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LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO Anno IX ottobre/novembre/dicembre 2009 n. 38 Sped. in A.P. Comma 20 C art. 2 Lett. Legge 662/96 Filiale P.T. Siena Direzione e Redazione: via Monna Agnese 20, 53100 Siena Tel. 0577 46 515 - 0577 236 212 - 0577 41 297 Fax 0577 41 297 E-mail: [email protected] Periodico di informazioni ORGANO BIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA Direttore: Alberto Cavalieri Direttore Responsabile: Tullio Mori Redazione: Flavio Egni Progetto grafico: Maruska Pradelli Impaginazione: Bernard & Co Reg. Tribunale di Siena n. 718 del 5 ottobre 2001 Stampa: Arti Grafiche Ticci, Sovicille (SI). Auguri Il Presidente ed il Comitato Direttivo di questa Associazione, in occasione delle prossime Festi- vità, rivolgono un affettuoso augurio a tutti gli Associati ed alle loro famiglie. Un fervido augurio anche agli esponenti della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, della Fondazione, della Cassa di Previdenza, della Cassa di Mutua Assistenza e delle Organizzazioni Sindacali.

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LA NUOVA VOCE DEL

PENSIONATOAnno IXottobre/novembre/dicembre 2009 n. 38� Sped. in A.P. Comma 20 C art. 2 Lett. Legge 662/96 Filiale P.T. Siena

Direzione e Redazione: via Monna Agnese 20, 53100 Siena Tel. 0577 46 515 - 0577 236 212 - 0577 41 297Fax 0577 41 297E-mail: [email protected]

Periodico di informazioniORGANO BIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

� Direttore: Alberto Cavalieri � Direttore Responsabile: Tullio Mori � Redazione: Flavio Egni � Progetto grafico: Maruska Pradelli � Impaginazione: Bernard & Co� Reg. Tribunale di Siena n. 718 del 5 ottobre 2001 � Stampa: Arti Grafiche Ticci, Sovicille (SI).

Auguri

Il Presidente ed il Comitato Direttivo di questa Associazione, in occasione delle prossime Festi-vità, rivolgono un affettuoso augurio a tutti gli Associati ed alle loro famiglie. Un fervido augurioanche agli esponenti della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, della Fondazione, della Cassa diPrevidenza, della Cassa di Mutua Assistenza e delle Organizzazioni Sindacali.

LA NUOVA VOCE DEL

PENSIONATOLA NUOVA VOCE DEL

PENSIONATO2

Il giorno 30 ottobre 2009 si è riunito a Siena neilocali dell’Associazione il Comitato Direttivo pertrattare importanti argomenti inseriti nell’ordinedel giorno:

1 Celebrazione del 50° anniversario della fonda-zione dell’Associazione: programma delle inizia-tive;

2 Proposta di modifiche statutarie: prima ipotesielaborata dalla Commissione;

3 Federazione fra le Associazioni Pensionati Grup-po Monte: conclusioni della Commissione;

4 Aggiornamenti sul funzionamento CASPIE(Polizza Sanitaria), Polizza LTC e Asset Alloca-tion del Patrimonio Mobiliare della Cassa di Pre-videnza;

5 Varie ed eventuali.

Per quanto concerne il punto numero 1 vengonopresentate le proposte elaborate dalla appositaCommissione che vengono fatte proprie dal Comi-tato Direttivo. Le celebrazioni si concretizzerannonello svolgimento di tre riunioni seguite da un buf-fet di saluto a tutti gli intervenuti che si svolgeran-no a Milano, Roma, Siena. Nella riunione che siterrà a Siena interverranno i vertici della Banca edella Fondazione. Nel contesto delle cerimonieverranno premiati alcuni Associati che si sonodistinti nel tempo per la loro dedizione al nostrosodalizio.

Sul punto numero 2 viene presentata al Comita-to una prima ipotesi delle modifiche statutarie ela-borate dalla apposita Commissione.Dopo un ampio dibattito in merito,che ha coinvolto tutti i membri delComitato Direttivo, viene invitatala Commissione a ricercareun’adeguata tutela delle minoranze,allo scopo di mantenere efficacenel tempo l’azione sviluppata indifesa del sistema pensionisticointegrativo.

Sul punto numero 3 la Commis-sione presenta le proprie conclusio-ni che vanno incontro agli indirizzigià espressi in Comitato Direttivo.:

una Federazione snella senza autonomia finanzia-ria, in quanto ciascuna associazione aderente dovràfar fronte alle spese dei propri rappresentanti. Gliorgani saranno quelli tipici di una Federazione: ilConsiglio Generale e il Collegio dei probiviri.Queste conclusioni saranno presentate alle Asso-ciazioni che hanno richiesto di unirsi alla nostra (almomento Associazione Pensionati Esattoriali eAssociazione Dipendenti a riposo Banca Toscana).Sul punto numero 4 per quanto riguarda la Polizzasanitaria viene manifestata la buona accoglienzache sta facendosi strada con la gestione CASPIErispetto alla precedente, anche se rimangono darisolvere alcuni importanti problemi, in particolarmodo su Siena. Per quanto riguarda la Polizza LTCvengono confermate le perplessità iniziali ed in par-ticolare: gli inserimenti di coloro che avevano mani-festato alcune patologie anche marginali; la necessi-tà che venga estesa o direttamente dalla C.M. odalla Compagnia di assicurazione l’assistenza agliultra ottantenni.

Circa l’Assett Allocation viene comunicato che ilConsiglio della CPA ha deciso di adottare un profi-lo più prudente negli investimenti mobiliari dellasezione integrativa con il 15 % di azionario e l’85%di obbligazionario, valori da raggiungere con pro-gressività, in relazione all’andamento del mercato.

Sulle varie di cui al punto numero 5 viene segna-lata la necessità di sottoporre al prossimo Comita-to Direttivo la questione della nomina dei rappre-sentanti dei pensionati nel Consiglio della CPA, inscadenza a fine anno.

COMITATO DIRETTIVO DEL 30 0TT0BRE 2009

(foto 1) Palazzo Chigi Saracini. Salotto Botticelli (particolare)

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Salotto Botticelli (foto 1). Sul soffitto è raffigu-rata l’Esaltazione al trono del pontefice Paolo V, operadi Antonio Castelletti.

L’arredo neo barocco di questa sala rispecchia inpieno il gusto per il revival seicentesco di metàOttocento seguito anche da Alessandro Saracini,committente dei mobili con i quali è arredata lasala, vicini ai modi dell’intagliatore Pietro Giusti,la cui produzione era infatti caratterizzata da unvasto campionario eseguito in stile neorinascimen-tale e neobarocco.

Sulla console rococò tra le finestre, è esposto ilgruppo in terracotta raffigurante l’Orazione nell’ortodegli ulivi (foto 2), di uno scultore toscano prossimoallo stile di Giovan Battista Foggini.

Al centro della stanza, la statuetta bronzea diArgentinita, modellata dal siciliano Rosario Mura-bito negli anni cinquanta del secolo scorso, ricordagli interessi musicali e teatrali del conte GuidoChigi Saracini.

Su una delle pareti colpisce un’incisione a buli-no di Albrecht Durer raffigurante Sant’AntonioAbate in lettura, accostata ad una copia in pitturadello stesso soggetto di anonimo artista tedesco; dasegnalare anche Mosè fanciullo, dipinto di rara ico-nografia attribuito a Girolamo del Pacchia. Semprenella stanza il tondo di Biagio d’Antonio raffigu-rante la Madonna in adorazione del Bambino (foto dicopertina), importante documento della fase matu-ra dell’artista. Fra le finestre è collocata la piccolatavola con Santo Stefano, ascrivibile alla bottega diDomenico Beccafumi.

Sulla parete sinistra si ammira, in alto, il grandetondo raffigurante la Madonna col Bambino e angeli(foto 3), dipintoproveniente dallostesso ambito diSandro Botticelli ela Madonna colBambino e le SanteMaria Maddalena eCaterina da Siena(foto 4), opera deli-cata di Neroccio diBartolommeo .

RASSEGNA DELL’ARTEA cura di Anna Maria Tiberi

(foto 2) Anonimo toscano, Orazione nell’orto degli ulivi

(foto 3) Scuola di Sandro Botticelli, Madonna col Bambino e angeli

(foto 4) Neroccio di Bartolomeo, Madonna col Bambinoe le sante Maria Maddalena e caterina da Siena

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Salotto Brescianino (foto5). Sul soffitto è raffi-gurato un Episodio della vita di Corniola Lotteringhi,dipinto di Giovanni Bruni.

Entrando nella sala, sulla parete di sinistra, sitrova uno stipo seicentesco impiallacciato di ebanoe decorato con applicazione di bronzi cesellati edorati, poggiante su una base sorretta da quattrocolonnette a torciglione, sul quale è riposta unaterracotta raffigurante Gesù bambino che dorme sullacroce, di Giuseppe Mazzuoli.

Tra le due finestre, sopra una piccola consolerococò, è posto l’altarolo portatile di Andrea delBrescianino, con la Crocifissione (la figura di Cri-sto, in bronzo, è attribuita a Ferdinando Tacca),Sant’Agostino e San Gerolamo (foto 6), apice dellostile dell’artista che qui si avvicina alla pittura diDomenico Beccafumi. Dello stesso autore sonoanche il Ritratto di fanciulla entro sontuosa cornicebarocca e il San Sebastiano opera che risente del-l’influsso di Andrea del Sarto.

Salotto Sano di Pietro (foto 7). Sul soffitto è raf-figurata l’Esaltazione al trono del gran maestro dell’or-dine gerosolimitano Pietro di Monte, opera di Anto-nio Castelletti e collaboratori.

Domina la sala la monu-mentale vetrina in stile neori-nascimentale, opera di unadelle fiorenti botteghe d’inta -glio attive a Siena durante laseconda metà dell’Ottocento,con all’interno una serie dimaioliche istoriate. La colle-zione di maioliche prosegueanche sulla parete di fondo,dove è possibile ammirare duepiatti usciti dalla bottega diOrazio Fontana, racchiusientro cornici in legno inta-gliato e dorato: l’esem plare didestra raffigura la Battaglia tra iromani e i sabini (foto 8), ese-guito nel 1544 riprendendo laparte sinistra dell’affresco diGiulio Romano con la Batta-glia del ponte Milvio; mentrequello di sinistra, che presentala tipica forma del piatto dapompa o del bacile da offerta,

reca al centro la Predica del Battista databile fra il1565 e il 1575 (foto9).

(foto 5) Salotto Brescianino (particolare)

(foto 6) Andrea del Bresciano, Crocifissione, Sant’Agostino e San Gerolamo

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Al centro della sala è ilpianoforte appartenuto aFranz Liszt, ritratto nel pic-colo busto in bronzo model-lato da Moses Exekiel nel1881; mentre tra le duefinestre è collocato il pianoottagonale (foto 10) di pie-tre dure e tenere, eseguito aRoma o a Firenze tra la finedel Cinquecento e i primianni del secolo successivoforse per arredare una delledimore medicee, e poiacquistato da GalganoSaracini per la sua collezio-ne. Successivamente divisoin due parti per farne altret-tanti piani di console, que-sti furono nuovamenteriuniti verso la fine dell’Ot-tocento e collocati su unsupporto di legno intagliatoe dorato.

Tra le due finestre è espo-sta la Madonna col Bambinofra i santi Gerolamo e Bernar-dino da Siena e quattro angeli(foto 13), dipinta da Sanodi Pietro intorno al 1450.

Salotto Strozzi (foto 11).Sul soffitto è raffigurato loSposalizio dell’imperatoreFederico III con Eleonora diPortogallo, dipinto da Anto-nio Castelletti e collabora-tori.

Su una delle pareti è inte-ressante segnalare il Ritrattodi gentiluomo di BernardoStrozzi, databile nel quartodecennio del Seicento.Sotto al dipinto è collocatauna console (foto 12) in stile rococò con sopra, tradue candelabri in bronzo dorato del XIX secolo, unpiccolo stipo dipinto a motivi di foglie, fiori e uccel-li, probabilmente di manifattura toscana del XVIIsecolo, due scatole in lacca giapponese, la tabac-

chiera di porcellana che ispirò il pezzo musicale diOttorino Respighi dedicato al conte Guido ChigiSaracini e contenuto nello spartito originale posatoinsieme ad altri su uno dei tue tavolini neoclassiciposti al centro della stanza.

(foto 7) Salotto Sano di Pietro

LA NUOVA VOCE DEL

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LA POESIA DI ANTONIO TASSO

Terza poesia del ciclo che ripercorre la storiadalla Creazione del mondo al Diluvio Universale.

Si fa svelti…

La ‘olpa?... si fa svelti: fu ‘l serpente!Lui fece ‘ncuriosi’ la pòra Eva,lei, piccinina, ‘unn’avea visto niente,che fosse, quella mela, ‘un lo sapeva!

Così, fin dal principio – sai - la gentese la prese con me: chi mi vedevami voleva stiaccia’… ma so’ ‘nnocente!Su un ramo, avvoltolato, si rideva

con una scimmia di que’ du’ ‘mbranati:lui, peloso, un po’ locco… lei, strafì’a,bella davvero, tutt’e due ‘mpegnati

a mette’ nomi: rosa, pera, ortì’a,mela… “No, quella no, la lasci sta’!!!”…più glielo dici e più la vòl tocca’.

Ha’ voglia a ‘nsiste’: più la sconsigliavopiù quella ci provava, risoluta.Cercavo di distralla, gli parlavocome so fa’, a lingua… biforcuta:

“Lo vede Adamo quant’è bòno e bravo?!?Stacchi du’ aranci, faccia una spremuta!”Mi tirò un trebbio… manca po’o cascavo,anche la scimmia ci rimase muta.

Se una donna è convinta – o te – so’ guai,è ‘nutile spreca’ fatì’a e fiato,provaci ‘n mille modi, ‘un ce la fai:

alla fine ero lezzo… asserpentato!Lei, come niente fosse, col sorriso,staccò la mela… via dal Paradiso!!!

LA POESIA DI MARIO PETRI

Mario Petri è una vena inesauribile nel sapercogliere le debolezze umane. Ancora una volta col-pisce lo spirito critico ed il suo sarcasmo. Nellaprima poesia, “La grotta azzurra”, coglie tali aspettida un fatto che ha avuto particolare risalto in Tv esui giornali, nel mese di agosto, al culmine dellastagione turistica.

La Grotta Azzurra

Una notte di pochi giorni or sono fu visto da un furgone scaricareresidui di prodotto poco buono dentro la Grotta Azzurra in pieno mare!

Prodotto che andava ad inquinare un luogo fra i più belli da vedere e quindi quella zona in mezzo al mare fu chiusa con immenso dispiacere!

La schiuma bianca si potea vedere e sentire un odor nauseante; ma al cittadin comune e un poco ignaro

al quale oggi vien fatto sapere che la Grotta è tornata navigante, viene pensato: È stato San Gennaro!

La memoria

Ci son molte persone nella vita che scordano la loro provenienza, specialmente se è gente riverita, di gioventù ha perduto conoscenza!

Un tizio che si crede mezza scienza, ma come tanti è nato contadino, con il quale eravamo in confidenza, ora che si ritiene un signorino:

Se siamo soli si ricorda bene, i maiali, le pecore, il podere; ma se siamo con altri in compagnia,

al suo stato attuale molto tiene. Chi era un tempo non vuol far sapere, dice che ha un impegno e scappa via!

RUBRICHE: DALLA REDAZIONE

LA NUOVA VOCE DEL

PENSIONATO7

Gent.ma Redazione,

solo da alcuni giorni ho avuto notizia che il periodi-co che viene inviato a tutti i colleghi in servizio concadenza settimanale, “FILODIRETT07”, e con cadenzamensile “FILODIRETT030”, può essere richiesto anchedai pensionati interessati ai quali verrà inviato per e-mail con le cadenze su-indicate.

Per farne richiesta è necessario inviare all’[email protected] l’indicazione delproprio indirizzo di posta elettronica e il gioco è fatto.

Ogni pensionato potrà scorrere tutti gli argomentitrattati nel numero inviato e, c1iccando con il mousesopra ogni argomento, venire a conoscenza di tutte leattività, variazioni e/o nuovi prodotti e quant’altro ilMonte ha fatto, si appresta a fare o farà nel futuro.

Ad una attenta scorsa di questo nuovo “giornale” elet-tronico, mi sento in dovere di dare una nota assai posi-tiva, poiché per avere tutte le informazioni ivi segnalate,occorrerebbe recarsi in Filiale e certamente non si riusci-rebbe ad ottenere lo stesso risultato di conoscenza.

Prima di proseguire il discorso, mi piacerebbe avereda qualche “collega”, attraverso le pagine del nostroperiodico, un suo giudizio per poi dare luogo ad unoscambio di opinioni e per verificare se anche noi, comepensionati, possiamo dare il nostro contributo per unmiglioramento generale, affinché la nostra situazione di“pensionato” non sia da considerare come “marginale”o ancor peggio come “emarginata”.

Un caro saluto a tutti i colleghi.Franci Stefano

È con piacere che segnaliamo ai nostri Associati quan-to fatto presente dal collega Franci e che potrà andareincontro in via provvisoria ai desideri di molti altri colle-ghi pensionati. Ringraziamo Franci ed informiamo chesiamo in collegamento con il Responsabile dello StaffComunicazione Interna della Banca per individuare una

soluzione più strutturata,utilizzando il sito

dell’Associazionerecentemente rea-lizzato. Vi terre-mo informati.

Alla Redazione Nuova Voce del Pensionato, Siena

Oggetto: Volontariato A.V.O.

Prendo spunto da un articolo pubblicato ieri (12.11)dalla “Nazione” che reca l’intervento della PresidenteA.V.O. Carla Mariotti, con preghiera di aggiungerviqueste modeste righe di sincera umanità.

Chi scrive è stato per dieci anni volontario A.V.O, inservizio presso l’accoglienza del policlinico “Le Scot-te”. Da qualche mese sono a riposo per raggiunti limi-ti di età. Non vi nascondo che sento molta nostalgiaper non essere più a contatto con le operatrici dellastruttura ospedaliera con cui da volontario collaboravoed aiutavo amorevolmente i numerosi pazienti. È pro-prio per l’esperienza vissuta in prima persona che viinvito tutti, a rispondere all’appello fatto dalla Presi-dente, con l’articolo sopra citato: io stesso, per una vitaintera allergico all’ospedale tanto da delegare quandopotevo mia moglie per visite a parenti ed amici, hoimparato quanto riempia il cuore aiutare da volontarioi pazienti (coloro che soffrono per ragioni di salute)bisognosi a volte anche di un sorriso, di un abbraccioo di un semplice aiuto per orientarsi all’interno delmastodontico Policlinico.

Mi rivolgo pertanto a Voi, cari amici, con viva caldapreghiera di tralasciare qualche occupazione di passa-tempo per dedicare qualche ora a “fare del bene”: ilsottoscritto è stato ripagato da tantissima gratitudine.Credetemi mi manca, è una vera famiglia.

Vi indico di seguito i nominativi cui potete rivolgerVi: Presidente: Sig.ra Carla Mariotti - tel. 348.69.20.74Coordinatrice Ospedale: Sig.ra Sandra Mascagni Fosi -tel. 0577.111.284 (ore pasti tel. 349.131.94.61)Referente Accoglienza: Sig. Giuseppe Torricelli -tel. 0577.585.689.

Grazie. Molti cordiali saluti.

Galeazzo Masi

Il collega Masi ha manifestato la sua disponibilità adaiutare i nostri associati e potrà essere contattato alnumero 368.306.36.53

LETTERE ALLA REDAZIONE

(foto 8) Orazio Fontana,piatto raffigurante

la Battaglia tra romani e sabini

LA NUOVA VOCE DEL

PENSIONATO8

Un famoso scienziato – il premio Nobel Prof.Luc Montagnier – ha recentemente affermato chesi potrà vivere fino a 120 anni grazie ai progressicompiuti dalla scienza medica.

Naturalmente dovrà essere condotta una vitaregolata basata su di una sana alimentazione (privi-legiando verdure, legumi, pesce, frutta fresca), su diuna quotidiana attività fisica e sul costan-te esercizio delle facoltà intellettive.

Questo allungamento dellanostra vita testimonia un pro-gresso enorme se si pensache, appena un secolo fa, lavita media di un europeoera di poco superiore aiquaranta anni. Mentre ladurata si allunga nonmigliora in proporzionela qualità della vita stessa.

È vero che il progressoha sensibilmente diminuitola fatica nell’espletamentodel lavoro manuale; che sivive in case molto confortevoli;che abbiamo farmaci in grado dicurare bene le più gravi malattie; che inostri supermercati dispongono di ogni ben di Dio;che abbiamo contratti di lavoro che ci tutelanoadeguatamente, ma è vero anche che la tumultuo-sità e la rapidità dei cambiamenti hanno prodottoansia ed insicurezza; che sono aumentate sensibil-mente la criminalità semplice ed organizzata e ladiffusione della droga; che in molte cittàl’inquinamento atmosferico ha raggiunto livellipreoccupanti; che sovente si verificano gravi cala-mità naturali che provocano grandi tragedie (veda-si il recente caso in provincia di Messina) perchénon si è speso adeguatamente per la tutela ed ilmiglioramento dell’ambiente; che milioni di fami-glie hanno redditi insufficienti a mantenere undecoroso livello di vita; che esiste ancora un fortedivario fra il nord ed il sud del Paese e potrei con-tinuare...

Era opinione diffusa che l’avvento della globaliz-zazione avrebbe portato, in breve tempo, un mag-

gior benessere ed una migliore qualità della vita pertutti perchè il mercato globale e l’aumento dellaconcorrenza, stimolando le imprese ad innovarecontinuamente ed a ricercare costantemente la piùproficua combinazione dei fattori produttivi,avrebbero permesso un forte incremento della ric-chezza prodotta ed una sua più ampia e forse più

equa distribuzione. Gli auspicati benefici non si sonoperò verificati e, anzi, siamo oggi

precipitati in una crisi mon-diale che minaccia seria-

mente l’attuale qualitàdella nostra vita.

Gli interventi sin quiattuati per uscirne nonhanno dato sinora i risul-tati sperati anche perchéi governi dei singoli statihanno agito prevalente-

mente per tutelarel’interesse nazionale. Per superare la crisi alcuni

sostengono che sarebbe oppor-tuna una maggiore presenza pubbli-

ca in campo economico; non sonod’accordo perché abbiamo molte esperienze negati-ve dello stato imprenditore e perchè la crescita edil benessere di un paese dipendono essenzialmentedalla libera iniziativa e dalle capacità dei singoli.

Mantenendo il primato del mercato e della libe-ra concorrenza come componenti insostituibili nonpossiamo non riconoscere, però, che si avverte lanecessità di apportare significativi cambiamenti.Per quanto ci riguarda credo sia necessario unnuovo modello di sviluppo che sia ecocompatibilee che contenga linee di azione che portino ad unarapida modernizzazione dello stato e quindi ad unasua crescita ordinata.

Certo è facile a dirsi, ma difficile da attuare poi-ché le scelte da fare sono difficili considerato chedobbiamo mantenere il nostro Paese fra quelli piùindustrializzati, garantire la sostenibilità di un debi-to pubblico gigantesco, assicurare ai cittadini unadeguato sistema sanitario e di protezione sociale,

UNA VITA PIÙ LUNGA E DI QUALITÀ MIGLIOREdi Gianfranco Gamboni

LA NUOVA VOCE DEL

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intervenire in favore di coloro che perdono o per-deranno il lavoro.

Ma è proprio nei momenti di crisi che si colgonole migliori opportunità e quindi sarebbe questo ilmomento di agire.

La costruzione di questo nuovo modello dovreb-be articolarsi in due concomitanti tipi di interven-to. Il primo agire sull’esistente rivedendo gli accor-di di “ Basilea” ed invitando le banche – sempre nelrispetto della valutazione del rischio – ad essere piùcoraggiose e quindi a mettere a disposizione dellepiccole e medie imprese i finanziamenti necessarialla prosecuzione ed allo sviluppo delle varie attivi-tà(al riguardo è criticabile la decisione dei dueGruppi bancari più importanti del nostro Paese dinon fare ricorso ai “Tremonti bond” per non averevincoli e continuare ad operare nella logica della“finanza”e non dell’interesse generale); garantirealle imprese la tempestività dei pagamenti da partedello Stato e di tutte le pubbliche amministrazio-ni; promuovere iniziative che possano incenti-vare l’occupazione con il minor ricorso alleimportazioni; qualificare la spesa pubbli-ca riducendo quella corrente a favoredi quella per investimenti.

Il secondo lavorare alla predi-sposizione del nuovo - atten-to non soltanto alla crescitaeconomica, ma anche allaqualità della vita - chepunti sullo sviluppo delleenergie rinnovabili,cioè ditutte quelle energie chegarantiscano un ridottoimpatto ambientale e chesiano economicamentesostenibili; sulla progressivariduzione della produzionedell’auto a benzina o a gaso-lio in favore di quella elettri-ca; sulla difesa del territorio;sulla ricerca e la formazione; sullavalorizzazione ed il consolidamentodell’enorme patrimonio artistico e pae-saggistico di cui disponiamo; sulla cacciaagli evasori fiscali per far emergere il più pos-sibile il “sommerso”.

Considerato poi che l’attuale elevato livello di

disoccupazione giovanile dipende anche dallamancanza di uno stretto collegamento tra scuola emondo del lavoro, è indispensabile che il nuovomodello preveda una riforma dell’ istruzione che, aivari livelli, favorisca al massimo tutti i percorsi diaccesso al sistema produttivo.

Ai giovani dovrebbe in ogni caso essere lasciatalibertà di scelta poiché il successo nella

vita, di questo dovrebbero convincersi i genitori,non dipende dal possesso di una laurea o di undiploma, ma dalla valorizzazione delle qualità per-sonali. È inutile insistere che i figli studino se nonci sono portati o non ne hanno la volontà ( èmeglio disporre di un bravo artigiano che di un cat-tivo medico).

Se riusciremo a realizzare anche parte di quantoprecede potremo dire di aver fatto un significativopasso avanti per sperare in una vita futura che nonsia soltanto più lunga, ma anche di qualità migliore.

Paginaprecedente:

(foto 9) Manifatturaurbinate, piatto

raffigurante la Predica diSan Giovanni Battista.

Sopra: (foto 10) Manifattura fiorentina, piano di tavoloin marmi e pietre dure.

LA NUOVA VOCE DEL

PENSIONATO10

Sul giornalino sta prendendo sempre più campo lapubblicazione di articoli di associati che raccontanole loro esperienze di pensionati o di loro opere arti-stiche, a dimostrazione della vitalità che gli annid’argento non ci hanno ancora spento. Anch’ioavrei qualcosa, per ora di nuovo, da raccontare.

Ho raggiunto da qualche mese i 70 anni, con allespalle dieci anni di pensionamento. Dieci anni incui mi sono sentito completamente libero e ne hoapprofittato. Una decade piena di soddisfazionifamiliari: i figli si sono tutti sposati e mi hanno rega-lato, per ora, quattro bellissimi nipotini, con i qualitrascorro, non tutti insieme, beninteso, giornateindimenticabili.Il tempo rimanente l’ho dedicato unpo’ a mia moglie- poco a suo giudizio- al turismo, adattività di volontariato e, per quanto mi poteva con-sentire la mia stazza, incomprimibile, a sport dimovimento come bicicletta, tennis e, ultimamentegolf.Pensando ai prossimi 10 anni proprio su que-st’ultima mia recente passione vorrei poi intrattene-re qualche lettore interessato.

Nel riprendere il tema scherzoso (ma non trop-po) del titolo riferisco che un Professore dell’Uni-versità di Siena, in una recente conferenza sulla

terza età, ha sottolineato che per arrivare bene anovant’anni è necessario,prima di tutto, mantene-re in buona efficienza il sistema cardiocircolatorio,in particolare aver cura della manutenzione delcuore, che essendo un muscolo, sia pure particola-re, deve essere tenuto in costante allenamento.Bisogna inoltre evitare le malattie e abbandonarecerte abitudini alimentari e non. Perché le cose chedanno godimento o fanno male alla salute, o sonoproibite o sono peccaminose.

Allora perchè questo mirabile muscolo rimanga informa occorre fare movimento in maniera sistemati-ca programmando la settimana: camminare, andarein bicicletta, fare tennis moderato, e, appunto, ilgolf, che unisce al pregio di un’attività aerobica unacomplessa attività ludica, con una componentementale non indifferente. Non vorrei essere troppoirriverente ma se ci si pensa bene proprio alla nostraetà il golf potrebbe essere un surrogato del sesso,ormai , per ammissione comune, in declino, perchénel golf c’è quasi tutto: una mazza, una palla, unabuca, nella quale la palla deve essere spinta dallamazza, ma stavolta con il minore numero di colpipossibile.Se pensiamo inoltre che che questo gioco,

recentemente promosso a sport olim-pico, è stato inventato da pastori scoz-zesi nell’ottocento, la similitudinesembra appropriata.

La difficoltà o la bellezza del giococonsiste nel far percorrere alla palli-na, prima di arrivare nel cosiddetto“green”, dove è custodita gelosamen-te la mitica buca, diverse centinaia dimetri, in varie tappe, cercando di faratterrare la suddetta pallina, in zonaamica, fatta di erba ben rasata, chia-mata “fair way”. Per far ciò si usanovarie mazze numerate, ciascuna dellequali ha un potenziale di far distanzae di traiettoria ellittica. Nel “green”ove è situata la buca, molto piccola, siusa un altro bastone, chiamato “path”che deve essere usato con delicatezza

COME ARRIVARE (ALMENO) A NOVANT’ANNI(IN BUONA SALUTE)

di Piero Ioseffi

(foto 11) Salotto Strozzi (particolare)

LA NUOVA VOCE DEL

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e precisione, con tecnica del tutto individuale, finoad arrivare all’”orgasmo”, cioè al rumore della pal-lina che tocca il fondo della buca. Quando si entranel “green” fatto di erba scorrevolissima simile adun tappeto, si toglie la bandiera, in segno di resa.

Per apprendere i giusti movimenti atti a colpirecorrettamente la pallina, frutto di approfonditistudi di fisica e aerodinamica applicata, occorreiscriversi ad un circolo e prendere alcune lezioni apagamento da un cosiddetto maestro, che alla finerilascia la “carta verde” che consente di entrare nelcampo da gioco ed essere ammessi ad un esamesulle molteplici regole del golf uguali in tutto ilmondo elaborate dal Circolo St. Andrews in Sco-zia. Se si supera l’esame si diventaNC ed inizia la caccia all’handicapconsistente, in una gara ufficiale, nelpercorrere le 18 buche solitamentedisegnate per essere conquistate in72 colpi, almeno con due colpi inpiù del par della buca, cioè in tutto108 colpi. Con l’handicap più alto(36 = 18X2) si può gareggiare adarmi pari con chiunque. Non si trat-ta di impresa facile: sono due anniche ci provo ma non ci riesco. Manon dispero. Intanto sono statoammesso a giocare in diversi beicampi della Toscana, dell’Umbria,del Lazio, della Romagna e, ultima-mente, in Costa Azzur-ra,raccogliendo sempre, nonostantei miei errori, sensazioni piacevoli peressere stato in contatto e in silenzioper 5/6 ore con una natura da carto-lina fatta di boschi, prati, laghi e ani-mali di ogni tipo. Inoltre è facile esimpatica la socializzazione, ma èuno sport che si può praticare ancheda soli anche se si perdono moltepalline.

A Siena abbiamo la fortuna diavere una sezione del CRAL MPSche si occupa di golf e che organizzagare nei campi più belli della Tosca-na e dell’Umbria. Pubblica quindici-nalmente sul sito il periodico “Bun-ker”. E’ inoltre attiva un’altra orga-

nizzazione, l’AIGB (associazione italiana golfistibancari, promossa dalla Deutsche Bank) alla qualesi sono iscritti tutti gli associati golfisti del CRALMPS, che organizza gare in tutta Italia e all’estero.

Se un segreto per essere longevi è anche quellodi coltivare interessi nuovi, quello di avvicinarsi algolf per la prima volta e soprattutto di appassionar-si mi sembra un modo accattivante e salutare perimpegnare fisico e mente per molti anni anche intarda età.

Sarebbe bello che i soci pensionati golfisti MPSdi tutta Italia si incontrassero almeno una voltal’anno in un campo da scegliere.

Attendiamo proposte ed adesioni.

(foto 12) Salotto Strozzi, Console in stile rococò

cere a questo punto per pochi minuti (circa 10 non dipiù) girando spesso con il mestolo per non far attacca-re il composto, se necessario aggiungere acqua omeglio brodo. Spengere e far riposare fino al momentodi preparare i crostini per servirli.

Tostare il pane (meglio se di tipo toscano) tagliato inpiccole fette di poco spessore (1 cm. circa) su una gra-tella elettrica o meglio sulla brace.

Riprendere il composto dei fegatini, scaldarlo se raf-freddato, e aggiungere un trito di acciughe salate (3/ 4o di più secondo quantità) che avremo precedente-mente sfilettato e capperi (1 cucchiaio o di più), striz-zati per ridurre il gusto di aceto. Far bollire il tutto pernon più di un minuto.

Bagnare, immergendo velocemente perché nonassorba troppo, il pane tostato in un buon brodo dicarne, quindi con un cucchiaio trasferire sopra il panela “salsa” nella quantità desiderata.

Far riposare i crostini così preparati per un buonquarto d’ora prima di servire.

Crostini neriIngredienti: fegatini di pollo, milza di vitello, prezze-

molo, cipolla, aglio, salvia, concentrato, sale, pepe,olio, pane tostato, brodo, acciughe salate e capperi.Le quantità vanno adeguate alle esigenze delmomento.

In un capiente tegame far bollire per 4/5 minuti inacqua salata i fegatini di pollo. Toglierli e farli raffred-dare. In un altro recipiente con un poco di olio extravergine, far imbiondire un battuto di prezzemolo ecipolla (in modesta quantità), 3 foglie di salvia, unospicchio di aglio intero che dopo elimineremo.

A questo punto aggiungeremo la milza (1/3 o 1/4della quantità dei fegatini) che avremo in precedenzaspellata e sfilettata; una volta insaporita aggiungiamo ifegatini dopo averli tritati grossolanamente, una puntadi cucchiaio di concentrato, sale e pepe q.b. Far cuo-

LA CUCINAa cura di Flavio Egni

Il Pranzo di NataleVorrei riesumare dai miei ricordi di bambino, ma anche dal recente passato che di tanto in tanto riaffio-

ra, quello che era un pranzo di Natale in famiglia spesso allargata, ed al quale dava il suo determinante con-tributo la zia Nella. Lei aveva trascorso gran parte della sua vita come “fattoressa”, così si usava dire unavolta per la “donna” che, oltre al fattore, accudiva agli interessi ed alle necessità personali dei “padroni”.Fra questi compiti rientrava spesso come nel suo caso accudire e sovraintendere alla cucina padronale.

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MenuAntipasto a base

di crostini neriZuppa Santé

Lesso con salsa verdee acciugataCappone in umidoSformato di gobbi

Porcospino

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Zuppa santéLa base per questa zuppetta leggera e gustosa è un

buon brodo, che non starò qui a descrivere come farloperché ritengo che ognuna/o abbia il suo segreto oricetta. Le carni per la preparazione saranno quelle chedopo saranno utilizzate come piatto di intermezzo (illesso o bollito) e cioè gallina e buon muscolo di vitel-lone o punta di petto ed un pezzetto di zampa o meglioginocchio.

Ingredienti per la zuppa: Bietole, spinaci, carota, stoc-co di sedano, cipolline e fegatini di pollo, uovo.

Preparare un mix di verdure (bietole, spinaci, carote esedano), che sia compatibile con le quantità finali dellazuppa, tagliate a pezzettini fini tipo radicchio. Immerge-re le verdure in una capiente pentola con poca acqua,aggiungere le cipolline di pollo tagliate anch’esse a pic-coli pezzetti e far cuocere a fuoco lento per il temponecessario, 5/10 minuti prima del termine cotturaaggiungere anche i fegatini di pollo tagliati a pezzettini.

A questo punto aggiungere a questi ingredienti ilbrodo di carne che avremo preparato a parte e far cuo-cere ancora per amalgamare per pochi minuti.

Spengere il fuoco ed al momento di servire unire ilrosso di uno o più uova secondo quantità (mediamen-te 1 uovo ogni quattro persone) frullate energicamen-te. Meglio se stemperate prima in un poco di brodo tie-pido e poi aggiunto al resto.

Questo è il momento di servire unitamente a dadinidi pane fritto in olio di oliva o burro che ogni com-mensale potrà utilizzare a piacere.

Lesso (bollito) consalsa verde e acciugata

Piatto di intermezzo che consente di utilizzare lacarne con la quale abbiamo preparato un buon brododa servire come sopra o per accompagnare cappelletti,tortellini, passatelli, stracciatella o qualche altro tipo dipasta idonea. Come abbiamo descritto la carne utiliz-zata è quella di una buona gallina e del muscolo divitellone o altro pezzo pregiato. Altri tipi di carne ido-nei ad essere serviti come bolliti possono essere la lin-gua, la guancia, il cotechino ecc., che comunqueandrebbero cotti a parte.

Salsa verdeIngredienti: prezzemolo abbondante, capperi sottaceto

un cucchiaio o più strizzati, qualche piccolo cetrio-

lino sottaceto, acciughe salate 4/6 filetti, midolla(mollica) di pane zuppata in aceto un manciato, unuovo sodo o solo il rosso, olio, sale e pepe q.b.Battere finemente tutti gli ingredienti menzionati.

Aggiungere il sale, il pepe, riporre in un recipienteadatto per servire, irrorare con buon olio extra verginedi oliva. Mischiare accuratamente, far riposare ancheun giorno prima di servire.

AcciugataIn un padellino mettere olio extra vergine e filetti di

acciughe salate precedentemente pulite, secondo laquantità desiderata, scaldare e mescolare fino a che leacciughe saranno ridotte in poltiglia. La salsa è cosìpronta per essere servita sopra il lesso. L’acciugata èmolto gustosa anche servita sopra patate bollite.

Cappone in umidoIl cappone come riportato nel dizionario italiano è

un gallo castrato da giovane, allo scopo di rendere lasua carne più tenera e grassa. Il cappone come si sa èl’animale sacrificale per le Feste Natalizie. Viene per lopiù usato per fare dell’ottimo brodo in luogo della gal-lina e per servirlo poi lesso con le salse sopra indicate.Io voglio invece presentarlo come piatto principale delpranzo natalizio, perché spesso così si usava fare incasa mia.Ingredienti: cappone, cipolla, stocco di sedano, caro-

ta, aglio, salvia, olio extra vergine di oliva, pomo-dori o concentrato, sale e pepe. In un capiente tegame, in olio extra vergine, mette-

re il cappone pulito e fatto a pezzi, con alcuni spicchid’aglio e foglie di salvia, sale e pepe. Far insaporire eprendere colore alla carne. Nel frattempo prepariamoun battuto ricco di tutti gli odori che abbiamo elencatoda aggiungere al cappone quando lo stesso ha assuntoun buon grado di rosolatura. Far cuocere ed insaporiretutti gli ingredienti, quando ci sembra che abbiano rag-giunto un bel colore, aggiungere del buon vino rosso efar evaporare. È ora il momento dei pomodori, in que-sta stagione a mio avviso sono preferibili i pelati, dopoaverli schiacciati in un piatto con una forchetta e pri-vati di un po’ di semi. Altrimenti va bene anche il con-centrato. Si fa ancora insaporire il tutto e si mette unpoco di acqua calda. Si copre il tegame e si porta a cot-tura a fuoco lento. La cottura richiesta è normalmenteabbastanza lunga (un’ora o più), io consiglio comun-

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que di verificare di tanto in tanto. Il cappone è unacarne piuttosto soda ed è bene consumarla quando èancora compatta e non sfaldata come spesso avvienecon alcuni tipi di pollame. Servire ben caldo.

Sformato di gobbiI “gobbi” nel nostro caso non sono i tifosi della

Juventus, come vengono spesso chiamati dalle nostreparti dai tifosi della Fiorentina, ma sono i cardi omeglio cardetti, cioè i butti delle piante dei carciofi,che in inverno si tolgono dalla pianta madre per farenuove piante o per essere mangiati.

Ingredienti: gobbi, farina, limone, olio, cipolla,prezzemolo, carne macinata, uova, formaggio, pan-grattato,burro, noce moscata. Per la besciamella:burro, farina, latte.

In una pentola mettere acqua sufficiente, circa metà,con un cucchiaio di farina sciolta bene ed uno spicchiodi limone. Mettere i gobbi nella quantità necessaria perlo sformato, direi un chilogrammo e mezzo o due aseconda della grandezza dello stampino. Dar fuocoalla pentola e far cuocere per il tempo necessario, igobbi hanno abbastanza cottura per cui si può abbre-viare i tempi usando una pentola a pressione secondogli accorgimenti che questo novello strumento deitempi richiede. Una volta cotti si tolgono dalla pento-la e si mettono a raffreddare.

In una padella capace di contenere poi tutti gli ingre-dienti, compresi i gobbi, in olio extra vergine, far sof-friggere un battuto di cipolla e prezzemolo e quindiun poco di macinato di carne (circa un etto o pocopiù), quando ha preso colore aggiungere i gobbi chenel frattempo avremo ben strizzato della residua acquae tritati finemente ed una punta di cucchiaio di con-centrato. Far cuocere e girare spesso fino a che il tuttosia ben amalgamato ed i gobbi abbiano perso ogni resi-dua presenza di acqua.Togliere la padella dal fuoco efarla raffreddare un poco.

Prepariamo se non già fatto la besciamella. In un pentolino mettiamo il burro (60/70 gr), due o tre

cucchiai di farina, un poco di sale. Mischiamo il tuttonon un mestolino fino a che non avrà preso un coloreleggermente nocciola. Versiamoci lentamente il latte bencaldo (circa ¾ di litro o comunque secondo necessità), afuoco basso portare ad ebollizione girando continuamen-te fino al raggiungimento della giusta densità.

Nella padella con il composto di gobbi aggiungiamoora formaggio parmigiano grattugiato, due uova (nor-malmente sono sufficienti), noce moscata, la bescia-

mella, ma non tutta. Mischiare bene il tutto.Prepariamo uno stampino di quelli che lasciano un

buco centrale, imburrando bene le pareti sulle qualicospargeremo abbondante pangrattato. Versiamo ilcomposto di cui sopra fino a metà stampino, spalmia-mo ora uno strato di abbondante besciamella e com-pletiamo il riempimento dello stampino con il compo-sto di gobbi. Sulla superficie cospargiamo un piccolostrato di pangrattato.

Mettiamo lo stampino con il suo contenuto in untegame di acqua a “bagno maria” e facciamo bollireper circa 20/30 minuti, dopo di che in forno per altri20 minuti a 160 gradi. Regolarsi con la cottura verifi-cando che il sopra dello sformato presenti una crostici-na color nocciola e croccante.

Far raffreddare un poco e togliere dallo stampino contute le cautele del caso per non romperlo.

Questo contorno assai gradevole anche freddo, sipresta bene per essere abbinato sia al “lesso” che al“cappone in umido”.

PorcospinoInvece dei soliti dolci natalizi, senesi e non, in casa

mia, ma forse è meglio dire quando partecipava alpranzo la zia Nella, si usava mangiare come dolce ilporcospino, una vera bomba di calorie, del quale tut-tavia anche le mie figlie quando erano piccole eranoghiottissime. La zia Nella era la titolare della ricetta,della quale era notoriamente gelosa, tanto da portaretalvolta il porcospino già preparato. Per chi si volessecimentare ecco di seguito la ricetta così come l’halasciata scritta mia zia.

Si prendono due etti di burro, si lavorano riducen-doli in crema. Si aggiunge poco alla volta 180 grammidi zucchero e dopo che questo sarà bene amalgamato3 rossi di uovo.

Dopo aver ancora ben girato e sbattuto il tuttoaggiungere poco alla volta e sempre dimenando un bic-chierino di caffè fortissimo e molto caldo.

Cominciate dopo con il guarnire il fondo di un vas-soio con dei savoiardi inzuppati in un liquore forte (perliquore forte non si intendeva grappa o brandy ma piùsemplicemente vin santo, vermouth o similari) per met-tere poi uno strato di crema suddetta e uno di savoiar-di e così di seguito (cercando di dare al tutto una formaapprossimata del simpatico animaletto).

Dopo guarnite di pinoli ritti quando il dolce è statoricoperto di crema (sempre quella di cui sopra).

Buon Natale a tutti

e Buon Appetito!!!

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NUOVI SOCI

Sono entrati a far parte della nostra Associazione i seguenti nuovi Soci:

GUASPARRI WANDA VED. ALDINUCCI – Monte San SavinoMONTAGANO MARIA MICHELA VED. MOSCA – GenovaPASSETTI DANIELA VED. BUCALOSSI – Castelnuovo Berardenga

I NOSTRI LUTTI

Comunichiamo con vivo cordoglio la scomparsa dei Colleghi:

ALIMONDA DOMENICO – NapoliBARUZZO GIORGIO – SarzanaBECCARI MARINO – FirenzeBELLINI CARLINA VED. BELLI – SienaBICCHI VANDA VED. PETRIOLI – SienaBOCCHINI LUCIANO – PistoiaBROGI GIUSEPPE – PiombinoCAPITONI RINO – ViterboCECCARELLI MARIA VED. CROCI – SienaCENNI BERNARDINO – SienaCENSI VERECONDO – Perugia CESARINI ANGELO – RomaCINI GIORGIO – SienaELMI MARCO – ViareggioFRANCIONI ETTORE – San Gimignano GIORGI MARIO – FirenzeGIOVANNINI LUCIANA VED. MACCIONI – PisaLABRUNA LILIANA – Roma LEPORE GIULIANO – RomaLIPPI WALTER – RomaMANETTI FRANCESCO – RomaMANFREDINI CARLO – Stiava MECATTINI AROLDO – SienaMICHELOTTI ELENA VED. MANZUOLI – Marina di Massa MILLOTTI GINO – Monteriggioni MINELLI MARGHERITA VED. BIANCUCCI – RomaMONTI RENATO – Poggibonsi ORLANDINI ILIO – LorenzanaPACCIANI ROSINA VED. POLITI – SienaPAOLI LUIGI – Roma PAVOLINI MARIO – SienaQUILICI GIUSEPPE – Ponte a MorianoSALETTI SERGIO – San Casciano Val di PesaSALVI ELENA – NapoliSCARPATO ANTONIO – Arezzo SCOTTO ROSATO PAOLA – Forte dei MarmiROSA VITTORIO – RomaROSI GIOVANNA VED. BURRONI – SienaVIVENZIO VINCENZO – Napoli

CONTRIBUTI VOLONTARI

Sono pervenuti alla nostra Associazione, per le proprie attivitàorganizzative e per il periodico “La Nuova Voce del Pensionato”,contributi volontari da parte dei seguenti Colleghi:

GALARDI MARIA LUISA VED. GRANAI – SienaLIVI GIUSEPPE – Lucignano Val di ChianaLUNATICI LUCIANO – Milano

LA NUOVA VOCE DEL

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(foto 13) Sano di Pietro, Madonna col Bambino fra i santi Gerolamo e Bernardino da Sienae quattro angeli

In occasione del cinquantenario dell’Associazione, si sono tenuti i programmatiincontri a Milano, Roma e Siena che hanno visto la partecipazione di circa 450 soci.All’ncontro di Siena, sono intervenuti per la Banca il Presidente Mussari ed il DirettoreGenerale Vigni, per la Fondazione il Presidente Mancini e per la Cassa di PrevidenzaAziendale il Presidente Rabizzi.Tale evento formerà oggetto, quanto prima, di apposita comunicazione a tutti i soci, inoccasione di un ‘numero unico’ del nostro notiziario dedicato al cinquantenario.