la Luna nuova- Numero 4 - Dicembre 1998

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Periodico indipendente di Palagano e dintorni Attualità - Cultura - Solidarietà Dicembre 1998 - Numero 4 - Anno I Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 - Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA Senz'offesa 3 - Fatti e misfatti 4 - Tre palaganesi a New York 6 - Non solo pietre 7 - La buca delle lettere 8 - Scuola 10 - Speciale Euro 12 - Val Dragone 14 - ...ed altro ancora Sommario

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la luna nuova. Notizie da Palagano e dintorni.

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Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Attuali tà - Cultura - Solidarietà

Dicembre 1998 - Numero 4 - Anno I Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 -Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Senz'offesa 3 - Fatti e misfatti 4 - Tre palaganesi a New York 6 - Non solo pietre 7 - La bucadelle lettere 8 - Scuola 10 - Speciale Euro 12 - Val Dragone 14 - ...ed altro ancora

Sommario

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Direttore responsabile

GIUSEPPE CERVETTO

Associazione

La LUNAVia Palazzo Pierotti, 4/a

41046 PALAGANO (MO)Tel.: 0536/96.16.21 - 96.61.94Fax: 0536/96.15.21 - 96.61.94

la LUNA nuova

Stampato in proprio con procedura ecologica - Chiuso in redazione 08/12/1998 - Tiratura: 1.250 copie

Attualità, cultura, solidarietà.Periodico indipendente di Palaganoe dintorni

TrimestraleDistribuzione gratuita

Dicembre 1998 - Num. 4 - Anno IAut. Tribunale di Modenanum. 1414 del 13/11/1997

Redazione:Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi,

Giorgio Compagni, Elisabetta Gazzetti,Gabriele Monti, Giuseppe Nannetti

Hanno collaborato:Nico Bettuzzi, Gabriella Barbati, SilvanoBraglia, Bianca Maria Grazia, Maddalena

Grazia, Massimo Montanari, BrunoRicchi, Chiara Ricchi

Vuoi sostenere la Luna? Puoi versare una quota associativa libera sul c.c. num. 100016 del B.p.V- B.S.G.S.P. - Sportello di Palagano oppure contattando direttamente Gabriele Monti (tel. 96.53.22)

Vischio (viscum album L.) in dialetto vèscIl vischio è parte di una numerosa famiglia

botanica di circa 1400 specie, tutteparassite, che crescono su oltre 100 tipi di

piante differenti. Questa pianta vive“succhiando” la linfa degli alberi su cui

cresce, ha l’aspetto di un cespuglio confoglie coriacee e persistenti arrotondate

alla base; fiorisce da marzo ad aprile,ricoprendosi di fiori piccoli e giallognoli. I

frutti sono bianchi e perlati con polpagelatinosa, maturano da ottobre a dicem-

bre. La diffusione della pianta è affidata agli uccelliche mangiando le sue bacche ne lasciano cadere i

semi che germinano e penetrano nella corteccia.In erboristeria

Pianta tossica che vausata con molta

cautela. Non ingeriremai le bacche.

Della pianta si usanole foglie e i rami

giovani.

Proprietà.Antispastico,

diuretico, ipotensivo,purgativo.

Un rimedio contro igeloni, per uso

esterno è ildecotto di vischio

Bollire a fuoco basso100 gr di piantafresca in un litro

d’acqua per un’ora,filtrare; ogni mattinoimmergere le estre-mità malate per 10

minuti nel liquidocaldo.

DruidoDescrivere chi era il �Druido� non è compito facile, de-finirlo un �sacerdote� è molto riduttivo soprattuttoper la concezione moderna del termine. Il Druido, nellasocietà celtica, era allo stesso tempo veggente eguaritore, saggio e profeta, una figura tra lo Stregonedei popoli africani e lo Sciamano delle tribù nord-ame-ricane. In alcuni testi classici viene definito �professo-re di saggezza�: a lui infatti veniva affidata la trasmis-sione della cultura e delle tradizioni; era poi giudiceassoluto sia in pace che in guerra.

Il legame, di questa affascinante emisteriosa figura celtica, con l�al-bero della quercia, ed il vischio chesopra vi cresce, lo si capisce esa-minando la parola Druido, dal gre-co �drus�-quercia. La secondasillaba di radice indo-europea,deriverebbe dal termine �wid�-sapere.Due sono i druidi che tuttinoi conosciamo il primo,forse realmente esistitoe tramandato a noi dal-la letteratura è �Mago Merlino�, il secondofrutto della fantasia, ha preso vita in un car-tone animato ed è �Panoramix� che con le sue

pozioni rende Asterix invincibile. I discendenti degliantichi druidi, con le loro tuniche bianche, si pos-sono vedere anche ai giorni nostri recandosi a visi-tare i megaliti di Stonehenge, nella pianura diSalisbury (Inghilterra meridionale) il giorno del sol-stizio d�estate (21 giugno), ancora intenti nelle loroantiche e misteriose cerimonie. (f. c.)

I Celti ritenevano il vischio la pian-ta sacra per eccellenza, poichè era-no convinti che avesse proprietàmagiche e terapeutiche, inparticolar modo quello che cresce-va sulla quercia. Veniva utilizzatocome difesa per ogni tipo di male-ficio, appendendolo all�entrata del-le proprie abitazioni ed era ingre-diente principale della loro medici-na.Alcune tradizioni che riguardano ilvischio sono giunte fino ai giorninostri. Viene appeso nelle abita-zioni come apportatore di felicitàe di fertilità. Nei paesi anglosasso-ni i contadini danno da mangiareun ramo di vischio alla prima muc-ca che partorisce dopo capodannoper allontanare la malasorte. InSvezia gli abitanti dei villaggi il gior-no di san Giovanni (24 giugno)vanno a cercare il vischio e lo at-taccano al soffitto delle case e del-le stalle per tenere lontani i troll(folletti dei boschi). Anche Plinio,storico romano, riferisce che i Celtilo usavano come antidoto a tutti iveleni ed afferma che curasse an-che la scabbia, i gonfiori e l�epiles-sia oltre a favorire la fecondità delledonne. (f. c.)

Dalla Prima

E' Il sestogiorno dellaluna...

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Resto del Carlino - 25 novembre 1998

"Palagano si

chiama il bel

paese, patria

di geni e di

cervelli

fini..."(Palaganeidecanto I)

PPPPPalagano si è candidato come �paese� organizzatoredelle Olimpiadi Invernali; no, non è il solito scherzo diquei bontemponi palaganesi, lo avrebbe dichiarato allastampa "l�assessore" allo sport (a proposito chi è l�as-sessore allo sport, e quanti sono gli assessori dell�am-ministrazione di Palagano?). Ma, anche se il ridentepaese della val Dragone non riuscirà a sbaragliare laconcorrenza straniera, un risultato l�avrà raggiuntocomunque, entrare nel guinnes dei primati. Saràinfatti la prima località a volere organizzare le Olim-piadi senza un metro di pista da discesa, un centi-metro di pista da fondo, un millimetro quadratodi pista da pattinaggio. Gli interessati si sono già

affrettati a precisare che quelli non sono i requisiti fondamentaliper l�evento. Non si comprende comunque come, nonostante il nostro territorio possa già di-

sporre di una pista permanente da fuoristrada, di campi da tennis e di una piscina, e che inoltre potrebbe sfruttareuna rete di strade sterrate dove si potrebbe fare: trekking, equitazione, trial, mountanbike e molto altro, si possaavere puntato sugli sport invernali. In paese girano comunque voci, dai soliti bene informati, che presto a Montemolinonascerà un impianto di risalita, nella piscina una pista di pattinaggio, nella pista del fuoristrada si farà sci da fondoe sui cinghi si salterà dal trampolino. Naturalmente quello che avete letto fino ad ora era solo frNaturalmente quello che avete letto fino ad ora era solo frNaturalmente quello che avete letto fino ad ora era solo frNaturalmente quello che avete letto fino ad ora era solo frNaturalmente quello che avete letto fino ad ora era solo frutto di fantasia.utto di fantasia.utto di fantasia.utto di fantasia.utto di fantasia.O forse no? A dire il vero qualcosa di reale c�è. Palagano capoluogo ha deciso di puntare il suo rilancio turistico sullosci, precisamente sponsoriz-zando un�atleta della naziona-le Slovena di sci alpino, lo hadichiarato ai giornali il consi-gliere Piacentini. Bella idea,senza nulla togliere al valoredell'atleta slovena, sarebbecome che alla Nigeria venissein mente di rilanciare la pro-pria immagine turistica, spon-sorizzando un giocatore dihockey su ghiaccio o che l�Au-stria facesse altrettanto con uncampione di surf o che la Nor-vegia rilanciasse il turismo conun giocatore di pelota. Ci sembra che, invece di valorizzare ed incentivare quello che già si fa e quello che realmentesi potrebbe fare nel nostro comune, ci si avventuri in progetti azzardati ed improbabili. Anche questa volta, aPalagano la realtà supera la fantasia. (f. c.)

Gazzetta di Modena - 25 novembre 1998

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Trial motociclistico nellapiazza del mercato

Il 5 agosto scorso, grazie all�impegno e all�opera dIPradelli Michele, è stato portato a Palagano, in

occasione del mercatino serale, uno spettacolare Trialmotociclistico su percorso ad ostacoli

realizzato nella piazza I.Ranucci.I cinque motociclisti, fra i quali il nostro Michele, hanno

dato prova di grande abilità che il foltopubblico ha veramente gradito.

Giochi equestriIl 20 settembre, in una splendida giornata

di sole, il gruppo �Scuderie Riunite di Palagano� haorganizzato la prima edizione dei giochi equestri a

Costrignano nell�impianto fisso di addestramentocavalli della �Cooperativa�. Molto simpatico è risultato

il � rodeo del vitello�; buona la partecipazione dicavalieri e pubblico.

Primo Master FIF per Clubsfuoristradistici

A cura della federazione italiana fuoristrada eper l�interessamento e l�organizzazione di

Compagni Cesare, coordinatoreregionale della FIF e del Palagano

Fouristrada, ha avuto luogo dal 15 al17 ottobre il primo �Master FIF perclubs� per celebrare il 25o anno di

fondazione della federazione.Hanno partecipato alla finale, con

entusiasmo e competenza, clubs prove-nienti da tutt�Italia, i quali hanno dovuto suparare

prove di �orienteering�, di abilità,di tecnica e di velocità.

Piacevole la serata gastronomico-musicale sulla pistadell�albergo Dragone con la partecipazione di

�ciacciai" e di �crescentai�.Il 1o Master Fif è stato vinto

dal Roar Club Roma.

Visita di una delegazionedi Carqueiranne

Una delegazione di amministratori e cittadini diCarqueiranne, la città sulla costa Azzurra gemellata conPalagano e Montefiorino, è giunta a Palagano nel fine

settimana 23\25 ottobre per ricambiare la visita deiComuni di Montefiorino e Palagano

avvenuta la scorsa primavera.Ci auguriamo che il gemellaggio possa diventare

un�occasione di scambi sportivi, culturali e, perchè no,anche economici e non rimanga

solamente una gita.

Aperto il Centro ScommesseLa concittadina Lausa Rioli e Patrizia

Cinqui hanno aperto presso, la propria tabaccheriadella Ferrara, il nuovo �Centro Scommesse�

per gli appassionatidi Totocalcio, lotto e lotterie.

7o Sagra del tartufoIl 24, 25, 31 ottobre e 1 novembre si è

svolta a Montefiorino la settima Sagra del Tartufo conla partecipazione dei nostri maestri ciacciai. Entrambi i

fine settimana sono stati caratterizzati da brutto tempoche ha notevolmente ridotto la partecipazione.

A fuoco l’ufficio postaledel capoluogo

Incendio notturno all�ufficio postale di Palaganonella notte di domenica 8 novembre. Le

fiamme sono divampate forse per uncorto circuito. Sul posto sono

giunti i vigili del fuoco diPavullo e in un paio d�ore ilfuoco è stato spento. Sono

andati distrutti un mobile eduna scrivania, fortunatamen-

te però i danni non sonostati ingenti ma l'ufficio postale è rimasto chiuso per

alcuni giorni causando disagi per l'utenza.

Medaglia di bronzoal valor militare al

gonfalone del nostro comuneIl 4 novembre, in occasione delle celebrazioni per laFesta dell�Unità Nazionale e la Giornata delle Forze

Armate, è stata consegnata una medaglia di bronzo alvalor militare per Palagano nella persona del Sindaco.

Il riconoscimento è stato attribuito per le stragiavvenute durante la seconda guerra mondiale sulnostro territorio, in particolare quelle di Susano,

Costrignano e Monchio.

Ambulatorio pediatrico:nuovi orari

Dal primo di settembre l'orario dell'ambulatoriopediatrico (controlli e vaccinazioni) è cambiato. A

Palagano l'ambulatorio è aperto il secondo lunedì diogni mese dalle ore 9,30 alle ore 13,30.

Jesus Christ SuperstarIl celebre musical rivisitato è stato portato in scena al

teatro Carani, lunedì 9 novembre dalla Compagnia

Notizie inNotizie inNotizie inNotizie inNotizie in

breve dabreve dabreve dabreve dabreve da

Palagano ePalagano ePalagano ePalagano ePalagano e

dintordintordintordintordintorninininini

a cura diB. Ricchi,G. Monti,

E. Gazzetti,D. Bettuzzi

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Commilitonisi ritrovanodopo 45 anni

La strada infinita La lunga storia della variante alla

S.S. 486 (Radici) si è arricchita di unnuovo capitolo. Dopo l�ennesimo progetto

della strada (la spesa per tutti i progetti fattifinora è di centinaia di milioni), sembrava

essere giunti ad un passo dalla approvazione quandoun nuovo personaggio ha fatto il suo ingresso nella

vicenda: il sovrintendente Garzillo che ha dato parerenegativo sullo svincolo di Cerredolo

in progetto, bloccando così di nuovo tutto. Nel frattem-po, nell�ambito dei tre comuni della vallata,

si è costituito un comitato spontaneo che ha comescopo la realizzazione della strada di fondovalle.

Di recente, poi, una delegazione composta da alcuniamministratori locali si è recata dal ministro Melandri,

titolare del Ministero della cultura a cuifanno capo le Sovraintendenze, per sollecitareun suo intervento. Attendiamo nuovi sviluppi

della storia infinita.

teatrale �Balli stonati � diMontefiorino, un gruppo di oltre 50

persone che con entusiasmo enotevoli capacità canore hanno

proposto uno spettacolo davverocoinvolgente .. Bravi!

Nuovo vigileurbano

Dopo aver salutato e ringraziatonelle pagine del numero scorso

Guigli Franco diamo il benvenutoalla nuova �guardia� di Palagano

Parenti Mario con unsincero �buon lavoro�!

Finanziatala struttura

polivalente di S. GiuliaNella prossima primavera comince-ranno i lavori per la nuova struttura

turistica polifunzionalepresso il Parco di Santa Giulia.

L�opera verrà realizzata grazie a uncontributo CIPE di 744milioni,176milioni dalla Provincia, e il

rimanente suddiviso tra il Comunedi Palagano e la Comunità Monta-

na Appennino Modena Ovest(100milioni ciascuno)per un totale

complessivo di un miliardoe 120 milioni.

Morto padre TestaDomenica 23 novembre, poco

prima della Messa delle 9,30, aSavoniero è deceduto improvvisa-

mente il parroco p. SamueleTesta. Dopo aver liberato dalla

neve il sagrato e le scaleantistanti la chiesa parrocchiale,

colto da malore, il padre si è accasciato a terra.P. Samuele, o padre Sam come preferiva farsi chiama-re, era sacerdote Dehoniano, che dopo aver trascorsopiù di 27 anni in Congo (Ex-Zaire) come missionario,

per motivi di salute aveva dovuto rinunciare allamissione. Si era allora reso disponibile a sostituire p.Aristide Bonomini, ll precedente parroco di Savonierodeceduto nel giugno scorso dopo una grave malattia.

Nel breve periodo trascorso a Savoniero ha subitomostrato doti di simpatia, semplicità e concretezza.

Anche se la sua è stata una breve permanenzasarà difficile dimenticarlo.

Pasquale Piacentini,palaganese, e Giusep-pe Bosetti, milanese,classe 1931, furonocompagni di “naja”,artiglieria contraerea, a Cuneo poi a Mestre nel lontano 1953.Bosetti desiderava rivedere l’amico Piacentini, modenese, ma nonne ricordava il nome; rammentava però un particolare: la sua fa-miglia vendeva le bombole di gas liquido. Da questo piccolo in-dizio Giuseppe Bosetti iniziava una lunga ricerca sugli elenchitelefonici, fino a raggiungere Piacentini Giuseppe di Lama diMonchio, il quale però, pur essendo un venditore di bombole,non risultava il Piacentini “giusto”; da questo però aveva la pre-ziosa indicazione che l’altro venditore di bombole a Palaganopoteva essere Piacentini Pasquale. Il nome Pasquale faceva sus-sultare il Bosetti che vedeva concludersi positivamente la sua ri-cerca.Dopo qualche scambio telefonico, i due ex-commilitoni si sonoincontrati a Palagano lunedì 7 settembre 1998. Grande è stata,per entrambi, la gioia dell’incontro; emozionanti le rievocazionidei bei tempi e immediati i propositi di rivedersi spesso. Simpati-co il fatto che, nel raccontarsi la propria vita, i nostri abbianoscoperto di essere entrambi amanti della musica: Bosetti suona ilpianoforte ed è buon musicista, Piacentini fa parte, come “bas-so”, del coro di Palagano e suona la “grancassa” nella “BandaMusicale Palaganese”.n.d.r.: Pasquale Piacentini il 30 novembre scorso improvvisa-mente è mancato. Abbiamo pensato di pubblicare ugualmen-te questo articolo al quale lui stesso teneva particolarmente.Alla famiglia le più sentite condoglianze da tutta la redazionede la Luna.

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Ex-cinemaQuest�autunno sonocominciati i lavori di

ristrutturazione dell'ex-cinemadi Palagano; lavori che consistonoin primo luogo nel consolidamento

e completo rifacimento dellacopertura di questo edificio di

proprietà del comune che, a lavoriultimati, verrà adibito

a cinema-teatro.

Finalmente TIMDopo una lunga attesa,

quest�autunno, è entrato infunzione il ripetitore della TIM che

ha permesso la quasi totalecopertura della nostra valle.

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Festa dell'AVISIl 21 novembre scorso,

presso il Ristorante-PizzeriaPini, si è tenuta la cena annualeAVIS. Tra donatori, sostenitori,amici ed invitati erano presenti

quasi 200 persone. Il presidente,Graziano Albicini, ha tenuto una

breve relazione in cui ha illustratol'attività dell'Associazione nell'an-no in corso. In particolare ha fatto

notare come i donatori effettivisiano aumentati di 8 unità raggiun-

gendo quindi quota 177. Ledonazioni sono state, fino ad ora,

259 di cui 41 di plasma, per lafine dell'anno si conta di raggiun-

gere quota 300.

POLISPORTIVA BOCCASSUOLO

Quando davvero l'unione fa la forza

Meno di un anno fa a Boccassuolo fra il campo calcio ed ilcampo da tennis non c'era niente, o meglio in estate venivamontato un capannone per accogliere le numerose personeche d'estate partecipavano alle iniziative svolte dallaPolisportiva. A distanza di un anno in quello spazio è sboc-ciata una costruzione di 150 mq coperta da un bellissimotetto in legno e con a fianco il capannone installato soprauna piattaforma in cemento. Pochi giorni fa è stato comple-tato il riscaldamento così da poter utilizzare il salone per leiniziative della stagione invernale.Doveroso è ringraziare quanti hanno reso possibile la rea-lizzazione di questa sede: Amministrazione Comunale,fornitori, benefattori, ma soprattutto quelle persone che han-no dedicato (e continuano a dedicare) molto del loro tempoe denaro per costruire un luogo di ritrovo e di comunità permigliorare la vita e il tempo libero di un paesino sperdutoma vivo come Boccassuolo. La particolarità di questa ini-ziativa è che per la sua realizzazione ha dato la possibilitàd'impegno per tutti: c'è chi ha lavorato, chi ha finanziato,chi ha consigliato, chi ha regalato e non da ultimo chi siimpegnerà a far funzionare la sede nel miglior modo possi-bile. Per concludere vorrei descrivere quello che è stato re-alizzato citando ciò che ha scritto il nostro poeta di Boccas-suolo, Luigi Pacchiarini, a riguardo della nostra sede:

"Costai fatica, travaglio e stille insieme rispettami

e benvenuto sia chi viene".Grazie a tutti. Nico Bettuzzi

Tre palaganesia New York...

Interpellanze consiliari

Il gruppo consiliare diminoranza ha posto alcune

interpellanze per il ConsiglioComunale del 9 dicembre: gestioneParco Santa Giulia, Circolo cultura-

le, composizione del gruppo dimaggioranza. Si parlerà, inoltre, di

un progetto di AssistenzaDomiciliare, anche questo presenta-

to dal gruppo di minoranza.

Suona la sveglia.... sono le cinque e mezzo (inItalia sarebbero le 11 e mezzo), ci vestiamo infretta ed usciamo: siamo a New York... non misembra vero, nella “Grande Mela “che non dor-me mai! E infatti ci sono ancora in giro gruppidi ragazzi che hanno festeggiato la notte diHalloween.Sul pullman che ci sta portando al punto di par-tenza ci sono altri atleti che parteciperanno allaMaratona, ognuno elenca i propri problemi: chiha i muscoli infiammati, chi non è allenato, matutti sono arrivati prima di me!Giunti al punto di ritrovo siamo accolti da ungruppo di ragazzine che gioiscono festose al-l’arrivo degli atleti; veniamo portati in un pratodove ci sono già altre trentaduemila persone(solo), trovare un posto dove sedere è stato tra-gico!Avvicinandosi l’ora della partenza quella mareadi gente ha cominciato a prepararsi togliendosidi dosso tutto quello che durante la corsa avreb-be dato solo fastidio; quegli indumenti (anchela mia tuta) sarebbero stati raccolti da giovani

volontari e donati ai poveri.Siamo in fila, il silenzio regna, lo speaker annuncia che mancano 15 secondi, in quel momentosuona un telefonino... chi sarà, la mamma? Tutti si mettono a ridere; ma non c’è tempo: meno5... meno 4... 3... 2... 1... booom, il colpo di cannone dà ufficialmente inizio all’edizione 1998 dellaMaratona di New York (e noi, i tre moschettieri, siamo lì).Avevo perso i miei compaesani, ma ho trovato tanti altri che mi hanno incoraggiato e aiutato aportare a termine questa avventura; la gente poi! Con quel "go, go, go!" ti trasmetteva un entu-siasmo indescrivibile, per non parlare dei bambini che si sporgevano per toccarti al punto cherischiavi di pestarli.Incontro un gruppo di italiani e scopro che alloggiano nel nostro stesso hotel, chiedo ad un

In ordine d'arrivo:Bononi Canzio,

Beneventi Lubiana,Nannetti Giuseppe

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A chi arriva a Palagano dalla provincia-le nord, poco prima del capoluogo, si pre-senta, sulla destra, la desolante situazio-ne dell’edificio detto “la Preda”.L’insediamento rurale di inizio secolo,esempio architettonico di semplicità ru-rale di grande bellezza, che è stato sim-bolo di Palagano su molte riviste, libri edepliant pubblicitari è oggi il simbolo deldegrado e dell’abbandono in cui sono la-sciate le emergenze architettoniche delnostro territorio.Questo purtroppo non è che l’esempiopiù visibile e facilmente constatabile del-la condizione strutturale. Un censimento completo dellostato di conservazione sarebbe lungo e doloroso, anchese necessario. Ma per una fotografia del problema bastafare una carrellata delle situazioni più eclatanti. Ne elencosolo alcune.Lama di Monchio: c'era una torre trecentesca in passatoabbassata con una discutibile ristrutturazione, poi comple-tamente demolita. Costrignano: il borgo quattro-cinque-centesco con case torri di Cà di Giano, irriconoscibile ecompletamente cementato. Nella Torre del Castello, raroesempio di torre difensiva medioevale, il tetto sta sprofon-dando. Susano : la torre medioevale è stata sopraelevatain laterizio e ricoperta in travi di cemento. Con queste mo-difiche è stata resa così irriconoscibile da sfuggire anchealla ricerca fatta dalla Provincia “Alta valle del Secchia”.Palagano capoluogo: ...c’erano una volta la torre di CasaCostri con i suoi stupendi conci in arenaria, il Borgo de IlMonte con la sua casa torre, parte del borgo di Riolo con isuoi archi ed architravi in arenaria. Di tutto questo rimanepoco o niente e quel poco che c’è vi sfido a riconoscerlo.Boccassuolo: le sue stradine selciate non sono, a partequalche breve tratto, che un ricordo seppellito dall’asfalto.Probabilmente fino a che non verrà compreso che non sitratta solo di beni architettonici, ma che ogni pietra, ognitrave di una abitazione tipica è una fondamentale partedella nostra civiltà contadina da valorizzare non solo perchi vi abita, che conserva così la memoria della propriacultura e delle proprie tradizioni, ma anche un richiamoper un nuovo e crescente turismo ambientale e culturaledi cui la nostra vallata ha un grande bisogno.Come fare tutto ciò? Non basta sensibilizzare i privati, pro-prietari di questi edifici, a conservarli; ma è necessario chesiano le Amministrazioni locali a contribuire con il loro sup-porto tecnico-amministrativo e soprattutto a informare eagevolare i privati sui finanziamenti necessari alla realiz-zazione di queste opere. Le nostre amministrazioni in que-sto campo sono state latitanti, forse anche perchè troppointente a costruire cattedrali nel deserto che a salvaguar-dare un patrimonio che è (o era) di tutti noi.

signore sulla sessantina se saquanta strada abbiamo percor-so perchè io ho perso il cartel-lo chilometrico, mi rispondeche abbiamo passato da pocoil 20° Km. "Come!? Solo 20?!"dico io, lui mi guarda con ariacompassionevole e mi diceche c’è ancora tanto da corre-re ed è il momento di impe-gnarsi, detto e fatto... non l’hopiù visto.Poco dopo mi succede il peg-gio: il tendine della gamba si-nistra che già mi aveva datoproblemi altre volte si infiam-ma del tutto, cammino per unpo’ poi riprendo, ma il doloremi fa capire che terminerò lacorsa zoppicando. Arrivo nelBronx e una ragazza america-na mi raggiunge e vedendo lemie condizioni, molto gentil-mente mi offre i soldi per il taxi,io rifiuto “voglio arrivare in fon-do” mi dico; non è stata l’uni-ca a volermi aiutare... ma eromesso così male?Sono al 35 Km, credo di esse-re entrato in Central Park, quiè tutto un saliscendi, la gam-ba mi fa sempre più male ed èda un po’ che mi fa male an-che la destra; annoto nella miamente che quando ero entra-to nel parco (mancavano 7 Kmalla fine) il sole era ancora alto,ora che sono arrivato al tra-guardo in fondo al parco, sisono già accesi i lampioni!Ad attendermi al traguardo c’èCanzio già pulito cambiato ein ordine, ha finito la gara in 2ore e 38 minuti. La sofferen-za non è ancora terminata,devo arrivare in hotel... riescoa entrare in camera, finalmen-te incontro la Lubiana e subitole chiedo quanto tempo ha im-piegato, mi dice con orgoglio4 ore e 46 minuti... e tu? Nocomment! 6 ore e 10 minuti ri-spondo io, intanto mi incam-mino verso il bagno e pensononostante la fatica di voler ri-petere questa esperienza.Oggi trascorso più di un mese,anche se le gambe sono an-cora indolenzite, sono sem-pre più convinto che la sfida èancora aperta...A presto New-York!

(engi)

Non solo pietre

Boccassuolo: selciati

diF. Carponi

Ogni pietra,Ogni pietra,Ogni pietra,Ogni pietra,Ogni pietra,ogni trave diogni trave diogni trave diogni trave diogni trave di

un'abitazioneun'abitazioneun'abitazioneun'abitazioneun'abitazionetipica è unatipica è unatipica è unatipica è unatipica è una

fondamentalefondamentalefondamentalefondamentalefondamentaleparparparparparte dellate dellate dellate dellate della

nostra civiltànostra civiltànostra civiltànostra civiltànostra civiltàcontadinacontadinacontadinacontadinacontadina

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Elemosine per l’istruzione

Sono finalmente arrivati gli incentivi pro-messi ai docenti dal Ministro Berlinguer permigliorare i servizi. Si esulta per tantainsperata manna piovuta dal cielo! GrazieBerlinguer!!!Il sottoscritto insegnante in servizio a tem-po parziale (non per lavoro ma per motividi studio), che in ottobre ha percepito unostipendio netto di 722.480 lire pari a 355euro circa, che l’anno scorso partecipò a tregite scolastiche, è stato ricompensato conun assegno non trasferibile di ben 14.365

lire (quattordicimilatrecento65lire pari a 7euro). Altri docenti sono stati gratificati conassegni non trasferibili di ben sei, dieci,diciottomila lire!! Grazie Signor MinistroBerlinguer!!! Onde evitare di essere umilia-to e deriso in tal modo il sottoscritto inse-gnante di educazione fisica,invitando i col-leghi a fare altrettanto, ha deciso di non par-tecipare più alle gite scolastiche compresele uscite dei giochi della gioventù almenofino a quando la retribuzione non sarà di-gnitosa e rimborsate le spese di viaggio.

Prof . Sergio Gazzotti

Cara LunaAuguri veramente sinceri a questa luna che inUn certo senso è riuscita a risalire e pare cheGià si sia messa in buona posizione.Un grazie particolare a tutti coloro che hanno collaboratoRendendo questo giornaletto così piacevole e "combattivo".In ogni modo, tutto sommato, c'è libertà di stampa.

Abbiamo tutti qualcosa da dire, cose belle e meno belleLeggendo "la Luna" c'informiamo di molte cose che ne valeLa pena, ed anche per questo ringraziamo la "Direzione",Anche perchè non ne sappiamo mai abbastanza!

Lasciamo stare il brutto, il male e ciò che non piace,Una volta tanto buttiamolo dietro le spalle.Nascondiamo tutto riducendolo in un piccolo sacchettoAnche così facendo, si finisce l'anno alleggerendoci.

Nuovo anno e nuovo sacco da riempire di chissà quante cose.Un anno pieno di incognite e di sorprese,Ormai abbiamo acquisito tante esperienze che non ci fa più paura.Vogliamo con riconoscenza ringraziare la direzione della "Luna"Augurando loro un buon Natale e un anno veramente felice!

Auguri a tuttiAdelina Perotto

Inviate i vostri scritti a:

La Luna nuovaVia Palazzo Pierotti 4/a

41046 Palagano

Fax:0536/96.15.210536/96.61.94

Non verranno pubblicatelettere anonime

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Carissima Lunagià si sente, nell’aria, odore di festa per il Natale imminente; ed io voglio fare a tutti gliauguri più belli, ma in questo momento mi riesce difficile trovare le parole adatte. Allorapenso ad una persona cara, la più cara che abbia avuto nella mia infanzia, dopo miamadre; e li faccio con una poesiola che mi sgorga spontanea dal cuore.Si chiamava Bartolomeo Barbati detto Bortolino di Costrignano. Tramite tuo, dunque, imiei sentitissimi auguri a tutto il mondo:

O papà, mio per sempre,lacrime, gioie, speranze e delusioni

tutto di me tu conoscevi.Nelle stalle, nei campi nei fienili,

lontano da occhi e da orecchi ostili,mi davi i tuoi consigli.

Hai fatto di me un uomodandomi la tua umanità.

Hai trasformato la pietra che era in mein un cuore grande,

capace di emozioni;tante emozioni,che mi fanno sperareche un giorno tumi sarai donato ancora,papà mio per sempre,essendo stato per me, quaggiù,quello che fu Giuseppe per Gesù.

Il tuo Ugo.

Vi ringrazio,Ugo Beneventi

Carissima Luna,sono una ragazza di Palagano e ti scrivo perquesto motivo: qualche tempo fa mi sonorecata al parco comunale con la mia nipotinae con grande stupore ho notato che manca-vano l'altalena e lo scivolo. Così parlandosono venuta a sapere che un gruppo di mam-me si è presentato al sindaco chiedendo l'eli-minazione dei due giochi in quanto consi-derati pericolosi; detto-fatto nel pomeriggiogli operai del comune hanno provveduto allosmantellamento degli stessi.Ora mi chiedo: questi giochi erano veramen-te così pericolosi da dover essere tolti tantoin fretta? Bastava una semplice manuten-zione, o se realmente pericolosi, perchè nonsi è chiesto che venissero sostituiti con altrinuovi? Sono passati alcuni mesi e ancoranel parco mancano l'altalena e lo scivolo.Tre generazioni di bambini sono cresciuticon i divertimenti di quel parco e non è maisuccesso niente, io stessa da bambina quan-do andavo al parchetto avevo chi mi con-trollava e mi diceva: "Tu lì non puoi anda-re, sei troppo piccola", guardavo desidero-sa di altalene spinte in aria quasi incantata,finivo il mio giro sui cavallini e sulla giran-dola e nonostante tutto qualche volta torna-

vo a casa con le ginocchia sbucciate o ilsedere dolorante per le cadute.Penso che ogni gioco, ogni passatempo,possa essere pericoloso se non sorvegliatodalla presenza di un adulto, ma non si puònemmeno privare i bambini del loro diver-timento.Cosa succederà ora?... Che i bimbi più gran-di, privati della loro altalena e dello scivo-lo, cercheranno di giocare con quelli per ipiù piccini e finiranno per romperli...Cara Luna se un parco giochi deve essereche lo sia, ma con lo scivolo e l'altalena.Ciao

Enrica Forti

Soluzione del cruciverba di pag. 22

CIMMMALALATAMIRRA

AREPIFANIAAVOGINE

SSLIGRSVIRECENA

TUSCENDIDALLESTELLENN

ATHIACEONIET

GOILZAPICCOLOOSOA

NMODECONHLOVORO

AMOREMANDARINIIOD

CIRMOREOANSRVIS

COMETABNIFIOCCHIO

IRCODANNOHOGL

ONODNOTECCOIPINO

NESPOLEACIOCCOILO

CIVPNIALTNEBIN

BCEIOSTELLABEFANAU

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diC. Ricchi

Soddisfazione tra insegnanti edalunni dell’Istituto “M. Immacolata”di Palagano per il recente finanzia-mento del G.A.L. “Antico Frignano”ad un progetto di simulazione im-prenditoriale denominato: “Enter-prise –European Business Game“.Si tratta di uno stage finanziato dall’UnioneEuropea per promuovere l’imprenditoria gio-vanile in-loco, particolarmente nelle zonedell’obiettivo 5B (Aree Economiche Depres-se).Si diceva “simulazione”. Sì, perché tutto ècome nella realtà: i ragazzi della classe IVLiceo (partecipano anche istituti diPievepelago, Pavullo, sempre con le clas-si quarte) dovranno elaborare una business-idea sulla base di concrete indagini di mer-cato e studio dei bisogni impliciti ed esplici-ti dell’economia locale.Fra le loro idee (che gli organizzatori rac-comandano semplici!) ne saranno selezio-nate alcune su cui i medesimi ragazzi lavo-reranno a gruppi, entrando nello specificomerito della produzione: tutto sarà come pergli imprenditori reali, nel senso che se, adesempio, per produrre un oggetto è neces-sario essere dotati di uno stabilimento conparticolari attrezzature i ragazzi dovrannorecarsi presso le Amministrazioni locali achiedere permessi edilizi, pagando regola-ri imposte; si rivolgeranno a Banche localiper chiedere mutui e contributi, si potrannorecare da un notaio professionista per gli

atti legali o da un commercialista iscrittoall’Albo per la necessaria consulenza fisca-le… Tutto vero, insomma, ma per finta.Entro il 15 aprile 1999, rispettando scrupo-losamente una scaletta già definita, i ragazzidovranno consegnare i loro progetti impren-ditoriali, corredati di business-plan (bilan-cio, piano di vendita, ecc...) affinché parte-cipino via via alle finali provinciali, regiona-li, italiane ed europee. Lo scorso anno unaclasse di Pavullo nel Frignano è giunta alleselezioni nazionali.Se i progetti risultano particolarmenteazzeccati e realizzabili, è possibile che ven-gano selezionati come finanziabili dalla U.E.Questo infatti è il premio: una settimana aCopenaghen (o altra capitale europea)dove, se il progetto è passato, viene espo-sto in inglese ai partners degli altri paesieuropei e finanziato concretamentedall’U.E.Sono partiti in questo modo gruppi impren-ditoriali che già hanno fatturati di miliardi!Ovviamente i ragazzi vengono formati percirca 30 ore a livello economico – commer-ciale (a scuola) e, inoltre, verranno affian-cati da tutors (imprenditori veri, del luogo),che fungono da consulenti per i problemipiù concreti.

Molte ore di lavoro impegneranno i ra-gazzi anche in orario extrascolastico(con i tutors, appunto), ma il Consigliodi classe ha ritenuto molto positiva laproposta, per tentare di avvicinare lascuola al mondo del lavoro. Un’ultimacuriosità: grande pregio dello stage èche i nostri ragazzi potranno realizzaredelle joint–ventures con i loro colleghieuropei, collaborando, quindi, con loronella proposta di progetti in cooperazio-ne e scambiandosi via via proposte edaiuto, naturalmente, in inglese, ed uti-lizzando fax, E-mail, ecc... Tanti auguriai nostri imprenditori in erba!

Domenica 29 novembre si è concluso il ciclo di incontri-dibattito "Quattro chiacchiere tra famiglia e scuola" or-ganizzato dal Liceo di Palagano con il patrocinio del Co-mune di Palagano. Il 25 ottobre ha avuto luogo il primoincontro sul tema “Il tempo dei nostri figli: quali do-mande nel cuore?"; l'8 novembre si è parlato di“Affettività e sessualità: per una informazioneeducativa” ed infine il 29 novembre si è trattato dei rap-porti tra genitori ed adolescenti: "Dai mamma, non rom-pere! Comunicare con il figlio adolescente". Relatori:don Alessandro Manenti, don Mario Gazzotti e don IvoSeghedoni.

Incontri-dibattito

Volo direttoPalagano-Copenaghen!

F i n a n z i a t oF i n a n z i a t oF i n a n z i a t oF i n a n z i a t oF i n a n z i a t oa l L i ceoa l L i ceoa l L i ceoa l L i ceoa l L i ceo� M a r i a� M a r i a� M a r i a� M a r i a� M a r i aI m m a c o l a t a �I m m a c o l a t a �I m m a c o l a t a �I m m a c o l a t a �I m m a c o l a t a �lo s tagelo s tagelo s tagelo s tagelo s tageE . B . G .E . B . G .E . B . G .E . B . G .E . B . G .( E u r o p e a n( E u r o p e a n( E u r o p e a n( E u r o p e a n( E u r o p e a nB u s i n e s sB u s i n e s sB u s i n e s sB u s i n e s sB u s i n e s sG a m e )G a m e )G a m e )G a m e )G a m e )

Liceo linguistico e pedagogico-sociale di Palagano

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L a partecipazione scolasticafaticosa maindispensabileIl processo innovativo che ha interessatoed ancora interessa la scuola ha inizio nellontano 1974 con l’entrata in vigore dei de-creti delegati. La protesta giovanile deglianni '69-'70 mette in luce una scuola d’élite,conservatrice, burocrate, separata dallasocietà.Dopo diverse lotte che coinvolgono non solostudenti ed insegnanti, ma anche lavorato-ri e sindacati, viene approvata dal Parla-mento la legge delega che impegna il go-verno ad emanare appositi decreti delega-ti. I principi basilari a cui si ispira la leggedelega sono: la scolarizzazione di massa,la gestione democratica e il concetto di so-cietà educante. Coi decreti delegati si in-tende avviare una esperienza di partecipa-zione che coinvolga tutti i protagonisti inte-ressati al processo educativo.Il motivo centrale che ispira la riforma èquesto: la comunità prende coscienza cheil servizio educativo-formativo gli appartie-ne e partecipa alla sua gestione, anzichèdelegarla ai soli addetti ai lavori ed alla bu-rocrazia. Tutti sappiamo, però che la leggenon è in grado automaticamente di crearela coscienza, anche se la sua applicazionecontinuata può contribuire a formarla.In questi anni abbiamo visto in talune real-tà ottime esperienze. Dove sono state pro-mosse iniziative per valorizzare i momentipartecipativi alle assemblee di classe e aiconsigli di interclasse, i genitori sono dive-nuti più consapevoli della loro responsabi-lità ed hanno apportato aiuti e arricchimen-ti all’opera della scuola. In altre realtà, in-vece, dove gli organi collegiali sono statiinterpretati come “un’altra seccatura”, ab-biamo assistito a situazioni paradossali: di-rettori didattici, presidi, capi d’istituto lasciatisoli, consigli inconvocabili perchè dimissio-nari, assemblee a cui partecipavano 2 o 3genitori su 60-70.Partecipare non è facile.Taluni continuano a dire che la nostra so-cietà non è ancora matura per una effettivapartecipazione agli organi collegiali dellascuola. Del resto, la coscienza partecipati-va può essere promossa, solo attraverso

gli organismiistituzionali dipartecipazionesociale: assem-blee, consigli diclasse, associa-zioni di genitoriecc. ecc.Sono queste lesedi naturalidove si possonoesaminare i problemi, cercare le soluzioni,discutere e imparare a partecipare. I rap-presentanti dei genitori dei vari organismihanno perciò una responsabilità ed un com-pito molto importanti.Per favorire la partecipazione è necessariotenere rapporti frequenti con i genitori siaper metterli al corrente dei problemi e delledifficoltà sia per restare sempre aderenti alleopinioni e ai desideri degli altri. Se questonon avviene i rappresentanti dei genitorivengono meno alla loro funzione.Occorre soprattutto curare in modo parti-colare l’assemblea di classe che costitui-sce la cellula fondamentale di tutto il siste-ma: l’assemblea va convocata periodica-mente e frequentemente dal rappresentantedi classe, deve essere tenuta in orario checonsenta ad entrambi i genitori di ogni alun-no a partecipare; tutti devono avere la pos-sibilità di prendere la parola.Tutto questo può sembrare un procedimen-to lungo e faticoso ma col tempo ci si ren-derà conto che la partecipazione è indispen-sabile alla realizzazione di qualsiasi proget-to educativo.Le innovazioni come la legge 59 del 1997sull’autonomia scolastica prevedono unmaggior coinvolgimento degli organicollegiali.La scuola delle autonomie dovrebbe rivita-lizzare e valorizzare le assemblee di clas-se, riunioni dei rappresentanti dei genitorie degli studenti, per assicurare tutti i contri-buti della comunità (educante) agli interventieducativi.Solo partecipando si può aiutare la scuolaa migliorare e crescere.

diG. Monti eE. Gazzetti

Il serIl serIl serIl serIl servizioviziovizioviziovizioeducativo-educativo-educativo-educativo-educativo-

forforforforformativo nonmativo nonmativo nonmativo nonmativo nonapparapparapparapparappartiene solotiene solotiene solotiene solotiene solo

agli addetti aiagli addetti aiagli addetti aiagli addetti aiagli addetti ailavori ed allalavori ed allalavori ed allalavori ed allalavori ed alla

burocrazia maburocrazia maburocrazia maburocrazia maburocrazia maanche allaanche allaanche allaanche allaanche allacomunitàcomunitàcomunitàcomunitàcomunità

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Con il primo gennaio 1999 l�EURO diventerà una moneta a tutti gli effetti. Non saràCon il primo gennaio 1999 l�EURO diventerà una moneta a tutti gli effetti. Non saràCon il primo gennaio 1999 l�EURO diventerà una moneta a tutti gli effetti. Non saràCon il primo gennaio 1999 l�EURO diventerà una moneta a tutti gli effetti. Non saràCon il primo gennaio 1999 l�EURO diventerà una moneta a tutti gli effetti. Non saràcircolazione come moneta corcircolazione come moneta corcircolazione come moneta corcircolazione come moneta corcircolazione come moneta corrente, ma si potranno eseguire tutte quelle operazionrente, ma si potranno eseguire tutte quelle operazionrente, ma si potranno eseguire tutte quelle operazionrente, ma si potranno eseguire tutte quelle operazionrente, ma si potranno eseguire tutte quelle operazionprevedono pagamenti in contante: assegni, bonifici bancari, carprevedono pagamenti in contante: assegni, bonifici bancari, carprevedono pagamenti in contante: assegni, bonifici bancari, carprevedono pagamenti in contante: assegni, bonifici bancari, carprevedono pagamenti in contante: assegni, bonifici bancari, carte di credito, fatture ecte di credito, fatture eccte di credito, fatture ecte di credito, fatture eccte di credito, fatture ecè un�ulteriore tappa verso quella moneta unica europea che ci cambierà non pocè un�ulteriore tappa verso quella moneta unica europea che ci cambierà non pocè un�ulteriore tappa verso quella moneta unica europea che ci cambierà non pocè un�ulteriore tappa verso quella moneta unica europea che ci cambierà non pocè un�ulteriore tappa verso quella moneta unica europea che ci cambierà non pocAll�appuntamento con questi cambiamenti, che possiamo definire senza esagerare All�appuntamento con questi cambiamenti, che possiamo definire senza esagerare All�appuntamento con questi cambiamenti, che possiamo definire senza esagerare All�appuntamento con questi cambiamenti, che possiamo definire senza esagerare All�appuntamento con questi cambiamenti, che possiamo definire senza esagerare tutti noi dobbiamo artutti noi dobbiamo artutti noi dobbiamo artutti noi dobbiamo artutti noi dobbiamo arrivare preparati; questo arrivare preparati; questo arrivare preparati; questo arrivare preparati; questo arrivare preparati; questo articolo non vuole avere la presunzione ticolo non vuole avere la presunzione ticolo non vuole avere la presunzione ticolo non vuole avere la presunzione ticolo non vuole avere la presunzione l�argomento, ma solo approfondirlo,per seperl�argomento, ma solo approfondirlo,per seperl�argomento, ma solo approfondirlo,per seperl�argomento, ma solo approfondirlo,per seperl�argomento, ma solo approfondirlo,per seperne un po� di più.ne un po� di più.ne un po� di più.ne un po� di più.ne un po� di più.

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una comunità di 370 milioni di persone con 15 aziende avrà una unica moneta diventando un a

riferimento a livello mondiale, in conttrapposizionro statunitense e allo yen gi a

I tre anni che vanno dal 1999 al 2002 sono un ptransizione nel quale gradualmente verrà adottat o

parte degli operatori economici, in questa fas epiena libertà di scelta tra l’uso dell’ euro e q u

valuta nazionale; infine anche i prezzi dei prodot tpotranno essere espressi sia in lire c h

Le banconote in EURO saranno em100, 200, 500), mentre le monete m5, 10, 20, 50, centesimi e di 1 e 2 e

comppoterementoconvelute nbilito no de

mero di unità di moneta nazionesempio, il tasso di conversiosere espresso come lire 193

euro. Dopo la conversione gli importi monetari dovessere arrotondati per eccesso o per difetto al centdi euro più vicino, questo comporta che nella converdella lira in euro potrà esserci uno scarto massimo dizo centesimo di euro, meno di 10 lire.

Lire 1.500

0,75 EURO

Lire 80

400 E

L’EURO è il punto d’arrivo di un lungo camminoiniziato il 27 marzo 1957 quando Italia, Francia,Germania Ovest, Belgio, Olanda e Lussemburgofirmarono il trattato di Roma col quale nasceva laComunità Economica Europea (CEE).In seguito la CEE è diventata Unione Europea (UE)e raggruppa 15 paesi: oltre ai sei originari si sonoaggiunti: Austria, Danimarca, Finlandia, Grecia,Irlanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna eSvezia.Altra tappa fondamentale di questo cammino è ilTrattato di Maastricht firmato nel 1992, col quale siprevedeva che le economie dei singoli Paesi,attraverso una serie di condizioni economiche efinanziarie, dovessero convergere,diventare cioè,più simili tra di loro. In particolare ogni Stato hadovuto migliorare il proprio livello d’inflazione, itassi di cambio, la finanza pubblica e quindi ilrapporto tra debito pubblico e deficit rispetto alProdotto Interno Lordo (PIL).Ricorderete tutti la tassa per l’Europa che abbiamopagato all’inizio dell’anno: serviva proprio per farrientrare quel rapporto entro i limiti imposti. In quelperiodo, infatti, esattamente in maggio, c’è statol’altro importante appuntamento sulla strada dell’EURO: il Consiglio dei Capi di Stato e di Governodell’ U. E. ha stabilito, attraverso l’esame deirisultati raggiunti dai vari Paesi nel 1997, quali Statiparteciperanno sin dal 1° gennaio 1999 allamoneta unica, contemporaneamente ha fissato leparità di cambio tra le valute di questi Paesi.Punto d’arrivo di questo lungo viaggio durato più di40 anni, sarà il 2002, dal primo gennaio diquell'anno, infatti, l’EURO entrerà in circolazione, lemonete dei vari Paesi verranno progressivamenteritirate, la Lira dal 1° luglio perderà corso legale: daquel momento esisterà una sola moneta.

Un po' di storia

A cura di G. Monti e F. Carponi

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à ancora inà ancora inà ancora inà ancora inà ancora inni che nonni che nonni che nonni che nonni che noncc....Questac....Questacc....Questac....Questacc....Questaco la vita.co la vita.co la vita.co la vita.co la vita.�epocali�,�epocali�,�epocali�,�epocali�,�epocali�,di esauriredi esauriredi esauriredi esauriredi esaurire

Nella preistoria loscambio commer-ciale si basava sulbaratto, ma quan-do crebbero i biso-gni delle comunitàe si specializzaro-no le produzioni funecessario predi-sporre un intermediario negli scambi. Così, ai pezzi di metallo, “se-gnati” a garanzia del valore di scambio seguirono le monete di me-tallo fuso per giungere poi all’uso delle monete coniate...La storia ebbe inizio.

Nel trattato di Maastricht non c’èsolo la moneta unica, anzi, l’Unio-ne Europea si è fissata una seriedi traguardi.L’obiettivo finale è la creazione diuna vera e propria cittadinanzaeuropea e mette le basi per le fu-ture forme di integrazione sia perquanto riguarda la politica socialee la politica estera, incluse nuoveforme di sicurezza comuni.Il trattato comprende anche altrisettori chiave come la giustizia egli affari interni; creando i presup-posti per la realizzazione di unapolizia europea (Europol).

L'Europa dopoMaastricht

Per gli utenti internet si possono visitare i siti del Ministero del Tesoro e dell’U.E.:http://www.tesoro.it/euro-sm.htm

http://www.europa.eu.int

Debito pubblicoIl debito pubblico è ildebito totale accumulatonel corso degli anni dauno Stato nei confrontidei propri cittadini e/overso l’estero. Nel casodel debito italiano si trattadi un debito interno.

Deficit pubblicoIl deficit pubblico è ilsaldo negativo che siverifica quando le uscitedi uno stato superanol’entrate.

PIL (Prodotto internolordo)Il Pil rappresenta il valoredell’insieme dei beni edei servizi prodotti sulterritorio di uno Stato daproduttori nazionali oesteri; esprime la ric-chezza creata da unostato in un certo periododi tempo (annuale omensile).

InflazioneL’inflazione è il continuoaumento dei prezzi in undato periodo. In Italia ilcalcolo del tasso d’infla-zione è completato dalmeccanismo delle cittàcampione, dove si osser-va mese per mesel’andamento dei prezzianticipando il dato medionazionale.

milioni dia valuta di

ne al dolla-apponese.periodo dio l’euro dae si avrà lauello dellati e servizihe in euro.

messe in sette tagli (5,10, 20, 50,metalliche avranno il valore di 1, 2,euro. Il cambio della moneta nonorterà nessuna variazione nele d’acquisto: un apposito regola-o fissa norme ben precise per laersione in euro degli importi in va-nazionali: innanzitutto è stato sta-che i tassi di conversione saran-

efiniti solamente in termini di nu-nale per euro e non viceversa, ad

one della lira in euro potrebbe es-35 = 1vrannoesimorsionei mez-

Perchè Maastricht?

Il trattato prende il nome dallacittadina olandese dove è stato

firmato il trattato nel 1992.

EURO

Nel Consiglio Europeo diMadrid del 1995 si dà il nome

alla moneta unica: EURO.

Lire 17.000.0008.500 EURO00.000

EURO

Dal barattoalla moneta

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Moneta romana

Dalla preistoria aiDalla preistoria aiDalla preistoria aiDalla preistoria aiDalla preistoria ai

giorgiorgiorgiorgiorni nostri.ni nostri.ni nostri.ni nostri.ni nostri.

Un viaggio neiUn viaggio neiUn viaggio neiUn viaggio neiUn viaggio nei

secoli persecoli persecoli persecoli persecoli per

sapersapersapersapersaperne di piùne di piùne di piùne di piùne di più

e conoscercie conoscercie conoscercie conoscercie conoscerci

megliomegliomegliomegliomeglio

stiche e topono-mastiche di chiaraorigine latina ancoroggi presenti.Il territorio venne divi-so in fundi (poderi) as-segnati a legionari maggiormente distintisiin battaglia. Il ricordo del nome di questiprimi assegnatari potrebbe essere ancorapresente, ad esempio: Sosius diede il nomea Susano (Sosianus), Castrinius a Costri-gnano (Castrinianus), Togius a Toggiano(Togianus).I Romani ponevano grande importanza allacostruzione di vie di comunicazione e po-trebbero essere stati loro a costruire la viaBibulca quella importante strada, conside-rata l'epoca, che partendo dalla confluenzadel Dragone nel Dolo saliva a Rubbiano, LaVerna, Serradimigni, Tolara, Frassinoro, Pie-travolta, Monte Roncadello, S.Geminiano(sopra Piandelagotti), Passo delle Radici,S. Pellegrino quindi in Garfagnana. Ancorane restano alcuni tratti nei pressi di Piande-lagotti.Per quanto riguarda l'economia possiamodire che nell’età tardo-antica la pastoriziacostituiva una qualificata risorsa per la mon-tagna modenese. Ne è testimonianza l’Edic-tum de pretiis di Diocleziano, in cui si diceche la lana, semplice e lavorata, utilizzataper confezionare abiti civili e militari, ancheraffinati, proveniva proprio da Modena.

Bizantini e LongobardiCrollato l’impero romano l’alto Frignano ri-mase, per un lungo periodo, alle dipenden-ze dei Bizantini di Ravenna e rappresentòun rifugio per i profughi latini provenientidalla pianura.A partire dalla metà del VI secolo d.C.iniziarono a scendere in Italia, dalle AlpiGiulie, i Longobardi. Verso la metà del VIIsecolo il Regno Longobardo comprendevasia la pianura reggiana che quella modene-se, mentre l’Appennino in gran parte erarimasto soggetto all’Impero d’Oriente.

RomaniNel libro XXXIX di Tito Livio Ab Urbe conditalibri si trova un accenno indiretto a quellaregione della montagna modenese com-presa tra la pianura padano-modenese anord, i corsi dei fiumi Panaro e Leo ad est,lo spartiacque dell'Appennino tosco-emilia-no a sud e i corsi dei fiumi Dolo e Dragonead ovest. In questo territorio, narra lo storicoromano, vivevano tribù Liguri, compresi iFriniates, dai quali deriverebbe la denomi-nazione medioevale di Feronianum, quindiFregnanum ed infine Frignano, termine at-tualmente in uso.Già abbiamo detto delle aspre lotte che iRomani sostennero per sottomettere i Ligu-ri Friniati e che portarono alla "romanizza-zione dell'Appennino".In realtà, se tralasciamo deduzioni e rico-struzioni senza fondamento scientifico, del-le condizioni e delle vicende del Frignanonell'epoca romana ben poco sappiamo. Puòessere che la scarsità di notizie giunte a noidi questo periodo (a differenza ad esempiodi epoche successive come il medioevo)sia da collegarsi alla scarsa importanzastrategica del territorio frignanese, all'esi-gua popolazione e alla modesta importanzaeconomica.Tuttavia qualche traccia risalente all'epocaromana, rappresentata soprattutto da mo-nete, medaglie ed armi, è stata rinvenuta invarie località del Frignano come a Pavullo,Brandola, Monte Cimone, Monte Cusna ed

altre ancora.Le valli delDragone edel Doloquindi furo-no colonizza-te dai romaniforse tramiteuna lenta pe-netrazione di

coloni nei villaggi dei Liguri.Se scarsissimi sono i reperti archeologici,più consistenti sono le testimonianze lingui-

Storia 4

a cura diD. Bettuzzie G. Monti

Lucerna romana

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La selva Litana di cui parla Tito Livio nellesue Storie, è stata teatro di una delle più di-sastrose sconfitte che l’esercito romano ha subito nella lunga guerrasostenuta per sottomettere le popolazioni che abitavano le nostremontagne. Secondo gli studiosi si estendeva da Imola fino al con-fine dei Liguri; il fatto viene riportato dallo storico romano in questitermini: “C’era una vasta selva, che i Galli chiamavano Litana,attraverso la quale il console Postumio doveva condurre l’eserci-to. I Galli avevano tagliato gli alberi a destra e a sinistra della via inmodo che restassero fermi, ma cadessero improvvisamente ap-pena spinti leggermente. Due legioni romane aveva Postumio,chèil suo socio aveva arruolato dal mare superiore tanti uomini dapenetrare nel territorio nemico con venticinquemila soldati. I Galliavevano occupato la zona estrema della selva ed appena l’armataentrò nella foresta, spinsero le cime degli alberi tagliati che, ca-dendo l’uno sull’altro in modo agitato ed intricato, con impensatastrage seppellirono armi,uomini e cavalli,in modo che appenadiecimila soldati trovarono scampo. Infatti i più furono uccisi daitronchi d’albero e dai frammenti dei rami. I Galli, accerchiata lamassa degli altri, spaventata dall’improvviso flagello, li ucciserotutti, facendone prigionieri solo pochi i quali, correndo verso il pon-te del fiume, già occupato dai nemici, ne furono catturati".Il Vandelli nel suo "Stato presente della provincia del Frignano" è

convinto, con altri, che la sconfitta dei Roma-ni, comandati da Lucio Postumio sia da collo-carsi presso Tagliole, accanto alle sorgenti del-lo Scoltenna.

I Bizantini contrastarono la discesa longobarda lungo il fronte dell’Appennino tosco-emiliano, costruendo imponenti campi trincerati (ad esempio, Feronianum, Gaiato diPavullo) e molte fortificazioni minori disseminate in punti strategici: le Vaglie.I Longobardi contrapposero le Arimannie, insediamenti agricolo-militari installatisoprattutto in zone di confine.Il baluardo longobardo nell’Appennino reggiano era a Bismantova e contrapposto,non lontano dall’odierno Carpineti,sorgeva il castello denominato Ve-rabolo che fungeva da baluardo del-l’Esarcato di Ravenna, cioè dell’Im-pero d’Oriente. Il territorio soggettoal Verabolo, oltre alla parte orientaledella montagna reggiana, compren-deva anche la parte occidentale dellamontagna modenese, in pratica tut-to quel territorio che poi costituì LeTerre della Badìa di Frassinoro, ilComitato di Gomola e le Terre diMontebaranzone.Nel 728 le popolazioni del-l’Appennino reggiano e modenese(ed altre), in maggioranza già con-vertite al cattolicesimo, in seguitoad un editto dell’Imperatore LeoneIII considerato sacrilego, insorserocontro l’Esarcato di Ravenna e sisottomisero al re dei LongobardiLiutprando. In questo modo tuttol’Appennino modenese e reggianofu sottomesso dai Longobardi.Sono ancora presenti, nella nostramontagna, toponimi di origine lon-gobarda come Romanoro, dall’anti-co Armanorium, termine indicanteuna stazione con presenza di guer-rieri Longobardi(arimanni).

La disfatta diSelva Litana

Migliaia i morti romani inun'imboscata dei Galli

Questa via, larga come unamulattiera del giorno d’og-gi, ma notevole per l’epo-ca, già nominata nel diplo-ma carolingio del 781 colnome di via nova, inizia-va alla confluenza del fiu-me Dragone nel fiume Dolo e si portava a Rub-biano, La Verna, Serradimigni, Tolara,Frassinoro, Pietravolta, Monte Roncadello, S.Geminiano, Passo delle Radici, S. Pellegrinoquindi in Garfagnana.L’apertura della via Bibulca o Via dei Buoi (chia-mata anche Via Imperiale), forse perchè abba-stanza larga da permettere il passaggio di duebuoi aggiogati, da alcuni viene fatta risalireall’VIII secolo, ad opera dei longobardi. Altri

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ritengono che questa via possa ri-salire ad epoca romanica o pre-ro-manica. Lungo la via Bibulca sor-gevano ospizi per il ricovero deiviandanti (Frassinoro, S.Geminiano, S. Pellegrino inAlpe...). La via fu spesso oggettodi discordie tra il Comune di Mo-dena ed il Monastero di Frassinoro;

nel 1164 Federico I concesse al Monastero i di-ritti di guida e di custodia, essendo spesso per-corsa da bande di briganti, del tratto Ponte diCornilio-Chiozza, in Garfagnana.Nel 1522 Ludovico Ariosto, recandosi ad assu-mere il governo della Garfagnana, sperimentòlo stato disastroso a cui era ridotta la via defi-nendola “iniqua strada”.Attualmente ne resta solo un breve tratto neipressi di Piandelagotti. uuuuu

La viaBibulca

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Un po' di più su...

lalalalala PiePiePiePiePievvvvve die die die die diRubbianoRubbianoRubbianoRubbianoRubbiano

diM. Grazia

B. M. Grazia

Per un viag-giatore cheami le scoper-te non è sem-pre necessa-rio raggiunge-re paesi lonta-ni, ma spessoè sufficiente

ritrovare i luoghi vicini per potere ancora re-spirare atmosfere che la vita moderna haormai offuscato.Il visitatore che giunge al borgo medioeva-le di Rubbiano percepisce tuttora il senti-mento di riscoperta di un luogo naturale dirara bellezza e una spiritualità che dal Me-dioevo si è trasmessa intatta fino ai nostrigiorni attraverso le vestigia dell'antica e po-tente Pieve e degli edifici che la attorniano.Le vicende storiche, avendo relegato i luo-ghi in cui essa sorge a margine dello svi-luppo della rete viaria moderna, hanno de-cretato così contemporaneamente il suooblio e salvezza, poiché le radicali modifi-cazioni che investirono nei secoli i territoridella pianura non giunsero fino a qui, e cosìpure le volontà di cambiamento e di rinno-vamento edilizio.La devozione e le amorevoli cure che ipievani nel corso dei secoli riservarono allaloro chiesa madre resero possibile il tra-smettersi, pur con alcune alterazioni all’im-pianto primitivo, di uno degli edifici romani-ci più significativi di tutto il territorio mode-nese. Purtroppo la natura del suolo, sog-getto a frane, cedimenti ed eventi sismici,portò nei secoli a vari restauri di diversaentità e, nel XVII secolo, ad un primo im-portante intervento: l’arretramento della fac-ciata e la sua ricostruzione, utilizzando ilmateriale proveniente dalle demolizioni ela stessa tecnologia costruttiva medioeva-le, basata su due filari di conci in pietra are-naria locale a cui si frapponeva un “sacco”,cioè un getto di pietrame e malta.

La scelta, in epoca barocca, di un interven-to rispettoso della natura romanica dell’edi-ficio è sorprendente e rilevatore di quantoessa fosse ritenuta “bellissima nonché am-plissima”¹ e quindi degna di essere ricostru-ita com’era. L’errore di attribuzione della cri-tica che posticipa di due secoli questa ope-razione risiede nella eccezionalità di que-sto intervento ritenuto di normale restauronell’Ottocento, ma estremamente inconsue-to per il periodo. Da questo si evince la gran-dissima importanza che ha ricoperto la ri-cerca di archivio nello studio della Pieve diRubbiano, poichè essa ha permesso di col-locare temporalmente gli accidenti e i cam-biamenti che si possono leggere sulle su-perfici della costruzione.Il secondo importante restauro risale allafine del secolo scorso, allorchè le condizio-ni estremamente precarie resero necessa-rio un intervento esteso a tutto l’edificio. Atal fine, per recuperare i fondi, nel 1888 siorganizzò un sopralluogo alla Pieve, cheportò ad una relazione scritta e soprattuttoal rilievo fotografico, che ora costituisce unadocumentazione testimoniale dello stato difatto prima degli ingenti restauri. La lungae avventurosa spedizione, che portò i com-missari da Modena attraverso le strade ster-rate e sconnesse al sito di Rubbiano, stupìgli abitanti per la così grande attenzione ri-servata al loro edificio religioso, al quale at-tribuivano ormai soltanto un valore di culto.La documentazione venne in seguito spe-dita a Roma, con partecipazione emotiva egrande orgoglio dei pievani e del parroco,che si adoperarono al fine di ottenere i fon-di necessari al restauro.I lavori si protrassero per lungo tempo, dal-la fine del secolo alla prima guerra mondia-le e donarono alla Pieve l’aspetto che si èmantenuto fino ai nostri giorni. Nonostantela Pieve abbia attraversato nove secoli, dis-seminati di guerre, epidemie, carestie, si-smi, frane e difficoltà di ogni genere, che

"Non è sempre"Non è sempre"Non è sempre"Non è sempre"Non è sempre

necessarionecessarionecessarionecessarionecessario

raggiungere paesiraggiungere paesiraggiungere paesiraggiungere paesiraggiungere paesi

lontani, malontani, malontani, malontani, malontani, ma

spesso èspesso èspesso èspesso èspesso è

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ritrovare i luoghiritrovare i luoghiritrovare i luoghiritrovare i luoghiritrovare i luoghi

vicini per poterevicini per poterevicini per poterevicini per poterevicini per potere

ancora respirareancora respirareancora respirareancora respirareancora respirare

atmosfere che laatmosfere che laatmosfere che laatmosfere che laatmosfere che la

vita modervita modervita modervita modervita moderna hana hana hana hana ha

ororororormai offuscato"mai offuscato"mai offuscato"mai offuscato"mai offuscato"

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AVVISO

L’Assessorato alla Cultura ritie-ne patrimonio da valorizzaretutto quanto attiene alle tradi-zioni del passato che rischianodi scomparire.In questa ottica si vorrebbe isti-tuire una “Scuola di Telaio“,grazie alla disponibilità di unesperto locale, che insegnerà

agli interessati la difficile arte dell’ordito e della tra-ma.Non disponendo però di un telaio, senza il quale nonsi può pensare ad una scuola stabile, chiede a chi con-divida questo progetto di fornirlo, anche solo inprestito, al Comune. Ideale sarebbe un telaio ancoradotato delle strutture portanti e in buono stato, ma sa-ranno molto gradite anche parti della struttura portan-te e accessori vari. Si ringraziano da subito quanti vor-ranno rispondere all’appello. Comporre il numero96.13.70 o 96.15.15, chiedere della Sig.na Barbara.

(Chiara Ricchi - Assessore alla cultura)

colpirono sia gli edifici che gli uomini, lospirito romanico permane tuttora sia nellachiesa che nel borgo, grazie alla cura e alrispetto che ormai da un millennio gli abi-tanti di questo luogo ad essa tributano.

(¹ Negli archivi è stata rinvenuta, durante le ricerche

per la nostra tesi di laurea, la notizia inedita, del 1639,di una visita pastorale a Rubbiano, in cui si scrive“Vidit ecclesiam ipsam pulcherrimam alio quim etamplissimam, sed partim quo, partim rivi cuiusdamalluvione lapsabundam...”, che determina con cer-tezza che l’intervento di arretramento è databile aquesto secolo, e, non come i critici sostenevano, alXIX sec.).

La mostra sulla Pieve di Rubbiano, presentata nell'ambito della Sagra del tartufo, a curadella Comunità Montana, Comune di Montefiorino e Provincia di Modena, è ancora aperta

presso la sala consigliare del Comune di Montefiorino fino al 31 dicembre.

zia e della sag-gezza dei nostriantenati.Chiunque puòdare un contri-buto preziosonel tramandare testimonianze e aspetti pe-culiari di una cultura che purtroppo va scom-parendo.Mi sembra superfluo ripetere concetti circala nascita e l’evoluzione del nostro dialetto,vorrei piuttosto sottolineare alcuni aspetti

che differenziano la “nostra lingua”dall’italiano e soprattutto riportarealcuni esempi che un tempo avevoraccolto facendo tesoro delle testi-monianze degli anziani e dei ricordidell’infanzia.Questo vorrebbe offrire solo un pre-testo per alimentare altre ricerche edapprofondimenti.

Le principali differenze tra italianoe dialetto- Nel nostro dialetto la differenza piùevidente sta nel fatto che sono scom-parse quasi tutte le finali atone: Caneè can; cavallo è caval; pane è pan;topo è top; martello è martel; tappoè tap; anno è an; ecc...;- Le vocali atone cadono quasi sem-pre anche all’interno di sillaba:umido è emde; tiepido è tavde;opera è ovra; ecc...;- La “U” latina si trasforma in “ü” fran-cese:duro è dür; muro è mür; lattuga è

Già numerossime volte la Luna ha trattatodelle origini e dell’evoluzione del nostro dia-letto ritenendolo, giustamente, un patrimo-nio essenziale della nostra cultura e civiltà.In questo numero del giornale viene pre-sentato uno studio molto interessante diMarco Piacentini sul dialetto di Frassinoro(del resto sono sempre più numerose leopere di questo tipo che vengono pubbli-cate): è viva in tutti la preoccupazione divolere conservare le testimonianze del tem-

po passato, dell’argu-

Il dialettIl dialettIl dialettIl dialettIl dialetto: una culo: una culo: una culo: una culo: una culturaturaturaturatura

Dialetto

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diS. Braglia

E' viva in tuttiE' viva in tuttiE' viva in tuttiE' viva in tuttiE' viva in tutti

la preoccupa-la preoccupa-la preoccupa-la preoccupa-la preoccupa-

zione di volerezione di volerezione di volerezione di volerezione di volere

conserconserconserconserconservare levare levare levare levare le

testimonianzetestimonianzetestimonianzetestimonianzetestimonianze

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no certamente le più numerose e di esse cisono molteplici variazioni in quanto ognu-no le adattava alla propria sensibilità.Din,donla campana ed san Simuntutto il dì che la sunavapan e vin la guadagnava.La guadagnava un bel capùnda purtar a e so padrun;e padrun l’era tant match’el lasò manghiar a e gat.

Tirlindina tirlindàfat in là ca sun malä,a sun malä ed na malatiaquater pan i la porten via.

Sempre ai bambini si raccontavano nenieo si cercavano giochi di parole edassonanze:lundé a pers la röcamartedé an fé angötamercurdé a la cercògiuvedé a l’inrucòa u sabet am lavò la testaperchè dmanga l’era festa.Toccando le dita di una mano, partendo dalpollice e via via fino al mignolo:quast l’é cascä in te pozzquast e l’ha tirä sëquast e l’ha sügäquast l’ha preparä la pasta sëtae pü céch eg l’ha manghiada tëta.

Si insegnavano ai bambi-ni preghiere molto sempli-ci e facilmentememorizzabili:Madunina bèla bèlache l’é gnüda d’in ciel intèraa purtär un bel pupinbianc e ross e riciulin.La Madunina la l’ha purtäa San Gvan e l’ha badgiä,tëch i Santin an tolt amur,sia ludä noster Sgnur.

Si facevano le previsionidel tempo: molti ci credo-no ancora e a volte hannoperfettamente ragione!Quand e vént e pasacuma e cata e lasa.OppureQuand al témp e s’agiëstaed notse düra un dé l’é trop.

latüga...- il dittongo “uo” si è trasformato in “ë” fran-cese: fuori è fëra; ruota è rëda; cuore èchër; nuora è nëra;...- Il dittongo “ie” viene contratto in “é”: mieleè méla; fiele è féla; fiera è féra ;- Le consonanti doppie scompaiono quasisempre: panna è pana; canna è cana;gomma è goma; terra è tera...;- Le consonanti sorde intervocaliche ven-gono sonorizzate: Ste(f)ano è Ste(v)en;fa(t)ica è fa(d)iga; orti(c)a è urti(g)a.

Il dialetto: una letteratura?Il dialetto ha saputo elaborare con la suaimmediatezza una moltitudine di espressio-ni poetiche, a volte involute ed infantili, sem-pre però aderenti allo spirito pratico e nellostesso tempo umano e sensibile della no-stra gente.Non esiste una letteratura dialettale vera epropria, con una produzione catalogata,tranne che per l’espressione più conosciu-ta che sono “i maggi”, tuttavia sono giuntefino a noi numerosissime e squisite testi-monianze attraverso la tradizione orale.Queste espressioni toccano tutti gli aspettidella vita quotidiana, cogliendone i momentipiù significativi e curiosi.Riportiamo qui alcuni esempi premettendoche alcuni di questi non sono patrimonioesclusivo della nostra vallata, ma che han-no una collocazione più ampia. Partiamodalle filastrocche destinate ai bambini: era-

Dolce Monte BiancoDosi per 6 persone1 kg di marroni, 1 stecca di vaniglia, 1cucchiaio di cacao, 4 cucchiai di zucche-ro, 30 gr di burro, 200 gr di panna damontare, latte, un pizzico di sale.Per la decorazione: 300 gr di pannamontata, 10 gr di marron glacè.

PreparazioneIncidete le castagne con un lungo taglio

trasversale, cuocetele o nel forno, o in pa-della come meglio credete. Dopo averle

sbucciate ponetele in una casseruola, coprite di latte tiepido, aggiun-gete il sale, la vaniglia e fate lessare per 40 minuti. A cottura avvenutascolate le castagne e passatele nel passaverdura a griglia fine. Metteteil purè ottenuto in una casseruola a fondo spesso, aggiungete lo zuc-chero, il cacao, il burro, la panna e, su fiamma dolcissima, lavorate ilcomposto con il cucchiaio di legno per 3 o 4 minuti. versate il purè inuna ciotola e lasciatelo raffreddare in frigorifero. Quindi passatelo nuo-vamente nel passaverdura, questa volta a buchi grossi. Ponetelo sulpiatto di portata creando una “montagna”: spatolate sulla sommità unaparte della panna e decorate la base con marron glacè.

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ha voluto salvare attraverso ilsuo lavoro da certosino, unacultura che purtroppo viene di-menticata e trascurata; è vali-da per tutti l’amara considera-zione che Marco riporta nel-l’introduzione e che ha trattodal poeta Buttitta: ... me ne ac-corgo ora, mentre accordo lachitarra del dialetto che perdeuna corda al giorno...E’ proprio vero: l’armonia e lamusicalità di certe frasi, la sag-gezza e la spontanea arguzia dicerti detti dialettali vannoscomparendo inesorabilmentea causa dell’abbandono del dia-letto stesso da parte delle nuo-ve generazioni. Il libro diPiacentini è un documento nonsolo per gli abitanti diFrassinoro, ma per tutti noi checon loro abbiamo condiviso lestesse vicende storiche e glistessi problemi di vita. Leggen-do il libro, ho ritrovato che lamaggior parte dei detti diFrassinoro sono uguali ai no-stri, anche se espressi con unafonetica diversa.Voglio solo citare alcuni modidi dire tra le centinaia che Mar-

co ha raccolto e chemi sono sembrati par-ticolarmente simpati-ci:Eg manca semper unsold a far un franc(manca sempre qual-cosa per raggiungere lo scopo);Eg né per l’asen e per chi elména (ce n’è per tutti); En gàbrisa la léngua in prèst (unoche dà risposte pepate); Cargäsed lana ed cän (andare a cer-carsi fastidi e grattacapi); E gàuna testa che en la rusgagnanc i tôp (il testardo per ec-cellenza); Eg nà pieu in tla te-sta che in te fiasch (è comple-tamente ubriaco); Eg mancauna tavla in tal tasèl (non è deltutto normale); E fà da la bégaa e bus (è un continuoandirivieni);Vler l’euv, lagalina e e cul cald (pretenderesempre troppo); U se tolt e marda salgar (si è assunto un la-voro troppo gravoso).Concludo con questa fraseperchè, se dovessi citare tuttociò che merita del libro diPiacentini, mi prenderei vera-mente il mare da selciare!

E’ uscito recentemente un in-teressantissimo libro di MarcoPiacentini intitolato: Il dialet-to di Frassinoro.Marco ha insegnato Educazio-ne Musicale per tanti anni a Pa-lagano e una schiera dei nostriragazzi ha imparato ad apprez-zarne la competenza, la serietàe la simpatia. Amante della mu-sica, ha saputo trasmettere atutti i valori in cui crede (sem-brerebbe un elogio funebre:famghe i côren!), ma soprattut-to ognuno ricorda le sue frasigenuine in dialetto, i suoi in-tercalari, i suoi “asnun” pro-nunciati in modo diverso dalnostro, ma estremamente vici-ni al nostro sentire e alla no-stra cultura.Il libro di Marco è un’operacompleta che illustra in modoorganico la struttura, lamorfologia e la storia del dia-letto di Frassinoro integrata dauna parte interessantissima cheriguarda i proverbi, i modi didire, filastrocche, canti, favolee preziose testimonianze diret-te di persone ancora viventi. E’la nostra “cultura” che Marco

Marco Piacentini "Il dialetto di Frassinoro"L IBRI

diS. Braglia

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completa checompleta checompleta checompleta checompleta che

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storia del dialettostoria del dialettostoria del dialettostoria del dialettostoria del dialetto

di Frassinorodi Frassinorodi Frassinorodi Frassinorodi Frassinoro

Le castagne, che una vol-ta erano il principale mez-zo di sostentamento du-rante l'inverno, venivanoraccolte in usrudne (au-tunno) e riposte in decarner, o in del bisacc dacoll; quindi soppesate indi bgunge (bigonci), veni-vano stese nel metato, suicanicc, per essereessicate.Nel metato un grandeciocco veniva mantenutoad una combustioneottimale per tutto il temponecessario, quindi si pro-cedeva alla spulatura perottenere le chichine (ca-

stagne secche) utilizzandovassore e con la pilla e è graffie.Le castagne venivano poi maci-nate per ricavarne farina. Al mu-gnaio, come compenso, venivalasciata una certa quantità di fa-rina per ogni sacco macinato.Famosa era la preghiera del mu-gnaio non tanto onesto:"Madunina banadetta, posse tonn’altra paletta?" ...e così rubavauna paletta di farina. Con la fari-na si facevano i mnufachie, lapulenta, i fritlozz, i castagnacc,e castagnacc e il pane di casta-gne che bisognava masticarecon molta attenzione perchè piùduro deisassi.

I mestieridi una volta

I termini dialettali sono daldialetto di Boccassuolo

b: dialetto di Boccassuolo - p: dialettodi Palagano - m: dialetto di Monchio

Bic” (b), Bec” (p): vestiti vecchi, lo-gori. Stracci.Biüda: escremento di bovino fresco.Biüdar (b), Biüdër (m): cospargerel’aia di “biuda” allungata con l’acquaper prepararla alla trebbiatura amano.Blëdg (b), Bladg (p), Bladëg (m):solletico.Bò: bueBürg (b), Börg (m): cesto di saliceintrecciato.Brüsin: recipiente di metallo buche-rellato, fissato ad un manico girevo-le, usato per tostare l’orzo sul fuocodel caminoBurel: raduraBüschera: ascia, scure

metmetmetmetmetaaaaattttto ('mto ('mto ('mto ('mto ('mtaaaaat)t)t)t)t)

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diM. Montanari

i dialoghi hanno un valore didattico indele-bile, necessario e vitale per la loro cresci-ta. Nella nostra esperienza diaccompagnatori siamo quotidianamentealle prese con bimbi che faticano a cammi-nare su terreni che non siano asfaltati, bar-collamenti e insicurezze dovute ad un solounivoco tappeto cementato a fare da guidaai loro piedi.Il Babyponte ha voluto essere, nel suo pri-mo anno di vita, soprattutto una esperien-za, un entrare a piedi sciolti nella natura edanche un cammino per rallentare e fare re-cuperare le ore del tempo libero. Ora la sta-gione dei passi in natura si è conlusa, mapresto tutto avrà inizio ancora. Un altroBabycalendario sarà da voi appena la ruo-ta dei mesi avrà ricominciato a girare. Ri-cominceremo da carnevale, Pavullo sarà ilpaese dei balocchi, dedicheremo la giornataa Pinocchio.Buon cammino a tutti, piccoli esploratori,grandi curiosi.

Il calendario Babyponte e Ponte 99 sarà indistribuzione da febbraio prossimo.

Richiedelo telefonando a: 0338/6049273-059/233069-0522/330173-0522/552775

Babyponte: 1998 anno primo

I l capriolo

Si è conclusa conl’arrivo dell’invernola prima esperienzadel Babyponte.L’associazione il

Ponte ne è statapromotrice con un ca-

lendario ricco di iniziati-ve naturalistiche e culturali

che hanno visto una ottima par-tecipazione delle famiglie.L’attività dell’associazione, che rivolge dasempre una particolare attenzione pedago-gica al recupero degli spazi aperti, al con-tatto della natura e al recupero della fanta-sia, collegata all’esperienza delle guidenaturalistiche in unione con gli artisti di stra-da hanno creato un unico “palcoscenicodella natura”. I bimbi oggi hanno mille con-tatti giornalieri con la caoticità: laser, imputcatodici, frenesie elettroniche e tanta pro-grammazione. La fantasia, il gioco verbalee la socializzazione ne escono schiacciatida tanto immediato comunicare; ma è unacomunicazione falsata. Le storie, le favole,

Da alcuni anni si assiste ad un progressivo ritorno nel nostro Appennino da parte dispecie che vengono genericamente chiamati �Ungulati�, poichè questi animali

camminano appoggiando gli arti sulle estremità delle dita ed in particolare su un-ghie modificate in zoccoli. Il Capriolo, il Daino, il Cinghiale ed in minor numero anche

il Cervo e sporadicamente il Muflone, dopo un lungo periodo di assenza, sono tornati afrequentare le nostre valli.

In questo numero tratteremo del più piccolo di questa famiglia: il Capriolo. Gli adulti pesanodai 20 ai 30 kg, si nutrono prevalentemente di fogliame e gemme, sono poco più alti di uncane di media taglia e si possono scorgere soprattutto all�alba ed al tramonto. La sua presenza

nel territorio viene segnalata alla fine degli anni ottanta, da allora comincia a consolidarsi unpò d�ovunque, anche in alcune zone di pianura. Attualmente il Capriolo risulta tra le speciedi ungulati più diffuse anche nella val Dragone. Questo è dovuto alle caratteristiche di

adattamento di questi animali che sono in grado di vivere in diverse situazioni ambientali. Questi piccoli cervidiinfatti riescono a riprodursi anche in zone altamente coltivate, accontentandosi di una piccola siepe come rifugio. I nemici di questianimali sono principalmente i cani randagi o incostuditi, ma soprattutto i bracconieri con strumenti e pratiche di ogni tipo, coperti forseda una vecchia omertà locale che affonda le proprie radici in un tempo lontano, quando fare i bracconieri era fondamentale per la

sopravvivenza di molte famiglie montanare. Ma oggi le necessità, per fortuna, sono cambiate e chi pratica ancora il bracconaggiolo fa solamente per crudeltà verso gli animali e per ingiustizia nei confronti della collettività e di chi esercita la caccia nelrispetto della legge. Nonostante questo si può affermare che nella provincia di Modena ci siano dai 2 ai 5mila Caprioli. (f.c.)

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Di fronte ad una persona che giace priva dicoscienza bisogna immediatamente verifi-care la presenza delle funzioni vitali: attivi-tà respiratoria e cardiaca .Una persona in arresto respiratorio o cardi-aco ha pochi minuti di vita e richiede di es-sere immediatamente rianimata.Per questa verifica, semplice e che nonrichiede alcuna strumentazione, nonsono necessari più di 30 secondi. Bastasapere cosa fare e procedere con calma,metodo e sicurezza.

Valutazione dell’attività respiratoria1. Guardare il torace e l'addome per rile-vare i movimenti respiratori.2. Ascoltare il rumore prodotto dal movi-mento dell’aria durante il passaggio nellabocca e nel naso.3. Percepire sulla propria pelle (guancia,mano) il movimento dell'aria espirata attra-verso la bocca o il naso dall'infortunato.Se nell'arco di 10 secondi non avvienealcun segno di attività respiratoria è ne-cessario intervenire immediatamente .

Valutazione dell’attività cardiacaRicercare il polso carotideo:1. Porsi lateralmente all'infortunato e conla punta del dito indice e medio ricercare ilpomo d'Adamo. Non utilizzare il dito pol-lice poichè questo dito possiede un propriobattito per cui il soccorritore corre il rischiodi percepire la propria attività cardiaca edattribuirla all'infortunato;2. Fare scorrerre la punta delle dita, man-tenendole aderenti alla cute, verso il latodel collo fino a trovare un incavo tra i Pomod'Adamo ed il muscoli laterali del collo;3. E' sufficiente una presione minima perpercepire i battiti dell'arteria carotide.Se in 10 secondi non si percepisce al-cun battito l'infortunato è in arresto car-diaco e deve immediatamente essereavviata la rianimazione.

Rianimazione cardio-polmonareUna volta stabilito che vi è un arresto dellafunzione respiratoria o cardiaca bisogna

immediatamente procedere allarianimazione. A questo punto non c'è piùniente da perdere ma solo da guadagna-re.

Rianimazione respiratoria1. Apertura ed eventuale disostruzione dellevie aeree.Spesso in una persona priva di coscienzala lingua, cadendo all'indietro, chiude le vieaeree. Ogni tentativo di respirazione artifi-ciale in questa situazione è destinato adessere inefficace.Per staccare la lingua dalla parete poste-riore della faringe estendere indietro ilcapo e sollevare il mento agendo simul-taneamente sulla fronte ed alzando lamandibola .Verificare la presenza di eventuali corpiestranei in bocca (dentiere, vomito,terriccio...) e rimuoverli.Se il paziente non riacquista un respirospontaneo iniziare immediatamente la re-spirazione arti-ficiale:1. Deflettere latesta dell'infor-tunato;2. Fare aderirele proprie lab-bra a quelle del-l'infortunato;3. Chiudere conuna mano ilnaso dell'infor-tunato per im-pedire la fuoriu-scita dell'ariainsufflata;4. Inspirare pro-fondamente esoffiare nellabocca del ferito.Contemporane-amente verifi-care la presen-za del movimento di espansione del tora-ce.5. Staccare le labbra per permettere la fuo-riuscita dell'aria e ripetere l'operazione.

diD. Bettuzzi

E' orE' orE' orE' orE' ormaimaimaimaimaidimostrato chedimostrato chedimostrato chedimostrato chedimostrato che

in caso diin caso diin caso diin caso diin caso diararararar restorestorestorestoresto

dell'attivitàdell'attivitàdell'attivitàdell'attivitàdell'attivitàrespiratoria orespiratoria orespiratoria orespiratoria orespiratoria o

cardiaca,cardiaca,cardiaca,cardiaca,cardiaca,chiunquechiunquechiunquechiunquechiunque

sappia prestaresappia prestaresappia prestaresappia prestaresappia prestareun adeguatoun adeguatoun adeguatoun adeguatoun adeguato

primo soccorsoprimo soccorsoprimo soccorsoprimo soccorsoprimo soccorsopuò salvare unapuò salvare unapuò salvare unapuò salvare unapuò salvare una

vitavitavitavitavita

Allontanarsi perpermettereall'infortunato diespirare

Insufflare aria dopoaver eseguito un

profondo attorespiratorio e chiuso

le naricidell'infortunato.

Verificarel'espansione del

torace

Deflettere latestadell'infortunato

Primo soccorso:si può salvare una vita

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Massaggio cardiaco esternoData la relativa elasticità della paretetoracica e la presenza nel cuore di quattro

valvole dire-zionali, lacompressioneritmica delcuore permet-te di creare unmovimento disangue tale daassicurare lasopravvivenzadell'infortuna-to. Un abbas-samento dellosterno di 4-6

centimetri è sufficiente allo scopo.1. Porre il paziente su un piano rigido.2. Iniziare la respirazione artificiale.3. Posizionarsi di fianco al paziente in gi-nocchio con le proprie spalle avanzate al disopra del torace dell'infortunato e, tenendo

le braccia dritte, senza piegare i gomiti,estendere le mani sul polso ad angolo rettoe poggiare solo la parte del palmo più vici-na al polso sulla metà inferiore dello ster-no. Le mani vengono sovrapposte una al-l'altra.4. Comprimere con una frequenza di 60-80volte al minuto scaricando sulle braccia ilpeso delle spalle.Il massaggio cardiaco va eseguito con-temporaneamente alla respirazione arti-ficiale: eseguire 10 compressionitoraciche alternate a 2 insufflazionid'aria. Le manovre di rianimazione vannoproseguite fino all'arrivo di soccorsi più qua-lificati, senza interruzioni, se non per verifi-care se esiste una ripresa della respirazio-ne e dall'attività cardiaca spontanea.Sono stati descritti casi di infortunatimantenuti in vita anche un'ora e mezzacon le tecniche della rianimazionecardio-respiratoria e che poi sono gua-riti senza conseguenze.

Orizzontali1. Le prime di ciao 5. Nome di cantante 8. Dotata di ali 12. Un dono deimagi 15. Arco senza co 16. Manifestazione che porta via ogni festa 19.Antenato 20. Liquore di bacche di ginepro 21. Sassari 22. Livorno 23. Rosasenza vocali 24. Uomo in latino 25. L’ultima di Gesù 27. Canzone natalizia30. “Figlio di nessuno” 31. Asti 32. No russo 34. Andare in inglese 35. Slittain dialetto 38. Ottavia dello spettacolo 41. Ci provo... 42. Tendenze 43.Como 45. Amore senza fine...in inglese 47. Un dono dei Magi 49. L’essen-za del Natale 51. Si usavano per addobbare l’albero di Natale 53. Pronomepersonale 55. Amici...senza ami 56. Frutti di bosco 57.Cosa senza conso-nanti 58. Sera senza vocali 59. Forza in latino 61. Indicava la capanna aiMagi 63. No e sì 65. Lo sono di neve... e di nastro 66. Tradizione del primodell’anno 70. Possiedo 72. Orietta Delli 74. La notte senza... te 75. Avver-

bio indicativo 78. Albero sempreverde 80. Frutti che maturano nellapaglia 82. Brucia la vigilia 84. Punto in cui il seme è attaccato alfunicolo 85. Consorzio Interprovinciale Vini 86. Piano nazionale in-dustria 87. Stop 90. Preposizione semplice 91. Banca Commercia-le Europea 92. Vocali di picco 93. Pianta natalizia 94. Mette i doni

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Cruciverba sotto l'albero nella calza

Verticali1. Dolce natalizio locale 2. Pelo-so 3. Uno dei Magi 4. Terza nota5. Portarono i doni a Gesù 6.Ancona 7. Antico strumento acorde 9. Si brucia l’ultimo 10. C’èla “sezione” a Palagano 11. Pri-mo piatto tipico del pranzo nata-lizio 12. Milano 13. Dono perGesù 14. Trainano la slitta di Bab-bo Natale 17. Donne senza pec-cato 18. Azienda Sanitaria Loca-le 20. Freddo intenso 26. Spor-tello di mobile 28. Divisione Inve-stigativa Antimafia 29. Preposi-zione 33. Banca del Vaticano36. Lode senza la seconda 37.Metà di zero 39.Istituto Naziona-le Assicurativo 40. Orazio Orlan-do 42. Modena 43. Lo porta labefana ai bambini cattivi 44. Unoin inglese 46. Pianta di buonoauspicio 48. Componimenti lirici50. Aggettivo possessivo 51.Medio Oriente 52. Rovigo 54. Ilmostro... nelle favole 56. Con-giunzione avversativa 59. Gior-no che precede il Natale 60. IlBobbi della canzone 62. Ecces-sivi 63. Il 25 dicembre 64. Prepo-sizione 67. La prima nota 68.Cantante di Sassuolo 69.Nocisenza inizio 71. Quel lieve tuocandor .... 73. Regalo 76. Prepo-sizione 77. Ombretta Colli 78.Pino Insegno 79. Valle delTrentino 80. Il Carter dei fumetti81. Avverbio di luogo 83. Comu-nità Economica Europea 85.Campobasso 87. Alberto Tomba88. Telelombardia 89. Bari

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La LUNA nuovaVia Palazzo Pierotti, 4/A - 41046 Palagano (MO) - Italy

Si prega di ritornare al mittente se non consegnatoo Indirizzo insufficienteo Destinatario sconosciutoo Destinatario decedutoo Rifiutatoo Altro .............................................

Pseudonimo dello scrittore francese François-Anatole Thibault. Cre-sciuto nell'atmosfera culturale della libreria del padre cominciò pre-sto a compilare opere di erudizione da dilettante geniale. Dapprimalettore nella casa editrice Lemerre, poi bibliotecario al Senato, colla-borò a periodici bibliografici ed eruditi. Esordì in letteratura con ele-ganti liriche neoclassiche: i Poèmes dorés (1873), in seguito passòalla narrativa, pubblicando i racconti di Jocaste et le chat maigre(1879) e un delizioso romanzo erudito, Le crime de Sylvestre Bonnard,membre de l'Institut (1879-'81), dove per la prima volta si trova quelsuo atteggiamento scettico e bonario a un tempo connesso a un laicismod'ispirazione illuministica. Lo scetticismo di France si volge man manoa un pessimismo più profondo nei romanzi seguenti: Thaïs (1890),colorito e orientaleggiante, La rôtisserie de la Reine Pédauque (1893),Le Lys rouge (1894), psicologico-mondano, finché fu indotto dallasituazione politica e dal timore di un'involuzione della Terza Repub-blica verso un conservatorismo autoritario ad abbandonare il suo at-teggiamento di tollerante distacco per impegnarsi politicamente (conl'adesione al comunismo) e culturalmente. La satira filosofica diventainfatti satira sociale nella polemica Histoire contemporaine (1897-1901), in L'île des pingouins (1908), variazioni satiriche sulla storiadi Francia, Les dieux ont soif (1912), rievocazione in chiave di ro-manzo della Rivoluzione francese.Il successo e la fama da lui ottenuti sia in Francia sia all'estero venne-ro riconosciuti con l'assegnazione del premio Nobel nel 1921.

Anatole France

"Per compiere grandi passi,

non dobbiamo solo agire,

ma anche sognare,

non solo pianificare,

ma anche credere"

Anatole France (1844-1924)