La Garzetta - febbraio/marzo 2012

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Febbraio-Marzo 2012 - Numero 41 - Anno V www.ecodemravenna.it MA, CHI ELAMBIENTALISTA? Ieri ho incontrato, dopo anni che non ci vedevamo una mia vecchia amica che vive in un Paese neanche tanto lontano da qui. Ne ho approfittato per raccontarle di me, della mia famiglia, del lavoro e del modesto ma appassionato impegno che cerco di profondere come ambientalista.... poi è toccato a lei, la quale si è semplicemente limitata a raccontarmi la sua giornata tipo. Ecco cosa mi ha detto: “Non ritengo di fare granché per lʼambiente: non sono attivista in nessuna associazione ambientalista e non ho mai partecipato come volontaria alla bonifica di siti dalla spazzatura. Comunque, ti dirò come si svolge una mia giornata tipo: al mattino mi alzo e come ogni giorno apro il frigo per prendere il latte fresco, quello che ho acquisto nella latteria ambulante dove, a giorni alterni, mi reco per riempire i miei contenitori con latte alla spina. Il latte è stato munto poche ore prima ed è gustosissimo. Faccio colazione con i fiocchi dʼavena: anche quelli li ho comprati la settimana scorsa presso un distributore di cereali. Il distributore Una Primavera Slow ricca di iniziative... pag 7 Finalmente nuove opportunità per le imprese con il Fondo Kyoto pag 9 Tre insegnamenti dalla grande nevicata in Romagna pag 6 Il proverbio del mese pag 10 Allarme sulla qualità dell'aria pag 4 Intervista a Nicolardi, candidato sindaco di Riolo Terme pag 5 A giugno Festa Nazionale degli Ecologisti Democratici a Punta Marina pag.8 Campagna: io la targo, e tu? pag.8 Il nuovo centro visite, il cubo-interattivo magico alla Bevanella pag 3

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La Garzetta, il giornale online degli Ecologisti Democratici della provincia di Ravenna

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Febbraio-Marzo 2012 - Numero 41 - Anno V www.ecodemravenna.it

MA, CHI E’ L’AMBIENTALISTA?

Ieri ho incontrato, dopo anni che non ci vedevamo una mia vecchia amica che vive in un Paese neanche tanto lontano da qui. Ne ho approfittato per raccontarle di me, della mia famiglia, del lavoro e del modesto ma appassionato impegno che cerco di profondere come ambientalista.... poi è toccato a lei, la quale si è semplicemente limitata a raccontarmi la sua giornata tipo.

Ecco cosa mi ha detto:

“Non ritengo di fare granché per lʼambiente: non sono attivista in nessuna associazione ambientalista e non ho mai partecipato come volontaria alla bonifica di siti dalla spazzatura. Comunque, ti dirò come si svolge una mia giornata tipo: al mattino mi alzo e come ogni giorno apro il frigo per prendere il latte fresco, quello che ho acquisto nella latteria ambulante dove, a giorni alterni, mi reco per riempire i miei contenitori con latte alla spina.Il latte è stato munto poche ore prima ed è gustosissimo.Faccio colazione con i fiocchi dʼavena: anche quelli li ho comprati la settimana scorsa presso un distributore di cereali. Il distributore

Una Primavera Slow ricca di iniziative...

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Finalmente nuove opportunità

per le imprese con il Fondo Kyoto

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Tre insegnamenti dalla grande nevicata in

Romagnapag 6

Il proverbio del mesepag 10

Allarme sulla qualità dell'aria

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Intervista a Nicolardi, candidato sindaco di

Riolo Termepag 5

A giugno Festa Nazionale degli

Ecologisti Democratici a Punta Marina

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Campagna: io la targo, e tu?

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Il nuovo centro visite, il cubo-interattivo magico

alla Bevanellapag 3

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La GarzettaEcodemocratici Ravenna

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si trova a pochi passi da casa m i a a l l ’ i n t e r n o d e l supermercato e mi rifornisce di c e r e a l i e p a s t a i n comode buste biodegradabili. Le buste mi fanno risparmiare il 30% del prezzo che pagherei con il packaging tradizionale.

Ora che ci penso: oggi pomeriggio devo fare rifornimento di detersivi.

Il distributore di detersivi alla spina  si trova accanto a quello dei cereali ed i contenitori mi sono stati forniti per pochi centesimi la prima volta che sono andata.E dopo la colazione una doccia veloce con l’acqua riscaldata grazie all’energia prodotta dal pannello fotovoltaico  che ho fatto installare sul tetto quest’estate: ogni volta che uso l’acqua riscaldata dal sole provo una grande soddisfazione, anche perché penso che fra pochi anni comincerò a godere il ritorno

economico del mio piccolo investimento.

Tutta l’energia in più che p r o d u c o v i e n e acquistata dal gestore della rete elettrica a prezzi maggiori rispetto a quelli che pago, grazie agli incentivi statali.

Quando fa bello mi reco al lavoro utilizzando le biciclette comunali.Per quest’anno il servizio è c o m p l e t a m e n t e g r a t u i t o e l ’ a n n o prossimo pagheremo un abbonamento annuale di qualche decina di euro: una cifra davvero simbolica, considerato il

risparmio di tempo e di denaro che ottengo con la bicicletta comunale.

Arrivo al lavoro in 20 minuti anziché in 40. L’edificio all’interno del quale lavoro ha pareti e pavimenti rivestiti con sostanze “mangia smog”, che neutralizzano le emissioni di monossido di carbonio nelle zone circostanti.

Nel mio Comune, per le persone che abitano nel centro storico – dove le strade sono strette per ospitare i cassonetti – la raccolta dei rifiuti si svolge porta a porta.Io, invece, abito in un a p p a r t a m e n t o i n periferia: quando sono andata ad abitarci, mi è stato fornito il manuale per imparare a dividere la spazzatura che produco, in modo da rendermi perfettamente

consapevole dei comportamenti che devo tenere per “smaltire” correttamente i rifiuti, dal tetrapak al vetro scuro.

Certo, all’inizio è stato difficile, e pensavo di dover dedicare troppo tempo a queste incombenze: ma poi è diventato un procedimento automatico, che non costa alcuna fatica e richiede veramente poco tempo.Per i rifiuti umidi abbiamo deciso di acquistare una compostiera, e così facendo, oltre ad ottenere un ottimo compost per il giardino, abbiamo ottenuto una riduzione del 40% sulla tassa dei rifiuti.La mia giornata lavorativa si conclude alle 18.30.

Dopo cena, mi reco a buttare la spazzatura dato che è consentito farlo dopo le 18.00 e a partire dalle 22.00 faccio andare lavastoviglie e lavatrice. Ho acquistato elettrodomestici silenziosi e con il mio contratto di fornitura elettrica ho uno sconto per il fatto di non usarli di giorno.

Quando vado a letto mi accerto che i led di TV, dvd e PC siano spenti per non consumare energia inutilmente. Prima di addormentarmi leggo sempre un po’ alla luce delle lampadine a risparmio energetico che ho messo in ogni punto utile della casa”.

Alla fine del nostro dialogo la domanda è sorta spontanea......”Ma chi è il vero ambientalista”? e pensare che basta così poco, è facile, utile e fa risparmiare.

Un Paese così se ci pensate bene, forse esiste già nella realtà, anche da noi.

Ma quanti di noi, anche se a portata di mano, riescono a mettere in azione una serie di best practices così incisive?

Non disperiamo.... la crisi e il rigore che ci è richiesto per sconfiggerla si battono anche e soprattutto così; in fondo sono sacrifici questi più che accettabili e che sicuramente, ci migliorano anche la vita!

Marco Turchetti

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La Garzetta Ecodemocratici Ravenna

IL NUOVO CENTRO VISITA, UN CUBO MAGICO-INTERATTIVO PER LA

BEVANELLA

La GarzettaDirettore: A. MazzottiCaporedattore: M. TurchettiRedazione: A. Borsotti, M.Cavallari, S.Patrizi, P.Montanari, D.Paviani, A.Rebucci, M.Turchetti, P.TurchettiGrafica: M. RoncuzziContributi: P. Pingani, R.Tommasi

Il progetto “Interventi di valorizzazione e rafforzamento dell’attrattività delle stazioni ravennati Parco del Delta del Po per uno sviluppo turistico sostenibile e di alta qualità scientifico-culturale e ambientale per l’intero sistema turistico-costiero dell’Emilia-Romagna” appartiene al Programma Regionale POR FESR 2007-2013 asse IV, I n t e r v e n t i d i v a l o r i z z a z i o n e e q u a l i f i c a z i o n e d e l patrimonio ambientale e culturale, e mira ad accrescere l’attrattività nella stazione “Pineta di Classe e Saline di Cervia”, in termini di sviluppo economico e di fruibilità sostenibile.

In particolare, sono stati realizzati interventi mirati alla riqualificazione e valorizzazione di luoghi e dei siti e al recupero di aree e porzioni del territorio da destinarsi esclusivamente ad attività di interesse pubblico.

Nello specifico, si tratta di interventi di valorizzazione delle più importanti aree e percorsi, presso l’Ortazzo e Ortazzino (foce Bevano), nella Provincia di Ravenna, a completamento e arricchimento di precedenti interventi volti alla fruizione naturalistica delle aree di competenza.

Presso la casa dell’ex custode, nell’Idrovora Bevanella, si inaugurerà in data 24 marzo il Centro Visita dedicato a punto ristoro e a museo interattivo sulle particolarità naturalistiche e storico-culturali del sito, nonché alcuni approdi per canoe e la sistemazione del percorso ciclopedonale denominato “Antiche linee di costa – antichi porti e torri di guardia” che dall’Idrovora Bevanella porta sino alla torretta di osservazione presente alla confluenza tra Bevano e Fosso Ghiaia, per ricongiungersi al percorso ciclabile che collega la Basilica di S. Apollinare in Classe e il nuovo Museo Archeologico alla secolare Pineta di Classe.

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proiezione a pioggia.

Sul fondo, amplificata da pareti laterali a specchio, una visione orizzontalmente infinita di un cielo in sintonia alla visione del terreno.

All'ingresso il terreno prenderà vita, agitato dal vento. Nel monolito assolverà l'immagine di un menù, una proiezione interattiva che invita ad interagire, aprendo ad un ipertesto di contenuti multimediali.

La trasparente finestra multi touch contiene potenzialmente tutte le possibili indagini e tutti i possibili approcci al tema del Delta del Po.

Naturalistico, storico e artistico, turistico e sportivo, ed altro ancora, tutti implementabili e modificabili nel tempo, con molta ricchezza di immagini, giochi dinamici grafici, testi semplici, chiari e sintetici, arricchiti di effetti audio e voce.

L'ambiente virtuale circostante, dinamico ed in evoluzione, condizionato negli effetti e nelle s u e e v o l u z i o n i d a l l o spostamento del visitatore per mezzo di sensori, rende più coinvolgente il tempo dedicato all'indagine, sospeso in uno spazio spettacolare.

Ecco, quindi, che il nuovo Centro Visita diventerà il punto di partenza per visitare virtualmente e realmente un territorio unico e suggestivo.

Raffaella TommasiParco del Delta del Po

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La GarzettaEcodemocratici RavennaAllarme sulla qualità dell’aria

L’allarme lanciato nei g i o r n i s c o r s i d a Legambiente sulla qualità dell’aria nella nostra reg ione è g iusto e pienamente condivisibile.

Molt i capoluoghi di provincia hanno già oltrepassato il limite di 35

giorni di superamento l'anno, con valori di concentrazione delle polveri sottili preoccupanti.

Anche a Ravenna gli sforamenti sono già arrivati a 29, a neppure due mesi dall’inizio dell’anno.

Sono dati che preoccupano fortemente per la salute di tutta la cittadinanza.

Di fronte a questa situazione è assolutamente evidente che le misure fino ad ora messe in campo, come i blocchi del giovedì, seppure condivisibili, non sono più sufficienti.

Il peggioramento complessivo della qualità dell’aria in tutta la pianura padana impone di affrontare questa situazione in modo complessivo e con una strategia radicale e diversa dal passato.

Quello che è a rischio non è solo la salute dei cittadini e gli e n o r m i c o s t i , a n c h e economici , che questo significa per la collettività.

Ad essere colpita è la qualità sociale ed economica della zona più ricca e sviluppata del Paese.

Tutte le ricerche internazionali sono concordi nel considerare la qualità ambientale come un elemento sempre più determinante per lo sviluppo sociale ed economico di un territorio.

Servono, dunque, in tempi brevi, per tutta la pianura padana, politiche di ampio raggio per lo sviluppo di una mobilità meno inquinante ed impattante.

Le cose necessarie sono oramai ampiamente studiate: potenziamento del trasporto pubblico, sviluppo del trasporto su ferro per persone e merci, progressivo ampliamento delle zone pedonali e a traffico limitato nei centri storici delle città, sviluppo delle reti ciclo-pedonali dentro e fuori le città, rinnovamento del parco macchine e forte sviluppo di mezzi elettrici anche per il trasporto delle merci, incentivazione di politiche che contribuiscano alla limitazione degli spostamenti (merci a km zero, telelavoro, car shering, ecc.).

Quello che serve è una consapevole presa di responsabilità da parte di tutti. Nessuno può sentirsi esonerato dal fare la propria parte.

I dati ci dicono che di anno in anno la situazione è in continuo peggioramento.

Gli studi scientifici dimostrano gli effetti devastanti delle polveri sottili.

Le analisi economiche ci invitano a non trascurare le ricadute negative che questa situazione può provocare sulla qualità economica e sociale del nostro territorio e sulla sua attrattività di risorse finanziarie e umane di alta qualità.

Cosa altro dobbiamo aspettare per decidere di affrontare il problema nella sua gravità e complessità?

E’ senz’altro auspicabile che si costituisca, come chiede Legambiente, un tavolo straordinario a livello regionale.

Meglio ancora sarebbe una iniziativa governativa che coinvolgendo tutte le regioni e le forze sociali ed economiche interessate, desse avvio ad un serio confronto che, in netta discontinuità con il passato, cogliesse gli aspetti drammatici dell’attuale situazione e la necessità di mettere in campo innovative e

coordinate politiche che necessitano, per essere credibili, anche di consistenti risorse e c o n o m i c h e d a spostare magari da m e g a p r o g e t t i infrastrutturali, a nostro avv iso , in questo m o m e n t o , n o n prioritari.

Investire sul territorio, sull’ambiente, sulla salute potrebbe, per altro, essere una scelta l u n g i m i r a n t e e strategica anche per rilanciare sviluppo e occupazione in un

Paese oggi in pesante recessione.

Del resto, investire in questi settori è un’indicazione sostenuta non solo da settori ambientalisti ma anche, sempre più, dai più importanti economisti mondiali.

Noi pensiamo che sia arrivato il tempo di passare, in fretta, dalle parole ai fatti, a Ravenna, in Emilia Romagna, in Italia.

La novità è che sempre più cresce la consapevolezza, e non solo fra gli ambientalisti, che a queste scelte, anche se dolorose, non vi siano alternative. La lezione che anche in queste settimane ci viene da dolorose vicende come quella dell’amianto è che a questa consapevolezza debbono corrispondere comportamenti collettivi e privati conseguenti.

Se così non fosse nessuno di noi domani potrà dire “Io non sapevo”.

La Redazione

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Intervista ad Alfonso Nicolardi,candidato sindaco del centro-sinistra

per Riolo Terme

Il turismo è uno dei settori più importanti per Riolo (basti pensare a quello legato alla ʻsaluteʼ). Anche per la vicinanza del Parco della vena dei Gessi e la p r e s e n z a d i p r o d o t t i dell̓ enogastronomia di qualità. Qual è il modello di turismo a cui Riolo

deve puntare nei prossimi anni?«Per noi è centrale, di valore strategico, l’attività e l’impegno a favore del turismo e della vocazione termale e alberghiera di Riolo. E siamo convinti che le possibilità del rilancio turistico passino non solo da ciò che sapremo e potremo fare in ambito locale, ma anche dalle azioni che si potranno attuare e condividere su scala sovra comunale – l’area faentina – e, non di meno, su scala provinciale e regionale. Sul termalismo, in particolare, vogliamo essere parte del sistema Romagna e del sistema Regione con la nostra diretta partecipazione ai programmi di promozione».

Con quali strumenti?«Una riflessione particolare merita, a questo proposito, l’esperienza della gestione della promozione turistica che si è realizzata, ormai da molti anni, attraverso la Società di Area, oggi Società di Area Terre di Faenza. Pensiamo si debba favorire l’avvio di una nuova fase, di un sistema di promozione turistica che – a partire dalle caratteristiche e dalle peculiarità di Riolo e dei Comuni della ‘Romagna Faentina’ – metta in valore, faccia perno sulle eccellenze della Romagna, per una promozione turistica capace di raggiungere i grandi canali nazionali e europei».

Che ruolo gioca il Parco nell̓ offerta turistica?«Il parco della Vena del Gesso Romagnola, col suo valore turistico, ambientale e paesaggistico, è – e ancor più potrà diventare – un formidabile fattore di promozione, capace di valorizzare le diverse offerte turistiche del territorio, la prima delle quali è proprio il termalismo. Siamo poi convinti dell’importanza degli eventi turistici, delle manifestazioni legate al territorio riolese, all’ambiente naturale e rurale, all’agricoltura e alle sue produzioni enogastronomiche. Accanto al ruolo fondamentale della Pro Loco, è quindi importante sviluppare il coinvolgimento dei ristoratori e delle strutture ricettive da un lato, e di agricoltori, agriturismi e vitivinicoltori dall’altro».

Tornando al modello turistico per il futuro…«… è un modello non semplicemente, ‘riolese’… E’ il modello di un’intera area territoriale, quella della Romagna Faentina, che ai valori artistici e architettonici che racchiude, a partire da Faenza, può unire un’offerta turistico-alberghiera – di cui Riolo è parte importante – fatta di termalismo, di ambiente naturale e rurale e delle

sue eccellenze enogastronomiche».

Come può un comune delle dimensioni di Riolo giocare un ruolo nello sviluppo delle energie rinnovabili? Quali politiche sono attuabili, date le risorse a disposizione, che non sono ingenti?«Riolo è Comune EMAS, e l’attenzione alle rinnovabili è coerente con questo riconoscimento. Per ottenere tale certificazione ambientale abbiamo lavorato alacremente. L’impegno a migliorare la ‘vivibilità’ e le abitudini della nostra comunità sui temi ambientali và mantenuto in maniera costante. In particolare con la messa a punto di un piano di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e con la realizzazione di impianti fotovoltaici sulle strutture scolastiche e su altre di proprietà comunale. Si cercherà di intercettare i finanziamenti a ciò disponibili (fondi europei del POR FESR, ma anche i Fondi FAS che il Governo Berlusconi aveva congelato e per i quali l’Unione dei Comuni di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme aveva già concordato un progetto con la Provincia di Ravenna). Lo strumento, il soggetto per realizzare questo piano è la Società ‘Senio Energia’, una ESCO costituita tra i Comuni della Valle del Senio, da Palazzuolo a Solarolo, a cui anche il Comune di Riolo Terme ha aderito».

Sviluppo sostenibile significa in primo luogo riqualificare il territorio, facendolo diventare una risorsa che produce ricchezza senza ʻconsumarlo .̓ Che scelte sono necessarie per andare in questa direzione? E come si riescono a conciliare le esigenze dell̓ agricoltura, delle imprese, che ovviamente hanno bisogno di aree, con la salvaguardia ambientale?«Gli strumenti di pianificazione urbanistica precedenti al PSC (Piano strutturale dei Comuni dell’area faentina) avevano già individuato le aree di espansione residenziale e produttiva. Gli sforzi principali dovranno poi orientarsi verso il recupero del patrimonio edilizio esistente, ma per questo non bastano gli strumenti urbanistici ‘comunali’. Servono strumenti e incentivi decisi a livello nazionale che diano chiaramente sostegno e impulso al recupero edilizio nei centri urbani ma anche nel territorio rurale».

Ci può dire quali?«Un provvedimento importante, a livello nazionale, per esempio - nel quadro della complessiva riforma della finanza locale - sarebbe quello di far dipendere la capacità di investimento degli enti locali non dalla quantità di ‘oneri di costruzione’ che ogni anno si riesce a incassare – che sono direttamente proporzionali alla quantità di terreno ‘consumato’ – ma da una reale compartecipazione al gettito fiscale e dalla istituzione di fondi di perequazione, di compensazione territoriale, che riconoscano alle aree interne, ai territori collinari e montani, una parte almeno delle risorse che si generano in quei territori (si pensi all’acqua, al patrimonio forestale…). E’ poi da sviluppare e da estendere l’esperienza della compartecipazione agli oneri di urbanizzazione, già avviata tra Faenza e gli altri Comuni limitatamente al gettito derivante dagli insediamenti produttivi programmati con il PTCP».

Paolo Pingani

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La GarzettaEcodemocratici RavennaTre insegnamenti dalla grande

nevicata in Romagna

Nel mese di Febbraio tutta la Romagna è stata investita da un’ondata di maltempo, con intense nevicate e gelo che hanno causato gravi disagi, danni in diversi settori e costi aggiuntivi per le Pubbliche Amministrazioni, che hanno fatto positivamente la loro parte per mitigare i disagi dei cittadini attivando “Piani neve“. Ma anche da episodi come questi si possono trarre utili insegnamenti sulle scelte da compiere per il futuro.

In particolare vorrei concentrarmi su tre aspetti:

1) I mutamenti climatici Coloro che sono scettici sulle analisi e sulle previsione di migliaia di scienziati nel mondo sui mutamenti climatici hanno cercato di leggere, nell’ondata di maltempo, il segno della scarsa attendibilità delle tesi sul riscaldamento globale del pianeta. In realtà, dopo i gravissimi danni causati dal maltempo in Autunno, anche ciò che è avvenuto in queste settimane, con punte di “caldo” senza precedenti negli USA e freddo eccezionale in una parte d’Europa, pare confermare (anche se gli studi debbono approfondire tali ipotesi) alcune delle caratteristiche dei mutamenti climatici già sperimentate: la sempre maggiore imprevedibilità dei fenomeni meteo e il loro carattere sempre più estremo. Si passa ormai, anche in Italia, da lunghe fasi di siccità a piogge torrenziali di tipo tropicale che in poche ore causano danni incalcolabili, da mesi e anni di caldo senza precedenti, a ondate di freddo certamente inconsuete per il nostro Paese. Dunque la prima lezione da trarre è che occorre proseguire da un lato le politiche volte a contenere la concentrazione di CO2 nell’atmosfera per contrastare il surriscaldamento del pianeta, e dall’altro rafforzare le strategie di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici già in atto, aumentando gli investimenti per la salvaguardia del territorio, per la prevenzione dei danni. E’ una lezione da non dimenticare, quando si preparano i difficilissimi bilanci di questi anni.

2) Il ruolo dei trasporti pubbliciForse mai come durante il periodo della grande nevicata, tanti cittadini hanno compreso l’importanza dei servizi di trasporto pubblico, nel bene e nel male.

Nel male, pendolari e lavoratori hanno subito disagi fortissimi (anche io tra questi, fermo alla stazione Rimini per 8 ore il 1° Febbraio per una trasferta di lavoro a Bari mai realizzata) per la situazione delle ferrovie italiane. Certo, le condizioni in alcune aree sono state davvero eccezionali e sarebbe ingeneroso non ricordare i sacrifici di tanti lavoratori delle FFSS che hanno moltiplicato in quei giorni il loro impegno. Ma la netta sensazione che tutti abbiamo avuto è che il nostro servizio pubblico ferroviario sia già normalmente al limite causa tagli continui alle manutenzioni e al rinnovo del parco mezzi, come sanno bene i nostri studenti e lavoratori pendolari,

e che quando le condizioni si fanno difficili il sistema salta e l’Italia si blocca. Giustamente tale situazione è stata oggetto di interpellanze del PD a livello nazionale, regionale e locale. Non basta puntare solo su alcune tratte veloci, il servizio pubblico ferroviario deve essere l’asse portante del trasporto per passeggeri e merci, e dunque non basta indignarsi ogni tanto, una svolta è urgente.

Ma per fortuna c’è stata l’altra faccia della medaglia, positiva: per lo meno a Ravenna nei giorni della neve e del gelo tanti cittadini, anche tanti adulti automuniti, sono riusciti a muoversi e a recarsi al lavoro solo grazie agli autobus urbani ed extraurbani del trasporto pubblico locale, che non si sono fermati quasi mai, per merito dell’impegno e della professionalità dei conducenti e delle loro aziende, e che in alcuni casi, come a Ravenna, sono stati messi a disposizione dei cittadini gratuitamente per decisione dei Sindaci.

Seconda “lezione” tanto più importante in questa fase di altissimo costo dei carburanti: il trasporto pubblico su ferro e su gomma ha un ruolo essenziale per la vita dei cittadini e va mantenuto a un livello adeguato al nostro livello di civiltà. Si dirà il trasporto pubblico costa. Ma non costa al singolo cittadino e all’aria delle nostre città l’uso e l’abuso dell’automobile privata? Ma soprattutto è così desiderabile una società in cui magari si cambia il cellulare tutti i mesi e si prende l’ultimo tipo di TV, e dall’altro tutto il sistema dei servizi pubblici di interesse collettivo (dal trasporto alla scuola) è ridimensionato ogni anno dai tagli ai bilanci degli Enti pubblici?

3) La sicurezza energeticaNei giorni del grande freddo, che ha interessato gran parte dell’Europa, gli organi di informazione hanno diffuso notizie preoccupanti sul taglio delle forniture di gas da parte della Russia e sul rischio, poi fortunatamente ridimensionato, di una emergenza nelle forniture per l’elettricità e per il riscaldamento. Nello stesso periodo i prezzi dei combustibili per autotrazione sono schizzati alle stelle. Naturalmente non è neppure mancato chi, scordando rapidamente Fukushima e l’esito del Referendum ha tentato di rilanciare ancora una volta il nucleare. La verità è che un Paese come l’Italia, con pochissimi combustibili fossili, che ricorre quasi per intero all’importazione dall’estero e che ha deciso consapevolmente di non ritornare al pericoloso nucleare, deve puntare con ancora più forza all’efficienza energetica e allo sviluppo delle energie rinnovabili non solo per raggiungere gli obiettivi europei del 20/20/20 e contribuire all’impegno internazionale sui cambiamenti climatici ma anche per assicurare la propria sicurezza energetica nazionale e per creare nuove occasioni di lavoro e di sviluppo. Buoni sono stati in questi ultimi anni i risultati sul fotovoltaico, ma vi sono campi dove i margini di miglioramento sono ancora enormi: si pensi all’efficienza energetica degli edifici o al solare termico o allo stesso eolico. E continua a mancare in Italia un vero piano energetico nazionale. Terza lezione: non aspettiamo la prossima gelata per ricordarcene.

Alberto Rebucci

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La Garzetta Ecodemocratici Ravenna

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L’edizione 2012 dell’appuntamento di Primavera Slow, organizzata da Delta 2000, dal Parco del Delta del PO ER, dalle due Province di Ravenna e di Ferrara, dai Comuni e dalle Camere di commercio,sarà particolarmente ricco di eventi e di iniziative ambientali su tutta l’area del Parco del Delta del Po.

Torna innanzitutto dal 27 al 29 aprile la Fiera Internazionale del Birdwatching e del Turismo Naturalistico a Comacchio (Fe): un grande appuntamento da non perdere per tutti gli amanti della fotografia naturalistica e dell’osservazione dell’avifauna.La Fiera, che si svolge in un territorio che si conferma quale meta privilegiata per praticare birdwatching e un turismo “lento” a contatto con la natura e questa VI edizione si presenta come particolarmente ricca di novita a partire dall’“ospite d’onore” di quest’anno, il Fotofestival 2012, in collaborazione con AFNI – Associazione Fotografi Naturalisti Italiani, e con la partecipazione dei vincitori del noto concorso internazionale di fotografia naturalistica Asferico 2012, con proiezioni fotografiche naturalistiche e con la mostra fotografica delle 80 immagini vincitrici.

Moltissime le iniziative specifiche dedicate agli amanti del birdwatching, con eventi realizzati in collaborazione con EBN Italia e il coinvolgimento di Lars Svensson, birdwatcher di fama internazionale e autore della Collins Bird Guide, che incontrera e fara birdwatching con esperti e neofiti italiani alla scoperta del Parco del Delta, dove e possibile avvistare fino a 100 specie in un giorno.

L’osservazione dell’avifauna è facilmente praticabile in tutto il territorio del Parco del Delta del Po, ma in occasione della Fiera saranno previsti itinerari esclusivi in aree abitualmente non accessibili al pubblico, per permettere a tutti gli appassionati incontri “ravvicinati” particolarmente entusiasmanti.

Non mancheranno i padiglioni espositivi, con il meglio delle aziende del settore ottica e fotografia, editoria specializzata, abbigliamento sportivo, T.O. e destinazioni naturalistiche, enti ed associazioni, Biodiversita e Slow Tourism.In particolare, grazie al Progetto Strategico SLOWTOURISM, finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e

dai fondi nazionali, saranno presenti i 30 partners di progetto provenienti da Regioni italiane quali Veneto, Emilia-Romagna e Friuli e dalle Regioni slovene di Goriška e Gorenjska, che proporranno le loro offerte turistiche per il cicloturismo, il turismo fluviale, il birdwatching, il turismo naturalistico e sportivo.

Ma in questo quadro anche gli appuntamenti dell’area ravennate non saranno meno importanti e ricchi di attrattiva.

La Primavera Slow 2012 si aprirà infatti con una nuova edizione del Green Days che convolgerà fortemente Ravenna e Cervia e che si svolgerà nelle giornate del 24 e 25 Marzo e del 30, 31 e 1 Aprile in occasione della tradizionale “Sagra del Tartufo di Pineta“ che si terrà a cura dell̓ Arci Tartufi nel Parco Primo Maggio a Fosso Ghiaia nel cuore della Pineta di Classe.Il primo Week end del Green Days sarà integralmente dedicato alla inaugurazione e scoperta del nuovo Centro Visita del Parco del delta la Bevanella realizzato grazie ai finanziamenti europei del POR FESR ER 2007-2013 nel cuore dell’area naturalistica di Foce Bevano accanto alle Oasi dell’Ortazzo e dell’Ortazzino. Sarà un centro visita nuovo dedicato alla “geodiversità“ molto interattivo e raggiungibile contemporaneamente a piedi, in bicicletta e in canoa. Nell’occasione sono previste visite guidate con esperti a partire dall’inaugurazione prevista per Sabato 24 mattina.

Le giornate del 30,31 e 1 Aprile saranno invece dedicate al Progetto Europeo Bicy, dal convegno sulla mobilità ciclabile che si terrà a Ravenna il 30, all’inaugurazione del nuovo percorso ciclabile adeguatamente segnalato tra Cervia e Ravenna e che attraversa luoghi straordinari come la Pineta di Cervia, l’Ortazzo, la Pineta di Classe, l’area della Basilica di Classe e del Parco Archeologico dell’antico Porto Romano di Ravenna fino Alla nuova edizione di Sciame di Biciclette che da piazza del popolo porterà centinaia di turisti al Parco primo maggio dove sono previsti stand, mostre e una ricca attività di animazione per adulti e bambini.Infine, per rimanere agli eventi più importanti il 26 e il 27 Maggio, sarà Cervia la protagonista della Primavera Slow con un evento in corso di precisazione che intreccerà l’inaugurazione dei giardini della nuova edizione del Maggio in Fiore, dedicata al centenario di Milano Marittima e la visita guidata a piedi e in bicicletta ai percorsi più suggestivi: dal percorso del sale riqualificato lungo il portocanale, alla salina e alla Pineta di Cervia. Nell’occasione si aprirà anche la stagione del nuovo punto di noleggio di Bicy, ulteriormente potenziato, presso la stazione di Cervia a disposizione gratuita dei turisti che ecologicamente sceglieranno il treno.

Insomma, aspettando la primavera, vale la pena di segnarsi questi appuntamenti da non perdere.

Per il programma completo delle iniziative: DELTA 2000, TEL. 0533 [email protected]; www.podeltabirdfair.it ; Provincia di Ravenna: www.ravennaintorno.it

Una Primavera Slow 2012 ricca di iniziative: l’appuntamento è nel Parco

del Delta del Po Emilia-Romagna

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La GarzettaEcodemocratici RavennaAlla Ca’ Rossa al centro green economy

e sviluppo sostenibile, a Giugno Festa Nazionale degli

Ecologisti Democratici a Punta MarinaHa avuto pieno successo l’iniziativa pubblica promossa il 16 Marzo dagli Ecologisti Democratici alla Ca’ Rossa di Ravenna con il Presidente Fabrizio Vigni e la Vicepresidente Silvia Zamboni.

Una serata conviviale aperta da una approfondita relazione di Marco Turchetti, Coordinatore degli Ecologisti Democratici di Ravenna, e con numerosissimi e appassionati interventi che hanno visto protagonisti, ecologisti democratici, compagni ed amici del PD, forze economiche (erano presenti rappresentanti di CNA, Confcooperative, Lega delle Cooperative e CONFINDUSTRIA), Legambiente e compagni della “sinistra critica“.

Con diverse opinioni ma con grande rispetto e inconsueta capacità di ascolto reciproco.

Il tema centrale: la green economy come mutamento complessivo delle tecnologie, dei modi del produrre, del consumare, dei comportamenti individuali e collettivi, quale necessità imprescindibile per dare un futuro agli uomini e al pianeta, e, contemporaneamente, quale via obbligata per uscire dalla pesantissima crisi che stiamo attraversando, in direzione di uno sviluppo sostenibile e durevole, e creare occupazione di qualità specie per i giovani.

Fabrizio Vigni e Silvia Zamboni sono stati gli a s s o l u t i protagonist i della serata, tracciando un b i l a n c i o posit ivo del lavoro e della strategia di ques t i ann i degli ecologisti democrat ic i senza negare i l i m i t i e l e s t e s s e contraddizioni s u i t e m i ambientali del PD e delle forze ambientaliste c h e o g g i d e b b o n o essere in grado di parlare a m o n d i p i ù

vasti, alle forze economiche e sociali e alle nuove generazioni che hanno l’occasione di prendere in mano il proprio futuro.

Ma forse la novità più rilevante che è stata ufficializzata

n e l l ’ i n c o n t r o è l a decisione comune del PD di Ravenna e degli Ecologisti Democratici di tenere quest’anno la Festa Nazionale degli Ecologisti Democratici in concomitanza con la Festa Comunale del PD a Punta Marina.

Fin d’ora si preannuncia come una importante occasione per porre al

centro le grandi tematiche dell’ecologia, da quelle più generali ai grandi temi del governo locale, l’acqua, i rifiuti, la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili, i nuovi modi di costruire ecc.

Vi saranno molti dibattiti, ma anche tante iniziative collaterali di sensibilizzazione alle tematiche ambientali per i bambini, i ragazzi e per tutti, uomini e donne.

Un appuntamento sicuramente molto impegnativo ma anche una nuova opportunità per farci conoscere, per crescere, per discutere in campo aperto con la nostra comunità e con ambientalisti da tutta Italia del nostro progetto per un futuro sostenibile.

La Redazione

per maggiori informazioni:www.easytag.it

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La Garzetta Ecodemocratici Ravenna

Finalmente nuove opportunità per le imprese con il Fondo Kyoto

In ritardo di quasi 5 anni finalmente è arrivato il fondo rotativo per Kyoto.

Nato nel 2007, doveva essere attuato da novembre 2008 ma si è fatto attendere fino ad ora. Oggi, finalmente, è arrivato. Stiamo parlando del Fondo rotativo per Kyoto: 600 milioni di euro che verranno concessi come finanziamenti a tasso agevolato per interventi nel settore delle rinnovabili, dell’efficienza energetica, della ricerca e della gestione forestale. La circolare ufficiale, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il primo marzo, dal giorno successivo è stato possibile accreditarsi online e dal 16 possono partire le domande.

Tempi piuttosto stretti per presentare le domande anche in considerazione dell'entità limitata dei fondi: sono 600 milioni, che dovrebbero essere scaglionati in 3 annualità da 200 milioni. Il fondo finanzia i progetti fino a un massimo del 70% per privati e 90% per enti pubblici.

Per l'accesso al Fondo Kyoto "non c'è graduatoria, l'accesso è 'a sportello' - ha ricordato Clini – ci auguriamo che arrivino domande che superino i 600 milioni, perché vorrebbe dire che il meccanismo 'tira', e allora cominceremmo a lavorare con Cassa Depositi e Prestiti per vedere quali risorse aggiungere".

Si tratta di un fondo rotativo, dunque verrà rifinanziato dai soldi prestati una volta restituiti.

Ai finanziamenti potranno accedere le persone fisiche, le imprese (comprese le EsCo), le persone giuridiche private, i soggetti pubblici e anche i condomini. Il denaro verrà concesso con un tasso dello 0,5% e la durata dei

finanziamenti andrà dai 3 ai 6 anni per i privati e dai 3 ai 15 per i soggetti pubblici.

Diverse le tipologie di progetto finanziabili: la parte più cospicua dei finanziamenti, 130 sui 200 milioni annuali, andrà alle cosiddetta misura usi finali: interventi sull’involucro di edifici esistenti, come isolamento termico, sostituzione finestre, ecc; teleriscaldamento da impianti di cogenerazione fino a 500 kW; impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MW; impianti di cogenerazione a biomasse fino a 5 MW; 35 milioni andranno alla microcogenerazione diffusa (microcogeneratori ad alto rendimento con potenza nominale fino a 50 kWe) Inoltre 10 milioni andranno alle rinnovabili (eolico e idro fino a 200 kW, solare termico fino a 200 m², caldaie a pellets o cippato tra 50 kWt e 450 kWt, fotovoltaico negli edifici fino a 40 kW).

Altri 35 milioni (sempre sui 200 annuali) restano a disposizione per sostituire motori elettrici industriali, ridurre il protossido di azoto nelle imprese che producono acido adipico e in quelle agro-forestali, fare ricerca su rinnovabili, idrogeno e fuel-cell o per progetti di gestione forestale sostenibile.

Insomma, le opportunità per chi le saprà cogliere con il nuovo fondo ci sono, anche se c'è chi critica la misura perché favorirebbe troppo interventi già redditizi e basati su fonti anche fossili, come cogenerazione e teleriscaldamento, e anche se ci si dovrà misurare con i soliti ostacoli che si incontrano nel nostro paese: autorizzazioni complesse, allacciamenti alla rete difficoltosi, incertezza normativa.

Nessuna novità invece è stata annunciata dai due ministri presenti, Clini e Passera, sul conto energia sulle rinnovabili termiche, atteso sembra entro marzo.

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La GarzettaEcodemocratici Ravenna

S. Bandèt,la rundanena a e’ tett.(San Benedetto,la rondine sul tetto).

La rondine, infaticabile uccello migratore, era attesa, proveniente dalla lontana Africa, paese nel quale era andato a trascorrere i mesi freddi, a costruire e ricostruire il proprio nido sotto i cornicioni delle nostre case.

La venuta della “Rundanena”, così è chiamato quest’ uccello da noi Romagnoli, era un segno benaugurale per la casa e per gli abitanti della stessa.

In Marzo si piantano molti tipi diversi di alberi, oltre che provvedere all’operazione dell’innesto, per cui si ricorre al proverbio/modo di dire:

L’elbar piantè d’freschE’ bsogna racmandèl a San Bandèt.

(L’albero piantato di frescoBisogna raccomandarlo a San Benedetto)

E, se San Benedetto non si festeggia più il 21 marzo, ma il 11 luglio (Patrono d’Europa), i nostri contadini lo invocano ancora quale protettore unico delle loro fatiche.

Par San BandettMet la breaga a e’ bech.

(Per San BenedettoMetti la braca al becco (caprone).

Interessante è il secondo proverbio: la braca, infatti, non è altro che un antichissimo “preservativo”.

Perché i montoni non ingravidassero troppo presto le pecore, si poneva, sul ventre dello stesso, un panno (la braca appunto) che ne impediva, di fatto, l’accoppiamento.

Poi anche per loro, poveretti, arrivava il momento della liberazione, infatti:

Par San Simon (28 ottobre)Cheva la brèga a e’ munton

(Per San SimoneCava la braca al montone)

Buona primavera a tutti

Paolo Turchetti

Il proverbio di marzo