La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011

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Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno IV num 8 - 7 maggio 2011 - € 1,00 IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO PAGINA 10 VIA POLENSE SONO PARTIGIANO A PAGINA 29 COLLE MATTIA PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STA- ZIONE, SI CHIUDE L'ACCESSO ALL'UNICO PARCHEGGIO DELLA ZONA. DAL MUNICIPIO, SI GIOCA A "SCARICHIA- MO LA COLPA SULLA PROVINCIA". PAGINA 20 TOR VERGATA CITTÀ DELLO SPORT. SAREBBE DOVUTA TERMINARE NEL 2009. SONO TRASCORSI BEN TRE ANNI DAL TER- MINE INDICATO E IL PROGETTO NON SO- LO È INCOMPLETO, MA NON SE NE INTRA- VEDE LA FINE. IN SEGUITO ALLINCHIESTA DEL NOSTRO GIORNALE SUI RIMBORSI AI CONSIGLIERI MUNICIPALI TUTTO TACE. SILENZIOSA LOPPOSIZIONE, OMERTOSA LA MAGGIORANZA E GRANDI ASSENTI I CITTADINI. “O dio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere par- tigiani. L'indifferenza è abu- lia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Tra l'assenteismo e l'indifferenza po- che mani, non sorvegliate da alcun con- trollo, tessono la tela della vita colletti- va, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indiffe- renti". Era il 1917 quando Antonio Gramsci scriveva queste parole, che oggi più che mai suonano come attuali. Prendere una posizione, non voltare lo sguardo, urla- re forte contro le ingiustizie e scendere in campo per le cause comuni. È questo il dovere di ogni cittadino. E a maggior ragione è questo il dovere di ogni politi- co. Nel nostro municipio, pochi hanno ancora la forza di urlare, pur vivendo tut- ti i giorni sulle loro spalle l'arroganza con- dita all'incapacità di coloro che, senza aver ricevuto alcun mandato, si prendo- no la libertà di decidere per il popolo. Accade nelle piccole borgate in cui 'po- chi' decidono il destino di molti. E acca- de ancora di più nei piani alti della poli- tica, dove il silenzio del popolo ha lascia- to spazio al malcostume, al furbetto di turno e alla prevaricazione. E allora cit- tadini prendete una posizione, una qua- lunque. Ma prendetela. Non permettete ad altri di scrivere il vostro futuro. Non fatevi ingannare e urlate forte contro ogni forma di ingiustizia di cui siete te- stimoni. Cercate di vivere sentendovi parte di una comunità, non vi rinchiude- te. Unitevi, discutete, programmate. E' il solo modo per essere liberi. Non voltate la faccia dall'altra parte e non vivete nella rassegnazione. Non posso- no togliervi il cuore e l'anima. Non pos- sono togliervi la ragione. Combattete per una causa comune. Portate avanti delle battaglie e cominciate di nuovo a sognare. Questa è la vostra casa, è il vostro mu- nicipio, è la vostra gente. E a voi il com- pito di rendere i vostri figli cittadini libe- ri e consapevoli. Noi lo facciamo tutti i giorni. Odiamo gli indifferenti, odiamo chi non parteggia. FEDERICA GRAZIANI DA PAG. 2 A PAG. 4 PARCO BORGHESIANA. BLOCCATO IL PROGETTO PER L'ARRE- STO DEL COSTRUTTORE DI MARIO. GLI ACQUIRENTI DELLE CASE RISCHIA- NO DI NON VEDERE RICONOSCIUTI I LO- RO DIRITTI. PER LA TUA PUBBLICITÀ 0622460838

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Il periodico dell'VIII municipio delle Torri

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Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno IV num 8 - 7 maggio 2011 - € 1,00

IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO

PAGINA 10

VIA POLENSE

SONO PARTIGIANO

A PAGINA 29

COLLE MATTIA

PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STA-ZIONE, SI CHIUDE L'ACCESSO ALL'UNICO

PARCHEGGIO DELLA ZONA. DAL MUNICIPIO, SI GIOCA A "SCARICHIA-MO LA COLPA SULLA PROVINCIA".

PAGINA 20

TOR VERGATA

CITTÀ DELLO SPORT.SAREBBE DOVUTA TERMINARE NEL 2009.SONO TRASCORSI BEN TRE ANNI DAL TER-MINE INDICATO E IL PROGETTO NON SO-LO È INCOMPLETO, MA NON SE NE INTRA-VEDE LA FINE.

IN SEGUITO ALL’INCHIESTA DEL NOSTRO GIORNALESUI RIMBORSI AI CONSIGLIERI MUNICIPALI TUTTO TACE.

SILENZIOSA L’OPPOSIZIONE, OMERTOSA LA MAGGIORANZAE GRANDI ASSENTI I CITTADINI. “O

dio gli indifferenti. Credo chevivere voglia dire essere par-tigiani. L'indifferenza è abu-

lia, è parassitismo, è vigliaccheria, nonè vita.

Tra l'assenteismo e l'indifferenza po-che mani, non sorvegliate da alcun con-trollo, tessono la tela della vita colletti-va, e la massa ignora, perché non se nepreoccupa. Vivo, sono partigiano. Perciòodio chi non parteggia, odio gli indiffe-renti".

Era il 1917 quando Antonio Gramsciscriveva queste parole, che oggi più chemai suonano come attuali. Prendere unaposizione, non voltare lo sguardo, urla-re forte contro le ingiustizie e scenderein campo per le cause comuni. È questoil dovere di ogni cittadino. E a maggiorragione è questo il dovere di ogni politi-co. Nel nostro municipio, pochi hannoancora la forza di urlare, pur vivendo tut-ti i giorni sulle loro spalle l'arroganza con-dita all'incapacità di coloro che, senzaaver ricevuto alcun mandato, si prendo-no la libertà di decidere per il popolo.

Accade nelle piccole borgate in cui 'po-chi' decidono il destino di molti. E acca-de ancora di più nei piani alti della poli-tica, dove il silenzio del popolo ha lascia-to spazio al malcostume, al furbetto diturno e alla prevaricazione. E allora cit-tadini prendete una posizione, una qua-lunque. Ma prendetela. Non permettetead altri di scrivere il vostro futuro. Nonfatevi ingannare e urlate forte controogni forma di ingiustizia di cui siete te-stimoni. Cercate di vivere sentendoviparte di una comunità, non vi rinchiude-te. Unitevi, discutete, programmate.

E' il solo modo per essere liberi. Nonvoltate la faccia dall'altra parte e nonvivete nella rassegnazione. Non posso-no togliervi il cuore e l'anima. Non pos-sono togliervi la ragione. Combatteteper una causa comune. Portate avantidelle battaglie e cominciate di nuovo asognare.

Questa è la vostra casa, è il vostro mu-nicipio, è la vostra gente. E a voi il com-pito di rendere i vostri figli cittadini libe-ri e consapevoli. Noi lo facciamo tutti igiorni. Odiamo gli indifferenti, odiamochi non parteggia. FEDERICA GRAZIANI

DA PAG. 2 A PAG. 4

PARCO BORGHESIANA. BLOCCATO IL PROGETTO PER L'ARRE-STO DEL COSTRUTTORE DI MARIO. GLI ACQUIRENTI DELLE CASE RISCHIA-NO DI NON VEDERE RICONOSCIUTI I LO-RO DIRITTI.

PER LA TUA PUBBLICITÀ 0622460838

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MUNICIPIONUMERO 8 ANNO IV2

“Odio gli indifferenti. Credo chevivere voglia dire essere par-tigiani. Chi vive veramente non

può non essere cittadino e partigiano. L'in-differenza è abulia, è parassitismo, è vi-gliaccheria, non è vita. Perciò odio gli in-differenti.

L'indifferenza è il peso morto della sto-ria. L'indifferenza opera potentementenella storia. Opera passivamente, ma ope-ra. È la fatalità; è ciò su cui non si puòcontare; è ciò che sconvolge i program-mi, che rovescia i piani me-glio costruiti; è la materiabruta che strozza l'intelli-genza. Ciò che succede, ilmale che si abbatte su tut-ti, avviene perché la mas-sa degli uomini abdica al-la sua volontà, lascia promulgare le leg-gi che solo la rivolta potrà abrogare, la-scia salire al potere uomini che poi soloun ammutinamento potrà rovesciare. Tral'assenteismo e l'indifferenza poche ma-ni, non sorvegliate da alcun controllo, tes-sono la tela della vita collettiva, e la mas-sa ignora, perché non se ne preoccupa;e allora sembra sia la fatalità a travolge-re tutto e tutti, sembra che la storia nonsia altro che un enorme fenomeno natu-rale, un'eruzione, un terremoto del qua-le rimangono vittime tutti, chi ha volutoe chi non ha voluto, chi sapeva e chi nonsapeva, chi era stato attivo e chi indiffe-rente. Alcuni piagnucolano pietosamen-te, altri bestemmiano oscenamente, manessuno o pochi si domandano: se aves-si fatto anch'io il mio dovere, se avessicercato di far valere la mia volontà, sa-rebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo:perché mi dà fastidio il loro piagnisteo daeterni innocenti. Chiedo conto a ognunodi loro del come ha svolto il compito chela vita gli ha posto e gli pone quotidiana-mente, di ciò che ha fatto e specialmen-te di ciò che non ha fatto. E sento di po-ter essere inesorabile, di non dover spre-care la mia pietà, di non dover spartirecon loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle co-scienze della mia parte già pulsare l'atti-vità della città futura che la mia parte stacostruendo. E in essa la catena socialenon pesa su pochi, in essa ogni cosa chesuccede non è dovuta al caso, alla fata-lità, ma è intelligente opera dei cittadini.Non c'è in essa nessuno che stia alla fi-nestra a guardare mentre i pochi si sacri-ficano, si svenano. Vivo, sono partigiano.Perciò odio chi non parteggia, odio gli in-differenti". (ANTONIO GRAMSCI, 1917)

Abbiamo cominciato così il nostroapprofondimento due numeri fa,volevamo semplicemente capi-

re quanto ci costa la politica munici-pale. Ed invece ci siamo ritrovati in unmare magnum di furberie, assunzioniche sono avvenute dopo l'elezione (chefatalità!), e rimborsi da record.

Il caso più eclatante è stata la con-sigliera Vanda Raco, Pdl, corrente Sa-muele Piccolo, la cui attività politicacosta più di 7.000 euro al mese! Trop-po decisamente, soprattutto se si con-sidera il numero di atti "prodotti" dal-la consigliera. Imbarazzante, soprat-tutto perché la consigliera nell'inter-vista non ricordava il nome del presi-dente della sua cooperativa né la sededella stessa. Ma non è l'unica a perce-pire rimborsi, a lei va riconosciuta pe-rò la pole position! Ci sono anche i con-siglieri Massimo Rossi, Idv, che costacirca 4.000 euro al mese, e che sembravolersi giustificare dicendo: "Io sonol'unico che riceve i cittadini". Peccatoperò che questo non sia l'unico compi-to di un consigliere. Ricevere i cittadi-ni, magari il proprio elettorato, non èil motivo per cui si è stati eletti. Ci so-no i consigli da seguire, in cui magaridare anche un contributo, le commis-sioni,.. Il consigliere Rossi non è trop-po presente alle sedute ma come dicelui "se mi arriva una telefonata esco,la firma mi giustifica tutto il giorno".

Abbiamo trovato anche consiglieriche risiedono fuori Roma, e per questoprendono il rimborso della benzina. Al-cuni abitano fuori da sempre, c'è qual-cuno che si è trasferito, fatalità, dopoessere stato eletto. Come il consiglie-

re Mattei, Lista civica, che si è trasfe-rito per "prendere la 104" a casa delpadre, e che per questo costa quasi700 euro al mese solo di benzina.

Rimborsi ai datori di lavoro per i di-pendenti privati per il tempo che im-piegano in municipio, rimborsi benzi-na e gettoni presenza. I dipendenti pub-blici invece percepiscono lo stipendioper intero e sono giustificati da lavo-ro. E con tutta l'attività in municipiospesso a lavoro non vanno mai. Traconsigli e commissioni (possono esse-re membri di quattro commissioni almassimo) la settimana passa in fret-ta. Abbiamo fatto i calcoli nello scorsonumero di come tra consigli (per i qua-li hanno l'intera giornata giustificata,anche se la seduta dura due ore) e com-missioni che durano ore (la giustifica-zione da lavoro comincia un'ora primadell'inizio della commissione e finisceun'ora dopo che è terminata), da lune-dì a venerdì, l'impegno in circoscrizio-ne copre l'intera giornata lavorativa.

Qualcuno fa il furbetto e se ne ap-profitta? Crediamo di si. Altri invecesi comportano eticamente. Nulla diquanto documentato è illegale, né lecommissioni che durano ore, nè i rim-borsi per chi è fuori sede, né i rimbor-si ai datori di lavoro. La questione èetica, ancor prima che morale. Perchèparliamo della "cosa pubblica". Far du-rare qualche ora in più una commis-sione ha un costo (rimborsi al datoredi lavoro + impiegato che redige il ver-bale) che se moltiplicato per i munici-pi di tutta la città e per tutte le com-missioni diventa abnorme. Lecito sì,non etico quando le commissioni si pro-

lungano ore ed ore inutilmente.Ebbene, è il terzo numero che par-

liamo di tutto questo e continueremoa farlo per sottolineare come anche nelpiccolo, a nostro avviso, ci sia dello spre-co di denaro pubblico. Come anche quici siano i "furbetti", non tutti, ovvio!Continueremo a cercare gli sprechi ele "anomalie", a documentarle e a par-larvene. Perchè è affar nostro! Di tut-ti noi, che dovremmo vigilare, indignar-ci se è il caso, e protestare, reagire. Ericordarcene quando la prossima vol-ta andremo ad apporre la crocetta suil nome del candidato alle prossime ele-zioni. Perchè a lui affidiamo la nostradelega a decidere, e non è poco! Comea dire: "Decidi tu anche per me, per-chè di te mi fido". Accade anche per leriunioni di condominio: vi fidereste adelegare il vicino di casa che conside-rate "furbetto"? Non crediamo. Ai con-siglieri diamo al momento del voto lanostra delega a decidere per noi su te-mi importantissimi che incidono sullanostra vita quotidiana. Dai lavori pub-blici, all'urbanistica, alla scuola. Amag-gior ragione dobbiamo fidarci di chi vo-tiamo. Giudicarne la capacità e l'one-stà etica.

Per questo parliamo di tutto questo.Per questo non smettiamo di indaga-re. Per questo andiamo avanti.

ELENA BRUNI

MA QUANTO CI COSTI?!QUANTO CI COSTANO I CONSIGLIERI MUNICIPALI? RIMBORSI DA RECORD AL DATORE DI LAVORO, RIMBORSI BENZINA E GETTONI PRESENZA.

QUANTO COSTA UN CONSIGLIERE MUNICIPALE ALLE CASSE COMUNALI?

GLI INDIFFERENTI

BRRRRR… Ci detesta la consigliera Van-da Raco. E ti credo! Durante un consiglio mu-nicipale, la consigliera si siede accanto al 'ri-comparso' presidente della commissione Poli-tiche Sociali Amici. Parlottano, mano rigorosa-mente davanti alla bocca. E allora noi ci diver-tiamo a scattare una foto. In fondo abbiamo il permesso che male c'è?La consigliera si indigna tanto da chiedere man

forte al vicepresidente del consiglio Claudia Co-lagrossi, che ovviamente risponde che nullapuò fare. Chissà forse la consigliera Raco lochiamerà stalking mediatico . A noi sembra so-lo diritto di cronaca. E una foto non si nega anessuno! FEDERICA GRAZIANI

LE CIFRE SOTTO INDICATE SONO AL LORDO. I CONSIGLIERI PERCEPISCONO IL NETTO DI QUESTI RIM-BORSI. MA IL COMUNE PAGA LA SOMMA PER INTERO. I RIMBORSI SI RIFERISCONO ALLE SOMME PER-CEPITE DALLE DITTE DEI CONSIGLIERI DIPENDENTI NEL PRIVATO.

VANDA RACO novembre 2009 7.087,39 euro lordi + GPgiugno - dicembre 2010 37.429.48 euro lordi + GPottobre 2009 4.893,47 lordi + GP

MASSIMO ROSSI luglio - settembre 2010 11.977,83 euro lordimedia di 3992,61 euro/mese + GP+ rimborso benzina)

luglio - dicembre 2009 23.294,04 lordi+ GPMASSIMO MANCUSO settembre 2010 3.278,64 euro lordi + GPROMOLO BIFERI settembre 2010 2.632,56 euro lordi + GPMARCO DARI gennaio 2011 2.242,21 euro lordi + GPMASSIMO FONTI luglio-settembre 2009 5.831,88 euro lordi

media di 1943,96 al mese + GPDANIELE GRASSO gennaio - dicembre 2009 19.862,28 euro lordi

media di 1.655,19 al mese + GP

GP = gettone presenza

‘AMICI’ DI VANDA

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MUNICIPIO NUMERO 8 ANNO IV 3

“Per avere i tre giorni della 104 de-vi vivere con la persona a cui faassistenza". Così il consigliere

Mattei, Lista civica, giustificava ilsuo cambio di residenza da Grot-te Celoni a Torano di Borgorose.Non è vero però! Se avesse sem-plicemente cambiato residenza anoi non sarebbe interessato nul-la. Al cambio di residenza peròcorrisponde un rimborso benzina.Circa 600 - 700 euro al mese cheil comune rimborsa al consigliere(36.000 euro per i cinque anni del suo man-dato).

Ci siamo documentati e la legge 104 (art. 33, comma 3) non prevede che peravere i tre giorni di permesso per assiste-re il parente si debba risiedere nella stes-sa casa. Ed allora qualcosa non torna ...Perchè il consigliere ha cambiato residen-za se per avere tre giorni di permesso nonè necessario? Ma soprattutto, per qualsia-si ragione abbia deciso di cambiare residen-za, questo non deve essere un costo ag-giuntivo per i cittadini. Il cambio è avvenu-to dopo essere stato eletto, la moglie - co-me lui stesso dichiara nell'intervista del nu-mero scorso - continua a risiedere a Grot-te Celoni - e per ottenere i permessi lavo-rativi non occorreva fare un cambio.

Qualcosa non torna.. " La residenza l'ho cambiata per prende-

re la 104. E poi ho un immobile e visto chemio padre è ammalato non può essere ab-bandonato": ecco come argomenta il con-sigliere il suo trasferimento. Ma considera-to il fatto che la legge 104 non prevede lastessa residenza con l'assistito ci doman-diamo perchè mai dovremmo rimborsare ilconsigliere dei 200 km al giorno (andata eritorno) che effettua per andare al munici-pio.

Men che meno ci interessa cheil suo immobile sia in stato d' ab-bandono.

Ha detto una panzana per giu-stificare il suo trasferimento. Ilregolamento prevede che i con-siglieri vengano rimborsati, maanche in questo caso la questio-ne diventa etica. Di spreco di de-naro pubblico. Siamo dispiaciu-

ti che il padre del consigliere non stia be-ne e che l'immobile di famiglia cada in de-clino, ma siamo certi che "accollarci" le spe-se di 200 km al giorno per i problemi delconsigliere sia un po' esagerato.

Il vostro datore di lavoro vi rimborsereb-be se vi trasferiste altrove, dopo un annoche siete stati assunti? No, di certo. Ma lalegge per i consiglieri lo prevede. Dura lexsed lex.

E la legge non contempla le furberie o leanomalie. Contempla solo la legalità o la

non legalità. Per il resto dovrebbe interve-nire il buonsenso del singolo, l'onestà, l'eti-ca e la morale.. Ma a volte è chiedere trop-po. ELENA BRUNI

IL CONSIGLIERE MATTEI, LISTA CIVICA, CAMBIA RESIDENZA NEL 2009, PER POTERE ACCEDERE AI PERMESSI.

La legge 104 non prevede obbligo di residenza

"Acondizione che la persona handicappata non siaricoverata a tempo pieno, il lavoratore dipendente,pubblico o privato, che assiste persona con handi-cap in situazione di gravità, coniuge, parente o af-fine entro il secondo grado, ovvero entro il terzogrado qualora i genitori o il coniuge della personacon handicap in situazione di gravità abbiano com-piuto i sessantacinque anni di età oppure siano an-che essi affetti da patologie invalidanti o siano de-ceduti o mancanti, ha diritto a fruire di tre giorni dipermesso mensile retribuito coperto da contribu-zione figurativa, anche in maniera continuativa. Ilpredetto diritto non può essere riconosciuto a piùdi un lavoratore dipendente per l'assistenza allastessa persona con handicap in situazione di gra-vità. Per l'assistenza allo stesso figlio con handicapin situazione di gravità, il diritto è riconosciuto adentrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruir-ne alternativamente".

LA LEGGE 104 - ART. 33 COMMA 3

* I chilometri sono la somma del tragitto fatto all'andata e al ritorno. La distanza chilometrica è stata calcolata con il pro-gramma "google maps". Il programma fornisce di-verse strade percorribili -che differiscono tra lorodi qualche chilometro -per raggiungere la destina-zione selezionata. Abbiamo fatto la media delle di-verse soluzioni proposte quindi il dato indicato puòdifferire dalla realtà di qualche chilometro." Il rimborso della benzina ai consiglieri è per ognichilometro pari ad un quinto del costo di un litro dibenzina. Se la benzina costa 1,5 euro a litro, al con-sigliere verranno rimborsati 30 centesimi a km, siaall'andata che al ritorno per ogni giorno in cui è cer-tificata da firma la sua presenza in sala consiliare

(commissioni + consiglio).Ci sono alcuni consiglieri che sono da sempre resi-denti fuori Roma mentre altri hanno cambiato la re-sidenza in corso di mandato. A questi ultimi soprattutto il rimborso "benzina" cisembra una spesa quasi fuori luogo. Soprattutto sea conti fatti la spesa risulta davvero eccessiva. Maanche chiedere questo tipo di rimborso è consenti-to dal regolamento.

MAURIZIO MATTEITorano di Borgo Rose (Rieti)176 km ca (A/R) *dal 2009Si

MASSIMO ROSSIRoiate120 kmca (A/R)*da sempreSi

FENANDO VENDETTISan Cesareo46 Km ca (A/R)*dal 2005Si “Dichiaro meno Km”

VITTORIO ALVETIAriccia60 km ca (A/R)*dal 2004Si

SANDRO BATTISTINICastelnuovo di Farfa (Rieti)126 Km ca (A/R)*dal 1990Si “Solo x 10 gg al mese"

M. LORENZOTTIBomarzo (Viterbo)200 Km (A/R)*dal 2010Si.” Ora ho rinunciato”

COME CALCOLARE

IL COSTO DEI FUORISEDE

ABCD

ABCD

ABCD

ABCD

ABCD

ABCD

Ai consiglieri che vivono fuori Roma ilComune risarcisce parte delle spese dicarburante. Per andare e tornare dal mu-nicipio

A. Residenza B. Distanza

C. Residente dal D. Rimborso benzina

UP&DOWNGRASSOResidenze. L'unico in aula a parlarne.

VENDETTIRimborsi. Si dissocia

DARIDifende l'indifendibile

BIFERI‘Senzatetto’ si è più sicuri …

MATTEIMa quale 104!

RACO7.000 euro lordi al mese

D’ANGELOAlla faccia del decoro urbano

LORENZOTTICi augura di chiudere!

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MUNICIPIONUMERO 8 ANNO IV4

Un silenzio assordante è ciò che ha se-

guito la pubblicazione dell' inchiesta

sui 7.000 euro di rimborso alla con-

sigliera Raco. Silenzio in aula. La maggio-

ranza, soprattutto, non ha proferito paro-

la. Cosa sia successo nelle segrete stanze

non ci è dato saperlo.

Dopo la pubblicazione dei rimborsi di Van-

da Raco, delle spese enormi per i rimborsi

benzina, delle residenze fuori Roma, alcu-

ne delle quali sembrano programmate ad

hoc per ricevere i rimborsi, non è succes-

so nulla in aula. Nemmeno dopo l'anoma-

lia della residenza del consigliere Romolo

Biferi all'interno di un'associazione che ope-

ra sul territorio ("per motivi di sicurezza",

ci ha spiegato nell'intervista dello scorso

numero). Nessuna spiegazione. Nemmeno

un "verificheremo". Non è stata proferita

parola alcuna. Zitti, zitti si continua ad an-

dare avanti, come nulla fosse accaduto.

Sperando forse che arrivi una notizia a de-

stare ancor più clamore, a distogliere l'at-

tenzione. Pur sapendo che sul territorio so-

no state organizzate assemblee dei citta-

dini per discutere su come "ribellarsi" a tan-

to eccesso. Il silenzio. Nemmeno dopo aver

saputo che Forza Nuova sta organizzando

una protesta contro i rimborsi esorbitanti,

seppur leciti, dei consiglieri, il governo mu-

nicipale ha battuto ciglio in aula. La mag-

gioranza non si è giustificata, non ha aper-

to bocca. Ci si è compattati nel silenzio. Si

è fatto quadrato nello spirito di autoconser-

vazione e di difesa.

Una maggioranza che vede sotto l'occhio

del ciclone alcuni consiglieri e che non si

giustifica di fronte ai propri cittadini. Una

maggioranza che non prende parola in me-

rito. Che non sente il bisogno di dire ai cit-

tadini qualcosa. Che non fa pervenire nel-

la nostra redazione un comunicato, una

smentita. Che non ci chiama per chiedere

un' intervista per spiegare. Perchè? Forse

perchè la legge lo consente? E' una moti-

vazione che vale poco rispetto ad un ecces-

so così palese. Lo ripetiamo è una questio-

ne etica e politica. E la politica, soprattut-

to la maggioranza, ha il dovere di dare spie-

gazioni. Pubblicamente.

Senza nascondersi dietro ad un dito. Sen-

za sperare che cada tutto nel silenzio. Il si-

lenzio non porta sempre all'oblio, i cittadi-

ni ricordano. Così come ricorderanno che

nessuno questa volta "ci ha messo la

faccia".Nessuno della maggioranza ha det-

to "è troppo!".C'è in gioco un governo mu-

nicipale, ma pur sempre un governo, fatto

di equilibri e correnti. E' un partito, com-

plesso e composito, che governa e deve go-

vernare fino al 2013.

Un partito che ha conquistato questo mu-

nicipio dopo anni di governo di centrosini-

stra e che a metà mandato non riscontra il

consenso dei cittadini. Che si ritrova col

"pasticciaccio brutto" dei rimborsi esorbi-

tanti, di un consigliere che risiede in un'as-

sociazione per motivi di sicurezza e con mil-

le altri problemi irrisolti. Metterci la faccia

e dare spiegazioni in merito è difficile. Ma

come risulta semplice mettere la faccia sui

successi è d'obbligo mettercela anche ora.

Con chi vi ha votato. A loro dovete spie-

gazioni. A loro dovete spiegare il perchè di

quei 7.000 euro, a loro dovete spiegare fac-

cia a faccia perchè risiedete in un'associa-

zione, a loro DOVETE dei chiarimenti. Per

questo i nostri microfoni sono sempre aper-

ti. Se non arrivano spiegazioni, se questa

volta non ci mettete la faccia, sarà imma-

ginabile per tutti il perchè... ELENA BRUNI

E' in affanno la maggioranza in seguitoallo scandalo rimborsi che ha travolto il mu-nicipio. E che ha visto alcuni consiglieri Pdlin forte imbarazzo rispetto all'amministra-zione pubblica. E l'opposizione che fa? Sce-glie l'autoconservazione . Invece di affon-dare il coltello nella piaga, sceglie di tene-re un comportamento 'istituzionale'. Nes-suna battaglia politica all'orizzonte, solo va-ghe allusioni. Nemmeno la notizia che unconsigliere ha preso la residenza pressoun'associazione che opera sul territorio liha mossi. In totale silenzio Italia dei Valo-ri, Lista Civica e Api. Qualche piccola bat-tuta dal Pd, condita con una conferenzastampa che conferenza stampa non è sta-ta. Nulla all'orizzonte. Oggi che l'opposizio-ne potrebbe giocarsi politicamente la que-stione dei rimborsi ,e gridare a gran voceai cittadini 'guardate chi avete votato', sce-glie di starsene in disparte e aspettare. Mase è vero che poco possono i consiglieri diopposizione per intralciare la condotta opi-nabile di alcuni consiglieri di maggioranza,non si capisce perchè non prendano posi-zioni forti in aula. Perché non strumenta-lizzino, insomma perché non facciano op-posizione. Non se la prendano se poi i cit-tadini lamenteranno che 'i politici sono tut-ti uguali'. Che state facendo di diverso dal-la maggioranza? Conservatori loro, conser-vatori voi. FEDERICA GRAZIANI

L'OPPOSIZIONE

CHE NON SI 'OPPONE'

BOMARZO STORY

CI SAREMMO ASPETTATI SMENTITE, RICHIESTE DI INTERVISTE PER DARE SPIEGAZIONI IN MERITO. INVECE SOLO IL SILENZIO.NESSUNA RISPOSTA UFFICIALE È ARRIVATA DA PARTE DELLA MAGGIORANZA DOPO L'INCHIESTA SUI RIMBORSI, SULLE RESIDENZE

FUORI ROMA. NÉ SULLA RESIDENZA DEL CONSIGLIERE BIFERI PRESSO L'ASSOCIAZIONE ONLUS CAMMINARE INSIEME, CHE OFFRE

RESIDENZE FITTIZIE AI SENZATETTO. IL SILENZIO PERÒ PARLA PIÙ DI MILLE PAROLE ...

ANCHE IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO È

STATO SOTTO L'OCCHIO DEL CICLONE A CAUSA

DEL SUO CAMBIO DI RESIDENZA. "PER MOTI-VI DI SICUREZZA HO DOVUTO CAMBIAR RESI-DENZA", COSÌ SPIEGAVA A NOI E AGLI ALTRI

GIORNALI.

DURANTINI:"NON ABBIAMO COMPETENZA DI FARLO"

Il silenzio assordante della politica

Abbiamo chiesto al presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Francesco Duranti-

ni, perchè non è stata avviata una commissione ad hoc per verificare la correttezza dei

rimborsi percepiti dai consiglieri. Dopo la pubblicazione degli ultimi due numeri de La Fiera Dell'

Est che hanno documentato dei rimborsi economici astronomici di alcuni consiglieri, non c' è

stato nessuna verifica da parte della politica. Il presidente della commissione Durantini, Idv, au-

gurandosi che assieme al resto dell' opposizione si cerchi di far chiarezza, ci risponde sul per-

ché non abbia chiesto, in qualità di presidente, delle verifiche:

"Noi come commissione non possiamo farlo in base all' articolo 83 del nostro regolamento.

Prima avevamo più margine di movimento, dal 2003 non è più così. Non possiamo prendere

dei documenti del settore amministrativo per avviare una sorta d'indagine". EL. BR.

“Sarei propenso ad abbassare i rim-borsi più alti e mantenere lo status

di quando si entra. Questo sistema fa pen-sare che alcune persone possano fare i fur-betti. Lo hanno fatto anche a livello pesan-te e più alto. E' una guerra tra poveri. Iomi dissocio". Esordisce così Vendetti, con-sigliere Pdl. Per non sentirsi parte di un si-stema al quale non sente di appartenere,il consigliere tiene a precisare la sua estra-neità ai fatti. "Mi dissocio dal pensiero dicercare di fare il furbo. Ognuno si assumele sue responsabilità" .

Dichiara di non aver mai saputo le cifreda capogiro rimborsate ad alcuni suoi col-leghi. "Sono venuto a sapere di questa si-tuazione dal vostro giornale. Se fossero ve-rificati i doli, prenderei una posizione a fa-vore dell'amministrazione e consiglierei aqueste persone di farsi da parte. Questiconsiglieri dovrebbero rispondere poi ai lo-ro elettori". Suggerisce anche una propo-sta. "I rimborsi dovrebbero essere dati aseconda della tipologia del municipio. E ilnostro è un territorio molto difficile". E con-clude: "Sono un po' schifato. Pare che èvirtuoso quello che ha più soldi. Non so co-me facciano ad averli". FEDERICA GRAZIANI

Ha la residenza, da prima delle elezio-ni, in provincia di Rieti, a circa 126

km da Roma, ma vive a Torre Gaia, comeci hanno segnalato i suoi vicini di casa. Loscorso numero aveva dichiarato di perce-pire dal municipio come rimborso benzina"solo 300 euro al mese". Ma se vive a Tor-re Gaia perché dovrebbe prenderne di più?E soprattutto perché dovrebbe prenderneproprio… Magari ogni tanto il consigliere siregala un soggiorno nella sua casa fuoriRoma e, se così fosse, Battistini non fareb-be risparmiare nulla alle casse del munici-pio, come aveva dichiarato.

Prenderebbe esattamente quello che glispetta. "Avrei potuto emettermi una bustapaga e ad oggi avrei avuto rimborsati cir-ca 500.000 euro". Così aveva dichiarato ilconsigliere. E questo che significa? Da quan-

do essere onesti è diventata un'eccezione?Non dovrebbe essere la normalità consi-gliere?

Che ci vuole dire che all'interno dell'am-ministrazione pubblica il malcostume è co-sa diffusa e quindi per questo lei sarebbespeciale? FEDERICA GRAZIANI

VENDETTI: "SONO UN PO' SCHIFATO"

CHI SI LODA SI SBRODA/2

L’anno scorso ha cambiato residenza. Per

motivi di sicurezza, Massimiliano Lo-

renzotti, presidente del municipio, si è tra-

sferito a Bomarzo. Quindi per questo pren-

deva anche lui i rimborsi benzina. Accusa-

to per questo

dall'opposizio-

ne, Pd in prima

linea, ha dichia-

rato ai nostri

microfoni di

aver deciso di

non essere più

rimborsato. Verificheremo anche su que-

sto. "Dormo dove mi pare", ha dichiarato

anche sulle pagine de Il Messaggero. Giu-

sto. Ma diventa sempre meno giusto se a

pagare sono i cittadini, come sempre, o

peggio ancora, ma questa è solo un'ipote-

si, se in realtà a Bomarzo non ci dormisse

affatto.

Ciò che importa è che per dimostrare che

"non c'è alcun interesse a differenza di tan-

ti altri" ha rinunciato al rimborso. Se ha ri-

nunciato ora non capiamo perchè fino ad

adesso ne abbia usufruito.

Forse perchè come dice lui :"Sono sta-

to messo in croce per questa storia"?. Chi

lo sa. Ma intanto anche per il presidente i

rimborsi ci sono stati. Per motivi di sicurez-

za o meno ne ha usufruito e se rinuncia ora

avrebbe potuto semplicemente non avva-

lersene fin dal principio. ELENA BRUNI

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MUNICIPIONUMERO 8 ANNO IV6

“Speriamo che non chiudano Gi-

gi Pizzirani (luogo dove ha se-

de l'associazione Camminare

Insieme che offre residenza ai

senza fissa dimora e al consi-

gliere Biferi), così come hanno

fatto con il centro diurno per di-

versamente abili di Tor Bella Mo-

naca, altrimenti qualche consi-

gliere rischia di rimanere senza

residenza". Sono bastate que-

ste poche parole pronunciate dal

consigliere Grasso (PD), chiaramente rife-

rite all'inchiesta fatta dal nostro giornale,

per far scoppiare la bagarre in aula.

Il clima già si era surriscaldato quando

il Presidente della Commissione Lavori Pub-

blici Fonti, aveva chiesto il ritiro di una mo-

zione con oggetto la viabilità di via Belmon-

te Mezzagno, a Borghesiana.

Una richiesta di modifica della viabilità,

fatta dai cittadini con 41 firme a giugno

dello scorso anno, mai presa in considera-

zione dal Presidente Lorenzotti.

Il Consigliere del PD accusa Fonti di aver

appreso della problematica il giorno stes-

so dai cittadini, mentre questi afferma di

averla all'ordine del giorno della prossima

commissione. Alla fine la maggioranza vo-

terà contro, con l'impegno di discutere in

commissione della problematica. Esatta-

mente come chiedeva la mozione (ma al-

lora perché votare contro?).

Ma il clima si infuoca letteralmente quan-

do il consigliere Grasso parla della questio-

ne "residenze": Marco Dari, ma anche mem-

bri del suo stesso partito, lo invitano ad un

comportamento "istituzionale". Il presiden-

te del consiglio sottolinea che si tratta di

dati attinenti alla privacy dei consiglieri (?).

Finito il consiglio, dalle stanze dei con-

siglieri si odono parole forti. Difficilmente

comprensibili, ma il tono non la-

scia presagire nulla di buono.

Non si capisce di cosa si stia

discutendo, ma una cosa è chia-

ra: parlare dei costumi di alcuni

consiglieri non è "istituzionale".

La scommessa di un sogno. E' lo slogan

elettorale di Ezio D'Angelo. Noi un so-

gno ce lo abbiamo, caro presidente: un mu-

nicipio pulito e una lotta feroce contro il de-

grado. D'Angelo invece 'predica bene e raz-

zola male'. Migliaia di manifesti con la sua

gigantografia per fare gli auguri pasquali.

Ha ragione il capogruppo Pd, Scorzoni: "A

chiacchiere siete quelli per il decoro urba-

no. Questo letamaio deve finire", rivolgen-

dosi alla maggioranza, durante un consiglio

municipale. Scorzoni si riferisce anche al

presidente del municipio Lorenzotti, che ave-

va invaso, nel corso della campagna eletto-

rale, i muri e i pali della luce con i suoi ma-

nifesti.

Contro D'Angelo punta il dito anche Da-

niele Grasso, consigliere Pd, e di tutto ri-

sposta il presidente della commissione Am-

biente risponde: "Cominci a parlare di cose

serie". Eh già presidente, perché la cura am-

biente non è cosa seria. Ce ne siamo accor-

ti visto il numero sterminato di discariche

che abitano il nostro territorio. Presidente

sia serio lei! E la smetta di monitorare, ini-

zi a dare il buon esempio. FEDERICA GRAZIANI

LA PROCESSIONE DA DOVE ENTRA, ESCEC'È CHI DICE NO

“Non vi sopportò più, scrivete so-

lo cattiverie e cose negative, spe-

ro che chiudiate presto". A par-

larci così il presidente del municipio, Mas-

similiano Lorenzotti, all'inaugurazione del-

la Festa del Libro. Non sappiamo i motivi

per cui si sia scagliato contro la nostra re-

dattrice, Cristina Cori, ma così è stato. Pre-

sumibilmente anche il presidente non de-

ve aver preso bene la nostra inchiesta sui

rimborsi, ma è solo un'ipotesi.

Ciò che invece vogliamo condividere è la

risposta che il presidente ci ha fornito via

sms, quando gli abbiamo chiesto se era rien-

trato ufficialmente in silenzio stampa: "Non

ero io a dire quelle cose. Non ho rilasciato

l'intervista perché sono arrivato alla fine e

quindi non ho visto niente. Tu non eri lì. Non

ti fidare delle cose riportate". Partendo dal

presupposto che per rilasciare un'intervista

sulla manifestazione della festa del libro non

bisogna vedere nulla, ma semplicemente

essere informati sullo scopo di un'iniziativa

voluta dal municipio, crediamo sia difficile

confondere il presidente con qualcun altro.

Soprattutto perché queste parole sono sta-

te dette di fronte a persone sopra ogni so-

spetto: i genitori di Cesarini.

E poi noi siamo abituati a fidarci dei com-

ponenti della nostra redazione. Capiamo il

presidente che ci suggerisce di non fidarci,

lui è abituato ad un covo di serpi. Ma si di-

ce che quello che si semina si raccolga. Det-

to questo facciamo i dovuti scongiuri per

l'augurio che ci ha fatto il presidente di chiu-

dere e tranquillizziamo il presidente che fin-

chè avremo forza noi qui resteremo. FE. GRA.

DURANTE LA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO, DANIELE GRASSO, CONSIGLIERE PD, È L'UNICO CHE HA IL CORAGGIO DI PARLARE DELLE RESIDENZE FITTIZIE DENUNCIATE

DA LA FIERA DELL'EST.

Il Pd si è resa protagonista di una apprez-

zabile azione politica. Qualche imbecille

aveva attaccato per il municipio, in occasio-

ne della Festa della Liberazione, dei mani-

festi su cui c'era scritto '25 aprile … Buona

Pasquetta!". Con la ricorrenza del 25 apri-

le si ricorda l'anniversario della liberazione

dal nazifascismo.

A coloro che con questi manifesti spre-

gevoli hanno voluto svilire l'evento, che

hanno insultato la memoria di tutti coloro

che per la libertà hanno dato la loro vita, ci

hanno pensato i militanti del Pd, che han-

no ricoperto gli indegni manifesti con degli

altri. Nanni Moretti, in un suo celebre film,

rivolgendosi a D'Alema diceva:'Dì qualco-

sa di sinistra'. Finalmente qualcuno ha se-

guito il consiglio. Complimenti e grazie a no-

me di tutti coloro che amano la libertà!

UNA COSA DI SINISTRA … ERA ORA!

PRESIDENTE COMMISSIONEAMBIENTE, NIENTE CURAPER L'AMBIENTE!

DOVREBBE DARE IL BUON ESEMPIO IL PRESIDEN-TE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE E DECORO

URBANO EZIO D'ANGELO, E INVECE, PER AU-GURARE 'BUONA PASQUA' AI SUOI ELETTORI,TAPPEZZA IL MUNICIPIO DI MANIFESTI CON IL

SUO FACCIONE.

PASTICCIO AMA

Le feste pasquali ci hanno lasciato un

bel regalino. Montagne di rifiuti lungo

tutto il municipio. C'è chi credeva che le re-

sponsabilità si dovesse imputare alle po-

che forze Ama impiegate nelle zone peri-

feriche perché impiegate tutte per la bea-

tificazione di Giovanni Paolo II e per il Pri-

mo maggio.

Invece sembrerebbe che lo stabilimento

di via Rocca Cencia 273, di proprietà Cola-

ri, sia rimasto chiuso per qualche giorno.

Sarebbe questa la causa della mole di rifiu-

ti non ritirati nei vari quartieri della zona est

di Roma. I rifiuti non smaltite sembrereb-

bero di circa 1000 tonnellate. Il sindaco per

risolvere la gravosa situazione ha emesso,

in accordo con l'Ama, un'ordinanza il 3 mag-

gio che consentirà di utilizzare come area

di trasferenza per i rifiuti solidi urbani l'im-

pianto di via Rocca Cencia 301 di proprie-

tà dell'azienda. Il trasferimento di uomini e

mezzi da un impianto all'altro potrebbe com-

portare alcuni disagi, ma si ipotizza che in

3 - 4 giorni la situazione torni alla norma-

lità nell'intera area.

L'ordinanza avrà effetto per tre mesi e

cioè fino a quando l'impianto di Rocca Cen-

cia del Colari non avrà effettuato tutti i la-

vori necessari per ottenere nuovamente

l'autorizzazione da parte della Provincia di

Roma. FEDERICA GRAZIANI

Negli uffici tecnici c'è un grande assente:il dirigente. Da quando l'ingegnere Ro-

berto Botta è passato al Dipartimento VI, adirigere e coordinare gli uffici tecnici del mu-nicipio non c'è nessuno.

In un primo momento era stato designatol'ingegnere Roberto Mattera che, secondovoci di corridoio, in questo municipio proprionon ci voleva venire, tant'è che ha preso tut-te le ferie arretrate e poi è andato in pensio-ne. Si sa, dirigere gli uffici tecnici del munici-pio, dopo i recenti scandali che hanno porta-to all'arresto di una persona, non è forse co-sa semplice, ma per la mole di lavoro che in-combe sugli uffici chiamati a lavorare su unterritorio così ampio e variegato una dirigen-za ad hoc è necessaria. L'ufficio tecnico adoggi quindi continua ad essere sprovvisto diuna dirigenza. In assenza della quale a co-ordinare i lavori è il neodirettore del munici-pio Altamura.

Il tempo passa e il vuoto rimane, a quan-do il nuovo dirigente? Arriverà mai? Per quan-to tempo ancora il direttore del municipio do-vrà occuparsi anche di questo? EL. BR.

CHE FINE HA FATTO

IL DIRIGENTE TECNICO?

PRIMA

DOPO

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MUNICIPIO NUMERO 8 ANNO IV 7

Un'altra proroga di un mese per il pullmi-no dei disabili. A metà gennaio avevamogià trattato della questione ma le cose pur-

troppo ancora non si sono risolte in maniera de-finitiva.

All'epoca i disabili che usufruivano del serviziodi trasporto si erano sentiti rispondere dalla TplTevere (ditta che effettua il servizio, ndr) che iltrasporto sarebbe stato soppresso entro fine me-se. Da febbraio ad oggi si è continuato a prorogar-lo di mese in mese. Ed ogni trenta giorni l'agonia.Ogni mese chi chiama l'azienda per prenotare (ilservizio è a chiamata) si sente rispondere che que-sto mese è l'ultimo. La Tpl Tevere vince l'appaltoper il trasporto pubblico, sei anni fa. "Per potervincere la gara, la Tpl inserì come bonus all' am-

ministrazione il pullmino per i disabili per quat-tro anni e si decise, considerato il gran numero didisabili presenti sul nostro territorio, di farlo at-tivare qui in ottavo municipio", ci dice il capogrup-po Pd Fabruizio Scorzoni. Dalla scadenza natura-le dell'accordo tra Tpl e Comune si è andati avan-ti con proroghe su proroghe.

Una lenta agonia a cui si può porre rimedio in-serendo nel bilancio del municipio il costo del ser-vizio, all' incirca 9.000 euro mensili. Che nulla so-no se si pensa all'importanza vitale che ha per lepersone disabili. Molti lo usano per farsi accom-pagnare all'ospedale, altri per andare al centrodiurno. Se venisse definitivamente soppresso co-me farebbero? A gennaio scorso, a tamponare lasituazione per qualche tempo fu il presidente delconsiglio Marco Dari :"Siamo riusciti a trovare nelbilancio municipale una piccola cifra che ci per-mette di far funzionare il servizio per altri due me-si. Per ora facciamo un affidamento diretto noi delmunicipio e nel frattempo lavoriamo per fare unagara d'appalto affinchè il servizio venga garanti-to anno per anno. Dovrà però pagare il comune.Noi come municipio al 90% non riusciamo a paga-re il servizio mentre per le casse comunali non èuna grossa spesa".

Il municipio, notizie del tre maggio, pagherà ilservizio per un ulteriore mese. Quindi fino al 4 giu-gno il pullmino funzionerà. E dopo? Ancora non c'èné gara d'appalto né volontà della centralità di far-si carico di questa spesa. In questi giorni però sista discutendo dell'approvazione del bilancio inmunicipio. Il costo per il servizio si aggira attornoalle 120.000 euro annue. Non sarebbe il caso di in-serire questa voce di spesa e far finire l' agonia cheporta ogni mese le persone disabili a protestare inmunicipio? A noi sembra proprio di si. ELENA BRUNI

Manufatto abusivo Giardinetti

LO BUTTANO GIÙ!

NON C'È PACE PER IL TRASPORTO PER I DISABILI. OGNI MESE CON LA PAURA CHE NON VENGA PROROGATO IL SERVI-ZIO. ANCHE PER MAGGIO FUNZIONERÀ. DA GIUGNO IN POI CHI PUÒ SAPERLO? “V

errà abbattuto". E' il presidente dello stesso cen-

tro, Luciano Titocci, a comunicarlo agli anziani.

Nè il presidente della commissione sociale, nè

l'assessore al sociale, tantomeno gli onnipresenti Ezio D'An-

gelo e Vanda Raco si sono presentati a metterci la faccia

questa volta.

Nel 2004 gli anziani si costruirono questo manufatto,

esterno al centro stesso, per poter ballare. Nel 2008 il Pre-

sidente del municipio, Massimiliano Lorenzotti, stanzia nel

bilancio ben 400.000 euro per abbatterlo e ricostruirlo. Si

scatena il putiferio: anziani, opposizione e parte della mag-

gioranza si ribellano. "Una spesa inutile" quei soldi, me-

glio collaudarlo e

sanarlo. Nel frat-

tempo lo stesso

manufatto, dopo

un esposto arriva-

to ai vigili urbani,

viene chiuso. In-

tanto nelle stanze

del municipio si

continua a discu-

tere del manufat-

to. Si decide di collaudarlo e sanarlo a spese del munici-

pio, salvo poi rendersi conto che non ci sono soldi e chie-

dere agli stessi iscritti del centro di "cacciare i soldi" per il

collaudo. Non battono ciglio. Ma la pratica si ferma nei me-

andri del municipio: "Manca il direttore dell'ufficio tecnico,

per questo è tutto fermo", si scuserà D'Angelo che ha fat-

to propria questa battaglia. Ma gli anziani capitanati dal

Pd, lo scorso 10 marzo, sono arrivati fino al Campidoglio a

protestare sperando di poter riutilizzare la sala. Anche lo

stesso Ezio D'Angelo aveva promesso che si sarebbe uni-

to agli anziani e all'opposizione nella protesta fino al Cam-

pidoglio, ma così non è stato. Intanto la decisione defini-

tiva è arrivata :"Lo buttano giù!".

Il problema sussiste non tanto perchè il manufatto è

abusivo , quanto per il materiale di cui è fatto e la sua in-

fiammabilità. Accanto al centro sociale c'è l'istituto profes-

sionale Sant' Antonio e la copertura del manufatto, infiam-

mabile risulterebbe pericolosa qualora dovesse incendiar-

si, per alcuni locali del centro di formazione. Nell' assem-

blea di giovedì 28 aprile al presidente Ti-

tocci l'infausto compito di annunciare la de-

cisione: "Tra 30 giorni al massimo non esi-

sterà più". Unico consigliere presente Da-

niele Grasso, Pd: " Vi hanno preso in giro

per tre anni. A Ponte di Nona faranno una

tensostruttura uguale a questa e a voi la

buttano giù senza nemmeno promettervi

che ve la ricostruiranno? Dov'è la maggio-

ranza oggi?". E gli anziani promettono bat-

taglia: "Occupiamolo!" protestano i più. "Ci

hanno preso in giro" dicono in coro. Prote-

ste legittime dopo che per ben tre anni dal

municipio sono arrivate solo promesse e

rinvii. Alla faccia delle promesse..

Nessun politico va al centro anziani ad

annunciare la demolizione del manufatto.

Nessuno della maggioranza, nemmeno chi

come Ezio D'Angelo e Vanda Raco si era

opposto alla demolizione del manufatto an-

dando in contrasto anche con la volontà

del Presidente. Nessuno adesso "ci mette

la faccia". I due consiglieri di maggioran-

za, più di tutti, hanno fatto del manufatto

del centro anziani la loro battaglia. Assem-

blee, incontri, promesse. Più di tutti Ezio

D' Angelo :"Stiamo cercando una soluzio-

ne. Non verrà abbattuto. Scenderò in Cam-

pidoglio con voi. Manca il direttore dell' uf-

ficio tecnico per questo la pratica è ferma

...". Ma se la faccia la mette sulle decine

di manifesti che hanno invaso il municipio

che preannunciano probabilmente la sua

candidatura a consigliere comunale, si scor-

da di presentarsi all' assemblea in cui si

annuncia la demolizione.

Ma quando la barca affonda, si sa, non

sempre chi si erge a capitano rimane fino

alla fine. Spesso è il primo a salpare.

ELENA BRUNI

Il pullmino delle mille proroghe

Il "centro diurno H spazio aperto" di piazza Casta-

no, Tor Bella Monaca, stava per chiudere i batten-

ti lo scorso 15 aprile. Quando cioè è scaduta l'en-

nesima proroga al progetto finanziato congiuntamente

dal municipio e dal dipartimento V nel 2009.

La costanza degli operatori che ci lavorano e i fondi

anticipati dalla Comunità Capodarco ha fatto in modo

che questo non avvenisse.

Il centro è una risorsa enorme per il territorio e per i

ragazzi disabili:

ben 36 famiglie

vengono segui-

te in questa

struttura. Tra gli

altri anche gli ot-

to ragazzi che

pulivano piazza

Castano a cui è

stata tolta an-

che la possibili-

tà di sentirsi utili svolgendo quel lavoro.

"L'ultimo bando risale al 2009 (scadenza

nel 2010, ndr) e da allora siamo andati

avanti per proroghe. Siamo qui da 22 an-

ni ed ancora non siamo inseriti nei finan-

ziamenti del piano di zona - ci dice il re-

sponsabile Mauro Faiella - oggi è arriva-

ta la conferma da parte degli uffici dell'

Uosecs che ci daranno una proroga fino

a metà settembre. Quello che ci viene da

domandarci è : e dopo?".

Dal 2010, a progetto cioè scaduto, ven-

gono riconosciuti i finanziamenti con con-

tinue proroghe. Tra un rinnovo e l'altro

però passano i giorni, durante i quali il

centro funziona grazie ai sovvenziona-

menti di Capodarco, se possibile, o è co-

stretto a funzionare a mezzo tempo. Co-

me è successo nell'ultima settimana di

aprile quando finalmente è arrivata la con-

ferma dell' ulteriore proroga .

A rimetterci però sono sempre i ragaz-

zi che vengono assistiti. Le proroghe inol-

tre non potranno essere eterne. Il centro

è di vitale importanza per i ragazzi disa-

bili che lo frequentano e per le loro fami-

glie e dopo il 15 settembre quando sarà

scaduta l'ennesima proroga cosa succe-

derà ? Emergenza sociale: i tagli ricado-

no sempre su questo settore in un terri-

torio che di attività rivolte al sociale ha

sempre bisogno. E la politica non sembra

mettere in conto la programmazione a

lungo termine per progetti come quelli

del centro diurno. Ma ce lo ripetono sem-

pre: mancano i fondi necessari. E l'eco-

nomia viene sempre fatta sul terzo set-

tore. ELENA BRUNI

CHIUDE IL CENTRO DIURNO, ANZI NO!

Page 8: La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011

MUNICIPIONUMERO 8 ANNO IV8

Esimio Direttore,mi rivolgo a Lei consapevole del fatto che il giornale ha il dovere di esporre ifatti quanto più possibilmente veritieri, al lettore poi il commento di questi. Edè con questo spirito e, non tanto con quello di giornalista, che mi permetto discriverLe questa lettera, che mi auguro che venga pubblicata, onde fare unpo' di chiarezza sulla problematica della scuola Verne, di Torre Maura, ancheperchè sta diventando un affare di Stato.

Come riportato dall'articolo del Suo giornale la Signora Ilena Lusetti ha leidee chiare ed è una volontaria ed ha un rapporto romantico con la bistratta-ta Torre Maura. Manca però che è la presidentessa del comitato di quartiere,per cui immagino che più che romantica sarà sicuramente doverosa.Ma al dila di questa piccola precisazione, mi si deve spiegare come mai vengono tol-lerate tante cose. Un esempio per tutti l'affissione selvaggia di manifesti mu-rali. Da parte di chi: chissà (forse la Lusetti lo saprà).

Ma veniamo alla nostra problematica. Sicuramente il diritto allo studio vadifeso, ma io penso che abbia soprattutto bisogno di essere spiegato nellasua verità, senza truccare le carte come si sta facendo oggi. Forse come Leisaprà la stessa guerra civile italiana non è stata mai una guerra di popolo,ma fra due piccole minoranze (vedi ricorrenza del 25 aprile). Entrambe co-raggiose però mosse da convinzioni ideali e politiche contrapposte.Ciò mi por-ta a ricordare " I ragazzi di via Pàl" dell'omonimo romanzo di Ferenc Molnàr,E' noto che questo romanzo, ispirato agli aspetti umani della vita, ha fatto siche generazioni di lettori hanno riso e si sono commossi con "I ragazzi di viaPál".Questo bellissimo racconto, ambientato nella Budapest del primo Nove-cento, parla di due bande rivali : i ragazzi di via Pàl (La Società dello Stucco)e le Camicie Rosse, che si sfidano continuamente per conquistare un cam-po quasi abbandonato, il grund, abitato solo da un custode slovacco, Jano,e dal suo cane nero, Ettore (Hector). Purtroppo questa storia, dopo molte av-

venture, si conclude tragicamente: un piccolo-grande soldato, Nemecsek, purdi difendere il suo adorato campo, dà la propria vita. Francamente non credoche la battaglia intrapresa dal Comitato di Quartiere (Camice Rosse) possaavere tale fine, ma non sta bene neanche bene aizzare la popolazione perqualcosa che non esiste, Anche perchè in Via delle Alzavole da anni c'è un'in-tera scuola (quattro piani) occupata da extracomunitari, come pure la ex se-de del Municipio (250 mq, circa comprensiva dell'ex parcheggio interrato delparco auto dei VV.UU., anche questa occupata . Relativamente a quest'ulti-ma c'è stato sia il finanziamento da parte della Provincia (Presidenza Moffa)di ben 900.000 €, che quello da parte del Comune (Sindaco Veltroni) di 300.000€. Tutto ciò per la realizzazione di un centro diurno per anziani. Ad oggi nulladi tutto questo, se non il degrado e la devastazione di ambedue gli stabili. Co-me dire, tutto bene Signora la Marchesa

Ma oggi che il Municipio VIII ha approvato la delibera per l'affido dello sta-bile della ex scuola comunale (chiusa da un paio di anni) di Via dei Tordi adun Istituto Privato, dietro pagamento del canone mensile, non va più bene Si-gnora la Marchesa. Infatti, con il volantino, il Comitato di Quartiere, chiedeche tale struttura rimanga di proprietà dei cittadini e che venga utilizzata perservizi necessari al quartiere (asili nido - sportello del Municipio - sede del 118- ed altro)Inoltre, va ricordato che se vogliono dare questi servizi agli abitantidi Torre Maura, perché allora non si prendono di mira anche le strutture so-pracitate ? Come può capire è la solita storia del bicchiere mezzo vuoto emezzo pieno Concludendo, credo proprio che il Municipio abbia fatto bene afar cassa perché l'immobile è stato dato in locazione e non venduto all'Istitu-to scolastico che sicuramente, almeno questo, non verrà occupatoabusivamente.Qualora poi resti la necessità e volontà di migliorare i servizidegli abitanti di Torre Maura, restano sempre gli altri due stabili occupati abu-sivamente GIACOMO BOTTA

Immaginiamo di essere all'ultima pal-la dell'ultimo gioco dell'ultima parti-

ta di Wimbledon: palla alzata improv-visamente dall'avversario, schiacciatafacile facile e… Colpo di scena, nonschiaccio. Perché?

Perché il PD e l'Api, essendo più com-plicato per l'IDV (che dovrebbe averlonei cromosomi) e per la Lista Civica perRutelli, non affondano il colpo su unamaggioranza in evidente difficoltà. Selo chiedesse solo questo giornale qual-cuno potrebbe tranquillamente fare spal-lucce, ma i cittadini e gli elettori ci han-no chiesto in questi giorni: che fa il PD?

Nel centrodestra, a parole, tutti si dis-sociano, ma nei fatti la compattezza re-gna sovrana, tanto che il presidente delconsiglio, Dari, invita tutti al rispettoistituzionale (?) quando una voce fuoridal coro denuncia come scandaloso ciòche sta emergendo, subito sostenuto daparte dell'opposizione.

Ma il clima si sta arroventando. I rap-porti, un tempo idilliaci fra il capogrup-po del PD e il gruppo Piccolo, si sono in-crinati, vorremmo dire irrimediabilmen-te. Magari sul tema delle commissioni,strada sulla quale il presidente D'An-gelo è solo, non seguendo il suo esem-pio gli altri Presidenti di Commissione,segno di un evidente isolamento dellacomponente di cui il consigliere è capo-fila da parte della maggioranza. La po-litica si sa è l'arte dell'incoerenza.

Ed ora un po' di numeri: l'Italia deiValori sostiene di essere al 15% nel gra-dimento dei cittadini, il PD si accredi-ta un 30 tondo tondo, l'API vorrebbescavalcare almeno l'1, SEL è intorno al6, la Sinistra radicale punterebbe al 3,e il gruppo Celli il suo 5 - 6% l'ha sem-pre preso. Di contro il PDL, attraversoil suo vicecapogruppo D'Angelo, ha sem-pre sostenuto che sta al 45%, La Destraintorno al 2,5, e poi i grillini al 3,5 e glialtri 4,1. La somma è di 121,1%: consi-derato che il totale dovrebbe fare 100,qualcuno bara, tenendo in considera-zione che c'è un 40% che è determina-to a non andare a votare o che è anco-ra indeciso.

Tempo previsto: nebbia fitta, soprat-tutto per i cittadini. BERNACCA

"Grotte Celoni, la svolta passaper il Pd. Mantenuti gli im-pegni presi il 18 febbraio dai

consiglieri comunali Pd Ferrari, Nan-ni, Panecaldo. Grazie all'oppo-sizione in Comune, stanziati 1milione di Euro in commissioneper via Acquaroni e via del Fuo-co Sacro. Presto tutti in Campi-doglio per l'approvazione fina-le".

Recitava così il manifesto afirma Pd che nelle ultime setti-mane è stato avvistato per lestrade del municipio. Tutti contenti,tranne il consigliere Api, Valter Ma-strangeli, ex Pd, che non ha certo pre-so bene l'iniziativa. "Al momento, ladelibera non è stata ancora approva-ta. Si doveva aspettare a dare la noti-zia. Soprattutto bisognava darla in mo-

do corretto". Già, perchè anche l'Api,grazie al consigliere comunale Vigna,ha contribuito con la richiesto 200mi-la euro. "200mila euro sono stati mes-

si su mia proposta - conti-nua Mastrangeli - Quan-do ci sono opere finanzia-te da vari gruppi, è buonaregola fare un manifestocongiunto. Trovo scorrettoche sul manifesto ci si ap-propri di stanziamenti mes-si anche da altri".

L'Api non ha realizzatoalcun manifesto perchè in attesa del-l'approvazione definitiva. "Non diregatto, se non ce l'hai nel sacco! Sicura-mente ci sarà l'approvazione ma è buo-na regola aspettare che tutto sia defi-nito". I marciapiedi di via Acquaroni evia del Fuoco Sacro sono da sempre

una battaglia di Mastrangeli. Quandomilitava nelle fila del Pd è stato spes-so sbeffeggiato. "Ho sempre posto alcentro dell'attenzione la questione deimarciapiedi. Ne ho parlato quandoc'era il sindaco e abbiamo raccolto car-toline firmate che abbiamo inviato agliassessori. Nel piano investimento 2011,ho inserito l'intervento su via Acqua-roni e via del Fuoco Sacro. Suona stra-no che ora tutti si interessino. E' unmio merito perché fino a poco tempo fanon se ne interessava nessuno". E poiun'ultima frecciatina. "Sul versanteprenestino fanno riunioni sui proble-mi dell' Italia e del mondo e magarinon hanno i marciapiedi. Forse alcuniritengono meno importanti i problemidella vita quotidiana dei cittadini".

Inizia la campagna elettorale a Grot-te Celoni e il Pd è pronto a dare batta-glia. "Spero che sia una guerra al con-senso. Sono sicuro che i miei elettori siricorderanno del mio lavoro".

FEDERICA GRAZIANI

CHE TEMPO CHE FA

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

GROTTE CELONI, POLEMICHE PER I MARCIAPIEDIVOTATO EMENDAMENTO IN CONSIGLIO COMUNALE PER VIA ACQUARONI E VIA DEL FUO-CO SACRO A FIRMA FERRARI, NANNI PANECALDO E VIGNA. UN MANIFESTO DEL PD LO

ANNUNCIA MA DIMENTICA DI RIPORTARE L’INTERVENTO DELL’API.

IL COLPO CHE (NON) TI ASPETTI

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 8 ANNO IV10

Il parco La Borghesiana, insieme ad altre realtà edili-zie targate Di.MA. Costruzioni di Raffaele Di Mario, èstata una delle realtà che ha garantito al gruppo del-

l'imprenditore di Isernia dicostruire il proprio impe-ro. Un progetto che pro-metteva di trasformare laperiferia in una zona resi-denziale attrezzata, arric-chendo l'offerta con l'illu-sione di vedere realizzatianche servizi utili alla cit-tadinanza locale, comescuole e centri per anziani.

Il parco La Borghesiana nasce in un momentocruciale del gruppo Di Mario quando, visti gli ottimiaffari, la società cambia pelle e passa da Srl a Spa.Ma le tentacolari attività dell'imprenditore si spingono ol-tre. Il costruttore mette in piedi un gruppo societario, alcui interno compare la Dimafin Spa nel ruolo di holdingpartecipata. Una società satellite che, nel caso del parco,servirà ad agevolare le vendite degli appartamenti, il cuicosto era tra i più alti della zona.

Il gruppo aveva ideato una sorta di finanziamento dalnome invitante, Easy Home, grazie al quale era possibile"prenotare la casa a cifre basse e pagare un tot per vol-ta" spiega una delle acquirenti. Una soluzione inizialmen-te scelta da molti sia perché "il finanziamento veniva con-cesso più agevolmente di quanto non avrebbe fatto la ban-ca", aggiunge un altro proprietario, sia perché così "eragarantito che ti facevano tutti i lavori loro".

Un vincolo finanziario che per molti è stato di ostacoloal successivo mutuo. Molti acquirenti, decisi a rinunciareal finanziamento della Dimafin, si sono visti rifiutare l'aper-tura del mutuo in banca. "Alcune banche, vista questa for-ma di finanziamento, pretendevano dalla Di.MA. una let-tera per liberare la persona da questo tipo di finanziamen-to", prosegue una delle acquirenti. Lettere mai arrivate.

Mentre la Guardia di Finanza continuava ad indagaresulle società dell'imprenditore, i primi acquirenti entrati inpossesso degli appartamenti scoprono che "da capitolatodentro era tutto diverso". Il castello di carte e soldi iniziacosì a dare segni di cedimento. Gli operai non ricevono gli

stipendi e il cantiere del secondo comparto da completa-re chiude, non viene pagata l'utenza dell'illuminazionepubblica nel parco e l'Acea trancerà i cavi elettrici. E infi-

ne l'agenzia immobiliare Laurentina, che fino adicembre aveva il mandato esclusivo con laDi.MA. per la vendita degli appartamenti, sem-brerebbe finita anche questa tra i creditori nonavendo ricevuto l'intero compenso pattuito.

Fallita lo scorso dicembre la holding Dimafine poco dopo il ricco poz-zo della Di.MA Costruzio-ni, il progetto del parcoLa Borghesiana si conge-la con l'arresto un mesefa di Raffaele Di Mario.

Adesso per molti il ri-schio è di non vedere ri-conosciuti i propri diritti,scritti spesso sul ghiaccio.

Al curatore fallimenta-re l'ardua sentenza.

"Qui ci stiamo sobbarcando tutto noi". All'indomanidell'arresto per bancarotta fraudolenta ed evasio-

ne fiscale del costruttore e ideatore del parco La Borghe-siana, Raffaele Di Mario, la trentina di famiglie che abita-no nel comparto completato nel2009 sono state costrette ad ac-collarsi le utenze non pagate dal-la Di.MA. Costruzioni.

"Stiamo facendo tutto da soli: acasa mia sono stati montati malei gradini e in alcune scale i lavorinon sono finiti - dice una delle pro-prietarie, dal giardino di casa in-compiuto - Abbiamo chiamato l'ar-chitetto ma non risponde più e al-la Di.MA. non ti danno retta".

Nelle palazzine semi vuote, dove mediamente sono abi-tati solo 11 appartamenti su 7, alle spese condominali dasuddividere tra pochi inquilini si aggiungono i debiti che laDi.MA. ha lasciato ai suoi clienti. "Adesso si dovranno farcarico loro di alcune cose - spiega l'amministratore dei con-domini Guglielmo Zoratti - Si dovrà fare un fondo cassa persopperire alle rate della Di.MA.".

Un gruzzolo di 2mila euro, solo in una delle palazzine,frutto delle bollette non pagate negli ultimi trimestri dalgruppo Di Mario alla Telecom, per l'uso dell'ascensore. C'èchi tra gli inquilini ha proposto poi di alleggerire le speselegate alla gestione dell'acqua, allacciandosi al pozzo rea-

lizzato da Di Mario vicino alle case, "ma senza una docu-mentazione fornita dalla ditta, chi si prende la responsabi-lità di averlo in carico?" aggiunge Zoratti.

Vivono in un costoso deserto questi cittadini, che am-mettono "da una parte siamo stati fortunati a sta-re dentro le case" ma che proprio perché ci abita-no aggiungono "non vorremmo che questo luogocaschi in rovina".

La loro civiltà si ferma al confine del comparto.Pochi metri oltre, l'illuminazione della strada si in-terrompe, lasciando al buio il cantiere a fianco conle case quasi completate e la grande area desti-nata a parco con il paludoso laghetto al centro."Sapevamo che per due anni il parco lo avrebbegestito la Di.MA. e in seguito la gestione passavaal comune. Ma adesso è tutto bloccato e non si sa

più niente - dice un proprietario - Il laghetto porta insetti,ma abbiamo deciso di non fare la disinfestazione perché èinutile: il terreno è troppo vasto e soprattutto allo statobrado".

Qui, dove c'è chi teme di vedersi portare via la casa no-nostante sia stato fatto il rogito e tutti siano in parte tute-lati dalla stipula del mutuo con la banca, si vive senza sa-pere quando questa situazione finirà. "Non sappiamo ne-anche se questa strada è privata o del comune. E intantoqui attorno abbiamo trovato anche delle siringhe. Almenosulla rotatoria sulla Prenestina potrebbero illuminarci", escla-ma preoccupato un altro cittadino.

IL PROGETTO DEL PARCO, POSTO TRA LA VIA PRENESTINA E LA VIA POLENSE, BLOCCATO DALL'ARRESTO DELL'IMPREN-DITORE E COSTRUTTORE DI MARIO DEVE FARE I CONTI ANCHE CON LA FINE DI UNA SOCIETÀ SATELLITE DEL GRUPPO

A CUI MOLTI ACQUIRENTI DELLE CASE SI ERANO AFFIDATI.

30 FAMIGLIE TRA DEBITI E OPERE INCOMPIUTE

COMPARTI Z2 E Z3, LA CASA

UNA META O UN MIRAGGIO?

Parco La Borghesiana, là dove crescevano i soldi

NELL'UNICO COMPARTO ABITATO DEL PARCO VIVONO CIRCA 30 FAMIGLIE CHE, DOPO IL FALLIMENTO DELLA DI.MA., SI SONO

VISTE RECAPITARE I DEBITI DELLE UTENZE NON PAGATE DALLA SOCIETÀ COSTRUTTRICE. CIRCONDATI DA UN CANTIERE RIMASTO

FERMO, SPERANO ALMENO IN INTERVENTI URBANISTICI DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE.

Hanno saputo del fallimento della Di.MA. Costru-zioni, che doveva ultimare le loro case, dalle pa-gine dei giornali e attraverso internet.

Il centinaio, e forse più, di acquirenti dei due com-parti acquistati su carta del gruppo di Di Mario ad ogginon ha ricevuto la comunicazione ufficiale del curatorefallimentare che la ditta è fallita. "Abbiamo scopertoquesta situazione intorno al 29 marzo - spiega una del-le acquirenti - Fino a metà marzo, la società ci garanti-

va che non c'era-no problemi. Do-po la sentenza, itelefoni risultanostaccati o squilla-no a vuoto e alcantiere l'ufficiovendite ha chiu-

so. Siamo riusciti a contattare il curatore i primi di apri-le, e ci ha detto di aspettare per leggere tutta la docu-mentazione".

Dal giorno del fallimento, avvenuto prima dell'arre-sto di Di Mario, il cantiere del comparto Z2 è chiuso esorvegliato da guardie. Praticamente inaccessibile pergli acquirenti degli appartamenti, che nei fine settima-na si incontrano davanti al cantiere per capire come fa-re a non perdere soldi e casa. "Tramite Facebook è sta-to costituito un gruppo 'Proprietari parco La Borghesia-na' e siamo circa una novantina ad esserci riuniti - dicela signora - Tra noi ci sono anche famiglie in affitto. C'èchi è del comparto Z2, dove le case sono praticamenteultimate, e chi è più a rischio come lo Z3, che mi han-no detto essere privo dei permessi e ancora non è sor-to".

Due situazioni complesse, che potrebbero prenderestrade diverse.

Per gli acquirenti dello Z2, la prospettiva presentatadal curatore è di prendere casa e a proprie spese com-pletarla o ingaggiare un altro costruttore per completa-re i lavori e i servizi mancanti. Soluzioni gradite al cu-ratore fallimentare che ha "bisogno di liquidità per pa-gare gli operai".

Se chi aveva scelto, per sua fortuna, un appartamen-to nel comparto Z2 sapeva che la casa sarebbe stataconsegnata lo scorso luglio, chi si era orientato sul com-parto Z3 non sa più neanche se inizieranno gli scavi peravviare i lavori delle palazzine. Per questi acquirenti,che hanno perso anche la copertura assicurativa dopoil fallimento della Dimafin Spa, la prospettiva è che ilcuratore faccia subentrare un'altra ditta che rilevi l'in-tero progetto o, più facilmente, "molti di loro potrebbe-ro decidere di chiedere di poter comprare gli apparta-menti invenduti dello Z2" spiega una delle acquirenti.

"Domenica 8 maggio, di mattina, ci incontreremo dinuovo per organizzarci meglio in gruppi e contattareuno o più avvocati - prosegue la signora - L'intenzioneè di aspettare fino al 10 maggio e se non riceviamo co-municazioni provvederemo a contattare il curatore. Aquesto punto ci preme capire la sua scelta e quantifica-re l'eventuale spesa che avremo".

SONO UN CENTINAIO LE FAMIGLIE RIMASTE SENZA CASA, DO-PO AVERLA ACQUISTATA E IN PARTE PAGATA. GRAZIE AD UN

TAM-TAM VIA INTERNET, ALCUNI DI LORO SI SONO RITROVA-TI E INSIEME AGLI AVVOCATI CERCANO DI CAPIRE COME NON

PERDERE LA CASA E I SOLDI INVESTITI.

Comparti residenziali 3Unità abitative 376Aree verdi con percorsi attrezzatiServizi garantiti: strade, illuminazione, gestione aree verdiServizi ipotizzati: 1 centro commerciale, 1 centro per la terza età, scuole

1 Comparto ultimato1 Comparto in area di cantiere1 Comparto mai realizzato30 Le famiglie che hanno la casaOltre 100 Le famiglie che aspettano di avere la casa1 Laghetto, a servizio del parco mai completato

(Dis)servizi:Strade, illuminazione, manutenzione del verde

Nessun servizio tra gli altri ipotizzati

DAL PROGETTO...

...NELLA REALTÀ

SEERVIZIO DI ANNA GIUFFRIDA

L’entrata del cantiere chiusa eil lago del parco. In bassocrepe nei muri appena costrui-ti. A lato opere lasciate a metà.Vista del parco.

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PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 8 ANNO IV 11

Ponte di Nona. Erano circa le 21.00 dimartedì 26 aprile, quando un'auto siferma tra via Raul Chiodelli e via Ar-

turo Danusso, proprio di fronte adbar che fa angolo tra le due vie. Im-provvisamente tre persone esconorapidamente dalla macchina e comeprofessionisti del mestiere, a voltoscoperto, fanno irruzione all'internodell'attività commerciale. "Credo cheper quei pochi secondi ci sia stato ilpanico - commenta Ercolino Gavodo,un dipendente del bar che quella se-ra non era di turno - il mio collega Marco,come ha visto la pistola ha consegnato tut-to l'incasso. Poi si sono presi tutti i "Grattae vinci" assieme ad una manciata di cara-melle e sono scappati".

Subito dopo la rapina i tre uomini si so-no dati alla fuga a bordo di una Fiat Punto.Nel frattempo un passante, che aveva vi-sto tutta la scena, riesce a prendere il nu-mero di targa della macchina ed avvertirei carabinieri. "Dopo la fuga dei rapinatori -racconta Maria Aliquò, gestore del bar - sia-

mo riusciti a contattare un'altra nostra at-tività e per nostra fortuna lì era presenteun carabiniere che ha fatto partire imme-diatamente la segnalazione, comunicandola targa della macchina alla centrale". Po-co dopo infatti una volante della Radiomo-bile della compagnia di Tivoli, riesce ad in-tercettare la macchina dei tre fuggiaschi.Così i militari, dopo un breve inseguimen-to proseguito a piedi, hanno bloccato i trecriminali. Con grande sorpresa i militari sitrovano davanti ad A.P un giovane romano

di 23 anni e ad altri due ra-gazzini minorenni rispetti-vamente di 15 e 16 anni, ilprimo di origine polacca ed

il secondo tunisina. I due mino-renni sono stati trovati in posses-so di un coltello con una lama lun-ga 12 cm ed una pistola scaccia-cani, armi usate per compiere larapina. La perquisizione del veico-lo ha permesso ai carabinieri di re-cuperare l'intero bottino del valo-re complessivo di quasi 1000 eu-

ro che in seguito è stato restituito al legit-timo proprietario. Per A.P l'unico maggio-renne si sono aperte le porte del carcere diRegina Coeli, mentre per gli altri due ra-gazzini minorenni quelle del Centro di pri-ma accoglienza di Roma situato in via Vir-ginia Agnelli. ANDREA CAVADA

Ponte di Nona. Tre arresti per rapina. Due erano minorenni

LUNGHEZZA. A GENNAIO ADESCÒ UNA GIOVANE

ROMENA TRAMITE UN ANNUNCIO DI LAVORO, DO-PO AVERLE DATO APPUNTAMENTO ABUSÒ SESSUAL-MENTE DI LEI. DOPO UNA SERIE DI INDAGINI SVOL-TE, I CARABINIERI ARRESTANO UN GIOVANE 32EN-NE ROMANO.

LUNGHEZZA. I CARABINIERI

ARRESTANO LO STUPRATORE

Già dal prossimo novembre l'ottavomunicipio potrebbe usufruire del nuo-

vo Centro Idrico "Fungo" di Ponte di No-na. Ad inaugurarlo lo scorso 22 aprile so-no stati l'assessore comunale ai lavori pub-blici Fabrizio Ghera, l'assessore provincia-le alle politiche del territorio Michele Ci-vita e Marco Staderini amministratore de-legato di Acea Spa.

Una collaborazione che si è concretiz-zata con il finanziamento da parte di AceaAto2 di 7milioni 324mila euro. L'impian-to, posto al Km 15,5 della via Prenesti-na, è "funzionale all'alimentazione idri-co-potabile di una vasta area posta al-l'estremità orientale del comune di Ro-ma, in prossimità delle zone di Lunghez-za, Borghesiana, Acqua Vergine e TorreAngela" come riferisce in una nota l'as-sessore Ghera.

I lavori, effettuati da Acea Ato2 perconto di Roma Capitale, consistono in unserbatoio sopraelevato con una capacitàdi circa 550 mc, un serbatoio di accumu-

lo per compensare la variabilità delle uten-ze, un impianto di pompaggio e tubazio-ni di collegamento del 'Fungo' con le con-dotte esistenti all'Acqua Marcia.

I lavori, partiti nel 2008, hanno inte-ressato un'area che "è stata inserita al-l'interno del progetto definitivo del Par-co di Pratolungo, approvato dalla Giun-ta comunale di Roma nel gennaio 2005"fa sapere Ghera. Un impianto che po-trebbe essere il primo di altri interventiin ottavo municipio. "L'Acea Ato2 ha trai 16 e i 18 interventi in corso e in appal-to, gran parte in periferia, tra fognaturee approvvigionamento - ha detto Ghera,nel corso dell'inaugurazione - Il nostroobiettivo è quello di spendere nel più bre-ve tempo possibile. Il comune per age-volare l'iter ha chiesto ai funzionari delcomune di far fare gli espropri diretta-mente ad Acea".

Una risorsa idrica che in un territorio, lacui popolazione è in continua crescita, èdi certo indispensabile. ANNA GIUFFRIDA

INAUGURATO, A LAVORI AVVIATI, IL CENTRO IDRICO DI PONTE DI NONA CHE GIÀ DAL PROSSIMO

NOVEMBRE DOVREBBE ESSERE ATTIVO E IRRORARE UN MAGGIORE FLUSSO DI ACQUA POTABILE NEI

QUARTIERI LIMITROFI. UN'OPERA VOLUTA DAL COMUNE DI ROMA E FINANZIATA DA ACEA ATO2.

UN 'FUNGO' IDRICO PER L'OTTAVO MUNICIPIO

Una giovane cittadina romena 30enne,arrivata in Italia da poco più di un me-

se in cerca di fortuna, inizia a cercare lavo-ro. Dopo aver fissato un colloquio, si pre-senta all'appuntamento e viene stuprata.

I fatti risalgono al mese di gennaio quan-do la ragazza contatta un numero telefoni-co riportato su un'inserzione pubblicata suun giornale per la mansione di collaboratri-ce domestica. Preso l'appuntamento conl'uomo, con cui avrebbe dovuto sostenereil colloquio, in un'abitazione situata nei pres-si del quartiere di Lunghezza, la ragazza ar-riva sul luogo dell'incontro. Non ha avutonemmeno il tempo di varcare la soia dellaporta di casa che l'uomo l' afferra con vio-lenza e la chiude dentro casa. Inizia lo stu-pro. La giovane romena, una volta riuscitaa scappare terrorizzata, chiama il suo fidan-zato, il quale l'accompagna dai carabinieridella stazione di Tivoli Terme, che la condu-cono al pronto soccorso dell'ospedale di Ti-voli. Raccolta la denuncia, i militari avvianole indagini per rintracciare l'autore del co-dardo gesto.

Dopo aver svolto numerose indagini, i Ca-rabinieri, in collaborazione con la procura diTivoli, grazie ad alcuni riscontri effettuati, lamattina del 23 aprile, dopo un'ordinanza diCustodia cautelare, emessa dal G.I.P del tri-bunale di Tivoli, hanno arrestato E.G un 32enne romano, ritenuto responsabile dellostupro. L'uomo nel frattempo è stato con-dotto nel carcere di Rebibbia e messo a di-sposizione dell'autorità giudiziaria.

ANDREA CAVADA

Una coppia di fidanzati stava tornando a casa dal centro commerciale di Roma Est.Dopo aver preso posto sullo 055, vengono avvicinati da quattro giovani, che inti-

mano loro di cedere il posto. Al rifiuto dei due vengono pestati. È accaduto nei pressidi Ponte di Nona, il pomeriggio del 22 aprile intorno alle 18.00. Una coppia di due gio-vanissimi fidanzatini, lui 21 anni e lei 19, dopo aver fatto alcuni acquisti all'interno delcentro commerciale, si recano alla fermata per prendere l'autobus che li avrebbe ripor-tati a casa. Una volta saliti sul mezzo, i due giovani hanno preso posto. Dopo alcunefermate, sullo stesso mezzo, salgono i quattro ragazzi.

Notando l'assenza di posti liberi, i quattro si avvicinano alla coppia intimandogli di ce-dere il loro posto. Al rifiuto dei fidanzatini inizia l'aggressione con calci e pugni sotto gliocchi attoniti degli altri passeggeri. Poi la fuga. Arrivati nei pressi della stazione di Lun-ghezza, le due vittime inoltrano la chiamata ai Carabinieri. Immediatamente scattano icontrolli dei militari della stazione di Settecamini. Due ragazzi e due ragazze di età com-presa fra i 12 ed i 16 anni sono stati fermati e denunciati a piede libero alla Procura deiminori di Roma. "Sono episodi che si stanno verificando spesso in questo quadrante del-la capitale", spiega il Capitano La Rocca al telefono. L'aggressione è costata ai due fi-danzati 30 giorni di prognosi al policlinico di Tor Vergata per diverse fratture nasali ri-portate dal ragazzo e 7 giorni per varie contusioni alla ragazza. ANDREA CAVADA

Castelverde. LargoRotello. Al capoli-

nea degli autobus, mer-coledì 20 aprile, sonostati avvistati preoccu-panti manifesti. Spicca-va grande la foto del Du-ce e la scritta 'Mussoli-ni Vive'. I libri di storia lodarebbero per morto, ma in tempi di revisioni-smo storico-didattico tutto può succedere.

Qualche 'simpatica canaglia' del ridente quar-tiere di Castelverde, una volta zona 'rossa', lovorrebbero ancora al loro fianco pronto a com-battere. Ricordiamo ai dementi, che hanno at-taccato gli ignobili manifesti, che esiste ancorain Italia il reato di apologia del fascismo, anchese un disegno di legge costituzionale presen-tato in Senato dal Pdl vorrebbe abolire la nor-ma. E' proprio il caso di dire che 'la madre deicretini è sempre incinta'. ALESSIO CARTA

QUATTRO RAGAZZINI MINORENNI AGGREDISCONO UNA COPPIA DI FIDANZATI. DOPO L'AGGRESSIO-NE IL "BRANCO" SI DA ALLA FUGA E VIENE IMMEDIATAMENTE RINTRACCIATO E DENUNCIATO.

PONTE DI NONA. QUATTRO MINORENNI

AGGREDISCONO DUE FIDANZATI.

MUSSOLINI NON VIVE, È MORTO

SI SONO ACCOSTATI CON L'AUTOVETTURA DI FRONTE

AL BAR E, COME TRE PROFESSIONISTI DEL CRIMINE, HANNO FATTO IRRUZIONE.

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 8 ANNO IV12

La polisportiva non ha ancora una se-

de dopo più di 30 anni. L'associa-

zione Castelverde Rock quest'anno

non potrà svolgere il tra-

dizionale concerto a cau-

sa dell'assenza di spazi

pubblici.

Non c'è un centro an-

ziani. Non c'è una biblio-

teca. Non si sono punti di

aggregazione. Prima uno

c'era. Uno spazio che in

cui tre generazioni realiz-

zarono una serie di inizia-

tive per l'interesse comu-

ne. In cui si sono scritte

tante pagine di storia del-

la borgata. Dove molti ragazzi hanno lavo-

rato al servizio della comunità creando una

biblioteca, un cineforum e una serie di ma-

nifestazioni.

La Casa del Popolo dal 1975 per gli abi-

tanti di Castelverde ha rappresentato l'uni-

co spazio aggregativo della borgata. Un

terreno donato da una vecchia signora al-

la sezione del Partito Comu-

nista di Castelverde, con lo

scopo di realizzare uno spa-

zio in cui tutti i cittadini potessero incon-

trarsi. Quando quel terreno divenne edifi-

cabile, una società, di persone legate alla

borgata e al Partito Comunista, stipulò un

contratto di compravendita.

Lo spazio continuò a vivere fino al mag-

gio 2007, quando l'ultima associazione cul-

turale 'El Pueblo' fu allontanata dalla Casa

del popolo. La struttura situata alla fine di

via Manoppello oggi versa in uno stato di

totale abbandono. Un grosso lucchetto a

dimostrazione che quello che ieri era la ca-

sa di tutti, oggi è diventata la terra di po-

chi. Gli interessi economici sono

prevalsi su quelli del territorio.

Non si è data attuazione ai piani

particolareggiati per il verde.

Tutto è sospeso. Il consorzio,

in particolare, non sta operando

per la realizzazione di punti di ag-

gregazione. Non si può pensare

che la costruzione di un campo da calcio

possa servire come luogo di ritrovo, perché

rivolto solo a coloro che praticano calcio. E

la cultura, il sociale dove stanno?

FEDERICA GRAZIANI

Castelverde. Che fine hanno fatto gli spazi aggregativi?

UNA VOLTA ESISTEVA UNO SPAZIO PUBBLICO: LA TERRA DEL POPOLO. E OGGI QUALI SONO GLI SPAZI PER LA COMUNITÀ?

CASTELVERDE ROCK NON SI FARÀ

C’è delusione tra i membri dell'associazione Castelverde Rock,

i quali non potranno puntare, almeno per quest'anno, sul

concerto che ogni anno dava vita al piccolo quar-

tiere di Villaggio Prenestino.

Il concerto ebbe luogo per la prima volta nella "Terra

del popolo" a via Manoppello. Che poi venne chiusa. Co-

sì l'associazione si rivolse alla parrocchia, la quale per tre

anni mise a disposizione i locali necessari per la manife-

stazione. Quest'anno però sono iniziati i lavori della nuo-

va chiesa, e lo spazio è venuto meno.

Di questi problemi ne abbiamo parlato con Tony, can-

tante e tastierista del gruppo Soraya Santa, nonché mem-

bro dell'associazione Castelverde Rock.

Non è stato possibile trovare uno spazio alternativo per darvita al concerto?

"Riuscire a trovare un altro posto non è stato possibile. Si sareb-

be potuto fare nella piazza del mercato, ma

tra permessi e giri burocratici diventava una

cosa quasi impossibile senza avere agganci

a livello comunale".

Avete chiesto l'aiuto delle istituzioni?"Negli anni precedenti non siamo stati mai

aiutati per dar vita alla manifestazione. So-

no anni che chiediamo uno spazio da mette-

re a disposizione delle varie associazioni di

zona, ma non abbiamo mai ricevuto rispo-

sta. Un paio d'anni fa, abbiamo partecipato

a dei bandi comunali e provinciali di cui sia-

mo anche risultati vincitori, con tanto di com-

plimenti per il progetto, ma alla fine non ab-

biamo ricevuto niente. Con i fondi hanno pre-

ferito fare altre cose".

Che sentimento provi non potendo fa-re una manifestazione che era per il ter-ritorio un appuntamento fisso?

"Per me che faccio parte dell'associazione

è una grande tristezza. Vivo a Castelverde e

credo che sia una grandissima perdita. Era

un progetto che coinvolgeva moltissimi gio-

vani, che ora non hanno più questo punto di

riferimento".

La Terra del Popolo è abbandonato,cosa ne pensi di questa situazione?

"Da quello che so, lo spazio è abbandona-

to, non stanno neanche costruendo niente.

Io quello spazio lo conoscevo anche prima

del Castelverde Rock, vivendo qui in zona da

sempre. Ho partecipato alle varie feste che

venivano fatte in quello spazio, anche dal-

l'associazione di Gabii. Era un bel punto di ri-

trovo per tutti i cittadini della zona. Purtrop-

po ora questa socialità si è un po' persa. Pur-

troppo ci siamo ingranditi molto, però siamo

arrivati al punto che non ci conosciamo più,

invece prima c'era un' unione diversa. Que-

ste feste creavano questa unione. Questa è

la cosa che mi mette più tristezza di tutte, ci

si conosce solo tra le famiglie che sono sta-

te sempre presenti nella zona, mentre i nuovi arrivati vivono il quar-

tiere solo come dormitorio. Invece Castelverde è sempre stata una

realtà viva".

Contro cosa sono costrette a lottare associazionicome la tua?

"Siamo costretti a lottare per ottenere degli spazi che

non ci vengono dati. Quindi siamo costretti a lottare con-

tro chi nella circoscrizione dovrebbe interessarsi a dare de-

gli spazi da dedicare alla socialità della zona".

Qual è il messaggio che vuoi lanciare?"Vorrei che le persone di Castelverde capissero che la

nostra è sempre stata una zona molto viva e che tutto ciò

che abbiamo, dal passaggio di un autobus ad un marcia-

piede, è il frutto di battaglie della popolazione. Anche se quest'anno

non ci saremo, nei prossimi anni ci faremo sentire ancora".

PAOLO LUSTRI

LA TRADIZIONALE MANIFESTAZIONE MUSICALE QUEST'ANNO NON AVRÀ LUOGO A CAUSA DELLA MANCANZA DI SPAZI.

DA ANNI LA STRUTTURA DI CASTELVERDE OPE-RA PER DARE SUPPORTO AI BISOGNOSI: NON SO-LO IMMIGRATI, MA ANCHE PERSONE ANZIANE E

SOLE CHE NON RIESCONO A VIVERE CON LA LO-RO PENSIONE.

LA CASA DEI NUOVI POVERI

In via Santa Maria di Loreto, proprio dopo

la chiesa, un centro accoglienza del con-

sorzio sociale Eriches, in collaborazione con

il Comune di Roma, ospita i senza fissa di-

mora, persone che necessitano di assisten-

za medica o che percepiscono una pensione

troppo bassa per potersi permettere un af-

fitto. Tra i bisognosi, ci sono stranieri con per-

messo di soggiorno, ma anche, e soprattut-

to, italiani. Alcuni sono anziani dimenticati

dalle proprie famiglie, altri

semplicemente persone po-

vere. La struttura, che origi-

nariamente ospitava una con-

gregazione di suore, dà un

tetto e offre pasti a circa 71

ospiti. L'attività della coope-

rativa è collegata al XIV di-

partimento del Comune di Roma e funziona

grazie ad un sistema centralizzato dotato di

un numero

verde a cui

chi si trova in

difficoltà può

ch iamare.

Viene fatto

un primo

screening dal

quale in se-

guito parto-

no gli invii.

Lo scopo della struttura non è solo dare

assistenza a coloro che da soli non ce la fa-

rebbero, ma innanzitutto aiutare gli ospiti

sotto il profilo burocratico e reinserirli nel

mondo del lavoro e nella società e di riavvi-

cinarli alle proprie famiglie. Ogni persona che

entra nel centro infatti vi rimane solo per un

periodo stabilito, sulla base di un progetto

che varia da individuo a individuo. Durante

questo tempo, gli operatori cercano di ren-

dere gli ospiti più indipendenti, in maniera

tale che alla fine del percorso possano usci-

re e vivere una vita più autonoma. La strut-

tura dunque non è volta al puro "assisten-

zialismo", vengono infatti portate avanti ini-

ziative finalizzate all'apprendimento, in cui

gli ospiti possano esprimere se stessi attra-

verso il disegno o il laboratorio di murales e

di giardinaggio, o leggendo i libri disponibi-

li. "In futuro ci piacerebbe creare dei corsi

per l'insegnamento dell'italiano e ampliare il

lavoro che abbiamo iniziato con il giardinag-

gio", spiega la dottoressa Mirella Bonafiglio,

una delle responsabili della struttura. Que-

ste attività permettono agli ospiti di tenersi

occupati con qualcosa di costruttivo e di so-

cializzare. Tutti aspetti fondamentali dal mo-

mento che queste persone si trovano spes-

so a vivere una solitudine e una situazione

che sfociano facilmente nella depressione.

Il centro accoglienza non dispone di mol-

ti fondi, ma può contare sull'aiuto di alcuni

commercianti e cittadini che con le proprie

offerte danno un sostegno concreto alla

struttura. "Abbiamo sempre bisogno di ini-

ziative, aiuti e specialmente volontari. Inol-

tre vorremmo farci conoscere di più nella

zona e ci piacerebbe organizzare una gior-

nata della solidarietà in cui coinvolgere an-

che i cittadini". CRISTINA CORI

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 8 ANNO IV14

Con le cantine trasformate spesso in

discariche, le fogne ostruite anche

dalle radici degli alberi presenti nel

cortile e le case invase, fin dentro le pare-

ti, dai topi, il comparto 7 in via Don

Primo Mazzolari ha il triste primato

di essere tra i più degradati del quar-

tiere popolare Ponte di Nona.

"Come possiamo stare qua? Vivia-

mo in mezzo alla monnezza - dice ar-

rabbiata Irma Del Grande, inquilina

di una palazzina - Anche i citofoni e

le buche delle lettere sono rotti. Ma

qui non viene nessuno, se ne frega-

no".

In queste case fatiscenti e prive di

manutenzione, il marchio Romeo si

riconosce in ogni crepa e traccia di

umido. Ma qui la salute e l'igiene so-

no messe a dura prova anche dalla

presenza di una colonia stabile di to-

pi. L'assenza di interventi da parte

della Romeo, ha trasformato nel tem-

po gli acquitrini delle cantine nell'ha-

bitat ideale per questi roditori e le tu-

bature dell'acqua, che attraversano

le case, in luogo di transito quotidia-

no dei topi. "Qui bisogna stare sem-

pre con le serrande tirate giù, perché

se si apre entrano i topi - spiega Fau-

sto Federici, residente in una delle

case al piano terra - Qui nessuno ha

mai fatto la derattizzazione. Cerchia-

mo di combattere noi il problema con la

colla, ma qui anche di notte li senti scoraz-

zare nelle intercapedini dove ci sono i ca-

vi elettrici". E se altrove si tenta di fare

asciugare la tanta umidità lasciando aper-

te le finestre, questi inquilini devono rinun-

ciarci. "C'è la muffa anche dietro i mobili.

Arriva da fuori dove c'è una crepa - prose-

gue Fausto - Sono venuti, hanno messo

del silicone dicendo che tornavano ma non

si sono più visti. Intanto il silicone con il

sole si ritira, ed è stato inutile".

L'umido, che proviene dalle cantine spes-

so allagate da fogne otturate e causato da

impianti idraulici che già alla consegna del-

le case nel 1997 facevano acqua, ha pro-

vocato ad alcuni rischi gravi alla salute. "A

causa di quest'umidità, sono stata 3 mesi

ricoverata con la broncopolmonite asma-

tica - racconta Ginetta Moretti - Non pos-

so mettere lo scarico della lavatrice, se no

da lì escono i topi. Ho sigillato tutto con lo

scotch, perché non ho i soldi per chiama-

re l'idraulico. Se potevo farmi una casa,

non perdevo tempo con la Ro-

meo". Ma per la signora Mo-

retti, il disagio degli scarichi e

tubi otturati comune a tutti

gli inquilini, alcuni anni fa si è

trasformato in incidente. "Quat-

tro anni fa, cercando di stura-

re il lavandino con l' Idraulico

liquido mi è tornato tutto in-

dietro questo con lo scarico - dice Ginetta,

mostrando i segni delle ustioni - Mi sono

bruciata il viso e sono finita all'ospedale".

Qui dove camminare nel cortile interno

del comparto significare avventurarsi tra

tombini scoperchiati, mattonelle sollevate

dalle radici degli alberi e colonie di formi-

che c'è chi ogni giorno fa segnalazioni e re-

clami, ricordando in municipio che "non

siamo né bestie né cittadini di serie C".

"Qualche mese fa, quando sono venuti qui,

il municipio ci hanno detto che queste ca-

se non sono abitabili ma non hanno pro-

spettato nessuna soluzione -

riferisce Giuseppina Melis, au-

trice di tanti reclami - Più avan-

ti avrebbero buttato giù tutto

e ci avrebbero mandato den-

tro un residence. Ma intanto

qui non fanno niente per noi,

e la notte con due lampioni

solo accesi è un viavai conti-

nuo. Quando sono andata in municipio ho

parlato con l'assessore in ottavo che mi ha

detto 'Io sono un politico mica posso veni-

re a fare i controlli'". Forse è per questo

che i problemi dei cittadini di Ponte di No-

na non incontrano l'interesse dei politici lo-

cali, da tempo. ANNA GIUFFRIDA

È IL COMPARTO TRA LE CASE POPOLARI DI PONTE DI NONA CON IL MAGGIOR NUMERO

DI PROBLEMI. A FARLA DA PADRONI SONO I TOPI, CHE DA ALCUNI ANNI SONO UNA PRE-SENZA COSTANTE E QUOTIDIANA PER GLI INQUILINI DELLE PALAZZINE. FAX E RECLAMI

ANCHE QUI FINISCONO NEL VUOTO.

CONGUAGLI & INCONGRUENZE, L'ASIA DIFFIDA LA ROMEO

CIFRE DA CAPOGIRO O LETTERE DI CONGUAGLIO CON ZERO EURO DA PAGARE. IL SINDACATO ASIA

TORNA A CHIEDERE CHIAREZZA ALLA ROMEO SUI MODI DI CALCOLO DEI CONGUAGLI. "QUI STANNO

LEVANDO I SOLDI ALLA POVERA GENTE" DICONO AL SINDACATO.

Comparto7, colonizzati dai topi

C'è chi deve pagare, in base ai conguagli calcolati dal-la Romeo, 1.000 euro, chi non dovrebbe più nulla e

chi risulta avere un credito di alcune centinaia di euro. Dopo la seconda lettera, inviata agli inquilini delle case

popolari della ditta Romeo in risposta alla diffida seguitaalla prima lettera per specificare a cosa si riferivano le som-me chieste, il sindacato Asia si è rimesso a lavoro per unanuova diffida. "Questi conti per noi sono sbagliati: a chimandano richieste di 1.000 euro e a chi zero. Se è un conguaglio come fa ad essere ze-ro? - fa notare Pasquale Nappo dell'Asia, al termine di un incontro con i cittadini di fron-te alla sede a Ponte di Nona - Girando per i quartieri abbiamo notato le stesse incongruen-ze, e da qui è nato un incontro con l'assessore comunale Berruti. Gli ho portato tutti gliincartamenti, mi ha ringraziato e ha detto non si può fare. Io voglio pagarti il giusto, e tudevi spiegare come avvengono questi calcoli". Nella lettera dell'assessore, consegnata aicittadini presenti all'incontro, si dice che chi paga il conguaglio avrà un ulteriore abbatti-mento del 30%, come prevede la delibera. Nessuna irregolarità è spiegata riguardo il mo-do di fare i conteggi dei conguagli. "Sull'affitto l'abbattimento del 30% va bene, perchéso che quello si calcola in base al reddito. Ma sugli oneri accessori non lo so - proseguePasquale Nappo - Avevamo già diffidato la Romeo, dopo la prima lettera che chiedeva ge-nericamente una somma da pagare. Ma la seconda lettera non ha chiarito più di tanto idettagli".

Da qui l'invito agli inquilini della Romeo di presentarsi presso la sede del sindacato, mu-niti di un bollettino con il numero di matricola, per firmare la lettera di diffida che l'avvo-cato dell'Asia sta stendendo e che verrà inviata alla Corte dei Conti. "Con questa letteranoi diciamo: non vogliamo pagare finché non ci fate i conteggi. Altrimenti andremo in cau-sa e in tribunale la Romeo dovrà portare le carte in cui spiegherà che quella cifra era giu-sta - aggiunge Nappo - Oltre alla diffida, vogliamo l'abbattimento nel senso che chiedia-mo la prescrizione: siamo nel 2011, non puoi chiedermi i pagamenti per il 2000. Tra l'al-tro, è dovuto a una loro negligenza. E infine preciseremo che manca la gestione del pa-trimonio, importante perché darebbe risposte alla gente invogliandole a pagare".

Problemi di cui Berruti forse non è a conoscenza quando scrive "(…) avendo constata-to che sono stati messi in essere tutti i meccanismi di tutela, equilibrio e controllo, si puòaffermare che la problematica è riportata nella massima trasparenza possibile".

ANNA GIUFFRIDA

"Negli scorsi giorni mia figlia ha fatto la domanda per il residence e le hanno detto diaspettare dopo le feste, per vedere se si liberava qualcosa. Ma al momento non si

è fatto sentire nessuno". Il padre di Tiziana Ferdinandi, la giovane madre sgomberata dalla casa popolare di via

Caterina Usai a Ponte di Nona due settimane fa, continua ad aspettare che qualcuno da-gli uffici per le politiche abitative dia una risposta alle richieste di aiuto della figlia. "Noiaspetteremo ancora - dice fiducioso il signor Francesco - La domanda c'è, poi vedremo co-s'altro fare". Intanto Tiziana continua a vivere sospesa con il suo bambino di due anni emezzo e il compagno, che rischia di restare escluso da questa giovane famiglia. Aspette-remo anche noi di sapere quanto sarà lunga la ricerca di una casa per due genitori e il lo-ro bimbo. ANNA GIUFFRIDA

ASPETTANDO UN TETTO

LA GIOVANE MAMMA, SGOMBERATA DUE SETTIMANE FA DA UNA CASA POPOLARE, A PONTE DI NO-NA, DOPO ESSERSI ATTIVATA CHIEDENDO UN RESIDENCE PER LA SUA FAMIGLIA, ASPETTA ANCORA

UNA RISPOSTA.

Fausto Federici, Ginetta Moretti,Giuseppina Melis e Irma Del Grande

Page 15: La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011

PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 8 ANNO IV 15

Si rimette palla al centro nei cam-pi sportivi del quartiere popola-re di Ponte di Nona, dopo una di-

sastrosa gestione che in due anni haprodotto migliaia di euro didebiti.

La struttura sportiva, si-tuata nel cuore del quartiere,tra via Don Primo Mazzolarie via Caterina Usai, è di pro-prietà del comune il quale, do-po averla realizzata, l'ha da-ta in custodia all'associazione Ponte diNona. Per far crescere al meglio que-sta realtà, tra le poche a servizio delquartiere, l'associazione l'ha affidatain gestione alla polisportiva VillaggioFalcone. Ma i soldi sono sempre statiin entrata, e quasi mai in uscita.

"Quel centro ha avuto un sacco diproblemi e in passato sono entrati an-che gli zingari per occuparlo - spiegaGino Chiapparelli, presidente dell'as-sociazione Ponte di Nona - Per proble-mi di salute non potevo stargli dietro,si è preferito allora darlo in gestione adun allenatore di calcio che doveva es-sere una persona affidabile, invece si èdimostrato un mascalzone".

Dal 2009, fino a poche settimane fa,quando l'associazione ha revocato lagestione dei campi, tutte le utenze diacqua luce e gas non pagate hanno por-tato il centro sportivo ad un debito diquasi 10mila euro. Soldi, frutto di spe-se mai pagate, che adesso ricadono sul-l'associazione intestataria delle uten-ze. "Non ha adempiuto a quelli che era-no i suoi obblighi, di pagare le bollette,

e ora devo accollarmi io questodebito - dice amareggiato Chiapparel-li - Avevo evitato di fargli staccare tut-to per far finire il campionato ai bam-bini, poi mi sono deciso perché il debi-to aumentava. Avevo fatto staccare co-sì l'acqua, d'accordo con il comune diRoma. Ma lui, con arroganza, un gior-no ha detto a mia figlia 'lui ha stacca-to l'acqua, ma io l'ho riattaccata'". Sul-la vicenda pende anche una denuncia,fatta dallo stesso presidente dell'asso-ciazione, ai vigili urbani dell'ottavo mu-nicipio.

Intanto le attività ricreative e il cam-pionato sono proseguite normalmenteper i 50 bambini iscritti. Una rassicu-razione che lo stesso presidente Chiap-parelli ha dato alle mamme, convintoche sia "giusto che l'attività vada avan-ti". Nell'intento di non far sparire dalquartiere un importante luogo di sva-go per tanti bambini, Gino Chiapparel-li sta cercando nuovi mezzi per porta-re avanti questa struttura chiedendouna sottoscrizione libera ai cittadini epolitici. "L'ideale sarebbe che il comu-ne riprenda l'impianto e lo dia in ge-

stione ad una nuova società di calcio -dice il presidente dell'associazione Pon-te di Nona - Intanto chiediamo a chi èdisponibile di fare una sottoscrizione,in modo che questa avventura possaricominciare".

Chi vuole partecipare all'iniziativa,per evitare la chiusura della struttu-ra, può recarsi presso la segreteria delcampo sportivo in via Aldo Capitini n°22/A il mercoledì e il venerdì, dalle ore16 alle 19.15.

Lo spirito che anima questa sotto-scrizione lo fa comprendere bene Chiap-parelli, che parlando della struttura af-ferma senza esitazioni: "Di sicuro nonla farò morire abbandonata".

ANNA GIUFFRIDA

IN SEGUITO LA CHIUSURA DELLA POLISPORTIVA VILLAGGIO FALCONE, CHE HA PRODOTTO IN SOLI DUE ANNI DI GESTIONE 10MILA

EURO DI DEBITO, L'ASSOCIAZIONE PONTE DI NONA SI È MESSA ALL'OPERA PER SALVARE UNO DEI POCHI LUOGHI DI SANO SVAGO PER

I BAMBINI DEL QUARTIERE. PER FARLO OCCORRE LA PIÙ AMPIA ADESIONE DELLA CITTADINANZA.

Una firma in difesa dell'impianto di calcioMATERNE,

PRIVILEGIO PER POCHI

"Costruiscono i quartieri, ma non pensa-no alle scuole". Sono determinate a

vedere garantito un posto alla scuola mater-na per i loro figli le tante mamme che in que-sti giorni hanno raccolto centinaia di firme,per chiedere nuovi locali per la materna e larevisione delle ultime graduatorie.

"Quasi 500 bambini sono rimasti esclusidalla scuola materna - dice Veronica Marinoz-zi, organizzatrice della raccolta di firme - Que-ste firme sono per l'apertura di nuove sezio-ni, dato che quartieri giovani come Ponte diNona Nuova e Colle degli Abeti hanno 3 scuo-le materne comunali di cui una, a Prato Fio-rito, che dall'anno scorso ha una sezione inmeno".

La questione è sorta all'indomani dell'usci-ta della graduatoria, da cui risultava che su1610 posti a disposizione in tutto il municipio500 bambini, di tutto il territorio, sono rima-sti fuori dalla lista. "I punteggi sono fatti ma-le, perché secondo me chi risiede nel quar-tiere non ha abbastanza accesso - prosegueVeronica - Inoltre, questo è un servizio chespetta ai bambini e sarebbe più giusto che chiha frequentato il nido comunale abbia la pre-cedenza, passando in automatico alla mater-na". Per le tante giovani famiglie con figli inetà prescolare dover rinunciare alla maternacomunale rappresenta un grave disagio. "Senon posso mandare mio figlio alla materna,rischio di doverlo tenere a casa perché le pri-vate costano troppo. Ed io sinceramente nonposso lasciarlo a casa!" spiega Laura Arneto-li, una mamma che vive a Colle degli Abeti.

Negli ultimi giorni, queste battagliere ma-dri non sono rimaste con le mani in mano.Tra le strutture della zona, infatti, hanno ap-purato che la Luciano Conti a Ponte di NonaNuova, destinata inizialmente a scuola me-dia, potrebbe ospitare 4 sezioni sfoltendo dal-la lista degli esclusi 100 bambini. "Lì c'è unospazio grande che potrebbe essere sfruttatoper la materna. Bisogna solo arredare, puli-re e adeguare i bagni ai bambini piccoli - ag-giunge Veronica - Al piano di sopra ci sonodei locali che potrebbero tranquillamente re-stare destinati alle medie. Quegli spazi se nonutilizzati, restano buttati lì".

Uno spreco evidente che, nel corso dell'in-contro in municipio con la responsabile Uo-secs Alessandroni, si è trasformato in un par-ziale impegno su cui grava una pesante clau-sola. Come chiesto dalle mamme, verrà fat-to un sopralluogo nella struttura dai tecnicidel municipio e dell' XI dipartimento il cui esi-to sarà comunicato entro una settimana. Maanche in caso di responso positivo, questi bim-bi senza diritto all'istruzione perché in età damaterna potrebbero restare di nuovo esclusise ci fossero più iscrizioni alla scuola media."Se non ci sono fondi per costruire nuovescuole, si potrebbero creare nuovi locali inprefabbricati. In inverno sono più caldi dellestrutture in muratura - spiega Veronica, cheè anche insegnante d'asilo - Oppure dare del-le convenzioni ad alcune scuole private, co-me già avviene per il nido. Anche perché, perassurdo, ci sono più nidi che materne". I sug-gerimenti ci sono stati, adesso occorre l'im-pegno per attuarne almeno uno di questi.

ANNA GIUFFRIDA

500 BAMBINI SONO RIMASTI ESCLUSI DA UN PO-STO NELLE SCUOLE MATERNE DELL'OTTAVO MU-NICIPIO. LE STRUTTURE, FERME DA ANNI A QUO-TA 1610 POSTI, NON SOSTENGONO LE TANTE E

CRESCENTI RICHIESTE DEI QUARTIERI. LE MAM-ME INTANTO HANNO STRAPPATO UNA PROMESSA

ALLA DIRIGENTE ALESSANDRONI.

INTEGRAZIONE LINGUISTICA, LA

PROSSIMA SFIDA A PONTE DI NONA

CRESCE LA POPOLAZIONE STRANIERA A PONTE

DI NONA, E CON LORO LA RICHIESTA DI INTE-GRAZIONE ANCHE LINGUISTICA. LA RISPOSTA

DELL'AMMINISTRAZIONE LATITA, MA DA UNO DEI

POCHI CENTRI CHE DANNO OPPORTUNITÀ E SER-VIZI A QUESTO QUARTIERE ABBANDONATO AR-RIVANO DUE PROPOSTE PER L'APPRENDIMENTO

DELL' ITALIANO.

Due progetti per l'apprendimento dell' Ita-liano, per dare una risposta alle tante ri-

chieste di integrazione linguistica che arrivanodal quartiere popolare di Ponte di Nona. "Qui ladomanda è consistente - spiega Mario Battisti,presidente della Datacoop - C'è una forte inci-denza di immigrati che spesso hanno difficoltàcon la lingua italiana. L'idea è quella di istitui-re un centro multimediale per l'apprendimen-to dell' Italiano". A Ponte di Nona vivono e la-vorano molti stranieri, spesso anche assegna-tari dei nuovi insediamenti popolari della zona.Cittadini a metà, a cui la legge chiede in cam-bio del permesso di soggiorno di conoscere l'ita-liano. Ma in un quartiere privo di servizi e strut-ture pubbliche, queste richieste sono rimastesempre insoddisfatte. "Abbiamo chiesto un par-tenariato al municipio nel corso dell'ultimo con-siglio straordinario a Ponte di Nona - dice Ma-rio Battisti - Sul momento hanno detto che erainteressante, ma poi non si sono più fatti sen-tire. Questa proposta resta, perché una la pre-senteremo al Ministero dell'Interno mentre ilsecondo progetto prevede un partenariato contre paesi stranieri, tra cui il Maghreb, con for-me di socializzazione preventiva nei paesi adimmigrazione".

Il progetto di autoapprendimento della lin-gua italiana sarebbe rivolto sia ai bambini cheagli adulti del territorio: uno spazio libero mes-so a disposizione nei locali della Datacoop diPonte di Nona, in cui gli iscritti potranno veni-re nei ritagli di tempo e programmare con as-sistenti il percorso didattico. Una sfida nella sfi-da per la sede di Ponte di Nonam dove le atti-vità sono autofinanziate con budget limitati.Una scommessa che merita di essere vinta.

ANNA GIUFFRIDA

GRAZIANI EDITOREDIRETTORE RESPONSABILE FEDERICA GRAZIANI

STAMPA FOTOLITO MOGGIOStrada Galli 5, 00100 Villa Adriana (RM)

REDAZIONE VIA MONTEPAGANO, 5000132 - CASTELVERDE (RM)

tel. 0622460838 - [email protected]: La Fiera dell’Est

Grafica PIXEL scarl - Impaginazione Alessio Carta

TUTTE LE COLLABORAZIONI SONO GRATUITE SALVO DIVERSI ACCORDI SCRITTI

Laura Arnetoli, Veronica Marinozzi eCristina DiGiacomo

Gino Chiapparelli, presidente dell'associazione Ponte di Nona

Page 16: La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011

PRENESTINO - COLLATINONUMERO 8 ANNO IV16

Brutte notizie per i cittadini di Cor-

colle. Da qualche tempo infatti è

comparsa nel prato dietro via Mon-

tottone una piccola discarica abusiva con-

tenente laminati di amianto. Il problema,

già di per sè grave, è rappresentato dal-

la pericolosità del materiale in questione.

La segnalazione è stata fatta dai cittadi-

ni stessi. Infatti l'area in questione è un

prato semiabbandono che si trova a po-

che decine di metri dalle abitazioni.

Altri pannelli di amianto sono compar-

si anche vicino i cassonetti di via Mateli-

ca, ma sono stati rimossi dopo pochi gior-

ni. Ciò che desta preoccupazione è il fat-

to che ignoti vengano a scaricare mate-

riali nocivi nei pressi dei centri abitati, an-

ziché provvedere al loro smaltimento. Si

tratta quasi sicuramente di materiali pro-

venienti da ristrutturazioni in quanto l'amian-

to non è più utilizzato nell'edilizia, a cau-

sa dei divieti imposti per legge, già da

molti anni.

"L'erosione degli agenti atmosferici co-

me la pioggia e il vento possono creare il

sollevamento delle polveri di amianto -

racconta Francesco Saltini presidente del

Comitato di Quartiere - quindi il fatto che

siano lì immobili non vuol dire che non

siano un problema".

A questo punto ci si domanda: come è

possibile che i costruttori possano venire

qui indisturbati e scaricare materiali di

scarto pericolosi a pochi metri dalle abi-

tazioni? Lo smaltimento di questo tipo di

materiali deve essere fatto da ditte spe-

cializzate e deve essere certificato dalla

Asl, la quale deve verificare che tutto ven-

ga fatto secondo le procedure. Questo

rappresenta indubbiamente un costo per

le imprese edili. Per questo motivo, trop-

po spesso i pannelli di amianto vengono

rimossi senza precauzioni e buttati in di-

scariche abusive. Ma questo è reato.

"La segnalazione è stata fatta sia al co-

mandante dei vigili che al presidente del

municipio con due protocolli diversi - pro-

segue Francesco Saltini - ed abbiamo se-

gnalato anche altre discariche che si tro-

vano nel quartiere. Ora stiamo aspettan-

do che si muova qualcosa".

Ripulire l'area ora diventa fondamen-

tale, ma ancora più importante sarebbe

punire chi, per risparmiare denaro, met-

te in pericolo la salute delle persone.

PAOLO LUSTRI

Le strade e la loro manutenzione rappre-

sentano un punto fondamentale per la

vivibilità del quartiere stesso. Oltre ad es-

sere un biglietto da visita per gli avventori.

A Villaggio Prenestino, per quanto riguar-

da le strade, la situazione è disa-

strosa.

La via principale, via del Fosso

dell'Osa, è stata asfaltata di recen-

te, ma nonostante ciò spesso si al-

laga durante la pioggia. "Sono già

quattro o cinque anni che stanno

facendo i marciapiedi - racconta il

sig. Enzo cittadino di Villaggio Pre-

nestino - però l'altro giorno che ha piovuto

la strada si è allagata ugualmente". Forse i

lavori di scolo dell'acqua non sono stati ese-

guiti alla perfezione. Ma questo è il meno

se si pensa alla situazione delle

vie secondarie.

Nella stragrande maggioranza

dei casi manca l'asfalto, e quan-

do è presente è solo perché i cittadini han-

no provveduto per conto proprio. Ciò deno-

ta l'assoluta assenza delle istituzioni nel for-

nire servizi fondamentali ai cittadini. Ed è

grave se si pensa che il quartiere esiste da

oltre quarant'anni.

"Ci sono alcune strade che sono asfalta-

te, ed altre che sono asfaltate per metà -

racconta Alessandro, cittadino di Villaggio

Prenestino - questo crea disagi per la pol-

vere e per il parcheggio".

Data la situazione qui è facile sentirsi cit-

tadini di serie B. "Nel quartiere è cresciuta

la popolazione, ma i servizi rimangono sem-

pre gli stessi - racconta ancora Enzo - inol-

tre nelle vie dove hanno messo l'illumina-

zione, i lampioni non li accendono". Altro

problema, oltre quello dell'asfalto, riguarda

l'illuminazione. Infatti in molte vie manca-

no i lampioni e, dove sono presenti, non

vengono accesi. "Il costruttore mi ha detto

che i pali della luce sono lì da due anni, ma

sono spenti. Perché sono ancora spenti? -

ci domanda Filippo Rizzo, residente a via

Vastogirardi - E la piazza fronte banca per-

ché è tenuta così in malo modo?". Doman-

de più che lecite da parte di chi nel quartie-

re ci abita e vive quotidianamente i suoi di-

sagi. PAOLO LUSTRI

VILLAGGIO PRENESTINO. LE STRADE? UN DISASTRO!

Corcolle, discarica con amianto

LA MAGGIOR PARTE DELLE VIE SECONDARIE NON SONO ASFALTATE E ANCORA PRIVE DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA.

Si è svolta il primo maggio la tradiziona-

le Festa della Primavera organizzata dal-

l'azienda agricola Tenuta del Cavaliere. Pre-

senti alla manifestazione varie associazio-

ni del territorio tra cui: Svalicando le mon-

tagne e non solo, Il Castellaccio, Polispor-

tiva castelverde, Roma Est Runners, Mas-

similiano Di Pillo, Insieme per l'Aniene.

Tanti eventi in una mattinata all'insegna del

relax e del vivere sano. E ancora sport e

cultura. Tra gare podistiche, passeggiate

culturali, rafting, degustazioni d i prodotti

tipici, gruppi in mountain bike e divertimen-

to per i più piccoli, il primo maggio è tra-

scorso in allegria. E per essere in linea con

la tradizione, brace e pranzo al sacco. Tan-

ti diversio appuntamenti che hanno reso il

primo maggio una ricorrenza diversa e mol-

to partecipata.

GIARDINI DI CORCOLLE,

E ORA IL TAVOLO

CON L'AMMINISTRAZIONE

SULLE OPERE TAV

IL COMITATO DI QUARTIERE DI CORCOLLE HA IN-VIATO LA RICHIESTA DI INCONTRO PER PRESENTA-RE LE PROPOSTE DI OPERE, DA REALIZZARE CON I

FONDI RIMANENTI DELLA TAV, CONCORDATE NEL

CORSO DELL'ULTIMA ASSEMBLEA PUBBLICA. DAL-L'AMMINISTRAZIONE SI ATTENDE ANCORA LA DATA.

LA DISCARICA ABUSIVA È COMPARSA POCO TEMPO FA, SI TEME SOPRATTUTTO PER LA SALUTE.

TORNA LA FESTA

DELLA PRIMAVERAAl termine dell'assemblea pubblica dello

scorso 26 marzo, il comitato di quartieree i cittadini di Giardini di Corcolle hanno indi-viduato quali sono le opere prioritarie da finan-ziare con i 4 milioni e mezzo di euro dei fondiTav. La precedenza è stata data alla scuola ealla viabilità.

Come annunciato, il comitato di quartiereha inviato le proposte alla pubblica ammini-strazione per concordare una data per il tavo-lo con gli addetti ai lavori. "Prima delle festivi-tà di Pasqua abbiamo fatto la richiesta ufficia-le e scritta - dice Francesco Saltini, presiden-te del comitato di quartiere - Abbiamo chiestoal municipio di fissare una data per questo in-contro, data che al momento non abbiamo.L'apertura del tavolo serve principalmente asapere i tempi con cui si riescono ad avere al-l'interno dell'amministrazione dei fondi e perdire quali priorità abbiamo noi cittadini".

Una strada che dovrebbe essere in disce-sa, agevolata dal fatto che le richieste rientra-no nelle valutazioni del piano originale "consi-derate le opportune modifiche, per la quanti-tà di fondi che ci sono ora a disposizione".

Il comitato e i cittadini adesso aspettano ledovute risposte e l'importante tavolo con l'am-ministrazione. "Adesso aspetteremo il passag-gio del 1° maggio, poi torneremo a chiedereall'amministrazione in merito a questo appun-tamento" aggiunge Saltini. Nel quartiere nonsono ammessi più rinvii e ritardi.

ANNA GIUFFRIDA

Page 17: La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011

PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 8 ANNO IV 17

Da qualche settimana chi frequenta

per svago o per lavoro il parco che

circonda l'Asl di Lunghezza, ha avu-

to una spiacevole sorpresa. Una catena, po-

sta all'ingresso principale, è il nuovo filtro

usato per evitare i parcheggi abusivi che da

mesi occupavano per tutto il giorno la strut-

tura sanitaria. Ma il rimedio si è rivelato

peggiore del problema iniziale.

"Hanno messo le catene, ma in realtà la

mattina, prima che arrivi il vigilante, è aper-

to e c'è ancora chi parcheggia - dice un in-

fermiere che lavora al presidio del 118 al-

l'Asl - Il danno lo hanno fatto anche a noi,

perché un conto è che hai un cancello elet-

trico che da dentro l'ambulanza puoi apri-

re. Ma se arriva una chiamata e devo scen-

dere, aprire il lucchetto e poi richiuderlo,

sono già passati cinque minuti. Il disagio lo

sta pagando così l'emergenza".

Per chi lavora in questo presidio già in

passato era un problema, rientrando da un

pronto intervento, non trovare posto per

l'ambulanza o, di corsa per un'emergenza,

avere il passaggio ostruito da una macchi-

na in sosta. "Non ho capito cosa vogliono

preservare - prosegue l'infermiere - Se era

per il parcheggio bastava mettere un divie-

to di sosta interno. Questo sistema è solo

punitivo".

Ma anche tra alcuni giovani cittadini del

quartiere le nuove decisioni non sono sta-

te gradite. "E' da un vita che stiamo qui,

perché non ci sono altri posti dove andare

- dice Valentina, che con la sua comitiva vi-

vono questo parco come una seconda ca-

sa - La fontana che c'è qui ha perso per me-

si acqua. L'abbiamo riparata noi l'anno scor-

so, anche perché i bambini che giocano ri-

schiavano di farsi male. Questo è l'unico

parchetto che abbiamo e, da quando due

scalini si sono rotti, hanno deciso di chiu-

derlo". "Anziché mettere lucchetti e cate-

ne, dai una ristrutturata a tutto l'edificio -

le fa eco l'amica Mara - Alla fontana, alle

scale e al soffitto, che sta per cadere. In-

vece hanno solo deciso di chiudere tutte le

entrate pedonali".

Una scelta apparentemente incompren-

sibile, se dovuta all'impraticabilità del luo-

go. Il parco infatti, secondo il nuovo rego-

lamento affisso ai tre ingressi della struttu-

ra, è accessibile in giorni e orari prestabili-

ti. Come se, solo in alcuni momenti della

giornata, tornasse in sicurezza.

"Questo parco deve tornare al pubblico

- prosegue l'infermiere - Qui c'è anche la

scuola e le mamme spesso portano a gio-

care i figli. E poi questi ragazzi, che hanno

il parco come punto di ritrovo, non danno

fastidio a nessuno".

Anzi, abituati a prendersi cura di questo

luogo, negli scorsi giorni avevano acquista-

to della calce "ma ci hanno rubato tutto. Ci

sarebbe voluto poco lavoro ma l'avremmo

fatto senza problemi". Intanto gli unici che

avrebbero dovuto avvertire il disagio, i pro-

prietari delle auto in sosta, non si sono fat-

ti scoraggiare dalla catena tirata su ad ora-

ri e a tutte le ore tornano per riprendersi

l'auto. "Alcuni vengono alle 10 di sera e

chiedono di avere aperto il cancello - ag-

giunge un altro infermiere - Mica li puoi se-

questrare!". In catene, per adesso, basta-

no questi cittadini. ANNA GIUFFRIDA

DOPO I PARCHEGGI ABUSIVI, CHE INVADEVANO L'AREA INTERNA ALL'ASL DI LUNGHEZ-ZA, ALCUNE SETTIMANE FA SONO APPARSE DELLE CATENE A BLOCCARE L'ACCESSO ALLA

STRUTTURA. MA I DISAGI FINORA SONO RICADUTI SOLO SUGLI OPERATORI DEL 118 INPRESIDIO FISSO E SUI FREQUENTATORI DEL PARCO CIRCOSTANTE.

Asl, una ‘catena’ di polemiche

Lavorare, percorrendo quotidianamente le strade disse-

state del municipio, in certi casi può creare problemi

anche ad alcune categorie di utenti. Come chi viene tra-

sportato sulle ambulanze del 118.

Alla luce di questo un'associazione di conducenti di am-

bulanze della Regione Lazio, la Co.E.S. Latium, lo scorso

febbraio ha presentato al comune una richiesta per rende-

re più sicure le strade di Roma percorse ogni giorno dagli

operatori sanitari.

Spicca l'ottavo municipio, in particolare con la situazio-

ne di via Fosso dell'Osa, nelle indicazioni fornite dalla Co.E.S.

al presidente della commissione sicurezza del lavoro Gior-

gio Masino. "Abbiamo lamentato le condizio-

ni stradali di via dell'Osa - dice Leonardo, vi-

ce presidente dell'associazione - Noi non pos-

siamo volare. Portiamo delle persone, e se la

guida non è lineare può risultare nociva. An-

che per questo abbiamo, inoltre, denunciato

i dissuasori di velocità che creano solo disagi

al nostro lavoro: spesso non sono a norma o li trovi rotti,

e questo può danneggiare pneumatici e attrezzature".

Da quell'incontro, in cui il presidente Masino ritenne "op-

portuno interessare il dipartimento e l'assessorato ai lavo-

ri pubblici per cercare una soluzione condivisa" come re-

cita il verbale della commissione, un trat-

to di via Fosso dell'Osa è stata livellata.

"Al momento abbiamo ottenuto di aver

sensibilizzato il presidente Masino su que-

ste situazioni - prosegue Leonardo, che

lavora al presidio dell'Asl di Lunghezza -

Adesso dovranno organizzare un nuovo

incontro. Noi gli stiamo addosso, anche perché questi pro-

blemi vanno a discapito del conducente". Chissà che, in-

formata l'amministrazione che la sicurezza stradale per al-

cuni si traduce in sicurezza sul lavoro, non si trovino solu-

zioni anche per altre strade del municipio. ANNA GIUFFRIDA

Co.E.S. Latium, sicurezza stradale equivale a sicurezza sul lavoroL'ASSOCIAZIONE CO.E.S. LATIUM DEI CONDUCENTI DI AMBULANZE SI ERA ATTIVATA NEI MESI SCORSI PER CHIEDERE AL COMUNE UN INTERVENTO SULLE STRADE DELLA CAPITALE, E IN PARTI-

COLARE SU VIA FOSSO DELL'OSA. CHI LAVORA, CONFRONTANDOSI CON LE CONDIZIONI DELLA STRADA, ASPETTA ADESSO UN NUOVO INCONTRO IN COMMISSIONE SICUREZZA DEL LAVORO.

Page 18: La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011

PRENESTINO - COLLATINONUMERO 8 ANNO IV18

Gli ultimi interventi urbanistici realiz-zati a Colle del Sole si fermano al2003. Da quel momento, anno in

cui è decaduto il consorzio che ope-rava nel quartiere, gli unici lavori cheavanzano sono quelli edilizi per la co-struzione di nuovi palazzi.

Per questo quartiere, nato comeborgata spontanea, il consorzio coni fondi versati dai cittadini è semprestato l'unica opportunità per far svi-luppare la zona. E adesso che non c'èpiù, tanti cittadini si chiedono cosane sarà del quartiere e, soprattutto,che fine hanno fatto i soldi ver-sati e non utilizzati.

"Nel quartiere il comune nonha speso una lira - dice LuigiIsola, coordinatore del comi-tato di quartiere Colle del So-le - La strada è una grovierae non l'hanno mai rifatta. Suvia Ollolai poi ci sono 3 capan-noni con l'eternit, vicino alleabitazioni: lo abbiamo segna-lato, ma niente. Da più di 4anni chiediamo anche che il 501 arrivi finoin fondo alla borgata, ma ci hanno dettoche fare 2600 metri in più al comune costa280mila euro l'anno. Perché noi le tassenon le paghiamo?".

Si sentono presi in giro i componenti delcomitato di quartiere. Sia dalle promessemai mantenute dei politici, che ad ogni tor-nata elettorale si sono fatti vedere nel quar-tiere, sia da quella che sarebbe la nuovagestione consortile del quartiere. Dalla lu-ce al gas, dall'acqua alle fogne, qui tuttoporta la firma del vecchio consorzio il cuipresidente era Antonio Imperiale.

Ma proprio l'acqua e la fognatura avreb-bero causato la fine di questo consorzio."C'era un pozzo che dava l'acqua a tutti,costruito da noi, e il consumo si pagava aforfait - spiega Isola - Poi c'è stata una gran-de truffa, perché ci hanno fatto pagare 35milioni per la corrente necessaria al solle-vamento dell'acqua. Quale era la ragioneallora per cui dovevamo pagare il consumodell'acqua? C'era così chi pagava e chi no,e la gente man mano si è stufata". A que-sto si è aggiunta una gestione della rete fo-gnaria, che ha portato altro malcontento."Il nostro capo Imperiale gestiva la rete fo-gnaria - aggiunge un altro componente delcomitato - Ma alla fine chi è stato più drit-to o disponeva di qualche soldo in più si èfatto l'allaccio privatamente, altrimenti sia-mo stati tutti sotto la sua gestione. A di-stanza di tempo, abbiamo saputo che altrezone per fare il tracciato avevano speso500mila lire a metro lineare, noi 1 milionedi lire, il doppio". Prosciugato il pozzo dal-le adesioni dei soci e cittadini del quartie-re, come stabiliva il regolamento, decade-va in automatico anche il consorzio.

Poco prima di questa chiusura, avrebbefatto capolino nel quartiere il consorzio peri lavori a scomputo. "E' arrivato in contem-poranea con il nostro. Era come un sinda-cato, il cui presidente è Bucheri, e loro in-tervenivano con i nostri soldi versati, qua-si 13mila euro - prosegue Isola - Adesso ilnostro consorzio è decaduto ma abbiamoscoperto che, per statuto, ogni tre anni ilconsorzio si riforma in automatico e ades-so la presidentessa sarebbe la moglie di Im-periale. Qui però dal 2003 non è stata maifatta un'assemblea e sappiamo che ci so-no ancora migliaia di euro depositati per fa-re qualche lavoro".

Una scoperta che ha inner-vosito il comitato di quartiere,unico gruppo di riferimento ri-masto nel quartiere, che sichiede se i soldi usati per fa-re quei pochi tratti di marcia-piede esistenti provengono daquei fondi. Anomalie, comequella di chi abita su via Ollo-lai a pochi passi dai lavori per

il nuovo asse viario dove "hanno espropria-to i terreni e dato qualche centesimo, men-tre qui hanno fatto i marciapiedi e non ab-biamo ricevuto niente in cambio. Ci fannopagare però i passo carrabile. È o non è unabuso? La strada è privata o l'ha acquisitail comune?". Ma qui dove i politici da anninon mettono piede, non è facile trovare chisappia dare tutte le risposte a questi citta-dini. ANNA GIUFFRIDA

Iprimi giorni di aprile è stato eletto il nuo-vo Comitato di Quartiere di Colle Prene-

stino. Un'associazione a difesa del quartie-re che mancava da parecchi anni. La Fieradell'Est ha voluto incontrare il suo presiden-te, Oriano Rebiscini, per conoscerlo e per sa-pere quali siano i programmi del neocomi-tato.

Chi è il nuovo presidente del comita-to di quartiere? Ha già avuto altre espe-rienze?

"Io ho iniziato quasi per scherzo, sono unex dirigente Enel e sono in pensione dal 31di dicembre. Non conoscevo nessuno in que-sto quartiere. Però avevo fatto qualche an-no fa una sottoscrizione con i cittadini per

cercare di ottenere il taglio dell'erba di via-le Nusco, visto che io abito lì vicino. Ma il ri-sultato fu negativo. Alla fine lo pagai di ta-sca mia perché pochissimi aderirono".

Come porterete avanti i programmidel comitato di quartiere?

"Abbiamo formato varie commissioni dilavoro, viabilità e urbanistica, verde pubbli-co, trasporti. Ogni commissione avrà il pro-prio coordinatore. Abbiamo fatto una bozzadello statuto che poi lo pubblicheremo e di-vulgheremo a tutti i cittadini".

Il comitato sembra sia partito con ilpiede giusto …

"Il 15 aprile c'è stata l'assemblea in cuisono intervenute anche le cariche istituzio-nali, le quali hanno dato la loro disponibili-tà. Si è presentato il dott. Lucarelli, segre-tario particolare del sindaco, poi c'era Mas-similiano Lorenzotti, presidente del munici-pio, con il suo segretario l'avvocato Cecca-relli. Da quella sera qualcosa si è mosso.Inoltre abbiamo conosciuto i rappresentan-ti dell'Ama. Sono venuti e abbiamo fatto unsopralluogo. Con loro abbiamo affrontato an-che il discorso della viabilità. Infatti faremospostare dei cassonetti tra viale Nusco e via

Pedica di Tor Angela. Lì ci sono dodici cas-sonetti e quando passano per scaricarli si faun'ora di fila. Per questo abbiamo trovato uncompromesso. Inoltre l'Ama si è impegna-ta per fare una pulizia straordinaria del quar-tiere".

Quali sono gli obiettivi del nuovo co-mitato?

"Il nostro obiettivo è quello di fare da pon-te tra la popolazione e le istituzioni. Nel quar-tiere è mancata per troppi anni questa figu-ra". PAOLO LUSTRI

COLLE PRENESTINO, IL NUOVO COMITATO DI QUARTIERE SI PRESENTA

Colle del Sole, il consorzio che (non) c'è

PARLA IL PRESIDENTE ORIANO REBISCINI SUL PROGRAMMA DEL NEOCOMITATO

Continua a crescere l'erba nei tre parchidi Colle del Sole e tante attrezzature,

come un campetto sportivo, rischiano di es-sere distrutte dal tempo, dall'abbandono. Edalla solita, cronica, carenza di fondi.

"Tempo fa è stato presentato il piano par-ticolareggiato che comprendeva parchi e misembra un'area sportiva - spiega VittorioAlveti, consigliere municipale del Pd - Unavolta stabilito il piano particolareggiato que-sti terreni erano recuperati dai privati. Al-cune di quelle aree erano legate agli onericoncessori dei comparti, ma per il resto ilproblema grosso è che il comune di Romanon ha le risorse per intervenire su questearee. Inoltre, il comune aveva prodotto unaserie di ricorsi e l'approvazione di questopiano è stata allungata ulteriormente".

È così che tutto è rimasto fermo sulla so-glia degli uffici comunali. L'unica opera chesembra essere partita è quella di via Borut-ta che collegherà il quartiere alla Prenesti-na e a Borghesiana, un'opera da 15 milio-ni di euro rintracciati nelle casse comunali.Per il resto c'è ancora da attendere. "E' unpeccato, perché questi piani particolareg-giati sono già definiti - prosegue il consi-gliere - Non vorrei che i terreni destinati apiazza e a giardino vengano magari com-promessi da costruzioni abusive e alla finesalta tutto il piano. Se non si interviene, sa-rà un problema". ANNA GIUFFRIDA

DOPO LA FINE DEL CONSORZIO LOCALE, LE OPERE NEL QUARTIERE SI SONO INTERROTTE. MA LA PRESENZA DEL CONSORZIO PER LE OPE-RE A SCOMPUTO SEMBRA NON ESSERE MAI TERMINATA. ACCOLTA SUBITO NON BENE DAI CITTADINI, ADESSO IN TANTI SI CHIEDONO CHE

FINE HANNO FATTO I FONDI RIMASTI.

PARCHI, GIARDINI, AREE SPORTIVE. È TUTTOIN SOSPESO A COLLE DEL SOLE, DA ANNI. ILPIANO PARTICOLAREGGIATO PER I LAVORI NELQUARTIERE ESISTE, SPIEGA VITTORIO ALVE-TI, MA IL TRASCORRERE INUTILE DEL TEMPORISCHIA DI COMPROMETTERE TUTTO.

LE INCOMPIUTE A COLLE DEL SOLE

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TORRI NUMERO 8 ANNO IV 19

Dai miliardi investiti alla bancarot-ta fraudolenta. Da ex capannone,riadattato a centro commerciale,

a scheletrica struttura destinata a ripa-gare i tanti creditori. Il Dima Shopping diTorre Angela dell'imprenditore RaffaeleDi Mario, di recente arrestato con altri so-ci del gruppo con l'accusa di bancarottafraudolenta ed evasione fiscale, è statouno dei tanti investimenti che vendendoillusioni ha impoverito tante famiglie delquartiere.

L'approdo in ottavo municipio di Di Ma-rio, nel 2002, conmilioni da spende-re per l'acquisto diun ex fabbrica dadestinare a centrocommerciale, ave-va quasi subito sol-levato le protestedei commerciantidella zona preoccu-pati di questa nuo-va presenza in un quartiere di periferia.

Mentre la Guardia di Finanza iniziava adaprire un fascicolo sui tanti fondi che il grup-po Di Mario possedeva e riusciva a reinve-stire, anche il consiglio municipale dell'epo-ca si era mosso per fare chiarezza.

"Di Mario presentò tutta una serie di ri-chieste e di permessi per realizzare il cen-

tro commerciale - racconta Fabrizio Cre-monesi, in quegli anni vice presidente del-la commissione urbanistica - Ma non era-no ad uso commerciale, bensì per ristrut-turazione dei fabbricati". Solai bassi, am-bienti poco luminosi ne facevano un inve-stimento che mai è stato destinato alla cre-scita della zona, ma al suo progressivo im-

poverimento. Decine di com-

mercianti avevanointanto versato nel-le tasche del grup-po parecchi soldi,nella speranza di ve-der decollare questoprogetto. Ma l'odo-re di truffa, arrivatonegli uffici ammini-

strativi, ha per diverso tempo impedito ainegozianti di aprire. Dopo tante richiestedisperate, le attività partono ma con unesito non piacevole. "I commercianti ve-nivano da noi chiedendo di farli aprire, per-ché pagavano l'affitto senza poter lavora-re - spiega Cremonesi - Nonostante poiabbiano aperto, sono tutti finiti in fallimen-

to purtroppo. Un dramma commerciale".Due anni fa il Dima Shopping, il primo cen-tro commerciale della zona, ha chiuso de-finitivamente battenti, lasciando sommer-si di debiti decine e decine di lavoratori che

con grandi sacrifici avevano creduto in quelprogetto. Una tragedia che tante famiglieancora vivono, tra chi continua a pagareper l'indebitamento e chi "ci ha rimessol'osso del collo".

Non si sa ancora se e quando quell'areatornerà a disposizione dei cittadini e se itruffati saranno adeguatamente risarciti.Ma tutti confidano nel fatto che la giusti-zia faccia il suo corso. ANNA GIUFFRIDA

Di nuovo a parlare di via Laerte, nel quar-tiere Torre Angela. Di nuovo a ricordare

la spazzatura abbandonata. E di nuovo a ram-mentare l'incuria di qualche concittadino e ladisattenzione delle istituzioni.

C'era una volta ilCentro CommercialeDima Shopping. Vici-no a questo erano sta-ti costruiti dei parcheg-gi esterni alla recin-zione per ospitare iclienti-visitatori. L'af-flusso non è mai sta-to tale da giustificarela costruzione e richiederne l'uso ma , fin quan-do è durata l'esperienza del Dima Shopping,la loro condizione è stata accettabile.

Ora il Centro Commerciale è chiuso e i par-cheggi sono un immondezzaio. In realtà giàun anno fa avevamo affrontato l'argomento.Zero risposte. Zero soluzioni.

A ridosso proprio della strada, queste aree,ormai inutilizzate, fungono da ritrovo seraleper visitatori che posteggiate le auto, appar-tati, vi trascorrono il loro tempo. Chi sono? Da

dove vengono? Perché hanno scelto questoposto? Mistero. Giovani comitive? Forse. Cop-piette in cerca di intimità? Può darsi.

Anche perché non è questo il problema prin-cipale: l'incuria e il disinteresse per questi par-

cheggi negli ultimi an-ni hanno prodotto lostato di abbandonoattuale.

Non solo bottigliedi vetro e fazzoletti-ni di carta, ma calci-nacci, sterpaglie sec-che, scatole di carto-ne e mobilia varia. Un

vero scempio all'interno del quartiere. Unquartiere dove il parcheggio è una chimerae vederne di così trascurati fa accapponarela pelle.

A chi spetta la manutenzione dell'area? Poco importa. Quello che conta è la custo-

dia delle aree comuni e degli spazi pubblici. Leistituzioni dovrebbero impegnarsi anche in que-sto. Per il decoro urbano. Per la salute dei cit-tadini. E perché è un loro dovere.

JESSICA SANTINI

Dima Shopping, giustizia per i truffati

‘Sostenere un giovane rom che suona il violino con passione èopera virtuosa e quanto mai ammirevole'. Inizia così un artico-

lo del 10 aprile 2011 riportato sul sito della Comunità di Sant'Egidio,sempre in prima linea nella strenua battaglia al fianco dei più debo-li e degli emarginati.

Non è una novità, la politica decisamente cruda e controprodu-cente del sindaco Gianni Alemanno, entrata in linea di collisione conl'etica dell'associazione, oggi attivo in ogni angolo del globo. Il comunicato stampa della Comunità diSant'Egidio, diramato il 21 aprile, non lascia molto spazio all'interpretazione. Nero su bianco apparela denuncia della completa assenza di "una politica di accoglienza e umanità all'altezza del ruolo diRoma e delle sue responsabilità nazionali e internazionali". Centinaia di rom sono stati sgomberati edanche i piccoli insediamenti non sono stati risparmiati. "E' un segnale grave - prosegue il comunicato- di assenza di idee, di incapacità di visione e che incoraggia chiusura e durezza immotivate".

Ciò che lascia increduli, è che questa ignorante intransigenza dell'amministrazione Alemanno stapassando sotto le mentite spoglie di provvedimento volto ad una maggiore sicurezza. Non è così: "Ilrisultato è che centinaia di persone vagano per la città senza un luogo dove dormire". E molti bambi-ni vedono il proprio percorso scolastico ancora una volta interrotto, a pochi mesi dalla chiusura dellescuole. Scolarizzazione e uscita dalla marginalità, sono parole che gonfiano la bocca. Una popolazio-ne vagante o una con un posto dove dormire? Cosa scegliere per una "maggiore sicurezza degli abi-tanti della capitale e dei bambini rom". C'è poco da interrogarsi. Una collettività senza dimora è unacollettività schizofrenica in una metropoli come Roma.

A tal proposito la Comunità di Sant'Egidio suggerisce i suoi rimedi in quattro punti. Il primo di que-sti, un comandamento, invoca "l'interruzione degli sgomberi dai campi se non si è in grado di offrireun'alternativa dignitosa e vivibile all'intero nucleo familiare". In tutta risposta alla proposta dell'ammi-nistrazione comunale di dividere gli uomini dalle donne e dai bambini, con l'apertura alle sole madri eai figli di avere una collocazione stabile. Nella Comunità di Sant'Egidio hanno tutti le idee chiare e au-spicano fortemente una inversione di rotta, conoscendo bene la sensibilità della città eterna. Alessan-dro è un amico della Comunità di Tor Bella Monaca e ogni giovedì offre il suo contributo, aiutando lacompagnia di giovani che spesso gremiscono le stanze di via dell'Archeologia.

Il 17 febbraio fu anche lui a chiamare a gran voce un momento di riflessione dopo l'incendio divam-pato nel campo nomadi di via Appia Nuova, costato la vita a quattro piccoli rom. Una tragedia da nondimenticare. Francesco, anche lui membro della Comunità di base al VIII, ribadisce il contributo im-portantissimo che il municipio delle Torri offre alla metropoli, ospitando ad esempio il campo di via Sa-lone, un gioiello rispetto ad altri. MATTEO BAGLIONI

ANCORA RIFIUTI IN VIA LAERTE

AMMINISTRAZIONE CONTRO SANT'EGIDIO

GLI INVESTIMENTI SUL TERRITORIO DI RAFFAELE DI MARIO E LE PROTESTE PER IL CEN-TRO COMMERCIALE DI TORRE ANGELA. A DUE ANNI DALLA CHIUSURA PER FALLIMENTO

E, DOPO L'ARRESTO DELL'IMPRENDITORE, DECINE DI FAMIGLIE VIVONO ANCORA SULLE

LORO SPALLE QUEL DRAMMA E I DEBITI CONTRATTI.

NULLA È CAMBIATO DA QUANDO ABBIAMO AFFRONTATO IL TEMA

DEI RIFIUTI NEL POSTEGGIO DEL DIMA SHOPPING

LA COMUNITÀ DI SANT'EGIDIO PRENDE UNA DECISA POSIZIONE CONTRO GLI SGOMBE-RI DEI CAMPI ROM VOLUTI DALLA GIUNTA ALEMANNO.

C'è chi non ne ha, chi ne ha per metà. A quan-to pare i marciapiedi nell'ottavo municipio so-

no una componente rara del corredo urbano. Nonprevisti, come a Tor Vergata, o immaginati e realiz-zati solo per metà, come a Torre Spaccata, in viaLuigi Ferretti.

L'alternativa alla mancata progettazione potreb-be essere solo l'erosione del manto dei marciapie-di stessi. E se accadesse sarebbe un dato indica-tivo di un'amministrazione inadempiente. In entrambi i casi niente marciapiedi, ci si accontentidei bordi! LUCIA BRAICO

PROTO MARCIAPIEDI A TORRE SPACCATA

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TORRINUMERO 8 ANNO IV20

Sembra un paradosso, ma più maesto-

se sono le cose, più sono fitti i miste-

ri che le avvolgono. Era il 2006 quan-

do l'annuncio di un'ottimista amministra-

zione veltroniana prospettava nell'immagi-

nario popolare una "nuova Tor Vergata":

centro universitario, riferimento sanitario e

fiore all'occhiello per gli impianti sportivi.

Sarebbe dovuta diventare una nuova cen-

tralità periferica e l'occasione utile nella qua-

le poter spendere la sua immagine sareb-

bero stati i Mondiali di Nuoto del 2009. L'an-

nuncio dell'ex sindaco Veltroni, entusiasta

di presentare la faraonica opera che avreb-

be realizzato l'aspettativa, si riferiva alla

"Città dello Sport". Un'opera impegnati-

va, commisurata alla firma che avrebbe

portato. Il progetto di Santiago Calatra-

va sarebbe stato realizzato entro il 2009,

termine previsto per il compimento delle

due grosse strutture a forma di vela (con-

tenenti gli impianti sportivi), delle piscine e

tribune all'aperto e del rettorato dell'Uni-

versità Tor Vergata. I 120 milioni di euro

utili sarebbero stati il giusto investimento

da affrontare. Qualcosa però non è andato

secondo i piani e oggi la città dello sport è

ancora una città di fantasia. Sono trascor-

si ben tre anni dal termine indicato per l'ul-

timazione dei lavori e il progetto non solo

è incompleto, ma non se ne intravede la fi-

ne. Meglio, "i lavori sono sospesi da qual-

che giorno", come riferito dal vigilante del

feto.

Tentare di fare chiarezza sulla questione

sembra essere difficile almeno quanto com-

pletare l'opera. L'assessore allo sviluppo

delle Periferie, Fabrizio Ghera, afferma di

non saperne nulla. "Il progetto non riguar-

da il comune di Roma, ma l'Università, en-

te committente. Bisogna chiedere lì".

Facile a dirsi: l'Ateneo, per bocca del prof.

Strollo, che si dice stupito del suggerimen-

to dell'assessore, ha rinviato la zavorra al

mittente, poiché "l'Università rientra nel

progetto solo in quanto proprietaria del ter-

reno sul quale le strutture sorgeranno. L'en-

te finanziatore è il Comune, per questo bi-

sogna rivolgersi all'amministrazione pub-

blica per chiarimenti e informazioni". Eppu-

re il nome del professor Strollo compare al-

l'ingresso del cantiere quale responsabile

dei lavori. Tentare di contattare Marco Cor-

sini, assessore all'urbanistica, è stata un'im-

presa ardua quanto il resto, e vana per giun-

ta. Una sommaria rassegna della stampa

ufficiale degli scorsi anni è stata l'unico stru-

mento che ha permesso, se non di indivi-

duare le responsabilità, quanto meno di de-

finire il gioco al rimando messo in atto, che

pare tendere all'infinito. LUCIA BRAICO

Tor Vergata e la sua Città dello Sport

SERVIZI, ATTIVITÀ E NATURA: IL NUOVO MO-DO DI VIVERE L'UNIVERSITÀ SECONDO L'ATE-NEO DI TOR VERGATA.

Lo scorso ottobre 2010 in pompa magna

c'è stata l'inaugurazione al pubblico del

campus universitario di Tor Vergata. Si trat-

tava allora di una cerimonia forse prema-

tura, dato che il complesso non era stato

ancora terminato. Tuttavia, dei 1500 ap-

partamenti, 950 erano ultimati. Le restan-

ti residenze e parte dei servizi avrebbero

aperto le porte alla popolazione studente-

sca entro marzo 2011. Oggi l'attesa strut-

tura potrebbe dirsi completa al novanta per

cento: mancano all'appello l'ultima palaz-

zina "residenziale", il ristorante e la pale-

stra.

Tuttavia il campus è operativo, e racco-

glie le prenotazioni per l'anno accademico

a venire. "Il servizio offerto attualmente ri-

guarda principalmente permanenze di bre-

ve periodo, richieste da professori e fre-

quentanti di corsi, master, stage", riferisce

Livia Oreste alla reception. "L'ultimazione

dei lavori dovrebbe cadere all'inizio del-

l'estate e col nuovo anno accademico tut-

to funzionerà a pieno regime", secondo Sa-

ra Maldera. In effetti per le strade che si

inoltrano tra le costruzioni colorate non si

percepisce ancora la fibrillazione della vi-

ta accademica, ma al suo completamento

il campus rivelerà le sue potenzialità sti-

molanti e accentratrici, necessarie per fa-

re di Tor Vergata quel vivace centro cultu-

rale che ambisce ad essere. Soprattutto

perché è prevista una grande affluenza in-

ternazionale, motivo di vanto e orgoglio

per l'Ateneo.

L'incontro internazionale all'interno del-

la vita del campus sarà celebrato per mez-

zo di un originale progetto dalla forte va-

lenza simbolica: il Giardino Botanico del

campus ospiterà una ricca vegetazione

composta da esemplari provenienti dalle

diverse parti del mondo, accuratamente

catalogata e inserita nel contesto. L'origi-

nalità sta nel fatto che i semi degli alberi

saranno materialmente portati dalle terre

di origine degli studenti di Tor Vergata e ar-

ricchiranno le cinque aree del giardino che

simboleggiano i cinque continenti.

LUCIA BRAICO

UNA SOLA VELA E TOTALE ASSENZA DI VENTO. IL MILIONARIO PROGETTO, SALPATO CIN-QUE ANNI FA, NON VEDE ATTRACCHI IN VISTA. MA DIVENTA SEMPRE PIU' MILIONARIO

VITA DA CAMPUS

A TOR VERGATA ANCHE UN INNOCUO COR-SO D'ACQUA POTREBBE TRASFORMARSI IN

UNA POSSIBILE MINACCIA.

Lungo via Casilina, a TorVergata, scorre una

delle tante marane a cie-lo aperto che integrano icorsi idrici di Roma. Si trat-ta di un piccolo torrenteall'apparenza anche bu-colico e romantico, se nonfosse per i rifiuti che lagente abbandona senzanessuno scrupolo. Unesempio è una batteriad'auto dismessa che vie-ne sfiorata dallo scorreredell'acqua. E come si sa,le batterie elettriche do-vrebbero subire un parti-colare smaltimento, es-sendo altamente inquinanti dato il rilasciodi sostanze chimiche. Quella marana, chepoi prosegue il suo percorso sotto la super-ficie del terreno, potrebbe esserne conta-minata. Contaminando allo stesso tempo iterreni circostanti e le falde con le quali po-trebbe probabilmente venire a contatto."L'incuria e la disattenzione della gente so-no il più grave danno che si può fare al ter-ritorio.

Se sommate alle inadempienze ammini-

strative, il risultato è ben visibile in tutto ilnostro municipi", è il commento amaro diTonia Mormano. Un ulteriore aspetto criti-

co legato alla marana inquestione è dato dal po-tenziale pericolo che rap-presenta. Una rete di pro-tezione spartana e insta-bile è l'unico ostacolo chesi frappone tra il corsod'acqua e potenziali di-stratti. La rete inoltre nonè continua, lasciando sco-perti diversi punti di ac-cesso. La forza della cor-rente della marana è, dalcanto suo, discreta. L'er-ba alta poi contribuisce acelare il pericolo.

Una spensierata corsacampestre in bicicletta po-trebbe trovare qui un suo

sfortunato epilogo."Molti in-cidenti potrebbero essere evi-tati solo con un po' di cura eattenzione a questi partico-lari", dice Giacomo Iorio in-dicando la recinzione incom-pleta. Un altro piccolo parti-colare che, sommato agli al-tri, fa dell'ottavo municipiouno tra i meno curati dellacapitale. LUCIA BRAICO

CAUTION: PERICOLO MARANA

In un caso o nell'altro, Tor Vergata avrà una piaz-za intitolata al futuro santo. Parola del sindaco.

Il primo maggio scorso a Roma c'è stata la beatifi-cazione di papa Giovanni Paolo II, un evento atte-

so da tutta la popolazione cristiana. Annunciata datempo e fortemente voluta, la cerimonia ha segnatola prima tappa del cammino verso la santificazionedell'ex pontefice. La rappresentanza politica nazio-nale e capitolina non è mancata all'appuntamento.

E l'occasione è stata ghiotta per fare politica e pro-paganda. Iniziate, a dirla tutta, già qualche giorno pri-ma. Risale infatti al 26 aprile l'intervento del sindacoGianni Alemanno sulle frequenze di Radio Vaticana,nel quale non è stata persa l'occasione per fare altrepromesse. Come quella di intitolare una piazza di TorVergata proprio al beato Giovanni Paolo II. Qualepiazza e in quale quadrante del quartiere sono ele-menti non specificati, ma la cittadinanza ritiene mol-

to probabile che si tratti di una delle aree sotto riqua-lificazione - vedi Città dello Sport, Policlinico, Univer-sità.

I pareri degli abitanti sono discordi, ma polarizza-ti. C'è chi, come Gaetana Leonardi, forte della suafede, ritiene motivo di entusiasmo la decisione delsindaco. "È stato un buon papa e un grande uomo,e sono contenta che una piazza del nostro quartie-re porti il suo nome. Se lo merita e ce lo meritiamo",è la sua opinione. Diversa da quella di chi, come Sa-batino Curi, è "stanco dei contentini. Non sia per lamemoria del papa, ma Tor Vergata non ha bisognodi una ciliegina se non c'è ancora la torta". La perce-zione infatti è questa: che l'interesse per il quartieresi concretizzi solo in questi gesti formali, o nelle gran-di opere a firme famose. Tra i pareri opposti non èmancato poi chi ha mostrato il più completo disinte-resse verso la questione, ritenuta non incisiva per lesorti della città. LUCIA BRAICO

PIAZZA WOJTYLA O PIAZZA GIOVANNI PAOLO II?

Livia Orestee Sara Maldera

Giacomo Iorioe Tonia Mormano

Page 21: La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011

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TORRINUMERO 8 ANNO IV22

Una volta recatoti in via Artusi, a Tor-re Angela, ti domanderai sponta-neamente in quale set hollywoodia-

no sei stato catapultato. La risposta te ladiamo noi.

E' chiaramente un horror movie il parcoAlessandro Conti, aperto al pubblico matroppo sinistro e inadeguato per il sollazzofanciullesco. Potrà sembrarvi uno scherzo,ma nessuno se la ride in questo spazio go-vernato solo dall'incuria e dall'incoscienzagenerali. Dopo la rinuncia alla gestione deiprecedenti responsabili, che in cambio delbar avevano dato l'okay all'incarico, la si-tuazione ha toccato apici di ignominia di-sarmanti e tutt'oggi le condizioni dell'areasono incresciose.

I cavallucci con molla sembrano mostricretacei, la fontanella è danneggiata e sulcancello d'entrata campeggia la scritta "mu-

ne di Rom", anziché comune di Roma. Lelettere in ferro battuto mancanti restanocomunque l'ultimo dei problemi, perché c'èben altro in giro ed è tutto alla luce del so-le. Lo sdegno viene a galla alla vista delchiosco abbandonato, un capannone blucon una svastica su un lato. L'anno scorsofu dato alle fiamme e ancor'oggi è possibi-le contemplare quello scheletro senza vita,con al suo interno di tutto e condizioni igie-niche pari a zero. Andiamo al bar vicinissi-mo al parco e la proprietaria, con a fiancoil marito, ci dice la sua: "Prima c'erano deibambini a fare su e giù sull'altalena, ades-so sei fortunato se lì vedi solo costeggiarloquesto posto. Vedo qualcuno che porta ilcane, niente di più. Dispiace vedere un de-grado simile ogni mattina. Quando c'eranoi gestori, una coppia, la situazione era ra-dicalmente migliore. Insomma, tutto è mi-gliore di questo!".

Noi non possiamo che confermare. Unluogo pubblico com'è questo, se valorizza-to, costituirebbe un crocevia fondamenta-le per i residenti di Torre Angela. Un'aread'incontro per gli anziani e una possibilitàdi svago per i più piccoli del quartiere. E'evidente che le autorità amministrativecompetenti non si stiano facendo in quat-tro per risolvere la problematica, ad ecce-zion fatta di alcune componenti minorita-rie della sinistra municipale, che hanno do-mandato con forza la riapertura dei can-celli dopo la chiusura arrivata col terminedella gestione.

Confidando in un sussulto di dignità daparte di tutti, ci auguriamo che il nome diun bambino investito e ucciso nel 1997,Alessandro Conti, non venga associato aldegrado di via Artusi. MATTEO BAGLIONI

Parco Conti, ancora non si esce dal tunnel

Èrelativa all'anno 2006-2007 la com-pagna di sensibilizzazione fatta dalMunicipio delle Torri circa "un'educa-

zione civile per un municipio migliore in fa-vore dell'ambiente". All'epoca in un mani-festo l'amministrazione riportava i risultatiottenuti in un anno di lavoro a fianco dei cit-tadini per la tutela degli spazi verdi.

Nella relazione sull'attuazione dei lavoripubblici, previsti nel piano investimenti 2009-2011, è riportato lo stanziamento di 100mi-la euro per la manutenzione straordinaria

del verde pubblico del Mu-nicipio delle Torri. Doveè possibile leggere che ilavori sono in fase di con-segna.

Che la causa del ver-de sia un tema molto di-scusso nell'ottavo Muni-cipio, a partire dalle po-lemiche scatenate dal Ma-sterplan di Tor Bella Monaca circa il rischiodi perdere, a causa della ricostruzione, nu-merosi spazi verdi, è cosa nota. Meno notisono, invece, i progetti di intervento. Se gliamministratori sono ben informati sui lavo-ri specifici da fare come ci riporta il consi-gliere Vittorio Alveti che alla domanda suquali siano gli interventi sulle aree verdi ri-sponde: "L'intervento del completamentodella recinzione del parco Duprè, il proget-to per il parco delle Rupicole, e Prato Fiori-to", non lo sono sul tema delle manuten-zioni straordinarie.

Sì perché per questi interventi di cui par-la Alveti i finanziamenti "fanno parte dellerisorse" come lui stesso ci indica. È nellastessa relazione che si leggono, infatti, lecifre corrispondenti ad ogni intervento. Va-ga invece la voce manutenzione aree ver-di. Per cosa siano spesi i centomila euro dimanutenzione straordinaria non è chiaro anessuno. E girando tra il verde dell' VIII Mu-nicipio pare che di manutenzione ce ne siaben poca. A partire da via Angiolo Cassiolidove l'erba impedisce l'accesso allo spazioverde, nel quartiere di Torre Spaccata, perpassare in via del Rugantino, dove uno spa-zio verde è completamente abbandonato,ad arrivare all'incuria del parco Raimondidel quartiere Giardinetti dove gli anziani cidicono"per fortuna che c'è, almeno questogiardinetto", si arriva al quartiere di TorreAngela dove il parco Alessandro Conti ver-sa, nonostante gli investimenti spesi per lasua riqualificazione, nuovamente nel degra-do. Il signor Carlo Fontani, abitante di Tor-re Maura, ci dice: "si vedono spazi verdi inu-tilizzabili, per via dell'erba alta o dei rifiuti.In più non ci sono panchine, posti per se-dersi, se si tiene conto che per le strade nonci sono neanche i marciapiedi, si capisce su-bito che non c'è molto da fare nel quartie-re". Mentre la signora Marina Nesio com-menta: "Ora arriva l'estate e con il caldoche fa non si ha neanche la possibilità distarsene all'aria aperta".

Campagne di sensibilizzazione, opere direalizzazione parchi, eppure come mai i cit-tadini non vedono un miglioramento nei lo-ro spazi verdi? Alla quale si aggiunge spon-tanea: quale verde privilegiato godrà deicentomila euro? STEFANIA PANETTA

Come praticamente tutte le aree ver-di di zona, anche il parco di via Piz-zirani necessita di un piano serio di

recupero che garantisca decenza e puliziaai frequentatori, costretti quasi sempre adesibirsi in slalom tra una cartaccia e unabottiglia di vetro in frantumi, quando gli vabene.

L'associazione "Camminare insieme", chesi sta facendo carico della gestione del-l'area, sta lavorando in maniera del tuttocontraddittoria. A pregi oggettivi si affian-cano inspiegabili zone d'ombra. L'onlus inquestione ha fatto installare delle videoca-mere (in formato micro) e introdotto un vi-gilante, un pensionato con un passato daparamilitare, residente in un casale dell'as-sociazione e che svolge la sua attività a ti-tolo gratuito. "Da quando c'è Guglielmo lasituazione della sicurezza è migliorata",chiosa Antonio, un senzatetto conosciutoda mezzo vicinato col nomignolo di "Piat-tola", un vero archivio storico per via Piz-zirani. "Ieri due ragazzini neanche venten-ni m'hanno quasi aggredito fisicamente,minacciandomi con un taglierino. Per scon-giurare il peggio, ho dovuto chiamare ilguardiano, che grazie a Dio è accorso e luifa paura quando s'arrabbia".

Se sotto il profilo della sicurezza si regi-strano timidi passi avanti (timidi perché ilparco è ancora terra di spaccio), non si puòdire lo stesso della pulizia, una parola de-sueta da queste parti. I secchi tracimanosul prato rifiuti d'ogni sorta e raramente èpossibile avvistare bambini intenti a gio-care. Evidentemente mamme e papà pre-feriscono le mura domestiche ad una fo-gna a cielo aperto. Come dare loro torto?Ormai in confidenza, il "Piattola", ci con-fessa che ad occuparsi della nettezza delparco è perlopiù "un ragazzo portatore dihandicap e che quando l'Ama ha provatoa farsi carico del problema ha trovato ilcancello chiusa, dovendo così rinunciare".A questo punto e interrogando decine difrequentatori, è emerso un panorama tut-t'altro che incoraggiante sui responsabilidella gestione di questo spazio pubblico.

L'associazione "Camminare insieme" èuna onlus, di cui molti residenti esprimo-no diversi dubbi. "Conosci il film Gli Intoc-cabili? Ecco, loro sono intoccabili e hannodavvero tante conoscenze. Dietro un pri-mo strato di solidarietà, chissà cosa si ce-la", dichiara Alessandro. Provando a pren-

dere un appuntamento con l'associazione,per un sereno confronto sulla questione delparco, l'interlocutore al telefono dichiarache gli "impegni sono tanti". Sono davve-ro oberati, loro. Così tanto da non conce-derci due minuti al telefono? Mah!

MATTEO BAGLIONI

IL PARCO GESTITO DALLA DISCUSSA ONLUS

IL PARCO DI VIA PIZZIRANI È ABBANDONA-TO ALL'INCURIA DEGLI INCIVILI E ALL'INDIF-FERENZA DELLE ISTITUZIONI.

QUALI SONO LE MANUTENZIONI

STRAORDINARIE DA 100MILA EURO?

ANCORA ABBANDONATO IL PARCO DI TORRE ANGELA, NONOSTANTE LE PROMESSE DELLE ISTITUZIONI.

Carlo Fontani e Marina Nesio

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TORRI NUMERO 8 ANNO IV 23

Èuna tragicommedia che si ripete,quella dei falsi interventi della so-cietà Romeo. Questa volta le vit-

time sono i condomini di via dei Codiros-soni, nel quartiere di Torre Maura.

La richiesta di intervento dei cittadinirisale alla settimana prima delle festivi-tà pasquali di quest'anno. Quando gli ope-rai della società Romeo fanno il sopral-luogo sui terrazzi della palazzina sannodi dover riparare la pavimentazione, dacui nascevano le infiltrazioni di acqua ne-gli appartamenti. Rapidamente sembra-no aver risolto il problema, invece le piog-ge cadute nei giorni successivi svelanol'ennesima incapacitàdi porre termine unavolta per tutte ai con-tinui allarmi di "costru-zioni popolari in piedida trent'anni".

Fedora Bianchedi,condomina della scalaE spiega: "Le pareti del-le nostre case sono fra-dice. Chi ha i soldi può imbiancare e ri-strutturare da sé ma chi non ce li ha?Quando ha piovuto l'ultima volta la mia

cucina stava per allargarsi. Ho visto checadeva tutta quell'acqua e ho cercato disalvare la cucina che si trovava sotto. Ho

dovuto mettere una baci-nella grandissima per con-tenere l'acqua. Le case so-no piene di umidità, le lu-ci lungo il viale non funzio-nano. Gli alberi non ven-gono potati".

Una vera tortura per icondomini delle case po-polari Isveur, da un lato

rassegnati all'inadempienza della socie-tà e dall'altra esasperati dalla precarietàdei loro appartamenti. E così l'insofferen-

za pare essersi diffusa nel palazzo, per-ché anche la signora Giuseppina Pisanonon si mostra tenera di fronte al proble-ma Romeo. La sua casacome le altre della scalaE presenta le infiltrazio-ni lungo le pareti del ba-gno e della cucina ma an-che delle vere fratture.

"Alcune pareti sono cre-pate, io ci ho messo i mo-bili davanti per non ve-derle e non rischiare cheil muro mi cada addosso. Cosa aspetta-no che crolliamo per via delle infiltrazio-ni? Io ho sempre pagato eppure ho un

debito con la Romeo di 50 euro al meseper la liquidazione della portiera, che nonlavora più dal '98. A questi, si aggiungeche quest'anno ho dovuto imbiancare duevolte. Io non ho neanche la pensione. Adarmi una mano ci pensa mio figlio.".

Mancanza di illuminazione, infiltrazio-ni lungo le pareti, alberi caduti, un bel dafare per la Romeo che per effettuare gliinterventi in maniera risolutiva avrebbebisogno di molto tempo al contrario diquanto pare che ne impieghi. Anna Sire-ni racconta: "L'ultima volta sono stata for-tunata perché nel mio appartamento nonè successo niente, ma questo è un pro-

blema che deve essererisolto con la ristruttura-zione dell'intero terraz-zo. Ho speso ventimilaeuro nel corso di tren-t'anni per ristrutturarequesto appartamento.Quelli della Romeo quan-do intervengono li vediper dieci minuti. Tutto qui.

È caduto un albero, l'ultima volta che hapiovuto e se ammazzava qualcuno?".

STEFANIA PANETTA

Riparazioni rapide, 10 minuti se contatti la Romeo!

Trovare un posto macchina consentito,regolare, può diventare a volte ad unpiccolo miracolo giornaliero.

Questa è la situazione del quartiere diTorre Maura, che sorge tra la via Casilina ela via Prenestina, tra bel-lissimi parchi, ruderi ro-mani e palazzine sem-pre più alte in seguito al-la crescita esponenzialedella popolazione.

Tra le principali vie del-la zona, quelle in cui leattività commerciali so-no più fiorenti, si può as-sistere al degrado cau-sato dal fenomeno del"posteggio selvaggio".Passeggiando in momen-ti diversi della giornatasi può notare ad esem-pio in via dei Colombi iltraffico dovuto allo sca-rico merci dei fornitoridurante la mattinata, assalto alle pizzeriee bar nelle ore di ristoro, nonché veri e pro-pri ingorghi che coinvolgono anche i mez-

zi pubblici intrappolati nella ragnatela di au-tovetture nel corso dell'uscita dalle scuolee l'eventuale successiva frequentazione dipalestre, ben due in cento metri.

Il disagio più grande è di sicuro quello re-cato ai residenti che la-mentano un malesseresempre più in crescita inconseguenza del caosche in alcuni momentidel giorno regna sovra-no. Macchine parcheg-giate in seconda fila, cheinvadono spesso i mar-ciapiedi impedendo il pas-saggio a signori anziani,mamme con passegginie disabili, nonché vettu-re in sosta che occupa-no posteggi privati da-vanti a cancelli e porto-ni personali.

Il lavoro di riqualifica-zione della zona di Tor-

re Maura è stato ripreso nel 2007, grazieanche al comitato del quartiere ancora og-gi molto attivo sul fronte del benessere ela vivibilità dell'area, ed ha apportato del-le modifiche sostanziali positive: quasi tut-te le vie dispongono oggi di marciapiedicon scivoli per disabili. Secondo alcuni re-sidenti però il cambiamento non è stato deltutto positivo, si sono modificati i prece-denti posteggi "a spina di pesce" che con-ferivano più posti macchina, con posteggiin linea, più ordinati ed esteticamente gra-devoli, ma solo per pochi fortunati. Basta-va forse un po' più di organizzazione?

Fabrizio Vallati, che da più di venti anniè residente in una traversa di via dei Co-lombi, conferma il disagio collettivo e le"pietose scene" quotidiane e auspica unapresenza maggiore da parte delle forze del-l'ordine in particolare della polizia munici-pale, affinché controlli e contrasti nelle orepiù topiche il fenomeno del posteggio sel-vaggio. ANDREA LORENZINI

SCENE DI VITA QUOTIDIANA NELLE VIE PRIMARIE DI TORRE MAURA, TRA L'INCIVILTÀ

DEI CITTADINI, INADEGUATEZZA DEGLI SPAZI E MANCANZA DI CONTROLLI, ARRIVANO LE

RECRIMINAZIONI DEI RESIDENTI.

INTERVENTI FALLIMENTARI SUI TERRAZZI DI VIA DEI CODIROSSONI.

Potrebbe essere il titolo di un torneolocale "percorso ad ostacoli per di-sabili in via Casilina", invece si trat-

ta della triste realtà cui l'amministrazionenon volge lo sguardo. È nel tratto che vada via di Torre Spaccata a Torre Maura, sul-la via Casilina che il disabile in carrozzelladeve necessariamente procedere nel traf-fico delle automobili per poterla percorre-re. Un piccolo tratto ostacolato da paletti divario genere, tra quelli per le indicazionistradali e quelli che indicano i lavori in cor-so della Metro C, il percorso si fa ancor piùtortuoso per la presenza dei cassonetti deirifiuti dell'Ama. Ben posizionati al centro deimarciapiedi questi ostruiscono il passaggioad un soggetto abile figuriamoci ai disabiliin carrozzella. Ma chi dovrebbe occuparsidell'abbattimento di queste barriere archi-tettoniche?

Abbiamo intervistato Pietro Paolo Giulia-no, segretario nazionale del Sindacato Ita-liano Diritti Invalidi, con sede in Largo Fer-ruccio Mengaroni 11: "Le segnalazioni del-la presenza di barriere architettoniche lefanno i cittadini. Il SIDI procede con un so-pralluogo e in seguito avvia la procedura dirichiesta di intervento, se terminati i 90 gior-ni dall'avviso non succede niente avanzia-mo con un'azione di forza".

E aggiunge: "In linea di massima, pos-siamo dire che la situazione di Tor Bella Mo-naca non presenta particolari disagi, ma èuscendo dal quartiere che la realtà archi-tettonica tende ad ostacolare maggiormen-te la vita dei disabili. A volte per il disabi-le, Tor Bella Monaca sembra un carcere acielo aperto, perché uscire da qui sembraimpossibile". Angelo Dominici aveva crea-to una commissione speciale per le barrie-re architettoniche. Sembrava un'ottima ini-ziativa ma è svanita nel nulla".

E alla disattenzione dell'amministrazio-ne municipale che non si incarica di far ri-spettare le norme vigenti in materia di di-sabilità e di portare avanti i progetti, a ren-derli la vita difficile ci si mettono anche "icittadini incivili che parcheggiano le loroauto e moto infischiandosene letteralmen-

te di ostruire i passaggi", come commentail signor Mario, cittadino dell' VIII Munici-pio. Nessun monitoraggio sul territorio infavore delle disabilità quindi.

Intanto mentre siamo qui nella sede delSIDI il signor Spagna, disabile in carrozzel-la, viene a far visita al segretario per se-gnalare l'impraticabilità di via Massa SanGiuliano. Una nuova richiesta di interventoè pronta per essere consegnata sui tavolidell'amministrazione municipale.

STEFANIA PANETTA

BARRIERE ARCHITETTONICHE NELL' VIII MUNICIPIO POSTEGGIO SELVAGGIO A TORRE MAURA

PERCORSO A OSTACOLI PER DISABILI IN VIA CASILINA.

Fabrizio Vallati,residente

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TORRINUMERO 8 ANNO IV24

Èstato un primo maggio all'aperto,per Tor Bella Monaca. La festa deilavoratori ha trovato la sua celebra-

zione anche nelle periferie e la pineta die-tro largo Mengaroni è stata trasformatanella location della partecipazione. La gior-nata è stata organizzata dal comitato cit-tadino "No masterplan", che nella batta-glia contro la cementificazione ha trovatolo spunto per catalizzare la par-tecipazione popolare, spesso as-sente.

Il primo maggio di Tor Bella Mo-naca, oltre ai lavoratori e ai dirit-ti acquisiti da questi ultimi ma og-gi sempre più fugaci, ha celebra-to la democrazia e la volontà po-polare. I banchetti del comitatoreferendario hanno distribuito, an-che in quest'occasione, materialee notizie utili ad evitare quello con-siderato l'ultimo attentato alla de-mocrazia. Ribadire la volontà di partecipa-zione al referendum del prossimo giugno èstato lo strumento adoperato affinché fos-se ribadita la forte intenzione di dire no aquelli considerati degli abusi: la privatizza-zione del servizio idrico, il ritorno ad un pia-no di produzione nucleare dell'energia e l'ar-bitrio di manipolare il parlamento a uso econsumo della classe dirigente.

Tutti ingredienti che, col forte sole di quel-la mattinata, hanno acceso la partecipazio-ne dei presenti. Luciano Iallongo, comitato

no masterplan e tra gli organizzatoridella giornata, spiega che "la festa inpineta ha una forte valenza simboli-ca, dato che proprio la pineta, insie-me alla relativa tranquillità acquisita,sarà la prima rinuncia alla quale i cit-tadini dovranno sottostare".

Cominceranno proprio dalla pine-ta, infatti, i futuri lavori di riqualificazionedel quartiere. Sull'area verde saranno co-struite le prime abitazioni nelle quali ver-ranno "spostati" gli abitanti che attualmen-te abitano le torri dalle quali cominceran-no i lavori, quelle su via Quaglia. Per loro,oltre il danno di perdere il diritto di viverenelle case abitate da una vita, è previstaanche la beffa. È su via Quaglia infatti cheè progettata la stazione metropolitana, chedarebbe alla strada e alle abitazioni che visorgeranno un notevole valore aggiunto.

Purtroppo queste nuove abitazioni spette-ranno al costruttore privato. Inoltre ai cit-tadini verrebbe portato via un vitale spa-zio di verde che, come per il primo mag-gio, potrebbe essere il tessuto connettivodell'incontro e la partecipazione. "Questoprimo maggio - continua Iallongo - è l'oc-casione giusta per far coincidere due aspet-ti della lotta: quella per il lavoro e quellaper l'abitazione. E per cercare di non farsiraggirare dai politici".

Il riferimento di Iallongo va alla promes-sa mai mantenuta, da parte del sindacoAlemanno, di un processo partecipativo daparte dei cittadini, metodicamente ostaco-lato e disincentivato. Sotto il forte sole delprimo del mese, alla spicciolata, la popo-lazione del quartiere ha raggiunto il luogodella festa. Musica, vino, carne, fave e pe-corino e la disponibilità dei partecipanti han-no reso davvero piacevole la giornata di fe-sta. Un prato messo a nuovo per l'occasio-ne ha ospitato ragazzi, anziani, bambini,famiglie: una bella occasione per stare in-sieme, godersi il sole e proseguire il cam-mino virtuoso che ha intrapreso la cittadi-nanza, secondo Massimo Filipponi.

Un cammino che si sta frapponendo aquello di sindaco e costruttori, e che co-mincia a dare fastidio all'amministrazione.

LUCIA BRAICO

Il Cubo Libro a largo Mengaroni final-mente è stabile. Dal momento del-l'occupazione della struttura, un for-

te senso di precarietà ha accompagnatolo sviluppo dell'ottimo servizio offerto al-la popolazione. L'associazione culturale,biblioteca, emeroteca e punto di incontroè nata dal desiderio di rendere utilizzabi-le la costruzioneche, abbandona-ta a sé stessa,avrebbe potuto fa-cilmente diventa-re un centro di de-grado. Terminatonel 1999 per vo-lere del Comune,il Cubo è stata unarisorsa inutilizza-ta fino al 2005, anno in cui il centro socia-le "El Che" si è operato per la sua occupa-zione. Una biblioteca al posto del niente.

Da allora, e in seguito ad un cammino

non sempre fluido - atti vandalici conditidi omertà -l'attività della biblioteca si èsempre più raffinata e diversificata, e alprestito gratuito di libri si sono aggiunte,nel tempo, proposte come giochi, mostre,letture, concerti, proiezioni e una cucinabiologica.

La vocazione sociale del Cubo è prova-ta dalla sua storia e dai suoiservizi. Claudia Bernabucci,che con altre tre persone ge-stisce l'associazione, raccon-ta della nascita del progetto:"Le donazioni iniziali eranoaperte e una parte consisten-te dei libri è stata offerta dal-la famiglia di Enzo Fabbro, ra-gazzo disabile del quartiereamante della lettura e man-

cato precocemente. In seguito abbiamoiniziato ad operare una selezione, con loscopo di fornire letture di qualità e stimo-lanti". La nota dolente, sino ad oggi, era

la natura "abusiva" del servizio, e dell'oc-cupazione del locale. "Non siamo stati maisgomberati solo perché è stata riconosciu-ta la bontà e l'utilità del servizio bibliote-cario, assente sul territorio - continuaClaudia - ma non ci è mai stata fornita al-cuna garanzia".

Nel 2009, per evitare futuri e probabi-li sgomberi, i soci del Cubo Libro hannoinoltrato una formale richiesta di asse-gnazione presso il Comune. Al 31 dicem-bre del 2010 l'assegnazione era stata con-cessa, ma la risaputa efficienza degli or-gani amministrativi hanno provveduto anon comunicarne notizia. Gli ultimi quat-tro mesi sono stati vissuti dall'associazio-ne "Cubo Libro" all'insegna di una evita-bile apprensione. Tuttavia, l'obiettivo èstato raggiunto e il patto, stilato in mo-do concertato tra le parti, prevede un'oc-cupazione a titolo gratuito della struttu-ra per dieci anni ancora. In cambio di ta-le disponibilità il Cubo rinuncerebbe adun supporto economico per le attività,"ma è già una grossa vittoria", secondola Bernabucci. Vittoria che per la fine dimaggio sarà adeguatamente festeggia-ta, naturalmente al "Cubo".

Per le attività e le comunicazioni, il "Cu-bo Libro" dispone di un sito internet:www.cubolibro.org. LUCIA BRAICO

FORMALE ASSEGNAZIONE PER IL CUBO LIBRO

NO Masterplan, SI Primo Maggio

ANCORA DIECI ANNI DI LIBRI, MUSICA, INCONTRI. UN'ALTRA BATTAGLIA VINTA.

Il quartiere di Torre Spaccata da tempo interes-sato dal problema dei campi nomadi può dirsifortunato di fronte al piccolo insediamento po-sto, nell'area antistante e recintata di alcuni uf-fici pubblici, all'altezza del civico 157 della stes-sa via.Ma i suoi abitanti, all'incirca una decina (tra cuianche bambini) che si lavano all'aria aperta,mangiano su delle sedie di fortuna montate tral'erba e che dormono sotto banchi di legno ri-coperti di cellophane e sotto lo sguardo indi-screto di chi come noi scatta una foto, comepossono dirsi fortunati? STEFANIA PANETTA

Triste situazione quella del Comitatodi quartiere di Villaggio Breda; i con-tributi volontari per il sostegno eco-

nomico per le azioni portate avanti è piùche insufficiente. Lo dice il comunicato af-fisso qua e là nel quartiere stesso. I soldiper il ricorso al Tar sarebbero insufficienti.Mancherebbero addirittura i fondi per pa-gare la corrente elettrica della sede. Pernon parlare dei fax e delle fotocopie. Tutto

materiale utile per i progetti avanzati.Solo 30 famiglie su 380 hanno risposto

alla richiesta del sostegno economico nel-l'anno 2011. Molto scarso.

"I cittadini del Villaggio Breda credonopoco all'operato del CDQ - ci dice VirgilioConsoli, Presidente del comitato stesso -quando si tratta di contribuire alle spese(telefono, fax, luce e materiale di cancel-leria) fanno orecchie da mercanti. A que-sto punto ho detto nel comunicato che finquando avremo i soldi per pagare le bol-lette della corrente, il Comitato resterà aper-to; quando finirà il fondo in cassa, saremocostretti a limitare le spese: i fax li paga-no coloro che ne fanno richiesta e la cor-rente verrà staccata; di conseguenza il Co-mitato non ha più ragione di esistere, vi-sto che a nessuno interessa la sopravvi-venza".

Parole dure. Visto l'impegno assunto nel-la campagna contro la cementificazione del-l'area tra Villaggio Breda e Villa Verde. Vi-sto il ricorso al Tar che stanno cercando divincere proprio per combattere il piano dizona. Visto l'impegno che prendono ognimartedì sera per portare a termine la riu-nione dei quattro comitati (Villa Verde, Vil-laggio Breda, Torre Gaia, Fontana Candi-da). Sensibilizzare i cittadini. Era questo,forse, lo scopo della minaccia. Sperandoche serva a qualcosa. E che la minaccia re-sti tale. JESSICA SANTINI

VILLAGGIO BREDA

SENZA PIÙ COMITATO?

UN COMUNICATO DEL CDQ EVIDENZIA LA

SCARSITÀ DI FONDI E MINACCIA LA CHIU-SURA

Claudia Bernabucci

Luciano Iallongo, comitato no master plan e Mas-simo Filipponi. Sopra un momento della festa.

FESTA DEI LAVORATORI, REFERENDUM, NO MASTERPLAN, DISAGIO ABITATIVO: QUE-STI GLI INGREDIENTI CHE HANNO ANIMATO LA GIORNATA.

PICCOLO INSEDIAMENTO NOMADI

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TORRI NUMERO 8 ANNO IV 25

All'inizio di ogni nuovo anno scolasti-co un vero e proprio esercito di bam-bini resta fuori dalle liste degli asili

nido. Nel 2010 il Comune di Roma ha ac-colto poco più di 10mila domande sulle ol-tre 18mila ricevute: le strutture non ba-stano.

Così una parte degli 8mila 'esclusi' hatrovato rifugio in strutture come il "Sotto-marino giallo", che si trova a Tor Bella Mo-naca ed è gestito dall'associazione BastianContrario. Una ludoteca comunale che, so-lo la mattina, funge da asilo convenziona-to con il Comune.

"Il Comune ci dà un budget che noi ge-stiamo, - spiega un'educatrice, Polli Ago-sti - e i genitori pagano una piccola retta.Svolgiamo ogni tipo di attività: musica, pit-tura, mobilità, racconti, laboratori creati-vi, ed è gratificante vedere che spesso i

genitori decidono di far venire qui i fratel-lini di bimbi che sono già stati da noi". Que-st'anno la classe è di 28 elementi, fra cui7 figli di immigrati. "Gli immigrati si inte-

grano bene, anche perchè si abituano sinda piccoli ad interagire con loro coetaneidi diverso colore; - dice Polli - quello chenotiamo è che i bambini favoriscono an-che l'integrazione degli adulti. Spesso i ge-nitori vengono insieme a prendere i figli,o comunque si conoscono e scambianochiacchiere quando si incontrano qui. Avolte diventano amici".

Un vero esempio di welfare in una real-tà difficile. Un esempio che il Comune, in-capace com'è di soddisfare la domanda diluoghi d'interazione e apprendimento peri bambini in età prescolare, dovrebbe por-tare su un piedistallo.

Invece la parola d'ordine al "Sottomari-

no giallo" è precarietà. Ogni anno potreb-be essere l'ultimo per l'asilo, la cui conven-zione viene rinnovata, appunto, annual-mente. Quindi precarietà per gli insegnan-ti, i cui contratti vengono rinnovati dall'as-sociazione di anno in anno. Precarietà peri bambini, che non sanno se nel 2012 avran-no gli stessi compagni, gli stessi insegnan-ti, non sanno neanche se nel 2012 andran-no all'asilo.

E conseguente precarietà per i loro ge-nitori. "Chiediamo solo che ci venga rico-nosciuto un ruolo più stabile in questo luo-go dove lavoriamo da 10 anni e con otti-mi risultati", conclude Polli.

DAVIDE LOMBARDI

Nasce a Tor Bella Monaca, in via SanBiagio Platani 322, un nuovo spor-tello autogestito con la funzione prin-

cipale di lotta per la casa. Ragazzi, studen-ti, precari, che hanno deciso di unire le for-ze per far sentire la propria voce a favoredelle problematiche che devastano la peri-feria di Tor Bella Monaca. RI 8 è il nome diquesto comitato di quartiere che scaturiscedirettamente da un ramo dei movimenti so-ciali (lotta per la casa e lista di lotta di S.Basilio) e significa sostanzialmente rivolta,lotta.

La sede del comitato prende piede all'in-terno di un locale occupato. Da qui il lavo-ro degli occupanti, un' operazione di puli-zia e ricostruzione volto a rendere l'ambien-te migliore. Lo spazio sarà destinato aibambini e ai ragazzi della zona che hannovoglia di studiare ed ora sono costretti a ri-tirarsi nei bar.

RI 8 è un' organizzazione di quartiere chevuole unire attraverso storie di vita vissu-ta la "gente di periferia", persone e fami-glie che vivono le stesse questioni e forma-re un fronte comune mediante il potere del-la solidarietà e della socializzazione.

Le principali tematiche affrontate riguar-dano il diritto all'abitare, soprattutto a TorBella Monaca, dove la controversia per l'im-piego delle case popolari è molto accesa. Ildiritto ad avere una casa, che concerne ar-gomenti come mutui, affitti e sfratti, tutticampi su cui lo sportello fornisce informa-zioni.

Un cardine fondamentale su cui il comi-tato RI 8 cerca di sensibilizzare l'attenzio-ne dei residenti del quartiere è quello dellavoro precario e della disoccupazione, che

investe in genere buona parte della popo-lazione più giovane, ma nelle periferie, aTor Bella Monaca nel caso specifico, rap-presenta un problema più ampio che col-pisce anche la fascia di cittadini più avanticon gli anni. I residenti della zona si orga-nizzano allora in lavori relativi alla manu-tenzione degli spazi verdi o alla pulizia deigiardini; perché dunque non pretenderetutti insieme di percepire un reddito mini-mo da parte del comune?, suggeriscono icomponenti del comitato.

Le funzioni dello "Sportello di Lotta perla Casa" sono dunque molteplici, innanzi-tutto fornire informazioni e servizi a chiun-que sia interessato. Partecipazione comu-ne a "lotte", da un lato a tutela legale dal-l'altro vere e proprie lotte auto-organizza-te, al fine di arrivare a vertenze ed entrare

a contatto con battaglie sociali anche piùgrandi.

Un movimento di ribellione che scaturi-sce dal disagio collettivo che regna nelle pe-riferie, una richiesta di essere presi in con-siderazione in un territorio a volte dimen-ticato dalle istituzioni, come a voler dimo-strare che c'è ancora chi crede in un futu-ro migliore, in uno stato assistenziale pre-sente. ANDREA LORENZINI

UNO SPORTELLO SOCIALE IN VIA S. BIAGIO PLATANI

L'RI 8, TRA PROGETTI E SPERANZE. IL NUOVO COMITATO DI QUARTIERE PER LA LOTTA ALLA CASA, CONTRO GLI SFRATTI E LA PRECARIETÀ.

Un' oasi di welfare nella morsa del precariatoIL "SOTTOMARINO GIALLO" A TOR BELLA MONACA, VIA DELL'ARCHEOLOGIA, ACCOGLIE I BAMBINI ESCLUSI DAGLI ASILI NIDO COMUNALI.

Ametà aprile la stampa capitolina, ri-portando le dichiarazioni del sindacoe dei presidenti dei municipi interes-

sati, riferiva della temuta invasione di citta-dini tunisini sbarcati a Civitavecchia e all'as-salto della capitale.

Riferiva dell'arbitraria decisione della pro-tezione civile nazionale che aveva colto disorpresa i risentiti amministratori capitolini.Riferiva anche della soluzione imposta ad al-cuni municipi, tra cui l'ottavo, di ospitare par-te dei Tunisini in strutture del territorio. Siparlava, per le Torri, di una non specificataparrocchia di Torre Gaia indicata come asiloidoneo. Eppure, dopo una ventina di giorni,di questa invasione non si è vista neanchel'ombra, almeno nell'ottavo. Tutte le parroc-chie, non solo di Torre Gaia, non hanno vi-sto nessuno né ricevuto richieste di alcun ge-nere. "Questa è la prima volta che sento par-lare di questa storia. Fino a questo momen-to non ne sapevo nulla", riferisce ad esem-pio padre Salvatore Russo del Collegio Cu-smano, casa religiosa di missionari servi deipoveri, in via di Torre Gaia. "Tuttavia se do-vesse accadere, la struttura non sarebbepronta ad affrontare l'emergenza" continua.Stessa risposta dalla congregazione "Missio-narie dell'Immacolata" che avrebbe proble-mi logistici dati dalla piccola dimensione del-la struttura.

L'amministrazione municipale speri che sitratti solo di un falso allarme, perché se nep-pure le missionarie e i servi dei poveri pos-sono farsi carico della situazione, il compitospetterebbe solo a lei. LUCIA BRAICO

UN TARDIVO PESCE D'APRILE? UNO SCHER-ZO? UN TEST PER SONDARE (O SCATENARE?)LE REAZIONI POPOLARI? FORSE ALTRO, MA

DEI TUNISINI NON C'E' TRACCIA.

TUNISINI A TORRE GAIA

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TORRINUMERO 8 ANNO IV26

IN SEGUITO AD UN FORTE TEMPORALE SI ALLA-

GA COMPLETAMENTE UN RIVENDITORE LAVAZ-

ZA. I VIGILI: “SE L’ACQUA NON ARRIVA A 50

CM NON POSSIAMO INTERVENIRE”.

Lo scorso 28 aprile si è abbattuto unenorme temporale sulla capitale cheha causato paura ed allagamenti in

molte parti della città. Nemmeno il nostromunicipio è stato risparmiato. A farne lespese sul nostro territorio è stato più ditutti il rivenditore della Lavazza all'altezzadel civico 1573 di via Casilina. Allagato ilparcheggio che in pochi minuti è diventa-to un lago e l'interno. L'acqua ha rovinatocomputer, prese elettriche e i prodotti.

Dalle prime ore del pomeriggio, non ap-pena iniziato il temporale, il parcheggiodel negozio si è letteralmente trasforma-to in una piscina. Per ore i commessi e gliimpiegati si sono prodigati con secchi e pa-lette per fare defluire l'acqua che come unfiume in piena si riversava dall'adiacenteCasilina.

"Si sono bagnate le prese della corren-te e molto materiale è da buttare. E' daquattro ore che stiamo cercando di far usci-

re l'acqua ma niente. Abbiamo chiamato ivigili ma non sono venuti" ci dicono men-tre continuano a salvare il salvabile.

I muri all'interno testimoniano la picco-la inondazione che hanno subito. Abbia-mo provato anche noi a contattare i vigilidel fuoco che ci hanno risposto: "Non pos-siamo intervenire se il livello dell'acquanon è superiore ai 50 cm". Ma quando ri-portiamo queste parole ai commessi ci ri-spondono visibilmente seccati per il nonintervento: "Qui i 50 cm li abbiamo supe-rati! Un paio d'ore fa ci si poteva nuota-re!". E mentre il temporale si allontana,l'acqua non sembra defluire. "E' un pro-blema della Casilina. Non ce la fa a smal-

tire l'acqua che si accumula con la pioggiae risale nel nostro parcheggio. C'era sta-to qualche problema simile ma mai a que-sti livelli", continua un commesso mentrespazza via l'acqua con il raccogli immon-dizia. Nel frattempo mentre all'interno manmano si corre ai ripari nel cortile, dove lasituazione rimane drammatica, due dipen-denti cercano di far prosciugare il lago chegli arriva ormai fin sopra le ginocchia.

Solo a fine giornata la situazione miglio-rerà e quello che si era trasformato in unlago tornerà ad essere un normale par-cheggio. All'indomani però, passato il mo-mento critico, ne comincia un altro: la con-ta dei danni. ELENA BRUNI

SEMPRE IMMERSA NEI SUOI MILLE PROBLEMI

LA VIA DI TORRE ANGELA. LE ISTITUZIONI,

IN SILENZIO, VOLTANO IL CAPO.

Un'altra strada di Torre Angela imploraattenzione: via Celio Caldo. Non sarà

centrale come via del Torraccio di Torreno-va, o trafficata comevia di Torrenova. Maanche i residenti diquesto angolo di quar-tiere chiedono di es-sere presi in conside-razione.

"Siamo abbandona-ti da Dio - ci dice An-na Maria, una ragaz-za nata e cresciuta inquesta zona, che la-menta l' incresciosa si-tuazione - la strada èstretta e le auto ven-gono parcheggiate un po' ovunque. Immet-tersi, poi, sulla strada dalle traverse, via Ta-lia, via Calliope, via Tersicore, è ogni voltaun'impresa: le macchine sfrecciano a velo-cità incredibile e per giunta, a causa di quel-le parcheggiate lungo la strada, la visibilitàè praticamente zero. Pericoloso, di più! Pernon parlare dei Tir che passano rovinandoun asfalto già segnato dal tempo".

Infatti verso la fine della strada c'è un de-posito di camion che transitando aumenta-no i danni del manto stradale. Già non per-fetto: oltre le "classiche" buche da non ma-nutenzione, le radici dei pini contribuisco-no a strappare il manto sollevandolo.

Quando piove il vero dramma. " Buttarela spazzature nei cassonetti vicino al parcoè impossibile: si creano delle pozzanghereattraversabili solo con gli stivali - ci rac-conta la signora Maria - Le buche poi. Cra-teri che si riempiono e ogni auto che pas-sa fa il bagno ai pedoni. Inoltre il poco mar-ciapiede esistente è occupato dalle auto insosta. Soprattutto da quando è aperta lascuola di ballo".

Un piccolo marciapiede, infatti, costeg-gia la strada da un lato ma è uno di pochiposti dove posteggiare, in una zona dovele auto si sono moltiplicate nel giro di pocotempo e dove i box sono pochi e insufficien-ti. Perché il parcheggio è davvero un pro-blema: molti in doppia fila. Anche nelle stra-

de laterali. Con il rischio di non riuscire araggiungere in caso di emergenza le per-sone da soccorrere. Come è capitato, delresto. Pericoloso. Per tutti. Mancanza di ri-

spetto. Echeggianoqueste parole tra icittadini. "Quandodevono scaricare lamerce in un magaz-zino lungo la stra-da, il camion che latrasporta rimaneparcheggiato in mez-zo anche per l'inte-ra giornata - ci dice

Palma - causando intralcioalla circolazione".

Un tempo, appena aper-to il Centro Commerciale Di-ma Shopping, avevano re-so la strada senso unico. Poitutto è tornato com'era. Sem-brava un'ottima soluzione airesidenti. Anche se essereobbligati ad uscire su via diTorrenova, spesso conge-stionata dal traffico, creavaqualche problema. Sempremeglio, però, del senso uni-co alternato coatto.

Dulcis in fundo il proble-

ma sicurezza: furti anche diurni, colpisco-no sia le case sia le vetture dei residenti. Eaggirarsi di notte in questa zona può esse-re azzardato. Assenza di controllo delle for-ze dell'ordine. E' anche questo è ciò che la-mentano i cittadini. Assenza di attenzioneai problemi di qualche centinaia di personespesso ignorate. JESSICA SANTINI

VIA CELIO CALDO. ABBANDONATI DA DIO

Torre Angela, negozio in balia della pioggia

Non lontano dal Mercato di via Sisenna,nel quartiere di Torre Spaccata, non è

difficile osservare un altro spazio verde ab-bandonato a se stesso. È quello situato al-l'incrocio di via Angiolo Cassioli. Un piccolospazio verde che anziché ospitare un parcogiochi per bambini, o delle panchine dove farricreare i propri cittadini, è lasciato a far cre-scere l'erba. Il passaggio è praticamente inac-cessibile anche a chi potrebbe perlomeno fargiocare i propri cani.

Se è vero che di risorse ce ne sono pocheè altrettanto vero che quelle esistenti si sten-ta a valorizzarle. STEFANIA PANETTA

Quindici anni fa era, secondo un rappor-to del Censis, il quartiere più degrada-

to della capitale. Probabilmente oggi haperso quel primato, superato da zone chebalzano più spesso agli onori della crona-ca nazionale. Ma basta fare un giro fra i pic-coli commercianti del posto per capire chea Torre Angela poco è cambiato, se non leloro condizioni economiche. E in peggio.

Secondo Amalio Alpini,titolare da 22 anni di un ne-gozio di alimentari: "Oggisi vende di meno per duemotivi: i cittadini hanno per-so potere d'acquisto, e laconcorrenza, soprattuttoquella dei grandi supermer-cati e dei centri commer-ciali, strozza noi piccoli com-mercianti". Anche Lavinia,che ha un negozio di pro-dotti alimentari tipici dellaRomania, lamenta la con-correnza degli iper-mercati. "Riescoappena a guada-gnare un dignito-so stipendio men-sile". Tuttavia, sot-tolinea la donna, "i negozi non chiudonosolo a causa della crisi. Il supermercato difronte al mio ha chiuso dopo aver subito laterza rapina". Lei insieme ad altri commer-cianti della zona ha sottoscritto un contrat-to con SecurItalia, per ottenere da privatiquella sicurezza che lo Stato non le riescea garantire.

Da chi si lamenta della concorrenza le-gale a chi denuncia quella che ritiene ille-gale. Anna Nardozzi, proprietaria di un bartabacchi in via Torrenova, si scaglia control'artificio per aggirare la legge sulle age-volazioni fiscali agli stranieri che aprono at-tività commerciali. "La legge prevede chele agevolazioni durino per due anni. Loroogni due anni fanno finta di aprire un nuo-vo negozio, continuando a pagare moltemeno tasse e potendosi quindi permette-re prezzi più bassi. Questa è concorrenzasleale, sono andata anche in circoscrizioneper denunciare, ma non c'è niente da fare.Noi cittadini che paghiamo le tasse non sia-mo tutelati". Anche la signora Nardozzi hasubito la sua buona dose di furti e rapine.Appena un mese fa l'ultimo furto.

Anche lei, come Lavinia, si è rivolta a Se-curItalia: paga 43,20 euro al mese, ci favedere il contratto, e poi sospira. "Le autopassano un attimo, lasciano il foglietto chedimostrerebbe la loro vigilanza, e vanno viasubito. Che controlli sono questi?". Romi-na è titolare di una pasticceria in via Chi-rone. "Rapine non ne ho subite, ma può ca-pitare ogni giorno a tutti, conviviamo conla paura. Servirebbero più controlli, anchese devo riconoscere che nelle ultime duesettimane la zona è più tranquilla". La stes-sa cosa sostiene Amalio Alpini (una rapinaal passivo), per cui "ultimamente i control-li sono aumentati". Ed anche il proprieta-rio del Bar Centauri, che ha subito una ten-tata rapina con coltello solo tre settimanefa, osserva che "nelle ultime due settima-ne girano più volanti". DAVIDE LOMBARDI

ERBA ALTA IN VIA ANGIOLO CASSIOLI

A TORRE ANGELA ALCUNI NEGOZI SONO STA-TI COSTRETTI ALLA CHIUSURA. SULLO SFON-DO DELLA CRISI ECONOMICA, CHE SI FA SEN-TIRE SOPRATTUTTO PER I PICCOLI COMMER-CIANTI, EMERGE IL MAI RISOLTO PROBLEMA

DELLA SICUREZZA.

CRISI E CRIMINALITÀ, LA DURA VITA DEL COMMERCIANTE

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CASILINONUMERO 8 ANNO IV28

ABBIAMO AFFRONTATO IL PROBLEMA CON

PAOLO AMARISSE E SIMONE PAOLETTI RAP-PRESENTANTI DEL WWF DI BORGHESIANA.

Quali sono le aree di Finocchio e Bor-ghesiana che da piano regolatore ver-ranno cementificate?

Fatta eccezione per un'area compresa

tra via di Rocca Cencia e la tenuta di Pan-

tano Borghese, per la quale gli attuali so-

ci del WWF Borghesiana nel 2006 sono riu-

sciti ad ottenere una previsione di "parco

agricolo di Rocca Cencia"(circa 50 ettari),

le altre aree attualmente libere attorno a

Finocchio e Borghesiana saranno sepolte

dal cemento. Su via di Rocca Cencia è pre-

vista una devastante distesa di capanno-

ni di 600mila metri quadrati, a ridosso del

deposito AMA.

Nella zona di Castelverde assistiamo ad

una massiccia espansione di quartieri dor-

mitorio, senza alcun servizio, di cui alcuni

lasciati a metà anche per guai giudiziari dei

costruttori. Gran parte delle aree verdi at-

torno a via di Borghesiana e a Colle del So-

le, come le aree a vigneto che da Panta-

no, Finocchio e Borghesiana salgono ver-

so i Castelli, sono state inglobate nel 2005

nei cosiddetti "toponimi", le cui cubature

nel dicembre 2009 sono state triplicate gra-

zie al voto unanime e trasversale del con-

siglio comunale di Roma. Nell'area a ridos-

so della Tenuta dei Due Leoni, (tra via di

Borghesiana e via Siculiana) è previsto un

piano di zona per circa 100 mila metri cu-

bi, su ciò che il piano regolatore nel 2003

stabiliva a verde pubblico e agro romano.

Mentre tra Borghesiana e Villaverde l'ulti-

mo bellissimo lembo di campagna roma-

na, attraversato da un fosso naturale e pun-

tellato di resti archeologici è destinato an-

ch'esso alla triste fine del cemento. Nel no-

stro sito internet abbiamo rappresentato

graficamente tutte queste deliranti previ-

sioni.

Quali sono le conseguenze alle qua-li si va incontro?

Un grave abbassamento della già stre-

mata falda idrica che disseta gli abitanti

dell' VIII Municipio, con probabili fenome-

ni d'inquinamento dell'acqua potabile. La

totale impermeabilizzazione del suolo, con

conseguenti danni sempre peggiori per gli

allagamenti in caso di pioggia.

L'incremento esponenziale del traffico

veicolare, con la definitiva paralisi del si-

stema della mobilità. La distruzione del ver-

de, che se ne andrà insieme a ciò che re-

sta della qualità della vita dei cittadini e

della bellezza di questo territorio. Infine

immettendo sul mercato una quantità spro-

positata di abitazioni si causerà una pesan-

te svalutazione per i cittadini che possie-

dono una casa di proprietà.

Quali sarebbero le soluzioni alterna-tive?

Tecnicamente ce ne sono molte, a par-

tire da una maxi variante al piano regola-

tore che cancelli le previsioni edificatorie

ancora inattuate al fine di realizzare un cor-

ridoio verde tra i quartieri attuali, costitui-

to di parchi, aree agricole, boschi, piste ci-

clabili, con tutela dei fossi, dei beni archeo-

logici, delle falde acquifere: insomma, vi-

ta e biodiversità a differenza di cemento e

traffico. Ma di volontà politica nemmeno

l'ombra, e ciò a partire almeno dall'ultima

giunta Veltroni. Praticamente un coro uni-

co per il cemento. Chi stanno rappresen-

tando?

Quale il vostro appello?

Per i cittadini di unirsi sempre più, di cre-

dere sempre più in loro stessi e delegare

sempre meno, che è l'unico modo per vin-

cere le vertenze ambientali. Purtroppo spes-

so vediamo realtà influenzate dall'uno o

dall'altro consigliere, che alla resa dei con-

ti votano tutte all'unisono per il partito del

cemento. CATIA DEMONTE

Contro il Partito del CementoCARATTERISTICA DEL TERRITORIO CASILINO È LA PRESENZA DI NUMEROSE AREE VERDI

CHE, A QUANTO PARE, CON IL PROGETTO DI NUOVE COSTRUZIONI VERRANNO SACRIFI-CATE. LA SOSTITUZIONE DEL MATTONE AL VERDE DESTA AMPIA PREOCCUPAZIONE.

Ancora una volta, perlustrando il territorio delCasilino, in via Prataporci e via Acqua S.

Felice, scopriamo discariche a cielo aperto.La prima, quella situata in via Prataporci, si

estende su tutto il bordo stradale della stessa,fino all'altezza di via della Morte, nella quale so-no accumulati diversi calcinacci. La seconda, invia Acqua S. Felice, a circa due chilometri dallaferriera Casilina, è composta da carcasse di elet-trodomestici. Come già denunciato negli scorsinumeri, si tratta di una piaga che affligge diver-se strade situate nel Casilino. La presenza diquesti punti nevralgici di scarico non è forse evi-dente da subito, ma è sufficiente inoltrarsi in que-sto territorio per notare che ogni zona ha il suopunto di "raccolta rifiuti". L'immondizia si trovaspesso situata in tutte quelle strade lontane dal-la grande affluenza di auto o nelle aree verdiconfinanti con la fine dei quartieri.

Ricordiamo che i già citati calcinacci conten-gono materiali altamente tossici e nocivi per l'am-biente, come l'amianto, l'eternit o il ferro. Esisto-no appositi punti di smaltimento per questo tipodi rifiuti. A quanto pare, è insufficiente il divietoper legge, di disperdere materiali inquinanti e larelativa sanzione prevista per tale reato che vadai tre anni di carcere a multe di 50 mila euro.

Ciò che manca è anche un più forte senso ci-vico, che potrebbe essere risvegliato da una piùampia campagna del Municipio, tesa ad infor-mare il cittadino circa i vari metodi di smaltimen-to. CATIA DEMONTE

E'intenzionata a non mollare la famiglia Gub-biotti ed ad arrivare fino in fondo alla vicen-

da che l'angoscia da 30 anni. Nell'ultimo numero di marzo avevamo tratta-

to il tema di questa casa occupata da due fami-glie nel lontano 1982. Oggi la si-gnora Raimondi, in apprensioneper l'avvicinarsi della data dellosfratto, il 10 maggio, ci mostra lecarte. Prima incongruenza è l'in-dirizzo a cui è destinato lo sfratto,che cita il quindicesimo chilome-tro della Casilina, ma non via Bronte, strada incui sono domiciliati i Gubbiotti.

Analizzando i terreni sul territorio del Casili-no, sul quindicesimo chilometro verte un casa-le, appartenente alla contessa Rossini Renata,proprietaria anche del casale occupato. Altra stra-nezza è la proprietà del terreno conteso: la con-tessa Rossini avrebbe infatti ceduto il lotto, com-prensivo di casale, al comune di Roma per es-sere utilizzato per la cittadinanza. Come è pos-sibile che qualcuno reclami la proprietà senzaalcun atto di vendita valido? La signora Raimon-di se lo chiede da tempo.

La famiglia nel 1996 ottiene l'usucapione daltribunale di Roma, ma per ingenuità o per la man-canza di un legale valido, lascia cadere il per-messo in prescrizione perchè non rispetta i tem-pi di consegna dei documenti. Errore gravissi-mo che costa adesso questa battaglia ai Gub-biotti. Ambigua anche la firma riportata su alcu-ni documenti del signor Gubbiotti, adesso dece-duto. La famiglia ritiene essere contraffatta. . Nel-l'attesa che sia fatta la dovuta chiarezza sullafaccenda, non ci resta augurare buona fortunaalla famiglia. La parola d'ordine rimane dunque"resisteremo", come afferma la stessa Raimon-di, nella speranza che il 10 maggio non si chiu-da definitivamente un contenzioso lungo tren-t'anni, che condurrà il nucleo occupante allo sfrat-to definitivo. CLAUDIA DELLA VERDE

LA PAROLA D'ORDINE

RIMANE "RESISTERE"

A POCHI GIORNI DALLA DATA IN CUI LA FAMI-GLIA GUBBIOTTI DOVRÀ ABBANDONARE LA "PRO-PRIA" CASA, OCCUPATA 30 ANNI FA, INCONTRIA-MO LA CAPOFAMIGLIA.

VIA PRATAPORCI E VIA DI ACQUA S. FELI-CE SEDE DI RACCOLTA ABUSIVA DI RIFIUTI

IL CUMULO DI RIFIUTI DEPOSITATI PER PROTE-STA DAI CITTADINI DI VIA DI CASTELVETRANO

È STATO TOLTO. MA RIMANE L'INCOGNITA CAS-SONETTI.

DISCARICHE COME FUNGHI

LA DISCARICA ABUSIVA È SPARITA

Via di Castelvetrano, quartiere Borghesiana, èlibera dalla spazzatura. O quantomeno da

quell'immondezzaio chesi era creato sul cigliodella strada e comincia-va a produrre qualcheproblema.

Tutto è iniziato con laribellione dei residentiper lo spostamento dei cassonetti della raccoltarifiuti: "per protesta li lasciamo qui" ci avevano det-to gli oppositori. E creando un piccolo movimen-to di cittadini contrari all'allontanamento dei con-tenitori dell'AMAhanno così manifestato il loro dis-senso. Con conseguenze non proprio rosee: uncumulo di buste piene di sporcizia varie che digiorno in giorno aumentavano di volume.

Finalmente le autorità competenti sono inter-venute ripulendo la piazzola. E delimitando l'areacon il classico nastro arancione dei "lavori in cor-so" sono riusciti a ripristinare l'ordine. L'area adia-cente la strada è libera dall'immondizia e tornatapienamente in mano al legittimo proprietario. E' fi-nito lo scempio e il cattivo odore dei rifiuti abban-donati. Il problema cassonetti è stato risolto? Pur-troppo no. Ancora non sono riusciti a trovare unasistemazione più comoda e più vicina alle nume-rose abitazioni situate a distanza maggiore dal-l'attuale zona adibita alla raccolta.

Care istituzioni, visto che siete state così cele-ri e attente, perché non intervenite affrontando an-che il vero motivo della protesta? Perché non tro-vate, in collaborazione con i cittadini, un nuovo si-to per la collocazione di ulteriori cassonetti?

Via di Castelvetrano ve ne sarebbe immensa-mente grata. JESSICA SANTINI

foto tratte da www.wwfborghesiana.orgin blu il verde che lascerà spazio al ce-mento

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CASILINO NUMERO 8 ANNO IV 29

Se ne parla poco, ma la stazione di

Colle Mattia finisce spesso nel dimen-

ticatoio dei politici dell'ottava circo-

scrizione. Ne è l'ennesima prova la chiusu-

ra del parcheggio, l'unico, nell'immediata

uscita alla ferrovia, recintato dal 29 feb-

braio per far spazio ai lavori della "messa

in sicurezza" della stazione.

I lavori in corso, al fine della costruzio-

ne di un sottopassaggio per raggiungere i

mezzi pubblici senza attraversare i binari,

e la creazione di pensiline d'appoggio per

i pendolari, ha però impedito a questi di

avere un posto per la propria auto. Il piaz-

zale su cui soffermavano le macchine non

era già adatto allora ad occupare troppi

mezzi, figuriamoci adesso che è

chiuso: molti viaggiatori sostano

adesso sulla strada, via di Colle Mattia e

parallele, causando grave intralcio alla mo-

bilità e destando molte preoccupazioni del-

la scuola (asilo nido) che si erge sulla stra-

da. Incontriamo, in una giornata piovosa

come quella del 27 aprile, 2 pendolari abi-

tuali, residenti nel comune di Montecom-

patri, Alessandro Michelangeli e la sorella

Susanna, che senza ombrello corrono ver-

so la propria auto, lasciata ad un chilome-

tro dalla stazione."Daranno anche una ri-

pulita alla stazione, il sottopassaggio ser-

ve eccome, ma non si può trascurare il par-

cheggio", dice Alessandro, che prosegue:

"non c'è bisogno di un parcheggio attrez-

zatissimo, solo di un po' di spazio in più do-

ve poter lasciare la macchina".

Pochi metri più in là c'è Rosanna, stu-

dentessa che aspetta i genitori sotto l'ac-

qua, "io non ne so molto - racconta - so

che hanno chiuso tutto per mettere il can-

tiere e costruire delle pensiline per l'auto-

bus, utili sì, ma nel frattempo è il caos per

le macchine".

Ed il caos si vede eccome: traffico, im-

possibilità di muoversi anche a piedi e pe-

ricolo per i pedoni che scendono la via in

discesa per arrivare a prendere il treno. Per

mettere in sicurezza una cosa, come al so-

lito, se ne mettono in pericolo altre cento.

Bella organizzazione! CLAUDIA DELLA VERDE

Colle Mattia, per un servizio che viene uno se ne va

Il municipio risponde picche ad una domanda di raccolta fondi per il parcheggio della

stazione di Colle Mattia del signor Meta. Non era la prima volta che Meta si appellava

all'aiuto del municipio per risolvere, come mezzo, i problemi che affliggono il suo territo-

rio. Così Meta ha pensato di rivolgersi ai piani alti e si è diretto in Campidoglio per

discutere la questione con il sindaco.

Lì ha avuto modo di parlare con Pierpaolo Chiumera, il quale si è recato alla sta-

zione con quindici tecnici per valutare l'importo dei lavori provvisori volti alla riaper-

tura del parcheggio. La cifra per i lavori ammonta a 79.861 euro, ma la responsabi-

lità è stata rimandata in municipio. Da qui nuovi problemi. "Nessuno si è più fatto

avanti", dice Meta, e sia i lavori che il cantiere sono rimasti fermi. In tutto ciò c'en-

tra anche la Provincia, che dovrebbe farsi carico delle spese per il rifacimento del

parcheggio (ma ha bisogno dell'ok del municipio per avviare il procedimento). Meta è in

attesa di un colloquio con Ghera per discutere la questione. CLAUDIA DELLA VERDE

PARLIAMO CON SILVIO DI PIETRO, PRESIDENTE DEL COMITATO DI QUAR-TIERE TORRE JACOVA, MEMBRO DELL'ACRU (ASSOCIAZIONE CONSORTI-LE DI RECUPERO URBANO) E SEGRETARIO DELL'ASSESSORE AI BENI AR-CHEOLOGICI E PATRIMONIO AMBIENTALE, MADAMA.

Nelle ultime settimane si sono accese molte polemiche rispet-

to al suo operato relativamente alla dorsale di via della Lite

Come giudica la manifestazione cittadina per via del-la Lite?

Ero presente, ma non sono stato totalmente d'accordo con l'oc-

cupazione della Casilina. I cittadini hanno bloccato per un po' la

strada, nonostante sapessero che di lì al giorno seguente sareb-

bero state coperte le buche più pericolose. L'ho trovata immotiva-

ta soprattutto perché il municipio, in que-

sta situazione, non può fare molto, poiché

resta in attesa di direttive e fondi dalla se-

de centrale.

Come ha deciso di comportarsi in se-guito alla protesta?

Ho mantenuto ciò che in precedenza era

stato detto, chiudendo le buche più perico-

lose su via della Lite.

Eppure i cittadini non sembrano trop-po soddisfatti …

E' ovvio che mettere in sicurezza l'intera

dorsale (dall'incrocio su via Casilina a via di

Colle Mattia) richiederà tempo e denaro. A

piccoli passi si arriverà a tutto. Il consiglio

municipale ha deliberato che la strada do-

vrà essere riasfaltata per un tratto comples-

sivo di due chilometri. Purtroppo però fin-

chè il comune non approverà il bilancio, il

municipio non è autorizzato ad operare, per-

ché senza permessi e fondi.

Presidente del Cdq, segretario di Ma-dama e presidente dell'Acru. Come ri-sponde all'accusa di lavorare sotto ilsegno di un conflitto di interessi?

Rispondo che non c'è nessun conflitto di

interessi. L'incarico che ricopro in municipio

non mi impedisce di mettermi in contrap-

posizione con le scelte comunali e di ope-

rare per il mio quartiere. Con la cooperati-

va abbiamo fatto molto, dagli impianti fo-

gnari all'illuminazione, ai toponimi. Non mi

sento affatto in conflitto per questo e ci ten-

go a precisare che molte persone si metto-

no in contrapposizione con me piuttosto che

cercare un dialogo . Nella zona in cui lavo-

ro non mi aiuta nessuno, però criticano!

Il municipio ha deciso di investire lacifra stanziata dal comune (250 mila

euro) per ogni circoscrizione, affidata per lamessa in sicurezza delle strade, su via della Li-te?

Questa non è una domanda di mia competenza,

credo che il municipio abbia investito molto sulle

strade, probabilmente via della Lite non rientrava

nelle priorità assolute.

Se dovesse dare una risposta ai cittadini di via della Litein fatto di tempi per il rifacimento del manto stradale …

Se dipendesse da me i lavori potrebbero iniziare anche adesso,

ma non sono il presidente del municipio e se lo fossi dovrei co-

munque attendere la risposta della sede centrale. I lavori partiran-

no, posso solo dire ai cittadini di armarsi di pazienza e di aspet-

tare i fondi necessari per dare lo start ai lavori …

CLAUDIA DELLA VERDE

LATITA IL MUNICIPIO

“NESSUN CONFLITTO DI INTERESSI”

PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STA-ZIONE DI COLLE MATTIA, DAL 29 FEB-BRAIO SI CHIUDE L'ACCESSO ALL'UNI-CO PARCHEGGIO DELLA ZONA. IL CAOS

È SERVITO, MA DAL MUNICIPIO, INVE-CE DI RISOLVERE LA QUESTIONE, SI GIO-CA A "SCARICHIAMO LA COLPA SULLA

PROVINCIA".

Sempre più spesso ci troviamo a riportare, perciò che concerne il territorio Casilino, la ne-

cessità per i suoi cittadini di vedere concretizzar-si tutti i lavori pubblici di cui queste zone da tem-po necessitano. Abbiamo così deciso di fare ilpunto della situazione contattando colui che do-vrebbe sapere di più: Massimo Fonti, presiden-te della Commissione Lavori Pubblici del l' VIIIMunicipio.

Quali sono gli interventi previsti per il ver-sante casilino?

Ad oggi sono in previsio-ne lo sfondamento di via Mez-zoiuso, la predisposizione diuna rotatoria in via Siculia-na, il rifacimento del parcheg-gio di Colle Mattia e stiamointervenendo per ciò che con-cerne la manutenzione, lun-go tutte le strade della zona.

Per quanto riguarda Borghesiana i cittadi-ni lamentano il fatto si è fatto poco per la par-te che concerne via Borghesiana …

Attualmente per ciò che concerne via di Bor-ghesiana stiamo ripristinando l'illuminazione e cistiamo occupando di creare l'asse viario che in-teressa via Modulo.

Via di Rocca Cencia. Sono da poco finiti ilavori cosa hanno riguardato e che altri lavo-ri sono previsti?

Abbiamo effettuato lavori per quanto riguar-da l'illuminazione, ci siamo impegnati nella riqua-lificazione del manto stradale, predisposto le ca-ditoie e ci siamo occupati del rifacimento dei mar-ciapiedi.

Via della Lite. Ci sono speranze per il rifa-cimento del manto stradale?

E' nella nostra proposta di bilancio, è un no-stro obiettivo e speriamo al più presto di poterlorealizzare.

Borghesiana e Finocchio. Quali strade sa-ranno riasfaltate o totalmente realizzata?

Finalmente le risorse sono arrivate e stiamolavorando secondo un ordine di priorità. Dappri-ma ci stiamo occupando di quelle strade in cuiè assai frequente il passaggio dei mezzi pubbli-ci, seguono quelle in cui si concentra il maggiorflusso di automobili e poi ci occuperemo di quel-le terziarie. I cittadini possono fare le loro segna-lazioni in modo tale che si possa arrivare ad in-tervenire ovunque ve ne sia necessità.

CATIA DEMONTE

MASSIMO FONTI, PRESIDENTE DELLA COM-MISSIONE LAVORI PUBBLICI DELL' VIII MU-NICIPIO PARLA DELLE OPERE PREVISTE PER

IL VERSANTE CASILINO.

LAVORI PUBBLICI. ECCO

LE OPERE PREVISTE …

Sagaro, in collaborazione con Z. One Concept, stannorealizzando un interessante evento: Color Bar! Un pro-

gramma rivolto ai professionisti del settore che, attra-

verso vari step, approfondisce le tecniche di colorazio-

ne dei capelli nelle varie fasi. Dalla decorazione fino al-

lo stadio attuale. Gaetano Di Gangi ha avuto la possibilità di condivi-

dere con colleghi e amici le varie esperienze fatte nel

mondo della moda capelli. Tecniche, evoluzioni, muta-zioni e tendenze sono i temi più importanti del-l'evento.

Presso il salone di Sagaro tanti professionisti siincontrano per ascoltare i segreti e i trucchi del no-stro amico Gaetano. Una collaborazione tra Saga-ro e Z.One che sempre più significa crescita e suc-cesso. Già pronte le nuove acconciature e i nuovicolori per l'estate. Tanto spazio alla creatività e alla dinamicità. Ta-

gli asimmetrici, ma decisi. Rifiniture forti e colori vera-

mente unici: viola, rossi caldi e decisi. Forme geome-

triche applicate sui capelli che creano un effetto dina-

mico ma anche innovativo. Non resta che andare a scoprire le novità e prepa-

rarvi all'estate con un look speciale e innovativo che so-

lo Sagaro può garantire.

CCOOLLOORR BBAARR… SSAAGGAARROO!!

Page 30: La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011

CASILINONUMERO 8 ANNO IV30

“Ècome essere dei figliastri che ri-cevono un trattamento diversodallo stesso padre", esordisce

Marta Di Silvestro. È la sensazione che provano parecchi abi-

tanti della borgata Borghesiana, il piccolofeudo diviso in due. La parte di Vermicino,con le sue villette, la sua tranquillità, il suosilenzio. E quella del versante casilino, su-burbana, metropolitana, dura. Il confine,visibile, è tracciato da più di qualche ele-mento, ben riconoscibile dalla cittadinan-za. "È evidente il diverso grado di attenzio-ne dell'amministrazione nei confronti di que-ste due aree: il giardino e la discarica", con-tinua Marta. Meno sarcastico il signor Lu-ciano Evangelista, titolare del bar "Evange-lista" su via Casilina, che tuttavia non na-sconde il malcontento. "Sono state presedecisioni sbagliate per il quartiere, soprat-tutto per questa zona. Credo nella buonafede del presidente quando dice che moltidisagi precedono il suo mandato, ma è purvero che non sta facendo grandi cose perapportare migliorie". Evangelista si riferi-sce soprattutto "al danno provocato dallospostamento del semaforo. Dal momentodello spostamento, l'accesso alle attività

commerciali interessate è stato ne-gato per quelli che provengono da Fi-nocchio".

Il danno economico è la natura-le conseguenza per una mezza doz-zina di attività commerciali abban-donate a sé stesse. Dello stessoparere il signor Renato Abballe, pro-prietario di un negozio di bombo-niere: "Anche se le serrande deinegozi sono aperte, è come se fos-sero chiuse.

Dopo il semaforo, viviamo uno stal-lo che non si sbloccherà". In effetti,le promesse del presidente Loren-zotti non hanno più presa, tante nesono state fatte! La parte "alta", in-vece, gode certamente di un tratta-mento privilegiato, visibile nelle pic-cole cose, come "le illuminazioni perle feste, che vengono poste solo nel-la parte di Vermicino. Arrivati qui,

stop!", segnala ancora Evangelista. O co-me per le buche, che costellano il mantostradale intorno a via Casilina. "C'è da di-re però che il presidente ha asfaltato unastrada. La sua!", ironizza.

Altro motivo di scontento, con la viabi-lità, è dato dalla mancanza di sicurezzache affligge principalmente determinatipunti. L'accesso al cavalcavia pedonale chesovrasta i binari della stazione, ad esem-pio, ha tutte le caratteristiche per essereun posto da brividi: rifiuti, siringhe, degra-do, isolamento. Il mix perfetto per rende-re il passaggio un momento spesso dram-matico. "È pericoloso passarci, soprattut-to di sera. Se sei una ragazza poi, devi perforza farti accompagnare da qualcuno. Oalmeno io lo faccio - dice Annalisa Tom-masi - non è rassicurante passare tra grup-petti loschi appartati nel buio". Mentre perle strade, anche la segnaletica lascia a de-siderare e risulta difficile orientarsi: "Madov'è la chiesa?", cerca di informarsi unautomobilista evidentemente spazientito…LUCIA BRAICO

Abballe Renato, Annalisa Tommasi, Luciano Evagelisti

e Marta Di Silvestro

Borghesiana "bassa", figli di un dio minoreLA BORGATA DIVISA IN DUE: LA PARTE "ALTA", DI VERMICINO, DALL'ASPETTO

DIGNITOSO, E QUELLA "BASSA", MODESTA E SEGNATA DAL DISAGIO

Torniamo a parlare di via Mesoraca, una stra-da carente di segnaletica che possa essere

indicativa dei limiti di velocità e degli appositi dos-si per far sì che questa possa essere quantome-no contenuta.

Gli abitanti della zona sono esausti, in quan-to questo disagio va ad aggiungersi ad altri digrossa entità e che interessano la via in questio-ne. Inoltre, con l'apertura delle nuove abitazionidi via Rocca Cencia, il traffico è andato ad inten-sificarsi di riflesso anche in via Mesoraca, crean-do ulteriori problemi di circolazione. Le richiesteeffettuate da parte del Presidente del consorzioColle Aperto, Enrico Evangelisti, rimangono adoggi inascoltate, così come lui stesso riporta: "Ioho segnalato la questione al sindaco, al prefet-to, al comandante dei vigili Antonio Di Maggio e

al presidente dell' VIII Municipio e nonho ricevuto alcuna risposta da nessu-no. Tutto questo risale ad un anno facirca.

La strada è disastrata e necessitadi un intervento urgente. Manca la se-gnaletica ed occorre predisporre deidossi che limitino la velocità delle au-tovetture che si trovano a transitare sulposto". Via Mesoraca è nota soprat-tutto per quella che da tempo denun-ciamo come 'la villa del malaffare'. Nel numerodel 10 luglio 2010, il presidente Evangelisti ne

aveva denuncia-to il degrado. E ciaveva rilasciatoforti dichiarazioniin merito: "Tutti icittadini mi chie-dono di fare qual-

cosa, perché non è pos-sibile assistere a quellospettacolo indecente. Colcaldo la situazione sta

peggiorando, ci sono i topi, i serpenti ed è inol-tre alto il pericolo di incendi. Sono troppi i rischi

che si corrono a non intervenire". La villa era posta sotto sequestro e Evangeli-

sti si era mobilitato con le istituzioni competentiscrivendo una lettera protocollata al presidenteLorenzotti, al Prefetto Pecoraro, al sindaco Ale-manno e al comandante dei vigili Antonio Di Mag-gio per chiedere un intervento di bonifica. Si ot-tenne solo la pulitura dell'esterno, ma non del-l'interno della villa. Evangelisti all'epoca avevacommentato: "Mi sembra assurdo che le istitu-zioni chiedano ai cittadini di rispettare le regolee poi sono le prime a non rispettarle. Se il terre-no è posto sotto sequestro giudiziario è loro re-sponsabilità". A poco sono servite le nostre de-nunce e le segnalazioni di Evangelisti. Oggi lavilla torna ad essere uno scempio ambientale.

CATIA DEMONTE

VIA MESORACA, TRA PROBLEMI DI INSICUREZZA E VIABILITÀ

PROBLEMI DI VIABILITÀ IN UNA STRADA CHE DA TEMPO RISULTA ESSERE ASSAI TRAFFICATA E

CHE DAL 2010 HA FATTO RICHIESTA DI "UN SENSO UNICO".

Risale al 24 giugno 2010 la lettera e laraccolta firme inviata da parte dei cit-

tadini di via Belmonte Mezzagno al Presi-dente del VIII Municipio, in cui chiedevanouna diversa viabilità a causa del caos ve-nutosi a creare, a se-guito della previsionedel doppio senso dimarcia.

Questa strada siestende, in larghezza,per circa 12 metri edè stata realizzata in-teramente a spese deisuoi abitanti e va adintersecarsi con un trat-to di via Villafranca diRena. Quest'ultima era una strada, fino apoco tempo fa, a senso unico che si ritro-va ad essere molto trafficata, data la pre-senza in loco di una sala da ballo che rac-coglie circa 300 macchine durante gli ora-ri di apertura. Proprio per questo motivo, ilcaos andava a riversarsi sulla adiacente viaBelmonte Mezzagno.

Ora, a quanto pare i vigili hanno appo-sto a via Villafranca il doppio senso, ma lasituazione seppur migliorata leggermente,non è del tutto sanata. Una soluzione - tam-pone questa per gli abitanti di via Belmon-te Mezzagno, così come confermato da Ste-fano Pirrone, cittadino della zona e porta-voce di tutti i residenti: "Sono anni che chie-diamo il senso unico per questa strada. Nel2010 abbiamo fatto una raccolta firme e in-viato tutto al Municipio. Ancora nulla è cam-

biato, eccetto la diversa viabilità previstaper via Villafranca di Rena, che passandoal doppio senso ha alleggerito di rimando,ma non risolto, la situazione per noi abitan-ti di via Belmonte Mezzagno.

In questa strada aquanto pare non è pos-sibile fare dei dossi,per limitare la veloci-tà delle autovetture enon c'è neppure se-gnaletica a riguardo.Sappiamo che dovràesserci un consiglio inMunicipio durante lasettimana, all'internodel quale si parlerà del-

la questione. Ci hanno detto che bisognarispettare dei tempi stabiliti. Noi ci augu-riamo che vi sia una svolta al più presto".

La questione è arrivata anche in aula con-siliare grazie al Pd che ha posto all'atten-zione della maggioranza il problema e harichiesto un tavolo di confronto con i citta-dini. Il presidente della Commissione Lavo-ri Pubblici, Massimo Fonti, si è impegnatoa discuterne in commissione. Mentre i cit-tadini attendono speranzosi una rispostapositiva, chiediamo quale sia il rispetto deitempi stabiliti. Ci chiediamo perché un let-tera datata giugno 2010 sia restata senzarisposte. Perché un cittadino deve attende-re quasi un anno per avere delle risposte.E soprattutto ci chiediamo quanto occorreper apporre un cartello che indichi un sen-so unico? CATIA DEMONTE

VIA BELMONTE MEZZAGNO, QUANDO IL SENSO UNICO?

UN'ALTRA STRADA IN TILT. DA ANNI SI FA RICHIESTA DI SEGNALETICA E DOSSI. E CI SI METTE PURE LA VERGOGNA DELLA VILLA ABBANDONATA

Enrico Evangelisti presidente consorzio

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CASILINO NUMERO 8 ANNO IV 31

IIl 27 aprile alla biblioteca di Bor-ghesiana è stata inaugurata la fe-sta del libro "Leggere Cultura", cu-

rata da Benedetto Cesa-rini, giovane presidentedella consulta della cul-tura dell' VIII municipio.

L'iniziativa, promossadal municipio, ha coin-volto 20 associazioni cul-turali che hanno lavora-to insieme per organiz-zare gli incontri e i dibat-titi che hanno avuto luo-go dal 27 al 30 aprile nelle aule dellabiblioteca. All'inaugurazione erano pre-senti Antonio Villino, presidente dellaCommissione Cultura, Fabrizio Cre-monesi, vicepresidente del ConsiglioMunicipale e Massimiliano Lorenzot-ti, Presidente del Municipio.

Lo scopo principale dell'iniziativa èstato promuovere il libro, la cui impor-

tanza viene spesso dimenti-cata a causa del crescente usodi internet e della televisio-ne, mezzi di comunicazionepiù immediati. Per farlo, gliorganizzatori hanno volutocoinvolgere anche le scuole eutilizzare diverse forme diarte e intrattenimento.

Le quattro giornate sono state sud-divise in tre parti: la mattina, dedica-ta alle scuole, il pomeriggio, in cui so-no stati presentati i libri e le serate du-rante le quali la letteratura è stata ac-compagnata da musica, danza e rap-presentazioni teatrali. L'originalità del-l'iniziativa è stata proprio nella fusio-ne delle varie espressioni artistiche,

utilizzate con il fine di ravvivare lostretto rapporto tra cultura e libro."Ab-biamo pensato di utilizzare tutti i lin-guaggi culturali al servizio del libro edella letteratura - spiega Cesarini - in-fatti, oltre alla presentazione dei libriabbiamo dedicato spazio anche aglispettacoli dal vivo per far avvicinareal mondo della letteratura le personeche si interessano di altre arti".

Grande rilievo è stato dato ancheal territorio: sono stati presentati li-bri di autori dell' VIII municipio e lafesta si è aperta discutendo temati-che come la nascita dei quartieri diCastelverde e Villaggio Prenestino ela valorizzazione dei beni archeologi-ci dell'est romano. CRISTINA CORI

LA BIBLIOTECA BORGHESIANA HA OSPITATO LE QUATTRO GIORNATE DELLA FESTA DEL LIBRO. PROTAGONISTA LA CULTURA IN TUTTE LE SUE VARIANTI: LETTERATURA, PITTURA, TEATRO, MUSICA E BALLO

La Festa del Libro a Borghesiana NONSENSO ITALIANO

Sabato 30 aprile, presso la biblioteca Bor-ghesiana, si è tenuta la presentazione

dell'ultimo libro di Edoardo Torricella. Regi-sta, attore, ricercatore e autore di teatro,da molti anni Torricella dedica la propria vi-ta ai teatri delle periferie di Roma, perchécome ama sempre ripe-tere "Il teatro è come l'ac-qua, va portato dove nonc'è".

'Nonsenso Italiano',questo il titolo del libro,in cui si possono legge-re brani poetici - teatra-li scritti con un linguag-gio che rompe le rigide catene classiche edà libertà alla creazione.

Il teatro del nonsenso è totalmente im-provvisato, ma dietro c'è un lavoro incredi-bile di preparazione dell'artista. "Il libro na-sce da un'esperienza teatrale che feci - rac-conta Torricella - che si chiamava teatro delnonsenso. Questo spettacolo risale al 1962quando Carmelo Bene mi lasciò il teatro adisposizione. Io in quel teatro dovetti inven-tare uno spettacolo improvvisato e feci unprimo abbozzo che si chiamava Nonsense,uno spettacolo in parte provato a grandi li-nee e in parte improvvisato. Quell'esperi-mento ebbe un grande successo".

La rivoluzione consiste nella continuaimprovvisazione, non si possono ripetereimprovvisazioni già fatte. L'allenamento stanell'inventare non nel ripetere continua-mente la parte per farla alla perfezione.

Durante la presentazione non sono man-cate frecciate polemiche da parte dell'au-tore alle istituzioni. "Non sono molto d'ac-

cordo - dice Torricella - con tutti i ringrazia-menti che sono stati fatti nei confronti del-le istituzioni durante questa manifestazio-ne. Per la cultura in periferia vengono spe-se troppe poche risorse". PAOLO LUSTRI

PRESENTATO IL LIBRO DI EDOARDO

TORRICELLA ALLA BIBLIOTECA BORGHESIANA

FESTA DELLA LEGALITÀ PRESSO IL PARCO

COLLINA DELLA PACE

Come ogni anno l' associazione Casilina18, organizza un evento commemorativoper ricordare l'assassinio di Peppino Impa-stato a cui è dedicato il parco Collina dellaPace. Quest'anno l'associazione Libera diDon Ciotti e il Gruppo Sportivo della Guar-dia Forestale hanno avviato un progetto chia-mato Libera la natura che vede protagoni-sti i ragazzi della SMS Domenico Savio e Do-natello. Interverranno con diverse lezioni alfine di sensibilizzare i giovani sul rapportosport-natura, sport - legalità. Il progetto ter-minerà con una corsa campestre che si ter-rà sul Parco.

PROGRAMMAOre 09.00 Ritrovo presso il parco degli alunnidella SMS D.Savio e Donatello. Interverranno Alunni delle primarie Carlo Urbani e P.M.Kolbe.Ore 10.30 Gara di corsa campestre all'internodel parco.Ore 12.00 PremiazioneOre 13.00 Pranzo al parcoOre 14.00 Giochi in LIBERTA' Ore 16.30 Presentazione della giornata e sa-luti

A seguire: Lettura teatralizzata su un testodi Peppino Impastato, Ossigeno per l'informa-zione:giornalisti ammazzati e minacciati (a cu-ra di Vincenzo Arena e Alberto Spampinato),Libera: dossier sui beni confiscati, Franco LaTorre, Presentazione del progetto della ristrut-turazione dei casali della Collina, DaSud: cam-pagna "Le mafie ci uniscono", Proiezione delvideo sulla vita di Peppino Impastato vincitoredel premio Ilaria Alpi edizione 2011, Cena emusica di band del territorio

L'inizio dei lavori è stato fissato per lu-nedì 9 maggio 2011. Il consorzio si

riunirà il 5 maggio e lì si getteranno le ba-si di uno dei progetti più attesi a Borghe-siana. Poche settimane fa, abbiamo parla-to del progetto di riqualificazione che inte-ressa Largo Monreale.

Un progetto che si propone di partire daquella che è la piazza e che vedrà realizza-ta la disponibilità di un maggior numero diparcheggi, per poi espandersi ed allargar-si anche alla realizzazione di altri servizi.Un modo questo per rilanciare il quartieree la piazza che da sempre pare essere luo-go di incontro fra i cittadini. Sicuramentequesto apporterà un grosso beneficio an-che alle attività commerciali che interessa-no la zona ed ai cittadini che ne usufruisco-no ogni giorno, evitando così le ormai gior-naliere liti per le questioni relative al par-cheggio. CATIA DEMONTE

10 maggio alla biblioteca Borghe-siana ore 21: Lucia Ceci, professores-sa universitaria di storia contempo-ranea a Tor Vergata, presenta "Roma1870-2010: storia, cultura, religione,poesia", interviene Paolo Procaccini

14 maggio alla biblioteca Borghe-siana ore 21: "al tempo della crisi: di-sagi, risposte opportunità" dal libro"furore" di John Steinbeck

17 maggio alla scuola DomenicoSavio ore 11: La compagnia teatrale"Folli Attori" metterà in scena lo spet-tacolo "il coatto e il secchione"

19 maggio alla biblioteca Borghe-siana ore 21: proiezione di "olocau-sto privato", accompagnato dall'espo-sizione di opere di Anna Salvati.

"PEPPINO VIVE NEL PARCO"

La biblioteca Borghesiana, situata in un casale de-gli inizi del '900, è stata riaperta il 26 aprile do-

po essere rimasta chiusa per lavori di ristrutturazio-ne dal 28 febbraio al 25 aprile. L'istituzione bibliote-che ha messo i fondi per ampliare la biblioteca, cheora avendo più spazio per i libri prevede di aumen-tarne il numero, verranno infatti acquistati circa 10000volumi.

Saranno disponibili anche servizi di reti internet WiFi, in questo modo gli utenti potranno accedere adinternet portando un proprio computer portatile. "La biblioteca è un luogo pubblico do-ve le persone possono ritrovarsi, ma purtroppo è uno spazio che in VIII, fatta eccezio-ne per la biblioteca Borghesiana, ancora manca. - afferma Silvio Cinque, il responsa-bile della biblioteca - Bisognerebbe darsi da fare per trovare altri spazi in cui istituirebiblioteche comunali". CRISTINA CORI

PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL CAFFÈ LETTERARIO

LARGO MONREALE. WORK IN PROGRESS...NEW STYLE PER LA BIBLIOTECA BORGHESIANA

Page 32: La Fiera dell'Est num. 8 del 07-05-2011