La luna nuova - numero 39 (marzo 2012)

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Luna Luna Periodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997 l a Periodico indipendente di Palagano e dintorni nuova nuova Marzo 2012 Anno XV Numero 39 www.luna-nuova.it Il prezzo dell' dell' dell' dell' dell' INDIFFERENZA INDIFFERENZA INDIFFERENZA INDIFFERENZA INDIFFERENZA Speciale Speciale Speciale Speciale Speciale PROGETTI SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PROGETTI SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PROGETTI SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PROGETTI SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PROGETTI SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI e sulla PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA" PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA" PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA" PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA" PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA" Scorcio di Palagano. Da alcuni anni artisti australiani trascorrono un periodo nella nostra valle per dipingerne le bellezze... (articolo a pagina 13) Scorcio di Palagano. Da alcuni anni artisti australiani trascorrono un periodo nella nostra valle per dipingerne le bellezze... (articolo a pagina 13)

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Attualità, cultura, tradizioni, solidarietà. Periodico indipendente di Palagano e dintorni

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LunaLunaPeriodico dell'associazione "la Luna". Sede in Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO) - Italy. Autorizzazione tribunale di Modena numero 1414 del 13/11/1997

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Scorcio di Palagano. Da alcuni anni artisti australianitrascorrono un periodo nella nostra valle per dipingerne le bellezze...(articolo a pagina 13)

Scorcio di Palagano. Da alcuni anni artisti australianitrascorrono un periodo nella nostra valle per dipingerne le bellezze...(articolo a pagina 13)

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2 la LUNA nuova - Marzo 2012

RedazioneDavide Bettuzzi,Laura Bettuzzi,

Fabrizio Carponi,Francesco Dignatici,

Daniele Fratti,Martina Galvani,Paolo Gualandi,Milena Linari,Gabriele Monti

33333 Terza pagina Green economy

44444 Fatti & Misfatti Notizie da Palagano e dintorniI presepi di Lama di MonchioScuola primaria: verde speranza alla Buca di SusanoLiceo di Palagano: una scuola superiore per la montagnaDipingere il mondoStragi nazifasciste e sentenza della Corte Internazionale di Giustizia

Collaboratori Alessandra Abbati, Graziano Bertugli,

Daniele Bettuzzi, Nico Bettuzzi, SilvanoBraglia, Maria Grazia Casini, Patrizia

Dignatici, Laura Facchini, Andrea Fratti,Guido Guigli, Alice Nannetti, Bruno

Ricchi, Celestino Rioli,Roberto Tincani, Erminia Vezzelli,

Ragazzi della classe IV e V della scuolaprimaria di Palagano

la Luna nuovaAttualità, cultura, tradizioni, solidarietà. Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Direttore responsabile: Giuseppe CervettoAssociazione La Luna. Via Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 Palagano (MO). Tel.: 0536/961621 - Fax: 0536/970576

www.luna-nuova.it - e-mail: [email protected]. 39 - Anno XV - Marzo 2012. Fondato come "la Luna nel Pozzo" (13 numeri dal 1993 al 1996)

Aut. Tribunale di Modena num. 1414 del 13/11/1997

la Luna nuova viene inviata a tutti i soci e sostenitori dell'associazione la Luna.La quota associativa minima annuale è di 2O Euro e può essere versata sul nostro

conto corrente bancario o direttamente ai i soci autorizzati:Nadia Marasti: ditta Edilart Marasti - Via XXIII Dicembre, 35 - Palagano Tel. 0536 961521

Gabriele Monti: ditta Monti Adriano - Via XXIII Dicembre, 30/a - Palagano - Tel. 0536 961477Ricchi Bruno: INA-Assitalia - Via XXIII Dicembre 8 - Tel. 0536 961266

Associazione "la Luna"Conto corrente bancario num. 100016 presso il Banco Popolare - Agenzia di Palagano

Codice IBAN: IT24 Y 05034 66871 000000100016

Info: [email protected] - www.luna-nuova.it

Tiratura: 300 copie

Chiuso in redazione il 23/03/2012

Stampato in proprio

1818181818 Comune Amministratori a confrontoSpazio autogestito offerto ai gruppi consigliari del Comune di Palagano

2222222222 Speciale Il prezzo dell'indifferenzaProgetti sullo smaltimento dei rifiuti e di produzione di energia "pulita"

3232323232 Alto voltaggio Rubrica musicale della LunaNiagara, Maieutica, No name, Dloowe

3737373737 Dubbi Primavera araba

3838383838 Palagano è stato fondato dai Maya

4242424242 Val Dragone Storia: le prime tracce dell'uomo nelle valli del DragoneTradizioni: a Boccassuolo c'era una volta il carnevaleAntiche ricette: le fritelle salate della nonna Titta

4747474747 Ricordi Scrivi alla luna

5050505050 Poesia La ballata della valle

5252525252 Riflessioni Capo indiano Seattle

So

mm

ario

1717171717 Associazionismo Polisportiva di Boccassuolo

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3la LUNA nuova - Marzo 2012

TTTTTerererererzzzzzaaaaa

papapapapaggggginainainainaina

Spesso le tematiche ambientali come il riciclaggiodei rifiuti o le energie rinnovabili sono state trat-tate esclusivamente dal solo punto di vista del-l’etica ambientale. Si è argomentato che lo spreco

è immorale e che è necessario pensare alle gene-razioni future. È ovvio che queste ragioni siano inec-cepibili, tuttavia in queste righe si vuole insistere suun altro aspetto, sicuramente meno nobile, ma forsepiù diretto e concreto nella sua "brutalità": il denaro.

Oggi, infatti, intorno all’ecologia si sta sviluppando un intero settore economico, la così detta“green economy”. Si è finalmente capito che alcune situazioni attuali (energia e rifiuti inprimis) sono poco sostenibili, costose e poco controllabili. In più, l’avvento di nuove tecnolo-gie ha reso convenienti alcuni comportamenti ambientali virtuosi che in passato erano allaportata di pochi ecologisti facoltosi. Ad esempio, in questo numero de la Luna nuova vienetrattata, in particolare, la tecnologia del biogas che permette di ottenere gas metano da unmateriale di scarto (quindi un costo) come i liquami, i quali, una volta trattati, risultanoancora ottimi fertilizzanti, ma privi di odore. È chiaro che nessun imprenditore installerebbemai un impianto del genere per pura etica ambientale, perché rappresenterebbe un costoextra che renderebbe meno competitiva l’azienda. Oggi, tuttavia, la tecnologia è arrivata aun punto per cui un tale investimento non è solo qualcosa di virtuoso dal punto di vistaambientale, ma anche una risorsa che fra pochi anni sarà indispensabile per qualsiasiazienda agricola per garantirne la competitività, alla pari del trapano per un muratore.In generale, tutte le energie rinnovabili sono in straordinaria espansione e grandi aziendeitaliane stanno costruendo in tutto il mondo impianti per la produzione di energia idroelettri-ca, solare, eolica e geotermica. Già in questi primi anni le società che hanno investito inquesto settore stanno mediamente ottenendo ottimi risultati, con eccellenti prospettive disviluppo per il futuro. Va sottolineato che ancora gli Stati stanno fornendo incentivi perqueste tecnologie, ma si confida che presto diventeranno allettanti anche senza aiuti pubbli-ci, grazie al continuo avanzare della tecnologia “green” che sta rendendo competitive le fontienergetiche pulite rispetto a quelle tradizionali (idrocarburi).Infine, il punto che più ci tocca da vicino: la cara e vecchia “spazzatura”.Qualcuno potrebbe pensare che il riciclaggio sia un costo extra e che gettare tutto in disca-rica, benché costituisca spreco, sia meno costoso. Assolutamente no: il costo per losmaltimento dei rifiuti in discarica è molto costoso per l’erogatore del servizio (e quindi per icittadini attraverso la TARSU - Tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani), mentre unacorretta raccolta differenziata rappresenta, al netto delle spese di lavorazione, un introito inquanto vetro, plastica, carta e così via sono venduti come materie prime.Nonostante rimanga ancora molto da fare, un primo punto di svolta è finalmente arrivatosulla base che principalmente regola i cambiamenti: l’economia. Per questo penso si possaessere fiduciosi per un futuro più “green”, per il bene della nostra salute e del nostro porta-fogli.

Green Green Green Green Green economyeconomyeconomyeconomyeconomy

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4 la LUNA nuova - Marzo 2012

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FFFFFAAAAATTTTTTTTTTI & MISFI & MISFI & MISFI & MISFI & MISFAAAAATTTTTTTTTTIIIII

PRESEPIPRESEPIPRESEPIPRESEPIPRESEPIdifficoltà e partire. Si può miglio-rare la propria vita, ma se siaspetta che facciano o partanogli altri o ci si accontenta di quelloche c'è, non cambierà mai nullase non in peggio. L'iniziativa diLama è una rivelazione di tantedoti, potenzialità inespresse chesono venute fuori: pittori, stili-sti, artigiani, attori, presentato-ri, fotografi, tecnici del suono, pa-nettieri, pasticcieri... ed unmiracolo:la partecipazione di tuttinella borgata e tanti dalle frazio-ni vicine con la solidarietà delleautorità. Lama sta scoprendo isuoi tesori nascosti e ha saputoattirarne altri. Un grazie a tuttied una lode a Dio, a S. Lucia e achi ha saputo scoprire, coinvol-gere, ordinare e gestire l'apportodi tutti. (cr)

Celebrazione Eucaristica celebrata dal nostro Arciprete Mons.Merciari, padre Celestino Rioli assistiti dal Diacono Roberto

la festa patronale di Santa Lucia a Lama di Monchio (MO), anticipa-ta alla domenica 11 dicembre 2011, ha dato inizio all'esposizione deinumerosi presepi che gli abitanti del borgo e dei dintorni hanno volu-to realizzare dal 2010 nelle feste di Natale e di Capodanno per ricor-dare la nascita di Gesù nella povertà di Betlemme e vivere un mo-mento di fede cristiana ed amicizia. Santa Lucia vergine e martire,patrona della vista e degli abitanti di Lama, il cui natale è nel giornopiù corto dell'anno ed il cui nome "luce" è simbolo della "graziailluminante", della "via" che porta ad adorare il Bambino Gesù, ci haaccompagnati come la cometa alla stalla di Betlemme. Le tanteluminarie che hanno illuminato a festa le nostre strade e case nonci hanno fatto dimenticare la motivazione per cui sono state collo-cate: una scintilla, un riflesso del festeggiato, "la vera Luce cheillumina ogni uomo venendo nel mondo". E' Natale quando faccia-mo nascere in noi e attorno a noi la pace, la speranza ed il servi-zio. La Santa con la sua luce ci insegna, in un mondo privo di valorie secolarizzato, che la fedeltà a Gesù vale più dei propri occhi edella giovinezza. I tanti bei presepi allestiti, la rappresentazionevivente della Sacra Famiglia con candidi angeli e robusti pastori edella visita dei Magi a cavallo, nel giorno dell'Epifania, hanno atti-rato l'ammirazione di numerosi visitatori dai paesi vicini e dallecittà. I Magi ci dicono che non basta sapere, bisogna affrontare le

PRESEPIPRESEPIPRESEPIPRESEPIPRESEPI

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E' un incanto

a Lama di Monchio si coglie la"magia" del Natale visitando i pre-sepi realizzati dagli abitanti delpaese e da tanti vicini che han-no collaborato per la riuscita diquesto importante evento.Tutti insieme abbiamo ripetutocon piacere l'esperienza delloscorso anno cercando di rinno-varne il successo, non solo au-mentando il numero dei presepi,che sono diventati sessantacin-que, ma anche di migliorarne laambientazione, la logistica, e di-versificare sempre più le carat-teristiche artistiche. La conse-guenza più importante e diretta,

sentita e notata da tutti, è sta-ta quella di coinvolgere un nu-mero sempre maggiore di perso-ne che hanno lavorato insieme,hanno faticato, si sono divertite,hanno riallacciato un dialogo piùvero ed intimo, hanno " tirato fuo-

ri" le loro specifiche abilità ma-nuali ed intellettuali, insommasi sono lanciate in questa av-ventura riappropriandosi in que-sta maniera del vero significa-to del Natale condividendolocon i famigliari, gli amici, cono-scenti e con i numerosi visita-tori. L'oratorio di Santa Lucia,ora posto al centro della bor-gata, seppur di modesto valoreartistico è, da immemore data,

frequentato dagli abitanti di tut-ta la zona per il culto della Santaprotettrice della vista. Abbiamofatto nostro il messaggio di lucedi Santa Lucia, che festeggiamoil 13 dicembre di ogni anno, per"accendere" i presepi e dare cosìinizio a questa magica rappresen-tazione di doppio valore, di fedee di convivialità, che è rimastaaperta fino al 31 gennaio 2011.Il riflesso della sua luce ci tra-sporta e si rispecchia nel signifi-cato di ogni Natività rappresen-tata. Si respira un'atmosfera disignificati generosi ed ineguaglia-bili da scoprire e da esplorare; èun'occasione da cogliere e valo-rizzare. (mgc)

Rappresentazione della natività in caratteristica ambientazione. LaSacra Famiglia con Monica Bardelli, Carlo Ghiddi, la loro bimba,

i Re Magi e i loro servitori

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Siamo sul giornale!

Da "La Gazzetta di Modena

online" del 12/12/2011

una marea di gente all'accensionedelle luci che illuminano i presepi delpiccolo borgo di Lama di Monchio, tral'esclamazione dei residenti: "Lama nonha mai visto tanta gente in tutta lasua esistenza". Oltre un migliaio le per-

sone ar-rivate non solo dai paesi vicini ma anche da fuori provincia nella primagiornata della manifestazione. (sr)

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ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

la festa di S. Lucia con accen-sione dei presepi ha visto que-st'anno la sua seconda edizionee un numero di visitatori che for-se neppure i nostri nonni ricor-

Le personeEcco citate per nome e cognome le belle persone chehanno trasformato il Borgo di Lama di Monchio in unluogo dove ritrovarsi e condividere il Natale tra le tanterappresentazioni della Santa natività e un rinnovato cli-ma di festa e buoni sentimenti. Il gruppo storico che hapensato, fortemente voluto e dato inizio all'evento: Giu-seppe Piacentini con Cinzia Bardelli, Alessandra Casini,Loretta Bertugli con Oscar Paganelli, Nadia Bertugli conGabriele Mussini, Uber Bertugli con Michaela Debbia ed Ilenia, Marina Teggi, Daniela Bertugli e Carlo Bedeschi e GilianaCasoni. Hanno curato e seguito la preparazione e l'esecuzione dei lavori sotto tutti gli aspetti, in armonia e affiatamento e non

Lama di Monchio,

Borgo dei presepi

e non solo…

Realizzati

con tanta creatività

e con tanto amore

Presepe mulino. Contestualizzato in unospazio del Mulino Casoni, allestito con creatività

sotto la regia di Mirella Baschieri che ha purecostruito i manufatti esposti

tualità come quello della capan-na della Sacra Famiglia fra i grat-tacieli, le luci della città, i car-telloni pubblicitari e le ruspe (dovenascerebbe oggi Gesù) o quellodavvero originale dedicato al pi-lota Marco Simoncelli scomparsoqualche mese fa, evento che hascosso l'Italia perché era un ra-gazzo semplice, spontaneo e ge-nuino. Genuine sono anche le no-stre tradizioni, la nostra cucina,il carattere della nostra gentescherzosa e generosa, anche sea volte un po' testarda. Forse daqui ha origine il soprannome at-tribuito in tempi antichi alla po-polazione di Lama di "Asini" daparte degli abitanti delle zone li-mitrofe. Un vero asino e unacapretta belante non potevanomancare dal presepe vivente…Poi un balletto con gli abiti dellatradizione contadina e un po' divin brulé per scaldarsi! (sr)

davano in tanti anni. Questi pre-sepi hanno visto impegnati gran-di e piccini. Inoltre sono staticoinvolti tutti gli abitanti del pa-ese e anche alcuni delle frazionivicine. A ognuno il proprio ruolo.Oltre ai tradizionali ne sono statiallestiti alcuni veramente originalie collocati nei posti più impensa-ti. Il paesino di Lama di Monchiosull'Appennino modenese, permolti secoli a carattere prevalen-temente rurale, ha dato la possi-bilità e lo slancio creativo airealizzatori, che hanno in granparte sfruttato le risorse dispo-nibili: i frutti della terra, un vec-chio forno, un fienile. Elementi chehanno reso ancor più belli e inte-ressanti i presepi. Per citare al-cuni esempi: si passa da quellipreparati con elementi naturalicome le pannocchie di granoturcoo le castagne, a quelli " più arti-ficiali" e con un messaggio di at-

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si sono risparmiati per impegno e collaborazione. Le"rezdore" sulle quali abbiamo contato, oltre che per le piùdiverse incombenze, soprattutto per il ristoro degli ospiti coni loro manicaretti sempre all'altezza: Graziella Candeli,Merope Casolari, Domenica e Rosanna Barbati, Maria di Sal-vatore, Elda e Fidalma. Alla cantina e non solo: Oreste Pigoni,Osvaldo Barbati, Libero e Osvaldo Beneventi che ha anchefatto l'ottimo pane. Gli uomini "di fatica", ma altamente spe-cializzati in ogni operazione via via necessaria, dallafalegnameria alla carpenteria, dall'edilizia all'idraulica, dal-l'elettricità alla verniciatura, dall'arredo urbano alla logistica:Mario Piacentini, Liberio Facchini, Osvaldo Barbati, OrestePigoni, Osvaldo Bizzozero, Pietro Venturelli, Arturo Andreoli,Oreste Barbati e Attiglio Caselli. Le sarte Elide Pini, GraziaTeggi, Franca Minelli, e Daniela Bertugli. L'artista TeresaMartinelli, già docente di educazione artistica, con l'esecu-zione di alcune pregiate opere pittoriche e sculture in tema;lo stimato maestro di musica Franco Ferrarini. Carlo Bedeschi per la fotogra-fia, Roberto e Donatella Mucci per la musica e l'intrattenimento insieme aMassimo De Angelis. Donatella ha avviato ed esposto ai mercatini, insieme aDaniela Bertugli, alle mamme di Monchio e di Saltino. Il Corpo di ballo degliAsinelli: Patrizia Dignatici, Ermanno Debbia, Morena Rabacchi e Stefano,Sonia e Fabio Casinieri, Luciano Fratti e Livia, Gianni Pugnaghi ed Irene,

Bertugli Uber e Michaela,Barchi Luigi e Brunetta,Paganelli Oscar e Loretta.La corale e la banda di Pa-lagano diretta da OttavioPiacentini; direzione suono Andrea Albicini.La partecipazione straordinaria del sindaco Fabio Braglia nella dop-

pia veste di primo cittadino e corista duran-te la celebrazione dell'Epifania. Hanno poicollaborato alle innumerevoli necessità:Anna Minelli, Oreste Barbati, Ferrari Fran-cesca e Fratti Giovanni, Luciana Tollari,Fabio Caselli e Desolina, la famiglia ViterboRicchi e Giovanni Ricchi, GiuseppeGiunzioni, la famiglia Gianni Pinelli, ElianaBizzozero, la famiglia Maria e Salvatore,Dante Telleri, Rineo Giberti, Sonia e Gio-vanni Pancani, la famiglia Lucio Montanarie Franca, la famiglia Curocchi, Luciano Ros-si, la famiglia Pierino Casoni, la famigliaGiuseppe Mucci, Matteo Pagliani e Cinzia,Luisella Rioli, Maura e Maria Grazia Casini,Lorenzo Magnani, Gian Marco Pigoni e SaraLami, Mirella Baschieri, Antonio Franchi, ItaloFerrari, Giannini di Polinago, la famiglia Dan-te Barbati e Marilena, la famiglia Piera Mesini

e Luciana, la famiglia Alberto Piacentini e Claudia, la famiglia RemoBardelli e Lorenza, famiglia Mario Barbati, Dafne Casolari, la famigliaRomano Roggiani e Grazia, Gloria Mattioli di Bellaria, la famiglia LorisBettelli e Monica, famiglia Giovanna Macchioni. I bambini e ragazzi:

Simone e Giulia Bardelli, Luca Elena Piacentini, Elisa, Federica, GiorgiaPiacentini, Sara e Alice Paganelli, Sonia Lanza e Gorgia Mucci, ManuelaMacchioni e Debora Teggi (Santa Lucia). Hanno costruito ed esposto pre-sepi: gli alunni, i docenti e le famiglie delle scuole di Saltino, Palagano eMonchio, gli ospiti del Centro Sociale "I Lupi" di Vitriola. AlessandroBeneventi ha portato l'asino Gastone, Arsenio Paganelli la capra Margheri-ta per il presepio vivente. Hanno interpretato i Re Magi, con i loro cavalli:Tiziano Compagni, Giorgio Compagni, Pellegrino Pigoni, Nedo Casini, An-drea Ferrarini, OscarPaganelli. Ci hannotenuto compagniaLola, Bob, Diva, Miloe Milù. (mgc)

Albero degli auguri.Addobbi realizzati daMicaela Debbia ed Ileniautilizzando pigne delmedesimo albero, daloro decorate e conapplicati biglietti diauguri di tutte le famigliedi Lama. Ai piedidell'albero il preseperealizzato dai docenti edagli ospiti del CentroSociale "I Lupi" diVItriola.

Massimo De Angelis, professoreuniversitario in scienze politiche ed

economiche, ha allestito un presepein doppia versione, una cherappresenta una "comunità

recintata" e una tradizionale; haproposto un gioco didattico per

stimolare una nostra riflessione suquali valori intendiamo fare nostri:

quelli della globalizzazione estremao della solidarietà e reciprocità

Fidalma Tagliazucchi con Mario Piacentini, titolaridel bar e della "bottega" di Lama; punto

strategico di accoglienza e ristorosempre a disponibili

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8 la LUNA nuova - Marzo 2012

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SCUOLASCUOLASCUOLASCUOLASCUOLA

di solito percorriamo la via Pro-vinciale che collega Palagano aSassuolo senza soffermarci suquello che vediamo.Savoniero, Susano, Costrignano,Monchio scorrono velocemente ele loro immagini si perdono e sidissolvono nella frettolosità dellaroutine quotidiana.Due anni fa, invece, noi alunnidella scuola primaria, abbiamo fat-to un'uscita didattica alle frazio-ni del Comune, durante la qualeci siamo resi conto che il nostropaese è ricco di cultura, storia,ricordi e tradizioni.Un luogo, in particolare, ha su-scitato forti emozioni e ha cat-turato la nostra attenzione: lacasetta diroccata della Buca diSusano che racchiude al suo in-terno una rigogliosa foresta di

VERDE SPERANZAVERDE SPERANZAVERDE SPERANZAVERDE SPERANZAVERDE SPERANZAalla Buca di Susanoalla Buca di Susanoalla Buca di Susanoalla Buca di Susanoalla Buca di SusanoVERDE SPERANZAVERDE SPERANZAVERDE SPERANZAVERDE SPERANZAVERDE SPERANZAalla Buca di Susanoalla Buca di Susanoalla Buca di Susanoalla Buca di Susanoalla Buca di Susano

Una fiaba per un mondo miglioreLa fantasia dei bambini contro l'oscurità della guerraLa fantasia dei bambini contro l'oscurità della guerraLa fantasia dei bambini contro l'oscurità della guerraLa fantasia dei bambini contro l'oscurità della guerraLa fantasia dei bambini contro l'oscurità della guerra

I ragazzi della IV e V classe della scuola

primaria di Palagano con la favola

"La strega Guerraccia e il labirinto verde""La strega Guerraccia e il labirinto verde""La strega Guerraccia e il labirinto verde""La strega Guerraccia e il labirinto verde""La strega Guerraccia e il labirinto verde"

si sono classificati tra i vincitori del concorso

"Le favole tra Secchia e Panaro"

piante e arbusti.Davanti ai resti della pic-cola abitazione c'era unatarga che narrava i terri-bili avvenimenti accadutialla famiglia di Delia.Noi allora abbiamo rivisita-to questi fatti così tristi e dolo-rosi, trasformandoli in una fiabaadatta ai bambini della nostra età.La guerra è diventata una stregamalefica e le vittime le abbiamoimmaginate come imprigionate inun brutto incantesimo. Tutti noi,mentre progettavamo la storia,abbiamo espresso il desiderio chela fiaba avesse un lieto fine: l'in-cantesimo malvagio doveva es-sere spezzato per far ritornare invita Delia e i suoi piccoli, resti-tuendo loro la felicità, dopo la buiaesperienza della guerra.

Con il messaggio del-la filastrocca, ab-biamo affidato aibambini e ai ra-gazzi l'importanteavventura di se-minare i valoridella speranza,della rinascita edel rispetto: noi,infatti, siamo ilfuturo del mondoe con i nostricomportamenti eil nostro impegno

possiamo davvero renderlo miglio-re.Siamo orgogliosi di aver onoratocon una fiaba i caduti della stra-ge avvenuta nel nostro Comuneil 18 marzo del 1944.La gioia è raddoppiata quandoabbiamo saputo di essere statiscelti tra i vincitori del concorso"Le favole tra Secchia e Panaro",dedicato a racconti ambientatinel territorio modenese.Siamo stati anche protagonistidelle riprese televisive, fatte daTRC di Modena, durante le quali,aiutati dal simpatico attore ecantastorie Cecco Signa, abbia-mo drammatizzato e recitato lafavola.Ora "La strega Guerraccia e il la-birinto verde" è stata pubblicatain un libro disponibile presso lasede operativa di Ail Modena, invia Benassi 33 e distribuito a fron-te di un contributo che verrà de-voluto all'associazione.

Ragazzi di IV e V classedella scuola primaria

di PalaganoSusano, La Buca

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9la LUNA nuova - Marzo 2012

nick e Sara erano due bambini molto amici, dinove e dieci anni, compagni di giochi e di avventu-ra, molto curiosi, amanti della natura e appassio-nati delle storie del passato, raccontate loro dairispettivi nonni. Pepita d'Oro, così si chiamava ilvillaggio dove abitavano, custodiva tantissimi se-greti legati a vicende lontane. C'era un racconto,però, che li incuriosiva più degli altri. Narrava diuna strana casa, "La Buca" di Susano, un piccoloborgo poco distante, ma, riguardo alle vicende del-l'edificio, qualcosa di indecifrabile tratteneva i nonnidal raccontare.Un pomeriggio, Nick e Sara decisero di scoprire dasoli il segreto che custodiva quel luogo misterioso.Era naturale per loro attraversare boschi e sentie-ri, così si incamminarono determinati verso Susano,fino a raggiungere la radura dove si ergevano iresti della vecchia abitazione. Lo spettacolo che sipresentò ai loro occhi era davvero spettrale: lacasa era circondata da rovi, il tetto di ardesia erasolo un ricordo e, dal centro della casa sventrata,si innalzava un groviglio di piante secche e avviz-zite che fuoriuscivano e avvolgevano i muri ester-ni, come un bavaglio di spine, e i muri diroccati eanneriti sembravano una grande bocca sdentatain un ghigno maligno. I due ragazzi si diresseroverso la casa, spinsero quello che rimaneva dellacigolante porta di legno e…Ormai la loro avventura era cominciata: erano comeattirati da una forza magica che li faceva penetra-re nel fitto della morta vegetazione! Man manoche avanzavano nel groviglio di piante, la vegeta-zione si trasformava: gli arbusti secchi e contorti,

La La La La La strega Guerracciastrega Guerracciastrega Guerracciastrega Guerracciastrega Guerraccia e il e il e il e il e il labirinto verdelabirinto verdelabirinto verdelabirinto verdelabirinto verde

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SCUOLASCUOLASCUOLASCUOLASCUOLA

arsi dal sole e spenti dall'incuria, si trasformavanoin un meraviglioso labirinto di siepi verdeggianti,interrotte qua e là da alberi maestosi, rigogliosicespugli e fiori baciati dall'arcobaleno.I due bambini percorsero quell'incanto di verde congli occhi pieni di meraviglia: la casa, da fuori, cosìtriste e desolata, dentro al cuore conteneva unasplendida foresta e Nick e Sara, persi in un vorticedi entusiasmo, vagarono, svoltarono a destra e asinistra, fino a perdersi estasiati in quel mare dismeraldo.Il tempo passò silenzioso e, senza che i due ragaz-zi se ne accorgessero, calò la sera. Nick e Saracominciarono a cercare la strada di casa, ma inquel labirinto era difficile orientarsi. Provarono apercorrere a ritroso il sentiero, ma nell'oscurità tuttosembrava diverso o già percorso! I due amici sisentirono persi, intrappolati, si abbracciaronoaccovacciati ai piedi di un melo, un "Pom durèl", e,spossati per la fatica e lo smarrimento, si addor-mentarono.Alle prime luci dell'alba, avvertirono un leggero fru-scio: guardarono e videro che dall'albero cadeva-no foglie che si posavano su di loro come carezze.Si guardarono intorno e videro che si erano addor-mentati nei resti della vecchia cucina della casa.Quando si rialzarono, Nick avvistò sul pavimento,un povero quadro bruciacchiato: vi erano raffigu-ratati una donna e tre bambini, forse una famiglia.Fu a quel punto che, dalla sua tana, in un buco delmuro, uscì un topolino che con le zampette comin-ciò a gesticolare, attirando la loro attenzione. Sara,senza timore, lo raccolse e lo appoggiò sulla men-

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SCUOLASCUOLASCUOLASCUOLASCUOLA

sola di un vecchio camino che Nick aveva scoperto, spostando una cascata dirami di corniolo. Il topino cominciò a parlare, con naturalezza, chiedendo il perchèdella loro tristezza. Nick e Sara, con altrettanta confidenza, spiegarono che sierano persi poi, ritrovata la curiosità per quel luogo speciale, cominciarono adincalzare l'animaletto di domande.Certo, lui conosceva la storia della casa, tramandata da innumerevoli generazionidi topi, ma non appena il piccolo ratto accennò di mamma Delia e dei suoi bambi-ni… il vecchio camino, all'improvviso si riaccese e, dal vano della sua bocca, unavoce cupa e profonda rimbombò in tutto il labirinto: "Siate i benvenuti ragazzi",sentenziò in tono autorevole, poi proseguì "tanto tempo fa in questa umile casaviveva una famiglia molto felice, ma un brutto giorno arrivarono la strega GuerracciaMinaccia e il suo aiutante Fuoconio Vernichtend: invidiosi di tutta quella felicitàdistrussero e bruciarono la casa e trasformarono, con un incantesimo malvagio,Delia e i tre figli nelle lastre di ardesia che vedete là sotto a quel cumulo dimacerie".Nick e Sara rimasero inorriditi da quel racconto di paura e di saccheggio. Eranotristi per la sorte di quegli innocenti, imprigionati nelle pietre dalla crudele Guerraccia.Come avrebbero potuto aiutarli, persi nella foresta, lontani da tutti e con il cuorepesante di dolore? Fu allora che dal bosco si levò un brusio che aumentò fino adiventare un coro di voci: "Non siate tristi, vi aiuteremo e vi faremo ritrovarel'uscita!". Avevano parlato un Prugnolo selvatico, un Rovo di Tirabosco, un PeroBurtlamè e un Pero Aval.Il più vecchio, il Pero Burtlamè, si schiarì la voce e spiegò: "Noi siamo amici deibambini. Tanto tempo fa, altri come voi incuriositi da questo luogo, ci hanno fattonascere nel cuore del rudere. Nel corso degli anni tanti ragazzi hanno sfidato ilmuro diroccato per venire a giocare fra le macerie, poi, stanchi delle loro avven-ture, toglievano dalle tasche le semplici merende, frutti antichi e saporiti ormaimolto rari, li gustavano senza sprecarne nemmeno un boccone, poi, spensierati,ne piantavano i semi nella cenere del terreno. Sono stati quei piccoli germogli afarci diventare la foresta che siamo. Qui, da allora, è ritornata la vita. La stregapurtroppo si occorse di quei bambini, così mandò sua sorella, Guercia Sberleffa,

che completò l'opera malefica, avvolgendo la casa di sterpi per intimorire chiunqueosasse avvicinarsi. Guerraccia e Guercia sanno bene che l'oblio le ha da sempre rese trionfanti!".

A quel punto dell'avventura un Corbezzolo allungò una fronda e consegnò a Nick e Sara una pergame-na di foglie e una galla cava, piena di pallini colorati.Un Ciliegio selvatico, la Gembèla, si piegò e invitò i bimbi a salire. Le piante se li passarono da un ramoall'altro, come in un volo di altalene felici, fin oltre il perimetro della casa, dove, per ultimo, un Nespolo,posò delicatamente Nick e l'amica.Sara fece un bel respiro e, con un'occhiata d'intesa all'amico, estrasse dalla scatolina il suo contenu-to: erano semi. Srotolò poi tutta eccitata la pergamena e lesse a voce alta il contenuto del messag-gio:

Quando ragazzi sarete là fuori, dovrete andare in un campo di fiori

lì troverete tanti bambini che giocano a fare i ruzzolini.

Questi semi consegnateli a loro, preziosi e brillanti sembrano d'oro,

racchiudono in sé un potere speciale: il bene può vincere e sconfiggere il male!

Ai nuovi amici portate il messaggio senza paura, con tanto coraggio.

Di verde speranza son le parole i cuori a sentirle fan capriole:

il vostro futuro sia l'impegno nel mondo, rendetelo forte, sicuro e giocondo!

La strega Guerraccia morirà e per sempre la pace regnerà.

Il brutto incantesimo potrà svanire e la famiglia di Delia si vedrà rifiorire!

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Di Andrea Fratti

il Liceo di Palagano, dopo aversvolto diverse attività di orien-tamento, con open day, visitanelle varie scuole medie della zonae diffusione di materiale informa-tivo, è pronto a presentare la suaofferta formativa. Dopo aver at-traversato alcune annate di dif-ficoltà, per lo scarso numero diiscritti, la scuola sembra aver tro-vato nuovo slancio; approfittan-do della riforma Gelmini, infatti,sono state introdotte alcune in-teressanti modifiche, che sembra-no aver incontrato il favore deiragazzi. Così, se il Liceo Lingui-stico è stato mantenuto, si è de-ciso di inaugurare il Liceo delleScienze Umane con opzione Eco-nomico Sociale; come sostenutodalla preside dell'Istituto, Arman-da Debbi: "Si tratta di un'oppor-tunità nuova, unica nel panora-ma del nostro Appennino, che co-niuga la tradizione del Liceo conle esigenze del mercato. I nuovipercorsi, infatti, sanno offrire unasolida formazione culturale ed unacontestuale apertura al mondodel lavoro". L'indirizzo linguisticosarà incentrato sullo studio di trelingue straniere, inglese, france-se e tedesco, che verrà miglio-rato e potenziato dalla presenzasettimanale di docenti madre-lin-gua, dall'insegnamento (di mate-rie non linguistiche) direttamen-te in lingua straniera (a partiredal terzo anno) e da altre inizia-tive, come il gemellaggio e lo

scambio culturale con studenti dialtre scuole estere. L'opzioneeconomico-sociale, invece, è vol-ta all'approfondimento delle disci-pline di area sociale e giuridico-economica, con l'introduzione diuna seconda lingua straniera (lospagnolo) e la scomparsa dellostudio del latino. Il Liceo palaga-nese tenta, così, di confermarsicome struttura educativa di li-vello e sempre al passo con i tem-pi: una vera ricchezza per il ter-ritorio appenninico, come ribadi-sce il dirigente scolastico: "Da-vanti alla frammentazione ed allospopolamento della montagna, sioffre ai genitori l'opportunità difar proseguire gli studi ai proprifigli in una scuola di qualità ed inun ambiente sano, guidato da unCollegio Docenti giovani e prepa-rato, capace di seguire adegua-mento ogni studente, in un rap-porto costante e costruttivo conle famiglie". La speranza, per ilLiceo di Palagano, è quella di in-serirsi all'in-terno delsuccesso edalla recentecrescita co-stante dellescuole parita-rie, che dimo-strano quantoi genitori sia-no disposti ad

LICEOLICEOLICEOLICEOLICEO Maria Maria Maria Maria MariaImmacolata diImmacolata diImmacolata diImmacolata diImmacolata diPALAGANOPALAGANOPALAGANOPALAGANOPALAGANO

Una scuola SUPERIORE per la MONTAGNAUna scuola SUPERIORE per la MONTAGNAUna scuola SUPERIORE per la MONTAGNAUna scuola SUPERIORE per la MONTAGNAUna scuola SUPERIORE per la MONTAGNA

LICEO PARITARIO "MARIA IMMACOLATA"

Cooperativa Scolastica "San Francesco"Viale San Francesco 20 - 41046 Palagano (MO)

Tel 0536 961660 e-mail: [email protected] alagano.it

UniCredit Agenzia PalaganoIBAN: IT 47 V 02008 66910 000041098312

SCUOLASCUOLASCUOLASCUOLASCUOLA

investire per l'educazione dei lorofigli, evitando i limiti di moltescuole statali (aumento drasticodel numero di studenti per clas-se, rischio dell'insufficienza di re-lazioni umane e sociali dei ragaz-zi, incapacità di seguire in ma-niera congrua i ragazzi disabili…)e valutando come le spese (eco-nomiche e di tempo) per manda-re a studiare i figli lontano dacasa vadano quasi ad equiparar-si con la retta dell'Istituto pala-ganese. "Si tratta dell'unicaScuola di Istruzione SecondariaSuperiore sita nella zona dell'Ap-pennino che comprende i Comunidi Palagano, Montefiorino e Fras-sinoro, offrendo dunque un ser-vizio sociale educativo importan-te per tutte le famiglie, nel ten-tativo di arginare i fenomeni diframmentazione e di spopolamen-to della montagna e di contra-stare la dispersione", commentail primo cittadino di Palagano, Fa-bio Braglia.

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nel mese di febbraio, l’Amministrazione comunale,grazie all’intervento del proprio tecnico informatico eall’aiuto di giovani volontari (Michele Celli, Marco Fac-chini, Tania Giacomelli), è riuscita a riqualificare e arendere più funzionali i laboratori informatici della scuolaprimaria e secondaria di primo grado di Palagano.Grazie a questo intervento tutti i PC dei due labora-tori sono stati riformattati, riconfigurati per il colle-gamento alla rete del laboratorio e per l'accesso adinternet; in ogni laboratorio è stata configurata unastampante di rete collegata ad ogni PC.Ora i nostri bambini e ragazzi, rigorosamente accom-pagnati dai docenti, potranno avere la possibilità diutilizzare pienamente tutti i dispositivi informatici pre-senti nei plessi scolastici, dispositivi ormai diventatiessenziali per lo sviluppo dell’offerta formativa.Si è provveduto, inoltre, a firmare la convenzione peraderire al sistema bibliotecario Cedoc della provinciadi Modena. Questa adesione, ci permetterà, con l’aiuto di esperti, di iniziare un lavoro di catalogazionedei libri già in possesso del comune e all’ampliamento dell’offerta. Il tutto avverrà in collaborazione con il“Liceo paritario Maria Immacolata”: collocheremo, infatti, la futura biblioteca comunale nei locali alpiano terra del liceo, sfruttando in questo modo gli arredi, che tuttavia verranno ampliati, e la vastagamma di libri già presenti. La presenza di una biblioteca comunale potrà diventare sicuramente un luogodi incontro fondamentale per giovani studenti, per studenti universitari e non solo… una possibile idea èanche quella di dedicare una sezione alla musica! Aspettiamo suggerimenti! (lf)

Laboratori InformaticiLaboratori InformaticiLaboratori InformaticiLaboratori InformaticiLaboratori Informaticie bibliotecae bibliotecae bibliotecae bibliotecae biblioteca

Laboratori informatici dellascuola secondaria di primo grado

e della scuola primaria

Cesarino Vincenzi, un artista fra di noiCesarino Vincenzi, un artista fra di noiCesarino Vincenzi, un artista fra di noiCesarino Vincenzi, un artista fra di noiCesarino Vincenzi, un artista fra di noiRicordo del pittore-scultore a un anno dalla morteLo scultore e pittore bolognese Cesarino Vincenzi, precipuamente vocatoall'arte sacra, fu chiamato a Palagano nel 1962 da Madre Imelde Ranucci,superiora delle Suore Francescane, per affrescare l'abside della ristruttura-ta cappella dell'Istituto. Fra i primi modelli utilizzati per l'affresco figuravaEdo Pradelli e, forse anche per questo, nacque e si alimentò una grandeamicizia fra la famiglia Pradelli, Cesarino e Zaira sua moglie. Da allora eper oltre trent'anni il prof. Vincenzi e famiglia hanno frequentato Palaganonei mesi estivi. Un'altra grandissima profonda amicizia legò da subitoCesarino con Gilberto Martinelli, e per il comune interesse artistico, e perla grande bonomia e sensibilità di carattere; "anime nobili", che ho avuto lafortuna di conoscere a fondo e che mi hanno fatto partecipe della spiritua-lità che ispirava la loro produzione artistica e letteraria; Vincenzi, poi, ciaveva fatto dono della raccolta di sue liriche giovanili, "La lampada sulmoggio", di ottimo stile classico. La presenza a Palagano di questo artista

è stata importante e feconda perché ci ha lasciato diverse opere di pregevole fattura: il bassorilievo de "L'ultimacena" all'altare, l'altorilievo di S. Giovanni Evangelista con l'aquila sul portale centrale, il busto del coprotettore S.Lorenzo sul portale laterale della chiesa parrocchiale. Altre sue opere si possono ammirare nel nostro cimitero:testina in bassorilievo di Pradelli Giuseppe; testina di Virginia, mamma di Don Galloni; bassorilievo del Gesù allatomba di Facchini Giovanni. Le importanti opere dell'abbondantissima sua produzione artistica sono presenti inItalia e all'estero: grande affresco (17x4) nella Chiesa di Como; dipinti e altorilievi di Padre Pio a San GiovanniRotondo; affreschi dl soffitto a Santa Rita da Cascia; busto di Robert Schumann al parlamento europeo; moltissimesculture alla "Certosa" di Bologna; monumento ai caduti di Marzabotto e tante altre.Cesarino Vincenzi si è spento a Bologna, all'età di 96 anni, il primo febbraio 2011. A un anno dalla morte mi sembradoveroso ricordare il suo prezioso passaggio tra noi. (br)

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di Silvano Braglia

1945: finisce la guerra: la nostravallata ha sofferto enormi distru-zioni ed eccidi, i reduci ritornanoa casa dai vari fronti e si trovanodavanti solo miseria e dolore.L'economia è prostrata, manca-no lavoro e le risorse indispensa-bili per rissolevarsi, perciò moltigiovani intravedono come unicaalternativa l'emigrazione e deci-dono di andare a "cercare fortu-na" nei paesi europei maggior-mente risparmiati dalla guerra oaddirittura oltreoceano.E' così che da Savoniero alcunigiovani decidono di emigrare inAustralia, un grande paese conuna popolazione ancora scarsa eche offre opportunità di lavoro: ilfratelli Franchi, Albicini, Luigi Ca-sini, Ugo insieme a tanti altri del-la nostra montagna o delle zonepiù povere d'Italia decidono diaffrontare questo lunghissimoviaggio (occorre circa un mesedi navigazione!) che li porterà inun Paese totalmente sconosciu-to, verso una città dello statodel Victoria, Melburne, che staregistrando una strabilianteespansione. Qui trovano lavoro e,con la tenacia e l'orgoglio tipicidei montanari, (muntanar scrapa

frçsa e tèsta fina) migliorano ra-pidamente la loro condizione eco-

nomica: si formano una famigliasposando donne italiane e si in-tegrano perfettamente nella so-cietà del nuovo continente.Comunque l'amore per l'Italia,dove vivono ancora genitori eparenti, rimane indissolubile eperciò, raggiunto un adeguatobenessere, ritornano con unacerta frequenza al paese natio.Continuano a parlare in dialetto,si ritrovano spesso con gli altrimigranti e soprattutto trasmet-tono ai loro figli l'amore per lanostra terra e per l'Italia.La famiglia Albicini Gigi-Giannettaconserva in modo particolarmen-te intenso il suo attaccamentoalla nostra valle e si fa promotricedi importanti contatti culturali edeconomici tra l'Italia e l'Australia.Appassionata di pittura, incontrae coinvolge numerosi suoi con-cittadini interessato allo stessohobby e, col suo entusiasmo ecomunicativatà riesce a trasci-narli in un progetto incredibile:venire a conoscere in modo di-retto il nostro paesaggio e i suoimonumenti. Nonostrante l'estre-ma varietà della natura austra-liana e le bellezze eccezionali diquel continente, Giannetta riescea trascinare a Palagano diversigruppi desiderosi di ammirare lenostre montagne che noi spessoguardiamo con occhio indifferen-

te. Sono già diversi anni che ve-diamo "estranei" muniti di tela,tavolozza e colori che sono in-tenti a delineare la struttura delCarmine, della parrocchiale o ilpaesaggio incantevole della val-le. Anche quest'anno Giannettaporterà tra noi un bel gruppo dipittori australiani: è una cosa dicui andiamo enormemente fieri eperciò siamo molto grati a lei a atutti i nostri lontani amici d'Au-stralia. Non è facile anche sola-mente credere che una nostra"compaesana adottiva" sappiatenere unite due parti del mondocosì distanti; un immenso arco-baleno di splendidi colori ha col-legato in modo miracoloso duecontinenti. Un sentito grazie aGiannetta e a tutti gli appassio-nati di pittura dell'Australia cheverranno tra noi.Molti amici e parenti di Giannettahanno sempre accolto gli ospitiaustraliani con grande premura edisponibilità accompagnandolinelle visite ai luoghi più caratte-ristici della nostra valle. Sarebbeun elenco lunghissimo: Anna,Isora, Carlo, Pellegrina, Erio,Ancrea, Flavio; luigi Ruggi, ecc...Hanno sempre cercato di rende-re più piacevole la permanenzadegli ospiti tra noi: anche a lorova il ringraziamento di tutta lacomunità palaganese.

Un gruppo di artisti provenienti dall'Australia in Salaconsigliare a Palagano allestita da mostra pittorica

Sono già diversi anni che vediamo"estranei" muniti di tela, tavolozza

e colori intenti a riprodurre lastruttura del Carmine, dellaparrocchiale o il paesaggio

incantevole della valle

DIPINGEREDIPINGEREDIPINGEREDIPINGEREDIPINGERE IL IL IL IL IL MONDOMONDOMONDOMONDOMONDO

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di Roberto Tincani

la sentenza della Corte Inter-nazionale di Giustizia dello scor-so 3 febbraio ha suscitato scal-pore, ma per molti versi era at-tesa e forse anche scontata, maper capire come mai è necessa-rio fare una piccola storia dei pro-cessi per stragi naziste che han-no cominciato a celebrarsi negliultimi 10 anni.Dopo il ritrovamento dell'armadiodella vergogna murato nella pro-cura militare di Roma, nel 1994sono lentamente ripartiti alcunidei 600 processi che erano statiarchiviati nel 1960. Questo è sta-to possibile (anzi dovuto) perchétutte le stragi verso civili com-piute in Italia non sono, com'èovvio, atti di guerra ma devonoessere considerati crimini control'umanità la cui condanna (giàcontemplata dai codici militaridell'epoca, seppur sotto altrinomi) non è prescrivibile.In molti di quei dossier c'eranogià indagini svolte, nomi e cogno-mi dei responsabili e prove rac-colte nel corso degli anni '40 e'50 dalle commissioni alleate o daitribunali militari dell'epoca, in al-tri casi, come quello che ha ri-guardato il 18 marzo 1944, eraquasi tutto da ricostruire e da re-

cuperare, ma, grazie al lavoro diun gruppo di pubblici ministeri de-cisi a cancellare una vergognadella magistratura militare, si ècominciato ad indagare in manieraconcreta e instancabile.Finalmente, uno dei primi processia giungere a conclusione è sta-to, nel 2008, quello relativo allastrage di Civitella Val di Chiana incui furono uccisi oltre 200 civili.In quella occasione fu stabilito unprecedente importante che èstato utile anche al processo diMonchio: responsabile dei fattinon furono considerati soltantogli ufficiali tedeschi in via perso-nale, ma fu evidenziato comequesti eccidi non fossero follieisolate di alcuni reparti, ma l'at-tuazione di una strategia terrori-stica chiara ed evidente condot-ta pur non esplicitamente dall'Al-to comando tedesco e quindi, inultima battuta, della Germania. LaRepubblica Federale Tedesca, inquanto erede di quello Stato èquindi stata considerata corre-sponsabile e citata in giudizio. Nonsolo, ma essa deve far fronte aglieventuali risarcimenti civili stabi-liti in solido affiancando i condan-nati (spesso anziani e nullatenen-ti). In base a questo principio, leparti civili della strage di Civitellachiesero che i risarcimenti indi-

cati in sentenza fossero corrispo-sti dalla Repubblica Federale Te-desca, ma questa rispose che talirisarcimenti erano già stati ver-sati in occasione del trattato dipace tra Italia e Germania, sigla-to negli anni '50 che aveva rico-nosciuto la responsabilità delledistruzioni patite sul suolo italia-no e avviato una transazioneeconomica tra i due Stati. Se loStato italiano non aveva poi asua volta risarcito le vittime, que-sto era un problema italiano; loStato tedesco, inoltre, in quantoStato sovrano, non riconoscevala giurisdizione di un semplice tri-bunale, ma eventualmente, sa-rebbe stato disponibile ad unaserie di colloqui a livello diploma-tico per chiarire la vicenda.Non ricevendo risposte dai verti-

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Tribunale milit are di Verona, 6 luglio 201 1.Dopo quasi 10 ore di Camera di consglio

viene letta la sentenza del processo per le stragi di civili aMonchio, Costrignano, Susano e Cervarolo del 1944.

e sentenza della

CorteCorteCorteCorteCorteInternazionale di giustiziaInternazionale di giustiziaInternazionale di giustiziaInternazionale di giustiziaInternazionale di giustizia

La Corte ha stabilitoche il tribunale di uno

Stato non puòapplicare le proprie

disposizioni ad un altroStato senza violare la

sua sovranità e quindisenza che ci sia untrattato che opera

disposizioni

STRAGISTRAGISTRAGISTRAGISTRAGINAZINAZINAZINAZINAZIFASCISTEFASCISTEFASCISTEFASCISTEFASCISTE

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ci italiani, la Germania presentòanche il caso presso la Corte in-ternazionale che è un organo cheha sede all'Aja in Olanda e chedalla fine del XIX secolo è arbitronei procedimenti tra Stati.Data la situazione ed il silenziodegli organi statali su questa vi-cenda, anche le vittime di Civitellaprocedettero, richiedendo il pi-gnoramento di Villa Vigoni, donopersonale di Benito Mussolini adAdolf Hitler ed in seguito inca-merata dallo stato tedesco, datoche la sentenza d'appello è untitolo eseguibile immediatamente.A questo punto, di fronte alla crisiche stava precipitando nei rap-porti italo-tedeschi, il governoitaliano “sollecitato” dalla Germa-nia, emise un decreto urgente, il28 aprile del 2010, che sospen-deva ogni richiesta di risarcimentoin attesa del pronunciamento del-la Corte internazionale.Nel frattempo, anche il “nostro”processo giunge a conclusione enella sentenza che lo chiude sidispongono risarcimenti anche perle “nostre” parti civili che subiro-no perdite dalla strage di Mon-chio quantificate in cifre variabilidai 30 mila ai 315 mila euro, maogni versamento è fermo in at-tesa di capire che cosa succe-derà alla Corte internazionale.Il 3 febbraio, come noto, arrivala sentenza. Cosa dice? Io nonsono un giurista e chiedo scusaper eventuali imprecisioni, ognu-no d'altronde se la può leggere efarsene un'idea (http://www.icj-c i j . o rg /docke t / f i l e s /143/16883.pdf), tuttavia, in modoabbastanza prevedibile, la Corteha chiarito che un tribunale nonpuò applicare le proprie disposi-zioni ad un altro Stato senza vio-lare la sua sovranità e quindi sen-za che ci sia un trattato che ope-ra disposizioni in tal senso. L'Ita-lia deve rinunciare pertanto allesue pretese e non può agire ul-teriormente in questo senso.Si contesta insomma, non la va-lidità delle decisioni dei tribunali

italiani, ma il fatto che si preten-da di applicare queste decisioni(frutto di leggi nazionali) ad altriStati sovrani. In questo senso lasentenza era prevedibile: centoanni fa per episodi del genere siinviavano incrociatori a difende-re la propria sovranità o si sca-tenavano delle guerre.Tuttavia, proprio perché la deci-sione non riguarda il merito (sucui i tribunali italiani hanno ra-gione), la stessa sentenza invitai due Stati ad integrare il tratta-to di pace o comunque trovareun ulteriore accordo. In questosenso viene indicato un sentieroche i due Stati dovrebbero se-guire.Che riflessioni si possono fare,uscendo dal linguaggio burocra-tico e legale?La prima è senza dubbio che lasentenza dell'Aja, proprio perchénon è entrata nel merito del pro-cesso, non toglie in alcun modovalore a quanto successo nell'auladi Verona e pertanto la sentenzadi luglio resta il cardine di unaverità (pur processuale) che fi-nalmente è stata ritrovata e con-divisa.Io credo che la cosa più impor-tante l'abbia detta in aula un te-stimone di Monchio, alzatosi piut-tosto alterato al termine dellapropria deposizione, che parlan-

do con la veemenza che i mon-chiesi sanno trovare, disse po-che parole ma molto chiare: "Sa-rebbero bastate 1000 lire allora,quando non c'era più niente, népane, né case, né bestie per tut-te quelle donne vedove e queibimbi, piuttosto che venire oggiad offrire centinaia di migliaia dieuro".Tuttavia una considerazione piùrazionale, se non più raffinata, vacomunque fatta: la sentenza diVerona è un documento finalmen-te emesso da un organo delloStato italiano in ottemperanzaalle leggi che ci siamo dati e chedovrebbero governarci; lo stes-so Stato, peraltro, che non soloè stato latitante su questi temiper troppi anni, ma anzi è evi-dente che ha contribuito attiva-mente una cinquantina d'anni faad insabbiare, con buona pace dicoloro che si aspettavano chefossero le istituzioni a garantire icittadini e le collettività colpite.Dunque, ora che giustizia sem-bra stata fatta (sia pur con unatroce ritardo che manda aidomiciliari dei novantenni), quel-lo stesso Stato dovrebbe almenofarsi garante affinché ciò che pro-clama in una aula di tribunale nondiventi barzelletta alle cene deidiplomatici: lo imporrebbe anchesolo un senso di dignità civile se

Corte internazionale di Giustizia dell'Aja

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Come da consolidata consuetudi-ne, anche nel 2011 è stato orga-nizzato il Concerto di Natale.Ottavio Piacentini, Maestro-Diret-tore e Deus ex machina di Bandae Corale, ha voluto dare granderilievo all'evento perché concomi-tante con l'inaugurazione dellenuove bellissime divise della Ban-da. L'evento musicale è stato pre-sentato come "1° Concerto sem-pre viva la musica in Appennino"con la sponsorizzazione della Fon-dazione Cassa di Risparmio di Mo-dena e della Piacentini Costruzioni S.p.A. e col patrocinio delComune e della Parrocchia di Palagano. Un folto pubblico haseguito con partecipazione ed entusiasmo le ottime esecuzionidella Corale e della Banda Musicale durante due ore di concertoparticolarmente brillanti.Al termine, dopo i saluti ed i ringraziamenti delle numerose au-torità presenti, è stato offerto a bandisti e coristi un momentoconviviale presso l'Albergo Ristorante Dragone. (br)

non di orgoglio nazionale; perquesto motivo un riconoscimen-to è doveroso, è urgente, a pre-scindere dagli anni passati o dal-le attuali esigenze così diverseda quelle di 70 anni fa.Anzi, il tempo passato è un'ag-gravante: oggi è facile dire chegli orfani sono comunque cresciutie si sono fatti strada nella vitacome e più di tutti gli altri, macredo che questo sia un argo-mento che debba andare a loromaggior onore e non dovrebbeessere motivo della negazione diun diritto dovuto.Tanto più infatti dovrebbero es-sere riconosciute le loro soffe-renze, che oggi appaiono lonta-ne, ma che sono stati piatti se-mivuoti in tavola per anni, inter-minabili stagioni a servizio daadolescenti, questue umilianti efatiche atroci per le madri oggiscomparse. Cosa verrà non èdato a sapersi. Certo non si èfatto tutto questo per i soldi: eravero due anni fa ed è vero ades-so.Però la sentenza (o meglio, le sueeventuali implicazioni), per le ra-gioni dette sopra, suona vieppiùcome una beffa, una specie dirisata atroce suonata in facciaagli orfani oggi un po' come allo-ra. Poi, dato che per fortuna ilmondo non è fatto solo di bruttenotizie e visto che finalmentesembra davvero che Palaganoabbia nuovi amici solidali alle suepassate tragedie, è necessario edoveroso però che io ringrazi,come coordinatore delle personecostituitesi parte civile al proces-so di Verona, alcune persone, perfortuna parecchie: Fabio Bragliae Demos Malavasi, che a nomedelle istituzioni locali (Comune eProvincia) hanno dichiarato il lorosdegno per la sentenza, ma, cosache più li onora, il sostegno a chiin questo eccidio è stato vitti-ma, colpito con durezza e senzacolpa. L'Anpi di Palagano e di Mo-dena, che nelle persone di AudePacchioni, Renzo Montorsi e molti

militanti ci sono sempre state vi-cine con il loro sostegno tangibi-le e concreto, senza mai chiede-re nulla in cambio, sempre prontia lavorare in silenzio, che hannopromesso che continueranno aesserci a fianco e sono anche inquesto caso usciti con una di-chiarazione molto forte, preten-dendo attenzione per Monchio,Susano e Costrignano da partedello Stato.Ringrazio anche i parlamentari

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

modenesi che hanno ascoltatoqueste richieste e sollevato unainterrogazione a risposta scrittain parlamento: i senatori Barbolinie Bastico e i deputati Garavini,Ghizzoni, Miglioli e Santagata edinfine l'appoggio che ho ricevutoin via personale anche da tantipolitici d'opposizione in Provincia,e che spero sia il seme di un nuo-vo modo di affrontare questi temi,che non sono politici, sono pri-ma di tutto civili.

Voci di corridoioAnticipiamo quanto voci di corridoio vanno sussurandoda qualche giorno. A mesi dovrebbe vedere la pubbli-cazione, a cura di Albatros editore, una raccolta di rac-conti di un ragazzo che con noi ha collaborato e suqueste pagine scritto anni or sono. Dell'opera non sene conosce ancora il titolo, la casa editrice si è trince-rata dietro un rigoroso silenzio, l'autore viaggia piombato perchè ipiedi non si stacchino da terra e visto l'aria che tira non si sbottona.Restiamo in attesa di nuove e più esaustive indiscrezioni da poter-vi girare nel prossimo numero. Sì perché ogni giorno nella pianurapadana un giovane autore si sveglia... ma questa è un'altra storia.Il paese non è un granché grande. Mormorate gente, mormorate.

Concerto di Natale

NNNNNotizie otizie otizie otizie otizie ddddda a a a a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

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17la LUNA nuova - Marzo 2012

ASSOCIAZIONISMOASSOCIAZIONISMOASSOCIAZIONISMOASSOCIAZIONISMOASSOCIAZIONISMO

Di Guido Guigli

e Nico Bettuzzi

la storia: nella frazione Boccas-suolo nel 1994 è stata costituitada 51 soci fondatori l'associazio-ne Polisportiva Boccassuolo qualerealtà diretta a continuare l'ope-rato della U.S. Boccassuolo.L'associazione ha iniziato la pro-pria attività impegnandosi, tra-mite convenzione, a gestire l'im-pianto sportivo "Edmondo Gatti",di proprietà del Comune di Pala-gano, impianto che nel corso diquesti 17 anni la Polisportiva haampliato, rimodernato, pratica-mente trasformato. Tra i primi in-terventi la realizzazione dell'im-pianto di illuminazione del campoda calcio, la ristrutturazione de-gli spogliatoi fino alla costruzionedella sede paesana con i succes-sivi due ampliamenti (l'ultimo nel2011), il rifacimento del campoda tennis, il tendone per l'estatecon la pista da ballo, il parco gio-chi per bambini "Medito Guigli", lacapannina in legno fino al campoda beach volley del 2011 e lachiusura della tensostruttura,senza elencare tutti gli interven-ti più piccoli. L'enorme investimen-to è stato effettuato sempre con"mezzi propri" sia finanziari che dimano d'opera, grazie alle varie at-tività organizzate in paese in col-laborazione con tutti i gruppi lo-cali, sempre a titolo gratuito. Ilmiglioramento del centro sporti-vo è stato reso possibile grazieal principio che anima da semprei boccassuolesi (unico nome perdefinire residenti e villeggianti):

senza debiti si rischia di fermarsi,i debiti stimolano ad andare avan-ti ed a fare sempre di più. Natu-ralmente tutto è stato reso pos-sibile grazie al prezioso aiuto dicoloro che hanno sempre colla-borato alle proposte di volonta-riato locale. A quanti non sonod'accordo nell'investire tanto inuna realtà che non è di proprietàdella Polisportiva ma del Comunedi Palagano la Polisportiva Boc-cassuolo risponde: in ogni casosono i boccassuolesi a beneficiaredegli investimenti fatti, la fiducianel Comune deve motivare e ga-rantire una gestione dell'areapresso il campo sportivo anchese un domani non ci sarà più laPolisportiva. Attualmente la Poli-sportiva gestisce la struttura atitolo di comodato d'uso gratuitoconcesso dal Comune di Palaga-no a fronte della costruzione ef-fettuata e finanziata dalla Poli-sportiva stessa.La Polisportiva si è impegnataanche in collaborazione con laParrocchia in attività dirette amigliorare il paese, in particolareha contribuito all'acquisto delparco giochi presso la chiesa ealle attività dirette all'acquisto ealla ristrutturazione delle campa-ne del Campanile, simbolo di Boc-cassuolo, all'acquisto deifiori per la fontana diCaivana e per l'areasportiva.La Polisportiva oggi. Nel

PolisportivaPolisportivaPolisportivaPolisportivaPolisportivaBoccassuoloBoccassuoloBoccassuoloBoccassuoloBoccassuolo

corso degli anni la PolisportivaBoccassuolo è diventata primaassociazione sportiva dilettanti-stica ed in seguito Circolo Par-rocchiale C.S.I. Oggi opera comepunto di riferimento e coordina-mento delle diverse realtà asso-ciazionistiche nate in questi anni:il Gruppo ANA di Boccassuolo,Scuola di Ballo Polisportiva Boc-cassuolo, Gruppo Cavallari "GliAmici di Beppe", Sezione Sport-Mtb-Bambini", Gruppo Cacciato-ri, Sezione Giovani, Comitato il-luminazione di Natale e, ultimo,Comitato Boccassuolo Village.Nel corso dell'anno ogni realtàpropone il proprio programma evisto il numero dei gruppi e comi-tati in rapporto agli abitanti nonc'è da annoiarsi. Nel periodo in-vernale i corsi di ballo, le iniziati-ve per i bambini, le serate rac-colta fondi (nel 2011 pro Scilla epro parrocchia), durante l'estatele numerose feste proposte daogni gruppo fino all'evento piùimpegnativo, per durata e aiutoofferto da tutti, nel 2011: "Boc-cassuolo Village".Progetti 2012. Per il 2012 la Po-lisportiva si propone di terminarel'ampliamento della sede paesa-na e di collaborare con la par-rocchia ai lavori di rinnovamentodella Casa parrocchiale Betania.

Contatti

[email protected]@pec.it

Associazione sportiva dilettantisticae Circolo parrocchiale C.S.I.

VVVVVolontariato a olontariato a olontariato a olontariato a olontariato a PPPPPalagalagalagalagalagaaaaano e no e no e no e no e dddddiiiiinnnnntornitornitornitornitorni

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18 la LUNA nuova - Marzo 2012

AMMINISTRATORI A AMMINISTRATORI A AMMINISTRATORI A AMMINISTRATORI A AMMINISTRATORI A CONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTO

Spazio autogestitoofferto aiGruppi consigliaridel comunedi Palagano

Gruppo di maggioranzaAria nuova

da w

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Per favorire lacomunicazione tra

amministratori ecittadini e volendo

dare il nostrocontributo al

raggiungimentodegli obiettivi di

trasparenza ecomunicazione

presentati dagli schieramenti durante l’ultima campagnaelettorale la Luna la Luna la Luna la Luna la Luna nuovanuovanuovanuovanuova offre due spazi identici ai offre due spazi identici ai offre due spazi identici ai offre due spazi identici ai offre due spazi identici ai

gruppi di maggioranza e di minoranza del Consigliogruppi di maggioranza e di minoranza del Consigliogruppi di maggioranza e di minoranza del Consigliogruppi di maggioranza e di minoranza del Consigliogruppi di maggioranza e di minoranza del Consigliocomunale di Palagano. Spazi totalmente autogestiticomunale di Palagano. Spazi totalmente autogestiticomunale di Palagano. Spazi totalmente autogestiticomunale di Palagano. Spazi totalmente autogestiticomunale di Palagano. Spazi totalmente autogestiti

dai rispettivi gruppi consigliaridai rispettivi gruppi consigliaridai rispettivi gruppi consigliaridai rispettivi gruppi consigliaridai rispettivi gruppi consigliari

“I MERCALIZI” - Mercatini natalizi palaganesiIl 17 e 18 dicembre 2011 si è tenuta a Palagano la 1a

edizione dei “Mercalizi”, i Mercatini natalizi palaganesi.Grazie alla sinergia di vari attori: Comune, commercianti,ditte, scuole, associazioni e singoli cittadini, dopo varieriunioni iniziate a settembre, si è organizzato, insieme, duegiorni in cui si è respirato un autentico clima natalizio. Ilprogramma della manifestazione ha visto l’inizio già da ve-nerdì 16 dicembre con un concerto di chitarra e batteria, presso il Cinema Teatro, nel contesto del progetto “Unamontagna di musica” a cura del Consorzio Valli del Cimone.Un ringraziamento particolare va ai ragazzi della Scuola diMusica di Palagano che contattati all’ultimo minuto hannoimmediatamente risposto con una loro partecipazione al-l’interno del concerto. Sabato mattina dalle ore 10,00 l’aper-tura ufficiale dei mercatini. Una grande Tensostruttura di30 m x 15, con pavimento in legno e appositamente riscal-data ha ospitato ben 31 espositori. Di grande effetto haavuto la presenza delle scuole del territorio, dalla scuoladell’Infanzia di Palagano, dalla Primaria di Palagano eMonchio, dalla Scuola di 1° grado di Palagano e dalla no-

stra scuola superiore, il Liceo “Maria Immacolata”. Tutti ibambini e ragazzi, grazie al fantastico aiuto degli insegnanti,hanno preparato oggettistica natalizia, ricettari, piante or-namentali, da vendere nei loro stand il cui ricavato verràutilizzato per fini scolastici. Un grazie doveroso anche atutte le famiglie dei bambini che in quei giorni sono statepresenti per l’allestimento e la vendita.Non sono mancati i commercianti locali che hanno propo-sto le loro specialità alimentari e no, il Salumificio ValDragone, L’Angolo delle Delizie, Il Palagano Market, il MyWest, Manu Cafè , Oreficeria Bernardi Livia, Il PastificioPalaganese ed infine il Caseificio di Savoniero.Da fuori invece hanno proposto cioccolata in tutte le formee gusti “La Floridica” di Vezzano s/C, oggettistica in legnola ditta “Maifredini Maurizio” di Brescia, particolarità in semidi lino “Roberta” sempre di Brescia, lavorazioni in ferro bat-tuto di “Ori Luciano” di Toano, uova dipinte a mano di “SoniaCarlini” di Serramazzoni, presepi e oggettistica natalizia di“Sassatelli Simonetta” di Montefiorino, dolci idee di“Marastoni Gloria” di Roteglia, piante, candele e decorinatalizi della ditta “Il Giardino Segreto” di Camposanto, ar-

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19la LUNA nuova - Marzo 2012

Spazio autogestito dai Gruppi consigliari del comune di Palagano

ticoli decoupage e lavori all’uncinetto di Mucci Donatella diCostrignano, vino e torte da “Baroni Ilario” di Montefiorino.Croccante, biscottini e thè sono stati proposti invece dalleassociazioni “Scilla” e “ La Luna “ con un incantevole luna-rio del 2012. Presenza dello stand dell’AssociazioneA.S.E.O.P. di Modena con la vendita di prodotti il cui rica-vato andrà a beneficio della predetta associazione che so-stiene l’Ematologia Oncologica Pediatrica del Policlinicodi Modena. L’associazione “Montagna Viva” di Monchio,invece, è stata presente proponendo lavoretti a maglia,calendari 2012 e articoli natalizi vari. Per la prima voltapresente anche l’Associazione “Il Matraccio”, Albo Assag-giatori di Nocino Tipico di Modena con assaggi di nocinotipico modenese. L’Oratorio S.Chiara insieme alle Suorefrancescane dell’Immacolata di Palagano hanno propostooggettistica natalizia e del Madagascar. Molto sentita an-che la presenza dei ragazzi del centro diurno “Lupi Sociali”di Vitriola che hanno impreziosito con la loro simpatia elavoretti natalizi fatti a mano, l’intera giornata di domenica.Un ringraziamento sentito anche all’associazione “ ContradaAravecchia” per la sempre disponibilità a fornire attrezza-tura come tavoli, sedie e scaffalature utilizzate all’internonegli stand della Tensostruttura e per l’addobbo nataliziocon luci e rami dorati del grande albero di Natale a fiancodella piazza municipale. All’interno della tensostruttura hadato un tocco di rifinitura anche la fornitura gratuita dialberelli, piante, agrifogli, pini da parte del “Garden Il Gira-sole” di Roteglia. Per tutta la durata della manifestazione è stato presente lo stand dell’UIT – Ufficio Informazioni tu-ristiche - dell’Unione di comuni Valli Dolo, Dragone e Sec-chia.All’esterno sulla via principale del paese, chiusa apposita-mente al traffico, non potevano mancare i “Maestri CiacciaiPalaganesi” con la loro ormai famosa specialità del“Ciaccio”, lo stand dei “Frittellozzi di castagne” e delle “Frit-telle di Baccalà”. A loro un sentito ringraziamento partico-lare in quanto parte del ricavato lo hanno offerto all’Ammi-nistrazione comunale a copertura delle spese della mani-festazione.Hanno rallegrato le due giornate gli spettacoli in program-ma, magica è stata l’atmosfera del sabato pomeriggio perla presenza dell’unico e vero Babbo Natale arrivato a Pala-gano per consegnare a tutti i bambini dolciumi, ritirare leletterine, fare foto dalla sua imponente poltrona o comodaslitta, accompagnato da due simpatici folletti.Il pomeriggio è continuato con lo spettacolo dei burattini“Babbo Natale e il pacco nero” svolto all’interno dellatensostruttura, che ha catturato l’attenzione di bambini eadulti. Molto suggestiva è stata anche la realizzazionedella “Ciaspolata senza ciaspole “ a cura del “Gruppo Escur-sionistico Palaganese – GEP” sempre presente in questeoccasioni con entusiasmo e professionalità, al quale natu-ralmente va tutto il nostro ringraziamento.La giornata della domenica è stata aperta con la presenza,per le vie del paese, di bancarelle di juta dove ci si potevafermare in quanto buffi folletti insegnavano a decorare una

pallina di Natale o altri simpatici lavoretti. Il freddo però,che si sentiva a stare fermi, ha impedito la piena realizza-zione di questi laboratori natalizi. Il pomeriggio è iniziatocon l’entusiasmante, vivace e allegra esibizione del “Gruppodegli Asinelli “ di Lama di Monchio che hanno trasmessoveramente tanta simpatia e allegria. Anche a tutti i compo-nenti di questo gruppo il nostro più sincero ringraziamentocon il messaggio di continuare a portare nelle nostre piaz-ze la cultura folkloristica popolare dei nostri nonni.Infine la serata si è conclusa con il concerto del gruppovocale Gospel, interamente al femminile, “New Sisters” diPodenzano di Piacenza, che con professionalità hannoproposto uno spettacolo musicale di tradizione spiritual,eseguito nella lingua originale, testi Gospel a tema religio-so tratti dal Nuovo Testamento.Meritano una attenzione particolare tutti i 51 commercian-ti, ristoranti ed esercenti di Palagano che per la prima vol-ta, tutti insieme hanno sposato un’idea comune di addob-bo natalizio delle proprie vetrine, molto semplice ma di ef-fetto, un bel nastro rosso brillante ha” chiuso” a pacchettole vetrine con l’inserimento di grandi fiocchi rossi illuminatida rami luminosi tutti uguali. Chi ha girato per Palagano inquei giorni ma anche per tutto il periodo natalizio ha trovatoun paese che offriva al visitatore un’idea condivisa fra tuttidando l’aspetto di un comune unito e organizzato.Per cui, come amministrazione comunale, siamo moltoorgogliosi di questo passo che si è fatto e lo si può riproporresicuramente in altre iniziative, solo collaborando insieme,pubblico e privato, d’ora in avanti, causa le sempre minoririsorse finanziarie a disposizione , si può pensare di orga-nizzare e proporre qualcosa. Altra carta vincente è statapoi la collaborazione fra di loro, dei nostri 6 ristoranti localiche per quei giorni hanno tutti proposto un menù conven-zionato, con specialità tipiche del luogo. Anche questo rap-presenta un sintomo di collaborazione costruttiva per in-centivare le presenze nel territorio.Per la massima trasparenza, di seguito, troverete il bilancioconsuntivo della manifestazione e come vedrete, la vocemaggiore di spesa riguarda il noleggio della tensostruttura,che è stata autorizzata dopo attente e precise valutazioni.Questa struttura si è rivelata vincente perché senza di essasarebbe stata impossibile la realizzazione dellamanifestazione considerando il periodo del mese didicembre dove il freddo e il vento non sono mancati. Aconclusione si può certo affermare che come prima edizionedei “Mercalizi”, il bilancio non può che essere altamentepositivo, ha posto le basi per le edizioni successive, chesicuramente non mancheranno, si è aperti a consigli,suggerimenti per valorizzare e migliorare sempre di piùl’organizzazione della manifestazione e ancora un grazieveramente a tutti, anche ai singoli cittadini chevolontariamente hanno contribuito! L’Amministrazionecomunale vuole anche ringraziare tutte le associazioni delterritorio che nel periodo natalizio hanno animato contombole, gare di briscola, presepi, concerti di Natale,Befane.

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20 la LUNA nuova - Marzo 2012

Bilancio Mercalizi.Per un totale di spesa pari a 15.688,51, la quota

a carico del bilancio comunale è stata del20,60% mentre la restante quota suddivisa per

un 19,12% sempre da fondi pubblici (contributoUnione) e per un 60,28% dal settore privato.

7018,00

Spese per opuscoli e locandina 1282,60

Spese per pubblicità radiofonica 328,50

Spese per animazioni e spettacoli 4266,40

Spese per acquisto rami di luci 989,36

968,00

363,00

Spese per acquisto nastro rosso per vetrine e fiocchi 193,60

Spese per SIAE 279,05

TOTALE USCITE 15688,51

Spese per Tensostruttura mt 15 x 30 completa di pavimento, divisione interna con pannelli e riscaldata con pompa di calore

Spese per acquisto n. 200 scaldacolli

Spese per acquisto n. 300 spille con il logo dei Mercalizi

Quota a carico del Comune di Palagano 3233,22

Contributo Unione di Comuni Montani Valli Dolo, Dragone e Secchia 3000,00

Contributo da espositori all’interno della Tensostruttura 1179,00

1874,50

1541,29

Contributo da Ristoranti per menù sull’opuscolo 363,00

Sponsorizzazioni da ditte locali 3710,50

620,00

Entrate varie (vendita di spille e scalda collo) 167,00

TOTALE ENTRATE 15688,51

Contributo commercianti ed esercenti

Rimborso da commercianti ed esercenti per materiale promozionale natalizio (spille, scalda collo, nastro per vetrine e fiocchi, lucine)

Contributo da parte dei Maestri Ciacciai Palaganesi, Stand del Frittellozzo di castagne e Frittelle di baccalà

Spazio autogestito dai Gruppi consigliari del comune di Palagano

Brevi dal Comune

Emergenza geloCi eravamo un po' tutti illusi quest'anno che l'inverno la-sciasse in sordina il posto alla primavera, invece è arrivatala neve portando con sé diversi problemi e tante polemi-che. Di sicuro ne avevamo bisogno visto la siccità che siera venuta a creare; non ci si aspettava però che ne arri-vasse così tanta in un colpo solo. Credo che nonostante idisagi dovuti alla quantità e alle basse temperature l'emer-genza è stata affrontata bene. Vogliamo sottolineare chel'ufficio tecnico, gli operai, gli spalatori dei lotti in appaltohanno lavorato incessantemente per giorni a volte non fer-mandosi neanche per riposarsi; un preziosissimo aiuto l'ab-biamo avuto dai volontari dell'Avap e della Protezione Civilee da molti cittadini che si sono messi a disposizione ehanno liberato accessi a persone non in grado di farlo.Seppur nelle numerose polemiche che giravano si sentivadire che quella che tanti chiamavano emergenza in altripaesi si chiama "inverno" e che la neve è sempre venuta...noi però continuiamo a sostenere che sia stata un'emer-genza da considerarsi come calamità... Tutto è bello, po-sitivo e gestibile quando si hanno mezzi e risorse per farvifronte, noi abbiamo un buon piano neve (sicuramentemigliorabile ma comunque buono) però quando nevica cosìtanto e in modo così copioso le risorse che si hanno nor-

malmente a disposizione risultano scarse. Quest'anno indiverse zone abbiamo dovuto avvalerci di spalatori esterniall'appalto neve, incrementando le spese, avuto rotture dimezzi e attrezzature, abbiamo dovuto tenere chiuse lescuole per la sicurezza , è stato istituito un "programma"di monitoraggio e assistenza per tutti gli anziani che vivonosoli (liberando i loro accessi dalla neve, portando loro me-dicine e spese alimentari); i dipendenti amministrativi sonorimasti in comune oltre l'orario di lavoro anche la domenicaper telefonare a casa agli anziani e assicurarsi del lorostato; è stata attrezzata un'auto infermieristica con infer-miere e volontario a bordo per poter raggiungere più facil-mente e più velocemente chi era in difficoltà. Tutto questoa nostro avviso è un'emergenza. Da fuori forse è difficilevalutare bene a volte però è meglio venire a chiedere spie-gazioni e dare consigli che polemizzare e screditare chilavora e si dà da fare. Un ringraziamento speciale atutte le persone che si sono date da fare per il benecomune.

Sentenza tribunale dell'AjaLa Corte internazionale di giustizia dell'Aja ha accolto ilricorso della Germania contro l'Italia per ottenere il bloccodelle indennità alle vittime dei crimini nazisti. Secondo lasentenza, l'Italia "ha mancato di riconoscere l'immunità ri-conosciuta dal diritto internazionale" a Berlino per i reati

Un “bravo a tutti!”:· ai paesani di Lama di Monchio per l’animazionedei presepi con S.Lucia e dell’arrivo dei Re Maginel giorno dell’Epifania;· alla Contrada Aravecchia per l’allestimento del pre-sepe in Via Aravecchia;· al Circolo di Costrignano per l’organizzazione del-la tombolata e dell’arrivo della Befana;· alla Polisportiva di Boccassuolo per l’organizza-zione della gara di briscola, tombolata e Festa del-la Befana;· all’Oratorio S.Chiara per l’organizzazione della tom-bola nel giorno dell’Epifania;· al Circolo Musicale Palaganese, Coro e BandaMusicale e alla super direzione del Maestro OttavioPiacentini, che con il concerto di Natale del 28 di-cembre 2011, effettuato nella Chiesa Parrocchialedi Palagano, hanno offerto una serata dove la musi-ca e il canto sono stati altamente apprezzati e diottimo livello prefessionale.· Infine da non dimenticare tutte le cene organizza-te per l’acquisto e l’ampliamento delle illuminarienatalizie per le vie del paese di Palagano e di tuttele frazioni. A cominciare da quella organizzata a Monchio, dal-la Polisportiva, dal Circolo di Costrignano, dal Circolo Acli diSusano, dalla Polisportiva di Savoniero e Boccassuolo. L’Ora-torio S.Chiara ha invece organizzato una lotteria, nel contestodei mercatini, versando il ricavato al Comune sempre per l’illu-minazione natalizia.

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21la LUNA nuova - Marzo 2012

Gruppo di minoranzaInsieme

per Palagano

Spazio autogestito dai Gruppi consigliari del comune di Palagano

AMMINISTRATORI A CONFRONTOAMMINISTRATORI A CONFRONTOAMMINISTRATORI A CONFRONTOAMMINISTRATORI A CONFRONTOAMMINISTRATORI A CONFRONTO

commessi dal Terzo Reich. La Corte ha accolto tutti i puntidi ricorso presentati dalla Germania che accusava l'Italia eil suo sistema giudiziario di "venire meno ai suoi obblighi dirispetto nei confronti dell'immunità di uno stato sovranocome la Germania in virtù del diritto internazionale". LaCorte dell'Aja ha poi concordato con la richiesta di Berlinodi "ordinare all'Italia di prendere tutte le misure necessarie"affinché le decisioni della giustizia italiana che contravven-gono alla sua immunità siano prive d'effetto e che i suoitribunali non pronunzino più sentenze su simili casi.Il nostro avvocato Speranzoni ha commentato: "Prendiamoatto che la Corte internazionale di giustizia dell'Aja ha ac-colto il ricorso presentato dalla Germania contro l'Italia.Nella stessa sentenza però la Corte invita i due Stati anegoziare un accordo internazionale per risolvere la que-stione dei risarcimenti alle vittime dei crimini nazisti, aprendocosì un'ulteriore possibilità e indicando agli Stati il percor-so da seguire". Specificando che la sentenza "è comples-sa e andrà studiata a fondo", il legale ha poi sottolineatoche la decisione dei giudici internazionali "non influiscesulle decisioni già prese in sede penale. Le condanne giàinflitte, come i tre ergastoli per la strage di Monchio, resta-no quindi inalterate". Tanta l'amarezza per i famigliari dellevittime, per i cittadini e per l'amministrazione; riteniamoche la nostra "memoria" meriti più rispetto al di la di sen-tenze e risarcimenti, niente potrà mai ripagare per leperdite di vite umane subite!Per il 18 marzo assieme all'associazione familiari delle vit-time, ad alcuni volontari, all'amministrazione del comunedi Prignano e all'istituto storico di Modena è stato creatoun evento importante per sensibilizzare istituzioni e popo-lazione.

Poste italianeDopo le numerose battaglie tra incontri, riunioni, articolisui giornali, interrogazioni politiche a livello provinciale, re-gionale e in Parlamento nulla è cambiato, anzi le cosevanno anche peggio. Ora il servizio di recapito postale è aMontefiorino decurtato di un'unità rispetto a quando era a

Palagano; si sono aggiunti problemi di distanze, di spazioper gli operatori e ovviamente grossi problemi per i cittadi-ni. Sono numerosissime le proteste che arrivano causaritardi tra bollette e documenti importanti. Le due operatriciaddette al nostro territorio meritano tutta la nostra stima ecomprensione perché spesso e volentieri si fanno caricodel lavoro oltre l'orario prestabilito proprio per cercare didiminuire i disservizi, il problema è ai vertici superiori, dimala organizzazione e suddivisione dei servizi. L'ammini-strazione intende portare avanti le ragioni dei cittadini ecercare di portare il servizio di recapito di nuovo nel comu-ne. Invitiamo quindi tutte le persone che hanno avutodisagi relativi al recapito postale di comunicarcelo ilprima possibile (presso ufficio di segreteria, Bagatti Eri-ca, tel. 0536 970918). Oltre a questo la responsabile degliuffici ci ha avvisato che hanno intenzione di togliere duegiorni di apertura all'ufficio postale di Savoniero lasciandoloaperto un giorno solo, motivando che secondo i loro datistatistici è in perdita rispetto le spese di gestione. Siamoun po' stanchi di questo atteggiamento che hanno in ge-nerale le amministrazioni di poste italiane verso i nostripaesi ed i nostri cittadini; seppur consapevoli che siamo inun periodo di crisi non riteniamo giusto togliere servizi es-senziali per la nostra popolazione montana che per la com-plessità del territorio in cui vive i servizi postali sono divitale importanza. Presso l'ufficio Cup, da Sonia Abbati,sarà possibile firmare una petizione per richiedereche i servizi non vengano toccati. Auspichiamo che lepersone lascino da parte i campanilismi e si "battano"assieme per i diritti della montagna.

ProfughiSembra che l'emergenza sia rientrata e quindi per il mo-mento Palagano non dovrà offrire asilo a nessun rifugiatopolitico. I comuni limitrofi, Montefiorino, Prignano eFrassinoro hanno ancora in atto il piano di ospitalità, alcu-ni con qualche problema di inserimento quindi se ci fossechi ha tempo a disposizione non sarebbe male offrire unpo' di socializzazione.

Il gruppo di minoranza "Insieme per Palagano" ha deciso di non utilizzare lo spazioa sua disposizione offerto in questo numero de la Luna nuova.

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22 la LUNA nuova - Marzo 2012

SPEC IALESPECIALESPECIALESPECIALESPECIALE

Il prezzo

Domenica 29 gennaio abbiamo incontrato

il sindaco di Palagano, Fabio Braglia,

che ha risposto ad alcune domande riguardo al

PROGETTO SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTIPROGETTO SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTIPROGETTO SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTIPROGETTO SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTIPROGETTO SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

e alla PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA"PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA"PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA"PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA"PRODUZIONE DI ENERGIA "PULITA"

grazie allo sfruttamento dei prodotti

di scarto delle aziende.

Perché i progetti possano ottenere i risultati sperati è

fondamentale il coinvolgimento di tutti;

nessuno oggi può permettersi di pensare che

il problema dei rifiuti riguardi gli altri.

dell'dell'dell'dell'dell'INDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZA

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dra

Abb

ati

Page 23: La luna nuova - numero 39 (marzo 2012)

23la LUNA nuova - Marzo 2012

Per quanto riguarda il nuovo progetto di smaltimento

dei rifiuti, l'obiettivo primario, ci spiega il sindaco,

è aumentare la raccolta differenziata: si vorrebbe

almeno riuscire a raddoppiare la percentuale, che

attualmente si aggira intorno al 27%. Diminuendo la quantità di rifiuti

urbani indifferenziati anche le spese comunali subirebbero una notevole

riduzione. Il trasporto di raccolta differenziata, infatti, ha costi molto

inferiori. Tutto ciò, naturalmente, inciderebbe in modo positivo anche

sulla tassa dei rifiuti che non subirebbe aumenti. Nei prossimi mesi è

prevista l'installazione capillare di mini-isole di base con un nuovo tipo di

cassonetti per facilitare il conferimento dei rifiuti differenziati.

Raccolta differenziata: come

avviene ora e come avverrà in

futuro?

In futuro lo smaltimento dei rifiu-ti indifferenziati avrà un costosempre maggiore, abbiamo quin-

di intenzione di incentivare la rac-colta differenziata, in quanto ilriciclo dei materiali comporta unguadagno economico, oltre adessere un vantaggio per l'ambien-te. Come è stato spiegato alla

riunione in teatro con HERA, lapercentuale di raccolta differen-ziata a Palagano è bassissima(27%), anche a causa del catti-vo funzionamento dell'isola eco-logica, la quale, in realtà, funge-

Intervista a Fabio BragliaFabio BragliaFabio BragliaFabio BragliaFabio Braglia, sindaco di Palagano

Di Laura Bettuzzi e Martina Galvani

Quali sono i vant aggi per una comunitàche divent a "virtuosa"?1° vantaggio: il costo dei trasporti è così aumentato che a breve questo siripercuoterà sulle tariffe dello smaltimento dei rifiuti (i camion di raccolta consu-mano un litro di gasolio ogni due km di strada in montagna).Mentre la raccolta dell'indifferenziata rappresenta solo un costo, la raccolta diffe-renziata diventa un guadagno in quanto il CONAI (Consorzio Nazionale Imballag-gi), eroga un contributo così suddiviso: acciaio 31•/ton., alluminio 45 •/ton., car-ta 14 •/ton., legno 8 •/ton., plastica 120 •/ton., vetro 17,82 •/ton.L'aumento certo delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti verrebbe così annullato

dall'aumento dei contributi per la raccolta differenziata, comportamento virtuoso. Più riusciremo a differenziaremaggiore sarà il contributo che ci verrà erogato.

2° vantaggio: i rifiuti della raccolta indifferenziata vengono portati al termovalorizzatore (inceneritore), per esserebruciati con conseguente emissione di diossina. Fortunatamente nel nostro territorio non sono presenti questiimpianti, ma è una ben magra consolazione sapendo che ce ne sono a qualche decina di km di distanza e sapendoche l'aria non sta ferma. Dalle nostre montagne possiamo vedere tutti i giorni quanto si stia alzando la linea neradell'inquinamento sulla pianura.

3° vantaggio: cresce su tutto il territorio una nuova coscienza e una nuova consapevolezza del nostro valore, dellanostra capacità di invertire una tendenza, una responsabilizzazione maggiore dei nostri comportamenti e dei com-portamenti degli altri.Una comunità che riesce a fare un tale salto di qualità è una comunità che crede ancora nel proprio futuro, che credenella propria capacità di rinnovarsi e di cambiare, che può presentarsi in tutte le sedi, istituzionali e non, con unaforza e con una credibilità nuova. (pd)

INSIEME INSIEME INSIEME INSIEME INSIEME facciamo la...facciamo la...facciamo la...facciamo la...facciamo la...

DIFFERENZADIFFERENZADIFFERENZADIFFERENZADIFFERENZA

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24 la LUNA nuova - Marzo 2012

S P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L E

va più da discarica che da rac-colta di smistamento.Questo è stato un peso non in-differente per il bilancio del co-mune, quindi si è pensato di pro-porre un progetto di raccolta

differenziata definitivo, anchese ambizioso.Sicuramente ci saranno difficol-tà iniziali dovute alla richiesta diun nuovo impegno per il cittadi-no, ma se si creerà una collabo-razione si potranno ottenere ri-sultati significativi: sapendo cheuna raccolta differenziata cor-retta porta ad un risparmio, sarànell'interesse di ogni persona cor-reggere atteggiamenti sbagliatiche si notano negli altri (vicini,amici…).In montagna, ciò che aumenta laspesa per lo smaltimento dei ri-fiuti è la distanza da Modena, ma,se la raccolta differenziata verràsvolta da tutti e correttamente,il materiale riciclato verrà pagatoal Comune e questo servirà perammortizzare il costo del traspor-to. Ovviamente, però, ci sarà unagrossa spesa iniziale a causa delcambio dei cassonetti e l'aumen-to dei bidoncini.

Per sensibilizzare il cittadino

è importante anche il

discorso del risparmio

economico…

Il riciclo di alcune tipologie di ma-teriali (carta, plastica, rame…)viene pagato e contribuisce al-l'ammortamento dei costi, portan-do ad una diminuzione della tas-sa che paga il singolo cittadino.Il risparmio dei primi due anni(2012-2013), servirà per ammor-tizzare le spese iniziali (circa21.000 euro) ma, calcolando diraggiungere circa il 50% di rac-

Ecovolont ari

Ci sarà un risp armioeconomicoper il citt adino?

Risponde Franco Cerfogli, responsabile diHERA per l'area montana."Il risparmio economico, originato dalpotenziamento del servizio di raccolta dif-ferenziata dovuto essenzialmente ai mi-nori costi di smaltimento, andrà esclusi-vamente a favore del comune di Palagano.Questo perché il contratto di servizio fra comune edHera prevede che l'amministrazione paghi a misura i servizi ero-gati, quindi tutti i risparmi generati da minori costi di smaltimentoricadranno sul comune.".

colta differenziata entro il 2013,si pagherebbe circa la stessasomma che era stata preventi-vata per il 2012 senza il nuovoprogetto. Nel 2013, il risparmioper il cittadino sarà effettivo,sperando in una buona raccoltadifferenziata, fino ad arrivare al2014, per il quale abbiamo cal-colato circa 40.000 euro in menodi spesa per i rifiuti (in base alleevidenze dei comuni che hannogià sperimentato questo siste-ma).Per quanto riguarda il risparmio

Chi è un "ecovolontario"?E' un cittadino interessato a dedicare un po' del suotempo libero al servizio della comunità e che, dopoaver ricevuto un'apposita formazione, visiterà tutte lefamiglie residenti nel territorio per illustrare le moda-lità della raccolta differenziata e per convincere dellasua importanza.

Il fatto che l'ecovolontario sia un residente del posto, lorende un veicolo ottimale nel promuovere informazioni e

un punto di riferimento importante per i cittadini perché, percependo i problemi legati alla raccolta dei rifiuti dei suoiconcittadini, può dare suggerimenti e raccogliere lamentele e reclami. Gli ecovolontari, con disponibilità e garbo,ricordano ai cittadini le principali regole del conferimento dei rifiuti urbani e, sensibilizzandoli in maniera significativasui temi ambientali, incentivano il raggiungimento di ottimi risultati in termini di aumento delle percentuali di raccoltadifferenziata.Inoltre, informando i cittadini e le aziende sul concetto di rifiuto come fattore di sviluppo, danno un importantecontributo per scoraggiare fenomeni illeciti legati allo smaltimento dei rifiuti.

Chi desidera fare parte di queste squadre può contattare il rappresentante della propria frazione, chia-

mare direttamente gli Uffici del Comune o contattarmi direttamente al 339/1228547 (Patrizia Dignatici).

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25la LUNA nuova - Marzo 2012

su certe tipologie di rifiuti, al-l'isola ecologica è stato posizio-nato un sistema di pesatura chepermetterà al cittadino, tramiteuna tessera magnetica perso-nale, di pesare il materiale rac-colto e, in base a questo otte-nere un risparmio sulla bolletta.Prignano ha già attuato questosistema che ha portato grandirisultati (vedi intervista a pagi-

na 27, n.d.a.).

Quando inizierà il progetto?

I cassonetti e il piano sono giàpronti, prima partirà il progetto"ecovolontari".Un ringraziamento particolare vaa Patrizia Dignatici che ha lavo-rato con HERA tantissimo per ar-rivare a comporre e presentarequesto progetto.

Smaltimento rifiuti organici:

come avviene ora e come

avverrà in futuro?

Attualmente, l'organico è rac-colto insieme all'indifferenziata eoccorre trovare una soluzioneper smaltirlo il più possibile inmodo diverso (Iin montagna è ilrifiuto più presente, ndr). Aven-do un grande volume, sono ne-cessari molti camion per il tra-sporto e le spese sono alte.Chiaramente, se riuscissimo agestirlo sul territorio, avremmomeno spese. Ad esempio, nelprogetto rifiuti sono proposte lecompostiere, nelle quali l'orga-nico viene trasformato incompost, il quale può essereutilizzato come fertilizzante ne-gli orti.

Lo smaltimento dei liquami

è un problema diffuso sul

nostro territorio. Ci sono

progetti che intendono

sfruttarli per la produzione di

biogas e quindi di energia

elettrica?

Sì, lo smaltimento dei liquami èuna problematica reale nel nostroComune. Di recente, infatti, conla collaborazione dell'Università di

Ingegneria di Modena, si è pen-sato ad un progetto per la co-struzione di un digestore unicoche raccogliesse il letame di tut-te le aziende agricole presenti sulterritorio. I finanziamenti ci sonoe non è difficile ottenere prestitidalle banche, siccome è l'impian-

Differenziare non è l'obiettivo ultimodel nostro progetto. E' solo il primopasso, al quale ne devono seguirealtri, più importanti e più decisivi perla salvaguardia del nostro territorioe della natura in generale.L'obiettivo finale è la minimizzazionedei rifiuti detta anche strategia del-le "4 R": riduzione dei rifiuti, riuso,

riciclo dei materiali ancora utilizzabilie infine il recupero, sia in termini dimateria che di energia.Lo smaltimento diventa una fase residuale del ciclo di gestionedei rifiuti, l'ultima soluzione dopo aver messo in pratica le "4 R".Il problema dei rifiuti dovrebbe passare attraverso l'avvio di unnuovo ciclo economico nel quale la riduzione dei rifiuti è di fon-damentale importanza.Al contrario, invece, si assiste a un aumento della quantità deirifiuti e la responsabilità maggiore è a carico delle industrie, cheincidono molto sulla produzione di materiale di scarto e la cuitendenza è di utilizzare in modo eccessivo imballaggi, in partico-lare nel settore alimentare.

Idee: progetti con le scuole, laboratori per trasmettere il valoredelle cose e per insegnare a riutilizzare ciò che spesso scartia-mo, allestimento di manifestazioni e mercatini, partecipazione afiere del baratto e dello scambio, coinvolgimento delle associa-zioni locali per l'organizzazione di eventi sul territorio che abbia-no come obiettivo la sensibilizzazione sui temi del "riuso".

Consigli: limitare l'uso della plastica utilizzando altri materiali(come vetro, carta e cartone), comprare confezioni ricaricabilidi prodotti, fare la spesa con sacchetti di tela, riutilizzare quan-to più possibile gli oggetti.Sul territorio nazionale sono stati attivati progetti sperimentaliche si muovono nell'ottica del riciclo e del riuso e sono natidiversi punti di distribuzione di detergenti alla spina in supermer-cati e botteghe del commercio equo e solidale, che consentonoil riutilizzo dei flaconi di plastica.I progetti di educazione ambientale perseguono quindi i seguentiobiettivi:· rendere le persone consapevoli dell'emergenza rifiuti;

· far comprendere l'importanza della riduzione dei rifiuti;

· incentivare riutilizzo, riciclo e trasformazione dei rifiuti.

(Patrizia Dignatici)

Le "4 R"

to stesso ad essere accettatocome garanzia. Nonostante ciò,purtroppo, la proposta non haconvinto gli allevatori.Forse stiamo trovando un accor-do con un'azienda per un proget-to in cui anche il Comune avràuna percentuale, ma per ora non

Patrizia Dignatici

il prezzo dell'INDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZA

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26 la LUNA nuova - Marzo 2012

Come possiamo essere certi che il materiale raccolto differenzian-do, una volta giunto a Modena, non venga tutto unito nell'indiffe-renziata?Risponde il dott. Davide Bigarelli, responsabile della comunicazione diHERA Modena:"Ogni anno pubblichiamo un'indagine che si chiama "Sulle tracce deirifiuti", certificata da un ente esterno (DNV) e alla quale collabora laRegione, proprio per capire quanta raccolta differenziata viene effettiva-mente recuperata.Di seguito riporto:1. Il link al comunicato stampa:http://www.gruppohera.it/gruppo/comunicazione/news/pagina332.html2. Il link all'area del nostro sito interamente dedicata al progetto (dove è anche possibile scaricare in PDF l'opusco-lo): http://www.gruppohera.it/gruppo/attivita_servizi/business_ambiente/raccolta_differenziata/

Fare bene la raccolta differenziata è importante!La qualità della raccolta differenziata incide sulla percentuale di materiale recuperato e riduce gli scartiche devono essere smaltiti in discarica o nei termovalorizzatori.

Una domanda frequente

posso dire altro. Il fatto che ilComune sia socio è per l'aziendauna sicurezza, infatti la diffiden-za diffusa è ciò che rallenta oimpedisce questo genere di pro-getti. L'ambito dei progetti legatiall'agricoltura è l'unico in cui an-cora ci sono contributi ingenti,ma a volte, addirittura, non èstato possibile usarli a causa delmancato accordo tra coloro chene avrebbero potuto usufruire.Qualche mese fa, ad esempio,la Provincia di Modena ha stan-ziato 25 milioni di euro per fi-nanziare progetti di filiera.Quando doveva essere presen-tato il piano, però, gli accorditra gli agricoltori del comunesono saltati e non è stato pos-sibile utilizzare i soldi.Speriamo comunque di poterprogredire in questo senso e diriuscire a sensibilizzare gli agri-coltori.

Parliamo di energie

rinnovabili: a livello

comunale ci sono dei

progetti in atto volti a

produrre energia sfruttando

fonti non 'esauribili'?

Recentemente il Comune ha pre-so accordi con una ditta che in-

Più del 90% dei rifiutidifferenziati viene recuperato

Alcuni dati

S P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L E

stalla pannelli fotovoltaici. Que-sta sarebbe interessata a pren-dere in affitto i tetti comunali permontarvi pannelli solari.In più garantirebbe agli stabili co-munali l'allaccio all'energia elet-trica, permettendo così un rispar-

mio del 20%.Sono già stati effettuati isopralluoghi e il progetto è statopresentato. Stiamo aspettando larisposta dalla Comunità europeaper gli incentivi, ma siamo otti-misti.

il prezzo dell'INDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZA

Nel 2010 Palagano si classificaterzultimo (con il 27% di raccol-ta differenziata) tra tutti i Co-muni della Provincia; dopo di noisolo Montecreto e Frassinoro.Prignano, Comune a noi confinan-te, supera il 40%.A parte qualche eccellenza, lamaggior parte dei comuni dellamontagna si aggira intorno al 30% per oggettive difficoltà. I datirelativi al 2011, a causa della situazione disastrosa dell'isola eco-logica di Lama, ci hanno visto ulteriormente in calo e abbiamoraggiunto l'ultimo posto, con poco più del 21% di raccolta diffe-renziata.Probabilmente, in seguito alla riapertura del sito di Lama di Mon-chio, avvenuta il 1° ottobre 2011, registreremo un miglioramen-to.Dopo gli interventi effettuati sull'isola ecologica e grazie alla pre-senza di un'operatrice fortemente motivata e diligente, abbiamorilevato un notevole incremento dell'utilizzo della stazione, sullaquale si prevedono in futuro ulteriori interventi.ll Piano Provinciale per la Gestione dei rifiuti si è dato come obiet-tivo il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata. (pd)

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27la LUNA nuova - Marzo 2012

di Davide Bettuzzi

Progetto raccolta

differenziata: da quanto

tempo esiste e com’è

articolato nel Comune di

Prignano?

Con la costruzione della stazioneecologica attrezzata di Volta diSaltino, avvenuta nel 2006 e contappe successive che, in accor-do con la Provincia e col gestoreHera, hanno visto la diminuzionedei cassonetti isolati dell'indiffe-renziata e la distribuzione sul ter-ritorio, in punti ritenuti strategi-ci, di isole di base per la raccoltadifferenziata. Contemporanea-mente a questa progressiva tra-sformazione delle modalità di con-ferimento dei rifiuti, abbiamo re-alizzato campagne di informazio-ne mediante articoli sul nostro pe-riodico Prignanoinforma, incontrinelle scuole e la distribuzione adogni famiglia di opuscoli informa-tivi e di contenitori per racco-gliere in modo differenziato i ri-fiuti. Tutto questo lavoro, che haportato a risultati importanti, èstato per buona parte sostenutodall'assessore Yuri Costi.

Come funziona la vostra

isola ecologica?

L'isola ecologica di Volta di Salti-no è aperta tutte le mattine,escluso il lunedì, dalle 8,30 alle13. Il sabato dalle 14 alle 17,30.Ogni famiglia è dotata di un badge

che viene "strisciato" all'atto del

conferimento del rifiuto, regi-strandone tipologia e quantità, eche permette alla fine dell'annodi premiare le 250 famiglie più vir-tuose con uno sconto sulla bol-letta.E' gestita da una cooperativasociale e devo dire che l'opera-tore che vi lavora è veramentecapace e molto disponibile.

Come hanno accolto i

cittadini questo nuovo

sistema?

Tutti i cambiamenti sono sempreaccompagnati da una buona quo-ta di scetticismo, ed anche inquesto caso, gli ostacoli da su-perare non sono stati pochi.Noi eravamo molto determinatiperché abbiamo sempre credutonella necessità di far crescere unanuova cultura dell'ambiente chepassa prioritariamente attraver-so un approccio diverso al pro-blema della raccolta e dello smal-timento dei rifiuti.Negli anni il miglioramento è sta-to evidente e progressivo, anchese rimane ancora molto da fare.

I comuni di montagna sono

tra gli ultimi nella classifica

delle percentuali di raccolta

differenziata: come si colloca

Prignano e come è partito?

All'atto dell'insediamento di que-sta amministrazione di fatto nonesisteva alcunchè di concreto inquesto settore. Alcuni progettisgangherati e autoreferenziali non

avevano di fatto sortito alcuneffetto ed erano rimasti sulla car-ta. Oggi Prignano, col 48% di rac-colta differenziata si colloca alprimo posto tra i 18 comuni mon-tani.

Cosa pensa del progetto di

raccolta differenziata al

quale sta lavorando il

Comune di Palagano?

Penso sia un ottimo progetto.Anche la Comunità Montana delFrignano e il Comune di Prignanolo realizzeranno. Consiste nellasostituzione di alcune tipologie dicassonetti già presenti sul terri-torio e nel posizionamento di con-tenitori per la raccolta differen-ziata in vicinanza delle tante bor-gate presenti nel territorio di molticomuni montani (a Prignano i dueterzi della popolazione abita inborgate o case sparse e a Pala-gano la percentuale è simile).Ciò comporterà un aumento del-l'offerta e creerà le condizioni perun incremento significativo dellaquota di rifiuto conferito in mododifferenziato. Non siamo ancoraal "porta a porta" ma ad una rac-colta "di prossimità".

In base alla sua esperienza

ha qualche indicazione utile

da dare ad amministratori e

cittadini?

Quattro consigli agli amministra-tori:1. Impegnarsi per trasferire inazioni concrete i valori sui quali

Intervista aIntervista aIntervista aIntervista aIntervista aMAURO FANTINI,MAURO FANTINI,MAURO FANTINI,MAURO FANTINI,MAURO FANTINI,sindaco di Prignanosindaco di Prignanosindaco di Prignanosindaco di Prignanosindaco di Prignano

In pochi anni il Comune diPrignano ha raggiunto il 48% di

raccolta differenziata ottenendo il primo posto tra i comuni della montagna

il prezzo dell'INDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZA

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28 la LUNA nuova - Marzo 2012

di Paolo Gualandi

e Martina Galvani

Nonostante la diffusione di que-sti innovativi impianti sia in rapi-da espansione, ancora non sonoin molti ad averne uno istallatopresso la propria azienda, specie

nei nostri territori dove la dimen-sione delle stalle spesso non ètale da rendere attraente un in-vestimento piuttosto oneroso. LaTemax ha deciso di intraprende-re questa sfida.Ma come funziona un impianto perla produzione di biogas?

Massimigliano ci ha spiegato inmodo semplice tutto il procedi-mento:1. I liquami vengono raccolti inmodo automatizzato e stoccatiin una vasca apposita;2. Successivamente vengonopompati nel digestore con l'even-

si è formata la lista che è statachiamata ad amministrare.2. Credere che la gestione dei ri-fiuti sia un problema etico edambientale di grande rilevanzache necessita di un approccio piùrispettoso dell'ambiente.3. Accompagnare il cambiamen-to con un'azione capillare di in-formazione nelle famiglie e nellescuole.4. Non arretrare di fronte alle ine-vitabili proteste che nasceranno(ad esempio quando si tratteràdi rimuovere cassonetti isolati perl'indifferenziata o di identificare isiti dove collocare i cassonettidelle isole di base o i contenitoriper la raccolta di prossimità). Ilmio consiglio ai cittadini è quello

Volt a di Saltino: st azione ecologica

Qualche settimana fa"la Luna" è stata ospite

di MassimilianoMassimilianoMassimilianoMassimilianoMassimilianoBeneventi Beneventi Beneventi Beneventi Beneventi e della sua

azienda agricola, laTemax. Scopo della

visita è stato di vederecon i nostri occhil'impianto per la

produzione di biogasche da pochi mesi èentrato in funzione

DaiDaiDaiDaiDai LIQUAMI LIQUAMI LIQUAMI LIQUAMI LIQUAMI

S P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L E

Energia

PULITA

alalalalal BIOGASBIOGASBIOGASBIOGASBIOGAS

di credere che sia possibile af-frontare e gestire il problema inun modo diverso, che sia al tem-po stesso più rispettoso dell'am-biente e anche, aggiungo io,meno pericoloso per la salute. Ladiminuzione infatti della quota dirifiuto indifferenziato destinato

alla distruzione, rende inutili le di-scariche o gli inceneritori che tantiproblemi creano alle popolazioniche sono costrette ad ospitarli.Possiamo concorrere anche noi,con piccoli ma significativi gesti,a mantenere un ambiente miglio-re!

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29la LUNA nuova - Marzo 2012

tuale aggiunta di ulteriore ma-teriale organico (melassa). Neldigestore viene mantenuta latemperatura intorno ai 50° Ce avviene il processo di fer-mentazione che genera il gasmetano;3. Il gas metano prodotto vaad alimentare un motore cheproduce energia elettrica;4. Il prodotto di scarto deldigestore viene stoccato in unavasca apposita e risulta ottimaleper la concimazione dei campi.In questo caso il gas alimenta unmotore da 500 cavalli che lavora24 ore su 24: è evidente come lamanutenzione sia un aspetto ri-levante nella gestione di un im-pianto del genere, con frequenticambi di olio e l'utilizzo di pezzi diconsumo di altissima qualità.Inoltre il calore prodotto dal mo-tore è stato utilizzato per il ri-scaldamento della vicina abita-zione e della stalla.Massimiliano si è mostrato entu-siasta del suo nuovo impianto: no-nostante i costi iniziali siano ele-vati, l'energia prodotta è molta e

in circa 8 anni prevede di recu-perare l'intero investimento equindi di guadagnare sull'energiaelettrica ceduta a ENEL.La logica del processo sembramolto interessante in quanto daun prodotto di scarto come iliquami è possibile ottenere unagrande quantità di energia; inol-tre la rimanente frazione solidaha lo stesso potere concimantedei liquami in entrata, eccettoun'unica differenza: non puzza!L'impianto di Massimiliano è unpiccolo impianto, tuttavia richie-de un costante apporto di mate-ria nel digestore per garantire unaresa ottimale.Per questo motivo ai liquami è ag-

giunta una frazione di melassa,un prodotto zuccherino ottenutocome scarto dell'industria alimen-tare. In sostituzione della melas-sa di potrebbero usare scarti or-ganici di vario tipo, specialmentedi origine alimentare che spessovengono buttati via. Ad esempiosarebbero utilizzabili prodotticome il pane vecchio, molti deglialimenti scaduti, ma anche scar-ti come quelli derivanti dalla puli-tura delle forme di formaggio. Ogniprodotto ha una resa differentein termini di produzione di meta-no, tuttavia appare molto inte-ressante la possibilità di utilizza-re scarti che in caso contrariodiventerebbero rifiuti.

Biogas

il prezzo dell'INDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZA

Con il termine biogas si intendeuna miscela di vari tipi di gas (perla maggior parte metano, dal 50al 80%) prodotto dalla fermenta-zione batterica in anaerobiosi (as-senza di ossigeno) dei residui or-ganici provenienti da rifiuti, vege-tali in decomposizione, carcassein putrescenza, liquami zootecnicio fanghi di depurazione, scarti del-l'agro-industria.L'intero processo vede la decomposizio-ne del materiale organico da parte di alcuni tipi di batteri, producendo anidride carbonica, idrogeno molecolare emetano (metanizzazione dei composti organici).L'anidride carbonica prodotta dalla combustione del metano così ricavato permette di pareggiare il bilancio dell'anidridecarbonica emessa in atmosfera: infatti l'anidride carbonica emessa dalla combustione del biogas è la stessafissata dalle piante (o assunta dagli animali in maniera indiretta tramite le piante), al contrario di quanto avviene perquella emessa ex novo dalla combustione dei carburanti fossili. Ulteriore vantaggio ecologico nell'utilizzo delbiogas, è quello di impedire la diffusione nella troposfera del metano emesso naturalmente durante la decomposi-zione di carcasse e vegetali: il metano è infatti uno dei gas-serra più potenti ed è quindi auspicabile la suadegradazione in anidride carbonica e acqua per combustione. (db)

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30 la LUNA nuova - Marzo 2012

Intervista aIntervista aIntervista aIntervista aIntervista a

CHRISTIAN SALVATORICHRISTIAN SALVATORICHRISTIAN SALVATORICHRISTIAN SALVATORICHRISTIAN SALVATORI

"La Luna" ha intervistato l'ingegner ChristianSalvatori, palaganese DOC ed esperto di tecnologia

per la produzione di biogas.È attualmente socio di BioBoost s.r.l. per la

progettazione, consulenza, ricerca e sviluppoe installazione di impianti biogas.

S P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L E

di Paolo Gualandi

Da esperto nel settore, che

potenzialità vedi nelle

tecnologie per il biogas?

Prima di tutto vorrei partire conuna premessa: in Europa ci sonocirca 6-7 mila impianti attivi dicui un 5% è localizzato in Italia,mentre il 50% è in Germania, ilnostro primo concorrente nelcampo agricolo. Ho intenzional-mente escluso la Francia da que-sto discorso, in quanto la produ-zione di energia elettrica è prin-cipalmente deputata alla tecno-logia nucleare, quindi nel breve-medio periodo non si prevede unosviluppo significativo della tecno-logia del biogas.Il tessuto agricolo tedesco èparagonabile per produzione edestensione a quello italiano, tut-tavia è meno frammentato e ladimensione media d'azienda è piùgrande e questo fa si che le im-prese agricole siano più struttu-rate e con maggiore capacità d'in-vestimento.Fino allo scorso decennio il busi-

ness di un'azienda agricola si ba-sava esclusivamente sulla produ-zione di beni primari tradizionali(latte, carne e culture) e gli scartidi queste lavorazioni rappresen-tavano un costo.Oggi, invece, quello che prima erauno scarto può diventare una ri-sorsa redditizia al pari dell'attivi-

tà primaria dell'azienda.Le prospettive sono decisamen-te importanti: nel prossimo de-cennio si prevede un incrementoesponenziale degli impianti di pic-cola e media taglia. È prevedibileche in futuro la maggior partedelle aziende agricole di una cer-ta dimensione si strutturino inquesto senso.Ad oggi il biogas viene utilizzatoper la cogenerazione, ovvero laproduzione combinata di energiaelettrica (da immettere nella retenazionale) ed energia termica, perriscaldare gli ambienti o per pro-cessi industriali che ne faccianouso. Nel breve periodo è previstoche il biogas venga immesso nel-la rete nazionale di distribuzionedel metano o come gas per au-totrazione. Nel settore si aspet-ta a breve che il legislatore simuova in questo senso.

L'investimento iniziale è

abbastanza oneroso, in

quanto tempo si rientra e

quanto rende?

Si, l'investimento iniziale è relati-vamente oneroso, ma i tempi dirientro sono decisamente interes-santi, dell'ordine di 5-8 anni.I tempi di rientro dipendono daltipo e dalle dimensione dell'impian-to e dalla matrice biologica cheviene inserita per la produzionedi energia. Dal punto di vista fi-nanziario un investimento di que-

sto genere è ritenuto ottimo.

Quali sono, a tuo giudizio,

i pro e i contro di questa

tecnologia?

Pro: recupero dei sottoprodottidi lavorazione e riutilizzo deglistessi; ottima redditività dell'in-vestimento; bassissimo impattoambientale (riduzione emissioni,riduzione massa e volume dei re-sidui, riduzione odori dei liquami);in termini complessivi, si ha unadelocalizzazione della produzioneenergetica nella direzione a bas-so impatto. Contro: investimen-to iniziale; iter autorizzativo com-plesso anche se gli installatorioffrono assistenza qualificata;deve essere gestito con compe-tenza (manutenzione e gestionebiologica).

Nel nostro Comune abbiamo

diverse piccole-medie

aziende agricole, pensi che

per tali dimensioni sia

interessante pensare a

questa tecnologia?

Certamente, nel nostro Comuneci sono delle realtà molto inte-ressanti sia per dimensioni sia pertipo di liquami prodotti. Sarebbemolto utile valutare la fattibilitàsia per la singola azienda sia perassociazione di più imprese perla realizzazione di impianti cheservano più aziende. L'energiatermica derivante dal raffredda-

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31la LUNA nuova - Marzo 2012

il prezzo dell'INDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZAINDIFFERENZA S P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L ES P E C I A L E

mento del cogeneratore potreb-be essere utilizzata per scaldareedifici pubblici, caseifici, abitazio-ni e quant'altro. Inviterei gli im-prenditori del settore a prenderein seria considerazione una tale

opportunità. In più questo è unmomento particolarmente van-taggioso, infatti fino alla fine del2012 lo Stato offre una tariffamolto vantaggiosa per la venditadell'energia elettrica prodotta dal-

l'impianto. Inoltre, una volta am-mortizzato l'investimento, unaazienda dotata di questa tecno-logia sarà molto più competitivadi un concorrente che opera conil sistema tradizionale.

La raccolta differenziataLa raccolta differenziataLa raccolta differenziataLa raccolta differenziataLa raccolta differenziataUn modo per tutelare l’ambiente perché elimina, o perlomeno riduce, lo spreco di materialipotenzialmente utili.Ma non solo, un modo per ridurre le spese di smaltimento e quindi risparmiare sulla bollettadei rifiuti. Il duplice risultato positivo può avere successo solo grazie al coinvolgimento di tuttie in seguito al cambiamento di piccole abitudini quotidiane.

Altro interessante capitolo è quello riguardante lo sfruttamento dei prodotti di scartosfruttamento dei prodotti di scartosfruttamento dei prodotti di scartosfruttamento dei prodotti di scartosfruttamento dei prodotti di scartodelle aziende, per la produzione di energia "pulita".Da alcuni anni gli investimenti in progetti che prevedono la riduzione dei prodotti di scarto, econtemporaneamente la produzione di energia a impatto zero sull’ambiente, hanno avuto ungrande riscontro a livello europeo.Questo nuovo modello di sviluppo economico ha ottenuto ottimi risultati in quanto contribui-sce a salvaguardare l’ambiente e permette allo stesso tempo guadagni concreti.L’utilizzo di materiali di scarto industriali per la produzione di energia, infatti, ha un indubbiovantaggio in termini monetari; ciò che avrebbe comportato una spesa per lo smaltimentodiventa fonte di reddito.

Infine le energie rinnovabilienergie rinnovabilienergie rinnovabilienergie rinnovabilienergie rinnovabili (ad esempio quella eolica, solare e geotermica).Sono sempre più utilizzate in quanto sfruttano fonti di energia che non si esauriscono neltempo e non provocano danni ambientali.Anche se per ora non possono costituire la soluzione al problema energetico mondiale,sicuramente contribuiscono a diminuire il degrado ambientale.

E perE perE perE perE perCONCLUDERE...CONCLUDERE...CONCLUDERE...CONCLUDERE...CONCLUDERE...

Abbiamo parlato ampiamenteAbbiamo parlato ampiamenteAbbiamo parlato ampiamenteAbbiamo parlato ampiamenteAbbiamo parlato ampiamentedei progetti del Comune didei progetti del Comune didei progetti del Comune didei progetti del Comune didei progetti del Comune diPalagano per incentivarePalagano per incentivarePalagano per incentivarePalagano per incentivarePalagano per incentivare

"abitudini bio" che, oltre ad"abitudini bio" che, oltre ad"abitudini bio" che, oltre ad"abitudini bio" che, oltre ad"abitudini bio" che, oltre adimportanti vantaggiimportanti vantaggiimportanti vantaggiimportanti vantaggiimportanti vantaggi

ambientali, si pongono sulla scia della ‘green economy’.ambientali, si pongono sulla scia della ‘green economy’.ambientali, si pongono sulla scia della ‘green economy’.ambientali, si pongono sulla scia della ‘green economy’.ambientali, si pongono sulla scia della ‘green economy’.Rivediamoli brevemente.Rivediamoli brevemente.Rivediamoli brevemente.Rivediamoli brevemente.Rivediamoli brevemente.

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32 la LUNA nuova - Marzo 2012

ATTENZIONE

CONTIENE PAROLACCE

Still

Quattro differenti formazioni ed una storia che piùintricata non si può. Fra cover d'annata e

sorprendente materiale originale, amicizie e discordie,rappacificazioni e gossip. Qualcuno doveva pure

spiegarci l'assurdo filo conduttore fra le cascate delNiagara, Socrate e le targhe automobilistiche.

Confessioni degli unici due personaggi che c'erano findall'inizio. E ci sono sempre stati.

disegno di Valentina Spagnoletti

di Francesco Dignatici

Rubrica musicaleRubrica musicaleRubrica musicaleRubrica musicaleRubrica musicale

della Lunadella Lunadella Lunadella Lunadella Luna

ALTOALTOALTOALTOALTOVOVOVOVOVOLTLTLTLTLTAAAAAGGIOGGIOGGIOGGIOGGIO

TUTTO SU

NIAGARA, MAIEUTICA,NIAGARA, MAIEUTICA,NIAGARA, MAIEUTICA,NIAGARA, MAIEUTICA,NIAGARA, MAIEUTICA,

NO NAME NO NAME NO NAME NO NAME NO NAME e DLOOWE DLOOWE DLOOWE DLOOWE DLOOWE

Part IVPart IVPart IVPart IVPart IV

Intervista a Gabry Facchini & Dany Bettuzzi

PALAGANOROCK CITY

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33la LUNA nuova - Marzo 2012

Niagara (2007-2008)Formazione: Michele Celli (voce)

Daniele Bettuzzi (chitarra)Francesco Rioli (chitarra)Giacomo Galvani (basso)Gabriele Facchini (batteria)

Maieutica (2008-2010)Formazione: Francesco Rioli (voce e chitarra)

Daniele Bettuzzi (chitarra)Giacomo Galvani (basso)Gabriele Facchini (batteria)

se sono qui è perché della

vostra storia non ci ho capito

niente…

Gabry Facchini: Neanche tu?Non credo. Cominciamo dal

principio.

Dany Bettuzzi: Il 5 aprile del2007 è stato un giorno speciale.Io e Jack Galvani ci siamo incon-trati. Non so se per noia o perpassione, decidemmo di metteresu un fottuto gruppo grandioso.Volevamo essere diversi, senzapregiudizi, senza discriminazioni.Tutti erano bene accetti, persinoquelli ricci e brutti.G.F. Ci sentivamo anti-conformisti. Cosìsiamo rimasti, non ci siamo mai adeguati. Non sia-mo mai diventati commerciali.D.B. Cominciammo suonando un pezzo nostro.Anche perché le cover non ci venivano. "E' come"è nata così. Quel giorno non c'era solo Jack conme. Chiamammo Michele . Anche lui aveva già unlegame a filo multiplo con il rock and roll: era nipo-te di Fonsino. Inoltre ci era stato segnalato daOttavio Piacentini che lo voleva nella Corale Pala-ganese. Così l'ho anticipato e me lo sono preso io."Ci ho visto lungo", pensai. A questo punto erava-mo in tre. Diventare i nuovi Nirvana era una possi-bilità, ma nessuno sapeva suonare la batteria.Optammo per Daniel Cojocaru, batterista di buonafama, proveniente dall'Est. Sarà stato il fatto chenoi eravamo abituati al 4/4, mentre lui aveva intesta tempi dispari, di sapore balcanico. Fatto stache non portammo mai a termine un solo pezzo.La scintilla non riuscì a scoppiare."Scoccare", pezzo di ignorante.

D.B. "Scoccare". Daniel partì per un lungo viaggionella terra natìa, per ritrovare se stesso. Anche

quando ritornò, fu impossibile per lui ricominciare:si era buttato sul calcio.G.F. E così ci fu quella festa delle medie. Io eVanno [Francesco Rioli, n.d.a.] dovevamo suonareinsieme. Incontrai Dany che mi disse che avevabisogno di un batterista. "Ci sono", risposi, "ma aduna condizione: anche il mio amico viene con me".Così io e Francy eravamo dentro. Era fine maggio:a quel punto i Niagara erano tutti arruolati.Che rapporti aveva ognuno di voi con il rispet-

tivo strumento?

G.F. I Niagara erano giovanissimi, ma promettenti.D.B. Eravamo dotati e contenti del rispettivo stru-mento.Su cosa puntavate per essere differenti?

D.B. Non puntavamo a cambiare noi stessi per pia-cerci. Con la musica puntavamo a cambiare ciòche ci circondava, in modo che ciò che ci circon-dava ci venisse a piacere.Non ci interessavano gli stereotipi del rock: duran-te la mia prima esibizione ero in tuta da ginnastica.Era anche la prima esibizione dei Niagara, il 21 di-

Niagara .Da sinistra: Dany Bettuzzi, Jack Galvani, Mitch Celli e Francy Rioli.

Davanti: Gabry Facchini.

No Name (2010)Formazione: Erika Bernardi (voce)

Daniele Bettuzzi (chitarra)Federico Piacentini (chitarra)Giacomo Galvani (basso)Gabriele Facchini (batteria)

Dloowe (2011- ancora in attività)Formazione: Francesco Rioli (voce e chitarra)

Daniele Bettuzzi (chitarra)Federico Piacentini (basso)Gabriele Facchini (batteria)

Generi: Rock, Hard Rock, Rock Italiano, Pop Rock, Blues, Punk Rock, Funk Rock, Rock cantautoraleChi ci ricordano: Red Hot Chili Peppers, Aerosmith

ALTO ALTO ALTO ALTO ALTO VOVOVOVOVOLTLTLTLTLTAAAAAGGIOGGIOGGIOGGIOGGIO

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34 la LUNA nuova - Marzo 2012

ALTO ALTO ALTO ALTO ALTO VOVOVOVOVOLTLTLTLTLTAAAAAGGIOGGIOGGIOGGIOGGIO

cembre 2007, al Babillo diPavullo.G.F. Furono nove pezzi,tiratissimi. C'era soddisfazio-ne tra di noi, il 2008 comin-ciò con grandi aspettative.Nati nell'anno dello sciogli-

mento ufficiale della Scos-

sa Shock Band… vi senti-

vate influenzati dal rock

palaganese che vi aveva

preceduto?

D.B. Vari gruppi palaganesi cihanno influenzato. Fra tuttiperò mi sento di citare i RocksOff: dopo tredici anni rimango-no uno dei gruppi più cazzuti,fottuti e fattoni della storia. Ab-biamo anche aperto due loro con-certi. Con loro condividiamo unpo' lo spirito del "suoniamo quelche ci pare".G.F. Il 2007 terminò con uncapodanno party mitico, in cui ciintascammo tutto il ricavato del-la serata.Il 2008 cominciò alla grande.

Poi qualcosa si ruppe...

D.B. Le aspettative crescevanoe ci sembrava che un componen-te del gruppo non rispettasse piùi nostri canoni tecnici ed artisti-ci. Chiudere con lui fu molto do-loroso. Ma dovevamo venire in-contro al mercato.Quindi: vi siete presentati

come anti-conformisti che non

si sono mai venduti. Dopo

nove mesi avete segato un

amico perché non vi sembra-

va adatto al vostro pubblico…

D.B. Siamo delle merde. Ma gliabbiamo anche tolto un peso, eraun periodo un po' impegnativo perlui…Chiaro. A questo punto, se lui

leggesse l'intervista potrebbe

pensare: "ecco: siete più infa-

mi di quel che credevo". Giu-

sto?

G.F. Esatto. Ma faremo in modoche non la legga. [risate].Avete dovuto convivere coi ri-

morsi?

D.B. I sensi di colpa si facevanosentire. Mi ha aiutato una can-

zone che ho scritto, intitolata"Perdonami".Cosa è successo poi?

G.F. Uno dei membri della bandrimasti cominciò a prendere fidu-cia nei propri mezzi, fino ad im-porsi come nuova guida del grup-po. Il nuovo gallo nel pollaio, di-ciamo. Ciò fu anche apprezzato,almeno all'inizio. Era fine luglio, ilmomento della nascita ufficialedei Maieutica.D.B. Cercavamo un nome italia-no, efficace ed evocativo. Un po'come con "Niagara". Poi sai, iosono sinestetico…E che diavolo significa?

G.F. E' omosessuale.Torniamo alla storia.

D.B. A quel punto dissi: "Francy,perché non canti tu?". Ciò cheseguì tra di noi fu un altalenarsidi momenti stile "vera famiglia" amomenti di scontro. Ancora fac-cio fatica ad affrontare questocapitolo.G.F. Bisogna anche dire che l'im-patto della nuova formazione fuinizialmente devastante, un gran-de salto di qualità. C'era una vo-glia di suonare spaventosa. Met-temmo su quindici pezzi in tre pro-ve. Ci buttammo sulle cover, unpo' perché a quel punto eravamopiù capaci, un po' per dare untaglio netto col passato.Ed arriviamo alla prima data

dei Maieutica.

D.B. Il 30 agosto 2008 ci fu il

debutto al Ristorante Pini. C'erauna tensione palpabile in tutti noi.Prima del concerto cenai con lamia famiglia e con una tazza dilatte, Nesquik e biscotti.G.F. Io avevo un po' di caghettoe vomitai pure. Ma alla fine delconcerto ricevemmo un sacco dicomplimenti. Ad ottobre ci fu poila prima al Muttley di Montefiori-no. Poi Palagano Rock Festival, afine dicembre, una serataspettacolare.Ricordo di avervi ascoltato da

dietro le quinte, saltellando su

"Roadrunner". Siamo al 2009.

Che tipo di gruppo eravate a

quel punto? A chi sentivate di

assomigliare?

D.B. Ai Maieutica. Ma se parlia-mo di influenze musicali nomine-rei, sopra tutti, Aerosmith e RedHot Chili Peppers.Come eravate sul palco? Lo

dico pubblicamente: Gabry, ho

sempre ammirato le tue

movenze.

D.B. Anche Jack al basso mi pia-ceva molto. Mi dava sicurezza.G.F. Dany era il collante, coluiche teneva tutti insieme. E sulpalco era senza catene. C'era poiFrancy, a tratti timido ed intro-verso, ma vocalmente dotato,con un bellissimo vibrato.C'era armonia nella band?

D.B. Quell'anno si aprì con un cli-ma abbastanza favorevole, una"quasi armonia". Poi qualcosa ini-

Maieutica

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35la LUNA nuova - Marzo 2012

ziò ad andare per il verso sba-gliato. Ci furono cambi di atteg-giamento repentini all'interno delgruppo, ma non entrerò tropponel dettaglio. Questioni di ego.Cominciarono così i primi campa-nelli d'allarme e qualcuno fu mes-so in guardia. Era anche il mo-mento di "Codice Rosso", il pezzoscritto a seguito del rocambole-sco incidente di "Vanno" con ilquad. Un volo pazzesco, è statomiracolato! Ricordo poi una litefuriosa tra la band in teatro aPalagano. Convocai una riunione

d'emergenza: 22 maggio del2010, fine dei Maieutica.Estate 2010: nuova for-

mazione e nuove colla-

borazioni.

G.F. Io, Jack e Dany deci-demmo di contattare ErikaBernardi, con la quale ave-vamo già avuto delle colla-borazioni. Proposi poi FeddyPiacentini come chitarra rit-mica a fianco di Dany.D.B. Non avevamo vogliadi perdere tempo. Erikaaveva una voce impressio-nante ed anche un bel ca-ratterino.G.F. Una donna di roccia,col piccolo "difettuccio" ditirare qualche bidone allaband, sia alle prove che a

qualche concerto.[nel frattempo, a sorpresa, FeddyPiacentini, irrompe nella stanza incui si sta svolgendo l'intervista.Si siede su un paio di occhiali agoccia, distruggendoli].Ciao Feddy, anche se nessu-

no ti ha autorizzato ad essere

qui, capiti bene. Come sei sta-

to arruolato nei No Name?

Feddy Piacentini: Dany mi te-lefonò, convocandomi a casa suaper una riunione. Lì mi aspetta-vano anche Gabry e Jack. Mi te-sero un'imboscata, mi legarono ad

un puff e mi fecero la proposta.Accettai al volo. Proposi ancheun nuovo nome: "Cheapcondoms", "Copertoni economici".Ma a Dany non piacque.D.B. Le chitarre mie e di Feddysi sposarono al volo durante leprime prove coi No Name. Con rin-novato entusiasmo suonammo allafesta del Liceo e poi alla Festadell'Unità di Roteglia. Fu un suc-cesso. Poi un'apparizione a Pala-gano, a settembre. Poi niente più,nessuna prova, nessun concer-to. Non c'è chiarezza sulla finedei No Name, non ci siamo maisciolti ufficialmente. In tempora-nea mancanza di una cantanteabbiamo anche fatto una datacon mia sorella Laura comefrontgirl: è più "Pausini" che"Rock", ma ci ha salvato il culo.Fine dei No Name ed è crisi

nera. Poi due vecchi amici si

incontrano di nuovo e comin-

cia una nuova avventura.

D.B. Fu anche il periodo del pro-gressivo allontanamento di Jack,che stava perdendo motivazio-ne. Fu una fase di smarrimento:ero distrutto a livello personale,avevamo perso la fede, la stra-da, i soldi. Tutto. E' l' 8 dicembre2010 e succede ciò che non tiaspetti: stavo pranzando, alzo losguardo e mi ritrovo Francy Riolidi fronte. L'ultima volta che cieravamo parlati, avevamo litiga-to mentre facevamo la pizza in-sieme. "Tu non sei più pizzaiolodella Festa dei Matti", gli dissi.F.P. "Tu non sei più Niagara", "Tunon sei più Maieutica", "Tu, vec-chietta, non sei più una vecchiet-ta". Ed ora: "Tu non se piùpizzaiolo". Dany ha sempre licen-ziato tutti da moltissimi ruoli di-versi! [risate].D.B. Mi disse: "Da quando ci sia-mo lasciati né io né te abbiamocombinato niente di buono". Horisposto: "In effetti…" Bevemmoun bicchiere di vino rosso insie-me, da veri uomini, mettendo unapietra sul passato. Così cominciòun nuovo capitolo: basta cover,

No Name.Da sinistra: Feddy Piacentini, Jack Galvani, Gabry Facchini,Erika Bernardi e Daniele Bettuzzi

ALTO ALTO ALTO ALTO ALTO VOVOVOVOVOLTLTLTLTLTAAAAAGGIOGGIOGGIOGGIOGGIO

Erika Bernardi

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36 la LUNA nuova - Marzo 2012

Putty:the Great Big Pink Pigeon

facciamo musica nostra. Gabry,ovviamente, era ancora dispostoad essere dalla mia parte. Feddyreinventò se stesso, divenendouna vera rivelazione al basso. Era-vamo più carichi che mai e cosìnacquero i nuovi pezzi, i nostripezzi.Si respirava una nuova spirituali-tà.Siete stati anche la colonna

sonora del rinnovato clima

politico palaganese, sostenen-

do apertamente la campagna

elettorale di Fabio Braglia du-

rante le vostre esibizioni.

D.B. Siamo stati di buon auspi-cio per Fabio e per il nostro pae-se, a cui siamo legatissimi. Eraanche il periodo del concorso

abbiamo dato vita ad un vero eproprio culto del piccione rosa.E' un animale imponente, con unnome imponente: Putty.D.B. E' perfino nato un brano,"The Great Big Pink Pigeon", sud-diviso in cinque atti e narrante lavita del piccione stesso. [Me loeseguono dall'inizio alla fine, unestraniante delirio].F.D. La nascita, la maturazione,per poi arrivare ai primi tentatividi volo, finiti tragicamente a causadel fatto che era un piccioneciccione. La sua anima cominciala salita verso il cielo, ma anch'es-sa è troppo cicciona, per cui ri-cade dentro al piccione, il qualeritorna in vita. A questo puntovede una picciona bellissima, dicui si innamora di colpo. Le dice:"Brlu!" [verso del piccione, n.d.a.].Fine.Dai piccioni rosa alla cronaca

rosa: negli ultimi tempi era im-

possibile non associarvi al

gossip…

G.F. Tutto partì dalla fine dei NoName, quando Jack mi soffiò latipa. Poi ci siamo chiariti.D.B. E così Gabry, si vendicò, manon su Jack, bensì sul nuovo bas-sista di quel momento, cioèFeddy.F.P. E' stata una dura botta, illivido c'è ancora. Ci siamo con-tesi una donna, di cui ero perso.Lui me l'ha fatta sotto il naso,proprio mentre io cercavo di con-solarlo per la fine della sua sto-ria. Ad Halloween c'è scappatala rissa. Ora siamo comunqueamici. Moderatamente.G.F. Con la mia ultima storia misono calmato però…D.B. Prima della semifinaledell'Avis Factor Gabry si presepersino un ceffone dalla sua ex."Misteriosamente", quella sera nonpassammo il turno per un voto.E' praticamente certo che, tra lefila palaganesi, una certa "coali-zione" femminile votò contro dinoi. Ma che ci vuoi fare, siamoancora qui. Ed abbiamo ancoraparecchio da dire.

ALTO ALTO ALTO ALTO ALTO VOVOVOVOVOLTLTLTLTLTAAAAAGGIOGGIOGGIOGGIOGGIO

Avis Factor, che ci die-de buona visibilità. Ilnome "Dloowe" fu un'il-luminazione: erano lelettere della targa diuna macchina. Oracome gruppo siamo unpo' in stand-by e ognu-no di noi ha vari pro-getti paralleli.Io suono nei Fugaritmi-ca ed ho un duettoacustico con ChiaraCompagni degli StillWater.

Qual è il miglior pezzo

dei Dloowe, secondo i

Dloowe?

F.P. "I'm full of music" sta a noicome "Satisfaction" sta ai RollingStones. Per il resto i miei pezziparlano di sesso. Tipo Rolling onme, incisa anche in versioneunplugged, con una bellissimaparte di piano di Valentina Spa-gnoletti.G.F. Anche se la preferita delgruppo, nel complesso, è How doyou.La storia dei Dloowe… a pro-

posito: preferisco "Cheap

Condoms"… beh, dicevo: que-

sta storia è destinata a conti-

nuare? Siete ancora ispirati? E

se sì, da cosa?

[Dany comincia ad accennare unafolle composizione alla chitarra,

che sarà accompagnata poida un'altrettanto folle,

visionaria narrazionedi Feddy].F.P. Il fulcro della

nostra ispirazione ruo-ta intorno all'avvista-mento di un grande,grosso, piccione rosa,avvistato tempo fa nei

pressi della casa di Dany.Elaborando quell'esperien-

za ci siamo poi identificatiin quell'animale gigante ed

inutile, che diventò la nostrachimera.Tutta la nostra ispirazione ruo-ta intorno a questo essere, alpunto che, per un periodo,

Feddy Piacentini

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37la LUNA nuova - Marzo 2012

di Daniele Fratti

All’incirca un anno fa hanno avu-to inizio in diversi paesi nordafri-cani movimenti rivoluzionari. Egit-to, Libia, Bahrein e altri, secondodiverse modalità, sono stati coin-volti in quella che è stata defini-ta “Primavera araba”, una sta-gione nuova che avrebbe dovutoportare democrazia e libertà se-guendo una spinta “dal basso”,coordinata da mezzi di comuni-cazione di massa e da socialnetwork come Facebook eTwitter. I risultati, ad un anno didistanza, non sono definitivi. InEgitto il potere è nelle mani delConsiglio Supremo delle Forze Ar-mate egiziane (SCAF), che, difatto, non ha apportato sostan-ziali modifiche alla vita del pae-se. Tuttavia il 60% della popola-zione si ritiene fiducioso nel fat-to che nei prossimi mesi saràscritta una nuova Costituzione,che porterà finalmente a elezionipresidenziali libere il 30 giugno2012. Negli ultimi mesi gli scontrihanno coinvolto un paese d’im-portanza strategica nello scac-chiere mediorientale come la Si-ria. Non è una novità che all’in-terno di questi movimenti si celi-no azioni politiche più o menomarcate provenienti dall’estero,tuttavia il caso siriano di questigiorni potrebbe essere particolar-mente esemplificativo nel dimo-strare come dietro slogan libertarisi nascondano spesso guerre sot-terranee che coinvolgono l’Occi-dente molto da vicino. In Siria siè formato un gruppo di ribelli neiconfronti di Bashar al-Asad, il

PRIMAVERA ARABAPRIMAVERA ARABAPRIMAVERA ARABAPRIMAVERA ARABAPRIMAVERA ARABALa stagione nuova che

avrebbe dovutoportare democrazia elibertà seguendo una

spinta “dal basso”

PRIMAVERA ARABAPRIMAVERA ARABAPRIMAVERA ARABAPRIMAVERA ARABAPRIMAVERA ARABA

presidente della nazione dal 2000.Le repressioni dell’esercito con-tro i manifestanti sono state vio-lente ed hanno provocato oltre8000 morti, secondo l’agenzia distampa Sana (Syrian Arab NewsAgency). Alla guida del movimen-to rivoluzionario c’è il ColonnelloRiad Al Assaad, proclamatosi lea-der del “Free Syrian Army”.Disertore dell’esercito, come moltialtri appartenenti al movimento,è stato costretto alla fuga in Tur-chia, paese nel quale si trova tut-tora. Un particolare interessantederiva da un reportage del gior-nalista della BBC John Simpson.Il reporter ha tentato di incon-trare il Colonnello, a inizio dicem-bre 2010, quando la rivolta siria-na non era ancora deflagrata,tuttavia le autorità turche lo pro-teggevano considerandolo unapersona di notevole importanzafutura (come si è dimostrato). Lacuriosità consiste nel fatto che illuogo in cui si trovava era uncampo di addestramento nel qualeerano state dirottate alcune uni-tà USA e Nato di ritorno dall’Iraq.L’ipotesi paventata da Simpson eriportata da diversi media (nonamericani), come Russia TV, èche i militari statunitensi e Natostessero esercitando le truppe diribelli che, nel giro di pochi mesi,avrebbero guidato la rivolta perla destituzione del presidenteBashar Al-Asad.Quali potrebbero essere le moti-vazioni alla base di una tale stra-tegia? Una possibile teoria derivada alcuni cablaggi provenienti daWikileaks. Già da alcuni anni, ilgoverno statunitense rilasciava

DubbiDubbiDubbiDubbiDubbi

periodicamente indicazioni alleAmbasciate di Qatar, Francia,Turchia, oltre a paesi dell’area,per attuare una “moral suasion”nei confronti della Siria. Le pres-sioni avevano i seguenti obietti-vi: bloccare il traffico di materia-le nucleare da e verso l’Iran; in-debolire il ruolo della Siria nel ri-fornimento di armi e uomini per ilmovimento terroristico antisioni-sta Hezbollah; spezzare il solidoasse politico tra Al Asad eAhmadinejad, isolando l’Iran. Unastrategia del genere darebbe laconferma del cambio tattico av-venuto tra l’Amministrazione Bushe quella Obama, che evidenzia ilpassaggio dagli interventi direttia quelli sottotraccia, soprattut-to avvalendosi di forze rivoluzio-narie di appoggio sul campo.Un’ulteriore spiegazione riguarde-rebbe la sfera mediatica degli in-terventi militari: Iraq edAfghanistan hanno evidenziatotutti i gravi errori di una politicaestera muscolare. L’idea stessadi “portare la democrazia” con laforza è stata pesantemente cri-ticata, sia sul fronte interno sta-tunitense, sia dai paesi alleati,rischiando di minare la riuscitastessa delle operazioni. Riguardociò l’idea di organizzare movimentirivoluzionari in loco sotto l’egidadi legittime e giuste esigenzelibertarie popolari pare non esse-re così fuori luogo.Come per Egitto e Libia il proble-ma resta lo stesso, il governo didomani sarà realmente democra-tico e migliorerà la vita della po-polazione?Speriamo sia così.

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38 la LUNA nuova - Marzo 2012

Questo è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccareQuesto è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccareQuesto è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccareQuesto è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccareQuesto è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccarefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dicefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dicefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dicefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dicefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dice

sempre: "Detto, fatto…"sempre: "Detto, fatto…"sempre: "Detto, fatto…"sempre: "Detto, fatto…"sempre: "Detto, fatto…"

Di A da S. S.

Partiamo dalla premessa; voi sa-rete certamente un pubblico digente acculturata, che ha fattole scuole, che legge di continuolibri e giornali, che guarda PieroAngela su Rai 1, Alberto Angelasu Rai 3 e Cecchi Paone su Rai 2(anzi no, l'Isola dei famosi lascia-tela perdere...), che sa a memo-ria tutti i documentari sugli ani-mali, tanto da riconoscere il ver-so del dugongo in calore edell'aye-aye affamato.Voi avrete logicamente letto tuttoil vocabolario (dalla A alla Z) esaprete usare nella stessa frasele parole "scozzonatore", "biribissi"e "psicostasia"; voi avrete ovvia-mente viaggiato nel mondo, perfare esperienza diretta di tuttele civiltà, compresi i Boscimani"pelo a batuffolo" del Kalahari e ipigmei "tutta pancia" dell'equa-tore. Naturalmente parleretetranquillamente una quindicina di

lingue e saprete tradurmi simul-taneamente la frase "Ass kilumbam'a fregggaa l'umbrella?" (ècongolose e significa: "Vorrei 2Kg di michette e un filoncino nontroppo secco" ed è una frase tal-mente poco usata in quei posti,che nemmeno loro sanno cosavoglia dire).Insomma, so che voi, mio pubbli-co di fedeli lettori, possedete tut-te queste elementari precono-scenze, quindi, ora, dirò una cosaassolutamente ovvia, scontata,trita e ritrita, ma utile per quellamarmaglia di gente un po' anal-fabeta, poco acculturata ebabbea: Palagano è stato fon-

dato dai Maya.C'è scritto su tutti i libri di storia(e qui cito fedelmente): "Nel 615a.C. un gruppo esplorativo diMaya partì dalla costa dell'Hon-duras con tre canoe, chiamatela Niña, la Pintas e la Tynas (viho fregato eh..). La spedizioneera guidata dal capo tribù Bc'ssol,

che conduceva la prima canoa.Il brillante ed intrepido condot-tiero, chiamato dai compaesani"Gran Toc", aveva deciso di met-tersi per mare per risolvere unodei più grandi misteri della civiltàMaya, che, sfortunatamente, nonè ancora stato decifrato comple-tamente, ma sembra riguardareun arcano modo per trasportareda una riva all'altra una pecora,un lupo e un cavolo, senza cheniente vada perso o mangiato…Insomma, il gran capo salpò conuna lupa, una pecora e un cavo-lo, ma, e qui il mistero si infitti-sce, dopo una sola ora di viag-gio, di "Gran Toc" sparirono letracce e la traversata venne por-tata a termine in modo rocambo-lesco da una canoa alla deriva,con sopra un lupo dalla ghignapiuttosto soddisfatta (che, se-condo le leggende, sbarcò aOstia, dove trovò due orfanelli,ma questa è tutta un'altra sto-ria…).

"Eh, non ci son più"Eh, non ci son più"Eh, non ci son più"Eh, non ci son più"Eh, non ci son piùle correnti di una volta"le correnti di una volta"le correnti di una volta"le correnti di una volta"le correnti di una volta"

PALAGANOPALAGANOPALAGANOPALAGANOPALAGANOè stato fondatoè stato fondatoè stato fondatoè stato fondatoè stato fondatodaidaidaidaidai MAYA MAYA MAYA MAYA MAYA

PALAGANOPALAGANOPALAGANOPALAGANOPALAGANO

Questo è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccareQuesto è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccareQuesto è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccareQuesto è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccareQuesto è il vostro ultimo anno di vita e vi potete toccarefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dicefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dicefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dicefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dicefinchè volete, tanto ormai i Maya l'han detto e, come si dice

sempre: "Detto, fatto…"sempre: "Detto, fatto…"sempre: "Detto, fatto…"sempre: "Detto, fatto…"sempre: "Detto, fatto…"

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39la LUNA nuova - Marzo 2012

Sulla terza imbarcazione c'era-no: un maya, un azteco, un incae un tedesco (non chiedetemiperché, ma un tedesco c'è sem-pre in questi casi...). Sfortuna-tamente non sappiamo come siaandata a finire, ma probabilmen-te era una storiella un sacco di-vertente.Dopo un lungo periodo, quando,ormai, le speranze riguardanti laspedizione stavano scemando,ecco che la seconda canoa toc-cò riva in una terra ospitale: ve-getazione rigogliosa, fauna ric-chissima, succulenti caprioli chesaltavan fuori come funghi, ariasalubre anche se dall'odore unpo' atipico, sorgenti d'acqua abizzeffe e metalli preziosi in ognidove… Insomma, consapevole diaver scoperto quel po po' di an-golo di paradiso,il comandantedella canoa decise di ribattezzarequella terra con il suo nome… edil suo nome era Plaghan! Poi, peronorare la memoria del capo tri-bù scomparso prematuramente,gli attribuì una vicina regionemontuosa, buia, arida e inospi-tale… nacque così anche Bc'ssol.Ancora oggi nessuno sa comePlaghan riuscì ad attraversarel'oceano, sbucando nel Dragone;fior fior di studiosi hanno indaga-to, non capendoci molto. La spie-gazione più in voga rimane quellaproposta da mio nonno: "Eh, nonci son più le correnti di una vol-ta".Ma perché vi sto ricordando levostre origini Maya?Semplicissimo, come saprete cer-tamente i vostri antenati non fu-rono solo i più grandi inventori in-compresi della storia (ricordiamo,tra le tante creazioni inutili: lascrittura trasparente, l'insalatacon il mais, i peli decorativi in-torno all'ombelico, la prima mac-china che andava a mentos ecoca-cola, il game-boy senza pile,la pietra sbrisolona, le scarpe inalabastro e il cacciavite acuoricino)... Ma sono stati an-che i migliori astrologi-indovinidella terra ed hanno, guarda

caso, profetizzato che il 21 di-cembre 2012 finirà il mondo. Al-lora, tutta sta menata, per dirviche questo è il vostro ultimo annodi vita e vi potete toccare finchèvolete, tanto ormai i Maya l'handetto e, come si dice sempre:"Detto, fatto…". So che tutti sa-pevate già questa profezia e sopure che fate finta di non cre-derci, ma, sotto sotto, ve la statefacendo sotto sotto e, negli ulti-mi tempi, vi state comportandoin modo alquanto strano: vi sietelasciati andare, avete fatto dellefollie, avete pensato a tuttoquello che dovevate fare primadel 21 dicembre.Volete le prove? Va bene.Prima di tutto, a maggio, aveteeletto un nuovo sindaco; lì sì chevi siete sbilanciati, insomma, cam-biare così, in modo improvviso,dopo soli 85 anni, vi sembra ilmodo? Non avete neanche datoalla macchina amministrativa iltempo di carburare, che già l'ave-te voluta cambiare? E poi, dicia-mocelo, avete scelto il nuovo sin-daco solo perché, se vien la finedel mondo, vi sembra possa resi-stere un po' di più… superficiali!E ai lavori pubblici? Dovevate de-cidere cosa fare a Casa Papa Gio-vanni, ne avete parlato, avetefatto progetti: volevate fare una

struttura utile, utile per tutti, utileper il paese… Poi, appena saputodella profezia, ecco che le coseutili sarebbero finite ugualmentea dicembre, quindi, tanto vale-va, fare qualcosa di divertente…E, infatti adesso, sotto casa, houn team di costruttori che vo-gliono abbattere tutto, indecisitra creare la più grande pista dimicro-machines del mondo o ti-rar su un zigurrat (penso che sisia ormai deciso per questa se-conda opzione).Inoltre, sapendo che l'inverno2011-'12 sarebbe stato l'ultimo,vi siete furbescamente sbarazzatidei mezzi per spalar la neve… "Un grande affare! Tanti soldi inpiù da spendere per il ziggurat!",così dicevate. E poi quest'annone son venuti tre metri e, men-tre i palaganesi affogavano in unmare bianco, Alemanno puliva duecentimetri di nevischio con le no-stre ruspe e, ridendo, ci ha spe-dito un telegramma con scritto:"Vi ho purgato anche io".In politica estera avete veramen-te osato; insomma, perchéaspettare? Si doveva dar un sen-so al più lungo camminamentodell'Unione Europea e la soluzio-ne è stata una vera illuminazio-ne: doveva diventare un lungo-mare! Come? Semplice; bastava

Ritratto del capo tribù Maya Bc'ssol, Gran Toc(bassorilievo, VII sec.). Nel 615 d.C. un gruppo

esplorativo di Maya partì dalla costa dell'Honduras contre canoe (la Niña, la Pintas e la Tynas).

Bc'ssol conduceva la prima canoa e scomparve incircostanze mai chiarite durante la navigazione

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conquistare un accesso all'Adria-tico, poi mettere un po' di sabbiadei Cinghi qua e là, lasciar arri-vare lo iodio ed il gioco era fatto.Per tentare la conquista, il pae-se ha deciso di affidarsi ai miglio-ri guerrieri, ai più seri, più valoro-si, più abili, più tremendi merce-nari della storia… Insomma, ave-te arruolato un manipolo dilanzichenecchi… o, meglio, di ere-di dei lanzichenecchi! Peccatoche, in breve tempo, Palagano siastata invasa da un centinaio ditedeschi, che mangiavano e be-vevano a scrocco, dimostrando-si parecchio abili solo nelle bat-taglie culinarie. Esasperati, sta-te ora cercando un modo per sba-razzarvene, ma, o i palaganesiimparano a disporsi nella falangemacedone, oppure dovrannochiamare i soldati Svizzeri, conla seria probabilità di finire in uncircolo vizioso, sempre in mano astranieri, fino all'arrivo di un nuo-vo Garibaldi.So anche che molti di voi hannopensato che, davanti all'ultimoanno, non si poteva più rimanda-re e bisognava lasciare tutto,vendere case e appartamenti aPalagano, fare un po' di soldi eandare via. Ma sì, via da questopaesuncolo sperduto, via dallaprovincia rozza e arretrata, viadai negozietti fuori moda… Biso-gnava andare a vivere nelle gran-di città, magari a New York, tra

grandi magazzini, risto-ranti aperti tutta la not-te, cinema, teatri, sta-di… oppure andare astare al caldo, sulla co-sta del Brasile, tra om-brelloni, cocktail gelati,musica, gare di limbo etutti quei mandolini...Certo, certo, moltipalaganesi volevanofare tutto ciò, hannomesso in vendita ba-racca e burattini, poi,

però, si sono accorti che,a Palagano, la distanza

maggiore non è tra il centrodel paese e la grande città, ma

è tra mettere in vendita una casae venderla davvero. Così, improv-visamente, gli stessi che si eranimmaginati tra la grande mela eun mojito, si ritrovano in mezzoal mercato a predicare alla folla:"Chissenefrega della crisi, a Pa-laghen si sta bene, io qua c'hotutto quel che mi serve! La cittàè un incubo: con tutto quellosmog, la confusione, i centri com-merciali che annullano il rapportocon il cliente, la vita mondana chedistrae dalla vita interiore… E ilBrasile? Non lo baratterei nean-che per Lama di Monchio. Ma sa-pete che criminalità c'è laggiù? Ele malattie: ci son ancora la pe-ste e la spagnola. Lasamà per-der".Solo la Chiesa ha cercato di esor-cizzare tanta paura ed agitazio-ne, scontrandosi, però, con unapopolazione imbarbarita e dariconvertire completamente. Perarrivare alla gente e sfatare ilmito dei Maya, la parrocchia leha tentate tutte: ha moltiplicatole candele, le campane, i micro-foni e le cappelle… ma niente dafare. Così, dalla centrale opera-tiva, è arrivata la bolla papale"Nec hic, nec hoc" ("O la va o laspacca"), che ordinava un gene-rale spostamento di preti nellaValle del Dragone, "senza un or-dine preciso, solo per crearescompiglio e sperare in un mira-colo. Che lo Spirito Santo sia con

noi".Alla fine della fiera, quelli chesembrano aver gestito meglio ilperiodo di terrore ed indecisione,sembrano essere stati quelli chehanno aperto bar e locali nuovi,che hanno puntato tutto sul:"non ci resta che bere"! E se unbar ogni 5 passi non bastasse, ilcalendario è stato stipato da fe-ste e sagre… tanto che, visto chei prodotti tipici da celebrare sonoormai finiti, l'estate prossima sa-rete costretti a importarli, per ve-dere sui cartelloni pubblicitari: "Lagrande festa dell'abbacchio diMonchio", "La sagra dellasoppressata di Montemolino","Viva i canederli di Boccassuolo","La vera sugna palaganese"…Tanto, poi, per appropriarvene,basta aggiungerci una siglettamagica dopo il nome della pie-tanza, non specificando se DOPè usato come "Denominazione diOrigine Protetta" o come "Diven-tato solo Ora Palaganese"…Ma volete superare la paura e di-menticarvi della fine del mondo?Fin troppo facile: svegliatevi lamattina e accendete la radio,questa vi comunicherà che sietestati declassati a tradimento; cirimarrete un attimo male, perchépresi alla sprovvista, ma aprite ilgiornale e saprete di aver persomilioni di miliardi e almeno due otre punti; non farete in tempo adispiacervi per la vostra sbada-taggine ed a elaborare il lutto,che la tv vi rimprovererà perchénessuno in Europa vi dà più fidu-cia. Dopo questo risveglio, ve-drete che non saprete nemmenopiù chi sono i Maya e, anche avoi, rimarrà in testa solo la frasedi mio nonno: "Macchè 21 dicem-bre… se andiamo avanti così, chici vuol arrivare fino a dicembre?".Se avete seguito alla lettera i mieiconsigli, ora non starete certa-mente più pensando alla profe-zia; vi sentite tristi lo stesso?Anzi, la situazione è peggiorataancora? Maledizione, allora il casoè grave. Non saprei, io non sonoun vero medico, ma forse ho fi-

Fabio Braglia (sindaco diPalagano) e Gianni Alemanno(sindaco di Roma) al momento dellastipula del contratto di vendita deimezzi spala neve al Comune di Roma

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ORIZZONTALI. 2. Una batteria (da12 o 24 V.) l'aiuta molto… 7. Asso-ciazione Sportiva 8. Fa coppia conRomeo 11. L'indimenticato Totò 13.Era meglio di Arcore 14. Non è unapreposizione, ma ci assomiglia 15.Allenatore del Sassuolo 16. Ultimoerogatore di credito rimasto 17. Lavorrebbero le suore 19. Ruba a tuttiper dare ai ricchi 20. Ciclista, escur-sionista e ex dipendente comunale(iniz.) 21. A Palagano, quelli nuovisono anche matti 23. Un Cristianoche ha unito interessi di cinesi eslavi 26. Accozzaglia di vocali 27. Lohanno tutti i furti a Palagano 29. Lemaestre lo mettono continuamentedavanti ai verbi 31. I mariti soffronoquelle dell'inferno 33. In zucca eschizzo. 35. Non è Off 36. In mezzoalla portiera 38. Verde e sempre ar-rabbiato 40. Per un proverbio cine-se: "Can che abbaia, poco…" 41.Tanta discordia per un solo… 42.Voce verbale in progressivo disuso43. Celebre poeta Bruno… 46. A Pa-lagano uno ogni 3 metri 48. A Mode-na il …2 è la rovina dei femori deglianziani 49. Unico paese più mattodel nostro 50. Tutti la lodano, ma nessuno ci va. 52. Noto comico con i baffi… 53. Provincia di Tazenda. 54. I giocatori delPalagano calcio dovrebbero prenderne a camionate. 55. Alla sera gran…, alla mattina un po' meno. 58. È famoso quello di Troia59. Sta vicino a Cuba.

VERTICALI. 1. La ripete il bocciato 2. Sarà anche in via d'estinzione, ma a Palagano ce n'è uno 3. A Boccassuolo ce l'hannopiccolo 4. Si mette dappertutto, ma nessuno sa cosa sia 5. San… celebre pescatore. 6. Nel dubbio è … 9. Venticello provenientedal sud… 10. …posteri l'ardua sentenza! 12. L'unico astemio, tra di loro, sta fermo in piazza 16. Snobbato da Maometto 18.Famosa città mesopotamica 19. Portiere di Liverpool 21. Famoso Wudy… con la A. 22. Lo è automaticamente il vecchietto chenon chiude gli occhi durante la predica 23. Il Carlo nuovo predicatore. 24. Il "di" inglese. 28. Il "Gran" a cui è intitolato Boccassuo-lo (Vedi articolo leggenda Maya) 30. Si alza in una rissa 31. Complesso di inferiorità 32. Chi può farlo: mangia… 34. Pessimoattore 37. Per averne una in più nel serbatoio si deve vendere un rene 38. Capitale della Tasmania 39. Lo è Ottavio… o meglio,lo è la sua musica 41. Pagamento regolare 44. Non so cosa voglia dire, ma è l'unica parola che ci sta 45. Inizia con la H (semprequella). 47. Sigla sulle patenti delle donne 51. Non c'è mai a Frassinoro 52. Si impreca contro di loro. 56. Lungo poco più delDragone (solo consonanti) 57. A, O, U…

Implexis (blokkiesraaisel)Implexis (blokkiesraaisel)Implexis (blokkiesraaisel)Implexis (blokkiesraaisel)Implexis (blokkiesraaisel)

nalmente capito: i Maya lo sape-vano che il 2012 sarebbe statoun gran casino e con la profezia

ci volevano spingere a viverecome mai avevamo fatto, perassaporare l'essenza, per scen-dere al midollo, per gustarci que-gli attimi che abbiamo, alla fac-cia di tutto il resto. Insomma, vi-

vete bene e, soprattutto, non di-menticate mai che siete e saretesempre figli di Maya.

Brasile,Boa sorte palaganesi, boa sorte!

SOLUZIONI. Orizzontali: 2. Pesca - 7. AS - 8. Alfa - 11. Riina - 13. Montemolino - 14. De - 15. Pea - 16. Mamma - 17. Tuta - 19. RAI- 20. UR (Umberto Rioli) - 21. Arrivi - 23. Doni - 26. Ieea - 27.Lietofine - 29. Non - 31. Pene - 33. Zc - 35. On - 36. Dita - 38. Bossi- 40. Cotto - 41. Pomo - 42. Ho - 43. Ricchi - 46. Bar - 48. Mac - 49. Oz - 50. Avis - 52. D'Alema - 53. Tz - 54. Epo - 55. Leone - 58.Figlio - 59. Libre Verticali: 1. Bestemmia - 2. Panda - 3. Campanile - 4. Aloe - 5. Dro (Sandro Mediani) - 6. Mio - 9. Flatulenza - 12.Alpino - 16. Mare - 18. Ur - 19. Reina - 21. Aia - 22. Redento - 23. Don - 24. Of - 28. Toc - 30. Cric 31. Pooh - 32. Edorme - 34. Tomba- 37. Tacca - 38. Bo - 39. Soave - 41. Pizzo - 44. Iamlo - 45. Hotel - 47. Rip - 51. Sole - 52. Dei - 56. Nl (Nilo) - 57. Ei

Barbazzaghi

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A cura diFabrizio Carponi

le più antiche testimonianzedella presenza dell’uomo nel ter-ritorio risalgono al paleolitico su-periore (circa 40.000 – 10.000a.C.).Si tratta di pochi resti di indu-stria litica trovati sulla rupe delPescale durante le ricerche e gliscavi condotti da FernandoMalavolti negli anni trenta e qua-ranta del XX secolo.Il sito fu abitato anche durante ilmesolitico (circa 10.000 – 5600a.C.), quando fu verosimilmentesede di qualche bivacco per lebande di cacciatori-raccoglitori inmovimento dalla pianura verso iterritori di caccia estivi dell’alta

Perché ricominciamo a parlaredella storia della Val Dragone?

Con questa rubrica riprendiamola parte prettamente storicadella "Val Dragone nella"Val Dragone nella"Val Dragone nella"Val Dragone nella"Val Dragone nella

Storia"Storia"Storia"Storia"Storia", questo perché ormaisono passati parecchi anni da

quando abbiamo iniziato araccontare la storia su "la Luna"ed anche perché, nel frattemposono state fatte interessanti ed

approfondite ricerchearcheologiche.

Ripartiamo quindi,cronologicamente, dalle prime

tracce che l'uomo preistorico halasciato nei nostri territori...

montagna.Numerose sono infatti le testimo-nianze della frequentazione dellealte quote durante questo perio-do. Nel territorio dell'Appenninomodenese occidentale tracceattribuibili al mesolitico, testimo-niate da industria litica, sono sta-te trovate anche presso il rifugioMaccherie a circa 1550 metri sullivello del mare.Più ragguardevole è la documen-tazione del neolitico (circa 5600–3400 a.C.), attestato con consi-stente evidenza dagli scaviMalavolti sulla rupe del Pescale.L’occupazione del sito continuòanche durante la successiva etàdel rame (3400 – 2300 a.C.), an-che se forse non con la stessaconsistenza, e ancora nell’età delbronzo (a partire dal 2300 a.C.),almeno fino all’età del bronzo re-

cente (circa 1350 - 1200 a.C.),quando il sito sembra essere sta-to abbandonato.Le testimonianze relative al peri-odo neolitico comprendono ma-teriali della fase più antica perti-nenti alla cosiddetta facies di

Fiorano, della fase media,attribuibili all’aspetto del vaso abocca quadrata, ed infine repertiassegnabili al momento più tar-do, attribuibili alla facies di

Chassey-Lagozza.Malavolti nei suoi scavi individuòanche tracce di resti strutturali,e precisamente la base di ungrande ambiente di circa 40 me-tri quadrati di forma bilobata, pro-babilmente da attribuire ad unaabitazione.L’importanza del sito del Pescaledeve essere riconnessa certa-mente alla sua posizione strate-

LE PRIME TRACCELE PRIME TRACCELE PRIME TRACCELE PRIME TRACCELE PRIME TRACCEDELL'UOMO DELL'UOMO DELL'UOMO DELL'UOMO DELL'UOMO nellenellenellenellenelle

"valli del Dragone"

VVVVVaaaaal l l l l DrDrDrDrDraaaaagogogogogonnnnneeeeennnnnel lael lael lael lael la

Pescale (Prignano) . Stazione preistorica situata sullaspianata della rupe (il Castellaro) scoperta dal Chierici nel 1866

e scavata da Malavolti dal 1937 al 1942. E' una delle stazionineolitiche più importanti della regione padana

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Bibliografia. "Dalla Rupe del Pescale all'Ospitale di San Pellegrino - Linee per un progetto di valorizzazione culturale eturistica del territorio della Comunità Montana Modena Ovest". Coordinamento e testi - Andrea Cardarelli (Università diModena e Reggio Emilia, Dipartimento di Scienze della Terra). Modena, Marzo 2007.

gica. L’insediamento infatti si col-loca su una rupe naturale difesada pareti strapiombanti suisottostanti corsi del fiume Sec-chia e del Rio Pescarolo, e versosud da un accesso particolarmen-te impervio.La posizione consentiva ancheun notevole controllo visivo: dallasommità della rupe si ha un’am-pia visuale sulla via fluviale co-stituita dal Secchia, proprio nelpunto di transito obbligato checoincide con il passaggio dal per-corso fluviale di alta pianura aquello dell’area collinare e mon-tana.L’importanza del sito del Pescaleè testimoniata, oltre che dalla

quantità e qualità dei restiarcheologici, anche dalla presen-za di vari reperti di provenienzaalloctona, in particolare dell’os-sidiana, prevalentemente prove-niente dall’isola di Lipari e dellaselce, che annovera, oltre a ma-teriale locale reperito in cave po-ste sulle pareti rocciose del RioPescarolo.Altre attestazioni di età neoliticasono presenti in alcune localitàsituate nei pressi del Pescale (Ca’Ghiarina e le Piane) e sembranopertanto dimostrare che tuttal’area fu interessata da una con-sistente occupazione, forse fa-vorita dai terrazzi pianeggiantifacilmente coltivabili che si esten-

dono a Sud del Pescale.Segnalazioni attribuibili ad etàneolitica sono note anche daFrassinoro, ma trattandosi dirinvenimenti vecchi e poveri didocumentazione debbono essereconsiderati con prudenza, ancheperché durante il VI e il V millen-nio a.C. l’occupazione dell’Appen-nino appare decisamente spora-dica.A partire invece dal neolitico tar-do (prima metà del V millennioa.C.), e soprattutto durantel’eneolitico o età del rame (3400-2300 a.C.), le testimonianze dipresenza dell’uomo risultano piùevidenti... ma di questo tratte-remo nel prossimo numero.

VVVVVal Dragoneal Dragoneal Dragoneal Dragoneal Dragone

DA DOVE ARRIVARONOI PRIMI ABITANTI DEL MODENESE?

E’ possibile solo azzardare alcune ipotesi.Ad esempio: si ritiene di poter scartare la discesa da nord inquanto la catena delle Alpi rappresentò un ostacolo pratica-mente insormontabile.Anche la via del mare, richiedendo mezzi adeguati per lanavigazione, verrebbe esclusa.Un'ipotesi ritiene che i primi "modenesi" potessero provenireda oltre Adriatico, attraversando aree, oggi sommerse dalmare, ma che allora erano terra ferma che collegava la Pia-nura Padana alle coste della ex-Jugoslavia. Infatti, durante laglaciazione il livello del mare era più basso di almeno uncentinaio di metri.Di queste epoche preistoriche mancano, ed in particolare nel-l’Appennino, ritrovamenti sufficienti e tali da poter giungere aconclusioni più certe.Eventi geologici e climatici (basti pensare alle glaciazioni eai successivi periodi post-glaciali) hanno provocato la disper-sione e la distruzione di molto materiale, sommerso e trasci-nato a valle, lontano dalle zone di origine. Nel sottosuolo del-la Pianura Padana il materiale di provenienza appenninica hacostituito uno strato di circa 2 Km di spessore in cui le trac-ce di eventuali abitanti della montagna sono andate disperse o distrutte ed ha seppellito altro materiale della collinae della pianura.Con probabilità le genti preistoriche si stabilirono inizialmente lungo i corsi dei fiumi, per primi il Secchia ed ilPanaro, addentrandosi sempre più nel territorio lungo il corso degli affluenti.La collina e la pianura, essendo le aree più favorevoli, furono maggiormente popolate, mentre la montagna potrebbeessere stata sede di insediamenti periodici o stagionali ed area di transito e di caccia e popolata in epochesuccessive.

I segni più antichi della presenzadell'uomo nel modenese sono due

amigdale trovate a Spilamberto(Collecchio) e a Castelvetro (Mesiane),

risalenti a circa 200.000 anni fa.Le amigdale erano strumenti ottenuti

scheggiando ciottoli a forma di grossamandorla, forma ideale per essere

tenute in mano, ed utilizzate come armada lancio, da taglio, martello ed ascia.

Furono manufatti efficaci e versatili tantoda essere utilizzati e

perfezionati per migliaia di anni

"valli del Dragone"

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A BoccassuoloA BoccassuoloA BoccassuoloA BoccassuoloA Boccassuolo c'era una volta c'era una volta c'era una volta c'era una volta c'era una volta

il CARNEVALECARNEVALECARNEVALECARNEVALECARNEVALEdi Erminia Vezzelli

Anche il destino del Carnevale hafinito per essere riciclato dal con-sumismo! Si è cercato di esor-cizzarlo persino da un punto divista etimologico per cui il suonome deriva da carni vale, “car-ne addio” o carnes levare, “to-gliere le carni”. Ma sarebbe sta-to assai difficile togliere la carnealle collettività rurali delle cam-pagne e delle nostre montagnequando la mangiavano soltantoa Natale e a Pasqua! Pertanto sipreferisce la versione di carnilevamen, “sollievo alla carne”, mapiù che di sregolatezza, come si-nonimo di spensieratezza e di unapreziosa occasione mondana,fatta di ingenua, ma autenticaallegria!Incasellato fra il Natale e la Qua-resima, il Carnevale arrivava inpieno inverno quando i lavoricampestri erano sospesi. A Boc-cassuolo, il Carnevale si festeg-giava alla grande. Secondo l’usan-za ogni casale preparava una“mascherata”. Tutta la gioventùsi travestiva in dame e cavalieri,mediante costumi bellissimi con-servati gelosamente da ogni fa-miglia. Si indossavano giacchemilitari rifinite di lustrini e rica-mate a mano dalle donne di casa.Si utilizzavano anche elementitipici del "Maggio" quindi elmisplendenti di ogni foggia e

Buffone cantastorie.

durlindane luccicanti che fa-cevano andare in visibiliotutti i bambini! Era una garanell’esibire i costumi miglio-ri! Uno dei gruppi che pri-meggiava era quello dalLamarin con bellissime ra-gazze, baldi giovanotti e co-stumi splendidi. Sull’imbruni-re iniziava il giro per le casedel paese. Come era consuetu-dine, guidavano le “mascherate”:una persona “autorevole”, isuonatori di fisarmonica, Vittorioed Dulind e Iusuin d'la Casina, eil Buffone, che non poteva man-care e che ne combinava di tutticolori! I padroni di casa felicissi-mi di ospitare le maschere, cer-cavano di fare spazio spostandoi mobili. Si concedevano tre bal-li, il primo per le maschere, glialtri due coi padroni di casa. Ledanze erano ancora più gratifi-canti se presenziavano ragazzeda marito che incuriosite cerca-vano di scoprire chi si celava sot-to le maschere e i travestimenti.I suonatori intonavano polke,mazurke, e valzer indiavolati. Al-l’occorrenza c’era il ballo dei“vecchi” con la frulana o lemanfrine. I bambini cercavano di“intrufolarsi”, ma per lo spazio ri-dotto, la maggior parte delcodazzo rimaneva fuori. Anch’es-si, a volte, si mascheravano congli abiti tessuti al telaio dei fami-liari e con mascherine improvvi-

sate di stoffe colorate. Peregri-nando di casa in casa, eranogiulivi nel ricevere frutta seccae dolciumi. Il paese, fra il diver-timento generale, rimaneva ani-mato fin verso mezzanotte e nondi rado la nottata finiva con unafesticciola da ballo in una qual-che casa ospitale. In questomodo, per tutta la durata delCarnevale, una speciale “banda”di festaioli si spostava compattada una casa all’altra per danzarein allegria. Al sopraggiungere poidell’ultimo giorno di carnevale,tutto il paese si radunava inun’aia, quella dei Casolari, unadelle più grandi e ben tenute, perassistere alla tenzone tra il Car-nevale e l’imminente Quaresima.L’uno grosso, grasso, con un visopaonazzo, rappresentava la ric-chezza e l’abbondanza, l’altra lun-ga e magra rappresentante lamiseria, il digiuno, la privazione.Il fantoccio della Quaresima eraveramente fantasmagorico. Rive-stito con una lunga camicia danotte bianca, veniva issato su

ValDragone

Letradizioni

della

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)

Incasellato fra il Natale e laQuaresima, il Carnevale

arrivava in pieno invernoquando i lavori campestri

erano sospesi. A Boccassuolo,il Carnevale si festeggiava

alla grande

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una lunga pertica mentre dallemani penzolavano una cipolla,una saracca o un baccalà. A rap-presentare la Quaresima era Ma-rio ed Ca' ed Gianarin della fami-gerata classe ’99! Si formavaquindi un corteo con in testa ilBuffone, fra cui Dulfun da Ca' edTugnun, figura mitica che infon-deva allegria facendone di cottee di crude! Il Carnevale iniziavaa scappare: aveva paura dellaMiseria, della Quaresima, la qua-le a sua volta lo rincorreva perrubargli la ricchezza. In questomodo fra urla e sghignazzi per-correvano tutto il paese riceven-do da bere e da mangiare in ab-bondanza. A giro ultimato si ri-tornava sull’aia per assistere ascenette divertenti, a frizzi, aburle, a sberleffi e scherzi allagente divertita. Uno dei figurantipiù spiritosi, era senz’altroGiuvannin ed Carella, il Bertoldodel paese, mentre il re per lestornellate e le quartine del mag-gio, era Terzo da Lamma.Alla fine i nostri due personaggispariscono dalla scena: il Carne-vale bruciacchiato da un falò difoglie e paglia, ma anche la Qua-resima scompare, perché, nonessendo riuscita a raggiungerlo,si defilava tristemente mogiamogia. I nostri genitori, da buontemponi quali erano, non si ar-rendevano ancora, anzi a que-sto punto iniziava la parte piùmovimentata della giornata. Av-veniva cioè una vera e propria“caccia all’uomo". I giovani “ma-scherati” inseguivano tutti quelliche non lo erano, rincorrendoliovunque, vicino e lontano e fin

dentro le case, tantoche spesso si vedevaqualcuno saltare dalla fine-stra per sfuggire all’insegui-tore! Una volta raggiunto, sinotificava il nome del malcapi-tato con la consumazione in vinoo liquore che era disposto a pa-gare all’osteria. La sera, gran ve-glione di Carnevale a Ca’ edMingucc dove confluivano inmassa anche dalle borgate vici-ne. Le ragazze, pur con le manirovinate dai geloni, preparavanoe portavano ogni ben di Dio: tor-te, crostate, crescenta fritta,frittelle e salsicce, mentre spet-tava agli uomini pagare il vino.Essendo l’ultimo giorno di Carne-vale si festeggiava con granmangiate e gran bevute!Ma a mezzanotte in punto, nelbel mezzo dell’allegria generale,Minghin, il bisnonno dla Carla edFinanza, suonava la campanagrossa che annunziava la fineinesorabile del Carnevale e, inquel preciso istante come per in-canto, tutto finiva, tutto svani-va e da quel momento iniziava laQuaresima, tempo di privazionee di digiuno. Ma una volta, spe-cie in montagna, la penitenza du-rava tutto l’anno: carne solo unpo’ di maiale, vitello e manzo era-no sconosciuti, galline una a Na-tale e a Pasqua; troppo prezioseerano le uova che, usate conparsimonia, servivano per com-prare sale, zucchero e fiammife-ri. Per cui: “Carnevale e Quare-sima è sempre la medesima!”. Sul-l’altra sponda della Vallata delDragone, si festeggiava il Car-

VVVVVal Dragoneal Dragoneal Dragoneal Dragoneal Dragone

Maschere lignee di Farneta:la Moglie, il Marito,

la Quaresima, il Diavolo

nevale in modo pantagruelico: aVitriola c’era l’usanza della “Cre-pa” che durava tre giorni da gio-vedì grasso; a Frassinoro e nellefrazioni si chiamava “Creparia”:per due mesi si tenevano torneidi briscolate. Il giovedì grasso ve-niva incoronato re del paese chiaveva perso di più e si festeg-giava fino al mattino con canti,balli, e soprattutto pranzi durantei quali i partecipanti si sfidavanoa chi mangiava e beveva fino a“crepapelle”! Nel comprensorio diMontefiorino, specialmente aFarneta, gli abitanti, morigeratie sofisticati, festeggiavano ilCarnevale con maschere lignee,richiamanti arcaici rituali magico-propiziatori, scolpite su castagnoe pioppo, raffiguranti il Marito, laMoglie, la Quaresima, Sandrone,Pulonia, il Maialino e il Diavolo.Quest'ultima era la maschera pre-ferita ed indossata dallo stessosuo creatore: Ultimio Fantini, unvero artista del legno e grandeanimatore delle carnevalate checulminavano dal giovedì al mar-tedì grasso.Chissà se lo spread, il welfare eil PIL del 2012 ci porteranno ariesumare le antiche tradizioni delCarnevale. Si tratterebbe di farrivivere con la legittimazione tem-poranea la trasgressione collet-tiva...Saluti carnevaleschi a tutti.

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L'intento di questa nuova rubrica di cucina èriscoprire i sapori di una volta rispolverando

ricette che le nostre nonne ci hanno tramandato eche non possiamo e non dobbiamo dimenticare.

Così cercheremodi proporre

piatti semplicie gustosi che animavano

le tavole dei nostri paesinidi montagna tanti anni fa.

Rompete le uova inuna ciotola.Aggiungete lafarina e ilparmigianograttugiato.

Iniziate a mescolarecon un cucchiaio dilegno per amalgama-re il tutto.Aggiungetegradatamente ac-qua, continuando amescolare per evita-re la formazione digrumi, fino a quandonon otterrete unaconsistenza adeguata (non deve essere troppo liquida).Insaporite con un po' di sale e di pepe.

Questa è la ricettadelle frittelle salate chefaceva la mia bisnonna

Letizia, originaria diCasa Scagnoli. Tutti gli

anni approfittava delCarnevale per

radunarci tutti attornoalla tavola e gustare

insieme unbel piatto di frittelle.

Visto il periodo appenapassato, ne approfitto

per proporvi questasemplice bontà.

Continuate a mescolare energicamen-te. Scaldate abbondante olio in unapentola e friggete piccole quantitàdella pastella preparata, aiutandovicon un cucchiaino. Girate le fritelle ditanto in tanto e toglietele quandosaranno dorate. Fate perdere l'ecces-so di olio su carta da cucina, e servi-

te subito caldissime. Ed ora non vi restaaltro che assaggiarle… Buon appetito!

IIIIIngredientingredientingredientingredientingredienti

2 uova120g di farina

70g di parmigianoacqua

sale e pepe q.b.

Difficoltà: facileTempo: 30 minuti

di Alice Nannetti

Le fritelle salatefritelle salatefritelle salatefritelle salatefritelle salatedella nonna Tittanonna Tittanonna Tittanonna Tittanonna Titta

I saporidi una volta

Su www.luna-nuova.itwww.luna-nuova.itwww.luna-nuova.itwww.luna-nuova.itwww.luna-nuova.it il video della preparazione della ricetta

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47la LUNA nuova - Marzo 2012

La Luna nuovaVia Palazzo Pierotti 4/a,

41046 Palagano (MO)Fax: 0536 970576 - Tel.: 0536 961621

e-mail: [email protected] si pubblicano lettere anonime

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PALAGANO:LABORATORIO NAZIONALE

Faccio i miei elogi a “la Luna nuova” peravere messo a disposizione dei Gruppiconsiliari uno spazio autogestito per unconfronto pubblico, democratico e civilefra le varie forze presenti in Consigliocomunale. Tanto più necessario, vista lasituazione di Palagano che vede all’op-posizione addirittura due ex sindaci i qua-li, per quello che riguarda le due ultimegestioni ne dovrebbero sapere qualco-sa. Sono sempre stato un assertore dellachiarezza amministrativa, perché dovec’è luce… ci si vede meglio. Ho semprepensato alla Res Pubblica come ad unacasa di vetro dove ognuno può guardar-vi dentro. Palagano è diventata, in que-sti ultimi tempi, una specie di laboratorionazionale, l’emblema di una politica “per-sonalizzata” che è implosa su se stessacome il governo nazionale. Ho letto attentamentela relazione di maggioranza dalla quale esce unasituazione contabile che è, quantomeno, inquie-tante. Escono cifre che, per un piccolo comunecome Palagano, sono da capogiro! Leggo una cifraper tutte: “La gravità più evidente ed importan-te”- si legge- “è stata l’iscrizione a fine bilancio2010 di accertamenti relativi ad ICI ancora da ri-scuotere per una somma complessiva di euro966.751,01”(Quasi un milione di euro! Altroché gio-care al gratta e vinci...). “Inoltre”, continua la nota:“di avere perso degli anni contributivi ormai pas-sati in prescrizione”. Chi paga? Nero su bianco: èuna cifra da fallimento! Qualcuno definisce questa

una “vecchia diatriba politica” ma a me non sem-bra proprio. Le cifre, se vere, ed io non ho motivodi dubitarne, fino a prova contraria, non sono opi-nioni. Spero che l’attuale opposizione chiarisca,perché ne va di mezzo la credibilità di un interopartito: il P.D al quale anch’io ero iscritto. Mi vieneda chiedermi: “L’allora minoranza che ci stava afare in Consiglio?”. Far parte di un Consesso pub-blico come questo non è uno scherzo. Spero chenon occorra un “Bocconiano alla Monti” per unamanovra “salva Palagano”, come per l’Italia! Augu-ri, signor Sindaco!

Ugo Beneventi(23 dicembre 2011)

La Luna nuova esce 3-4 volte all'anno percui alcune lettere spedite alla redazione

potrebbero attendere periodi lunghi primadella loro pubblicazione, perdendo la loro

"attualità". Per ovviare a questoPer ovviare a questoPer ovviare a questoPer ovviare a questoPer ovviare a questoproblema tutte le lettere ricevuteproblema tutte le lettere ricevuteproblema tutte le lettere ricevuteproblema tutte le lettere ricevuteproblema tutte le lettere ricevute

verranno subito pubblicate sul nostroverranno subito pubblicate sul nostroverranno subito pubblicate sul nostroverranno subito pubblicate sul nostroverranno subito pubblicate sul nostrosito internet www.luna-nuova.it,sito internet www.luna-nuova.it,sito internet www.luna-nuova.it,sito internet www.luna-nuova.it,sito internet www.luna-nuova.it,

nella sezione nella sezione nella sezione nella sezione nella sezione "la Luna nuova | Letterenon ancora pubblicate su la Luna nuova".

Chiaramente verranno anche pubblicatesul primo numero de la Luna la Luna la Luna la Luna la Luna nuovanuovanuovanuovanuova

che andrà in stampa.

Luna

ONORATI...

Ho avuto modo di leggere l'ultimo numero de "la Luna" esono rimasto a bocca aperta. Sarà il colore, sarà ilnumero di pagine, saranno i tanti articoli che ci riguar-dano, saranno i molti giovani e meno giovani con grandidoti che vi scrivono sopra... Beh è veramente bella evoi siete davvero grandi.Lo farete per passione o anche solo per dare un servi-zio, ma comunque offrite delle opportunità importantial nostro piccolo territorio: quelle di avere un giornalelocale che dà spazio ad ognuno di dire la propria opinio-ne o di raccontare qualcosa che lo riguarda o che gliinteressa senza pregiudizi politici, senza censure, sen-za tagli. Abbiamo bisogno di genuinità oggi più che maie voi ce la state regalando. Grazie di cuore!

Fabio Braglia

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48 la LUNA nuova - Marzo 2012

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CONSIDERAZIONI

1. Ho letto la lettera di Beneventi, nulla da eccepi-re su quanto dice, anch’io mi pongo la stessa do-manda: Chi pagava e chi no? Tra tutti, in comune,che cosa facevano? Destra e sinistra, tutti uguali,ci voleva una bella ripulita altroché ”appoggi politi-ci". Mi piacerebbe che la minoranza (ex maggio-ranza) rendesse un po’ conto del suo operato, edesse le motivazioni per cui si è arrivati a questopunto, hanno il vostro spazio per farlo e sono sicu-ra che a tutti noi interesserebbe conoscerle.2. I Mercalizi. Credo di interpretare il pensiero dellamaggioranza dei palaganesi dicendo che da moltotempo non sentivamo un’atmosfera natalizia comequest’anno. Ciò dimostra che serve poco per ren-dere un posto più accogliente e festoso, qualcheidea e tanta buona volontà.3. Il concerto di Natale, anche quest’anno bellissi-mo, bravi e grazie a tutti per il vostro impegno.Non intendo con queste considerazioni decantarele lodi della nuova amministrazione, probabilmentestrada facendo qualche errore lo commetterannoanche loro, altrimenti non sarebbero umani , mahanno lo spirito giusto, e un modo di fare che co-munica entusiasmo anche a noi (almeno io la vedocosi). E per finire sono sempre presenti mettendosiin gioco in prima persona, credo che sia il sistemagiusto per farsi apprezzare dalla gente.Credo che tutti ne abbiamo abbastanza di personesui piedistalli che guardano chi gli paga lo stipendiodall’alto in basso, questo anche e soprattutto alivello nazionale.Detto ciò, chiedo scusa se sono stata troppo cru-da (mi hanno insegnato a dire pane al pane e vinoal vino), chiudo in via definitiva l’argomento politi-ca. A presto per eventuali altre lettere, buon pro-seguimento sperando che il 2012 non sia troppodifficile, e che dia a tutti noi un po’ di salute pacee serenità in più.

Fratti Eliana(3 gennaio 2012)

LA STRAGE RICORDATA

Mi sono spesso chiesta il motivo per cui, dopo laseconda guerra mondiale, tutti i comuni dove sisono perpetrate le stragi naziste o fasciste si sia-no prodigati in ogni modo per individuare e punire iresponsabili mentre da noi fino ad oggi nulla erastato fatto (almeno non ne sono a conoscenza)per rendere giustizia ai nostri caduti.Ho avuto la fortuna di nascere dopo la guerra.Quello che so è quello che mi raccontavano miopadre (partito a 20 anni per il servizio militare etornato dopo 11 anni tra guerra d’Africa, 2° guerramondiale e due anni di prigionia in Germania deiquali risparmio i dettagli), mia madre che si trova-va a Palagano a quell’epoca, il nonno di mio marito

che ha ricevuto attestato di benemerenza dal co-mando delle forze armate alleate britanniche peraver aiutato e salvato diversi soldati alleati dallacattura.Trovo giustissimo salvare quanto più possibile delletestimonianze di quei tempi perché, quando le per-sone che erano presenti ai fatti e che possonoraccontarli non saranno più, a lungo andare le ge-nerazioni future potrebbero non ricordare tutte leatrocità della guerra.E’ bene che i giovani si rendano conto a cosa pos-sano portare la mania di onnipotenza e la folliaumana, e soprattutto che lo tengano bene in men-te.Come bibliografia consiglio anche:“La Repubblica diMontefiorino” di Ermanno Gorrieri che racconta dellaguerra in Appennino e dei fatti avvenuti a Susano,Costrignano, Monchio e Cervarolo e dove sono statiinseriti brani dei diari di Madre Imelde Ranucci (La-crime e sangue) e di don Sante Bartolai (Da Fossolia Mauthausen). Tra le cose che custodisco gelo-samente ho due cartine e alcune righe scritte daun poeta e pittore milanese che all’epoca si è ri-trovato proprio dalle nostre parti con i partigiani,le aveva regalate a mio marito avendo saputo dadove veniva, sono sbiadite ma indicano un po’ comecomunicavano tra di loro i vari gruppi.Grazie per aver dato giustizia a quanti sono morti esoprattutto ai loro famigliari.

Fratti Eliana(3 gennaio 2012)

LUNARIO 2012

Che bel lunario ho ricevuto dall'associazione "laLuna!". Mi piace tanto, l'ho letto come si può leg-gere un vecchio libro interessante, che rimane ne-gli anni sempre nuovo. Ci sono tante cose da im-parare cercando di tenerle nella mente, sia perchévere, sia perché buffe. Mi piacciono anche le verevecchie fotografie in bianco e nero o color seppia.L'espressione, la genuinità, la vita stessa della genteche vi è impressa la possiamo immaginare fatta dirinunce e povertà, ma sincera; ci lascia nel cuoreuno struggimento, fatto di bellezza e malinconia.Sono nell'età in cui il ricordo del tempo passato siaffaccia più volte durante la giornata, anche se lospirito vuole mantenersi giovane per poter con ge-sti di affetto o altri piccoli pensieri fare un po' felicialtre persone.Grazie "associazione la Luna" per questi momenti difelicità, perché sono per me uno dei sensi più pro-fondi della vita.Vi auguro un sereno anno nuovo fatto di tante"Lune nuove" da leggere.

Sorbi Cristiana(26 gennaio 2012)

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49la LUNA nuova - Marzo 2012

ANCORA LUNARIO 2012

Carissimi, mi complimento assai per l'esordio delvostro "Lunario".A proposito del santino di San Rocco, riportato nelmese di agosto, si è evidenziato come anche Boc-cassuolo abbia la sua piccola Palaganeide: il no-stro arciprete don Gaetano Sola non ha voluto es-sere da meno del vostro quasi don Gaetano Nizzi.La foto poi del "Canto del Maggio", così "misera-mente anonima", si riferiva al Maggio cantato aBoccassuolo il 18 agosto 1959 nel campo di Serginodel Fosso.Quel Maggio fu organizzato, modestia a parte, dal-la sottoscritta dopo ben 13 anni di silenzio sullenostre montagne.Con immutato affetto.

Erminia Vezzelli(24 febbraio 2012)

IL BATTESIMO PER IMMERSIONEDA GESU' AI NOSTRI GIORNI

Oggi molti cristiani riconoscono il bisogno di esserepiù convinti e consapevoli della propria fede. Que-sto è dimostrato dalla maggiore importanza che sidà alla lettura e allo studio della Sacra Bibbia.I Testimoni di Geova da sempre basano le loro dot-trine e pratiche sulle Sacre Scritture. Le insegna-no ai figli fin da piccoli e quando questi sono abba-stanza adulti per fare una scelta pienamente con-sapevole, chiedono di essere battezzati, per en-trare a far parte ufficialmente della confessionereligiosa.Ci sono anche adulti che si avvicinano all'organiz-zazione dei Testimoni di Geova e dopo un appro-fondito studio della Bibbia, accettano di farne par-te. Anch'essi chiedono di essere immersi in acqua,per rendere evidente la loro scelta.Fra gli ultimi battezzati della congregazione che siraduna nella Sala del Regno di Palagano (localitàLa Preda), ci sono due giovani cresciuti in famigliedi Testimoni, un sessantenne che si è avvicinato algruppo religioso negli ultimi anni e due donne.I loro battesimi sono stati celebrati durante i tregrandi congressi annuali tenuti generalmente nellaSala delle Assemblee dei Testimoni di Geova di Imola.Il complesso è formato da una grande sala chiusache può ospitare oltre 2.000 persone e da unospazio coperto che aumenta la capienza a circa5.000 presenti. Nell'interno della Sala è stato pre-parato un locale che contiene una vasca per l'im-mersione. Fin dai tempi di Gesù il battesimo fu ce-lebrato con questa modalità, come confermano lefonti storiche. La New Catholic Encyclopedia (1967)afferma: "E' evidente che nella Chiesa primitiva ilbattesimo avveniva per immersione". Il periodicoMinistry aggiunge: "Le testimonianze archeologicheconfermano, di là da ogni dubbio, che nei primidieci - quattordici secoli, il modo consueto di bat-

tezzare era per immersione". La stessa parola bat-tesimo deriva dal greco baptisma che significa im-mersione. Molti antichi edifici religiosi conservanoancora ampie vasche usate per il battesimo degliadulti convertiti. Ce ne sono centinaia in tutte leregioni italiane, in molte nazioni europee, in paesidel Medio Oriente come Israele e Siria e nell'Africasettentrionale (Tunisia, Libia ed Egitto). Ci sonotracce di questi manufatti anche nel Frignano. Se-condo due storici, la prima pieve che ha dato ilnome al paese di Pievepelago conteneva "una va-sca battesimale per il rito a immersione". Scriven-do per la zona di Pavullo, una studiosa menziona latradizione della cappella rotonda altomedioevale diMonteobizzo che "potrebbe far pensare a un batti-stero, costruito forse ai piedi del monte per sfrut-tare le acque del rio del Vescovo, avvenendo ilbattesimo, nelle prime comunità cristiane, per im-mersione". Una vasca battesimale esagonale si trovanella Pieve di Fanano e una rotonda fu ricostruita,usando anche materiale antico, all'inizio del Nove-cento alla Pieve di Trebbio, in comune di Guiglia.Nei suoi primi numeri, La Luna nuova si è occupatadelle pievi o chiese battesimali fiorenti fra l'VIII e ilXII secolo. Una di queste era quella di Rubbiano,oggi nel comune di Montefiorino. Due studiose bo-lognesi, Bianca Maria e Maddalena Grazia, hannoseguito lavori di restauro nella chiesa e hanno scrittoche era "fornita di battistero". Anche alcuni studidi storia locale ritengono possibile l'esistenza di unpiccolo battistero con una vasca battesimale perimmersione, come proverebbe il fossato vicino allachiesa. Il battesimo per immersione degli adulti,ancora usato da alcune organizzazioni religiose,compresi i Testimoni di Geova, ha attraversato isecoli e porta nel terzo millennio il suo profondosignificato: la cessazione o "morte" di una vita nondedicata a Dio e la seguente "risurrezione" o rina-scita per servire il Creatore.

Romano Salaroli([email protected])

Ufficio Relazioni PubblicheTestimoni di Geova Appennino modenese

GRAZIE

Il laboratorio informatico della scuola primaria è fi-nalmente ben attrezzato e funzionante grazie allasensibilità che l'amministrazione comunale dimostraverso le problematiche della scuola.Un grazie sentito al sindaco, all'assessore FacchiniLaura e ai "tecnici" volontari Celli Michele e Facchi-ni Marco, che hanno offerto tempo e competenzeper il ripristino dei computer.Gli alunni ora saranno felici di poter utilizzare rego-larmente il laboratorio. Ancora Grazie.

Le insegnanti della scuola primariadi Palagano

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50 la LUNA nuova - Marzo 2012

di Bruno RicchiL aL aL aL aL a

VVVVValleallealleallealledelladelladelladelladellaBallataBallataBallataBallataBallata

1919191919aaaaa

PARTE

Da tutti conosciuto, Romanino (1)

ricco d'iniziativa e intuizionelo vedevi al lavor di buon mattinoben disposto con tutte le personedi grande compagnia, ma "birichino"(quando legò il badile sul cassone).A Champoluc con noi faceva i "ciacci"e la neve scendeva a larghi stracci!

Uno dei quattro, Ezio (2), coi fratelliche al Borgo dei Pianacci ebbe i natalimi fu maestro e duce ai tempi belli,in ufficio scambiando "nazionali"tecnico acuto e scevro d'orpellidi carisma e d'acume senza egualiper millanta nozioni che mi ha datoun ricordo affettuoso e sempre grato!

Dai Romei dei Macampori, Donato (3)

mite, paziente, buon lavoratoredi fratelli e sorelle ultimo natoaveva per la vigna grande amorecon tutti generoso e ben stimatosuo difetto più grosso "troppo cuore"sembrava fatto per la compagniaperché portava ovunque l'allegria.

A casa dei mezzadri, sotto Chiesanacque nel 36 Tosi Flaviano (4)

del "beneficio" lavorò all'impresae diventò sciator giù da Campianoera il più forte in salto ed in discesarestando sempre semplice e alla manogiovane ce lo tolse un brutto malema l'affetto per lui rimane uguale!

POESIAPOESIAPOESIAPOESIAPOESIA

scuola per corrispondenza RadioElettra-Torino, quindi gli studi di in-gegneria. Negli anni 1942/44, co-stretto ad interrompere parzial-mente gli studi, si unisce ai gruppidi partigiani locali, coi quali una not-te, partendo da Boccassuolo a pie-di, raggiunse la Linea Gotica attra-verso il passo del "Rondinaio". Ne-gli anni del dopoguerra, dal 1950al 1954, emigra in Australia, aMelbourne, ove lavora e frequentascuole di elettronica. Nel 1955, ri-chiamato in Italia dal fratello Ste-

fano, inizia l'attività nell'im-presa costruzioni Fr.lliPiacentini. Nel 1958si unisce in matrimo-nio con Rioli Erminia,insegnante, che glidarà due figlie:Virginia e Patri-zia. Ho conosciu-

to molto bene Ezionegli anni 1956/

1957 perché lavo-ravo alla contabilità

e libri paga, assiemea lui, nell'ufficio dei

ha anche partecipato allaspedizione a Champolucin Valle d'Aosta per unavacanza indimenticabile.Dei moltissimi scherziche ha organizzato ri-cordo quando, assie-me ad altri, ha portato

la mia "126" sul palcodella corale davanti alla

chiesa nel giorno dellasagra; un'altra volta lo

scherzo fu fatto ai canto-nieri comunali legando loro il

badile al camion col filo di ferro.Lo ricordiamo tutti con affetto esimpatia.

(2) Piacentini Ezio (1926-1995). Nasce ai "Pianacci"di Palagano da numerosafamiglia, tre fratelli e tresorelle; trascorre in pae-se fanciullezza e adole-scenza, quindi frequenta ilLiceo Classico a Correggioove svolge anche funzionidi "istitutore" per gli altri stu-denti. Segue inizialmente la

(1) Facchini Romano(1953-2005).Figlio di Giuseppe eRioli Rosa, abita inViale S. Francescocoi fratelli Angela eGiovanni; frequen-ta le elementari,poi le medie "sera-li" perché non vuo-le continuare gli stu-di, ma dedicarsi alleattività della famiglia.Verso i sedici anni è oc-cupato come apprendistameccanico presso un'officina loca-le, poi, appena conseguita la pa-tente di guida, si dedica interamen-te alle attività della Ditta Facchini:trasporti, legname, terriccio per fio-ri. Romano è un lavoratore instan-cabile e polivalente, guida ogni tipodi autocarro e lavora con macchineoperatrici di ogni genere. È il fulcrodi tante attività del paese e, perogni necessità, è sempre disponi-bile coi suoi mezzi ad aiutare sen-za pretendere paghe o compensi.È stato uno dei primi "ciacciai" ed

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gna. La vigna è per lui un la-voro e un passatempo, pro-duce ottimo vino, special-mente bianco, ed è famosoper le sue "grappe" chequasi sempre regala adamici e conoscenti. È d'in-dole buona e rispettoso ditutti, ha molti amici, ma,proprio per il troppo buoncuore, qualche volta vienecircuito e finisce in piccoliguai.Muore improvvisamente an-cora abbastanza giovane, la-sciando in tutti un caro affettuosoricordo.

(4) Tosi Flaviano (1936-1972). Na-sce nella casa contadina del bene-ficio parrocchiale di Palagano da Be-nedetto e Facchini Rosa; ha un fra-tello, Fausto, e due sorelle, Celinae Suor Benedetta. Frequenta lescuole elementari a Palagano, poiinizia a lavorare nell'azienda agri-cola e, d'inverno, comincia a sciarenella bellissima discesa di "Campia-no", ove traccia piste e trampoliniper i salti.Assieme al fratello prepara rusticisci in "nûsa màta" e attacchi concinghie e cinture tolti al "giogo" del-

le vacche. Faustoera più tecnico, maFlaviano aveva mol-to coraggio e sibuttava a testabassa in ogni di-scesa; da Mon-temolino a Pala-gano preparavauna pista attra-verso i campi conil salto di ben trestrade, era insom-ma il più forte scia-tore del paese. Svol-ge il servizio militare

come Alpino negli anni1958/1960. Ricordo bene due epi-sodi: quando mi prese sulle spalleper fare il salto sul trampolino di"Campiano" ed io, come un proiet-tile, finii piantato nella neve a te-sta in giù; un'altra volta, nella stal-la, a giocare a "briscola 31" sedutisugli sgabelli della mungitura.Negli anni 1964/65, al ritorno dalservizio militare, realizzò una stal-la propria a Toggiano, lavorandosempre lì finché fu in buona salute.Era sempre allegro e di compagnia,nelle lunghe serate d'inverno gio-cava volentieri a carte, "bestia" e"mazzino".

Pianacci: era un tecnico eccezionaleche sapeva trasmettere in modosemplice e chiaro anche le nozionipiù ostiche; per l'impresa Piacenti-ni era certamente un capo-cantie-re insostituibile: in quegli anni hadiretto i lavori del Sanatorio di "Sel-va dei Pini", dell'Istituto delle Suo-re di Palagano, delle seggiovie delPulicchio e di Passo del Lupo, degliacquedotti di Polinago, Romanoroe Montecreto; di questi e di altrilavori curava anche i rilievi tecnici egli stati d'avanzamento. Tre breviepisodi del mio indelebile ricordo diEzio: fumavamo entrambi le "Na-zionali Comuni" (pacchetto blu), luisfilava dal mio le sigarette dure, ioprendevo dal suo quelle morbide;un mattino d'estate, prestissimo,partimmo alla volta di Romanorocon la "1100" a metano per i rilievidi un acquedotto, giunti sul montedi Rovolo ci fermammo a casa di uncontadino alle 6,30 e la moglie cipreparò la colazione con uova epancetta (alla moda australiana...);un venerdì sera, rientrando dallePiane di Mocogno a rimorchio per-ché io ed il geometra Botti aveva-mo rotto entrambi i semiassi, la-sciammo la "1100" in officina daMario per la riparazione: quando ilsabato pomeriggio Ezio venne a ri-tirare l'auto per andare "a moro-sa", dovette aspettare l'arrivo diStefano da Modena con l'altra"1100", imprecando abbastanza vi-vacemente.

(3) Romei Donato (1940-2002).Nato ai "Macampori" di Palaganoda famiglia numerosa: tre fratelli,

Giulio, Rodolfo eTarcisio, e tresorelle, Cristi-na, Maria eMirella. Vivea Palaganofanciullez-za e ado-lescenza;

frequentale elemen-

tari quindilavora nel-

l ' a z i e n d aagricola del pa-

dre. Non è chiama-to alla leva perché già

due fratelli hanno effettuato il ser-vizio militare. Dopo una breve pa-rentesi di lavoro in Svizzera, ovesvolge attività di manovale e mu-ratore col fratello Tarcisio, restasempre in paese continuando a de-dicarsi all'agricoltura con particola-re riguardo alla conduzione della vi-

L'andar dal témpL'andar dal témpL'andar dal témpL'andar dal témpL'andar dal témpA breve verrà dato alle stampe il li-

bro "L'andar dal témp" di Bruno Ric-

chi.

Si tratta della raccolta di quasi tut-

te le poesie del nostro poeta

dialettale; come dice il titolo, l'au-

tore sembra quasi invitare il letto-

re a non dimenticare l'inesorabile

trascorrere del tempo.

La nostalgia di un passato ormai

remoto, sostituito dalla società dei

consumi e della velocità, è il moti-

vo legante di tutta l'opera, assieme ad una sorta di saggez-

za antica fondata su valori ancestrali tipici della gente di

montagna. Leggendo le sue poesie si colgono le relazioni

profonde, costruite fin dall'infanzia, semplici e vere basate

piu sui fatti che sulle parole che hanno segnato e formato

l'autore. Non mancano richiami ad una gastronomia golosa

ma sobria, all'attualità, alla politica e al costume senza mai

andare a compromettere però l'ispirazione poetica dell'au-

tore. Il testo è corredato da belle fotografie che completano

e arricchiscono l'opera.

POESIAPOESIAPOESIAPOESIAPOESIA

Page 52: La luna nuova - numero 39 (marzo 2012)

riflessioni

"Noi sappiamo che la terra non appartiene all’uomo,è l’uomo che appartiene alla terra.

Questo sappiamo.

Tutte le cose sono collegate come il sangueche unisce una famiglia.

Tutto è connesso.

Quello che accade alla terra, accade ai figli della terra.L’uomo non ha tessuto la trama della vita,

in essa egli non è che un filo.

Qualsiasi cosa egli faccia alla trama lo fa a se stesso"

(dalla risposta del capo indiano Seattle al Presidente americano nel 1854)