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LA COMUNITÀ RACCONTA Periodico di vita Parrocchiale di Castelletto n. 2 - Maggio 2017 Centenario delle Apparizioni della B.V. Maria a Fatima 1917 - 13 maggio / 13 ottobre - 2017

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Centenario delle Apparizioni della B.V. Maria a Fatima1917 - 13 maggio / 13 ottobre - 2017

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pagina3 La voce del Parroco4 Il Santo Padre6 Il Vescovo7 Cronaca Parrocchiale10 Don Gino Regosini - 65° di sacerdozio11 Anniversari: Populorum Progressio e Musicam Sacram12 Anniversari San Bonaventura e San Nicola di Flüe13 Inserto speciale: Don Giovanni Barbi a 100 anni dalla morte21 Cronaca dell’Oratorio22 Tangentopoli - 25 anni dopo23 Anniversari Falcone - Borsellino - Mafie - Corruzione24 Ann. Padri Scolopi - Compagnia della Carità - D. Librinelli25 Don Pierino Ongaretti - Centus 26 Invito alla lettura27 Anagrafre28 Bilancio consuntivo 201629 Progetti - Ringraziamenti - Caritas30 Calendario Mariano di Maggio31 Appuntamenti estivi32 Santa Restituta - Festa patronale

Sommario

Parroco: Don Gianluca LodaTelefono abitazione: 030-907915Telefono cellulare: 333-2332854Posta elettronica: [email protected]: Dada Loredana tel. 030-9039243Sito internet: www.parrocchiacastelletto.itCuratori del sito: Domenico Pinardi e Luigi D’Urso

Orari Sante MesseParrocchia di Castelletto

costo copia € 5,60 circa - Offerta libera

LA COMUNITÀRACCONTA

PARROCCHIATRASFIGURAZIONE

DI NOSTRO SIGNORE

Periodico di vitaParrocchiale di Castelletto

Editore: Parrocchia Trasfigurazione di Nostro SignoreLegale Rappresentante: Don Gianluca LodaRegistrato: presso il Tribunale di Bresciail 28 Maggio 2013 al n. 12/2013 del registro stampaHanno collaborato: don Gianluca, Franco Ongari, Don Angelo Maffeis, Piercamillo Davigo, Don Pierino OngarettiFotografie a cura di: don Gianluca, Franco Ongari, Mara Capuzzi, Martina Calestani, Lina Scolari, Felice Frosio, Carlo Monterenzi Elaborazione grafica: don Gianluca e Loretta PinziStampa: Litografia Pinzi - Leno

Prefestiva: ore 18,30Festive: ore 8,00 (sospesa in gennaio e febbraio) ore 10,00 ore 18,30 (sospesa in luglio e agosto)

Vespri e Benedizione: domenica ore 15,00(ore 16,00 in giugno - sospesi in luglio e agosto)

Feriali: ore 8,30 lunedì e martedì ore 17,00 mercoledì ore 8,30 giovedì e venerdì ore 8,30 nei sabato di maggio

NB: Verificare sempre gli orari definitivi sui calendariesposti alle porte della Chiesa

In copertinaEffigie della Beata Vergine Maria della Cappellina di Fatima, nel luogo esatto della prima Apparizione, avvenuta il 13 maggio 1917, ai tre pastorelli Lucia Dos Santos, Francesco e Giacinta Marto.

Sede Legale: 25024 - Castelletto di Leno - BSPiazza Giovanni Paolo II, 2

Codice Fiscale: 97004190175Partita IVA: 03385840982

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Centenario delle Apparizioni della B.V. Maria a Fatima1917 - 13 maggio / 13 ottobre - 2017

Regina CæliTre volte al giorno: mattino, mezzogiorno e sera (al suono della campana) la tradizione cristiana popolare insegna a reci-tare la preghiera dell’Angelus, che durante il tempo di Pasqua è sostituita dal Regina cæli, che si riporta di seguito, nell’ori-ginale in latino e nella traduzione ufficiale in italiano (fonte: Catechismo della Chiesa Cattolica - Compendio - pag. 166-167).

Regína cæli lætáre, allelúia.Quia quem merúisti portáre, allelúia.Resurréxit, sicut dixit, allelúia.Ora pro nobis Deum, allelúia.Gaude et lætáre, Virgo María, allelúia.Quia surréxit Dóminus vere, allelúia.

Orémus.Deus, qui per resurrectiónem Filii tui Dómini nostri Iesu Christi mundum lætificáre dignátus es, præsta, quǽsumus, ut per eius Genetrícem Vírginem Maríam perpétuæ capiámus gáudia vitæ.Per Christum Dóminum nostrum.X Amen.

Regina dei cieli, rallegrati, alleluia.Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,è risorto, come aveva promesso, alleluia.Prega il Signore per noi, alleluia.Rallegrati, Vergine Maria, alleluia.Il Signore è veramente risorto,alleluia.

Preghiamo.O Dio, che nella gloriosa risurre-zione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per inter-cessione di Maria Vergine, concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine.Per Cristo nostro Signore.X Amen.

in questo numero

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La voce del Parroco

Carissimi Castellettani,maggio, il mese dei fiori, è anche il Mese del Rosario e il Mese di Maria.Quest’anno, ormai prossimi alle feste centenarie delle Appari-zioni di Fatima, vogliamo che la nostra preghiera si orienti so-prattutto alla persona del Santo Padre.A Fatima, più di una volta, viene nominato il Papa. Nella visione del terzo segreto, secondo quan-to detto da Suor Lucia, il Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il San-to Padre”.La spiegazione ufficiale che ven-ne letta a Fatima il 13 maggio 2000 dal Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano, conferma-va l’interpretazione attribuendo a Papa Giovanni Paolo II la fi-gura di quel “Vescovo vestito di Bianco”. Tutto sembrava or-mai spiegato e concluso: “… le vicende a cui fa riferimento la terza parte del segreto di Fatima sembrano ormai appartenere al passato” (Card. Sodano - Fatima - 13 maggio 2000).Senonché Papa Benedetto XVI (lo stesso Cardinal Ratzinger che dieci anni prima aveva formulato la corretta spiegazione del terzo segreto di Fatima in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede) nel 2010, in visita a Fatima, disse in modo imprevisto: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profeti-ca di Fatima sia conclusa”.I contenuti delle omelie a Fatima di Paolo VI (1967 - per il cin-quantenario delle Apparizioni) e di Giovanni Paolo II fanno espliciti riferimenti a testi dell’A-pocalisse: testi non facili da in-terpretare e ancor più difficili da vivere!

O si tratta di combinazioni casua-li, oppure le parole di Maria “alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”, che nessuno ritiene si siano realizzate negli anni dal 1981 al 2000, né al presente (anzi, tutt’altro!) e quelle dei Papi, ci lasciano intuire che STIAMO ENTRANDO IN TEMPI NON FACILI.Nel 1917 era in atto la prima Guerra Mondiale; si faceva cenno ad una Seconda; da alcuni anni Papa Francesco (sono sicuro che sa molte cose più di noi e me-glio di noi!) ha fatto riferimento ad una Terza Guerra Mondiale, anche se combattuta “a pezzi”. Il Papa sa bene di essere nel miri-no di molti nemici (anche se il Nemico del Papa è uno solo!); non è certo un ingenuo. Se rifiu-ta le varie blindature di mezzi e nel relazionarsi con le persone è perché sa che se è arrivato il mo-mento “x” non c’è blindatura, né controllo che può proteggerlo… Se alcune verità sono state annunciate, prima o poi dovranno pur realizzarsi. Come? Quando? Nessuno lo sa (penso neanche il Papa). In questo inquietante contesto il Papa sta per recarsi a Fatima, per celebrare di persona il Centenario della prima Appari-zione della Beata Vergine Maria ai tre pastorelli, avvenuta il 13 maggio 1917. Ascolteremo le sue parole con at-tenzione. Speriamo che lo ascol-tino tutti con attenzione; anche coloro che tengono in mano “le redini” dei popoli del mondo, i quali hanno non poca respon-sabilità: davanti a Dio e davanti all’umanità. A Maria Santissima di Fatima vogliamo affidare i tre anniversari SACERDOTALI significativi di quest’anno, che riguardano la nostra Parrocchia:

1 - 65° anniversario di Ordina-zione Sacerdotale di Don Gino Regosini, avvenuta a Castelletto il 29 marzo 1952, che abbiamo celebrato domenica 23 aprile scorso;2 - 50° anniversario di Sacerdozio di Don Pierino Ongaretti, che fu ordinato il 17 giugno 1967 e che festeggerà con noi il 18 giugno prossimo, Solennità del Corpus Domini;3 - 100° anniversario della morte dell’Arciprete di Castelletto Don Giovanni Barbi, avvenuta il 24 agosto 1917, fondatore della no-stra Chiesa Parrocchiale.Questi tre eventi diventino un motivo per elevare preghiere particolari ed accorate suppliche al cielo per la nostra gioventù e per i nostri ragazzi (che non sono per niente diversi da quelli degli altri paesi); una terra ricca di vo-cazioni sacerdotali com’è stata Castelletto fino al 1994, torni ad esserlo nel futuro, magari anche prossimo.

Don Gianluca Loda

Don Gianluca accoglie don Ginola sera della festa in parrocchia

23 aprile 2017

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Il Santo Padre

Francesco in visita a Milano

Sabato 25 Marzo 2017 - Ore 8.10 - L’aereo con a bordo il Papa atterra a Linate. Lo accoglie il “coro” festoso delle campane delle migliaia di chiese della Diocesi; sono presenti il Cardinale Angelo Scola, il presidente della Regione, il sindaco, il prefetto di Milano e numerose autorità.Ore 9 - Il Papa arriva alle Case Bianche di via Salomone, nel quartiere Forlanini. Qui, dopo una sosta imprevista ad un bagno chimico (!) incontra due famiglie italiane e una straniera con bambini nei rispettivi appartamenti. Nel frattempo nel quar-tiere l’animazione è guidata dalle parrocchie del Decanato, con canti, letture del Vangelo e di passi di Francesco.

Ore 9.50 - Nel Duomo di Milano incontra i Ministri ordinati e la Vita consacrata, in un momento riservato a circa 4000 persone, con 5 cardinali e 28 vescovi. Dopo una breve preghiera personale nello Scurolo di San Carlo l’incontro si articola in un dialogo tra le domande di un sacerdote, di un diacono e di una suora e le risposte spontanee di Francesco.Ore 11.30 - Angelus in piazza Duomo. Ore 12 - Il Papa visita il carcere di San Vittore e pranza coi detenuti.Ore 14.45 - Arriva al Parco di Monza, dove alle ore 15.30 celebra la Santa Messa in Rito Ambrosiano. La Diocesi gli dona simbolicamente 55 appartamenti ristrutturati nel quar-tiere Niguarda di Milano, destinati a persone in difficoltà. Sono presenti quattro Cardinali di origine ambrosiana, 40 Vescovi e oltre un migliaio di sacerdoti. La folla è stimata in un milione di persone!Ore 17.30 - Il Pontefice allo stadio San Siro incontra i cresi-mandi con educatori e famiglie: altre 80 mila persone!Ore 19.30 - Il Papa riparte da Linate per il rientro a Roma; una giornata molto intensa e ricca, da ogni punto di vista: bellis-simi i discorsi e gli incontri, anche privati, densi di emozioni e di commozione per tutti i protagonisti.

La Comunità Racconta - n. 2/2017

Docat. Che cosa fare? La dottrina sociale della ChiesaSan Paolo Edizioni2016 - pag. 320 - € 12,90Dopo il Catechismo della Chiesa Cattolica (1992), il Compendio (2005) e Youcat (2011), il Catechismo spiega-to ai giovani voluto da Bene-detto XVI, è arrivato anche in Italia Docat, un nuovo proget-

to internazionale fortemente voluto da papa Francesco, consegnato alla GMG di Cracovia (luglio 2016). Docat è il Compendio della dottrina sociale della Chiesa, la guida per l’impegno sociale del cristiano pensata e realizzata per i giovani. Il Papa scrive: “Si tratta di una sorta di manuale che con l’aiuto del Van-gelo ci aiuta a cambiare prima di tutto noi stessi, poi il nostro ambiente e alla fine il mondo intero. Infatti, con la forza del Vangelo possiamo davvero cambiare il mondo”. Per essere semplice e immediato, il libro si sviluppa con una struttura a domande e risposte; è arricchito da citazioni e sezioni antologiche, oltre che da indici te-matici; è impreziosito da numerosi approfondimenti; è reso più bello e accattivante da illustrazioni e immagini a colori. I capitoli si concentrano sul ruolo dell’indivi-duo nella Chiesa e nella società, sulle tematiche econo-miche e ambientali tanto care al Santo Padre, sulla que-stione delle migrazioni e della povertà, sul ruolo della famiglia nella comunità, sul senso dell’impegno civile in favore della pace e della giustizia, ecc. Il tema centrale, però, è quello dell’immensa forza di un amore che può davvero cambiare la vita di tutti noi. I riferimenti sono ai più importanti documenti pontifi-ci, dalla Rerum Novarum di Leone XIII all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, ma non mancano i rife-rimenti alla recentissima Amoris lætitia del pontefice.

Papa Francesco allo Stadio di San Siro con cresimandi, genitori ed educatori

Papa a Monza - Messa al Parco della Villa Reale

Non dimenticare: Educat - Catechismi CEI www.educat.it/

Tutti i testi dei catechismi in lingua italiana

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Il Santo Padre

In un messaggio diffuso il 25 aprile scorso il Papa dice: “vengo come ami-co e come messaggero di pace”.E ancora: “desidero che la mia visita sia un ab-braccio di consolazione e di incoraggiamento a tutti i cristiani del Medio Oriente”. La pace sia con voi!Così il Papa saluta il “caro popolo dell’Egit-to” a tre giorni dalla sua visita al Paese, “culla di civiltà, lo definisce, dono del Nilo, terra del sole e dell’ospitalità, ove vis-sero Patriarchi e Profeti e ove Dio, Clemente e

Misericordioso, l’Onni-potente e Unico, ha fat-to sentire la Sua voce”. Francesco dice che è felice di arrivare come amico, come messagge-ro di pace nel Paese che, un tempo, diede rifugio e ospitalità alla Sacra Famiglia e ringrazia il Presidente della Repub-blica, il Patriarca Tawa-dros II, il Grande Imam di Al-Azhar e il Patriar-ca Copto-Cattolico che l’hanno invitato e tutti coloro che stanno lavo-rando per rendere possi-bile il viaggio. Descrive gli obiettivi e le speranze per questa sua visita dicendo:“Desidero che questa visita sia un abbraccio di consolazione e di in-coraggiamento a tutti i cristiani del Medio Oriente; un messaggio di amicizia e di stima a tutti gli abitanti dell’E-

gitto; un messaggio di fraternità e di riconci-liazione a tutti i figli di Abramo, particolarmen-te al mondo islamico. Infine anche un valido contributo al dialogo in-terreligioso con il mon-do islamico e al dialogo ecumenico con la ve-nerata e amata Chiesa Copto Ortodossa.Il nostro mondo, dilania-to dalla violenza cieca che ha colpito anche il cuore della vostra cara terra ha bisogno di pace, di amore e di misericor-dia; ha bisogno di ope-ratori di pace e di perso-ne libere e liberatrici, di persone coraggiose che sanno imparare dal pas-sato per costruire il fu-turo senza chiudersi nei pregiudizi; ha bisogno di costruttori di ponti di pace, di dialogo, di fra-tellanza, di giustizia e di umanità”.

La Comunità Racconta - n. 2/2017

Daniel Pittet dà al Papa il suo libro “Amare è dare tutto”diffuso in Svizzera nel 2015 nell’anno della Vita consacrata

Daniel PittetLa perdono, PadrePiemme2017 - pag. 226 - € 15,50Daniel Pittet ha raccontato la sua storia di bambino abusato per quattro anni da un prete. Usa parole forti, pesanti, scon-volgenti, per descrivere quello che ha subito. Il Papa legge questi “fogli” e decide (cosa

unica, mai avvenuta prima da parte di un Papa regnan-te!) di scrivere una prefazione alle pagine che divente-ranno questo libro. Solo un Papa unico come Francesco poteva accostarsi con questa chiarezza a una materia tanto drammatica e scomoda:

Non dobbiamo nascondere.Non dobbiamo negare.

Non dobbiamo minimizzare.Dobbiamo adoperarci per sanare queste ferite. Dice tut-to questo la straordinaria decisione di Papa Francesco di firmare, con tanto di bolla pontificia, questa testimo-nianza sensazionale sulla pedofilia nella Chiesa. Il

suo è un gesto rivoluzionario, perché per la prima volta un Papa ha voluto accostare il suo nome a un resoconto scomodo e diretto, con una decisione che simbolicamen-te spazza via tutte le prese di posizione generiche, teo-riche e retoriche. È una dichiarazione che rifugge ogni ipocrisia e ogni omertà. È il testo che Papa Francesco ha scelto per porsi egli stesso al centro di questa diffi-cile, urgente riflessione. È scontato l’invito alla lettura!

11 dicembre 2016 - Attentatoterroristico contro i cristiani copti

9 aprile 2017 - Bomba nella Chiesa Copta di San Giorgio a Tanta

16 febbraio 2015 - 21 martiri copti uccisi in Libia dall’ISIS

Il Papa: la mia visita in Egittosia un abbraccio di consolazione

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Vescovo

… Maria ha aiutato Dio, perché attra-verso di lei l’amore di Dio, la miseri-cordia di Dio, il perdono di Dio hanno raggiunto e abbracciato il mondo in modo nuovo [donando la vita umana a Gesù Cristo, che si fa uomo in lei - ndr]…A questo punto, posso scoprire le car-te: m’interessa che Dio sia presente nel mondo, che il mondo prenda la forma dell’amore e della santità di Dio. M’interessa che l’odio sia vinto dall’amore, che la disperazione sia assorbita nella speranza, che la cat-tiveria sia sanata dalla bontà; m’in-teressa che il mondo non distrugga se stesso lasciando campo libero all’in-giustizia e all’indifferenza. M’interes-sa la salute del mondo. Non m’interessa ormai più tanto per me stesso, perché la mia vita l’ho vissuta con grande gioia e con qualche fatica, come tanti. M’inte-ressa per voi e per il mondo…Maria ha ascoltato la parola di Dio e ha messo la propria vita a disposizione di quella parola, perché quella parola po-tesse correre nelle strade del mondo: “Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga a me secondo la tua parola.” Questo lo possiamo fare anche noi, a condizione di ascoltare la parola di Dio. Sì, mi dirà qualcuno; come fosse faci-le da trovare, la parola di Dio! È vero: non è facile discernere la Parola di Dio in mezzo alla confusione di parole che rintronano ai nostri orecchi. Ma la dif-ficoltà non viene dal fatto che Dio non parli; viene dal fatto che il nostro orec-chio e il nostro cuore sono ingombri di tali e tanti interessi che lo spazio per l’ascolto di Dio è striminzito, qua-

Il Vescovo ai giovaniAlla Veglia delle Palme - Brescia, sabato 8 aprile 2017

si nullo… ti deve stare a cuore conoscere e fare la volontà di Dio; ma ti deve interessa-re davvero – più delle altre cose, più che di-ventare importante, più che ‘realizzare te stes-so’, più che avverare i tuoi sogni. Se hai que-sta volontà dentro di te, dice, saprai discernere se le parole di Gesù, se le sue proposte, se il suo stile di vita vie-ne da Dio o no. Devi rientrare in te stesso e chiederti quali sono i

tuoi veri desideri; poi devi confron-tare questi desideri con la possibili-tà che in te si compiano i desideri di Dio…… Maria ha ascoltato la parola di Dio trasmessa dall’angelo; l’ascolto è stato reso maturo dalla fede e la fede ha reso Maria madre. Madre di che cosa? Del-la Parola di Dio che si è fatta carne in lei… quando siete pazienti e benevoli, quando gioite del bene degli altri senza invidia, quando dimenticate un po’ voi stessi e vi fate carico del bene degli al-tri, quando dimenticate il male ricevuto e rifiutate ogni compromesso ingiusto, voi state offrendo a Dio uno spazio nel mondo: lo spazio costituito dalla vostra stessa vita. Arrivo allora alla lettera di san Giovan-ni: “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio… Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui”. Proprio così: la dimostrazione che Dio esiste e che Dio è amore siete voi, nella misura in cui l’amore di Dio prende spazio dentro di voi e nelle vostre decisioni; l’ostacolo alla scelta di fede siamo anco-ra noi, nella misura in cui non ci la-sciamo trasformare dall’amore di Dio nelle relazioni che stabiliamo con gli altri, nello studio, nel lavoro, nella responsabilità po-litica, nell’uso del denaro, nella ses-sualità, nell’uso del

tempo, nella scala dei valori che deter-minano le nostre scelte…Le grandi cose che Dio ha compiu-to in Maria sono Gesù: Dio in forma umana, uomo plasmato dallo Spiri-to di Dio. Ebbene, il senso della vita cristiana è simile a quello della vita di Maria: dobbiamo… assumere insieme la forma di Cristo: la mitezza, la miseri-cordia, il coraggio, l’amore oblativo… mantenendo un’umiltà sincera, per-ché è da Dio solo tutto il bene che è nel mondo. Maria diventerà allora una maestra di vita e ci aiuterà a vedere che non sono i grandi a fare la sto-ria della rivelazione di Dio nel mondo, ma i piccoli, quando custodiscono la fede e l’amore; non i prepotenti, ma i miti, quando hanno in Dio il coraggio di amare e di mettersi in gioco… Papa Francesco ci invita a vivere la vita non come un vagabondaggio che non ha senso, direzione, scopo ma come un pellegrinaggio che ha un orientamen-to preciso: Gesù Cristo. È verso Gesù Cristo - colui che ha dato la vita per noi - che tende il nostro cammino; vor-remmo giungere a dire con san Paolo: “Non sono più io che vivo; è Cristo che vive in me”. Parafrasi: non sono più i desideri arbitrari e capricciosi che determinano i miei comportamenti; sono invece i sentimenti che nascono in me dall’incontro con Cristo - sentimen-ti di amore e di misericordia, di fedeltà e di generosità, di nobiltà d’animo. Scrive il Papa: “Gesù vi chiama a la-sciare la vostra impronta nella vita, un’impronta che segni la storia, la vostra storia e la storia di tanti”.Il Signore ha compiuto per Maria gran-di cose; vuole compiere opere simili per noi. Possa il nostro cuore essere così nobile da permettere a Dio di rive-lare in noi il suo amore, di santificare in noi il suo nome.

Veglia delle Palme col Vescovo Mons. Luciano Monari

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Cronaca Parrocchiale

Quaresima

San GiuseppeFesta dei papà - Domenica 19 marzo

Via Crucis in Piazza - venerdì 7 aprile

Via Crucis al Giardino di Maria - venerdì 7 aprile

Per la prima volta, grazie al suggerimento di un caro confratello, è stato posizionato in presbiterio sopra l’altar maggiore il Crocifisso grande,

che viene utilizzato per la processione del Venerdì Santoe che abitualmente resta esposto

nella Cappella di fronte al Battistero

Via Crucis a Montichiari il 12 marzo

Benedizione dei papà coi bambini al terminedella S. Messa delle ore 10

Adoramus te, Christe et benedicumus tibi;quia per Sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Il Venerdì, giorno di penitenza e di magro, in cui si ricorda la preziosa Morte di Gesù in Croce, è stata proposta la Via Crucis, ogni settimana in duplice forma: alle ore 16 per i bambini e ragazzi; alle ore 20 per i giovani e gli adulti.Molto ben preparate e partecipate sono state inoltre la Via Crucis domenicale a San Pancrazio di Montichiari e quella in Piazza della Chiesa la sera del Venerdì di Passione.Un ringraziamento ai catechisti, che hanno favorito a rotazione una partecipazione attiva dei loro gruppi di ragazzi e di adulti.

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Cronaca Parrocchiale

La Comunità Racconta - n. 2/2017

Palme - Rametti d’ulivo dei ragazzi con Aurora

Processione delle Palme - 9 aprile

Palme - Benedizione degli ulivi nel cortile dell’Oratorio

Quarantore - Don Tito celebra la Messa del mattino

Quarantore - col Predicatore Mons. Dino Osio

Palme e QuarantoreAbbiamo iniziato la Settimana Santa con la Benedizione Solenne degli Ulivi nel cortile dell’Oratorio, seguita dalla Proces-sione in Chiesa. I ragazzi del catechismo, ben organizzati e festanti (giustamente anche un po’ rumorosi), si sono immedesi-mati subito nella folla osannante di Geru-salemme. Nella Messa è stata proclamata la Passione di San Matteo, nella quale si racconta della moglie di Pilato, che esorta il marito a tirarsi fuori dalla storia del

Nazareno. Le Sante Quarantore ci hanno permesso alcuni momenti prolungati di adorazione eucaristica, aiutati dalla figura del giovane milanese Carlo Acutis.Nelle serate di lunedì e martedì abbiamo ascoltato volentieri le sapienti riflessioni teologiche e pratiche di Mons. Dino Osio, Arciprete Emerito di Concesio, la Parroc-chia del Beato Paolo VI e già insegnante, superiore e preside in Seminario e all’Isti-tuto Cesare Arici di Brescia.

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Cronaca Parrocchiale

Lavanda dei piedi agli Apostolini

Un momento dell’Azione Liturgica del pomeriggioe della Processione serale del Crocifisso

Don Tito porta la Reliquia della Santa Crocedurante la Processione del Crocifisso

Pasqua - Don Tito benedice le uova al termine dellaS. Messa delle ore 10, che i ragazzi dispensano sul Sagrato

Benedizione del fuoco, del cero e dell’acqua,con l’immersione del cero nel Sacro Fonte

Processione all’interno della Chiesa Ora Santa al sepolcro

Triduo SantoGiovedì Santo - In Cena Domini

Venerdì Santo Nella Passione del Signore

Notte SantaVeglia Pasquale

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Cronaca Parrocchiale

Don Gino Regosiniha festeggiato a Castelletto

65 anni di sacerdozioDomenica in Albis - 23 aprile 2017

Saluto all’inizio della MessaCarissimo don Gino, a nome del Parroco Don Gianluca, del Consiglio Pasto-rale e dei gruppi di volontariato della Parrocchia e dell’O-ratorio di Castelletto, le porgo il benvenuto questa sera, nella Messa Solenne che celebra con noi ricordando i 65 anni di Sacerdozio, iniziati il 29 marzo 1952 in questa nostra chiesa, con l’Ordinazione Sacerdotale, ricevuta per le mani del Vescovo Mons. Giacinto Tredici.Ringraziamo con Lei il Signore, che le ha permesso di svolgere un proficuo e abbondante apostolato in una lunga serie di anni.Chiediamo con Lei che continui a donarLe forza e salute, per essere ancora un bravo e santo sacerdote.Chiediamo nella preghiera che in futuro il Signore non smetta di chiamare ancora a Castelletto bambini, ragazzi e giovani che non abbiano paura di consacrarsi per sempre al suo servizio per il bene delle anime, attraverso le promesse del celibato, dell’obbedienza e della povertà nel sacerdozio diocesano.Grazie, don Gino, per la sua presenza tra noi e per la testimonianza ancor più bella di tutta la sua lunga vita.

Franco Ongari

Al termine della MessaOggi, festa della Divina Misericordia, vorremmo lasciarle un ricordo simbolico della nostra Chiesa Parrocchiale. È l’immagine affrescata nel 1965/66 dal pittore Pietro Milzani di Gottolengo, sopra la Cappella del Battistero, che raffigura il Padre Misericordioso il quale riaccoglie il Figlio Prodigo che s’era perduto lontano.Così il sacerdote: quante volte in 65 anni, ministro di Dio, ha potuto donare la Misericordia infinita del Padre alle anime che tornavano a Lui umili e contrite nella Confessione! Per tutte queste anime siamo noi, oggi, a dire: Grazie don Gino! Dgl

Parole di don Gino al termine dell’omeliaScegli di amare invece di odiare.

Scegli di sorridere invece di fare smorfie.Scegli di costruire invece di distruggere.

Scegli di perseverare invece di rinunciare.Scegli di lodare invece di spettagolare.

Scegli di guarire invece di ferire.Scegli di dare invece di prendere.

Scegli di perdonare invece di maledire.Scegli di pregare invece di disperare.

Don Gino - Bagnolo Mella - Cappella della Casa di riposo

Bambini del gruppo Nazareth e fratellini appena nati con don Gino - 2 aprile 2017 - ore 18,30

Gruppo con don Gino al termine della Santa Messa;si può vedere l’immagine del Padre Misericordioso Don Gino coi familiari fuori dalla Sacrestia

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Formazione

Il teologo Don Angelo Maffeis, presidente dell’I-stituto Paolo VI, traccia un bilancio più attuale che mai nell’epoca della cultura dei

diritti e della globalizzazione, rilevando un legame tra lo sviluppo umano integra-le di Paolo VI e l’ecologia integrale di Papa Francesco. La direzione deve pas-sare oggi dal progresso dei popoli alla comunione dei popoli.L’idea di uno sviluppo umano integrale è ancora più attuale oggi che non ai tempi di Paolo VI, perché all’enfasi senza pre-cedenti della cultura di oggi sulla dignità della persona e sui suoi diritti e sulla ne-cessità di tutelarli in modo assoluto cor-risponde una grave incertezza riguardo al criterio che permette di stabilire che cosa è conforme alla dignità umana e che cosa la compromette. L’antropolo-gia, la visione cristiana dell’uomo come criterio che deve misurare lo sviluppo è, a mio avviso, uno dei contributi fonda-mentali della Populorum progressio, in cui Paolo VI tratta il tema dello sviluppo lasciandosi guidare dall’insegnamento di Gaudium et Spes (Costituzione pastorale del Concilio Vaticano II)...Per la prima volta nella storia della dottri-na sociale della Chiesa, nella Populorum progressio il tema del rapporto tra Nord e Sud del mondo assume un rilievo fon-damentale e gli stessi principi della dot-

Populorum ProgressioLettera Enciclica di Papa Paolo VI - 26 marzo 1967 - 50 anni dopo

Musicam SacramIstruzione del Consilium e della Sacra Congregazione dei Riti - 5 marzo 1967

50 anni dopo - In una rilettura del Papa e nostra

trina sociale sono ripensati assumendo il punto di vista dei popoli più sfavoriti, i cui diritti devono essere riconosciuti. Se tali diritti non sono riconosciuti, l’in-giustizia diviene fattore incontenibile che genera conflitti.Il concetto di ecologia integrale, al cen-tro della Laudato si’, è in linea con la questione della giustizia e il contributo che la Chiesa vuole dare allo sviluppo sociale. All’epoca di Paolo VI il proble-ma ecologico non era così sentito, ma in contesto nuovo come quello di oggi, dove la sensibilità ambientale si è fatta più acuta, Bergoglio lo declina in funzione dello sviluppo integrale della persona umana, che deve coinvolgere tutte le sue dimensioni e, in particolare, la re-sponsabilità verso il creato. Si può dire, quindi, che la nozione di sviluppo inte-grale di Paolo VI contenga già “in nuce” la nozione di ecologia integrale di Papa Francesco.“Il mondo soffre per mancanza di pensie-ro”. Dopo la fine del Novecento, con il tramonto delle grandi narrazioni e delle ideologie si è indebolito molto anche il progetto di una cultura e di una Chiesa che mirano a trasformare la società, per realizzare una società più giusta. Tali obiettivi, sempre più spesso, sono giu-dicati utopici: ci si accontenta di una navigazione più limitata e senza gran-di scossoni. La necessità di un pensiero all’altezza della globalità e delle sfide dell’umanità è uno dei contributi di Pa-olo VI, che era un uomo di pensiero, per

cercare soluzioni non di corto respiro alle sfide che abbiamo davanti.Quello di passare dal progresso dei po-poli alla comunione dei popoli, attraverso la misericordia è. il filo rosso che lega il pontificato di Paolo VI a quello di Papa Francesco.La Populorum progressio si muove all’interno di un orizzonte che è quello del dibattito culturale degli anni Sessanta, in cui riguardo ai Paesi in via di sviluppo si partiva dalla constatazione che alcuni Paesi della famiglia umana fossero a un livello inferiore e si invocava la necessi-tà che dovessero portarsi a un livello più alto: si trattava di un modello diffuso, che però ha nel tempo mostrato i suoi limiti. Oggi l’orizzonte entro cui porsi è inve-ce quello della comunione, di un’uma-nità che riesca ad accettare le differen-ze e a trovare vie per risolvere i conflitti che non siano violenza e guerra. Biso-gna cercare l’unità nell’accoglienza, riconoscendo le reciproche differenze nel nome di una comune umanità, che chiede riconoscimento e valorizzazione di tutte le culture e i popoli.“Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”: l’intuizione di Paolo VI e la sua felice formulazione è tuttora una méta molto lontana. I Paesi sviluppati dovreb-bero essere più consapevoli del fatto che la presenza scandalosa delle disugua-glianze crea problemi a cui si debbono cercare delle risposte. Paolo VI ha indi-cato una risposta che va alla radice del problema.

Dal discorso ai partecipanti al Convegno Internazionale di Musica Sacra, organizza-to dal Pontificio Consiglio della Cultura sul tema “Musica e Chiesa” del 4 marzo 2017

... La Chiesa è chiamata a perseguire, una duplice missione, specialmente attraverso quanti a vario titolo operano in questo setto-re. Si tratta, per un verso, di salvaguardare e valorizzare il ricco e multiforme patri-monio ereditato dal passato, utilizzandolo con equilibrio nel presente ed evitando il rischio di una visione nostalgica o “arche-ologica”. D’altra parte, è necessario fare in modo che la musica sacra e il canto liturgico siano pienamente “inculturati” nei linguaggi artistici e musicali dell’attualità; sappiano, cioè, incarnare e tradurre la Parola di Dio in canti, suoni, armonie che facciano vibrare il cuore dei nostri contempora-nei, creando anche un opportuno clima emotivo, che disponga alla fede e susciti l’accoglienza e la piena partecipazione al mistero che si celebra. Certamente l’incon-

tro con la modernità e l’introduzione delle lingue parlate nella Liturgia ha sollecitato tanti problemi: di linguaggi, di forme e di generi musicali. Talvolta è prevalsa una certa mediocrità, superficialità e ba-nalità, a scapito della bellezza e intensità delle celebrazioni liturgiche. Per questo i vari protagonisti di questo ambito, musicisti e compositori, direttori e coristi di scholae cantorum, animatori della liturgia, possono dare un prezioso contributo al rinnovamento, soprattutto qualitativo, della musica sacra e del canto liturgico. Per favorire questo per-corso, occorre promuovere un’adeguata formazione musicale, anche in quanti si preparano a diventare sacerdoti, nel dialogo con le correnti musicali del nostro tempo, con le istanze delle diverse aree culturali, e in atteggiamento ecumenico [vedi i corali di Bach!!! – nota dgl]… Vi incoraggio a non perdere di vista questo importante obiettivo: aiutare l’assemblea liturgica e il popolo di Dio a percepire e partecipare, con tutti i sensi, fisici e spirituali, al mistero di Dio.

La musica sacra e il canto liturgico hanno il compito di donarci il senso della gloria di Dio, della sua bellezza, della sua santità che ci avvolge come una “nube luminosa”.

A Castelletto, visto il panorama attorno, mi pare che siamo esattamente su questa linea e per quanto riguarda una parrocchia a dimen-sione limitate come la nostra, siamo ben al di sopra della media! Le parole del Santo Padre tuttavia sono uno stimolo a non fermarci, ma a salire ad meliora cotidie! (ogni giorno a cose migliori. Dgl

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Anniversari

San Nicola di Flüea 600 anni dalla nascita

Nato probabilmente nel 1217 e morto nel 1274, egli visse in un’epoca in cui la fede cristiana, penetrata profonda-mente nella cultura e nella società dell’Europa, ispirò imperiture opere nel campo della letteratura, delle arti visive, della filosofia e della teologia. Tra le grandi figure cristiane che contribuirono alla composizione di questa armonia tra fede e cultura si staglia appunto Bonaventura, uomo di azione e di contemplazione, di

S. Nicola di Flüe, meglio noto col nome di Bruder Klaus (fratello Klaus), gode di larga popolarità in Svizzera, dove nacque nel 1417: a Flueli, presso Sachseln, nel canto-ne di Obwalden. Benché si sentisse chiamato alla vita eremitica (a 16 anni ebbe la cosiddetta “visione del-la torre”), dovette accettare alcune cariche civili: fu podestà di Sach-seln, consigliere e giudice cantonale e deputato alla dieta e militari. Nel 1445 si sposò con Dorothea Wyss: nacquero loro dieci figli: cinque maschi e cinque femmine. Uno di essi divenne parroco di Sachseln e un nipote, Corrado Scheuber, morì in concetto di santità. Entrò in contatto con gli Amici di Dio, un movimento religioso alsaziano. La moglie di Ni-cola però si oppose costantemente ai suoi piani di solitudine.Solo dopo aver compiuto i 50 anni, nel giugno 1467, egli poté partirse-ne per l’Alsazia. Ma il Signore lo voleva ancora a Sachseln, presso un

burrone solitario di Flüeli. La sua santa vita e il suo rigoroso digiuno (per un periodo di 19 anni e mezzo si alimentò unicamente della Santis-sima Eucaristia) gli procurarono ben presto la curiosità dei vicini.Usciva solo per recarsi alla Messa e quando la patria ebbe bisogno di lui nel 1473, di fronte alla minaccia austriaca, e nel 1481 e 1482 quando ci fu grave pericolo di guerra civile, i buoni risultati di questi interventi propiziarono a Bruder Klaus il titolo di Padre della Patria.La sua preghiera più frequente era:“O mio Signore e mio Dio, allonta-na da me tutto ciò che mi allonta-na da te. O mio Signore e mio Dio, elargiscimi tutto ciò che mi porta più vicino a te.O mio Signore e mio Dio, liberami da me stesso e concedimi di posse-dere soltanto te”.I suoi vicini lo spiarono per un mese intero e rimasero edificati dalla sua testimonianza di preghiera e di peni-

San Bonaventuraa 800 anni dalla nascita

profonda pietà e di prudenza nel governo. Si chiamava Giovanni da Fidanza. Un episodio che accadde quando era ancora ragazzo segnò profondamente la sua vita, come egli stesso racconta. Era stato colpito da una grave malattia e neppure suo padre, che era medico, sperava ormai di salvarlo dalla morte. Sua madre, allora, ricorse all’interces-sione di san Francesco d’Assisi, da poco canonizzato. E Giovanni guarì. La figura del Poverello di Assisi gli divenne ancora più familiare qualche anno dopo, quando si trovava a Parigi, dove si era recato per i suoi studi. Aveva ottenuto il diploma di Maestro d’Arti... A quel punto, come tanti giovani del passato e anche di oggi, Giovanni si pose una domanda cruciale: “Che cosa devo fare della mia vita?”. Nel 1219, Giovanni bussò alle porte del Convento fran-cescano di quella città, e chiese di essere accolto nella grande fami-glia dei discepoli di san Francesco...

Papa Alessandro IV, nel 1257, rico-nobbe a Bonaventura il titolo di dottore e maestro dell’Università di Parigi. Tuttavia egli dovette rinun-ciare a questo prestigioso incarico, perché in quello stesso anno il Capi-tolo generale dell’Ordine lo elesse Ministro generale... Bonaventura volle presentare l’au-tentico carisma di Francesco. Ne nacque una biografia, storicamente ben fondata, del santo di Assisi, intitolata Legenda Maior, redatta anche in forma più succinta, e chia-mata perciò Legenda minor.La parola latina, a differenza di quella italiana, non indica un frutto della fantasia, ma, al contrario, Legenda significa un testo autore-vole, da leggersi ufficialmente.Il Papa Gregorio X lo volle consa-crare Vescovo e nominare Cardi-nale...

Estratto da: Benedetto XVI Udienza Generale - Aula Paolo VI

Mercoledì, 3 marzo 2010

tenza; perciò gli costruirono un ere-mitaggio e una cappella, consacrata nel 1469. S. Nicola di Flüe morì il giorno del suo 70° compleanno, il 21 marzo 1487.Il suo culto fu approvato da Clemen-te IX nel 1669. Venne canonizzato nel 1947 da Pio XII, che lo proclamò Patrono della Svizzera.La sua memoria si celebra il 25 set-tembre.

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Inserto speciale

Don Giovanni BarbiA cento anni dalla morte avvenuta a Castelletto il 24 agosto 1917

PROFILO UFFICIALE ELABORATO DALLA

DIOCESI DI BRESCIA1

16. Barbi Don Giovanni Michele di Manerbio, nato l’8 maggio 1840, ordinato il 26 maggio 1866, Coadiutore di Bassano per circa dieci anni2, indi Economo Spirituale delle Fornaci, e dal 29 aprile 1878 Parroco di Castel-letto di Leno, dove morì dopo lunga e penosa malattia, il 24 agosto 1917. Fu sacerdote e parroco esemplarissimo, tutto dedito alle opere di carità, pieno di zelo per la salute delle anime, per il decoro del culto, per l’ele-vazione morale del suo popolo. Nessuna opera di bene mancò del suo valido appoggio e della sua direzione: ideò e compì con fervore la fabbrica di una nuova e ampia chiesa parroc-chiale e dell’annessa casa cano-nica; istituì e rese fiorenti nuove

congregazioni religiose, special-mente giovanili: fu indefesso, malgrado la debolissima salute, nella predicazione, al confes-sionale, alla cura degli infermi; fu il consigliere apprezzato del suo popolo e dei suoi confratelli, stimato, venerato da tutti per la sua bontà e il suo senno.Note ufficiali di don Paolo Guer-rini, che fu Archivista e pro-Can-celliere della Curia Diocesana negli anni dal 1910 al 1920 - Fondatore della Rivista di Storia Locale “Brixia Sacra” nel 1910 - Era stato Curato a Manerbio negli anni 1905-19073.

CHIARIMENTI SULLA NASCITA E

SULLA FAMIGLIA4

Da ricerche dettagliate risultano ben tre sacerdoti con lo stesso cognome, nativi di Manerbio, che non vanno confusi tra loro.

1 - Barbi don Giovanni BattistaNato il 22.11.1783, figlio di Carlo e di Binetti Barbara, battez-zato il 23 novembre; padrino Binetti G.Maria. Morto a 52 anni il 25.11.1835. Fu benefat-tore dell’Ospedale di Manerbio lasciando con testamento alla morte cento piò di terra (poi venduti per realizzare il grande complesso radiologico).

2 - Barbi don Giovanni MicheleNato l’8.5.1840, figlio di Giam-battista (fu Vincenzo) e di Guin-dani Rosa, che si erano sposati a Manerbio il 27.6.1825. Fu battez-zato a Manerbio dal Curato don Bernardino Tanghetti il 10 maggio

1840, mentre era Arciprete di Manerbio don G. Antonio More-schi (dal 1836 al 1863). Il Padrino fu Travaglia Giovanni (che nel 1837 era stato anch’egli Benefat-tore dell’Ospedale di Manerbio). Si tratta del nostro Arciprete.

3 - Barbi don LorenzoNato il 25.2.1891, figlio di Luigi e di Crescini Francesca. Fu battez-zato il 26.2.1891 da Don Eugenio Cassaghi5 avendo padrino Pedeni Giuseppe.Fu Ordinato Sacerdote nel 1922 all’età di 31 anni. Curato a Gambara, rimase fino alla morte, avvenuta il 9 ottobre 1931, a soltanto 40 anni di età e 9 di sacerdozio. È sepolto nel cimitero di Gambara.

I nonni paterni di don Lorenzo erano: Barbi Carlo e Capra Cate-rina. Da questo particolare si smen-tisce il dato diffuso già nel 1934 e ritenuto corretto fino pochi anni fa, che Don Giovanni Barbi fosse zio di don Lorenzo Barbi.

1 - Estratto da Brixia Sacra, 1917, anno 8, n° 5-6, pagina 1632 - Dopo la Prima Messa era stato inviato dapprima come curato a Colombaro3 - Cfr Mons. Paolo Guerrini: Manerbio - La Pieve - Il Comune - Ed. Pavoniana 1936 - riedizione 1980 - pag. 44 - Manerbio - Archivio Parrocchiale5 - Curato dell’Oratorio Maschile - Fondatore della Cassa Rurale di Manerbio e Parroco di Travagliato dal 1900

Castelletto - SacrestiaRitratto su tela di pittore anonimo

del Giovane ArcipreteDon Giovanni Barbi.

Restaurato nell’anno 2015 a cura della Parrocchia

Manerbio - Chiesa Arcipretale di San Lorenzo

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Inserto speciale

Affresco strappato dal portale Interno della Chiesa vecchiaEsterno della Chiesa vecchia

Si trovava in condizioni precarie all’arrivo a Castelletto del nuovo parroco don Barbi nel 1878.Egli succedeva a Don Angelo Gabrieli, ultimo parroco oriundo di Castelletto, dapprima curato e quindi arciprete a partire dal 1851, morto nel 1877.Fin dal 1782, durante il parroc-chiato di don Giuseppe Milani, si voleva costruire una nuova chiesa, ma per diversi motivi:

beghe, povertà, vicende poli-tiche, cambi di parroci, crisi economiche, malattie endemiche e contagiose che falciavano di tanto in tanto la popolazione... non se n’era fatto nulla.Perfino don Gabrieli, negli ultimi tempi del suo parrocchiato, aveva dovuto trasferire la propria abita-zione presso casa Mainetti, in quanto la canonica del Castello necessitava di riparazioni ed era

inagibile7. La chiesa risultava insufficiente rispetto al numero degli abitanti del paese, resi-denti soprattutto al Castello, a Squadretto e dispersi nelle cascine minori di campagna.Lo si deduce dalla relazione del nuovo Parroco redatta nel 1885 per la Visita Pastorale del Vescovo Mons. Corna Pelle-grini.

LA CHIESA PARROCCHIALE DEL CASTELLO

6 - cfr. Favagrossa-Fornari: Castelletto di Leno - Note di storia… - Bagnolo 1983 - pag. 64/687 - cfr. Favagrossa-Fornari: op. cit. - pag. 33/45

LA NUOVA CHIESA PARROCCHIALE

Era stata progettata dall’Abate Antonio Marchetti, celebre archi-tetto bresciano (1724-1791), lo stesso che aveva progettato la Parrocchiale di Leno, aveva diretto i lavori di costruzione del Duomo Nuovo di Brescia e molte altre chiese della Diocesi. Don Barbi, coi fabbricieri, i parroc-chiani e facendo un sostan-zioso mutuo, si diede subito da fare. Ottenne le autorizzazioni necessarie per poter demolire i ruderi delle ormai vetuste chie-sette campestri del Massago e di Squadretto, continuando l’opera già iniziata dai predeces-sori, nella zona detta “dei Fenili”, dove anticamente sorgeva l’ora-torio di San Vittore. I lavori furono eseguiti rapidamente dall’im-presa edile Garuffi di Manerbio e il Vescovo Mons. Corna Pellegrini poteva già inaugurarla, benedirla e aprirla al pubblico il 4 dicembre 18826.

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10 - Don Angelo Roccodal 1909 al 1911.

Nato a Cazzago S.M. il 26.5.1881 - ordinato il 5.6.1909 - Moriva Parroco di Camignone il 26.8.1955.11 - Don Eugenio Cattina dal 1911 al 1919.

Nato a Cigole il 19.7.1886 - ordi-nato il 29.6.1911 - Moriva Curato a Costorio il 16.3.1952.

Nato a Manerbio il 26.7.1862 - ordinato il 24.8.1889 - Moriva Curato di Ghedi il 13.8.19305 - Don Andrea Pedracinidal 1897 al 1899.Nato a Seniga il 14.1.1873 - ordi-nato il 18.9.1897 - Moriva Curato alla Noce di Brescia il 21.3.19006 - Don Giacomo Marendadal 1899 al 1902.

Nato a Leno il 31.8.1875 - ordi-nato il 4.6.1898 - Moriva Arci-prete di Mompiano il 18.10.19257 - Don Antonio Bodini dal 1902 al 1905.

Nato a Gambara il 9.8.1879 - ordinato il 24.5.1902 - Moriva Canonico Curato di Gambara il 2.1.1934.8 - Don Lorenzo Vescovi dal 1905 al 1907.Nato a Palosco il 13.3.1880 - ordinato il 17.6.1905 - Moriva Parroco di Bargnano il 25.8.19609 - Don Lanfranco Fanchini dal 1907 al 1908.Nato a Vissone il 19.3.1864 - ordinato il 21.9.1889 - Moriva a S. Emiliano (Urago Mella - Brescia) il 13.4.1945.

I CURATI DI DON BARBIDurante il parrocchiato di don Giovanni Barbi sono stati ben 11 i curati che si sono susseguiti, uno dopo l’altro dal 1880 al 1917. Lo spazio molto limitato di questa commemorazione ci costringe a redigerne un semplice elenco in ordine di servizio, limitandoci a fornirne soltanto le date essen-ziali della vita.1 - Don Agostino Paracchini dal 1880 al 1886.Nato a Bassano il 12.5.1855 - ordinato il 13.3.1880 - Moriva Arciprete di Isorella il 3.1.19182 - Don Giuseppe Zandoninidal 1886 al 1889.Nato a Chiari il 28.6.1856 - ordi-nato il 2.4.1881 - Moriva Confes-sore ai Francescani di Brescia il 7 aprile 1927.3 - Don Giuseppe Landi dal 1889 al 1890.

Nato a Bedizzole il 1°.7.1865 - ordinato il 6.4.1888 - Moriva Arciprete Vicario Foraneo di Virle Treponti il 30.6.1944.4 - Don Andrea Magginidal 1891 al 1895.

La Comunità Racconta - n. 2/2017

Inserto speciale

Don Giuseppe Landi

Don Andrea Maggini

Don Giacomo Marenda

Don Antonio Bodini

Don Eugenio Cattina

Don Angelo Rocco

Abside della Chiesa del Castello

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Inserto speciale

Prof. Giovanni Scalvininato il 25/7/1857

e morto il 25/12/1944

PERSONAGGILEGATI A DON BARBI

Si distinsero durante il suo parrocchiato diverse personalità: la maestra Giulia Gabrieli, Figlia di Sant’Angela impegnata anche nell’Oratorio Femminile, realiz-zato presso la sua abitazione, il prof. Giovanni Scalvini, Maestro a Castelletto, poi Direttore Didat-tico a Castel Arquato (Piacenza), che contribuì al miglioramento del nostro Cimitero e lo dotò di una piccola Cappella in onore della B.V. Maria Addolorata, il benefat-tore Giuseppe Antonio Fornari, che aveva offerto area, legnami e denaro per la nuova Chiesa, il fabbriciere Giuseppe Berto-letti, celibe, la catechista Teresa Bertoletti, nubile, sorella del precedente, morta nell’epidemia contagiosa della febbre detta “spagnola” il 3 dicembre 1918, la benefattrice Faustina Polla-stri (detta Fréra dal mestiere del papà Faustino), nipote dei due precedenti.

BENEDIZIONE DELLE CAMPANE

Avvenne il 1°.4.1906, fatta dal Vescovo Giacomo M. Corna Pellegrini, per il concerto dei cinque nuovi bronzi fusi a Verona dalla Fonderia Vescovile Luigi Cavadini e figlio, dopo la costruzione della canonica e del campanile. Ognuna di esse reca una dedica e una scritta:1 - Jesus regnat imperat et trium-phat - MCMVI2 - Ave Maria gratia plena3 - A fulgure et tempestate libera nos, Domine4 - A mala morte libera nos, Domine; beati mortui qui Domino morientur5 - Salve Regina del Paradiso, prega per chi prega per noi.Padrini: Enrico Locatelli (Sindaco di Leno), Battista Gibellini e i tre fabbricieri Antonio Piubeni, Giro-lamo Smussi e Giuseppe Berto-letti8.

8 - cfr. Favagrossa-Fornari: op. cit. pag. 68/70

Le Campane il 18 marzo 1997 sul sagrato, dopo la pulitura e la sabbiatura

L’ASILO INFANTILESi riuscì a realizzarlo già nel 1906, grazie all’interessamento dell’Ar-ciprete, che ne fu il principale promotore e che diresse per molti anni, utilizzando diversi luoghi del paese, fra i quali la casa della maestra Giulia, anche se inadatti alle esigenze dei piccoli. Solo nel 1940 infatti venne costruito l’edificio conosciuto come l’Asilo Vecchio delle Suore, poi raso al suolo e ricostruito nel luogo e nelle forme attuali.

Bertoletti Teresa - Catechista delle giovanette dell’Oratorio Femminile

Maestra Giulia GabrieliFiglia di Sant’Angelanata il 5 marzo 1866

morta il 10 febbraio 1932 - di anni 65

Giuseppe Bertolettimorto a Castelletto il 16 luglio 1929

amò il decoro del tempio come fabbriciere; collaboratore dell’Arciprete Don Barbi

e zio di Faustina Pollastri

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Inserto speciale

RELAZIONEDEL PARROCO

DI CASTELLETTO PERLA VISITA PASTORALE

CORNA PELLEGRINI1885

“La nuova Chiesa Parrocchiale è sotto il Titolo del Sacro Cuore di Gesù e venne con tale dedica benedetta il giorno 4 dicembre 1882 da S. Eccellenza Ill. R.ma Mons. Vescovo Giacomo Maria Corna. La Vecchia Parrocchiale porta il Titolo della Trasfigura-zione del N.S.G.C. ed ogni anno se ne celebra la festa il 6 agosto. Si dice che sia stata consacrata, ma io né il mio antecessore non abbiamo trovato documenti di prova…”Dopo l’esposizione di alcuni dubbi, la descrizione della nuova Chiesa e degli altari, della Scuola del SS. Sacramento, dei Legati assegnati al Coadiutore (cioè il Curato), dei redditi della Fabbri-ceria e della Prebenda, annota:“La popolazione del Castelletto consta di 890 anime; Maestro: Scalvini Giovanni - celibe; Maestra: Zucca Irene - nubile”.

Segue una pagina inte-ressante e curiosa che descrive la Dottrina Cristiana.

“La Dottrina Cristiana, come ora è regolata, la faccio tutte le Domeniche e Feste dell’anno ad ecce-zione però delle principali Solennità dell’anno e che si fanno in Parrocchia: come prima Festa di Pasqua, Pentecoste, Natale, Corpus Domini, Funzione di Santa Restituta Protet-trice, SS. Rosario della B.V. Maria, Sacro Cuore di Gesù e San Luigi Gonzaga nelle quali solennità v’è il discorso.Ho trovato che non v’era quasi più né la formalità di Dottrina con meschinissima frequenza di popolo.Forse causa ne era perché si faceva immediatamente dopo la Messa Conventuale; forse l’angusta Chiesa, per cui i fedeli erano costretti a starsene in piedi tutta l’omelia e Messa, e quindi, terminata questa quasi tutti ne uscivano e non si fermavano che alcuni vecchi e poche donne.Il principale motivo che determinò ad azzardarmi all’impresa per la Fabbrica della nuova Chiesa fu il vedere l’impossibilità di poter organizzare la dottrina in tale chiesuola non capace della metà popolazione e la S. Messa stra-pazzata e non ascoltata perché gran parte della popolazione, in modo speciale la gioventù, se ne stavano fuori.Appena funzionata la nuova Chiesa e usato ogni mezzo per far apprendere ai fedeli, e in modo speciale ai genitori, che non apprezzavano il dovere dell’i-struzione della dottrina, perché non mai avvezzi a frequentarla, sono arrivato ad avere una tripli-cata frequenza ed ora costante-mente è frequentata da due terzi della popolazione”.

TESTIMONIANZAPossiamo ricavare un partico-lare del ministero di Don Barbi dal Discorso di Padre Alfredo Feroldi, diacono ed in seguito Missionario del P.I.M.E. - in morte della mamma Celestina Zani - a Castelletto l’8 febbraio 1929: “[Cara mamma] permettimi alcuni ricordi. Non ero ancora nato, me lo dicesti più volte, e tu imploravi dal Signore come una grazia specialissima, di poter avere un figlio, per poterlo consacrare tutto a Lui, giacché era stato così largo nel renderti madre di parecchi altri che avrebbero pensato a te e ti avrebbero mantenuto fino alla morte. Questo tuo desi-derio lo esprimesti a quel Santo Vegliardo, la salma del quale ci è stata portata via l’anno scorso (1928), il defunto Arciprete di venerata memoria ed egli ad animarti che il Signore t’avrebbe esaudita. Tu intanto vivevi per questo, sospiravi per questo, pregavi per questo. Il figlio venne, ma ahimè! Sembrava che non corrispondesse per nulla alle tue aspirazioni e tu a piangere e tu a pregare e di nuovo il Santo Vegliardo ad assicurarti che il Signore avrebbe saputo cavare anche da una pietra un suo Mini-stro. Questa frase la sentii io, è vero, ero piccolo, ma la ricordo come fosse oggi9…”

9 - Il testo autografo è conservato presso l’Archivio del P.I.M.E e in testo fotocopiato nel nostro Archivio Parrocchiale

Giacomo Maria Corna Pellegrini Spandre - Vescovo di Brescia

dal 1883 fino alla morte avvenutail 21 maggio 1913

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Inserto speciale

Castelletto - Cascina PasinoFoto di gruppo dove si può vedere seduto al centro il giovane Don Giovanni Battista Frosio

circondato dai suoi familiari

Perotti Rosa, figlia di Martino e di Giovanna Ballerini, era nata a Castelletto il 12 marzo 1886 e fu battezzata il 14 seguente dal Parroco don Barbi. Si fece suora nelle Ancelle della Carità di Brescia nel 1905 (Congregazione fondata da Santa Maria Crocifissa Di Rosa).Durante la Prima Guerra Mondiale, come molte altre suore, si era distinta nella cura dei feriti al fronte. Moriva per un’infezione contratta all’Ospedale Civile di Brescia nel 1920, all’età di 34 anni.

“Lasciò gran rimpianto fra le sorelle e in tutta la cittadinanza bresciana per la sua virtù, per il suo spiritio di sacrificio, per il suo impegno”. (30 agosto 1920 Nota di Don Barchi nel Diarium Missarum)

Suor Emerita PerottiAncella della Carità

Nata a Castelletto nel 1886Morta a Brescia nel 1920

all’età di 34 ani

Don Giovanni Battista FrosioArciprete di Frontignano

Nato a Castelletto il 1°/1/1884Morto a Frontignano il 23/12/1972

all’età di 88 anniVOCAZIONI

Durante il parrocchiato di Don Barbi sappiamo della consacrazione religiosa di Rosa Perotti, diventata Suor Emerita tra le Ancelle della Carità di Brescia nel 1905, Don Giovanni Battista Frosio, ordinato sacerdote il 13.6.1908 il quale cantò la sua Prima Messa Solenne il giorno 14 successivo e Don Giuseppe Miglioli, che cantò la sua Prima Messa a Castelletto il 19.3.1916 dopo essere stato ordinato il giorno precedente a Brescia, presso la chiesa del Seminario San Cristo.Purtroppo non sono riuscito, al momento, a rintracciare altre figure di consacrati. Ovviamente, dopo oltre cento anni dai fatti, le ricerche non sono né facili, né è certo che daranno risultati efficaci, soprattutto dove non sono state tramandate memorie scritte.

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Inserto speciale

Nella foto in alto è scritto a macchina: “In occasione della mia Prima Messa = Don G. Miglioli”Castelletto - 19 marzo 1916 - Gruppo al termine della Prima Messa, nel cortile della Canonica con la Chiesa sullo sfondoDa sinistra i sacerdoti seduti sono: don Frosio, don Barbi, don Miglioli, don Cattina circondati da parenti, amici e militari

LA GRANDE GUERRANubi funeste s’addensavano all’orizzonte. Nel 1914, con la miccia inne-scata a Sarajevo, scoppiava la prima Guerra Mondiale. Il 24 maggio 1915 l’Italia entrava ufficialmente in Guerra. Anche da Castelletto nume-rosi uomini e giovani vennero inviati al fronte. A questo riguardo si possono raccogliere ancora rare testimonianze da lontani discendenti di quei soldati. Assieme alle glorie di guerra, tanto acclamate dai giornali di regime del tempo, facevano ritorno a casa le prime vittime, tra le quali il giovane Efrem Davide Mondini, morto in guerra il 21 ottobre 1915.

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Nel 1930 si realizzava la nuova Cappella del Cimitero e don Barchi disponeva un epitaffio a ricordo dei Parroci del paese. Del suo predecessore Don Barbi, fece incidere nel marmo:“Benemerito - per 40 anni si profuse pel bene del popolo - eresse Chiesa e Canonica - ebbe gioie e dolori - ora è nella gloria dei Giusti”.

Suscitò polemica la scritta “ebbe gioie e dolori”. L’Arciprete Don Barchi allora affondava il coltello nella piaga commentando con dovizia e compiacenza la frase incriminata. Dopo aver disquisito in generale delle gioie e dolori della vita di ogni persona ed in partico-lare delle inevitabili gioie e dolori che attraversano la vita di ogni sacerdote, elencava una serie di benemerenze di Don Barbi, che gli procurarono corrispondenza da parte dei fedeli e sicuramente gioie. Quindi scriveva:“ma gli imprescindibili contrasti, i necessari urti emersero più frequenti di quanto di può pensare… Le cronache parroc-chiali e testimonianze di viventi ci affermano molte dimostra-

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Inserto speciale

Cimitero di CastellettoRicordo degli Arcipreti defunti

NECROLOGIO IN MORTE

DELL’ARCIPRETEDON GIOVANNI BARBI10

Il venerato Arciprete Don Barbi resse per quarant’anni la Parroc-chia di Castelletto di Leno. Ardente di zelo per il bene delle anime dimenticava se stesso per darsi tutto in opere di mini-stero parrocchiale. Per opera sua, lui vivente, il fedel suo popolo concorse all’erezione ex novo della Chiesa Parrocchiale, della nuova torre, del concerto di campane e della canonica. Di molte altre opere edilizie egli fu promotore. L’infaticabile sua vita passata nel confessionale, in pulpito, all’altare, nella cura agli infermi, nella fondazione di congregazioni, ecc. destò sempre l’universale ammirazione. L’at-taccamento alla Santa Sede, l’illuminata obbedienza ai Vene-ratissimi Superiori eragli facil-mente riconosciuta da quanti lo conoscevano ed anche per poco l’avvicinavano. La sua morte fu lacrimata dall’intero popolo di Castelletto, da Mons. Vescovo, dal clero e dai numerosi amici, che riconobbero sempre nel Rev. Arciprete Don Giovanni Barbi la figura di un santo.

LA SALMA Morto il 24 agosto 1917, munito utique (= ovviamente) dei Sacra-menti, Don Giovanni Barbi ebbe le esequie a Castelletto il 27 agosto e la sepoltura nel nostro cimitero, contravve-nendo alle sue ultime volontà, di essere seppellito a Manerbio, suo paese natale. La volontà del defunto, interpretata dai parenti, fu esaudita una decina di anni dopo, quando, a motivo dell’am-pliamento e ristrutturazione del Cimitero di Castelletto, nel 1928 si demolirono numerose tombe fra le quali anche quella di Don Barbi.

zioni di ostilità rivolte al defunto Arciprete. In certi momenti ebbe a subire anche minacce. Ci si ha riferito anche di scene dolo-rose di ammutinamento da parte dell’intera popolazione, persino ci si è detto di attentati... Nei commenti della Parrocchia, si accusava noi di non aver avuto la forza di opporci ai parenti che volevano eseguita la volontà del defunto; nei commenti del di fuori, il fatto assunse la gravità che realmente aveva ed ha, e, le recriminazioni ridondarono, ci dispiace dirlo ma, ripetiamo, vogliamo esser franchi, ridonda-rono a carico della popolazione di Castelletto per via appunto dei vecchi dolorosi incidenti. Ma persino la famiglia Barbi, memore forse delle triste vicende, non volle lasciare nella Parrocchia da lui eretta, da lui fondata si può dire, anche l’ultima traccia della sua permanenza e del tanto bene qui fatto, vogliamo dire il Legato per l’ufficio annuo, trasportandolo nella Parroc-chiale di Manerbio. Crediamo non ci sia bisogno di altro per convincere il gentilissimo critico. Dopo quanto abbiamo scritto, appare, ci sembra, giustissima la frase EBBE GIOIE E DOLORI e sta bene scolpita sul ricordo marmoreo, unico segno ormai con il quale Castelletto ricorderà ai posteri le benemerenze e le virtù di chi gli ha fatto del bene e tanto bene”11.

TRASLAZIONE IN CHIESAA CASTELLETTO DELLA SALMA DI DON BARBI

Per interessamento dell’Arciprete Don Giovita Beschi, a poco più di 50 anni dalla morte, la salma del Fondatore della Chiesa Parroc-chiale di Castelletto trovava final-mente pace nella Chiesa da lui edificata, nel pavimento della Cappella del Crocifisso la sera del 25 ottobre 1970, al termine di una solenne concelebrazione.

10 - Castelletto - Archivio Parr. - Registro dei Morti - dal 1892 al 1932 - al n° 22 - a cura del Vicario Economo Don Francesco Bosio, Canonico Curato di Gambara11 - Bollettino Parrocchiale di Castelletto - maggio 1932 - pag. 69-70

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Oratorio

Auguri a Francesco Trotti per gli 8 anni compiuti il 10 marzo 2017

Vuoi festeggiare

anche tu i l compleanno

in orator io?per info

chiedi al b a r

Giovedì Grasso - 23 marzo 2017Festa in Oratorio con frittelle e zucchero filato - Sfilata

Rogo della Vecchia a Squadretto nel prato dei fratelli Rizzotto

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Anniversari

Sono trascorsi 25 anni dall’avvio dell’inchiesta Mani pulite, e anco-ra oggi le prime pagine dei giornali raccontano quotidianamente di casi di corruzione che coinvolgono i li-velli più alti del mondo politico, eco-nomico e finanziario italiano.Non è cambiato nulla dal 1992? O sono cambiati solo gli attori, a fronte degli identici meccanismi che rego-lano efficacemente il malaffare?Percamillo Davigo, uno dei prota-gonisti della stagione di tangentopo-li, al centro del dibattito giudiziario e politico, offre una chiara e lucida analisi del fenomeno tracciando il quadro di un vero e proprio sistema criminale, che non potrà mai essere smantellato con le sole armi della giustizia penale.

Pag. 3 - Sono passati 25 anni da quando, il 17 febbraio 1992, a Mi-lano fu arrestato Mario Chiesa, os-

Eugenio AlbamontePresidente ANM dall’8 aprile 2017

Piercamillo Davigo - Ex-Presidente ANM - fino al 7 aprile 2017

Tangentopoli - 25 anni dopoA cura di Piercamillo Davigo - Ex Presidente dell’ANM (Ass. Nazionale Magistrati)

sia da quello che è stato considerato l’inizio delle indagini che i mezzi di informazione hanno chiamato “Mani pulite”. Non era, quella, la prima volta in cui un pubblico amministra-tore veniva sorpreso in flagranza di corruzione, e non fu l’ultimo. Per quale ragione, allora, dopo così tanto tempo, ci ricordiamo ancora quell’e-pisodio? In un tempo relativamente breve ci portò alla scoperta di un numero impressionante di reati e al coinvolgimento di migliaia di politi-ci, funzionari e imprenditori. I primi ad essere sorpresi fummo proprio noi inquirenti. Non è vero, come qualcuno ha detto, che “lo sapevano tutti”. Neppure i cittadini immagi-navano che la corruzione avesse raggiunto dimensioni simili e, so-prattutto, che appartenenti a partiti di opposti schieramenti, si dividessero le tangenti.Pag. 11 - Venne scoperta una vasta trama di corruzione, e la reazione dell’opinione pubblica, la cui sen-sibilità era acuita dalla crisi econo-mica, ebbe effetti dirompenti sul piano politico: scomparvero dal-la scena cinque partiti, quello di maggioranza relativa (Democra-zia Cristiana) e altri quattro (Par-tito Socialista Italiano, Partito Socialdemocratico Italiano, Parti-to Repubblicano Italiano e Parti-to Liberale Italiano), tre dei quali avevano più di cento anni. Un vero e proprio terremoto.Pag. 15 - Bisognerebbe introdurre una regolamentazione giuridica del-la vita dei partiti, i quali, tra l’altro, ricevendo risorse ingenti dallo Stato dovrebbero rendere conto di come le impiegano; invece i bilanci sono inventati e non c’è nessun control-lo efficace… Il potere è continua-mente scambiabile come il denaro, mediante la corruzione. Si crea una situazione in cui io rubo; rubando compro tessere; comprando tessere ho maggior peso all’interno del par-tito, faccio eleggere i miei fedelissi-

mi… da cui proviene altro denaro di tangenti, in un circolo perverso, in cui le persone perbene contano sem-pre di meno e i farabutti sempre di più.Pag. 20 - Noi (magistrati, forze dell’ordine…) svolgiamo la fun-zione tipica che svolgono in natura i predatori: miglioriamo la specie predata. Abbiamo preso le zebre lente, mentre sono rimaste quelle ve-loci. Se preferite, abbiamo creato i ceppi resistenti agli antibiotici.Pag. 22 - Se ciascuno di noi cercasse di fare al meglio delle sue capacità ciò che gli è toccato in sorte di fare, il mondo sarebbe migliore.

L’invito è di poter leggere tutto il libro per capire meglio come fun-zionano i sistemi di corruzione esco-gitati e le difficoltà che si trovano davanti gli inquirenti. Perché la ma-gistratura non riesce a sconfiggere la corruzione? Leggendo il libro si capisce che dal 1992 ad oggi sono cambiate le leggi: le indagini risul-tano più difficili, lunghe e si muovo-no in un percorso a ostacoli. Quan-do si arriva a formulare condanne interviene quasi sempre l’istituto della prescrizione, che annulla tutta la fatica fatta in precedenza. Circa il futuro: appare difficile che una classe politica di corrotta possa elaborare leggi efficaci contro la corruzione, sarebbe una vocazione al suicidio.

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Anniversari

I giudici Giovanni Falcone e Paolo BorsellinoUomini giusti - al servizio delle istituzioni

furono assassinati dalla mafia nel 1992 a Palermo 25 anni fa il primo il 23 maggio

il secondo il 19 luglio

Prima che arrivi Erdogan!!! O della rottamazione...L’Italia s’è desta!

Dopo il crollo del ponte di Fossano (Cuneo) avvenuto il 18 aprile 2017...

Papa Giovanni Paolo IIAGRIGENTO - Valle dei Templi Al termine della Messadel 9 maggio 1993 disse:“Che sia concordia! Dio ha detto una volta: non uccidere! Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione… mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte! Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via, verità e vita. Lo dico ai respon-sabili: convertitevi! Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!”

Papa Francesco PIANA DI SIBARIDiocesi di Cassano all’Ionio (CS) Nella Messa del 21/06/2014 disse:“… Quando all’adorazione del Signore si sostituisce l’adora-zione del denaro, si apre la strada al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione; quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza... La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere...Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!”

Don Luigi Ciotti Fondatore di “Libera”Associazione contro le mafie:“corruzione e mafia sono due facce della stessa medaglia”.

LA CORRUZIONE «SPUZZA»

ha detto Papa Francesco a Napoli alla Valle di Scampia - Sabato 21 marzo 2015

LA SFORTUNADI NOI ITALIANI

È CHE ANCHE SE SIAMO POVERI

NON POSSIAMOANDARE A VIVERE

SOTTO I PONTI,PERCHÉ CROLLANO!

CASTELLETTO:LIBERTÀ

DI PAROLADI PENSIERO E

DI ESPRESSIONE

#IO STO CONDON GIANLUCA

QUELLO CHE RESTA DEL TRICOLORE:ITALIANI AL VERDENOTTI IN BIANCOCONTI IN ROSSO

... E TUTTI IN MUTANDE!!!

Per sorridere un po’dal web

senza censure...

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Padri Scolopi - delle Scuole Piedi San Giuseppe Calasanzio - Fondati nel 1617

San Giuseppe Calasanzio, nato in Spagna e venuto a Roma, fin dal 1597 iniziò per i ragazzi di strada della Città Eterna scuole popolari gratuite. Per avere ma-estri che dessero una regolarità nell’insegnamento fondò una compagnia di religiosi, appro-vata da Paolo V il 25 marzo 1617, con lo scopo di istruire i fanciulli e i giovani e di educar-li cristianamente. Papa Grego-rio XV elevò tale compagnia ad

ordine religioso nel 1621, denominato “chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie”, chiama-ti abitualmente scolopi o piaristi. Il Fondatore affron-tò molte difficoltà e contrarietà che misero in pericolo l’opera. Il Beato Papa Pio IX fu alunno degli Scolopi a Volterra e sotto il suo pontificato l’opera raggiunse il massimo splendore. Il 24 febbraio scorso, ho celebrato la S. Messa presso la Chiesa di San Pantaleone e San Giuseppe Calasanzio in Corso Vittorio nel Rione Parione a Roma, alla quale è annesso il convento della Curia Ge-neralizia. Dopo 400 anni gli scolopi sono diffusi oggi nel mondo in vari Paesi e contano oltre mille religiosi.

In Valle Camonica è sempre stata mantenuta viva la figu-ra di un sacerdote di montagna che si distinse, tra i nu-merosi confratelli del suo tempo, per esser morto in concetto di santità ed aver sempre ricevuto una devozione continua da parte dei fedeli: ritenuto popolarmente e da tut-ti un santo. Era nato a Plemo (Frazione del Comune di Esine) il 22 maggio 1755; moriva Parroco alla Sacca (Frazione del Comune di Esine - confinante con la pre-cedente) il 29 giugno 1817, all’età di 62 anni. Ricorrendo i duecento anni della sua morte mi pare giusto rievocarne seppur sommariamente la figura, celebrata anche ufficialmente con alcune biografie, tra le quali, l’ultima documentata in ordine di tempo, di 432 pagine - a cura di Giacomo Sebastiano Pedersoli - Edi-zioni Toroselle - Gianico - 2004. Don Librinelli visse pochi decenni prima del Santo Cu-rato d’Ars e potrebbe essere paragonato a lui per molte somiglianze. Anche il Vescovo Mons. Gabrio Maria Nava lo riteneva santo.Tra le numerose testimonianze contemporanee mi pare significativa quella dell’Arciprete di Darfo, Don Gio-vanni Battista Gualeni, suo confessore dal 1793 fino

Compagnia della Caritàdi San Vincenzo de’ Paoli - Fondata nel 1617

La Compagnia della Carità è un’associazione femminile laicale fondata da san Vincenzo de’ Paoli nel 1617, che ha il compito di combattere le più svariate forme di povertà e di dare alle donne un ruolo sociale attivo. Conta oggi circa 250.000 associate distribuite in cinquanta stati. Negli anni ’60 del XX secolo molte associa-zioni nazionali hanno assunto una nuova denominazione, in

Italia si è scelto il nome di “Gruppi di volontariato vincenziano” e le socie hanno deciso di non farsi più chiamare “dame della carità”. Nel 1971, ventidue asso-ciazioni nazionali, riunite in assemblea straordinaria, hanno votato il nuovo statuto e adottato il nome di Asso-ciazione Internazionale della Carità (A.I.C.). Il Santo fondò anche la Congregazione della missione nel 1625 (i Lazzaristi, chiamati anche preti della missione o vincen-ziani) e al suo carisma si ispirarono: le Figlie della carità, le Suore della carità, la Società San Vincenzo de Paoli, la Gioventù mariana vincenziana, l’Associazione della medaglia miracolosa e i Missionari laici vincenziani.

alla sua morte il quale, tessendone l’elogio funebre, dice-va, tra l’altro: “nei ventiquattro anni continui, nei quali

due volte alla settimana ho udito le sue confes-sioni, non ho trovato in lui materie necessarie di assoluzione; ciò nondimeno era tanta la sua umiltà per qualche imperfezione, anche se leg-gerissima, che frequentemente mi supplicava di non prendere scandalo dai suoi peccati e dalla sua lassa coscienza. E da tutto il suo contegno traspariva tal sentimento di umiltà che se fosse stato il più gran peccatore non poteva fare di più”. Dal 1793 don Librinelli era anche stato anche il confessore delle Suore Salesiane del Con-vento di Darfo, dove dalla Sacca scendeva ogni

mercoledì e sabato, per svolgere il suo ministero. Erano tempi duri: basti ricordare le conseguenze della Rivolu-zione Francese in Valle Camonica, con la Repubblica Ci-spadana (1796-1797) che aveva scalzato la secolare Re-pubblica Veneta, la Repubblica Cisalpina (1797-1802), il Regno d’Italia (1805-1814) sotto il dominio francese e il Regno Lombardo-Veneto dal 1815, sotto il dominio austriaco. Si raccontano molti curiosissimi aneddoti del Beàt Cüradì, ma sarebbe utile, a questo punto, leggerne la vita! Dgl

Anniversari

Don Barolomeo Librinelli, “Èl Beàt Cüradì” della Sacca di EsineBicentenario della morte avvenuta il 29 giugno 1817

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Anniversario e Felicitazioni

Cattedrale di BresciaGiovedì Santo 2017

Don Pierino partecipaalla Messa Crismale

Don PierinoUna vita da prete: sintesi di 50 anni

Penso che per la maggior parte degli abitanti di Castelletto oggi io sono poco più che un forestiero che a qualcuno ogni tanto capita di vedere passare in paese.Eppure io sono nato qui. Sono cresciuto qui. Nella Chiesa di Castel-letto ho sentito nascere in me il desi-derio di diventare prete. Nell’O-ratorio passavo le mie giornate raccontando storie ai miei coetanei. So che qualcuno ricorda ancora, e con gioia, quei tempi...I preti che hanno segnato la mia gioventù sono stati il Parroco don Giuseppe Bettinazzi e il Curato don Paolo Barchi (don Paulì, per noi ragazzi)...Nella Chiesa di Castelletto, proprio il 18 giugno 1967 ho cele-brato la mia Prima Messa, accom-pagnato da don Giacomo Rolfi.I festeggiamenti di quella circo-stanza erano stati organizzati dal Curato don Vitale Savoldi e resi possibili dal Parroco don Giovita Beschi.Tanti bei ricordi, per i quali devo dir grazie a Castelletto.Poi la vita mi ha portato lontano dalla mia parrocchia d’origine.In questi 50 anni da prete ho rico-perto diversi incarichi: Curato a

Botticino Mattina dal 1967 al 1973;Parroco a Irma e Magno in Val Trompia dal 1973 al 1978; aggre-gato all’Alleanza Biblica a Roma per la stesura e diffusione del Nuovo Testamento interconfessionale, dal 1978 al 1981. È stato un incarico a tempo. Il più strano della mia vita: girare l’Italia per convincere i preti a dare in mano ai parrocchiani il Vangelo e insegnargli a leggerlo per poter farlo diventare luce della loro vita... (in quelli che erano “gli anni di piomo”... ricordo che proprio poche settimane dopo che ero a Roma le BR avevano rapito Aldo Moro...).Rientrato a Brescia, sono stato Curato a Calcinato dal 1982 al 1985; Parroco a Cailina (Val Trompia) dal 1985 al 1999; e dal 1999 sono Curato a Ospitaletto, dove mi trovo tuttora.È stato proprio a Calcinato (e spinto forse anche dall’esperienza fatta nei quattro anni a Roma) che ho cominciato quell’esperienza che, trentacinque anni dopo, posso definire tranquillamente la scelta

più bella della mia vita: il Corso Biblico per giovani e adulti. Per questo l’ho ripreso in tutte le parroc-chie dove sono stato trasferito e lo sto continuando ancora oggi, anche attraverso un Corso pubblicato in sedici volumi e, ultimamente, ripor-tando gli incontri su un sito web (se qualcuno volesse utilizzarlo lo può trovare digitando su Google “la Bibbia in parrocchia don Pierino”).Vedere uomini e donne che si appas-sionano alla Parola di Dio, sentono il bisogno di approfondirla e di viverla, e che dopo i trenta incontri di un anno per prima cosa ti dicono: “Quando ricominciamo?”... non è cosa da poco...È un’esperienza che consiglio a tutti i preti. E spero che in futuro siano molti quelli che vorranno farla...Ringrazio il Parroco don Gianluca Loda che mi ha invitato a celebrare la Messa del cinquantesimo che, guarda caso, cade proprio nello stesso giorno della Prima: 18 giugno.Mi auguro che possa essere una bella giornata di festa per tutti noi.

Don Pierino Ongaretti

OrdinazioneSacerdotaledi Centus

Il Lunedì dell’Angelo 17 aprile 2017, a Onitsha nello Stato di Anambra in Nigeria, è stato ordi-nato sacerdote il diacono Centus Emenike Muoghalu, che nel 2015 e 2016 aveva prestato servizio a Castelletto in Parroc-chia e in Oratorio per le festività natalizie, pasquali e per il grest dei ragazzi nell’estate 2015.Assieme alle nostre preghiere e congratulazioni, gli pervenga il nostro augurio di essere un vero Sacerdote di Cristo, ad immagine del suo Sacratissimo Cuore.

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Invito alla lettura - Libri

www.lavocedelpopolo.it

Settimanale DiocesanoSito ufficiale

www.diocesi.brescia.it

Diocesi di BresciaSito ufficiale

Cosa ascolti?

Rosari da LourdesAngelus e Udienze

Cosa guardi?

Maurilio LovattiTestimoni di libertà - Chiesa bresciana e Repubblica Sociale Italiana (1943-1945)Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales 2015 - pag. 336 - € 24,00

Per molti la Liberazione è di-ventata “proprietà privata”; alludo alle sinistre politiche. Alcuni episodi violenti del 25 aprile di quest’anno lo dimo-

strano. L’uso politico e ideologico della Resistenza contro il Fascismo e la strumentalizzazione che ne è seguita sono già stati confutati da numerose opere storico-scientifiche documentate; basterebbe qui ri-cordare la Brigata delle Fiamme Verdi (partigiani di ispirazione cattolica) ed il Partigiano Teresio Oli-velli, Venerabile.L’autore elenca numerose personalità significative del clero bresciano che si scontrarono col Fascismo in modo più o meno diretto; emblematica è la figura di Don Silvio Bignotti, Arciprete di Fiesse, difeso contro gli squadristi da Mons. Gaggia fin dall’inizio degli anni ’20, per il quale il Vescovo pretese a fa-vore del Parroco un intervento diretto di Mussolini, perché facesse pressione sui gerarchi locali, affinché potesse rientrare incolume in Parrocchia, ottenendo quanto chiedeva. Tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945, durante il periodo della Repubblica Socia-le Italiana, la brutale violenza dei Fascisti italiani e degli occupanti tedeschi si è abbattuta non solo sui militanti delle formazioni partigiane, ma anche su larghi strati della popolazione civile. Nella pro-vincia di Brescia, tra i perseguitati dai fascisti e dai tedeschi ci sono moltissimi esponenti del clero locale. L’autore elabora un bilancio complessivo di questo fenomeno, iniziato già nel 1922 con l’avven-to del Fascismo e compie un’ottima sintesi basata sulla documentazione disponibile, sia quella degli archivi, talvolta difficile da reperire, come pubbli-cazioni celebrative, bollettini parrocchiali, giornali locali e atti di convegni commemorativi. Dgl

Rodney StarkFalse testimonianze - Come smascherare alcuni secoli di storia anticattolicaEdizioni Lindau2016 - pag. 352 - € 25,00Nella vulgata politica-mente corretta sono merce corrente non poche concla-mate falsità storiche sulla Chiesa e sul Cattolicesimo. Da molti secoli - in parti-

colare dal tempo della Riforma - versioni distorte della verità, accettate dai più come fatti indiscuti-bili, sono sistematicamente usate come strumenti di manipolazione. Non si tratta, spiega Rodney Stark in questo suo ultimo lavoro, di constatare l’eterno gioco delle opposte fazioni, nel cui nome le diverse vicende vengono deformate a scopo di provocazione o di polemica. Si tratta di denunciare e smentire pregiudizi, inesattezze e calunnie che compon-gono un sapere diffuso e condiviso su cui si legge erroneamente la storia, si costruisce il presente e si pianifica il futuro.Con il consueto pragmatismo, l’autore smonta una dopo l’altra le «colpe» del cattolicesimo: l’antise-mitismo, le crociate, l’oscurantismo che soffocò il Medioevo, l’Inquisizione, lo scontro con la scienza, l’accettazione della schiavitù, la predile-zione per i regimi tirannici, l’opposizione al capi-talismo e, più in generale, alla modernità. Lungi dall’essere un’opera apologetica, l’analisi di Stark - storico protestante, legato alla Baylor Univer-sity, la più grande Università Battista del mondo - si fonda su una scrupolosa ricerca e su un’accurata disamina delle fonti e degli eventi, e in relazione a ciascuno dei miti anticattolici più radicati mostra come la menzogna si sia inesorabilmente trasfor-mata in verità.L’autore verga il suo scritto dicendo: “Non sono cattolico e non ho scritto questo libro per difendere la Chiesa. L’ho scritto per difendere la storia”.

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Il Santo Padre

www.parrocchiacastelletto.itSito internet della parrocchia

Il quotidianocattolico italiano

Cosa leggi?

RadioParrocchiale

C’è la possibilità di seguire le celebrazioni della Chiesa e della Cappella direttamente a casa, collegandosi con la Radio Parrocchiale.Per info: chiedi al Don

Per qualsiasi trasmissione dei dati, foto o comuni-cazioni inerenti “La Comunità Racconta” si faccia riferimento all’indirizzo:

[email protected] pubblicazione degli stessi sarà a discrezione dell’editore.

Battesimi

Prossima preparazione ai BattesimiIncontri in Canonica

il 18 e 30 maggio alle ore 20,30.Il terzo incontro dei genitori assieme ai padrini viene concordato in giorno e orario con le singole famiglie.

Celebrazione comunitariaDomenica 11 giugno 2017, Solennità dellaSantissima Trinità, durante la Messa delle ore 10.

1. Mattia Slavierodi Andrea

e Clara Bertolettibattezzato il

12 marzo 2017

3. Caterina Barbieridi Stefano

e Giuseppina Bertolottibattezzata il

15 aprile 2017

2. Andrea Trottidi Stefano

e Alessandra Camerinibattezzato il

19 marzo 2017

4. Mariavittoria Manfredidi Tiberio

e Lorenza Arcaribattezzata il

22 aprile 2017

La Comunità Racconta - n. 2/2017

Anagrafe

Defunti9. Pierangelo Velati

di anni 74morto il 24 marzo 2017

Requiem

Enrico Denifle O.P.Lutero e Luteranesimo - Nel loro primo sviluppo - Esposti secondo le fontiDesclée & C. 1914 - pag. 461 Il Cardinale Kasper scrive che di Lutero esistono tante immagini quanti sono i libri scritti su di lui. Per i catto-lici Lutero è stato per molto tempo semplicemente l’ere-

tico, colui che porta la divisione nella Chiesa occi-dentale con tutte le sue conseguenze negative fino ad oggi. Nel 20° secolo si è elaborato un giudizio più equilibato, recuperando alcuni aspetti positivi almeno nelle intenzioni originarie del Riformatore. Nono-stante tutto mi sembra documentatissima e fondata l’opera di Padre Denifle, teologo e storico domeni-cano, che dedicò al Padre della Riforma meticolosi anni di studi, inconfutabili nei contenuti. Sarebbe utile rispolverare questo antico libro per una profiqua lettura, anche se è quasi del tutto scomparso e difficile da trovare; i suoi contenuti non sono riportati neanche in internet! Certo, la lettura di Denifle è fatta con gli occhi del teologo e dello storico, non certo da una prospettiva ecumenica, che nel 1914, non esisteva ancora. Dgl

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Un po’ di conti

Questo Bilancio Consuntivo è stato approvato dal Consiglio Parrocchialeper gli Affari Economici venerdì 27 gennaio 2017

La raccolta in ricordo di Padre Jacques Hameldel numero precedente a pagina 27

va corretta in € 230,00

ERRATA CORRIGE

Bilancio 2016 - Conto EconomicoENTRATEElemosine e candele votive € 2.915,00Offerte per servizi religiosi € 70,00Altre offerte alla Chiesa € 840,00Comune - L.R. 12/05 (domanda 2015) € 518,40Rimborso spese Grest 2015 (dal Comune) € 1.971,00Contributo da Cassa Padana (su Chiesa) € 4.000,00Entrate finalizzate al Campo Sportivo € 41.673,03 Bar Oratorio - utile attività 2016 € 1.891,76Rimborsi assicurativi € 3.280,00Affitto terreni € 2.400,00Accensione Mutuo sul Campo Sportivo € 90.000,00 Prestiti sul Campo Sportivo € 33.000,00Prestiti su Chiesa e Canonica (2013-15) € 85.000,00Prestiti da privati (nell’anno 2016) € 16.400,00Partite di giro (11 giornate e raccolte) € 4.297,00

Totale € 288.256,19

Le 11 Giornate e Raccoltein dettaglio

Giornata per la Carità del Papa € 340,00Giornata per le Missioni € 550,00Luoghi Santi (Terra Santa) € 90,00Giornata del Seminario € 410,00Giornata del pane(Macapà - Brasile) € 470,00Santa Infanzia € 380,00Quaresima Ragazzi (cassettine) € 185,00Abbiamo Riso (pro - Missioni) € 207,00Terremoto Italia Centrale(18 settembre) € 550,00Pro Alluvionati di Haiti(Ottobre Ragazzi) € 580,00Terremoto di Norcia(Raccolta di San Martino) € 535,00Totale Partite di Giro € 4.297,00

Bilancio Patrimoniale SinteticoAl 31 Dicembre 2016

Conti Correnti e contante € 22.041,29Passività (mutui e prestiti) € 271.807,49Totale passività € 249.766,20

Casse ParticolariBollettino e stampati € 685,95Caritas € 330,00Confratelli € 400,00Messe € 640,00Oratorio (con Animazione) € 1.284,90

Mutui Residui(solo le quote del capitale - senza interessi)

Mutuo Chiesa € 35.497,69Mutuo Campo € 84.673,92

USCITEAl parroco, sacerdoti, personale € 1.872,00Spese di culto € 150,00Telefono e spese ufficio € 1.905,93Enel-Metano-Gasolio-Acqua € 11.127,21Manutenzioni ordinarie € 680,50Attività Sportive in Oratorio € 1.482,33Assicurazioni (incendio, infort., resp.civile) € 2.623,00Tasse (esclusa l’attività commerciale del bar) € 241,21Tributo 2% alla Curia (sul bilancio 2015) € 195,00Spese gestione conti correnti € 376,87Rimborso Mutuo chiesa - capitale € 12.608,35Rimborso Mutuo campo - capitale € 5.326,08Rimborso Mutuo chiesa - interessi € 1.275,95Rimborso Mutuo campo - interessi € 1.477,28Rimborso debiti a privati € 17.400,00Spese straord. chiesa-canonica 2013-16 € 89.000,00Spese riparazione campo e cucine € 126.516,94Partite di giro (11 giornate e raccolte) € 4.297,00Differenza ATTIVA (a pareggio bilancio) € 9.700,54Totale € 288.256,19

Il resoconto delle offerteraccolte dal 1° marzo 2017

vi aspetta sulprossimo numero...

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Varie

Progetti in preventivo

Chiunque può fare un’offerta alla Parrocchia appoggiandosi sui relativi conti correnti;per le ditte è possibile fare un’offerta deducibile, per la quale sarà rilasciata regolare ricevuta

CONTO CORRENTE PARROCCHIAIT22 J083 4054 6310 0000 0050 001

CONTO CORRENTE SPORTIVIIT92 O031 1154 6300 0000 0029 894

Caritas ParrocchialeSostituzione ai vertici

Da Pasqua 2017 il signor Giovanni Barbera ha sosti-tuito il signor Giuseppe Cocchi, che dal 2011 aveva gestito come responsabile la Caritas di Castelletto, con precisione meticolosa e con rigore scupoloso. Lo ringra-ziamo per il servizio svolto, soprattutto a nome dei poveri che ne hanno beneficiato. Grazie anche a chi ha dato la propria disponibilità a raccogliere il testimone.

Progetto esecutivoSi realizzerà, appena possibile, una zona tribune a servizio del campo sportivoCosto previsto: circa € 5.000,00

Progetti sospesiRiguardano opere più o meno ur-genti che saranno realizzate appena i debiti lo permetteranno:Sistemazione delle Campane (con ripristino dei concerti solenni e fu-

nebri, delle melodie e suoni a mar-tello e battito delle ore)Costo previsto: circa € 14.000,00Parafulmine e gabbia di Faraday:circa € 58.000,00 Quadro elettrico in Sacrestia:circa € 32.000,00Vetrate - costo complessivo per un restauro che prevede la messa in si-curezza, il ripristino delle parti man-canti di tutte e nove le vetrate della Chiesa - circa € 39.000,00

RingraziamentiAssieme agli auguri di Pasqua, sono numero-si i ringraziamenti pervenuti in Parrocchia da parte di istituzioni che abbiamo sostenuto re-centemente con raccolte. Ci ringraziano i Padri Comboniani di Brescia, ACS (Aiuto alla Chie-sa che Soffre) per la raccolta a ricordo di Padre Jacques Hamel, AIFO (Associazione Italia-na Amici di Raoul Follereau) per la Giornata dei malati di Lebbra, l’Associazione Amici di Suor Francesca - ONLUS che avevamo aiuta-to con una sottoscrizione dei bambini missio-nari per gli alluvionati di Haiti, le cui iniziative e riferimenti si possono vedere su Facebook e CESAR - Associazione per il Sud Sudan, che avevamo aiutato con mille euro a sostegno del-lo studio delle ragazze delle Suore di Loreto a Rumbek.Anche il Papa voleva recarsi in Sud Sudan nei giorni scorsi, ma il viaggio non è stato possibile per la mancanza dei requisiti minimi possibili, tanto la situazione economico-politica è disa-strosa!

Progetti da quantificareImpianto elettrico della Chiesa, che venne rifatto negli anni ’70 du-rante il parrocchiato di Don Giulio e che attualmente non corrisponde più alle normative di sicurezza.Armadi in Sacrestia, in sostituzio-ne degli attuali in formica che hanno circa 50 anni, ma sono già arrivati alla fine della loro vita, per i Para-menti Sacri e la biancheria.

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Calendario Mariano del Mese di Maggio

Pellegrinaggio al Santuario della Madonna di San Luca

di Bologna

La Parrocchia organizza per giovedì 25 maggio 2017il pellegrinaggio Mariano

Iscrizioni rapide! (si risparmia)Informazioni: Franco Ongari 340 0878367

e Mara Capuzzi 339 8589394

Mese di Maggionelle Cascine e Santelle

Ore 19,30 con recita del Rosario;Ore 20,00 S. Messa in suffragio dei defuntidelle famiglie ospitanti nei seguenti giorni:

Mercoledì 3 Bazzotti - Pedron presso le sorelle Rizzotto di Squadretto al n. 11/C

Venerdì 5 Tomasoni - FenilnuovoLunedì 8 Rossi Luigi e Maria - Cascina TorriMercoledì 10 Prandini Gianemilio - CastelguelfoVenerdì 12 Cappella della Madonna di Fatima nella Vigilia del Centenario della 1a Apparizione. Segue la Processione nelle vie: Laffranchi, Golgi, Romero, Gilioli e la BenedizioneLunedì 13 Dagani Luigina - Via ManzoniMercoledì 17 Crotti Gino - Palazzina n. 25Venerdì 19 Frosio Felice - PasinoLunedì 22 Cortile dell’OratorioMercoledì 24 Santuario di SquadrettoVenerdì 26 Epis Luigi e Albina - CuccaLunedì 29 Santella del MassagoMercoledì 31 Chiusura solenne in Chiesa con la Processione Lourdiana al Giardino di Maria

Comella - Primo Maggio 2017 - Passaggio dei genitoridel Gruppo Betlemme e Benedizione dei bambini

Nell’anno centenariotorneremo a celebrare

nei giorni delle Apparizioni:13 giugno - ore 2013 luglio - ore 20Sabato 19 agosto in chiesa ore 18,3013 settembre - ore 192 ottobre - ore 16 (la Messa relati-va all’ultima Apparizione, avvenuta il 13 ottobre 1917, viene anticipata in occasione della Settimana Mariana)

Domenica 28 maggio 2017Ore 18 - Recita del Rosario e Canto delle Litanie

Ore 18,30 - Santa Messa Solennesegue la Processione tra le Cascine della Località

Stand gastronomici con ogni bene a go go!

Nei lunedì8 - 15 e 29 maggio 2017

alle ore 16, al termine della scuola,

si reciterà il Rosarionel cortile dell’Oratorio

Celebrazioni allaCappella di Fatima

Festa annuale a Squadretto

Si ricorderannoi pastorelli Francesco e Giacinta

che il Papa innalzerà all’onore degli altarinel viaggio in Portogallo il 13 maggio 2017

B. Francesco Marto

B. Giacinta Marto

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Appuntamenti da Giugno a Settembre

Nel mese di Maggio verrà diffuso ilprogramma dettagliato e saranno indicati

i giorni di iscrizione e le quotestabilite dal Comune.

SS. Messe al CimiteroIl Papa a Bozzolo!

Inizieremo Mercoledì 14 giugno 2017alle ore 20,00.

Si celebra abitualmente nei lunedì, mercoledì e venerdì d’estate alle ore 20,00 e mezz’ora

prima si recita il Rosario coi presenti.Controllare sui calendari settimanali i giorni

effettivi e le intenzioni che si applicano.Quest’anno verranno presentanti

i profili delle Suore.

Il Santo Padre ha annunciato che il 20 giugno prossimo si recherà in visita stret-tamente privata a Bozzolo (Mantova - Diocesi di Cremona) a venerare Don Primo Mazzolari e a Barbiana (in Diocesi e Provincia di Firenze) a rendere omaggio a Don Lorenzo Milani (il 26 giugno ricorrono 50 anni dalla sua morte).

Don Lorenzo MilaniDon Primo Mazzolari

Oratorio San Giovanni BoscoCastelletto di Leno

GREST2017da lunedì 3a venerdì 21

luglio

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Santa RestitutaCastelletto - Festa Patronale - 2017

Martedì 16 maggioore 20,00 Santa Messa Vigiliare all’Altare della Santa in ricordo

del Curato don Vitale (21° anniversario di morte)

Mercoledì 17 maggioore 10,30 S. Messa Solenne, concelebrata dai sacerdoti nativi,

che hanno prestato servizio e fans dell’Arciprete

ore 20,00 Messa in Cascina come da calendario

Domenica 21 maggioSante Messe in onore della Santa secondo l’orario festivoore 10,00 S. Messa Solenne con gli Apostolini. A seguire la Processione con la Reliquia della Santa

per le vie Manzoni, Forni, Bettinazzi, Papa Giovanni, Manzoni, Piazza - Benedizione in Chiesa e bacio della Reliquia

ore 16,00 Canto dei Vespri - Panegirico della Santa Benedizione Eucaristica

CORPUS DOMINI18 giugno 2017

Ore 10: Santa Messa Solenne presieduta dal Rev. Sac. Don Pierino Ongaretti, nel giorno del 50° anniversario della Prima Messa. A seguire: Processione col Santissimo Sacramento seguendo

il percorso: piazza, Via Manzoni, Sabotino, Galilei, Trieste, Manzoni, Piazza con rientro in chiesa per la Bene-dizione Eucaristica.

NOVENA DI PENTECOSTEdal 26 maggio al 3 giugno 2017

TRASFIGURAZIONEDomenica 6 agosto 2017 - Solennità TitolareSante Messe Solenni alle ore 8,30, 10 e 18,30

Vespri Solenni alle ore 16 e Benedizione

FESTIVITÀ DELL’ASSUNTA12-13-14-15 agosto 2017

Ore 18,00: Santo Rosario e Canto delle LitanieOre 18,30: Santa Messa tutte e quattro le sere

DON BARBICentenario della morte

Giovedì 24 agosto 2017 - ore 20Santa Messa Solenne commemorativa

FESTA DI SAN LUIGIAPERTURA ANNO ORATORIANO

Domenica 24 settembre 2017

Si ricordano alcuni momenti importantidel calendario liturgico dell’estate

Si raccomandadi preparare

adeguatamentele vie interessate con

pulizia, fiori e addobbi.