La Gazzetta dell'Aula - a.s. 2009-2010

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Nelle pagine 4 e 5 Nelle pagine 6 e 7 Nelle pagine 10 e 11 Nelle pagine 8 e 9 La Gazzetta dell'aula Eccoci di nuovo con la «Gazzetta dell'aula» che uni- sce la scuola Malaspina- Staffetti al mondo esterno. Gli articoli sono il frutto di un'attività svolta in classe dagli alunni delle seconde dei due plessi. Seguendo le lezioni del giornalista Alberto Sacchetti i ragazzi hanno imparato a scrivere un articolo di giornale. E al termine del percorso di formazione giornalistica, co- me cronisti, sotto l'abile gui- da delle loro insegnanti di italiano, hanno riflettuto su importanti problemi di attualità attraverso sondaggi, indagini giornali- stiche e interviste. Hanno messo sotto i riflettori i concetti di razzimo e di tolleranza, approfondito i vari aspetti delle scoperte e degli insegnamenti di Galileo Galileli, toccato i temi dell'ecologia e della botanica, sottolineato l'utilità della rete per fare nuove amicizie e lanciato l'allarme sulle mail offensive che arrivano a domicilio. Inoltre hanno segnalato che Massa non è citta per i giovani e illustrato le loro richieste ai governanti. Ci hanno detto che sono stressati e come è possibile curare i loro disagi. E poi lo sport che unisce le generazioni. Insomma si tratta di un "viaggio" proposto dai ragazzi dei due plessi. Alla guida della macchina che vi porterà a leggere i lavori degli alunni- cronisti, il coordinatore del progetto, professor Federico Guidotti, e l'esperto Alberto Sacchetti. Un «viaggio» nel mondo raccontato dai ragazzi Galileo illustra le sue scoperte Noi bocciamo il razzismo Nelle pagine 2 e 3 La prof Targioni parla delle Olimpiadi e una classe illustra il progetto per realizzare Sport City Le Olimpiadi e Sport City Pagina 1 La Gazzetta dell'aula In classe spuntano anche le piante e su un albero bianco nella scuola "nascono" aquiloni colorati

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Il giornalino della Scuola Media Statale "Malaspina-Staffetti" di Massa

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Nellepagine4e5

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La Gazzetta dell'aula

Eccoci di nuovo con la«Gazzetta dell'aula» che uni­sce la scuola Malaspina­Staffetti al mondo esterno.Gli articoli sono il frutto diun'attività svolta in classedagli alunni delle secondedei due plessi. Seguendo lelezioni del giornalistaAlberto Sacchetti i ragazzihanno imparato a scrivereun articolo di giornale. E altermine del percorso diformazione giornalistica, co­me cronisti, sotto l'abile gui­da delle loro insegnanti diitaliano, hanno riflettuto suimportanti problemi diattualità attraversosondaggi, indagini giornali­stiche e interviste. Hannomesso sotto i riflettori iconcetti di razzimo e ditolleranza, approfondito ivari aspetti delle scoperte edegli insegnamenti di GalileoGalileli, toccato i temidell'ecologia e dellabotanica, sottolineatol'utilità della rete per farenuove amicizie e lanciatol'allarme sulle mail offensiveche arrivano a domicilio.Inoltre hanno segnalato cheMassa non è citta per igiovani e illustrato le lororichieste ai governanti. Cihanno detto che sonostressati e come è possibilecurare i loro disagi. E poi losport che unisce legenerazioni. Insomma sitratta di un "viaggio"proposto dai ragazzi dei dueplessi. Alla guida dellamacchina che vi porterà aleggere i lavori degli alunni­cronisti, il coordinatore delprogetto, professor FedericoGuidotti, e l'esperto AlbertoSacchetti.

Un «viaggio»nel mondoraccontatodai ragazzi

Galileo illustrale sue scoperte

Noi bocciamo il razzismoNellepagine2e3

La prof Targioniparla delle Olimpiadie una classe illustrail progettoper realizzareSport City

Le Olimpiadie Sport City

Pagina 1 La Gazzetta dell'aula

In classe spuntanoanche le piantee su un albero bianconella scuola"nascono"aquiloni colorati

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Classe II A Staffetti

Ecco il decalogo che vi proponiamo nel segnodell'altruismoedell'integrazione.1) Imparaagiudicare le personeper quello che so­no,non inbaseaquellochesentidire.2)Accettagli stranieri, perchénessunasocietàpuòvivere e progredire senza il confronto con le altreculture.3) Non dimenticare mai che l'educazione èun'armaefficacecontro l'intolleranza.4) Come te, tutti hanno diritto a vivere, a essere ri­spettatieadaveredeidiritti.5) Se assisti ad atti di intolleranza, non far finta diniente:parlanecon leautoritàoconunadulto(nelcaso incui tusiaunbambino).6)Anziché ripetere idee chenasconodapregiudizi

e opinioni comuni, poniti domande, leggi,informati. Solocosí conosceraimeglio le persone.7)Daiprovadiumanitàe solidarietànei confrontidi coloro che necessitano di accoglienza e soste­gno.8) Anche gli stranieri hanno voglia di avere amicie di divertirsi: sii aperto e disponibile nei loroconfronti.9) Non limitarti a denunciare gli atti di razzismo,maimpegnati concretamenteacombatterli.10) Se qualcuno ba una cultura diversa dalla tua,sii curiosoenondiffidente; fatti insegnarequalchecosa; impara a rispettare ogni persona con le suequalitàe i suoidifetti.

ClasseIIAStaffetti

Ecco il decalogo nel segno dell'altruismo

La Gazzetta dell'aula Pagina 2

DDiisseeggnnooddiiCChhiiaarraaCCaannnneevvaaeeBBiiaannccaaRRuussssooFFiioorriilllloo;;ssoottttooddiisseeggnnooddiiYYuurriiGGeennttiillii

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L'Inugualianza dellerazze

Classe II E Malaspina

Non ci sono razze superioriMa esistono ancora pregiudizi che scuola e famiglia devono contrastare

Cristina, la segretaria che lavoranel no­stroplesso, ci ha fornito i dati sulla situa­zionedegli iscritti con laqualeabbiamocostruitoungrafico chemette in evi­denza la seguente situazione: il 93,5%diitaliani, 2,7%rumeni, 1,3%albanesi, 1,1%dibrasiliani, 0,5%ucraini, 0,5%moldavi e0,3%siriani. Per entrareneiloropanniabbiamodistribuitounque­stionario in alcune classi campione dove so­no iscritti alunninonnati nel territoriona­zionale.Queste erano ledomande: «Cono­sci il significatodellaparola razzismo?»

«Haiassistitoaepisodi di razzismoodiesclusione?» «Nella tuaclasse ti sentiaccettato?» «Haimaiavutoproblemia co­municare? Se sí, come li hai superati?» Que­sti sono stati i risultati: il 99%degli alunni

conosce il significatodellaparola "razzi­smo"; il 5,1%haassistitoadepisodi dirazzismoodi esclusionea scuola, a casapropria, ingiroper la cittàoalmare congli amici; il 5,6%nonsi senteaccettato inclasse; unodi essi ha superato il problemacon l'aiutodi altrepersone; il 5,6%di­chiaradi avereprobleminel comunicareconamici e compagni; piúdellametàdiloroha superato il problemaparlandonecon lapsicologa scolasticamentrealtristannoancora faticando.

Classe IIEMalaspina

Il fenomenoimmigrazione

Dagli anni Novanta adoggi l'Italia sembra esserela meta preferita di popolimigranti: ci siamo docu­mentati ed abbiamo capi­to che il fenomeno dellamigrazione è sempre esi­stito. Quali le cause? Lapovertà, le carestie, le epi­demie, la crescita demo­grafica, la malnutrizione,le guerre spingono i po­poli a viaggi disperativerso terre spesso inospi­tali. Il fenomeno deve es­sere governato attraversoregole, leggi ed il buonsenso. Negli ultimi annil'Italia ha tentato di ri­solvere il problemadell'immigrazione con va­ri sistemi tra i qualiquello di educare allaconvivenza pacifica trapopoli, anche se non è fa­cile. L'immigrazione vaaffrontata con impegnocostante e mezzi adeguati;i Comuni non possono ri­fiutarsi di svolgere unruolo decisivo; la scuola ela famiglia sono chiamatea sviluppare nei giovani ilrispetto verso gruppietnici diversi, educandolia vivere con impegno civi­le in una società multi­razziale e multiculturale.

La Gazzetta dell'aulaPagina 3

DDiisseeggnnoo ddii RReebbeeccccaa DDee MMiicchheelliiss

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Signor Galileo, ci parli della truffadel cannocchiale.

Sidereus nunciusCosa pensa del contributo che hadato alla Nova scientia?

Cosa hanno rappresentato per leigli studi compiuti da Aristotele, To­lomeo e i loro discepoli?

Cosa può dirmi dellacritica alla cosmologiaaristotelico­tolemaica?

Ci parli ora del Dialogo sopra i duemassimi sistemi del mondo e della di­fesa del copernicanesimo.

Quali rapporti ebbe con il potere e ilsapere religioso?

Dialogo

Signor Galileo, come affrontò ilproblema del rapporto trascienza e fede, tra verità scientifi­ca e testi sacri?

Quali rapporti ebbe con la comuni­tà scientifica del tempo?

Classe II BMalaspina

Galileo si confessa«Non ci sonocontrasti

tra la scienzae la Bibbia»

La Gazzetta dell'aula Pagina 4

DDiisseeggnnooddii AAnnggeelliiccaaTToorrccaassiioo

CCrr eeddii ttii ::II NNAAFF­­ OOss sseerr vvaatt oorr iiooAAss ttrr oonnoommii ccooddiiBBrr eerr aa

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Alla ricerca dei monti della Lunacol telescopio alzato verso il cielo

Vi proponiamo un viaggio imma­ginario nel mondo del

. Mettetevi comodi chepartiamo.LaLuna«In primo luogo diremo dell'emi­sfero della Luna che è volto versodi noi. Per la maggior chiarezzadivido l'emisfero in due parti, piúchiara l'una, piú scura l'altra: lapiú chiara sembra circondare eriempire tutto l'emisfero, la piúscura invece offuscacome nube la facciastessa e la fa apparirecosparsa di macchie».In queste poche paroleè sintetizzata lagrande rivoluzione ga­lileiana. Proba­bilmenteGalileonon fuil primo ad osservarela Luna. Galileo eramaestro nel disegnoprospettico, nel chiaro­scuro, e conoscitore delle formetridimensionali complesse. Intutta la prima parte"lunare" del

vengonoaffiancati disegni e de­scrizioni sempre alloscopo di dimostrarel'esistenza delle asperità lunariche avrebbero reso il satelliteterrestre imperfetto e simile allaTerra per conformazione. Succes­sivamente Galileo si addentranella spiegazionedialtri due feno­meni. Il primo risponde ad unadomanda direttamente conse­guente a quello che vede. Il para­gone con le montagne terrestriperò sottolineaquantopoco si co­noscessero le altitudini dei nostrimonti. È curioso il fatto che Ke­plero, nel suo scritto

, riteneva, piúcorrettamente, ma senza ilconforto di una dimostrazionegeometrica, che i monti della Lu­na fossero piú alti di quelli dellaTerra, ma di fronte ai calcoli diGalileo, Keplero si ricredette e inuno scritto successivo accettò latesi della superiorità assoluta deirilievi lunari su quelli terrestri.L'ultimo argomento dedicatoalla Luna riguarda la luce cine­rea. La luce cinerea non potevaessere luce propria della Luna enemmeno il riflesso della luce diVenere o delle stelle, ma neanche

nel Sole. L'unica ipo­tesi rimasta eraquella che fosse lu­ce solare riflessadallaTerra.I pianeti: Giove,Saturno,VenereIl 7 gennaio 1610Galileo puntò il suo

ultimo modello dicannocchiale verso Gio­ve. Vicino a esso scorge3 stelline che egli credeessere fisse; anche ilfatto che fossero

perfettamenteallineate con il pia­neta era curioso. Ma osservando­le successivamente e scoprendo­neunaquarta,permoltevolteno­tò che si muovevano spostandosisecondo il moto del loro pianeta,

cioèGiove, enonvi siallontanava­no mai troppo. La deduzione fuche questi astri compivano imotidi rivoluzioni attorno al pianetastesso. Lo scienziato fu moltocontento di poter dare sollievo acoloro che accettavano il sistemacopernicanomache si davanopa­ce sul fatto che solo laLuna ruotasse attornoalla Terra, mentre essaruotava attorno al Sole.I satelliti in questionevennero dedicatiall'influente famiglia.Oggi i satelliti galileiani sonochia­mati Io,Europa,GanimedeeCalli­sto che, nella mitologia, figuranocome amori clandestini di Giove.Nell'agostodel 1610Galileo inviòun messaggio cifrato a Giuliano

de' Medici con un anagrammache annunciava la sua ultimascoperta. Solo dopo tremesi rive­lò il significatodelmessaggio cheera «ho osservato il pianeta piúalto in triplice forma». Il pianetapiú alto era Saturno e a causadel telescopio debole, Galileoaveva scambiato gli estremi deisuoi anelli per satelliti. Nel di­cembre dello stesso anno, il 1610,Galileo mandò un altro ana­gramma a Giuliano de' Medici.Questa volta si trattava di unafrase che sembrava avere unqualche senso: «haec immaturaame iam frustra leguntue o Y» edopo un mese, Galileo rivelòall'ambasciatore la soluzionedell'anagramma: «Cynthiae fi­guras aemulatur mater amoru­m», la madre dell'amore emulale forme di Cynthia. La "materamorum" era, naturalmente, Ve­nere e Cynthia la Luna. Galileoaveva scoperto che il secondopianeta mostrava delle fasi cicli­

che analoghe a quelle lu­nari e ciò costituiva unaprova che girava attornoal Sole. Se infatti Veneregirava attorno alla Terra,come pure il Sole, sarebbe

stato impossibile vederlo illumi­natoperpiúdel50%.Lestelle fisseGalileo nel , dopo averesaminato la luna alcannocchiale, rivolge il suo stru­mentoalle stelle fisse e si accorgeche le stelle rimangono semprepuntiformi. Mentre ilcannocchiale sembra ingrandirele cose di 100 volte, puntato sullestelle sembra avere un poteremolto minore. Le stelle sono cosílontane che anche ingrandite,appaiono sempre come piccolidischi, le cui dimensioni sonodettate dalle leggi dell'ottica enon hanno niente a che fare conle dimensioni reali. Galileo os­serva le Pleiadi nella costellazio­nedelToro,unammassodi stelleche ha fra i nomi piú popolariquellodiSetteSorelle,anchese lasettima, come scrive lo stesso Ga­lileo,nonapparequasimai.Ma la cosa piú importante è cheviene osservata per la primavolta laViaLattea.

ClasseIIBMalaspina

GalileoGalileinacqueil15febbraiodel1564aPisa,dagenitoridimediaborghesia che si trasferironoaFirenzenel 1574.QuiGali­leocompíiprimistudidiletteratura,logicae,successivamente,dimatematica.Negli anni seguenti giunsea formularealcuni teore­midigeometriaedimeccanica, chepiùtardiresenoti. Nel1589divennedocente dimatematica all'Università di Pisa e, dopo treannipassòaPadova.Con lacostruzionedelcannocchiale (1609)si aprí la serie delle grandi scoperte astronomiche di cui diedel'entusiasticoannuncionelSidereusnunciusdel1610.Nel febbra­iodel1616per i suoi studidiastronomiaentrò inurtocon lege­rarchieecclesiastiche.Nel1623pubblicòilSaggiatorededicatoaiproblemirelativiallecomete. IlDialogosopra iduemassimisiste­mifustampatonel1632.MagiànelsettembreGalileivenivacitatodalpapaacompariredinanzialS.UffiziodiRoma. Ilprocessodu­ròfinoal22giugno1633esiconcluseconl'abiuradiGalilei.Fure­clusonelpalazzodell'arcivescovodiSienaepoipressolasuavilladi Arcetri. Lí scrisse il suo capolavoro scientifico:Discorsi e dimo­strazioni matematiche intorno a due nuove scienze. L'8 gennaio1642Galileosispense.

NelSidereusloscienziatoillustrail satellite

OsservòGiove

intripliceforma

La Gazzetta dell'aulaPagina 5

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ccoonn llee iinnsseeggnnaannttii TTiizziiaannaa SSiillvvaannii ee DDaanniieellaaDDeell SSaarrttoohhaannnnoo gguuiiddaattoo ggllii aalluunnnnii ddeell pplleessssoo MMaallaassppiinnaa

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«Dai semi alle piante nate in classeVi raccontiamo la nostra avventura»

Classe II B Staffetti

In un seme c'è tutto quelloche serve per far crescereuna nuova pianta; le solecose che gli mancano sonodella buona terra umida eun po' di sole. La fase in cuiil seme comincia a crescerein una nuova piantina sichiama "germinazione",ma questo passaggio avvie­ne solo in luoghi adatti e inpresenza di temperatura eumidità favorevoli.L'embrione, o "germoglio",si ingrandisce fino aquando il rivestimento chericopre il seme ("tegu­mento") si spacca, la­sciando fuoriuscire la radi­chetta, che si allunga nelsuolo alla ricerca di acquae di sali minerali. Il fustici­no invece si allunga versol'alto alla ricerca della lucedel sole. Dopo qualchetempo spuntano le primefoglioline e, finché questenon sono esposte alla luce,la pianta per il suo nutri­mento dipende unicamentedalle riserve accumulatenel seme. Infatti attraversole foglie avviene un proces­so importantissimo, quellodella "fotosintesi cloro­filliana", per mezzo dellaquale la pianta assorbel'anidride carbonica, libe­rando ossigeno. L'anidridecarbonica permette allapianta di produrre da solail glucosio, uno zuccheroindispensabile per la suacrescita; nel frattempo lapianta si libera dell'ossige­no che non le occorre, marestituendo a noi un'ariamolto più pulita.

Classe II B Staffetti

Un'esperienza finita... in giardino

ClasseIIBStaffetti

La Gazzetta dell'aula Pagina 6

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Dalla plastica nasconogli «scacciapensieri»

Quest'anno molte delle atti­vità che si sono svolte nellanostra scuola hanno avutouna particolare attenzioneall'ambiente, sia per quantoriguarda gli oggetti cheabbiamo realizzato sia per imateriali che abbiamousato. Il primo importantelavoro è stato pensato perabbellire la scuola in occa­sione delle feste di Natale:abbiamo creato un grandealbero bianco che ora fabella mostra di sé nel corri­doio d'ingresso del plessoStaffetti e lo abbiamoaddobbato con decorazionidi nostra fantasia. L'alberoci ha accompagnato in tuttele stagioni della nostrapermanenza scolastica einfatti, a Pasqua, si è di nuo­vo riempito dei colori delleuova dipinte e di una seriedi animaletti fatti da noi.L'ultimo contributo è statodato dal progetto Continui­tà: sia i nostri compagni siai bambini delle primariehanno costruito dei bellissi­mi aquiloni, utilizzando lacarta delle uova di Pasqua,che, prima di prendere il vo­lo, hanno dato l'ultimotocco di colore a un alberoper tutti i gusti.

Classe II D StaffettiClasse II D Staffett

Classe II D Staffetti

Il parcheggio cambia volto con Legambiente

La Gazzetta dell'aulaPagina 7

AA ssiinniissttrraa:: iill ggiiaarrddiinnoo iinnvvaassoo ddaallllee ccaarrttaacccceessoopprraa:: uunn ppaarrttiiccoollaarree ddeellll''aaiiuuoollaa rriimmeessssaa aa ppoossttoo

Gli Aquiloniappesiall'"Albero"della ScuolaStaffetti; alato unodegli"Scaccia­pensieri"creato daglialunni dellaI F conmaterialericiclato

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La Gazzetta dell'aula Pagina 8

IN REDAZIONECoordinatore del progetto

Federico GuidottiCoordinamento e grafica

Alberto Sacchetti, giornalistaHanno lavorato al progetto

alunni delle classiII A, II B, II C, II D, II E del plesso Malaspina

II A, II B, II C, II D del plesso Staffetticoordinati dalle docenti

Bianca Maria Ferrari (con Lorenza Corsetti)Antonella Martini, Paola Biagioni

Maria Panighini, Luana RattiAttilia Petrocchi, Aldalisa NardiniConcetta Ferlisi, Patrizia Scarpini

Dirigente scolasticoIole Cimoli

Se non diversamente indicato, il materiale pubblicato su que­sto giornalino è disponibile sotto licenza Creative Common

Attribuzione­Non commerciale­Non Opere Derivate 2.5,cioè può essere riprodotto a patto di citare la scuola

Malaspina­Staffetti, di non usarlo per fini commerciali,di non modificarlo né usarlo per creare un'altra opera.

Per l'elabiorazione del giornalino è stato utilizzato il softwarefree e open source Scribus (http://www.scribus.net)

Info: http://www.malaspinastaffetti.net

Il 41% di ragazzi che hanno rispo­sto "No", il 35% che ha votato "Sì" eil 23% che ha risposto "Forse" alladomanda se Massa possa essereconsiderata una città per giovani,sono d'accordo su una cosa: civorrebbero piú discoteche sul terri­torio apuano e queste discotechedovrebbero essere a misura di ra­gazzi. In queste discoteche, so­prattutto, non dovrebbero esserevendute sostanze alcoliche.Occorrerebbe costruire più parchie dovrebbero essere organizzatipiù posti di ritrovo per ragazzi. Macosa c'è che non va nella nostracittà? Nel questionario che abbia­

mo proposto agli studenti e allestudentesse di tutte le classi se­conde del nostro plesso, la motiva­zione che ricorre più spesso è pro­prio questa: Massa è una città"antica" e "cupa", proprio perchémancano luoghi dove i giovani pos­sano passare insiememomenti disvago in sicurezza. In conclusione igiovani che hanno partecipato aquesto sondaggio auspicano cheMassa possa diventare piú giovani­le in modo tale che i ragazzi nonsiano costretti a crescere in un po­sto ritenuto "squallido" e "anti­quato".

social network

etc.

Classe II CStaffetti

I ragazzichiedono

più discoteche,parchi e centridi ritrovo

C'è l'esigenzadi bibliotechee di avere

un laboratorioteatrale

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Ecco "Facebook", un ponte telematicoper dialogare e fare nuove amicizie

web so­cial network

college

campus

network

web

Classe II C Staffetti

La Gazzetta dell'aulaPagina 9

Il bullismo è un fenomeno sociale in evoluzio­ne,moltodiffusooggi,nonsolonellescuole,maanche in . Negli ultimi anni, in seguitoall'evolversi delle tecnologie, haassuntonuoveforme: oggi si parla di "cyberbullismo", intesocome forma di prepotenza commessa tramitei nuovi mezzi di comunicazione Un gruppo diricercatori americani sostiene che sms carichid'odio, offensive e sonostrumenti che conferiscono ai bulli ancor piúpoterecontro le lorovittimee li rende ingradodicolpireanche inunambientechesipresumesia sicurocomequellodi casanostra.Questa ti­pologia di bullismo implica, affermano gli stu­diosi, l'assenza di una relazione e di uncontattodirettotravittimaebullo,cheinmolti

casi riesce a mantenere l'ano­nimato. Per la vittima, inoltre,è piú difficile sottrarsi allaprepotenza, anche perché, avolte, non sa di essere "presadimira": se all'interno di alcu­ni contesti, ad esempio quelloscolastico, il bullo agisce sullapropria vittima con modalitàdiverse da quelle ,perché può essere piú facilmente identificato,su ha lapossibilitàdiattuare leprepo­tenze in qualsiasi momento del giorno e dellanotte, colpendo piú persone in meno tempo eusufruendo di diverse "identità". Sono so­prattutto le ragazze ad essere bersagliate da

attacchi verbali sui servizi dimessaggistica istantanea co­me "MSN" ed attraverso

offensive di contenutosessuale. Nonostante lagrande prevalenza di vittimesia giovane e di sesso femmi­nile, il bullismo telematicocolpisce tutti, compresi gliadulti. Nessuno deve rimane­

re vittima dei bulli, nella vita reale cosí comenello spazio digitale, pertanto, ragazzi, di­fendiamoci denunciando ai genitori, agli inse­gnanti e alle competenti autorità eventualiattidibullismorealeotelematico!

Classe II C Staffetti

Disegno diAlessandroMannini

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Sia le ragazze, che praticano prevalentementepallavolo, danza e ginnastica ritmica, sia i ra­gazzi, che preferiscono il calcio, la pallacanestroe l'atletica leggera, concordano su una cosa: «Losport ti fa star bene, puoi scaricare le tensioni eti insegna a stare con gli altri!» Ammettiamolo:questa affermazione non sarà particolarmentebrillante; ma quanto è vera! Infatti, da un'indagi­ne da noi effettuata all'interno del plessoMala­spina sul significato dello sport per noi adole­scenti, è emersa proprio questa considerazionecome condivisa da tutti noi ragazzi: noi viviamolo sport comeun'esperienzamolto benefica a li­vello psico­fisicomaanche formativa dal puntodi vista dell'educazione. Attraverso lo sport

impariamoa comprendere che non siamoperfetti, che abbiamodei limiti e che ce li hannoanche gli altri,maanche che abbiamodelle dotinaturali; si entra in contatto con l'importanzadi rispettare delle regole, altrimenti il gioco nonfunziona; ci confrontiamo con la lealtà, con lacollaborazione, con la solidarietà, con l'antago­nismo; sperimentiamoanche la rabbia e impa­riamoa conoscerla e a scaricarla.Lo sport per noi, insomma, è unmicrocosmo,un'area privilegiata dove possiamo fare praticadella vita! Così, comepotremmonon concorda­re con J. Huizinga quando afferma che "lo sportè cosa seria"?

Classe IIDMalaspina

Sport per stare bene e scaricare le tensioniÈ quanto emerge da un'indagine svolta all'interno del plesso Malaspina

Quando sono nate leOlimpiadi scolastichedella "Malaspina­Staffet­ti"?

Quali sono gli sport prati­cati?

baseFball minivolley

vortex

Che significato hanno perlei queste Olimpiadi?

fair­play

Ci sono delle cerimoniedi apertura e chiusura,proprio come nelle vereOlimpiadi?

Classe II D Malaspina

La Gazzetta dell'aula Pagina 10

La professoressa Eliana Targioni alle Olimpiadi della scuola; sottoun disegno realizzato dall'alunno Davide Venturotti

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«Un progetto fa nascereuna città per lo sport»

Un percorsoin centrocon spaziattrezzati

writers

ClasseIIAMalaspina

Il CCR (Consiglio Co­munale dei Ragazzi),percorso di educazio­ne alla cittadinanzaper i giovani,permette loro ilconfronto e la parteci­pazione alla vita so­cio­politica della città.Nasce nel 2003 per vo­lontà del QuartiereDestra Frigido ed è ri­volto ai ragazzi finoalla terza media, comestudenti e come citta­dini. Questi, aiutatidagli insegnanti edalle associazioni delterritorio, elaboranoun progetto per lacittà che concorreall'assegnazione di5000 euro, messi adisposizionedall'Amministrazionecomunale per premia­re l'idea migliore.Quest'anno i rappre­sentanti di ogni classehanno esposto il pro­prio progetto al CCRinsediato il 25 maggiopresso la ex ColoniaFiat di Marina di Mas­sa; la successiva vota­zione e lo spogliodelle schede hannopoi decretato la vitto­ria del nostro pro­getto. Più spazi verdi,aiuti per i canili,centri sportivi, svi­luppo del turismo, pi­ste per mountainbike... sono alcunedelle idee. Quella"vincente" della classeII A del plesso Mala­spina è "Sport City",una nuova idea dicittà, con piùattrezzature ludico­sportive e spaziattrezzati nel centro,per il divertimento deigiovani.

Da un sondaggio effettuatonelle classi seconde del plessoMalaspina (con l'esclusio­ne della nostra)sono emersi iseguentidati: suun nu­mero di66inte­ressati,59pratica­no unosport esoltanto 7 nonlo praticano. Lamaggior parte di questi seguo­no il calcio e la pallavolo. La ri­sposta alla domanda se "piace­rebbe praticare altri sport", so­no risultate paritarie: 33 sí e

altrettanti no. Soltanto unonon concorda con l'importanza

di fare sport. Infine, la do­manda relativa al

nostro pro­getto"Sport Ci­ty", cioèse pia­ce­rebbeche lacittàfosseattrez­

zata comeun centro

sportivo, ha visto ilgradimento da parte di 48 stu­denti, mentre uno solo non èd'accordo e 17 non sanno cosasiameglio.

Classe II AMalaspina

«Calcio e pallavolole nostre passioni»

La Gazzetta dell'aulaPagina 11

Disegno di Alessandra Caruso

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La Gazzetta dell'aula Pagina 12

ClasseIICMalaspina

Sei seduto in fondo alla classe e sei distratto. Staipensando al prossimo , quando la prof tichiamaalla lavagna e ti chiede di risolvere un'orri­bile espressione. Il ritmo cardiaco aumenta, le ma­ni sudano, la voce si fa incerta e per di piú sbagli iconti. Hai mai provato questa sensazione? Non tipreoccupare, non è unamalattia grave, solo stressdamatematica; si può "curare", cosí come si posso­no "curare" gli stress dovuti a tutte le altre mate­rie. Sapevi che da qualche anno ormai, medici, pe­diatri, psicologi e altri specialisti, ricevono inconsultazione soggetti della nostra età fortementeinquieti di fronte alle pressioni esercitate dai siste­mi scolastici e socio­familiari? E che questi ragazzi­ni possono dimostrarsi aggressivi o, al contrario,depressi? E chemanifestano scarsa autostima? Adun'analisi piú dettagliata, molti di loro temono lesituazioni in cui vengono giudicati o valutati co­me, per esempio, una verifica. Altri si sentono adisagio con i propri compagni e coetanei, sono ti­midi o temono di essere oggetto di burle. Il fenome­no dello stress accomuna alunni diversi, aventi ri­sultati scolastici diametralmente opposti. Una buo­nadose di stress (positivo e bengestito) è però indi­

spensabile per ottenere buoni risultati in ognicampo, ma non deve essere eccessivo. Se facciamoun rapido calcolo comprensivo di ore scolastiche edi compiti a casa, aggiungendo magari le lezioniprivate di musica o il catechismo, molti di noihanno la settimana piena. Durante le attività sco­lastiche poi, ci viene richiesta una prestazione diqualità: in termini di tempo, impegno, attenzione,partecipazione e lucidità di presenza. Tutto que­sto fa parte della normalità. Ma allora come gesti­re lo stress accumulato? E come dare il meglio dinoi stessi a scuola? Intanto bisogna lasciare liberospazio al procedere della fantasia, un canale privi­legiato. Il tempo "perso" in camera, i giochi in fa­miglia, le discussioni tra fratelli e sorelle o con igenitori,i disegni, i , possono essere formi­dabili strumenti di auto­gestione dello stress. E poinon dimentichiamo lo sport, utilissimo sia per lasalute fisica, sia per scaricare le tensioni. A volteperò tutto questo non basta! Esistono delle tecni­che, che si possono imparare per vivere meglio esciogliere i propri nodi di tensione, in modo da ge­stire con successo lo stress.

Classe II CMalaspina

"Il cuorenella mente"aiuta i ragazzia rilassarsiIl controllo delle emozionie le tecniche di rilassa­mento ci arrivano insoccorso per calmarel'incessante azione dellamente sottoposta alle nu­merose fonti di stress cheabbiamo individuato.Unamente rilassata ecentrata, è stato dimo­strato, è piú creativa eproduttiva. Ecco perché ilprogetto Il cuore nellamente, curato da AntonioLorenzini, l'esperto chedallo scorso anno scolasti­co ogni settimana, perun'ora, entra nella nostraclasse, è risultatomoltointeressante. L'utilitàdelle lezioni sulle tecnichedi rilassamento sono, anostro avviso,molteplici.Per prima cosa ci insegna­no ad acquisire la capacitàdi sciogliere i nodi ditensione gestendo consuccesso lo stress; poi ciaiutano a rafforzare ilsenso di autoaffermazionee di fiducia nelle nostrecapacità e possibilità perottenere risultatimigliorinelle discipline scolasti­che; infine favoriscono lacomunicazione e la socia­lizzazione all'interno dellaclasse.La nostra esperienza èstata senz'altro positiva.Il cammino è lungoma lastrada da percorrere oraci è chiara. Un ringrazia­mento adAntonio, a que­sto punto, da parte nostraè doveroso.Speriamo che il progettoprosegua il prossimo annoscolastico, per concludereil percorso che altrimentidovremmo lasciare ame­tà: sarebbe davvero unpeccato!