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ioLa parola del Prevosto (don Luigi) 3Calendario liturgico 4L’Enciclica del Papa (2) 10Papa Giovanni Paolo II, ricordo 11Testimone del Vangelo (d. A. Santoro) 12

vita parrocchialeConsiglio Pastorale (P. Sala) 14Rino Bonera , una presenza (R. Mor) 15Le Quarantore (V.B.) 16Briciole Francescane (E. Mancini) 17Dalla San Vincenzo (R. Fontana) 18Coro “Cor Unum” 19

dall’oratorioVincono il Carnevale... 20Messaggi che vanno... 21Gita a Portofino 22Campi Scuola Estate 22StaSsera Debutto 23E gli scout? (1) (D. Merzoni) 24

arte & culturaLe Poesie di Rosetta (R. Mor) 26L’angolo di Massimo (M. Calvi) 27Voi che ne pensate? (L. A. Pinelli) 28Informagiovani (L. Brunelli) 29Uno strano incontro (1) 30Tempi lontani (G. Pini) 31Università Aperta 32

le nostre rubrichePer te casalinga (L.D.B) 33La festa di San Giorgio (L.D.B.) 34Informagiovani e Assessorato Cultura 36Lo Sport (R. Moscarella) 37L’Atletico Valeria (S. Bettoncelli) 39

varie - cronacaAvis Verolanuova (B. Vigna) 40Pedalata Ecologica 41Scuola materna Boschetti 42Per i più piccoli (B. Cocchetti) 43Ciclisti a Roma 44Gita in Campania 45Pompieri in festa 46Alcolisti in trattamento (Mariuccia) 47Volontari del soccorso 48Orario delle farmacie 49Numeri Utili 49Suor Giacomina Colla 50Anagrafe Parrocchiale 50Offerte 51

sommario

In copertina:Giotto: Noli me tangere (part.) 1303-05 circa

Padova, Cappella degli Scrovegni

L’Angelo di VerolaMensile di Vita

Parrocchiale VeroleseA cura di don Luigi Bracchi

Redattori:Sac. Giuseppe Lama

Sac. Valentino Picozzi

Telefoni utili030 931210 (Casa Canonica)030 932975 (abit. Prevosto)030 9921196 (abit. don Giuseppe)030 931475 (abit. don Valentino)

Abbonamento annualeOrdinario 20,00Sostenitore 25,00Benemerito 30,00Per spedizionea mezzo posta 18,00Un numero 2,00

StampaTipolito Bressanelli - Manerbio

Tel. 030 93 80 201

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la parola del prevosto

Pasqua del Signore:una realtà da vivere!Al termine della Settimana Santa

celebreremo il Triduo Pasquale,che è il centro di tutto l’anno li-

turgico.Le nostre comunità forse fanno fatica avivere quei giorni con quella dignitàcon cui la Pasqua viene proposta a tut-ti. Alcune volte è difficile a distinguerela vera liturgia dalle devozioni, la pre-ghiera comune di una assemblea cri-stiana dalle tradizioni, dalle abitudini.In un simile contesto il Triduo Pasqua-le potrebbe risultare carente di convin-zioni, di vitalità; può non essere valoriz-zato nel suo complesso. Di fronte aqueste difficoltà non possiamo restareindifferenti, se si tiene presente che laPasqua, oltre che essere al centro del-l’Anno Liturgico, lo è soprattutto del pe-riodo pasquale, quando per alcuni me-si una comunità è chiamata a vivere unpatrimonio di fede e di liturgia inscindi-bile dal contesto in cui vive.Se si vuole che il celebrare diventi unvero fare la Pasqua, non si possonotrascurare alcuni orizzonti fondamen-tali, in quanto il Triduo non è un sem-plice tempo di speciali devozioni.Dovremo capire che cosa è veramentel’Anno Liturgico, per comprenderne ve-ramente il culmine: l’adorazione al Cri-sto morto il Venerdì Santo potrebbe di-ventare così più importante rispetto al-la Veglia Pasquale, anche se continue-remo a ripetere che è la “madre di tut-te le veglie”. La Pasqua certo sarà pro-clamare anche quest’anno quel cheCristo ha compiuto per noi, ma non ba-sta; comporterà il “dover essere” di noiBattezzati, Chiesa che celebra il Cristocrocifisso, morto, sepolto e risorto. Sela nostra comunità ha percorso sul se-rio il cammino quaresimale, allora faràveramente Pasqua, nel senso che men-tre celebra il passaggio di Cristo, lo ren-

de attuale nel suo passaggio dalle di-verse situazioni di morte alla manife-stazione delle varie esperienze di vita.

La messa della sera del Giovedì Santo“in Coena Domini” è il momento sacra-mentale dell’ unico mistero Pasquale.L’Eucarestia richiama sempre il miste-ro della morte e Risurrezione di Gesù.La celebrazione della Passione del Si-gnore è organizzata in modo tale da ce-lebrare come presente, nella realtà del-la chiesa e del mondo, una passioneche continua oltre il Venerdì Santo. Puressendo completo e perfetto il valoredella morte di Cristo, tuttavia la Chiesapartecipa con la sua alla Croce di Cri-sto.Nella veglia Pasquale il cristiano vegliasoprattutto nell’attesa della sua venutafinale. Anche ai nostri giorni, la salvez-za è protesa al futuro, quando Dio saràtutto in tutti. La storia della salvezza og-gi si attua nei sacramenti della Chiesa(Battesimo, Cresima, Eucarestia).È necessario che quanto celebreremonel Triduo Pasquale incida nel cammi-no concreto delle nostre comunità. Nederiva che il valore autentico del pre-sente è sempre verificabile come fedel-tà al passato e disponibilità al futuro.Possa la prossima celebrazione dellaPasqua tradursi in autentico passaggiodalla pratica rituale ad una vita cristia-na più vera e più autentica, così che ilmondo veda, creda e celebri il donodella speranza.Le Quarantore, che celebreremo all’ini-zio della Settimana Santa, diventinoper noi, giorni di preparazione ad unaPasqua vera ed autentica.

Buona Pasqua a tutti.

Don Luigi

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In Basilica: Prefestiva: ore 18.30Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

ore 18.15 VespriFeriali: ore 7.00 - 9.00

lunedì - mercoledì - venerdì: 18.30

S. Rocco: Festiva: ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva: ore 10.00Feriale (solo giovedì): ore 20.00

Cappella Casa Albergo: Martedì, giovedì, sabato e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a dis-posizione per le confessioni.

1 sabatoore 18.30 Santa Messa con catechesi battesimaleore 20.30 In Basilica: Concerto: Messa in Do minore di W. A. Mozart

2 Domenica Quinta di Quaresima (I settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Gesù le disse: - Tuo fratello risusciterà -. Gli rispose Mar-ta: - So che risusciterà nell’ultimo giorno” - ...”. (Gv 11, 23-24)

Sante Messe con orario festivoore 11.00 Partenza dei catechisti per il loro ritiro a Orzinuovi (Andreana)ore 15.00 Oratorio: incontro con i genitori dei bambini di 1a elementareore 18.15 Vespri

3 lunedì ore 20.30: Via Crucis nella Diaconia Sant’Antonio

4 martedì ore 20.30: Via Crucis nella Diaconia San Rocco

5 mercoledìore 15.00 In Basilica: Preparazione alla Pasqua delle donne.

Vespro e S. Messa con riflessione, possibilità di confessioneore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Crocifisso

6 Giovedìore 15.00 In Basilica: Preparazione alla Pasqua delle donne.

Vespro e S. Messa con riflessione, possibilità di confessioneore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Madonna di Caravaggio

7 venerdì È giorno di magroore 15.00 In Basilica: Preparazione alla Pasqua delle donne.

Vespro e S. Messa con riflessione, possibilità di confessioneore 16.30 In Basilica: Incontro quaresimale per i ragazziore 20.30 Via Crucis nella Diaconia San Donnino

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calendario liturgico

Inizio della Settimana SantaÈ la settimana più significativa dell’anno, quella che la tradizione liturgica e po-polare chiama “Santa”. Su questa settimana deve puntare l’impegno spiritualedei credenti. Sempre la liturgia, ma specialmente in questa settimana, ci fa ri-vivere il mistero pasquale nel quale Gesù, Figlio di Dio, incarnatosi e fatto ob-bediente fino alla morte di croce, è talmente esaltato nella Risurrezione eAscensione da essere costituito Signore e poter così comunicare la sua vita di-vina affinché gli uomini, morti al peccato e configurati a Cristo, non vivano piùper se stessi, ma per Gesù che morì e risuscitò per noi.I primi giorni della Settimana Santa, nella nostra Parrocchia, sono caratterizza-ti dalla celebrazione delle Quarantore. Sono giorni di preghiera, di ascolto del-la Parola di Dio, di conversione che devono servirci da introduzione al triduopasquale in cui si celebra il mistero di Cristo che per noi muore e risorge.

9 Domenica Domenica delle Palme (II settimana del salterio)

Dal Vangelo “...e disse: - Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza,versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più delfrutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regnodi Dio - ...”. (Mc 14, 24.25)

Sante Messe con orario festivoore 9.15 Oratorio: benedizione degli ulivi, Processione verso la Basilica

seguita dalla Santa Messaore 11.00 Santa Messaore 15.00 Apertura delle S.s. Quarantore. Vespro. Esposizione del Santis-

simo Sacramento. Breve riflessione N.B.: Il Santissimo rimane esposto all’adorazione dei grup-pi e dei singoli

ore 17.00 Salone delle Suore: incontro con i genitori, padrini e madrinedei battezzandi del mese di aprileNon viene celebrata la Santa Messa delle 18.30

ore 20.30 S. Messa. Meditazione. Reposizione. (Partecipa il Coro parroc-chiale)

10 lunedì Della Settimana santaore 7.00 S. Messa. Esposizione del SS. Sacramentoore 9.00 S. Messa per gli alunni delle elementariore 10.30 Adorazione alunni delle medieore 12.00 Dalle ore 12.00 alle ore 15.00, adorazione guidata dalle Diaconie ore 15.00 Adorazione per tutte le donne della Parrocchiaore 20.30 S. Messa. Meditazione. Reposizione. (Partecipa il Coro parroc-

chiale)

11 martedì Della Settimana santaore 7.00 S. Messa. Esposizione del SS. Sacramentoore 9.00 S. Messa per gli alunni delle elementariore 10.30 Adorazione alunni delle medieore 12.00 Dalle ore 12.00 alle ore 15.00, adorazione guidata dalle Diaconieore 15.00 Adorazione per tutte le donne della parrocchiaore 20.30 S. Messa. Meditazione. Benedizione Eucaristica solenne. Chiu-

sura delle Quarantore (Partecipa il Coro parrocchiale)

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calendario liturgico

12 mercoledì Della Settimana santaTutte le Sante Messe con orario feriale vengono celebrate nel-la Cappella delle Suore

ore 15.00 Dalle suore: sante Confessioni per i ragazzi e ragazze delle me-die

ore 20.00 Solenne Via Crucis cittadina. Partenza dal cortile delle Suore

13 GIOVEDÌ SANTONon si celebrano Sante Messe al mattino

ore 9.00 Celebrazione delle Lodi e ufficio delle lettureore 9.30 Nel Duomo di Brescia S. Messa Crismale celebrata dal Vesco-

vo con i sacerdoti della diocesi (viene trasmessa da Radioba-silica)

ore 16.30 S. Messa per i ragazzi, gli anziani e gli ammalatiore 20.30 S. Messa nella “Cena del Signore”. (Partecipa il Coro parroc-

chiale)

14 VENERDÌ SANTONon si celebrano Sante Messe al mattino

ore 9.00 Celebrazione delle Lodi e ufficio delle letture ore 9.30 Dalle ore 9.30 alle 12.00 e dopo la Via Crucis, alle 16.00 alle

1800, i sacerdoti sono disponibili per le Confessioni ore 15.00 In Basilica solenne Via Crucis per tutti ore 20.30 Liturgia della Passione e bacio del Crocifisso (Partecipa il Co-

ro parrocchiale)ore 21.30 Ufficio delle tenebre

15 SABATO SANTONon si celebrano Sante Messe al mattino

ore 7.00 I sacerdoti sono a disposizione per le Sante Confessioni fino al-le 12.00

ore 9.00 Celebrazione delle Lodi e Ufficio delle letture ore 15.00 Confessioni fino alle ore 19.00 ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale

È l’ora più solenne di tutto l’anno liturgico. S. Agostino lachiama “Madre di tutte le veglie”; si veglia nell’attesa del-la Risurrezione: mistero centrale della nostra fede - SantaMessa con la partecipazione del Coro parrocchiale

16 Domenica di Pasqua nella Risurrezione del SignoreSolennità con ottava (proprio del salterio)

Dal Vangelo “...(Maria di Magdala) disse loro: - Hanno portato via il Si-gnore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto. -...”. (Gv 20, 2)

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Sante Messe con orario festivoore 9.30 In Basilica: Solenne Professione Pubblica di Fede dei giovani

maggiorenniore 11.00 S. Messa solenne (con la partecipazione del Coro parrocchiale)ore 18.00 Vespri solenni

17 LUNEDÌ DELL’ANGELO (proprio del salterio)

Dal Vangelo “...allora Gesù disse loro: - Non temete; andate ad annun-ziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno.- ...”. (Mt 28, 10)

Sante Messe con orario festivoLa santa messa delle ore 11.00 è celebrata in S. RoccoNel pomeriggio è sospesa la celebrazione dei vespri

ore 18.30 S. Messa

23 Domenica Seconda di Pasqua (della Divina Misericordia)(proprio del salterio)

Dal Vangelo “...(dopo aver detto questo) alitò su di loro e disse: - riceve-te lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno ri-messi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi. - ...”.(Gv 20, 20-23)

Sante Messe con orario festivoore 12.00 Celebrazione solenne del Battesimo.ore 15.00 Oratorio: incontro per i genitori dei bambini di 3a elementareore 15.00 Suore: incontro per i genitori dei ragazzi di 1a media

Da lunedì 24: II settimana del salterio

25 martedì San Marco Evangelista - Festa. Sante Messe con orario feriale.(Proprio del Salterio)

30 Domenica Terza di Pasqua (III settimana del salterio)

Dal Vangelo “... Ed egli disse loro: - Sciocchi e tardi di cuore, nel crederealla parola dei profeti - ...”. (Lc 24, 25)

Sante Messe con orario festivoore 9.30 In Basilica: Redditio (consegna) del Padre Nostro per i fanciul-

li di 5a elementareore 15.00 Oratorio: incontro per i genitori dei bambini di 2a elementareore 15.00 Suore: incontro per i genitori dei ragazzi di 2a media

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In Basilica: Prefestiva: ore 18.30Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30

ore 18.15 VespriFeriali: ore 7.00 - 9.00

lunedì - mercoledì - venerdì: 18.30

S. Rocco: Festiva: ore 9.00

S. Anna - Breda Libera: Festiva: ore 10.00Feriale (solo giovedì): ore 20.00

Cappella Casa Albergo: Martedì, giovedì, sabato e prefestiva: ore 16.30

N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.30, i sacerdoti sono a dispo-sizione per le confessioni.

Mese MarianoSi apre il mese dedicato alla devozione verso la Vergine Maria. Ogni giorno leMesse delle 9.00 e delle 18.30 saranno precedute dalla recita del S. Rosario. So-no in programma sere di preghiera nelle varie Diaconie Il calendario sarà pubblicato nel prossimo numero

Ogni sera alle ore 20.30 il S. Rosario è recitato nelle chiese sussidiarie di S. Roc-co, Cappella Casa Albergo, Madonna di Caravaggio (Stadio) e chiesa di S. Don-nino

1 lunedì S. Giuseppe lavoratoreore 11.00 S. Messa per il mondo del lavoro

3 mercoledì Santi Filippo e Giacomo - Festa - Sante messe con orario fe-riale

6 sabato Festa di S. Gottardo in S. Donninoore 9 e 11 Le Sante Messe del mattino sono celebrate in S. Donninoore 17.00 S. Rosario e benedizione con la reliquia del Santo

ore 15.00 Suore: ritiro per i bambini di 2a elementare

7 Domenica Quarta di Pasqua (IV settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Dice il Signore: -Io sono il buon pastore. Il buon pastoreoffre la vita per le sue pecore- ...”. (Gv 10, 11)

Sante Messe con orario festivo

ore 15.00 Basilica: Celebrazione della prima riconciliazione per i fanciullidi 3a elementare

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Riepilogo degli appuntamentiSabato 1 aprileSuperiori - dalle 15.00 alle 18.00, ritiro ore 15.00 Suore

Domenica 2 aprileCatechisti - Partenza per il loro ritiro ore 11.00

Genitori dei bambini di 1ª elementare ore 15.00 Oratorio

Domenica 9 aprileGenitori dei battezzandi di aprile ore 17.00 Suore

Domenica 23 aprileGenitori dei bambini di 3ª elementare ore 15.00 Oratorio

Genitori dei ragazzi di 1ª media ore 15.00 Suore

Domenica 30 aprile5ª elementare Redditio del Padre Nostro ore 9.30 Basilica

Genitori dei bambini di 2ª elementare ore 15.00 Oratorio

Genitori dei ragazzi di 2ª media ore 15.00 Suore

Sabato 6 maggio2ª elementare - ritiro ore 15.00 Suore

Domenica 7 maggio3ª elementare prima riconciliazione ore 15.00 Basilica

Prossime date per celebrazione del Battesimo15 aprile - Veglia Pasquale - la notte ore 21.00

23 aprile - Domenica dopo Pasqua - ore 12.00

4 giugno- Pentecoste - ore 16.00

6 agosto- Trasfigurazione di Gesù - durante la S. Messa delle 10.30Si raccomanda ai genitori, non appena scelta la data, di segnalar-la per tempo in Canonica al fine di programmare gli incontri di pre-parazione in modo adeguato.

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l’enciclica del papa

La Prima Enciclicadi Benedetto XVI:“Deus Caritas Est”(IIa parte)a cura di Don Giuseppe

C)Armonia tra eros e agàpeLa prima parte dell’Enciclica è un esa-me approfondito del significato dell’a-more per sapere chi è Dio e chi siamonoi. Dal momento che il termine“amore” è diventato una delle parolepiù usate e anche abusate, il Papaprecisa che, al di là dei molteplici usiche se ne fa, l’amore tra uomo e don-na, nel quale corpo e anima concor-rono inscindibilmente, emerge comearchetipo dell’amore per eccellen-za. A questo amore l’antica Greciadava il nome di eros, parola mai usa-ta nel Nuovo Testamento e usata solodue volte nell’Antico Testamento gre-co. Il N. T. dà piuttosto la preferenzaal termine agàpe, che costituisce lanovità del cristianesimo. Ma proprioquesto fatto è stato considerato inmodo negativo, tanto che per il filoso-fo Friedric Nietzche l’agàpe avrebbeavvelenato l’eros, rendendo amara lacosa più bella e gioiosa della vita.In realtà - spiega il Papa - l’eros paga-no era la sopraffazione della ragioneda parte di una “pazzia divina”, chestrappava l’uomo alla limitatezza del-la sua esistenza. Ciò si traduceva neiculti della fertilità e della prostituzionesacra. L’Antico Testamento ha consi-

derato tutto ciò come attentato alla fe-de nell’unico Dio e come perversionedella religiosità. La falsa divinizza-zione dell’eros lo priva della sua di-gnità e della sua autentica umanità.L’eros ha bisogno di disciplina peroffrire non tanto il piacere di un istan-te, quanto piuttosto un certo pregu-stamento di quella felicità a cui l’uo-mo aspira con tutto il suo essere. Lapurificazione dell’eros non è quindi ilsuo avvelenamento, ma la sua guari-gione in vista della sua vera grandez-za.Nell’essere umano, composto dianima e corpo, la sfida dell’eros puòdirsi superata, quando si dà armoniatra questi due principi, dal momentoche né solo il corpo, né solo l’animaama, ma è la persona nella sua uni-tà che ama. Nell’unione armoniosatra corpo e anima l’eros matura finoalla sua vera grandezza. L’eros devesuperare il suo carattere egoistico, ediventare cura dell’altro, ricerca delbene dell’amato fino al sacrificio.Di questo amore fa parte l’esclusivi-tà (“solo quest’unica persona”) e laperennità, nel senso del “per sem-pre” fino all’eternità. Per questo l’a-more è estasi, non tanto come mo-

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l’enciclica del papa

mento di ebbrezza, ma come cammi-no ed esodo permanente dall’io chiu-so in sé stesso verso il dono di sé e lascoperta di Dio.Il Papa, insomma, non pone in con-trasto l’eros come amore mondano (oamor concupiscentiae) e l’agàpe co-me espressione dell’amore plasmatodalla fede (o amor benevolentiae).Eros e agàpe (amore ascendente eamore discendente) non si lascianomai separare completamente l’unodall’altro. Se vengono isolati, porta-no alla disumanizzazione dell’amo-re, alla sua caricatura. Anche l’agàpe,l’amore ablativo, non può sempre da-re se non riceve. Chi vuole donare, de-ve anche ricevere, attingendo alla sor-gente originaria dell’amore di Dio inCristo.(Continua)

“Non abbiatepaura!

Aprite, anzi,spalancate

le portea Cristo”

“Duc in altum”(Prendi il largo)

Il 2 aprile 2005 l’amatissimo PapaGiovanni Paolo IItornava alla Casa del Padre.

La Comunità Parrocchiale Verolese,con la preghiera,ricorda con affetto e riconoscenza il suo pontificato illuminato,la sua guida paterna, il suo esempio di umanità, il suo modello di santità.

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testimone del vangelo

Carissimi,voglio cominciare con delle cose buo-ne, perché è giusto lodare Dio quandoc’è il sereno, e non soltanto invocare ilsole quando c’è la pioggia. Inoltre ègiusto vedere il filo d’erba verde an-che quando stiamo attraversandouna steppa. Ecco dunque alcuni filid’erba verde. Qualche giorno prima dirientrare in Italia, nell’ora della visitain chiesa si è presentato un folto grup-po di ragazzi piuttosto vocianti e ru-morosi. Ci sono abituato: per otteneresilenzio e rispetto basta avvicinarsi, ri-cordare loro che la chiesa è, come lamoschea, un luogo di preghiera cheDio ama e in cui si compiace. Ungruppetto di 4-5 ragazzi, sui 14-15 an-ni mi si sono avvicinati e hanno co-

Pochi giorni prima di essere ucciso a Trebisonda, il sacerdote italiano don An-drea Santoro scrive agli amici italiani parole dense di amore per il popoloturco La rivoluzione del Vangelo vissuta in mezzo alla gente e le difficoltà

della testimonianza quotidiana in una terra dove l’Islam detta legge. L’offerta to-tale dell’esistenza all’ideale cristiano e il presagio del sacrificio.

minciato a farmi domande: «Ma seiqui perché ti hanno obbligato?». «No,sono venuto volentieri, liberamente».«E perché?». «Perché mi piace la Tur-chia. Perché c’era qui una chiesa e ungruppo di cristiani senza prete e allo-ra mi sono reso disponibile. Per favo-rire dei buoni rapporti tra cristiani emussulmani...». «Ma sei contento?»(hanno usato la parola mutlu che inturco vuol dire felice). «Certo che so-no contento. Adesso poi ho conosciu-to voi, sono ancora più contento. Vivoglio bene». A questo punto gli occhidi una ragazza si sono illuminati, miha guardato con profondità e mi hadetto con slancio: «Anche noi ti vo-gliamo bene». Dirsi «ti vogliamo be-ne», dentro una chiesa, tra cristiani e

Testimone del Vangelodo

n an

drea

san

toro

I fili d’erba crescono anche nella steppa (1)

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testimone del vangelo

musulmani mi è sembrato un raggiodi luce. Basterebbe questo a giustifi-care la mia venuta. Il regno dei cielinon è forse simile a un granellino disenape, il più piccolo di tutti i semi?Lo getti e poi lo lasci fare... E non è for-se vero che «se ami conosci Dio» e lofai conoscere e se non ami, quan-d’anche possedessi la scienza o par-lassi tutte le lingue, o distribuissi i be-ni ai poveri, non sei nulla ma solo untamburo che rimbomba? Un altro filod’erba. Una sera verso gli inizi di di-cembre, ero in strada con il mio pul-mino. Dovevo girare, ho messo la frec-cia e ho cominciato a voltare. Venivauna macchina velocissima. Ha dovu-to frenare per non investirmi. Uno èsceso e ha cominciato a urlare. Cono-scendo l’irascibilità dei turchi, soprat-tutto se sono ubriachi, ho proseguito,temendo brutte intenzioni. Mi sonoaccorto che mi inseguivano. Arrivatoin piazza mi hanno sbarrato la strada.Mi sono trovato con la portiera aperta,uno che mi ha sferrato un pugno, unaltro che mi strappava dal sedile e l’al-tro ancora che voleva trascinarmi. Hoportato il segno di quel pugno perqualche giorno e la spalla, tirata, chea volte mi fa ancora male. È interve-nuta la polizia: erano ubriachi ed èstato fatto un verbale a loro carico. Mene sono tornato a casa stordito, chie-dendomi come si potesse diventaredelle bestie. Mi sono venuti in mente ilitigi in cui ci scappa un morto, le vio-lenze fatte a una ragazza sola, il diver-timento sadico ai danni di qualchepovero disgraziato. Devo dirvi la veri-tà: ho avuto paura e per qualche not-te non ho dormito. Continuavo a chie-dermi: perché? Come è possibile?Una settimana dopo, verso sera, han-no suonato al campanello della chie-sa. Sono andato ad aprire, erano tregiovani sui 25-30 anni. Uno mi hachiesto: «Si ricorda di me?». Ho guar-dato bene e ho riconosciuto quelloche mi aveva tirato per la spalla. «So-

no venuto a chiederle scusa. Eroubriaco e mi sono comportato moltomale. Padre mi perdoni». «Va bene, gliho detto, stai tranquillo. Ma non farlopiù, per chiunque altro». Poi mi han-no chiesto di visitare la chiesa. Conti-nuava a chiedermi scusa ad ogni pas-so. Ha visto una pagina del vangeloesposta nella bacheca: «Amate i vo-stri nemici» e allora ha capito perchélo avevo perdonato. Poi mi fa: ancheda noi c’è un detto: «getta i fiori a chiti getta i sassi». Quindi ha continuato:«Abbiamo avuto un incidente qual-che giorno dopo che l’avevamo pic-chiata. La macchina è rimasta distrut-ta, uno è ancora in ospedale e noi duesiamo ammaccati. Da noi si dice chese uno fa del male a una persona epoi muore non può presentarsi a Dio.Perché Dio gli dice: è da quella perso-na che dovevi andare. Da voi padre èla stessa cosa?». «Anche noi diciamoche non basta rivolgersi a Dio, ma chebisogna riparare il male fatto al pros-simo. Diciamo però anche che se l’in-nocente offre il suo dolore per il col-pevole, questo ottiene da Dio il perdo-no per chi ha fatto il male, come Gesùche ha offerto la sua vita innocenteper salvare i peccatori. Gesù si è fattoagnello per i lupi che lo sbranavano eha pregato: Padre perdona loro per-ché non sanno quello che fanno. Conla sua croce ha spezzato la lancia». Aquel punto hanno guardato la croce. Ilterzo che era con loro era un mio vici-no di casa, che aveva loro indicato lachiesa e si era fatto loro mediatore.Era felice di mostrare loro la chiesa edi aver ottenuto la riconciliazione colprete che conosceva. C’è scappatoanche un invito a cena, al ritorno dal-l’Italia. Vedremo se il pugno ha frutta-to anche un bel piatto di agnello arro-sto!

Don AndreaRoma-Trabzon 22 gennaio 2006(Da: Avvenire 05-03-2006)(continua)

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Dal ConsiglioPastoraleParrocchiale

Martedì 14 marzo 2006, alle ore20,30, presso le Rev. Suore, invia Dante, su convocazione

del Presidente Don Luigi Bracchi, si èriunito il Consiglio Pastorale Parroc-chiale con il seguente Ordine delGiorno:

Presentazione e discussione delNuovo Progetto di Iniziazione Cri-stiana dei Fanciulli e dei Ragazzi.

È presente, quale relatore, Don Gian-mario Chiari, parroco di Rovato, nellacui parrocchia è già stato avviato ilnuovo Progetto di Iniziazione Cristia-na.

La proposta di questo progetto è parti-ta dal Vescovo già dal 2003, con la pos-sisibilità, per le parrocchie, di darvi ini-zio entro 5 anni.

Questo documento nasce con l’inten-to di rivedere e riprogettare la prassipastorale circa l’iniziazione cristianadei ragazzi, perché sia più adatta altempo attuale, intendendo, per inizia-zione cristiana, il cammino che, graziesoprattutto ai tre Sacramenti (Battesi-mo, Cresima, Eucaristia) introduce nelmistero di Cristo e della Chiesa, cioèfa diventare cristiani.

La necessità di un cammino di Inizia-zione Cristiana è collegata al fatto chenon si diventa cristiani da soli; la fedela riceviamo tutti da Dio mediante laChiesa. Ognuno ha bisogno di essereiniziato, introdotto da altri credenti nelmistero di Cristo e della Chiesa, a cui

è assicurata la presenza del Signore ela permanenza della Sua azione salvi-fica.Particolarmente necessario si rivelaun itinerario di fede che preceda, ac-compagni e segua la celebrazione deitre Sacramenti.La finalità di questo nuovo progetto èdi introdurre progressivamente i fan-ciulli ed i ragazzi ad una libera e co-sciente scelta di fede e ad una maturi-tà di vita cristiana, tenendo conto del-la loro età.

In questo nuovo progetto la famigliaha un ruolo molto importante, inquanto la crescita di fede dei ragazzinon può fare a meno del coinvolgi-mento dei genitori, ai quali è chiesto diassumersi la corresponsabilità nell’e-ducazione alla fede, di non fermarel’interesse ai Sacramenti, ma di preoc-cuparsi anche della formazione dellacoscienza (integrare fede e vita)L’itinerario di questo progetto compor-ta per i ragazzi un incontro di grupposettimanale, con uno o più catechisti,e per i familiari un percorso formativoparallelo.

Il cammino dura complessivamentecirca sei anni.

Durante il primo anno si convocanoinsieme, per una serie di incontri (cir-ca uno al mese), i fanciulli di sei annicon i loro genitori, e mentre i bimbistanno con un catechista o un educa-tore ( per giochi, preghiere e attivitàvarie di socializzazione) i genitori sonointrodotti progressivamente al senso e

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ai problemi, anche attuali, dell’inizia-zione cristiana.

2° e 3° anno - tempo di prima evange-lizzazione nel quale si annunciano aifanciulli gli elementi essenziali delVangelo, si introduce nella storia dellasalvezza e si riscopre il proprio Battesi-mo. Si concluderà con la celebrazionedel Sacramento della Riconciliazione.

4° e 5° anno - tempo di approfondi-mento del Vangelo e di preparazioneai Sacramenti della Confermazione edell’Eucaristia, che vengono conferitinella medesima Celebrazione, presie-duta dal Vescovo.

6° anno - tempo della mistagogia, du-rante il quale i ragazzi sono aiutati a co-gliere in profondità e a tradurre nella vi-ta i Sacramenti che hanno ricevuto.

Nella nostra Parrocchia si prevede diiniziare il nuovo cammino nel settem-bre 2007.Il programma verrà ampiamente illu-strato tramite il Bollettino parrocchia-le, Radio Basilica e con inviti specificiagli interessati.I catechisti già stanno seguendo corsidi formazione a livello zonale.Importante per tutti, renderci contoche per un’adeguata Iniziazione Cri-stiana dei Fanciulli e dei Ragazzi(ICFR), è indispensabile creare unambiente generante la fede, e l’am-biente che genera la fede è, in primoluogo, la Comunità cristiana. Si trattadi far si che nelle nostre comunità ifanciulli ed i ragazzi respirino aria difede e di comunione.

Dopo la cortese disponibilità di DonGianmario nel rispondere ai numerosiquesiti dei convenuti, la seduta è toltaalle ore 22.30.

La Segretaria Pasqua Sala

Presenza

Il diciotto aprile dello scorso an-no, il carissimo Rino Bonera cilasciava.

Noi della Redazione di questo men-sile amiamo ricordarlo con la gioio-sa semplicità dell’amicizia che an-cora dall’alto saprà offrire a ciascu-no, accanto all’amabilità dell’Ange-lo che ha costantemente ispirato lesue delicate, suggestive parole. Amiamo immaginarlo tuttora conla penna del maestro o con la viva-cità espressiva del redattore oppu-re con il microfono tra le mani, at-torniato da un “Coro celeste” chesicuramente egli saprà guidare epresentare con la massima curaanche lassù.Lo vogliamo ricordare così a tutticoloro che l’hanno amato e stima-to: con la serenità e la pacatezzache l’hanno sempre contraddistin-to e con l’attenzione ancora vigileper ogni spunto di vita, anche oltrele stelle.

La Redazione, gli amici,la Comunità

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La tradizione religiosa, quando sirealizza in segni concreti, diventapatrimonio ineludibile del popolo

e, da essa, non ci si può discostare, co-sì le nostre Quarantore perderebberomolto del loro significato se non fosse-ro accompagnate da quella “macchi-na aerea” che le contraddistingue. Fu,a quanto si dice, nel 1700 che il popolodi Verolanuova immaginò di costruire

stor

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esi La Macchina

delle Quarantore

nell’abside un grandioso baldacchino,caratterizzato da due scale, con l’inten-to di esporre allo sguardo dei fedeli,anche a quelli che rimanevano attesta-ti subito dopo la porta di ingresso, l’o-stensorio contenente l’ostia consacra-ta. Per i fedeli, le Quarantore perdereb-bero una larga parte del loro significa-to, se davanti ad essi, in alto, a sovra-starli, non vi fosse la vivente immaginedel Signore, presente in corpo, san-gue, anima e divinità, sotto la specie,appunto, di una minuscola, rotondaostia consacrata. Su quelle scale, ac-compagnato dalla fila dei chierichettiin bianca tonacella, si inerpica il Sa-cerdote per esporre, all’adorazione deifedeli, nel tabernacolo ivi costruito, ilcorpo del Signore. Non può sfuggiread alcuno il significato di quanto il Sa-cerdote sta compiendo. Lassù, quasi acontatto con il cielo vi è il nostro Re-dentore che, con il suo caritatevolesguardo, accarezza il popolo dei fedelivenuti ad adorarlo ed a ringraziarlo peril suo inestinguibile amore.

V.B.

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Anche quest’anno la FraternitàSanta Chiara di Verolanuova haorganizzato la “Cena del Pove-

ro”. La motivazione di questa cena èuna costante nel tempo: riunirsi, racco-gliersi in preghiera, condividere unasemplice minestra, rinunciare per unasera a piatti più elaborati, fare un’offer-ta per una finalità comune ed ogni an-no diversa.Quest’anno il ricavato è andato alla co-struzione della Casa di Spiritualità “Ta-bor” che sta sorgendo alla Breda Libe-ra. È bello poter dire anche quest’anno:“tutto è andato per il meglio”.La partecipazione della comunità vero-lese, sensibile a questo momento dicondivisione e di semplicità, sembradiventare ogni anno più grande.La serietà con cui la preghiera viene re-citata, sia dai grandi che dai bambini, ciha dato l’esatta misura della ricezionedel messaggio già indicato da PadreLuigi e da Don Valentino.La fratellanza e l’amore reciproco, inquesto terzo millennio, devono esseresempre più incentivate; il Vangelo deveessere per tutti noi punto di partenza edanche di arrivo in una vita che si dipa-na in un unico filo conduttore: “Dio èamore”.Pensiamo quindi che iniziative quali la“Cena del povero” e la “Casa Tabor”possano essere ottimi strumenti e luo-ghi per il raggiungimento di un finetanto nobile.Un grazie doveroso per la realizzazionedella serata va a Padre Luigi ed a DonValentino che con tanta disponibilità cihanno aiutato.Ma un Grazie enorme va alla comunitàverolese che ha partecipato così inten-

samente sia sul piano emotivo che conla propria offerta.Abbiamo realizzato ben 1.727 € da de-stinare alle tante spese per la Casa Ta-bor. Grazie a tutti!

Preghiera davanti al CrucifissoAltissimo e glorioso Dio,illumina le tenebredel cuore mio.Donami fede limpida,speranza solidae carità perfetta.Donami umiltà profonda,saggezza e capacitàper comprenderee servire la tua santa volontà.Amen.Un augurio per una serena Pasqua diResurrezione.Il Signore vi dia pace.

La Fraternità Santa Chiara

Casa TaborCena del Povero:un binomio perfettoa cura della Fraternità Santa Chiara

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In cammino con Risorto...dal vivoa cura di Rita Fontana

Se non l’avessi fatto…Dopo il mio turno di notte in ospeda-le, mi sono recato in macchina al fu-nerale della mamma di un amico, inuna città lontana. Terminata la ceri-monia, stavo per ripartire quando l’a-mico mi ha chiesto di accompagnarloa casa sua e di intrattenermi ancoracon lui.Lo avrei fatto molto volentieri, ma do-vendo rientrare in ospedale per il ser-vizio notturno, sentivo l’esigenza di ri-posare a casa almeno alcune ore. Mapensando che quella era un’occasio-ne concreta per vivere il comanda-mento di Gesù: “Se un amico ti chiededi fare un miglio con lui, tu fanne ildoppio”, ho accettato.Mentre io e l’amico viaggiavamo suun cavalcavia ferroviario, un camionmilitare proveniente dalla parte oppo-sta ha cominciato a slittare e, dopoaver sbattuto contro l’auto che ci pre-cedeva, ha rotto le barriere del caval-cavia volando dall’altezza di circa ottometri verso le rotaie dei treni. È statoun attimo drammatico, in cui assiemeall’amico abbiamo affidato a Dio glioccupanti del camion.Usciti di corsa dalla macchina, ci sia-mo imbattuti prima nei passeggeri,insanguinati, dell’auto coinvolta nel-l’incidente. Erano marito e moglie conun piccolo di quattro anni. Mentre igenitori avevano riportato solo delleferite superficiali, il piccolo, rimastoincastrato fra i sedili, aveva un arresto

Semplici episodi di vita quotidiana, vissuti in rapporto con Dio,evidenziano il manifestarsi del Suo amorenelle più diverse circostanze della vita.

cardiaco. Come anestesista ho spes-so a che fare con situazioni simili. Co-sì, dopo aver disteso il bambino sulmarciapiede, gli ho fatto immediata-mente il massaggio cardiaco e la re-spirazione bocca a bocca.Dopo alcuni minuti il cuore ha rico-minciato a battere, i polmoni a respi-rare e lui ha ripreso conoscenza. L’am-bulanza è arrivata mezz’ora dopo. Senon ci fossimo trovati sul posto quelbambino sarebbe morto: la sua vitadipendeva da quell’atto d’amore!Mentre l’amico andava a telefonarealla stazione per bloccare il trafficodei treni e chiamare un’ambulanza,ho raggiunto il camion, che giacevaruote all’aria. Con grande meravigliasono usciti dal veicolo tre soldati ri-masti quasi illesi.

(R. S. - Polonia)Dalla rivista: Città Nuova

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Quando pregate DioCon salmi ed inni,meditate nel cuore

ciò che proferite con la voceSant’Agostino (Regola)

“La liturgia è il culmine verso cui ten-de l’azione della Chiesa e insieme lafonte da cui promana tutta la sua for-za. Dall’Eucaristia deriva in noi, comeda sorgente, la grazia e si ottiene conla massima efficacia quella santifica-zione degli uomini e glorificazione diDio in Cristo” (Concilio Vaticano II, SC10)

La proposta di quest’anno è centrata

sull’indagine teologico-liturgica del-l’Ordo Missae e nel contempo sullapreparazione tecnica vera e propriadegli stili e modalità gregoriane dellostesso Ordo Missae.

Il programma è così strutturato: laprima parte (i primi venti minuti) è de-dicata alla conoscenza della teologialiturgico-pastorale che sottende la li-turgia eucaristica.La seconda parte (un’ora, o a secondadei casi) è volta all’accostamento pra-tico al gregoriano, con prove di vocali-tà e di lettura dei brani.

Gli incontri sono tenuti la domenicasera alle ore 20.30, in Basilica.

3° periodo: Pentecoste

Domenica 30 aprile I canti processionali: alcuni esempi

Domenica 7 maggio La Devozione Mariana: le antifone mariane

Domenica 14 maggio La Devozione Mariana: le antifone mariane

Domenica 21 maggio Missa Pro Defunctis e l’Ordo exsequiarum

Domenica 4 giugno Basilica di Verolanuova, ore 18.00Vespro solenne di Pentecoste con processioned’ingresso

Gli incontri sono aperti a tutti

Proposta di formazione liturgico - musicale

Schola Gregoriana“Cor Unum”(diretta da don Valentino Picozzi)Basilica di Verolanuova

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Vinconoil Carnevale“Gli Deidell’Olimpo”

Nel precedente numero di mar-zo vi avevamo dato un abbon-dante assaggio di quella me-

morabile domenica 25 febbraio,quando le vie del paese e l’Oratorio sisono colorati a festa, grazie anche adun bel sole!Diversi i gruppi che si sono impe-gnati nella costruzione di un carro al-legorico che quest’anno aveva cometema le epoche storiche: il carro deiRomani, gli dei dell’Olimpo, il Librodelle Fiabe, gli Antenati, i Cavalieri diRe Artù, la vita contadina, l’anticoEgitto e anche un gruppo di simpati-ci indiani d’America...Il Palio del Carnevale è stato vintodai giovanissimi “Dei dell’Olimpo”,capitanati da Poseidone e... Per tutto

l’anno il “trofeo” resterà nelle loromani e sarà rimesso in palio all’indi-zione del prossimo Carnevale.Tutti i gruppi che hanno realizzato uncarro sono stati premiati con una“maxi merenda”.Ai partecipanti, al GAO, agli amiciche hanno preparato per voi thè e vinbrùlé, a coloro che hanno offerto frit-telle e dolci il grazie per aver per-messo la buona riuscita della festa diCarnevale.

Ma, attenzione!!! Possiamo già indi-re il tema del prossimo Carnevale...Proprio pochissimo tempo fa siamovenuti a conoscenza del desideriodel Signor Wonka di permettere atutti, specialmente i ragazzi, di aiu-tarlo nell’invenzione di qualche “nuo-va macchina delle invenzioni” di dol-ci...Nuovi dettagli ci attenderanno persapere come e in che modo potremoentrare nella segretissima Fabbricadi Cioccolato Wonka, in compagniadei suoi simpatici aiutanti.Un grande saluto a tutti e arrivedercial prossimo Carnevale... davanti aicancelli della Fabbrica di cioccolato.

don Valentinoe gli organizzatori

I vincitori.

Il gruppo degli “Indiani” che era rimasto esclu-so dalla fotostory del mese scorso.

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Il 5 febbraio scorso, nell’ambito dellaFesta della Vita, nel nostro Oratorioha avuto luogo il tradizionale lancio

di palloncini recanti messaggi dei no-stri ragazzi in favore della vita stessa.Ben due messaggi sono stai ritrovatiin quel di Maleo, in provincia di Lodi,dal sig. Augusto Moschetti, il quale,prontamente, ci ha scritto una bellalettera che qui di seguito pubblichia-mo.

Al parroco e ai suoi ragazzi,Parrocchia di san Lorenzo,Oratorio Giacinto Gaggiavia Zanardelli, 1425028 Verolanuova (Bs)

Maleo, 02 marzo 2006Nel pomeriggio del giorno 6 febbraio2006, durante una gita in biciclettacon amici, nel comune di Terranovadei Passerini, nel basso lodigiano, inaperta campagna ho rinvenuto i vostripalloncini, uno verde e uno arancio-ne, con annessi i vostri messaggi.

Io sono un uomo di 61 anni: ho letto ivostri messaggi e voglio tanto ricam-biare di tutto cuore gli auguri da voiformulati.Allego al mio scritto i vostri messaggi,così saprete che sono stati trovati eletti.Vi mando un abbraccio fraterno e unaugurio di tanta, tanta felicità.

AugustoP.S.: Vi scrivo da Maleo, provincia diLodi. Scusate il ritardo ma, purtroppo,sono stato occupato da esami ospe-dalieri, ma ora eccomi a ricordarvi.Salutissimi.Augusto Moschettivia Montale, 626847 Maleo (Lo)

Per la cronaca, ecco i messaggi che so-no stati ritrovati dal sig. Augusto:1. Ti auguro una vita piena di gioia e

felicità. Dejan2. Fà che i bambini siano felici e con-

tenti. Gabriele

Messaggi che vanno...messaggi che tornano

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Campi ScuolaEstate 2006Le Date1 turno: Temùdal 17 al 27 giugno (8-10 anni)2 turno: Temùdal 29/06 al 13/07 (11-12 anni)3 turno: Campolarodal 15 al 30 luglio (13-17 anni)4 turno: (giovani)In definizione

cam

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Ritrovo alle ore: 5.30 in piazzadella Chiesa, sistemazione sulpullman GT e partenza.

MattinataArrivo a S. Margherita Ligure alle ore9.00 e incontro con la guida.Imbarco sul battello; destinazione:Portofino.Ore 12 rientro a Santa Margherita.Pranzo al sacco - A Santa Margheri-ta ci sono: la spiaggia e due parchi.

PomeriggioSanta Margherita Ligure: liberoAlternative: Parco comunale del flau-to Magico, castello di Santa Marghe-rita, lungo mare e il parco di villa Du-razzo.Rientro in serata.Quota di partecipazione € 20,00Quota di Iscrizione € 10,00

La quota comprende:- Viaggio A/R in pullman GT -- Guida come da programma e bat-

tello

Le iscrizioni si ricevono presso leRev. Suore entro il 23 aprile.

L’Oratorio Maschile di Verolanuova organizza una gita a

Santa Margherita LigurePortofino1 maggio 2006

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Nel 1987 nasce il festival di pri-mavera “StaSsera debutto”(con due esse, per un errore

del primo anno che si è deciso dimantenere come caratteristica)!

Da allora più di 200 le canzoni cantatee suonate da 50 musicisti... circa 500 ibambini, seguiti da 50 persone cheper diversi mesi l’anno dedicano il lo-ro tempo ad insegnare...

E tanti i genitori che, con lo stesso en-tusiasmo dei figli, hanno aiutato nellapreparazione dello spettacolo... ognu-no di loro ha un modo diverso per ri-cordare questa bella esperienza!!!Ecco quella di Paola e Francesca:

“Ciao a tutti! Siamo due ragazze di 15anni che sin da piccole hanno semprepartecipato a StaSsera Debutto. Pernoi è sempre stato divertimento, sianelle prove di canto che negli spetta-coli finali; così quando, a causa dell’e-tà, non abbiamo più potuto esserci co-me vere e proprie cantanti, abbiamodeciso di metterci a disposizione perinsegnare le canzoni ai solisti e al coroe lo facciamo da ormai due anni.

Ogni settimana partecipiamo alle pro-ve con il resto del gruppo, i musicisti ei bambini, i veri protagonisti di questofestival, che durante queste serate sidivertono molto.

Il nostro compito è, alle volte, impe-gnativo, soprattutto quando i bambininon ci ascoltano e ci ritroviamo a par-lare al vento, senza che nessuno presti

attenzione; quando però sono tranquil-li e ascoltano, è appagante e ci vieneda ridere quando ci sentiamo chiama-re “maestre”, perché mai ci definirem-mo tali!

Lo spettacolo di quest’anno si prospet-ta molto movimentato, con alcune no-vità rispetto agli anni passati, rivissuticanzone dopo canzone, per festeggiarein grande i 20 anni.

Non potendovi rivelare altro vi invitia-mo a partecipare numerosi e vi assi-curiamo una fantastica serata”.

Non mancate... sabato 10 giugno al-l’Oratorio:• ore 20.30: Aspettando StaSsera

Debutto• ore 21.15: StaSsera Debutto

Continuala preparazionedi “StaSsera Debutto”

l manifesto di StaSsera Debutto 1987.

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Come già annunciato voglio far co-noscere, sia ai grandi che ai picci-ni, il mondo fantastico dello scou-

tismo. E come fare? Proponendo a pun-tate i temi fondamentali di questa splen-dida esperienza di vita. Buona lettura.

Proposta educativaIl Roverismo/Scoltismo è una propostaeducativa che:• vede i giovani come veri soggetti della

loro crescita;• deriva da una visione cristiana della vi-

ta;• tiene conto della globalità della perso-

na e quindi della necessaria armoniacon se stessi, con il creato, con gli al-tri;

• è attenta a riconoscere nel mondo deigiovani valori, aspirazioni, difficoltà etensioni.

AutoeducazioneI giovani sono i veri soggetti della pro-pria crescita, perchè, come persone spi-ritualmente libere, scelgono se accetta-re il cammino proposto dalle Branche,valutando i singoli aspetti della propo-sta stessa. La loro crescita diviene pos-sibile grazie al rapporto educativo che siinstaura nella Comunità R/S fra i giova-ni e gli adulti e anche fra i giovani stessi.In un clima che si sforza di essere fra-terno e attraverso una metodologia chesi sforza di rispettare i tempi di crescitadei singoli, i Rovers e le Scolte si impe-gnano ad attuare e verificare, con l’aiutodegli altri, un cammino di crescita che,pur essendo personale, cerca di essereadeguato al passo di tutta la Comunità.

CoeducazioneIl Roverismo/Scoltismo propone la co-educazione, cioè la crescita insieme di

ragazzi e ragazze, con la contempora-nea azione educativa di Capi uomini edonne, nella fiducia che anche questopossa favorire la scoperta delle differen-ze e dei valori delle persone e lo stabilir-si di rapporti umani arricchenti fra l’uo-mo e la donna.

Elementi del metodoStrada, Comunità e Servizio costitui-scono i tre elementi, complementari edindissociabili, del Metodo R/S, cui siispirano le concrete attività delle Bran-che. Essi derivano da una visione globa-le dell’uomo che è:- in cammino sulla sua Strada, espe-

rienza di vita povera, di disponibilità alcambiamento, di impegno a costruirese stesso con pazienza e fatica;

- in concreto atteggiamento di disponi-bilità all’incontro con gli altri, alla con-divisione di gioie e sofferenze, di spe-ranze e progetti;

- pronto al Servizio, che diviene modonormale di relazione con i fratelli, og-getto del cuore del suo amore.

E gli Scouts?a cura di Daniela Merzoni

Alcuni scout del Verolanuova 1 nel 1970.

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dall’oratorio

La stradaLa comunità R/S vive i suoi momenti piùintensi in cammino. Infatti, camminarea lungo sulla strada permette di cono-scere, dominare e superare se stessi edà il gusto all’avventura; portare a lungolo zaino e dormire sotto la tenda inse-gnano l’essenzialità e il senso della pro-pria precarietà; camminare nella naturainsegna a vedere le cose e se stessi co-me creature di Dio, fa immergere nel-l’ambiente originario di vita, rende mag-giormente coscienti del proprio corpo,rispettosi e amici degli uomini, degli ani-mali, delle piante, dell’ambiente tutto;camminare con gli altri e incontro aglialtri insegna l’amicizia, la fraternità e lasolidarietà. Ma, soprattutto, vivere la spi-ritualità della strada permette di coglie-re come tutte queste esperienze sonodoni di Dio che aiutano ad arrivare a Lui.

La ComunitàLa Comunità è un mezzo educativo cheaiuta i singoli componenti a scoprire ematurare la propria vocazione persona-le, a conoscere la realtà che li circonda ead agire in essa. Perché questo avvengaè necessario che la Comunità dedichidel tempo alla propria crescita, in modoche si crei un clima sereno, semplice efraterno dove ognuno sa di poter conta-re sugli altri in qualsiasi momento, dovevi è desiderio di ricerca, disponibilità alcambiamento, volontà di impegnarsi.È durante l’incontro di questa Comunitàche si attua l’esperienza ecclesiale del-l’annuncio, della catechesi e della litur-gia; la preparazione dei programmi e laverifica della loro realizzazione; la comu-nione di esperienze e problemi; l’ascoltoe la correzione fraterna; l’approfondi-mento, nel “capitolo”, di temi particolar-mente importanti; la strada e tutte le al-tre attività suggerite dal Metodo delleBranche. La comunità è poi sempre at-tenta a non divenire chiusa, tale cioè daescludere il rover e la Scolta da altri am-bienti, come ad es. la famiglia, la scuola,gli amici, la parrocchia, l’ambiente di la-

voro, il quartiere, il paese, ecc...Per questo, i Capi della Comunità r/S siinteressano agli ambienti nei quali i sin-goli membri e la Comunità stessa vivo-no ed operano.

Il servizioIl Servizio è la sintesi della propostaeducativa e l’elemento unificante dei va-ri interessi, delle attese personali, delleattività e dei valori proposti. Ciò nascedalla convinzione che una persona trovala sua completa dimensione nel fare ilbene degli altri, ad imitazione di Gesù,che non è venuto nel mondo per essereservito, ma per servire.L’educazione al servizio deve essere gra-duale ed implicare per ogni Rover eScolta un impegno gratuito e stabile, acui si è chiamati da altri, in cui si impa-ra a donare con competenza, avendo sa-puto accogliere i bisogni di chi sta intor-no. Pur essendo svolto per gli altri e con-tribuendo quindi al cambiamento dellarealtà, il servizio del rover e della Scoltaè principalmente mezzo di auto forma-zione e richiede dunque verifiche e at-tenzioni particolari.Il Servizio può essere svolto in Associa-zione o in altri ambienti, anche non nelcampo dell’educazione, ma privilegian-do strutture ed ambienti dove sia possi-bile un rapporto con le persone e unacontinuità compatibile con la apparte-nenza alla Comunità.Il Rover e la Scolta si preparano al servi-zio partecipando anche alle occasioni diqualificazione e confronto offerte dal-l’Associazione o da altri Enti. È opportu-no che i Rovers e le Scolte scelgano aquale richiesta di servizio rispondere: iCapi, eventualmente, li aiuteranno conopportune proposte, ricavate dalle scel-te fatte dalla Comunità Capi ed espres-se nel progetto educativo.

Il mottoIl motto delle Branche Rovers/Scolte èservire (ESTOTE PARATI)Alla prossima puntata.

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La poesiadi Rosetta

Cavaliere del cielo e della terra(a ciascun Vigile del Fuoco)

Da molti anni è presente e meravigliosamente operante inmezzo a noi il Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari. Ecco unsentito, palpitante pensiero di gratitudine da parte mia per

ciascuno di essi, unitamente a un grazie riconoscente e a un au-gurio di lunga vita da parte di tutta la Comunità verolese.

Tu che proteggi i palpitid’ogni vita che accosti,tu che non lesinifatiche e affanniper salvare esistenzee tutelare beni,tra pericoli e incognite,sei esempio per noid’ardimento e coraggio,sei incanto allo sguardoe carezza per l’anima.La fiamma che t’inonda- sulla quale tu dominie cui rubi la vita -sia un vessillo per noidi slancio e di vigore.E bruci di passioneper questa strepitosa realtàpresente da decenni nel paese,orgoglio antico e sempre a noi vicino.A te un grazie devoto,cavaliere del cielo e della terra.Brilli negli anni ancora- quale cometa sopra il nostro cielo -la tua uniforme risoluta e forte,rivestita del fuoco dell’amore.

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“La fiamma che t’inonda, sulla quale tu dominie cui rubi la vita, sia un vessillo per noi di slancio e di vigore”

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“Che fai di bello?”...“Niente di speciale...sto cercandodi cambiare vita!”

Tra diete, cure estetiche e fit-ness... penso che le opportunitàdi cambiamento siano moltepli-

ci anche perché molti sono i modellidi riferimento, non c’è che l’imbarazzodella scelta, veramente per tutti i gustie tutte le tendenze...

Si può dire che oggi è di tendenza es-sere di tendenza e la situazione ten-de ad essere tendenziosa... A parte lebattute, si nota che comunque non viè un’orientamento coerente, una pre-sa di posizione chiara e questo nonaiuta la comunicazione anzi favoriscel’incomunicabilità a tutti i livelli... An-che perché se una persona cerca dicomunicare se stessa e trova semprestili di vita mutevoli e inaffidabili, co-me fa a trovare una strada sicura esoddisfacente...

La Quaresima, o meglio la Pasqua cirimandano l’idea di un rinnovamentoe di un punto di riferimento sicuro echiaro che non rischia di creare con-fusione...Ma non c’è vero cambiamento senzauna profonda revisione di vita, la verasorpresa è il perdono, l’andare fuoridagli schemi tipici del ragionamentocomune...

Se riusciamo a perdonarci, riusciamoa vivere una nuova vita. Se riusciamoa perdonare la vita cambia semprepiù profondamente e ci libera da pesiche rischiano, altrimenti, di farci trat-tenere dall’essere noi stessi e creano

chiusure che allontanano il rispetto ela vera comunicazione umana.

La speranza e l’impegno che dobbia-mo mettere in atto è la volontà dicambiare profondamente anche segli altri non capiscono e nelle situa-zioni di vita comune o comunitaria cirendiamo conto che non possiamo ri-solvere tutte le situazioni che incon-triamo e che ci vengono proposte...ma dobbiamo con umiltà accettareche non sempre possiamo agire co-me vorremmo collegandoci con le so-luzioni che vorremmo o che pensia-mo possano essere ottimali. Spessocomunque tali soluzioni poi non si ri-velano realmente come ce le aspetta-vamo e poi teniamo presente che ilcristiano cerca sempre ciò che uniscee non ciò che divide e risponde all’au-torità più grande: Signore da chi an-dremo... solo tu hai parole di vitaeterna!

Un grande augurio per la Santa Pa-squa anche per una serenità nella vi-ta quotidiana tenendo presente chesiamo nel mondo ma siamo chia-mati a non essere del mondo.

Un pensiero ulteriore che desiderocondividere

Uno dei maggiori ostacoli alla vera vi-ta cristiana è la mancanza di perdono.Il perdono rende capaci di amare e dicrescere, riconcilia con gli altri, curalo spirito e il corpo.

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Il perdono è sorgente di guarigione,guarisce infatti le ferite provocate dalrisentimento, rinnova le persone, i ma-trimoni, le famiglie, le comunità, la vitasociale.Il perdono è la chiave dei nostri rappor-ti con Dio, col prossimo e con noi stes-si.Il perdono è una necessità: non pos-siamo fare a meno di perdonare. Senon perdono non posso essere perdo-nato!

Il perdono è una decisione: non è unsentimento, ma un atto della nostravolontà. Decido di perdonare anche ,senon me la sento. È la scelta di amaregli altri così come sono.Il perdono è uno stile di vita: è lo stiledi vita del cristiano che accetta di per-donare sempre, chiunque e per ognicosa.

Nonostante tutto, di tutto questo voiche ne pensate?

Cercasicantantie gruppimusicali!!!L’AVIS Comunale e l’Assessorato

alla Cultura, propongono anchequest’anno il Concorso Canoro

“Canzoni sotto l’Angelo”, giuntoquest’anno alla V edizione. Si esibi-ranno 24 cantanti e gruppi musicaliUna novità interessante, in particolarmodo per i giovanissimi, è l’aperturadel concorso alle band. In palio premiper i primi tre classificati. La manife-stazione si terrà venerdì 30 giugno, sa-bato 1 e sabato 8 luglio, presso lo Sta-dio Comunale Bragadina. Sei un soli-sta straordinariamente... intonato, oun gruppo musicale... particolarmen-te virtuoso? Allora non devi far altroche inviare entro il 30 aprile 2006una cassetta, (o CD), con inciso il tuopezzo musicale, foto, indirizzo e nu-mero di telefono all’Informagiovanidi Verolanuova - Piazza Libertà, 37 -tel. 0309365035. Per eventuali infor-mazioni contattare l’Informagiovani,oppure l’AVIS Comunale tel.0309920340.

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Serataall’arenadi Verona

Viene riproposta anche que-st’anno una serata all’Arenadi Verona.

L’opera scelta è la “CavalleriaRusticana” di Pietro Mascagni e“Pagliacci” di Ruggero Leonca-vallo, in programma per venerdì14 luglio. L’Assessorato alla Cultu-ra offre il servizio di trasporto.Informazioni e prenotazioni pres-so:• Informagiovani tel. 0309365035;• la Biblioteca Comunale tel.

0309365030;• E-mail:

[email protected]

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Uno stranoincontro

più alcuna via d’uscita; è allora che ipensieri galoppano a briglie scioltenella sterminata prateria e capita, avolte, che si avventurino anche là do-ve non dovrebbero, anche là dove èpericoloso soffermarsi.Chi ha Fede trova allora la sua via d’u-scita. Le Beatitudini, quale sollievoper l’Anima in pena! ...Beati gli afflit-ti......Beati quelli che hanno fame e sete digiustizia...Un tarlo però si era messo al lavoro.Nella mia profonda ignoranza nonavevo ancora imparato l’insegnamen-to della Bibbia: “Non cercare le cosetroppo difficili per te, non indagare lecose per te troppo grandi”. (Siracide: 3,21.1)...Beati i miti.., Beati i puri di cuore......Beati gli umili, perché di essi è il Re-gno dei Cieli.Buona questa. Beati gli umili!Se cosi fosse, sarebbe sufficienteumiliarsi per ottenere tutto?Tutto cosa? “Solo” il Regno dei Cieli,o anche qualche cosa sulla terra?Ma poi, chi sono gli Umili? Che cos’èl’Umiltà?Non è forse umile il mendicante? Eglisi umilia, e spesso riceve in cambiol’elemosina.Però, tra tanti mendicanti veri, c’è an-che chi si umilia apposta per avereuna “ricompensa” e poi si scopre che,in questo modo, si è molto arricchito!

Tutti questi pensieri mi confondevano

Anche se è passato molto tempo, so-no trascorsi più di dieci anni da quelgiorno, ricordo ancora molto bene gliavvenimenti per poterli raccontareper la prima volta; col tempo si saràpure perso per strada qualche piccolodettaglio, ma quel che ho visto, senti-to e detto allora è ancora fresco nellamemoria come se fosse accaduto ieri.Dunque, doveva essere un pomerig-gio d’inverno del novantaquattro onovantacinque; mi trovavo, comeogni giorno, nel retro del mio labora-torio, che sta sulla via principale delpaese.Il mio laboratorio si compone di duestanze al pian terreno, di cui una conl’ingresso dalla strada. Mi piace defi-nire laboratorio il posto dove svolgo lamia attività, perchè un po’ mi ricono-sco nel mondo dell’artigianato, tra lepersone che vivono solo del propriolavoro.Mi sorpresi a pensare, mentre svolge-vo il mio lavoro manuale, ad un argo-mento per me inusuale: le Beatitudi-ni.Perchè proprio quell’argomento, nonsaprei dire. Non ho mai pensato di es-sere un buon Cristiano, né un assiduoFedele, vivo la religione come tanti,credo; semplificando al massimo, po-trei dire “cercando di fare il bene edevitando di fare il male”.A volte si vivono momenti strani: ilbicchiere è sempre mezzo vuoto, etutto è nero. Certi giorni pare che tut-to ci precipiti addosso, che non ci sia

Il brano che segue è un piccolo racconto di un fatto realmente accadutoa un lettore dell’Angelo che ci chiede di mantenere l’anonimato poiché,afferma, “In fin dei conti, io ho solo prestato la manodopera per scriver-

lo”. Poiché è piuttosto lungo lo pubblichiamo a puntate. Buona lettura.

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sempre più.Allora, è Umile solo chi si umilia “na-turalmente”, cioè chi è nato Umile?Bah. Cosa ci sarà di più facile cheumiliarsi davanti agli altri?Mi scossi da questi ragionamenti tut-ti ingarbugliati, perchè mi pareva diaver sentito un rumore alla porta chedà sulla strada. Un rumore come diporta che si chiude, strano, non l’ave-vo sentita aprirsi. Posai l’utensile cheavevo in mano e mi recai nell’altrastanza.Lui era lì. Fermo. A un passo dalla por-ta.Non aveva suonato il campanello co-me tutti; non aveva chiesto “Permes-so?”. Però era lì.Era alto, magro, vecchio, il viso smun-to, gli occhi infossati. Non ricordo isuoi capelli, né se portava un cappel-lo, o se lo tenesse in mano in segno diossequio.Indossava una giacchetta di vellutomarrone scuro a costine; non dovevaavere un gran caldo! Una giacchettastretta stretta, di quelle che si usava-no una volta; copriva un gilet di lana euna camicia bianca abbottonata finoal collo, ma senza cravatta.I pantaloni, invece erano larghi, sem-pre di velluto, ma di un marrone piùchiaro. Un po’ corti, tanto che si vede-vano bene le scarpe, da lavoro, gros-se, forse anche chiodate! Erano de-cenni che non ne vedevo di quel tipo!Non aveva però l’aria di un pezzente,aveva una sua dignità che dimostravastando dritto in piedi. Dopo un attimodi comprensibile smarrimento, gli ri-volsi la consueta richiesta.- Desidera?Il vecchio socchiuse la bocca. La vo-ce, dapprima stentata, poi via via piùsicura pareva inciampare nei pochidenti rimasti.- Lei mi deve aiutare, - mi disse conchiaro accento veneto.

(continua)

“Padre nostro che sei nei cieli,sia fatta la Tua volontà”. Quiviene il difficile. Se ci mette alla

prova vorremmo fare la nostra volontà.Penso ad Abramo che messo di fronte al-l’ordine di Dio di sacrificare il suo unico fi-glio, non esita a obbedire. È fermato al-l’ultimo momento da un Angelo del Si-gnore. Penso a Maria, madre di Gesù,promessa sposa di Giuseppe, all’Angeloche le annuncia la volontà di Dio di faredi lei, non opera di un uomo, ma delloSpirito dell’Altissimo, la madre di Coluiche sconvolgerà il mondo. Penso a Giu-seppe suo promesso sposo che l’amavacon tutto il cuore e che la trovò incintanon per opera sua, ma di qualcuno a luisconosciuto. Questa era la volontà di Dioda accettare senza discutere. Penso agliApostoli, che lasciarono il loro lavoro, leloro famiglie e lo seguirono. Penso a meuomo di poca fede che, di fronte al peri-colo di vita di uno dei miei figli, chiedo siafatta la mia volontà. Penso alla croce: permolti non è altro che uno strumento ditortura e di morte e vorrebbero toglierlada tutti i luoghi pubblici perché può tur-bare il giudizio di chi deve giudicare; perme è il più grande atto d’amore che Dioconcesse all’umanità: sacrificare il Suounico figlio per amore di una umanitàche si è sempre dimostrata indegna. Lacroce: immaginarsi per un attimo i chio-di che ti piantano nelle mani, sentire lapunta che ti lacera la carne, che ti trafig-ge i piedi, il peso del corpo appeso aichiodi. Il Suo urlo di dolore sarà salito fi-no ai più reconditi angoli dell’Universo,l’urlo di Dio per lo strazio delle Sue carni.Per un attimo tutto si è oscurato: quel gri-do racchiudeva tutto il dolore dei peccatidell’umanità che avevano lacerato quelcorpo. Lo splendore di Gesù risorto lace-rò tutta l’oscurità del peccato, una nuovaetà era cominciata. Aveva vinto sullamorte. Gino Pini

Riflessionitempi lontani

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del nuovoConsiglio Direttivodell’U.A.V.

Lo scorso venerdì 17 marzo 2006,nell’auditorium della Biblioteca,si è tenuta l’Assemblea Ordina-

ria dei Soci dell’Università Aperta Ve-rolanuova, per eleggere i componentidel nuovo “Consiglio Direttivo” (in so-stituzione dell’attuale Consiglio giun-to ormai al termine del mandato trien-nale) ed il “Collegio dei Probiviri” (dinuova istituzione).Dopo aver ricordato:- che il Consiglio Direttivo (composto

da undici Soci: attualmente uno didiritto come Socio Fondatore e die-ci nominati dall’Assemblea) è l’or-gano di gestione dell’Associazionee si riunisce per deliberare in ordineal compimento degli atti fondamen-tali della vita associativa;

- che il Collegio dei Probiviri (compo-sto da tre Soci) è l’organo di garan-zia interno con il compito di dirime-re le eventuali controversie che do-vessero sorgere tra i Soci o tra alcu-ni di essi ed il Consiglio Direttivo;

i Soci riuniti in Assemblea hanno pro-ceduto alle operazioni di voto, e dalloscrutinio delle schede sono risultatieletti (in ordine alfabetico):

Collegio dei ProbiviriGaggia Girolamo - VerolanuovaLanzini Giuseppe - VerolanuovaStella Carla - Quinzano

Consiglio DirettivoAmighetti Rosa - VerolanuovaBaronio Angela - Verolanuova

Beretta Priscilla - VerolanuovaGiacomazzi Maria Teresa - S.GervasioMonfardini Baldassarre - VerolanuovaPomati Maria Angela - VerolanuovaSavio Gianfranca - PontevicoSevergnini Riccardo - PontevicoTorri Dalma - QuinzanoVenturini Angelo - Verolanuova

NB. Il componente di diritto del Consi-glio è la prof. Enrica De Angeli.

Prossimamente gli undici componen-ti del Consiglio Direttivo provvederan-no ad assegnare le nuove cariche diPresidente, Vicepresidente, Segreta-rio e Tesoriere.Il Presidente attualmente in carica,Sig. Sarre Monfardini, ha auguratobuon lavoro a tutti i Consiglieri, nuovio confermati, sicuro della loro dispo-nibilità e del loro massimo impegnoaffinché l’Università Aperta Verola-nuova - creatura dell’indimenticabileMaestro Rino Bonera - abbia ad orga-nizzarsi sempre meglio per una lungavita futura.

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Per te casalingaa cura di L.D.B.

Spesso troviamo nella nostra dispensa avanzi di pane esono certa che nessuna di noi ha il coraggio di but-tarli... sarebbe un vero peccato... Allora in questo nu-

mero vi propongo una ricetta per utilizzarli al meglio.

PolpetteIngredienti per 4 persone: 150 g. pane casereccio raffermo -2 uova - 100 g. di latte - 50 g. di speck - una manciata di Par-migiano - olio per friggere - pangrattato - prezzemolo - nocemoscata - sale - pepe.

Eliminare la crosta del pane, spezzettarlo e bagnarlo con illatte senza inzupparlo. Sbattere le uova ed unire il pane e la-sciar riposare per mezz’ora; unire il Parmigiano, lo speck edil prezzemolo tritati, la noce moscata, il sale ed il pepe. Im-pastare fino ad avere un composto omogeneo (se necessa-rio aggiungere un po’ di pangrattato), fare delle piccole pol-pette e passarle nel pangrattato, friggerle in abbondanteolio ben caldo e quando saranno dorate, sgocciolarle su car-ta da cucina. Servirle ben calde.

Il succo di limone serve a prevenire l’influenza; è anche unottimo sbiancante e, con alcune gocce, si possono averedenti bianchissimi.

Le chiusure lampo si manterranno scorrevoli se fin da nuo-ve si ungeranno con vaselina pura.

Con una miscela, in parti uguali, di ammoniaca e benzina,si ottiene un ottimo smacchiatore efficace per quasi tuttele macchie grasse sui tessuti.

Un pensiero di Romano Battaglia:“Essere liberi significa soprattutto vivere in armonia con sestessi, avere il diritto di fare tutto ciò che non danneggia glialtri e custodire nel cuore un sentimento d’amore per l’inte-ra umanità”.

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La festa di San Giorgiodi Luisa Del Balzo

Il titolo “Verolanuova cerca le pro-prie tradizioni” apparso sul nostromensile “L’Angelo di Verola” del

mese di Novembre 2005, ha stuzzica-to la mia memoria che, subito, si èmessa in moto per... ricordare.Fra i tanti ricordi di feste, fiere, sagre,mi sono soffermata su quello che miporta, con la mente, al Camposantodove, un tempo, il 23 di Aprile venivafesteggiato S. Giorgio al quale è dedi-cata la chiesetta del Cimitero. In quelgiorno di Primavera i Verolesi lascia-vano con piacere il paese e si porta-vano in campagna quasi per dare ilbenvenuto alla nuova stagione che liinvitava a dimenticare il freddo ed il

1923 - Chiesa di San Giorgio abbattuta nel 1925. La costruzione risaliva al sec. XV. Le piccole pian-te, appena poste a dimora, sono i tigli che ora cresciuti formano il grande viale alberato del cimi-tero.

grigiore invernali. Penso di fare cosagradita ai lettori, riportando alcunenotizie da me attinte al volume “Om-bre senza voce” edito, per la ricercastorica, dall’Associazione culturale“Terra e civiltà” con la collaborazio-ne di autrici varie. Negli atti della visi-ta del Vescovo di Brescia FrancescoBollani alle chiese della Diocesi nel-l’anno 1565, si trova la prima notiziacerta dell’esistenza della chiesa di S.Giorgio che sorgeva all’estremità dellungo viale dei tigli che dà accesso alCimitero. La dedicazione a questoSanto guerriero è quasi certamenteda attribuire all’antica presenza deiLongobardi sul territorio verolese i

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quali, dopo la loro conversione al cri-stianesimo, dedicarono a S. Giorgiomolte Chiese. Nei secoli successivi al-l’invasione Longobarda, sorsero nu-merosi ospizi e monasteri che ebberouna funzione molto importante sia incampo religioso che in quello politicoe dove i pellegrini, i viandanti ed icommercianti sostavano durante i lo-ro viaggi; pare certo che S. Giorgiofosse uno di questi ospizi sorto in ter-ritorio verolese e che nei pressi diquesta chiesa vi fossero delle sepoltu-re che facevano pensare alla presenzadi un cimitero. All’anno 1624 risale laconferma che la Chiesa di S. Giorgioera un Oratorio campestre: allora, perOratorio, si intendeva un edificio de-stinato alla preghiera ed al culto, cheveniva dato in custodia ad un eremita(romét) che, di solito, era un laico checonduceva vita isolata ed aveva ilcompito di favorire la devozione ed ilculto del Santo titolare dell’Oratorio.A volte, però, il comportamento e lostile di vita degli eremiti, erano pocoraccomandabili perché, spesso, eser-citavano la magia, preparavano pozio-ni medicamentose ed intrugli che l’in-genua gente contadina riteneva mira-colosi. Perciò il conte Gambara fissòalcuni comportamenti a cui l’eremitadoveva attenersi, cioè: vivere onesta-mente, non commettere azioni ripro-vevoli, indossare abiti decorosi, cura-re la Chiesa, i terreni e gli edifici a luiaffidati.Nulla si sa della struttura architettoni-ca della chiesetta di S. Giorgio; a par-tire dall’anno 1572 vi sono alcune no-tizie sugli altari e sugli arredi e versola fine del ‘500 si sa che la Chiesa ver-sava in totale abbandono tale da ri-chiedere un importante intervento re-staurativo. Parecchi cittadini verolesi,alla loro morte, a mezzo disposizionitestamentarie, lasciavano ai loro ere-di, l’incarico di far celebrare, in questachiesa, Sante Messe ogni domenica oin feste infrasettimanali. Le vicende

della chiesa di S. Giorgio sono oscurefino a quando Napoleone Bonaparte,con l’editto di S. Cloud, vietò la sepol-tura dei morti vicino alle chiese neicentri abitati ed impose la costruzionedel nuovo camposanto vicino allachiesa di S. Giorgio, camposanto chevenne benedetto il 14 febbraio 1810dal vicario Don Giacomo Bignotti diBagnolo. Nel corso dell’800 la chiesasi arricchì nella sua struttura architet-tonica e negli arredi già particolar-mente ricchi ed abbondanti sui quali,ben presto, si posero lunghe mani diladri, profanando così anche questopiccolo luogo di culto. Il 27 marzo1925, l’Amministrazione Comunale diVerola inviò alla fabbriceria una lette-ra per comunicare la decisione di ab-battere la chiesetta di S. Giorgio per-ché ritenuta pericolante e di aver co-struito appositi loculi ove seppellire iresti mortali dei sacerdoti che si tro-vavano nei pressi della chiesa da de-molire. A distanza di quattro giorni, lafabbriceria parrocchiale di Verolanuo-va, pregò l’Amministrazione Comuna-le di ritardare l’abbattimento fino algiorno in cui, nella nuova cappellache si intendeva costruire, si potesse-ro celebrare le sacre funzioni del cul-to. I primi di maggio del 1925 venne,prima, abbattuto il campanile e poil’Oratorio; rimasero l’altar maggiore,la pala del Mondini e le consolles la-terali che si trovano ancora nell’attua-le cappella del cimitero. Sono rimastesei fotografie scattate prima della de-molizione, mentre è venuta a manca-re una struttura davanti alla quale so-no passate numerose generazioni.

La fiera di S. GiorgioIl 23 aprile, giorno nel quale la Chiesacommemora S. Giorgio, al Cimitero sisvolgeva la fiera in onore del Santo;iniziava al mattino con una S. Messaseguita, più tardi, da una Messa can-tata e, nel pomeriggio, dopo la recita

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del Rosario, il canto dei Vespri prece-deva la benedizione solenne.Le famiglie, in questa occasione, si re-cavano volentieri al cimitero per suf-fragare i loro Morti, ma anche per ave-re occasione di uscire di casa dopo illungo Inverno e per accontentare ibambini che, ansiosi, attendevanoquesto giorno per poter venire in pos-sesso, dopo averla tanto desiderata,della tradizionale “bandiera” che lirendeva felici ed orgogliosi.Lungo il viale di accesso al cimitero,tra un tiglio e l’altro, c’erano le banca-relle sulle quali facevano bella mostradolciumi e giocattoli e dove c’era an-che una buona scorta di “stocchi”(melgàs) che servivano per confezio-nare la bandiera che era formata daun melgàs più o meno lungo a secon-da di quanto si spendeva e sul qualevenivano fatte, orizzontalmente, delleincisioni nelle quali l’ambulante infi-lava caramelle dalle carte multicolori,lunghi biscotti appositamente confe-zionati, torroncini ed altri dolciumi; incima al melgàs veniva posta una ban-dierina di carta tricolore. Appenal’ambulante consegnava al bambinoquesta “bandiera” multicolore e pienadi dolcezze, questi correva a misurar-la con quella degli amici e chi la pos-sedeva più lunga, la innalzava con or-goglio quasi fosse un trofeo di vittoria.Verso l’imbrunire, quando la genteiniziava il ritorno verso casa, ricordo lelunghe file di biciclette con i bambiniin canna, che tenevano alzata la ban-diera quasi a richiamare su di essal’attenzione della gente.Ecco, con un viaggio a ritroso nel tem-po, rievocata una delle feste agrestidella nostra comunità che, purtroppo,da tanti anni è stata soppressa: non ri-cordo quando, probabilmente nellaseconda metà degli anni ’50. Pecca-to!! Era un’occasione per stare insie-me, per ritrovarsi, per trascorrere unagiornata particolare che accomunavatutti nel ricordo dei cari Defunti.

Venerdì 7 aprile 2006, ore 21.00

Il Bello del Classicotributo a W. Amadeus Mozart

Duo pianistico:M° Dario Mombelli

M° Ivan Randa

Sabato 22 aprile 2006, ore 21.00

“Il MalatoImmaginario”

di Molièreregia Giacomo Colli

ripresa da Adolfo MichelettiCompagnia Teatrale “I Guitti”

pressoL’ Auditorium della Biblioteca Ci-

vica di Verolanuova

Ingresso libero

L’Informagiovanie

Assessoratoalla Cultura

organizzano

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Pubblichiamo risultati e classifiche delle squadre del Gruppo Sportivo Ve-rolese.

Eccellenza- girone C

25a gior. (26.02.06): Gandinese - Nuova Verolese 0 - 126a gior. (05.03.06): Nuova Verolese - Ardens Cene 1 - 027a gior. (12.03.06): Trevigliese - Nuova Verolese 2 - 228a gior. (19.03.06): Nuova Verolese - Feralpi Lonato

Mese “double face” per la Nuova Verolese, capace di rimanere “in quota” incampionato, a ridosso della zona play-off senza dimostrare, come successo avolte in passato, di soffrire di vertigini da alta quota, ma purtroppo incapace digestire al meglio il doppio impegno (la squadra di mister Pancheri era impe-gnata anche nella prestigiosa fase extra-regionale della Coppa Italia), risultan-do prematuramente eliminata nella manifestazione nazionale, a causa dellabruciante sconfitta all’esordio nella gara casalinga contro un’Imperia dal pas-sato brillante, ma dal presente piuttosto modesto.La gara invero è stata brutta ma equilibrata, tuttavia durante lo svolgimento glispettatori hanno avuto la netta sensazione che se in campo ci fosse stata la “ve-ra” Verolese, in perfette condizioni fisiche e con tutti gli effettivi a disposizione,il risultato avrebbe decisamente sorriso ai bianco-blù, usciti invece con un pu-gno di mosche dal confronto, di fatto eliminati con una giornata d’anticipo.Nella seconda gara una squadra infarcita di giovani ha onorato l’impegno per-dendo di misura e senza demeritare al cospetto del forte Settimo Torinese.La sfida ha comunque permesso ai dirigenti verolesi di trarre indicazioni positi-ve e confortanti per il futuro.I ragazzi terribili della juniores, per l’occasione chiamati a dimostrare maturitànell’affrontare il confronto infrasettimanale, si sono confermati molto promet-tenti, confermando che il primo posto nel campionato regionale juniores non èobiettivo sin qui raggiunto per caso.Bresciani, Tomasoni, Bertoni, Togni, Zotti, questi i nomi su cui puntare per l’an-no prossimo.Peccato non siano legati a dei numeri, altrimenti ce li giocheremmo per unacinquina secca sulla ruota verolese (che poi non esiste, ma per l’occasione po-tremmo inventarla). Fine del sogno insomma, un sogno che è stato bello viveresinora.Ora speriamo che in futuro si possa realizzare un altro sogno, quello di questiragazzi (che devono comunque confermarsi) che sperano di giocare un giornoin pianta stabile in prima squadra.Per quanto concerne l’attualità ora si punta tutto sul campionato. La sfida con-tro la Feralpi Lonato, che nel momento di andare in stampa non si era ancoragiocata, rappresentava un vero e proprio crocevia fondamentale per la cacciaalle piazze d’onore che regalano l’accesso ai play-off.Chi vivrà vedrà e... chi leggerà... avrà già visto... quindi il finale lo lascio a voi...sperando di poter scrivere idealmente righe festanti e cariche di ottimismo peril futuro.

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Èripreso ad un ritmo indiavolato ilcampionato di calcio C.S.I., chevede impegnate le due nostre

forti squadre, guadagnatesi grazie adun campionato strepitoso lo scorsoanno, il diritto a giocare le partite di li-vello elevatissimo del girone di eccel-lenza. Girone che come detto più vol-te rappresenta una vera e propria insi-dia, tanto per chi si trova a giocarvi,tanto per chi è chiamato a rendernenota e, per forza di cose, a fare prono-stici e previsioni. Anche le ultime gior-nate hanno dimostrato che tutto puòsuccedere in questo raggruppamen-to, equilibrato ed indecifrabile, contantissime compagini racchiuse nel-l’arco di pochi punti in classifica, cosache ha reso la classifica cortissima.Basta una vittoria per ritrovarsi in te-sta, mentre anche una sola giornatastorta può causare la perdita di nu-merose posizioni in graduatoria, a ri-

schio retrocessione. Viste le numero-se partite da recuperare le nostresquadre sono ora chiamate a giocarepraticamente ogni tre giorni. Nell’ulti-ma gara la squadra allenata da Olivaha perso in quel di Flero, su uno spet-tacolare campo in sintetico (sono gra-diti i cloni...), ma era reduce da un pe-riodo molto positivo ed è così rimastanelle zone alte della classifica. Lasquadra allenata da Bodini invece stapagando la prolungata assenza di Lu-ca Cataneo, vera arma in più dell’“AcliVerolanuova” lo scorso anno, ma lepotenzialità della rosa sono comun-que elevatissime e le possibilità di ri-presa indubbie. L’appuntamento conle squadre verolesi è fisso: tutti i Ve-nerdì presso il campo dell’Oratorio.Non mancate!

Roberto Moscarellawww.robertomoscarella.tbo.it

Juniores - Regionale girone M

18a gior. (18.02.06): Codogno - Nuova Verolese 1 - 419a gior. (25.02.06): Nuova Verolese - Brembio 6 - 320a gior. (04.03.06): Soresinese - Nuova Verolese 0 - 121a gior. (11.03.06): Nuova Verolese - Gabiano 2 - 0

La squadra allenata da Mondolo occupa la prima posizione in classifica con 39punti.

Allievi - girone B

18a gior. (12.03.06): Verolese - Quinazese 0 - 3

Gli Allievi occupano la seconda posizione in classifica con 26 punti.

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Un bar, un gruppo di amici e tan-ta voglia di correre, di praticarelo sport che più adorano: il cal-

cio.Così nacque anni fa l’F.C. Atletico Va-leria.Squadra di calcio a 5, è iscritta da set-tembre al campionato C.S.I. di Cre-mona. Pochi ne sono al corrente inpaese, visto che non gioca a Verola-nuova, ma l’Atletico Valeria è prossi-ma a qualificarsi ai play off provincia-li di Cremona.La sua base, la sua tana, è a Mirabel-lo Ciria, piccolo paesello della bassacremonese dove le strutture nonmancano e la disponibilità nemmeno.Anche le persone sono quelle di “unavolta”, umili e genuine.Ma chi è Valeria? Sarete incuriositi

eh?Una signora verolese che gestiva ilCaffé del Centro di Piazza Libertà aVerolanuova che di nome faceva Vale-ria... fa Valeria. Il bar non c’è più ma ilricordo delle liete ore passate in quelcaffè non è mai sbiadito, così quelgruppo di amici, ha deciso di dedica-re, alla Valeria, la “ragione sociale”... èlei ne è molto orgogliosa!

La rosa: Emanuele Bianchi, NicolaBettoncelli, Andrea Gilberti, StefanoBettoncelli, Stefano Seccardelli, Mar-co Gennari, Giorgio Grumelli, Giaco-mo Amighetti, Marco Bertoli, Giam-pietro Mollica, Giacomo Zappa, Ange-lo Marco Pinelli. D.S. Valeria Fogazzi.Dirigente accompagnatore StefanoFogazzi.

Risultati e classifiche: http://www.csicremona.it/ASP/calcio5.asp

F.C.Atletico Valeria

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Importantenovitàfiscale

Nella prossima dichiarazione deiredditi vi è una novità impor-tante; in via sperimentale è sta-

to introdotto un meccanismo che fun-ziona come l’8 per mille per le religio-ni. La novità è la destinazione del 5per mille alle Associazioni di volonta-riato, con la possibilità, ed è questa ladifferenza importante, di poter sce-gliere direttamente a quale Organiz-zazione di volontariato registrataandranno i nostri contributi.La destinazione della quota del 5 permille è complementare (cioè si ag-giunge) all’opzione del più “classico” 8per mille destinato dallo Stato alle con-fessioni religiose riconosciute. I redditisono quelli prodotti nel 2005 e dichia-rati nel 2006.Essendo appunto una novità speri-mentale non abbiamo idea di quantoe di quando eventualmente la nostraAssociazione potrà beneficiare diquesto contributo; in ogni caso il 5 permille della tua IRPEF sarà comunquedestinato ad organizzazioni sparsesul territorio Italiano, se sceglierai didestinare questa quota alla nostraAvis sarai certo che questi soldi ri-marranno a Verolanuova.Cosa possiamo fare:nei modelli che l’Agenzia delle Entra-te mette a disposizione del contri-buente per la dichiarazione e il paga-mento delle imposte è prevista unasezione integrativa per poter esercita-re l’opzione del 5 per mille.I modelli sono: modello integrativoCUD 2006 modello 730/1-bis redditi2005 modello Unico persone fisiche2006.

Il contribuente, in sede di compilazio-ne della dichiarazione dei redditi, puòpertanto apporre la propria firma e ilnumero di codice fiscale della no-stra AVIS che è: 97002820179 nellacasella prescelta (nel nostro caso,l’opzione è la prima casella recantela seguente dicitura: sostegno delvolontariato, delle organizzazioninon lucrative di utilità sociale, delleassociazioni di promozione sociale,delle associazioni e fondazioni)

Cogliamo l’occasione per porgere gliauguri di Buona Pasqua a tutti i citta-dini.

Il PresidenteBattista Vigna

dall’

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AltriGruppi Verolesi

ammessi al5xMille

Gruppo VeroleseVolontari del Soccorso

via Einaudi, 125028 Verolanuova (Brescia)

C.F. 02128970171

Gruppo CinofiloVerolese

via Mondini, 425028 Verolanuova (Brescia)

C.F. 97007140177

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Pedalata ecologica aperta a tutti coloro che hanno voglia di divertirsi e di tra-scorrere un pomeriggio immersi nella natura, lasciandosi alle spalle la rou-tine di tutti i giorni.

Programma:• ritrovo ore 14.00 in piazza Libertà (vicino all’Ufficio delle Entrate);• partenza in gruppo alle ore 14.30;• percorso Verolanuova - parco delle Vincellate - Monticelli - Verolanuova;• arrivo a Monticelli e sosta per ristoro e giochi per i più piccoli;• rientro in paese per le ore 17.00;• il servizio durante la pedalata sarà garantito dai componenti della squadra ci-

clistica organizzatrice;• sarà presente un mezzo di soccorso del GVVS.

Per informazioni rivolgersi a:Matteo Paolo Cervati (presidente Avis Pedale Verolese) 328-7438848

Vi aspettiamo, non mancate

Lunedì 17 aprile 2006

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C’era una volta...C’era una volta... un mondo di

fiabe narrate dai grandi, nellequali i bambini si identifica-

vano, e gli adulti riallacciavano rela-zioni, forti ed amorevoli, con i propri fi-gli e nipoti, magari dopo una giornatatrascorsa sotto il sole a zappare la ter-ra.C’era una volta... anzi no, oggi c’è, pernoi, qui alla scuola materna Boschet-ti, “nonna” Rosetta che, con la mimi-ca e l’arte giusta del narrare, sa rac-contare magie e meraviglie di alcunetra le favole più amate dai bambini,andando ben oltre alla semplice nar-razione dei fatti e al significato “mora-le”, da sempre appiccicato ad una fa-vola, ma rielaborando attraverso ildialogo e le immagini i racconti, aiu-tando i bambini a crescere e fronteg-giare le loro paure e difficoltà.È stato un momento formativo ancheper noi adulti, in particolare oggi chesempre di più ci affidiamo al suonometallico di una video - cassetta, di-menticandoci che la perdita culturalepiù grave per i bambini é quella dinon poter apprendere dalla viva vocedei genitori, dei nonni, degli adulti ingenere, racconti fantastici, a voltestraordinariamente educativi, ricchi

di significato e di valori.C’era una volta... un tempo in cui at-torno al fuoco, ad una tavola tra fate,orchi, maghi e principesse si stavauniti, si parlava e si superava quellaincomunicabilità che oggi regna so-vrana.Non c’è mai tempo - dicono alcuni.No, non dimentichiamo che il tempoche dedichiamo ai figli è la misura delnostro amore.Grazie Rosetta per aver trovato questotempo per noi.

Le insegnantidella scuola materna Boschetti

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PIERINO- Mio papà dice sempre che bisogna gettare acqua sulfuoco.- Mi sembra che sia un tipo molto pacifico e riflessivo.- No, è un pompiere!

IN DROGHERIAUna signora entrando in drogheria, dice:- Mi scusi, signore, questa mattina le ho dato 100 € e leimi ha dato il resto sbagliato.- Mi dispiace, signora, ma doveva accorgersene e farme-lo notare subito! Adesso non so cosa dirle.-Capisco... capisco... terrò i 10 € che lei mi ha dato inpiù...

EFFETTI DEL MESTIEREUn tale va dall’oculista ed espone il suo disturbo:- Ecco dottore, mi succede un fatto strano!- Che cosa precisamente?- Il mattino ci vedo benissimo, il pomeriggio un po’ me-no e la sera vedo doppio!- Oh, perbacco! Che mestiere fa?- L’assaggiatore di vini.

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Aprile

È il mese della buona stagione, definito gentile per il clima e l’aspetto della cam-pagna già coperta di verde. È il tempo in cui muore la radice dell’inverno, comese venisse sradicato dagli angoli, le stanze, le grotte più nascoste dove si anni-da il più ostinato freddo. Il consiglio è di non alleggerirsi troppo perché posso-no esserci in questo mese i nodi del freddo: il nodo del cuculo e il nodo di S.Marco (25)

Aprilefreddo gentile

Aprile AprileNon t’alleggerire una goccia o un fontanone

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Programma CiclisticoPartenza da Verolanuova venerdì 11.08.2006 e rientro il venerdì 18.08.2006Tappe: Bologna - Urbino - Assisi - Terni - Roma - Castelgandolfo Roma - Verola-nuova

Programma TuristicoPartenza da Verolanuova lunedì 14.08.2006 e rientro venerdì 18.08.2006Lunedì 14: Verolanuova - Terni; Martedì 15: Terni - Roma e pomeriggio libero pervisita alla città; Mercoledì 16: Roma - Castel Gandolfo per l’udienza col SantoPadre e rientro a Roma; Giovedì 17 Giornata libera per visita di Roma; Venerdì18 Mattinata libera e nel pomeriggio rientro a Verolanuova.Per ulteriori informazioni ed iscrizioni rivolgersi a: Cervati Matteo Paolo (AVISPedale Verolese) - E-mail: [email protected] - Cell. 3287438848

La quota di iscrizione per i ciclisti è di 450 € e comprende:- n° 6 giorni con trattamento mezza pensione con bevande ai pasti (1/2 acqua

e 1/4 vino);- n° 1 giorno con trattamento in pensione completa a Terni con bevande ai pa-

sti (1/2 acqua e 1/4 vino);- punti di ristoro durante i giorni di pedalata;- n° 1 furgone per il trasporto valigie, frigorifero, acqua e alimenti per i ristori;- n° 1 macchina supporto;- bevande ai pasti (1/2 acqua e 1/4 vino);- ingresso serale alle cascate delle Marmore (Terni);- rientro con pullman GT.La quota di iscrizione per i non ciclisti è di 260 € e comprende:- n° 1 pernottamento in pensione completa a Terni con bevande ai pasti (1/2 ac-

qua e 1/4 vino);- n° 3 pernottamenti in mezza pensione a Roma con bevande ai pasti (1/2 ac-

qua e 1/4 vino);- ingresso serale alle cascate delle Marmore (Terni);- andata e ritorno con pullman GT, tasse e spese di viaggio.Massimo n° 53 partecipanti, le iscrizioni termineranno il 31-05 o fino ad esauri-mento posti.

L’associazione sportiva dilettantista Avis Pedale Verolesecon la collaborazione Avis sezione di Verolanuova

Gita Cicloturistica(bicliclette e tandem)e turisticada Verolanuova a Roma

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Sabato, 26 agosto 2006Verolanuova - CastellamareDomenica, 27 agosto 2006Costiera AmalfitanaPositano, Conca dei Marini e Amalfi,Minori, Pompei per la visita del San-tuario.Lunedì, 28 agosto 2006NapoliMartedì, 29 agosto 2006Napoli - Certosa di San Martino -Baia Lago dell’Averno - Cuma -Campi FlegreiMercoledì, 30 agosto 2006IschiaIschia Porto, Ischia Ponte, Casamiccio-la, Lacco Ameno, Forio, Sant’Angelo.Giovedì, 31 agosto 2006Napoli - Capodimonte - ErcolanoVenerdì, 10 settembre 2006Paestum - SalernoSabato, 2 settembre 2006Castellamare - Tivoli - VerolanuovaLa quota individuale di partecipa-zione è di € 800,00Supplemento camera singola€ 120,00La quota comprende:- Viaggio a/r in pullman G.T.;- Sistemazione in ottimo hotel;- Trattamento di pensione completa e

bevande: 1/4 di vino e 1/2 di acqua;- Pranzi e cena in ristorante come da

programma;- Guida come da programma;- 2a guida per visita Capodimonte e

diritti di prenotazione per Capodi-monte;

- 2a guida per la visita della Certosa diSan Martino e diritti di prenotazio-ne;

- Trasporto marittimo per l’Isola d’I-schia;

- Bus per il giro dell’Isola;- Assicurazione Europe Assistance e

organizzazione tecnica dell’Alian-tour.

La quota non comprende:- Ingressi, mance, extra personali e

quanto non specificato alla voce“comprende”...

Le iscrizioni si ricevono presso Calza-ture Geroldi tel. 030931129 entro il 27maggio 2006 versando un acconto di€ 200,00 e il saldo entro il 29 luglio2006.

La Parrocchia di Verolanuova organizza:

Viaggio a Napolie in CampaniaOtto gg. dal 26 agosto al 2 settmbre 2006

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2a festa deiVigili del Fuoco

Anche quest’anno riproponiamola festa dei vigili del fuoco pres-so la nuova sede in via Lenzi,65.

A differenza dell’anno scorso la festadurerà tre giorni, con un programmamolto vario e pieno di emozioni. Tra letante cose ci sarà l’estrazione dei bi-glietti della super lotteria con premida sogno (Lancia Y serie argento bi-colore, Chevrolet Matiz, scooter 50cc., ...).Non perdete l’occasione di esserebaciati dalla fortuna!Durante la festa potrete usufruire diun ottimo servizio di ristorazione condiverse specialità.Ci saranno simulazioni da parte deipompieri appoggiati dal 118, dall’e-liambulanza, dal gruppo cinofili e daun elicottero dei VVF.E per i bambini ci sarà un super-megagonfiabile “Strabello” e un mini cor-so di addestramento per mini-pom-pieri.

Per gli appassionati di ballo ci saran-no due serate di ballo liscio ed una se-rata dedicata ai Nomadi.Per un gran finale non possono man-care i Fuochi d’artificio.Vi aspettiamo numerosi!

Programmafesta Vigili del FuocoSabato 29 aprileore 18.30 Santa messaore 19.30 Benedizione automezzi

utilizzati per interventiore 20.00 Suono della sirena e aper-

tura festaore 20.30 Cena con torta frittaore 21.00 Serata danzante con il

complesso Alfen’s Band

Domenica 30 aprileore 6.00 Accensione spiediore 8.00 Il buongiorno del pompie-

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ore 9.30 Visita al distaccamento edesposizione modellini deimezzi dei VVF

ore 10.30 Apertura mega gioco gon-fiabile

ore 11.30 Distribuzione spiedo daasporto su prenotazione

ore 12.30 Pranzo con Spiedo su pre-notazione (Francesco3386817774 oppure Simo-ne 3335899525)

ore 14.30 Esercitazione mini-pom-pieri e vigili del fuoco (si-mulazione incidente conintervento dell’eliambu-lanza e 118)

ore 17.00 Merenda per mini-pom-pieri

ore 19.00 Cenaore 21.00 Tributo ai Nomadi con il

complesso “Onda Noma-de”

Lunedì 1 maggioore 8.00 Il buongiorno del pompie-

re al suono della sirenaore 10.00 Ritrovo di tutte le associa-

zioni in piazza Libertàore 10.15 Partenza del corteo ac-

compagnato dal comples-so bandistico “Stella pola-re”

ore 11.00 Arrivo al distaccamentoper l’alza bandiera e con-segna dei riconoscimenti

ore 11.30 Aperitivo offerto dall’asso-ciazione commercianti atutta la popolazione

ore 12.30 A pranzo con i pompieriore 14.30 Simulazioni di intervento

dei vigili del fuoco con l’e-licottero dei VVF (recupe-ro persona con il gruppocinofili e scala controven-tata)

ore 20.30 Serata danzante con Alfe-n’s Band

ore 22.00 Estrazione biglietti lotteriaore 23.00 Chiusura festa con fuochi

d’artificio

Dal Club degli Alcolistiin Trattamentodi Verolavecchiae Quinzano d’Oglio

Usciredal tunneldell’alcoolè possibile

“Possiamo scegliere: o smette-re di bere e guarire oppurecontinuare a bere e morire”.

Immaginatevi di svegliarvi di sopras-salto una notte e scoprire che la vo-stra casa sta andando a fuoco. Imme-diatamente arrivano i soccorsi e, allafine, le fiamme sono domate.Potreste rientrare tranquillamente incasa e far finta che non sia successonulla? Ovviamente no! La casa è de-vastata e, prima di tornare alla tran-quillità e normalità, bisogna fare unlavoro di ricostruzione.La sfida che si presenta all’alcolista,quando riprende la strada della riabi-litazione, è in qualche modo analoga.La sua vita è stata devastata dall’al-cool, forse per molti anni. Ora non be-ve più, il “fuoco” è spento ma, se l’al-colista vuole continuare ad astenersidall’alcool, dovrà fare un grande lavo-ro di ricostruzione per quanto riguar-da il proprio modo di pensare, di vive-re e di comportarsi.

A tutti un grande augurio di BuonaPasqua e in particolare, a chi vuole in-traprendere un nuovo cammino di ri-costruzione.

Mariuccia

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Come scritto nel numero prece-dente dell’Angelo di Verola, ilGruppo Verolese Volontari del

Soccorso opera nel nostro territorioda più di quindici anni.

In questi anni sono state fatte tantecose, grazie a tanti volontari che han-no dedicato un po’ del loro tempo aglialtri e hanno permesso alla nostra co-munità di usufruire di questo servizio.

Oggi stiamo cercando, purtroppo congrosse difficoltà, ma con tutte le no-stre forze, di mantenere vivo questoservizio. Tutti i giorni abbiamo tante ri-chieste di persone non autosufficientiche hanno bisogno del nostro aiutoper recarsi per una visita specialisticapresso gli ospedali ma purtroppo permancanza di volontari e di personedisponibili riusciamo a soddisfarnesolo la metà.

Per questo lanciamo un S.O.S. a tuttii Verolesi “V.I.P.” (sigla di Verolesi In

Il Gruppodei Volontaridel Soccorso

Pensione): “Non fate finire questa bel-la e utilissima struttura, venite pressola nostra sede a vedere con i vostri oc-chi come i nostri volontari dedicanoogni giorno un po’ del loro tempo. Cre-deteci, non c’è nulla di difficile nell’ac-compagnare persone che purtropponon sono più in grado di farlo da sole,non Vi chiediamo di fare cose fuori dalcomune, abbiamo bisogno di tutti Voi,perché poche ore, ma fatte da tantepersone, fanno una montagna di pre-ziosissime ore dedicate a chi ne ha bi-sogno. Un grazie, che viene dal cuore,a tutti quanti vorranno fare quest’e-sperienza”.

Stiamo organizzando per il 19/20/21maggio 2006 una manifestazione conesercitazioni di protezione civile, cheporterà a Verolanuova più di duecen-to volontari che operano in diversi set-tori d’emergenza e che provengonoda tutta la provincia.Maggiori informazioni nel prossimonumero dell’Angelo di Verola.

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Attenzione: il sistema di turnazione delle farmacie è cambiato. Le farmacie di turno,aperte la notte e nei festivi, si alternano ogni due giorni.Importante:Poiché nei mesi scorsi le variazioni intercorse rispetto ai calendari che ci sonostati forniti sono state molte rendendo di fatto inutili quelli pubblicati sull’An-gelo, in attesa di un chiarimento, pubblichiamo il solo Numero Verde da chia-mare per sapere con certezza le farmacie aperte.Ricordiamo che il numero è gratuitoe si può chiamare, 24 ore su 24. 800.231061

Servizio Sanitario 118(soltanto nei casi di emergenza)

Ambulatori medici 0309362609via Grimani

Gruppo Verolese Volontari Soccorso 0309361662via Gramsci, 4

Problemi con le droghe? 0309937210Alcolisti in trattamento 0309306813 - 0309361869Vigili del Fuoco 030931027Carabinieri - Pronto intervento 112Guardia Farmaceutica (Numero verde) 800.23.10.61Guardia Medica dalle 20.00 alle 8.00 030932094N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina al-le ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccor-so telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00; inoltredalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli entro e non oltre le ore 12.00di venerdì 21 aprile. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.IMPORTANTE: Per facilitare la pubblicazione degli articoli: gli scritti siano preferi-bilmente dattiloscritti, meglio se al computer, in carattere Times New Roman cor-po 12. Se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche. Chi usa il computer èbuona cosa che faccia pervenire lo scritto anche salvato su un dischetto oppure viae-mail. Gli articoli vanno fatti pervenire: direttamente ai sacerdoti oppure via e-mailal seguente indirizzo: [email protected] redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblica-zione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli in-teressati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.

La Redazione

Turni domenicali di guardia farmaceuticadell’Azienda S.L. 19

Numeri utili di telefono:

Per i collaboratori de “L’Angelo di Verola”

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le Defunti13 Manenti Giuseppe di anni 7914 Amighetti Alessandro Mario di anni 8015 Ambrosini Maria Maddalena in Ogliani di anni 7616 Slanzi Ambrogio di anni 7217 Marcheni Rosina Elda ved. Ghidelli di anni 9218 Barbieri Virginio Francesco di anni 7419 Ruggeri Felicita ved. Migliorati di anni 102

SuorGiacominaColla

Una Suora di Maria Bambina haraggiunto la vera vita.A tre mesi di distanza, un’altra

verolese, Sr. Giacomina Colla, è mortanella comunità di Castegnato ed èstata portata alla casa del fratello enella sua Parrocchia per i funerali.Sr. Giacomina, nata nel 1933, è entra-ta nell’Istituto delle Suore di Carità,che facilmente aveva conosciuto nel-l’Oratorio che frequentava, all’età di24 anni.Assunse il servizio infermieristico aMilano, Cesano Boscone e, infine, aStagno Lombardo.Passò poi nella comunità di Caste-gnato perché di salute cagionevole.Non le è mancato, comunque, il sorri-so e la dolcezza del tratto. Oggi i pa-renti, le Suore e i Verolesi, hanno unangelo in più che li protegge.

Le Suore Suor Giacomina Colla.

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In ricordo di Serafina Sarte 300,00In memoria di suor Giovanna 300,00Per le Quarantore 500,00Associazione spose e madri cristiane 1.422,00In ricordo di Maria Ambrosini 250,00In memoria dei cari defunti 500,00

Totale 3.272,00

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“Amici della Basilica” adesioni alla“Confraternita del Restauro”

Giornata celebrata nel mese di febbraio 1.851,00Dalla Casa Albergo 155,00Dalla chiesa di San Rocco 100,00Tele e affreschi 125,00Libri Basilica 50,00Guida al Tempio 225,00N.N. Somma di tutti i contributi anonimi 795,00N.N. 100,00In memoria di Giuseppe 100,00In ricordo del papà Alessandro 120,00Docenti ITC Mazzolari in memoria del Maestro Rino Bonera 100,00Per i miei 90 anni 100,00In memoria dei defunti Mario e Anna 30,00Im memoria dei defunti Piero e Luigina Pinelli 200,00

TOTALE 4.051,00

Offerte pro restauritele e affreschi della Basilica

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