Il Modello Pragmatico Elementare per lo sviluppo di Sistemi Adattivi - Presentazione

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Il Modello Pragmatico Elementare per lo sviluppo di Sistemi Adattivi Candidato: Francesco MAGAGNINO Relatore: Luigi COLAZZO Università degli studi di Trento Università degli studi di Trento Facoltà di Ingegneria Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione e Corso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione e dell’Organizzazione dell’Organizzazione

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Il Modello Pragmatico Elementare per lo sviluppo

di Sistemi Adattivi

Candidato:Francesco MAGAGNINORelatore:Luigi COLAZZO

Università degli studi di TrentoUniversità degli studi di TrentoFacoltà di IngegneriaFacoltà di Ingegneria

Corso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione e dell’OrganizzazioneCorso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione e dell’Organizzazione

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227 Ottobre 2004

PresentazionePresentazione

Obiettivo: La ricerca di nuove soluzioni per lo sviluppo di sistemi adattivi.

Ipotesi: Applicazione modelli pragmatici della comunicazione (EPM)

Procedimento: Sviluppo prima applicazione (banco di prova) per lo studio dei risultati

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327 Ottobre 2004

Sistemi adattiviSistemi adattivi

I sistemi adattivi sono in grado di costruire un modello dell’utente interagente

I sistemi adattivi si adattano in base all’utente interagente

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427 Ottobre 2004

Fasi di sviluppo dell’adattività Immagazzinamento dati

Dati dell’utente Dati sull’uso del sistema Frequenza d’uso del sistema Contesto d’utilizzo

Interpretazione dati e creazione modello utente

Personalizzazione “Adaptive presentation” “Adaptive navigation support”

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727 Ottobre 2004

Modello Pragmatico ElementareModello Pragmatico Elementare Il Modello Pragmatico Elementare (EPM) semplifica

l’interazione comunicativa tra due soggetti in una tripletta di proposizioni; proposta di uno dei soggetti, risposta dell’altro soggetto, risultato dello scambio. E. Lefons, M. T. Pazienza, A. Silvestri, F. Tangorra, L. Corfiati, P. De Giacomo.

An Algebraic Model for Systems of Psychically Interacting Subjects. (1977) A. Silvestri, P. De Giacomo, G. Pierri, E. Lefons, M. T. Pazienza, F. Tangorra. A

Basic Model of Interacting Subjects. Cybernetics and Systems: An International Journal, 11, 113-127, 1980

Definiti 4 livelli (La triade; Le coordinate; I sedici stili relazionali; La tabella delle relazioni).

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927 Ottobre 2004

La triade Ogni interazione si compone di 3 azioni Si rappresenta con codifica booleana (1,0) Si sviluppa come:

1. Proposta del primo soggetto

2. Proposta del secondo soggetto

3. Risultato dell’interazione

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1027 Ottobre 2004

Le coordinate

La rappresentazione delle triple di azioni possibili all’interno di una sequenza di interazioni.

1ª Coordinata (U1) = <001> (Antifunzione). All’affermazione del primo soggetto (0), il secondo risponde

accogliendo l’affermazione fatta (0), ma il risultato dell’interazione è qualcosa di diverso da ciò che è stato scambiato nell'interazione (1).

2ª Coordinata (U2) = <011> (Consenso). All’affermazione del primo soggetto (0), il secondo risponde con

una nuova proposta (1), il risultato dell’interazione è l’accettazione di questa nuova proposta (1).

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1127 Ottobre 2004

Le coordinate

3ª Coordinata (U3) = <101> (Mantenimento). All’affermazione del primo soggetto (1), il secondo

risponde con un’affermazione contraria alla proposizione fattagli (0), ma il risultato dell’interazione è il mantenimento della proposta iniziale (1).

4ª Coordinata (U4) = <111> (Cooperazione). All’affermazione del primo soggetto (1), il secondo

risponde in maniera positiva (cooperativa) alla proposizione fattagli (1), e il risultato dell’interazione è compimento di tale proposta (1).

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1627 Ottobre 2004

I sedici stili relazionali I sedici stili relazionali (o funzioni) sono il risultato delle

combinazioni possibili delle coordinate una con le altre. Posseggono un loro significato pragmatico

Coor XA XB f0 f1 f2 f3 f4 f5 f6 f7 f8 f9 f10 f11 f12 f13 f14 f15

U1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1

U2 0 1 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 1 1 1 1

U3 1 0 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1

U4 1 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1

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1827 Ottobre 2004

La tabella delle relazioni

Predire un comportamento

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1927 Ottobre 2004

Il ProgettoIl Progetto Sistema Web scritto in ASP.NET cooperante

con MSSQL.Sviluppo di alcuni servizi di varia utilità.

(Pubblicazione di preprints, Forum di discussione, Gestione profilo)

Sviluppo di un sistema di codifica delle interazioni utente/computer secondo quanto espresso dal Modello Pragmatico Elementare.

Sviluppo di un sistema di calcolo dei pattern prodotti.

Rappresentazione grafica tramite librerie grafiche per webcharts.

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2027 Ottobre 2004

Codifica adottata Ogni richiesta dell’utente → 1; Ogni risposta affermativa del sistema → 1; Ogni risposta negativa del sistema → 0; Ogni rifiuto di una funzionalità da parte di

un utente → 0.

La sequenza di triple viene letta in maniera concatenata. Ultima azione della tripla n è la prima azione della tripla n+1.

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2127 Ottobre 2004

Dall’automa a stati finiti..

[ U: Apri pagina di accesso <1> ] S: Login <1>

[ SI ]

[ S: NO <0> ]

S: Homepage <1>[ U: Premi <1>]

Esci dal sistema

[U: X <0>]

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2227 Ottobre 2004

Pattern Utente “A” 83 sessioni – 741 interazioni

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2327 Ottobre 2004

Esperimento Considerazioni in seguito all’analisi dei

risultati:1. I pattern degli utenti sono differenti.2. I pattern degli utenti interessati ad interagire

con il sistema al fine di raggiungere un obiettivo prestabilito sviluppano le prime otto funzioni.

3. I pattern degli utenti interessati a scopi differenti a quelli originariamente suggeriti dal sistema sviluppano le ultime otto funzioni.

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2427 Ottobre 2004

Pattern Utente “E” 122 sessioni – 1103 interazioni

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2527 Ottobre 2004

Esperimento Considerazioni in seguito alla nuova analisi dei

risultati:1. Nell’interazione uomo/computer triplette <000> e

<001> rare.

2. In un sistema relativamente piccolo la frequenza di accadimento delle triplette <000> e <001> scende maggiormente.

3. La pressoché assenza di triplette <000> e <001> vizia il risultato appiattendo le funzioni e limitando le aree di presenza esclusivamente alle funzioni o alle antifunzioni.

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2727 Ottobre 2004

Conclusioni e sviluppi futuri Sembra confermata la possibilità di applicare

EPM per lo sviluppo di Sistemi Adattivi. Prossimi sviluppi:

Eseguire un esperimento con il banco di prova preparato.

Paragone pattern ricavati, con pattern stessi utenti ma con modello diverso.

Applicazione del sistema di codifica su un’ applicazione più grande.