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GIORNATA DI STUDIO «DAL DOCUMENTO INCONTRIAMO GESÚ ALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA EVANGELII GAUDIUM”» Pontificio Seminario Regionale Umbro “PIO XI” Assisi, 8 novembre 2017 Appunti relazione CATECHETICA COME STUDIO DEL PROCESSO DI EDUCAZIONE ALLA FEDE Don Stefano Mazzoli Direttore Ufficio catechistico Diocesano Diocesi di Terni-Narni-Amelia

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GIORNATA DI STUDIO

«DAL DOCUMENTO “INCONTRIAMO GESÚ “

ALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA “EVANGELII GAUDIUM”»

Pontificio Seminario Regionale Umbro “PIO XI”

Assisi, 8 novembre 2017

Appunti relazione

CATECHETICA COME STUDIO DEL PROCESSO DI

EDUCAZIONE ALLA FEDE

Don Stefano Mazzoli

Direttore Ufficio catechistico Diocesano

Diocesi di Terni-Narni-Amelia

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INTRODUZIONE

La Catechetica, in termini generali, può essere intesa come una riflessione

scientifica, come uno studio sistematico e metodico sull’atto catechistico che si

configura, oggi che più che ieri, come processo di educazione alla fede. Da tale

definizione si evince che usare il termine Catechetica e Catechesi come sinonimi, come

da più parti si usa fare, è errato. Senza voler entrare nella questione etimologica e

tanto meno nelle diverse accezioni che i termini catechesi/catechetica assumono in

diversi idiomi, nella lingua italiana si può affermare che con il termine “Catechesi” ci si

riferisce all’atto comunicativo della Parola di Dio e al processo pragmatico-

educativo alla fede; con “Catechismo” si intende sia l’insegnamento orale, in genere

svolto a domande e risposte, sia al testo “catechistico” che contiene le verità di fede e,

infine, con “Catechetica” si definisce lo studio scientifico svolto sull’atto catechistico1.

La Catechetica può essere approcciata schematicamente e utilmente attraverso

tre livelli di comprensione2:

Il primo livello è originario e comprende la catechesi nel suo farsi, l’atto

comunicativo della Parola di Dio nella sua immediatezza, spontaneità e

freschezza e le prime forme sistematiche e organiche di riflessione sul

contenuto e sul metodo dell’atto catechistico (lettere apostoliche, catechesi

battesimali e mistagogiche);

Il secondo livello è derivato e consiste in una prima riflessione sulla Catechesi a

partire da alcuni problemi che emergono dall’esperienza evangelizzatrice e

catechistica (epoca patristica e primi saggi di metodo come ad esempio il De

catechizandis rudibus di Agostino);

Il terzo livello è quello propriamente catechetico che consiste in una riflessione

unitaria, organica e sistematica sulla Catechesi con una particolare attenzione

all’aspetto scientifico della Catechetica, e quindi ai problemi relativi al suo

statuto epistemologico e alla sua identità.

1 Cfr. Vocabolario della lingua italiana, a cura di ZINGARELLI Nicola, Zanichelli, Bologna, 1996, p. 323. 2 Cfr. RUTA, Giuseppe, Catechetica come scienza. Introduzione allo studio e rilievi epistemologici, LDC, Torino, 2010, p. 28.

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Per lo scopo che si prefigge questa giornata di studio, ritengo che il secondo

livello sia quello che possa riguardare più da vicino il nostro impegno di pastori e di

primi catechisti delle comunità che ci sono affidate poiché esprime la ricerca mai

sopita della soluzione dei problemi derivanti dall’azione catechistica.

1. LE FONTI DELLA CATECHETICA

«Se fonti della Catechesi sono la Bibbia e la Tradizione della Chiesa, e quindi la

vita della Chiesa nella sua integralità (cfr. Direttorio Generale della Catechesi (DGC)

nn. 94-96), fonte della Catechetica risulta essere più propriamente il Magistero della

Chiesa per il semplice fatto che questi dichiara qualcosa di esplicito in merito alla

scientificità della Catechetica, oltre a dare orientamenti e direttive sulla Catechesi, che

costituisce il suo compito precipuo»3.

Il riferimento costante al Magistero della Chiesa da parte della Catechetica la

inserisce nella stessa funzione di ascolto, custodia e fedele espressione4 della Parola di

Dio e della Tradizione oltre che nella triplice riflessione della Chiesa sulla sua identità

più profonda, tutta dipendente dalla Parola scritta, celebrata e vissuta.

L’altra importante fonte della Catechetica è costituita dalla prassi catechistica e

dai Movimenti catechistici che hanno svolto una funzione di difesa, custodia,

approfondimento, promozione e innovazione della prassi catechistica stessa.

Da questa prospettiva si può considerare l’utilità della scienza catechetica che,

come in un circolo virtuoso, attinge alle fonti e attraverso la sua azione di

osservazione, interpretazione e progettazione della prassi catechistica e allo studio,

approfondimento e ricerca del Magistero, contribuisce al loro stesso sviluppo.

1.1. Il Magistero della Chiesa («Evangelii gaudium» e «Incontriamo

Gesù»)

Per chiunque desiderasse un approccio alla Catechesi che non fosse soltanto

quello mediato dalle riflessioni e dagli orientamenti dei documenti della Chiesa che

hanno per oggetto esplicito l’azione catechistica5, è possibile rintracciare nel Magistero

interessanti elementi che possono orientare la ricerca catechetica.

3 RUTA, G., Catechetica come scienza, p. 127. 4 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Dei Verbum. Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione (18 novembre 1965), n. 10, in Enchiridion Vaticanum vol. I, nn. 493-523. 5 Per uno studio più approfondito rimando al testo: GEVAERT, Joseph, Studiare catechetica, a cura di MONTISCI Ubaldo, LAS, Roma, 2009.

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Prendo spunto dal titolo di queste giornate formative per esplicitare ed

esemplificare quanto appena affermato.

L’Esortazione Apostolica di Papa Francesco «Evangelii gaudium» del 24

novembre del 2013, precedente la pubblicazione degli Orientamenti per l’annuncio e la

catechesi in Italia della Conferenza Episcopale Italiana «Incontriamo Gesù» del 29

giugno 2014, fornisce alcune coordinate su cui collocare la ricerca e lo studio

catechetico.

Il noto catecheta Enzo Biemmi, in un Seminario Nazionale sull’Iniziazione

Cristiana del 16 febbraio 2017, parlava dell’«Evangelii Gaudium» come della “cornice

apostolica della Chiesa” citando un brano dello stesso Papa Francesco: «Vi

raccomando l’”Evangelii gaudium”, che è una cornice. Non è originale, su questo

voglio essere molto chiaro. Mette insieme l’”Evangelii nuntiandi” e il documento di

Aparecida. Pur essendo venuta dopo il Sinodo sull’evangelizzazione, la forza

dell’”Evangelii gaudium” è stata di riprendere quei due documenti e di rinfrescarli per

tornare a offrirli su un piatto nuovo. L’”Evangelii gaudium” è la cornice apostolica della

Chiesa di oggi6».

Il primo lato della cornice, quello di sinistra da cui parte «Evangelii Gaudium»,

è la gioia: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si

incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato,

dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e

rinasce la gioia» (EG n. 1).

Il secondo lato della cornice, quello di destra, è la missione. Essa si riassume

in “la chiesa in uscita”. Il n. 21 è esplicito in tal senso: «La gioia del Vangelo che

riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria».

Il terzo lato della cornice, quello che sta alla base, è la storia. La storia è il

campo della missione della Chiesa e il luogo ove essa non solo opera ma ascolta,

discerne i segni del Verbo. «Evangelii Gaudium» al n. 269 afferma: «Gesù stesso è il

modello di questa scelta evangelizzatrice che ci introduce nel cuore del popolo.

Affascinati da tale modello, vogliamo inserirci a fondo nella società, condividiamo la

vita con tutti, ascoltiamo le loro preoccupazioni, collaboriamo materialmente e

spiritualmente nelle loro necessità, ci rallegriamo con coloro che sono nella gioia,

piangiamo con quelli che piangono e ci impegniamo nella costruzione di un mondo

nuovo, gomito a gomito con gli altri. Ma non come un obbligo, non come un peso che

6 Papa FRANCESCO , in «La Civiltà Cattolica» IV (2016) 417-431.

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ci esaurisce, ma come una scelta personale che ci riempie di gioia e ci conferisce

identità».

Il quarto lato della cornice è lo Spirito Santo. È l’ultimo capitolo di «Evangelii

Gaudium». Il testo è basato così su una bella inclusione: inizia con la gioia e termina

ricordando che l’evangelizzazione è l’azione misteriosa dello Spirito e che l’annuncio

da parte della comunità ecclesiale è un servizio di mediazione alla sua opera, una

diaconia dello Spirito Santo.

Credo che gli Orientamenti «Incontriamo Gesù» si collocano pienamente in

questa cornice tratteggiando, in maniera più precisa, il processo educativo della

catechesi. Così nel primo capitolo «Abitare con speranza il nostro tempo» vengono

esplicitati i motivi di una gioia che non è frutto di un semplice ottimismo, ma si radica

nella capacità di guardare il tempo presente con lo stesso sguardo di Cristo; il secondo

capitolo «Annunciare il Vangelo di Gesù» richiama esplicitamente la missione

dell’evangelizzazione; il terzo capitolo «Iniziare, accompagnare e sostenere

l’esperienza della fede» indica un cammino che accompagna tutte le fasi della vita e

della storia concreta della persona soggetto del percorso catechistico; l’ultimo capitolo

«Testimoniare e narrare» riconosce implicitamente nella pluralità dei ministeri

all’interno della comunità cristiana e in particolar modo nella figura del catechista,

l’azione dello Spirito del Signore che anima e continua l’azione del Signore.

1.2. La prassi catechistica e i movimenti catechistici

La prassi catechistica non è solo oggetto, ma anche fonte della Catechetica che

è chiamata ad indagare:

- l’azione catechistica nella storia;

- l’azione e la ricchezza dell’atto catechistico nel passato e nel presente, per il

futuro;

- l’azione delle diverse Chiese locali per individuare gli elementi comuni e le

differenze oltre che i tratti peculiari di ognuna di esse;

- i criteri di progettazione della pastorale catechistica;

- l’elaborazione di nuovi modelli e paradigmi catechistici.

In riferimento a quest’ultimo punto è da ricordare come il “modello

catecumenale” sia il punto obbligante di riferimento. Come «la missione ad gentes è il

paradigma di tutta l’azione missionaria della Chiesa, il Catecumenato battesimale, che

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le è congiunto, è il modello ispiratore della sua azione catechizzatrice7». Tenendo

conto della differenza sostanziale tra una catechesi pre-battesimale (catecumenato) e

post-battesimale (completamento dell’Iniziazione cristiana di persone già battezzate),

è importante richiamare quanto nel Direttorio Generale per la Catechesi viene

affermato circa gli elementi del Catecumenato che devono essere fonte di ispirazione

per la catechesi post-battesimale:

L’importanza della funzione vitale per la vita della Chiesa dell’Iniziazione

cristiana;

La responsabilità di tutta la comunità cristiana;

La centralità del Mistero pasquale. La Veglia pasquale, centro della liturgia

cristiana e la sua spiritualità battesimale, sono ispirazione per tutta la

Catechesi;

L’inculturazione, alla cui base è il principio dell’Incarnazione che anima l’azione

catechistica e che permette di annunciare il Vangelo nelle diverse e concrete

situazioni personali, culturali e sociali.

Il valore della Catechesi come processo formativo e vera scuola di fede. Da ciò

deriva l’intensità e l’integrità della formazione; la gradualità del percorso con

tappe definite; il legame con riti, simboli e segni specialmente biblici e liturgici

(anno liturgico); il costante riferimento alla comunità cristiana8.

Da quanto fin qui detto, emerge chiaramente come la Catechetica non solo fa

della prassi catechistica il suo oggetto di studio, ma trae da essa i principi ispiratori

per un suo costante rinnovamento. In tal senso il processo catechetico si realizza

attraverso tre fondamentali passaggi che consistono:

nell’osservare la prassi catechistica delle diverse epoche e spazi geografici per

coglierne le costanti di pensiero e di azione;

nell’interpretare la prassi alla luce dell’ortodossia (fedeltà a Dio nella

comunicazione con l’uomo), dell’ortoecclesia (fedeltà alla Chiesa nella missione

evangelizzatrice), dell’ortoprassi (fedeltà all’uomo nella comunicazione con Dio

e con i propri simili).

7 CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio Generale per la Catechesi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1997, n. 90. 8 Cfr. Ibidem n. 91.

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nel progettare una nuova prassi, considerando l’azione catechistica in

relazione alle sempre mutanti situazioni umane ed ecclesiali e sulla base delle

leggi dell’ortodossia, dell’ortoecclesia e dell’ortoprassi9.

Sotto la spinta di questa triplice azione, hanno preso il via i vari Movimenti

catechistici che hanno caratterizzato la Catechesi, e determinato le sorti, dei vari paesi

nel mondo.

Nell’impossibilità di trattare ora la storia dei vari Movimenti catechistici, basti

qui ricordare l’importanza per il nostro paese del Movimento catechistico italiano che,

a partire in particolar modo dal Convegno di Piacenza del 1889, grazie all’impulso del

Concilio Vaticano II ha contribuito e contribuisce in maniera decisiva alla vitalità dello

studio catechetico e alla riflessione sul processo educativo alla fede dell’azione

catechistica in Italia10.

2. LE MATRICI DELLA CATECHETICA

Se il Magistero e la prassi costituiscono le principali fonti della Catechetica, la

teologia, la pedagogia e la comunicazione rappresentano le matrici dalle quali la

Catechetica discende, a cui fa continuo riferimento, e da cui avverte di dipendere.

L’atto catechistico, anche se non sempre ne abbiamo chiara coscienza, è frutto,

o dovrebbe esserlo, dell’incontro di queste tre discipline. Per tale motivo si può

definire la natura della Catechetica come essenzialmente interdisciplinare o meglio

ancora transdisciplinare, perché è grazie alla relazione che la Catechetica realizza tra

le diverse discipline che scaturiscono i criteri e le modalità che danno forma concreta e

attuale all’azione di educazione alla fede.

2.1 L’aspetto teologico della Catechetica

La prima matrice da cui deriva la Catechetica è sicuramente la teologia in

quanto il nucleo più intimo ed essenziale, l’oggetto materiale della teologia e della

Catechetica è la fede, anche se diverso è l’approccio formale che caratterizza in modo

distinto e originale la teologia dalla Catechetica.

9RUTA, G., Catechetica come scienza, p. 171. 10 Per una documentata e aggiornata storia del Movimento Catechistico Italiano si veda: BIANCARDI, Giuseppe – GIANETTO, Ubaldo, Storia della catechesi. Il movimento catechistico, Libreria Ateneo Salesiano (LAS), Roma, 2016.

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All’interno del dinamismo classico della ricerca teologica (auditus fidei e

intellectus fidei11), la Catechetica attinge dai diversi ambiti teologici ciò che

contribuisce a costituire il suo proprio ambito di ricerca. Così le scienze teologiche

storiche (storia della Chiesa, patrologia, esegesi) offrono alla Catechetica contenuti,

criteri e metodi per comprendersi nell’ambito del proprio processo evolutivo (Storia

della catechesi); la teologia sistematica, fondamentale e dogmatica fornirà i

fondamenti sistematici che riguardano la Rivelazione, la fede e i vari contenuti della

fede cristiana; la teologia pastorale costituirà l’alveo entro il quale la Catechetica si

colloca come scienza autonoma e originale nel ripensamento della Catechesi.

E’ in questa prospettiva e in questo fondamentale rapporto tra la teologia e la

Catechetica che l’Esortazione apostolica «Evangelii gaudium» oltre che fonte, va

considerata anche come matrice della Catechetica. I contenuti teologici espressi

nell’Esortazione dettano quei principi “catechetici” che daranno forma all’attuale

processo educativo verso una vita di fede.

Solo a titolo di esempio basti pensare al tema ricorrente della paternità e della

misericordia di Dio, alla relazione centrale e vitale con Gesù, all’invito alla riscoperta

del tesoro evangelico e alla gioia che ne deriva, alla spinta ad uscire e a mettersi in

gioco nella missione, alla fiducia nella bontà intrinseca del creato, allo sguardo sereno

sul limite personale, comunitario e pastorale come opportunità di verità e di crescita.

Gli Orientamenti «Incontriamo Gesù» vanno letti in questo spirito e considerati

come lo sforzo catechetico per tradurre in termini attuali le coordinate per la proposta

catechistica che tenga conto dell’attuale realtà sociale ed ecclesiale italiana.

2.2 L’aspetto pedagogico della Catechetica

Fin dal suo nascere la Catechetica è stata connotata profondamente dalla

dimensione pedagogica affrontando la questione dell’aspetto educativo della fede.

Questo ha comportato una maggiore attenzione alla persona coinvolta nel processo di

educazione alla fede non più, o soltanto, intesa come destinataria della catechesi, ma

in quanto soggetto attivo. La fede, infatti, se da una parte è dono gratuito di Dio,

dall’altra è risposta libera da parte del soggetto.

La Catechesi intesa come “iniziazione alla fede” e “educazione alla fede” si

pone, in maniera secondaria e strumentale, come mediazione e a servizio di quel

mistero di grazia che è la fede. Il catecheta Emilio Alberich nel suo Manuale di

11 A questi due momenti andrebbe aggiunto un terzo momento che, pur intrinseco all’intellectus fidei e consequenziale ad entrambi, può essere considerato con particolare attenzione: l’expositio o communicatio fidei.

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catechetica fondamentale rivendica, nel senso ed entro i limiti sopra accennati, la

natura pedagogica della catechetica «dal momento che la crescita della fede coinvolge

anche il dinamismo della formazione umana. […] Il compito catechistico coinvolge la

densità dell’atteggiamento di fede come risposta personale e totale al progetto di vita

cristiana che è adesione e “sequela” di Cristo12».

Sulla scia tracciata dal Documento Base, gli orientamenti «Incontriamo Gesù»

intendono raccogliere il frutto di una stagione che ha visto tante diocesi e parrocchie

impegnate nella riscoperta della propria funzione di generazione e rigenerazione della

fede.

Nel terzo capitolo di «Incontriamo Gesù» è possibile riscontrare la centralità del

processo catecumenale per la generazione alla fede degli adulti assunto come modello

per l’Iniziazione cristiana dei ragazzi che hanno ricevuto il Battesimo da piccoli.

Richiamo qui le indicazioni generali ispirate dal Rito di Iniziazione cristiana degli adulti

e riproposte per il cammino di Iniziazione cristiana dei ragazzi già battezzati:

l’importanza di un cammino globale e integrato, fatto di ascolto della Parola di

Dio e di introduzione alla dottrina cristiana, di celebrazione della Grazia e di

testimonianza della carità all’interno della comunità cristiana;

l’importanza della prima evangelizzazione, primo annuncio, risveglio della fede e

tempo mistagogico;

il discernimento richiesto per una reale valutazione del percorso di maturazione

del soggetto;

la connessione dei tre Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, quale introduzione

nel mistero pasquale di Cristo;

l’importanza e la centralità di una comunità cristiana che nell’espressione della

vita di fede, speranza e carità costituisce il luogo originario e fondamentale del

cammino di Iniziazione e di vita cristiana di ogni individuo13.

12 Cfr. ALBERICH, Emilio, La catechesi oggi. Manuale di catechetica fondamentale, LDC, Torino, 2001, pp. 125-163. 13 CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, Edizioni Paoline, Milano, 2014, nn. 47-52.

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A quest’ultimo punto ritengo sia collegato quanto è affermato da Papa

Francesco nell’«Evangelii gaudium» quando richiama all’impegno di ciascun battezzato

alla testimonianza della fede e alla missione, alla gioia e alla bellezza come via della

catechesi14. Credo che l’impegno pedagogico della Catechetica si giustifichi

nell’individuare il percorso più idoneo perché chi lo desidera possa passare dalla

visione e dal sogno di Dio, alla sua concreta realizzazione nella sua vita, infatti

«l’incontro catechistico è un annuncio della Parola ed è centrato su di essa, ma ha

sempre bisogno di un’adeguata ambientazione e di una motivazione attraente, dell’uso

di simboli eloquenti, dell’inserimento in un ampio processo di crescita e

dell’integrazione di tutte le dimensioni della persona in un cammino comunitario di

ascolto e di risposta15».

2.3 L’aspetto comunicativo della Catechetica

La catechesi è fondamentalmente un atto di comunicazione e lo è per almeno

due motivi incontestabili: il primo perché tutta la storia della salvezza è Rivelazione,

comunicazione di Dio all’uomo; il secondo perché l’essere umano è per sua natura

comunicativo. «All’origine della comunicazione sta la meraviglia naif verso il prodigio

del comunicare. Infatti prima di riflettere sulla comunicazione “si comunica”16».

Personalmente ritengo che il problema fondamentale della Catechesi di oggi, più

che teologico o pedagogico, si colloca proprio nell’ambito comunicativo in tutti i suoi

aspetti: verbale, concettuale, simbolico, rituale, gestuale…

E’ noto che perché la comunicazione giunga a buon fine tra l’emittente e il

ricevente ci deve essere un codice linguistico-comunicativo condiviso altrimenti l’atto

comunicativo fallisce.

Senza voler sembrare esagerato, sono sempre più convinto che la Chiesa di

oggi spesso usi un “linguaggio” che risulta incomprensibile, nebuloso, a volte

addirittura criptico ai più e in particolar modo ai giovani.

Per tale motivo ritengo che il lavoro di ricerca svolto dalla Catechetica

nell’ambito della comunicazione della fede costituisca un importante ed essenziale

apporto alla Catechesi e alla sua funzione educativa: «lo specifico della riflessione

catechetica si situa qui, nell’intendere le leggi della comunicazione (e quindi dei

molteplici linguaggi), nel ritrovare modelli di comunicazione adeguati, sì da poter

14 Cfr. PAPA FRANCESCO, Evangelii Gaudium, nn. 160-171 15 Ibidem , n. 166. 16 RUTA, G., Catechetica come scienza, p. 281.

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elaborare teorie e ipotesi di una retta e corretta comunicazione catechistica» ispirata

dal «paradigma fondamentale della Rivelazione cristiana con la sua grammatica, i suoi

significati e i suoi simboli. La Catechesi, infatti, è comunicazione della Parola e

educazione per un progetto di vita cristiana17».

Letta dal nostro punto di vista l’Esortazione «Evangelii gaudium» appare come

un interessante strumento comunicativo. I contenuti dell’Esortazione sono veicolati da

un linguaggio che vuole essere “feriale” accessibile a tutti, immediato, attento al

linguaggio attuale. A partire dall’introduzione e in particolare il capitolo primo: «La

trasformazione missionaria della Chiesa» e il terzo: “L’annuncio del Vangelo”, indicano

un criterio generale molto importante che diviene fondamentale nell’ambito della

trasmissione della fede: comunicare dopo che si è “ascoltata” la persona e realtà che

si ha davanti. Il tono dell’Enciclica non è quello del monologo, ma del dialogo.

Anche gli Orientamenti «Incontriamo Gesù» si collocano su questa linea:

l’attenzione al linguaggio, alla sintassi e alla presentazione del Documento sono già

una prova della rinnovata attenzione comunicativa espressa anche nei documenti

magisteriali indirizzati più agli “addetti ai lavori”.

Più significativo per il nostro discorso sono i primi due capitoli di «Incontriamo

Gesù» che a mio avviso sono preziosi per le indicazioni che forniscono riguardo alla

comunicazione della fede. A titolo esemplificativo invito a leggere il n. 12 dove sono

elencati alcuni tratti fondamentali dello stile ecclesiale di annuncio e testimonianza

della fede e il nn. 19 – 21 dove, dopo aver trattato dell’evangelizzazione come un

orizzonte e un processo, vengono scanditi sapientemente i tre momenti tipici e

consequenziali dell’evangelizzazione: il dialogo, il primo annuncio, la catechesi.

CONCLUSIONE

L’«Evangelii gaudium», la gioia del Vangelo che Papa Francesco ha scritto per

rilanciare e approfondire le riflessioni fatte dal Sinodo dei Vescovi nell’ottobre 2012

sulla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana, è un documento

straordinario che segnerà a fondo la Chiesa del futuro. Con esso Papa Francesco

invita fondamentalmente tutti i cristiani a riscoprire la gioia dell’essere amati da Dio e

a ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede. Su questa scia si inseriscono gli

Orientamenti «Incontriamo Gesù» nati proprio per rinnovare ulteriormente

l’evangelizzazione e la catechesi in Italia oggi.

17 RUTA, G., Catechetica come scienza, p. 289.

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Diverse possono essere le letture e gli approcci critici dei due Documenti.

Diversi per genere, per autorevolezza e per finalità, credo che ambedue parlino della

passione e dello sforzo della Chiesa per rendere accessibile all’uomo di oggi, la

persona salvifica di Gesù e lo fanno con un linguaggio concreto, “feriale”,

comprensibile.

Questo però non basta. Per rafforzare la nostra azione pastorale e assumere un

rinnovato slancio comune nell’annuncio del Vangelo e nel cammino di educazione alla

vita di fede, occorrono persone guidate dallo Spirito, pienamente inserite nel cammino

della Chiesa e libere dalla “malattia” del masochismo pastorale.

Si tratta di persone, laici, religiosi, sacerdoti che sappiano fare tesoro delle

indicazioni contenute nei due Documenti e comincino ad attuarle con scelte concrete e

coraggiose. Persone che più che esperti in manovre spericolate, siano capaci di

profezia.

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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE18

1. Documenti Magisteriali (ordine cronologico)

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Il Rinnovamento della Catechesi, 2 febbraio

1970, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1970.

PAOLO VI, Evangelii nuntiandi. Esortazione apostolica sull’ Evangelizzazione nel

mondo contemporaneo, 8 dicembre 1975, in Enchiridion Vaticanum, 5. Documenti

ufficiali della Santa Sede 1974-1975, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1979, 1588 -

1716.

GIOVANNI PAOLO II, Catechesi tradendae. Esortazione apostolica circa la catechesi

nel nostro tempo, 16 ottobre 1979, in Enchiridion Vaticanum 6. Documenti ufficiali

della Santa Sede 1977-1979, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1980, 1764-1939.

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Catechismo della Chiesa Cattolica,

11 ottobre 1992, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1992.

CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio Generale per la Catechesi, Libreria Editrice

Vaticana, Città del Vaticano, 1997.

CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE DELLA CEI, L’iniziazione cristiana 1.

Orientamenti per il catecumenato degli adulti, Nota pastorale, Edizioni Dehoniane,

Bologna, 1997.

CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE DELLA CEI, L’iniziazione cristiana 2.

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pastorale, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1999.

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18 La bibliografia qui riportata è essenziale per quanto riguarda i Documenti del Magistero. Per la parte degli Studi sono riportati soltanto alcuni testi che ho ritenuto interessante indicare nel contesto di questa giornata di studio e che hanno aiutato la mia formazione e il mio servizio di Direttore dell’Ufficio catechistico diocesano.

Page 14: CATECHETICA COME STUDIO DEL PROCESSO DI …catechesi.diocesi.perugia.it/wp-content/uploads/2017/12/Don... · riferisce all’atto comunicativo della Parola di Dio e al processo pragmatico-educativo

14

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comunità, ai presbiteri e ai catechisti nel quarantesimo del Documento Base, Edizioni

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RUTA, Giuseppe, Catechetica come scienza. Introduzione allo studio e rilievi

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SCIUTO, Carmelo, Rinnovare l’iniziazione cristiana: possiamo fare così. I criteri del

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