LA PERFORMANCE SPORTIVO ATLETICA E LA PATOLOGIA...

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17° Congresso Nazionale “Collegio dei Docenti di Odontoiatria” Chieti, 21-23 Aprile 2010 LA PERFORMANCE SPORTIVO ATLETICA E LA PATOLOGIA POSTURALE NEL PAZIENTE CON DISORDINI CRANIO-CERVICO-MANDIBOLARI FAVERO L., CABIANCA A., DE FRANCESCO M., COCILOVO F. Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche, Cattedra di Gnatologia Clinica; Direttore: Prof. Lorenzo Favero INTRODUZIONE La Consensus Conference del 2008, Milano, pur riconoscendo che bisogna approfondire ed andare avanti con la ricerca, afferma che l’attuale letteratura può avvalorare l’esistenza di una relazione tra occlusione, postura e l’integrazione neurofisiologica della meccanica e dell’equilibrio corporei come fattori influenti su tale sistema dinamico. Notevole attenzione su quale influenza possa avere l’occlusione sull’equilibrio corporeo è stata dimostrata dalla medicina dello sport, poiché gli atleti, sempre alla ricerca del massimo rendimento da parte del proprio fisico, sono molto più soggetti a patologie di tipo degenerativo e infiammatorio a carico dell’apparato locomotore, a causa dei carichi di allenamento a cui sottopongono quotidianamente il fisico. Le correlazioni tra il sistema cranio mandibolare e il sistema posturale sono di tipo biomeccanico e neurologico. Le modalità correlative di tipo biomeccanico si realizzano grazie alla presenza di componenti con funzionalità biomeccanica, ovvero muscoli e fasce che mettono in continuità anatomo funzionale le strutture cranio mandibolari con quelle cervicali. Le principali componenti muscolari che correlano l’apparato cranio-mandibolare al rachide cervicale e al cingolo sterno- scapolo-omerale sono i muscoli di connessione tra l’osso ioide e le altre strutture. RISULTATI E DISCUSSIONE Il 64% dei pazienti presenta alla visita un quadro riconducibile a uno stato di disordine cranio-cervico-mandibolare (DCCM). Il 92% lamenta un dolore di tipo algico-infiammatorio a una componente tendinea, muscolare o articolare dell’apparato locomotore. Il 71% dei pazienti con disordini cranio-cervico-mandibolari che lamentava una riduzione funzionale a livello cervicale, presenta una sensibile riduzione della sintomatologia durante il test di Meersseman. CONCLUSIONI Questo studio esamina una sotto- categoria particolare di pazienti ovvero gli atleti a livello agonistico (Fig. 15): questa peculiarità fa si che il paziente abbia caratteristiche particolari per cui i muscoli sono ipertonici e quindi l’area del gomitolo si presenta ridotta. Nell’atleta, inoltre, è più efficiente anche la condizione di adattamento e compenso in caso di patologia latente legata all’apparato locomotore: BIBLIOGRAFIA 1. Berknopf E, Broia V, Bertarini AM. Approccio gnatologico agli atteggiamenti scorretti del rachide. Dent Mod, Apr 1996; 4: 65-72. 2. Bracco P, Degeribus A, Piscetta R. Effects of different jaw relations on postural stability in human subjects. Neuroscience Lett 2004 Feb 19; 3: 228-30. 3. Chessa G, Capobianco S, Lai V. Stabilometry and cranio- carvic-mandibular disorders. Minerva Stomatol 2002 May;51(5):167-71 4. Ciancaglini R, Cerri C, Saggini R, Bellomo R.G, Ridi R, Pisciella V, Di Pancrazio L, Di Paolo C, Leonardi R, Greco M, Heir G. On the symposium: Consensus Conference Posture and Occlusion:hypotesis of correlation. Int J of Stom & Occl med 2009 Jun; 2(2):87-96 5. Ferrario V, Sforza C, Shmitz JH, Taroni A. Occlusion and center of foot pressure variation: is there a relationship? J Prost Dent 1996 Sep; 76 : 302-8. 6. Gallozzi C. Il ruolo dell’equilibrio corporeo nella traumatologia dello sport. Med Sport 2003; 56: 253-65 7. Gelb H, Mehta NR, Forgione AC. Relatonhip of muscular strength to jaw posture in sports dentistry. NY State Dent J. 1995 Nov; 61(9):58-66. 8. Lai V, Deriu F, Chessa G. The influence of occlusion on sporting performance. Minerva Stomatol. 2004 Jan-Feb; 53(1-2): 41-7 9. Pelosi Andrea, Interferenze orali nelle sindromi cranio- mandibolo-cervicali e posturali, Castello editore, 2007 10. Sakaguchi K, Mehte NR, Abdallah EF, Forgione AC, Hirayama H, Kawasaki T, Yokoyama A. Examination of the relationship between mandibular position and body posture. Cranio 2007 Oct;25(4): 237-49 Il sistema stomatognatico (Fig. 1) partecipa anch’esso attivamente al mantenimento della corretta posizione del cranio insieme ai muscoli sovra e sottojoidei, ai flessori ed estensori del collo, ai muscoli della masticazione e del cingolo scapolo omerale. Nel modello di catena cinetica, (Fig. 2) qualsiasi modificazione dovuta a una forza applicata o subita da un segmento della catena, si ripercuote ai segmenti a questo vicini. Qualsiasi causa perturbatrice che alteri lo stato di equilibrio muscolo fasciale a livello stomatognatico, cioè la postura mandibolare fisiologica, può innescare scompensi anche agli altri distretti correlati. La presenza di anastomosi tra terminazioni dei rami nervosi dei primi nervi cervicali con il nervo grande e piccolo occipitale (C1- C2-C3) e terminazioni dei rami nervosi del trigemino e del faciale può determinare sovrapposizioni e trasmissioni neurosensoriali tra area cervico-nucale e cranio-facciale. La massima intercuspidazione è un evento estremamente utile dal punto di vista biomeccanico perché attraverso esso la mandibola partecipa attivamente alla stabilizzazione del cranio sul resto del corpo. L’occlusione patologica prende origine dallo stabilizzarsi di un riposizionamento mandibolare, diverso da quello fisiologico, a causa di elementi perturbanti. Le cause più frequenti di dislocazione mandibolare sono i precontatti (Fig. 3). Per evitare danni ai denti e all’apparato di sostegno il sistema muscolare, non potendo ripristinare la corretta autonomia, modifica la posizione della mandibola (riflesso di evitamento). La nuova posizione può anche non risultare patologica se rimane all’interno di un certo range, variabile da individuo a individuo, chiamata banda di adattamento. In presenza di un’occlusione abituale patologica, i muscoli lavorano in distonia e l’ATM viene sovraccaricata, con sintomi sia a carico dei muscoli che dell’articolazione stessa. Figura 3 - Es. di precontatto Questa ipertonia per potersi mantenere necessita di un lavoro muscolare aumentato, porta in breve tempo all’accumulo di cataboliti tossici all’interno del tessuto muscolare stesso con conseguente distonia e dolore, spontaneo o rilevabile alla palpazione. Questa tensione muscolare può innescare modificazioni posturali che scendono fino a interessare l’apparato locomotore, seguendo la catena cinetica di appartenenza del muscolo. L’atteggiamento orale di molti atleti impegnati in uno sforzo fisico è riconducibile a due atteggiamenti tra loro opposti: Denti serrati in massimo sforzo (Fig. 4); Bocca spalancata alla ricerca della maggior capacità respiratoria possibile (Fig. 5). L’atleta per svolgere al meglio la propria attività necessita che il proprio corpo risponda in maniera ottimale ai carichi di lavoro impartiti durante l’allenamento, e ancora di più durante la competizione. Continuando a sovraccaricare con gli allenamenti la zona interessata da disfunzione, si va incontro a scompenso che porta a patologia infiammatoria che può sfociare in patologia degenerativa. SCOPO DEL LAVORO Questo studio si propone di ricercare nei pazienti sportivi che lamentano problematiche algiche e infiammatorie riconducibili a una patologia posturale, una relazione tra il quadro occlusale e la postura stessa. Ulteriore scopo è quello di distinguere quali stati infiammatori e algici possano essere ricondotti a una problematica occlusale e quali invece derivino da problematiche estranee all’apparato stomatognatico. MATERIALI E METODI Un campione di 14 atleti di cui 7 praticanti triathlon, 3 praticanti nuoto, 1 calcetto, 1 basket, 1 pallavolo e 1 arbitro di calcio è stato visitato nella Clinica Odontoiatrica di Padova. Questi pazienti lamentavano sintomatologia a vari livelli (Fig. 6): distretto cranio cervico mandibolare (6), lombare (4), arti inferiori (5) o superiori (4), con dolori muscolari, tendinei o articolari. Sono stati effettuati per ogni paziente: • Anamnesi, con attenzione nella raccolta di tutte le informazioni riguardanti il carico allenante per quello che riguarda la sua cadenza, la quantità, la tipologia delle esercitazioni e le sensazioni avvertite dal soggetto; è stato inoltre analizzata l’esecuzione del gesto sportivo sul terreno di allenamento; • esame clinico obiettivo (Fig. 7), con attenzione alla presenza di situazioni occlusali patologiche (malocclusioni o precontatti) ed alla palpazione dei muscoli masticatori; visita posturale, con analisi visiva della simmetria del corpo rispetto alla colonna vertebrale, e prova della rotazione del capo; esame strumentale con pedana posturo stabilometrica Biopostural System (Fig. 8). È stato poi eseguito il test di Meersseman ripetendo la palpazione muscolare, l’analisi posturale e l’esame strumentale sulla pedana. I valori stabilometrici forniti dalla pedana, valutati nel nostro studio sono: Analisi posturometrica (Fig. 9), cioé la distribuzione dei carichi parziali di ogni singolo appoggio plantare e di entrambi, destra e sinistra, anteriore e posteriore; Statokinesiogramma, rappresenta il cosiddetto gomitolo (Fig. 10) cioé lo spostamento del Centro di Pressione (COP) sul piano (x;y). Il COP è il punto di applicazione della risultante delle forze piede-suolo. Figura 9 - Analisi posturometrica Figura 10 - Il “gomitolo” Del gomitolo si misura sia la superficie che la lunghezza. Velocità del COP totale. • Stabilogrammi (Antero-Posteriori e Latero- Laterali globali e dei singoli piedi). Lo stabilogramma misura le oscillazioni posturali in posizione eretta, cioé il grafico delle coordinate (x;y) del COP nel tempo. Tabella 1 Per quel che riguarda i dati relativi ai carichi podalici si nota un cambiamento in un’alta percentuale di soggetti di entrambi i gruppi DCCM + e DCCM- 86% 50% 36% Pazienti totali 72% 89% TOTALE 36% 56% Allontanamento dall’equilibrio ds- sn e/o A-P 36% 33% Avvicinamento all’equilibrio ds- sn e/o A-P Pazienti DCCM - Pazienti DCCM + CARICHI PODALICI Tabella 2 Un’alta incidenza di variazioni si è vista anche considerando l’area del gomitolo di oscillazione. 85% 21% 64% Pazienti totali 86% 89% TOTALE 22% 22% Aumento area del gomitolo 64% 67% Riduzione area del gomitolo Pazienti DCCM - Pazienti DCCM + AREA DEL GOMITOLO In evidenza il caso di una paziente triathleta (Fig. 11), che lamenta problemi di tendinite all’arto inferiore destro: si rileva un importante sbilanciamento del corpo a destra; all’esame orale non si nota alcuna situazione patologica. L’esame stabilometrico evidenzia uno squilibrio di 8 punti percentuali tra carico destro, maggiore, e sinistro. Con il rialzo occlusale (Fig. 12) si nota un miglioramento della simmetria corporea; anche a livello di carico podalico, si raggiunge una situazione di equilibrio tra destra e sinistra, nonché una riduzione delle velocità di oscillazione e della lunghezza del gomitolo. Figura 11 - Senza spessore occlusale Interessante anche il caso 12 (Fig. 13,14), giocatore di basket, che all’anamnesi lamenta lombalgia, e all’esame clinico presenta morso profondo, ma nessun dolore muscolare. È evidente una limitazione della rotazione del capo a sinistra. Con l’analisi posturometrica si rileva che il carico sinistro è fermo al 40%, mentre il destro è pari al 54%. Con il test dei cotoni i due carichi quasi si eguagliano (destra 50,9%, sinistra 49,1%), e si ha un notevole miglioramento dell’area e della lunghezza del gomitolo, oltre a una riduzione della velocità di oscillazione del COP. Figura 12 - Con spessore occlusale Figura 13 - Senza spessore occlusale Figura 14 - Durante Test di Meersseman Per quel che riguarda la correlazione tra occlusione e sua influenza a livello cervicale, si è verificato un miglioramento della rotazione del capo nel 71% dei pazienti con disturbi cranio-cervico-mandibolari (DCCM+) che lamentavano problematiche a questo livello, mentre nel gruppo di controllo si è avuto un riscontro positivo nel 55% dei casi. Tale dato avvalora l’ipotesi di un’ influenza tra apparato stomatognatico e rachide cervicale nei pazienti con situazioni patologiche a carico del distretto cranio-cervico-mandibolare. I dati posturometrici evidenziano una modifica del carico podalico durante la deprogrammazione occlusale (86% dei pazienti con DCCM+ e nel 72% dei pazienti del DCCM). Le variazioni percentuali di carico risultano essere sia negative (56% gruppo DCCM+, 36% gruppo DCCM-) che positive (33% gruppo DCCM+, 36% gruppo DCCM-) per cui la correlazione è ipotizzabile, ma non è predicibile in quanto legata a variabili individuali (capacità di compensazione, adattamento, stato psico-fisico del soggetto) Nei casi in cui la variazione di carico podalico è positiva, il bilanciamento ottenuto tra carico destro-sinistro o anteriore- posteriore sfiora il rapporto 1:1. Per quanto concerne i dati stabilometrici riguardanti l’area del gomitolo, si hanno modifiche nell’89% dei pazienti con DCCM, il 67% delle quali sono positive, e nell’86% dei soggetti del gruppo DCCM-, con il 64% di miglioramenti. I dati riguardanti il campione generale dei pazienti mostrano alte percentuali di cambiamento del carico podalico (86%) e dell’area del gomitolo (85%), in linea con i risultati ottenuti per i singolo gruppi DCCM + e DCCM -. È necessario distinguere mediante la visita gnatologica e quella posturale con pedana posturo-stabilometrica se effettivamente il problema è di competenza odontoiatrica o di altre branche specialistiche. Figura 7 Morso profondo Figura 1 Figura 2 Figura 4 Figura 5 Figura 6 Figura 8 Figura 15

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17° Congresso Nazionale “Collegio dei Docenti di Odontoiatria”Chieti, 21-23 Aprile 2010

LA PERFORMANCE SPORTIVO ATLETICA E LAPATOLOGIA POSTURALE NEL PAZIENTE CONDISORDINI CRANIO-CERVICO-MANDIBOLARI

FAVERO L., CABIANCA A., DE FRANCESCO M., COCILOVO F.Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche, Cattedra di Gnatologia Clinica; Direttore: Prof. Lorenzo Favero

INTRODUZIONELa Consensus Conference del 2008, Milano, pur riconoscendo chebisogna approfondire ed andare avanti con la ricerca, afferma che�l’attuale letteratura può � avvalorare l’esistenza di una relazione traocclusione, postura e l’integrazione neurofisiologica dellameccanica e dell’equilibrio corporei come fattori influenti su talesistema dinamico�.Notevole attenzione su quale influenza possa avere l’occlusionesull’equilibrio corporeo �è stata dimostrata dalla medicina dellosport, poiché � gli atleti, sempre alla ricerca del massimorendimento da parte del proprio fisico, sono molto pi �ù soggetti apatologie di tipo degenerativo e infiammatorio a caricodell’apparato locomotore, a causa dei carichi di allenamento a cuisottopongono quotidianamente il fisico. Le correlazioni tra ilsistema cranio mandibolare e il sistema posturale sono di tipobiomeccanico e neurologico.

Le modalità � correlative di tipo biomeccanico si realizzano graziealla presenza di componenti con funzionalità � biomeccanica, ovveromuscoli e fasce che mettono in continuità � anatomo funzionale lestrutture cranio mandibolari con quelle cervicali.

Le principali componenti muscolari che correlano l’apparatocranio-mandibolare al rachide cervicale e al cingolo sterno-scapolo-omerale sono i muscoli di connessione tra l’osso ioide e lealtre strutture.

RISULTATI E DISCUSSIONEIl 64% dei pazienti presenta alla visita un quadro riconducibile auno stato di disordine cranio-cervico-mandibolare (DCCM).

Il 92% lamenta un dolore di tipo algico-infiammatorio a unacomponente tendinea, muscolare o articolare dell’apparatolocomotore.

Il 71% dei pazienti con disordini cranio-cervico-mandibolari chelamentava una riduzione funzionale a livello cervicale, presentauna sensibile riduzione della sintomatologia durante il test diMeersseman.

CONCLUSIONI

Questo studio esamina una sotto-categoria particolare di pazienti ovverogli atleti a livello agonistico (Fig. 15):questa peculiarit �à fa si che il pazienteabbia caratteristiche particolari per cui imuscoli sono ipertonici e quindi l’areadel gomitolo si presenta ridotta.

Nell’atleta, inoltre, �è pi�ù efficiente anchela condizione di adattamento ecompenso in caso di patologia latentelegata all’apparato locomotore:

BIBLIOGRAFIA

1. Berknopf E, Broia V, Bertarini AM. Approccio gnatologicoagli atteggiamenti scorretti del rachide. Dent Mod, Apr1996; 4: 65-72.

2. Bracco P, Degeribus A, Piscetta R. Effects of different jawrelations on postural stability in human subjects.Neuroscience Lett 2004 Feb 19; 3: 228-30.

3. Chessa G, Capobianco S, Lai V. Stabilometry and cranio-carvic-mandibular disorders. Minerva Stomatol 2002May;51(5):167-71

4. Ciancaglini R, Cerri C, Saggini R, Bellomo R.G, Ridi R,Pisciella V, Di Pancrazio L, Di Paolo C, Leonardi R, GrecoM, Heir G. On the symposium: Consensus ConferencePosture and Occlusion:hypotesis of correlation. Int J ofStom & Occl med 2009 Jun; 2(2):87-96

5. Ferrario V, Sforza C, Shmitz JH, Taroni A. Occlusion andcenter of foot pressure variation: is there a relationship?J Prost Dent 1996 Sep; 76 : 302-8.

6. Gallozzi C. Il ruolo dell’equilibrio corporeo nellatraumatologia dello sport. Med Sport 2003; 56: 253-65

7. Gelb H, Mehta NR, Forgione AC. Relatonhip of muscularstrength to jaw posture in sports dentistry. NY State DentJ. 1995 Nov; 61(9):58-66.

8. Lai V, Deriu F, Chessa G. The influence of occlusion onsporting performance. Minerva Stomatol. 2004 Jan-Feb;53(1-2): 41-7

9. Pelosi Andrea, Interferenze orali nelle sindromi cranio-mandibolo-cervicali e posturali, Castello editore, 2007

10. Sakaguchi K, Mehte NR, Abdallah EF, Forgione AC,Hirayama H, Kawasaki T, Yokoyama A. Examination ofthe relationship between mandibular position and bodyposture. Cranio 2007 Oct;25(4): 237-49

Il sistema stomatognatico(Fig. 1) partecipa anch’essoattivamente al mantenimentodella corretta posizione delcranio insieme ai muscolisovra e sottojoidei, ai flessoried estensori del collo, aimuscoli della masticazione edel cingolo scapolo omerale.

Nel modello di catena cinetica,(Fig. 2) qualsiasi modificazionedovuta a una forza applicata osubita da un segmento dellacatena, si ripercuote aisegmenti a questo vicini.

Qualsiasi causa perturbatriceche alteri lo stato di equilibriomuscolo fasciale a livellostomatognatico, cioè� la posturamandibolare fisiologica, può �innescare scompensi anche aglialtri distretti correlati.

La presenza di anastomosi tra terminazioni dei rami nervosi deiprimi nervi cervicali con il nervo grande e piccolo occipitale (C1-C2-C3) e terminazioni dei rami nervosi del trigemino e del facialepu �ò determinare sovrapposizioni e trasmissioni neurosensoriali traarea cervico-nucale e cranio-facciale.

La massima intercuspidazione �è un evento estremamente utile dalpunto di vista biomeccanico perché � attraverso esso la mandibolapartecipa attivamente alla stabilizzazione del cranio sul resto delcorpo. L’occlusione patologica prende origine dallo stabilizzarsi diun riposizionamento mandibolare, diverso da quello fisiologico, acausa di elementi perturbanti.

Le cause pi �ù frequenti di dislocazione mandibolare sono iprecontatti (Fig. 3).

Per evitare danni ai denti e all’apparato di sostegno il sistemamuscolare, non potendo ripristinare la corretta autonomia,modifica la posizione della mandibola (riflesso di evitamento). Lanuova posizione può � anche non risultare patologica se rimaneall’interno di un certo range, variabile da individuo a individuo,chiamata �banda di adattamento �.In presenza di un’occlusione abituale patologica, i muscolilavorano in distonia e l’ATM viene sovraccaricata, con sintomi siaa carico dei muscoli che dell’articolazione stessa.

Figura 3 - Es. di precontatto

Questa ipertonia per potersimantenere necessita di un lavoromuscolare aumentato, porta inbreve tempo all’accumulo dicataboliti tossici all’interno deltessuto muscolare stesso conconseguente distonia e dolore,spontaneo o rilevabile allapalpazione.

Questa tensione muscolare può �innescare modificazioni posturali chescendono fino a interessare l’apparatolocomotore, seguendo la catenacinetica di appartenenza del muscolo.

L’atteggiamento orale di molti atletiimpegnati in uno sforzo fisico �èriconducibile a due atteggiamenti traloro opposti:

• Denti serrati in massimo sforzo(Fig. 4);

• Bocca spalancata alla ricerca dellamaggior capacit �à respiratoriapossibile (Fig. 5).

L’atleta per svolgere al meglio la propria attivit �à necessita che ilproprio corpo risponda in maniera ottimale ai carichi di lavoroimpartiti durante l’allenamento, e ancora di pi �ù durante lacompetizione. Continuando a sovraccaricare con gli allenamenti lazona interessata da disfunzione, si va incontro a scompenso cheporta a patologia infiammatoria che può � sfociare in patologiadegenerativa.

SCOPO DEL LAVOROQuesto studio si propone di ricercare nei pazienti sportivi chelamentano problematiche algiche e infiammatorie riconducibili auna patologia posturale, una relazione tra il quadro occlusale e lapostura stessa.

Ulteriore scopo �è quello di distinguere quali stati infiammatori ealgici possano essere ricondotti a una problematica occlusale equali invece derivino da problematiche estranee all �’apparatostomatognatico.

MATERIALI E METODIUn campione di 14 atleti di cui 7 praticanti triathlon, 3 praticantinuoto, 1 calcetto, 1 basket, 1 pallavolo e 1 arbitro di calcio è � statovisitato nella Clinica Odontoiatrica di Padova.

Questi pazienti lamentavano sintomatologia a vari livelli (Fig. 6):distretto cranio cervico mandibolare (6), lombare (4), arti inferiori(5) o superiori (4), con dolori muscolari, tendinei o articolari.

Sono stati effettuati per ogni paziente:

• Anamnesi, con attenzione nellaraccolta di tutte le informazioniriguardanti il carico allenante perquello che riguarda la sua cadenza, laquantit �à, la tipologia delle esercitazionie le sensazioni avvertite dal soggetto;è � stato inoltre analizzata l’esecuzionedel gesto sportivo sul terreno diallenamento;

• esame clinico obiettivo (Fig. 7), conattenzione alla presenza di situazioniocclusali patologiche (malocclusioni oprecontatti) ed alla palpazione deimuscoli masticatori;

• visita posturale, con analisi visiva dellasimmetria del corpo rispetto allacolonna vertebrale, e prova dellarotazione del capo;

• esame strumentale con pedanaposturo stabilometrica BioposturalSystem (Fig. 8).

È stato poi eseguito il test di Meerssemanripetendo la palpazione muscolare,l’analisi posturale e l’esame strumentalesulla pedana.

I valori stabilometrici forniti dalla pedana,valutati nel nostro studio sono:

• Analisi posturometrica (Fig. 9), cioé �la distribuzione dei carichi parziali diogni singolo appoggio plantare e dientrambi, destra e sinistra, anteriore eposteriore;

• Statokinesiogramma, rappresenta ilcosiddetto �gomitolo � (Fig. 10) cioé � lospostamento del Centro di Pressione(COP) sul piano (x;y). Il COP è � il puntodi applicazione della risultante delleforze piede-suolo.

Figura 9 - Analisiposturometrica

Figura 10 -Il “gomitolo”

Del gomitolo si misura sia la superficie chela lunghezza.

• Velocit �à del COP totale.

• Stabilogrammi (Antero-Posteriori eLatero- Laterali globali e dei singolipiedi). Lo stabilogramma misura leoscillazioni posturali in posizioneeretta, cioé� il grafico delle coordinate(x;y) del COP nel tempo.

Tabella 1

Per quel cheriguarda i datirelativi ai carichipodalici si nota uncambiamento inun’alta percentualedi soggetti dientrambi i gruppiDCCM + e DCCM-

86%

50%

36%

Pazientitotali

72%89%TOTALE

36%56%Allontanamentodall’equilibrio ds-sn e/o A-P

36%33%Avvicinamentoall’equilibrio ds-sn e/o A-P

PazientiDCCM -

PazientiDCCM +

CARICHIPODALICI

Tabella 2

Un’alta incidenzadi variazioni si èvista ancheconsiderandol’area del gomitolodi oscillazione.85%

21%

64%

Pazientitotali

86%89%TOTALE

22%22%Aumento areadel gomitolo

64%67%Riduzione areadel gomitolo

PazientiDCCM -

PazientiDCCM +

AREA DELGOMITOLO

In evidenza il caso di una pazientetriathleta (Fig. 11), che lamentaproblemi di tendinite all’arto inferioredestro: si rileva un importantesbilanciamento del corpo a destra;all’esame orale non si nota alcunasituazione patologica.

L’esame stabilometrico evidenzia unosquilibrio di 8 punti percentuali tracarico destro, maggiore, e sinistro.

Con il rialzo occlusale (Fig. 12) si notaun miglioramento della simmetriacorporea; anche a livello di caricopodalico, si raggiunge una situazione diequilibrio tra destra e sinistra, nonché �una riduzione delle velocit �à dioscillazione e della lunghezza delgomitolo.

Figura 11 - Senzaspessore occlusale

Interessante anche il caso 12 (Fig.13,14), giocatore di basket, cheall’anamnesi lamenta lombalgia, eall’esame clinico presenta morsoprofondo, ma nessun dolore muscolare.È evidente una limitazione dellarotazione del capo a sinistra.

Con l’analisi posturometrica si rilevache il carico sinistro è� fermo al 40%,mentre il destro �è pari al 54%.

Con il test dei cotoni i due carichi quasisi eguagliano (destra 50,9%, sinistra49,1%), e si ha un notevolemiglioramento dell’area e dellalunghezza del gomitolo, oltre a unariduzione della velocit �à di oscillazionedel COP.

Figura 12 - Conspessore occlusale

Figura 13 - Senzaspessore occlusale

Figura 14 - DuranteTest di Meersseman

• Per quel che riguarda la correlazione tra occlusione e suainfluenza a livello cervicale, si �è verificato un miglioramentodella rotazione del capo nel 71% dei pazienti con disturbicranio-cervico-mandibolari (DCCM+) che lamentavanoproblematiche a questo livello, mentre nel gruppo di controllo si�è avuto un riscontro positivo nel 55% dei casi.

• Tale dato avvalora l’ipotesi di un’ influenza tra apparatostomatognatico e rachide cervicale nei pazienti con situazionipatologiche a carico del distretto cranio-cervico-mandibolare.

• I dati posturometrici evidenziano una modifica del caricopodalico durante la deprogrammazione occlusale (86% deipazienti con DCCM+ e nel 72% dei pazienti del DCCM).

• Le variazioni percentuali di carico risultano essere sia negative(56% gruppo DCCM+, 36% gruppo DCCM-) che positive (33%gruppo DCCM+, 36% gruppo DCCM-) per cui la correlazione è�ipotizzabile, ma non è � predicibile in quanto legata a variabiliindividuali (capacità � di compensazione, adattamento, statopsico-fisico del soggetto)

• Nei casi in cui la variazione di carico podalico �è positiva, ilbilanciamento ottenuto tra carico destro-sinistro o anteriore-posteriore sfiora il rapporto 1:1.

• Per quanto concerne i dati stabilometrici riguardanti l’area delgomitolo, si hanno modifiche nell’89% dei pazienti con DCCM, il67% delle quali sono positive, e nell’86% dei soggetti delgruppo DCCM-, con il 64% di miglioramenti.

• I dati riguardanti il campione generale dei pazienti mostranoalte percentuali di cambiamento del carico podalico (86%) edell’area del gomitolo (85%), in linea con i risultati ottenuti peri singolo gruppi DCCM + e DCCM -.

• È necessario distinguere mediante la visita gnatologica e quellaposturale con pedana posturo-stabilometrica se effettivamenteil problema è � di competenza odontoiatrica o di altre branchespecialistiche.

Figura 7Morso profondo

Figura 1

Figura 2

Figura 4

Figura 5

Figura 6

Figura 8 Figura 15