la Luna nuova - Numerol 31 - Aprile 2008

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Luna Periodico indipendente di Palagano e dintorni Attualità - Cultura - Solidarietà Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA Aprile 2008 - Num. 31 - Anno XI www.luna-nuova.it La Luna volta pagina Cari (e affezionati?) lettori. È con molto rammarico che ci trovia- mo nuovamente ad affrontare il pro- blema finanziario della nostra associa- zione e quindi La Luna volta pagina… Detta così sa un po' di presa in giro essendo, la Luna, principalmente un giornale. Un giornale locale di informa- zione, cultura, storia e tradizioni, soli- darietà, che circa ogni tre mesi arriva, gratuitamente, nelle buche delle lette- re di tutte le famiglie del comune di Palagano (servono circa 1000 euro per numero tra spese di stampa e spedi- zione). La nostra rivista viene inoltre spedita, in alcune centinaia di copie, nel resto d'Italia a persone che ne hanno fatto richiesta e nei cinque conti- nenti agli immigrati del nostro comune: dal Canada all'Ar- gentina, dagli USA fino all'Australia. Dobbiamo anche dire che questi ultimi sembrano tra quelli più interessati e felici di ricevere il giornale che parla della loro lontana ter- ra di origine. Prima di "voltare pagina" facciamo un passo indietro: il primo numero della "Luna nel pozzo" (pri- mo nome della testata) esce nell'aprile '93 e nello stesso anno nasce l'asso- ciazione culturale omonima. (Segue in seconda pagina) Questo editoriale è stato scritto prima delle elezioni politiche, è la sintesi di diverse opinioni, ma questo non ci impedisce di fare alcune considerazioni che sappiamo essere sempre attuali. La campagna elettorale, in vista delle elezioni politiche di aprile, è già cominciata. Tutti parlano della situazione economica, constatando che il potere di acquisto delle famiglie è diminuito negli ultimi tempi. Tutti, destra e sinistra, parlano di diminuire le tasse e aumentare i salari; daccordo: non c'è libertà di sviluppo personale se non si è liberi dal bisogno. Ma fermarci qui sarebbe un errore. "Uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quacquaracquà..." (Leonardo Sciascia, "Il giorno della civetta") (Segue a pagina 6)

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la Luna nuova. Notizie da Palagano e dintorni

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LunaPeriodico indipendente di Palagano e dintorni

Attualità - Cultura - Solidarietà

Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Aprile 2008 - Num. 31 - Anno XIwww.luna-nuova.it

La Lunavolta pagina

Cari (e affezionati?) lettori.È con molto rammarico che ci trovia-mo nuovamente ad affrontare il pro-blema finanziario della nostra associa-zione e quindi La Luna volta pagina…Detta così sa un po' di presa in giroessendo, la Luna, principalmente ungiornale. Un giornale locale di informa-zione, cultura, storia e tradizioni, soli-darietà, che circa ogni tre mesi arriva,gratuitamente, nelle buche delle lette-re di tutte le famiglie del comune diPalagano (servono circa 1000 euro pernumero tra spese di stampa e spedi-zione). La nostra rivista viene inoltrespedita, in alcune centinaia di copie, nel resto d'Italia apersone che ne hanno fatto richiesta e nei cinque conti-nenti agli immigrati del nostro comune: dal Canada all'Ar-gentina, dagli USA fino all'Australia. Dobbiamo anche direche questi ultimi sembrano traquelli più interessati e felicidi ricevere il giornaleche parla dellaloro lontana ter-ra di origine.Prima di "voltarepagina" facciamoun passo indietro: ilprimo numero della"Luna nel pozzo" (pri-mo nome della testata)esce nell'aprile '93 e nellostesso anno nasce l'asso-ciazione culturale omonima.

(Segue in seconda pagina)

Questo editoriale è stato scritto prima delle elezioni politiche, è la sintesi di diverse opinioni, ma questo non ciimpedisce di fare alcune considerazioni che sappiamo essere sempre attuali.La campagna elettorale, in vista delle elezioni politiche di aprile, è già cominciata. Tutti parlano della situazioneeconomica, constatando che il potere di acquisto delle famiglie è diminuito negli ultimi tempi.Tutti, destra e sinistra, parlano di diminuire le tasse e aumentare i salari; daccordo: non c'è libertà di sviluppopersonale se non si è liberi dal bisogno. Ma fermarci qui sarebbe un errore.

"Uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quacquaracquà..."(Leonardo Sciascia, "Il giorno della civetta")

(Segue a pagina 6)

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www.luna-nuova.itE-mail: [email protected]

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Direttore responsabileGIUSEPPE CERVETTO

Associazione La LUNAVia Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 PALAGANO (MO)

Tel.: 0536/961621Fax: 0536/970576

la LUNA nuova

Chiuso in redazione il 15/04/2008

Attualità, cultura, solidarietà.Periodico indipendente di Palaganoe dintorni

TrimestraleTiratura: 1350 copie

Distribuzione gratuitaAprile 2008Num. 31 -Anno XI

Aut. Tribunale di Modenanum. 1414 del 13/11/1997

Redazione:Graziano Bertugli, Davide Bettuzzi,

Fabrizio Carponi, Elisabetta Gazzetti,Gabriele Monti, Bruno Ricchi

Hannocollaborato:Aldo Magnoni,Nadia Marasti,Chiara Ricchi,

Erminia Vezzelli.

Associazione "la Luna" - C.C. numero 100016 - Banco San Geminiano e S. Prospero - Banca Popolare diVerona ag. di Montefiorino-Palagano - IBAN: IT82 M 05188 66871 000000100016 (CAB 66871 - ABI 05188)

Stampato presso la Tipografia Benedetti - Pavullo N.F. (MO)su carta patinata senza cloro

Dalla primaLa Luna volta pagina...

Nel '97 l'associazione cambia nome e diventa "La Luna" ed il giornale "la Luna nuova".Nel frattempo l'associazione ha curato ed allestito la prima mostra storico-fotografica "La val Dragonenella storia" (1994) ed una seconda edizione ampliata nel 1998, da queste mostre prenderanno poicorpo una serie di importanti iniziative di valorizzazione e promozione della cultura, della storia edelle tradizioni del territorio.Ma "la Luna" non è solo cultura e tradizioni, si occupa anche di attività ludiche per l'intrattenimento ela socializzazione, nascono così diversi spettacoli musicali dove, per la prima volta, partecipano ecollaborano assieme ragazzi ed adulti di tutti i paesi del comune. Gli spettacoli, che inizialmentevengono messi in scena nel territorio di Palagano, vengono poi anche rappresentati in altri contesti.La Luna ha organizzato anche diverse iniziative di solidarietà (coordinamento volontari alluvionePiemonte, raccolta fondi per la Bosnia e altre situazioni). Il fulcro dell'associazione rimane semprecomunque il giornale, che cresce in qualità ed in quantità di persone che decidono di collaborare,dando al giornale stesso un taglio elevato con i loro articoli e lettere.Sin dai primi numeri viene deciso di spedirlo indistintamente a tutte le famiglie del comune, al di làdelle quote volontarie di adesione. Per abbattere i costi di stampa l'associazione, tramite l'impegnofinanziario di alcuni soci, acquista una macchina per stampare che per lunghi anni farà egregiamenteil suo lavoro permettendo un notevole risparmio sulle spese. Negli ultimi anni il giornale torna, per unfattore di crescita qualitativa e adeguamento alle nuove normative di spedizione, ad essere stampa-to in tipografia. Nel frattempo le uniche entrate dell'associazione sono le quote di adesione dei sociche, nonostante la grande generosità di alcuni, non sono sufficienti (all'ultimo appello c'è chi harisposto in maniera a dir poco commovente anche con 500 euro, sostenendo che "La Luna nondeve morire") per stampare e spedire tre-quattro numeri all'anno, essendo il loro numero moltoridotto rispetto a quello dei destinatari che ricevono gratuitamente il giornale, un contributo da partedei nostri lettori che appunto non hanno mai superato il numero di 70; quindi il giornale negli ultimianni è stato spedito in 1200 copie, ma sostenuto da non più di 70 persone.Fatte tutte queste considerazioni abbiamo così deciso che è il momento di cambiare, divoltare pagina; questa sarà quindi l'ultima copia spedita a tutti indistintamente. Dal prossi-mo numero il giornale sarà inviato solamente ai soci dell'associazione che per essere taliavranno corrisposto la quota associativa annuale minima di euro 10.Dal numero dei nuovi soci potremo anche capire quante sono le persone realmente interessate aleggere il giornale e quante, trovandoselo nella cassetta della posta, lo destinano ad altri usi. Lasoluzione va contro il principio col quale eravamo partiti, ma la situazione è questa e non ci sonoalternative; fino ad ora pensavamo che i nostri lettori avrebbero continuato a sostenerci, ma suquesto ci siamo sbagliati. A quanto pare il giornale è apprezzato, ma quanto a sostenerlo è tutto unaltro discorso: delusione, ma realtà. Questa decisione, inoltre, ci dà l'opportunità di verificare, forseper la prima volta e in maniera certa, se La Luna è veramente apprezzata, oppure se siamo deisognatori...Che dire quindi: voltiamo pagina e se troverai di nuovo il giornale nella tua buca delle lettere vorràdire che avrai sostenuto l'associazione e avrai deciso di continuare il cammino assieme a noi e diquesto ti ringraziamo anticipatamente.

La Redazione

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Terza pagina - Terza pagina - Terza pagina - Terza pagina

Ho letto con piacere l'articolo di Terza pagina.Sono anch'io molto convinto che tutte le "trasmissioni di denuncia" non portano ad una presa di coscien-za, anzi ci mettono sempre "gli uni contro gli altri". Noi individualmente dovremmo impegnarci, trasmette-re delle conoscenze ragionando con la propria testa. I vari "leader" seducono le masse mantenendolenelle loro condizioni, invece di spingerle "al cambiamento" (certamente non dalla padella alla brace...).Gesù diceva: "Non è tra chi serve e chi è servito lo spartiacque, ma tra chi è interessato al mondo... echi invece vive semplicemente preoccupandosi di inezie e sbadigliando". Gandhi invece diceva: "Ogniminuto dissipato è irrimediabilmente perso. Ne siamo perfettamente consapevoli, eppure quanto tempocontinuiamo a sprecare". Allora, il mio punto di vista l'ho già chiarito parzialmente in un precedentearticolo apparso su "la Luna": "Raggruppamento di mutuo soccorso". Cercare il coinvolgimento, la parte-cipazione, perché la non conoscenza ci impedisce di essere liberi. Non possiamo conoscere la verità senon fondiamo la nostra vita sull'innocenza, la non violenza (rispetto) nei confronti di qualsiasi forma divita; le abitudini si impossessano completamente di noi. Riflettiamo su questo fatto, cerchiamo diliberarci dai nostri vizi, altrimenti non possiamo seguire la via della verità. Tutte le cose hanno un dirittoe un rovescio: noi dovremmo guardare sempre e solo al lato positivo, mai al negativo. A questo puntopenso che la lettera che allego: "L'organizzazione della società" potrebbe suscitare un interesse e unapresa di coscienza da parte dei lettori... se lo vogliono fare, altrimenti per noi che lo proponiamo ècomunque una bella cosa. Sono convinto che per chi persegue la verità, non esiste né lode né rimprove-ri; per questo motivo non si inorgoglisce per la lode, ma nemmeno si adombra per i rimproveri.

Francesco Discienza (Milano)

Quando si pensa ad una società, la prima cosa che vienein mente è il livello di sviluppo socio-economico e succes-sivamente la sua organizzazione sociale.Allora si potrà vedere che: in uno stato repubblicano l'eco-nomia e la vita sociale è in un certo modo; in uno statopresidenziale è in un altro modo; in uno stato dittatoriale inun altro modo ancora; in uno stato anarchico sarà indub-biamente in un modo diverso ancora. Se la valutazione siferma alla semplice analisi del comportamento temporaledella vita sociale di quella nazione, non vi sarà molto dadire salvo sulle considerazioni materiali e della realtà fisicain cui versa la popolazione. Potremmo trovare, allora, dellesostanziali diversità che sono però strettamente connes-se al livello di libertà concessa da chi governa il popolo. Sel'analisi invece viene fatta partendo dai valori spirituali pro-pri della vita, il risultato dovrà essere decisamente diverso.In questo caso qualunque sia l'ordinamento sociale e lacondizione economica di ognuna delle nazioni considera-te, il modo di essere sarà per tutte uguale.

Andamento mondiale dell'umanitàCinque sono i punti essenziali che indicano il modo di es-sere e di agire dell'umanità. La loro valutazione va fattasecondo un criterio di indivisibilità e ognuno di questi puntiva visto con l'occhio prudente del giusto, in modo tale che,chi valuta non si debba sentire interessato all'uno o all'altropunto. Solo dopo aver ben compreso quello che i punti civogliono indicare potremmo lasciare spazio alla nostra per-sonale considerazione, per determinare a quale punto noipensiamo di appartenere.Anche questa analisi deve esse-re fatta con estrema serenità e onestà.

I cinque livelli di evoluzione socialeAd ognuno dei cinque livelli di evoluzione appartengono unnumero più o meno ampio di esseri umani, il vero potenzia-le di una società dipende dal variare del numero di cittadini

appartenenti più ad una categoria che ad un'altra.1. Innovatori: a questa categoria appartengono coloro chesono illuminati, che sentono di avere la conoscenza e lapadronanza della forza primordiale e una viva consapevo-lezza nei confronti della realtà inferiore. Gli innovatori sonopersonaggi carismatici che precorrono i tempi, per questoconsiderati dalla stragrande maggioranza soggetti perico-losi da controllare e talvolta da annientare (la conoscen-za).2. Pionieri: a questa categoria appartengono i discepoli,personaggi che sono rimasti colpiti dal forte carisma degliinnovatori, che sentono vivo al loro interno il messaggiodettato dalla legge Superiore e trasmesso per opera degliinnovatori (la fede).3. Maggioranza anticipatrice: a questa categoria appar-tengono i fedeli, coloro i quali sentono di affidare se stessial bene della causa, coloro che nutrono speranza per ilproprio futuro, sono coloro che si sentono responsabilizza-ti nei confronti degli esseri che verranno dopo (la coscien-za).4. Maggioranza ritardataria: a questa categoria appar-tiene il popolo senza uno specifico orientamento, coloroche non hanno interesse per la vita collettiva e vivono allagiornata senza lode e senza inganno (la mediocrità).5. Paracarri: a questa categoria appartengono coloro cheper tutta la vita hanno agito in contrapposizione alla leggeSuperiore. Gli sfrontati per interesse personale, coloro chehanno un unico desiderio: esaltare a tutti i costi la propriarealtà di vita (la menzogna).

Organizzazione della colletività: come l'uomo ha scelto di comportarsinei confronti di se stesso e del prossimo

ASSOCIAZIONE ENERGIA LIBERAVia G. B.Vico, 21/c - 86100 CAMPOBASSOPer la diffusione delle discipline energetiche e olistiche

"Le leggi del Creato sono l'unica vera scienza"

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Fatti & Misfatti

Il 3, 4 e 5 aprile 2008 i ragazzi della scuola Mediahanno ricordato il 50° Anniversario del Comune diPalagano con una significativa esperienza: un viag-gio di istruzione a Carqueiranne ed in Provenza-Co-sta Azzurra (Aix-en Provence, Hyères, Nizza, Mo-naco e Montecarlo).L'idea è venuta agli insegnanti durante la progetta-zione delle attività celebrative del 50°, quando (a set-tembre) si iniziava ad ipotizzare un percorso didatti-co sull'emigrazione e sul gemellaggio.A tal fine i vari insegnanti di lettere e la professores-sa Giuliana Bononi (insegnante di francese), predisposero questionari, interviste cartacee e invitarono testimoni inclasse per studiare le cause remote e prossime dell'emigrazione palaganese, nonchè il rapporto instaurato con lecomunità straniere ospiti. Assai interessanti le testimonianze degli anziani intervenuti, spesso nonni degli alunni, chehanno spinto i medesimi a riflettere su valori come il rispetto, l'accoglienza, la reciprocità: se ieri eravamo emigranti,oggi siamo Paese d'immigrazione e non possiamo non riconoscere analogie tra gli italiani del passato e, ad esempio,marocchini o albanesi di oggi. Celebrare il 50° anniversario del Comune porta con sè anche la conta di tutti i palaga-nesi che sono partiti, in particolare degli appartenenti a quella numerosa comunità palaganese che oggi vive aCarqueiranne, ridente località balneare sulla Costa Azzurra.Dal lontano 1960 moltissime sono state le occasioni di incontro e gli scambi tra i due comuni gemellati, e oggi, quasicinquant'anni dopo (il gemellaggio ha tre anni in meno del nostro Comune!), non abbiamo voluto interrompere questorapporto, sempre meno sentito dalle giovani generazioni.A Carqueiranne siamo stati accolti (42 ragazzi e 5 insegnanti) con grande disponibilità e cordialità da M. Voyenne edal sindaco M.Giraud, che, insieme ad assessori e dipendenti della Mairie, ci hanno offerto un ottimo rinfresco, lavisita guidata alla Miniera di Cap Garonne e alla laguna di Hyères. Ci hanno inoltre fatto dono di splendide monografiesu Carqueiranne, che noi abbiamo ricambiato offrendo alcune copie di "Palagano e le sue frazioni", il volume pubbli-cato in occasione del cinquantesimo.A Carqueiranne abbiamo anche incontrato i signori Fiori, prozii di un nostro alunno di prima media, che vivono da anniin Francia pur avendo ancora una casa a Savoniero. Notevole è rimasto il loro attaccamento alla terra d'origine, cui almomento dei saluti venivano destinati messaggi e saluti. L'esistenza di un emigrato, lo abbiamo capito, rimane in

qualche modo segnata da una ferita che mai si risolve: è una vita spez-zata tra due paesi, tra cui non si è più in grado di scegliere perchéentrambi ricoprono un ruolo fondamentale. Se oggi queste considera-zioni ci hanno arricchito, sentiamo di dover ringraziare chi si è fattocarico dell'organizzazione didattica e logistica del viaggio, oltre all'Am-ministrazione di Carqueiranne per la splendida accoglienza riservataci,al Comune di Palagano per aver curato i rapporti con la Mairie diCarqueiranne, ai genitori che hanno aderito alla proposta di viaggio al-l'estero, infine agli alunni che hanno tenuto un comportamento tantocorretto, da meritarsi i complimenti anche da parte dei cugini d'oltralpe!Il rendez-vous degli amici francesi a Palagano è già stato fissato per ilprossimo autun-no: in quell'occa-sione essi saran-no graditi ospitianche a scuola,con l'auspicio chepossiamo tutti ri-cambiare la lorosplendida acco-glienza.

(chiara ricchi)

Offerta di un dono al sindaco Giraud

Pannello illustrativo del "Ponte delGemellaggio" di Carqueiranne.

50° del ComuneIl gemellaggiodei ragazzidella scuola media

CAT Palagano(CLUB ALCOLISTI IN TRATTAMENTO)

Il club si riunisce tutti i lunedìalle ore 20.30 presso

il Centro Sanitario.

Info: 339 7004996

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Fatti&Misfatti

Processo sulla strage nazifascistaLa Sezione ANPI di Palagano, recentemente costituita, ci trasmette un comunicatostampa dedicato alla commemorazione dell'eccidio di Monchio, Costrignano, Susanoe Savoniero. Quest'anno il comune di Palagano ha posticipato, per motivi organizza-tivi a domenica 30 marzo la manifestazione per la commemorazione dell'Eccidio del18 marzo 1944, dove persero la vita ben 143 vittime civili innocenti, in maggior parte

donne, vecchi e bambini. Oltre al momento del doveroso ricordo, la ricorrenza è stata l'occasione per rendere notaufficialmente l'apertura di un processo, presso il Tribunale Militare di La Spezia, a carico degli ultimi sopravvissutinazisti che perpetrarono l'eccidio. Tale iniziativa, fortemente voluta dalla Regione Emilia Romagna e a cui ha già datoil suo formale assenso l'Amministrazione comunale di Palagano, che si costituirà anch'essa parte civile in taleprocesso assieme ai sopravvissuti, eredi e parenti dei morti, potrebbe finalmente, dopo 64 anni, fare luce sullemotivazioni politico-militari che portarono all'esecuzione del barbaro massacro, nonchè le modalità di esecuzione.Info: SEZIONE ANPI PALAGANO, Via Ca' d'Orazio, 3 - Costrignano di Palagano (MO).

I risultati delle elezioni politiche a Palagano

SenatodellaRepubblica

CameradeiDeputati

Sezioni: 1. Palagano - 2. Boccassuolo - 3. Savoniero-Susano - 4. Costrignano - 5. Monchio

Bianche: 23Nulle: 32

Bianche: 21Nulle: 27

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Fatti&Misfatti

Sarebbe un errore pensare a una classe politica che, in maniera più o meno efficace, si occupi principal-mente dei mille piccoli e grandi problemi che affliggono l'Italia. C'è una moltitudine di italiani che sentono ilbisogno di guardare (anche) oltre; che pensa che la buona amministrazione della cosa pubblica richiedaun'attenzione prioritaria ai grandi temi con i quali noi, e ancora di più i nostri figli, saremo chiamati a confron-tarci. Parliamo della salvaguardia del pianeta, della gestione delle sue risorse, dell'integrazione tra culturediverse. Argomenti di portata planetaria, certo, ma non per questo meno vicini alla nostra quotidianità. Daaffrontare, a nostro avviso, con la consapevolezza che sono imprescindibili anche quando si parla delnostro orticello nazionale. Ammesso che si possa pensare a un orticello nazionale in tempi di globalizzazione,di internet, di aumento di temperatura del pianeta e di migrazioni di massa.C'è una moltitudine di italiani che questa consapevolezza l'ha già interiorizzata. C'è chi ragiona in termini divita ecocompatibile, che al supermercato fa la spesa badando al budget, certo, ma anche ai prodotti biolo-gici, agli imballaggi riciclabili, al risparmio energetico, che giorno dopo giorno educa i propri figli all'idea diuna società multirazziale. Una parte forse più lungimirante che assolutamente, a prescindere dal reddito,agisce in base ad una scala di valori che va ben oltre all'interesse particolare di questo o quell'orticello, siaesso frazione, comune, provincia...Una classe politica degna di questo nome dovrà dimostrarsi all'altezza di cittadini come questi.Dimostrarsi capace di gestire l'emergenza Napoli... ma quante Napoli ci sono in Italia? Napoli un casoisolato? Forse Napoli è solo la punta dell'iceberg, però, come altre volte, abbiamo voluto concentrare lanostra attenzione e portare a vostra conoscenza quello che funziona. Ecco quindi lo speciale "Raccoltadifferenziata": troverete esempi virtuosi, cosa fare in prima persona, ma anche quello che non è stato fatto.A volte non scegliere è peggio che fare una cattiva scelta.Abbiamo così trovato (purtroppo) ancora attuale il libro "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia. Unacronaca poliziesca imbevuta di italianità, contratta in una trama giallesca e riallargata in una polemica dicostume, malcostume e connessioni politiche. Sciascia presenta il racconto come una denuncia costrettaa rimangiare se stessa per motivi di opportunità politica, ma lascia intatto il gusto della scoperta che nericava il lettore. Storica la definizione "uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quacquaracquà..."con cui il capomafia Mariano Arena suddivide il genere umano.Il problema è sempre lo stesso: la consapevolezza per ciascuno di decidere chi e come essere. Questoquesito dovrebbe valere ancora di più per chi ricopre un incarico pubblico; e per noi, che non amministria-mo, saper scegliere, al momento dell'esercizio del voto, gli uomini dal resto…

La Redazione

Son cinque lustriche andiamo...sulla cattiva strada

25° anniversario di fondazione delPalagano Fuoristrada Club.In una bellissima e affollata serata

conviviale nella palestra di Monchio, ha avu-to luogo sabato 23 febbraio 2008 la festa di compleannodel Palagano Fuoristrada Club. Amici e simpatizzantihanno rivissuto i tanti momenti sportivi che hanno carat-terizzato questi 25 anni e fatto conoscere Palagano e lapista del "Dragone" in Italia e in Europa. Nell'occasionesono stati premiati i partecipanti all'attività agonisticadell'annata 2007. E' stato inoltre illustrato il calendariosportivo 2008: da aprile a novembre, corsi di guidafuoristrada F.I.F. di vari livelli; 5-6 luglio: campionato ita-liano velocità fuoristrada; 20-21 settembre: CampionatoItaliano challenge regolarità fuoristrada; 5° challenge tran-sappenninico memorial Gabriella Facchini; 25-26 otto-bre: Camp Italiano TRIAL 4 X 4. (br)

Dalla prima"Uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quacquaracquà..."

AIL Modena ONLUS(Ass. italiana contro le leucemie-linfomi, mieloma)

Con la presente desidero esprimere a tutti i cittadinidi Palagano e dintorni, la più sincera gratitudine perla solidarietà dimostrata in occasione della raccoltafondi che si è svolta domenica 9 marzo.Il nostro principale obbiettivo, oggi, oltre a sostenerele esigenze della ricerca nel laboratorio che AIL Mo-dena ha attrezzato presso il Dipartimento di Scien-ze Biomediche dell'Università di Modena e ReggioEmilia, è quello di estendere l'Assistenza DomiciliareEmatologica ed il Servizio di Psicologia a tutti i centridella provincia modenese.Sappiamo che questo non è facile, per diversi moti-vi, ma contiamo di riuscirci se potremo continuare agodere dell'appoggio dei nostri sostenitori, ai qualisiamo profondamente grati.Ancora grazie e con l'occasione, anche a nome deinostri assistiti, i nostri migliori saluti.

Il presidente(Prof. Umberto Torelli)

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La Palaganeidevista da noi

Il ragazzi della scuola media terminanola lettura della Palaganeide.

Canto sesto

Dopo la mitica "resurrezione" di Bortolino, il Senato palaganese decretò didedicare al geniale cittadino, una statua in suo onore.I cittadini non riuscivano ad accordarsi sulla posa da dare al sapiente; mafinalmente si decretò di riprodurlo in meticolosa posizione, nell'attimo diascoltare il terzo, ultimo e decisivo flato.Fu scelto come artista un giovane pastorello, assai privo di cultura, al con-trario del popolo palaganese.Per rendere unica la scultura, come inimitabili erano i mitici cittadini, sidecise di utilizzare un nuovo materiale: la neve. L'artista venne e si avviòverso la sua dimora dove avrebbe iniziato la sua opera, che successiva-mente riuscì a completare in otto giorni.Il pastorello convocò un'assemblea poiché aveva bisogno di parlare ai nobilicittadini: occorreva creare un forno per cuocere il monumento. Bisognavacostruire una fornace e tutti diedero il proprio contributo: chi soldi, chi gior-nate di lavoro.Un lungo corteo accompagnava la statua fino a destinazione. Venne siste-mato nel forno, l'inimitabile monumento. Il mattino seguente dal forno usciun odore disgustoso: voleva forse dire che l'opera era ultimata? L'attesa eralunghissima e l'ansia moltissima.L'artista nell'attesa volle andare a riposarsi e raccomandò ai palaganesi dinon toccare nulla fino al suo ritorno.Giunto alla propria dimora egli pensò fra sè e sè se il forno fosse statopieno o vuoto.Impaurito dalle possibili conseguenze dei cittadini, se il forno fosse trovatovuoto, fuggì.Andarono a cercare l'artista a casa sua ma non lo trovarono. Gli astuti, manon consapevoli di tale stupidità, aprirono un piccolo finestrino a lato dellafornace.Si accorsero così, i mitici palaganesi, della fregata ricevuta.

Francesca e Omella

Gaetano Nizzi (Tanino) nacque a Dogana Nuova di Fiumalbol'8 giugno 1873. Seguì gli studi nel

locale seminario fino a divenirvisacerdote. Fu prima cappellano in

diverse parrocchie, quindi parroco diRotari. Gli ultimi anni della sua vita

furono molto amari. Temperamentoesuberante e dinamico mal si

adattava alla consuetudine ed ebbecontrasti che lo costrinsero ad

allontanarsi dalla montagna. Morì aRoma il 14 gennaio 1917 a soli 44

anni. Scrisse anche lirichedi ottima fattura.

Scuola

Per celebrar di Bortolin la morteE l’ammirabil sua resurrezione,Di Palagan decreta il popol forteUn monumento al nobile campione.Lo fan di neve quelle genti accorte,Poi dentro al forno ad indurir si pone;Ma la statua di notte fugge via,Lasciando in forno certa... porcheria.(....)Intanto di Palagano il SenatoPensava di eternare il gran portento,Ed esaltar l’eroe privilegiatoCon un imperituro monumento.Perciò il consesso, nel famoso prato,Riunito a straordinario parlamento,Gli decretò una statua colossaleNel centro della piazza principale.

Però non conveniva il gran consessoSulla posa da dare a quel sapiente:Chi lo volea col capuccino appresso.Chi lieto in volto, chi umile e dolente.Chi vivo e sano, chi da morte oppresso...Ma tutti s’accordaron finalmenteDi riprodurlo col somaro a latoNell’atto di ascoltar l’ultimo flato.

Fu deciso affidarne la sculturaA un artista del luogo, un pastorelloA cui ficcato avea madre naturaIl bernoccolo del genio nel cervello:Costui, quantunque privo di cultura,Riproduceva, qual Giotto novello,Sulla creta in sembianze pellegrineUomini, porci, femmine e vaccine.(....)“E chi ti ha detto (gli rispose alloraDi quei dotti il più dotto) che vogliamoFarlo di marmo?...Vattene in malora;Di quello dappertutto ne vediamo...La statua che tu devi metter fuoraDi una nuova materia la bramiamo,Che non rompa però troppo le tascheE che resista ai venti e alle burrasche”.

E lo scultor, grattandosi la testa,“Materia nuova!... Voi la fate breve;Ma senza stucco, creta, o cartapesta,O plastica usual più o meno greve,Ditemi su, per farla che mi resta?Buon material sarebbe anche la neve;Ma ci vorrebbe un bravo che sapesseTrovar modo che il sole non la struggesse”.

Con la voce tonante dell’uragano,Severo in volto e nello sguardo orribile,Urlò il preside allor: “Quei di PalaganoNiuna cosa ritrovan d’impossibile...Nulla scopron color che nulla indagano,Ma da un saggio esplorator tutto è accessibile.Va, corri, figlio mio, mettiti all’opra;Il gran segreto io voglio che tu scopra.

“Se la neve a fissar giunger potrai,La gloria ti aprirà le braccia sue;Ricchezze e onor per te ne ritrarrai,Immensa lode per le genti tue:Sull’ali della fama volerai,Più rinomato ancor d’un Cima... bueE di Carrara i marmi più pregiatiServiranno a far muri e lastricati”.

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Scuola

D’urli e di lodi gonfio, e grave in volto,L’artista abbandonava l’assembleaE, lesto verso casa il piè rivolto,Fra le sue bestie a chiudersi correa.Di curiosi uno stuol fuori raccoltoAnsioso la grand’opera attendea;Ma sol dopo otto giorni, un finestrinoAperse il bravo e fece capolino.

“Buone nuove, esclamò tutto cortese,O rampolli d’un suol privilegiato!Il genio di Palagano discese,E ad eternar la neve m’ha insegnato...La nuova propagate nel paeseE per domani sera, là nel prato,Ordinate una grande riunione;Ch’io verrò a pubblicar la mia invenzione”.

Il giorno dopo, all’ora convenuta,Strabocchevole folla occupa il prato:In parte in piedi, in parte era sedutaCoi vegliardi del piccolo Senato,Ed attendeva trepidante e mutaDegli studi profondi il risultato:Di quali accorgimenti usar si devePer fissare una statua di neve.

Ed ecco lo scultor sullo sgabelloChe serve da tribuna è gia salito:“Amici, ei grida, il poco mio cervello,Unito al vostro ed al cortese invito,Pensa di porre all’opera suggelloOnde il gran monumento sia compìto,E resti eterno, e son comuni i voti,Ad orgoglio dei figli e dei nipoti.

"L’ho scolpito di neve e sol vi ho aggiuntoUn prodotto specifico specialeDel bel somiero a Bortolin congiunto,Compagno della sua gloria immortaleE l’ho rappresentato proprio al puntoChe dava il terzo flato a lui fatale:Ho eseguito così vostro desio,Or voi gentili eseguirete il mio.

"Quelle statue van cotte: una fornaceGrande e perfetta preparar si deveIn due piani divisa: un per la braceL’altro per le due statue di neve.Muriam la porta e ciò che dentro giaceCol fuoco sotto sarà cotto in breve:Basta una notte. Il popolo contentoVedrà il giorno seguente il monumento”.

Un fragoroso applauso a questo direSi levò dalla turba estasiata.Or bisognava l’opera eseguire,E ciascuno promise una giornata.Chi portò sassi, chi sborsò le lirePer la calce, i mattoni e l’impalcata;Lieto spese e fatiche ognuno affrontaE la fornace in pochi dì fu pronta.

L’artista intanto diè l’ultima manoA quel candido suo capolavoro:Lo tenne all’ombra, ben intatto e sano,Vi aggiunse ciò che potea dar decoroAl sapiente e all’asino; ma invanoTentava di celar tanto tesoro,Perché la fama, che vien sempre a galla,Di ammiratori gli riempia la stalla.

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99la LUNA nuova - Aprile 2008

Scuola

In giorno del trasporto, in processioneIl popolo seguia - la banda in testa -E mandava rintocchi il campanoneCome se del Patron fosse la festa:Plebe, Senato e clero si disponeDavanti alla fornace e qui s’arresta;Da cento braccia il gruppo è sollevatoE delicatamente ivi posato.

L’artista in fretta qua e là ritoccaDove il viaggio causò qualche malanno,E presto al forno murano la boccaOnde i raggi del sol non faccian danno.Con entusiasmo ammucchiano la brocca,Trascinan tronchi con allegro affanno,Portan carbone da ogni bosco e locoE al pian di sotto accendono un gran fuoco.

Dirige l’opra lo scultor genialeChe trovò il modo di fissar la neve.La fiamma il forno già circonda e sale.Col fumo insieme, rosseggiante e lieve:La mattonata d’ogni intorno egualeAcqua e vapor, vapor e acqua beve;E a poco a poco quel lavor di geloMutato in fumo, va salendo al cielo.

L’edificio già scotta e fuma e fumaCome acceso cratere di vulcano,Solo da un lato n’ esce certa schiumaVerdiccia e densa e d’un odore strano.Già ormai tutta la brace si consumaEd il momento non è più lontano,Quando freddata sia di nuovo l’opra,Di metter le pareti sottosopra.(.....)Sorto il mattin l’affaticato artistaChiese d’andarsi a riposare un poco,Raccomandando di guardare a vistaPerché nessun si avvicinasse al loco:“Intanto l’opra maggior forza acquista,Raffreddandosi adagio a lento fuoco,Nessun di fare un buco abbia l’ardirePerché potrebbe l’arte mia svanire”.(...)Non s’accorgeva il misero ch’egli era,Al solo formular di questo indizio,L’unico di palaganese schieraAd avere un pochino di giudizio.L’idea gli venne tardi, ma sincera,E dubitando che già qualche TizioPotesse aizzargli gente alle calcagna,Pensò ben di restare alla campagna.(...)Il presidente va col batticuoreE leva un mattoncin con molta cura:Applica al buco l’occhio suo migliorePer veder se già cotta è la scultura,Ma vuoto il forno ei scorge con stuporeE solo in terra un poco di lordura,Che gli pareva di concime un grumoA giudicar dall’odor del fumo.

Muto alcun tempo e qual da pensier variChe sia sorpreso, si coprì le ciglia:Poi volto ai suoi: “La grande nuova, o cariCompaesani, darete alla famiglia:Il fior fiore di tutti i montanari;Il duca nostro e il ciuco, oh meraviglia!Colpiti in terra con la neve e il gelo,Sono, in effigie, già volati al cielo!”

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10 la LUNA nuova - Aprile 2008

Non rifiuto, io riciclo!

Speciale: raccolta differenziata

Per riciclaggio dei rifiuti si intende tutto l'insieme di strategie volte

a recuperare materiali dai rifiuti per riutilizzarli invece di smaltirli.

Possono essere riciclate materie prime, semilavorati, o materie di scarto

derivanti da processi di lavorazione, da comunità di ogni genere (città,

organizzazioni, villaggi turistici, ecc), o da altri enti che producono materie di

scarto che andrebbero altrimenti sprecate o gettate come rifiuti. Il riciclaggio

previene lo spreco di materiali potenzialmente utili, riduce il consumo di

materie prime, riduce l'utilizzo di energia e conseguentemente l'emissione

di gas. Il riciclaggio è un concetto chiave nel moderno trattamento degli scarti ed

è un componente insostituibile nella gerarchia di gestione dei rifiuti. L'evidente

problema della gestione dei rifiuti è diventato sempre più di rilevanza nazionale. La

smodata crescita dei consumi e dell'urbanizzazione hanno, da un lato, aumentato

moltissimo la produzione dei rifiuti e, dall'altro, ridotto le zone disabitate in cui

trattare o depositare i rifiuti. La società moderna oggi si trova quindi costretta a

gestire una grande quantità di rifiuti in spazi sempre più limitati. Una situazione in

cui si alimenta anche il traffico e lo smaltimento illegale dei rifiuti. L'uso delle

discariche, pur avendo in sé costi bassi, comporta uno spreco di materiale che

sarebbe almeno in parte riciclabile nonchè l'uso di vaste aree di territorio e non

configura la soluzione ottimale; inoltre crea grandi concentrazioni di rifiuti con

possibili conseguenze sull'ambiente. Gli inceneritori, invece, basano il loro

funzionamento sull'incenerimento dei rifiuti: gli impianti più recenti sfruttano la

combustione così ottenuta recuperando un minimo di energia elettrica e calore

ma possono provocare emissioni tossico-nocive (in particolare di polveri sottili e

di diossine). Partendo da questi principi fondamentali abbiamo redatto un dossier

improntato soprattutto su ciò che ciascuno di noi deve sapere per potere contribuire

attivamente alla salvaguardia dell'ambiente ed al risparmio energetico. Nella nostra

ricerca sulla situazione della raccolta differenziata in Italia, ci ha rincuorato sapere

che non esistono solo situazioni vergognose come Napoli, ma numerosi

esempi vicini e lontani di atteggiamenti virtuosi. La riflessione è che spesso

manca il coraggio e peggio ancora la consapevolezza di cosa possiamo

fare anche nel nostro quotidiano.

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1111la LUNA nuova - Aprile 2008

Speciale raccolta differenziata

Rifiuti urbani- Non ingombranti: provenienti dai fabbricati o da altri insediamenti civiliin genere.- Ingombranti: come i beni di consumo durevole provenienti da fabbricatio altri insediamenti civili in genere.

Rifiuti Speciali- Residui di lavorazioni industriali, da attività agricole, artigianali, commer-ciali e di servizi che siano dichiarati assimilabili ai rifiuti urbani.- Rifiuti provenienti da ospedali, case di cura ed affini non assimilabili aquelli urbani.- Materiali provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi, macchinari eapparecchiature deteriorate ed obsolete.- Residui della attività di trattamento dei rifiuti e quelli derivanti dalladepurazione dei corsi d'acqua.

Rifiuti Tossici e Nocivi- Quelli che contengono o sono contaminati da sostanze pericolose inquantità o concentrazione tali da presentare un pericolo per la salute el’ambiente.

Classificazione dei rifiuti

di Graziano Bertugli

Il termine prevede di fatto un sistemapiù o meno complesso, più o menoarticolato con cui singoli soggetti masolitamente, collettività a livello terri-toriale comunale effettuano già allabase, una selezione dei rifiuti da con-ferire, differendo quelli da affidare allaraccolta del servizio ordinario, da quelliche possono essere oggetto diriutilizzazione,perdiventarenuovamen-te materia prima, semilavorato ocomponentistica tecnica, utili ai fini dinuova produzione industriale o artigia-nale.Il senso sta nel ribadire nei fatti ciòche il Decreto Ronchi stabiliva all'arti-colo 1 comma 2: il rifiuto non è unelemento da scartare ma è una ri-sorsa da utilizzare, in pratica è l'orodel domani, visto anche nella prospet-tiva di risorsa energetica diretta o indi-retta.Infatti il decreto Ronchi, dal nome delministro che lo ha emesso nel 1997,

rivede tutta la filiera relativa ai rifiuti,classificando il rifiuto in generale e in-dicando i vari tipi tra urbani e speciali(secondo origine e pericolosità), peri-colosi e non pericolosi, differenziandogli imballaggi di 1° (che ne contengo-no altri più ridotti per la distribuzionedei prodotti assemblati al dettaglio) e2° grado (pronti per l'acquisto di con-venienza ad opera dei consumatori fi-nali), i rifiuti agricoli, i rifiuti industriali,e tra questi quelli che possono essereavviati, con opportune modalità e a fron-te di apposite autorizzazioni inerenti

l'attività di trasporto,stoccaggio e di

smaltimento, ad incene-ritori capaci di produrre in

cambio energia elettrica.Ulteriore classificazione avviene

anche a livello europeo tramite l'ot-temperanza di direttive che impon-

gono la costituzione del CER, Ca-talogo Europeo dei Rifiuti, il quale tra-

mite un codice obbligatorio posto su-gli imballi e i documenti di trasportodegli stessi, permette di distinguerli edi conoscere provenienza e utilità.Il codice risulta costituito da 16 cifredi cui le prime due indicano la classedi provenienza (ex cava), le cifre dallaterza alla ottava i singoli processi diattività da cui provengono (estrazione)e le ultime due la identificazione fisi-co-chimica della materia; le ultime duecifre con 99 indicano rifiuto nonrintracciabile. In questo modo si rea-lizza l'impossibilità di conferire nellamassa dei rifiuti da bruciare quelli chepossono essere riutilizzati, i quali conuna rete di aree di stoccaggio, isoleecologiche ed altro saranno poi,riutilizzati su scala industriale orecuperati da consorzi nazionali spe-cifici, realizzati per singoli materiali,con l'obbligo per i gestori del serviziodi conferimento ai nuovi soggetti; siavranno allora il consorzio di raccoltadella carta, quello del vetro e così via.A cosa mira tutto ciò? In primo luogoa creare una nuova filiera in grado dicostruire un nuovo settore industriale,che si occupi della produzione di nuo-vi prodotti con nuove tecnologie utiliz-zando materiali più volte utilizzati; dinon impoverire le risorse esigue pro-venienti dal sottosuolo; di diminuire neltempo i costi di produzione dei pro-dotti di massa; di creare nel ciclo cosìrealizzato e reinventato nuovi posti dilavoro; di realizzare un ciclo al contra-rio capace di far ottenere da alcuni pro-dotti finiti recuperati, la materia primada cui sono stati derivati (ad esempio

Cos'è

La raccoltadifferenziata

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12 la LUNA nuova - Aprile 2008

Contributo per riciclaggioQuesto simbolo indica che il produttore aderisce ai consorzi, previstidalla legge, per organizzare il recupero e il riciclaggio degli imballaggi.Molto diffuso nel Nord Europa, in Italia è di scarso significato perché leAutorità competenti non hanno emanato disposizioni precise. Viene

comunque esposto da parte dei produttori che esportano in altri paesi europei dovetali consorzi sono già funzionanti.

Imballaggi riciclati o riciclabiliEntrambi nascono con la direttiva europea del 1983 sugli im-ballaggi. Il primo riguarda le confezioni di carta o cartone. Ilsecondo quelle di plastica. Entrambi possono voler dire due

cose: che l'imballaggio è riciclabile ma non necessariamente riciclato, oppure cheparte del materiale è riciclato. Pertanto, senza ulteriori specificazioni, questi marchisono ambigui. I numeri da 1 a 6 contenuti nel secondo marchio, indicano il tipo diplastica utilizzata secondo un codice prestabilito. Tavolta il numero è accompagnatoanche da sigle, per una maggior precisione (es. 02 -PE-HD Ossia Polietilene HighDensity; 04 - PE-LD ossia Polietilene Low Density). Il numero 7 indica che il materia-le non è riciclabile.

Invito alla raccolta differenziataQuesti simboli indicano che la confezione va buttata nei conte-nitori della raccolta differenziata. Un problema particolare riguardale confezioni di cartone che contengono una finestrella di rigidapellicola trasparente per rendere visibile il contenuto della sca-tola. Dove buttarla? Il Comieco, il consorzio per il recupero dicarta e cartone, assicura che la pellicola fa parte delle impurità

"fisiologiche" che non pregiudicano il meccanismo di recupero.

Materiale dell'imballaggioQuesti simboli specificano il materiale utilizzato per la confe-zione. Le sigle più frequenti sono le seguenti: ACC: indica

che il contenitore è in acciaio e può essere messo nei contenitori per la raccoltadifferenziata delle Lattine; AL: indica che il contenitore è di alluminio e può esseremesso nei contenitori per la raccolta differenziata delle Lattine; CA: indica che sitratta di carta accoppiata a materiale non riciclabile. Pertanto deve essere buttata neirifiuti Misti; PE: indica che la plastica è composta da polietilene; PET: indica che laplastica è composta da polietilene tereficato; PP: indica che la plastica è compostada polipropilene; PS: indica che il contenitore è di polistirolo; PVC: indica che laplastica è composta da polivincloruro; VE: indica che il contenitore è di vetro e può

essere messo nei contenitori per la raccolta differenziata del vetro.

Non disperdere nell'ambiente

Prodotto idoneo al contatto con sostanze alimentari

Speciale raccolta differenziata

Prodotto nocivo Prodotto infiammabile

Riportiamo una breve spiegazione dei principali simboli relativi ai rifiuti.

Rifiutabolario

Prodotto tossico

petrolio) con vantaggi economici edambientali notevoli.Tutta questa organizzazione porta van-taggi rispetto al passato, e risolve ilproblema delle discariche a cielo aper-

to che oggigiorno, come nella provin-cia di Napoli, costa risorse e procuraproblemi sanitari elevatissimi, con il ri-schio di procurare assieme al disagio,al danno dell'immagine turistica dell'Ita-

lia nel mondo, anche epidemie di mas-sa. Ma l'obiettivo primario rimane co-munque quello di produrre sempremeno rifiuti, eliminando così alcuni pas-saggi che ora risultano essenziali ma

che domani potranno, se tolti,convogliare energie e risorseverso ambiti produttivi in modoancor più conveniente e diret-to (meno burocrazia, menoaree di stoccaggio da cui re-perirli, meno operatori pagatiper il servizio e più convenien-za nel reperire le materie pri-me da parte dell'industria, conconseguente diminuzione deicosti dei prodotti finiti al detta-glio). Lo Stato potrà così pro-grammare e realizzare, quelloche si definisce uno svilupposostenibile che miri oltre a que-sto, che rappresenta un tassel-lo nella prima fase del ciclo delrifiuto, ad ottenere vantaggi sulpiano delle risorse energetichealternative, e vantaggi per unaproduzione cosciente limitatadei rifiuti con particolare riguar-do agli imballaggi, i quali tra diessi, presentano problemi dismaltimento notevoli che pos-sono essere, sulla base diesperienze transazionali, risolticon convenienza per le taschedei cittadini diminuendo le ta-riffe del servizio stesso.La parola chiave è incentivarela raccolta differenziata in varimodi e a vari livelli facendo sì,che cittadini ed enti possanovedere tangibilmente ricono-sciuto un ritorno economico edella qualità della vita per l'atti-vità di selezione svolta.Solo così infatti l'accordo diKyoto per l'ambiente potrà es-sere realizzato nei suoiobbiettivi, relativi alla diminuzio-ne dei tassi in inquinamentodel pianeta, permettendo allenuove generazioni di non sob-barcarsi da qui a 10 - 15 anni idisastri dovuti al surriscalda-mento della terra che costereb-bero in vite e ripristino dei pa-trimoni pubblici e privati, unprezzo ben maggiore rispettoagli investimenti realizzati in vi-sta di un nuovo modo di pro-durre, di consumare e di vive-re.

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Speciale raccolta differenziata

di Edda Chiari

E'un piano d'azione stilato dall'ONU perlo sviluppo sostenibile che nel 1992 aRio de Janeiro viene firmato da 170paesi. E' il primo documento di intentied obiettivi programmatici per dare unabase alle politiche di sviluppo sosteni-bile del pianeta.Primo intento: tradurre questi obietti-vi dal livello delle Nazioni Unite, in lineedi azione definite dai governi nazionalie azioni concrete portate avanti dai go-verni locali.I settori: tutte le aree in cui una qualsi-asi attività umana interagisce con l'am-biente portandogli danno sia evidenteche presunto. Tra i più considerati an-che perché già emersi in fase acuta diproblematicità gli aspetti legati a tra-sporti, rifiuti, acqua, energia; ma parti-colarmente sentiti anche aspetti legatia consumi critici, alimentazione, finan-za solidale, turismo responsabile.Altre parole, carta, tempo, soldi in piùspesi senza arrivare a nulla di concre-to... qualcunopotrebbe ragionevolmente

pensarlo.Eppure dal 1992, nonostan-te a livello nazionale di"Agenda 21" si parli po-chissimo, nonostante ilCongresso mondiale di To-rino sullo sviluppo sosteni-bile del 2005 sia passatopraticamente sotto silenzio, qualcheente locale ha fatto tentativi applicati-vi anche con buoni risultati.La ricetta in realtà non è complicata:l'ingrediente fondamentale sonole persone che con un'adeguataguida compilano essi stessi la loroagenda indicando quotidianamen-te piccoli gesti che fatti contem-poraneamente da molti possonofare la differenza.Certo non mancano persone che purnon sapendo niente di "Agenda 21"compiono di continuo gesti sostenibiliin diversi campi della loro vita.La forza di un programma come"Agenda 21" è la condivisione da par-te di molte persone di gesti che alloradiventano visibili e misurabili.

Il primo passo èfare in modo chele persone si ri-trovino e si sie-dano insieme at-torno ad un tavo-lo. La realizza-zione di questoprimo obiettivo èil compito di chiamministra, ov-vero da chi ha ildovere e la pos-sibilità di raggiun-gere tutti stimo-lando la parteci-pazione ad un la-voro di confrontoguidato.Il percorso virtuo-so di "Agenda

21" prevede infatti che la scelta dei ge-sti, dei campi d'azione su cui si ritie-ne prioritario intervenire scaturiscanoda un confronto tra i diversi portatorid'interesse di un territorio: non solo am-ministratori quindi, ma aziende, asso-ciazioni, scuole, semplici cittadini...Solo con questo incontro-confrontosono davvero individuati campi in cuila maggior parte delle persone hannointeresse ad impegnarsi, possono es-sere evidenziate azioni già in essereda parte di qualcuno e estendibili adaltri, possono essere raggiunte moltealtre persone attraverso le rappresen-tanze coinvolte e le scelte non sonovissute come imposizioni ma sonoconsapevoli in quanto scaturite da per-corsi condivisi. Solo così emergono lenecessità autentiche di un territorio,ma si può anche avere misura di quan-to già esso ha in termini di risorse,idee, capacità intrinseche. Si parla diquesto tavolo partecipato come diForum di "Agenda 21".Dai forum scaturiscono i piani di azio-ne ovvero gli elenchi delle 'cose da fare',degli attori, delle necessità per attuar-le, degli indicatori per valutarne la rea-lizzazione e gli effetti.L'esempio di come effettivamente que-sto percorso sia buono lo abbiamo sot-to gli occhi con lo scottante tema rifiu-ti e raccolta differenziata.Ad oggi si può ragionevolmentedire che dove questo tema è statoaffrontato con il coinvolgimento ela partecipazione della maggiorparte dei cittadini, esso ha avutomolto più successo delle aree in

Agenda 21Un'agendadi cose da fareper un XXI secolosostenibile

NumeriOgni cittadino produce in un anno, in media,

550 Kg di rifiuti.

In 100 kg di rifiuti ci sono:

25 Kg di carta - 14 Kg di plastica

10 kg di vetro - 51 kg di altro materiale.

La terra assorbe

1 bottiglia di plastica in

500 anni

1 bottiglia di vetro in

400 anni

1 giornale 1 mese

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14 la LUNA nuova - Aprile 2008

cui la raccolta è stata semplice-mente imposta. Nel primo caso èstato applicato almeno in parte quelloche è il processo consueto di un per-corso di "Agenda 21".E' chiaro che non si possono affronta-re insieme e contemporaneamentetutte le problematiche legate all'am-biente, ma sicuramente favorire la par-tecipazione e il maggior coinvolgimentodarebbe, se non altro, impulso all'im-pegno ed alle idee per intervenire pia-no piano su molti aspetti.Il difficile in questa ricetta non è tantola decisione da parte di un ente localedi avviare il percorso quanto la volontàeffettiva. Si potrebbe pensare che l'im-pegno materiale che un percorso delgenere richiede possa diventare un pro-blema, soprattutto per le piccole real-tà, ma si tenga conto che negli annipassati sono stati dati incentivi e fondiper l'avviamento di questi progetti.

Speciale raccolta differenziata

Normativa

La Comunità Montana Modena Ovestin particolare è stata coinvolta in que-sto processo di avviamento del forumnel 2005 in un progetto condiviso conla Comunità Montana del Frignano.Sicuramente il livello era già troppoampio per potere trovare soluzioni effi-caci che andassero bene per realtà sin-gole, come i comuni tra loro anchemolto diversi delle due comunità.Eppure partecipare poteva essere unmodo per prendere spunti da riproporrenel più piccolo e magari avviare pro-cessi di partecipazione anche minimiche focalizzassero almeno qualcosasu cui intervenire.Il processoavviatonel2005nonhaavu-to seguito nella Comunità Ovest e dal-le liste dei partecipanti agli incontri sinota la scarsissima presenza didecisori pubblici della Comunità Ovest,segno che purtroppo non si sentiva enon si sente particolarmente il biso-

gno di trovare modi per incentivare lapartecipazione della gente perché pren-da coscienza di cosa può fare primache le cose diventino problemi insor-montabili (mucchi di rifiuti per strada)o motivi di scontro (area di compatta-mento).Ma si può partecipare anche solo es-sendo informati. Questa infatti vuoleessere una comunicazione in meritoa strumenti virtuosi che gli enti potreb-bero avere e potrebbero usare, ma chespesso passano inosservati o, soprat-tutto nelle aree "periferiche", come lamontagna, sono ritenuti di secondariaimportanza.Un processo che porta a presa dicoscienza del proprio spazio divita, di quello che si lascerà allegenerazioni future, che stimola al-l'azione e non alla lamentela nonpuò essere di secondaria importan-za per nessuno.

· Articoli 11 e 12 Costituzione italiana, in riferimento con nuovi diritti collet-tivi tra i quali quello alla tutela dell'ambiente e i diritti individuali correlati all'art.34 della Costituzione, il diritto alla salute.

· Direttiva 75/442/CEE sui rifiuti.

· Direttiva 91/689/CEE del 12.12.1991 sul consumo rifiuti pericolosi.

· Direttiva del Consiglio 94/31/CE del 27/06/1994 sui rifiuti in generale.

· Decreto Ronchi Dlgs 22/97 del 05/02/1997 (raccolta, riciclaggio, trasporto esmaltimento rifiuti nonché loro classificazione).

·Protocollo di Kyoto. Trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscrittonella città giapponese di Kyoto l'11 dicembre 1997 da più di 160 paesi in occasione della Conferenza COP3 dellaConvenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Il trattato prevede l'obbligo in capo aipaesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio ed altricinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in unamisura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 - considerato come anno base - nel periodo2008-2012. Il protocollo di Kyoto prevede il ricorso a meccanismi di mercato, i cosiddetti Meccanismi Flessibili; ilprincipale meccanismo è il Meccanismo di Sviluppo Pulito. L'obiettivo dei Meccanismi Flessibili è di ridurre le emis-sioni al costo minimo possibile; in altre parole, a massimizzare le riduzioni ottenibili a parità di investimento. Perchéil trattato potesse entrare in vigore, si richiedeva che fosse ratificato da non meno di 55 nazioni firmatarie e che lenazioni che lo avessero ratificato producessero almeno il 55% delle emissioni inquinanti; quest'ultima condizione èstata raggiunta solo nel novembre del 2004, quando anche la Russia ha perfezionato la sua adesione. Alla data diaprile 2007 sono 169 le nazioni firmatarie. Il Kazakistan ha firmato il trattato il 12 marzo 1999 ma non lo ha ancoraratificato. Gli Stati Uniti (firma il 12 novembre 1998) hanno firmato il trattato ma non intendono ratificarlo. L'Australia(firma il 29 aprile 1998) ha ratificato il trattato a dicembre 2007. Fra i paesi che non hanno né firmato né ratificato iltrattato, Afganistan, Città del Vaticano, Iraq, San Marino, Taiwan, Turchia, Zimbabwe.

· Direttiva 2000/76/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 dicembre 2000, sull'incenerimento deirifiuti.

· Direttiva 2006/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, relativa ai rifiuti.

· Testo Unico Ambientale "Norme in materia ambientale" D.lgs 152 del 03/04/2006.

· Legge Regionale nr. 15 del 2006 su Educazione Ambientale (Centri Educazione Ambientale).

di Elisabetta Gazzetti

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1515la LUNA nuova - Aprile 2008

Osservatorio

Si può dare di più...

di Davide Bettuzzi

In settembre è stato pubblicato il nu-mero 8 del Notiziario dell'OsservatorioProvinciale Rifiuti di Modena. Nel pri-mo semestre 2007 nel complesso èstato raggiunto l'obiettivo del 40% diraccolta differenziata a livel-lo provinciale, ma con no-tevoli differenze da comu-ne a comune (dall' 8,7% diMontese al 62,5% diNonantola; dal 46,6% del-la bassa al 29,7% dellamontagna). Molti comunihanno messo in campo ini-ziative ed interventi per ilpotenziamento della rac-colta differenziata, mentrealtri sono in ritardo.Sul sito della provincia diModena pubblicate le mo-dalità di organizzazione delservizio rifiuti, il dettaglio diriorganizzazioni, attività edinterventi realizzati nei sin-goli comuni per la raccoltadifferenziata e per la valu-tazione di risultati (47schede comunali). Nellatabella riportiamo i dati dei

comuni della nostra comunità monta-na (in grassetto), di altri comuni a noivicini oltre ai due comuni più e menovirtuosi della provincia. E' necessarioaumentare l'impegno di amministrato-ri e cittadini e non accontentarsi di per-centuali raggiunte ancora troppo bas-

Speciale raccolta differenziata

se se paragonate a quelle di paesi dovela raccolta differenziata e la tutela del-l'ambiente sono temi affrontati e senti-ti da molti più anni.Quando si perde il treno, bisognarincorrerlo, altrimenti si resta a pie-di...

I numeri della raccolta differenziata in Italia32,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti nel 2006 (550 kg ogni cittadino); 50 inceneritoriattivi, di cui la metà tra Emilia e Lombardia (30 nel Nord Italia); 12,1 milioni di tonnellate diimballaggi immessi al consumo.La media nazionale della raccolta differenziata è del 25,8%; al primo posto il Trentino(49,1%), seguono Veneto e Lombardia, in coda Molise (5%), mentre la Campania(11%) varia da situazioni limite come quella di Caserta, all'eccellenza del 55% diMercato San Severino e Scafati (40%).Rispetto al 2005 c'è stato un incremento del 2,7%. Nel periodo 2003-2006 i consumisono aumentati del 2,9% e la produzione di rifiuti del 8,3%, dovuta soprattutto adimballaggi. Il Nord Italia ha raggiunto una percentuale di differenziazione del 40%, ilCentro resta stabile al 20%, il Sud non va oltre il 10%.La bolletta dei rifiuti è aumentata notevolmente e ora si richiede di agire fiscalmente,incentivando i comportamenti virtuosi. In Campania, che vanta il più importante polo cartaio del mezzogiorno con 4cartiere che producono 180.000 tonnellate di carta riciclata, la mancata attivazione della raccolta differenziata dellacarta e del cartone, tra il 1999 e il 2005, è costata 102 milioni di euro. Secondo uno studio di Nomisma Energia ilcombustibile da rifiuti di qualità (idoneo per essere bruciato in termovalorizzatori) vale la bellezza di 300 euro pertonnellata in quanto è composto da imballaggi di carta e plastica. Su 32,5 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti, ilriutilizzo energetico di soli 8 milioni di tonnellate consentirebbe una riduzione della bolletta dei rifiuti del 20-30% l'anno,che tradotto in cifre sono, mediamente, 100 euro all'anno per famiglia.

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16 la LUNA nuova - Aprile 2008

di Elisabetta Gazzetti

Nella nostra ricerca sulla situazione della raccolta differenziata in Italia, ci harincuorato sapere che non esistono solo situazioni vergognose come Napoli,ma numerosi esempi vicini e lontani di atteggiamenti virtuosi.La riflessione è che spesso manca il coraggio o, peggio ancora, la con-sapevolezza di cosa possiamo fare anche nel nostro piccolo.Senza polemica, ma ad onore della memoria, nel 1994 il capogruppo di mino-ranza DorianoTorri (lista civica), portò in consiglio comunale a Palagano l'esempiodi un comune dell'interland milanese che tra i primi cominciò la raccolta diffe-

Speciale raccolta differenziata

I virtuosi

Prignano 40%

di Elisabetta Gazzetti

Riteniamo doveroso riportare l'esem-pio del comune più virtuoso della no-stra comunità montana: Prignano.Abbiamo fatto una ricerca prima nelsito istituzionale, davvero esaustivo eda cui abbiamo tratto i seguenti arti-coli, quindi abbiamo contattato l'as-sessore Costi per sapere quale è sta-to il percorso di questa esperienza cheha portato Prignano al 37% di raccol-ta differenziata media nel 2007 ead un inizio 2008 con cifre intornoal 40 %."Il passaggio dalla tassa alla tariffa suirifiuti ha permesso a circa 900 fami-glie di Prignano di vedere il costo delservizio invariato o addirittura di paga-re meno". Così Yuri Costi, assessoreall'ambiente del Comune di Prignanoe presidente della Comunità MontanaModena Ovest, replica agli attacchi chealcuni cittadini hanno mosso al nuovosistema di calcolo per i rifiuti."Alla base della tariffa sui rifiuti -ha spiegato Costi - sta il principio diequità secondo il quale chi pro-duce più immondizia paga di più.Con il sistema precedente, invece,basato esclusivamente sulla metra-tura dell'abitazione, un singolo,magari pensionato, che abitava inun appartamento grande, andavaa pagare molto più rispetto adesempio ad una famiglia di quat-tro persone residente in un appar-tamento più piccolo. La scelta delpassaggio da tassa a tariffa ha sanci-to una sostanziale redistribuzione deicosti andando allo stesso tempo adincidere maggiormente su chi più pro-duce, tutelando, con il meccanismodell'Isee, le fasce più deboli. Allo stes-so tempo vengono incentivati e pre-miati i comportamenti virtuosi deicittadini che si impegnano nellaraccolta differenziata; sono infattipreviste agevolazioni per chi conferi-sce materiali presso l'isola ecologica,recentemente inaugurata nella frazio-ne di Saltino.Alla fine dell'anno, le 300

famiglie più virtuose (calcolate inbase alla tessera magnetica con-segnata nei mesi scorsi a tuttele famiglie, n.d.r.) avranno infattiuno sconto rispetto a quantoavrebberodovutopagareper il ser-vizio dei rifiuti".(Sul sito internet del Comunewww.comune.prignano.mo.it/ cisono tutti i particolari al riguardo)."Infine - ha concluso Costi - è al-trettanto vero che questo servizio haregistrato degli aumenti, ma pur sem-pre nell'ordine di una media del 12 -13%, in linea con gli adeguamenti de-gli ultimi 6-7 anni, aumenti che per l'an-no in corso sono dovuti per gran parteall'apertura dell'isola ecologica che trale altre cose ha già permesso un sen-sibile miglioramento della quota di rac-colta differenziata. Dalla data di aper-tura dell'isola infatti la quota di rac-colta differenziata del nostro comu-ne sì è attestata su livelli superiorial 40 %, che eleva Prignano ad unodei comuni con la più alta percentualedella montagna".

L'isola ecologica"La collaborazione del cittadino è fon-

damentale e preziosa per il rispettodell'ambiente e delle risorse; per pre-miare i comportamenti virtuosi in temadi raccolta differenziata dei rifiuti, ab-biamo studiato un sistema di raccoltapunti, che consentirà sconti sulla fat-tura che S.A.T. invia per il pagamentodel servizio tariffa rifiuti, come di se-guito specificato.I punti verranno registrati e attribuitiattraverso il badge personalizzato, cheogni famiglia ha ricevuto a casa, ognivolta che conferirà determinati rifiutidifferenziati presso l'isola ecologica diVolta di Saltino. All'attribuzione deipunti seguirà la redazione di unagraduatoria di merito, e alle prime 300utenze classificate verrà attribuito unosconto sulla fattura".

I virtuosi

Capannori: esempio uniconella raccolta differenziata

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renziata; oggi come allora non si fecenessuna scelta "virtuosa" e i risultatisono sotto gli occhi di tutti. Spessonon scegliere è peggio che sceglie-re male.Vi portiamo un altro esempio virtuosonella raccolta dei rifiuti: quello del co-mune di Capannori (Lucca) che, unicoin Italia, ha aderito al progetto interna-zionale "Rifiuti Zero".A Capannori si sta, infatti, lavorandoper superare la politica delle discari-che e degli inceneritori e la raccoltadifferenziata ha raggiunto il 54% nel2007. L'obiettivo del Comune per il2008 è quello di raggiungere il 70% diraccolta differenziata. La raccolta dif-ferenziata "porta a porta" ha per-messo di non mandare in discari-ca 4360 tonnellate di rifiuti, per unrisparmio di 700 mila euro in ap-pena 11 mesi. La som-ma risparmiata è sta-ta investita in mezzie occupazione. Fac-ciamo nostra la rifles-sione dell'assessore al-l'ambiente EugenioBaronti: "Il futuro che vo-gliamo dovrà essere im-prontato ad una maggio-re sobrietà e questo si-gnifica modificare ilmodo di progettare, diprodurre, di distribuire ecommercializzare pro-dotti e servizi, rimetterein discussione compor-tamenti consolidati estili di vita. Una dellebarriere e delle difficol-tà più difficili da rimuo-vere per uno sviluppo

sostenibile riguardaproprio il cambiamen-to degli stili di vita edelle abitudini delle fa-miglie.Il consenso popolareè stato la chiave diquesto successo,l'aver investito tanto intermini di risorse uma-ne, finanziarie e di tem-po per spiegare "portaa porta" le modalitàorganizzative del nuo-vo sistema, l'aver orga-nizzato decine di as-semblee nei bar, nelleparrocchie, l'aver coin-

volto, nella campagna informativa e nel-la distribuzione dei contenitori per laraccolta, le associazioni di volontaria-to presenti sul territorio delle due fra-zioni, ha fatto percepire la trasforma-zione radicale del sistema di raccolta,non come un qualcosa calato dall'al-to, imposto da ragioni ideologiche eattraverso la forza di un'ordinanza, macome un cambiamento che nasceva esi organizzava anche grazie al contri-buto e la partecipazione attiva di pez-zi rappresentativi delle comunità stes-se.Il consenso è essenziale perché la rac-colta differenziata "porta a porta" en-tra in ogni casa, meglio in ogni cuci-na, chiede a tutti di cambiare qualco-sa nel proprio atteggiamento nei con-fronti dei rifiuti domestici, chiede di mo-dificare comportamenti individuali e

Speciale raccolta differenziata

familiari consolidati da anni, necessi-ta di una piccola rivoluzione culturale.Cosa dà in cambio? Tanto. Libera fi-nalmente spazi pubblici, vie e piazzedal degrado dei cassonetti spessosommersi da rifiuti abbandonati e spar-pagliati dappertutto, ci restituisce unpo' di decoro urbano, ci rende un po'più civili e consapevoli, pone fine alladeresponsabilizzazione insita nel si-stema usa e getta, costruisce sensocivico, responsabilizza e ci rende tuttiun po' più civili".Grazie alla raccolta differenziata "por-ta a porta" si sono avuti i risultati eco-nomici evidenziati nella tabella.Nella provincia di Lucca conferire 3208tonnellate di rifiuti costa 480.640 euro.La spesa di conferimento agli impiantidi riciclaggio con la raccolta "porta aporta" è stata di euro 166.294, se siconsiderano i 38.321 ricavati dal con-ferimento di carta e cartone si ha uncosto complessivo di 127.973 euro:complessivamente un risparmio di352.667 nel periodo 1° febbraio-31 ot-tobre 2006. Da tenere presenti due ele-menti importanti. Primo: nel mese difebbraio, per i primi 8 giorni nella fasedi transizione sono stati attivi tutti edue i sistemi di raccolta perché i cas-sonetti in strada sono stati ritirati gra-dualmente; secondo: nella nostra pro-vincia non esiste ad oggi nessun im-pianto di valorizzazione delle raccoltedifferenziate e quindi siamo costretti aportare le materie raccolte in impiantifuori provincia. Infine, per il multimate-riale, il cui conferimento sarebbe a

Capannori (LU): raccolta differenziata

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I virtuosi

Castellarano:il comune"Riciclone"

Speciale raccolta differenziata

di Graziano Bertugli

La raccolta differenziata è stata uncavallo di battaglia di amministrazionia noi molto vicine, anche se in un co-mune con quasi 15.000 abitanti e col-locato in provincia di Reggio Emilia:Castellarano. Questo comune dista daPalagano circa 30 chilometri ed è pro-prio qui che si è realizzata una delleesperienze più importanti a livello pro-vinciale e regionale, confermata dainumerosi premi rilasciati come "Comu-ne Riciclone" in Italia negli anni scor-si: ben 5 vittorie su 10 competizioni acui esso ha partecipato a livello nazio-nale dal 1995 sino ad oggi. Ed è pro-prio dal 1995 che ha inizio l'impegnodell'assessore neo nominato all'am-biente Luigi Ruggi (originario di Vitriolae con parenti nel nostro comune, aSavoniero), che, in collaborazione conun ufficio ambiente già esistente, in 10anni realizzerà la struttura odierna perla raccolta differenziata, comprensivadi 2 aree ecologiche aperte giornal-mente dalle 9.00 alle 19.00 (esclusi ifestivi), raccolta porta a porta di ingom-branti, verde per compost, sacco perfoglie, erba, carta e cartone, raccoltain isola di 16 materiali diversificati tracui polistirolo, sughero, ed elettrodo-mestici oggetto oggi di nuovi accorditra Enia e il consorzio di raccolta na-zionale specifico RAE.Nel 1995 la raccolta differenziata, al-lora in mano ai volontari della CroceRossa per carta e vetro, raggiungevasolamente il 2% dei rifiuti prodotti seb-

bene il comune fosse proprietario al51% della discarica "bianca" di RioRiazzone (la prima in Italia conCertificazione Europea), mentre la rac-colta ordinaria dei rifiuti procedeva nor-malmente a cura di Agac. Il progettosi realizza in tre fasi distinte e la pri-ma prende l'avvio nello stesso annocon la collaborazione tra il Provvedito-rato agli Studi e il Comune. Attraversoun corso di 3 mesi, vengono formati39 insegnanti in ambito specifico diEducazione Ambientale. Il corso pre-vede una parte teorica di studio con lacollaborazione di un tecnico prepara-to di una Cooperativa specializzata econ visite degli alunni alle discarichee agli impianti della Provincia.Dal 1997 inizia la seconda fase con lacostruzione della prima isola ecologi-ca in via Cimabue, data in gestione adAgac tramite la Coop Lo Stradello enel 1998 si realizza la seconda Isolaecologica a Roteglia; quest'ultima èavanzata sotto il profilo logistico e leiniziative di sensibilizzazione per il con-ferimento dei rifiuti e delle materieriutilizzabili, effettuata tramite incenti-vi collegati ad tessera a punti, porta lapercentuale di raccolta a livelli elevatiper il periodo.La tessera valeva 15 giorni e, se riem-pita, comportava in regalo alberi da frut-to, schiacciabottiglie e numerosi altrigadget a tema.

Sempre nel 1998 nasce il Laboratoriodi Archimede, centro di riciclaggio estudio, dove gli studenti realizzano pro-getti scolastici per proprie attività ediniziative pubbliche; si riscontra la pre-senza di circa 6000 persone all'annoe vengono realizzati progetti sul riciclo,sulle energie alternative e a fronte del-l'inquinamento atmosferico, del suoloe delle acque. Il successo di questastruttura ha ora portato l'amministra-zione a realizzarne una nuova che ver-rà inaugurata a maggio di quest'anno.Per diminuire la quantità di rifiuti pro-dotti, come richiesto dal piano provin-ciale dei rifiuti ed in ottemperanza alDecreto Ronchi vigente il Comune ri-lascia un contributo in denaro per chiacquista una compostiera, riuscendocosì ad incentivarne l'utilizzo in circa200 famiglie e, al contempo, insegnan-done l'uso e i criteri di costruzione perchi volesse farsela da solo.Questo strumento, utilizzato per ilriciclo e l'utilizzo dei rifiuti urbani umi-di sotto forma di compost prodotto,permette così a queste famiglie di nonconferire detti rifiuti, a fronte di un ri-sparmio sulla tariffa di raccolta del20%; normalmente è utilizzato da chiha giardini di fronte a casa propria epoco in condomini dove la conflittualitàper l'uso in comune è accesa. Tuttequeste iniziative, unite alla costruzio-ne della pista ciclabile ai margini del

costo zero, abbiamo pagato 4.334,00euro per il semplice stoccaggio tem-poraneo del materiale, problema que-sto che a breve intendiamo risolvereattraverso la realizzazione di una sta-

zione ecologica nella zona a supportoalle raccolte differenziate.Il risparmio ottenuto, rispetto al pre-ventivo calcolato sui costi di eserciziosostenuti nell'anno 2005, è stato, nei

9 mesi del 2006 (1° febbraio - 31otto-bre), di euro 22.000. Ciò ha compen-sato pienamente l'aumento dei costidella raccolta e ha portato alla crea-zione di quattro nuovi posti di lavoro.

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fiume Secchia, frequentata da moltisportivi e amanti della natura, porta aduna quasi totale scomparsa delle di-scariche abusive dovute all'abbando-no dei rifiuti sul territorio; esempio vir-tuoso è la convenzione tra Comune eFrantoio del Pescale per l'acquisizionedei rifiuti inerti che vengono poi riciclatie riutilizzati, e a richiesta, a fronte diun prezzo simbolico, la consegna diun camion di compost da utilizzare perla realizzazione di aree verdi, da partedelle imprese di costruzione, nellelottizzazioni urbanizzate, l'iniziativa"Puliamo il Mondo" che ha portato inun anno alla raccolta di circa 500 q dirifiuti lasciati sulle sponde di fiumi etorrenti.L'inserimento nella convenzione conEnia della clausola per "le pulizie spe-ciali" ha permesso che intorno aicassonetti non si verificasse più la pre-senza di rifiuti riciclabili ingombranti aldi fuori degli stessi, perché su segna-lazione di personale competente veni-va recuperato entro 2 o 3 giorni al mas-simo e inviato presso le isole autoriz-zate, con vantaggio globale del deco-ro con cui il servizio veniva prestatonei confronti della collettività. Se siaggiunge che il potenziamento delservizio ha riportato vantaggi economiciriscontrabili nel ristorno sulla conven-

chio Polo Scolastico. Tutte queste ini-ziative, questa campagna ambientalesupportata dalle scuole e dagli inse-gnanti maggiormente sensibili al tema,con il supporto dello stesso assesso-rato e personalmente dell'Assessore,in prima fila nell'insegnamento delleprocedure e delle modalità di utilizzoe selezione dei rifiuti, hanno portatoalla realizzazione di molti progetti pi-lota in ambito provinciale per la scuolae l'ambiente, e numerosi riconoscimen-ti, anticipando di fatto gli incontri stila-ti all'interno del programma di "Agen-da 21".La ricerca di nuove soluzioni e lo stu-dio su esperienze extraregionali rea-lizzate positivamente avevano ancheportato alla redazione di un progettodi raccolta "porta a porta" delle mate-rie ora raccolte in cassonetti differen-ziati con conseguente loro diminuzio-ne in numero che però, allora troppoinnovativo, fu bocciato dalle multiutility.Oggi si sta però rivisitando questa pos-sibilità anche se ad oggi a Castellara-no, la percentuale di raccolta differen-ziata si attesta nel dato reale del 45%a cui si aggiunge un 3% per i materialiinerti conferiti in frantoio (ad esclusio-ne naturalmente dei rifiuti prodotti, con-feriti e riciclati a carico di aziende);anche la raccolta "porta a porta" della

zione con l'ente gestore e che ogniaumento tariffario deve essere oppor-tunamente motivato da miglioramentiqualitativi come quello relativo a mag-giori investimenti realizzati, si giustifi-ca l'aumento medio delle tariffe di 3euro ad utenza nel 2008 in previsionedi eventuale raccolta differenziata po-tenziata "porta a porta".Anche tutte le aziende poste sul terri-torio di Castellarano effettuano la pro-pria raccolta differenziata e riutilizzanole materie impiegate nei loro cicli pro-duttivi (fanghi di levigatura delle cera-miche, acque, materiali semilavorati oscarti di produzione), gli edifici pubbli-ci di nuova costruzione sono adibiti allaraccolta delle acque piovane.Dal 1994 le acque di usi plurimi sonoriutilizzate dalle ceramiche, prese cioèdal fiume Secchia, filtrate tramite undepuratore a Tressano (frazione delComune) e intubate con allaccio intutte le aziende poste sul suo territo-rio; il loro utilizzo è realizzato a favoredegli impianti sportivi, delle scuole, delParco comunale e ora per le nuovelottizzazioni dove ciò è possibile; allostesso tempo dove è necessaria lasostituzione delle vecchie tubazioni,queste vengono rimpiazzate da quelleche consentono l'utilizzo di acque auso plurimo, come nella zona del vec-

Speciale raccolta differenziata

I Centri di Educazione Ambientale (legge regionale n° 15/1996) sono strutture pubbliche dei Comuni e dei Consorzidelle Aree protette che promuovono e organizzano sul territorio attività di informazione ed educazione ambientale.Lo scopo è quello di promuovere comportamenti individuali e sociali improntati al rispetto della natura e dell'ambientee favorire lo sviluppo sostenibile.La scelta di realizzare una Rete permanente dei Centri di Educazione Ambientale nasce operativamente con l'annoscolastico 1991/1992 ad opera della Provincia di Modena al termine di un percorso di educazione ambientale rivoltoagli insegnanti.I Centri hanno generalmente una dimensione sovracomunale; ogni Centro sviluppa una propria "vocazione" territoria-le strettamente legata agli aspetti che maggiormente caratterizzano ogni situazione locale. In modo naturale avvienel'incontro tra i Centri di Educazione Ambientale e la scuola perché la scuola è il luogo privilegiato dell'educazione.Per assolvere al loro compito educativo e formativo i C.E.A. e la scuola hanno in comune il fine di promuovere neiragazzi e nei giovani comportamenti consapevoli, responsabili e positivi dal punto di vista ambientale. Alla fine deglianni '90 la Provincia ha dato avvio ad un processo di Agenda 21 Locale per lo sviluppo sostenibile.Da qui si sviluppa la necessità di far conoscere i Centri di Educazione Ambientale anche fuori dagli ambiti scolastici,di raggiungere il cittadino, le realtà produttive, le famiglie.All'inizio del 2004 è stato aperto un nuovo Centro e si stanno attivando nuove collaborazioni sovracomunali pergarantire la presenza dei Centri di Educazione Ambientale su tutto il territorio provinciale. Le tante esperienzepositive, le professionalità acquisite, le consapevolezze diffuse, i comportamenti positivi indotti dall'azione e dall'en-tusiasmo di tanti operatori rappresentano le fondamenta robuste e sicure della Rete.La Rete è tuttora in evoluzione anche se purtroppo la nostra zona è l'unica ad esserne sprovvista soprattuttoforse a causa di una mancante sensibilità delle amministrazioni pubbliche che, per ora, ritengono di poter risolvereproblemi e dare incentivi a carattere ambientale, senza passare da una seria programmazione di medio-lungo perio-do, ma adoperandosi solo saltuariamente con interventi sporadici tenuti all'occorrenza.

CEA - Centro di educazione ambientale di Graziano Bertugli

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Speciale raccolta differenziata

carta, istituita dal 1998, è stato unsuccesso permettendo al contempo dieliminare la presenza sul territorio dicassonetti appositi che però risultava-no ormai ingombranti, antiestetici eantieconomici, per i costi di carico escarico sostenuti indirettamente dalComune.Il ciclo si completa con edizioni dellafesta che si svolgeva nel centro stori-co del paese, Riciclainfesta, che or-ganizzata dal Comune con testimonialdi ModenaTeleradiocittà, vedeva la par-tecipazione delle maggiori aziendenazionali che in quegli anni iniziavanoa produrre i primi prodotti con materiericiclate, di artisti per composizioniludiche, con un notevole ritorno di im-magine sul tema ambientale e sullosviluppo sostenibile.Vi furono 3 edizioni con diverso temaconduttore di cui la primo sul vetro, laseconda sulle plastiche e la terza sul-le altre materie; il tutto portò alla par-tecipazione media nelle giornate didomenica di circa 4000 persone.Se vogliamo dare un giudizio in termi-ni di risparmio e di convenienza non

I virtuosi

Rubiera: bel look

di Graziano Bertugli

A Rubiera (RE) è stato diminuito anche l'impatto ambientale deicassonetti di raccolta differenziata. Questo tipo di cassonettooccupa poco spazio in superficie, ma è collegato ad un conteni-tore di notevoli dimensioni interrato, non visibile dall'esterno eche necessita solo di poche operazioni di svuotamento all'anno.

solo economica possiamo dire che lacoscienza civica è notevolmente au-mentata, che le tariffe sono rimastepressoché stabili a fronte di maggioriservizi gratuiti prestati, che l'ambientene ha giovato perché è stato reso frui-bile ad un numero sempre maggioredi cittadini e turisti, che anche l'occu-pazione è aumentata specializzando-si sui nuovi settori.Ora con l'eventuale realizzazione delParco Fluviale Regionale si potrà cir-colare, su piste ciclabili, dalla traver-sa del Secchia sino al Mantovano per-mettendo così, con occlusione degliaccessi ai fiumi, di utilizzare aree cheprima erano oggetto di scarico di rifiu-ti, valorizzando paesaggi ed ecosiste-mi.Le nuove urbanizzazioni potranno con-tenere alcune regole su dove installa-re i cassonetti di raccolta rifiuti, rifiutida riciclare con appositi spazi predi-sposti e logisticamente ottimizzati,senza dirimere i soliti problemi nellelottizzazioni e nelle borgate, sul "dovepiazzarlo".Da questa esperienza prende spunto

per la realizzazione del progetto diCastellarano Sostenibile che investetutti gli edifici, tra cui gli impianti pub-blici in primo luogo, le imprese e i pri-vati che volessero adeguarsi per ristrut-turare i propri impianti ed edifici ren-dendoli eco-sostenibili sia per la rac-colta delle acque piovane che per laproduzione di energia elettrica; a di-mostrazione partono le iniziative rea-lizzate nel piazzale del Comune nellerecenti Feste dell'Uva, dove si illustrain concreto, grazie anche alla parteci-pazione di stand di aziende del setto-re, come la tecnologia permetta losfruttamento di energie alternative connotevole risparmio economico e abbat-timento del tasso di inquinamento.Infine va ricordato che ora, la discari-ca di Rio Riazzone ricoperta, producetramite il riciclo dei gas prodotti e con-vogliati in appositi torrini con impianti,energia elettrica per circa 1000 fami-glie del comprensorio.Se tutto questo si possa realizzare an-che nel nostro territorio tecnicamentenon posso dirlo ma provare è sicura-mente possibile!

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Cosa fare

Alcuni esempi

Speciale raccolta differenziata

Il problema dei rifiuti può essere affrontato attraverso azioni concrete che ne riducano la quantità già allafonte. Gli imballaggi sono una componente importante dellaquantità totale di rifiuti che noi produciamo ed è quindiimportante una scelta attenta all'acquisto di prodotti che abbianogli imballaggi ridotti al minimo e fatti con materiali riciclabili al100%. Abbiamo scelto alcuni esempi di come si può essereconsumatori con un ruolo attivo nella salvaguardia dell'ambiente.

di Fabrizio Carponi

Come noto per la nostra salute èconsigliabile bere molta acqua. Pur-troppo siamo stati abituati dalla pub-blicità, negli ultimi decenni, a preferirel'acqua in bottiglia a quella del rubinet-to, anche se non ci sono validi motiviper farlo. In Italia vengono così consu-mati ogni anno oltre 11 miliardi di litridi acqua imbottigliata e prodotte circa200.000 tonnellate di rifiuti di plastica.Valutiamo l'impatto di questo consu-mo, non soltanto in termini di risorsema anche di altri aspetti sociali.Il consumo di acqua in bottiglia di pla-stica (PET) comporta:- consumi di petrolio per produrre lebottiglie di plastica (8 kg per 240 botti-glie ovvero 360 lt d'acqua);- consumi di gasolio (ed emissioni) peril trasporto delle bottiglie di plasticavuote verso l'impianto di imbottiglia-mento, quindi piene fino al punto ven-dita (valutati in 6 lt l'anno a persona),di nuovo vuote verso gli impianti dismaltimento;- consumi di benzina (ed emissioni)dei consumatori: spesso decidiamo diutilizzare l'auto per andare al super-mercato perché dobbiamo trasportarepesanti casse d'acqua, mentre per faresoltanto la spesa potremmo riusciread evitarlo (ipotizziamo, per comoditàdi calcolo, 2 lt l'anno a persona);- la maggiore presenza delle auto nel-le strade urbane e dei camion sulle au-tostrade;- la fatica di portare le casse d'acqua

Il rubinettoalternativo

in casa (soprattutto per gli anzia-ni), quindi differenziare e infine tra-sportare i rifiuti plastici fino allacampana per la raccolta;- il ritiro e lo smaltimento della pla-stica da parte del gestore dei rifiuti laquale, nella migliore delle ipotesi, vie-ne riciclata per produrre alcunetipologie di prodotti (oggetti di arredourbano, maglie di pile...).Se il consumo annuo totale di combu-stibili fossili pro capite è superiore a 8litri di gasolio/benzina più 8 kg di pe-trolio, allora una famiglia di quattropersone consuma almeno 64 litri dicombustibili fossili per bere 1440 litridi acqua in bottiglie di plastica invecedell'acqua potabile del rubinetto dicasa. È assurdo utilizzare oltre 4,4 li-tri di risorse fossili solo per trasporta-re 100 litri d'acqua, producendo note-voli danni ecologici e aumentando lespese. In realtà, tranne in casi parti-colari, non ci sono vantaggi per la sa-lute consumando acqua imbottigliatané rischi bevendo acqua di rubinetto.Specifiche acque minerali sono impor-tanti in alcuni casi terapeutici sottoconsiglio medico, e non a scopi gene-ricamente salutistici, come viene spes-so suggerito. D'altra parte invece l'ac-qua potabile che arriva in casa è fre-quentemente controllata e, per legge,alcuni limiti sono più restrittivi rispettoalle acque minerali.Inoltre l'acqua imbottigliata:- dovrebbe stare al fresco e al buio pernon perdere le caratteristiche dichia-rate;- ha una scadenza indicata, valida solose non è esposta alla luce e agli sbal-zi di temperatura;- soddisfa le esigenze del bere, ma in

realtà la maggior parte dell'acqua vie-ne ingerita attraverso i cibi e le bevan-de preparate con l'acqua di rubinetto.Il grosso ostacolo al consumo dell'ac-qua di rubinetto è il cattivo sapore do-vuto essenzialmente al cloro. D'altron-de la presenza di cloro al rubinetto,garantendo una continua azionebattericida lungo tutto l'acquedotto, èla garanzia di potabilità (anche se ilcloro puo' produrre sostanze indeside-rate dette cloroderivati ed inquinamen-to ambientale).Con la consapevolezza di quanto ap-pena detto, ci è sembrata interessan-te la ricerca di una tecnologia appro-priata per valorizzare e utilizzare almeglio la risorsa acqua potabile chearriva comodamente in casa, al buio esenza subire sbalzi di temperatura,con basso consumo energetico e diimpatto ambientale.Analizzando tecnica, normativa, e con-siderando aspetti sanitari, ambientalie sociali, nonchè di qualità ed econo-mia domestica, si scopre che il De-creto Ministeriale 443/90 contempla letecnologie adatte per eliminare questiproblemi. Si tratta di filtri a strutturacomposita, largamente utilizzati dalleaziende alimentari industriali, ma ra-ramente proposti commercialmenteper uso domestico.Con questi sistemi è semplice ed eco-nomico ottenere comodamente incasa acqua fresca e corrente per beree cucinare, aumentando la qualità del-l'acqua potabile.

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Speciale raccolta differenziata

Impatto zero

di Fabrizio Carponi

Acquistare detersivi alla spina ecolo-gici e concentrati significa per l'eser-cente e il consumatore finale diventa-re protagonisti attivi del processodi riduzione dei rifiuti alla fonte edunque dare il proprio contributo perun futuro più sostenibile.L'esercente dispone nella sua rivendi-ta alcuni dispenser in metallo solita-mente da 20 litri con erogatore che ven-gono ricaricati con taniche inviate pie-ne dal fornitore e ritirate vuote.Il cliente acquista il detersivo riempien-do dal dispenser una bottiglia di pla-stica da 1 litro. La stessa bottiglia ver-rà utilizzata per le successive ricari-che. Si crea così un circolo virtuosoche riduce al minimo l'utilizzo degli im-

Detersivi ecologicialla spina

Approfondimenti

www.aqsystem.it

ballaggi di plastica per i detersivi.Uno studio durato due anni ha presoin considerazione le fasi della vita diun contenitore di plastica di detersi-vo (tanica e bottiglia) dalla culla allatomba (ciclo di vita) calcolando il ri-sparmio di energia e la riduzione diemissione di CO2 .E' stata calcolata la quantità di rifiutiridotti all'origine mediante l'uso dellostesso contenitore per il trasporto trail distributore e il rivenditore e tra ilrivenditore e il consumatore. I due pro-cessi, sfuso e confezionato, sono sta-ti paragonati valutando i seguenti pa-rametri: estrazione materia prima; pro-duzione materia prima per contenitoriin plastica (tanica e bottiglia); produ-zione tanica e bottiglia in plastica; tra-sporto tanica dal distributore al riven-

ditore (e ritorno del vuoto per lo sfuso);smaltimento rifiuti (discarica, incene-ritore, riciclaggio).Il risultato, riportato in tabella, è un ri-

sparmio di materia, ener-gia e CO2. In totale in due annisono state evitate circa 2 ton-nellate di plastica, risparmiati55 MW di energia ed evitatal'emissione di 78 tonnellate diCO2.

di Fabrizio Carponi

"Impatto Zero" è un metodoche quantifica l'impatto ambientale diattività, aziende, prodotti e persone,calcolando le emissioni di anidridecarbonica e gas a effetto serra e lecompensa con la creazione e tutela dinuove foreste in Italia e nel mondo.Si avvale di Università e partner spe-cializzati nel Life Cycle Assessmentper il calcolo dell'impatto ambientale.Collabora con Parchi e Riserve per leattività di riforestazione e tutela dei ter-reni. Bios, ente riconosciuto dall'Unio-

ne Europea, certi-fica l'intera filiera di

"Impatto Zero".Grazie a Impatto Zero si può:

- calcolare le emissioni di anidridecarbonica di persone, attività, prodot-ti, aziende;- compensare le emissioni di anidridecarbonica contribuendo a riqualificaree tutelare foreste in crescita.L'aumentodell'anidridecarbonica (CO2)nell'atmosfera è causato in gran partedall'utilizzo di combustibili fossili, comeil petrolio. La CO2 è considerata il prin-cipale gas responsabile dell'effetto ser-

ra e del riscaldamento della Terra.I mali che affliggono il pianeta sono l'ef-fetto di una società che non rispettal'ambiente.Con la nostra indifferenza abbiamocontribuito a danneggiare l'ecosistemae quindi la nostra stessa vita.Dobbiamo cercare di fare qualcosa perrimediare: abbiamo la responsabi-lità della cura e della conservazio-ne di ciò che lasceremo alle futu-re generazioni.Migliaia di persone e centinaia di azien-de hanno già aderito al progetto ren-dendo a "Impatto Zero" i propri prodot-

Distributore di detersivoalla spina

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Ridurre si può: "Disimballiamoci" ed "Eco-shopping"

di Fabrizio Carponi

Con Disimballiamoci, Legambiente hainaugurato sabato 1° marzo la suanuova campagna.Ridurre si può: una vera e pro-pria dichiarazione di guerra allaproduzione di rifiuti.Per informare sull'importanza dialleggerire il sacchetto della spe-sa e quello della spazzatura da-gli imballaggi inutili con acquistisempre più consapevoli. DaSalerno a Padova, passando perMilano, Firenze, Bari, ReggioCalabria e Agrigento, all'uscitadagli esercizi commerciali, i vo-lontari di Legambiente hanno in-vitato i consumatori a disfarsisubito di qualche imballaggio su-perfluo.Un gesto simbolico e pratico allostesso tempo, perché tutto il ma-teriale recuperato verrà avviato alcircuito del riciclo. Legambienteha distribuito un decalogo del-l'eco-shopping: semplici accor-gimenti per non acquistare rifiutinel fare la spesa.Ecco perché Legambiente è de-cisa a lanciare un segnale forte.In alcune regioni, Disimballiamo-

Speciale raccolta differenziata

www.impattozero.it

Eco-shopping: il decalogo per non acquistare rifiuti1. Utilizza le borse di tela al posto degli shoppers in plastica che sono realizzatidai residui del petrolio.2. Acquista verdura e frutta sfusa e non quella confezionata nelle vaschette diplastica.Fai lo stesso con gli affettati, le carni e i formaggi.3. Bere l'acqua del rubinetto aiuta a ridurre i rifiuti. Pensa a quante bottiglie diplastica in meno da buttare via!4. Acquista le ricariche e i prodotti concentrati e salva spazio: gli imballaggi sonopiù piccoli, più leggeri e progettati per migliorare il trasporto delle merci, diminuen-do le emissioni inquinanti e climalteranti in atmosfera.5. Scegli i prodotti confezionati in imballaggi riciclati o facilmente riciclabili, comequelli mono-materiale.6. Evita i prodotti con imballaggi voluminosi e inutili, pensati solo per attirare l'at-tenzione dei consumatori.7. Evita i prodotti "usa e getta" come piatti e bicchieri di plastica. Se proprio nonpuoi farne a meno, scegli quelli in plastica biodegradabile.8. Nei supermercati italiani comincia a diffondersi la vendita alla spina di detersivi,detergenti e di alimenti come pasta, cereali e farine. Risultato: riutilizzi lo stessocontenitore, produci meno rifiuti e risparmi. Chiedi al direttore del tuo supermerca-to di attrezzarsi!9. Scegli i prodotti con la margherita europea (Ecolabel), il marchio di certificazioneambientale concesso ai prodotti che nel loro ciclo di vita producono un minorimpatto ambientale.10. Acquista le confezioni famiglia al posto delle monodose e produrrai meno rifiu-ti.

ci verrà replicata nei prossimi fine set-timana.E dopo questa giornata dimostrativa," Ridurre si può" verrà portata avantisu più fronti, con la promozione del

vuoto a rendere, dell'uso dell'acqua dirubinetto in casa e nei ristoranti, delcompostaggio domestico e di tavoliistituzionali di confronto con gli opera-tori della distribuzione.

ti, eventi o il loro stile di vita. Grazie aloro sono stati realizzati 13.000.000 dimq di nuova foresta, compensati

300.000.000 di kg di CO2, resi a Im-patto Zero 150.000.000 di prodotti esviluppato progetti di CSR con più di

Conclusioni

Il dossier non è sicuramente esaustivo in quanto il tema è moltocomplesso e composito.Nel prossimo numero approfondiremo in particolare le tematiche del-le energie rinnovabili: fotovoltaico, eolico, solare.Presteremo molta attenzione a ciò che si può realmente fare nelquotidiano come abbiamo fatto nella prima parte, perchè "il riciclarechiede a tutti di modificare comportamenti individuali, familiari, collet-tivi consolidati, questo necessita di una piccola rivoluzione culturale. Cosa dà in cambio? Tanto. Libera finalmente spazipubblici, vie e piazze dal degrado dei cassonetti spesso sommersi da rifiuti abbandonati e sparpagliati dappertutto, cirestituisce un po' di decoro urbano, pone fine alla deresponsabilizzazione insita nel sistema "usa e getta", costruiscesenso civico e ci rende tutti un po' più civili e consapevoli".Certo che "chi non fa non falla… e di sicuro non ricicla".

500 aziende.

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La Luna nuovaVia Palazzo Pierotti 4/a

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Avviso

La Luna nuova viene pubblicata ogni 3-4 mesi, per cui eventuali repliche alettere presenti in questa rubrica potranno essere pubblicate solo dopo questoarco di tempo. Chi desiderasse rendere pubbliche proprie lettere prima del-l'uscita di un nuovo numero de la Luna nuova può chiedere che nel frattempovengano inserite sul nostro sito internet: www.luna-nuova.it.

Memoria e revisionismoIn questi giorni ho letto l'articolo pubblicato sul vostro gior-nale la Luna nuova, di dicembre 2007, dal titolo "I russi chesalvarono l'onore dei partigiani durante la guerra civile".Per l'ennesima volta mi sono sorpresa che l'autore StefanoCorti riprenda un argomento di tale importanza per cercareuna "giusta" risposta ad una inquietante e personale do-manda di verità storica. Mi sono chiesta se anche l'attualeincarico Istituzionale che Corti ricopre, Consigliere comu-nale di maggioranza nell'Amministrazione di Montefiorino,debba essere vissuto soltanto come un' ulteriore rivendica-zione personale per una ricerca di verità, tralasciando inmodo palese il ruolo che invece gli comporterebbe di rap-presentanza dei cittadini relativamente a risposte e solu-zioni di problematiche concrete e attuali, che certamentenon mancano nel nostro comune... Infatti lo ritroviamo spes-so a cercare solo occasioni pubbliche per esternare unmalessere personale che nulla ha a che fare con la com-plessità della storia.Trascorsi 60 anni ognuno di noi ha un fatto, un racconto,un evento che riprende gli anni della Liberazione, ma lanostra soggettività deve essere accolta e raccolta nellacomplessità della ricerca; troppi sono i condizionamenti,le passioni, i sentimenti, le ingiustizie che intervengononei racconti dei nostri cari. La storia dovrebbe essere lettaperché il male, la bestialità, la perfidia, la vigliaccheria, iregimi, le dittature non debbano mai più rientrare nel no-stro vivere. Ci si rende conto, invece, che molte volte, perun ingiustificato modo di ricercare modelli di giustizia, omeglio di giustificazioni soprattutto per noi stessi, sirielaborano avvenimenti, momenti, che per la Storia nonpossono mai essere le uniche verità, e si alimentano dinuovo vecchi odi e rancori che, soltanto la guerra, ha titolaritàdi esserne la genitrice.La guerra di Liberazione ha avuto dei momenti terribili pertutti, ed anche nelle nostre zone, diverse sono state leversioni dei fatti, diverse le testimonianze raccolte, mauna condizione era certa: vi era chi si era schierato per laLibertà, per la democrazia, per la vita, e chi invece, purriconoscendo un sistema di regole dello Stato, aveva ac-cettato una vita fatta di soprusi, di imposizioni, ed anche diforzature a sostegno di un altro Paese che ha esercitato ilpiù grande massacro nei confronti della vita umana.Mi pare che il persistere del sig. Stefano Corti nel riportaremomenti di questo trascorso, rientri in quell' impegno poli-tico che molti chiamano revisionismo. Si dice che ilrevisionismo sia la strada obbligata per fare la storia, sidice che non ci si può accontentare della storia dei vincito-ri. Mi chiedo se si debba considerare il revisionismo che

nega la verità delle stragi, che giustifica le azioni delleferoci barbarie dei fascisti, sia lo stesso che sostituisce lemenzogne dei vincitori con quelle degli sconfitti. E' statauna scelta patriottica stare dalla parte di coloro che ciimponevano la tirannia nazista? Si sapeva o non si sapevache la Repubblica di Salò era una forza al servizio del Ter-zo Reich? E' storia accettabile, onesta, il rovesciamentodelle parti, sostenere che le stragi effettuate, come quelladi Monchio, Susano e Costrignano, sono state eseguitedirettamente dalle formazioni delle SS e dai suoi aiutantifascisti? Ma si deve chiedere conto anche alla mancanzadi responsabilità delle bande partigiane che avevano colpi-to gli invasori tedeschi?La memoria ha un ruolo importantissimo per la formazionedelle nuove generazioni, ma questo patrimonio dovrebbeessere tale soltanto se riusciamo ad offrire una lettura com-pleta e soprattutto se non ci nascondiamo gli obiettivi diquesta lunga storia. Non dobbiamo nascondere che in tut-te le guerre chi ha subito le maggiori sofferenze, sono sem-pre le popolazioni civili. Le donne, i bambini,gli anziani,hanno avuto il ruolo dei protagonisti in ombra, in particola-re le popolazioni montanare hanno dimostrato la propriacaparbietà, la grande disponibilità a sopportare una con-tesa difficile e pericolosa, hanno subito la paura della pro-pria scelta e hanno pagato un prezzo altissimo per un dirit-to di libertà.Anche l'eccidio di Monchio, Susano e Costrignano è tut-t'ora una strage senza processo e condanna degli esecu-tori, è uno dei momenti più tristi e più dolorosi per la nostrastoria. Dovremmo ricordarci che le motivazioni apportate alconferimento della medaglia d'oro al Comune di Montefiori-no dal Presidente della Repubblica, furono un riconosci-mento anche per quell'orrore.L'interesse dimostrato su questo nostro trascorso, avreb-be potuto essere anche indirizzato ad affiancare le richie-ste legittime del Comune di Palagano, proponendo, a livel-lo istituzionale una posizione precisa e determinata a sol-lecitare gli organi competenti ad un giusto riconoscimentoed un doveroso processo per quella triste pagina di storia.

Muriel Guglielmini (Montefiorino)

Finiamola qui...A seguito dell'articolo apparso sull'ultimo numero del vo-stro giornale mi sento di fare alcune precisazioni, in meritoa chi legge, per dovere di obbiettività. Nell'articolo posto apagina 20 si faceva riferimento ad alcuni miei interventi per

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una serie di vicende, sollecitate da nume-rose persone, e che in particolar modo inuna occasione, ha permesso l'avvio dellarisoluzione di un problema, dato ormaicome insoluto; non farlo avrebbe portatoa conseguenze ben maggiori di quella re-lativa alla pubblicazione di un articolo sudi un giornale locale.Andiamo però in ordine. Nessuno ha di-chiarato che la presenza di un ex ammi-nistratore del nostro comune in seno aduna società di gestione di servizi pubblicicome Hera risultava essere un fatto ne-gativo, ma anzi si invitava chi ricopriva ca-riche ad intervenire realizzando iniziativetese a migliorare la qualità della vita neinostri territori, adeguando la fruizione deiservizi già resi nei comuni della pianuramodenese e reggiana. La critica era rela-tiva alle società di collegamento comeHera-Meta che, nate allo scopo di creareun collegamento maggiore tra le ammini-strazioni e le aziende private, finivano peressere doppioni di un unico consiglio diamministrazione, dirottando risorse daiservizi ad adempimenti burocratico-ammi-nistrativi. Sta di fatto che, ora, dette so-cietà di collegamento sono state rimossee che il sistema di enti, aziende pubbli-che e miste definito inutile è al centro del-l'attenzione dei politici ed istituzioni na-zionali per una veloce ristrutturazione in termini economicie di efficienza operativa. Fa piacere sentire che vi è unprogetto per la fruizione del servizio gas in frazioni dove oranon esiste ma, ripeto, a tuttoggi oltre a questa informazio-ne, nessuno sa niente come se la cosa riguardasse sola-mente gli addetti ai lavori. Tutto questo e l'impegno dichia-rato nell'articolo di critica, fa parte del proprio lavoro di am-ministratore che, mi risulta, non è stato consigliato a nes-suno in nessuna ricetta di nessun dottore.L'articolo relativo alla cunetta otturata invece si è basatosu dati, testimonianze, documenti e altri elementi oggettiviche l'autore delle critiche a me rivolte può tranquillamentefarsi consegnare dal sig. Dallari e non dando del bugiardoa chi ha scritto; solitamente se ci si vuole formare un pro-prio giudizio su una questione ci si informa prima e daentrambe le parti in gioco. Tra l'altro, nessuno ha messo indiscussione l'operato dell'amministrazione, ma ciò non vuoldire che conoscenze e amicizie possano aver portato adebordare dai compiti loro affidatigli senza che nessunoavesse, sino ad ora, saputo nulla. Comunque basta legge-re l'articolo precedente e capirne il significato, senza inter-pretare in modo difforme, al solo scopo di scaricare la pro-pria rabbia o la propria delusione personale al limite dellafrustrazione. Nel merito, la situazione si è costituita 3 annior sono, nel 2004, e tale data è posteriore e non anteriorerispetto l'intervento di risanamento realizzato dal Comunenel 2002, quando ero in consiglio comunale (non comun-que ad opera dell'amministrazione stessa ma bensì di unaltro soggetto fisico).Il servizio Idrico integrato è quel servizio in cui chi ha lagestione delle acque potabili per la distribuzione agli utentideve gestire anche il servizio di fognatura e di depurazionedelle stesse. Ora, nessuno ha dato in gestione tale servi-zio con clausole di opzione per l'acquisto delle condutturepoiché così facendo, di fatto il servizio dell'acqua risulte-rebbe privatizzato e in aggiunta lo sarebbe anche la pro-

prietà stessa della risorsa, permettendo così ad una so-cietà privata e quotata in borsa come Hera, di decidere ilprezzo dell'erogazione senza incontrare alcun ostacolo,vincolo o limite da parte degli enti locali o di forme associa-te di cittadini per motivi di pubblica utilità (le Autority, si sa,intervengono ma lo fanno con procedure lunghe e con risul-tati spesso sterili). Però in un recente consiglio comunale,a seguito di interrogazione consigliare, si scopre che aparte Serramazzoni che aveva votato contro e Montefiorinoche non era presente, tutti gli altri enti del ConsorzioIntercomunale "Acquedotto del Dragone" avevano votatofavorevolmente per un accordo che prevedeva la venditastimata dello stesso, probabilmente ad una azienda di ser-vizi simile come caratteristiche ad Hera. In questo caso sìche la risorsa sarebbe stata privatizzata sia in servizio chein proprietà; solo la moratoria approvata dal Parlamento edal Consiglio Regionale hanno impedito questa soluzionee la conclusione dell'affare, non per i cittadini, ma per po-chi. La coerenza non è un'opinione e in riferimento a que-sto vorrei sottolineare che il partito di cui facevo parte, ri-portava l'obbligo di limitare la copertura della stessa caricanello stesso ente per non più di 2 legislature; io, ho rico-perto la carica di consigliere comunale e mi sono presen-tato alle elezioni per 2 legislature consecutive, non oltre,mentre mi risulta che chi mi critica si è presentato ed èstato eletto nella terza consecutiva. Inoltre egli ha ricoper-to la carica di assessore per più volte (circa 6 anni nonconsecutivi) ma non quella di assessore di Comunità Mon-tana. Per precisare meglio le indennità vorrei indicarle perquelle che sono state dichiarate nella mia dichiarazionedei redditi negli anni di competenza 2005 e 2006: nel 2005reddito lordo per 12 mesi 8051 euro, netto 6111 meno 941per conguaglio fiscale di fine anno, totale 5170; nel 2006per 11 mesi circa reddito lordo 6861, netto 5199 meno euro879 per conguaglio fiscale a fine anno, totale 4320. Il totaledi cui ho fruito è di euro 9490 in quasi 2 anni ed è ciò di cui,

Patrimonio architettonicomontanaro

Ho trovato solo in questi giorniquesto bellissimo sito, che hoapprezzato molto, essendo ioamante e appassionataestimatrice della Valle DelDragone. Complimenti per l'ini-ziativa. Bravi.Nel visualizzare le foto (nonmolto belle in realtà perché sfo-cate) ho visto che nella sezio-ne Vitriola c'è l'immagine dellaTorre de' Mucci. Purtroppo hoavuto occasione di visitarlamolto di recente (un mese fa)e devo aggiornarvi sul fatto chequest'ultima ha il tetto crollatoe una lunga fenditura che ne minaccia seriamente la stabilità. Temo cheentro brevissimo tempo crollerà (credo sia soggetta ad un movimento franosoche ha causato la lunga fenditura). Un vero peccato per una sì bella edantica torre, caso raro di torre da Vigna. Stessa sorte sta subendo la bellis-sima torre Cà dei Baroni (vicino a Torre de' Mucci), anch'essa crollata neltetto. Nessuno fa nulla, a nessuno pare importi il nostro meraviglioso patri-monio architettonico montanaro. Saluti e complimenti di nuovo.

Rita Lotti (Formigine)

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tranne la maggior parte dei gettoni di presenza nei consiglicomunali in cui ero presente (solitamente 1 al mese), hofruito nei 9 anni trascorsi nelle amministrazioni di 1° e 2°livello degli enti locali; tutto questo sebbene, a seguito diaccordi politici tra forze, abbia ripetutamente rifiutato di farparte di giunte comunali e anche di ricoprire la carica divice-sindaco. Nella prima mia legislatura la personaripescata in giunta fu proprio, a seguito del mio rifiuto diricoprire detta carica, il soggetto "criticante" e a richiestadi parere, anche su mia indicazione.Come si vede l'attaccamento alla poltrona di assessore èun vizio che su 11 anni di mandato è proprio di qualcunaltro; magari, che sia stata la sua ambizione non realizza-ta di sedersi al mio posto in seno alla giunta della Comuni-tà Montana a farlo reagire così scoordinatamente? Infatti leindennità percepite da me erano quelle stabilite per legge,dimezzate nella somma in quanto percettore di reddito dalavoro dipendente; a questo si aggiunge che la proposta dialcuni assessori di quella giunta, compreso me, di finan-ziare con le indennità lorde di 8-9 mesi lo stipendio perl'assunzione di una nuova assistente sociale per i 4 comu-ni nel progetto di potenziamento del servizio, è stato dal-l'amministrazione comunale del tempo rifiutata e mai piùmessa in pratica. Devo ricordare però che chi mi avevapreceduto su quella poltrona (l'unica da me ricoperta conremunerazione ad indennità) non era stato criticato per averricevuto tali compensi sebbene avesse dichiarato che lestesse, per l'impegno prodotto erano poche! Invece, tantoper riportare dati di bilancio regolarmente pubblicati di unasocietà come Meta, la stessa spendeva nel 2004 per com-pensi per i 9 amministratori 434.000 euro, per un massimodi 16 riunioni.Che dire alfine, che conclusioni trarre? Che basterebbe leg-gere ciò che ho scritto per capire che chi mi critica proba-bilmente non conosce totalmente il significato della linguaitaliana, che non riesce a comprendere il motivo per cui icittadini di questo comune non l'aiutino a svolgere il lavoroche gli è stato demandato e non siano i componenti dellamaggioranza nei rispettivi organi direttivi a farsi carico inprimo luogo con iniziative dei problemi o delle prospettivedel paese. Che non riesce a comprendere il ruolo dell'op-posizione sebbene ricopra da anni cariche pubbliche cheprevedono almeno una elementare conoscenza delle pro-cedure, delle competenze e dei poteri degli organiistituzionalmente costituiti, che dal tono immesso nel suoarticolo si evince una insofferenza patita nei confronti di chinon la pensa come lui senza verificarne però l'esattezzadegli elementi edotti, che è normale per lui offendere sen-za sapere, arrogare senza spiegare e confrontarsi!In questo paese sembra che una persona che non fa partedelle famiglie bene o, parteggia per loro, non possa ricopri-re cariche pubbliche, non possa scrivere su un giornale,non possa dire o pensare differentemente da chi indirizzal'opinione corrente; ma a me ciò non fa né caldo né freddo.A dispetto di questa concezione medievale di società con-tinuerò a scrivere o a dire ciò che penso quando lo riterròopportuno documentandomi prima e non offendendo vol-garmente nessuno! Capisco il suo tentativo di prostrarsi,decantando le doti di chi siede nel Consiglio di Ammini-strazione della ditta di cui lui è dipendente visto che il suoruolo di assessore ai lavori pubblici lo mette in relazionequotidianamente con parenti o affini del suo titolare, macredo che un po' di dignità, almeno sulla sua figura, nonguasti! Per il resto lascio eventuali considerazioni al giudi-zio di chi ha letto i precedenti articoli nell'ultimo e penulti-mo numero de la Luna.Solitamente non sono avvezzo, come si dice, a sparare

sulla Croce Rossa; tantomeno lo voglio fare adesso pernon offenderla!

Bertugli Graziano (Palagano)

Saluti dall'AustraliaCara Luna, sono Ennio Tosi, avendo ricevuto l'ultima edi-zione di dicembre 2007, ho deciso di prendere carta e pen-na per dirvi anche la mia. Io sono residente in Australia dal1970 ma ogni tanto mi vengo a fare un giretto sulle nostrebelle e amate colline. Nell'estate 2007 da agosto fino allafine di settembre sono stato a Palagano. In tutti questianni che sono in Australia a Perth in Western Australia,sono tornato diverse volte a Palagano però non nel periododi agosto e cosi questa volta ho avuto l'occasione di esse-re presente anche nel periodo della Festa dei matti. Vidiro` che, con mia grande sorpresa, questa festa organiz-zata da supposti matti, è risultata una bellissima festa pie-na di allegria, bella musica e mangiare tipico emilianopalaganese d.o.c. con delle pietanze una piu` buona del-l'altra. Ma un'altra cosa mi è rimasta impressa: la collabo-razione di tutte queste persone di ogni età e tanti giovaniche hanno fatto di questa festa un grande successo. Cisarebbero tante altre cose da dire ma vi lascio con i miglio-ri auguri per il nuovo anno a tutti e grazie per le belle seratepassate a Palagano. Con affetto, cordiali saluti

Ennio Tosi (Australia)

Da Caserta con ammirazioneHo ricevuto appena ieri il vostro meraviglioso messaggero"la luna nuova" n.30 del dicembre 2007, così non ho potutocomplimentarmi con voi per gli splendidi 50 anni del Comu-ne di Palagano ma quanto ho letto dei vostri luoghi mi hacosì entusiasmato che mi pare di conoscere di persona ivostri luoghi e non dispero di poterlo fare in una di questeestati prima di ritornare alla casa di nostro padre. Eh, siperché non è che io sia una bambina! Quando leggo dellevostre rievocazioni post-belliche anch'io rivivo quei tempi...Io nacqui in Abruzzo nel 1937 quindi qualcosa di alloraricordo... Invidio i vostri monti che immagino ricchi di vege-tazione e di frescura... io che mi trovo a vivere in un paese(Caserta) oppresso da un clima africano ed ora, come po-tete seguire dalla stampa nazionale anche avvilita dall'im-mondizia!... Beh, torniamo a noi io ammiro immensamen-te il vostro amore per i vostri luoghi e vedrete che prima opoi verrò a conoscerli e a conoscere qualche degno rap-presentante delle vostre contrade... rinnovo i migliori augu-ri e nella speranza vivissima di poter presto calpestare ilvostro sacro suolo invio a voi tutti saluti carissimi. Saluto ildirettore Giuseppe Cervetto e tutta la redazione.

Giuliana Rosone (Caserta)(docente in pensione delusa e mortificata da come la

scuola sia caduta in basso e da come la nostra societàstia precipitando verso gli abissidell'ignoranza e dell'indifferenza)

Elogio ad un amicoCarissimo Ugo, ti ringrazio del tuo bellissimo "Raglio del-l'asino"; non solo per avermelo inviato, ma per averlo scrit-to. Fa troppo comodo a tutte le religioni o a tutte le "Ca-ste", che i fedeli o i sudditi, perfino i clienti, si comportinocome un gregge sottomesso e ubbidiente da guidare, ma-

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gari col bastone come è ancora raffigurato in talune gerar-chie. E quelli, come te, che pensano, che criticanocostruttivamente, che ci mettono il naso, sono visti comefumo negli occhi, e molto spesso isolati o emarginati. Equi si vede il tuo passato da sindacalista, ahimè, che haimparato ad informarsi, a discutere e combattere (comesarebbe contento il tuo simpatico nonno Alfredo del suonipote Ugo). Tuttavia sia tu che io lo dobbiamo ai preti sesiamo riusciti ad istruirci, a qualificarci, a emergere dalgregge e a inventarci la vita. D'altra parte anche i preti sonoesseri umani e il gregge si è evoluto... e forse deve impara-re a capire e a perdonare anche i suoi pastori. Tant'è checircola una battuta che suona cosi: "lo sai che sono au-mentate le vocazioni? Ma no?... Sì! sono aumentate le vo-cazioni di vescovi e cardinali!".Pensa cosa abbiamo perduto! Il tuo amico di sempre,

Antonio Celli

Comunicazioni ai Cittadinidi parte delle attività svolte dal Gruppo diminoranza " Partecipiamo a Palagano"Nel mese di agosto è stato presentato il Piano dispandimento liquami da parte dellaAz.Agr. Ferrarini G.C.A.s.s. (il termine tecnico della pratica è IPPC - AIA = autoriz-zazione integrata ambientale). Entro 30 gg dalla data dipubblicazione del progetto sopra citato, la legge permettea gruppi consiliari, amministratori ed anche ai singoli citta-dini, di presentare richiesta di chiarimenti e/o osservazioniagli Enti di competenza che nel caso di specie sono laProvincia di Modena (Assessorato all'Agricoltura) ed il Co-mune di Palagano. Dopo avere attentamente visionato lapratica il nostro Gruppo Consigliare ha presentato pressogli Enti competenti il testo qui di seguito pubblicato.

Oggetto: Chiarimenti - Osservazioni1. Come evidenziato nella pratica l'allevamento sottopostoad autorizzazione è solo quello in Loc. Sabbioni, di conse-guenza si esclude l'allevamento ubicato in Via Toggiano(vicino al Cimitero), emerge che il contenitore per lostoccaggio dei liquami (lagone) è il medesimo per entram-bi gli allevamenti a valle di Via Toggiano. Come può esse-re che quest'ultimo allevamento sia stato escluso dal con-teggio nella pratica di IPPC?2. Il Comune di Palagano ha recepito le norme regionalirelative alle distanze di rispetto dai centri abitati e dallecase sparse?3. L'estensore del Piano (progettista) non avendo tenuto inconsiderazione il Piano di utilizzazione agronomica (PUA)non ha certificato i quantitativi di liquame che intende span-dere sui terreni a disposizione dell'Azienda.4. Sono stati tenuti in considerazione i seguenti elementi?- distanza delle abitazioni e case sparse;- distanza dalle sorgenti;- pendenze dei terreni;Il tutto per avere correttamente il netto della superficie adi-bita allo spandimento.5. Nelle strutture di stoccaggio non è menzionato il depo-sito in Loc. La Croce di Costringano. Come mai?6. All'interno della pratica non sono chiari i titoli di disponi-bilità (affitti, comodati gratuiti, proprietà, ecc.) dei terreniusati per gli spandimenti .

Questo il testo del documento da noi presentato, nel ri-spetto del nostro ruolo e sempre nell'interesse esclusivodei cittadini; restando in attesa dell'istruttoria che dovrà

essere effettuata dall'Amministrazione provinciale e daglialtri Enti Istituzionali per i settori di propria competenza.

Luigi Marcucci (Capogruppo di minoranza)

Non possiamo guardare, sapere, tacere...Cara Luna, sono arrabbiato; anzi sono "incazzato" perchého letto, come avrai fatto sicuramente anche tu, che dalLiechtenstein è uscita, in modo fortuito, una lista di evasorifiscali con parecchi nomi di italiani. Probabilmente quandouscirai avremo già votato e forse ci saremo già eletti anchequalcuno di costoro. Non è un buon motivo per essere scon-volti? Non basta. Inoltre tutti si dicevano pronti a fare puli-zia nelle liste elettorali, mentre, se ti guardi in giro, c'è damettersi le mani nei capelli. C'è gente che per un posto dalecca piedi in Parlamento si venderebbe anche la mamma.Altro che cattolici! Veniamo ai lavoratori, categoria dallaquale veniamo tutti, specialmente noi montanari della ValDragone. Muoiono sul lavoro come le mosche e nessuno,passato il momento delle lacrime da coccodrillo, fa qual-cosa di veramente efficace. Solamente l'agonizzante go-verno Prodi ha avuto il coraggio di legiferare in extremis inproposito e lo ha fatto contro il parere della Confindustria;Confindustria che sta piazzando i suoi uomini più grintosi,da vera razza padrona, in tutti i partiti di una certa tenden-za per scardinare quel poco che resta dei diritti di chi lavo-ra. Siatene pur certi! (Fidatevi di chi ha avuto modo di co-noscerli da vicino). Il primo obiettivo sarà lo Statuto deilavoratori e principalmente l'articolo 18, la cui abolizionepermetterà ai padroni, sì, sì ai "padroni", di trattare i lavora-tori come carne da macello. Chi scrive ha lottato come unmatto, a suo tempo, perché passasse e fu una grandefesta quando finalmente ce la spuntammo. Ricordo congratitudine l'allora ministro socialista Brodolini che passòun Natale in fabbrica con gli operai. Nessuno, se non queipochi che spero diventino parecchi, parla di ciò che si stapreparando alle spalle dei nostri figli e dei nostri nipoti. Perloro si stanno preparando tempi tristissimi. La mia genera-zione ormai è fuori combattimento, ma guai a noi se stes-simo zitti. Non possiamo guardare, sapere e tacere. Co-munque, sperando "contro ogni speranza" e aspettandotempi migliori vi porgo i miei più rispettosi saluti.

Ugo Beneventi (Costrignano)

Carissimi,a tutti voi della redazione de "La luna nuova" voglio espri-mere il mio ringraziamento e tanti complimenti per l'inte-ressante informazione che ci offrite sulla realtà del nostropaese e, tramite il vostro periodico, vorrei rivolgermi a tuttii volontari dell'AVAP del Comune di Palagano per dire loro:"grazie di cuore per il preziosissimo servizio che prestatealla comunità palaganese. La vostra costante disponibili-tà, la prontezza e la passione con cui vi dedicate al servi-zio del prossimo suscitano in noi grande stima e ammira-zione; quanto meritate, però, va ben oltre le mie parole,poiché ciò che fate investe tutti i valori umani e cristiani diuna positiva convivenza civile. Quando succede qualcosa,voi siete i primi 'angeli custodi' che arrivano a darci aiuto esostegno. Grazie e auguri vivissimi per un ottimo prosegui-mento del vostro volontariato".

Angela Maffoni (Palagano)

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Antiche tradizioni pasqualia Boccassuoloe dintorni

Val Dragone

di Erminia Vezzelli

Boccassuolo, col suo ricco bagagliodi passato folkloristico, anche in pie-na era tecnologica, trova il tempo, ilmodo e lo spazio di rinnovarsi come laprimavera e la primavera ci porta drittoalle tradizioni pasquali.Una volta, il periodo pasquale iniziavacon la fine di carnevale e l'inizio dellaQuaresima; i due periodi erano ben dif-ferenziati, l'uno della spensieratezza,l'altro della mortificazione, tanto daessere chiamato San Grugnone il pri-mo giorno di Quaresima; da noi eranosentiti e fedelmente rispettati i digiuni,le veglie e pertanto non si contraevanomatrimoni ed erano vietati balli, solen-nità, feste e musiche.In Quaresima si faceva molto il gioco"dla ruzella", della ruzzola, oggi costru-ita in legno in sostituzione della formadi formaggio pecorino di un tempo, acausa del ridimensionamento della pa-storizia. La ruzzola è riservata agliadulti perché si pratica lungo percorsiaccidentati e richiede abilità e destrez-za.Le bambine e i ragazzi si divertivano,invece, con il gioco del "Fuori il ver-de", cioè a questa richiesta si rispon-deva: "Verde in bocca" mostrandosi avicenda foglioline di bosso che si te-nevano appunto in bocca: chi ne erasprovvisto, ogni volta doveva un uovosodo al concorrente il giorno di Pa-squa.Durante la Quaresima tutte le serec'era la funzione della Via Crucis inchiesa, e i ragazzi facevano a gara nel-l'arrivare per primi a portare il Crocifis-so e i due ceri da una stazione all'al-tra, mentre le bambine e le donne can-tavano col sacerdote lo Stabat Mater:"Santa madre deh voi fate che le pia-ghe del Signore siano impresse nel miocuore!". Ogni tre anni, il venerdì santo,si rappresentava una suggestiva ViaCrucis vivente, famosa come quellaattuale di Frassinoro. Circa venti gior-ni prima della Pasqua, molte famiglie,

specie quelle con bambini, usavanoseminare la "veccia" per abbellire ilSanto Sepolcro; per favorirne lagerminazione si mettevano i semi alcaldo nella stalla delle mucche, poi sipassavano al buio del "tuvadell", dovesi stagionavano i formaggi e i salumi,ambiente ideale perché fresco d'esta-te e caldo d'inverno. Pertanto "laveccia" cresceva bella, bianca e rigo-gliosa, al momento giusto veniva unpo' diradata così da farla ricadere tuttaintorno al vaso fino a ricoprirlo com-pletamente. Le "vecce", bellamente or-nate con fiori di carta colorata, eranomolto apprezzate dai numerosissimidevoti che visitavano il Cristo Morto.La Settimana Santa è particolarmen-te intensa: il giovedì, "legate le cam-pane" in segno della passione, vengo-no sostituite dal suono o meglio, dalrumore assordante del "graslun", ungrosso strumento interamente di legno,munito di battenti, azionato da unamanovella che, dal campanile, segna-la i momenti comunitari della giornatae che i ragazzi di una volta facevano agara per poterlo suonare. Comunqueogni bambino, ogni ragazzo possede-va, grande o piccola che fosse, la sua"grasla" (detta raganella); questi cu-riosi strumenti di legno, azionati amano, per una particolare ruotadentata, producono un suono caratte-ristico molto simile al gracidare delle

rane e la gazzarra che per tre giorni iragazzi creavano nelle case, per le viedel paese, costituiva un impareggiabi-le divertimento. L'essere sprovvisti del-le raganelle, costituiva una specie diumiliazione e i genitori ne approfitta-vano per rabbonire i bambini, per i quali,la raganella era anche il primo e piùdivertente dei giocattoli. Pertanto erauna gara frenetica fra i ragazzi nel pos-sedere la "grasla" più bella, più gran-de, a più ruote e più artisticamentefoggiata tanto che lo strumento rap-presentava una forma efficiente di arti-gianato.La sera del Venerdì Santo, in chiesasi cantavano il Mattutino o Salmi dellaPassione: un tempo vi partecipavanobravi solisti locali e la liturgia era se-guita con grande devozione anche seera tutta in latino. All'altare si accen-devano undici candele, quali simbolidegli undici apostoli meno Giuda il tra-ditore.Durante la funzione veniva spenta perprima la candela al centro, poi a due adue le altre, per significare l'abbando-no di Gesù da parte di tutti gli aposto-li. A questo punto i ragazzi, dopo oredi attesa, potevano finalmente sfogar-si con le loro inseparabili raganelle, at-tuando un grande frastuono che il pre-te tentava inutilmente di moderare. Maquello era un momento liberatorio fon-damentale, perché, come si legge nel

Boccassuolo, anni '60: Via Crucis vivente

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Val Dragone

bel libro su Frassinoro di MarcoPiacentini, si fa risalire questo uso sfre-nato a una tradizione monastica vec-chia di secoli, si diceva: "Fit strepitus",cioé: "Che si faccia del rumore", perricordare le battiture di nostro Signoree la fuga dei discepoli. All'alba poi delSabato Santo, davanti al sagrato dellachiesa, avveniva la benedizione del fuo-co e dell'acqua battesimale; un temposi riempiva un grande mastello di le-gno, in uso per il bucato, e alla fine delrito, i fedeli attingevano acqua bene-detta per i familiari che digiunando liattendevano a casa. Si ricorreva all'ac-qua santa per le doglie, la diarrea; ve-niva spruzzata negli svenimenti e nel-la "broda" della mucca che aveva ap-pena partorito, favorendo l'espulsionedella placenta.A metà mattina del Sa-bato Santo, le donne, portando con sétutti i recipienti di rame: "paroel,caldedr, brocc, mesclin" andavano allafontana a "sguraieu", cioè a lucidarlicon la polvere "de sass matt", dal co-lore marron bruciato.Si attendeva che si "slegassero" lecampane dopo il segnale da quelledella Badia di Frassinoro; al loro pri-mo squillo era come uno sciamaredalle case per correre a bagnarsi manie viso alle fontane e ai ruscelli:si cre-deva che in quel preciso momento l'ac-qua fosse benedetta e curasse ogniforma di dermatosi; contemporanea-mente i ragazzi sparavano colpi di fu-cile e petardi per uccidere Giuda.Riempiti i secchi lucidati, le donne"d'na volta" ne portavano fino a tre: duecon le mani e uno sul capo con il so-stegno del"croieu" o cercine. Finalmen-te ecco la Santa Pasqua, il giorno del-la resurrezione e il giorno delle uova,quelle cotte e variamente colorate incasa, un tempo con la fuliggine del ca-mino, con le erbe o i fiori di campocome i crochi dello zafferano. Le uovasi giocano a "coccetto" fra due o piùconcorrenti, in questo caso con unvero e proprio cerimoniale: si sceglieun'aia adeguata che, per le curiose elunghe file di uova variopinte, prendel'aspetto di un giardino fiorito; dopo ilrituale "par o goff", pari o dispari, perdecidere chi deve dare il "coccetto",cioè il colpetto all'uovo avversario o chideve stare sotto a subirlo, il capofilacomincia a giocare con il contendentedi turno fintanto che il suo uovo resi-ste, vincendo le uova rotte.Un tempo, già durante la Quaresima,

si sceglievano le uova per fare acoccetto: i competenti riconosceva-no, anche solo al tatto, quelle colguscio più grosso, più forte e la gal-lina che le deponeva, a questo pro-

posito; non erano rari gli artifici per ren-dere più forti le uova: colorandole o co-landovi sostanze strane, tipo la pece,o sostituendo alle uova di gallina quel-le di faraona dal guscio molto più resi-stente! I bambini assistono divertiti e,quali custodi delle uova rotte, scom-mettono sui fondi, cioè fanno acoccetto con la parte inferiore delleuova: le nascondono dietro la schienaper scegliere quello di destra o di sini-stra, spesso l'uovo dell'uno tocca al-l'altro, quindi lo provano sui denti, comefanno i grandi, e "sl'é un brocc" lo la-sciano perdere, il tutto in un'allegracompetizione.I bambini con le uova sode giocavanoanche "a ruzzlin", cioè su un leggeropendio di prato chi riusciva a toccarel'uovo dell'altro, vinceva e, se il giocodegenerava, facevano a gara a chi lelanciava più lontano...Il lunedì e l'Ottava di Pasqua, altre uovaaltre giocate, ma con molto meno par-tecipanti di una volta quando a sera lapiazzola, teatro del "coccetto", era ri-coperta di gusci colorati come unacoriandolata! A Boccassuolo il giocodel "coccetto" non é mai stato inter-rotto ed é abbastanza praticato anchenegli altri paesi della Val Dragone.A parte, si cuocevano altre uova, unaper ogni componente della famiglia,senza colorarle che, con la torta pa-squale tutta infiocchettata, si portava-no in chiesa per farle benedire dal par-

roco, al termine della prima messa; conle uova benedette non si giocava acoccetto fuori, ma solo in famiglia, afine pranzo, come per un brindisi e simangiavano in insalata con i radicchiamari di campo, conditi con aceto esale a ricordare le amarezze degli Ebreidurante la loro schiavitù.Altra usanzaera quella delle cosiddette e proverbiali"pulizie di Pasqua" in modo che la be-nedizione trovi la casa pulita e nuovaentrandovi con l'ulivo simbolo di pacee pulizia interiore. Pertanto l'acqua, ilfuoco, le uova, i germogli dei cereali,elementi degli antichi rituali di fertilitàe rinascita della natura, rappresenta-no anche la resurrezione e la rinascitadella vita spirituale. Il Venerdì Santo sicucinava molto il baccalà perché eragiorno di vigilia, ma a Pasqua non do-vevano mancare i tortellini. Infine, se-condo una poetica consuetudine du-rata fino agli anni '70, chi rinnovava perprimo l'acqua del fonte battesimale,offriva al parroco un agnello o un ca-pretto, simboli di mansuetudine, dol-cezza e sacrificio.Qualche modo di dire: "Lung cummana quaresma" o "L'é una quaresma"."Cuntent cumma na Pasqua". e il si-gnificativo: "l'ov l'é bun anc dop Pa-squa" e il lunatico:"Pasqua elta, bas-sa frasca, Pasqua bassa, elta frasca",cioé la Pasqua é festa mobile perchésegue le fasi lunari che presiedono allosviluppo della vegetazione.

Boccassuolo, Pasqua 2008: "veccia" e "graslun"

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Val Dragone

"Mio caro Gino..."

Una straordinaria testimonianzasu una tradizione ormai

scomparsa e dimenticata cheprecedeva il matrimonio nella

zona di San Pellegrino.

Rappresentazione di S. Pellegrino in Alpe(XVIII secolo - Modena: Archivio di Stato)

di Aldo Magnoni

Una straordinaria testimonianza giunge questavolta nientemeno che dal poeta Giuseppe Giusti,attraverso una lettera che spedì all’amico Mar-chese Gino Capponi nel 1840.Giusti, nato a Monsummano di Lucca il 13 maggio 1809 e morto a Firenze il 31 marzo 1850, fu dotato di facile venapoetica e nella satira politica e sociale riuscì ad esprimere, sotto l’apparenza della celia, lo sdegno per la frantumazionepolitica dell’Italia e la presenza di dominatori stranieri (Lo stivale, La terra dei morti, Il re travicello, Sant’Ambrogio,Gingillino).Come non ricordare ed adattare all’attualità ciò che il Poeta scrisse oltre un secolo e mezzo fa: “Il buon senso, che fugià caposcuola in molte scuole è morto affatto / sua figlia, la scienza, lo uccise per veder come era fatto.”E la scuola del tempo che a suo dire “tarpa l’ali al genio e dà un confine al bello”, sarà poi migliorata?.Ma torniamo alla consuetudine prematrimoniale che il Nostro verificò sul territorio di San Pellegrino (1), di cui rimase tantoaffascinato da affrettarsi a descriverla ad uno dei suoi migliori amici.

“Mio caro Gino,

…dicono i dotti che i primi connubi si facessero per via di ratto.

Poi, presso taluni popoli, nel rito fu conservato un simulacro di contrasto

tra le parti contraenti, e ciò o per memoria del fare antico, o perché non

paresse che la fanciulla uscisse volentieri dalla casa paterna.

Ora quest’usanza si conserva nei monti di San Pellegrino.

Lo sposo e i parenti dello sposo vanno armati alla casa della fanciulla, ed

hanno alla testa il poeta del luogo, a cavallo, vestito all’eroica, secondo lui. I

parenti della sposa appena il veggono, si fanno sull’uscio armati essi pure,

e li ricevono con ingiurie e con minacce come se andassero per rubare.

Allora il poeta si fa avanti, e dice che non per rubare o per altro danno, ma

son venuti per cogliere il più bel fiore che sia nell’orto di casa.

Quelli della sposa udito questo, fanno venire sull’uscio la più anziana di

famiglia, e domandano se è quello il fiore che cercano. No, rispondono,

codesto non è un fiore; ma una pianta annosa. E cosi di vecchia in vecchia,

dopo una storia più o meno lunga, mostrano finalmente la fanciulla, e detto

che quello è il fiore vero, si fa il pateracchio (2) e addio.”

(1) E’ bene ricordare che San Pellegrino, a dispetto degliamici Lucchesi, non solo è sempre stato assoggettato da tempi anti-

chissimi alla Podesteria di Montefiorino (si pensi che ogni primo agosto vi risiedeva ilPodestà di Montefiorino con autorità regia e i Lucchesi quel giorno dovevano dare alla milizia cheaveva al seguito due pani a testa), ma anche attualmente la piazza ed alcuni edifici rappresentanouna “isola amministrativa” del comune di Frassinoro.

(2) Pateracchio, nella parlata toscana, affare, negozio, contratto: ma è voce di scherzo.

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La ballata della Valledi Bruno Ricchi

Tredicesimaparte

Poesia

Ricordo bene Sisto Salvatori (1)

Che gestiva con Elia il bar centraleDi sera eran tanti gli avventoriPer veder Mike Bongiorno sul canaleD'una pasta eravam consumatoriCon lire venticinque capitaleAbbassava gli occhiali in punta di nasoPer scoprir se qualcuno... aveva evaso!

Fabbro artigiano fu Contri Ruggero (2)

In banda suonator di bombardinoUomo franco, amabile, sinceroProduttor del Tokai più genuinoA Don Galloni esternò il pensieroChe una sagra prendesse qui camminoFu lui a confessarmi il soprannomeChe tutti mi chiamavan "Zabaglione"!

Presso la scuola media v'è la sedePer le prove di banda e di coraleAppeso alla parete ognuno vedeBellissima una foto di Pasquale (3)

Che rimanda il pensiero a quanto diedeAlla misura che un grand'uomo valeFu la vita di tanti avvenimentiLo ringraziamo ognor riconoscenti!

Flipin da la Frära, Filippo Rioli (4)

Pure all'Isola d'Elba commerciavaAssieme a moglie Giulia e ai due figlioliIn qualunque settore ben portavaTrattando vino, bestiame o... fagioli.Lausa e Ferruccio così ammaestravaEbbe i natali a Casa MargutoFu gran lavoratore e molto astuto!

(1) Sisto Salvatori (1889-1927).La sua numerosa famiglia (4 figli ma-schi e 2 femmine) era detta "del rosso" ,perché il padre aveva la barba rossa."Sisto d'ù Ròss" visse a Palagano finoall'età del militare, che fece a Milano inartiglieria; dopo il servizio militare, nel1911 con amici di Piandelagotti emigròin America, a Portland nello statodell'Oregon, ove fece tutti i lavori, impa-rando anche a suonare la chitarrahawaiana.Rientrato nel 1921, aprì le attività, sposòCasolari Adele nel 1927 e rimase sem-pre a Palagano dove continuò a seguirebar, trattoria ed altre attività commerciali.Con alcuni amici (Dott. Bernini, BertiEdoardo, Teggi Emilio) aveva costituitoun complessino che allietava le serateda ballo negli anni fra le due guerre.

(2) Contri Ruggero (1931-1993).Nato a Casa Conversi da Ciro e FerrariniMaria, ha un fratello, Bruno, e due sorel-le: Rosanna e Dina. Frequenta le scuo-le elementari in tempo di guerra, poi , a18 anni, si reca in Corsica per il durolavoro del taglialegna, unitamente al fra-tello.Dopo oltre tre anni rientra a Palagano e,col padre Ciro, dal 1958 inizia l'attività difabbro.Nel frattempo la mamma Maria, eccel-lente cuoca, apre con la famiglia l'attivitàdi ristorante-trattoria.Ruggero, seguendo le orme del padre,entra nella banda musicale ove suona il

bombardino e vi si distingue per capaci-tà ed impegno. Ottimo nel lavoro di fab-bro è però molto appassionato del lavo-ro della vigna che conduce a valle diPalagano, facendo dell'ottimo vino bian-co Tokai.Fu lui che per primo ebbe l'idea di fare laSagra anche a Palagano e ne parlò conDon Galloni nella primavera del 1983;alcuni anni dopo iniziò a Palagano laSagra della Madonna del Carmine.Una sera, conversando con Ruggero ela Maria in cucina, raccontavo di quanteuova di tortellini avessimo preparato perla festa dell'amicizia, a quel puntoRuggero, con grande sgomento dellamadre, sbottò: "Maravìa ch'i't chiàmenZabajùn!". Così imparai il mio sopran-nome.

(3) Piacentini Pasquale (1931-1998).Sembra ieri, maquest'anno è il de-cimo anniversariodella morte di Pa-squale. Lo ricor-diamo continua-mente e con tantoaffetto per tuttoquello che ha rap-presentato per lavita sociale e spor-tiva di Palagano.Grazie al suo im-pegno rinacque labanda musicale,poi nacque la Polisportiva con particola-

re attività nello sci, quindi fu ancora fra iprimi a ripartire con la corale ai tempi diPadre Aristide.Mi piace sottolineare che Pasquale ha"seminato bene", infatti i suoi figli Cesa-re e Paolo sono impegnati nella guidadei bambini e dei giovanissimi all'attivi-tà sciistica.Sono convinto che guardandoci dall'altosi compiaccia perché il suo lavoro non èstato vano.Grazie, Pasquale!

(4) Rioli Filippo (1916-1984).Da numerosa famiglia di agricoltori, set-te figli, nasce a "Casa Marguto", poi abi-ta a Ca' del Toso di Palagano.Militare a Saluzzo, il mulo carico di muni-zioni gli cade addosso procurandogliuna leggera invalidità per causa di guer-ra.

Commerciò dal 1943 con l'ami-co Pietrosemoli, poi, dopo guer-ra, in proprio.Nel 1962 aprì la macelleria difianco all'Oratorio del Carmine einiziò a recarsi all'Isola d'Elba overiforniva le macellerie Zini eMarasti di vitelloni e rientrava convino, olio, uva, maiali, ecc...Nel 1946 aveva aperto anche laCooperativa della Ferrara e nel1950 aveva ottenuto la licenza diTabaccheria.Molto attivo e dinamico avviò pre-sto i figli Lausa e Ferruccio alla

sua stessa attività.

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Riflessioni

"Se fossi quello che vorrei essere

non avrei bisogno di discutere

con nessuno"

M. K. Gandhi

Mohandas Karamchard Gandhi è il fondatore della non violenza e il pa-dre dell'indipendenza indiana. Nasce il 2 ottobre 1869 a Portbandar in

India da famiglia benestante. Si laurea in giurisprudenza ed esercitabrevemente l'avvocatura a Bombay. Nel 1893 si reca in Sud Africa

con l'incarico di consulente legale per una ditta indiana: vi rimarràper ventuno anni. Qui si scontra con una realtà terribile, in cui

migliaia di immigrati indiani sono vittime della segregazionerazziale. L'indignazione per le discriminazioni razziali subite daisuoi connazionali (e da lui stesso) da parte delle autorità bri-tanniche, lo spingono alla lotta politica.Si batte per il riconoscimento dei diritti dei suoi compatrioti edal 1906 lancia, a livello di massa, il suo metodo di lotta basatosulla resistenza non violenta, denominato anche Satyagraha:una forma di non collaborazione radicale con il governo britan-nico, concepita come mezzo di pressione di massa. Gandhi

giunge all'uguaglianza sociale e politica tramite le ribellioni paci-fiche e le marce. Alla fine il governo sudafricano attua importanti

riforme a favore dei lavoratori indiani.Nel 1915 Gandhi torna in India dove circolano già da tempo fermenti

di ribellione contro l'arroganza del dominio britannico e diventa il lea-der del Partito del Congresso, partito che si batte per la liberazione dal

colonialismo britannico. Nel 1919 prende il via la prima grande campagnadi disobbedienza civile, che prevede il boicottaggio delle merci inglesi e il non

pagamento delle imposte. Subisce un processo ed è arrestato. Viene tenuto in carce-re pochi mesi, ma una volta uscito riprende la sua battaglia.Nel 1930 organizza la marcia del sale: disobbedienza contro la tassa sul sale, la più iniqua perché colpiva soprat-tutto le classi povere. La campagna si allarga con il boicottaggio dei tessuti provenienti dall'estero. Gli inglesiarrestano Gandhi, sua moglie e altre 50.000 persone. Spesso incarcerato anche negli anni successivi, Gandhirisponde agli arresti con lunghissimi scioperi della fame. All'inizio della Seconda Guerra Mondiale decide di nonsostenere l'Inghilterra se questa non garantirà all'India l'indipendenza. Il governo britannico reagisce con l'arrestodi oltre 60.000 oppositori e dello stesso Gandhi, che è rilasciato dopo due anni. Il 15 agosto 1947 l'India conquistal'indipendenza. Gandhi vive questo momento con dolore, pregando e digiunando. Il subcontinente indiano è divisoin due stati, India e Pakistan, la cui creazione sancisce la separazione fra indù e musulmani e culmina in unaviolenta guerra civile che costa, alla fine del 1947, quasi un milione di morti e sei milioni di profughi. L'atteggiamentomoderato di Gandhi sul problema della divisione del paese suscita l'odio di un fanatico indù che lo uccide il 30gennaio 1948, durante un incontro di preghiera.