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>>>>>>>>> Settimanale di Informazione e cultura - Anno I n. 3 - 19 Gennaio 2011 >>>>>>>>> www.laperiferica.it la Periferica la Periferica WEB A che punto siamo? Strutture e servizi, quanto c’è da fare, quanto è stato fatto A PAGINA 6

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A che punto siamo? Strutture e servizi, quanto c’è da fare, quanto è stato fatto

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>>>>>>>>> Settimanale di Informazione e cultura - Anno I n. 3 - 19 Gennaio 2011 >>>>>>>>>

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A che punto siamo?Strutture e servizi, quanto c’è da fare, quanto è stato fatto

A PAGINA 6

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pagina 2 - la PerifericaWEB - 19 Gennaio 2011

Anno I n°319 Gennaio 2011

———————————settimanale di informazione

e culturaDistribuzione Gratuita

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Registrazione Tribunale CTn. 39/07 del 14/09/2007

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Direttore EditorialeMassimiliano Nicosia

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CoordinamentoGiovanni Giuffrida

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Progetto GraficoLuca Salici

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Editore

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>Pigno

L'unica ma preziosa struttura comu-nale situata presso il quartierePigno è la biblioteca comunale, che

asssume la stessa denominazione delquartiere in cui e' sita.Nata nel lontano 1978 dalla volontà deiresidenti del quartiere che donavano i pro-pri libri, è gestita oggi dal personale di-pendente comunale coordinati dalladottoressa C. Incardona.La Biblioteca non è solo il luogo di con-sultazione e prestito di libri ma è oggi unvero è proprio centro culturale in cui, ilsingolo individuo, attraverso la cono-scenza, si appropria della propria identitàsociale. La lettura che invita a meditare ariflettere a conoscere a prendere co-scienza, a ricoscersi può risultare bene-fica e curativa del proprio stato d'animo erappresenta il "veicolo" per la propriaespressione e per le proprie emozioni.La biblioteca del Pigno offre all'utenzasvariati servizi: dalla semplice consulta-zione di libri, giornali, al prestito anche

delle svariate riproduzioni cinematogra-fiche possedute; dall'informazione biblio-grafica al prestito interbibliotecario.La biblioteca e' inserita nel servizio: "Si-stema Bibliotecario Provinciale" accessi-bile dal sito internet ebiblio.it in cui e'possibile ricercare la disponibilita' di untesto in tutta le biblioteche della provinciaregionale di Catania, il servizio è moltoutile anche perchè è possibile visualizzarein tempo reale se il volume desiderato èin prestito e quando sarà nuovamentedella disponibilità della bibblioteca.In passato la biblioteca ha ospitato lode-voli iniziative per gli abitanti della nonamunicipalità, tra i quali si ricorda gli in-contri di prevenzione e tutela alla saluteorganizzati dalla dottorassa Barrica.Gli orari d'apertura attuali per l'utenzasono: tutti i giorni, esluso il sabato, dalle8:30 alle 13:00 e il giovedi orario conti-nuato fino alle 17.45.

Orazio Montagno

La biblioteca comepresidio culturaleNata nel 1978 dalla volontà dei residenti

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>Scuole

“Luci sulla Città”, l’orchestraLibrino debutta al Teatro BelliniDebutto della Giovane Orchestra composta dagli alunni delle scuole del quartiere

Il 14 dicembre 2010 la Giovane Or-chestra Librino, diretta dal maestroSalvo Testa e composta da ben 75

alunni degli Istituti Comprensivi ad indi-rizzo musicale Pestalozzi, Musco e Bran-cati, si è esibita con gioia e professionalitàal Teatro Massimo Bellini.La meravigliosa serata di musica è stataorganizzata dall’Ance Catania, che conquesta iniziativa ha voluto puntare le lucisulle scuole della periferia, dando loro lapossibilità di sentirsi parte integrante e at-tiva della città.Su un palco prestigioso come quello delTeatro Bellini ed insieme a grandi artisticome Rita Botto, I Lautari, Mario Biondi,Carmen Consoli, Alfio Antico, FabioAbate, Kaballà e Luca Madonna, glialunni dell’orchestra hanno eseguito duebrani sinfonici regalando ai numerosi pre-senti una forte emozione soprattutto peril significato formativo e sociale del-l’evento.Durante la serata il pubblico ha parteci-pato con solidarietà alla raccolta fondicollegata alla manifestazione. I quasi10.000 euro raggiunti saranno così desti-nati a finanziare le attività dell’Osservato-rio integrato d’area contro la dispersionescolastica nella IX e X Municipalità diCatania.

Carla Russo

A Librino, al TALITA’ KUM, in viale Moncada 2,è attivo lo SPAZIO GIOCO per bambini da 0 a 4 anni.

Il nostro Spazio gioco offre l’opportunità:- ai bambini di crescere in un ambiente adatto alle loro esigenze- alle mamme di avere tempo libero per dedicarsi ad altre faccende o alla ricercadi un lavoro.

Le ATTIVITA’ del centro sono:- Manipolazione ( pasta di pane, plastilina, pongo ecc.)- Percorsi motori- Racconti e letture di storie per bambini- Teatro dei burattini- Pittura e creatività- Canzoncine e filastrocche- Gioco libero (costruzioni, pupazzi, macchinine, bambole, casette e tanto altro)

Il vostro bambino imparerà con noi:A rispettare le regole, aspettare il proprio turno, relazionarsi con gli altriA ritagliare, incollare, piegare, strappare, colorare, dipingere, manipolare varimateriali.A migliorare l’uso del linguaggio, memorizzare, concentrarsi, fare collegamenti equindi accrescere le sue capacità di apprendimento.A muoversi meglio nello spazio e avere maggiore autonomia personaleA stare bene insieme agli altri.

APERTO DAL LUNEDI’AL VENERDI’ DALLE 8.30 ALLE 12.30 e dalle16.00 alle 19.00 VIALE MONCADA, 2

Per informazioni e iscrizioni, rivolgersi al centro dal lunedì al venerdì pomeriggio.

POSTI GRATUITI

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>il personaggio

Una “casa per gli ultimi”al borgo antico di LibrinoIl neo parroco don Aristide apre le porte della Chiesa al sociale

Canti, balli e bambini in festa ac-colgono i fedeli che, in una caldae soleggiata mattina di metà Gen-

naio, si accingono a partecipare allamessa domenicale nella Parrocchia No-stra Signora del Santissimo Sacramentoal Borgo antico a Librino. Gli animatoried i bambini fanno parte della comunitàPapa Giovanni XXIII di cui è membroDon Aristide Raimondi che ad Ottobredello scorso anno, a soli 34 anni, è statonominato nuovo parroco della piccolacomunità del Borgo antico. Padre Ari-stide sa che il suo arrivo a Librino non ècasuale ma è parte integrante del suocammino spirituale e di una richiestaforte di servizio espressa all’Arcive-scovo di Catania Mons. Gristina. In pre-cedenza si era occupato di una tranquillaparrocchia in un borgo di Trecastagniche però non soddisfava a pieno la suavoglia di mettersi al servizio degli ul-

timi. La sua vocazione infatti è nata nontra le navate di una chiesa, ma tra i ta-voli della mensa per senza fissa dimoradelle Suore di Madre Teresa sita inpiazza Bovio. E’ li che, stando a contattocon i più bisogni, Aristide sente forte lanecessita di rendersi utile; in seminariopoi ha modo di conoscere la comunitàPapa Giovanni XXIII, è di svolgeresuccessivamente anche diverse attività aloro fianco nelle varie case famiglia. Daqui l’ingresso in comunità dai cui at-tinge a piene mani nel suo servizio quo-tidiano condividendo, come insegna ilfondatore Don Oreste Benzi, la vitadegli ultimi. Tutto questo si rispecchiagià nei suoi primi mesi nella nuova par-rocchia e nelle idee che vuole portareavanti: “Il mio sogno – confida DonAristide – sarebbe quello di fondare unacasa famiglia nel quartiere ma per farlooccorre una struttura idonea: i localidella parrocchia infatti sono pochi e pic-coli. Vorrei – prosegue il parroco- che laparrocchia diventasse la casa dei poveridove chiunque si trovi in difficoltà possatrovare accoglienza e conforto”. Ascol-tando questo parole fa rabbia pensareche ad un centinaio di metri lo scheletrodella nuova chiesa, con i suoi ampi lo-

“Vorrei che chiunque sitrovi in difficoltà possatrovare accoglienza econforto”

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L’AssociazioneComunità PapaGiovanni XXIII

L'Associazione "Comunità PapaGiovanni XXIII" opera dal 1973,anno in cui ha aperto la primacasa famiglia, nel vasto ambientedell'emarginazione e della po-vertà. Attualmente la Comunità èdiffusa in 25 paesi nel mondo intutti i continenti. Ogni giorno sie-dono alla tavola della Comunitàpiù di 41.000 persone, mentre imembri effettivi dell'Associazionesono circa 1.850.

Don Oreste Benzi

E' stato il fondatore della Comu-nità e suo Responsabile Generalefino alla sua morte, avvenuta il 2novembre del 2007.

I cinque punti

Le linee di vita spirituale che con-traddistinguono la Comunità PapaGiovanni XXII, sono articolate incinque punti: Condividere la vitadegli ultimi, condurre una vita dapoveri, fare spazio alla preghiera ealla contemplazione, lasciarsi gui-dare nell'obbedienza, vivere la fra-ternità.

La “Casa famiglia”

Per "Casa Famiglia" si intendeuna comunità educativa residen-ziale che richiama in tutto e pertutto una famiglia naturale. Il fon-damento della casa famiglia sonole due figure genitoriali di riferi-mento, paterna e materna, chescelgono di condividere la propriavita in modo stabile con le per-sone provenienti dalle situazioni didisagio più diverse.

cali, si erge tra le campagne circondatada tonnellate di immondizia; “Speriamo-continua padre Aristide - di riuscire al-meno a chiudere qualche locale in mododa ripulirlo ed utilizzarlo per le nostreattività anche perché il completamentodella struttura appare alquanto lontano acausa della mancanza di fondi”. Le diffi-coltà iniziali comunque non lo hannoscoraggiato, anzi sono stati un motivo inpiù per non arrendersi e per proporrevarie attività per grandi e piccini. LaParrocchia infatti ospita il martedì e ilvenerdì attività ricreative di doposcuola,mentre la mattina si alternano laboratoridi decorazione e pittura ed il pomeriggio

un laboratorio teatrale che a Natale harealizzato il presepe vivente per le viedel Borgo. Il venerdì mattina inoltre ilsalone della chiesa ospita la mensa per ipiù bisognosi gestita dalle donne dellaparrocchia mentre la domenica sera ven-gono proiettati dei film. L’avvicenda-mento con Padre Lo Cascio hasicuramente risvegliato l’intera comu-nità, riportando in tutto l’ambiente entu-siasmo e voglia di mettersi in gioco etrasformando la parrocchia in un luogoaperto a quanti vogliano fare del beneper il quartiere.

Giovanni Giuffrida

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Villa Fazio

L’ antica masseria si trova in Via Sisinna, èstata inaugurata nel 1996 ed utilizzatacome centro sportivo. Fu gestita per annida un gruppo di associazioni sportive edalla Parrocchia Risurrezione del Signoredi Librino, divenendo simbolo dellavitalità del quartiere. Nonostante l’ottimagestione, la struttura vennesuccessivamente assegnata dal comune diCatania alla parrocchia del borgo antico diLibrino presieduta in quegli anni dalparroco don Lo Cascio. Da allora VillaFazio venne di fatto inutilizzata,abbandonata a se stessa e infinevandalizzata. L’amministrazionecomunale, nonostante le promesse diriqualificazione, non è riuscita neanche adistanza di un anno dal grave episodio dipedofilia avvenuto al suo interno, amettere in atto il minimo intervento dirisanamento della struttura.

Parco urbano di LibrinoIl parco, costato 6 milioni di euro, si trovain Viale San Teodoro su dei terreni cheaccoglievano un tempo degli uliveticentenari. Al suo interno doveva esserci unlago per lo sci nautico ma al momentoperò ci sono solo una buca piena disterpaglie e 6 mila alberi secchi perchécollegati ad una fonte asciutta. Perl’amministrazione comunale però i lavorisono conclusi, con bollo e affissioneall’albo pretorio.

Villa NittaAll’interno dell’immobile, di proprietàcomunale e sito in Viale Leonardo Vigo, èstato attivato dal 2008 un Centro ICTnell’ambito del progetto “Catania -CittàMetropolitana – Territorio di EccellenzaICT.

Villa Papale

L’immobile, situato al Villaggio S. Agata,è stato totalmente ristrutturato dal comunedi Catania: è composto da 22 vani posti sutre elevazioni, un piano cantinato, ungrande parcheggio di circa 2000 mq oltread una vasta area a verde di circa diecimilametri quadrati. Nel 2010 è stato assegnatoin uso gratuito all’Arma dei Carabinieriche vi hanno trasferito il Comando dellaCompagnia di Catania-Fontanarossa.

Teatro Viale Moncada

Il teatro di viale Moncada rientra nellegrandi opere del quartiere Librino.Completato nel 2000 ed effettuati icollaudi nel 2001, la struttura è costata

inizialmente 5 miliardi delle vecchie lirema in realtà, seppur completato, il teatronon è mai stato ufficialmente consegnato.Dal 2003 al 2005 vengono accesi duemutui per un totale di circa 4,5 milioni dieuro per effettuare nuovi lavori nellastruttura, con l’impegno a completarlientro giugno del 2006. Nel 2007, unanuova serie di sopralluoghi nel teatroprecede una nuova serie di promesse diapertura. A gennaio del 2008, la vecchiaamministrazione comunale promettevaaddirittura l’inaugurazione a breve.Adesso del teatro non se ne parla, quasinon rientrasse più nei più nei pianidell’amministrazione comunale.

Campo San Teodoro

L’impianto, costato 10 milioni di euro,consegnato incompleto nel 2003 è oggiridotto a pareti distrutte, cavi elettricidivelti, finestre in frantumi. Il 19 agosto2009, nell’ambito della convenzionetriennale siglata tra l’amministrazionecomunale e il Calcio Catania, è statostabilito che la società del PresidentePulvirenti si sarebbe impegnata in unprimo momento nella ristrutturazione delcampo di calcio e degli spogliatoi e inseguito, in sinergia con la municipalità e leassociazioni presenti nel quartiere, adorganizzare una scuola calcio gratuita per ibambini di Librino. Quest’ultima peròdopo soltanto un anno, in cui hafunzionato malissimo, rischia di spariredel tutto.

Villa PennisiLa vecchie masseria di Librino,ristrutturata dal comune, si trovaall’interno di quello che doveva essere ilparco urbano di Librino. Recentemente èstata destinata quale nuova sede dellaMultiservizi, azienda municipalizzata delcomune.

>Inchiesta

In questi anni attraverso “la Periferica” abbiamo sempre cercato di far conoscere ai nostri lettori tutte le varie sfaccet-tature della periferia Sud di Catania: realtà associative, bisogni degli abitanti, la loro voglia di riscatto, strutture disponibilie purtroppo anche quelle abbandonate o lasciate incomplete. Con questo elenco vogliamo fare un po’ di mente localee vedere quanto è stato fatto e come e perché impegni presi e promesse non sono state mantenute. A partire dai pros-simi numeri approfondiremo i singoli casi che risultano ancora in sospeso cercando di ricevere qualche risposta daglienti interessati e proporre, quando possibile, delle soluzioni pratiche che possano permettere al quartiere di usufruirefinalmente di questi beni. Chiunque voglia intervenire può farlo scrivendo a [email protected]

Il punto della situazionesui servizi in periferia

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Cittadella della Polizia

La struttura doveva ospitare vari organismidella Polizia: Questura, CompartimentoPolizia stradale, Reparto mobile, Repartoprevenzione crimine, Telecomunicazioni,Ufficio sanitario provinciale e servizicomuni ed estendersi per un volume di117.000 metri cubici. Previsti anchepalestre, un poligono, un auditorium, unamensa, archivi, depositi, un parcheggiocoperto per 700 posti auto e per 120 moto.L’inizio dei lavori, per un importocomplessivo di euro 18.625.808,48 eraprevisto nel 2007, per concludersi poi dopo810 giorni. L’area in questione, che si trovain viale Bonaventura, in questi tre anni èstata soltanto recintata mentre i lavori nonsono mai cominciati.

Masseria Bonajuto

La masseria, di proprietà del comune diCatania, è assegnata al Centro Regionale diInformazione ed Educazione Ambientale(CRIEA), che riceve un contributo annuodi circa 150 mila euro versato dallaProvincia di Catania. Tuttavia il progettodella masseria come centro di educazioneambientale sembra essersi limitato allarealizzazione di alcune mostre di funghi erapaci indirizzate alle scuole nel corsodell’anno. Dall’inizio del 2010, il cambiodi guardia alla guida del Criea ha infinefatto registrare un ulteriore stallo anche perle consuete attività a causa di alcuniproblemi di sicurezza che impediscono diusufruire della struttura. Si attende ancorauna progettazione più ampia delle attivitàche produca degli investimenti strutturali equindi il ripristino della masseria.

Ex Poliambulatorio VialeBummacaroI due prefabbricati di Viale Bummacarosono stati per anni la sede del vecchiopoliambulatorio di Librino nonché del

servizio 118. Da quando è stata inauguratala nuova struttura a San Giorgio, questilocali sono stati lasciati all’abbandono,vandalizzati e senza prospettive di unutilizzo futuro.

Ex sede centrale I.C. “V. Brancati”Viale GrimaldiLa struttura, di proprietà della provincia diCatania, doveva ospitare in un primomomento l’istituto d’arte per il quale peròè stato trovato un altro immobile, ubicatoin una zona ritenuta più “idonea” e per ilquale la provincia paga un cospicuo affitto.Lo scorso anno scolastico 2009/2010l’edifico ha ospitato alcune classidell’istituto superiore “Lucia Mangano”che recentemente ha completamentelasciato la struttura. Si era anche propostodi costituire al suo interno un liceoMusicale, proposta questa che non haavuto seguito.

Ex sede scuola materna edelemetrare I.C. “V. Brancati” BorgoLibrino

La struttura, posto al Borgo Librino in Viadelle Dalie, ospitava fino a tre anni fa 9classi tra materne ed elementari ed ècomposto da due edifici: il primo, direcente costruzione, è in cemento armato;il secondo invece, che si trova nel lato Est,risale al 1956 ed è in muratura. La nuovastruttura, dopo una perizia dei tecnici delcomune richiesta dal dirigente scolasticodell’I.C. “V. Brancati, è risultata inagibile acausa di alcune infiltrazioni segnalate daanni ma a cui il comune non ha posto mairimedio se non con opere di manutenzioneordinaria e non strutturale. Il 4 Novembre2008 quindi si è deciso di trasferireinteramente tutte le classi ospitate in altriimmobili non programmando però alcunintervento di riqualifica alla struttura,lasciandola così completamenteall’abbandono.

Nuovi edifici scolasticiNell’ultimo anno e mezzo sono stateinaugurate tre nuove strutture scolastichenella zona compresa tra Librino e SanGiorgio. La prima, situata in viale SanTeodoro, è andata a sostituire la vecchiasede centrale dell’IC Brancati poi passataalla provincia di Catania. Il secondoedifico invece, sorto al Viale Castagnola, è

stato affidato all’IC Musco poiché la sedecentrale ha un ala chiusa per lavori diristrutturazione. La terza infine, situata inviale Biagio Pecorino, è stata inauguratapochi mesi fa ed ha permesso al circolodidattico San Giorgio di diventare unistituto comprensivo. In questo modo iragazzi riusciranno a proseguire il loropercorso di studi all’interno della stessarealtà scolastica e territoriale.

Parcheggio scambiatore“Acquicella”

Inaugurato l’8 giugno 2007, il parcheggio èrimasto per anni chiuso ed inutilizzatotranne per sporadiche occasioni, inconcomitanza con la commemorazione deidefunti. A Novembre di quest’anno, unnuovo piano di viabilità del cimitero, hariconsegnato almeno in parte la strutturaalla cittadinanza permettendone l’uso a chideve recarsi a far visita ai propri defunti.Dell'utilizzo per cui è stato costruito perònon se ne discute: da parcheggioscambiatore, snodo cruciale per la viabilitàcittadina, a parcheggio e basta.

Poliambulatorio San Giorgio

Entrato in funzione ad inizio 2009, ilnuovo poliambulatorio di Librino ècostituito da cinque elevazioni, in tutto5.500 metri quadrati che ospitanoambulatori, laboratori analisi, centroriabilitazione, palestre, punto accettazionee ticket, centro vaccinazioni, consultoriofamiliare, guardia medica, postazione 118,depositi, locali tecnologici e parcheggiointerno. La struttura è stata realizzata acosto zero per l’Azienda Usl3: i lavori,infatti, hanno ricevuto un finanziamento dioltre dieci milioni di euro erogato per il95% dal ministero della Salute e per il 5%dalla Regione Sicilia.

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Iprimi giorni dell’anno hanno visto svi-lupparsi, com’è ormai consuetudine,una serie di interessanti manifesta-

zioni dedicate alla memoria di Pippo Fava- giornalista e drammaturgo assassinatodalla mafia - tra Palazzolo Acreide e Ca-tania, rispettivamente città natale e sedeprevalente del suo impegno civile e pro-fessionale.

Il Premio Fava, giunto alla sua V edi-zione, è promosso ed organizzato dal co-ordinamento Giuseppe Fava di Palazzoloin collaborazione con la fondazione Fava,l’associazione palazzolese antiracket, li-bera, la consulta giovanile, la proloco econ il patrocinio del Comune di PalazzoloAcreide e della Provincia regionale di Si-racusa. Il programma, ha presentato, oltrea vari momenti artistici di musica e teatro,diverse iniziative sui temi dell’antiracket,dell’uso e la gestione dei beni confiscatialle cosche, dell’analisi sullo stato delcontrasto alla mafia, sul piano giudiziario,giornalistico e culturale in generale.

Tra le iniziative più originali e significa-tive un workshop di videogiornalismocondotto da Sonia Giardina, una rassegnadell’antimafia a fumetti e un dibattito suisegreti di Stato, da Portella delle Ginestreai recenti sviluppi investigativi sullestragi mafiose del ’92. Di seguito il dibat-tito si è concentrato sul “concetto eticodel giornalismo”, coinvolgendo esponentidi due diverse generazioni di giornalisti:Pino Maniaci – giornalista di TeleJato,con tutta la sua famiglia impegnato suldifficile territorio partinicese e limitrofoin un'azione costante di denuncia degli af-fari delle potenti cosche mafiose locali edei loro riferimenti nel mondo politico edeconomico– e Gaetano Alessi, come havoluto egli stessi più volte rimarcare, rap-presentante di un gruppo di giovani attivi-sti arrivati al giornalismo di base perrompere il conformismo omertoso delloro paese, Raffadali in provincia diAgri-gento.

Come sottolineato con forza nel corso deldibattito da Riccardo Orioles - uno degli“storici” redattori del famoso giornale di-retto da Pippo Fava “I Siciliani”, presentedurante le iniziative insieme a Sebastiano

Gulisano - il significato più importantedelle manifestazioni sta nel fatto chel’esperienza di Fava non è finita, ma viveancora nel lavoro di chi già c’era allora,ma soprattutto in quello dei giovani delletestate di base che con coraggio e sacrificiportano avanti quel giornalismo “di fron-tiera” che ha caratterizzato l’attività diFava. I giovani ragusani del giornale “IlClandestino con permesso di soggiorno”,quelli catanesi di “U Cuntu”, de “I Cor-dai”, della “La Periferica” e “Girodivite”,quelli corleonesi di Dialogos, quelli sira-cusani di “La Civetta”e del “Il Mega-fono”. Sono questi giovani, e altri presentiin varie realtà, che rappresentano la verasperanza per un giornalismo senza pa-droni che vuole essere il classico “cane diguardia”, allertato per controllare qual-siasi tipo e forma di potere. Con questaconsapevolezza queste testate di base sisono riunite a Palazzolo, all’interno dellemanifestazioni in memoria di Fava, comefanno da qualche tempo in varie partidella Sicilia, per provare a costruire unarete attraverso la quale scambiarsi espe-rienze, anche di tipo tecnico-professio-nale, e collaborazioni varie su di un piùlargo raggio.

C’è anche tra i progetti dibattuti un’am-bizione più “alta” in questi giovani chenelle intenzioni dovrebbe portare alla rea-lizzazione collettiva di un prodotto di co-municazione, autenticamente libera eindipendente, che si aggiunga e non sosti-tuisca il lavoro importante delle testate lo-cali, ormai consolidatesi nei territori, marappresenti un valore aggiunto per l’infor-mazione in una terra come quella sicilianain cui la stampa non di rado appare coin-volta nel clima, inquinante ed inquietante,di ossequio ai poteri politici ed econo-mici-finanziario. Una prima esperienza illavoro comune sarà rappresentata dal-l’elaborazione di alcuni dossier di “re-spiro” regionale, coordinati dalle diversetestate locali, su temi fondamentali sulpiano politico-economico e sociale.

Il 5 pomeriggio si è svolto a Catania il tra-dizionale presidio davanti la lapide dedi-cata a Pippo Fava, poi alle Ciminiere unaltro interessante dibattito sull’impegnoantimafia. Iniziative importanti e lode-

voli, ma che, un minuto dopo il doverosoatto di presenza, dovrebbero, però, affer-mare concretamente che è veramente im-portante, e può essere decisivo, quello chesi fa prima e dopo le manifestazioni. Inquesta direzione di innovazione non sonostati sottovalutate altre esperienze, menotradizionali, di altri, professionisti e non,che spesso hanno incontrato il giornali-smo nel mezzo dell'impegno sociale eprofessionale come Sonia Giardina con lasua “telecamera per Catania-Visione Ur-bane “ squarci di resistenza a Catania” -una rassegna di video-denuncia sul de-grado della città e sui principali focolai dilotta nati a Catania dal 2009 a oggi proiet-tati al Centro sociale GAPA di San Cri-stoforo, un Centro di aggregazionepopolare impegnato da anni nel difficilelavoro di antimafia sociale sul territorio.Tra le tante attività svolte dal GAPA inquesto inizio di anno, il 15 gennaio si èsvolta anche la presentazione dell'antolo-gia di scrittori meridionali su temi diversi,ma di comune osservazione e analisi diaspetti connessi all'universo mafioso, daltitolo “Strozzateci tutti”, edito daAliberticon la prefazione di Marco Travaglio.Infine, va sottolineata la coerenza dellascelta e delle motivazioni di assegnazionedel Premio Pippo Fava a sei giovani gior-nalisti calabresi minacciati dalla 'ndran-gheta” per i loro impegno di cronisti interritori e situazioni delicatissime, mentreper la sessione “giovani giornalisti” èstato premiato il già citato GaetanoAlessidella testata “Ad Est”, nata e sviluppatasia Raffadali, in provincia di Agrigento,dove spesso si è scontrata con la potentefamiglia di Salvatore Cuffaro, ex Gover-natore della Sicilia condannato, in primoe secondo grado, per reati connessi a rap-porti con la mafia. Sia nel caso dei gio-vani cronisti calabresi che in quello delsiciliano Alessi, arriva dal premio PippoFava un forte segnale di valorizzazionedell'impegno giornalistico, autentica-mente libero ed indipendente, decisivoper condurre una seria ed efficace lottaalla mafia.

Giovanni Abbagnatoda “A Sud Europa”

Pippo Fava, giornalistasenza compromessi

>Notizie dalla stampa libera

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Lo stile "Lombardo" è noto edampiamente praticato. Nonper nulla il presidente della

Regione Siciliana, in quel di Pa-lermo è sopranominato "Arraf-faele". Nulla di nuovo sotto il sole.È il modo di fare politica dellavecchia DC. È lo stile dei partiti digoverno e di opposizione che si di-vidono proporzionalmente la torta.È lo stile della Lega. E' lo stiledella giunta Alemanno a Roma edin ogni parte di Italia.È lo stile della "clientela", dellapolitica intesa come concessionedi favori e grazie, non come tuteladei diritti. È usato per creare sud-diti che tendono pietosamente lamano, piuttosto che cittadini ca-paci di puntare coraggiosamente ildito anche verso quelli che da lorosono stati eletti; è la politica intesacome graziosa concessione di fa-vori ai singoli piuttosto che comedifesa del bene comune.Non è già mafia. Ma è il preludio,il clima, il brodo, l'ambiente in cuila mafia affonda le sue radici,nasce e si rafforza.Lo stile Lombardo è vecchio, unostile che, a cascata, si riversa dalgoverno centrale al sottogoverno,alle regioni, alle province, ai co-muni fino a diventare la regola, pa-cificamente da tutti accettata, dellapolitica.È lo stile che ha contagiato il PDsiciliano in nome della "governa-

bilità" e che da Palermo, sopratuttoin Sicilia, si va diffondendo, infet-tando, come un virus letale, lamente di tante persone oneste e di-sinteressate, sinceramente antima-fiose, che ottengono, da chigoverna, assessorati, incarichi disottogoverno, posti di responsabi-lità, prebende, sussidi e quantopermette loro di essere antimafiosi,antipizzo, antimafia... E la condi-zione sottintesa di questa elargi-zione è che si crei, nella lorocoscienza ed a loro insaputa, unblocco psicologico che faccia lorodire giustamente: "È un mio dirittochiedere alle istituzioni un soste-gno per il mio impegno in favoredella legalità" ma che impediràloro in buona sostanza la conside-razione che chi concede questo di-ritto sa di creare una resistenza alladenuncia, un blocco alle parole,una remora al giudizio. E se da li-beri ci si sarebbe indignati davantiad ogni sospetto di illegalità, oranon si avvertirà più lo stimolodella rivolta...Il meccanismo è diabolico e salvadel tutto la buona fede e la buonacoscienza.Ha salvato la buona fede dei pretiche facevano votare DC in cambiodi denaro, allo scopo di fare delbene perché "i soldi sono lo stercodel diavolo con cui si concimanole opere di Dio"; salva la chiesa dioggi che per difendere i principi

"non negoziabili" e i sussidi gover-nativi appoggia Berlusconi, cosìcome favorirebbe qualsiasi go-verno si comportasse come il ca-valiere; salva l'onestà e la buonafede di coloro che, pur di conti-nuare a fare antimafia, antipizzo equant'altro, ricevono qualcosa chespegnerà la loro voglia di gridarequando sarà necessario.Su tutto questo pericolo vorremmoporre l'attenzione e suscitare un di-battito.CittaInsieme non solo non ha maichiesto nulla, ma ha rifiutatospesso l'aiuto offerto da politici in-teressati solo a fagocitare la libertàdi un movimento che può parlareo tacere, secondo i casi, ma che inogni caso non lo fa mai per inte-resse.Ci siamo anche procurati minaccedi querela, ai tempi della giuntaBianco, da parte di alcuni asses-sori, perché abbiamo puntato ildito.Una politica libera da clientele èprobabilmente una pura utopia.Ma noi crediamo sia l'unico oriz-zonte possibile all'interno delquale si possa collocare chi si ado-pera per combattere la mafia, lacorruzione e per il rispetto della le-galità.

CittàInsieme

sullo “stile Lombardo”

>Associazionismo e società civile

Cittàinsieme interviene

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pagina 10 - la PerifericaWEB - 19 Gennaio 2011