RELAZIONE DEI MUSCOLI STOMATOGNATICI CON LA...
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Qual è la relazione tra l’apparato stomatognatico e
le patologie posturali?
I muscoli deputati alla masticazione, deglutizione o
i mimici, hanno un ruolo sull’assetto posturale?
QUESITI
Le correlazioni del sistema posturale con il
sistema cranio-mandibolare sono sia di natura
biomeccanica che neurologica.
Dal punto di vista biomeccanico, i muscoli della
testa, del collo e le fasce mettono in continuità
anatomica l’apparato stomatognatico, il
rachide cervicale e il cingolo sterno-scapolo-
omerale con l’interposizione dell’osso ioide
RELAZIONI
Sotto il profilo neurologico, l’imponente input
sensoriale proveniente dai recettori del
sistema cranio-mandibolare (propriocettori,
esterocettori e meccanocettori), invia
informazioni e interferenze alla sostanza
reticolare, ai nuclei vestibolari e ad altri nuclei
sotto corticali, con il risultato di un continuo
interscambio e una reciproca influenza
nell’elaborazione dei programmi motori statici
e dinamici realizzati dalle vie vestibolo-
reticolo-spinali.
CENNI DI NEUROLOGIA
Il concetto di catene muscolari secondo L.
Busquet, racchiude, per l’aspetto funzionale, una
continuità tra i muscoli dell’intero organismo,
resa tale non dal muscolo, ma dalle fasce che lo
rivestono: ogni struttura connettiva (guaine,
tendini, legamenti, pleura, peritoneo ecc.), di
origine embriologica comune (mesodermica) fa,
infatti, parte di un’unica fascia, sul piano
funzionale.
I muscoli, in questo contesto, sono al servizio
delle fasce e ciascuno di loro fa parte di una
specifica catena mio-fasciale.
LE CATENE MUSCOLARI
I muscoli che fanno parte di questa
catena, permettono al tronco di
flettersi, grazie alla loro
contrazione in senso anteriore.
Fanno parte di questa catena:
- intercostali medi;
- grandi retti dell’addome;
- muscoli del perineo;
- triangolare dello sterno;
- piccolo pettorale;
- trapezio inferiore;
- grande pettorale;
- grande rotondo-romboideo.
CATENA DI FLESSIONE (C.D.F.)
La C.D.E. è definita anche di appoggio. I
muscoli che fanno parte di questa catena
equilibrano l’azione dei muscoli della C.D.F.
Essa è distinta in:
Piano profondo, di cui fanno parte:
- trasverso spinoso;
- sopracostali;
- epispinoso;
- lungo dorsale;
- sacro-lombare;
- quadrato dei lombi.
CATENA DI ESTENSIONE (C.D.E.)
Piano medio, di cui fanno parte:
- piccolo dentato postero-superiore e inferiore;
(relè cingolo scapolare);
- trapezio inferiore
(relè arto superiore);
- grande rotondo.
La C.D.F. e la C.D.E. sono definite catene
rette, la prima, con la sua azione, avvolge il
tronco (arrotolamento), lo ripiega su se stesso
e ne concentra il volume, l’altra, in questa
fase, immagazzina energia che libera, poi
nel raddrizzamento (“effetto molla”).
CATENA DI ESTENSIONE (C.D.E.)
La colonna cervicale, assicura il
collegamento tra il torace e la testa e, le
catene muscolari di questo distretto, ne
garantiscono la coordinazione,
preservando una relativa indipendenza
della testa, anche per consentire
l’orizzontalizzazione dello sguardo e la
deglutizione.
La flessione e l’estensione del capo, sono
garantite dalle catene rette anteriori
(destra e sinistra) e posteriori (destra e
sinistra), mentre, la rotazione, è
gestita dalle C.C. del collo.
CATENA CROCIATA DEL COLLO
Sono distinte in:
Piano superficiale, di cui fanno parte: succlavio, sterno-tiroideo, tiro-ioideo, sterno-cleido-ioideo, genio-ioideo, genio-glosso, stilo-ioideo, massetere, pterigoideo-interno, temporale (fascio medio).
Piano profondo, di cui fanno parte: lungo del collo, retto anteriore, piccolo retto anteriore, retto laterale.
I muscoli masticatori fanno parte di questa C.M.
.
CATENA DI FLESSIONE DEL COLLO
Di questa C.M. fanno parte: trasverso spinoso,
trasverso del collo, sacrolombare-cervicale,
grande complesso, piccolo complesso, grande retto
posteriore, piccolo retto posteriore.
I muscoli masticatori sono antagonisti degli
estensori del collo!
CATENA DI ESTENSIONE DEL COLLO
La posizione della testa è gestita dalla
C.D.E., dalla C.D.F. e dalle C.C., i
muscoli masticatori fanno parte delle
ultime due; se fosse possibile inattivare
i suddetti muscoli, in posizione
ortostatica, cambierebbe la posizione
della testa sul rachide cervicale.
Osservando l’immagine accanto, è
evidente che i muscoli masticatori
cooperano all’assetto posturale: infatti
nella iperestensione della testa è
difficile mantenere i denti a contatto!
EQUILIBRIO DELLA TESTA
Il capo va inteso come una sfera: posta sul rachide e tenuta
in equilibrio secondo un complesso sistema
neuromuscolare.
Anteriormente, agiscono le C.M. di flessione;
posteriormente, le C.M. di estensione; lateralmente le
C.M. crociate. I principali muscoli dell’apparato
stomatognatico sono: il massetere, lo pterigoideo interno
ed esterno e il temporale. Tali muscoli sono detti
masticatori e fanno riferimento alla C.M. di flessione;
inoltre, il muscolo temporale coopera anche con le catene
crociate.I muscoli masticatori si collegano al cranio,
tramite l’articolazione temporo–mandibolare (A.T.M.),
quindi, posteriormente, con la C.M. di estensione.
EQUILIBRIO DELLA TESTA
Il capo, per essere mantenuto in posizione verticale durante i vari movimenti masticatori, necessita dei muscoli che si inseriscono sulla C.M. di estensione e che collegano la testa alla colonna vertebrale e all’articolazione scapolo-omerale.
EQUILIBRIO DELLA TESTA
L’azione di tali muscoli, è contrastata dal gruppo degli antagonisti, situato nella regione anteriore del collo e costituito dai masseteri (che fissano la mandibola al cranio), dai sopraioidei (che fissano la mandibola all’osso ioide), dai sottoioidei (che fissano l’osso ioide allo sterno e alla clavicola
EQUILIBRIO DELLA TESTA
La contrazione di questi muscoli permette la
flessione del capo. Durante i movimenti
mandibolari, esso è stabilizzato non solo dai
muscoli che lavorano esclusivamente sulla
mandibola e, su questa interrelazione,
possiamo affermare che i muscoli del collo,
l’articolazione atlanto-occipitale, l’apparato
stomatognatico agiscono come un’unica unità
funzionale e, quindi, l’equilibrio posturale
dell’apparato stomatognatico è parte di un
equilibrio più generale, costituito da vari
segmenti sovrapposti e intimamente correlati
tra loro.
EQUILIBRIO DELLA TESTA
In condizioni di normocclusione, durante la
masticazione bilaterale alternata, con il capo in asse
sulla colonna cervicale, le forze masticatorie si scaricano
a livello della C4, se la testa è anteriorizzata, sulla C2,
se è posteriorizzata sulla C6
EQUILIBRIO DELLA TESTA
Dobbiamo immaginare i mascellari e
l’osso occipitale, come i due piatti di una
bilancia: la parte posteriore, l’osso
occipitale, è stabilizzato dalla C.M. di
estensione, che funge da appoggio;
mentre la parte anteriore, i mascellari,
sono condizionati dai muscoli
masticatori, dalla posizione e dalla
spinta della lingua.
EQUILIBRIO DELLA TESTA
I muscoli della lingua sono l’unico
gruppo muscolare che, contraendosi, si
allunga e la spinta che esercitano varia
da 400 a I 700 gr. In base al tipo di
deglutizione di ciascun soggetto, la
lingua assumerà una posizione: se la
spinta si attua sul palato, sarà fisiologica
e la testa sarà eretta, in bilico sulla
colonna cervicale; se la spinta avviene
fra o su i denti superiori, la testa sarà
anteriorizzata; se la pressione esercitata
dalla lingua, durante l’atto deglutitorio,
si scarica sulla mandibola, la testa,
rispetto al tronco, sarà arretrata.
IL RUOLO DELLA LINGUA
In queste circostanze, anche la
posizione dei denti sarà diversa:
nel primo caso avremo
“normocclusione” (fig. A); nel
secondo si avrà “una seconda
classe dentaria I e II divisione”
(fig. B); nel terzo caso, la classe
dentaria sarà di “tipo III” (fig. C)
La posizione della testa
leggermente avanzata rispetto al
filo a piombo di 1-2 cm è
considerata normale.
IL RUOLO DELLA LINGUA
In condizioni di riposo la punta della lingua sfiora la papilla retro incisiva superiore (senza toccare i denti), con i bordi verso l’alto e appoggiati contro le regioni alveolari laterali.
Durante l’atto deglutitorio il bolo si muove verso l’esofago con l’effetto di suzione che si crea nella faringe e con un movimento antero-posteriore della lingua.
Corretta Atipica
IL RUOLO DELLA DEGLUTIZIONE
Nella deglutizione scorretta, definita anche atipica, viziata, infantile, disfunzionale, anomala, deviante, la spinta della lingua avviene nella direzione errata. Il bolo, per progredire nella faringe, necessita della cooperazione dei muscoli periorali, onde evitare che il cibo sia spinto fuori dal cavo orale.
Corretta Atipica
IL RUOLO DELLA DEGLUTIZIONE
Le terminazioni nervose della lingua hanno origine
a livello dell’epifisi e proseguono sul seno retto,
attraversano la protuberanza occipitale interna,
passano per la cassa del timpano e si densificano
sul martello per passare poi alla mandibola; queste
terminazioni si collegano ai muscoli: Milo-ioideo,
Omo-ioideo, Scaleno, Triangolare dello Sterno,
Grande Pettorale, Intercostali medi, Grandi retti
dell’addome (Atman e Coll.).
CENNI DI NEUROFISIOLOGIA
L’epifisi, o ghiandola pineale, è posta al centro del
cervello e in tempi remotissimi era definita “terzo occhio”.
Sotto il profilo filosofico (Descartes), l’epifisi, è il punto
dove mente e corpo interagiscono, mentre per la medicina
ufficiale essa agisce su molti aspetti delle funzioni
umane, tramite i suoi messaggeri neuro-ormonali:
Appartiene all’epitalamo ed è collegata alle circostanti
parti nervose mediante i peduncoli epifisari, che sono
fasci nervosi pari e simmetrici. Poiché l’epifisi è la prima
ghiandola dell’organismo a svilupparsi, per la medicina
occidentale essa monitora e regola molti altri sistemi del
corpo.
LA GHIANDOLA PINEALE
LA GHIANDOLA PINEALE
Per la medicina orientale, le informazioni ricevute
dai campi di energia sottile, tramite l’epifisi, sono
decodificate e trasmesse al rachide come vibrazioni
risonanti; queste informazioni, viaggiano in altre
parti del corpo tramite fibre nervose, campi
bioelettrici, e sistemi di circolazione intesi come
canali di energia.
Gli studi sperimetali: “Meccanismi patologici della
scoliosi ideopatica: scoliosi sperimentale nei ratti
pinealectomizzati” (Machida M., Saito M.,
Dubousset J., Yamada T., Rimura J., Shibasaki K.)
nonchè “Ruolo della serotonina nelle deformità
scoliotiche dei polli pinealectomizzati” (Machida
M., Miyaschita Y., Murai I., Dubousset J., Yamada
T., Rimura J.), hanno dimostrato che effettuando
la pinealectomia si è determinata la scoliosi a
cavie da laboratorio.
STUDI SPERIMENTALI