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L'impegno di Paola Lo Re

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L'impegno di Paola Lo ReDalla prevenzione oncologica alla difesa dell'ambiente

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> Paola Lo Re

per la salute della donnaL'impegno di Paola Lo ReQuesto mese abbiamo intervi­stato Paola Lo Re, residentea Librino e impegnata da anninel sociale attraverso l’associazioneANDOS (Associazione NazionaleDonne Operate al Seno); membrodel direttivo del circolo PD a Librinoda alcuni mesi è impegnata anchenell’ADAS (Associazione per la Dife­sa dell'Ambiente e della Salute)della quale è socia fondatrice.Qual’è lo scopo dell’ADAS?Lo scopo dell’Associazione è quellodi informare e incrementare la ri­cerca scientifica sul rapporto trainquinamento ambientale e patolo­gie, sulle malattie da intossicazionecronica e ambientale da sostanzechimiche, metalli pesanti e da fontielettromagnetiche, tra cui anche lasensibilità chimica, l’intossicazionecronica da amalgame e metalliodontoiatrici, la sindrome fibromialgi­ca, l’elettrosensibilità e le patologiea queste correlate.Concretamente quali attivitàsvolgete?Attraverso i nostri incontri formiamogli iscritti ad affrontare le patologieche scaturiscono dall’inquinamentoambientale, effettuiamo interventi mi­rati alla prevenzione attraverso l’edu­cazione sanitaria ed alimentare neiconfronti della popolazione sana, eorganizziamo campagne di sensibi­lizzazione riguardo ai danni per lasalute e per l’ambiente derivanti siadalle sostanze chimiche presentinell’ambiente e nei prodotti di largouso, sia dalle fonti elettromagneti­che;Attualmente da quanti soci ècomposta l’ADAS?I soci fondatori siamo pochi, la no­stra associazione è nata appena nelnovembre del 2010 ma i soci soste­nitori possono aderire anche do­nando un solo euro. Attraverso

questa quota finanziamo le attivitàdell'associazione anche perchè nonprendiamo alcun tipo di contributo.Avete scelto come simbolo un pa­pavero rosso che sboccia oltre lesbarre. Qual è il significato?Rappresenta il superamento dellacondizione di isolamento: è un mes­saggio di speranza verso chi credenelle proprie capacità perché sa chedesiderare profondamente qualcosaè il punto di partenza per poterraggiungere il proprio obiettivo. E'questa la filosofia che ha animato ilgruppo in Sicilia, denominato "Lottia­mo per i nostri diritti... Lottiamo pervivere!"; gruppo che si è impegnatonella lotta contro le barriere chimi­che che tendono a limitare la libertàdi chi non è nelle condizioni disopportare i veleni chimici.

Tu hai cercato già di sensibilizza­re rigurado alla problematicadeill’inquinamento elettromagne­tico, argomento molto sentito inquartiere a Librino a causa deinumerosi tralicci presenti nelquartiere.Si, solamente nella palazzina in cuiabito, accanto alla vecchia sede delpoliambulatorio, abbiamo avuto 5casi di tumore e abbiamo la pre­senza di un traliccio che fa pensaread una relazione tra l'inquinamentoe i casi di tumore. Ma ho ricevutodelle segnalazioni anche di tantialtri casi.Con la Presidente dell’Associazioneci stiamo attivando per verificare lapossibilità di effettuare una petizio­ne che affronti questo problema deitralicci e possa portare ad una solu­zione.

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Anno V n°41Luglio 2011———————————mensile di informazionee culturaDistribuzione Gratuitawww.laperiferica.itRegistrazione Tribunale CTn. 39/07 del 14/09/2007———————————Direttore ResponsabileRiccardo [email protected]

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Associazione culturale“Oltre la Periferica”viale Castagnola, 20 ­ [email protected]———————————RedazioneTel. 346 8401072Fax. 095 [email protected]———————————StampaPoligrafica SrlVia Friuli 29, Dalmine (BG)———————————Concessionaria di Pubblicità

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Un'esperienza che hai vissutoanche sulla tua pelle. Quanti anniavevi quando hai scoperto di es­sere ammalata?E’ successo 5 anni fa, avevo 55anni.Come è cambiata la tua vita inquel momento?Molto dipende dal medico che ti dala notizia. Il medico che mi comuni­cò il mio primo tumore al primoimpatto mi diede la sensazione cheavessi poche speranze di vita. L’uni­ca frase che mi disse fu: “Signora, iltumore c’è, io le starò vicino”. Hoavuto la sensazione di dover morireed è stato tremendo.Poi cos’è successo?Ho passato 7 giorni di inferno. Fortu­natamente, in una seconda visita,un altro medico mi ha spiegato cheil tumore era piccolo ed era possibi­le curarlo. Da quella visita, fatta il 13ottobre 2006, ho ricevuto una forzache posso dire da allora di essere ri­nata. Dalla gioia ho subito telefo­nato a tutti i miei parenti gridando al

telefono “auh! viriti ca non moru!”.Poi l’operazione.Si, e dopo l’operazione la scopertadi un secondo tumore questa voltaal seno. Ma stavolta il medico cheme lo ha comunicato è stato subitomolto disponibile e rassicuranteavvertendomi anche che non sa­rebbe stato necessario asportare lamammella. Un fattore quest’ultimoche spesso pesa in tante donne chetemono per il loro aspetto estetico,ma oggi c’è la possibilità della rico­struzione dell’eventuale mammellaasportata: fanno delle tette più belledi prima!E adesso?Io vivo meglio di prima. Quando seistata faccia a faccia con la mortema riesci a sopravvivere alloraapprezzi di più ogni giorno della tuavita, e apprezzi di più anche lepersone che incontri.

Massimiliano Nicosia

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>LibrinoDisoccupazione? Non arrendiamociInnamorato, forse un giorno miaccorgerò di non essere più unbambino e magari inizierò adodiarlo il quartiere dove sono nato, masino ad allora continuerò ad amarlo eda cercare di cambiarlo. Si… cambiarlo,perché non puoi svegliarti al mattinocon il canto armonioso degli uccelliniin festa e poi aprendo gli occhi capireche quel paradiso appena sognato inrealtà è un inferno. E’ proprio in ungiorno di questi che iniziò a balenarmiin testa l’idea concreta per dare a tuttiun motivo per sognare.Mi chiamo Orazio Poma e vivo a Libri­no da 28 anni, praticamente da quandosono nato. Diplomatomi nel 2001all’Istituto “A. Olivetti” di Catania co­me Tecnico della gestione aziendale, nelcorso di questi dieci anni mi sonoaccorto di come sia difficile al giornod’oggi trovare un lavoro, anche per unapersona preparata come me, ma non perquesto mi sono mai dato per vinto, anziho iniziato ad intraprendere una serie dilavori che per molti possono essereconsiderati umili, come il volantinaggioo il porta­ pizze, ma che a me hannodato da vivere. Cinque anni fa ho coro­nato il sogno della mia vita sposandomia moglie, la quale mi ha regalato lagioia infinita di essere padre di unasplendida bambina.Io mi considero una persona fortunata

perché sono felice, ma non voglioarrendermi alla disoccupazione e voglioche anche voi non vi arrendiate, perchéinsieme ce la faremo, non ho dubbi, noiinsieme costruiremo il nostro lavoro.Uno dei problemi insormontabili di Li­brino è quello della disoccupazione,penserete non si possa risolvere, invecesi può. Se è vero che l’unione fa laforza, allora dobbiamo essere uniti perun unico obiettivo. Ma come fare se allafine non ci danno la possibilità di lavora­re? Semplicemente non aspettando nes­suna possibilità, ma dandocela da noistessi. Come? Creando una cooperativache include tutti i disoccupati che vo­gliano aderire all’iniziativa, senza alcunpregiudizio di età, formazione o espe­rienza lavorativa, facendo in modo chenon si vedano più scene dove si stralcia­no i curriculum appena consegnatisenza nemmeno leggerli, calpestando ladignità di un uomo.All’interno della cooperativa, a secondadei profili degli aderenti si procederàall’avvio di varie attività, prevalente­mente all’interno del quartiere, nellequali verranno inseriti tutti i soci, convantaggi economici sia per gli stessi cheper i clienti residenti.I residenti si porteranno a conoscenzadelle attività svolte anche attraversodelle azioni di volontariato che continue­

ranno nel tempo, garantendo la risolu­zione di tutti gli altri problemi nei qualiversa il nostro quartiere, ad esempio lapulizia dai rifiuti gettati ovunque, l’eli­minazione dalle aiuole e rotatorie delleerbe infestanti con rispettiva manu­tenzione, la bonifica di aree verdi la­sciate all’abbandono e molto altro.Se tutto questo è destinato a restare soloun sogno o a concretizzarsi dipende so­lamente da noi e se poi qualcuno in altovorrebbe aiutarci a tale fine, saremmolieti di accettare un sincero aiuto.Vi lascio il mio [email protected] scrivetemi perqualsiasi informazione.A presto.

Orazio Poma

La ricetta­sogno di Orazio contro la carenza di lavoro a Librino