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1 Fondamenti di Economia Keynesiana Perché l’opera di Keynes è originale? Tesi A: Proposizioni sulla struttura di: Mercato dei beni: Consumo, Investimenti e Domanda effettiva Mercato della moneta: Definizione della funzione di domanda Mercato del lavoro: Disoccupazione involontaria Tesi B: In realtà NON solo caratterizzazione alternativa degli aspetti operativi dei singoli mercati, ma differente concezione a livello metodologico Keynes propone una impostazione alternativa sul piano ontologico (dei principi) non semplicemente sul piano epistemologico (della rappresentazione)

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Fondamenti diEconomia Keynesiana

Perché l’opera di Keynes è originale?

Tesi A: Proposizioni sulla struttura di:

Mercato dei beni: Consumo, Investimenti e Domanda effettivaMercato della moneta: Definizione della funzione di domandaMercato del lavoro: Disoccupazione involontaria

Tesi B: In realtà NON solo caratterizzazione alternativa degli aspetti operativi dei singoli mercati, ma differente concezione a livello metodologico

Keynes propone una impostazione alternativa sul piano ontologico (dei principi) non semplicemente sul piano epistemologico (della rappresentazione)

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Obiettivi della Teoria Generale

Descrittivo(esplicitato)

Critico(esplicitato)

PragmaticoInterventista(esplicitato)

Persuasivo(non esplicito nell’opera)

Come si determina attività aggregatanelle economie monetarie

Sottolineare errori della ortodossiadominante (attacco all’approccioneoclassico marginalista detto “classico”)

Suggerire metodo teorico che porti adelaborazione di “modelli” utili adindicare scelta delle variabili di PE

Convincere accademia e non della bontà e generalità dell’approccio

Nella TG Keynes si pone obiettivi e dunque deve trovareadeguate spiegazioni ai quesiti che tali obiettivi sollevano:

1. Perché parlare di attività aggregata? Ossia perché studiare il sistema? Perché la macroeconomia esiste come entità almeno parzialmente indipendente dalla microeconomia?

2. Perché insistere sul concetto di economia monetaria?Quali condizioni caratterizzano una economia monetaria?

3. Quali errori metodologici sono imputabili ai “classici”?

4. Quali variabili suggerire per intervento di PE?

5. Qual è la migliore strategia persuasiva?

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Se la macroeconomia è in parte indipendente dallamicroeconomia deve realizzarsi una situazione dinon coincidenza fra tutto (macro) e somma (o aggregazione) delle parti (micro)

Caso 1 Caso 2

Tutto = Somma partiMacro = Unione Micro

Tutto diverso Somma partiMacro = Unione Micro + interazioni causali

Se macro non è somma micro:

Ha senso studiare entrambe perché differiscono percontenuto esplicativo non solo per linguaggio adottatoo prospettiva interpretativa

Se si vuole intraprendere una prospettiva esclusivamentemicro o macro si deve essere coscienti del limite dellascelta e degli eventuali errori nei quali si rischia di incorrere

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Keynes e i “classici” sulla concezione della realtà

Aperta

Dinamica

Strutturata

Interrelazioni complesse

Chiusa

Atomistica

“Dinamica”

Temi chiave dell’ontologia keynesiana che portano a qualificare macroeconomia comeentità parzialmente indipendente dalla microeconomia

equilibrio

tempo

Breve periodoLungo periodo

incertezza

dinamica

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Keynes e i “classici” sul tema dell’equilibrio

dato di fattoopportunitàperché preferire equilibrio

velocelentotempo di aggiustamento

via prezzivia quantitàaggiustamento

in senso endogeno ed esogeno

nostabilità

market clearingquieteconcezione

Il rapporto fra ordine e tempo

0 1

Grado di ordinedi un sistema economico

Non c’è alcun ordine

Ordine perfetto

Tempo non èuna variabile esplicativaindipendenteperché irrilevante

Tempo non èuna variabile esplicativa

indipendenteperché ridondante

Il tempo ha un ruolo sostanziale

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Il rapporto fra equilibrio e dinamica

aggiustamento all’equilibrio: non rilevante;posso usare statica comparata

devo studiare la dinamica: il tempo è rilevante perché spiega evoluzione

Dinamica

equilibrio (sentiero equilibrio naturale)

squilibrioLungo periodo

squilibrioequilibrioBreve periodo

market clearingquieteEquilibrio

“classici”Keynes

Keynes e i “classici” sul rapporto fra micro e macro

Assolutamente No

No ma sono rilevanti motivazioni invece di preferenze

Macro rende micro irrilevante?

Sì (come vincolo)

Sì (come fattore causale)

Macro influenza micro?

SìNoE’ possibile rigorosa microfondazione macroeconomia?

NoSì(aggregati naturali e aggregati sintetici)

Macro esiste indipendentemente da micro?

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La definizione dell’economia monetaria:

… quella in cui l’attività economica è volta alla produzione di beni, che vengono normalmente permutati attraverso mezzi di scambio che non vengono a loro volta prodotti, e che possono essere spesi in qualunque momento o detenuti come riserva di un astratto (e dunque non effettivo) potere d’acquisto. (Pasinetti (2001) p. 384).

… quella in cui i cambiamenti delle prospettive per il futuro possono influenzare il livello dell’occupazione, e non solo la sua direzione. (Keynes)

Osservazione 1: le aspettative sono rilevanti in un contesto in cui lo scorrere del tempo ha effetti significativi sulle decisioni individuali in primis e poi su aggregato. Ma evidentemente si deve operare in un contesto incerto

Osservazione 2: se l’elemento fondamentale è l’aleatorietàdelle decisioni perché Keynes insiste sul termine monetarioinvece di definire il suo approccio usando, ad esempio,il termine economia aleatoria?

Evidentemente Keynes ritiene inscindibile il legame fra incertezza e moneta

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Incertezza: ineliminabile vuoto di conoscenza rispettoagli eventi futuri

Come “ridurre” l’incertezza nelle teorie economiche?

Trovando una stradalogica per “eliminarla”

Visione classica

Nozione di stabilità forte

Trovando una stradaper inserirla nella teoria

Visione keynesiana

Instabilità endogena(robustezza della convenzione)

Aspettative si formano in contesti incerti: sostituisconoinformazione oggettiva mancante con informazione dinatura congetturale

Le aspettative giocano un ruolo fondamentale nel determinare le decisioni individuali ed in particolareil comportamento degli imprenditori in tema di investimento

Gli imprenditori non sono influenzati tanto dall’andamentodelle variabili economiche in sé, quanto dalla divergenzafra andamento atteso ex-ante e realizzazione ex-post

Adattamentoall’errore

asimmetrico

tardivo

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Tipi di aspettative

A breve termine

“stabili”

A lungo termine

Convenzionalmente1-5 anni

Oltre 5 anni

adattive

computabili

Influenzano direttamenteY ed N correnti

instabili

non computabili

Influenzano indirettamenteY ed N attraverso decisioni I

I due tipi di aspettative, si differenziano oltre che per l’orizzonte di riferimento anche per la base su cui si fondano: il calcolo da un latoe le convenzioni dall’altro (ed è questo elemento a determinare larelativa stabilità delle due tipologie di aspettativa)

Formazione delle aspettative

1. Peso degli eventi dipende dall’incertezza

2. Passato prossimo più rilevante del passato remoto

3. Grado di confidenza dipende da esperienza passata

Attenzione al ruolo della speculazione

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Peculiarità dell’economia monetaria

Il tasso di interesse non viene determinato nel mercato dei beni in cui Consumo ed Investimenti sono simultanei

Non è valida la Teoria Quantitativa della Moneta

Perché si accumula moneta?

Ma la moneta è più di un semplice “velo”nelle relazioni economiche perché possiedeparticolari proprietà:

Mezzo di scambioRiserva di valore

Costo nullo di detenzioneCosto nullo di trasformazione in attività liquida Rendimento di detenzione molto basso

Elasticità di produzione nullaElasticità sostituzione prossima a 0

Queste caratteristiche determinano la rigidità verso il bassodel rendimento della moneta. Questo in ultima analisi implicache anche il tasso di interesse prevalente sul mercato abbiauna soglia minima

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Errori dei classici

Mancanza di generalità delle premesse: tautologia fondata suipotesi implicite di indipendenza:

Fallacia di composizione:Paradosso della parsimoniaRapporto AD biunivoco Y valido macro ma non microLiquidità dell’investimento

delle variabili reali da variazioni della moneta (neutralità)da variazioni del valore del prodotto fisico e dell’occupazione(hp. Di pieno impiego)da variazioni del livello del reddito (quello che vale a livelloMicro vale anche a livello macro)

Indipendenza logica dei mercati e dunque si ignora cheil sistema come tutto dipende da variazioni delle variabiliconsiderate

Sintesi e linee guida

L’approccio keynesiano si applica alle economie monetariedi produzione

Le proprietà del sistema non coincidono totalmente con quelle delle parti: occorre una prospettiva sistemica

Domina il lato corto del mercato

La dinamica è in divenire quindi i nessi causali sono per certi versi arbitrari

Il meccanismo che porta all’equilibrio macroeconomico è strumento e non fine dell’analisi economica

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Problema economico standard

Mercati

Aggiustamento

Sequenza ideale

risorsepreferenzetecnologie

lavorobenimoneta

equilibrio generale con aggiustamentoautomatico a reddito di pieno impiego

1. mercato del lavoro determina: w/p e N 2. la FDP aggregata determina: Y3. mercato dei beni (dato Y, con S=I) determina: i4. mercato della moneta (dato Y, v, M) determina: p

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Problema economico standard

Mercati

Aggiustamento

Sequenza ideale

risorse, tecnologiepropensione al consumoefficienza marginale del capitalepreferenza per la liquidità

lavorobenimoneta

Aggiustamento sequenziale a reddito congruente con Domanda effettiva

1. mercato dei beni determina: Y (e C, S, I)2. la FDP aggregata determina: N3. mercato della moneta (dato Y e M) determina: i4. mercato del lavoro (dato Y, w, M) determina: p

Classici Keynes

Disoccupazione èriconducibile al mercatodel lavoro

Disoccupazione è volontaria

Il tasso di interesse ha naturareale

Il tasso di interesse serve acorreggere eventuali discrepanze AD-AS

La moneta è neutrale

Disoccupazione non èriconducibile al mercatodel lavoro

Disoccupazione è involontaria

Il tasso di interesse ha naturamonetaria

Il tasso di interesse non serve acorreggere eventuali discrepanze AD-AS

La moneta non è neutrale

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Disoccupazione viene da moneta

Moneta viene da incertezza

Incertezza viene da tempo irreversibile e azioni sequenziali

Tempo rilevante perché mancano mercati a termine

Mercati a termine mancano perché incertezza

Ergo tempo e incertezza inscindibili

Ma anche… impensabile affrontare il problema della disoccupazione(specie se in un contesto analogo a quello della GD) facendo leva sumeccanismi di flessibilità del mercato del lavoro.

Seguono esemplificazioni delle specifichedifferenze fra classici e Keynes:

Concetto di Domanda EffettivaConcezione di AD e ASTeoria dell’investimentoMeccanismo di aggiustamento I ed SRappresentazione del mercato del lavoro

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Instabilità del capitalismo

Investimento dipende da incertezza

A causa dell’incertezza I dipende da propensione al rischio individuale e da abilità

Nei sistemi moderni è possibile la traslazione del rischio: elemento di sviluppo e di destabilizzazione

La speculazione accentua l’instabilità

Le convenzioni agiscono da meccanismo di stabilizzazione

Le convenzioni non sono “vere” ma sono corrette per un dato insieme di conoscenza (fonte di instabilità)

Fattori di destabilizzazione

Finanziarizzazione

Influenza dei corsi azionari su I

Effetti “bootstrap”

Comportamento speculatori

Comportamento finanziatori

Il ciclo economico è una naturale ed endogena manifestazionedegli squilibri del sistema (si verificherebbe anche in assenza diperturbazioni esterne)

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Questo libro […] si è evoluto in ciò che può essere considerato uno studio delle forze che determinano il cambiamento nella scala della produzione e dell’occupazione nel suo complesso; e sebbene sia assodato che la moneta entri nello schema economico in un modo essenziale e peculiare, i dettagli tecnici monetari rimangono nello sfondo. Un’economia monetaria, come vedremo, è essenzialmente quella in cui i cambiamenti delle prospettive per il futuro possono influenzare il livello dell’occupazione, e non semplicemente la sua direzione.

ObiettivoDescrittivo

Analisi dell’attività aggregataEconomia monetaria

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I postulati della teoria classica sono applicabili solo ad un caso speciale e non al caso generale, dal momento che la situazione che ipotizza è il punto di limite delle possibili posizioni di equilibrio. Inoltre le caratteristiche del caso speciale ipotizzato dalla teoria classica non sono chiaramente quelle della società in cui effettivamente viviamo.

ObiettivoCritico

Contrapposizione alla teoria“classica”

Se c'è un errore nell'economia ortodossa, esso deve essere trovato non nella sua sovrastruttura, che èstata eretta con grande cura per la consistenza logica, ma in una mancanza di chiarezza e di generalità nelle sue premesse.

Errori dellateoria “classica”

No chiarezzaNo generalità ipotesi

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Una proporzione troppo ampia della recente economia matematica è un miscuglio, impreciso quanto le ipotesi iniziali sulle quali si fonda, che consente all'autore di perdere di vista le complessità e le interdipendenze del mondo reale in un labirinto di simboli pretestuosi e inutili.

Errori dellateoria “classica”

Eccessivo formalismofine a se stesso

I teorici classici sembrano geometri Euclidei in un mondo non euclideo, i quali scoprendo che nell'esperienza reale le rette parallele spesso si incontrano, rimproverano alle linee dinon rimanere dritte, quale unico rimedio alle sfortunate collisioni che accadono.

Essi erroneamente suppongono che esista un nesso che unisce le decisioni di astenersi dal consumo attuale alle decisioni di avere un futuro consumo; mentre i motivi che determinano il secondo non sono in nessun semplice modo legati con i motivi che determinano il primo punto.

Errori dellateoria “classica” Fallacia di composizione

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Il nostro obiettivo finale è quello di selezionare le variabili che possono essere deliberatamente controllate o dirette dalla autorità centrale nel tipo di sistema nel quale viviamo.

ObiettivoPragmatico Suggerimenti di PE

Ma a prescindere da questo atteggiamento contemporaneo, le idee degli economisti e dei filosofi politici, sia quando questi sono nel giusto sia quando si sbagliano, sono più potenti di quanto sia comunemente inteso [...] Sono sicuro che il potere di interessi acquisiti sia ampiamente esagerato rispetto al graduale sopravvento delle idee. Certo non immediatamente, ma dopo un certo intervallo; giacché nel campo dell'economia e della filosofia politica non molti sono quelli che vengono influenzati da nuove teorie che abbianosolo venticinque o trent'anni, così che le idee dei politici e persino degli agitatore che si applicano agli eventi correnti probabilmente non siano le più recenti. Ma presto tardi, sono le idee, non gli interessi acquisiti ad essere pericolose nel bene o nel male.

ObiettivoPersuasivo

La fiducia nel poteredelle idee

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La completezza della vittoria ricardiana è insieme una curiosità e un mistero. […] Che abbia raggiunto conclusioni abbastanza differenti da quelle che l'uomo ordinario e incolto potrebbe attendersi, aggiunse, suppongo, potenza al suo prestigio intellettuale. Che il modo in cui fui insegnata, tradotto in pratica, fosse austero e spesso impalpabile, gli ha dato virtù. Che sia stata adattata in modo da comprendere una sovrastruttura vasta e logicamente consistente, gli ha bellezza. Che potesse spiegare grande parte dell'ingiustizia sociale e della sua apparente crudeltà come un incidente inevitabile di uno schema di progresso, e che il tentativo di cambiare questo stato di cose portasse verosimilmente nel complesso a produrre piùdanno che bene, gli ha dato autorità. Che abbia dato una giustificazione alle attività libere dei di capitalisti individuali, l’ha portata ad essere di supporto alle forze sociali dominanti dietro all'autorità. Ma sebbene la dottrina per se stessa sia rimasta inattaccata dagli economisti ortodossi fino ad oggi, i segnali del suo fallimento per i propositi della previsione scientifica hanno grandemente rimesso in discussione nel corso del tempo il prestigio dei suoi praticanti. […] Può benissimo essere che la teoria classica rappresenti il modo nel quale vorremmo che la nostra economia si comportasse. Ma ipotizzare che effettivamente si comporti così è come eliminare le nostre difficoltà.

ObiettivoPersuasivo Esercizio della retorica

È sorprendente quali stupide cose un individuo puòtemporaneamente credere se pensa troppo a lungo da solo, particolarmente in economia (così come nelle altre scienze morali), dove spesso è impossibile portare le idee di qualcuno ad un test conclusivo sia esso formale o sperimentale. […]La difficoltà risiede, non nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie, che si ramificano, per tutti coloro che siano cresciuti come la gran parte di noi, in ogni angolo delle nostre menti.

Osservazioni di metodo

Dipendenza da schemiacquisiti

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L'oggetto della analisi non è quello di fornire una macchina, o un metodo di cieca manipolazione, che ci possa fornire risposte infallibili, ma è piuttosto quello di darci un metodo di pensiero organizzato e ordinato rispetto a particolari problemi; solo dopo che abbiamo raggiunto una conclusione provvisoria isolando i fattori di complicazione uno ad uno, dobbiamo ritornare sui nostri passi e costruire, per quanto possiamo, le probabili interazioni dei fattori fra loro. Questa è la natura delle pensiero economico: qualsiasi altro modo di applicare i nostri principi formali di pensiero (senza i quali tuttavia brancoleremmo nel buio) ci condurrebbe in errore.

Osservazioni di metodo Scopo dell’economista