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Amministrazione ha un preciso pro- getto da re a l i z- z a re acquistando l'ex Ospedale: il “Progetto Socia- le”, la riqualifica- zione di tutta la re- lativa area e il potenziamento dei servizi sanitari oggi collo- cati alla Brunenghi. Ora spetta all'Azienda Ospeda- liera e all'ASL, gli enti vendi- tori, tenere in debito conto la volontà e l'interesse dei castel- leonesi. L'obiettivo forte dell'Ammi- nistrazione è il “Progetto Socia- le”, uno spazio dedicato, com- prendente l'area anziani, con mensa-ristorante e apparta- menti protetti, il segretariato sociale, spazi per il volonta- riato, il Centro famiglie. L'edificio dell'ex Ospedale può ben essere il contenitore di questo “Progetto Sociale”, che l'Amministrazione ritiene, oggi, non più rinviabile. L'ex Ospedale ha ancora, per la gran parte dei castelleonesi un importante valore storico e sim- bolico: è stato infatti per secoli, dal 1500 e sino al 1995, il pre- sidio sanitario dell'intera no- stra comunità, il luogo delle cure e degli affetti. È vuoto e inutilizzato da circa 6 anni, in uno stato di abbandono e de- grado che certo non giova ai quartieri confinanti, né al paese intero. IL PROGETTO Il disegno complessivo prevede la realizzazione - oltre che del- l'obiettivo principale, il “Progetto Sociale” come sopra detto - anche del recupero e della riqualificazione di un'im- portante patrimonio architet- tonico, di maggior valenza an- cora se visto in un'ottica di ri- qualificazione più ampia del centro storico. Gli edifici coin- volti sono: l'immobile dell'ex Ospedale, appunto, ma anche residenze private quali il pa- lazzo della Fondazione Coniugi Bertolotti, la sede del- l'ex Ipab, e a questi si possono aggiungere altre sedi di uffic i pubblici quali la sede della Polizia Locale e la sede dell'ASM. La riunificazione in un solo edi- ficio di più funzioni pubbliche e private, ognuna di servizio al cittadino, ottimizza gli spazi, i consumi e le prestazioni mede- sime. Le Fondazioni avrebbero spazi adeguati per la realizza- zione del loro mandato. L'immobile, situato in pieno centro storico, sarebbe final- mente sottratto al degrado e al declino sotto il peso dei quali ogni anno soccombe. IL LAVORO SVOLTO DALL'AMMINISTRAZIONE Ci siamo avvicinati alla que- stione da subito con traspa- renza e determinazione, senza nasconderci che una simile operazione avrebbe potuto im- molare i bilanci dell'intero mandato e anche di quelli fu- turi. Ci siamo messi al lavoro dal- l'ottobre 2004, con incontri con la parte venditrice (Azie- nda Ospedaliera e ASL crema- sca) e effettuando studi sulle possibilità dell'intervento. Per prima cosa era importante sa- pere quanto costava com- prarlo, ma altrettanto impor- tante era anche quanto sarebbe costato ristrutturarlo. Attraverso la nostra Azienda Reti e Patrimonio abbiamo commissionato nel febbraio 2005 il primo studio econo- mico, che ha ipotizzato una spesa di sette/otto milioni di euro per le operazioni di ac- quisto e di ristrutturazione in- sieme. Successivamente, nell'agosto 2005 l'Assessore Giuseppe Sorini, coadiuvato da una com- missione, ha elaborato un piano che specificasse, fun- zione per funzione, i contenuti del “Progetto Sociale”. abato 21 giugno 2008 nella sala consigliare del Comune di Castelleone, alla presenza del prefetto di Cremona dr. Badalamenti, è stata sottoscritta la “Carta d’Intenti” del Tavolo dei Migranti da tutte le agenzie del territorio che sul tema lavorano, dal Comune alla Scuola alla Parrocchia, passando per una serie di Associazioni lo - cali. Il documento poggia sull’assunto che il fenomeno dell’immigrazione merita l’attenzione di tutta la comu - nità, in primis delle istituzioni civili e religiose che, in rete con gli enti e le diverse associazioni del territorio, attivano pro - cessi di integrazione, nel rispetto delle diversità delle persone e delle loro appartenenze, al fine di migliorare la vivibilità del territorio per tutti i suoi cittadini. Cento anni fa, tre giorni dopo il Natale del 1908, il giorno di lu - nedì 28 dicembre, un disastroso terremoto (con conseguente mare - moto) devastò parte della Calabria e della Sicilia, con particolari danni concentrati nelle città e nel territorio di Reggio Calabria e Messina. Immediatamente si mise in moto la macchina (anche al - lora internazionale) degli aiuti: a Castelleone la giunta comunale deliberò di assumere in prima persona il compito di organizzarli e si costituì ufficialmente in Comitato per la raccolta delle offerte. Venne stampato ed affisso, nel giro di due giorni, un manifesto di appello alla comunità castelleonese; la raccolta delle offerte coin - volse subito tutto il paese in tutte le sue articolazioni, pubbliche, se - mipubbliche e private, dalla giunta stessa alle associazioni, so - prattutto i lavoratori. Sì conservano ancora nell’Archivio comu - nale lunghi elenchi di nominativi di operai con l’annotazione delle relative offerte, così come di lavoratori agricoli che misero insieme le offerte cascina per cascina. Venne indetta una giornata di lutto nazionale (con chiusura di tutte le scuole) per il giorno 2 gennaio. Le iniziative anche locali si moltiplicarono: venne organizzata una lotteria per raccogliere fondi. Il prevosto Andrea Santini celebrò il 24 gennaio una messa da requiem per le vittime. Il 23 febbraio la giunta comunale comunicò alla Prefettura di avere deliberato di impiegare le somme raccolte nella costruzione di due case “prefab - bricate” (artigianalmente) in legno e lamiera, poi da smontare e inviare per ferrovia a Villa S.Giovanni, uno dei comuni più col - piti, facendole accompagnare da due falegnami castelleonesi che avevano seguito la loro costruzione in paese, in modo da guidarne correttamente la ricostruzione una volta giunte sui luoghi del disa - stro. Nel frattempo ebbero inizio i contatti con il comune di Villa S.Giovanni, cui la notizia del dono venne comunicata il 20 marzo 1909. Iniziò un continuo carteggio tra i due comuni in merito al - l’organizzazione del riassemblaggio delle due case, alla loro desti - nazione d’uso, al luogo di installazione; alla fine il comune di Villa S.Giovanni decise addirittura di adibire le case fornite dai castel - leonesi a sede del comune stesso, reso completamente inagibile dal terremoto. Il 10 giugno 1909 i due falegnami castelleonesi e il ma - teriale giunsero sul posto e pochi giorni dopo aggiornarono il sin - daco sull’evolversi della situazione e sulle condizioni del luogo. L’8 agosto 1909, giorno della prima adunanza ufficiale all’interno delle case ricevute in dono, la giunta di Villa S.Giovanni inviò un ringraziamento ufficiale a Castelleone. La Prefettura intanto ini - ziava ad organizzare l’arrivo degli sfollati. Un filo invisibile lega i due eventi succitati. Buone pratiche di so - lidarietà da mantenere vive, la lezione di chi economicamente non nuotava affatto nell’oro ma che non disdegnava di rinunciare ad un poco del suo quotidiano per correre in soccorso di quanti ven - gono colpiti dalla disgrazia. La consapevolezza di una comune ric - chezza o povertà da condividere con il prossimo, non tanto enun - ciazioni teoriche quanto una maggior pratica concreta della carità cristiana, nonché dell’unità dei lavoratori di stampo marxista. Che questo accostamento serva a stimolare la riflessione sul fatto che la solidarietà è e deve restare patrimonio della nostra comunità, sia che essa si rivolga a “nostri” cittadini, sia nei confronti dei segue in ultima SOMMARIO Ex ospedale gli obiettivi dell’Amministrazione Numero 11 Foglio di informazione, dibattiti e cultura a cura dell’Amministrazione Comunale di Castelleone Bilancio comunale 2008. Le scelte possibili Luigi Campari 2 Il parere dei Gruppi consiliari C. Spadari, L. Manfredoni 3 E n e rgia alternativa da Biofor La redazione 4 Piedibus un successo I volontari del Piedibus 4 Toponomastica. Appello per un salvataggio Valerio Ferrari 5 Piano di controllo nutrie Luigi Campari 5 Manutenzione degli spazi pubblici Chiara Tomasetti 6 Ricordo di Nuccia Sansoni Claudio Toscani 6 I vent’anni del mercatino Pupilla Bergo 7 Progetto formazione Paolo Tirelli 7 Anno IV - N. 11 Luglio 2008 Reg. Trib. Cremona n. 412 - 21.2.2005 Poste italiane SPA sped. in abbonamento postale 70% DCB Cremona l ’ e d i t o ri a l e di Paolo Tirelli L’ S segue in ultima

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A m m i n i s t r a z i o n eha un preciso pro-getto da re a l i z-z a re acquistandol'ex Ospedale: il“ P rogetto Socia-le”, la riqualifica-zione di tutta la re-

lativa area e il potenziamentodei servizi sanitari oggi collo-cati alla Brunenghi. Ora spetta all'Azienda Ospeda-liera e all'ASL, gli enti vendi-

tori, tenere in debito conto lavolontà e l'interesse dei castel-leonesi.

L'obiettivo forte dell'Ammi-nistrazione è il “Progetto Socia-le”, uno spazio dedicato, com-prendente l'area anziani, conmensa-ristorante e apparta-menti protetti, il segretariatosociale, spazi per il volonta-riato, il Centro famiglie.L'edificio dell'ex Ospedale puòben essere il contenitore diquesto “Progetto Sociale”, chel'Amministrazione ritiene,oggi, non più rinviabile.

L'ex Ospedale ha ancora, per lagran parte dei castelleonesi unimportante valore storico e sim-bolico: è stato infatti per secoli,dal 1500 e sino al 1995, il pre-sidio sanitario dell'intera no-stra comunità, il luogo dellecure e degli affetti. È vuoto einutilizzato da circa 6 anni, inuno stato di abbandono e de-grado che certo non giova aiquartieri confinanti, né alpaese intero.

IL PROGETTOIl disegno complessivo prevedela realizzazione - oltre che del-l'obiettivo principale, il“Progetto Sociale” come sopradetto - anche del recupero edella riqualificazione di un'im-portante patrimonio architet-tonico, di maggior valenza an-cora se visto in un'ottica di ri-qualificazione più ampia delcentro storico. Gli edifici coin-volti sono: l'immobile dell'exOspedale, appunto, ma ancheresidenze private quali il pa-lazzo della FondazioneConiugi Bertolotti, la sede del-l'ex Ipab, e a questi si possonoaggiungere altre sedi di uffic ipubblici quali la sede dellaPolizia Locale e la sede

dell'ASM.La riunificazione in un solo edi-ficio di più funzioni pubblichee private, ognuna di servizio alcittadino, ottimizza gli spazi, iconsumi e le prestazioni mede-sime. Le Fondazioni avrebberospazi adeguati per la realizza-zione del loro mandato.L'immobile, situato in pienocentro storico, sarebbe final-mente sottratto al degrado e aldeclino sotto il peso dei qualiogni anno soccombe.

IL LAVORO SVOLTO DALL'AMMINISTRAZIONECi siamo avvicinati alla que-stione da subito con traspa-renza e determinazione, senzanasconderci che una simileoperazione avrebbe potuto im-molare i bilanci dell'interomandato e anche di quelli fu-turi.Ci siamo messi al lavoro dal-l'ottobre 2004, con incontricon la parte venditrice (Azie-nda Ospedaliera e ASL crema-sca) e effettuando studi sullepossibilità dell'intervento. Perprima cosa era importante sa-pere quanto costava com-prarlo, ma altrettanto impor-tante era anche quanto sarebbecostato ristrutturarlo.Attraverso la nostra AziendaReti e Patrimonio abbiamocommissionato nel febbraio2005 il primo studio econo-mico, che ha ipotizzato unaspesa di sette/otto milioni dieuro per le operazioni di ac-quisto e di ristrutturazione in-sieme. Successivamente, nell'agosto2005 l'Assessore GiuseppeSorini, coadiuvato da una com-missione, ha elaborato unpiano che specificasse, fun-zione per funzione, i contenutidel “Progetto Sociale”.

abato 21 giugno 2008 nella sala consigliare del Comunedi Castelleone, alla presenza del prefetto di Cremona dr.Badalamenti, è stata sottoscritta la “Carta d’Intenti” delTavolo dei Migranti da tutte le agenzie del territorio chesul tema lavorano, dal Comune alla Scuola allaParrocchia, passando per una serie di Associazioni lo -cali. Il documento poggia sull’assunto che il fenomenodell’immigrazione merita l’attenzione di tutta la comu -nità, in primis delle istituzioni civili e religiose che, in

rete con gli enti e le diverse associazioni del territorio, attivano pro -cessi di integrazione, nel rispetto delle diversità delle persone e delleloro appartenenze, al fine di migliorare la vivibilità del territorioper tutti i suoi cittadini.

Cento anni fa, tre giorni dopo il Natale del 1908, il giorno di lu -nedì 28 dicembre, un disastroso terremoto (con conseguente mare -moto) devastò parte della Calabria e della Sicilia, con particolaridanni concentrati nelle città e nel territorio di Reggio Calabria eMessina. Immediatamente si mise in moto la macchina (anche al -lora internazionale) degli aiuti: a Castelleone la giunta comunaledeliberò di assumere in prima persona il compito di organizzarli esi costituì ufficialmente in Comitato per la raccolta delle offerte.Venne stampato ed affisso, nel giro di due giorni, un manifesto diappello alla comunità castelleonese; la raccolta delle offerte coin -volse subito tutto il paese in tutte le sue articolazioni, pubbliche, se -mipubbliche e private, dalla giunta stessa alle associazioni, so -prattutto i lavoratori. Sì conservano ancora nell’Archivio comu -nale lunghi elenchi di nominativi di operai con l’annotazione dellerelative offerte, così come di lavoratori agricoli che misero insiemele offerte cascina per cascina. Venne indetta una giornata di luttonazionale (con chiusura di tutte le scuole) per il giorno 2 gennaio.Le iniziative anche locali si moltiplicarono: venne organizzata unalotteria per raccogliere fondi. Il prevosto Andrea Santini celebrò il24 gennaio una messa da requiem per le vittime. Il 23 febbraio lagiunta comunale comunicò alla Prefettura di avere deliberato diimpiegare le somme raccolte nella costruzione di due case “prefab -bricate” (artigianalmente) in legno e lamiera, poi da smontare einviare per ferrovia a Villa S.Giovanni, uno dei comuni più col -piti, facendole accompagnare da due falegnami castelleonesi cheavevano seguito la loro costruzione in paese, in modo da guidarnecorrettamente la ricostruzione una volta giunte sui luoghi del disa -stro. Nel frattempo ebbero inizio i contatti con il comune di VillaS.Giovanni, cui la notizia del dono venne comunicata il 20 marzo1909. Iniziò un continuo carteggio tra i due comuni in merito al -l’organizzazione del riassemblaggio delle due case, alla loro desti -nazione d’uso, al luogo di installazione; alla fine il comune di VillaS.Giovanni decise addirittura di adibire le case fornite dai castel -leonesi a sede del comune stesso, reso completamente inagibile dalterremoto. Il 10 giugno 1909 i due falegnami castelleonesi e il ma -teriale giunsero sul posto e pochi giorni dopo aggiornarono il sin -daco sull’evolversi della situazione e sulle condizioni del luogo. L’8agosto 1909, giorno della prima adunanza ufficiale all’internodelle case ricevute in dono, la giunta di Villa S.Giovanni inviò unringraziamento ufficiale a Castelleone. La Prefettura intanto ini -ziava ad organizzare l’arrivo degli sfollati.

Un filo invisibile lega i due eventi succitati. Buone pratiche di so -lidarietà da mantenere vive, la lezione di chi economicamente nonnuotava affatto nell’oro ma che non disdegnava di rinunciare adun poco del suo quotidiano per correre in soccorso di quanti ven -gono colpiti dalla disgrazia. La consapevolezza di una comune ric -chezza o povertà da condividere con il prossimo, non tanto enun -ciazioni teoriche quanto una maggior pratica concreta della caritàcristiana, nonché dell’unità dei lavoratori di stampo marxista. Che questo accostamento serva a stimolare la riflessione sul fattoche la solidarietà è e deve restare patrimonio della nostra comunità, sia che essa si rivolga a “nostri” cittadini, sia nei confronti dei

segue in ultima

SOMMARIO

Ex ospedale

gli obiettivi

d e l l ’ A m m i n i s t r a z i o n e

Numero 11

Foglio di informazione, dibattiti e cultura a cura dell’Amministrazione Comunale di Castelleone

Bilancio comunale 2008.Le scelte possibiliLuigi Campari 2

Il pareredei Gruppi consiliariC. Spadari, L. Manfredoni 3

E n e rgia altern a t i v ada BioforLa redazione 4

Piedibus un successoI volontari del Piedibus 4

Toponomastica. Appelloper un salvataggioValerio Ferrari 5

Piano di controllo nutrieLuigi Campari 5

Manutenzione degli spazi pubbliciChiara Tomasetti 6

Ricordo di Nuccia SansoniClaudio Toscani 6

I vent’anni del mercatinoPupilla Bergo 7

Progetto formazionePaolo Tirelli 7

Anno IV - N. 11 Luglio 2008Reg. Trib. Cremona

n. 412 - 21.2.2005Poste italiane SPA

sped. in abbonamento postale 70%DCB Cremona

l ’ e d i t o ri a l edi Paolo Tirelli

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ome ogni an-no, ormai, lescelte ammi-n i s t r a t i v esono semprepiù forteme-nte condizio-

nate dalla Legge finanziaria edalle scelte di politica econo-mica del governo. Il principale“ a r t e fice” della politica fin a n-ziaria è quello che viene defi-nito “Patto di stabilità”, che re-cepisce le scelte di politica eco-nomica e finanziaria del go-verno e le traduce in regole cuii comuni devono sottostare.Quest’anno il Patto di stabilitàconsente al Comune di Castel-leone di spendere in nuovi in-vestimenti solo 400.000 euro. In pratica possiamo spenderein investimenti solo quanto in-casseremo dalle concessioniedilizie o dalla vendita di im-mobili di proprietà comunale,e non potremo finanziareopere pubbliche con nuovi mu-t u i .Un vincolo di tale portata, som-mato a quelli degli anni prece-denti - quali i tetti di spesa aisaldi di bilancio (2007) o la fis-sazione del limite della contra-zione di prestiti (dal 25% al15%) - non può che ingessareogni volontà amministrativa .Siamo consapevoli del fattoche si possano e si debbanoconciliare rigore e sviluppo, manon condividiamo simili prov-vedimenti centralistici che, purdi sanare i conti pubblici nelpiù breve tempo possibile, di-menticano che lo sviluppo vatutelato e le autonomie comu-nali vanno rispettate.Per soddisfare la necessità dinuovi investimenti, il “Patto distabilità” consente la venditadei “gioielli di famiglia” (sta-bili, aree di proprietà comu-nali) per poterne poi reinve-stire il ricavato in nuovi lavoripubblici. Noi a Castelleone digioielli di famiglia ne abbiamopochi, e a quei pochi siamo le-gati con affetto. Non vogliamopertanto disfarcene, perchè si-gnificherebbe perdere unpezzo della nostra storia.Sarebbe auspicabile che le fu-ture Leggi finanziarie ricono-scessero benefici economiciagli enti locali, come il nostro,che hanno praticato una seriae corretta gestione contabile euna limpida programmazionedei loro bisogni mantenendocostantemente in pareggio ilbilancio comunale.Come Giunta comunale ab-biamo dedicato molto tempoalla ricerca di soluzioni che per-mettessero di non ridurre l’e-rogazione di servizi ai nostriconcittadini e di non aumen-tare le tasse o le rette per i ser-vizi a domanda individuale. Come avrete avuto modo di co-

noscere, anche leggendo arti-coli di altri giornali, non sonostate aumentate, nel 2008, nètasse nè rette, sono stati man-tenuti gli stessi servizi alla citta-dinanza a un livello di eccel-lenza, e proponiamo nuoveprogettualità nel rispetto delleminori possibilità di spesa.La leggenda metropolitanafatta circolare ad arte in questimesi, secondo la quale l’Am-ministrazione comunale nonpuò dar inizio a nuovi lavoripubblici perchè in cassa non cisarebbero più soldi, è banal-mente e semplicemente unabufala. Il vero problema,espresso in termini moltochiari, è che i soldi ci sono mache non li si può spendere per-chè la Legge finanziaria non loc o n s e n t e .Un’ulteriore dimostrazione diquesto ci viene dal bilancioconsuntivo 2007. A fine 2007,infatti, avevamo nelle casse co-munali ben 4.212.000 euro, lamaggior parte dei quali nonspendibili perchè vincolati dalPatto di stabilità.Con una rapida carrellata, vielenco le scelte più signific a t i v edel 2008 e, ripeto, pur in pre-senza delle forti restrizioni im-posteci dalla Legge fin a n z i a r i a .

I n v e s t i m e n t iPer poter rientrare nell’obiet-tivo 2008, i pagamenti relativiagli investimenti dovranno es-sere sincronizzati con le riscos-sioni delle concessioni edilizie,senza poter prevedere il paga-mento di somme ulteriori.Come già detto, nel 2008 pos-siamo investire solo una cifrapari a 404.000 euro per nonuscire dal Patto di stabilità.Gli interventi, salvo quelli ob-bligatori come l’eliminazionedelle barriere architettoniche(55.000 euro) e il contributoagli edifici di culto (20.000euro), sono stati destinati agliimpianti sportivi (60.000euro), loculi del cimitero(119.000 euro), manutenzioniordinarie e straordinarie degliedifici comunali (75.000euro), alle circostanze impre-vedibili (30.000 euro) e infin e18.000 euro per l’acquisto di li-bri della Biblioteca.

I C ISono stati confermati i para-metri ICI applicati nel 2007,con l’aggiunta di quanto previ-sto dalla legge finanziaria 2008,relativa a un’ulteriore detra-zione nella misura dell’1,33 permille della base imponibile.Successivamente con decretoministeriale è statata abolital’ICI sulla prima casa. Il man-cato introito verrà reintegratomediante trasferimento sta-tale, anche se ad oggi non se neconoscono termini ed entità.

Faccio rilevare inoltre che il bi-lancio comunale 2008 prevedeuna entrata per l’ICI pari a1.446.000 euro.Verrà studiata e attuata l’ero-gazione di incentivi ai cittadiniche installeranno impianti difonti energetiche rinnovabili(riduzione ICI e/o riduzioneoneri urbanizzazione).

TOSAP e Pubbliche affis s i o n iSono state confermate le stessetariffe dell’anno precedente.

S e rvizi a domanda individualeSono state mantenute le tariffedel 2007, ad eccezione diquella della scuola d’artigia-nato e delle rette mensa, chehanno avuto aumenti gistific a t irispettivamente da un incre-mento dei costi generali e dalrinnovo del contratto di ap-palto per il confezionamentodei pasti. Le percentuale di co-pertura del servizio a caricodell’utente è diminuita inmodo sostanziale su tanti ser-vizi: la maggior spesa che neconsegue è stata posta a caricodel bilancio comunale.

Avanzo di amministrazioneLa Legge finanziaria consenteche gli avanzi di amministra-

zione possano finanziare l’e-stinzione anticipata dei pre-stiti. Questo ci consente disbloccare gli avanzi di ammini-strazione, di estinguere alcunimutui e di destinare verso spesecorrenti necessarie i corri-spondenti risparmi alle rate re-sidue non più dovute

Oneri di urbanizzazionePer il periodo 2008/2010, il50% dei proventi da conces-sione edilizia può essere utiliz-zato per finanziare la spesa cor-rente. Gli oneri per il 2008 sa-ranno di 552.000 euro. Di que-sti, 148.000 finanzieranno laspesa corrente, mentre gli altri404.000 finanzieranno le spesein conto capitale.

Ta r i ffa rifiu t iIl parametro di riferimento perottenere le agevolazioni rela-tive alla tariffa igiene ambien-t a l e - r i fiuti (TIA), cioè il redditoISEE, verrà innalzato da 6000 a8200 euro, consentendo ad unmaggior numero di soggetti dia c c e d e rv i

P e r s o n a l eLe possibilità offerte dallanuova Legge finanziaria di po-ter assumere personale con il

solo rispetto dei tetti di spesa ciconsentirà l’assunzione delleunità necessarie per il comple-tamento della dotazione orga-nica. Le assunzioni sarannoesclusivamente a tempo inde-t e r m i n a t o .

C o n c l u s i o n iPure se in presenza di limita-zioni e vincoli di legge, l’Ammi-nistrazione comunale ha vo-luto salvaguardare i redditi piùbassi mantenendo a livelli mi-nimi il carico fiscale e tariffario,i n t e rvenendo direttamentecon riduzioni mirate su tariffee tasse nei casi di grande ne-cessità. Tutto ciò salvaguar-dando il livello ottimale dei ser-v i z i .

Luigi Campari

N o t aPer una migliore comprensionedel Bilancio 2008, pubblichiamouna tabella nella quale sono ripor-tati i valori (in euro) delle voci dibilancio del 2006 e del 2007 (con-suntivi) nonché quelli preventividel 2008.Il lettore avrà modo di confrontarei valori più significativi sia delle “en-trate” (tributarie, contributi e tra-sferimenti ecc.) che delle “spese”(correnti, in conto capitale ecc.).Ricordiamo che i bilanci non sonosegreti e che ogni cittadino puòchiedere notizie o chiarimenti.

Bilancio comunale 2008. Le scelte possibili

CLe scelte economiche governative ci impongono quest’anno di poter spendere in nuovi investimenti solo 400.000 euro.

L’Amministrazione

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L’amministrazione

hiedere un parere sul bilancio 2008 signific aavere coraggio, e l’amministrazione Tomasetti,superato il periodo di presa di coscienza, di-mostra coraggio!Il bilancio è così modesto, insignificante e piattoda risultare difficile ogni commento! Si può al-lora dire cosa non è e cosa doveva essere. A chiu-

sura del mandato amministrativo il bilancio doveva completare ilprogramma elettorale, e così non è.

Oltre alle enunciazioni di principio, sempre facili e gratuite, ed inobili propositi ripetuti di anno in anno, il bilancio non contienealtro che normale amministrazione, anzi, qualcosa in meno: dopole cessioni di competenze attuate di recente, si sta verificando unpeggioramento della qualità dei servizi ai cittadini.Possiamo definirlo come il bilancio che non porta a compimentoopere rimaste in sospeso: la sistemazione di palazzo Brunenghi, lanuova viabilità, il tratto di via Kennedy, l’area industriale di Oriolo,la sistemazione della torre Isso, la realizzazione del progettoConcorso dei cittadini, la copertura dei campi da tennis, la ridu-zione dei piccioni, il Piano di Gestione del Territorio (ex PianoRegolatore).Altre opere non compaiono all’orizzonte, promesse e mai iniziatecome il regolamento delle aree pubbliche, il gioco bocce, la pi-scina coperta, la sistemazione del teatro Leone, il piano energe-tico comunale, la sistemazione delle strade vicinali.Anche i problemi contingenti non sono stati affrontati e control-lati in maniera opportuna, né il bilancio mostra volontà di mi-gliorare. Fra i problemi contingenti, nel capitolo della “vivibilitàa Castelleone “ consideriamo la sicurezza con la microcriminalitàe l’immigrazione temi affrontati senza risultati apprezzabili, poiper l’ ambiente la pulizia e il decoro, sempre più in basso, con lescritte sui muri, il taglio dell’erba insufficiente, la sporcizia deicani, i rifiuti abbandonati non solo in periferia.Altro tema importante sono le costruzioni in zone ristrutturate:qui gli spazi liberi e il verde diminuiscono sempre più. Orti, cor-tili e giardini vengono occupati da edifici abitativi senza verde esenza parcheggi esterni, in zone dove le vie sopportano a stento iltraffico di scorrimento. A questo va aggiunta la situazione gene-rale della viabilità del paese, dove, nonostante gli investimenti,non si sono raggiunti i risultati sperati, resi vani da provvedimentiparziali e a volte pasticciati.Le complicazioni dovute alla maggior concentrazione di abitantiabbassano il livello generale di vivibilità del paese. Di questo pro-blema terrà conto il nuovo PGT, ex piano regolatore? Quando saràpossibile conoscere le linee guida per il futuro urbanistico delpaese nel rispetto dell’ambiente e del modo di vivere?

La cessione di attività del Comune ad altri enti, se da un lato sem-p l i fica competenze e responsabilità dell’amministrazione , dal-l’altro allontana gli amministratori dai problemi dei cittadini, man-cando il rapporto diretto cittadino-amministratore. Questo fatto,non secondario, provoca disagi in settori come l’assistenza pub-blica e lo sport.Per l’assistenza le strutture e gli interventi sono così articolati ecomplessi da rendere ormai necessario un manuale d’uso per gliutenti, funzionari ed amministratori, allo scopo di far luce in unsettore poco conosciuto come un “buco nero”.Per le attività sportive occorre stabilire quale sia “lo sport sosteni-bile”. L’amministrazione può favorire per ogni sportivo l’attivitàpreferita o la più adatta, per altre attività sportive in aggiunta ognisoggetto sostenga le spese reali per l’organizzazione e l’utilizzo de-gli impianti a beneficio del bilancio settore sport.Sul tema della partecipazione, ancora una volta l’amministrazionesi spreca, in occasione del bilancio, in grandi enunciazioni e pro-messe. Come in passato non si farà assolutamente nulla, se nonun’informazione a decisioni prese, magari con avvisi graficamenteineccepibili a volte inutili. Mai il cittadino ha potuto “dire la sua”;due raccolte di firme, due richieste di Consigli comunali straor-dinari non hanno avuto udienza, sempre e solo informazioni inuscita alla buona memoria della vera partecipazione.Gli enunciati e i discorsi di facciata, il presenzialismo esasperato,i sorrisi a tutto campo, l’essere soccorritore con i soccorritori, al-pino con gli alpini saranno sufficienti a dimostrare buona volontà,ma non significa essere buoni amministratori e l’aridità del bi-lancio 2008 lo dimostra.

P.S.: sono tralasciati argomenti come scuola, cultura e lavoro perragioni di spazio.

Per il GRUPPO MISTOCarlo Spadari

i è statochiesto unarticolo dic o m -mento alB i l a n c i o2 0 0 8d e l l ’ A m-

ministrazione Tomasetti. La ri-chiesta mi ha lasciato moltoperplesso, per due motivi.Il primo perché le mie consi-derazioni negative, sia in ter-mini di obiettivi che di realiz-zazioni, sono state espresse giàin diverse sedi, vuoi inConsiglio Comunale, vuoisulla stampa locale, etc. La seconda è che, proprio perquanto affermato sopra, noncapisco perché chiedere alleopposizioni di ritornare suquesto punto.Mi viene il dubbio che anchequi la fantasia dell’Ammini-strazione Tomasetti si sia inari-dita, non trovando argomentinuovi sui quali intavolare unadiscussione.Ritengo che i cittadini diCastelleone si siano stancati,come peraltro il sottoscritto, disentire da parte del SindacoTomasetti, come pure dagliAssessori della sua Giunta, solol’esaltazione di “grandi” idee,di ambiziosi progetti, senzanulla di completamente realiz-zato.Credo si siano stancati di sen-tire che è tutta colpa del fami-gerato “Patto di Stabilità” senon si può dar corso ad alcunainiziativa! Credo si siano stancati di sen-

tire che le grandi opere effet-tuate sono state il rifacimentodel tetto delle scuole medie oil tetto della palestra del Dosso!Quelle opere erano semplice-mente dovute e non dilaziona-bili!Il bilancio 2008, così comequello degli anni precedentid e l l ’ A m m i n i s t r a z i o n eTomasetti, analizzato sotto l’a-spetto dei fatti si commentapertanto da solo.Non voglio più annoiare chilegge con le banali e ormaitroppo usate considerazioninegative. È sufficiente farequattro passi in Castelleone,sia nelle vie più centrali che inquelle più lontane, sia nel ca-poluogo che nelle frazioni, perconsiderare che in quattroanni nulla è cambiato! E que-sto al di là di ogni cifra o datoposto in documenti di bilan-cio.La faraonica operazione incorso di realizzazione (?) dellanuova Biblioteca in PalazzoBruneghi è lì, ferma, sotto gliocchi di tutti, così come la pro-secuzione dei lavori della cir-convallazione in via Cappi viaMura Siccardo (opera “fonda-mentale” del Piano delTraffico, che secondo laGiunta Tomasetti dava sicu-rezza alla circolazione inCastelleone), ovvero la realiz-zazione dell’illuminazione deiportici, ovvero la costruzionedella piscina coperta, ovvero larealizzazione del progetto di si-stemazione del parcheggio deiSanti Latino e Giacomo, ov-

vero ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. Ultima considerazione.L’incapacità a gestire i soldidella comunità di Castelleoneè risultata evidente anche inoccasione delle presentazionedel rendiconto della gestioneanno 2007, nell’ultimoConsiglio Comunale del 24maggio 2008.L’amministrazione To m a s e t t iha approvato l’utilizzo quasitotale della quota dell’avanzodi amministrazione 2007 nonsoggetta a vincoli, pari a circaeuro 598.000, per estinguereanticipatamente diversi mutuiper un complessivo ammon-tare di circa euro 530.000; mu-tui con tassi di interesse asso-lutamente competitivi. Scopodichiarato: liberare maggioridisponibilità finanziarie.Visto il consistente avanzo diamministrazione e visto il suoutilizzo, risulta del tutto evi-dente che l’aumento dellamaggiorazione IRPEF, recen-temente applicato ai cittadinidi Castelleone, si poteva asso-lutamente evitare.Purtroppo la mancanza di lun-gimiranza, l’incapacità di pre-visione della gestione e, in que-sto caso, anche la mancanza diattenzione alle tasche dei con-tribuenti castelleonesi, è di-mostrata ancora una volta ed èpienamente sotto gli occhi ditutti.

Per il GRUPPO“RINNOVAMENTO

E TRADIZIONE”Luigi Manfredoni

Bilancio comunale 2008

SOLO CONSIDERAZIONI NEGATIVE SUL BILANCIO

CM

Un Bilancio modesto,

insignificante, piatto

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ul territorio castel-leonese sorgeràun nuovo im-pianto di biogasrealizzato dalla so-cietà Biofor Ener-gia srl, una società

partecipata per il 50% da treaziende agricole di Castelleonee Fiesco e per il restante 50%dalla SCRP, la Società Patrimo-niale dei Comuni del Cremasco.Si tratta di un impianto per laproduzione di energia elettricaed energia termica attraversol'utilizzo di liquami derivanti daallevamenti suini e bovini, bio-masse vegetali e rifiuti organici(umido), provenienti dalla rac-colta differenziata.L'impianto sorgerà in localitàGallotta, sull'area dell'ex cava.Per alcune sue caratteristicheche vogliamo sottolineare posi-tivamente si tratta di uno degliimpianti più interessanti pre-senti nel panorama lombardo:1) l'impiego di forsu (FrazioneOrganica Rifiuti Solidi Urbani,cioè l’umido); 2) la diminuzione dell'impattodello smaltimento dei liquamisui terreni del territorio;3) il sistema di tubature sotter-ranee per veicolare i liquami ela restituzione del digestato; 4) la presenza importante di unimpianto fotovoltaico.La principale fra queste carat-teristiche è indubbiamentequella che consente di recupe-rare i rifiuti organici del terri-torio per la produzione di ener-

gia elettrica e termica.In un mondo che ha sempre piùfame di energia, dove i consumiaumentano e le risorse naturalisi stanno esaurendo, questa ap-pare come una risposta pun-tuale ed efficacie, quasi rivolu-zionaria. Utilizza infatti i rifiuti- la nostra società ne producetroppi ed ha difficoltà per il lorosmaltimento - per produrreenergia in alternativa a quella ri-cavata dalle fonti naturali, pro-prio quelle che la nostra societàvede depauperarsi, ma di cui haancora tanto bisogno.Il progetto è stato presentatodalla società di gestione del-l'impianto nel novembre 2006 atutti i Consiglieri del nostroComune. L'Amministrazione,poi, ha continuato gli incontri ele trattative per assicurarsi di al-cuni aspetti dell'impianto● La posa delle condutture ne-cessarie, a carico della Società,e la fornitura del teleriscalda-mento e del teleraffrescamentoal Polo Produttivo Sovracomu-nale La Fornace situato in loca-lità Oriolo.● La compatibilità della costru-zione e dell'intero interv e n t ocon il territorio e l'ambiente co-munale che lo avrebbe ospitato.● Una viabilità in sicurezza, con-siderato il modesto traffico sugomma che l'impianto com-porta, dal momento che granparte del rifornimento avvienecon condutture sotterranee.L'attuale accesso consentito al-l'area interessata per il nuovo

impianto attraversa la strada vi-cinale, a lato dell'ex fabbricaBic. Secondo le previsioni for-nite, l'accesso sarà interessatoda un traffico assai limitato, el'entrata e l'uscita dalla strada.solo dal lato destro, garanti-scono la necessaria sicurezzastradale.Sono però in atto trattative conla società Biofor Energia srl econ la Provincia per la realizza-zione di uno svincolo impor-tante, oggi già deliberato dalla

Provincia stessa, che serva da ac-cesso per la società Biofor e peril costruendo Polo produttivosovracomunale de La Fornace.I costi dell'infrastruttura sa-ranno sostenuti in parte dallasocietà Biofor Energia srl e inparte dagli altri soggetti inte-ressati, Provincia compresa.Anche questo impianto di bio-gas ha attizzato la vis polemicadelle minoranze, dovuta aun'informazione errata suifatti, e ad un'inguaribile vogliadi strumentalizzare gli argo-menti, anziché una responsa-bile e impegnata discussionepolitica. La posizione delleforze di minoranza, infatti, èstata comunicata con una alti-sonante conferenza stampa:

prima ancora di ascoltare inConsiglio i fatti e le pertinentiinformazioni, già si sbandiera-vano i giudizi.In Consiglio Comunale, poi, siè comunque proceduto alla dis-cussione e ai chiarimenti neces-sari, votando all'unanimità, unamozione che, dando atto del la-voro svolto, condivideva le lineeda perseguire relative alla viabi-lità e al teleriscaldamento.La collocazione di questo im-pianto sul nostro territorio puòrappresentare un fiore all'oc-chiello per le politiche ambien-tali, oggi di primaria impor-tanza, e rappresentare un puntod'attrazione economica per lanuova zona industriale.

La redazione

S

L’Amministrazione

Energia alternativa

dal nuovo impianto Biofor

P i e d i b u s, un successoal 22 aprile, su propostadell'Amministrazione Comu-nale di Castelleone con la colla-borazione dell'Istituto Scolasti-co Comprensivo, dell 'Asl edell'Auser ha preso avvio il pro-getto Piedibus, un servizio di ac-

compagnamento pedonale per gli alunni dellascuola primaria di Castelleone.A partire dal 22 aprile, tutti i giorni, oltre 50 bam-bini sono andati e tornati da scuola a piedi, senzai pesantissimi zaini sulle spalle, ridendo e scher-zando accompagnati da una dozzina di volontari.Questo significa che dal 22 aprile, per sei setti-mane, davanti alle scuole di via Cappi sono arri-vate 1500 automobili in meno.Abbiamo iniziato con due percorsi sperimentali,la linea Arancione (Stazione FFSS, via Bres-sanoro) e la linea Gialla (via Rosales, viaSolferino), e in pochi giorni i 20 bambini delprimo giorno sono diventati oltre 50.In sei settimane abbiamo accompagnato, tra an-data e ritorno, 1526 bambini, che hanno percorso

la strada fino alla scuola camminato e diverten-dosi, e con loro abbiamo camminato anche noi,i volontari, e certamente questo non ci ha fattomale. Ma soprattutto abbiamo evitato che 1500automobili scaricassero i loro gas inquinanti ebloccassero per oltre mezz'ora una strada comevia Cappi già pericolosamente trafficata.Il Piedibus è un'iniziativa bella, utile e fortementeapprezzata, soprattutto dai bambini. Vorremmofare in modo che diventi ancora più grande,estendendolo a tutto il paese, organizzando altritre percorsi. Per poterlo fare però è necessarioche ai 12 volontari attuali se ne aggiungano tantialtri.Facciamo quindi appello ai tanti giovani pensio-nati, ma anche ai genitori che possono dedicareun'oretta del loro tempo per qualche giorno allasettimana, per potenziare un'iniziativa che fabene a tutta la comunità.Per aderire a questa iniziativa potete rivolgervi inComune o presso i volontari del Piedibus.

I volontari del Piedibus

D

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L’ambiente

iverse pergamene risalenti ai secoli X-XIII relative alle corti di Fepenega e diBressanoro, alle quali competeva granparte dell’attuale territorio di Castel-leone prima che questo fosse fondato, nel1188, elencando non pochi nomi di lo-calità colà esistenti a quei tempi, come

Staciano, Paliano,Materno, Tussina(anno 915) o, ancora,Panderiano o Pandriano, Mosina, Ariano, Lamme, Vauri,ecc. (anno 1022), oltre ad attestare l’antichità di inse-diamenti sparsi in questi luoghi già prima dell’annoMille, attraverso l’analisi dello stesso toponimo ci sug-geriscono anche indizi piuttosto chiari circa l’epocadella loro origine, che per la gran parte di quelli no-minati può essere fatta risalire all’età romana. Infatti ilfilone dei toponimi desinenti in -anus indica la loro di-pendenza dal nome del primitivo proprietario del fun -d u s così denominato, nel caso nostro S t a t i u s, A r i u s,Pantherius, Palius, ecc. da cui il fundus Arianus, il fundusStatianus, e così via.Ebbene, se già l’apprendere notizie di questo tipo puòcostituire un momento di soddisfazione per quella sanacuriosità delle cose di casa nostra che ce le fa capire econsiderare con maggior attenzione e rispetto, lo sco-prire, poi, che molti di questi toponimi sono ancora vi-venti e ben vitali, poiché tuttora in uso da parte di agri-coltori e campari locali come nomi rimasti a designarealcune zone del territorio ovvero a distinguere singolicampi o gruppi di campi, può essere ulteriore motivodi riflessione rispetto alla sorprendente resistenza neltempo di elementi apparentemente tanto fragili e im-materiali, come possono essere il nome di un luogo, diun corso d’acqua, di un campo, di una strada.Ed è proprio grazie a questa inaspettata continuità tem-porale che i toponimi sorti nelle diverse epoche stori-che, ciascuno con connotati propri, sono in grado diricomporre scenari territoriali stratificatisi nei secoli,oltre che di raccontare vicende talora non scritte, senon nella testimonianza e nella tradizione orale degliabitanti di un determinato luogo. È questo uno dei mo-tivi che rendono la toponomastica uno degli elementicapaci di definire e di conservare, nel modo più au-tentico, l’identità culturale di una comunità.Consapevole del valore di questa straordinaria ric-chezza culturale, la Provincia di Cremona, ente pub-blico tra i pochissimi, in Italia a far proprie e a soste-

nere queste tematiche, da un quindicennio, ormai, per-segue la raccolta, lo studio e la pubblicazione della to-ponomastica relativa ai singoli comuni del territorioprovinciale, nell’ambito del progetto denominato“Atlante toponomastico della provincia di Cremona”,giunto alla sua tredicesima pubblicazione.In questo panorama provinciale non è difficile ricono-scere al territorio di Castelleone la qualifica di area trale più interessanti, sotto molti punti di vista, a partireda quello geomorfologico per passare a quello più pret-tamente territoriale, con il suo sistema insediativo, larete stradale e quella idrografica, presente e passata, e

giungere, infine, agli aspetti più strettamente storici eculturali. Tale varietà di scenari e l’antichità degli insediamentisopra ricordata non fanno altro che confermare la con-vinzione che anche la sua toponomastica fondiaria erurale in genere, oltre a rappresentare un campo di in-dagine e una fonte di notizie di diversa natura e valenza,possa restituire più di un aspetto della sua evoluzionestorica, economica, produttiva, tecnologica, sociale, re-ligiosa, ecc. solo che si riescano a mettere in relazionetra loro e tra la documentazione rimasta negli archivi idiversi spunti di indagine, le risultanze, le intuizioniche possano riguardare il territorio castelleonese. Perpoter attivare questo processo è necessario, dunque, ri-uscire a raccogliere la maggior parte possibile dei to-ponimi, degli idronimi, dei semplici appellativi o dellealtre denominazioni ancora rintracciabili sul campo,che sempre meno persone usano o, addirittura, sol-tanto ricordano.Nonostante le sue grandi dimensioni (oltre 45 kmq) -che possono intimorire chiunque si appresti all’e-norme lavoro di rilevamento della toponomastica at-tuale del territorio comunale di Castelleone - che com-porterà la catalogazione di alcune migliaia di microto-ponimi, tra nomi di campi, di acque, di cascine, di san-telle, ecc., un gruppo di volonterosi ricercatori ha ini-ziato la raccolta di quanto ancora rilevabile, attraversole testimonianze di molti agricoltori, di campari o dichiunque abbia memoria degli antichi nomi di luogo.Con l’aiuto di carte topografiche, di mappe locali re-lative alle diverse proprietà, di rilevazioni dirette ope-rate sul terreno, è iniziata l’opera di raccolta e di regi-strazione di questo fragile e antico patrimonio a rischiodi dispersione o di scomparsa, con uno sforzo davveronotevole, che si tradurrà nel salvataggio di una com-ponente importantissima rispetto all’identità e al pa-trimonio culturale della comunità di Castelleone edelle sue frazioni.Ora l’appello che si vuole lanciare da queste poche ri-ghe è quello che chiunque abbia notizie, memorie, do-cumentazione relative ai nomi di campi, di rogge, distrade, o di qualunque altro “oggetto” territoriale pre-sente nel territorio comunale di Castelleone si rendadisponibile a favorirle al gruppo di volontari che vi stalavorando.

Valerio Ferrari

La toponomastica rurale di Castelleone

Appello per un salvataggioChiediamo a tutti coloro che abbiano notizia, ricordino o abbiano documenti dei nomi dei campi, delle rogge,

delle strade di campagna del territorio castelleonese di aiutarci a salvare questa memoria comune

DAl fine di consentire la partecipazione dei cittadinicastelleonesi e facilitarne la collaborazione, pubbli -chiamo, nelle pagine centrali di questo giornale, lecartine topografiche (Castelleone nord e sud) ripor -tanti la toponomastica (i nomi dei campi, acque, ecc)che le precedenti ricerche hanno rintracciato. In particolare, il vostro aiuto dovrà indirizzarsi nellasegnalazione dei nomi dei vari appezzamenti (campi)sui quali non appare alcun toponimo.Ci auguriamo che, grazie alla vostra collaborazione,la ricerca si concluda quanto prima e consentaall’Amministrazione Provinciale la pubblicazionedel volume relativo a Castelleone dell’“Atlante topo -nomastico della Provincia”.Siamo certi che questo appello raccoglierà il favore ditanti cittadini e che molti (ragazzi e studenti com -p resi) ci segnaleranno il nome di un campo, gli ap -pellativi o le denominazioni che le persone più an -ziane ricordano e che non sono riportate nelle cart i n e .Siete pregati di contattarci in Municipio al numero0374 356323 o di venire di persona presso l’UfficioSegreteria al 1° piano, oppure inviarci una e-mail([email protected]).Ringraziamo anche l’infaticabile amico Va l e r i oFerrari per la preziosissima collaborazione.

Luigi Campari Assessore alle politiche ambientali

ortata in Italia da al-cuni allevatori chela utilizzarono perla produzione dipellicce, la nutria èstata immessa sulterritorio nazio-

nale a più riprese. Soprattuttonegli ultimi decenni la suaespansione è diventata evidentee l’impatto prodotto sugli eco-sistemi locali e i disagi provocatiall’uomo sono diventati signifi-cativi.Cosa possono fare l’Ammini-strazione comunale e i cittadiniper limitare il proliferare dellenutrie?La legge regionale detta normeprecise per il controllo della nu-tria, e vincola sia i privati che lepubbliche amministrazioni alloro rispetto. Ecco in breve queste norme.Il controllo della popolazionedelle nutrie si può effettuare indue modi: mediante l’abbatti-mento con il fucile o con l’eli-minazione con il trappolaggio

tramite gabbie.L’abbattimento con il fucilepuò essere effettuato dallaPolizia provinciale in tutte lezone della Provincia e lungotutto l’arco dell’anno. LeGuardie volontarie possono ab-battere le nutrie solo nelle areecacciabili e per tutto l’anno. Glioperatori abilitati (ognuno dinoi può diventarlo frequen-tando un breve corso) e gli agri-coltori possono abbatterle conil fucile solo nelle aree caccia-bili per il periodo della stagionevenatoria e fino al 31 marzo diogni anno.L’eliminazione con il trappo-laggio (gabbie) è consentita pertutto l’anno, e può essere gestitada tutti gli operatori prima ac-cennati.Tutti possono diventare opera-

tori del “Piano di contenimentodella nutria”; gli agricoltori suiloro fondi e i volontari che ab-biano la possibilità e il tempo didedicarsi – mediante le diversemetodologie operative, ovverogabbia e fucile – all’abbatti-mento delle nutrie.L’adesione al Piano prevede lafrequentazione di un corso dipreparazione, in seguito alquale viene rilasciato un de-creto d’autorizzazione che con-sente di operare secondo lenorme previste.I corsi si svolgeranno a Cremo-na. Sono organizzati tutti i mesi,e per iscriversi è sufficientecompilare il modulo di ade-sione disponibile pressol’Ufficio tecnico del nostro co-mune. Conseguita l’autorizza-zione, verranno consegnati i

materiali necessari, quali le gab-bie ed i kit di soppressione dellanutria. Nel caso si sia scelto l’usodel fucile, nel decreto d’auto-rizzazione saranno riportati itempi e i luoghi in cui operare.Partecipare al Piano non costanulla e consente di fronteggiareuna situazione che spesso ècausa di ingenti problemi.Dal prossimo settembre verràconsegnato a tutti gli operatoriun gilet di riconoscimento, conil quale potranno essere identi-ficabili sul territorio mentresvolgono le loro funzioni.In ambito urbano lo strumentoda utilizzare è la gabbia, che

verrà fornita dalla Provincia, egrazie alla quale potranno es-sere risolte le situazioni di emer-genza del nostro paese.L’Amministrazione comunale,che segue da alcuni anni il pro-blema, ha recentemente defi-nito un’intesa con la FIDC diCastelleone (Federazione cac-ciatori) per un’intensificazionedei controlli e degli abbatti-menti, e approvato nuovi stan-ziamenti in bilancio per il fi-nanziamento dell’operazione.Dall’inizio dell’anno a finemarzo sono state abbattute conil fucile sul nostro territorio co-munale, da parte di cacciatoriautorizzati, ben 526 nutrie.Altre 30 sono state eliminatecon il trappolaggio.Chi ha tempo e la volontà perdiventare operatore del “Pianodi contenimento delle nutrie”contatti il nostro Ufficio tecnicoper ottenere tutte le informa-zioni necessarie.

Assessorato politiche ambientali

PIANO DI CONTROLLO

DELLE NUTRIEDiventa anche tu un operatore autorizzatoP

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ra qualche me-se un’ampia re-trospettiva cele-brerà in San Vi-tale di Cremonala presenza diNuccia Sansoni

nella nostra pittura contem-poranea. Qui, in queste righe, invece,nulla di ufficiale, ma il miopersonale ricordo di un’ami-ca di sempre che un inattesoe ingrato destino ha tolto auna comunità, la nostra, cheda lei ha avuto il poliedricoimpegno di docente, volonta-ria civile, crocerossina, pittri-ce, prima responsabile di ProLoco e artista.E come artista la ricordo, purnon avendo specifica compe-tenza critica, ma riandandocon la mente alla fraternapartecipazione di ogni suaprova pittorica, di ogni suoindividuale traguardo espres-sivo così come di ogni suamostra o pubblica esposizio-ne.Aveva iniziato, come tanti,folgorata dal brillìo dellarivoluzione impressionista:poi, coniugando emozioni emateria con una congenitacognizione del colore, appro-dava in veloce volgere d’annia una sorta di “astrattismofigurativo”, se è lecito con-densare in un binomio nomi-nale, sia un cromatico dina-mismo creativo ai limiti dellamoderna gestualità informa-le, che l’antico ma comun-que attivo rispetto del pae-saggio naturale e dei suoitemi.Varietà e compiutezza era lasua identitaria sigla operati-va, tra insonne ricerca disoluzioni strutturanti e tra-guardi via via progressivi dimomenti strutturati: ognivolta raggiunti sia sul versan-te dei soggetti (panoramiestesi o dettagli, naturemorte o fantasie, ritratti ovisioni), sia su quello dei sup-porti funzionali (tele o tavo-le, spatole o pennelli, graffi ostesure, combinazioni tonalio tinte pure), in un meravi-glioso gioco di armonie, poli-

fonie, intervalli, silenzi. Conesiti ora dolci, ora terragni,ora davanti a vive e balenantiepifanie naturali, ora dentrola fatata rivelazione dell’invi-sibile anima delle cose.“Realismo visionario”: eccoun altra possibile definizionedell’arte di Nuccia Sansoni,che attesta al di là di ognipossibile vincolo tecnico omentale della persona, l’in-tuizione in atto e la suscitan-te sensibilità del personag-gio, figlio o fratello insiemedel sogno e della realtà, del-l’idealità e del mondo.Sostituire alla mente gliocchi. Agli occhi la fantasia.Alla fantasia i colori. Ce n’èabbastanza per ripassare l’in-tera storia dell’arte. Lei, Nuccia Sansoni, da uniniziale lirismo di naturalisti-ca tenerezza, ora mormoratoda un pennello mutatosi incolpo di vento, ora sollecitatoda un accordo di toni a vesti-re la realtà di accurata trasfi-

gurazione formale, aveva pre-sto raggiunto una sua singola-re sigla espressiva (e coloristi-camente “espressionista) ingrado di cogliere la comples-sità dei soggetti in scattantilampi di geniale inventività.Paesaggio vero e paesaggiod’anima; prove di colore ecristallini frantumi di luce;contorni grafico-cromatici eforme-forza di eccitata istan-taneità reattiva.Questa era, per me almeno,l’enigmatica essenza di quel-la piccola-grande amica, ilmistero di quelle sue scatena-te vibrazioni estetiche cheproprio esplodendo da unaminuta costituzione fisica,sentivi che emanavano da uninconoscibile ma certamenteautentico territorio interiore.Ne fa fede, per quanto puòqui una riproduzione incolo-re, quel suo crepitante pezzodi bravura che è il Frutteto.

Claudio Toscani

L’Amministrazione

NUCCIA SANSONI

La cognizione del colore

T

Abbiamo voluto ricordare Nuccia, parlare ancora di lei, cercare parole per colmareun’assenza che sentiamo quotidianamente, seppur nella sua levità, come quotidiana elieve era la sua preziosa presenza per la più parte di noi castelleonesi.Affidiamo il ricordo, il saluto ed il rimpianto alle parole di Claudio Toscani, valentenostro pubblicista e sincero amico di Nuccia.

Il frutteto Galeotti Vertua a S. Maria Bressanoro

La scorsa primavera, così au-tunnale, il mantenimento deldecoro minimo per gli spazipubblici è stata un’autenticaimpresa. In parte non riuscita.Inviterei però ciascuno di noi,oltre che ad essere un utenteesigente, anche un buon osser-vatore di come e quanto ven-gano svolti i lavori, abbando-nando la facile e parziale per-cezione di quel che sta dietro ilproprio giardino.Il taglio dell’erba, ad esempio,che se non avviene è l’attivitàche maggiormente dà il segnodi trascuratezza del luogo, av-viene, da sempre, necessaria-mente con delle priorità, conuna turnazione precisa, e lad-dove possibile anche con unacerta contestualità.Mentre i dipendenti comunalisi occupano dei giardini dellescuole, dei parchi gioco e delleaiuole centrali, è invece unaditta esterna che ha il compitodi mantenere il cimitero, al-cune aiuole non centrali, leaiuole spartitraffico ed altro.Nell’aprile e maggio scorsi, incui è piovuto un giorno sì e unono e la temperatura era sotto lamedia di diversi gradi, la piani-ficazione di questi servizi cheun’Amministrazione può averesono stati seriamente compro-messi: “oggi non si taglia perchépiove, domani non si taglia per-ché c’è troppo bagnato”. Ecome se non bastasse l’erbacontinuava a crescere più rigo-gliosa e più verde mai. La faticae l’impegno di quei due mesi diaprile e maggio sono stati asso-lutamente vanificati da un ri-sultato mediocre, ma pur-troppo poco evitabile. Credoche lo si possa comprenderesolo se lo si paragona a certe im-possibilità che a volte s’incon-trano nello svolgere i lavori dicasa.I primi mesi del 2008 hanno se-

gnato anche l’inizio di unanuova e importante esperienza:il trasferimento dei servizi co-munali all ’ASM Serv i z iCastelleone spa. Nuova attivitàcon minor personale, dal mo-mento che ben quattro dei di-pendenti storici del nostroComune sono andati in pen-sione e che non è stato possibilericostituire l’organico prece-dente. Dobbiamo concedere all’Azi-enda Servizi, che tanto si staadoperando, quell’intervallo ditempo necessario perché l’or-ganizzazione predisposta nellapianificazione diventi espe-rienza operativa, e perché losnellimento e la diversifica-zione della procedure siano as-solutamente rispondenti ainuovi bisogni.A volte inoltre lo spazio pub-blico risulta degradato perchéabbandonato. Anche da noi, daun po’ di tempo a questa parte,come in molte altre realtà ita-liane, gli spazi pubblici sono av-vertiti come spazi di nessuno, incui si gettano carte, oggettirotti, s’imbrattano i muri, men-tre invece rappresentano in séun alto valore di democrazia:sono luoghi di tutta la cittadi-nanza, di cui tutti possonofruire in egual modo. È com-pito di ciascuno di noi custo-dirli e renderci vigili affinchéognuno li usi secondo libertàed equità.La manutenzione urbana oggicomporta costi davvero non in-differenti per la pubblica am-ministrazione: è una battagliaquotidiana senza fine, che si ri-presenta ogni giorno. Noi cer-cheremo di migliorarla e dicondurla al meglio; vorremoanche che fosse una battagliacomune, di cittadini attivi e vi-gili nella difesa degli spazi ditutti.

Chiara Tomasetti

Investimenti per il Servizio acqua e tariffe

Piove, piove, piove, ma non basta. Possiamo stentare a cre-derci, ma nonostante la bagnatissima primavera italiana la man-canza d’acqua nel nostro Paese si farà comunque sentire. Ilproblema, infatti, è ormai cronico. Negli ultimi decenni si è re-gistrato un aumento costante dei consumi di acqua per tutti gliusi: civile, agricolo ed industriale. Occorre intervenire ed in-vertire la tendenza, ed ognuno deve fare la sua parte.In Provincia di Cremona, per la parte civile, si è deciso di ra-z i o n a l i z z a re le gestioni esistenti e di eseguire grossi investi-menti per garantire stabilità di approvvigionamenti, diminu-zione delle perdite di rete e miglioramento dei parametri qua-litativi. È un’operazione decisa dall’Autorità d’ambito, che si èimpegnata ad intervenire velocemente anche a Castelleone conil rifacimento di un pozzo per l’acquedotto comunale.In tempi di vacche magre, gli investimenti si finanziano con letariffe, e questo comporterà anche per noi un piccolo aumento,che per una famiglia media si aggirerà sui 20 euro all’anno.Noi italiani siamo i più forti consumatori al mondo di acqueminerali, con alti costi economici ed ambientali. L’acqua del-l’acquedotto garantisce invece una buona qualità e costa 500volte meno. Riflettiamoci!

Manutenzione degli spazi pubblici.

Lo stato delle cose

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egli scorsi mesi di aprile e maggio si è tenutoa Castelleone un ciclo di incontri indirizzatoai settori commercio, pubblici esercizi e turi-smo che ha concretizzato sul nostro territo-rio il “Progetto formazione per la competiti-vità e l’innovazione delle imprese commer-ciali cremonesi”.

Il Comune di Castelleone ha infatti aderito al progetto ci-tato, condiviso da tutte le associazioni di categoria(Confesercenti, Ascom Cremona e Crema, Asvicom) e fi-nanziato da Camera di Commercio e Provincia di Cremonanell’ambito del Patto per lo Sviluppo, attraverso il quale cisi propone di fornire strumenti atti a favorire la competiti-vità all’interno del settore. I soggetti citati hanno infatti ritenuto di unire le propriecompetenze, evitando la sovrapposizione di proposte for-mative che tradizionalmente si verificava negli anni prece-denti, e al fine di disseminare il più possibile l’attività for-mativa sul territorio provinciale hanno perseguito la sceltadi non concentrare tale attività nelle solite sedi di Cremonae Crema ma di individuare otto comuni che facessero dapunto di riferimento dell’iniziativa nei rispettivi circondari,al fine di favorire la partecipazione più ampia da parte de-gli operatori del settore.Settore che da anni si trova a fare i conti con la spietata con-correnza della grande distribuzione e dei centri commer-ciali, e che quindi necessita di rafforzare le competenze stra-tegiche degli operatori e l’attenzione al miglioramento qua-litativo della loro proposta commerciale. Il percorso formativo infatti si è concentrato sull’obiettivodi stimolare in ciascun operatore, indipendentemente dalladimensione del proprio esercizio commerciale, la consa-pevolezza dell’essere impresa a tutti gli effetti e come talesoggetto in grado di trarre benefici dall’applicazione delletecniche aziendali di cui anche le grandi imprese si servono.Il corso, a cura di Servimpresa, azienda speciale dellaCamera di Commercio di Cremona la cui area di interventofondamentale è proprio la formazione, si è articolato in seiincontri serali, gratuiti, suddivisi in due moduli: nel primomodulo il docente Marta Guerreschi ha affrontato in quat-tro serate il tema delle tecniche di vendita, della comuni-cazione e della fidelizzazione della clientela, con un occhiodi riguardo alle attività promozionali; nel secondo moduloEmanuele Fazzi ha trattato degli aspetti economico finan-ziari della gestione, spiegando come è composto e come silegge un bilancio.La partecipazione degli operatori è stata molto soddisfa-cente: i 38 iscritti totali, rappresentanti di tutto il panoramacommerciale castelleonese, e una frequenza media di unaventina di partecipanti per serata, hanno rappresentanoun’eccellenza a livello provinciale. Operatori che hannoespresso una valutazione molto positiva della proposta, purconstatando che a volte l’approccio è stato troppo teoricoa fronte di necessità di suggerimenti più strettamente pra-tici. L’Amministrazione opererà con gli altri soggetti istituzio-nali coinvolti al fine di rendere tale proposta un appunta-mento fisso, perseguendo una sempre maggiore rispon-denza alle esigenze degli operatori e possibilmente diluen-dola maggiormente nel corso dell’anno.

Paolo TirelliAssessore al Commercio

Le associazioni

1988-2008: i primi vent’anni delMercatino dell’Antiquariato diCastelleone hanno richiesto ungrande impegno per trovareprima e coalizzare poi le ener-gie utili a far decollare un pro-getto così importante.Bisognava inoltre che l’orga-nizzazione entrasse in sintoniacon le esigenze del territorio,con la disponibilità dell’Am-ministrazione Comunale e lapotenzialità delle sue dirama-zioni operative. Il “movente”originario fu quello di dare os-sigeno al commercio locale cheristagnava in modo pericoloso,oppresso dall’affermarsi dellagrande distribuzione, e di ri-flesso far conoscere il nome, lastoria, il patrimonio culturale,la civiltà del nostro paese oltrei confini locali. Erano tempipionieristici, e nemmeno io al-lora, che dovevo scontrarmicon mille problemi, avrei pen-sato agli sviluppi che il nostroMercatino mensile nel tempoè andato assumendo. Vale dav-vero la pena che la storia di que-sti vent’anni sia conosciuta datutti, e colgo l’occasione offer-tami dalle pagine di questo gior-nale per anticipare ai castelleo-nesi la prossima uscita di un li-bro che racconterà dei prota-gonisti e degli eventi.Il nostro Mercatino è stato ilprimo in provincia a proporreun nuovo modo di operare: loscambio commerciale non fin ea se stesso, ma animatore di sto-ria e di società. Nella mia intenzione originaleconviveva infatti, assieme allasperanza di rivitalizzare il com-mercio, il suggestivo auspicio diaprire il paese a nuove realtà ea nuove relazioni. Offrire Ca-stelleone, con il suo centro, lasua piazza, le sue ricchezze arti-stiche a visitatori provenienti daogni parte d’Italia era un sognoche si è concretizzato: il nostropaese, in questi vent’anni, è di-ventato un palcoscenico che,ogni seconda domenica delmese, alza il suo sipario per mi-gliaia di forestieri. Gli oggettiche vengono esposti si ambien-tano perfettamente nella cor-nice del centro storico, sono la-sciti di un passato che rimovi-menta il presente, educano algusto, raffinano le scelte. Iprimi obiettivi: incrementare ilcommercio, favorire l’indotto,dar visibilità a Castelleone, au-mentare il numero degli espo-sitori (dai 33 di ieri ai 200 dioggi) sono stati raggiunti dopo

un laborioso quanto faticoso la-voro di assestamento e di orga-nizzazione. Solo su questa basedi partenza è stato possibilepuntare ad altre iniziative chetogliessero il Mercatino dall’e-stemporaneità del commercioe lo radicassero nelle necessitàdel corso storico. In quest’otticavanno viste le numerose mani-festazioni realizzate in campoartistico e sociale, come il re-stauro delle 27 tele dellaParrocchiale, la relativa mostracon il catalogo d’arte, l’illumi-nazione del centro storico e deimonumenti, la tinteggiatura el’impianto completo d’illumi-nazione della Parrocchiale. Epoi le prime aiuole fiorite perabbellire il paese, gli spettacolie le kermesse in piazza e soprat-tutto le iniziative in campo soli-daristico, i grandi schermi TV,il pulmino, gli arredi, e i gazebodonati alla Fondazione Brunen-ghi. Convegni e donazioni allaBreast Unit (reparto per la curadel tumore al seno) dell’Os-pedale di Cremona, e poi l’au-tolettiga nuova acquistata in-sieme al Comune di Casteleonedonata alla Croce Verde. E diquesti giorni il restauro del ve-stito della Madonna dellaMisericordia. Tutto verrà defi-nito in modo dettagliato sulprossimo libro, ma tengo a sot-tolineare come questi signific a-tivi interventi debbano far ri-flettere su quanto una comu-nità possa ricevere se chi operaesula dagli interessi personali o

da obiettivi di potere.È stato determinante avere conme un gruppo di giovanissimientusiasti e coesi, sempre in-clini al miglioramento organiz-zativo e mai intesi alla competi-zione individuale. In questianni ho imparato una grandelezione da questi giovani: aimiei figli Stefania e William, aPaola Capellini, Marco Agosti,Corinna Galli, Daniele Milane-si, ai nuovi entrati e miei nipotiFilippo e Edoardo Mazzola de-vo un grazie davvero sincero, siaper la presenza costate che perl’esempio offerto. Oggi, conloro, sono identificata come“quelli del mercatino”, ed è unriconoscimento che apprezzomoltissimo, per l’entusiasmooperativo e la coesione umanadel mio staff . Alle associazioniche operano sul territorio au-guro di vivere esperienze comela nostra, dove le regole fonda-mentali sono il lavoro di squa-dra e il rispetto del gruppo. Matutto l’impegno sarebbe statoinutile se al nostro fianco nonci fose stata l’AmministrazioneComunale. Solo con l’appoggiodi questa realtà è stato possibilemantenere viva un’iniziativache in altri centri si è spenta nelgiro di qualche anno. Il mio auspicio è che si possa la-vorare insieme, fianco a fia n c o ,per ancora tantissimo tempo,per il bene della nostra comu-nità.

Il Pre s i d e n t ePupilla Bergo

I vent’anni

del mercatino

Progetto formazione

per la competitività

e l’innovazione

delle imprese

commerciali cremonesi

Realizzazione a Castelleone del “Patto per lo sviluppo inprovincia di Cremona”

N

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l’amministrazione

All'epoca comunque la deci-sione di realizzare quel pro-getto nell'area dell'ex Ospe-dale non era ancora possibile,dal momento che la Regionenel dicembre 2005 non auto-rizzava la vendita diretta alComune di Castelleone.Abbiamo comunque conti-nuato gli incontri con le partivenditrici, e contemporanea-mente abbiamo fatto in modod'ottenere l'accreditamentodei poliambulatori, già trasfe-riti presso la Casa di RiposoBrunenghi, e l'apertura del re-parto radiologia, già allestitoma inutilizzato da oltre unanno. Solo nel marzo 2006 laRegione ha autorizzato l'ASL el'Azienda Ospedaliera alla ven-dita diretta al nostro Comune.Sino a quella data, pertanto,nessuna compravendita dell'a-rea ex Ospedale sarebbe statapossibile.

La normativa finanziaria chevincola gli investimenti delComune ci permette l'imme-diato acquisto solo a lotti, fra-zionando in due rate l'importodovuto, pari ad 1.347.000. Laparte venditrice tuttavia, dopopiù e più incontri, ci dice di nonaccettare questa modalità divendita.L'impossibilità di gestire diret-tamente l'operazione mette incampo un percorso che si è svi-luppato positivamente in questiultimi mesi, e che ha previsto:● un accordo di massima con leAziende Ospedaliera e Sani-taria;● il dialogo e il coinvolgimento

delle Fondazioni, che hannoaccolto favorevolmente il lorocoinvolgimento nel Progetto;● un piano economico e finan-ziario di massima, illustrato edibattuto con i capigruppo.

GLI OBIETTIVI COLLEGAT IALLA REALIZZAZIONE DELPROGETTO SOCIALE NEL-L'AREA DELL'EX OSPEDALEa ) Che in questa operazionevengano mantenuti gli impe-gni a suo tempo assunti daaziende Ospedaliere e Regioneriguardanti gli investimenti instrutture sanitarie a Castel-leone (più precisamente, laparte venditrice si era impe-gnata, a fronte dell'acquistodell'ex Ospedale da parte delComune, a reinvestire lasomma di 260.000,00 per l'ade-guamento del piano seminter-rato della Fondazione Brunen-ghi, ad ospitare i poliambula-tori e i servizi del DistrettoSanitario).b) Che venga riqualificato tuttoil quartiere del vecchio ospe-dale, restituendo a Castelleonel'intera area, resa in tal mododecorosa e viva dalla presenzadelle funzioni pubbliche e diservizio alla cittadinanza.c ) Che l'operazione economi-camente in pareggio preveda lamassima restituzione possibiledi risorse e di spazi alla partepubblica, data la disponibilitàmessa in gioco da Fondazioni eComune.

Questi scopi sono irraggiungi-bili senza mettere in giocol'Azienda Patrimoniale, comu-nale al 100%, al fine di ottenereil massimo di efficienza, il mi-

nimo di burocrazia, tempistretti, libertà operativa impe-dita invece al Comune dallenorme della Legge Finanziaria,coordinamento delle opera-zioni, valorizzare la sua mis-sione specifica e ottenere van-taggi economici.

Solo a maggio 2008 la parte ven-ditrice ci ha fatto conoscere l'e-sistenza di un vincolo di desti-nazione sull'immobile dell'exOspedale che, se non modifi-cato, renderebbe l'operazionefinanziaria finalizzata all'acqui-sto e alla ristrutturazione quasiimpossibile.L'ASL ha dato la propria dis-ponibilità sia per la modificadel vincolo sia ad investirepresso la Brunenghi per la rea-lizzazione degli Uffici delDistretto Sanitario.L'Azienda Ospedaliera non hainvece dato in alcun modo lapropria disponibilità, né a farsicarico della modifica del vin-colo, né a reinvestire alcunchésul territorio castelleonese a fa-vore dei poliamulatori esistentipresso la Casa di RiposoBrunenghi.Il diniego dell'Azienda Ospe-daliera rischia di comprometteseriamente l'intera operazione:non possiamo certo pensare néaccettare che in un futuro pros-simo il nostro territorio vengaprivato, dopo l'ospedale vero eproprio, anche degli ambula-tori attualmente collocatipresso la Fondazione Brunen-ghi.

Continuiamo comunque a la-vorare tenacemente nella dire-zione indicata. E questo si è già

di per sé rivelato un buon ri-sultato:● c'è un percorso avviato e pun-tuale sia dal punto di vista eco-nomico, sia dal punto di vistaprogettuale;● l'istruttoria di tutti i docu-menti è completa ed esaustiva;● le Fondazioni hanno com-piuto i primi passi per liberarele loro risorse e adempiere a le-gati e scopi statutari;● l'enorme lavoro ha prodottoidee progettuali in più per larealizzazione dell'obiettivo pri-mario del “Progetto Sociale”.

Riteniamo di aver sino ad oggiperseguito il massimo di infor-mazione e di comunicazione,attuando una trasparente cir-colazione dei documenti pro-dotti.Il “Progetto Sociale” disegnatoper essere realizzato nel vec-chio Ospedale interpreta an-che la forte richiesta dei citta-dini di reimpossessarsi di unloro bene comune storico, ol-tre che di poter usufruire degliindispensabili servizi alla co-munità.Ci auguriamo che le Aziendevenditrici non vogliano assu-mere decisioni contrarie al vo-lere della cittadinanza. Daparte sua l'Amministrazionecontinuerà ad adoperarsi af-finché, responsabilmente, sigiunga ad un accordo chetenga nella debita considera-zione la volontà e l'interesse deicastelleonesi, sperando cheuguale senso di responsabilitàvenga in questo campo dimo-strato da tutte le forze politichedel paese.

L’Amministrazione

DirettorePaolo Tirelli

Direttore responsabileGianni Lucini

Consulenza e coordinamentoMauro Cimaschi

RedazioneAntonietta PedrinazziGiovanni CampariCamilla Strada

Segreteria di redazioneMaria Rosa Valcarenghi0374/356323/[email protected]

Progetto grafico ed editorialemarketing & comunicazione

Pubblicità0374/356323/356302

EditoreAmministrazione Comunaledi Castelleone

StampaFantigrafica, Cremona

chiuso in tipografia: 07/07/2008

EDITORIALE segue dalla prima

nuovi disperati che, carichi di problematicità, sbarcano qui e quichiedono accoglienza e aiuto: anche a un lombardo di inizio ‘900non dovevano essere sembrati poi tanto diversi gli sfollati dallaSicilia e dalla Calabria dai migranti di oggi, portatori di usi, co -stumi e financo di una lingua diversa. La speranza è che questosentimento di apertura continui ad albergare nei castelleonesi e nonvenga sostituito da pulsioni xenofobe.È una speranza da praticare sulla base di quanto recita, tra l’al -tro, la Carta dei Valori e dell’Integrazione (Ministero dell’Interno,2007): “L’Italia è impegnata perchè ogni persona, sin dal primomomento in cui si trova sul territorio italiano, possa fruire dei di -ritti fondamentali, senza distinzione di sesso, etnia, religione, con -dizioni sociali. Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia deverispettare i valori su cui poggia la società, i diritti degli altri, i do -veri di solidarietà richiesti dalle leggi”.

EX OSPEDALE segue dalla prima

A settembre

la Festa

del Libro

Quest’anno la Festa delLibro si terrà nei giornidal 19 al 21 settembre.L’anno scorso il temaconduttore della Festaera come ricorderetel ’A c q u a; quest’anno afare da filo conduttoredei molti libri presen-tati e delle altre inizia-tive il tema sarà la Terra.Naturalmente, visto ilsuccesso dell’annoscorso, la Festa del Librodarà ampio spazio an-che alla letterarura perragazzi.La Festa verrà inaugu-rata la sera di venerdì19 settembre con unaconversazione dedi-cata a Virgilio Brocchie alla geografia dei luo-ghi nella sua opera,vale a dire i tanti luoghidi Castelleone e din-torni che questo au-tore riprende e trasfi-gura nei suoi romanzi.Nel corso delle tre gior-nate verranno inoltrepresentati tanti e tantilibri sulle bancarelleche allestiremo in viaGaribaldi, con l’aiutosempre valido e pre-stante del gruppo delleLibronzole.