil-vano Vernizzi, rispettivamente responsabile bellunese e amministratore delegato di Vene-to Strade, nonché Nicola Salvatore, dirigente del Genio civile di Belluno. “Abbiamo fatto una prima conta dei danni - informa Bond - Il Genio Civile sta già mettendo in piedi dieci pronti intervento, per un totale di due milioni e mezzo di euro. La stessa cifra dovrà essere messa a disposizione di Veneto Strade per le principali urgenze. Insomma, solo al bellune-se servono cinque milioni di euro subito. Altri cinque milioni dovranno essere trovati in un secondo momento, - prosegue il consigliere del PdL - per mettere in sicurezza i luoghi più colpiti e stabilizzarli. Si tratta comunque di un conto aperto, che dovremo aggiornare con le segnalazioni degli amministratori locali e dei cittadini”

Dario Bond, Popolo delle Libertà“a Belluno servono 5 milioni di euro”

A due anni dalla grande alluvione, l’acqua è tornata a far paura in Veneto. Come all’ora, infatti, lo scorso 12 no-vembre i fi umi si sono ingrossati per l’effetto combinato

delle precipitazioni insistenti, che hanno riempito gli alvei dei corsi d’acqua, e del vento di Scirocco che alle foci ha alzato il mare di oltre un metro, non permettendo ai fi umi di scaricare. Così il sistema idrologico della nostra regione è tornato in pres-sione, dimostrando di essere ancora un pericolo per le stesse comunità che nel 2010 fi nirono sotto il fango. Gli “osservati speciali” sono sempre gli stessi: il Bachiglione che a Vicenza come a Padova ha fatto rivivere con la sua piena le stesse ore di angoscia di due anni prima, il Brenta, il Frassine che nella Bassa Padovana ha mostrato infi ltrazioni negli stessi punti in cui aveva rotto. Nell’Alta: il Muson dei Sassi, il Tergola, il Vardura, la Roggia Riale sono tornati a fare paura a Torre di Burri e San Giorgio delle Pertiche mentre il Muson Vecchio è tracimato, allagando Loreggiola nel Camposanpierese. Peggio sembra essere andata nel Bellunese, dove oltre duecento sono stati gli interventi per contenere smotta-menti e allagamenti dall’alto Cadore fi no a Feltre. Insomma, una situazione che a molti ha fatto sorgere diversi dubbi su quanto sia stato realmente fatto in Regione per contenere le emergenze provocate dalle piogge. Dubbi, tra l’al-tro, in parte confermati dal presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, che come un fi ume in “piena” ha sottoli-neato le mancanze della sua stessa maggioranza. “A due anni dalla devastante alluvione – ha spiegato - le piogge di San Martino hanno ricacciato i veneti nell’incubo alluvione. Le aree colpite purtroppo sempre le stesse. Non basta proclamare lo stato di calamità, il Veneto, duole dirlo, di fronte agli eventi di un maltempo nemmeno troppo eccezionale, è ancora al punto di partenza”. In questi anni, secondo l’esponente del PdL, si sarebbe proceduto con troppa lentezza, prova ne è che la Re-gione è ancora alle prese con gli espropri per la realizzazione

della casse di colmata, come quella di Caldogno che nell’agen-da degli interventi programmati dalla Regione dovrebbe esse-re al primo posto. “Le organizzazioni del mondo agricolo – ha precisato Ruffato - hanno segnalato anche nei giorni scorsi all’assessore all’ambiente Maurizio Conte il mancato rispetto

del protocollo d’intesa con la Regione sul calcolo degli indennizzi per il bacino di Caldogno, l’invaso che deve garantire la sicurezza idraulica di Vicenza. Fintanto che la sicurezza idrogeologica del nostro suolo non diventerà la priorità numero uno dell’azione della Regione e del suo

bilancio, cittadini, aziende, campagne e abitati sono purtroppo destinati a dover convivere con l’incubo ricorrente di esonda-zioni e frane, i cui costi ricadono sull’intera comunità veneta”. La chiamata in causa dell’assessore leghista non è piaciuta all’interessato, ai suoi colleghi del carroccio: presidente Zaia in testa. “In questi anni – ha replicato Conte – la Regione non è rimasta certo a guardare, lo stato di interventi ha seguito il suo iter, tanto che entro la fi ne del 2012 verranno completate le casse di espansione di Trissino e Caldogno, il fi nanziamento è appena stato accordato dal Comissario per l’alluvione. Per la difesa idraulica – ha concluso - sono stati spesi 300 milioni

di euro in tutto il territorio veneto e i lavori, per 270 mila euro, sono già stati completati”. Secondo il presidente Luca Zaia invece i soldi spesi sarebbero 137 milioni serviti per la realizzazione di 812 opere mentre secondo Nicola Finco, che è dello stesso partito di Conte e Zaia, le risorse investite dalla Regione ammonterebbero a 150 milioni, mentre i cantieri av-viati sarebbero 300. Una girandola di cifre che dimostra solo quanta confusione esista attorno a questo tema ma resta il fatto, e la recente emergenza lo conferma, che gli interventi rimangono notevolmente al di sotto del necessario. Secondo il presidente Zaia per accelerare il completamento degli espro-pri servirebbe che ai governatori venissero conferiti dei poteri speciali. “La tutela idrogeologica – ha spiegato - deve essere una priorità nazionale e per dare le risposte che occorrono bisogna che il Governo dia poteri speciali ai Governatori. Que-sti interventi – ha aggiunto – contribuirebbero a rilanciare l’economia, perché comunque si tratta di opere pubbliche, e metterebbero in sicurezza i nostri territori, i cittadini, i loro beni e le attività produttive. E’ indispensabile intervenire rapi-damente su questo fronte, che signifi ca meno cemento è più bacini di espansione, l’ultimo in Veneto risale ad un’ottantina di anni fa. Ne abbiamo previsti 12, per una spesa totale di 278 milioni 550 mila euro, dei quali 97 già fi nanziati”.

di Mauro Gambin

Emergenza fi umi Cosa è stato fatto in questi due anni dalla Regione?

Il rischio alluvione rimane altoRuffato ha accusato Conte di lentezza. La Lega snocciola le cifre investite ma è evidente che il pericolo permane

“E’ giusto parlare delle grandi opere, delle lungaggini

burocratiche e della program-mazione su larga scala degli interventi – ha commentato il presidente della quarta com-missione Agricoltura, Davide Bendinelli - ma è altrettanto doveroso concentrarsi sull’ordinaria manutenzione, quella che facevano i nostri genitori e i nostri nonni prima del boom econo-mico, prima del miracolo Nordest. Mi riferisco - preci-sa Bendinelli - alla pulizia delle canalette, degli scoli, ma anche degli alvei dei fi umi. In questo caso non ci troviamo di fronte a un problema economico, ma culturale. Accanto ai grandi piani di programmazio-ne dobbiamo affi ancare delle campagne preventive, che riguardino tutte le fasce della popolazione. La salvaguardia del territorio - conclude Bendinelli - pas-sa attraverso la pulizia del tombino sotto casa, della grondaia, delle canalette”.

“importante ancHe la manutenzione

“I bacini di laminazione vanno realizzati e l’interesse pubblico vale più degli inte-ressi particolari dei singoli proprietari dei

terreni. Per questo è necessario dare dei poteri straordinari al commissario per l’alluvione”. Lo ha affermato Costantino Toniolo, Presidente della Commissione bilancio in Consiglio regio-nale del Veneto. “Ora che i soldi sono stati stan-ziati è obbligatorio, sottolineo obbligatorio, arrivare in tempi brevissimi alle gare d’appalto. A fi ne mese il commissario per l’alluvione torna ad essere il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ma è necessa-rio che gli siano attribuiti quei poteri straordinari che hanno permesso la costruzione del Passante di Mestre in soli 4 anni: altrimenti non ne veniamo fuori. Come abbiamo visto sono passati due anni dall’alluvio-ne di Ognissanti 2010 e sono state realizzate tante opere di ripristino e rinforzo degli argini (peraltro non del tutto concluse come in viale Trento a Vicenza), ma non le grandi opere strutturali necessarie a regolare e contenere le grandi masse d’acqua che ci troviamo a dover gestire nella stagione autunnale. A Vicenza, come dicono bene gli amministratori locali, è necessario almeno il bacino di laminazione di Caldogno, che conterrà 3 milioni e 800 mila metri cubi d’acqua”.

“l’interesse puBBlico vale piÙ deGli interessi particolari”

Davide Bendinelli, Popolo delle Libertà

La rotta del Frassine di due anni fa e nelle foto piccole Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale, e Maurizio Conte assessore regionale all’Ambiente

Costantino Toniolo

Costantino Toniolo, Popolo delle Libertà

Matteo Toscani

Dario Bendinelli

Dario Bond

“No ai contrasti, ma interve-nire per sanare il dissesto idrogeologico del nostro

territorio”. Lo ha sollecitato in una nota Gennaro Marotta, consigliere regiona-le di Italia dei Valori, all’indomani della nuova emergenza idrogeologica. “Le polemiche - scrive Marotta - non impedi-scono gli allagamenti, lo fa la programmazione. Abbandonia-mo i contrasti politici, alla gente non interessa chi ha ragione, ma vedere i danni sanati e la paura sparire. Non è il tempo delle parole, ma il momento delle risposte. I progetti di inter-vento di messa in sicurezza idrogeologica - ricorda l’esponente dipietrista - non sono ancora partiti tutti. Ed alcuni interventi di primaria importanza, come i bacini di laminazione, sono spes-so frenati dalle incertezze sui pagamenti delle servitù di alla-gamento ai proprietari dei terreni. Rimediamo alla mancanza di fondi e mettiamo il turbo alla programmazione - conclude Marotta - lo dico al presidente Zaia ed all’assessore Conte, ed avranno il nostro sostegno nell’azione di messa in sicurezza del territorio veneto”.

Gennaro Marotta, Italia dei Valori“Basta polemicHe, È il momento delle risposte”

Gennaro Marotta

“Lo Stato conferisca ai governatori dei poteri speciali per intervenire”

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39393939Cultura veneta

Si prospetta un grande evento per il ca-podanno 2013 di Rovigo. Una lunga maratona musicale accompagnerà la

città per tutta la notte coinvolgendo sia la piazza che la zona fi era.“Un avvenimento senza precedenti, ha esordito il sindaco Bruno Piva, che impegna la città in una serie di iniziative sinergiche che renderanno la notte del 31 dicembre veramente indi-menticabile”.

La festa in piazza, che sarà per l’occa-sione animata dalla Diapason Band, troverà prosecuzione al Censer con il gruppo 7.2, realizzando così una perfetta convivenza tra i due eventi evitando sovrapposizioni tra l’iniziativa privata e quella del Comune. Anello di congiunzione tra le due realtà sarà anche la diretta radiofonica in simultanea

di Roberta Giacomella

L’ultimo giorno dell’anno sarà vissuto all’insegna del divertimento e della musica

Notte di San Silvestro Da Piazza Vittorio al Censer

Una notte con Diapason e Gruppo 7.2

di Delta Radio e Stereocittà. L’assessore Matteo Zangirolami, onorato che la scelta sia ricaduta su Rovigo valorizzandone la sua posizione strategica ed una struttura di qualità come il Censer, assicura che“il Co-mune farà quanto necessario per garantire la sicurezza e gestire il grande impatto che un evento di tale portata avrà sulla città”. Notevole il coinvolgimento delle realtà locali, alcune delle quali saranno presenti all’interno del Censer mentre altre saranno di servizio come navette, taxi ed hotel per ospitare i numerosi partecipanti provenienti da altre provincie del Veneto. Il tutto all’in-segna della prevenzione e sicurezza per un divertimento sano garantito dalla presenza di ambulanze, vigili del fuoco e polizia.

“La festa al Censer - ricorda Giusep-pe Bergantin - vuole essere un momento di sano divertimento. I costi sono molti perché lo spettacolo sarà di primo livello, tuttavia abbiamo mantenuto prezzi popo-lari che vanno da un minimo di 10 euro in prevendita ad un massimo di 25 euro”. Ad accompagnare la notte una ricchissima consolle con il dj Albertino e rinomati artisti tra cui Tommy Vee, Baby Marcelo e Oliver dal Privilege di Ibiza, oltre a Mauro Ferrucci con la coppia Keller e Thorn, storici resident del gruppo 7.2”.

57Cultura veneta

Presso la sede di Peggy Guggenheim a Venezia si rende omaggio alla fi gura del pittore Giuseppe Capogrossi con

una retrospettiva fi no al 10 febbraio. Roma è la città iniziale e fi nale della sua vita, nato nel 1900 e deceduto nel 1972. Dal punto di vista rappresentativo la sua fama e celebrità nascono durante il passaggio nella decade tra gli anni ’40 e ’50 quando idea e inserisce nelle sue opere un segno che lo contraddistinguerà per tutta l’intera carrie-ra: l’elemento a forma allunata o a sorta di forchetta nell’aspetto delle sue punte. Un vero e proprio “marchio” identifi cativo in ogni parte del mondo. La retrospettiva annovera oltre 75 lavori, in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, che mappano il suo percorso creativo. Dalle opere fi gurative degli anni ’30, dall’ambien-tazione metafi sica e mistica con I canottieri (1933), Il temporale (1933) e La piena sul Tevere (1933), all’astrazione delle fi nestre del decennio successivo, alla mostra presso la Galleria del Secolo di Roma nel 1950 che segna, con le prosecuzioni alla Galleria Il Mi-lione di Milano e alla Galleria del Cavallino di Venezia, il passaggio a questa forma-segno mai vista. Si prosegue al 1951 con la fondazione del gruppo Origine, assieme a Ballocco, Burri, Colla e la partecipazione come unico italiano alla mostra di Parigi “Véhémences Confrontées”. Frequenti furo-no i rapporti con Michel Tapié, Jackson Pol-lock, Sam Francis e Georges Mathieu. Lavori quali Superfi cie 399 (1961) e Superfi cie 449 (1962) conducono ad altre fasi della sua carriera con i rapporti con le Biennali di Venezia e San Paolo, gli Stati Uniti d’Ame-rica e il noto gallerista Leo Castelli, fi no agli ultimi grandi lavori del suo ultimo decennio di vita. Documenti storici e un video arricchi-scono il percorso di Capogrossi che attraver-so un tratto distintivo e originale è ricordato ancora oggi.

Guggenheim a venezia

capoGrosso, la Forza di un tratto distintivo riconosciuto in tutto il mondo

Al.Ch.

Navette, taxi, hotel per ospitare i partecipanti attesi

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TORO DAL 21/04AL 20/05

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GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO QUALCHE DIVERBIO O PROBLEMA

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VERGINE 24/08 22/09

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