La Fiera dell'Est n. 3 del 18 febbraio 2012

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Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno V num 3 - 18 febbraio 2012 - € 1,00 IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO PALLE DI NEVE PER LA TUA PUBBLICITÀ 0622460838 3357243472 PROSSIMA USCITA 3 MARZO PAGINE 10 - 11 REPORTAGE A 2 ANNI E MEZZO DAL TERREMOTO CHE COLPÌ LA CITTÀ DE LAQUILA, IL 6 APRI- LE 2009, SIAMO TORNATI A VEDERE, PER LA SESTA VOLTA, A CHE PUNTO SIAMO CON LA RICOSTRUZIONE. DI NUOVO ABBIAMO CONSTATATO CHE NUL- LA SI È MOSSO. A PAGINA 22 TOR BELLA MONACA HA DUE FIGLI DI 21 E 16 ANNI. DANIE- LA ASPETTA UNA CASA POPOLARE DA UNA VITA. E INTANTO VIVE IN UNA ROULOTTE IN VIA SAN BIAGIO PLATANI. AL FREDDO E IN CONDIZIONI IGIENICHE PERICOLOSE. CHIEDE AIUTO ALLE ISTITU- ZIONI ANCORA UNA VOLTA. A PAGINA 28 BORGHESIANA LA BIBLIOTECA ORGANIZZA UN INCONTRO PER IL GIORNO DEL RICORDO. IL CONSIGLIERE PDL MARSILIO ACCUSA IL RESPONSABILE SILVIO CINQUE DI NEGA- ZIONISMO. IL BIBLIOTECARIO RISPONDE: ILLAZIONI CHE SEMBRANO UN PRETESTO POLITICO”. A PAGINA 12 COLLE DEGLI ABETI IL CONSIGLIO DELLISTITUTO COMPRENSI- VO PONTE DI NONA HA ESCLUSO DAL BA- CINO D'UTENZA E DAI 50 PUNTI DATI IN BASE ALLA TERRITORIALITÀ, CENTINAIA DI FAMIGLIE DEL QUARTIERE. IMMEDIATE LE REAZIONI DEL COMITATO E DEI GENITORI. LA NEVE HA MESSO IN GINOCCHIO LAMMINISTRAZIONE COMUNALE. “NON SONO IN GRADO DI GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CITTADINI”, HA DICHIARATO IL SINDACO ALEMANNO. SCARICANDO POI LE RESPONSABILITÀ SULLA PROTEZIONE CIVILE. UNA GAFFES DOPO LALTRA. UNA FRA TUTTE: “GLI ALBERI A ROMA SONO CADUTI PERCHÈ NON SONO ABITUATI ALLA NEVE COME QUELLI DEL NORD”. MENTRE IL SINDACO CERCAVA DI TROVARE ASSURDE GIUSTIFICAZIONI, NELLA CAPITALE REGNA- VA IL CAOS: 280 KM DI FILA SUL RACCORDO, STRADE GHIACCIATE, UFFICI COMUNALI E SCUOLE CHIUSI E CITTADINI IMPRI- GIONATI IN CASA. A PAG. 8 E 9

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Il periodico dell'VIII municipio di Roma

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Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno V num 3 - 18 febbraio 2012 - € 1,00

IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO

PALLE DI NEVEPER LA TUA

PUBBLICITÀ

0622460838

3357243472PROSSIMA USCITA 3 MARZO

PAGINE 10 - 11

REPORTAGE

A 2 ANNI E MEZZO DAL TERREMOTO CHECOLPÌ LA CITTÀ DE L’AQUILA, IL 6 APRI-LE 2009, SIAMO TORNATI A VEDERE, PERLA SESTA VOLTA, A CHE PUNTO SIAMO CONLA RICOSTRUZIONE. DI NUOVO ABBIAMO CONSTATATO CHE NUL-LA SI È MOSSO.

A PAGINA 22

TOR BELLA MONACA

HA DUE FIGLI DI 21 E 16 ANNI. DANIE-LA ASPETTA UNA CASA POPOLARE DA UNAVITA. E INTANTO VIVE IN UNA ROULOTTEIN VIA SAN BIAGIO PLATANI.AL FREDDO E IN CONDIZIONI IGIENICHEPERICOLOSE. CHIEDE AIUTO ALLE ISTITU-ZIONI ANCORA UNA VOLTA.

A PAGINA 28

BORGHESIANA

LA BIBLIOTECA ORGANIZZA UN INCONTROPER IL GIORNO DEL RICORDO. IL CONSIGLIERE PDL MARSILIO ACCUSA ILRESPONSABILE SILVIO CINQUE DI NEGA-ZIONISMO. IL BIBLIOTECARIO RISPONDE:“ILLAZIONI CHE SEMBRANO UN PRETESTOPOLITICO”.

A PAGINA 12

COLLE DEGLI ABETI

IL CONSIGLIO DELL’ISTITUTO COMPRENSI-VO PONTE DI NONA HA ESCLUSO DAL BA-CINO D'UTENZA E DAI 50 PUNTI DATI IN

BASE ALLA TERRITORIALITÀ, CENTINAIA DI

FAMIGLIE DEL QUARTIERE. IMMEDIATE LE REAZIONI DEL COMITATO E

DEI GENITORI.

LA NEVE HA MESSO IN GINOCCHIO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE. “NON SONO IN GRADO DI GARANTIRE LA SICUREZZA DEI

CITTADINI”, HA DICHIARATO IL SINDACO ALEMANNO. SCARICANDO POI LE RESPONSABILITÀ SULLA PROTEZIONE CIVILE. UNA GAFFES DOPO L’ALTRA. UNA FRA TUTTE: “GLI ALBERI A ROMA SONO CADUTI PERCHÈ NON SONO ABITUATI ALLA NEVE

COME QUELLI DEL NORD”. MENTRE IL SINDACO CERCAVA DI TROVARE ASSURDE GIUSTIFICAZIONI, NELLA CAPITALE REGNA-VA IL CAOS: 280 KM DI FILA SUL RACCORDO, STRADE GHIACCIATE, UFFICI COMUNALI E SCUOLE CHIUSI E CITTADINI IMPRI-GIONATI IN CASA.

A PAG. 8 E 9

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Si è tenuto lo scorso 2 febbraio il consiglio in cui èstata presentata dal Direttore Gaetano Altamura la'Relazione generale sulle attività svolte dagli uffici

nell'anno 2011'. Si respira l'aria delle grandi occasioni, conla Giunta presente al completo. La maggioranza, invece,è sempre dimezzata. Nell'opposizione c'è il Pd, l'Idv dicepresente e poi va via. Malcostume mezzo gaudio.

L'operazione verità tende a mostrare il solo lavoro de-gli uffici tecnici anche se, ribadisce Alta-mura, fondamentale è il ruolo della politi-ca senza il quale gli uffici lavorerebberocome "maestranze senza nocchiero". Unpo' di numeri socio - demografici: 240mi-la abitanti, 13esima città d'Italia; 114 mq,3 in meno dell'intera Napoli; un incremen-to della popolazione del 23% negli ultimi10 anni, a fronte di una media cittadinadieci volte inferiore; il Municipio più giova-ne, con ciò che ne consegue in termini diservizi; quello con la seconda più alta per-centuale di stranieri, 38mila, il 15,5% della popolazioneresidente. Poi si passa all'organizzazione degli uffici, chehanno lavorato con mezzo organico dirigenziale per me-tà 2011. Solo 2 dirigenti sui 4 previsti: Gaetano Altamu-

ra appunto, e la dirigente UOSECS Rosalba Alessandroni.Nell'estate 2011 si è aggiunto Marco Contino. Anche perquanto riguarda il personale la situazione è deficitaria:metà della forza lavoro non è presente in ufficio per l'in-

tero orario di lavoro mensi-le, "sia pur nel rispetto di isti-tuti giuslavoristici normativa-mente sanciti". Gli uffici pe-rò ne risentono, fa notare Al-tamura.

Dall'organizzazione ai ri-sultati ottenuti nel 2011. Siparte dalla risoluzione del pro-blema della manutenzionedelle strade in un momentodi paralisi degli appalti. Poi la

digitalizzazione dell'attività amministrativa: eravamo fa-nalino di coda nel 2010, oggi siamo fra i primissimi mu-nicipi romani. Si passa all'ufficio anagrafico e ai suoi "nu-meri monster": oltre 14mila richieste di iscrizioni anagra-

fiche, 25.033 carte d'identità, 8mila cambi di domicilio,2500 attestati di soggiorno, 1400 denunzie di nascita,1200 giuramenti e circa 200 matrimoni nel 2011. Poi lescuole: gestite 1800 domande per il nido a fronte delle1500 presentate nel 2010; servizio di refezione scolasti-ca per 15mila alunni, e in più sono state gestite mille nuo-ve domande per la fruizione dei bus scolastici, le cui cor-se giornaliere sono aumentate del 12%. Si passa al so-ciale, con 250 disabili, 200 anziani e 200 minori assisti-ti. Si parla anche di trasporto a chiamata per i disabili, di"offerta del servizio triplicata".

E noi sappiamo bene come stava andando quella sto-ria del trasporto disabili. Si continua sul sociale: 1200 col-loqui svolti dal servizio sociale, 31mila pasti Caritas. Al-tamura conclude dicendo che "tanto è stato fatto, ma tan-to è ancora da fare". Poi gli interventi dei vari consiglieri,tutti uniti nel chiedere più decentramento.

Mentre Grasso e Scorzoni, pur tenendosi lontani dallapolemica politica in una giornata così 'tecnica', denuncia-no l'assenza del 'nocchiero'. DAVIDE LOMBARDI

I numeri degli uffici tecnici

Una riforma che si propone di tagliare del 30% le listed'attesa, portando da 8500 a 10200 il numero degli as-

sistiti. Sono tre i tipi di assistenza domiciliare: il Saisa pergli anziani, il Saish per i disabili e il Sismif per i minori in fa-miglia. A Roma sono 4487 i disabili assistiti, 4025 gli anzia-ni e 747 i minori. Le liste d'attesa traboccano con 3675 an-ziani, 1702 disabili e 127 minori. Un abbattimento del 30%sarebbe ben gradito, se non andasse a inficiare sulla quali-tà e sul numero di ore dell'assistenza.

Perché la riforma dell'assistenza domiciliare di Roma Capi-tale, che il nostro municipio assieme ad altri tre sta sperimen-tando, non mette risorse finalizzate all'abbattimento di que-ste liste. E si propone, forse, di aumentare le assistenze ingruppo. E di risparmiare attraverso la creazione di gruppi stan-dard e costi standard, che permettono anche di poter pro-grammare meglio la spesa. E' stato introdotto, anche per idisabili, il meccanismo di compartecipazione alla spesa. Mec-canismo che prima era previsto solo per gli anziani. Si è esen-ti fino a un reddito di 8500 euro, soglia da cui parte una com-partecipazione che sale progressivamente dal 3% (dipendeanche dal livello di disabilità) fino al 100%, somma intera, dichi ha un Isee superiore ai 33mila euro. DAVIDE LOMBARDI

Le famiglie dell'Ottavo Municipio si rimettono in moto per leiscrizioni al servizio di scuolabus. Entro il prossimo 30 mar-

zo i genitori dei piccoli studenti, anche con disabilità, della scuo-la materna e dell'obbligo che hanno diritto al servizio potran-no iscrivere, o rinnovare l'iscrizione, recandosi alla sede delmunicipio in via Cambellotti al primo piano presso l'ufficio tra-sporti.

La dirigente al municipio Rosalba Alessandroni ribadisce chei requisiti per ottenere il servizio sono "mancanza di sede sco-lastica nella zona di provenienza degli alunni, mancanza dimezzi per raggiungere la scuola di appartenenza". È previstoinoltre nei casi in cui "le fermate delle linee del trasporto ur-bano distano dal fronte stradale: 300 metri per gli alunni del-la scuola d'infanzia, 500 metri per gli alunni della scuola pri-maria, 1000 metri per gli alunni della scuola secondaria di pri-mo grado". Il modulo da compilare, disponibile al piano terrapresso l'ufficio accoglienza, si può consegnare il lunedì dalle 9alle 12, il martedì dalle 14.30 alle 16.30, il giovedì dalle 9 al-le 12 e dalle 14.30 alle 16.30. Il 30 marzo, termine ultimo discadenza, dalle 9 alle 12. ANNA GIUFFRIDA

ASSISTENZA DOMICILIARE, L' VIII SPERIMENTAUNA RIFORMA ANNUNCIATA CON TONI TRIONFALI DA ALEMAN-NO E DAL VICESINDACO SVEVA BELVISO, MA CHE NASCONDE

MOLTE INCOGNITE.ENTRO E NON OLTRE IL 30 MARZO PROSSIMO. QUESTO IL TERMINE PER ISCRIVERE O RINNOVARE L'ISCRIZIONE AL

SERVIZIO PULMINO PER I BAMBINI DELLE SCUOLE MATERNE E DELL'OB-BLIGO DELL' VIII MUNICIPIO.

MUNICIPIONUMERO 3 ANNO V2

PRESENTATA IN CONSIGLIO LA RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ SVOLTE DAGLI UFFICI TECNICI DELL' VIII NEL 2011.

PARTONO LE ISCRIZIONI

PER GLI SCUOLABUS

CHE TEMPO CHE FA

Alla ripresa dei lavori dopo le nevicate romane(le avevamo previste eh!) in aula Municipale si

discute di….cittadinanza agli immigrati; per carità,tema importantissimo, da affrontare e risolvere,ma…in Municipio? E comunque: che fine hanno fat-to i problemi delle strade, del verde, delle scuole,del sociale ecc.?

Non vi è traccia, da un po' di tempo ormai, del-l'immane lavoro che fanno le commissioni giornal-mente, andando in lungo e in largo per sopralluo-ghi, riunendosi in estenuanti discussioni che poi do-vrebbero trovare nell'aula consigliare il loro esito fi-nale ed invece il risultato di tutto questo lavoro èpiù sterile di una camera operatoria. Ci sono inve-ce Commissioni di cui evidentemente non se ne sen-tiva il bisogno per esempio quella sull'Università equella sul faraonico progetto di riqualificazione diTor Bella Monaca, scomparse nei meandri munici-pali, mentre di nuovo si è persa traccia della Com-missione Servizi Sociali e del suo presidente Amici.

Insomma, interessante parlare dei grandi temidel paese, ma se ogni tanto si potesse anche par-lare della fontanella sotto casa.

Previsioni del tempo: buio pesto! BERNACCA

FIGLI DELLE STELLE

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MUNICIPIO NUMERO 3 ANNO V 3

Nell'ultimo numero del nostro gior-nale la Dottoressa Ercoli ci ha ri-lasciato una lunga intervista vuo-

le commentare?"La verità è venuta finalmente a galla. La

cosa che più mi ha sconcertato è che il par-roco ha dichiarato che la Caritas ha speso350mila euro per ristrutturare ilocali da destinare a Medicina So-lidale in via dell'Archeologia e laDottoressa Ercoli ha rifiutato. Hamandato a monte una delle piùgrandi operazioni sul sociale chesarebbero state fatte nel nostroMunicipio: i sordomuti sarebberopotuti andare nella sede attualedel 118, il 118 sarebbe andato,come deciso in Consiglio, nell'ex centro an-ziani 'Ai Pini', mettendo a disposizione unaterza ambulanza, e Medicina Solidale nei lo-cali del Vicariato in via dell'Archeologia. Pen-sate quante cose avremmo potuto fare con350mila euro per i bisognosi, ma la proter-via della dottoressa Ercoli ha mandato amonte tutta l'operazione. Abbiamo Medici-na Solidale che attualmente sembrerebbenon avere ancora i permessi Asl, con un so-lo bagno per tutta l'utenza. I sordomuti so-no ancora senza sede. E il 118 sta ancoranella piccola sede dove era, senza la terza

ambulanza. La Ercoli ha dichiarato che la sede in

via dell'Archeologia sarebbe stata scar-tata per problemi di sicurezza …

Sono allibito da queste dichiarazioni. Avia dell'Archeologia c'è la Comunità di San-t'Egidio che non ha mai avuto problemi. I

partiti sono stati contestati conalcuni volantini del comparto R5,R 8 e del centro sociale El Che.Il comparto R5, in particolare,prendeva pesantemente le di-fese di Medicina Solidale. E l'R5si trova in via dell'Archeologia.Qui l'assurdo: a via dell'Archeo-logia sono a favore e in difesadi Medicina Solidale e la Ercoli

non vuole andare perché ha paura. E que-sto atteggiamento da parte della Dottores-sa denota dei pregiudizi. I volontari e la Er-coli che vorrebbero emulare Medici senzaFrontiere non hanno il coraggio di andare invia dell'Archeologia? Se la Ercoli vede in viadell'Archeologia un problema, dovrebbe an-dare proprio lì con il centro, dove c'è biso-gno.

L'alternativa resta per Medicina So-lidale resta il Policlinico Tor Vergata?

Si certo. A noi risulta che il Policlinico glispazi li abbia, addirittura una parte dei lo-

cali viene utilizzata per girare fiction televi-sive. Quindi spazio per Medicina Solidale c'è.Sembrerebbe che il Policlinico voglia allon-tanare il problema. Credo che la Dottores-sa Ercoli dovrebbe battersi insieme a noi perandare all'interno dell'ospedale, per garan-tire pari dignità ai malati. Ma, forse, all'in-terno dell'ospedale la Ercoli non avrebbe lastessa visibilità che avrebbe all'interno delpresidio sanitario attuale.

Il Presidente del Consiglio Municipa-le Marco Dari ha dichiarato di non ca-pire i motivi di tante polemiche cosacommenta?

Dari, in qualità di Presidente del Consi-glio, dovrebbe capire che una decisione delConsiglio Municipale è stata capovolta dalSindaco e avrebbe dovuto difendere le de-cisioni prese. Non capisco altrimenti cosastia a fare, i consiglieri così non si sentonopiù rappresentati. Invece di fare il presen-zialista alle inaugurazioni delle opere realiz-zate dall'amministrazione, farebbe bene avenire a Grotte Celoni per vedere che tipodi disagio vivono i cittadini. Anche la mag-gioranza, ad eccezione del consigliere Ven-detti che ha preso posizione, mi ha delusoperché non è stata in grado di far rispetta-re le proprie decisione e perché non ha avu-to il coraggio di andare contro il Sindaco.

Sembra che a loro questo problema non in-teressi. Tra poco ci saranno le elezioni e do-vranno assumersi le responsabilità del loronon intervento di fronte ai cittadini.

E al Presidente del Municipio Massi-miliano Lorenzotti cosa imputa?

Lorenzotti si è incatenato per la discaricadi Corcolle. Potrebbe cominciare a fare qual-cosa anche per Grotte Celoni, magari facen-do la voce grossa con il suo Sindaco. Al Pre-sidente ho fatto un'interrogazione sull'agi-bilità dei locali di via Aspertini e sto aspet-tando che mi dia delle risposte. Mi ha assi-curato che lo farà nel più breve tempo pos-sibile. Dopo mi aspetto che intervenga in al-tri modi.

Rispetto al tema di Medicina Solida-le si sente il capofila della battaglia?

No, lavoro in perfetta sintonia con le al-tre forze dell'opposizione.

Il Sindaco, da poco, grazie ad una sa-goma di cartone ideata da te, è diven-tato come il Comandante Schettino del-la Costa Concordia …

Il Sindaco se ne sta lavando le mani. Ioandrò avanti e le sagome diventeranno sem-pre più pungenti. FEDERICA GRAZIANI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO SU MEDICINA SOLIDALE UP&DOWNMASTRANGELIEmergenza neve? Presente

ALEMANNO‘Scivola’ sulla neve

LORENZOTTIN.P. neve pervenuta

RACOAlberi caduti per tutto il municipio. Lei resta tranquilla in piedi

Mastrangeli contrattacca su Medicina SolidaleIN SEGUITO ALLE DICHIARAZIONI DELLA DOTTORESSA ERCOLI, IL CONSIGLIERE API MASTRANGELI, PROMOTORE DELLA MANIFESTA-ZIONE CONTRO LO SPOSTAMENTO DI MEDICINA SOLIDALE NELL'EX CENTRO ANZIANI 'AI PINI', RISPONDE ALLA RESPONSABILE DEL

SERVIZIO: "LA ERCOLI HA BUTTATO NEL SECCHIO I 350MILA EURO SPESI DELLA CARITAS".

Spettabile DirezioneSono un medico del PTV che conosce Lucia Ercoli da una vita.Cono-sco il suo carattere forte, duro ed aspro ma buono e lo apprezzo per-ché c' è VERITA' in lei. Conosco la sua passione e la onestà intellet-tuale che mette nelle sue cose, il rigore professionale e l' amore ver-so il suo prossimo ed il suo essere medico.

Medicina Solidale nasce da questa sua esperienza da questa suavocazione missionaria verso il più umile tra di noi. Ed anche forseda una mia più piccola idea che ebbi proprio in un Centro Anzianidel Comune di Roma tanti anni fa, tantissimi anni fa (inizio anni 90):Lucia ci ha messo in più la grinta del suo impegno ed ha capito PERPRIMA il potenziale umano che sta nei quadranti sudest della capi-tale, l' area più povera di Roma piena di gente con tanti bisogni enecessità primarie. Molti dei suoi pazienti sono donne e uominita-liani (votano !!) ed hanno esigenze primarie irrisolte di sopravviven-

za. Logico che si rivolgano a Medicina Solidale. Logico che interes-sino ai politici che generalmente se ne strafregano dei poveri. Né misorprende che il Policlinico che all' inizio ha cavalcato il fenomenoora se ne discosti: lo cavalcava se l' ambulatorio era fisicamente lon-tano dalla sua struttura. Ora che si prospetta un suo ritorno tra lesue mura, il Policlinico se ne discosta. Ora mai Medicina Solidale nonsi ferma più, sono tanti tantissimi le donne e gli uomini che ci si ri-volgono. Lucia merita tutto il nostro sostegno ed anche quello eco-nomico della Regione Lazio, vista la enorme opera che svolge neiterritori dei disadattati e dei più poveri, in senso cristiano. Dicevaqualcuno molto prima di me: la fede senza le opere è poca cosa, èsenza valore, e' morta.Dott. Francesco Russo - Medico-Chirurgo- Ricercatore Con-fermato- Dipartimento di Chirurgia - Fondazione PTV Poli-clinico Tor Vergata

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MUNICIPIONUMERO 3 ANNO V4

“Se noi vogliamo smetterla di

consumare territorio agrico-

lo, dobbiamo puntare sulla

demolizione e ricostruzione. Quindi,

si mettano l'anima in pace tutti quan-

ti: oggi possiamo dire che la demoli-

zione e la ricostruzione si farà a par-

tire da Tor Bella Monaca".

Così il sindaco Alemanno, in occa-

sione dell'approvazione del Piano Ca-

sa, è tornato a parlare del Masterplan.

Senza risparmiarsi una critica verso

quei "comitati che dicono 'quanto ci

piacciono le Torri'", che "scoprono

l'amore per le bellissime Torri". E po-

chi giorni dopo, lo scorso 3 febbraio,

il Masterplan è passato definitivamen-

te in Commissione Urbanistica.

Anche il Presidente della Commis-

sione Urbanistica Marco Di Cosimo ha

elogiato il Masterplan. "Al posto del-

l'attuale tipologia a stecca e a torre

che, oltre a essere superata dal pun-

to di vista estetico e architettonico,

crea 'non luoghi' causa di disagio so-

ciale, si realizzeranno edifici a 4 - 5

piani non a fronte continuo, certamen-

te a misura d'uomo, che beneficeran-

no di luoghi di aggregazione, e nei

quali si riconosceranno elementi tipi-

ci dell'edilizia romana, come quelli pre-

senti nello storico quartiere di Garba-

tella".

In commissione l'opposizione ha vo-

tato contro: "Di solito in commissio-

ne cerco di smussare gli angoli dei

provvedimenti per ottenere un con-

senso più largo: in questo caso ha pre-

valso un'opposizione di tipo politico",

spiega Di Cosimo.

I dubbi sul progetto non sono po-

chi. Sicuri che sia meglio abbattere e

ricostruire su grandi aree verdi anzi-

ché riqualificare l'esistente? Poi il pro-

getto, ancora è tutto poco chiaro, Le-

on Krier a parte. Alemanno alla pre-

sentazione, a novembre 2010, ha par-

lato di un'operazione da 1045 miliar-

di finanziata dai privati. In cambio di

altre cubature ai costruttori per case

a prezzi di mercato, c'è da scommet-

terci.

Alemanno, sempre a novembre

2010, aveva parlato di prime case can-

tierizzate a inizio 2012, ma ad oggi di

cantieri non ne abbiamo visti. E an-

che se non sono finiti i lavori della

Commissione, neanche Di Cosimo se

la sente di dare tempi certi. "Abbia-

mo ancora una ventina di delibere da

approvare in Consiglio prima del Ma-

sterplan".

Una cosa è certa: l'accelerazione

c'è stata. E la dichiarazione di Aleman-

no non è casuale. Le elezioni si avvi-

cinano, e il Masterplan è sempre sta-

to uno dei suoi cavalli di battaglia: non

può certo fare la figura di presentar-

si alle prossime elezioni senza nean-

che un cantiere aperto.

Poi, che la Tor Bella Monaca in sti-

le Garbatella si faccia o meno, quello

non è un suo problema. Ai posteri l'ar-

dua sentenza. DAVIDE LOMBARDI

Trentacinque favorevoli, otto contrari, un

astenuto. Quando si tratta di mattone an-

che l'Udc di Casini e Caltagirone, opposizione

al Comune, vota i provvedimenti della giun-

ta Alemanno.

Con questa ampia maggioranza è dunque

passata in consiglio comunale la delibera at-

tuativa del Piano Casa regionale. "La Regio-

ne prevedeva che entro il 31 gennaio potes-

simo intervenire limitando le applicazioni del-

la legge, per ambiti o singoli edifici", spiega il

Presidente della Commissione Urbanistica di

Roma Capitale Marco Di Cosimo. A parte una

semplificazione delle procedure, le novità ri-

spetto al piano regionale sono sostanzialmen-

te tre, spiega il consigliere Pdl: "Il piano casa

non si applica nel centro storico ed è molto li-

mitato vicino alle mura; c'è lo sconto del 30%

sugli oneri accessori per l'ampliamento della

prima casa; e abbiamo inserito, anche con-

tro la volontà della Regione, il contributo stra-

ordinario da applicare ai cambi di destinazio-

ne d'uso. Questo contributo si aggiunge agli

oneri concessori e servirà a finanziare inter-

venti per le periferie". Proprio il contributo

straordinario a carico dei costruttori è stato il

pomo della discordia fra maggioranza e op-

posizione. Prima era applicato a tutti i cambi

di destinazione d'uso, dopo un emendamen-

to in consiglio ha lasciato perdere gli edifici e

si è concentrato sui soli terreni.

Intanto arriva da un'analisi den Il Sole 24

Ore una severa bocciatura del Piano Casa re-

gionale. Solo 212 domande in 4 mesi nei 5

comuni capoluogo. La miseria di 212 amplia-

menti, il piano che serviva ai cittadini si è ri-

velato un bluff. I veri effetti si vedranno pro-

prio con i cambi di destinazione d'uso che fa-

ranno la fortuna dei costruttori. Per il consi-

gliere regionale Nobile (FdS): "E' l'ulteriore

conferma che quel piano è fatto esclusiva-

mente per i grandi poteri, i grandi costrutto-

ri, la grande speculazione immobiliare e finan-

ziaria. Il piano non interessa ai cittadini an-

che perché le azioni che dovrebbero essere

messe in campo hanno dei costi spesso non

sostenibili. Lo stesso Il Sole 24 Ore dice che

da fine gennaio, quando si potrà discutere di

cambi di destinazione d'uso, si vedranno i ri-

sultati del piano casa". Sul fronte dell'edilizia

popolare nulla, né dal Comune né dalla Re-

gione. "C'è solo un piano finanziario da 100

milioni che risale al 2009, al piano Marrazzo.

- spiega Nobile - Ciocchetti parla di un pro-

getto di densificazione delle aree Ater, ma noi

pensiamo che i soldi andrebbero usati subito

nell'acquisizione di alloggi sfitti, nella possibi-

lità di riuso di aree abbandonate. E' giunto il

momento di ridurre il consumo di suolo a ze-

ro e usare quello che c'è". Ma le intenzioni de-

gli amministratori non sembrano queste.

DAVIDE LOMBARDI

Masterplan approvato in commissioneANCHE LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO IN MERITO ALL'APPROVAZIONE DELPIANO CASA FANNO PENSARE A UN'ACCELERAZIONE DEL PROGETTO DI 'RI-QUALIFICAZIONE' DI TOR BELLA MONACA.

COMUNE, PASSA IL PIANO CASA

UN BIFERI DELUSO

Esono quattro. All' invidiabile media di uno ogni tre me-

si si susseguono i conguagli che la Romeo invia agli in-

quilini delle case popolari. Alcuni esorbitanti, altri esigui,

altri ancora nulli (da zero euro !), tutti con una caratteri-

stica comune. Sono inspiegabili. La lotta dell'Asia, unico

sindacato che appoggia gli inquilini su questo tema, sem-

bra essere contro i mulini a vento. Assemblee, manifesta-

zioni al Campidoglio, incontri con il delegato alla Casa Ber-

ruti e con l'assessore Antoniozzi devono essere serviti a

poco.

Altra raccomandata, altra cifra, la quarta diversa per il

delegato Asia Pasquale Nappo. "A me la prima era 780 eu-

ro, poi 390, poi 18. E l'ultima che mi è arrivata da poco è

da 180 euro". Lui vive a Ponte di Nona, ma i conguagli

stanno arrivando ovunque. A Torre Maura, come ci dice

Guido Luttazzi: "Io non l'ho ricevuto ancora, ma altri sì".

A Tor Vergata, spiega Luana Di Benedetto, e sono più o

meno uguali a quelli dell'ultima volta. E anche a Tor Bella

Monaca. La posizione è sempre la stessa, spiega Pasqua-

le Nappo," anche perché nell'incontro con l'assessore An-

toniozzi ci hanno detto che i conti sono giusti".

Nappo invita gli inquilini a non pagare e ad aspettare lo

sfratto per morosità. "Noi non paghiamo, la Romeo ci sfrat-

ta per morosità e allora facciamo causa. Se il giudice di-

mostra che i conti sono giusti allora, e solo allora, io pago

dal primo all'ultimo centesimo". DAVIDE LOMBARDI

APPROVATA LA DELIBERA ATTUATIVA DEL PIANO CASA REGIONALE. LIMITI AL CENTRO STO-RICO, INSERITO UN CONTRIBUTO STRAORDINARIO PER FINANZIARE INTERVENTI NELLE PERI-FERIE. MA IL SOLE 24 ORE BOCCIA IL PIANO REGIONALE.

Il consigliere Pdl Romolo Biferi non è mai

stato un accanito sostenitore del Ma-

sterplan. Anzi, è molto scettico sulla nuo-

va Tor Bella Monaca in stile Garbatella che

vuole il sindaco Alemanno: per dirla con le

sue parole, "non è il contenitore che cam-

bia il contenuto".

Eppure la maggioranza, quando dal Co-

mune hanno chiesto di creare sul territorio una Commis-

sione speciale sul Masterplan, ha messo lui alla presiden-

za. E la Commissione, stando a ciò che dice lo stesso Bi-

feri, è servita a ben poco. "La vedevo come un luogo in cui

accogliere le istanze, le proposte alternative o di migliora-

mento, da mandare poi alla Commissione Urbanistica del

Comune. Mi sarei fatto portavoce delle istanze dei cittadi-

ni". E invece di proposta non ne è arrivata neanche una,

dice Biferi. "A parte le proteste iniziali, c'è stato poco inte-

resse da parte dei cittadini. In Commissione ne ho sentite

di tutti i colori, ma non ho mai ricevuto, dai vari comitati

pro e contro, neanche lo straccio di una proposta. Sono

stati gli stessi cittadini a lasciare tutto in mano all'organo

centrale". Le istanze di cittadini e comitati, spiega Biferi, si

sarebbero trasformate in emendamenti da portare al va-

glio della Commissione Urbanistica di Roma Capitale.

Nulla di tutto questo è avvenuto, nessuna proposta è ar-

rivata alla Commissione e Biferi è deluso. "Soprattutto nel

momento in cui la politica è assente a livello nazionale, po-

tevamo mostrare la vera funzione dei municipi, quella di

raccordo fra la politica e la gente". DAVIDE LOMBARDI

VEDEVA LA COMMISSIONE MASTERPLAN DEL MUNICIPIO CO-ME UN'OCCASIONE PER PORTARE AL COMUNE LE ISTANZE DEI

CITTADINI. COSÌ NON È STATO.

ROMEO, UN ALTRO CONGUAGLIO …COMINCIA AD ARRIVARE UNA NUOVA VERSIONE, LA QUAR-TA, DI QUEI CONGUAGLI INSPIEGABILI AGLI INQUILINI

DELLE CASE POPOLARI.

Page 5: La Fiera dell'Est n. 3 del 18 febbraio 2012

MUNICIPIO NUMERO 3 ANNO V 5

VII e VIII sono due municipi con-finanti. Quali battaglie ci acco-munano?

Penso alla discarica, cosa che non riguar-

da solo i cittadini dell'VIII. Penso agli au-

menti di cubature e alla cementificazione

selvaggia, penso a Casa Calda. Penso alla

Metro C, che quando aprirà per far fare

l'inaugurazione ad Aleman-

no scaricherà ogni giorno mi-

gliaia di cittadini all'Alessan-

drino. Sono tutte battaglie

locali che VII e VIII dovreb-

bero combattere insieme, e

da cui si dovrebbe partire per

creare un'alternativa anche

a livello nazionale.

Come giudica l'ammini-strazione dell' VIII?

Noi avevamo dei progetti

da portare avanti insieme all'

VIII. Non c'è stata grossa attenzione da par-

te della politica, c'è invece da parte degli

uffici. Sono fatti di gente che vuole lavora-

re, soprattutto la Uosecs, come ho avuto

modo di constatare.

Che pensa dei problemi del Pd dell'VIII?

I partiti si sono trasformati in macchine

di costruzione del consenso, che spesso è

consenso personale o di corrente. E pur-

troppo è un lato comune a tutte le forze po-

litiche, non solo al Pd. Nel Pd forse è più ac-

centuato perché c'è stata la cosiddetta fu-

sione a freddo che io non condivisi.

E SEL in VIII dov'è?Adesso è stato fatto un congresso, una

settimana fa è stato eletto coordinatore

Franco Simeoni. Cercheremo

nei prossimi mesi di iniziare

a farci sentire. Su tante bat-

taglie in VIII è importante es-

serci, anche se altre forze co-

me FdS o singoli comitati stan-

no facendo un ottimo lavoro.

Bisogna cercare di mettere

insieme movimenti e forze po-

litiche per arrivare a un pro-

getto, una proposta.

FdS, movimenti … E ilPd?

E' chiaro che è l'interlocutore naturale,

ma deve farci capire bene dove sta. A livel-

lo nazionale, e anche a Roma. Zingaretti

ora è stato molto impegnato sul territorio,

non ha definito la questione delle alleanze,

lo farà nei prossimi mesi. E la sinistra a pre-

scindere da questo si deve organizzare. A

Roma, nei municipi, in periferia.

Lei si candiderà in VIII?Allo stato attuale non c'è nulla. Ovvia-

mente mi auguro che, scelte le primarie per

il candidato sindaco, a nessuno venga in

mente di calare dall'alto i candidati presi-

denti dei municipi. La strada sono le prima-

rie, e se ci saranno deciderò che fare, do-

ve candidarmi. Non ho ancora deciso, an-

che perché devo concordarlo col partito. Si-

curamente a livello municipale perché mi

piace la dimensione locale della politica.

Perché queste voci insistenti di unasua candidatura in VIII?

Io in VIII ci vivo, ho tanti rapporti, mi

preoccupo se le cose non vanno bene. Ma

non ho mai manifestato, se non a livello di

battuta, la mia intenzione di candidarmi.

C'è un pezzo sul giornale 'Prima Stam-pa' in cui è descritto come 'latitante'da un po' di mesi, e viene richiamatodai suoi elettori a occuparsi nuovamen-te del suo municipio. Potrebbe esserelegato a queste 'voci' di una sua can-didatura?

Il sospetto c'è. Anche un ragazzino ca-

pisce che questo è un attacco politico. E

probabilmente viene dall'VIII e non dal VII.

Anche perché l'articolo è incomprensibile e

immotivato rispetto a ciò che lo stesso gior-

nale scriveva fino a 15 giorni fa. In molti

articoli si parlava di iniziative, incontri a cui

io ho partecipato e che ho promosso. Dav-

vero incomprensibile, e comunque voglio

tranquillizzarli, a livello familiare va tutto

bene. DAVIDE LOMBARDI

La voce della volontà popolare si è fatta sentire nuova-mente. Era maggio, e il popolo, alla domanda referenda-

ria sulla privatizzazione del servizio idrico, ha risposto abro-gando le norme che tendevano verso il mercato del benepubblico per eccellenza.

Vinto il referendum però, la guerra non è finita. In tutti imodi si è cercato e si cerca ancora di vanificare l'obiettivoraggiunto. Marco Bersani, Attac Italia, promotore del comi-tato referendario per l'acqua pubblica, per questo motivo hascritto un libro, "Come abbiamo vinto il referendum", pre-sentato giovedì 9 febbraio presso la biblioteca di Borghesia-na. Un libro che non è una celebrazione della vittoria, ma uninvito a non abbassare la guardia, perché la guerra non èvinta.

Inizia ora per il comitato e per tutta la cittadinanza unacampagna per il rispetto del referendum, poiché in un postocome l'Italia, dove "la democrazie è sotto sequestro", la vit-toria non è sufficiente a legittimarlo. Inizia la lotta per rag-giungere la svolta a livello politico, raggiunta ormai quellaculturale e civile suggellata dal referendum. Una svolta cheper la prima volta ha visto i poteri forti cadere sotto l'espres-sione popolare, che ha deciso di affrancarsi dal vincolo chevuole il mercato come unico regolatore sociale.

Un italiano su due ha messo il bavaglio ad una legge ar-bitraria che privatizzava il servizio di distribuzione dell'ac-qua; il popolo italiano, nel maggio scorso, si è riappropriatodell'idea di bene comune. Quest'idea però sembra non es-sere chiara al governo, che sembra intenzionato a non ri-

spettare il risultato della volontà popolare. E insieme al go-verno anche gli enti gestori sembrano avere difficoltà nellacomprensione delle dinamiche post-referendarie. Le tariffedi distribuzione infatti non sono state riadattate, non risul-tano escluse le remunerazioni previste per il gestore, che adoggi ognuno di noi continua ancora a pagare in bolletta. Uncosto non dovuto, non legittimo, eppure ancora imposto.

Da qui dovrebbe partire la campagna di "obbedienza civi-le", perché, secondo Bersani "i disobbedienti sono al gover-no", dal contestare le proprie bollette per pagare "la giustatariffa". Che si è vinto il referendum non vuol dire che ci siè riappropriati della democrazia. Questo deve essere, secon-do Marco Bersani, l'obiettivo di ogni lotta civile.

LUCIA BRAICO

Mastrantonio non scioglie le riserveIL PRESIDENTE DEL VII MUNICIPIO (SEL) POTREBBE ESSERE UNO DEI CANDIDATI ALLE PROS-SIME PRIMARIE O ELEZIONI IN VIII. LE VOCI DI CORRIDOIO SI SCATENANO, MA IL DIRETTO

INTERESSATO NON CONFERMA NÉ SMENTISCE. E CHIEDE PRIMARIE DI CENTROSINISTRA IN TUT-TI I MUNICIPI.

PRIMARIE REGIONALI PD: È PACCIOTTI L'ESCLUSOUN'ALTRA REALTÀ SI AFFACCIA NEL NOSTRO

MUNICIPIO, CAMBIARE DAVVERO. COORDINA-TORE IN VIII È PIERO ROSSI.

"COME ABBIAMO VINTO IL REFERENDUM"

Che cosa è Cambiare Davvero?Un'associazione culturale politica, che utilizza lapolitica per risolvere i problemi sul territorio. L'as-sociazione è presente da 3- 4 anni in tutta Roma,Presidente è il capogruppo comunale Udc Ales-sandro Onorato. Da ottobre siamo anche in VIIImunicipio, io e i vice Lorena Roccasecca e Gio-vanni Raiola. Vogliamo essere l'interfaccia fra icittadini che segnalano problemi e una politicasempre più sorda e lontana dalla gente.

E come risolvete i problemi?Intervenendo verso il municipio, e se il munici-

pio non ci ascolta arriviamo direttamente al Co-mune, tramite Onorato.

Vi sentite più vicini all'opposizione?Seguiamo spesso i consigli municipali, e va

detto che è un consiglio molto statico, con pocheiniziative, e qualcosa di buono, quel poco di sa-na arrabbiatura che si vede, viene sempre dal-l'opposizione.

Ha mai fatto politica in precedenza?Mai, ma mi sono sempre interessato. Poi ho

conosciuto Onorato e ho deciso di lasciarmi coin-volgere da lui.

Non è che è solo un modo per portare con-sensi all' UDC in vista delle elezioni?

Noi utilizziamo la politica per arrivare al nostroscopo, per arrivare alle persone. Non si parla ades-so di elezioni e candidature, si parla di impegnosul territorio. Quando ci saranno le elezioni fare-mo dei direttivi e poi si deciderà se qualcuno sicandida al Municipio.

Con chi andrete?Sappiamo che al momento delle elezioni qual-

cosa dovrà succedere, succederà sicuramentecon l'UDC, ma il discorso inizia e termina lì, perora. ACambiare Davvero non si parla di elezioni.

DAVIDE LOMBARDI

PRESSO LA BIBLIOTECA DI LARGO MONREALE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MARCO BERSANI, PROMOTORE DEL COMITATO REFERENDARIO A FAVORE DELL'ACQUA PUBBLICA

Page 6: La Fiera dell'Est n. 3 del 18 febbraio 2012

MUNICIPIONUMERO 3 ANNO V6

Una sofferta decisione, quella dell'alamaggioritaria del Pd VIII. Dopo l'esclu-sione dalle liste a favore di esponen-

ti del 'partito parallelo' come Scipioni e Alve-ti, hanno deciso di appoggiare comunque Ga-sbarra. La lista prescelta è 'PartecipazioneDemocratica', quella che vede candidato Cre-monesi.

Intanto il maltempo ha dato al Pd un'altrasettimana per organizzarsi in vista delle pri-marie, rinviate al 19 febbraio. Il segretarioromano Miccoli, mentre si discuteva del rin-vio, l'ha buttata lì, invitando la Leonori e Ba-chelet a riconoscere i risultati dei circoli. "Sa-rebbe opportuno aprire una vera riflessionesull'eventualità che i tre candidati riconosca-no il dato dei congressi dei circoli, consen-tendo di chiudere in questo modo il Congres-so regionale e dando la possibilità al Pd diRoma e del Lazio di dedicarsi ai problemi deicittadini".

Il segretario romano forse vuole rispar-

miarsi una guerra tra correnti. Le quattro li-ste che appoggiano Gasbarra stanno a dimo-strare come neanche la legittimazione delvoto popolare può sottrarre il futuro segre-tario del Pd Lazio dal gioco delle correnti. C'è'Uniti Per Vincere', che è la lista più impor-tante, quella del segretario e del capogrup-po. E con Miccoli e Marroni c'è Scipioni, se-condo in lista. In 'Democratici con Gasbarra'c'è Alveti, quinto. Gli altri due esponenti delPd VIII sono entrambi in 'Partecipazione De-mocratica', e sono Cremonesi e il vicesegre-tario Felice Sinistri. Cremonesi è terzo in li-sta, Sinistri penultimo, ventunesimo su 22.

Scipioni adesso invita all'unità e alla cal-ma. Ci tiene a ribadire che "non è il nemicodi nessuno", e poi risponde a Scorzoni. "Hausato toni forti, io direi di calmarli in questo

momento. Sono state fatte delle scelte, ionon ero neanche al tavolo delle trattative. Epoi ci sono 4 liste per Gasbarra, penso ci siaabbastanza democrazia. C'è Cremonesi, c'èSinistri che è il vicesegretario. Ridurre la po-litica a schermaglie in questo momento è dicattivo gusto. Stiamo trovando un equilibrioa livello regionale dopo un lungo commissa-riamento, invito tutti a riflettere".

Se questa è una condanna per come è sta-to gestito il partito sul territorio Scipioni nonlo sa, non lo vuole dire. Vuole parlare d'al-tro: "Di discarica, ci siamo svegliati dopo 3mesi finalmente. Di sanità, e mentre i nostriospedali traboccano ci si preoccupa di doveandrà Medicina Solidale. Prendendo le stes-se posizioni di Forza Nuova…".

DAVIDE LOMBARDI

Pd Lazio, i veltroniani appoggiano GasbarraMENTRE LE PRIMARIE SONO RINVIATE AL 19 FEBBRAIO A CAUSA DEL MALTEMPO, SCORZONI

SCIOGLIE LE RISERVE E DECIDE DI APPOGGIARE LA LISTA DI CREMONESI. SCIPIONI: "SCOR-ZONI HA USATO TONI FORTI".

Lo scorso 21 dicembre è stato sottoscrit-to, sull'onda emotiva e mediatica dei va-

ri episodi di criminalità che si stanno verifi-cando nella capitale, il Terzo Patto per RomaSicura. A sottoscriverlo il sindaco Alemanno,la governatrice Polverini, il prefetto Pecora-ro e il Presidente della Provincia Zingaretti,alla presenza del ministro dell'Interno Can-cellieri.

L'obiettivo è quello di creare sinergie frale varie istituzioni nella lotta allo spaccio, al-la mafia e alla prostituzione. In particolare ilPrefetto, interagendo con le agenzie per i be-ni confiscati alla mafia, deve cercare di repe-rire nuovi immobili per le Forze dell'Ordine econcordare col Ministero dell'Interno 400 frapoliziotti e carabinieri in più. Regione e Pro-vincia hanno compiti secondari. Tanti inve-ce, e importanti, gli impegni che si prende

Roma Capitale. Incremento dei sistemi di vi-deosorveglianza, potenziamento della sicu-rezza nei mezzi di trasporto pubblico, anchecon la collaborazione di Atac, dislocazione disportelli di sicurezza nei municipi, incremen-to dell'operatività degli sportelli antiusura,realizzazione di campagne formative e di sen-sibilizzazione soprattutto in ambito scolasti-co. Regione e Comune stanzieranno un mi-lione di euro, la Provincia 400mila.

Ci sono due cose nel Terzo Patto Roma Si-cura che interessano più direttamente dellealtre il nostro territorio. Nell'oggetto del Pat-to c'è scritto: "I presidi territoriali di polizia

saranno funzionalmente rimodulati in basealle necessità emergenti dallo sviluppo urba-nistico, demografico e geo-criminale del ter-ritorio, valutate secondo le attività e i daticonseguenti alla mappatura del rischio terri-toriale. In particolare la rimodulazione terràconto di un potenziamento di taluni presidiin particolari aree periferiche della città re-cuperando uomini e mezzi dalle zone più cen-trali". Questa rimodulazione spetta al Prefet-to di concerto col ministero dell'Interno, ve-dremo se sarà fatta davvero. In VIII c'è unpoliziotto ogni 2mila abitanti, in centro unoogni 250 circa. L'altra cosa che ci riguardapiù direttamente è enumerata nei tanti im-pegni di Roma Capitale. Testualmente, il Co-mune si propone di "individuare in alcunezone periferiche della città, quali ad esem-pio Castelverde, Tor Bella Monaca, Infernet-to, spazi ed immobili da destinare a presididelle Forze dell'Ordine". D'altronde il presi-dio a Castelverde è un suo cavallo di batta-glia. Ce la farà il nostro eroe prima delle ele-zioni del 2013? DAVIDE LOMBARDI

TORRE MAURA, CHIUSO CIRCOLO GD

LA SEGRETARIA ROMANA DEI GIOVANI DEMO-CRATICI CHIUDE IL CIRCOLO DI TORRE MAURA

PER LESA MAESTÀ.

Mariano Angelucci, che fa parte del circo-lo, parla di una scelta presa calpestando

i regolamenti. "La storia parte dal 2010. Inquell'anno abbiamo più volte richiesto alla se-greteria romana le tessere,da gennaio fino ad aprile -maggio, senza mai ricevererisposta.

Finchè a dicembre 2010chiamano il nostro segreta-rio Dario Mudadu e gli dico-no di andarsi a prendere letessere per rinnovarle". Ma il circolo di TorreMaura non ci sta a fare le tessere 2010 pocoprima che scadano. "Non è corretto chiedere5 euro alle persone per 15 giorni di iscrizionee poi magari richiederle a gennaio 2011. Percui abbiamo detto che noi le tessere non lefacciamo e aspettiamo gennaio per avviare iltesseramento 2011". Da allora tutte le comu-nicazioni fra il circolo di Torre Maura e la se-greteria romana del Pd si interrompono. Fin-chè "ad agosto 2011 veniamo a sapere pervie traverse, senza alcuna comunicazione uf-ficiale, che il circolo è stato chiuso, assiemead altri 7 circoli, nel corso di una direzione"."Non hanno rispettato il regolamento - spie-ga Mariano - Noi sapevamo di poter incorre-re in provvedimenti nel momento in cui nonabbiamo accettato le tessere, ma ci aspetta-vamo una comunicazione, una diffida ufficia-le che ci permettesse almeno di fare ricorso".Invece niente: anzi, continua Mariano, "poi ciè stato detto che il nostro circolo non lavora-va, cosa del tutto falsa. Il problema forse èche noi abbiamo sempre detto le cose comele pensiamo, e non ci siamo mai allineati aqualcosa che non ritenevamo giusto. Megliodirle le cose, piuttosto che fare i cagnolini eaccodarsi. Perché se noi ci fossimo sempre ac-codati tutto questo non sarebbe accaduto".

Il circolo intanto continua a lavorare, per-chè comunicazioni ufficiali sulla chiusura nonne arrivano, e Mariano Angelucci esclude ca-tegoricamente che il Pd, romano o municipa-le, c'entri qualcosa. Anche se nessun attesta-to di solidarietà è giunto dal Pd dell'VIII. "Cer-to, avrebbe fatto piacere una nota, un com-mento. Non è venuta, viviamo uguale: noi sia-mo sempre stati autonomi, tutte le pressioniche hanno provato a farci non sono mai giun-te a buon fine". Il circolo, assieme ad altriesponenti dei Gd con cui lavora a stretto con-tatto, ha scritto due comunicati in merito al-la vicenda. "Speravamo di essere convocatiper un chiarimento", dice Mariano. Che poichiude con una punta di orgoglio. "Qui a Tor-re Maura eravamo fra i primi due o tre circo-li Gd di Roma per numero di iscritti".

DAVIDE LOMBARDI

TERZO PATTO ROMA SICURA, C'E' LA CASERMA A CASTELVERDE

PIÙ VOLTE PROMESSA AI CITTADINI, QUESTA VOLTA SE NE PARLA ANCHE NEL PATTO SOTTOSCRIT-TO DA ROMA CAPITALE CON REGIONE, PROVINCIA E PREFETTO. "IL COMUNE SI IMPEGNA A IN-DIVIDUARE IN ALCUNE ZONE PERIFERICHE DELLA CITTÀ, QUALI CASTELVERDE, TOR BELLA MONA-CA, INFERNETTO, SPAZI E IMMOBILI DA DESTINARE A PRESIDI DELLE FORZE DELL'ORDINE".

L’Associazione di volontariatoCentro Servizi Interdisciplina-

re Nazionale, fondato dall'avvocatoRaffaele Ferraresso, dopo l'annun-cio della nuova legge sulle violenzesessuali passata in vigore dopo unapronuncia del 2010, che prevedreb-be nei procedimenti per violenzasessuale di gruppo, la libertà delgiudice di mantenere la custodia incarcere dell'indagato o di applicaremisure cautelari alternatine, si stamuovendo per fare un ricorso allaSuprema Corte di Cassazione.

È la Responsabile Marina Brasiello dellosportello antistalking a spiegarci i rischi diuna simile scelta: " Il messaggio della nuo-va legge passata in Cassazione è di dire aiminori se ti va di stuprare fallo pure, tantonoi non ti possiamo fare niente! Tutto ciò èinammissibile. Abbiamo intenzione di ini-ziare una raccolta firme di protesta maprima di questo il 2 marzo scenderemo inpiazza pacificamente con le Associazioni in

difesa delle vittime. Ci chiediamoperché ci si scandalizza di fronte alfatto che non si denuncino i propriaguzzini. Se è la legge per primi aproteggerli non è difficile capirlo. Co-me Associazione che si occupa prin-cipalmente di questo non ci ferme-remo". Sergio Caruso, psicologo, psi-copedagogista e criminologo clinicodel Centro Servizi ha così commen-tato: "Sia attraverso il rispetto del-la legge che attraverso la certezzadella pena che attraverso la rete dei

servizi sociali si deve garantire la preven-zione in assenza di reato. Nel caso speci-fico ci deve essere una certezza della pe-na, non certamente repressiva, effettuataattraverso il recupero, ma che deve preve-dere una pena carceraria".

Una legge che ha lasciato molti indigna-ti. Aspetteremo il 2 marzo per vedere se laprotesta verrà ascoltata e considerata nel-le giuste proporzioni o se del tutto ignora-ta. STEFANIA PANETTA

LA RESPONSABILE DELLO SPORTELLO ANTISTALKING E IL CRIMINOLOGO CLINICO DELL'ASSOCIA-ZIONE SPIEGANO I RISCHI DEL NUOVO DECRETO E LE NECESSITÀ DI INTERVENTO.

UNA LEGGE SULLO STUPRO ALLARMA IL CSIN

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PALLE DI NEVENUMERO 3 ANNO V8

Peggio di Nerone. Peggio dei Lan-zichenecchi. Peggio di centina-ia di teppisti armati (indignati oblack bloc che siano) che met-

tono a ferro e fuoco la città per un po-meriggio intero. Peggio di tutto questo,per Roma sembra essere il maltempo.Perché Roma innevata è stupenda, mase la macchina non funziona bastano po-co più di 20 cm di neve, ampiamenteannunciati, a paralizzarla per giorni.

I fatti: la neve inizia a cadere nella tar-da mattinata del 3 febbraio, e già nel pri-mo pomeriggio la città è nel caos. Poiuna forte nevicata nella notte fra il 3 eil 4, ma i mezzi a disposizione sono po-chi. Pochi spazzaneve, poche macchinespargisale, sale buttato quando la neveormai ha attecchito, quindi inutile. L'Atacnon è pronta, quasi tutti i mezzi vengo-no richiamati per montare gomme ter-miche o catene. Anche i taxi non parto-no, e i risultati sono sotto gli occhi di tut-ti: disagi a gogò, centinaia di personecadute sul ghiaccio e portate al ProntoSoccorso, alberi non potati che cadonocome foglie in tutte le zone di Roma.

Cosa è successo? Cosa non ha funzio-nato? Alemanno dà le colpe alla Prote-zione Civile, che avrebbe fornito previ-sioni sbagliate. In realtà su quel bollet-tino è scritto che a Roma erano previsteprecipitazioni miste acqua e neve dai 15ai 35 mm. "E quei 35 mm di acqua di-ventano 35 cm di neve se la tempera-tura scende sotto lo zero", spiega il ca-po della Protezione Civile Gabrielli. Nonsi chiede al sindaco di essere un tutto-

logo. Magari gli si chiede di assumere,fra qualche ex picchiatore fascista e al-cuni parenti stretti, anche qualcuno ca-pace di leggere i bollettini meteo dellaProtezione Civile.

Eppure Alemanno aveva chiuso le scuo-le venerdì, e le ha tenute chiuse, per(inutile) eccesso di prudenza, fino al mar-tedì successivo. Eppure, come rivela ilCorriere della Sera, già il 2 febbraio dalDipartimento Lavori Pubblici parte un faxurgentissimo alle ditte responsabili del-la manutenzione stradale. "Si comunicache dal pomeriggio della giornata del 2febbraio 2012, fino a cessato allarme, siprevede la caduta di neve o il formarsidi ghiaccio all'interno del territorio di Ro-ma Capitale. Si invitano, pertanto, co-deste imprese ad assicurare la disponi-bilità, 24h su 24, delle risorse per l'at-tuazione del Piano Neve Ghiaccio 2011-2012 sin dal pomeriggio dello stesso gior-no 2 febbraio". La realtà, brutale, è cheil piano neve di Alemanno non ha fun-zionato, e che i soliti problemi di manu-tenzione della città hanno fatto il resto.Alemanno si è affidato soprattutto alle

LUCIA MOLINA: Ero a lavoro , stavo prestan-do servizio per cui non ho avvertito alcun di-sagio.REMIS ROTERO: Non ho avuto problemi… perquanto è preparata Roma per la neve!

ALEMANNO È IL TUO SINDACO?

TORRE MAURA

UNA GESTIONE DILETTANTESCA, I SOLITI PROBLEMI

DI ORDINARIA MANUTENZIONE. COSÌ 20 CM DI NEVE

HANNO BLOCCATO ROMA.

ABBIAMO REALIZZATO UN SONDAGGIO SUL SOCIAL NETWORK FACEBOOK, CHIEDENDO AI CITTADINI RO-MANI UN GIUDIZIO SULL'AMMINISTRAZIONE ALEMANNO, IN SEGUITO ALLA NEVICATA CHE HA COLPITO

ROMA. CI SCUSIAMO PER NON AVER POTUTO RIPORTARE TUTTI GLI INTERVENTI PER MOTIVI DI SPAZIO.POTETE LEGGERLI TUTTI SULLA PAGINA

https://www.facebook.com/events/236957229723530/

CLAUDIO COCCO: Un vero pericolo per noi an-ziani.ROSA SANTARELLI: Come potevamo uscire dicasa noi anziani con le stradine e i marciapie-di pieni di neve? Abbiamo rischiato di caderee farci male. Piano piano abbiamo dovutocamminare quando è stato necessario uscirema per una città come Roma è stata una ver-gogna.

TORRE SPACCATA

ALDO MARCHESE: Alla fine sono stati solo duei giorni di disagio.CRISTINA MARRONE: Chi ha gestito la situazio-ne non era preparata.

FONTANA CANDIDA

FRANCESCO PICIUCCHI: Negozi chiusi, uffici chiu-si, scuole chiuse, traffico bloccato.PAOLO BIONDI: I disagi sono dipesi dall'impre-parazione e dall'incapacità di gestire il mal-tempo.EGIDIO STRAULINO: Come al solito sono statisuperficiali, il sindaco e tutta l'amministra-zione.

TORRE GAIA

VERA STEFANO: Sospensione completa dei ser-vizi, nessuno o pochi mezzi spargisale, spalaneve. ARNALDO BITICCHI: Io credo che il sindaco hafatto quello che ha potuto fare. ANGELO D'UFFIZI: Come hanno fatto nel re-sto d'Italia? Nell'85 li ho visti i soccorsi.

VILLAGGIO BREDA

PAOLA BRONICO: Penso che la cosa miglioresia stata chiudere le scuole.VITTORIO ZAMBERNARDI: Uno schifo, special-mente in periferia. GUIDO CHESSA: Non riescono a fare le cosenormali figuriamoci la neve. GIOVANNA MELCHIORRE: Secondo me è statofatto il possibile, altrove è andata peggio.

TOR VERGATA

DINO ALLEGREZZA: La cosa si sapeva anche,la colpa è dell'amministrazione, c'è poco dadifendersi.

TOR BELLA MONACA

ABDEL LAMNIAI: L'amministrazione non ha fat-to niente. E' tutto distrutto.SILLA CRICCHI: Hanno fatto letteralmente schi-fo, qua abbiamo fatto tutto da noi. NANDO SCATIGNA: Qui siamo abbandonati, tut-te le amministrazioni trascurano le periferie.

TORRE ANGELA

GRAZIANI EDITOREDIRETTORE RESPONSABILE - FEDERICA GRAZIANISTAMPA FOTOLITO MOGGIOStrada Galli 5, 00100 Villa Adriana (RM)REDAZIONE VIA MONTEPAGANO, 5000132 - CASTELVERDE (RM)tel. 0622460838 - [email protected]: La Fiera dell’EstGrafica PIXEL scarl - Impaginazione Alessio Carta

TUTTE LE COLLABORAZIONI SONO GRATUITE SALVO DIVERSI ACCORDI SCRITTI

PARALIZZATI

VALENTINA D'ALESSANDRI

Non e' il mio sindaco ma questo lo sapevo da quando l'han-no votato ed elettoMARCO ZACCARIA

Il mio sindaco ? Un fascista ? Ma poi alla fine che sia fasci-sta è il meno dato che una scelta nella vita è riuscito a farla.Il problema è che non è capace, allora prima viene a Castlve-de a dire che in VIII municipio mai si faà una discarica e do-po una settimana viene scelto il sito di Corcolle per la disca-rica. Poi dice che dal 2012 partiranno i lavori sul secondo trat-to della collatina e invece ancora devono fare la gara d'ap-palto e quindi prima del 2013 non se ne parla dell'inizio lavo-ri. Poi il nubifragio era un evento imprevedibile e la città è sta-ta bloccata per giorni. Ora la protezione civile aveva allerta-to sul pericolo neve e il sindaco ha detto che non c'era biso-gno di niente perchè lui aveva il piano neve.....abbiamo vistotutti i risultati. Sorvolo su sicurezza e decoro urbano che so-no state le bandiere della sua campagna elettorale. Secon-do voi uno così può fare il sindaco ??? Secondo me no !LUISA VITULLO

E' inefficace, non ha polso e carattere per gestire quella cheè una delle città e delle realtà più grandi d'Italia e nonchè dialcune capitali d'Europa. Fa l'esclusivamente l'interesse deipotenti, anche quando si tratta di sfruttare il nostro territorio;per lui esistono solo i quartieri "importanti" lasciando le peri-ferie a se stesse: mai visto un sindaco così assente e disin-teressato...RITA COMITATO

Case Isveur Tor Vergata. Siamo in condizioni fatiscenti tuttialberi sul cortile sulle macchine neve, ormai ghiaccio io nonposso uscire neanche x terapie dato che ho una gamba rot-ta nessuno e dico nessuno ci ha dato un aiuto..... venerdì ne-anche i termosifoni li hanno accesi alle 20.... che direvergognatevi..troppo poco!RAFFAELLA PACITTO

No non è il mio Sindaco e non è il Sindaco di tutti i bambinidi Corcolle che gli hanno chiesto un giardino pubblico per gio-care mentre lui ha deciso con quelli dei piani alti di costruirciuna nuova discarica dei rifiuti. Non siamo rassegnati ma in-dignati del fatto che dei problemi gravissimi di salute a cuiquesti bimbi andranno incontro non gli importi nulla. No nonè il mio Sindaco.

TINA PASTORE Io l'ho votato, mi sono pentita solo per un mo-tivo, pensa troppo agli zingari e poco a noi cittadini .LORENZO FORCELLA

Dopo la genialata della chiusura delle scuole per un periodocosì prolungato e un pessimo modo di gestire lo spostamen-to fra la città e la periferia lo è ancora meno...LUANA DI BENEDETTO

Siamo al quarto giorno e qui in via della Tenuta di Torrenovasiamo invasi dal ghiaccio. Caro sindaco, ma non ti preoccu-pare x noi l'essenziale è che ti sei liberato della neve davan-ti la tua casa, così potrai uscire e fare altre ca..ate . MARIA CILLIS

Assolutamente NO, non dimentico che la sua amministrazio-ne ha tolto lavoro a 7 ragazzi diversamente abili (piazza ca-stano Tor Bella Monaca)....non riesco a trovare l'aggettivoadatto a lui.LAURA LICCIARDELLO

Non è mai stato il mio sindaco, è il sindaco di se stesso e deisuoi amici. I problemi del mio quartiere sono gli stessi di tut-ti gli altri quartieri periferici:abbandonati e dimenticati. Presiin considerazione solo quando si deve distruggere il territo-rio e di conseguenza la vita delle persone(discariche,cemen-to...) per favorire gli interessi degli amici. Basterebbe un pòdi onestà.SILVIO CINQUE

"Un "mio" sindaco si chiamava Petroselli ed è morto nel 1981.Anche Vetere non era poi così male. Se dovessi votare unsindaco/uomo, voterei Sandro Medici. Mi piacerebbe peròuna sindaca: Comunista + Pacifista + Femminista e magarisotto i 50 anni. Sì lo so, chiedo troppo. Condivido tutte le pro-blematiche di Torrenova, Corcolle, Vilaggio Prenestino, Fi-nocchio, TBM, etc e le dichiarazioni contrarie al Giannetto.Abbiamo bisogno di spazi pubblici dove ritrovare la nostra.....pubblicità. Se trovate una sindaca che: ci ridà gli spazipubblici da condividere in welfare; la sicurezza di strade emarciapiedi agibili e sicuri; la utilità comune di acqua, ener-gia e rifiuti differenziati, un elevato PIL misurabile in felicità equalità della vita, allora quella sarà la mia sindaca. Parola diBibliotecario.STEFANIA AMMENDOLA

Non so quale potrebbe essere il mio sindaco, ma di sicuronon è alemanno, vista la figuraccia nell'accusare la protezio-

CLAUDIO FEDERICI: Non ho avuto grandi proble-mi, tutto sommato le strade principali erano li-bere. SINGHMAN WINDER: Nelle strade principali tut-to sommato è andata bene ma nelle stradineinterne la neve non è stata rimossa.

VILLAVERDE

VALTER TESTORI: Hanno fatto schifo. Abban-donati a noi stessi. GIANNA CREMISI: Tutto da soli. Nessuno ci haaiutato. Nemmeno a farci un po' di strada. AGNESE GRECI: Abbiamo ripulito la strada dasoli.

COLLE MATTIA

GIUSEPPE GANGI: Siamo stati completamenteabbandonati a noi stessi.

FINOCCHIO

ANNA MARIA CARUSO: L'emergenza è stata af-frontata in modo inadeguato, completamente.SILVIO CAMINITI: Il sindaco ha chiacchieratotroppo e lavorato poco, come al solito. GINO VERRO: Io sono soddisfatto di come ilsindaco è intervenuto, nei limiti delle possi-bilità che aveva a disposizione. AURELIO FORTE: Potevano certamente esserepiù preparati, e mi riferisco sia alla Protezio-ne Civile che all'amministrazione comunale".

GROTTE CELONI

PATRIZIA MARCARI: Lunedì mattina non si po-teva scendere dall'autobus. GIOVANNI PETRANGELI: Abbiamo gestito tut-to, completamente da soli.

BORGHESIANA

PAOLA PETRILLI: Nel nostro quartiere sono in-tervenuti già sabato mattina. IMMACOLATA CIANCI: Almeno da noi è statofatto un ottimo lavoro.

DUE LEONI

MARTINAS ROMEO: "L'amministrazione? Nonhanno fatto niente, avessimo aspettato lorosaremmo ancora sotto la neve. Ci abbiamopensato noi cittadini a rimboccarci le mani-che".TATIANA TROTTA: Se l'intervento c'è stato, èstato inadeguato, inutile. SEBASTIANO FORTE: È come se non avessimoavuto un'amministrazione.

GIARDINETTI

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PALLE DI NEVE NUMERO 3 ANNO V 9

ditte della manutenzione stradale e adassociazioni di volontariato, che hannofatto quello che potevano con i mezzi adisposizione. Il tutto mentre decine edecine di lame spazzaneve giacevanoinutilizzate al deposito Ama di San Sa-ba.

Una figuraccia internazionale per Ro-ma Capitale, ampli-ficata dalle perfor-mances di un sinda-co che, per difender-si dagli attacchi, hainiziato a dire cor-bellerie una dietrol'altra. A partire dal-la Protezione Civile:li ha definiti "passa-carte" e ha detto che"non sanno fare be-ne neanche il poco lavoro che devonofare". Ha consigliato alla gente di "nonuscire se non strettamente necessario",diffondendo inutili allarmismi. Perchéscendere sotto casa a fare un pupazzodi neve non è pericoloso, e per le miglia-ia di lavoratori non pubblici andare a la-

vorare, forse, è "strettamente necessa-rio". Ha ammesso la sua impotenza quan-do ha invitato i cittadini a prendere lepale in mano e spalare. E si è difeso co-sì sugli alberi: "Quelli di Roma, essendocresciuti a Roma, non sono abituati allaneve". E' visibilmente nervoso Aleman-no, in tutte le sue apparizioni in tv. Sache il suo piano neve non ha funziona-to, sa che le responsabilità sono, per for-za, anche e soprattutto sue. E sa chementre lui parla e sono passati ormaigiorni dall'ultimo fiocco di neve, nelle pe-riferie ci sono ancora strade e marcia-piedi ghiacciati. E anziani e disabili cheaspettano di poter andare a fare la spe-

sa tranquillamente. D'altronde l'inef-

ficienza della mac-china amministra-tiva di Alemannol'abbiamo vista al-l'opera qualche me-se fa, quando ba-stò una pioggia mol-to forte e molto in-tensa a paralizzarela città eterna. Fa-

cendo anche morti. Che, per fortuna, di-ce Alemanno, non ha fatto quest'ultimanevicata. Peccato che alcuni clochardsiano morti a Roma, ma forse per il sin-daco i clochard sono un po' meno mor-ti degli altri …

DAVIDE LOMBARDI

ne civile della scarsa informazione riguardo alle precipitazio-ni nevose che venerdì e sabato hanno colto la nostra città,poteva informarsi su più fronti, e iniziare prima con la manu-tenzione delle fogne, degli alberi, dei rifornimenti di sale. Quisu via di Torrenova è passato uno spazzaneve sabato all'oradi pranzo, ma nelle vie secondarie c abbiamo pensato noi.DANIELE PICCAROZZI

Ha vinto le elezioni "grazie" ad un fatto di cronaca nera e perl'inesistenza di un vero avversario, con il PD a fare la partedel "complice", incentrando la sua campagna elettorale, qua-si esclusivamente sulla sicurezza. Da questo punto di vistaha straperso, purtroppo. Ha offerto il "pranzo della pace" aBossi e ai suoi amici leghisti. Si è fatto ridere dietro da tuttaItalia sul gran premio di F1. Cantieri aperti e "chi li ha visti?",basti guardare la Metro C.Il Sindaco delle emergenze, dalle alluvioni alla neve (anchei miei figli di 5 anni mi hanno detto: "papà, domani nevica...")la colpa è sempre degli altri, ora è della protezione civile cheha diramato un bollettino meteo..."fasullo", è riuscito a direche "la Protezione Civile, da quando non c'è più Bertolaso,funge solo da passa carte " invece prima con Bertolaso....siandava al Salaria Sport Village" a far massaggi. Ci ha invita-to a spalare la neve io caro Sindaco ti invito a fare un gesto,a vantaggio della nostra città...le tue DIMISSIONI !!!MARIO MASSIMI

Alemanno non può essere il mio sindaco come di altri citta-dini di Roma. Il sindaco di una città deve essere vicino ai pro-blemi sociali, di sicurezza dell'ambiente, annullare il cliente-lismo, valorizzare il nostro oro nero che è il turismo. Nel so-ciale si vede ad ogni angolo di strada extracomunitari e con-nazionali abbandonati a se stessi, in tema di sicurezza ormaiogni giorno ci sono sparatorie con vittime, per l'ambiente ba-sta guardarsi intorno per vedere il degrado della città, ci so-no state assunzioni, in aziende del comune poco chiare e in-dagini in corso, spero ci diano una risposta in merito se è sta-to clientelismo. Nel settore turistico è sempre un caos tra do-manda e offerta. No grazie, Alemanno non può essere il no-stro sindaco, anche perché sulla sua pagina di FB, chi nonlo lecca viene bannato, come me e altri che senza offesahanno scritto il loro pensiero.CARMELA PIETRIPAOLI

Come abitante di Giardini di Corcolle dico che Alemanno nonè il mio Sindaco! Complice con la Polverini e il CommissarioPecoraro anche se fa finta di niente vuole realizzare una di-scarica a pochi chilometri da noi! Non è il mio Sindaco e nonlo sarà mai! Vergogna!ADRIANA SPERA

Roma è allo sfascio più che mai. Ha rifiutato l'aiuto della Pro-tezione Civile perchè ancora una volta pensava di avere un'oc-

casione per finanziare le 3000 associazioni che sono a libropaga. E' la dimostrazione pratica di come funzionano le pri-vatizzazioni, si rifiuta l'intervento della protezione civile, si di-mentica che esistono mezzi spazzaneve di proprietà dell'Amache prima di lui aveva questa competenza, si danno le aerepubbliche di piano ai costruttori e cubature a gogo per unaloro partecipazione al prolungamento della Metro …SANDRA MICHAEL

Un sindaco che non volevo, che dimostra irresponsabilitàper la carica che gli anno affidato!! Sta degenerando ROMAancora di più di quanto non lo era in passato. Immondiziaovunque anche nel centro, periferie abbandonate, le stradesono solo vie piene di buche e poi la DISCARICA che vor-rebbe a Corcolle, ma e' impazzito!! A lui la monnezza sareb-be da scaricargliela sotto casa sua. Chi sa che direbbe?! Siadoperasse per realizzare la RACCOLTA DIFFERENZIATAcome in tanti comuni del Lazio !! Invece di scaricare respon-sabilità !! Centra anche lui nel degrado di ROMA!!ANNA DAZED

Mai stato il mio Sindaco, cmq ringraziamo chi ha ripropostoRutelli perchè se ci ritroviamo Alemagno sindaco è anchegrazie al genio di chi ha fatto codesta scelta. Mi domando maper togliersi Rutelli dalle palle il Pd doveva per forza manda-re Roma allo sfacelo?STEFANO FLORIS

Purtroppo è er sindaco de Roma ,di certo non dei romani,pen-savo che Carraro fosse stato er peggiore, ma Alè danno hasuperato tutti. E che ne pensate del presidente dell'ottavomunicipio?

CIRO DELSOLVO: Tutto sommato è capitato nelfine settimana ed è stato pure un piacere. RITA PAGLIA: Roma si blocca con l'acqua, fi-guriamoci con la neve.

LUNGHEZZA

GIORGIO CENTAURI: Qui è il terzo mondo, ba-sta guardarsi attorno. TINA DE ANGELIS: Sabato le persone non riu-scivano a camminare a piedi con gli scarponi.

CASTELVERDE

SALVATORE MANNARINO: Qui per due giorni nonci sono stati mezzi pubblici. E le strade era-no praticamente inagibili.MARCO DELLA VERITÀ: Quello che mi preoccu-pa è la gente invalida con le carrozzelle. Ne-anche a loro hanno dato una mano!MAURO MAROCCA: Ci sono state critiche ingiu-ste. Tutti a lamentarsi, ma qui ci sono altre dicose di cui ci si deve lamentare.

VILLAGGIO FALCONE

FABIO BOCCOLUCCI: Gli spazzaneve non sonopassati. In periferia è così.MARINA TOSSI: Qua ognuno ha fatto da sé conla pala. ANTONIO ALDERIZI: Il Comune non è interve-nuto a sufficienza.VIVIANA DURANTI: Davanti alle scuole è rima-sto il ghiaccio fino a poco tempo fa. DAMIANO LAURI: Siamo tutti arrabbiati con ilComune.

VILLAGGIO PRENESTINO

FABRIZIO CACCIAGUERRA: La gente ha fatto dasola, si è armata di pale e ha spalato la ne-ve. RAFFAELLA VIGNOLA: Qui non ci sono stati di-sagi, lo spazzaneve comunque è passato.ELISA PARISI: A San Vittorino non c'è stato bi-sogno di fare nulla. Però per due giorni gli au-tobus non hanno viaggiato.GINA BERNARDINI: Sono passati con gli spaz-zaneve, hanno buttato il sale. FABIO FELICI: Quello che si poteva fare s'èfatto.

SAN VITTORINO

ALINA SIMIHAI: Da venerdì a domenica gliautobus non passavano e siamo rimastibloccati.

CORCOLLE

ANNA SCARZELLETTA: Con tutti i problemi checi sono per ora, forse hanno fatto quello cheera possibile.MARIO TINTINELLI: Per me è stata gestita be-ne. Qui non si è abituati alla neve: io la mat-tina ho visto addirittura prendere d'assalto isupermercati.

PONTE DI NONA

DANIELA PAUL: A Colle del Sole non c'è statonessun problema.EDOARDO LEPRE: La neve ha bloccato tutto.DANILO DE MASSI: Si sono dimenticati di noi. RAIMONDO FABOZZI: Abbiamo dovuto scioglier-la noi la neve.

COLLE DEL SOLE

MENCAGLIA FABRIZIO: Ce la siamo dovuta ca-vare per fatti nostri, ecco cosa succede a chipaga le tasse.

PRATO FIORITO

ECTOR RUBIO: Non è passato nessuno in zo-na. I cittadini hanno dovuto fare da soli conle pale a spalare la neve e con il sale per scio-gliere il ghiaccio.

COLLE PRENESTINO

Ringraziamo la redazione che ha realizzato il sondaggio, i cittadini e la paginaFacebook “Periferico e me ne vanto” per averci fornito alcune foto dai quartieri.

SAMUELE RITUCCI: Uno schifo, sono stato chiu-so tutto il weekend e non è passato nessuno.ROBERTO GIUSEPPONE: Veramente via Polensel'hanno pulita quasi subito.

OSA

DALLA NEVE

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REPORTAGENUMERO 3 ANNO V10

Appuntamento l'8 genna-io. Ad aspettarci Eutizio,Giovanni e alcuni cittadi-

ni aquilani. Le feste natalizie sisono appena concluse. Per levie del centro storico qualcosasi muove.

Ci sono persone che stannopasseggiando, un paio di barsono aperti e qualche negozian-te, con estremo coraggio, alzala serranda. Si ha la sensazio-ne che la città abbia ripreso a vivere. Ma èsolo una sensazione. Tutto è come lo ave-vamo lasciato. Le crepe sui muri, i ponteg-gi, le chiavi di case degli aquilani appese al-la rete lungo il corso per protesta. Sono me-no, ma ci sono. I negozi sono quasi tuttichiusi e per la maggior parte ci sono car-telli con scritto Affitasi, Vendesi. Incontria-mo ancora i militari lungo le strade. Ci di-cono che in un paio di giorni se ne andran-no definitivamente.

I cartelli ad indicare 'Zona Rossa Vietatol'Accesso' sono ancora là. Arriviamo a Piaz-za Duomo. C'è ancora il tendone dei comi-tati per la ricostruzione, lo striscione 'Rico-struiamolAQ'. Stavolta nella Zona Rossa en-triamo senza problemi. Ci sono ancora con-trolli ed Eutizio ci dice che rischiamo tuttiuna multa salata se ci scoprono. Ma lo fac-ciamo lo stesso. Strano pensare che sonopassati due anni e mezzo dal terremoto del6 aprile 2009.

Ci fa strada Giovanni, che puntualmen-te torna qui a documentare con scatti foto-grafici lo stato delle cose. Non c'è ricostru-zione, non c'è nemmeno l'idea. Ad accom-

pagnarci alcuni cani ormai randagi, gli stes-si di un anno fa. Loro ci sono ancora, nonsi sono mai spostati. Nella Zona Rossa si fasempre più forte il senso di abbandono edesolazione. Ci spostiamo poi alla chiesa diSan Bernardino. Oraorganizzano visite gui-date, Eutizio sarcasti-camente ironizza.

Lasciamo i ragazzie ci avventuriamo dasoli per i comuni limi-trofi. Prima tappa Ba-gno. Il centro storico,o forse sarebbe me-glio dire ciò che ne èrimasto, è ancora uncumulo di macerie. Sisentono solo passi, i tuoi passi. Una sen-sazione surreale. Ci spostiamo ad Onna, ilpaese ricostruito. Dove le istituzioni si so-no fatte belle attraverso i media di tutto ilmondo. Entriamo e ci accolgono ancora lemacerie della vecchia Onna, come un pu-gno nello stomaco. Più avanti inizia la nuo-va, con le sue case color fantasia. Ad On-

na si sopravvive nel mondo di plastica cheè stato confezionato su misura.

Ci rimettiamo in macchina e la nostraprossima tappa è Paganica, uno dei più ma-gici paesi dell'Aquilano. Oggi è spettrale,completamente vuoto. Ci sono i gatti a por-tare un po' di vita. Incontriamo un vecchioabitante, è lì per quelle bestioline. Gli por-ta tutti i giorni da mangiare. Di nascosto.A Paganica non si può entrare. Comincia acalare la notte, le montagne innevate of-frono uno spettacolo meraviglioso. Tornia-mo però subito alla realtà entrando nel pae-se di San Gregorio. Qui il 6 aprile perserola vita 9 persone, tra cui una bambina disoli 11 anni. Il terremoto rase al suolo l'in-tero centro. Fu distrutta la chiesa di San

Gregorio Magno e unacasa famiglia. Ci fu ilcrollo totale del muli-no cinquecentesco sulfiume Aterno, dove per-sero la vita i due pro-prietari. C'è silenzio,però qui si intravedela vita. C'è una casa,le finestre sono illumi-nate. Dentro c'è vita.E fa male, proprio per-ché la vita si scontra

con la ferocia della morte. La 'casa che vi-ve' diventa una scommessa, un modo pernon arrendersi.

C'è chi il dolore se lo trova tutti i giornidavanti agli occhi e decide di restare. Fini-sce il nostro viaggio e in tutti noi resta laconvinzione che a L'Aquila la ricostruzionedeve ancora cominciare. FEDERICA GRAZIANI

Giovanni Mangione èuno dei tanti ragaz-

zi che non molla. Al cen-tro di L'Aquila va spes-so per documentare l'im-mobilismo dei lavori diricostruzione. Ha pau-ra che i suoi concittadi-ni si stiano abituandoallo stato delle cose. Enon vuole, non può ar-rendersi all'inerzia di unpopolo straziato e ras-segnato. Il suo è un grido di speranza.L'Aquila deve tornare a vivere, deve farsentire forte la sua voce.

A tre anni dal sisma cosa è cam-biato?

Quasi nulla è cambiato, anzi, parados-salmente le cose continuano a peggiora-re. In molti si sta facendo strada la con-vinzione che non ci sia nulla da fare...

Oggi come si vive a L'Aquila?Si vive da stranieri tra le proprie vie,

quelle aperte, ci si comincia a dimenti-care i luoghi della propria infanzia... I no-mi delle vie o delle piazze tra i palazzidella città. Dove un tempo si giocava oraregna il silenzio.

In che modo le istituzioni vi han-no aiutato e sopratutto stanno con-tinuando ad aiutarvi?

All'inizio siamo stati aiutati ed assisti-ti quasi in tutto, forse troppo, tanto darenderci quasi totalmente dipendenti da-gli aiuti stessi. Eravamo accompagnati in

tutto e per molti versiquesto ha affievolito eindebolito la capacità stes-sa degli aquilani di esse-re indipendenti, di rea-gire, di rimboccarsi lemaniche per provvede-re da soli, ove possibile,alle proprie necessità. Dache mondo è mondo, intragedie di questo tipo,si cerca la massima par-tecipazione, condividen-

do quanto più possibile le scelte; qui no,tutto è stato calato dall'alto, quasi fosseuna scenografia già pronta, in molti ab-biamo avuto l'impressione che volevanotenerci fuori dalle decisioni che comun-que riguardavano la nostra vita. Tutto èpartito spedito: messa in sicurezza, al-loggi negli alberghi, C.A.S.E., scuole prov-visorie, tutto senza che nessuno avesseil tempo o la possibilità di aprir bocca.Quelli che lo facevano sono stati oscura-ti e censurati in tutti i modi. Il problemaè che, ad un certo punto, tutto si è fer-mato; i cantieri sono pochi e vanno avan-ti a stento e solo nelle periferie.

Le promesse fatte dal governo pre-cedente sono state mantenute?

Si è avuta l'impressione che ciò che sifaceva lo si è fatto solo quando l'atten-zione dell'Italia attraverso i media era al-ta. Man mano che diminuiva, diminuiva-no gli interventi e le passerelle...

ANDREA CAVADA

Atre anni dal terremoto che ha devastatola città di L'Aquila, siamo tornati per ve-

dere cosa è realmente cambiato e, soprattut-to, se la vita degli aquilani di questa città è mi-gliorata e se le attività commerciali sono riu-scite a far ripartire l'economia.

Molti organi d'informazione ci hanno mo-strato attraverso lo schermo le immagini di unacittà "nuova", dove sembrerebbe che le attivi-tà commerciali abbiano ripreso a lavorare. Ma,grazie alla collaborazione di alcuni nostri ami-ci aquilani, abbiamo toccato con mano una re-altà complete mante diversa. Incontriamo unsignore all'apertura del suo negozio di carto-leria e oggettistica. "C'è poco lavoro, soprat-tutto ora, alla fine del periodo natalizio. Io hocontinuato ad aprire, nonostante la città si siafermata. Per quanto riguarda la ricostruzioneè ancora lunga … Quando inizierà la ricostru-zione noi qui dovremo chiudere le serrande etogliere tutto, perché devono rimettere a po-sto tutti i palazzi. È un'apertura a tempo deter-minato, con agibilità parziale del locale. Abbia-mo perso tutto quello che avevamo investito,sono rimasti solo debiti. Ci hanno dato per unperiodo 800 euro da parte dell' INPS e, trami-te il Comune, abbiamo recuperato un po' disoldi rispetto alla dichiarazione dei redditi del2006. Si tratta di poche migliaia di euro. Subi-to dopo però l'INPS ci ha richiesto i pagamen-ti arretrati. Da una parte ci hanno dato e dal-l'altra ci hanno tolto. Comunque non mollo, an-che perché so fare solo questo".

Gli occhi dei commercianti sono tristi, mariesce a scorgersi ancora una luce: quella dichi non vuole mollare e vuole combattere conle unghie e con i denti il lavoro di una vita. Ese L'Aquila tornerà ai fasti di una volta lo do-vrà a chi è rimasto, a chi ha deciso di conti-nuare qui, anche a scapito della propria esi-stenza. ANDREA CAVADA

PER UN PERIODO L' INPS HA DATO LORO 800EURO E IL COMUNE HA FATTO RECUPERARE QUAL-COSA RISPETTO ALLE DICHIARAZIONI DEI RED-DITI. POI L'INPS HA CHIESTO TUTTI I PAGA-MENTI ARRETRATI, NONOSTANTE LA CITTÀ SIA

FERMA. E CON ESSA IL COMMERCIO.

L’Aquila, tutto fermo da due anni e mezzo

GIOVANNI MANGIONE, ‘OSPITE’ NELLA SUA CITTÀ

I COMMERCIANTI AQUILANI 'OFFESI'

L'8 GENNAIO 2012 SIAMO TORNATI PER LA SESTA VOLTA NELLA CITTÀ DE L'AQUILA. IN COMPAGNIA DI DUE RAGAZZI AQUILANI EU-TIZIO CRUDELE E GIOVANNI MANGIONE ABBIAMO VISITATO IL CENTRO STORICO, LA ZONA ROSSA, VICOLI E CHIESE. CI SIAMO POI

AVVENTURATI PER I COMUNI LIMITROFI COME PAGANICA, SAN GREGORIO, BAGNO E ONNA. E PER LA SESTA VOLTA, A MALINCUORE,ABBIAMO CONSTATO CHE NULLA SI È MOSSO. LA RICOSTRUZIONE È ANCORA LONTANA.

Giovanni Mangione ed Eutizio Crudele

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REPORTAGE NUMERO 3 ANNO V 11

E’un ragazzo come tantide L'Aquila. Fa il pendo-lare, lavora in una scuo-

la di Roma come insegnante diEducazione Artistica. Eutizio Cru-dele ha deciso di restare, qui siè sposato con la sua ragazza disempre.

Qui hanno deciso di iniziare laloro vita insieme. Nonostante tut-to. Nonostante abbiano dovutopagare un affitto esorbitante pervivere nella loro città, che ad og-gi non offre più nulla. Ci accom-pagna lungo le vie del centro sto-rico de L'Aquila. Ci racconta la sua verità,che noi ci sentiamo di definire LA verità.Ci parla di speculazione sugli affitti, dellamancanza di progettualità delle istituzio-ni, di una città ferma al 6 aprile, di terre-ni espropriati alla "povera gente" che an-cora deve ricevere un euro, degli anzianiabbandonati a se stessi, dei giovani che sistanno perdendo.

Eutizio ci accompagna nella zona rossa,che a due anni e mezzo dal sisma è anco-ra rossa. Ci fa camminare nelle vie stori-che del centro, ci fa entrare nella chiesa diSan Bernardino. Ci racconta quanto oggisia grande la rabbia, anche verso i suoiconcittadini, immobili prima del terremo-to, ancorati ad una cultura chiusa, che ora,invece, si inventano delle idee per incen-tivare un turismo che tarda ad arrivare.Ormai non c'è neanche più quello dell'or-rore.

Alcuni emittenti televisive hanno

detto che a L'Aqui-la si vive bene …

Si, ho sentito. Dico-no che si vive bene inAbruzzo perché nonc'è caos. Ci prendonoin giro, non c'è caosperché non c'è vita.

Come è invece lasituazione oggi?

Qui non ci sono leidee, se tu mi daiun'idea si parte da qual-cosa. E' tutto così daanni. Non ti chiedo di

rimettere in piedi la città, qui ci vorranno15 anni! Abbiamo una classe dirigente chelitiga quotidianamente. Non ci sono statele proposte.

Ad oggi pagate le tasse?Cominceremo a ripagarle da gennaio

2012 al 40%. Il Presidente di Regione hadetto anche che dovevamo ringraziarlo. Iopago per avere un servizio, ecco a voi ilservizio!

Sono tornati gli aquilani in città?Ci sono ancora persone che vivonosul-

la costa, negli alberghi. Ad oggi tra gli abi-tanti che vivono in assistenza nel Proget-to CASE e nei MAP e chi vive in autonomianon arriveremo nemmeno a 50mila per-sone. Fai conto che questa città contava70mila persone …

E i lavori di ricostruzione?I lavori per le case E (inagibili) non si sa

se partiranno mai. Ogni settimana c'è unanuova ordinanza. Ogni volta che presen-

tano un progetto lo bloccano. Non c'è lavolontà di ricostruire. Se provi ad entrarea casa tua, per dare una controllata o perprendere qualcosa, rischi pure una multasalatissima e una denuncia.

C'è ancora la voglia di combattere?I comitati ci sono ancora, ma è suben-

trata un sacco di stanchezza e umiliazio-ne. Siamo presi in giro … Tra quattro me-si ci sono le elezioni per il nuovo sindacoe chi eleggi? Chi si prende la responsabi-lità di amministrare una città terremota-ta? Il sindaco uscente è invotabile, si ve-de solo dalle telecamere.

E gli anziani come vivono?Sono aumentati i suicidi, sono stati sra-

dicati e portati in un albergo o a vivere nel-le 'New Town', dove non cisono mezzi di collegamen-to. Se non hanno aiuto dafigli o conoscenti restanolà. Le New Town hanno di-sgregato completamente,non c'è neanche un bar al-l'interno. Quindi se io vo-glio andare ad incontrarepersone non ci posso andare, non c'è unafermata dell'autobus, se non hai la mac-china sei tagliato fuori. Costano 2700 eu-ro al metro quadro. Hanno preso i terrenialla povera gente e li hanno espropriati,senza dare loro nemmeno un euro.Hannoreso terreni agricoli edificabili. Però i ter-reni della Chiesa non sono stati toccati.

E i giovani?Il sindaco ha dato l'ordinanza che i lo-

cali del centro storico devono chiudere amezzanotte. Una città che è sempre sta-ta città universitaria … Hanno messo que-sta ordinanza perché ci sono problemi di

ordine pubblico, perché dicono che i ragaz-zi si ubriacano, ma non è un rimedio! Crea-no in più un danno ai proprietari dei loca-li del centro. I ragazzi che fanno? Non aven-do niente da fare si ubriacano e a volte puòsuccedere la rissa o qualche altra cosa. Inquesta città non c'è un campo di pallone,perché sono stati presi tutti per le tendo-poli e sono rimasti così. Se tu non dai del-le possibilità …

Cosa non raccontano de L'Aquila? La verità, che racchiude un sacco di sfac-

cettature. E' una città con 49 comuni ab-bandonati, anzi qua in cen-tro qualcosa si è fatta, maci sono comuni come SanGregorio che sono rimastial 6 aprile. La realtà è chec'è stato un terremoto dueanni e mezzo fa e siamo ri-masti a quella data. Ci so-no ancora milioni di cas-

saintegrati che dovranno ricominciare apagare le tasse, c'è una speculazione su-gli affitti perché nessuno controlla. Arrivia pagare anche 1.000 Euro al mese perabitare in una città terremotata.

Non potreste trovare voi cittadini uncandidato sindaco?

C'è l'idea di trovare un candidato comu-ne tra noi, ma è difficile perché si dovreb-be sedere al tavolino con i cittadini e de-cidere insieme cosa fare. Ma chi trovi? For-se con l'entusiasmo di due anni fa si pote-va fare, oggi è subentrata la stanchezza …

FEDERICA GRAZIANI

Durante il quinto viaggio della redazio-ne de La Fiera dell'Est nei paesi colpiti

dal sisma nel 2009, abbiamo ripercorso tut-ti quei luoghi, già visitati in precedenza, tor-nando anche a Paganica. Mentre ci trova-vamo tra i vicoli di questo splendido paese,con grande stupore, ci siamo imbattuti inun signore che usciva da casa sua, il qualeha voluto raccontarci quel-lo è costretto a passareda quando la sua abita-zione è stata dichiaratainagibile.

Lui continua ad anda-re, ci entra due volte asettimana per dare damangiare ai suoi gatti. Perraccontare tutto ciò cheabbiamo ascoltato, use-remo un nome di fantasia, Roberto, perchése l'intervista fosse rintracciata, rischiereb-be di essere denunciato e costretto a paga-re diverse centinaia di euro di multa.

Roberto come si "vive" oggi a Paga-nica?

Si vive così tanto per non morire.Qual è la situazione?E' grave, è ancora al punto di partenza.

Stanno facendo, ma non si vede niente.Hanno sistemato qualche casa, ma non nelcentro storico.

Adesso dove abita?Sto nel PROGETTO CASE, ancora non so

che fine farò. Io qui non ci potrei nemme-no venire, è stato dichiarato tutto inagibi-le, però ho un po' di gatti e gli porto da man-giare, altrimenti rischiano di morire.

Non avete paura ad entrare in que-ste case pericolanti?

Si verificano ancora piccole scosse, simi-li a quelle che hanno preceduto il terremo-to del 6 aprile …

Cosa state facendo per cercare di rien-trare nelle vostre case?

Si sono costituiti dei gruppi di lavoro condegli ingegneri, che han-no presentato diversi pro-getti, il problema poi è chequesti progetti dovrebbe-ro essere anche approva-ti. Non si sa se si ristrut-turerà quello che c'è o sesi butterà giù tutto per ri-costruire. Io spero che ri-strutturino, alla mia casaci sono affezionato. È, co-

me sempre, una questione si governo. Giàsiamo stati fortunati a cacciare il preceden-te

I suoi amici, la gente che conoscevala vede ancora?

Ci siamo tutti perduti, chi è andato nellacasetta di campagna, chi è stato assegna-to al PROGETTO CASE, ma questo non èsuccesso solo a Paganica. Quel terremotoè stata veramente una bomba, in televisio-ne cercano di minimizzare, ma è stata unacatastrofe.

Che tipo di aiuti avete ricevuto?Una tenda per i primi 6 mesi, poi mi han-

no promesso un container, ma non è maiarrivato. Mi sono arrangiato in un'altra ca-sa colpita dal terremoto. Spero solo che tut-to questo abbia una fine. ANDREA CAVADA

NEL SILENZIO SPETTRALE DEL PAESE DI PAGANICA, INCONTRIAMO UN ANZIANO SIGNORE CHE

IN MODO FURTIVO ENTRA NELLA SUA CASA. OCCHI LUCIDI, SGUARDO SPENTO. "SONO RIMA-STI QUI I MIEI GATTI, NON POSSO FARLI MORIRE. SONO GLI UNICI ABITANTI RIMASTI”.

"SI VIVE TANTO PER NON MORIRE"

“Ricostruzione? Mancano le idee”EUTIZIO CRUDELE È STATO IL NOSTRO CICERONE NELLA MATTINATA CHE CI HA VISTI AL CENTRO STORICO DE L'AQUILA. CI RACCONTA LA SUA VERITÀ SULLA SITUAZIONE DELLA RICOSTRUZIONE.

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 3 ANNO V12

Per Colle degli Abeti assegnazione par-ziale della territorialità per l'iscrizio-ne al prossimo anno scolastico all'Isti-

tuto Comprensivo Nuovo Ponte di Nona. Adeciderlo la delibera del Consiglio d' Istitu-to dello scorso 13 febbra-io, che ha individuato il pe-rimetro di competenza intre zone: il quartiere Pon-te di Nona Nuova, una par-te di Prato Fiorito tra viaBorghesiana via Pratolun-go e via Andria, inclusoviale Prato Fiorito, e la col-linetta di Colle degli Abeti, che comprendevia Caputo, via Petrilli, via Orsenigo, viaMarvelli e via Tancredi.

Un rischio annunciato e temuto da tantefamiglie di Colle degli Abeti che restano co-sì fuori dall'assegnazione del massimo di 50punti previsti per la territorialità. Una solu-zione necessaria per la scuola, che dalloscorso 1° settembre è stata resa autono-ma diventando un istituto comprensivo. "Fi-no a quest'anno avevamo un bacino d'uten-za deliberato dalla scuola Falcone, di cui era-vamo come scuola media una succursale -spiega la professoressa Dina Moscioni, pri-mo collaboratore del dirigente scolasticodell'Istituto Nuovo Ponte di Nona - Da set-tembre siamo autonomi e quindi ci siamotrovati a dover ricominciare daccapo. Finoall'anno scorso, il nostro bacino d'utenzacorrispondeva al quartiere Ponte di NonaNuova, Prato Fiorito che da sempre è sta-ta inclusa perché in alcune zone non ci so-no autobus di linea e trasporti, ed era sta-to considerato anche Colle degli Abeti, checomunque già l'anno scorso non aveva as-segnati punteggi di residenza".

Ma nuovo anno scolastico, nuove iscri-zioni e nuove regole, anche per il traspor-to comunale degli scuolabus. E sono pro-prio i nuovi criteri di assegnazione del pul-

mino che hanno orientato l'Isti-tuto su come mappare il terri-torio di competenza. "Dato chenon esistiamo ancora comescuole del quartiere sulle map-pe del Municipio, abbiamo de-ciso di mantenere quanto fat-to storicamente - precisa la pro-

fessoressa Moscioni - Quindi i bambini diPrato Fiorito, poi abbiamo deciso di pren-dere la collinetta di Colle degli Abeti perchéa differenza di via Bello non è servita dagliautobus. Abbiamo cercato di interpretare lacircolare che dice che chi non ha mezzi pub-blici avrà lo scuolabus, come questa zonadi Colle degli Abeti. Per tutti gli altri, var-ranno comunque da punteggio essere ge-nitori lavoratori e avere altri figli iscritti". Ecommenta: "Non è che non li vogliamo, maabbiamo cercato di prendere in mano la si-tuazione perché era disastrosa".

Spiegazioni a parte, le famiglie escluseda questa nuova territorialità non hanno ap-preso con piacere la notizia, sentendosi an-

cora una volta non tutelate nei loro dirittiperché abitanti di un quartiere sorto e svi-luppato su promesse non mantenute.

"In prospettiva la nostra idea in consiglioè che potremmo allargare dall'anno succes-sivo il bacino d'utenza - aggiunge la profes-soressa - Magari dando dei punteggi diver-sificati, tipo 50 punti Ponte di Nona Nuova,30 Prato Fiorito e Colle degli Abeti e così via.L'esperienza ci farà aggiustare il tiro".

Ma a pochi giorni dalla scadenza delleiscrizioni, il prossimo 20 febbraio, il comi-tato di quartiere Colle degli Abeti annunciaazioni in risposta chiedendo che "Colle de-gli Abeti venga ricompreso nell'IC NuovoPonte di Nona e vengano riconosciuti ai suoiabitanti i 50 punti che spettano al requisi-to della residenza, riservandoci se necessa-rio di ricorrere alle vie legali e di protesta-re in tutte le sedi competenti. Chiediamoinoltre di impedire che Colle degli Abeti su-bisca questa ulteriore ingiustizia". Basta chenon si scateni la solita guerra tra poveri …

ANNA GIUFFRIDA

AREA PRENESTINA, SALE E SOPRALLUOGHI NELLE SCUOLE

Rami spezzati e salite ghiacciate. Laprima nevicata del 3 febbraio ha

coinvolto anche le scuole dell'area pre-destina.

Prima di riaprire a studenti e insegnan-ti, sono stati fatti degli interventi duran-te un sopralluogo dai volontari della Pro-tezione Civile del gruppo 'Roma Est Lun-

ghezza' accompagnati dal Presidente del-la Commissione Urbanistica Marco Di Co-simo. "Abbiamo fatto un sopralluogo coni ragazzi della Protezione Civile Roma Este i volontari hanno sparso un po' di sa-le. Non c'era nessun problema struttu-rale né pericoli immediati - dice il Presi-dente Di Cosimo - C'era qualche ramocaduto solo alla Falcone a causa della ne-ve, e la mattina dopo è andata la squa-dra del Comune di Roma che ha taglia-to questi rami penzoloni e sparso il sa-le, così in caso di gelate non c'era peri-colo di scivolare".

Interventi che il gruppo di Lunghezzaavrebbe programmato anche nel fine set-timana successivo, in occasione della se-conda nevicata. "Anche in questi giorni soche faranno un giro per spargere un po'disale nelle strade - prosegue Marco Di Co-simo - I volontari hanno fatto davvero ungrande lavoro durante questo periodo, so-no encomiabili". ANNA GIUFFRIDA

DOPO LA PRIMA ABBONDANTE NEVICATA, IL COMUNE HA FATTO UN SOPRALLUOGO TRA LE SCUOLE

CHIUSE DEL VERSANTE PRENESTINO. AD ACCOMPAGNARE IL PRESIDENTE MARCO DI COSIMO IL

GRUPPO ROMA EST LUNGHEZZA DELLA PROTEZIONE CIVILE CHE IN QUESTI GIORNI DI GELO E NE-VE HA SPARSO IL SALE SU MOLTE STRADE.

Tre quarti d'ora di giochi e attività, primache suoni la prima campanella a scuola

alle 8 e trenta. L'associazione Sport e Mo-vimento, che ha sede presso la scuola Cor-bellini a Ponte di Nona Nuova, ha riapertole iscrizioni da un paio di settimane riatti-vando un servizio di pre - scuola già speri-mentato lo scorso anno. "L'attività è abba-stanza tranquilla. Cerchiamo di mantenerei bambini seduti e fargli fare delle attivitàmanipolative, o se hanno compiti o altro dafare li seguiamo - spiegano dall'associazio-ne - Si tratta di intrattenerli anche con gio-chi e disegni a tema con il periodo. È un'at-tività richiesta dai genitori e dal quartiere,e noi abbiamo dato l'adesione per dargli unamano".

Il gruppo è composto infatti da un teamdi insegnanti, diplomati Isef e abitanti nelquartiere, che opera nelle tre scuole di viaCorbellini, via Gastinelli e piazza Muggia. Ilservizio al momento è attivo solo nel ples-so della Corbellini, perché "è lì che c'è sta-ta richiesta da parte dei genitori". Nonostan-te le difficoltà, legate ai pochi spazi dispo-nibili nella scuola, le attività sono riprese eanche le nuove iscrizioni. "Raccogliamo ade-sioni anche a distanza di un mese, perchéla programmazione è molto semplice - ag-giunge uno degli insegnanti - C'è solo unapiccola assicurazione di 5 euro e un costomensile di 25. I locali che ci ha assegnatola scuola sono assicurati, ma non essendouna vera aula abbiamo deciso di assicurar-li comunque". "Il problema è che l'aula puòportare non più di 10 bambini - commen-tano dall'associazione - A giugno, quandoripresenteremo la domanda alla scuola, chie-deremo di nuovo un'aula grande per poteraccogliere più bambini. Anche perché ades-so sono pochini, ma più ne abbiamo più riu-sciamo a modellare il prezzo".

Dalla materna alle elementari iscrizioniaperte al pre - scuola 2012, fino ad esauri-mento posti. ANNA GIUFFRIDA

CORBELLINI, PRE - SCUOLA 'A NUMERO CHIUSO'

Cronache dal confine del tempo e del comune Quelli della luna, già perché i residenti del complesso Parco La Bor-ghesiana sono dipendenti dalle fasi lunari, fanno festa a luna piena per-ché si riesce a vedere a 2 metri . Tutto questo e la pericolosità che ne consegue e i furti che hanno su-bito non scuote nessuna coscienza perché siamo pochi e perché sia-mo al confine, cittadini di terza classe, isolati, nascosti sotto il tappeto,dimenticati dalle istituzioni, da un anno facciamo solleciti e chiediamoun intervento per mettere i sicurezza la zona, ma il solo intervento cheabbiamo visto è la rimozione dei cartelloni che pubblicizzavano il complesso, i vigili hanno giu-stificato l'intervento facendoci notare che gli stessi deturpavano la vista dei monti .....Vuoi mettere ? Al buio e senza alcuna sicurezza ma che vista mozzafiato! Paolo Scarpinati

Colle degli Abeti, centinaia fuori graduatoria all’IC Ponte di Nona

RETTIFICA

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

QUELLI DELLA LUNA .....

Nell'articolo pubblicato sul nostro giornale nel numero 2 del 4 febbraio 2012pag. 10 dal titolo "Castelverde, la materna di Largo Rotello aprirà a settem-bre" abbiamo erroneamente riportato che la scuola in apertura è una mater-na. Si tratta invece di un asilo nido. Ci scusiamo per l'errore con i genitori ei cittadini tutti. La redazione

RIAPERTE LE ISCRIZIONI PER IL SERVIZIO DI

PRE - SCUOLA CHE SI SVOLGE NELLA SCUOLA

CORBELLINI. NONOSTANTE I POCHI SPAZI A DI-SPOSIZIONE L'ATTIVITÀ È AL SUO SECONDO AN-NO. L'ASSOCIAZIONE SPORT E MOVIMENTO, CHE

ORGANIZZA IL SERVIZIO, CONTA DI OTTENERE

ALMENO IL PROSSIMO ANNO UN'AULA CHE AC-COLGA PIÙ DI 10 BAMBINI.

A LARGO ROTELLO NASCERÀ UN ASILO NIDO, NON UNA MATERNA

COME TEMUTO DAI CITTADINI DI COLLE DEGLI ABETI, LA DELIBERA DEL CONSIGLIO D' ISTITUTO

NUOVO PONTE DI NONA HA ESCLUSO DAL BACINO D'UTENZA E DAI 50 PUNTI DATI IN BASE ALLA

TERRITORIALITÀ, CENTINAIA DI FAMIGLIE DEL QUARTIERE. AGLI ALTRI RESTA LA MAGRA CONSOLA-ZIONE DI AVERE DUE LINEE DI AUTOBUS CHE COLLEGANO QUELLA PARTE DI QUARTIERE AD ALTRE

SCUOLE.

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 3 ANNO V14

Dopo la crisi e la chiusura forzata a cau-sa della straordinaria nevicata a Ro-ma, per il bar situato al numero 43 di

via Avola, di proprietà della Signora Halla-na Barreto, ci si son messi anche i rapina-tori. "Non bastavano tutte le problematichedovute alla crisi e poi alla neve.

Ora abbiamo subito anche una rapina, secontinua di questo passo siamo in ginocchio- queste le parole di Hallana la proprietariadel bar che la notte tra il 9 ed il 10 febbraioè stato rapinato. Tutto è successo in pienanotte intorno alla 3.45, quando tre personeancora non identificate, sono arrivate davan-ti la serranda dell'attività commerciale e, gra-zie all'aiuto di enormi cesoie, sono riuscitead aprirsi il passaggio attraverso la saraci-nesca per entrare all'interno del bar. Gli sprov-veduti ladri, nel tagliare la serranda, hannofatto un gran baccano, che ha svegliato i pro-prietari dell'intero stabile che dormivano alprimo piano. Spaventati dai rumori che pro-venivano da fuori, i residenti hanno avverti-to immediatamente il 112. "Per fortuna - con-tinua Hallana - i proprietari del palazzo han-no avvertito la polizia che in pochissimi mi-nuti è arrivata sul posto". Gli agenti con unavolante sono riusciti a raggiungere il bar invia Avola, dove hanno incrociato i ladri cheavevano praticamente svuotato il locale.

Avvertito il rumore delle sirene, i tre ladrise la sono data a gambe, nascondendosi inmezzo ai campi che si trovano di fronte al-l'attività e facendo perdere le loro tracce. For-tunatamente hanno lasciato dietro di lorogran parte del bottino. "Sono scappati come

hanno visto i lampeggianti delle macchinedella polizia - racconta Hallana - pratica-mente si sono quasi incrociati con la polizia,sembrerebbe che forse un agente abbia an-che sparato un colpo".

I tre balordi, prima dell'arrivo della volan-te, avevano già portato via i televisori e sta-vano cercando di forzare le "slot machines",ma grazie all'arrivo degli agenti non sono riu-sciti a portare via nient'altro che due com-puter portatili. Gran parte della refurtiva è

stata riconsegnata alla proprietaria, che oradovrà sborsare una cospicua somma di de-naro per rimettere a nuovo il locale a causadei danni. "Non è la prima volta che subia-mo un furto - conclude Hallana - ricordo chepochi anni fa, in un anno, ci hanno rapinatoben dieci volte e oggi ancora stiamo pagan-do i danni degli altri furti. Quello che mi dafastidio è che nei PC rubati c'erano cose in-time, come le foto dei miei figli, questo mifa preoccupare".

I ladri sono riusciti a fuggire senza lascia-re traccia. Sicuramente al momento gli agen-ti stanno indagando su quanto accaduto,mentre Hallana continua a rimanere incre-dula davanti ai resti della porta a vetri chei tre delinquenti hanno sfondato a calci perentrare nel locale. ANDREA CAVADA

Icarabinieri della stazione di Tor Bella Mo-naca hanno arrestato due giovanissimi

ragazzi romani per i reati di rapina aggrava-ta in concorso e tentata rapina aggravata inconcorso. Tutto è accaduto nel tardo pome-riggio di martedì 7 febbraio, quando un mi-nore di 17 anni ed un altro ragazzo di 20 an-ni, entrambe romani, sono saliti a bordo del-l'autobus 055 ed hanno iniziato ad insulta-re e sbeffeggiare un ragazzino di 16 anni,anche lui romano.

Una volta concluso con gli insulti, i duehanno atteso che la povera vittima si appre-stasse a scendere presso la fermata di viadi Rocca Cencia. Una volta fermi sul marcia-piede, con estrema velocità, gli hanno strap-pato dal collo una collanina d'oro per poi dar-sela a gambe e far perdere le loro tracce. Ilconducente del mezzo, accortosi di ciò chestava accadendo e in virtù della collabora-zione nata tra personale Atac e Carabinieri,ha immediatamente allertato le forze del-l'ordine, le quali hanno dato inizio alla cac-cia all'uomo. Poco dopo però, lo stesso ten-tativo di rapina è stato segnalato anche daun 'autista della linea 314, in prossimità divia Massa San Giuliano, nel quartiere di Ca-stelverde. Anche questo secondo tentativodi rapina era analogo al primo e anche que-sta volta la vittima era un ragazzo di 16 an-ni, al quale era stato sottratto un braccialein oro.

I militari hanno confrontato i fatti, riscon-trando che le descrizioni dei due "bulli" coin-cidevano in entrambe le rapine. Pochi minu-ti dopo, infatti, una volante è riuscita a rin-tracciare i due sospetti nel quartiere di Ca-stelverde, poco distanti dal luogo dell'ultimarapina, nei pressi di un "Compro Oro". I duegiovani sono stati immediatamente blocca-ti e dopo gli accertamenti di rito è scattatala perquisizione da parte dei militari. I due,risultati incensurati al controllo, pensavanodi averla fatta franca ma la titolare del ne-

gozio di compravendita oro è uscita fuoriconsegnando ai militari la refurtiva, poco pri-ma venduta, prova della loro colpevolezza.Per i due non c'è stato più nulla da fare, so-no scattate le manette e l'accusa di rapinaaggravata in concorso e tentata rapina ag-gravata in concorso. Il più giovane dei due(17 anni), prima è stato trasportato in ca-serma e poi accompagnato al centro di pri-ma accoglienza in via Regina Anielli. Diver-sa la sorte per il 20enne, suo compagno,che, una volta trasportato in caserma, è sta-to trattenuto nella camera di sicurezza. En-trambi i giovani sono stati messi a disposi-zione dell'autorità giudiziaria, in attesa delprocesso per direttissima. In merito all'ac-caduto abbiamo ascoltato anche la proprie-taria del negozio di "compro oro" la qualepur consapevole di "aver fatto la cosa giu-sta" ha preferito non rilasciare dichiarazioniin merito.

La stretta collaborazione tra il personaleATAC e i Carabinieri continua a portare risul-tati. Infatti, già il 21 gennaio scorso, sem-pre grazie ad una segnalazione di un con-ducente, i militari sono riusciti ad arrestaredue cittadini romeni che aggredivano e ra-pinavano i passeggeri all'interno dei mezzipubblici e, sempre grazie a questa collabo-razione, il 2 febbraio scorso le forze dell'ori-ne sono riusciti ad inchiodare due "pusher"di origine africana che per riuscire a spac-ciare la droga e non essere scoperti viaggia-vano a bordo degli autobus di linea.

ANDREA CAVADA

Le prime settimane dell'anno hanno portato ai citta-dini di Colle degli Abeti almeno uno dei tanti inter-

venti attesi. Dopo un sopralluogo effettuato dai respon-sabili dell'ufficio decoro, la vallata del Fosso Benzone,da tempo ridotta a discarica, è stata pulita e sgombe-rata dagli accampamenti che da tempo si erano inse-diati.

Una vicinanza che negli ultimi mesi ha costretto i cit-tadini del quartiere a convivere con emissioni di fumofastidiose e nocive, causate dai materiali dati alle fiam-me nel fosso. Ma anche con il rischio dei furti, che sisono intensificati durante le feste natalizie, costringen-do i cittadini e il comitato di quartiere all'ennesima se-gnalazione all'amministrazione e alle autorità prepo-ste. "E' stato un intervento coordinato - spiega Fede-rico Verdicchio, presidente del comitato di quartiereColle degli Abeti - Abbiamo fatto un sopralluogo con l'ufficio decoro, e poi siamo stati con-tattati anche dalla polizia municipale dell' VIII . Ha preso parte anche il consorzio, fornen-do i mezzi pesanti per intervenire. Sapendo dove passavano i camioncini, noi abbiamo in-dicato dove mettere il blocco di cemento per impedirne il passaggio". "E' stato faticoso,perché si è fatto dopo numerose segnalazioni" aggiunge poi Verdicchio. Un intervento chedovrà ostacolare l'ingresso dei nomadi con i furgoni all'interno del fosso. Un passo in piùverso la civiltà per questo quartiere, dove ogni servizio dovuto è sempre una conquista.E almeno questo "speriamo sia definitivo", si augura Verdicchio. ANNA GIUFFRIDA

Ha parcheggiato lo scooter davanti ad un supermercato, lasciandolo ilmezzo a motore acceso, poi ha fatto irruzione all'interno dell'attività com-

merciale per rapinarla. Tutto è accaduto nella tarda serata di mercoledì pri-mo febbraio, quando un pregiudicato romano di 40 anni ha parcheggiato ilsuo scooter davanti al piazzale di un supermercato nel quartiere di CollePrenestino, lasciandolo a motore acceso, poi ha afferrato la pistola che por-tava con se, nascondendola in tasca, si è infilato uno scaldacollo portando-lo all'altezza del naso, in modo da coprire il proprio viso ed ha fatto irruzio-ne nel locale, dirigendosi verso le casse per mettere a segno una rapina. Iltentativo di furto del pregiudicato però ha avuto vita breve. Infatti, proprio inquel momento, in quella zona stava transitando una volante dei carabinieridel gruppo radiomobile di Roma.

I militari a bordo dell'auto, insospettiti dallo scooter in moto, posizionato

sul cavalletto, si sono fermati ed hanno deciso di verificare cosa stesse ac-cadendo. Nel frattempo all'interno del supermercato i dipendenti non si so-no fatti intimorire dal pregiudicato che, spaventato dalla reazione del perso-nale, si è dato alla fuga. Il rapinatore, una volta guadagnata l'uscita, a manivuote ha trovato i carabinieri che lo stavano aspettando.

I militari hanno immediatamente bloccato il balordo sequestrando la pi-stola che, in seguito è stato scoperto essere un'arma giocattolo usata nelladisciplina del "softair", alla quale, era stato sfilato il tappo rosso di sicurezzaper farla sembrare vera. Una volta ammanettato il soggetto, i carabinieri han-no eseguito gli accertamenti di rito dai quali è emerso che il nome del 40en-ne romano era già noto negli archivi delle forze dell'ordine, a causa di reaticommessi in precedenza. Il pregiudicato è stato poi trasportato presso la ca-serma in attesa del processo che avverrà per direttissima. ANDREA CAVADA

CASTELVERDE. ARRESTATI DUE BULLI CHE RAPINAVANO PASSEGGERI NEGLI AUTOBUS

COLLE PRENESTINO. ARRESTATO PREGIUDICATO PER RAPINA

FOSSO BENZONE, SGOMBERO (DEFINITIVO?) DEI NOMADI

HANNO COMPLETAMENTE DISTRUTTO LA SERRANDA DI UN BAR PER RAPINARLO. SI SONO FAT-TI STRADA CON DELLE CESOIE, POI HANNO SFONDATO LA PORTA VETRATA A CALCI. MENTRE

SACCHEGGIAVANO IL LOCALE È INTERVENUTA LA POLIZIA CHE HA RECUPERATO IL BOTTINO, MA

I TRE LADRI SONO RIUSCITI A FUGGIRE.

NELLE SCORSE SETTIMANE UN INTERVENTO COORDINATO DELL'UFFICIO DECORO CON I VI-GILI DELL' VIII MUNICIPIO, E LA COLLABORAZIONE DEL COMITATO DI QUARTIERE, HA POR-TATO ALLO SGOMBERO DEGLI ACCAMPAMENTI INSEDIATI NEL FOSSO BENZONE A COLLE DE-GLI ABETI.

CONTINUA A PORTARE RISULTATI LA COLLABORAZIONE NATA TRA PERSONALE ATAC E CARABI-NIERI. DOPO I QUATTRO ARRESTI AVVENUTI POCO PIÙ DI DUE SETTIMANE FA GRAZIE ALLE SE-GNALAZIONI DEI CONDUCENTI DEI MEZZI PUBBLICI, LO SCORSO 7 FEBBRAIO I MILITARI ARRESTA-NO PER RAPINA ALTRI DUE BULLI IN VIA MASSA DI SAN GIULIANO.

UN PREGIUDICATO ROMANO HA FATTO IRRUZIONE ALL'INTERNO DI UN SUPERMERCATO DI COLLE PRENESTINO. IMPAURITO DALLA REAZIONE DEI DI-PENDENTI HA CERCATO DI DARSI ALLA FUGA, MA ALL'ESTERNO LO STAVANO ASPETTANDO I CARABINIERI.

Via Avola. Rapina al bar senza bottino

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PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 3 ANNO V 15

Abbiamo intervistato il preside del li-ceo Amaldi di Tor Bella Monaca, cuiè stata affidata la sede dell'istituto

superiore di Castelverde. Corsi di inglese ebiblioteca aperta per uso extrascolastico so-no alcuni dei progetti a cui il preside sta pen-sando per la succursale di via Picciano.

La sede del liceo di Castelverde è sta-ta affidata all' Amaldi. È soddisfatto?

Sì, non posso che essere soddisfatto. L'VIII municipio è il più grande, il più popo-loso e demograficamente il più giovane diRoma. Nonostante ciò è dotato di un solopolo liceale L'apertura della sede di Castel-verde permetterà di coprire maggiormentel'utenza.

Alcuni affermano che nella periferieci sia più richiesta di istituti tecnici piut-tosto che licei. Cosa ne pensa? È d'ac-cordo?

Io parlo di cifre ufficiali. Nel nostro mu-nicipio ci sono 8.000 studenti residenti chefrequentano le scuole superiori fuori dell'VIII municipio. Licei del centro come il New-ton e il Plinio sono pieni di studenti che liraggiungono prendendo il treno alla stazio-ne di Lunghezza. Quindi secondo me c'è bi-sogno di una sede liceale in più in questomunicipio. Poi, non vorrei che dietro alla ri-chiesta del tecnico ci fosse qualcosa che nonsi ha il coraggio di dire apertamente: il li-ceo si fa al centro e la periferia si può "ac-contentare" dell'istituto tecnico. Le perife-rie hanno diritto ad avere il liceo. Anzi, lescuole del centro, per quanto siano presti-giose, sono ubicate in edifici vecchi, dellevolte fatiscenti. Noi a Castelverde abbiamouna scuola nuovissima e di ultima genera-zione dove far sorgere un liceo.

Patrizia Marini, la preside dell'Istitu-to agrario Emilio Sereni, non ha nasco-sto il proprio disappunto per la sceltadi un liceo a Castelverde. Afferma chec'è bisogno di investire di più nei tec-nici. In una precedente intervista ha af-fermato che chi sceglie il liceo rischiadi rimanere precario. Cosa ne pensa?

È un discorso vero in astratto. Però non

sono d'accordo quando l'applicazione con-creta consiste nel privare le periferie deilicei. Se c'è bisogno di più tecnici allora chesi aprano istituti tecnici in centro. Apriamoun tecnico al posto del Tasso o del Viscon-ti! Ma questo non lo pensa nessuno. Quac'è bisogno del liceo perché ce n'è solo uno.Non mi pare giusto che uno studente dell'VIII debba fare per forza un'ora di trenoper frequentare il liceo.

Le faccio la stessa domanda che hoposto alla Marini: pensa che le scuoledelle periferie siano lasciate indietro ri-

spetto ai licei del centro?Io prima di essere il preside dell'Amaldi

sono stato il dirigente scolastico del Plinio,una scuola storica del centro. Quindi possoparlare per esperienza personale. Non pen-so sia vero che le istituzioni abbiano un oc-chio di riguardo per i licei del centro. Anzi,devo dire che l' Amaldi è molto seguito dal-la Provincia di Roma. Semmai si può direche gli studenti di Roma sono agevolati dalfatto che molte cose le hanno vicine, per-ché a Roma tutto è in centro. Cosa non al-trettanto vera nelle zone periferiche.

Aprirà la biblioteca della sede di Castel-verde per un uso extrascolastico?

Sì, assolutamente. Infatti quando sonostato trasferito qua ho fatto diventare bi-bliopoint la biblioteca dell'Amaldi per farlaaprire al territorio. La nostra biblioteca èaperta il pomeriggio per i cittadini. Primache arrivassi io non lo era. Per la sede diCastelverde ho già una proposta per la bi-blioteca, ma anche per i corsi di inglese aper-ti al territorio e per la palestra che sarà adisposizione della Polisportiva.

CRISTINA CORI

CENTRO POLIFUNZIONALE,

A CACCIA DEI FONDI PERDUTI“Anche la periferia ha diritto al liceo”

VILLAGGIO PRENESTINO, UN MONUMENTO PER (L'EX) LARGO FONDATORI

CASTELVERDE, CARNEVALE RINVIATO PER NEVE

LA RISPOSTA DI ROBERTO BIANCHET AL-LE PAROLE DELLA MARINI SULLA NECESSI-TÀ DEGLI ISTITUTI TECNICI IN PERIFERIA.

Se non è una piazza sarà un parco ad es-sere intitolato ai Fondatori di Villaggio

Prenestino. È di pochi giorni fa infatti la decisione de-

finitiva della commissione comunale di ri-fiutare la proposta, votata dai cittadini inassemblea oltre un anno fa, di nominare lapiazza del quartiere Largo dei Fondatori. Unrifiuto che non ha scoraggiato né i cittadininé il comitato di quartiere, che stanno se-guendo le fasi di realizzazione di una sta-tua commemorativa che sorgerà nello spiaz-zo che per volontà comunale si chiameràLargo Scapoli.

Il monumento rappresenterà un uomocon una zappa sulla spalle e una donna conun fascio di grano, in ricordo dei primi cit-tadini del quartiere. "Stiamo preparando ilmonumento - spiega Fabio Capitanelli, Pre-sidente del consorzio di Villaggio Prenesti-no - Abbiamo contattato un marmista perfare il basamento sotto in travertino, e il co-struttore che ha realizzato la piazza ha da-to incarico ad uno scultore per fare il mo-numento, che abbiamo già visionato e ac-cettato. Sotto la statua ci scriveremo 'Ai Fon-

datori'". Ma anche un'altra parte del Comu-ne si sta attivando per fare in modo che lavolontà dei cittadini venga in qualche mo-do ascoltata. Il Presidente della Commis-sione Urbanistica Marco Di Cosimo, presen-te all'assemblea del dicembre 2010 per l'in-titolazione della piazza, ha proposto di no-minare ai padri fondatori il parco di via Fos-so Scilicino, che a breve dovrebbe aprire icancelli al pubblico. "Di Cosimo ci ha dettoche suggerirà alla commissione di titolarealmeno il parco 'ai Fondatori', visto che nonci hanno accettato il largo - Adesso dovre-mo aspettare che la commissione deliberisu questa cosa". Chissà che almeno stavol-ta la voce dei cittadini possa essere valuta-ta e accolta. ANNA GIUFFRIDA

“Sembra che i fondi della Regione nonci siano più. Abbiamo fatto una ve-

rifica ed è questo che emerge". Il paven-tato rischio di un definanziamento dei la-vori per il centro polifunzionale, che dovràsorgere a Villaggio Prenestino, è confer-mato dal Comune. Ma sull'opera in moltinon intendono scrivere la parola fine. Par-tendo dalla ditta costruttrice Barberini, cheha confermato che faranno partire i lavorial termine delle piogge abbondanti tra fi-ne febbraio e i primi di marzo, arrivando alComune di Roma che sta cercando di re-cuperare i fondi tra quelli comunali.

"Stiamo cercando di capire come reim-postare i fondi - fa sapere il Presidente del-la Commissione Urbanistica al Comune Mar-co Di Cosimo - Probabilmente o cerchere-mo di farcelo rifinanziare dalla Regione ovediamo se riusciamo a rimediare un po'di fondi in bilancio". Una ricerca non sem-plice, consapevole anche il Comune del fat-to che "soprattutto dopo il Patto di Stabi-lità, il Comune non brilla certo per i bilan-ci".

La sola garanzia che quest'importanteopera veda la luce in periferia, è quella da-ta dal Comune, attraverso il Presidente DiCosimo, che ribadisce "ci stiamo lavoran-do". E aggiunge: "Nel giro di 15 - 20 gior-ni dovremmo avere la prima bozza di bi-lancio e cercheremo con l'assessore Ghe-ra di inserirlo". ANNA GIUFFRIDA

NUOVO, E DEFINITIVO, NO DELLA COMMISSIONE COMUNALE ALLA RICHIESTA DEI CITTADINI DI TI-TOLARE LA PIAZZA DELLA CHIESA DI VILLAGGIO PRENESTINO LARGO DEI FONDATORI. IL PRESI-DENTE DI COSIMO PROPORRÀ ALLA COMMISSIONE DI NOMINARE CON QUEL NOME ALMENO IL PAR-CO DI VIA FOSSO SCILICINO. E INTANTO SI PROGETTA UN MONUMENTO COMMEMORATIVO DA DE-DICARE AI FONDATORI DEL QUARTIERE.

IL CARNEVALE DI CASTELVERDE SLITTA AL 19 FEBBRAIO E RECUPERERÀ IL 26 A CAUSA DEL GE-LO CHE HA INVESTITO ROMA ALLA VIGILIA DELL'EVENTO. ANNULLATA L'ESIBIZIONE DELLA BAN-DA VITERBESE LA FRUSTICA.

SI LAVORA PER IL CENTRO POLIFUNZIONALE DI

VILLAGGIO PRENESTINO. DOPO L'ANNUNCIO DI

DUE SETTIMANE FA DELLA DITTA COSTRUTTRICE

BARBERINI CHE I LAVORI INIZIERANNO ENTRO

I PRIMI DI MARZO, IL COMUNE SI STA ATTIVAN-DO PER RECUPERARE I FONDI CHE LA REGIONE

AVREBBE CANCELLATO PER LA REALIZZAZIONE

DELL'OPERA.

Cambio di programma per il carnevale diCastelverde. L'evento, quest'anno giun-

to alla decima edizione e previsto per do-menica 12 febbraio, è stato annullato. Ladecisione è stata presa dall'associazione cul-turale Castellaccio, l'ideatrice del Carneva-le del quartiere, che ha dovuto rinviare l'even-to a causa della neve dello scorso 11 feb-braio. Infatti le strade sono state ritenuteancora insicure, a causa del ghiaccio che du-rante la notte ha ricoperto via Massa SanGiuliano.

Quindi per motivi di sicurezza il Carneva-le slitta a domenica 19 e replicherà il 26. Laprima giornata si aprirà con la tradizionalecorsa simbolica di Roma Est Runners e con-

tinuerà con la musica di La Strabanda, or-chestra della scuola di musica popolare diTestaccio. Annullata invece l'esibizione del-la banda folk la Frustica di Faleria, che avreb-be dovuto partecipare il 12 febbraio.

Il tanto atteso gruppo viterbese che van-ta partecipazioni alla parata del ColumbusDay di New York e a Hong Kong per il Ca-podanno cinese, non potrà venire a Castel-verde né il 19 né il 26 per impegni già inagenda. CRISTINA CORI

DA LUNEDÌ A VENERDÌ DALLE 08.25 ALLE 19.10IL SABATO DALLE 08.25 ALLE 12.35

POSTA CASTELVERDE CAMBIA ORARIO

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 3 ANNO V16

Adistanza di mesi dallavisita del sindaco Ale-manno a Castelverde,

nel corso della quale presen-tò le nuove opere in program-ma per i mesi successivi nelquadrante prenestino, alcuniprogetti hanno visto la posa della primapietra, altri sono ancora un miraggio.

Tra le opere che avanzano c'è il par-cheggio con annessa area verde in via Fos-so Scilicino. I lavori dell'area, che si affac-cia sul parco giochi, sono in fase di ulti-mazione, e per l'utilizzo del parcheggio bi-sognerà attendere il collaudo finale. Pro-cede come da calendario anche l'interven-to sugli spazi esterni alla scuola Falconein via Fosso dell'Osa, sempre a VillaggioPrenestino. I lavori partiti gli ultimi giornidel 2011 prevedono l'allargamento dellastrada, la realizzazione dei marciapiedi edell'impianto di acque chiare, e un nuovoparcheggio per il quale sono già partite leindagini archeologiche.

Tra le opere del Comune, realizzate ascomputo dal consorzio locale, c'è la rea-

lizzazione di un nuovo asilo nido che ospi-terà 60 bambini. Il progetto, approvato eappaltato, ha ricevuto di recente gli ulti-mi nullaosta tecnici per far partire i lavo-ri. Dopo il via libera di Genio Civile e Asle dopo aver apportato alcune modificheper far convivere l'edificio con un'anticastrada romana rinvenuta nell'area, il con-sorzio di Villaggio Prenestino garantisceche "i lavori adesso partiranno presto".

Un'ultima opera, presentata ad ottobredal comune per Villaggio Prenestino è ilrifacimento dell'ultimo tratto di via Fossodell'Osa. L'intervento, completamente acarico dell'amministrazione comunale, èincluso nel bilancio 2011 e l'inizio dei la-vori è previsto per il 2012. Sperando cheil Patto di Stabilità non abbia congelato ifinanziamenti anche a quest'opera.

Anche un'altra opera non ascomputo aspetta da tempodi passare dalle promesse aifatti. È il residence per anzia-ni, previsto a Ponte di NonaNuova. La struttura, già esi-stente e acquistata dal Comu-

ne di Roma, sarà dotata di 94 apparta-menti e dovrebbe essere operativa già dal2012. Di fatto, da ottobre ad oggi, l'aper-tura di questo residence è ancora impan-tanato negli uffici comunali e l'ammini-strazione non sa indicare una data certadella sua inaugurazione.

Oltre a quest'opera, che sulla carta do-veva essere più semplice da realizzare per-ché già acquisita, nel 2012 sono in pro-gramma altre due opere entrambe in fa-se di approvazione. La sistemazione del-la rotatoria di via Noale, con il rifacimen-to dell'asfalto in via di Salone, e un par-cheggio con area verde in via delle Cer-quete. Seguiremo l'avanzare di questeopere, gravate da un impegno diretto delComune di Roma e del sindaco con i cit-tadini. ANNA GIUFFRIDA

CLAUDIO ROSONE, UN ANNO DOPO

“Claudio non è morto, è qui con noi".Queste le parole di Monsignor Li-

berio Andreatta, che lo scorso 10 febbra-io ha celebrato una messa commemorati-va per ricordare Claudio Rosone.

Ad un anno dalla scomparsa dello sto-rico maestro di judo di Castelverde, la Po-lisportiva lo ha voluto ricordare con unamessa che si è tenuta nel centro sportivo.Per un pomeriggio la palestra è stata adi-bita a chiesa. L'altare è stato collocato da-vanti al nuovo stemma della Polisportiva eai Kakemono appesi al muro, in cui le ve-loci pennellate riportano i principi del ju-do. Lo spazio in cui normalmente i ragaz-zi si allenano è stato diviso in due parti. Difronte all'altare, seduti sul tatami, i giova-ni allievi di judo e dietro, i cittadini di Ca-stelverde che, nonostante l'allerta neve,non hanno voluto mancare alla comme-morazione del Maestro.

La comunità si è stretta intorno a Clau-

dio nel ricordarlo riempiendo lasala della palestra. Presenti nonsolo i familiari, gli amici e i paren-ti, ma anche semplici conoscen-ti, perché il Maestro lo ricordanotutti. Il vescovo durante la celebrazione haricordato Elisa, la figlia di Claudio, anchelei precocemente scomparsa, ed ha volu-to rimarcare l'importanza della memoriaperché "non si muore veramente quandosi vive nel ricordo delle persone".

E nel ricordarlo Monsignore Andreattaha affermato di aver imparato a conosce-

re Claudio dalle parole e dai racconti del-la comunità. "Ho capito fin dalla prima vol-ta che sono stato invitato alla Polisportivaquanto sia forte il ricordo di Claudio nellacomunità, perché chi fa del bene non vie-

ne dimenticato. E Claudio, l'ho ca-pito da come ne parlate, ha fattomolto per il quartiere ed è statoun esempio per tutti. La vostrapresenza qua oggi dimostra chenon è morto, ma è vivo nei vostricuori e vive nella Polisportiva, cheè l'esempio tangibile di ciò che halasciato al quartiere e di una vita

dedicata agli altri". Al termine della cerimonia Christian Ci-

lia, in qualità di presidente della Polispor-tiva, ha voluto ringraziare monsignore An-dreatta per la sua presenza e per la mes-sa donandogli una targa dorata in cui è raf-figurato il logo della Polisportiva.

CRISTINA CORI

Opere quadrante prenestino, tra parole e fattiDA VILLAGGIO PRENESTINO A CASTELVERDE, ARRIVANDO A PONTE DI

NONA NUOVA. LE OPERE GARANTITE AI CITTADINI DA ALEMANNO,NELL'ASSEMBLEA PUBBLICA A CASTELVERDE DELLO SCORSO OTTOBRE,SOLO IN PARTE STANNO DIVENTANDO REALTÀ. TANTE ALTRE SONO FI-NITE NELLA TAGLIOLA DEL PATTO DI STABILITÀ O DISPERSE TRA GLI

UFFICI DEL COMUNE.

SI È TENUTA NELLA PALESTRA DEL CENTRO SPORTIVO LA MESSA IN RICORDO DI CLAUDIO ROSONE.

“La legalità, innanzitutto!". È questa laparola d'ordine che caratterizza le scel-

te educative e formative dei progetti promos-si dall'Istituto comprensivo Ponte di Nona vec-chio - Lunghezza. Un impegno quotidiano deidocenti, culminato lo scorso 25 gennaio nel-la prima lezione - dibattito condotta da cin-que esperti del Tribunale di Roma nell'audi-torium della scuola Ciriello.

"Il progetto 'Regoliamoci' abbraccia tutti igradi scuola, infanzia, primaria e secondaria.Dopo varie lezioni teoriche sui temi più im-portanti della legalità, lo scorso 25 gennaio èstato realizzato il primo evento comune - spie-ga l'insegnante Laura Berlingieri, referentedel progetto Legalità - Il nostro Piano di Of-ferta Formativa si intitola 'Opportunità' e hacome obiettivo più importante la legalità. Ilnostro istituto è ubicato in un quartiere ca-ratterizzato da problematiche socioeconomi-che. Condizioni che emergono a scuola nonsolo con problemi di apprendimento, ma so-prattutto tra i ragazzi che portano nelle clas-si il loro vissuto".

Una realtà difficile, soprattutto per questipiccoli studenti, che si è tradotta in un'oppor-tunità di crescita e che "ha avuto il merito diaver unito tutti docenti nelle linee di interven-to da adottare per dare a loro un'alternativasana, una possibilità alta di crescere", aggiun-ge la Berlingieri.

Nel corso dell'evento, che ha coinvolto ibambini dei plessi della Ciriello, della Martel-li di Lunghezza e della prima media di via Maz-zolari, gli esperti hanno parlato con loro di le-galità. La risposta dei ragazzi è stato un to-tale coinvolgimento sulle questioni toccate,che ha aperto il vero dibattito con gli espertitra domande e spiegazioni.

Un appuntamento in tre tappe, che prose-guirà il prossimo 29 febbraio per concludersia fine anno scolastico con la realizzazione diun cortometraggio basato sul bullismo, a cuistanno già lavorando i ragazzi dei vari plessiaffiancati dagli operatori della Cospexa. "Col-go l'occasione per ringraziare il preside, pro-fessore Raso, per essere sempre presente evicino a questo tipo di progetti e la Cospexa,che come sempre c'è e permette la fattibilitàdi progetti didattici che la scuola da sola nonpuò realizzare", conclude l'insegnante Berlin-gieri. ANNA GIUFFRIDA

SCUOLA CIRIELLO, LEZIONI DI LEGALITÀSI È SVOLTO LO SCORSO 25 GENNAIO IL PRIMOINCONTRO - DIBATTITO SULLA LEGALITÀ, ORGA-NIZZATO DALL'ISTITUTO COMPRENSIVO PONTE DINONA VECCHIA E LUNGHEZZA. UN PROGETTO INTRE TAPPE COMUNI, CHE CULMINERÀ CON LA REA-LIZZAZIONE DI UN CORTOMETRAGGIO, E CHE OGNIGIORNO RIPARTE DELLA FORMAZIONE IN AULA DEIRAGAZZI.

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 3 ANNO V18

Via di Torrenova 700, un'area della te-nuta Vaselli situata fra Colle Prene-stino, Torre Angela e Tor Bella Mo-

naca. E' qui che sta nascendo un impiantodi compostaggio privato della TecnogardenService srl, una ditta brianzola specializza-ta nel recupero di legno residuale e scartiverdi (ciò che resta dalla manutenzione diparchi e giardini) e nella creazione di com-post ed energia da fonti, come il legno ap-punto, rinnovabili. Nessun danno per i cit-tadini vicini e per l'ambiente, dunque. Ep-pure almeno fino allo scorso dicembre lepreoccupazioni c'erano. Non si sa mai, sver-samenti e roghi non autorizzati sono all'or-dine del giorno in Italia, meglio vigilare.

"Oltre ai residenti di Tor Bella Monaca,Colle Prenestino e Torre Angela, molto vi-cino ci sono due scuole: la Maria Grazia Cu-tuli e la Romero", spiega il presidente delcomitato di Colle Prenestino Oriano Rebi-scini. Proprio lui, a marzo 2011 scriveva alPresidente Lorenzotti chiedendogli, "perquanto pertinente con le competenze mu-nicipali, di impedire l'apertura di un sito didubbia destinazione". Qualche mese più tar-di, lo scorso ottobre, il cdq di Colle Prene-

stino si rivolge al N.O.E. chiedendo un so-pralluogo. I controlli arrivano il 9 dicembre,dalla Provincia, Dipartimento Servizi di Tu-tela Ambientale. I funzionari non vengonoricevuti dall' amministratore delegato delgruppo, ma da un suo dipendente, PrunaBogdan Gheorghe, che li accompagna nel-la ricognizione. 19mila mq di terreno deli-mitato su due lati da una recinzione metal-lica e sugli altri due da un fronte di cava."Nell'impianto erano visibili un cumulo di ri-fiuti vegetali e un cumulo di compost; se-

condo quanto dichiarato dal sig. Bogdan so-no stati portati allo scopo di mostrare ai re-sidenti il tipo di attività a cui l'impianto èstato destinato, ovvero il compostaggio dirifiuti ligneo cellulosici derivanti dalla ma-nutenzione del verde", scrivono i due fun-zionari nella loro relazione. Mancano anco-ra i macchinari, gli irrigatori, c'è solo la pe-sa, non collegata alla rete elettrica, e la va-sca di raccolta delle acque meteoriche. L'im-pianto funzionerà a pieno regime dalla pri-mavera, quando si avranno molti rifiuti a

disposizione. Le conclusioni dei due funzionari France-

sco Masi e Annabella Portanova sono con-fortanti. "L'impianto, tranne che per il 'lo-cale pesa' ancora in costruzione e per gli ir-rigatori assenti, risulta conforme alla plani-metria prodotta dalla ditta a corredo dellacomunicazione di inizio attività presentata;l'assenza di qualsivoglia attrezzatura/mac-chinario indicherebbe che lo stesso non èin attività; al momento del sopralluogo nonè stato riscontrato alcun elemento tale dafar ritenere che nel sito in parola venganosvolte attività diverse da quelle di compe-tenza di questo servizio". Per chiudere, "nonè stata riscontrata la presenza di esalazio-ni maleodoranti".

Sembra tutto sotto controllo dunque. "Noivigileremo, continueremo a controllare chenon si faccia nulla di non autorizzato. Dob-biamo sempre stare attenti, e c'è un'altracosa che ci preoccupa. Il traffico potrebbeaumentare", spiega Oriano Rebiscini. Pro-prio alle quattro strade… DAVIDE LOMBARDI

La grande nevicata è intervenuta drasticamente nella soluzione del-l'annoso problema degli alberi di Villaggio Falcone. Da tempo ave-

vamo fatto presente all'amministrazione municipale, nella figura del-l'Assessore Brunetti e all'Assessore Madama, il problema di quei ramipericolanti in via Aldo Capitini, divenuti l'incubo di tutti i residenti del-le case popolari. Nella notte tra il 3 e il 4 febbraio, i grossi rami hannoceduto alla forza della natura. La neve li ha fatti cadere e un granderumore ha svegliato dal sonno i cittadini.

Fortunatamente, questo incidente è avvenuto in un orario notturno,altrimenti sarebbe davvero potuta accadere una tragedia. Il problemaalberi ha colpito tutta la città, in particolare il nostro municipio, ma chegli alberi di via Aldo Capitini sarebbero caduti i cittadini lo segnalava-no da quasi un anno. E noi con loro. Per giorni gli alberi sono rimastia terra, impedendo il transito sui marciapiedi dei cittadini, e un ramo,per giorni, ha penzolato sulla strada. Grazie all'intervento del consi-gliere Mastrangeli, è venuta sul posto la Protezione Civile Le Torri, cheha tagliato il ramo e accatastato da una parte gli alberi caduti. Si aspet-ta ora un intervento di pulitura dell'area. Ora, se Alemanno ha detto che "gli alberi di Roma non sono abituati allaneve come quelli del Nord Italia", e già questo si commenta da solo, gli alberi di Villaggio Falcone, quartiere abban-donato per antonomasia dalle istituzioni, dove il fai da te regna sovrano e i cittadini si sentono ospiti indesiderati, sidovrebbero quindi abituare a sopportare terremoti, tempeste, cicloni e meteoriti? Tanto a Villaggio Falcone chi cipassa? Giusto chi ci vive. Per il resto non si vede mai nessuno da queste parti … FEDERICA GRAZIANI

DOVE MANCA L'AMMINISTRAZIONE, CI PENSA LA NATURAPARCO PONTE DI NONA NUOVA, EMERGENZA NEVE E PALI

SI TROVA TRA I QUARTIERI DI TORRE ANGELA, TOR BELLA MONACA E COLLE PRENESTINO,DOVREBBE CREARE COMPOST DAL RECUPERO DI LEGNO RESIDUALE E SCARTI VERDI, E ENTRE-RÀ A PIENO REGIME DALLA PROSSIMA PRIMAVERA.

CAVI DELLA CORRENTE ADAGIATI SUI PRATI E GROSSI RAMI ANCO-RA DEPOSITATI A TERRA. DOPO LA RECENTE NEVICATA, NEL PARCO

DI VIA CHIODELLI SI CONTANO NON SOLO I DANNI DELLA NEVE MA

SOPRATTUTTO QUELLI DEL DISSERVIZIO.

CADUTI GLI ALBERI IN VIA ALDO CAPITINI, A VILLAGGIO FALCONE, DA TEMPO SEGNALATI ALL'AMMINISTRAZIONE MUNICIPALE.

Colle Prenestino, nasce un impianto di compostaggio

Adistanza di una settimana dalla nevicata dello scorso 3 feb-braio, il parco che costeggia via Chiodelli a Ponte di Nona

Nuova porta ancora i segni dell'emer-genza neve. I pini lungo il viale interno,spezzati dalla neve, in alcuni punti for-mano quasi una barriera che impediscea chi frequenta il parco di camminare insicurezza. Ma qui, dove le famiglie por-tano i bambini a giocare, il rischio mag-giore sono i fili elettrici, crollati al suoloinsieme ai deboli pali di legno che por-tano l'elettricità nel parco giochi. "Ci so-no rami di alberi, fili della corrente spez-zati e caduti a terra. È impraticabile -commenta una giovane mamma che frequenta il parco - Uno ciporta i bambini, e lasciano tutto così com'era subito dopo che hanevicato". Un'area verde al centro del quartiere, che negli ultimigiorni ha tagliato in due la zona costringendo alcuni cittadini alunghi percorsi alternativi. Un disagio comprensibile e accettabi-le nell'immediatezza dell'emergenza. Ma che si è già tradotto inun evitabile disservizio. ANNA GIUFFRIDA

PRIMA

DOPO

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PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 3 ANNO V 19

‘Non sapevo che era urgente l'inter-pello, lo faccio subito'. Dopo l'en-nesima svista, stavolta del notaio

del Comune, che non sarebbe stato infor-mato dell'impellenza di questo atto da in-viare all'Agenzia delle Entrate, si rimette inmoto a singhiozzo la vicenda dell'esproprionel piano di zona Castelverde B4.

Il 2011, nonostante le incertezze e il pe-so di tanti errori, si era chiuso almeno conla conferma che il 6 dicembre era stato fat-to l'interpello all'Agenzia delle Entrate. Unparere che entro 4 mesi doveva stabilire lapercentuale di pagamento che il Comunedovrà versare per l'acquisizione dei terre-ni. Un termine che non è mai partito, co-me la richiesta del notaio, e che i cittadinicoinvolti sono venuti a sapere per caso."Quando doveva partire l'interpello a di-cembre avevamo chiesto di velocizzare lacosa, e lì c'era stato promesso che la se-greteria del sindaco se ne sarebbe occupa-

ta e avrebbe sollecitato l'Agenzia- dice Carmine D'Anzica, che conaltre 35 famiglie aspetta da annidi avere la sua casa - Noi intanto abbiamofatto delle ricerche parallele all'Agenzia del-

le Entrate e abbiamo scoperto che questointerpello non era mai stato fatto. Ne ab-biamo parlato subito con Di Cosimo che,alla fine, ha sollecitato il notaio".

Ad interpello inviato un paio di settima-ne fa, continua l'attesa della rispo-sta. Il rischio temuto da queste fa-miglie è che il Comune non abbia incassa l'eventuale importo più alto dapagare. Un timore su cui l'ammini-strazione comunale non dà certez-ze. "Secondo me non ci sono proble-mi, ma bisogna capire in che per-

centuale rientriamo: se c'è una procedurapotrebbero essere 40mila euro, se ce n'è

un'altra sono 250mila euro - spiega MarcoDi Cosimo, Presidente della CommissioneUrbanistica al Comune - Ad oggi la certez-za delle due cose non ce l'ho. Bisogna ve-dere se ci sono in bilancio i capitoli di spe-sa, ma di questo mi preoccupo di meno per-ché se non ci sono li troviamo".

Denaro che il Comune recupererebbe daun separato fondo degli espropri. "Di Cosi-mo aveva detto che dovrebbero avere an-che il 20% prendendoli dal fondo espropri- prosegue Carmine - Si era preso una set-timana per controllare se la somma c'era,però ancora non sappiamo niente".

Nessuna novità neanche dalla segreteriadel sindaco, per sollecitare una risposta an-ticipata all'Agenzia delle Entrate. Compliceanche la neve, negli uffici comunali chiusila pratica è stata congelata. Basterà il di-sgelo per mettere fine ad un vergognosocatalogo di sbagli e negligenze comunali?

ANNA GIUFFRIDA

Castelverde B4, primo interpello ‘bluff’ANCORA UN ERRORE NEL PIANO DI ZONA, VERGOGNA DI ROMA CAPITALE, CASTELVERDE B4 ACOLLE DEGLI ABETI. DOPO L'ANNUNCIO A DICEMBRE DELLA PARTENZA DI UN INTERPELLO SUL-LA QUESTIONE ESPROPRIO, I CITTADINI SCOPRONO CASUALMENTE CHE LA RICHIESTA URGENTE

ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE NON È MAI PARTITA.

“Ilampioni di via Giuseppe Fer-ro non sono a norma", que-

sto il verdetto finale dei tecnici diAcea che durante l'ispezione han-no rilevato una serie di differen-ze rispetto alla normativa. Aceanon può quindi prendere in cari-co i lampioni che, finché non sa-ranno adeguati alla norma, nonpotranno essere attivati. Ben quat-tro i punti che risultano in diffor-mità rispetto alle prescrizioni tec-niche. Innanzitutto, l'impianto ri-sulta essere in classe prima, invece che in se-conda, e i pali con portelle, i corpi illuminanti e iquadri di comando non sono conformi alle spe-cifiche Acea.

Gli abitanti degli stabili di Largo Monsignor diMiccoli, via Liberti e via Ferro, stanchi della man-canza di illuminazione pubblica, a fine gennaiohanno presentato una raccolta firme con la qua-le richiedono agli assessorati all' Urbanistica, alPatrimonio e Case, ai Lavori Pubblici e al Dele-gato alla Sicurezza Ciardi di intervenire. "La stra-da è stata ultimata nel 2010 e l'anno successivola zona ha cominciato ad essere molto abitata.Nonostante ciò i lampioni che ci sono non han-no mai funzionato", spiega Federico Verdicchiodel comitato di quartiere di Colle degli Abeti. "Nel-la raccolta firme abbiamo chiesto che qualcunointervenga perché si tratta di una questione di si-curezza. Innanzitutto, in zona c'è un'alta percen-tuale di furti. Ma è anche pericoloso e difficile par-cheggiare e arrivare al portone di casa nel buiopiù totale". "Si tratta di opere di prima urbanizza-zione, è assurdo che l'illuminazione pubblica nonsia mai stata attivata", dice Antonella Ranisi, re-sidente in zona.

I lampioni sono stati ultimati da Cogedil, im-presa a cui erano stati affidati i lavori per l'illumi-nazione pubblica. Asubappaltare l'opera era sta-to il consorzio edile che aveva edificato alcunepalazzine di Colle degli Abeti. Intanto, i lampionirimarranno spenti fino a quando non saranno si-stemati secondo le norme. Ma non è ancora chia-ro a chi spetta questo lavoro. Il Comune non sene può occupare direttamente perché si tratta diun'opera iniziata e portata a termine da una dit-ta privata. Spetterebbe alla Cogedil rimettere ma-no ai lampioni. Ma il rischio è che il tempo di at-tesa si allunghi se quest'ultima affermasse di averoperato in conformità alle normative vigenti. "Siaprirebbe un contenzioso", spiega Verdicchio.

È sempre a causa di un contenzioso che i re-sidenti hanno atteso per più di un anno l'ispezio-ne di Acea. Infatti la Cogedil, che prima di dicem-bre non era ancora stata pagata, si rifiutò di con-segnare la documentazione necessaria per l'at-tivazione dei lampioni. Ancora una volta a rimet-

terci saranno gli abitanti di Colle degli Abeti, checontinueranno a vivere senza illuminazione pub-blica. Loro malgrado continueranno a parcheg-giare e cercare il portone di casa al buio, maga-ri aiutandosi con la flebile luce di un cellulare. Spe-rando di non essere rapinati prima di varcare lasoglia. CRISTINA CORI

L’ascensore o l'illuminazione delle scale. Autaut: non si possono avere tutte e due. Re-

stare al buio quando si rientra a casa la sera, op-pure salire a piedi. Ardua la scel-ta tra le due alternative per gli in-quilini delle case popolari di viaCaterina Usai 22.

"Da Capodanno non abbiamola luce delle scale. I tecnici ci han-no spiegato che la corrente c'èo per l'illuminazione o per l'ascen-sore", dice Franca Giovannini,inquilina del terzo piano. "Alla fi-ne abbiamo scelto l'ascensoreperché nel palazzo ci sono si-gnori anziani e disabili". Ma no-nostante la scelta sensata deicondomini, i problemi per i disa-bili rimangono. Infatti la luce nonè l'unica cosa a non funzionare.

All'entrata è stata montata la piattaforma ele-vatrice per chi non riesce a camminare o ha dif-ficoltà a deambulare. Ma non funziona. "È co-

me se non cifosse. Sembrafinta - dice Ma-rina, la figlia diFranca - Pernon parlare deigradini dellescale che si so-no crepati e per-dono pezzi".

La neve e ilghiaccio delleultime settima-ne non hannofatto che peg-giorare la situa-zione di unquartiere a cuii problemi cer-to non manca-no. "Il Comuneci ha abbando-nati quando hanevicato. Abbia-mo dovuto spa-lare da noi la ne-ve che si era ac-cumulata difronte casa eabbiamo spar-

so il sale sulle scale per sciogliere il ghiaccio". Con la nevicata dello scorso 4 febbraio a Pon-

te di Nona i rami dei pini mai potati sono cadutisui marciapiedi e sulla strada. "Nessuno si oc-cupa di noi", lamenta la gente in strada. "Sonomesi che denunciamo la mancanza di manuten-zione degli alberi. Infatti sotto il peso della neveè caduto un pino. Prima o poi doveva succede-re. Questa è l'Italia: aspettano che muoia qual-cuno per intervenire", dice Raffaelina Valentiniche racconta dell'umidità con cui deve convive-re la figlia. "Mio genero ha dovuto riparare a spe-se proprie il tetto perché per un anno dal soffit-to pioveva acqua".

Inutile chiamare la Romeo e inviare solleciti."Fanno orecchie da mercante". Molti ci hannoperso le speranze e, come spesso accade neiquartieri popolari, la gente si riunisce per trova-re una soluzione ai disagi. "Tempo fa si era rot-to il portone di casa. Invece di denunciare il gua-sto alla Romeo, che tanto non se ne sarebbe co-munque occupata, abbiamo fatto una colletta ecosì con i soldi di tutti i condomini abbiamo pa-gato a spese nostre il fabbro. Così abbiamo fat-to prima". CRISTINA CORI

LA COGEDIL CONSEGNA I DOCUMENTI PER L'ATTIVAZIONE DEI LAMPIONI, MA ACEA NON LI PREN-DE IN CARICO PERCHÉ NON REGOLARI ALLE NORMATIVE.

AI DISAGI CHE GLI ABITANTI DELLE CASE POPOLARI SI TROVANO AD AFFRONTARE TUTTI I GIOR-NI, SI SONO AGGIUNTI ANCHE QUELLI LEGATI AL MALTEMPO.

COLLE DEGLI ABETI. VIA FERRO RIMANE AL BUIO CASE POPOLARI VILLAGGIO FALCONE, MANCAVA SOLO LA NEVE

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 3 ANNO V20

Pecoraro va avanti, se ne frega del Mi-

bac, di Villa Adriana e dei vincoli idro-

geologici e prosegue come un carro

armato. I rilievi delle Cidiemme

Engineering a Corcolle sono fi-

niti, il sito è "idoneo" e a breve

dovrebbe essere pronto il pro-

getto preliminare della discari-

ca.

Nel frattempo la Commissio-

ne Parlamentare sulle attività il-

lecite connesse al ciclo dei rifiu-

ti è sempre più interessata alla cava di Cor-

colle e ai titolari di 'Ecologia Corcolle srl'. So-

no stati auditi infatti nei giorni scorsi sia Giu-

seppe Piccioni, socio al 50% della società,

che il padre dei fratelli Botticelli. Ecologia

Corcolle prese in affitto il terreno dalla Bri-

xia prima che fosse localizzata la discarica,

al modico prezzo di 6mila euro l'anno.

Sorprendente l'audizione dell'amministra-

tore del Castello di Corcolle. "Io non sono a

favore della discarica, ho un agriturismo lì

vicino. Un giorno si presenta da me Claudio

Botticelli, esperto del

settore rifiuti di cui io

non capisco niente e mi

fa la proposta per ge-

stire una eventuale di-

scarica. Ma dovevano

essere rifiuti inerti". Il

provvedimento di loca-

lizzazione della discari-

ca è stato impugnato al Tar del Lazio sia da

Brixia che dalla società agricola 'Castello di

Corcolle'. Ma come: prima Piccioni accetta

l'offerta di Botticelli e poi fa di tutto per evi-

tare questa discarica? Cincischia Piccioni,

parla di rifiuti inerti mentre è chiaro che nel-

la ragione sociale di 'Ecologia Corcolle' c'è il

trasporto e trattamento di qualsiasi tipo di

rifiuti. Fra cui, è ovvio, i rifiuti solidi urbani.

Ma Piccioni la ragione sociale della società

che ha contribuito a formare neanche l'ha

letta, dice. D'altronde lui, con la decisione

del prefetto di espropriare e procedere con

bando pubblico, si ritroverebbe senza terre-

no espropriato, con l'agriturismo danneggia-

to e senza neanche più la gestione della di-

scarica. Forse sono questi i veri motivi della

sua contrarietà. Piccioni annuncia anche la

sua intenzione di lasciare la società.

I fratelli Botticelli fanno invece scena mu-

ta, e a parlare per loro è il padre Claudio, ve-

ro socio della 'Ecologia Corcolle srl'. L'idea

Corcolle, spiega Botticelli, parte dalla cava

di Lanuvio. "Salini ci conferiva terre da sca-

vo per quella nostra discarica, e mi convocò

per farmi gestire la loro discarica di inerti a

S. Vittorino. La cosa saltò, poi facendo dei

sopralluoghi ci accorgemmo di quell'altra

area, molto più grande. Ho preso contatti col

proprietario e gli ho fatto la proposta, che lui

ha accettato. Ma la mia intenzione non era

legata al discorso di Malagrotta". Non è un'in-

tuizione la sua, ma "conoscenza del territo-

rio e del proprio lavoro". "Purtroppo con l'in-

tervento del commissario con esproprio e

gara d'appalto ho solo perso 60mila euro",

si lamenta Botticelli. Che rincara: "Siamo sta-

ti esclusi da qualsiasi cosa, abbiamo fatto

un'offerta in cui chiedevamo la gestione del-

la discarica garantendo le opere compensa-

tive necessarie. Non risparmia neanche Cer-

roni: "E' venuto tre volte a fare offerte pre-

cise per Corcolle, sia a me che a Piccioni. Le

abbiamo rifiutate tutte". 'Corcolle Ecologia

srl' sarà sciolta, spiega intanto Botticelli, che

sulla proprietà del terreno dice: "Abbiamo

sempre trattato con la moglie di Piccioni, che

io sappia la Brixia è della sua famiglia da 60

anni". A fine audizione il magnate dell'im-

mondizia glissa sulle vicende giudiziarie che

lo hanno riguardato e lo riguardano: una è

ancora in corso e si dice estrano, sull'altra

parla di archiviazione. E lascia la Commis-

sione di Pecorella con la promessa di far ar-

rivare loro il provvedimento di archiviazio-

ne. DAVIDE LOMBARDI

Dopo tante segnalazioni di citta-dini preoccupati di non poter

camminare in sicurezza lungo viaSant'Elpidio a Mare a Corcolle, so-no iniziati da alcune settimane i la-vori di rifacimento delle caditoie. Gliultimi lavori sulla strada avevano in-fatti reso ancora più pericolosi que-sti tombini, sprofondati dal livellodell'asfalto. Un problema su cui staintervenendo la ditta che aveva svol-to inizialmente il lavoro sulla via.Buona la seconda, ci auguriamostavolta. ANNA GIUFFRIDA

CORCOLLE, MESSA IN SICUREZZA DELLE CADITOIE

“Tutto è iniziato circa dieci giorni fa", rac-conta Emiliano Gioia, un cittadino di Cor-

colle. Emiliano aveva parcheggiato il suo camionin via Monte Roberto, all'altezza del civico 52.Quando la mattina dopo è tornato a riprendereil mezzo, si è accorto che i "vampiri" gli aveva-no svuotato il serbatoio rubandogli tutti i 50 eu-ro di benzina che conteneva, lasciando il camioncompletamente a secco. "Non solo - continuaEmiliano Gioia - la notte dopo mi hanno ruba-to la cassetta degli attrezzi dalla cantina!".

Due furti in due giorni. proprio quando il po-vero Emiliano pensava fosse finita, è arrivataun'altra sorpresa. La mattina del terzo giorno,Emiliano si è recato a prendere il camion nelparcheggio e si è accorto che, ancora una vol-ta, qualcuno gli aveva svuotato il serbatoio dei

30 euro di benzina che aveva messo ilgiorno prima. Tre furti in tre giorni, sem-bra il nome di un film, invece è ciò cheè successo ad un cittadino di Corcolle.I furti, presumbilmente, sono avvenu-ti tra le 04.00 e le 05.00 del mattino enaturalmente non hanno riguardato solo Emi-liano Gioia. "Purtroppo non sono stato l'unicoad essere derubato - continua Emiliano - ancheun certo Roberto insieme ad Ernesto il proprie-tario della pasticceria. A lui hanno addiritturabucato i lucchetti che aveva messo al serbato-io".

Naturalmente Emiliano, dopo aver subito ifurti, si è recato nella stazione dei Carabinieriper sporgere denuncia e per cercare di far au-mentare i controlli nel quartiere. "Il fatto grave

in tutto questo è che quando qualcuno si pre-senta per sporgere denuncia, secondo il co-

mandante della stazione dei carabinie-ri, la 'misura è colma'. Quello che si ot-tiene - conclude Emiliano - è la solitagazzella su via Sant' Elpidio a Mare, chesi posiziona per eseguire i controlli del-le auto in transito tra le 16:00 e le 18:00e poi torna tutto come prima". A causadei furti, Emiliano ha dovuto applicare

dei lucchetti al serbatoio ed agli sportelli del suocamion. Come se non bastasse, ha acquistatoun sistema di telecamere WI- FI per tenere sot-to controllo, tutta la notte, il viale di casa sua,dove ormai è costretto a parcheggiare il suo ca-mion compiendo delle manovre assurde. Si spe-ra che ciò che è accaduto ad Emiliano e ad al-tre persone serva a far capire al signor Aleman-no che la sua campagna elettorale basata sul-la sicurezza, oggi può ritenersi un completo fal-limento. ANDREA CAVADA

Corcolle, auditi in commissione Piccioni e BotticelliI SOCI DELLA 'ECOLOGIA CORCOLLE SRL' AUDITI IN COMMISSIONE ECOMAFIE. INTANTO I RILIE-

VI SUL SITO SONO FINITI E A BREVE DOVREBBE ESSERE PRONTO IL PROGETTO DELLA DISCARICA.

EMILIANO GIOIA HA SUBITO TRE FURTI IN TRE GIORNI. A CORCOLLE I CONTROLLI NON SONO SUFFICIENTI

E LA SITUAZIONE FURTI SEMBRA DESTINATA A PEGGIORARE.

AUMENTANO I FURTI A CORCOLLE, DOVE SONO I CONTROLLI?

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TORRINUMERO 3 ANNO V22

“Mi dicono che devo avere lo sfrat-

to per ricevere una casa popo-

lare, ma a me da una roulotte

chi mi sfratta?", esordisce Daniela. Eppu-

re lei rischia di essere sfrattata anche dal-

la roulotte dell'ex marito. "Questo terreno

è suo, ma ha deciso di venderlo per com-

prarsene un altro nelle Marche, quindi ri-

schio di essere sfrattata anche da qui", spie-

ga Daniela. La domanda per la casa popo-

lare l'ha fatta anni e anni fa, ottenendo 8

punti. "La feci una volta, poi mi fermai se-

guendo i consigli di alcune amiche. Con due

ragazzini minorenni in una roulotte non vo-

levo correre il rischio che mi togliessero i

figli". Oggi una figlia ha superato la mag-

giore età, il ragazzo ha ancora 16 anni. "Ma

non ce la facciamo più a vivere in questa

situazione: io dormo qua sul divano, i due

ragazzi dormono nel letto".

La notte della nevicata è stata un incu-

bo per Daniela De Cristofaris, e non tanto

per il "freddo da morire". "Sono cascati tut-

ti i rami degli alberi sulla roulotte. Quella

notte cadevano uno dopo l'altro. Bene o

male la roulotte tiene, ma sulla tettoia ci

sono finestre in vetroresina, se un ramo le

sfonda possiamo anche morire". Per que-

sto Daniela e i figli si sono svegliati in pie-

na notte e alle 3 si sono recati a casa di

un'amica di Daniela che li ha ospitati per la

notte. "I vigili sono venuti domenica, han-

no detto che è un terreno privato e che lo-

ro non fanno i giardinieri".

Daniela cucina con un fornello elettrico,

lava i piatti, anche al gelo, in una fontana

che si trova fuori dalla roulotte. Anche fri-

gorifero e lavatrice sono fuori, con tanto di

prese di corrente pericolosissime, soprat-

tutto quando piove. Nei giorni del gelo "tut-

to il mangiare che era in frigo si è conge-

lato". Non solo, anche i tubi dell'acqua si

sono congelati, come spesso accade d'in-

verno, lasciando la roulotte senz'acqua per

quattro giorni. Per il riscaldamento c'è un

termosifone elettrico e una stufa a gas. "Ma

la stufa abbiamo paura ad usarla". Un al-

tro problema sono i topi enormi che spes-

so si aggirano intorno alla roulotte: sono

anche pericolosi, le ha detto l'ufficio igiene

dell'Ama. "Ma è sempre la solita storia: è

un terreno privato e la disinfestazione co-

sta moltissimo".

Nei suoi tentativi di avere casa ha cono-

sciuto tanti di quelli che lei chiama "onore-

voli". "Mi hanno fatto tante promesse, non

si preoccupi, la aiuteremo. Ma in sostanza

niente di niente". Parla di due persone che

hanno preso a cuore la sua situazione: pri-

ma il consigliere municipale Vendetti, in se-

guito al nostro articolo di un anno fa, poi il

Presidente della Commissione Urbanistica

Marco Di Cosimo.

"Lui si è impuntato che devo avere un

tetto. Però un residence, non più di quel-

lo". Daniela non è tanto allettata dal re-

sidence, ma forse ci andrebbe pure, se

non fosse costretta a cambiare la sua vi-

ta. "Io sto qui da 50 anni, qui ho tante si-

gnore per cui faccio vari lavoretti. Qui la

sera vado a lavorare in una pizzeria. Se

mi mandano in un residence a Trigoria do-

ve lavoro?".

Fra chi ha due case popolari, fra chi sfon-

da e occupa, lei ha deciso di fare le cose

regolari. "Ma una persona che vuole fare

le cose regolari, una famiglia che da 11 an-

ni vive in una roulotte, non ha diritto a una

casa? La casa non è un diritto per me?".

Nel frattempo si va avanti così: il ragaz-

zo è stato ricoverato all'oncologico pedia-

trico, Daniela e figlia vanno avanti con lo

Xanax per far fronte agli attacchi di pani-

co. "Non è possibile vivere così per 11 an-

ni: mio figlio non può ospitare amici, mia

figlia neanche lo dice alle amiche perché si

vergogna. Ma qui se fai le cose regolari non

ti fila nessuno". DAVIDE LOMBARDI

Daniela, 11 anni in una roulotteCON DUE FIGLI DI 21 E 16 ANNI DANIELA ASPETTA UNA CASA POPOLARE DA UNA VITA.E INTANTO VIVE IN UNA ROULOTTE IN VIA SAN BIAGIO PLATANI.

Dormivano accampati in mezzo al cam-

po di fronte al Liceo Scientifico Amal-

di, situato a Tor Bella Monaca in via Dome-

nico Parasacchi, alle spalle del Municipio. E

quando è arrivato il gelo anche per loro, co-

me per tutti gli altri senzatetto della capi-

tale, è scattata l'emergenza.

Alcuni clochard sono anche morti a Ro-

ma. Per i senzatetto dell'Amaldi si sono at-

tivati due consiglieri municipali, che hanno

trovato loro un po-

sto caldo. I consi-

glieri in questione

sono Grasso e Ma-

strangeli. Tutto par-

te da una segna-

lazione sul social

network Facebook

del consigliere Api.

"Lancio un appel-

lo: in mezzo al

campo di fronte al liceo Amaldi ci sono nu-

clei familiari senzatetto. C'è nel nostro Mu-

nicipio qualche associazione che può aiu-

tarli? Io sto facendo il possibile".

Poi si è attivato Grasso. "Ho letto la se-

gnalazione di Mastrangeli su Facebook e mi

sono attivato. Grazie alla comunità di San-

t'Egidio siamo riusciti a trovare loro dei po-

sti letto", spiega il consigliere Pd.

Mastrangeli dichiara di aver agito in se-

guito a delle segnalazioni di cittadini che tut-

ti i giorni vedevano questi homeless dai lo-

ro balconi. "Non se ne sono andati tutti -

spiega Mastrangeli - i cittadini mi hanno det-

to che alcuni sono ancora lì". Forse perché

bisogna difendere il territorio. Forse perché

nella peggiore delle guerre fra poveri anche

un posto letto di fronte all'Amaldi può es-

sere un alloggio privilegiato.

DAVIDE LOMBARDI

UN POSTO CALDO PER I SENZATETTO

‘Ad essere buoni ci si rimette sempre',

recita un vecchio proverbio. Questo

sarà stato il pensiero del povero 70enne che

lo scorso 2 febbraio è stato derubato di tut-

ti i soldi della pensione perché si è "fidato

troppo" di un suo conoscente.

Il 70enne romano, intorno le 13.00, era

seduto, con un suo amico, al tavolo di un bar

nei pressi del quartiere di Torre Maura. Men-

tre i due erano presi dalla conversazione si

è avvicinato a loro un giovane romano di 32

anni, il quale ha cominciato a raccontare la

storia della sua vita. Di essere uscito di ga-

lera da poco e di essere soggetto al regime

di arresti domiciliari. Il povero anziano com-

mosso dalle parole del giovane, che invece

aveva tutt'altre intenzioni, si è reso disponi-

bile a dare una mano.

Il 32enne a quel punto ha chiesto un pas-

saggio all'ingenua vittima, che lo ha condot-

to verso la sua auto. Saliti a bordo, il giova-

ne ha chiesto un prestito di 20 euro al 70en-

ne e mentre questo avviava il motore della

sua auto, si è accorto che il giovane gli ave-

va infilato le mani nella tasca destra della

giacca per rubargli il portafogli. La povera

vittima ha cercato di reagire, ostacolando il

ladro che, per tutta risposta, lo ha stratto-

nato e si è impossessato del suo portafogli

con all'interno i mille euro della pensione del-

l'anziano, dandosi poi alla fuga.

Il 70enne è riuscito ad avvertire gli agen-

ti del Commissariato Romanina che, inter-

venuti tempestivamente sul posto, hanno

iniziato le ricerche per rintracciare il malvi-

vente. Grazie ad alcune indagini incrociate

condotte su alcuni soggetti sottoposti agli

arresti domiciliari nella zona e ad alcune pat-

tuglie sono riusciti a rintracciare il ladro di

pensioni. ANDREA CAVADA

I CONSIGLIERI GRASSO (PD) E MASTRANGELI (API) SI ATTIVANO PER TROVARE POSTI LETTO AI

SENZATETTO CHE DORMIVANO DI FRONTE ALL'AMALDI.

Chi l'ha detto che essere invalidi debba perforza essere invalidante in tutti i sensi? IlSindacato dei Diritti degli Invalidi Disabili di-mostra con le sue iniziative che la vita nonsi ferma con la disabilità, ma che con l'ade-guato supporto istituzionale può continua-re in modo altrettanto dignitoso e autono-mo.

Sabato 18 febbraio, in occasione del car-nevale, il S.I.D.I., con la collaborazione diPegasus, Caravan Petrol e African Multi-service, si fa promotore di una festa aper-ta a tutti. L'invito a partecipare è rivolto atutti i cittadini dell'ottavo municipio: dalle ore15 di sabato 18 febbraio, tutti presso l'ExFienile di Tor Bella Monaca, in Largo Fer-ruccio Mengaroni! LUCIA BRAICO

Carnevale all' Ex Fienile

INVITO ALLA CITTADINANZA

DA PARTE DEL SIDI.

TORRE MAURA, ANZIANO

RAPINATO DELLA SUA PENSIONECON UNA STORIA STRAPPA LACRIME UN GIOVA-NE ROMANO DI 32 ANNI CONVINCE UN SUO CO-NOSCENTE 70ENNE A FARSI DARE UN PASSAG-GIO. NON APPENA I DUE SALGONO NELL'AUTO,IL GIOVANE STRATTONA L'ANZIANO DERUBAN-DOLO DI TUTTA LA SUA PENSIONE.

Page 23: La Fiera dell'Est n. 3 del 18 febbraio 2012

TORRI NUMERO 3 ANNO V 23

“Forse è l'ultima assemblea che te-

niamo su questo tema; - esordi-

sce Emanuela Casella nell'incon-

tro di presentazione del dimensionamento -

è ufficiale, la Romero è accorpata alla Basi-

le". E giù con gli applausi: è una folta assem-

blea quella del 13 febbraio nel teatro della

'Oscar Romero'. Ci sono anche Roberto Ca-

tracchia (Federazione della Sinistra) e il con-

sigliere regionale Fds Fabio Nobile. Quello

che ha presentato in Commissione Scuola la

modifica, approvata all'unanimità, che rac-

coglieva le indicazioni di genitori e insegnan-

ti della Romero. Il 3 febbraio, sotto la neve,

la Giunta Regionale ha approvato definitiva-

mente il piano.

Ma fra l'approvazione in commissione del

nuovo piano e la ratifica finale della Giunta

il Comune di Roma ci ha provato, incarican-

do i municipi di convocare le scuole accor-

pate per scegliere le sedi di segreterie e pre-

sidenze. Convocato in municipio anche il di-

rigente della Romero Giammarini. "Non mi

sono presentato, - spiega il dirigente scola-

stico - perché non c'era ancora l'ufficialità.

Ancora non sapevamo con certezza a che

scuola ci avrebbero accorpati". Infatti la scel-

ta delle sedi principali sarebbe stata fatta in

base al precedente piano, quello che non

smembrava la Romero ma la accorpava a

via dell'Archeologia.

Emanuele Casella specifica: "La nostra

non era una battaglia contro via dell'Archeo-

logia o contro Colle Prenestino, ma una bat-

taglia di territorio. La Romero doveva resta-

re a Torre Angela". Fabio Nobile elogia i cit-

tadini: "Vincere battaglie non è semplice.

Voi siete stati molto determinati. E in que-

sto piano di dimensionamento ci sono an-

cora tanti obbrobri che non siamo riusciti a

scongiurare, anche perché c'è stata meno

determinazione da parte dei cittadini". Lui-

gi Casella del comitato di quartiere elenca

le persone da non ringraziare: "Il Municipio,

Presidente e Assessore, l'Assessore comu-

nale De Palo". E parla di una vittoria a me-

tà: "Un dimensionamento non è mai una

vittoria".

Si chiude con un appello. Entro il 20 feb-

braio vanno fatte le iscrizioni per il prossimo

anno scolastico, e bisogna fare 'pubblicità'

alla Romero. Molte persone ancora non han-

no scelto, proprio a causa dell'incertezza del

futuro della scuola, e va spiegato loro che

questo accorpamento più razionale garanti-

sce la continuità didattica e territoriale.

E poi la Regione farà un monitoraggio del-

le varie iscrizioni, bisogna far vedere che la

Romero c'è, altrimenti si rischiano ulteriori

modifiche nei prossimi anni. Perché, per dir-

la come Emanuele Casella, "la battaglia è

vinta, ma la guerra no". DAVIDE LOMBARDI

Che tipo di operazioni avete compiuto?Prima di venerdì la Protezione Civile di Ro-

ma Capitale aveva già preparato un piano perspargere il sale nei punti nevralgici: ospedali,Asl, centri anziani, scuole, uffici pubblici. Quin-di giovedì abbiamo fatto quest'operazione dispargimento sale. Poi ha cominciato a nevicaree abbiamo dovuto fare altri tipi di operazioni.Rendere agibili gli ospedali in primis e andarenelle varie abitazioni di persone disabili per libe-rare le rampe d'uscita. Le chiamate arrivavanodalla Protezione Civile del Comune di Roma,siamo collegati via radio. ù

Altre chiamate ci arrivavano come associa-zione dal Municipio o da privati cittadini che ciconoscono. Abbiamo spalato neve, rimosso al-beri caduti a terra, e poi vari interventi 'a chia-mata'. Abbiamo fatto ieri sera gli ultimi interven-ti a Ponte di Nona per alcuni alberi ancora nonrimossi e a terra. In alcuni casi abbiamo agito

assieme ad altre associazioni. In totale abbia-mo sparso circa 30 quintali di sale e fatto 50 in-terventi mirati da venerdì a mercoledì.

Le zone in cui siete intervenuti di più?La zona nord , perché è la più esposta al fred-

do. Ancora oggi le strade sono gelate: parlo diBorgata Finocchio, Fontana Candida. Ancora ie-ri abbiamo portato del sale a Fontana Candida.C'era una disabile isolata che doveva andare afare delle visite e siamo intervenuti per consen-tirle di andare in ospedale.

Chi vi finanzia?Siamo convenzionati con Roma Capitale e

Regione Lazio. La Regione non ci dà nulla, aparte le divise. Sono 4 anni che chiediamo unmezzo e non ci viene dato. Noi in questi giorniabbiamo usato anche auto nostre private perportare sacchi di sale a singoli cittadini che ce lirichiedevano. Roma Capitale ci fa un conven-zione per un anno di 2000 euro in cui dobbiamofar entrare le spese per la benzina, le attrezza-ture, dobbiamo pagare l'infermiere che è una fi-gura professionale. Noi veniamo attivati dalleistituzioni, ma le istituzioni poi non ci aiutano,non ci danno né mezzi né attrezzature. Loro cihanno chiamato e noi abbiamo risposto con i no-stri mezzi. E questo è abbastanza scocciante.

Che mezzi avete?Siamo 30 uomini, abbiamo un'ambulanza che

di solito non usiamo in queste occasioni, ma chesiamo stati costretti a usare per portare gente al

pronto soccorso, una Fiat Punto, e basta. Nien-te spazzaneve, abbiamo spalato con le nostrebraccia. Ci siamo fatti via Acquaroni a piedi permettere in sicurezza gli alberi caduti.

E il Municipio?Lorenzotti non ci ha dato contributi ma ci tie-

ne in considerazione sul territorio per gli inter-venti. Molte chiamate arrivavano anche dal Mu-nicipio: riconoscono il lavoro che facciamo e giàquesto è tanto.

Perchè voi avete sparso il sale da giove-dì, se Alemanno dice che non sapeva nien-te?

Un piano antigelo c'era, noi siamo stati aller-tati dalla Protezione Civile di Roma Capitale.

DAVIDE LOMBARDI

L’esperienza ha una portata internazio-

nale che permetterà all'Università di Tor

Vergata di partecipare ad un'opportunità in-

terdisciplinare di grande importanza.

Gli atenei di Tor Vergata e della West Vir-

ginia University sono legati da interessi di ri-

cerca comuni e da una collaborazione stabi-

le, per cui è ormai testata la loro collabora-

zione. L'obiettivo, naturalmente, è quello di

assicurarsi la presentazione del progetto più

valido e di piazzarsi dunque come equipe vin-

cente. In particolare il Decathlon valuterà i

diversi team in base ai progetti proposti, pro-

getti di abitazioni energeticamente autosuf-

ficienti. Una gara della tecnologia e della scien-

za applicate all'architettura, mentre a Roma

vige ancora l'interesse palazzinaro con tutte

le sue aberranti declinazioni.

La finale della competizione, tutta tecnico-

scientifica, avverrà in California, negli Usa.

Fino al 2013 la preparazione è lunga. La fa-

coltà di Ingegneria è già al lavoro.

E come al solito, le eccellenze italiane si

esprimono all'estero, le idee avanguardisti-

che migrano alla ricerca di una cittadinanza

culturale che in Italia sembra venire negata.

Da patria della cultura a incubatrice di cer-

velli in fuga. Contiamo a questo punto che il

team di Tor Vergata porti a casa la vittoria!

LUCIA BRAICO

Romero, la vittoria della genteDOPO QUATTRO MESI DI MOBILITAZIONE LA SCUOLA DI TORRE ANGELA VINCE LA SUA

BATTAGLIA: LA GIUNTA REGIONALE HA DELIBERATO IL PIANO DI DIMENSIONAMENTO, ELA ROMERO È ACCORPATA ALLA BASILE.

E' A VOLONTARI COME QUESTI, PRIVI DI MEZZI E ARMATI DI TANTA BUONA VOLONTÀ, CHE SI È AFFIDATA L'AMMINISTRAZIONE ALEMANNO

PER FRONTEGGIARE LA NEVICATA. ABBIAMO INTERVISTATO IL CAPO MASSIMILIANO MISSORI.

SOLAR DECATHLON 2013, FINALE NEGLI USAPER L'UNIVERSITÀ TOR VERGATA

LA FACOLTÀ DI INGEGNERIA PARTECIPERÀ ALLE FI-NALI CON IL PROGETTO SVILUPPATO IN COLLABO-RAZIONE DELLO STATLER COLLEGE OF ENGINEE-RING AND MINERAL RESOURCES, DELLA WEST VIR-GINIA UNIVERSITY.

PROTEZIONE CIVILE LE TORRI, UNA MANO AMICA NELL' EMERGENZA NEVE

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TORRINUMERO 3 ANNO V24

Quando mancano i controlli e non gi-rano le volanti non c'è bisogno di es-sere menti eccelse del crimine per

fare rapine e furti. E infatti i vari atti di mi-crocriminalità che spesso si verificano aGrotte Celoni non sono certo opera dellaBanda della Magliana o di un qualsivogliageniale ladro.

Sono semplicemente gesti estremi, didisperazione, che non fruttano enormi gua-dagni e che riescono proprio per l'assen-za di controlli e la (giustificata) paura deicommercianti che si vedono una pistolapuntata addosso e svuotano la cassa. Maultimamente a Grotte Celoni si sta un po'esagerando: si stanno verificando dei ve-ri e propri furti da ladri di polli. Lo scorso7 febbraio sono stati rubati i supporti inghisa di una panchina in via Angelo Mara-bini. Poi le quattro ruote di un'auto grigiaparcheggiata in via Pietro Cardella. Anchein via Palombi, prima di questi furti, eranosuccessi degli episodi strani. E poi ancorain via Maretta e in via Monami ancora fur-ti di gomme. Cristina racconta quello cheè successo una mattina al marito Mario.

"E' uscito di casa per prendere l'auto,

ma prima doveva mettere l'olio e pulire ivetri, per fortuna. Va dalla parte posterio-re ad aprire il cofano e vede un bullone perterra. Si accorge che è il suo, e poi vedeche stanno a terra tanti altri bulloni, tuttiquelli delle ruote dell'auto. E meno maleche se n'è accorto, perché se fosse parti-to avrebbe rischiato di farsi male".

Non finisce qui: sempre in via Palom-bi, spiega Cristina, è stato bruciato unfurgone di una famiglia di pakistani. For-se tutto ciò che avevano, il loro lavoro.Ed è stato rotto il vetro di una macchina.

"All'inizio pensavamo fossero dispetti, poialla luce dei successivi furti abbiamo cam-biato idea", spiega il consigliere Api Ma-strangeli.

Insomma: il vetro potrebbe essere sta-to rotto da qualcuno che voleva rubarequalcosa dentro l'auto. Sui bulloni il ladrodi gomme potrebbe non aver fatto in tem-po a rubare le ruote e potrebbe essere sta-to 'disturbato' dall'arrivo di qualche vicino.Una cosa è certa, e la sottolinea anche ilconsigliere Mastrangeli. "A Grotte Celoni civogliono più controlli". DAVIDE LOMBARDI

Ladri di polli a Grotte CeloniFURTI STRANI, INUTILI, AZIONI CHE A VOLTE SEMBRANO QUASI DISPETTI NELLA BORGA-TA VICINO A TOR BELLA MONACA.

Lo aveva annunciato con un volantino ilconsigliere Api Valter Mastrangeli. "Da-

mose da fa,semo romani! Basta piangerciaddosso. Coloro che volessero parteciparevolontariamente a spazzare la neve nei pun-ti di maggior afflusso pedo-nale, sono pregati di presen-tarsi armati di pala o di sco-pa in via Acquaroni.

Da Grotte Celoni un esem-pio a tutta la città". Mastran-geli sottolinea che la sua ini-ziativa non va vista come l'ac-coglimento della proposta fatta dal sindacoai cittadini di pulire loro le strade ma "ha pre-valso il buon senso sapendo, visto che in pe-

riferia non viene mai nessu-no. Siamo abituati al fai da te,le persone non si aspettava-no un aiuto, di conseguenzahanno risposto all'appello".L'iniziativa di Mastrangeli è sta-ta posticipata di qualche ora.

"Eravamo pronti dalla mattina poi è nevica-to di pomeriggio e abbiamo allestito un'ini-ziativa lampo. Hanno aderito tanti ragazzi

albanesi, molti stranieri. Questo è stato unbel segnale per il quartiere. Abbiamo pulitoi punti nevralgici di via Acquaroni". Non so-no mancate le battute dei suoi ex compagnidel Partito Democratico.

"In questi anni - commenta Mastrangeli -sono sempre state fatte dal Pd iniziative co-me la pulizia di piazze e parchi. Mentre le al-tre volte non c'era urgenza o pericolo in que-sto caso abbiamo dato un importante aiutoalla cittadinanza".

Un ringraziamento speciale Mastrangeli havoluto farlo ai volontari della Protezione Ci-

vile Le Torriche "hannosparso sale espostato gli al-beri dalle stra-de". Alla finelancia ancheuna piccolafrecciatina aicolleghi consi-glieri.

"Un consi-gliere dovreb-be fare queste

cose, almeno nella sua area di riferimento.E' impossibile coprire tutto il Municipio, ma,se avessero pulito con i cittadini anche loro,avrebbero dato il buon esempio".

FEDERICA GRAZIANI

La settimana scorsa sono stata operata al Policlinico Casilino per una ciste ovarica. Volevo fareuna nota positiva alla struttura e al mio Medico. Sempre più spesso, infatti, siamo abituati a scri-vere solo cose che mettono in evidenza le negatività: io voglio fare il contrario.Sono le 12,30 il Me-dico ha appena finito di operare un'altra, tocca a te.

Mangiucchia qualcosa accanto a te, nella sala che precede quella operatoria. Ti è vicino. Chie-de come stai, risponde alle tue domande, argina le tue paure. Ti sorride. Metti a sua disposizioneil tuo corpo inerme, addormentato. Sei nelle sue mani, nelle mani di un Dottore di cui ti fidi. Ti ad-dormenti tranquilla con lui al tuo fianco. Al risveglio, al reparto, lui ti viene a trovare spesso. Si ac-certa tu stia bene. Piccole cose? Penso che proprio da queste piccole cose si capisce quanto siaGrande un Medico. Un Medico che pensa a te non solo come un paziente, ma come una perso-na. Grazie Dottor Di Stefano Andreina Di Maso

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

INFARTO ALLA BOCCIOFILA: ANZIANO

SALVATO DALLA PROTEZIONE CIVILE

Giocava a bocce nonostante il gelo. E lo scor-so sabato, alle 17:30 circa, un 72enne di

Grotte Celoni ha avuto un arresto cardiaco pro-prio mentre giocava, alla bocciofila di via Acqua-roni. Fortuna vuole che a quello stesso civico,che è anche quello della parrocchia S. Rita daCascia, ci sia anche la sede della Protezione Ci-vile 'Le Torri'. I volontari sono riusciti ad interve-nire immediatamente e a salvare l'anziano signo-re, che ora è ricoverato al Policlinico di Tor Ver-gata. Il Presidente della Protezione Civile 'Le Tor-ri' Massimiliano Missori ci racconta l'episodio.

"Eravamo appena tornati in da un'operazionedi rimozione di un albero. Appena entriamo in se-de ci chiamano per questo signore. Arriviamo lìin tre minuti, l'anziano era in arresto cardiaco. Ab-biamo subito preso il defibrillatore semi-automa-tico e lo abbiamo usato. Dopo il defibrillatore eun massaggio cardiaco l'uomo si è ripreso, ce nesiamo accorti dal polso. Nel frattempo avevamochiamato il 118, che è arrivato e lo ha trasporta-to in codice rosso a Tor Vergata". Il 72enne haora tre bypass al cuore, e deve ringraziare il pron-to e veloce intervento della Protezione Civile 'LeTorri' e dei suoi uomini se è ancora in vita. "Loscorso anno, sempre in questo periodo, facem-mo un intervento analogo. A Tor Bella Monaca,in via Fernando Conti, per un 82enne che ave-va avuto un attacco cardiaco", ricorda Massimi-liano. DAVIDE LOMBARDI

Tra il 5 ed il 6 febbraio, grazie alla collaborazio-ne tra i dipendenti del personale Atac e le for-

ze dell'ordine, in due diverse operazioni i carabi-nieri della compagnia di Frascati, sono riusciti adarrestare due pusher di origine africana, che riu-scivano a spacciare droga muovendosi con i mez-zi pubblici. Due conducenti della linea dello 058,dal modo di comportarsi dei due persone di colo-re, e soprattutto dalla frequenza con cui utilizzava-no lo stesso mezzo pubblico più volte al giorno,hanno avvertito immediatamente il 112 per segna-lare la presenza di persone sospette a bordo delmezzo pubblico. I militari, in virtù della collabora-zione, nata recentemente con il personale Atac,per garantire maggior sicurezza a passeggeri econducenti, sulle linee considerate a rischio, sonointervenuti repentinamente, introducendo uominiin borghese, che, all'occorrenza, si fingevano nor-mali passeggeri, grazie ai quali è stato possibile ar-restare i due spacciatoti di origine africana, uno delGhana e l'altro della Nigeria, che durante i control-li all'interno del mezzo, sono stati trovati in posses-so di numerose dosi di marijuana, che i due ave-vano scaltramente nascosto all'interno di alcunetasche che si erano fatti cucire nella biancheria in-tima e negli indumenti che indossavano. I militari,una volta perquisiti i due, li hanno ammanettati etrasportati in caserma con l'accusa di detenzionee spaccio di sostanze stupefacenti. Pochi giorni pri-ma gli stessi carabinieri, sempre in virtù della col-laborazione con l'azienda Atac, in un'operazioneanaloga erano riusciti ad arrestare altri due cittadi-ni romeni che aggredivano e rapinavano passeg-geri a bordo dei mezzi di linea. ANDREA CAVADA

IN VIA ACQUARONI INTERVENTO DELLA PRO-TEZIONE CIVILE 'LE TORRI' PER SALVARE UN

72ENNE IN ARRESTO CARDIACO.

UNA BUONA SANITÀ

TOR BELLA MONACA: DUE PUSHER

IN MANETTE. SPACCIAVANO SULLO 058ARRESTATI DAI CARABINIERI GRAZIE ALLE SE-GNALAZIONI FATTE DAGLI AUTISTI DELL'AZIEN-DA ATAC. LA MERCE VENIVA NASCOSTA ALL'IN-TERNO DELLE MUTANDE

IN ASSENZA DELLE ISTITUZIONI, SU INIZIA-TIVA DEL CONSIGLIERE MASTRANGELI, I CIT-TADINI SCELGONO IL FAI DA TE E PULISCO-NO LE STRADE DI GROTTE CELONI DALLA NE-VE E IL GHIACCIO.

MASTRANGELI E I CITTADINI DI GROTTE CELONI SI IMPROVVISANO SPAZZANEVI

Quello che rimane di una panchina

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TORRI NUMERO 3 ANNO V 25

Piani di Zona edilizi Grotte Celoni e Ca-sale Cesaroni. Una storia che pare pas-sata nel dimenticatoio. Ma che in re-

altà prosegue verso esiti ancora piuttosto in-certi.

I Comitati di quartiere Villa Verde, Villag-gio Breda, Fontana Candida e Gaia Domusda due anni si stanno opponendo ai proget-ti che prevedono la costruzione di 60 palaz-zi a sei piani di altezza, circa 1200 apparta-menti. Per un totale di mc. 331.514.

Tutti i comitati di quartiere, fin dalle pri-me battute, hanno tentato qualsiasi iniziati-va per poter bloccare questo mastodonticopiano: assemblee cittadine, interventi in con-siglio comunale e infine hanno presentato ri-corso al TAR. Tramite un comunicato, oracercano di ottenere una certa visibilità me-diatica. "Perché nonostante gli sforzi - co-me si legge nel comunicato - per avere unconfronto con il Sindaco, con gli assessoricompetenti, con i presidenti delle Commis-sioni preposti all'urbanistica è stato come an-dare incontro ad un muro di gomma".

Le aree dove intenderebbero edificare so-no state considerate di importante interes-se paesaggistico. Nonché archeologico. Inol-tre sarebbero inserite in un contesto di quar-

tieri dove le abitazioni al massimo raggiun-gono i tre piani. "Le aree verdi oggetto del-la suddetta edificazione passarono in pocotempo da terreno agricolo ad aree di riser-va e, successivamente, la notte prima del-l'approvazione nel PRG, in edificabili", affer-mano i comitati. Così, i progetti nati nel 2007,come edilizia 167, quindi popolare, furonosubito approvati dal Comune di Roma. Peruna cubatura di 218.000 in totale. Succes-sivamente l'Amministrazione Comunale la ri-dusse a 195.000 con abitazioni basse, in li-nea del resto con i quartieri limitrofi.

E' stata la Giunta Alemanno nel 2010 - se-condo i comitati su pressione del proprieta-rio dei terreni e dei costruttori - a cambiare

le carte in tavola. Incrementando del 70%il piano di zona.

Senza contare che per quanto riguarda ladestinazione della 167 di edilizia popolare, ilComune non ha risorse finanziarie a dispo-sizione per sovvenzionarla. La convenziona-ta, dove prefigura un contributo della Regio-ne Lazio, non si sa che fine farà poiché glistanziamenti previsti non sono al momentodisponibili. Così i piani vengono completa-mente stravolti poiché rimane solo l'ediliziaprivata, la quale assume quote elevate arri-vando ad oltre il 40% della cubatura auto-rizzata, quando di norma il massimo è il 20%.

Nel frattempo non sono state realizzate leinfrastrutture necessarie e i servizi. "Gli in-teressi economici prima di tutto. Il rispettodell'ambiente e del paesaggio, la vita miglio-re dei cittadini,non contano nulla! Vale soloil denaro! - sentenziano i Cdq nel comunica-to - Noi siamo cittadini che si preoccupanodi vivere in una città più a dimensione uma-na, ma i politici e gli amministratori sembra-no avere altri interessi rispetto a coloro cheli hanno votati e delegati a rappresentarli".

JESSICA SANTINI

Il Comitato di Quartiere di Torre Spaccata con la collaborazione dell'Asso-ciazione Culturale Gasparotto nel mes hanno organizzato quattro giorna-

teper discutere del progetto di riqualificazione partecipata dell'intero quar-tiere ma anche del consumo ecologico e dell'erogazione fondi per la messain sicurezza di viale dei Romanisti. Quattro giorni che hanno visto la parte-cipazione di archeologi, architetti e ingegneri impegnati a progettare la ri-qualificazione di un'area del quartiere che porta con sé anche un patrimoniostorico- archeologico. Si tratta del cosiddetto "pratone", in prossimità della Palmiro Togliatti,su cui si erge la storica Torre del quartiere. Il progetto è avanzato dalla Cooperativa Edera conla collaborazione dei suddetti. Al momento gli elementi certi previsti sono uno spazio giochiper bambini, un'area picnic, e l'illuminazione notturna dell'intera torre, ma non è detto chenon vi siano aggiunte. Uno spazio che potrà dirsi centro di aggregazione cittadina. Ma per Tor-re Spaccata non finisce qui e il Presidente del Comitato di Quartiere Urio Cini ci comunica chefinalmente: "Nell'anno in corso verranno erogati i soldi per risolvere il problema della viabilitàdi viale dei Romanisti".

La strada che in soli tre anni ha tolto la vita a cinque persone, generando trecento inciden-ti di cui "la maggior parte gravi", ci spiega il Presidente. Un caso risolto dalla delibera comu-nale 277 del 2011. Un incubo che potrà finalmente giungere al termine ma che ha dovutospezzare la serenità dei molti coinvolti. Grandi cambiamenti in vista quindi per gli abitanti diTorre Spaccata che, a come stanno le cose, potranno avere un'area pubblica di aggregazio-ne, con la riqualificazione del pratone, e la sicurezza di una strada per la quale da anni ci sibatte affinché ne sia risolta la piaga. STEFANIA PANETTA

GRANDI PROGETTI PER TORRE SPACCATAQUATTRO GIORNATE DI INCONTRO PER LA RIQUALIFICAZIONE PARTECIPATA DEL QUARTIERE E

FONDI IN EROGAZIONE PER VIALE DEI ROMANISTI.

Comitati di quartiere: “Stop ai piani di zona” E' STATO LANCIATO UN COMUNICATO PER EVIDENZIARE I MOTIVI DELLA NECESSITÀ

DI NON PROCEDERE AL PROGETTO.

Le prime vittime della nevicata romanasono stati gli alberi. Poco abituati alla

neve, si è giustificato Alemanno, rispettoa quelli di Torino o di altre capitali europee.Insomma, gli arbusti nostrani non hannoil fisico per reggere il peso della neve.

Chissà, magari avevano bisogno di unpo' di palestra. Personal trainer l'Ufficio deiGiardini, per esercizi di potatura che avreb-

bero reso gli alberi più leggeri di per sé, ol-tre a far accumulare meno neve sui ramicaduti come foglie in tutte le zone di Ro-ma. Anche nei cortili delle case Isveur diTor Vergata. Sono tanti i rami caduti e so-no tutti lì, quando son passati un po' di gior-ni dalla nevicata. Qui i cittadini, oltre a la-mentare la cattiva gestione di un'emergen-za che non doveva essere tale, lamentanoanche il problema degli alberi che non ven-gono mai potati.

Tra l'altro la strada nei primi giorni erauna lastra di ghiaccio e parecchie personesono cadute nel cortile e sono state porta-te al pronto soccorso. Tante altre hanno ri-schiato di scivolare ed è mancata anche labuona volontà dei cittadini spalatori che ri-chiedeva Alemanno, a quanto pare. C'è chiè rimasto "un giorno e una notte" senzaluce, ci dicono gli inquilini nel cortile, e l'Acearispondeva che non si poteva fare nullacontro il maltempo. Davvero tanti i disagivissuti alle Isveur di Tor Vergata.

"Quante richieste per avere le potatureabbiamo fatto, e non è mai venuto nessu-no", esclama Luana Di Benedetto, presi-dente del comitato inquilini Isveur. "E' nor-male, se non li poti gli alberi quando cadela neve e c'è brutto tempo c'è il rischio checadano dei rami, se non proprio gli alberiinteri. Per fortuna nessuno si è fatto malee nulla è stato danneggiato. Neanche un'au-to, ma i rami sono ancora qui", continuaLuana. "Qui, sia nel cortile che fuori, tantianziani sono caduti e si sono fatti male se-riamente. Tanti altri hanno rischiato di ca-dere. Il sale sui marciapiedi lo hanno spar-so martedì, quando ormai non serviva piùa niente".

Nel frattempo a via della Tenuta di Tor-renova comincia ad arrivare la quarta ver-sione dei conguagli inspiegabili della Ro-meo. E anche il conguaglio sul riscalda-mento, quel riscaldamento di cui, comesappiamo, molti inquilini ai piani alti nonpossono usufruire. "E Antoniozzi proprionon ci vuole incontrare", chiude Luana.

DAVIDE LOMBARDI

Potati gli alberi, è stato mosso solo il pri-mo passo. Resta ancora tanto da fare

per Torre Maura, vasto quartiere del Munici-pio che, su tuttala sua estensionemostra cicatrici didiversa natura edi diversa gravità.Nei dintorni dellecase popolari del-l'ATER compresetra via delle Alzavole e piazza delle Paradi-see, la diagnosi, una volta curati gli alberi, èchiara. Per il benessere del paziente si ren-de necessaria l'operazione di riparare il si-stema linfatico. E necessaria sarebbe anchela tempestività dell'intervento. Questa par-ticolare zona di Torre Maura infatti soffre diallagamenti cronici, dovuti certo alla confor-mazione irregolare del suolo, ma soprattut-to all'indifferenza che l'amministrazione hariservato nei confronti della sua cura.

Torre Maura si allaga perché i suoi tombi-ni non sono in grado di recepire il flusso d'ac-qua proveniente dalle strade durante le piog-ge, sempre abbondanti. E questo non per-ché i tombini romani non sono abituati al-l'acqua, come qualcuno potrebbe cercare diconvincerci, ma perché sono evidentemen-te ostruiti. Un semplice colpo d'occhio bastaper riuscire a scorgere i tappi che sigillano itombini. Tappi fatti di terra, fango, pietre efoglie che ormai si sono sedimentati forman-do un nuovo strato della crosta terrestre, chei posteri potranno analizzare se l'amministra-zione non provvederà a rimuoverli. È un tri-ste destino quello che spetta a quest'area diTorre Maura, continuamente afflitta da pro-blemi e fastidi. E gli abitanti sono arrabbia-ti, e si sentono presi in giro, continuamentesedati da ripetute promesse che continuanoad essere procrastinate a data da definirsi.Per questo sembrano non essere soddisfat-ti delle potature, che hanno tutta l'aria di es-sere un'operazione di maquillage o una sor-ta di esca dall'effetto placebo, quando al quar-tiere servirebbero terapie serie. Possibilmen-te proposte da medici seri. LUCIA BRAICO

Sottraeva denaro alle persone anziane in maniera truffaldina nel quartiere di Tor BellaMonaca. Per questo motivo i carabinieri hanno arrestato un uomo di origine iraniana,

mentre cercava di portare a termine l'ennesima truffa ai danni di un anziano, in zona Ca-silina. Dopo numerose segnalazioni pervenute presso la caserma, i carabinieri della Com-pagnia di Frascati, diretti dal Capitano Giuseppe Iacoviello, lunedì sei febbraio hanno mes-so fine all'attività criminale di un iraniano di 34 anni che, grazie a dei "giochi di prestigio",derubava povere persone anziane. Il 34enne "truffatore di professione" si presentava al-le vittime spacciandosi ogni volta per una persona diversa, sempre vestito di tutto pun-to e, grazie alle sue "doti" ammalianti, riusciva a confondere le persone derubandole elasciandole ignare di tutto.

I carabinieri dopo aver ricevuto le segnalazioni hanno dato inizio ad un'attività moltoaccurata di controllo del territorio, volta ad identificare l'uomo che il 6 febbraio scorso haportato al suo arresto.

Il delinquente era intento a passeggiare in via Casilina, all'altezza del quartiere di Grot-te Celoni, quando spacciandosi per un turista di origine argentina, ha avvicinato un 70en-ne italiano e, con la banale scusa di chiedere informazioni per cercare di cambiare il de-naro da euro in dollari, è riuscito a sottrarre dalle tasche della povera vittima 150 euro.Questa volta però la truffa ha avuto vita breve, perché i militari in borghese, che osser-vavano la scena a distanza, lo hanno bloccato e arrestato in flagranza di reato. Il "magodella truffa", una volta ammanettato, è stato trasportato in caserma e trattenuto in at-tesa del processo per direttissima, dove dovrà rispondere per il reato di furto aggravato.Più fortunata invece è stata la sua ultima vittima, che non si era accorta di nulla e allaquale sono stati restituiti tutti i soldi sottratti poco prima. ANDREA CAVADA

STRAGE DI RAMI

A TOR VERGATA

TANTI I RAMI CADUTI NEI CORTILI DELLE

CASE ISVEUR DI VIA DELLA TENUTA DI TOR-RENOVA A CAUSA DELLA NEVE.

ALBERI POTATI E FOGNE DIMENTICATE. E IL QUARTIERE CONTINUA AD ALLAGARSI.

GRAZIE A PICCOLE TRUFFE E "GIOCHI DI PRESTIGIO", SOTTRAEVA DENARO A PERSONE AN-ZIANE LASCIANDOLE IGNARE DI TUTTO. I CARABINIERI DOPO UN'ATTIVITÀ DI PEDINAMEN-TO, LO BLOCCANO MENTRE CERCA DI METTERE A SEGNO L'ENNESIMO FURTO.

LO SCONTENTO DI VIA DELLE ALZAVOLE CASILINA, ARRESTATO IL "MAGO DELLA TRUFFA"

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TORRINUMERO 3 ANNO V26

Aquanto pare via dei Giardinetti sem-bra essere al centro dell'interessedell'amministrazione del nostro Mu-

nicipio. Si, perché se per una strada si pre-vedono due diversi progetti di riqualifica-zione, potrebbe darsi che a questa stradasorridano gli dei.

I due progetti in ballo sono quello del2004, anno in cui si è optato per l'allarga-mento della carreggiata tramite esproprispeculari su entrambi i lati della strada, equello di più recente elaborazione che pre-vede un esproprio parziale e su un solo la-to e la costruzione di marciapiedi. Anchese questo secondo progetto sembra nonrisolvere i problemi di viabilità della stra-da, pare che l'amministrazione sia ben in-tenzionata a portarlo alla realizzazione. Permotivi economici, pratici, di tempo. Perl'opposizione si tratta di uno spreco di tem-po e risorse, evidente di fronte al fatto cheper via dei Giardinetti si disponesse già diun progetto approvato. Il nuovo progetto,

s e c o n d oCremonesi,consiglierePD, "nonpotrebbecomunqueessere ac-cettato, per-ché è unproge t toparz ia le ,frutto di unad e l i b e r aparziale".

E mentregli amministratori combattono a suon diprogetti, sembra che non si tenga in nes-sun conto il parere dei cittadini che saran-no toccati in prima persona: gli abitanti di

via dei Giardinetti. Tutto sommato la stra-da serve principalmente a loro e gli espro-pri riguarderanno ancora loro. E i cittadi-ni, seppure con qualche parere discordan-te, sembrano essere unanimi nel ritenereinopportuno il progetto in questione, permotivi pratici ma soprattutto per una que-stione di equità. In base a cosa verrà de-ciso chi espropriare e chi meno? E perchéun costo che può essere equidistribuito trai cittadini deve essere ripartito in modo dagenerare malcontenti e ostilità nei rappor-ti del vicinato?

La pensa così la signora Giulio De Simo-ne: "Il progetto migliore, naturalmente, èquello più valido, cioè quello che prevedel'esproprio su tutti e due i lati della strada.Questa sarebbe l'opzione più giusta se fos-se possibile da realizzare!". Così anche il

signor Marchetti: "Se hanno quest'inten-zione la riqualificazione di questa stradanon si farà mai, perché la impediremo noi,che siamo disposti a cedere il giusto se lofanno anche gli altri. C'è un'ingiustizia difondo nella decisione di far pagare solo unaparte della cittadinanza".

Rischia così di diventare un focolaio digelosie il progetto proposto dalla maggio-ranza al governo del Municipio, benzina chealimenterebbe una guerra tra poveri chesembra essere lì lì sull'orlo di scoppiare.

Suggeriamo ai nostri governanti unamossa che farebbe risparmiare tempo e ri-sorse: prima di cambiare le carte in tavo-la (progetto approvato nel 2004) è sem-pre conveniente ascoltare i cittadini, i ve-ri giocatori della partita, prima che questisi stanchino di giocare. Si potrebbe addi-rittura pensare di condividere con loro lefantasie progettuali, chissà che non si ar-rivi a risultati più efficienti. Ma è solo unsuggerimento! LUCIA BRAICO

Via Giardinetti, il dilemma dell’esproprioI CITTADINI ESPRIMONO LE LORO PREFERENZE SUI PROGETTI DI VIA DEI GIARDINETTI.

Giardinetti è un quartiere particolare. Aridosso del raccordo anulare, poco fuo-

ri dal confine ultimo della città, con una via-bilità critica, strutturalmente abusivo e pri-vo di spazi pubblici di aggregazione.

Ha una piccola piazza il quartiere, unapiccola piazza che potreb-be ospitare i cittadini, an-ziani, bambini, ragazzi. Po-trebbe farlo se piazza Baz-zicaluva non fosse com-pletamente dimenticatadall'amministrazione e la-sciata in balia del tempoe del degrado. Ci sono po-chi alberi nel parco, e meno male! Se ce nefossero altri sarebbero solo ulteriori vittimedi una gestione amministrativa che fagoci-ta gli spazi pubblici, li annienta e ci cola so-pra del cemento.

E ciò che rimane non suscita interessené stimola la valorizzazione. Così piazzaBazzicaluva a Giardinetti è diventato il giar-

dino del "Fan Caffè", il bar che ci si affac-cia sopra. Solo grazie alla pazienza e allavolontà di Martina, titolare del posto, il par-co non va alla deriva. Perché, per quantopossibile, le pulizie e l'ordine sono a suo ca-

rico. Ma tutta la sua volontà viene vanifi-cata dal fatto che il parco è aperto ai van-dali giorno e notte, e, nonostante le ripe-

tute richieste, a Martina non sono state con-cesse le chiavi dei cancelli. "Non si tratta diappropriazione, ma di gestione di un postoche in effetti è abbandonato. Io me ne pren-do cura, non chiedo niente in cambio, pe-

rò non mi vengono date le chiavi. E ognigiorno è come se il giorno prima non aves-si fatto niente".

In effetti tutti gli sforzi di Martina nonpossono nulla di fronte al fatto che la piaz-za non è illuminata, che non ci sono racco-

glitori di immondizia,che le aree verdi sonoprive di un sistema diirrigazione. La gestio-ne pubblica degli spa-zi sta andando il tilt.Sarà sbagliato il mo-dello o i gestori? Nelfrattempo sembra che

l'unica politica vigente sia quella del "chivuole la vita, se la salvi!". Martina, e moltialtri come lei hanno raccolto la sfida, e dasoli iniziano a gestire i propri spazi.

LUCIA BRAICO

Può essere vista, almeno simbolicamente,come la madre di tutte le vergogne dell'am-

ministrazione Lorenzotti. Il degrado del parco in-titolato ad Alessandro Conti è una macchia in-delebile sul Presidente del Municipio. Pur pre-senziando, lo scorso 22 ottobre, all'inaugurazio-ne del parco rimesso a nuovo. Il degrado del fio-re all'occhiello di Torre Angela comincia duran-te l'amministrazione Lorenzotti, quando la coo-perativa che gestiva il parco lo lascia per unabanale bolletta Acea. Da allora il nulla, non c'èpiù nessuno ad occuparsene.

Dopo un anno e mezzo di abbandono, e do-po che la madre del piccolo Alessandro richie-se la rimozione del nome del figlio, qualcosa siè mosso. L'eco mediatica ha spinto il Diparti-mento Ambiente ad intervenire, sbloccando, pa-re, i soldi della Protezione Civile, per rimetterea nuovo il parco. Ripristino della targa a cui man-

cavano delle lettere, nuovi giochi, rifacimentodei vialetti su cui si cammina e i bambini vannoin bici e coi pattini, rimozione del chioschetto chegestiva la cooperativa e che era stato bruciatodurante il periodo di abbandono. Dal X Diparti-mento ci dissero che il parco era affidato al Mu-nicipio VIII, e che il X Dipartimento sarebbe in-tervenuto in caso di lacune nella manutenzione.Il 22 ottobre scorso c'è stata anche l'inaugura-zione del parco, alla presenza del PresidenteLorenzotti.

Da quel 22 ottobre sono passati meno di quat-tro mesi, e forse è arrivato il momento che il XDipartimento intervenga con una tiratina d'orec-chie al nostro Municipio. Perché ci risiamo, an-

cora una volta. Non ci sono più chioschi da bru-ciare, ma ci sono cestini da distruggere. C'è tan-ta immondizia a terra, qualche siringa, alcunelettere della targa sono nuovamente venute amancare.

Oggi la targa recita: "edicato a Alessandroonti".I giochi per fortuna sono ancora interi, men-tre è caduto il ramo di un albero, forse per la ne-vicata. E' ancora fermo lì, penzoloni, senza chenessuno lo vada a raccogliere.

Forse è arrivato il momento, una volta per tut-te, di affidare il Parco Conti a una cooperativache si pianti lì con un chioschetto in legno e logestisca. Ma il rapporto di questa Giunta con iparchi non è dei migliori. DAVIDE LOMBARDI

L'AMMINISTRAZIONE ABBANDONA, I CITTADINI VINCONO A TAVOLINO.

DOPO L'INAUGURAZIONE DI CIRCA 3 MESI FA, TORNA IL DEGRADO NEL PARCO DI TORRE AN-GELA. CESTINI DIVELTI, SPAZZATURA OVUNQUE, TARGA NUOVAMENTE SFREGIATA.

PIAZZA BAZZICALUVA, GESTIONE PRIVATA DI UNO SPAZIO PUBBLICO

PARCO CONTI, CI RISIAMO !

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TORRI NUMERO 3 ANNO V 27

Chissà da quanto tempo campeggia lìquel cartello di cantiere. Accanto a viaSan Biagio Platani, sulla parte alta del

punto verde qualità, una grandissima areaverde di Tor Bella Monaca del tutto inutiliz-zata. Possiamo leggere che la concessioneedilizia, con delibera di giunta comunale, èdatata 29 dicembre 2000.

Il progetto prevede la rea-lizzazione di un parco attrez-zato integrato con servizi, at-trezzature ricreative, commer-ciali e sportive. Cosa che nonha mai visto la luce, qui a viaSan Biagio Platani, punto ver-de senza qualità. I punti ver-de qualità sono aree verdi ab-bandonate che l'amministrazione comunaleaffida con bando a privati affinchè le trasfor-mino in parchi curati, aggiungendo ancheservizi, il più delle volte centri sportivi. Spes-so diventano colate di cemento, e quel pocoverde che resta viene lasciato nel degradoperché non frutta guadagni al privato; a vol-

te finiscono nelle ma-ni di aziende pocopulite; altre volte,come al parco S. Bia-gio Platani, non suc-cede proprio nulla;altre volte ancora,come a S. Biagio Pla-tani, ci sono i subaf-

fidamenti. "Io so per certo che il vincitore ini-ziale del bando punto verde qualità ha poiaffidato il parco a un altro gruppo, Gherar-di. E la cosa è strana: non partecipare al ban-do se non ti interessa", dice Maria VittoriaMolinari, presidente del cdq di Tor Bella Mo-naca e della cooperativa Sadea, che ha in

mente un progetto di fattoria sociale propriosu quel verde. Poco più in là, lungo via SanBiagio Platani, c'è un casale abbandonatocon intorno una piccola area verde. Ma cosac'entra con il parco? Intanto è vicinissimo,quasi attaccato: lo separa solo la stretta viaErice. E poi, nelle idee di Maria Vittoria c'en-tra eccome. Da lì dovrebbe partire la sua fat-toria sociale. "Sto facendo un corso di tutornelle fattorie sociali, e capisco che sul terri-torio, nella gestione del verde, esiste un mo-do per mettere in connessione ambiente esociale. Questa puo' essere una risposta aldisagio sociale, ma anche per creare lavo-ro". La fattoria sociale è un'azienda agricolain cui gli spazi e le coltivazioni sono dedica-

ti alle visite e ai soggiorni di gruppi di perso-ne svantaggiate che la frequentano per par-lare, scrivere, per curare le piante. E secon-do gli addetti ai lavori puo' anche assumerevalenza terapeutica.

L'idea è frutto della mente di Maria Vitto-ria, il progetto di recupero del casale (ce n'ègià uno pronto) è di professoresse de 'La Sa-pienza' che si sono anche impegnate a tro-vare le risorse. Il problema è che quel casa-le, abbandonato da anni, è dell'università diTor Vergata. Chissà cosa vorrà farsene. Ma-ria Vittoria ha chiesto udienza al Rettore Lau-ro, ed è in attesa di risposte.

"L'idea era questa, di mettere in connes-sione gli spazi verdi. Dal casale al punto ver-de qualità, fino al parchetto di via Cigola chegestiamo come cooperativa", spiega MariaVittoria. "Fai un vero e proprio sistema". Pur-troppo i sogni di Maria Vittoria paiono desti-nati a restare tali. Così come tale pare de-stinato a restare quel vecchio rudere abban-donato, e di fronte ad esso il punto verdesenza qualità. DAVIDE LOMBARDI

Tor Vergata reclama verde. E non spazi di verde incolti, non urbanizzati e per nienteospitali come ce ne sono tanti, e proprio a Tor Vergata, ma di aree verdi che valoriz-

zino la vita dei suoi cittadini.È come se fosse idealmente divisa in due parti Tor Vergata: la parte più urbana, quel-

la a ridosso della Casilina, che si sviluppa intorno a via di Tor Vergata e via della Tenutadi Torrenova, e una parte più "rurale", aperta, che ospi-ta le grandi strutture esistenti dell'Università, del Policli-nico, e quelle arenate come la Città dello Sport. Tutt'in-torno grandi spazi verdi: ma si tratta solo di campagna.Tor Vergata è composta di una serie di terreni di proprie-tà dell'Università, o del Policlinico. Grandi spazi verdi cheperò non offrono alcun tipo di servizio; ettari di nienteche donano al quartiere quell'aspetto dispersivo che locaratterizza. Vogliono verde attrezzato invece a Tor Ver-gata, perché quello di cui possono godere oggi è un pal-liativo che non sta più bene a nessuno.

I parchi dislocati lungo via di Tor Vergata sono due areerecintate dalle discrete dimensioni. I recinti e gli alberisono gli unici segni che richiamino ad un parco. Del re-sto manca l'illuminazione, un servizio di igiene, manca lacura del giardino, la pulizia, i cassonetti dell'immondizia.Mancano addirittura le panchine. Così quelle aree che sa-rebbero dovute essere il valore aggiunto della vita di quar-tiere non riescono ad assolvere il loro compito. La lineache divideva i parchi pubblici dal diventare degli inquie-tanti posti da evitare dopo il tramonto era sottile, ed è stata abbondantemente oltrepas-sata. Per questo ciò che offrono i due parchetti di Tor Vergata è solo vegetazione incol-ta, rifiuti, e il solito degrado. Pensando invece alla riqualificazione del territorio, all'am-ministrazione non viene in mente nient'altro che ulteriori edificazioni, con conseguentespreco di risorse e di spazi. Invece basterebbe non far nulla di nuovo e semplicementecercare di curare il vecchio. Solo il verde, basterebbe solo il verde! LUCIA BRAICO

TOR VERGATA, TROPPA CAMPAGNA E POCO VERDE

IL QUARTIERE CHIEDE LA RIQUALIFICAZIONE DEL VERDE PUBBLICO.

Punto verde senza qualitàA TOR BELLA MONACA C'È GRAN BISOGNO DI LUOGHI DI INCONTRO E AGGREGAZIONE. EPPURE QUEL FIORE ALL'OCCHIELLO CHE POTREBBE ESSERE IL PARCO SAN BIAGIO PLATANI

CONTINUA A RESTARE TERRA ARIDA. BUONA PER UNA PASSEGGIATA CON IL CANE O PER AR-RIVARE VELOCEMENTE DA VIA S. RITA DA CASCIA A VIA SAN BIAGIO PLATANI.

Una strada di nessuno. Via Antonio Ingegno-li, piccolo tratto di strada che collega via Ca-

silina a via della Tenuta di Torrenova, si presen-ta così. Un degrado e una decadenza giustifi-cabili solo dalla totale mancanza di interesse daparte di un legittimo proprietario, possa esso es-sere un soggetto pubblico o privato. Solo un po-sto orfano può mostrare i segni di un livello diincuria elevato.

Invece via Ingegnoli, a dispetto dell'apparen-za, è una strada privata. E, a dif-ferenza di qualsiasi altra cosa cheabbia una natura privata che in-centiva alla cura e alla protezione,ne paga caro il costo. Le caratte-ristiche che la segnano ne fannoun vero e proprio luogo del degra-do. Escluso il primo centinaio dimetri a ridosso di via della Tenuta di Torrenova,sui cui lati sono distribuite le abitazioni, il restan-te tratto è occupato da spazi vuoti e vasti auto-parcheggi. Il grosso della strada, dal punto in cuiterminano le abitazioni fino all'imbocco di via Ca-silina, non è servito da illuminazione pubblica.Percorrere quel tratto a volte potrebbe risultareun'esperienza pericoloso o quanto meno inquie-

tante, soprattutto quando cala il sole. E in inver-no il sole va via presto, per cui la strada diven-ta quasi impercorribile già da metà pomeriggio.Già, perché la luce del sole è l'unica seria fontedi illuminazione per via Ingegnoli, tolti i fiochi ri-flessi che provengono dai fari degli autoparcheg-gi. E l'inquietudine è ben trasmessa da Clara R.,

che riassume nella sua te-stimonianza quella di tuttele persone che si servonodi via Ingegnoli.

Ma la mancanza di illu-minazione è solo l'antipasto:le portate che arricchisconoil menù di via Antonio Inge-

gnoli la proiettano di diritto nella hit parade del-la guida capitolina. "Peggio non potevamo fa-re". Le portate più interessanti sono i crateri chesegnano il manto della strada, oppure il traffi-co di veicoli che, per le condizioni di illumina-zione, si fanno sempre più minacciosi per queipochi e audaci pedoni che la percorrono. O an-cora l'uso abituale che ormai si fa di questa

strada, allegramente adibita a discarica, acces-sibile a tutti gli utenti e a tutti i rifiuti.

Gli utenti abituali sembrano essere le picco-le ditte di carpenteria, o i carpentieri singoli, cheabbandonano allegramente sacchi colmi di ri-fiuti inerti.

Anche se i più presenti, gli inerti non sono gliunici ingredienti della discarica: carta, plastica,divani, poltrone, elettrodomestici e vari utensilidanno il tocco del "gourmet".

E mentre si destinano risorse per progetti me-galomani e di facciata, e che per forza di cosesi è costretti ad abbandonare, anche in corsod'opera, alcune strade persistono nel degradoe nell'insicurezza. Quando di contro bastereb-be davvero una piccola parte delle ingenti risor-se sprecate altrove per dare una patina di digni-tà ad una strada che ne ha poca. LUCIA BRAICO

IL DEGRADO DI VIA INGEGNOLI

A TORRENOVA, RARO CASO IN CUI LA PROPRIETÀ PRIVATA NON GARANTISCE L'EFFICIENZA.

Page 28: La Fiera dell'Est n. 3 del 18 febbraio 2012

CASILINONUMERO 3 ANNO V28

E’stata alimentata una polemica sul-

l'iniziativa promossa nella biblio-

teca Borghesiana per il Giorno del-

la Ricordo. Prevista per il 15 febbraio un

conferenza dove hanno presenziato impor-

tanti storici.

Ma qualcuno ha avuto da ri-

dire. "In una delle biblioteche

civiche, quella della Borghe-

siana, si annuncia una giorna-

ta di studio caratterizzata dal-

la faziosità ideologica e propa-

gandistica. Un incontro al qua-

le sono stati invitati a parlare

solo studiosi e storici che si so-

no distinti negli anni per la per-

vicace negazione della realtà dello stermi-

nio e della pulizia etnica portata avanti dai

titini", dichiara Marsilio (Pdl). La polemica

sulle foibe non si arresta.

Perché ancora le opinioni divergenti su

un fenomeno come quello degli eccidi del

Venezia - Giulia scatena contrapposizioni

di carattere più politico-ideologico che dei

fatti. Così quando il solito Marsilio defini-

sce "soviet" i responsabili della biblioteca

Borghesiana, accusandoli di "negazioni-

smo" per aver invitato, a detta sempre del-

l'esponente del Pdl, storici di parte, si con-

tinua ad alimentare un vecchio discorso,

che non dovrebbe essere affrontato in que-

sti termini. "O for-

se ai dirigenti della

Borghesiana può

sembrare troppo de-

mocratico promuo-

vere un dibattito a

più voci?", termina

la dichiarazione di

Marsilio. Ribadendo

sul concetto dell'impedimento della libertà

di informazione e di confronto tra le parti

dei responsabili della Biblioteca Borghesia-

na.

Immediata la risposta del Responsabi-

le, Silvio Cinque. Che in comunicato fa sen-

tire le proprie ragioni: per prima cosa di-

chiarando che l'iniziativa è sul sito dell'isti-

tuzione Biblioteca. Quindi ufficiale e non

una propria idea, talmente sovversiva da

dover rimanere nascosta. Per poi sottoli-

neare come siano gravi certe dichiarazioni

"illazioni o presunzioni che temo siano un

pretesto per legittimare le responsabilità

del regime nazifascista sulle foibe perpe-

trate in quella che fu definita l'Italia dei con-

fini". La programmazione in questione, in-

siste Cinque, non è assolutamente un at-

to di negazione, come il Consigliere del Pdl

ha voluto sottolineare. Anzi teme che"i tem-

pi in cui si decide come e quale mostra sul-

le foibe debba essere fatta, se e cosa si de-

ve dire e non dire, magari con il minaccio-

so manganello di Forza Nuova, ebbene quei

tempi in cui la bestia è ancora fertile non

sono mai finiti". Paura di una nuova repres-

sione? Probabilmente semplice ironia. Su

accuse che lasciano il tempo che trovano.

O è solo la prosecuzione di un attacco po-

litico e mediatico contro un luogo, quello

della biblioteca, ultimo libero baluardo di

cultura nel Municipio, da trasformare in

Cup? Tra l'altro, come mai ci si scaglia con-

tro una delle poche realtà che ha organiz-

zato qualcosa per parlare del tormentato

tema delle Foibe e non sul Municipio stes-

so che nulla ha fatto per ricordare? E ma-

gari contro i suoi rappresentanti?

JESSICA SANTINI

Fino ad ora nessun intervento aveva ca-

ratterizzato questa strada. Tanto im-

portante perché di collegamento fra via Pre-

nestina e via Casilina. E tanto trafficata per

il medesimo motivo. Soprattutto il versan-

te più prossimo alla Prenestina, meno abi-

tato e più brullo, non era mai stato davve-

ro riqualificato.

Da qualche tempo a questa parte, in-

vece, il Dipartimento e il Cdq Borghesiana

2 si sono rimboccati le maniche. E hanno

iniziato una serie di opere di utilità pubbli-

ca non indifferente: prima con la messa in

sicurezza della fermata dell'autobus nei

pressi di via Barumini. E ora con la realiz-

zazione di una banchina, magari con tan-

to di marciapiede, dalla parte opposta del-

la strada.

Il progetto, a detta del

Comitato, prevede lo spo-

stamento della fermata dell'autobus un po'

più in là di qualche decina di metri. A ri-

dosso, quindi del futuro impianto di distri-

buzione di carburante. E i lavori sono già

a buon punto. Poi sarà necessario intuba-

re lo scolo dell'acqua piovana, che ora cor-

re in un canale a cielo aperto. In questo

modo potrà essere creato sopra un ciglio

stradale in cemento.

Infine si pensa alla costruzione di una

rotatoria all'incrocio con via Baru-

mini. O quantomeno all'installa-

zione di un semaforo pedonale. E'

certo però che sarà necessaria una

scala che permetta l'accesso da

via di Borghesiana alla complana-

re, visto il dislivello non indiffe-

rente.

Per ora si sta procedendo allo

scavo e alla recinzione di alcune

aree di cantiere. Ci auguriamo che

ben presto i lavori siano ultimati. Anche se,

quello che è stato fatto qualche tempo fa

con l'altra fermata dell'autobus, lascia ben

sperare … JESSICA SANTINI

OLTRE ALLA MESSA IN SICUREZZA DELLA FERMATA, ARRIVERÀ UN CIGLIO STRADALE

TRANSITABILE. E MAGARI ANCHE UNA ROTATORIA O UN SEMAFORO PEDONALE.

VIA BORGHESIANA, LAVORI IN CORSO

E’risaputo che il Presidente del Municipio

Massimiliano Lorenzotti non ha inten-

zione di parlare con noi. Il suo silenzio stam-

pa dura da tempo. Così, per avere le sue opi-

nioni riguardo ad importanti temi del Muni-

cipio dobbiamo affidarci alle testate giorna-

listiche "più moderate" o quantomeno a lui

"più vicine".

Abbiamo trovato un giornalino di quartie-

re "La voce della Borghesiana" che è riusci-

to a "strappare" un'intervista al Presidente.

Durante la quale questi fa dichiarazioni mol-

to importanti su alcuni fatti del quartiere. Per

saziare la nostra malsana curiosità. Finora ri-

masta a bocca asciutta. Viene chiesto a Lo-

renzotti cosa pensa di Largo Monreale, la

"sontuosa piazza" realizzata da poco. In par-

ticolare sulla funzione di centralità e il ritor-

no del mercato rionale. Vista la nuova con-

formazione. La risposta? "Un suo ritorno è

allo studio con le parti interessate. Le ridot-

te dimensioni della piazza, frutto di un accu-

rata progettazione, fanno sì che eventuali oc-

cupazioni del suolo siano soggette ad una ri-

classificazione dell'uso…". E quindi? "E' una

questione che i diretti interessati stanno cer-

cando di risolvere ... la decisione spetta a lo-

ro". Questi "loro" sarebbero in grado di far

entrare una mela in un mandarino - trenta

banchi in nemmeno 13 posti? E qualcuno ha

chiesto a "loro", i mercatari, cosa ne pensas-

sero? Non è tutto. Sulla piazza è stato det-

to molto. Ma nulla di simile a quanto dichia-

rato dal Presidente. "La piazza in se stessa

… sarà oggetto, nei limiti del possibile, di luo-

go fisso di eventi e manifestazioni socio- cul-

turali …". E dove questo? In quella specie di

aiuole o al posto delle auto in sosta?

In ultimo, per non tediare i lettori con un'in-

tervista tanto lunga quanto poco consisten-

te, la storia di via Mezzoiuso. Quella strada

che da via di Borghesiana dovrebbe arrivare

a via Siculiana. "Io sono in carica da tre an-

ni e fare cose che altri in decenni non sono

riusciti a fare beh … per i miracoli non sono

ancora attrezzato!". Non faccio miracoli! Gra-

zie Presidente per non aver risposto alle no-

stre domande. Le stesse o quasi, del resto,

che le sono state poste. Peccato che quelle

repliche a noi non sarebbero bastate …JESSICA SANTINI

LE RISPOSTE DEL PRESIDENTEOVVIAMENTE NON ALLA "FIERA" MA AD UN'AL-TRA TESTATA. ECCO ALCUNE DELLE NON - RI-SPOSTE DI LORENZOTTI SU LARGO MONREA-LE E NON SOLO …

Foibe, Marsilio (Pdl) accusa la Biblioteca

Borghesiana di negazionismo

IL CONSIGLIERE PDL LANCIA PESANTI ACCUSE A SILVIO CINQUE. CHE RISPONDE A TO-NO. PERCHÉ NESSUN ATTO CONTRO L'INFORMAZIONE È STATO COMPIUTO.

Page 29: La Fiera dell'Est n. 3 del 18 febbraio 2012

CASILINO NUMERO 3 ANNO V 29

Il parco della Collina della Pace è stato

chiuso. E rimarrà così fino a quando non

vi si potrà accedere in sicurezza: per-

ché un ramo di un pino marittimo penzo-

loni è troppo pericoloso.

L'associazione di quartiere Collina della

Pace, rammaricata dell'accaduto, ritiene pe-

rò sia una decisione più che opportuna.

"Purtroppo la nevicata ha lasciato un segno

indelebile. Molti albe-

ri hanno i rami spez-

zati. Il pino sulla cur-

va si è praticamente

dimezzato. Meno ma-

le che è successo la

notte tra sabato e do-

menica. Il parco è ina-

gibile; saggia è stata

la decisione di tener-

lo chiuso", dichiara in un comunicato il pre-

sidente Luigi Di Bernardo.

Le copiose nevicate tra la notte di saba-

to e domenica hanno appesantito dei rami

già provati, a causa della scarsa manuten-

zione in termini di potatura. L'associazione

di quartiere da tempo aveva inoltrato ri-

chiesta affinché fosse fatto un intervento.

Visto che dal momento della loro pianta-

gione, nel 2007, non sono più stati tocca-

ti. Così sia gli ulivi, sia gli alberi ad alto fu-

sto necessitano di potatura. Per non parla-

re poi dei platani. Che,

possedendo una chio-

ma ampia e folta, e

raccogliendo una

quantità di neve mag-

giore, sono ancora più

a rischio rottura.

Ovviamente qual-

cuno doveva trasgre-

dire all'ordine di chiu-

sura e di divieto di ingresso nel parco: qual-

che giovanotto temerario e insolente ha

scavalcato la recinzione il sabato mattina.

Nonostante l'evidente pericolo di rottura ra-

mi. Perché penzoloni e carichi di neve. An-

che se c'era gente in giro e sono più volte

stati ripresi per la sciocca trasgressione,

non hanno nemmeno per un attimo com-

preso la pericolosità del loro gesto.

"Chiediamo al Dipartimento IX che si ado-

peri presso ufficio giardini e altri enti inte-

ressati perchè si potino gli alberi, si ripri-

stini la sicurezza minima per l'agibilità al

più presto", sentenzia Di Bernardo. Perché,

sempre a detta del Presidente, nonostan-

te l'ottimo lavoro portato a compimento dal-

la Ditta Solari, che ha la manutenzione del

parco, che si è occupata di ripulire l'area

dalle fronde spezzate e di togliere due ra-

mi pendenti, in vista della prossima onda-

ta di maltempo è necessario intervenire.

Per far in modo che il parco resti chiuso il

meno possibile ai cittadini. Proprio ora che

si stanno portando avanti i lavori per la re-

staurazione del casale. E il grande proget-

to che ne consegue. JESSICA SANTINI

Collina della Pace chiusa per neveL'ABBONDANTE PRECIPITAZIONE NEVOSA HA SPEZZATO DIVERSI RAMI. COSÌ

MENTRE SI ASPETTANO INTERVENTI DI POTATURA, IL PARCO RESTA CHIUSO.

Il quartiere di Colle Mattia, ultimo inse-

diamento dell' VIII Municipio, in quella

porzione di mondo, a ridosso dei Castelli Ro-

mani, ha vissuto giorni difficili.

Non solo la neve ha reso problematico

qualsiasi spostamento, perché non è stata

tolta dalle strade e non è stato sparso il sa-

le, nonostante il fenomeno fosse stato pre-

visto da tempo. Non solo i residenti sono

talmente distanti da via Casilina che, solo

tramite mezzo proprio o con uno sporadico

054 possono raggiungerla, cosa inattuabile

con una strada in quelle condizioni. I resi-

denti della borgata hanno anche trascorso

due giorni senza acqua. Perché, a causa del-

le basse temperature di quest'inverno un

po' fuori dal comune, le pompe che distri-

buiscono alle residenze si sono bloccate. Co-

sa che, comunque, accade piuttosto di fre-

quente anche in condizioni non così ecce-

zionali. Ma che stavolta ha messo in ginoc-

chio centinaia di persone per molto tempo.

Le quali, oltre ai disagi del maltempo, si so-

no viste tagliare un bene di primaria impor-

tanza.

E non è tutto: fino al tardo pomeriggio di

domenica 5 febbraio le abitazioni sono ri-

maste completamente isolate anche a cau-

sa di una interruzione del servizio telefoni-

co. Solo verso le 18 di sera è stato possibi-

le chiamare dall'apparecchio fisso. Senza

che nessuno abbia dato loro una spiegazio-

ne per quanto accaduto. Come se fosse nor-

male che pochi centimetri di neve siano cau-

sa del blocco di ogni servizio. Come faran-

no i paesi di montagna?

Altro capitolo quello della stazione di Col-

le Mattia: treni assenti per giorni, come del

resto in mezza Italia. Non che questa sia

una giustificazione per lo scompiglio, ma

sottolinea i limiti di un servizio che, anche

in ottime condizioni climatiche, lascia mol-

to a desiderare. Comunque, dalla sera di ve-

nerdì 3 il regolare transito di circa l'80% dei

treni è stato ripristinato il martedì succes-

sivo. La tratta Roma - Colleferro manca al-

l'appello per un problema di scambi conge-

lati.

Il ripristino di una condizione di semi- nor-

malità , però, non vuol dire che siano stati

presi provvedimenti per rendere agibile una

stazione già piuttosto mediocre: la strada

che conduce al parcheggio, dopo il ponticel-

lo di via della Lite, ancora parzialmente co-

perto di neve, è completamente gelata. E i

residenti cercano di togliere per quanto pos-

sibile il ghiaccio per poter arrampicarsi su

un'ardua salita. Il parcheggio poi uno spet-

tacolo glaciale: neve congelata sotto le au-

to in sosta. A dimostrazione che nessun in-

tervento è ancora stato fatto. Così i pendo-

lari devono percorrere una strada poco si-

cura per dirigersi alla stazione; i più fortu-

nati parcheggiare in un'area innevata - gli

altri lasceranno l'auto lungo la strada cor-

rendo i soliti rischi di furto, danneggiamen-

ti o rimozione - e arrivare fino all'ingresso

della stazione cercando di non scivolare. I

meno fortunati prenderanno lo 054: che nei

giorni peggiori non si è proprio avventura-

to in quella zona. E che sporadicamente pas-

sa a far visita ai residenti.

Ultima considerazione: agenti della Poli-

zia di Roma Capitale sono state viste in un

emporio di via della Lite intenti nell'acqui-

sto di pale. In previsione della seconda on-

data di neve. Perché ovunque per l' VIII mu-

nicipio non si trovavano più. Quando serve

di Colle Mattia ci si ricorda. Magari ammini-

stratori ricordatevi di loro non solo in cam-

pagna elettorale o quando serve qualcosa.

I cittadini quello che è accaduto se lo ricor-

deranno sempre. JESSICA SANTINI

L'EROE DEL BOBCAT DI TORRE JACOVA

IL SIGNOR GRECI HA RIPULITO PARTE DI VIA DELLA LITE PER CONSENTIRE AI CONCITTADINI

DI USCIRE DI CASA. AL CONTRARIO DELLE ISTITUZIONI, IRRIMEDIABILMENTE ASSENTI.

COLLE MATTIA, DOVE SONO LE ISTITUZIONI?

ABBANDONATA DURANTE LE NORMALI CONDIZIONI CLIMATICHE. DIMENTICATA IN OCCASIONE DELLE PRECIPITAZIONI NEVOSE. SCONTATO, CERTO. MA NON DOVREBBE ESSERE COSÌ.

Dove non arrivano le istituzioni sopperiscono i sin-

goli cittadini. Gli eroi delle borgate che ogni gior-

no lottano per avere un mondo per quanto possibile

migliore. E per cercare, nelle proprie possibilità, di aiu-

tare il prossimo.

Intraprendenza e senso civico. Parole chiave nella

storia del signor Massimo Greci. Semplice imprendito-

re di Torre Jacova che nella mattina di sabato 4 feb-

braio, dopo la copiosa nevicata della notte, ha ripulito parte della stra-

da del suo quartiere."Era completamente coperta di neve - ci racconta

il signor Massimo - così ho preso il bobcat che tengo parcheggiato die-

tro casa e che utilizzo per lavorare e ho ripulito parte di via della Lite.

Almeno per consentire ai residenti di andare a piedi fino all'alimentari e al bar. Nel caso

avessero bisogno di qualcosa". Così di propria iniziativa e a proprie spese - i consumi di

certi mezzi di lavoro sono piuttosto elevati, senza contare che il prezzo del carburante è

arrivato alle stelle - facendo su e giù più e più volte per qualche centinaio di metri su via

della Lite ha permesso ai cittadini di uscire di casa. Ha fatto lo stesso anche per le strade

secondarie. Non solo. Proprio in quel momento era stata inoltrata una richiesta di soccor-

so al 118. "Un'ambulanza aveva difficoltà a passare. Ovviamente erano senza catene per

la neve. Così li ho preceduti, creando un varco e consentendo loro di raggiungere l'amma-

lato". Un gesto nobile. Reso possibile solo dal fatto che Massimo si trovava là in quel mo-

mento. Col suo bobcat. E con la sua generosità. Altrimenti cosa sarebbe accaduto?

"Da noi non è assolutamente passato nessuno. Nessuno si è preoccupato che eravamo

isolati - conclude il signor Massimo - stavo ripulendo la porzione davanti casa e ho deciso

di allungarmi un po'. Storie di ordinaria amministrazione. Dove le Istituzioni non ci sono.

Ma non oggi, in occasione della neve. Purtroppo, è tanto che viene invano richiesto il loro

intervento. JESSICA SANTINI

Page 30: La Fiera dell'Est n. 3 del 18 febbraio 2012

CASILINONUMERO 3 ANNO V30

L’apertura della tanto desiderata Me-

tro C, quantomeno per il tratto Pan-

tano - Centocelle, prevista per giu-

gno, trascina con se un'onda di

entusiasmo. Perché finalmente i

quartieri più marginali del ver-

sante Casilino potranno usufrui-

re di un valido mezzo di traspor-

to. Veloce, pratico ed ecologico.

Purtroppo però in vista di questo

evento le cose da fare sono mol-

te. E le polemiche sui mancati lavori anco-

ra di più.

L'Associazione di Quartiere Collina della

Pace non si sottrae a precisazioni e richie-

ste. Perché sì la Metro C è una grande ope-

ra. Ma sono necessari dei lavori, già in pro-

gramma e mai realizzati.

"In primis deve essere

aperto il passaggio pedo-

nale di via Militello a Fi-

nocchio - dichiara Luigi di

Bernardo, il Presidente -

come era stato promesso

in vista dell'apertura. Per evidenti questio-

ni di sicurezza". L'apertura del passaggio pe-

donale, come ci conferma Di Bernardo, ri-

chiede lo spostamento di un'attività, una

carrozzeria. A tutt'oggi ancora lì. "E poi Ro-

ma Metropolitane deve provvedere alla si-

stemazione di via Roccaforte del Greco. E'

compito loro", prosegue Di Bernardo. Trat-

tasi della strada che partendo da una qua-

si rotatoria da via di Rocca Cencia, nell'omo-

nimo nuovo quartiere, ritorna dopo un tor-

tuoso tragitto sempre sulla stessa via qual-

che chilometro più in là. Percorrerla è una

gincana. A cause di numerose voragini sul-

l'asfalto. Crateri che si susseguono in lungo

e in largo per tutto il percorso. Una "grovie-

ra" a tutti gli effetti. Per questo viene richie-

sta la sistemazione. Visto che ospiterà una

delle fermate. In ultima analisi si auspica la

riapertura del parcheggio di Rocca Cencia,

chiuso ormai da tempo. Indispensabile, una

volta che verrà riaperta la metropolitana,

per consentire agli utenti di lasciare l'auto.

"E' necessario per evitare di gravare ulte-

riormente su una già caotica Piazza Serru-

le". Perché con la fermata proprio lì di fron-

te e la conformazione della zona, è l'unica

oasi disponibile per le auto. Sperando che

sia sufficiente. Richieste ben precise quelle

dell'Associazione. Volte a migliorare la frui-

bilità di un'opera, come quella della Metro

C, tanto attesa. Ma sono solo alcune delle

cose ancora da fare. Per poter davvero trar-

ne beneficio. JESSICA SANTINI

Metro C. L’associazione di quartiere Collina della Pace chiede di piùIN VISTA DELL'IMMINENTE APERTURA DELLA METRO C IL PRESIDENTE LUIGI DI BER-

NARDO SOTTOLINEA DELLE CARENZE. ALLE QUALI SAREBBE MEGLIO PROVVEDERE.

La fastosa opera della Metro C sta per

essere portata a termine. O quantome-

no sta per essere aperta al pubblico la pri-

ma tratta, quella che dalla stazio-

ne di Pantano arriverà fino ai Giar-

dinetti.

Discussa e contestata in corso

d'opera, sia per le modalità che per

i tempi di esecuzione, l'apertura non

placherà certo le polemiche. Perché

alcuni evidenti problemi che sorgeranno non

sono stati ancora affrontati. "Pur apprez-

zando l'opera della Linea C, che porterà un

beneficio sociale ed economico nel nostro

territorio, nutro delle forti perplessità sul-

l'apertura della prima tratta Pantano - Par-

co di Centocelle (giugno 2012) - sottolinea

David Nicodemi, delegato ai trasporti pub-

blici del l' VIII Municipio - in quanto devo

ancora capire come sarà gestito il consisten-

te flusso di passeggeri scesi dalla metropo-

litana."

Non esistono mezzi adeguati e sufficien-

ti a smaltire il flusso di persone che, scen-

dendo alla stazione di Centocelle, saranno

diretti verso il centro della città. "Proprio per

questo motivo sarebbe opportuno: 1) pre-

vedere uno stazionamento di linee che si

dipartano nelle diverse direzioni, secondo il

fabbisogno di domanda; 2) rendere più ef-

ficiente ed efficace il servizio verso centro

città dell'esistente trasporto su rotaia da

Giardinetti al terminale di via Giolitti, sta-

zione Laziali". Linee nuove di bus ed inten-

sificazione del trasporto su rotaia già esi-

stente. In che modo quindi? Divi-

dendo in due la linea autobus ur-

bana n. 451 (Ponte Mammolo - Ci-

necittà). In questo modo due nuo-

ve linee si dirameranno per la cit-

tà: una diretta a Cinecittà, l'altra

a Ponte Mammolo. Coprendo sia

le necessità verso la linea A della Metro che

la linea B.

Altra proposta riguarda lo spostamento

del capolinea della linea 105 a Giardinetti

da Grotte Celoni: "In maniera da concen-

trare gli orari sulla tratta Centocelle - Ter-

mini", prosegue Nicodemi. Per affermare il

ruolo che deve ricoprire all'interno dei tra-

sporti urbani la linea ferroviaria. Perché l'uni-

ca in grado di garantire grande portata di

utenza, velocità negli spostamenti e, la tan-

to agognata, puntualità. Cosa per ora com-

plicata per la tratta Termini - Giardinetti.

Anche per questo Nicodemi ha delle propo-

ste: "Rinforzare l'opera di manutenzione del

materiale rotabile e montare semafori "in-

telligenti", correlati al passaggio dei treni,

in modo da fluidificare l'esercizio e ridurre

le percorrenze". Per trasformare un'impor-

tante opera per la comunità in una risorsa.

Ed affrontare i problemi prima che sia trop-

po tardi. JESSICA SANTINI

Un altro quartiere richiede l'attenzione delle Isti-

tuzioni. Perché da tempo affrontano i propri pro-

blemi da soli, grazie all'intervento del consorzio. Ma

perché ora le cose stanno cambiando e c'è bisogno

del Municipio?

Il quartiere Due Colli, porzione a ridosso di via Bo-

rutta, traversa di via di Borghesiana, si è vista, nel

corso degli anni, trasformare la propria fisionomia

completamente. L'ultimo grande cambiamento sarà la costruzione della superstrada, col-

legamento con la più famosa via Modolo proprio con via Borutta. Cantiere aperto da tem-

po, forse troppo. Che porterà grandi novità ai cittadini. Purtroppo, proprio su questa stra-

da non è stato affrontato un importante problema: quello delle acque chiare. "Su via Bo-

rutta esiste un fosso che raccoglie le acque piovane del quartiere, di via di Borghesiana

e di Colle del Sole. Perché posto in un conca - spiega il Presidente del Consorzio Mauro

Baldi - il fosso ha una portata non così modesta. Solo che comunque non ce la fa. Non

molti anni fa, quando abbiamo costruito il ponticello sulla strada, abbiamo aumentato la

portata della tubatura".

Così in occasione di precipitazioni abbondanti la strada si allaga. E anche le case lì vi-

cino: qualche tempo fa un disabile ha rischiato molto. La carrozzella, infatti, stava per

essere sommersa dall'acqua. Un progetto per sistemare la situazione era stato avanza-

to. "Abbiamo affrontato la questione con tutti: Regione, Provincia. Anche col consorzio

di bonifica. Perché questa cosa va risolta - continua Baldi- era stato proposto un depu-

ratore in grado di filtrare le acque in arrivo e diminuire il carico del fosso. Sembra però

che verrà sostituito con una cisterna".Peccato che la cisterna in questione sarebbe al

massimo in grado di sopportare un livello di 5 cm di acqua. Sopra a questa quota il pro-

blema si riproporrebbe. "Noi abbiamo un'altra idea: abbiamo il denaro delle opere a

scomputo. E i quartieri limitrofi sarebbero disposti a collaborare alla nostra impresa. Ol-

tre al depuratore, indispensabile, vorremo ripulire il fosso da tutti i rifiuti e le erbacce,

intubarlo e costruirvi sopra una pista ciclabile".

Una strada riservata ai velocipedi diretta al parco di Prato Fiorito. Con tanto di illumi-

nazione e alberi. Magari che si congiunga ai quartieri limitrofi. Per poter passeggiare in

tutta sicurezza e dirigersi a piedi verso le aree verdi del territorio. I soldi ci sono, le idee

anche. Allora, cosa manca? JESSICA SANTINI

A GIUGNO APRE LA METRO C. LE POLEMICHE NON SI PLACANODUE COLLI, IL FOSSO NON BASTA

CONFLUISCONO IN VIA BORUTTA LE ACQUE PIOVANE DEI QUARTIERI VICINI. E TUTTO SI

ALLAGA. MA I CITTADINI HANNO LA SOLUZIONE A PORTATA DI MANO.

DAVID NICODEMI, DELEGATO AI TRASPORTI DEL PRESIDENTE LORENZOTTI, AFFRONTA I

PROBLEMI CONSEGUENTI ALL'APERTURA DELLA TRATTA PANTANO - CENTOCELLE.

Page 31: La Fiera dell'Est n. 3 del 18 febbraio 2012

CASILINO NUMERO 3 ANNO V 31

“Il nostro sogno non è quello di fare

squadre di calcio ma di fare una

scuola calcio". Si può riassumere in

queste parole il progetto della Polisportiva

Borghesiana e del suo Presidente

Nicola Di Giacobbe. Il centro spor-

tivo in via Lentini ha un campo da

calcio, da quest'anno in sintetico

grazie anche ad un finanziamen-

to di 340mila euro del Comune,

altri campi da calcetto e una ten-

sostruttura che è palestra e cam-

po di pallavolo.

Il campo in sintetico è un fiore

all'occhiello per una squadra del-

la periferia romana che milita in

seconda categoria. E il centro sportivo, in

seguito a un accordo raggiunto con l'Uni-

versità di Tor Vergata, punta a diventare

un vero e proprio centro di qualità. "Abbia-

mo stretto un accordo con le facoltà di

Scienze Motorie e Medicina dello Sport. I

ragazzi devono venire qui sicuri che lo sport

che si insegna è quello vero, e sicuri che

dal punto di vista motorio ci sono persone

in grado di stabilire percorsi e quale tipo di

ginnastica e sport deve fare il ragazzo. Chi

viene qui avrà una scheda fatta da Scien-

ze Motorie e una da Medicina dello Sport.

Deve sapere che qui troverà l'eccellenza,

dal punto di vista sia medico che sportivo.

L'accordo con Tor Vergata è già stato pre-

so, si parte l'anno prossimo. E l' Universi-

tà ha già deciso di fare qui degli stage per

allenatori e tecnici".

La Polisportiva ha come uniche entrate

quelle derivanti dal-

la scuola calcio. Il

Comune ha finan-

ziato il nuovo cam-

po in sintetico e la

tensostruttura, che

è stata già danneg-

giata da vandali che

si introducono nel

centro scavalcando

le recinzioni. Si fa

yoga, ci sono corsi di pittura e decoupage

per le mamme che accompagnano i figli,

ci sono anche iniziative culturali, a cui è

stato invitato anche il Presidente Lorenzot-

ti. Ma si sa, il signorotto in terra di Borghe-

siana non ama presenziare a iniziative pro-

mosse da quelli che lui ritiene feudi rossi.

"I fondatori della Polisportiva, fra cui ci so-

no io che ne sono il Presidente da due an-

ni, non sono certo persone che hanno vo-

tato Forza Italia. Ma qui dentro la politica

non c'entra, noi quando facciamo iniziati-

ve gli inviti li mandiamo".

Di Giacobbe continua a spiegare la sua

concezione dello sport, poco votata al pro-

fessionismo e all'agonismo. "Le squadre di

calcio resteranno - spiega - e quella di pal-

lavolo è anche in C2, campionato abba-

stanza impegnativo. Io intendo lo sport dal

punto di vista medico e motorio, e non so-

lo agonistico e professionistico. I nostri vo-

lontari stanno spalando la neve ora per far

giocare i bambini, non per far giocare Tot-

ti". La Polisportiva, conclude Di Giacobbe,

è un luogo senza barriere.

"L'unica barriera può essere di tipo cul-

turale, nel senso che se sei razzista o hai

problemi con le altre etnie questo non è il

posto che far per te". Ci salutiamo, men-

tre altri dirigenti e tecnici della Polisporti-

va spalano il campo di calcio dedicato a

Maurizio Brasili, uno dei fondatori della Po-

lisportiva. E' morto sul lavoro, su un can-

tiere edile, all'età di 40 anni.

DAVIDE LOMBARDI

IN MERITO ALL'ARTICOLO pubblicato nello scor-so numero, Simone Paoletti, Presidente del Co-mitato Borghesiana, ex WWF Borghesiana, ci tie-ne a fare alcune precisazioni. Per evitare che il lo-ro gesto venga frainteso. Il problema che si è crea-to non è con l'associazione WWF Lazio, alla qua-le Simone Paoletti fa presente anche l'immutatafedeltà,ma con il presidente. Con la quale ci so-no stati dei problemi e dei dissapori. Dunque nes-suna accusa all'associazione WWF "che restauno dei pochi baluardi nella dura battaglia in dife-sa dell'ambiente in Italia e nel mondo" , confermaPaoletti.

Inoltre il presidente ci tiene a precisare chequelle rivolte a loro non sono state vere e propriecalunnie, nel senso legale del termine. Quantopiuttosto si è trattato di "critiche pretestuose del-la presidente" come sottolinea lo stesso Paoletti."Accuse che ci siamo premurati di smentire unaper una con un documento letto nell'ultimo con-siglio del WWF Lazio", come già sottolineato nel-lo scorso numero.Sperando di aver ben chiarito ilati finora poco chiari di questa discussione e nonaver lasciato fraintendimenti, rivolgiamo un gros-so in bocca al lupo al Comitato e al suo presiden-te Paoletti. JESSICA SANTINI

Nata il 15 settembre del 2011, la giovanissima squadra crea-ta da un gruppo di amici reduci da un prorompente succes-

so in un torneo amatoriale, già vanta un consistente seguito. Te-stimone del tifo che segue le avventure casalinghe dei giocatoridella A.S. D. Pantano borghese è il presidente: Elio Corsaro.

"Ci alleniamo e giochiamo in casa al campo di calcio a Panta-no Borghese, all'"Oasi del Calcetto". E anche se abbiamo inizia-to da pochi mesi, quando siamo in casa, i nostri tifosi riempionogli spalti. Non ci manca di certo il sostegno. La nostra sede è a Finocchio,nel Fanny bar. E' qui che è nata l'idea e la squadra".

Straordinario come in così poco tempo sia stata costituita la società e in-scritta al campionato dilettantistico di serie D. "Affrontiamo giocatori piùesperti di noi. Squadre che stanno in piedi da tre anni.

Al contrario nostro, abituati ad incontrarci così tanto per gioca-re a pallone. Ora la musica è cambiata: la preparazione avvienecon allenamenti due volte a settimana. L'allenatore, il signor San-dro, vanta una esperienza di 18 anni come istruttore federale. Iragazzi lo chiamano il 'sergente di ferro '", afferma sorridendo ilPresidente.

I componenti della squadra vanno dai 21 ai 45 anni .In tutto 18persone. E anche il Presidente gioca nella squadra : "Dopo tre-

dici incontri iniziamo andare meglio. Sta per iniziare il girone di ritorno. Gio-cheremo col Vicovaro. Fuori casa non siamo molto seguiti, ancora. Ma incasa i tifosi danno il meglio di loro". E mentre i sostenitori sognano sensa-zionali vittorie, noi facciamo un caloroso augurio a questi atleti. In bocca allupo ragazzi. JESSICA SANTINI

Signora Campagna quando e perché ènata la vostra Associazione?La nostra Associazione nasce a gennaio

2011, come espressione della volontà dei

cittadini di Valle Fiorita, dopo una serie di

assemblee nelle quali si evidenziava come

era ormai fuori luogo e tempo riaprire il vec-

chio circolo bocciofilo. Quanto, piuttosto,

creare un' associazione aperta a tutti, co-

me luogo d'incontro. Crescita e che ascol-

tasse e promulgasse le istanze del quar-

tiere.

Ad esempio? Di cosa vi occupate?La prima iniziativa, ancora in fase di discus-

sione, è stata quella di raccogliere delle fir-

me e organizzare una serie d'incontri con

la Commissione Commercio Municipale con-

tro l'abolizione del mercato del martedì die-

tro il casale. Missione riuscita! Abbiamo or-

ganizzato poi diverse feste di quartiere co-

me quella dello scorso novembre per inau-

gurare l'apertura a tutti dei luoghi, si del

Consorzio, ma costruiti con il contributo

economico e lavorativo della gente -da tem-

po chiusi (sia fisicamente che spiritualmen-

te). Poi la festa di Carnevale, la festa della

bruschetta. E a dicembre il mercatino di Na-

tale degli artigiani.

Come riuscite a sostenere, in terminieconomici, le varie attività che mette-te in piedi?Tutte queste iniziative, alle quali hanno da-

to il proprio contributo volontario i membri

del direttivo ed alcuni soci, ci hanno per-

messo di avere una piccola base economi-

ca per effettuare dei lavori per la trasfor-

mazione dell' ex campo di bocce in una sa-

la adatta ad effettuare più attività: scuola

di musica,ginnastica, ballo ,incontri cultu-

rali tornei di carte, attività ludiche ,scambi

con altre associazioni, ecc

Ad oggi abbiamo 40 iscritti, ma la nostra

meta è...il cielo! Senza scherzi vorremmo

creare occasioni per la partecipazione di

tutti, di ogni fascia d'età, di ogni cultura.

Per adesso speriamo che riesca per il me-

glio la prossima iniziativa: la festa di Car-

nevale che si terrà martedì 21 febbraio.

JESSICA SANTINI

Polisportiva Borghesiana, per un centro di qualitàSCETTICO VERSO IL PROFESSIONISMO E L'AGONISMO A TUTTI I COSTI, IL PRESIDENTE

DELLA POLISPORTIVA HA STRETTO UN ACCORDO CON LE FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE E

MEDICINA DELLO SPORT DELL' UNIVERSITÀ DI TOR VERGATA PER RENDERE IL SUO CEN-TRO UNA VERA E PROPRIA SCUOLA CALCIO DI QUALITÀ.

PRECISAZIONI DEL COMITATO BORGHESIANA

DA POCHI MESI È STATA FONDATA LA NUOVA SQUADRA DI CALCIO E HA GIÀ MOLTI TIFOSI. CHE SI ASPETTANO GRANDI VITTORIE …

A.S.D. PANTANO BORGHESE: NEONATA, MA GIÀ MOLTO SEGUITA

ASSOCIAZIONE VALLE FIORITA, UN VULCANO DI IDEE

QUATTRO CHIACCHIERE CON LA PRESIDENTE PATRIZIA CAMPAGNA

Sabato 18 febbraio alle ore 17:30 siterrà, presso la Biblioteca Borghesia-na, l'inaugurazione della Mostra "Lin-guaggi e Personaggi: racconti tra se-gno e parola". Un'interessante avven-tura tra immagini e libri a cura di Lui-sa di Bagno e Francesca Tuscano.

LIBRI E IMMAGINI ALLA BIBLIOTECA BORGHESIANA

APPUNTAMENTO

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