La parola del Prevosto (don Luigi) 3

48

Transcript of La parola del Prevosto (don Luigi) 3

Page 1: La parola del Prevosto (don Luigi) 3
Page 2: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

som

mar

ioLa parola del Prevosto (don Luigi) 3Calendario liturgico 4Rispettare la Vita (I Vescovi) 8Il Papa agli ammalati (don Giuseppe) 10Vicini a chi soffre (Sr. Stefania) 11Il Papa ai bambini 1225° di Episcopato di mons. Sanguineti 13

luce sale lievitoMons. Rossini, un precursore (R. Mor) 14

vita parrocchialeQuando Dio interviene (R. Fontana) 16Briciole Francescane (A. Rossi) 17Natale con le Diaconie (F. Cocchetti) 18Natale con le suore 19Pellegrinaggio a Bene Vagienna 20Missa pro Defunctis (don Valentino) 20Messa in lingua latina 21Festa dei battezzati del 2005 22

dall’oratorioStaSsera Debutto n° 20 23L’Unico Anello 23Carnevale a Venezia 24Il Carnevale 25

arte & culturaLe Poesie di Rosetta (R. Mor) 26L’angolo di Massimo (M. Calvi) 27Voi che ne pensate? (L. A. Pinelli) 28Università Aperta 29

le nostre rubrichePer te casalinga (L.D.B) 30Tempi lontani (G. Pini) 31Lo Sport (R. Moscarella) 32

varie - cronacaChe batosta... 34Una notte in bianco (G. Cattina) 35ACLI (L. Bodini) 36Volontari del Soccorso 37Dalla Casa di Riposo 38Alcolisti in trattamento (Mariuccia) 39Una nuvola per Barbara 40Sulla neve con l’Avis 41Per i più piccoli (B. Cocchetti) 42RBV ricorda Mirella (T. Cervati) 43Orario ferroviario 44Orario delle farmacie 45Numeri Utili 45In memoria... 46Anagrafe Parrocchiale 46Offerte 47

sommario

In copertina:Festa della Vita

(foto di Tiziano Cervati)

L’Angelo di VerolaMensile di Vita

Parrocchiale VeroleseA cura di don Luigi Bracchi

Redattori:Sac. Giuseppe Lama

Sac. Valentino Picozzi

Telefoni utili030 931210 (Casa Canonica)030 932975 (abit. Prevosto)030 9921196 (abit. don Giuseppe)030 931475 (abit. don Valentino)

Abbonamento annualeOrdinario 20,00Sostenitore 25,00Benemerito 30,00Per spedizionea mezzo posta 18,00Un numero 2,00

StampaTipolito Bressanelli - Manerbio

Tel. 030 93 80 201

Page 3: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

3

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

la parola del prevosto

Vivereda figli

Un cristiano ha la consapevolez-za che la sua vita non è in balìadella fortuna, del destino, ma è

nelle mani di un Dio che è Padre diogni uomo che vive su questa terra.È una certezza che ci invita a vivere almeglio ogni esperienza di incontri,che ti offre la risposta adeguata an-che nei momenti più duri e più oscu-ri, che lancia una luce, uno sguardosulla presenza di ogni uomo che in-contra.Soprattutto chi si sente Figlio di Diosa che i rapporti tra tutti vanno realiz-zati nell’amore.Queste semplici, ma fondamentali ve-rità mi spingono a fare alcune consi-derazioni, che propongo a tutti.

A) La nostra vita va vissuta con unprofondo senso di gratitudine.Quanto c’è nella nostra esistenza sulpiano materiale, morale e spiritualecertamente viene da Dio, da noi stes-si e anche dalle persone che ci vivonoaccanto. Il nostro equilibrio personalederiva da questa certezza.È facile per il nostro modo di vivereavere una visione pessimista; ma èuno sguardo parziale, non completo.Scoprire quello che non va è necessa-rio, ma non è sufficiente, non è realedel tutto.È il bene che c’è in noi a darci la cari-ca per affrontare e risolvere anchequello che non va.

B) È importante che ognuno di noi ri-esca a dare una risposta giusta a que-sta domanda fondamentale: “Che co-sa è la vita?”.Vorrei proporre a ciascuno questoscritto di Madre Teresa:

Inno alla vitaLa vita è un’opportunità, coglila.La vita è bellezza, ammirala.La vita è beatitudine, assaporala.La vita è un sogno, fanne realtà.La vita è una sfida, affrontala.La vita è un dovere, compilo.La vita è un gioco, giocalo.La vita è preziosa, abbine cura.La vita è ricchezza, valorizzala.La vita è amore, vivilo.La vita è un mistero, scoprilo.La vita è promessa, adempila.La vita è tristezza, superala.La vita è un inno, cantalo.La vita è una lotta, accettala.La vita è un’avventura, rischiala.La vita è la vita, difendila.

C) Da tutto questo risulta che ogniuomo è il più grande valore suquesta terra, dopo la presenza amo-rosa di Dio.

La dignità di ogni persona umana;la passione per la dignità di ciascu-no; la vita difesa e incrementatasempre in ogni momento: in questocampo il lavoro da svolgere è enor-me; il nostro impegno perché tuttosi realizzi nel clima e nell’orizzontedell’amore vero, concreto e costrut-tivo.

Propongo anche a voi queste sem-plici, ma fondamentali riflessioni inoccasione della giornata per la vita.Che la vita rifiorisca sempre di piùper noi e per tutti.

Don Luigi

Page 4: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

celendario liturgico

4

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

In Basilica: Prefestiva: ore 18.00Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00

ore 17.45 VespriFeriali: ore 7.00 - 9.00

lunedì - mercoledì - venerdì: 18.00

S. Rocco: Festiva: ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva: ore 10.00Feriale (solo giovedì): ore 18.30

Cappella Casa Albergo: Martedì, giovedì, sabato e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.00, i sacerdoti sono a dis-posizione per le confessioni.

5 Domenica V del tempo ordinario (I settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Egli disse loro: - Andiamocene altrove per i villaggi vi-cini, perché io predichi anche là, per questo infatti sonovenuto. ... (Mc 1, 38)

Sante Messe con orario festivoOggi si celebra la giornata in difesa della vita per educare al-l’accoglienza della vita e contrastare l’aborto e ogni forma diviolenza contro la vita presenti nella cultura e nella societàcontemporanee.

ore 15.00 Dalle Suore: Incontro con i genitori dei ragazzi di 2a mediaore 16.00 Dalle Suore: incontro con i genitori, padrini e madrine dei

bambini che saranno battezzati il 19 febbraioore 17.30 Vespri e preghiere a favore della vita

6 lunedì ore 20.30 dalle Suore: Preparazione dei Centri di Ascolto

10 venerdì Celebrazione della Santa Messa nell’Infermeria della Casa diRiposo

11 sabato Madonna di LourdesSi celebra oggi la “Giornata mondiale del malato”, istituitada Giovanni Paolo II come “momento forte di preghiera, dicondivisione, di offerta delle sofferenze per il bene della Chie-sa e di richiamo per tutti a riconoscere nel volto del fratello in-fermo il santo volto di Cristo che soffrendo, morendo e risor-gendo ha operato la salvezza dell’umanità”.Ci saranno momenti di preghiera all’infermeria della Casa diRiposo e alla Casa Albergo.

febb

raio

Page 5: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

5

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

calendario liturgico

12 Domenica Domenica VI del tempo ordinario (II settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Il lebbroso diceva a Gesù: ‘Se vuoi, puoi guarirmi’. Glidisse Gesù: ‘Lo voglio, guarisci’ ...”. (Mc 1, 40-41)

Sante Messe con orario festivoore 9.30 Basilica: Solenne “Traditio” (consegna) del Padre Nostro ai

fanciulli di 3a elementareore 17.45 Vespri

13 lunedì ore 20.30 Centri di Ascolto

15 mercoledì Santi Faustino e Giovita. Patroni della città di Brescia e dellaDiocesi. FestaSante Messe con orario feriale

19 Domenica VII del tempo ordinario (III settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: ‘Figliolo, tisono rimessi i tuoi peccati”. ...”. (Mc 2, 5)

Sante Messe con orario festivoore 11.00 Santa Messa con amministrazione dei Battesimiore 17.45 Vespri

22 mercoledì Cattedra di S. Pietro Apostolo. Festa. Sante Messe con orarioferiale

24 venerdì Si apre il Triduo in suffragio dei defunti dalla Parrocchiaore 18.00: Santa Messa

25 sabato Dalle suore, dalle 15.00 alle 18.00, ritiro quaresimale per la 4a

elementareore 18.00 Santa Messa in suffragio dei defunti della Parrocchia

26 Domenica VIII del tempo ordinario (IV settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Gesù disse loro: ‘Possono forse digiunare gli invitati anozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposocon loro non possono digiunare’. ...”. (Mc 2, 19)

Sante Messe con orario festivoore 15.00 Suore: incontro con l’Azione Cattolica Adultiore 17.45 Vespriore 18.00 Si chiude il Triduo in suffragio dei defunti dalla Parrocchia

Page 6: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

6

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

calendario liturgico

In Basilica: Prefestiva: ore 18.00Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00

ore 17.45 VespriFeriali: ore 7.00 - 9.00

lunedì - mercoledì - venerdì: 18.00

S. Rocco: Festiva: ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva: ore 10.00Feriale (solo giovedì): ore 18.30

Cappella Casa Albergo: Martedì, giovedì, sabato e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.00, i sacerdoti sono a dis-posizione per le confessioni.

1 Mercoledì delle CENERI. Inizio della Quaresima(IV settimana del salterio)A tutte le Messe imposizione delle Ceneri

ore 7.00 - 9.00 Santa Messaore 16.30 Santa Messa per i ragazzi e gli anzianiore 20.30 Apertura solenne della Quaresima

Con il mercoledì delle Ceneri si apre la S. Quaresima che è iltempo più importante dell’anno liturgico perché ci preparaalla celebrazione della Pasqua di morte e risurrezione di No-stro Signore Gesù Cristo. Il Calendario della Quaresima saràpubblicato sul prossimo numero.

4 sabato Dalle suore, dalle 15.00 alle 18.00, ritiro quaresimale per la 5a

elementare

5 Domenica Prima di Quaresima (I settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Gesù diceva: ‘Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vi-cino; convertitevi e credete al Vangelo’. ...”. (Mc 1, 15)

Sante Messe con orario festivoore 15.00 Suore: incontro con i genitori dei bambini di 1a elementareore 17.45 Vespri

mar

zo

Page 7: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

7

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

calendario liturgico

Riepilogo degli appuntamenti

Domenica 5 febbraio

genitori dei ragazzi di 2a media ore 15.00 Suore

genitori battezzandi di febbraio ore 16.00 Suore

Domenica 12 febbraio

3a elementare - “Traditio” del Padre Nostro ore 9.30 Basilica

Sabato 25 febbraio

4a elementare dalle 15.00 alle 18.00, ritiro Suore

Domenica 26 febbraio

Azione Cattolica Adulti ore 15.00 Suore

Sabato 4 marzo

5a elementare dalle 15.00 alle 18.00, ritiro Suore

Domenica 5 marzo

genitori dei ragazzi di 1a elementare ore 15.00 Suore

Prossime date per la celebrazionedel Sacramento del Battesimo in parrocchia

19 febbraio ore 11.00 (penultima domenica prima della Quaresima)

Durante la Quaresima non si celebrano i Battesimi.

15 aprile 21.30 circa - la Veglia Pasquale è il momento più adatto perla celebrazione del Sacramento del Battesimo: occorre superare l’i-dea del disagio della notte, si può concordare insieme l’orario.

23 aprile ore 12.00 - Domenica dell’Ottava di Pasqua.

4 giugno ore 16.00 - Solennità della Pentecoste.

Page 8: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

8

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

28a giornata per la vita

Consiglio Episcopale Permanente

Rispettare la VitaMessaggio per la 28a Giornata per la Vita5 febbraio 2006

La Vita precede il creato e l’uomo:l’uomo - e con lui ogni realtà viven-te - è reso partecipe della vita per un

gesto di amore libero e gratuito di Dio.Ogni uomo è riflesso del Verbo di Dio. Lavita è perciò un bene “indisponibile”;l’uomo lo riceve, non lo inventa; lo acco-glie come dono da custodire e da far cre-scere, attuando il disegno di Colui che loha chiamato alla vita; non può manipo-larlo come fosse sua proprietà esclusiva.

La vita umana viene prima di tutte le isti-tuzioni: lo Stato, le maggioranze, le strut-ture sociali e politiche; precede anche lascienza con le sue acquisizioni. La per-sona realizza se stessa quando ricono-sce la dignità della vita e le resta fedele,come valore primario rispetto a tutti i be-ni dell’esistenza, che conserva la suapreziosità anche di fronte ai momenti didolore e di fatica.

Chi non vuole essere libero e felice e nonfa tutto il possibile per realizzare questasua massima aspirazione? Ognuno haracchiusa nel segreto del suo cuore lapropria strada verso la libertà e la felicità.Ma per tutti vale una condizione: il ri-spetto della vita. Nessuno potrà conqui-stare libertà e felicità oltraggiando la vita,sfidandola impunemente, disprezzando-la, sopprimendola, scegliendo la via del-la morte.

Questo vale per tutti, ma in modo spe-ciale per i giovani, tra cui non manca chisembra ricercare la libertà e la felicità

“In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. In lui era la vi-ta e la vita era la luce degli uomini”

(Gv 1, 1.4)

con espressioni esasperate o estreme.L’uso pervasivo delle droghe, che in talu-ni ambienti sono così diffuse da essereconsiderate cose normali; l’assunzionedi stimolanti nella pratica sportiva; leubriacature e le sfide in auto o in moto ealtri comportamenti analoghi non sonosemplicemente gesti di sprezzo dellamorte, un gioco tanto infantile quanto in-cosciente. No, essi dicono soprattutto in-differenza per la vita e i suoi valori; scar-so amore per se stessi e per gli altri.Una società che tollera una simile derivae non si interroga sulle cause e sui rime-di, o che la considera una malattia pas-seggera da prendere alla leggera, da cuisi “guarisce” crescendo, non si rendeconto della reale posta in gioco: chi dagiovane non rispetta la vita, propria e al-trui, difficilmente la rispetterà da adulto.È nostro dovere, perciò, aiutare quei gio-vani che si trovano in particolare disagioe difficoltà a ritrovare la speranza e l’a-more alla vita, a guardare con fiducia eserenità a progetti di matrimonio e fami-glia, a servire la cultura della vita e nonquella della morte.

Un fattore importante che incide sulla vi-talità e sul futuro della nostra società,ma tuttora trascurato, è sicuramente og-gi quello demografico: sono molti i co-niugi, infatti, che hanno meno figli diquanti ne vorrebbero. Ma, oltre alla man-canza di politiche organiche a sostegnodella natalità, resta grave nel nostro Pae-se il problema della soppressione direttadi vite innocenti tramite l’aborto, dietro al

Page 9: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

9

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

28a giornata per la vita

quale spesso ci sono gravi drammi uma-ni ma a cui, a volte, si ricorre con legge-rezza. Vanno valorizzati quegli aspettidella stessa legge 194, che si pongonosul versante della tutela della maternitàe dell’aiuto alle donne che si trovano indifficoltà di fronte ad una gravidanza.Davanti alla piaga dell’aborto tutti siamochiamati a fare ogni sforzo per aiutare ledonne ad accogliere la vita.Il rispetto della vita, infatti, comincia dal-la tutela della vita di chi è più debole e in-difeso. Nessuno può dirsi padrone e si-gnore assoluto della vita propria, a mag-gior ragione di quella altrui. Rispettare lavita, in questo contesto, significa anchefare tutto il possibile per salvarla. Quan-do pensiamo a un nascituro, vogliamo,perciò, pensare a un essere umano cheha il diritto, come ogni altro essere uma-no, a vivere e a ricercare la libertà e la fe-licità.

Rispettare la vita significa, ancora, met-tere al primo posto la persona. La perso-

na governa la tecnica, e non viceversa; lapersona, e non la ricerca o il profitto, è ilfine. Chiedere l’abolizione di regole e li-mitazioni che tutelano la vita fin dal con-cepimento in nome della libertà e dellafelicità è un tragico inganno, che produ-ce al contrario la schiavitù e l’infelicità dichi lascia che a costruire il futuro sianoda un lato i propri desideri soggettivi, dal-l’altro una tecnica fine a se stessa esganciata da ogni riferimento etico. Oc-corre continuare un capillare e diffuso la-voro di informazione e sensibilizzazioneper aiutare tutti a comprendere meglio ilvalore della vita, le potenzialità e i limitidella scienza, il dovere sociale di difen-dere ogni vita dal concepimento fino alsuo termine naturale.

Se nel cuore cerchi la libertà e aspiri allafelicità, rispetta la vita, sempre e a ognicosto.

Roma, 21 novembre 2005Presentazione della Beata Vergine Maria

Marco Paderno - Il percorso della vita.

Page 10: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

10

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

il papa agli ammalati

Messaggio del Santo Padreper la 14a GiornataMondiale del Malato

Eccovi la sintesi del Messaggio del Pa-pa in tre punti:A) LA VITA “DONO E MISTERO”Gesù promuove la vita e guarisce i ma-lati, come segno del Regno di Dio, do-ve la malattia, la sofferenza e la mortenon sono l’ultima parola, ma vengonosuperate in una visione di una salute divita piena e integrale. Anche la nostrasofferenza, nella croce di Cristo si portadentro una certezza e una promessa: lavittoria definitiva della vita sul male esulla morte. Gesù non vuole il dolore;come ogni uomo Egli vuole la vita, lagioia. Incontra però il male, la sofferen-za, la morte sul cammino che Egli per-corre insieme agli uomini. Egli vuoleeliminare il male, trasformandolo dal didentro con la forza dell’amore. La co-munità è chiamata a “riconoscere” lapresenza del malato e il suo essere sog-getto attivo della comunità umana ecristiana. Contro il mito dell’uomo per-fetto, la comunità cristiana, che non ri-nuncia a porsi la domanda sul perchèdella sofferenza, attinge una luce parti-colare dall’incontro pasquale di Gesù.B) ALLA SCUOLA DEL MALATOLe persone sofferenti non siano soloaccolte passivamente nelle nostre Par-rocchie, come se i malati fossero soloricettori di una prestazione pastorale.Siano riconosciuti non solo come in-viati da Dio a unire le loro sofferenze,

La rapida evoluzione tecnologica, culturale e sociale, oltre agli innegabili van-taggi, genera anche preoccupazioni e paure sulla salute degli uomini e sulfuturo del pianeta. Tale situazione fa emergere interrogativi sull’esistenza,

sul senso del dolore e sofferenza e sul modo di affrontarli. Fondamentale diventala testimonianza umana e cristiana dei malati, i quali possono diventare vangelovivente di Cristo tra gli uomini. Se la sofferenza è maestra di vita, il malato può di-ventare un buon insegnante.

ma anche inviati nella vigna del Signo-re a trasmettere agli altri la forza delrinnovamento e la gioia del Cristo ri-sorto. Non mancano, infatti, atteggia-menti sociali e culturali di indifferenzae passività nei confronti dei malati. Inquesto contesto, il mettersi alla scuoladell’esperienza del malato e del soffe-rente non potrebbe diventare un per-corso di una più sapiente e costruttivavisione della vita e della cura di essa?C) L’INSEGNAMENTO DEL MALATO.Il malato testimonia:• l’importanza e il valore della vita in

ogni istante e situazione;• la necessità di una personale colletti-

va responsabilità nel prevenire lecause di malattia, assumendo stilisani di vita;

• l’urgenza che la persona, in condizio-ne di malattia, non sia lasciata sola,

Page 11: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

11

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

giornata mondiale del malato

La Giornata Mondiale del Malato:

Essere vicini a chi soffre

ma venga debitamente curata dallasocietà e dalla comunità cristiana.

Il malato educa:• a scoprire il valore delle realtà essen-

ziali della vita;• a scoprire il limite e la provvisorietà

della realtà umana;• a comprendere, alla luce della fede,

che la sofferenza, con le sue assurdi-tà e lacerazioni, proiettata sullo sfon-do della croce di Cristo, assume unsignificato che va oltre la semplicevalorizzazione umana.

Il malato chiede:che la professione sanitaria abbiaun’anima; che l’economia non pre-

Il mese di febbraio è dedicato alla Ma-donna di Lourdes, madre dei soffe-renti e da questa ricorrenza è scaturi-

ta la giornata mondiale del malato.L’attenzione della Chiesa al problemadella sofferenza è sempre stata viva ver-so le persone che soffrono nel corpo enello spirito. È la fede che spinge ad im-pegnarsi a fondo nel curare gli amma-lati, come sempre ha fatto nel corsodella storia. A ciascuno essa ripete: co-raggio, Iddio non ti ha dimenticato, Cri-sto soffre con te e tu, offrendo le tue sof-ferenze, puoi collaborare con Lui alla re-denzione del mondo. La sofferenza, an-che se solo per poco tempo, è unosconvolgimento, ci purifica, ci redime esoprattutto ci avvicina a Dio.Comprendere il mistero della sofferen-za umana è sempre un’esperienza indi-viduale e personale; tuttavia, anche chiè vicino a chi soffre, ha bisogno di avvi-cinarsi per comprendere. Accostarsi al-la sofferenza dell’altro, spesso, l’ascoltopuò rivelarsi più efficace delle parole odel ragionamento.Nella Bibbia, non di rado troviamo deipassi che rivelano nel sottofondo la sof-ferenza di chi ha dettato quelle parole.

Per esempio nel Sal 6 si legge: “Abbipietà di me o Signore, sono affranto,guariscimi, poiché inaridite sono le mieossa”, così pure nel Sal 102 al versetto 6dice: “A causa del mio genere, la miapelle si è attaccata alle ossa”. Nella no-stra epoca, segnata da una cultura im-bevuta di secolarismo, si è talora tenta-ti di valorizzare il dolore e la sofferenza.In realtà, l’essere umano, non aspira adun benessere solo fisico o spirituale,ma ad una salute che si esprime in unaarmonia totale con Dio. A questo tra-guardo si giunge soltanto attraverso ilmistero della sofferenza, della passio-ne, morte e risurrezione di Cristo. Diquesta realtà escatologica ci offreun’anticipazione eloquente Maria San-tissima attraverso i misteri della sua Im-macolata Concezione e della sua As-sunzione al cielo. Perciò a Lei ci rivol-giamo invocandola come “Causa dellanostra gioia”. Quella gioia che la Vergi-ne ci dona, permane anche in mezzo al-le prove, perciò invochiamola: Mariadel dolore e della speranza, sii beni-gna verso ogni persona che soffre, eottieni a ciascuno pienezza di vita.

Sr. Stefania Vassallo

valga sulla persona umana; che lascienza sia sempre a servizio della vi-ta; che la comunità cristiana siasempre più attenta al mondo dellasalute e della malattia.

La Vergine Maria, donna e madre cheha accettato con umiltà e abbandono ilmistero dell’amore, del servizio e dellasofferenza, ci renda capaci di condivi-dere e alleviare le croci umane che in-contriamo sul nostro cammino, e didare un senso anche alle nostre.

Don GiuseppeIl messaggio integrale si trova pubblicatonel sito internet della Parrocchiawww.verolanuova.com

Page 12: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

12

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

il papa ai bambini

Quel nonno vestito di biancoPiazza San Pietro - Sabato, 15 ottobre 2005:Incontro di Benedetto XVI con 150 mila bambinidella Prima Comunione e i loro catechisti

razione è riconoscere che Gesù è mioSignore, che Gesù mi mostra la via daprendere, mi fa capire che vivo benesoltanto se conosco la strada indicatada Lui, solo se seguo la via che Lui mimostra. Quindi, adorare è dire: «Gesù,io sono tuo e ti seguo nella mia vita,non vorrei mai perdere questa amici-zia, questa comunione con te». Potreianche dire che l’adorazione nella suaessenza è un abbraccio con Gesù, nelquale gli dico: «Io sono tuo e ti pregosii anche tu sempre con me».

Parole del Santo Padreal termine dell’incontroCarissimi ragazzi e ragazze, fratelli esorelle, alla fine di questo bellissimoincontro trovo solo una parola: grazie.Grazie per questa festa della fede.Grazie per questo incontro tra di noi econ Gesù. E grazie, naturalmente, atutti che hanno reso possibile questafesta: ai catechisti, ai sacerdoti, allesuore; a tutti voi.Ripeto, alla fine, le parole d’inizio diogni liturgia e vi dico: “La pace sia convoi”; cioè il Signore sia con voi, lagioia sia con voi e così la vita sia buo-na.Buona domenica, buona notte e arri-vederci tutti insieme con il Signore.Grazie tante!

(Fine)Le precedenti puntate sono state pubblicatesui numeri 11 e 12/2005 e 1/2006.

Adriano: «Santo Padre, ci hannodetto che oggi faremo l’AdorazioneEucaristica? Che cosa è? Come sifa? Ce lo puoi spiegare? Grazie»Allora, che cos’è l’adorazione, comesi fa, lo vedremo subito, perché tutto èben preparato: faremo delle preghie-re, dei canti, la genuflessione e siamocosì davanti a Gesù. Ma, naturalmen-te, la tua domanda esige una rispostapiù profonda: non solo come fare, mache cosa è l’adorazione. Io direi: ado-

Concludiamo la pubblicazione delle domande dei bambini e delle rispostedel Papa. Sono state una bella catechesi utile anche per gli adulti.(4)

Page 13: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

13

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vescovo da 25 anni

Mons. Giulio SanguinetiVescovo da 25 anni

Era il 6 Gennaio del 1981 quandoMons. Giulio Sanguineti riceve-va l’ordinazione episcopale dalle

mani di Giovanni Paolo II nella Basili-ca di san Pietro in Roma.

Il nostro Vescovo è nato a Lavagna,provincia di Genova, diocesi di Chia-vari, il 20 febbraio 1932.

Ha compiuto gli studi umanistici eteologici nel Seminario diocesano diChiavari e, successivamente, il trien-nio di studi giuridici presso la Pontifi-cia Università Gregoriana, dove haconseguito la laurea in Diritto Cano-nico. È stato incardinato nella diocesidi Chiavari il 27 marzo 1955 e ordinatosacerdote nella cattedrale di Chiavariil 29 maggio 1955.

Dopo l’ordinazione è stato Vicerettoree Insegnante di Morale e Diritto Ca-nonico nel Seminario diocesano,quindi Cancelliere vescovile, Peniten-ziere della Cattedrale e Assistentediocesano della Gioventù femminiledi Azione Cattolica.

Nel 1966 il Vescovo di Chiavari, mons.Maverna lo nominò dapprima Delega-to Vescovile e quindi Vicario Genera-le, incarico che gli fu riconfermato dalsuccessore Mons. Ferrari.

Il 15 dicembre 1980 è stato eletto Ve-scovo di Savona e di Noli.

Il 6 gennaio 1981 è stato consacratovescovo nella basilica di S. Pietro inVaticano da S.S. Giovanni Paolo II.

Il 7 dicembre 1989 è stato trasferito al-

la diocesi di La Spezia - Sarzana - Bru-gnato.

Il 19 dicembre 1998 viene trasferito daGiovanni Paolo II a Brescia. Compie ilsuo ingresso in diocesi il 28 febbraio1999.

Al nostro Pastore vanno gli auguri piùsinceri della famiglia de “L’Angelo diVerola” a nome di tutta la ComunitàCristiana Verolese, dei sacerdoti e ditutti i fedeli, con il ringraziamento peril suo prezioso magistero.

Ad multos annos.

Mons. Sanguineti nel corso della Visita Pasto-rale alla nostra parrocchia nel gennaio 2005.(foto di Tiziano Cervati).

Page 14: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

14

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

luce sale lievito

Monsignor Giuseppe Rossini,un precursore dei tempi

Senz’altro i giovani non l’hannoconosciuto, ma coloro che porta-no i capelli brizzolati lo ricorde-

ranno con grande nostalgia e senso diammirazione.Mons. Giuseppe Rossini era nato a Ve-rolanuova il 9 maggio 1901 e, dopo unavita sacerdotale vissuta intensamente,sempre ispirata alla figura di Cristo e al-la generosità verso i fratelli, spirava aBrescia il 18 luglio 1975 lasciando untestamento spirituale su cui ancora sidovrebbe riflettere a lungo.“Vengo a Te perché l’ora è suonata e michiami... Sono un povero prete - dicevatra l’altro in tutta umiltà - e desidero ve-dere l’Istituto “Pro Familia”, mio ultimocampo di lavoro, prosperare, dilatarsi,...per costruire la famiglia cristiana come

Dio l’ha voluta: cellula viva, edificante...Chiudo gli occhi pensando ai giovani,speranza del domani, nella loro lotta perun amore puro...”. Parole che ancoraoggi vibrano di calore umano, proprioper la considerazione sempre attualedella famiglia come fulcro della societàe della vita.Addirittura egli pensava, anticipando itempi, che si sarebbe potuto proiettarel’esistenza della coppia verso la “santi-tà”, prospettiva allora inimmaginabile,confermata successivamente dalle nu-merose santificazioni di sposi cristiani,effettuate da Papa Giovanni Paolo II,durante il suo pontificato. Convinto diciò, Don Giuseppe parlava, ancora ne-gli anni cinquanta e sessanta, di offrireai figli “l’esempio di un vero amore”, in-

Page 15: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

15

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

luce sale lievito

citava i genitori a “pregare anche entrole mura domestiche”, a “recarsi alla S.Messa con i figli”, a “comunicarsi in-sieme ad essi”: erano gli ideali di un sa-cerdote che viveva il Vangelo nella vitaquotidiana preoccupandosi di farlo vi-vere anche ai genitori in Cristo, figuradominante della sua esistenza.

Aveva iniziato il suo apostolato sacer-dotale a Sale Marasino e, dodici annidopo, il Vescovo l’aveva chiamato a Pa-lazzo San Paolo come Assistente dellaGioventù Femminile di Azione Cattoli-ca. Divenne Assistente Spirituale dell’I-stituto Pro Familia dal 1940 e DelegatoVescovile dal 1944. Ebbe la gioia di ce-lebrare il XXV e il XXX della G. F. a Ro-ma con PIO XII. Nel 1948, venne nomi-nato Monsignore e Prevosto di Gussa-go, dove esercitò il suo importante mi-nistero per tredici anni. Venne succes-sivamente incaricato di svolgere le fun-zioni di Canonico in Cattedrale e di Ret-tore in Santa Maria dei Miracoli, a Bre-scia.Nel 1968, in occasione del 50° anniver-sario di Fondazione del Pro Familia, furicevuto da Papa Paolo VI, che cono-sceva fino in fondo persone e storia del-l’Istituto stesso condividendone gliideali.

Posso testimoniare con gioia che ama-va intensamente il dialogo con i giova-ni, poiché ci volle dare la sua particola-re benedizione, prima che Beppe ed ioci sposassimo, nel 1963. Ci ricevette al-lora nel suo studio, a Brescia, con gran-de umanità, con premura di padre, rac-comandandoci quell’amore coniugalee quella fedeltà che nell’attuale societàvengono spesso ingiustamente sotto-valutati. E, insieme ai suoi preziosi sug-gerimenti, ci regalò un Crocifisso in le-gno che finora ci ha fatto compagnia,dall’alto di una parete della nostra cu-cina.

La sua saggezza, la sua intelligenza, lasua sensibilità fanno pensare che eglisia stato un precursore dei tempi, unsacerdote dei nostri giorni, una guidaspirituale per molte coppie che tuttoralo ricordano con estrema devozione.E Verolanuova, insieme al Pro Familia,non lo deve e non lo può dimenticare.Verola può essere orgogliosa di anno-verarlo tra gli illustri cittadini che quihanno avuto i natali, che qui hanno for-giato il carattere e hanno posto le basiper la conquista di quella Fede che, an-cora e sempre, è sorriso di vita.

Rosetta Mor

Verolanuova: 1959, Congresso Eucaristico di plaga. Mons. Rossini al centro con l’allora Card. Gio-vanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI e il compianto Sindaco Enrico Bragadina. Dietro ilsindaco si intravede don Angelo Quaranta.

Page 16: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

16

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vita parrocchiale

Quando Dio interviene

Sara Serbah:una storia veraa cura di Rita Fontana

Quando ripenso a come sonoscappata dalla casa del mio excompagno, mi rendo conto del

coraggio e della fortuna che ho avuto.Una mattina di giugno del 2002 - erostufa e non sopportavo più di vivere co-me una schiava - siamo usciti io e ilconcepito che stava dentro di me, dal-la casa del mio ex convivente per unadestinazione sconosciuta. Alla stazio-ne ho preso il treno in direzione di Ve-nezia, non sapevo neppure dove stavoandando: a casa, dai miei genitori nonpotevo tornare; in Svizzera, da mio fra-tello non potevo andare perché ero pri-va di permesso. In Italia non conosce-vo nessuno che mi potesse ospitare odaiutare... ma comunque ero decisa adandare via e a non tornare da lui.Quando il treno si ferma alla stazionedi Brescia scendo senza sapere il per-ché. Vicino alla stazione i senegalesifesteggiano la vittoria della loro squa-dra di calcio nel campionato mondiale.Mi fermo.., guardo la loro gioia... unodi loro si avvicina... una chiacchierata;gli racconto che non ho un posto dovedormire... si offre di accompagnarmipresso una casa nella quale avrei po-tuto dormire. Accetto. Arriviamo a Ca-sa Ozanam; suor Diana mi apre la por-ta, mi accoglie, mi prepara da man-giare e poi mi accompagna nella stan-za nella quale ho vissuto per circa seimesi.Durante questo tempo Suor Diana e leresponsabili di Casa Ozanam ven-gono a sapere che ero incinta. Da quelgiorno la loro attenzione nei miei con-fronti è aumentata, con molta genero-

sità mi hanno dato un aiuto materialee spirituale che ancora adesso non siè esaurito.Mio figlio nasce il giorno 8 gennaio2003. Per lui ho scelto il nome che initaliano corrisponde a Gesù. Non èstata una scelta a caso, ma perché at-traverso le persone dei vincenziani hoamato Gesù e la cristianità; ho amatoquello che fanno per gli altri senzachiedere mai niente, ho amato il lorocoraggio ed il rispetto per i loro princi-pi.Il 4 dicembre 2004 ho lasciato CasaOzanam e mi sono trasferita in un’al-tra casa di accoglienza. Da quel mo-mento ho capito ancora di più che co-sa volesse dire ‘Casa Ozanam’, i servi-zi che offriva Suor Diana, la preoc-cupazione della signora Claudia per lasituazione di ognuna delle ragazzeospiti di quella Casa; ho capito il valo-re del sorriso e dei complimenti dellasignora Mariella, della signora Elvira edella signora Bona; ho capito il valoredella mano di Urbano che mi accarez-zava quando, soffrendo più del solito;mi mettevo a piangere; ho capito il va-lore delle parole di ciascuna delle per-sone citate quando mi dicevano: «DaiSara, sei forte e ce la farai».Tutto questo non mi è mai mancatoanche quando ho lasciato la casa.Adesso abito in una casa mia, ma ilrapporto con loro è sempre continua-to. Nel giorno del compleanno di miofiglio è con loro che condivido la miagioia. Nei momenti di crisi sono sem-pre loro ad essermi vicini. Ora mio fi-glio ha 36 mesi e pronuncia ‘Casa Oza-nam’ perfettamente; la sua preferita,Claudia, ed il padrino Urbano vivononel suo cuore perché loro due, insie-me a tutte le responsabili e le volonta-rie di Casa Ozanam, hanno sostituitole zie ed i nonni che non ha mai potu-to vedere e conoscere.

Da: Casa Ozanamdella Società San Vincenzo de’ Paoli

Page 17: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

17

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vita parrocchiale

Gesù, eterno Figlio del Padre, Tusei venuto tra gli uomini a cer-care i fratelli: fa’ che accoglia-

mo l’invito a seguirti alla Casa pater-na. Aiutaci a cogliere l’occasione digrazia che oggi, sempre oggi, ci offri,lavando con il Tuo sacrificio i nostripeccati.«“Il tempo è compiuto”: vogliamo veni-re dietro di Te, Signore».

“Per l’amor del tuo Gesù”I Tuoi secoli son tanti!Da quel giorno che fioristi,per l’amor del Tuo Gesù!

Abbracciasti il poverello;abbracciasti il sofferente...Dare amor per Te era bello;si specchiava nella Tua mente,nei Tuoi occhi, nel Tuo cuor...

Eri ricco San Francesco,ma lasciasti l’abbondanzae cercasti un parco desco.Quanta amabile esultanza,

per l’amor del Tuo Gesù.

Fraticello, Fraticello,Tu, che seminasti amore,regalasti un gran gioiello:la speranza che non muoreper colui che Fede ha.

Eri piccolo, Gigantefu l’ardente Tua Missione;essa fu la dolce amantedella Santa Comunione,per l’amor del Tuo Gesù.

R. Tortolini

Caro Gesù

Una poesiaper riflettere

«Tutti vogliono cambiare il mondo, manessuno vuole cambiare se stesso...»

Leone Tolstoj

Un pensiero

Page 18: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

18

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vita parrocchiale

Diaconie

Natale 2005(Cronaca di una tradizione)

La tradizione continua; anchequesto anno si è tenuto il con-sueto “giro dei presepi”. Una bel-

la esperienza, ma come tutte le coseha bisogno di miglioramenti e sicura-mente non va abbandonata a se stes-sa o all’improvvisazione.In questa edizione, purtroppo non cisiamo resi conto per tempo, che man-cava la persona che in precedenza sioccupava di organizzare e program-mare il tutto, quindi ci siamo affidatiall’improvvisazione.Il risultato è stato che non abbiamodato a tutti la possibilità di partecipa-re, non avendo affisso per tempo gliorari del passaggio del sacerdote adogni singolo presepe. Promettiamoche questo non avverrà più, e chestiamo già pensando a tempi e modi-fiche per il prossimo anno. Uno sforzolo chiediamo anche a voi Verolesi, af-finché questa bella “tradizione” nonresti solo tale ma acquisti il giusto va-lore , quel valore che ha spinto ad “in-ventare” questa volontà di far nascereil Bambino in ogni angolo del paese.

Spero che abbiate potuto ammiraretutti i Presepi, perché c’è ne erano ditutti i tipi e per tutti i gusti, da quelloartistico, al tradizionale, a quello sti-lizzato o al mistico.Belli, molto belli ma se non li comple-tiamo con la nostra volontà di cam-biamento, restano soltanto belle sta-tuine o belle casette, vuote oserei direpaesaggi insignificanti.Sarebbe bello, auspicabile, che que-ste rappresentazioni fossero mete di“pellegrinaggio”, per porre ai piedidelle varie natività tutti i nostri pen-

sieri, le nostre promesse, auguri dicambiamenti o richieste personali.Mi piace sottolineare un motivo digioia, un aspetto che ha rallegratoquesto peregrinare; la partecipazionedi un bel gruppo di ragazzi della mini-banda, oltre naturalmente ai soliti ve-terani, i vecchi... della banda.Il loro allegro suonare, la loro giovi-nezza, la loro freschezza e la loro na-turale “irresponsabilità”, che ha fattoloro accettare, senza prove, di im-provvisare pastorelle e note arie Nata-lizie (qualche purista ha sottolineatoche alcune note volavano da sole so-pra le righe, ma posso assicurarvi cheha “visto” il bambinello divertirsi nelriprenderle e rimetterle nei righi).In questo clima siamo arrivati in Chie-sa dove abbiamo potuto partecipareal consueto bel concertino propostodai giovanissimi dell’oratorio, che cihanno ben presto fatto dimenticare ilfreddo patito.Termino augurando per tutta la co-munità un buon ma soprattutto santo2006, non dimenticando di ringraziarequanti, in qualunque modo, hannocontribuito a costruire ed animare ipresepi sparsi in tutte le diaconie, adon Luigi e don Giuseppe che hannosfidato la temperatura gelida e a donValentino che, con l’aiuto di “grandi”musicisti e di promettenti cantanti,ha riscaldato i nostri cuori.Spero di non aver dimenticato nessu-no e questo chiedo al Signore di ri-compensare tutti quelli che hannospeso del tempo per la comunità.

Le diaconie8 X 1= 1

Page 19: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

19

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vita parrocchiale

Un bel PresepioSi vede uno strano Presepe: fuori

concorso. È stato costruito nelcortile della Scuola Materna “S.

Capitanio” da alcuni papà dei bambi-ni, ricchi di buona volontà, fantasia evoglia di stare insieme.Si parlava di collaborazione scuola -famiglia già negli “Orientamenti perla Scuola Materna” del 1968. Papa Be-nedetto XVI domenica 15 gennaio rac-comandava questovalore ai genitori del-le scuole paritarie inPiazza S. Pietro. Ri-badiva con parole au-torevoli, il concettoche scuola e famigliainteragiscano per labuona riuscita dell’e-ducazione dei figli.E quando i papà simettono con impe-gno, fanno davverodelle gran belle cosee i risultati si vedono.Balza all’occhio pure

il lavoro delle mamme che vestono,addobbano, rendono più bella laScuola Materna.A tutti un cordiale e grande grazie el’incoraggiamento perché siano sem-pre in tanti a mettere idee, tempo, ri-sate, “materiale”... e le iniziative ri-usciranno sempre bene.

Le Educatrici dellaScuola Materna “S. Capitanio”

Page 20: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

20

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vita parrocchialesp

ose

e m

adri

cris

tiane

Visiteremo i luoghi più si-gnificativi che ci narranodella vita della Beata, in

particolare la sua tomba, sullaquale potremo pregare e chie-dere grazie particolari.Saremo supportati dalla pre-senza di un nostro sacerdote edi alcune suore.Il pranzo sarà consumato in unristorante locale.Le iscrizioni si ricevono sin daora presso le Suore o in Cano-nica.Il costo complessivo è di 33 eu-ro (18 per il pranzo e 15 per ilpullman).

Il programma è ancora in defi-nizione. Gli orari precisi saran-no comunicati sui prossimi nu-meri dell’Angelo.

L’AssociazioneSpose e Madri Cristiane

organizza,in collaborazionecon la Parrocchiadi Verolanuova

e la Gavazzoli Viaggi, un

pellegrinaggio aBene Vagienna

sulla tombadella Beata

Paola GambaraSabato 20 Maggio 2006

Basilica Romana MinoreS. Lorenzo, diacono e martire

Missa pro

Defunctis

Giovedì 16 febbraioS. Messa in lingua latina

e Canto Gregorianoore 18.30

Verolanuova

Page 21: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

21

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vita parrocchiale

La Messain lingua latinanella Basilica di Verolanuovadon Valentino Picozzi

Che l’assemblea dei fedeli, nellacelebrazione dei sacri riti e spe-cialmente nella santa messa,

partecipi cantando in gregoriano leparti che le spettano, è non solo possi-bile, ma è anzitutto auspicabile. Non èuna mia opinione, ma è il pensierodella Chiesa. Si veda a tal propositotutta la documentazione che va dalmotu proprio “Inter Sollicitudines” disan Pio X fino ai giorni nostri, passan-do attraverso Pio XII (“Musicae SacraeDisciplina”), il capitolo VI della costi-tuzione sulla liturgia SacrosanctumConcilium del Concilio Vaticano II, lasuccessiva istruzione Musicam Sa-cram della congregazione dei riti del1967, e il recente chirografo di Gio-vanni Paolo II, commemorativo delcentenario dell’Inter Sollicitudines del1903. Valga come esempio quanto hadetto l’ultimo Sinodo dei vescovi, loscorso ottobre, nelle conclusioni: “Isacerdoti, fin dal seminario, siano pre-

parati a comprendere e celebrare lasanta messa in latino, nonché [...] asaper valorizzare il canto gregoriano.[...] Gli stessi fedeli siano educati inquesto senso”.

Nel capitolo IX del volume “Rapportosulla fede: Vittorio Messori a collo-quio con Joseph Ratzinger”, edito nel1985 dalla San Paolo, il porporato te-desco lamentava che la ricerca di li-turgie più comprensibili per tutti ave-va avuto come conseguenza che “si èmessa da parte la grande musica del-la Chiesa in nome della ‘partecipazio-ne attiva’ o, secondo la terminologiadel Concilio Vaticano II, della “parteci-patio actuosa” alla liturgia di tutto ilpopolo di Dio.

In un saggio di teologia liturgica con-tenuto nel volume “La festa della fede”edito nel 1984 dalla Jaca Book, Rat-zinger affermava che questo concettodi partecipazione dei fedeli alla litur-gia aveva condotto il Concilio ad “unafatale restrizione”, che aveva portatopoi ad intendere la partecipazione fat-tiva solo come “un’attivitàesteriore verificabile: discorsi, canti,prediche, assistenza liturgica...”.

A questo punto il Cardinal Ratzingersi chiedeva: “Come maidev’essere solo il discorrere e non an-che l’ascoltare, il percepire con i sensie con lo spirito, una compartecipazio-ne spirituale attiva? Non v’è nulla diattivo nel percepire, nel captare, nelcommuoversi?”.

Page 22: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

22

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vita parrocchiale

La Festadei Battezzatinel 2005

Domenica 8 gennaio scorso, lanostra comunità ha vissutocon gioia e con fede la festa dei

Battezzati nel corso del 2005. Vieneconfermato l’impegno di tutti noi adaccompagnare questi piccoli nelcammino di fede insieme ai loro geni-tori.

Page 23: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

23

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

vita parrocchiale

StaSseraDebutto

L’Unico Anelloarrivain OratorioStaSsera Debutto, il festival mu-

sicale di primavera del nostroOratorio, compie 20 anni. La pri-

ma edizione andò infatti in scena a fi-ne maggio 1987. Per festeggiare l’av-venimento si sta preparando un’Edi-zione Straordinaria con... tantissimesorprese.

La Grande Festa avrà luogo sabato 10giugno prossimo.

Per prepararla bene il gruppo organiz-zatore lancia un invito a tutte le per-sone che hanno partecipato in questi20 anni e a chi vorrà esibirsi in...Aspettando StaSsera Debutto. Diche cosa si tratta? Informatevi dagliorganizzatori. (Iscrizioni in corso dagennaio)

Si invitano anche tutti i bambini dai 4ai 90 anni a partecipare a StaSseraDebutto 2006 (anche qui le iscrizionisono partite a gennaio).

Da qui a giugno poi ci saranno altresorprese, anche attraverso Radio Ba-silica. Rimanete in ascolto.

Per dirla con una nota canzone: Conpiù siamo, meglio stiamo! Fateviavanti e... a presto!

Gli Organizzatori

Il nuovo anno appena cominciatoporterà grandi novità! In particola-re il nostro oratorio si sta mobilitan-

do per offrire ai ragazzi di Verolanuovanuove attività e opportunità per stareinsieme.Il fine di una continua ricerca di nuovieventi è il voler tentare di avvicinare igiovani ad un ambiente dove si respiraaria di vita cristiana; che non è solo ca-techesi e preghiera, ma anche diverti-mento e gioia di stare tra amici.Un grande organo per l’animazionedelle giornate in Oratorio è il G.A.O.(Gruppo Animazione Oratorio) cheogni mese ci propone: tornei, visionedi film, serate di intrattenimento e mol-to di più.A tutto questo dal 5 febbraio si ag-giungerà un’entusiasmante novità;grazie ad un gruppo di ragazzi volente-rosi e amanti dei racconti Fantasy e al-la sensibilità di Don Valentino, ogni do-menica sarà possibile fare un tuffo nel-la Terra di Mezzo.Proprio così! Grazie al potere dei gio-chi di ruolo e alla tua fantasia, potraicalarti nei panni dei tuoi eroi preferiti,che fino ad ora hai apprezzato solo sul-le pagine dei libri di Tolkien e nei filmdi Jackson.Non ti sei mai chiesto che cosa potre-sti fare se avessi tra le tue mani l’UnicoAnello del potere e al tuo fianco unacompagnia di grandi guerrieri?Se sì! Ti aspettiamo il 5 febbraio inoratorio alle ore 15.00, quando gli or-ganizzatori ti illustreranno le attivitàdel gruppo e ti aiuteranno a muovere iprimi passi nella più grande avventurache tu abbia mai vissuto!StaSsera Debutto 1987.

Page 24: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

24

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

dall’oratorio

Carnevaledi Venezia 2006L’Oratorio propone una giornata al

grande Carnevale Veneziano,che quest’anno avrà come tema

“Il drago e il leone”. Alloggeremo nelsalone parrocchiale, a pochi passi dapiazza S. Marco, per il pranzo, la pre-parazione del travestimento, i servizi...Partenza: lunedì 27 febbraio ore8.00, davanti alla BasilicaIscrizione: € 40(comprensiva di viaggio A/R in pull-man, tassa d’ingresso alla città di Vene-zia, contributo alla Parrocchia che ciospita)Cena: da concordare coi partecipan-ti ed esclusa dalla quotaIl carnevale di Venezia è un appunta-mento internazionale che si rinnova dianno in anno attraverso la partecipa-zione di centinaia di migliaia di perso-ne che invadono calli, campi, piazze epalazzi. Il suo successo è antico; la suaatmosfera ha ispirato pensieri ad auto-ri ed artisti di tutto il mondo. Saltim-banchi, giullari, buffoni, mangiafuocoe cantastorie erano, secondo alcuni,gli eredi naturali degli attori e dei mimi

della tradizione classica latina, quindidegni di ogni rispetto e ammirazione.Venezia è la città dove operarono le pri-me compagnie della commedia dell’ar-te, dove in qualche modo nacque ilmestiere dell’attore professionista edove gli artisti di strada trovano un pal-coscenico libero e naturale. Abitualeconsuetudine del carnevale venezianodel diciottesimo secolo era il passeg-gio delle maschere in Piazza S. Marco,dove si soleva soffermarsi a conversa-re soprattutto nei caffè che, con i lorotavolini all’aperto, costituiscono anco-ra oggi luogo d’incontro privilegiato.La festa che sigillava il carnevale eraallora, come ora, il martedì grasso.

Maschere e curiosità: La maschera èil simbolo del carnevale, la sua stessaessenza; essa, insieme al travestimen-to ha però un’origine che esula dai fe-steggiamenti. In una Venezia la cui vi-ta sociale era pesantemente e rigida-mente condizionata dall’appartenenzaa ceti e classi, la maschera dava la pos-sibilità di nascondere la propria identi-tà, di confondersi, di mescolarsi. Que-sto fatto unito al grande momento disuccesso del carnevale e all’occasioneancora più speciale per usare la ma-schera, fece sì che a Venezia si svilup-passe una vera e propria professione:quella del fabbricatore di maschere “ilmascarero” di cui si hanno notizie sindal 1436. La maschera che più rappre-senta la città è “la bauta” che i vene-ziani usavano come costume egualita-rio. Indossavano questa maschera perdiventare delle persone anonime chepotevano disperdersi per la città e fre-quentare degli ambienti che general-mente non erano del loro ceto e poterconfondersi e mescolarsi fra di loro.

Page 25: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

25

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

dall’oratorio

...Un salto nella storia di po-poli e civiltà che non esi-stono più, e che per un

giorno torneranno a risplendere! Lonta-no, da qualche parte del tempo, qual-cuno aspetta d’essere ricordato e, perun giorno, rievocato. La domenica dicarnevale aspettiamo tutti, grandi epiccini, alla grande parata della sto-ria, dall’età della pietra ai nostri giorni...ne vedremo delle belle!

La sfilata per le vie del paese coinvolge-rà tutti i carri allegorici convenuti eiscritti presso le suore indicando il temastorico, il numero partecipanti, il respon-

I vincitori dell’edizione 2005 - Il mondo sommerso.

sabile del gruppo e l’autista del trattore.A chi andrà quest’anno il “palio carna-scialesco verolese” in possesso finoad oggi della Compagnia vincitrice del-lo scorso anno La Perla Nera?

Il corteo si concluderà in Oratorio, conla sfilata delle maschere e le premia-zioni.

Ballo in mascheraSabato 25 febbraioSalone dell’Oratorio - ore 20.45

Sfilata carri allegoriciDomenica 26 febbraio - ore 14.00

Page 26: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

26

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

arte & cultura

La poesiadi Rosetta

Sei in trepida attesaPulsa un esile cuorenel tuo grembo,batte una vita.

Un’eco di cristallonell’anima che vibrad’armonia.

Fantasia di pensieriin festaper una voce che canta intimamente,per un sorriso sfumatoche accarezza già,tacito e occulto,il tuo volto disteso,pallido e dolcedi tenera aurora.

Quando una mamma è in attesa di una creatura, sente in-timamente una strana armonia, qualcosa che la rende untutt’uno con l’essere che si sta formando e sta crescendo

misteriosamente dentro se stessa. È per questo motivo che ilsuo volto si fa tenero come l’aurora. Nella giornata dedicata allavita, un augurio sincero alle generatrici di questo splendido mi-racolo.

Page 27: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

27

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

arte & cultura

“Ogni slancio è cieco se privo di sapienza,ogni sapienza è vana senza agireed ogni azione è vuota senza amore”.

(Gibran)

lo s

pazi

o di

mas

sim

o

Page 28: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

28

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

arte & cultura

La vita è un dono...(e i fianchi?)

Mi scuso per la pessima battu-ta di spirito anglosassone. In-tendo comunque riferirmi al

fatto che la comprensione del valoredi ciò che siamo e che possiamo fareper noi stessi e per gli altri è sempremolto difficile, soprattutto nel mezzodella cultura dell’avere che si scontra(ma, ahimé, senza riportare grandisconfitte almeno apparenti) con la cul-tura dell’essere.Karl Popper, filosofo e pedagogista au-striaco contemporaneo, sostiene nellesue opere che “tutta la vita è risolvereproblemi” ma noi sappiamo ancheche l’esperienza è una maestra severache prima “bacchetta” e poi insegna.Quindi sarà fondamentale il nostro al-lenamento affinché, quando avremoraggiunto un certo livello in questa di-sciplina, potremo con tranquillità af-fermare: “Avanti il prossimo proble-ma!”.Il vero allenamento è comunque inte-riore e presuppone l’abbandono totalealla volontà di Dio (o comunque unaseria e matura ricerca di spiritualità)quindi “la palestra di vita” diventa unluogo di crescita nel quale siamo chia-mati ad esprimerci oppure ci accor-giamo che siamo liberi di non espri-merci, ma poi teniamo presente che civerrà chiesto un rendiconto: noi sare-mo giudicati solo sull’amore...Non sappiamo neppure cosa chiede-re... desideriamo troppo o cose troppoconfuse... siamo disorientati....Penso sia importante ritagliarci unospazio per valutare e riflettere sul no-stro “progetto di vita” e anche e so-prattutto verificarne la sua coerenza

con ciò in cui noi veramente credia-mo.Buona vita e buon senso della vita atutti!Ma anche di ciò, voi che ne pensate?

P.S.: di seguito il testo di un brano di Re-nato Zero che parla del Dono della Vita:

La Vita è un donoNessuno viene al mondo per sua scel-ta, non è questione di buona volontà.Non per meriti si nasce e non per col-pa non è un peccato che poi si scon-terà. Combatte ognuno come ne è ca-pace chi cerca. Nel suo cuore non sisbaglia. Hai voglia a dire che ci vuolepace, noi stessi siamo il campo di bat-taglia. La vita è un dono legato a un re-spiro. Dovrebbe ringraziare chi si sen-te vivo. Ogni emozione che ancora cisorprende, l’amore sempre diversoche la ragione non comprende. Il beneche colpisce il male, persino quelloche fa più soffrire. È un dono che sideve accettare, condividere, poi resti-tuire. Tutto ciò che vale veramente,che toglie il sonno e dà felicità. Si im-para presto che non costa niente, nonsi può vendere né mai si comprerà. Ese faremo un giorno l’inventario sa-premo che per noi non c’ è mai fine.Siamo l’immenso ma pure il suo con-trario, il vizio assurdo e l’ideale piùsublime. La vita è un dono legato a unrespiro. Dovrebbe ringraziare chi sisente vivo. Ogni emozione, ogni cosaè grazia, l’amore sempre diverso chein tutto l’universo spazia e dopo unviaggio che sembra senza senso arri-va fino a noi...

voi c

he n

e pe

nsat

e?di

Lui

gi A

ndre

a Pi

nelli

Page 29: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

29

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

arte & cultura

univ

ersi

tà a

pert

a ve

rola

nuov

aXVII° Anno AccademicoCalendario delle attività dell’Università Apertadal 3 al 28 febbraio 2006

Martedì 7 febbraio - ore 15.15SPAZIO SOCI: I nostri passa-tempi, i nostri hobbies, le

nostre passioni.Palco e microfoni a disposizione deiSoci per la lettura recitata di brani inprosa o in poesia, in lingua o in dia-letto. Saranno inoltre accettate e gra-dite altre attività frutto di un hobbydei nostri Soci, come proiezione didiapositive, esecuzione di pezzi mu-sicali e/o canzoni, balli, acrobazie,ecc. Segnalate se siete interessati adesporre in un prossimo futuro i vostridisegni, pitture, foto, collezioni, rica-mi, ecc.

Venerdì 10 febbraio - ore 13.20VISITA CULTURALE all’esposizionepresso il Monastero di Santa Giulia- Brescia.Visita guidata alla mostra L’avventu-ra del colore nuovo: Gauguin, VanGogh e Millet. Visita libera alle operedi De Pisis e al complesso di SantaGiulia.Ore 13.20 ritrovo in piazza della Basili-ca; ore 13.30 partenza in pullman(Pontevico, ore 13.45).

Martedì 14 febbraio - ore 15.15RECITAL di pagine scelte tra prosa epoesia, con accompagnamentomusicale “Luna d’amore”: dalla lu-na nascente... alla luna calante!Le vicende della passione amorosaparagonate alle fasi della luna.Voce recitante: prof. Gabriella Pertu-siArpa: prof. Barbara Da Parè

Venerdì 17 febbraio - ore 15.00VISITA CULTURALE alla Basilica Ro-mana Minore di Verolanuova: mo-numento di arte e di cultura.Visita guidata alla Chiesa parroc-chiale dedicata a San Lorenzo, inizia-ta nel 1633 e consacrata nel 1647.Relatore: prof. Delfino TinelliIOre 15.00 ritrovo in piazza della Basili-ca.

Martedì 21 febbraio - ore 15.15LETTERATURA RUSSA: Lev Nikolaie-vic˘ Tolstoj (1828-1910), l’autore diGuerra e Pace, Anna Karenina, Re-surrezione e tanti altri lavori.Lo scrittore che ricercò continua-mente una soluzione al problema diDio e ai problemi sociali ed economi-ci del popolo russo.Relatore: prof. Giorgio Angella

Venerdì 24 febbraio - ore 15.15IL FOLKLORE RUSSO: uno sguardosull’“anima” russa attraverso mito-logia, riti, festività agrarie.I riti legati alla vita agricola, al lavoro,alle cerimonie matrimoniali o funera-rie ed i canti religiosi o popolareschici raccontano i vari aspetti della gen-te russa, i sogni, le speranze, i timori.Relatore: prof. Eleonora Zambelli

Martedì 28 febbraio - ore 15.15MUSICA: la fisarmonica per unagiornata di festa.Musica e canzoni per l’ultimo giornodi Carnevale: domani... cenere!Fisarmonica & canto: maestro Pas-quino Zanotti

Page 30: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

30

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

le nostre rubriche

Per te casalingaa cura di L.D.B.

In questo numero vi offro due ricette per fare due piattidi polenta veramente buoni; spero siano di gradimen-to vostro e dei vostri famigliari.

Dadini di polenta alla salviaSpecialità lombardo-veneta. Preparate la solita polen-ta e, per il condimento, gr. 250 di pancetta magra, gr. 50di burro, due rametti di salvia. Quando la polenta saràcompletamente raffreddata, tagliatela a fette dello spes-sore di circa un centimetro e mezzo, poi ritagliate ognifetta prima a strisce della stessa larghezza, poi a dadi inmodo da formare dei cubetti abbastanza regolari. Sfre-gate le foglie di salvia con uno straccetto e tagliate lapancetta a listerelle. Mettete sul fuoco una padella conil burro e la pancetta e quando questa sarà rosolata, ag-giungete la salvia e poi i dadini di polenta. Cuoceteli afuoco vivo facendoli saltare spesso nella padella e scuo-tendo questa con frequenza, in maniera che abbrustoli-scano senza rompersi. Sono pronti dopo una ventina diminuti quando saranno ben coloriti. Serviteli caldissimi.Si può utilizzare anche polenta avanzata.

Polenta al ragùSpecialità toscana. Per il ragù: gr. 250 di polpa magradi manzo tritata, mezza cipolla, mezza carota, un po’ diprezzemolo, un bicchiere di vino rosso, gr. 400 di pomo-dori pelati, gr. 250 di funghi freschi o coltivati, un limone,sale, pepe, noce moscata, olio. Per condire parmigianograttugiato.Fate soffriggere in tre cucchiai d’olio la cipolla, la carotaed il prezzemolo tritato. Aggiungete la carne e, quandosarà sbiancata, una presa di sale, una di pepe, un po’ dinoce moscata e poi il vino. Fatelo evaporare quindi uni-te i pomodori passati, coprite a 3/4 e cuocete adagio ilragù almeno per un’ora. A metà cottura unite i funghimondati e lavati in acqua e limone e tagliati a pezzetti.Fate una polenta tenera, prendetela a cucchiaiate, fateuno strato di cucchiaiate e conditele con il ragù ed il for-maggio, fate un secondo strato e conditelo come prima.

Page 31: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

31

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

le nostre rubriche

tem

pi lo

ntan

iDivagazioniPensando ai tempi passati mi so-

no ricordato che un tempo dice-vano che a Verola c’erano “qua-

rantamilaviolini”. Non credo di offen-dere nessuno, comunque chiedo scu-sa in anticipo.Erano “quarantamilaviolini”, ma nonhanno mai suonato. Ora mi spiego:Quaranta è un cognome molto comu-ne qui da noi, brava gente, molto labo-riosa; Mila, era naturalmente un so-prannome, faceva il commesso nellaFarmacia del paese; era conosciuto datutti; era molto buono; avevi l’influen-za, mal di gola, mal di pancia o altro,una bella purga non te la levava nes-suno. Il titolare della farmacia di co-gnome si chiamava Puce, era piccolo,grassoccio, con lineamenti che deno-tavano la sua origine meridionale. Lagente diceva: “A Roma comanda il Du-ce, a Verola comanda il Puce”.Violini era il cognome di un altro per-sonaggio, faceva l’ambulante; d’esta-te vendeva i gelati e nelle altre stagio-ni aveva un banco di dolciumi e fruttasecca che vendeva nella piazza dellaChiesa: così erano i “Quarantamilavio-lini”.Erano gli anni del Fascismo; ricordoche il 28 ottobre, anniversario della“Marcia su Roma” e il 4 novembre, an-niversario della fine della Prima Guer-ra Mondiale, erano feste nazionali,non si andava a scuola, si faceva un

corteo per le vie del paese. Noi erava-mo vestiti da Balilla, le ragazze da Pic-cole Italiane. Noi davanti e loro, i capo-rioni, dietro a noi, tutti vestiti di nero.In testa al corteo c’era la banda musi-cale che suonava gli inni del momen-to. Alla sera, per loro, quelli vestiti dinero, c’era il Banchetto; cosa fossequesto banchetto per me... mah!.. daun mio vicino sentivo vantare quelloche avevano mangiato; pensavo a ca-sa mia, alle pietanze che il tavolo dellamia cucina accoglieva sopra; non sipoteva sbagliare: polenta e formaggio,polenta e patate, polenta e cipolle, po-lenta e verza, finché un giorno...Ricordo i giorni d’estate, il sole era bel-lo, lucido, forte, l’erba di quei filari dipiante la cui ombra alle volte ci facevapaura, quella paura atavica delle coseignote che anche il fruscio di ali di unuccello ci faceva sobbalzare.L’estate era una cosa indescrivibile: itramonti con le ombre che si allunga-vano sulla strada all’infinito, i carri pie-ni di fieno che a sera tornavano daicampi tirati dai buoi, il profumo del fie-no che penetrava nelle narici e riempi-va tutta la casa, i rosari che le donne ri-unite in gruppo ci facevano recitareanche se per noi era difficile stare fer-mi.Nostalgia di tempi passati, tempi chenon tornano più.

Gino Pini

Page 32: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

32

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

le nostre rubrichelo

spo

rta

cura

di R

ober

to M

osca

rella Pubblichiamo risultati e classifiche delle squadre di calcio del gruppo sporti-

vo verolese.

Le compagini giovanili riprenderanno a febbraio la propria attività. Da segnalarecomunque che tutte le squadre hanno ottenuto la qualificazione alla seconda fa-se del torneo “Bresciaoggi”.

Eccellenza - girone C18a gior. (10.01.06): Nuova Verolese - Pedrocca 0 - 019a gior. (15.01.06): Serenissima - Nuova Verolese 1 - 120a gior. (22.01.06): Nuova Verolese - Rezzato 1 - 1Ci sono giornate che non si dimenticano e che vale la pena di vivere, per poter-le ricordare e raccontare un giorno emozioni e sensazioni ai nipotini. Ci sono po-meriggi di festa che ripagano di tanti sacrifici, che siano spesi e sofferti sul cam-po a sudare, dietro una scrivania a dirigere e pianificare (una società di calcio èanche questo) con sempre desta attenzione e con professionalità, o a scrivere re-lazioni e redigere articoli (come il sottoscritto) o infine, a tifare sugli spalti conpassione per la propria squadra, sfidando freddo e intemperie assortite (e nellanostra zona nebbia, gelo e pioggia costituiscono un cocktail del quale faremmovolentieri a meno), nella speranza di ottenere grandi risultati. Ci sono giornatenelle quali vale la pena non mancare, timbrare il proprio cartellino, per poter di-re un giorno: “Io c’ero!”. Una di queste giornate storiche è stata per la Nuova Ve-rolese, i suoi supporter, e il paese tutto - sempre più identificato con la propriasquadra - il giorno dell’Epifania. Quel giorno i tifosi verolesi non si sono alzati co-me ogni anno pronti a controllare la classica calza sul caminetto, ma per attrez-zarsi per la trasferta di Darfo Boario, dove la nostra squadra si giocava nel po-meriggio la finale di coppa Italia regionale, la terza finale consecutiva, e la paro-la valida per tutti era una sola... vincere, vincere, vincere...anche per sopire quelsenso di insoddisfazione e delusione derivato dalle due sconfitte degli anni pre-cedenti, arrivate tutte con la beffa finale, ai rigori due anni fa e a causa di una re-te subita al 119’ dodici mesi or sono, quando la Colognese alzò la coppa. La fi-nale ha un significato particolare, perché rappresenta un titolo comunque im-portante e perché la vittoria regala la possibilità di proseguire in coppa, appro-dando alla fase nazionale, con nel mirino l’ambizioso obiettivo della finale delFlaminio di Roma, che regala oltre alla coppa nazionale, un posto in serie D. Ore12.30: dal piazzale dello stadio Bragadina (che aprirà le sue gloriose porte al fe-stante pullman della squadra a tarda sera) partono due autobus di sostenitoribianco-blu; Verolanuova ha risposto in massa all’invito della vigilia: “Tutti a Dar-fo”! Nel nostro piccolo paese per l’occasione strade vuote ed esodo di massa interra camuna. Darfo invasa! Ne varrà la pena... Ore 14.30: inizia la gara, e la Ve-rolese soffre la determinazione di un’Isola Lombarda grintosa e decisa a far suala posta in palio. Dopo 90’ minuti equilibrati, nei quali Gandini si fa notare, meri-tandosi il nostro titolo di “Asso di Copp..a”, respingendo gli attacchi bergama-schi. In pieno recupero Galimberti calcia dalla distanza e batte il portiere bre-sciano, freddando i tifosi verolesi, già impegnati a battere i denti per il freddopungente. Esultano i tifosi dell’Isola, ma il guardalinee strozza il loro urlo di gioiain gola. La rete viene annullata per fuorigioco. Mentre ancora protestano (alguardalinee in questione fischieranno ancora le orecchie) i giocatori giallo-ver-di, Panina rischia di confezionare un pacco regalo agli avversari, con inserita gi-

Page 33: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

33

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

le nostre rubriche

gantesca potenziale beffa, ma il suo colpo di testa manda la sfera a stamparsisulla traversa. Si va ai supplementari, la sofferenza si prolunga di altri trenta mi-nuti. Non accade nulla, la coppa si assegna ai rigori. Freddissimi i calciatori ve-rolesi, ad eccezione del giovane Mazzini, e strepitoso Gandini che dopo aver sfio-rato ma non respinto due conclusioni e dopo aver visto un rigore respinto dal pa-lo (errore di Mazzini pareggiato), para l’ultimo tiro di Marchesi. Ore 17.11: Poloninon sbaglia il suo penalty e corre verso i compagni, risultando sommerso dal lo-ro abbraccio, al quale si uniranno, materialmente il presidente Antonini, giusta-mente euforico, e idealmente tutti i tifosi verolesi festanti sulle tribune.

Manenti alza la coppa... l’immagine resterà stampata nella mente di chi ha assi-stito a questa partita storica. Ora i tifosi sperano di doversi attrezzare a maggioper una lunga ma attesa trasferta... romana! Per il momento è d’obbligo un ri-graziamento indirizzato al presidente Antonini, che ha portato il grande calcio aVerola (il nostro paese grazie alle partite della fase nazionale si farà conoscere atutto lo “stivale”), alla società tutta, agli atleti protagonisti di questo risultato e aitifosi, che non fanno mai mancare il loro appoggio alla squadra, portando alto efiero il vessillo verolese in tutta la regione... e presto in tutta Italia!!!

Riprenderà presto, dopo la pausa na-talizia, il cammino delle squadre dicalcio e pallavolo iscritte ai campiona-ti C.S.I.. Entrambe le squadre di calciohanno dovuto fare i conti con un giro-ne particolarmente duro quest’anno,inserite nel gruppo d’eccellenza, estanno lottando per riuscire ad evitarele ultime quattro posizioni, che sonosinonimo di retrocessione e di ritornoimmediato nei gironi “ordinari”, man-

tenendo per scelta un profilo basso,dando comunque un’occhiata in alto,alle prime posizioni che, al di là dellegiuste dichiarazioni di modestia eumiltà, a nostro parere sono decisa-mente alla portata di entrambe lecompagini. Staremo a vedere dove sa-pranno arrivare le squadre allenate daOliva e Bodini. Sicuramente i ragazziin campo ci faranno divertire. L’appun-tamento è quindi irrinunciabile e im-perdibile. Ogni venerdì presso il cam-po storico del nostro Oratorio unagrande partita del “Gaggia” o dell’“AcliVerolanuova”. Non mancate!

Roberto Moscarella

Il Gol di Poloni, decisivo nella finale di Coppa Italia.

calc

io

Page 34: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

34

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

Che batosta, sto’ pezzo...ma, purtroppo, reale...

“Mamma, sono uscita conamici. Sono andata aduna festa e mi sono ricor-

data quello che mi avevi detto: di nonbere alcolici. Mi hai chiesto di non be-re visto che dovevo guidare, così hobevuto una Sprite.Mi son sentita orgogliosa di me stes-sa, anche per aver ascoltato il modoin cui, dolcemente, mi hai suggeritodi non bere se dovevo guidare, al con-trario di quello che mi dicono alcuniamici. Ho fatto una scelta sana ed iltuo consiglio è stato giusto.Quando la festa è finita, la gente hainiziato a guidare senza essere in con-dizioni di farlo. Io ho preso la miamacchina con la certezza che ero so-bria. Non potevo immaginare, mam-ma, ciò che mi aspettava... Qualcosadi inaspettato!Ora sono qui sdraiata sull’asfalto esento un poliziotto che dice: “il ragaz-zo che ha provocato l’incidente eraubriaco”. Mamma, la sua voce sem-bra cosi lontana... Il mio sangue èsparso dappertutto e sto cercando,con tutte le mie forze, di non piange-re. Posso sentire i medici che dicono:“questa non ce la farà”. Sono certache il ragazzo alla guida dell’altramacchina non se lo immaginavaneanche, mentre andava a tutta velo-

cità. Alla fine lui ha deciso di bere edio adesso devo morire...Perchè le persone fanno tutto questo,mamma, sapendo che distruggeran-no delle vite? Il dolore è come se mipugnalasse con un centinaio di col-telli contemporaneamente. Dì a miasorella di non spaventarsi, mamma,dì a papà di essere forte. Qualcunodoveva dire a quel ragazzo che non sideve bere e guidare... Forse, se i suoigliel’avessero detto, io adesso sarei vi-va... la mia respirazione si fa semprepiù debole e incomincio ad avere ve-ramente paura...Questi sono i miei ultimi momenti, emi sento così disperata... Mi piacereb-be poterti abbracciare mamma, men-tre sono sdraiata, qui, morente. Mipiacerebbe dirti che ti voglio bene perquesto... Ti voglio bene e... addio”.

Queste parole sono state scritte da ungiornalista che era presente all’inci-dente.La ragazza, mentre moriva, sussurravaqueste parole ed il giornalista scrive-va... scioccato.Questo giornalista ha iniziato unacampagna contro la guida in stato diebbrezza.

Non servono altri commenti.

a pr

opos

ito d

i vita

... 1

Page 35: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

35

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

Quante sono le mamme che possono rispecchiarsi

in questa poesia? Crediamo proprio tutte!

Una notte in bianco

L’è tarde...só dré a ‘ndà ‘n del let...so mia se dormaró...arde föra de la finestra...ghè la nebbia... ma sa strens al cör...

Me fiöl l’è föra ‘n machina:al m’à dit che l’andàa ‘n discoteca...‘ncomince a pregà,invoche la Madòna,la mama del ciel,la pö bela, la pö buna,la pö pia e dize l’Ave Maria,preghe i vif e i morcc e i sanc, ma i penser per i fiöi j’è sempre tancc.

Tróe mia de dórmer... ma ólte ma pirle, ma ripirle...Ga pense a töte chèle mameche come méj’è preocupàde per i sò fiöiche ghé sö le strade.Ga pense a töcc chèi zuegnche va ‘n discoteca,là ‘n mès a chèi bordèi ...e dize n’Angele Dei.Fó an sunilì de tanto en tantoe quant mè desède envoche lo Spirito Santo.

J’è le sic de la matina e la ment la smachìna.Arde föra de la finestra... s’è leàt la nebia...ghè ignìt zó la brina.Andó amó ‘n del let,pröe a pregà,comince ‘na giaculatoria...fenése con Pater, Ave e Gloria.

En pöde pö, gó sònSögöte a sofià.Al me òm al ma sènt,al sa àmbia a brontolà.

Sito: rìa ‘na machina...Sente sbàter le portiere...Du cólp de ciaff...Signùr grassie,me fiöl l’è riàt.

Dopo ‘n po’ suna l’Ave Maria...Gó sòn ma lée sö:‘ncumìncia ‘n’óter dé...Madòna ta ringrassie...me fiöl ga l’ó ché.

(una mamma ansiosa C. G.)Gennaio 1997

a pr

opos

ito d

i vita

... 2

Page 36: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

36

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

Il giorno 13 gennaio è stata convocata l’assemblea dei Soci per discutere il se-guente ordine del giorno:– Rendiconto economico 2005;

– Situazione economica 2005;– Tesseramento anno 2006;– 60° di fondazione Acli Verolanuova;– Varie.

Il presidente dopo la presentazione del rendiconto e l’ampia discussione che èseguita sulla difficile situazione economica del circolo, ha auspicato una mag-giore presenza dei soci e simpatizzanti a partecipare alla vita del circolo.Per una riflessione costruttiva è stato letto un articolo apparso su “Moniteur”di Bruxelles che riportiamo di seguito in cui si illustrano i 10 modi per danneg-giare un’associazione.• Non prendere parte alle riunioni;• Andare alle riunioni per caso o in ritardo;• Criticare il lavoro dei dirigenti e dei membri attivi;• Non accettare mai posti di responsabilità (è più facile criticare che realizzare);• Aversela a male se non si è dirigenti, ma se lo si è, non dare alcun contribu-

to;• Se interrogati rispondere di non avere opinioni;• Non fare nulla di quanto sarebbe necessario, ma se altri si rimboccano le ma-

niche disinteressatamente, lamentarsi che l’associazione è retta da vanitosi;• Ritardare sistematicamente l’adempimento dei compiti assunti;• Non fare opera di propaganda per avere nuovi iscritti;• Lamentarsi che la stampa lascia molto a desiderare, però non fare nulla per

esprimere un’idea o presentare uno scritto di un competente.

È stato aperto ufficialmente il tesseramento per il 2006 con la speranza di ave-re, oltre ai più di cento “vecchi” tesserati, anche l’adesione di giovani lavoratorie lavoratrici occupati nelle varie realtà economiche del paese.Per quanto riguarda la celebrazione del 60° anniversario di fondazione del cir-colo programmata per il primo maggio 2006, (ricordiamo che Verolanuova è sta-to il primo paese della provincia ad avere il circolo) sollecitiamo da parte di tut-ti idee e proposte oltre che fotografie dell’epoca o quant’altro potesse essere uti-le all’evento.Ringraziando tutti per l’attenzione auguriamo buon anno.

Il presidenteLuigi Bodini

e i collaboratori

dal c

ircol

o ac

li Dieci modiper danneggiareun’associazione

Page 37: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

37

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

GRAZIEai fondatori e a quanti hanno contribuito con il loro operato a rendere possibileun servizio necessario alla nostra gente adoperandosi nel trasporto per visitespecialistiche, analisi cliniche, medicazioni, dialisi, trasferimenti, assistenza al-le manifestazioni sportive... e urgenze, ma anche attivandosi al centralino, allamanutenzione delle ambulanze, alla cura del materiale, alla spesa...

Stiamo organizzando per il 19-20-21 maggio 2006Una manifestazione con esercitazioni di protezione civile

puoi anche tuContribuire a migliorare la qualità del nostro servizio:

bastano poche oreci sono tanti modi

per aiutarci a continuare a volare

Da molti anni

Il Gruppodei Volontaridel Soccorsoè operativo nel nostro territorio vo

la c

on n

oi

Page 38: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

38

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

Porte apertealla Casa di Riposo

Giardinaggio in terrazza (periodoprimavera-estate)Obiettivi:• Attività assegnata direttamente a 2

ospiti che grazie all’esperienza sirendono disponibili nel curare i fio-ri, quindi mantenimento delle abili-tà e soddisfazione personale

Pomeriggi in musicaObiettivi:• Ballo e canto attraverso una stimo-

lazione verbale e corporea per favo-rire un benessere psico-fisico

Incontri con gruppi di scolarescheObiettivi:• Raggiungere una buona comunica-

zione e relazione con generazionidiverse

Realizzazione del Giornalino inter-no alla strutturaObiettivi:• Renderli “cronisti” per un giorno

nella descrizione di un’occasioneparticolare vissuta nel c.d.i.

• Favorire un coinvolgimento emoti-vo

Uscite programmate dalla struttura

Concludiamo la pubblicazione di tutto ciò che riguarda l’organizzazione egli obiettivi del nostro centro diurno.

Siamo ancora noi, le animatrici della Casa di Riposo, Caterina ed Eli-sabetta. Con questo articolo vogliamo rivolgerci a tutte le persone sole, deside-rose e bisognose di aiuto, perché no a quelle persone che da tempo non sorri-dono o che svogliate rinunciano a dedicarsi al loro hobby preferito, ebbene rin-noviamo nel modo più sentito l’invito a frequentare il nostro centro diurno inte-grato che offre la possibilità di trascorrere del tempo insieme, in allegria e se-renità riempiendo le giornate grigie, fredde e tristi del lungo inverno.Per contattarci ed avere ulteriori informazioni chiamare in orario d’ufficio al nu-mero 030931148 oppure venire personalmente.Fondazione Gambara - Tavelli - Via Einaudi 1 - Verolanuova

(giochi della terza età, DiscotecaFlorida, Santuari, uscite a pran-zo….)Obiettivi:• Mantenere i contatti con la realtà

esterna e con i paesi limitrofi• Creare occasioni di incontro con

vecchie amicizie

Feste in occasioni particolari al sa-bato e alla domenica (festa dellamamma, del papà, Carnevale, Zec-chino d’argento, castagnata, angu-riata, festa dell’ospite, festa di Nata-le, festa di Pasqua…)Obiettivi:• Per gli ospiti soli a casa è un’oc-

casione da non perdere per viverein compagnia ed in allegria unagiornata di festa

PROGETTIEDUCATIVI

INDIVIDUALII progetti educativi individuali sonomirati e personalizzati per ogni ospitedel C.D.I. Questi vertono al raggiungi-

Page 39: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

39

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

mento di obiettivi specifici a secondadel problema rilevato dopo aver presoin esame la situazione dell’ospite, ilgiudizio del medico e le necessitàmanifestate dalla famiglia di apparte-nenza.

Per i progetti si valuta:• Il grado di autonomia nell’igiene;• L’orientamento spazio-temporale;• La motricità;• L’alimentazione.

Ad ogni ospite in base alla problema-tica evidenziata viene data la possibi-lità di essere seguito in modo conti-nuativo per il raggiungimento degliobiettivi predisposti dalla presenzadell’ASA e dell’animatrice, che ne ve-rificano periodicamente i cambia-menti.Ne consegue inoltre un colloquio coni familiari, i quali esprimono il loro pa-rere su come il congiunto si compor-ta al proprio domicilio.

Venite da noi: più si è e più si vin-ce... la noia!!!

Caterina ed Elisabetta

I precedenti articoli sono stati pubbli-cati sui numeri di Dicembre 2005 eGennaio 2006

Fine

Dal Club degli Alcolistiin Trattamentodi Verolavecchiae Quinzano d’Oglio

Alcolista:“Lasciatiaiutare”

Siamo arrivati ad un nuovo anno,il 2006, colgo l’occasione di au-gurare un buon anno, scusan-

domi, perché per motivi personali nonho potuto aderire al solito dialogomensile con “l’Angelo”.

Ricordando che il problema “alcool”,non è individuale ma famigliare, cer-chiamo insieme come combatterequesto nemico.

I famigliari che credono di essere im-muni, devono rendersi conto che dan-do esempio loro stessi contribuisco-no alla buona riuscita del camminoiniziale al cambiamento verso la so-brietà.

Poiché ogni individuo ha il suo tempomateriale per riconoscere il problema,ma anche un aiuto ben determinatodi coloro che gli sono vicino.

Sapendo che dare un aiuto concretonon è sicuramente cosa facile, ma si-curamente impegnativa e determi-nante per una buona riuscita verso ilnuovo cammino.

Un augurio a tutti.

Mariuccia

Page 40: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

40

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronache

Dai Lions ClubBassa Bresciana

Il Lions Club Bassa Bresciana, Associa-zione di servizio senza scopo di lucroche ha Sede a Verolanuova presso l’Ho-

tel Epoca, con cerimonia in palazzo Luzza-go di Manerbio, sabato 10 dicembre scor-so, ha donato un cane guida ad una nonvedente, ottemperando in tal modo aduno degli impegni istituzionali a caratteresocio-umanitario di cui il Lionismo è pro-motore e artefice.Pubblichiamo il servizio apparso sul quo-tidiano Bresciaoggi a pagina 26 di martedì13 dicembre 2005 firmato da Franco Piova-ni.

“Per Barbara, eccogli occhi di Nuvola”I lions Club donano una femmina di Labrador«Due occhi per chi non vede»: sonoquelli di Nuvola, bell’esemplare di Labra-dor, che dalla settimana scorsa guida ipassi di Barbara Menoni. Alla signoraBarbara, non vedente di Manerbio che la-vora alla Poliambulanza di Brescia, ilLions Club Bassa Bresciana ha offertoun cane guida, il secondo a sua disposi-zione, dopo un lupo che l’ha aiutata neglianni scorsi ed ha concluso da poco l’im-pegnativo lavoro al suo servizio. Barbaraè mamma di tre bambini, la prima è fem-mina, gli altri due sono gemelli.La consegna è stata fatta nel salone d’o-nore del Comune di Manerbio da autori-tà dei Lions Club, presenti esponenti del-le istituzioni, il sindaco Cesare Trebeschied il comandante dei carabinieri dellacompagnia di Verolanuova, Paolo Floris.Tra il pubblico gli allievi del corso di mu-sica della classe terza delle scuole me-die, che con la direzione della loro inse-gnante, Stefania Maratti, hanno eseguitoun concerto di arie e danze del Rinasci-mento. Tra le pareti affrescate della sala

del palazzo Luzzago, molti soci Lions,con il presidente Giuseppe Rossettini,esponenti delle scuole locali.Ma al centro dell’attenzione c’era Nuvola,la femmina Labrador, con tanta voglia diapprendere e lavorare. Lo si è visto nelcortile del palazzo dove il presidente del-l’associazione “Servizio cani guida perciechi dei Lions”, Giovanni Fossati hapresentato anche l’istituzione, che ha se-de a Limbiate, nata nel 1959 per iniziativadi Maurizio Galimberti, ingegnere aero-nautico, pilota dell’aviazione da cacciadurante l’ultima guerra, nel 1948 vittimadi un incidente che lo rese cieco.Il cane guida è donato al non vedente intotale gratuità, così come è gratuito ilsoggiorno del cieco al Centro di Limbiateper il necessario periodo di istruzione al-l’uso corretto e proficuo del cane guida.A tutto provvedono i Lions”.

Franco Piovani

I Lions rappresentano la più grande As-sociazione Internazionale di servizio, puressendo la più giovane delle maggiori or-ganizzazioni, fondata a Chicago, Illinois,Usa, nel 1917 e nata dall’idea altruisticadi un assicuratore: Melvin Jones. Assolu-tamente “apolitica”, si fonda sulle regoleenunciate nelle proposizioni dell’Etica edegli Scopi, che costituiscono l’ambito

Page 41: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

41

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronache

entro cui viene svolta l’attività associativaed i valori ai quali devono riferirsi le attivi-tà dei singoli. È un assunto inteso comeazione pubblica di attenzione ai problemidella società civile per la ricerca di solu-zioni ispirate all’interesse generale dellacollettività, nel quale si colloca anchel’impegno assistenziale e caritativo.L’attuazione pratica dell’azione leonisticasi concretizza con il Service (We Serve:noi serviamo) che si configura in un’ope-razione volontaria meramente altruistica,rivolta all’esterno del Club, per contribui-re a soddisfare i bisogni e le necessità dicarattere generale della società. Può ave-re durata annuale o poliennale ed averecarattere assistenziale, promozionale, so-ciale, culturale, di opinione.Svolgendo progetti di servizio e racco-gliendo fondi, I Lions si prodigano nel-l’assistenza alle persone non vedenti econ menomazioni visive (Sightfirst: la vi-sta innanzi tutto), la ricerca sul diabete, lacollaborazione a individui con carenze fi-siche e mentali, l’assistenza sociale, l’im-pegno culturale e i programmi giovanili.Lions è l’acronimo di: Liberty; Intelligen-ce; Our nations Safety. Cioè:Libertà, nel rispetto delle regole (Liberty);Intelligenza, nel saper agire e nel diffon-dere conoscenza (Intelligence);Al servizio delle nostre nazioni (Our na-tions Safety).

Nella loro azione sono affiancati, in sim-biosi operativa, dal Leo Club Bassa Bre-sciana, Organizzazione di derivazioneLions, formata da giovani considerati atutti gli effetti “Giovani Lions,” con i qualicondividono gli ideali e gli entusiasmi al-truistici. Operano con una propria auto-nomia organizzativa, ponendo al primoposto delle loro finalità la ricerca dellapossibilità di “Dare ai giovani di tutto ilmondo, l’opportunità di contribuire indi-vidualmente e collettivamente allo svi-luppo della società, quali membri re-sponsabili della comunità locale, nazio-nale ed internazionale”.

Alessandro Loda

a.v.i

.s. v

erol

anuo

vaor

gani

zza

Programma:• Partenza alle ore 6.00 - ap-

puntamento in piazzetta dellaChiesa -

• Ritorno nel tardo pomeriggio

Quota d’iscrizione:• Per i soci Avis € 15.00 quale

cauzione, che verrà resa perintero sul pullman.

• Per tutti gli altri la quota è di€ 15.00 “fissa”.

• La quota deve essere versataal momento dell’iscrizione.

• Pranzo escluso

Modalitàd’iscrizione:Le iscrizioni si ricevono pressola Sede Avis di via Lenzi neigiorni: lunedì dalle ore 18.15 al-le 19.00 il venerdì dalle 20.30 al-le 22.00; oppure tramite cono-scenza di componenti del Con-siglio Direttivo, fino a completa-mento pullman.L’Avis declina ogni responsabi-lità in caso di infortuni sulla ne-ve.Non si accettano iscrizioni diminori se non accompagnatida un genitore.

La gitaè aperta a tutti!

Una gita sulla neveDomenica 12 marzo 2006

OrtiseiVal Gardena

Page 42: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

42

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronacape

r i p

iù p

icco

li(a

cura

di F

ranc

esco

e B

runo

Coc

chet

ti)ci

elo

a pe

core

lle...

i seg

ni d

el te

mpo

nel

la m

eteo

rolo

gia

popo

lare

L’ALBERO DI NATALE- Cara, si avvicina Natale: hai preso l’albero?- Sì, ne ho preso uno in pieno con l’auto un’ora fa.

SOCCORSOIl giudice all’imputato:- Sua moglie si è gettata dalla finestra e lei è accusato dinon aver fatto nulla per trattenerla.- Non è vero, signor giudice: qualcosa ho fatto!- Allora esponete la vostra discolpa.- Sono sceso al piano di sotto per afferrarla al volo, ma leiera già passata!

DI NOTTEMarito e moglie stanno dormendo saporitamente; ad untratto la moglie si sveglia di soprassalto e grida:- Franco, svegliati!- Che c’è?- Ho sognato che in casa ci sono i ladri!Il marito, mezzo assonnato, risponde:- Dormi tesoro, ho sognato di avere comprato un cane daguardia!

Sale da cucina Sal mùia e mal de cai,l’acqua la manca mai (Brescia)

(sale umido e male di calli, la pioggia non manca mai)

Brina Se rannuvola sulla brina Prima il vento e poi la brinapiove la sera o la mattina l’acqua in terra alla mattina

Candelora Per la santa candelorase tempesta o se gragnola

dell’inverno siamo fora;ma se è sole o solicello

siamo solo a mezzo inverno

La candelora, così detta per la distribuzione di candele benedette per la festadella Purificazione di Maria (2 febbraio) è legata a un pronostico conosciuto ingran parte d’Europa e che così suona in latino:

Sole micanteVirgine purificante Se il sole splende il giorno della Purificazione

Magis frigor quam ante della Vergine il freddo sarà maggiore(oppure nix erit (oppure: la neve sarà

maior quam ante) più di quella che è venuta)

Page 43: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

43

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

Accadea Radio BasilicaLunedì 21 febbraio 2005, a causa

di una improvvisa quanto assur-da malattia, ci lasciava Mirella

Raneri Lò, per anni collaboratrice del-la nostra Radio.

Non vogliamo in questa sede riper-correrne il calvario né toccare tastiche battono corde di un dolore anco-ra vivo e struggente, ma vogliamorendere partecipi i lettori di una ini-ziativa che gli operatori di Radio Ba-silica hanno intrapreso per ricordarel’amica e la collaboratrice e dare con-tinuità ad un’opera da lei iniziata.Mirella, infatti, con la sua famiglia,sosteneva la Fondazione Piero e Lu-cille Corti e, attraverso questa, il St.Mary’s Hospital Lacor - Uganda.Ci sono vari modi per aiutare questapreziosa opera: l’ adozione di un letto,l’alimentazione di un bambino per unanno, sostegno ai ricoveri in medici-na o chirurgia, solidarietà pediatricae tante altre forme di aiuto.Gli operatori di Radio basilica stannogià facendo la loro parte. Chi volesseunirsi a noi in quest’opera, anche conofferte minime, ci può contattare altel/fax 030932464 o all’[email protected]

Chi volesse “fare da sé” o avere ulte-riori informazioni, può rivolgersi a:“Fondazione Piero e Lucille CortiOnlus”piazza Velasca, 6 - 20122 Milano - ItalyTel/Fax/Sms solo da TIM:02.80.54.728Sito Internet:www.lacorhospital.orgE-mail:[email protected]

Per chi volesse donare direttamente:C/C postale n° 37260205Bonifico Bancario: Banca Popolaredi Sondrio, ABI 05696, CAB 01600,C/C 23/5945/61 Codice IBAN: IT23H056 9601 6000 0000 5945 X61Se volete condividere le motivazioniche Radio Basilica dà a questa ope-razione, nelle causali di versamentoaggiungete: “...in memoria di Mirel-la Raneri Lò”.Siamo convinti che questo sia il mo-do migliore per onorare il ricordo diuna persona per noi indimenticabile:continuare ciò che lei aveva iniziato.Grazie per quello che vorrete fare.

Tiziano Cervati

Page 44: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

44

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

Orario ferroviariovalido fino al 9 dicembre 2006

05.24 05.45 (1) 06.1106.25 06.47 (2) 07.1907.28 07.56 08.2808.45 09.05 (2) 09.3309.45 10.07 (3) 10.3410.33 10.59 (4) 11.2511.38 12.00 (5) 12.2611.42 12.03 (6) 12.2613.08 13.36 (4) 14.0013.42 14.04 (3) 14.2914.11 14.31 (4) 15.0116.02 16.21 (3) 16.4516.02 16.24 16.5517.23 17.43 (2) 18.1318.09 18.33 (3) 19.0018.58 19.21 (2) 19.4521.34 21.53 (a) 22.15

06.21 06.48 (2) 07.0806.46 07.14 (2) 07.5008.04 08.25 (a) 08.4208.42 09.05 (3) 09.2409.18 09.45 (5) 10.0710.32 10.58 (2) 11.1710.50 11.16 (3) 11.3712.10 12.40 (5) 13.0112.51 13.14 (6) 13.3313.10 13.35 (2) 13.5614.31 14.58 (1) 15.2014.50 15.13 (3) 15.3216.28 16.53 (5) 17.1817.10 17.33 (3) 17.5717.28 17.57 (2) 18.1818.28 18.53 (2) 19.1720.03 20.30 (1) 20.5220.06 20.31 (7) 20.5220.20 20.46 (3) 21.1321.32 22.05 22.28

Partenza da Arrivo aCremona Verolanuova Brescia

Partenza da Arrivo aBrescia Verolanuova Cremona

(1) giorni lavorativi escluso il sabato(2) dal lunedì al sabato(3) festivo(4) fino al 29.7 e dal 28.8(5) giorni lavorativi fino al 29.7 e dal 28.8(6) festivo fino al 23.7 e dal 3.9(7) soltanto il sabato feriale (a) Freccia della Versilia

N.B.Per Roma: Part. Verolanuova 6.48 - Cremona arr. 7.08 part. con Eurostar 7.39 -Roma arr. 11.55

Stazione di Verolanuova

Page 45: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

45

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

Attenzione: il sistema di turnazione delle farmacie è cambiato. Le farmacie di turno,aperte la notte e nei festivi, si alternano ogni due giorni.Importante:Poiché nei mesi scorsi le variazioni intercorse rispetto ai calendari che ci sonostati forniti sono state molte rendendo di fatto inutili quelli pubblicati sull’An-gelo, in attesa di un chiarimento, pubblichiamo il solo Numero Verde da chia-mare per sapere con certezza le farmacie aperte.Ricordiamo che il numero è gratuitoe si può chiamare, 24 ore su 24. 800.231061

Servizio Sanitario 118(soltanto nei casi di emergenza)

Ambulatori medici 0309362609via Grimani

Gruppo Verolese Volontari Soccorso 0309361662via Gramsci, 4

Problemi con le droghe? 0309937210Alcolisti in trattamento 0309306813 - 0309361869Vigili del Fuoco 030931027Carabinieri - Pronto intervento 112Guardia Farmaceutica (Numero verde) 800.23.10.61Guardia Medica dalle 20.00 alle 8.00 030932094N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina al-le ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccor-so telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00; inoltredalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli entro e non oltre le ore 12.00di venerdì 17 febbraio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.IMPORTANTE: Per facilitare la pubblicazione degli articoli: gli scritti siano preferi-bilmente dattiloscritti, meglio se al computer, in carattere Times New Roman cor-po 12. Se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche. Chi usa il computer èbuona cosa che faccia pervenire lo scritto anche salvato su un dischetto oppure viae-mail. Gli articoli vanno fatti pervenire: direttamente ai sacerdoti oppure via e-mailal seguente indirizzo: [email protected] redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblica-zione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli in-teressati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

La Redazione

Turni domenicali di guardia farmaceuticadell’Azienda S.L. 19

Numeri utili di telefono:

Per i collaboratori de “L’Angelo di Verola”

Page 46: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

46

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

Luigia Regosa

Donna di grandi valori, di fortetenacia, hai lavorato duramen-te per tutta la tua esistenza,

svolgendo ogni mansione per portareavanti, con grande dignità, la tua nonfacile scelta di vita.Hai saputo farti apprezzare da quantiti hanno conosciuta per la tua bontà,per la semplicità, per l’altruismo ed iltuo grande orgoglio di mamma e dinonna.Te ne sei andata silenziosamente, co-sì come hai sempre vissuto, cercandodi non arrecare disturbo.Ciao nonna Bigia. Perché è così chenoi tutti ti chiamavamo affettuosa-

mente; ti ringraziamo per tutto quelloche, anche indirettamente, hai saputodare a tutti noi.Ora da lassù, riesci a vedere cosa ab-biamo nei nostri cuori. Oltre alla tri-stezza per questo distacco c’è la cer-tezza di saperti serena e la fiduciache, anche da lì, avrai il tuo sguardosui tuoi familiari e la consapevolezzache ci accompagnerai nel nostrocammino.Avrai un posticino nel nostro cuore enei nostri ricordi per sempre.Buon viaggio, nonna Bigia - Ricorde-remo anche te nelle nostre preghiere.

Daniela Colossi

in m

emor

iaan

agra

fe p

arro

cchi

ale Battesimi

1 Brognoli Cloe di Giovanni e di Cervati Luisa2 Frigerio Elia di Battista e di Zanoli Silvana3 Frigerio Gabriele di Battista e di Zanoli Silvana

Pedrinelli Alessandro di Marco e di Paola Bossoni (a Cremona)4 Guarneri Emma di Pierluigi e di Savoldi Anna

Defunti1 Mazzolari Mario di anni 832 Miglioli Giovanni di anni 813 Regosa Luigia di anni 904 Pini Battista Franco di anni 605 Favalli Francesco di anni 826 Bandera Giulia ved. Brunelli di anni 937 Fontana Caterina ved. Pirani di anni 95

Page 47: La parola del Prevosto (don Luigi) 3

47

L’A

nge

lo d

i Ver

ola

varie-cronaca

N.N. 1.000,00N.N. 500,00In memoria di Caterina, Maria e Antonietta 4.000,00N.N. 840,00A.P. per le opere parrocchiali 1.500,00N.N. 250,00In ricordo di mamma Luigia 300,00N.N. 500,00N.N. 500,00In ricordo del carissimo Francesco 250,00

TOTALE 9.640,00

“Amici della Basilica” adesioni alla“Confraternita del Restauro”

offe

rte...

GENNAIOGiornata celebrata nel mese di Gennaio 1.038,00 Dalla Casa Albergo 263,00Dalla chiesa di San Rocco 96,00Tele e affreschi 107,00Cambio Lire - Euro 205,00N.N. somma di tutti i contributi anonimi 1.178,00N.N. 100,00Il Gruppo Alpini per la Basilica 200,00In ricordo di Maria 200,00N.N. Gruppo Famiglie 100,00In ricordo del sacrista Giovanni Pavoni 100,00In ricordo di Carlo Barbieri 150,00N.N. 100,00In memoria dei cari defunti 200,00In memoria dei defunti 100,00N.N. 100,00In ricordo di Mario 200,00In ricordo di mamma Angela 20,00In ricordo di Claudio 50,00N.N. 150,00N.N. 100,00In ricordo di mamma Giulia 200,00

TOTALE 4.957,00

Offerte pro restauritele e affreschi della Basilica

Page 48: La parola del Prevosto (don Luigi) 3