La Finestra marzo 2011

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Musica Festa donna Le donne in Valsugana: nostra inchiesta per l’8 marzo Associazioni Polifonica di Calceranica: 40 anni di storia alla grande... Intervista a Roberto Vecchioni, vincitore di Sanremo pag. 30 pag. 56 pag. 7 Finestra nr.3 - marzo 2011 - anno XXIII Euro 1,00 Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in A.P. – 70% – CNS Bolzano | In caso di mancato recapito restituire a Bolzano CPO per la restituzione al mittente, previo pagamento resi > 25.000 copie < La Internorm: 80 anni di eccellenza servizio a pag. 4 Speciale Motori da pag. 39

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Mensile gratuitamente distribuito in Valsugana e dintorni

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Musica

Festa donnaLe donne in Valsugana: nostra inchiesta per l’8 marzo

AssociazioniPolifonica di Calceranica: 40 anni di storia alla grande...

Intervista a Roberto Vecchioni, vincitore di Sanremo

pag. 30

pag. 56

pag. 7

Finestranr.3 - marzo 2011 - anno XXIII Euro 1,00

Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in A.P. – 70% – CNS Bolzano | In caso di mancato recapito restituire a Bolzano CPO per la restituzione al mittente, previo pagamento resi > 25.000 copie <

La

Internorm: 80 anni di eccellenza

servizio a pag. 4

SpecialeMotorida pag. 39

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EditorialePRIMO PIANO. Girotto fi n da ragazzo studia la Grande Guerra in Valsugana

Ecco il medico del ‘15-18Luca Girotto, 47 anni di Borgo Valsugana, è uno stimato medico che presta servizio all’ospedale San Lorenzo di Borgo, ma forse in Valsugana è più conosciuto per la sua pas-sione: la Grande Guerra. Le sue conferenze, difatti, richiamano sempre una gran folla, cu-riosa di scoprire ciò che avvenne nella nostra vallata durante la prima guerra mondiale.

Luca Girotto, professione...Dirigente medico presso l’unità operativa di odonto-stomatologia all’ospedale di Borgo, dove ci occupia-mo della cura dei sogget-ti disabili, di chirurgia ora-le per tutta la popolazione del Trentino e di risponde-re alle urgenze 6 giorni su 7. Da bambino voleva fare...La carriera militare, ma sa-rebbe stata inconciliabile con la mia necessità di met-tere radici in un posto. Del Suo lavoro ama...Il contatto umano e la rico-noscenza dei pazienti, so-prattutto quando arriva da parte dei più umili.Invece, non ama...Le carte, tutta la burocrazia

che ci circonda. Lei è un grande studioso della Grande Guerra. Come è nato questo interesse?Dai miei genitori ho appre-so l’amore per la storia e la montagna. E da noi an-dare in montagna signifi ca camminare sui luoghi della Grande Guerra. Ma nessu-no sapeva dirmi con preci-sione cosa fosse accaduto in quei luoghi. Così decisi che l’avrei scoperto da solo. Perché ai valsuganotti in-teressa tanto l’argomento “Grande Guerra”?Per quel che mi riguarda cerco di non tediare l’udi-torio, utilizzando molte im-magini. Ma l’argomento ap-passiona perché fa parte dell’immaginario collettivo della Valsugana, dove pres-soché ogni famiglia ha un ricordo diretto di quei fatti. L’episodio più signifi cativo della Grande Guerra in Val-sugana? Per molti è la battaglia di Carzano, ma per me gli scontri cruenti che avven-nero sul monte Civeron tra l’estate del ‘16 e l’autunno del ‘17 non hanno paragoni in Valsugana. Prima o poi ci scriverò un libro...

Luca Girotto in montagna

Un personaggio storico?Non ho mai identifi cato la storia con dei personaggi.Della Valsugana Le piace?La modernità pur rimanen-do legata alle tradizioni.Invece non Le piace...Il deterioramento dei rap-porti fra le persone. Dovendo trasferirsi...Andrei in Toscana, in Arizo-na o nel Nevada.Hobby? Viaggiare, la montagna e, come aspirazione, suonare decentemente l’organo. Letture preferite? Testi d’astronomia e di sto-ria medievale, fantascienza e romanzi fantasy. Musica...Country (Johnny Cash) e classica, in particolare mu-sica natalizia per organo. Piatto preferito?Spaghetti all’amatriciana... però cucinati da me.Un Suo pregio?La meticolosità. Un Suo difetto?La diffi coltà ad accettare i compromessi che fanno parte della vita quotidiana.Non rinuncerebbe mai...Alla famiglia e alla rete di relazioni che ho intessuto.

Johnny Gadler

Festa delle donne: “ma come le devo chiamare?”

Cari lettori, arriva l’8 marzo, ma le pari opportunità sembrano stare più nella teoria che nella pratica. Prova ne sia la nostra inchiesta di questo mese, da cui emerge come la presenza delle donne nel-le amministrazioni valsuganotte sia an-cora sparuta. Il problema è innanzi tut-to culturale, antropologico se vogliamo, e ognuno – uomo o donna che sia – dovreb-be porselo. Ma mentre le donne lo stanno facendo – talvolta anche con un eccesso di zelo che sfi ora il revanscismo – gli uomi-ni che combinano? Discutono di aspet-ti puramente formali, glissando sulla so-stanza delle cose.“Come la devo chiamare?”. Questa era la domanda che un imbarazzato Pierluigi Battista, fi rma di punta del Corriere del-la Sera, si poneva durante un dibattito televisivo a proposito di Nicole Minetti. L’imbarazzo, si badi bene, non riguar-dava lo scandalo di cui è protagonista, a torto o a ragione, l’igienista dentale più famosa del mondo. No, l’amletico dubbio di Battista consisteva in questo: “la devo chiamare consigliere o consigliera?”.La questione è seria, tanto che se ne stan-no occupando eminenti linguisti, in este-nuanti convegni che a volte partoriscono conclusioni contraddittorie. Così intan-to vi è un gran proliferare di “ministra”, “avvocata”, “sindaca”, “assessora”, “con-sigliera”, “prefetta” “architetta” e persi-no “sbirra”.Peccato che in un tale bailamme lingui-stico a molti sfugga il vero nocciolo della questione: non sono le parole a mancar-ci, ma le donne. In politica come nei vari ruoli dirigenziali e professionali.E allora chiamatele come vi pare, ma l’importante è che ce ne siano. Di certo loro non si formalizzeranno più di tanto e sapranno rispondere con un gentile sorriso anche di fronte a un mac-cheronico: “Prego sindachessa... è arri-vata l’auto blu”. O sarà meglio chiamarla “auto rosa”?

Johnny Gadler

Festa delle donne: “ma

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4 STORIA DI COPERTINA

Ricerca continua, tecnolo-gia innovativa, raffinatezza del design: questi i princi-pali punti di forza di Inter-norm, basi del suo costan-te successo e obiettivi a cui continuare a tendere nel fu-turo, coerentemente con la storia e con i valori azienda-li centrali fin dal momento della sua fondazione.Il 1931 è l’anno a cui risale l’inizio dell’attività, quan-do Eduard Klinger senior pone le basi dell’impresa co-struendo l’Officina Klinger a Linz, in Austria. Da quel mo-mento, veloce e costante è la crescita dell’impresa arti-gianale che, nel corso degli anni, è arrivata a ricoprire un ruolo di assoluta leader-ship sul mercato europeo dei serramenti di alta fascia. Parallela alla crescita di-mensionale e suo moto-re è la ricerca pionieristi-ca nell’ambito di soluzioni tecnologiche e materia-li fortemente innovati-vi. Già negli anni Sessanta,

ad esempio, Klinger coglie le grandi potenzialità insi-te nel PVC, materiale fino ad allora sconosciuto in Au-stria; negli anni Novanta In-ternorm realizza una rivo-luzionaria finestra in legno/alluminio; oggi, l’azienda è l’unico produttore a livel-lo europeo a poter vantare addirittura sette prodot-ti idonei all’uso per case

passive, certificati dall’au-torevole Passivhaus Institut del Dr. Wolfgang Feist. Forte di un know-how unico costruito in ben 80 anni di esperienza, Internorm ha installato fino ad oggi oltre 18 milioni tra finestre e portoncini, appartenenti ad una ricca gamma compren-dente oltre 150 modelli, prodotti nei tre stabilimen-ti austriaci di Traun, Sarlein-sbach e Lannach. La soddi-sfazione e la cura del cliente – dalla scelta del prodotto più idoneo alle sue esigenze, assolutamente personalizza-bile, all’assistenza post-ven-dita – è assicurata da una rete qualificata che, solo in Italia, si compone di più di 200 partner.Oltre ad investire costan-temente in ricerca tecno-logica per ciò che riguarda i suoi prodotti, Internorm si impegna attivamente in progetti d’eccellenza parti-colarmente all’avanguardia per ciò che concerne le sem-

Internorm: 80 anni di eccellenzaInnovazione e

design sono alla base del presente

del maggiore produttore europeo di serramenti, che

nel 2011 compie 80 anni.

Dimension+, finestra in PVCVarion 4, in legno/alluminio

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5STORIA DI COPERTINA

pre più attuali tematiche le-gate all’ecosostenibilità e alla diffusione della cultura del risparmio energetico. In questo senso va letta la partecipazione dell’azienda a progetti quali “Casa Ca-priata” e “Casa Buderus”, per i quali Internorm ha for-nito i suoi serramenti ad alto risparmio energetico.Dal 2006 è stato attivato un progetto Customer Care, il primo in Europa in questo settore. L’obiettivo è la tota-

le soddisfazione del cliente, che viene intervistato dopo l’acquisto allo scopo di rile-vare il “grado di riempimen-to” delle sue aspettative. In questo modo, è garanti-ta un’assistenza a tutto ton-do, che non si esaurisce nel solo momento della vendi-ta e installazione del serra-mento. Le informazioni così raccolte, inoltre, vengono capitalizzate per migliorare sempre di più l’ambito del servizio alla clientela.

Da sinistra: gli stabilimenti di Lannach, Sarleinsbach e Traun

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Ecco il vero significato dell’8 marzo secondo alcune donne impegnate nelle amministrazioni locali

Essere donna oggi, in Valsugana

Valsugana – Per molte or-mai si tratta di una giornata come altre, o tutt’al più una data storica da ricordare sul calendario, ma che va festeg-giata sempre, 365 volte l’anno.Secondo un sondaggio on-li-ne, infatti, il 43% delle donne vive la “Festa della donna” come un giorno qualsiasi, il 29% la trascorre prendendo-si cura della propria famiglia o delle persone care, il 22% la dedica a se stessa e al proprio benessere, mentre per l’8% tutto ciò che conta è passarla lontano da pentole e fornelli.Sembra di capire, quindi, che l’8 marzo, giornata internazio-nale della donna, sia una fe-sta che ha perso parte del suo significato originario di lotta

per la conquista di determina-ti diritti. E per fortuna, verreb-be da dire, perché ciò impli-ca che le rivendicazioni di un tempo oggi sono, almeno nel-la società occidentale, conqui-ste acquisite. Talvolta però più sulla carta che in linea di fatto, poiché sappiamo benissimo come spesso gli uomini reagi-scano con un misto di stupore e di malcelata diffidenza quan-do s’imbattono in una donna ai posti di comando.È per questo che la “Festa del-la donna”, seppure declinata in forme diverse rispetto al passato, continua ad avere la propria ragione d’essere. An-che in Valsugana, dove per ca-pirne di più abbiamo raccol-to la testimonianza di alcune

donne che ricoprono impor-tanti incarichi amministrativi in vari Comuni del territorio. Ecco il quadro che è emerso dalla nostra inchiesta.

Emanuela GiovanniniEmanuela Giovannini, pineta-na, è la prima donna a presiede-re un istituto di credito in Tren-tino. Da qualche mese, infatti, è la nuova presidente della Cas-sa Rurale Pinetana, Fornace e Seregnano. Un ambito pret-tamente maschile, ma non si scompone perché – ci racconta – “ho sempre lavorato nel cam-po dell’edilizia, dove una don-na per ottenere credibilità deve dare almeno dieci volte più di un uomo. Ma per fortuna i tem-pi stanno cambiando”.Quote rosa? “Più che quote rosa mi piace chiamarle quo-te di genere” ci risponde Ema-nuela Giovannini che prosegue: “Noi donne probabilmente sia-mo molto più concrete e alcuni

+745

Le donne in Alta Valsugana sono 745 in più degli uomi-

ni: 26.859 contro 26.114.

+ 658COMUNITÀ BASSA

VALSUGANA In Bassa Valsugana 658

donne in più degli uomini: 13.890 contro 13.232

155ALTA E BASSA VALSUGANA

Su 582 eletti nelle ammi-nistrazioni comunali, le

donne sono solo 155

Emanuela Giovannini

Nei 39 Comuni dell’Alta e Bassa Valsugana le donne residenti sono 1.403 in più degli uomini

7INCHIESTA

COMUNITÀ ALTA VALSUGANA

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Lionella Denicolò

Una giornata internazionale dedicata alle conquiste so-ciali, politiche ed economi-che ottenute dalle donne, ma anche un momento per ricordare le violenze e le di-scriminazioni cui le donne sono ancora sottoposte in troppe parti del mondo. È questo il significato dell’8 marzo. La prima Festa della donna, tuttavia, fu celebrata negli USA il 28 febbraio 1909 per rivendicare il diritto di voto femminile. L’8 marzo 1917 le donne contribuirono all’inizio della “Rivoluzione russa” che ro-vesciò lo zarismo e per tale motivo nel 1921 l’Interna-zionale comunista fissò all’8 marzo la “Giornata interna-zionale dell’operaia”.In Italia la “Giornata interna-zionale della donna” si ten-ne la prima volta il 12 mar-zo 1922, su iniziativa del PCI.

Nel 1945 la festa fu spostata all’8 marzo; l’anno seguen-te comparve anche il simbo-lo della mimosa, che fiorisce proprio ai primi di marzo. Nel 1975, in occasione dell’Anno Internazionale delle Donne, le Nazioni Uni-te riconobbero l’8 marzo coma la “Giornata della don-na” e nel dicembre 1977 una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Uni-te proclamò “una giornata delle Nazioni Unite per i di-ritti della donna e la pace in-ternazionale”.

studi confermano che la nostra presenza nei CdA comporta una migliore gestione delle ri-sorse umane e una più saggia amministrazione. Ciò non im-plica, tuttavia, che le donne siano per forza superiori, ma di certo affrontano gli impegni in maniera diversa, più appro-fondita, proprio per compren-dere meglio certi meccanismi codificati dagli uomini. Emanuela Giovannini è molto attiva anche nell’associazioni-smo – canta nel coro femmini-le “La Sorgente” e fa l’attrice, nonché la regista, in una filo-drammatica – un mondo dove la differenza uomo/donna è as-sai meno marcata rispetto a quello lavorativo, anche se – ammette – “nelle associazioni le donne spesso vengono rele-gate a compiti amministrativi, piuttosto che operativi”.La Festa della donna? “Merita grande rispetto per ciò che rap-presenta – conclude – anche se non condivido l’uso strumen-tale e commerciale che spesso ne viene fatto”.

Lionella DenicolòUn’esperienza analoga con-traddistingue il percorso pro-fessionale e istituzionale di Lionella Denicolò, dal maggio 2010 primo sindaco donna di Castelnuovo. Una svolta sto-rica per questo Comune val-suganotto, ma la vera impresa

Lionella Denicolò l’ha realizza-ta in ambito lavorativo. Difat-ti per 25 anni è stata segreta-rio dell’Associazione artigiani della Bassa Valsugana, un ruo-lo dirigenziale fino a quel mo-mento assegnato esclusiva-mente agli uomini. “È stata piuttosto dura – ci confessa – perché quelli erano davvero al-tri tempi”. La Festa della donna? “Per me è tutto l’anno, perché dei tanti diritti che le donne hanno ot-tenuto nel corso del ‘900 dob-biamo poterne godere sempre e non soltanto l’8 marzo, che comunque rimane una data da ricordare, visto che con quella manifestazione il mondo ha co-minciato finalmente ad accor-gersi che esistiamo anche noi”.Tante conquiste, dunque, ma

anche nuove difficoltà all’oriz-zonte. Perché se da un lato è vero che oggi, anche in Valsu-gana, sono numerose le don-ne ben inserite nel mondo del lavoro, dall’altro canto la crisi economica sta penalizzando le nuove generazioni e in modo particolare le donne in cerca

di occupazione.“Purtroppo – fa notare Lionella Denicolò – per via della mater-nità e degli impegni familiari, alcuni datori di lavoro conside-rano le donne un costo in più. Peccato, perché invece potreb-bero rivelarsi un valore aggiun-to dato che molti riconoscono

8 INCHIESTA

Viaggio alle origini dell‘8 marzo

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nei posti decisionali appare an-cora marginale rispetto ad altri Paesi europei.Docente di educazione fisica

nella scuola se-condaria supe-riore e fisioci-nesiterapista, Marina Taffara non ha incon-trato particolari difficoltà ad af-fermarsi, né in campo lavorati-vo, né in ambito politico, anche se – ammette – “per noi donne è più difficile ac-

creditarsi, abbiamo uno scarto maggiore da recuperare e un po’ di pregiudizio e stupore nei nostri confronti lo dobbiamo sempre mettere in conto”.Ciò nonostante per partecipa-re attivamente alla vita ammi-nistrativa non servono stra-tagemmi particolari, quali ad esempio le quota rosa. “La mia storia personale – ci racconta – è davvero esemplificativa a tale proposito. Da Padova mi sono trasferita a Pergine Valsugana nel 2000. Nel 2005 ero già ca-pogruppo di un partito in Con-siglio comunale e oggi sono vi-cesindaco. Eppure mi ritengo una persona uguale a tante al-tre. Ciò significa che se uno si mette in gioco e sa esprimersi con autenticità, il proprio spa-

zio lo trova sempre, al di là del-le quote rosa”. Che comunque – conclude – “possono essere utili, anche se il correttivo prin-cipale è di tipo culturale, basa-to sulla necessità che le donne si assumano delle responsabili-tà, senza farsi scoraggiare trop-po facilmente dal mondo della politica”.

Mariaelena SegnanaPer Mariaelena Segnana – as-sessore alle Pari opportunità, Politiche sociali, Istruzione e Formazione professionale al Comune di Borgo Valsugana – la festa dell’8 marzo “continua

ad avere un grande significato, soprattutto se si sfrutta per te-nere alta l’attenzione sulle que-stioni della parità tra generi, degli abusi e di ogni forma di violenza contro le donne, non-ché sulla legge antistalking di cui si parla ancora troppo poco

femminile”.Le quote rosa? “Possono esse-re utili per avere una maggiore presenza femminile nelle istitu-zioni – afferma – ma talvolta siamo noi stesse che ci preclu-diamo dei traguardi, non proponendoci o rimanendo defilate”. Sul perché ciò av-venga, Cinzia Fri-sanco si dà una duplice risposta: “Innanzi tutto per il fatto di non voler-si esporre pubbli-camente, ma anche per le oggettive dif-ficoltà che una donna incontra nel dover conciliare i vari im-pegni: lavoro, casa, figli e fami-glia”.La Festa della donna? “Ha an-cora il suo significato – conclu-de Cinzia Frisanco – anche se spesso si trasforma in routine e, soprattutto, non dovrebbe li-mitarsi all’8 marzo”.

Marina TaffaraPer Marina Taffara, vicesindaco di Pergine, il ruolo della donna è ancora un tema molto attuale “anche se assume connotazioni diverse rispetto al passato e an-drebbe declinato in forme più moderne, incentrate sulle pro-blematiche di oggi”. Che di cer-to non mancano, specie in Ita-lia, dove la figura della donna

alle donne di possedere una marcia in più, di essere più sen-sibili e più precise”.

Cinzia FrisancoCome Castelnuovo, anche Cen-ta San Nicolò dal maggio 2010 è guidato per la prima volta da una rappresentante del gentil sesso. Si tratta di Cinzia Frisan-co, giovane architetto che repu-ta una grande conquista il fat-to che un piccolo Comune di montagna abbia scelto di far-si amministrare da una donna. “Per mia fortuna non ho mai in-contrato né resistenze, né pre-

giudizi – ci dice – sia in ambito istituzionale, sia nella mia vita professionale, pur avendo scel-to un campo tradizionalmente occupato dagli uomini, anche se negli ultimi anni si è notevol-mente aperto alla componente

Cinzia Frisanco

Marina Taffara

Mariaelena Segnana

9INCHIESTA

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L’aula del Consiglio provinciale a Trento

da noi”.Insegnante di scuola dell’infan-zia, Mariaelena Segnana non ha incontrato difficoltà ad af-fermarsi in ambito lavorativo, mentre in campo politico – ci dice – “siamo ricercate anche per via della legge che preve-de la quota di genere all’inter-no delle liste elettorali. Tuttavia in ambito amministrativo vedo molta difficoltà ad affidare alle donne competenze diverse da quelle delle politiche sociali, dell’istruzione o della cultura, spesso con la “scusa” che sia-mo più sensibili e quindi possia-mo occuparci meglio di tali pro-blematiche. Invece è molto raro trovare, ad esempio, una donna all’urbanistica. Eppure le com-petenze di noi donne ormai ab-bracciano tutti i campi e quindi potremmo essere impiegate in maniera più proficua all’interno delle amministrazioni”.

Ornella CampestriniSicuramente non c’è bisogno delle quote rosa a Torcegno,

dove negli ultimi vent’anni la presenza femminile all’interno del municipio rappresenta una costante. Prima con il sindaco Paolina Furlan, poi – dal mag-gio 2010 – con Ornella Campe-strini. Proprio l’attuale sindaco, in una recente intervista, ci conferma-va come le donne a Torcegno abbiamo sempre svolto un ruo-lo di primissimo piano. “Il segretario comunale, ad esempio, da molto tempo è don-na, così come la presidente del-la Pro Loco. Ciò non significa, tuttavia, che qui gli uomini oc-cupino un posto marginale e sia-no disinteressati alla vita sociale del paese. Anzi, si irritano pure – e a ragione – se qualcuno affer-ma che questo è un centro “co-mandato” dalle donne!”. E allora – 8 marzo o meno – che arrivi proprio da questo ridente paesino della Bassa Valsugana l’emblema del tanto agognato raggiungimento delle pari op-portunità?

Johnny Gadler

10 INCHIESTA

Valsugana – Nei Consigli comunali dei 39 paesi che compongono le Comunità dell’Alta e della Bassa Val-sugana siedono complessi-vamente 155 donne su 582 eletti. Tre sono i sindaci donna (Ca-stelnuovo, Centa S. Nicolò e Torcegno), 12 i vicesindaci, 31 gli assessori, 109 i consi-glieri.La maglia nera va ai Comu-ni di Ospedaletto, Strigno e Novaledo che, pur con 3 consiglieri donna, in Giunta non hanno nemmeno una presenza femminile, ma de-solante appare anche il qua-dro di Baselga di Piné, For-nace, Grigno, Scurelle, Telve di Sopra e Borgo Valsugana che presentano solo 2 don-ne nell’amministrazione. A Villa Agnedo ce n’è addirit-tura una. Non se la passano molto meglio, in rapporto alle donne elette, Levico e Pergine.Brillano invece, un po’ a sor-presa, le piccole ammini-strazioni periferiche. Su tut-te Tenna con le sue 7 donne, seguita da Carzano, Castel-nuovo, Samone e Torcegno con 6 donne su 14 compo-nenti. Ma perché si trovano più donne nelle piccole ammini-trazioni di montagna, che ci si aspetterebbe più ancora-te alle tradizioni del passa-to, rispetto ai grandi centri del fondovalle che dovreb-bero essere più “emancipa-ti”?Per Marina Taffara, vicesin-daco di Pergine, la spiega-

zione si può forse trova-re nel fatto che “nei piccoli Comuni gli amministratori si occupano delle problemati-che contingenti che coin-volgono il benessere dell’in-tera comunità. Questioni di cui una donna si occupa volentieri e bene, perché –dice Marina Taffara – tutte le donne, anche quelle che militano nelle schieramen-to opposto al mio, quando pongono sul tavolo delle questioni si tratta sempre di fatti concreti. Nei gran-di Comuni, viceversa, entra-no in gioco anche questio-ni più legate alla spartizione del potere, dove il dibatti-to talvolta diventa sterile e dai toni aspri, diatribe di cui una donna si stanca in fretta e dalle quali, per sua natura, tende a rifuggire”.Per Mariaelena Segnana, as-sessore alle Pari opportu-nità del Comune di Borgo, “la vera ragione andrebbe chiesta agli elettori, per-ché – afferma – le candida-ture femminili ci sono pur state. Sarebbe bello che le donne cominciassero a dire “io voto donna”. Purtroppo paghiamo ancora la man-canza di fiducia verso la fi-gura femminile al comando, spesso ritenuta incapace di assumersi delle responsabi-lità. Il che rappresenta una posizione davvero parados-sale se si pensa che all’in-terno delle famiglie, nella maggior parte dei casi, sono proprio le donne a farsi ca-rico delle situazioni più pe-santi e delicate”. J.G.

Donne e politica: poche elette, ma...

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VALSUGANA12

Valsugana – Anche quest’an-no sono numerose in tutta la valle le iniziative in vista dell’8 marzo, Festa della donna.Gli assessorati alle Pari oppor-tunità dei Comuni di Levico Terme, Tenna, Caldonazzo e Calceranica, propongono “Ci-nema al femminile – festa del-la donna sui laghi - 8 marzo e dintorni”, una rassegna di film che raccontano in maniera di-versa le vite di donne in vari Paesi del mondo.Nella giornata del 3 mar-zo, inoltre, il gruppo donne dell’Università della terza età e del tempo disponibile di Le-vico Terme e in particolare il Gruppo donne in pittura gui-dato dal prof. Domenico Bion-di, esporrà le proprie opere presso la sala consiliare. Dal 3 al 12 marzo, invece, presso la biblioteca comunale

di Levico Terme verrà allesti-ta la mostra di libri dal titolo “Bibliodonna”con più di cen-to titoli sul tema, suddivisi in quattro sezioni: donne oggi – donne nel mondo – donne nel-la storia – donne e psicologia. Un’iniziativa analoga si terrà in Bassa Valsugana, promossa dagli assessorati alle Pari op-portunità dei Comuni di Bor-go Valsugana, Telve, Carzano e Castelnuovo.

Quest’anno sono numerosissime, In tutta la valle, le iniziative per celebrare la Festa della donna

8 marzo, la Festa è in ValsuganaSabato 5 marzo (ore 15-17) “Regalati un fiore”, laborato-rio di decoupage alla biblio-teca di Telve. Contempora-neamente presso il Museo “Soggetto Montagna Donna” di Olle si svolgerà il laborato-rio “Gioielli ribelli”. Sempre il 5, alle 18.00, pres-so la Pro Loco di Castelnuo-vo inaugurazione della mostra “Donna creativa” (Lun-Ven: 16-19 Sab-Dom: 10-12 e 16-19 ingresso libero). Lunedì 7 marzo al teatro del polo scolastico di Borgo Gra-zia Scuccimarra porterà in scena lo spettacolo teatrale “Bella dentro” (ore 20.45).Mercoledì 9 marzo, ore 17.30, ai Volti del Comune di Carza-no cineforum sul tema “Il cor-po delle donne”.Giovedì 10 marzo alla Biblio-teca di Borgo, ore 18.00, “In

un istante di lucida visione”, il sapere delle cose della vita: Maria Zambrano, a cura di Anna Cassol.L’11 marzo, alla biblioteca di Telve, serata a cura della Commissione provinciale Pari Opportunità sul tema “Donna e lavoro”.Sabato 12 (ore 15-17) ai Volti del Comune di Carzano “Rose in raso” laboratorio manuale a cura del Gruppo Donne di Carzano, mentre al municipio di Castelnuovo (16-18) “Creia-mo un gioiello”.Mercoledì 15 marzo, infine, presso la biblioteca di Bor-go Valsugana, “Pomeriggi da romanzo”, figure femminili e scrittrici nella letteratura mo-derna e contemporanea rac-contate da Sara Melas, Cinzia Casna, Marina Poian. Inizio ore 14.15.

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VALSUGANA14

A Borgo Valsugana entrano nel vivo i preparativi per la 15esima edizione della Valsugana Expo

Valsugana Expo: le novità del 2011Mancano meno di due mesi alla 15esima edizione del-la Valsugana Expo. Per conoscere alcune anticipazioni di questo importante evento abbiamo intervistato Lu-igi Oss, una delle anime storiche di questa manifesta-

zione, il quale dopo tre mandati consecutivi da presi-dente, come da regolamento, ha ceduto il posto a Michele Tessaro, pur continuando a svolgere il ruolo di responsabile organizzativo della Fiera valsuganotta.

Valsugana – Luigi Oss, come procedono i preparativi per la Valsugana Expo?“Stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli. Quest’anno la manifestazione si svolgerà nei giorni di venerdì 29, sabato 30 aprile e domenica 1 maggio, sempre presso il Centro Sporti-vo di Borgo Valsugana”.Quali sono le novità?“Una fiera che si ripete ogni anno finisce inevitabilmente per avere i propri cliché, che sono però anche i suoi punti di forza e i tratti distintivi. Tutta-via, pur rimanendo fedeli al for-mat vincente, abbiamo sempre cercato di introdurre delle novi-tà. Per questa edizione segnalo l’accordo con i produttori biolo-gici della Valsugana, che allesti-ranno uno spazio informativo e una vetrina dei loro prodotti, nonché l’inaugurazione del ve-nerdì 29 aprile che sarà diversa rispetto al passato”.Come?“Innanzi tutto sarà a ingres-so gratuito e prevede un’aper-tura prolungata fino alle 23.00, con un imperdibile spettacolo di cabaret che probabilmente avrà per protagonisti alcuni co-mici di Zelig. Lo show si svol-gerà su un megapalco costruito davanti alla pista d’atletica, ri-volto verso le tribune del cam-po di calcio sulle quali potranno trovare posto a sedere almeno 800– 1000 spettatori”. Un bel modo per festeggiare la 15esima edizione di una

fiera nata un po’ in sordina, tra lo scetticismo di chi non credeva che Borgo potesse rappresentare un polo fieri-stico credibile...“Vero. All’inizio c’era un po’ di scetticismo attorno alla nostra iniziativa, ma anno dopo anno la rassegna si è rivelata un ap-puntamento importante e si-curamente ha aiutato la cresci-ta dell’economia del Trentino Orientale e in particolare del-la Valsugana e del Primiero. Questo grazie alla numero-sa partecipazione di aziende e operatori economici, alcuni dei quali sono presenti fin dal-la prima edizione, nonché alle 35 mila persone provenienti da varie regioni italiane che ogni anno visitano la fiera”.Anche tra gli espositori c’è chi proviene da fuori regio-ne, segno tangibile della cre-dibilità e del nome che Val-sugana Expo si è fatta nel tempo...

“Sono d’accordo, anche se all’inizio un po’ ci accusavano di aprire le porte alla concor-renza esterna. Se veramente volessimo aprire in massa alle aziende venete non ci manche-rebbero certo le richieste, però abbiamo sempre cercato di li-mitare tale presenza per pri-vilegiare l’imprenditoria ter-ritoriale. Credo che un po’ di concorrenza esterna abbia rap-presentato solo uno stimolo in più per le nostre aziende e pen-so che lo abbiano capito anche le categorie”. Chiusi i battenti della Valsu-gana Expo, al centro spor-tivo di Borgo inizieranno i lavori per la piscina. Quale sarà la sede della 16esima edizione?“È prematuro dirlo ora. Di cer-to ci incontreremo con l’ammi-nistrazione di Borgo e valute-remo il da farsi. Se a Borgo per uno o due anni non ci saranno degli spazi adeguati individue-

remo senz’altro delle valide al-ternative”.Magari a Levico?“Non lo escludo visto che dal 1° gennaio scorso il Palalevico è gestito da Bsi Fiere. Ma per noi il problema della sede è relati-vo. Il nostro obiettivo è quello di lavorare su tutto il territorio della Valsugana, tanto che, co-munque sia, già da quest’anno pensiamo di portare a Levico Terme almeno un paio di rasse-gne di nicchia. Potremmo an-che percorrere l’ipotesi di re-alizzare la Valsugana Expo un anno in una sede e l’anno suc-cessivo in un’altra. Ma, ripe-to, il ragionamento è del tutto prematuro e, se vogliamo, se-condario. L’importante è che la Valsugana Expo rimanga sul nostro territorio e, soprat-tutto, che continui a crescere d’importanza, rappresentando un ottimo volano per l’immagi-ne e l’economia delle imprese locali”. J.G.

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BORGO VALSUGANA16

immigrati ci si avvicina ai para-metri delle Linee.Per Claudio Eccher (Civica

per Divina) “con il punto nascite di Borgo le donne non solo della Valsuga-na, ma anche del Tesino o del Primiero non sareb-bero costrette a recarsi a

Trento per partorire con i rischi che il viaggio compor-

ta”.“Il margine di impre-

vedibilità dei par-ti rende opportuno

mantenere i pun-ti nascita sul nostro territo-rio, e comun-que occor-rerebbe una verifi ca seria

prima di de-cretare l’impos-

sibilità di riapri-re questo servizio a

Borgo” gli ha fatto su-bito eco la collega Franca Pe-nasa (Lega Nord).Per Pino Morandini (Pdl) ria-prendo il punto nascite di Bor-go si potrebbe evitare l’affolla-mento negli ospedali di Trento e Rovereto, da dove le gestan-ti a causa delle attese troppo lunghe vengono inviate a Tio-ne o Cles. “La Valsugana – ha concluso – merita un’attenzio-ne più forte”.“Capisco che tornare indietro rispetto alla scelta della chiu-sura è diffi cile, ma la petizio-ne ha una sua ragion d’essere.

Rossi dice no, ma la Lega insiste“Si è trattato di una scelta della precedente amministrazione, ma indietro non si torna”. Così si è espresso Ugo Rossi, asses-sore provinciale alla Salute, in merito al punto nascite dell’Ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana che un mi-gliaio di valsuganotti, fi rmata-ri di una petizione popolare promossa dalla Lega Nord, vorrebbe riaprire.

Borgo Valsugana – Il 2 feb-braio, come vi avevamo prean-nunciato nel numero scorso, la questione del punto nascite di Borgo è ritornata al centro del dibattito della quarta commis-sione permanente. L’assessore Rossi ha subito spiegato le ra-gioni che non consentono alla Giunta di riattivare il servizio chiuso nell’estate del 2006.Il problema – ha spiegato l’as-sessore – è che il numero di parti registrati negli ultimi anni a Borgo, largamente infe-riore alla soglia minima di 500 all’anno, indicata dalle Linee guida nazionali come condi-zione indispensabile per poter mantenere aperta una struttu-ra come questa, non garantisce suffi cienti livelli di sicurezza. “Perché, allora, non si chiudo-no pure i punti nascita di Tione e Cles visto che anche in quegli ospedali il numero dei parti è ampiamente sotto i limiti pre-visti dalle Linee guida” ha chie-sto Mario Casna (Lega Nord).

Rossi ha ribadito che l’esecu-tivo difende l’esistenza di que-sti servizi giustifi-candone l’utilità in rapporto alla par-ticolare configu-razione orografi -ca del territorio provinciale, ma non può riapri-re un punto na-scita chiuso alcuni anni fa (nel 2006 vi erano sta-ti 114 parti e 199 nel 2000) se neppure te-nendo con-to di gestan-ti provenienti dal vicino Vene-to e dell’aumen-to della popola-zione dovuto agli

Per cui la risposta della politi-ca dovrebbe essere non difen-siva ma propositiva” ha osser-vato Walter Viola (Pdl). La petizione popolare merita rispetto – concorda Michele Dallapiccola (Patt) – ma, dati alla mano, bisogna accetta-re l’impossibilità di riaprire il punto nascite di Borgo.Anche per Mario Magnani (Gruppo Misto) “la valutazione tecnico-scientifi ca deve preva-lere sulle considerazioni di na-tura politica”, mentre per Bru-

no Firmani (Idv) non ha senso mantenere aperti punti nasci-te costosi e che non lavorano a suffi cienza per garantire un buon funzionamento.In conclusione l’assessore Rossi ha affermato che, dati alla mano, “per i parti dalla Val-sugana non si registra una mi-grazione al S. Chiara di Trento superiore agli altri comprenso-ri. E l’80% delle donne trenti-ne oggi partorisce nel proprio ospedale di riferimento”. All’ospedale di Borgo – ha det-to ancora – c’è un effi ciente servizio di ambulatorio oste-trico-ginecologico che segue adeguatamente le donne nella fase preparto. “Verifi cheremo comunque se sarà possibile introdurre ulte-riori elementi di miglioramen-to della sicurezza”. L’assessore ha infi ne annunciato il poten-ziamento dell’ospedale di Bor-go, avanzando l’ipotesi di cre-are un primariato di ortopedia, prospettiva subito bocciata da Claudio Eccher.Intanto la Lega Nord non si rassegna alla chiusura ed è pronta a continuare la pro-pria battaglia, già iniziata con due mozioni presentate una in Consiglio comunale a Borgo e l’altra alla Comunità di Valle.

L’ingresso dell’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana

Rossi: “L’ospedale sarà potenziato con

un primariato di ortopedia”

Continua il dibattito sulla riapertura del punto nascite al San Lorenzo, soppresso nell’estate del 2006

Per Claudio Eccher (Civica per Divina) “con il punto

nascite di Borgo le donne non solo della Valsuga-na, ma anche del Tesino o del Primiero non sareb-bero costrette a recarsi a

Trento per partorire con i rischi che il viaggio compor-

ta”.“Il margine di impre-

vedibilità dei par-ti rende opportuno

mantenere i pun-ti nascita sul nostro territo-rio, e comun-que occor-rerebbe una verifi ca seria

prima di de-cretare l’impos-

sibilità di riapri-

sti servizi giustifi-candone l’utilità in rapporto alla par-ticolare configu-razione orografi -ca del territorio provinciale, ma non può riapri-re un punto na-scita chiuso alcuni anni fa (nel 2006 vi erano sta-ti 114 parti e 199 nel 2000) se neppure te-nendo con-to di gestan-ti provenienti dal vicino Vene-to e dell’aumen-to della popola-zione dovuto agli

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BORGO VALSUGANA 19

Presso il Comune di Borgo Val-sugana gli 11 soci fondatori hanno presentato alla comuni-tà l’Associazione di Solidarietà Sociale “Altri Orizzonti”.

Presentata la nuova Onlus che porterà aiuti concreti ai bisognosi di Trentino, Italia e Terzo Mondo

Borgo Vals. – Nasce “Altri Orizzonti”, una nuova Onlus che continua e potenzia la po-sitiva esperienza dei “Nonno Vigile” di Borgo Valsugana che con il loro indefesso impegno hanno contributo non solo alla costruzione, in Etiopia, di una scuola, di un ponte e di una chiesa, ma anche a rendere più vivibile e più serena la quotidia-nità dei bambini e delle famiglie di Debra Selam.L’Associazione, grazie alle do-nazioni di privati e di aziende, nonché ai contributi di enti pubblici e privati, si propone di portare aiuti di qualsiasi tipo e genere ai paesi del Terzo Mon-do, in particolare all’Africa e in modo specifico all’Etiopia, ma anche a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche e fami-

liari, residenti in Trentino Alto Adige.Gli interventi contemplano la realizzazione parziale o totale di strutture e opere in legno, muratura e/o altro materiale, nonché l’acquisto di materiale di pubblica utilità, di qualsiasi tipo e genere, comprese attrez-zature sanitarie e prodotti me-dicinali e/o alimentari.Attualmente l’organizzazione è impegnata nel raggiungimento di tre traguardi umanitari:1) Ricerca di fondi per realiz-zare il Centro Giovanile “Val-sugana” in Etiopia nel grande villaggio di Debre Selam dove da oltre 30 anni opera il missio-nario trentino Padre Paolo An-gheben di Vallarsa. Un centro che comprende sala mensa con cucina, dormitorio, sala infer-meria, biblioteca con oltre 60 posti lettura, campo da calcio,

Sede e direttivoBorgo Vals. – “Altri oriz-zonti” ha la momentanea sede legale a Borgo Via Rocchetta, 9 (Email: [email protected] – Tel.333 2815103 – 0461 754503) ed è un’organizzazione apartiti-ca, apolitica e aconfessio-nale, senza scopi di lucro, aperta a tutti coloro i qua-li siano interessati alla rea-lizzazione delle finalità isti-tuzionali, ne condividano lo spirito e gli ideali che ne hanno determinato la na-scita. Gli 11 soci fondatori sono: Caumo Giorgio, Dalledonne Fabio, Dandrea Maria, Del-lamaria Cristina, De Marchi Giovanni, Munaò Armando, Schraffl Gianfranco, Valerio Adelino, Venturini France-sco, Volani Paolo, Zambelli Rolando.Il Consiglio Direttivo risul-ta così composto: Arman-do Munaò (Presidente), Giovanni De Marchi (Vice-presidente), Cristina Del-lamaria (Segretario-Eco-nomo), Gianfranco Schraffl (Membro), Adelino Valerio (Membro).

Altri Orizzonti, per vera solidarietà

campo da pallacanestro e due da pallavolo con relativi spo-gliatoi.2) Ricerca di fondi da destina-re – nel 2011/2012 – a famiglie bisognose e in precarie condi-zioni economiche e sociali re-sidenti in Valsugana. Obiettivo che vede l’aiuto di Don Mario Busarello (parroco di Borgo Valsugana) e l’apporto della Ca-ritas di Borgo, della Conferenza di San Vincenzo e di Casa AMA.3) Ricerca di fondi da destina-re – nel 2011/2012 – a mamme e/o famiglie bisognose e in pre-carie condizioni economiche e sociali residenti in Valsugana per l’acquisto di materiali, ar-ticoli e alimenti di vario gene-re per bambini e per l’infanzia. Obiettivo perseguito con Casa AMA e con l’Assessorato alle politiche Sociali del Comune di Borgo Valsugana.

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BASSA VALSUGANA20

Indetto un concorso di idee aperto ai residenti e alle scuole della Bassa Valsugana e del Tesino

Uno stemma per la Comunità di ValleBassa Vals. – Uno stem-ma sintesi e somma dei valo-ri identitari della Comunità. Questo quello che la Giun-ta della Comunità Valsuga-na e Tesino vuole ottene-re dal bando per il concorso di idee che ha indetto pochi giorni fa, aperto a tutti i resi-denti e a tutte le scuole della Valle. Infatti la Giunta ha pen-sato di affidarsi all’estro crea-tivo di più soggetti (cittadini, professionisti, studenti oppu-re anche intere classi) al fine di realizzare una proposta di un logo che racchiuda in sé la storia, le peculiarità e le tipici-tà del territorio.“Avremmo potuto rivolgerci ad uno studio grafico, ma la scelta invece è andata in que-sta direzione in quanto abbia-mo voluto sottolineare i forti elementi di novità che la Co-

munità porta con sé, oltre a coinvolgere molti abitanti del-la nostra Valle” ci dice l’asses-sore alla Cultura, Istruzione e Comunicazione Paolo Sordo. “Abbiamo voluto – prosegue Sordo – interessare anche i di-rigenti scolastici operanti sul territorio, affinché coinvolga-no gli alunni, o intere classi, a partecipare a questo concor-so”.Tale stemma dovrà essere rea-lizzato secondo i criteri previ-sti dall’araldica civica. Dovrà avere una veste grafica chia-ra, coerente, di facile lettura e riconoscibilità, e non dovrà confondersi con altri stemmi già inclusi nella raccolta uf-ficiale conservata presso la Giunta provinciale.Lo stemma così realizzato ver-rà utilizzato per contraddistin-guere tutto quanto connesso

con l’Ente (documenti carta-cei ed informatici, manifesti, pagine web, cartellonistica sul territorio, strumenti di co-municazione e promozione, ecc..).“Inoltre – prosegue Sordo – e non è cosa secondaria, all’au-tore o agli autori dello stemma che risulterà vincitore, scelto da una apposita giuria, verrà consegnato un premio in de-naro di 2.500 euro. Premi mi-nori, rispettivamente di 1.000 e 500 euro al secondo e terzo classificato, a titolo di gratifi-cazione per lo sforzo profu-so.”C’è tempo fino al 29 aprile per presentare le varie proposte. Copia del bando potrà esse-re facilmente reperita sul sito della Comunità (www.c3tn.it) oppure direttamente all’Uffi-cio Segreteria della Comuni-

tà (0461-755555) o presso tutti i 21 Comuni della Bassa Val-sugana e Tesino. Le scuole ri-ceveranno il bando invece per posta ordinaria.“Auspico una grande parteci-pazione – conclude Paolo Sor-do – proprio per sottolineare quel senso di coinvolgimento che questa scelta racchiude.”

La sede della Comunità di Valle

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PERGINE VALSUGANA22

Pergine Vals. – Sono sempre di più le persone che anche in Trentino dispongono di essere cremate dopo la morte. Men-tre a Trento il Comune sta di-scutendo sulla realizzazione di un forno crematorio cittadino, potrebbe esserci anche Pergi-ne Valsugana che si candida ad ospitare questo tipo di struttu-ra. Recentemente, infatti, Fran-cesco Pergher, presidente di Amnu – la municipalizzata che tra le altre cose si occupa di ser-vizi funerari – si è offerto come interlocutore per discutere di questa possibilità. “Dopo avere visitato il tempio crematorio di Mantova – ci ha detto – ho in-contrato il sindaco di Trento per comunicare la nostra ipote-

La proposta arriva da Francesco Pergher, presidente di Amnu, e non è in concorrenza con Trento

Forno crematorio, Pergine si candida

si. Successivamente sono stati approfonditi gli aspetti norma-tivi e infine stiamo studiando gli aspetti urbanistici”. L’idea sembra essere quella di non entrare in “concorrenza” con il Comune di Trento. Per Amnu si tratta di offrire una seconda ipotesi per accelerare quanto richiesto sia dagli abitanti di Trento, sia da quelli del capo-luogo dell’Alta Valsugana. Un

forno crematorio provinciale permetterebbe di diminuire le spese per questo tipo di inuma-zione. Attualmente a Mantova il costo per una cremazione ammonta a 375 euro più 200 di trasporto. I comuni contribui-scono per circa il 50%, quindi la spesa per l’utente si abbas-serebbe a circa 185 euro. Ma nell’ipotesi che si decidesse di costruire a Pergine un for-

no crematorio a servizio di tut-ta la provincia, quale sarebbe-ro le conseguenze pratiche per la cittadinanza, soprattutto per quanto riguarda il luogo di re-alizzazione e gli eventuali pro-blemi ambientali? Sentiamo ancora Pergher: “Non verreb-be costruito nel centro abitato, ma a una congrua distanza, in-serito in un contesto naturale e soprattutto laico, trattandosi di un servizio aperto a qualsia-si fede religiosa. Per quanto ri-guarda l’ambiente le emissioni in atmosfera sarebbero presso-ché nulle. Gli impianti di nuova generazione, infatti, hanno un particolare sistema di filtri che, tramite un sofisticato sistema di trattamento dei fumi, garan-tiscono la non emissione né di odori né tanto meno di inqui-namento”.

Paolo Chiesa

L’area più vecchia del cimitero di Pergine Valsugana

Mentre Trento discute, Pergi-ne si candida per realizzare un forno crematorio cittadino.

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PERGINE VALSUGANA 23

Pergine Vals. – “Smettila di lamentarti” era il titolo dell’in-contro dell’11 febbraio scorso al quale erano invitati i ragazzi di Pergine presso il Centro Gio-vani di via Guglielmi. L’occasio-ne era quella di incontrare i rap-presentanti del Comune. Sono stati 10 i ragazzi intervenuti che si sono dimostrati interessa-ti all’argomento, tanto da chie-

Incontro giovani e rappresentanti del Comune

Pergine Vals. – I cittadini ci segnalano due incroci stradali il cui attraversamento pedonale si rivela pericoloso: l’incrocio tra Via Marconi e Via Caduti, dove mancano le strisce pedona-li, e quello tra Via Pive e Via D. Chiesa, nei pressi dell’Azienda Sanitaria, anch’esso privo di attraversamento pedonale. P.C.

I cittadini ci segnalano due incroci pericolosi

Strade senza le strisce

L’incrocio fra la trafficata via Marconi e Via Caduti

L’incrocio tra via Damiano Chiesa e Via Pive

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“Smettila di lamentarti”Un momento del confronto tra i giovani e l’amministrazione comunale

dere agli amministratori come mai non si è chiesto ai giovani perginesi che idea avessero sul progetto del nuovo centro gio-vanile che sorgerà in via Am-stetten. Quattro dei ragazzi pre-senti hanno accettato di fare parte della consulta dei giova-ni, nuovo organismo di parteci-pazione previsto dallo statuto comunale. P. C.

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24 LEVICO TERME

Marco Francescatti rieletto presidente del Gruppo Pensionati cittadino

I pensionati in assemblea

Da sinistra l’ass. Benedetti, il sindaco Passamani e il pres. Francescatti

Levico Terme – Presso l’ora-torio parrocchiale si è svol-ta l’annuale assemblea del Gruppo Pensionati. Il pre-sidente Marco Francescatti ha presentato un resoconto dell’attività svolta nel 2010, ricordando le varie gite, le fe-ste di primavera e dei com-pleanni, un corso di pittu-ra coordinato dalla socia Carla Valentini Dalvai, l’or-ganizzazione dei corsi del-la Terza Età in collaborazio-

ne con il Comune, il corso di ginnastica dolce. Ha ricor-dato poi come nei mesi esti-vi gli iscritti abbiano potuto godere dell’apertura dome-nicale di Malga Sassi sull’al-topiano delle Vezzene. A ciò va aggiunto anche il servizio, durante l’estate, dell’apertu-ra della chiesetta di San Bia-gio. Presentando il program-ma per il 2011, Francescatti ha sottolineato la necessità di una sede più ampia, più ade-

guata alle esigenze dei 329 iscritti. Presenti ai lavori il sindaco Gianpiero Passama-ni, l’assessore Arturo Bene-detti e l’arciprete don Erne-sto Ferretti che hanno avuto parole di vivo apprezzamen-to verso i dirigenti di que-sta associazione. Prima del rinnovo delle cariche socia-li, Francescatti ha ringrazia-to la vicepresidente uscente Giovanna Acler che dopo sei anni di impegno aveva deciso di non ricandidarsi. Il nuovo direttivo risulta così compo-sto: Marco Francescatti pre-sidente, Aurelio Dalmaso, Rosellina Dalmaso vicepre-sidente, consiglieri Fiorel-lo Dalmolin, Paolo Gaigher, Bruno Passamani, Luisa Vet-torazzi, Rosanna Vettorazzi e, di nuova nomina, Maria Anto-nietta Angeli. Mario Pacher

IN BREVE

Levico T. – Leggere i muta-menti del Trentino a parti-re dal 1966. Questo lo sco-po del ciclo di sei incontri dal titolo “Il grande cam-biamento” organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale in collaborazione con l’as-sessorato alla cultura di Levico Terme. “Origine, sviluppo e pro-spettive dell ’autono-mia”, “l’industrializzazio-ne”, “l’alluvione del ‘66”, “dall’Istituto superiore di Scienze Sociali all’Uni-versità”, “la vita politica” i temi trattati. Venerdì 4 marzo, alle 20.30 presso la sala del Consiglio Comu-nale, ultimo appuntamento col giornalista Luigi Sardi che parlerà della “Crona-ca” di quegli anni.

Il grande cambiamento

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26 LEVICO TERME

Il 3 febbraio scorso ricordato l’onomastico del vescolo orientale cui è intitolata la chiesetta sul colle

La cerimonia svoltasi il 3 febbraio scorso alla chiesa di San Biagio

Levico Terme – Il 3 febbraio scorso il parroco don Ernesto Ferretti ha celebrato la san-ta messa alla chiesetta di San Biagio in colle, giorno onoma-stico del vescovo orientale.

Sul colle un tempo esisteva un castelliere della seconda metà del ferro, seguito da un castello, da un romitorio, una cappella. Secondo lo studio-so mons. Iginio Rogger una

struttura castellana incorpo-rava la chiesa, ora unico ele-mento superstite, segno di pa-recchi restauri e ampliamenti. L’architrave d’entrata ricorda l’ampliamento voluto dal no-taio Baretia de Roncais nel 1506, segretario vescovile del castello di Selva e Valsugana.Sempre con mons. Iginio Rog-ger una relazione e molte dia-positive sulla chiesetta furono presentate presso la sala della Sat di Trento da parte del Cen-tro Studi Chiarentana e dalla restauratrice Iris Poletti. Il Comitato per i contatti con le chiese orientali di Trento, anni fa, aveva prospettato che la chiesetta divenisse un cen-tro di periodico raduno esti-vo e pellegrinaggio per i mem-bri della chiesa ortodossa in

Trentino e i turisti.Inoltre, circa quindici anni, fa il parroco mons. Mario Bal-dessari e lo studio dell’arch. Renzo Acler realizzarono un restauro interno degli affre-schi, scavi interni ed esterni, per valorizzare e documenta-re la storia di questo pregevo-le manufatto della Comunità, lungo uno dei più suggestivi itinerari dei “segni del sacro”.Il Gruppo pensionati ed an-ziani di Levico, tramite i soci Paolo Gaigher e Bruno Pas-samani, durante tutto l’anno su appuntamento e ogni set-timana durante il periodo tu-ristico, assicurano l’apertura della chiesetta, informazioni e documentazione scritta e fo-tografica. Luciano De Carli

Ora attendere il pullman è più sicuro e agevole

Finalmente la pensilinaCampiello di Levico – Gli abitanti di Campiello e di Maso San Desiderio hanno una nuova fermata delle au-tocorriere servita da una pen-silina all’interno della quale i cittadini, e soprattutto gli scolari, possono tranquilla-mente attendere l’arrivo dei

pullman di linea. Precedente-mente la fermata era a Maso san Desiderio ed era servita da una piccola copertura inade-guata, dove in più la strada è stretta e le autocorriere in so-sta ostacolavano gli altri mezzi in transito. Ora è stata trasferita nella par-

te bassa di Campiello, sulla provinciale a circa 300 metri dalla precedente, ed è servita da una pensilina vera e propria

di adeguate dimensioni. An-che lo spazio è molto più am-pio ed offre così più garanzie sia per le persone in attesa che per gli altri utenti della strada. Mentre il comune di Levi-co Terme ha provveduto ad espropriare il terreno neces-sario, la Trentino Trasporti ha fatto costruire e sistema-re la pensilina. M.P.

La nuova pensilina

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Tanti fedeli per la festa di San Biagio

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Il 10 febbraio scorso è stato Inaugurato il nuovo Centro Unico Prenotazioni (CUP).

Castello Tesino – Un servi-zio fortemente voluto dall’am-ministrazione, che dà impiego a sei operatrici e che, seppur in minima parte, contribui-sce a frenare la tendenza allo spopolamento del territorio. Sono queste le considerazio-ni di Sisto Fattore, sindaco di Castello Tesino, in occasione dell’inaugurazione, il 10 feb-braio scorso, del Centro Unico Prenotazioni (CUP) collocato in una palazzina comunale in via Maestro Piero. Una sorta di “polo sanitario” dove fra qual-che mese arriveranno la far-macia comunale, due ambula-tori e due studi dentistici. Qui le operatrici riceveranno le telefonate dagli utenti trenti-

Alla presenza degli amministratori locali, dell’assessore provinciale Rossi e del direttore dell’Apss Flor

Inaugurato il nuovo CUP “periferico”

CONCA DEL TESINO28

Tesino – La giunta provin-ciale ha dato il via libera al progetto preliminare pre-sentato dai comuni di Pie-ve e Castello Tesino per re-alizzare un piccolo impianto idroelettrico ad acqua fluen-te sul rio Tolvà, affluente del torrente Grigno, a mon-te della località Ponte della Stua. Il progetto prevede la costruzione di un piccolo impianto a circa 1.250 metri slm, con una potenza nomi-nale media di 255 kW.La valutazione positiva è però subordinata ad alcu-ne prescrizioni. Fra queste la necessità di monitorare, oltre alla fauna ittica, la qua-lità biologica dell’acqua, la funzionalità fluviale e quindi la qualità dell’ambiente ac-quatico nel suo insieme.Il nuovo impianto è proget-tato in un’ottica di gestio-ne sostenibile della risorsa idrica: le amministrazioni

di Pieve e Castello Tesino si sono infatti impegnate a de-stinare una percentuale dei proventi a misure di svilup-po sostenibile, oltre a preve-dere significativi interventi di compensazione ambien-tale, tra i quali la riqualifi-cazione fluviale di un tratto del torrente Grigno con l’eli-minazione di due salti inva-licabili dalla fauna ittica, in corrispondenza di altrettan-te briglie esistenti.

La PAT ha accolto il progetto di Pieve e Castello

Sì alla centrale sul Tolvà

ni per la prenotazione di visite specialistiche otorino, igiene pubblica e dermatologia.Alla cerimonia erano presenti, oltre agli amministratori loca-li, l’assessore provinciale alla salute Ugo Rossi, il nuovo di-rettore della Apss Luciano Flor, l’amministratore unico del Gruppo GPI, che gestisce il servizio, Fausto Manzana e il

direttore generale del Gruppo Paolo Girardi e naturalmen-te gli operatori della sede del CUP di Ossana. “Il Cup in periferia – ha detto l’assessore Rossi – avvicina i servizi ai cittadini tenendo conto anche delle esigenze di chi ci lavora. La vera sfida è of-frire occasioni di lavoro nelle valli periferiche con prospetti-

ve concrete di crescita”. Per garantire il più elevato li-vello possibile di fruibilità per i cittadini, la prenotazione di una prestazione specialistica ambulatoriale (o la disdetta di una prenotazione) può avveni-re tramite numero telefonico 848816816 (da lunedì a vener-dì ore 8.00 - 18.00; sabato: ore 8.00 - 13.00).

Una veduta di Castello Tesino

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Uno scorcio di Pieve Tesino

Sisto Fattore, sindaco di Castello

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Polifonica: 40 anni alla grande...

30 CALCERANICA AL LAGO

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Oltre i 40 anni, verso il futuro...La Corale di Calceranica ha fe-steggiato i suoi 40 anni, ac-compagnata dall’Orchestra da camera “Leonardo Viel” di Bel-luno e dalle brillanti voci soliste di Rossella Righi (soprano) e Ivonne Dandrea (mezzosopra-no), presentando un reper-torio a cap-pella per conclude-re con una splendida in-terpretaz ione del “Gloria” di A. Vivaldi. Ancora una volta il diretto-re Gianni Martinelli (nella foto) ha mo-strato le sue note-voli qualità, dirigendo il concerto con un’inten-sità e un’adesione emo-tiva segno di una mano sapiente e musicalmente

Celebrare i 40 anni di fondazio-ne di un sodalizio non è cosa comune. Infatti soltanto quelli che si reggono su fondamenta solide e su di una autentica passione possono sperare di avere un futuro. Fra questi si colloca senz’altro la “Polifoni-ca” di Calceranica al Lago...

Calceranica al L. – La Poli-fonica di Calceranica nacque come coro parrocchiale nel settembre del 1970 per inizia-tiva di Angelo Martinelli, già direttore del vecchio disciol-to coro maschile e organista titolare dell’antica Pieve di S. Maria Assunta. Persona gradevolmente osti-nata, non si rassegnò mai alla fi ne dell’esperienza corale e cercò con tutte le sue forze una ricostituzione del coro puntando sui giovani, trovan-do subito una risposta entu-siasta. Così, dopo un intenso perio-do di prova per imparare al-cuni semplici motivi natalizi, la comunità di Calceranica as-sisteva nella nuova chiesa del S. Rosario al debutto della ne-onata formazione corale pro-prio alla messa di mezzanotte, imparando subito ad apprez-zarne le pur elementari qua-lità; al suo interno, del resto, era rappresentata quasi ogni famiglia del paese, ovunque si raccoglieva consenso e stimo-lo a perseverare. La vecchia e gloriosa pieve, che da seco-li si inondava del salmodiare monodico del canto gregoria-no ed occasionalmente delle potenti voci virili impegnate in lussuose pagine in un lati-no piuttosto improbabile, co-minciava da quel momento ad essere inondata dalle giova-ni, ancora acerbe ma spigliate voci di un coro misto.Da quei giorni lontani è tra-scorso molto tempo, il fonda-tore se ne è andato per sempre e con lui anche alcuni coristi della prima ora; ma il coro ha continuato a lavorare, trovan-do subito nel giovanissimo di-

rettore Gianni Martinelli – fi -glio d’arte – quella passione e quelle capacità che gli hanno consentito, pur attraverso gli immancabili periodi di diffi -coltà e scoramento, di poter proseguire una attività meri-toria ed educativa. Divenuto nel frattempo cora-

le polifonica, e pur interessato occasionalmente dai naturali avvicendamenti generaziona-li, questo sodalizio ha sapu-to mantenere inalterata negli anni la propria struttura inizia-le e garantire in tal modo una continuità di gestione che ha fortemente inciso sulla quali-

tà delle prestazioni e sugli ot-timi risultati fi n qui conseguiti.Oggi, con un repertorio forte di qualche centinaio di titoli, il complesso di Calceranica è una realtà solida, ben struttu-rata anche sotto il profi lo am-ministrativo, che può andare fi ero della sua storia.Un cammino lungo quat-tro decenni, scanditi da ol-tre 400 esibizioni uffi ciali, al-cune delle quali coronate da prestigiosi successi e da otti-me recensioni critiche, che ha consentito al complesso rivie-rasco di maturare una espe-rienza notevole e di proporsi come l’associazione maggior-mente rappresentativa nel campo della promozione cul-turale del paese. Tanti e tali sono i ricordi che è impossibile renderne conto in breve; a conferire però alla Corale di Calceranica quella giusta e corretta defi nizione di “importante veicolo di effetti-va e concreta promozione cul-turale” sono anche gli aspet-ti non intrinsecamente legati alla sola sfera musicale, come le molteplici trasferte per visi-te a luoghi di straordinaria va-lenza artistica, culturale e na-turalistica, condivise con la popolazione del ridente cen-tro lacustre. F.M.

matura. Intanto, dopo 32 anni ininter-rotti al vertice societario, Fer-ruccio Martinelli ha lasciato la carica di presidente; sotto la sua guida la Corale ha raggiun-to una posizione invidiabile nel

panorama della cora-lità trentina. Al suo successore – Ornel-la Andreatta – l’au-

gurio di guidare l ’associazio-

ne con il medesimo spirito e di cogliere i lusinghieri apprezza-menti che hanno con-traddistinto il quaranten-nio appena celebrato.

La Corale Polifonica di Calceranica al Lago durante il concerto per la festa dei 40 anni di fondazione

no), presentando un reper-

splendida in-terpretaz ione del “Gloria” di A. Vivaldi. Ancora una volta il diretto-re Gianni Martinelli (nella foto) ha mo-strato le sue note-voli qualità, dirigendo il concerto con un’inten-sità e un’adesione emo-tiva segno di una mano sapiente e musicalmente

panorama della cora-lità trentina. Al suo successore – Ornel-la Andreatta – l’au-

gurio di guidare l ’associazio-

celebrato.

La Corale Polifonica di Calceranica al Lago ha da poco festeggiato il quarantesimo di fondazione

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Ecco i progetti contenuti nel Piano Giovani di Zona della Vigolana approvati dalla Provincia nel 2010

Giovani: “Punto mio... libera tutti”

VIGOLANA 32

IN BREVEOpere finanziate Centa S. Nicolò – La giun-ta provinciale, su proposta dell’assessore all’urbanisti-ca, enti locali e personale Mauro Gilmozzi, ha confer-mato il finanziamento per due opere inserite nel patto territoriale della Vigolana e presentate dal Comune di Centa Ssn Nicolò. Nel det-taglio, l‘esecutivo provincia-le ha stabilito di finanziare la realizzazione di una tet-toia presso il piazzale del-le scuole elementari e la re-lativa pavimentazione, con un contributo a carico del bilancio provinciale di euro 33.560,13. Al progetto di co-struzione di una struttura funzionale all‘area sportiva di Centa S. Nicolò, andranno invece 328 mila euro. Entrambi gli interventi sono inseriti nel Patto territoriale della Vigolana.

Vigolana – È denominato “Punto mio... libera tutti” il Piano Giovani di Zona della Vigolana, che vede coinvolti i quattro comuni dell‘Altopiano con Vigolo Vattaro capofila.I progetti approvati nel 2010 sono stati complessivamente 13. Cinque a carattere sovraco-munale. Eccoli.Sportello Giovani per far cono-scere le iniziative e le propo-ste, creare sinergie tra i giova-ni e gli adulti, offrire risposte a problematiche giovanili.Invito scuola ciclismo, pro-getto per scoprire il territorio attraverso l’attività ciclistica, con momenti formativi all’in-terno di un’iniziativa residen-ziale strutturata come cam-pus.Ludogag, pomeriggi di anima-zione, laboratori e varie attivi-tà estive facendo sperimenta-re ai ragazzi e ai bambini nuovi materiali e tecniche artistiche.Think, don’t drink, stand anal-colico alle feste campestri, nonché incontri per sensibiliz-

zare i giovani sui rischi legati al consumo di alcolici.Vattaro Eurotrip, progetto in cinque fasi finalizzato a un viaggio in Germania, con due incontri sull‘emigrazione tren-tina.Sono stati otto, invece, i pro-getti comunali.Corri e scappa, progetto per stimolare la partecipazione dei ragazzi alla vita comunita-ria attraverso l‘attività sporti-va, con incontri settimanali al campo da calcetto di Bosenti-no e una partita di fine corso.Biciraduno, momento di in-contro e di scambio per appas-sionati di biciclette.Il presepe e i pannelli dipinti, realizzazione degli sfondi (fon-dali) per il presepe in chiesa e dei pannelli raffiguranti la na-tività per l’esterno della chie-sa, con l’intento di sviluppare la collaborazione tra ragazzi e adulti, sviluppare la loro ma-nualità e creatività.Musicando, danzando e tea-trando, un progetto per dare ai

giovani la possibilità di espri-mersi nel campo artistico a loro più congegnale (musica, danza, teatro) con un saggio finale.Vattaro I-photo, incontri con esperti di fotografia finalizzati a una mostra fotografica.Viaggio in Oriente per far scoprire ai giovani le culture dell’Estremo Oriente attraver-so incontri culturali con degli esperti in materia.

Alla scoperta dei ghiacciai, campus di tre giorni per ca-pire, attraverso incontri con esperti, come i fenomeni cli-matici vadano a influire sui ghiacciai e quanto sia impor-tante salvaguardare e rispetta-re il nostro pianeta. Infine Romeo e Giulietta, pro-getto per sperimentare un “ap-proccio corporeo” al teatro con un saggio finale sull’opera “Romeo e Giulietta”.

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Una veduta del paese di Vigolo Vattaro, capofila del Piano Giovani

iscritti ed ha la propria sede in viale delle Scuole, al civico n.8. La sede è aperta ai soci tutti i giovedì dalle 14.00 in poi e la domenica dalle 15.00. Anche all’interno di questo

Bosentino – Una ventina di iscritti al gruppo Pensiona-ti di Bosentino guidati dal-la presidente Rosanna An-dreatta, sono stati ospiti del gruppo Pensionati e anziani di Calceranica al Lago. Con questa visita gli ospiti hanno voluto restituire l’incontro del settembre scorso quan-do i due gruppi, nel corso di una cerimonia svoltasi a Bosentino, si erano gemel-lati nel segno dell’amicizia e della reciproca collabora-zione. Alle parole di circo-stanza della presidente del gruppo di Calceranica Gilia Fontana, è seguito un breve concerto d’assieme con alle-gri canti popolari, recite ed un momento conviviale. Al gruppo pensionati di Bosen-tino aderiscono più di 100

I Pensionati di Bosentino ospiti dell’omologo gruppo di Calceranica al Lago

Allegro incontro dei gruppi pensionati

gruppo è nato un coro misto che vanta un ricco reperto-rio di canti popolari e reli-giosi, che vengono eseguiti in varie ricorrenze nel corso dell’anno. M.P.

L’incontro fra i pensionati dei due gruppi a Calceranica al Lago

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La grande festa del GS Valsugana

Al Palalevico il Gruppo Sportivo Valsugana ha festeggiato il suo decimo anno di attività atletica

Gli atleti premiati che nel 2010 hanno vestito la maglia azzurra della nazionale: da sinistra Laura Rendina (prove multiple), Letizia Marchi (giavellotto), Marco Lorenzi (400 metri, atleta dell’anno), Stefano Na-dalini (salto in alto) e il presidente del GS Valsugana Mauro Andreatta

Levico Terme – La presenza di più di 350 persone, dell’as-sessore alla cultura Franco Panizza, del consigliere pro-vinciale Renzo Anderle, del presidente dell’ApT Valsuga-na Massimo Oss, del sindaco di Pergine Silvano Corradi, dell’assessore allo sport del comune di Borgo Matteo De-gaudenz, del presidente del consiglio comunale di Borgo Valsugana Edoardo Rosso, del presidente della Fidal provin-ciale Giorgio Malfer, del pre-sidente del Coni provinciale Giorgio Torgler, del consiglie-re della Fidal nazionale Ste-fano Andreatta, dell’assesso-re allo sport della Comunità di valle Bassa Valsugana, del

vicepresidente della Cas-sa Rurale Centro Valsugana Tessaro, stanno a conferma-re l’importanza raggiunta dal Gs Valsugana Trentino sia dal punto di vista agonistico che organizzativo. A Levico si è fe-steggiato il decimo complean-no della società, nata dalla fu-sione delle tre società presenti nel 2001 in Valsugana: atletica Pergine, atletica Valsugana e atletica Lagorai che con il loro progetto di unificazione han-no indicato non solo al mon-do sportivo quale sia la strada giusta per la crescita della Val-sugana. Grandi soddisfazioni per il presidente Mauro An-dreatta e il responsabile orga-nizzativo Loris Zortea.

Elogi sono stati fatti da tut-te le autorità presenti, sia per gli importantissimi risul-tati agonistici ottenuti, il Gs Valsugana da quattro anni è stabilmente nella serie “A” dell’atletica leggera, nel 2010 settima società in Italia, risul-tato ottenuto nella splendida finale oro di Borgo Valsugana, sia per le grandi organizzazio-ni portate in Valsugana, con conseguente grande promo-zione del territorio.Dopo le premiazioni dei tecni-ci sociali, degli atleti giovanili, degli atleti che hanno conqui-stato titoli italiani individuali o saliti sul podio ai campionati italiani, al Palalevico sono sta-ti proclamati gli atleti dell’an-no 2010 della società: per il settore master Simonetta Ga-dler e Paolo Sadler, per la ca-tegoria ragazzi/e Micol Abolis

e Carlo Reggiani, per la cate-goria cadetti/e Debora Bazza-nella e Nicola Lorenzi, per la categoria allievi/e Anna Betti-nazzi e Stefano Nadalini, cam-pione italiano allievi nel salto in alto con m 2,12, nelle cate-gorie assolute Laura Rendina, fortissima epthatleta nazio-nale e vincitrice del gran prix italiano di epthatlon, e Alberto Sgarabotto. Infine, a coronamento di una stagione indimenticabile, atle-ta dell’anno 2010 della società è stato proclamato Marco Lo-renzi, campione italiano allie-vi sui 400, suo il record italia-no dei 400 con 47”05, 4° tempo nelle graduatorie mondiali u23, maglia azzurra, e meda-glia d’argento alle olimpiadi giovanili di Singapore con la staffetta europea, grandissima speranza dell’atletica italiana.

Un momento della festa al Palalevico con gli atleti sul palco

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SPORT36

Tesino – Il 2011 è iniziato con importanti novità per quanto riguarda il Gruppo Sportivo Ausugum. Per la prima volta, infatti, la società di Borgo Valsugana sta proponendo nella conca del Tesino un corso di minivolley dedicato ai bambini e ai ragaz-zi in età scolare. L’obiettivo di-chiarato è quello di promuove-re e far decollare questo sport anche nella zona del Tesino.I corsi, che sono tenuti dagli istruttori Vittorio e Ivan Pia-centini, si svolgono presso il palazzetto dello sport di Pieve Tesino, con la collaborazione dell’amministrazione comuna-le guidata da Livio Gecele.Nei prossimi mesi si prevedo-no anche delle partite dimo-strative e la possibilità di par-tecipare il prossimo anno al campionato Csi. G.F.

L’Ausugum porta il volley in TesinoUn corso di minivolley dedicato ai bambini e ai ragazzi promosso dal Gruppo Sportivo Ausugum

I giovani atleti del minivolley Tesino con allenatori e accompagnatori

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Premiati Eleonora Strobbe e Dario Alessandrini

Ecco gli Sportivi dell’anno

Pergine Vals. – Eleonora Strobbe, campionessa mon-diale di tiro con l’arco di campagna, e Dario Alessan-drini, presidente dell’Alta Valsugana Volley, sono stati indicati dalla commissione per lo sport, rispettivamente l’atleta e il dirigente del 2010, premi giunti quest’anno alla 14esima edizione.

La cerimonia ha visto il sin-daco di Pergine Valsugana Silvano Corradi, il presiden-te del consiglio Giuseppe Facchini, gli assessori Marco Morelli e Renato Tessadri ed il presidente del Coni trenti-no, il trentino Giorgio Tor-gler, consegnare la targa del Comune ai due personaggi sportivi dell’anno.

Un momento della cerimonia nell’aula del Consiglio comunale

Un valsuganotto vince il Master di sci alpinismo

Campestrini è il campione

Torcegno – È Camillo Cam-pestrini, 46 anni di Torce-gno, atleta che gareggia con la Società sportiva Cima 12 di Borgo Valsugana, il cam-pione italiano master 2011 di sci alpinismo. L’atleta val-suganotto ha conquistato il prestigioso titolo sulle nevi di Castione della Presola-na (BG), mettendo in fila i

più forti sciatori del panora-ma nazionale. Già nel 2010 Campestrini aveva ottenuto lusinghieri risultati, piazzan-dosi al secondo posto nella classifica generale di coppa Italia e vincendo numerose gare. Lo sci alpinismo è una disciplina che permette di muoversi in montagna sia in risalita sia in discesa.

La premiazione sulle nevi di Castione della Presolana (Bergamo)

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La “rossa” parte alla riscossa...Stefano Domenicali, Direttore della Gestione Sportiva della Ferrari, in questa intervista ci spiega alcune delle novità del Campionato di Formula 1 che partirà il 13 marzo prossimo, nonché l’obiettivo primario della scuderia Ferrari: vincere.

Stefano, partiamo da F150th Italia. Perchè questo nome? “Perché vogliamo celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Credo che la nostra Scuderia rappresenti nel mondo l’italianità pur essendo una squadra internazionale, com-posta da persone provenienti da tutto il mondo”. Ci sono alcune novità nella squadra, ce ne vuoi parlare? “Credo che la principale novità nell’organizzazione sia legata al fatto che abbiamo rivisto la squadra degli ingegneri in pista. Abbiamo il vice direttore tecnico, Pat Fry, che coordina gli in-gegneri di Alonso e di Massa, rispettivamente Andrea Stella e Robert Smedley, il Direttore Tecnico, Aldo Costa, rimane come coordinatore generale di tutti gli aspetti tecnici. Abbiamo ap-portato un ulteriore miglioramento nell’ambito delle strategie con una persona che viene da esperienze diverse, Neil Martin”. Alonso e Massa: come li vedi per questo 2011? “Li vedo molto motivati e carichi. Capiscono che per loro è un anno importante per diversi motivi e sono consapevoli che dobbiamo fare bene tutti”. Quali saranno i principali rivali della Ferrari? “Credo che dobbiamo considerare prima di partire tutti: le grandi squadre, che saranno tutte molto forti, quindi Red Bull, Mercedes, McLaren, e ci saranno altre squadre che potrebbero essere outsider pericolosi. Inoltre i grandi piloti, abbiamo tanti Campioni del mondo, non dobbiamo dimenticarne neanche uno, quindi sarà un Campionato molto tirato”. Tante novità tecniche, molte dirette ad avere più spettacolo: ci saranno più sorpassi? “Sui sorpassi vorrei essere un po’ prudente: è chiaro che tut-to ciò che è stato fatto, soprattutto il cambiamento dell’ala mobile posteriore, è stato pensato per aumentare la facilità di sorpasso. Per far sì che questo sistema porti all’obiettivo che tutti noi vogliamo raggiungere credo che siano necessari un paio di Gran Premi per mettere a punto il sistema. Questo ri-mane un obiettivo prioritario per aumentare la spettacolarità delle gare”. Nel 2010 la stagione è stata molto incerta, pensi che sarà così anche nel 2011? “Credo di si; sarà una stagione come abbiamo già vissuto in-tensa, dove mi aspetto tante squadre che possono vincere, quindi la competizione sarà ancora più alta e un’incertezza ancora maggiore”. Dal punto di vista personale: ti senti obbligato a vin-cere quest’anno? “Non è un problema di obbligo, ma di obiettivo. Direi che quel-lo è e rimane l’obiettivo per me e per tutta la squadra”.

Stefano Domenicali

Intervista a Stefano Domenicali

SPECIALE MOTORI

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SPECIALE MOTORI40

Il servizio offerto dalla Carrozzeria Sandri di Villa Agnedo elimina tutti disagi e le perdite di tempo

La rottura o la scheggiatura del parabrezza rappre-senta sempre una gran seccatura per gli automo-bilisti, spesso spaventati – oltre che dal danno – dai disagi che ne conseguono. Ma ora la Carrozzeria Sandri di Villa Agnedo offre un servizio davvero completo, che elimina qualsiasi problematica. Ce ne parla uno dei due titolari, Danilo Sandri.Danilo, circolare con il parabrezza scheggia-to. È pericoloso?“Come no. Innanzi tutto dal punto di vista della sicurezza, perché un parabrezza scheggiato, oltre a non garantire una buona visibili-tà, può rompersi in qualsiasi momento. Inoltre è vietato dal codice della strada”.Due ottime ragioni per sostituirlo subito, dunque...“Talvolta si può anche riparare, però dipende dall’entità del danno. Nel caso, comunque, la nostra carrozzeria, autorizzata da Euroglass, fornisce al cliente intervento di sostituzione del parabrezza con cer-tifi cato di garanzia che il vetro è conforme all’originale e un’ulteriore

garanzia sul lavoro eseguito. Se l’automobilista ha una Polizza vetri non paga assolutamente nulla”.Come funziona?“È molto semplice. Quando si verifi ca un danno ai cristalli, l’automobilista coperto da assicurazione non deve fare altro che rivolgersi al nostro cen-tro autorizzato. Penseremo noi a tutto l’iter per la gestione della pratica con la sua assicurazione, fa-cendogli così risparmiare tempo e denaro. Il clien-

te dovrà solo tornare a ritirare la propria autovettura, che gli faremo trovare perfettamente pulita all’interno e lavata all’esterno, il tutto senza spendere un centesimo”.E per chi non potesse lasciarvi la macchina per l’intervento di riparazione o di sostituzione del cristallo?“Abbiamo pensato anche a questo. In caso di necessità, al cliente of-friamo gratuitamente un’auto sostitutiva, oppure possiamo andare noi a ritirarla, direttamente a casa sua o sul luogo di lavoro, per poi riconsegnargliela nel luogo e nei tempi a lui più comodi”. (p.r.)

Cristalli rotti? La giusta soluzione

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SPECIALE MOTORI 41

Correva l’anno 1951 quando Toyota lanciò sul mercato il Land Cruiser, un mito che resiste ancora

Con 9 milioni di vetture prodotte all’anno, la Toyota è attualmente il primo costruttore automobilistico del mondo. E pensare che all’ini-zio, nel 1933, ben pochi erano disposti a scommettere sul futuro di questo marchio visto che l’azienda essendo specializzata nella pro-duzione di macchine tessili non aveva nes-suna esperienza in campo automobilistico.Ciò nonostante il grande sogno di Kiichiro Toyoda si realizzò soprattutto a partire da-gli anni ‘50, quando furono effettuati gran-di investimenti per il rinnovo degli impian-ti, consentendo così un notevole aumento della produzione. Fu in quel periodo che vide la luce un fuori-strada che ancor oggi è un indiscusso pro-tagonista del segmento dei SUV. Si tratta del Land Cruiser, lanciato sul mercato nel 1951, dotato di un 6 cilindri di 3,4 litri, rimpiazzato nel 1956 da un 3,9 litri che a sua volta lasciò il posto al nuovo 4,2 li-tri apparso nel 1975. La versione diesel da 3,0 a 3,6 litri fu prodotta a partire dal 1972 non solo in madrepatria ma anche in Portogallo con i motori diesel dell’italiana V.M. Motori di Cento (Ferrara), mentre le vetture prodotte nello stabilimento brasiliano montavano motori diesel forniti dalla Mercedes-Benz. Nel 1980 questo glorioso fuoristrada fu sottoposto a restyling, con

una nuova versione dotata di motori diesel di 3,4 e 4,0 litri, nonché di un motore a benzina di 4,2 litri.L’ultima evoluzione di questo gioiello di famiglia è oggi rappresenta-ta dal Land Cruiser V8, un perfetto mix di robustezza e funzionalità,

con il comfort di una lussuosa ammiraglia.Più abbordabile nel prezzo, ma non per questo meno performante, appare il Land Cruiser che garantisce un controllo totale in ogni situazione di guida.Facendo un passo indietro, nel 1979 Toyota propose il veicolo commerciale leggero Hi-Lux a trazione integrale, di cui il 4-Runner, lanciato sul mercato nel 1987 rappresentò una signifi cativa evoluzione, con motori 4 cilindri di 2,4 litri o 6V di 3,0, conquistando estimatori in tutto il mondo.Nel 1994 arrivò il gioiellino RAV4, un model-

lo ancora oggi di punta nel mercato grazie anche alle nuove versioni Crossover e Crossport.Davvero originale e anticonformista, infi ne, appare l’Urban Cruiser, un’autovettura che sa coniugare perfettamente la migliore espe-rienza Toyota nella progettazione di veicoli 4X4 con un design inno-vativo dalla spiccata personalità e con la versatilità di un’auto metro-politana. Si può volere di più?

Land Cruiser, un vero mito fin dal 1951

Una lunga tradizione nel fuoristrada

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l 28 luglio 1894 il Petit Journal orga-nizzò la prima grande corsa su strada della storia, aperto a tutti i possesso-ri di un mezzo meccanico “non molto pericoloso, facilmente maneggevole e per nulla costoso”.

La prima corsa automobilistica della storia fu ideata dal giornalista francese Fossier e fu disputata il 20 aprile 1887 lungo i 32 km del tracciato Neuilly-Versailles e ritorno. Ad onor del vero si trattò più che altro di una pro-va a cronometro, visto che al via si presentò un solo concorrente, il meccanico Georges Bouton che, a bordo di un triciclo a vapore, coprì il percorso in 1 ora e 14 minuti, alla me-dia non proprio esaltante di 25,946 km orari.Il primo confronto tra due concorrenti si ebbe il 10 maggio 1891 quando Marelle e Serpollet si sfi darono alla guida dei loro trici-cli a vapore sul circuito di Longchamps. Ser-

pollet fu costretto al ri-tiro e così Marelle vinse coprendo i 20 km in 41 minuti. Il 31 agosto 1891 il pilo-ta Lecaux con il suo tri-ciclo a vapore De Dion s’impose sul circuito di Vincennes. Fu proprio in quell’occasione che si registrò il primo in-cidente nella storia di questo sport. Una per-sona ebbe infatti la ma-laugurata idea di at-

traversare la strada proprio mentre stava sopraggiungendo un concorrente che solo per un soffi o riuscì a scansare l’impruden-te spettatore il quale, tuttavia, svenne per lo spavento. L’episodio, che avrebbe potuto avere con-seguenze tragiche, si risol-se solo con un grande spa-vento, ma tanto bastò alle autorità per decretare la so-spensione delle gare auto-mobilistiche.Tre anni dopo, il 28 luglio 1894, il Petit Journal orga-nizzò la prima grande corsa su strada della storia aperta a tutti i possessori di un mezzo meccanico “non molto pericoloso, facilmente maneg-gevole e per nulla costoso”. Lungo il percor-so – la Parigi-Rouen di 130 km – si diede-ro battaglia un’ottantina di macchine, delle

quali metà mosse da motori a benzina e l’al-tra metà azionate a vapore. Fu il conte De Dion, alla guida di una macchina a vapore, a tagliare per primo il traguardo in 5 ore e 40 minuti; sforzo vano poiché fu retrocesso al terzo posto a causa del mezzo giudicato poco maneggevole. Nota assai curiosa, poi, fu la reprimenda in-dirizzata dall’organizzazione ai concorren-ti, rei di aver mostrato “scarso senso di re-sponsabilità” nel viaggiare ad una media considerata eccessiva e pericolosa: ben 26 km all’ora! Il primo successo colto da una macchina con motore a scoppio nella storia dell’au-tomobilismo sportivo risale al 1895 quan-do una Panhard percorse i 1.120 chilome-tri della Parigi-Bordeaux-Parigi in 48 ore e 47 minuti.

La città di Parigi diven-ne così il punto di rife-rimento obbligato per tante altre gare: la Pa-rigi-Marsiglia-Parigi del 1896, la Parigi-Trouvil-le del 1897, la Parigi-Ostenda del 1898, la Pa-rigi-Berlino del 1901, la Parigi-Vienna del 1902 e la Parigi-Madrid fune-stata da gravi incidenti

che determinarono gli organizzatori a so-spendere la gara dopo la prima tappa, vinta da Gabriel alla media – davvero impressio-nante considerata l’epoca! - di 119 chilome-tri orari. J.G.

Le prime gare automobilistiche risalgono alla fi ne dell’800, in Francia, con mezzi a vapore

Un giornale ideò la prima corsa

Una De Dion Bouton dell’anno 1903Una De Dion Bouton dell’anno 1903

Un francobollo raffigurante una De Dion Bouton 8 del 1904

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Si chiama Xenon il nuovo veicolo da lavoro marchia-to Tata, pick up dal design molto accattivante grazie a linee morbide e arrotondate, ma anche un mezzo dalla straordinaria capacità di carico, nonché po-tente, prestante e confortevole in ogni situazione.

Xenon è motorizzato dal nuovo propulsore a gasolio 2.2 litri tur-bodiesel common rail ad iniezione diretta di ultimissima gene-razione. 103 kW (140 CV) di potenza massima e una coppia mo-trice di 320 litri, 16 valvole con regolazione automatica del gioco, doppio albero a camme DOHC e iniettori centrali, tutto in pieno rispetto della normativa Euro4.Linee morbide, con equilibrate rotondità, prendono l’avvio da un frontale corposo, dove spiccano i fari quadrangolari, la ma-scherina a barre, il consistente e protettivo paraurti e, più sotto, la piastra in alluminio con la sua duplice funzione: estetica e di protezione della parte inferiore.140 CV per prestazioni da all terrain, 2179 cm³ common rail per una potenza erogata in modo fl uido e costante. Quattro ruo-te motrici con inserimento elettrico e differenziale posteriore autobloccante. Xenon, pick up dell’ultima generazione, supera qualsiasi diffi coltà. Per ottimizzare la motricità in tutte le situa-zioni, anche quelle più impegnative, su tutti i modelli e le versio-ni è previsto, di serie, il differenziale posteriore autobloccante (a slittamento limitato). La struttura prevede un robusto telaio in acciaio, a traverse e longheroni, con elevate caratteristiche di re-sistenza torsionale, per sopportare ogni possibile sollecitazione.Nella versione 4x4, Xenon addotta il sistema di trazione integrale inseribile. Normalmente la motricità è posteriore, ma può essere inserita anche all’avantreno con il comando a “rotella”, sistema-to in plancia ben a portata di mano. L’inserimento è a comando elettrico e può avvenire anche con veicolo in movimento, sino ad una velocità di 60 km/h.Razionalità, uso corretto degli spazi, capacità di carico, robu-stezza, comfort di marcia, affi dabilità, economicità d’uso, ridot-ta manutenzione, sono le risposte Tata alle richieste del mondo del lavoro.Il cassone, con le sue linee arrotondate si integra bene con il de-sign d’insieme e offre un punto di carico pratico e di generose dimensioni, con sponda ribaltabile e vasca protetta da un rivesti-mento in materiale sintetico molto robusto e antigraffi o.Xenon può essere fornito anche con allestimenti speciali come il cassone fi sso o ribaltabile posteriormente o sui tre lati, con sponde ad apertura trilaterale. Particolarmente adatto alla rea-lizzazione di versioni speciali da lavoro (dalle scale automontanti, ai mezzi operativi stradali, ecc.) è la versione autotelaio calibrato 4x2 cabina singola passo lungo.

Xenon, pick up accattivante

Ecco il nuovo veicolo da lavoro della Tata

Xenon è motorizzato dal nuovo propulsore a gasolio 2.2 litri tur-

SPECIALE MOTORI

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Il Suv compatto e versatile di Škoda si adatta perfettamente a tutte le situazioni di viaggio

Ecco la Yeti, Off Road e urban styleLa Yeti riesce a combinare l’eccellente carattere di un SUV compatto con le migliori caratteristiche di una berlina.

Porta il nome dell’uomo delle nevi, ma non incute alcun timore, anzi trasmette un gran senso di sicurezza e suscita ammirazione in chi la osserva da vicino. La Škoda Yeti, infatti, è una vettura robusta, attrezzata per affrontare condizioni parti-colarmente diffi cili e trasportare tranquil-lamente i suoi passeggeri in situazioni in cui altri veicoli gettano la spugna.Tuttavia rispetto all’uomo delle nevi, quest’auto si sente perfettamente a proprio agio anche su strade, autostrade e in città. Accanto alle eccellenti qualità di guida, la Škoda Yeti offre la più moderna gamma di motorizzazioni all’interno del segmento, grazie a cinque propulsori quattro cilindri con potenze comprese tra 105 CV (77 kW) e 170 CV (125 kW), due dei quali benzina e tre Diesel; tutti Euro 5 e in grado di fornire eccellenti prestazioni in termini di econo-mia nei consumi e ridotte emissioni.L’intelligente confi gurazione degli interni e la disposizione dei singoli gruppi e componenti consentono alla Yeti di offrire spazi molto ge-

nerosi con un’altezza complessiva di 1.691 mm e un passo di 2.578 mm, condizioni ottimali anche per un eccellente comfort di viaggio e un’apprezzabile qualità della vita a bordo. Inoltre per le necessità di trasporto più impegnative con i sedili posteriori rimossi il volume del bagagliaio arriva a 1.760 litri.La Yeti è in grado di soddisfare i desideri di avventura del proprio

conducente, grazie a un’altezza dal suolo di 180 mm, ma soprattutto per merito di una trazione integrale dotata di frizione elettro-nica Haldex di quarta generazione. L’atmosfera di standard elevato viene raf-forzata dalla scrupolosa selezione dei ma-teriali: interruttori, comandi e rivestimenti piacevoli al tatto costituiscono solo alcuni dei dettagli che rendono la Yeti all’altezza di una classe superiore. La dotazione di serie, infatti, rispecchia l’elevato livello tipico del-le automobili Škoda: fi n dalla versione di in-gresso alla gamma, che offre una dotazione completa in termini di comfort, viene sod-disfatta la maggioranza delle richieste di un

Cliente tipo. La versione superiore Adventure offre principalmente dettagli funzionali, mentre il livello di punta Experience dota la vet-tura di ulteriori soluzioni visive e legate al design.

Una Yeti al salone Motor Show di Essen

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L’intramontabile fascino delle vetture sportive e l’emo-zionante ruggito dei motori stanno per invadere le stra-de della Valsugana, per una due giorni che farà la felicità di migliaia d’appassionati di gare automobilistiche.

L’appuntamento con il rombo dei motori, assolutamente da non perdere, è per venerdì 18 e sabato 19 marzo, quando la vallata sarà animata dal “Valsugana Historic Rally”, manifesta-zione giunta alla sua terza edizione e organizzata dalla scude-ria Manghen Team di Borgo Valsugana, presieduta da Carmelo Brendolise, e dal Team Bassano.Tante le novità introdotte quest’anno, che si inseriscono in una lunga tradizione motoristica, la quale ha quasi il sapore della leggenda. Era il febbraio del 1980, infatti, quando a Borgo Valsugana – grazie alla caparbietà di Giancarlo Rigo, allora presidente del Manghen Team – fu organizzata la prima edizione del “Valsuga-na Rally Neve”, un rally che poteva defi nirsi unico in Italia poiché il percorso era tutto su fondo innevato. Il grande successo di quell’appuntamento fu bissato l’anno seguente sotto la supervisione dell’avvocato Stochino, già pa-dre dell’indimenticato San Martino di Castrozza, ma poi la gara cadde nel dimenticatoio e ci vollero ben 28 anni affi nché ve-nisse riproposta con la formula del Rally Storico. Ciò lo si deve all’impegno del Team Bassano e del Manghen Team che dopo aver organizzato le edizioni 2009 e 2010 come Rally riservato ai soli iscritti delle due scuderie, prevedono parecchie novità per questa edizione 2011.Sarà, infatti, la prima gara stagionale per il Trofeo A112 Abarth, il Trofeo Opel e il Trofeo HF. Confermato in coda al “Valsugana Historic Rally” anche il “Valsugana Historic Classic”, gara di rego-larità sport aperta alle vetture costruite fi no al 1986 con la gran-de novità che la gara sarà valida anche per il Trofeo Tre Regioni.Il percorso misura poco più di 260 chilometri, 74 dei quali sa-ranno di prove cronometrate che si otterranno ripetendo due volte il giro. Due prove sono identiche a quelle della scorsa edi-zione mentre le altre due, inedite per questa gara, furono uti-lizzate qualche anno fa dal Rally San Martino di Castrozza. Borgo Valsugana sarà il fulcro della manifestazione e presso il Palasport si terranno le verifi che previste nel pomeriggio del venerdì. Sabato mattina, quindi, la partenza dal centro di Bor-go e l’arrivo poco prima dell’imbrunire.Come sempre, vinca il migliore!

Il ruggito dei motori in Valle

Valsugana Historic Rally il 18 e 19 marzo

L’edizione 2010 del Valsugana Historic Rally

SPECIALE MOTORI

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SPECIALE MOTORI46

Il carro mobileL’idea di un carro “auto-mobile”per se-coli affascinò molti inventori e scienziati, fermamente risoluti nel proposito di in-dividuare una nuova fonte di energia che fosse in grado di muovere i loro marchin-gegni, senza dover ricorrere né alla forza degli animali, né a quella dell’uomo.Nel 1449 Jacopo Mariano ebbe l’intuizione di sfruttare l’energia eolica, conclusione a cui, nel 1455, giunse pure Roberto Valtu-rio. Fu così che i due scienziati realizzaro-no un carro dotato di ventole ingranate con le ruote.Famosissimo, poi, è il carro a molle dise-gnato nel 1482 da Leonardo da Vinci sul foglio 296 V del Codice Atlantico, progetto che circa un secolo dopo venne ripreso da Tallemont des Réaux allo scopo di aziona-re la carrozza di una grande dama. I risulta-ti, però, furono tutt’altro che confortanti.

L’avventodel vaporeNel 1680 Isacco New-ton, ispirandosi all’eo-lipila di Erone, elabo-rò il progetto per un veicolo munito di una caldaia collocata fra le quattro ruote. Ma il primo signifi cativo esperimento di loco-mozione stradale risale al 1765 e fu con-dotto dall’ingegnere francese Nicolas Jo-seph Cugnot, a cui si deve la costruzione del fardier a tre ruote, veicolo mosso da un motore a due cilindri ad effetto sem-plice, alimentato da una caldaia a vapore. Tuttavia questo modello denotò subito molti limiti, in primo luogo nella velocità massima, non oltre i 9,5 km/h, e nell’auto-nomia di funzionamento, calcolata in ap-pena 15 minuti. Tutto ciò, sommato alla

manovrabilità assai diffi coltosa, decretò la sospensione degli esperimenti, che ri-presero con rinnovato vigore soltanto una cinquantina di anni più tardi, nel 1828, quando Marc Séguin costruì un veicolo a vapore dotato di differenziale Pecqueur.Nonostante l’impegno profuso dai tecni-ci francesi, nella prima metà del XIX secolo fu soprattutto l’Inghilterra a dare il mag-gior contributo alla ricerca con l’autovei-colo a quattro ruote di Richard Trevithlich (1802), le diligenze a vapore di Julius Grif-

Il primo motore a scoppio fu realizzato dai nostri Barsanti e Matteucci: un prete e un ingegnere

Il motore, storia di un’idea antica

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SPECIALE MOTORI 47

fi th (1821), di Sir Goldswoorthy Gurney (1825), di Summers e Ogle (1830) e di Nacock (1830). Nel 1841, Luigi De Cristoferis compì un notevole passo avanti costruendo, e facendo funzionare per otto ore consecutive, un motore atmosferico alimen-tato a nafta.

Il motore a scoppioFurono gli italiani Eugenio Barsanti e Felice Mat-teucci, un prete e un ingegnere, a realizzare, nel 1856, il primo motore a scoppio – privo della fase di compressione e quindi funzionante a 3 tempi – alimentato da una miscela di aria e gas illuminante. Nel 1858 la piccola società Escher-Wyss di Zurigo costruì un motore bicilindrico a pistoni concorren-ti, mentre nel 1860 il francese Etienne Lenoir bre-vettò un proprio motore a scoppio. Il propulsore francese Lenoir, che aveva sviluppa-to un vecchio progetto di Hugon, ben presto fu soppiantato da un motore tedesco assai leggero e silenzioso prodotto da Nikolaus Otto e Eugen Lan-gen, presentato in anteprima all’expo di Parigi del 1867.Alla società tedesca nel 1872 si unirono Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach, la cui collaborazione si rivelò fondamentale per avviare un’intensa produ-zione di motori a benzina che nel 1875 raggiunse la cifra – ragguardevole per l’epoca – di 2 mila esemplari. Risalirebbe al 1875 la prima rudimentale automobile, costruita dall’au-

striaco Siegfried Markus utilizzando come propul-sore proprio un motore Otto. Le testimonianze, però, sono frammentarie.Nel 1862 il francese Alphonse Beau de Rochas ave-va brevettato un motore a scoppio a quattro tem-pi, poi consacrato da Nikolaus Otto nel 1876 con il suo 8CV. Nel 1883 Daimler e Maybach fondarono una loro società che subito si contraddistinse per la realiz-zazione di un motore molto veloce e leggero; il suo peso, infatti, era di circa 80 kg, contro i 300 di tutti gli altri motori a scoppio.Che in quel periodo la Germania fosse una vera e propria fucina di motori non v’è alcun dubbio. Così nel 1886, mentre in Francia Edouard Delamarre-Deboutteville e Léon Malandin sperimentavano, ma senza metterlo in produzione, un motore ad alta compressione alimentato con “una essenza leggera di petrolio”, a Mannheim Karl Benz realiz-zava un veicolo a tre ruote. Nel 1889 la francese Panhard-Levassor costruì la prima automobile a motore anteriore, ma si do-vette attendere il 1895 per una produzione perlo-meno protoindustriale. In Italia le prime automobile comparvero nel 1896 ad opera del conte Enrico Bernardi, cui si devono molte innovazioni tecniche quali il cilindro con te-

sta smontabile, il comando valvole ad aste e bilancieri, nonché il carbu-ratore a livello costante.

Veicolo agricolo con motore a scop-pio degli anni ‘20 del secolo scorso

Autovettura di inizio Novecento

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SPECIALE MOTORI48

Dal 12 al 14 maggio sul percorso Brescia-Roma e ritorno, si svolgerà la mitica parata d’auto d’epoca

Mille Miglia: corsa dal fascino antico Dal 12 al 14 maggio prossimi si svol-gerà la mitica “Mille Miglia”. La cor-sa venne ideata e organizzata dai conti Aymo Maggi e Franco Maz-zotti, si dice in risposta alla manca-ta assegnazione a Brescia, loro città natale, del Gran Premio d’Italia. In-sieme ad un gruppo di ricchi soste-nitori fu scelto un percorso a forma di “otto” da Brescia a Roma e ritor-no, su una distanza di circa 1.600 km (corrispondenti a circa mille mi-glia, da cui il nome). Nelle successi-ve edizioni il tracciato fu modifi cato per 13 volte. La prima edizione partì il 26 marzo 1927, con la partecipa-zione di 77 equipaggi.La corsa fu interrotta da Mussolini a causa di un incidente che nel 1938 provocò la morte di alcuni spettatori. Il famoso pilota ingle-se Stirling Moss stabilì il record assoluto nel 1955 in 10 ore e 8 mi-nuti, al volante di una Mercedes-Benz 300 SLR. Si narra che il suo navigatore Denis Jenkinson compì una ricognizione del percorso, annotandone le caratteristiche su un rotolo di carta lungo quat-tro metri e mezzo che usò per dirigere Moss durante la gara. Nel

1957 un incidente presso Guidiz-zolo (Mn) causato dallo scoppio di un pneumatico costò la vita al pi-lota spagnolo Alfonso de Portago, al navigatore americano Nelson, e a 11 spettatori, fra cui 5 bambini. La corsa venne defi nitivamente sospesa.L’Automobile Club di Brescia effet-tuò un tentativo per dare continu-ità alla corsa. Tra il 1958 e il 1961, di fronte alla irremovibiiità delle au-torità, organizzò tre edizioni an-cora denominate Mille Miglia ma disputate secondo una formula che prevedeva brevi tratti di velo-cità alternati a lunghe tratte di tra-

sferimento da percorrere alla velocità media di 50 Km/h.Dal 1977 il nome Mille Miglia è stato ereditato dalla Mille Miglia Sto-rica, una parata e gara di regolarità di auto d’epoca prodotte prima del 1957. La gara si svolge su un percorso Brescia–Roma e ritorno simile a quello originario, con partenza e arrivo nello stesso punto della città in cui avvenivano nella gara tradizionale (allora Viale Re-buffone, oggi Viale Venezia).

Un equipaggio in gara alla Mille Miglia

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Il primo rally della storia fu organizzato nel 1907 dal quotidiano francese “Le Matin” sul percorso Pechino-Parigi per un totale di

circa 12 mila chilometri. La gara prese il via da Pechino il 10 giugno 1907 e vide ai nastri di partenza soltanto cin-que automobili. La massacrante prova si protrasse per ben due mesi e fece registrare la vittoria di un equipag-

gio italiano. Il 10 agosto 1907, infatti, la prima vettura a giunge-re sul traguardo parigino fu la Itala da 40 hp del principe Scipio-ne Borghese, accompagnato nella storica impresa dall’autista Ettore e dal giornalista Luigi Barzini. Nonostante i 12 mila chi-lometri della Pechino-Parigi, il rally più lungo del mondo fi no-ra mai disputatosi è stato il Londra-Sydney, che prese il via il 14 agosto 1977 dal Convent Garden di Londra e si concluse il 28 settembre 1977 all’Opera House di Sydney, dopo aver percorso la bellezza di 31.107 chilometri di gara. Ad imporsi in quell’occa-sione fu l’equipaggio formato da Andrew Cowan, Colin Malkin e Michael Broad a bordo di una Mercedes 280E.

Il primo rally Lo vinse un equipaggio italiano nel 1907

Ecco l’autodromoIl 28 maggio 1895 lungo il percorso Torino-Asti-Torino si svol-se una singolare sfi da tra automobili e biciclette dotate di motore, vinta da Federmann su Daimler. Tuttavia la prima vera gara automobilistica in Italia si svolse il 23 settembre 1897 sul percorso Arona-Stresa-Arona; 35 chilometri per-corsi dal vincitore Mario Cobianchi, su Panhard, in 1 h e 36’. Seguirono la Torino-Asti-Alessandria-Torino (1898) vinta da Storero, la Verona-Mantova-Verona vinta da Agnelli, e la Pinero-lo-Torino, nella quale si impose Ettore Bu-gatti, nel 1899. Il 26 aprile 1901 prese il via il primo Giro au-tomobilistico d’Italia, organizzato dal Tou-ring Club Italiano e dal Corriere della Sera: la corsa partì da Milano, proseguì per Torino, Genova, Firenze, Siena, Roma, Perugia, Pesaro, Bologna, Padova e si concluse a Milano. Nel-lo stesso anno a Padova si disputò la prima edizione del Gran Premio d’Italia, vinto da Adami alla guida di una Panhard. Gli incidenti occorsi durante lo svolgimento della Parigi-Madrid nel 1902 determinarono un’interruzione delle corse anche in Italia. Fu così che si cominciò a discutere circa la necessità di rendere più sicure le corse automobilistiche. Tra le propo-ste avanzate vi fu quella di disputare le gare in circuiti chiusi, su piste permanenti e con curve sopraelevate. Nascevano gli autodromi.

Una Panhard del 1912

Già nel 1902 si poneva il problema sicurezza

SPECIALE MOTORI

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Si stima che in Italia siano oltre 115 mila le persone già colpite da celia-chia e 400 mila quelle potenziali. Ben-ché non si possa eliminare, oggi la pa-tologia può essere tenuta sotto controllo

Per lungo tempo la celiachia è stata con-siderata una malattia rara che colpiva solo i bambini. Nel corso degli anni, però, grazie ai pro-gressi fatti sia dalla tecnica medica che dalle indagini cliniche, è stato dimostrato che questa è una patologia che può col-pire anche gli adulti. Non solo, ma oggi – alla luce dei recenti studi – è oramai do-cumentato che la celiachia è dovuta sia a cause nutrizionali che a fattori geneti-ci. I primi dipendono dalla intolleranza ali-

mentare al glutine, che è la componente proteica delle farine di frumento, orzo, segale ed avena. E quindi tutti gli alimen-ti derivati da questi cereali o da quelli che comunque contengono glutine sono considerati tossici. L’importanza clinica dei secondi, invece, è testimoniata da accertamenti condot-ti su familiari di pazienti celiaci che hanno rilevato una certa familiarità tra parenti di primo e di secondo grado. Ecco perchè è consigliata una indagine familiare quando si scopre che uno dei membri è affetto da celiachia. Oggi, secondo una recente statistica con-fortata dai dati dell’Associazione Italiana Celiachia, si stima che nel nostro Paese siano oltre 115 mila le persone già colpi-te da celiachia e circa 400 mila quelle po-tenziali. Ogni anno –purtroppo– vengono effet-tuate circa 5mila nuove diagnosi con la nascita di 2.800 nuovi celiaci, con un in-cremento annuo del 9 per cento. In Trentino i celiaci diagnosticati sono circa 1.200, quelli potenziali circa 5mila,

mentre quelli iscritti alla Associazione Ita-liana Celiachia del Trentino 900. L’Associazione ha sede a Trento in Via Bol-ghera, 9 – Tel. 0461 391553 – ed è a dispo-sizione di chi desiderasse ricevere notizie,

informazioni o per qualsiasi problema le-gato a questa patologia. È utile però sottolineare che le persone colpite da questa malattia, seppur desti-nate a non eliminare la patologia, pos-sono benissimo tenerla sotto controllo

adottando una giusta dieta alimentare e condurre, in definitiva, una vita del tutto normale. E se prima molti alimenti erano, forse er-roneamente, considerati tossici, oggi-giorno è stato ormai decisamente con-fermato che il riso, il grano saraceno, il miglio, la manioca, il sorgo, la soia, l’ama-ranto, in associazione con frutta, verdura, pesce, carne, formaggi, legumi ed altro, possono essere inseriti tranquillamente nell’alimentazione quotidiana del celiaco. Inizialmente, forse, può risultare diffici-le attenersi ad una rigorosa dieta senza glutine, ma con il tempo il tutto diventa “normalità” anche perché il glutine può essere tranquillamente eliminato dalla nostra alimentazione. Necessario, però, è informare corretta-mente il paziente per impedire infrazio-ni involontarie offrendogli nel contempo una assistenza continuata. A tal proposito esiste un Prontuario degli alimenti che viene fornito ai celiaci dall’As-sociazione Italiana Celiachia. Non solo, ma i progressi in questo settore fanno davvero passi da gigante se è vero, come è vero, che sempre di più sono i prodotti a disposizione di coloro i quali sono stati colpiti dalla malattia. Oggi in provincia di Trento, oltre ai negozi, ai ristoranti e alle pasticcerie specializzati, esiste un servizio di distribuzione capil-lare garantita dalla rete territoriale delle farmacie (pubbliche e private, escluse le parafarmacie) che operando in regime di convenzione con l’APSS sono in grado di offrire tutti i prodotti alimentari per celia-ci compresi quelli surgelati.

In Trentino i celiaci diagnosticati sono circa 1200, mentre quelli potenziali sono circa 5 mila

Celiachia e le novità alimentari

Nella foto il Consiglio direttivo dell’AIC di Trento: da sinistra Manuela Cattani, Cleto Corposanto (Vicepresidente e consigliere nazionale), Massimo Fotino (Presidente) Adriana Guadagnini, Alberto Pellegrini,Gloria Rinaldi e Franca Slucca

SPECIALE SALUTE & BENESSERE50

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LETTERA AL DIRETTORE52

La scomparsa di una fi gura molto amata a Roncegno

Il mio ricordo di Lenina BoccherCiao Lenina. Te ne sei andata in silenzio in una triste e fred-da giornata di fine gennaio. Alla notizia della tua diparti-ta, mi sono ritornati alla mente i ricordi di tanti momenti che abbiamo passato negli oltre sei anni di lavoro assieme: tu all’uffi cio anagrafe del comune di Roncegno, io alla ragioneria, nell’uffi cio di fronte. Ricordo che tante volte eri sta-ta la mia consigliera perché quando fui assunto, nel 1958, non avevo ancora 21 anni men-tre tu, classe 1919, eri già vici-na ai quaranta e spesso avevo bisogno dei tuoi consigli, della tua esperienza. Ricorderò sempre quanto en-tusiasmo avevi per il tuo lavo-ro e quanto era grande la tua disponibilità verso la gente del

paese tanto che per venire in-contro alle loro necessità, ti recavi in uffi cio anche tutte le domeniche mattina perché, di-cevi, tante persone non posso-

no venire per certifi cati o altro, nel corso della settimana. Un servizio questo che hai of-ferto spontaneamente, assie-me anche alla collega Anna-maria, per tanti anni, forse durante tutti i 34 di ininterrot-to lavoro e fi no a quando, nel 1979, te ne sei andata in pen-sione. Ti ammiravo per la tua memo-ria eccezionale: sapevi tutto di tutti. Avevi nel tuo cervello un quadro completo di ogni per-sona: ti ricordavi il giorno di nascita, quello di matrimonio, l’età e il nome dei fi gli di tutte le famiglie di Roncegno. Ma il tempo passò e le forze venne-ro meno e così anche per te si aprirono, più di una decina di anni fa, le porte della casa di Riposo di Roncegno dove sei

stata accolta con fraterna ami-cizia. Un passo però questo che non è stato facile per te, anzi sofferto, ma eri sola e non potevi fare altrimenti. Il tuo collega di lavoro di un tempo, Mario Pacher.

I funerali di Lenina Boccher si sono svolti a Roncegno. Nell’omelia il parroco don Au-gusto Pagan l’ha ricordata con parole di gratitudine per il suo lungo servizio offerto sempre con tanto impegno ed umani-tà, a dimostrazione, ha detto, “di quanto bene ha sempre vo-luto alla gente del suo paese”. Ora riposa nel vicino cimitero accanto ai parenti.

Le lettere possono essere inviate a: Redazione „La Finestra“Viale IV Novembre 1238051 Borgo Valsugana (TN)Tel. 0461.752622Fax 0461.756833redazione@lafi nestra.it

Lenina Boccher

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LETTERA AL DIRETTORE 53

Egregio Direttore, sono levi-cense e amo moltissimo la na-tura. Mi ritengo infatti molto fortunato a vivere in questa meravigliosa cittadina, voca-ta al termalismo, al benessere come principio fondante del turismo locale.Mi piace camminare lungo il lago, prendere la stradina dei pescatori per poi proseguire su una strada sterrata che condu-ce fi no alla provinciale 228.Ed è qui al km 6, proprio all’in-crocio tra le due vie, che mi sono imbattuto in una incre-sciosa e deturpante scena: sacchi di immondizia, rottami e perfi no un sacco nero, rovi-nato dal tempo, contenente te-gole rotte di un materiale che, anche se non esperto in mate-ria, riesco comunque a ricono-

scere come amianto.La cosa mi disgusta, mi scon-certa. Tutti sanno cosa sta suc-cedendo a Napoli ed il parago-ne non è qui proponibile. Certo

è che si sta assistendo da alcu-ni anni, proprio con l’entrata in vigore del nuovo regolamento per la raccolta differenziata, a un abbandono indisturbato

dei rifi uti; persone che facilita-te dal luogo e dalla strada poco praticata riescono velocemen-te a disfarsi del pericoloso ca-rico.Tutti noi, se guardiamo la bol-letta, ci facciamo carico dei costi sostenuti per queste mancanze dovute a questi in-dividui, indifferenti alla rovina del paesaggio ed incoscienti della salute pubblica e del be-nessere nostro e delle future generazioni.Le allego alcune foto, che chia-riscono esplicitamente quanto brevemente raccontato.Fiducioso di una sua pubblica-zione la saluto cordialmente.

Piero Slompo – Levico T.

Le lettere possono essere inviate a: Redazione „La Finestra“Viale IV Novembre 1238051 Borgo Valsugana (TN)Tel. 0461.752622Fax 0461.756833redazione@lafi nestra.it

Un’immagine sconfortante lungo le sponde del Lago di Levico Terme

Lungo le sponde del Lago di Levico scene desolanti

Immondizia: non è Napoli, eppure...

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LETTERA AL DIRETTORE54

Lettera aperta dell’assessore alla cultura di Borgo

Dobbiamo investire tutti in culturaParlare di cultura oggi non è facile e a volte lo si fa nel modo sbagliato. Ho letto e ascoltato in questi giorni una serie di valutazioni sulla cul-tura anche in Trentino che a mio modesto parere non af-frontano la questione nel modo corretto. Per quale motivo un ente pubblico dovrebbe sostene-re le attività culturali? Per il semplice motivo che la cultura è l’unica vera arma contro l’ignoranza e l’igno-ranza è l’unica grande re-sponsabile del disagio socia-le e civile che viviamo negli ultimi anni. Intendere quin-di la formazione intellettuale come uno strumento di cre-scita sociale ed economica può far sì che la società in cui viviamo faccia un salto in avanti di qualità. Ed è soprat-tutto su queste tematiche che il mondo politico e culturale trentino si deve confrontare con urgenza. Credere che il mondo così com’è non si possa cambiare è l’errore di prospettiva più grande da fare. L’investimento che tutti noi amministratori siamo chia-

mati a fare non è economico ma riguarda la necessità di individuare gli strumenti più adatti per far crescere cultu-ralmente tutta la società. La polemica sui costi e tagli alla cultura si svilisce nel mo-mento in cui non si ragiona sul perché si spendono i sol-di. Gli esempi che giustifi ca-no investimenti urgenti sono molteplici e sotto gli occhi di tutti e se vogliamo costruire una società sana fatta di per-sone che si rispettano, che convivono serenamente (non parlo solo di extracomunita-ri ma anche solo di vicini di casa), che amano il proprio territorio e le proprie origini dobbiamo farlo attraverso la crescita culturale partendo dai più piccoli arrivando fi no agli anziani. Conoscenza e ragione devo-no essere le uniche parole d’ordine da utilizzare. Capire come va il mondo, da dove veniamo e come ci sia-mo arrivati, perché siamo così diversi e perché il di-verso non è sbagliato; crea-re una coscienza critica sullo sviluppo della società in cui si vive in modo da non esse-

re solo attori passivi ma sem-pre protagonisti nel migliora-mento. Capire che la storia, l’archi-tettura dei nostri paesi è pa-trimonio da rispettare e valo-rizzare, capire che da soli e uno contro l’altro non andia-mo da nessuna parte. Capire che l’arte moderna non è “strana” ma è un modo diverso di vedere il mondo e se capiamo quel punto di vi-sta forse cresciamo un po’ di più anche noi. E dopo che abbiamo capito tutto questo si avrà la ragione del mondo e del perché sia-mo qui, del perché è sbaglia-to che vi siano ragazze che sembra accettino di tutto per fare strada e soldi, del per-

ché facciamo causa per uno sguardo sbagliato, del per-ché viviamo in luogo che non sentiamo nostro e lo maltrat-tiamo, del perché si ha poco rispetto degli anziani e dei più deboli.La bacchetta magica non l’ha nessuno, ma sono convinto che investire nella conoscen-za con l’aiuto delle scuole e delle associazioni possa es-sere d’aiuto. Dibattiti, mo-stre, conferenze, approfon-dimenti, letture, convegni, pubblicazioni, musica, cine-ma e teatro sono tutti tassel-li indispensabili per capire e conoscere. Investiamo quindi nell’appro-fondimento a trecentoses-santa gradi che non tralasci niente e che sia di qualità ed imparziale. La sfi da principa-le però la dobbiamo accetta-re tutti noi cittadini nel far-ci coinvolgere in questa sfi da che può migliorare la società in cui viviamo partendo pro-prio da noi stessi.

Enrico GalvanAss. Cultura Borgo Vals.

Le lettere possono essere inviate a: Redazione „La Finestra“Viale IV Novembre 1238051 Borgo Valsugana (TN)Tel. 0461.752622Fax 0461.756833redazione@lafi nestra.it

Enrico Galvan

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CULTURA E SPETTACOLO56

A Sanremo avevi gareggia-to solo nel 1973. Quest’an-no la tua presenza è stata una sorpresa...“Ho accettato la proposta di Gianni Morandi per l’amicizia che mi lega a lui e anche per la canzone che presentavo. Ave-vo però il dubbio che non po-tesse essere capita, ma è an-dato tutto bene”.

Come è nata “Chiamami ancora amore”?“Ero in un albergo di Roma e non riuscivo ad addormen-tarmi e mi venivano in mente alcuni fl ash della mia gioven-tù, del periodo universitario, di quando parlavamo di tut-to, dei sogni, del futuro, sen-za violenza. Pensavo alla bella nazione che è l’Italia”.

E poi?“E poi improvvisamente in questi ultimi dieci-vent’anni, un buco enorme con atteggia-menti e chiusure verso l’ester-no che non fanno parte della nostra cultura. Quella notte a Roma mi si sono posti tan-tissimi interrogativi che poi si sono concentrati in questa canzone. Certo che è una can-zone politica, ma non mi inte-ressava fare politica spicciola, io non devo ideologizzare. E poi già le parole contengono il signifi cato e devono parlare da sole. Quello che ho messo in questa canzone appartiene a tutti e non soltanto a me”.

Roberto Vecchioni: luci a Sanremo

Parla a tutti, ma in partico-lare ai giovani con i quali tu hai sempre lavorato, pri-ma al liceo e adesso all’uni-versità...“La cultura non è sapere le cose, quello è nozionismo. La cultura è sapere il senso del-le cose, perché faccio questo o quello. Io penso che i giovani lo sappiano, ma la situazione è dura per loro. Tutti hanno problemi ma i giovani han-no più tempo, hanno qual-cosa in più e non de-vono mai smontar-si. Il senso della vita non è fare le scarpe agli altri, i soldi, la macchina; non è questione di chilo-metri bensì di cen-timetri. Dobbiamo fi darci dei ragazzi, hanno passione e voglia di vedere esempi che a volte mancano”.

Come conside-ri i nuovi tipi di linguaggio dei giovani?“Bisogna consi-derare che effetti-

Nostra intervista al vincitore del 61° Festival della Canzone italiana con “Chiamami ancora amore”

vamente tutto cambia e muta anche la comunicazione. Io spero che non siano dimenti-cate tante parole ed espressio-ni della nostra lingua, ma da quello che vedo i ragazzi san-no usare tutti i linguaggi”.

Nel testo parli dell’impor-tanza di un libro vero...“Più che altro intendo dire li-bri scritti con verità, non ar-tefatti o costruiti solo per fare commercio. Io poi amo la te-lematica, ma un libro vero

è quello con la copertina, quello che apri le pagine

e magari ti tagli anche il dito”.

E “questa male-detta notte che dovrà pur fini-re”?“È una metafora

semplice. Da una parte la notte italia-na, la vita quotidia-na, sociale, orribile cinicamente e politi-camente perché non ci vogliamo bene, è chiaro a tutti. Dall’al-tra una notte esi-stenziale, che ha una risposta quan-do si dice del sor-riso di Dio, che provoca le idee, con una fede o comunque con una speranza, altrimenti non

andiamo da nessuna parte. Io non dico che bisogna solo amare, ma che bisogna parla-re d’amore. Quanto più par-li d’amore, più fai una magia, elimini l’odio e metti positivi-tà alle persone che hai vicino. Il signifi cato è di amore per tutti, non solo per una donna o per un uomo, una specie di considerazione per la vita di tutti quelli che esistono. Il si-gnifi cato è nella frase di de Fi-lippo “A da passà ‘a nuttata”, non sono un profeta, sono un idealista. Finchè ci sarà chi avrà il coraggio di dire queste cose, questa notte fi nirà”.

Con il tuo brano hai decisa-mente alzato il livello delle canzoni al Festival...“Io non mi sento assolutamen-te né superiore, né inferiore ad altri e mi trovo molto bene con tutti. Una canzone può essere bella a qualsiasi livello. Sono solo su un piano di ricer-ca musicale e letterario diver-so. Sono peggio quando scri-vo cose che parlano troppo di me e sono meglio quando tocco il cuore della gente. Oc-corre però anche uno sforzo di chi ascolta, che ci metta un po’ di impegno, con il cuore e l’anima, non solo per mettere una canzone dopo l’altra. Sul palco ho avuto sensazioni bel-lissime, mi sono sentito parte-cipe della gente, del mondo, la musica è questo”. Giuseppe Facchini

che i giovani lo sappiano, ma la situazione è dura per loro. Tutti hanno problemi ma i giovani han-no più tempo, hanno qual-cosa in più

non è fare le scarpe agli altri, i soldi, la macchina; non è questione di chilo-metri bensì di cen-timetri. Dobbiamo fi darci dei ragazzi, hanno passione e voglia di vedere esempi che a volte

Come conside-ri i nuovi tipi di linguaggio dei

“Bisogna consi-derare che effetti-

“Più che altro intendo dire li-bri scritti con verità, non ar-tefatti o costruiti solo per fare commercio. Io poi amo la te-lematica, ma un libro vero

è quello con la copertina, quello che apri le pagine

e magari ti tagli anche il dito”.

E “questa male-detta notte che dovrà pur fini-re”?“È una metafora

semplice. Da una parte la notte italia-na, la vita quotidia-na, sociale, orribile cinicamente e politi-camente perché non ci vogliamo bene, è chiaro a tutti. Dall’al-tra una notte esi-stenziale, che ha una risposta quan-do si dice del sor-riso di Dio, che provoca le idee,

A sinistra il vincitore di Sanremo 2011 con Al Bano. Sopra Rober-to Vecchioni il giorno dopo la vittoria. In basso mentre alza la statuetta di Sanremo.

Dalle luci a San Siro, alle luci di Sanremo: il professore Rober-to Vecchioni ha stravinto la sessantunesima edizione del Festival di Sanremo. Primo al televoto, primo per le giurie, primo per l’orchestra, primo per la critica, primo per la sala stampa radio-tv. Una unanimi-tà di consensi che forse mai prima d’ora si era vista al Fe-stival, per un grande artista che ha proposto una canzone struggente e sincera che ha messo d’accordo tutti. Ne par-liamo proprio con Roberto.

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CULTURA E SPETTACOLO 57

Sanremo – Il 61esimo Festi-val di Sanremo è stato un suc-cesso sia per la qualità di molte canzoni, sia per l’ottimo lavo-ro organizzativo di Gianni Mo-randi. Grandi ascolti televisivi, cinque serate interessanti e in particolare quella dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, no-bilitata dall’intervento di Ro-berto Benigni sul significato del nostro inno nazionale. Di-vertenti e graffianti i siparietti di Luca e Paolo, mentre Belen Rodriguez ed Elisabetta Cana-lis hanno svolto il loro compito in modo elegante e con poche sbavature. Dopo due edizioni vinte dai pargoli di “Amici” (Marco Car-ta e Valerio Scanu), questa vol-ta trionfa la canzone d’autore con Roberto Vecchioni che ridà spessore e dignità allo stesso Festival.

Un grande successo, merito di tutti

Da ricordare la freschezza e la bravura dei Modà con Emma, la grande voce di Al Bano, la canzone di Luca Madonia con Franco Battiato, i La Cruz, il dialetto comasco di Davide Van de Sfroos, la classe di Patty Pravo e Anna Oxa, il duetto tra

Trionfa la canzone d’autore, reggono le icone della tradizione e i giovani brillano per originalità

Un momento dell’esibizione di Emma con i Modà al Teatro Ariston Avril Lavigne, ospite di Sanremo

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Luca Barbarossa e Raquel del Rosario, la canzone di Tricari-co dedicata alla bandiera nazio-nale, il ritorno di Max Pezzali, l’esordio di Nathalie.Tra i giovani primo posto per Raphael Gualazzi talentuoso pianista jazz che ama definirsi

un artigiano della musica e che rappresenterà l’Italia all’Euro-festival. Serena Abrami ha fatto valere la sua delicatezza, men-tre il trentino Anansi si è fatto notare per l’originalità della sua canzone “Il sole dentro”.

G.F.

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CULTURA E SPETTACOLO58

12Mar.Borgo

MANUALE D‘AMORE TRE di Giovanni VeronesiAuditorium Polo Scolastico h. 21.00

Tre nuovi capitoli per il Manuale d’amore di Giovanni Veronesi. Il re-gista punta, questa volta, l’obiettivo sulle diverse età dell’amore… “Giovinezza” racconta la storia di Roberto, giovane e ambizioso avvo-cato, prossimo alle nozze, e del suo travolgente incontro con Micol. Con lei scoprirà una realtà fuori dal tempo, sospesa fra personaggi stravaganti e tentazioni irresistibili. “Maturità”: Fabio, un affermato anchorman televisivo, marito fedelissimo, viene travolto da un in-contro imprevisto e fatale. L’intrigante Eliana non è però chi sostie-ne di essere. “Oltre”: Adrian è un professore riservato e solitario che frequenta poche persone tra cui Augusto, il portiere dello stabile. Forse solo a lui ha rivelato il suo segreto: sette anni prima ha subito un delicatissimo intervento di trapianto del cuore...

CINEMA

04.03.2011 Pergine Vals. Teatro Don Bosco Henry pioggia di sangue, (Dram.)h. 20.45

05-06.03.2011 Pergine Vals. Teatro Don BoscoVi presento i nostri (Com.) h 20.45Borgo Vals. AuditoriumL’orso Yoghi (Anim.) h. 17.00Femmine contro maschi h. 21.00

06.03.2011Tezze di Grigno Teatro Parroc.Cronache di Narnia: il viaggio del veliero (Fant.) h. 20.30

09.03.2011Borgo Vals. AuditoriumStanno tutti bene (Dram.) h. 21.00

11.03.2011Pergine Vals. Teatro Don BoscoMax mon amour (Grot.) h. 20.45

12-03.2011Baselga di P. Centro CongressiHereafter (Thril.), h. 21.00

12-13.03.2011Borgo Vals. AuditoriumManuale d’amore 3 (Com.) h. 21.00Pergine Vals. Teatro Don BoscoAnimals United 3D (Anim.), h. 17.00Hereafter (Thril.), h. 20.45

13.03.2011Tezze di Grigno Teatro Parroc.Qualunquemente (Com.), h. 20.30

17.03.2011Borgo Vals. AuditoriumNoi credevamo (Dram.) h. 21.00

19.03.2011Baselga di P. Centro CongressiIl discorso del re (Dram.), h. 21.00

19-20.03.2011Pergine Vals. Teatro Don Bosco Rango, (Anim.), h 20.45

20.03.2011Baselga di P. Centro CongressiRapunzel intreccio della torre h. 21.00Tezze di Grigno Teatro Parroc. Rapunzel intreccio della torre h 16.00

23.03.2011Borgo Vals. AuditoriumBurke & Hare ladri di cadaveri, h 16.00

26.03.2011Pergine Vals. Teatro Don BoscoFemmine contro maschi, h. 20.45

27.03.2011Tezze di GrignoFemmine contro maschi, h.20.30

30.03.2011Borgo Vals. Auditorium 21.00“Il discorso del re” (Dram./Storico)

TEATRO

05.03.2011Bedollo Nuovo Teatro di Centrale“Camera a ore” con la Filo “El Lu-mac” di Piazze di Bedollo, h. 20.30

Olle di Borgo Vals. Teatro“Un mago e ‘na cartomante”, Tea-tro Insieme di Bolzano, h. 20.45

Civezzano Teatro L. Pirandello“Soggetto per un breve racconto” ispirato a “Il Gabbiano”, h. 20.45

07.03.2011Borgo Vals. Auditorium“Bella dentro”, con Grazia Scucci-marra h. 20.45

10.03.2011Pergine Vals. Teatro Garberie“Silenzio” di Elisa Menon h. 21.00.

12.03.2011Spera Teatro“No ve capiso più” Filo Verla, h. 20.45

13.03.2011Samone Sala Polifunzionale“Arlecchino e il segreto del Carne-vale“ h. 17.00

18.03.2011Pergine Vals. Teatro Don Bosco“Tre sull’altalena” di L. Lunari, Teatro Stabile di Verona, h. 20.45

19Mar.Borgo

IL SENATORE FOXcon il GAD Città di TrentoTeatro Polo Scolastico h. 20.45

È giorno di elezioni! Il dott. Fox si presenta candidato al senato in un collegio che è ritenuto sicuro. A casa sua arrivano autorità e personaggi interessati a nuovi e futuri equilibri politici per discu-tere di programmi, posti, clientele, iniziative pubbliche, affari, ecc. e Fox, da politico navigato, è disposto a ascoltare cercando solu-zioni che possano accontentare tutti. Quello che per lui è invece sacro e intoccabile è l’onore della sua famiglia e a quello non è di-sposto a passare sopra per niente al mondo. Una satira pungente dell’ambiente politico, ma in special modo della corruzione e della bassezza umana che predica bontà e meriti validi per gli altri, ma non per se stessi.

19.03.2011Strigno“Top Secret”, cabaret con I 4 canto-ni dela Logeta di Gardolo, h. 20.45

Borgo Vals. Auditorium“Il senatore Fox”, GAD Città di Tren-to, h. 20.45

Civezzano Teatro L. Pirandello“Le uova delle monache”, Filo di Ci-vezzano, h. 20.45

26.03.2011Olle di Borgo Teatro Parroc.“La paura la fa far salti... ma el zio Rudolf ancor pù alti!” Filo N. Par-rotta di Lavis, h. 20.45Spera, Teatro“Me frana la tera soto i pei” con la Filo Viarago h. 20.45

MOSTRE

Levico Terme“Carnevale in biblioteca”. Mostra di libri che hanno per argomento il Carnevale. Biblioteca di Levico Ter-me. Fino all’8 marzo.

Borgo Valsugana“Spaventapasseri - Scarecrow”Spazi Livio Rossi, Mar.-Sab. 10.00-12.00, Dom. 15.30-18.30

Borgo ValsuganaMushrooms Cloud - Arte Mod.Malga Costa, h. 10.00-18.00

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CULTURA E SPETTACOLO 59

Caldonazzo – Oltre trecen-to opere realizzate per chiese, musei, gallerie, circoli d’arte e privati cittadini. A tanto am-monta l’eredità artistica di Eu-genio Prati, il pittore valsuga-notto più importante del XIX secolo e, come scrisse il We-ber, “uno dei più eletti che ab-bia dato il Trentino”.Primogenito di 12 figli, Euge-nio nacque il 27 gennaio 1842 a Caldonazzo da Domenico Prati, geometra e proprietario terriero, e da Lucia Garbari.Fin da bambino Eugenio ri-velò straordinarie doti artisti-che, tanto che nel 1856 il pa-dre lo iscrisse all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Qui, seguendo i preziosi consi-gli di illustri docenti quali Gri-goletti, Molmenti e von Blaas, partecipò al realismo veneto, ottenendo premi e riconosci-

Eugenio Prati, un pittore sublime

menti. Nel 1866 decise di completare il proprio percorso formativo trasferendosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. In riva all’Arno, Prati trovò nel pitto-re ticinese Antonio Ciseri non solo un grande maestro, ma anche una sorta di padre pu-tativo. Ciseri, infatti, ebbe tal-

mente a cuore questo giova-ne artista che nella sua opera “Trasporto di Cristo al sepol-cro”, il San Giovanni Evangeli-sta ha il volto di Eugenio.Ma a Firenze il Prati entrò in contatto anche con i Macchia-ioli e si dedicò a soggetti sto-rici. Risale al 1868 “Michelan-gelo che incoraggia il giovane

A causa di una polmonite, l’8 marzo 1907 si spegneva uno dei più importanti artisti valsuganotti

Barroccio”, opera che gli valse una medaglia d’oro e un vitali-zio di 500 fiorini annui dal Ca-pitanato del Tirolo. Nel 1878 Eugenio Prati lasciò Firenze e, dopo un breve sog-giorno a Caldonazzo, approdò a Roma. Non vi rimase molto. Il 26 maggio 1879, infatti, con-volò a nozze con Ersilia Vas-sellai di Agnedo, paese in cui si trasferì nel 1870. Qui, dopo la primogenita Raffaella, nac-quero Angelico e Guido. Fu proprio per garantire una mi-gliore istruzione ai figli che nel 1895 la famiglia si spostò a Trento, dove il Prati si dedicò all’insegnamento del disegno.Nell’inverno del 1907 l’artista si recò in Val di Centa per di-pingere “La seconda madre”.Ma il gran freddo gli provocò una polmonite, che lo spense l’8 marzo 1907. J.G.

L‘identikitNome: EugenioCognome: PratiNato il: 27 gennaio 1842A: CaldonazzoMorto il: 8 marzo 1907Luogo: CaldonazzoProfessione: pittore Segni particolari: amante della musica, fu amico di Puccini e Ri-cordi.Curiosità: apicoltore, costruì un’arnia premiata a Vienna

A Caldonazzo 104 anni fa mo-riva il pittore Eugenio Prati

Tanti appuntamenti musicali in Valsugana

Un marzo pieno di musicaValsugana – Nel mese di febbraio in molti paesi del-la Valsugana si sono svolte le tradizionali feste di car-nevale, con le allegre sfila-te di maschere e di carri al-legorici, accompagnate da intrattenimenti per grandi e piccini, nonché da stand enogastronomici che con-sentivano di assaporare le tante leccornie del periodo più scanzonato dell’anno.Prima di entrare nel periodo della Quaresima c’è ancora tempo per qualche appun-tamento assolutamente da non perdere. Domenica 6 marzo, con ini-zio alle ore 14.15, presso la piazza del municipio e le vie del centro storico di Caldo-nazzo si terrà il tradiziona-le Carnevale Panizaro, con l’ormai consolidata sfilata delle maschere e dei carri allegorici.Mercoledì 9 marzo, a partire

dalle ore 12.00 si svolgerà la tradizionale festa con pasta-sciutta in piazza San Giorgio a Castello Tesino. Nel pome-riggio vi sarà tanta animazio-ne per i bambini.Domenica 13 marzo, infine, dalle 12.00 alle 16.00 a Bosco di Civezzano è in programma la Sgnoccolada di fine Car-nevale in piazza, organizzata dal Gruppo Ricreativo Cultu-rale Bosco.

Gli ultimi appuntamenti “mascherati” in piazza

Verso la fine del Carnevale

Ultimi giorni per le maschere Valsugana – Venerdì 11 marzo al Binario 79 di Pergi-ne Valsugana appuntamento con la rock cover band Ste-ve Gang. Inizio ore 22.00.Sabato 12 marzo, alle ore 21.00, al Tilt di Borgo Valsu-gana ci sarà l’esibizione dei Chaos Conspiracy & Guest. Alla stessa ora, presso il Te-atro delle Garberie di Pergi-ne, viaggio a KilometroZe-ro dal barocco al jazz con i Beath&Bach.Venerdì 18 marzo al Binario

I concerti rappresentano sempre un momento di aggregazione

79 di Pergine, con inizio alle ore 22.00, è di scena il grup-po “Finché duran duran in concerto”. Sabato 19, al Tilt di Borgo Valsugana, esibizio-ne degli Storm{O} & Kepsah. Inizio alle ore 21.00.Sabato 26 marzo, alle ore 22.00, al Binario 79 di Pergi-ne Valsugana The Fly, tribu-to alla mitica rockband de-gli U2 di Bono Vox. Al Tilt di Borgo, alle ore 21.00, suo-nano invece gli Svetlanas + Cunningams + Paranoykill.

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CUCINA PER IMMAGINI60

Mettete le fette avvolte nell’alluminio sulla bistecchie-ra e fate cuocere per circa 2,5-3 minuti per ogni lato

Marinate il tonno nell’olio extravergine d’oliva, succo di limone, sale e pepe per circa 30-40 minuti

Lessate le cime di rapa per 10 m. poi fate insaporire in padella con burro, 1 spicchio d’aglio e gorgonzola

Finita la marinata passate le fette di tonno nel se-samo su ambo i lati

Avvolgete ogni fetta di tonno in un foglio di alluminio chiudendo bene ai lati

Servite il trancio di tonno con le cime di rapa, guar-nendo a piacere il piatto con una fetta d’arancia

Ingredienti (4 pers.): 4 fette di tonno fresco alte 1,5 cm circa – sesamo 100 g – olio extrav. d’oliva – 2 limoni – sale e pepe q.b. Preparazione: In una terrina preparate una marinata mescolando olio, il succo di due limoni, sale e pepe. Immergete le fette di tonno per 30-40 minuti. Dopodiché passate le fette di tonno nel sesamo, quindi avvolgete ciascuna fetta in un foglio d’alluminio. Cuocetele su una bistecchiera per circa 2,5-3 minuti per lato. Potete servirlo con cime di rapa che avrete preparato in precedenza.

45 minuti* facileTrancio di tonno al sesamo

Ecco una lista di frutta e verdura di stagione

Marzo, tempo di asparagi Alcuni consigli utili per ridurre il consumo di sale

Una tavola troppo salataCon marzo ritornano in ta-vola gli asparagi, un ali-mento a basso contenu-to calorico: appena 29 kcal per 100 grammi se si trat-ta di asparagi di campo, 35 kcal, invece, se sono aspara-gi di bosco. Questo perché l’asparago contiene pochi nutrienti energetici e molta acqua. Tuttavia è molto vali-do per l’apporto di vitamina A (una porzione di 250 g ap-porta il 50% del fabbisogno giornaliero) e di vitamina C (una porzione contiene qua-si la totalità del quantitativo giornaliero raccomandato).Le ricette di cucina ci sug-geriscono svariati modi per consumarli (gratinati, alla griglia, sotto forma di purea) ma il miglior modo resta co-munque quello più naturale. Quando li si cuoce è bene di-sporli verticalmente in una pentola alta, in modo che i germogli rimangano sopra il

livello dell’acqua e così ven-gano cotti al vapore. Altre verdure di marzo sono: bietola da costa, cavo-lo broccolo, carciofo, caro-te, cavolfi ore, cavolo verza, cipolla, insalata, porro, ra-dicchio, ravanello, sedano e spinaci. Per la frutta, invece, questo è il mese giusto per portare in tavola arance, kiwi, limo-ni, mandarini, mele, pere e pompelmo.

salse, dadi per brodo, pasti pronti surgelati o in busta.• Ridurre il consumo di car-ne conservata, formaggi stagionati, salumi, frutti di mare, pasta ripiena.• Preferire carni bianche.• Tanta frutta e verdura.• Mangiare pane senza sale. • Leggere sempre le etichet-te nutrizionali che indicano il contenuto di sodio.

L’allarme è stato lanciato da tempo, ma come spesso accade è rimasto del tutto inascoltato. In Italia consu-miamo mediamente 10-15 grammi giornalieri di sale a testa, quantitativo 2-3 vol-te superiore a quello racco-mandato. L’eccessiva assun-zione di sale è tra i principali responsabili dell’ipertensio-ne arteriosa, causa di gra-vi patologie dell’apparato cardio e cerebrovascolare. Diminuendo il consumo di sale si riduce la pressione arteriosa, migliora la fun-zionalità del cuore, dei vasi sanguigni e dei reni e au-menta pure la resistenza delle ossa. Ecco come otte-nere questi effetti benefi ci.•Abituarsi ai sapori origina-li dei cibi e non aggiungere sale a pietanze già condite. • Condire con spezie e aromi.• Consumare meno cibi in scatola, merende salate,

Gli asparagi, meglio bolliti

Sale, ne consumiano troppo

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Polimeni e DellaiTrento

La visita

Demetrio Polimeni, nuovo diret-tore dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Trento, ha fatto visita al presidente Dellai. Polimeni ha ringraziato per l’ot-tima accoglienza ricevuta e si è detto certo che la collaborazione fra l’Agenzia e la Provincia auto-noma di Trento sarà proficua per entrambe queste realtà.

Addio ad Alfeo

Il ricordo

Tarcisio GaiottoBorgo Valsugana

Il commiato

Se n’è andato recentemente all’età di 68 anni Tarcisio Ga-iotto di Borgo, persona molto nota in Valsugana soprattutto all’interno dei vari Gruppi Alpini avendo ricoperto, in passato e per alcuni anni, anche la carica di capogruppo della locale se-zione. Fra tanta gente accorsa per porgergli l’estremo saluto c’erano i gruppi della Valsuga-na accompagnati dal delegato di zona Marino Sandri, il grup-po Alpini di Borgo al completo con l’attuale capogruppo Re-nato Novello, il sindaco Fabio Dalledonne con i rappresen-tanti della Giunta Comunale.Con una nota, gli alpini di Bor-go vogliono ricordarlo così: “Caro Tarcisio, te ne sei anda-to avanti, ma per i tuoi amici alpini dover dire addio ad un capogruppo è sempre molto difficile. Soprattutto quando, come con te, si sono passa-ti giorni insieme condividen-do speranze, aspettative e gioie. Tu eri una persona atti-va nel promuovere iniziative e hai avuto la tua più grande gioia e soddisfazione nella re-alizzazione della Casa Alpina in Val di Sella. Un’opera tanto im-portante non solo per gli alpini ma anche per tutta la comu-nità di Borgo. La tua persona s’impone al nostro ricordo per l’affetto che ci hai dato, la tua innata modestia, la disponibi-lità nei confronti di tutti noi; erano doti queste che ti ren-devano un capogruppo e un amico sul quale sapevamo di poter contare. Per questo noi ti ringraziamo e resterai sem-pre nei nostri ricordi. A nome di tutti gli alpini vogliamo rin-graziare l’arciprete don Mario Busarello ed il padre france-scano Tarcisio Bortoli del Con-vento di Borgo”. I tuoi amici Alpini di Borgo Valsugana

Con Alfeo Paoli, 81 anni, se ne va un altro pezzo di storia “bar-carola”. Persona conosciutissi-ma per lunghi decenni gestì il “Bar Titìn” e, con la moglie Mi-riam, anche un piccolo negozio di generi alimentari. Il suo locale era modesto ma molto apprez-zato ai tempi dei nostri padri e nonni. Là trovavano il luogo ide-ale per trascorrere momenti di distensione dopo i duri lavori nei campi, per giocare a carte la sera o la domenica pomerig-gio e anche per fare una cenet-ta in compagnia di amici. “Que-sta sera andiamo tutti al “Bar Titìn”, dicevano spesso i citta-dini di Levico, andiamo a man-giare “polenta e cunèlo” (indi-menticabili le sue “luganeghe”)

L’alpino Tarcisio Gaiotto

La festa a Selva di Levico

Sagra del patrono “San Bastian“ con la gara delle slitte Ottimo successo a Selva di Levi-co per la sagra del patrono “San Bastian”, organizzata dal Grup-po Castel Selva con la collabora-zione della Parrocchia, il Gruppo Missionario e gli Alpini. Nel corso della festa sono state distribuite le frittole preparate dagli alpini e da altri volontari e si è svolta la consueta gara delle slitte sul percorso medioevale lungo cir-ca un chilometro, che dal Castel-

lo porta alla piazza di Selva. I con-correnti maschi hanno trascinato la slitta sulla quale sedeva una da-migella che, all’arrivo, doveva esi-birsi in giochi di abilità. I concor-renti uomini invece dovevano superare prove come il taglio con la sega di un tronco di abete e far cadere una pianta in un determi-nato punto. Undici gli equipaggi al via. Primo classificato “Quartiere Caldonazzo 1” (Enrico Zamparini,

Diego Mittempergher e Patrizia Simoni) che ha vinto pure il Tro-feo Rivetta essendo arrivato pri-mo per tre anni consecutivi. Al secondo posto “Caldonazzo 4” (Matteo Tomasi, Fabiano Tomasi e Giulia Zamboni). Terzo “Selva 1” (Michele Dalmaso, Denis Costa e Silvia Girardi). Miglior punteggio delle donne a Patrizia Simoni, giunta alla sua 22esima parteci-pazione. M.P.

Barco di Levico

e poi facciamo un po’ di “filò”. Sull’altopiano delle Vezzene, Al-feo gestiva anche una modesta osteria per passanti e cacciatori. Anche dopo la pensione non si era mai fermato: costruiva ceste di vimini e altri oggetti in legno che offriva per le lotterie di be-neficenza. Alfeo fu anche consi-gliere comunale e per anni presi-dente della Sezione del Fante di Levico Terme. M.P.

COSTUME E SOCIETÀ62

Page 63: La Finestra marzo 2011

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CorrispondentiValentina Campestrini, Paolo Chiesa, Luciano De Carli, Giuseppe Facchini, Mariangela Lenzi, Armando Munaò, Mario Pacher

StampaAthesia Druck srlVia del Vigneto 7 39100 Bolzano

EditoreAthesia Druck srlVia del Vigneto 7 39100 Bolzano

Aut. Tribunale di Trento n. 635 del 22-4-1989

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IMMOBILIARE

Levico Terme privato vende bi-locale termoautonomo composto da soggiorno con angolo cottura, stan-za matrimoniale, bagno e terrazzo. Ideale per casa vacanze con poche spese condominiali. Ottima posizio-ne. Tel. 338 9004452

Villa Agnedo (6 km da Bor-go Valsugana), vendo casa singola completamente ristrutturata, COME NUOVA! 180 mq commerciali. Piano terra: garage e cantina con portone motorizzato. Primo piano: ampio sa-lone di 30 mq con stufa a ole, mobile soggiorno, cucina abitabile arredata su misura, bagno fi nestrato e riposti-glio con caldaia a metano. Sottotetto mansarda: 2 camere matrimoniali di cui 1 arredata, 1 camera singola con grande armadio, bagno arredato fi -nestrato, terrazza di 5 metri. Riscal-damento a pavimento a metano. Al primo piano c’è il GIARDINO di circa 250 mq. adiacente a boschetto. Ri-chiesti: € 270.000. Sono a Vostra disposizione per ogni ulteriore infor-mazione. Sabina: 328 1293175, [email protected]

Castelnuovo vendo casa a schie-ra composta da 3 camere, 2 bagni, cucina/soggiorno, garage,lavanderia, stube, giardino, 2 posti auto esterni, disposta su 3 livelli. tel. 348 8223691

Pergine Valsugana privato vende appartamento adiacenze cen-tro, luminosissimo secondo e ultimo piano, composto da ampio soggior-no e cucina, due camere da letto, bagno fi nestrato, porzione di soffi tta di proprietà, cantina, garage, posto auto esterno ad uso esclusivo, ampio giardino condominiale e termoauto-nomo. Prezzo dopo visita o visione. Per info 328 0242998 (Pasquale)

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Mezzocorona affi ttasi apparta-mento in condominio, 1° piano, 2 stanze, soggiorno c/angolo cottu-ra, bagno fi nestrato, balcone, soffi t-ta, riscaldamento centrale. Tel. 0461 602308 ore serali

Lavis – zona residenziale vendesi appartamento del 1998 di 80 mq calpestabili, libero su tre lati, ottima posizione, esposizione sud-est, piano rialzato, ingresso semi-in-dipendente, soggiorno-cucina di 33 mq, due grandi stanze (14 e 16 mq), ampio bagno fi nestrato (7.6 mq), col-legamento interno con cantina e ga-rage doppio (35 mq), giardino di pro-prietà di 360 mq, ottimo per bambini od amanti animali, cappotto esterno, tenuto in ottime condizioni. Vera-mente da vedere. 320.000 euro. Tel. 338 9210368

Trento – centro privato referen-ziato cerca in affi tto grande apparta-mento con 4 stanze, anche non am-mobiliato. Tel. 347 6475297

Rovereto – via Unione affi ttasi miniappartamento di recente costru-zione, terzo piano, termoautonomo, completamente arredato, composto

da: ingresso, soggiorno/angolo cot-tura con divano letto, stanza matri-moniale, bagno, terrazzino con vista panoramica, cantina e garage. Solo referenziati. No animali. 530 euro al mese. Tel. 360 463717

Rovereto – zona Mart vendesi appartamento tricamere, ampio sog-giorno, cucina abitabile con affaccio su ampio terrazzo, bagno fi nestra-to, già parzialmente arredato a nuo-vo, cantina, posto auto condominiale, pronto da abitare; in contesto separa-to eventuale garage e posto auto co-perto. Vendesi anche separatamente. Tel. 349 4536858

Rovereto/Arco/Riva solo zona centro privato acquista appartamen-to a 2 o più camere, da ristruttura-re, termoautonomo. Pagamento im-mediato. No perditemo. Non più di 160.000 euro. Tel. 349 7551784

Cavareno – Val di Non vende-si appartamento in posizione soleg-giata, anno ultimazione 2001, al piano terra di una piccola unità residenzia-le con 6 appartamenti, con n.2 stan-ze da letto, soggiorno/cucina, ba-gno, ripostiglio, atrio notte, giardino di 130mq, stanza con bagno e sauna al piano interrato, garage, termoau-tonomo, ottime rifi niture. Spese con-dominiali molto contenute. Trattative riservate. Tel. 335 6788010

Val di Non – Salter di Rome-no vendesi bilocale panoramico, 50mq, parzialmente arredato con balcone e posto auto. 100.000euro Tel. 392 3245871

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