La miglior tecnologia al servizio dell’arte

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La miglior tecnologia al servizio dell’arte

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Fornire tecnologia informatica e soluzioni di Reverse Engineering e Rapid Prototyping in grado di realizzare modelli e prototipi in un mondo da tutelare con riverenza, è un traguardo destinato ad assicurare i capolavori ancora in nostro possesso alle generazioni future.Il patrimonio artistico ed archeologico è sempre oggetto di attenzione e di riguardo. Per tale motivo, vuole essere difeso e salvaguardato da elementi o situazioni imprevisti. Questa attenzione acuìsce la nostra sensibilità del “bello”, in quanto ci porta alla ricerca degli strumenti che si possono utilizzare per conservare in vita le opere apparentemente “morte”! Unocad, a questo proposito, ha il piacere di sottoporvi una breve carrellata di esperienze che evidenziano alcune attività sostanzialmente mirate al rilievo di importanti opere scultoree, al ἀne di catalogarle, restaurarle o riprodurle.

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La miglior tecnologiaal servizio dell’arte

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© Unocad SrlArt - Giovanni Nardotto

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Unocad da oltre dieci anni si è interessata nel mondo dell’arte grazie alla ricerca e agli sviluppi di nuove tecnologie utilizzate poi per progetti innovativi nel settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali.

Fornire tecnologia informatica e soluzioni di Reverse Engineering e Rapid Prototyping in grado di realizzare modelli e prototipi in un mondo da tutelare con riverenza, è un traguardo destinato ad assicurare i capolavori ancora in nostro possesso alle generazioni future.

Il patrimonio artistico ed archeologico è sempre oggetto di attenzione e di riguardo. Per tale motivo, vuole essere difeso e salvaguardato da elementi o situazioni imprevisti. Questa attenzione acuìsce la nostra sensibilità del “bello”, in quanto ci porta alla ricerca degli strumenti che si possono utilizzare per conservare in vita le opere apparentemente “morte”!

Unocad, a questo proposito, ha il piacere di sottoporvi una breve carrellata di esperienze che evidenziano alcune attività sostanzialmente mirate al rilievo di importanti opere scultoree, al fine di catalogarle, restaurarle o riprodurle.

Questa brochure, destinata in particolar modo al mueseale, vuole sensibilizzare maggiormente ciò che è stato fatto fino ad ora.Il nostro desiderio è quello di incentivare a scrutare con vivo interesse ciò che è stato sicuramente già percorso con lo sguardo in quelle stanze che ospitano tante opere. Tali opere attendono forse di essere ancora catalogate tridimensionalmente al fine di riprodurle e farle quindi ammirare a tutto il mondo.

Grazie alla possibilità multimediale, oggi possiamo riprodurre copie su diversa scala o tipologia di materiale. Si può arricchire in tal modo la diversificazione nel proporre prototipi museali destinati alla divulgazione culturale dell’arte e alla proposta di continue join ventures.

Unocad

e l’arte

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Progetto

Mozia

Giovinetto

Schedare un bene culturale è la fase essenziale per la conoscenza e la conservazione di ogni oggetto. Per conoscerne forma, colore, volume e materiale responsabili di musei e di collezioni artistiche annotano diligentemente migliaia di caratteristiche per conservarne memoria.

Ma quale scheda potrà mai restituire allo studioso l’opera così come appare? Con l’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità e rapidità esecutiva, Unocad aggiunge ora una nuova dimensione nello studio e nella divulgazione dell’arte con la reale possibilità di creare repliche digitali di preziosi pezzi da museo.

Queste tecnologie altamente innovative permettono di visualizzare al computer l’opera in tutti i minimi particolari, anche quelli difficili da vedere a occhio nudo.

Espressamente sviluppate per il settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali, queste tecnologie hardware e software ricostruiscono di seguito l’acquisizione tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per una facile e intuitiva consultazione multimediale, indipendentemente dalla complessità della forma, materiale e dimensioni del manufatto.

Progetto Mozia

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Il rilievo 3D

Nuovissime tecniche di riproduzione in 3 dimensioni per capire, salvare e guardare meglio

la statua del “Giovane di Mozia”.Tecnologie che consentirebbero

oltretutto di realizzare materialmente una copia

in marmo dell’opera, fedele al millimetro all’originale e

praticamente identica. Il tutto frutto della

stretta collaborazione tra il Centro di Restauro di

Palermo e la UNOCAD di Altavilla Vicentina (VI).

Schedare un bene culturale è la fase essenziale per la conoscenza e la conservazione di ogni

oggetto. Per conoscerne forma, colore, volume e materiale responsabili di musei e di collezioni artistiche annotano diligentemente migliaia di caratteristiche per conservarne memoria. Ma quale scheda potrà mai restituire allo studioso l’opera così come appare? Con l’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità e rapidità esecutiva Unocad aggiunge ora una nuova dimensione nello studio e nella divulgazione dell’arte con la reale possibilità di creare repliche digitali di preziosi pezzi da museo. Queste

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tecnologie altamente innovative permettono di visualizzare al computer l’opera in tutti i minimi particolari, anche quelli difficili da vedere a occhio nudo, mentre ammiriamo la statua esposta al museo Whitaker. Espressamente sviluppate per il settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali queste tecnologie hardware e software ricostruiscono di seguito l’acquisizione tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per una facile e intuitiva consultazione multimediale, indipendentemente dalla complessità della forma, materiale e dimensioni del manufatto.

Altri sono gli aspetti da considerare, i dati verranno archiviati e potranno essere utilizzati per motivo di studio o di ricerca, con la possibilità di crearne altre copie su diversa scala e materiale.Non c’è poi alcun pericolo di danneggiare l’originale, rischio che si incontra quando si fa un calco in compressione, né il pericolo di esporsi a particolari critiche poiché non si interviene mai direttamente sull’opera che non viene né toccata né spostata dalla propria sede. L’operazione consiste nell’eseguire il rilievo di tutta la superficie esterna della statua in alta definizione, facendo scorrere velocemente lo strumento sulla scultura, nello stesso modo in cui si applica la vernice a spruzzo. Le immagini ricostruite proiettando il fascio laser focalizzato da due telecamere compaiono a video in tempo reale, mentre il sistema brevettato solidale con la pistola, ne determina la posizione e l’orientamento tramite una tecnologia basata sull’analisi del valore di tre campi magnetici ortogonali, emessi nel raggio di un metro

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Le matematiche

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dal cubo trasmettitore. L’insieme di nuvole di punti tridimensionali così catturate e con densità inferiore al millimetro vengono raccordate al computer, tramite un software specifico di reverse engineering, in superfici poligonali che definiscono esattamente l’esterno del manufatto.Una serie di procedure C.A.M. (Computer Aided Manufacturing) trasformano di seguito queste milioni di informazioni xyz in percorsi utensili che guidano moderne macchine utensili a controllo numerico nella fresatura direttamente su pietra o marmo.Si ottiene così la copia in un unico blocco con una risoluzione che avrà la particolarità nei dettagli pari al calco ma sarà completamente fedele nelle dimensioni e nella forma geometrica all’originale.

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Il Museo dell’Arte Classica de “La Sapienza” si è arricchito di un altro pezzo pregiato. Infatti alla collezione più importante di pezzi d’arte classica si è recentemente aggiunta la sola copia esistente dell’opera del “Giovane di Mozia”. La statua originale, ritrovata nell’omonima isola della Sicilia e scolpita in marmo greco da un artista greco del V sec. a.C., rappresenta un giovane in atteggiamento vittorioso ed è di valore inestimabile. La copia, realizzata con tecnologie d’avanguardia grazie al nulla osta dell’Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali della Regione Sicilia per la mostra “La Sapienza a Mozia. Quarant’anni di ricerca archeologica 1964-2004”. L’originale è stato digitalizzato con laser scanner la cui scansione tridimensionale chiamata “nuvola dei punti” è stata unita pezzo per pezzo mettendo insieme le varie catture; creando un modello tridimensionale come l’originale. La copia non è stata realizzata nel modo tradizionale, ma su una macchina utensile guidata dal computer con la precisione del decimo di millimetro. A Roma, nell’Università la Sapienza c’è la più grande collezione di calchi dell’arte greca e romana del mondo. Questa collezione ha un valore immenso perché consente di vedere insieme opere della stessa corrente artistica e di stessa epoca storica l’una accanto all’altra. Sono ovviamente delle copie però per ragioni di studio sono molto utili. Il “Giovane di Mozia” è un capolavoro eccezionale dell’arte Greca ed ha un valore inestimabile. L’originale è in Sicilia e lo possono vedere solo un numero limitato di visitatori. Questa è l’unica copia di cui è stata concessa la creazione perché il calco non è stato fatto con il contatto ma con la tecnica del laser scanner.

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Replica in gesso

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Imballo straordinario

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La creazione del guscio o meglio dello stampo del negativo del “Giovinetto di Mozia” è stato realizzato in 6 pezzi con materiale polistirolo ad alta densità.

Il risultato è avvenuto tramite l’utilizzo di tecnologie sottrattive su di una macchina utensile a CNC, il cui percorso utensile è stato realizzato tramite fresatura al computer (Dassault Systemes cad-cam) su di un modello virtuale STL ottenuto dalla scansione laser avvenuta direttamernte in Mozia del “Giovinetto”.I due gusci iniziali sono stati suddivisi entrambi in 3 parti e ritagliati ad un ingombro massimo di 192 * 80 * 30+30 cm, questo per poter usufruire dell’esterno di una cassa già precedentemente realizzata al trasporto della stessa opera e per meglio controllarne la chiusura sull’originale.

Le superfici interne delle contro forme sono state trattate con una resina leggermente pigmentata, con la funzione di isolare il manufatto di polistirolo dall’originale.

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La copia del“giovane di Mozia”

nella mostraal Museo

dell’Arte Classica

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L’articolo

In occasione della Seconda Giornata Romana di Studi

Moziesi “Antonio Ciasca” e dell’inaugurazione della

mostra “La Sapienza a Mozia. Quarant’anni di ricerca

archeologica, 1964-2004”, alla presenza del Magnifi co

Rettore dell’Università, Prof. Giuseppe D’Ascenzo, del

Preside della Facoltà di Scienze Umanistiche, Prof. Paolo

Matthiae e del Soprintendente ai BB.CC.AA. di Trapani,

Dott. Arch. Giuseppe Gini, la copia in gesso dell’originale

greco noto come il “Giovane di Mozia” è stata esposta

al centro dell’atrio del Museo dell’Arte classica, in

un’apposita sezione espositiva.

Il calco, realizzato per gentile concessione della

Soprintendenza di Trapani e dell’Assessorato ai Beni

Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione della

Regione Siciliana, è stato formato attraverso un modello

informatico tridimensionale ottenuto da una completa

scansione della statua tramite laser, effettuata dalla ditta

UNOCAD di Vicenza. La nuova tecnologia adottata, oltre

ad evitare qualsiasi contatto con l’originale, ha permesso

la progettazione e realizzazione secondo nuovi criteri

statici, conservativi e museografi ci della replica.

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Progetto

Mozia

Mosaico

Mozia “La casa dei mosaici”

Nella parte sud orientale dell’isola, dove un lieve pendio conduce dalle zone più elevate alla linea costiera, sono state trovate le rovine di un gruppo di costruzioni, una parte delle quali sembrerebbe sia stata una casa di abitazione di una certa importanza, la quale, per la struttura e l’aspetto generale, porterebbe a supporre che sia stata la residenza di qualche cittadino facoltoso.

Progetto Mosaico

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Il mosaico

In relazione all’avvio dei progetti attinenti al Sistema della Carta del Rischio, il Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze Naturali e applicate ai Beni Culturali della Regione Siciliana ha affidato alla società Unocad l’intervento di rilievo tridimensionale con apparecchiatura laser per la scansione delle superfici musive pavimentali del sito archeologico di Mozia. I risultati del rilievo, tendenti a delineare lo stato di conservazione ma anche le modalità di esecuzione originali dei mosaici, sono stati presentati al convegno “La materia e i segni della storia. L’evento prevedeva anche un percorso espositivo con l’allestimento di una sezione riguardante le simulazioni artistiche e tecniche affrontate con mezzi e tecnologie innovative. A tutt’oggi sono stati realizzati i rilievi degli apparati musivi appartenenti alla Casa dei mosaici, caratterizzata da un portico colonnato con un mosaico in ciottoli marini provenienti dalla costa siciliana, di colore bianco, grigio e nero e decorato con animali in lotta fra loro, greche e fiori di loto (VI-IV secolo a.C). L’opera riveste un’importanza particolare in quanto è l’unico esempio di arte musiva del periodo realizzato con ciottoli in Sicilia.

Da ciò che si vede oggi dalle loro rovine e dai resti di numerosi pezzi di opere ornamentali in pietra, terracotta e ingredienti per la colorazione che sono stati trovati in questo luogo sia stato adibito a magazzini e forse ad officine di artigiani.A giudicare dallo stile architettonico e dalla costruzione, vi può essere poco dubbio sul fatto che la casa di abitazione menzionata sopra sia stata progettata e costruita da architetti ed artigiani esperti, molto probabilmente Greci, e forse durante un periodo tardo di Mozia. Una conferma

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della probabilità che la costruzione risalga ad un periodo recente della storia di Mozia pare si trovi nel fatto che sono stati trovati muri di costruzioni più antiche immediatamente al di sotto di essa.Il livello del pavimento delle costruzioni più antiche si trova a solo mezzo metro o giù di lì sotto l’edificio più recente e pare anzi che quest’ultimo sia stato costruito in buona parte sulle fondamenta del primo. La caratteristica principale e più importante di questa abitazione moziese scoperta recentemente, caratteristica che ha suggerito il nome dato all’edificio, è senza dubbio un peristilio con il suo portico, il cui pavimento, lungo i lati nord ed ovest, è formato da un mosaico di ciottoli marini naturali molto interessante, diviso in pannelli o sezioni, ognuna con un disegno diverso, il tutto incorniciato da un’ampia bordura tripla, fatta pure di ciottoli, con lo schema a linee incrociate (meandro) sormontato da un pregevole disegno floreale di un tipo non comune, al di sopra del quale se ne trova uno che assomiglia al disegno dell’onda dell’Italia meridionale.Sfortunatamente la maggior parte di questa pavimentazione non è in buon stato di conservazione ed in molte parti è quasi del tutto distrutta mentre in altre sono a stento visibili i dettagli del disegno del mosaico. Esso si estende lungo il lato nord-est per una lunghezza di m. 10,30 e lungo quello nord-ovest per m. 6,60; la sua larghezza è di m. 2,65 nel primo lato e di m. 3,20 nell’altro.La caratteristica non meno interessante del pavimento è la combinazione di disegni sia fenici che greci. Infatti i soggetti raffigurati sono di carattere tipicamente fenicio, mentre le bordure ornamentali sono greche.In questa pavimentazione a mosaico abbiamo

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Il mosaico, unico esempio di questo tipo in Sicilia, si sviluppa come un tappeto a pannelli con raffigurazioni di animali reali e fantastici ed è delimitato da un bordo tripartito a fasce recanti il motivo del meandro uncinato, del fior di loto alternato a palmetta e dell’onda. Le figure degli animali sono realizzate con ciottoli bianchi su fondo scuro, eccetto che per il pannello con i due capridi (stambecchi?), parzialmente conservato, in cui gli animali sono resi con ciottoli neri su fondo chiaro. Per questa caratteristica il pannello è quello che più si accosta ai mosaici a ciottoli delle Grecia e delle colonie.

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un esempio di ciò che probabilmente è stata la prima espressione greca di lavoro a mosaico, ed un esemplare che rivela anche nei suoi disegni con figure uno sviluppo o evoluzione rispetto agli schemi più semplici geometrici o floreali che pare siano stati usati inizialmente nei mosaici a ciottoli.

Unocad vanta un’esperienza decennale nella scansione e modellazione tridimensionale, che le ha permesso di organizzare una Divisione Service espressamente dedicata al settore artistico e archeologico per il rilievo delle opere d’arte ai fini della catalogazione, del restauro e della riproduzione. La tecnica di scansione e modellazione 3D utilizzata per il rilievo impiega un innovativo strumento portatile, denominato FastSCAN che, grazie a un fascio laser, è in grado di catturare le forme dell’opera tridimensionale immagazzinando i dati all’interno di un computer. I dati e l’immagine virtuale collegata possono essere impiegati sia per la catalogazione multimediale, sia per la replica del manufatto (tramite macchine a controllo numerico o moderne tecnologie di prototipazione rapida), oltre a fornire dati essenziali ai fini dello studio e del restauro.

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Progetto

Louvre

Ermaphrodito

L’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità che non prevedono né il contatto sull’opera, né il suo spostamento, ci ha permesso l’acquisizione di una delle 10 sculture più prestigiose del “Museo del Louvre di Parigi”, l’Ermaphrodito dormiente, ancor oggi fonte di fascino su di un materasso scolpito dal Bernini.

Progetto Louvre

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Sono davvero fortunato - ho trovato

un’azienda di cui mi posso fidare. Un’azienda

con una tecnologia all’avanguardia e persone

con le quali è un piacere lavorare!

“Sono uno scultore contempo-raneo. La

mia arte è sempre stata intrisa dei suoi

precursori, ma recentemente ho iniziato ad

utilizzare più direttamente le fonti storiche

grazie a scansioni tridimensionali di sculture

museali. La mia ricerca del partner tecnico adatto in Europa mi ha condotto alla Unocad,

un’azienda che si trova nel Veneto, in Italia. Fin da subito, mi sono sentito attratto dalla

Unocad non solo grazie alla sua attrezzatura di altissimo livello ma anche alla notevole

esperienza nell’impiego di queste sofisticatissime tecnologie per la scansione di antiche

sculture in Italia. Come speravo, i risultati che Unocad ha raggiunto nel soddisfare le mie

esigenze, sono stati semplicemente eccezionali.

Nell’estate 2008 Unocad ha rilevato per me la Dama Velata di Antonio Corradini (La Purità)

ed Invidia di Orazio Marinali, entrambe sculture in marmo del 17° secolo presenti nella

collezione permanente di Cà Rezzonico, il famoso museo ospite di un magnifico palazzo

che si specchia sul Canal Grande a Venezia. Recentemente con Unocad ho concordato

la scansione di Hermaphrodite endormi (l’Ermafrodito di Villa Borghese) nell’imponente

Sala delle Cariatidi del Museo del Louvre a Parigi. Questa famosa opera, appartenuta in

precedenza alla Collezione Borghese a Roma, consiste in una figura romana in marmo del

2° secolo distesa su un letto di marmo ‘imbottito’, scolpito nel 17° secolo da Gianlorenzo

Bernini. Il team di esperti in rilevazione Unocad, grazie all’impiego dell’avanzatissimo scanner

a luce bianca Breuckmann è stato in grado di lavorare velocemente ed efficacemente,

realizzando dei modelli virtuali completi, incredibilmente dettagliati, di tutte e tre le opere.

Poiché il processo di rilevazione non prevede alcun contatto, le sculture non hanno subito

alcun rischio. Utilizzerò i dati scansionati per guidare le frese controllate a computer ed i

robots d’intaglio in modo da poter creare delle nuove modifiche in pietra su opere antiche.

Alcune aziende che realizzano sculture in marmo e con cui lavoro regolarmente collaborano

con Unocad. Infine, le sculture che realizzerò, saranno esposte in mostre internazionali. In

alcuni casi, le mie nuove opere verranno esposte assieme agli originali nei musei in cui essi

si trovano.

Non esiterò ad impiegare i servizi di Unocad in futuro. Sono stato davvero soddisfatto, senza

alcuna esclusione, dell’alta professionalità e competenza di tutti i suoi collaboratori. Lavorare

con Unocad è un piacere senza eguali.

Con stima - Barry X Ball

Apprezzamenti

Ivano Ambrosini ceo di Unocad, con l’artista Barry X Ball a destra.

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Le nostre tecnologie, alta-

mente sofi sticate, permetto-

no di acquisire tutte le infor-

mazioni relative a ingombri

e proporzioni dell’opera, in-

dipendentemente dalla com-

plessità di forma, materiale e

dimensioni.

Visualizzarne i minimi parti-

colari al computer, rendendo

così disponibile tutti i dati

necessari per una dettagliata

consultazione multimediale e

la reale possibilità di crearne

copie su diversa scala o tipo-

logia di materiale.

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Grazie alle caratteristiche tecniche dello SmartSCAN3D

Breuckmann, l’opera è stata interamente acquisita con

145 “3D scan shot” per un totale di 13 milioni di punti, in

meno di 6 ore. La statua misura 1,728 mm in lunghezza, larga

900 mm e alta 450 mm dalla base.

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La posizione della fi gura è prona, con la testa girata verso

destra e l’anca sinistra leggermente alzata tale da mostra-

re i genitali. Marmo greco, copia romana del II sec. d.C. da

un originale ellenistico del II sec. a.C.; materasso: marmo di

Carrara, scolpito e aggiunto dal Bernini.

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Progetto

Cà Rezzonico

Dama Velata

Medusa vecchia

Un altro prestigioso lavoro su commissione dell’artista Barry X Ball, sono due acquisizioni di capolavori d’arte nel grandioso palazzo settecentesco che si affaccia sul Canal Grande - il Museo Cà Rezzonico di Venezia.La splendida testa marmorea della Dama Velata opera dello scultore estense Antonio Corradini e la Medusa Vecchia detta “Invidia” opera dello scultore bassanese Orazio Marinali.

Progetto Cà Rezzonico

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I capolavori del patrimonio

artistico nazionale ed in-

ternazionale possono fi nal-

mente essere tutelati, salva-

guardati ed eventualmente

musealizzati contro l’usura

del tempo e del sempre cre-

scente inquinamento, grazie

alla qualità e rapidità nel-

la replicazione che utilizza

macchine utensili a controllo

numerico multiasse e le più

moderne tecnologie di pro-

totipazione rapida.

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Grazie alle caratteristiche tecniche dello SmartSCAN3D

Breuckmann, l’opera è stata interamente acquisita con 124

“3D scan shot” per un totale di 4,1 milioni di punti, in meno di

4 ore. La statua misura 245 mm in profondità, larga 440 mm e

alta 550 mm dalla base.

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La testa della Medusa detta “Invidia” è stata eseguita dallo scul-

tore bassanese Orazio Marinali. Nell’opera, si possono notare

come emerge la vecchiaia nelle sue forme decadute del corpo

in un’espressione di grido e sofferenza destinata allo spegnersi

della vita.

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Progetto

Gipsoteca Canoviana

Paolina

Restauro conservativo della copia in gesso della “Paolina Borghese” presso la Gipsoteca Canoviana di Possagno (TV). Rilievo tridimensionale senza contatto tramite laser scanner 3D della statua in marmo di “Paolina Borghese” c/o Galleria Borghese (Roma). Realizzazione fedele dal modello matematico rilevato dei calchi in gesso della testa e delle parti mancanti che andranno ancorate per completare il gesso originale di Possagno.

Progetto Possagno

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In occasione della grande Mostra “CANOVA” nel fervore dei preparativi e dei restauri della Gipsoteca Canoviana di Possagno, mi è sembrato prioritario deci-dere di intervenire sul Modello in gesso di Paolina Bonaparte come Venere vin-citrice che, dal 1918 è rimasto acefalo e mutilato in più parti del corpo: la donna simbolo stesso di bellezza per tutta l’epoca napoleonica, era ridotta, a Possagno, a una sorta di simbolo della distruzione. Grazie alla collaborazione tra il Mini-stero dei Beni Culturali, la Soprintendenza di Roma, La Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Veneto, il Museo di Villa Borghese, la ditta Koinè e il partner vicentino Unocad e il generoso contributo dello sponsor Industrie Cotto Possa-gno, Paolina Bonaparte, nella Gipsoteca di Possagno, è tornata a sorridere mol-lemente distesa nel suo regale triclinio. Il restauro, o più propriamente reverse engineering, ha permesso di inaugurare una forma originale e innovativa di inter-vento sui modelli in gesso: non solo per l’azione di studio, tutela e salvaguardia operata in questa occasione alla Paolina, ma soprattutto per l’innesto reversibile di alcune componenti. L’iniziativa, che ha suscitato (come era prevedibile) fi n dal suo avvio una vivace discussione sulla natura stessa dell’intervento, consente di riproporre all’attenzione degli studiosi e del vasto pubblico che visita la Gipso-teca l’immagine della sorella di Napoleone Bonaparte come l’aveva concepita Canova (1804) e come l’hanno ammirata gli ospiti incantati della Gipsoteca di Possagno, fi no alla Grande Guerra.

Senatore Gian Pietro Favero - Presidente della Fondazione Canova

21/11/2003 - il Ministro ai Beni e alle Attività Culturali Giuliano Urbani inaugura la mostra

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Il privilegio di sostituire la mano di … “ Antonio Canova ”

Sarebbe bello poter vedere la nostra faccia, volta verso le opere di Antonio Canova, incredula di fronte a tanta bellezza. Ma forse, ancor più bello sarebbe poter guardare la faccia del Canova volta al pantografo computerizzato mentre scolpisce le parti in gesso che andranno a ricostruire uno dei suoi master più significativi: quello di Paolina Borghese. Solo utilizzando le tecnologie più innovative possiamo assicurare che quei capolavori saranno ampiamente disponibili per le generazioni future. Noi di Unocad ci stiamo provando, integrando la dimensione artigianale con quella tecno-logica, attraverso la riproduzione delle maggiori opere d’arte: una perfetta forma di salvaguardia e tutela del patrimonio culturale, contro ogni forma di usura temporale e ambientale.

Le foto allegate illustrano e danno un’idea dell’efficacia delle innovative tecnologie applicate per il restauro del gesso di Possagno. La digitalizzazione e l’acquisizione di tutte le informazioni tridimensionali dal marmo di Galleria Borghese in Roma tramite sofisticate attrezzature di rilievo laser portatili in grado di operare senza contatto, requisito necessario per la tutela e la salvaguardia dell’opera. La successiva elabora-zione dei dati dà la possibilità di effettuare un confronto tra i dettagli e le geometrie del gesso di Possagno con il marmo di Galleria Borghese; analisi che ha evidenziato complessivamente differenze minime, nell’ordine di pochi millimetri, tranne in un caso dove si è riscontrato uno scostamento di 3/4 centimetri in corrispondenza del piede destro. L’utilizzo di tecnologie CAD/CAM nella ricostruzione delle parti mancanti: testa, mano destra, parte di mano sinistra e dita del piede destro hanno permesso la loro realizzazione con tecniche di fresatura multiasse (la testa), con macchine di prototipazione rapida (tutte le altri parti mancanti) attraverso il deposito di gesso su strati incollati in successione tridimensionale. La progettazione CAD e l’analisi FEM degli ancoraggi dello stelo di supporto alla testa, in fibra di carbonio, permettono la completa reversibilità dell’integrazione pur garantendo la massima sicurezza.

ARTE? Si, ma quante tecnologie? Quando abbiamo accettato l’ambiziosa sfida di rico-struire in meno di 40 giorni ( festività incluse ) con un processo fedele ed accurato le superfici mancanti del gesso di “Paolina Bonaparte”, mai avremmo pensato di dover ricorrere in un unico progetto a tutta quell’alta tecnologia che per anni è stata nel meccanico il nostro “fiore all’occhiello”. CAD, CAM, FEM, Reverse Engineering e Ra-pid Prototyping, tecnologie innovative d’impatto e nello stesso tempo, termini per lo più sconosciuti ai cultori e agli addetti dell’arte. Reverse Engineering: il rilievo comple-to e dettagliato per analizzare le differenze tra due opere originali (gesso di Possagno

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e marmo di Galleria Borghese) ha richiesto l’acqui-sizione di moltissime viste con milioni di coordinate x,y,z coerenti con il sistema di riferimento comune. Criterio fondamentale è stato quello di trovare un compromesso accettabile fra viste e dettaglio per contenere il tempo richiesto dall’intero processo e rendere minimo l’errore legato all’allineamento suc-cessivo delle viste. La risoluzione di misura standard nella cattura delle nuvole è stata di almeno 9 punti come densità per millimetro quadrato, “incrementa-ti” in corrispondenza della testa e delle dita di mani e piedi. CAD, nello studio e nella definizione micro-metrica degli ancoraggi dello stelo di supporto alla testa e di tutti i relativi componenti: corpo centrale in nylon, elementi della crociera radiale in fibra di carbonio, organi di regolazione e fissaggio in acciaio

inox, ammortizzatori in gomma siliconica. CAM: per guidare utensili di differenti for-me e misure su complessi percorsi di fresatura multiasse e per scolpire dal pieno via sgrossatura, semifinitura e finitura in 50 ore circa il blocco di gesso della testa. Rapid Prototyping, nella ricostruzione della mano destra e parti delle dita di mano sinistra e del piede destro tramite un processo di deposito di strati di gesso di 0.1 mm incollati in successione tridimensionale. FEM: per il calcolo strutturale dell’incidenza del peso della testa vuota di circa 6 kg sul collare originale rimasto e nella valutazione della disposizione e distribuzione delle forze dello stelo ammortizzante ancorato. Conclusioni: in questa breve relazione si è voluto dare un’idea delle tecnologie d’avan-guardia applicate nel restauro fedele del gesso di “ Paolina Borghese ” di Possagno e in particolare, nel complesso rilievo tridimensionale preliminare; tecnologie che opportunamente supportate da ambienti di elaborazione di alta qualità (personal workstation windows) sono in grado di catalogare e visualizzare in tempo reale il complesso modello 3D renderizzato, restituendone tutte le informazioni su ingom-bri e proporzioni, sia per una facile ed intuitiva consultazione multimediale sia come avvenuto per la più delicata e impegnativa replicazione del manufatto (o parti di esso). Competenza, tecnologia e professionalità quindi, per preservare nel futuro con mo-dalità innovative i capolavori del passato.

di Ivano AmbrosiniPresidente di Unocad srl

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Sala teatro dell’istituto Cavanis: le fasi del restauro presentate di fronte ad un numeroso pubblico da Ivano Ambrosini.Alla fine,visita guidata alla gipsoteca.

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Progetto

Palestrina

Grimani

Il Museo di Palestrina ha promosso il progetto di realizzare tramite scanner ottico delle copie dei tre rilievi “Grimani” di età augustea, conservati uno a Palestrina e due al Kunsthistorisches Museum di Vienna, nell’ambito di una collaborazione fra i tre musei.

Progetto Grimani

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Acquisizione digitale tramite 3D scanner senza contatto fisico con le superfici dell’opera, nel pieno rispetto della sua integrità.

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Progetti

Beni Culturali

Varie

Solo utilizzando le tecnologie più innovative,

possiamo assicurare che quei capolavori che sono

ancora in nostro possesso, siano ampiamente

disponibili per le generazioni future.

Progetti eseguiti

Ivano Ambrosini

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